NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.
Leggere questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti, può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: http://albedoimagination.com/)
Al termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).
BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).
In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto) l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato) o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale) è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica) STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).
Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.
Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio) o in versione E-book presso i seguenti link:
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Introduzione
Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN Trauma da Narcisismo e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new
La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.
Come si osserverà in questo articolo viene proposta una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).
IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è assolutamente indispensabile rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.
Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).
Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata, può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Presentazione della ricerca.
Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.
La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:
- Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
- Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
- Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
- Inoltre è disponibile un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o al telefono – vedi info e contatti nel blog) .
- Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
- Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante e ad una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le è accaduto, affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio. Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
- Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia). - Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose – – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)
Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti. Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.
PRIMA PARTE
In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.
RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa, e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).
Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’ della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.
Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti: anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.
LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO
Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.
Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN) nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.
Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.
L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione
In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali. Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista deve considerare questo articolo a titolo informativo. Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali. Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova) previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali, della psicoterapia. Si avverte che il ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile per comprendere se effettivamente e come si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o a causa di altre patologicità, ad esempio riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare.
Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline
Altre precisazioni sul DNP
Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo, di incontrare e conoscere persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).
L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.
Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)
httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito, due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:
MENTIRE L’AMORE
Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).
MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA
Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).
Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000
httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY
Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).
PRIMA DI LEGGERE TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA ‘SECONDA PARTE’, AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI, BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).
SECONDA PARTE
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti
Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.
Secondo diverse ricerche, nella maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ). Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.
L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio. Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.
I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.
Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo. Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).
I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO). Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’ che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.
Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’ la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.
L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).
Differenze e concomitanze tra Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo
La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) – può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new — http://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima – e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).
Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione. IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.
Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.
Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).
Raccomando alle vittime da TdN di non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore, cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto, ha lo scopo di informare a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).
A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività. Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…
ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:
- IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
- PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
- IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
- LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
- IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
- LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- DNP e SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
- LA FERITA NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
- LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
- IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
- IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
- IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
- I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
- PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
- COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
- COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
- SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
- QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
- COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
- IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
- COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
- PER QUALI RAGIONI IL/LA NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
- PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
- QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
- PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
- DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
- SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
- PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
- CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
- L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
- IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
- IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?
Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…
E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.
Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.
PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.
IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.
E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.
Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. http://psychcentral.com/
Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali, si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.
La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.
CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.
pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03
Carissime e carissimi
è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…
Chi è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici – è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).
Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …
“Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE
UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).
La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.
Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.
Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:
– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.
Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.
– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.
Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).
Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni
Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.
Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.
Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:
httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona
httpv://youtu.be/wop91_Gvwos
Prime conclusioni
Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.
Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).
Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.
Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea o in versione E-book cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. – del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta, Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative, sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.
(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/ info – orario lavorativo – cell:3391472230).
AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un Manuale di auto-aiuto concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
VIDEO-CONFERENZA di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose
httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY
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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI
Per eventuali esigenze di informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).
Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e Roma
Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.
buongiorno le scrivo perchè ho bisogno di aiuto per una situazione che è ancora recuperabile, spero perchè è appena iniziata. La “vittima” sarebbe una persona a me vicina non io, in molti attorno a lei si sono allarmati per questa relazione che ha molte delle caratteristiche sopra descritte, probabilmente non siamo ancora arrivati alla fase in cui viene mortificata e svilita dalla persona vampirizzante, ma tutto il resto c’è, o c’è quasi una simbiosi, ha cominciato a parlare nello stesso modo, e a tratti assume anche gli stessi atteggiamenti maligni che prima non le appartenevano (o le appartengono come a tutti ma sono venute fuori tramite questo contatto), lei è in uno stato di venerazione verso questa persona e le persone attorno sono state quasi demonizzate, compreso me. Ora ho la possibilità di parlare con la mia amica, ma volevo avere dei consigli su cosa dirle e come fare a farle capire che è manipolata… ho paura che se sarò troppo schietto verrò allontanato e non avrò più la possibilità di fare nulla
Se desidera un consulto deve scrivermi in privato
In questi casi è importante un regolare consulto psicologico e specialistico.
Buongiorno Dottore, volevo chiedere: quando una persona, in un’amicizia, ti dice “per te faccio già questo”, “per te vengo già al mare” o quello che è… può essere un modo per far sentir in colpa noi o per farcelo pesare? Contando che tu non hai chiesto niente loro, ma avrebbero deciso di loro sponte di farlo… Grazie.
Ho visto questo commento in ritardo, mi spiace. Comunque è una domanda molto generica. Posso solo rispondere che occorre valutare caso per caso. I dettagli sono fondamentali.Un caro saluto
Salve, non riesco a dire molto se non che sono distrutta, svuotata, che ho perso la serenità e non riesco più ad aprirmi al mondo. Che ho paura e mi sento annientata, traumatizzata da un’escalation di violenza che ho sottovalutato, perchè c’erano stati già episodi gravi, e forse dovevo sapere a cosa andavo incontro tentando di nuovo un confronto dopo che era “riapparso” con sembianze civili, quasi gentili, per chiedermi un favore. Così dopo aver creduto e non so perchè quasi dimenticato l’ultima aggressione spietata e sadica, dove infieriva sempre di più mentre mi sentivo male, tifando che morissi, istigandomi a farlo, beffeggiandomi e senza pietà mentre il mio cuore aveva ormai i battiti incontrollati, dove sembrava che finalmente, nonostante gli incubi, il terrore, l’angoscia, avevo capito che mostruosità avevo davanti, mi ha chiesto un favore, gliel’ho fatto e ho creduto come una stupida che forse si era reso conto e si poteva parlare civilmente, alla pari, per capire i motivi di quella ferocia incontrollata che aumentava esponenzialmente al mio essere inerme. La persona che amavo e di cui mi fidavo mi augurava la morte e senza toccarmi voleva che me la procurassi. Eppure l ho rivisto, non sono riuscita a sottrarmi a una sua richiesta di aiuto nel risolvere una incombenza. Ho pensato che forse c’erano le condizioni per parlare, perchè se si fidava di me allora non ero l’essere così schifoso, mostruoso, inutile, pessimo, inaffidabile, senza valore come mi aveva disegnato. Se si fidava di me allora forse tutte quelle cattiverie gratuite non avevano fondamento. E invece poi è andata peggio che mai. Di fronte alla richiesta di un confronto civile, alla pari, è successo di tutto. la violenza verbale è sfociata in quella fisica e le denigrazioni sono andate ancora più oltre. in più ha usato un fatto grave che gli è accaduto per colpevolizzarmi accusandomi di fare schifo perchè non ne ho tenuto conto. Ma non è così. Così come non sono vere tutte le intenzioni che lui mi ha appiccicato addosso ma che io non ho mai nemmeno pensato. Cose molto gravi. Ma ora è riuscito, oltre al dolore immenso per la violenza e il disprezzo che mi ha scagliato contro, anche il senso di colpa. E questo ora mi tormenta perchè sta utilizzando una cosa grave per incolpare me di aver cercato di confrontarmi in un momento difficile. Ma non è vero. Ho cercato di parlare con lui di quello che era accaduto che mi provoca incubi notturni, tachicardia, angoscia, che mi ha fatto chiudere al mondo e perdere ogni traccia di energia, che non mi da piu la forza di andare avanti e di prendermi cura dei miei cari. Ma al primo accenno ha iniziato ad inveire e sono iniziate le palpitazioni. Da li un susseguirsi di scene folli: urla, implorazioni, cadute, spinte, offese gravissime. Più mi aggravavo più infieriva fino a marchiarmi con il senso di colpa di cui ha annunciato vendetta. Così tutto quello che mi ha fatto lui, dall’inganno alle ingiurie, dalle minacce all’infierire alle percosse non contano nulla ma io ho osato disturbarlo in un momento difficile, gli ho chiesto di non urlare, che mi stava saltando il cuore e me lo ha augurato più e più volte vedendo il disprezzo e davanti ai miei occhi quello che chiamiamo sadismo, che avevo già visto in lui ma che in quella spietatezza non avrei mai creduto che arrivasse. Perchè fino all’ultimo non volevo credere, perchè fino all’ultimo ho sperato che potevo essermi sbagliata, che una persona che mi aveva fatto credere di amarmi e rispettarmi, di cui mi ero fidata, a cui ho dato amore vero, con cui ho condiviso tanto non poteva farmi questo. Invece sì, e io non ce la faccio… una persona insospettabile, una persona che mostra di essere l’opposto di ciò che è, che appare impegnato contro la violenza! Insopsettabile. Ma ora oltre alle macerie, al dolore, alla disperazione, c’è il senso di colpa su ciò che non ho pensato, che mi attribuisce ma non mi appartiene, dove non considera il livello di destabilizzazione e distruzione interiore a cui mi ha sottoposta. Una persona solare, piena di vitalità, impegnata in mille cose, generosa, attiva… così mi aveva definito, questo diceva di averlo avvicinato a me e fatto innamorare. Ora di quella che ero non c’è più nulla, sono spenta, sento il bisogno di farmi capire ma so che mi aggredirebbe in maniera sempre peggiore. Sono in un vicolo cieco e ho paura di non ritrovare piu la serenità interiore e le energie che avevo, per me e per i miei cari. Grazie intatno per chi mi leggerà. Un caro saluto
Mi spiace m ac’è stato un malfunzionamento su questo articolo e quindi non ho potuto rispondere prima- Sono relazioni assai distruttive e dolorose. Mi spiace. Vede a quante persone accade questo disastro per cui l’amore si converte in rabbia e odio? E’ così, ed è terribile. Però lei deve avere fiducia e speranza perché le cose cambiano, e se si è forti e coraggiosi ad un certo punto la vita ritorna degna di essere vissuta. Sono dolori che si possono e che si devono superare. Bisogna lasciarsi aiutare e cercare ogni possibile aiuto. Ma soprattutto, quando si ritrovano un po’ le forze bisogna imparare aed aiutare se stesse cercando nuove esperienze positive e nutrienti per l’anima e il corpo. FORZA! Vedrà che ce la farà a ritrovare se stessa e allora poi sono possibbili nuovi incontri più veri e più sani.
Buongiorno, ho letto l’articolo sulla manipolazione e volevo chiedere: in un rapporto di amicizia frasi come “se sei davvero mia amica come dici, fai così”, “se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto”, “mi stai deludendo,pensavo mi volessi più bene di così”, “io non ho mai detto di esser perfetta, però”, “pensa come vuoi, visto che non mi credi” e dopo che tu rispondi “posso anche crederti ma vedo i fatti, che non sono molto diversi da come ho scritto”, sentir dire “non meriti altre risposte”… e simili come possono essere considerati? La ringrazio.
Preciso che questo avveniva pressoché sempre quando cercavo di dire qualcosa che non mi andava, mentre l’altra persona diceva sempre cosa non le andava di me e asseriva di voler io facessi altrettanto.
In genere le manipolazioni sono più subdole e interessate. Qui mi pare che siano forme ricattatorie affettive di una persona che si sente piuttosto insicura. Si tratta comunque di una relazione disequilibrata, dove la fiducia e la spontaneità lasciano il posto a dubbi e paure abbandoniche. Occorrerebbe riuscire a parlarsi con sincerità e a cuore aperto per capire cosa c’è sotto che determina questa dinamica infelice, che rovina quella che potrebbe essere un’amicizia importante.
Per parlare e chiarire bisogna essere in due, teoricamente… Se l’altra persona non vuole, non credo possiamo farci molto… Credo che più che insicurezza, fosse incapacità a stare da sola, indipendentemente dall’essere fidanzata o meno…
Senz’altro lei ha maggiori evidenze per fare un’analisi. Io le posso dire solo una cosa che può risultare banale, ma sperando le sia di conforto. Vorrei dire di non prendersela più di tanto. Una volta elaborate le deboezze e le negatività in una relazione, l’importante e non esserne condizionati per il futuro in modo inibente. L’esperienza, per quanro spiacevole, deve servirci a farci crescere, e senza provocarci reazioni ansioso-depressive inibenti per le nostre potenzialità. Saluti
è capitato anche a me purtroppo…solo che questa persona era un mio amico (o almeno credevo lo fosse) non la mia compagna, ma mi ha distrutto lo stesso. sembrava che la sua soddisfazione più grande fosse riuscire a farmi disprezzare dagli altri e farmi fare brutta figura davanti a loro, per convincerli che in fondo non ero così “eccezionale” come sembravo. non capisco perchè tutto questo odio nei miei confronti. so solo che sono una persona distrutta da molti anni ormai, nessuno mi vuole più, la mia vita è rovinata e non riesco più a riprendermi. ma sopratutto ho perso tutte le cose buone che avevo e tanto di quel tempo…la mia gioventù,la mia vita, di me non è rimasto più nulla. solo il dolore e la vergogna. in più lui è amato e felice e io che non ho mai fatto niente di male a nessuno sono schifato e dimenticato. e senza nessun aiuto. questo mondo è ingiusto, le persone non pagano per il male che fanno ma solo per i loro errori
Io credo che a prescindere da questo ‘amico cfattivo’, lei debba fare un lavoro su se stesso e chiedersi perché il colpo che ha ricevuto le ha fatto così male. Se mi pestano un piede è ovvio che mi fa male, ma se su quel piede o un callo o una ferita aperta allora vedo le stelle. Una volta appurato che non vanno pestati i piedi di nessuno, bisogna curare il problema del proprio piede. Finché invece si resta a recriminare e a vittimizzarsi sui piedi cattivi dell’altro, il proprio non potrà che peggiorare.
[…] Dal blog Albedo Imagination di Pier Pietro Brunelli, un articolo molto ma molto lungo, ma uno dei migliori per come descrive la patologia narcistica, da leggere assolutaemente tutto. La parte del TDN (Trauma da Narcisismo) è fondamentale. […]
Buongiorno, intanto faccio i complimenti per il sito. Poi volevo chiedere: si può avere una dipendenza/ossessione nei confronti di una persona senza esserne innamorata (cercando prima un’amicizia e poi avendo un’amicizia con questa)? E se è possibile che questa persona (la seconda) sia una manipolatrice/ricattatrice emotiva? Inoltre l’ossessione, senza esser innamorata, può esser per una persona del nostro stesso sesso? Grazie
La sua domanda implica un’analisi specifica della situazione a cui fa riferimento. Di conoscere i dettagli, le sfumature, i sentimenti, le motivazioni inconsce, i trascorsi recenti e lontani, i caratteri, le ambivalenze, la condizione sociale, il contesto, le famiglie d’origine, i desideri, le ideem, le aspirazioni, le paure… insomma di conoscere insieme al terapeuta ‘una vita’, e anche le vite che ci sono intorno… per questo occorre un percorso terapeutico. Tuttavia anche attraverso un consulto che può rigurdare 2/3 sedute è possibile venire a capo di fattori fondamentali attraverso i quali dare una prima introduttiva, ma efficace risposta alla sua domanda. Mi spiace, non voglio apparire evasivo, ma è così. Spero che anche questo blog intanto l’aiuti davvero.
Buongiorno, innanzitutto la ringrazio per la risposta, e se possibile chiedo ancora: in un rapporto di amicizia frasi come: “se sei davvero mia amica come dici, fai così”, “se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto”, “mi stai deludendo,pensavo mi volessi più bene di così” e simili…possono essere considerate manipolazione/ricatti emotivi?
Guardi, le rispondo sinceramente, il solo fatto che lei faccia questa domanda è indice che lei vuol solo sentirsi confermata la risposta… non cada in questo girone infernale, di convincersi di essere stata manipolata come dovrebbero dimostrare frasi del genere… chieda un consulto e si chiarisca le cose.
Buongiorno, non è tanto l’aver bisogno di conferme, quanto l’essere in dubbio se fosse così, dato che questa era la modalità prevalente dell’altra persona, quando vi erano disguidi, nonostante lei dicesse sempre a me cosa non le andava di me e asseriva di voler io facessi altrettanto… ma poi, appunto, non mi era mai possibile
Il naricisismo quanto più è patologico centra il mondo su stessi… l’altro è una sorta di comparsa , di specchio, di attore secondario al proprio essere in scena… le sue sensibilità, i suoi sentimenti e bisogni non contano, o vengono recepiti quasi solo in funzione dei propri desideri e problemi… non vi è una sufficiente capacità di empatizzare, e al massimo si riesce aad essere supportivi per peridi e con obiettivi strategici che in qualche modo possano portare ad un torbaconto. I problemi dell’altro sono dei fastidi da ovviare, o da strumentalizzare a proprio vantaggio. Non è che questa tragica dinamica debba essere letta in senso assoluto, cioè deve essere valutata a diversi livelli di gravità, e nel suo specifico caso e modalità di manifestarsi. Fondamentale però è non cadere nel vittimismo, saperlo riconoscere, neoi propri li miti e debolezze e negatività… il fatto che un partner sia narcisisti, non ci esonera da giusta e oggettiva autocritica, altrimenti si cade in un’altra forma di narcisismo a sfondo vittimistico/vendicativo, ove ogni male è proiettato solo nell’altro e ci si convince, a proprio danno, che ogni bene, sia proprio. Si permane allora in una stato di immaturità e inconsapevolezza che finisce con il rendere più fragili e sempre più ‘vittime’.
Salve dottore ho trovato l’articolo da lei scritto davvero illuminante; sono le stesse cose quasi identiche che ho vissuto sulla mia pelle per ben 2 anni, l’unica differenza è che non ero ne il suo amante ne il suo ragazzo bensì un suo caro amico (premetto che in questo rapporto sono stato più amico io che lui sin dall’inizio). Conobbi lui in un locale gay a Londra, era arrivato da poco e non conosceva praticamente quasi nessuno a parte qualcuno che faceva parte del mio gruppo di amici all’epoca con i quali uscivo con piacere finché non mi distaccai perché ritenni persone non per me). Ma mi venne presentato da loro. Sembrava un ragazzo affidabile, sincero, buono, genuino, altruista,disponibile, comprensivo, disposto a mettersi nei panni degli altri e capirli ma era solo una sua tattica e tutto questo dopo la rottura definitiva lo pagai a caro prezzo. All’inizio non ci frequentavamo molto lui usciva con altra gente, persone che conobbe lo stesso periodo è che dopo un p’o smisero di cercarlo (oggi posso capire perché)…Fatto sta che inizio ad uscire con il mio ex gruppo di amici in cui ne facevo parte anche io e da li incominciò anche la nostra frequentazione. Nel frattempo si fidanzo’ con un ragazzo più piccolo di lui e la sua storia durò 6 mesi, quando alla fine il ragazzo non innammorandosi di lui decise di lasciarlo definitivamente (le posso confermare che è veramente difficile potersene innamorare se non oserei dire quasi impossibile). Ad ogni modo una sera tornato da lavoro rientro in casa e mi metto davanti al PC per controllare messaggi e posta in arrivo. Apro il mio profilo Facebook è trovai un post postato da lui in cui si capiva palesemente che il suo ragazzo chiuse del tutto la storia . Non ricordo quanto tempo passò quando lui bussò alla mia porta in cerca di aiuto ma comunque fu la stessa sera in cui lessi il post. Così quando bussò alla mia porta e vidi lui piangere e che implorava il mio aiuto dicendomi perfino non abbandonarmi pure tu ,io ragazzo sensibile e compassionevole come sono ,forse sin troppo, non esitai un solo istante a farlo entrare in casa mia.( Se sapevo cosa mi aspettava non lo avrei mai fatto). Lui stava male per via del suo ex perché a quanto pare in questa storia la persona innamorata era lui. Ma oggi mi chiedo nonostante sia passato più di anno dalla rottura come è possibile che un narcisista patologico, privo di sentimenti, senza coscienza, né senso di colpa, ne rimorso possa davvero innamorarsi di qualcun’altro??? Fatto sta che decisi di aiutarlo a superare il suo trauma d'”amore”.(Se così vogliamo chiamarlo). Non mi divulghero’ a lungo su quello che ho dovuto passare per il lungo periodo vissuto con lui, non basterebbero 1000 pagine per spiegarle tutte le manipolazioni, le critiche, le triangolazioni e le leve psicologiche che ho dovuto subire e tutto questo per avergli aperto le braccia sin da subito, per avergli dato me stesso su un piatto d’argento cosa che lui riusciva a darmi solo in parte o meglio con il contagocce. E mi chiedo se soggetti così devianti si rendono conto della loro malignità. Lei dice che il narcisista a differenza dello psicopatico provoca dolore altrui semi-consapevole ciò vuol dire che viaggia tra una sorta di consapevolezza ed inconsapevolezza a differenza dello psicopatico che è consapevole di voler “uccidere “.Non sono un terapeuta e sicuramente ne sa meglio di me ma io trovo avendo vissuto questa pessima esperienza con un soggetto malato che dipenda molto dal carattere e dal grado di malignità. Io credo che il mio sapeva come ferire perché lo ha fatto più volte in due anni e alla rottura compresi finalmente pagandone con la salute fisica e mentale che avevo a che fare con una persona che mi ha solo usato per i suoi interessi egoistici. Ma tornando alla mia storia ero davvero felice di aiutarlo anche perché lo consideravo una persona onesta e affidabile ,quindi dal mio punto di vista meritevole del mio aiuto. Il bel periodo con lui duro per i primi 3 mesi finché non cadde la sua maschera. Si rese conto di stare meglio, che il mio aiuto lo stava portando verso l’uscita dal labirinto, dalla crisi dovuta la rottura con il suo ex e io credo avendo riflettuto sul rapporto che sia stato proprio quello alla fine a scaturire in lui il desiderio di succhiare via il mio sangue perché avevo capito che grazie al mio aiuto costante lui avrebbe potuto ottenere molto da me. È per questo che io ad oggi sono convinto che egli era consapevole di tutto ciò al contrario di me che ero completamente ignaro della situazione e cercavo ogni volta nonostante cerano persone che mi facevano notare il suo comportamento sbagliato nei miei confronti io non riuscivo a vederlo in quel modo li ma tendevo a giustificare ogni sua diavoleria. Ed è da li che parti tutto da quando iniziò a stare meglio e quindi lei può immaginare cosa sono stato costretto a vivere ,insulti, lodi, poi di nuovo insulti, paragoni tra me e gli altri, diffamazioni che venne poi a scoprire alla fine di quest’ incubo…Una persona che ha cercato per 2 anni di fare solo terra bruciata intorno a me senza che io me ne accorgersi. Tra tira e molla alla fine arrivai al capolinea. Ero esausto, esasperato stressato che presi finalmente la santa decisione di rompere in maniera definitiva. Ci trovammo una sera a litigare per strada di fronte ad altri quando lui ebbe la faccia tosta non solo di rinfacciare il suo essere “amico” dicendo che nessuno avrebbe mai speso tempo con me quanto ne ha potuto spendere lui sperando in un mio cambiamento solo per ricavarne un reso conto personale; ma trovo anche il coraggio di dirmi che c’erano persone nella sua vita che gli dicevano di lasciarmi e li sbottai anche io e pensai: tu che mi conosci da 2 anni e che sono qui ogni volta quando tu hai bisogno di aiuto e di sostegno ,che devo assorbirmi ogni tuo comportamento e giudizio negativo, che devo sopportare i tuoi sbalzi d’umore non normali perché cerchi di trovare il pretesto per litigare anche laddove non c’è, che mi fa male essere paragonato ad altri e che paragoni anche le mie storie di vita con quelle degli altri giudicandole migliori o peggiori a seconda di quello che tu stai cercando per trarne un beneficio, un appagamento personale senza alcun rispetto per chi ti vuole bene (opportunismo), mi vieni anche a dire che ci sono persone che ti dicono questo??? Caro dottore essendo umano ma lui no gli feci notare che anche nella mia vita c’erano persone che più di una volta mi dicevano di lasciarlo stare e tra queste gli feci il nome di una mia amica la quale lui si infurio’. Volle sapere per filo e per segno cosa questa mia amica mi avesse detto ed io con orgoglio gli dissi tutto nel dettaglio. Forse avrò agito di impulso, forse non avrei dovuto dirglielo ma lasciare che lui mi scartasse definitivamente per sua decisione piuttosto che fargli subire un rifiuto da parte mia( cosa inconcepibile per soggetti che credono che il mondo è sotto i loro piedi) ne pagai amaramente le conseguenze. A quel punto per il mio bene decisi di bloccarlo da Facebook, WhatsApp è altra diavoleria per poter ripulire il mio sangue cosa che ancora oggi nonostante è passato più di anno sono ancora pieno di rabbia, rancore e complessi che mi ha addossato per potersene liberare ,facendo così da scaricare barile su di me. Crede ancora che il narcisista patologico sia semi-consapevole dei danni psichici che crea a coloro che hanno la sfortuna di cadere nella sua rete??? Alla fine presa finalmente la decisione venni a sapere da una mia amica che mi diffamo’ su Facebook, pubblicando una foto che era la cena di pasqua dove ero presento io ,altre persone ed anche la mia amica ,la famosa amica la quale non piacque lui sin dal primo istante ,perché essendo una persona stronza, mi scusi il termine ,inteso come forte, sicura di sé, con molta autostima di sé stessa potesse non piacere lui.( Quindi lei può immaginare nella testa di questo pazzo cosa può aver scaturito in lui il giudizio di questa mia amica). Cosa che a me delle persone che dicevano a lui di lasciarmi stare non poteva importami nulla perché già sapevo chi erano come lui: senza ne arte ne parte. Quindi è stata la differenza di persone a dare fastidio al suo fragile ego; perché è solo di ego che si tratta non di carisma…Ma la mia decisione l a pagai cara perché dovette trovare il modo di vendicarsi di me e così lo fece in pubblica su Facebook; di fronte ad una molteplicità di persone dicendo che dopo 2 anni scopri da parte mia che ero una persona falsa e inaffidabile perché sparlavo alle spalle di lui con questa mia amica (solo per avergli fatto notare la differenza di persone) e che ha me mi avrebbe perdonato (quindi pure vittima lui della situazione) perché avevo problemi esistenziali al contrario non avrebbe potuto perdonare lei perché la considerava che era una stronza.Cascai in depressione non per le stronzate che aveva scritto su di me ma perché tutto a d’un tratto mi venne a mancare la mia forza e da li capii che lui per tutti i 2 anni non aveva fatto altro che succhiarmela. Oggi sto meglio ma sono dovuto scomparire, il mondo mi crollò addosso, per una persona sensibile ancora peggio ,smisi di frequentare i posti in cui ero sicuro di incontrarlo ma che facevo fatica perché erano posti che frequentavo con piacere e invece di passare io a testa alta ci ho fatto passare a lui ma non avrei potuto fare altrimenti, ero senza forza vitale. Mai stato così nella mia vita, provai un vuoto interiore, persi 3 lavori perché il mio cervello non riusciva a concentrarsi ma ogni pensiero riguardava lui e Sì fissava su di lui, tutto girava intorno a lui e sulle cose che mi diceva, mi sentivo, vuoto, spento, una nullità, era qualcosa che andava oltre la depressione, allo specchio non potevo guardarmi perché vedevo la sua immagine riflessa ed ero seguito secondo per secondo dalla sua ombra ovunque andavo. Quando mi guardavo allo specchio mi vedevo pelle in eccesso sulla parte addominale perché essendo stato lui un ex obeso di 150 kg rifletteva su di me cosa che lui odiava di sé stesso cioè quella pelle in più che detestava sul suo corpo e che ancora oggi dopo un anno ogni tanto mi prende di andarmi a vedere allo specchio per constatare se aveva ragione. Ma posso dire di stare molto meglio, adesso riesco a lavorare dottore cosa che prima non riuscivo, le forze stanno tornando ,ma devo togliermelo dalla testa definitivamente e togliermi tutti quei complessi che in me ha innescato. Ma ce la farò ne sono siciro. Ecco perché le dico che secondo me anche il narcisista patologico è consapevole di fare del male alle sue vittime perché è un vampiro che fiuta il sangue degli altri e che non si plachera fino a che non sara sazio. Mi piacerebbe che lei potesse darmi maggiori chiarimenti a riguardo e soprattutto come poter togliersi dalla testa una volta per tutte il soggetto tossico; cosa non facile.Grazie in anticipo.
La sua testimonianza fa molto riflettere. E’ evidente che vi è una situazione di confusione e di stress che disturba la relazione affettiva, questo a prescindere dalle problematiche di narcisismo. E’ davvero consigliabile per lei un consulto terapeutico e poi eventualmente un percorso, con l’obiettivo di ritrovare una sua armonizzazione. Tutti, in un modo o in un altro, possiamo trovarci in difficoltà nella vita amorosa, per questioni irrisolte interiori che ci condizionano e determinano attaccamenti difficili e disturbanti. Allora dovrebbe essere accessibile a tutti la possibilità di rivolgersi a specialisti e a figure terapeutiche, perché veramente, attraverso un paziente e profondo dialogo, abbiamo la possibilità di evolvere e di anche di guarire da condizioni ansioso-depressive e da infelicità e delusione che solo in apparenza sono insanabili. Un caro saluto e FORZA!
Salve dottore, la ringrazio per il suo lavoro, sono rimasto colpito leggendo l’articolo.
Credo che lei abbia centrato in pieno quelle che sono le dinamiche della sofferenza patita da chi ha subito un trauma di questo tipo.
Mi ha letteralmente sconvolto leggere alcuni tratti dell’articolo, giusto qualche giorno fa dicevo alla mia terapista che mi sento come un reduce dal Vietnam che non riesce a scacciare certe immagini cruente dalla sua mente.
Ció che ho subito va oltre il mio senso del pudore, ho visto in faccia il demonio, e non riesco a liberarmi dall’immagine maligna impressa nella mia mente.
Ma anche io sono caduto per lo stesso equivoco, speravo di poter “salvare” quell’anima sfortunata, speravo di poter vivere con lei una straordinaria storia d’amore, grazie al mio sentimento puro.
Ma evidentemente un sentimento puro a senso unico non basta. Adesso, a storia finita, non rimane che raccogliere i cocci e cercare in tutti i modi di ricostruirsi, per tornare ad amare con fiducia, più forti e consapevoli di prima.
Certamente la cosa più importante è ricostruire una autostima annichilita da mesi di umiliazioni, scorrettezze e mancanze di rispetto subite, ma sono certo che ci riusciró.
Grazie infinite per tutto ció che ha fatto.
Se veramente una persona prende coscienza che ha il potere di cambiare per raggiungere un equilibrio migliore, potrà incominciare ad usare questo potere. Occorre pazienza, forza, coraggio, ma questa è la via giusta per liberarsi da ogni tipo di vampirizzazione.
Salve
ono arrivato alla seconda parte, il cursore descrive una larga veduta ancora, non resistevo a scrivere, puo capitare qalche cosa leggendo o distrattamente che puo capitare mi dimentico delle cose e spunti migliori posso trarre date le mie esperienze sull’argomento . Senza altro qualcosa dell avvertenza l’ho trovata sensata definirla, parole giuste e c’è una fusione tra valore descrittivo un manuale universitario e un esperienza acquisita rende tutta sull avvertenza riportata dal sito evento tattile di comprensione .
l’elemento descrittivo in questo sito, i narcisisti li si accusano, leggendo un po, chiunque abbia redatto il sito persone diverse, unica fonte , redatto da persone chi piu meno preparate all elaborazione, l’aspetto di descrizione di un individuo, che tutti abbiamo una parte narcistica credo rispecchi la norma, non è un fattore alienante non solo sarebbe una considerazione errata in termine di istruzione, che tu sei alla scuola superiore studi l’imprinting o la stai iniziando una qualche universita, o sotto altri aspetti, l’elemento sempre quello, imprinting, nasci con una descrizione e te la porti dietro .
il patologico, il malato, il deviato, il perverso, vendicativo, di tutta mia in fattispecie di questione esperienziale, non fa parte solo del narcisismo, su youtube se cerchi sul provider, risse in strada, stupro, omicidi in diretta, queste cose……non bullismo , un po di parole chiave, che non vuol dire spesso siccome cerco questa cosa io son cosi, semplicemente ci voglio vedere chiaro, voglio informarmi, reputo sia giusto….. farmi un idea .
Il tema centrale del narcisismo una condizione che da un certo momento nel conseguire luogo comune piu sociale o piu reale, tra la descrizione e come la persona patogena si presenta, ( senza mettere in discussione il livelo o grado che non credo appartenga al accettazione della persona quanto semmai alla sua diffusione o divulgazione di renderlo noto quando invece il dubbio o l’insicurezza dovrebbe essere premesso sconsigliato a un pubblico troppo sensibile perche puoi diventare in quel caso, tu lettore, o afferto da problemi precoci del tema trattato altri che conseguono dopo ) ….^ tra la desctrizione e come la persona patogena si presenta ….. un ostacolo che quando incontri smetti di essere naturale…….. attraversare un momento di crisi, anche per elucidare le idee a qualcuno sposta un po lo sguardo altrove…..attravarsare un momento di un tema comune, o del mio problema specifico, non vuole avere esiti o esigenze diverse da quelle con qui le prima intenzioni o proponimenti sono iniziati….. se negli anni 70 la classe ospedaliera sopravvive e reagisce perche ha un sapere di base, oncologia, ortopedia, oculistica, odontoiatria e rami di specializzazione, cerchiamo un po meno confusione, classi ultime di quell apporto medico……ne sia degenerato oggi esiste psichiatria un elemento di professionismo inutile che lancia crepe non pocanze che aiuta a distruggere…..psichiatria una fusione di sanità, ispettorato o crimonologia, e giurisprudenza cosi riassunto ma averlo inserito come classe dirigente ha apportato un po alla società un cancro…… diventare malati di citare in giudizio altri .
Ciao stefano…scusa la mia intrusione. Dopo molto tempo mi ritrovo a leggere i commenti di questo blog che, rispetto a quando ho” lasciato”, presenta diverse testimonianze maschili… con le loro connotazioni e peculiarità. Sono rimasto colpito dalla tua testimonianza atipica…e con tale termine non intendo svalutarla ne giudicarla negativamente e in verità nemmeno positivamente. Ti ho riletto più volte cercando d’immaginarti mentre scrivevi, oltrepassando così le barriere del tempo.
Credo di aver percepito nel tuo messaggio, colmo di scetticismo e rimostranze trattenute a fatica, una grave violenza patita dal sistema. Quel qualcosa che, certamente in maniera riduttiva e banale, viene tradotto comunemente in una dura lezione…Una dura lezione, frutto di situazioni contingenti ed esperienze non comuni e quindi dura davvero e non per modo di dire come si usa fare.
Perchè tutti i bambini quando cadono e si sbucciano le ginocchia sentono male e piangono…ma non tutti e questo apparentemente certifica un’ingiustizia, hanno un genitore od una mano amica che li rialza ed asciuga loro le lacrime e li abbraccia e conforta.
La vita è molto complicata quando si deve imparare l’arte, non maturata, dell’auto soccorso!
In determinati contesti è anche facile smarrirsi! E allora può capitare d’incrociare il sorriso luccicante dei rappresentanti del sistema, sempre ben vestiti e con la mimica dell’accoglimento disegnata sui loro volti. Tutto ciò ha indubbiamente potere… attrattivo!
Il medico sta all’essere umano attuale, come il prete stava a quello precedente. E’ solo una questione di color di camice!!
Nel tempo sono cambiati i colori, non il concetto: affido e delega!
Ricorda però di fare delle distinzioni…per comprendere che, se il camice rappresenta il sistema, il soggetto che lo indossa può non appartenergli(al sistema). Citi la psichiatria…pur conoscendo e non può essere che così viste le nozioni che lasci trasparire,la differenza sostanziale tra questa e la psicologia.
T’invito a riflettere su un ulteriore differenza riscontrabile e per alcuni certamente evidente e per altri forse meno perchè non ancora messa a fuoco completamente…
La psicologia proposta in questo sito, ed io non vi appartengo, ossia, per ritornare a certe tue sottolineature, non mi entra in tasca nulla,non si pone in maniera classica (intendo schema classico riconosciuto) ne utilizza terminologie esclusivamente mediche.
La prospettiva e la terminologia utilizzate includono concetti energetici e vibratori, ossia spirituali: un approccio ideale in quanto complementare!
E’ sopratutto la nostra spiritualità a venir violentata dal sistema e fin dalla tenera età… attraverso dinamiche corrotte che hanno circuito integralmente quelli che spesso rimangono solamente(in quanto vittime precedenti a noi) i nostri genitori biologici.
E allora…come del resto uno scritto del dottore insegna, occorre sforzarsi per comprendere che non siamo solo vittime ne gli altri solo carnefici e che il vampirismo energetico, che davvero c’è ed in alcuni casi esaurisce, nasce ANCHE da una condizione di bisogno o difesa, un vizio comportamentale che può sconfinare in una slealtà seriale!
Anche la durezza estrema e l’incapacità acquisita di fidarsi (che per inteso non traduce propriamente affidarsi) può certificare un’autodifesa. Penso, ma questo è solo un mio pensiero, per cui t’invito a non viverlo come una forma di gentilezza travestita da” paternale”, che questo sito possa aiutare tante persone:te compreso.
Noi tutti viviamo in un enorme programma altrui…in cui rimane poco spazio per interagire e in verità qualcuno, velocizzando costantemente le nostre esistenze,questo poco spazio intende ridurlo ulteriormente.
il sostegno di questo sito non verte sulla delega o l’affido ma sullo scambio che in taluni casi diviene empatia e in altri coinvolgimento emotivo e magari affinità vibratoria (termine che mi risulta più congegnale). Occorre darsi tempo e saperlo donare anche agli altri con la stessa compassione desiderata per se stessi. Credo infatti che ognuno di noi custodisca il Maestro interiore in grado di risolvere.Nulla di quanto ci accade è inedito perchè, seppur con sfumature diverse, ha già colpito altri…e questo è un aspetto importantissimo, basilare…in quanto gli esseri umani, spesso, hanno più paura della solitudine che della morte.
Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere QUI persone speciali e questo, comunque, al di là di tutto non l?ho dimenticato ne mai lo farò!
Se decidi di portare un qualcosa di costruttivo attraverso la tua testimonianza…potrai ricevere altrettanto. Un caro saluto.
Ho letto articolo e commenti perché anch’io sono stata circuita da un essere spregevole di tale portata. La storia è durata poco, circa 8 mesi ma il dolore è forte, paralizzante a tal punto che non riesco più a sorridere, mi sento vuota e senza stimoli…inerte. All’inizio è stato bravissimo col suo corteggiamento…sapendo che uscivo da una lunga storia in cui ero stata tradita ha promesso che non mi avrebbe fatto mai del male, addirittura si stupiva del tradimento visto che mi considerava bella, intelligente e piena di vitalità. Nonostante il suo interesse io però nn ero convinta di lui, il mio istinto mi diceva che c’era qualcosa di oscuro ma non sapevo spiegarmelo. Oltre ai dubbi sulla sua personalità vi era anche il fatto che si trattava di un ragazzo /padre e questo mi frenava tanto poiché vedevo la situazione più grande di me. Dopo tanto love bombing mi lascio convincere e inizio a frequentarlo…Non mi andava giù che usasse marijuana in modo esagerato, glielo facevo notare e diventava irascibile…Era geloso e ossessivo se uscivo durante il giorno x commissioni varie, si arrabbiava se non rispondevo subito alle chiamate oppure ai messaggi insinuando che chissà con chi fossi…chissà cosa gli nascondevo. Ero basita ma lottavo e rispondevo che forse pensava questo di me perché era lui che nascondeva qualcosa. Per controllarmi al meglio inizia a chiedermi di dormire da lui il weekend e poi pian piano tutti i giorni dovevo stare con lui e sua madre (donna dolcissima che mi metteva in guardia su di lui ). Vivere con lui mi ha aperto gli occhi, il ragazzo dolce e premuroso era sparito. Ho assistito a scatti di ira senza reali motivi, era sempre col broncio, depresso e odiava sua madre tale da dire perché non si ammazza e si toglie dalle scatole…Non ho mai capito il perché odiasse sua madre, lui diceva perché amava più il fratello e non lui…di base in famiglia nn aveva avuto un buon esempio di amore visto che il padre aveva tradito la madre ed era andato via di casa. Era sempre critico, criticava tutti e diceva che gli altri erano invidiosi di lui. Col tempo iniziavo a realizzare su che persona fosse, cambiava spesso lavoro imbrogliando di essere stato licenziato..fumava canne e giocava alla play station, senza stimoli e tutto ciò mi mortificava perché io stavo studiando per la seconda laurea ..Mi chiedevo: come fa un padre a non cercare un lavoro serio? Per i suoi fallimenti dava la colpa a tutti tranne che a lui…tutte le sue ex erano psicopatiche e adesso dice la stessa cosa di me. Non aveva più voglia di fare l’amore e dava la scusa ai pensieri che aveva su come mantenere la figlia oppure mi dava la colpa a me che non gli permettevo di farlo fumare e quindi non si rilassava. Ho provato a lasciarlo e ha pianto…Finoa quando questa estate decide di partire per un lavoro estivo di 3 mesi, me lo comunica all’improvviso…Io sotto shock perché non mi sono sentita considerata prima di prendere la decisione, poteva parlarne con me e decidere di partireinsieme…Gli dico di voler chiudere la relazione perché non mi fido di lui e non voglio stare male al pensiero di cosa lui faccia ecc ecc mi rassicura e non riesco a lasciarlo. Il primo mese distante è presente con chiamate e messaggima poi inizio a sentire che sta andando via da me, più glielo faccio notare e piu si arrabbia..Più chiedo attenzioni e più mi evita…sento che ha un’altra..scopro foto di lui con questa e altri colleghi nulla di scandaloso ma so che c’è qualcosa tra loro, sento un dolore forte che mi lacera dentro…glielo dico e lui mi reputa stalker, psicopatica e mi liquida con un messaggio. Chiedo di voler parlare con lui ma mi dice che non ha nulla da dire, non hatempo x me. Non l’ho più cercato…Sono passati 2 mesi ma non riesco ad andare avanti nonostante sia cosciente che è un essere spregevolee tossico.mi manca il ricordo di lui falsamente innamorato..piango e non mi perdono per nn averlo lasciato prima..cm ho fatto io intelligente e furba a non aver capito che si trattava di un uomo malato. Vorrei essere già guarita ma mi sento ancora legata lui, lo odio e lo desidero. Vorrei andare sotto casa sua e urlagli la rabbia che ho dentro ma non voglio umiliarmi. Penso e ripenso alsuo essere insensibile, poi mi consolo pensando che non pensa neanche alla figlia figuriamoci se pensa a me. Vorrei passasse presto tutto questo dolore.
Entrambi avete difficoltà e non vi siete capiti. Peccato, io credo che le intenzioni erano buone da entrambi. Ma queste cose possono emergere solo se ci confronta con un esperto, almeno per un po’ di consultazione. A volte si può anche risanare una relazione, o provarci, almeno ci si sentirà meglio per aver fatto tutto il possibile, anche qualora proprio non dovesse andare.
Buongiorno. La ringrazio infinitamente per il suo articolo, che mi ha aiutata ad aprire gli occhi su una situazione da cui sono rimasta particolarmente ferita. Ho 36 anni e desidero raccontarle la mia storia.
Ad aprile di un anno fa, ho incontrato un ragazzo che ha iniziato da subito a farmi una corte spietata. Mi piaceva, ma inizialmente ho avuto qualche resistenza per mia indole personale – e soprattutto perché lui abitava a Roma ed io a Parigi.
Ma lui era bravo e ci sapeva fare. Passavamo ore al telefono e sapeva ascoltarmi come nessuno aveva mai fatto. Era il fidanzato perfetto: l’amico, l’amante, il sostegno. Tutto.
Così pian piano le mie difese si sono abbassate, sono andata a trovarlo a mia volta e ho iniziato ad innamorarmene. E qui sono iniziati i problemi. Dopo 5 mesi di corte insistente, telefonate continue e alcuni incontri, ho sentito che lui si stava allontanando. Era strano, non si faceva sentire, mi accusava (senza apparente motivo) di non essere chiara con lui. Mi aggrediva dicendomi che nella vita non concludevo nulla. Io ho iniziato ad essere confusa, a sentirmi in difetto senza capirne la ragione. Chiedevo spiegazioni e mi rispondeva che nulla era cambiato. Decido allora di tornare nella sua città, ma quando glielo dico, lui sembra spiazzato, sfuggevole. Una sera, mentre sono lì da lui, sparisce per 3 ore e poi mi dice che è andato dal medico, ma che si è dimenticato di avvisarmi. Un’ altra, mentre stiamo per uscire, mi chiede se può venire con noi una sua amica.. ma che io non devo dire che dormo da lui e devo nascondere che tra di noi ci sia qualcosa. Gli chiedo se per caso è fidanzato con questa “amica” (in fondo la ns frequentazione era comunque all’ inizio), ma risponde che è semplicemente una conoscente con cui ha avuto una storia in passato e che non vuole farla soffrire. Col senno del “poi” mi dico: perché farla uscire con noi allora? E soprattutto : se erano 6 mesi che io e lui ci frequentavamo..o l’altra l’aveva frequentata prima e allora non avrebbe avuto senso quello che diceva, visto il lungo lasso di tempo trascorso, oppure la cosa tra loro due era molto più recente. Comunque decido di andare fino in fondo alla questione e accetto che lei venga. Usciamo tutti e tre insieme e come immaginavo, gli atteggiamenti di questa ragazza sono tutt’altro che amichevoli. Le assicuro che in quel momento ero talmente scioccata e mi sentivo talmente umiliata, che non so come, ma non sono riuscita a reagire. Un gran peccato, visto che lui aveva avuto la faccia tosta di far uscire insieme (!!!) entrambe le donne con cui stava. Avrei dovuto fargli una scenata davanti a tutti, almeno avrei avuto una piccola rivincita..invece sono rimasta paralizzata. L’ho poi lasciato la sera stessa e sono ripartita l’indomani. Ma lui ha continuato a cercarmi, a dirmi che tra lui e questa ragazza non c’era niente e nelle settimane successive ha continuato a riempirmi di bugie, bugie, bugie.. una dopo l’altra..al limite del paradosso. E anche quando lo mettevo con le spalle al muro, sapeva rigirarsi la “frittata” in maniere talmente assurde, da meritarsi un nobel per la creatività. Piccoli esempi:
una sera mi chiama dal supermercato, lo metto alla prova e dico che non lo sento bene al cellulare e che lo richiamo a casa più tardi.. e lì lui ammette che a casa sua c’è questa sua famosa amica, con cui accidentalmente aveva organizzato proprio all’ ultimo una cena.. per capodanno mi dice che non ha aspettato me per organizzarsi, perché a suo dire io sono sempre indecisa.. e invece poi scopro che va con lei. Mi creda: più volte.. infinite volte, gli ho chiesto cosa c’era tra loro, di ammettere semplicemente la verità, visto che i sentimenti possono cambiare e che se lui si era messo con questa ragazza, di dirmelo chiaramente e semplicemente. Ma lui negava spudoratamente. Sempre e tutte le volte. Gli chiedevo di vederci e temporeggiava. Si inventava scuse, e poi accusava me di non essere stata presente all’ inizio del nostro rapporto. Non si è mai preso una sola volta la responsabilità delle sue azioni. Quando gli facevo domande le eludeva o cambiava discorso, oppure mi aggrediva facendomi sentire in difetto. Io non sapevo più cosa fare, questa persona mi ha destrutturata dentro.
Continuava a cercarmi, ci sentivamo per telefono.. la nostra intesa a prescindere era forte e avevamo un’ottima intesa sessuale (come mai prima nella mia vita). Eppure allo stesso tempo si rifiutava di vedermi.
Io non mi fidavo più di quello che mi diceva, ma lo amavo e mi sentivo dipendere da lui.
Sono cosciente che questa situazione non si sia creata solo colpa sua, ma che abbia in qualche modo toccato una parte profonda di me che c’era già prima. Tuttavia questo non mi è bastato per reagire. Lui è andato via e a quel punto io sono crollata.
Io mi ero innamorata di lui come non mi succedeva da anni. Sono caduta in depressione e ho perso diversi kg. Non riuscivo più a reagire e ancora oggi faccio fatica, ma ne sto uscendo. Nel frattempo, seppur sporadicamente, lui non ha mai smesso di cercarmi ( l’ha fatto persino quest’estate che era in vacanza con lei) e in tutto questo, lui non ha nemmeno mai capito fino in fondo cosa io abbia veramente passato. Sembra sempre un bambino “innocente” che, mi passi il termine, “cade dal pero” se gli si fanno notare certe cose. Mi dice che non vuole litigare con me : per lui è sempre tutto facile.. è sempre un tutto “ma siii.. è andata così” e un dire a me che sono “drastica”.
Comunque alla fine ho smesso di rispondergli e l’ho bloccato su ogni tipo di social e messaggistica possibile: inutile andare avanti, lui è fatto così e non cambierà mai.
Oggi posso finalmente dire di essere uscita da questo gioco al massacro e mi conceda una piccola e tardiva rivincita nel dire che sono lieta che adesso, al mio posto, ci sia la “cara amica” che tanto si è penata a “marcare il territorio”: lui metterà in atto il meccanismo perverso anche con lei. Ma in fondo, come si dice, i conti tornano sempre.
Grazie per la sua sentita testimonianza, aiuta molte persone a riflettere. I migliori auguri di nuova Alba…
Saluti
Dr. Brunelli
frase di comodo i conti tornino sempre…
chi abituato a snobbare un altro è la certezza nella vita …. tu conosci la tua non credo sia la capacità di tutti amare o comprendere gli altri, parlati in molti di narcismo, cos’è semmai questo? una parola? una moda? oi unvece mi sento preso d’occhio ovviamente voglio sotto lineare dato che vi piace questo argomento, e anche ripescando quela frase poco chiara del testo, chi ti cerca per una sincerita malata che ha poco di sicero, se sono ferite, se sono cattiverie, fanno male anche se indirette, ill percorso di recupero serve a questo, trovare la forza in me, u ngiorno incontrarvi trovarvi e affrontarvi non per vie traverse come fate voi….il vostro vampirismo, vi do sabbia …. non accorto di elementi….
prendere i nmano una situazione si usa dire in casa mia, propria, del sotto scrivente, non e bello ricevere calunnie gratuite essere odiati indirettamente che fa ancora piu male, poi quando come qualcuno grazie al un mestiere che sa eseguire di coerenza come dicevo prima la fonte unica redatta da piu, non chi nascente ora vuole far carriera con una gavetta mediocre di social .
la sincerita non la si puo usare per fini propri, se qualcuno ti smaschera avverte in anticipo le tue intenzioni non ti sta facendo alcun torto se lo rivedi qui e per i cavoli suoi, sia nel caso io, anatra pillai mi firmo spesso, il mio vero cognome e un nick o alias di fantasia e simpatia, collaborativo e di confronto per il supporto giornalistico , ma sempre pur rimanendo sul tema attuale non circondarsi di mostri, non fa bene, non va bene per me stesso, non mi aiuta, mi svilisce, svilirebbe chiunque capisse un po di legame umano, due concetti di comunicazione, poi che altro? ritengo un po sia essere anche costretto da un copione…… il problema tra accettazione professionale e come individuo, chi sia tu formato o indotto a un certo tipo di comportamento, ma per lo meno mi astengo da un qualche tipo di oggetto provocatorio, quando tu pinco pallino, tu chi che sia, lavorando o un impegno i namore, si traduce poi quando lo vivi, obbligazioni, e atti doverosi, in caso di mansioni se arrivano sempre per conseguenza conto di….. di terzi, obbligazioni, come un referente conto di banca aperti……se non sei un ostolker se non sei un narcisista data una certa insistenza la dubbia provenienza di responsabilità giustificata….mi appare come un reato nel caso di una ipotetica estorsione nel fatti specie di luogo comune non mi stanno chiedendo amicizia facendo passare paolo in frasca…….cosa vuoi?
obbligazione un indcante della responsabilità, qualcuno lo ha scritto circa sulle avvertenze, non è una questone di narcisismo, e invece capita molto spesso trai commenti tu pretenda cose che non dovresti manco permetterti di chiedere…..ledendo a parole l’altro, ma come cavolo pretendi che una persona ti serva sul piatto di argento? FATTI UNA PASSEGGIATA! CRESCI UN ATTIMINO…
Vorrei chiedere una cosa.
E’ possibile essere stati vittima di UN NARCISISTA (Disturbo da Trauma Narcisistico) essendo stai nel passato Narcisisti (non consapevoli).
in particolare vorrei capire la difficolta’ che il narcisista possa avere a “guarire”.
Il fatto di aver subito a sua volta le stesse cose che lui ha provocato in un’altra/o, la forte sofferenza che ne è conseguita, il lungo percorso di accettazione del proprio stato di difficolta’ (sia scoprire di essere stato narcisista, che poi averlo subito) potrebbero portare a un lungo cammino di consapevolezza, attenzione verso la futura compagna/o e quindi alla guarigione.
Io penso sia possibile (forse il livello del narcisismo di cui si parla non era cosi’ grave e perverso)???
Grazie
Tutto è possibile considerando l’estrema soggettività di ogni specifico caso. La comprensione e la valutazione di ogni etichetta e schema diagnostico comporta l’analisi di dettagli e andamenti della storia personale, famigliare e della relazione affettiva in questione e di quelle pregresse. Ad ogni modo sembra che lei stia elaborando un buon grado di consapevolezza.
…egregio..
se vuoi sfilare una stima tra dirigente A e paziente soggetto categoria numero 2
….voi, alcuni di voi….medici…che credono di aver ragione per forza di conseguenze…
se non ti pago, al tuo appuntamento non mi faccoi trovare, forse mi cercherai tu, perche il problema di tasca e di deficit di money, di soldi….l’aprovigionata galante offerta…..una scusa di pretesto……come vivere quando tutto cede? Io preferisco vivere di poco per lo piu bastare a me stesso quando riesco a farlo….
se evito certi vampiri……ora qui concludendo il capitolo di altri .
Tu rimani un asserente servitore dello stato….svuotatore di tasche…..agente di rivendita camicia di chi abitava un corpo martoriato…..in qualita di essere umano…..hai un paio di leggi a tuo favore sempre capisca in che ruolo in rientri, dove stai camminando, a che punto sei….
il resto……la vita un po per tutti CARPE DIEM…..continua per tutti!
C’è una cosa che non mi è chiara..ma dietro queste dinamiche di manipolazione affettiva, vampirismo, dipendenze sentimentali ecc, ci può essere comunque l’amore? Ci si può amare, dietro, oltre, tutto questo? Cioè…ha senso lottare, magari anche in due, per uscire da questi inferni? O si tratta sempre e comunque di coppie nate sulla base di spinte malsane (vittima/carnefice) e che quindi restano male assortite?
C’è sempre una forma d’amore reciproco, anche nelle relazioni più complicate e difficili. Solo che può essere amore disturbato, ambivalente, distruttivo in quanto intriso di odio non integrato ed elaborato. Se si è tentata ogni vi di riequlibrio senza risultati, è ovvio che è opportuno rivolgersi a una persona esperta e chiedere consiglio. La terapia della coppia, ma anche quella individuale può aiutare molto. Ciò non sempre porta a mantenere la continuità della coppia, ma anche ad affrontare nel modo più sano possibile una inevitabile é salutare separazione.
grazie
sono preoccupata perche reazioni cosi non ne avevo da tempo e poteva finire malissimo dentro di me poi nutro la convinzione che nonstante tutto questo dolore e violenza ci sia del sentimento tra noi
filava tutto liscio da 5 giorni avevamo passato il pomeriggio insieme organizaato cena fuor uando lui improvviamente mi chiama e dice cambio programma cena a casa mia poi usciamo passo a prenderlo al lavoro e li noto subito che non da pace al personae con apprezzamenti a volte anche imbarazzanti poi entrati a casa esordisce ho incontrato una mia ex e prossima settimana vado a cena da lei. io sono dventata furibonda e iniziato sfidarlo e chiedere il perche io devo comportarmi in un certo modo altrimenti sono una poco di buono e lui puo andare e fare cio che vuole chiedo spiegazioni della cattiveria e del perche mi tratta cosi mi rispnde che sono io il mio pegior nemico e non è lui chemi rovina la vita dico poi che per me il rapporto si chiude ma la rabbia e’ stata incontenibile gli butto via un po di cose che erano sul tavolo si rompe la mia borsa lui perde pazienza e mi afferra per i capelli e mi butta a malo modo fuori casa , penso si sia ferito al viso io qualche livido e un gran dolore dentro
riscrivo qui dopo tanto tempo un paio danni forse pensavo di essere forte e che mai piu ci sarei ricascata ma 9 mesi fa incontro un uomo molto piu grande di me arrivato professionalmente divorziato inizia subito dai primi istanti un corteggiameno insistente, è evidente la sua solitudine, parentela quasi assente figli ,fratelli con cui non si parla ed e quasi un colpo di fulmine! Gentile, galante per cui accetto il suo corteggiamneto e mi accorgo anche del suo stato paranoideo,della sua mania di controllo dice lui per precedenti esperienze lo allontano ( l’antivirus mi segnala un intruso nel telefono) ,torna dopo un paio di mesi chiede scusa si giustificae io come una scema accetto le scuse poi improvvisamente si fidanza (io e lui ancora solo amici)e mi allontana torna di nuovo e li diventa sempre piu presente io intanto avevo iniziato a freuenatre altra persona , mi convince che è lui luomo per me che puo offrirmi di piu e alla fine iniziamo una relazione che diventa immediatamente un inferno, gelosie reciproche insicurezze e fantasmi dice lui emergono mi tardisce e ridendo e con sadismo me lo confessa io per sfiga e per destino restituisco le corna un mio ex si ripresenta durante un litigio confesso anch’io un vero disastro lui comincia ad accusarmi io spiego il perche che non mi ero sentita la sua donna mi ero vendicata che mi sentivo ferita per le continue attenzioni che rivolgeva a donne e a volte a nche ad uomini ma decidiamo di frequentarci ancora questo calvario va avati per un mese negli ultimi giorni un prendersi e un lasciarci momenti teneri di grande intesa alternati a momenti infernali, mi allonatno, mi cerca e invita a cena mi cucina con tenerezza ,facciamo lamore e il giorno dopo tornano i fanatsmi del tradimento e inizia a cercare di nuovo il conflitto .
io avevo visto in lui sicuramente l’uomo delle certezze, solido e forte ma ho avuto un grande abbaglio stanca evidentemente della mio stato di singl i sintomi, di un narcissimo patologico c’erano gia al’linizio e ho fatto finta di non vederli ecco la mia colpa .Egosista falso mi denigrava e mi invidiava per la mia giovinezza, mi usava per riconuistare la stima di amici e parenti a ci mi presenta da subito , mi sottolineava che ero grassa (tg 44 scarsa ) ho 48 anni questi i segnali piu evidenti .i suoi pochi momenti di tenerezza mi hanno confusa un uomo abituato al potere e che pensava di gestirmi come una marionetta consapevole grazie a uesto forum ho spezzato i suoi giochini ora soffro la la sua assenza ma passerà .Lui non si spiega come ho osato tradirlo dice che ho strappato un biglietto della lotteria capite che arroganza? io rispondo che la vedo diversamente che sono scampata all’inferno
….non penso si debba essere scontrosi….
da parte tua ammettere meglio questa cosa……hai scritto bene tutto quanto, e ci hai reso un po piu consapevoli della situazione, non credo da parte tua ci siano grandi discrepanze, ti auguro di superare questo tuo momento…… nel caso di allontanamenti per persone pericolose, cercare vivamente, o , attivamente se spulci bene la rete, qualcosa solitamente si trova, qualche metodo giusto proficuo o efficente da adottare…….trovando piu comunemente parlando…..una risposta al proprio cruccio o problema! GRAZIE A TE m.Gabriella
text from a.PILLAI
Gentilissimo Dottor Brunelli, La ringrazio per lo spazio concesso a noi lettori. Racconto brevemente la mia storia. Ho 40 anni, sono impiegato Statale, mi è stata presentata una donna di 42 anni di nome Gabriella… Ci siamo incontrati e dopo 4 o 5 incontri iniziava la nostra storia. Lei è una ragazza molto solare, spigliata, capace di intrattenere ed attirare l’attenzione di chi le sta vicino, apparentemente innamorata di me tanto da convincermi a sposarla ed avere prole. Io nel momento che l’ho conosciuta stavo e tuttora sto attraversando un periodo difficile in quanto ho un genitore affetto da un grave tumore ed essendo figlio unico mi dedico alla mia famiglia togliendo gran parte del tempo a Gabry. Lei mi supporta con le parole, mi riempie di coccole tanto da soffocarmi, io divento l’oggetto dei suoi desideri.. Purtroppo io sono stato intrappolato nella sua “tela” in quanto facevo di tutto per stare con lei, e se ero stanco e non andavo da lei, mi sentivo in colpa. Lei sosteneva di amarmi alla follia, diceva di voler essermi vicino durante la malattia del mio caro genitore, ma di fatto mi sarebbe stata di ostacolo, in quanto lei non patentata e senz’auto, quindi io avrei dovuto prenderla, portarla e poi riaccompagnarla distogliendo tempo necessario alla mia famiglia. Inoltre ho notato che lei voleva esercitare un tipo di controllo su di me, pretendeva che le telefonassi almeno una o due volte al giorno e se non lo facevo si arrabbiava e mi faceva sentire in colpa.. Inoltre mi diceva di essere sempre nervosa per la mia assenza innescando in me dei sensi di colpa come se io non le dessi tante attenzioni. Un giorno le dissi di dover subire un intervento di chirurgia al setto nasale presso una struttura del capoluogo di regione, lei urlò disperata, e ora io come faccio a starti vicino, come faccio a venire da te?…. Io le dissi di stare tranquilla e di non aver bisogno di nulla, ci sarebbero stati i miei familiari ad assistermi per quei giorni…. Comunque penso che quando si ama veramente una persona che si trova in difficoltà, tutti gli ostacoli si superano e la si raggiunge.
Dopo tre mesi circa, mi opero al naso e lei non viene in ospedale a trovarmi, mi telefona continuamente disturbandomi ed urtandomi, dicendo che sta male a pensarmi in ospedale e con il mio genitore malato, innescando in me sensi di colpa, come se fossi io a non averla voluta vicino…. Inoltre, mi dice di avermi iscritto al corso di preparazione al matrimonio senza che io sapessi nulla… Li io mi arrabbiai e le dissi che non era stato corretto il suo comportamento. Lei mi rispose che non era colpa sua, ma del parroco del paese che ci ha segnato per il corso prematrimoniale . Io rimasi freddo per due giorni, stavo male ero fustrato e non mi feci sentire. Quando lei mi chiamò io la “lasciai” dicendole che avevo capito con cui avevo a che fare e che non volevo sentirla mai più. Inoltre ho bloccato tutti i suoi numeri di telefono e delle persone a lei vicine. Ho capito di imbattermi in una relazione molto pericolosa e l’ho troncata. Lei non si da pace e continua a cercarmi, ma io non le rispondo perché ho capito che è brava a manipolarmi e non voglio più cadere nella sua trappola. Grazie a tutti per lo spazio affidatomi. Chiedo come fare per non essere vittima di stalking?
Secondo me in un caso del genero potrebbe essere utile un minimo di mediazione di coppia con uno specialista per capire che equivoco psicologico ci può essere stato. Altrimenti sarebbe meglio far sapere alla signora che sono sopraggiunti cambiamenti interiori che rendono impossibile il rapporto, non per colpa di qualcuno, a prescindere dagli errori, ma per una difficoltà psicologica che rende impossibile proseguire.
Succede che quando intuisce che lo stai lasciando, comincia una disperata lotta e feroce accanimento sui tuoi punti deboli per cercare di farti restare nella rete. Ecco allora i ricatti, la denigrazione, l intimidazione….La cosa più grave è quando colpisce utilizzando i figli, in un gioco al massacro, i figli ostaggio di un gioco feroce. La cosa più drammatica è che si è impotenti. Si osserva il massacro dei figli ma si viene coinvolti in una rete di processi vari per cui si fanno sforzi ma sembrano inutili e si sente addosso una profonda angoscia.
..non e sempre una questione di vittimismo..
certe campane amplificano i nostri svantaggi, sono allerta e allarme…..sono loro non noi, non il proprio a cadere in fallo…….chiedere aiuto non e insidiamento…. se poco chiaro, cosa sia l’amicizia…..famiglia, rifugio, non chisia per questo consiglio cestinarlo subito……
persone dopo prove dalla vita che diano conferme o meno, poi capiscono il titolo di laurea non faceva per loro, non sono quel che leggo ma sono in quanto sono…..
poche fonti ci sono per inquadramento di un disturbo patogeno…..rapine o scippi, spesso subiti in vita infanzia, capire questa questione, oggi lo stalker, la questione purtroppo anche se brutto dirla cosi, problema comune sociale…..ma chi e vittima lo riconosci dai suoi frutti non dalle sue richieste…….l’argomento da parte mia vuole essere esaudiente per questo insisto su questo tasto…..
chi rimane nel mondo non vive fuori da questo…..non bullismo, non diffamazione o calunnia di parte, temi come alcolismo, cose attuali dietro l’angolo, ^non dirmi non sei mai uscita in un locale a bere un po di vodka?^ partire da considerazioni come queste…..
alcol, eroina, denaro, scompensazioni, errori di crescita individuale, questioni sfratti, illeciti di confronti, questione carceri domiciliari o di isolamento, prevenzioni sociali, prevenzioni in ambito sanitario, questi sono temi……… non quel che va di moda o piace a sentire…
similmente a rapina…….gente di pochi scrupoli, se vuoi essere serio che sei tu…. ^ sono uscita, un giorno, mi hanno derubato patente, mi sono sentita coinvolta… ^ queste frasi mettono un bel sesto…… non cazzate, non bugie!! QUESTE PAROLE SONO SINCERE
CIAO!!!
Buongiorno a tutti/e,
Grazie Dott. Brunelli, per questo spazio virtuale , nel quale noi ” vittime” possiamo scrivere commenti, confrontarci per le nostre esperienze negative. Gentile Dott. Brunelli, visto che il narcisista è felice quando abbandona la vittima e la fa soffrire in modo atroce, con tutti i suoi mezzi vili e meschini. Ma se il narcisista viene abbandonato a sua volta dalla vittima, perché quest’ultima se è ribellata| al suoi carnefice, il narcisista soffre? grazie
Ogni caso è specifico. Il narcisismo spesso è misto a tratti borderline. In tal caso soffrono molto per l’abbandono, ma soprattutto per la delusione di aver perso il potere del loro narcisismo e non tanto per loa perdita dell’altro. Comunque ripeto che senza un esame oggettivo di ogni singolo caso certe etichette restano solo quadri di riferimento e, purtroppo, possono anche trarre in inganno.
Ho vissuto due anni da incubo con un psicopatico. All’inizio un ottimo seduttore, ma poi si è rivelato un manipolatore ipocrita e infamante. La vera disgrazia è che me ne sono innamorata e ho accettato tutte le sue malvagità violenta sia verbali che fisiche. Mi ha raggirata come voleva, facendo la vittima o chiedendo continui favori a cui io per empatia fornivo sempre la mia disponibilità. Sminuimenti e umiliazioni, triangolazione e violenza fisica quando mi ribellavo all’opressione che sentivo in me.
Dopo vari sintomi di malessere ho deciso di dirgli addio, mi ha ricontattato ma ho sempre negato risposta. Dopo 2 mesi è riapparso ma a nulla è servito a spiegare il mio malessere è come se per lui non fosse accaduto nulla. Attribuisce colpe del suo comportamento ad altri o a fattori esterni.
Nel momento in qui pensavo di essercene liberata lui è riapparso.
Sto agendo con forza ma non è facile, troppi vampiri ancora in me ci sono.
Nicoletta
quando lo fa tua madre..il totale disprezzo…gli insulti e le offese…e poi candidamente ri dice “beh io sono tua madre cosa vuoi fare cancellarmi? io sono fatta cosi..la rabbia fa dire quelle cose” peccato che nn c è cambiamento..ogni volta ricomincia peggio di prima..e incolpa me perché nn so perdonare..perche sono un ingrata..perche finora mi è andata bene…potevo svegliarmi prima… ma la cosa peggiore è che lo psicologo mi dice di vederla come se inconsciamente lei mi atesse proteggendo allontanandomi da lei… bella visione del piffero…mi fa starr peggio…se pensassi che è semplicemente cattiva e nn mi ama me ne farei una ragione…o forse no?può una madre nn amarti?arrivare a dirti che avrebbe preferito abortire…e poi sminuire quelle parole..anzi incolpando me se le ha dette…imputando a me il suo comportamento perché sobo io che la faccio diventare cosi…la proiezione…il gashlithing dicendo che mi aono immaginata le cose che nn è vero tutto quello che ha detto..per fortuna ho i messaggi…nn so più chi è…vome ho fatto a nn rendermi conto…vacillo nell autostima..penso che ha ragione che nn sarò una buona madre..nn sopporto di avere cose che mi fanno assomigliare a lei. .
un paio di domande te le posso fare?
rispondi a questa domanda e non sviarla..
che diritto ti prendi con una persona che si apre con te non ti manda a quel paese da subito?
che risposta dai……cosa fai tu per l’altra persona .
molti di voi…..credono che la vita sia una passeggiata…..ti amo, due parole, dirsi cosi, come logica acquisita, se ripensi qualcuno che ti ama o ti ha amato ok, se oggi qualcuno ti ama o te lo dice, vuole no ndico dimostrazione quanto meno conferme….
l’ipocrisia non e questione di richiesta o di cortesia…formule o forme linguistiche, non e presentazione, ipocrisia si inizia a esserlo, come sto con me stesso, per chi alza le antenne spesso….chi capisce chi sia mittente e ricevente o sai muoverti, sai che hai intorno….o scrivi con facilita ad agenzie di viaggio . chi rientra in costui, sa di no nessere come invece è ipocrita . l’ipocrisia, inizia dall opportunismo, che se non mi sono mai dato una regolata e se sono opportunista, domani farò passi sempre peggiori, i peggiori casi puoi trovare in penale o civile, sequestratore, rapinatore, spacciatore, evasore…. con dolo o di concorso nel peggiore dei casi .
perche te ne parlo? xk se il tipo ti ha messo la sua situazione te l’ha palesata un po….
sarebbe giusto non dico sirgli solo sio annuirlo troppo ma almeno ascoltarlo….. vuole che vada meglio tra di voi, ti sta offrendo come vive oggi… ma anche ti vuole dire, ti sti credendo, mi sto fidando…stammi vicino…
Questo suo intervento, per quanto un po’ provocatorio, ha il pregio di aprire un dibattito sul senso e il valore dell’amore e delle relazioni. Ciò è molto importante e terapeutico. Infatti molte storie dolorose, oltre ad essere causate da partner problematici e disfunzionali o proprio anche cattivi, sono dovute ad idee sull’amore alquanto superficiali, infantili, povere di spirito. Ecco allora che con più facilità sui resta imbrigliati in relazioni traumatiche. Effettivamente l’idea stessa di amore, di rapporto, di relazione va maturata e rivalorizzata altrimenti poi se ne paga le conseguenze o le si fa pagare. Io credo che bisogna ben distinguere tra una relazione erotica di tipo pulsionale, assolutamente legittima e desiderabile, e una relazione ove subentrano sentimenti più profondi, altrimenti il sentimento scade nel trasporto sessuale e il sesso viene esaltato ma in modo anomalo e disturbato. Le situazioni possono poi essere assi diverse e soggettiva, ma è importante considerare meglio cosa è amore e cosa è una o potrebbe essere una piacevole intesa sessuale, in genere passeggera e senza attaccamento. Non c’è nulla di immorale in quest’ultima, ma l’importante è non prendere lucciole per lanterne.
Caro Dottore, che emozione leggere le sue parole. È stato come rivivere gli ultimi 29 anni della mia vita..
All’inizio ricordo la mia ingenuità di fidanzatina, la totale fiducia, la felicità per aver trovato l’anima gemella!
Passati i primi anni però mi capitava a volte di provare la strana sensazione che ci fosse qualcosa di incomprensibile in lui, di indefinito. Come era possibile che la persona che amavo di più al mondo, con cui avevo scelto di condividere l’intimità e progettato una famiglia e un futuro insieme potesse prima sorridermi ed abbracciarmi e farmi regali e poi di colpo incupirsi, arrabbiarsi, mistificare?
Mi chiedevo: ma questo è amore? Mi rispondevo: sì certo, non può essere altro.
Con i figli c’è un salto di qualità: arrivano anche, pesanti, le menzogne, le manipolazioni, gli inganni.
Io inizio a stare male, ho male al corpo, al cuore. Ricordo che in alcuni momenti di spietata lucidità riesce anche a dirmi: ” quello che dico a te dovrei dirlo a me stesso, le colpe che do a te sono le mie colpe”.
Iniziano i primi sospetti, per mesi considerati assurdi, dei tradimenti.
“Ma figurati se ti tradisco! Tu ti inventi i problemi perché si vede che non ne hai abbastanza! Io non c’entro: è colpa del mio collega cretino che mi tira dentro nelle sue storie perché lo copra con la moglie… dai parliamo di cose serie: mi hanno offerto di andare a lavorare a Londra. Guarda che io ci vado anche se a te non va.. quando mi capita più un’occasione così? E poi con quello che mi costate devo guadagnare di più..”
Parte. Io a casa sola con due figli piccoli e il lavoro da mandare avanti. Viene, va, fa quello che gli pare. Scopro che dopo tre settimane ne aveva già trovata un’altra.
Piango, mi dispero, cerco di capire dove ho sbagliato. Dopo tre mesi ci va a vivere insieme.
Va bene, chiedo la separazione: ” ma sei pazza? Tu ti inventi le cose, se i bambini staranno male è colpa tua”.
Viene in Italia con la nuova compagna, prende i miei figli e vanno via tutti insieme tre giorni in vacanza. Lui li obbliga al silenzio però tanto che c’è la presenta anche a sua madre e a sua sorella. Come si sa però il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Vengo a sapere la cosa proprio da loro due che si vergognavano ad essere conniventi in una situazione assurda.
Va bene, chiedo il divorzio: ” ma allora vuoi proprio rovinare tutto? Vuoi capire che è solo un’amica?
Mi rendo conto di aver toccato il fondo. Adesso basta, mi dico, e in quel momento finalmente supero il dolore, la vergogna, il senso di colpa, la paura. E così succede. Lo vedo davvero questa volta. Il vampiro. In fondo a quegli occhi così tanto amati e divenuti improvvisamente liquidi e trasparenti lo vedo aggirarsi guardingo e inquieto. Oltre lui, ancora più in profondità, sento provenire un lamento, sembra quello di un bimbo ma il guardiano che mi sta davanti si gira feroce e lo zittisce con un ringhio rabbioso. Ascolto con più attenzione. Adesso mi arriva un’altra voce, più vicina, da dentro di me. Capisco che è una bimba che piange e mi chiama. La raggiungo, qui il guardiano ora non c’è. “Perché piangi?” Le chiedo. “Io sono sempre triste, mi dice. Sono la terza di tre sorelle e sono nata per sbaglio. Mio padre voleva il maschio e si è arrabbiato tantissimo perché era stufo di femmine, pensa che ha anche fatto piangere la mia mamma! Lui a volte sembrava un po’ un orco perché voleva che stessimo sempre brave e non dessimo fastidio e noi lo facevamo ma alla fine con la mamma se la prendeva lo stesso… Ora io sono diventata grande, dirigo la sua azienda e lui è contento, non dice più che voleva il maschio, anzi pensa che io sia la più brava! Però che fatica..”
La mia bambina: adesso posso vederla, ascoltarla e consolarla. Le dico che non deve più essere triste perché va tutto bene, che tutto in fondo è perfetto così com’è, che la vita è meravigliosa perché tutto ha senso alla fine, come in un quadro: non devi soffermarti sulle singole pennellate ma devi allontanarti per vedere la bellezza dell’insieme. Però c’è un’unica fondamentale condizione per godere della vita: agire con amore, per amore. E con coraggio. Il bene è l’unica Stella Polare che deve guidare i nostri passi per superare il dolore e la paura e guardare oltre.
Così adesso posso farlo: abbraccio la mia bambina, abbraccio il mio papà, abbraccio i miei figli. Non posso però raggiungere quel lontano pianto di bimbo. Mi dispiace ma per lui, come per me e come per tutti c’è una persona sola che può salvarlo.
Guardo le mie cicatrici e riesco a vedere anche quelle degli altri intorno a me. Siamo in tanti, siamo vivi. “Siamo pronti. Forza, è ora di riprendere il cammino verso casa”.
Grazie, la saluto con affetto.
Silvia
Grazie.
Molto profonda la sua testimonianza e la sua partecipazione. Ci aiuta e mi aiuta.
Grazie
La sentenza definitiva di abbandono, con modalità piuttosto sadiche, è stata emessa quasi un mese fa. La mia colpa è stata quella di aver cercato di difendere la mia dignità di fronte alla sua disarmante freddezza, facendogli capire che il suo comportamento mi feriva ma non più di tanto: se “non era possibile” che lo andassi a trovare (lui non vive in Italia), pazienza, sarei andata da sola in vacanza da qualche altra parte.
Non essendoci una vera e propria relazione fra noi ho espresso il concetto nei termini più amichevoli, anche con un certo senso dell’umorismo, e la sua reazione (bloccarmi su tutti i canali di comunicazione) è stata un colpo basso.
La cosa più insidiosa, ora, sono i bei ricordi, in cui inciampo continuamente.
Sarebbe facile etichettarli come falsi, costruiti ad hoc da un vampiro manipolatore per ingannarmi, ma so che in quel momento erano autentici, ancor più preziosi proprio perché destinati a non durare.
E’ come una favola triste, dove uno dei due protagonisti è colpito da un incantesimo che suona come una maledizione: lui dimentica, inesorabilmente, e a nulla serve scuoterlo, cercare di farlo tornare in sé, il sé “buono”. Si allontana, e non c’è più.
Una volta camminavamo mano nella mano in una foresta e gli ho detto: “Siamo come Hansel e Gretel” (due bambini sperduti, per molti versi, peccato che lui a tratti diventasse la Strega Cattiva).
Ho dovuto mettere nero su bianco il ricordo dei momenti brutti per riuscire a provare un po’ di quella rabbia indispensabile ad elaborare il trauma abbandonico, visto che il cuore tende a respingere ogni ragione, continuando a chiedersi il perché.
Lui, con marcati tratti sociopatici, è qualcosa di molto vicino ad un narcisista covert cerebrale: ho scoperto il suo esatto ritratto psicologico su un sito americano, con un misto di sgomento e sollievo.
Alla fine, anch’io ho emesso la mia sentenza.
Certo i ricordi sono veri e i momenti belli. Ma è come essere stati con il Dr. Jekyl che era davvero buono, mentre era silente e scissa la parte negativa e distruttiva di Mr. Hide. Percio meglio non rinnegare il bello, e rassegnarsi al fatto che l altra persona ha problemi che la rendono ‘schizoaffettiva’ e quindi delusiva e abbandonica. Bisogna allora imporsi di non indugiare sui ricordi e il passato. Quando questo avviene, subito controllarsi e fermarsi. L ‘immagine è quella del buffo e grosso collare che si mette ad un cane per evitare che riesca a leccarsi sulle parti che sono state medicate. Idealmente bisogna mettersi questo collare e non andare a ‘ leccare’ i ricordi né belli, né brutti, ma iniziare decisi a ‘fiiutare’ un futuro di nuovi stimoli, interessi, esperienze e anche amori. Quindi è importante lavorare con fantasia e immaginazioni a proiezioni positive di futuro, intuire che nel dolore, se capito e gestito, è in corso una nuova rinascita. La cura è proiettarsi positivamente nel futuro, e non rinvangare il passato. Ce la si puo sempre fare, ma ci vuole pazienza e talvolta anche lasciarsi aiutarecon una terapia.
La consapevolezza c’è tutta e conosco il necessario percorso di allontanamento, visto che non è il primo narcisista in cui mi imbatto. Quest’ultimo, a differenza dei due precedenti, non era un mediocre fanfarone e non c’è stato da parte sua un plateale “love bombing” (non sempre c’è, evidentemente!). Si tratta comunque di un narcisista covert da manuale e i suoi sistematici tentativi di annientare la mia autostima (seguiti invariabilmente da richieste di perdono), ne fanno un soggetto pericoloso.
Spero che il suo ego sciagurato trovi in qualche modo un equilibrio, senza la necessità di fare del male a se stesso e agli altri.
Terrò alta la guardia a difesa della mia ferita narcisistica, prendendo in considerazione un’eventuale terapia se dovessi ritrovarmi in situazioni analoghe.
Grazie della risposta!
Bisognerebbe forse approfondire… è particolare che vi siano sempre richieste di perdono. Ma ogni caso ha una sua singolarità. Le auguro di ritrovare presto una via di maggior consapevolezza e serenità affettiva.
Per le amiche e gli amici di Albedoimagination un ‘dono immaginale’ per un viaggio di trasformazione interiore: tre audiovisivi + sessione di ‘autoartherapy’ ispirati al libro di Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta), Se l’amore diventa un inferno (Rizzoli, 2016) e con le musiche originali di Enten Hitti (Pierangelo Pandiscia, musicoterapeuta)
https://www.albedoimagination.com/2016/12/viaggio-immaginale-tra-inferno-e-paradiso/
[…] dal sito ALBEDOIMAGINATION, un bellissimo e accuratissimo post. Trovo che sia scritto con Amore e Comprensione, ringrazio […]
Per tutte le amiche e gli amici di Albedoimaginatio
Pubblicato il 04 nov 2016
RAI Radio1 Intervista
Pier Pietro Brunelli, SE L’AMORE DIVENTA UN INFERNO (Rizzoli,2016)
Test gratuito #AIPtest – by Albedoimagination.com
https://www.youtube.com/watch?v=LOnN9khn_tw&feature=youtu.be
Care amiche e amici di Albedoimagination,
chiedo a tutti di acquistare i libri al seguente link http://amzn.to/2dLg4AP
perché sono il risultato di un grande lavoro, che nasce anche attraverso la vostra partecipazione a questo blog. Per favore se potete diffondete il link sui vostri social.
Grazie
Un caro saluto con solidarietà
Dr. Brunelli
Sto affrontando ora il distacco con una persona che sembra corrispondere quasi perfettamente alla descrizione di manipolatrice patologica. Quando l’ho conosciuta ero sposata con due bambini piccoli e lei aveva una compagna che diceva di amare alla follia. Ma che esasperava con critiche fortissime, scenate e silenzi prolungati per giorni. La sua entrata nella mia vita è stata per gran parte responsabilità mia ma poi mi sono trovata coinvolta in una relazione che non capivo e che mi provocava emozioni fortissime quasi sempre in negativo. Anche nei momenti di intimità mi sentivo sopraffatta dalla passione con lei e se avevo rapporti con mio marito non riuscivo a trattenere un pianto che mi scoppiava da dentro. Ho provato più volte a staccarmi ma ogni volta capitava qualche tragedia per lei e mi pregava di non abbandonarla proprio in quel momento. Nel momento più cupo di questo rapporto quando ho anche cominciato ad avere attacchi in cui mi mancava il respiro, ho capito che avevo bisogno dell’aiuto di uno psicologo. Lo psicologo ha individuato subito le cause della mia enorme insicurezza che mi avevano fatto anche scegliere un uomo con cui non ero riuscita a creare un rapporto di coppia e mi ha fatto dedicare le sedute di terapia prevalentemente al rapporto con lui. Dopo un anno di terapia mi sono separata e ho chiuso anche il rapporto con lei che nel frattempo aveva cominciato ad interessarsi di un’altra ragazza. Dopo due mesi di separazione con tutti, in cui facevo finta di stare bene, si è ripresentata lei dicendomi che la storia con quella ragazza non aveva nessun significato e che mi rivoleva nella sua vita. Al mio rifiuto perchè continuava ad avere una compagna si è ripresentata dopo due settimane dicendomi che la compagna l’aveva lasciata. Abbiamo comiciato la nostra storia che si è rivelata subito ben al di sotto delle aspettative di amore che mi ero sempre immagniata, mi criticava per quelsiasi cosa, se le dicevo qualcosa che non le piaceva mi attaccava urlando e dicendomi che potevamo anche finirla in quel momento, voleva riarredare la mia casa e forzare la nostra convivenza nonostante l’oggettivo bisogno di tempo dovuto al fatto che avevo due figli. Un giorno senza alcun preavviso mi dice che la storia con me è troppo importante e non se la sente di viverla in quel momento. Scopro poi per puro caso che era andata in vacanza con la sua ex e decido finalmente di farla uscire dalla mia vita. Passata la rabbia però ecco di nuovo la nostalgia, la paura di non essere stata io all’altezza del rapporto per le mie insicurezze ed aver rinunciato ad un amore così speciale e ho risposto ai suoi messaggi. Nel momento stesso in cui ho inviato il primo messaggio ecco salire di nuovo la paura, quella paura che mi sale ogni volta che sono in contatto con lei. Mi è ritornata alla mente la parola dello psicologo che la definiva manipolatrice e che io non prendevo neanche in considerazione. Ho fatto delle ricerche su internet e trovato questo blog…sapere che ha una patologia e che non mi può amare, finalmente mi farà uscire da questo rapporto…grazie infinite
Ma non si tratta solo di uscire dal rapporto è importante capire perché ci si è entrati, per guarire dalla propria ferita narcisistica che può indurre verso relazioni problematiche e infelici. Capirsi vuol dire poi amarsi dei più e quindi essere orientati verso relazioni più amabili e adatte a noi.
Cara Lolli, quanto la tua storia è identica alla mia!
Oggi quando mi guardo indietro sono consapevole di essere stata vittima di un raggiro mentale dei più sordidi e crudeli; di quelli che nel codice penale corrispondono al reato di circonvenzione di incapace.
E pensare che sono una donna di legge!
Ed è qui che ha ragione il dott. Brunelli: “perché mi è capitato questo?” “Quale era la mia ferita narcisistica?”
Parti da ciò.
Lavora su di te, prenditi tutto il tempo che ti serve, soffri come mai avresti pensato, ma non mollare, non arrenderti, chiedi aiuto e fai tesoro di tutto ciò che apprendi, non rifiutare una mano amica con la frase “voi non potete capire”.
Si guarisce.
Io ce l’ho fatta ed oggi mi guardo, mi guardano come una persona diversa.
Anche il timbro della mia voce è cambiato ed a nessuno più consento di farmi del male in un mondo fatto di colori, profumi, musica, fotografia.
Ho ucciso la rabbia.
Ho insegnato a Calimero ad aprire la porta da solo.
Ho imparato il silenzio.
Ho imparato a stare con me stessa.
Un abbraccio
https://www.albedoimagination.com/2016/09/5505/ raccomando a tutte le amiche e gli amici di albedo imagination di visitare questo link con la presentazione del mio nuovo libro SE L’AMORE DIVENTA UN INFERNO edito da Rizzoli è disponibile in tutte le librerie. Dal link è possibile anche scaricare gratuitamente il test per avere un risultato sullo stato di equilibrio e di problematicità della propria vita di coppia attuale o pregressa. Un caro saluto con solidarietà Pier Pietro Brunelli psicologo-psicoterapeuta
Sempre e solo Grazieeeeeeeeeeeee
Grazie a blog come questi e alle vostre testimonianze che mi èvtutto più chiaro.sono anche io una vittima di un narcisista manipolatore bugiardo.la mia storia é durata 4anni fatti di alti e bassi .più bassi..4 anni in cui gli ho purtroppo permesso di raccontarmi le più assurde bugie .sentivo sempre dentro di me che qualcosa non andava ma ogni volta che chiedevo spiegazioni circa suoi comportamenti strani lui mi rigirava talmente bene le cose che alla fine a sentirmi in colpa ero io x aver dubitato di lui.purtroppo x lavoro si trasferì in un altra cittá e ci vedevamo solo qualche giorno al mese.a volte nn mi rispondeva al tel x giorni ,spariva x 4-5 gg senza dare notizia di sè,una due volte persino x due settimane. Poi tornava facendo la vittima una volta xchè aveva lasciato il cell in macchina da un amico,una volta xchè lavorava davvero troppo e non aveva tempo,più di una volta ha usato la scusa del figlio.che poverino é in affidamento presso una famiglia.e solo adesso mi rendo conto quanto sia stato subdolo a prendersi gioco xsino di suo figlio x vittimizzarsi e fare la parte del povero papá che non può stare con suo figlio.a volte cancellava all ultimo momento l appuntamento cn me ma mai chiamandomi ma sempre via sms.ho scoperto tutto x caso..entrando su facebook al quale non ero iscritta , vedo lui mentre canta in una band con tanto di nome,foto ;video….con calma chiedo in modo evasivo fai x caso parte di una band? E lui chiaramente mentiva, che assolutamente non era vero e che dovevo smetterla di credere a tutto quello che sento dalla gente…poi gli ho inviato le foto e i video…e lì ha dovuto ammettere dandomi xò la colpa !!! Si mi ha detto di essermi meritata questa bugia xchè io non avrei mai accettato che lui cantasse essendo(a detta sua) troppo gelosa!!!!mi ha rinfacciato che con me non avrebbe mai potuto fare quello che glibpiace…tutto via sms xchè non ha avuto il coraggio di chiamarmi e tantomeno di rispondere alle mie numerose chiamate!!! Che squallore!!soni circa sette giorni che è finita.mi sento esausta arrabbiata con me stessa x avergli xmesso di farmi questo.i primi giorni sono stati tremendi.poi con l aiuto di blog come questo sto capendo tutto piano piano e il puzzle si sta completando.non so se lui fosse un narcisista manipolatore(chiedeva anche soldi a volte) ma certamente un bugiardo…grazie .
Grazie della sua testimonianza. Un caro saluto con solidarietà.
Stefania
Quasi due anni fa avevo partecipato in questa sezione curata dal dottor Brunelli. Avevo scritto vari commenti. Dopo due anni scrivo a quelle donne che come me stanno attraversando momenti difficili. Se non difficilissimi. Ho convissuto con un narcisista malato. Tredici anni devastanti. Non fate finta di nulla perché vi fate del male. Senza rispetto per voi stesse. Sono animali e vi garantisco che io ho vissuto con il peggiore. Il.più subdolo ,piccolo che pendeva solo danaro per soddisfare la pancia del figlio e far tacere la moglie distrutta a sua volta da una persona sporca. Nel vero senso della parola. Tradiscono, fanno del male con violenza e noi sì noi siamo così fragili da far credere a loro che possono abusare di noi. Nella maniera più assoluta. Vivono di noi per piegarci, distruggere noi. Ecco. Adesso sono.uscita felice, cammino lungo difficile ma sono stata aiutata dalla mia mamma, Aveva bisogno di me , sono partita ho lasciato tuttora pensando solo a lei. Il mio bisogno di amore l ho convertito verso sentimenti veri. Ho pensato a lei. Curata e difenderla. Ho capito piano piano che mi aveva distrutta il mio ex. Ero senza stima. Ho cercato nuove amicizie e mi sono dedicata alla scrittura. Comunico com molte persone vere sincere che amano l’arte. La mia passione. Cerco ,dialogo, penso , agisco, credo ,viaggio molto, spesso fuori, vivo. Mostre amici….io sono quella che ero..Come ero. Più forte. La mia mamma è morta il dolore è immenso. Ma vero. Per lei. Lei mi ha dato fino alla fine questa possibilità….amare Ho ricostruito tutto di me. Tutto. Lui mi fa schifo e so che peggiora. Non ha scampo. Deve soffrire.
Narcisi buttateli fuori. Non li tenete con voi. Vi distruggono..Fate tesoro di voi stesse. È sorridete tanto. Un abbraccio per voi Stefania da Trento.
Grazie del suo commento Stefania, spero che tutti possano raccogliere il senso di questa sua autentica e preziosa testimonianza. Grazie davvero. Dr. Brunelli
Grazie x l incoraggiamento.credo di essere anche io una vittima di questi mostri.ho appena concluso una relazione con un vampiro.io sentivo che c era qualcosa che non andava in lui ma non avevo mai prove certe.si contraddiceva diverse volte ma sempre buttava la colpa su di me accusandomi di essere eccessivamente gelosa.ci si vedeva solo quando lo decideva lui.a volte cancellava l appuntamento all ultimo minuto e se provavo a lamentarmi si infuriava che non era colpa sua.faceva sempre la parte della vittima l incompreso dal mondo che stava pagando un errore grandissimo cioè l essersi sposato con una donna che non amava averci fatto un figlio il quale poverino è andato in affidamento.mi ha mentito su tutto e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato scoprire che canta in un gruppo e io non ne sapevo niente! Mi diceva che faceva un lavoro serale in un ristorante come secondo lavoro e invece.. l ho scoperto e mentiva ancora negava l evidenza.poi quando ha dovuto ammetterlo xchè gli ho mostrato foto e video mi ha detto che ha DOVUTO tenermelo nascosto a causa della mia gelosia e che me lo meritavo!! Assurdo…ora è finita gli ho detto addio .ho detto addio ad un rapporto malato e instabile fatto di continue sparizioni x giorni e settimane.ritorni con le scuse più assurde tipo ho lasciato il cell in macchina da un amico, ero molto impegnato al lavoro…gli ho anche scoperto sul suobprofilo facebook che simpatizza sessualmente x gay e donne molto più adulte di lui….un orrore…spero di riuscire a dimenticarlo x sempre…
Mi pare se non altro che lei abbia compreso in poco tempo le problematiche di questa relazione, ciò indica che potrebbe bastarle anche poco tempo per rielaborre questa esperienza negativa e venirne fuori.
Io ho cominciato a pensare che avesse questo genere di problema il mio ex fidanzato, dopo che, in seguito alla chiusura del rapporto ( a causa della sua mancanza d’amore nei miei confronti), lui non mi lasciasse andare in nessun modo: Non mi amava, ma doveva tenermi a tutti costi ancorata a lui attraverso messaggi destabilizzanti e mai chiari che facevano presentire un suo ritorno (perché realmente innamorato) ,che puntualmente non si verificava mai. L’ultima volta che ci ha provato é stata illuminante: io lo avevo bloccato sui social e sul telefono, in modo da non potergli più permettere di cercarmi, dato che continuava solo a farmi del male con le sue continue contraddizioni, e lui ,dopo avermi lasciato per più di 3 mesi messaggi interminabili in segreteria, é arrivato a scrivermi una lettera nella quale, come mai non aveva fatto, mi dichiarava amore.Io, che avevo cominciato a mettere in dubbio la mia capacitá di giudizio, feci leggere la lettera a più persone e tutte erano concordi con me nel dire che si trattasse di una lettera d’amore.Alla lettera, sono seguite cartoline e altri msg d’amore.Quando io ho finalmente risposto, illudendomi fosse la volta buona di far decollare questo rapporto, lui ha rinnegato tutto, dicendo che io avevo confuso le sue parole.Quale grande forma di crudeltá é tenere ancorati a sé una persona che non si ama, ma nella vita della quale si vuole essere presenti a tutti i costi?
Sono comunque persone confuse, destabilizzate e destabilizzanti a livello affettivo. Dispiace moltissimo perderle, ma bisogna capire che ciò non è dovuto a loro non amore in quanto non trovavano il partner attraente, ma proprio ai loro disturbi dell’affettività. Anzi questi disturbi scattano proprio quando sentono che il partner è troppo importante per loro e allora devono demoluirlo. E’ assurdo ed incredibile, ma proprio per questo se ne interessa la psicopatologia e la psichiatria.
Ho una relazione quasi trentennale con un narcisista. Conviventi, sposati, separati, conviventi… ecc. Adesso ha deciso di andarsene e invece di vivere questa cosa come una liberazione sto malissimo. Ho bisogno d’aiuto, sta volta non c’è la faccio.
In questi casi è fondamentale cercare un supporto psicoterapeutico. Legga intanto il manuale di auto-aiuto… Non si scoraggi, vede quante persone si trovano in una simile situazione? Io le posso dire con certezza che non solo è una situazione curabile, ma una volta che se ne viene fuori è proprio vero che il mondo torna a sorridere. Però nelle relazioni molto lunghe è importante capire tutti i fattori e procedere o verso una soluzione ammissibile per ambo le parti o per una separazione compiuta ne l migliore dei modi. Trascinarsi sempre nello stesso modo è veramente troppo doloroso, si deve fare qualcosa per cambiare.
Vivo all`estero, ho cominciato una relazione con una ragazza, dopo 6 mesi in cui sono uscito di rado, diciamo una mia forma di adattamento graduale.
Lei a conoscenza del fatto che fossi nuovo, mentre lei vive e lavora qui da piu` di 8 anni, si manifesta gentilissima all`inizio, quasi fin troppo vogliosa di cominciare una relazione.
Il sospetto era quello di voler “schiacciare i demoni di un passato alquanto recente”.
Comincio la convivenza in maniera prematura, per scelta sua (condivisa solo perche` ha mostrato una gelosia condivisibile con una collega con la quale avevo avuto una precedente storia e che viveva nel mio stesso palazzo), la mia era una voglia di darle certezze.
Mi lascio andare dopo poco tempo, per via della sua gentilezza, il suo volermi aiutare, anche economicamente percependo uno stipendo molto piu` alto, cosa che ho rifiutato ma apprezzato tanto!
Regali, accompagnarmi sempre a lavoro anche dopo poche ore di sonno per via del suo lavoro (cabin crew), e venirmi a prendere (dato che ancora non avevo un` auto), a casa disponibile ad ogni mansione, ovviamente io collaboravo e a aiutavo, ma ben presto un`altra realta`.
L`aggressivita` nelle fasi di stress del rapporto e nelle singole conversazione, a mo` di auto difesa, saltavano fuori, amplificata dall`utilizzo dell alcool, in cui ho percepito piu` che un piacere una sorta di vizio. Cominciavano anche le voglie di farmi ingelosire parlandomi dei suoi ex o in qualsiasi altra maniera, pian piano si faceva strada questa personalita` narcisista.
L`aggressivita` verbale, anche distruggendo foto nostre e altro e il voler chiudere sempre il rapporto, l`impulsivita` mi stavano cambiando. Mi stavo adattando a quelle condizioni,
ed era impossibile per esempio andare in una discoteca, perche` avrebbe trovato una scusa per litigare con me o con qualsiasi altra persona, per qualsivoglia insulsa ragione.
I miei sentimenti purtroppo erano forti e si scalfivano. Il suo ego cresceva e la sua possessivita` era diventata quasi maniacale.
La sua insicurezza diventava lampante di fronte a belle ragazze (voleva impedirmi anche di parlare con alcune delle mie colleghe) e anche sul mio aspetto esteriore cercava di farmi perdere le mie buone abitudini, come la palestra, cercando di modificare il mio look (capelli,ecc.) solo dopo ho capito che cercava di modificarlo in maniera negativa.
L`ambito sessuale era ottimo, ma andava a scemarsi, avvertivo una freddezza nel donare amore e/o emozioni, quasi placate o soffocate del tutto e anche una mancanza di desiderio (si che gli uomini dovrebbero far il primo passo, ma credo che in una relazione stabile, poi divenga un aspetto in cui avvenga con complicita`).
Ultimi giorni della nostra relazione: prelevo dei soldi che finalmente mi avrebbero aiutato a comprare un`auto, lei mi aiuta nella vendita della mia in Italia, e nell`acquisto; ma l`auto non va bene e tocca decidere; decido di lasciare i soldi nascosti in casa.
Lei mi consiglia di rimetterli in banca ma io le dico che casa sua per me era sicura e che mi fidavo di lei (avendomi mostrato tutta questa gentilezza con me e i suoi amici, sperperando il denaro, dando mance a tutti, dandomi anche la sua c/c con il pin), insomma conquitata la fiducia in toto.
Sono stato letteralmente tramortito e buttato da un palazzo, quando l`ultimo giorno della relazione ho capito che ha simulato con un`amica una scenata di gelosia in un locale, per lasciarmi li, fare un trasloco della mia roba, compreso i soldi che aveva scoperto dove fossero perche` mi aveva chiesto un prestito qualche giorno prima,
Mi rifitavo di credere di essere stato raggirato, mi sentivo confuso e letteralmente depresso da questa serie di eventi, litigio, relazione finita, soldi spariti.
Loro hanno incolpato il mio vicino di casa, ma pur con giochi, manipolazioni continue, ho capito che non poteva essere. Le loro versioni facevano acqua da tutti i lati.
Ovviamente ho dovuto combattere tutte queste emozioni da solo, essendo lontano da parenti e amici con queste tre vipere che cercavano di confondermi.
Lei totalmente anaffettiva, ha cominciato a tramortirmi combiando sentimenti, giochi mentali, aiuto economico (mai ricevuto), ed e` li` che il vero perverso narcisista ha trovato sfogo, poiche` in quella mia condizione, con sentimenti ancora vivi che stavo reprimendo, la strada era aperta…
Adesso a due mesi dall`accaduto, che ha compromesso anche il lavoro e la mia promozione,
questa persona racconta versioni dell`accaduto ad estranei, completamente distorte, martirizzandosi, il che mi reca ancora piu` rabbia.
Nessun senso di colpa, nessuna scusa, verita` cambiate, paradossi e altre manipolazioni in cui ero attanagliato e che mi riempivano di stress e nervosismo.
Ancora non ne sono fuori, ma leggendo, guardando la tv e parlando con i colleghi mi sento un po` meglio.
Ovviamente, la mia voglia di vendetta e` tanta, contando che ha preso tempo contando sui sentimenti, su promesse di restituirmi parte dell`importo e poi smentendo il tutto.
Mi risollevero` presto, ma pensare che la gente dopo un anno di rapporto riesca a fare malvaggita` ed avere comportamenti cosi subdoli, mi preoccupa parecchio…
Una lezione in piu` di vita, specialmente sul valore della fiducia.
Capita nella vita di avere un rapporto con persone che a causa dei loro problemi interiori sono degli infelici che fanno stare male chi potrebbe fare loro del bene. In fondo è davvero una forma di follia. Vendicarsi è assurdo perché non ha senso vendicarsi di un folle. La miglio vendetta non è tanto il perdono quanto il tornare a stare bene il prima possibile e trarre un ‘esperienza per fortificarsi psichicamente dalla loro negatività, vedi il seguente link https://www.albedoimagination.com/2016/04/come-trarre-forza-dai-piccoli-e-grandi-tiranni/
Dopo tanta sofferenza, peraltro ancora in corso, mi riconosco nel tratto del narcisista con elevata emotività e quindi con il carico del pesante bagaglio di sensi di colpa verso chi ti ha amato incondizionatamente. E’ accaduto nei confronti della mia ex moglie con un immenso dolore che ho trascinato nel tempo ed ora, da un paio di mesi, accade ancora a causa del distacco dalla mia compagna che ho “voluto” per la mia difficoltà costante di vivere serenamente in coppia. Lei ha cercato di sostenermi dai miei precedenti, ma evidentemente le mie insicurezze hanno alimentato le sue paure e quindi la mia già labile autostima. Il risultato è che sono scappato da questa “pesantezza” per ricadere a corpo morto nelle mie ataviche mancanze. L’anaffettività materna mi ha reso così fragile da mistificare il senso dei miei rapporti di coppia e da ciclare inerme ed inerte dell’area di chi sa amare e sa amarti.
Ci si abbranca alla terapia con la speranza che possa aprire qualche squarcio nella coscienza remota e induca la mente a non reiterare gli stessi dannati pensieri. Vorrei imparare ad assumere dei semplici atteggiamenti costruttivi, ma resto schiacciato nella mia solitudine che in parte mi affranca e tanto mi demolisce. Mi sarebbe utile qualche suggerimento su un possibile training autogeno che contribuisca, insieme al percorso che sto facendo, a far cadere quante più scorie ho accumulato sulla mia corrazza….
Qui può trovare indicazioni e musiche per esercizi di rilassamento. https://www.albedoimagination.com/2012/07/relax-con-amore/ Coraggio e cari saluti
Buona sera Dott Brunelli,la seguo ormai dal lontano 2011,la stimo molto per l’impegno che ci mette e la fatica fisica e psicologica che spende per tutti noi,costa proprio fatica fisica lo so.Sono arrivata al divorzio,la separazione tanto voluta e cercata da me è stata una difesa,il divorzio voluto da lui,lo sto subendo come uno schiaffo,la mia follia,non voglio parlarle dei ricatti,bugie e manipolazioni per modificare la realtà ai figli,doloroso ma comprensibile ma, di me. Ho incontrato un uomo, totalmente diverso ,premuroso, attento,gentile.Mi trova intelligente, capace,una madre meravigliosa,parole sue, si ricorda i miei pensieri e quello che dico, quando sono con lui mi fa sentire in vacanza,già faccio tanto a casa dice lui,perfetto talmente perfetto che sono scappata!!!!!! Mi da ansia dare ed avere aspettative,non le voglio,voglio rimanere vigliaccamente nel mio mondo asettico a cucinare dolcetti ,leggere libri, vedere amiche,tutte cose poco pericolose per il mio cuore!!!!! Sono serenamente convita che la solitudine sia una grande libertà,rimettermi in gioco mi procurava ansia e dubbi ma,so che questo vuol dire che in un modo o nell’altro ha vinto lui,mi ha tolto la capacità di andare oltre, mi creda,mettermi in gioco mi procurava degli stato d’animo tempestosi,rivivere situazioni o discorsi anche banali mi dava dei tremori fisici,destabilizzanti ,tutto questo vuol dire che mi sono illusa,questi anni passati a ricostruire meticolosamente la mia famiglia,i miei affetti primari,curare la mia casa sono un modo per coccolarmi e non procurarmi sofferenze,almeno volontarie,Dio permettendo.Pensavo di essere più ardita invece sono un po’ vigliacca ma faccio una torta di mele da sballo!!!!!!Con affetto Lulù
Grazie per questo suo simpatico ed incoraggiante messaggio. La vita amorosa è sempre fatta di alti e bassi ed ha le sue complicazioni. Tutto può accadere, ma l’importante è non incappare in dinamiche vampiriche. Sono lieto che lei ne sia uscita e le auguro di stare sempre meglio.
non scrivo da qualche mese è finita anovembre a fine gennaio ha cambiato casa è andato via senza salutarmi solo con uno sguardo dalla strada sapeva quanto avrei sofferto è cosi è stato non sapevo dove fosse non lho cercato era sparito poi un mese fa circa lho incrociatto per caso mi si è avvicinato abbracciato salutato come per chiedere scusa della fuga io ho pensato volese riavvicinarsi mi dice che rimane in citta per un mese provo quindi a contattarlo si nega non risponde lo rincontro per caso e mi risorride con quel fare seduttivo io davvero non riesco ad abituarmi alla confusione che certa gente ha dentro di se ma devo scordarlo
Molto interessante. Bello che condivida il suo sapere.
Un dubbio: malgrado riconosca nel mio compagno i tratti del narcisista e in me quelli della dipendente affettiva (in effetti non riesco a staccarmi), trovo in me stessa caratteristiche della narcisista. E’ possibile? essere ” vittima e carnefice” ?
Saluti e grazie mille
D
Il fatto che lei si ponga questa dubbio indica che in lei c’è capacità di autocritica, quindi in questo caso dovrebbe trattarsi di una reattività negativa, ma che non si basa su una modalità di relazione narcisistica. In questi casi però è allora corretto chiedersi se anche nel partner non vi sia una analoga situazione, per cui si genera quella confusione conflittuale dove ci si ferisce a vicende in quanto è per entrambi difficile sciogliere nodi personali che finiscono poi con l’ingarbugliare anche il legame. Bisognerebbe parlarne più a fondo.
La ringrazio della sua risposta, e da 10 giorni provo a pensare alla nostra relazione con gli occhi sgombri da “pregiudizi” sul narcisismo.
Siamo in effetti 2 persone molto difficili e piene di nodi. Entrambi super laureati ecc ecc entrambi terribilmente imbecilli nel complicarci la vita.
Due settimane fa ho lasciato la sua casa pensando che la tensione continua si allentasse con un po’ più di “spazio”… in realtà meno tensione perché ci vediamo molto meno, ma conflitti decisamente più pesanti. Sembra una corsa al massacro in cui ogni cosa, anche quelle belle, vengono distrutte. Lui nel frattanto intrattiene ambigue e seduttive conversazioni con una donna conosciuta online (non sa che so) che sembrano essere ora il centro del suo mondo. (visto che mi ha tradita in modo ben peggiore, questo mi sembra tollerabile).
Insomma per farla breve, razionalmente capisco che è una relazione “malata” e dannosa, per entrambi, so che sarebbe più saggio separarci e riprendere in mano ognuno la sua vita, ma… è quasi insostenibile il solo pensiero staccarsi. Un classico, no?
premetto che uso poco internet, perché preferisco i libri.
e premetto che non mi piace la facile retorica e la piaggeria, ragion per cui cercherò di esprimere semplicemente il mio pensiero, acché la mia esperienza possa essere di aiuto.
esattamente due anni fa digitai su internet la parola “narcisista”.
non sapevo nulla del fenomeno esistente ed ero in un tunnel così buio che la mia unica metà era la morte.
trovai gli articoli del dott. Brunelli e li lessi con avidità.
da lì arrivai al blog di auto aiuto ed al confronto e conforto delle tante esperienze come le mie.
chiaramente a tutto ciò affiancai un percorso di psico terapia ed un master comportamentale cognitivo, che tanto mi hanno aiutato nel mio percorso.
il dott. Brunelli, ricordo, ebbe a scrivermi: segua la luce che ha dentro di sé.
quelle parole, allora, non le comoresi appena, ma poi sono state come un seme piantato nella terra, che piano piano è germogliato.
ne sono uscita dal tunnel ed ho imparato ad amare me stessa.
ma la cosa più straordinaria ed importante è che riesco oggi a proteggermi ed a riconoscere subito il “narcisista”, che si cela in vari aspetti della vita quotidiana, ed a stoppare ogni sua possibile azione prima che colpisca.
perché il “narcisista” non è solo quello amoroso, ma anche colui che in qualsiasi rapporto cerca di uccidere l’altro mascherandosi da amico/a, etc.
grazie dott. Brunelli.
grazie a voi tutti.
Rendersi conto, appena dopo aver comprato casa (in Germania, senza parenti ne amici), che tua moglie non aveva avuto una, due crisi, ma è senza ombra di dubbio una narcisista perversa, è distruttivo. Soprattutto se, come ciliegina sulla torta, si hanno 2 figlie di 7 e 12 anni. Lei non vuole vendere casa per potersi definitivamente separare ma solo essere non ufficialmente separata in modo da poter sfruttare tutti i benefici della mia presenza in casa e poter attingere energia dal mio disagio e dolore. Dopo svariate altalene di separati/non separati che va avanti dal 2013, nel 2014 siamo già stati veramente separati per 6 mesi, tempo durante il quale lei non ha mai fatto visita ai figli che erano con me. Poi è tornata ed io, ancora ignaro dell’esistenza di un malessere psicologico come questo e credendo fosse stata solo una crisi, sono caduto nella sua trappola. Convinto che si potesse ricominciare a costruire migliorati dalla brutta esperienza, ho comprato casa in comunione con la vampira. Continue bugie, silenzi e assenze e promesse ai figli mai mantenute. Mai.
Non consiglierei a nessuno di avere a che fare con una persona del genere soprattutto perché non c’è alcun modo di poter farle capire i danni che provoca alla famiglia il suo comportamento.
Lo so che è difficile, ma in questi casi bisogna sempre credere che riprendersi la propria vita, è possibile, è giusto ed è anche meglio per il rapporto con figli. Bisogna organizzarsi bene, capire che il malessere c’è , ma è possibile trasformarlo in una rinascita.
La ringrazio per la risposta. Le scrivo adesso perché adesso, dopo esser rinato, ho deciso di divorziare. Lei è talmente fuori di testa che, molto probabilmente, avrò la custodia dei figli.
[…] Pier Pietro Brunelli Fonte […]
Caro dottore, mi domando quanto sia lunga la durata della sindrome da narcisismo patologico….sono conscia che la durata sia del tutto soggettiva ma mi creda, sono esausta di fare passi avanti e poi tornare indietro. Sono oramai mesi che ho effettuato il NO contact, l’ho smascherato e umiliato prima di chiudere definitivamente ( ebbene si, stavolta sono stata io ad umiliarlo facendogli rivivere e rinfacciandogli i motivi del suo sadismo: il figlio invisibile di una madre anaffettiva, il fratello non visto tra due figli maschi, un padre donnaiolo e maschilista con un livello basso di educazione….). Prima di chiudere ho voluto mortificarlo esattamente come aveva fatto lui per tre anni e garantirmi la sua sofferenza (almeno per qualche giorno) e soprattutto che capisse che l’aria era cambiata e io oramai ero diventata una jena nei suoi confronti. Sembra che la strategia abbia funzionato e lui sia sparito. Ci sono giorni nei quali sono euforica nella mia ritrovata serenita’ e consapevolezza del mio valore come persona, e poi ci sono giorni nei quali mi viene solo una gran voglia di piangere e mi sveglio con un’ansia orribile che mi crea perfino dolore allo stomaco. Mi sembra di precipitare, come se mi mancasse la terra sotto i piedi. E’ una sensazione orrenda….Ieri ho avuto la conferma da alcuni conoscenti di tutto quello che la mia “vocina” interna mia aveva sempre detto….tradimenti, ambiguita’, bugie su bugie, ricerca ossessiva della seduzione nei confronti di tutte. L’ho sempre saputo ma ascoltarlo anche dalla voce di estranei e’ stato una deflagrazione dell’anima. Ma perche’ si prova tanto dolore nel comprendere quanto male ci sia in loro? cosa avviene in me quando comprendo il suo sadismo maligno? dovrei distaccarmi maggiormente da lui e invece piu’ comprendo la sua pervesione e piu’ io provo dolore. Mi puo’ spiegare cosa accade in noi, cosidette “vittime”? grazie per la sua attenzione. Monica
Buongiorno Monica, guardi più che scrivere articoli, tenere conferenze, il blog, non posso fare, se non come sempre consigliare che per uscire da una situazione sentimentale complessa e disturbata, oppure cercare di trasformarla, è importante una psicoterapia individuale. Ogni caso ha un suo specifico e va valutato a fondo, non attraverso poche righe. Quello che lei scrive, pare comunque rientrare nella casistica che qui trattiamo. Provi magari a leggere anche il mio Manuale di auto-aiuto. Intanto un caro saluto.
Credo fermamente che si possa sconfiggere il narciso e la vittima che è in noi.
Come?
Partendo da noi.
Mettendosi di fronte a se stessi ed affrontando con coraggio e determinazione la scalata dolorosa dell’alta montagna. Non girandosi mai indietro, ma guardando sempre a quella cima, alta e lontana, che è il nostro obiettivo.
Soltanto non dando la colpa all’altro ed assumendoci le nostre responsabilità saremo liberi.
io ce l’ho fatta, anche grazie a Voi
Vi invito a leggere questo nuovo articolo, può aiutare https://www.albedoimagination.com/2016/04/come-trarre-forza-dai-piccoli-e-grandi-tiranni/
Lui era il classico bravo ragazzo! Non bello, ma gentile, disponibile, calmo,paziente… una storia a distanza per più di quattro anni.. per vedermi si faceva basilicata roma….cercava lavoro a roma x avvicinarsi a me… potevo mai dubitare del suo amore? Non l’ho mai fatto… anche se le avvisaglie c’erano… inizialmente mi riempiva di messaggi…poi non aveva più tempo…solo la telefonata ordinaria la sera… in più a letto non mi trasmetteva amore… da un anno si è trasferito a roma…da due mesi mi.ha lasciato per un’altra con la quale l’avevo trovato otto mesi fa… il tutto dopo avermi fatto comprare una casa parlando di convivenza… non si metteva mai in.discussione, dava la colpa a me dei suoi tradimenti perché lo trascuravo, si vantava di continuo dei complimenti che riceveva nel suo lavoro, mi criticava sempre, attribuendomi difetti suoi, manipolatore, bugiardo, infedele, usava le persone finché gli facevano comodo, parlava d’amore senza sapere cos’è! Sapeva dare grandi consigli che non sapeva poi mettere in pratica, alla ricerca di ammirazione, non accettava critiche alle quali rispondeva esageratamente. Ha chiuso con me senza pietà, l’ho aspettato per più di quattro anni che si trasferisse…ora che sta qui mi ha lasciato per un’altra..attento solo ai suoi bisogni …mai ai miei. Un grande egoista. Insensibile. Infedele… mi.ha traumatizzata… buttata via più di una volta all’improvviso quando solo il giorno prima lui stesso parlava di futuro insieme. Ha giocato sui miei sensi di colpa, usato il silenzio, non.chiedeva mai ciò che voleva ma bisognava capirlo,! Ha tutte le caratteristiche del narcisista patologico e perverso. Non conosce rimorsi ne sensi di colpa. Un lupo vestito da pecora. Occhi buoni e tristi. A volte diventava sarcastico e cambiava addirittura voce…il suo vero io che emergeva? Non riesco ancora a capacitarmi che la persona che ho conosciuto ultimamente sia la stessa che si faceva 400 km per vedermi… ho tutti i sintomi del trauma da narcisismo perverso… rispondetemi vi prego
Io non conosco nello specifico il vostro caso. Comunque queste dinamiche indicano che non c’è stata la possibilità di conoscervi meglio, e che lei si è lasciata prendere dall’entusiasmo (per la casa, la convivenza, ecc.) in modo prematuro. Non credo che lui abbia simulato tutto, ma anche lui non ha saputo valutare le sue reali possibilità. Poi quando l’incomprensione si è acuita lui ha tirato fuori il peggio di sé invece che assumersi la responsabilità della sua immaturità.
Quando lo conobbi qui dove vivo mi disse che la zona gli piaceva e voleva trasferirsi qui…doveva solo trovare una ragazza… lui vedeva roma come possibilità maggiori per lavoro. L’altra donna se la è cercata in.chat. mi ha lasciato da due mesi durante i quali non si è fatto più sentire
Non soffrire Deborah, considera che ti sei liberata di una persona problematica e negativa. Lo so che è difficile, ma si può.
Invito a guardare i video della mia conferenza seminario AMORI PATOLOGICI https://www.albedoimagination.com/2016/04/amori-patologici-conferenza-di-pier-pietro-brunelli/
Con solidarietà e auguri
Pier Pietro Brunelli
Purtroppo, mio malgrado ho avuto una recente esperienza catastrofica con un Narcisista di prima categoria (in verità non so quante ne esistano)….
Tutto è cominciato quasi un anno fa….ci siamo conosciuti per caso, io avevo bisogno di un fisioterapista e così….
Premetto che sono sposata da Dieci anni, e che non ho mai cercato nulla di diverso al di fuori del mio matrimonio, ma questa persona, fin da subito, ha toccato delle corde particolari della mia anima, cominciammo la terapia a marzo, ed a Giugno quando andai in vacanza con mio marito, cominciò a scrivermi che gli mancavo, che gli mancavano le nostre chiacchierate…..
Così al mio rientro continuammo tranquillamente la terapia….fino al mio ricovero per un intervento di routine, e proprio in quei giorni lui cominciò a sbilanciarsi pesantemente con me…mi fece capire che gli piacevo, come donna, come amica, e che aveva voglia di qualcosa di più…
io ormai ero già nelle sue spire… senza nemmeno averlo capito…..
Quando uscii dall’ospedale, improvvisamente fu colto dai sensi di colpa….non possiamo, non dobbiamo…..
così ricominciò la terapia…fino a quando una mattina gli chiesi se sentiva ancora quel pizzicorio nei miei confronti, allora mi saltò quasi letteralmente addosso…
non posso dire che mi dispiacque, ma pur senza aver fatto l’amore, mi mise egli stesso addosso un senso di colpa così grande…ed al tempo stesso, giorno dopo giorno un pò con i messaggi, un pò vedendosi si alimentava in me la sensazione di provare un sentimento per lui, ne ero profondamente attratta…
così uscimmo un paio di volte e finimmo a casa sua….
la prima volta ci avvinghiammo e ci baciammo per ore….senza mai arrivare al punto….
la seconda, mi disse di essere depresso e di essere stufo di queste storie a metà, di queste scopate…(mai successo tra di noi)…così tornai a casa…. e cominciai a riflettere….come mai questo atteggiamento, come mai dalle stelle alle stalle….tira e molla….
Poco tempo dopo subentrò nella sua vita un’amica poiché egli da dopo la separazione diceva di fare fatica a trovare persone giuste con cui stare…
un’amica benestante, con una bella casa in villeggiatura….. sul mare, dove si recava spesso durante i fine settimana estivi…
Una mattina, capitò che mentre mi stavo rivestendo dopo la terapia, mi prese da dietro e cominciò a toccarmi e baciarmi (accadde più di una volta) ma ogni volta in cui io cercavo di toccarlo, lui mi liquidava con un Devo Andare! !!!
Tutto questo tira e molla, ancora non sapevo dove mi avrebbe portato……
Mi stavo allontanando da mio marito con cui le cose già prima non andavano affatto bene….
Il colpo di grazia è stato una mattina , in cui mi disse di aver troncato con questa amica (mai ne fidanzata ne compagna, solo Amica)…
Allora io come battuta gli dissi : ne avrai sicuramente un’altra per le mani……
Premessa….lui non ha mai accettato fino in fondo la fine del suo matrimonio, è un uomo che dipende economicamente dalla sua ex moglie, a cui spesso fa fronte per alcune spese poiché sostiene che la fine di tutto, del matrimonio e della famiglia sia stata colpa di lei, che ora ha un compagno….
Insomma la risposta alla mia battuta fu che si, aveva casualmente incontrato questa amica d’infanzia della moglie, rivista facendo terapia alla figlia….
Quello che più di tutto mi sconcertò fu che questa Amica, lui davanti a me la chiamava vecchietta…. per i quattro anni più di lui….e lavorava presso un ente che praticamente passava lavoro delle Onlus ai Fisioterapisti….come se non bastasse, in poco tempo ha reso pubblica la relazione in maniera che la sua ex moglie potesse saperlo….
Per quanto riguarda me, nel frattempo ho cercato in tanti modi di scrivergli che io ci sto male, non voglio continuare a stare così, per questo è meglio non vedersi ne sentirsi mai più, e mi costa tanto dirlo e farlo, ma lui sistematicamente aggroviglia le spire e trova un modo per tenermi legata a lui…..
Ora sto cercando di evitare i contatti e di cercare di recuperare il rapporto con mio marito, e sembra che funzioni, mi sento meglio, ma sento sempre la sua presenza….incombere nei miei pensieri, quasi un’ossessione data da questo elastico , questo filo che non riesco a spezzare……
Cara Chiara,
chi è passato da questo vicolo cieco capisce molto bene ciò che scrivi e ciò che provi e, sembrerà strano, le risposte che ricevi sono di estremo aiuto per capire, in primis, che non sei la sola che ha percorso questa strada impervia ma siamo in tante e secondo, per capire e fartene una ragione, di quanto putrido si cela dietro queste finte apparenze.
Una donna, vuoi per il suo innato senso di intuizione, capisce da subito e per subito non intendo mesi, ma pochi giorni, che qualcosa puzza.
Il cliché e sempre uguale. Un’amica, poi scopri che non è un’amica ma la fidanzata, la convivente. Poi scopri che le “amiche” sono tante. Sono depressi, tutti sono depressi. Tutte tattiche per confonderti e celare le acque torbide in cui sono immersi fino al collo.
Questo tira e molla costante, il “bastone e la carota”, ti portano in un circolo vizioso dove il gatto si morde la coda e uscirne diventa un’impresa ardua.
È difficile, molto difficile cancellare dalla mente una persona che, facendoti credere al principe azzurro, in maniera vile, ha usato i tuoi sentimenti, sinceri, per i propri scopi. Per me ci sono voluti 4 anni e la ferita non è chiusa ma allontanati perché più aspetti più ti trovi nelle stesse acque, anzi, peggio.
Spero che queste poche righe possano esserti d’aiuto.. si inizia così, non cerchi nulla, ma in fondo, se fai una ricerca introspettiva, trovi tutte le risposte del perché sei finita in questo vortice, magari non troverai una soluzione, ma certamente comincerai a volerti più bene, comincerai ad amarti di più e ti assicuro, questa è la conquista più grande. Un abbraccio.
Grazie di cuore Manuela, la tua risposta, e le tante storie che ho letto prima di scrivere la mia esperienza, mi hanno dato uno stimolo in più, per cercare dentro di me la voglia e la forza di allontanarmi definitivamente da questo incubo..
Ma è tanto, tanto dura , sono arrabbiata con me stessa per non essermi resa conto in cosa mi stavo avventurando…
E lui continua anche se in maniera sporadica a scrivermi, quasi come se volesse accertarsi di non aver perso la sua posizione….
Gli ho spiegato negli ultimi messaggi che io proprio non ce la faccio, che mi deve lasciare stare, che mi deve lasciare andare, ma continua con questa storia che sarò sempre un’amica per lui anche se lo escluderò dalla mia vita….
Piccolo uomo…così lo vedo…piccolo cuore ….
Mi sto buttando anima e corpo in un progetto di fotografia, e questo in parte mi aiuta a dimenticare a volte che esiste..
Ma la cosa che mi fa tremendamente arrabbiare è che ho la certezza che farà del male ad altre persone … che stringerà le sue spire sempre e sempre più attorno ad altre vite innocenti ed inconsapevoli, ed io non potrò fare assolutamente nulla per evitarlo….
Spero solo che siano più lungimiranti di me…..
Grazie per questa opportunità di confronto bellissima, grazie perché non mi sento più tanto sola ed incompresa in tutta questa storia allucinante, che mai avrei creduto potesse accadermi….
Cara Chiara,
strappalo questo filo in cui ti ha avvolta bene bene (hai presente la ragnatela con cui il ragno avvolge la preda?)- Si tratta di un amante con evidenti disturbi che vanno dalla sfera affettiva a quella sessuale, dovuti al suo narcisismo patologico. E questi problemi ce li ha con tutte le sue “amiche” non temere. Stringiti a tuo marito, magari cerca un supporto ed un aiuto per salvare il tuo matrimonio, dal momento che sei potuta essere preda di questa persona hai bisogno di rafforzare le aree della tua soddisfazione emotiva, affettiva, sessuale.
Un abbraccio
Cara Giuliana,
Grazie per le le tue parole, ogni giorno, ogni mattina, mi sveglio con la sensazione di essermi liberata da questo filo, ma poi, mi rendo conto che non è così…
Devo trovare la forza di tagliare di netto ogni contatto …solo allora, quando non potrà più far leva sulla mia angoscia, potrò cominciare a rendermi libera…
E se penso che tanto, forse tutto dipende da me…mi sento così frustrata….
Tanto di tutto quello che ho letto in questo articolo e nelle nostre storie, mi ha fatto capire cosa mi stava succedendo, e di questo non vi sarò mai abbastanza grata.
E’ stato fondamentale questo passo, per riuscire piano piano a farne altri, sempre più importanti e sempre più costruttivi.
Grazie……
È doloroso il cammino, Chiara, fatto di profondo sconforto a volte, ma se avrai la forza di ricominciare da te stessa e ti sforzerai di guardare dentro la tua anima, la luce che è in te di indicherà il cammino da seguire e li in fondo al tunnel troverai la serenità.
Un anno fa non avrei mai pensato di poter neppure avvicinarmi alla città di chi devastó la mia vita e di chi mi portò a devastare la sua.
Oggi vado una volta alla settimana in quella città e sono libera.
Libera è una parola meravigliosa.
Cerca qualcosa che ti piace davvero e falla solo per il piacere di scoprire qualcosa di te che non conosci.
Io ho scoperto la fotografia.
NON TI ARRENDERE.
Chiara
Non sei sola, quello che scrivi è un’ulteriore conferma, anche per me, che tutto si ripete, sempre e con le stesse modalità. Ci vuole tempo, non dimenticherai mai certe emozioni che, guarda caso, solo loro riescono a farti provare, quello che in fondo ci manca e ci è sempre mancato, ma, rispetto a loro, noi siamo diverse, degne di ricevere e dare amore, cosa che loro non conoscono e non conosceranno mai. Il mio cuore, nonostante sia pieno di cicatrici profonde, conserva quella gioia per aver dato un amore incondizionato e sincero.. questa gioia loro non l’avranno mai.. <3
[…] sul NARCISISMO PATOLOGICO nelle relazioni affettive), la vampirizzazione conduce sia alla perdita della relazione amorosa e sia alla perdita ulteriore […]
Dottore, solo una cosa volevo dirle. Come è possibile che il mio coniuge neghi l’evidenza di alcuni fatti. Anche quando il comportamento sbagliato è conclamato da testimonianze o dati oggettivi come le videocamere che riprendono un dato comportamento lei sminuisce il tutto, tutto ha una giustificazione per cui lei è innocente ed io che ho trovato le prove di un insano quanto crudele comportamento suo nei miei confronti, io sono colpevole di puntare il dito continuamente. Sa cosa non capisco non capisco la sua sincera forma di disperazione e di rabbia o di accesa critica dinnanzi ai miei racconti sui suoi comportamenti. Come è possibile che non si rende conto del male che mi fa. Dice che non farebbe mai del male a me e ai suoi figli, dando l’opportunità ad altri di deridermi alle spalle. Ci crede davvero in ciò che dice? Dice di amare la sua famiglia e di volermi bene ma allora perché si comporta come se non esistesse umiliandomi profondamente e continuamente? Ho letto abbastanza per sapere la risposta ma non mi basta niente. Non credo a ciò che vivo.
Mi spiace, ma per rispondere alla sua domanda ‘privata’ occorre almeno un consulto approfondito. L’articolo che lei ha letto fornisce già molte risposte in caso vi sia uno stile di personalità di tipo narcisistico o borderline. Tuttavia prima di attribuire etichette generali, che servono solo come quadro di riferimento, bisogna approfondire insieme ad uno specialista.
Caro Dottore, ho acquistato i due libri sia ebook che cartaceo e devo ancora leggerli. Sono anni e anni che lotto contro mia moglie attribuendogli comportamenti sbagliati, crudeli che hanno ferito la mia dignità. Oggi mi sento uno zombi un uomo senza vita. Sin dall’inizio ho avuto bisogno ed ho bisogno di una psicologa e psichiatra che mi stanno seguendo. Il coniuge è stato così bravo da farmi passare per il colpevole che la accusa di cose inventate facendomi attribuire delle paranoie o addirittura deliri fino a farmi assumere da 6 anni degli psicofarmaci. Le cure ovviamente non fanno effetto perché i miei racconti sono reali e non inventati e lei continua ad avere comportamenti sbagliati come una drogata che non può farne a meno. Dopo circa quattro anni la psicologa crede ad alcuni racconti dicendomi perché non ne avessi fatto menzione prima quindi sospende la terapia e chiede una terapia di coppia con unaltro psicologo. Lei si rifiuta continuando a colpevolizzarmi e così riprendo la cura dicendo alla psicologa che preferisco passare per il malato di mente piuttosto che perdere la mia famiglia perché sarebbe come spaccarsi la testa al muro contro di lei. La psicologa non potendo capire di più …mi continua ad attribuire paranoie e la psichiatra mi continua la cura. Come faccio a di mostrargli che vivo accanto ad una persona che mi ha distrutto la vita?
