SANYO DIGITAL CAMERAdi Pier Pietro Brunelli Quando ho cominciato ad amarmi davvero …

Un testo attribuito a Charlie Chaplin per guarire la ferita narcisistica, per l’autostima, per non sentirsi ingiustamente in colpa, per un narcisismo sano (non patologico) per amare se stessi (e non soltanto la propria immagine).

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità. Oggi so che questo si chiama AUTENTICITÀ.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda é un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama MATURITÀ.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo. Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi. Oggi so che questo si chiama SINCERITÀ.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso, all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è AMORE DI SÈ.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E cosi ho commesso meno errori. Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITÀ. Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro.

Ora vivo di più nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo. E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato un compagno importante. Oggi a questa unione do il nome di SAGGEZZA DEL CUORE.

Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrarno fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che QUESTO È LA VITA! (Charlie Chaplin ?)  

 

Il senso psicologico di “Ama il prossimo tuo, come te stesso” : LA TUA AUTOSTIMA! 

SANYO DIGITAL CAMERALa vita di ogni coppia è sempre inevitabilmente vergata da incomprensioni, equivoci  e delusioni, momenti e periodi di crisi. Ciò fa parte del gioco, ma quando uno dei due è mosso da un vampiro-narcisista che ha dentro di sé – e che lo rende manipolatorio e distruttivo in amore –  il gioco si trasforma in una trappola patologica di angosciante dolore e potenzialmente mortale. Nei manuali di psicopatologia le persone che in amore sono chiamate ‘stronze’, in quanto profittatrici, opportuniste, false e ambigue, quanto più lo sono in senso maligno,  tanto più vengono diagnosticate sotto l’etichetta di ‘narcisismo patologico’. Io ho preferito adottare la metafora del ‘vampiro’, ma naturalmente i vampiri non esistono, si tratta di un’immagine negativa leggendaria che ci fa capire come attraverso una relazione seduttiva venga succhiato il sangue dell’anima ad una persona… la quale però, bisogna riconoscerlo, porge il suo collo (quindi collude). Ciò può essere dovuto ad una ‘ferita narcisistica’, e sempre secondo la metafora, ad un ‘vampiro interiore’ che non viene illuminato dalla luce della coscienza, e fa in modo di sviluppare e mantenere legami con il ‘vampiro interiore’ di un a’ltro, il quale però è anche il vampiro ‘esteriore’, cioè quella persona narcisista/borderline che vive le relazioni affettive all’ insegna dello sfruttamento, della manipolazione, della distruttività.

Freud considerava il narcisismo come l’amore per se stessi, quello che, a livello primario, il neonato comincia a provare per sé. In buona sostanza più si è infantili e più ci si preoccupa solo di gratificare se stessi. In un secondo momento si diventa capaci di relazione, per cui una parte dell’amore (libido) resta a se stessi (narcisismo)  ed un’altra parte va verso l’altro (l’amore oggettuale). Dunque il narcisismo  è costitutivo in tutte le persone, in quanto  ‘amore verso se stessi’, ed è importante che questo sussista in modo equilibrato e corretto rispetto a  ‘l’amore per l’altro’. Qualora l’amore per l’altro provochi sofferenza, di regola, il narcisismo sano, l’amore per se stessi, dovrebbe ritirare la proiezione amorosa dall’altro. Ma chi ha una ferita narcisistica non curata  non lo fa, e quindi continua a stare legato fino ad autodistruggersi con persone negative e distruttive.  Anche in tal senso possiamo interpretare la celebre sentenza di Cristo: “Ama il prossimo tuo, come te stesso”. Quel come è importantissimo, indica una qualità, una quantità, una simmetria necessaria tra l’Io e l’altro, indica quindi un Sé.

Il Sé, come ha spiegato Jung, non coincide con l’Io, (ego) è un fattore centrale della psiche che ci permette di essere in relazione con la totalità, con l’alterità, con l’anima dell’altro e degli altri. SANYO DIGITAL CAMERAIl Sé è individualistico, ma è anche altruistico, è la parte più profonda e centrale di se stessi, quella che ci permette di amare in modo non egoistico, di essere nell’amore in modo più maturo e consapevole. Il narcisismo, quanto più è infantile è una forma di amore egoistico per se stessi, è diretto all’Io e ancor di più all’IMMAGINE DELL’IO  e non al Sé. Quanto più il narcisismo è patologico, tanto più si lega e si riflette sugli aspetti più superficiali dell’Io, all’immagine dell’Io, a ciò che si vuol far apparire di se stessi, al fine di ottenere manipolatoriamente vantaggi egoistici. Perciò il narcisismo patologico consiste  in un’incapacità più o meno profonda di amare, non solo l’altro, ma neppure veramente se stessi.   Dunque l’amore per se stesso, nella misura in cui è amore per il Sé, è da considerarsi come narcisismo sano, che permette di amare e di essere amati. Quando questo narcisismo sano manca, allora possiamo parlare di ‘ferita narcisistica’, quindi di basso narcisismo e di bassa autostima. Questa ferita è stata procurata da un complesso genitoriale, quando a causa di disfunzioni affettive e relazionali nella famiglia, sin dalla prima infanzia il bambino si è ritenuto insufficiente per poter essere amato in modo gratificante. SANYO DIGITAL CAMERAQuesto bambino dunque (e ce ne sono tantissimi nella sua stessa situazione)  ha interpretato i problemi famigliari che lo hanno deluso e disturbato affettivamente come qualcosa che prevalentemente non è imputabile ai genitori, ma ad una sua difettosità, che lo rendeva poco amabile. Questo bambino preferisce assumersi una ‘pseudocolpa’, piuttosto che considerare come ‘cattivi’ i genitori, così da poter preservare – sebbene in modo disturbato –  l’attaccamento e la relazione affettiva con loro, e quindi sentirsi più protetto e sicuro. Se decidesse che i genitori sono ‘cattivi’ – cosa che ogni tanto pensa, ma che poi rimuove rinnovando la sua colpa solo per il fatto di averlo pensato – vivrebbe in uno stato di continuo allarme, con il rischio, o la certezza, di sviluppare patologie francamente borderline, psicotiche e a sfondo schizoide. La ferita narcisistica appare dunque il male minore, ma essa finisce con il generare una qualche ‘difesa nevrotica’, corrispondente ad un ‘complesso’, cosa però  meno grave rispetto allo sviluppo di una personalità borderline, narcisista e finanche psicotica.