Mi pare di capire che lei ha bisogno di incontrare una figura terapeutica di riferimento che la faccia sentire più compreso. Con ciò io non voglio e non posso dire che le terapie che ha effettuato non siano valide, anzi certamente hanno contribuito, seppure con qualche difficoltà a chiarire alcuni concetti. Di certo il suo terapeuta vuole aiutarla a reagire diversamente, facendole vedere altri punti di vista… Comunque è suo diritto rivolgersi anche ad altri terapeuti.
Care amiche e amici di Albedoimagination vi segnalo il nuovo articolo del blog SESSO E SENTIMENTO NELLE FANTASIE MASCHILI piuttosto utile per approfondire certe turbolenze e disfunzioni relazionali ed erotiche ‘al maschile’… https://www.albedoimagination.com/2016/01/sesso-e-sentimento-nelle-fantasie-maschili/
Vi chiedo possibilmente di diffondere gli articoli di vostro gradimento sui social network con gli appositi tasti e copiando l’indirizzo per poi inserirlo sulle vostre bacheche on line. Grazie
Non faccio in tempo a leggere i commenti di questo blog ma ho effettuato delle ricerche su internet sul tema narcisismo ed è uscito fuori anche questo. sono 7 anni che lotto, ho detto che il mio coniuge aveva dei comportamenti anomali, subdoli, crudeli. Ho visto piano piano una realtà che mi ha rattristato profondamente anzi mi ha sconvolto al punto che ho preferito essere etichettato per un malato di mente che vede cose che non esistono. sono 7 anni che sono in cura e prendo degli psicofarmaci, soffro di crisi ansiose e stati di panico gnerati dai suoi comportamenti irrispettosi e crudeli. dopo 7 anni ho collegato tutto e adesso dico che sono una vittima di una narcisa patologica inconsapevole, ho subito vari traumi da narcisismo patologico. mi trovavo le sue prede dappertutto, in chiesa, fuori dalla palestra dei miei figli, sotto i balconi di casa mia, mentre passeggiamo sul corso della nostra città, a scuola dei miei figli. E’ bionda occhi azzurri molto attraente e sicura di se. Sono deluso sconfortato amareggiato umiliato mortificato dai suoi comportamenti. Abbiamo due figli piccoli ed io non sono più disposto a fare il malato di mente che ha deliri e paranoie. Ho tanta paura
Sono centinaia i blog e le pagine che dopo aver ‘vampirizzato’ argomenti e info da qui hanno preso a trattare il tema dell’abuso affettivo nella coppia… ma non sempre con vera competenza, qualche volta sì, ma molto spesso no. E’ importante seguire un buon percorso psicoterapeutico e assimilare le informazioni in modo corretto.
Leggo sempre molto volentieri i vostri interventi e nutro una profonda stima per il dott. Brunelli, che ha dato vita ad un’iniziativa davvero utile.
Dalla mia personale esperienza posso affermare che, quando si inizia a costruire e si vuole nascere, il cambiamento, che preferisco chiamare trasformazione , avviene in un attimo e senza preavviso.
L’inconscio è una riserva straordinaria, basta soltanto lasciare che lavori per noi.
Più di due mesi fa avvenne l’ultimo mio contatto.
Una serie di sms pieni di insulti anche al limite del reato di ingiuria.
Li ho accolti tutti ed una sola frase si è fissata dentro di me:”lasciami in pace”.
Ed è da quella frase che si è avviato e compiuto il distacco definitivo.
Non ce l’ho con lei, anzi provo una tenerezza infinita, perché non ha mai agito con crudeltà come invece ha fatto e continua a fare il mio ex marito. È davvero convinta, questa persona, di aver subito un torto.
E cosa possiamo farci?
La montagna non possono scalarla tutti, ma soltanto gli UMILI
Ciao Manuela, sono felice che tu sia riuscita a trovare una persona che ti fa stare bene; non dimenticherai ciò che ti è accaduto, ma il tempo che passa ti aiuterà, perchè il dolore si attenuerà…a me, l’unica cosa che interesserebbe, a sto punto, di quella mia storia maledetta, è sapere veramente come fosse quella persona, dietro la maschera; mi interesserebbe solo perchè vorrei capire meglio; temo però che non potrò mai farlo, dovrei sapere molto più di lui per capire davvero…per dirla con De Andrè, uno dei cantautori che amo di più, “perchè dietro a quegli occhi batte un cuore di neve” ; gli occhi di una persona, se riesci a guardare al di là delle apparenze, ti rivelano moltissime cose…ero come una cieca, in quel momento, proprio così…
Tantissimi auguri, un abbraccio al Dottore e a tutte le persona che qui intervengono.
Cara Carla, ciao
penso abbia letto la mia risposta a Irma. Non si tratta dell’amore tra due persone, quel l’amore che ti travolge a livello emotivo e passionale, ma sempre di amore si tratta in un’altra espressione.
Per ora e ne sono certa anche per il prossimo avvenire dico, sola, ne ho avuto abbastanza di due, mio marito è quello pseudo essere, perché, in qualità di essere ha solo le fattezze a livello fisico.
I primi due anni, nonostante mi venivano messe su di un piatto le sue menzogne, nel senso che non c’era bisogno di indagare, credevo a tutte le sue giustificazioni. Poi, con una bugia colossale scoperta, cominciai ad indagare. Io dico, non mettere mai una donna in queste condizioni perché Sherlock Holmes è nulla a confronto. Lavoro in internet da una vita e non è stato difficile mettere allo scoperto tutte le personalità che nasconde.
Io lo chiamo il mostro della rete, un’accalappia donne che utilizza strategie pietistiche, di buonismo, di benefattore, di Fedele cristiana, insomma, satana che si nasconde dietro tante maschere buone utilizzando l’ingenuità delle persone. Orami so, se non tutto, quasi..il resto non mi interessa più. Eppure anche i suoi occhi dicevano tutto…ero cieca pure io..non volevo vedere….
Ciao Manuela; si, dalla tua risposta ad Irma ho intuito che si tratta di un amore di tipo non convenzionale, il tuo di ora…ma non per questo meno importante. E mi fa piacere, ci sono persone malate e provate dalla vita che però riescono a dare serenità e forza a chi sta loro accanto; ci sono persone così anche negli ospedali, spesso…L’anno scorso per necessità andai alcune volte al pronto soccorso con mia madre…e lì ho trovato persone che sorridevano nonostante stessero male, ed è una gran bella lezione di vita, questa. Riguardo alle tue esperienze precedenti…è vero, a volte non ci accorgiamo, o per qualche motivo sconosciuto sembriamo proprio “cieche”…e finiamo solo per farci del male. Anche la persona conosciuta da me tanti anni fa dava quest’idea di persona sincera, con buoni principi…solo dopo, mi sono accorta che non poteva essere così; perchè se vuoi bene a qualcuno che ti ricambia sinceramente, non stai male così come sono stata io, o come sei stata tu, posso immaginare…al di là di tutto, continuo a chiedermi “perchè” …più che altro, proprio per capire cosa c’era alla base dei suoi comportamenti. Riguardo a me stessa, ho capito perchè ci sono cascata…ma riguardo a lui, proprio non so…nè, forse, lo saprò mai.
” i seduttori sono dei serial killer dell’anima che fanno USA e GETTA con le loro prede. I narcisisti sono dei BOIA ed INCONTRARLI è una SCIAGURA perchè se li SMASCHERI e dici la verità, ciò che ho fatto, ti DISTRUGGONO perchè hai capito che sono dei CRIMINALI.
Chi è vittima da TdN tende a dimenticare la parte negativa perche il tuo cervello richiede, un po come una droga, la parte idilliaca che hai vissuto. Per far si che cio non avvenga rispolvero quanto appreso in questo percorso per non ricadere nel fango e girando un po in internet ho trovato questo articolo, ve ne riporto solo uno stralcio. Descrive come ha avuto inizio della mia relazione, ciò che ho provato e il comportamento ingannevole predatorio del NP. In particolare pongo una nota su questa frase “…Il narcisista patologico maligno, nella sua patogenicità mira ad attaccare soggetti che siano il più sani possibile…”.
Si, IL PIU SANO POSSIBILI, rigettando il loro marcio su quanto di piu bello hai donato.. il tuo amore.. insultandoti, accusandoti di ogni nefandezza. Non mi sono innamorata della sua bellezza, una pantegana era meglio, mi sono innamorata dell’amore che non avevo mai avuto. Chissà come mai queste persone mirano a donne di una certa classe, il cui charme non passa inosservato e se piene di soldi ancora meglio.. sono maestri pure nell’impietosire.. quante, quante balle!!! scusate il termine ma lasciatemelo dire..io l’ho conosciuto in facebook per rispondere a Carla..
Ecco una parte dell’articolo. Nella versione integra viene citato il Ns. caro Dottore Brunelli.
“…Molte donne innamorate di un narcisista raccontano che nei primi tempi della relazione non se ne sentivano particolarmente attratte, anzi percepivano una nota stonata in lui, ma che con il tempo si sono lasciate vincere dal suo corteggiamento romantico e perseverante.
In entrambe i casi, la vittima non si innamora del narcisista per quello che è ma per il modo in cui lui la fa sentire.
La vittima del narciso è convinta di amarlo alla follia, spesso però non è l’uomo reale che ama ( anche perchè i narcisi non si fanno conoscere) ma la fantasia che ha di lui.
In non pochi casi la vittima è innamorata dell’ immagine accattivante che il narciso riesce a trasmettere al mondo senza riuscire a vedere l’egoismo e l’aridità emotiva che si nascondono dietro la splendida facciata.
Se una preda cade nella sua rete, è perché il narcisista manipolatore ha tante facce: sa mostrarsi simpatico, socievole, gradevole, possiede alcune qualità che utilizza al meglio per manipolare le proprie vittime.
Certe persone sono ovviamente più vulnerabili di altre, ma siamo tutti potenzialmente a rischio: come si fa a non cedere di fronte alle minacce, alla denigrazione, alle critiche e alle umiliazioni, soprattutto se ripetute?
Anche le personalità cosiddette forti possono cadere nella loro trappola, soprattutto quando esiste una dipendenza affettiva: le vittime, in questo caso, perdono del tutto la razionalità riguardo alla loro relazione.
Le vittime predilette di questi individui sono infatti persone totalmente incapaci di immaginare che l’altro possa essere “distruttivo”, che cercano sempre di trovare delle spiegazioni logiche al suo comportamento e di evitare ogni malinteso.
Ricordiamoci che chi non è perverso non può immaginare che possa esistere manipolazione e malevolenza in determinati soggetti.
Il narcisista patologico maligno, nella sua patogenicità mira ad attaccare oggetti che siano il più sani possibile, non instaura relazioni seduttive, manipolatorie e di sfruttamento – almeno per un tempo sufficiente alla traumatizzazione dell’altro – con persone che percepisce come fortemente deboli e disequilibrate in quanto non risultano attraenti.
Il narcisista patologico invidia il bene dell’altro, al punto di odiare l’altro ancor di più se da questi riceve amore (lo ritiene come un suo bene da invidiare), mentre odia la debolezza o l’incapacità di amare dell’altro e quindi disprezza chi appare sofferente e disequilibrato..”
Cara Manuela, ma da dove viene questa citazione? E’ tratta da un articolo, un libro? Comunque da ora facciamo una tregua e… TANTISSIMI AUGURI DI ANNO NUOVO
Gent.mo Dottore
da un articolo
http://lovekillersoul.blogspot.it/2014/12/le-vittime-dei-narcisisti.html?m=1
Si, tregua… ora il mio pensiero, il mio tempo e le mie energie sono rivolte a una persona, che, nonostante la vita l’abbia colpita amaramente, nella maniera più spietata e crudele, rappresenta un GRANDE MAESTRO DI VITA ..
Tanti auguri a tutti di pace e serenità
Ciao Manuela, spero che la persona di cui parli (il maestro di vita)tu nn l’abbia conosciuta su fb….mi ricorda troppo il mio narciso di cui mi sono appena liberata…
Cara irma
Forse non hai seguito la mia storia. Il NP con cui ho avuto a che fare l’ho conosciuto in facebook e ribadisco a tutte/i fate molta, molta attenzione. Con facebook e altri social network non voglio piu avere a che fare.
Il mio maestro di vita è fisicamente presente, paralizzato dal collo ai piedi, bellissimo, un raggio di sole, anche se dal sole non è stato baciato. Chi ha avuto tutto dalla vita, su un piatto d’oro, l’ha calpestato sputando immondezza e chi non ha avuto nulla ed è pure stato colpito come nulla di piu catastrofico ti puo capitare, ti vede come un angelo e credimi, niente mi da piu gioia di lui.. di loro, gli ultimi degli ultimi.. per me Santi sulla terra e messaggeri del Signore. Tutto questo ti fa meditare, meditare tantissimo su te stessa che ti aggrappavi a quanto di più immondo potesse esistere sulla madre terra
Ciao Manuela, sono felice per te,avevo intuito che ti riferivi a qualcuno che ha conosciuto la sofferenza. Mi sono permessa di scriverti xche il mio np,che ho conosciuto su fb ma con cui ho avuto una relazione “dal vivo “x un anno,è in sedia a rotelle ma rientra nella patologia in toto. La psicologa che mi segue,a causa dei danni che ho permesso mi provocasse, dice che era cosi anche prima dell incidente e che questa condizionè a solo accentuato la patologia.per questo quando ho letto la tua storia ho tremato pensando si trattasse di lui,xche è così che si “vende”.evidentemente la sua anima nn è ancora pronta per evolvere.io nn provo piu rabbia, mi fa solo tanta pena…ti auguro tutto il meglio con la persona che hai trovato.
Questi giorni di festa, giorni in cui dovrebbe splendere la luce del Signore, sono invece giorni che amplificano il dolore anche se cerchi di evadare, di uscire per non pensare. Vi ho letto carissime, Carla, Bianca, Paola, vi porto sempre con me, nel mio cuore, grazie al Nostro amato Dottore, si, perchè è così, il dolore dell’altro diventa pure tuo, insieme al tuo e lo comprendi talmente bene, perche lo vivi e scatta quella solidarietà che una semplice parola puo essere d’estremo aiuto. Vi risponderò presto. Purtroppo la mia pagina di fb è chiusa da molto tempo e aprirne una nuova con uno pseudo nome per non farmi riconoscere da chi mi ha distrutta, non mi va. Io sono Manuela e tale voglio restare.
Vi auguro, mi auguro una giornata lontana da pensieri negativi. Un abbraccio a tutti dal profondo del cuore
In effetti questi giorni sono molto duri per tante persone. Diciamo che Natale è diventata la festa del narcisismo, in quanto a ipocrisia, facciate sorridenti e menefreghismo di tutto. Però se si riesce a considerare questo periodo come una possibilità di elaborare le forze dentro di sé, nella propria terra interiore, di coltivare i rovi aridi e freddi del proprio giardino, con speranza, fiducia, amore di sé e delle e delle persone buone, allora è segno che è già tempo di una piccolissima rosa, forse ancora invisibile, che incomincia a germogliare. Forza, non lasciamoci avvilire. Dedichiamoci a tutto ciò che può nutrire l’anima e cerchiamo di avere cura della nostra salute, così come delle persone che amiamo ‘nel bene’ e non negli attaccamenti patologici. A U G U R I V E R I
Grazie, le Sue parole sono sempre di estremo conforto.
Vi ricordo che per conoscersi, farsi gli auguri, riflettere anche ‘nonsolonarcisismo’, segnalare e conoscere informazioni per il benessere e il tempo libero, in modo libero e solidale ci si può iscrivere alla pagina FB di Albedoimagination: https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
qui siamo nella meravigliosa Toscana, Dottore…Versilia, per l’esattezza; non è la mia regione d’origine, ma ormai da tantissimi anni abito qui; capisco che ormai è qui, il mio posto, pur restando legata alle mie origini; ma i miei genitori sono qui…al camposanto, purtroppo; e tra poco sarà un anno che mia madre è volata in cielo, senza far rumore, quasi fosse tranquilla e serena…e questo Natale da sola è stato, potrei dire, dolceamaro, ricordando i suoi ultimi giorni di vita terrena…”ciao” Dottore, buon Santo Stefano:)
cara Carla colgo l’occasione per ricordare a lei e a tutte le persone che partecipapo che per comunicare in modo più informale, ampoliare le conoscenze amichevoli, farsi gli auguri, riflettere anche sul ‘nonsolonarcisismo’, segnalare e conoscere informazioni per il benessere e il tempo libero, in modo libero e solidale, ci si può iscrivere alla pagina FB di Albedoimagination: https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts – La saluto cordialmente e ancora auguri.
Grazie Dottore, io sono già iscritta alla pagina FB di Albedo…sono Carla Bailo, quella che ogni tanto lascia qualche post e dei commenti…e trovai questa pagina seguendo il link postato da una mia amica (reale, non solo virtuale) poco tempo fa:)
Tantissimi auguri a Lei ed a chi Le sta vicino…anche oggi qui c’è un bellissimo sole:)
Buon Natale a tutti! Oggi sono sola,e sono qui in questo giorno di festa a fare bilanci. Venti anni di matrimonio in cui ho sempre unito le famiglie, festeggiato, celebrato compleanni, Natali, Pasque, successi,… ho tenuto in vita una famiglia in cui credevo solo io. Aveva ragione chi ha scritto su questo blog (Manuela?) che prima o poi viene fuori tutto, ma proprio tutto. E così è stato per me. E via via che venivano fuori le incongruenze, le assenze, ogni volta che cominciavo a chiedere spiegazioni e puntualmente non ricevevo mai risposta… lui diventava sempre più aggressivo e abbandonico. Mi sono arrabbiata tanto come può fare una donna che si aspetta rispetto e considerazione dal suo uomo. Tutto questo è finito ora. Ho sperato fino all’estremo di poter cambiare la nostra storia, e mi sono arresa di fronte al suo nulla. Da luglio ho detto BASTA, prima di tutto a me stessa. Basta porgergli il fianco per essere maltrattata nell’anima. Poi perchè ho capito che io tentavo di risolvere i conflitti familiari e lui no, certo, li aveva creati lui ad arte!!! menzogne, dubbi, insinuazioni: Divide et impera !!! Quante volte anche a Natale mi sono sentita sola, con l’incertezza di non sapere se sarebbe arrivato, se sarebbe stato partecipe della festa…Entrava e usciva dalla vita familiare, dopo ho capito, a seconda di avere o meno svaghi del momento. Ieri ero a festeggiare il mio primo Natale con nonni, zii, fratelli, nipoti, e lui non c’era. Si, c’è ancora nostalgia, ma meglio senza di lui, con persone che mi vogliono veramente bene. E con me solo mia figlia piccola. Perchè qui c’è la parte più dolorosa della storia. Ho impiegato tanti mesi ad elaborare il dolore di non essere stata amata, di non contare assolutamente nulla per lui. Un vero lutto dentro di me, oltretutto cattolica praticante con un senso SACRO della famiglia. Mi sono dovuta violentare dentroi per prendere la decisione di troncare,. Ma ora sono qui e incolpo me stessa di non avercela fatta prima. Mia figlia a modo suo (con violenza e rifiuto) mi mandava segnali ma io cercavo sempre di recuperare, ricucire, le dicevo che tante coppie intorno a me si erano ritrovate ed erano più unite di prima. Già, ma bisogna volerlo, e lui non ha voluto, per questo, quando è stato ormai evidente, ho mollato la presa. Non mi ero però resa assolutamente conto dello sporco lavoro che ha fatto nel corso degli anni con i figli grandi, di 20 e 18 anni: piano piano ha portato avanti una campagna di denigrazione nei miei confronti, fino a che senza accorgermene mi sono ritrovata sola, come mobbizzata in casa mia, con loro che non volevano più fare niente con me. Io li avevo sempre avvicinati al padre!!! Mia figlia grande mi odia e non mi parla da mesi, ormai è diventata un’arma nelle mani di un padre senza scrupoli, che non sa pensare al bene dei suoi figli ma solo alla sua fottuta paura di stare da solo! Ora ho chiesto la separazione giudiziale dopo aver tentato inutilmente un accordo con lui, non ha accettato nemmeno condizioni per me molto sfavorevoli, tentando di controllare anche la mia vita futura e godendo nella speranza di sapermi in difficoltà… ora voglio uscire da questa storia con dignità. Il mio unico pensiero adesso è che i figli piano piano si rendano conto di cosa è successo, che ci possiamo riconciliare e possiamo ricostruire il nostro rapporto. Li ha plagiati fino a far dichiarare loro la volontà di vivere col padre! Ho le prove! Come da manuale, lui infierisce su questo non perdendo occasione per ricordarmi quanto sono sola, quanto tutti si siano allontanati da me, figli compresi. Tutto questo per me è terribile e non mi do pace. Soprattutto mia figlia grande la vedo persa. Questo è vero sadismo. So di non essere sola e di avere tante risorse, eppure è vero che certe volte si soccombe di fronte a tanto male. Questo è il grande dolore che mi accompagna in questo momento, la lontananza dei mie figli, e mi piacerebbe che chi ha passato la mia stessa esperienza potesse darmi un aiuto. Un abbraccio a tutti,e Buon Natale di rinascita
interessante….vogliamo continuare con l’autoanalisi? prima del periodo in cui ero iscritta come “morella”, ero stata iscritta con altro nickname, ugualmente cancellato, e con il quale scrissi 122 recensioni…e guarda un pò, ricordandomi un libro di cui avevo scritto, ho ritrovato pure il mio precedente profilo…così mi rileggo, non fa mai male…ecco il link:
http://www.ciao.it/Iscritti__auggie_170107
buffo, eh? da tanto tempo mi stavo cercando, per capirmi di più…difatti oggi ho terminato l’ultimo braccialetto:)
Ancora auguroni!!!!
Ma è bellissimo questo suo lavoro, complimenti davvero!
beh…sono disordinata, e non avevo salvato nulla; ma mi sono ricordata alcuni libri di cui avevo scritto; e guarda un pò.. loro, gli amministratori del sito, evidentemente conservano le recensioni in modo che la gente possa leggere e farsi un’idea sul “prodotto”, diciamo…perchè in effetti è questo il vero scopo di tale sito.
P.S.= pure le recensioni di “lui” sono ancora presenti, nonostante non sia più iscritto da anni. Fra i commenti, ci sono anche quelli di un ragazzo d’oro, che era gravemente malato e che purtroppo non è più con noi…e questo è veramente triste.
P.S.= addirittura 124 scritti…non 104, avevo letto male…accidenti, mi stavo rileggendo da sola, ma quante cose avrò scritto….:)
Cara Manuela, ciò che scrivi è vero, purtroppo; ed i bambini possono essere esposti a molti rischi, con conseguenze tremende per la loro psiche..e non solo, talvolta. Ciò di cui ti parlo, non avvenne nè su facebook ( a quel tempo non esisteva neanche, o cmq in Italia non c’era), nè su una chat…era l’anno 2003, una delle estati più calde che io ricordi. Il sito era, per così dire, “insospettabile”; era un sito su cui la gente scriveva recensioni di prodotti (il sito c’è ancora, fra l’altro) e c’era pure la possibilità di guadagnare qualcosina; anzi, so che qualcuno riuscì pure a guadagnare benino, scrivendo molto, si capisce. Proprio lì sopra, casualmente, lessi qualcosa che aveva scritto lui; pensai che scriveva proprio bene, lasciai commenti e votazioni, e lui poi ricambiò. Io scrivevo soprattutto recensioni di libri, in particolar modo thriller ed horror ( anche vampiri letterari, ovviamente). Fra l’altro, conobbi persone simpaticissime; si organizzavano raduni con molte persone…non era tutto finalizzato al sesso, al contrario…Vedi, questa persona in realtà non aveva maschere, o quanto meno si dimostrava ottima persona, istruita, educatissimo, senza dubbio intelligente; molti lo stimavano; aveva una smodata passione per i giochi di ruolo ( a me non attirano per nulla)…parlo di “ipnosi” perchè ad esempio, la prima volta che lo incontrai realmente, e mi raccontò varie cose personali, provai stranissime sensazioni…mi venne un sonno quasi paralizzante, non riuscivo a muovermi…non so spiegare perchè, in quanto in una situazione di questo tipo solitamente non viene sonno, caso mai hai la curiosità di conoscere una persona, che magari ti attrae. Basti dire che la relazione andò avanti per circa 3 anni e mezzo, ed in questo tempo io lo incontrai solo 4 volte; mai nello stesso luogo, e senz’altro nessuno della mia famiglia (e neppure della sua, penso) ci ha mai visti insieme. Questa persona era un pò più giovane di me, era separato con due figli….
Vedi, ho una mentalità piuttosto scientifica, direi; per cui, cerco sempre una spiegazione razionale alle situazioni; ancora oggi, dopo averci pensato tante volte, dopo anni di analisi, non riesco ancora a capire cosa veramente successe, e perchè stetti così male…mi auguro solo di poter trovare un’accettabile spiegazione…o, forse, il nascondiglio in cui si cela la bara del vampiro?:) ( qui naturalmente sto scherzando; gli unici “vampiri” sono una specie di pipistrelli, ovvero chirotteri…)
Un abbraccio, a te ed a chi legge………..
Particolarmente profondo e sensibile questo suo commento, mentre lo leggevo ascoltavo questo brano alla chitarra classica https://www.youtube.com/watch?v=BdG6EkkPL-Y e ho trovato come il sentimento musicale che esprime era molto vicino alle sue parole… inoltre mi interesserebbe saperne di più sulle sue recensioni sui vampiri letterari e dintorni. Un caro saluto.
Dottore, oggi è Natale; qui c’è un sole bellissimo, non so da Lei…sembra Pasqua, sembra primavera:) La “cavatina” è un bellissimo brano, mi ricorda altri tempi, altre persone…qualcuno che però non mi faceva venire sonno, anzi; qualcuno che cmq non dimenticherò mai. Davvero vuole leggere ciò che scrivevo allora? Mi ha dato lo spunto per “ricercarmi” su quel sito…perchè cancellai il mio profilo ed il mio nickname (anche “lui” si cancellò, ad un certo punto). Però, nonostante il sito stesso sia cambiato, è possibile ritrovare ciò che si è scritto…su quel mio profilo ci sono 104 scritti, libri e non solo; se le va di vederlo, bene, ecco il link (fra l’altro, anch’io rileggerò me stessa…)
http://www.ciao.it/Iscritti__morella_241144
Potrà rileggere tutto quello che io scrissi( d’altronde chiunque lo può fare attraverso il link, nulla di strano, perchè è pubblico), e che io stessa avevo dimenticato, in quel particolare periodo della mia vita.
Buon Natale, Dottore, a Lei, alla Sua famiglia, e a tutte le persone che qui leggono…un grande abbraccio:)
Mi dica almeno che regione è? Io ora sono in liguria, ma il tempo era unj po’ grigio… Buon Natale e buone feste.
VI SEGNALO QUESTO ARTICOLO SUL NATALE (nel link qui di seguito) – CONTIENE IN REGALO IL CALENDARIO ALBEDOIMAGINATION 2016 (scaricabile) – E VI FACCIO TANTI TANTI AUGURI!!
https://www.albedoimagination.com/2013/12/w-lalbero-di-natale-ma-perche-tristezza-e-ansia-natalizia/
Auguri di buon Natale a tutta la straordinaria famiglia di codesto speciale luogo di pensieri
Carissima Famiglia,
Un pensiero dolcissimo a voi in questo giorno di Festa. Vi auguro di cuore che la serenità sia presrnte nei vostri minuti, nelle vostre ore e nei vostri prossimi giorni.
Un abbraccio grandissimo.
Serena
tantissimi auguri, cara Paola; tanta serenità per te e chi ti è più vicino:)
“Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perchè le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finchè erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è più di questo vero?. Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov’è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portare via . E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perchè vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore secondo me, quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti, ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare.”
(dal libro “Stagioni diverse” di Stephen King)
…perchè è proprio questo, che stai cercando: qualcuno…una persona cara, un amico, un amore …qualcuno che ti ascolti veramente.
Perchè c’è quella “cosa” che non riesci a dire; sei stata/o cattiva/o, hai disubbidito a mamma e
papà; e ti senti in colpa…anche se non avresti mai immaginato una “cosa” così; al mondo ci sono persone che ti fanno del male proprio perchè vogliono farti del male..
.la tua vera colpa è il danno che hai provocato a te stessa/o, tacendo quando avresti dovuto parlare…
e seppellisci la “cosa” il più profondamente possibile, vuoi solo dimenticartene.
E la vita continua, e tu hai alti e bassi come tutti; magari hai relazioni che finiscono sempre,
perchè pensi di non essere degna/o di essere amata/o…ma vai avanti.
Ed arriva un momento in cui fai un bilancio della tua vita, e non è esattamente positivo; sei più vulnerabile…
così incontri lui/lei: sembrava che aspettasse proprio te…
(N.D.R.= internet è un ottimo terreno di caccia per i predatori; ci sono gli/le eterni/e bambini/e,
che giocano e sono in fondo innocui/e, non hanno nessuna intenzione di fare del
male; ci sono però anche altri predatori, vampiri e mantidi religiose di varie specie, per non dire di peggio)…
Certamente, è persona che si presenta bene, che trova sempre le parole giuste, educato/a e
gentile; amico/a, confidente, possibile amore…ha un intuito eccezionale, purtroppo non lo
usa per fare del bene, trova la persona che gli/le “serve” fra mille altre…perchè è così?
Potrebbe avere una accentuata vena di sadismo; o, magari,vuole vendicarsi di un abbandono; e tu, guarda che coincidenza, somigli come una goccia d’acqua alla persona che l’ha abbandonato/a….
In realtà, ti accorgi che c’è una nota stonata; è come un brivido gelido lungo la schiena, un lampo improvviso; ma è talmente impercettibile ed indecifrabile, che non te ne rendi veramente conto. E così inizia la relazione; ed il ragno tesse la sua invisibile e tenacissima tela…
Non te ne accorgi neppure e gli/le riveli anche quella “cosa” segreta…lui/lei
non aspettava altro, perchè ora sa come farti star male…ovvero, servendosi del tuo senso di colpa. Non sei altro che una bambola di pezza tra le sue mani…
Però ad un certo punto il tuo istinto di sopravvivenza ti avverte che così non va, ti lancia
segnali allarmanti ed inequivocabili; lui/lei naturalmente se ne accorge, e comincia ad allontanarsi (magari espatria proprio), perchè capisce che ti stai svegliando dalla trance…
Poi arriva la goccia che fa traboccare il vaso (ed è un bene), spesso è banale; può essere un suono, un’eco lontana, un ricordo, le parole di uno sconosciuto, una fotografia…e di
colpo apri gli occhi, e scappi via. Ma cominci a stare male, è come se mille frammenti di te fossero sparsi per il mondo, e non li trovi più…
Allora devi trovare la forza di chiedere aiuto…
e ci sarà chi, idealmente, ti prenderà per mano e ti accompagnerà nel viaggio, sempre con pazienza e rispetto, seguendo il tuo passo, fermandosi quando ti fermerai, sempre senza giudicarti…soprattutto, senza farti sentire in colpa… ti ascolterà, ma non per farti del male, questa volta…..
E piano piano, curerà le tue ferite; piano piano, tornerai a guardare il mondo intorno a te; magari non riuscirai mai più ad avere una relazione..
Però ti accorgerai che a volte basta un “ciao, come stai?”, o un abbraccio, o una stretta di mano, per “capire” gli altri; e non odierai neppure chi ti ha fatto del male, perchè “se non sono gigli, son pur sempre figli, vittime di questo mondo”…
Non sei sola/o…apri la porta, dai una mano a qualcuno, vedrai che ben presto tante mani stringeranno la tua mano; sorridi con gli occhi e con il cuore, e tanti ricambieranno; perchè
il sorriso è contagioso, ma non fa male a nessuno………………..
Grazie per questo suo sensibile intervento. In particolare per evidenziarle voglio riportare queste sue sagge raccomandazioni: internet è un ottimo terreno di caccia per i predatori; ci sono gli/le eterni/e bambini/e,
che giocano e sono in fondo innocui/e, non hanno nessuna intenzione di fare del
male; ci sono però anche altri predatori, vampiri e mantidi religiose di varie specie, per non dire di peggio)…
Certamente, è persona che si presenta bene, che trova sempre le parole giuste, educato/a e
gentile; amico/a, confidente, possibile amore…ha un intuito eccezionale, purtroppo non lo
usa per fare del bene, trova la persona che gli/le “serve” fra mille altre…
Grazie Dottore; purtroppo non sono granchè saggia, dal momento che quanto ho scritto non è un semplice racconto, ma, sinteticamente per ovvi motivi, la mia brutta storia…ed è buffo, perchè in realtà non sono poi così influenzabile; non credo nè ai miracoli, nè alle Madonne che sanguinano, e neppure ai vampiri ed ai fantasmi… è per me ancora un “mistero glorioso” quanto successe…ora, se frequenti una persona spesso è un discorso; ma se la vedi pochissime volte…beh, io non credo che l’ipnosi a distanza possa funzionare…o forse mi sbaglio, la mente umana è un mistero, credo che su questo siamo d’accordo..ad ogni modo, non è il mezzo, cioè internet, da demonizzare; bensì occorre fare attenzione a chi si cela dietro il pc….ah, grazie infinite per il calendario, me lo scarico e me lo stampo; ricambio di cuore gli auguri…metterò poi un post con gli auguri miei personalizzati sulla pagine fb, per tutti quanti:)
“Non è il mezzo da demonizzare ma chi si cela dietro… ”
Arrivi al punto che nemmeno riesci a scrivere e ad esprimere cio che ti è capitato, non trovi le parole, tutto è così contorto e surreale da non riuscire a dipanare la matassa. Una ragnatela talmente fitta che va ad intaccare non solo il tuo io, la tua anima, ma anche la capacita espressiva di linguaggio. Poi, come per miracolo, qualcuno, Carla, racconta, in una forma talmente fluida e reale, ciò che è capitato pure a te. Ne sono convinta, questi social network sono un vero e proprio pericolo perché chi si cela dietro, nella maggior parte dei casi, ha una maschera costruita alla perfezione, non è riconoscibile, usa tutte le astuzie per intrappolarti. Mi ritengo una persona molto accorta, poco coinvolgibile e influenzabile, ma in questo caso pure io ci sono cascata, con conseguenze devastanti… immaginiamo i nostri figli a cosa sono esposti sin dalla piu tenera età e nessuno, nessuno, se ne accorge..
Grazie per questo suo sensibile intervento. In particolare per evidenziarle voglio riportare queste sue sagge raccomandazioni: “internet è un ottimo terreno di caccia per i predatori; ci sono gli/le eterni/e bambini/e,
che giocano e sono in fondo innocui/e, non hanno nessuna intenzione di fare del
male; ci sono però anche altri predatori, vampiri e mantidi religiose di varie specie, per non dire di peggio)…
Certamente, è persona che si presenta bene, che trova sempre le parole giuste, educato/a e
gentile; amico/a, confidente, possibile amore…ha un intuito eccezionale, purtroppo non lo
usa per fare del bene, trova la persona che gli/le “serve” fra mille altre…”
Cara Carla
questo tuo intervento racchiude tutto.. Tutto…Non servono altre parole.. Bravissima!!!!
Buon Natale a tutti e Buon Natale a Lei caro Dott. Brunelli che il Signore illumini sempre il Vs cammino
Grazie cara Manuela, sono felice che le mie parole possano aiutare qualcuno; sai, dopo il temporale, c’è sempre l’arcobaleno, e le nubi si dissolvono:)
Ciao cara, tantissimi auguri anche a te ed a chi ti è caro…che per Voi ci sia salute e serenità, perchè sono queste, le cose che contano veramente, nella vita….
Ti abbraccio:)
e così sono arrivata anche a questo ulteriore ed altro traguardo: la serenità di aver cancellato il numero di telefono, tutte le email, le foto e la dolcezza di guardarmi dentro e non sentirmi più offesa.
Io mi Amo
Bravissima, lei ha compiuto un atto di rinascita, con determinazione e coraggio… inizia un nuovo ‘concepimento’ dell’amore… lunga è la via, tanto ancora da scoprire e da fare, ma ora è possibile perché è già l’Alba…
grazie Dottore, le sue parole, i suoi pensieri mi sono stati e continuano ad essermi di speranza e di aiuto nel trovare il coraggio per voltarmi indietro sempre di meno. continuo a salire per guardare finalmente e mi auguro presto il sole sorgere.
Caro Dottore, ho letto i suoi libri, anche l’ultimo, e ne traggo sempre grande aiuto ma non trovo una risposta sul “dopo”. In che rapporti si può restare con un narciso? Vivere nell’astio e nel rancore o cercare un rapporto quantomeno civile? La mia storia è finita due mesi fa (siamo stati insieme circa 4 anni a periodo alternati) quando lui mi ha scaricato per un’altra piu giovane, più semplice, più adatta. Ha sbandierato a tutti la nuova “sorpresa della vita” e soprattutto ha tenuto a far sapere a me tutto quello che ha trovato in lei e che non avrebbe ripetuto gli errori fatti. Dopo pochi giorni però mi ha cercata per rivedermi. Mi sono rigidamente rifiutata, ero troppo ferita, e da allora lui è sparito. Ora mi sono pentita di avergli sbattuto la porta in faccia, vorrei ricontattarlo per recuperare almeno un rapporto civile. Ma poi quando sto per scrivere o chiamare mi assale la paura. Così sono dilaniata tra la nostalgia, la paura e il dispiacere di essere rimasti in cattivi rapporti…..non so se è vero perdono o forse ancora la mia dipendenza affettiva….
Cara Angelina il suo comportamento e i suoi dubbi sono assolutamente comprensibili. Non deve impegnarsi al ‘vero perdono’ in questa fase, questo se arriverà, arriverà più avanti senza sforzo… adesso è importante che lei si riprenda la sua vita e che questo personaggio non abbia più il potere di confonderla e di ferirla con le sue uscite insensibili, arroganti e in definitiva stupide e cattive. “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te!”, vorrei vedere se una sua ex gli venisse a raccontare di quanto è felice con un altro! I cattivi rapporti o comunque ambigui li crea lui… adesso lei deve prendere del tempo per lei e fare cose belle per lei… più avanti, se lui cambierà atteggiamento i rapporti civili arriveranno e poi, possibilmente ed anche spontaneamente, anche le sue scuse e il perdono.
Grazie Dottore, lei è davvero un angelo! Grazie ai suoi articoli illuminanti, i libri, gli studi ed il sostegno che offre con questo blog, ho capito al modo giusto cosa mi stava capitando ed ho iniziato il percorso corretto di uscita dalle tenebre e dal male in cui ero intrappolata a causa del mio amore dipendente per quel “personaggio”, che si auto-definisce ed è un diavolo. Grazie! E che il Signore la benedica!
Grazie a lei. Un caro saluto
Gent.mo Dott. Brunelli
Cara Paola,
ho atteso con enorme impazienza l’arrivo del libro che ho letto in un batter d’ali ma lo rileggerò di nuovo, con calma, approfondendo quei piccoli puzzle, di enorme importanza a livello psicologico, che mi mancavano in entrambe le parti (vampiro/vampirizzato).
Da leggere subito per chi si trova in queste situazioni, anche se, purtroppo, quando si prende coscienza della devastazione interiore è ormai è troppo tardi e si approda in quest’isola del tutto sconosciuta.
Si pensa sempre che l’amore che proviamo sia più forte di qualunque tempesta e che questo amore, inizialmente corrisposto, magico, idilliaco, guarisca tutto. Ma NON è così. Ora posso dire e confermare quanto letto. Queste menti malate sono alla ricerca e vivono nelle tenebre, nessun amore potrà mai appagarle, perché, come veri vampiri, succhiano tutto ciò che c’è di buono nel vampirizzato. Non sono in grado di amare, cercano solo consensi di stima, ammirazione da tutte le parti per poter sopravvivere e ne ho conferma. Tu sei solo un NIENTE nei loro confronti, come sono niente tutte le altre che tu, fino ad un determinato momento non sai che esistono perché se le altre fossero qualcosa per lui tu non saresti esistita e viceversa. Lo scopri pian piano. Scopri tutto, ma proprio tutto. Quindi impariamo ad amare noi stesse, a capire perché siamo legate a quest’amore malato, perché ci facciamo così tanto male. Nonostante tutto sono felice di aver amato questa brutta persona e sono felice di portare questo sentimento dentro di me e in ogni dove. Il Signore dice, ama il prossimo tuo come te stesso. Io ho amato il mio prossimo di più di me stessa, sempre. E’ il mio prossimo che non ha amato me come se stesso, ma solo usata, questa la mia ferita interiore. Brava Paola per la decisione presa. Grazie Dottore per esserci sempre vicino. Un abbraccio a tutti.
Un abbraccio a lei Manuela, per le sue parole così sensibili e sincere.
NON POSSO EVITARE I COLPI, MA SO COME SOPPORTARLI.
Non so dove vado, ma so con chi vado.
Non so dove sono, ma so che sono in me.
Non so che cosa sia Dio, ma Dio sa che cosa sono.
Non so che cosa sia il mondo, ma so che è mio.
Non so quanto valgo, ma so non fare paragoni.
Non so che cosa sia l’amore, ma so che godo della tua presenza.
Non posso evitare i colpi, ma so come sopportarli.
Non posso negare la violenza, ma posso negare la crudeltà.
Non posso cambiare il mondo, ma posso cambiare me stesso.
Non so che cosa faccio, ma so che sono fatto da ciò che faccio.
Non so chi sono, ma so che non sono colui che non sa.
– da “La danza della realtà” di Alejandro Jodorowsky –
Buonasera a tutti, ho letto almeno un paio di volte tutto quanto prima di lasciare un commento. Non voglio etichettare nessuno, e la relazione a cui mi riferisco è ormai terminata da tempo, ovvero sono passati quasi 10 anni…non so esattamente se il mio partner fosse un “vampiro”, ma sono certa di essere stata “complice” inconsapevole, avendo io stessa il mio “vampiro interiore”, ovvero un’esperienza fortemente traumatica nell’adolescenza, che avevo in un certo qual modo accantonato, anche perchè a 16 anni è difficile rendersi veramente conto di certe cose, e la mia mente, a quel tempo, reagì trasformando il mio trauma, forse per poter continuare a vivere una vita più o meno normale. Posso comunque senz’altro dire che ho interrotto io stessa tale relazione, perchè cominciavo ad avere sensazioni bruttissime, mi sembrava di essere sotto ipnosi e volevo liberarmi. In seguito, stavo male e mi sembrava di essere sull’orlo di un abisso, credevo di impazzire, sentivo un vuoto interiore spaventoso…esperienza che non auguro a nessuno, perchè è devastante. Ho avuto, fortunatamente, la buona idea di rivolgermi ad uno specialista, uno psichiatra che mi segue ancora dopo tanto tempo. Sono occorsi almeno un paio di anni, per uscire da questa tempesta, dai fili invisibili che mi legavano…le cicatrici restano, profondissime, talvolta sanguinano ancora…ma poi passa. Il mio suggerimento è di chiedere aiuto, se si sta veramente male…perchè da soli non si riesce ad uscirne. Ringrazio il Dottor Brunelli per questo articolo, che ho trovato molto interessante ed esauriente…buona domenica a tutti.
libro arrivato…. e vaiiiii con l’auto aiuto.
questa sera si comincia la lettura.
No Paola, come ho scritto, purtroppo le primissime copie del libro sono piene di errori perché è stato caricato il file bozza… le posso inviare il file corretto, se mi contatta glielo faccio sostituire. adesso il libro è corretto sia on line e sia cartaceo. Se la sua mail qui presente è giusto glielo invio… Mi scuso per questo problema , ma lo risolviamo. A presto
Dottore ne ho fatti così tanti io di errori che qualche errore di stampa posso facilmente superarlo, mi creda.
Il suo libro mi è arrivato e sono già a metà lettura.
È per me di una verità così cruda, che fa male. Ma so che è un altro passo necessario per la mia guarigione. Per comprendere meccanismi terribili che hanno connaturato la mia vita, fino a quando non ho deciso di cercare la REALTÀ.
Paola veramente… mi mandi una mail al mio indirizzo che trova nei contatti e io le invio il file giusto, e poi magari anche il libro (già da alcuni giorni è tutto a posto per chi lo volesse ordinare). Poi ci terrei a sapere di più cosa ne pensa del ‘Manuale’… certo è doloroso, ma è anche un percorso di auto-aiuto… l’Amore è così potente che sempre può portare alla guarigione, solo che ci dobbiamo sentire alleati ad un’energia dell’Amore in senso superiore. Perciò dobbiamo anche dimostrarlo mettendo in pratica un po’ alla volta un proprio percorso di guarigione, e il libro dà molti consigli.
“Ogni momento bello che pure può esserci stato appare vuoto, falso, manipolatorio. Il vampiro amoroso può dichiarare con crudeltà di non aver mai veramente amato e in definitiva di aver perso il proprio tempo in una relazione che ha reputato inutile e persino spregevole, relegando il partner in un’area di disprezzo assoluto e di mortificazione “.
Ho terminato di leggere il libro del dr. Brunelli.
L’insegnamento che ne ho tratto?
Non dare la colpa all’altro, prendere atto del trauma subito e prendersi cura di se stessi.
“Più lasci aperto il cuore e prima arriverà una nuova alba”.
E così ho aperto il cuore a quell’UOMO che con la sua tenerezza e dolcezza ha saputo proteggermi e coccolarmi trasformando una stanza di ospedale in un luogo ricco di attenzioni.
Ho deciso di farmi del bene , ho sbloccato il contatto del mio vampiro perché è giusto che non influenzi più la mia vita, ho premuto il dito sul numero del mio angelo e gli ho detto “buongiorno , io ti amo”.
Grazie a voi.
Ciao a tutti, sono passati due anni dal mio primo ingresso in questo blog che mi ha permesso di aprire gli occhi e riconoscere il narciso di mio marito. Due anni x capire, riprovare ed elaborare il lutto. A giugno ho cominciato il percorso di separazione e purtroppo ogni tentativo di trovare un accordo si è rivelato vano. Si è scatenata la sua distruttivita senza più remore. La strategia è di ridurmi a zero e farmi il vuoto intorno. Il dramma ora è per i miei figli, stanno malissimo e completamente plagiati dal padre , e messi contro di me. Sto vivendo un incubo. Io mi sono già ritrovata e staccata ma il rapporto con i miei figli sembra distrutto. La loro psiche è devastata. Help
Carissima Bianca, apprendo dal tuo post la situazione che purtroppo stai vivendo e cercherò in qualche modo, per quel che posso e per quel che conta, di darti una mano.
Prima vorrei concentrarmi su di te: senza ogni dubbio, ciò che hai fatto con la separazione è un grandissimo regalo alla tua persona ed ai tuoi cari figli.
Te lo dico da figlia di separati, che nella sua infanzia ha visto e sopportato per anni le angherie del padre: se solo mia madre avesse avuto l’indipendenza e non avesse ceduto alla violenza di quest’uomo, per me molte cose sarebbero state diverse. Migliori.
Ma così non è stato purtroppo… e gli effetti su di me si sono visti eccome. Detto questo, il consiglio che mi sento di darti oggi è il seguente: non farti influenzare. Se tu hai paura lui diventerà più forte, perché si nutre della tua paura. Lui farà sicuramente di tutto per distruggerti (triste copione), ma tu cerca di non mollare. Lo devi a te ed ai tuoi figli. Evita ogni contatto lasciando all’avvocato il compito di fronteggiare le sue invasioni di campo. Te lo dico con il cuore: se tu cedi, per amore di pace, ai suoi dialoghi sarà ancora peggio. Per questo ti dico di limitare gli interventi personali il più possibile: così facendo, limiterai anche le vendette indirette che attua suoi tuoi figli. Questo perché non sei tu ad agire, ma una persona terza, ovvero il tuo avvocato. Quindi, anche davanti a loro, non gli offrirai il fianco per ulteriori attacchi. Ciò che è importante, ora, è che tu non perda di vista il tuo obiettivo: sii paziente, ma forte. Ricorda che prima o poi da qualche parte la sua difesa perderà dei soldati lungo il confine. Allora cerca, con tutta la tua lucidità, di trovare dove questo confine è debole. Nella lotta che ho avuto con mio padre, dopo molto, moltissimo tempo, ho capito che dovevo semplicemente dimostrargli di essere più forte di lui. Ti assicuro che non è stato semplice: i ricatti, le frasi intimidatorie ed offensive, le piazzate davanti a casa… tutto era all’ordine del giorno. Nemmeno quando mi ha mandata all’ospedale per un collasso nervoso si è fermato… eppure, con tutta la forza che avevo in corpo mi sono impuntata. Ho contattato un avvocato, ho raccolto prove ed ho aspettato l’occasione giusta: perché queste persone sono talmente arroganti da supporre che il mondo sia pieno di stolti. Lo colpirai probabilmente là… qualche anno fa ho letto che un tribunale del nordest ha condannato (con sentenza confermata in cassazione) un uomo che faceva ciò che ora tu stai raccontando. L’accusa aveva dimostrato che questo soggetto aveva gradualmente insillato nei figli sentimenti di odio e di disprezzo nei confronti della madre. Hanno dimostrato mediante perizie sulla donna che era in atto costantemente una violenza psicoligica, a volte sfociata in violenza fisica. Cerca un bravissimo penalista Bianca: puoi farcela. E soprattutto, se vedi che il tuo ex marito diventa pericoloso, non esitare ad allontanarti. Vai anche da un terapeuta: adesso ti serve come l’aria, perché hai bisogno di essere sostenuta. I tuoi figli capiranno: forse presto o forse tra poco. Ma capiranno. Non cedere al potere che inconsapevolmente stanno usando su di te. purtroppo ora sono solo delle pedine utili al padre: per lui non sono niente di più. Coraggio Bianca!!! Ti abbraccio forte, e scusami per gli errori, ma con il cellulare è complicato scrivere qui.
Forza.
serena
Chiedo scusa per problematiche editoriali alle persone che avessero acquistato il libro Amori distruttivi e vampirizzanti nei primissimi giorni dalla sua uscita, cioè entro il 3 novembre (ora è tutto a posto). Si tratta di poche copie (circa 10) che erano state caricate con un file contenente molti errori di stampa, ma con i contenuti corretti. Se si vuole si potrà inviarmi la copia errata e avrò cura di restituirla. Lo stesso vale per il file dello E-book, Mi spiace e grazie per la comprensione.
Buongiorno Gent.mo Dott. Brunelli,
l’ho acquistato il 30/10 e non l’ho ancora ricevuto.
La ringrazio infinitamente, ma non si preoccupi, quello che conta è il contenuto.
No, no, quando le arriva poi glielo sostituisco… grazie per la comprensione.
il 24 giugno quando sono entrata in sala operatoria avevo tanta paura ed ero sola con i miei due figli che aspettavano la loro mamma. dopo 5 ore di intervento mi sono svegliata e le mie gambe si muovevano ancora.
ancora una volta ero stata rifiutata.
quel 24 giugno avevo già da tempo chiesto aiuto ed avevo già conosciuto voi.
dopo quel l’intervento chirurgico sono guarita fisicamente ed ho accelerato con la forza delle mie gambe il mio percorso di guarigione interiore.
la lettura del libro della Norwood é stato un altro tassello doloroso che ho fortemente voluto porre sulla mia strada.
oggi dico senza difficoltà: io ero malata!
se capiremo che noi valiamo per noi, che dobbiamo smetterla di manipolare l’altro per essere necessarie alla vita; che ognuno ha la responsabilità della sua vita e, quindi, noi della nostra; se superiamo la paura dell’abbandono e poniamo in essere ogni comportamento, anche se duro e doloroso, che possa portarci a noi stesse, allora comprenderemo che l’altro non ha la responsabilità del nostro malessere, perché l’altro è l’altro e noi abbiamo un unico grande dovere : AMARCI.
è difficile uscire dal pantano, ma se ci si sporge un po’ in su l’aria fresca è più piacevole dello sporco.
ora attendo l’arrivo del libro di auto aiuto del dr. Brunelli per porre ancora un altro importante tassello verso la mia guarigione.
perché io esisto anche se sono sola.
Colgo l’occasione per scusarmi in anticipo con lei e con i lettori in quanto il libro essendo in primissima uscita è stato pubblicato con un file che per errore non è stato controllato. quindi ha numerosi errori di battitura (ma i contenuti sono a posto). Se lei mi contatta via e-mail provvedo a inviarle una copia corretta in versione E-book. Grazie e mi scuso ancora.
io l’ho acquistato cartaceo e dovrebbe arrivarmi tra qualche giorno.
ho preferito questo formato, perché mi da la possibilità di studiarlo bene, secondo la mia impostazione mentale.
non si preoccupi dottore per qualche errore di stampa, l’importante sarà il contenuto.
le auguro una buona giornata.
Se lei avrà la pazienza di spedirmelo gliene invio una copia corretta (purtroppo le prime 10/15 copie per errore sono state create con un file non ancora corretto per gli errori di stampa,.
Salve a tutti . Dopo una relazione di 4 anni con una personalità narcisistica ne sono uscita con con difficoltà ma ormai spero sia un capitolo chiuso per sempre . Spero perché vivo nel terrore che questa persona possa farsi viva di nuovo e che riesca ad irretirmi di nuovo . Ho preso consapevolezza di essere stata ” infettata ” e che questa condizione emotiva è ancora dentro di me . Vivo nel terrore che non riuscirò mai a tornare quella che ero , una persona normale come tante , con le proprie fragilità ma attiva e curiosa per tutto . Quello che mi fa più paura è appunto che mi è stata risucchiata tutta la vitalità , tutto ha perso senso e sopravvivo in uno stato al limite della sociopatia . Non mi interessa più capire i motivi o il perché questa persona mi abbia ridotto così ,di fatto è successo e sono solo le conseguenze che mi ha generato che mi interessano e non trovo soluzione . Temo mi sia stata davvero risucchiata quella parte vitale necessaria a vivere . Provo a cercare in me le stesse motivazioni di un tempo e quella che ero ma mi trovo atterita a constatare che non c e piu niente di questa ormai . È come se la mia identità e personalità fossero davvero state risucchiate . Quello che mi chiedo è se è possibile guarire , elaborare tutto questo e ricominciare a vivere dimenticando per sempre . Quello che faccio è non pensare mai a niente di quello che è stato per tutelarmi ma questo serve solo ad allontanare la rabbia e la frustrazione . se è possibile tornare a vivere e riappropriarsi di ciò che eravamo prima di finire in una situazione del genere . L assurdo è che davvero non è una semplice storia finita male ,quelle accadono a tutti e dopo aver elaborato il dolore e il dispiacere si ricomincia e senza la sensazione di aver perso se stessi . Io mi sento di avere perso me , che la storia è chiusa ma che lui si è mangiato tutto il mio io e che devo ricostruirmelo da capo con il timore appunto di non riuscirci . Prima soffrivo perché cercavo un risarcimento da questa persona per riprendermi qualcosa di me che credevo in mano a lui , ora solo libera da questa cosa ma di fatto il vuoto che ho dentro è palese . Si può guarire ? Chi ha affrontato la stessa cosa può dire oggi di stare bene ed avere recuperato se stesso e la propria identità ?
care amiche, cara Serena e cara Manuela
ciò che tento di far passare è un messaggio diverso.
mi spiego: anche io mi sono sempre sentita una vittima ed ho coltivato rabbia, fallimento, frustrazione verso chi non mi ripagava dei miei sforzi.
ma ora, ora a questo punto della mia guarigione, ho capito e si sa ” con la comprensione viene l’opportunità di scegliere ; così più aumenta la conoscenza, più aumenta la libertà di scelta”.
io ho voluto e voglio CONOSCERE per capire che il vero problema non sono gli altri e che se gli altri hanno il potere di devastare la nostra vita, vuol dire che c’è qualcosa in noi che non va.
ora, proprio ora, ho compreso quanto io sia stata determinante nel mio malessere (e chiamiamola pure malattia) e quanto il mio bisogno di essere ” mamma” di tutti e di controllare la vita di tutti mi abbia impedito di avere una vita serena, in pace e felice.
perché, mi domando, dovrei continuare a sentirmi vittima?
preferisco coltivare la mia spiritualità, che ho scoperto di avere grande in me; preferisco confrontarmi con donne che hanno il mio stesso problema; preferisco restare immobile e senza rabbia di fronte a,situazioni che davvero non posso controllare.
ho fatto per 22 anni la mamma a mio marito con il risultato di restare sola nel momento della mia caduta e proprio quando avrei avuto bisogno del suo aiuto.
ed allora cosa faccio? piango? sbatto i piedi ?
no!
mi occupo di me con ogni mezzo e non odio più nessuno, perché IO sono più importante dello stesso male ricevuto e della stessa mia malattia, che mi proviene da una una famiglia disturbata.
cambiate prospettiva, amiche mie, e vi accorgerete che le lacrime che scenderanno dai vostri occhi ” riusciranno a formare un mare”.
c’è sempre una speranza di vita diversa, Serena, e questa speranza abbiamo il dovere di costruirla noi stesse.
Cara Paola, Serena e tutti
leggo i Vs. commenti con il cellullare e rispondo con lo stesso.
Utilizzando questo strumento è un po’ più difficile replicare rispetto ad un pc quindi molte volte non passa appieno ciò che si vuole esprimere.
Ciò che leggo sono tutte cose che già conosco ma sentirsele ripetere fa sempre bene.
Nella vita ho sempre cercato di capire e giungere al nocciolo del problema e per arrivare a questo bisogna sapere, leggere, informarsi. Mi sono documentata molto, ho una biblioteca di libri anche in questo settore perché aimè, ci sono cascata pure io.
Quello che scrivi, Paola, sembra il clone della mia vita, potrei trascrivere parola per parola perché tutto corrisponde alla mia vita, tutto.
Poi si cade, una caduta peggio della prima perché cadi nel momento in cui sei veramente fragile e in questo momento sei esposta a tutto e quando precipiti nel baratro è veramente dura uscirne. Ho amato un narcisista perverso per colmare i miei vuoti di cui allora non avevo coscienza e conoscenza e sono stata vittima di un grave trauma da NP con tutte le conseguenze del caso. Questi vuoti li hai già pienamente descritti tu e non li ripeto. Sottolineo solo questo grazie alla mia fede sono riuscita a risorgere. Rispondo anche ad un altro tuo intervento alla mia frase “chi ama ti cerca”. Io non ho aspettato che lui mi cercasse. L’ho cercato sempre, umiliandomi e facendomi sentire un verme, ma ora le cose sono cambiate perché ho veramente capito di che persona si tratta, io che con lui avrei voluto ricostruire la mia vita. Il cammino è stato duro, faticoso, a volte in salita per poi imboccare ancora la via della discesa. Ora sono ad un punto che non mi interessa più nulla, ma proprio nulla di lui e di chi si è approfittato per una vita intera della mia bontà. Non ho raggiunto la vetta, mi mancano solo pochi passi, ma come si sa, chi va piano va sano e va lontano. un abbraccio e un bacio.
sei dolcissima, Manuela, nel tuo bisogno di serenità e di libertà.
la libertà io l’ho cercata dentro di me, l’ho trovata al mio interno, così come la mia serenità interiore.
oggi sono libera e piena di luce e mi amo per quello che sono.
la verità sono andata a cercarla proprio lí dove ella persona conduce la sua vita con la sua donna,mentre a me andava raccontando di una terribile malattia, che lo costringeva a curarsi all’estero.
ed invece era lí nel suo ufficio con la sua donna che lo aspettava all’ uscita al pari di uno scolaretto, che esce dall’aula saltellando per la fine delle lezioni.
di fronte a questa scena di VERITÀ non ho provato dolore, rabbia, risentimento, rancore. ho sentito una grande ed immensa pena per lui, la cui forza, così tanto mostrata in foto pubbliche, é inesistente.
sai quando scorgi una vita sciatta, quotidiana che hai bisogno di inventarne un’altra per poter continuare ad andare avanti?
beh, io sono più in alto di questa persona!
il non aver compreso il mio amore, l’aver continuato imperterrito a ferirmi, la sua arroganza e superbia non mi hanno colpito più e sono davvero, ora più che mai, un problema suo.
io sto guarendo!
ed è proprio in quella città, la sua città , che tornerò per fare un master, la cui domanda ho spedito come se quella persona e la sua donna non esistessero.
ed anzi, ho deciso di andare via ed ho deciso che i blocchi non servono a me, che amo me.
coraggio, Manuela, guarda dentro di te per scoprire che sei bellissima.
io coltivo le mie risorse ed i miei talenti, mi guardo allo specchio e mi trovo bella.
Cara Paola,
noi, siamo vittime di queste orrende brutalità proprio perché siamo diverse. Non siamo le classiche donne alla ricerca di uomini, ma siamo donne dolci, sensibili, che danno tutto per amore, che per amore perdonano sempre. La mia dolcezza è innata, un dono che mi è stato dato dall’alto, una dolcezza che viene dall’anima, dal mio sguardo, dal mio modo di essere. Sono stata accusata di essere un agnello travestito da lupo, di essere falsa, approfittatrice e quant’altro.
L’amore è vita ma nel mio caso l’amore non ha potuto fare nulla. Questo mio grande amore ha solo reso possibile far emergere la vera natura di quest’uomo, la bestia che era dentro lui. Io ero il suo specchio, lo specchio di ciò che lui voleva essere ma non era.
Se uno è intellettualmente onesto, dopo quattro anni di perdono e di ricerca prima o poi emerge. Riusciva ad estrapolare anche ciò che io non ero, riusciva con le sue accuse a pormi al suo stesso livello, questo era il suo obbiettivo, io dovevo essere lui e lui doveva essere me.
L’ultimo episodio. Nel giorno del suo compleanno mio papa stava morendo.. Gli mandai gli auguri nonostante fosse sparito, nonostante le mie innumerevoli ricerche. Mi rispose.. per il colpo mortale finale.. Mi volle telefonare facendo finta di essere dispiaciuto, volle sapere, sapere tutto.. di me. Ed io sempre pronta alle sue richieste. Quando parlavo di mio papà e della sua lunga agonia mi disse: “quando nella vita si fa del male si paga”..Io stavo pagando il male che avevo fatto a lui… a voi le conclusioni… Morì 24 ore dopo..
Pardon: un lupo travestito d’agnello
Il Signore lo teneva in braccio. Un sospiro, poi un altro e in fine l’ultimo. Piangevo, un pianto di dolore così intenso reso ancora più soffocante pensando che il mio più grande amore gioiva per la mia disperazione. Ora mio papà poteva finalmente vedermi in piena luce, poteva capire, poteva aiutarmi cosa che fino ad ora non aveva potuto fare per la sua lunga malattia. Poteva vedere ciò che io avevo fatto per amore. Mi ero privata di un suo dono, un suo ricordo di enorme valore economico ma soprattutto sentimentale per donarlo a lui, per fargli capire quanto importante era per me. Lo usò, vendendolo, come tutti gli altri miei regali. E gioiva nel dirmi che avrebbe fatto un bel viaggio, che ciò che ricavava l’avrebbe usato per divertirsi.
Sono convinta che mio papà veglierà su di me;
Sono convinta che tutto il bene fatto non è mai una sconfitta ma una vittoria;
E sono certa che il male fatto ritorna..
Per ora godo la mia vittoria.. essermi liberata di lui.. il mio cuore non sente più la sua mancanza, la mia determinazione non è venuta meno.. non mi vedrà mai più e non lo cercherò mai piu.. Questo è l’augurio che faccio a tutti voi.
Forza Manuela, l’importante è sentire di avere l’Amore dalla propria parte.
Cara serena,
penso che sia così per tanti quando si ha a che fare con un narcisista. Ti tolgono tutto. Io mi sono sentita così, spogliata e risucchiata di tutta la mia bellezza interiore, la mia vivacità, il mio essere, la mia vitalità, il mio io. Non mi riconosco più. Le stesse domande me le pongo anche io e ti posso dire che per ora non ci sono riuscita. Tanti piccoli passi importanti, percorsi che in un modo o nell’altro, per chi ha subito un trauma così importante, sono tappe obbligatorie. Chissà, forse un giorno, proprio qui, diremo: ce l’ho fatta pure io..
Questo perché abbiamo davvero amato persone veramente malate.. mentre noi soffriamo queste persone continuano a mietere vittime.. un abbraccio
Niente mai più sarà più come prima.
Inizio così, con queste parole, la mia risposta a te, Serena, ma parlo anche a Manuela, a Paola ed a tutti coloro che qui ci leggono e ci leggeranno.
Serena cara, il tuo dolore è uno stato che abbiamo conosciuto tutte noi.
E’ una realtà con la quale ci troviamo a dover convivere e che a volte – nel suo perdurare – ci porta a credere di non potercela fare, perché vorremmo finalmente stare bene. Ma, nel suo evolversi, questa voragine di vuoto, che ci depreda di ogni sogno, di ogni forza e di ogni speranza, ci depreda anche delle “vecchie noi”, di ciò che eravamo un tempo.
Allora questo male così negativo è capace di trasformarsi in un qualcosa di positivo.
E’ la morte per una nuova vita.
Un tempo, proprio con il Dott. Brunelli, abbiamo discusso di questa “fase”: morire dentro per tornare a vivere.
Tu dici che la tua infezione ancora giace dentro di te e che temi di non riuscire a tornare la donna di una tempo. Io ti dico che non sarai mai più la persona di una tempo, sarai una persona diversa. Sarai una persona migliore. Perché la persona che eri un tempo ha permesso l’attacco, e dunque, era in qualche modo “predisposta” al male.
Domani posso dirti che non succederà più.
Serena cara, mi permetto di suggerirti di evitare il paragone con la tua immagine del passato: quell’immagine non va più bene per te.
Ora stai vivendo un momento molto particolare della tua vita, nel quale la “bomba atomica” è scoppiata, radendo al suolo tutto. E’ normale che, dopo questo scoppio, tu non abbia forza, vitalità. Ma c’è sempre un motivo per trovare il coraggio di alzare il capo per andare avanti. Ci deve essere: prova allora ad ascoltarti.
Tu dici “Quello che faccio è non pensare mai a quello che è stato per tutelarmi, ma questo serve solo ad allontanare la rabbia e la frustrazione”. Questa cecità non ti fa bene. La tua anima a gran voce ti sta comunicando che c’è un problema da risolvere: non volerlo vedere, non volere affrontare questo dolore non ci farà guarire. La tua frustrazione continuerà a crescere, come pure la tua rabbia, solo che lo faranno sotto altre forme… per questo ti senti priva di forza. Perché, inconsapevolmente dentro te si sta già combattendo una battaglia. Allora, cerca di assecondare ciò che non vuoi vedere, trova il coraggio di chiederti ancora una volta perché è successo, lascia che la tua curiosità arrivi a chiedersi che cosa è successo a te per portarti ad amare questa persona.
Il tuo stato attuale è il punto di partenza per iniziare un percorso che ti condurrà ad una vita molto, molto diversa da quella di un tempo.
E non dimenticherai.
Non dimenticherai mai quanto ti è accaduto.
Lo elaborerai, lo comprenderai ed infine lo accetterai.
Per questo sarai una persona migliore e diversa.
Sai, proprio stamattina, mentre facevo i lavori di casa, mi sono fermata ad ascoltare una canzone, nella quale ho rivisto tutta la mia esistenza. Te la posto con il testo che ho cercato, perché su questo testo ho riflettuto tutto il giorno… una canzone dedicata principalmente al passato, e che sul passato fonda il proprio convincimento, la propria “falsa credenza”, ma che alla fine, apre uno spiraglio anche a ciò che oggi ci pare impossibile, ovvero alla possibilità che esistano persone “innamorate” come non le abbiamo mai conosciute.
https://www.youtube.com/watch?v=fCp2usUYmHI&list=RDfCp2usUYmHI
Tornerai a vivere Serena.
Tornerai a vivere Manuela.
Sarete donne diverse.
Sarete donne, compagne e madri migliori.
Perché tutto il dolore che avete conosciuto, vi farà apprezzare ogni singolo istante che passerete qui, in questo mondo ed in questa vita. Sarà proprio quel dolore a farvi incontrare persone nuove, che avranno rispetto di ciò che avete vissuto e che vi ameranno semplicemente per ciò che siete.
Sarà sempre quel dolore a farvi conoscere la vostra vera essenza. E sarà una scoperta copernicana, perché – quando succederà – davvero capirete che nel profondo non vi siete mai conosciute…
Ce la farete ad uscire dal tunnel, e proprio come scrive Manuela, sarei felice se questa notizia fosse annotata in queste pagine. Semplicemente perché ogni vostro successo, ogni vostro singolo passo verso la vita rappresenta per me una grande felicità.
Paola dice bene una cosa: siamo una famiglia, una grande famiglia, nella quale tante cose ci accomunano e per la quale la vita del singolo diventa preziosa per tutti.
Coraggio allora.
E… grazie Dott. Brunelli. Lei, con questo blog, ha permesso che tante persone potessero aiutarsi, pur non conoscendosi. Ci ha regalato un potente salvagente. Grazie di cuore.
Un caro saluto ed un forte abbraccio…
P.S.: pure io ho acquistato il nuovo libro del dott. Brunelli… lo leggeremo tutte insieme!
Serena
Un forte abbraccio anche a lei… ma creda, non è vero che gli uomini sono tutti come quelli della strugente canzone di Mia Martini, ci sono anche quelli feriti e quelli che sono capaci di voler bene… MI RACCOMANDO IL LIBRO ACQUISTATO PRIMA DEL 6 NOVEMBRE E’ ERRATO PER MOTIVI TECNICI , ADESSO E’ A POSTO, MA VE LO SPEDISCO CORRETTO SE MI DATE UNA MAIL, O ANCHE IN CARTACEO SE MI SPEDITE COPIA DI QUELLO ERRATO. UN CARO SALUTO
Serena con i tuoi pensieri dai tanta speranza: la speranza di potercela fare. La speranza di non smettere di cercare, di capire, anche di studiare se questo aiuta ad acquisire una nuova consapevolezza.
Ieri ho avuto un incontro lavorativo con un narcisista, che per la posizione di potere rivestita ha cercato di umiliarmi in ogni modo.
Ho capito con chi avevo a che fare ed invece di reagire – come avrei fatto ieri- con rabbia , sono stata in silenzio ed anche se stavo male ho retto a testa alta la situazione. Nei prossimi giorni assumerò le decisioni che io e soltanto io ritengo necessarie. Per la prima volta nella mia vita ho chiesto aiuto al mio Maestro di Bologna, perché guarire significa anche sapere dove da soli non ce la si può fare.
Perché i narcisisti esistono dovunque.
Un’altra cosa ho il dovere di dire in questo blog formato da persone che soffrono, da noi , dal momento che non ritengo giusto che si approfitti della altrui buona fede.
Si dice che il killer lascia sempre un indizio per farsi riconoscere.
Bene in queste nostre discussioni è comparsa una persona, che sotto falso nome ho riconosciuto. Ho retto il gioco ed ho fatto delle mirate verifiche ( il lavoro che svolgo mi ha reso il compito facile). Alcuni messaggi, per farvi capire, contengono esattamente pezzi di email che in questi durissimi due anni ho ricevuto al mio indirizzo. Messaggio pieni di odio e rancore e voglia di vendetta, che qui vengono posti come una vampirizzazione da lui/lei ricevuta. In realtà il vampiro/a è lui/lei.
Stiamo sempre attenti, perché bisogna avere rispetto del nostro dolore!!!
Ciao a tutti, sono nuova in questo forum. In questo periodo sono molto triste per via della rottura di una relazione amorosa. Più che triste, vedo i “demoni” interiori riapparire nella mia vita e tutto mi confonde: non so fino a che punto sono io la narcisista o la vittima di un narcisista. Ci siamo conosciuti quest’estate, frequentati poco in quanto eravamo un poco distanti e mai parlato di fidanzamento, per diversi motivi. Lui si era appena lasciato con una ragazza e lamentava spesso questo fatto, dicendo di essere alla ricerca di se stesso. Tuttavia, sin dall’inizio io gli ho chiesto di non proseguire a vederci se avesse relazioni aperte, di lasciarmi in pace e lui, prima rivendicando il fatto di sentirsi spaventato da me… poi ha ceduto, dicendo di essere libero, solo in questa fase particolare della sua vita (fine della relazione) e che comunque gli sarebbe piaciuto piuttosto avere la sua vita, i suoi amici etc senza che nessuno gli mettesse i bastoni tra le ruote.
Io ho continuato a vederlo, a conoscerlo. Molte cose di lui non mi piacevano, tant’è che un giorno dissi ad una mia amica “ha tutti i difetti che non voglio in un uomo”. E’ vero, molte cose non mi piacevano, era un pò chiuso mentalmente, poi un pò burbero in alcuni atteggiamenti, a tratti ingiustificatamente sfrontato. Inoltre, mi mostrava dell’affetto quando stavamo insieme, oltre ad avere un intesa sessuale perfetta, ma distanti mi scriveva poco. Un giorno inoltre disse ad un signore che stava discutendo con una ragazza sui rapporti di coppia etc… che noi eravamo amici (peccato ci aveva visti baciare poc’anzi). Al che io mi sono offesa, gli ho detto che mi aveva mancato di rispetto facendomi passare come una “dama di compagnia” (non voglio essere volgare) e gli ho ribadito il concetto che se non aveva una visione sana e comunque seria del nostro frequentarci doveva lasciarmi in pace. Lui ha iniziato a dire che ero io a fare polemiche e avevo rovinato la giornata (mi aveva portato in un centro benessere). Tuttavia io ho preteso delle scuse, in quanto mi ero sentita offesa e potevamo chiudere la discussione curando la mia ferita e chiedendomi scusa. Lui poi si è un pò messo in discussione e mi ha detto che si magari poteva evitare di dire quella frase (ma ad oggi non ho capito se ha capito il senso, più che altro perchè ad oggi credo che mi vedesse di fatti un'”amica” e non volesse diffondere una “falsa notizia” che ci stessimo frequentando. Ma queste sono solo mie allusioni). In pratica, mi ha fatto delle scuse anche se velate e poco sentite, comunque io mi sono rasserenata. Ci siamo visti in altre occasioni, fuori, aperitivi, cinema, cena. Un pò veniva lui un pò andavo io da lui (ultimamente andavo piu io). Un giorno mi sono accorta che lui parlava al cellulare con una ragazza organizzando un viaggio, ma poi quando ha chiuso mi ha detto (senza che io glielo chiedessi) che era un suo amico e che stavano organizzando un viaggio. Non sono riuscita a dirgli che avevo sentito (il volume era alto e si sentiva tutto) perchè ho pensato che magari era l’inizio e visto che non abbiamo mai parlato di fidanzamento etc ci stava che lui poteva sentirsi con altre. Ero un pò confusa, anche perchè questo discorso gliel avevo gia fatto all’inizo… ma non ebbi il coraggio di dirgli nulla, avevo paura mi vedesse invadente e mi mandasse a quel paese. Ho continuato. Però qualcosa dentro di me mi iniziava a fare male. Intanto, forse per proteggermi forse perchè era vero, non lo so, vedevo in lui sempre più difetti e poi non avevamo molti argomenti… un pò perchè entrambi di un abbastanza basso livello culturale (qui subentravano anche sentimenti di vergogna da parte mia e credo anche da parte sua e questo è un forte blocco per me, anche perchè sono laureata ma non mi sono mai realizzata, ne ho approfondito i miei studi che dovetti interrompere perchè viste le mie lacune pregresse, non fruttavano piu di tanto e la mia insicurezza ha fatto si che io non ci provassi e non mi impegnassi mai più).. un pò le mie vecchie ferite amorose, il mio storico in quanto a relazioni familiari molto sofferte (padre padrone, spesso mia madre era tentata a lasciarlo ma lui rispondeva con la violenza e lei restava a casa, impaurita, da lui, dal fatto di restare sola etc..)… relazioni molto negative che inevitabilmente mi hanno segnata, facendomi scegliere tutti ragazzi particolari, fino all’ultimo che mi offendeva e mi faceva stalking. Solo uno che mi voleva veramente bene ma che essendo una bambina, avevo 15 anni, non ho vissuto bene e anzi sono stata io la crudele, gliene ho fatte di cotte e di crude affinchè lui si staccasse da me, perchè non lo amavo più ma allo stesso tempo sentivo di avere bisogno di lui.. perchè era l’unico che mi faceva sentire speciale. Intanto avevo un’altra storia nascosta.. Tutte queste cose insieme e storie passate, legate all’inevitabile insoddisfazione della mia vita attuale (lavoro in un ristorante e mi sento molto frustrata), non mi permettevano di accogliere questo ragazzo integralmente nella mia vita, di essere felice, di innamorarmene, anche se mi sentivo molto attratta (ripeto, dal punto di vista sessuale soprattutto). Lui mi disse chiaramente di non farmi castelli di sabbia, comunque e mi disse anche che evitava di scrivermi troppo quando eravamo lontani perchè non voleva abituarmi ad “altro”. Cioè, “stiamo bene quando stiamo insieme ma poi… “. Questa cosa mi ferì e gli chiesi di nuovo dove voleva arrivare con me e lui si giustificava che non poteva darmi chissà cosa visto era appena uscito da questa relazione che ancora gli metteva angoscia. Poi spesso mi diceva “posso darti solo la mia angoscia ora e non mi sembra giusto.. tu meriti felicità”. Io per quanto potevo restarci male, gli chiarivo il mio punto di vista e andavo avanti, anche perchè poi lui nei fatti mi dimostrava spesso che comunque non voleva perdermi. Un giorno gli dissi che stavo programmando le ferie e lui mi rispose “perchè non partire insieme?”. A me non mi sembrava il vero… ho accettato e abbiamo iniziato a progetatre il viaggio. Io mi sono impegnata molto nella ricerca di albergo, volo etc, lui zero. E quando gli ho esternato la mia felicità per il viaggio, lui mi ha risposto “si, viaggiare è bellissimo..” e poi io gli ho ribadito “il viaggio CON TE” perchè era come se allontanasse ogni mio tentativo di avvicinarmi, visto che iniziavo a provare qualcosa per lui (cosa, non lo so nemmeno più. Forse solo dipendenza). Insomma prima di partire è successa una cosa strana, cioè la sera prima che abbiamo dormito insieme io avevo un ansia molto forte e lui anche non stava dormendo bene, non so se la cosa era una concausa, in quanto io ne risentivo comunque del fatto che lui fosse distaccato, freddo, non mi abbracciasse,mentre il giorno dopo dovevamo partire isnieme per un viaggio.. e io gli davo una certa importanza! Non ho mai fatto un viaggio con un uomo che ho frequentato. Siamo partiti il giorno dopo e appena arrivati io mi sentivo un pò spaesata. Devo precisare che tutta la settimana prima di partire io avevo brutte sensazioni e volevo disdire tutto. C’era qualcosa di sconnesso tra il progetto di un viaggio insieme, i suoi comportamenti e le mie emozioni. Tuttavia, ho deciso di partire perchè mi sono detta che forse fossero solo paure, magari rimanenze delle storie passate che mi volevano condizionare e quindi ho detto no, vado! E magari può essere anche un modo per sperimentare.. metterci alla prova. A questa prova ero poco pronta però, appena arrivati li mi sentivo spaesata, ad un certo punto mi ero un pò intimidita sul mio inglese scarso e avevo vergogna a parlare davanti a lui, insomma, cose strane, un senso di imbarazzo tremendo. Stavo cumulando qualcosa dentro che non capivo. Appena arrivati sul posto, il signore del taxi ci ha detto che eravamo proprio una bella coppia! E lui si gira verso di me e mi dice “Ok, ora facciamo la coppia…”. Ci sono rimasta malissimo, infatti appena posate le valigie in camera gli ho chiesto cosa eravamo andati a fare in viaggio insieme, se credeva ancora io fossi una sua amica e perchè continuasse ad offendermi su quel punto, visto che avevamo già litigato per questo, come per andare a mettere il dito nella piaga. Lui mi ha detto sempre la storia della ex, che non riusciva a pensare ad una relazione con me, perchè doveva ancora superare questa cosa etc. e io gliel’ho posta sul piano “è giusto che tu abbia bisogno di tempo etc etc ma nn si fa un viaggio con un “amica”… dimmi dove vuoi andare cosi io mi organizzo di conseguenza, mi guardo intorno etc”. Lui mi ha detto di goderci la vacanza e di non pensarci. Io ci ho riflettutto qualche minuto e poi ho preso la valigia e ho cercato un altro albergo perchè non era quella la vacanza che io mi aspettavo. Lui non mi ha chiesto scusa, nulla, semplicemente mi ha contattata poi per dirmi che rispettava la mia decisione di andarmene.. a differenza mia (che non rispettavo le sue scelte)- Tuttavia la sera ci siamo voluti rivedere per una questione di soldi e prenotazione dell albergo e abbiamo litigato. Cioè, io gli ho detto tutto quello che pensavo. La sua ambiguità, la sua ex, le sue parole etc.. e lui mi ha detto di aver visto la cattiveria nei miei occhi, di non volere più nulla da me, poi alludendo a momenti della conversazione al fatto che l’ex era tornata sui suoi passi (da lui).. anche se lui non voleva tornarci.. io gli ho buttato un tovagliolo dalla rabbia e per questo gesto mi sono pentita e mi sono messa a piangere. Lui è andato via e poi gli ho scritto di tornare indietro perchè stavo male. Mi sentivo morire senza di lui e litigando in quel modo, non potevo far si di dividerci cosi…Lui è tornato abbiamo passato la serata e la nottata insieme, mentre mi ha detto alcune cose tipo “cancelliamo tutto, facciamo che ci vediamo solo per… ” e poi “tu non sei una femmina che può stare con me”. Tra il vino, la tristezza delle parole che risuinavano nella mia testa e la sensazione di attrazione (e dipendenza) visti gli attimi di intimità che comuqnue avevamo passato la sera, ci siamo svegliati e io gli ho chiesto scusa per il fazzoletto e poi lui mi ha raccontato che nella ubriachezza io avevo detto più volte “voglio uccidermi”. La cosa mi ha shockata perchè atti suicidi non mi venivano dall’ultima storia sbagliata, in cui mi sono sentita depressa, svuotata, senza una ragione. Mi sono allarmata.E gli ho detto “guarda, anche io evidentemente non sono pronta ad avere una relazione…”. L’ho presa con saggezza e filosofia e ho deciso di affrontare questi giorni con lui… abbiamo affittao uno scooter e siamo andati in giro. Peccato però che nessun bacio e sempre al cellulare appena possibile, finchè non ho visto dei cuoricini sullo schermo (visti per sbaglio) e mi sono insospettita e rattristita. Mi veniva da piangere. Mi sono raffreddata e ho iniziato ad essere acida, scorbutica, distaccata. Non dicendogli ancora nulla, non so perchè. La sera, rientrati, lui mi dice che vuole andare a mangiare qualcosa ma io, perchè mi sentivo tradita e ferita, ho finto un mal di pancia per restare sola. Mi ha fatto un massaggio, provando a sedurmi, ma io l’ho rifiutato. Poi appena è uscito io sono uscita e ho girato la città in solitudine, per coccolare me stessa, farmi forza, dirmi che era tutto ok, non dovevo preoccuaparmi comunque fossero andate le cose. Era anche un gesto di indipendenza, un modo per dirmi io non ho bisogno di lui, non di questo lui, affatto. Non mi merita. etc.. Il giorno dopo di nuovo sul motorino, ma io ho iniziato a piangere (senza farmi vedere) appena partiti. Siamo arrivati sul posto e dopo aver camminato un pò gli ho detto che cosi le cose non potevano continuare, il mio era un litigio, si, ma un tentativo di scontro per cercare una soluzione, per vedere anche quanto lui ci tenesse, che cosa pensasse. Gli ho detto del messaggio dei cuori e poi gli ho detto altre cose, del viggio che stava organizzando cn la sua amica etc questo perchè lui mi aveva inziiato ad aggredirmi dicendomi “basta, non ce la faccio più, non ti sopporto più, non sei fatta per me etc.” e ancora mi aveva detto che paradossalmente quei giorni si stava sentendo con la sua ex che le stava dando perle di saggezza cosa che io non stavo facendo e la cosa gli stava portando ad avvicinarsi! In più, confermandomi che si sentiva con altre ragazze, dicendomi “mi guardo intorno anche io come te”, quando più volte gli avevo chiesto se si sentisse o vedesse cn altre e la sua risposta era no! In tutto ciò, faceva la vittima, assurdo, come se io fossi un demonio che lo perseguitasse all’improvviso. Addirittura si è messo a piangere e aveva tra le mani il cellulare cercando un biglietto per tornare in italia, al che io gli ho preso il cell e gli ho chiesto di non fare scelte distruttive. L’ho abbracciato e poi gli ho voluto dire che magari io potevo sbagliare a dirgli delle cose perchè infondo non lo conoscevo e che anche io avevo le mie storie precendenti con annesse paure etc. Insomma, ho riconosciuto le mie responsabilità, cosa che da lui invece niente. Gli ho detto che se co teneva a me non doveva tornarsene, ltrimenti… ok… Poi siamo andati a mangiare, su mia proposta, gli ho dett one parliamo a pancia piena. Io ero già più serena perchè comuqnue mi ero liberata di alcuni pesi e comunque il mio era sempre un tentativo per aggiustare le cose. Conoscerci, dichiarare i mieie pensieri (forse meno le mie emozioni, quelle più dolci… per non farmi ferire. Ho provato solo a dargli un bacio, ma me l’ha rifiutato.). Tuttavia, ad un certo punto dopo pranzo mentre passeggiavamo mi dice che ha deciso di tornare in italia, al che io incredula gli dico che non può lasciarmi sola li e lui mi dice che è meglio per me, che parlo l’inglese e quindi me la caverò… Io a parte dirgli che era meglio per lui, perche per me sarebbe stato meglio se lui fosse rimasto.. presa dall’ira gli ho messo una mano sulla spalla e gli ho detto che di sicuro sarebbe tornata da lei etc. Ci siamo divisi e il mondo mi è crollato addosso. Ho avuto molti problemi per contattarlo ma ho trovato tanta gente carina che mi ha aiutata. Poi l ho tel e mi ha detto che era in italia e li si sentiva libero, che era finita, che avrei trovato un altro se avessi voluto, che non avrei avuto problemi cn l inglese e nemmeno a restare sola, visto che lo avevo fatto gia una sera……… uscire sola. Un misto tra accuse etc che ho pianto a dirotto sentendomi svuotata e usata e quasi violata… poi grazie sempre a queste persone carine ho dato una svolta alla vacanza e malgrado la tristezza, sono rimasta in piedi e non mi sono fatta del male, ma del bene.Due giorni dopo mi arriva un suo messaggio sul cel in ritardo che mi aveva mandato il giorno in cui era partito ma nn mi era arrivato “ti prego di perdonarmi, spero che tu stia bene”. Mentre la sera stessa della partenza per l appunto mi aveva aggredita con tono forte dicendomi e se non l hai capito è finita e te lo ripeto etc etc. Appena rientrata in italia nessun cenno, finche io mi sono fatta prendere dai rimorso delle mie responsabilità e gli ho scritto cercando un dialogo avendo indietro solo per te sono morto, cancella il numero, sei lontana dalla mia visone di vita.. non siamo fatti uno per l altro.. ho cose da risolvere con me stesso innanzitutto… etc io ho continuato a scrivergli perchè sempre presa dal senso di colpa che magari il mio atteggiamento lo avesse in qualche modo ferito e portato ad andare via. Ma ora sto cercando di capire che lui non era interessato a me, punto e basta e che devo smetterla di cercarlo perchè rischio di ledere la mia serenità e rispetto per me stessa.
Benvenuta… a volte questo forum non permette di ottenere un dialogo specifico centrato esclusivamente sulla propria storia personale, ma permette di riflettere sulle tematiche generali che riguardano la sofferenza amorosa che in modi diversi vivono anche gli altri… ci sono questioni psicologiche e umane che aiutano a crescere e capire. Ciascuno testimoniando la propria storia non solo chiede aiuti e consigli per sé, ma offre aiuto e consigli agli altri, perché aiuta tutti a capire e a riflettere. A sua volta se fa attenzione alle testimonianze degli altri riceve aiuto e consigli anche per il solo fatto che le storie di altre persone aiutano a capire la propria e a non sentirsi soli. Quindi grazie per la tua testimonianza, e prova a rispondere e a partecipare,e a d approfondire con la lettura di altri articoli collegati a questo presenti in questo blog.
Penso a quanto una persona ti può rovinare la vita. Quante attese sempre aspettando che arrivasse una sua chiamata, nella speranza di esserti sbagliata. E invece dentro di te sai che quella chiamata non arriverà mai, sai che non ti sei sbagliata sul suo conto. Ma cosa ci si può aspettare da una persona così? Una persona che ti ha ingannata nel peggiore dei modi dal primo giorno con un’infinita di bugie nascondendo pure la sua convivenza, insultata con parole che solo una bestia può dire, ricattata.. nulla ci si può aspettare. Solo andare incontro ad altri guai se non tagli presto questo cordone che ti lega a lui. E oggi questo cordone sarà reciso.. a partire dal blocco e dall’eliminazione del suo numero dal cellulare, dall’eliminazione di whatsApp dove ero bloccata e ogni volta che entravo speravo di vedermi sbloccata.. Quando una persona ti ama ti cerca, in qualsiasi modo, ma non ti lascia andare. La mia stupidita nel credere alle sue fandonie non ha avuto limite solo per aver trascorso pochi momenti di felicità e d’amore..
Care amiche, amici, carissimi tutti voi.
Leggo i vostri interventi e vorrei poter intervenire in tutti per darvi un aiuto, o, quantomeno, per potervi dare un poca di forza.
Credo che la corrispondenza con Paola abbia fatto vibrare anche l’anima di altre persone… mi riferisco a Manuela, che nel suo ultimo post ha deciso di adottare il no contact.
Bravissima Manuela, penso che in situazioni dolorose come quelle che ci riguardano, la tecnica del silenzio sia in assoluto la più efficace, perchè ci consente di lavorare su noi stesse, senza dipendere dal giudizio altrui. Che, se ci pensi, peraltro è un giudizio “malato”; lo dici tu stessa: da una persona che ci odia che cosa possiamo aspettarci di buono?
Sei arrivata a concettualizzare una cosa importantissima, ovvero la tua indipendenza. Ed è da questa che puoi partire verso il cammino della liberazione. Non smetterò mai di sostenere che quando si finisce di essere parte in un rapporto amoroso malato, è normale, normalissimo che i primi tempi si viva in una situazione di particolare angoscia, legata a domande che poniamo a noi stesse ed a chi ha vissuto con noi, ma… le risposte le troveremo solo dentro di noi. E quando cominciamo a capirlo, quando razionalizziamo questa cosa, siamo pronte per intraprendere il nostro lungo cammino.
Manuela cara, tu dici “quando una persona ti ama ti cerca, in qualsiasi modo, ma non ti lascia andare”: sono parole sante, è assoluta verità.
Allora io ti dico: “quando una persona inizia ad amare se’ stessa, si cerca, in qualsiasi modo, ma non si lascia andare”… io credo che la tua coscienza si stia svegliando, credo che la tua coscienza stia acquisendo energia, perchè arrivare a dire ad alta voce quanto tu hai scritto, lascia intendere che c’è volontà di determinazione. Usala tutta allora questa determinazione, in ogni singolo istante e vedrai che riuscirai a riscrivere la tua vita… in modi che per il momento nemmeno pensi.
Ti auguro tutto il meglio e tutta la forza per riemergere dall’oscurità.
Un caro saluto,
Serena
Grazie della sensibile e attenta partecipazione.
Cara Serena,
hai proprio ragione in tutto!!! Per la prima volta dopo 4 anni sono veramente determina.
Leggo sempre tutti i vostri interventi e credimi cara Serena, sei veramente di grande aiuto perché i tuoi interventi sono carichi di energia, di forza, di dolcezza, una forza che parta da dentro e trasmetti a chi è ancora in fase di guarigione. Un grande abbraccio a te, Paola, a tutta la nostra famiglia. Questo intervento è da memorizzare. GRAZIE!!!!
Cara Serena,
non sono pienamente d’accordo con te e con Manuela quando dite ” chi ti ama ti cerca”.
mi spiego meglio.
amare significa non giocare alcun ruolo di forza.
se ami una persona, non aspetti che ti cerchi, non aspetti che ti dia ciò che tu vuoi alle regole che tu poni.
se ami, cerchi anche tu.
smetti di cercare, DEVI smettere di cercare, ogni volta che ad una tua apertura
trovi non so chiusura, ma offese, rancore, risentimento, atti di accusa.
allora l’amore deve cedere il passo alla tua dignità.
e così hai il dovere di importi il silenzio, la dimenticanza, perché sperare, ricordare, sentire la mancanza non può che continuare a distruggere.
l’amore non è mai un atto di accusa.
chi ama non tiene a mente solo il negativo, facendosi la ragione della sua onnipotenza.
ACCETTAZIONE é la parola chiave; quella parola così difficile da attuare e che se le vai incontro vuol dire che vuoi guarire, senti di avere il dovere di amarti.
” accettazione è la disponibilità a riconoscere la realtà per quello che è e a permetterle di esistere senza sentire il bisogno di cambiarla. questo è il segreto di una felicità che non viene dalla pretesa di manipolare le cose e le persone, che ci circondano, ma dalla capacità di sviluppare una pace interiore, anche di fronte alle provocazioni ed alle difficoltà “.
é più facile a dirsi che a farsi, ma da quando ho preso consapevolezza che non ho il potere di cambiare nessuno e che devo ACCETTARE quella persona per ciò che è, ho iniziato la mia strada in salita, di sofferenza, dolore.
ma da quando ho ACCETTATO la realtà, ho compreso che posso farcela a dimenticare e che amarmi non è poi così arduo.
grazie a voi per questo confronto pieno di speranza.
brava Manuela così devi vivere.
devi vivere guardando avanti.
devi respirare l’aria del mare in tempesta, perché è lí e soltanto lí che troverai la forza per amare te stessa.
perché nessuno può darti ciò che solo tu puoi regalarti.
non pensare al male ricevuto, non soffermarti su ciò che hai sperato e non ottenuto.
le persone non sono né buone né cattive, sono ciò che noi stesse vogliamo che siano.
tu sei, esistiti e vali indipendentemente da lui e dai suoi blocchi telefonici e non.
vivi vivi vivi.
se cerchi qualcuno per colmare il tuo vuoto, troverai soltanto altro vuoto.
un giorno una mia speciale Amica mi disse:” cammina sulla spiaggia, respira il profumo del mare, ascolta la sua voce, lui saprà guidarti”
questo consiglio lo dedico a te.
io torno da 36 ore di navigazione in mare aperto su una barca a vela ed il mare mi ha dato le risposte, che da tempo cercavo.
non ti arrendere, MAI!
un abbraccio
Cara Paola,
innanzitutto ti ringrazio per le belle parole che mi hai dedicato.
Ho letto piu volte il tuo intervento e quello di Serena perchè sono una sferzata di positività e di aiuto.
Come ho detto piu volte non ritorno indietro e in maniera determinata ho deciso di non aver piu niente a che fare con lui ma, dimenticare il male subito, mi è ancora impossibile. Mi sono sempre aggrappata a quei pochi momenti di felicità che ora ho cancellato, ma il male, quello no, non l’ho dimenticato. Anzi, dentro di me si fa sempre piu nitida la consapevolezza della cattiveria, della falsità e ipocrisia di questa persona. Non pubblico e non cito nulla di specifico per due motivi, il primo motivo risulterebbe troppo volgare e urterebbe la sensibilità di chi legge o forse invece troverebbe consolazione nel vedere che esiste qualcuno che è peggio del proprio carnefice. Il secondo motivo riguarda la privacy.
Dico solo questo, ho voluto vedere in lui un angelo, in realtà era la bestia più indemoniata che abbia mai conosciuto.
Ora mi sto dedicando un po a me stessa, cosa che non ho mai fatto in tutta la mia vita e sono molto felice perche grazie a ciò ho cominciato a liberarmi di tanti pesi, in famiglia e fuori. Quelle catene che tutti usavano approfittando della mia bontà sono state sciolte. E questo è gia un grande passo per vivere la propria vita e non quella degli altri. Ti abbraccio immensamente.
Ciao ragazze, partecipo da poco a questo forum. Stasera ho iniziato a leggere qualche intervento, storia.. mi ha colpita in particolar modo questa vostra conversazione.
Confermo che solo accettando si può iniziare ad essere libere.
Quando sono stata lasciata sola sull’isola di Malta dal ragazzo che stavo frequentando, mi è successa una cosa strana. Nella disperazione, ho cominciato a chiedermi perchè mi stava accadendo tutto questo, cosa avevo di sbagliato e… potete immaginare. Mi son passati davanti agl’occhi tutti gli amori sbagliati e tute le speranze perdute. Ho sofferto tantissimo, ho iniziato a piangere e a chiedere aiuto a Dio affinchè mi aiutasse a trovare la forza…..
Ad un certo punto sono uscita dalla camera del mio albergo e sono uscita… da quel momento ho incontrato solo gente buona, che mi ha aiutata… ed io mi sono fatta aiutare. Ho mollato la presa, non mi sono nascosta dietro un dito solo perchè ero in vacanza e “dovevo” essere felice. Ho accolto la mia tristezza ragazze… la mia infelicità… e anche grazie alle persone che mi hanno circondata, l’ho curata, coccolata. Ho accettato questo senso di sconfitta, questo “aver perso qualcosa” e appena l’ho lasciato andar via questo qualcosa (!) è stato come se si fosse creato uno spazio di luce abbagliante dentro di me, una nuova vita generata.
Il mare intorno a me è stato un amico speciale per accompagnarmi in questo viaggio di accettazione del fatto che lui era libero di andare come io libera di accettare o meno, sapendo che la seconda avrebbe fatto molto male. Invece la prima… mi ha regalato emozioni e consapevolezze che mai prima avrei creduto di avere. Quando ero troppo intenta a volerlo tenere stretto a me a prescindere dal fatto che tante cose non andavano bene in realtà mi stavo privando volontariamente della mia stessa libertà. Solo perchè la solitudine mi fa una paura enorme e perchè le carezze di un uomo sono così piacevoli e ne ho cosi tanto bisogno che…
Ma bisogna vivere le storie finchè vanno bene, finchè ci rendono felici, anche quando vanno male (i problemi fanno parte della vita… ), altrimenti via, bisogna lasciarle andare… mollare la presa… come molliamo così riceviamo qualcos’altro indietro. Non è mai una sconfitta tutto questo.
Benvenuta Elena… qui si comprende che testimoniando la propria esperienza si aiuta se stessi ed altre persone… spero che per lei possa essere così. Cordialissimi saluti.
Cara Serena,
il SILENZIO é quel maglione caldo capace di proteggere l’anima, che mi consente di sentirmi al sicuro di fronte alle tante inutili parole, che mia hanno dato vita ad una comunicazione a doppio binario. diciamo che piuttosto per tutta la mia vita ho recitato monologhi ascoltati soltanto da me ed usati quali atti di accusa contro di me.
arriva il momento di dire BASTA!
ed oggi, dopo tante battaglie perse combattendo secondo le regole da questa persona imposte senza pietà, ho vinto la guerra, perché ho deciso io e soltanto io di andare via senza se e senza ma; perché ho deciso io e soltanto io che NON MI INTERESSA PIÙ. e per quanto difficile possa essere, credo che, giunta a questo punto, la fierezza che sempre mi ha contraddistinta non può più essere calpestata. è magari anche una questione di orgoglio personale, ma anche l’orgoglio di sé io lo guardò come un passo in più verso la mia guarigione.
e ripeto con te: IO VOGLIO GUARIRE!
domani esco dopo anni dalla mia grotta, raggiungo un gruppo di persone che non conosco dall’altra parte dell’Italia per navigare a vela verso una splendida isola tra la Corsica e la Sardegna.
non mi arrendo, te lo prometto.
grazie grazie grazie. le tue parole sono importanti per me.
un abbraccio.
Cara Paola, nel leggere le tue parole mi emoziono.
Scendono lacrime di felicità. Perché ciò che scrivi vibra nella mia anima.
È una vibrazione che conosco: è il tuo vagito nella nuova vita che ti stai costruendo.
E sono felice.
Sono immensamente felice di apprendere che ce la stai facendo. Sei sulla strada giusta. Hai tirato su la testa e non c’è azione più bella e significativa di questa, se ci pensi: alzi il capo per guardare in alto, non in basso.
Per guardare avanti, non più indietro.
Sono sicura che ti divertirai, perchè quando si comincia a vivere “una vita fatta di noi”, tutto ha un sapore ed un colore. Lo vedrai tu stessa!
E allora concentrati, come hai fatto in passato, sui tuoi momenti personali di gioia: sono questi che ci danno la carica.
Grazie a te, cara Paola, per l’emozione che mi regali sapendoti felice!
Un fortissimo abbraccio.
Care amiche e cari amici di Albedoimagination, vi annuncio che è appena uscito – grazie anche alla vostra partecipazione di solidarietà e consapevolezza – il MANUALE di AUTO-AIUTO psicologico/corporeo/sociale/spirituale che ho scritto dopo lunghe ricerche (anni) per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Questo MANUALE dal titolo AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI – COME DIFENDERSI E COME USCIRNE indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa. Il MANUALE è ora disponibile come LIBRO spedito a domicilio al seguente link ove si può anche visionare un anteprima http://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/amori-distruttivi-e-vampirizzanti-come-difendersi-e-come-uscirne/paperback/product-22415951.html , oppure in versione E-Book al link http://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/amori-distruttivi-e-vampirizzanti-come-difendersi-e-come-uscirne/ebook/product-22416033.html – Spero davvero che possa servire per aiutare, e spero anche che lo vogliate acquistare o divulgare sui vostri social in modo da sostenere le ricerche gratuite e i liberi forum del blog Albedoimagination. GRAZIE!
grazie Dottore della segnalazione.
mi,piacerebbe acquistare il suo nuovo libro, ma non ci si riesce.
esiste un altro modo per farlo?
attendo una sua risposta, essendo – ripeto- interessata all’acquisto.
Perché non ci si riesce. Ha provato ad andare sui link? Forse è in via di pubblicazione…
Riproverò nei prossimi giorni
Gentilissimo Dott. Brunelli,
la ringrazio infinitamente per il suo prezioso supporto. Sono impaziente nel leggere questo Suo nuovo libro ordinato senza alcun problema.. Grazie di vero cuore.
Grazie a lei di cuore. Un caro saluto
Anche io lo ho acquistato.
Lo leggiamo insieme, Manuela, così ne possiamo discutere qui sul blog.
Grazie, i vostri contributi saranno preziosi.
Grazie Paola per le belle parole ne farò tesoro come di tutti gli altri interventi. Lo leggeremo insieme e insieme lo commenteremo. Un abbraccio grande a te, a tutti voi e al nostro gent. Dott. Brunelli per prezioso tempo che ci dona.
sono sempre stata convinta che lo studio e la conoscenza aiuta la consapevolezza e quando si tratta di noi stessi la consapevolezza è il punto di maggior forza.
ci vuole, certo, un atto di coraggio per mettersi di fronte a se stessi ed acquisire la relativa consapevolezza, ma, se si decide di vivere e non più di sopravvivere, diventa quasi un atto necessario.
spogliarsi del ruolo di martire e guardare al fondo della propria vita è certo durissimo, ma significa volersi bene.
ad un certo punto della mia vita, aiutata da una malattia che Dio mi ha voluto donare quale grande occasione, mi sono fermata ed ho deciso di andare a cercare la verità ; l’ho cercata in ogni dove, aprendo porte, scoperchiando pentole, rovistando in vecchi cassetti polverosi e nonostante i miei 53 anni ho compreso quasi da subito che ne sarebbe valsa la pena.
è così quando Katia ha consigliato in un suo commento la lettura del libro “donne che amano troppo” di Robin Norwood, sono andata in
libreria e lo ho acquistato.
già dalle prime pagine mi si è scoperto un altro pezzo del mio mondo, ancora una volta duro e senza sconti, ma sicuramente utile nella strada che da circa due anni sto percorrendo.
ieri ho finalmente avuto il coraggio di premere ” invia” ad alcuni sms di verità che ho spedito all’indirizzo di quella persona, che con la sua freddezza e rigidità mi ha fatto riprovare così tanto intensamente quel senso di ripudio e di abbandono, che ha connaturato il rapporto di mia madre con la bambina che un tempo ero, e che è servito a non farmi mai trovare il coraggio di chiudere quella relazione malefica, per me cosí rappresentativa del mio mondo interiore.
perché non posso più scambiare prestazioni per bisogno di affetto; valori posti su due gradini differenti e non interscambiabili.
ed allora, ho deciso che devo farcela con l’impegno della razionalità e di quella che tutti noi chiamiamo “forza di volontà ” e soprattutto che devo smetterla di “raccontarmela “.
poi ho bloccato il contatto, perché ho scelto di non leggere la sua risposta, dal momento che non sono ancora guarita.
in questa mia scalata sono arrivata al punto di dovermi proteggere.
Ed in effetti, cara Paola, devi proteggerti. Non cedere al desiderio di rivalsa personale, lascialo scorrere come hai fatto scorrere tutto il negativo che ti ha investita. Tieni bloccato quel numero, e quando ti senti pronta, cancellalo. Elimina le scorie radioattive e vola verso la tua vita senza alcuna reticenza. E’ un percorso lungo, lunghissimo quello della guarigione: come tu stessa dici, spesso è anche un percorso che butta alcol sulla carne viva, ma quel bruciore è purificazione.
A 53 anni si può rinascere, non è mai tardi per trovare la felicità. Quel coraggio… tienilo tutto per te.
“Il perdono è l’arma decisiva con cui possiamo lasciar scivolare via il risentimento e concentrarci su ciò che è davvero importante nelle nostre vite. Quando perdoniamo qualcuno, questi non ha più il possesso della nostra mente e possiamo finalmente vivere appieno il momento presente.”
Perdonare non significa tornare a compiere le stesse azioni d’un tempo. Significa semplicemente chiudere una parte del proprio essere per tornare a vivere. Arriverai anche a questo traguardo, sarà l’ultima tappa decisiva del tuo percorso.
Ti abbraccio forte,
Serena
grazie Serena, davvero grazie.
ogni suggerimento è importante per me, perché significa non percorrere la strada da sola, ma avere un braccio a cui appoggiarsi per continuare fino alla meta.
seguirò il tuo consiglio e continuerò a tenere bloccato quel numero.
nessuno può più mettersi di bacchettarmi e ferirmi oggi che conosco il valore di me.
un abbraccio a te.
ma c’è di più.
nella via della guarigione, ieri pomeriggio nel bel mezzo di un momento caotico di lavoro, ho ricevuto una email.
erano mesi e mesi che ciò non accadeva, perché SI ERA DECISO che potevo comunicare soltanto via sms.
ieri SI È ASSUNTO ALTRO PROVVEDIMENTO!
cosa ho fatto?
l’ho cestinata senza leggerla, perché ho il preciso dovere, e a questo punto anche l’obbligo, di proteggermi.
perché ho preso una decisione che intendo portare avanti: IO NON VOGLIO PIÙ SOFFRIRE!
Cara Paola, credo che sia ancora più bello dirsi: “IO VOGLIO GUARIRE!!!”.
Sono felice di poterti sostenere, solo con quella piccola, ma quantomai dolorosa, esperienza che mi ha interessata.
Ricorda sempre che allontanare queste persone è la strategia migliore per te. Sei vulnerabile e loro sono pronti a nutrirsi della tua vulnerabilità. Stai facendo un percorso importante ed allora concentrati solo su te stessa: lascia scorrere via tutto il resto. Una volta la mia terapeuta mi disse una cosa importante: “chi mai desidererebbe il ritorno del proprio carnefice? Solo una persona malata.”.
Ci ho riflettuto cara Paola… tantissimo su queste parole ed ho deciso che non sarei stata io quella persona malata. Lui ha tentato un riavvicinamento, ma lo ho escluso dalla mia vita. Con il silenzio. Pure con l’altro aguzzino, mio padre, ho attuato questa esclusione: in forma diversa. Ma lui oggi sa che è fuori dalla mia vita e non ha più alcun potere su di me.
Non chiedermi come ho fatto: quando sarà il momento credo che troverai il tuo personale modo di escludere. Ma per ora… per ora affidati solo al silenzio, l’unico vero e grande complice che ti può sostenere verso il tuo traguardo. Forza cara Paola!!! Un caro saluto,
Serena.
Cari Voi tutti,
Cara Paola,
rispondo qui al tuo ultimo intervento che ho letto come posta ma non lo vedo qui.
Riesci appieno ad esprimere i tuoi sentimenti, il tuo stato d’animo, la tua raggiunta serenità con parole semplici e al contempo ricche di un significato profondo. Come gia detto piu volte le strade tortuose ad un certo punto confluiscono, prima o poi, nello stesso punto. Pure io, dopo due anni in cui non lo sentivo, ma lo percepivo nascosto dietro una nebbia, quella nebbia in cui uno cerca di vedere, di guardare, pet l’ennesima volta l’ho cercato inviandogli gli auguri di buon compleanno. Era un altro tentativo per avvicinarmi a lui. Non mi aspettavo alcuna risposta, invece mi rispose come nulla fosse accaduto, come se ci fossimo sentiti il giorno prima. Volle chiamarmi subito al telefono ed io acconsentii.. volevo sentirlo, vederlo, parlargli.. Erano giorni tragici per me al capezzale di mio padre dopo anni di grave malattia. Non potevo stare tanto con lui.. Ed ecco, nel giro di 10 minuti, riemergere il suo egoismo, la sua mancanza di empatia, la sua aggressione, le sue accuse, la sua aurea di falsità camuffata da umiltà, riversando il suo marciume su di me come aveva fatto dal primo giorno. Io non stavo con lui perché avevo altro da fare di più importante che stare con di lui.. lui che fino a prima del mio messaggio era sparito, mai un messaggio, una telefonata.. nulla.
Chiusi la telefonata, naturalmente non insensibile a ciò che mi aveva detto. Mi bloccò di nuovo ovunque.
Cosa ho provato in quel momento?
Cosa ho pensato in quel momento?
Ho provato disgusto e ho pensato che la sua anima era vuota e impossessata dal male. Mio padre stava morendo..
Morì due giorni dopo una lunga agonia.
Ora, leggendo cio che hai scritto, Paola, mi permetto di usare una tua frase: ”
Non mi ferisce più !
Mi spiego meglio: è come se lo vedessi lí assiso sul piede di guerra con il muso duro contro di me ( oggi solo contro il mio amore trasformato in conchiglia) a sferrare l’unica tattica che conosce.
Ed io cosa provo? paura? odio? rancore? solitudine?
no no, io provo solo un’infinita tenerezza nei suoi confronti”.
Io non provo tenerezza, per ora provo solo dispiacere perché sento il vuoto dentro di lui, il vuoto dell’amore, dell’amore di Dio, un vuoto che cerca di sopperire nei social alla ricerca di approvazioni e consensi con questa finta aurea di umiltà, buonismo, dolcezza mista ad una accattivante seduzione che nella vita reale non ha.
Non mi ferisce più!
A tutti dico: non invischiatevi in relazioni tramite social, Facebook in particolare, perché si comincia con un’amicizia, ma dietro non si sa chi c’e, di solito un lupo travestito d’agnello che studia bene le sue vittime e queste persone sono specialiste in ciò, per poi intrappolarle nella loro ragnatela. Dico facebook perché chi è in cerca di relazioni di questo genere sa in che social incanalarsi, non in Facebook.
Questi vermi vi ammazzano se finite nelle loro grinfie. Non mostrano mai foto in cui li ritraggono ma utilizzano immagini di bellissimi uomini e usano tutto lo charme di cui sono veri maestri. Parlano, parlano, ma di loro non sai mai nulla e non ti accorgi che stai finendo in pasto a leoni.. Quando sei cotta a puntino si fanno vedere. Brutti, delle pantegane.. ma a questo punto l’aspetto fisico non conta nulla.. Di solito puntano su donne, belle, economicamente indipendenti, ma cariche di problemi e, come gia detto, in questo sono maestri nel riconoscerle.. Ciauuuu
confermo da dietro un pc [ ancora piu semplice
Purtroppo la virtualità per queste personalità disturbate rappresenta un terreno davvero di caccia per tanti motivi: poichè sono sostanzialmente dei vigliacchi non devono mettersi in gioco subito; le e-mail, i messaggini, le chat, gli ammiccamenti sui social network gli permettono di sfruttare quella pseudo intimità data dal virtuale mentre nella realtà sono incapaci di creare nessuna vera intimità, presi come sono da tutti i loro deliri allucinatori su quanto sono bravi e belli. Insomma mi associo all’ avviso di Maria Gabriella di essere caute e cauti dietro un pc, perchè le persone che non amano farsi conoscere per quello che sono usano moltissimo il mezzo virtuale per arrivare agli altri nel modo distorto e complessuale che purtroppo conosciamo.
Un abbraccio a tutti – Giuliana
ciao si torniamo piu possibile ai rapporti veri ….ma avevo lanciato un altro allarme ma vedo che nessuno commenta
Cara Gabriella questo non è un forum con rapidi scambi di commenti… ma in cuor suo ciascuno commenta… a volte è difficile scrivere e rispondere con prontezza. Tuttavia le testimonianze che si lasciano qui sono come tante piccole lacrime di pioggia e tutte insieme cadono in in laghi dolorosi e profondi, però in tal modo li tengono vivi, fanno in modo che non diventino isolati stagni senza vita… Le nostre piccole gocce diventano allora assai importanti perché sono purificate con la loro stessa voglia di dare e di scambiarsi con le altre, affinché tutte ritornino ad essere sorgente di nuove pulsioni di vita e di amore… Questa risposta per quanto appaia poetica ti vuol far comprendere come è importante contribuire, ciascuno come può a modo suo, a generare consapevolezza e solidarietà rispetto alle sofferenze recate dalla violenza alla vita amorosa.
quanti degli uomini descritti qui da tutti noi si salvano .dei miei nessuno
ora pero lancio una provocazione saro sicurmente io la narcisita o meglio avro una ferita narcisistica e non ci sono dubbi figlia forse anche di una narcisista ma in una societa dove tutti fanno uso di stupefacenti come la cocaina che tipo di relazioni affetive ci possiamo aspettare
Rispondo a Elisa e la ringrazio per l-Attenzione non ho detto che quest-uomo sia un narcisista ha altri problemi sicuramente si un infantile vuole amore ma non ne da aveva bisogno di me di una persona matura mi ha voluta e cercata lui io -lho amato subito e ora non ricevo niente sono rassegnata non ho piu energie e so che la mia vita la passero da sola….vedo tanta anaffettivita tra giovani e meno giovani la relazione precedente era con persona molto piu grande beh non e andata diversamente
do amore chiedo amore non mi sembra strano
Che ci possa consolare..
4 ottobre S. Francesco d’Assisi
Sorella morte
Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare.
guai a cquelli ke morrano ne le peccata mortali,
beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
(dal Cantico delle creature di S. Francesco d’Assisi)
Buongiorno miei cari
Un piccolo pensiero legato alla mia esperienza che possa esservi d’aiuto, come d’aiuto sono per me le vostre esperienze.
Quando il nostro benessere psicologico dipende dal consenso e dall’approvazione dell’altro siamo gia nei guai.
Tutti noi abbiamo punti deboli e tutti noi possiamo essere manipolati ma la cosa peggiore quando si ha a che fare con un manipolatore perverso è perdere se stessi entrando in uno stato confusionale, tanto ad arrivare alla totale accondiscendenza e dico totale, dell’altro.
Prima ti seduce, ti ammalia, offrendo il meglio di se poi, una volta in suo dominio, piano piano, sullo stesso piatto, con il contagocce, ti fa assaggiare il peggio.
Abile come nessun altro nel respingere ogni critica.
Insuperabile nell’arte del camuffamento, della mimesi, del “tirarsi fuori”, nel “ribaltare la frittata”. Trova sempre mille giustificazioni e sa venderle con tale bravura tanto da riuscire a convincere anche la persona piu accorta ed in guardia.
Ribalta i ruoli, capovolge le situazioni con sconcertante maestria; ti spiazza in ogni momento, in ogni nano secondo e poi ha buon gioco nel farti sentire inadeguata, in difetto e soprattutto colpevole.
Un abile ragno, paziente e accorto nel tessere la sua sottile, invisibile, micidiale tela, una tela che tesse anche anni. Procede in maniera lenta e graduale, invischiando la sua preda, giorno dopo giorno, ma inesorabilmente, finchè questa, confusa, spersonalizzata, paralizzata, finisce nella più totale dipendenza psicologica.
Mi sono persa, persa fino al punto da non riuscire piu a ritrovare alcun punto fermo, a non riconoscermi piu.
In questa discesa ho cominciato a capire che piu davo amore, piu ricevevo bastonate, piu mi donavo, piu mi sentivo accusata di egoismo.
Ora i ruoli si sono capovolti. Mi sono riappropriata di quel sano egoismo pensando solo a me stessa, tutto il resto non conta.
Il ragno tesse ancora in sordina, lo so, ma quando non ha piu trovato in me la persona destinata a credere a tutto ma a spiazzarlo ad ogni bugia con determinazione mi ha bloccato ovunque.
Ho sofferto tanto incredula a questi comportamenti col cuore pieno d’amore. Lo sono ancora ma con una consapevolezza che prima non avevo.
La mia vita ora non dipende piu dagli altri… ora sono io che decido se, come e quando. .. pian piano, con fatica e devo dire con tanta fede sta iniziando l’ascesa..
L’amore? Un cuore cosi ferito e deturpato difficilmente riprenderà a battere per un uomo..
Un abbraccio a tutti
Cara Manuela, l’Amore vive in ogni alito di vita, tra le pagine di un libro, nella leccatina del tuo cane e nello scodinzolare della sua coda, nella luna che sorge bianca nel cielo, tra le note di un pianoforte e nella tenerezza di una emozione che provi così inaspettatamente da toglierti il fiato e che ti fa brillare per il solo fatto che è passata.
Carinissima Paola
È vero cio che dici, ma quell’amore che in tutta la tua vita non hai mai provato e che ti ha tradito nel più squallido dei modi è difficile da dimenticare. I ricordi affiorano sempre, nel bene e nel male, sono cosciente e consapevole che mai piu vorrò avere a che fare con questa persona, non ci sarà mai piu ritorno, ho fatto tanta, strada, vivo il presente cercando ogni giorno di far splendere sempre il sole anche quando non c’è. So che il bene ripaga sempre, ed è vero. Ne ho fatto tanto, sempre, forse sbagliando ma senza cattiveria. Ho dato a tutti sempre il massimo mettendomi sempre da parte. Non mi sono mai amata, il mio amore era prima per gli altri..Proprio ora sono in viaggio con amiche, non ho mai riso così tanto.. Impensabile fino a un anno fa.. Mi sto riappropriando della mia vita con ali nuove, di libertà, di sganciamento delle catene, di tutte quelle catene che mi imprigionavano pensando fossero la mia ancora quando invece io ero l’ancora l’ancora degli altri, marito e figlia in particolare, che mi hanno buttato nelle braccia di una persona squallida, in cerca d’amore… Sei tanto cara.. Grazie e un forte abbraccio Manu
Mi ricordi tanto me, anche io ho subito e sto ancora subendo manipolazioni da questa persona.. ma ora ho una consapevolezza in più. Ora so quello che devo fare, ho imparato ad amare un po’ di più me stessa abbastanza da capire che il vero problema è lui e non io.
Anche lui è una persona calcolatrice e subdola ma in se a volte sembra pure buono ma in realtà credo sia una maschera. Io gli ho donato e gli dono amore ma ero sempre sotto i suoi ordini come un burattino facevo tutto quello che diceva come un cane obbedisce al suo padrone e io non mi accorgeva nemmeno di essermi persa completamente era un amore malato ai limiti dell’estremo ma non mi ha mai fatto del male fisicamente solo psicologicamente tentava di indebolirmi e farmi sentire inadeguata, totalmente imperfetta ma solo dopo 3 mesi di relazione ha iniziato con la sua tortura!
Caro Dr. Brunelli, in questi giorni il mio “carnefice” e’ riapparso, dopo tre anni di “dentro e fuori” la relazione ( tira e molla continui dovuti alla sua necessita’ di nn legarsi) dove io venivo “accusata” di essere troppo vecchia per il suo progetto di un figlio- (eravamo entrambi coetanei di 44 anni al momento dell’incontro ), proponendomi addirittura una convivenza che io ovviamente , sapendo quanto poco sarebbe durata per una sua assoluta e totale mancanza di visione di coppia e di progetto in comune, ho rifiutato. Questo ha portato pero’ immancabilmente a dei confronti anche, ovviamente, molto accesi dove lui mi ha accusata di non averlo mai fondamentalmente accettato “cosi come era” e di aver capito il suo “modo di amarmi”. Lui in questi tre anni e’ passato dall’essere il “playboy belloccio da locale”(ogni volta che mi lasciava lo vedevano in tutti i locali modaioli romani a “razzolare” in giro) , al frequentare negli ultimi mesi un gruppo di catechesi sui “dieci comandamenti” andando addirittura ai ritiri spirituali; a sua detta , vuole costruire un uomo nuovo, in quanto inizia a “farsi schifo” per quello che e’ stato e, capisce che non puo’ darmi quello che io desidero (nulla di piu’ di una relazione sana) , e soprattutto lui e’ convinto che nel tempo (ora ha la tenera eta’ di 47 anni ) sara’ una persona migliore e che la donna che lo incontrera’ in quella fase raccogliera’ tutti i frutti di tanto dolore arrecato a me e alle altre sue ex. Ora, al di la’ di quello che lui e’ e continuera’ ad essere ( nelle ultime conversazioni ho avuto la reale impressione di parlare con due persone diverse, una delle quali vicina ad un delirio psicotico) quello che vorrei sottoporre alla sua attenzione e questa domanda che riguarda me, una donna segnata da un’infanzia difficilissima, con una madre narcisista e violenta, e che sta effettuando un percorso di analisi da tempo. Nonostante l’analisi, nonostante la mia piena consapevolezza della mia ferita narcisistica, nonostante io possa scrivere delle tesi sul narcisismo, devo purtroppo ammettere che ogni volta che mi separo da lui il dolore che provo e’ devastante, deflagrante. Sono pienamente consapevole che questo dipende dalla mia ferita che ha origini ben piu’ lontane del mio carnefice, ma allora mi domando (avendo anche letto alcuni articoli al riguardo): e possibile che un trauma infantile sia cosi’ profondo che abbia in qualche modo talmente “segnato” il cervello, e che non esista terapia in grado di far smettere alla ferita di sanguinare e quindi al cervello di mandare dei segnali di cosi’ tanto dolore? Non so so mi sono spiegata bene…insomma vorrei sapere se a livello neurologico e di trasmettitori ci possa essere un trauma cosi’ grave che neanche la terapia piu’ lunga e piu’ efficace possa alleviare? Io ho tutti gli elementi razionali per capire, ma questo non mi evita una sofferenza a momenti insostenibile per la separazione! Mi aiuti a capire dottore….solo lei puo’ farlo. Grazie.Monica
Cara Monica,la terapia può potenzialmente sempre alleviare e risolvere le sofferenze derivate da dinamiche amorose negative e da attaccamenti disturbati. Il successo però dipende anche dalla capacità di un paziente di seguire veramente un percorso e di stabilire una buona alleanza terapaeutica con il suo terapeuta. Naturalmente ogni caso ha le sue specificità e difficoltà, soltanto attraverso un consulto si possono dare risposte diagnostiche e terapeutiche specifiche per quel caso.
questa mattina nella sala di attesa del veterinario ho letto i vostri commenti, pensieri ed opinioni e sono sempre più convinta della utilità del blog proprio come momento di confronto per non sentirsi soli e per comprendere che c’è sempre, ma proprio sempre, la possibilità di farcela .
la cosa più difficile è la costruzione di se stessi, ancor più difficile quando si è presi il coraggio a due mani e si è raso a terra tutto per ricominciare da zero.
la terra nuda e nera fa paura, ma se seminata, innaffiata ed accudita sa dare i suoi frutti, ripagando della tanta fatica spesa e del tanto sudore versato.
e inizi a capire che stai guarendo, quando la sera ti accoccoli sotto il lenzuolo ed il letto non ti sembra così grande, nè freddo; quando la tua mente ed il tuo cuore non cercano più un pensiero per addormentarsi; quando inizi a pensare che puoi spegnere la luce perché il buio non ti fa più paura e quando sai che non devi dimostrare nulla a nessuno, perché esistere é bello in sè e non per essere accettato o amato.
in questi lunghi mesi, leggendo molto, ho trovato la mia capacità di commuovermi tra le pagine di un libro ed ho scoperto che è la cosa più bella di me.
ora sono pronta : il 6 ottobre l’assunzione di un incarico importante a Roma, poi il progetto di un master a Pescara.
un anno fa era impensabile tutto ciò .
oggi è pensabile, fattibile ed affrontato come occasione di vita E NON COME VITA, perché io non sono il mio lavoro, io SONO ME.
grazie tutti voi ed al dott. Brunelli che questa occasione ha creato con passione e professionalità.
Gentilissimo Dott., carissimi tutti,
questa opportunità dataci mi consente di leggere ogni Vs intervento che chiamerei d’aiuto proprio per il fatto di condividere sempre cio che scrivete, con sfumature diverse ma alla fine ci si ritrova con queste personalitá veramente minatorie della nostra vita.
Non voglio dilungarmi ma in due parole un matrimonio con un uomo che si è sempre preoccupato dei propri interessi, dove la famiglia è sempre stata all’ultimo posto. Mai un aiuto ne fisico ne morale con 2 genitori gravemente ammalati da seguire. Avevo un infinito bisogno d’amore, d’aiuto. Ed ecco il principe dei miei sogni. Ma questi sogni divennero ben presto un incubo. Aveva capito molto bene la mia fragilità e fece alla svelta a conquistarmi. Mai vista una persona piu falsa, meschina, approfittatrice, anche a livello economico.. Non riuscivo a capire, nemmeno immaginavo esistesse questa patologia. Comincia ad informarmi, a controllare perche tante cose non tornavano ed è emerso l’immaginabile, o meglio immaginabile per chi conosce questi comportamenti. Quando scoprivo qualcosa venivo ricattata, insultata, diventava un mostro.. Spariva e compariva senza nemmeno rendermi conto, presa da tutti i miei problemi, del giro di donne che aveva, soprattutto in chat. Un oratore e imbroglione cosi non l’avevo mai visto. Quindi, un marito che volevo lasciare per un uomo finto, per non dire altro, che era riuscito a conquistarmi e farmi innamorare.
Tutti e due capaci, come dice Serena, di bloccarti, di ribaltare i discorsi e di metterti in condizione di non poter parlare. I giochi li conducono loro e io devo interrompere bruscamente.. Mea cupla.. Mea massima culpa se mi trovo in questa situazione.
Un marito dove non c’e mai stato amore, un perverso che ha preso il mio cuore. La strada è ancora lunga per riprendere la mia dignità di donna, usata come serva di casa dal primo e usata per i propri “bisogni” dal secondo. Con le lacrime saluto tutti e vi ringrazio per il Vs aiuto.
Mi scuso, ho citato Serena ma ho sbagliato, era Sara. Sara un abbraccio
ciauuuuuu Famiglia.
“Ho conosciuto vuoti e il vuoto non è mai leggero, e parole davvero pesanti perché svuotate di sentimento. Attese inesorabili e gioie inattese, dolore muto che non fa dormire e felicità che fa così tanto rumore da tenere svegli.
Ho capito che tra tenere e possedere c’è la distanza della vera importanza, che c’è una grande differenza fra controllare e proteggere, fra possedere e prendersi cura. Questa qui per me è la vita, fatta di sottilissime sfumature, iincastrate fra i vetri sgargianti delle apparenze” ( Massimo Besotti)
Questo pezzo bellissimo ha una parola chiave per chi come noi ha provato il Dolore e la parola è ” attese inesorabili”.
quante volte, quanti momenti, quanti giorni abbiamo passato nell’attesa di un messaggio, di un whatsupp, di uno squillo anche muto, di una parola, di una sola parola che ci desse il conforto di dire “io ci sono stato nella sua vita”. Ma nulla. Solo silenzio.
ed allora cosa si fa?
quelli come noi hanno deciso di attraversare il guado della nostra vita e ci siamo tuffati nella corrente del fiume gelido per approdare sull’altra sponda .
nella traversata ricordate di non imbarcarvi in imprese visibili, perché il fiume non è il mare, il fiume é insidioso; nella traversata rifugiatevi in voi stessi, rifugiamoci in noi stessi con la consapevolezza che stiamo andando dall’altra riva per trovare noi e solo noi.
e cosí ritroviamoci in un libro, in un disegno, nei colori, nella musica, nei paesaggi senza dover e voler dimostrare nulla a nessuno, ma con l’unico GRANDE scopo di avvicinarci alla nostra bella e pura anima.
l’attesa svanisce e non importa più nulla se non arriverà alcun segnale, perché – come ho già avuto modo di esprimere – è l’amore che noi abbiamo provato a dover essere protetto e null’altro. perchè noi siamo stati capaci di provarlo e di donarci, dell’altro poco importa se la sua anima é secca o indurita o straziata o etc etc.
ricordiamoci di stendere un filo tra una sponda e l’altra.
ricordiamoci di volerci bene… SEMPRE.
Buona domenica a tutti.
GRAZIE PAOLA
Grazie Paola.. Quanta verità nelle tue parole.
Tenere/possedere
Controllare/proteggere
Possedere/prendersi cura
Quanta differenza tra le une e le altre. Solo chi ha sofferto ne conosce il senso.. Solo la nostra pura anima, il nostro amore, l’amore donato, sono da proteggere e solo noi stessi possiamo custodire questo doni di inestimabile valore che il Signore ci ha donato. Anche quel silenzio assordante che ci è stato inflitto non fa piu male… perlomeno a noi.. Ciao
buongiorno Famiglia :-)
é sabato e finalmente ho due giorni per occuparmi di me.
vorrei condividere con Voi queste mie brevi considerazioni.
la mia storia l’ho più volte raccontata e non sto qui a ripeterla.
durante il mio cammino é successo così improvvisamente che non ho più provato odio, rancore ed acredine nei confronti della persona che così tanto mi ha punito, giocando sulla mia sindrome dell’abbandono e del rifiuto, che ha le sue radici in un’infanzia di violenza e di distacco provocati da una madre che mai mi accettò.
Anzi, ad un certo punto, così di improvviso mentre ero in aereoporto in attesa dell’imbarco, ho composto il suo numero e Lei mi ha risposto.
Le ho detto che avevo voglia di salutarla e che non rinnegavo il mio amore puro e limpido che avevo nutrito per lei, ma anzi lo custodisco oggi come una preziosa conchiglia bianca, raccolta sulla spiaggia dopo la fine della tempesta ed il ritiro dell’onda.
Sono stata contenta, perché qualsiasi male subito, credo, possa guarire dentro di noi se soltanto lasciamo andare il nostro modo di essere ( “mai controcuore” scrive Massimo Besotti).
Da quel giorno e con una predisposizione di animo davvero autenticamente serena, le mando il buongiorno e le auguro di farcela nella sua lotta contro una malattia brutta che l’ha colpita.
Ai primi “buongiorno ” mi ha risposto e, poi, ha ricominciato a tacere.
Ora, ed è questa la MIA GRANDE NOVITÀ’, io comprendo !
Non so cosa pensi, cosa provi, cosa mediti, so, però , che ha rispolverato dal cassetto la sola arma che conosce e ricomincia a puntarla addosso: IL RIFIUTO.
Beh sapete una cosa?
Non mi ferisce più !
Mi spiego meglio: è come se la vedessi, lí assisa sul piede di guerra con il muso duro contro di me ( oggi solo contro il mio amore trasformato in conchiglia) a sferrare l’unica tattica che conosce.
Ed io cosa provo? paura? odio? rancore? solitudine?
no no, io provo solo un’infinita tenerezza nei suoi confronti, proprio come si prova nei confronti di un bimbo a cui hai negato la cioccolata e sbatte i piedini a terra , strillando disperato, mentre tu gli accarezzi i capelli, dicendogli ” sú smettila, se farai il bravo, la mamma ti accontenterà più tardi; ora dimostra che sei un ometto”.
Può essere di aiuto questa mia testimonianza ?
Non lo so.
Ma sono sempre più certa che la conoscenza, la comprensione di sè e dei propri limiti può davvero aiutare a guarire NOI STESSI, assumendo la responsabilità dei nostri sentimenti e non dando la colpa più all’altro…verso la strada della indipendenza e della libertà.
Ciao a tutti. Tante volte anche io mi sono sentita intrappolata nella tela del mio ragno-narciso. Quando ci parlo mi trovo sotto interrogatorio in poco tempo e il filo del discorso lo rovescia con una naturalezza che fa spavento. Mi hanno sempre considerato una persona intelligente e dalla risposta pronta. Ma con lui, i giochi non li riesco a condurre, nemmeno i discorsi. Li conduce lui e basta. Devo troncare bruscamente per difendermi e non trovarmi coinvolta in discorsi senza senso, sragionamenti in cui dominano le frasi “se l’ho fatto e’ colpa tua; mi stai facendo del male e io ti renderò il doppio; sei una persona cattiva; vali meno di me; il tuo lavoro di merda; dovresti ringraziale il cielo che ti ho sposato ecc”, tante colpevolizzazioni, tanti scarichi di responsabilità..e poi nei fatti pensa solo a se stesso, ai suoi hobbies, non si cura dei figli, della casa, del mantenimento. Dopo un brevissimo periodo in cui sembrava l’opposto (brillante, acculturato, gentile, e comunque all’esterno con gli altri ancora recita questa parte perchè ha due personalità, fuori in un modo, in casa in un altro) e dopo anni di convivenza mi sento depauperata, non solo a livello economico, perchè con una scusa o con un’altra, si rifiuta di pagare spese familiari, bollette, scuole ecc, ma anche a livello psicologico, emotivo, culturale, nonostante abbiamo entrambi fatto gli stessi studi e siamo due professionisti. Parlarci e’ completamente inutile, sempre gli stessi discorsi e le stesse risposte. Mi sento impoverita di cervello, di ragionamenti. Mi sfogo, con i cari che ancora mi sopportano, sempre per gli stessi problemi, non e’ stato in grado di fare in tanti anni un passo in avanti, e’ rimasto arroccato sugli stessi giri di parole, immobile su se stesso, incapace totalmente di prendere decisioni per poi dare la colpa a me che le ho prese da sola! (es. la scuola per i figli; non si e’ mai presentato nemmeno per sceglierla, per poi dirmi che sono una dittatrice che decide da sola senza coinvolgerlo!). Sono stanca anche io stessa di ascoltarlo e ascoltare le mie stesse lamentele. Tuttavia fa tanto rumore, ma non prende nessuna decisione, e’ fermo e intrappolato lui stesso nella sua stessa tela, ha paura del mondo e sa solo accusare e denigrare perchè evidentemente questo e’ l’unico modo per sentirsi migliore. Mi sono sentita molto vicina a quello che ho letto nel libro “Io so’ io e voi non siete un c.., un narciso in famiglia” di Anna Lombardi, edito da Aracne. Leggetelo. Io mi sono ritrovata in molti di quei dialoghi di vita di coppia che l’autrice ha raccolto in questo libro, alla portata di tutti, scritto con ironia e una velata amarezza. Comunque con persone così non si può vivere. Io ho tirato avanti tanto tempo sperando cambiasse, pensando che potevo io stessa “prevenire” alcune discussioni, cambiando atteggiamento o modo di parlare. E ci ho messo tanto tempo per capire la sua vera natura perchè i suoi comportamenti opposti in pubblico e in privato mi confondevano da morire. Ora ho capito che non posso farci nulla, che non dipende da me, e non ce la faccio più. Ho capito che i narcisi sono persone dalle quali non puoi ricavarci assolutamente nulla. Sono dei vampiri, delle sanguisughe che ti risucchiano finche’ gli sei utile e ti trattano senza rispetto, a loro proprio uso e consumo, egoiste e opportuniste. E comunque penso che la consapevolezza di essersi imbattuti in persone del genere sia gia’ un grandissimo passo avanti! Io al riguardo mi sono fatta una cultura!!! In bocca al lupo a tutti! E speriamo di non ricascarci mai piu’!!!
Buongiorno Dr. Brunelli,
sono un uomo di 45 anni, vivo con la mia compagna (quasi ex) e le mie 2 bambine. La maggiore figlia della mia ex moglie. Con la mia compagna siamo in crisi da diversi anni ma causa un mio tradimento di circa 10 mesì fa le cose si sono complicate moltissimo.
il mio non è stato un semplice tradimento ma una storia con delle implicazioni sentimentali che ho più volte cercato di soffocare senza riuscirci, ho provato a reprimere questi sentimenti sperando di recuperare il rapporto con la mia compagna e salvare la famiglia. Nel corso degli ultimi giorni, dopo l’ennesimo mio tradimento con questa ragazza molto più giovane di me, dopo aver comunque ritentato a salvare la famiglia la mia compagna a seguito di numerose ricerche su internet ha iniziato a dirmi che sono una persona malata affetta da Narcisismo Patologico. Ho iniziato anch’io a leggere i suoi articoli e in alcune cose mi ritrovo ma non agli estremi citati negli scritti. Sinceramente sto iniziando anche ad aver paura che lei abbia ragione, ho paura veramente di non saper amare e di poter arrivare a fare del male alle mie bambine che amo più di ogni altra cosa al mondo. La mia compagna leggendo tutti i documenti su questa patologia è sempre più convinta che io ne sia affetto e continua a rinfacciarmelo dandomi del malato. Io vorrei tanto approfondire la materia e capire fino in fondo se sono veramente affetto da questa malattia ed uscirne. Nei mesi scorsi, nel mezzo della crisi con la mia compagna e della storia con l’altra, mi sono rivolto con lei da un terapista di coppia e poi da una psicologa da solo senza trarne beneficio. ciò che leggo dalle testimonianze mi fa rabbrividire ed il solo pensiero di appartenere a tale categoria di persone mi sconvolge. Le chiedo aiuto su come fare a capire ed eventualmente uscirne. Penso di essere vanitoso ma non narcisista, mi piace piacere ma non ne sono ossessionato, piango spesso…anche troppo, ho paura di ritrovarmi da solo, ho sensi di colpa ma spesso tendo a travisare i fatti e non considerare la gravità delle mie azioni. Mi scuso se il mio messaggio è un po’ sconclusionato ma mi sento realmente turbato dalle affermazioni della mia compagna ed ho una gran paura che lei abbia ragione.
Buongiorno,nel mio articolo ci sono moltissime raccomandazioni e distinguo – 1) NON BISOGNA FARE AUTODIAGNOSI O FARLE AGLI ALTRI SENZA UN CONSULTO DI UNO SPECIALISTA – 2) POSSONO ESSERCI GLI STESSI SINTOMI CHE CORRISPONDONO A PROBLEMI MOLTO DIVERSI E DI DIVERSA ENTITA’ , SE AD ESEMPIO SI HA UNA BRONCHITE CON TOSSE FEBBRE VI SONO SINTOMI CHE POSSONO ESSERE SIMILI A QUELLI DI UNA POLMONITE, DI QUALCOSA DI PIU’ GRAVE O ANCHE DI UN’INFLUENZA – ANCHE COMPORTAMENTI SINTOMATICI SIMILI A QUELLI NARCISISTICO/BORDERLINE POSSONO RIFERIRSI A QUADRI MOLTO DIVERSI E MOLTO MENO GRAVI 3) LE DINAMICHE NARCISISTICO_BORDERLINE PRESUMONO CHE VI SIA UN MENEFREGHISMO TOTALE DELLE PENE PROVOCATE NELL’ALTRO/A, ANZI QUESTE VENGONO PERSINO PROVOCATE APPOSTA RITENENDOSI IN DIRITTO DI MANIPOLARLO E PUNIRLO 4) QUANDO VI è LA VOLONTA’DI CHIARIRE, DI SEGUIRE CONSULTI E TERAPIE, E UN SINCERO DISPIACERE PER QUELLO CHE E’ ACCADUTO LE PROBLEMATICHE NON SONO DA LEGGERSI NEL CONCLAMATO QUADRO DELLE RELAZIONI AFFETTIVE DISTURBATE A CARATTERE NARCISISTICO/BORDERLINE 5) QUANDO I PROBLEMI NASCONO DA QUESTIONI RELATIVE A UN TRADIMENTO (si legga l’articolo sul tradimento in questo blog https://www.albedoimagination.com/2012/12/il-tradimento-nella-coppia-a-cura-del-dr-cosimo-aruta-e-del-dr-pier-pietro-brunelli/) e sono quindi relative a debolezze e ad impulsi relativi alla sessualità e alla passionalità non si possono considerare solo all’insegna dei disturbi di personalità. Evidentemente ci sono cose nella coppia che vanno comprese, ed anche dentro se stessi. Del resto le coppie possono andare in crisi e non tutte le crisi sono provocate da un disturbo di personalità del partner. Per quanto attiene il tradimento non possiamo, ad esempio, dire che ANNA KARENINA fosse una narcisista/borderline, ma che aveva problemi con se stessa e con suo marito… Inoltre è l’ora di cambiare mentalità sulla sessualità, e togliersi gli atavici pregiudizi che la rendono simile a qualcosa di diabolico, all’insegna della possessività e della gelosia più esacerbata. La tolleranza deve prevalere, e nello stesso tempo deve aumentare la consapevolezza di se stessi e della propria relazione. Tutti possiamo sbagliare, ma poi deve esserci la volontà di riparare e se non ci si riesce ci si fa aiutare – così dall’altra parte ci dovrebbe essere la volontà di comprendere, perdonare e superare e se non ci si riesce ci si fa aiutare. A tutti può capitare una sbandata, a una donna come ad un uomo, e se c’è amore bisogna affrontarehttps://www.albedoimagination.com/2014/03/consulenza-di-coppia-riconciliarsi-o-voltare-pagina-nel-bene/ insieme questa eventualità con tolleranza. Certo che sono cose che feriscono molto, ma non bisogna considerarle come insanabili e con la folle gelosia di Otello. Certo è che se poi si vengono a creare vere e proprie relazioni parallele la cosa cambia molto, è infatti quasi impossibile tollerare una cosa del genere. Allora se pur in questa eventualità si sente di voler stare con il proprio partner di sempre è imoportantissimo un consulto e una terapia. O la si smette di tradire e si chiede perdono, oppure se non ci si riesce occorre una terapia ed anche accettare che è meglio concludere la relazione. D’altra parte anche chi ha subito questo tradimento dovrebbe moderare la sua gelosia, accettare le scuse, e curarsi le proprie ferite, se non se la sente non può instaurare un inferno punitivo all’infinito, ciò fa solo peggiorare le cose; deve decidere se vuole superare insieme la crisi, qualora l’altro è disponibile e vuole davvero cambiare, oppure no… e per prendere questa decisione può e dovrebbe farsi aiutare da uno specialista, da solo o anche in una terapia di coppia (vedi sempre in questo blog sulla ‘mediazione famigliare’ e consulenza di coppia – vedi https://www.albedoimagination.com/2014/03/consulenza-di-coppia-riconciliarsi-o-voltare-pagina-nel-bene/ ).
Buongiorno dottore, quello che lei dice è verissimo!, ci sono tanti comportamenti che possono essere fraintesi, non tutti riconducono al DNP , nel mio caso sono due anni che ho una relazione con una donna , premetto che mi ritengo una persona forte caratterialmente e piena di energia fisica e mentale; sono stato sposato per 33 anni con gli alti e bassi che una relazione cosi lunga comporta, due figli e tanti bei ricordi.L’incontro con questa persona mi sconvolge la vita, una persona eccezionale piena di risorse allegra, con una separazione in corso , inevitabile l’attaccamento reciproco visto che anche io passavo un momento di crisi. Tutto bellissimo per qlc mese poi le prime richieste ; “esci di casa, non chiamarla moglie ma con il suo nome di battesimo, i tuoi amici sono fasulli e invidiosi di te che hai il coraggio di lasciare la tua famiglia”.
Io faccio tutto quello che mi chiede e perciò lascio mia moglie rompo con tutto il mio mondo di amicizie e vado a vivere da solo. Logicamente lei mi supporta in tutto e per tutto mi resta vicina ma notavo già allora che l’argomento su cui si parlava prevalentemente era il rapporto con suo marito, i suoi figli, la sua vita fino ad allora costellata di amanti e amicizie con uomini tutti innamorati pazzamente di lei e nel momento che li lasciava ( si perché era lei a lasciarli sempre) TUTTI e dico TUTTI passavano mesi e mesi a rincorrerla disperatamente. Oltre a questo non riuscivo a capire perché pur cercandomi ogni momento e dandomi dimostrazione di grande affetto non passava settimana senza l’incazzatura drammatica per futili motivi dove lei diceva di non amarmi che ero troppo pressante e asfissiante e perciò dovevamo lasciarci , questo durava un paio di giorni per poi ricomporre tutto e tutto tornava meglio di prima.
Dopo un anno , complice un serio infortunio a suo figlio ( ne ha tre) che lo costringe a letto per qlc mese lei chiede al marito di tornare a casa!! Un fulmine a ciel sereno! Pensai che ci stava per una donna che ha tre figli di avere un ripensamento sul rapporto interrotto e che sarei stato felice per lei se questo le avesse ridato la serenità che vedevo mancarle e pur amandola e soffrendo di questo me ne sarei fatto una ragione. Lei non mi lascia andare, anzi, mi dice che è una cosa provvisoria dettata dall’impossibilità di gestire i figli da sola e così ci siamo trascinato per quasi un anno con il marito (molto ricco) dentro casa e lei che mi imponeva di stare a casa in attesa di una sua telefonata. Decido di rompere e allora cominciano i guai, dice di ricevere telefonate minacciose da mia moglie, mi minaccia sul posto di lavoro di sputtanarmi ( lavoriamo nello stesso palazzo) , mi manda msg con minacce tipo “non te la cavi così” ….. finchè qlc settimana fa mi dice di aver conosciuto un’altra persona e nel frattempo mi invita ad uscire con lei , io logicamente la mando a quel paese e non la cerco più.. Sono distrutto dentro , ma credo che sia una persona di quelle descritte da lei dottore, anche perché pure ora che ha un altro pretende che io sia suo amico e confidarsi con me. Ho applicato il no contact ma è difficile poiché lavorando assieme riesce sempre a vedermi. Vorrei un consiglio da lei.la saluto cordialmente.
Purtroppo quando si esce da relazioni problematiche o d forti crisi personali è sempre molto consigliabile poter sviluppare una relazione terapeutica con un terapeuta di fiducia. Lo so che non è così semplice e per molti puo risultare costoso, eppure talvolta è necessario come può esserlo un dentista quando abbiamo un forte mal di denti. Se manac una relazione terapeutica si tende a inquadrare un nuovo partner come figure pseudoterapeutiche, le quali dovrebbero sopportare e accettare ogni cosa, finanche gli sfoghi e le richieste più assurdo, con il risultato di ulteriori tragiche crisi e rotture. Se invece si ha un proprio terapeuta di fiducia, quando si incontra un nuovo partner la relazione può essere più libera e chiara dato che i propri problemi sono comunque elaborati altrove, cioè con il terapeuta. Questa dinamica di igiene e terapia della vita affettiva andrebbe ben compresa da tutti e così anche dalle istituzioni della salute pubblica che dovrebbero favorire anche mutualisticamente la psicoterapia. Ciò è sempre più importante perché la vita attuale consente una notevole libertà nelle relazioni e nei cambiamenti, ma anche fa aumentare le complicazioni, le incomprensioni, le infelicità… e purtroppo non si tratta solo di banali ‘mal d’amore’, ma di stati psichici alterati che possono portare ad esiti anche gravi, tra i quali depressioni e disturbi psicosomatici, quindi malattie, incidenti, ecc. In ogni caso tutti dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per informarsi e acquisire una nuova coscienza delle relazioni ffettive, sia per proteggerci e prevenire le difficoltà psicologiche e sia per non ferire gli altri. Sto per pubblicare un manule di auto-aiuto che presenterò su questo blog affinché le persone possano miglirare la loro capacità di gestione delle complicazioni della vita amorosa… intanto un caro saluto e auguri per ritrovare al più presto una buona armonia con se stessi e con gli altri.
Buongiorno dottore,
ho scritto qualche giorno fa confessando i miei timori e le mie paure in quanto la mia compagna mi accusa di essere un narciso ossessivo…..
L’epilogo della vicenda è che lei oggi, insieme a mia figlia di 7 anni, ha lasciato casa per trasferirsi in un appartamento in affitto.
Mi sento crollare il mondo addosso, sento le colpe e le responsabilità di questa decisione e del fallimento del progetto familiare.
come avevo scritto la mia gravissima colpa è stata quella di averla tradita anzi di aver iniziato 10 mesi fa a tradirla. Nel corso dei mesi Più volte ho soffocato e represso i sentimenti verso quest’altra persona non riuscendoci. più volte ho fatto dei passi verso la mia compagna, comunicavo all’altra che non potevo abbandonare la famiglia e non potevo far soffrire in questo modo la mia compagna per poi ricascarci. questi periodi in cui reprimevo tutto e ritentavo a riavvicinarmi alla mia compagna duravano settimane a volte anche mesi ma alla fine cedevo sempre. Ora neanche io so più cosa voglio perché mi sento terribilmente male soprattutto nei confronti della mia compagna alla quale ho provocate delle sofferenze difficilmente descrivibili. ora che è andata via mi sento svuotato, sento di amarla ancora ma non riesco a staccarmi dall’altra anche se con lei ora non c’è nulla ma ho paura che in questo momento di mia estrema vulnerabilità io mi riavvicini senza aver chiarito dentro di me cosa realmente voglio. Stamattina vedendo mia figlia allontanarsi mano nella mano con la mamma la piccola più volte si è voltata salutandomi con la manina (in passato mai lo aveva fatto) e questa cosa mi ha distrutto.
vorrei tanto far capire alla mia ormai ex compagna che le voglio almeno tantissimo bene (non so se è ancora amore o cosa), vorrei starle vicino. Sempre più spesso mi ritrovo ad ODIARMI per il fatto di pensare di non esserne più innamorato perché sono consapevole che è una persona meravigliosa, ed una mamma stupenda, l’ideale per costruirci una famiglia. Lei ora ha un rancore ed un veleno contro di me incredibile, io vorrei tanto re istaurare un rapporto socievole per le nostre bambine ma mi rendo conto che per me è più facile in quanto sono stato io l’artefice di tanta sofferenza anche se sono consapevole che i nostri problemi si protraggono da anni e questo episodio è stata la classica goccia. Lei nel tempo ha sempre accusato me e soltanto me mentre io affermavo che erano quantomeno a metà le colpe.
ora nella sua mente c’è la convinzione che io sono malato e le ha anche scritto una mail in privato (lei le ha consigliato di rivolgersi ad una psicologa a Roma dove ci sono degli incontri di gruppo)
L’articolo è strapieno di raccomandazioni e avvertenze sul fatto che se qualcuno accusa qualcun altro con una diagnosi o attribuisce a se stesso quella diagnosi deve farsela verificare e convalidare da uno specialista. Fino a quando i due partner , per quanto in grave conflitto, vogliono cercare di collaborare per superarlo, seppure con i rispettivi torti e debolezze , non serve e non è giusto insistere con diagnosi negative reciproche… può trattarsi di altre problematiche specifiche e da discutere… per quanto non sia così facile in Italia si trovano servizi anche gratuiti nei consultori e nei centri antiviolenza per farsi aiutare , e se proprio non è possibile riconciliarsi non per questo bisogna continuare a ferirsi e a farsi del male… quando una coppia perde la bussola ha bisogno di aiuto per ritrovarla e poter andare in una direzione o in un’altra , ma entrambe i partner devono negoziare per decidere di farsi aiutare come coppia, se non è possibile ciascuno deve scegliere un suo proprio percorso… BASTA CON L’ODIO INUTILE E PERICOLOSO TRA LE COPPIE DOBBIAMO TUTTI FARE DEL NOSTRO MEGLIO PER LA PACE, SEMPRE, PER NOI E PER GLI ALTRI… SE IL PARTNER NON VUOLE BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI CONTINUARE A CERCARE LA PACE IN SE STESSI E SOTTRARSI – ANCHE UN PO’ ALLA VOLTA SE NON SI RIESCE NELL’IMMEDIATO – ALLA SUA NEGATIVITA’.
condivido in pieno
Caro Andrea, avendo avuto a che fare per ben tre anni con un bordeline narcisista, vorrei rassicurarti e dirti che sia in quello che scrivi, ne’ in “come” lo scrivi, io intravedo traccia di narcisismo in te. A me sembri un uomo semplicemente confuso tra una forte passione per una donna, ed un bene profondo per un’altra… il fatto che tu abbia sensi di colpa (assolutamente assenti nei narcisisti) ti dovrebbe sollevare dal pensiero di essere tale. Tutti gli amori possono finire e tutti possiamo ,nostro malgrado, far soffrire chi invece continua ad amarci incondizionatamente…ma questo non vuol dire avere un disturbo di personalita’ come il Narcisista Patologico.
Ti auguro semplicemente di trovare la serenita’ necessaria per decidere cosa realmente vuoi, magari con l’aiuto di un terapeuta che possa aiutarti in un momento oggettivamente difficile per te.
Un saluto
Monica
Cara Serena, Preg.sso Dott. Brunelli, tutti,
apprezzo vivamente il libero confronto delle nostre esperienze, per questo Serena ti ringrazio di cuore per aver commentato il mio sfogo “rabbioso”.
Come viaggio interpersonale, certamente un percorso di psicoterapia potrebbe e dovrebbe essermi d’aiuto, ho già parlato con due diversi medici, che hanno effettivamente riscontrato all’interno di questa relazione alcuni miei tratti e schemi infantili irrisolti, di cui nemmeno sapevo l’esistenza e che potessero esistere, schema dell’abbandono e trappola della dipendenza, standard elevati, sindrome della crocerossina, tratti masochistici e del troppo buono e poco uomo, mannaggia una bella e grossa ferita narcisistica che questa relazione ha fatto esplodere come una bomba; un immenso e infinito bisogno d’amore, paura di essere abbandonato, quindi controllo e ossessione non mi facevano dormire di notte, amore che quando mancava lo compravo dalla partner di turno compiacendo e assecondando ogni cosa, di una noia e tristezza unica, della serie se non mi ama sarà colpa mia, da piccino ho avuto amore un po’ si e un po’ no, dovevo sempre dimostrare qualcosa per essere amato e non svalutato, sviluppando una co-dipendenza assurda … ok capito so da dove viene tutto questo, ma …..
Evidenzio e sottolineo “all’interno di questa relazione”, in quanto come mia prima esperienza in questo viaggio a me precedentemente del tutto sconosciuto, prima avevo avuto diverse relazioni affettive, poi terminate, ma con dinamiche comunque di rispetto e senza finire in psicoterapia …. narcisismo, borderline, vampiri, personalità drammatiche, stili di attaccamento, relazioni pericolose, libri di tutti i tipi, tutta sta roba era sconosciuta prima di intraprendere questa relazione affettiva intensa e distruttiva, un altro po’ e ora cambio lavoro mi iscrivo all’università per diventare psicoterapeuta.
Personalmente, da quanto ho capito e mi è stato spiegato credo sia stato il dovermi sentire importante per qualcuno e il mio narcisismo non patologico (evito di andare in giro a calciare le stampelle a chi ha una gamba rotta) a fottermi l’esistenza di questa storia; tuffarmi dentro ad una relazione che già all’inizio per mille motivi puzzava di morto lontano un miglio solo per le problematiche oggettive e concrete già esistenti, tentare di salvare questa persona a tutti i costi e con tutti i mezzi da una vita pericolosa, squallida e sola mi ha aiutato ad alimentare la mia autostima, la mia immagine, come una sfida narcisistica con me stesso, la mia mente inconscia ripercorreva il pensiero, io ci devo riuscire, io ci riuscirò e qui mi sono fregato l’anima.
Finalmente mi sentivo importante per qualcuno e ora ho capito che bisogna essere importanti in modo sano per se stessi, ora ho capito perché le relazioni senza problemi apparenti perdevano d’interesse, perché se non c’era la sfida e l’obiettivo di risolvere dei casini, non mi facevano sentire importante e unico, ora sto cercando di superare la mia ignoranza emotiva ed immatura con la razionalità oggettiva dei fatti e dei comportamenti vissuti.
Penso che ogni personalità porti con se ombre e schemi infantili non risolti o dettate dai tempi e queste formano un rapporto, ma credo pure che ogni relazione debba piantare le proprie radici su una base certa e sicura, per poter essere noi stessi e conseguentemente felici, ma con queste persone, aldilà di ogni qualsiasi immensa ferita narcisistica, è impossibile.
Dico questo perché vorrei evitare di colpevolizzare troppo le prede, che hanno scambiato una pecora travestita da lupo, (“senza voler fare diagnosi e senza entrare nel merito e con tutto il rispetto e l’ammirazione per la professione degli psicoterapeuti e medici – prob. narcisismo covert con tratti schizoidi e border di lei, così mi è stato comunicato durante una mia suduta”) in fin dei conti cosa abbiamo fatto di così grave? ci si siamo innamorati di queste macchine infernali con personalità disturbate, egocentriche egoistiche e maligne, che entrano ed escono da relazioni superficiali, tradiscono in modo spietato scaricandoti addirittura la colpa addosso del tradimento, evitano di chiudere con ex e fantomatici amici, bugiarde, usano chat e social in stile seduttivo, non si capisce da che parte stanno, usano il fascino, la bellezza e il sesso in stile film porno, che manipolano, si vendicano delle proprie sofferenze passate sui partner di turno, sono ambigue generando ambivalenza affettiva, non conoscono la gratitudine e il rispetto, che capovolgono la realtà colpevolizzandoti, evitano i confronti verbali, non accettano le critiche, fanno sarcasmo, violenza e forse nemmeno riescono a giocare con i propri figli.
Nel mio caso specifico, ci ha spediti tutti in psicoterapia, genitori, ex marito e pure io …. che cavolo saremo tutti matti!!!!, no ci siamo soltanto innamorati, di un essere invidioso e distruttivo, che rifiuta l’amore, che alimenta la propria autostima solo da fattori esterni, che non ci riconosce come persona come fossimo una parte e un’appendice di se, con una propria dignità e con i propri bisogni, che non riconosce i desideri e le necessità di chi le sta vicino, che considera i sentimenti inutili bazzecole e che non riesce a dipendere in modo sano e maturo.
Il grande dono che ti offrono è quella di acquisire maggior consapevolezza di te stesso, delle relazioni e di quello che realmente si desidera, gettando sale sulle nostre ferire irrisolte, ma da qui sfido chiunque non farsi intenerire l’anima seppur ingenua, verso chi in una settimana perde 5kg, fa stolking pesante e letteralmente impazzisce per riconquistarti e per riaverti, per poi riportarti nell’inferno da dove eri partito.
Se non si conoscono alcune regole di psicoterapia, dell’anima e di certe personalità, come si fa a non provare tenerezza, come si fa a non concedere una nuova possibilità, come si fa a non credere che forse i miracoli esistono e che le persone possono davvero cambiare, in questi casi l’ignoranza non è ammessa altrimenti ci lasci le penne e tanto tempo.
A me questa esperienza mancava, ed ecco allora che ti documenti, leggi, scrivi, parli e ti confronti, vedi e conosci molte persone con storie che hanno uno stesso comune derivatore, storie inesistenti, fasulle, mai esistite, fatte di specchi, portate avanti dalla collusione di due personalità opposte che si respingono e nello stesso tempo si incatenano, storie tragicomiche, una barzelletta.
A parte mia figlia, unico mio grande amore, avevo solo lei e ora seppur con il cervello che sembra una macedonia e con l’inferno dentro l’anima ho preso le distanze, ne ho avuto abbastanza, soprattutto di non essere me stesso e felice, perché queste persone ti fanno credere che se le cose non vanno la colpa è sempre tua (se fossi diverso, più sicuro, se ti fidassi, se, se, se, se ….), con una paura fottuta di diventare come lei, per fortuna lo spirito di autoconservazione al “momento” ha prevalso.
E dopo averne viste e subite di tutti i colori, dallo stolking suo e dell’ex, ai tradimenti più spietati, ai silenzi, al sarcasmo, alla violenza travestita da scherzo in modo da farmi passare persona poco ironica, il tutto è finito con un arrivederci e grazie per avermi illusa …
Spero che nonostante il linguaggio da terza elementare sia passato il concetto che volevo esprimere e che ritrovo anche in una canzone dei Modà: “Pensare di star male è non avere rispetto, verso chi sta peggio, verso chi invece è già morto”.
Un abbraccio
coraggio FEDE75, vedrai che ce la fai. la montagna é ripida e fatta di pietre grigie, ma , se non molli anche quando ti fanno male le mani e continui a scalare, riuscirai ad arrivare in cima e da lì ti accorgerai che nulla accade per caso è che, forse, era giunto per te il momento di nascere al mondo e di crescere per come vuoi.
oggi per me – dopo tanto dolore – ciò che conta è piacere a me stessa ( oggi ho finalmente compreso cosa significa ciò al di là delle parole) ed sono nella situazione che nessuno può più permettersi di snobbarmi.
un abbraccio ed un grande in bocca al lupo
Grazie Federico, Grazie Paola, Grazie Dott. Brunelli!
La cosa più bella per me è sentire che ognuno di noi in qualche modo riesce a trovare la via d’uscita dal tunnel.
Non è facile prendere atto dei propri errori. Non è facile, soprattutto perchè quando si affronta la terapia, e dunque noi stessi, dobbiamo fare i conti con quelli che io chiamo i fantasmi del passato.
Fatti che avevamo oscurato in fondo a noi, che pensavamo di avere cancellato, ma che invece bollivano fino ad arrivare al momento di scoperchiare la pentola.
Ci possono volere anni… eppure il momento arriva per tutti.
Sai Federico, io sono davvero felice per ciò che stai facendo per te stesso, dalle tue parole capisco che hai preso in mano la situazione e che sei deciso ad affrontarla.
E ti ammiro.
Ammiro te, Paola, tutti coloro che comprendono l’importanza del guardare dentro di se’: nel momento in cui lo si fa, anche se vi saranno istanti bui, oscuri, dolorosi, intollerabili, l’unica forza che ci spingerà ad andare oltre sarà proprio l’amore verso se’.
Guarda Paola, che sta vivendo le stesse cose che ho vissuto io… la sensazione di sentirsi bellissima dentro. Quello che sta accadendo a lei è un grande momento di trasformazione, una vera e propria scoperta copernicana, che l’aiuterà a riscrivere la propria vita.
Anche a me è successo: una mattina d’autunno, davanti ad uno specchio, appena sveglia, ho visto la mia immagine riflessa ed ho avvertito una grande vibrazione.
Per la prima volta ho pensato che sono meravigliosa.
Questa bellezza non era esteriore, la percepivo dal dentro ed in vita mia posso dirti di non aver mai provato un sentimento simile… fino ad allora. E’ un grande, un grandissimo passo: prenderai coscienza della tua forza e sarà quella che poi ti guiderà lungo il sentiero, nella tempesta.
Mano a mano che procedi, ti sentirai diverso, più forte perchè consapevole di ciò che sei. Affronterai il tuo passato, lo elaborerai, lascerai uscire emozioni sconosciute, indomabili lì per lì, ma poi inizierai ad unificarti.
Cosa significa? Per me è stato sentirmi completa, dentro e fuori.
Dalla mia esperienza, posso dirti che è importante, decisivo, imparare ad ascoltare il nostro inconscio: all’inizio si fa fatica, ma poi… poi si impara a capirlo davvero.
Vedo che hai già iniziato il lavoro, che hai preso coscienza di quanto ti è successo un tempo: hai capito che tutto nasce sempre da là. Allora è su quello che devi concentrarti, una volta che si è asciugata la ferita del presente.
La ferita del presente è il fatto di oggi che ti è accaduto. Quella per quanto dolorosa, è una ferita superficiale.
La vera infezione giace nel nostro passato. Cerca di capire quali meccanismi hai posto in essere per superarla e ricordati sempre che non puoi darti una colpa per come in passato hai risolto la questione. I bambini hanno tanti modi per occultare il male… proprio perchè non sono ancora consapevoli di ciò che li sta attraversando.
Per cui, anche se con il senno di oggi potrai biasimare il Federico di allora, non farlo, non condannarti perchè quel Federico chiede solo di essere ascoltato e capito. Per me, per ciò che ho vissuto io… posso solo dirti che la Serena di allora era davvero inferocita, aveva dentro di se’ tantissimo dolore, rabbia e paura per quanto le era stato fatto: la Serena del presente aveva paura di affrontare tutte queste emozioni.
Lo ha fatto per me l’inconscio…. a volte uscivo dalla terapia pensando di poter addirittura morire. Ci sono stati giorni in cui davvero mi sentivo avvelenata da qualcosa di così tossico da farmi chiudere in bagno a rigettare anche l’anima. Se penso ora ai momenti che ho vissuto, provo una fitta di dolore, ma anche di orgoglio per avercela fatta, per averli superati con le mie sole forze (e quelli della povera terapeuta che mi seguiva, ovviamente). A volte capitava che, nel bel mezzo del mio lavoro, rivedessi nella mente fatti o rivivessi momenti dimenticati… dovevo alzarmi, andare in qualche posto appartato per lasciare che le lacrime scorressero libere sul mio viso.
Non potevo più placare le emozioni, ed anche se avessi voluto, non ce l’avrei più fatta, perchè queste erano ormai cavalli “impazziti”: avevo aperto il portone, o il vaso di Pandora.
A questa fase è seguita di nuovo la fase della rabbia: una rabbia ancora più immensa, a me sconosciuta. Capitava soprattutto quando ero alla guida, in macchina, da sola. Protetta nel mio abitacolo, sentivo sempre qualcosa allo stomaco, come un frullatore che frullava sempre più veloce fino a fare uscire un urlo “disumano”, una voce che non pensavo nemmeno potesse essere mio.
All’inizio ho preso paura, dopo questi attacchi mi sentivo sempre più svuotata, amorfa, disarmata.
Ma la rabbia, si sa, è energia allo stato puro. Non mi sono data per vinta: mi sono detta, impiego questa energia per fare qualcosa per me, che mi faccia stare bene… e così ho fatto.
Ho fatto qualcosa per me, per la seconda volta (la prima era la terapia), quando un tempo mi faceva bene solo fare qualcosa per gli altri.
Non fraintendermi: aiutare gli altri è un atto corretto se lo fai quando, al pari, aiuti te stesso. Ma quando lo fai per sentirti meglio allora c’è un allarme che suona… prima di tutto bisogna trarre soddisfazione da noi, da ciò che siamo: solo così siamo pronti per aiutare veramente anche gli altri. Se così non fosse, vorrebbe dire che “siamo drogati” dalla felicità altrui, che illusoriamente facciamo nostra, senza però esserne mai pienamente soddisfatti… questa è la grande differenza.
Capire questo è stato il grande passo per me. Capire i miei meccanismi mi ha portata oggi ad essere una persona ben diversa da quella Serena che ha scritto la prima volta su questo blog. Capire me stessa, mi ha portata a vivere la mia vita in maniera del tutto differente e sai una cosa? non torni più indietro.
Ogni giorno, ogni mattina che nasce per me è un giorno di gioia. Un giorno che mi porta a dire: “grazie Signore di farmi restare nel mondo”.
Ancora una cosa: è soltanto andando avanti nella terapia che scoprirai tutto del tuo passato. Ogni seduta ti aiuterà a mettere insieme i pezzi del puzzle… per cui, non ci sarà un solo evento che ti ha portato ad essere quello che ora sei, ma un insieme di eventi. Non fermarti allora, vai avanti, procedi alla ricerca di te. Non te ne pentirai. Non avere paura.
Ti voglio dedicare una riflessione di Osho, sulla quale io ho lavorato molto:
“La paura non può essere uccisa, non può essere dominata, può solo essere compresa.
La parola chiave qui è comprensione.
Solo il comprenderla – null’altro – può creare una trasformazione.
Se cerchi di dominare la paura, essa rimarrà là, semplicemente repressa, magari a una profondità tale da renderla completamente inconscia. A quel punto non ne sarai mai più consapevole, eppure lei continuerà a vivere laggiù – in cantina – e continuerà a influenzarti. Potrà dirigerti e manipolarti, ma in modo così indiretto che non ne sarai consapevole. Il pericolo, allora, sarà più intenso: non sarai nemmeno in grado di scorgerlo.
Perciò non si tratta di dominare la paura, o di ucciderla.
Ucciderla non è possibile, perché essa contiene una certa quantità di energia, e l’energia non può essere distrutta.
Hai mai notato com’è grande l’energia che hai quando hai paura?
E la stessa cosa accade con la rabbia; entrambi sono aspetti dello stesso fenomeno.
La rabbia è aggressiva mentre la paura è non-aggressiva.
La paura è lo stato negativo della rabbia; la rabbia è lo stato positivo della paura.
Hai mai osservato come diventi forte e potente quando sei arrabbiato – quanta energia hai?
Oppure, quando hai paura, corri così veloce da far invidia persino a un olimpionico.
La paura crea energia: la paura è energia, e l’energia non può essere distrutta.
Nemmeno un briciolo di energia può essere rimossa dall’esistenza.
Devi continuare a ricordartelo, perché altrimenti finisci col fare qualcosa di sbagliato.
Non puoi distruggere nulla, tutto ciò che puoi fare è cambiarne la forma.
Non puoi distruggere una goccia d’acqua: puoi trasformarla in ghiaccio, puoi farla evaporare, ma continuerà a esistere. Da qualche parte rimarrà, perché non può essere eliminata dall’esistenza.
Allo stesso modo non puoi distruggere la paura.
(…) Nulla in realtà è stato eliminato, è ancora tutto lì: è nata solo una gran confusione. Non occorre eliminare nulla, perché comunque nulla può essere distrutto.
E allora cosa si può fare?
La paura va compresa.
Che cos’è?
Come nasce?
Da dove proviene?
Cosa ti sta dicendo?
Osservala – senza alcun giudizio – solo allora sarai in grado di comprendere.
Che cos’è la paura?
Per prima cosa, la paura è sempre collegata a un desiderio. Vuoi diventare famoso, l’uomo più famoso del mondo: c’è paura. E se non ci riuscissi? Nasce la paura.
La paura sorge come sottoprodotto del desiderio – per esempio se vuoi diventare l’uomo più ricco del mondo.
E se non ce la facessi?
Inizi a tremare; nasce la paura.
(…) La paura nasce sempre da qualcosa d’altro. Dovrai osservare queste altre cose, e l’atto stesso dell’osservare comincerà a cambiarle.
Quindi non chiedere come si fa a dominarla o a ucciderla. Non deve essere dominata, non deve essere uccisa.
Non può essere dominata e non può essere uccisa.
Può solo essere compresa.
Lasciati guidare unicamente da questa comprensione.”
Vi abbraccio forte, tutti.
Serena
quanta verità , Serena, hai espresso nelle tue parole.
se non riconosciamo la nostra ferita interiore, che purtroppo risale quasi sempre alla infanzia, difficilmente saremo liberi. e non basta riconoscerla, è necessario guarirla.
e ci vuole tanto dolore. tanta fatica ed il coraggio di non mollare fino a che non si è costruito un nuovo sé.
su di me hanno utilizzato l’abbandono ed hanno avuto buon gioco; è stato un gioco facile facile su di una bimba di 5 anni che non sapeva difendersi. ho sofferto come mai penso una persona debba soffrire ed il mio è giunto alla porta estrema, fino a quando QUELLA notte lo svenimento mi ha salvata.
ora che sono fuori, che non possono più colpirmi con il loro rifiuto e che non possono più abbandonarmi, perché sono stata io ad abbandonare loro, sto imparando a vivere, proprio come si fa ad imparare a camminare. inciampo, cado e mi rialzo e faccio qualche altro passo. i miei aguzzini, come li chiamo io, non li odio, non li cerco, non mi interessano più. e di quello che ho vissuto come un grande amore mi resta la dolcezza e la purezza di una conchiglia bianca chiusa dentro di me; il fango che mi è stato gettato sopra l’ho lavato, perché adesso so come si fa ad essere adulti. ed in questo mio viaggio ho incrociato un Uomo straordinario, che mi ha regalato tanta dolcezza e tenerezza. non è una storia vivibile, ma mi ha fatto sentire viva e mi da la possibilità di provare un sentimento da Donna e non da bambina. io sono sicura che ce la faremo noi che siamo qui. metterci in gioco. aaaaaaaavanti
Caro dottore, prima di tutto complimenti per il suo lavoro e grazie per il suo prezioso aiuto. Mi e’ stato utilissimo per capire in cosa mi sono imbattuta, ma ora il punto difficile è superare il dolore e ricominciare.
La mia storia e’ durata quattro anni. Il mio ex, un coetaneo, corrisponde esattamente al profilo che avete tracciato. Il comportamento iniziale, le fughe, le colpe sempre e solo attribuite a me, la costante rabbia, l’invidia dei miei interessi ed affetti, e poi i tanti tradimenti, i contatti aperti con più donne contemporaneamente, la costante denigrazione, ma anche una passione inestinguibile…. nonostante questo mi sono innamorata. Lui si definiva un diavolo, un uomo che non tollerava i buoni, sempre critico con tutti e col mondo e si vantava di avere il potere di portare iella al prossimo.
La ragione mi dice da anni di troncare ma poi, dopo un po di tempo, sento sempre invariabilmente una profonda nostalgia, un vuoto dentro, un buco nello stomaco che non mi so spiegare e ricado. Ho capito che la mia è dipendenza affettiva ma come si supera?
E poi un altro fatto strano: mi ammalavo spesso quando stavamo insieme, raffreddori, svenimenti, gastrite acuta, come se il mio corpo percepisse la negatività. E poi l’invidia che mi colpiva: nei momenti di sua maggiore rabbia, quando mi tirava le maledizioni, mi capitava di tutto, in modo quasi paradossale. Non ho mai creduto che la iella arrivasse, ma mi sono dovuta ricredere….troppe coincidenze.
Chissà se capita anche ad altre persone.
L’ultimo suo messaggio tre giorni fa: dopo aver trascorso tutte le vacanze di agosto e il fine settimana per fatti suoi (mi ha fatto capire il giorno del mio compleanno che ha conosciuto un’altra) ha sbloccato i miei contatti solo per dirmi che tra noi e’ finita, cosa che mi aveva già detto più volte questa estate (non sei la donna che voglio, sono stanco di questo rapporto, non provo più nulla…..) ma voleva solo farmi male, e c’e riuscito, poi mi ha ribloccato. Oggi e’ il suo compleanno e il cuore vorrebbe tanto chiamarlo, sono molto combattuta!
Quando lei si ribellerà e si libererà da questo attaccamento negativo tutto le apparirà come un incubo che si è dissolto… da soli ce la si può fare, ma come sempre dico è consigliabile farsi aiutare da specialisti e in tutti i modi. Al momento sto lavorando ad un ‘prontuario di auto-aiuto’ spero possa essere pronto al più presto… ma è dura riuscire a seguire la ricerca, uil blog, i pazienti e rispondere a tante lettere, a volte mi sento molto stanco – segnalo sempre la pagina albedoimagination di FB alla quale partecipare per avere informazioni su iniziative, come a Milano il 23 settembre ‘contro la violenza psicologica’che si manifesta anche nelle relazioni distruttive di coppia https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/1051417551548297/?comment_id=1051434448213274¬if_t=likeb Cordialmente e a presto.
ho letto le tante testimonianze di oggi e mi si è stretto il cuore per la sofferenza grande che esiste in quella alcova che chiamiamo amore.
è più di un anno che sono iscritta a questo blog, dal quale ho ricevuto un aiuto grande.
il dr. Brunelli mi ha dato la spinta per non cercare fuori la via della guarigione,ma dentro di me.
e così ho fatto, superando ed ancora lavorando affinché la mia ferita narcisistica si rimargini.
posso dire con fierezza che non ho più rabbia, rancore, odio verso la persona che mi ha procurato sofferenza, bensì amore. si, proprio così, amore.
sono arrivata a quel punto, in cui non ritengo giusto rinnegare quel sentimento così puro e profondo che ho provato e cercato di nutrire. ora è racchiuso dentro di me al pari di un bimbo che non ha avuto la fortuna di nascere sano, ma non per ciò deve essere ucciso. non crescerà, ma resterà nel calore del mio cuore, perché non posso e non voglio rinnegare ciò che io ho sentito, provato, amato. è stato vero e per me questa è l’unica cosa che conta nella realtà odierna. questo io lo chiamo diventare adulti!
un abbraccio a tutti voi.
Chiedo scusa per il ritardo nella pubblicazione di commenti e risposte a causa della pausa estiva. Questa settimana l attività riprenderà pienamente. Un caro saluto. Dr.
Brunelli
grazie , lei è davvero Grandeeeeeeee
È un ringraziamento di cuore quello che porgo al Dottor. Brunelli, di aver creato uno spazio come questo per quelli come noi.. Un po’ di luce per fare chiarezza al proprio dolore.
Perché è proprio di questo che abbiamo bisogno.. Di chiarezza.
È questa la nostra più grande occasione di ribaltare la nostra vita “grama”.
È il nostro IO più profondo che ci fa invischiare in relazioni così malate. La nostra essenza, che necessita di farci toccare il fondo, di pizzicare quelle corde così dolorose del nostro nucleo emotivo..quello che abbiamo tenuto nascosto tutta la vita.. Quello che ci ha fatto così tanta paura e che ora è li, così immenso e che sembra insormontabile, ora che siamo così fiaccati, così devastati da un amore che abbiamo sempre desiderato e non È mai arrivato… Ed è così che inizia la mia storia, come quella di altre persone che hanno avuto questo inizio e lo hanno ripetuto in loop tutta la vita..
Un padre anaffettivo, di quelli tirannici verso la moglie.
Io, la più piccola di tre figli.
Mia madre.. Esageratamente ansiosa ed apprensiva, esasperante, ma con un amore immenso verso tutti noi. Ha fatto le veci di madre e padre amica e tutto il resto. Affettuosissima anche per tutto quello che non è stato mio padre, ma che a me, purtroppo non è mai bastato.
Le lacrime silenziose che scendevano quando lui elogiava mia sorella maggiore, perché era la maggiore, quando scherzava con mio fratello perché era un maschio e quindi era più facile.. E alla più piccola, neanche uno sguardo, perché era piccola e rompeva i coglioni, perché era sempre in cerca di attenzioni e cercava sempre il contatto fisico con lui. Ogni volte che volevo dargli un bacio mi spingeva via sgridandomi e urlandomi dietro..poi ho smesso di cercarlo. Tanto sarebbe stata una battaglia persa. Non credo di aver mai avuto un dialogo con lui fino all’età di 17 anni, a parte il saluto. E la storia con lui finisce all’età di 5 anni. Poi a sei anni incominciano gli abusi da parte di mio fratello che terminano quando ne ho 14.
E da lì inizia il calvario. Inizio ad avere un vuoto di memoria riguardo agli anni degli abusi. Rimane un buco nero per molti anni durante i quali inizio a stare male fisicamente in maniera debilitante fino a quando mi diagnosticano la CFS e fibromialgia. Iniziano le mie relazioni malate. Uomini sposati, uomini che mi maltrattano fisicamente e verbalmente ed altri generi simili, finché stanca della malattia e dei scarsi risultati della mia ricerca spasmodica di un uomo che mi ami inizio ad avere qualche ricordo degli abusi.. E qualcosa inizia a tornare. Faccio ricerche, compro libri, mi informo su internet al riguardo.. La ricerca dura diversi anni finché 2 anni fa, a 26, decido di iniziare a sottopormi alla psicoterapia..ottengo risultati sorprendenti. La malattia riesco a limitarla fino a debellarla quasi completamente.. E inizio ad imparare a stare da sola.. E ci sto pure bene.. Finché non vado a curarmi un dente ed arriva lui. BOOM!!! Ecco, quello che aspettavate.. Ora finalmente parlo di LUI.. Dentista 39 anni, bell’uomo.. io 27.. Mi affascina ed evidentemente io piaccio a lui, perché con la scusa che mi ha fatto bene il lavoro merita un aperitivo..mi spiazza. Sono scettica. Penso subito, uno così affascinante e di quella professione sicuramente è già impegnato o addirittura sposato..
Io sto al gioco avendo l’ultima visita il 31 dicembre colgo la palla al balzo per invitarlo a bere qualcosa con i miei amici. Lui accetta.
Ne parlo con la mia amica e le parlo del mio intento di smascherarlo ed eventualmente umiliarlo davanti alla sua presunta moglie o fidanzata che sia. Una vendetta, la mia, dettata dall’odio verso tutti quelli sposati o impegnati che non hanno avuto rispetto delle proprie compagne, e di conseguenza neanche di me.
Lei dice di aspettare e di dargli una possibilità.. Che magari non è come penso.. Ed è così che la ascolto ed è lui ad intortare me..
Già la prima sera ci baciammo, vuoi per la magia di capodanno, vuoi perché eravamo in piazza a mezzanotte con tutti gli altri intorno che si baciavano.. Rimasi comunque per un po’ di settimane con i piedi di piombo e diffidente finché non fui certa che non fosse impegnato.
Mi parlò delle sue precedenti relazioni, del suo passato dove non si era mai sentito amato dai suoi genitori.. Dove anche lui cercava di eccellere negli studi solo per ottenere un po’ di attenzioni riconoscimento dal padre..
Quasi ad ogni appuntamento parlava della sua infanzia senza amore. Si dimostrò molto affettuoso nei miei confronti. Era sempre molto caloroso ed accogliente..cercava sempre il mio contatto quando stavamo insieme. Pareva bisognoso d’amore, ed era quello che io avevo tanto bisogno di dare. Iniziavo ad avere fiducia e cominciai ad ammorbidirmi e non passò molto tempo che fui coinvolta in un vortice d’emozioni. Ero assetata di quel calore e di quegli abbracci che un uomo non mi aveva mai dato o se l’avevo ricevuto non era di certo dato con rispetto.
Lui era il mio sogno. Tutto quello di cui avevo bisogno. E mi faceva sentire che aveva ance lui tanto bisogno di me.. Sembrava che il destino avesse fatto incontrare due anime che combaciassero perfettamente l’una con le necessità dell’altra. Ma questa volta sarebbe stato diverso. Non volevo che fosse il sesso a conquistarlo..gli altri uomini li avevo conquistati con quello. Non riuscivano a fare a meno di me perché avendo ahimè esperienza già in età precoce sapevo già come far impazzire un uomo. Ed ero così avida di quegli sguardi su di me che mi svendevo per un po’ di attenzioni. Ma loro amavano solo il mio corpo e come si muoveva sul loro.. Non amavano me..
Così decisi di cambiare tattica e “tirarmela” un po’ con LUI..ma non la prese bene quando rifiutai di fermarmi a dormire con lui (in albergo, perché dopo la rottura con la ex tornó dai suoi) Disse che era adulto e sapeva quello che voleva.. Non aveva bisogno di conoscere troppo una persona per sapere se fosse stata giusta per lui.
Il giorno dopo dovevamo passare una giornata assieme mi rispose solo il pomeriggio per dirmi che non sarebbe venuto ma che avrebbe fatto due passi col cane per riflettere sulla sera prima.
Mi indispettii e le dissi che avendomi fatto perdere una giornata di lavoro (la prima di una serie) doveva come minimo presentarsi e che era meglio se ne parlavamo assieme e che ero disposta a cambiare il mio modo di pensare così cambiò idea. Quel pomeriggio mi diede ancora qualche dettaglio della storia con la sua ex e che l’aveva fatta soffrire e che gli dispiaceva. E mi parlò di altre donne che aveva frequentato e che una era davvero stata la donna della sua vita.
Feci finta che la cosa non mi toccò ma lui se ne accorse forse dalla mia espressione e seccato disse che se ormai c’ero io li con lui cos’altro contava?
Tornai a casa turbata. Erano state toccate delle corde dolenti in fondo al mio cuore.. Sapevo che non volevo sentire parlare di ex e la paura di un ritorno di fiamma mi attanagliava..i miei fantasmi riaffioravano e la mia già scarsa scarsa autostima, la paura di perderlo e che il sogno tanto sudato andasse in frantumi iniziò ad impaurirmi.
Qualche sera dopo uscimmo e le nostre effusioni si fecero più intime,ma essendo in macchina lui si fermò e disse che doveva essere speciale la prima volta con me e io mi mostrai d’accordo. I giorni dopo non Chiamò ne rispose ai messaggi. Pensai fosse normale. Non scriveva mai e più volte quando gli chiesi il perché disse c’è nonaveva un buon rapporto col telefono. Non gli piacevano i messaggini e spesso quando andava al lavoro lo dimenticava a casa e sua mamma doveva portarglielo. Ma quei giorni spari completamente.
All inizio pensai -forse gliel hanno rubato-ma poi iniziai a pensare al peggio. Così andai dove lavorava e la macchina era lì. Salii in studio e chiesi di parlare con lui. Quando venne in sala relax era visibilmente scosso. Il viso sofferente. Chiesi spiegazioni e disse che era stato male.
ANCH’IO ERO STATA MALE, PER LA MISERIA!! Pensavo di essere io la sbagliata, che avevo fatto o detto qualcosa che lo aveva ferito o fatto scappare. Pensavo che avesse un’altra, che era morto o chissà che cosa.
Ma disse che non era colpa mia. Si scusò e riferì che soffriva di attacchi di panico. Aveva paura di non essere capace di amare. Di non farcela se avesse dovuto fare l’amore con me. Disse di prendere antidepressivi e che certe volte aveva avuto problemi di impotenza. Parlammo un po’ e cercai di fargli sentire tutto il mio amore è la mia comprensione e che con calma avremmo risolto la cosa insieme a patto che non sparisse più così senza spiegazioni. Ma quella fu solo la prima di una serie di fughe da parte sua.
Decidemmo di passare il weekend dopo insieme e gli promisi che non avrei forzato la cosa se per caso non se la fosse sentita di ‘farlo’. Disse che avrebbe prenotato in un posto fantastico. Ma quel venerdì restammo in città.. Un po’ una delusione per me perché “non aveva avuto tempo” di prenotare. In compenso disse che quel giorno avremmo pranzato dai suoi..ne fui sbalordita. Erano solo due mesi che ci frequentavamo e già voleva presentarmi i genitori..
Continuò a ronzarmi nella testa quando mi disse che sapeva quello che voleva.. Mi sentii finalmente una persona importante per qualcuno.. Quel gesto era una dimostrazione che ci teneva veramente a me, pensai.
Quella notte facemmo l’amore e i problemi di cui mi aveva parlato prima non si presentarono più di tanto…stavamo bene insieme..mi riempiva di complimenti. Mi faceva sentire bella, quando io avevo sempre pensato di non esserlo. Era fiero di presentarmi come la sua ragazza a tutti quelli che conosceva Mi riempiva di coccole ed era sempre molto affettuoso. Io lo adoravo. Era una persona fragile. Bisognosa d’amore. Non si sentiva bello e non si apprezzava. Anzi, si odiava per i suoi problemi e del fatto che non fosse capace di amare. Solo quando parlava del suo lavoro era sicuro di se’ e di quanto i suoi pazienti lo stimavano.
Continuavo ad elogiarlo e a elencargli le sue belle qualità nonostante già iniziassi a trovare in lui certi aspetti del suo carattere che mi sconcertavano.. Arrivava spesso e volentieri in ritardo agli appuntamenti anche di un ora. Oppure avvisava all’ultimo minuto che non se la sentiva di uscire che stava male oppure non avvisava proprio.
Le sue fughe erano diventate più frequenti ma io volevo sapere e andavo sempre a cerarlo. Le sue scuse erano che stava sempre male che aveva attacchi di panico e spesso aveva pensieri suicidi. Era sincero quando lo diceva così gli consigliai il mio analista e lui accettò. Mi riferì di trovarsi bene e che aveva capito al volo gran parte dei suoi problemi e che sembrava dargli un aiuto pratico, cosa che la sua precedente psicologa non era riuscita a fare. Ero contenta di aver potuto offrirgli un piccolo aiuto alle sue sofferenze. Ma più io davo e più lui di prendeva. Ed io mi sentivo sempre più vuota turbata e stanca. La fibromialgia si stava facendo risentire e le sue continue assenze mi mandavano in depressione. Volevo aiutarlo.. Sapevo che soffriva ma ormai gli argomenti quando ci vedevamo erano incentrati solo ed esclusivamente su di lui. Parlava soltanto lui e quando tentavo di dire la mia mi parlava sopra.. Lui, lui, sempre e solo lui. Era lui quello che stava male, era solo lui quello che aveva sofferto nell’infanzia (nonostante fosse a conoscenza del mio passato e della mia malattia), iniziava a farsi un po’ troppi complimenti e a farne sempre meno a me. Lui era il più bravo al lavoro, lui era buono, lui era onesto, lui era bello.. Cercava sempre conferme da me e io non gliele negavo per paura delle sue forti depressioni.. Nutriva sempre di più il suo ego ed io mi svuotavo sempre di più. Mi parlava di quante pazienti ci provassero con lui e che gli piaceva tanto essere ammirato.. Poi ritornava a parlare delle sue ex, dell’ultima in particolare.. E la mia gelosia ingiustificata cresceva.
Ma poi compensava con promesse di passare più tempo insieme, che per stare bene doveva stare di più con me.. Ma durante la settimana spariva, non rispondeva ai messaggi e poi il giovedì se ne saltava fuori con proposte, cene romantiche, ristoranti di lusso, sempre tanto ottimo vino e quant’altro. Sapeva come farmi sentire una regina. Mi parlava di matrimonio, figli e che gli sarebbe piaciuto che io fossi stata la sua donna.. Alternava questi momenti di euforia e trasporto a momenti di silenzio è quasi freddezza.
Ero confusa.
Non uscivamo mai dalla sua città. Parlava in continuazione di quanti viaggi voleva fare con me. Sin dal primo mese mi parlò che avrebbe voluto prendersi un mese di ferie e fare un viaggio di riflessione per i suoi problemi. Erano anni che lo programmava ma alla fine le sue donne non lo avevano mai seguito. Secondo lui io ero la persona giusta per accompagnarlo se avessi accettato. E mi mostrai subito entusiasta. Inizio col parlare di un viaggio in Africa a fare volontariato e curare i bambini poveri. Poi si lasciò influenzare da esperienze di altri amici e optò per fare il cammino di Santiago. Poi ancora cambiò idea e disse di volere andare qualche località balneare perché voleva rilassarsi. Cambiava idea in continuazione ogni volta che sentiva parlare qualcuno di qualche viaggio più interessante. Era così influenzabile ed anche in altre circostanze dimostrò di non sapere cosa volesse dalla vita. Nonostante tutto ormai ero fatalmente. innamorata di quell’uomo che mi teneva costantemente sul filo del rasoio tra fughe e riprese.
Non abbiamo mai fatto un week end fuori porta. All’ultimo si tirava indietro e passavamo solo una notte in qualche albergo della nostra città. Una volta mi fece prenotare in una spa e un’ora prima di venirmi a prendere mi mando un sms nel quale diceva che non se la sentiva di venire con me e che non se la sentiva neppure di continuare la relazione. Così, di punto in bianco. Ero sconvolta, frustata. No capivo cosa stava succedendo.. La mia amica mi avvertiva di non cercarlo, ma era più forte di me.. Oramai ero drogata. Parlai col nostro psicologo e gli confidai che avevo paura che non mi amasse. Mi consigliò di aspettare un po’ e poi riprovare, che probabilmente a modo suo mi voleva bene ma che secondo il dottore dovevamo aprofittare di questo tipo di relazione anche se era tanto dolorosa per entrare meglio in noi stessi.. Per aiutarci ad entrare in contatto col nostro “Inferno” così da poterlo dissolvere indipendentemente dall esito della relazione.
Disse che potevamo provare ad intraprendere un nuovo viaggio insieme senza troppe aspettative l’uno verso l’altra. Senza il “contratto” e l’ansia di una relazione vera e propria. Semplicemente un modo per conoscerci e raccontarci un po’..
Accettai di buon grado il suo consiglio e lasciai passare un po’ di tempo. Poi lo ricontattai e gliene parlai. Si mostrò d’accordo e ricominciammo pian piano a riavvicinarci. Le cose sembravano ripartire a gonfie vele. Ero di nuovo felice. Ed anche lui mi disse che ne era contento.
Poi col tempo forse con la passione che ci travolgeva le aspettative tornarono a salire.
E di nuovo sparì. Ero distrutta. Quella relazione altalenante mi devastava..
Un giorno gli chiesi di aprirsi e di dirmi a cosa pensava quando aveva gli attacchi di panico. Mi disse che era ossessionato dalla sua ex e che se anche sapeva di non essere innamorato continuava a venirle in mente e i suoi pensieri erano quelli di presentarsi con un anello o dei fiori. Mi disse di vergognarsi per questi pensieri perché non sapeva come potessero venirgli non essendo innamorato e che gli impedivano di vivere serenamente il rapporto con me.
Voleva chiudere e aveva bisogno di stare da solo che ci teneva a me e non voleva farmi del male. Sembrava sincero ed anche ad oggi mi piace pensare che in quel momento lo fosse. Solo che ero convinta che solo insieme potevamo guarire.. Lui continuò ad altalenare sempre con più intensità le sue uscite di scena con i suoi ritorni travolgenti. Mi rendevo conto che non era mai coerente..
Sapeva come ferirmi ma mai in modo diretto. Mi faceva sempre sentire che non ero all’altezza per lui anche se non me lo disse mai direttamente.
La mia amica mi disse che ero cambiata. No sorridevo più. Non ero più divertente e non uscivo più se non c’era lui. Spesso i miei amici mi invitavano ed io rifiutavo perché avevo già preso accordi con lui, ma il più delle volte non si presentava.. O rispondeva ore dopo dicendo che stava troppo male.
Così tornai dal mio psicologo più disperata che mai. Non sapevo più cosa fare. Mi disse che era vero che lui stava male. Mi fece capire che aveva dei problemi seri e ci sarebbe voluto un lungo percorso per risolverli e che era giusto che rimanesse un po’ da solo.. Ma io volevo lui!!! Non accettavo il fatto di perderlo. Dovevo aiutarlo.. Comunque il dottore mi consigliò di prendermi un po’ di tempo per stare con me stessa ed imparare ad accogliere questo dolore dentro di me per poterlo dissolvere.
Così mi imposi di chiudere con Lui con una lettera nella quale dicevo che era ora di lasciarlo andare.. Una lettera senza nessun rancore, che gli lasciai sul parabrezza.
Una settimana dopo mi scrisse che voleva vedermi per parlare con me e tornarmi un libro che gli avevo prestato e chiesto indietro.
Accettai e la mattina dopo ero seduta ad un tavolino di un bar ad ascoltare le sue solite lamentele che stava male e che non era capace di amare. Era meglio che non vedessimo più. Ero d’accordo anche se mi faceva tanto male ammetterlo.. Poi parlò come il solito solo di lui e del suo lavoro interrompendomi con altri discorsi ogni volta che provavo a dire qualcosa.
Nel salutarci però caddi di nuovo nel suo sguardo.. Non riuscivo a resistergli, e mi sentii morire al pensiero di non rivederlo più. Lui lo capì e mi prese tra le sue braccia e mi baciò con tutta la passione che poteva trasmettere.. Rimasi inerme e non riuscivo a non lasciarmi trasportare.. Avevo troppo bisogno del suo calore e lui lo sapeva bene. Mi chiese di andare a bere l’ultimo drink la sera stessa, ma gli risposi che gli avrei fatto sapere.
Rimuginai sulla cosa tutto il pomeriggio. Quell uomo mi faceva andare fuori di testa in tutti i sensi. Ero troppo stordita da quegli eventi contrastanti. Mi sembrava di stare su una barca col mare in burrasca..DOVEVO SCENDERE!
Ma purtroppo decisi di rimanere a bordo e quel che successe dopo mi mise ancora più in confusione.
Quella sera decisi di vederlo. Tanto mi dissi che sarebbe stata l’ultima, ma non fu così.
Inizio a parlare di noi, di quanto stava bene con me.. Che quel pomeriggio aveva riflettuto e deciso che senza di me non poteva stare, che avevamo bisogno l’uno dell’altra.. Che potevamo aiutarci.
Mi fece promettere di avere pazienza, di aspettarlo, che sarebbe stato meglio, sarebbe guarito e che era solo me che voleva!
Ero confusa ma volli credere ciecamente a quelle parole che tanto lenivano le mie antiche ferite.. Fu un sollievo solo momentaneo perché spari di nuovo e ancora e ancora.. Fino a che.. Le ultime due settimane lo vidi cambiato.. E cambiò anche nei miei confronti.. Era molto più presente. Mi cercava molto di più. Disse che si stava curando con delle nuove sedute di bioenergetica e costellazioni e che riscontrava dei buoni risultati. Anche io li notai. Passammo molto più tempo insieme e sembrava di nuovo felice con me.. Anch’io ne ero felice ma qualcosa nel profondo continuava a turbarmi. I suoi discorsi miravano sempre ad alimentare il suo ego e mi stavo stancando delle sue frasi sempre in cerca di conferme tipo- beh ma sono un bel tipo, no? Sono una buona persona, no? – Ed io sempre ad elogiarlo e a rassicurarlo..
Una delle ultime sere avevamo organizzato di andare al mare, cenare e dormire lì ma all’ultimo disse che non aveva più voglia e che aveva già prenotato ad un ristorante della sua città.. Dove guarda caso incontrammo la sua ex..
Lui fece finta di niente e fu molto distaccato nei miei confronti. Passò l’intera cena a parlarmi di quanto fosse bello e di quanto era bravo ed affascinante nel suo lavoro. Ma questa volta non aprii bocca per tutto il tempo. Ero parecchio disgustata. “Chiusi l’audio” per un bel pezzo e pensai a quante volte lui mi avesse chiesto qualcosa di me. Non riuscii a ricordare. Mi resi conto che era sempre stato incentrato su se stesso. Mai una volta mi chiese se la mia malattia mi stava dando dei problemi, o se avessi avuto bisogno di qualcosa. Anch’ io per tutto quel tempo ero stata incentrata troppo su di lui. Su quello che LUI avesse bisogno.. E non mi ero più occupata di me stessa.”
Quando mi chiese il perché non avevo toccato cibo risposi che non avevo più fame che poco prima aspettandolo(era passato a prendermi con 2 ore di ritardo) avevo mangiato un po’ di pane con la mortadella.
Mi sorprese la sua reazione. Si infuriò, mi aggredì alzando la voce dicendomi che cazzo stavo facendo, se volevo ritrovarmi grassa come una balena..
Rimasi basita. Non l’avevo mai visto così arrabbiato.. Tantomeno non mi aspettavo che lo facesse per una sciocchezza simile. Sapevo di avere un bel fisico. Non sono magrissima ma sono fatta bene e in generale sono una che piace parecchio. Ma quella sera no. Quella sera mi vergognavo. Mi sentivo inadeguata e per la prima volta avvertii il disprezzo nel suo sguardo.
Quella sera non riuscii a fare l’amore. Lui era più distaccato. La mia autostima era stata intaccata anche dal fatto di aver visto la sua ex.. Un’amazzone bionda.. Stupenda. Alta e slanciata in confronto alla mia media statura.
E di nuovo i miei fantasmi che riaffiorano.
La paura di non essere all’altezza di essere amata e quella che qualcun’altra possa essere scelta al posto mio..
La settimana dopo lui sparì.. Ma io non lo cercai. Sapevo che non era capace di amare. Me l’aveva sempre detto ma un altro uragano mi travolse. Incontrai un’amica in comune che mi riferì che lui si era confidato con lei. Le aveva detto che non era innamorato di me. Che se mi accontentavo di quello che aveva da offrirmi bene, se no era meglio che mi guardassi meglio dentro..
Quelle parole così fredde mi stravolsero..
Non volevo crederci.. Eppure era sempre stato evidente…
Passai 4 giorni chiusa in camera al buio solo dormendo e piangendo. Ero devastata ed incredula di essere stata capace di lasciarmi umiliare così.
Non volevo credere che il mio sogno era solo un sogno e dovevo uscire alla luce. Non c’è la facevo a credere che tutti i miei sforzi erano inutili. No. Volevo credere che ancora una volta un uomo non mi amava. Volevo fermare questo schema che da una vita mi faceva soffrire.. Eppure non potevo decidere io se lui mi amasse o meno. Non dipendeva da me.
Eppure mi imbattei in un articolo sui narcisisti che mi fece aprire gli occhi. Mi ci vollero un po’ di giorni per metabolizzare il tutto ed ancora adesso mi riesce difficile credere che ci sono persone cosi senza empatia ma soprattutto è difficile per me credere che LUI sia uno di questi.
FINALMENTE SONO GIUNTA ALLA FINE DI QUESTA LUNGA E NOIOSA STORIA..Mi dispiace di avervi annoiati.!!!!!!!!!!!!!!!
Mi dispiace per quelli che si sono addormentati leggendomi.. Mi dispiace per quelli a cui ho fatto pentire di essere entrati in questo sito.. Mi dispiace a chi nel frattempo ha resistito nel leggere tutto e poi si è suicidato… Vi apprezzo tutti.. Grazie. Ma soprattutto grazie a chi a compreso e ha dato la possibilità ad una come me (che non ha Alba di come si faccia un riassunto) di poter condividere la mia storia.
Mi sono dilungata per far capire le dinamiche che purtroppo si innescano già all’inizio della nostra vita.
Quello che ci tengo a dire che non dobbiamo accanirci del tutto verso queste persone. Sono comunque anime sofferenti e come spiegava Brunelli sono i nostri vampiri interiori che vengono agganciati. Le ferite infantili mai curate.
Se stiamo così male la causa è anche nostra.
Il mio Narciso in fondo non era così patologico. Il fatto stesso che desiderasse così tanto curarsi era già un buon segno.
E poi in confronto alle vostre esperienze non era proprio così crudele e sadico. Però ha colto i miei punti deboli e la dolcezza con cui mi ha agganciata ha fatto in modo di anestetizzarmi per un po’.
Quelli che hanno avuto la pazienza di leggermi avranno pensato che in certe occasioni sembrassi io il vampiro.
Ero sempre assetata di lui e non lo lasciavo in pace neanche quando lucidamente voleva stare da solo. Probabilmente l’ho intralciato nel suo percorso. Era il mio vampiro a guidarmi e dalla disperazione di desiderare così tanto qualcosa che nella MIA vita non avevo mai avuto no riuscivo a controllarmi.
Ora sono in fase di convalescenza a tre settimane dalla rottura.. Non è facile, ma sono contenta di aver acquisito certe consapevolezze. Non sono più innamorata. Ed è un buon segno. Qualcuno di voi dirà che mi sono disamorata troppo velocemente, ma quando fai TUA la verità di quello che apprendi, le emozioni possono cambiare radicalmente. Puoi maturare di colpo.. Ed è bellissimo perché capisci che anche esperienze devastanti come queste ti danno una svolta. Sei tu che evolvi.. Impari a conoscerti e ad accettarti.
Ci saranno alti e bassi ma saranno sempre in crescita.
Ieri ho saputo che lui sta già uscendo con un altra.. Cosa posso dire? In un primo momento mi ha fatto male..la Katia che è in me è offesa perché è stata rimpiazzata troppo velocemente. Ma accetto questo dolore perché non dipende da lui.. Semplicemente fa parte di me da tanto tempo. So che l’indignazione che provo non è per lui che povero è disturbato ma è bloccata ancora verso mio padre che preferiva mia sorella a me. È con mio padre che devo riconciliarmi ed accettare quello che è stato.. Le mie relazioni sbagliate erano solo scenari che io ripetevo perché ero convinta che potevo avere solo gli scarti dalla vita.. Che non meritassi altro.
Ora so che ci sarà una svolta per me.. Ora ho capito tante cose e vi auguro con tutto il cuore che anche voi troviate il vostro punto di partenza.. È un punto che deve partire per forza dal vostro dolore. Siate felici di essere in grado di amare.. Perché chi non sa amare non sta vivendo..e in fondo soffre più di noi.
Concludo e mi scuso per aver occupato tanto spazio e tanto del vostro tempo.. Una frase di Louise Burbeau.. ” Non esistono persone cattive, esistono persone che soffrono”
Un abbraccio.. GRAZIE
Grazie per questo intervento così intenso e compiuto, una testimonianza che aiuta e fa riflettere con la mente e il cuore… suggerisco a tutti, sulla relazione tra l’atmposfera affettiva famigliare e quella di coppia – la lettura di questi altri articoli
https://www.albedoimagination.com/2010/05/influenze-genitoriali-e-amori-sbagliati/
https://www.albedoimagination.com/2014/06/genitori-narcisisti-e-borderline-intervista-piewr-pietro-brunelli/
https://www.albedoimagination.com/2014/04/complesso-di-pinocchio-genitori-problematici-punitivi-e-colpevolizzanti/
Un caro saluto – Dr. Brunelli
Katia il tuo racconto TRASUDA di sofferenza … ansia… attese… E’ una cosa fastidiosissima ascoltare il vittimismo continuo e giornaliero di chi hai davanti… perché hanno problemi… problemi con gli ex (che ritornano)… problemi con le famiglie (bastarde)… gente cresciuta male…. ingigantendo ogni cosa… solo per far nascere a chi sta davanti una sorta di pena… e allo stesso tempo far nascere attrazione e amore per i loro modi affabili e gentili mostrati a sprazzi… perché loro sanno che noi siamo attratti.. e appena chiedi a loro se tengono a noi… se ci danno qualche minima conferma di un sentimento che cresce nel dubbio e ombra dei loro sguardi.. labbra e corpi non sinceri.. per mesi.. mesi e mesi… non fanno altro che fuggire.. perché noi abbiamo sbagliato… abbiamo fatto poco… oppure abbiamo fatto troppo! Si è sempre in continuo sbaglio!! Ne fai poche perché non ti fidi e ti danno contro… e fuggono perché non rinunciamo abbastanza della nostra vita per loro… invece… se dimostri affetto a calore giornaliero aspettando di vedere quel viso anche mezzora al giorno ti dicono frasi come: il bicchiere del nostro amore lo hai riempito tutto tu.. fai fare qualcosa anche a me!!… e poi fuggono ugualmente provando repulsione per te perché sbagli sempre. La tua vita , interessi, e soprattutto TEMPI.. non contano nulla!!!!!!
ODIOSI I telefoni spenti… non rispondono… se lo fanno.. durante le loro giornate di paranoia lo fanno dopo ore ore.. o il giorno dopo.. o giorni dopo.. e se chiedi che fine hanno fatto ti dicono che crei problemi!!!!! Loro lasciano il telefono a casa… oppure è scarico… oppure spento perché non vogliono sentirti e forse punirti perché li cerchi troppo!!
Il ritornare dopo fughe o dopo averti messo in panchina perché sei stressante e incuti terrore… e dire che forse si sentivano sole… senza chiedere una scusa e dichiarare che non le mancavi affatto!!!!!!!!! Se chiedono scusa è solo per qualche interesse nascosto che neanche riesci ad immaginare!!! Il ricattare se non coinvolgi SUBITO le famiglie.. magari poco dopo il loro ritorno da una fuga mentre un mese prima ti detestavano… poichè loro hanno bisogno di trovare rifugio presso altre case e famiglie e sentirsi protette.. appagate… sicure di una staffa dove appoggiare il piede poiché a casa loro regna il caos.. la freddezza e il menefreghismo dei genitori!!!
Gli ex che ritornano… ex mariti che tormentano… altri corteggiatori che si fanno avanti e loro ti sbattono in faccia.. con il sorriso… che hanno altri elementi pronti a prendere il tuo posto.. I ricatti e musi lunghi se non li soddisfi per i loro capricci… e magari lo fai apposta perché capisci ormai gli inganni… Le veloci proposte di convivenza che danno solo l’idea di falsi sentimenti per poi ritirare tutto perché eterne insoddisfatte… e darti ancora colpe di non essere abbastanza per loro.. poiché capiscono che ormai non ti fidi più.. e alla fine sono loro che non si fideranno mai!!!!! Ciò sono brevi sprazzi di come una donna egoista, vigliacca e manipolatrice si è comportata con me.
Katia.. non so come hai fatto a riaccettarlo ai suoi ritorni… riaccoglierlo dopo fughe… riabbracciarlo dopo allontanamenti e silenzi odiosi di ore o giorni interi… non è possibile porgere sempre l’altra guancia… non è possibile rimanere sempre in attesa… e poi ascoltare le loro manie di grandezza… i loro successi sul lavoro… i loro titoli di studio osannati e tu sei li solo ad ascoltare…. (quanto ti capisco)… e non vedi l’ora di andartene con i nervi addosso perché se tu stai bene o no in quella storia a loro non interessa!!!!!!!!!!! Ribellatevi… anche se soffrite… non inghiottite tutto nel silenzio… ribellatevi… e li vedrete fuggire senza la minima paura e timore di avervi perso!!!!!!!!!!
Grazie Marco, il tuo commento mi ha un po risollevato oggi perché ricalca esattamente la mia storia. Lui ha un’altra ora, lo sbandiera in ogni modo, pubblica le loro foto, ma l’altro ieri mi ha cercata di nuovo per sapere se l’avevo chiamato io con numero anonimo (assolutamente no), per rivedermi per farsi dare una cosa…..e con l’occasione declamare il bello della sua nuova storia in cui condividono cose, interessi etc etc senza problemi (che erano sempre e solo per colpa mia). Sono stata rigida, ho detto che non ha senso rivedersi, e lui ha chiuso la telefonata. Che senso ha tutto questo? Oggi ne soffro ancora. Sto cercando di reagire e resistere ma è difficile!
Caro Marco,
Non odiare le persone che ti hanno fatto stare male.. Certo, puoi provare rabbia, è un tuo legittimo diritto ed il tuo corpo non ha bisogno di reprimere emozioni così forti..ma poi, lascia andare, Marco. Il rancore ti fa solo del male, e non ti aiuta a crescere. Ti cristallizzi sui problemi irrisolti, sul bene che non hai ricevuto e se poi credi di poter andare avanti nella tua vita lo stesso, dementicandotene forse un giorno, quella storia rimarrà sempre una parte di te. E tu devi accettarla, altrimenti non potrai mai guarire. Ci sarà sempre qualcosa nelle tue future relazioni che non andrà bene, non sarai mai appagato.
Dare la colpa agli altri non serve a nulla, Marco. E vendicarsi o ribellarsi sarebbe come combattere contro un pendolo che ti ritorna incontro con una potenza maggiore.
Non sprecare energie, focalizzati sulle Tue responsabilità.
Cos’hai creato TU per fare in modo che una persona così ti agganciasse nella sua tela?
Cosa non hai risolto TU del tuo passato o cosa non hai avuto dai tuoi genitori che continui ostinatamente a voler riprendere da qualcun altro?
Ognuno di noi ha la propria bella fetta di responsabilità ma non ti sto dicendo di essere troppo duro con te stesso, ora.. Devi essere il genitore amorevole di te stesso. Che si prende cura di te, con pazienza e tanto amore ma che è deciso e fermo quando l’altro te sbatte i piedi e fa i capricci.
Quello che ho capito di me stessa è che io avevo la mia bella parte di manipolatrice verso questo individuo.
Non l’avrei mai detto ma è così..
Mio padre non mi ha mai dato affetto ed io non l’ho mai accettato. Mi sono resa conto che ho cercato sempre uomini impossibili per poter risolvere quella situazione che non sono riuscita a risolvere nella mia infanzia.
Usavo il sesso per ottenere quello che volevo. Questa è manipolazione.
Mi rendevo remissiva pur di vedere il mio uomo cambiare come volevo io.. Pensavo sempre che se avessi fatto tutto quello che voleva, se mi fossi dimostrata buona e avessi calpestato fino in fondo la mia dignitÀ, lui avrebbe notato i miei sforzi e sarebbe infine cambiato e mi avrebbe amata come volevo io.. Anche questa è manipolazione.
Finché non impariamo ad amare in modo AUTENTICO Non saremo mai felici veramente. Dobbiamo imparare ad accettare gli altri per quello che sono, perché non possono cambiare per noi. Non sarebbe giusto.
Ti auguro di trovare veramente la tua strada per essere pienamente felice Marco. Un abbraccio forte forte. Coraggio!
Colgo l’occasione per consigliare a tutti (uomini e donne) la lettura del libro “donne che amano troppo” di Robin Norwood. Per me è stato illuminante. Fa capire come le persone arrivano a dipendere così tanto dal proprio partner e ad uscirne.
Un abbraccio a tutti. Siate forti!
Ciao Marco.
GRAZIE KATIA
Grazie
Katia… io non ho mai riversato colpe su chi ho o avevo davanti… Se sbaglio sono il primo a riconoscerlo e a chiedere scusa. A volte teniamo dei comportamenti anche involontariamente sbagliati e non ci rendiamo conto di sbagliare con chi abbiamo davanti. Quello che odio sono i silenzi e le critiche o ricatti fatti alla fine.. sul punto di chiudere.. oltre che durante.. e comportamenti doppi che percepisci ma non riconosci come tali.. Il mio unico rimpianto è di non aver dato di più.. di non essermi lasciato andare come volevo.. lo avrei desiderato tanto.. ma purtroppo non mi sono mai fidato di quella donna. mai.. nonostante alla fine ero a chiedere di aiutarmi a capirla.. Sembra un paradosso vero? Voler dare… ma non riuscire perché non ti fidi.. ed essere criticato anche per questo. Il mio unico vanto invece è di non averle regalato quello che lei voleva con capricci… ricatti… cinismo perché capivo che non c’era spontaneità e sincerità. Sono cresciuto in una famiglia sana.. che mi ha trasmesso ideali e principi.. e non vedo in me particolari “ferite” infantili tali da essere agganciato da coloro che fanno leva su queste presunte carenze di ognuno di noi.. o mancanze tali da rendermi avido nel cercarle ed ottenerle per forza altrove. Forse ho altre debolezze? … chissà.. ma se tengo a qualcosa o qualcuno.. anche sbagliando.. ma non mi sono mai nascosto e non sono mai fuggito…. ma tentare di capire chi non vuole mai esporsi per farsi capire.. se non nei loro modi strani e doppi.. con il cinismo ed egoismo.. è molto difficile oserei dire impossibile.. e mantenere la calma idem. Un saluto a tutti!
Un abbraccio a tutti quelli che soffrono per mano di queste persone disturbate.
Una carezza ad ogni cuore rotto.
Un pensiero a quelle anime lacerate che hanno aperto la porta a chi ha distrutto l’ultimo briciolo di dignità..
Grazie… i messaggi semplici e sinceri aiutano tanto gli altri e se stessi… di piu’ di quello che si possa pensare.
A distanza di mesi dall’ultima volta che ho scritto, mi ritrovo con un dubbio, o meglio, sarei curioso di sapere se esiste una qualche relazione tra la patologia descritta in questo forum e il vaginismo.
Pur non essendo attivo nello scrivere ho trovato di grande aiuto le varie testimonianze e i commenti che si sono susseguiti, di chi, come me, ha sofferto o soffre ancora in seguito alla relazione con uno/a vampiro/a.
Il tempo mi ha dato le risposte, mi ha aiutato a capire, a comprendere cose che avevo già individuato durante la relazione. Questo mi da sollievo…non sono completamente “cieco”!!
Pur non avendo avuto alcun tipo di contatto da un anno, il ricordo della vampira si presenta quasi ogni sera prima di addormentarmi, come un fantasma. Perché?
La ferita non è di certo rimarginata…si va avanti.
PS: Un caro saluto al Dott. Brunelli e a quanti lottano!!
Grazie un caro saluto a lei e a tutti
Buonasera purtroppo a distanza di una nno è successo ancora incontro e mi infatuo luomo sbagliato piu giovane di me di parecchio carino da morire inc risi con la sua donna pieno di problemi economici depresso e con autostima sotto i piedi mi sorrideva da un paio di anni ma prpio per differenza di età evitavo di conoscerlo lo poi è successo anche perche viviamo molto vicini ed è stato dolce seduttivo sexy e soprattutto si aperto a me raccontandomi la sua vita e i suoi dolori e li dinuovo è scattato il desiderio di adozione oltre che l’attrazione(giovane bello )fisica che sicuramente è tanta.Ma lui ha iniziato con andare e venire e io inizialmente ho detto vabbeè è finta prima ancora di cominciare ma poi mi guarda sempre con quel modo e quel sorriso a cui non resisto e ci sono ricascata ora richiede una pausa e allora ho detto stop ma non so fi quanto durerà fino al suo prossimo sguardo dolce e accattivante?Dottore è davvero psicologicamente a terra mentre io ora sto bene ho ripreso il mio lavoro e un giro di amicizie nuove mi dica perchè lui
Perché lui in che senso i scusa? Perché ne sei stata attratta (sempre da uno stesso tipo di uomo “con tanti problemi” da affrontare, ad es) o perchè lui sta così male ed ha questi problemi?
Non si capisce il soggetto della domanda, forse è un errore di trascrizione
si scusa ti ho risposto giorni fa ma non appare qui..la risposta lho trovata su un altro articolo non di albedo pare che chi abbia capacita empatica sia destinato a soffrire si avverte la sofferenza altrui ci si avvicina e poi si scopre che sono persone incapaci di amare e ne ho la prova evidente…. di recente anche quest’ultimo uomo con cui mi vedo mi dice:non sono capace di ricambiare l’affetto e l’amore che tu mi dai..non voglio legarmi ma quando gli chiedo dichiudere la relazione dice di non volerlo .io lo guardo e invece vedo tutt’ altro la dolcezza la emana di suo vedo che invece qualcosa prova per me
Cara Maria Gabriella, pensi che sia lui a non capire di essere invece capace di amare? D’altra parte, potrebbe trattarsi di una persona che ne ha paura per altri problemi emozionali rispetto a quelli narcisistici (o meglio, si tratta a volte di problemi narcisistici differenti da quelli perversi), come ad es. cercare di evitare di assumersi le responsabilità che l’impegno di una relazione di coppia comporta. Ci sono anche persone che pur sentendo di non riuscire a ricambiare l’affetto dell’altro in modo adeguato e soffrendone, possono sentirsene e rimanerne però dipendenti. Forse tu provi particolare empatia verso uomini con caratteristiche di personalità infantili accentuate, anche prima che esse emergano e nel momento in cui l’altro si rivela in questo modo ti delude perchè anche anche tu vorresti giustamente qualcosa in più e vorresti staccarti ma lui no?
Cercasi Elisa affettuosamente. Dadasays
Un abbraccio a tutti quelli che soffrono per mano di queste persone disturbate.
Una carezza ad ogni cuore rotto.
Un pensiero a quelle anime lacerate che hanno aperto la porta a chi ha distrutto l’ultimo briciolo di dignità..
Grazie carissimo dottore,penso che il suo articolo sia il più professionale che abbia letto fino ad ora!Si ,sono stata anche io ed ancora non ne sono uscita totalmente,vittima di un narcisista maligno!La storia per fortuna è durata un anno e mezzo ma anche se pur breve il “virus” iniettato è ancora nel mio corpo.Sento di essere sulla strada giusta per liberarmene definitivamente ma ancora ho un pò di strada da fare!Sono in psicoterapia da diversi mesi ma sto lavorando sodo per riprendere in mano la mia vita!Pensi che l’ho scoperto da sola con chi avevo a che fare ,forse perchè non riuscivo a capire da dove venisse tanta cattiveria!Ve lo presento:Anni 53 bell’uomo,colto ,divertente,affascinato dall’arte,dalla poesia,sport estremi,il massimo per una donna come me 51 anni vedova da 14 anni con una figlia di 30 anni e 3 nipoti!E’entrato nella mia vita come un tornado,mi ha corteggiato,ogni giorno era una cosa nuova ,inviti a cena con fiori e buon vino tanto buon vino!Poi gite,laghi,fiumi ogni giorno era una scoperta!Non posso dire che mi mancassero i viaggi ne ho fatti diversi dopo il lutto ma questa era una storia diversa ,mi dispiace che non ho dato retta al mio istinto subito la prima sera che siamo usciti insieme ho sentito una sensazione di soffocamento!Le cose sono cambiate nel giro di pochi mesi,un’altra persona:Come dice lei Dottore non bisogna puntare subito il dito e giudicare ,sono cosciente di questo come sono cosciente che gli ho permesso tutto quello che mi ha fatto!Che dirle?Ogni cosa che facevo non era quella giusta,non sapevo scaricare la lavastoviglie,non sapevo apparecchiare mi diceva sei a casa tua e mi riprendeva su qualsiasi cosa!Ogni mobile della sua casa rappresentava la sua ex ,in un anno e mezzo non abbiamo mai parlato di noi solo delle sue ex!Mi derideva davanti alle mie amiche,prima salutava gli altri e per ultimo me,a cena con amici non mi rivolgeva mai la parola e camminava sempre diversi metri davanti.Mi ha detto delle cose sul mio fisico e sulla mia personalità che mi vergogno di scrivere,non ero nemmeno la donna ideale a letto,per poi essere la donna della sua vita la donna che potrebbe accompagnarlo nella vecchiaia.Sono riuscita a farmi dire che non mi amava ma lo sapevo già,e dopo due giorni mi ha scritto mi manchi,non ho risposto!E’ un anno che è finita la storia ,ora è tornato in veste di amico con la stessa presunzione e cattiveria.Non ne voglio più,sono stanca sto riprendendo in mano la mia vita e la mia serenità so che me lo posso permettere!Il carissimo “amico”ha problemi di alcolismo nascosti dietro una gran conoscenza di vini e liquori!Ora sono problemi suoi!Io in quest’anno mi sono data degli obiettivi:Ho fatto un corso in piscina per imparare a nuotare,ed ho imparato,mi sono lanciata con il paracadute a 4200 metri con istruttore e lo rifarò,e poi corso di inglese,yoga e la mia famiglia bellissima le mie poche amicizie ed il mio lavoro ed il mio cane!Non è semplice uscire dalla gabbia dopo che una persona di cui ti sei innamorata ti ha sempre fatto credere che non valevi niente!Ah dimenticavo i suoi sguardi verso le altre donne ,da brivido!Grazie carissimo Dottore del bene che mi ha dato ,ora so che sto incominciando ad amarmi!Con tanto affetto
Cara Costanza ci sono persone che fanno pagare agli alti le proprie frustrazioni, se ce ne innamoriamo siamo perduti. Tuttavia non dobbiamo perdere la nostra forza d’amore. Dobbiamo avere fiducia nell’amore in tutte le sue forme. Quando siamo stati traumatizzato nell’amore terrestre dobbiamo cercare fonti di amore celeste. La ferita narcisistica dilaniato deve purificare attraverso una nuova ricerca interiore e spirituale. Imprese speciali e grandi viaggi possono distrarsi, ma per tornare a ‘CENTRARCI’ nel nostro cuore è fondamentale un lavoro corp
o-mente su noi stess, la meditazione, l’arte rapida, la psicoterapia… insomma un percorso di crescita personale… verso una ‘NUOVA ALBA’
…. ancora prima dei ringraziamenti al Dott. Brunelli, inizio dicendo che sono un UOMO – basta con questi preconcetti che le tipologie di queste relazioni riguardano soltanto uomini vs donne, ho una certa posizione sociale e sono padre di una figlia di 4 anni, totalmente indipendente dal punto di vista economico sociale e con una buona posizione lavorativa …
…. ora nel ringraziare il Prof. Brunelli unico nella sua professione per specificità dell’argomento e senza aggravare il commento con la mia storia, già espressa su altri siti, ma senza risultato, comunque sono tutte uguali se non simili, (le storie non le persone intendo) vorrei soffermarmi su tre punti specifici alla quale ancora non ho saputo dare una risposta:
1) l’importanza del sesso – perchè con queste persone il sesso diventa follia e per follia intendo pura follia, questione fisica – psichica – questione di possedere – perchè sessualmente sono così capaci – quasi come un senso di voler mangiare l’altro per assaporarne il sapore della sua carne.
2) come fare ad uscirne – davvero vorrei un consiglio per come fare ad uscirne, mi parlano di no contact (wathapp – fb – messanger ecc) senza di lei mi sento un guerriero che non ha finito la sua battaglia.
3) Ossessione (dov’è cosa fa, con chi è) che probabilmente serve a scaricare tensioni, ossessione nel pensarla con altro – senso di colpa di non essere mai stato abbastanza e che con un altro sarebbe stata meglio …
Un piccolo post scrittum sulla mia relazione: alla fine ho perso tutto, tempo – denaro – rapporti, immagine (a causa dei numerosi tira e molla sempre miei sono passato per immaturo e superficiale, ma ogni tanto pensavo di impazzire e senza energie dovevo mollare la presa per poi ricominciare) nel contempo sono riuscito a liberarla dal rapporto con il suo ex (stolker verso di lei di me e della mia ex compagna nonchè madre di mia figlia) farla riavvicinare ai propri valori famigliari (genitori fratelli e sorelle) prima erano azzerati e soprattutto libera dalla gabbia in cui si era creata.
E alla fine mi trovo con la strana sensazione di non capire se sono il carnefice o la vittima e penso che questa persona oltre ad aver messo un piede su una mia mina infantile inesplosa (come lei Dott. Brunelli mi fa notare) ha riattivato un mio narcisismo assoluto … ti voglio mia a tutti i costi …
1) le vittime, non è che non lasciando la presa sono più narcisiste dei i vampiri … della serie ti voglio a tutti i costi e ti salvo io … fottendosi l’esistenza
2) ancora le vittime o prede sono semplicemente persone dannatamente con una coscienza ingenua ed ignorante dagli schemi infantili non risolti o c’è un narcisismo di fondo più pesante dei vampiri …
Dalle mie parole parole si capirà bene che la mia condizione del non se e del non io, smarrito completamente …
Ancora nessuno mi ha dato una risposta, visto quello che ho subito penso di essere più vittima che carnefice (sberle, tradimenti, umiliazioni, sarcasmo) io fermo immobile ad aspettare lo sviluppo di un rapporto che era immobile se non stagnante ed involutivo…
Troppo lento, almeno per me …
Grazie comunque
Fede 75
Gentile Federico, in linea generale lei ha compreso le dinamiche narcistiche nelle patologie della coppia, ma affinché tali conoscenze si possano applicare a se stessi in modo corretto efficace occorre un dialogo di grande fiducia con uno psicoterapeuta. Un conto è comprendere con la ragione cosciente e altro conto è comprendere nell’inconscio, ed è lì che si è creato il nodo da sciogliere o il danno da riparare. Noi possiamo leggere e studiare anche un enciclopedia specifica, ciò ci aiuterà, ma non sarà mai abbastanza se non si crea un ponte verso l’inconscio e come per tutti i ponti occorrono due sponde, una in noi e l’altra in un terapeuta capace di condividere ed elaborare i dubbi e le domande che lei qui esprime. Per quanto attiene alla questione sesso ricordiamo che si tratta sempre di un sesso fortemente legato all’amore ed esso viene vissuto ancor più che per il godimento in se stesso, quanto per mantenere un forte attaccamento. Più sarà dato è percepito godimento e più sembrerà di garantirsi l’attaccamento amoroso, nonostante le enormi pene per le incomprensioni ed anche le cattiverie sul pino relazionale e affettivo. Ma il godimento viene paradossalmente esaltato e drogato proprio dal clima di dolore psicologico di tipo ansioso depressivo generato da perenni conflitti e da minacce abbandoni che sempre incombenti. Rabbia e paura caratterizzano la relazione narcisistica con una folio a deux che ha certamente le sue responsabilità anche nella cosiddetta vittima. Ora come ben si sa il sesso sviluppa sostanze endogena di tipo ansiolitici e antidepressivo e quindi viene desiderato in modo parossistica per placare ansia e depressione dovuta alla relazione affettiva disturbata. Quando si fa sesso l effetto calmante ed insieme eccitante riesce almeno per un po’ a lenire il dolore psichico e questo genera una specie di effetto droga di cui disperatamente non si riesce a fare a meno. Ciò lo rende poi particolarmente eccitante come se con nessuno fosse possibile di provare sensazioni di godimento così straordinarie… ma questo non in realtà è dovuto al fatto che si paga con una sofferenza psicologica enorme che nella misura in cui è lenta dal sesso lo fa apparire super eccitante… io direi che invece il sesso può essere molto più bello e vissuto con complicità senza che ci si debba tormentare l anima… ma per arrivare a ciò è a liberarsi dalla smania di un ‘sesso droga’ ci vuole effettivamente un qualche percorso capace di curare la psiche ferita e dolorante e infettato da una relazione vampirizzante, che presume una tormento sa collusione tra vampiro e vampirizzato (per quanto il primo abbia effettivamente una responsabilità psicologica più negativa e spesso anche maligna).
Caro Federico,
Carissimo Dott. Brunelli,
Carissimi Voi tutti, vecchi e nuovi amici di questo blog…
Vorrei prima di tutto salutarvi ed abbracciarvi per infondere un po’ di forza e di coraggio ad ognuno di voi, a coloro che ce l’hanno fatta ed a coloro che ce la faranno.
Federico, ho letto il tuo sfogo e percepisco un mare di rabbia. Scusami se sono diretta, ma nelle tue parole ricavo la sensazione di un “bambino ferito”. Quando scrivo bambino, non intendo dire che sei immaturo, mi riferisco al protagonista interiore delle nostre ferite che, in queste situazioni, finalmente urla e si fa sentire.
Sai perchè finalmente?
Perchè ad oggi lo abbiamo totalmente ignorato. E’ solo con il dolore che lui si mostra, un dolore insostenibile, ma purificatore. E’ vero quanto dice il dott. Brunelli, per uscirne è necessario intraprendere un percorso con un terapeuta che possa tradurti quanto hai dentro. Da soli non ci si riesce, perchè quel bambino urlante è sì dentro di noi, ma non lo conosciamo affatto. Non fermarti a guardare l’esteriorità, ovvero l’immagine che gli altri percepiscono o possono percepire di te gli altri. Scava, scava nel tuo profondo per conoscere la tua sostanza. Non abbandonarti alla preoccupazione che ti fa credere che senza di lei ti perderai. Non è così: la solitudine non è una minaccia, anzi. Direi che è un prezioso alleato in questo momento: hai bisogno di energia per concentrarti su di te, non su di lei. Su di lei hai già speso abbastanza risorse, ricavandone solo lacrime: perchè vuoi continuare a farti questo? Ti vuoi davvero così male?
Se hai letto qualche mio post precedente, nel quale facevo un bel quadretto (per carità, del tutto personale, ma spero utile anche agli altri) dei vampiri amorosi, evidenziavo proprio il fatto che loro sono bravissimi a cogliere le nostre ferite ed a utilizzarle a loro piacimento. Questo è il fatto: loro usano fintanto che ne hanno bisogno, poi strapazzano e ti gettano via senza scrupoli. Hanno necessità di farti del male per stare meglio, perchè il dolore loro lo proiettano sugli altri, non certo su loro stessi.
Io non credo che tu sia vampiro e sai il perchè? ti poni delle domande, degli scrupoli, ti prendi cura di te e della tua sofferenza. I narcisisti maligni non sono capaci di farlo, non hanno il coraggio di affrontare i loro sentimenti, per questo scappano dagli altri ed anche da se’ stessi… non rimuginare su cosa hai fatto per lei, ma comincia a pensare a cosa fare per te e per la tua vita. Sei solo tu che puoi iniziarla: queste esperienze ci regalano la possibilità di riscrivere la nostra esistenza, consapevoli di cosa sia davvero necessario ricercare.
Pertanto forza, io sono convinta che, messa da parte la tua rabbia (che ci sta benissimo al momento), puoi intraprendere un grande lavoro su te stesso per tornare a respirare…
Ricorda: “si muore un po’ per poter vivere”… c’è una bella e saggia canzone che lo canta al mondo!
Caro Dottor Brunelli,
Carissimi tutti Voi, a distanza di tempo dalle mie ultime parole (causa intenso lavoro), trovo un po’ di tempo per scrivervi e per dirvi che sto bene.
La felicità, per chi esce dal tunnel, non è un miraggio!
Lo scorso mese di giugno ho definitivamente terminato la mia terapia. Ho trascorso i miei primi mesi molto bene, senza paure, senza quella strana sensazione ronzante di precarietà che non mi abbandonava mai.
Pure il mio inconscio sembra stare bene.
La sensazione che provo è di “pienezza”, una sorta di completezza del corpo e dello spirito che non mi fa più vacillare.
Ed anche se alla sera torno a casa stanca, stanchissima, ho ancora tanta voglia di fare: coltivo le mie passioni e i miei nuovi progetti. Mi sento adulta, capace di curare me ed anche gli altri! Nella mia vita, oltre al mio compagno, è entrata anche una micina: si dice che un animale domestico sia lo specchio del padrone, e se è realmente così, allora ne sono felice, perchè è una micia dolcissima.
Oltre a questo, ho ricevuto una bellissima richiesta dal mio fidanzato, una richiesta che mi ha riempito ancora di più il cuore di gioia. Il prossimo anno mi sposerò!!!
Quando ci penso, mi commuovo.
Perchè ho raggiunto l’amore, che – soltanto due estati fa – era un sentimento a me del tutto sconosciuto.
Piango di felicità e di orgoglio, pensando a quanto lavoro ho fatto ed a quanto mi fa bene oggi essere finalmente “libera” dai fantasmi del passato. Non li ho cancellati quei fantasmi, li ho semplicemente vinti.
Ma soprattutto, sopra ogni cosa, mi commuovo per la gioia e la beatitudine che la persona che sta al mio fianco ogni giorno mi dona. Perchè al mondo esistono persone meravigliose, capaci di farci stare bene veramente e di tirare fuori il meglio di noi.
Vorrei congedarmi da Voi assicurandovi che, dopo l’inferno, il paradiso viene davvero. Trovate tutta la forza che avete per attraversare questo inferno, perchè quando ne uscirete sarete persone nuove e scoprirete cosa è la vera felicità.
Tutto quanto ci accade ha sempre un perchè: pensate soltanto che dalla vostra esperienza negativa qualcosa di buono ne uscirà.
Un abbraccio ed un caro saluto a tutti Voi!
Serena
Grazie di questa bella testimonianza piena di comprensioni e buoni auspici per tutti!
Un saluto al Dott. Brunelli e a coloro che hanno scritto letto e commentato su questa pagina. Sono un uomo che sta cercando risposte ad un’esperienza vissuta le cui caratteristiche della donna che ho avuto si avvicinano molto a quelle di personaggi ambigui e manipolatori. Non ho mai attribuito la colpa della fine di questa relazione solo a lei e a tanti suoi comportamenti strani, ambigui ma avrei voluto soltanto capire meglio lei e comportarmi di conseguenza ma ormai è tardi. Sperando di non essere noioso ma di trovare alcune risposte vorrei provare a raccontare qualcosa di me. Ho 37 anni quasi 38, un buon lavoro e una famiglia alle spalle che mi ha sempre aiutato, consigliato, sostenuto e trasferito tanti valori.
Una storia amorosa, normale alle spalle di parecchi anni. La storia invece tormentata con questa donna è durata circa un anno, conclusasi da un paio di mesi. Conoscevo lei da diversi anni, tramite amici in comune. Lei ha 2 anni più di me e una situazione personale e familiare complicata e non semplice. Separata da anni, un figlio di 11, vive con i suoi genitori con i quali ha un rapporto duro da sempre. Un padre autoritario che non perde occasione per maltrattarla verbalmente anche per cose di poca importanza e trascurarla sin dall’adolescenza. La mamma, con un lavoro abbastanza importante, sottomessa al marito e incapace di sostenere e difendere la figlia, ormai quarantenne difronte alle cattiverie del papà. Insieme alle difficoltà familiari le si aggiunge un brutto rapporto con il suo ex marito (forse un’altra vittima) fatto di litigi e insulti quasi quotidiani. Lei si separò da suo marito poco dopo aver dato alla luce il loro bambino. Ero fermamente convinto di non aver mai voluto rapporti e legami con persone che vengono da divorzi e soprattutto con figli di mezzo ma purtroppo mi sono trovato in questa situazione e non ho saputo resisterle. Lei dopo la veloce separazione dal marito ha avuto parecchie storie, nessuna talmente importante per la vita, puntualmente terminate probabilmente per volere di lei o per incompatibilità con queste persone tranne l’ultima. La sua ultima storia, di 4 anni, con un uomo di quasi 50 anni che la tradiva in continuazione. Lei presa forse dallo sconforto mi contatta, mi cerca. Anche la mia storia di tanti anni era ormai in crisi e sul punto di terminare. Decisi di accettare questa nuova conoscenza. Tutto comincia con un pranzo, poi qualche uscita. Lei mi attraeva tantissimo, un viso magnetico, una voce calda, una mente molto intelligente, molto, forse troppo sicura di se ma allo stesso tempo sofferente (forse) per l’abbandono subito da poco. Lei è un insegnante. Sin dall’inizio lei si mostra dolce, buona, calma. Non ero sicuro se abbandonarmi a questa imminente storia poiché entrambi reduci da poco da esperienze negative. Non riesco e resisterle ed è subito passione, una grande passione, una forte intesa sia fisica ma con tanta voglia da entrambi di dolcezza e romanticismo. Passavamo molte notti in riva al mare delle nostre località, in spiaggia, ad aspettare l’alba. Temevo di innamorarmi di nuovo. In questo periodo c’erano dei segnali che mi facevano insospettire, alcuni suoi atteggiamenti strani, dubbiosi, ai quali non ho voluto da retta poiché non volevo impegnarmi subito: evitava di portarmi al suo paese poiché non voleva essere vista, spesso non rispondeva al telefono, spesso chiudeva le mie telefonate in presenza di altre persone o gli stessi suoi genitori o suo figlio, mi riportava frasi della sua mamma alle nostre prime uscite…”vedi di non fare altri casini”. Nonostante ciò la nostra intesa cresce. Lei parlava spesso della sua ultima storia di 4 anni, dei tradimenti subiti. Non parlava quasi mai dell’ex marito, costui era insignificante, una macchietta nella sua vita, era solo il padre di suo figlio. Era sempre infastidita dalla sua presenza, dal suo intromettersi nella vita di lei per seguire il loro figlio, ormai ragazzino. Lui non perdeva occasione per scriverle cose pesanti e mettere in luce il carattere bruttissimo di lei. Io ascoltavo, non commentavo e cercavo di capire se tutto ciò era una teatralità o se forse lei soffrisse veramente per la sua vita abbastanza complicata. Il nostro rapporto prosegue. In quel periodo io ero abbastanza impegnato poiché nonostante il mio lavoro, stavo terminando gli studi per laurearmi (studi ripresi successivamente in età più adulta) e avevo un lavoro che mi impegnava in alcuni fine settimana aiutandomi per ulteriori introiti per poter sostenere meglio le spese di una nuova casa. Cercavo di essere presente per lei il più possibile, di domenica, in mezzo alla settimana, rispettando i suoi impegni di mamma. Non volevo annullare subito e totalmente la mia vita e le mie abitudini per questa nuova storia. Avevo paura dell’intensità crescente di questa relazione e forse anche la sua situazione personale inconsciamente mi metteva in allarme ma la voglia di lei cresceva. Mi stavo innamorando e parecchio. Anche lei era presa, o almeno dava l’immagine di esserlo ma vedevo sempre un velo in lei, forse di tristezza e freddezza, qualcosa che la trattenesse, una sensazione di non chiarezza che aumentava insieme al mio desiderio di lei. In tutto questo periodo, tra le cose che mi infastidivano era la continua presenza dell’ex (quello di 4 anni) che con la scusa di riconsegnarle alcune cose, la cercava, la invitava, le scriveva. Lui, dopo anni di tradimenti le aveva chiesto di convivere, includendo anche il figlio di lei ma poco dopo la lasciò cambiando completamente versione e rinnegando la sua disponibilità ad accettare il figlio di lei. Lei era ovviamente delusa ma continuava ad essere forse succube di lui. (erano tutte bugie per fare la vittima?)
I miei dubbi sulle vere intenzioni di lei e sul suo equilibrio sentimentale verso me iniziavano ad emergere.
Nonostante ciò cercavo di stare il più possibile con lei quando era libera, quando non aveva suo figlio, di farle capire e sentire che io c’ero, ma allo stesso tempo cresceva in me il desiderio di capire se investire su questa storia o darmela a gambe e non solo soddisfare la nostra passione. Erano uscite frasi importanti e lei sembrava di nuovo felice. Lo ero anche io e tanto. Credo poco alle frasi ma molto alla pazienza e costanza nel cercare di dimostrare quello che si prova, anche con piccoli gesti.
Le cose iniziano ad incrinarsi e a peggiorare dopo alcuni mesi quando lei inizia a cambiare improvvisamente atteggiamento: inizia a distaccarsi, a diventare fredda, cinica, critica con lamentele verso me. Pretendeva che rinunciassi sempre più ad alcuni miei impegni lavorativi del fine settimana (che erano comunque saltuari), pretendeva che la portassi subito in vacanza e tutto ciò con cinismo e non con calma e dolcezza. Sembrava che io non facessi nulla per lei e per questo rapporto. I miei impegni, soprattutto con lo studio mi hanno portato a chiederle di rimandare queste richieste incessanti di voler partire a tutti i costi, prenotare, fuggire (forse per allontanarsi per un po’ dalla sua famiglia fonte di rabbia da sempre?) Era solo importante partire e star lontano dai suoi genitori credo. La mia vita e i miei problemi e impegni di quel periodo passavano nel dimenticatoio.
Io cercavo di capire meglio ciò che la agitasse, rassicurarla, di stare con lei il più possibile e di farle capire che iniziavo a tenere a lei chiedendole di iniziare a fidaci l’uno verso l’altra ma i suoi atteggiamenti critici, scostanti, freddi aumentavano sempre di più. Diceva di tenere molto a me ma le uscivano anche le prime frasi contraddittorie: Marco niente è per sempre!
Tante volte lei era impegnata per i suoi impegni di mamma ed io non mi lamentavo e rimanevo in silenzio ad aspettare.. aspettare.. aspettare.
Più io cercavo di capirla più lei si agitava, si innervosiva fino al punto di non volermi più vedere ne sentire. Le mie pressioni, domande, richieste pacifiche di chiarimento le mettevano ansia, paura, addirittura terrore.
Mai e poi mai pensavo che cercare di dimostrare i propri sentimenti o chiarire malintesi o spiegare i propri punti di vista, che inevitabilmente possono essere diversi in una coppia, potevano creare tutto questo. Non volevo metterle fretta ne ansia, capivo la sua situazione personale e i suoi problemi a casa che lei iniziò a descrivermi ma non tolleravo questo freddo distacco, fughe e chiusure totali. Chiedevo solo incontri pacifici, senza rabbia, senza paure. Non volevo e non tollerano più i suoi capricci. Era libera di fare ciò che voleva ma allo stesso tempo sentiva che io la mettevo in gabbia?? Non ne ha voluto sapere. Mi ha bloccato in tutte le possibili comunicazioni (cellulare, facebook). Non sapevo che fare, ero arrabbiato e tanto. Seguirono giorni… settimane…, di assoluto silenzio e distacco che mi buttarono nello sconforto. Le scrissi tante email in cui dichiaravo i miei veri e sinceri sentimenti per lei… che tutto ancora si poteva chiarire e sistemare… se c’era voglia di stare insieme… come anche lei aveva dichiarato.. ma ciò però con un sincero colloquio, confronto. Non tolleravo però più le sue critiche e ricatti.. Mi mancava molto, nonostante le sue stranezze e cattiverie e la sua quasi rabbia verso me.
Solo dopo tanti giorni lei rispose dichiarando che i suoi sentimenti non erano come i miei. non mi aveva mai amato.. i suoi “Ti amo” erano probabilmente attimi… e forse circoscritti all’intimità (stupenda e coinvolgente.. per me).. Lei non poteva darmi ciò che io desideravo e che le mettevo solo ansia, tanta ansia. Diceva di tenere a me ma non nel modo in cui io tenevo a lei. Riversava su di me le colpe.. la nostra relazione poteva continuare solo nei modi e modalità che lei imponeva (troppo comodo) e non secondo quello che imponevo io! (io non imponevo nulla, solo rispetto reciproco e dia) La mia vita , i miei tempi, sembravano non contare nulla. Mi augurava buona fortuna ma accettava, se io lo volessi, di continuare a sentirci ma solo tramite mail, per capire se io ero disposto a stare alle “sue condizioni” e poter coltivare ancora la relazione. Robe da pazzi. Tutto ciò mi sembrava assurdo: mi augurava buona fortuna ma voleva sentirmi tramite mail? Che gioco diabolico era? Io l’ho resa sempre libera e le mettevo ansia e paura se dimostravo di volerle bene chiedendo chiarimenti sani e a 4 occhi senza fuggire? Voleva confrontarsi solo tramite mail perché non voleva vedermi! Come una bambina.. una bambina di 40 anni. Questo gioco di mail dove confessò addirittura di provare invidia per me continuò per settimane e mi procurò tanta ansia, sospetti, dubbi, nervi. Aprire la mail la sera per vedere le sue risposte era una fonte di ansia continua. Mi sentivo un cretino, dipendente da quell’assurdo sistema comunicativo senza poterla guardare negli occhi. Forse mi teneva in pugno? Mi chiedevo cosa potevo aver mai fatto di così cattivo o grave da farla fuggire, renderla così ansiosa, così nervosa e rabbiosa verso di me.. L’avevo così trascurata e non me ne rendevo conto?? Avrò sicuramente sbagliato qualcosa ma non sono fuggito. Ero pronto a discutere e sistemare, bastava solo volerlo. Mi mancava da morire la magia dei nostri sguardi, la sua voce, il suo splendido viso, il suo sorriso. Tutto. Non durava da anni questa storia. Tutto è già consumato e finito in lei? Chiusura totale e negazione dei suoi iniziali affetti che sembravano inizialmente sinceri. Era tutto così strano e assurdo.
Ero troppo deluso e stanco di tutto ma improvvisamente dopo settimane lei riprese a mandarmi sms… qualche buonanotte… o piccoli saluti… non sapevo se insultarla, arrabbiarmi, ascoltarla, respingerla… Una sera mi chiamò molto tardi.. chiedendo di me al cellulare e su fb.. riattivando come se niente fosse tutti i contatti. Voleva parlarmi e sentirmi. Mi chiamò poiché era sola, depressa, in preda alle solite crisi familiari col papà despota e gli insulti dell’ex marito.. e io chi sono una spugna??? Non alimentavo le sue scuse.. il suo vittimismo.. il suo nuovo ritorno era una nuova coltellata e mi causò ancora + confusione. Voleva sapere se avessi una nuova compagna.. ma non si è mai degnata di darmi spiegazioni più esaurienti… e mai.. mai una semplice scusa… era normale per lei essere ritornata e chiedermi poi… di rivederci… solo in amicizia… per parlare… come se la mia sofferenza non fosse mai avvenuta.
Purtroppo ero debole e forse dipendente da lei e accettai di rivederla ma non per riprendere la relazione (ero troppo deluso e nervoso, ma desideroso di vedere come si sarebbe comportata). In queste nuove serate con lei ero estremamente diverso, freddo, ma dentro di me soffrivo come una cane.. Lei parlava in continuazione di lei.. del suo lavoro… delle sue nuove attività per specializzarsi nel suo lavoro… criticando sempre i suoi colleghi. In quanto a noi non le interessava nulla o poco nulla di come stavo io.. Io non le sono mancato per nulla. Mi ricordo alcune sue frasi in queste uscite: sai io sono sempre iperattiva, non sto mai ferma è difficile starmi vicino.. (io in silenzio) e poi… si avvicinava fisicamente e intimamente e io mi rifiutai… e le dissi: senti.. o ti togli questa maschera fredda che hai e provi ad avvicinarti in altro modo a me oppure io me ne vado.. voglio la persona che ho conosciuto all’inizio e non quello che sei ora… mi rispose: quella persona li ora non c’è più.. e se mi lascio andare non cambierebbe nulla… !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Per me erano frasi senza senso… mi cadevano le braccia… non mi arrabbiavo neanche più.. rimanevo freddo e non vedevo l’ora di andarmene… sembrava una bella statua… ma vuota… priva di sentimenti… priva di calore… priva di tutto… però mi chiese: ti prego dammi del tempo per capire. Ero stanco e temevo che quelle frasi erano ancora una nuova bugia… una nuova scusa per tenermi buono e non farmi fuggire. Le dissi: ok prenditi del tempo ma se il tuo sistema non cambia non voglio più saperne. Ancora una volta sbagliai… e permisi a lei di riavvicinarsi… la storia ripartì con grande slancio.. tanto amore… tanta passione… promesse… durante tutto il periodo natalizio. Bellissimi momenti e io ero tornato a vivere. Lei per la prima volta si scusò e disse: come ho fatto ad allontanarti? Ringrazio dio che mi ha permesso di riavvicinarmi a te! (tutte menzogne ovviamente). Diceva che io ero cambiato, ero un’altra persona e che apprezzava molto ciò. (io non ero cambiato affatto). Ero felicissimo ma il tarlo di una sua nuova fuga mi attanagliava la mente. Non volevo dichiarazioni, mi bastava solo averla davanti a me e sorridere. I suoi rari.. ti amo.. erano strozzati.. aveva paura a pronunciare ciò che sentiva o ciò che faceva finta di provare. Questo bel periodo proseguì con un vero trasporto, affetto. Mi propose poco dopo addirittura di trasferirmi da lei, nel suo paese.. nella sua casa dove al piano di sopra abitavano i suoi. Voleva iniziare in questo modo una convivenza per far si che io entrassi sempre più in sintonia con suo figlio per poi andarcene da quella casa successivamente. Accettai la proposta iniziando a fare programmi ma temevo sempre dentro di me una sua nuova crisi. Poco dopo mi chiese di portarla a conoscere la mia famiglia che sapeva quanto questa storia mi aveva fatto soffrire. A questa richiesta io rimandai.. rimandai.. non accettai immediatamente e le dissi chiaramente: io ti voglio e tengo a te ma ho dentro me la paura di una tua nuova fuga. Dammi un po’ di tempo prima di coinvolgere completamente i nostri genitori.. voglio far crescere ancora questo nostro sentimento… sta avvenendo tutto di nuovo molto in fretta.. sono felice di queste proposte ma fino a 2 mesi fa mi detestavi ora mi chiedi di convivere e portarti subito dai miei. Voglio crederti e riporre fiducia in te. Ora però sono io che ti chiedo un po’ di pazienza. Se ti porto dai miei e fuggi di nuovo i miei soffrirebbero più di me. Invece di rassicurarmi e darmi solo qualche piccola dimostrazione del suo attaccamento vero a me… non chiedevo nulla di particolare… ed ero pronto a darle tanto, tanto di più. Iniziò un nuovo secondo cambiamento in lei… una nuova mutazione del suo carattere… dall’amore, affetto e tenerezza passò con molta calma di nuovo al distacco… freddezza… disinteresse verso di me.. verso di noi… e le sue critiche verso tante cose della mia vita (alle quali io non rispondevo neanche più) io non volevo allontanarla ma chiedevo solo una maggiore partecipazione proprio in virtù delle sue fughe e comportamenti ambigui e altalenanti di 2 mesi prima.
lei era rimasta delusa forse dalla mia paura a portarla dalla mia famiglia.. ma il mio comportamento verso lei non era cambiato, i miei sentimenti neanche, tutt’altro.. L’amavo tanto ma riuscivo a fidarmi. La sua freddezza peggiorò sempre più. Io ero di nuovo deluso, in trappola, mi sentivo non libero di esprimere i miei sentimenti e venivo spesso contrariato, criticato, sminuito anche per stupidaggini. Mi sentivo solo. Una particolarità che io detestavo: pretendeva il mio vestire bene, il mio essere preciso e impeccabile quando stavamo insieme. L’essere sempre profumato altrimenti non si lasciava andare fisicamente o ad effusioni gentilezze o altro, per me importantissime in qualsiasi situazione di intimità senza il bisogno di apparire, di profumarsi. Se la raggiungevo appena uscito da lavoro, desideroso di vederla prima che lei tornasse a casa dal figlio.. il mio non essere sbarbato o con abiti freschissimi era interpretato da lei come un’offesa. (ma stiamo scherzando?). Per me non erano problemi questi.
Ogni tentativo di abbattere di nuovo questo muro era solo un ricevere frasi cattive facendomi passare da egoista, da colui che la importuna e la stressa solo perché volevo sentirla, chiamarla, chiederle come è andata al giornata.. lei aveva troppo da fare per ascoltare me che la cercavo preoccupato dai suoi nuovi silenzi… lei sempre aveva cose più importanti da fare, il suo lavoro (aimè precario), il figlio.. io non potevo chiamare quando avevo voglia o chiederle di vederla anche mezzora al giorno poiché desideroso di ogni singolo attimo con lei.. Arrivò a dire con tanta cattiveria: “Io ho la mia vita i miei problemi.. tu me ne crei altri invece di risolvere quelli che ho già… sei un egoista solo incentrato su te stesso, sei un dittatore che non mi lascia vivere.. io faccio quello che voglio e vado dove voglio… non ho bisogno del tuo aiuto o sostegno… (ancora una volta ero io quello sbagliato, quello in errore)… e poi spesso critiche sui miei modi di fare… e non esitava a dirmi di altri uomini che la invitassero ad uscire.. Di nuovo ricatti: se non mi porti in vacanza ti mollo, se non mi porti dai tuoi entro 10 giorni ti mollo. Io iniziavo a riderle in faccia.. e iniziavo ad aver chiaro che molte cose non quadravano. Tutto dipendeva dal fuggire da casa sua? Tutto dipendeva dal mio rimandare l’incontro con i miei? Purtroppo temevo una sua nuova fuga e volevo per ora lasciare in disparte i miei e i suoi e non coinvolgere nessuno.. Ne avevo abbastanza… ero fuori di me.. l’amavo davvero ma ero solo contro non so che cosa. Mi sentivo solo.. Iniziai a cercarla di meno… per riprendere un po’ di tranquillità… ero sempre nervoso e agitato… Lei si accorse di ciò e mi rinfacciò anche li che ci facevo apposta. Mi ricordo una sua frase: io voglio quello che vuoi tu ma se ti agiti e ti lamenti io non ti reggo. (non riuscivo ad essere calmo e far finta di niente, lei viveva nel suo mondo, io sembravo non esistere). La situazione precipitò i primi di maggio quando dopo una giornata passata insieme con i suoi amici le dissi: “io non ce la faccio più.. non ti capisco più… non capisco se ti manco.. se non ti manco.. se ci tieni.. se non ti importa più nulla… non rispondi più.. avrò dei difetti ma non riesco a sostenere il tuo modo di fare freddo, evitante, privo di interesse verso me… verso noi.. i tuoi sentimenti sono come un’altalena… pure a letto sei una mummia.. Prima mi chiedi di convivere… e poi se ti chiedo di aspettare a coinvolgere le nostre famiglie fuggi di nuovo… e ancora rabbia e critiche sulle mie nuove ansie… Lasciamo da parte le nostre famiglie e pensiamo a noi, siamo adulti, ma solo se lo desideri veramente! Sei solo capace di osservare, di pretendere e verificare se io faccio le cose che tu vuoi! Toglietelo dalla testa! Mi sto esaurendo! Me ne vado!” e piansi davanti a lei… Lei era solo agitata ma non ha mai pianto… mai… mi bloccò di nuovo e mi disse: aspetta dammi un’altra possibilità. Io non risposi. Le mie arrabbiature non erano tollerate da lei. Mi voleva sempre buono e calmo ma io per carattere sono impulsivo ed era impossibile stare calmo e inghiottire i suoi modi di fare. Non stavo zitto, non volevo subire ma urlarle contro che l’amavo e non volevo una mummia accanto a me.
Il giorno dopo dovevamo vederci ma non rispose alle mie chiamate.. con la probabile scusa del figlio malato rimase a casa e scrisse solo un sms in tarda serata… in cui mi dava l’addio: non ti amo, ci siamo solo voluti bene, trovatene un’altra. Sei emotivamente chiuso (era lei quella chiusa e crudele) e mi pento di averti fatto conoscere mio figlio. Mi metti l’ansia e sei solo incentrato su te stesso (era lei che pensava solo a se stessa nei suoi innumerevoli silenzi). Io sono tornata nella situazione di novembre, Non ti voglio, non voglio passare la mia vita con te! Sei un ragazzino, trovatene una senza figli! Devi stare lontano da me e da mio figlio che è l’unica cosa a cui tengo! Prima eri tu a non fidarti di me ora non mi fido io id te! Ci sono più lati negativi che positivi nella nostra storia! Mi hai deluso! Sento la repulsione per te! Non vai bene per me! E’ finita! …………… (addirittura la repulsione)… Queste frasi me le ha ripetute anche a 4 occhi in faccia. Cosa risponderle? nulla. E’ fuggita di nuovo bloccando ogni mio contatto con lei. La fiducia che stavo riponendo e a fatica in lei è caduta sotto terra di nuovo e ora e non ho la forza di cercarla ne di vederla. Mi sto chiedendo da quasi 3 mesi se le mie colpe sono così gravi.. è solo mancanza di amore in lei oppure aveva dei problemi nel relazionarsi con me? O forse ho io dei problemi?! Come è possibile chiedere di convivere ed informare i suoi genitori se non è pienamente convita di ciò che prova per me? Solo per una finta apparenza? perché solo critiche? perché si è messa sempre su un gradino superiore per poter osservare quanto e cosa io facessi per lei? lei ha solo criticato.. mi ha esasperato.. Dubbi e silenzi! Io ho cercato sempre di difendermi e il mio perdere la pazienza ed innervosirmi era inevitabile.. (volevo tutt’altro con lei e non essere costretto a provare nervi e rabbia). E’ una delle tante storie che non hanno funzionato oppure lei è davvero una donna anaffettiva e difficile che mi ha utilizzato fino a che le facevo comodo? Pensavo che avesse paura di innamorarsi di nuovo.. a lasciarsi andare e nella prima parte della relazione ci poteva anche stare… ma poi.. questa tesi non regge. I suoi TI AMO erano bugie o meglio.. attimi. Volevo darle di più, forse non ce l’ho fatta, ma volevo essere apprezzato come uomo e non come lo zerbino che la porta subito in vacanza, cene e centri benessere! Non solo passione, ma me stesso con pregi e difetti.. forse non mi ha voluto.. non è in grado di dare amore e forse neanche di provarlo? Non lo so. tenevo tanto a questa persona.. in virtù forse della bellissime ed intense sensazioni che ho provato anche se per un anno appena. Mi manca tanto ma la sua ambiguità, critiche, silenzi, fughe e negazioni fanno ancora più male. Era solo una maschera? Mi manca tantissimi e non riesco a togliermela dalla mente. Ogni giorno sono sul punto di chiamarla, di scriverle, di dirle ciò che ancora provo per lei ma puntualmente non lo faccio poiché lei prova repulsione per me sono sicuro che ha un’altra vita. Non ho mai scritto su blog del genere, mi scuso se sono stato troppo lungo ma spero di trovare giovamento da una sua risposta o commento Dottore. Un caro saluto.
Grazie per questa intensa testimonianza. Mi spiace per come lei si possa sentire. Queste situazioni sono strazianti. Il fatto di poterle esprimere , anche scrivendo e confrontandosi, aiuta l’inconscio a trovare una via di sfogo e anche di elaborazione. Dopo aver scritto e comunicato la propria esperienza avviene un primo cambiamento interiore perché questo impegno espressivo ci costringe a ponderare, riflettere, vedere le cose con maggior chiarezza e anche ad incanalare le emozioni verso una presa di coscienza. Anche l’altro ci appare in modo di verso, in qualche modo lo oggettiviamo, lo analizziamo e questo crea un primo distacco terapeutico al fine di poterlo affrontare con maggior consapevolezza. Non tutti si rendono conto che il solo scrivere e confrontarsi in un ambito ‘protetto’ informato e solidale come questo ha già un suo piccolo, ma importante effetto terapeutico. A chi piace scrivere e scrive molto il racconto della sua esperienza è un ‘importante via energetica per dare sfogo ad un ingorgo interiore che altrimenti potrebbe essere ancora più pesante. E’ come far sanguinare la ferita, o anche come vomitare, ma in qualche modo serve a liberarsi di contenuti troppo pesanti da digerire e dannosi per l’organismo psichico se restassero lì, inespressi.