In effetti il narcisismo patologico è affine al disturbo borderline, in quanto disturbo della relazione affettiva, e deriva anche dall’aver assunto una posizione difensiva distruttiva verso i genitori pur di salvaguardare la propria immagine. Così gli oggetti d’amore appaiono sempre potenzialmente cattivi, e vanno quindi manipolati, mantenuti sotto controllo entro una distanza ambigua e ambivalente, e poi al fine distrutti. SANYO DIGITAL CAMERANe deriva che il bambino che sviluppa una personalità narcisistica e borderline non è in grado di amare veramente l’altro in quanto non è neppure capace di amare veramente se stesso, se non a livello di facciata. Invece il bambino che sviluppa una ‘ferita narcisistica’, con un soggiacente ‘complesso’, può essere ‘troppo capace di amare l’altro, fino al punto di lasciarsi andare ad un’attaccamento molto sofferente, in quanto non riesce ad amare in profondità se stesso’.

Nel Trauma da Narcisismo (ve di l’articolo https://www.albedoimagination.com/2013/10/bugiardi-ipocriti-e-manipolatori-affettivi-saperne-di-piu-per-potersi-difendere/ sul NARCISISMO PATOLOGICO nelle relazioni affettive), la vampirizzazione conduce sia alla perdita della relazione amorosa e sia alla perdita ulteriore di amore per se stesso. Senza più alcuna possibilità di amare, di amarsi e di essere amati si diventa un vampirizzato, un non morto non vivo. Se questa situazione si cronicizza, la ferita narcista sviluppa una forma di ‘Narcisismo patologico’ di tipo ‘passivo e vittimistico’, per cui la persona vampirizzata si occupasolo di se stessa, delle sue frustrazioni, dei suoi dolori amorosi, di quello che dovrebbe avere e che non ha earriva a dimenticarsi completamentedegli altri e del mondo, diventa quindi un insensibile, incapacedi ogni autocritica, incapace di vedere anche solo minimamente il suo ‘Vampiro interiore’  e quindi le sue debolezze e i suoi difetti, che lo tengono prigioniero in modo COLLUSSIVO in una dinamica dicoppia narcisista e/o borderline.

La cura attraverso una psicoterapia specialistica di un “vampirizzato/a” sottende una relazione affettiva tra terapeuta e paziente che, un po’ alla volta, invita ad avere fiducia nell’amarsi, nell’amare e nell’essere amati. Non si tratta di una relazione ove si esprime e si accentua un qualche scambio sentimentale, ma di una relazione ove si ascolta e si parla il linguaggio immaginale dell’anima, così che essa si senta amata e ritorni ad amare. SANYO DIGITAL CAMERAL’anima vuole essere amata per quello che è,  nei suoi molteplici, contraddittori e mutevoli aspetti: nel suo Sé e nella sua Ombra, nel bene e nel male. Si tratta di un amore capace di integrare le pecore nere con quelle bianche,  i vampiri e i demoni con gli angeli e i santi. E’ un’anima che fa sentire di essere un ‘buon diavolo’ capace di amare se stesso e l’altro, facendo del proprio meglio per non far male né a se stesso né all’altro. Così può nascere quel matrimonio con la propria anima che consente poi di amare e di essere amati in modo equilibrato tra amore per se stesso e amore per l’altro.

 

 

Le immagini sono opere di Marc Chagall della serie Message Biblique del Museo Chagall a Nizza .

Manuale cover definitiva

Immagine1     Questi libri sono disponibili con spedizione al proprio domicilio  in circa una settimana (e con varie modalità) . Si può ottenere sconto sulle spese di spedizione, iscrivendosi con una account a www.lulu.com , e richiedendolo con una mail all’ufficio ordini nel sito.

 

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