Talvolta non si ricevono risposte esplicite. Le persone non sempre sanno cosa dire o suggerire. Ma bisogna sapere che dentro di loro molte persone vorrebbero poter dire qualcosa e scambiarsi un aiuto. Anche io come psicoterapeuta non posso dare suggerimenti espliciti e diretti perché per farlo dovrei almeno avere un colloquio, un approfondimento in seduta. Però qui possiamo prendere coscienza degli aspetti psicopatologici, o comunque dolorosi e disturbanti della vita amorosa, nostra e degli altri, e quindi ciascuno offre uno spunto per capire. Le risposte sono anche nelle testimonianze degli altri dove ciascuno può spesso trovare qualcosa di se stesso e della sua esperienza. E’ così che raccontandosi e leggendo i racconti degli altri nel nostro inconscio elaboriamo un senso alla nostra sofferenza, ci rendiamo conto che non siamo soli e che c’è una solidarietà per quanto possa essere espressa in modo virtuale. Questo fa bene, aiuta a ritrovare fiducia nel cuore. Per appr4ofondire ciasdcuno deve cercare una sua via con la psicoterapia e con la ricerca interiore. Ed in tal senso questo blog e la pagina FB connessa offre molti suggerimenti. Quindi grazie per la partecipazione e ricordatevi che quando scrivete la vostra esperienza vi fa bene e che in questo modo state anche rispondendo ad altri e altri rispondono a voi, anche se modo indiretto, con solidarietà e comprensione.
Scappa ! Scappa via ! Metti distanza e circondati di persone buone che capiscano la tua situazione bene e siano in grado di sopportare anche tuoi periodi difficili. Leggi tutto quello che puoi leggere sul tema e fallo leggere (la gente tende a non credere a queste storie specie se sei uomo). Sarai scontroso tenderai a stare da solo e a non saper più stare con gli altri e hai bisogno di aver vicino persone in grado di sopportare i tuoi malumori. Dormi (scommetto che ti ha fatto dormire poco). Riposa. Sogna. Curati con i sogni. Scommetto che hai fatto sogni angoscianti. Ma lentamente cambiano, più la allontani più cambiano. Cerca di sforzarti per trovarti degli interessi che possano nutrire la tua anima, come musica, arte, poesia, narrativa, viaggi. Non stare da solo. Sforzati. Scappa via, metti acqua. E’ una follia senza fine. Io mi vedo in te. Scappa via !
Ciao Jo! Non sono scappato.. non è servito.. è lei che è scappata.. sicuramente con un altro corteggiatore. Ho letto molto sull’argomento.. è un mondo nascosto e buio. Ma la colpa è nostra che anche a distanza di mesi pensiamo all’accaduto.. ai perché.. accanendoci con loro.. poi con noi.. poi con loro.. dovevamo fare… non fare… dire.. non dire.. rinunciare di più… non rinunciare.. essere se stessi non basta. Solo solo fiero di non averle dato quello che lei chiedeva con i capricci.. e non con pazienza e rispetto. Io non le chiedevo nulla, solo più partecipazione se tutto ciò che era successo era vero e non una menzogna. Sono fiero di aver provato a metterla alla prova.. dopo la sua fuga e ritorno.. fiero non di non averla portata in famiglia… come lei ardentemente chiedeva forse per trovare un nuovo rifugio lontano da casa sua. La mia vita è andata avanti, il mio lavoro.. interessi .. attività.. e nuove amicizie inaspettate e vere. Poi quando sto da solo mi deprimo. L’ho sognata un paio di volte e in una di queste lei mi diede in mano una lettera… lunga..ma incomprensibile.. più mi avvicinavo per leggerla più mi sembrava di vedere doppio… o leggere una scrittura incomprensibile. Fa quasi sorridere vero?!
scappa via fino a quando il pensiero di lei/lui sarà epurato fino al punto che resterà il ricordo del folle battito d’ali di farfalla
Grazie per questo contributo poetico così autentico e ispirato. La poesia è la forza più soave per curare le pene del cuore ed insegnarci ad amare.
Buongiorno Dottore, grazie per questo spazio virtuale che mi ha fatto comprendere che potrei essere una vittima di un narcisista patologico.
Vorrei raccontare la mia esperienza e avere un parere da lei se il mio caso rientra nel tdn e magari dei consigli dagli altri che ci sono passati.
Un anno fa, dopo 5 anni di convivenza, ho lasciato il mio compagno e convivente, persona anaffettiva che mi aveva fatto vivere una profonda solitudine. Mi è sembrato di vivere con un fantasma, mai un bacio, mai qualcosa che potesse farmi sentire amata, anche se diceva di amarmi; dialogo zero. Ho provato a parlargli della mia sofferenza, ne ho ricevuto maggiore chiusura e ancora più distacco, con conseguente colpevolizzazione per le mie lagne.
Ho deciso di prendermi una pausa, per vedere se il distacco lo avrebbe svegliato dal suo torpore.
In questa pausa ho conosciuto un ragazzo, dolce, gentile, affettuoso e disponibile al dialogo. Seppur in amicizia, abbiamo percepito da subito un’attrazione reciproca, ma il nostro vederci era finalizzato all’inizio a confidarci le pene d’amore di entrambi. Anche lui aveva sofferto e trovava in me un’attenta ascoltatrice e consigliera.
Finché la relazione non è diventata più intima: praticamente eravamo come fidanzati, pur non essendolo.
Solo ora capisco che la nostra meravigliosa intesa era lui che si travestiva del mio sogno d’amore! Sembrava aver quasi dimenticato il passato, sembrava proprio volermi, ma che ci andasse piano per paura di soffrire ancora.
Dopo un po’ però è mutato, dallo stare sempre insieme ha cominciato a sfuggire, diceva che aveva in testa l’altra, ma poi si circondava di una marea di amicizie femminili, tutte ragazze con storie andate male, tutte che lo volevano e lui che diceva di rifiutarle perché ancora attaccato al precedente amore.
Raccontava di essere amato da tutti, in particolare nel luogo di lavoro, invidiato da chi era meno bravo di lui, e con i suoi modi gentili accattivava tutti.
Invece con me era duro: io e le altre non eravamo mai all’altezza della donna ideale che professava di cercare, sproloquiava di sani principi, puntualmente disattesi, malignava del sesso maschile interessato solo a raggirare le donne per il sesso.
A me diceva che avevo sbagliato col mio ex, mi spingeva a ritornare con lui, a fare la vera donna, a pretendere che lui mi desse ciò che mi era mancato a lungo, diceva che non sopportava le coppie che alla prima difficoltà si mollano, e non era il mio caso, ma non voleva sentire ragioni. Aveva cominciato a minare il mio orgoglio di donna, poiché in tutti i modi mi colpevolizzava perché volevo lui mentre non ero all’altezza di amarlo, nonostante gli fossi stata affianco, nonostante tutto quello che facevo sembrava renderlo felice, quando poi dialogavamo io non ero mai abbastanza e per dimostrarlo meglio sottolineava sempre i miei difetti, quando fino a poco tempo prima era un elogio continuo dei miei pregi. Ed anche questi non venivano più visti con positività, ma smontati ed equiparati a difetti, insomma tutto in me era difettato, anche ciò che gli era piaciuto in principio, però continuava a fare il semifidanzato e continuava il sesso, unica cosa in cui ero insuperabile, ancora…
Più sfuggiva più io ero piena di dubbi, incertezze, e più chiedevo spiegazioni più lui continuava a farmi sentire poco importante, colpevole di non capire, visionaria, come se ad illudermi fossi stata io.
Più chiedevo spiegazioni più mi faceva passare per appiccicosa, per cattiva, per manipolatrice. Il tutto senza mai essere direttamente cattivo, ma con gentilezza e dolcezza, così da far sembrare la mia rabbia ancora più inopportuna.
Finché non ha deciso che dovevamo restare amici di facciata: salutarci cordialmente se ci incontravano, ma non vederci e sentirci più. E se provavo a dire che era assurda questa richiesta, dopo quello che c’era stato, più lui sminuiva il nostro rapporto e accusava me di volere che mi amasse per forza.
Io ho cercato di smascherare tutte le sue bugie e ci sono riuscita sempre, ma quando gli presentavo la verità inequivocabile, lui era capace di girare il discorso sempre in proprio favore, avere sempre l’ultima parola, manovrare i miei comportamenti perché le cose andassero come voleva; dimostrando che io ero infantile e lui maturo, cattiva e lui buono, macchinosa e lui semplice e pulito.
Ora sto cercando di uscirne, provo rabbia verso di lui perché non ammette la verità, provo disgusto verso tanta violenza sottile, ma sempre violenza. Non ho potuto vendicarmi, cosa che è diventa infine l’unica maniera per non sentirmi usata, ma ho capito essere vano ed inutile, tanto si lotta con un boomerang in mano, che torna sempre a colpire me. Mi sento colpevole, poiché da donna adulta e con una certa esperienza di vita, una buona autostima, una vita piena, mi sono fatta accalappiare da poche e scontate moine, nonostante c’era chi mi volesse aprire gli occhi, ho continuato a tenerli chiusi, è tutt’ora mi odio perché mi manca, perché ho cominciato ad aver paura dell’amore, ad odiare l’amore stesso, al punto che mi urtano i più comuni gesti di affetto.
Grazie per avermi permesso di raccontarmi ed un grande in bocca al lupo a tutti quelli che lottano con il proprio vampiro interiore!
Grazie per questa coraggiosa e significativa testimonianza. Più ci confrontiamo e ci esprimiamo e più possiamo autoaiutarci e aiutare gli altri a crescere e a trasformare esperienze amorose che possono essere strazianti oltre che delusive, in comprensione, conoscenza, amore… questa è la migliore risposta che si può dare al male e alla negatività, trasformare i rovi di spine in cespugli di rose https://www.albedoimagination.com/2013/08/la-rosa-nellanima-il-se/
Buonasera Dottore e complimenti per questo articolo molto interessante.
Vorrei raccontare la mia storia, un po’ per avere un’opinione da parte sua e dei commentatori, un po’ per liberarmi di un peso che mi affligge da un anno in particolare, ma forse anche da maggior tempo.
Sono una donna di 36 anni, lo scorso anno sono arrivata a toccare il fondo per colpa della mia vita sentimentale: convivevo con un uomo da 5 anni, un uomo distratto e molto anaffettivo, una relazione davvero difficile poiché mi sono sentita via via sempre più sola, abitavamo sotto lo stesso tetto, ma mi sono sentita incompresa e non amata.Mi sembrava di stare con un fantasma. Perciò dopo vari inutili tentativi di dialogo, ove spiegando il mio disagio ottenevo sempre o una più forte chiusura da parte sua o peggio una colpevolizzazione nei miei confronti per le mia rimostranze riguardo la sofferenza che mi causava, ho deciso di lasciarlo sperando si ravvedesse. La pausa era intesa come riflessione, non come rottura definitiva.
E proprio nella pausa sono incappata in un ragazzo che solo oggi mi è chiaro essere un narcisista patologico.
Il tutto è cominciato come un’amicizia, ma si capiva esserci da entrambi anche forte attrazione, ci siamo avvicinati perché entrambi soffrivamo per amore e fra un consiglio ed un’altro dall’amicizia si è finiti ad una relazione più intima.
Eravamo sempre assieme e lui pareva preso, pur dicendo che soffriva ancora per un’altra donna. Ho pensato che fosse una fase di passaggio, che aveva bisogno di tempo, anche perché la nostra intesa era perfetta.
Ho solo dopo capito che questa intesa era lui che si travestiva con le sembianze del mio sogno d’amore: dolce, premuroso, amante molto intenso e attento, grande ascoltatore, disposto nel dialogo, affettuoso a livelli quasi inaspettati; in una parola tutto ciò che mi era mancato fino a quel momento.
Tempo pochi mesi e ha cominciato a mutare, sfuggire, essere contorto e incomprensibile, indeciso fino all’inverosimile, al punto che mi ha spinto a riprendere la storia precedente.
Ha cominciato dicendomi che aveva un’idea di donna al suo fianco cui non corrispondevo, che dovevo essere più donna e pretendere dal mio ex quello che mi mancava, ha cominciato a guardarsi intorno, avere molte amicizie femminili, delle quali diceva essere delle ragazze che lo volevano a tutti i costi e che lui si trovava a doverle rifiutare, perché in cerca di quella donna ideale cui nessuna mai arrivava.
Sul lavoro ha iniziato a dire che era amato e stimato da tutti oltremisura, che molti provavano invidia per lui e riguardo al genere maschile era sempre molto critico, affermando che altri uomini trattano male le donne, che vogliono solo sesso e che non sono fedeli, mentre lui appariva sempre come un santo. Peccato che intanto faceva finta di essere mio “amico”, mio e del mio ex, ma che poi mi frequentava in tutti i sensi, anche dal punto di vista sessuale. Il rapporto era morboso, messaggi continui e uscite tutte le sere.
Finché non ha cercato di liquidarmi molto in fretta: da 20 messaggi al giorno a 0, dal vedersi tutti i giorni, al nulla o quasi, finché ha deciso che dovevamo restare amici e basta, ma di facciata, cioè salutandoci quando ci incontravamo, ma senza sentirsi nè vedersi più. Io gli ho confidato che provavo un sentimento, lui diceva di provare ancora amore per la sua ex, che avrebbe cercato di riconquistarla, ma non lo faceva mai e mi spingeva sempre più verso il mio ex.
Tutto questo mi ha creato una ferita dentro: mi sentivo di impazzire, come era possibile che mi fossi sbagliata, i segnali c’erano tutti, ero convinta che anche lui provasse le stesse cose che provavo io, ma che la delusione precedente lo frenava nel lasciarsi andare.
Io sembravo una pazza, perché chiedevo spiegazioni, avevo visto coi miei occhi e percepito molte emozioni reciproche, lui mi faceva passare per una visionaria, una appiccicosa, una che voleva costringerlo ad amare per forza, ed io ero sempre più confusa. Ha iniziato a trattarmi male, mai in maniera diretta, sempre con quella dolcezza che cominciava ad avere tinte oscure, ma sotto minava la mia sicurezza di donna, facendomi sentire non all’altezza di essere amata da lui.
Quando ho cominciato a svegliarmi e capire che incubo fosse, oramai aveva minato tutte le mie certezze e mi teneva in pugno. Anche quando ho cercato di non obbedire più a ciò che voleva, ha trovato il modo per farmi passare per una persona infantile, che non aveva capito che era solo un’amicizia e che mi ero illusa da sola: in una parola lui non aveva colpe.
E così ogni volta che il mio orgoglio voleva sentirsi dire che era stato lui a raggirami, ogni volta che gli chiedevo di ammettere le sue colpe, lui aveva sempre la giustificazione e volgeva critiche pesanti a me. Ogni volta, senza mai avere la soddisfazione di ragionare alla pari, di vedere un uomo assumersi le proprie responsabilità, sempre denigrata e raggirata, sempre più in basso. Anche se dicevo che volevo rimanessimo due estranei, venivo puntualmente accusata di essere la cattiva, e lui passava sempre per il bravo ragazzo senza colpe, che aveva la missione di consolare fanciulle deluse da uomini sempre più interessati a trattarle come trofei, mentre lui appariva il moralizzatore cui tutti si rivolgevano per un consiglio.
Ora io non mi piaccio, mi colpevolizzo per ciò che mi è accaduto e a momenti cado ancora in quella incredulità che mi offusca la vista e non mi permette di vedere le cose con chiarezza.
Non so se ne sto uscendo, ma mi sento triste e depressa e cosa ben più grave fatico a credere nell’amore. Sono un’altra persona, non mi riconosco più.
Accetto consigli utili e seri da tutti voi,
Grazie e in bocca al lupo a chi ne ha sofferto ma sta uscendo dall’incubo.
“si perde solo quello che non si ha”.
ho letto questa frase in un libro di Anna Marchesini che mi ha fatto molto riflettere.
siamo portati a credere che perdiamo solo ciò che abbiamo ed, invece, a ben pensare si perde ciò che non si ha, perché chi c’è resta sempre e non va via.
perché è proprio vero che laggiù nel fondo e lassù sulla cima più alta alberga la compassione. nobile sentimento dei puri di animo. chi non la nutre vive della pochezza che la vita quotidiana offre e non conoscerà mai il volo delle aquile.
un abbraccio a tutte le persone che scrivono su questo forum cercando di aiutarsi l’ uno con l’ altro e ci riescono. La sincerità e l’ onestà interiore nel cercare di analizzare i tanti sentimenti contrastanti di rabbia e dolore, di gelosia e rimpianto per non aver capito prima, sono delle doti che sicuramente vi aiuteranno a sanare questa profonda ferita. Noi dell’ Associazione Albedo abbiamo negli anni incontrato e conosciuto tante, tantissime persone che hanno superato il trauma doloroso e sono riuscite a rigenerare la propria vita riempiendola di amore, interessi, nuove opportunità e salute. la vita ha la capacità di rinnovarsi continuamente, non bisogna cedere al dolore ma viverlo come una sfida per trasformarlo, cercando come state già facendo di non isolarvi dagli altri ma cercando la compagnia delle persone buone, come voi, che avete tanto da dare e per questo siete stati succhiati da chi vi invidiava e vi invidia per tutti i doni interiori che avete. Questo è il punto: le persone brave non devono soccombere, possono aver sbagliato, essere stati creduloni, infatuati dall’ attrazione erotica, possono essersi illusi ed aver chiesto troppo alla loro capacità di sopportazione, ma non per questo devono soffrire per tanto, troppo tempo. Soffrite giusto il tempo che vi è necessario per capire e trasformare, decidete anche voi quando debba durare il il tunnel. L’ amore è dentro di voi, i momenti belli che avete vissuto sono stati possibili perchè voi siete belli, siete amore, capaci di amare e dunque tornerà sempre l’ alba per voi, tornerà sempre a splendere il sole.
Piccola recensione dopo questo mese e mezzo di distacco dalla Vampira.
Premesso che non sono riuscito a mantenere un distacco completo perchè il soggetto in questione a distanza di 4 …5 o 6 giorni tornava a scrivermi, o per commentarmi in modo simpatico la foto di wazzup o chiedermi o aggiornarmi su cose molto sciocche e di scarso interesse. Io mantengo la mia linea molto fredda e indifferente. Non chiedo piu’ alle sue amiche come prima. Non mi interesso di cio’ che fa. Alcuni giorni fa litighiamo perchè mi scrive “non ti manco un po’?” alla quale ho sfuriato dicendole che non dovrebbe permettersi di chiedermi cose la cui risposta per lei non ha valore come quando mi chiese le la amavo. Ieri mi scrive ancora. come se nulla fosse riguardo una scenata del suo ex che l’ha bloccata. Io non blocco lei e non agisco contro perche’ penso sia un modo di darle importanza e attenzione. RImane li come le altre persone. Penso di aver raggiunto un risultato pratico che non pensavo: quello di “almeno fingere” il mio totale disinteresse e starle lontano in qualche modo aiuta. Prima non ci sarei riuscito. Con nessuna persona che che mi ha ferito in passato sono riuscito a mantenere questa fermezza tranquilla. Dall’altro lato c’e’ un aspetto che invece giorno per giorno mi corrode e mi fa vivere male. quello empatico e vero di come mi sento. Mi aggrappo a chiunque e spesso mi accorgo che non tutti hanno voglia di ascoltare le stesse cose perche’ comunque li capisco….ci sono giornate che mi sento forte altre vorrei qualcuno che come lei prima mi potesse far sentir bene ma in modo sincero, o peggio spero torni….le ho sparato in faccia tutto, dal fatto che e’ falsa che ha il piede in mille scarpe per vivere di consensi…credo tutto cio’ che molti di voi vorrebbero dire al proprio vampiro…ecco io l’ho fatto. dall’altra parte ho trovato una sorta di “depistaggio” con un’ arrabbiatura…e lo scrivermi giorni dopo come se fosse un fatto isolato… Vorrei perdere la testa per qualcosa di ONESTO.
le cose accadono velocemente ed all’improvviso, dice il choach del master che ho frequentato questo inverno a Bologna.
anche io, Alex, ho atteso una sua chiamata, un suo atto di compassione,che mi dimostrasse che mi ero sbagliata, ma NULLA!
l’avevo chiamata prima del mio ricovero in clinica, dove sarei stata sottoposta ad un delicato intervento alla spina dorsale; le dissi che sarei passata dalla sua città il 22 giugno e che mi avrebbe fatto piacere incontrarci per un caffè da buone amiche; mi rispose che partiva ( uno dei suoi soliti viaggi!!!).
ho riprovato a chiamarla prima di partire ( ero impaurita, disperata, sola) ed ho scoperto che aveva bloccato anche la segreteria telefonica, acché non potessi lasciare neppure un messaggio.
é stato un durissimo colpo, credimi.
dopo l’intervento ho trascorso 40 giorni a letto ed è stato ancora più duro pensare al suo disprezzo vomitato addosso al mio orgoglio ed al mio sentimento, ma ho lottato l’ultima battaglia con me stessa per difendere la mia dignità.
ieri sono arrivata a San Benedetto e stamattina ho fatto la visita di controllo. l’intervento è riuscito ed è successa una cosa bellissima, la scossa di cui parla Jodorowsky. mentre il neurochirurgo che mi ha operata mi visitava una folata di energia empatica si è creata tra di noi, l’ho guardato negli occhi e la sua dolcezza mi ha emozionato come non mi succedeva da tanto… un Uomo!
da quel momento l’idea di lei é scomparsa.
quell’uomo mi piacissimo!!!
Mia madre il vampiro. ho 46 anni e sono esausta. voglio guarire da questo male dentro. ora ha 71 anni, sta bene, in ottima salute, una bella donna, piena di energia, ma visto che io mi sono staccata un po’ da lei, dopo molti sforzi, da mesi si è fatta venire depressione e attacchi di ansia, mi ricatta, mi perseguita, mi telefona alle 11 di sera dicendo che ha un infarto, chiama le ambulanze, non ha nessuno al mondo se non me. non ha un compagno, non ha un’amica, nessuno, solo me. Io ho una bambina di 9 anni gravemente disabile e malata, lavoro full time, ho tanti impegni, tante preoccupazioni, tanta fatica, tanta stanchezza. e vivo con questo mostro dentro, con questo cancro. voglio liberarmi. ci sono riuscita per alcuni mesi, ma alla fine mi fa pena questa donna, e ci ricasco, tempo qualche settimana e ritorna a feririmi, a colpevolizzarmi, a criticarmi, a pretendere sempre più, sempre più, non basta mai, MAI, prima mite e “malata” poi sempre più distruttiva e cattiva. A 46 anni sono esausta, voglio liberarmi, le ho dedicato tutta la vita ma non serve e non basta mai. la mia bambina ha davvero bisogno di aiuto, ho bisogno di energie per mia figlia, per il mio compagno, per me stessa, per la mia vita. ma lei è anziana e sola, se mi stacco un po’ lei mi “riporta all’ordine” chiamando ambulanze, mi fa chiamare la notte da conoscenti dicendo che sta male, si fa venire ansie e depressioni, fin da quando ero piccola lei ha sempre avuto “esaurimenti nervosi” violentissimi se solo provavo a vivere un po’ autonomamente. come posso liberarmi ora? ora è tardi forse, non posso certo sfuggire alle mie responsabilità anche legali, abbandonando un’anziana. che poi anziana non è invero, è una bellissima donna, in buona salute, sta molto meglio di me che sono schiantata di fatica e di dolori fisici di tutti i tipi. mi ha devastato la vita, fin da quando avevo 3 anni, ho temuto per la mia vita, mi ha minacciata con coltelli, ha tentato di affogarmi, mio padre se ne era andato, eravamo sole io e lei, mi ha sempre percossa violentemente, ricattata, colpevolizzata, spinta e frustata come un cavallo perennemente in corsa ad essere sempre perfetta, e quando raggiungevo qualcosa di buono, per farla felice, per avere un suo apprezzamento, lei me lo distruggeva, non era mai abbastanza buono, mai abbastanza ben fatto, c’era subito un nuovo traguardo di perfezione da raggiungere e poi da distruggere. ha allontanato tutti i i miei compagni, fin da quando ero adolescente, è stata mortalmente invidiosa di ogni mio affetto, si è installata nella mia casa alleandosi e aizzando tate e donne di servizio (che curano mia figlia mentre lavoro) per impedire che avessi un compagno, ha minacciato e aggredito fisicamente il mio attuale compagno, ha tentato di prendersi anche mia figlia, e qui è l’unica volta che ho reagito. Tutto questo, con enorme fatica, sono riuscita ad arginarlo nell’ultimo anno, e allora lei che si è vista un po’ esclusa, ha iniziato a manifestare questa forma depressiva e ansiosa piuttosto grave. e a me scatta il senso del dovere, ora è vecchia, si atteggia a malata, come posso liberarmi? ora sono veramente incastrata…chi va quando la notte mi fa chiamare che sta male? non posso certo mettere giù il telefono e far finta di nulla, se va in ospedale mi chiamano, giusto? sono molto triste, mi sento senza via di scampo. condannata all’ergastolo…
Sulla tematica delle dinamiche genitoriali disturbanti di tipo narcisistico e borderline si veda l’articolo https://www.albedoimagination.com/2014/06/genitori-narcisisti-e-borderline-intervista-piewr-pietro-brunelli/.
Quando si ha un genitore anziano così disturbantre bisogna considerarlo come se avesse una malattia che può infettare la nostra psiche. E’ un grosso problema, ma l’importante è non restare infettati, avendo le giuste cautele di ‘igiene psichica’ per se stesso. D’altra parte se si ha n parente con una malattia fisica alquanto contagiosa, pur volendogli bene, è ovvio che bisogna fare attenzione a non contaggiarsi. Trasportiamo questo concetto a livello psichico. Certamente non possiamo non provare dispiacere e anche un certo disagio se il genitore è molto disturbante, però possiamo preservare il nostro equilibrio psicologico. Se gli effetti sulla nostra psiche sono già stati pesanti è molto opportuno un sostegno o un percorso psicoterapeutico. Va poi limitata la frequenza dei contatti per quanto possibile. Vanno apprese una serie di strategie ‘psicodisinfettanti’, per non cadere in certe trappole psichiche. Va compreso che ilo genitore, a causa dei suoi problemi psicologici, fa leva su inconsci sensi di colpa del figlio/a e sono questi che vanno curati e superati… Insomma ce la si può fare, ma è opportuno farsi consigliare a livello specialistico per una condotta relazionale adeguata e un lavoro su se stessi per bonificare quel terreno interiore su cui fanno presa i ‘semi e i batteri negativi’ che il genitore disturbante ci lancia addosso.
Buonasera Professore, ho appena letto il suo articolo sul disturbo narcisistico della personalita e relativi traumi nella coppia. Il mio caso riguarda mia suocera, che rispecchia tutti i tratti di tale personalita ( manipolatrice, bugiarda, egocentrica e seduttrice in tutte le forme possibili). Tralascio gli effetti che tale disturbo ha comportato su mio marito ( ex alcolista, ex dedito a droghe di vario tipo, etc. Con traumi infantili che oggi sarebbero da denuncia al telefono azzurro).
Mio figlio, oggi quindicenne, ha vissuto con lei durante l’orario lavorativo di noi genitori fino ad 11 anni. Non lo ha fatto volentieri e non ha un rapporto di affetto con lei, che ha usato con lui metodi educativi non condivisi con noi genitori. Il punto è che da otto mesi mio figlio è entrato in un tunnel che prima è stato definito come depressione maggiore e fobia sociale ( ha anche lasciato gli studi pur non avendo mai avuto problemi di rendimento) e poi come disturbo della personalita borderline. Sono 8 mesi, da subito, che è in psicoterapia oltre che sotto psicofarmaci e seguiamo anche una terapia familiare. La domanda che vorrei rivolgere è: secondo lei esiste una stretta correlazione tra il fatto di aver vissuto i primi anni della sua infanzia con tale persona disturbata e l’ insorgere di tale disturbo? Le sarei grata se mi desse il suo parere a riguardo.
Assolutamente non posso e non devo rispondere a questa domanda così’ delicata. Qualunque professionista che le desse una risposta sulla base di poche righe non farebbe una bella csa. Occorre invece un approfondito e regolare consulto specialistico dove poter analizzare bene insieme tutti gli aspetti. Comunque sia in tutte le famiglie ci sono ovviamente influenze reciproche, ma non c’è una meccanica generale di causa effetto per cui siccome un genitore è in un certo modo allora un figlio è per forza determinato da quel genitore. Si tratta appunto di valutare tutti i fattori, mentre i giudizi di massima possono essere errati e pericolosi.
Il problema è che in psicologia tutti concordano sul ruolo determinante svolto dall’ ambiente circostante sullo sviluppo psicofisico e dela personalita ma all’atto pratico nessun consulente specialistico si prende la responsabilita di analizzare le vere cause dei problemi. Noi siamo in terapia da otto mesi, sia individuale sia familiare, ma nessuno ci fornisce le risposte di cui avremmo necessita, ovvero quali sono stati i fattori determinanti che hanno generato la depressione o disturbo di personalita in quello che era un bambino sano e felice, e questo non certo al fine di trovare colpevoli ma, a memoria futura, di non commettere ulteriori errori. Provero a porre la domanda in modo “diverso”: esistono studi clinici e non che dimostrino in qualche modo la correlazione, nell’ambito di uno stesso constesto familiare trigenerazionale, tra personalita narcistiche e induzione di altri disturbi di personalita in particolare borderline su altri soggetti?
” la chiave che apre tutte le porte é l’umiltà. umiltà è smetterla di dimostrare a chi non si interessa a te che meriti di essere vivo”
” tra le braccia della debolezza c’è la forza ansiosa di liberarsi. nella presa del dolore c’è il piacere che aspetta solo di realizzarsi. lungo il sentiero degli ostacoli si celano le opportunità. le lezioni più grandi – ricorda – arrivano sempre dai tormenti più intensi”.
mi piace condividere questi pensieri con voi. possono sembrare banalità, ma non lo sono.
quando ho capito che sono stata usata come un fazzoletto di carta, che sono stata trattata come la bambola di turno con cui divertirsi un po’ e non più di tanto, mi è sembrato di impazzire, il mio dolore ha toccato l’apice della disperazione. avevo due strade: precipitare nell’abisso o rialzarmi. il tutto martoriata da dolori lancinanti alle gambe, che mi impedivano di camminare più di 50 mt.
poi con fatica ho cercato, ed ogni giorno cerco, di vincere il mio orgoglio ed ho deciso di non opporre resistenza e di non lottare più. tutto ciò che é deve essere anche se io non so il perché, mi ripeto ogni mattina… e così 20 giorni fa ho subito un delicato intervento alla spina dorsale ed in questi giorni di convalescenza in attesa di conoscere l’esito del l’operazione i pensieri fluiscono chiari su ciò che è accaduto. ho sempre creduto che l’amore ( inteso in senso ampio) può vincere qualsiasi ostacolo; questa volta ho perso ed anche se ho perso in malo modo, credo che questa sofferenza mi sia servita a diventare una persona migliore di quello che ero prima di entrare nel tunnel.
Complimenti Paola, lei scrive cose che danno un importante esempio. C’è una luce che le indica la via… la segua, è nel suo cuore.
grazie Dottore, il mio viaggio é iniziato dallo sfidante, dal mio sfidante interiore perché è inutile dare la colpa all’altro se non riusciamo a capire prima noi stessi. in altre parole, oggi liberatami dall’autocompatimento comprendo che la responsabilità é stato soltanto mia ed è per questo che sono libera, perché ho me stessa nelle mie mani.
certo questo viaggio non l’ho fatto da sola. ma con persone che mi hanno indicato la strada, con libri che ho letto, con parole di speranza in cui ho voluto credere. e senza piaggeria alcuna le dico GRAZIE GRAZIE GRAZIE.
Brava Paola.. Viaggiamo sullo stesso binario, stesse situazioni, stessi dolori provocate da persone indegne che si sono approfittate della nostra bontà e genuinita. Proprio per questo diventiamo il loro specchio, un oggetto da usare e poi buttare. Quante volte ho cercato, ignara dell’esistenza di questa condizione patologica/patogena, con estrema umiltà, addossandomi colpe che non avevo, di ristabilire un rapporto che per me era vitale senza ottenere alcun risultato. Sono fiera cmq di ciò che ho fatto, perché ritengo che l’umiltà sia il sentimento piu importante che sta alla base di qualsiasi rapporto. Di certo non potevo aspettarmi nulla di diverso, anzi, ho ottenuto l’opposto.. L’ultimo passo sarà il perdono dopo tanta sofferenza lancinante in ogni parte del mio corpo.. Arriverò anche a questo, con difficoltà e quando riuscirò a perdonare potrò dirmi guarita..ciò che mi aiuta è pensare che queste persone sono veramente malate e non riusciranno mai a costruire nulla di duraturo, di sano, di sincero..tanti treni, tante fermate, ma nessun arrivo, solo l’abbandono, perché non tutte restano attaccate all’amo..Un abbraccio
Stefania .Da molto tempo avrei voluto aggiornarvi eccomi qua. Io sto davvero attraversando una difficile fase e non credete sicuramente. Essendo stata una persona fragile senza alcun dubbio …per cui il Narciso patologico …..patologico e poco ….di nome M . ha approfittato di me .Abuso nei miei confronti .Non ho querelato ma adesso vi scrivo cosa abbia potuto ancora fare e spero con la mia sofferenza di essere chiara e di mettervi in guardia.Stefania da Trento.
Dopo la sua 4 fuga e vi assicuro che potete anche impiccarmi ma io ho dato fiducia e amore e ho aperto il cuore il mio con onesta .M ha non solo tradito da schifo non solo una volta più e più e ultima ho appurato che già facendomi prendere una casa in affitto di 850 euro con spese condominiali pazzesche scappa circa un anno fa 16 luglio.Care persone vi prego di ascoltarli perche vedete che sono porci e delinquenti. Narcisi come dice Brunelli patologici.malati .malati.non mi devo convincere ….dopo che e scappato io ho vissuto in modo dir poco preoccupante la sua fuga mi ha fatto tremare le gambe per il modo violento devastante perche ti diceva delle cose e mentre ho scritto già appurato aveva un altra a Treviso mentre era a Trento con me.E doloroso perche lui vuole far passare matta me ….mentre invece il maiale necessitava di dividere soldi con me ( rammento figlio a carico con moglie che lo vuole morto……) doloroso perche io non sono falsa bugiarda e non capisci come abbia potuto convivere facendoti del male cosi. Falso bugiardo. Spudorato. Faccia volto schifoso. Da brivido. Non solo scappa e vi garantisco che ho inviato nella prima fase e con forti preoccupazioni SMS …..poi tolse numero e mi sono accorta che la nuova narcisa falsa arida che ha trovato era ed e sua complice.Avevano pattuito .A mio danno.Ha pagato casa per un po poi anche con avv nulla più Ho vissuto malissimo danni psicologici immensi devastanti sul serio .Ho cercato casa chiedendo soldi a destra e a manca e se non fosse stato per la mia intelligenza ( sappiate tutti che io non ho famiglia che mi supporta e questo avevo scritto implorato a questo M .scrivevo dicevo non mi fare scherzi sulla casa…….mille e mille volte oltre che veramente essere sentirmi disgustata della complicità della nuova buffona così chiamata da me ….due individui contro la mia persona solo per aver riaperto la porta ad un estraneo opportunista e falso. Ha bisogno sempre di conferenze platea ed e in giro a vendere farfalle…..perche se lo ascoltate vi garantisco ch e e noioso freddo legge da cani…..il padre ha fatto di lui un immagine che non corrisponde al vero ….lo voleva unico grande…..invece fa del male.
Concludo che mi ha querelato a Gennaio e da Febbraio non ha più pagato casa ecco spiegata la fuga del 16 luglio e ritornato con me perché serviva il punteggio a scuola a Trento ….bastardo e tu fai abuso su di me dicendomi si torno con te e poi farmi sembrare pazza? Questo ha fatto. Merita di soffrire come non mai.Auguro il male.Mi ha querelata per stalking e se tornassi indietro rifarei tutto si perche e ho questo non e st…..io ero veramente dir poco preoccupata per ciò che mi ha fatto ricadere addosso …destabilizzata completamente… Vedete che ho fatto 60 70 scatoloni con le mie mani ….cercato casa ma prima i soldi…..prima ero e sono a pezzi.. Certo re agisco ma sono devastata psicologicamente perche piango ancora sono sensibile soffro e soprattutto l ho visto una domenica in una visita guidata Io che amo l Arte. Con chi era ? No non pensate con l amante complice e perfida ma con la vecchia amica di data e di eta con cyu
Posso dirti una cosa Stefania?
per poter amare davvero qualcuno bisogna prima voler bene a se stessi.
se questi soggetti hanno o hanno avuto buon gioco di noi è perché noi non ci amiamo abbastanza, perché il loro abbiamo cercato un rifugio emozionale. loro lo hanno capito ed hanno preso ciò che gli serviva in quel momento.
non funziona così, non deve funzionare così.
noi siamo figli dell’universo, interi, splendidi e perfetti in ogni dettaglio.
é, quindi, nostro diritto essere degni di rispetto e amore ed abbiamo l’obbligo di non accontentarci di nulla di meno.
io ho frequentato un corso questo inverno di tecniche cognitive e comportamentali, dove mi hanno insegnato che l’igiene mentale va praticata quotidianamente ed ogni mattina mi alzo e ripeto le regole dell’AMC (atteggiamento mentale costruttivo). non sono ancora fuori dal tunnel, ma pian pianino vado avanti.
guarda avanti, non voltarti più indietro.
Fatto accaduto che mi ha fatto definitivamente allontanare dalla persona con cui stavo…sua mamma donna materialista matrona gestisce ongi cosa…abile manipolare parla logorroica non ha amiche ha litigato con tutti i parenti considera solo la figlia e le nipoti a cui chiede costantemente a chi vuoi più bene a nonna io o nonna l altra ..chi ti fa mangiare le cose buone??é una che non fa altro che cucinare lamentandosi di tutto dicendo male di tutti le prime volte le portavo dolci fatti da me d..una volta disse portando in tavola in suo dolce..questi sono i dolci che mi piacciono a me..da lì non ho più portato un dolce..figuriamoci..cafona .comunque per non dilungarmi arrivo ball evento dopo accumulo d situazioni .weekend dormo a casa di lui ed i suoi genitori sua mamma mi dice ti ho lavato l accappatoio che tra l altro non era sporco ma è maniacale del pulire ddeentro la tasca mi dice..c era un calzino e lo ha buttato…me lo dice ccome fosse la cosa più normale…io vedo qualcsa come il rifiuto della mia persona tanto più che deve andare ad abitare giù perché dovremo andare e sopre di loro a convivere
Sul trauma da Narcisismo vi ricordo il mio libro con approfondimenti:
Trauma da Narcisismo…
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Anche in versione E-book
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Consiglio questo mio noir psicologico per una narrazione su come può arrivare ad agire il ‘vampiro interiore’ dentro una persona predisposta al trauma da narcisismo
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versione e-book:
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Grazie Dottore
Cara Manuela,
la mia storia é identica alla tua con la sola differenza che il NP nel mio caso è una donna ( ero proprio messa male!!!). l’amica che tutti desiderano di trovare almeno una volta nella vita, l’ amica sempre presente, così distante ( oltre 500 km) eppure sempre lì pronta ad ascoltarti. e chi lo poteva immaginare che dietro quella maschera di donna forte e coraggiosa si nascondeva il diavolo? non sto qui a raccontare la storia, ti basti sapere che alla fine è arrivata perfino ad inventarsi ( si proprio INVENTARSI) un cancro al fegato. che schifo!!!
ora io sono sola. il maritino davanti al mio crollo fisico e psichico se ne è andato a gambe levate! ora sono io e i miei figli e la mia amica di sempre e continuo a salire la montagna. sento che mi manca poco per l’ultimo crinale, sai?
Riguardo al fatto del TUMORE INVENTATO non mi stupisce e anzi lo vedo addirittura molto simile alla menzogna raccontata a me: un presunto tumore alla madre, che si quasi certamente non ha. La cosa grave è che l’ho vista raccontare sta cosa anche ad altre persone e una serie INTERMINABILE, soprattutto in momenti strategici….di suoi presunti ricoveri in ospedale, pronto soccorso, incidenti…..e chi più ne ha più ne metta. una spasmodica ricerca dell’attenzione. Solo che accade in maniera così clamorosa che è evidente: come dice il Professore cercare di di fargli ammettere la verità produce una guerra nucleare: siamo matti ad incolpare di falsita’ riguardo malattie cosi importanti o sulla sua salute? Gia’ non si fa e pure evitiamo per buon senso, pero’ loro si. Mentono spudoratamente, parlano delle virtù sono quando gli altri non le seguono, per loro la questione e’ a parte sempre.
No vabbè, cosa dire?
Nel mio caso abbiamo anche relazioni intercorse ed intercorrenti con note cantanti e cantautrici della musica italiana, che anelano a mani tese il suo amore. Un esempio: il brano “le parole perdute” di Fiorella Mannoia l’ha scritto anche lei.
Un altro esempio: a Sanremo lei era dietro le quinte per dare coraggio a Gianna Nannini.
Un altro esempio ancora: era inseguita dai paparazzi a Parigi e Emma non era con il suo nuovo flirt ma con lei.
!!!
Chiaramente conosce il dott Brunelli, cui si è rivolta per essere curata dopo la mia conoscenza!!!
In altre parole, qui siamo ad altissimi livelli!!!
La diversità è che questa donna passa il suo tempo grazie alla visibilità offertale da una associazione di volontariato a cercare donne, ragazze e, peggio ancora, ragazzine in difficoltà , cui si propone come amica ed al pari di un camaleonte si crea il personaggio più conveniente.
Io da parte mia, anche per il lavoro che svolgo, passato il primo momento, ho capito tutto e , non ci crederai, le ho voluto ancora più bene perché ho compreso, grazie a questo blog ed agli articoli letti, di quanto aiuto aveva bisogno.
In quel momento ho firmato la mia condanna!
IO…trasferita a vivere in un’altra città…a gran fatica cerco di trovare amici VERI, in grado di sostituire quelli che ho lasciato….mi imbatto in una “donna simpaticissima”, trasferita anche lei da poco qui…siamo proprio sulla stessa lunghezza d’onda, parliamo la stessa lingua, FINALMENTE HO TROVATO L’AMICA CHE TANTO ANELAVO!!!
Diventiamo pian piano sempre piu’ amiche…LEI MI PIACE SEMPRE DI PIU’! Solo con lei riesco a sentirmi davvero a mio agio e poi condividiamo le stesse situazioni…
Entrambe mamme da poco, due pupetti da crescere fra mille difficoltà da neo-mamme/mogli…E la vita scorre, lei è sempre piu’ il mio punto d riferimento, e glielo dimostro in ogni cosa, in ogni discorso e situazione…
QUALCOSA NEI SUOI ATTEGGIAMENTI comincia a NON TORNARMI…PERO’….cerco di non farci caso! Lei è tornata a vivere qua dopo una decina d’anni di lontananza, ha le sue vecchie amiche d’infanzia, una sorella, un fratello, nipoti, cognati e compagnia bella…
Io ho proprio pochino…e quando LE parlo di qualcuno che mi è vicino, oltre lei…DI SICURO MI PORTA A PARLARE DEI SUOI DIFETTI, ogni volta è così, ci ricasco…
ma non mi rendo ancora conto del fatto!
Passano gli anni e sempre più avverto un disagio, come se la sua presenza nella mia vita fosse indispensabile…ma c’è qualcosa che non va’!
C’è qualcosa che non va perchè nel frattempo sono cominciate le discussioni…
“NON SAI ESSERE UNA BUONA AMICA!”, “NON DAI ALL’AMICIZIA LO STESSO VALORE CHE SO DARE IO”……..Queste erano le offese cui ero sottoposta se per caso non la chiamavo per un giorno o due…Musi lunghi e assenza per farmela pagare!!!
Ha cominciato a seguire la sorella in un percorso buddista…
Non mi ha MAI CHIESTO di seguirla ma io l’ho fatto per paura di non essere “alla sua altezza ed essere abbandonata”…..LEI MI HA SUBDOLAMENTE INVIATO QUESTI MESSAGGI ED IO L’HO SEGUITA!
Mi ha umiliata anche sul lavoro definendo alcuni progetti di musicoterapia a cui l’avevo invitata a partecipare “PRIVI DI COMPETENZA”, “NOIOSISSIMI”, “NON ME NE SONO ANDATA SOLO PERCHè C’ERI TU!”
E tengo a precisare che erano progetti riconosciuti dall’ordine degli psicologi per il “mese del benessere picologico” (puglia) condotti da professionisti psicologi clinici, musicoterapeuti, logoterapisti ecc….
LEI FA LA BARISTA DA SEMPRE…………..
Mi ha umiliata in ogni modo, facendomi DIRE E FARE quel che piu’ piaceva a lei minacciandomi piu’ o meno velatamente di NON VOLERMI PIù FREQUENTARE!
Io ho accettato molte cose riguardanti la sua sfera familiare poco edificanti…e MAI ho fatto riferimenti ad esse per non mortificarla, lei non si è mai risparmiata di criticare tutto e tutti coloro che mi circondano, ma in modo velato….ora che ci penso DIABOLICO…
Una tale maestria nel farmi sentire una minorata, così come minorati o “difettati” tutti quelli che frequento…parenti e conoscenti!
Ma una maestria, ripeto….incredibile! Insomma….alla fine le ho permesso di considerarsi L’UNICA PERSONA VALIDA nella mia vita. E IL PEGGIO E’ CHE CI HO CREDUTO ANCHE IO!!!
Questo le ha dato il nullaosta per far di me uno straccetto…le ha permesso di dirmi quel che piu’ le passava x la testa di bene e di male, le ho permesso di esprimere giudizi sui miei figli facendomeli mettere in discussione rispetto ai suoi (perfetti ovviamente), le ha permesso di sparire e non chiamarmi per settimane, e poi di tornare come se nulla fosse dopo la mia ennesima chiamata in cui facevo finta di niente per non “armare una lite”….
Penso e le ho detto tantissime volte che la vera amicizia non si misura con la quantità del tempo trascorso insieme ma con la qualità….Mi ha dato della stupida! Il suo concetto di amicizia non è questo, per lei : “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”, ed io lì, ad affannarmi per starle dietro, a rendermi presente nella sua vita per dimostrarle quanto ci tenessi….
E lei che non si faceva più viva….e poi quando l chiamavo portava giustificazioni vaghe…e la invitavo a cena e arrivava tutta tesa, tutta infastidita non so da che….e quel che avevo preparato non era nemmeno buono! E poi….la cercavo ed era impegnata con quella, con quell’altra….e le foto sui social network?! Sorrisi e post di pace e bene e felicità…. Poi parlavamo e mi investiva di qualche suo problema fisico, morale, ma nella realtà poi di problemi concreti non ne ho mai visti coi miei occhi, anzi, ha sempre sfruttato al max tutti coloro che la circondavano scaricando figli, mariiìto, spese e commissioni quotidiane….
Mi sono ridotta uno straccio e non dimenticherò mai il disagio provato alla festa x i suoi 40 anni….tanta tanta gente….per far numero ovviamente! parenti fino alla settima generazione, le amiche storiche (e fra loro il narcisismo si spreca!) e tanti, tanti clienti del bar……..raazzetti di 18, 20 anni al più….per far numero…)
Non mi ha cagata per l’intera serata…solo ad un certo punto (ormai ubriaca fatta) mi si è avvicinata e mi ha “mendicato” un bacio………………
ECC ECC ECCC
Cara Paola
La mia storia é molto, molto complessa.
Me la sono scritta in ricordo di quell’amore immenso che ho provato, perche il male lo dimentico e non nego, lo cerco ancora. Non riesco a tagliare.
Non la posso pubblicare ma cerchero di aggiustarla per far si che non si identifichino le persone. Da rabbrividire..
Sei stata grande se sei riuscita ad arrivare alla vetta.
Ho alcune persone vicine, soprattutto un padre spirituale che non mi abbandona mai, ho fatto anche io molta strada, ma ne ho ancora molta da fare. Mai, e dico mai, avrei accettato tutto questo male da altri.. Mi ha vampirizzata davvero…
Cara Manuela,
raggiungere la cima è il passo più difficile. La vedi lì e ti sembra a portata di mano, ma quando vai per raggiungerla ricadi uno due tre passi indietro. Forse è la salita più ripida di tutta la montagna!
Io la conquista più importante che sono riuscita ad ottenere dopo tanto dolore è stata quella di lasciar fluire la mia essenza e consentire all’inconscio di agire senza sovrastrutture mentali. Non credere, sai, ci sono giorni in cui mi manca terribilmente , perché a 50 anni ho amato come una bambina. Amore avulso dal coinvolgimento fisico e così mentalmente intenso da arrivare alla soglia di una sofferenza inaudita. Quando la sua assenza diventa insopportabile , accendo la musica, apro il mio libro della colour therapy e mi tuffo nel disegno con tante matite colorate da intrecciare fra di loro. La mia mente si placa ed in questo modo riesco a placare il disprezzo che mi ha gettato addosso ( mi ha bloccata su tutti i fronti …neanche fossi Fidel!!!), la rabbia etc etc.
Piano piano funziona ed oggi se qualcuno mi chiedesse “vuoi risentirla?” ” vuoi rivederla?” , risponderei “assolutamente no!” Perché ricomincio a progettare la mia vita e mi auguro di reinventarla e di incontrare un Uomo che sappia collaborare con una coscienza libera! Auguro anche a te questo traguardo. Non mollare!
Carissima Paola
Scrivi molto bene (dote che non ho) ed hai espresso perfettamente la mia identica situazione e ciò che pure io provo. Ti posso confermare che nonostante la sofferenza nel mio cuore, nonostante l’amore che ho provato e provo ancora per lui e che non riesco a staccare dal mio essere, mai e poi mai, nemmeno se dovesse inginocchiarsi implorando (cosa che non farà mai perché è un NP) ci sarà possibilità da parte mia di ripresa di questo rapporto. Pure a me la lettura aiuta, aiuta a non dimenticare per non ricadere nella sua rete. Dicevi che aveva inventato una malattia.. Quanti drammi, malattie, tutto capitava a lui per giustificare l’ingiustificabile. Nemmeno uno scrittore aveva una simile fantasia e siccome la vita con me non è stata molto generosa, gli credevo.. Un abbraccio grande
Buonasera Dottor Brunelli,
nell’articolo lei dice che e’ disponibile ad approfondire alcuni argomenti.
Fosse per me Le chiederei di farlo con tutti i titoli del lungo elenco, talmente e’ interessante e ancora tanto sconosciuto l’argomento sul trauma da narcisismo.
In particolare mi interessa : “COME IL NARCISISTA PUO’ FARE IMPAZZIRE LA VITTIMA” e “COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA DURANTE E DOPO IL RAPPORTO CON UN NARCISSITA” e “LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO”.
Se questi argomenti sono anche trattati in qualche libro che ha scritto, se mi indica il titolo. Grazie.
Sono temi di discussione che suggerisco per un dibattito che può coinvolgere tutti. Io nei testi, anche gli altri nel blog sul narcisismo, ho dato parecchie risposte. Poi la cosa interessante è la collaborazione delle persone che testimoniano il loro punto di vista o un loro vissuto: Nelle sedute terapeutiche che tengo per chi me le chiede emergono sempre aspetti molto specifici, ma per questo occorre una paziente analisi su misura, entro un dialogo reciproca, per comprendere il proprio caso particolare. E’ quindi importantissima la ricerca clinica oltre che teorica, e questo blog grazie a tutti i partecipanti è una sorta di ricerca clinica collettiva anche come auto-aiuto on line. Perciò invito i partecipanti a dialogare con te su una o tutte le domande che poni. Certamente tutti coloro che in maniera più o meno intensa si sono imbattuti in un TdN potrebbero dare risposte alquanto analoghe, ma la cosa importante sono le differenze, le particolarità. Sono quelle che fanno capire in modo più sottile, e ciò non è questione di dettagli, è indispensabile, perché le cose dell’amore, nel bene e nel male, sono sottili e vanno comprese con intelligenza e amore che danno valore e senso a tutte le piccole-grandi cose dell’animo umano.
Vorrei portare anche la mia esperienza anche perchè a differenza dei precedenti commenti sono un uomo e come ha descritto nel suo articolo, anche la versione femminile sa raggiungere dei livelli di violenza psicologica che ignoravo.
Ho conosciuto questa persona un anno e mezzo, raccontandole della mia recente storia di 5 anni. Mi ha ascoltato, fatto innamorare quasi da subito estraendo discorsi importanti e che io sembravo la persona arrivata per lei. Poi sono iniziate le menzogne le situazioni ambigue. Ho notato dottore una cosa sopra tutte le altre: ammaestrava gli uomini in una maniera che mi spaventava. Lei aveva bisogno di un consenso che le donne per concorrenza e competizione non le davano. Non aveva amiche donne. litigava con chiunque. Si circondava di molti amici uomini solo perchè ovviamente voleva altro e che illudeva solo per avere la loro adulazione. Mi trovavo costantemente presunti “AMICI” che credevano di uscire con lei mentre a me raccontava altro, ci litigava anche davanti a me e io più chiedevo piu’ mi sentivo dare del paranoico. Sono giunto a mettermi in discussione nelle cose piu’ banali. Io che le ho dato tutto e ho accettato situazioni che a pensarle provo un immenso imbarazzo.
La classica persona “una fetta a tutti ma la torta a nessuno”. Si tratta di ciò ce ha descritto vero? Perchè tutte le volte che ho provato ad andarmene, scenate di gelosia, crisi. Ma lei non voleva una storia con me eppure esercitava tutti gli atteggiamenti di una fidanzata a cui io dovevo qualcosa.
Credo proprio fosse una sorta di vampiro perchè mi sono sentito svuotato, tradito e usato. Ho provato il dolore di un abbandono, ma è stata una cosa diversa, dolorosa ma rispettabile e che ricordo positivamente. Questo è stato un oltraggio alla mia persona e anche se non voglio vendicarmi spero che la vita in qualche modo si riversi rabbiosamente su di lei che fa dell’aspetto fisico e del doppio gioco la sua bandiera.
Ho 30 anni lei 27.
Sicuramente ha fatto breccia nella mia speranza/bisogno di aver ritrovato qualcuno da avere accanto e ne sono consapevole perchè sono un osservatore delle mie emozioni e ne sto uscendo senza aiuto specialistico: ho una buona considerazione di me, ho molti amici e persone che mi amano e stimano e ha contribuito molto il parere di persone che prima di me la conoscevano e hanno rafforzato la mia scelta e l’accortezza della situazione.
Capisco tutte le persone intervenute qui e lei Dottore che ha dato una descrizione praticamente perfetta di ciò che sto vivendo.
Importante osservazione Alex! Le consiglio allora anche il seguente articolo nel blog https://www.albedoimagination.com/2014/07/vampiri-amorosi-maschi-femmine/ che è ricavato in anteprima dal prossimo libro che sto preparando sulla terapia dei traumi sentimentali., e che mi auguro possa uscire entro l’autunno. Cordialmente: FORZA!
Buongiorno gentilissimi,
Mi sono informata tanto sulla patologia del narcisismo perverso, nemmeno ne conoscevo l’esistenza, ho letto molto e non vedo l’ora che mi arrivi il suo libro Gent. Dottore, ho letto molto anche sul perdono, nello specifico libri di Gerald g. jampolsky (“l’amore guarisce” “addio sensi di colpa”) si parla tanto dell’amore verso l’altro, la lettura ti porta ad una pace dell’anima, ti insegna come l’amore verso il prossimo guarisce. Sappiamo che i narcisisti perversi sono persone malate, malate nell’animo, nella psiche e soprattutto nella sfera affettiva. In uno dei libri si dice testualmente: “noi crediamo che le persone con disturbi mentali che sono arrabbiate e distruttive stiano soffrendo per una mancanza d’amore ancor più profonda. La nostra cura consiste nel donare loro ancor più amore”. Io mi trovo veramente confusa. Quando leggevo questi libri, che davvero ti aiutano a rapportarsi con amore con tutte le persone, ho provato pure questa via con la persona che amavo malata di narcisismo. Li ho letti prima di venire a conoscenza di questa malattia, ma gli effetti non hanno cambiato nulla, anzi..
Cercavo di capire perché non era possibile un simile comportamento, praticamente tutto cio che Lei Dottore ha descritto come chi ha replicato. L’unica strada percorribile è l’abbandono degli stessi, anche se dentro di te resta un vuoto, un vuoto per tutto, per l’amore provato, per le umiliazioni subite, per lo sfruttamento della tua persona, a livello sentimentale, sessuale e pure economico.
dedico a tutti noi lo stralcio di un pensiero di Ejio Takata ( maestro zen), che letto oggi mi ha dato tanta serenità ” paura di essere abbandonati? se siamo con noi stessi, non siamo soli.
paura di non essere amati? libertà é amare senza chiedere di essere amati.
paura di perdere un combattimento? perdere un combattimento non è perdere se stessi.
paura dell’umiliazione? se vinciamo il nostro orgoglio, nessuno ci può umiliare.
abbandoniamoci all’unica risposta giusta per tutte le domande: il silenzio”( da il maestro e le maghe di Alejandro Jodorowsky) .
cosa dire? non è facile, però l’importante nel dolore fortissimo è trovare la serenità e la certezza che il loro silenzio, le loro foto pubbliche,i loro auto encomi , il loro sentirsi vincenti non potrà mai vincere sul nostro animo puro e la certezza di essere parti di un universo cosmico che ci desidera fa sí che possiamo farcela.
FORZA A TUTTI NOI
Che bel commento, che veramente aiuta! Comunque fa bene davvero anche raccontare e testimoniare, confrontarsi con le altre persone, non sentire di essere soli nella sofferenza amorosa, ed in particolare nel TdN. Un caro saluto
Grazie Paola, stupenda, dobbiamo crederci, credere che la stessa forza che hanno avuto loro nel distruggerci, dobbiamo averla noi per uscirne piu forti e migliori, di certo non ci cascheremo piu, e non è poco.. Un abbraccio..
Complimenti Alex, la tua analisi aiuta tutti noi. Io sto combattendo dentro di me la ricerca della vendetta, che leggendo la serenità delle tue parole comprendo quanto sia inutile e dannosa. Nel mio lungo percorso ho imparato a non autocompiangermi e ad affidarmi alla mia dignità di donna ed alla spiritualità interiore che mi rende capace di soffrire a testa alta. Grazie per il tuo contributo
Paola, quello che sta aiutando me sono alcune cose che ora dirò e magari qualcuno puo’ trovare spunto. Dipende certo dal proprio carattere di poterle rendere efficaci ma la strada per me sta funzionando:
a conferma di ciò che il Dottore dice, hai a che fare con una persona malata e la propria va modifica in funzione di questo. Come considereresti un’offesa o una frase spiacevole da una parente o una persona cara colpita da una patologia mentale? Ora il paragone è azzardato per farti capire che quando mi sono fatto questa convinzione ho ridimensionato tutta l’importanza delle cose trascorse insieme in funzione del suo interesse e hanno perso tutto lo smalto. E’ vero fa rabbia comunque ma non dolore, non cosi tanto. Perchè non hai perso nulla, semplicemente hai vissuto una cosa che se mai ti ha occupato verso cose migliori.
Io ho un carattere molto empatico, ma tanto soffro con facilità, tanto nella sofferenza resisto e riemergo. Ho un ottima stima di me stesso e ricorda una cosa. Hai davanti sono una persona. Un puntino nell’ universo infinito e quell’ essere brillante con tutti intorno che vediamo….è una persona sola perchè è costretto ad instaurare legami falsi e temporanei. La ragazza in questione non ha amiche. Uomini si, ma appena capiscono che l’infatuazione è a metà e non si fa a nessun SODO la abbandonano. vale per entrambe i sessi. Per cui se soffri anche di gelosia, SERENA. Si tante donne le saranno interno, ma saranno tutte vittime come te e nella migliore delle ipotesi capiranno prima tutto. Per loro ammettere una situazione sentimentale equivale ad una perdita di GRADIMENTO e APPROVAZIONE. La ragazza mi disse “io ho paura a fidanzarmi anche perche’ poi so che se ne andranno tutti….” . Al tempo non ero a conoscienza di questa patologia…ora ricordo tante cose in quest’ottica e i puntini si uniscono.
Ora mi contatta a distazione di 5 giorni circa ….ha annusato che non mi va piu’ il gioco e trovata stupide sciocche per vedersi o sentirsi, ma i tiramolla sono stati tanti e so che e’ tutto effimero per ricontrollarmi. Mi chiese “MA TU MI AMI? DIMMELO E’ IMPORTANTE”…tu che penseresti? Mi ama…forse..NO. Lei vuole sentirselo dire perche’ di fatto non mi AMA assolutamente.
io credo, Alex, che il difficile sia proprio avere a che fare con il proprio orgoglio ed accettare di esserci cascata in un modo davvero imbarazzante.
però, oggi penso che nella vita nulla accade per caso e che ogni percorso, anche il più doloroso, serva a completare il proprio viaggio.
io da parte mia, ignara dell’esistenza di una tale sindrome, ringrazio il giorno in cui il fato mi ha condotta a questo sito e ricordo ancora il consiglio che un anno fa mi dette il dr. Brunelli. Sono partita dal video “lo sfidante” e da allora di strada ne ho fatta così tanta, che a volte non mi riconosco. perché è proprio vero, se questi individui cercano il “tallone di Achille” delle loro prede ed è lì che puntano dritto per uccidere. se, però, siamo così umili da andare incontro alla nostra parte debole, a riconoscerla e ad accudirla, allora – come dici tu- é più semplice combatterli, perché noi abbiamo a quel punto una grande arma: LA CONSAPEVOLEZZA.
Grazie Dottore;
Grazie Alex
Ho sofferto tanto e sto soffrendo ancora. Questa persona mi aveva conquistato perche per la prima volta qualcuno mi aveva fatto sentire che pure io contavo per qualcuno (ecco il mio vampiro interno). Nella mia vita ero sempre io a dare a tutti ma nessuno si preoccupava mai di me. Ed ecco il principe azzurro. Da subito le prime situazioni strane, bugie, ma era talmente bravo a raggirarmi che gli credevo. Ho continuato a credergli per ben due anni poi ho cominciato ad aprire gli occhi, a controllarlo, a smascherarlo. Liti continue, annegava, mi sembrava di vederlo risucchiare dalle sabbie mobili, ma era bravissimo nel raggirare, ma sai, quando si perde la fiducia.. Cominciarono da parte sua i ricatti, gli insulti, la sporcizia della sua vita la ribaltava su di me.. Eppure,mi mancava, lo amavo.. 2 anni a cercarlo ma nemmenoi rispondeva, lui che diceva di amarmi alla follia, lui che diceva che non aveva mai provato un simile amore. Mi aveva usata, umiliata, infangata, come usava un’infinita di donne in facebook con numerose pagine pubbliche..E come dice il Dottore sono i primi portavoce di tutti i primcipi morali quali fedelta, sincerita, umilta ecc.. e tutte ci cascano. Un’infinta di donne e di avventure.
Fortunatamente ho tanta fede e devo dire che il Signore mi ha aiutata. Come avrei potuto venire a conoscenza di molti eventi se non guidata dall’alto? Hai ragione quando ci dici che bisogna considerare che si tratta di persone malate.. Ma gravemente malate.. Anche io mi aggrappo a cio perche davvero, oltre ad essere bravi mentitori, ti sanno conquistare con uno charme da pochi. Per non parlare dell’intesa sessuale.. Soffro ancora, ma pian piano passera, grazie anche al vostro aiuto.
Anche se può sembrare la stessa cosa, bisogna distinguere chi non ama perché non trova l’altro in grado di suscitare il suo amore, e chi non ce la fa amare o ama in modo molto problematico perché ha un disturbo nella sua vita relazionale e affettiva. In questo secondo caso bisogna poi distinguere tra coloro che si dispiacciono per tale disturbo, e, pur desiderando l’amore dell’altro e trovandolo amabile, non riescono a contraccambiare, ma non vogliono far soffrire… e quelli, sempre del secondo caso che invece manipolano per ricevere amore e per di più si comportano in modo ipocrita e distruttivo, fregandosene della sofferenza dell’altro, e anzi considerandola come un proprio trofeo.
Confermo la modalità verbale scritta da Alex: Donne egoiste, che amano poco ecc ecc… non dicono mai di loro spontanea volontà… TI AMO… MI MANCHI davanti a te.. se lo dicono lo fanno per convenienza… durante l’intimità.. neanche quando tornano dopo una fuga di giorni o mesi (perché dovevano prendere aria)… al massimo in quel caso possono dire… MI SENTIVO SOLA … NON FARTI STRANE IDEE… ma in tutti questi casi sono frasi STROZZATE… Nei rari momenti normali mentre lo dicono… sembra che non hanno la voce… non ce la fanno… è un peso atroce per loro dire TI AMO.. è come se avessero un magone in bocca.. un boccone amaro… Al massimo possono scriverlo… possono scrivere “non vedo l’ora di vederti”… ma chiedono a gran voce e spesso.. QUANTO MI MANCHI??… oppure… MI PIACI PERCHE’ SO CHE MI DESIDERI TANTO!!!! Mi ricordo una frase di lei… “non voglio dire ti amo… non perché non lo penso… ma per non sprecare questa frase”…. (non è ambigua questa frase Dottore?) e poi… “io forse amo in questo modo”… (in un altra pagina di questo fantastico blog ho scritto una serie di frasi.. strane.. ambigue.. ascoltate da lei.. che non dimenticherò). Una particolarità: ero follemente attratto dal suo viso… un’opera d’arte per me… non ho mai baciato, accarezzato un viso così bello.. dolce.. leggermente provocante.. Lo avrei guardato per ore… giorni.. settimane e lei.. lo sapeva.. (per me era un piacere dirlo). Lei non diceva altrettanto di me.. raramente. Mi ricordo una canzone di Giorgia (Io fra tanti).. in cui lei (la cantante) dichiarava che solo lei poteva guardare il viso dell’amato in quel modo.. Bè.. lei ancora una volta.. apprezzava e amava quello che io amavo e desideravo di lei… e diceva: quando sento quel brano penso a te!! A noi maschietti sembra che loro abbiano paura a dire TI AMO… si PAURA di ESPORSI… ma le frasi accennate… o dette quasi sottovoce… sono solo un modo per tenerti li e non farti andare via… fino a che ce la fai… fino a che non ti arrabbi a morte dei loro silenzi.. ambiguità… ritorni… e tante piccole negazioni che danno solo il voltastomaco mentre loro non tollerano nulla e continuano a dire… IO VOGLIO QUELLO CHE VUOI TU… E’ sempre più difficile riporre fiducia in qualcuno.. e se lo fai in breve tempo qualcuno approfitterà di te… se lo fai con lentezza… poiché NON TI FIDI… idem.. poiché diranno.. SEI LENTO A PRENDERE LE DECISIONI… (anche dopo appena pochi mesi) e diranno.. si TI AMAVO… in quel momento (forse durante gli orgasmi!) al di fuori…NON VAI BENE PER ME.. ecc ecc ecc
Quanto ti capisco, stessa situazione a ruoli inversi. Posso proprio dire di aver subito un grave trauma da np. Non riesco ad uscirne, mi ha rovinato la vita. Hai spiegato benissimo e in termini molto chiari. Piu o meno, si ripete la stessa commedia. Ho tanto male addosso, cerco ogni giorno di affrontare la vita e partire con un piede nuovo, ma hai sempre difronte a te il bene, di cui non riesci a staccarti e il male che ti logora pensando a come hai potuto permettergli tutto cio. Anche io scriverò la mia storia, tutte insieme costituiranno una catena del bene per tutti noi. Spero solo una cosa come dici tu, che la vita restituisca cio che ognuno si merita.
Certo che ritorna, ma non perchè il fato attua una sorta di vendetta. Semplicemente perchè è il loro modo di relazionarsi che è dannoso anche per loro stessi.
TU soffri e vivi solo il tuo dolore, non il suo che comunque esiste e non lo percepisce in modo violento come su te stessa.
Ma guarda di cosa si circonda e come vive…ti accorgerai che è fatta di tante fermate e alcuna destinazione.
Tu sai cosa vuole dire amare e stare bene, con quella persona non è cosi e tutto cio’ che si scosta da questo va eliminato perchè non esiste un prezzo da pagare per amare. Nessuna sofferenza in cambio. Quelle frasi fatte per cui se un amore fa soffrire e’ quello giusto appartiene ad una visione con i “paraocchi”. L’amore fa stare bene e sempre .
la possibilità che ci ha offerto il dr. Brunelli, Manuela, é così importante nella misura in cui il confronto consente a tutti noi, che abbiamo avuto la sfortuna ( o fortuna?) di imbatterci in siffatti soggetti, di sapere che non siamo soli e che ce la si può fare.
coraggio e non mollare mai !!!
Cara Paola, hai ragione, questa è una fortuna, penso che di strada ne ho ancora molta da fare e leggendo voi mi aiuta.
Caro Alex, complimenti, non solo sei bravo nell’esporre, ma i tuoi pensieri, consigli, che conosco perche come ripeto mi sono informata tanto, mi aiutano, mi danno forza perche carichi di una verita vissuta. Non so se mi sono rovinata la vita o me l’ha ridata aprendomi gli occhi… Io sono sposata, una bella cenerentola, nel vero senso della parola, di cui dal marito non ha mai avuto nulla a livello sentinentale/affettivo, solo dare, lavorare, sgobbare e da qui si puo capire il mio vampiro interno.. È per questo che dico che forse il Np mi ha ridato la vita.. Un abbraccio
Caro Alex
spero che la vita si rivendichi su di lui rabbiosamente.
Mi hai gia risposto dicendomi che gia la patologia stessa li fa soffrire perche in fondo non riescono ad avere una stabilita affettiva/relazionale, ma questa frase la sento nel profondo. So che è sbagliato pensare cio, ma gli auguro che tutto il male che mi ha fatto gli ricada addosso in maniera spietata, senza sconti… Ciao oggi ho bisogno di rileggermi tutto..
Scusate non riesco a iscrivermi. Non ricevo l’e-mail di conferma. Ho provato un’infinita di volte. Se mi potete aiutare
E’ riuscito a riwsolvere per l’iscrizione? se mette una mail corretta poi le arriva una conferma che è avvenuta l ‘iscrizione. Poi si puo gestire il proprio indirizzo in modo che non appaia e far comparire anche solo un nickname, in modo da tutelare la privacy. Al momento mi pare che lei non sia iscritta… saluti.
Si, grazie mille Dottore.. Con Voi il dolore risulta piu leggero..
Inserisco un mio commento di qualche anno fa e che mi pare ancora attuale…. sto lavorando duramente al nuovo libro sulla terapia per il TdN, spero di farlo uscire enjtro l’estate… vedremo. Un caro saluto a tutti voi che avete partecipato con solidarietà e fiducia.
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
GENTILI LETTRICI E LETTORI
Vi ringrazio per la partecipazione, è assai preziosa. Voi state consentendo di sviluppare la comprensione di una tipologia traumatica, della quale solo pochi ricercatori e terapeuti hanno una chiara conoscenza (forse anche perché non ne hanno avuto esperienza diretta, come chi scrive). Si tratta di un ‘trauma’ derivante da una sorta di ‘psicopatologia criminale della vita amorosa’ e in genere i ‘crimini del cuore’ vanno poi assolti come fatti che capitano normalmente nei giochi dell’amore e del destino. Certamente due persone si possono ferire e abbandonare, anche per incomprensioni reciproche, per immaturità, perché accade qualcosa di ‘destinale, perché si cresce, si cambia, ci si innamor di un’altra persona, così i rapporti amorosi si ammalano, oppure si esauriscono, finiscono. Ma nel caso del TdN trauma da narcisismo si tratta di una questione assai diversa che come ho detto va ben al di là del trauma abbandonico ed è altamente più distruttiva e pericolosa. Solo chi lo ha tragicamente subito e lo subisce può veramente capire cosa sia il TdN, quale sia l’entità della violenza psicologica che si è subita, l’impossibilità di avere un risarcimento, la colpevolizzazione da parte di molti che non capiscono, la paura, la vergogna, l’autosvalutazione, l’angoscia, la disperazione… (la violenza psicologica è una questione importante nei dibattiti d’avanguardia dei giuristi e dei legislatori, ed è importante che la ‘giustizia’ con l’aiuto della psicologia e della psichiatria si evolva a difesa di chi subisce ‘violenza psicologica’ particolarmente crudele e destabilizzante, vedi: http://www.torreomnia.com/servizi/violenza_psicologica.htm ).
Un abbandono ‘normale’ o le ‘normali’ incompatibilità fanno comunque soffrire, ma purtroppo si tratta effettivamente di sofferenze relativamente ‘normali’ che servono per crescere. In una storia sofferta, ma entro una relativa ‘normalità’ i partner non intendono sfruttarsi, manipolarsi, distruggersi (come avviene invece quando la relazione è disturbata da un partner narcisista patologico), anche se ci si ferisce, non ci capisce, non si entra in sintonia. Così, un partner abbamdonante relativamente ‘normale’ vuole che il partner abbandonato soffra il meno possibile, in cuor suo gli augura davvero ogni bene e si sente persino un po’ in colpa. Perciò nel romanzo “Love Story” nella conclusione della storia d’amore (e del racconto) l’autore scrive che: “amare vuol dire non dover mai dire: ‘mi dispiace’”. Ad un partner abbandonante relativamente ‘normale’ spiace di dover abbandonare una persona, mentre un abbandonante con Disturbo Narcisistico di Personalità gode della sofferenza dell’abbandonato, lo rende trionfale, in quanto nella sua follia crede che ciò gli rende giustizia, quindi quando abbandona e vede il partner soffrire diventa particolarmente spietato e crudele, ne approfitta per torturalo psichicamente. In tal senso la vittima ha subito durante il rapporto uno stillicidio di microtorture psichiche, che diventano sempre più crudeli, fino al punto con l’abbandono di subire una ‘tortura psichica’ simbolicamente a morte. Il partner narcisista fa di tutto per fa capire all’abbandonato che lo trasforma in una nullità, che lo annienta, che non gli importa assolutamente niente del suo dolore, che “non merita nessuna pietà”, e che invece lei/lui sta godendo, sta bene e che ha attenzioni e relazioni amorose ben più importanti e soddisfacenti, in tutti i sensi, anche sessuale, rispetto a quella che lei/lui avrebbe accettato di subire con la vittima (che considera indegna). Un vero e proprio delirio che mortifica la vittima, colpevole solo di aver amato, nella sua sensibilità più intima. Allora ci si chiede: ma perché la vittima ha accettato tutto ciò? perché non si è messa in salvo prima? E’ forse masochista? Rispondiamo subito con le parole di San Paolo: L’amore:
“Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.”
Nel bene e nel male è così e purtroppo l’amore è anche cieco, quindi rendere meno coscienti e più vulnerabili, copre, crede, spera e sopporta. Se poi si ha una “ferita narcisistica” nascosta e non curata l’amore diventa ancora più cieco, quindi anche malato (un amore sano un pochino ci vede… si legga dunque bene la seconda parte dell’articolo iniziale riferita alla FERITA NACISISTICA).
In termini psicodinamici possiamo dire con Freud che l’amore verso l’altro è un investimento affettivo, della nostra libido su un ‘oggetto’, cioè un soggetto ‘oggetto d’amore’. E’ come se il nostro amore fosse un investimento su certe azioni, delle quali speriamo sempre aumenti il valore. Innamorarsi di un narcisista patologico, restando in questa metafora da borsa e finanza’ vuol dire subire lo stress di ‘azioni’ il cui valore va continuamente in rialzo e in ribasso, per cui non si ha il coraggio di venderle, di liberarsene, si spera sempre che si stabilizzino. Inoltre queste ‘azioni’ sullle quali il narcisista patologico propone di investire (con la sua seduttività artificiale, all’inizio di una relazione) sono altamente attrattive, spacciate come perfette, attraverso una simulazione e una manipolazione iniziale che conquista, dato che sembrano davvero poter realizzare un sogno d’amore, un’unione meravigliosa. Così anche le persone più equilibrate e in buona fede possono disgraziatamente essere tentate di investire su ‘azioni’ che poi lentamente, ma inesorabilmente si rivelano come una spietata speculazione alle loro spalle, restando così completamente defraudate, spogliate da ogni possibilità di rivivere una dimensione d’amore con sincerità, fiducia, passione.
Vi invito quindi ad elaborare le vostre idee, aproporre quesiti e a offrire riflessioni e testimonianze in quanto il vostro contributo fa bene a voi e ad altri, e può essere essenziale per lo sviluppo di una metodologia terapeutica efficace.
E’ NECESSARIO AIUTARE LA VITTIMA AD ANALIZZARE IL MALE SUBITO, MA PER SUPERARLO SI DEVE COMPRENDERE CHE IL MALE E’ IN CIASCUN ESSERE UMANO, ANCHE DENTRO LA VITTIMA, COSI’ ESSA CESSERA’ DI ESSERE E DI SENTIRSI TALE
In un suo racconto Kahlil Gibran parla di un Dio malvagio e potente (Satana) e dice: “…la sua perversione lo porta a rallegrarsi quando siamo in disgrazia e ad addolorarsi quando gioiamo, dobbiamo esaminarlo accuratamente, al fine di evitarne le malvagità; dobbiamo studiarne il carattere, così da evitare di mettere il piede sul suo sentiero pieno di insidie”.
Tuttavia, come ha osservato Jung attraverso il riconoscimento e lo studio degli archetipi, cioè di quei fattori psicoidi insiti in tutti gli esseri umani, Satana, in quanto raffigurazione del male, è presente in tutti gli esseri umani; Jung lo individua nell’archetipo dell’Ombra. Gli esseri umani hanno la tendenza a rifiutare l’idea di avere l’Ombra, di essere quindi potenziali portatori del male, nonché suoi agenti a diversi livelli di gravità. e allora, rifiutando questa verità (peraltro espressa in modi diversi dalla saggezza e dalle religioni di ogni luogo e di ogni tempo) tendono a credere che ila male (Satana, o i vampiri che da esso discendono) sia presente solo negli altri, perciò lo proiettano negli altri. Con ciò si sviluppano gravi malattie psichiche e si mettono in pratica comportamenti maligni che trovano una loro presunta giustificazione nella folle idea che solo gli ltri sono cattivi e che quindi vanno puniti.
Il narcisista patologico crede che gli altri siano cattivi, soprattutto quelli che hanno capacità di amare, che invidia e finisce con l’odiare e il voler distruggere, perché in fondo crede di essere lui/lei la sola persona veramente buona al mondo, mentre gli altri non lo capiscono e li fanno sentire cattivi e incapaci proprio in quanto, ai loro occhi, sembrano di possedere la capacità di amare e di goderne, facendoli cadere in crisi in quanto loro non riescono ad avere e a godere questa capacità. Si tratta di vere e proprie contorsioni mentali, ma che si sviluppano per il fatto di non riuscire a riconoscere il proprio vampiro interiore, il quale si impossessa della personalità e agisce contro chi li ama, ma al fine anche contro se stessi. D’altra parte coloro che sono vittima del narcisismo patologico, al fine di guarire e di salvarsi, devono riuscire a riconoscere che il vampiro esteriore (il narcisista patologico) ha messo in moto il loro vampiro interiore che succhia il sangue dal di dentro.
Ecco, allora che la terapia per chi ha subito la diabolicità di un partner narcista patologico passa necessariamente attraverso l’analisi e la comprensione della natura malata e maligna del partner, del male che ha fatto, del perché lo ha fatto, ma poi anche di come ha fatto ad attivare un male che è interno anche alla vittima. Quando allora la vittima avrà capito di essere stata vittima di un essere seriamente disturbato e disturbante, ma anche che ciò è stao possibile grazie all’attivazione di un suo male interno, che ha una sua valenza archetipica, connaturata all’essere umano (Ombra collettiva) e che ha una sua forma soggettiva, (Ombra individuale) allora sarà sulla via di guarigione . Con ciò non potrà mai debellare completamente il vampiro interiore, ma potrà opporvisi attraverso una maggior capacità coscienzale e quindi attraverso la maturazione e la saggezza.(SI TRATTA DI UN PRINCIPIO PSICOTERAPEUTICO DA ADOPERARE CON ESTREMA CAUTELA, DA COMPRENDERE MOLTO BENE, SENZA EQUIVOCI, PERCIO’ E’ MOLTO IMPORTANTE IL SUPPORTO DI UNO PSICOTERAPEUTA E/O DI PERSONE DI SAGGEZZA – E’ IMPORTANTE CONFRONTARSI CON QUESTO PRINCIPIO IN MODO MOLTO PERSONALE, ESPLORANDO SE STESSI CON UMILTA’ E ONESTA’, MA QUESTO NON E’ POSSIBILE SE SI E’ SOTTO L’EFFETTO DI UN TRAUMA, PERCIO’ QUI VE NE FACCIO SOLO CENNO E VI INVITO A CONTATTARMI, ANCHE PRIVATAMENTE, PER CHIARIMENTI, O A FAVORIRNE LA DISCUSSIONE NEL BLOG CON VOSTRI INTERVENTI – DUNQUE NON VI ARROVELLATE A TENTARE DI COMPRENDERE FINO IN FONDO QUESTO PRINCIPIO SE VI SENTITE TRAUMATIZZATI, CORRETE IL RISCHIO DI INTERPRETARLO MALE E DI SENTIRVI COLKPEVOLIZZATI, INVECE SERVE PROPRIO ALL’OPPOSTO).
Una volta che è sulla via di guarigione ora indicata la vittima cesserà di essere e di sentirsi tale, svilupperà un nuovo senso di dipendenza, diminuerà il suo bisogno di vendetta o di avere risarcimenti e chiarimenti, si dileguerà la vana speranza di ritorno roiparatore dell’ex-partner ed anche lo strisciante senso di nostalgia amorosa che ancora fa la sua eco nell’interiotà e tormenta – tutto ciò – si attenuerà, passerà e lascerà un senso di compassione, forse venata inevitabilmente da una sottile ripugnanza… Sarà come al risveglio di un incubo, ma con la voglia di tornare a vivere, con un nuovo amore per se stessi e una nuova capacità di dare e ricevere amore.
Vi ricordo che per prendere un appuntamento per eventuali consulti privati (in studio o in alcuni casi anche via Skipe) potete scrivermi a pietro.brunelli@fastwebnet.it Pietro Brunelli Psicoterapeuta – Un abbraccio e coraggio!
caro dott. Brunelli ho letto e riletto il suo articolo . Che dire? nessuno dico nessuno finchè non ha provato un esperienza tanto devastante puo’ minimamente capire come tutto ciò faccia soffrire contaminando ogni singola cellula del proprio corpo.
Ci sono dentro in pieno. Sono consapevole di tutte le menzogne anche se per molto tempo non ho voluto crederci. Lui che si è sempre vantato della sua sincerità .
Perchè non riesco a dirgli ” guarda che ho capito tutto perchè non mi dici la verita?
Perchè non ci riesco e mendico il suo amore ?
Perchè?
Provi ad approfondire con gli altri articoli su questo argomento, ade esempio su la “Ferita narcisistica”. Comunque se ha la possibilità di fare una psicoterapia questo le sarebbe utile… Forza. Vedrà che se si impegna, si informa e fa cose belle per se stessa. lei avrà più energia per comunicare, chiarire e sentirsi più libera di fare le sue scelte.
grazie dott. Brunelli per l’analisi di un fenomeno altamente distruttivo e per la speranza che il suo lavoro offre a chi ha avuto la sfortuna di trovarsi in un mondo, che neppure pensava esistesse.
io, mi auguro, di essere quasi alla fine del tunnel e posso dire che è dura, più dura di quanto si possa immaginare o raccontare.
di strada in un anno ne ho fatta tanta; é stata una strada in salita, piena di ostacoli, di dolore ( fisico e mentale ) e di angoscia, quella vera.
è stata una strada di trasformazione, in cui sono partita da me stessa, mettendomi di fronte ai miei limiti ed ai miei traumi ed alle mie paure; elementi tutti che hanno consentito all’altro/a di avere buon gioco della mia esistenza.
è chiaro che da soli non ce la si può fare e che è necessario avere l’umiltà, oltre che di assumersi la responsabilità dei propri sentimenti al fine di raggiungere la libertà, anche di chiedere aiuto.
martedì il mio terapeuta ha fatto una seduta di ipnosi cosciente e da lì, proprio quando credevo di esserne uscita, sono ricaduta nel baratro. un episodio, che neppure credevo importante, della pseudo relazione con questo che definirò il diavolo si è affacciato a me e ieri pomeriggio sono stata male, fisicamente malissimo.ad un certo punto ho creduto ad un infarto.hanno chiamato il medico che mi ha in cura, il quale mi ha detto che è normale dopo la seduta e che stavo espellendo finalmente il veleno. non pensiate che stia esagerando, ma è stato come se il demonio, attaccato da mesi alla mia anima ed alla mia mente, stesse uscendo da me. concordo con Lei, dott. Brunelli, se non si arriva alla “ripugnanza”, non se ne esce fuori, proprio no. quanto alla tutela delle vittime di queste orribili storie, beh, da operatore del diritto credo proprio che la strada sia impervia, laddove la “prova” è difficile da raggiungere. io medito un’azione civile di risarcimento del danno, ma per questo, anche per questo, si ha bisogno di bravi specialisti che possano supportare la domanda giudiziale. e purtroppo non tutti possono permettersi i costi. mi piacerebbe allora mettere al servizio dei più deboli uno strumento che possaa essere di aiuto nel difficile cammino della rinascita, perché noi restiamo delle vittime inconsapevoli di anime malvagie e desiderose di sangue.
vorrei, se me lo consente, un avviso pubblico: la signora in questione probabilmente si è iscritta a questo blog per controllare e seguire, state attente!
Si, nessuno, nessuno può capire se non ci passa. Ti capisco benissimo e pure io mi trovo nella stessa situazione. Nessun articolo finora letto descrive così bene sia la vittima (io) che il carnefice. Ci sto provando con tutte le mie forze e devo dire che, nonostante le letture e la conoscenza in questo campo, non riesco a superare ed accettare che una persona che pensavi sincera, ha abusato della tua bontà grazie alla maschera dietro cui si nasconde. Tutte le caratteristiche del narcisista perverso. Purtroppo non ho ascoltato e dato retta ai primi segnali da subito manifestati perché la loro abilità nel raggirare è qualcosa di indescrivibile.. Hai detto bene un’esperienza devastante che ha contaminato ogni cellula del nostro corpo. un abbraccio
Buonasera,
esiste un Test per verificare se si ha subito un Trauma da Narcisismo?
Se la risposta è affermativa, dove lo posso trovare?
Grazie.
Non esiste… io ho realizzato un test per individuare un livello di traumaticità a seguito di una relazione patologica, ma lo somministro solo nell’ambito di un consulto terapeutico in quanto necessita assolutamente di essere interpretato in modo specialistico. In effetti non c’è bisogno di autosomministrarsi un test se ci si sente davvero sconvolti, non solo e non tanto per un disaccordo o per la fine di una relazione che non poteva andare avanti, ma perché veramente si sono subiti comportamenti umilianti, distruttivi, svalutanti. La cosa migliore da fare è cercare un sostegno psicologico, durante il quale diagnosticare quello che è accaduto. L’aiuto di uno psicoterapeuta è importantissimo perché quando si è traumatizzati, le emozioni dolorose non consentono di vedere chiaro e poi perché possono essere troppo forti e portare a sofferenze lunghe e ance, purtroppo, a compiere atti sbagliati, disattenzioni pericolose, e mancanze verso gli altri, incluse le persone amiche e alle quali si vuol bene. Bisogna prendersi cura di sé, lasciarsi aiutare, fare le cose giuste, e allora si guarirà e tutto il male diventerà un importante esperienza per tornare nell’amore in modo più saggio e maturo, ed anche più bello.
Buonasera,
ho letto il suo articolo e non ho dormito tutta notte.
Ho capito che ho avuto una madre narcisita e diversi fidanzati.
Davvero non ho mai letto nulla di così esaustivo, chiaro, comprensibile anche a un profano di psicologia, sull’argomento.
La ringrazio infinitamente.
dopo la lettura mi sono venute diverse domande e chiedo gentilmente se Lei, o qualche utente puo’ rispondermi.
1. CHI E’ FIGLIO DI ENTRAMBI GENITORI NARCISISTI, SVILUPPA LA STESSA PATOLOGIA OPPURE LA FERITA NARCISISTICA E RICERCA PARTENRS NARCISISTI?
2.CHE DIFFERENZA C’E’ TRA LA FERITA NARCISISTICA E IL VAMPIRO INTERIORE?
3. CI SI PUO’ RICONOSCERE SIA COME NARCISISTI PATOLOGICI CHE COME VITTIME DI DISTURBO NARCISISTICO A SECONDA DEL PARTNER CHE ABBIAMO DI FRONTE IN CERTI MOMETI DELLA NOSTRA VITA?
4. QUESTI DUE ASPETTI POSSONO CONVIVERE NELLA STESSA PERSONA?
RINGRAZIO ANTICIPATAMETE PER LE RISPOSTE.
Bene, questi tipi di partecipazione e di domande sono quelli che aiutano a chiarire, per se stessi ma anche per tutti, perciò grazie, e provo a rispondere.
Domanda 1
assolutamente NO, non c’è una correlazione meccanica tra i problemi del genitore e quelli del figlio. C’è ovviamente un’influenza , ma come questa si sviluppa dipende da molti altri fattori ambientali e relazionali (nonni, insegnanti, fratelli, parenti, la comunità…) ma dipende molto anche dall’indole del figlio. Si nasce con i propri geni e anche questi ci influenzano. I genitori sono il ramo dell’albero, ma noi non veniamo dal ramo, piuttosto dall’albero e dalle sue radici e dalla terra e dal cielo..
Domanda 2
La ferita narcisistica consiste in dubbi su se stessi, colpevolizzanti, senso di sfiducia, di difettosità, di vergogna, di non avercela fatta o di non potercela fare, di non essere abbastanza amabili a causa di qualche difetto fisico al quale si dà troppa importanza oppure che addirittura non c’è… insomma autosvalutazione… – Invece la metafora del vampiro interiore indica che si mettono in atto involontariamente, difese aggressive e negative per risolvere in modo sbagliato il problema della ferita narcisistica – si tratta di una forza che pare risolvere le debolezze e invece subdolamente le approfondisce – Ad esempio ci si sente sfortunati allora si incomincia a giocare d’azzardo – ci si sente isolati e allora si fa uso di droghe e alcool – ci si sente poco attraenti e allora ci si attacca a persone sbagliate solo per il fatto ce ci fanno sentire attraenti – ecc. ecc. Dunque il vampiro interiore è una metafora (ricordiamo che realmente non ci sono i vampiri né esteriori né interiori , si tratta di una leggenda che qui impieghiamo simbolicamente per capire una questione di disequilibrio e negatività psicologica) – dicevamo una metafora per indicare un comportamento o un ‘attitudine riparatoria , ma sbagliata, che dà la sensazione di risolvere, ma che poi si rivela un modo di ‘fregarsi con le proprie mani’, si approfitta di ansie e paure per farci cacciare nei pasticci, e in innamoramenti sbagliati, facendoli apparire come soluzioni belle e felici, mentre invece sono subdolamente vampireggianti (ti succhiano le energie).
Domanda 3
Non bisogna mai riconoscersi nelle etichette psichiatriche, queste sono solo delle cornici per permettere al terapeuta di formulare un quadro di riferimento. Spesso ci si riferisce a tratti disturbati e non ad un unico disturbo di personalità generale. Così nella stessa persona ci possono essere tratti problematici differenti , a carattere acuto transitorio, o cronico, e di diversa entità e gravità… La vera diagnosi è sempre soggettiva, ogni caso va valutato per la sua unicità, non va confusa la cornice con il dipinto. Se per esempio un quadro viene attribuito a Picasso, io posso dire “questo quadro è un Picasso”, ma ai fini della critica, della storia dell’arte e anche del valore economico di quel quadro, e di ciò che l’artista vuol dirci con QUEL quadro, il fatto che sia un Picasso vuol dire ben poco… noi dobbiamo analizzare QUEL quadro specifico e capirne il suo particolare valore e significato, e ricordarci che sebbene sia un Picasso, l’artista ha fatto quadri assolutamente molto diversi l’uno dall’altro e con stili diversi… Perciò dire “Narcisista patologico” o vittima del Narcisismo patologico, o “ferita narcisistica” è solo un modo per orientarsi , ma non per arrivare ad una meta di reale diagnosi, comprensione e terapia. Un conto e avere una bussola (strumento di riferimento) un altro conto è andare veramente nel luogo che mi serve per capire e per crescere, e che è diverso per ciascuno, così ciascuno adopererà la bussola in modo diverso… e spero che questi esempi siano sufficienti per rispondere alla sua domanda…
Domanda 4
Nel corso di una vita si cambia, tuttavia ci sono persone che tendenzialmente preservano la propria natura più di altre. C’è chi persiste a farsi vampirizzare e chi persiste a fare il vampiro… c’è anche chi oscilla tra queste due possibilità… Perciò bisogna riferirsi ancora una volta alla risposta alla domanda 3 – L’anima umana è immensa, piena di contraddizioni, molteplicità… certo ci sono degli andamenti, delle tendenze, delle narrazioni che ci aiutano a comprenderla in termini generali e universali, ma poi ogni persona ha nel bene e nel male la sua individualità… La psicologia del profondo è la scienza della natura soggettiva delle persone, e cerca di esplorare e curare le persone come soggetti unici, sebbene possano essere riferiti a classi e tipologie di riferimento.
Grazie. Le sue parole sono un balsamo per l’anima.
Attraverso il rispecchiamento con un estremo si puo’ notare la propria pagliuzza.
Recentemente mi sono accorta di essere circondata, soprattutto sul lavoro da persone “finte” e “opportuniste”.
Ho cambiato lavoro, diventando molto piu’ sobria in vari aspetti della mia vita.
Dal modo di vestire al mangiare.
Mi sono resa conto di quanto, anch’io, esageravo “sorrisi” ed “entusiasmo” per farmi accettare, per sedurre, per vendere qualcosa, pensando, sempre piu’ a quando frequentavo il Teatro. C’era piu’ verita’.
Ho iniziato un lavoro di scalpello su di me e attorno a me, spero ne emergera’ un Angelo.
Si soffre tanto e inutilmente per ignoranza. Mancanza di conoscenza, l’amore non ce lo insegna nessuno.
Certo la qualità è in quantità minore rispetto alla quantità, ma la qualità esiste, ed è attratta dalla qualità… perciò più ci poniamo in una posizione di qualità verso la vita e noi stessi e più incontriamo persone con qualità adatte a noi… naturalmente dobbiamo essere come il bravo giardiniere che taglia i rami vecchi e infruttuosi, dapprima l’albero sembrerà spoglio e scarno, ma nel tempo giusto darà buoni frutti.
ha negato di averci mai provato, ha “giustificato ” le sue azxzioni con “io ero galante perchè sono gentile con le donne e volevo dirti quello che pensvo ti meritassi di sentirti dire come amica”….
come se una donna non capisse se uno ci sta a provà o no.
Mi viene da sorridere in un certo senso xk io non sarei in grado di avere la risposta così pronta nel raccontare palle, ma evidentementec hi è allenato ci riesce.
Dovrei forse imparare in un certo senso dalla sua faccia di bronzo. XD Peccato-o per fortuna- che io non sono così.
Tuttio questo è chiuso.
Mi chiedo dottore come posso fare a questo punto a cercare una personada amare che se lo meriti.
Ilmio stesso caro narcisista mi fa “sei orgogliosa, sei piena di amore da dare e intelligente”.
?
Forse è proprio questo che non gli andava bene in realtà. voleva fare il gioco del contrito con l’amica che ha rovinatol’amicizia portandoselo a letto. Quanod gli ho fatto notare che il letto era quello di camera sua, ha iniziato a attaccare insultandomi e girando il discorso come mi aspettavo.
non ho seguito la sua linea.
Gli ho risposto, alle ue provocazioni “tu non hai umanità da dare”
mi ha risposto qualcosa del tipo che sono io a non meritarmela la sua umanità.
Gli ho fatto notare che il saper dire di no nella vita è importante quanto saper dire di si. E me ne sono andata..
D’ora in poi, dirò No. No alle sue occhiate. no alle sue provocazioni, no alle sue battutine, no al suo bullismo alle spalle, no ai bei ricordi che mi hanno trafitta come un cooltello per un anno e mezzo. No al “era il mio amico e lo amavo”
Si all “ha finto di essermi amico per provarci umiliarmi e negare di aver mai provato qualcosa”.
ieri sera ho affrontatoil mio narcisista per avere lòa verità.
Al solito, non l’ho avuta.
“mi hai fatto ingelosire apposta” “io?mai fatto?” “uscivamo insieme mi hai datto che ti eri baciato con X” “X mi ha sempre fatto schifo” “non me lo sono sognata ” ” ok forse avevo bisogno di attenzione e te l’ho detto” ..come se fosse normale…
Mi ha fissata mentre prendevo l’autobus, per dei lunghi minuti “quuel giorno che ti fissavo non ti ho riconosciuyta”.
Insomma, al solito ha girato la verità come vuole lui. e non si arriverà mai alla verità.Al solito, ha tentato di zittirmi addossandomi colpe e presunzione di perfezione. Io non sono perfett, ma non sono disposta a farmi sotterrare osì. Ho risposto ogni volta alle sua accuse in modo sincero. Mentre lui mi rispondeva svicolando, l’ennesima volta.
Gli ho detto che si comporta come una zocco^a e mi ha risposto che a lui piace fare la zocco^a, si diverte.
Non cercate lòa verità con quelle persone. Non la otterrete mai. Xk nn se la dicono nemmeno loro. io ci ho rinunciato. tano più che non hoprovato affetto o altro quando gli ho parlato. A ogni sua risposta sapevo che avrebbe detto le cose che sapeva mi avrebbero ferio, ero preparata a subire una serie di palle, ma la differenza è ch ora dopo un percorso con una psicologa io SO cosa sono.
E non mi toccano più.
Condivido la mia esperienza.
non cercate la verità, non cercate di riavere la persona che amavate. Era una finzione, era finta, era una costruzione come un regista costruirebbe un film. Più siete stati vicini alla loro interiorità più vi allontaneranno, cercando di isolarvi socialmente.
Cercate persone che siano comeloro fingevano di essere, ma che lo siano sul serio, o che siano meno perfette, ma più vere.
È bellissimo ciò che scrivi e disvela il dolore profondo che è dentro al cuore di chi ci ha creduto davvero. L’importante è farcela! Noi valiamo di più perché siamo migliori.
io credo che se solo lui apisse che ha evidenti problemi psicologici e che l’alcool la droga e idealizzare donne che se lo scopano da sbronzo varrebbe molto.
Ma fino a che non ammetterà il suo problema sarà un succhia energia.
E io ho detto basta. Si potrebbe andare avanti con lui a occhiatine ammiccanti e stronzate am non ammetterà mai di aver provato qualcosa di spaventosamente vero per me.
Non lo ammetterà mai e quindi non vedo il perchè combattere oltre per uno che dirà sempre che non sono statat nulla e che dice che io “gli sono saltatat addosso” ma la sua morosa che l’ha cobnosciuto e portato a letto da sbronzo è una santa.
Che poi, sono tutte palle.il suo grande innamoramento. Luinon ama nessuno, nemmeno se stesso.
Se no non si sbronzerebbe ogni sera.
e’ un capitolo chiuso. Frustrante. Ho 24 anni e merito di vivere
grazie dott. Brunelli e complimenti per la sua professionalità
Grazie a lei per l’incoraggiamento e per la partecipazione.
Gentile dottr Brunelli, mi chiedevo se sia possibile che i narcisisti abbiano allucinazioni (visive7auditive) e se, consci di avere problemi psicologici -quindi diagnosi e farmaci, se esistono-sarebbero in grado di nasconderle
I criteri diagnostici ufficiali non indicano disturbi allucinatori nel quadro di personalità narcisista. Ad ogni modo una persona può avere diverse problematiche e sintomatologie a prescindere dal fatto che abbia o non abbia una personalità di tipo narcisistico. Inoltre anche certe idee fisse, preconcette, a sfondo paranoideo (complesso di persecuzione, o di complotto nei propri confronti) pur non essendo allucinazioni, indicano come il pensiero possa essere in una certa misura condizionato da una propria problematica psicologica. Tuttavia queste idee condizionate possono invadere la psiche in maniera più o meno subdola e importante ogni persona, in un periodo di particolare stress (e quindi transitorio) o in modo cronico e a prescindere dal periodo o dalla situazione esterna. Non bisogna perciò arrovellarsi molto a fare diagnosi su se stessi e sugli altri senza essere coadiuvati da uno specialista. Va bene acquisire informazioni per cerare di capire, ma non fissarsi su un ‘verdetto’. Ciò che si deve capire essenzialmente è che quando una persona ci fa stare troppo male, a prescindere dal narcisismo patologico, certo o eventuale, o anche da eventuali allucinazioni o altri sintomi e ‘stranezze’, bisogna interrogarsi su cosa ci spinge ad amarla e a restare attaccati nonostante il dolore che ci provoca. Verrà poi più naturale prenderne le distanze o comunque modificare il proprio atteggiamento verso quella persona e iniziare a disinvestire i propri sentimenti, e a spostarli altrove, verso chi più li merita.
Stefania.Ciao a chi mi ha risposto in passato.Non racconto la mia storia di.nuovo .No. Ma ho letto le riflessioni di un uomo sulla mia e mail.Scusate non ricordo il nome.Si la realta e dolorosa e basta.Ma devo dire che qui non si tratta di accettare la nuova donna caro amico.No.Qui ci sono tanti tradimenti e hanno una capacita manipolatoria mostruosa.La realta non e quella che ne hanno una nuova e che hanno PERSO quella che avevano.Se dobbiamo alzare il vessillo o la bandiera del nostro vivere positivo il mio ex veramente continua a distruggere e dire menzogne.Noi Io No.
Siamo state sostituite.Stop.Quale altra.Certo soffro da morire ancora pensando che sta con una …..pardon al bisogno!!!!!!!!!! Al bisogno da sfruttare.Io ho solo veramente voluto bene e profondamente.Orgogliosa di questo mio bene.Traditore nato ..Brunelli ha ragione .Sono cosi.Un altra e normale per patologici simili.Hanno perso noi belle persone.Traditore o traditori nati.
La pagheranno e basta.Basta.Con la migliore sofferenza.Il mio ex non vede suo figlio da tre anni ….da quando e nato che non gliene frega nulla.Anafettivo.Strafottente.Stronzo.
Scusatemi per parola forte.Stiamo lottando per superare il dolore e io ho incubi atroci.Chiesto aiuto eccome.
Buongiorno dott. Brunelli,
la mia storia è iniziata circa tre anni fa con un uomo di 44 anni, affascinante, simpatico con il quale avevo un’affinità sessuale molto forte. Sono stata molto corteggiata ed amata da subito, nonostante all’epoca dovessi ancora dimenticare una vecchia storia finita male. Dopo soli due mesi di relazione, quest’uomo, per motivi mai compresi “noi non possiamo stare insieme”, “non posso darti ciò che vuoi”, “lasciami alla mia misera vita”, mi ha lasciata, chiedendomi una pausa di riflessione. Da allora è iniziato il calvario. Ho fatto di tutto per riprenderlo, ho cercato di rispettare la sua richiesta di allontanamento, ma soffrivo e a volte chiedevo una giustificazione a questo improvviso totale cambiamento di atteggiamento. Durante un confronto da me voluto, mi ha parlato dell’ultima ex, donna che soffriva molto per il suo distacco e che “non poteva lasciare andare così..”, “donna che per colpa sua e delle sofferenze che le aveva portato, era diventata anoressica”.Cercavo di capire, di accettare anche se spesso immaginavo fra loro ancora coinvolgimento e soffrivo. Nonostante questo distacco da condizione di coppia, quest’uomo però non ha mai chiuso completamente con me. Spesso tornava con atteggiamenti che mi confondevano moltissimo. Sembrava amarmi, ma nello stesso tempo mi sfuggiva. Diceva che con la ex non c’era nulla, me lo giurava sulla madre, unica donna che sembrava veramente amare (vedova da anni) e che doveva accudire. Alternava periodi in cui mi riempiva di complimenti a periodi in cui era capace di lasciarmi con una tale indifferenza da farmi soffrire moltissimo. Non dormivo, non mangiavo. Ogni volta che con grandissimo sforzo tentavo di allontanarmi, puntualmente mi arrivava un messaggio, o una foto carina che poteva lusingarmi…Mi spiego, sapeva ad esempio della mia passione per i gatti, e puntualmente mi arrivavano foto o messaggi bellissimi sui gatti… per due lunghissimi anni c’è stato fra di noi un dolorosissimo tira e molla,momenti in cui diceva di adorarmi, amarmi e di non riuscire a stare senza di me ed altri momenti in cui ero il diavolo da insultare con brutte parole, offese ed umiliazioni. Ho perso il lavoro…la mia sofferenza era atroce. Nessun uomo mi aveva mai fatto tanto male. Mi sono rivolta ad una psicologa la quale mi ha suggerito di stare lontana da quest’uomo perchè pericoloso. Ma nel più bello in cui ero riuscita a non rispondere per molti mesi ai suoi bellissimi messaggi miranti a riconquistare la mia dipendenza, si è presentato sotto casa mia, con lacrime agli occhi, mazzo di rose, vari regali ed il desiderio di volere un figlio da me. Ho ceduto. Ho gettato al vento tutti i soldi che avevo investito in questa terapia e sono andata a vivere con lui. Sembrava sincero. Piangeva spesso perché diceva che aveva avuto realmente paura di perdermi. Dottore, sono trascorsi altri nove mesi di litigi per qualsiasi cosa, aggressioni verbali, continui suoi disappunti sul mio carattere. Diceva che lo demolivo spesso, lo contraddicevo su tutto, che lo facevo sentire un invertebrato. Io semplicemente non lo veneravo come lo venerava la madre…Mi sono ritrovata a vivere con lui e la madre ottantenne (al piano di sopra), unica donna che sembrava amare, che l’ha sempre idolatrato, mai contraddetto, mai sgridato anche in quelle situazioni in cui mi mancava di rispetto davanti a lei per poca cosa. Non mi sentivo amata e sono tornata a casa mia. Ovviamente dopo pochi giorni, lui è tornato, poi è sparito dicendomi che la colpa di questo fallimento è stata sempre e solo mia. Direi che aveva ragione: come può una donna farsi prendere in giro in questo modo e per così tanto tempo? La prego dottore, mi dia una parola di aiuto. Ho superato problemi molto più seri e voglio, desidero uscire da quest’incubo una volta per tutte. In questo momento di distacco mi sento molto forte, voglio stare bene, voglio andare avanti, voglio tornare ad essere lucida. Mi aiuti, per favore…
Gentile Margherita, questo è uno spazio per scambiare idee e testimonianze. L’aiuto che io sto dando è di dare articoli e informazioni e fare da moderatore. Psicoterapia a duistanza con una mail non posso farla, perché è impossibile e scorretto. Inoltre io non faccio servizio tipo ‘lettere al direttore’, non posso, non lo so fare e non lo farei mai, perché è un modo di prendere in giro le persone. Lei ha bisogno di ultrasupernormalissimi colloqui psicoterapeutici, così come ad una persona che ha problemi ai denti va dal dentista… e non credo che il dentista possa curare via mail…. Detto questo, e spero che la mia severa risposta le serva, so benissimo che non è sempre facile per tutti andare da uno psicopterapeuta perché non c’è la mutua. Però ci sono sul territorio centri che possono dare una certa assistenza, a patto di cercarli, anche con il consiglio del medico curante.
Quando c’è in gioco una vita di sentimenti e di scelte importanti e tanta sofferenza, bisogna affrontare la situazione facendo le cose per bene. Informarsi, riflettere, partecipare ai blog, aiuta già molto, e porta avanti la comprensione in modo che quando poi si fa una seduta di psicoterapia si è molto più preparati, ci si sente più consapevoli. In tal senso questo blog è un contributo prezioso che se partecipato e compreso nel modo corretto aiuta già tantissimo, anche a risparmiare tempo e denaro perché si matura maggiori conoscenze, così che quando si va a parlare di se stessi e dei propri problemi in psicoterapia si è più avanti. Purtroppo non sempre ciò avviene, ma questo è l’obiettivo del blog in uno spirito di solidarietà e partecipazione. Qui possiamo scambiarci idee, consigli, testimonianze, ma ciò non può e non deve essere considerato come una possibilità di spremere qualcosa per ricavarne di tutto e di più… qui più si dà e più si riceve… e sì perché il segreto è che soprattutto aiutando gli altri a capirsi e a riflettere si aiuta se stessi… non è chiudendosi solo nel proprio dolore e pensando che è l’unico che conta, infischiandosene fondamentalmente degli altri, che si possano fare passi avanti… quando si incomincerà a collaborare con gli altri, a condividere le pene e i passi avanti, allora nasce un sentimento positivo , altruistico, che si apre alla vita, e questa è la principale medicina interiore per guarire. Io qui non chiedo niente per me, ma solo comprensione per il fatto che non posso fare di più di quello che già faccio, e quello che chiedo lo chiedo per gli altri, cioè di aiutarsi a vicenda, di partecipare con solidarietà, così che io possa fare il moderatore ricevendo a mia volta quella soddisfazione e quel sentimemto che mi aiuta a continuare il mio lavoro con passione e speranza.
Certo, ha perfettamente ragione…La ringrazio per avermi risposto.
Margherita
Margherita
la tua storia è pressoché identica alla mia ..io ho già subito tre abbandoni ma è riuscito riprendermi sempre all Amo!domani faccio un anno di calvario e ancora non ne sono uscita nonostante mi riproponga di farlo ogni volta!mi vomita addosso odio e disprezzo a tratti poi torna adorabile!ti andrebbe se ci scambiassimo mail così approfondiamo confronto?
Ciao Penelope,
che coincidenza proprio questa mattina ho ricevuto una sua email dal contenuto devastante secondo lo schema, che purtroppo tutti noi di questo blog conosciamo.
Cosa dire?
NON MI HA DEVASTATA!!!
In un anno (era dell’anno scorso la risposta del dott. Brunelli al mio indirizzo) di strada ne ho fatta tanta, di polvere ne ho ingoiata troppa, di lacrime ne ho versate all’infinito, ma non mi sono arresa. sono partita dal video “Lo Sfidante” e camminando nel buio, nella tormenta, nella tempesta sono arrivata alla luce. Con l’aiuto certo di un bravo psicoterapeuta e da ultimo con un master in tecniche di apprendimento e comportamentali che mi ha cambiato la vita. Anche i libri mi hanno molto aiutata e se non ti offendi ti consiglio due titoli: “confidare nella trasformazione” di Anselm Grum e “la danza della realtà” di Alejandro Jodorswky.
Una cosa ho imparato da tutto questo soffrire: se non partiamo dai nostri limiti, se non ci mettiamo dinanzi ai nostri traumi, ai nostri difetti e se non impariamo ad assumerci la responsabilità dei nostri sentimenti, saremo sempre in pericolo (Lo Sfidante chiarisce tutto ciò). Questa tecnica si impara, si verifica, si pratica ogni giorno con esercizi mirati. Ci vuole umiltà, ma se ne esce fuori, Io ce l’ho fatta ed anche tu vedrai che ce la farai.
Penelope:
Ciao, magari! Nei prossimi giorni apro un nuovo indirizzo e-mail e te lo comunico volentieri…
Ricordo a tutti che per favorire un dialogo puiù diretto tra i partecipanti e per ampliare il dialogo su altre informazioni ed eventi c’è la pagina di Albedoimangination su FB https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Ringrazio Serena per la solidarietà penso che rimanendo a casa ho pensato a me stessa troppe volte sono stata il suo burrattino e ora ho la stessa sensazione poteva stare con me e mi ha lasciato ora è infelice e mi tormenta ma sto lontana cerco di essere coerente e continuerò a scandagliare dentro di me un ‘abbraccio
Certo che hai pensato a te stessa Maria Gabriella!!!
Ed hai fatto una cosa importantissima per te. Un primo significativo passo alla ricerca di te stessa.
Sai, riuscire a staccarsi da chi ci fa del male è un’impresa. Io credo che a volte siamo così ostinate a curare il male degli altri, semplicemente perchè non abbiamo forza per guardare in faccia il nostro di male. Quello che nascondiamo a noi e dentro noi stesse.
Quando ho iniziato la mia avventura con la mia terapeuta, non avrei mai pensato a quello che ne sarebbe derivato. Eppure, nonostante la tanta, enorme sofferenza che ho provato dovendo accettare la realtà per ciò che era, ne sono uscita più forte. Il mio vampiro amoroso me lo sono attirata addosso a causa del rapporto che ho avuto con mio padre. E pensa che fino a due anni fa, i miei traumi infantili mi avevano spinta a reagire con la tecnica degli opposti: “è successo qualcosa di brutto, ma io lo trasformo in qualcosa di bello”. In questo modo, ovvero camuffando le cose,
riuscivo a dominare gi miei affetti negativi.
Ora ho capito me stessa. Ho raggiunto i miei equilibri
ed ho trovato la mia dimensione. Ti assicuro che mai
sono stata così bene. Ma ho dovuto chiudere i contatti
con mio padre. Per la mia sopravvivenza. Vedi, allora,
Maria Gabriella, come imparare a conoscersi sia una
necessità. Un atto dovuto verso quella parte ferita di
noi alla quale non concediamo parola.
Diventerai più coraggiosa, e quando ti sentirai pronta, le cose verranno da sè, un pò per volta.
Tu però cerca di ricordarrti sempre che sei importante. Che ora devi darti una chance. Ostinati a credere in te. Piano piano comincerai a centrarti e vedrai che non avvertirai più l’esigenza di proiettare il tuo bisogno di amore sugli altri.
Forza Maria Gabriella!
Un caro saluto,
Serena
P.s.: GRAZIE DOTT. BRUNELLI. GRAZIE DI CUORE PER QUANTO DEDICA AD OGNUNO DI NOI. ANCHE SE NON SEMPRE RIESCO A PARTECIPARE COME VORREI, LEGGO SEMPRE, PERCHE’ DAI SUOI INTERVENTI TRAGGO SRMPRE QUALCOSA DI IMPORTANTE ANCHE PER ME.
UN CARO SALUTO, Serena.
Grazie a lei Serena per la sua sensibile partecipazione. Con l’occasione credo gentilmente ai partecipanti del blog di divulgarlo nei loro social network. Basta andare sul tasto apposito sotto gli articoli e condividerlo su FB o su Twitter, ecc. Inoltre vi ricordo la pagina FB Albedo per l’Immaginazione attiva qualora volete partecipare su argomenti psicologici, culturali e artistici con uno spirito di solidarietà, aiuto, scambio di idee, documenti audoivisivi, testi, musica e per indicare eventi e incontri.
Grazie a lei Serena, per la partecipazione. Con l’occasione credo gentilmente ai partecipanti del blog di divulgarlo nei loro social netwo9rk. Basta andare sul tasto apposito sotto gli articoli e condividerlo su FB o su Twitter, ecc. Inoltre vi ricordo la pagina FB Albedo per l’Immaginazione attiva qualora volete partecipare su argomenti psicologici, culturali e artistici con uno spuirito di solidarietà, aiuto, scambio di idee, documenti audoivisivi, testi, musica e per indicare eventi e incontri.
un caro saluto anche a te e grazie
gentilissima serena
ho trovato suo commento molto interessante
potrebbe aiutarmi a capire meglio la tecnica degli opposti di cui parla per camuffare affetti negativi in positivi?mi suona familiare ma mi sfugge qualcosa,pure io ho rapporto non rapporto con padre difficile
grazie mille
Cara Penelope,
Ti ringrazio per l’interesse che hai dimostrato al mio interevento. La domanda che mi poni è piuttosto complessa, perchè credo che ogni risposta dipenda moltissimo da noi, dalla nostra storia e dal nostro modo di essere. Posso solo aiutarti raccontandoti la mia esperienza, per darti una chiave di lettura che però non devi prendere per assioma.
Probabilmente avrai avuto modo di leggere nei blog passati come io sono approdata qui. A seguito di un infelice incontro con una persona che oso definire disturbante, ho dovuto mettere in discussione me stessa.
All’inizio della mia esperienza, mi sono scontrata con una dimensione di “incredulità” e di “assorbimento”: in breve, ho cercato di capire che cosa mi fosse accaduto e, lentamente, di accettare.
Questo è stato il primo step, difficile, doloroso, ma anche fonte di rinascita. Grazie al Cielo, ascoltando le parole e le raccomandazioni del Dott. Brunelli, ho tenuto duro ed ho continuato la mia terapia.
La terapia, che adesso sta lentamente volgendo al termine, con incontri di cadenza mensile, è stata piuttosto lunga. Una volta “ammortizzata” l’esperienza con il mio vampiro amoroso, ho deciso di non abbandonare la ricerca di me stessa… troppe cose non tornavano ancora.
Analizzando i messaggi inconsci che provenivano dai miei sogni, ho capito che c’era qualcosa di più grande sepolto dentro la mia anima. Questo qualcosa, che ai tempi non sapevo ancora riconoscere, riguardava il rapporto con mio padre, che in un sogno addirittura si presentava sotto la veste del “Sig. Agnellini”…
Parlare di mio padre implicherebbe scrivere un sacco di pagine… posso solo riassumere in pochi concetti il quadro: violenza assistita & infanzia.
Ho trascorso la mia infanzia e la mia adolescenza in compagnia di un padre-padrone, fisicamente non violento con me e mia sorella, ma psicologicamente violento. Un padre che, affogando tutte le sue frustrazioni nell’alcol e nel lavoro, era spesso assente da casa e quando c’era, scatenava le sue ire sulla mamma. Un padre dai difficili rapporti con gli altri. Un padre che spesso e volentieri godeva nello “sporcare” ogni singola e rara cosa bella che potessi avere. Ho vissuto di tutto: litigi feroci, fughe con la mamma in pieno inverno, botte sulla mamma e sulle zie, minacce, vendette. Fintanto che ero piccina, queste situazioni – di cui avevo pur coscienza – erano talmente aberranti, talmente “impossibili” da essere accettate dalla mia persona, da mettere in moto il meccanismo degli opposti: per superare le ansie, gli spaventi, le paure, dovevo far sì che queste esperienze da negative si trasformassero in positive. Non rimuovevo, non le negavo, facevo soltanto in modo che fossero episodi “spot” riferiti ad una persona, mio padre, che nel complesso doveva essere buona, perchè per i bambini, specialmente per le femmine, tutti i padri dovrebbero essere buoni. Posso solo dirti che, in terapia, tanti sogni che facevo in passato ed ai quali non sapevo attribuire un significato, hanno poi trovato spiegazione.
Questo meccanismo “magico”, che è tipico nei bambini, si è consolidato in me andando avanti.
Quando ero adolescente, il clima è andato peggiorando: mio padre ci aveva in ostaggio. Aveva creato intorno alla nostra famiglia il più totale isolamento… io, mia madre e mia sorella dipendevamo da lui in tutto e per tutto. E quando si è trovato l’amante, ha fatto anche di peggio. Abbiamo vissuto una separazione che di “consensuale” aveva ben poco: posso dirti che, per circa quattro anni, ogni singolo giorno vivevo l’inferno a causa sua.
Come ho reagito a questo choc? Ancora una volta, con il metodo degli opposti, ovvero non negando quanto accaduto, ma ponendolo in una sorta di lunga parentesi che può capitare.
Nonostante tutto, il mio papà doveva in qualche modo volermi bene.
Ed anche se era un briciolo di bene, per me quella briciola valeva più di ogni torto subito.
Non si palesava in me, a quei tempi, l’idea che un padre potesse anche non amare i propri figli.
Non si palesava in me l’idea che figli si nasce, ma genitori si diventa. Si sceglie di diventare genitori: e da ogni scelta derivano responsabilità ben precise. Chi non rispetta queste responsabilità, rinnega le sue scelte, e dunque rinnega tutta quella serie di valori che un figlio porta con se’. L’ho capito soltanto adesso.
Il problema è che la mia infantile e collaudata tecnica per superare questi traumi, ha fatto sì che crescendo, sottovalutassi persone, pericoli ed affetti. Ignorando i miei sentimenti, dei quali in qualche modo avevo coscienza, conducevo una vita “falsa”, in cui tutto andava bene e tutti dovevano essere felici e buoni. In cui dovevo spingermi oltre le mie forze per essere brava, la prima in tutto, nell’illusione che così avrei avuto l’amore di questo padre.
Quello che io consideravo “amore” era semplicemente il desiderio di pace. Per me amore non significava una carezza, un abbraccio, un tenero bacio, ma soltanto pace. Quiete. Possibilità di svegliarmi al mattino senza la paura che sarebbe successo qualcosa di brutto.
Anche in questo caso, come vedi, ho trasformato il sentimento di precarietà in amore.
L’amore, tuttavia, è qualcosa di molto più ricco di questa semplice aspirazione.
Questo mi ha portata al fatidico incontro con l’altro vampiro.
Il miraggio di un PADRE vero, per me, era un desiderio talmente importante, da indurmi a soprassedere ad ogni torto subito. Ed ogni persona che in qualche modo “si avvicinava caratterialmente” a lui, era una persona che in qualche modo “sapevo gestire”, e che necessariamente “aveva in fondo all’anima” qualcosa di buono da darmi.
Posso solo dirti che ho capito questo attraverso il disegno. Nei mesi scorsi, quando tornavo a casa dal lavoro, ho trovato il tempo di mettermi davanti ad un foglio bianco, lasciando che fosse la mia mano ad esprimersi: ne usciva sempre una donna, dalle fattezze di una bambina, senza mani. Non ero capace di disegnare le mani… perchè le mani “creano, manipolano”: ed il mio inconscio, nel lanciarmi i messaggi, voleva molto probabilmente che queste mani non facessero più nulla. Che se ne stessero fuori da quel che riguardava i miei sentimenti.
Quando l’ho capito, è iniziata la rimonta: ho cominciato a “staccarmi” dalla sudditanza con questo genitore, ho cominciato a dire no ad ogni cosa che mi facesse sentire anche solo “obbligata” ad adempiervi.
Qui sono iniziati altri guai: non avevo pace… ogni giorno, ogni sera, ogni minuto ricevevo da lui telefonate intimidatorie, nelle quali il solo scopo era quello di ottenere con la forza la mia sottomissione ai suoi voleri. Per lui ero soltanto una pedina (peraltro utile) da muovere sulla sua scacchiera. Nulla di più.
Non si è fermato nemmeno quando, lo scorso anno, l’ambulanza mi ha portata via dopo un collasso nervoso: quella sera, come sempre, ero a telefono con lui e con le sue manie di onnipotenza.
Dalle telefonate è passato ai fatti: ha perpetrato inganni, ha coinvolto in questa mia ribellione mia sorella e mia madre, minacciando ogni genere di azione e ritorsione.
Non si è neppure risparmiato umilianti sceneggiate davanti al mio compagno.
Ma non ho ceduto: con tutte le forze di cui disponevo sono andata avanti per la mia strada. Semplicemente perchè avevo conosciuto la bellezza della libertà, della mia persona ed il significato di sentirmi autentica, integra in tutto e per tutto.
Raggiunto un equilibrio, mi sono ritrovata a dover agire di nuovo sul mio fronte psichico. Nell’autunno scorso, ho operato una sorta di “uccisione” dell’immagine distorta che avevo di quest’uomo. Non nego che è stata una cosa terribile: ho sofferto tantissimo. Tantissimo.
Quest’anno, il giorno della festa del papà, aprendo la mia pagina facebook e guardando i post degli amici, sono dapprima scoppiata in lacrime. Avevo intorno a me persone che ringraziavano i loro padri (sia vivi che morti), e questa cosa io non potevo farla.
Non avevo nessuno da ringraziare. Non avevo nessuno da ricordare. Non avevo nessun padre da amare.
Dopo le lacrime, però, ho lasciato il posto alla meditazione: “che cosa sentivo veramente?”, “come mi sentivo veramente?”. La risposta è stata la seguente: “mi sentivo orfana. Dalla nascita”.
Penso che questa sensazione sia stata effettivamente l’epilogo alle mie sofferenze, perchè – una volta ammessa – ho provato subito un grande senso di pace. Con ciò non sto dicendo che ho negato l’esistenza di un padre, quanto piuttosto che non ho mai conosciuto quel concetto di padre vero a cui tanto tenevo in passato. Da qui il mio senso di “orfanità”. E – del resto – questa è comunque la vera realtà, quella che ti consente di essere in pace con l’anima, perchè non c’è nessuno da odiare. O temere.
Cara Penelope, ecco come il mio meccanismo degli opposti mi ha influenzata. Ho vissuto molta parte della mia esistenza in una grande menzogna. Ma non mi condanno: è stato il mio modo di reagire a qualcosa che era troppo doloroso da accettare e da comprendere per la bimba che ero un tempo. Trasformare una situazione negativa in una positiva non è la soluzione. Ci vuole tanta forza, ci vuole coraggio, ma penso che se si aspira alla propria felicità, si debba anzitutto puntare a liberare le nostre emozioni. Liberarle significa permettere che queste si scontrino con la realtà. Solo che se questa realtà se manipolata, ne impedisce il confronto, ed allora restiamo imprigionate nella tela che il nostro interiore “nemico occulto” ha tessuto per noi.
Un caro saluto,
Serena
Sulla figura del Padre le consiglio questo articolo, forse la può aiutare ad approfondire le sue riflessioni https://www.albedoimagination.com/2014/03/riflessioni-sul-padre-2/
Buonasera,anzi, buonanotte..
Come vede dall’orario, ho perso il sonno, per l’ennesima volta, a causa di un soggetto, che disgraziatamente é la mia responsabile sul luogo di lavoro, che oscilla dal narcisismo alla paranoia. Come paranoica, é “da manuale”, non solo nelle manie di persecuzione, ma anche nel riflettere/scaricare sugli altri le sue mancanze/aspetti negativi, e nel dichiararsi infallibile, e punire i testimoni dei suoi errori o fallimenti, e anche nell’autoassoluzione, manipolazione, menzogna, eccetera..
Ad aggravare la situazione, lavora con noi anche il marito.
Sto pesantemente somatizzando questa situazione, che ciclicamente si ripresenta a ritmo sempre più serrato, infatti attualmente ho uno spaventoso herpes sul viso, con tremende nevralgie, senza contare le continue gastriti, coliti, eczemi, che stupidamente non ho mai provveduto a riportare al mio medico, che peraltro non è molto ferrato o sensibile sull’argomento.
Considerato che purtroppo la via legale di una ipotetica causa per mobbing é quasi impraticabile, che il titolare “non vuole problemi”, e che questo lavoro per tanti motivi mi é necessario come l’aria, cosa mi consiglia di fare, a parte iniziare a segnalare i miei disturbi al medico? C’é qualcosa che posso fare per “salvarmi” dai microtraumi che questa situazione mi procura? Pensare al mio futuro e alla famiglia che voglio costruire é sempre meno sufficiente, corro, ho svariati interessi, ma al mattino sono sempre più demoralizzata, ho sempre più voglia di darmi malata, e non lo faccio mai.
In pratica sento il bisogno di strumenti da usare prontamente nel momento in cui vivo la situazione negativa, perché temo l’esaurimento nervoso, o il disturbo post traumatico da stress, e di non riuscire più ad uscirne. Spero
di non essere andata troppo fuoritema, e la ringrazio in anticipo..
La sola cosa che posso dire, per lei e in generale per tutti coloro che si trovano in un incastro così disturbante è di spostare la ‘lotta’ – il più possibile – dal mondo esterno a quello interno, al fine di riportarvi la pace. A volte un disturbo che proviene dall’esterno può essere affrontato nel modo migliore se lo consideriamo un riflesso e un’opportunità per affrontare il nostro nemico interiore, LO SFIDANTE… si tratta di un atteggiamento autoterapeutico generale, che non vuole negare la realtà dei fatti, ma che ci aiuta a fortificarci per affrontare la negatività… nel seguente film-documentario LO SFIDANTE in versione integrale in italiano (dura circa 3 ore) si può approfondire cosa intendo https://www.youtube.com/watch?v=ocEuIhBYLoE
Con solidarietà – Dr. Brunelli
La ringrazio, ho appena letto la sua risposta, ma ho capito subito che ha compreso di quali strumenti io necessiti. Condivido questa sua visione, perché credo fermamente che noi stessi siamo i veri artefici del nostro destino. Non voglio dire che quando siamo colpiti da eventi negativi siamo stati noi stessi a procurarceli, credo però che possiamo fare molto per rigirarli a nostro favore, o neutralizzarli.
A volte può essere più difficile, ma si può fare.
Esternamente, sono passata ad un contrattacco passivo, ignorando semplicemente le vessazioni, e già da tempo ho trasformato nella mia mente le mansioni considerate degradanti nelle mie preferite, ho individuato anche degli utili “mantra” non verbali, sto già quindi lavorando anche al mio interno. Spero di avere grandi margini di miglioramento..
La ringrazio anche per la solidarietà, spero di tornare con buone nuove..
Un abbraccio a tutti, e un consiglio: non fatevi prendere troppo dalla pietà per le persone che vi fanno del male, in ogni caso non le aiutate molto subendo le ferite che vi vengono inferte, difficilmente potete guarire le loro, e non sentitevi vigliacchi se fuggite. Scolpite un grande AMEN sul destino dei vostri aguzzini, non è affar vostro, mai.
Con partecipazione alle vostre pene,
Sara
bellissimo, mi ha consigliato la mia psicoterapeauta di cercare questi argomenti nel web (relativamente al vampirismo energetico … ho scoperto tutto sulla mia pelle!).
Io ci sono passato più volte, l’ultima volta la peggiore e grazie al paziente lavoro della Dottoressa sto ritrovando me stesso e sono riuscito a liberarmi di lui.
E’ stato orribile, ma sono ancora qui!
Mi rivedo in questo articolo, ho ancora tanta strada da fare… ce la farò ;) ;) ;)
Grazie per averlo scritto.
Partecipi alla discussione. Ci sono anche altri articoli sul blog che riguardano questa problematica affettiva e come uscirne. Inoltre le ricordo che prossimamente uscirà un nuovo libro sui i principi terapeutici del trauma amoroso. Cordialissimi saluti con solidarietà . Dr. Brunelli
Grazie
Grazie ancora, io con lui ho chiuso da poche settimane, pensavo che con uomini del genere bastasse smettere di parlare ed evitarli.
Sto amaramente scoprendo e la mia Dottoressa conferma che questo articolo è una versione edulcorata della realtà, che è molto più brutta.
Questi uomini veramente poi vanno avanti a farti del male, quasi ogni giorno ti trovi una sorpresa, dalla cara amica che sente il bisogno di scriverti che brutta persona che sei e quasi a sfotto ti chiede di uscire dalla sua vita (bah), o dall ex collaboratore che diventa arrogante e poi scopri perchè. (per fare alcuni esempi)
Il mio ex “vampiro” personale è impegnato in politica e l’ho conosciuto anni fa. Nel nostro ambiente politico era ai vertici. Io lo ammiravo profondamente (e lo trovavo anche troppo bello), caddi così facilmente nel suo tranello. Lui mi ha corteggiato per mesi, io stupidamente pensavo che con tutto l’impegno che ci mettevo non mi avrebbe mai e poi mai preso in giro.
Sbagliavo.
Mi sono amaramente reso conto che ho dovuto lasciare tutto, sono completamente tagliato fuori da tutti, ho provato a contattare altri per portare avanti i miei ideali ma è durissima, le persone dell’ambiente che prima ti sorridevano non sanno nemmno più che esisti o pensano che sei psicotico, ti trattano come uno schizzofrenico., il tuo lavoro viene visto solo come una cosa per la quale devi ringraziare Esso (io uno che si comporta così non lo considero umano), anche se tu hai cominciato anni prima di conoscerlo. il tuo impegno di anni sembra non contare più nulla.
Questi individui sono davvero un cancro che distrugge tutto ciò che di buono tocca.
Lo scrivo qui affinchè stiate tutti veramente ma veramente attenti a queste persone.
siamo stati più di quattro anni lontani senza avere rapporti se non telefonici e sporadici ma nessuno dei due ha trovato una dimensione appangante oggi lui mi chiede di raggiungerlo si è trasferito per lavoro mi chiede di andarlo a trovare per week end.Come ho detto negli ultimo post lo sento depresso sono preoccupata per lui ma allo stesso tempo ho paura che non riusciamo a gestirlo con discrezione questo bisogno di rivedersi che poi ricomincino i tormenti.Nella nostra citta non possiamo farlo ora però mi chiedo se è giusto non ho nessuna aspettativa ma non trovo un senso in passato avevamo pensato a trasferirci entrambi dove lui ora è da solo è dovuto andar via qui non regge più il pressing che gli fanno, non sta bene chiedo a lei dottore se secondo lei lo aiuto andando o se peggioro la sua situazione .
E’ impossibile che io possa rispondere a questa domanda, e se ci provassi sarei un po’ folle… mi spiace, ma lei ha bisogno di un consulto approfondito, e non c’è proprio nulla di male, anzi è una cosa normalissima.
ma per cosa per risolvere i problemi degli altri? mi scusi dottore se non mi può rispondere ok posso capire ma è il mio ex ch ha fatto scelte incoerenti e che ora ha problemi in casa e sul lavoro io ho preso le distanze capito a fondo i miei e suoi problemi è lui che mi cerca è lui che mi dice che il nostro è un amore forte è sempre lui che però non si separa (io si) e lui che intrattiene relazioni sessauli con altrre donne è lui che rischia il licenziamento perchè fa danno anche sul lavoro vado in terapia per cosa?la sua è una famiglia tutta problematica con casi di schizzofrenia conclamata
Per la mia esperienza, so che la psicoterapia , migliora la qualità della vita di chi si sottopone e spesso peggiora quella delle persone disfunzionali che ci gravano intorno. Il vampiro interiore per come lo abbiamo definito è consapevole di ciò e oppone una resistenza estrema. Diciamolo senza paura, siamo ammalati di una malattia che non vogliamo curare, che è diverso dal credere che invece non ci sono cure. Metaforicamente parlando, teniamo una valigia del fuggiasco in casa nostra perchè speriamo che così possa tornare un giorno a riprenderla, ed il fuggiasco sa che con tale pretesto potrà sempre fare ritorno. Per non sentirsi vittime impotenti occorre separarsi da quella valigia andando incontro ad un dolore estremo aggravato dal fatto che siamo noi a decidere di procurarcelo. Lasciare perere i bei ricordi , le promesse, le speranze che possono dare un sollievo momentaneo, cozza con la realtà. Fa male sapere che l’altra persona ha una vita di relazone in cui noi siamo tagliati fuori, ma è la realtà, se fosse diversa staremmo ancora insieme. Accettare la realtà, senza sconti, noi non abbiamo colpa di ciò che è stato, ma abbiamo la facoltà di decidere cosa fare nel nostro presente e nel nostro futuro. Abbiamo bisogno di un aiuto e di una cura, questo non ci risparmia dal dolore, ma ce lo rende accettabile. Pensate che facendo così non potrete più essere utile al vostro vampiro esteriore, che non potrà più usarci e smettrà di cercarci…. non è una perdita. NON stare agganciati per soddisfare i bisogni altrui ha lo stesso effetto dell’essere sempre disponibili, una volta soddisfatto il suo bisogno, al vampiro non servite più anzi se ne guarderà bene dal ripagare le vostre aspettative. Dare forza alla propria bontà , vuol dire difendenderla da chi la usa per farci del male, accettando che non possiamo avere il controllo su tutto, ma con una buona guida, un buon terapeuta , possiamo cominciare ad avere il controllo di noi stessi per decidedere dove dirottare le nostre energie.
mi sembrava di aver già inviato un commento comunque ripeto …si lo so che è normalissimo ma io ormai mi sento fuori da questa relazione e invece penso che lui abbia bisogno di aiuto e anche tutta la sua famiglia nel frattempo o deciso di non raggiungerlo sento odore di siguai….grazie ancora Per quanto mi riguarda più che terapia sto affrontando mio padre che continua a negarsi ma ho vinto la causa legale contro di lui
Ciao Maria Gabriella,
scusami se entro nella discussione, ma credo che forse sarebbe opportuno che tu ti occupassi di te. Non averne a male se te lo dico, ma come accade ed è accaduto ad ognuno di noi in questo blog, il nostro spirito altruistico denuncia un’unica cosa: il fatto di non voler pensare a noi stessi.
Da quanto deduco, il rapporto o non rapporto con tuo padre ha inevitabilmente segnato la tua esistenza. E ti capisco… quanto ti capisco!!!
Sai perchè ti capisco? Perchè io, proprio grazie alla terapia, ho compreso che una valanga della sofferenza che ho vissuto nell’arco dei miei 37 anni era proprio causata dal rapporto con mio padre. Per questo prendi il mio consiglio come se te lo dicesse una sorella: guarda dentro te. In questo momento pensa a te stessa ed a cosa ti spinge a fuggire da quello che sei.
Non fermarti solo alla tua superficie: trova il coraggio di scavare, perchè è l’unica strada per ritornare a vivere.
Un caro saluto,
Serena
Salve, nel mio cammino ho incontrato un vampiro, forse più di uno ma con questo ho avuto due figli, riconosciuti solo da me ma che comunque mi tengono legata a lui in quanto li vuole vedere e cuole avere a che fare con loro. La mia storia con lui è durata poco ma ha lasciato segni profondi, sono in psicoterapia già da quanto stavamo insieme all’inizio il “mandato” era aiutarmi a far funzionare una relazione che mi procurava molta sofferenza ma pensavo di dover essere io a cambiare… Dopo tira e molla al terzo molla (il primo è stato mio poco prima di scoprire di essere incinta, lui aveva deciso di proseguire con l’adozione, era sposato… il secondo molla suo subito dopo la nascita dei bambini) sono entrata in una condizione che mi ha portato alla depressione, un anno di paroxetina e la depressione non c’è più e io sto proseguendo il mio cammino allargando anche a tutte le relazioni (lavoro, amicali) per indagare i miei meccanismi e i miei demoni interni. Purtroppo ci sono due splendidi bambini e il loro signor padre (che ha un disturbo bipolare, così dice lui, che non cura…) quando è nelle fasi up torna alla carica dicendo che vuole riconoscerli… i bambini hanno 4 anni e non l’ha ancora fatto, sento come se volesse ancora tenere un potere su di me, ma non perchè interessato a me, come non è, secondo me, realmente interessato ai bambini ma solo alla gratificazione e all’amore incondizionato che i piccoli danno. Io con i bambini non ho mai “demolito” il padre, ma sarei un po’ stufa del suo continuo adesso ci sono domani non so. Ho chiesto ed ottenuto che tra di noi ci siano solo scambi di mail e che se dobbiamo discutere del suo ruolo lo facciamo davanti a uno psicologo/psicoterapeuta, ma l’ultimo incontro a maggio (2014) in cui il terapeuta ha chiesto a me di fare a lui una proposta per il riconoscimento non ha avuto più seguito perchè lui è entrato in fase down… Ora è tornato, io però sono stanca e non ho più voglia di giocare a nascondino per cui se li vuole vedere, sentire… inizi a provvedere anche a loro, non solo affettivamente ma anche materialmente, si definisca!!!
Purtroppo la legge (54/2006) non mi permette di oppormi al riconoscimento… non so però quanto lui possa essere positivo per i bambini, che grazie a me e alla loro indole sono bambini generosi affettivamente, gioiosi, curiosi, aperti, rispettosi…
Complicato.
Bisogna continuare la psicoterapia. Ricordarsi sempre che un conto sono i problemi tra adulti e un conto sono i bambini che hanno diritto sempre ad un padre ed una madre. Quando non si riesce a equilibrare le cose con la psicoterapia e la mediazione famigliare bisogno affidarsi alla legge e rispettarla. Chi si lega ad una persona disturbante deve capire che ha un problema di affettività da risolvere, quindi deve lavorare su se stessa per uscire da un attaccamento malato. Una volta che i bambini vengono curati e assistiti non sui deve mai, in alcun modo ostacolarli nel rapporto con l’altro genitore, se lo si fa si va contro i principi psicologici, morali e legali. Bisogna certamente vigilare e far rispettare le regole affinché i figli vengano tutelati, per il resto bisogna lavorare su se stessi in modo da poter compensare quel che l’altro genitore eventualmente non può dare loro, ma non ostacolare la relazione con un padre o una madre. In casi gravi, o anche preoccupanti bisogna chiedere l’intervento del giudice tutelare.
Posso chiedere aiuto?
Ne ho bisogno, per mio figlio, di tredici anni.
Non so se sia narcisista, spesso noto in lui molta poca autostima, certo è che è un bugiardo patologico.
Mente, mente su (quasi) tutto e (quasi) sempre. Da anni ormai.
E’ iniziato tutto intorno ai 7 /8 anni ed è andato peggiorando, con risvolti gravi anche a scuola.
Oltre a non studiare, falsifica firme, cancella le note dei professori oppure modifica i voti apposti sul diario dai medesimi, tutto per non far sapere, per tacere.
Ma non mente solo su questo, anche sulle cose banali; domande come “ti sei lavato?” “hai fatto lo zaino?” “hai lavato i denti”? Generano sempre la risposta “SI” anche quando (99,99% delle volte) in realtà è NO.
Ma lui mente, anche sulle banalità, anche senza uno scopo.
Come fare? Come aiutarlo e con quali mezzi a smettere di mentire? Sono disperata, prevedo un futuro nero che più nero non si può e sono in profonda depressione oramai.
grazie
C.
I bambini e gli adolescenti non possono in alcun modo essere etichettati con disturbi di personalità… sempre bisogna rivolgersi al pediatra, al medico di famiglia e alle ASL e agli insegnanti.
ora non so più sinceramente se è il caso più di risentire il mio ex quello con cui ho chiuso da 4 anni pensavo che tante cose fossero superate ma due giorni fa parlandoci sono tornata in confusione ha tentato di commuovermi con una specie di dichiarazione d’amore ovviamente ho apprezzato le sue dolci parole ma di certo non sono ricascata ne suo brodo. La nostra storia è finita da tempo e per sua volontà non è possibile nemmeno oggi pensare ad un futuro insieme e non capisco ancora dove volesse andare a parare molto probabilmente più che io gli mancono le emozioni di allora….la sua vita è castrata con pochi e sani affetti seri problemi lavorativi ma io sento di dovermi tutelare e assolutamente evitare di pensare che sta male non ne sono io la causa …..e so di non poterlo aiutare gli ho raccontato di come oggi ho raggiunto un distacco e un equilibrio grazie a voi anche nella speranza che afferri che da soli non sempre ce la si fa mi spiace molto per la sua famiglia per i suoi figli per tanti che subiscono le conseguenze del suo malessere ma devo stare lontano
“gli ho parlato del distacco ed equilibrio che ho avuto anche grazie a voi”. Se è un narcisista questa frase l’avrà inorgoglito ancora di piu’.
ma si chiaro che sapere che è presente nei miei pensieri lo inorgoglisce ma lo sostiene anche in quei momenti di depressione e di nausea verso lostile di vita che ha ultimamente e di cui poi non va fiero .Visto che ancora ci parlo cerco di essere equilibrata distaccata e allo stesso tempo quando mi accorgo che ancora è in cerca di risposte sul perchè è finita e su perchè ci cerchiamo ancora gli lancio qualche spunto di riflessione non sta troppo bene e mi ha ributtato nello sconforto …..
Racconterò la mia storia e oggi mi rallegro di aver letto gli interessantissimi articoli del Dr. Brunelli perché non riuscivo a darmi una ragione del MIO STATO d’animo e su delle spiegazioni che mi sfuggivano ma che intuivo… di rifiuti amorosi come di conquiste ne ho avute tante, ma quello che mi è successo tempo fa non è assimilabile ad altre esperienze passate (meno forse una riconducibile ad una giovanissima età in balia di una persona fortemente disturbata, eravamo molto giovani e davo la colpa all’inesperienza di vivere un’età post-adolescenziale ma… adesso che leggo questo articolo, si è aperto un grossissimo dibattito in me dove quel vissuto mi portò a fare scelte di vita inappropriate complice anche la mia bassa autostima), comunque, adesso sono donna, in un momento di cambiamento, delicato direi, mi sto destando da generali torpori e sto riaffermando il mio io nel lato pratico della vita, ma nel frattempo (come quasi fosse una prova lanciata dalla vita stessa), sono inciampata davanti ad una figura oscura, molto oscura. Innanzitutto, direi che questi fantomatici vampiri, o borderline o quant’altro hanno una personalità estremamente brillante, fuori dalle righe, nemici del conformismo, con sfumature altamente femminili, parlano in verbo intransitivo “pensa a me” “ama a me”, hanno dei picchi di rabbia e insoddisfazione non comprensibili, in generale tendono ad essere aspiranti artisti se non lo sono, e se lo sono, peggio ancora: l’arte è una maniera ancora più sottile per avere attorno a sé la possibilità di smembrare anche involontariamente oppure di riempire in modo frettoloso il proprio ego con apprezzamenti, adulazioni, forti avventure. Non mancano mai centinaia di persone intorno a questi soggetti e se si guardano le vittime, ahime, sono persone molto tristi, con forti handicap e con altrettanti ego da mettere a posto, o almeno, è cosi che mi suggerisce il mio pensiero. Io a tutto questo contesto sono apparsa in maniera marginale e l’interesse di questa persona nei miei riguardi era proprio questo: non fare parte di un contesto, decisa, sognatrice, libera da pensieri rocamboleschi o da pensieri estremamente ambigui sulla vita.
La cosa assurda è che nei miei scritti e prima di leggere questo articolo del Dr. Brunelli, avevo definito la persona che conobbi proprio cosi: qualcuno che scappava via, inconsistente, ambigua, innamorata e fredda allo stesso tempo. Ho chiesto delle spiegazioni di tutto questo fuggi fuggi ma in realtà non c’è stata una vera risposta. Il motivo? Non si saprà mai, non lo si scoprirà mai, perché ci saranno una moltitudine di spiegazioni ma mai quella che convincerà il cuore. Inoltre, dopo che è subentrato il sesso, dopo tempo che ci conoscevamo in un contesto di affetto e di apparente rispetto reciproco, la persona in questione è diventata camaleontica, notando un’estrema incapacità di rapportarsi come due uguali in un rapporto (che sia di tipo amichevole o sentimentale) e posso dirlo? Che noia! Non c’è niente di peggio che ascoltare il soffio sfuggente e rimanere con il proprio silenzio. Inoltre, un fattore che aggrava la situazione di dipendenza è un’affinità sessuale o una simbiosi che non ha paragone, diventa un fortissimo battito di vagina per noi donne, un’affezzionamento che viene dal basso ventre e nel frattempo va su, su per installarsi nel cervello come un’autentica ossessione e poco a poco sei avvelenata, poco a poco ci si appende “formando parte “di una sorta di collezione per questa persona. Inoltre il suo passato come il suo presente è di spessore, ma è uno spessore fatto di tragedie emozionali, esperienze di vita dolorose prese per sbaglio o per diletto. Poi il silenzio, poi il ritorno, poi l’apprezzamento poi di nuovo il rifiuto per metà della tua personalità e questo è un rifiuto dato a piccole dosi perché se fosse in un’unica soluzione si sa, probabilmente la dipendenza affettiva non si scatenerebbe. Sono dei grandi amatori sessualmente ma adorano scappare e ritornare secondo il loro piacimento o la loro noia e non arriveranno MAI per il tuo piacimento o per la tua noia. Sembra un gioco di scacchi dove la partita non la vincerai mai tu. Assolutamente questo problema è grave ed è da parlarne, se si hanno degli ottimi amici (ancora meglio qualcuno che abbia vissuto un’esperienza simile) oppure assolutamente andare da un’analista perché sarà un bel confronto e una riscoperta di se. Nel mio caso dopo tanti svisceramenti ero arrivata alla conclusione che moralmente volevo ferirlo ed il voler seguire questo cammino del desiderio del male non è una caratteristica della mia personalità che voglio sviluppare, ma c’è. Comunque, bisogna volare non essere ricacciati negli inferi, ricordiamocelo, di vita ce n’è solo una. E se capita un’esperienza simile prendiamoci il buono di aver fatto del buon sesso o di aver vissuto “un momento da leoni”, ma dopodiché giù la saracinesca.
Ero impegnato in un seminario di studi, mi scuso per il ritardo. Non sempre mi è possibile di pubblicare i post velocemente. Grazie per la pazienza e la collaborazione.
Gentile Dott. Brunelli,
avrei il piacere di sentire la Sua opinione su quanto Le riporto in link:
http://www.direttanews.it/2015/03/31/lubitz-non-era-depresso-ma-narcisista-e-paranoico/
Appresa la tragedia dell’airbus, ho riflettuto davvero moltissimo sulla personalità di Lubitz e devo dirLe che, fin dalle prime descrizioni della sua vita, ho temuto che la causa di un così brutale omicidio potesse collegarsi ad una personalità narcisistica. Peraltro, una cosa che mi ha davvero colpita, riguarda i problemi visivi: non rammento quale studio avessi letto l’anno scorso, ma ricordo molto bene che un neurologo aveva evidenziato come spesso nelle persone con tratti borderline o paranoici si rilevino questi problemi. In tale occasione, ricordo che il Professore concludeva evidenziando che “l’alterazione della realtà diviene talmente patologica da condizionare anche le funzioni del corpo”. Al tempo mi era parsa una conclusione molto forte, tuttavia posso dirLe che – in effetti – anche i narcisisti che ho conosciuto io avevano problemi alla vista (alterazione dei colori).
Credo che questa tragedia, al di là dell’immenso dolore che ha colpito i nostri cuori, possa rappresentare un necessario spunto di riflessione per noi tutti.
Perchè, dentro noi, già sappiamo che cosa fa un narcisista… tuttavia, spesso ci concentriamo solo sul rapporto narcisista-vittima. Alla luce di questa tragedia, temo si debba cominciare a pensare “in grande”.
Un caro saluto,
Serena
talvolta i termini psichiatrici e della psicopatologia vengono usati nel giornalismo con una certa superficialità. Possiamo intendere il narcisismo ‘estremo’ come la totale assenza di considerazione per gli altri in nome del proprio io. Ciò può verificarsi come componente di molti stati psicotici, ed anche in momenti di nevrosi acuta, e non solo nel caso di una personalità narcisista. A mio modo di vedere se le cose sono andate come afferma l’ipotesi della versione ufficiale, è scorretto parlare di depressione ed anche di narcisismo, così come di borderline, o di psicopatia.
Il depresso reattivo o anche colpito da una depressione maggiore non ha proprio voglia di fingere di star bene, sarebbe stato noto a tutti che quel co-pilota era depresso. Anche informative ufficiali hanno escluso la grossolana diagnosi di depressione. Oltretutto si è fatto un certo danno alle persone depresse e ai loro famigliari e amici, in quanto tra le persone non competenti si è potuto inoculare il dubbio che un parente o un amico depresso alla guida di un’auto potrebbe decidere di farla finita sacrificando i passeggeri… Una persona che fa una cosa del genere non lo fa certamente perché è depressa. ma per altre diagnosi che dirò tra poco. Va escluso anche il narcisismo patologico, in quanto ad un narcisista di certo interessa guadagnare per se stesso, manipolare per ottenere qualcosa e non certo farsi fuori per dispetto o per vendicarsi di qualcuno. Ma mettiamo che si tratti di narcisismo unito a psicopatia paranoidea, cioè a disturbo antisociale, per cui si hanno tendenze effettivamente delinquenziali. Ma in questo caso il copilota avrebbe lanciato un proclama o dall’aereo stesso, ho su FB, o in altro modo al fine di essere sicuro di rivendicare il folle gesto, di aggiudicarsi l’assurdo titolo di giustiziere, perfino di eroe-martire che la fa pagare atrocemente agli altri e al mondo che avrebbero cercato di impedirgli di volare. Insomma una specie di joker, di scienziato pazzo, che vuol dominare gli altri e che vuol dimostrare il suo potere al punto di far saltare tutti in aria. Ma allora avrebbe firmato con la massima evidenza quest’atrocità, per essere sicuro, nella sua follia di ‘passare alla storia’ (così come alcuni hanno evidenziato che lui abbia detto una volta alla fidanzata). Di certo un narcisista paranoide psicopatico non vuole farsi fuori per poi rimanere nell’anonimato, nella misura in cui attua un ‘suicidio vendicativo’ e con omicidio plurimo, vuole perversamente trionfare, seppure come ‘genio del male’. Veniamo allora alla diagnosi più compatibile, qualora veramente, ripeto sia stato il copilota a far precipitare l’aereo intenzionalmente… A mio parere può trattarsi solo di schizofrenia maniacale, scissione della personalità e immedesimazione in una personalità delirante, e quindi di un episodio in cui la persona perde la sua identità e ne acquisisce un’altra. In questi casi la persona con queste problematiche di scissione maniacale può dimenticare se stessa e credere di essere, ad esempio, un agente segreto, oppure un essere mandato da dio per portare tutti in paradiso, un affiliato comandato da una voce marziana, può credere di essere il personaggio di un videogioco, insomma di tutto… può cioè essere guidato da voci e allucinazioni che non è in grado di controllare, ma dalle quali viene controllato e comandato, che in questo caso gli ordinano di far cadere l’aereo.
Hillman si è molto interessato del suicidio come di un tentativo di far ‘vivere’ l’anima, cioè di rinunciare a questo mondo non per morire veramente, ma per poter vivere in un’altra dimensione. Sempre Hillman si è interessato di ‘Teosi’, cioè di quelle forme maniacali a sfondo religioso, che in certi casi hanno provocato anche suicidi collettivi e omicidi a scopo purificatorio, in nome di un dio immaginario o esistente, per il quale si intende offrire se stessi e altri in sacrificio. Insomma un folle nel senso più evidente della parola, e non semplicemente una persona con disturbo di personalità o con tratti narcisistici che vuole emergere, avere il potere, manipolare, ma non per questo vuole uccidere, uccidersi o perdere il controllo di se stessa.
Ora però qualora il copilota fosse stato affetto da una sindrome schizofrenica a carattere maniaco-depressivo, avrebbe manifestato prima episodi deliranti assai evidenti, impossibili da contenere, avrebbe cioè parlato a sproposito e avuto comportamenti assurdi, non in continuità, ma in certi momenti o in certi periodi, che non sarebbero potuti sfuggire ai medici e a chi lo conosceva. Pertanto l’unica possibilità è che il soggetto in questione abbia manifestato un primo grave episodio di scissione proprio in quella nefasta occasione quando si è trovato solo ai comandi, oppure che altri precedenti episodi schizofrenici deliranti siano insorti da pochissimo, e siano stati talmente brevi e solitari che gli altri non se ne sono resi conto. D’altra parte è stato detto che avrebbe preso antidepressivi e non antipsicotici (e farmaci di controllo della schizofrenia), quindi, ripeto se l’ipotesi ufficiale è quella giusta, non resta da pensare che alla sventura di un episodio di scissione della personalità su base schizofrenica e maniaco-depressiva, con una tendenza probabilmente alla teosi (psicosi mistica), accompagnata da delirio di grandezza e persecutorio (megalomania paranoidea), per cui quello che aveva l’opportunità di attuare poteva essere il più grande volo che nessun pilota al mondo avrebbe mai potuto compiere… un volo verso l’al di là, e purtroppo con tutti i passeggeri a bordo… Mi raccomando non attribuiamo ogni cosa orribile ai narcisisti, essi possono essere terribili in amore e nelle relazioni affettive, con grave danno per chi li subisce, ma non devono essere visti come portatori di follia pura e di quant’altro di satanico assurdo possa esserci, e purtroppo c’è, al mondo.
questo fatto di cronaca ha colpito molto anche me in quanto non posso fare a meno di associare questa situazione al mio ex per lavoro svolto e situazione mentale
Colgo l’occasione per ricordare questa pagina FB di Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?pnref=story – Invito a ISCRIVERSI e a seguire il gruppo FB promosso da Albedoimagination per il benessere interiore, individuale e collettivo, attraverso la psicoterapia, le arti, la cultura, le tecniche del corpo, l’incontro umano creativo, intellettuale e festoso… chi ha proposte, segnalazioni, temi di discussione è invitato a pubblicare i suoi post in bacheca. In questo modo sarà anche possibile una più facile comunicazione tra i partecipanti. Ricordo che la pagina FB però è aperta a tante tematiche e quindi non si concentra sul tema della sofferenza amorosa, ma sulla solidarietà e le iniziative per il benessere psicologico in generale.
sono maria,in chatt ho conosciuto un uomo,anzi direi un ragazzo di 36 anni,,io attraversavo un momento buio e molto triste,,lui con le sue dolci parole ha cercato di sedurmi,(manipolarmi)si perchè è questo che fanno,era come se sapeva cosa volessi sentirmi dire,ti voglio bene sei dolce bla bla bla,,e dopo un approccio intimo telefonico molto bello si è eclissato,,,seduce tante donne e lo fa perchè alla fine ho preso le mie dovute informazioni,,è arrogante ha usato violenza con la moglie è del mio stesso paese è un grandissimo bugiardo seduce abbandona,,io sono stata benissimo ma per pochissimi giorni credetemi,,poi ho dovuto capire chi era essere forte per me stessa e per non cadere in un vortice di solitudine e depressione,,ATTENZIONE BISOGNA ALLONTANARSI SUBITO PER LA NOSTRA SLALUTE ED IL NOSTRO BENESSERE!!!
Buon giorno mi presento sono Ornella seguo sempre questo blog di auto aiuto per chi ha a che fare con persone “difficili” cioè coloro che si nutrono del nettare altrui per avere conferma di esistere in questa vita insomma i cosiddetti narcisisti o vampiri che dir si voglia. Più leggo delle persone che scrivono più mi si incominciano a schiarire le idee su siffatto comportamento, una cosa che incomincio a capire con più chiarezza e che le vittime di queste persone hanno l abitudine di fare da infermieri o crocerossine. Mi spiego meglio e nell essere umano cercare di aiutare o confortare chi si trova in difficoltà ed è qui che scatta la trappola a doppia mandata di queste persone che succhiano energie dai nostri punti deboli per fornire il loro ego qual è la situazione che ci porta ad essere intrappolati in questa spirale di serpente? Il fatto appunto che anche noi a nostra volta se siamo delle persone insicure con una personalità non strutturata e con il bisogno di aiutare altri per sentirci gratificati e trovare una persona con la quale condividere gioie e dolori,se appunto incappiamo in persone che al centro della vita mettono solo se stessi siamo di fronte ad un cane che insegue la propria coda senza raggiungerla e per chi cerca un compagno/a con il quale stare bene avere rispetto reciproco e un po’ come uno che parla ad un sordo. Io mi rendo sempre più conto che siamo tutti un po’ portati a correre dietro alle illusioni che queste persone ci creano o per meglio dire siamo noi stessi che tramite la nostra mente lasciamo che l illusione guidi la nostra vita. Bisogna imparare a non attaccarsi a questa illusione insomma non si deve mettere la propria vita in mano a nessuno perché solo noi siamo responsabili delle nostre scelte di vita in due parole la paura che quasi sempre assedia chi scrive qui e quella di rimanere da soli di perdere una persona quella persona alla quale abbiamo dato il nostro affetto o amore che dir si voglia con tutti noi stessi noi riponiamo la nostra vita in mano a persone che della nostra vita gioia e felicità non sanno cosa farsene perché non sanno cosa sia non sono abituati ad amare ma solo a pretendere attenzione per loro e facile dare un calcio a tutto a far cadere gli altri che hanno vicino in crisi depressione e spersonalizzazione. Per me il segreto se così vogliamo chiamarlo e prendere possesso della propria vita e non pendere o dipendere da queste persone che tanto non daranno mai segno di capire cosa vuol dire amare purtroppo per loro. Questo di prendere possesso della propria vita ed identità le allontana perché a questo punto tu non gli dai più importanza ciò di cui il loro ego ha bisogno non sono più al centro dell attenzione si sentono sminuiti quindi noi non andiamo più bene hanno costantemente bisogno di essere loro i re e le regine della situazione. Posso dirvi una cosa meglio perderli che trovarli non si perde nulla anzi si acquista libertà di respiro ci si sente liberi in due parole non dipendere da nessuno un minimo di indipendenza ci vuole se si decide di vivere meglio e più sereni insomma non dipendere mai dalle labbra di nessuno con affetto da ch vi segue sempre. P.s. Non sono una maestra di vita anche io sono nella c…….a come tutti voi ma voglio uscirne a testa alta :-):-):-):-)
Questa storia pur avendola vissuta .. non mi appartiene. Non mi riconosco in questa Monica. Sono sempre stata una donna razionale..
capace di assumersi ogni responsabilità senza nessun timore. Non conosco le mezze misure .. non so darmi a metà .. in qualsiasi tipo di rapporto … ma non avrei mai pensato di ridurmi in questo stato. Se me lo avessero predetto non ci avrei creduto. Forse per troppo tempo
ho dimenticato l’essere donna .. sono stata una moglie e una madre .. ma la parte femminile di me l’ho lasciata morire .. e .. lui si è insinuato proprio in questa parte .. ovviamente con la mia complicità.
Cominciamo (all’inizio sarò un po prolissa perchè è la parte credo più importante):
Io: 48 anni … sposata da 25 … due figli grandi … un matrimonio finito da 10 .. impossibile per il momento la separazione “vera” (ora non è importante .. altrimenti ti scrivo un libro). Vivo a Milano.
Lui: 54 anni … sposato da 25 … una figlia grande .. un matrimonio a suo dire finito e seperato in casa (probabile verità … capirai dopo ed
inoltre non potevo contestargli questa cosa visto che la vivo anche io .. tutto è possibile). Vive a Carrara dai suoi .. va a dormire a casa sua a Castelnuovo Magra .. un paese a 30 km di distanza. Credimi queste precisazioni sono importanti.
Ci conosciamo virtualmente 8 anni fa .. tramite un’amica comune (quella che poi ha capito realmente come lui fosse e ha cercato
di proteggere me .. troppo tardi) … una semplice amicizia nata su un canale di chat dove si scaricano film. Lui usciva da una storia reale con una ragazza di 21 anni (vero perchè l’ho “conosciuta” e successivamente ci siamo parlate). Lui sembrava fantastico … simpatico…
profondo … intenso e ferito (per lei ha tentato il suicidio .. questo però non si sa se sia vero). Per 2 anni rimane un’amicizia .. fatta di notti passate in skype fino alle 4 del mattino .. dove si sentiva tutto quello che accadeva intorno (madre .. padre .. fratello tossico .. ecc) .. spesso la madre entrava e gli diceva di non fare tardi (la voce era di una donna anziana) .. ho capito poi che andava a dormire a casa sua ed aveva un tragitto da compiere. Nell’arco di questi 2 anni ha avuto vari “infratti” virtuali dai quali io e la mia amica cercavamo di proteggerlo visto quello che aveva passato. Dopo 2 anni .. non so dirti come .. quella che era un’amicizia si trasforma in qualcosa di più .. il nostro legame diventa più intimo senza che ci sia niente di volgare o richieste particolari. Ci sentiamo anche per telefono durante il giorno mentre lui lavora… in pratica mi porta con se. Parliamo di tutto … lui non entra mai nella sua vita privata .. io gli racconto tutto di me. Tutto questo va avanti per 3 anni.
Lui si rifiuta di incontrarmi .. dice che ha elevato un muro per proteggersi visto quello che ha passato .. io gli chiedo e gli dimostro che deve aver fiducia in me. Intanto scherziamo su “ino” (particolare importantissimo .. si riferisce ovviamente al suo sesso .. e scherzosamente lo soprannominava così). Lui mi dice che ha grossi debiti .. che è senza lavoro .. io lo incoraggio ed il lavoro poi lo trova. I debiti sono per un mutuo di un terreno che poi ha finito di pagare 3 anni fa. Vorrei aiutarlo ma non so come fare .. quindi per come posso gli compro maglioni .. camicie .. ecc… e a lui dico sono soldini che risparmi tu … Lui accetta e mi da l’indirizzo di un amico che ha una gioielleria (esiste .. ho visto il negozio e non è lui) … spedisco tutto a lui.
Finalmente accetta di incontrarmi (dopo 3 anni) … avevo del vecchio oro .. vendo tutto (io non lavoro) e parto con una coppia di amici in modo da non essere sola. Da venerdì a lunedì. Venerdì sera mi telefona e mi dice che è stanco .. non è ancora arrivato a casa (erano le
20,30 e sentivo che era in macchina) … rimango malissimo ma per paura di perderlo (???????) non dico nulla se non che capisco e che ci saremmo visti la sera dopo (Sabato). Alle 22,30 mi manda sms con scritto “birretta?” .. io ero già a letto col magone … mi vesto .. non mi trucco e scendo. Quando lo vedo .. che dire .. era come mi ero immaginata .. mi si è aperto il cuore. Passiamo una bellissima serata a parlare (anche di noi .. sua frase “chi ti dice che io non sia innamorato?” “sei sicura che io ti meriti? troppo poco per te”.. e altre frasi tutte
da decifrare .. ma mai niente di chiaro) .. non succede altro. Mi riaccompagna in albergo alle 2 e mi dice a domani sera. Sabato sera alle 22 mi manda un sms con scritto ” sono stanco .. ho gli occhi rossi .. mi bruciano un sacco .. vado a nanna” .. Dentro di me scatta una molla ma che trattengo … insomma dopo 3 anni .. faccio di tutto per venire da te .. e tu mi dici che hai gli occhi rossi ???? .. invece gli rispondo che capisco .. di riposarsi. Dopo 5 minuti però gli scrivo: Stefano non è che non ti sei trovato bene ‘ .. magari non ero quella che ti aspettavi .. ci può stare e posso capire ” (ed era vero .. tutto sommato poteva essere)… lui risponde “pirla (ci chiamavamo così scherzando) .. è stata una serata fantastica .. non dire cazzate .. sono solo stanco .. ci vediamo domani sera (domenica)”.
Domenica sera usciamo a mangiare la pizza … l’unica volta … io sto attenta a non fargli spendere molto senza però metterlo in imbarazzo.
All 1 mi riporta in albergo ci salutiamo con un bacio sulla guancia e ci diamo appuntamento al mese prossimo.
Dunque va avanti così per 1 anno … Io faccio avanti ed indietro … 60 euro la stanza … 20 per la persona aggiunta … 20 per il viaggio andata e ritorno in super economy. Non mangio altrimenti mi costerebbe troppo. Lui non si preoccupa di nulla .. a parte la sera della pizza
… mi offre 1 gelato … 3 coca cola. Io non chiedo nulla .. so che non può .. e poi credo che stia a lui farlo e non io a chiedere in più è tale la paura di perderlo che gli faccio fare quello che vuole. La terza volta che ci vediamo finalmente ci baciamo come si deve … la quarta
finiamo a letto. E quì c’è la parte importante … “ino” è realtà. La prima volta per lui è stata difficile (credo sia vero questo) … confessa la sua paura .. io invece non ci faccio caso … è tutto proporzionato e poi lo guardo da donna innamorata. E’ come un bambino di 8 – 10 anni
e capisco che le storie le manteneva virtuali perchè questa era la sua vera paura. In realtà poi ci sa fare parecchio e nulla toglie al piacere .. una volta che si è visto accettato non ha più avuto nessuna difficoltà. Forse .. con quello che so ora … mi ha scelta perchè l’unico
uomo che ho avuto è stato mio marito .. non ho esperienza e questo metteva in vantaggio lui. Ad agosto sono senza soldi … vendo anche uno dei due brillanti che ho. Lui è depresso come al solito quindi vado 2 volte in un mese .. una di queste è il mio compleanno. Quella sera
… appena salgo in macchina mi dice “non è serata” … non dico nulla ma avrei dovuto scendere e sbattergli la portiera sul muso. Capisco lo stress del debito (lo finirà ad ottobre) e taccio. Giustifico e quando ribatto o non concordo “tu non capisci …”. Successivamente mi fa
gli auguri e … niente .. neanche un cioccolatino. Non è che pretendessi qualcosa .. ma sarebbe bastato un pensierino .. un pacchetto di sigarette .. un pasticcino .. nulla.
Si va avanti così… ad ottobre finisce il mutuo .. non lo sento e gli scrivo per sapere come è andata visto che era preoccupato. Non risponde. Aspetto qualche giorno e riscrivo .. in fin dei conti era un percorso che per un tratto avevamo fatto in due .. e mi aveva fatto un testone con sto mutuo. Nulla. A quel punto mi incazzo .. ma con calma gli spiego il discorso del percorso .. e che almeno per rispetto meritavo una risposta … risponde incazzato .. mi dice che ho sempre fretta .. che se non risponde è perchè non può … (mi fa sentire una stalker che non sono .. finisco per sentirmi veramente in colpa .. finisco per pensare che veramente forse non lo capisco .. ma non so che altro fare)… perdo la pazienza e gli dico che a sto punto se continua a trattarmi così è inutile che vada giù il mese dopo. Mi risponde che è abituato ad essere lasciato … e di fatto la chiude .. chiude la storia. Non c’è verso di spiegarsi .. di sapere di più. Scoprirò dopo che la motivazione era che “gli era scoppiato il palloncino” …. tradotto gli avevo rotto le balle … (pure???? non faceva nulla ed io rompevo ???)
Gli scrivo di ogni .. gli dico di vergognarsi perchè non gli ho mai chiesto nulla se non il rispetto per quello che anche per me non era facile .. che era stato più che capito ma che di capire me non se ne parlava.
Anno di pausa. Lui non chiama … sparito. Lui dice che non torna indietro. Io accetto anche perchè che posso fare???? .. Gli scrivo ogni tanto .. in occasione di feste e compleanno .. non volevo stressarlo … ma avevo paura per lui .. ho creduto alla storia del suicidio .. sono
stata così attenta a non ferirlo da lasciare che ferisse me. A volte risponde .. altre no. Sempre depresso .. sempre solite risposte “va a cazzo” .. “che vita di merda” .. ecc..
A ferragosto gli faccio gli auguri gli chiedo come va e se sta facendo qualcosa .. come grigliata e quant’altro .. tipico di quella festa. Mi risponde che non ha amici .. che non sta facendo nulla .. che si vede che non vale niente e lì ci casco un’altra volta. Comincio a scherzare lo tiro su di morale ..
Mi manca ovviamente ma capisco che non è lui che mi manca ma l’uomo che mi ha fatto credere che fosse. Mi manca come mi ha fatto sentire…
La mia amica mi dice .. prova col sesso .. non parlare di amore. A settembre ci scriviamo cazzeggiando un po (sempre io la prima a scrivere) e gli faccio la proposta .. accetta.
Ad ottobre riprende la storia che lui chiuderà a dicembre. Nel frattempo io vendo anche il secondo brillante … trovo un albergo più vicino (ho dimenticato l’altro era lontano e la domenica quando ripartivo non c’erano autobus .. non mi ha mai accompagnata alla stazione 1 volta e partivo alle 12,20 … 15 euro di taxi) .. questo albergo mi costa 60 euro .. niente supplemento. Non partecipa a nulla … sa che non mangio … mai una volta che si sia presentato con un cartone di pizza. Io porto pasticcini .. qualche pensierino e per Natale (era
novembre) .. compro un vasetto di nutella (lui ne è goloso) da 1,50 piccolissimo con scritto ti amo. Tanto lo sapeva e già glielo avevo detto. Durante l’anno impara a farmi uno squillo ed io lo richiamo .. ho un piano tariffario apposta. Quando gli chiedo perchè non prova a farne uno anche lui .. risposta: a che mi serve?
Inoltre: mi lascia ferma 5 ore sul treno a 30 km da lui una domenica durante un’alluvione. Frana sul tratto ferroviario. Mi scrive fammi sapere quando arrivi a Milano. Stop. La volta successiva ad una mia domanda sul fatto che cavolo non potevo neanche contare su di lui
se il treno non fosse ripartito .. mi risponde: chi ti dice che non sarei venuto a prenderti?
A luglio e ad agosto non trovo il treno per tornare a Milano … invece delle 12,20 devo prendere quello delle 18,30. Gli dico .. vabbè così possiamo goderci anche la domenica … mi risponde che la domenica è troppo stressato .. ha mille pensieri .. le tasse da pagare … deve
riposarsi ecc… Gli rispondo .. cioè invece di essere per te una cosa piacevole .. mi metti sullo stesso piano delle tasse? .. risposta: tu non capisci le tue verità non corrispondono alla realtà.
A dicembre dovevamo vederci … ma mi dice che le domeniche lavora (vero .. fa manutenzione dei pos) .. gli dico ok facciamo il 3 gennaio … Lui : ci sono le feste .. parenti vari uno stress .. Rispondo ok passiamo al 10 gennaio .. risposta .. così tanto tempo? .. giuro che lo
avrei preso a testate.
A letto è dolce .. tenero .. attento .. mi guarda sempre negli occhi .. ora so che non guardava me .. ma se stesso.
Morale: a dicembre non lo sento .. gli scrivo.. non risponde .. aspetto qualche giorno poi lo chiamo. Mi dice ora non posso ti faccio uno squillo io domani. Il giorno dopo aspetto … Non chiama. Aspetto un altro giorno e gli scrivo. Gli spiego che capisco che è un periodo di
stanchezza .. che dicembre è pesante .. capisco che una telefonata richiede tempo .. ma un sms no. La sera varebbe potuto almeno avvisarmi .. per rispetto di una persona che attende te. Gli spiego anche che tutti siamo stressati .. ma questo non vuol dire che trattiamo
male gli altri. In più gli dico senti Ste ma pensi che per me sia sempre tutto facile? .. io non ho più soldi .. ho messo in vendita anche gli orologi che collezionavo .. mi vergogno a dirtelo ma è così. Ho cercato di fartelo capire .. (nelle volte precedenti gli avevo detto ..certo che il culotto tu non lo sposti è ? .. e lui se andavo a Firenze da Alessandra – quella di 21anni – perchè non dovrei venire a Milano?). Se mettiamo via 2 euro al giorno entrambi ce la facciamo .. da sola non posso più fare tutto. NON L’HO PIU’ SENTITO !!!
Ho provato con le buone .. con la dolcezza.. con le cattive perchè poi veramente ho sclerato (gli ho detto di ogni .. che mi aveva trattata come un buco perchè ero gratis e che adesso gli rimanevano le puttane .. ma quelle si pagano)…
Gli ho scritto che non contesto la fine della storia .. sapevo che per lui era sesso (ha sempre negato .. ma di amore non ha mai parlato) … ma che anche nel sesso esistono delle regole .. esiste il rispetto .. semplicemente non ci sono sentimenti. Lo avevo accettato e mi stava
bene. Ma sparire così .. senza una parole .. come se fossi niente (infatti è così) è da vigliacchi.
Insomma tutto questo papiro è la mia storia. Avrei voluto un confronto con lui .. ho ricevuto solo silenzio e questo fa un male bestiale. E’ anche vero che la prima volta sono stata peggio .. i pensieri di morte sono venuti a me .. ma ha avuto il sopravvento l’amore per i miei figli
e un po di razionalità che era rimasta.
Questa volta me l’aspettavo. Quando ho scoperto questa patologia gli ho scritto che ora sapevo chi era anche senza sapere il suo cognome .. e gli ho spiegato .. ho concluso dicendogli che lo amavo ma non avevo più nulla da dargli. Ovviamente non ha risposto. Questo 1 mese fa. L’altro ieri non so cosa mi è preso ho provato a chiamarlo .. ero rabbiosa .. ho scoperto che ha bloccato il mio numero (fa uno squillo libero e poi subito occupato). Ho provato una volta sola e mi sono maledetta per averlo fatto.
E’ sparito .. io cancellata .. eliminata. Vorrei che tornasse ma non perchè lo amo .. ma per affrontarlo e sarà una cosa che non farà mai .. scappa.
Tra le altre cose gli scrissi anche non mi preoccuperò più per te come tu non ti sei mai preoccupato di me.
La donna forte che sono sempre stata lui l’ha piegata e io gliel’ho permesso. E’ l’unica colpa che mi prendo .. per il resto ho amato.
Non ci sono altre .. magari virtuali si ma reali difficile .. ha bisogno di tempo. Non è tipo da harem. Cerca amore .. quello che lui non sa dare. A volte penso che mi basterebbe che non mi dimenticasse .. ma se ragiono così .. vuol dire non uscirne più. Confusione tanta ..
tantissima. Ora però so per certa una cosa: mi riprendo la mia dignità !!!!
Spero che possa essere utile in qualche modo anche per altre donne.
Un abbraccio
Caro Alberto oggi sei un uomo ferito e ovvio che è presto … poi gni storia ha le sue sfumature io anche se sono stata tradita nella fiducia e sicuramente anche in altro credo che un pò di bene il mio ex me ne ha voluto e sulla base di ciò oggi sono più serena è un uomo insicuro ma ha anche le sue bestialità su cui difficle costruire un rapporto duraturo. Ho analizzato ogni sfaccettatura nel nostro rapporto e come ho detto tante volte la parola chiave è compatire le sofferenze dell’altro non puoi fare altro e andare avanti cercando di non ripetersi negli stessi errori!! L’lho imparato grazie a questo forum al Dottore cosi sempre disponibile ad ascoltarmi .A volte non sapevo se scrivere certe cose mi rendeva credibile erano cosi assurde !!!I suoi ritorni nei momenti più impensabili come quest’estate che me lo sono vista rispuntare mentre stavo cercando di svoltare pagina ….diventerai più forte e la rabbia ti sparirà ….te lo auguro
una abbraccio forte cara Maria Gabriella, grazie…
e dura ma ce la farò…:)
Mi fa piacere che le persone si aiutino tra di loro. Mi raccomando però di non utilizzare questo dibattito come una chat privata… (se si vuole avere contatti più privati è possibile con le mail private) ricordiamoci che ci leggono tante persone. Qui cerchiamo di solidarizzare, ma anche di offrire testimonianze e riflessioni che possono aiutare tutti. Mi raccomando poi di leggere anche gli altri articoli sull’argomento. Proprio per avere un sostegno e una visione più completa.
Chiarissimo si mi scusi non volevo…pensavo di essere in tema e solidale
Per carità, anzi grazie per la partecipazione. Mi tocca come moderatore ogni tanto dare qualche indicazione per mantenere un certo livello di dialogo. Anche perché poi tutti ricevono in automatico la segnalazione di un commento ed è bene che non si sviluppi troppo la tendenza a dialoghi troppo personali o a brevi messaggi che poi non risultano partecipativi per gli altri. Allora davvero grazie e un caro saluto.
E’ giusto
…mi scuso anche io !
A me è stato raccontato di un cancro al fegato INESISTENTE!!!!! Si può davvero aggiungere altro? Vanno viste nella loro malattia, che non può contagiare, sporcare, umiliare la nostra anima, che per il sol fatto di aver amato persone di tal fatta è pura.
Comprendiamo il narcisismo di chi vive solo per guardarsi vivere, di chi ha bisogno di avere continue conferme su se stessi e la smania di essere competitivi con tutto e dappertutto.
Lasciamoli al loro destino ed impariamo a bastare a noi stessi.
Sembra facile e non lo è, ma cè la si può fare…. SEMPRE
Uscire da una storia con un tipo del genere è come uscire dalle sabbie mobili. Ci vuole un bell’appiglio per farcela, ma una volta usciti davvero si sta molto più in guardia, si sente di nuovo il respiro che torna nella cassa toracica, il sangue che ricomincia a scorrere, la vita che torna nelle tue mani e puoi quasi sentirla fisicamente. Quando si esce da una storia con questi tipi bisogna sparire, essere autosufficienti, non svelargli quali sono i tuoi punti deboli (es i soldi dell’affitto) perchè lui se ne approfitterà anche dopo che ti ha lasciato, dopo che ti ha vomitato nell’anima, dopo che ti ha schifata, dopo che ti ha fatta sentire uno scarafaggio. Fai terapia e pulisci le tue ferite e il vampiro interno che è in te e solo allora potrai scrollare le spalle , sventolare i capelli e camminare verso la via della felicità. Auguri a me e a tutti voi.
L’unico augurio he posso fare alla mia ex, e che non faccia una brutta fine. Questo mi renderebbe + tranquillo. Alcuni sostengono che questi soggetti cadono sempre in piedi…non lo so…
Ciao Alberto…io sono una di quelle che sostiene che questi soggetti cadono sempre in piedi, e finora non sono mai stata smentita, ma la mia migliore amica sostiene che a lungo termine la pagheranno, con la famiglia , i figli.. Un karma da qualche parte deve esistere…e se dovesse essere come scritto nell’articolo moriranno da soli perchè quelli che avrebbero dovuto esserci al loro fianco non ci saranno più.
Ti auguro ogni bene, mi auguro ogni bene perchè dopo quello che abbiamo passato è il minimo che ci possa succedere.
Del figlio non gliene frega nulla…dei fratelli (unici superstiti) non gliene frega nulla…lei pensa a godersi la vita che è tanto breve…lei vuole volare, vuole un uomo che la faccia volare…non rami secchi come me…:( Un abbraccio !
Caro Alberto, tu ti senti davvero un ramo secco? sei davvero convinto di non poter più far volare una donna? Oppure stai assecondando il tuo “vampiro interiore” che vuole toglierti energie e voglia di vivere? Bisogna fare attenzione a come parliamo di noi stessi, perchè rischia di diventare per noi una credenza, una convinzione e poi..un destino. Sai che uscire da una fase depressiva dopo un rapporto amoroso cosi avvilente è possibile attraverso tanti piccoli passi condotti con attenzione ed uno è avere amore per noi stessi che si esprime anche attraverso le parole che usiamo per descriverci. Prova a cambiare la frase, prova a dire “io sono un albero fiorente pieno di linfa vitale ed energia”. Io sono riuscita a riprendermi da una storia di sette anni con un narcisista grazie ad azioni all’ apparenza minima ma che poi si sono dimostrate di grande impatto positivo e benefico nella mia vita. Mentre le compivo mi sembrava che il mio dolore rimanesse intatto, invece stavano costruendo una tendenza, ed attiravano novità buone e belle, una di queste piccole azioni era proprio sulle parole. Ho da poco inoltre scoperto una frase di San francesco che è un po’ un ammonizione ma è dettata da grande amore e dolcezza perchè non era una santo burbero, anzi, la frase è la seguente :””Fate attenzione a come parlate!Potrebbe essere la profezia della vostra vita!”. un caro abbraccio a tutti –
Alberto, non sei un ramo secco!
Vuole volare alto?? Trovare uno che la faccia volare alto??? Ma glielo auguro proprio!! Così quando volerà altissimo farà come Icaro e si schianterà al suolo.
Smettiamo di pensare a loro che tanto male ci hanno fatto, li abbiamo idealizzati abbastanza, ora dobbiamo pensare a noi stessi, alla nostra vita e alla nostra salute! Prima o poi gira, dicono tutti così, e dobbiamo iniziare a crederci..
Ti abbraccio.
Caro dottore grazie per questo articolo!! Grazie!
Sono stata vittima di un’uomo (?) per tre anni, lui era ed è tutt’ora sposato.
Ha iniziato la relazione con me seducendomi in ogni modo, sapevo che sua moglie era incinta (prima di me ne aveva sedotta già un’altra sempre con moglie gravida) e proprio per questo io non ho mai mosso un passo verso di lui..finchè dopo quattro mesi ho ceduto alle sue lusinghe…da qui tre anni di inferno, promesse di separazione imminenti, bugie, mi ha manipolata fino a farmi sentire IO quella sbagliata, impedendomi ogni movimento, gite con mio figlio, vacanze che io non potevo fare ma lui con la famiglia le faceva eccome..impedendomi persino di uscire e frequentare i miei amici nei rari momenti in cui doveva stare a casa..non potevo parlare con alcune persone della nostra cerchia di amcii…dormiva da me 5 sere a settimana e se ne andava alle 5 del mattino, obbligandomi a puntare la sveglia alle 4 per cominciare a svegliarlo…e una volta mi sono permessa di lamentare il fatto che forse avevo diritto pure io a dormire e si è offeso a morte inveendomi contro.
Io infondo ero solo l’amante e avrei dovuto essere libera dalle catene che invece lui mi metteva ai polsi giorno dopo giorno…lui era giusto, corretto, sincero, affidabile, pieno di amici in venerazione…io ero diventata quella sbagliata che non DOVEVA permettersi di fare una lista di cose e che DOVEVA comportarsi come lui comandava, allontanando tutti gli amici da me.
E io continuavo ad amarlo alla follia accecata dal suo carisma, dai suoi occhi, da un sesso da 10 e lode, non lo vedevo il suo amore malato…finchè in pochi giorni è sparito ammaliato dalla nuova vittima..ha fatto di tutto per calunniarmi nella nostra sfera di amici, pubblicando frasi su facebook, foto mentre di dilettava con altre donne pur sapendo quanto male io stessi. Ha gettato fango per alcuni mesi su di me e poi ha smesso.
So per certo che dopo di me altre malcapitate hanno subito lo stesso trattamento.
Tutt’ora sta con una, ma continua la sua vita coniugale e famigliare come se nulla fosse, con il consenso della moglie per la quale valgono le stesse modalità che ha tenuto con me…a lei sta bene tutto basta che torna a casa.
Ora..sono passati due anni e mezzo, tanta terapia..22 kili in meno, depressione, attacchi di panico…insomma un vero casino per tutto quel che riguarda la mia vita e anche quella di mio figlio che ha subito il trauma di vedere la mamma ridotta a pezzi.
Ho avuto una relazione con una persona che non amo per nulla, sono diventata incapace di relazionarmi e fidarmi degli altri…e comunque quasi ogni volta che mi trovavo in intimità chiudevo gli occhi e lui era lì davanti a me a ricordarmi il paragone con quello che provavo con lui..
Mi chiedo se ne uscirò mai…ho voglia di trovare una persona a cui donare l’amore che ho dentro..ma per ora sono chiusa dentro casa…dopo quasi tre anni.
Grazie a tutti quelli che mi leggeranno.
Coraggio Claudia,
Non mollare MAI !
Ti lascio una frase di Massimo Gramellini tratta dal libro “avrò cura di te”:
“Chiunque affronta il percorso troverà in agguato un chilometro di piombo, durante il quale i pensieri si appesantiscono assieme alle gambe e la mente si rifiuta di sopportare il dolore: vorrebbe soltanto arenarsi al bordo della strada. In quel momento il maratoneta decide se ritirarsi o resistere. La crisi lo sovrasta e nessuno in coscienza può dirgli quando finirà. Ma l’atleta fa una scommessa con il proprio destino e rinvia la resa di un metro, di un altro e poi di un altro ancora, finché le gambe ricominciano a respirare un’aria più leggera. Tagliato il traguardo, scoprirà che il chilometro di piombo lo ha trasformato. Avendo oltrepassato la morte, è diventato immortale”..
Non ti arrendere, Claudia, alla paura di non essere degna di esistere.
Un abbraccio
Grazie Paola.
Gentile Dr. Brunelli,
la ringrazio per le risposte che mi ha fornito. Ho seguito il suo consiglio, domani inizio una psicoterapia. A 56 anni è dura…ma come diceva il grande Alberto Manzi “Non è mai troppo tardi”. Un caro saluto e spero (se viene a Roma) di conoscerla personalmente. Alberto
Un caro saluto anche a lei, auguri, e comunque Alberto Manzi lo diceva solo per studiare, invece vale anche per divertirsi…
Stefy. Ho gia detto che il mio ex narcisista serpente mi ha fatto ancora del. male.Credetemi il piu forte dei mali.Buttarmi a terra e calpestarmi.Davanti a chiunque.Io che l ho amato con tutta me stessa.Male da rabbrividire.Lui che non sa ne amare e ne cosa siano le relazioni.
Credetemi io non ce la faccio a vivere dimenticando la mia o le mie espressioni sono dolorose portano tutti questi segni.Di dolore provato.Io sento vivo dentro di me ogni istante vissuto con lui.E soffro.Soffro tantissimo pev averlo rispettato .
Soffro.Cercarlo nella mente nelle pagine di un libro ..il mio libro …..che sto scrivendo….autibiografico semplicemente vero vero vero!!!!!!!!!!!!!!!!.
visto che per il fenomeno è cosi dilagante mi sorge un bubbio narcisismo e ferite narcisistiche non sono un pò anche colpa dei modelli che ci sono stati imposti della società dalla mancanza di valori in generale più che colpevolizzarci per le nostre fragilità forse andrebbe fatto un lavoro più radicale educare ad esempio i nostri figli ad una sana affettvità insegnare l’importanza delle figure genitoriali dei ruoli all’interno della famiglia il vero signicato dell’amore dell’amare e della coppia del vivere insieme ridare qualità alle relazioni di ogni genere rimettere un pò l’uomo e gli affetti al centro di tutto e non le cose
La tua è una saggia osservazione, ma spesso sono proprio i genitori a dare modelli sbagliati e superficiali… soldi, bellezza, apparire, sesso. Senza considerare l’influenza della scuola, gli amici, la televisione e tutto il resto…Certo la base dovrebbe essere la famiglia…ripeto dovrebbe. Sono sicuro che 30 anni fa il narcisismo c’era, ma era un fenomeno (patologia) ben più limitato.
ho 45 anni figlia di una ragazza madre narcisista il mio ultimo compagno 15 anni più di me narcisista trai tu le conclusioni sicuramente meno diffuso ma il tutto dipende da quello che hai avuto nell’infanzia giusto dottore?sto sforzandomi con mio figlio affinchè comprenda cos’è sano e cosa no ma non è solo figlio mio….e come dici anche tu Alberto il contesto generale non aiuta
la testimonianza di Alberto mi fa rabbrividire per come la sento vicina alla mia di storia …un abbraccio
Ciao Maria Gabriella un abbraccio anche a te. Oggi mi è arrivato un suo sms dicendomi che lei mi ha amato come nessun altro, con amore, dedizione e sacrificio. Mi ha giurato che non mi ha mai tradito e di non dar retta al voci delle sue (ex) amiche…Peccato che la sadica dava segnali nei momenti che non stavo con lei (perchè stavo con i miei figli) mi raccontava con fare compiaciuto che lei era corteggiatissima e che gli uomini le andavano appresso. Una sera dopo aver fatto l’amore tra il serio e l’ironico mi comunica che io ero talmente assente nella sua vita da non accorgermi che per diverse sere aveva dormito a casa di questo…per poi ritrattare dicendomi che era solo una provocazione per dare pepe al rapporto (?!)… Una sua (ex) amica mi ha raccontato che la mia ex aveva anche fatto un regalo a questo tipo (un bellissimo piatto di acciaio) effettivamente questo piatto in casa di lei non c’è più…La relazione è durata 3 mesi perchè lui è poi partito…Oggi con l’sms giurava che lei si è sempre comportata benissimo con me…Ho paura, A volte anzi spesso queste persone non ti mollano facilmente anche dopo anni. Questo mi disorienta, mi angoscia, tra l’altro abita a 3 km. da casa mia. Ammetto avendola amata (e probabilmente la amo ancora) di sperare in futuro di salvare almeno l’amicizia…MA un amicizia è fatta di sincerità e rispetto. Cosa cavolo potrei aspettarmi da una donna così? Forse sesso…con lei mi piacerebbe molto, ma io non reggo, non sono capace in questo modo…Sono veramente abbattuto…
Ciao Maria Gabriella un abbraccio anche a te. Oggi mi è arrivato un suo sms dicendomi che lei mi ha amato come nessun altro, con amore, dedizione e sacrificio. Mi ha giurato che non mi ha mai tradito e di non dar retta al voci delle sue (ex) amiche…Peccato che la sadica dava segnali nei momenti che non stavo con lei (perchè stavo con i miei figli) mi raccontava con fare compiaciuto che lei era corteggiatissima e che gli uomini le andavano appresso. Una sera dopo aver fatto l’amore tra il serio e l’ironico mi comunica che io ero talmente assente nella sua vita da non accorgermi che per diverse sere aveva dormito a casa di questo…per poi ritrattare dicendomi che era solo una provocazione per dare pepe al rapporto (?!)… Una sua (ex) amica mi ha raccontato che la mia ex aveva anche fatto un regalo a questo tipo (un bellissimo piatto di acciaio) effettivamente questo piatto in casa di lei non c’è più…La relazione è durata 3 mesi perchè lui è poi partito…Oggi con l’sms giurava che lei si è sempre comportata benissimo con me…Ho paura, A volte anzi spesso queste persone non ti mollano facilmente anche dopo anni. Questo mi disorienta, mi angoscia, tra l’altro abita a 3 km. da casa mia. Ammetto avendola amata (e probabilmente la amo ancora) di sperare in futuro di salvare almeno l’amicizia…MA un amicizia è fatta di sincerità e rispetto. Cosa cavolo potrei aspettarmi da una donna così? Forse sesso…con lei mi piacerebbe molto, ma io non reggo, non sono capace in questo modo…Sono veramente abbattuto…Aggiungo che lei ha 47 anni…
mi rivedo tantissimo in questa tua ex uno dei miei ex mi rimproverava cosa simile e io ho provato a fargli vedere come anche lui giocasse con me con gli stessi meccanismi gli ho chiesto di andare oltre allora e di meditare sulle rispettive ferite che conoscevamo e di cui parlavamo sempre di comprendere le reciproche insicurezze e di dare a loro eventuali colpe .Oggi dopo 5 anni anni che è finita ancora ci cerchiamo sentiamo ogni tanto il bisogno di confronatrci e racconcatrci le reciproche esperienze ma seza più avere intimità sessuale me lo sono imposto i è doloroso ma non siamo riusciti a dimenticarci abitiamo nella stessa città Alberto ti auguro di ritrovare equilibrio e serenità con il tempo troverai le risposte e vedrai con altri occhi
Cara Maria Gabriella, piacerebbe anche a me avere un indomani un confronto con la mia ex, ma deve essere un confronto basato sull’autenticità…che faccio ci si rincontra (con questi soggetti) per farsi raccontare altre balle ? Glio ho portato la prova provata che racconta balle (tramite lettera), lei ha risposto spostando il discorso altrove…come fai a mettere alle strette una persona così. Se io ti affermo con foto dell’ auto sotto casa sua alle 4 di mattina…(quindi prove) che hai dormito da lui…perchè mi rispondi :” Io ti ho amato con tutta me stessa fino alla fine e non ti ho mai tradito !!!” …Come cavolo fai a interloquire con chi ti sposta continuamente la focale del discorso ??? Non si possono dire parolacce su questo rispettabilissimo Blog, ma sono pieni di bile !!! Parli di sole e ti rispondono che il caffè gli fa male !!!! :( :( :(
Stefy .Ciao Serena e gli altri.Dottor Brunelli leggo tutti icommenti e da un po che vorrei scrivere …ebbene il grande e illustre musicologo di nome M .ebbene. hacompiuto il suo male….non paga piu meta affitto che aveva pagato sino a poco tempo fa e mi ha buttatto in mezzo ad una strada nonostante le richieste tramite legali di sapere fino a che punto avrebbe pagato …non vi dico come sto.Ho chiesto di pagare meno affitto rispetto a quello concordato con il tipo..ma sono devastata dentro ricordo ancora tutto tuttotutto .sto capendo guardando il sole che cosa mi ha fatto…il male …sto capendo.ora.il male.Dottore la deve pagare con una tale violenza ……divina se Dio esiste.
Soffrire e. basta.Come sto ? MALE .PER TUTTO CIO CHE MI HAFATTO IL GRANDE NARCISISTA MUSICOLOGO.E FA ANCORA MALE.
Dott. Brunelli grazie per i link che evocano immagini ispirate al bene, alla pace interiore e al rilassamento. Sono distensivi e benefici. Ho scelto la fata dell’acqua proprio perchè interiormente sento molto bisogno di fluidità, di tolleranza per quietare e sciogliere le tensioni e I dolori emozionali che ancora vanno e vengono.Trovo che il rilassamento del corpo, della mente e del cuore sia una pratica importante nei processi di guarigione, Osho ne parla bene del rilassamento nel libro La Mente che mente che sto leggendo. Cosi come della consapevolezza di cui parla Serena, che sembra essere il leit motiv indicato per noi da tutti I Maestri. E per Serena: grazie per il tuo caro pensiero, anche io ho conosciuto Osho con la psicoterapeuta che mi sta seguendo e che mi da I testi “giusti” per il momento. Ho trovato molto giovamento leggendo Il Coraggio e Il libro del Nulla. Aiutano nel viaggio dentro di noi che è indispensabile perchè il trauma diventi “altro” , che non resti solo qualcosa di terribilmente nocivo e doloroso che ci ha danneggiato creando brutti sentimenti in cui purtroppo tendiamo ad identificarci. Naturalmente anche altre cose oltre le letture possono aiutarci a star bene, io per esempio mi sono iscritta ad un corso amatoriale di recitazione da qualche settimana, dove c’è possibilità di espressione, condivisione divertimento.. Si possono scoprire passioni anche diverse da quell’unica distruttiva e negativa che ci teneva legati e sembrava essere l’unica al mondo. Non è cosi, Ci si deve dare un po’ da fare magari, ma ne esistono altre, anche di natura diversa
Un caro saluto e un abbraccio a tutti
Grazie un abbraccio a lei. Prossimamente spero di avere il tempo di elaborare un articolo di approfondimento sul senso terapeutico e ‘antivampirico’ delle fate.
Care amiche e amici di Albedoimagination
per ritrovare armonia e per mantenerle si ha bisogno di idee e opportunità per partcecipare ad iniziative belle e risananti:
Iscrivetevi a questo gruppo FB:
https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Siamo vittime,i miei figli ed io,di una manipolatrice-bugiarda patologica! Sono convinta al 100 per cento dopo aver letto questo articolo,molto chiaro ed esaustivo,ma il mio caso,non so se e’ unico,forse si’…
Salve dottore ho letto la sua risposta e condivido le sue parole ma non mi sento affatto ingenua ero stata molto attenta ma era dolce affettuoso presente e si mi ha fregata ha ragione .Io non so se è amore sicuramete attrazione affinità similitudini si la sua ambiguità mi incuriosiva e la giustificavo per via della differenze di età mi piaceva la sua audacia e ho cerctao di andare oltre ogni pregiudizio .Abbandonarsi alle emozini è un ingenuità?ci ho provato devo farmene una colpa?ma della mia ferita ormai so che c’è ….grazie per la sua disponibilità
Il narcisismo patologico nelle sue forme più gravi rasenta il disturbo antisociale, cioè non arriva mai ad avere un comportamento violento o nocivo fisicamente come potrebbe farebbe appunto uno psicopatico antisociale, ma nell’ambito delle relazioni affettive può esercitare un’aggressività psicologica (riferibile alla violenza psicologica) che lo avvicina in tal senso limitato allo psicopatico (perciò nel parlare comune si suol dare dello psicopatico a partner fortemente disturbanti e manipolatori). Il problema è che questa configurazione caratteriale non compare in moda evidente neppure nello psicopatico (può ingannare anche un terapeuta… per un po’) e quindi figuriamoci nel narcisismo patologico. Va però sempre ricordato che dopo che compare evidente., cioè quando è chiara più vole la sua negatività, c’è un meccanismo dentro chi lo subisce che lo costringe a subirlo, infatti il narcisista patologico non ti obbliga a continuare la relazione con mezzi violenti, ma ti persuade con la manipolazione sentimentale. Resta il fatto che è difficile da riconoscere nei primi tempi di una relazione, anche perché nella fase di innamoramento è facile non vedere certi segnali…Ecco una definizione di A. Lowen sulla psicopatia, giusto per fare dei ragionamenti su certe analogie con certi quadri a carattere narcisistico:
Dice Lowen: ” Uno psicopatico al 100% non ricorrerà mai a una terapia. Egli non presta fede né ha fiducia a sufficienza negli altri per chiedere a qualcuno di aiutarlo. Non possiede inoltre il senso di un’identità con altre persone e questa mancanza lo rende asociale. Uno psicopatico autentico è in realtà un sociopatico.
Ha tagliato fuori se stesso da qualunque relazione significativa con gli altri e ha strutturato se stesso contro le persone e la società. Anche quando gli viene offerto aiuto egli lo stravolge per adattarlo alle proprie mire psicopatiche. Un buono studio su questo carattere è fornito in Mask of Sanity di Cleckley (2). Per Cleckley queste persone sono in realtà folli ma la loro facciata o maschera è talmente convincente che la loro malattia mentale non può essere provata” (A. Lowen)
che dire …grazie per questo approfondimento, mi ricononsco e riconosco lui in pieno e confesso l’unica ingenuita e il pensare che un uomo maturo fosse tale ….ora sono trascorsi 7 mesi e già quasi due che è finita Ps un particolare ad ogni incontro un regalo :cioccolata !!ma tenevo conto anche di questo dottore mi creda….:)
DOTTOR BRUNELLI ….GIA MI CONOSCE….EH GIA….RICEVO I VARI BLOG E BARBARA MI HA COLPITO PER LA SUA LUCIDA DESCRIZIONE.
IERO SERA LEGGEVO ANCORA UNA VOLTA LA SUA ACUTA ANALISI…IO DOPO UNA VIOLENZA SUBITA CON SCHIACCIAMEMTO DI MANO,.,,.,.DA PARTE DEL DELINQUENTE DI TREVISO ….FALSO DISONESTO E CATTIVO,,..SUL SERIO….E QUI LEI HA RAGIONE….SONO RIMASTA SENZA PAROLE QIANDO CHIAMO LA POLIZIA ANNI FA E POI APPENA POCHI MESI FA….SOLO PERCHE CHIEDEVO UN FORTE RISPETTO CIOE MI DIFFAMAVA. E COMPLICE LA SUA STUPIDA E SCIOCCA ALLEATA.NON LA CHIAMO COMPAGNA.,…MI FA SCHIFO ….QUANTE NE HA CAMBIATE….MA LE SCRIVO PER CHIEDERE …..LA PAGHERA ??? LA PAGHERA??? LEI DOTTORE SCRIVE E GIURO CHE MI HA COLPITO…,.LA PAGHERANNO CARA……CARA…..LUI COME LA PAGHERA??? E MOLTO VENDICATIVO ,..DIRE E AMMETTO CHE LE AVEVO DATO.UN BRICIOLO DI FIDUCIA…….BRICIOLO ANCORA..MA NON LO MERITAVA….E TUTTO VERO GIURO DOTTORE CIO CHE SCRIVE…..VERISSIMO,…….NON HA MAI VOLUTO BENE E CERCA DONNE PER FARSI FORTE DENTRO IL NARCISO PATOLOGICO FREDDO….E MI DOMANDO MA QUESTA NON SI E ACCORTA CHE E CAFONE….CHE MENTE….SI PERCHE GESTISCE AMPLIFICA LE COSE…..E TI USA. ANCHE PER SESSO FACILE…..PRIMA SCROCCA LE CENE….LA SCUSA E LA MUSICA CLASSICA ….E IO DOTTORE MI CREDA QUANTO HO CERCATO DI DARMI DA FARE E CONDIVIDERE I SUOI INTERESSI….MA STRANO DOTTORE NON C ERANO AMICI MI ISOLAVA…….E ORA SO CHE CI SONO AMICI DI QUESTA NEW ENTRY …..E LI FA SALIRE NELLA CASA CHE IO ADORAVO PER RICORDI VERI MIEI….SOFFERNZA TANTA….SI E CAFONE ….NON E SORRIDENTE ….SEMBRA CHE LADONNA ESEMPRE A SUA DISPOSIZIONE.
ADESSO NON VEDE L ORA DI DENUNCIARMI O QUERELARMI….SI VENDICA DELL AMMONIMENTO RICEVUTO …CHE NON E ALTRO CHE AUTOMATICO CIOE NEL MOMENTO IN CUI RICEVI PERCOSSE E VAI AL PRONTO SOCCORSO PARTE LAQUERELA.
ED E PARTITA …SU TREMILA AVVISI RICEVUTI….ADESSO SONO SOLA NEL SENSO ECONOMICO…..PAGO LEGALI. PERCHE VOLEVO GARANTIRMI UNA TRANQUILLITA VISTO CHE AVEVAMO FIRMATO UN CONTRATTO AFFITTO COINTESTATO……..E SI LUI FECE DI TUTTO PER FARMI PRENDERE LA CASA,,….LA CASA….QUALE DISGRAZIA PER AVER SORRISO ANCORA A LUI….CREDUTO DA BUONA PERSONA EDUCATA……F I D U C I.A ….NON E CATTIVO ORA MA SEMPRE……DA SEMPRE…CATTIVO PERFIDO….MENZOGNE DA MALATTIA DOTTORE ….SONO MALATI PAZZI E VEROOOOOOOOOOOO !!!!!!!! PAZZI.
COME FANNO …..LA PAGHERANNO CARA…. ME LO SPIEGA PER PIACERE……COME LA PAGHERANNO ??????
La vita è giustiziera… l’inconscio ha dispositivi suoi interni che portano le persone negativa ad una situazione sempre più conflittuale e patologica con se stessi e con gli altri… inoltre sono già puniti ad essere come sono, e la prova sta nel fatto che le loro prede, se potessero scegliere di essere come loro, a tale pensiero inorridiscono (se in quel momento non sono sotto shock o in un accesso di rabbia). E’ veramente brutto vivere senza sapere cosa sia l’amore, facendo soffrire altri e negando a se stessi il sentimento più importante della vita. Sono sempre sottomessi al bisogno di potere e di seduzione, questo impedisce loro relazioni durature autentiche e sincere. Se non si redimono sono destinati ad acuire la loro sofferenza e quella di chi vuol continuare a star loro vicino senza comprendere e senza difendersi. Chi uccide l’amore è già punito e lo sarà sempre di più, perché ha scelto di vivere nella pulsione dell’odio della morte e della patologia. Per quanto possa apparire vittorioso, il suo destino sarà sempre più amaro, in una solitudine arida, maligna, tormentata, contorta, se non fino ad una vera e propria dimensione di follia conclamata. Non sono certo da invidiare.
il senso che sta dietro al dolore è contenuto nella domanda che ci poniamo “perchè?” Ed è sempre nel domandare che è contenuta la nostra salvezza..
si dottore sarà anche giustiziera ma loro propio non sembrano manco accorgersi di quanto dolore provocano non sanno cos’è lamore la relazione affettiva il mio ultimo uomo ha 60 anni e lha vissuta cosi mentendo a tutti il suo unico pensiero farsi voler bene e mantenere buoni rapporti quando invece io ora lo odio per come mi ha illusa sedotta e abbandonata il più dolce e falso che abbia mai avuto!!
Se ci è riuscito è perché dentro di lei, inconsciamente, c’era una porta aperta per far entrare energie ambigue e negative. Per tutti è così. Che la si chiami ingenuità, inconsapevolezza, cecità amorosa, incoscienza è comunque una parte di noi attratta e attraente per la negatività, e finché ci si ostina a chiamarla innocenza e a permanere nel vittimismo totale quella parte resterà attiva e continuerà a far soffrire. Nell’articolo e in altri si cerca di parlare, con cautela e sensibilità, per non far male, della ferita narcisistica, ma anche del vampiro interiore che tutti abbiamo dentro perché come esseri umani tutti abbiamo un ombra e una negatività. C’è chi ce l’ha rivolta verso gli altri e chi ce l’ha rivolta verso se stesso lasciandosi affascinare dall’ambiguità e dalla negatività. Certo uno può dire, ma all’inizio era così carino, bravo, dolce, come potevo saperlo? D’accordo, ma dopo quell’inizio dopo che si è visto come e quanto, per una due tre quattro cinque e altre infinite volte quella persona è negativa e ci maltratta, cos’è che ci tiene ancora legati e non ci fa allontanare da essa e dal male? Inutile dire l’amore, sarà anche amore, ma questo è manipolato da forze negative che sono anche dentro di noi, perché se fossero forze positive si allontanerebbero dal male, invece al male piace il male… Finché non si lavora su se stessi, per comprende cosa ci ha fregato interiormente e non solo come l’altro ci ha fregato, si resterà legati a forze negative (interne ed esterne) in un doloroso stato sentimentale che limita ogni nuova possibilità di crescita e di vita.
Ciao Stefy leggo il tuo intervento , e capisco quanta rabbia e voglia di vendetta provi, ma sono tutte armi spuntate contro il vempro, lui ti tiene legata a lui grazie alla ira, e vuole che tu sia spettatrice, di quanto accade affinchè questo legame non si sciolga. Appartengo anche io a quella minoranza di uomini vittime del proprio vampiro interiore, che come giustamente dice il Dottor Brunelli , collude con il nostro vampiro affettivo. E’ questo il punto, andare a scovare il proprio vampiro , che si annida tra le pieghe del nostro narcisismo, non è semplice, ma si deve cominciare da li. L’idea che solo noi potevamo salvarli, sfuma quando poi vediamo che si rivolge ad altri ed è il nostro narcisimo a farci sentire male , quando invece questa è una opportunità, che potrebbe portarci a liberarci del vampiro senza che ci si senta in colpa per averlo lasciato nella sua sofferenza. Perchè forse ci immedesimiamo con quella sofferenza che è alla base della nostra debolezza, il patire nel sapere che sta male, passa per autodifesa alla rabbia per non poterlo fare in quanto adesso siamo fuori dal gioco, ed è rabbia che inquina i pensieri toglie energia, non è amore per nessuno neanche per noi stessi. Illudersi che potranno cambiare solo perchè in qualchemomento del nostro passato ci hanno fatto pensare che ciò era possibile, ma loro non provano amore, neanche per loro stessi, la loro immagine serve a mascherare questo handicap, e sanno che però ogni tanto devono comportarsi come se provassero amore . Nellle loro migrazioni tra le varie sub personalità ci sono momenti di onestà in cui sono consapevoli di essere bisognosi di sentimenti da ricevere e da dare, ma è un lavoro che costa loro fatica perchè chi li mette nella condizione di bisogno , dover chiedere, può anche comportare di ricevere un umiliante rifiuto, e questo per loro è la morte. Il massimo che possono fare è passare alla loro maschera che meglio riescie quando si sentono piccoli, e allora protestano per tutto quello che non chiedono , ma si aspettavano e tu non hai dato, ti rinfacciano ogni minimo errore o dimenticanza per umiliarti , usano il criticismo per sminuirti e questo li fa sentire migliori di te. Può essere dura ma l’unica via di uscita è allontanali dalla propria vita , accettare che tutto quello che è successo non ci interessa più , se i giochi fossero stati rispettati oggi staremmo bene ed invece non è così. Riconoscere a noi stessi che proviamo amore, è meglio che riconoscere che proviamo rabbia, sono due sentimenti agli antipodi, ma si vive meglio stando con i nostri pensieri sul primo. Riconoscere che le loro mille bugie, i loro progetti sono sempre naufragati, o meglio loro propongono, poi tu realizzi e quando devono fare la loro parte salta sempre fuori un impedimento. Quindi vivere una relazione è come fondare una società e non si fanno società con soci che non sono affidabili, o peggio a volte nel passto ci hanno truffati. Usare quel che rimane dell’amore per l’altro, per non provare odiarli , per non compatirli, ma vederli come persone piccole e spaventate che si nascondno dietro al loro io grandioso e sempre bisognoso di conferme (e di vittime), e recuperare quello che rimane dell’amore per noi, farlo crescere affinchè l’esperienza della vita, che è unica, non sia di rimpianti e di rimorsi, volersi bene è fondamentale. Salvarli non è alla nostra portata , ma questo non ci deve sminuire, anzi vuol dire dare forza a quella parte buona del nostro carattere e togliere forza a quella parte narcisa che ha accettato la sfida di una battaglia che si basa sulla sofferenza di uno e nella migliore delle ipotesi quella di entrambe. Capire cosa vuol dire volersi bene non vuol dire fare quello che sul momento ci fa star bene, che ci rende felici e soddifatti. Uso una metafora per far capire la differenza. Un bulimico sente il bisogno di mangiare ma il suo vero desiderio è quello di non provare appetito. Soddisfa il bisogno e tradisce il desiderio di riuscire a non buttarsi sul cibo. Negarsi un bisogno immediato se aiutati da persone o uno specialista non riduce la pena o la soffrenza, ma ci serve a rimanere in contatto con il nostro desiderio, di una vita in cui il progetto d’amore si possa realizzare…. non è nell’immediato ma quando avviene ci si rende conto di quanta vita abbiamo sprecato ….se solo lo avessimo fatto prima. Tutti i sentimenti distruttivi, andare e tornare sempre girando intorno a quello che non ha soluzione, occupano troppo spazio della nostra esistenza e non v’è spazio per altro. Laddove si crea un vuoto la vita inevitabilmente provvede a riempirlo…
fernando ciao mi scrivi cose molto signjficative e profonde.Grazie.Stefy sono io.Proprio oggi non sto bene ..perche M .ha deciso di vendicarsi cioe non paga piu affitto.Che fare ? Adessonon servo piu.Ha deciso il cattivo da grande perfido.Un affitto di850 euro e si rischia lo sfratto per morosita.Che figura di fronte al proprietario. cafone e poco !!! Lo sapevo da quando e scappato.
Delinquente.Ecco come sto.Devo risolvere …grazie .Il male e qui..eccolo presente…ne vedo la faccia …mi ha denunciata ….?? forse….non so ma oramai il male e qui.Non versa piu importo per affitto…..siamo difronte alla follia piu pura.MALE.
MALE. ESISTE DIO.BENE.
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Ho amato una narcisista perversa. Ma me ne sono reso conto solo recentemente, grazie a quello che ho potuto leggere su siti o blog, come questo, che affrontano tale problematica. Finalmente ho capito!!Ho ritrovato scritto tutto quello che ho vissuto e che a parole non riesco a descrivere. Fino ad allora non riuscivo a darmi una spiegazione, pensavo che lei fosse una donna fragile con la paura d’amare per esperienze negative. Pensavo (e lo penso tuttora) che in amore occorre dare. E credendo tutto questo, l’amavo sempre più, perdonando e accettando (a volte con fatica e tanta pazienza) i suoi comportamenti assurdi.
La tormentata storia è durata circa un anno, con diversi tira e molla e successive riconciliazioni, sempre da parte mia. L’ho interrotta bruscamente la scorsa estate dopo le infinite accuse, la mancanza assoluta di comprensione oltre alle assurde pretese. Successivamente (preso da un senso di colpa) l’ho richiamata un paio di volte per sapere come stava e per avere un chiarimento…l’ennesima discussione…l’ennesima delusione con le infinite recriminazioni. Lei non ha mai chiesto scusa, anzi, era disposta anche a perdonare, solo nel caso in cui non avessi reiterato certi comportamenti. Ma quali?? La colpa era sempre e solo mia. Adesso mi rendo conto di quanto sia stata un’abile attrice e manipolatrice ed io la sua marionetta. Ahimè. La sua mente alle volte era diabolica!! Quanta ipocrisia!
Mi ritrovo confuso, penso spesso a quanto mi è accaduto… vorrei andare oltre.
Ho la consapevolezza di aver amato (la persona sbagliata) e spero che questa sofferenza mi dia ulteriore forza.
E’ dura!! Ancora non l’ho superata, ho bisogno di parlarne, anzi avevo pensato di confrontarmi con suo fratello con cui siamo rimasti in buoni rapporti. E’ una buona idea?
Grazie.
Gentile Gino, mi raccomando non si lasci sopraffare dal bisogno di criminalizzare il partner e cerchi invece di comprendere gli aspetti disturbati e disturbanti. E’ comprensibilissimo provare rabbia, ma bisogna sempre ricordare che la metafora del vampiro riguarda aspetti malati di una personalità e non quella persona. Del resto ciò non deve nemmeno essere considerato una giustificazione, come dire “Poverino/a è malato”… va invece compreso che si ha che fare con una persona che si relaziona in preda ai suoi disturbi affettivi, ma che trae comunque un vantaggio immediato (o crede di trarlo) nel far pagare il proprio disturbo al partner, approfittandosi del suo amore, pur di ottenere un senso di potere e di fortificazione del proprio egoismo. Però va anche tenuto conto che il partner che troppo a lungo cede a mantenere tale condizione di disequilibrio, ha a sua volta una dinamica interna che lo spinge a colludere e a permanere in una condizione destabilizzante. Se si ama per troppo tempo una persona che fa soffrire, che disturba, che svilisce, svaluta, delude, allora vuol dire che anche chi ama ha in qualche forma una problematica, che nell’articolo è vista come ‘ferita narcisistica’ (si vedano anche gli altri articoli), cioè un difetto d’amore per se stesso. Cordialissimi saluti. Dr. Brunelli
Caro Dr. Brunelli, perchè dice che “crede” di trarre vantaggio immediato? In realtà non lo trae davvero? Ripensando a tutta la mia storia, mi pare che sia sempre andata cosi..tutto quello che ha voluto..è stato, a prescindere che a me piacesse o meno. Naturalmente questo gliel’ho permesso..
Cari saluti
Cara Barbara, ma se lei potesse scegliere – diciamo attraverso una ‘magia’ – lei vorrebbe essere come lui?
Mi perdoni Dr. Brunelli, credo e ho visto con la mia esperienza che in realtà queste persone vivono (almeno apparentemente ?) bene, vanno avanti, dicono bugie (e sospetto che per loro nemmeno sono bugie) sono ambigue, la mia “lei” diceva sempre : “io ho sempre il sole dentro sei tu il depresso che non sa vivere…” gettandoti sempre la croce di tutto addosso. Vivono con leggerezza. Certo nella consapevolezza di chi sono è meglio starne alla larga, ti convicono con recitazioni da oscar che fuori c’è il sole…e invece piove. Mi pare però che cascano sempre in piedi. Io dopo 5 anni con lei (47 anni) la sera di capodanno ha conosciuto un altro uomo e nel giro di 48 ore mi ha scaricato per proseguire il cammino con la nuova preda. Io sono 3 mesi che mi lecco le ferite e sto malissimo…lei invece esce, frequenta diversi giri e amici. Mi dicono le amiche che è un po “esaltata” ma si diverte molto. Io stò con le gtt. di EN. Concludo dicendo che nei fatti sta meglio lei, vive ed affronta tutto a 1000 e con entusiasmo. Non ha un buco per riflettere e capire il male che fa…La colpa che non ha mai trovato lavoro era mia…se non si faceva il week end (perchè non potevo) era colpa mia…se non facevamo l’amore più volte alla settimana non andava bene..la sua infelicità era colpa mia…Ogni tanto ridendo mi diceva scherzando che aveva un giovane amante (poi ho scoperto che era vero..). Le preoccupazioni del quotidiano se le fa scivolare addosso la sua casa è uno schifo…non fa la spesa. Però è sempre elegate e sexy per uscire la sera. Ovviamente (io) lavorando alle 7 di mattina la sera non potevo andare ai bar degli aperitivi. E lì che poi conosceva gente con cui poi mi ha tradito…anche se due sere dopo faceva l’amore (e bene) con me…senza accusare nulla se non battutine che io non recepivo o non volevo recepire…Un viso Angelico, apparentemente docile. Una madre (anaffettiva) di un ragazzo in gamba. Come dicevo, io sto male, devo elaborare il lutto, risanare la ferita…notti insonni…e lei ? Se la spassa ! Grazie Dr. Brunelli per una sua Ev. risposta. Un uomo a pezzi (Roma).
Ma lei non vede le cose in prospettiva e in profondità. Certe persone se la spassano solo in apparenza, come facciata. Inoltre l’inconscio contiene dispositivi che finiscono con il procurare crisi e infelicità tutti quelli che nella vita amorosa fanno soffrire e gli altri e intanto se la spassano (apparentemente). In ogni caso certe persone con certi disturbi affettivi non sono in grado di costruire relazioni durature e abbastanza felici. Lei ha bisogno di chiarire questi concetti in psicoterapia e anche parlandone con persone che hanno maturato una certa esperienza.
Gentile Dottor Brunelli,
la ringrazio per aver dato riscontro al mio commento. Le sue parole mi sono state di conforto.
Attualmente non credo ci siano in me sentimenti evidenti di rabbia, piuttosto non riesco ancora a capacitarmi ed inoltre mi sento “infettato”, sento qualcosa dentro che non mi dà piena serenità. Sapere che dall’altra parte c’è una persona che mi odia e che gode del mio stato, mi lascia inquieto. Come le ho espresso precedentemente, avrei il desiderio di parlare col fratello della mia ex. Crede che sia positivo?
Sicuramente la mia pregressa ferita narcisistica mi ha portato a lasciarmi facilmente vampirizzare. E di questo adesso ne sono consapevole. Ho letto con interesse il suo articolo ” Vampiri amorosi: maschi & femmine” e mi rivedo pienamente.
Grazie ancora. Gino
Caro Gino… leggo i tuoi commenti a distanza di qualche mese.. Io dissi a quella donna che dopo essere fuggita 24 ore dopo che volevo farlo io… prima augurandomi il meglio tramite sms e poi accusandomi di tante cosa (sono un infantile.. pensavo solo a me.. ero incentrato su me stesso.. egoista.. tiranno…………… io la pressavo perché chiedevo solo più partecipazione in lei.. in preda alle sue paranoie in una faticosa altalena sentimentale dei soliti odiosi silenzi e critiche).. le chiesi dopo diversi giorni.. “Non pensavo di essere diventato un nemico per te.. non pensavo che chiedendoti aiuto in questa storia che non volevo che finisse.. avessi scatenato questo odio in te… sai che rispose Gino?? NON SEI UN NEMICO PER ME… e che NON VAI BENE PER ME…
Io non ero abbastanza.. e chiedere il suo aiuto in quel cavolo di storia d’amore era solo visto da lei come stressante e inutile… Ricordo ancora la sua risposta alla mia lunga mail in cui mettevo in luce che in un anno ho sempre avvertito menefreghismo in lei… pur proponendo convivenze… e rendendo partecipi i suoi familiari..(risparmio altri dettagli della sua vita difficoltosa) disse: non ho voglia di leggere quello che scrivi.. anzi mi stressi.. fatti la tua vita e sparisci dalla mia.. non ti ho mai amato e non voglio condividere nulla con te… Una risposta del genere è più dura del semplice TI ODIO.. poiché denota solo un grandissimo RIFIUTO verso te e quello che provavi per quella persona.. pur con difetti ed errori che normalmente si hanno e si compiono all’interno di una storia..
Prova a scriverle… MI ODI VERAMENTE??? Vedrai che la risposta sarà simile a quella che ho ricevuto io.. Al di là delle dichiarazioni.. chi ti vuol bene.. cerca di accettarti… come noi cerchiamo di farlo verso loro.. e chi ti vuol bene non ti mette sempre in disparte se tu non assecondi i suoi capricci odiosi ma chiedi solo di essere amato! un abbraccio.
….E’ arrivata una e mail a me Stefania da parte di barbara non direttamente ma mediante albeido.
Barbara non so se leggerai questa mia riflessione al tuo messaggio inviato su questo stesso sito con blog, ma ho letto la tua acuta analisi del narcisista e i suoi comportamenti patologici . Letto certamente con gramde interesse ed è per questo che ti rispondo che sono qui a scriverti. Hai saputo elencare dal primo passo tutti i comportamenti che veramente ha assunto nei miei confronti Marco. M. Marco non mi piace scrivere il suo nome poichè mi ha fatto molto male e giuro molto male.
Vado dalla psicologa e sono devastata . Hai ragione un mondo così si e comportato questo stronzo M …….sfacciato narcisista egoista e cattivo cattivo che Barbara non crederai che veramente lo e’
13 anni di rapporto dove da subito raccontava di essere separato con figlio di appena due anni ….strano tutto …questo viene chiamato a Trento per lavorare a scuola lui e la moglie fanno il concorso ordinario a Trento e……lui racconta la moglie andava via……poiche litigavano ….( bugiardo da pazzo..) invece lui e in montagna a lavorare e la moglie in montagna con figlio piccolo!!!!!
Da subito dopo tre incontri ha un approccio facile ( e se dico che con il tempo mi ha rinfacciato che sono stata io ad avvicinarmi e cercare approccio facile ….mi ha accusato, quindi Barbara hai ragione quando dici che poi i narcisisti ti accusano in modo spietato …..) mi ricordo ancora la sua figura in cucina e prepara gli gnocchi ( da quel momento in poi li ha sempre sempre fatti….) e si sempre lo stesso da sempre ….niente scrupoli dove sia la moglie con il figlio piccolo …segnali grandi enormi per quelli avrebbero dovuto essere.
Adesso dopo 13 anni in cui mi ha detto da sempre bugie menzogne da follia e da indurti alla vera e propria pazzia e io io io Stefania persistevo sfidavo la sua malattia …era pazzo bugiardo . All’inizio scroccava soldi sfruttava me economicamente e disprezzava sempre puntualmente gli altri disprezzava lui musicologo grande …mi faceva leggere racconti brevi …ma io come ero? Fragile desiderosa di Amore amore vero sincero onesto puro.Aveva tradito ancora la moglie con me ..ma nel frattempo la sua amica vecchia amica lo chiamva ogni giorno al telefono ogni g i o r n o ……e gia starno ma perché? perché era stata la sua amante mentre gli insegnava il bel canto lirico e quetsa imbecille separata con figlio vedeva in M cio che non aveva poiche aveva un marito lontano dalle sue aspirazioni musicali ..ma parlaimo di unna donna che all epoca aveva un età di 50 anni circa . Lo glorificava…sei una persona da Conservatorio sei di una cultura spaventosa ……..sei sei sei ………..!!!!!!Il pollo era tutto suo ed era all epoca gelosa di me . io Stefania l ho chiamata sfasciafamiglie…..impicciona e nutriva amore per M……TELEFONAVA TUTTI I GIORNI ..POI IO MI SONO ARRABBIATA RICORDO CHE FECI DELLE DOMANDE ..TIPO ..MA Chi e questa qua…..cosa vuole non vogliuo che chiami più tutti i giorni e fastidiosa …..!!!!!ma M LA TENEVA COME AMICA PERCHE LO LUSINGAVA …..sei barvo sei da professore da conservatorio …tutta la vita lo ha inseguito chiedendo a M …fai il concorso per diventare docente da conservatorio ….una fissa da anni …….e io non l ho mai potuata vedere perché AMBIGUA E FASTIDIOSA TANTO. Ma M non le diceva mica …non disturbare…chiamva sempre si ma di tanto in tanto ….e rompeva poiche sentivo che era una vera e propria impicciona ……..indagava gestiva M ……e le piaceva gestirlo ..M …la teneva …..ma di nascosto …adesso e vecchia ha 60 anni ma indovina Barbara …..ecco che lui la fa salire nella città dove M si e trasferito scappando mentre dormivo -la quinta fuga- da me il 16 Luglio ..mentre dormivo.
lo scriverei centinaia di vote…dormivo in sielnzio dove io ho riaccolto M ….con propmesse di rispetto ….e questo scappa mentre dormo. Provo amarezza dolore profondo perché e scappato così umiliandomi …e io ho solo voluto tanto bene 13 anni. Ecco umiliata tanto e in tutti i sensi…nel PRIVATO ERA UN VERO CAFONE STRAFOTTENTE TRANNE CHE PER IL SUO PALCOSCENICO SI SI PALCO …PERCHE FACEVA IL REGISTA ..SENZA NESSUNA QUALIFICA .MA SERVIVA FARE IL PROFESSORE DI GIORNO A SCUOLA ..E LA SERA GRATIS ( BARBARA HAI RAGIONE TANTO TANTO ….PERCHE LAVORARE DI SERA GRATIS …PER ALMENO TRE ANNI COSI’ …..) ME LO CHIEDEVO ….PERCHE AMVA DA PATOLOGICO GLI APLLAUSI..IL PALCO ..E IO L HO RISPETTATO COME NON SO CHE COSA SEMPRE RISPETTATO E QUESTO BARBARA PRENDEVA E MI UMILIAVA …MI FACEVA SENTIRE UNA PICCOLA STUPIDA NULLITA’ ……io amavo la casa ..mi stavo laureando e studiavo e mi piaceva ….dovevo laurearmi…….seconda laurea….ma strano…..non ero granchè …da una parte servivo ..i miei soldi la convivenza per mantenere suo figlio……e nel farttempo la battaglia legale con la sua ex feroce violenta ..e volevo unire il figlio a noi….con grossi sacrifici. e lotte…mai che M mi abbia difeso ,,,insomma non diceva mai alla moglie ….scusa disturbi la sera tardi ..ad esmpio ..non chiamare …..vi prego non fraintendte …potreste dire c era il figlio…….no .invece vi giuro che del figlio non se sbatteva più di tanto solo la legge …lo faceva correre e la moglie …..sempre pronta a volerlo morto anzi più sapve come vivevamo più vedeva che il rapporto durava più si vendicava ……..NARCISO PATOLOGICO ……adesso ha trovato una altra che gestiva da un anno di nuovo alle mie spalle DI NUOVO . Avevo chiesto non farmi soffrire non farmi violenza …mi disprezzava con parole violente dure ….gridava ….che mi compri il regalo a afre ????io non voglio regali….e sprezzava ferendomi …avrei dovuto io buttarlo fuori ……..fuori…per non dire di quetsa dove credo lui le aveva promesso ritorno a TREVISO ASPETTAMI….la senyiva tutti i giorni come un chiodo fisso mentre io ero disprezzata mentre lavoravo mentre mi davo da fare mentre uscivo ……ed ora penso ..chje gli basta una nottata per fare del male anche a questa. Il narcisista sfrutta fa del male …….e questa gli scrive garnde e noto illustre musicologo ..e io dico …eccola!!!e cascata nella sua trappola o tela di ragno… e non lo sa…….NON LO SA ……sto adesso male perché l ho amato tanto e voluto bene ……..e non prova nulla . Io soffro io ho ricordi io ho tutto nel mio cuore …passeggiate ….viaggi ….ma lui sempre duro sempre falso ..eccco come mi ha mentito …….torno di nuovo da Treviso poiche era sede provvisoria …allontanadosi da Trento dove ancora e titolare …..e decide di rientrare promettendo faro con te assegnazione provvisoria a trento ….con te significa mi ricongiunco con te motivi familiari che la normativa prevede .Aprile mese in cui si possono produrre domande e invece M ..cosa fa? Non fa nessuna domanda …e sacppa il 16 luglio e il 24 luglio produce immediata domanda per assegnazione provvisoria a Treviso. Avevo la sua password ..tutto e lo so per certo perché l ho visto il 24 si aprono le domande per chiedere sede provvisoria a trevso . Ma il bello e che tornado a Trento mi costringe a prendere una casa di 850 euro di affitto……. meta io meta lui…..più altre spese grosse…..ho creduto ancora una volta a M ……invece trappola . Scappa ..e io mi sento umiliata …sento la sua voce … piango tanto …e M se ne fotte.Volevo un amico e per me era M …volevo affetto ma non sapeva ne amare ne baciare ..mi allontanava……sempre di più piano piano. M dicevo ..sembra come che tu non vuoi che io mi affezzioni a te ……..ed era vero sapeva di scappare sapeva di ingannare me sapeva che gli VOLEVO BENE ……..
SAPEVA …ECCO IL NARCISISTA GRAVE CATTIVO ( E SALTO LA PARTE IN CUI HA CHIAMATO I CARABINIERI …) SO DA QUESTO BLOG DAL DOTTRO BRUNELLI CHE E EVRO CHIAMANO LA POLIZIA SOLO PERCHE DICEVO ALL ‘INFAME …..POTEVI FARE LE TUE PORACTE A TREVSO INVECE CHE FARE DEL MALE ME……VENENDO A TRENTO . E CHIEDVO RISPETTO ASSOLUTO…..MI FA DEL AMLE MI SCHIACCIA LA MANO NEL PORTONE ………CON VIOLENZA …AVEVA CERTAMENTE CORTEGGAITO QUESTA COME UN PAZZO ..SCAPPA IL 16 LUGLIO IL 21 ERA GIA CON LEI. GIA . E IO STO SOFFRENDO E SOFFRO PER AVERGLI VOLUTO BENE …LE MENZOGNE SONO SAATATE TANTE SEMPRE …UN VERO PAZZO. MI FACEVA CREDERE CHE ERO VISIONARIA …IO PAZZA!!!!!
AV REI VOLUTO VEDERLO E SPUTARGLI IN FACCIA ……STA PAGANDO UN AFFITTO ..SE MI SBATTE FUORI DI CASA ……SE LO FA ..MA PER QUESTO HO MESSO UN AVVOCATO …LE SPESELEGALI LE SPESE ..CHE NON POSSO PIU SOSTENERE ..TUTTO PESANTE ……..TUTTO……
QUESTO E IL MALE CHE MI HA CREATO . MALE MALE MALE . MI AUGURO CHE FACCIA DEL MALE ANCHE A QUESTA E CHE SI ACCORGA PRESTO CHI E M ……DEVE RIMANERE SOLO. COME MERITA.BARABAR HAI RAGIONE . PASSO DOPO PASSO………
Cara Stefania, credo che Tu abbia voluto scrivere a me, che sono Serena (e non Barbara). Ho un sacco di lavoro da sbrigare, ma davvero sento che hai bisogno di qualcuno che ti dia una mano un momento. E allora con piacere ti scrivo.
Stefania, leggo le tue parole e percepisco un mare di rabbia: contro lui, contro te stessa e contro il mondo. Questa reazione è normale: è normale pensare agli eventi vissuti, è normale arrabbiarsi, è normale soffrire. Ma devi tenere presente che questo momento deve essere anche un’altra cosa per te: oltre al negativo che ti invade, per aver subito ogni genere di violenza, puoi cercare di fermarti. Se noti, le tue stesse frasi, tutte collegate con i puntini, danno l’idea che ora tu sia un fiume in piena. E’ giusto: fai uscire tutto, più che puoi: lascia che il fiume (o la bomba atomica) facciano tabula rasa. E poi fermati.
In questo momento, sostiutisci a tutto ciò che appelli con il “non è giusto” la conoscenza. Questo ti aiuterà a cominciare a trovare le tue risposte: alla fine, se noti, tutte le tue parole vanno nel senso di chiedere “perchè tutto questo male?”.
Il male esiste. Lo stai addirittura provando su te stessa.
Non deve essere negato il male: chi lo fa, chi lo nega, fa ulteriore violenza su se’ stesso.
Quindi hai già compiuto un primo importante passo.
Ora devi cercare però di trovare gli elementi, le chiavi per tirarti su sulle tue gambe. Credo che ognuno di noi abbia un proprio modo: ti posso solo dire che io ho letto tantissimo. Questo mi ha aiutata a capire le dinamiche dei narcisisti, placando le mie ire… in un certo senso mi ha aiutata ad accettare. Ma, oltre a questo, conoscere mi ha anche spinta ad andare oltre, a cercare di capire perchè io stessa ho attirato un narcisista. Perchè ho “collaborato” alle mie sevizie. Perchè ho accondisceso un vampiro, ponendogli il mio collo per il fatidico morso.
Non so davvero, a conti fatti, quale traguardo parziale, nella mia storia, sia stato il più doloroso: se il narcisista, o la mia vita personale. Ma credo che la seconda tappa sia stata per certi versi molto più devastante della prima. Hai bisogno di un terapeuta che ti aiuti in questo viaggio: da soli non abbiamo le forze, perchè siamo ciechi. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a vedere. E siccome siamo anche sordi a noi stessi, abbiamo bisogno di qualcuno che ci insegni ad ascoltarci.
Ho scritto una cosa importante: guarda la tua immagine riflessa nello specchio ogni giorno, per me è stato un punto di contatto con la realtà. Mi ricordava, quando tutto di me era “morto”, che di fatto ero comunque al mondo.
Credo che sia un bene cercare di lasciare al tuo avvocato ogni contatto con questa persona. Lascia che se ne occupi lui. Per il momento, se posso permettermi di darti un sano consiglio, lascia che il tuo avvocato si occupi solo ed esclusivamente del problema delle spese legali correlate alla questione “affitto”. Già questo è pesante, non andare oltre per ora perchè potresti non farcela. Sii paziente.
Lascia che il tuo aguzzino esca dalla tua vita. Lascialo andare con i ricordi, con i sentimenti che tu – e solo tu – hai provato. Quei sentimenti, così costosi per te, non sono stati tenuti in considerazione: perchè allora tu vuoi continuare a mantenerli in vita? Quei sentimenti erano rivolti ad un’illusione, ad una finzione, peraltro decisamente tossica. Ed ancora, merita forse ulteriore attenzione e tue ulteriori risorse questo personaggio?
Concentrati su te stessa: puoi farcela anche senza lui. Devi soltanto iniziare a crederci. Vedrai che i problemi, tutti i problemi che ora ti sembrano insormontabili, si risolveranno passo dopo passo (e con successi che mai crederai di realizzare).
Credi in te e nel tuo potenziale.
Credi in ciò che di buono e di cattivo hai dentro te stessa.
Comincia da questo: tira su il capo e guarda avanti, e per te stessa, con tutta la forza che hai. Questa forza c’è. La percepisco anch’io.
Un caro saluto,
Serena
E’ curioso ma proprio ieri, leggendo il Vangelo del giorno, ho trovato – credo – una corrispondenza con quanto detto dal dott. Brunelli proprio ieri.
Gesù, mandando i suoi discepoli nel mondo come agnelli in mezzo ai lupi, disse loro “In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi”.
Penso che questo sia un buon obiettivo per tutti noi che stiamo cercando di lottare perchè il male non prevalga, per alimentare le nostre energie positive – il bene – e proporle, offrirle, e se troviamo sulla nostra strada qualcuno che non è in grado di apprezzarle anzi ci distrugge forse proprio perchè è in qualche modo invidioso, beh non preoccupiamoci perchè quello stesso bene non è sprecato, è comunque nostro e nessuno può portarcelo via.
Si ritorna a monte: lavorare su noi stessi, è l’unica strada per non destabilizzarci.
Cari saluti
Ed ecco alcuni nuovi spunti di riflessione (cioè nuovi per modo di dire – a me sembrano piuttosto indietro rispetto alle ricerche fin qui condotte con Albedoimagination e il presente articolo – ma l’importante è che la consapevolezza vada avanti). Il narcisismo patologico è un problema più grave di quanto si possa immaginare per gli effetti che ha sulle persone e la collettività. Sempre più spesso poi si tende ad accusare l’altro di narcisismo patologico perché non si vede il proprio narcisismo e non si vuole capire che non si tratta di narcisismo , ma di reciproche difficoltà a relazionarsi e di pene d’amore che non sono sempre patologiche, ma che fanno parte di processi di crescita anche se con grande dolore. Sta di fatto poi che ci sono persone effettivamente disturbate in termini di relazione affettiva, sia a livello di narcisismo patologico e sia borderline, o anche in un mix di questi due disturbi di personalità o di tratti di personalità.
Dunque vi riporto il seguente testo con i riferimenti, così come l’ho trovato pubblicato in rete da Alirosse Elli, la quale lo ha ripreso da Luca Mazzucchelli: http://www.psicologo-milano.it/newblog/innamorato-narcisista-studi-scientifici/
RICERCHE SUL NARCISISMO: guardando queste ricerche secondo me si scende in motivazioni molto più biologiche rispetto alla dipendenza affettiva… semplicemente i narcisisti attuano comportamenti vincenti a livello strettamente biologico e quindi causano interesse e innamoramento nell’altro, lo fanno per la propria immagine e quindi non c’è niente di naturale..
1. IL FASCINO INIZIALE DEL NARCISISTA
Mitja Back e collaboratori hanno condotto uno studio per scoprire perché un narcisista è in grado di fare sugli altri una così buona impressione…I ricercatori hanno fatto incontrare 72 matricole che non si erano mai viste prima, ognuna delle quali doveva presentarsi a tutti gli altri. In precedenza, avevano somministrato loro un questionario che indagava i tratti narcisistici. Successivamente ciascuno veniva valutato da tutti in termini di abbigliamento, stile, comportamento e popolarità. Si chiedeva se la persona era apparsa piacevole e se si voleva approfondire la conoscenza. Siete sorpresi di sapere che i narcisisti erano quelli considerati più affascinanti e seducenti? Molti di noi si sentono particolarmente ansiosi quando si devono presentare in un gruppo di gente nuova. Beh, non i narcisisti, che sono invece particolarmente disinibiti nei contesti sociali.
In un secondo studio, sempre condotto dalla stessa equipe, si mostrava a un gruppo di studenti il video delle matricole che si presentavano e anche questi reputavano più affascinanti e interessanti da conoscere i soggetti che avevano ottenuto un punteggio elevato nel questionario sui tratti narcisistici.
Qui la ricerca in inglese: http://www.owlnet.rice.edu/~ajv2/courses/10a_psyc102001/Back,%20Schmukle,%20&%20Egloff%20%282010%29%20JPSP.pdf
2. SICUREZZA E FASCINO FANNO SI’ CHE IL NARCISISTA APPAIA SEXY E UN PARTNER IDEALE
Micheal Durfner e collaboratori hanno chiesto ai partecipanti del loro esperimento di scendere in strada in una città della Germania con il compito di approcciare 25 donne e ottenere il loro numero di telefono e mail. I ricercatori hanno seguito di nascosto gli uomini e successivamente intervistato le donne fermate chiedendo loro se erano state contente del modo in cui erano state approcciate e se trovavano l’uomo bello e affascinante. Più l’uomo era narcisista, più aveva ottenuto numeri telefonici ed era stato considerato molto attraente. I partecipanti narcisisti, a differenza degli altri, semplicemente sapevano già come dovevano muoversi. Ahimè, anche se può sembrare che siano concentrati sull’altra persona, la loro performance è incentrata soltanto sul validare la loro bravura da seduttori.
articolo di Durfner: https://spsptalks.wordpress.com/2013/10/14/the-irresistible-charm-of-narcissism/
3. IL NARCISISTA VUOLE SOLO GIOCARE
Studi mostrano che i narcisisti necessitano continuamente di relazioni, ma le preferiscono brevi, senza complicazioni e troppo impegno. Tendono inoltre a cercare già un nuovo legame che soddisfi i loro bisogni mentre sono ancora nella relazione precedente. Una delle ragioni per cui i narcisisti causano molte sofferenze all’altro è che danno segnali ambigui: essi desiderano essere all’interno di una relazione, ma solo alle loro condizioni. Il loro stile relazionale, come affermano Campbell e collaboratori, è fondato sul gioco e sul controllo delle relazione. Amano avere potere sul partner, evitano la troppa intimità, non vogliono prendersi impegni, pretendono la loro autonomia ma esigono tutta l’attenzione dell’altro su di loro. Campbell e colleghi hanno inoltre osservato che i narcisisti si approcciano preferibilmente con persone che hanno una bassa autostima, aumentando la probabilità di ottenere l’ammirazione che si aspettano di avere.
4. TECNICAMENTE IL NARCISISTA E’ BRAVO A LETTO
Il lavoro di McNulty e Widman ha indagato specificatamente come il narcisista funzioni nell’ambito sessuale.
I narcisisti non sono né empatici né interessati alla comunicazione con l’altro, piuttosto tendono ad essere aggressivi e avere una predilezione per l’infedeltà, aspetti che sono opposti a una buona relazione sessuale. Tuttavia essi risultano dei gran bravi amatori, perchè entra in gioco il loro potere seduttivo e l’attenzione sulla prestazione sessuale. Diventare bravi a letto è uno dei loro obiettivi principali. Nell’ambito sessuale, infatti, i tratti narcisistici vengono attivati: ciò che si ricerca è la validazione delle proprie capacità.
Un secondo studio condotto dagli stessi autori rivela che è solo il “narcisismo sessuale” a predire l’infedeltà; sentirsi compiaciuti delle proprie abilità sessuali e una mancanza di empatia per il partner sono aspetti connessi ad una condotta infedele.
http://www.medicaldaily.com/sexual-narcissists-are-more-likely-cheat-spouses-while-showing-little-empathy-276224
5. IL NARCISISTA NON PERDONA E NON DIMENTICA
C’è un’ultima ragione per cui la relazione con un narcisista sarà impervia: secondo lo studio condotto da Exline, la risoluzione di conflitti è altamente improbabile con i narcisisti perché essi sono molto scettici circa il valore del perdono da una parte, e si offendono con facilità dall’altra. I narcisisti valutano tutto secondo costi-benefici e difficilmente perdonano o dimenticano perché non trovano nessun beneficio. Inoltre, sono soliti tenere il broncio a lungo nelle relazioni.
ricerca in inglese: http://faculty.wcas.northwestern.edu/eli-finkel/documents/09_ExlineBaumeisterBushmanCampbellFinkel2004_JPSP.pdf
Caro Dottor Brunelli,
come è sempre piacevole leggerLa e come è utile conoscere e riconoscere gli aspetti peculiari dei narcisisti!
Direi che quando si arriva su questa piattaforma di solito il male è già stato fatto, ma io spero sempre che le nostre parole possano aiutare non solo chi è caduto vittima, ma anche chi è in procinto di cadere. Lo spero davvero con tutto il cuore.
E’ vero comunque che l’impatto che i narcisisti hanno sulle persone è notevole.
Fermarsi e chiedersi il perchè è d’obbligo.
Da quando ho aperto gli occhi su quando mi è successo, da quando ho iniziato a conoscere me stessa, ho gradualmente comincianto a “leggere” le persone, a “guardarle” dentro: questa è una capacità che in passato non avevo, ma, come sempre si dice, l’esperienza insegna!
Questa buona prassi mi sta aiutando moltissimo, poichè è purtroppo vero che moltissimi soggetti – per un aspetto o per l’altro – sono narcisisti, più o meno buoni.
Tuttavia, una volta che si intercettano queste personalità è più facile affrontarle: molto spesso, infatti, coloro che cadono vittime nella tela di narciso sono, come lo sono stata io, persone “inconsapevoli”, in quanto poco sviluppata è la conoscenza del se’ interiore.
Come sempre mi chiedo, come facciamo a conoscere gli altri se non conosciamo nemmeno noi stessi?
Vorrei, con la presente, partecipare al Suo prezioso contributo integrando con qualche mia considerazione, frutto della mia esperienza personale, che spero possano essere utili a tutte/i coloro che ci staranno leggendo.
Innanzitutto, vorrei completare il quadro del narcisista aggiungendo alcuni dettagli (più o meno rilevanti) che – se tenuti in debita considerazione – possono contribuire a creare nelle mnalcapitate persone che li incontrano un legittimo sospetto.
Dopo di che, mi permetterò di evidenziare taluni aspetti emergenti nel rapporto tra il narcisista e la propria “vittima”, acclamati, quasi “scontati”, cercando (a posteriori) di segnalare qualche strategia d’intervento di primo soccorso.
Non posso scrivere un trattato, non ho le competenze tecniche per farlo.
Credo però che le personali esperienze siano preziose per accendere il dibattito, offrendo ulteriori spunti per le Sue ricerche e dunque aiutando ancora di più noi tutte/i a capire, difenderci e “rinascere”.
Dunque partiamo.
Il narcisista: esteriormente si presenta spesso con l’aspetto di una persona molto curata, attenta alla propria figura, offre un’immagine di se’ rassicurante. L’intento è quello di creare nel prossimo, il convincimento di avere di fronte a se’ un’uomo od una donna capaci, efficienti ed attenti (molto) a se’ e quindi (per nostra diretta conclusione) anche agli altri.
La cura estetica è la prima mossa della partita. Spesso non si fa caso a questo dettaglio, perchè ognuno di noi si aspetta normalmente di trovare una persona ordinata, pulita, anche elegante…. tuttavia, quando percepiamo che queste caratteristiche sono “silenziosamente” evidenti è bene scoprire di più.
Utilizzo il termine “silenziosamente evidenti” per sottolineare un altro aspetto tipico del narcisista: la sua innata capacità di considerarsi UMILE. Spesso, infatti, nel descrivere se’ stesso (quando lo fa, anche se con molta reticenza), evoca in chi lo ascolta immagini, sensazioni e la convinzione di rapportarsi ad una persona “indifesa”, “umile”, “positiva”, “buona”, di “nobile animo”.
Sono talmente convinti di questo, da trasfondere anche in chi li ascolta la medesima percezione, ma attenzione: ci stanno solo usando per riflettere l’ideale che vorrebbero essere. Se avete l’opportunità, cercate di verificare quando non è sul palcoscenico le effettive abitudini: se, per esempio, nella sua abitazione regna il caos, è molto facile concludere che qualcosa non torna.
Non limitatevi all’oro che luccica.
Il narcisista è alla costante ricerca di una preda: per questo, lo troverete molto attivo in tutti quei canali che, in via più o meno diretta, favoriscono gli incontri. Chat, social networks, eventi organizzati o anche luoghi famosi/tipici per le vacanze ed il tempo libero: lui va dove maggiori sono le prospettive di rimorchio.
Se frequentate le chat, cercate pertanto di “ottenere” più informazioni possibili: su canali come facebook, se vi è possibile, studiate la storia pregressa, guardate gli amici, leggete i post e i commenti, osservate le foto – soprattutto le foto – ed ascoltate sempre le vostre sensazioni. Che cosa vi comunica l’immagine di questa persona? Se qualcosa vi respinge, tenete presente che forse una sconosciuta parte di voi vi sta lanciando un segnale: il nostro corpo avverte sempre il pericolo. Non ignoratelo. Mai.
Se, invece, siete amici nella sola “chat”, osservate gli orari con cui vi scrive: una cosa agghiacciante che ho scoperto a posteriori è l’abitudinarietà di queste persone a fare le proprie cose. Oltre a questo, tenete presente la loro necessità al controllo: in questi termini, un messaggio spacciato come “carino” o “premuroso” può nascondere la necessità di “sapere dove siete, con chi siete e cosa state facendo”.
Attenzione anche a quanto vi scrivono: soprattutto nei primi istanti dell’amicizia, i narcisisti tendono a lanciare messaggi in codice, magari sottoforma di battuta o scherzo, per passare inosservati. Non è così: essendo per loro stessa ammissione “paladini della verità”, quando giungerà il momento di scaricare le loro responsabilità vi diranno “Non ti ho mai nascosto nulla. Sono sempre stato sincero”. E purtroppo, anche se molto a modo loro, è vero.
Questo passo è davvero molto importante perchè, così facendo, sarete voi che vi sentirete in colpa, non loro.
Cercate poi di scavare nel dialogo: se percepite che nei loro argomenti il passato è nebuloso, se vi sentite dire che, nelle loro storie, loro sono stati i traditi, se nell’attività lavorativa loro sono le vittime del sistema, se tutto ciò che affermano dipinge un quadro colmo di ingiustizie, della sfortuna più nera …siate obiettivi/e. Non fatevi trascinare a vostra volta dall’ideale di uomo o donna che state ricercando, o dal vostro innato istinto materno/paterno, perchè non necessariamente potrebbe essere lui/lei il partner dei vostri sogni.
Se trovate anche una sola contraddizione farete un favore a voi stesse/i concentrandovi su questa. Analizzatela, scomponetela e ricomponetela, comprendete che cosa non torna, approfondite.
State attente/i anche all’impegno professionale cui il narcisista è sottoposto: fare lavori che comportano un sacrificio “eccessivo” è un campanello d’allarme. Chi sarebbe disposto a sacrificare la propria vita al lavoro?
Altro aspetto da non sottovalutare è l’empatia: inizialmente i narcisisti sembrano le persone che meglio ci comprendono. In effetti è così: hanno un grande potenziale nel riconoscere a priori le nostre caratteristiche interiori, le nostre debolezze ed anche i nostri meriti. Purtroppo per noi, però, questa capacità viene utilizzata solo inizialmente “a fin di bene”: hanno infatti bisogno di attirare la preda nella tela, e magari, con la nostra ingenua accondiscendenza, di sapere più di quel che non riescono a capire loro. Per cui, quando tesseranno le vostre lodi, quando vi manifesteranno il loro sostegno, quando vi faranno sentire amate/i e comprese/i, tenete i piedi ben saldi a terra: ricordatevi che tutto ciò che direte sarà utilizzato contro di voi al momento giusto.
Quando siete a tu per tu: per esperienza personale, posso dire che nei primi istanti del rapporto avrete a che fare con il principe azzurro o la principessa rosa. Tantissimi atti eclatanti, un galateo d’altri tempi, regali anche costosi, attenzioni e segnali “non verbali” diretti a dimostrarvi tutto il loro amore per voi… ovviamente questa è pura finzione per corrompere le vostre reticenze.
E’ chiaro che se siete travolti/e da esperienze “indimenticabili”, passeranno inosservati eventuali difetti.
E’ altrettanto chiaro che se vi sentite in Paradiso non vorrete scendere: Signori, il Paradiso esiste, ma non è questo.
Questo è artificiale.
Un surrogato.
Pertanto sforzatevi di tenere sempre presente che il Paradiso di oggi può diventare l’inferno di domani.
Attenzione poi al comportamento: improvvisi moti d’ira, magari seguiti da repentini cambiamenti d’umore, abitudini strane non riconoscibili in precedenza, eccessiva necessità di privacy sono tutti segnali lampanti.
In coppia il narcisista “esplode”.
Il narcisista non sa stare nella relazione, pertanto, dopo qualche tempo (la durata varia a seconda della gravità del fenomeno), accenderà la fusioliera.
Dapprima il silenzio.
Il silenzio ci castiga.
Il silenzio ci dice che non meritiamo più l’attenzione di un tempo.
Il silenzio ci impedisce il dialogo.
Il silenzio ci confonde.
Quindi arriva la confusione: cosa abbiamo fatto di male? perchè ci tratta così?
Quando tutte le nostre domande ci consumeranno, dando spazio alla nostra totale e completa frustrazione e disorientamento, quando da soli/e cercheremo di trovare le risposte ai nostri perchè ecco… è giunto il momento ideale del narcisista per sferrare l’attacco.
Già sapete che cosa succederà. Non sapete però che la confusione che avete in testa l’alimentate voi, che cercate di giustificare e di trovare un perchè ai comportamenti bizzarri, meschini e violenti del vostro aguzzino.
Ricordatevi che state ragionando con la vostra testa. Non con la sua.
Continuerete dunque ad insistere cercando la sua spiegazione. Non è nella nostra abitudine vivere nell’illogicità: abbiamo sempre bisogno di una spiegazione.
Ma non ci saranno spiegazioni.
E forse, forse è addirittura meglio risparmiarsele perchè saranno veri e propri attacchi alla vostra autostima.
Vi sarà rinfacciato tutto quanto avete detto o fatto nella loro distorta visione. Hanno bisogno di distorcere il quadro di realtà per scaricarvi addosso la loro responsabilità (ed anche la loro vera identità), confondendovi ancora di più.
Gongoleranno e si nutriranno della vostra sofferenza perchè è così che si sentono vitali: vedere che una persona soffre al pari (od anche più) di quanto hanno sofferto loro nell’infanzia, li fa star bene.
Migliora il loro ego. Ma non il vostro.
Da vittime, in questo schema, loro diventano carnefici. E rimettere in moto i loro traumi significa una sola cosa: rischiare di diventare esattamente come loro.
Se asseconderete questo inferno, distruggerete lentamente la vostra persona, perchè accetterete violenza, atti, parole e comportamenti ingiusti, adattandoli a voi. Ciò accade perchè, se non siete stati/e accorti/e nelle fasi precedenti, è venuta meno la vostra capacità di analisi, la vostra obiettività.
Non avendo più un vostro punto di riferimento personale, lascerete questo compito al vostro aguzzino il quale, invece che proteggervi ed aiutarvi, vi annienterà.
Ruberà tutto di voi: i vostri pregi, i vostri difetti, il vostro carattere, la vostra vita. E quando si sarà stufato, vi butterà via, pronto ad attaccare la prossima (e contestuale) preda.
Il narcisista non accetta critiche: anche se troverete il coraggio di farle, non avrete riscontro. L’umiltà, la vera umiltà, è caratteristica che non lo riguarda.
Il narcisista non prova rimorsi, perchè, se lasciasse spazio a questi, probabilmente si curerebbe. Ma l’idea di curarsi implica riconoscere di avere bisogno degli altri, di essere in qualche modo debole, vulnerabile. Il narcisista non vuole soccombere alla propria vulnerabilità, perchè la interpreta come “morte” del proprio essere.
Per questo, a posteriori, ci appaiono come persone ciniche, prive di scupoli, fredde, egoiste.
Vi troverete quindi senza nulla. Come se dentro di voi fosse scoppiata la bomba atomica, radendo al suolo ogni forma di vita e vitalità.
Non avrete forze.
Non avrete coraggio.
Non avrete parole, idee, sogni.
Allora guardatevi allo specchio: guardate ciò che siete diventate/i. Fatelo ogni giorno, perchè l’immagine riflessa nel vetro è l’unica cosa che – al momento – vi ricorderà che siete comunque sopravvissute/i. Che siete al mondo.
In questo “letargo sentimentale” cercate dentro di voi le vostre risposte: leggete, studiate, acquisite gli strumenti necessari per iniziare il grande viaggio alla ricerca di voi stessi/e.
Avete davanti a voi una grande occasione: la possibilità di rinascere.
E lo potete fare in completa autonomia: non è necessario nessuno, a parte il vostro terapeuta.
Se la vita sembra sfuggirvi di mano, prendete i vostri tempi. Dedicate alla vostra interiorità il giusto spazio.
Apprezzate il silenzio, la solitudine: sono queste le dimensioni nelle quali possiamo iniziare ad ascoltarci veramente e, per la prima volta nella nostra vita, avremo la concreta possibilità di occuparci di noi.
Se la negatività vi dovesse turbare, esperienza non rara, sfogatevi con ciò che vi fa stare meglio: prendete a racchettate il materasso, tagliuzzate foto e ricordi, scrivete, disegnate, insomma fate tutto quello che può favorire (e non inibire) il vostro corpo nell’espulsione del veleno che avete dentro.
Trovando risposta ai vostri perchè, piano piano, l’infezione scema.
Tuttavia non l’avete ancora debellata.
Troverete però il coraggio di compiere un nuovo passetto: conoscere la vostra storia personale.
Preparatevi al vero grande viaggio: sarà lungo, impegnativo, a volte ci sarà tanta sofferenza, sarete messe/i a dura prova. Ma se siete determinati/e a sfruttare il dono di questa seconda vita, troverete i mezzi per farcela.
Al termine del viaggio, il vostro passato sarà come un puzzle finito: nessun pezzo mancante, ma solo le risposte a TUTTI i vostri perchè.
Succederà di punto in bianco.
Una mattina vi sveglierete e proverete una sensazione “nuova”, mai vissuta prima: vi sentirete “integri”, “completi”. In pace con il mondo e con voi stessi.
Vivrete una vita totalmente diversa.
Prendendo a prestito la filosofia orientale, è una sorta di Nirvana.
Non so come altro descriverla, e vorrei tanto che altre persone, giunte a questo stadio, potessero raccontarla.
Dottor Brunelli, Bianca,
pur non ritenendomi una persona molto titolata nel dare suggerimenti psicologici, da “membro” di questa grande famiglia, vorrei solo esprimere tutta la mia perplessità nel pensare di continuare una relazione con un narcisista.
Credo sia impossibile.
Nocivo per noi.
Credo che il punto zero, la bomba atomica come l’ho descritta sopra, rappresenti un potentissimo punto di svolta per regalarci la felicità che meritiamo. Scegliere di continuare un rapporto “malato” , per me significa decidere nella consapevolezza di ciò a cui si rinuncia. Mi rivolgo allora a Bianca (chiedendole sin d’ora perdono nell’eventualità in cui questa domanda potesse apparirle tendenziosa), vuoi davvero rinunciare a tutto questo?
Un caro saluto ed un grandissimo ringraziamento a tutti Voi.
Serena
Lei ha fatto un grande lavoro. Quando si aiuta gli altri si aiuta anche se stessi. Questa è la via di guarigione. Allora simbolicamente regalo questo a lei e a tutti quelli che sono su questa Via https://www.youtube.com/watch?v=CtSVqvoLusw
Grazie mille Dott. Brunelli del bellissimo pensiero! ha colto in pieno il mio stato d’animo… perchè è davvero questa beatitudine il sentimento che provo… è beatitudine il “risveglio” ad una vita nuova.
E non solo a parole: tanti progetti si stanno facendo strada nel mio presente, cerco di realizzarli al meglio, forte del fatto che ogni giorno, un po’ per volta, sono sempre più forte.
Posso solo dirLe grazie per quanto fa quotidianamente per noi.
Un caro e grande saluto,
Serena
Cara Alice,
è molto bello sentire che anche qualcun’altro sta riuscendo a risalire la china. E sono davvero molto, molto felice per te, per ciò che stai realizzando da sola, con le tue mani.
Mi fa piacere sentire che anche tu ora lasci parlare il tuo corpo, che tendi ad ascoltarti , a percepirti. Credo che il nostro corpo non menta mai. Potrei raccontarti tantissimi aneddoti sul punto… ma sarei, come sempre, troppo lunga nello scrivere!
Se non hai approfondito la conoscenza di altre persone vuol dire che qualcosa ha vibrato dentro te, è solo questione di fare esercizio… credo che chi esce da esperienze come le nostre, di fatto non sia un grande ascoltatore di se’ stesso. E’ un po’ come essere degli estranei nel proprio corpo, ma tu hai cominciato a concedere spazio a quella tenue vocina. Dalle fiducia. Vedrai che non ti tradirà!
Una cosa mi ha colpita molto: il fatto che ora, nel dialogo in casa, non sei più “rabbiosa”. Sai, pure io ho avuto questa reazione. Credo dipenda dal nostro passato tuttavia, da qualcosa che è rimasto in sospeso e che ora, come è giusto che sia, dobbiamo elaborare e poi digerire. Ho migliorato tantissimo i rapporti con una parte della mia famiglia, mentre con l’altra ho operato uno stacco definitivo, doloroso, ma necessario. La cosa strana è che, prima di giungere a fare chiarezza dentro me stessa, ero arrabbiata con chi mi voleva bene, ed amavo chi, invece, mi voleva male.
Ho trasfuso questo controsenso anche nella vita di coppia, pagandone le conseguenze. Tuttavia, grazie a Dio, abbiamo dalla nostra parte il tempo: abbiamo il tempo per riparare ai nostri errori e per vivere una vita migliore.
Credo che, quando sarai pronta, avrai la fortuna di trovare un Compagno di vita degno di questo titolo. A me è successo e non c’è giorno in cui non benedica il Signore di avermi donato la possibilità di “redimermi”, perchè – se non avessi sofferto così tanto – ora non sarei felice. Questa è una grande certezza.
Per cui Alice, Forza. C’è un mondo che aspetta anche te là fuori, un mondo positivo, in cui Tu sei parte integrante.
Un carissimo saluto ed un grande abbraccio.
Serena
Ho letto il tuo intervento Serena e ti ringrazio, perchè è veramente…di aiuto.
Sto facendo una serie di incontri, Dr. Brunelli, con uan psicologa della mia città e mi sta aiutando tanto. Ho deciso di riprendere alcuni hobby che da anni prer motivi di studio e lavoro non coltivavo più e di riprendere l’attività fisica. La dottoressa da cui vado ha subito pensato, appena le ho raccontato, che la persona che ho incontato avesse dei problemi..una patologia…mi ha fattonotarecome “segnali” fossero presenti in tanti comportamenti e modi di vivere la sua vita. Mi ha spronata a concentrarmi su di me. oraa mi sento meglio, più in grado di affrontare la realtà odierna, forse meglio anche di quanto lo sia mai stata. Anche le discussioni che ho in famiglia, le affronto in modo diverso, rispondendo con calma e sicurezza e non con rabbia, e questo aiuta tanto a migliorare la situazione. Spero che continuando questo percorso io possa arrivare ad avere una tima di me stessa e una stabilità che forse mi èsmpre mancata.
La persona che frequentavo io si è recentemente lasciato con la compagna con cui usciva…ora fa la vittima sui social network mi dicono. Ma io so benissimo che il suo soffrire è relativo e starà sicuramente cercando qualcuno su cui sfogare le proprie cattiverie. Spero che sia lontano da me (ormai non vedo più nulla di buono in lui) e dalle persone a cui voglio bene (temo che incappino nel mio errore di crederlo un giovane profondo incompreso). Al di là di quello, non mi sento ancora in grado di riconoscere se una persona sia com’era lui…anche se effettivamente ho chiuso dei rapporti nascenti perchè avevo il sentore di qualcosa che non tornasse. Forse sono sulla giusta via.
Io , sprono, chi legge, a rivolgerssi a un bravo psicologo nella propria città…un percorso ben fatto, una volta a settimana con una persona brava, ho vistoche mi sta aiutando tanto. Per anni ho avuto la forza, ma forse anche l’arroganza, di affrontare tutto da sola, di immagazzinare sofferenza, dispiaceri, delusioni. E’ bello sapersela cavare da soli, ma a volte anche un sostegno professionale non significa non essere uin grado di farlo, ma avereunapersona che vede le cose da un lato oggettivo, professionale, e che non giudichi una persona che soffre per una delusione forte.
Serena, grazie per quello che hai scritto, è un meraviglioso messaggio di speranza che rafforza l’idea che la luce (anzi molto di più) in fondo al tunnel c’è davvero. Personalmente sono sul cammino verso, a 4 mesi dall’esplosione della “bomba atomica”, attingendo a tutte le risorse possibili per guarire, con molta pazienza.. I messaggi come I tuoi che si incontrano come fiori lungo la via sono una bella medicina! Grazie e un abbraccio a tutte le anime coraggiose di questo blog che si trovano sul cammino..verso il Nirvana
Ecco Barbara, vorrei dedicarti un piccolo pensiero.
E’ un passo tratto dai discorsi di Osho, che tengo stampato come segnalibro nelle mie letture serali quale “memento”.
“È la luce della consapevolezza che rende le cose preziose e straordinarie. E allora le piccole cose non sono più piccole. Quando un uomo, con attenzione, sensibilità e amore tocca un comune sassolino sulla spiaggia, quel sasso diventa un diamante. E se tu tocchi un diamante in stato di inconsapevolezza, diventerà una comune pietra o nemmeno quella. La tua vita avrà tanta profondità e significato quanta sarà la tua consapevolezza. La gente si chiede, in tutto il mondo: “Qual è il significato della vita?”. Per forza il significato si è perso, perché avete smarrito lo strumento per trovare il significato; e lo strumento è la consapevolezza.”
Ho scoperto Osho per caso, trovando in libreria un suo libro lo scorso anno e da allora ho a casa un’intera biblioteca… il suo pensiero mi ha aiutata moltissimo nel mio percorso e spero con tutto il cuore che magari possa fare altrettanto con te!
Un caro saluto,
Serena
Molto bello. Grazie – Allora cerca immagini e canti d’amore e di rilassamento, che possono aiutare la pace interiore (come sempre esorta Osho)… Io ho trovato questo https://www.youtube.com/watch?v=qoktesLkHy8 con immagini belle e e musica celtica. Si può ascoltare per il piacere della musica, ma anche mentre si fa una pratica di “immaginazione attiva”… distesi ad occhi chiusi ci si lascia andare un po’ alla volta alle immagini… un po’ provocandole, ma poi si scoprirà che ‘arrivano’ spontaneamente. Si può iniziare immaginandosi di essere in un magico bosco abitato da fate… ci sono le fate dell’ acqua, dell’aria, della terra e del fuoco. Ciascuna di esse porta un dono di conoscenza particolarmente adatto a te… perciò tu la cerchi nel bosco, tra piante, fiori, animali del cielo e della terra… e lei sta cercando te… hai bisogno di un simbolo di fluidità e tolleranza (Acqua)? Di solidità e sostegno (Terra)? Di libertà e ispirazione (Aria)? Di illuminazione e passione (Fuoco)? Con l’immaginazione – che nella è il regno delle fate – si può incontrare il simbolo che porta il dono giusto per sé…CHE TU SIA UOMO O DONNA C’E’ UNA FATA DENTRO DI TE CHE TI PUO’ AIUTARE A SUPERARE LA NOTTE DEI VAMPIRI, VERSO l’ALBA… e tu che fata cerchi? di quale elemento avresti bisogno per fortificarti e andare verso una evoluzione? Prova ad ispirare la tua immaginazione con dei simboli o delle leggende come quelle delle fate, poi loro si avvicineranno come ritengono meglio per te… Ci sono molte vie per riconciliarsi con se stessi, anche quella di evocare nell’immaginazione immagini ispirative del bene, della conoscenza, della bellezza e dell’amore… In quest’altro video ci sono indicazioni sulle fate dell’acqua, dell’aria, della terra e del fuoco https://www.youtube.com/watch?v=GxHN7WeBgss – sull’Immaginazione attiva vedi l’articolo in questo blog https://www.albedoimagination.com/2011/01/immaginazione-attiva/
Grazie Serena per il meraviglioso messaggio che rafforza la speranza di arrivare prima o poi alla luce in fondo al tunnel. Personalmente sono sul cammino, a 4 mesi dall’esplosione della bomba atomica, utilizzando tutte le possibili risorse a disposizione per guarire, con molta pazienza. I messaggi come il tuo che si incontrano sulla via come fiori bellissimi, sono una medicina portentosa! Grazie ancora e un abbraccio a tutti quelli che coraggiosamente si trovano su questo cammino..verso il Nirvana..
Grazie a Dio ho cercato su internet una spiegazione ai suoi malumori…ai suoi cattivi pensieri,alle sue stranezze…Da 2 giorni ho trovato il coraggio di andare via da lui,via da quella casa….l’ho conosciuto due anni fa e sembrava un ragazzo perfettamente normale….un 35enne in carriera,gentile,educato(ed è cosi che appare a tutti,compresi i miei genitori!,che lo amano da subito)….Inizialmente trovo delle chat su facebook ma lo perdono poichè eravamo all’inizio e penso ad una stupidata…ma poi se solo penso a quanto mi sono umiliata…quanti tradimenti ho sopportato…quante giustificazioni ho voluto accettare… durante la relazione ha conosciuto altre ragazze attuando sempre lo stesso copione…facendo anche gli stessi regali!!!!chattava su badoo,cercava donne su bacheca incontri,chattava e inviava messaggi su fb e alla fine?????diceva che io ero paranoica,pazza e che se pensavo sempre in malo modo era perchè io mi comportavo male!!!!
e adesso?sono andata via lasciando una lettera e lui?niente di niente!!!nemmeno un messaggio…la prima cosa che ha fatto…aggiornare il suo profilo facebook:single!!!
Ho convissuto con un narcisista patologico devastatore approfittatore e manipolatore.
Ha manipolato i miei sentimenti puri di donna veri di valore .
Sono stata tredici anni con lui di nome M.
M e scappato per la 5 volta mentre dormivo.Ha fatto finta con i suoi falsi sorrisi di entrare in casa e poi fuggire il 16 luglio.
Mi ha umiliata in mod forte e va via a Treviso titolare a Trento docente. Casa a Treviso dove e servita per portare le sue varie donne …ede era libero di …..sfruttare me a Trento e tradirmi perche io Stefania gli volevo veramente bene. Credetemi allucinante devastante …..ha umiliato me con questal tra donna che sta usando sia perche gli serve per la sua immagine malata …..sapeste come umiliava e PROVOCAVA NEL PRIVATO……si dottore si e divertito alle mie spalle. Ho denunciato o comunque se denuncia non e ha ricevuto un ammonimento per avermi fatta male una mano …io che insegno Arte ….l ho guradato esterefatta …come …ho vissuto con te tredici anni …di parole…hai conosciuto la mia famiglia …..e mi tratti come se no fossi nulla……nulla perche….per un altra donna che serve ..la musica come pranoia dietro un mondo asfissiante soffocante …libri cultura …libri tanti ……. e ogni volta che parlavo non serviva a nulla ….nulla……..servivo per mantenere suo figlio separato con moglie che gli ha reso la vita difficle …..difficile …… io che volevo una famiglia …ho fatto di tutto per farlo stare bene a lui e suo figlio…..invece ….faceva finta di dirmi …si verremo a treviso casa dove io ero affezzionatissima ……come curavo le cose….ma con lui non sapevo da che parte gestire …..muovermi……
il primo tradimento devastante …….l ho scoperto dopo due anni che gia ….gia ….andava con questa.
e stato un TRAUMA E BASTA.
TU TU M…..MI FAI QUESTO?????
SI LUI .
DOPO scopro un regalo ad una altra……altra……..devastante mi dimostri di ritornare ….e sapeste che casa a Trento provincia……e poi va via dopo aver scoperto questo regalo….
che dire??? va a treviso a lavorare sede provvisoria …e conosce nell ambito della musica classica una trevigiana ….tiene il numero ,classico!!!!! Ci vediamo nel frattempo io butatta in un residence dopo ricevuto sfratto dal proprietario perche vedeva che era inaffidabile come tipo M……
Inoltre ho sofferto come non mai…ho creduto ai suoi falsi sorrisi ….falsissimi……
cerco casa da sola a Trento…..vedo una csa in collina per me e invece il serpente falso torna alla sua vecchia sede in provincia di Trento per punteggio mi fa capire sto con te..ecc ecc… devastante ……….scappa il 16 luglio. Cosa mi e rimasto ????
VUOTO COSA HO FATTO IO CHE HO 54 ANNI DA POCO MA GIOVANE BELLA DENTRO E …FUORI……LA CASA CON CONTRATTO COINTESTATO PER 4 ANNI …E SIAMO APPENA A UN ANNO E MEZZO DALL AFFITTO DECISO INSIEME……
CHIAMATO AVVOCATO URGENTE …E SCAPPATO PER EVITARE DI FIRMARE UNA TRANSAZIONE CONSIGLIATO DALLA SUA NUOVA ALLEATA CHE CREDETEMI NON SA CHI HA IN MANO …DEVASTANTE ..E LA USA PER SESSO ….PER LA SUA IMMAGINE DI MAIALE …MI DISPIACE SAPESTE COME L HO RISPETTATO ACCOLTO DIR POCO.
E VERAMENTE MALATO PATOLOGICO ….SCROCCA SFRUTTA PRENDE E SEMBRA CHE DA …DOTTORE E VERISSIOMO PER DUE VOLTE HA CHIAMATO LA POLIZIA A TREVISO E IO ESTEREFATTTA ….MA COME ? VOLEVE CHIDERTI SOLO POCHE COSE E CIOE IL RISPETTO CHE MI DEVI …MI DIFFAMAVA …E DIROTTAVA LE TRACCE AFFINCHE NON SCOPRISSI LA SUA NUOVA AMNATE DI TREVISO .
COME STO ? male . MI HA UMILIATA . AVEVA GROSSI PROBLEMI CON IL PADRE ( GRAN TRADITORE) E LA MADRE CHE ERA UNA VERA ROCCIA E DISPREZZAVA ANAFETTIVA .GIOCAVANO CON L APPARENZA L’IMMAGINE LA CULTURA …MA SOTTO VUOTO DA FAR SOFFRIRE .
SONO DEVASTATA .
Buongiorno, ho scritto diversi mesi fa e vorrei aggiornarvi sulla mia situazione, parlarvi delle cose che ho capito di me grazie alla psicoterapia e avere anche dei consigli dal dott. Brunelli. La scoperta di questo blog più di un anno fa mi è servita tantissimo per dare un nome a tutto ciò che vivevo, visto che il narcisista ti fa sentire confusa, cerca di addossarti tutte le colpe e si rigira sempre la frittata. Sono sposata da 18 anni e ho tre figli. Mio marito è narcisista patologico con tratti borderline. Già nel fidanzamento mi tradì e aveva degli atteggiamenti ambigui, altalenanti e velatamente aggressivi ma io allora non ero assolutamente in grado di capire, io ne ero innamorata e non potevo immaginare la mia vita senza di lui, ma sentivo che c’era qualcosa che non quadrava e ciò nonostante l’ho sposato, quindi in questo senso ha ragione il dott. Brunelli quando ci invita ad individuare le nostre responsabilità. In questi anni di matrimonio ho sofferto tantissimo, ho impiegato anni a chiedermi il perchè di certe scenate, di certa cattiveria gratuita, dispetti, abbandoni; mi ha ferito anche la mancanza da parte sua di gratitudine verso la vita che comunque dopo la sua esperienza familiare negativa gli aveva donato una moglie bella, intelligente, dedita alla famiglia e con grandi valori e poi tre figli, e che l’aveva già perdonato per un tradimento nel matrimonio. Di fatto ho realizzato circa un anno fa che per quasi tutto il matrimonio lui ha avuto altre donne, e come dice lui ‘è stato fuori del matrimonio’. Ho sofferto per innumerevoli situazioni in cui mi sono sentita abbandonata e trascurata, e di fatto lo sono stata. Sempre preso dal lavoro ed evidentemente dal resto. Credo che il mio errore più grande sia stato accettare da quest’uomo quelle briciole di amore che mi arrivavano e soffrirne ma senza veramente chiedere di più. Ho capito che questo approccio derivava dalla mia famiglia d’origine e anche un po’ da una difficoltà culturale per cui alle donne non viene insegnato a chiedere. In realtà i primi tempi rimanevo talmente sbigottita, esterefatta per le sue scelte di non cura, di non presenza, per la sua aggressività che non protestavo neanche, piangevo e basta. Poi ho cominciato a manifestare una rabbia fortissima e una frustrazione enorme vedendo che tutta la vita familiare andava a rotoli e io non riuscivo più a gestire la situazione. Infatti mentre i figli erano piccoli e mio marito viaggiava molto sono stata credo una buona mamma, cercavo di tenere tutto in equilibrio e riuscivo a mantenere una serenità di fondo; poi la sua disoccupazione e la sua permanenza a casa hanno fatto esplodere la situazioni per cui anche io ho avuto un brutto periodo in cui sono stata un po’ depressa e aggressiva con i figli, rovinando purtroppo il rapporto con loro. Ho fatto di tutto per cercare di crescere con lui e di risolvere i nostri problemi, cercando psicologi, informandomi, prendendo appuntamenti, tentando tantissime strade che lui puntualmente boicottava arrivando a dirmi che io non mi impegnavo abbastanza. So che così ho contribuito a deresponsabilizzarlo. Venendo ad un anno fa quando ho capito grazie alle letture degli articoli di questo blog, al colloquio col dott. Brunelli e al mio percorso personale, che la patologicità degli atteggiamenti di mio marito era reale, non immaginata da me, e aveva un nome, e ho capito che niente sarebbe veramente cambiato senza un percorso responsabile da parte sua, ho detto BASTA a questa vita di finzione, in cui io mi facevo in quattro per mantenere in piedi la famiglia e lui che evidentemente la usava come una comoda facciata. I primi mesi ho voluto vivere come separati in casa, mentre mio marito faceva alternativamente piccoli tentativi di riconciliazione e attacchi allaverso la mia scelta, finchè ho deciso di avviarmi verso la separazione perchè la vita quotidiana stava diventando impossibile. Dopo circa nove mesi c’è stato un cambiamento forte in senso positivo del suo atteggiamento, e pur temendo molto che fosse solo una ‘ricattura’ ho voluto osservare cosa accadeva, anche perchè purtroppo ci stavamo avviando verso una separazione giudiziale per la sua totale incapacità di arrivare ad un accordo per il bene soprattutto dei figli, anzi, mi resi conto proprio allora della sua manipolazione nei loro confronti per guadagnare il loro affetto, riuscendoci. Ha ripercorso esattamente la strada percorsa dai suoi genitori, dalla vita scriteriata condotta da suo padre alla manipolazione di sua madre che lo portò in tribunale a testimoniare il falso contro suo padre. Non ho voluto andare fino in fondo perchè oltre ad una piccola speranza che non andrà credo mai via dal mio cuore mi sono resa conto che avere per nemico in sede di divorzio una persona come lui è ancora peggio. Ha affermato che finalmente con il mio NO lo stavo facendo crescere. La cosa più importante che mi ha detto poco tempo fa è che adesso si sente un uomo, ora che contribuisce a costruire qualcosa per la famiglia. Mi ha detto che non vuole più fare la vita che faceva prima, non gli interessano altre donne ma vuole solo me, ma ho paura che senza una sua terapia siano solo cambiamenti superficiali e temporanei. Ho voluto e vorrei imparare a prendermi ciò che di positivo posso trovare ora, cioè una maggiore presenza nella vita familiare e un suo impegno a cercare momenti di unione soprattutto con i figli, come anche la sua promessa, finora in questi mesi realizzata, a non voler più essere il padre buono e amicone ma anche il padre normativo, per cui piano piano sto riprendendo io un ruolo più sereno all’interno della famiglia. Certo faccio una fatica immensa a rinunciare per ora all’idea di una intimità di cuore con lui, Mi manca da impazzire il fatto che lui non mi riconosca nè il male che mi ha fatto nè la scelta di non distruggere tutto mandandolo fuori di casa, se non con sbrigative e razionali affermazioni che non sento purtroppo provenire dal cuore. Ciò che mi fa sentire forte è di non aver perso la mia dignità, perchè lui non me l’ha data come non me la può togliere. Ammetto di avere ancora molta strada da fare soprattutto per imparare a prendermi cura di me stessa senza aspettare la sua approvazione. Spesso sento e temo di essere in un vortice di vittimismo, fatico ad alzare gli occhi e vedere il sereno. Mi dà forza però pensare che ora so chi è, non mi può ingannare, e io non posso aspettarmi grandi cose ma vorrei imparare a vivere più serenamente gestendo i limiti enormi di mio marito nella sfera affettiva e contemporaneamente il mio smisurato bisogno di amore che rischia di distruggermi e di farmi sentire vittima. Grazie, aspetto i vostri consigli.
Nel suo caso, come quello di tante altre persone una psicoterapia, anche di breve durata è veramente una possibilità per vedere le cose da altri punti di vista e ritrovare le forze per tornare a vivere e a guardare avanti. I ‘consigli’ sono utili, ma moklto relativi. Qui si può riflettere e confrontarsi e questo aiuta, ma poi bisogna fare le cose per bene, perché IL DOLORE è FORTE E LE CONSEGUENZE POSSONO DIVENTARE GRAVI. aLLORA COME PER QUALUNQUE MALANNO NON CI SI CURA SOLO CON I CONSIGLI, MA SI VA DA UNO SPECIALISTA E CI SI FA SEGUIRE PER UN PO’ (scusi è partito il maiuscolo e ora non posso cambiarlo, ma forse è anche perché certe volte questo concetto lo vorrei proprio esprimere ad alta voce). Bisogna cercare nella propria città o anche approfuittare di skypoe una persona con competenze psicologiche dalla quale farsi seguire, questo è il più grande consiglio – poi va benissimo informarsi, leggere, partecipare a gruppi come questo – ciò renederà il lavoro concreto terapeutico molto più efficace e rapido – questo è onestamente e con il massimo sforzo volantaristico il sostegno che cerco di dare anche con l’aiuto dei partecipanti che è importantissimo per capire – tutti possiamo aiutare ede ssere aiutati, e fa molto bene dare consigli e pareri agli altri dal proprio punto di vista perché ciò aiut a comprendere meglio anche la propria situazsione – Vi esorto dunque ad intensificare una partecipazione solidale, volta ad aiutare oltre che a cercare aiuto – le due cose possono farsi insieme e se ne traggono benefici . Capisco che non è sempre possibile quando si soffre molto. Ma questa è anche una strada per alleggerire la sofferenza e per trovare nuovi orizzonti capaci di stimolare l’anima ferita verso la guarigione e la liberazione. Un caro saluto con solidarietà
Ci sarebbero tante cose da dire… Mi ha aiutata tantissimo anche la lettura del libro “La principessa che credeva nelle favole” di M. Grad Powers. Sto cercando nuove amicizie, sto cercando di portare avanti relazioni vere, lasciando perdere quelle superficiali. Purtroppo la maggior parte delle persone non può veramente capire l’inferno che si prova e quindi la sensazione è di non essere creduti. E allora chi se ne importa! Parlo e mi confido solo con chi so per certo che può capire. e’ tutto un lavoro di scrematura, per togliere il superfluo e arrivare all’essenziale.
Credo, come diceva Madre Teresa di Calcutta, che la sofferenza non ci è data per essere consolati, ma per consolare. Le persone che hanno sofferto o vissuto una particolare esperienza sono le più adatte a comprendere, sono i guaritori feriti. Ho deciso infine di iscrivermi ad un master in counselling socio educativo, intanto per la mia crescita personale, poi… chissà…
P.S. Dott. Brunelli, vorrei sapere dove trovare l’articolo su come relazionarsi con un narcisista in una relazione in cui si vuole rimanere. Grazie
Se lei clicca su TUTTI gli articoli nella banda in alto o anche a destra nella figura che medita nel bosco o comunque in questo link https://www.albedoimagination.com/albedoimagination-tutti-gli-articoli/
Non c’è un articolo nel mondo che spiega come relazionarsi con un narcisista in assoluto in quanto ciascuno è diverso. E’ chiaro che bisogna avere tanta pazienza e ricordarsi che per quanti sforzi si facciano si sta avendo a che fare con una persona con disturbi e problematiche affettive. Non li si può curare con una relazione spontanea semplice sincera, hanno bisogno di arrivare loro stessi al punto di rendersi conto che hanno bisogno di una psicoterapia o di una pratica psicospirituale che li aiuta. Questa non gliela si può dare se si è innamorati di loro e se non si hanno competenze specifiche. Può sembrare assurdo, ma per cap9irci, se il più grande psicoterapeuta del mondo o psichiatra si innamorasse di una persona con questi disturbi affettivi non riuscirebbe in alcun modo a curarla, e con grande probabilità ne avrebbe grandi dolori se non anche un TdN. Ci si può relazionare a loro provando un po’ d’affetto e simpatia, ma se ci si sente legati amorosamente ciò può comportare un peggioramento (di entrambi) nonostante si siano letti fior di articoli, libri e si abbia effettuato corsi scientifici. L’amore va rivolto a se stessi e a chi è in grado di contraccambiarlo, altrimenti è come offrire il collo per farsi vampirizzare.
E’ passato un anno e mezzo da quando ho iniziato a leggere questo forum ed è grazie al dott. Brunelli, le parole di Stefy ed i racconti di molti di voi, che ho iniziato ad aprire i miei occhi, lentamente, dolorosamente un giorno dopo l’altro. Ho detto basta ed ho chiuso la mia relazione frustrante. Oggi inizio la mia terapia di rinascita, spero di fare grandi progressi, anzi sono sicura che ce la farò..ma prima di intraprendere questo nuovo percorso volevo ringraziare questo sito che mi ha spronato e dato la forza di accettare un malessere che era dentro di me, di affrontarlo e vincerlo per diventare un essere migliore. Non indugiate a scrivere di ciò che vi accade, forse non tutti i nostri partner sono narcisisti patologici ma se si sente di star male c’è qualcosa che nn va e fingere non aiuta nessuno, in primis la nostra crescita. Un abbraccio virtuale a tutti voi
ho dei cali psicologici in questi guìiorni…vorrei soli dimenticaretutto e andarmene via di qui e non tornarci più.per mesi non ho fatto altro che ascoltare e consolare le sofferenze di persone che mi prendevanoo come loro sostegno per le loro manie suicide, mi dicevano di autarle a non farsi di schifezze.
Non ho avuto nessun affetto vero…erano miei amici solo quando li aiutavo a tirarsi fuori dai loro propri casini perchè io uso di schifezze che rovinano la vita non ne faccio, e quando non sono stata più utile tanti saluti. Mi dispiace lo sfogo qui online, ma ci voleva. Io non sono debole, non ho bisogno di prendere schifezze per tollerare il mondo. anzi, il mondo mi piace. Vorrei solo non aver incontrto tra tutte le persone del mondo poprio quelle che ho incontrato io.
Gentile dottore,
dove posso trovare approfondimenti sulle seguenti tematiche:
quando persona con DNP si comporta come se fosse perseguitato e traumatizzato dalla vittima, e perché si rifiuta di dare spiegazioni, mentre la vittima , a sua volta, sembra averne bisogno a tutti i costi
grazie mille
In questo blog ci sono innumerevoli articoli. Così come del resto in rete. Tuttavia credo che lei non troverà nulla che veramenjte possa essserle di beneficio se non attraverso un dialogo per un’analisi specifica con una persona esperta e specializzata di sua fiducia. Intanto comunque, provi con questo https://www.albedoimagination.com/2013/08/il-vittimismo-patologico-una-riflessione-per-guarire-per-i-famigliari-per-i-terapeuti-e-per-tutti-coloro-che-vogliono-aiutare-le-vittime-di-se-stessi-di-pier-pietro-brunelli-e-elisabetta-lazzar/ (scritto insieme alla Dr.ssa Psicologa Elisabetta Lazzari) – Con solidarietà
Cara Nicole,
Il tuo commento e racconto sembrerebbe scritto da me stessa.
Potremmo sentirci via mail? Io sto ancora abbastanza male e forse la tua esperienza potrebbe aiutarmi
scrivo il commeno qui secondo la Sua gentile indicazione, dottore, per condividere la mia esperienza con altre persone che possano darmi il loror parere. da un anno sto soffrendo a causa di una relazione finita male con un mio amico che, a mio parere, presenta i connotati del narcisista. Dopo svariati mesi di corteggiamento da parte sua,in cui uscivamo ogni sera, quando è stato il momento in cui ho capito che la persona mi piaceva e quando finalmente pensavo di aver trovato la persona dolce e divertente che ho sempre cercato, il suo comportamento è cambiato. È diventato rabbioso, cercava di farmi ingelosire apposta (sapendo che le sue “tresche” erano inventate in quanto conoscevo le ragazze di cui mi parlava e capivo che lo facva apposta per ferirmi, non reagivo o gli dicevo “oh hai baciato quella? bravo, è simpatica. Non volevo ridurmi dopo 14 giorni di frequentazione a fare l’isterica gelosa basandomi tra l’altro sul fattoche ci aveva provato molto con me, non capivo tanta cattiveria gratuita), non si faceva piu sentire…mi diceva che gli piacevo e cercava il contatto fisico ma quando gli ho chiesto di aspettare ad avere un rapporto era diventato cattivo, isterico, prima ha posto una data ben precisa in cui saremmo stati insieme ed infine ha chiuso il rapporto negando ogni attrazione dopo che il rapporto era avvenuto. Nei mesi seguenti, in cui io gli volevo ancora bene, perchè mi rifiutavo di vedere il mostro che è,sono successi avvenimenti strani, per cui ho indagato e ho scoperto che andava a spettegolare per tutta la città affermando che io gli fossi saltata addosso e che lui non era mai stato interessato a me. Facendomi coraggio, ho continuato a uscire nei luoghi che ho sempre frequentato, per affermarmi e non dargli potnza. Tuttavia, il mio equilibrio è molto destabilizzato..soffro di insonnia, sono sempre stanca e apatica, a 24anni non vedo futuro per me e non credo che nessuno sarà mi farà più sentire bene come lui quando mi corteggiava quando per me era “solo”un amico. So bene che il suo corteggiamento era tutta finzione peechè poi non abbiamo avuto un solo momento di gioia a due, di condivisione, di esperienze insieme, cosa che da amici avevamo.
Parlava sempre delle sue ex, dwl fatto che io non lo bombardavo abbastanza di proposte sessuali, mi diceva che sentiva le voci di notte e che ogni tanto aveva istinti suicidi, mi scriveva cose dolcissime e poi spariva per giorni e se lo chiamavo mi rispondeva irritato. Era irriconoscibile.
Vorrei capire però perchè ha potuto colpirmi, perchè è arrivato a me, credo di avere insicurezze mai curate. Vorrei un consiglio su un percorso da seguire, che possa aiutarmi a non cadere più in trappola con persone simili. Nello stesso tempo, non mi sento insicura di me stessa: so quali sono i miei pregi, so di essere intelligente, solitamente acuta nelle mie osservazioni(tant è vero che nei mesi in cui non mi piaceva non mi fidavo di lui, c era qualcosa che non tornava, ma il suo comportamento, il suo essere così presente e dolce mi ha sedotta e tratto in inganno). manco forse di autostima, spesso non mi sento a mio agio in luoghi pubblici e ho sofferto anni fa, per un breve periodo, di attacchi di panico.Vorrei intraprendere unpercorso ma ho timore che la mia situazione sia vista solo come un mal d amore di una ragazza ingenua che non si arrende all idea di essere stata ingannata, come un capriccio…ho timore di non essere compresa nel senso di devastazione e solitudine che provo.
La sua età è bellissima, ma è anche delicata, e può essere concausa di incomprensioni e di sviluppi dolorosi. Perciò le questioni che tu poni vanno prese con sensibilità e attenzione. Mi rivolgo perciò anche alla sensibilità di altri partecipanti con più esperienza affinché le rispondano.
Tuttavia devi alleggerire un po’ le situazioni, vederle nel loro fluire. Credimi. Ciò che ora ti sembra più nero del nero, domani potrà farti sorridere. Ma non solo, dietro quel nero potrebbe esserci, anzi sicuramente c’è del rosazzurro che ora non vedi. E’ quello che deve sforzarsi di vedere e di immaginare. Devi credere in te stessa e nei tuoi sogni e in tutte le cose buone e che ti ispirano. Il desiderio deve diventare la fiaccola che illumina la tua via e la tua ricerca d’amore. Importante è la frequentazione e l’amicizia con persone più esperte e anche che possono esserle di guida. Ovviamente deve pensare anche alle cose concrete del suo futuro: il lavoro, lo studio, la formazione.
Possono sembrarle vuote parole troppo retoriche, ma davvero è questa la via maestra per te. Cosa sono i flutti delle correnti, qualche temporale, qualche onda, quando la tua nave non ha falle e tu sei una buona capitana? Poi viene il sereno e le cose belle… Devi imparare nel concreto cosa ti sto dicendo. Lavora molto su te stessa, sul tuo corpo e e la tua mente verso l’armonia. Come? Anche con l’esercizio fisico, la buona musica, le belle letture, il canto, la danza, la visita nella natura i viaggi. E soprattutto aiutando come puoi chi è più in difficoltà di te. Questo ti aiuterà tanto. Segui un qualche principio spirituale che ti ispira, non importa se in modo ufficiale, o di che tipo, l’importante che apra la tua curiosità e la tua immaginazione. Ricordati sempre che hai un’anima e lei si ricorderà di te.
UN caro saluto con solidarietà – Dr. Brunelli
il fatto è che sembra che io mi meriti il male che ho subito. é andato in giro a sputtanarmi dicendo che ho la cellulite le smagliature e il culone quando sono 53 kili x 1.68. Io posso lavorare su di me, ma perchè dovrei farlo?
Nella mia vita è stato sempre tutto un lavorare su di me, ma non ero comunque mai abbastanza.
E io sono stufa di lavorare su di me per chi il bello in me non sa scorgerglo se non quando gli torna utile.Sono distrutta da allacciare rapporti così, cedere tutto il mio affetto e poi vedere la persona che amavo con tutta me stessa che mi volta le spalle come se fossi un pupazzo che non serve più.
Non ce la faccio più, sono stanca, ferita, esausta.
Io non mi meritavo che mi dicesse tutto questo, che mi rubasse tutti gli amici, che mi facesse passare per una psicopatica perchè volevo sapere perchè ha fatto tutto questo. sono stanca, non ce la faccio più, vorrei solo andarmene di qui.
volevo solo sapere dov avessi sbagliato che cosa hoo fatto per perdere in due settimane una persona che ci provava da mesi e con cui stavo ogni sera ma ogni volta che gliel’ho chiesto non mi ha risposto…sono stanca…ho provato a parlarci per capire ma non mi ha risposto comunque… sono stanca..sono ferita….i miei non palrano tra di loro nè con me…cosa ci faccio io qui?perchè io non posso avere un pò di felicità? perchè ho le smagliature? non se ne andranno mai quindi dovrò sempre aspettarmi di essere abbandonata per i segni che ho sul corpo? a questo punto che senso ha sperare di trovare un pò di amore, sarebbe meglio mi chiudessi e non ne cercassi più come sto facendo. Non soffrirò piùà.
Vorrei solo sapere cosa gli ho fatto perchè da essermi attaccato ogni giorno e notte mi abbiainiziato a odiare così tanto da provarci apposta con le mie amiche dopo che mi aveva mollata, davanti a me e solo per farmi ingelosire (poi se gli scrivevano non gli rispondeva) vorrei sapere perchè è venuto alla mia laurea per stare seduto in un angolo zitto a bere da solo e dirmi a malapena un “brava” quando sapeva che ci tenevo, voglio sapere perchè è andato a sputtanarmi per tutta la città dicndo che gli sono saltata addosso e dandomid del cesso quando ci ha messo mesi mesi in cui mi diceva che ero bella e stava bene con me per arrivarci. SOono forse matta io? o cosa? almeno se sono matta vado a farmi curare, perchè così non ce la faccio ad andare avanti. Se sono matta io almeno mi curo io.
Queste persone al fine ci fanno un piacere. Infatti ci allontanano le persone negative che credono nei loro pettegolezzi. Fanno capire meglio a quelle positive quanto sono stronze. In ogni caso è importante usarli per rinforzare la propria autostima, sentendosi superiori e sapendo che le loro zizzanie ricadranno su di loro. Bisogna però avere un po’ di pazienza per dare al tempo la possibilità di mettere le cose al loro posto, come si deve.
il 27 mi ha lasciata in modo brutale e inaspettato per una specie di crisi dovuta all’ età ma è tutta una farsa una menzogna mi lascia e contemporaneamente mi accarezza e mi lusinga le sue parole completamente incoerenti con i fatti rimango a bocca aperta e tra le tante cose dice che ha scoperto che la sua ex moglie (separato da tre anni) ha un compagno .
Penso abbia avuto un vero attacco di panico perchè tutti i suoi giochini sono risultati vani inutili davanti al nuovo evento ora dovra riorganizzarsi e andare a manipolare altrove la figlia in primis una nuova conquista e la giostra continua a girare….
.. Per un 2015 Libero e colmo di Gioia!
Sono stata con un narcisista anche io. Inutile dirvi che pago da sei mesi le ferite riportate a seguito della fine della relazione, di come ci si sente a combattere con una persona che funziona solo ed esclusivamente in base a se steaso. So scrivere l’identikit perfetto: il narcisista all’inizio vi sembrerà un dono del cielo sopraittutto se a 36 anni suonati vi imbattete in uomini superficiali e vuoti. Lui sarà dolce, comprensivi, saprà emozionarsi e vivere le emozioni come nessuno mai, vi farà sentire delle principesse, vi sentirete amate, comprese ed avrete il cuore pieno di amore. Vi sentirete uniche. Ma questo durerà solo ed esclusivamente fino a quando voi starete lì a pompare il loro ego. Loro non amano ma amano il modo in cui li farete sentire. Ecco perché non appena farete o direte qualcosa che mette anche minimamente in discussione la loro persona diventeranno dei mostri. Perché il narciso non sa discutere o avere un confronto costruttivo perché lui è talmente magico e speciale che nn può essere giudicato. Il mio si trasformò in un alieno… la cosa più triste è che ci vuole tempo a capirlo e durante questo tempo soffrirete come non mai. Vi sentirete inutili e sole. Se sarà maleducato o sgarbato ricordatevi che darà solo la colpa a voi. Il mio durante le discussioni diventava una iena e diceva che se era così era tutta colpa mia. Poi ricordatevi che il narciso nn è fedele. MAI. Perché un rapporto è monotono dopo un pò e lui ha bisogno di emozionarsi sempre con parole e sguardi nuovi. Saprà mentire come non mai giurandovi di crederlo e arrabbiandosi. Dubitara’ di voi e della vostra fedeltà. Voi che sarete fedeli a differenza sua.
Ci vuole tempo.
un abbraccio a tutte.
Ciao a tutti, io ho conosciuto il blog “per caso” (penso che nulla sia mai per caso..), poco dopo la rottura 3 mesi fa esatti, di una relazione di oltre 7 anni, nata, sviluppata e tragicamente conclusa esattamente con le stesse dinamiche e conseguenze dolorosissime descritte e condivise qui da tutti noi. Consiglio caldamente la lettura del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia, ė Molto importante capire con chi avevamo a che fare, a chi abbiamo messo il cuore, il nostro Prezioso cuore, in mano, e l’ Enorme Fortuna che ci è capitata se ci hanno abbandonato (naturalmente nell espressione massima del loro cinismo e crudeltà perché così funzionano, assolutamente indifferenti,anzi tuttalpiù infastiditi dalla nostra sofferenza), perché forse noi saremmo ancora li a farci torturare, umiliare, a non capire, a impazzire fra sensi di colpa, di inadedeguatezza, di solitudine profonda, di speranza che chissà quale miracolo li avrebbe potuti far rinsavire, con l incapacità di chiudere noi stessi la relazione, perché ciò sarebbe significato pugnalarci il fegato da soli fino a morire. Che senso di liberazione capire e sentire che noi siamo più avvinghiati in quella palude orrenda! Possiamo finalmente scegliere di abbracciare la Vita, come diceva ieri sera Benigni,scegliere il bene, amare noi stessi per primi e amare gli altri di conseguenza, provare gioia per la Vita, per ogni sua meravigliosa espressione. Osserviamo quello che abbiamo, la nostra bella Anima per prima, accarezziamola, parliamole, ringraziamola, ringraziamo di essere qui. Leggete il libro, chiedete aiuto agli Angeli, basta chiamarli e chiedere, sono lì per noi, e se potete fatevi accompagnare sul percorso da un bravo/a psicoterapeuta, io sto facendo così e sta funzionando. Un brindisi (purtroppo virtuale perché vorrei abbracciarvi fisicamente tutti!
perfettamente come il mio questa è ultima chicca mi ha mollato appena dopo natale un forte calo emotivo suo insicurezza per l’età che avanza e come una scarpa vecchia mi ha lasciata sola già a natale e ora del tutto .Fino a pochi giorni prima ero la luce dei soi occhi la sua gioia mi ha urlato addosso il suo dolore lui che è sempre pacato dicendo che non lo capisco non sa dialogare non sa fare un analisi di se stesso non sa perchè la sua vita va a rotoli il suo unico pensiero è il sesso e farlo come si deve flirta di continnuo ma poi è incapace di matenere una relazione stabile quelle che ha le tiene qusi segrete vuole riservatezza cosi agisce più libero lusinga inganna è falso dice ora di voler stare da solo perchè vecchio e incapace mi ha asciato senza parole ho provato a spiegargli tutto questo ma penso non sia in grado di riflettere va dritto fa un casino dietro laltro ma non sa porci rimedio
Care amiche e amici di Albedoimagination, a nome mio e dei sostenitori dell’Associazione Culturale Albedo, vi faccio i migliori auguri per il Natale e per l’anno nuovo, affinché vi sia crescita ed evoluzione, nell’amore e nelle nuove prospettive di vita.
Con l’occasione vi segnalo due articoli di Albedoimagination nella speranza che possano esservi di sostegno e di approfondimento.
https://www.albedoimagination.com/2014/12/4510/
https://www.albedoimagination.com/?s=Natale
Come sempre vi ringrazio per le vostre testimonianze e la vostra partecipazione. Vi ricordo che l’ideale culturale, umano e spirituale dell’Associazione culturale Albedo è nella solidarietà, nella reciprocità, nella gratuità, nella creatività. Tutti possono partecipare e collaborare con idee, articoli, segnalazioni di eventi idonei alla ‘mission’ di Albedoimagination.
Ancora tanti tanti auguri
Pier Pietro Brunelli
tanti cari auguri a tutti voi!
Ciao a tutti! Avevo gia partecipato a questo forum…ormai la mia storia è giunta al termine..il mio manipolatore affettivo ha mollato la presa, o meglio io ho mollato la presa…ho infatti la sensazione di aver fatto tutto da sola: vedere con lucidità ,analizzare la situazione, capire bene i trucchi del narcisista e le manipolazioni occulte di cui ero vittima..Ho sofferto molto perchè questo “vampiro” è un collega, un amico da sempre, al quale peraltro sono sempre piaciuta. Ha cercato di avermi a 17 anni..non l’ho mai voluto; era un amico molto carino ma mi ha sempre dato l’impressione del seduttore, del manipolatore…Siccome ero una bella donna, lui sempre eccessivamente complimentoso,un po insistente, un po invadente…Poi per vent’anni ognuno fa la sua vita. IO mi sposo col mio grande amore, lui con un’amica comune..non bella, tendenzialmente depressa ma molto dolce. Arriviamo a sei anni fa: ci ritroviamo sul lavoro..siamo insegnanti..Io ho un momento di crisi matrimoniale.Lui mi racconta che è reduce da una storia extraconiugale con una ragazza di vent’anni.(lui ne aveva 40). La moglie lo scopre ma lo perdona. Subito dopo inizia la nostra storia. Io non avevo mai tradito, lui dice che con me coronerà il suo sogno, cioè avere la sua amica di cui è innamorato da sempre…In sei anni non vedo, non intuisco niente..so che è un bell’uomo che piace molto..chiama tutte Amore e predilige ragazze giovani, o donne ricche che non può avere. ( Io stessa sono sposata con un uomo molto abbiente, molto intelligente,un carismatico, ho tre figli meravigliosi..) Tutto procede bene..Con lui sto bene fisicamente, permette alla mia sensualità di mostrarsi, complice la segretezza e la storia clandestina..Poi lo shock: va con una ragazza bellissima e molto giovane..lo vedono in un luogo pubblico..sono precisissimi nel riportarmelo…:Lui nega l’evidenza fino all’inverosimile..Sono mesi di dolore, penso reciproco..Poi un altro shock, forse più pesante del primo..La fine della storia manca totalmente di passionalità, cioè lui manca di determinazione, non agisce mai, non fa niente per tenermi, mi lascia andare, mi scrive solo per chiedermi di andare a prendere un caffè, una spremuta..mi fa mille complimenti ..dice che sarò felice di nuovo, mi augura di coronare tutti i miei sogni…crede in una bella amicizia…E’ sconvolgente!!! La sua incapacità di provare passione anche di avere una reazione all’altezza della situazione…Nell’ultimo colloquio che ho avuto con lui, davavti ad una spremuta cattivissima ,ha detto che tutti sono invidiosi di lui, che sono tutti malevoli perchè lo invidiano moltissimo, che io ho usato parole forti contro di lui ma in realtà non so quello che dico: lui non può credere al quadro che ho fatto della sua persona perchè io volevo dire il contrario! Con una ambiguità sconvolgente ha messo in forse tutta la mia persona. Ho capito che anche queste spremute in bar improbabili, oltre che tristi , sono ambigue da morire. Mi ha scritto una settimana fa dicendomi che sono speciale e mi vorrebbe fare gli auguri di natale di persona e non tramite cellulare. Sono esterrefatta..Speciale? Sono stata la sua amante per sei anni..Aveva tutte le carte e le possibilità di tenermi se avesse voluto…Comunque si è perso tutto di me. Ora in questo mio commento non so se mi sono spiegata bene ..volevo dire che anche gli strascichi di una storia con un narcisista sono patologici..il lasciarsi segue vie ambigue, sembra di essere dentro ad un incubo…E come se una dicesse “Sto morendo d’amore per te” e l’altro rispondesse “Mi dispiace tesoro, esiste una pillola che si chiama cosi e cosi, manda tuo marito a prenderla, vedrai che ti passa..” A fine estate ho letto l’articolo di Brunelli…mi sentivo morire…ora ringrazio Brunelli, il forum e auguro a me stessa di passare un felice natale! Non ringraziero’ mai così tanto il mio carattere, la mia anima che ad un certo punto hanno detto Stop! Cosi non va bene! Così vai a finire che diventi come Eco, ti spegni a poco a poco.Ma ci vuole coraggio!!…Viva i veri uomini, quelli che sanno amare…e buon Natale a tutti
quanto ti comprendo Cristina.
io sono mesi che combatto più contro di me che con l’espressione dell’ego manipolatore.
ancora oggi, divorata dai dolori fisici che hanno invaso le mie gambe, mi domando come sia stato possibile cadere nelle grinfie di una donna talmente falsa e malata che ha contagiato ogni parte del mio cervello e del mio stesso esistere.
bugie al limite del paradossale ( l’amore di Alice – la cantante- per lei; le canzoni scritte con Fiorella Mannoia; la costruzione di un grande concerto musicale; la conoscenza di Gianna Nannini; le olimpiadi di nuoto mancate per un centesimo di secondo; la sua storia di,droga e rapine in gioventù ; ed alla fine un cancro infiltrato alla membrana del fegato infiltrato al fegato) ed io a credere ancora adesso che posso salvarla, ritrovarla, amarla.
se non fosse stato per questo blog è per gli studi del dr. Brunelli non so dove sarei ora.
continuo a cercare una terapia ancora percorribile, perché l’ultima con l’EMDR mi ha devastato ( come se già non lo fossi abbastanza); martedì incontro un’altra psicoterapeuta.
sono stanca e scoraggiata, ma continuo a lottare. di tutto questo marcio sono riuscita a salvare i miei figli, che lottano insieme a me, ed il mio lavoro. e non è poco. grazie a tutti voi davvero.
chiaramente alle sue “barcunate”, come si dice dalle mie parti, non ho mai creduto.
dico solo grazie, vittima di una narcisista patologica. sei un grande grazie.
Nicola se leggi attentamente scoprirai che non sei poi tanto vittima :)
Ho letto gli articoli e i vostri preziosi interventi e man mano mi sono sentita più forte, e di questo vi ringrazio tutti. Sono stata per tre anni con una ” bellissima persona” seduttiva, bella, ammirata e compagnona di tutti…più lui conosceva persone (è venuto ad abitare nella mia città per vivere con me) più io mi sentivo isolata per una strana alchimia che non so spiegare…Peccato che questo compagno da subito ha fatto la vittima parlandomi di un passato disastroso e della sua famiglia rovinata economicamente al punto di dover subire uno sfratto , nipotine e sorella compresi conviventi con i suoi genitori….morale: l’ho aiutato economicamente cedendo un quinto del mio stipendio)
Lui a mia insaputa ha venduto la mia macchina appena acquistata facendo firme false, a mia insaputa mi ha derubata e ha derubato i miei figli…io sospettavo e l’ho anche affrontato per vedermi poi accusata di tutto e di più con parolacce e insulti di ogni tipo (mai davanti agli altri) scenate di giorno e di notte ……………
però ho creduto di dargli la possibilità di rifarsi una vita e una posizione…
gli inganni sono comunque continuati e così i tradimenti continui( scoperti per caso da poco)
Per farla breve questa persona mi ha praticamente messo sul lastrico finchè ho deciso di parlare a causa delle minacce di ammazzarmi o di farmi ammazzare da qualcuno
Ho deciso di raccontare, seppur con grande senzo di vergogna per la miaa idiozia, ai miei figli, i quali dopo un primo momento di incazzatura, passatemi il termine) hanno preso in mano la situazione e lo hanno inchiodato davanti alla realtà raccogliendo prove e carte,
gli ho fatto le valigie e se n’è andato…portandosi via quei pochi risparmi che avevo lasciato in un armadio…
la colpa è certamente mia che ho perdonato cose imperdonabili…concludo riportando uno stralcio di dialogo avuto con i miei figli:
– mamma perchè non ce l’hai detto e ci hai permesso di trattare questa persona come uno di famiglia?
io: -Volevo proteggervi da questo male e mi vergognavo
I miei figli:- Mamma- forse ora siamo noi che dobbiamo proteggere te, saremo più presenti…
e mi stanno aiutando a riprendermi sia nell’autostima cjhe economicamente….
grazie ragazzi.
ho seguito tutti i suoi articolo e preso coscenza del mio vampiro interiore ma come vi ho raccontato se da una parte riesco a far fronte al mio ex che torna e mi tormenta dall’altra riconosco che mi è successo ancora di essere sedotta dal’lennesimo vampiro !!l’ho riconosciuto e smascherato subito ma comunque sia lui è riuscito a farmi sciogliere ad abbassare le mie difese e oggi ancora lo frequento con i soliti andamenti io ho cercato di essere chiara e ho esposto le mie esigenze ho detto di volere una relazione stabile lui in un primo memento si è tirato indietro ma poi è tornato cercando di essere più presente ,in realtà vuole gestire lui la situazione ma il risultato è di grande insoddisfazione per me è un uomo dolce c’è una bella intesa sessuale ma è ambiguo ….vorrei tanto capire cosa è riuscito a scuotere detro di me forse una frase dolce sussurrata una sera in riva al mare :è come se ti conoscessi da sempre è stato questo ?cosa mi ha intenerito ?e perchè ci casco ancora?
Le auguro di eleborare meglio nel tempo. Comunque è proprio qui che la psicoterapia è indicatissima per una più rapida ed efficace evoluzione personale. Ho modo di verificare ciò tutti i giorni nel mio lavoro e anche attraverso quello di diversi miei cari colleghi. Un saluto con solidarietà. Dr. Pier Pietro Brunelli
“Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te
la perdono e ti mettono sotto accusa.
Se riesci ad avere fiducia in te stesso
quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare.
Se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare
o essendo calunniato a non rispondere con calunnie,
o essendo odiato a non abbandonarti all’odio,
pur non mostrandoti troppo buono,
né parlando troppo da saggio.
Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni.
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine.
Se riesci ad incontrare il successo e la sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire le verità
che tu hai detto, distorte da furfanti
che ne fanno trappole per sciocchi, o vedere le cose
per le quali hai dato la vita distrutte
e umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti oramai logori.
Se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a testa e croce
e perdere e ricominciare da dove iniziasti, senza
mai dire una sola parola su quello che hai perduto.
Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi,
i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo
che non te li senti più ed a resistere,
quando ormai in te non c’è più niente
tranne la tua volontà che ripete “resisti!”
Se riesci a parlare con la canaglia
senza perdere la tua onestà
o a passeggiare con i re
senza perdere il senso comune.
Se tanto nemici che amici non possono ferirti,
se tutti gli uomini per te contano
ma nessuno troppo.
Se riesci a colmare l’inesorabile minuto
con un momento fatto di sessanta secondi,
tua è la terra e tutto ciò che è in essa
e quel che più conta sarai un uomo, figlio mio.
Rudyard Kipling – Se – If ( Lettera al figlio )
Carissimi tutti, è con questa poesia che voglio iniziare questa mia partecipazione per dedicare a tutte/i voi un minuto di meditazione su quanto abbiamo vissuto e stiamo vivendo.
E’ un pensiero che vi propongo per trovare insieme quelle forze di cui spesso ci troviamo a parlare e che talvolta sembra vengano meno.
E’ un pensiero che vi propongo per cercare di guardare il nostro ieri con la prospettiva di essere qui oggi a superare ciò che ci ha fatto del male.
E’, infine, un pensiero che spero tocchi i vostri cuori feriti, la vostra persona.
Auguro a questa “grande famiglia” ed a ognuno di voi la possibilità di un istante di felicità. Auguro che questo istante si possa moltiplicare per ogni vostro futuro secondo.
Oltre il male, c’è sempre qualcosa di buono che ci sta aspettando.
Basta fermarsi e trovarlo dentro di noi.
Tanti, tantissimi auguri a Voi tutti per un Natale sereno.
Serena
Grazie. Veramente questi messaggi fanno capi5re che la terapia c’è, ed è nella scelta del bene e dell’amore, con coraggio, determinazione, consapevolezza. Il potere dell’energie buone, se lo si chiama, se lo si cerca in tutti i modi che conosciamo e quelli che possiamo imparare sempre ci aiuta a risanare il nostro cuore. Un abbraccio
tanti auguri a voi tutti di un sereno – soprattutto sereno- Natale.
grazie Serena per la splendida voce di Kipling.
grazie dottore e Buon Natale a lei a e tutti gi utenti del forum!!
Grazie tanti auguri di cuore.
Cara maria gabriella, forse perchè dentro di te c’è qualcosa di non ancora compreso e che necessita di essere accolto, ascoltato ed elaborato, affinché sia tu a poterlo gestire e non questo “qualcosa”, che anche se parziale è importante e continua a “gestire”, senza che tu te ne renda ben conto, una parte di te, rendendoti vulnerabile a certi rapporti interpersonali ed a certe ferite – che spesso ne conseguono – riaprendone maggiormente di vecchie, non ancora (ben)rimarginate.
Per cui, prima che queste ferite possano fare più male è utile cercare di capire a cosa esse siano legate al nostro interno, anche se già ci sembrava di averlo fatto nel migliore dei modi, per intero.
Possiamo cercare di capire poi quali sono le nostre parti maggiormente vulnerabili.
Auguri di Buon Natale a tutti.
grazie Elisa Buon Natale !!
Ciao a tutti. Volevo condividere in 2 parole cio che mi è capitato. Ho conosciuto 3 anni fa una ragazza di cui mi sono innamorato “perso”. Si definiva come una “mosca bianca” per i suoi principi. Mi colpirono proprio queste parole ma dopo 5 mesi in cui “volavo” per quanto fossi innamorato, iniziai a scoprire piccole bugie, menzogne, omissioni.. Aveva da poco terminato la sua relazione durata 5 anni dicendomi che il suo ex la picchiava, la umiliava, la “condannava” per cio che faceva ( le stesse cose che ha fatto a me ).. Io le dissi che mi dispiaceva per quello che aveva passato e che con me le cose sarebbero state diverse.
Purtroppo piano piano riscontravo gli stessi problemi che aveva con l’ex. Le misi sotto controllo il computer perché non mi ridavano alcune sue “situazioni” e li fu la “tragedia”. Praticamente ometteva a chiunque che fosse fidanzata, si sentiva in termini esplicitamente sessuali con “ex amanti” con cui aveva tradito l’ex ragazzo. Con una scusa le feci aprire il suo facebook e li colsi l’occasione per beccarla in flagranza. Mi disse che era dispiaciuta e che non sarebbe più capitato.
Morale della favola..gli stessi atteggiamenti li ha avuti sempre durante il nostro rapporto, cercando ovunque considerazione e facendomi passare per il “tiranno” perché la smentivo su i suoi pseudo nuovi amici ( chiunque le capitava )..Poi di nuovo bugie, false promesse..insomma, la convinsi a parlarne con una psicologa ma nulla fu più vano: invece di parlare di cio che faceva continuava a voler passare per la “santa” ed io il Diavolo..
Cambiammo altre 2 psicologhe ma nulla… La sua voglia di innocenza era più forte che voler risolvere il problema e nel frattempo mi “consumavo” dentro chiedendomi come si può arrivare a mentire, a fare del male ad una persona che la ama, pur di essere “innocente” agli occhi di tutti.
Morale della favola dopo 3 anni quasi precisi, ci lasciamo e per lei, come se non fosse successo nulla..continua ricerca di attenzioni da parte di chiunque e mentre mi chiedeva tempo per riflettere sapevo che cercava un altro..
Tante sono state le persone che mi hanno detto di lasciarla stare ma l’amore era tanto e mi ha affossato fino a non farmi più dormire la notte, perdere 11 kg perché non riuscivo a mangiare.. Insomma un disastro assurdo dove lei, a tutt’oggi è serena e tranquilla..
Mi sento come un arancio spremuto fino all’ultima goccia e poi buttato via dopo tanta sofferenza e tanta forza e coraggio per farla uscire da quel tunnel.
I genitori se ne sono fregati e non ne vogliono sapere nulla, in tutti i sensi..Ovvero sanno il problema della figlia ma non hanno mai fatto nulla. Lei ha 31 anni ed io 40…
Io non vedo solo la delusione ma vedo che mi ha svuotato in tutto…come ho letto più volte in questo blog, mi ha consumato dentro…
Che amarezza…Saluti.. bruno
Ciao Bruno, scoprire che la propria fidanzata tradisce, contrariamente a ciò che si impegna a dimostrare, è qualcosa di veramente traumatico. E se ne esce distrutti (ma ci si riprende anche e questo è il mio augurio per te). Mi riesce difficile, allo stesso tempo, pensare ad una personalità narcisista che nel momento in cui viene “beccata in fragranza” si dispiace, chiede scusa e promette che non succederà mai più. Mi risulta che i narcisisti questo non riescano proprio a farlo, ma siano colti dalla sopraffazione di una rabbia antica verso chiunque possa farli sentire imperfetti, a dispetto di qualsiasi prova concreta. Abituati come sono a ipercontrollare tutto, non ammetterebbero mai alcuna ingerenza da parte di un altro nella loro vita, tipo controllo del pc e facebook. Inammissibile!! E forse anche con più di una ragione, salvo riservarsi il diritto di farlo poiché è giusto sempre e comunque quello che fanno loro. Certo tu non hai fatto riferimento a questo, cioè al narcisismo puro, ma unicamente ai bugiardi patologici e l’occasione che hai dato con la tua testimonianza mi sembra molto utile per riflettere su chi siano veramente i “bugiardi patologici” e come si possano differenziare dai “bugiardi sani” che infliggono comunque tanta sofferenza e lasciano temporaneamente o anche no un’amarezza profonda nel cuore.
Avrei una domanda. Ma quando eri impegnato ad accompagnarla da 3 psicologhe, visto che eravate fidanzati, avete fatto terapia di coppia o era solo per lei?
Grazie
Sisi
Ciao Sisi. Prima di accompagnarla dalla psicologa ( l’ultima intendo ), ho fatto un incontro preliminare per rappresentarle quali erano i miei dubbi sui comportamenti della mia ex “lei”. Abbiamo fatto quindi 4 incontri insieme ( io, lei e la psicologa ). Successivamente la psicologa ha chiesto di fare degli incontri separati. Al primo incontro solo con me, mi ha detto palesemente che, senza scendere in dettagli, la situazione di lei era molto complessa e mi ha fatto questa domanda “vuoi continuare a stare male?”.. Allora le ho chiesto cosa dovevo fare e lei mi ha detto “io non posso dirti cosa devi fare ma se non vuoi più star male…..”.
Comunque fatto sta che dal momento che la mia ex “lei” ha iniziato ad andare da sola dalla psicologa, è durata 3/4 sedute e poi ha abbandonato tutto…anche perché accanto ha una mamma che più volte ha ribadito che gli psicologi sono ciarlatani e si spendono soldi inutilmente..
Praticamente, a parte me, nessuno della sua famiglia si è preoccupato di lei. Il bello è che anche la sorella più piccola sta prendendo una brutta piega e nessuno fa nulla…
Grazie Bruno per avere risposto alla mia domanda sulla tua richiesta d’aiuto per te e la tua ex. Solo una situazione di estrema urgenza, come il pericolo di vita di entrambi può giustificare la “sveltezza” della psicologa, fin dal primo incontro, nel prendere posizione netta verso uno, di nascosto all’altro, in una terapia di coppia, unito ad un colloquio preliminare con solo uno dei due, altrimenti sarebbe di una scorrettezza che più non si potrebbe dire. Ti auguro di ritrovare al più presto la serenità che meriti per vivere pienamente la tua esistenza! Grazie
Sisi
Forza Bruno, ci sono passato anche io, è veramente dura … usato, sfruttato e gettato come fossi un abito vecchio dopo 5 anni di relazione. Da soli è difficilissimo uscirne, io mi sono fatto aiutare dal Dr. Brunelli (non lo scrivo per fare pubblicità anche perchè non ne ha bisogno). Tanti auguri !
condivido i contenuti ed i pensieri di Paola e di molti dei partecipanti a questo blog, essendo io stata vittima di una donna narcisista e borderline (solo ora mi rendo conto di essere stata abusata da questa donna al pari di una persona disabile, perchè l’incapacità non è soltanto quella conclamata nei certificati medici, ma è anche quella relativa a particolari stati della nostra vita. e così, pur essendo donne o uomini forti, a volte può capitare che lo stadio di vita che stiamo attraversando ci renda deboli ed indifesi e facili prede di persone senza scrupoli).
ciò è accaduto a me quel giorno in cui la mia vita andava a rotoli ed avevo ingoiato 50 gocce per farla finita e mio marito indifferente scriveva proprio a lei che voleva andar via da casa e che non mi sopportava più.
proprio allora mi arrivò un mess. sul cell. (dì ai tuoi figli che gli vuoi bene, io ti amo più della mia vita); proprio allora prese in mano la mia vita per abusare di me con la sua omossessualità a me sconosciuta.
Sono passati mesi, settimane, giorni, ore e minuti da quel maledetto giorno ed io ho visto aggravare la mia malattia fisica (dolori alle gambe che mi hanno paralizzato), la mia disperazione etc. etc. in un gioco perverso che non sono riuscita a controllare.
La mia salvezza (invero ancora in corso)?
L’umiltà di rivolgermi a specialisti del settore (ora sono in EMDR), la mia resilienza innata, il mio lavoro posto sempre a favore dei deboli.
Perchè ho capito che “lo sfidante” sono io e che il mio “io” negativo era la prima cosa che dovevo combattere (del video ho già avuto modo di ringraziare il dott. Brunelli, che avrei voluto in questi lunghi mesi più vicino al mio posto di vita).
Mio marito è andato via ed anche lui ci mette del suo per distruggermi.
Io resisto!
Ed ora ho bisogno di stare da sola per qualche tempo per pregare e meditare e finalmente per guarire.
Approfitto di questo blog per chiedere se qualcuno può segnalarmi una struttura seria ed adeguata.
Grazie a tutti voi.
Paola
Gentile dottore la ringrazio per il supporto che dà con queste informazioni preziosissime.Da poco sono stato lasciato in modo cruento dalla mia ragazza. Accampando scuse prive di logica. E’ bene dire che questa donna è una anoressica da quasi 20 anni in via di guarigione da circa un anno e mezzo,il periodo in cui siamo stati insieme.Non seguiva le cure fuori l’ospedale e con lo psichiatra stava muta.Questo è un capitolo a parte non credo sia un buon medico mi raccontava cose un pò strane, le dava dei consigli che non erano appropriati.
Ha avuto una vita molto difficile e nella sua famiglia ci sono casi di malattie mentali ,anche i genitori non sono proprio sani. E’ stato molto faticoso starle dietro in più abitavamo lontani. Le chiedo se il qualche modo l’anoressia può essere collegata al narcisismo,da quello che leggo ha tutti i tratti molto pronuciati. Per più di un anno sono stato il suo principe azzurro il suo eroe, nel momento in cui abbiamo cominciato a progettare di stare insieme e ha capito che ero veramente innamorato,hai iniziato a lamentarsi della mia poca comprensione e a dire che la svalutavo. Quando invece per quasi tutta la nostra relazione non ho fatto altro che sentire le sue lamentele sulla sua vita ,tutte le sue brutte storie passate e quello che le accadeva giornalmente,le stavo accanto come potevo in tutti i suoi momenti pure quando stava male ,non avevo nessuno spazio per parlare di me e se accadeva si dimenticava tutto.Non potevo dire che stavo male perchè diceva che lo facevo per destare attenzione,se dicevo che stavo bene ero un bugiardo e non condividevo con lei le mie cose.Si lamentava che io non la ritenessi abbastanza per me e che le avevo rivoltato la vita .Prima stava morendo dovrebbe dirmi grazie mi pare.
2 giorni prima che litigassimo mi disse che ero perfetto e che voleva sposarmi, poi ha cominciato con delle paraonie assurde sulla mia gelosia morbosa (mi aveva sempre detto che non lo ero) sulla mia dipendenza da lei perchè avevo addirittura la pretesa di vederla almeno un ora al giorno e tante altre paronoie,mi accusò di avere incubi tidi tipo sessuale per colpa mia ,quando invece si sognava il fratello con cui ha sempre avuto uno strano rapporto , insomma mi ha fatto spazientire ( a detta di mi conosce io sono Budda ) e le dissi :Ma che sei malata di mente?Apriti cielo fù la mia fine, divenni un mostro.
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Può essere che abbia un grado di narcisismo sviluppato?E’ molto vanitosa,permalosa,crede di essere invidiata,non facile al perdono ,scarso grado di empatia non riesce mai a comprendere gli altri,afferma di avere principi morali altissimi,smentiti da atteggiamenti e cose passate un pò disdicevoli per una di chiesa,(alcolismo e sesso extremo),durante i nostri discorsi estrapolava frasi mie e poi me le rivoltava contro fuori contesto e questo dopo mesi. Spesso muta e depressa , maniacale nelle sue cose e perfezionista. Odia chi non la considera speciale e chi non l’ammira. Cambia spesso opinione sulle persone e le valuta in modo qualitativo, buone o cattive.
Oramai è finita è non la voglio mi rivedere, ma mi chiedo spesso con chi sono stato perchè è cambiata nei miei confronti in estate dopo che i suoi impegni di lavoro sono aumentati e le sue amiche facevano pressione perchè lei uscisse con loro.E’ stata una cosa graduale ma ero cosciente che stava cambiando teneva un diario con le mie presente mancanze che però non mi mai detto direttamente. Un mese fà dopo averla ricorsa per 2 settimane sono riuscito a vederla solo via web, mi aveva scritto una lunghissima mail dove mi incolpava di tutto riusci a convincerla a dirmi in faccia queste cose ,dopo una lunga discussione mi disse che mi amava ancora e che il suo cuore era ancora mio.Il giorno dopo le mando un sms per il buongiorno e mi risponde all’una ,nel pomeriggio le mando un saluto e mi dice che ha da fare perchè si deve prepare ad uscire con le sue amiche.L a sera seguente le dico che vorrei vederla e mi risponde in modo maleducato che non tiene desiderio .Le rispondo che non sono modi educati di rispondere visto che in teoria stiamo insieme.Per tutta risposta mi manda un lungo sms in cui dice che è inutile che non continui a cercarla perchè orami è finita e lei ha bisogno di meglio.Alcune settimane dopo mi contatta dicedomi che mi ero bruciato un occasione perchè ancora mi amava molto ma che adesso le sono indifferente.Dottore della storia d’amore finita non mi interessa nulla ,vorrei solo sapere se ci può essere correlazione tra le due patologie.
Mettiamo che non vi sia alcuna patologia in assoluto. Allora vorrebbe dire comunque che la signora in questione sui comporta malissimo, pur essendo sana. Questo la renderebbe moralmente peggiore che non se fosse malata. Fatto sta che se adoperiamo un minimo di buon senso, cosa che può essere più sensata di una psichiatria ‘fai da te’, non deve essere tanto bella una relazione con una persona che si comporta come lei descrive. Il fatto che la psichiatri abbia voluto e potuto e dare dei nomi a gruppi di sintomotalogie negative e comportamenti malsani ci può anche aiutare a capire ma fino ad un certo punto. Ciascuno è diverso, e in ciascuna persona le classificazioni psichiatriche potrebbero anche intrecciarsi con 6-7 tipi di qualificazioni diverse. Il fatto che uno abbia un disturbo di personalità non vuol dire che non ne abbia altri 4 o 5 di altro tipo, o che non sia una persona negativa di suo. Da sempre la saggezza popolare sa che c’è gente senz’anima e senza cuore ed io penso che sia vero quando il male riguarda relazioni affettive disturbate. A questo punto ci si deve domandare perché ci si innamora di persone strane,disturbate, senz’anima e senza cuore che io ho preferito descrivere con la metafora dell vampirizzazione perché tolgono energie, sono ambigue, distruttive, bugiarde, sfruttatrici, ricattaorie, incoerenti, traditrici, svalutanti, abbandoniche, ipocrite, antipatiche, maligne, gfuastafeste e chi più ne ha più ne metta. M dico io, che poi un vampiro sia un po’ più border che narcisista o con tracce di ossessività, ondate bulimiche, nuance depressive, tratti paranoidei e psicopatici, con buffet psicotiche e anche con fobie e con disturbi del sonno, che cosa cambia? Il punto è che l’altro, il o la vampira psichica, è dentro di noi, perché amare vuol dire che l’altro ci è entrato nell’anima. Allora vogliamo analizzarlo per fare in modo che il sistema immunitario psichico possa sviluppare gli anticorpi contro questo introietto che ci succhia il sangue dall’interno. Sebbene la nostra attenzione, la nostra tensione e anche la nostra rabbia e tristezza vada verso l’altro come oggetto esterno, in verità riguarda l’altro dentro di noi, perciò vogliamo analizzare quesst’energia malefica che si è impossessata di noi che inavvertitamente abbiamo permesso di entrarci innamorandoci di persone negative e comunque disturbate. Dobbiamo allora chiederci come mai si è potuto sviluppare quest’innamoramento. Allora si scoprirà che avevamo un traditore interno, un personale vampiro interiore occulto che stava dentro la nostra ferita narcisistica e che ci ha fregato facendoci innamorare di una persona assolutamente incompatibile con i nostri veri desideri affettivi e relazionali. Solo quando si arriverà ad analizzare questo proprio ‘vampiro inbteriore’, per Jung è il lato d’Ombra della psiche di ciascuno, allora si potrà incominciare a sciogliere la presa, e l’altro con le sue diverse forme di vampirismo potrà essere espulso… e che vada a farsi diagnosticare e curare come meglio crede o altrimenti che si cuocia nel suo brodo, ci penserà la vita a dargli con gli interessi la cura che gli spetta.
dottore sempre chiaro e concreto grazie!
io mi auguro soltanto che questa donna, accartocciata sul suo divano con in mano i suoi apparati tecnologici non faccia altro male, ma soprattutto non lo faccia a persone davvero prive di qualsiasi difesa ( ultimamente aveva tra le mani una ragazzetta di 17 anni). perché la violenza psicologica, spesso misconosciuta, può traumatizzare più di quella fisica, comunque riconoscibile.
la cosa più schifosa é che arriva a colpire dalle Alpi alle Piramidi usando i cani e la sua immagine di volontaria!
ora, io penso che ,,se un modo ci sarà per fermarla, é giusto percorrerlo.
Grazie per il suo commento ,mi scuso per il ritardo.Ho capito tante cose in questo mese e mezzo.Ho capito rileggendo le mail della mia ex ,che alla fine mi stava accusando di essere un boardline.Mi sale una moderata rabbia pensando ciò.E’ scappata da me perchè ero “pericoloso”.Detto da una persone con sindrome paranoide però.E’ passata dal dire :io non ti porterò nulla di buono a tu non mi porterai nulla di buono.Sono stati mesi molto brutti,ottobre e novembre terribili un altalena emotiva devastante.Sono diventato quasi uno stalker mi vergogno quasi a dirlo a seguito delle sue mail ambigue la cercavo sempre per trovare una spiegazione a le sue accuse abilmente infiorettate, sono stato molto male stare con una pazza (perchè lo è) mi ha fatto impazzire.Ho inseguito stupidamente il sogno di trovare la ragione di quel comportamento ,troppe richeste di spiegazioni ,troppe scuse,troppo inzerbinamento, per una persona piena di cattiveria.Quando uno si sente dire :Sei stato la persona più importante della mia vita senza di te probabilmente sarei morta ma per fortuna mi sono resa conto che sei una perdita di tempo e un grosso sbaglio.La mente và in tilt,la persona che ho amato non esisteva.Avrò fatto i miei sbagli ,il principale assecordala con la sua richiesta di essere cercata per poi sentirmi dire che l’assillavo,con 2 sms al giorno.Ho sbagliato a non mandarla a quel paese quando mi disse che dovevo essere contento per il tempo che mi concedeva,proprio cosi il tempo era concesso.Ho sbagliato a non mandarla a quel paese quando mi diede del fallito perchè non riesco a trovare un lavoro stabile ,mentre lei mi rinfacciava che ne aveva 2.Il primo per soggetti disaggiati e il secondo come cantante in chiesa ottenuto per fortissima raccomandazione e pagata profumamente e andata avanti con il canto sempre per amicizie è brava a ottenere le cose sa fare la porella benissimo.
Ho sbagliato in tantissime cose e vorrei che ci leggese questo e gli altri commenti ne avesse un beneficio.Avere a che fare con mostri del genere vi cambia la vita ,non sono semplici relazioni andate a male, vi generano dipendenza e soprattutto generano altri mostri.Io ho rischiato di diventare come lei mi vede.Sono stato il suo specchio per un anno e mezzo e poi diventato troppo piccolo mi ha buttato via e cancellato come gesso.Mi ha visto mostro e con le sue parole infide mi ci ha fatto diventare per un bel pò.Ho detto basta,io non sono come lei perchè non sono il suo specchio.L’ho aiutata con le parole a tirarsi fuori dall’anoressia e ha fatto di me carne da macello per sentirsi più FORTE e INDIPENDENTE come le suggerisce il suo neuropsichiatra,per lui la cura è il narcisismo.Ebbene a conti fatti pur riconoscendo di aver perso la dignità per questa donna tanto amata,posso dire che IO sono meglio di lei visto che come dice non è malata e il pazzo sono io.Grazie
Caro Franco… mi sembra di leggere i miei commenti… leggendo il tuo! Con chi ti cerca, ti apprezza.. poi ti allontana… perché tu non sei all’altezza… è normale dire.. avrò sbagliato anche io qualcosa… chi non sbaglia nelle relazioni.. nei sentimenti… tutti! Ma è proprio quando non ti senti sicuro che pensi di sbagliare.. quando hai dei dubbi… quando vedi che non sei ricambiato come vorresti che ti trattieni.. anche se quella persona la ami, ti piace e la desideri.. Anche io dicevo.. “avrò’ sbagliato.. volevo darle di più!”… ma forse il nostro inconscio ci mette in allarme.. e se non siamo proprio ciechi muti e sordi.. siamo trattenuti, preoccupati.. ansiosi.. che colei ci prenda in giro.. E li che scatta il problema.. vorresti fidarti ma non ce la fai.. perché lei ti vuole.. ma poi si nega.. ti apprezza ma poi si allontana.. ti ama.. ma poi ti critica per le stronzate.. ti sorride ma poi ti ricatta per altre stronzate… ti chiama… ma poi chiude il telefono per 24 ore.. (e se la cerchi o chiedi più volte di lei ti dà del noioso e ti dice che le crei problemi anziché risolverli). Allontanatevi ma non prima di averle smascherate.. scoperte.. e infangate delle loro finte frasi, promesse, sentimenti.. Ribellatevi e poi chiudete ogni porta anche piangendo!!!!!
Buongiorno a tutti,
ho 43 anni, e sono sposato con una donna di 40 da più di 13 anni. Siamo in cura da una psicologa da un anno. La mia testimonianza può essere utile perché normalmente la “vittima è una Lei”; ma non nel mio caso. Prova che non ci sono limiti e il narcisismo può far parte di ognuno di noi. E’ da un mese a questa parte che ho scoperto qual è la mia ferita narcisistica. cosa mi ha spinto a scegliere la mia attuale compagna e soprattutto cosa mi ha fatto restare con lei per tutti questi anni. Ho fatto con coraggio un viaggio dentro di me. A vedere i miei lati oscuri; ho lavorato sodo. Oggi con questa consapevolezza posso comprendere i disturbi della mia compagna anche se (assolutamente GIUSTAMENTE) non ne giustifico le reazioni.
Anche Lei è in cura e ovviamente tutte le responsabilità della sua infelicità sono solo mie. Mie perché ho deciso di ribellarmi dal circolo vizioso della manipolazione, dei sensi di colpa e delle accuse assolutamente gratuite volte a annientare la mia già bassa autostima. In questo anno con la consapevolezza ho contattato la mia rabbia e sono passato da un eccesso ad un altro da vittima a carnefice. Questo uno dei miei errori. Questo è il primo consiglio che mi posso permettere di dare. NON DIVENTATE COME “LORO”. Anche se la rabbia è contagiosa usatela assertivamente tutelando la vostra persona, ma senza far parte del circolo vizioso che si può instaurare.
Il secondo consiglio che posso dare è AMATEVI!!! non dovete dimostrare nulla a nessuno e non è vostro compito salvare nessuno soprattutto chi non vuole essere salvato.
La mia condizione è diversa perché la mia N.P. sta continuando ad andare dalla psicologa. il problema è il tempo. Non so per quanto potrò resistere e soprattutto se è giusto ancora sacrificare la propria vita in attesa di qualcosa che forse e chissà quando potrà accadere; oggi il mio motore è mia figlia e la grande forza di AMARE chi in questo momento non ama veramente neanche se stesso. Ringrazio il dott. Brunelli per questo blog. E’ stato veramente illuminante anche perché certe dinamiche le ho imparate informandomi in quanto la psicologa non è mai stata così precisa proprio per evitare di buttare benzina sul fuoco col rischio di rompere la relazione. Un grosso abbraccio a tutti!!!
Le persone che hanno più possibilità di ritrovare equilibrio sono quelle che sentono il bisogno di restituire anche con un semplice ringraziamento. Tutti quelli che da questo blog hanno solo preso, copiato e utilizzato senza alcuna considerazione per me e per gli altri partecipanti, sono persone che restano indietro rispetto alla possibilità di capire, di crescere e di superare i problemi. Ci sono vittime da narcisismo patologico che si comportano verso chi li aiuta come narcisisti patologici, che sfruttano e poi fanno l’usa e getta. Non è che siano narcisisti patologici, ma la loro ferita narcisistica può assumere pieghe analoghe. D’altra parte la vampirizzazione è anche un contagio che può far diventare vampiri e a volte si rasenta questo rischio. Perciò, mi fa sempre piacere quando qualcuno dice grazie, a me e alle persone partecipanti più responsabili e solidali, non per una questione di protagonismo, assolutamente, ma proprio perché so che quello è un chiaro segno di una persona che può uscire molto bene dalla sofferenza amorosa perché è capace di amore e gratitudine. Perciò grazie a lei Lorenzo e buon processo di rinnovamento.
grazie Lorenzo, mi hai dato la speranza che non sono arrivata tardi…forse
Anche per me il dr. Brunelli é stato illuminante su una realtà che non avrei mai pensato esistente.
mi piacerebbe poter leggere gli APPROFONDIMENTI degli ARGOMENTI elencati nella seconda parte e sarei grata di riceverne e in particolar modo:
– Perchè è importante studiare il DNP del partner per curare il TdN dell’altro.
– Perchè il narcisista patologico sembra buono e piace agli altri.
– La sessualità del DNP.
– come recuperare l’autostima calpestata in un TdN.
ne sarei molto grata!
Gli approfondimen5ti sono già distribuiti con vari articoli in tutto il blog, o anche acquistando il libro. Il migliore e unico vero fondamentale approfondimento resta un consulto personalizzato.
Buongiorno, mi chiamo Bruno. Dopo 3 anni di relazione con una ragazza alla fine il tutto è finito per i soliti motivi: bugie, menzogne, omissioni, problemi legati all’alimentazione ( bulimia ), stati d’umore variabili… il tutto della mia ex.
Alla fine ha provato a farmi sentire in colpa perché, nel volerla aiutare a riconoscere e a “curare” questi aspetti, mi ha visto come un persecutore sentendosi lei “condannata”.
Per 3 volte l’ho accompagnata da 3 psicologhe ma alla fine non ha mai seguito con consapevolezza il percorso che le veniva indicato.
Ora dopo 2 mesi che non ci vedevamo mi ha richiesto una riconciliazione in quanto mi dice che ha riflettuto su tante cose. Io non credo che abbia veramente riflettuto ma che si senta sola quindi le ho chiesto di sentire dalla sua bocca quali siano le sue riflessioni ma li è caduta nel suo solito silenzio.
Premetto: in questi 2 mesi ogni tanto ci sentivamo e nonostante sapessi cio che faceva ha continuato a mentirmi.
Voi che mi consigliate? So bene che è previsto l’abbandono ma prima di voltarmi di spalle a lei vorrei sapere se esiste una strada per queste persone ( bugiardi patologici ).
Grazie. Bruno
Gentile Bruno, chiunque volesse darle un consiglio così sulla base di poche righe e senza un colloquio approfondito con lei non farebbe una bella cosa. Diverse riviste e blog che hanno cose da vendere in una certa quantità o pubblicità fanno il gioco irresponsabile delle lettere al direttore, su questioni di salute psicologica che meriterebbero ben altro ascolto e intervento. Qui no, qui ci sono testimonianze, solidarietà, informazioni, ed io faccio più che altro il moderatore. Posso dirle che la bulimia è un problema importante e che deve essere in qualche modo trattato. Se questo problema si regolarizza allora poi si possono prendere in considerazione anche le problematiche relative a bugie e questioni affettive.
Ho avuto un ‘esperienza terrificante con una persona che credo sia un narcisista patologico avendolo tranquillamente ricondotto alla tipologia da lei descritta ,ma solo dopo queste attente letture ho compreso che il problema era lui e non io.Premetto di essere una ragazza molto sensibile e fragile che ha perso i genitori da piccola e per questo con delle carenze affettive enormi palesate,purtroppo, a questo soggetto che se ne è ampiamente approfittato manipolandomi e schiacciandomi a suo piacimento e inducendomi in una depressione ed una perdita di autostima pazzesche.Ho avuto la bella idea di iscrivermi ad una chat per incontri sentimentali,ho problemi di timidezza e scegliere una persona attraverso un pc mi sarebbe stato piu facile che incrociarlo dal vivo,mi contatta lui da li a poco ,con un profilo privato,senza foto,decantando tutte le sue doti di manager internazionale bello bravo buono ed intelligente incantato dalla mia foto,sono una bella ragazza, e dal mio profilo.Io ,come una polla abbocco al suo amo,iniziamo a scambiarci mail lui mi manda la sua foto, finge 12 anni di meno,non era bello,ma dopo che gli scrivo che la bellezza non è per me un elemento indispensabile in un uomo ,inizia a decantare,sempre per mesaggi,la mia sensibilita,la mia profondita e chiede un appuntamento dietro promesse di viaggi,sanvalentino a venezia,viaggi in montagna etcc etcc,tutti puntualmenti disattesi,e mi inonda di scritti d amore,complimenti esaltanti , e mazzi di rose dopo aver ottenuto indirizzo di casa e appuntamento lui si dichiara il migliore, mi dice che cambiera a mia vita e devo essere felice di averlo incontrato,sono speciale e l ho fatto innamorare,senza mai avermi visto e frequentato ma solo messaggiatodove .Appuntamento fissatoviene a prendermi sotto casa,per portarmi in un llussuosisimo ristorante del litorale romano,pur insistendo io per andare semplicemente in pizzeria.Capirai una vita passata in solitudine mi sembrava il principe azzurro.Appena viene a prendermi scende dalla macchina e mi dona un altro mazzo di rose ed un profumo griffato,ci salutiamo ed inizia il viaggio verso il ristorante,un ora di macchina,io sono di latina il ristorante da lui prenotato era a fiumicino.Panico totale da parte sua,io tirata a lucido,lui anche,non regge la linea instaurata coi messaggi,diventa impacciato,quasi balbetta,perde tutta quella sicurezza che ostentava nelle precedenti conversazioni si gira solo 2 volte a guardarmi mentre lui guida ed io gli sono al fianco mentre mi dice che dal vivo sono piu carina della foto e la sua forza di maschio conquistatore diventa freddezza.AL ristorante ordina un antipasto ed un secondo veloci,non riesce quasi a guadarmi degli occhi e si alza due volte per andare in bagno,un signore,capisco poi che in bagno ci va ma a telefonare a qualcunaltra,l ho capito poi da particolari intimi che il bagno piu che alla pipi eraservita a rassicurare qualche altra vittima del suo amore profondo,si sbriga a terminare la cena e mi dice di tornare a casa in fretta perche mi vede stanca,gli chiedo di fermarsi a parlare in macchina,cercavo un po ‘ di affetto un po di complicita ma lui da prima cerca di sviare e si avvicina a casa mia il piu possibile poi arrivati alla mia destinazione die tro mia insistenza si ferma,lo abbrraccio e lui evita ogni contatto affettivo,dimenticando tutte le frasi dolci sciorinate in passato sul pc e sul telefonino e tenta un appproccio sessale che culmina con la sua richiesta di esaltare e compiacere le sue parti intime,scomprendo con infinita tristezza che tutta la trafila serviva in realta solo a quello: S entirsi di avercela fatta a sedurmi e a farmi dire quello che voleva lui e cioe che era bello nonostante le sue dimensioni molto ridotte.Nei giorni successivi sparisce,io lo contattoe lui si finge all estero,finge di non conoscermi,tenta di allontanarmi e come capisce che non lo voglio piu,io vivo una crisi abbandonica che mi costringe al letto per settimane e settimane,tenta di riavvicinarsi ma tramite fb,m imanda in palla il cervello entrando e uscendo dalla chat per farsi notare ma senza scrivermi o altro e tuttora ogni tanto cerca di assoggettarmi a lui s olo per il gusto di essere cercato e scopro tramite la poca privaci di fb che ha centinai e centinai di contatti e quindi di amicizie fb con donne bellissime tutte giovanissime a ddirittura diciottenni,lui ne ha 53, e ne dichiara 40, le numerose donne leha sempre negate e d evidentemente le ha usate e le usa come ha fatto con me per poi sparire,solo per il suo narcisismo malato,ho dimenticato di dire che quando l ho chiamato dopo l uscita mi ha risposto con una cattiveria inaudita quai da non riconoscerlo ,soprattutto perche avevo rifiutato un rapporto sessuale completo che sicuramente avra ricondotto alle sue misure e che in realta ho evitato perche c era qualcosa che iniziava a farmi capire che non era la persona che credevo fosse,mi dica lei come si puo inquadrare clinicamente un disturbato simile.Grazie
Quando si incontrano e si frequentano persone via chat, raramente, anzi ‘rarantissimamente’ (se si può usare questa parola) può venirne fuori qualcosa di buono. Spero che lei abbia imparato la lezione e che possa incontrare nuovi ammici e amiche alla luce del sole o della luna, in palestra, in discoteca, nei luoghi di lavoro, di studio, di cultura, di relax o anche per la strada in treno o al supermercato, o attraverso altri amici… il narcisismo patologico in questa vicenda non c’entra nulla. Non possiamo tutte le volte che qualcosa non va, qualcuno non ci piace, non ci si capisce, o la situazione non è giusta, o ci sono altri problemi tirare in ballo il narcisismo patologico. Qui ci sono problemi di solitudine, di comunicazione, e anche culturali che poi feriscono l’amore e le relazioni. Certo anche ole chat possono essere un modo per conoscersi, ma non le chat di incontri, mi rifer9isco ai social network, ove ci si incontra anche per affinità di interesse, passioni culturali, sportive, spirituali, artistiche, e del tempo libero in un contesto di amicizia… poi allora può venire anche l’incontro amoroso, un’avventura o anche una storia importante.
Questo personaggio che descrivi, più che narcisista pare una persona che vuole raccontare a se stessa che ha schiere di donne che lo considerano. L’unico che non lo considera è quel se stesso che probabilmente ha decretato il suo non valore. Per le misure? Direi che ci sono buone possibilità che questo abbia prodotto tutto questo.
Mi viene in mente un fatto lontanissimo di un tipo che era stato identificato nella cronaca nera come “mostro del Circeo” e aveva approfittato di due povere giovani, e dopo cruente sevizie, lui e i suoi amici le avevano uccise. Una però miracolosamente si salvò e riusci’ a incriminare tutti. Per farla breve questo soggetto, che mi sfugge ora il nome, aveva un organo genitale inesistente.
Il seguito poi di questa sua storia, ha dell’orribile. Dopo tanti anni di galera, in un permesso per buona condotta, ha seviziato e ucciso altre due donne. Pare raggiungesse l’orgasmo infliggendo morte o sevizie. Che meraviglia eh?
Queste sono persone “segnate” secondo me perchè l’uomo ha una forte identificazione con il suo organo genitale.
Una cosa che ho notato in questo tuo racconto è la tua decisione salvifica nei suoi confronti una volta che l’hai conosciuto veramente. La donna molto spesso, una volta che si trova davanti all’elemento “sfigato” lo vuole a tutti i costi accogliere comunque sia. Questo strano atteggiamento, spesso è capitato anche a me, deve essere una sorta di svalutazione personale più che sensibilità e amore verso gli altri, quelli che in definitiva, con i loro bagaglio d’essere possono portare nella nostra vita ulteriori problemi e infelicità. Penso in definitiva, che tu abbia corso anche dei rischi personali, perchè queste persone spesso “segnate” possono avere dei risvolti di violenza o imprevedibilità inimmaginabili. Il web come mezzo di conoscenza dovrebbe essere disatteso o preso con le pinze. E’ un modo facile per allargare le conoscenze, ma che conoscenze?
Scusate, è partito il messaggio prima che potessi finire.
mia figlia adesso sta riprendendo i rapporti con le amiche, è migliorato il rapporto con la sorella e sta iniziando una attività sportiva. Sono contenta di questo ma mi chiedo se il cambiamento non nasconda invece qualcos’altro. Tra le altre cose scopro, attraverso i loro messaggi passati, che l’allontanamento dalla migliore amica , da sua sorella e da noi è stato indotto da lui, e inoltre racconta in giro che lei non ha genitori, ma che i suoi genitori veri sono quelli di lui.
Ci chiediamo dove abbiamo sbagliato e soprattutto cosa possiamo fare. La strada intrapresa è quella giusta.?
Lui ci ha chiamati al telefono una settimana fa e non ha mostrato alcun dispiacere o pentimento per quanto è accaduto, anzi ha cercato di far ricadere tutte le responsabilità su mia figlia, dicendo inoltre che sapeva che mia figlia faceva cose sbagliate e che lui la stava aiutando a superare tutto, negando persino le foto spedite da lui, negando l’evidenza! È possibile che questo ragazzo sia così convinto di ciò che dice da credere che noi possiamo credergli così, ciecamente? E inoltre come può mia figlia non vedere ciò che a noi è così evidente? Lui presenta secondo il vostro parere dei tratti di riferimento al narcisismo di cui si parla qui, nonostante la sua giovane età? Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Vi ringrazio in anticipo, spero mi rispondiate presto. Grazie.
Ciao a tutti,
spero che qualcuno possa aiutarmi a capire… Sono una mamma di una quattordicenne al suo primo amore. La storia è iniziata circa 8 mesi fa , il ragazzo frequenta la stessa scuola ma ė più grande, ha quasi 19 anni. All’ inizio ho accettato questa situazione non senza qualche preoccupazione, pensavo però che se mi fossi opposta avrei ottenuto solo bugie da mia figlia per poter frequentare questo ragazzo. Ho quindi fatto un discorso molto chiaro con mia figlia anche in merito ad eventuali rapporti sessuali. Credo che la comunicazione con i figli sia fondamentale, mantenendo comunque il proprio ruolo genitoriale. Mia figlia mi disse che non aveva alcuna intenzione di avere rapporti e io ho voluto darle fiducia. All’ inizio di questo rapporto lui chiedeva spesso a mia figlia cosa io e mio marito pensassimo di lui. La cosa mi sembrava molto strana, pensavo che fosse un insicuro. Col passare del tempo mi sono resa conto che oltre ad essere maleducato era anche bugiardo . La cosa pazzesca è ché raccontasse bugie assurde e senza un nesso logico anche a noi o che facesse richieste strampalate come farsi uno shampoo a casa mia la prima volta che è venuto qui…. man mano che passava il tempo mi sembrava sempre più strano!! Ma ovviamente queste stranezze non erano percepite da mia figlia. Il rapporto va avanti e cominciamo a percepire dei cambiamenti caratteriali in nostra figlia: diventa più irascibile e permalosa, litiga spesso con la sorella, si allontana dalla sua migliore amica… finché un mese fa scopro che tra loro ci sono stati dei rapporti sessuali, persino a casa sua, con i genitori di lui in casa!!! Sono sconvolta e arrabbiata, le avevo dato fiducia e lei invece non me ne aveva parlato. Mi chiedevo come mai visto che era sempre stata giudiziosa e mi diceva sempre tutto! Ne nasce una discussione molto forte e lei ad un certo punto esce dal bagno con un rasoio … scopriamo poi che avrebbe voluto farsi dei tagli sul braccio per aiutarsi a superare il dolore emotivo che in quel momento sentiva. Le prenoto immediatamente un incontro con una psicoterapeuta con la quale adesso segue un percorso volontario, e cimincio ad indagare. Scopro che quella pratica autolesionistica gliela aveva trasmessa lui con tanto di immagini, che i rapporti erano stati indotti con la persuasione che se non esce sangue conserva la sua verginità, gli inoltra moltissime foto sue , le cosiddette selfie, anche foto in cui lascia intravedere le sue parti intime, le parla in modo pornografico per ottenere ciò che vuole… il mio istinto non si sbagliava! Inutile dire che stanno ancora insieme, ma che si vedono solo a scuola. Si sentono al telefono ma non mi chiede di uscie
Posso solo dirle che fa bene a richiedere informazioni e consulti specialistici. Ma le dico anche consideri che è un’età ove posso avvenire atti e condotte tendenzialmente borderline e disequilibrate, le quali però con molta probabilità sono transitorie e risolvibili. Bisogna sempre avere tanta fiducia nell’Angelo Custode dei ragazzi, cioè nelle loro forze buone e profonde. Bisogna pensare di rivolgersi al loro ‘spirito interiore’ che li abita e che può condurli anche ad esperienze e gesti burrascosi, ma per un fine volto alla conoscenza di se stessi e al bisogno di autenticità, di amore e di vita. E’ questo spirito buono che bisogna aiutare a vincere su quello negativo. Se il o la ragazza percepiscono il genitore come colui o colei che vede, giudica e si spaventa delle sue parte cattive, si convincono di essere ‘solo’ cattivi e quindi cadono in una spirale autolesiva dovuta a sensi di colpa inconsci e a crisi di identità. Mantenere la consapevolezza che la loro furia, i loro turbamenti, sono una lotta interiore tra il bene e il male e che bisogna avere fiducia, speranza e certezza nel bene, fiducia che gli adulti devono comunque preservare accesa per il bene dei loro ragazzi. E’ difficile, lo so. A volte si può cedere allo sconforto, all’ansia ed anche alla rabbia, ma è fondamentale superare questi momenti, umanizzarli, far comprendere che sono debolezze che anche una adulto può avere, ma che poi ha la capacità di riconciliarsi, comprendere e andare avanti con volontà e amore. Certamente bisogna proteggere e contenere gli adolescenti ‘in crisi’ (sia quando sono espresse con gesti evidenti e sia quando sono taciturne, sommerse, apparentemente tranquille). Talvolta i no, i limiti, il non dargliela vinta, sono necessari, e fanno parte di una normale funzione genitoriale. In ogni caso è importante non mostrarsi troppo affranti, deboli, preoccupati, interdetti, e invece mostrare fiducia e certezza nelle possibilità degli adolescenti di crescere e compiere trasformazioni positive. Questo li aiuterà. Se vedono nell’adulto troppo sconforto e apprensione si sentono ancora più perduti. Questo non vuol dire mostrare leggerezza o semplicemente sdrammatizzare, ma mostrare la capacità dell’adulto di preoccuparsi senza aver paura, con la certezza di poter fare del proprio meglio per risolvere i problemi, crescere e affrontare la vita con un sufficiente coraggio ed equilibrio anche nei momenti più difficili. Solo così, infatti, i ragazzi con un quadro psicologico problematico potranno contare su punti di riferimento più sicuri e affidabili, e con ciò si darà loro un’indispensabile e insostituibile sostegno per farcela.
E anche questo….:
Le storie con i narcisi….
Sono effettivamente molto comuni in caso di dipendenza affettiva.
Ognuno di noi ha in sé una dose “sana” di Narcisismo, qual’è la distinzione da fare?
Un vero narciso utilizza in modo macchinoso (ma naturale – non si accorge neanche) la realtà al fine di manipolarla e renderla utile a se stesso (o alla sua nevrosi nei casi più gravi). Cosa significa? Significa che gli serve l’adorazione di una o più donne per sentirsi vivo e farà di tutto per ottenerla salvo poi non ESSERE IN GRADO di mantenere in vita l’incontro quando diventa una relazione.
Dico sempre scherzando alle mie clienti che il narciso è perfetto se non ci si vuole impegnare, si viaggia molto e si ha una vita molto occupata: la sua tenuta perfetta sono le due/quattro ore di un incontro amoroso, lì dà il massimo, già il week end lo regge male perchè si perde (perde la sua identità) e di conseguenza abbandona anche la partner.
ECCO A COSA FARE ATTENZIONE:
1 – parla molto ma non accade nulla (diremo faremo sentiremo il suo tempo preferito è il futuro) sognate molto ad occhi aperti insieme ma in pratica non accade nulla
2 – vi promette una settimana a NY ma fa fatica a trovare il tempo per un caffè in piazza Navona
3 – tende alla fuga ovvero non si fa trovare per giorni per poi riapparire fresco come una rosa “ti ho pensata ma non potevo chiamarti”
4 – quando lo avete conosciuto avete pensato “lui si che mi capisce è tutto quello che ho sempre desiderato” si tratta della sua meravigliosa empatia, le prime 3 o 4 uscite con un narciso sono memorabili le ricorderete per sempre peccato che non si trasformeranno in intimità (in una vera relazione progettuale)
5 – il sesso è fantastico di solito fanno molta pratica…:D e comunque sanno intuire molto bene i vostri desideri
6 – improvvisamente vi sentite “strane” come se una forza misteriosa vi stesse facendo fare tutto quello che desidera lui, in particolare accade che magicamente accade sempre e solo quello che desidera LUI mai quello che desiderate VOI – vi capita di spendere soldi energie tempo entusiasmo “per trattenerlo”
8 – siete sempre alla ricerca della riproduzione dei primi magici momenti insieme (il narciso si nutre di nostalgia e la genera anche nella partner)
9 – tende molto spesso ad astrarsi e distrarsi avete l’impressione che sia in un altrove tutto suo
10 – spesso vi fa richieste esplicite tipo “dimmi qualcosa di bello” oppure “trattami bene/fammi stare bene”
COME DIFENDERSI secondo Les Carter:
1 – Non sperate di cambiarli.
Non sperate di cambiarli. E’ la regola numero uno quando si ha a che fare con i narcisisti. Sono convinti di avere sempre ragione, non hanno capacità autocritica e non riescono proprio a mettersi nei panni degli altri. Tendono a manipolarvi suscitando in voi sensi di colpa, rabbia, paura e insicurezza. Instaurano un rapporto di sudditanza psicologica. Il cambiamento in loro non si verificherà mai. Pertanto, è inutile che cerchiate di discutere con loro e che sprechiate energie inutilmente. Per convivere con un narcisista, dovete agire su voi stesse. E cambiare il vostro atteggiamento nei loro confronti per sopportarli al meglio.
2 – Scegliete la libertà.
I narcisisti usano diverse tecniche per tenervi in loro balìa. Fanno leva sul senso del dovere o della riconoscenza, vi fanno sentire in colpa. Tutto pur di costringervi a essere d’accordo con loro. Imparate invece a reagire in modo indipendente da loro, accettando la loro disapprovazione o la loro collera. Se rimanete succubi di un’altra persona, tradite voi stesse. Scegliete allora la libertà che, oltre a essere un diritto, è anche una responsabilità. Sacrificandola, perdereste la vostra stessa identità. Nessuno può vivere una vita soddisfacente seguendo i dogmi di un’altra persona.
3 – Tenete basse le vostre aspettative.
I narcisisti sono sfuggenti ed evasivi, tendono a procrastinare gli impegni e a non mantenere le promesse. Si mostrano amichevoli, ma non si comportano da amici. Non discutono apertamente dei problemi. Fanno valere la loro volontà comportandosi passivamente, ovvero senza mai cooperare con gli altri. Sono molto frustranti. Come reagire? Dovete tenere basse le vostre aspettative. Meno farete affidamento su di loro, meno rimarrete deluse. In questo modo non autorizzerete il loro comportamento irresponsabile, ma farete i conti con la realtà. Dovete imparare ad accettarli così come sono. Ricordate la prima regola: non cambieranno mai!
4 – Non prestate attenzione alle loro giustificazioni.
Non è mai colpa loro. Se tenterete di criticarli sappiate che otterrete solo un effetto boomerang. Le osservazioni che farete loro, ricadranno su di voi. I narcisisti hanno scarsa capacità di introspezione e hanno un forte bisogno di sentirsi speciali, dunque non riconosceranno di avere sbagliato. Non riuscirete mai a dimostrare loro il contrario. Quindi non date retta alle loro “ragioni”, continuate per la vostra strada. Abituatevi a fare a meno della loro benedizione.
5 – Non proteggeteli.
Può sovente capitare che vi chiedano di non parlare dei vostri problemi agli altri. Devono infatti mantenere a tutti i costi un’immagine irreprensibile. Tacendo, loro pensano di potere continuare a trattarvi con prepotenza. Avviene in modo particolare nei rapporti di coppia. Non spetta a loro decidere quanto voi della vostra vita vorrete condividere con un’altra persona. Continuando a proteggere i narcisisti seguendo le loro regole invece che le vostre, non farete altro che prolungare la vostra infelicità.
6 – Siate risolute nelle vostre decisioni.
I narcisisti spesso cercano di manipolarvi usando il vostro senso di colpa. Sfruttano a loro vantaggio la vostra capacità di empatia e di compassione, sentimenti che sono a loro estranei. Per difendervi, dovete allora bilanciare questa vostra tendenza empatica con una salda determinazione. Le lamentele dei narcisisti non devono prendere il sopravvento sulle vostre decisioni. Date la precedenza al vostro buon senso e al vostro legittimo istinto di autodifesa.
7 – Fate ricorso alla rabbia assertiva.
I narcisisti suscitano inevitabilmente rabbia. E’ sbagliato lasciarsi sopraffare dalla collera, ma anche reprimerla perché così si deposita in una piega della personalità e la danneggia causando depressione, ansia, risentimento, cinismo, sfiducia in se stessi… Un modo positivo per esprimere la rabbia è invece l’assertività. Così si difendono le proprie convinzioni e si dimostra rispetto per gli altri. Messa da parte l’aggressività, parlate con fermezza e rimanete coerenti con la decisione presa. La rabbia, in questo modo, sarà usata in modo costruttivo per farti sentire meglio, senza aspettarsi nulla in cambio dai narcisisti.
8 – Smettetela di giustificare le vostre scelte.
Una volta che avete preso la vostra decisione mostrando di essere irremovibili, evitate di giustificare le vostre scelte. Di fronte alla cocciutaggine dei narcisisti, che vorrebbero continuare a manipolarvi, la lite potrebbe non avere mai fine. Inoltre, chi si dà troppo da fare per razionalizzare le proprie scelte suggerisce l’idea di non esserne così sicuro e di potere cambiare decisione in caso di insistenza. Non cadete in questa trappola!
9 – Siate umili, non diventate come loro.
L’egoismo genera egoismo. Se avete a che fare con i narcisisti, attente a non farvi condizionare al punto da diventare come loro. Tutti possediamo una innata tendenza egoistica e il rischio è quello di iniziare a trattare il narcisista in modo irrispettoso. A questo punto l’istinto di autodifesa diventa egocentrismo. Per evitarlo, bisogna concentrarsi sull’umiltà. Chi è autenticamente umile, infatti, è psicologicamente sicuro di sé e non ha bisogno di portare gli altri dalla sua parte. Non vuole essere prepotente nei confronti degli altri, ma allo stesso tempo non permette agli altri di esserlo nei suoi confronti.
10 – Perdonateli.
Gli aspetti positivi del perdono sono molteplici. Vi rende libere di concentrarvi su priorità più importanti della rabbia. Vi incoraggia a non farvi più ossessionare da chi vi ha fatto un torto. Vi permette di guardare al futuro. Non potete controllare i comportamenti e le scelte di un’altra persona, ma con il perdono potete imparare ad accettare e a tollerare i narcisisti per quello che sono.
COME FARE PER USCIRNE
Imparate tutto quello che potete sul narcisismo patologico.
Ripercorrete il passato ricordando e riesaminando tutto nel dettaglio. Questo non significa diventare ossessive: è una tappa necessaria per guarire, perché bisogna riiniziare da capo – ciò che si pensava esistesse in realtà non c’era. Perciò bisogna scoprire cosa c’era davvero – sostituite la strada lastricata di emozioni e ricordi con la dura e incontrovertibile realtà.
Continuate a ricordare e ripetervi che non avete avuto a che fare con una persona normale, che era tutta una menzogna, che non è stata colpa vostra (la cosa più difficile), ma che è capitato a voi, e per questo non c’è una spiegazione..
Metterete in discussione voi stesse, questo è normale: le persone normali hanno una coscienza, si interrogano, si chiedono in quale altro modo avrebbero potuto agire – tutto ciò fa parte della revisione. Cosa avreste potuto fare? Niente. Non sapevate che erano disturbati, lo sapete adesso. Imparate tutto ciò che potete sul modo in cui operano, su come riescono ad agire (è questo il vostro compito) e vi renderete conto che vi hanno manipolato, e che voi siete persone di un altro tipo.
Smettete di mettere in relazione i vostri “difetti” con i problemi della persona disturbata. Qualsiasi incontro con qualsiasi tipo di persona può risvegliare il desiderio di rivedere la propria vita e comportamento, questo è un normale indice di crescita, è un testamento al vostro desiderio e capacità di crescere e trascendere, di andare oltre e fiorire.
Cercate di non psicoanalizzarvi. Fatelo con un terapeuta.
Frequentate persone che sono in grado di offrirvi un appoggio morale senza farvi dubitare di voi stesse; evitate chi intravvede una colpa in voi o nel vostro atteggiamento.
Siate consapevoli che non avete potuto scegliere di incontrare questa persona, che non potete controllare niente, a parte ciò che scegliete di fare e credere. Scegliete di portare a un livello più alto tutto ciò che vi circonda. Scegliete di vivere.
Riparate ciò che è stato danneggiato. Sforzatevi di dare le spalle al male e di dare un contributo per rendere il mondo migliore. Non aspettate di aver superato lo shock per essere gentili con il prossimo, per fare una piccola cosa o pensare un pensiero gentile. Quando ci si rende conto che si può dare il proprio contributo, che il resto del mondo reagisce alle nostre azioni, si smette di ascoltare chi cerca solo i pezzi difettosi in noi, ciò che in noi non va. Ciò che non va in noi è che ci hanno spezzato i cuore, ma questo già lo sappiamo.
Siate consapevoli che anche questo passerà e che dall’altra parte vi attende qualcosa di meraviglioso, qualcosa che adesso non potete nemmeno immaginare. Riuscirete a sorprendere voi stesse. Nei momenti di disperazione, e quando la solitudine sembrerà squarciarvi l’anima, siate consapevoli di non essere sole. C’è chi vi è vicino. Altre sono riuscite a superare tutto questo e ci riuscirete anche voi. E ci riuscirete con la dignità che vi spetta di diritto – nel modo proprio
Straordinario Francesca, è veramente un testo molto chiaro e approfondito. La parte che vorrei consigliare di sviluppare è allora quella relativa all”aggancio’ che la persona che ama un narcisista patologico (vampirizzante) ha inconsciamente dentro di sé (io ho chiamato questo ‘gancio’, questa parte attrattiva negativa: ‘vampiro interiore’). In pratica è come se ognuno di noi avesse al suo interno il ‘calco’ della persona di cui si innamora, e ciò nel bene e nel male. E’ per questo che si resta ‘incastrati’. Se non ci fosse questo ‘calco’ dell’altro, non sarebbe possibile innamorarsi dell’altro, accoglierlo dentro di sé, in modo così forte, unico, speciale, al punto di non poterne fare a meno. Ciò vale anche quando vi ‘è un ‘incastro’ sufficientemente buono, o anche molto buono, ma purtroppo spesso può essere scadente o anche molto cattivo e disturbante. Più lavoriamo a questo ‘calco’ e più riusciamo a espellere chi ci si è infilato negativamente. Bisogna capire con coraggio che in qualche modo nella nostra ombra, nel nostro inconscio più profondo c’è una forma pronta ad accogliere le parti buone e cattive dell’altro. Più l’altro è cattivo e più vuol dire che siamo inconsci di quanto il calco dell’altro dentro di noi è cattivo. Non voglio assolutamente dire che si tratta di una cattiveria cosciente, ma di una parte negativa dentro di noi che non vediamo e che non affrontiamo e che non vogliamo far emergere, proprio perché prevale la bontà , l’amore, l’ingenuità… ma quella parte negativa ospitante un amato negativo esiste e verrà fuori quando incontrerà il ‘vampiro’ che trova la sagoma adatta a lui o a lei (il calco) nel quale può installarsi. Se non ci fosse questa tragica possibilità di incastro tra ‘vampiro’ e ‘vampirizzato’ non sarebbe possibile il sentirsi costretti a mantenere a desiderare la relazione vampirizzante, per quanto faccia soffrire.La terapia dunque si basa in una prima fase sul riconoscimento della negatività dell’altro e in una seconda fase sul riconoscimento della parte negativa inconscia che lo attrae e lo mantiene dentro di sé in modo sempre più tormentoso.
Grazie dottore! E’ quello che sto facendo e devo dire che e’ la parte piu’ difficile. Pero’ sono contenta perche’ grazie a questa esperienza negativa ho potuto avere l’occasione di conoscermi meglio e affrontare la mia ombra e questo non potra’ che farmi del bene. Vi ringrazio tutti perche’ il vostro apporto e’ stato fondamentale insieme alla terapia con la mia psicologa!
Complimenti…Sono le parole che avrei voluto sentire per uscire fuori da una relazione con la mia ex con personalità narcisistica. Il problema è anche che con diverse parole mi avevano avvisato ma io ero troppo innamorato…Bruno
E’ passato piu’ di un anno dalla fine della mia storia con un narcisista perverso e io contonuo a leggervi perche’ mi aiutate molto ed e’ sempre arricchente! Io ho adottato il no-contact assoluto!!!! Ogni tanto il perverso lancia i suoi ami ma io fortunatamente non ci casco piu’! Per fortuna i suoi ami son sempre piu’ radi perche’ ha ovviamente trovato un’ altra piu’ giovane da manipolare!!! Meno male per me!!! Volevo condividere con tutte voi articoli che ho trovato in rete e che oltre a questo blog, mi hanno molto aiutata e che ogni tanto mi rileggo… Vi bacio tutte e grazie al dott. Brunelli!
Perchè la scelta di un partner narciso?
Una nota scrittrice sostiene che ogni donna nella sua vita vive un grande amore infelice ma che questa esperienza può diventare un occasione di crescita e di trasformazione che permette di accedere ad amori più sani.
Innamorarsi dell’uomo sbagliato è un ” incidente di percorso” che capita a tutte o quasi, ma se si resta intrappolate per anni in un rapporto malato o si è attratte solo da uomini inaffidabili ed egoisti ( mentre si considerano noiosi quelli che invece vogliono una storia seria) non si può parlare di sfortuna.
La scelta di un partner narciso (emotivamente arido ma capace di presentarsi al mondo in un modo accattivante) può rivelare da parte della persona che lo sceglie aspetti di fragilità narcisistica e il bisogno di compensare un profondo vissuto di inadeguatezza personale e sociale.
Nella mia esperienza clinica ho potuto constatare come in certi casi la storia con il narciso rappresenti il tentativo di “curare” un autostima vacillante, riuscendo nella difficile impresa di far innamorare un uomo brillante e irraggiungibile , conteso dalle altre donne.
La personalità della” vittima” del narciso
Le vittime dei narcisisti possono essere molto diverse tra di loro per età, esperienze di vita e personalità.
C’è la ragazza timida ed introversa, che non ha ancora trovato la sua strada nella vita e che sogna il grande amore.
E c’è la professionista affermata,determinata e assertiva sul lavoro, ” zerbino” nella vita di coppia.
Non importa quanto le vittime del narciso possano sembrare diverse tra di loro, ad accomunarle è una profonda insicurezza che cercano di colmare attraverso la relazione con il narcisista.
La relazione con il narciso rappresenta un tentativo di acquisire un valore ai propri occhi e agli occhi degli altri conquistando un partner socialmente desiderabile, professionalmente affermato e corteggiato dalle altre donne.
Inoltre quasi tutte le vittime del narciso si trovano in una situazione di solitudine affettiva e relazionale ( per esempio sono divorziate da poco, si sono trasferite in un altra città, ecc) che le rende più fragili e che le predispone ad avere bisogno di un grande amore.
La strategie di seduzione del narciso
A volte la relazione con il narciso inizia con il classico colpo di fulmine, altre volte invece l’inizio è molto più graduale.
Molte donne innamorate di un narcisista raccontano che nei primi tempi della relazione non se ne sentivano particolarmente attratte, anzi percepivano una nota stonata in lui, ma che con il tempo si sono lasciate vincere dal suo corteggiamento romantico e perseverante.
In entrambe i casi, la vittima non si innamora del narcisista per quello che è ma per il modo in cui lui la fa sentire.
I narcisi sono maestri nell’arte di far sentire una donna unica, speciale, bellissima e meravigliosa.
Soltanto specchiandosi nello sguardo idealizzante di un altro ( tanto più se quest’ altro è un uomo affascinante che potrebbe avere tutte le donne che vuole) lei sente di poter valere qualcosa.
Lui la guarda come se fosse fantastica e lei si sente fantastica.
Lo sguardo adorante di lui la fa sentire bene con se stessa anestetizzando i suoi sentimenti di disistima contro cui combatte da sempre.
All’inizio della relazione i narcisi sembrano promettere alla partner un amore da romanzo, travolgente e passionale.
Non è infrequente che nel primo mese di frequentazione i narcisisti facciano delle promesse impegnative, si dichiarino innamorati o addirittura, parlino di un futuro insieme.
Queste dichiarazioni premature dovrebbero essere valutate molto criticamente perchè indicano una personalità immatura, facile agli entusiasmi ma che si stanca con altrettanta facilità.
La vittima del narciso si lascia invece abbagliare perchè condivide con il narciso una concezione adolescenziale dell’amore che mette in primo piano le forti emozioni e il feeling sessuale, non considerando altri aspetti più importanti ai fini di un rapporto duraturo.
Non amore ma idealizzazione
La vittima del narciso è convinta di amarlo alla follia, spesso però non è l’uomo reale che ama ( anche perchè i narcisi non si fanno conoscere) ma la fantasia che ha di lui.
In non pochi casi la vittima è innamorata dell’ immagine accattivante che il narciso riesce a trasmettere al mondo senza riuscire a vedere l’egoismo e l’aridità emotiva che si nascondono dietro la splendida facciata.
Imparare dal narciso
Qualsiasi incontro con un altro essere umano rappresenta un occasione, di arricchimento, confronto e crescita.
Sono convinta che questi aspetti siano presenti anche nella relazione con il narcisista.
Siamo attratti da una persona perchè possiede delle qualità che ammiriamo e che ci mancano.
Qualità che abbiamo bisogno di sviluppare e di integrare nella nostra personalità.
Il narciso spesso è una persona brillante, professionalmente realizzata, che sa muoversi nel mondo.
Chi sceglie un partner di questo genere ha spesso un forte bisogno di autoaffermazione di cui non è consapevole e che vive attraverso di lui ( per esempio una donna esprime il bisogno di avere successo e di essere ammirata diventando la moglie di un professionista affermato).
Un altro aspetto dei narcisi che le vittime trovano affascinante è l’ approccio edonistico e autoindulgente che molti narcisisti hanno verso l’esistenza.
Il narciso fa solo quello che gli piace, quando ha voglia e non si fa problemi a dire di no, diventando a volte irresponsabile.
Questo approccio leggero alla vita può essere d’aiuto a molte vittime del narciso che sono fin troppo responsabili, serie, abituate sin da piccole a farsi carico di tutto e a pianificare tutto con poco spazio per il divertimento.
Buonasera tutti,
Non riesco a non scrivere perché corte consapevolezze e certi cammini richiedono molto tempo e sofferenza interiore. Mi sono allontanata dall’ uomo che ha cabiato la mia vita (non.solo perché abbiamo un bambino) ma per le sofferenze che mi ha arrecato stargli accanto per anni prima di rendermi conto del.disturbo che avesse. Ora con la mia consapevolezza sto uscendo dal.tunnel dei sensi di colpa di una famiglia in frantumi ma ciò che ancora mi fa soffrire sono le incomprensioni da parte di parenti e amici che per “ignoranza” liquidato la situazione come una mia scelta superficiale nello scegliere il partner di vita.
ti capisco anch’io ho affrontato tema con mia madre che non faceva che criticarmi
penso di stare sulla buona strada è tornato ancora ma pur soffrendo gli ho tenuto testa e spiegato le mie ragioni di come ho sofferto e di come mi sia sentita dopo l’abbandono.Lui mi ha gratificata con parole dolci dicendomi di come io rappresenti la sua isola felice ma il tutto è opportunistico è di nuovo in crisi con l’attuale compagna e teme la solitudine.Poi approfondendo un pò viene fuori tutto quello che qui ho imparato lui si gratifica con me ma poi mi lascia perchè insicuro da un parte e dall’altra desideroso di una gratificazione maggiore è un a smania che ha e che lo porta a distruggere ogni reazione io ormai sono lontana e addiruttura mi sento tesa con lui e paurosa della sua indole violenta
Salve dottore,
bellissimo articolo,complimenti.
Quello che mi accade è che ho capito di avere questo forte vampiro interiore,e anche una parte buona,per questo a volte agli occhi altrui appaio come un demone dalla doppia personalità,pericolosa,subdola,falsa.Ma quello che non capisco,io so di non essere così,ma di fatto questo vampirello non riesco a domarlo…lei dice che non bisogna farlo..lui non vuole essere domato,anzi si arrabbia e si ribella,ma come faccio quando ad esempio il vampiro mi comanda di cercare l’ex narcisista,di scrivergli ancora,di sperare in un ritorno,in una spiegazione,delle scuse e la mia parte buona dice di no,che è tutto inutile,ma vince sempre il vampiro-demonio? anche quando nelle relazioni amicali,familiari sento di essere nel giusto in un conflitto invece di ritirarmi e adoperare un sano SILENZIO comincio ad attaccare quella persona,dirgli tutto ciò che penso fino al massacro e anche se ha palesemente torto ,passo invece io dalla parte del marcio?é questo scendere a patti che non capisco e il mio terapeuta credo non abbia fatto un buonissimo lavoro…la mia psicoterapia è durata tre anni e più…ed ora non posso riniziare tutto da capo con un altro,è veramente non fattibile per me,in tutti i sensi,economico e di stanchezza,fatica,tempo,dolore.Magari è colpa mia,di entrambi,sua..non so…sono arrabbiata con lui perchè se mi ha portata nell’inconscio buio e tormentato,mi sento come se mi avesse lasciata lì….lui ha detto che era finita la psicoterapia…e che se volevo qualche volta rivederlo per un consulto sporadico,andava bene…ma io non sto affatto bene!
Mi aiuti a capire come procedere,cosa posso fare…posso farcela ora da sola? visto che ho compreso il problema,con le letture di blog come questo….
La saluto con affetto e stima.
Grazie.
E’ normale riprendere un po’ di psicoterapia per elaborare parti che sono rimaste in ombra. E’ anche normale poter cambiare lo psicoterapeuta e considerare che, sebbene vi siano rimaste certe parti in oimbra si è fatto un percorso insieme di crescita.http://www.youtube.com/watch?v=evWvTAb1BIU
Per un a riflessione su un pqarticolare approccio al ‘vampiro interiore’, che è una metaforo del nostro conflitto inconscio che ci può destabili
Comunque, per quello che è il mio campo, consiglio quando sarà possibile di proseguire uno sforzo con la psicoterapia. Un caro saluto.
Come ti capisco Gloria, sono anch’io in terapia, spesso sento di aver compreso tante cose, tutto mi sembra chiaro, di aver integrato tutto, rileggo l’articolo del Dr Brunelli, e mi sento bene perchè non mi sta cercando,provo un senso di Libertà che definirei quasi Letizia talvolta, e poi puff..salta fuori quella “bambina” spaventata, scioccata per questo distacco brutale , avvenuto cosi, improvviso, per motivazioni che non ho capito, mi ha detto di non fare domande che tanto io non ci posso fare nulla, si c’è stato un evento esterno che lo ha causato, ma era qualcosa che avremmo potuto affrontare insieme, gestire insieme, ma un NOI non è mai esistito, c’è sempre stato solo un IO, il suo IO grandioso e superiore a tutti. Mi faceva credere ci fosse un NOI, che ci fosse una continuità per noi , sempre lo manifestava, me l’ha fatto credere per più di 7 anni!!E allora riprende l’agitazione, perchè non mi cerca più, perche? Riprende l’ossessione, la rabbia, la voglia e la speranza che gli vada tutto male. E’ un continuo passaggio tra male e bene. Abbiamo fatto le vacanze insieme ad Agosto e tutto sembrava normale, come faccio a farmene una ragione??? Dr Brunelli come faccio a richiedere l’approfondimento degli argomenti consigliati? Grazie infinite e un abbraccio a te Gloria
Barbara il blog è pieno di approfondimenti… c’è già davvero troppo lavoro di ricerca e diffusione per me. Invece chiedo aiuto nel partecipare con solidarietà e aiutarsi con scambi di idee ed esperienze… E poi anche è importante cliccare su share per condividere gli articoli sulle vostre bacheche di FB Twitter, ecc. Grazie
Avevo inteso che ci fosse il modo di ottenere degli approfondimenti generalizzati e/o personalizzati sugli argomenti elencati sopra , fuori dal blog, tramite una richiesta specifica (via email a un certo indirizzo, a un telefono o qualcosa di simile) a pagamento.. mi sono espressa male :-)
Ormai gli approfondimenti sono nel blog e gratuiti. Altri elementi si possono acquisire solo chiedendo un consulto terapeutico. Per gli accordi relativi alla parcella e alle modalità è necessario telefonarmi in orario lavorativo. Cordialissimi saluti.
Barbara il blog è pieno di approfondimenti… c’è già davvero troppo lavoro di ricerca e diffusione per me. Invece chiedo aiuto nel partecipare con solidarietà e aiutarsi. E poi anche è importante cliccare su share per condividere gli articoli sulle vostre bacheche di FB Twitter, ecc. Grazie
Buonasera Barbara,
mi permetto di scriverti con l’intento di aiutarti ad uscire dalla palude.
Da quello che percepisco di te, vedo che al momento sei unicamente concentrata su di lui.
Ecco, perdonami se sono schietta, ma stai sbagliando: con tutte le forze di cui disponi, devi importi di concentrarti adesso prima di tutto su di te. Altrimenti assecondi nuovamente ciò che questi personaggi fanno usualmente, ovvero consumare, rubare la nostra vita a nostra insaputa per arricchire la loro.
Chiediti perchè tieni così tanto ad una persona che ti ha maltrattata e così poco a te, e da questa domanda inizia a camminare sulla TUA strada.
La tua curiosità è legittima, ma non metterti in testa che solo lui ti darà la risposta. Perchè la risposta che cerchi non te la darà mai lui, quella risposta è già dentro di te.
Cerca di impiegare l’energia che hai e che riconosci come rabbia in altri pensieri: io ho iniziato a studiare, ho acquistato tanti, tantissimi libri, ho letto tantissime pubblicazioni per capire da sola chi avevo amato. Ci ho messo tempo, ma così facendo è stato possibile capire me stessa ed anche l’importanza del percorso psicoterapeutico che stavo e sto ancora affrontando.
Ricorda che tu non hai bisogno del suo amore: tu credi questo adesso, ma in realtà tu hai bisogno di colmare un vuoto dato dall’amore di te e per te, che hai perso per strada. Questo capita, succede molto spesso quando abbiamo vicine persone simili: siamo noi che le attiriamo. Noi, con le nostre debolezze, lasciamo la porta aperta, e chi entra non è sempre detto che ci faccia del bene. Tanto più se, accorgendocene, lasciamo pure che la violenza accada, continui…
Con ciò non voglio dire assolutamente che la colpa è nostra, però abbiamo un inconsapevole concorso di colpa nel dolore che ci affligge, e questo concorso deve essere intercettato e corretto.
Per la mia esperienza, ti posso dire che se decidi di intraprendere questa strada, se decidi di conoscere quella bambina di cui parli, in taluni momenti la vita potrà apparirti difficile, impossibile, perchè vedrai cose di te e di chi ti è stato vicino che ti faranno soffrire. Potrà anche essere che tu debba staccarti da qualcuno o qualcosa del tuo passato e questo può rappresentare un’altra fatica da sopportare sulla via della guarigione.
E’ ciò che è successo a me: nella mia storia, il tutto è partito da un uomo che ho frequentato, un narcisista con tratti borderline. Uscita da quel tunnel, ho voluto capire perchè mi fosse successo ciò… bè, quel che ne è uscito dopo è stato ben peggio, purtroppo…
La bambina che c’era in me aveva un padre altrettanto, se non di più, narcisista (questa volta con tratti paranoidi). Quella bambina, per superare l’odio e le angherie del proprio padre, ha reagito come solo i bambini possono fare: negando il male e credendo nel proprio ideale di padre perfetto.
Quella bambina, crescendo, ha poi sepolto la vera realtà – congelando le proprie emozioni – nei meandri della propria storia. Quella bambina, violando le sue ambizioni, puntava solo ad esaudire le richieste del padre, che non cessavano mai. Quella bambina, era frustrata: perchè non si sentiva mai all’altezza dell’amore del proprio genitore, e dunque, il senso di colpa la logorava.
Quella bambina cercava nei propri compagni le caratteristiche del padre, caratteristiche che poi riadattava all’ideale che lei si era fatta…
Ho rischiato la vita, nel luglio scorso. Questo fatto ha spezzato il circolo vizioso.
Prima ho combattuto contro il fantasma del mio partner aguzzino e poi, quando ho finito con lui, mi sono scontrata con colui che mi ha messa al mondo.
Sto ancora combattendo, perchè proprio chi mi ha fatta nascere, sta ancora compiendo i suoi delitti. Più meschini e sporchi di prima se posso dire. Ma la differenza, rispetto al passato, è che ora conosco me stessa, ho rispetto di me ed ho una ragione per scontrarmi con chi mi rinnega, con chi desidera cancellarmi: perchè quando ti opponi alla violenza, si manifesta la vera identità di questi manipolatori. Ed è un’identità infernale.
Fa male, fa veramente molto male, ma – anche quando l’abominio si presenta ai miei occhi e alle mie orecchie – non ho più paura. Non ho più timore di “non potercela fare”, non ho più la necessità “di essere amata da lui”, perchè quel vuoto è ormai colmato.
Il percorso che ho fatto mi ha insegnato che posso credere in me stessa, nelle mie capacità e nella mia vita. Ho capito che devo regalarmi un’esistenza fatta di serenità, gioia, amore e rispetto per e di ciò che sono: ed è per questo che sono in guerra, per non rinunciare alla mia felicità.
Anche se oggi devo toccare con mano la sua pazzia (e ti assicuro che è vero quanto si dice: più avanti vanno nel loro narcisismo, più peggiorano e non hanno via di scampo), non sono pentita di quanto ho fatto. Anzi, sono orgogliosa di me.
Non serve che tu gli auguri il male. Il Dott. Brunelli aveva scritto qualcosa di molto interessante sul punto, che io stessa posso dirti di avere visto con i miei occhi: loro davvero vivono l’inferno, il problema è che non se ne rendono conto, per questo sono loro stessi infernali. Perchè per loro l’inferno è qualcosa di normale, e, in quanto tale, è normale che anche chi li circonda viva la stessa cosa.
Staccati, cara Barbara, da questo futuro finchè sei in tempo: abbiamo tutti una data di scadenza, solo che non la conosciamo.
Allora non perdere tempo, cerca la tua felicità con ogni forza e lotta per questa.
Un caro saluto a Te ed al Dott. Brunelli,
Serena
Grazie per i saluti, per le vostre testimonianze solidali e i vostri interventi utili incoraggianti e sinceri. Dobbiamo aiutarci a capire. Non si gioca con il cuore delle persone. L’amore è la forza più importante che abbiamo, dobbiamo averne cura e aiutare a guarire dalle sue afflizioni.
Grazie infinite a Serena e Francesca per i preziosissimi commenti e racconti del proprio vissuto , è tutto molto utile per acquisire sempre maggiori consapevolezze e capire quanto numerosi sono, purtroppo, i casi di questo tipo, ma soprattutto quanti i successi per uscirne col proprio lavoro su se stessi.
Non ci si sente più così disperati e soli, anzi.. Grazie di cuore a tutte e un caro saluto al dr Brunelli che con questo blog permette al bene e alla guarigione di diffondersi
Per le tematiche di ricerca su Narcisismo patologico e Ferita Narcisistica segnalo nel link in fondo a questo commento i seguenti miei video:
Seminario RELAZIONI PERICOLOSE
Università Europea di Roma 10/11 ottobre 2014
Intervento di Pier Pietro Brunelli Psicoterapeuta : Devianza e andamenti delinquenziali nelle dinamiche borderline e narcisiste di coppia.
https://www.albedoimagination.com/2014/10/relazioni-pericolose-video-conferenza-di-pier-pietro-brunelli/
Mi raccomando consultate anche gli altri ‘faticosissimi scritti e studi’ sulle dinamiche narcistiche e borderline di coppia. Sono offerti gratuitamente al fine di divulgare, riflettere, aiutare, far partecipare tutti, stimolare nuove ricerche. Perciò partecipate con solidarietà , con la vostra testimonianza e interagendo per aiutarsi. E poi cercate di condividere con Facebook e altri social sulle vostre bacheche. E’ importante affrontare questi temi e ciascuno anche con un piccolo gesto di condivisione può aiutare a diffonderli. Ecco l’ultimo articolo su TRAUMA AMOROSO E FERITA NARCISISTICA https://www.albedoimagination.com/2014/10/trauma-amoroso-e-ferita-narcisistica/
Ciao a tutti, sono Barbara e mi trovo fuori dalla porta sbattuta in faccia dopo sette anni e mezzo di relazione con un “fidanzato” col quale si è molto parlato di futuro insieme, dedicando negli ultimi anni fine settimana a visitar dimore ma senza mai concludere nulla, non avevamo fretta d’altra parte Io ho due figli da un precedente matrimonio, ormai adulti oltre i 20 anni, ma non ancora autonomi economicamente, e dopo diverse esperienze relazionali che cosideravo poco sane ora mi sentivo in una “realta” che ho sempre definito più concreta e seria, pur se con una persona ipercritica, perfezionista, intrusiva, piuttosto fredda e non affettuosa, ma..meglio cosi pensavo, rispetto ai precedenti.. spesso mi faceva bei regali (il suo ceto sociale è diverso dal mio), fatto vacanze insieme ma soprattutto dando un senso di continuità alla relazione a parole, con tanti Ti voglio bene..Ma le manifestazioni di affetto e interesse dei primi tempi sono andate via via scemando, in un tempo comunque costellato da microtrumi di abbandono ingiustificati (per i motivi più assurdi) ai quali non ho dato la giusta rilevanza, per paura di perderlo. Oggi sono diventata una palla al piede, per circostanze non ancora chiare il Narciso è stato defraudato del suo ruolo di Capo, il migliore, il più brillante, geniale, eccellente di tutti in azienda (è un continuo evidenziare e sottolineare la scarsità altrui rispetto alle sue capacità eccezionali) e quindi non trovando una situazione lavorativa a lui adeguata fuori dal contesto attuale non lontanto da qui, ha deciso di ampliare la ricerca, con la possibilità di andarsene dovunque altrove e allora, via, la sottoscritta è diventata un impedimento, una palla al piede, e senza alcuno scrupolo ne dispiacere negli atteggiamenti (ma grande cinismo e freddezza) liquidata in quattro e quattr’otto (una settimana al rientro delle vacanze estive apparentemente tranquille e senza problemi). Che indicibile morte nel cuore.
Io sono stato brutalizzato da una persona probabilmente affetta da dnp che mi ha ridotto ad essere un quasi invalido ….ma le mie responsabilità sono enormi, chiunque abbia un minimo di autostima non si sarebbe fatto distruggere cosi’……il problema sta in noi fin dall’inizio di una storia amorosa non permettiamo mancanze di rispetto…..quando questo avviene si aprono autostrade per persone malate di dnp.
Ciao Marco. Parli di invalidità e mi dispiace davvero tanto per la sofferenza che hai dovuto sopportare e che ancora forse sopporti. Mi fa piacere però sentirti equilibrato nell’essere riuscito ad accettare anche le tue responsabilità, che ti aiuteranno certamente a stare meglio. Quello del confronto con le proprie responsabilità è un passaggio che anch’io, ringraziando intimamente anche gli altri e qualcuno in particolare, sono riuscita a fare e al quale (il confronto con le proprie responsabilità) tornare costantemente come risorsa e fonte di pace, che scaturisce da un senso di forza ed equità raggiunto, del tipo, anch’io sono responsabile di quello che sta capitando e siccome sono responsabile, posso fare qualcosa per modificare la mia realtà. Ti auguro una completa guarigione e la possibilità e che tu possa trasformare in positivo, per te e gli altri, la conoscenza che oggi hai del male e di come inconsciamente lo possiamo alimentare.
Grazie
Sisi
Cercasi Sisy affettuosamente. Dada.
ho da poco realizzato di avere a che fare con un uomo profondamente narcisista.
Ho trovato l’articolo per molti versi illuminante… ho bisogno di approfondire e capire meglio alcuni aspetti che ho trovato come note all’articolo stesso, mi può aiutare?
Le riporto di seguito:
PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
e qual è il modo migliore per affrontare persone di questo tipo in un momento in cui si è ancora profondamente coinvolti ma, nello stesso tempo, già irrimediabilmente feriti?
grazie
Ciao Vale, io penso che il bisogno di ricevere spiegazioni dalla persona amata che all’improvviso ferisce profondamente sia naturale. Ma quando il bisogno diventa appunto disperato e lo diventa nella misura in cui, le spiegazioni, che sempre arrivano per diverse vie, i silenzi, le ingiurie, l’ambivalenza perversa, lo stato degli amici e dei parenti vicini, la confusione interna, il dolore, non vengono accettati come spiegazioni dell’esistenza del male. Ovvero, se accadono queste cose nella mia vita, vuol dire che il male c’è ed esiste e quello che mi sta capitando è male! Questo certo può renderci disperati e lì può iniziare il lavoro su noi stessi e sul perché abbiamo avuto bisogno di incontrare il male così da vicino nella nostra vita. Ma, nel tempo che passa, il disperato bisogno di insistere nell’ottenere spiegazioni dal persecutore, secondo il mio parere, inizialmente ha a che fare col disperato desiderio di tornare ai sentimenti di beatitudine vissuti nell’amore, poi si trasforma in precisa volontà di ottenere, nel persecutore, l’ammissione della propria cattiveria, magari con la promessa che il male non accadrà più, oppure se di tempo ne è passato troppo, fino a lacerare definitivamente la nostra capacità d’amore (cosa che dovremmo preservare invece con molta cura), la famosa disperata ricerca di spiegazione si trasforma in precisa volontà che l’altro si ravveda, perché a noi non sta bene che il male esista. Con tutto il dolore nel corpo e nell’anima che crescono alla pari di questa disperata ricerca di spiegazioni, siamo precipitati nella sfida col male. Ma il male dice no, non rinuncio alla mia esistenza e se proprio dovesse riaffiorare in me la coscienza di un tale desiderio, non lo faccio attraverso di te che vuoi costringermi a farlo! Insomma, dopo tutti i segni (apparentemente irrimediabili, ma non lo sono) che ci portiamo addosso, non serviamo nemmeno a fare si che il persecutore si ravveda. Una bella fregatura!! La rabbia e l’orgoglio ferito salgono a dismisura in un vortice infernale che attira le energie rimaste nell’ennesima ricerca disperata di spiegazioni. Esiste un punto zero per tutti. C’è chi ne esce e chi no. Dipende da quanto si legittima in noi l’accanimento e la sfida. Credo di averti dato la mia personale risposta, in cui è contenuta anche quella della tua seconda domanda. Infatti sono collegate.
Per quanto riguarda il come fare ad affrontare persone che si trasformano in persecutori, dipende da tutte le particolari circostanze che descrivono, in questo caso, la tua situazione (che nessuno oltre a te qui conosce) e non credo esistano modalità generiche che vadano bene per tutti.
Ti auguro di ricevere beneficio dalle letture e articoli contenuti in questo blog.
Sisi
Buongiorno Dottore mi sono imbattuta questa mattina in questa pagina e avrei bisogno di capire come aiutare una persona che è mio fratello vittima di una donna che rispecchia le caratteristiche della vampira affettiva.
Siamo disperati vorremmo aiutarlo ma non sappiamo quale posizione è giusto prendere lui riconosce certe cose ma ne parla di sicuro con lei e lui cambia versione e idea.
Lei sta annullando lentamente tutti i suoi riferimenti sta creando intorno a lui terra bruciata, lui ha iniziato a comprendere che è una persona con tanti problemi e si è allontanato da lei ma lei adesso lo ricatta lo minaccia addirittura facendogli recapitare un esame di BHCG che dice che lei aspetta un figlio …… lei sa che noi della famiglia abbiamo capito chi è lei e che stiamo cercando di aprire il più possibile gli occhi a lui, che però si convince di cose assurde senza senso, dice cose che poi dice di non aver mai detto, quindi lei sta attaccando anche noi forse cercando una reazione per diventare vittima ulteriore ? ha inviato la copia dell’esame della gravidanza anche a noi fratelli. Qualche giorno fa quando della gravidanza ancora non si sapeva lui ci ha comunicato che sarebbe tornato con lei e uno dei fratelli ha chiesto a lui la cortesia di rispettare la sua richiesta di non frequentarla. Lui ha detto va bene conoscendoti ti comprendo. Dopo poche ore ha richiamato con un altro tono di voce e una determinazione cercando di imporre a tutti la frequantazione con la sua compagna, al che li è scattata la lite con chiusura del rapporto.
Lui ora dice di aver perso il legame più forte della sua vita e che per questo forse rinuncerà ad un figlio da questa donna …… Il suo stato è pessimo !!
Noi siamo nel panico, le chiedo cortesemente di aiutarci nel dirci come dobbiamo comportarci, accettare questa cosa oppure la strada dell’opposizione è quella giusta ed è il modo se lui dovesse decidere di lasciarla per allontarlo da lei definitivamente ?
Avere un figlio da una donna così ???
Mi scuso per l’ esposizione forse poco chiara e frettolosa ma in questo momento in tutti noi prevale la paura di un gesto estremo.
La ringrazio anticipatamente se riuscisse ad aiutarci.
Patrizia
Per un aiuto maggiore e più specifico, oltre a quello possibile e che c’è già con il blog, è indispensabile avere almeno un colloquio diretto per valutare insieme cosa sia davvero possibile fare.
Ciao a Tutti. Rispondo a marco come spunto per dare il mio contributo alle nostre riflessioni. Marco sai cosa?! Io ho una personalità molto forte, ed un carattere altrettanto determinato. Sono una ragazza carina, indipendente, brillante e decisamente intelligente, ma soprattutto sono una persona molto consapevole di se stessa e delle proprie scelte, limiti, potenzialità. Sono insomma, una con una sana autostima. Eppure, eppure…. Ci ha messo anni, come una goccia cinese per distruggermi; era la sua missione di debole quella di sentirsi finalmente forte. Lui, la forza, non la misura con il coraggio, con l’indipendenza mentale, con i valori la chiarezza la lealtà ecc.. Lui la misura con quanto riesce a far sentire più debole di lui un “forte”. E ci è riuscito in pieno. È un anno che non sono più io, un anno che mi ha lasciata togliendomi tutto, sia spiritualmente che materialmente. Io sono stata cacciata di casa, usata, umiliata, condannata all’esilio affettivo. L’ha cercata ovunque quella ferita narcisistica che negli anni e tanto lavoro su di me avevo consapevolizzato ed imparato ad integrare, ed a perdonare…forse il giorno in cui ha cominciato ad invidiarmi ed odiarmi davvero è stato quando ho voluto condividere con lui la sensazione che finalmente mi sentivo guarita, senza rabbia per i miei, né per me stessa o per qualcuno. Che mi ero perdonata, e tutti i miei cari con me. L’ha incisa con il bisturi questa frase forse, e poi l’ha infettata. Si è attaccato al destrutturare e distruggere tutta la mia famiglia. La mia relazione con padre e madre, le dinamiche interne al sistema, al loro rapporto di coppia. Le loro ferite narcisistiche…. Ha studiato loro per poi, quando era il momento, replicare il modello comportamentale con me. Io rispondevo che era talmente palese che tutta la sua rabbia in realtà non era destinata a me, che qualsiasi tentativo era vano. Però continuavo a mettermi in discussione, e valutavo le sue critiche con mente aperta… E cmq dopo anni passati a pensare che finalmente avevo trovato un uomo che vedeva le stesse cose che avevo visto io nei miei rapporti primari, e che mi aiutava a crescere, MAI avrei pensato che li usasse per colpire il mio bambino ferito. Almeno non a fini distruttivi ma semmai di crescita. Il mio carattere mi ha consentito di tenergli testa per quasi tutta la relazione, contromanopolandolo e mettendolo sempre di fronte alle sue responsabilità. Almeno nel quotidiano. Ma sottovalutavo che come struttura di personalità lui è un sordocieco, un muro. È andato per tentativi con me perché il gioco era duro (non mi sentivo inferiore, non rinunciavo ai miei spazi, non cedevo ai capricci) ma quando ha capito che io piuttosto che scappare (la mia famiglia è molto problematica e sono avvezza alla fatica psicologica), affrontavo la nostra coppia e lui a viso aperto, ha anche capito che il mio punto debole era proprio quello, il non scappare mai, ostinatamente, nemmeno di fronte al sopruso fisico e verbale. E ha capito la semplice verità dietro la mia forza. Che io non l’avrei lasciato. Non sarei scappata da lui, perché lo amavo senza paura, non lo temevo e non lo vodevo mai come pericoloso, mi sembrava sempre un bambino. E per definizione i bambini sono l’espressione della purezza, non della cattiveria. Lo vedevo puro, ferito ma puro. Non perfido, non infido. Almeno, non di proposito. E poi gli dovevo dimostrare che io non lo avrei abbandonato come avevano fatto i suoi… Pensavo che le nostre reciproche debolezze fossero complementari, stimolanti a guarire i nostri bambini feriti. Io ero forte dove lui era debole, e viceversa. E così si è concesso il lusso di uccidermi lentamente… Ma inesorabilmente, fino all’ultimo. Quindi marco, non solo i “deboli” vengono agganciati, ma chiunque può essere una vittima. Perché davvero NESSUNO è così perfetto da non avere paure, debolezze, insicurezze o piccoli difetti. E nessuno è immune da errori di cui porta colpe o il peso. Non credo esista nessuno che non abbia una piccola parte di inadeguatezza dentro di sé. Anche una persona con una buona o sana autostima. La differenza tra un partner sano e “loro”, è che mentre il partner sano EVITERÀ di portare l’attenzione sempre sul problema, o comunque ne parlerà con amore, costruttivamente, loro non perderanno occasione per mostrartelo SISTEMATICAMENTE, prendendo a pretesto qualsiasi cosa per suggerirti che le tue reazioni sono la risultante del tuo trauma. Anche il modo in cui spingi il carrello del supermercato sarà la conseguenza della mancata “guarigione” del tuo Sé. Siamo tutti fragili, tutti attaccabili, almeno tutti noi, Esseri Umani. Tra loro si riconoscono e spesso si rispettano come “pari”, ma intelligentemente non si mischiano. Un vampiro sa che un altro vampiro non ha sangue da succhiare…
Il fatto che mi abbia messo le mani addosso in momenti di ira incontrollata perchè ho osato dire basta agli insulti, alle minacce, alle denigrazioni, tre anni di violenza psicologica di annientamento…basta offendere me e la mia famiglia, basta ribaltare la situazione, basta ferirmi,,,per aver tentato di dirgli questo dopo due anni di ingiurie e maltrattamenti verbali psicologici alternati a momenti idilliaci dove era gentile premuroso e affettuosissimo, e poi di nuovo traditore volgare menzognero e sprezzante…se ci sono stati due episodi di violenza fisica non ho un trauma da narcisimo…va bene non so che trauma ho ma ce l’ho, so che la mia vita non è piu la stessa, so che mi sento morire e non riescco a reagire, so che mi sento debole e che ho bisogno di un confronto ma che se lo cerco mi massacrerà di insulti perchp non è possibile avere un confronto alla ari e civile. So questo e so anche che non ho la minima forza di riuscire a tornare a vivere, mi dispiace per me e per i miei cari, per tutto quello che ho perso…io non ce la faccio, tanta la rabbia ma ancora di piu purtroppo è il dolore. Un abbraccio
Buon pomeriggio, io sono nuova presso questo blog ma ho letto il commento di Cristina fra i vari commenti sopra elencati e ovvio che mi ha colpito più di tutti gli altri quello che ha scritto premetto che non voglio dare giudizi perché penso, per lo meno mi auguro sia così, che tu abbia peccato di “ingenuità”, anche solo nel pensare che un uomo sposato con figli e che tradisce la moglie con non chalance assieme a te (e che tu a tua volta tradisca tuo marito), possa solo “usare la parola ” ti amo” perché qui non ci possono essere sentimenti ma solo una sana attrazione fisica punto. Che pure è durata per anni ora io ripeto non giudico non so come è iniziata la vostra storia e quale è stato l imput che vi ha fatto vivere questa relazione ogniuno di voi due lo sa dentro di se, ora però questa storia secondo me non doveva neanche iniziare quando ci sono di mezzo dei figli e una moglie che comunque viene tradita prova a pensare se tuo marito lo avesse fatto a te come ti sentiresti? E tu dici che lei dopo averlo ripreso non si “concede” per vendicarsi, parole tue, ma tu al posto suo cosa faresti? Te lo ridomando perché tu dici di aver scoperto che lui ti ha tradita dopo anni che ti diceva che ti amava e la cosa ti ha scioccata, a parte che uno così come minimo ha un harem e tu non eri di certo l unica purtroppo sei stata manipolata alla grande, ma poi resta il fatto che qui l ultima parola penso spetti alla moglie che nonostante tutto dopo aver scoperto che era stata tradita comunque lo ha ripreso con se non pensi che lo ha fatto sperché forse ha dei problemi economici e magari lui il tuo ” amante ” non può concedersi di pagare un assegno divorziale perché non naviga nel lusso e comunque ammiro quella donna perché io non so se riprenderei, “indietro”,un uomo che comunque continua a tradire così senza pensare alle conseguenze non c e peggior sordo di chi non vuol sentire e i narcisisti sono sordi e ciechi per cui se a una sta bene di viversi la storia così senza impegno lo ha scelto lei sapendo a cosa andava incontro ma non posso credere che tu non abbia percepito chi era veramente quest uomo….. Uno che comunque la moglie non la lasciera mai gli e troppo comoda! Lo dico perché non è giusto essere manipolati ma nemmeno fare finta di non vedere per fuggire da una realtà scomoda. Un bacio ti auguro di essere serena con tuo marito e se hai dei problemi con lui parlagiene non cercare altrove trovi solo brutte persone dimostra che tu sei superiore e non uguale al tuo ex amante che preferisce scappare dalla verità scomoda e far soffrire sua moglie tradendola con altre donne facendo il comodo suo.
Finalmente sento di essere nel posto giusto per vuotare il sacco. Sono piena di dubbi, sono uscita da questa storia con le “ossa rotte”, sono diventata ossessionata dalla sua immagine nella mia testa. Ho mille domande. La mia salvezza, e la mia condanna, è quella di essere una donna che non si accontenta mai delle apparenze, e che eviscera la verità da tutto, perseverando nella ricerca, fino a che non la trova. Mi ha lasciata un anno fa. Con oggi sono esattamente 365 giorni dall’inizio della fine. E ancora non ho finito di parlare di lui…. e mi faccio rabbia per questo. Sei anni di storia, altrettanti di convivenza. Una convivenza iniziata subito, così come questo grande amore esplosivo. C’era qualcosa che non andava, ma non lo volevo vedere. Ho letto alcune storie, e mi sono ritrovata ovviamente in voi, nelle vostre ossessioni, nella paura, nello sgomento. Ci sono alcune sensazioni “chiave”: la sensazione di essere state stuprate, l’incertezza di ciò che si è diventate, la necessità di capire come “salvezza” per la psiche. Anche io, come una di voi, ho la sensazione che la mia è stata inizialmente una sensazione fagocitante, come se lo stessi “inglobando”, come se lui non fosse altro da me, ma finalmente la mia parte mancante. Mi sono nutrita anche io di lui, e grazie a lui ed accanto a lui sono fiorita ed ho preso coscienza di quella parte di me che non avevo mai potuto esprimere. Era l’unico che sembrava non aver “paura” di me, della mia intelligenza soprattutto. Ne hanno tutti paura da sempre… Tutte le persone che ho conosciuto fin da bambina, tranne pochissimi casi, dopo un po’ diventavano insofferenti, si sentivano minacciati da me. Alcuni uomini dopo qualche uscita mi hanno chiaramente detto che ero troppo intelligente, davvero troppo ingestibile da un punto di vista intellettivo. E se ne andavano. Io mi vergognavo, anche a scuola, io volevo essere come gli altri, io cercavo sempre di apparire “meno”…. perché sentivo che le persone stavano male, mi prendevano in giro, mi chiamavano Piero Angela perché avevo sempre una risposta a qualsiasi cosa. Io soffrivo perché mi dovevo in qualche modo adeguare, e allo stesso tempo mi sentivo come se dagli altri avessi sempre qualcosa da imparare, come se loro avessero in mano un modo di vivere la vita che io non riuscivo a cogliere, una leggerezza, una specie di “inconsapevolezza”. Ma lui no. Lui l’ha vista la prima sera che mi ha parlato, me l’ha detto ed è “rimasto”. Mi dava un rapporto alla pari, ed anzi lui era nettamente superiore su certe cose, dimostrava una coscienza di se e degli altri molto molto molto acuta. Mi sentivo quasi “in debito” per essere stata scelta. Le sue mancanze, evidentissime, erano soprattutto sul piano dell’indolenza, dell’immaturità, dell’assenza di progettualità. Il suo animo artistico mi portava ad giustificare molto le sue palesi mancanze di rispetto in casa, il suo screditare il mio modo di vivere e di essere, così razionalmente maturo ed organizzato, così pieno di obiettivi e di voglia di fare, venivano da me percepiti come saggezza illuminante, una compensazione sana ed equilibrata. Questo chiedermi di abbassare sempre di più il mio livello di richieste, mi appagava masochisticamente evidentemente….. (Sto raccontando tutto col senno di poi ed a libero flusso di pensieri-interpretazioni). Un primo anno decisamente ok. Tra mille note stonate che provenivano soprattutto dalla sua famiglia, cattiva nei miei confronti in modo subdolo, ricattatorio, come se tutto quello che stavo facendo per lui (e che loro se ne fregavano di fare), fosse una minaccia al “sistema” ed al gioco dei loro ruoli. Lui in quei ruoli era la vittima sacrificale delle loro perversioni anaffettive. Io soffrivo della sua assenza di presa di posizione atta a difendere il “noi”, me, le nostre scelte ed il nostro amore. Non capivo allora (non potevo capire), che lui godeva nel vedermi frustrata ed implorante di essere “vista” e “riconosciuta”. E che colludeva con loro…
Rimango incinta, addirittura due sacche, una forse vuota non si capisce. Avevo 27 anni allora ed un forte desiderio di maternità da sempre. Ma non volevo essere egoista ed incosciente, non volevo essere una di quelle donne che ragionano solo per quello che è il loro bisogno senza considerare che un figlio è per sempre, e che sconvolge la vita di tutti, anche dei nonni parenti ecc. Lui con un lavoro precario all’epoca, i suoi che ci trattano come se la cosa non li riguardasse affatto. Non un’offerta di aiuto materiale, oltre che affettivo. Lui non si sente pronto (ma se proprio vuoi…..). Chissà come mi convince non ricordo, abortisco. Strano e vergognoso a dirsi, ma quando è successo, mi sono sentita come se per una volta avessi fatto in vita mia la cosa giusta. Io che sono in genere così forte da sopportare carichi molto pesanti con il sorriso e la faccia nel vento in poppa. Io sempre solare e positiva. Generosa e pulita dentro. Quell’esperienza mi cambia. Io gli dico chiaramente che so cosa significa per molte coppie una cosa del genere, e che sono pronta all’eventualità che la storia finisca, e che l’essere rimasta incinte mi aveva fatto capire di avere davanti davvero l’uomo giusto, da cui volevo dei figli; e che se per lui invece le priorità e le sensazioni erano diverse, che me lo dicesse e l’avremmo affrontata in modo civile e maturo. Ma visto che lui invece non faceva altro che dire che anche per lui era lo stesso, che ero la donna della sua vita e che non immaginava madre migliore di me, gli dico che quella “crisi”, la volevo trasformare in opportunità, e che quindi volevo che la smettessimo di vivere alla giornata, e che volevo degli obiettivi condivisi oltre che personali, perché una seconda volta non volevo trovarmi impreparata. Passano 5 anni, con molte litigate, perché ogni tanto partiva qualche frase glaciale e sprezzante dalla sua bocca, ed io non riuscivo a tollerarla, e come sempre volevo “capire”!!! E lì lui dava il meglio di sé, ed ogni volta mi mostrava la sua saggezza da guru, dove in un modo o nell’altro io mi sentivo sempre in colpa, sempre come se fossi giunta a conclusioni affrettate, sempre a chiedere scusa per questo mio modo di essere. Quelle battute infide si inserivano in un meccanismo comunicativo perennemente inceppato, dove una semplice conversazione su chi dovesse comprare il pane, diventava il pretesto per battaglie psicologiche di interpretazione degli eventi, a dir poco sfiancante…Tutto in modo sempre più ravvicinato. Una pallina su un piano inclinato….inclinato verso il bidone della spazzatura. Io nel frattempo non dimentico, voglio fare tesoro dell’aborto e dei “nostri” propositi, e mi faccio in quattro per cercare di diventare una futura moglie e madre, adulta ed esemplare. Impossibile… se facevo A ero una maniaca del controllo, se facevo B non era abbastanza. In ogni litigata sempre le stesse frasi accusatorie, verso di me, la mia famiglia (il mio tallone d’achille), il mio passato (con gente mediocre secondo lui). Il sesso di fa sempre più perverso nel frattempo. Giochi di ruolo, fantasie sfrenate, assenza totale di ogni freno inibitorio. Il mio amore cercava di far si che fossi una buona amante, ma mi sentivo sempre come se avessi dei limiti da superare, dei traumi irrisolti da cui lui, con la sua disinibizione totale, mi volesse far uscire (ho subito un tentativo di violenza sessuale, ed ho sempre vissuto male il fatto che la maggiorparte degli uomini mi trovasse solo “un bel bocconcino”). Lui faceva leva su tutti i miei traumi, ed io li volevo risolvere, ed in lui vedevo il compagno che mi aiuta a farlo…. Nel frattempo mi espongo anche io, sentendomi libera di fare altrettanto con lui, gli dico che quando si discute evita il confronto, che spesso ho la sensazione che giochi d’anticipo con le parole per non essere accusato di cose che fa lui, gli ricordo che non tollero le manipolazioni puerili, lo metto di fronte all’anaffettvità parentale, e soprattuto gli dico che sembra un bambino ferito nell’anima. Lui non reagisce per alcuni anni. Nel frattempo non so come…..mi ingozza di schifezze da mangiare, dicendomi che l’accettazione di se stessi passa anche dal saper portare in modo disinvolto i chili di troppo. Ed io ne prendo 20. E più mi deformo più lui sembra amarmi e trovarmi bella. Io deliravo di fronte al mio dio. Nell’ultimo anno il crollo. Perdo il lavoro, mi rifugio in molti interessi personali fatti di approfondimenti sulle discipline olistiche, la psicosomatica, la meditazione, la bioenergetica e la psicologia sistemica e transpersonale. Acquisisco molti strumenti di auto aiuto. Ma ho bisogno del suo sostegno. Economico morale… i rinfacci aumentano sempre di più da parte sua, inizia ad essere improvvisamente cattivissimo, violento, a spaccare tutto per ogni inezia o presunta mancanza. Mi dice cose di volta in volta sempre più orribili. Spesso si ferma ad un centimetro dal mettermi le mani addosso. Ma mi provoca sempre, sempre fino allo sfinimento… io ammutolisco, cerco di compensare la rabbia con la calma. Cerco dialogo ma se lo faccio è peggio. Allora accetto il silenzio di chi non fa altro che dirti che tu sei una donna di merda, spregevole, che sei la degna figlia unica di due squilibrati e violenti, che tua madre è ridotta uno straccio per colpa tua e di tuo padre, che hai amici di merda come te, e che sei banale, mediocre… E dopo cinque minuti si mette a cucinare manicaretti chiedendo candidamente: amore penne…o rigatoni?. Accetto le spinte, le violenze psicologiche, che nel sesso poi diventano perversioni a scopo di sottomissione totale da parte mia, oppure con richieste esplicite di sottomettere fisicamente io a lui. Il sesso e la pornografia diventano una costante mostrata davanti a me come “premio” per la nostra libertà di espressione. Una cosa per cui ringraziarlo diceva… Gli occhi si svuotano, per poi tornare ad essere improvvisamente brillanti, ravvivati d’amore…. Mi lascia intravedere sempre sprazzi di perfezione idilliaca in cui tutto fluisce con una facilità estrema, ed io stordita da questo punging ball emozionale, sempre a chiedermi: ma se è così facile stare bene, visto che condividiamo valori, stili di vita, abitudini ed interessi, perché non riusciamo a starci sempre? Cosa glielo impedisce?! Ovviamente sempre più litigi, anzi come gli dicevo, monolitigi, nel senso che litigava da solo contro un fantasma, perché era palese che tutta quella rabbia non era indirizzata a me ma a qualche ferita originaria che avrebbe fatto meglio ad integrare, come cercavo di fare io con le mei. Parto per un viaggio da sola, lui ritiene che allontanarci ci avrebbe fatto bene. Torno e mi dice che mi deve parlare: sei la donna della mia vita, finalmente l’ho capito, ho capito di essere davvero innamorato di te. Ho capito quello che mi dicevi sulle nostre famiglie, ho capito che riempi questa casa e la mia vita. Io gli dico che ero partita per trovare me stessa, e nella ricerca ho trovato lui, come mio compagno di vita e come significato stesso della parola Amore. Cena romantica, sesso tenero ed appassionato, carezze, fiori, lettere d’amore. Dieci giorni nemmeno, si ritrasforma nel mostro…Io non reagisco più, lo tratto come se fosse invisibile. Lui diventa pazzo, non sopporta la mia pace interiore e la mia “buddhità” d’animo, dice. E senza volerlo caricavo la bomba… Che alla fine esplode, e lì i fuochi d’artificio. Mi inizia a parlare di notte, vomitandomi addosso tutta una serie di motivazioni e di accuse sul fatto che non ero abbastanza in nulla, che lo avevo allontanato dalla famiglia (ci lavora insieme e praticamente erano sempre presenti), che lo trascuravo, che mi aveva fatto la cortesia di stare con me invece che con una cretina di 20 anni che gliela dava tutte le sere. Mentre lo fa mi palpeggia nel letto, immobilizzandomi. Per tutta la notte parla e mi tocca… La mattina mi alzo, vado a lavorare, e gli mando un messaggio per dirgli che sono contenta che finalmente mi abbia parlato, che questo rappresentava un nuovo inizio perché io ora ero al corrente dei miei errori (!!!!) e che quindi insieme avremmo potuto lavorarci su. Mi risponde che è finita. La sera mi caccia di casa perché lui voleva il SUO spazio per pensare, e la mia presenza era disturbante. Esco e vago a piedi per ore… lo ritrovo sul divano a vedersi la partita. Gli chiedo di parlare e di spiegarmi cosa esattamente era cambiato visto che fino a due giorni prima mi aveva detto: ti amo talmente tanto che ho voglia di metterti incinta. Lui urla e sbraita, dice che io lo soffoco, lo costringo sempre, che mi impongo. Non vuole parlare dice, ma solo definire gli aspetti pratici, e cioè QUANDO AVREI LASCIATO LA CASA, come fare per RECUPERARE I SOLDI INVESTITI per sostenere me nell’ultimo anno. Io ho una crisi di nervi, convulsioni, mi accascio sul pavimento piangendo ed implorando. Lui prende un bicchiere d’acqua e me lo mette su una mattonella vicino la faccia. Ci sono già passato, dice. Anche mia madre faceva così, e me la sono dovuta vedere da solo a soli nove anni. Passerà. Accende la tv ed alza il volume perché i miei singhiozzi lo disturbavano. Mi alzo, preparo le valigie. Mi dice di non andare e che magari potevamo riflettere con calma. Resto. Lui si masturba davanti a me, pensandomi dice… Lo eccita la situazione. Vuole che mi presti al gioco e se non lo faccio a mia volta rinnova l’intenzione di lasciarmi. Questo gioco per 15 giorni, dove io cerco di scappare appena possibile a dormire sul divano di qualcuno per una notte. Mi concede altre “spiegazioni” sul perché è finita: perché si è accorto di essere cattivo, si è accorto che la nostra è una storia malata, fatta di dipendenza da cui lui vuole guarire (semplicemente sente di essersi legato davvero in quei giorni in cui io non c’ero?), vede il nostro amore come una trappola mortale, si sente soffocare. A tutto questo alterna frasi contraddittorie in cui mi dice che la cosa che lo aveva fatto ragionare era che stavamo per fare un figlio, e l’idea di doverlo rimproverare per comportamenti appresi da una madre con un carattere di merda, erano intollerabili per lui. Che lui voleva essere un buon padre, non uno che dice queste cose. Poi dice che sa che sta perdendo la POTENZIALE donna della sua vita, e che gli devo dare un anno di pausa, e di percorsi separati per ritrovare se stesso, perché solo una profonda integrazione personale di questo vissuto ci avrebbe potuto riavvicinare. Che eravamo sbilanciati, perché io chiedevo 10, ma lui era a -10, e che ci saremmo dovuti rincontrare a zero.La colpa era mia che pensavo solo al mio percorso di crescita interiore, trascurandolo. Aveva sofferto troppo per tornare insieme a me. Mi ha bombardato di foto erotiche per 4 mesi, mi ha promesso ritorni, ricostruzioni. Un giorno, il 4 Febbraio mi venne a trovare nella casa nella quale nel frattempo ero scappata per non stare più con lui, per parlarmi dei nostri percorsi separati, perché si era accorto che effettivamente non era alla mia altezza, non era all’altezza di essere autonomo e saper vivere da solo, e che fino a che non avesse imparato a farlo non poteva essere un marito che da sostegno. Mi disse che ci saremmo ritrovati sicuramente, perché non immaginava nessun’altra donna con cui fare progetti seri, ma che non poteva chiedermi di allattare e contemporaneamente pensare a tutto io. Doveva prima arrivare a guadagnare tanto e farmi stare a casa e provvedere a me. Io ovviamente gli chiedevo perché non potevamo farlo stando insieme tutto questo, ma lui mi diceva sempre che non si sentiva pronto ancora….. Poi andava via e mi ricercava sempre, sempre…. Se provavo a staccarmi mi lasciava cadere nella disperazione per qualche giorno, poi tornava e mi diceva: lo vedi che non sei pronta?! Sei ancora dipendente!! Poi mi chiedeva di mandarlo via io, perché lui non riusciva…. alla fine tutto si è diradato, dopo ben 7 mesi. In tutto questo tempo mi ha tenuto legata a lui per questioni pratiche legate alle cose in comune da dividere, alcuni conti ecc., e così ogni scusa era buona per richiamarmi. Ma io non cedevo…mi sono disperata, sono diventata pazza e malata, ma non l’ho mai cercato per prima. E davanti a lui cercavo di mostrare un’immagine pacifica che crede nelle separazioni civili basate sull’accettazione delle libere scelte dell’altro, un’immagine amichevole. Quando però a fine Agosto mi ha contattata, parlandomi della sua vita, al suo “ci sentiamo allora eh”, sono stata assalita dal panico, e gli ho dato l’aut aut. O dentro a risolvere sta storia, o fuori, niente amicizia finta. Sette giorni dopo, ho ricevuto una telefonata che mi informava che aveva presentato agli amici la sua nuova fidanzata, giovane e molto carina, e che sembrava davvero felice. Ora mi ha chiamata due giorni fa, trattandomi con disprezzo come se fossi una persona orribile. Voleva chiudere con tutte le questioni in sospeso con me. Al mio “si ma tu come stai, bene?” ha risposto che non gli va più di parlare con me, che non me lo vuole dire e che non gli interessa. Ho provato a chiedere cosa fosse cambiato, ma ha avuto una specie di crisi asmatica, simile ad un’altra, sempre di Febbraio, dove dal nulla mi telefonò alle sette di mattina urlando come un pazzo che “si era rotto il cazzo di stare con Dio, perché io sono Dio, sono perfetta e so sempre tutto in anticipo, e che basta, non si può vivere con la perfezione in ogni momento, sono deleteria per la sua salute, e ha paura di me, perché io gli tiro fuori il peggio”. Onde evitare il bis, stavolta ho attaccato.
Scusate il “capitolo” del libro della mia vita, ma vorrei chiedervi se pensate che con quest’altra magari tutto questo peggio che io gli tiro involontariamente fuori, può non emergere. Sono ossessionata dall’idea di aver premuto troppi tasti sbagliati, di averlo costretto ad un rapporto troppo pressante, di averlo reso infelice. Ho il terrore che il figlio che mi ha negato, e che non so se riavrò mai più, visto che ancora mi devo riprendere in mano la mia vita da sola e senza nessuno,lo farò presto con quest’altra, o con un’altra ancora. Ho paura che si sia dimenticato di me, della mi parte bella, e che ora conservi un’immagine deformata e castrante, che lo fa solo scappare lontano. Sembra in fuga da me, come se fossi davvero una droga pericolosa. Ho capito che non mi ha mai amata, ma all’inizio solo sfruttata abilmente perché non aveva una casa, una famiglia, un lavoro e un sostegno, ed io con la mia generosità ho dato disinteressatamente, fin quando le parti non si sono invertite a causa del mio licenziamento. Ho capito anche che è scappato da quest’idea (che per me era sempre più pressante) di fare un figlio, sostenuto e plagiato anche dalla sua famiglia, che non vedeva da sempre l’ora che la nostra storia finisse, per riprendere il controllo. Ho un insano desiderio di rivalsa, di vendetta trasversale; vorrei vedere fallire una relazione dopo l’altra per tutta la sua vita, così mi convincerei che era impossibile riuscire lì dove io ho fallito. Ho il timore di averlo preparato alla vita adulta come una madre con un figlio, che ora che sa correre da solo spicca il volo a costruirsi la sua vita e la sua famiglia. Mi sento come se mi avesse “succhiato” non solo l’anima, ma anche la progettualità, e le istruzioni per l’uso per formare una coppia stabile, pronta per matrimonio e figli. Non so…. ho quasi paura che siano tutti così quando sono immaturi, e magari lui non è malato, ma semplicemente non mi ama più e si è distaccato in questo modo immaturo ed egoista. Magari è solo un lieve narcisismo. Eppure io mi sento traumatizzata e ancora sotto shock dopo un anno, ossessionata da lui e dalla sua vita, come se lui avesse qualcosa che mi appartiene e che non mi posso riprendere. La mia dignità di donna. Che si è umiliata per lui, che si è lasciata plagiare e plasmare, che si è fatta ridurre in una dipendente affettiva. Con l’ultima telefonata per fortuna ho toccato il fondo, ed ho deciso che risponderò con assertività ai suoi capricci, e con lo stesso cinismo. Ho capito che essere buoni con chi disprezza la bontà, non ha senso. Ho capito che la rabbia è fondamentale, e che se integrata in modo sano, può essere una salvezza. Non c’è nulla di male a non essere sempre buona e perfetta. E non devo avere più sentirmi minacciata dalla sua personalità. Loro costruiscono tutto il loro teatro inducendoti a pensare che se sbagli li perdi…e tu ti comporti per fare in modo di vincere il primo premio della devozione della “trasparenza”. Cerchi di essere silenziosa ed invisibile, per fargli vedere che la tua discrezione è alla loro altezza. Ho capito che lui è la mia ombra, lui è lo specchio delle mie pulsioni represse, che attira noi donne buone ed altruisticamente sensibili, come una fiammella nel buio. Perché un po’ li invidiamo per il loro vuoto, perché a volte il vuoto in questa società ti mette al riparo dalla sofferenza, Perché a volte essere cinici paga. Lui è il mio distruttore, ma anche il mio faro sul mio schifo, lui è la mia pena e la mia virtù. E’ il metro di misura del mio distanziarmi dal male con i giusti strumenti in mano. Lui può essere anche la mia soluzione, per guarire, definitivamente da qualsiasi insicurezza. Così come all’inizio del rapporto in cui mi faceva fiorire…anche adesso ha in qualche modo tenuto fede al suo tentativo di fare di me una donna meravigliosamente donna. Lo prendo come un atto d’amore il suo…. lo trasmuto in amore, così che invece di continuare a rifiutare, per me nel mio cuore ci possa essere solo accettazione, perdono, indulgenza, integrazione. Invece di odiarlo, arrabbiandomi con lui ho paradossalmente fatto spazio alla capacità di tenerlo sempre nel mio cuore come il più grande ed irripetibile (spero), assaggio di potenziale umano che io potessi sperimentare, nel bene e nel male. Mi ha fatto sentire amata come nessuno prima, e voglio riuscire a ridimensionarlo come un fatto ordinario e MERITATO, non come un evento impossibile da replicare. Ma sono ossessionata dal rinascere mentre contemporaneamente lui muore alla possibilità della felicità, perché non risco a sopportare che caschi in piedi senza un assaggio di quello che mi ha fatto passare…
Solo chi come voi ci è passato in questo delirio di amore e pulsione di morte può capire il mio continuo rimbalzare…solo voi potete aiutarmi a capire chi ho di fronte….
Testimonianza sentite e di grande intensità. Aiuta a comprendere. Ci si trova ancora in una fase post-traumatica. E’ importante un sostegno psicologico per uscirne. Ma è importante anche confidare sulle proprie forze. Se con determinazione si cerca ogni via dell’amore, dell’amore per il bene, per la sincerità , per la vita, ce la si fa. Perciò il grande precetto dice “Bussa e ti sarà aperto” e quindi ‘chi cerca trova’. Bisogna avere tanta fede nel ‘vero amore’ che esiste davvero. E a me per questo è piaciuto molto il film di Disney MALEFICA, vi consiglio di vederlo. Con tanta angelica solidarietà ad Angelica.
penso che tu abbia ragione ma si ragiona cosi solo dopo averlo provato quanto ci stai dentro non vedi nulla sei innamorata vuoi fuggire come dici tu da qualche situazione e ti aggrappi all’illusione dell’amore è tutto bello passionale ma poco realistico !questi matrimoni però non sono da prendere di esempio lei che se lo ripiglia perchè non ha chance lui perchè non ha coraggio le conosciamo bene queste storie.Il matrimonio è la tomba dell’amore se mai c’ è stato.
buongiorno,ho avuto a che fare per 8 lunghi anni con un “uomo” affetto da DNP,durante i quali con una serie infinita di tira e molla è riuscito a pietrificare la mia vita affettiva mentre lui allegramente coltivava la sua senza farsi mancare nulla :una figlia,un matrimonio(a mia insaputa),separazione a stretto giro,di nuovo tentativo di riavvicinamento a me (senza troppa convinzione,o meglio all’insegna del” prendere o lasciare,io sono fatto così”) e,ciliegina sulla torta, vengo a sapere ,certo non da lui !,che nel frattempo ha una nuova fidanzata di 20 anni di meno almeno !chiaramente anche di 15 anni di meno rispetto a me che ne ho 45 !
quindi lo affronto ,solo per sms visto che si rifiuta di rispondere a telefono dicendo che non ha tempo per le mie “cazzate “! gli spiattello tutta la sua vigliaccheria e, per la prima volta in tanto tempo, lo accuso di essere un fallito anche in ambito lavorativo e di essere solo una persona patetica laddove lui ancora mi accusa di invidiarlo ! per cosa poi dovrei? le sue manie di grandiosità lo hanno portato alla rovina finanziaria e nel comune ambiente di lavoro ne hanno solo compassione e per questo non lo allontanano nonostante combini solo guai ! non paga scrivo sms alla nuova babyfidanzata per metterla in guardia del fatto di essere incappata in un uomo malato e le prospetto tutta l’ evoluzione futura del rapporto: dal folle coinvolgimento alla noncuranza ed allo svilimento della propria individualità ! fatto sta che intercetta lui il messaggio ( cosa che a me non dispiace affatto ) e mi minaccia di denunciai per stalking !
Per me è più che chiusa la partita,sto cominciando una terapia per capire la mia ferita narcisistica ma il problema è che temo da parte sua ritorsioni.in passato tutte le volte che ho voluto chiudere mi ha diffamata e denigrata nel comune ambiente lavorativo ( piuttosto borghese ed elitario).non nego di temere anche aggressioni fisiche,per ora tutto tace ma sono consapevole che ,bene che mi va, farà passare del tempo e tornerà all ‘attacco : il dubbio è se cercherà di finire la sua opera di distruzione utilizzando le maniere dolci(ma non credo,troppa rabbia per me ora! ) o la strada della violenza !
le chiedo : ho fatto male ad affrontarlo in modo così diretto mettendolo di fronte a tutti i suoi insuccessi ?premetto che appare come un uomo fortemente in difficoltà da tutti i punti di vista( si fa strada la depressione del cinquantenne???),spesso è trascurato anche nel vestire quando fino a poco tempo fa era un perfetto dandy e sicuramente per motivi economici non si può più permettere nè le frequentazioni nè lo stile di vita di un tempo!inoltre è avvezzo all’ abuso di sostanze ed alcol,che ormai non credo però siano più sufficienti a sostenere neanche ai suoi occhi l’ idea di falsa grandiosità che si era costruito ! non mi dilungo sui suoi problemi di vissuto familiare che giustificano il tutto,ovvero la perdita del padre da bambino e la presenza di un patrigno narcisista ed affermato intellettuale!
grazie,in attesa di sua risposta
Gentile Rita, risposte specifiche del suo caso le avrà nel corso della sua terapia. Gli approfondimenti generali potrà trovarli nei numerosi articoli sul narcisismo che sono in questo blog. Basta vedere nella parole chiave, o cercarle nella ricerca, o acquistando il libro. Io qui faccio il moderatore e intervengo quando mi sento come tutti gli altri partecipanti. Qui le persone che traggono maggiori benefici sono quelle che collaborano tra di loro non solo esponendo il proprio caso, ma anche per darsi consigli e comprensione reciproca. La cura di base per uscire dalla vampirizzazione è la capacità di interessarsi con un po’ d’amore anche delle vicende degli altri. Comprendere i casi degli altri aiuta a comprendere il proprio, inoltre cercare di dare un consiglio agli altri ci rende più ‘psicologi’ e quindi più capaci di aiutare e comprendere noi stessi. Qui c’è la possibilità di dare e di ricevere, perciò c’è anche una possibilità di auto-aiuto di gruppo. Approfittiamone. Il mio ruolo allora potrà essere maggiormente quello di moderatore e anche di ‘correttore’ laddove sulla base della mia competenza dovessi ritenere di poter aiutare a interpretare e a comprendere con maggior efficacia e precisione. Cordiali saluti
grazie,è stato molto gentile.continuerò a seguire questo blog e non appena avrò acquisito degli strumenti che possano risultare utili e di conforto a chi inizia un processo di presa di coscienza sicuramente interverrò nuovamente.
forza e coraggio a tutte noi : facciamoci aiutare perchè da sole proprio non ce la si fa !!!
Non si tratta di avere una competenza specifica, di essere psicologi, professori o altro… è la sensibilità, il sentimento, la passione, la sol8idarietà che c’è in ciascuno di noi che aiuta. B9isogna pensare agli altri come a se stessi nella comune condivisione di un’esperienza di dolore e nella comune voglia di guarire, di uscirne. Perciò ogni parola di solidarietà e di amore qui conta moltissimo, al pari di ogni possibile ragionamento logico e scientifico. Un abbraccio a tutti i partecipanti, coraggiosi testimoni e ricercatori per se stessi e per pli altri.
La mia storia con questo Vampiro dalle sembianze angeliche sta per concludersi ma essendo molto recente e durata molti anni sono ancora devastata e confusa.Uno psicoterapeuta mi sta seguendo…Rispetto alle altre storie che ho letto sopra mi sento più protetta, nonostante il dolore immenso, perchè il mio narcisista non era la mia storia ufficiale ma un amante, sposato con dei figli…mi ha dato molto ..con lui ho sognato, ho anche vissuto una storia bellissima credendoci..ha dato modo al mio corpo di esprimersi, di provare passionalità e fremiti.. poi all’improvviso mi ha tradita..e forse lo aveva già fatto. Le modalità del suo tradimento, plateale,sfrontato ma mai ammesso e anzi negato all’inverosimile mi hanno convinta che questo uomo abbia molte caratteristiche di narcisismo patologico…è inoltre costantemente preoccupato di piacere agli altri, vuole farsi ammirare soprattutto da ragazze giovani…Sua moglie una volta se ne è andata via con i figli perche lo aveva scoperto poi lo ha ripreso ma so che è una donna depressa, poco attraente in analisi.So che si è concentrata soprattutto sui suoi figli e si dà poco a lui (forse è un suo modo per fargliela pagare).
Quando io ho scoperto il tradimento è stato uno schok per me..l’ultima volta che l’ho visto mi ha detto che lui mi ama e io devo fare come sua moglie cioè credergli e basta senza mettere in discussione l’amore che lui prova….mi fa pena…ha perso il mio amore a comportarsi così..un amore grandissimo.
Paradossalmente la persona che più mi sta aiutando a superare è mio marito, pur non sapendo niente mi sta vicino sia fisicamente che psicologicamente..è un uomo eccezionale, lo è sempre stato…Quindi voglio dire alle donne vittime di uomini manipolatori e narcisisti di superare chiedendo aiuto ad esperti ma soprattutto chiedendo affetto da coloro che ce lo possono dare subito e incondizionatamente…amici, parenti, nuovi amori…è un intervento immediato. concreto che cambia il volto di ogni cosa, rimargina un poco la ferita e permette di essere più lucidi per reagire e non morire. Con immenso affetto a tutte
Grazie per questo articolo. Davvero grazie. Sarà un punto di partenza importante per me.
Volevo aggiungere che sono appena uscita, e con orgoglio specifico che l’ho fatto di mia volontà (anche se fatico a staccarmene emotivamente), da una relazione durata mesi semi clandestina, per poi vedere, dopo una settimana dalla rottura, lui ufficializzare con un’altra appena conosciuta.
Solo ora ho compreso che la mia situazione, su molti punti, rispecchia in molte parti ciò che viene descritto nell’articolo. Sono settimane che piango chiedendomi “perchè io no” “cosa mi manca” “com’è possibile che pur conoscendomi per me non ci sia amore e poi alla prima che capita viene offerto tutto”. Ho passato mesi a venire smontata su ogni mio entusiasmo e tentativo di partecipare e far partecipare, sono diventata un punto di riferimento in momenti importantissimi, eppure comunque messa “al suo posto” al momento opportuno. Poi ho avuto occasione di capire, per un caso fortuito. Lui si innamora solo di persone fisicamente ed intellettualmente inferiori a lui, si sente a disagio in relazioni alla pari come tentavo di proporre io, è bravo a conquistare ma incapace totalmente di conservare, anche di fronte a richieste precise ha sempre risposto sempre in modo egocentrico e sicuro, pur contraddicendosi continuamente ma riuscendo a confondermi, e non sono una sprovveduta.
La mia autostima ne è uscita devastata, mi sento come davvero mi fosse stata risucchiata la forza vitale, la solarità che più di tutte mi caratterizza… E, dopo aver risollevato inconsapevolmente lui da un momento duro come un lutto familiare, ho seminato affinchè qualcun altro raccogliesse. E questo mi distrugge. Voglio sforzarmi a comprendere che chi raccoglierà non è più fortunata di me, anzi, per il fatto che lui di lei è invece innamorato e disponibile, sarà ancora più difficile per lei comprendere che lui si innamora solo di ciò che sente lui, senza aver prima costruito nulla, solo perchè è così… E che, se è stata lei ad essere scelta, probabilmente è solo perchè è una mente più semplice da manipolare e caratterialmente e, lo dico con anche un po’ di superficialità, è anche meno attraente, in modo da non rischiare di mettere lui pubblicamente in secondo piano.
Quindi grazie. Davvero
Grazie anche a te per la tua partecipazione e le tue testimonianze. Péer capire, elaborare, guarire se stessi aiuta molto cercare di aiutare gli altri, con solidarietà, ascvolto, comprensione. Perciò consiglio sempre di partecipoare con questo spirito di alleanza e di riflessione per se stessi e gli altri.
che succede al forum?
Il forum va rianimato. In questo periodo il lavoro di ricerca è molto intenso. E’ in corso la pubblicazione di un nuovo libro e articoli. Invito intanto a confrontarsi anche sugli altri articoli sul narcisismo e la coppia presenti nel blog-
grazie dottore ancora utili approfondimenti nell ‘articolo ho ritrovato me i mie ultimi compagni e la mia posizione che una volta è stata da vittima e in quella successiva vampira io i giochi sessuali tutto davvero tutto :la confusione ,la seduzione,il ricatto ,l’abbandono
Salve a tutti, ho una “relazione” con una persona (le virgolette sono d’obbligo, perchè in realtà mai di una vera relazione si è trattato) dalla quale voglio liberarmi, perché mi sta annientando, oggi per la prima volta in modo consapevole. Solo due giorni fa, cercando delle risposte alle tante domande che mi sono sempre posta, e sempre di più nel corso del tempo, su questa persona e su tutto ciò che non riuscivo a comprendere del suo comportamento nei mie confronti, ho capito che potrebbe essere un narcisista patologico. Sono alla ricerca di una via d’uscita e credo che scriverne (poichè non riesco a parlare di questa storia in modo sereno e chiaro con nessuno, tanto mi fa male)possa essere il primo passo per cercare di salvarmi da un rapporto che mi ha devastata
Tutto è cominciato 4 anni fa, nell’estate del 2010, in un parco dove io portavo il mio cane e lui il suo. Separata da poco, conosco un ragazzo più giovane di me. Simpatico, brillante, pieno di iniziative, maturo (così sembrava).Insieme parliamo di tutto, ridiamo e scherziamo o affrontiamo discussioni sempre molto stimolanti, abbiamo tanti interessi in comune. C’è, insomma, una grande e bella intesa tra noi. Ma quando inizia palesemente a corteggiarmi io fuggo, smettendo di andare in quel parco. Non me la sento di affrontare una storia del genere e glielo dico. Lui impazzisce. Inizia a mandarmi messaggi a raffica, insistendo perchè ci rivedessimo e ne parlassimo vis a vis. Alla fine accetto di rivederlo (sempre in quel parco). Inizia un lavoro serrato di persuasione da parte sua per dissipare tutti i miei dubbi, ma io continuo ad essere molto incerta. Arriva agosto. Partiamo, ognuno per conto proprio. In questo mese di distanza mi manca e matura in me il desiderio di stare con lui. Quando ci rivediamo sono molto emozionata, gli dico sinceramente che non voglio perderlo e che voglio stare con lui. Da quel momento inizia il mio calvario. Lui improvvisamente diventa ambiguo, sfuggente, non sa se in fondo lo vuole davvero, mi dice di avere paura di un rapporto stabile, oltretutto difficoltoso vista la nostra differenza d’età. Io gli dico allora non vediamoci più, lasciamo perdere (la mia parte sana ancora riusciva ad esprimersi). Ma lui non accetta questa soluzione, mi chiede tempo, di aspettare. Non vuole perdermi, ma non sa decidersi. Io aspetto. Passano i mesi, passa un anno. Siamo andati al cinema qualche volta, siamo stati a casa sua sul divano a guardare film (lui è una specie di cinefilo) ci diamo solo qualche bacio, non facciamo l’amore però, io lo vorrei ma lui si nega in modo perentorio, questa cosa mi annienta, mi fa sentire inadatta. Tento di allontanarmi più volte da questo rapporto, ma lui riesce sempre a convincermi ad aspettare, in qualche caso cercando anche di farmi sentire in colpa, una volta si è addirittura inginocchiato ai miei piedi supplicandomi di aspettare, di dargli il tempo necessario per sentirsi sicuro. Comunque per lo più quando stiamo insieme è sempre in quel parco, e ormai siamo all’estate 2011. Io dipendo da quei pochi momenti che mi concede, non vuole che ci frequentiamo di più prima che lui abbia deciso che fare, anche i messaggi si fanno più rari. Sono consapevole di questa dipendenza, ma non riesco a farne a meno . Intanto deperisco (sono alta 170 cm, arrivo a pesare 47 kg!) mi struggo, non capisco, vivo nella speranza che tutto cambi, capisco di essermi innamorata. Poi un giorno non risponde ad un mio messaggio, poi anche al secondo. Non viene più al parco. Mi convinco che è finita e smetto di cercarlo, sto malissimo perché non mi capacito, mi ha chiesto di aspettarlo per mesi e poi è andato via senza dirmi nulla, come se non esistessi. Il tormento che vivo è indicibile. Sei mesi dopo, verso natale, mi scrive un accoratissimo messaggio in cui mi dice che gli dispiace di essersi comportato così male, che mi ha pensata tanto, che non vuole essere perdonato ma solo sapere come sto. Io sto due giorni nel pallone, poi gli rispondo. Naturalmente, l’ho perdonato. Iniziamo di nuovo a sentirci , ma solo via chat, usando whatsapp. Vorrei che ci incontrassimo, ma lui prende sempre tempo. Un giorno mi dice che vorrebbe rivedermi , ma al pensiero gli viene l’ansia, che è stato da un medico (che tipo di medico? È stato evasivo nel rispondere a questo, come ad ogni mia altra domanda su qualsiasi argomento che riguardasse la sua vita d’altra parte), che questo gli ha prescritto dei farmaci (che tipo di farmaci? Non lo so) e che deve evitare ogni fonte di stress. Arriva di nuovo l’estate, è il 2012, non mi scrive per una ventina di giorni. Io intanto rifletto, non voglio essere una fonte di ansia e malessere per lui e così quando mi scrive di nuovo non gli rispondo, penso che essere drastici sia la cosa migliore. Ha continuato a scrivermi ogni 15 giorni per mesi, a raffiche di messaggi, all’inizio gentili che poi via via diventavano più aggressivi, si arrabbiava perché non gli rispondevo. Per me era un tormento ogni volta, il desiderio di rispondergli era enorme, ma ho continuato a non farlo. Un giorno, a novembre 2012, dopo che per l’ennesima volta non gli ho risposto, mi scrive “ basta, mi sento uno scemo, ora cancello il tuo numero e tutto”. Piango e mi dispero , quel giorno non lo dimenticherò mai. In questi giorni leggendo e informandomi, ho capito di aver messo in atto una strategia di allontanamento consigliata per rapporti con questo tipo di soggetti, anche se l’ho fatto in modo del tutto inconsapevole. Comunque, dopo quell’ultimo messaggio, silenzio assoluto per quasi un anno e mezzo. Febbraio 2014. Mi arriva una sua mail in cui mi spiega che cosa ha fatto per rintracciarmi (lui aveva cancellato tutti i miei contatti)ha telefonato nei posti in cui ho lavorato (lo ha davvero fatto penso perché erano cose che lui non sapeva, dove lavoravo esattamente ecc, ha reperito queste notizie su di me su internet). Alla fine ha avuto da qualcuno la mia mail e mi ha scritto. Per tutto quell’anno e mezzo io non ho fatto altro che pensarlo. Ho cercato di avere altre storie, ma sono tutte miseramente fallite perché nella mia testa e nel mio cuore c’era lui. Quella sua mail per me è stata la prova di un suo autentico attaccamento a me e alla fine gli ho risposto. Ci siamo rivisti e abbiamo fatto l’amore per la prima volta, E’ stato un sesso violento, che mi ha fatto addirittura sanguinare e così ogni volta, dopo.. Le cose vanno abbastanza “bene” per circa un mese ( anche qui sono d’obbligo le virgolette, sono praticamente sempre io a proporgli di vederci e poi alla fine discutiamo sempre della stessa cosa, lui non sa se vuole questo rapporto) . Io sono inquieta, capisco che non è cambiato nulla, che lui è sempre lo stesso, anzi che forse è peggiorato, anche a causa dei problemi di salute molto gravi di cui soffre la sorella (almeno lui dice che è depresso per questo). Oltretutto capisco dai suoi racconti, che nei mesi in cui mi scriveva nel 2012 e io non gli rispondevo , stava con un’altra persona. Ma sto zitta, non gli dico nulla, come sempre per non indisporlo. Ci vediamo solo a casa sua, di sera, in una casa perennemente in penombra . Ci vediamo e sentiamo pochissimo in ogni caso e quasi sempre su mia sollecitazione. Ad aprile mi tratta male al telefono, io smetto di rispondergli. Dopo due giorni gli scrivo, gli chiedo di sentirci o vederci per parlare, lui mi risponde “forse”. Io non lo cerco più, anche se soffro da impazzire. Passano così 2 mesi. Un giorno mi scrive dicendomi che è andato ad un concerto di un gruppo che piace ad entrambi e che mi ha pensata. Io gli rispondo e gli chiedo di vederci, lui mi dice che ci deve pensare, mi dice “abbiamo litigato, non ti ricordi?”. Io non gli scrivo più lui nemmeno. Passano altri due mesi in un silenzio assoluto. A metà agosto mi scrive di nuovo, dicendo che gli manco, che mi pensa, che mi vuole bene, insistendo molto sul fatto che gli manco. Ci vediamo e facciamo l’amore. Dopo, alterna momenti di tenerezza a momenti in cui mi dice cose per me terribili, come “io e te che possiamo fare insieme? solo scopare e litigare” oppure che solo una persona nella sua vita gli ha voluto bene davvero. Io non replico, non domando, rimango in silenzio, mi annichilisce. Il giorno dopo parte e va all’estero, mi manda un messaggio dopo 5 giorni, poi più nulla. Il 29 agosto è il suo compleanno, gli mando gli auguri lui risponde, parliamo un po’. Torna il 1 settembre, silenzio da parte sua, anche io non gli scrivo, ma soffro moltissimo. Non capisco come si possano dire certe cose ( mi manchi ti penso ti voglio bene) partire, tornare dopo 15 giorni e non chiamare. Alla fine mi ha scritto il 22settembre e quando gli ho chiesto di vederci è stato vago. Sto malissimo, mi faccio tante domande, ma in fondo le stesse di sempre. Penso a tutto questo continuamente…
Mi chiedo chi è la persona che ho davanti. Perché è tornato dopo tanto tempo se non prova nulla per me? Vorrei aiutarlo, ma è possibile o non posso fare nulla per lui ?
Vi prego, di scusare la lunghezza del mio racconto/sfogo.
Un abbraccio a tutte/i voi
Gio
Benvenuta Gio. Grazie per la sua testimonianza. Dobbiamo prendere coscienza che al di là della negatività del partner, più o meno vampiro, c’è un meccanismo che è interno a chi ci sta insieme e che lo costringe a farsi vampirizzare. E’ questo meccanismo personale disturbato che accetta una persona disturbante che dobbiamo analizzare ed elaborare per non essere poi alla mercé di persone negative e squilibrate. Bisogna allora comprendere bene il carattere e il co0mportamento patologico dell’altro, ma poi è fondamentale individuare anche il proprio ‘vampiro interiore’ che attraverso la cecità della passio0ne ci tiene legati con un filo spinato ad un tormentatore. Solo così al fine se ne esce, e se ne esce rinnovati, in quanto si è riusciti a trasformare quella negatività interna alla ‘vittima’ che la costringe a rendersi tale. Un caro saluto.
Ciao gio, hai fatto bene a tirare fuori e raccontare. Il tuo racconto mi ha fatto sentire i tuoi 4 anni di “relazione” come se fossero almeno il triplo. 4 anni sedimentati sull’assenza. Incontri aspettati, agognati in un parco….qualcuno andato a “buon” fine…divano, film, oscurità…nessuna parola d’amore….qualche frase d’aggancio (ti voglio “bene” a questo punto è un dettaglio)…silenzi, attese..riavvicinamento….”perdono” e tutto d’accapo. Certo che una relazione normale fatta di presenza, complicità, noia a volte, litigi aperti, affinità, impegno e autonomia non procura tutto questo attaccamento mentale ed emotivo! Non necessita di tutto questo coinvolgimento mentale, perché si esprime in presenza, per vivere nella serenità la normale assenza. A me i tuoi 4 anni, scanditi con memoria impeccabile da date così precise da apparire quasi anniversari, sembrano come minimo 12. Ogni incontro un evento, ogni attesa delusa un evento, ogni riaggancio sperato ma inatteso un evento. Il coinvolgimento che avverto è totalizzante. Però tu hai cercato di reagire. Per me sei stata brava, anche se sei ricaduta nella trappola del desiderio di ottenere il tuo riscatto all’improvviso. Forse perché crediamo che a qualcuno capiti, come la vincita al superenalotto oppure come nelle favole che affascinano tanto i bambini, che sono sempre dentro di noi. Io ad esempio a raccontare le favole ero bravissima. Da un momento all’altro l’orco si trasformava in principe o in principessa che era stata vittima di una stregoneria e che solo un bimbo o una fanciulla puri ed innocenti avrebbero potuto eliminare e quasi senza sapere come fare. E quella bambina davanti a me sgranava tanto d’occhi, con un sorriso a tutta faccia e mi diceva:”Me ne racconti un’altra?” e io le dicevo:” Va bene, ma poi me la racconti tu, che anche a me piace una favola così!?”. Scusami se ho divagato. Dicevo che tu, senza sapere che la via da intraprendere in certe situazioni è l’allontanamento, l’hai fatto e per diversi mesi. Hai un netto vantaggio perché ti sei messa alla prova. Anche se hai pensato sempre a lui, non ha importanza, anzi, hai instaurato un dialogo interiore con quello che ti porti dentro. Se lo hai fatto già, lo puoi rifare ancora e con successo questa volta! La domanda “Perché è tornato dopo tanto tempo, se non prova niente per me?” può essere una domanda sbagliata. L’errore sta nel fatto che tu potresti dare per scontato che se una persona torna vuol dire per che prova del bene, mentre le persone hanno svariati e diversi motivi per tornare, anche meno nobili. Forse potrebbe essere “che motivo ha per tornare dopo tanto tempo?” cercando di metterti da parte perché forse tu potresti non centrare proprio nulla. A conclusione del tuo post, dopo la serie di racconti così spiacevoli (nemmeno uno piacevole) per te, esprimi il desiderio di aiutare lui e di fare qualcosa per lui. Rimango un po’ sconcertata. Rileggo il tuo commento e nella prima frase c’è quasi una richiesta di aiuto per te. Te ne vuoi liberare perché ti sta annientando, scrivi. Sinceramente mi chiedo come potresti da questa posizione aiutare qualcun altro, se non te stessa. Comunque sei già stata molto brava ad avere fatto quello che hai fatto. Credo che in tanti/e ci sarebbero caduti, soprattutto subito dopo una separazione. Mi sembra di capire che sia da agosto che non vi vedete e che lui rimane vago circa la possibilità di un incontro. Ma tu che intenzioni hai? Cercherai di rivederlo?
Un abbraccio
Sisi
Salve,
torno a scrivere dopo piu di un anno, qualcuno forse si ricorderà di me, io mi ricordo di voi e vi ho sempre portato nel cuore seppure non mi sono fatta piu sentire e mi vergogno di questo…Elisa, SIsi, Maria e il dott. Brunelli ovviamente, avrei voluto scrivere prima e non arrivare a questa non vita che mi avevate preannunciato ma che ostinatamente non accettavo (e ancora stento a farlo). RIesco a scrivere dopo un anno circa dalla ripresa della relazione interrotta definitivamente alcuni mesi fa dopo un episodio violentissimo da cui sono uscita viva per miracolo. Ho visto la morte in faccia….ho avuto il terrore di morire. Non riescco a parlarne ancora anche se l’ho fatto varie volte e ho tentato di scriverlo. Mi stava ammazzando di botte: dopo i suoi ennesimi insulti e ripensamenti, alternanza dalle stelle alle stalle, dopo aver trascorso una giornata romantica e passionale di nuovo per l’ennesima volta ripensamenti, e alla mia richiesta di un perchè ho ricevuto insulti: schifosa bastarda psicopatica di merda, che c’è uno non ci può ripensare? Al mio tentativo di parlare e di cheidere cosa fosse successo ha rincarato la dose con insulti attaccando anche mia madre e mio padre defunto. Poi ha chiuso il telefono e si è messo a dormire, come sempre, mentre il mio cuore arrivava a non so quanti battiti al minuti e le gambe tremavano. COsì ho preso la macchina e sono andata da lui, arrivando tardi perchè abita fuori città….gli ho citofonato per dirgli basta, basta con questi insulti, basta infierire, basta passare dalle stelle alle stalle, basta ogettualizzarmi, basta!!! QUesto volevo dirgli ma non me ne ha dato la possibilità, è sceso urlando, mi ha colpita prima per strada e poi è sparito per un po.Dopo si è riaffaccciato e mi ha detto di salire dicendo che tanto ero andata da lui per controllare se c’era un’altra, mi disse di entrare per verificare che non ci fosse nessuna mentre io gli dicevo che non era quello il motivo. alla fine stupidamente mi sono alzata e sono andata da lui…da li l’inferno:non pensavo no, non lo pensavo anche se mi dicono tutti che avrei dovuto saperlo..non pensavo fino a quel punto. Mi ha trascinato per i capelli e mi ha sbattuta al muro, ha chiuso la porta a chiave, mi ha colpita con pugni e mi trascinava da una parte all0altra per i capelli poi mi ha steso a terra e mi è montato su un ginocchio e ha cominciato a colpire la gamba con pugni. Ho riportato una lesione al menisco, ai tendini della zampa d’oca, trauma cranico e un ematoma di sei centimetri sulla gamba. Ancora mi sembra un incubo. Mi sono fermata li sotto schock quando finalemnte si è fermato dicendo…adesso mi sono calmato. Ho tenuto il ghiaccio sulla gamba e in testa tutta la notte. Ho chiamato il 118 ma per paura non l’ho fatto venire. Sono tornata a Roma piano piano quando ho cominciato a riprendere un pò di forze. In quel momento era la fine per me, ero decisa a non tornare indietro come ho fatto tutte le altre volte, aveva superato il limite ed io ero viva per miracolo. Trascinando la gamba sono uscita nel pomeriggio mentre lui mi urlava lurida schifosa…abbiamo anche scopato ora che cazzo vuoi, non ti ho fatto un cazzo…i vicini avevano sentito le urla e nessuno ha chiamato i carabinieri…nessuno. Sono andata via pensando che era finita per sempre, che non dovevo piu passare sopra, perdonare….Sono andata al pronto soccorso, e dopo lui mi ha chiamata, la sera è venuto da me con un atteggiamento di preoccupazione. Non so cosa ho detto ma ero fredda, spaventata, tuttavia l’ho accolto ancora una volta e nonostante tutto. QUesta è stata la mia rovina. Dopo pochi giorni in cui sembrava essersi reso conto della gravità delle cose fatte, quando ha visto che camminavo con le stampelle dietro prestazione medica, è andatato su tutte le furie e non voleva che facessi risonanze o lastre, così come non sapeva che ero stata al pronto soccorso. Da quel momento io ero ricaduta perchè non avevo il coraggio di raccontare a nessuno quanto era accaduto e lui era il mio unico punto di riferimento. Ero sola e man mano che vdeva che la cosa non passava ha cominciato ad aggredirmi verbalmente in modo sempre piu feroce sadico e violento, negando tutto e attribuendo a me tutte le colpe e le malattie mentali del mondo. Mi ha istigato al suicidio dicendo che tanto non valgo un c…per l0umanità, che sono una nullità, una pazza psicopatica di m….a cui nessuno crede, che sono malata e schifosa….io lo supplicavo di smetterla perchè così mi indebolivo e mi sentivo sempre piu male, e piu glielo dicevo piu infieriva, dicendo che solo una sana indifferenza si meritava un soggetto schifoso come me, e che io non esisto…..Ora non so veramente piu se esisto, e pensare che quando stavo con lui mi sntivo annientata, come se non esistessi, ma sentire da lui che sono una nullità e che non esisto mentre ero al letto che non potevo muovermi e piangevo per il dolore è stato ed è atroce.Un dolore insopportabile che non ti aspetti da una persona che hai amato . Alla fine come sempre ha ribaltato le cose e la colpevole sono io, anche di aver preso le botte, gli insulti, le minacce, e poi è sparito sapendo che dovevo recarmi ogni giorno in ambulatori per le terapie e che non sapevo come fare per pagarle. Non mi ha aiutato in niente, mi ha solo aggravata ancora di piu con gli insulti…e non so se fanno piu male quelli o le botte o entrambi, o quelli dopo le botte, come a dire oltre al danno pure la beffa e minacce e insulti e augurarmi la morte. Un incubo…e io a cercare spiegazioni, a cercare di far pace, a sperare che si ravvedesse…invece sempre peggio…..quegli insulti spietati mentre piangevo, quelle urla di maledizione, qule sentirmi dire fai schifo nullità, non esisti riecheggiano in me come i colpi presi in testa e i calci e i pugni….dalla persona che amavo e che in momenti meravigliosi era la persona più dolce e premurosa che avessi mai conosciuto. LA mia vita è sparita, sono assorbita completamente da questi pensieri, ricordi, da queste parole che mi feriscono a morte, che non sono mai state smentite da un riconoscimento da parte sua della gravità di cio che mi ha fatto, da un gesto di umanità. Ho chiesto aiuto anche a dei sacerdoti afficìnchè ci parlassero per risvegliare in lui un briciolo di umanità ma mi hanno detto che è impossibile, che una persona così non si farà mai aiutare e che devo voltare pagina…mentre le parole delle pagine successive sono già piene di quegli insulti, minacce e denigrazioni e auguri di morte che la mia mente e il mio cuore non riescono ne a sostenere ne a cancellare. Non so come fare per cancellare o sopportare tutto questo, il mio cuore non ce la fa a sopportare tanto dolore e tanto odio che mi ha riversato…non ce la faccio a sopportare l’idea che dopo avermi massacrata di botte e psicologicamente ha cercato in tutti i modi di darmi il colpo di grazia infierendo senza pietà sentendomi fragile e debole con quegli insulti indicibili e totale negazione di aiuto. Da parte di una persona a cui ho dato amore, consolazione e coraggio nel bisogno e nelle difficoltà….ai sentimenti a cui ho dato valore. Ora mi sento veramente in pericolo perchè non ho piu una mia vita e non so come riprendermi. Non pensavo di riuscire a scrivere e invece almeno questo l’ho fatto ma già temo un’altra notte di incubi in cui riemergono i ricordi e riecheggiano gli insulti che non vorrei ricordare, che non riesco a capire, con cui non vorrei convivere specialemte sapendo che li ho ricevuti da chi amavo e che, anche se a tratti, pensavo mi amasse. Grazie di esserci sempre.
Lei deve uscire da questa storia. Deve capire che la può superare al 100%. Lei deve capire che l ‘amore esiste e sta da un altra parte e deve cercarlo. In ogni vita ci sono pagine brutte, lei le sue le ha già lette e adesso deve leggere quelle belle. E’ così. Solo se ci crede profondamente, nell’amore, allora l’amore le verrà incontro. Ma questo può avvenire solo quando ammettiamo di esserci legati con amori malati, patologici, distruttivi e che vogliamo e possiamo interrompere questo legame.
Ora lei non è più in pericolo, se non di se stessa, dei suoi attaccamenti al passato. Deve guardare avanti, il pericolo e passato. Lei può fare questo, ma non lo sa, ha perso la fiducia in se stessa e nella vita. Un po’ di psicoterapia la può aiutare di sicuro.
Un caro saluto con solidarietà.
Dr. Brunelli
Mi chiedo perchè rimangono più vivi, attuali e prevalenti nella mente e nel cuore in maniera direi prepotente e fortissima quei pochi e alternati momenti in cui è prevalsa la tenerezza, il romanticismo, l’intensità di momenti belli carichi di sentimento (per me sicuramente e mi sembrava anche per lui), mentre quelli violenti, denigratori, anaffettivi e umilianti si ricordano, sì, ma non bastano a cancellare l’amore che si prova, a slegarsi, a disinnamorarsi, e continuano a prevalere prepotentemente sugli altri che continuano ad alimentare la speranza che tornino e che quella crudeltà venga capita e sconfitta. Perchè questa illusione deve essere così forte e condizionante da portarmi a non riuscire piu a vivere con l’idea che ho perso alla fine una persona che mi ha fatto vivere dei momenti sì meravigliosi, ma di gran lunga maggiore momenti terrificanti e violenti che mi hanno distrutto l’anima e la vita stessa.
Ciao Francesca. Sono contenta che hai scritto ancora!! Ti mando un fortissimo abbraccio!
Giustamente e ingiustamente hai avuto bisogno di provare e riprovare, perché il tuo cuore non riesce a sostenere e a cancellare, da solo, la realtà così crudele, proprio come scrivi. Il tuo cuore non ce la fa e vorresti tanto fosse questo uomo a farlo, l’uomo che costruisce insieme a te una realtà insopportabile! Il tuo cuore però è il tuo e non il suo. Lui ha il suo a cui pensare, infatti, che cosa fa? Si libera di tutto il male condensato gettandolo addosso al tuo cuore per poter dormire. Forse è l’unico modo che ha per sopravvivere alla sua sofferenza, così come il tuo modo è chiedere a lui di cancellare tutto. Sembrano 2 richieste nettamente inconciliabili tra loro. Quando uno non può fare diversamente, si mette in discussione anche la crudeltà e da che parte essa stia. Per il momento hai dei legamenti rotti ed ematomi, neanche un granché (a parte tutto il dolore che provi, ovviamente). C’è chi ci rimette molto di più!! Vorrei chiederti una cosa. Se tu dovessi mettere da parte tutto il dolore e la sofferenza che ti ha causato e che ti inchioda alla nostalgia di quello che avrebbe potuto essere in questo momento e sentirti solo per pochi attimi lucida ed obiettiva, che cosa penseresti di una situazione del genere? E soprattutto di te?
Penserei che non è giusto, che è disumano, inaccettabile. Che non si può tollerare una violenza ripetuta e senza mai un autentico pentimento, nn si puo accettare nell’altro e neanche per se stessi. Il pensiero in sintesi puo essere questo, e se fosse accaduto a una mia amica mi sarei arrabiata tatnissimo e l’avrei difesa a spada tratta. ma, come mi ha colto nel vivo il dott Brunelli, il pericolo forse sono proprio io e il legamento al passato. Continuo a rivivere nella mia mente e nel cuore quei momenti meravigosi romantici e carichi di sentimento che ho vissuto e creduto di condividere e da quelli non riesco a staccarmi, e questo mi fa paura, paura da morire, e mi crea un’angoscia fortissima perchè non capisco…non capisco come la stessa persona sia stata capace di quell’amore e quella tenerezza e poi di quella violenza e spietatezza. E non c’è elemento razionale che sostenga il mio cuore nella spiegazione o nell’accettazione. Fino a sentirmi colpevole se lui mi ha picchiata, se lui mi ha denigrata umiliata e offesa, se lui mi ha presa a calci e pugni e dopo se ne è fregato dicendo che sono una pazza che si inventa tutto, un continuo incopare me di cose che mi ha fatto lui perchè sono io a suo dire che gliele scateno, eppure da quando abbiamo ripreso la storia ho abbozzato su tutto, pure sui tradimenti, per evitare di scatenare le sue ire, ma quando era un continuo passare dalle stelle alle stalle, si intensificavano e ravvicinavano sempre di piu i momenti di tenereza a quelli di derisione insulti e agressività a volte “mi permettevo” di chiedere perchè??? E li diventava una bestia…insomma chi era, come può essere così scisso? cioè è inutile fare queste domande a cui c’è una risposta ampiamente data nel sito, ma come accettare tutto questo e rinunciare alla speranza che le cose possano risolversi? Perchè l’amore non deve prevalere sull’odio e la violenza? La vita era così bella prima nonostante le mille difficoltà, e me ne accorgo solo ora. Erano tante le cose che volevo fare, i progetti e le attività specie nel sociale che era il mio campo. Ora sono una donna svuotata e senza energie con il pensiero fisso su lui e questa storia, sull’amore e sul dolore, su come posso fare per far aprire il suo cuore. Ho paura di impazzire e che la mia vita sia finita, quella vita che vedo fuori e dentro la quale non riesco piu ad entrare. Un abbraccio a tutt*
Cara Francesca, naturalmente mi dispiace molto per quanto ti è accaduto, che ti ha tolto da come emerge dalle tue parole, forze e fiducia soprattutto in te stessa e ti ha portato a degli stati di paura. In questo momento, dovresti cercare un aiuto per te invece che per lui, sia psicologico/medico che, se sei religiosa , anche presso un sacerdote di cui ti fidi per poterti confidare. Ci sono anche molti centri che aiutano le donne che hanno subito delle violenze psicofisiche come te non solo a riprendersi ed a sentirsi potette ma anche a staccarsi da partner così devastanti per sè stesse. Poiché questo è il passo decisivo da compiere per rientrare in contatto con delle parti di te stessa rigeneranti che ora non avverti e quindi, con l’amore per se e per l’altro. Devi pensare all’inutilità – e spreco di energia e parole, arrabbiature e malesseri – dei tentativi, rispetto a quest’uomo, di “dimostrargli” e fargli capire le sue responsabilità e concentrati invece su te stessa, riscoprirti; sei l’unica persona per cui valga la pena che tu lo faccia e che, se aiutata, può farlo nel miglior modo possibile, lasciando andare gli attaccamenti precedenti. Così non potranno più nuocerti, né col pensiero né con l’azione.
Un caro abbraccio
Elisa
Cara Francesca,
mi dispiace molto che tu ti sia ricacciata in quella relazione nonostante avessi già capito alcune cose del problema mentale di quell’ uomo. Mi dispiace soprattutto per la violenza con cui ha agito su di te, e il fatto che anche la tua vita sia stata in pericolo. Ci dispiace a tutti quanti. Sai che in questo forum di auto-aiuto troverai sempre ascolto e attenzione, però rifletti almeno su questo: auto-aiuto quindi le tue funzioni di capire un problema e trovarne la soluzione devono attivarsi, devi agire, non puoi continuare a farti “medicare” che sia qui o in un Pronto Soccorso. In questo blog si spiega in continuazione la pericolosità di legarsi con persone che hanno problemi cosi seri a livello psichiatrico, come è il tuo uomo, fidanzato e come lo vuoi chiamare. Per picchiarti cosi è evidentemente una persona delinquenziale e gravemente malata. Ma tu, che hai capito sulla tua pelle quando poco gliene importi di te, della tua salute, della tua vita, della tua bellezza, al punto che avrebbe potuto ucciderti o sfigurarti o menomarti, che cosa ti aspetti da questa persona, che ti chieda scusa e che realizzi romanticamente il tuo sogno d’ amore? Scappa e se non ce la fai da sola trovati un sostegno di un terapeuta personale che ti aiuti a farlo; per fortuna i segni che porterai per la vita di questa esperienza saranno ancora solo interiori (e non è poco) ma avrebbe potuto anche rovinarti per sempre. Ci sono anche gli estremi per una denuncia ma ti costringerebbe ad avere a che fare ancora con lui e spero che tu lo voglia evitare avendone adesso solo rabbia e paura, come sarebbe normale che tu avessi.
grazie intanto per avermi risposto. Io l’altro ieri l’ho cercato perchè vorrei confontarmi civilmente con lui, perchè nei momenti in cui era dolce e romantico e accessibile al dialogo chi era? Un altro? E’ da quei momenti intensi che non riesco a slegarmi nonostante la violenza fisica e verbale che ha manifestato. l’ho sentito e il risultato è stato il pronto soccorso: Minacce, insulti indicibile, mi ha augurato la morte e poi una sequenza di via, via sparisci sparisci non esisti nullità schifosa non esisti…e poi tel chiuso. Per me è un incubo e quello che volevo fare era riparare….non cancellare forse mi sono espressa male, ma avrei voluto che quel romanticismo e quella fusione di amore in cui ho creduto fosse vera o che prevalesse sul male che imperterrito e senza pietà infierisce. Danni in realtà ne ho riportati perchè dopo sette mesi dall’aggressione ho un menisco rotto e i legamenti del collaterale del ginocchio non si rinsaldano, ho ancora versamento e si è spostato l’asse del ginochio, sono ancora in terapia e i dolori quando cammino e faccio le scale. Ma il dolore piu forte è nell’anima, nel ricordo dei momenti che credevo di amore che forse così intenso in quell’alternanza non ho mai vissuto, Forse se avessimo fatto un percorso psicoterapeutico, forse….ho provato a chiederglielo ma non voleva e nei momenti di ira diceva che la psicopatica schifosa malata sono io. E questo continua a dirmi insieme alle parole nullità, fai schifo, non esisti, crepa tu e la tua famiglia di merda…e anche mio padre defunto è andato a toccare negli insulti. Un incubo che ripeto, rimuginando sicuramente, non riesco a credere vero….perchè questa crudeltà la agiva la stessa persona che abbracciavo e con cui ho vissuto il romanticismo a tratti piu dolce. Ieri stavo così male dopo quegli insulti e due notti insonni che ho pensato di farla finita, perchp non riesco piu a vivere, a riallacciare rapporti con gli amici e con il mondo. SOno spenta e soffro perchè vedo che la vita è li, l’amore è nella vita ma io non riesco piu ad entrarvi. Vi abbraccio e grazie per la vostra solidarietà.
Carissima Francesca, vorrei dirti questo senza ferirti, perché non è la mia intenzione. L’accanimento che mostri nei confronti di questa persona non fa altro che generare ancora più rabbia in lui. Cosa di cui tu ti sei pienamente accorta, ma, invece di prendere atto che quando sei più debole e vulnerabile, in lui si fomenta ancora più rabbia, anche tu ti fomenti nella battaglia!. Ti sembra assurdo. E siccome ti sembra assurdo, lo sfidi apertamente con la tua pseudo-bontà dichiarata: “Sono qui inerme, tutta rotta…sofferente nel corpo e nello spirito…deve avere per forza compassione di me!” Siccome sei in sfida con lui, lui di te non ha per niente compassione!! Purtroppo la stessa rabbia, in una forma diversa, come un senso esasperato di impotenza e di blocco, lo susciti anche in chi ti ascolta. Io sono molto contenta che tu scriva ancora qui, anzi, devo dire che ti stavo aspettando e che continuavo a pensarti molto, come anche altre persone che hanno a cuore la tua persona, Giuliana, Elisa. Personalmente la rabbia più forte me la susciti quando ti esprimi come un disco rotto. Tutta quella storia che non regge più sulla dolcezza di lui. Lì proprio è l’apice. Anche tu lo sai che la dolcezza non è questa cosa che va e che viene e che si trasforma nel suo contrario più o meno all’improvviso! E che caspita! Altrimenti la dolcezza invece di essere una virtù sarebbe l’insidia più grande e il pericolo dei pericoli! Basta con le bugie! Sono quelle che avvelenano l’anima. Potresti cominciare da questo. Cominciare dalla ricerca della verità, poiché la verità produce benessere sempre, anche nelle situazioni più disperate. La ricerca della verità rende forti nel sostenere la sofferenza che oggi, lontano dalla verità come sei, non riesci ad affrontare.Tu Francesca sei una donna molto intelligente. Io ti sento così e credo che per te la verità sia una cosa ancora più importante rispetto a qualsiasi altro tipo di attaccamento!! Magari pensaci, prenditi tempo e se ne hai voglia…chi ti aiuta a stare nella verità lo trovi!!
Un fortissimo abbraccio
Sisi
….e primo fra tutti, ti aspettava il dott. Brunelli!
Cara Sisi, questi commenti anzichè aiutarmi mi bloccano ancora di più. Mi dispiace suscitare senso di impotenza a rabbia per la mia incapacità a riprendermi da questa situazione. Mi dispiace non riuscire ad uscirne perchè amo o quantomeno amavo la vita. Non credo di mettere in atto comportamenti di pseudo bontà: semplicemente io non mi capacito di quello che è accaduto, non mi capacito e faccio una fatica enorme a superare questo vissuto, perchè con la stessa persona ho condiviso l’amore e la paura di morire, e si è scagliato addosso verbalmente e fisicamente come una bestia. Io non lo sfido, anzi vorrei che uscissimo fuori dalla sfida, dalla lotta, dalla guerra, perchè vorrei un confronto, civile e alla pari. Un confronto con una persona che ho amato e con la quale ho creduto di condividere valori importanti. Non è così, sto cercando di capirlo emotivamente, razionalmente lo sapevo, ma mi ritrovo come mi ritrovo da anni a giustificarmi per una mia intenzione o per esprimere i miei sentimenti. Non credo che sia giusto farlo allora: mi dispiace se suscito senso di impotenza, non riesco a fare diversamente, sarò limitata, al momento mi sento traumatizzata ma non vorrei dirlo e poi essere accusata di volerlo fare per vittimismo, ma io mi sento proprio così, traumatizzata, perchè amavo sinceramente e non pensavo che si potesse calpestare senza pietà chi ama; può finire una storia ma non si dovrebbe calpestare e dissanguare un ferito…aspettarlo al varco per ferirlo ancora gratuitamente, o la vita umana non ha valore? perchè io non mi capacito e vorrei fare qualcosa per salvare almeno la possibilità di avere un dialogo civile e di rispetto, per dare un senso al sentimento e al vissuto e non essere trattata come una nullità o una m…. , schacciata e calpestata come se veramente dovessi morire perchè non valgo nulla, perchè questo sono arrivata a credere a forza di sentirmelo dire, alternati a momenti dove si esprimeva in tutt’altro modo. Perchè, sapendo che fa male e che il confronto può aiutare? Intatno mi sono ammalata, nell’anima, nel corpo…da quando mi ha aggredita quasi ad ammazzami non mi è piu venuto il ciclo, e sono passati 7 mesi, e non cammino piu come prima, zoppico e sono in terapia e non so se mi tornerà mai a posto la gamba, tutto questo lo sto pagando in termini di stress, economici, di salute, e lui non mostra neanche un segno di pentimento ma di sdegno e odio, e io che dovrei fare? Spero che si renda conto perchè vorrei che si risvegliasse un senso di umanità ma sbaglio? Dovevo denunciarlo? E’ rabbia ed è dolore ma è anche speranza, ancora e purtroppo(io mi sto mettendo a nudo con le mie fragilità ma faccio bene a farlo?)… essendo ripetitiva appaio un disco rotto, mi dispiace, non so e non riesco a fare piu di questo, sono paralizzata dal dolore: non lo spiego per vittimismo ma è cos’ che mi sento. Mi sento traumatizzata e incapace di capacitarmi.
Francesca, non sentirti sola in questo stato di nullità finta, perchè tutte qui su questo forum abbiamo vissuto o viviamo questo calvario, che in realtà ci autoinfliggiamo. Le parole del dott. Brunelli, le nostre, ti possono sostenere e dare uno spunto ma la soluzione è solo in te e devi avere il coraggio di trovarla. A tutte le domande che ti poni c’è solo una risposta e devi ACCETTARLA, perchè nella vita ci sono milioni di cose che accadono, che di giusto o di logico non hanno nulla, ma che dobbiamo serenamente ACCETTARE. Cara Francesca, lo dico a te come lo dico di continuo a me stessa ogni giorno che passa: il male esiste (purtroppo anche dentro noi) e far finta di non vederlo o alzare dei grandi muri per fuggirlo non serve a nulla se non a farci vivere in un mondo finto..non serve a sconfiggerlo!
Il tuo lui è malato punto, che spiegazioni vuoi darti su questa cosa? E’ come cercare di capire il perchè si debba morire, non ha senso
Dai Francesca comincia ad essere onesta con te stessa, non punirti più costringendoti ad una missione impossibile, lo sai anche tu nel tuo profondo che non è questo l’amore, poniti piuttosto domande su te stessa quali perchè mi voglio così male?
Quando si raggiunge il fondo più giù non si può andare quindi puoi solo alzarti e risalire; fallo con l’aiuto di una giusta terapia se non riesci da sola ma fallo, per te stessa che non sei una nullità e per tutte noi che siamo dalla tua parte, dalla parte giusta, quella dell’amore..
Un abbraccio
…francesca… i momenti intensi li creano solo per accalappiare la vittima. Ti fanno vivere emozioni e sessualità intense… e poi piano piano si rivelano. Io ho chiuso 10 anni di incubo un anno fa. Eppure è bastato un niente per ripiombare con la mente nella mia ferita. Queste persone attuano diversi sistemi di ricattura, anche dopo mesi, addirittura dopo anni. A volte penso di essermela cavata bene, a volte sono ancora terrorizzata da particolari. A volte sogno ancora. A volte basta un pensiero per togliermi il sonno e farmi affondare nel vortice. A volte basta una sua provocazione per farmi risalire tutto e annientarmi per giorni.
Ma confido nella mia forza e tengo duro, perché per quest’uomo provo solo un disgusto profondo, come l’ho provato per me stessa, per essermi lasciata fare per tanti anni. Io penso che sia una rinascita lenta e dolorosa, un percorso di giorni, mesi, anni.
E’ un uomo che incontro o incrocio quasi tutti i giorni, è un uomo che so ritornerà a cercarmi, è un uomo di cui conosco tutte le sue perversioni mentali ad una ad una, è un uomo a cui resta ancora solo un sintomo per la ricattura e so che sarà la malattia.
A volte penso di esserne uscita, a volte no. Ma quando penso no, mi sale tutta la violenza fisica e psicologica subita da me e mio figlio, ai danni riportati fisicamente e materiali, a tutte le stronzate che ho subito in silenzio. Risale la rabbia. Poi passa. A volte penso di farcela da sola, a volte no. Se mi accorgerò che la mia ferita non smette di sanguinare, so che avrò bisogno di aiuto. Ma intanto vado avanti, con i miei 52 anni, a cercare quella serenità che ho perso. Forza a tutte quelle come noi che si sono imbattute in un narcisista patologico. E un pensiero a quelle che non ce l’hanno fatta: alle vittime.
E ‘ comprensibile il riaffiorare continuo di così’ tanto dolore”…ma la bellezza della propria unicità ,della vita stessa ,delle persone meravigliose che potrai incontrare . Le incontrerai perché ora sai esattamente cosa ti serve per essere felice e decidere finalmente cosa vuoi e cosa non vuoi…auguri !!!
Cara Francesca, io sono sicura che tu riesca a fare molto meglio di questo! Quando siamo chiusi dentro al dolore, senza comunicazione con l’esterno, siamo tutti dischi rotti ed è impossibile trovare delle risposte, quelle risposte, da soli. Io lo sento il pericolo delle tue affermazioni, così come lo sentono gli altri!! Tu sei in pericolo e l’unico tentativo che mi ritrovo qui, magari sbagliando, è quello di scuoterti con altri punti di vista che non sono giudizi di valore sulla tua persona, tutt’altro! Il mio tentativo, come anche quello degli altri, è quello di mostrarti una parte di te al momento ingovernabile e che ti spinge ad essere accanita nel tuo proposito di misurarti con chi ti fa del male e sempre più male!! Questo è il dato concreto, poi si possono dare tutte le interpretazioni su chi ha fatto cosa o come l’ha fatto, poco importa. La speranza c’è eccome ed è quella che riguarda te e solo te. La tua rinascita! Ad altre persone è capitato di vivere quello che stai vivendo tu. Non camminare come prima, non masticare come prima e niente più mestruazioni perché si sanguina da altre parti. E ti posso assicurare che questo ciclo di dolore si può invertire! Però bisogna fare i passi giusti, e, così come si è, col proprio “disco rotto” dentro, si va da chi ci aiuta a ripararlo. La speranza sta qui. Lo so che ad ognuno occorre il proprio tempo, ma quando il tempo passa e la confusione cresce invece di calare, togliendoci anche la capacità di valutare il rischio e il pericolo di entrambi nella relazione, allora vuol dire che non abbiamo più tanto tempo per intervenire. Alzarsi dal letto zoppicando e dire basta così! Questo è possibile! Pensaci Francesca, ti chiedo solo questo. Dire basta così! E ripeterlo prima di andare a letto e mentre ci si alza. Se riesci a farlo, sentirai già qualcosa di diverso dentro, anche solo per pochi attimi…lì c’è la speranza.
Un abbraccio fortissimo
Sisi
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4953aded-67d8-4ea5-acbe-6fc6447b34f5.html
Grazie del contributo. Voglio però precisare che il vero narcisista patologico ferisce attraverso una violenza sentimentale e non ha bisogno di esercitare violenza fisica. La vampirizzazione amorosa è qualcosa di subdolo che dissangua l’anima e uccide l’amore, anche senza essere stati sfiorati con un dito. Il vero TdN è specificamente traumatico perché non si ha neppure la possibilità di difendersi legalmente dalla violenza psicologica subita, che agli occhi di altri sembra persino non esserci stata.
insomma anche se l’ho smascherato in poco tempo e ho chiuso comunque dottore ho imboccato la strada sbagliata mi sono fatta convincere e manipolare e giuro che le barriere erano alte .
i segni di ambiguità c’erano forse da subito ….sarei dovuta scappare?io cmq ho vissuto belle emozioni ma come dice Paola gli uomini ragionano diversamente si avvicinano per sesso non parlano di sentimenti magari usano il ti voglio bene se ti devono trattenere ma non danno importanza alla complicità al feeling mi chiedo per loro l’una vale l’altra?
Anche se uomini e donne sono diversi per caratteristiche, in questi casi dipende dal tipo di “uomo” secondo me e da una cerca tendenza della donna o in modo diverso, di donna (da comprendere soggettivamente) a ricercare in modo più o meno involontario e ripetuto un certo tipo di rapporti perchè apparentemente “funzionali” a qualcosa, mentre invece si rivelano sempre deludenti. Bisogna capire, forse, in modo migliore queste parti di sè e gestirle meglio, per non esserne gestite/i.
Alcune riflessioni sul modo di sentire ed elaborare il Trauma da Narcisismo come effetti di una relazione vampirizzante. Sarebbero interessanti commenti anche in questo articolo. https://www.albedoimagination.com/2014/07/vampiri-amorosi-maschi-femmine/
ho letto e mi descrive alla perfezione grazie
Mi scuso per i post pubblicati in ritardo. Ringrazio come sempre le persone che testimoniano e partecipano con consigli, argomentazioni e considerazioni solidali. Invito a leggere anche gli altri articoli in questo blog su ‘narcisismo e dintorni’, nella coppia e nella famiglia e nella società. Un caro saluto e i miei sinceri auguri per una maggiore serenità. Ciò è sempre possibile quando si crede nell’amore e si riesce ad abbandonare gli attaccamenti negativi con persone negative. E’0 molto dura, ma per l’AMORE bisogna farcela.
Sono anni che subisco, 9 di fidanzamento e 16 di matrimonio in cui ho visto veramente di tutto e aimè accettato di tutto, anche se mai in silenzio. Questa è la terza volta che cerco di lasciarlo, ma è come se non riuscissi ad andare avanti. So che non ci sono speranze, che la cosa più logica da fare sia fuggire, ma mi riesce difficile abbandonarlo nonostante sia consapevole che la mia lontananza non lo porterebbe certo alla distruzione, come mi fa intendere per costringermi a rimanere al suo cospetto. Avevo solo 14 anni quando l’ho conosciuto e già da allora era molto ambiguo, mi portava continuamente dalle stelle alle stalle, ma la mia unica paura era quella di perderlo. Ogni volta che cercava di lasciarmi, la maggior parte per i miei rimproveri al suo cattivo comportamento, mi ritrovavo a supplicarlo di non farlo e per assurdo alle fine ero io a chiedere scusa. Dopo nove anni rimango incinta e dopo il suo primo tentativo di farmi abortire, abbiamo decidiamo di sposarci. Molte erano le cose che non mi convivevano, come i suoi contatti con una ex amante, ma lui era bravo a convincermi che erano solo paure mie, e a me cercava comodo credergli. L’incubo vero è proprio avviene alla nascita di nostro figlio. A stento viene a trovarmi in ospedale e solo per pochi minuti, quando poi i suoi genitori mi riferivano che mancava giornate dal lavoro per venire a trovare noi. Dopo 12 giorni di ricovero per complicanze ritorno a casa. Era un continuo offendermi, disprezzarmi, rifiutarmi anche sessualmente. Dopo alcuni mesi scopro che aveva una relazione con quella ex amante che effettivamente non era mai stata ex ma con cui aveva sempre continuato a vedersi. Si mostra mortificato e giura di lasciarla, mi fa prendere tutti i miei risparmi personali, per metterli sul conto comune dicendomi che era necessario andarcene dal paese, ma così non fu, suppongo fosse solo per non farmi avere l’indipendenza economica. Dopo un anno dalla nascita di ns figlio la donna partorisce una bambina che si scopre essere di mio marito, ma il marito di lei si assume la responsabilità di questa figlia e a legittima come sua. Dopo due anni da allora chiedo la separazione. Non riesco a portarla avanti il giudice aveva stabilito una somma troppo alta per il ns mantenimento e mi sentivo quasi una ladra, tanto che al suo primo accenno don tornata indietro. Ricominciamo come se niente fosse accaduto e decidiamo di avere un secondo figlio. Tutto sembrava andar bene io avevo come rimosso quella donna e sua figlia fino a quando dopo due anni dalla nascita del ns secondo figlio da un giorno all’altro comincia a trattato come i primi mesi di matrimonio. Ero sconcertata, persa non capivo, ma ci ero già passata e alla mia ennesima domanda senza risposta mi confesso che aveva ricominciato a frequentarsi con l’ex e che era sua intenzione lasciarmi per andare a vivere con lei. Dopo alcuni mesi quando ormai cominciavo a rassegnarmi, mi chiede di perdonarlo.Continuiamo a stare insieme tra alti e bassi e la mia convinzione che la storia con l’altra non era finita e in più ne escono diverse altre come funghi. Mi trovavo di fronte ad un malato sessuale, mi faceva schifo le donne che frequentava avevano il tipico aspetto delle prostitute. Decido di lasciarlo e ritorno a vivere con i bambini da mia madre. Comincia a farmi una corte spietata. Cominciò anche a fare il padre, con i suoi figli non lo era mai stato, fino ad allora sembrava non esistessero. Pochi mesi prima avevamo iniziato a fare i lavori per una nuova attività lavorativa, e di continuo mi chiedeva dei sopralluoghi per avere il mio parere. Mi diceva che lo stava creando per noi. Che aveva capito chi era veramente importante per lui di dargli un’ultima impossibilità. Sono ritornata da lui, non ha lasciato nessuna delle storie che aveva, l’attività appena aperta non andava come sperava, ha cominciato con il gioco d’azzardo e di seguito con droga e infine alcol. Sono andata nuovamente via, continuo a chiedere la separazione,ma lui niente, continuiamo a lavorare insieme e a vivere separati, ma continua a presentarmi come sua moglie. Di che soffre quest’uomo è principalmente io di cosa soffro, che continuo a lavorare per far fronte ai suoi debiti. Alcuni mesi fa dopo il mio abbandono, si è rivolto a degli specialisti ora non ci vuole andare più, mi ha confessato che è inutile che per dispetto quando esce dalle sedute passa dal bar a farsi una birra e che gli dà fastidio il fatto che non riesce e prenderli in giro.
possibile che questo tipo di malati possano pensare che tu sei loro proprietà?
Per me era come un fratello, per cui avevo affetto e simpatia infiniti… Abbiamo avuto una “relazione” per diversi mesi (ma a questo punto non credo sia stata tale, giacché per lui ero uno specchio spregevole) molto travolgente sul piano fisico. Credevo che mi capisse, mi stimasse, non potesse che essere intenerito dalla mia passione e dolcezza nei suoi confronti… Molto, molto attraente, dai modi gentili, diceva sempre la cosa giusta per farmi abbassare le difese… Un camaleonte, anche se fin dall’inizio baluginava in lui qualche raggelante rigidità emotiva. Non mi dava nulla oltre quelle ore di intimità, in cui stavamo rigorosamente chiusi in camera sua a guardare film e “fare l’amore” (sc*****, come lui diceva inesorabilmente). E sistematicamente smontava ogni mia illusione, con il sorriso mi negava la realizzazione di ogni desiderio, anticipava ogni mia delusione sbattendomela sul viso. Mi umiliava in maniere sottili, come se fosse semplice goffaggine e ottusità. Mi teneva in pugno dicendomi che con me stava veramente bene, che mi trovava bella, intelligente e selettiva… A distanza, sempre e solo comunicazioni scritte, a tu per tu sempre concetti del tipo (pronunciati con il sorriso) “Le donne sono tutte p***, te compresa”; col passare del tempo più fughe, più ostinati silenzi. Sapevo bene che non mi dava nulla, ma pensavo che fosse semplicemente strano, stressato e diffidente. Mi puniva col silenzio… o facendomi credere di avere colpe assurde. I lunghi dibattiti con lui, tramite messaggi, erano uno sproloquio senza fine, fatto di illogica plausibilità. Io mi confondevo e addirittura mi scusavo! Ogni volta che gli facevo una critica per come mi gestiva, mi massacrava e mi scriveva di non volermi vedere più perché l’avevo “offeso” e non l’accettavo per ciò che era… Più lo supplicavo più era freddo e spietato nelle risposte: “Mi dispiace, non so che dirti, ho i miei guai e non posso pensare a te.” Sottolineava il fatto che fisicamente mi desiderava ma niente di tutto il resto andava. Ovviamente mi ha sempre detto di non essere innamorato da molti anni… Appena ha trovato un’altra preda, dopo avermi cotta a fuoco lento fino a pochissimo prima (con crudelissima provocazione, a cui non avevo ceduto), mi ha fatto cadere in una disperazione senza dignità: infine liquidandomi con un “Le cose accadono all’improvviso. Sono preso da lei. Ciao.” Lì ho avuto una crisi di nervi, una crisi nera… non tristezza o disperazione, ma una cieca angoscia. È caduto dentro di me come la statua di un dio, fracassandosi in un rombo assordante. L’avevo ritenuto bonario, umano, onesto… Per me era stato quell’uomo anticonformista, solitario, un po’ depresso, che mi aveva attirata a sé con la sua riservatezza. Ora era un vitaiolo scatenato in vacanza con un’altra… Con me anche una cena fuori era un miraggio, perché era stressato dal lavoro e preferiva rilassarsi a casa e vedere film. La cosa più turpe è il fatto che lui diventa più duro e cinico nel momento esatto in cui i tuoi nervi cedono, sei distrutta e vorresti solo una parola gentile… Sembra quasi goderci a demolirti del tutto. Eppure ero stata con lui irreprensibile: non ero mai stata gelosa e pressante (troppo impaurita dalle sue reazioni), mai una frase cattiva per lui, mai un rimprovero se non quello di essere poco disponibile con me. Nello sperimentare il suo orribile voltafaccia, ho avuto reazioni claustrofobiche, non dormivo, avevo perso il senso del tempo. Improvvisamente il mio mostruoso vuoto affettivo è ricomparso senza che neanche una fantasia positiva di lui restasse a farmi compagnia… Era ormai un mostro, dentro di me. Un uomo senza cuore che mi aveva mentito non solo con le parole, ma con gli abbracci, il sorriso, gli sguardi… Mi sentivo oppressa da un ricordo malefico e vago, non ricordavo più le emozioni della mia vita, c’era una specie di strana amnesia. Mi sentivo reificata, come se fossi sparita nella sua testa, anzi come se non ci fossi mai stata come essere umano… Mortificata = ridotta in stato di morte. Non so se si tratti di un narcisista maligno o di un egoista “non patologico”, ma per me è stato un uomo di latta letteralmente senza cuore. Uno che credo parlasse di affetti e sentimenti (per la famiglia, per i suoi cani) per sentito dire… Non si può gestire con tanta spietata cattiveria un cuore di donna che ti ama alla follia e ti supplica semplicemente di essere gentile in un momento così drammatico. È questo il vero rifiuto d’amore, quello che probabilmente ho già subìto da bambina. Volevo inglobare quell’uomo, con la mia devozione, come altre hanno tentato di fare (credo contemporaneamente a me), volevo nutrirmene… e mi ha divorata lui. Divorata e sputata, come l’oliva di un cocktail.
Che pena leggere questa storia che tra l’altro assomiglia a tante, tantissime altre.
Credo fondamentalmente che l’uomo si avvicini per una bisogno di sesso.
Quello che produce sono questi dissesti. Non è che gli manca l’anima e tutto quello che serve per costruire un rapporto. Diciamo che il più delle volte non lo cerca e non lo vuole
proprio. Cerca sesso. E lo trova facendo una sorta di convivenza “impegnata” con una
che gli crede o cerca di credergli. E’ solo sesso…o porci comodi.
E’ essere un uomo…un certo tipo d’uomo che va per la maggiore.
a volte lo penso anch’io in questo momento in particolare i sentimenti le affinità ppochi uoni sanno cosa siano
Cara P.,
Il tuo sfogo racconta con grande intensità il vortice di sensazioni e sentimenti che ti sta inghiottendo.
E, sai, ti capisco.
Ti capisco davvero, al pari di tutte quante le persone che sono qui a leggerti.
Ci vorrà molto tempo, un grande coraggio e tanta forza d’animo per buttarti alle spalle questa triste esperienza.
Che è aberrante, orribile, spaventosa, odiosa.
Ti paragoni all’oliva: spolpata delle tue carni, ora resta solo lo scheletro. Ma lo scheletro c’è.
Tu ci sei ed hai il dovere di rialzarti e ritrovare per Te, solo per Te, quella medesima devozione e dolcezza di cui ti sei privata per regalarla ad una persona maligna.
È difficile capire in poco tempo che cosa ci sia accaduto: primo perchè sei ancora sconvolta. Probabilmente ti senti invasa da lui, ma forse può essere che tu ti senta principalmente violata e violentata nell’anima. Perchè è facile che ciò accada: abbiamo aperto il nostro cuore a un mostro. Questo non possiamo negarlo mai. Abbiamo abbassato ogni difesa perchè ci siamo ostinate a credere che lui fosse la persona che ci meritava.
E così, un poco alla volta, lui ha fatto ciò che gli era necessario: si è nutrito di te.
Ma dopo questo, dopo che tu hai dato la tua carne, lui avrà bisogno di altra carne, semplicemente perchè è malato. È dannato. Ed è destinato a vivere nella morte, perchè la morte gli piace dopotutto. La morte lo nutre.
Mentre tu… tu cosa sei ora?
Ora sei una persona che ha la possibilità di rinascere. Tu hai la possibilità di vivere e vivere meglio di quanto abbia fatto fino ad ora.
potrai e dovrai imparare a conoscerti e capire per quale motivo hai collaborato a questa violenza.
Cara P., se posso darti un consiglio vero, inizia a cercare un confronto costruttivo con te stessa.
Non temere l’aiuto di un esperto che, in questi casi, è sempre necessario, sia per guarire dal virus che ti ha infettata, ma anche per rimarginare la tua ferita.
Perchè quella ferita è tua. Solo tua.
Un carissimo abbraccio.
Serena
Ciao P. La tua storia è davvero molto triste e fa sentire molta, molta rabbia. Avrei una curiosità se hai voglia di rispondere. Cosa intendi con “Volevo inglobare quell’uomo”? E’ un’espressione molto forte. Possessività e zero libertà per l’altro, o altro? Penso sia importante come elemento di diversità. Non tutte le persone che subiscono violenze dell’anima, nascondono lo stesso progetto nei confronti del cosiddetto carnefice, per cui si potrebbe meccanicamente pensare “chi la fa se l’aspetti”.
Un abbraccio
Sisi
mi sta vomitando addosso tutti i suoi problemi è un cancro devo allontanarlo non mi fa star bene
Cara Maria Gabriella, leggendo i tuoi diversi post, dai quali è evidente la tua sofferenza, mi chiedevo: perchè non provi, nel caso interrompessi il rapporto con questa persona, a stare un pò da sola per riacquistare un pò più di fiducia in te stessa e nell’altro sesso, cercando di comprendere meglio cosa vuoi realmente tu adesso da un uomo (oltre logicamente la sincerità) senza dover stare sempre attenta ed all’erta a non scorgervi tracce dell’altro con il quale hai vissuto quella brutta esperienza? O similitudini con lui che per il momento potrebbero essere per te,immediate fonte di preoccupazione, ansia e malessere, oltre che di altre delusioni? Dopo esperienze molto brutte anche piccole cose che ce le ricordino, sia consciamente che inconsciamente possono essere fonte di allarme ed infelicità se prima non ritroviamo un nostro vero ricentramento e saldezza interiore indipendentemente dall’altro.
Un caro saluto ed un abbraccio
io so quello che voglio propio perchè sono stata da sola ….sono due anni che non ho una relazione quest’uomo mi piace ma lui non ha fatto lo stesso percorso ha tanti problemi ma non sa come affrontarli e mi sta chiedendo ora chiaramente di aiutarlo mi piace è dolce presente affettuoso mi piace fisicamente ma la differenza di età e le ingerenze della famiglia mi preoccupano lui ha bisogno di recuperare autostima e poi?saprà gestire i suoi sensi di colpa ?mi lascerà?
ieri mi ha stupita ha subito messo in pratica dei consigli che gli ho dato e la cosa mi ha inorgoglito fin ora ho avuto uomini testardi e oppositivi
E’ fondamentale non unire il fatto che ‘quest’uomo o questa donna mi piace’ con il sentimento dell’amore, soprattutto quando tale persona risulta disturbata e disturbante. Magari può piacerci lo stesso, ma se ce ne innamoriamo e restiamo ad essa attaccati, nonostante tutto, allora dobbiamo guardare in faccia alla verità e capire che dentro di noi c’è qualcosa che non va e che dobbiamo risolvere, a cominciare con un’attenta e coraggiosa analisi di noi stessi, delle nostre dinamiche amorose e di attaccamento. Spesso è fondamentale farsi aiutare in tale lavoro di analisi in un dialogo psicoterapeutico.Allora , prendendo coscienza, le cose cominceranno a cambiare e in meglio. Di sicuro.
C’è sempre da diffidare di investire su uomini deboli che devono ritrovare se stessi. Una volta guariti, vanno a cercare un rapporto “nuovo di zeccai”. L’infermiera non va bene, ricorda un passato che vogliono dimenticare.
Non ho capito. Cosa sarebbe un cancro, la tua nuova relazione o quella col tuo ex? Non riesco a trovare un nesso con la risposta che hai dato ad Elisa 3 giorni dopo questo tuo drammatico commento.
per cancro intendevo una relazione cosi tormentata …..soprattutto una relazione nata da cosi poco mi prende e mi lascia prende tempo mille problemi ora uno nuovo e importante e mi chiede tempo a Elisa volevo dire solo che non passo da una relazione allaltra in velocita ma che quel periodo da sola l ho avuto e pure abbastanza lungo in cui hi medita su me e su mio ex e su quello che non voglio più ora una situazione nuova ma non meno complicata
meraviglioso quanto mi abbia aperto gli occhi…spero poterla contattare presto…brevemente lui è o meglio era uno splendido ragazzo molto carismatico…andava con le prostitute le faceva innamorare poi le sfruttava per regali costosi,ricordo una bmw pagata in contanti tanto per capirci… mi ha preso dapprima con la sua sessualità,potente,elegante perversa..morale una sera mi sequestra mi picchi ami rapina e tenta un estorsione…è lunga da raccontare…finisce in carcere (procedono d ufficio) io pazza di lui lo aiuto riasco a sposarlo in carcere e per 8 anni lo mantengo mi faccio carico di tutto e non salto un colloquio..con neve sole pioggia avanti e indietro…lo aiuto con colloqui magistrato direttore etc..nulla in cambio…lui in carcere sempre ultrapalestrato e curatissimo..mi spilla milioni a gogò e riesce a tenermi incatenata a lui,,inizia a lavorare ma da soldi solo alla madre in tunisia…le donne pure un avvocato le seduce come bere un bicchiere d acqua…io ora soffro di afasia dislessia disturbi della memoria..logorata anelando il grande giorno che lo avrei preso tra le braccia come oltrepassava la sbarra,,,ora sta per avere prime uscite e mi ha dato il benservito…tunisino 22 anni ora 30…io 47 ma donna sensuale fine di diverso ceto sociale…io non sento nulla per ora come quella notte dove non ho avuto paura ma solo tristezza ora come allora mi sembra di vedere le cose attraverso un vetro come non mi appartenessero…ma so che è sadico moralmente e fisicamente( quella notte mi ha spogliato legato e fatto cantare per lui) non è sindrome stoccolma mi sono persa appena ho visto quegli occhi enormi e diabolici..cosi giovane eppur cosi vissuto e bellissimo…ma lui ama le sfide non vuole ragazze giovani è attratto da avvocati dottoresse etc…dimenticavo parla 4 lingue è un genio della matematica e ama leggere biografie letteratura filosofia…ma chi e cosa è questa persona? è anche molto forte e rispettato anche dagli agenti…come puoi non innamorarti di uno simile? lui dice sempre che entra nella testa delle donne perchè ha uun lato femminile sospetto sia bisex,,come posso riuscire ad accettare che lo ho “covato” accudito e nutrito ed ora esce e davanti al carcere ci sarà un altra donna a prenderlo tra le braccia…cosa farò quando lo shock passerà e cadra il vetro..quando il gelo difensivo si scioglierà? mi ucciderò? somatizzerò il dolore e mi farò venire una malattia fulminante? o rischio di fare gestiinconsueti e finirci io in carcere? AIUTOOO!!! spero legga questa mail è quasi ferragosto e mi sento persa..
beh questo forum ti aiuterà molto tutte noi ci siamo passete e io ho vissuto questa cosa di vederlo fidanzato e felice con un altra con tanto di sms in cui diceva alla faccia tua ora ho famiglia perfetta perchè è questo quello che vogliono la perfezione cioè costruiscono un sogno e cercano di raggiungerlo sfruttando chiunque incontrino sul loro percorso se ti scarta e perchè in te non vede potenzialità è stato attratto ma poi vivendoti qualcosa non lo gratificava in toto per me è stato cosi e ho sofferto tanto poi un pò il lavoro mi ha aiutata sono diventata forte e nemmeno piango più quasi anestetizzata impietrita davanti alla sua sfacciata cattiveria
Vorrei chiedere un chiarimento su questa patologia perchè penso di avere a che fare con una persona che ne è affetta. Premesso che lo conosco da un pò di anni e che all’inizio ha avuto tutta una serie di atteggiamenti molto premurosi e carini, ma poi sono successi degli eventi conflittuali tra me e lui dopo che è subentrata una terza persona, con a sua volta dei problemi, per cui mi sono allontanata ma ho comunque subito una mia crisi come donna che sono poi riuscita a superare da sola. Per un sms sbagliato abbiamo ripreso i rapporti e memore dell’esperienza precedente in cui tutte le sue contradditorietà erano emerse, sto vivendo questa relazione di amicizia in modo diverso e quindi non andandomi a fidare di quello che dice e non mettendolo in discussione, e sfruttandone solo la compagnia nel caso in cui io non ho nulla da fare.
Si fa spesso riferimento alla cattiveria dei bugiardi patologici e alla loro necessità di trarre vantaggio dalla loro vittima, ma nel caso di un rapporto del genere, prettamente amicale, quale può essere l’obiettivo?
Può questa patologia essere accompagnata da altre di natura psicologica come quella da disturbo dipendente delle personalità che si è sviluppata verso l’altra persona?
Il narcisismo patologico e in genere la personalità borderline danno segnali e sorprese negative deludenti e frustranti ogni qualvolta entrano in una relazione più intima, quindi anche nell’amicizia e nella famiglia, oltre che nella coppia. Invece nelle relazioni superficiali il disturbo non appare, e quindi alla giusta distanza possono risultare anche brillanti, simpatici e persino carismatici. Insomma l’importante è non averci a che fare più di tanto. Anche le relazioni di lavoro troppo strette possono portare a delusioni, perciò è meglio fissare bene le regole e non fuoriuscire troppo dai rapporti di educazione formale. Spesso queste personalità in campo lavorativo tendono a sfruttare con la falsa amicizia ‘sincera’ (si fa per dire) colleghi, soci, collaboratori, ecc.
Nel campo amicale subentrano sentimenti scissi di invidia e gelosia, per cui dopo un primo periodo di ‘buona relazione’ queste persone tendono a vedere nell’altro difetti e debolezze che ingigantiscono allo scopo di renderli poi meritevoli di punizione, con disattenzioni, comportamenti incoerenti, diffamazioni, scorrettezze varie… Lei Federica non si stia a tormentare più di tanto, però non insista nel cercare di avere normali relazioni di amicizia con persone che hanno questi problemi o comportamenti disturbati e disturbanti, altrimenti ne avrà un risentimento. Se deve averci a che fare mantenga la giusta distanza di sicurezza. Queste persone sono piu digeribili in gruppo e con altri amici che quindi costituiscono una maggior deterrenza rispetto a certe ambiguità; queste persone infatti temono molto di essere ‘sputtanate’… Cordiali saluti
spesso accettiamo il rapporto amicale perchè non riusciamo a rinunciarci ma come dice il dottore alla fine si soffre si viene sfruttati e buttati via
Sono sempre io non vedo il matrimonio come la tomba dell amore siamo piuttosto noi come persone che non abbiamo il giusto equilibrio nella vita fare un passo del genere cioè sposarsi lo sanno tutti che non va preso come bere un bicchiere d acqua, quello che volevo dire e che si fa più in fretta a cercare qualcun altro da sostituire con i propri compagni uomini o donne piuttosto che affrontare i problemi sia sessuali in primis perché mi pare di capire che più di tutti i tradimenti vertono su questo problema insomma se non c e fisicità è finito…. , scusate se sono cruda ma è così per la maggior parte dei casi prima ancora dei sentimenti,
Io penso che se si cominciasse a parlare e farsi aiutare da qualcuno psicologo sessuologo che sia, prima di andarsi a buttare nei rovi con amanti vari…. Forse si riuscirebbe a capire un po’ che direzione prendere se con tuo marito non va o con tua moglie non va l unica cosa se non ci sono soluzioni e separarsi anche se purtroppo in alcuni casi per problemi economici e se ci sono di mezzo dei figli e dura arrivare a quella soluzione non tutti navigano nell oro e comunque bisogna pensare alle due persone marito moglie e , Cristina del suo amante ha detto che la moglie aveva scoperto che lo tradiva, non nel periodo che lo
Frequentava lei credo, ma comunque lei lo ha ripreso se lui non voleva rimettersi con sua moglie poteva farlo nessuno gli puntava una pistola addosso e evidente che si è sentito un codardo in colpa con i figli che sono il proseguio del suo narcisismo e comunque non regge che lei possa parlare di tradimento non è sua moglie ma la sua amante e poi perché non ha scelto un uomo libero? E evidente che uno libero avrebbe prima o poi chiesto di più e lei non poteva dar nulla di più perché sposata quindi non puoi crearti aspettative da uno che a sua volta è sposato e ha dei figli. Non penso che sia salutare crearsi delle relazioni extraconiugali e crearti delle aspettative illusorie dall amante specie se poi ogniuno dopo che si è visto per breve tempo ritorna al proprio ovile con che faccia nell affrontare i rispettivi coniugi come ci si sente a tradire, e guardare in faccia il tuo compagno/a senza provare dei sensi di colpa? Allora io dico si fa prima a non sposarsi o fare come gli arabi ad ogniuno 3 o 4 mogli e se fosse possibile ad una donna 3 o 4 mariti così quando ti da a noia uno ne hai un altro. Forse prima di sposarsi bisognerebbe convivere un po’ insieme per conoscersi meglio perché è brutto arrivare a tradire perché è finito l amore e evidente che il problema sta a monte uno dei due non era convinto della persona che stava sposando. Detto vecchio ma sempre efficace ” meglio soli che mal accompagnati”. Un bacio a tutti adoro questo blog e anche se posso risultare un bulldozer vi voglio bene e se dico queste cose e per far riflettere sia voi che me:)
Sono quella che generalmente viene considerata una bella donna,con un’ottima professione , brillante e socievole ma ciò non toglie che mi sono fatta massacrare x 20 mesi da un narcisista che mi ha presa e lasciata a suo piacimento…per i primi sei mesi dandomi della vecchia perché lui voleva un figlio (avevo 44 anni quando ci siamo conosciuti e assolutamente fertile)…ma poi (grazie alla sua psicoterapia)comprendendo che quello era solo un ‘alibi e perche'(a detta sua) aveva paura a legarsi.lui il classico belloccio da locale,ha iniziato un percorso di psicoterapia e in virtù di questo ho continuato a credere che potesse migliorare e avvicinarsi all’affettivita’…ma il paradosso era che più stavamo bene insieme più ricominciava a a scappare , lasciandomi da un giorno all’altro x tornare alla sua vita di narcisista adulato dalle 4 galline di turno dei locali e delle feste. Tutto questo è durato fino a qualche giorno fa…ogni volta tornava (con frequenza quindicinale) , alzando la posta: una volta dicendomi di smettere la pillola perché aveva capito che ero io la donna che voleva come madre di suo figlio…per poi dopo una settimana gridarmi in faccia che non ce la faceva perché io ero troppo vecchia x fare un figlio (46 anni ). Liquidatolo con disprezzo ritorna dopo 15 gg proponendomi una convivenza,perche Lui senza di me si sentìva perso….anche questa volta dopo 3 gg non era più vero tutto questo…..Lui e’semicosciente ….ripete che ha due forze dentro di sé…una che vuole stare con me (la parte adulta) e una che scappa via da me (quella infantile)…questo è quello che gli ha detto la sua psicoterapeuta e che lui ha accettato alternando però momenti di delirio assoluto dove rinnega anche tutto questo. Io ora,dopo aver perso 5 kg, il sonno e la serenità, sono riuscita a diffidarlo di denuncia se si riavvicina a me o cerca di contattarmi in qualsiasi modo. Sto malissimo…come una drogata in astinenza ma tengo duro. Vado in terapia ma so che lo sforzo ora lo devo fare solo io. Ce la farò….Non Mi Riconosco piu’…Mi sento una fallita, per aver ceduto alle lusinghe fasulle di una maschera (tale lo considero) inesistente come persona. Mi sembra di vivere un incubo….è solo con chi come voi ha vissuto queste esperienze può capire cosa si prova.
ho potuto con calma rielaborare tutta la situazione il mio ex tornava perchè nostalgico e nel giorno del suo compleanno l’altro quello appena conosciuto non era collegato con lui era sincero ma allo stesso tempo incoerente con situazione famigliare economica difficile e decisioni importanti alla fine già prese ,il nostro incontro casuale bello intenso e vero ma ovviamente impossibile per un uomo senza carattere e coraggio …Dottore sono stanca
questa è la reale situazione ci ho messo un pò ma ora è chiaro lui è sincero è abbiamo continuato a vederci dopo una pausa bella complicita ma uomo insicuro insieme siamo felici ma a tratti divento insicura la gente ma la cattiveria della gente ha già fatto i suoi danni e lui sta vivendo la relazione combattuto e con gran sensi di colpa penso di conoscere il finale
dottore ieri sera è successo di tutto la mia città è detta non a caso la città di matti e lei dovrebbe venire qui e scrivere un libro fare uno studio …..la persona che mi corteggiava era un attore mi frequentava mi corteggiava ad arte ma era mandata da un mio ex ma i sentimenti le senzazioni non erano false si era creata davvero un a magica atmosfera svanita ieri sera quando ho visto apparire mio ex che si è appostato vicino casa mia e ha cominciato a telefonare propio mentre stavo per incontrarmi con l’altro…. oggi poi e sarebbe stato momento di intimità e lui avendo spinto la cosa al limite voleva impedirlo.Abbiamo subito violenza violenza psicologica e se non fossi cosi forte e non ormai scaltra e attenta……. ma questo è quello che subisco ormai da 4 anni sono sola e non riesco ad avere una relazione e passo il tempo gli anni a analizzare ogni singola mossa di tutti quelli che provano ad avvicinarsi ………
Mi spiace… magari una volta troviamo un centro dalle sue parti e facciamo un incontro per parlare di questi problemi e dare più conoscenze per affrontarli e risolverli.
magari si nel frattempo parlo con un legale ho provato a prlare con famigliari del mio ex cercando di fa capire loro che bisognava unirsi e collaborare per rompere certi meccanismi dovuti a problematiche di questa persona ma loro stanno cercando in me cao espiatorio e sicuramente stressati da vita famigliari difficile non mi ascoltano e mi accusano
purtroppo l’ennesimo abbaglio…. altro abiile manipolatore smascherato in poche mosse
mi prendo qualche giorno non ci sto capendo molto rifletto e vi aggiorno
ho letto con molto interesse l’articolo del dr. Brunelli e purtroppo mi sono ritrovata come vittima prima di tutto di me stessa.
la mia storia é diversa, forse, da quelle raccontate.
il mio malessere psicologico si è manifestato due anni fa con dolori alle gambe; iniziata la trafila diagnostica senza ottenere una risposta certa ho iniziato la psicoanalisi; percorso che mi ha fatto precipitare nel baratro.
ed è a questo punto che sulla mia strada compare una donna, un’amica, un angelo che via messaggini colma la distanza dei 500 km che ci dividono e si occupa di me.
non mi sembra vero.
ne parlo con il mio terapeuta, manifestando un inconscio dubbio, ma lui non mi dá risposte.
io tento il suicidio ed è lei a salvarmi la vita.
e così pian piano mi innamoro di lei.
premetto che ho 50 anni e non ho mai avuto dubbi sul mio orientamento sessuale.
non mi pongo alcun problema al riguardo e la prima volta che l’ho incontrata nel mese di febbraio ho provato la stessa gioia serena di quando ho messo al mondo i miei due figli.
dopo il primo incontro inizia la devastazione; istintivamente mi rivolgo ad altro terapeuta, che raccoglie il mio amore puro per lei ed inizia a lavorare sulle mie problematiche.
da marzo la situazione degenera: accuse, insulti, mi separo da mio marito, inizio a perdere l’entusiasmo di lavorare ( sono un libero professionista) fino ad arrivare ad oggi.
sono chiusa in una stanza, paralizzata dai dolori, che non passano con nessuna terapia, sono astemia e cerco l’alcol che ingoio come una pillola, sono ossessionata dal suo pensiero ed ho lasciato il mio studio.
il medico che mi segue mi ha proibito di vederla.
io non so se ne uscirò fuori e ieri notte ho sperato di morire.
Mi pare che lei stia a male perché dentro ha una grandissima forza che si è diretta in una direzione sbagliata. Se è così le cose stanno molto meglio di quanto si possa pensare. Quando c’è la forza dell’amore c’è sempre la possibilità di ritrovare la vera via dell’amore e il suo punto di arrivo… esso si trova all’infinito, come in un orizzonte che ci separa dalla totalità e che pure ci unisce ad essa… voglio dire che per trovare la via giusta nell’amore terrestre, bisogna prendere prima la mira verso l’amore celeste… poiché dentro si ha amore ciò che è necessario è fare la scelta… la scelta di ripartire cercando innanzitutto un senso superiore e spirituale dell’amore… sentirlo tra le stelle, nella natura, nella musica, negli altri esseri umani buoni, nei bambini, in chi soffre e ha bi9sogno di noi, negli animali e nelle piante, nel creato, nei grandi valori che ci rendono umani… questa è la Via, e allora ci verrà incontro il nuovo giorno e le tenebre si allontaneranno, un po’ alla volta come nell’esitante luce dell’alba, ascolta nel profondo del tuo cuore, impara un canto di pace, accendi una candela, aiuta il tuo corpo nella salute, scegli sempre il bene e fai del tuo meglio… allora l’amore trasformerà le spine delle tue pene nella rosa… e allora un altro, come per una magia che sta nelle forze che non conosciamo, ma che ci conoscono, ascolterà le nostre vibrazioni e noi le sue… così questo s’incontrerà lungo la Via della guarigione che c’è sempre quando c’è l’Amore nel suo senso più elevato, bello, semplice, chiaro e supremo. Un abbraccio
grazie mille della Sua risposta.
mi dá conforto sapere che ho una speranza per ritornare a vivere
stanotet non riesco a dormire e le scrivo …sono in vacanza da 20 giorni e dopo la prima settimana tormentata per il ritorno dell ex sta succendo ora altro …ho un vicino di casa che mi corteggia da circa 10 giorni molto più grande di me ma quello che mi sembrava essere sotto controllo è mutato rapidamente e ora sto cedendo è gentile presente cerca la mia compagnia e la cosa non mi dispiace.i problema è che è separato da tre anni vive con padre malato e aveva deciso di ricongiungersi con ex coniuge i miei dilemmi sono la e differenza di età e questa sua incoerenza ……ma per entrambi l impressione di conoscersi da sempre !!!help me
Incontriamo anche con la musica di antichi popoli lo Spirito dell’Amore. Qui puoi sentirlo tanto http://www.youtube.com/watch?v=IFsAnGzaDQ0&list=PLDB432A120C586110&index=3
grazie
dimenticavo nel periodo di non frequenza lui forse grazie qualche conoscente esperto in piscologia ha analizzato il nostro rapporto e dice:abbiamo qualcosa che ci accomuna ma tu(io) nel momento dell’abbandono regredisci e ti comporti come una bambina …..nel dirmi questo era intenerito/compiaciuto con sorrissetto sadico.
allora rispondo sia a Sisi che a gil alla prima dico che si il percorso che lei cosiglia lo sto cercando di fare anche se non con l’aiuto di uno specialista ho esaminato il perchè di tutto questo
e conosco le ragioni le ho affrontate ricevndo anche ulteriori delusioni mi sono rivolta a chi per primo ha provocato tutto a chi non ha mai voluto sapere di me ma il percorso è ancora lungo e forse non sarà mai possibile visto che non c’è disponibilità .A gil dico pure che ha ragione ma io non sono spolpabile ne affettivamente ne economicamente se doveva ottenere qualcosa e dalll’attuale (e lo dice apertamente) compagna magari facendole credere che io fossi ancora in ballo e sicuramente in questo è riuscito alla perfezione.per il resto penso che tra me e lui ci sai qualcosa un attrazione un affinità intellettiva fisica che non so spiegare ma non vuole stare con me i suoi castelli sono ambiziosi e con lei pensa di realizzarli più velocemente è tutto qua
Chiedo scusa per il ritardo nelle pubblicazioni… sto facendo altre ricerche. Intanto ringrazio per la partecipazione e segnalo questo video http://www.youtube.com/watch?v=TdVwXMCwqvE Cordialmente. Pier Pietro Brunelli
Gentile Dott. Brunelli!
che bel link ha girato!
Ieri sera ho dedicato parecchio tempo a visionare i diversi video suggeriti, aiutano moltissimo a comprendere quella parte “oscura” di noi stessi.
Sa, dallo scorso anno mi sono accostata con sempre maggiore curiosità a ciò che accade dentro di noi. Posso dire che, passando per Lei, Jung, Lowen, Freud e tanti altri esperti, ho tratto grandissimo giovamento: mano a mano che procedevo con la mia terapia, in qualche modo ero maggiormente consapevole di ciò che mi era accaduto ed anche per questo ho saputo accettare cose di me che non credevo potessero esserci.
Da qualche tempo ho riaccolto la bambina ferita (così l’ha definita anche la mia terapeuta) che conviveva – a mia totale insaputa – con me.
Mi ha aiutata moltissimo l’arte, il disegno: un giorno, colta dall’ispirazione ho iniziato a disegnare, ed ecco che ciò che ne usciva era sempre una bambina dalle fattezze di donna, con intorno mille giochi, ma senza le mani.
Non ero capace di disegnare le mani… perchè molto probabilmente quella bambina non poteva prendersi la sua vita, il suo mondo.
Ancora adesso, se penso agli istanti in cui ne discutevo con la mia terapeuta, mi vengono le lacrime agli occhi. Quando ho capito che quella bambina era dentro di me e che avrei dovuto conoscerla mi sono sentita a disagio, perchè non sapevo come fare, ma, ogni volta che la pensavo, provavo (e provo ancora oggi) un intenso sentimento di tenerezza.
Ho imparato e sto imparando a prendermi cura di lei, ho imparato e sto imparando ad ascoltarla, ho imparato e sto imparando a rispettarla, e mi sento davvero bene ora. Conoscendo lei, ho conosciuto la tenerezza. Perchè questa è stata la grande assente nella mia vita.
Credo che questa esperienza possa testimoniare che, giunti al punto zero, è necessario reagire, cercando di aiutarsi in tutti i modi possibili: a volte, dopo esperienze che ci segnano, è come se ci arrendessimo. Forse perchè siamo tramortite, stanche, forse perchè abbiamo paura o siamo angosciate ed allora ci abbandoniamo all’oblio, ad una situazione “di non vita”, come più volte Lei stesso l’ha definita.
Ma… è vero, dentro noi c’è ancora dell’energia potente che deve essere usata per risalire il burrone.
Credo che ognuno abbia modi differenti per convogliare questa energia: ciò che importa è sapere, avere la consapevolezza, che questa energia deve essere usata nel modo più confacente, in quanto tanto può fare del bene, ma tanto può anche fare del male.
Nei giorni scorsi ho terminato la lettura di un libro, “Io ci sono”, di Lucia Annibali: non credo di avere mai pianto tanto, ascoltando ciò che questa fantastica donna aveva da raccontare. In alcuni passi, ho ritrovato il mio passato, il mio “non amore” malato, e ringrazio Dio ogni giorno di avere avuto la fortuna e la capacità di accorgermi in tempo di ciò che mi stava accadendo.
Mi piace credere che a salvarmi, in quel frangente, sia stata proprio lei, la mia bambina ferita, che ha saputo riconoscere in quella persona proprio tutto il male che l’aveva sepolta… ripenso alle mie gambe che si paralizzavano in certe occasioni, ripenso alla voce di lui che, pur urlandomi in faccia a squarciagola, mi arrivava in lontananza, come se fosse distante anni luce da me.
Ripenso a quegli interminabili silenzi, in cui io mi sentivo “precaria”, indesiderata, indegna, e nei quali, allo stesso tempo, salivano dei moti di orgoglio, degli sprazzi vivaci di sana ed ingenua autostima, non perchè io all’epoca pensavo di valere, ma perchè “qualcuno” mi suggeriva che avevo già sofferto abbastanza. In quei momenti ero cieca, ero sorda, ma quella vocina faceva di tutto per farsi vedere, e sentire.
In quei momenti è però vero che quella bambina per me non “esisteva” neancora…
Dottore, quando leggo su questo forum la disperazione delle altre persone che scrivono, non posso fare altro che sperare per loro, sperare che trovino quell’istinto di sopravvivenza, probabilmente sepolto da qualche parte, per tornare in vita.
A distanza di un anno, oggi anch’io posso dire con orgoglio che IO CI SONO, IO VIVO ED IO SONO FINALMENTE FELICE!
Certe esperienze non si possono dimenticare, è vero: il mio aguzzino ha tentato ancora qualche mossa di riavvicinamento, ma ha trovato un muro di silenzio davanti a se’.
Ora quel ricordo, che per tantissimo tempo mi ha distrutta, comincia ad attenuarsi.
Ci sono ancora momenti in cui, in particolari ed accidentali situazioni, questo ricordo tenta di tornare nella mia mente con tutta la sua negatività invasiva, sicuramente perchè in quel ricordo ho indentificato il mio lato oscuro, la rabbia, la paura e l’insicurezza di quella bambina ferita, ma non mi prende più il panico.
E’ una parte di me, non la nego, ma adesso ho i mezzi per affrontarla, ora so chi devo proteggere: non gli altri, ma me stessa.
Vorrei permettermi, se Lei me lo consente, di lasciare un messaggio a tutte le persone che qui ci leggono: prendetevi cura di voi, amatevi, cercate di conoscervi, ascoltatevi, imparate ad accettarvi con vera modestia, non perseguite falsi ideali e sogni impossibili. Nessuno può promuovere la nostra rinascita, all’infuori di noi. Gli altri possono aiutarci, incentivarci, ma il vero lavoro lo dobbiamo fare noi e su noi stesse.
Antoine de Saint-Exupéry, ne “Il piccolo principe”, ha scritto una riflessione meravigliosa:
“Sai… il mio fiore… ne sono responsabile! Ed e’ talmente debole e talmente ingenuo. Ha quattro spine da niente per proteggermi dal mondo…”.
Prendiamoci cura del nostro fiore allora, perchè se lo facciamo, lui a sua volta si prenderà cura di noi. Con tutte le sue spine.
Un caro saluto,
Serena
Grazie per questa bella mail… allora potrebbe interessarle “LO SFIDANTE” http://www.youtube.com/watch?v=evWvTAb1BIU … in questa sfida c’è un perché di Albedoimagination.
la tua email mi ha commosso e ritrovo nelle tue parole il mio travagliato cammino perso nel vento, che si è fermato su un mare in burrasca.
I dolori fisici, il senso di tenerezza per una bambina mai libera e forse già grande, il dolore del ritrovarsi mi accomuna al tuo percorso nella stessa, forse, consapevolezza che ogni costruzione passa dalla fatica e dal dolore.
Ti dico GRAZIE per il coraggio che mi hai trasmesso e ti dico GRAZIE per la speranza di riuscire ad alzarmi per prendermi cura del mio fiore…..perché é proprio il bambino che é in noi che ci consente di sognare ancora.
Andrò oggi stesso ad acquistare il libro che tu hai letto.
Ti abbraccio
a maria gabriella. un’affinità intellettiva fisica che non si sa spiegare tipo sentirsi un pochino(tantino) simili?e’ una delle leggi fisiche già dimostrate nel nosto secolo: particelle simili(affini) si attraggono quale parte di noi si incolla a quale parte simile dell’altro? beh, questo per me è interessante da scoprire grazie per lo spunto!
leggo in ritardo prego è una sensazione unica!
Per favore, se può, spieghi un po’ di più… come è questa sensazione?
Segnaòlo questo recente articolo perché è fondamentale per comprendere meglio certe dinamiche narcisiste e borderline in famiglia: https://www.albedoimagination.com/2014/06/genitori-narcisisti-e-borderline-intervista-piewr-pietro-brunelli/
era tornato con chissa quale mira e poco mi interessa ma vista la mia fermezza è tornato dalla sua ultima compagna e con lei tra menzogne opportunismi ipocrisie continua la sua corsa ….rimettiamoci un punto .
Brava!!! Un punto-inizio di un paragrafo tutto tuo….con la sua propria punteggiatura, che scandisca la danza della tua vita!!!
grazie Sisi
grazie dottore
E con una madre narcisista come e’possibile difendersi?una vampira che goccia a goccia mi distrugge
Legga l’articolo sui genitori narcisisti o borderline.
GIUSTO. PER ME E’ STATA UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA: DAVO TUTTA LA COLPA AGLI ALTRI, ERO LA VITTIMA DESIGNATA E INNOCENTE, IO, POVERINA…!!!
MA NON ERO CONSAPEVOLE CHE ERO MALATA PIU’ DI LUI, DI LORO! PER QUESTO MI LASCIAVO CALPESTARE, RINGRAZIANDOLI DI NON AVERMI ANCORA AMMAZZATA!
CIAO E FORZA
GIL
Bravissima Gil… comunque non credo che ci si dovrebbe considerare malati ‘più di lui o di loro’, ma con una ferita, talvolta assai profonda, che mette nella predisposizione di farsi vampirizzare. In questa ferita c’è il proprio’ vampiro interiore’ che è una metafora del proprio complesso infantile irrisolto, o in parte irrisolto, che apre le nostre difese all’invasione del ‘vampiro esteriore, cioè anche qui come metafora di persone disturbate e disturbanti sul piano dell’affettività e dei sentimenti.
torna da me perchè sa che io comprendo tutto di lui non sceglierà mai razionalmente di stare con me le sue sono sempre scelte opportunistiche nel valutare le situazioni e le persone valuta sempre il suo vantaggio economico io sono piena di problemi in quel senso Quando ha bisogno di un ancora di qualcuno che gli vuole bene nel profondo sa dove andare ma ci va istintivamente poi torna sui suoi passi ha già fatto un passo indietro non è capace di svincolarsi anche in passato con la moglie ha fatto stessa per anni un altalena continua fino a quando lei è fuggita….e in quel momento si è riaccasato con l’attuale compagna e a messo da part 4 anni di relazione con me.
cara m. gabriella, ne parli come se fossi onorata che ritorna sempre da te…..
renditi conto!
ciao
dottore commenti lei per favore…..
Mi è difficile in questo momento per le altre ricerche in corso e appena pubblicate. Vorrei solo ricordare che in quanto a compassione, vendetta, rabbia, repulsione, nostalgia, ecc. è fondamentale il fattore tempo, nel senso che certe emozioni, sentimenti, posizioni e idee cambiano nel tempo e ciascuno ha i suoi tempi e il suo percorso che va seguito in modi specifici per quel caso, quella persona. Comunque fa molto bene confrontarsi, solo che il dialogo più terapeutico è quello che accoglie e comprende, seppure in modo critico, ma tollerante e paziente e solidale. Perseguiamo questo stile e modo di essere, comunque sarà un modo per fare del nostro meglio. In effetti ciò sta avvenendo, perciò ringrazio lei e tutti i partecipanti che aiutano a capire e ad esprimere buoni sentimenti di solidarietà che sono molto concreti in termini di sostegno psicologico e umano.
sono felice sia tornato mostrando la sua debolezza ….mi sembra un atto di umiltà che ho apprezzato si
Cara maria gabriella, sono d’accordo con te. Quando si ritorna sui propri passi avendo il coraggio e la forza interiore di mostrare le proprie debolezze solo questo fatto diventa un grande dono per l’altro, che magari è stato più volte offeso proprio da colui che espone umilmente la sua debolezza. E’ solo che occorre sentire quell’ autenticità che preclude ogni possibilità di manipolazione sottostante, altrimenti si rischia uno scambio di ruoli senza saperlo(una truffa insomma). E i tuoi retro-pensieri, che qui hai espresso con particolare preoccupazione iniziale, sembrano intorpidire un’esperienza che, se veramente autentica, rimarrebbe limpida come uno specchio. Certo si possono avere dubbi. Ricordare sofferenze passate ed associare questi dubbi ad interpretazioni dolorose e pessimistiche di esperienze intollerabili e soprattutto già vissute. In questo caso è come se ci si attendesse nuovamente di non essere “razionalmente scelti”, magari per i tanti problemi economici ed ecco che così riaffiora “nitida la ferita ancora molto sanguinante” (come tu stessa hai affermato in conclusione ad un post) di essere stata messa da parte insieme agli anni di relazione vissuti con amore. Il dott. Brunelli più volte è ricorso alla metafora del “vampiro interiore” annidato in una ferita antica. Allora penso che potrebbe esserti utile, se ti va e hai tempo disponibile, riflettere se esista o meno per te, la possibilità che questa immagine simbolica, il vampiro interiore, risieda, come no, proprio in questa ferita di “venire messa da parte” visto che all’interno di te questa possibilità è già affiorata. Certo non è sufficiente osservare semplicemente che il vampiro esista all’interno di noi e dove, per risolvere improvvisamente il problema, ma è utile se non altro per prendere pienamente coscienza delle nostre fragilità (più che quelle degli altri) e sentire il bisogno di aprirci ad una vera relazione che guarisca. Spero che la tua forza che hai già dimostrato e che possiedi (come da più persone ti è stato detto) ti faccia compiere questo ulteriore passo verso il tuo bene.
Un forte Abbraccio
Sisi
non vorrei deluderti, ma secondo la mia esperienza non e’ per umilta’ che ritornano, ma perché non sono ancora riusciti a spolpare l’ osso…..vedono che c’e’ ancora un po’ di carne…-
Te ne accorgerai ben presto.
ciao
torno a trovarvi per raccontarvi che ho sentito ancora ma solo per telefono ho chiesto allora cosa succedeva come ho sempre fatto l ho ascoltato copreso e consigliato cercando anche di farlo placare…non lo merita a lho fatto ha una copagna mamma di un bimbo e ho pensato fosse utile q quest’ultimo .Litiga sono violenti e si è stancato torna da me per un appoggio morale e materiale chiede di aiutarlo nel trasloco non vuole coinvolgere altri dice di voler fuggire da quel contesto che lui stesso ha voluto descrive lei come una donna forte che vuole possederlo usarlo ed è stanco e umiliato dottore ora mi dica cosa ci fa con me?cosa vorrebbe ?non mi ha voluta mi abbandona ma se ha bisogno di comprensione bussa alla mia porta non sa quanto mi ha cambiata gli voglio ancora bene ma non può darmi nulla non pensa nemmeno di dovermi dire altro vuole solo che comprenda mi racconta di lei di come lui abbia fatto di tutto per far funzionare il rapporto come se io non avessi nessun sentimento per lui sfacciatamente chiede aiuto!
Gentile Maria, io comprendo che questa relazione la destabilizza, ma lei deve anche comprendere che io non posso entrare nei dettagli se non conosco a fondo la situazione. Lo ripeto sempre, queste relazioni fanno soffrire, per curare queste sofferenze, in certi casi non c’è altra via che rivolgersi da uno specialista. Le esprimo tanta solidarietà nella speranza che gli articoli del blog e la partecipazione di tante persone possano darle quanto più aiuto e sostegno possibile.
ma dottore questo forum mi ha tanto aiutata e dallo specialista ci sono stata ma ha sempre detto che avevo strumenti per affrontarla la situazione io sto benone sto raccontando questa cosa perchè si mi ha lasciata di stucco di nuovo quest’uomo !!alla fine è una persona fragile ed è lui quello più debole ho sofferto ma chi non riesce a gestirsi è lui ha paura della solitudine ma non vuole altri tipi di aiuti che io ho sempre consigliato speravo potesse darmi qualche consiglio se ad esempio sia giusto che ora io gli stia vicino nulla di più
Ma senzza conoscere la sua storia con un dialogo approfondito, nessuno può consuigliarle se è giusto o no che lei gli stia vicino. Visto che lei sta benone scelga cosa sente più giusto secondo lei.
carissima,
secondo me non e’ né giusto né utile a nessuno dei due che tu gli stia vicino, sai m. gabriella…? – , perché e’ un circolo vizioso… e dannoso, pericoloso. Dove e’ la tua dignita’ e liberta’ in tutto questo!? ti realizza o piuttosto ti demolisce? risponditi.
conoscere la Verita’ ci rende liberi. Essere liberi ci rende felici.
E noi siamo “strutturati” per la Felicita’, non per la sofferenza…!
dove c’e’ solo sofferenza non puo’ esserci amore, perché l amore e’ gioia!
auguroni!
g
cara maria, guarda che il dr. secondo me voleva dire che sei tu che hai bisogno di uno specialista, dato che non riesci a tagliare con questa persona malata! poi lui se vorra’ potra’ curarsi, ma tu intanto devi pensare e convincerti che sei proprio tu ADESSO ad aver bisogno di aiuto! credimi, io ci sono passata…ciao baci
giliola
cara gil forse non hai letto tutti i miei post ma io non ho più rapporti con questa persona da più di un anno e mezzo ho tagliato e come ma lui che è tornato lasciandomi un pò perplessa e spaventandomi anche ma poi il tutto si è ridimensionato non c’è stato bisogno di misure drastiche e ripeto che sono stata in passato da uno specialista ma pare che non abbia bisogno di una terapia questo non significa che non ho ferite e ne ho parlata già qui io sto bene e mi sembri un pò precipitosa nel giudicare alcune cose del mio vampiro non le ho esposte qui ho detto solo che è un violento ma mai con me…
ma tu sei la sua assistente sociale, confidente tappabuchi di quando e’ giu’ di morale, poverino, umiliato e stanco…..?! pensi che lui percepisca il tuo affetto? si sente che ti fa pena…e, credimi, questo non e’ un buon segnale. Compassione si, per tutti. Ma qua c’e’ forse la crocerossina eroica pronta al martirio? Che lui non “scelga razionalmente” di stare con te, ma che in fondo, col cuore, ti ha gia’ scelta?
ma intanto, scusami, stai pensando a te stessa, a vivere la TUA VITA, e non la SUA?
cara m. gabriella ?
ciao
g
sembri molto infastidita e aggredisci questo è quello che succede nella mia vita poi non parlo delle altre cose che non mi turbano come questa persona uscirei fuori tema qui si parla di traumi la compassione invece occorre e ne occorre tanta ovviamente ognuno è libero di pensarla diversamente ma tu sei un pò aggressiva e non ne capisco la ragione
sono una vittima di un abusatore narcisista che ha lasciato una scia di cadaveri psicologici e non solo (gia due tentativi di suicidio da due diverse partner). Un personaggio pubblico, tra l’altro. Ne sto uscendo ora, dopo 3 anni di inferno, di quello che è davvero un disturbo post-traumatico da stress. Anni di immagini intrusive, incubi, pensieri ossessivi, perdita di sonno, isolamento sociale, crisi emozionali, e lui con la sua malavagità, una ferocia che solo chi ha assaggiato l’abusatore narcisista può descrivere. Forse molte di noi hanno pensato: meglio uno stupro, meglio un’ora di violenza fisica ad una ferocia che ti uccide dentro giorno dopo giorno. La mia proposta è una ben specifica richiesta a chi ha dimestichezza con siti internet: creare una piattaforma online di denuncia, con nome e cognome di ciascuno di questi bastardi, affinche siano segnalati alla rete, questo permetterebbe ad un’eventuale nuova vittima di difendersi. Non prendiamoci in giro dicendo che una denuncia legale sarebbe l’unico mezzo congruo per avere giustizia. Non funziona cosi, la violenza psichica è spesso indimostrabile, e non è giusto per la vittima forzarsi a dover dedicare energie fisiche ed economiche mantenendo un legame forzato di odio. Ma queste persone sono criminali impuniti che meritano la giusta ricompensa. Un vecchio film mai tramontato diceva “E’ ora di arrostire il maiale”. Donne, fatelo, denunciate questi stronzi. La violenza psicologica E’ PEGGIORE DELLA VIOLENZA FISICA. DIFENDIAMOCI, DENUNCIAMOLI SUL WEB.
Ritengo che nel campo degli abusi sentimentali di ogni tipo sia nocivo il sessismo, il vittimismo e la vendetta come unica possibilità di riscatto. Comprendo lo sgomento e il bisogno di vendetta, ma senza un consulto psicoterapeutico adeguato si rischia veramente di prolungare le proprie sofferenze e di vendicarsi in modo sbagliato, rischiando di compiere atti che possono essere pericolosi, illegittimi e che si ritorcono contro chi li compie. Bisogna capire che si è caduti in una trappola come se questa fosse una malattia, o un incidente, e quindi o prima curare se stessi, fortificarsi e poi, valutando bene in che modo, efficace e corretto, riprendersi una rivincita che possa effettivamente essere incisiva ed efficace. Ma tutti coloro che mentre sono ancora traumatizzati e feriti tentano una qualche vendetta sono destinati ad ulteriori sconfitte e guai, o addirittura a fare un piacere all’altro, che potrà crogiolarsi ulteriormente facendo a sua volta la vittima di una pazza o di un pazzo. Questa soddisfazione non la si può dare. Bisogna prima curare le proprie feriti e traumi e poi pensare a possibili forme di riscatto efficaci.
Non so quanti anni hai o da quanto tempo hai interrotto la tua tremenda relazione e cosa stai facendo per curarti come meriti, dopo tutto quello che hai passato. Sono cose importanti per riflettere perché potrebbero, le proposte, cambiare, nel tempo, insieme a noi e vedere con piena soddisfazione come si può trasformare un percorso di V per Vendetta in V per Vita. Ti assicuro che questo è possibile e nello stesso tempo non produce danno a tanti possibili ed inevitabili innocenti, compresa la parte buona che conserva la possibilità di riscatto in ogni essere umano. Partire dai tuoi pensieri è una buona base per ottenere un grande cambiamento nel benessere e nella felicità. Ti auguro tutto questo!
Sisi
dottore che vado a fare al consultorio?se dovesse insistere chiamo le forze dell’ordine
Se si vogliono cautelare megli le cose è meglio prevenire e tenere sotto controllo e ceracre di capire più a fondo, perciò se la gente facesse così molto spesso non ci sarebbe bisogno delle forze dell’ordine.
ma mi sono già rivolta in passato a qualcuno e conosco abbastanza questa persona e molto probabilmente non tornerà perchè non sono un ossesione cosi forte per lui si sente solo ripeto ha fatto scelte senza ragionare vuole sempre avere un ventaglio di possibilità ed è venuto a tastare il terrreno perchè nonè soddisfatto della sua relazione attuale ma come pensa a me pensa anche ad unaltra possibilità quindi non sono lunico pensiero dottore sarò stata eccessiva ma è un uomo violento e fisicamente sono in svantaggio ancche se fin ora con me non ha mostrato questo suo aspetto non si può tanto scherzare una discussione può degenerare e non voglio correre i rischi !!!quindi non si preoccupi io gli ho voluto bene e spero non serva prendere questi provvedimenti
E SE TU CHIAMI LE FORZE DELL’ ORDINE E LUI ARRIVA CON LE SUE FORZE…DISORDINATE!?? ATTENTA A NON METTERTI NEI GUAI! SII PRUDENTE!!! CIAO
G
non sono servite
SONO PREOCCUPATA IL MIO EX SI è FATTO VIVO DOPO UN ANNO E MEZZO E NON SO PERCHè L’HO MANDATO VIA MA TORNERà HO CHIESTO SPIEGAZIONI VISTO CHE HA UNA NUOVA COMPAGNA DICE CHE SONO SUA E PENSO MI CONTROLLI
Cara Maria Gabriella, cosa ti fa pensare che il tuo ex ti controlli?
Conoscendo la persona forse, non era meglio evitare proprio di chiedergli spiegazioni come se per te, fossero importanti? E quindi anche lui? (nella sua mente intendo).
Mi dispiace per questa spiacevole situazione, spero che tu ne riesca al più presto come hai fatto poco tempo fa dimostrandoti forte e salda negli intenti. E che il tuo timore sia soltanto tale, anche se brutto da vivere.
il mio timore è fondato ora non sto a dilungarmi ma lui è così è anche un violento non con me ma con alcune delle sue compagne lo è stato e in questo momento è in crisi si è pentito delle sue scelte e detesta rimanere solo sono solo disperati tentativi suoi quando è in preda al panico
IMPORTANTE!! Andare al più presto pèossibile da un consultorio o altro centro o uno psicoterapeuta in zona. Per indicazioni chiedere anche al proprio medico curante.
cmq mi controlla non significa che sta appostato sotto casa …..forse ho esagerato ma cmq è fastidioso
Dottore qualche giorno fa ho fatto un sogno: che io e altri presenti in casa ci trasformavamo in vampiri a forza di usare questo termine?o cosa?
E’ importante che i sogni vengano studiati insieme a qualcuno che ne comprende il senso profondo, conoscendo la persona che ha sognato e il contesto in cui vive.
Grazie per questo articolo davvero illuminante. Sono 15 mesi che sto vivendo una situazione di trauma sentimentale, cercando disperatamente di chiudere una relazione sentimentale con un narcisista (lui in terapia per DNP) che mi sta distruggendo come donna. Sono in terapia psicologica da qualche mese , e stiamo analizzando il mio lato masochistico, ma sinceramente avere la consapevolezza che esiste una sindrome da trauma sentimentale mi ha fatto capire la gravita’ e il pericolo che corro nel rimanere in questa situazione….grazie. questo articolo mi ha aiutato tantissimo.
Secondo me, quando si agisce con atti di forza e si rendono conto che la giustizia non è dalla loro parte, perchè infine sono consapevoli della loro malattia, anche se credono di essere vittime di una giustizia ingiusta, prima attaccano e poi abbassano le creste, capi o soci che siano e mi sembra strano che chi sta al di sopra di loro non si accorga dei problemi che creano in ambito lavorativo. Io non mi preoccuperei più di tanto perchè alla fine sono loro che ci rimetterebbero la faccia, che è la cosa che di più temono!
Ho appena inserito un commento, spero sia arrivato!
Buongiorono, riscrivo il testo perché credo si sia perso…
Ringrazio per il blog perché favorisce una educazione sentimentale importante in una societá che spesso premia i narcisisti patologici.
La mia domanda concreta riguarda come comportarsi coi narcisisti in ambiente lavorativo, soprattutto quando questi sono capi o soci, quindi quando l’opzione del licenziamento non é fattibile.
Nel caso concreto in cui un narcisita stia distruggendo o creando danni ad una impresa solo per aumentare il suo ego e la sua necessitá di gloria come ci si puó comportare per difendere gli interessi di chi lavora con lui? Atti di forza posson rafforzar il suo vittimismo ed il suo desiderio di attenzione, mentre il non considerarlo puó complicare la situazione finanziaria, poiché si deve riparare ai suoi danni, come si esce da questo circolo vizioso? In altre parole se mi difendo con atti di forza (non fisica chiaramente) lui passa per vittima, se lo lascio fare invece crea problemi!! Come posso bloccare la sua voglia di distruzione dovuta alla frustrazione di non poter avere tutto quello che vuole?
Grazie mille!
Cara Regina, nell’ ambito del lavoro il narcisismo di qualcuno che detiene il potere è putroppo un problema piuttosto comune ed è molto delicato, tutelarsi e tutelare i propri diritti nell’ azienda. Come prima cosa ti invito a verificare o a rivolgerti a chi nell’ azienda ha il compito di vigilare amministrativamente segnalando pero’ non i tuoi sospetti se pur fondati ma i fatti che ti portano a pensare che ci sia un pericolo concreto per l’ azienda. Non conosco la tua posizione nella tua organizzazione ma comunque vale la regola generale che nell’ ambiente di lavoro meno potere si ha e maggiormente per poter essere ascoltati bisogna “far parlare i fatti” insomma “carta canta” come dicono i proverbi. Questo perchè qualsiasi segnalazione o avvertimento o rivelazione che tu puoi fare sull’ operato di un tuo superiore se non è fondato puo’ ritorcersi contro di te. Aggiungo che spesso, alcune dolorose esperienze di mobbing sono state portate avanti anche ai danni di chi, in perfetta buona fede, sincerità e animato da interesse collettivo di salvaguardia, ha sporto denuncia di operati illeciti da parte di superiori o colleghi. Insomma, un conto è il carattere narcisista che puo’ risultarci odioso e antipatico, e arrivare a farci temere dei comportamenti distruttivi, un conto è trovarsi professionalmente di fronte a fatti gravi che ci richiedono il coraggio di denunciare. Il mio consiglio da counselor e formatore nelle organizzazioni di lavoro è di capire bene la situazione, entità dei danni e individuare possibili alleati ai quali rivolgersi. Ma tutto questo in modo molto serio. Un’ altro consiglio e forse il piu’ importante è di evitare il piu’ possibile negli ambienti di lavoro pettegolezzi e parole a vuoto, anche se animate da buone intenzioni (sempre difficili da dimostrare). Il filosofo Shopenhauer inoltre consigliava: “Se non si puo’ mordere è meglio non mostrare i denti”. Ciao
Giuliana Lisi
Sono d’accordo. Bisogna controllare gli aspetti emotivi e agire tecnicamente, con pazienza e professionalità.
Buongiorno, grazie per la diffusione di una educazione sentimentale tanto necessaria in una societá che spesso non riconosce, anzi premia, i narcisisti.
La mia domanda riguarda come comportarsi coi narcisisti in caso questi siano colleghi di lavoro (o soci o capi) che stiano rovinando l’ambiente lavorativo e creando danni per l’impresa. Come si puó arginare il loro desiderio di distruzione di ció che sta attorno? Da un lato ogni attenzione rivolta a loro (fino a cause giuridiche) gratifica il loro ego, dall’altro se non si da loro attenzione non si possono arginare i problemi economici che creano. Come si puó rompere questo circolo vizioso per salvare l’economia che loro gestiscono? Quando il licenziamento non é una opzione perché si tratta di “capi” come ci si deve comportare?
Grazie mille
Grazie questi messaggi di incoraggiamento e solidarieta sono più importanti di quel che si possa pensare. Purtroppo pochi lo capiscono e ancor meno lo mettono in pratica. Eppure la solidarieta, la gratitudine, la partecipazione sono alla base della possibilità di elaborare e guarire dai traumi amorosi, e sono il segno di un buon temperamento psicologico. Il narcisismo patologico conclamato usa e getta, si coinvolge quando fa comodo, per ottenere quello che gli serve, poi sparisce senza neppure dire grazie, e spesso, dopo aver preso a anche in giro a diffamare in quanto considera che non gli è stato dato abbastanza. In questo blog, parole come grazie, auguri, forza, coraggio, affetto, cari saluti, ecc, non sono solo parole, sono pensieri e sentimenti sentiti, per aiutare e per curare l ‘amore con amore.
Aiuto!!! mi riconosco al 100 x 1000 con il fatidico odioso vampiro, il narcisista patologico…ma c’è speranza per me, professore di guarire, di eliminare questa palla al piede che tanto dolore crea a me e più ancora agli altri? rendersene conto è già un passo avanti? Mi dia qualche speranza e come si disinnesca questa mina vagante …
E’ ovvio che bisogna fare una ricerca interiore con l’aiuto di una persona preparata, in quanto quando si è coinvolti nelle emozioni e nei sentimenti in relazioni difficili e patologiche si è ‘ciechi’. Lo specialista consentirà di accendere quella lampadina che permetterà di non andare a sbattere nel buio. Allora alle prime luci – dell’ alba – i vampiri incominceranno a vedersi e a disparire… provi intanto a riflettere e a informarsi, ma quando le è possibile vada a confrontarsi con uno psicoterapeuta.
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Ringrazio il professor Brunelli per questo articolo ed approccio razionale verso questa patologia, che mi hanno e mi stanno aiutando molto nella comprensione di una situazione che mi ha fatto soffrire per un anno. Le dinamiche sono identiche a quelle descritte nell’articolo precedente, così come le “reazioni” (le mie) della vittima, e cioè del malcapitato. Nel mio caso, l’iter é stato identico a quello descritto da molti di voi, ma in particolare nell’articolo. Quindi, 1)seduzione 2) innamoramento da parte mia, 3)Allontanamento da parte sua (critiche, calunni, prese in giro con terzi, definitivo isolamento, 4) vittimismo da parte sua (come se io fossi colpevole di qualche cosa, e cioè di aver risposto al suo apparente amore) 5) le mie reazioni : destabilizzazione, sentimento di confusione, perdita di autostima, e in particolari modo…(ed é il motivo per cui sono qui a leggere per capire)…il domandarmi come si possa passare da sentimenti grandiosi d’amore all’odio, alla sostituzione poi della persona con un’altra(cioè che ha fatto dopo il mio allontanamento). Attualmente, dopo alcune sedute da una psicologa, che mi ha fatto accenno all’ipotesi di essere stata vittima di un narcisista patologico, leggo questo articolo che me ne da conferma, e credo che il solo fatto di razionalizzare con l’approccio scientifico, sia l’unico modo per proteggersi e saper riconoscere in futuro quando dinanzi abbiamo personalità intrise di negatività, e odio. Inutile dire che il passo più difficile sia la razionalizzazione, e comprendere che non si é colpevoli, e che effettivamente il contatto con individui affetti da una patologia simile sia, come già scritto, come la trasmissione di un virus. Sono convinta che un supporto scientifico, una lettura scientifica, come questa siano obbligate, nel momento in cui si riconoscano i danni inferti, proprio a causa della mancata obiettività della vittima, che carica dell’odio dell’altro, non riesce a ritrovare spiragli di luce. Consiglio, vista la mia esperienza, di mettersi nelle mani di una persona specialista che possa fornirmi i mezzi e le armi per analizzare, valutare, e diventare finalmente RISOLUTI, una volta identificato l’individuo e la patologia di cui é portatore. Io personalmente ora mi interrogo sul perché non abbia reagito prima alla cattiveria inferta. Certe volte credo che oltre ad una possibile mancanza di autostima,o falla, ci possa essere l’incredulità che sul questa terra possano esistere essere svuotati di empatia, e di una coscienza, e quindi la reazione é tardiva. Ancora grazie per questo articolo.
Tral’altro lui sta già frequentando un’altra ragazza e questo mi fa pensare che per lui non sia contata poi così tanto…
Buonasera dott. Brunelli. Prima di tutto le auguro una buona Pasqua.
sono una ragazza di 28anni che sta soffrendo molto a seguito della fine della storia con un mio coetaneo durata un anno e mezzo. Sono due mesi che non faccio altro che colpevolizzarmi, perché quando lui mi ha lasciata ha dato tutta la colpa a me. Il ragazzo in questione è molto sicuro di sé, egoista ed egocentrico, aggressivo e violento (mi ha alzato 3 volte le mani x stupidi motivi). Ha sempre alternato momenti in cui sembrava tenerci a me e periodi in cui si arrabbiava per niente e ovviamente la colpa era sempre mia. Io che preferivo dialogare e risolvere eventuali problemi parlandone col tempo mi sono sentita frenata proprio perché ogni volta che provavo a parlare lui mi urlava, mi insultava, faceva il pazzo e si comportava in malo modo. Ultimamente poi si era organizzato tutta la sua vita lasciando davvero poco tempo e spazio per me.. ricordandosi della mia esistenza solo per il sesso. Poi ogni tanto sembrava esser tornato ad amarmi. Magari il giorno dopo invece leggevo odio nei suoi occhi e mi criticava e offendeva. In presenza di amici si limitava a insultarmi in forma più soft. Nell’ultimo anno sono molto cambiata. Mi sentivo sempre nervosa, non capita, ero diventata più gelosa, avevo attacchi di panico. A volte mi domandavo se fossi realmente innamorata di lui o se la mia fosse una dipendenza. Ho sempre cercato di capirlo, ha una storia difficile alle spalle, un padre molto egoista che tratta male la madre. Magari questo lo condizionava. Aveva manie di perfezionismo, spesso non mi sentivo abbastanza x lui. Inoltre quando mi ha alzato le mani mi ha confessato di averle alzate già verso la mamma e una ex. Provavo a parlargli, ad ascoltarlo ma era come parlare contro un muro. Prima di lasciarmi mi ha incolpata di molte cose, tipo di aver fatto uscire il peggio di lui, di essere diventata troppo pallosa e insicura. Mi diceva che ero pazza, che dovevo morire..e tanto altro. Parole piene di odio e rabbia solo perché lo vedevo sempre più distante e menefreghista. Ora mi sento davvero orribile, mi vedo come un mostro. Priva di autostima, completamente insicura. Colpevole di esser stata davvero io a far uscire il suo lato più aggressivo. Timore di aver preteso forse troppo richiedendo più dialogo e più attenzioni. Io dovevo capire i suoi bisogni ma lui i miei quasi mai. Mi sento così male che non riesco più a studiare, ho perso peso e mi sveglio sempre con un grosso senso di angoscia. Paradossalmente da quando però ho deciso di non sentirlo più non ho più attacchi di panico né ansia. Pensavo di rivolgermi ad uno psicologo proprio perché più passano i giorni più ripenso a lui e mi colpevolizzo. Più mi colpevolizzo più mi odio e provo disprezzo per me stessa. Lui non l’ho più sentito, è completamente sparito dopo avermi lasciata con una freddezza sconvolgente e dandomi le colpe. Ora come ora vorrei perdonarmi e tornare ad esser serena. Spero in un suo consiglio.
Ps. Ho citato alcuni suoi difetti ma specifico che ovviamente anche io ne ho.. e giorno dopo giorno riesamino tutti i miei comportamenti per capire se e dove posso migliorare.. in alcuni giorni invece mi sento tutta da buttare
Ho dimenticato di scriverle una cosa importante. Il mio ex mi ha detto che prima di conoscermi è stato da uno psichiatra perché accusava una carenza di memoria, disattenzione, cambio repentino di umore, rabbia.. a quanto pare si trattava di un disturbo di ansia e depressione. Avrebbe dovuto continuare le sedute e le cure ma si rifiutò perché voleva guarire da solo. Non accettava molto l’idea di dover esser curato. Lo scorso anno ha accusato gli stessi sintomi. Andò da in altro psichiatra ma questa volta disse che era tutto nella norma. Che non aveva problemi. So però che non parlò della sua aggressività e del fatto che mi aveva alzato le mani (gesto che lo fece stare molto male perché si vide uguale al tanto amato e odiato padre). La madre invece soffre di depressione da ormai molti anni.
pensavo fosse un particolare importante da precisare
BUONA PASQUA a tutti e a lei dott..Brunelli
Grazie e buona Pasqua a lei e a tutti anche con questo articolo https://www.albedoimagination.com/2013/03/la-primavera-e-la-pasqua-dentro-di-noi/
ora però voglio andare un pò oltre i vampiri e i vampirizzati….ma tutto quello che succede nel nostro paese mi riferisco ai tanti femminicidi e alla violenza verso la donna non è sintomatico di qualcosa di sbagliato e di radicato nella nostra società? le relazioni nel complesso sono un vero disastro molta precarietà quando va bene falsità ambiguità immaturità promiscuità trovare un compagno normale è un impresa per molti! insomma poteva andar peggio …spero dia vervi strappato un sorriso!
Gentile Dott. Brunelli… forse la mia situazione è diversa, perché parlo di una relazione omosessuale. Parto dal fatto che nessuno sa della mia bisessualità. Conosco questo ragazzo in una chat (già da qui, forse dovevo attivare qualche segnale di allarme), spinto dalla curiosità, iniziamo a parlare tramite Skype. Io, inizialmente molto diffidente, perché inesperto e non convinto, lui inizia a corteggiarmi. Alla fine decido di incontrarlo. C’è stata subito una grande intesa, passionale (non abbiamo comunque fatto sesso) e anche sul piano familiare. Io cresciuto senza padre, il quale definirlo padre è un complimento (violenza fisica nei confronti di mia madre), lui anche, per motivi molto diversi comunque. Mi ha raccontato che suo padre era più interessato ai soldi, al successo, che a suo figlio, la sua priorità era il denaro. Dopo questo incontro si fa sentire per 2 giorni, poi sparisce, io invio messaggi (tutto ciò su skype, quindi recapitati regolarmente), lui non risponde. Dopo mi chiede di rimanere “amici di sesso” perché lui non può stare con una persona come me. Io rifiuto. Comunque mi chiede se qualche volta mi faccio sentire io. Lo faccio (e non insistentemente) e non risponde. Lascio stare, si ripresenta chiedendomi come mi sentivo dal punto di vista emotivo, che il suo intento non era di farmi del male, che se provavo un qualcosa era meglio non essere amici di letto, però poi si contraddiceva dicendomi che una porta per me la lasciava sempre aperta, che l’amore con il tempo poteva nascere. Io lo dovevo fare solo con lui. Insomma, molto ambivalente. Lascio stare e non entro più su Skype, perché mi lanciava questi messaggi ambivalenti, ma se io qualche volta gli scrivevo non rispondeva mai. Ero molto infatuato di lui, quindi decisi di lasciar stare. Ad un mese di distanza apro nuovamente Skype (maledico quel giorno) e neanche entro che lui mi scrive. Inizia nuovamente a corteggiarmi (io ci ricasco, ho pensato che forse si era reso conto che gli mancavo), dicendomi frasi come “hai sofferto tanto in passato per via di tuo padre, e io mi impegnerò al massimo per renderti felice”. Sembrava puntasse su questo fatto. Lo rivedo, di nuovo grande passione, grandi slanci da parte sua, forti dichiarazioni, io inesperto e prima esperienza omosessuale, cedo di nuovo. Da lì, l’agonia. Mi incolpava che lui non si fidava di me, che dovevo dare dimostrazioni nette e concrete, che tutto dipendeva da me, da quello che facevo e dicevo, che dovevo essere presente. Una pazzia, e io, lo faccio. Ma non mi considerava più di tanto, rimaneva connesso tutto il giorno, fino a notte fonda, come se stimolasse questa cosa, ed io credevo che lo facesse perché aspettava che io gli davo il buongiorno e la buonanotte (rispondeva di rado). Le scuse, il lavoro. Lavorava troppo, però mi rincuorava dicendo che queste cose gli facevano molto piacere. Altro aspetto, un uomo misterioso. Non mi ha mai detto precisamente dove abitasse, il cellulare non l’ha mai lasciato (non si fidava, voleva conoscermi meglio), silenzi, mi colpevolizzava che ero troppo richiedente e presente (quando leggendo sopra era lui che mi ha fatto questa richiesta), mai esplicitamente chiaro, molto possessivo, parlava di sesso. Non mi ha mai maltrattato verbalmente, però sottilmente mi inviava segnali che mi facevano sentire in colpa. Solo in alcune occasioni, sembrava sincero, quando io cercavo di farlo ragionare ed esponevo il mio dolore e la mia sofferenza. Riporto solo alcune sue frasi “credimi quando ti dico che veramente ti voglio bene, cerca di capirmi, io ci sarò sempre per te” oppure “se non riesci perché stai male, finiamola qui, perché non voglio che stai male per me”… Forse il mio errore è stato quello di rincorrerlo, a volte lui faceva uscire la sua vera natura, cioè mi diceva che ero una persona d’oro ma non credeva di potermi dare la felicità che meritavo… io forse ho sbagliato ad insistere, a provare, ma a volte mi dava messaggi ambivalenti, e la relazione si chiudeva solo su mia richiesta perché esasperato, mai di sua iniziativa. E’ lui che si è ripresentato con grandi promesse, non io, per poi dileguarsi nel silenzio od incolpandomi di qualcosa (ponderava le frasi che io dicevo molto spesso) ed io proseguivo poi da solo nella relazione. Mi dica lei, ha tratti di un narcisista patologico questo ragazzo, o portava avanti la relazione perché, per tenerezza, perché non sapeva dirmi che aveva sbagliato a ricercarmi, non so… se ho sbagliato io ad insistere quando lui mi esponeva quelle frasi. Ora comunque è quasi un mese che ho chiuso ogni contatto e da fonti esterne ho saputo che neanche lui utilizzi più quel contatto (prima campava su Skype). Spero di farcela.
Tutti i problemi relazionali sono in qualche modo afferenti all’area del narcisismo. Può trattarsi di ferita narcisistica o di narcisismo patologico come DNP Disturbo narcisistico di personalità. Ma si tratta di grandi classificazioni che non possono essere veramente considerate se non attraverso un’analisi che ne valuta la quantità, la qualità, la tipologia, l’interazione con altre patologie o situazioni contestuali. D’altra parte anche per qualunque malattia fisica, bisogna fare un’analisi (ad es. analisi del sangue che valutano moltissimi differenti fattori che poi solo il medico può interpretare in funzione di un esame del soggetto. Il narcisismo patologico può avere forme più o meno maligne dove l’opportunismo, lo sfruttamento , la manipolazione sono più o meno conclamate. Anche la ferita narcisistica può essere talmente profonda da rendere in certi casi cattivi, insensibili, egoisti e alquanto vittimisti e incapaci di autocritica.
A me pare che nel vostro caso non si possa parlare di una dinamica narcisistica grave, tuttavia è evidente che ci sono incomprensioni e incapacità affettive che rendono pesantissimo il vostro rapporto. Non posso fare altro che consigliare un consulto per approfondire di che si tratta. In ogni caso l’importante in questi casi è rendersi conto che bisogna lavorare su se stessi piuttosto che sull’altro, quindi prendere le giuste distanze. Solo così l’altro potrà meglio chiarirsi i suoi sentimenti, sentire cioè la mancanza e che l’altro non è sempre e a tutti i costi disponibile. In tal modo potrà capire cosa prova davvero e quindi cambiare il proprio comportamento per una relazione più profonda o più leggera, ma comunque più chiara e perciò meno destabilizzante. Un caro saluto.
mah mi sembra una delle tante storie qui sentite simile anche alla mia !narcisista o no è sicuramente ambiguo ,avrà famiglia magari ,figli chissà…..ti farà soffrire questo è sicuro!
Complimenti per la tematica trattata e per il lavoro che sta facendo.
Grazie. Sono anni che sto lavorando anche insieme ai partecipanti. Purtroppo devo constatare che il vampirismo intellettuale non ha limiti. Sono ormai centinaia le pagine pubblicate a mia insaputa con i miei testi o le mie tematiche – anche su libri – che non riportano la fonte. Mi spiace perché è un ulteriore aspetto del narcisismo patologico, in quanto sofisticata forma di egoismo opportunistico e manipolatorio che arriva perfino a proclamarsi antinarcisista patologico pur di trarre vantaggi e impossessandosi con plagi e copie delle idee e dei lavori degli altri.
La cosa più preoccupante però è che queste situazioni gestite in modo narcisistico con la scusa di essere antinarcisistiche favoriscono un’idea di vittimismo ad oltranza pur di abbindolare i propri fan e utenti. In pratica viene accusato di vampirismo o di narcisismo chiunque non piaccia, dando ragione a qualunque accusatore senza la benché minima autocritica e con motivazioni sommarie. Si è poi diffusa l’idea, dolorosissima e patologica per la coppia e in particolare per alcune donne più ferite, che i narcisisti vampiri siano per lo più solo uomini, incrementando il vittimismo patologico che provoca un destino relazionale e intimo dolorosissimo. Solo chi è capace di autocritica può guarire dal vampirismo affettivo subito e trasformare la dolorosa esperienza subita in una rinascita verso il vero amore. In questo cammino ogni idea misogina, misandrica o omofoba può far cadere in un prolungarsi della sofferenza per se stessi e gli altri.
Da settimane gironzolo per blog e siti e pagine Facebook e non posso che confermare quanto dice. L’idea che si trasmette è che esiste solo il vampiro narcisista e tutto il mondo ne è vittima inerme senza alcuna responsabilità e alternativa. Finalmente in questo spazio se ne parla con cognizione di causa contribuendo a dare un aiuto sostanzioso a chi ne ha bisogno. Purtroppo troppe persone si improvvisano provette psicologhe/gi danneggiando più che aiutando e questo solo per un proprio problema personale, appunto legato al narcisismo. Confermo anche che alcune cose lette qua le ho ritrovate altrove. Peccato le usino per distorcere la realtà e nutrire la patologia vittimistica di alcuni soggetti. Saluti
Caro Sergio, come lei può vedere in questo blog non ci si occupa solo del Narcisismo patologico, ma di fare il proprio meglio per rigenerare energie positive per affrontare varie problematiche importanti che rendono infelice l’individuo e la comunità. Il narcisismo patologico consiste nell’utilizzare qualunque cosa – anche il narcisismo patologico come concetto, cura, aiuto – pur di avere un potere personale, per trarne vantaggio, per speculare. Bisogna poi dire che proprio come nella leggenda chi viene vampirizzato rischia di diventare un vampiro, cioè una persona che anche nella sofferenza diventa estremamente egoista, poiché vede solo se stesso, il suo problema, ed ha come unico dio il vampiro o la vampira che continua a desiderare e ad amare ed insieme ad odiare. E’ incredibile come molte persone che leggono questo articolo non approfittino per leggere qualcosa anche degli altri articoli, qualcosa che è poi alla base della cura e della rigenerazione delle proprio possibilità di essere nell’amore, perciò in vari articoli si parla di Anima, Natale, Pasqua, Arte, Mito, Teatro, Natura, Salute, Società… quando ci si incomincia a interessare di cose buone, belle, giuste, che non riguardano solo se stessi e la propria sventura amorosa, allora si incomincia a guarire, allora nasce una nuova Alba, allora i vampiri interiori ed esteriori incominciano a dileguarsi….
Buonasera dott. Brunelli,
da circa 3 anni sto vivendo un rapporto difficile con un ragazzo/uomo. A mio avviso ritrovo molto in lui nel profilo del narcisista patologico. Da un po’ di tempo sto approfondendo il “tema”. In questo rapporto entrambi viviamo momenti di grande sofferenza. Premesso che sono consapevole di avere bisogno io per prima di aiuto e che la cosa più giusta da fare sarebbe chiudere questa difficile relazione che alterna momenti bellissimi a momenti di grande sofferenza appunto, mi chiedo come reagirebbe lui se io lo mettessi di fronte alla possibilità che lui abbia questo problema/disturbo. Lei cosa ne pensa? Sono convinta che lui non se ne renda nemmeno conto e che probabilmente non conosca nemmeno che esiste tale disturbo. So che sono io quella che ha bisogno di aiuto ma aldilà di come andrà a finire questo nostro rapporto così sbagliato io vorrei poterlo mettere nelle condizioni di rendersi conto di avere bisogno anche lui di un aiuto. Per quanto sia difficile da spiegare/capire dopo 3 anni e tanti momenti insieme di base c’ è un affetto da parte di entrambi, anche se magari questo non è amore, che mi porta a voler smettere non solo di soffrire io ma mi piacerebbe avesse anche lui la possibilità di stare bene…anche se non necessariamente con me. Come posso metterlo di fronte alla possibilità di avere questo problema? La ringrazio in anticipo.
Se c’è affetto allora non c’è un problema di narcisismo patologico, ma altri blocchi dovuti a nuclei di immaturità e complessuali che impediscono di parlare con fiducia dei problemi e delle ansie. Infatti lei mi dice che ha difficoltà a parlare e a chiarire, quasi che ciò potrebbe compromettere un certo ‘equilibrio acrobatico’. Bisogna però provarci, l’importante però che non vi siano pre-giudizi e che lo si possa sempre fare con affetto erispetto, e anche con il coraggio di chi vuole fare del suo meglio per il bene reciproco.
Buongiorno, sono qui a scrivere un po’ in imbarazzo e titubante…sono molto confusa perché sto da 5 anni con un uomo che fa della menzogna quasi una regola di vita. Inizialmente mi fidavo moltissimo di lui ma dopo che le prime bugie sono venute a galla ho iniziato a essere più cauta, ad osservare più attentamente il suo modo di rapportarsi con me e con gli altri. Non lo considero del tutto narcisista ma ha degli elementi che sono compatibili. Ad esempio è molto fiero e testardo, non si può avere una conversazione “sana” perché anche portando delle argomentazioni più che valide lui raramente cambia idea (quasi mai) e cerca in tutti i modi di inculcare il suo modo di vedere agli altri ad ogni costo, anche umiliandoli o rigirando a modo suo le frasi che sono state dette. Ho sopportato tantissime bugie e ne ho perdonate altrettante, non sto parlando di bugie da poco conto ma bugie davvero gravi che si sono trascinate per anni, ogni tot tempo riuscivo a smascherarlo, sono diventata una persona estremamente attenta (e sono stata sempre molto empatica) e questa mia capacità mi ha portata più volte a sospettare e chiedere particolari sulle cose che accadevano per sentirmi successivamente in colpa per non essere stata capace di essere fiduciosa, lui mi portava a questo e mi faceva sentire sbagliata. Ieri ho scoperto che, dopo avermi promesso di cambiare e avermi detto di aver capito ciò che che gli ho sempre ripetuto in 5 anni, questi ultimi 4 mesi sono stati di nuovo una menzogna dopo l’altra. Mi è crollato tutto addosso…è stato come se, mentre io vivevo la mia vita con lui, lui ne viveva una parallela fatta di paure di manipolazioni di invenzioni, ho fatto una fatica enorme a ritrovare un briciolo di fiducia per questa persona tempo fa e ora mi sono ritrovata a perderla nuovamente e a vedere il mio mondo sgretolarsi di nuovo. Amo questa persona, odio me stessa perché non riesco a staccarmene e perché desidero più aiutare lui invece che me. Non riesco a capire che problema abbia, tutto questo per me non ha senso, dice di amarmi ma si comporta come se non mi amasse perché io per colpa di tutte queste bugie soffro moltissimo, la cosa assurda è che sono bugie “stupide” di cui si potrebbe benissimo parlare ma che poi diventano enormi perché una ne fa nascere un altra. Ad esempio ho saputo recentemente che il contratto di lavoro che ha avuto, invece di essere stato riconfermato con un indeterminato come invece mi aveva detto, è cessato e lui si è ritrovato senza lavoro, cosa che può capitare a tutti al giorno d’oggi e che non ha motivo di essere tenuta nascosta. A seguito di questa bugia si è cominciato a parlare di convivenza, e da una cosa si è passati ad un altra, insomma…nel giro di 5 mesi (della cosa si parlava già da anni) nella teoria delle cose ed in mezzo a mille bugie io ero già pronta a traslocare in una nuova casa, scelta da lui per noi (che ovviamente aveva detto di essersi occupato dell’affitto e di tutto e non mi ha mai fatto partecipare attivamente alla cosa, io ho accettato prendendolo inizialmente come una dimostrazione di cambiamento) avevo dubbi dato i precedenti ma mi sembrava troppo assurdo mentire così, costruirsi tutta una vita fasulla basata solo ed esclusivamente sulle bugie e invece meno di una settimana prima ho scoperto tutto. Lui dice ogni volta che è pentito, che lo fa perché ha paura di perdermi (??) e altre cose per me senza senso, io davvero non riesco a capire quale ragionamento malato gli giri per la testa. Abbiamo parlato e gli ho detto chiaramente che secondo me ha un problema grave e che ha bisogno di cercare un aiuto psicologico, la nostra relazione si è ovviamente raffreddata io sono fredda ferita e confusa e lui è come se pretendesse da me comprensione, ripete più volte che lui ci prova a non mentire ma che alla fine non ci riesce, inizialmente mi ha perfino detto “se tu non ci tenessi così tanto a me forse non saresti in questa situazione” (poi si è scusato ammettendo che è un ragionamento malato) mi fa male solo pensarlo, mi ha ferito tantissimo eppure gli voglio ancora bene. Ha promesso di sistemare questa situazione e di andare da uno psicologo ma dentro di me è come se sapessi già che non lo farà…da quando ho iniziato questa relazione 5 anni fa qualcosa dentro di me si è rotto, ho passato vari periodi di depressione, addirittura pensieri suicidi, mi vergogno estremamente per tutto ciò e non mi riconosco più. Fortunatamente sono riuscita sempre a rialzarmi senza l’aiuto di nessuno (chi mai avrebbe capito la situazione in cui mi trovavo? Come minimo mi avrebbero dato della pazza a stare con una persona del genere e le risposte già le conoscevo) anche se dentro di me le ferite si sentono ancora. Probabilmente ho scritto in modo molto confusionario e chiedo scusa, è molto difficile per me e se alla fine riuscirò ad inviare questo messaggio sarà già una grande cosa. Ha anche una situazione difficile dal punto di vista famigliare, una madre troppo apprensiva e manipolatrice, bugiarda anche lei, un padre troppo orgoglioso e narcisista. Lui è balbuziente, dice di disprezzare la madre ma cerca sempre la sua approvazione e imita gli atteggiamenti di superiorità del padre. Siamo giovani ma non siamo dei bambini (24anni) ho provato di tutto per fargli capire che ciò che fa è sbagliato, sia con le buone che con le cattive. Una persona del genere può davvero smettere di mentire tramite un aiuto psicologico? E’ necessario chiudere ogni rapporto? Come si fa ad aiutare una persona così…
La ringrazio per l’aiuto e spero in una sua risposta.
Candida
Un punto fondamentale del suo problema è dato da questa idea che lei scrive “Fortunatamente sono riuscita sempre a rialzarmi senza l’aiuto di nessuno (chi mai avrebbe capito la situazione in cui mi trovavo? Come minimo mi avrebbero dato della pazza a stare con una persona del genere e le risposte già le conoscevo)…” . Invece sarebbe stato meglio o che fosse finita o che si fosse fatta aiutare da qualcuno, un esperto, da sola o in coppia, perché queste sono relazioni patologiche e possono essere curate, così come si curano le malattie… non è detto che la malattia finisca con una stare insieme per sempre, può anche finire con una fine liberatoria, l’importante è che non ci si rovini molti anni della propria vita pretendendo di farcela da soli sempre. Avete bisogno di un consulto o di un sostegno, singolo o di coppia.
Il tratto psicopatico è tipico del narcisista patologico vampirizzante …
“Lo psicopatico ha fama di essere un manipolatore. Tutte le sue manipolazioni e manovre hanno lo scopo di farlo apparire speciale agli occhi degli altri. Tutti coloro che manipolano gli altri hanno nella loro testa questa intenzione, e tutti coloro che hanno l’immagine segreta di essere speciali sono dei manipolatori.
Fare promesse che non possono essere mantenute equivale a manipolare. Il campo politico è pieno di tali persone, oggigiorno. […].
Tutti gli approcci che vi promettono di salvarvi, di soddisfarvi, di farvi realizzare, e così via,
sono delle manipolazioni che hanno il fine di far considerare il loro promotore come un individuo speciale. Lui ha le risposte. Lui conosce il modo. Lui può dire o mostrarvi come fare. E le persone cadono in queste promesse perché sono smarrite e disperate; ma diventano preda di questa gente anche perché nel loro intimo si considerano anch’esse speciali. A loro non importa se altri su quella stessa strada hanno raccolto solo fallimenti. Loro si rifiutano di vederli. Credono che ciò che accadrà a loro sarà diverso perché sono speciali”.
Da una lezione tenuta da Lowen alla Community Church di New York nel novembre 1975
E’proprio cosi dottore,
ho visto esseri squallidi, adepti di movimenti che promettevano la Salvezza (e non sto parlando di sette religiose ma di movimenti laici a contenuto politico-economico finalizzati ad una giustizia sociale) praticare sistematicamente violenza psicologica ed esclusione in nome del loro Leader a chiunque venisse da quest’ultimo additato come un nemico. Si aprirebbe un capitolo enorme riguardante la psicologia delle masse (di cui posso dire di avere esperienza proprio per esserci passata) e del cosiddetto “feticismo delle idee”; la simbiosi narcisistica tra un leader e le sue pecore è un aspetto tra i più disgustosi si possa riscontrare a livello sociale: gli uomini-pecora sono per certi versi persino più rivoltanti del loro leader manipolatore in quanto sono narcisisti manipolatori anch’essi ma paradossalmente privi persino del coraggio di essere maiali in prima persona: si nascondono alla sua ombra per sentirsi speciali e reagiscono alla violenza praticata con un tacito assenso quando va bene, con l'”ecolalia” quando va male (ripetendo cioè le parole del loro padrone che arrivano ad imitare persino nello “stile” comportamentale). Non riesco a considerare questa gente vittima di manipolazione tanto quanto non riesco a considerare le SS vittime di Hitler.
Il narcisismo patologico può avere tratti psicopatici, oppure vittimistico. Nel primo caso si tratta di ‘vampiri’, nel secondo caso di ‘vampirizzati’ diventati ‘vampiri’. In questo secondo caso cadono molte persone che non hanno alcun altro dio se non il loro narciso-vampiro e che per moltissimo tempo o per sempre si occupano solo di accusare i narcisisti e i manipolatori, senza mai, dico mai, porsi alcun problema di autocritica. Molte di queste persone possono poi accusare l’altro di essere un vampiro solo perché ci sono incomprensioni reciproche che portano alla fine di una relazione. In genere questi narcisisti patologici vittimisti si ritrovano in forum e gruppi specializzati dove vengono incentivate lamentele e accuse criminalizzanti senza neppure sapere come stanno le cose davvero. Molte persone che hanno partecipato a questo forum sono sparite dopo un po’ in quanto si sono accorte che qui c’è un approccio diverso. Qui si lavora insieme per l’amore e con amore cercando di aiutare a capire e a capirsi, anche con i propri limiti. Ciò ai narcisisti patologici vittimisti ‘uniti nella lotta’ non sta molto bene e quindi vanno a sfogarsi e a confabulare altrove, in veste di vampirizzati diventati vampiri. Tra costoro c’è anche chi ha fatto fortuna diventando il/la paladino/a della criminalizzazione ad oltranza e della giustizia sommaria dei manipolatori, considerati tali senza processo, senza diagnosi e solo sulla base delle accuse di chi racconta di averli subiti. Per guarire veramente dalla vampirizzazione subita da narcisisti patologici tendenzialmente psicopatici così come anche da ogni ferita d’amore, superato un primo periodo di comprensibile difficoltà, è necessario esaminare se stessi e il proprio ‘vampiro interiore’. Solo così si potrà tornare ad amare e ad essere amati e non passare da vampirizzati a vampiri (proprio come dice la leggenda).
Eh sì, caro Dott. Brunelli, ha ragione: il vampiro interiore diventa evidente in tutti i casi in cui siamo a contatto con vampiri esteriori. Io stessa, dopo avere recepito le sue parole, ho cercato di trovare il mio. Lo sto conoscendo, lo sto affrontando, lo sto anche accettando perchè comunque mi rendo conto di essere stata “inconsapevolmente” colpevole nell’averlo fatto crescere dentro me.
Credo sia importante capire una cosa: accettare di avere un “concorso di colpa” in queste esperienze, non significa che dobbiamo condannarci o torturarci, quanto piuttosto accogliere con umiltà una parte di noi che fino ad oggi non abbiamo voluto vedere.
Il nostro vampiro interiore è comunque stato una parte di noi: e quella ferita, infetta ed infettabile, c’è. Va sanata. Va disinfettata.
Ha ragione quando dice che limitarsi ad accusare gli altri, senza guardare dentro la propria “casa”, è l’altra faccia della medaglia del narcisismo, perchè è davvero così. Chi ignora questo fatto non guarisce, perchè ignora la debolezza e la precarietà delle proprie fondamenta. Si autoinganna di nuovo.
Costa fatica e dolore capire, accettare. Ed altrettanta fatica la si fa ad alzare la testa cercando di cambiare le proprie cattive abitudini, ma c’è di bello che quando si inizia a farlo, ci si sente persone diverse. Ci si sente parte del mondo, si sente che la vita ci appartiene ed è una benedizione, fatta di piccoli gesti, parole, esperienze e relazioni che ci regalano la consapevolezza di “essere veramente noi stessi”, non semplici attori nascosti dietro una maschera. Quella maschera, usata per nascondere e camuffare la verità a noi stessi, altro non è che il ponte che ci congiunge a chi è come noi, magari in forma ancora più estrema e perversa.
La perversione, a questo punto, è anche in noi che decidiamo di non curarci, ma di torturarci di nuovo con il compimento di tanti altri inevitabili fallimenti.
Mi associo, per quanto possa essere agli inizi la mia esperienza di rinascita, a quanto Lei scrive: il rischio di fare agli altri ciò che abbiamo vissuto noi non è solo teorico.
E’ stata proprio questa consapevolezza che mi ha spinta e mi spinge ancora a credere che il bene esiste e che si possa far parte di questo bene.
Chi lo capisce merita di divenire parte di questo bene, chi non lo capisce si crogiola nella misera dimensione del dolore, nell’oscurità, preculdendosi la possibilità di amare e garantendosi la sola alternativa possibile: una vita fatta di odio per se’ stesso e per gli altri.
Un caro saluto,
Serena
Mi raccomando Serena, il vampiro interiore è una metafora, è una parte contraddittoria e oscura in noi, quando però la si rivonosce bisogna considerarla nel modo seguente, secondo queste paroledi Jung:
Accettare se stessi sembra molto semplice, ma le cose semplici sono
sempre le più difficili…l’arte di essere semplici è la più elevata, così come
accettare se stessi è l’essenza del problema morale e il nocciolo di
un’intera visione del mondo.
>>Ospitando un mendicante, perdonando chi mi ha offeso, arrivando
perfino ad amare un mio nemico nel nome di Cristo, do prova senza alcun
dubbio di grande virtù…quel che faccio al più’ piccolo dei miei fratelli l’ho
fatto a Cristo! (…)
>>MA SE IO DOVESSI SCOPRIRE CHE IL PIÙ PICCOLO DI TUTTI, IL PIÙ POVERO
DI TUTTI I MENDICANTI, IL PIÙ SFACCIATO DEGLI OFFENSORI, IL NEMICO STESSO, È
IN ME, CHE SONO IO STESSO AD AVER BISOGNO DELL’ELEMOSINA DELLA MIA BONTÀ, CHE
IO STESSO SONO IL NEMICO DA AMARE, ALLORA CHE COSA ACCADREBBE?
>>Di solito assistiamo in questo caso al rovesciamento della verità
cristiana, allora scompaiono amore e pazienza, allora insultiamo il fratello
che è in noi, allora ci condanniamo e ci adiriamo contro noi stessi,
nascondiamo agli occhi del mondo e neghiamo di aver mai conosciuto quel
miserabile che è in noi, e se fosse stato Dio stesso a presentarsi a noi
sotto quella forma spregevole, Lo avremmo rinnegato mille volte prima del
canto del gallo»
>>
>>(C.G.Jung – Psicologia e Religione)
E’ vero Dott. Brunelli, accettare se’ stessi non è cosa semplice.
Non lo è stato per me, non lo è stato nei mesi in cui ho rinnegato il mio cavallo di troia, non lo è stato nei mesi in cui l’ho riconosciuto e me ne sono data la colpa, e non lo è nemmeno ora, quando ogni tanto questo cavallo, ora accettato e di cui sono consapevole, s’impenna.
Non sono ancora in grado di controllarlo bene, perchè ancora adesso non conosco me in tutta la mia interezza, nella mia profondità.
Dopo questa esperienza ero mille Serene impazzite: come uno specchio caduto ed andato in frantumi, allo stesso modo ero io. E questa sensazione è andata avanti per ore, giorni, mesi.
La Serena d’un tempo non c’era più, al suo posto solo frammenti di una persona offesa da se’ stessa e dal mondo. C’è stata la rabbia, l’odio, il disprezzo, il senso di colpa, la disperazione, la delusione, il dolore.
Ma è anche arrivata la necessità improcrastinabile di evacuare tutte queste schegge taglienti. Per buttarle fuori, ho dovuto credere in me e, credendo in me, dandomi una nuova possibilità, è arrivato il perdono.
Ho impiegato moltissima energia, pazienza, moltissime forze per riuscirci e, proprio nel fare questo, mi sono resa conto di quanto fossi stata “narcisista” pure io, a modo mio, nei confronti di me stessa.
Però è anche vero che quando si capisce questo, quando si spezza lo schema mentale, le cose cambiano eccome: le cose cambiano semplicemente perchè cambiamo noi. Passiamo da una fase “infantile” ad una fase di maturità, in cui si comprende che se non siamo in grado di perdonarci, di accettarci anche per i nostri errori, l’unica strada che ci troveremo a dover percorrere sarà sempre e solo la stessa che abbiamo percorso in passato. Nessun cambiamento, nessuna possibilità di essere felici, nessuna possibilità di vivere la vita che ogni persona avrebbe diritto di vivere.
Si fa tanta, tantissima fatica Dott. Brunelli: io non immaginavo che sarebbe stata così difficile, ma non mollo la presa. Si muore un po’ per poter vivere… questo si diceva in una canzone di tanto tempo fa… ed è vero, chi si trova a dovere affrontare queste esperienze muore, ma poi torna a vivere.
E forse diventa anche più consapevole della bellezza del mondo rispetto a chi non ha vissuto questo dolore, od a chi ignora – semplicemente e semplicisticamente – questo dolore.
Ci vuole tanto coraggio, ma quel coraggio non nuoce.
Allora bisogna imparare di nuovo a fidarsi di se’ stessi, e per farlo, però, occorre fare la pace con se’ stessi.
Grazie per le Sue parole, Dott. Brunelli, Lei mi aiuta sempre moltissimo, perchè queste riflessioni mi permettono di scendere negli abissi e di interrogarmi su ciò di cui stiamo parlando. Anche questo ci porta alle conferme che stiamo cercando.
Un carissimo saluto,
Serena
Questa frase che lei ha citato è assolutamente vera nella sua profondità. Ci creda, ci creda moltissimo, abbia fiducia nella natura della guarigione interiore che non conosce la morte senza rinascita: “Si muore un po’ per poter vivere… questo si diceva in una canzone di tanto tempo fa… ed è vero, chi si trova a dovere affrontare queste esperienze muore, ma poi torna a vivere”.
Solo se non si vuol morire non si riesce a vivere e a rinascere. Le relazioni vampirizzanti sono stati di non morte e non vita. Dobbiamo allora morire nell’anima per tornare in vita, perché l’anima non può morire, perché ‘più forte della morte è l’amore’, e l’anima è disposta a morire per il vero amore, perciò sempre rinasce e ama.
ok proviamoci!!!
come si supera la forte attrazione verso i nostri simili?
Un conto è l’attrazione un altro conto è l’amore. Un vampiro/a potrebbe anche essere attraente, ma l’importante è non innamorarsene. Non è assolutamente detto che bisogna innamorarsi di chi ci attrae, tanto più quando capiamo che è una persona negativa. Altrimenti veramente rischiamo di essere un suo ‘simile’…
ma iniza come attrazione poi si viene manipolati e si pensa ad un grande amore!!
Un articolo su Albedoimagination per tutti su NARCISISMO E AUTOSTIMA…. Ama il prossimo tuo COME te stesso! Ecco il link, oppure cercalo in cerca: Narcisismo e autostima.
https://www.albedoimagination.com/2011/12/ama-te-stesso-come-il-prossimo-tuo/
volevo ringraziare per avermi risposto in tempi cosi stretti in questi giorni anche se non ho più rapporti con mio ex vivendo in una citta assai piccola spesso mi ci imbatto nonostante eviti tutti i luoghi a rischio con i turbamenti del caso…..ed ero un pò giù e nervosa .Grazie ancora
Posso confermare totalmente quanto scritto nell’articolo, anche se faccio parte della minoranza maschile delle vittime . Dopo 10 anni di distruzione psico-affettiva da parte di una collega, solo in questi giorni ho capito, quando mi è stato fatto del male per l’ennesima volta in modo completamente gratuito, e ho visto applicare le stesse strategie su un nuovo malcapitato, il perché di tanta sofferenza. Purtroppo queste cose si capiscono quando ormai si è distrutti. Tuttavia sento che la rinascita è vicina e non difficile, perché uno dei motivi di maggiore sofferenza è non capire il perché di tanto accanimento, di sprazzi di felicità e periodi di sofferenza, questo eterno rapporto a “elastico”: una volta compreso, tutto diventa chiaro ed è più facile risalire la china. Grazie per l’articolo.
Caro Giovanni, io e molti altri colleghi clinici, possiamo assicurarle che non c’è alcuna minoranza maschile. Uomini e donne sono egualmente distribuite in queste dinamiche relazionali patologiche. Gli uomini tendono, per un senso di ‘vergogna maschile’ (un po’ sciocca) a parlarne meno, per cui poi finiscono molto peggio, nel senso che fanno più uso di psicofarmaci, alcool, droghe e (nei casi molto estremi) si suicidano di più. Inoltre ci sono molte più donne che involontariamente cadono nel ‘vittimismo patologico’ e quindi tendono a considerare l’altro come più negativo di quello che è e a non vedere le problematiche relazionali e quindi le responsabilità e le difficoltà da ambo le parti. Basti dire che capita spesso che molte donne – sposate e fidanzate – considerino il loro amante – sposate o fidanzato – come un vampiro che provoca loro immani sofferenze, senza però voler comprendere minimamente che essendo già impegnati entrambi, a prescindere che l’altro possa avere o non avere un certo disturbo o una certa negatività, è ovvio che ci si trova in una relazione complicata che fa soffrire già per come è. Anche in queste situazioni di amanti ci sono certo negatività e dinamiche narcisistiche, ma è ovvio che bisogna tenere conto che si è in una situazione di amanti… Fino a quando una persona, donna o uomo, crede che i maschi possano essere o più bravi o più cattivi delle femmine, o che le femmine siano più brave o più cattivi dei maschi, questa persona avrà problemi relazionali con se stesso e con gli altri. Il conflitto uomo-donna esiste, ma è stato creato dalla natura per essere negoziato e portare alla crescita reciproca. Quello che invece non è giusto assolutamente è l’idea e il comportamento di prepotenza, supremazia e arroganza degli uomini che si sentono di essere superiori alle donne, mentre invece proprio questa loro stupida superbia li rende dei falliti, degli impotenti dal punto di vista di un’autentica virilità e della dignità maschile. Gli uomini devono smetterla di sentirsi migliori o peggiori, più vittime o più aguzzini, devono invece impegnarsi ad un dialogo con il femminile, onesto, sincero, generoso, forte, delicato, gentile e autocritico… ed è questo che li rende uomini come si deve. Naturalmente i narcisisti patologici non possono capirlo, e le donne dovrebbero evitare in tutti i modi di cedere alle loro seduzioni. Ma potranno evitarlo tanto più, quando comprenderanno che ci sono moltissimi uomini bravi, in grado di amare e di relazionarsi, seppure con i loro difetti tipicamente maschili… così come ci sono donne capaci di amare, sincere e oneste, seppure con i loro difetti tipicamente femminili. Ma la natura ci ha creato diversi e con i rispettivi difetti, affinché insieme possiamo amarci e migliorarci, non per tormentarci e vampirizzarci e colpevolizzarci a vicenda (e in maniera sommaria). L’amore è anche comprensione dei difetti dell’altro, se invece si amano solo i perfetti, vuol dire che si tende ad amare quelli che credono di essere perfetti, cioè i narcisisti patologici, che possono essere sia uomini, sia donne, sia lesbiche e sia omosessuali. Il narcisismo patologico non riguarda l’identità sessuale, 5riguarda un patologico bisogno di ferire e uccidere l’amore, l’amore di chiunque.
Grazie per la risposta, con spunti di riflessione interessanti. Potrei aggiungere che, una volta raggiunta la consapevolezza, tutto si ridimensiona e diminuisce di importanza. Ma avendo compreso i meccanismi, occorre adottare una necessaria cautela, poiché da una persona che prova “un patologico bisogno di ferire” e in grado quindi di mentire, ci si possono aspettare reazioni negative dalle quali può non essere facile difendersi. Come da lei evidenziato nell’articolo e in alcuni post. Ancora grazie, penso che il suo sito possa essere di aiuto a molte persona.
concordo in parte …..perchè il narcisista patalogico coinvolge e provoca non solo danni psicologici ma anche di altra natura è vero non sa amare ma fa di tutto per essere amato per poi distruggere quest’amore!!! sembra un pò che lei voglia giustificarlo sono persone infeiici spesso invidiosi della felicità altrui e competitivi a me ha distrutto un matrimonio che sicuramente non era felice ma avrei dovuto affrontare la cosa senza intromissioni e manipolazioni e negli ultimi tempi quando tornava da me non faceva altro che informarsi sulle mie evoluzioni per verificare se fossi riuscita a rifarmi una vita …..invidia di me e delle mie potenzialità io questa la chiamo cattiveria
Il narcisista patologico è uno che pensa solo a se stesso. Se per esempio una persona ha come unico e solo problema che gli interessa per molto tempo il fatto di essere stata vittima di un narcisista patologico, ed è assolutamente incapace di interessarsi minimamente di altri valori e affetti, a livello umano e spirituale – e questa situazione, come ripeto, dura per molto tempo – allora è un narcisista patologico ‘passivo’. Quando la ferita narcisistica, va oltre il suo essere una ferita, e diventa quindi una patologia, allora ci troviamo in una forma di narcisismo patologico che non mira a sfruttare un altro, ma che comunque considera il mondo e gli altri solo edesclusivamente in base al suo Io, ai suoi bisogni, alle sue frustrazioni, a quanto dovrebbe essere suo. Ad esempio il ‘vittimismo ad oltranza’ è una forma di ‘narcisismo patologico’. I ‘forum dove ci sono solo accuse contro i narcisisti patologici, senza alcuna possibilità di considerare il proprio ‘vampiro interiore’ sono ambiti di espressione del ‘narcisismo patologico’ in chiave vittimista. Tutti coloro che, superato un certo periodo, non si rendono conto che il fatto di essere stati trattati male da un narcisista patologico è anche dovuto ad una loro propria debolezza e ferita DA CURARE, sono delle persone che hanno una forma di ‘narcisismo patologico’ egocentrica e vittimista, che le rende incapaci di vedere i propri difetti e di interessarsi davvero di qualcosa al mondo che non sia il loro problema con il narcisista patologico di turno. Inoltre è ormai una moda diagnosticare chiunque come narcisista patologico perché ha qualcosa che non piace, o perché si è in conflitto, quando in realtà può trattarsi di reciproche incomprensioni. Come per tutte le diagnosi, anche quelle ‘psichiatriche’ e ‘psicodinamiche’ vanno fatte da specialisti, e chi le fa da solo, le fa a suo rischio e pericolo, e in certi casi anche a scopo strumentale e manipolatorio verso se stessi e verso gli altri. Naturalmente ci sono i veri casi di narcisismo patologico e borderline, ma si tratta sempre di dinamiche di coppia, e non se ne esce fino a quando non si riesce a capire anche il proprio modo di colludere, più o meno inconscio, con quella dinamica. In questo articolo, si parla del ‘vampiro interiore’ , ma sono pochi a commentare anche in tal senso, i più guardano solo al vampiro esteriore… e quindi finiscono con il cronicizzarsi… Solo chi è capace di autocritica rientra nel campo della ‘ferita narcisistica’ altrimenti ha un problema di narcisismo patologico che lo fa essere e sentire solo e sempre vittima innocente.
buongiorno non sono certo io a non riconoscere il mio vampiro interiore e l’ho ammesso tante volte e raccontato le cause anche se brevemente .Riflettevo anche sulla questione degli amanti è vero che se una relazione è extracognugale va ritenuta tale ma penso che se c’è amore esistono patti anche tra amanti esitono regole morali etiche c’è adesempio il patto della riservatezza che è fondamentale !! anche in questo caso e invece un narcisista patologico non ne ha con nessuno ne con amante ne con famiglia ….distrugge ferisce e basta!!.gli amanti del passato secondo me erano diversi riuscivano a regalarsi una vita migliore ,ma in qualche modo erano meno distruttivi oggi si entra e si esce dalla vita di qualcuno senza pietà.
In questo forum le nostreesperienzee testimonianzeservono a farci riflettere. Non era diretta a lei nello specifico la mia risposta. E sono lieto per lei che leisubito ci abbia tenuto a parlare del ‘ suo vampiro interiore’… dobbiamo capireche la vera cura possibile da certi legami che ci fanno star male per troppo tempo in modo ingiusto e cattivo, deve passare necessarimente attraverso la curadel nostro vampiro interiore, giacché è esso che , inconsciamente, cicostringe a sottostare a questo legame… ma se non lo vediamo, come facciamo a curarlo? Poi certamente anche nelle relazioni tra amanti ci vuole onestà e lealtà, anzi ce ne vuole per certi aspetti ancordi più che in una relazione ‘ufficiale’… ma allora ,a maggior ragiuone, se si ha un amante negativo, che invece di aiutare ecollaborare per faredi tutto perstar bene, capirsi, venirsi incontro, fa di tutto perdistruggerci l’anima, perché non mandarlo all’inferno? perché lasciarci invece portare all’inferno insieme a lui? Dopo tutto non si è nemmeno costretto dall’ufficialità di una relazione, che so dalla famiglia, da impegni economici, insomma da tante questioni che in qualche modo ostacolano la possibilità di liberarci… allora quando la dinamica vampireggiante e narcisistica è tra amanti, vuol dire che il vampiro interiore è ancora piuù forte, ed è più forte perché è più invisibile, cioè ha meno luce, e i vampiri temono la luce… la luce della coscienza, che viene anche con la terapia, che ci fa capirecosa abbiamo dentro che ci lega a persone problematiche, negative, vampiresche, che ci feriscono senza pietà. Forse questo vampiro interioreci fa credere che solo subendo un vampiro esteriore possiamo avere qualche emozione, eche a tal fine vale la penaanche perdere l’anima? Forse crediamo che senza quella persona amante, ma negativa, distruttiva, non possiamo vivere? Ma perché? PERCHE’? Il nonstro ‘vampiro interiore’ non vuole che troviamo una risposta chiara… perché vuole che ci intratteniamo nell’oscurità e nel dolore, vuole trasformare le pulsioni di vita in pulsioni di morte, in regressione, immaturità, in ambiguità… cerchiamo allora la luce, un po’ più amore vero, a cominciare dall’amore per noi stessi… perciò consiglio di leggere l’articolo in Albedoimagination su NARCISISMO E AUTOSTIMA…. Ama il prossimo tuo COME te stesso! Ecco il link, oppure cercalo in cerca: Narcisismo e autostima.
https://www.albedoimagination.com/2011/12/ama-te-stesso-come-il-prossimo-tuo/
si è vero il mio vampiro interiore è venuto fuori tutto inseguito a questa relazione ne ho preso coscienza vivendo questa relazione e ora consapevole ho saputo troncare e allontanare il soggetto in questione soprattutto dopo l’ultimo ritorno !dopo la chiusura della nostra storia che poi ha deciso lui ho rielaborato il tutto e anche grazie all’aiuto dei vostri articoli delle esprienze riportate qui e con i suoi consigli dottore ho preso ancora di più coscenza di me e dei miei errori …. del vampiro che è in me !ma dovevo affrontare tutto questo e solo ora posso provare a fare scelte diverse…..
http://d.repubblica.it/attualita/2014/04/04/news/eugenio_scalfari_storia_intervista-2081714/
Buongiorno,
Mi chiamo Roberta e esco, finalmente, da una “relazione”, anche se la definisco più un incubo, da 1 settimana.
Le scrivo perchè mi sono ritrovata a parlare con un amica che presta volontariato al centro contro la violenza alle donne, e, essendo disoccupata e frastornata da questa pseudo relazione, volevo offrirmi per aiutare queste donne.
Mentre mi raccontava le storie di vari tipi di violenza, sono rimasta a bocca aperta, ho riconosciuto questo personaggio che mi ha torturato emotivamente per 6 mesi, come un manipolatore. Mi sono ritrovata con ansia, attacchi di panico, se mi avvicino al luogo del suo lavoro (zona dove io avevo un’attività commerciale, quindi conosco tutti) inizio a tremare terrorizzata come una foglia!
Oggi ho trovato il suo articolo su internet, ed effettivamente, molte descrizioni del DNP, corrispondono a quest’uomo che sognavo con le sembianze di un orco, il quale ha dichiarato ) apertamente (finalmente, dopo 6 mesi di grandi promesse) che mi ha solo preso in giro, non gli sono mai interessata, eppure più di una volta gli avevo chiesto di allontanarsi da me.
Ora mi chiedo, come faccio a capire esattamente se ho trovato il cretino di turno o sono stata veramente manipolata? Ma la cosa che mi turba di più, come leggevo nel suo articolo, visto che IO lo ho attirato nella mia vita, lei parlava di “ferite narcisistica occulta”, come posso capire che ho questo problema e guarirlo?
Premetto che avrò un primo colloquio con uno psicologo 11 aprile…
Grazie per il suo articolo,
Gentile Dott. Brunelli,
ho provato a postare una mia domanda, ma credo di non avere avuto fortuna.
Replico oggi, sperando che la tecnologia sia dalla mia parte.
Vorrei sapere se può spiegarmi le dinamiche che accadono ad una persona che si sta detraumatizzando nell’ambito dei nuovi rapporti di coppia.
Da qualche mese ho una relazione con una persona con la quale mi trovo davvero bene, non abbiamo mai avuto screzi, se non l’altro giorno, in occasione di un fraintendimento che mi ha portata a sentirmi colpita nella parte più profonda di me, ovvero nella mia fiducia. Inutile dirLe come la mia reazione sia stata quella di “attacco/difesa”: ho immediatamente messo in discussione tutto sentendomi tradita nella pate più profonda di me. Ciò ovviamente ha spaventato il mio compagno e lo ha posto in una situazione di atroci dubbi: lui teme infatti che d’ora in avanti dovrà stare attento a qualsiasi cosa dirà o farà. In realtà, l’equivoco nasce da una cosa che ha omesso di dirmi, non in malafede, ma proprio perchè non ci ha pensato.
Ma io mi sono sentita tradita e la sensazione che ho provato è stata terribilmente dolorosa: riuscirò con il tempo a gestire queste ferite? Le evidenzio che per me questo è stato il primo episodio e quindi non sapevo minimamente come avrei potuto reagire. Ora lo so. Ma quali altri pericoli ci saranno nella vita di coppia? Quale altro tasto dolente, oltre alla fiducia, rischia di mandarci in tilt? E come possiamo far capire al nostro compagno che queste reazioni trovano giustificazione in un dolore per noi atroce, che solo il tempo, unito alla mia costante volontà di migliorarmi, potrà attenuare?
E’ possibile che anche i nostri compagni attuali non riescano a credere/capire pienamente a ciò che ci è successo?
La ringrazio per l’aiuto che mi vorrà dare.
Serena
Cara Serena, una vita di coppia normale non può e non deve mai essere totalmente SERENA, altrimenti non è normale. Litigi equivoci incomprensioni ci devono essere in giusta misura e devono poi essere chiariti e negoziati, servono per crescere. Se così non fosse si avrebbe una sorta reciproco azzeramento della pertsonalità, come due zombie in uno. Detto ciò un conto è che uno riprende a vivere la relazione con altre persone, attraverso avventure, esperienze erotiche fugaci o relazioni importanti e un altro conto fare una terapia per togliersi di dosso ciò che si è vissuto e curarsi le proprie ferite. E’ chiaro che le due cose insieme possono andare molto bene, ma se non c’è alcun impegno terapeutico di alcun tipo è ovvie che sarà più facile difar pagare all’altro, in misura maggiore o minore, le proprie ferite, ed è ovvio che si è più deboli, e quindi si sopporteranno molto meno i difetti e le debolezze del partner. In entrambi i casi il rischio è cfhe le ferite pur reimarginatesi presentino sempre aree non curate, facilmente infettabili e che possono poi anche ritornare ‘sotto’, come erano un tempo, cioè diventare occulte e non curate, con conseguenze per il futuro che non possiamo prevedere, ma che comunque in una logica di prevenzione sarebbe bene prevedere. E’ importante che non siano essenzialmente e solo i nostri compagni/e attuali a credere cosa ci è successo, del resto qualora lo facessero non avrebbero gli strumenti terapeutici e non potrebbero in alcun modo essere imparziali. Occorre quindi un lavoro psicologico, spirituale e materiale su se stessi, più lo si capisce e lo si fa e meglio è, per sé, per il partner, per il presente, per il furturo, per i parenti e gli amici e per le forze buone, guaritrici e creatrici in generale.
Grazie Dott. Brunelli,
Lei ha proprio detto una cosa giusta: ho capito che dentro me ci sono ancora ferite sulle quali devo insistere, devo curarle. Pensavo fossero rimarginate, ma è bastato un niente per riaprirle.
Questa esperienza è stata molto dura per me. Dopo tanti mesi di terapia, non mi aspettavo che potesse accadere, eppure è accaduto. E’ un passo indietro, certo, ma sa una cosa? Nel male è successo un bene, perchè ho potuto vederle queste ferite.
E questo è ciò che importa, avere consapevolezza di dove si è e di cosa si è.
E io so che voglio andare avanti, affrontare fino in fondo questo lungo cammino, perchè non mi sono sbagliata a credere che si può guarire, facendo del bene a me stessa, al mio compagno e ai miei affetti.
Quindi grazie Professore, perchè le Sue parole mi aiutano, mi danno speranza, mi fanno capire che questo scivolone è accettabile, ma non irreversibile.
Sa una cosa?
Non ho perso l’entusiasmo, non ho perso la voglia di andare avanti, semplicemente perchè quanto ho fatto fino ad ora è comunque tanto positivo per me. Sto ritrovando me stessa, ho vicino a me un compagno che mai avrei trovato con gli occhi del passato, e l’ho trovato perchè lui ha potuto vedere quello che di buono c’è in me.
La spinta al cambiamento nasce da noi, ma significa tanto avere anche vicino il sostegno di un compagno “vero”, che non credevamo di meritare e che invece, ogni giorno, ci ricorda che è lì anche per noi e, soprattutto, che ci insegna che l’Amore, quando accade, è qualcosa di meraviglioso, che non ha nulla a che vedere con ciò che un tempo credevamo fosse amore.
Quindi, ancora una volta, Dott. Brunelli, io La ringrazio per quanto ha voluto darmi con le Sue parole.
E’ vero che il percorso di rinascita varia da persona a persona, e che quindi non è possibile parlare in via generale, ma per me era necessario avere delle conferme.
Grazie di cuore,
Serena
Gentile Dott.Brunelli….questo articolo e blog sono stati e continuano ad essere illuminanti…una vera e propria forma di libertà e allo stesso tempo comprensione interiore per me.
Esco solo da qualche settimana da una storia di due anni con un DNP e annessi deliri di onnipotenza…tutto il mondo lo ama…tutto il mondo lo stima…tutti lo acclamano (parole sue!) e solo io non sono in grado di comprenderlo supportarlo ed amarlo!
Prima di conoscere quest’individuo ero una persona solare…a tratti anche iperattiva…lavoravo 12 ore al giorno…facevo sport a livello agonistico e avevo tanti amici…una vita spensierata insomma e vissuta prevalentemente da single!
Poi ho incontrato lui…e tutto è lentamente svanito…ho lasciato il mio lavoro per colpa delle sue pressioni (sono un’ estetista e non accettava che dovessi “toccare” altri uomini oltre lui), ho lasciato lo sport perchè non andava bene che chiunque potesse venire a vedermi e che quindi potessi essere oggetto dell’ attenzione altrui…ho cambiato numero di telefono perchè quello vecchio non andava più bene dato che ce l ‘avevano in troppe persone!Non siamo mai usciti di casa…perchè non potevo salutare nessuno…ogni persona che conoscevo per lui non andava bene…e in rari casi in cui succedeva di incrociare per la via qualcuno di mia conoscenza che mi diceva anche solo “ciao” c ho beccato anche qualche ceffone!Sono arrivata ad avere paura di uscire di casa…ad avere paura delle persone…della mia città e del mio passato!
Ogni mio”ex” rappresentava motivo di litigio…discussioni che andavano avanti per giorni perchè io non ero arrivata”pura” al suo cospetto!
Recentemente questa persona ha avuto una gravissima malattia ed ha rischiato di morire…giusto un paio di giorni prima che si ammalasse avevamo discusso per l’ ennesima volta su un bicchiere di vino che avevo osato bere e c’eravamo lasciati!Ma sono tornata…non volevo abbandonarlo…nonostante tutte le brutte cose successe ho avuto paura di perderlo…ha passato due mesi in ospedale dove non mi ha concesso di andarlo a visitare perchè “non se la sentiva”…io ho aspettato il suo rientro a casa…ed ho iniziato a fare da madre…da amica…da infermiera….da badante!!!
Speravo che questa forte e bruttissima esperienza di vita potesse cambiarlo…potesse farlo maturare…potesse aiutarlo a capire quali siano le cose realmente importanti nella vita e l’importanza della vita stessa (perchè in tutto ciò è sempre stato un nulla-facente)…ma non è stato così!giusto il tempo di riprendersi un paio di mesi e sono riniziate le liti più assurde e i suoi controlli da detective (ho dimenticato di dire che anch’io ho spesso scoperto sue conversazioni in chat con altre ragazze..messaggi e incontri alle mie spalle…come da copione insomma!) e alla fine ci siamo lasciati!
Adesso io provo un senso di libertà e leggerezza…per quanto riguarda il non stare più con lui…ma un senso di paura e vuoto nei confronti di me stessa e del mio futuro e di ciò che mi aspetta!
Sono lieto che il blog le si a utile. Chiedo a lei e a tutte/i di diffondere i link sulle bacheche nei social network. Non c’è alcun scopo di lucro, ma veramente di diffondere una educazione e una cultura sentimentale che possa aiutare. L’unica cosa che mi spiace dover dire è che questi articoli, in particolare la tematica del TdN è stata vampirizzata da molte persone che – senza chiedermelo e senza coinvolgermi – ne hanno fatto il loro cavallo di battaglia professionale e non su altri blog, libri e siti… vabbè speriamo ne facciano buon uso. Tuttavia vi prego di aiutare a diffondere queste tematiche nella loro versione originaria. Un saluto con cordialità e solidarietà. Dr. Pier Pietro Brunelli
Io sn stata vittima di un narcisista patologico….l’ho capito perche’ stavo male, ho abusato di droga e psicofarmaci ma capivo che c’era qualcosa che in lui non andava…dopo varii tentativi, ho cominciato ad informarmi, a studiare….ho iniziato psicoterapia. e mi sono allontanata da lui a poco a poco….piu mi allontanavo e piu la mia vita ha cominciato ad aprirsi, ho visto che la gente mi trovava una bella persona e addirittura me ne meravigliavo!! e ho cominciato a credere in me stessa.
piu stavo meglio piu sentivo il bisogno di allontanarmi perche’ avevo costruito delle cose per me e non volevo perderle. Ho cominciato a vederlo come un essere inutile per la mia vita, lo disprezzato per il male che mi aveva fatto e sinceramente mi sono detta che mi era pure antipatico e che uno cosi’ non lo avrei voluto nemmeno come amico. per assurdo a volte mi manca ma capisco che è la parte di me autolesionista. quando penso di cercarlo…mi dico che da narcisita la sua reazione sarebbe quella di umiliarmi..penso a quello che ho costruto e a tutti I momenti che mi ha umiliato e PICCHIATO! allora mi fermo!.
la cosa che mi ha fatto piu male e’ che quando mi rivolgevo a persone che lo conoscevano nessuno mi credeva..
ora sto lavorando su di me…sulle mie ferite sul senso di abbandono. Ma so per certo che lui nella vita e’ un fallito.
cara silvia…le persone che lo conoscevano e che non ti hanno creduta sono state”circuite”esattamente come per tanto tempo è stato per te!A me è successa la stessa cosa…non vengo creduta dagli altri e anzi so di essere disprezzata perchè lui si è ben curato di dipingere un immagine di me che assolutamente non mi appartiene!
Ora basta…vado avanti con la consapevolezza che l unica persona a cui devo dimostrare qualcosa è me stessa…gli altri col tempo e conoscendomi davvero riusciranno a scoprire chi sono realmente ed eventualmente ad apprezzarmi!
Prossimamente uscirà un articolo su questa situazione di non essere creduti… alcuni parlano in tal senso della SINDROME DI CASSANDRA… l’importante comunque è non perdere l’autostima… CREDERE IN SE STESSI… gli altri poi, quelli migliori, magari in pochi, vi crederanno davvero, nel profondo, ed è questa qualità che conta, non la quantità.
Tredici anni di relazione malata; ci ho messo tanto per fuggirne.
Voglio dire GRAZIE a me, grazie del briciolo di amor proprio che mi ha fatto allontanare senza neanche essere consapevole del perchè.
Ma ad oggi, a due anni di distanza, non ho ancora capito appieno come posso avere fatto questo a me stessa. Come ho potuto permettere tutto questo. Come posso tornare a essere una persona. Come posso fidarmi di me stessa e della mia capacità
di giudicare gli altri.
E al tempo stesso, come salvarmi dall’eccessiva cautela e diffidenza che ora mi proteggono.
Come troverò l’equilibrio.. Se mai lo troverò.
Cara Giovanna,
la tua riflessione mi ha colpita moltissimo, perchè tu ti poni le medesime domande che mi sono posta io.
Come puoi avere fatto tutto questo a te stessa: è una domanda che segue ad un aberrante dato di fatto, ovvero che ci sentiamo in colpa, “carnefici” di noi stesse. Più volte ho sostenuto che, in questi rapporti malati, anche noi collaboriamo, ma c’è da tener presente che lo facciamo perchè non conosciamo e non ci conosciamo.
Mi spiego meglio: se avessimo tutte una laurea in psicologia o almeno qualche base rudimentale della materia, sicuramente sarebbe più agevole riconoscere una persona “sana” da una “malata” (non mi piace parlare in questi termini, ma occorre farlo per semplificare il discorso). Lo dico perchè io stessa più volte mi sono chiesta, a posteriori, come non fossi stata in grado di riconoscere i segnali (e ne avevo davvero tanti). Innocenza, beata ignoranza, ma anche… manifesta volontà di non volerli vedere questi segnali.
E qui arrivo alla seconda considerazione: accade che, prese dal desiderio illusorio di avere al nostro fianco la persona dei nostri sogni e dall’altrettanta illusoria convinzione di avere “scelto il partner giusto per noi”, sovrapponiamo questa idealizzazione alla realtà. E, conseguentemente, introduciamo – anche a forza – questa persona nei nostri schemi mentali.
Se la persona con cui ci rapportiamo è genuina, ma non fa per noi, le conseguenze di una simile “forzatura” nei nostri schemi mentali, e dunque nel nostro dna, possono portare ad una civile separazione, accettata da entrambi nei giusti modi e tempi. Ma se il partner non è genuino, allora possiamo fare ben poco nel momento in cui i primi nodi vengono al pettine: primo perchè siamo in balia della sua volontà. Non dimentichiamoci mai che siamo state vittime di tecniche manipolatorie attuate da persone bravissime a comprendere la nostra psiche ed i nostri eventuali problemi: nel mio caso, il mio partner mi conosceva molto di più e molto meglio di quanto mi conoscessi io stessa. Queste tecniche assecondano il nostro narcisismo (tutti lo abbiamo), portandoci a credere che chi abbiamo vicino ci rispetti. E proprio qui nasce il senso di colpa, perchè – di fronte ad una persona che finge molto bene di amarci ed onorarci – il senso di inadeguatezza del nostro modo di essere non viene correttamente attribuito alla situazione, ma a noi. In sostanza, in queste situazioni, noi crediamo di essere quelle sbagliate perchè ci portano a crederlo e perchè, terzo punto, con molta probabilità noi non ci conosciamo.
Se non ci conosciamo, tendiamo a screditare molto più facilmente la nostra persona: come possiamo fidarci, secondo te, di qualcosa che non conosciamo?
Credo pertanto che sia molto importante analizzare questo senso di colpa: è legittimo rimproverarci di non esserci conosciute ed ascoltate, ma non è legittimo rimproverare unicamente noi stesse per esserci messe in questa situazione.
Imparerai a fidarti di te stessa quando ritroverai la fiducia verso te stessa. E’ un potere che viene quando accettiamo il nostro passato e decidiamo finalmente di fare pace con noi. Ma per fare pace dobbiamo affrontarci, dobbiamo capire perchè non ci siamo ascoltate e conosciute, perchè ci siamo fermate a ciò che desideravamo essere, privilegiando così la forma sulla sostanza. Noi, però, siamo sostanza.
Tornerai a sentirti “umana” e sai con quale differenza? Sarai una persona migliore. Giorno dopo giorno imparerai a valorizzare aspetti impensabili di te: io stessa, dopo mesi di terapia, comincio finalmente a capirmi. Non è facile, perchè è come se dentro di noi ci fosse una sconosciuta e questa sensazione sicuramente può disorientarci e quindi farci agire con diffidenza e cautela. Per questo ci vuole pazienza e fiducia: hai già fatto un passo importante, quello di vedere la prima verità. Forza allora, ci sono tante altre mete che dobbiamo conquistare, ma un po’ per volta ci arriviamo, acquistiamo potere su noi stesse. E questo potere, a differenza del passato, non ci viene dagli altri, è nostro e ci fa risplendere di una luce positiva che prima o poi sarà vista dal compagno che fa al caso nostro.
E’ stato così per me, ma credo che lo sia per tante altre amiche che ci leggono.
Forza Giovanna, non dubitare mai più di ciò che sei ora e del tuo futuro: non permettere che il passato domini ancora il tuo presente. E’ successo, ma ora hai posto fine al circolo vizioso, non lasciare che il ricordo di questa terribile esperienza si nutra ancora di quanto di bello possiedi dentro di te. Hai già dato abbastanza. Ora vivi!
Un caro saluto,
Serena
Ciao Serena
Grazie.
Di aver aver voluto condividere le tue risposte;
soprattutto di avermi offerto una prospettiva ottimista, con il tuo messaggio che -si, sottende un trascorso difficile, ma è l’espressione di una bella persona che ha deciso di non vivere ripiegata su se stessa. Grazie davvero, lo rileggerò spesso, un abbraccio.
come poseamo salvare le prosime vitime dei nostri ex vampiri.e come fare a non pensarli piu e continuare a poter amare in quoanto lamore e bello,buono…poi ti po fregare e ricadesre in un altro incubo.vivo con la paura di esere umani.
buongiorno dott.Brunelli come mai il mio intervento non è stato pubblicato?era così sciocco?
Cara Maria, guardi che non è pervenuto. Ci mancherebbe. La ringrazio se lo rimanda.
Forse c’è stato un problema tecnico per cui è stato inserito negli spam in automatico, ma ora devoi averlo recuperato. Colgo l’occasione per dire a tutte le persone partecipanti di segnalare qualsiasi inconveniente tecnico. Grazie
si ora è tutto ok lo vedo!grazie ancora
Salve ho trovato questo articolo in un momento confuso della mia vita ho 29 anni e mio marito 44! Ci siamo conosciuti 8 anni fa e stato un colpo di fulmine grand passione sapevo che non sara luomo della mia vita…ma poi x una serie di circostanze siamo finiti per convivere dopo solo un mese ..lui era spaventato..la convivenza si e dimostrata difficile perche lui contava ogni centesimo e mi criticava che non so fare le cose di casa (giustamente forse avevo21 anni)…dopo un po mi sono tanto affezionata a lui da insistere x matrimonio lui era contrario e mi metteva delle clausole….se impari a fare q…se farai bene quello…infine ho detto ok pero non conviviamo piu ci frequentiamo e basta anche perche per la mia cultura convivenza non e accettabile io mentivo ai miei genitori e q era molto pesante x me …a tal punto x non perdermi decise di sposarmi ….abbiamo avuto bei momenti e anche grandi litigi…poi le coae sono migliorate grandi viaggi eravamo apparentemente felici siamo cresciuti insieme ci siamo laureati….il mio grande orgoglio era che siamo sinceri ci diciamo tutto!!! Io raccontavo persino tutto quello che I miei corteggiatori mi scrivevano per non avere segreti lui era geloso perche sono bella giovane …che lui non ha nessuno ma non dimoatrava…
Una sera poco tempo fa ho scoprto un indrizzo mail ….
Frequentava un socialnetwork chat x incontri extraconiugali e I contenuti del chat erano davvero espliciti un vero sex ma online con le foto appuntamenti chiamate sul cel numero memorizzato con nome di collega….lui e stato sempre amante del sex group e scambi io non ero daccordo w mi diceva se tu non sei daccordo vabene cosi gli dicevo di non guardare annunci ti invogliano mi insultava bigottona sono anche andata x toglierli curiosita in un locale…poi scopro che ha usato pure la mia foto mentre faciamo sesso con mio nome per un annuncio e tutto cio andava avanti gia dal 2007!!!! Si e incontrato pure con una che entrambi dicono di non aver avuto rapporto ma che hanno solo parlato dice che era tutto un gioco voleva sapere fin dove erano disposti ad arrivare che agli appunt non si e mai presentato che dove racconta ha avuto rapporto e solo x vedere cosa dicono….ho pianto 4 sett lui anche mi promette che non succedera che si sentiva inferiore di me che era una fuga che e disposto a cambiare va dal psicologo mi fa regali ….
Ho paura di lui non so ae crederlo o no lui dice che ha fatto un gravissimo errore ma ora ha capito I valori e cambiera. ..non so se ha una patologia ci ricasca di nuovo che solo x paura di perdermi dice q o e pentito! (Lui ha avuto problemi con separazione dei genitori nel adolescenza e ha subito un abuso sessuoale) sembrava cosi onesto non so come fare!!!
rispondo al dott Brunelli si è vero non posso permettermi un percorso di psicoterapia ma mettiamo lo facessi…..il problema è anche il contesto in cui vivo con chi mi relaziono? io mi curo e poi intorno a me cosa trovo? uomini insensibili incapaci di una relazione duratura e sincera cosa che io ho sempre cercato di avere seppur sbagliando compagno propio a causa delle mie ferite nonostante i miei dolori ho sempre cercato stabilità e famiglia !!mi piacerebbe sentire anche il parere di altri qui ….Mi sento come un pesce fuori dall’acqua
Cara Miaria Gabriella,
ho riletto i tuoi post e sento il desiderio di rispondere in particolare a questo, forse perchè poni tante domande in cerca di risposta…
Sai, pure per me è tanto difficile a volte cercare di andare avanti, pur facendo un percorso psicoterapeutico, semplicemente perchè, attraverso esso, riesco a vedere con maggiore chiarezza i miei meccanismi, comincio a capirmi e – molto probabilmente – inizio solo ora a vedere i danni che ho ricevuto e che ho anche avvallato. Proprio l’idea di esserne in parte responsabile a volte mi mette in croce, è come se la mia coscienza mi dicesse “Ma perchè ti sei fatta tutto questo male?”.
Ecco allora che soltanto attraverso una più profonda lettura del mio passato e del mio carattere, riesco a transigere, riesco a perdonarmi. Credo (in realtà parlo di me, ma mi pare che forse quella che sto dicendo possa essere osservazione valevole anche per te), credo che le esperienze ricevute da bambine ci abbiano portate sin qui. Considera una cosa: quelle esperienze abbiamo dovuto accettarle, perchè non potevamo dire di no, non ne avevamo la possibilità. Per questo le abbiamo interiorizzate, ci siamo adattate a loro credendo che fosse la migliore soluzione per crescere “serene”.
Ora che ci siamo ritrovate adulte, quelle esperienze, quel sapere interiorizzato, che un termpo ci ha salvete, adesso ci ha in qualche modo tradite: semplicemente perchè ora abbiamo un termine di paragone e vediamo gli effetti delle nostre scelte “obbligate”. Io condivido molto di quanto dice il Dott. Brunelli, il nostro vampiro interiore odia la luce, non la vuole proprio e fa di tutto per mantenere dentro di noi l’oscurità. Il nostro vampiro interiore ci dice che “ci tutela da un grande dolore, che è la realtà” e per questo noi lo legittimiamo, ci ostiniamo a nutrirlo, perchè abbiamo paura del dolore. Ma il dolore ci toglie energia, vitalità, fiducia e quindi siamo di nuovo noi che dobbiamo lottare, che dobbiamo credere che d’ora in poi la vita sarà migliore di quella che abbiamo conosciuto.
Maria Gabriella, non farti ingannare dalle tue paure, quando cominci a guarire, guarisci per te, per stare meglio, per essere finalmente in pace con il mondo. Mano a mano che inizi a guarire, la gente stessa intorno a te cambierà, ci saranno sempre persone migliori perchè in te vedranno quella bellezza che teme di uscire allo scoperto e che noi stesse stentiamo a riconoscere. Ma esiste davvero quella bellezza!
Sai, io ho avuto la fortuna d’incontrare qualche mese fa il mio attuale compagno. Ti vorrei dire che, se fossi stata la Serena d’un tempo, difficilmente lui avrebbe scelto me, perchè addosso avevo la corazza. Questa corazza è stata fonte di tante esperienze dolorose, culminate con il tristissimo incontro con il mio narcisista.
Oggi, se pur con qualche inevitabile difficoltà, vivo una relazione capace di farmi sorridere ogni giorno: sono felice, nonostante tutto. Fino a qualche mese fa non avrei mai creduto di potermi impegnare in un rapporto, semplicemente perchè ero ancora ostaggio del dolore. Eppure il caso ha voluto che ci provassi. Per me, questa relazione rappresenta una grandissima opportunità per iniziare una vita vera: anzi, ti dirò che solo stando in coppia riesco a vedere altre ferite che credevo non esistessero. Probabilmente perchè, a conti fatti, siamo state ferite nel nostro amore e dunque, una volta compreso che dobbiamo recuperare fiducia in questo sentimento, è molto facile (ma anche raccomandabile) che i nodi, tutti i nodi, vengano al pettine.
Se ci pensi, rapportarsi ad un compagno significa fare ciò che già stiamo facendo qui: aprirsi, confrontarsi, accettare, crescere. Io credo che se tu sei positiva, troverai la persona giusta, perchè le persone sensibili grazie a Dio ci sono, e ci sono anche per noi. Sono persone che ci accettano per quello che siamo, per ciò che abbiamo vissuto ed anche per i nostri errori. Non ci giudicano, ma ci sostengono sempre: a volte, quando siamo stanche, sono loro che ci prendono per mano e ci riportano sulla via della nostra rinascita, senza attribuirsi valore, semplicemente perchè ci amano.
Maria Gabriella, forza, credici, credici davvero, perchè succederà!
Bravissima Serena, molto ben scritto, con comprensione, decisione, solidarietà e incoraggiamemto alla responsabilità, alla presa di coscienza, all’autocritica costruttiva – per una giustizia interiore e verso la vita, per amore di Sé e dell’Amore.
Penso di essere affetta dal TDN, dopo aver letto il suo articolo mi ritrovo a pennello in molte situazioni, ma soprattutto identifico lui nella descrizione del DNP. Uomo che frequento da qualche mese, ma che non frequenta solo me, è un ottimo corteggiatore dalla personalità forte, intelligente, carismatico e grande amatore, ma che quasi in maniera sadica si propone tra presenza ed assenza, tra affetto e freddezza, tra bugie e le verità che preferirei non sapere… quasi come per indurmi del dolore e della sofferenza psicologica, per mettermi alla prova e vedere come reagisco… Premetto che nella vita mi ritengo una persona forte, indipendente, con un’autostima non indifferente… ma di fronte a questo uomo mi sento indifesa, quasi come se mi avesse plagiata, e nonostante mi ritrovo nelle situazioni dove nasce conflitto tra la dignità e rispetto per se stesse, io non riesco far altro che correre da lui quando chiama e dedicarmi con devozione e massima disponibilità a questa relazione lesionista…. ho provato diverse volte a dare un taglio, anche distraendomi con altri uomini sperando di diventare più forte così, ma non ci riesco, ricado sempre sui miei passi e continuo questa storia logorante dove un giorno insieme mi fa toccare il cielo con il dito, ma poi seguono dei giorni di buio totale e di sofferenza… fino al prossimo incontro…. è un circolo vizioso che ti fa morire dentro.
Caro Dottor Brunelli,
Le scrivo per esprimerle tutta la mia riconoscenza in relazione al suo libro “trauma da Narcisismo patologico”. Mi è stato di grande aiuto in un momento in cui ne avevo particolarmente bisogno. Il ritrovare descritti certi comportamenti “tipici” del Narcisista mi ha fatto in qualche modo relativizzare il danno subito, anche se tanto lavoro mi aspetta per metabolizzare tutta la sofferenza vissuta, nonché la destabilizzazione psicologica. E’ impressionante come in poche parole lei sia riuscito a caratterizzare così bene questa attitudine “psichiatrica”, mi pareva di rivivere certe situazioni, quasi fossero parte di un copione universale recitato da tanti attori quotidianamente, i Narcisi appunto. Leggendo il suo libro ho potuto dare una risposta a molti interrogativi che mi tormentavano… Grazie di nuovo.
Vito Priante
Grazie. Il contributo di tutti è prezioso. Ciascuno deve trasfornmare la sua esperienza dolorosa in qualcosa da testimoniare e ciascuno ha quindi un suo importante contributo da dare per un’educazione sentimentale che eviti il più possibile la caduta in queste relazioni così disturbate e disturbanti.
Ciao Elettra ,
non so sen io Stefy , quella che a cui ti riferisci, ma poco importa ….da tempo seguo il blog , ho fatto qualche intervento , e mi rendo conto che siamo tante ; tutte provate da esperienze più o meno assurde . Tanto assurde da riuscire , nel leggerci a vicenda , a suscitare sentimenti di comprensione , rabbia e solidarietà.
Non ho mai smesso di leggervi , nei momenti difficile e in quelli meno
Non ho mai smesso di leggervi anche senza entrare nel blog …perché ho fortemente inciso nella mia mente il messaggio che ne è venuto fuori : raccogliere queste esperienze mi abbia fortificato , rendendomi soprattutto conto di una fondamentale verità : quella sbagliata non sono io.
Tutte storie diverse ma comunque uguali , più o meno devastanti e intrise di profondo malessere hanno in comune sicuramente quella sensazione che a un certo punto provi , e che distorce la percezione di te stessa , demolisce il valore umano , intacca l’autostima , annebbia la vista e ti piega .
La nostra vita ragazze mie non deve essere regalata a nessuno , la nostra vita è preziosa e va difesa proprio come chi è madre difende i propri figli , o proprio come ci si difende con l’istinto da un pericolo
Ogni giorno che passa in questa situazione è un giorno in meno di serenità e perché no anche di gioia : prendiamo in mano questa vita , riprendiamoci con calore e dignità .
Le difficoltà possono sembrare tante , perché la paura è il peggior nemico …la paura della solitudine , la paura di non farcela , la paura di non essere all’altezza di volerci bene .
Il mio cammino è stato ed è ancora difficile , ma se all’inizio mai avrei pensato di poter riuscire ad arrivare ad aprile la porta di una casa e respirare la serenità , oggi vi dico ce la si può fare e come . Il basta volerlo non è solo un modo di dire .
Quando si tocca il fondo due sono le alternative , o ti lasci andare o reagisci . Reagire vuol dire proprio prendere questa preziosa occasione e ribaltare gli schemi . Il passato va allontanato , non serve .
Serve mettersi davanti ad uno specchio in una mattina qualsiasi e decidere se strizzarsi l’occhio accennando un sorriso , o continuare a vedersi piangere .
Non cè problema che non si risolva se non quello di una grave malattia . E’ un dato di fatto ….quante persone intorno a voi a loro volta non sono mai state coinvolte in passaggi spiacevoli della loro vita e provate a fare attenzione a quanti di loro sono riusciti comunque a venirne fuori .
Impariamo ad osservare ed osserviamoci . Iniziare a lasciar entrare nella nostra vita solo quello che ci fa bene può essere un primo passo ….non c è nulla di meglio che disabituare la nostra anima ad essere ferita e iniziare a far provare alla nostra anima calore ed emozioni .
L’emozione parte dalla libertà , dalla consapevolezza e dalla forza che ci deve gratificare ogni qualvolta ci rendiamo conto che abbiamo detto basta .
Siamo forse stati messi al mondo per “servire” questi poveri malati ? … la nostra non è una missione umanitaria autodistruttiva . Fatevene una ragione , queste persone sono totalmente inconsapevoli, incapaci pertanto di percepire le emozioni nel senso più spettacolare del termine . Lasciamoli con il perdono, con la compassione consapevoli che il nostro essere è superiore e che la sfortuna ha colpito loro .
Facciamo un bel falò di questi ex mariti , ex conviventi , ex fidanzati ….certamente idealizzati, sopravvalutati .
Elettra , Sonia , Bianca e a tutte quante dico è vero la nostra esperienza è stata pesante , ma ditemi un po’ : non vi sono situazioni veramente irreparabili, di vite spezzate , di sofferenze insuperabili nella storia di tante persone che lottano quotidianamente , condannate a prolungare le proprie sofferenza senza avere il dono della speranza ?
Ragazze guardatemi ora negli occhi… non è forse uno scempio per voi che il dono della speranza lo avete in mano gettarlo via e con esso la vostra vita?
Non sono nessuno e guai a me se volessi in qualche modo sostituirmi agli esperti che seguono con cammini terapeutici questi casi …ma parlo da donna, da mamma , da semplice e umile essere umano …. Reagite usando ogni mezzo a vostra disposizione . Quando ho deciso di prendermi meno sul serio le cose hanno iniziato ad andare meglio… quando ho deciso anche di sorridere dei guai ( come dice Vasco) ho alleggerito il cammino…quando ho affrontato con fierezza le mie paure vedendole piano piano svanire nel nulla ..quando ho capito che ho lasciato il buio per la luce …ho percepito che non mi sarebbe mai mancata questa sgradevole sensazione che ho respirato con il mio ex …ma che lentamente giorno dopo giorno si sono fatte avanti emozioni nuove , sensazioni “umane” ancor più apprezzate se per anni vivi l’anormalità .
Proviamo oltre a lasciare nero su bianco gli scritti di storie passate , a scrivere di cosa vogliamo dal domani .
E attenzione fanciulle , non sto scrivendo perché ho trovato un nuovo amore …al contrario ed è proprio per questo che ritengo di essermi finalmente ritrovata …. mi alzo alle sei , accolgo con emozione il sorriso di mia figlia , corro tutto il giorno , fra lavoro e casa , affronto il difficile momento dell’adolescenza di una figlia (…aiuto!) , faccio conti e accumulo rinunce.. ma questa vita io la graffio ! ….. una vocina mi dice che ce la farò…quella vocina è la mia anima , forte e finalmente complice .
Buona vita ….non deludetemi fate cantare la vostra vocina …..non vi conosco ma vi adoro .
Ciao cara Stefy, si sei proprio tu quella a cui mi riferivo.
Sei la voce virtuale che mi ha aiutata quando da sola ho cercato di trovare la forza di distruggere quel ‘piedistallo’ di cui mi parlavi, di smettere di vedere la grandezza di un ‘buffone di corte’ e di ridarmi la dignità che io stessa mi sono preclusa per tanto tempo.
Questo blog è stato importante, grazie al dottor Brunelli e grazie a te Stefy, con le tue parole hai contribuito al risveglio di un’anima che si era lasciata intorpidire!
Buona vita anche a te
Con affetto
Grazie anche a te Elettra per questa testimonianza positiva, ci fai tutti più contenti. Tutti quelli che soffrono a causa di traumi amorosi dovuti a dinamiche e comportamenti distruttivi e a persone davvero problematiche negative, devono sapere che è possibile tornare a sorridere e ad amare. Abbiamo bisogno di più testimnianze come la tua, Elettra.
Tante persone che hanno partecipato a questo forum orientato all’auto-aiuto non si sono fatte più sentire, ma spertiamo stiano mbene.
Fateci sapere come va. Speriamo che state bene che vi sieti ripresi o siete sulla buona strada per uscire dal tunnel di una relazione vampirizzante. Per tutti l’Alba verrà, e qui, almeno un po’ c’è sempre. Aiutateci a farla rinascere con i vostri buoni pensieri, con coraggio, forza, speranza, coscienza, anima e amore. Ce la facciamo!
Sacrosanta verità dottor Brunelli, ce la facciamo! Arriva il momento in cui realizzi che se credi tanto ad un estraneo che ti tortura col tuo consenso, non puoi non dare credito e speranza a chi ti è vicino da una vita: te stesso. E’ un meccanismo che deve scattare dentro noi, una forma di autodifesa sana che deve innescarsi con la totale consapevolezza di essere i primi portatori di un problema, la cui risoluzione è faticosa ma che promette tanto bene, quel bene che per tanto tempo abbiamo creduto di non meritare e che invece ci DOBBIAMO. Se ci mettiamo in discussione, se siamo pronti all’analisi come un punto di partenza, siamo persone che tendono a migliorarsi ed in quanto tali dobbiamo sapere ascoltare il nostro istinto che quasi sempre ci segnala un pericolo. Non sottovalutiamo le ansie e le angosce che viviamo nelle situazioni sbagliate perchè sono le manifestazioni di disagio della nostra anima, non neghiamoci la realtà pensando di essere l’eccezione, che riusciremo a cambiare un portatore di infelicità perchè ci riduciamo ad essere cani che si mordono la coda. Ognuno di noi deve trovare lo stimolo e la forza al cambiamento in modo e tempi diversi ma non ci facciamo scoraggiare, non buttiamo la spugna, diventiamo sempre di più e se può servire scriviamocelo anche qui, perchè ovunque possiamo percepire amore, benessere è il posto che da oggi in poi sarà adatto a noi.
Un abbraccio a tutti
Io sono una di quelle che ha partecipato a questo forum e non si è fatta più sentire. Ma, se oggi che sono serena e soddisfatta di me stessa, ho avuto il desiderio di riaffacciarmi è perchè la mia riconoscenza a questo forum ed al Dott- Brunelli per il bene ricevuto rimarrà in me per sempre.
Ce l’ho fatta e, adesso che sto bene, posso dirvi che uscirne è difficile ma non impossibile perchè la vita senza di loro è una continua scoperta, anzi è meravigliosa!!!
Grazie Gabriela, mi ha fatto tanto contento. Sono certo darà forza a tante persone. Noi dobbiamo sentirci uniti in questo viaggio, siamo come alleati per liberarci dalle energie negative. La nostra storia di sofferenza, è una piccola cosa di fronte alle sofferenze del mondo, ma è nello stesso tempo grandiosa perché ci ha fatto sentire quanto è terribile il dolore dell’anima che sente tormentare e uccidere la sua forza più tenera e più bella. l Amore… questo allora ci fa anche sentire che per difendere questa forza che ci rende umani e porta la vita dobbiamo trovare la forza di guarire, guarire in nome dell’Amore, in nome di una sensibilità intima che da individuale si apre e abbraccia tutte le sofferenze del mondo che dipendono dalla mancanza e dalla uccisione dell’Amore… diventiamo allora universali, più vicini a sorgenti spirituali che sentiamo essere presenti nel nostro piccolo grande cuore… più vicini al grande mistero dell’Amore e ci riapriamo al mondo e a rinascere, facendo tutto il nostro meglio per essere nel bene e incontrare gli altri nel bene, con le nostre debolezze, le nostre difficoltà, i nostri difetti, i nostri limiti, ma sempre nell’Amore e con Amore. Ecco allora che la tremenda esperienza di vampirizzazione amorosa con una persona che, in fondo è disturbata e disturbante – che ha avuto la sfortuna di non potere e di non riuscire a conoscere l’Amore, e che perciò lo teme, lo distrugge, lo tormenta – diventa un’esperienza di trasformazione interiore, laddove un potente veleno viene trasformato in un potente farmaco, una medicina dell’anima, che fa nascere la grande Rosa del Sé tra le spine, che dopo le tenebre nasce in una nuova Alba. Grazie Gabriela per essere stata così ispirativa. Ho scritto di getto, non ho tempo ora per correggere, ma tra noi tutte e tutti sento che va bene così. Un abbraccio. Dott. Brunelli
sono qui e ogni tanto vi leggo e volevo farvi sapere che sto bene sono singl ma abbastanza serena tanto da non ricadere nei ritorni del narciso alcuni incontri purtroppo non positivi conoscenze che non ho ritenuto fosse il caso di approfondire ….spesso mi scoraggio !!!
Sono stata insieme a un manipolatore affettivo per quasi 25 anni, ho chiesto la separazione un anno fa e iniziato un percorso di terapia. Ho impiegato cinque anni per trovare la forza di farlo e ora mi rendo conto di aver fatto la scelta migliore per me e per i miei figli. Piano piano mi sto liberando dai miei sensi di colpa, sto uscendo da qual senso di inutilità e inadeguatezza nel quale ero piombata e sto tornando a sorridere al mondo e a ricominciare a vivere. A differenza di lui che pare avvolto in una spirale senza fine con una donna che lo sta trattando come faceva lui con me e sono consapevole che pur non amandomi avrebbe continuato a vivere con me e mantenere altri rapporti fuori casa se non lo avessi scoperto.
Vorrei solo chiedere cosa succede a un manipolatore se finisce a sua volta tra le mani di una manipolatrice. Come posso proteggermi.
Chi sceglie il bene fatica e soffre di più però poi sta bene. Chi sceglie il male fatica e soffre di meno peròl poi sta male. Lei per tanto tempo. Ognuno avrà quel che si merita. Ma chi per tanto tempo, involontariamente, per debolezza, per ingenuità ha scelto male, prima si deve purificare e deve prendere coscienza che deve fare un lavoro terapeutico su se stesso. Non basta liberarsi di un partner negativo, bisogna esaminare a fondo, dentro noi stessi, quella parte di noi stessi che ha permesso di farci manipolare. Altrimenti si resterà manipolati da questa parte di se stessi e la strada per il bene sarà più lunga e difficile. Forza, si metta d’impegno e un po’ alla volta, con fiducia, speranza e coscienza ricostruisca la sua vita. Tutto è in trasformazione, e le esperienze negative possono diventare una forza che ci costringe a cercare il bene. E se davvero lo vogliamo con amore, e con la capacità di comprenderci e vedere anche le nostre debolezze, possiamo veramente migliorare la nostra vita, per il nostro bene, per il bene degli altri e per permettere d’incontrare altri nel bene.
Tuttavia, non intendo a fatto che bisogna diventare santi o sante. Dobbiamo però fare del nostro meglio, e capire che le sofferenze amorose devono servire a farci maturare e che solo così ci si potà aprire ad un amore più armonioso e sincero… e siccome l’amore non conosce il tempo, le età, le regole comuni dettate dalle consuetudini banali, c’è sempre la possibilità di incontrarla, ma dobbiamo prepararci, anche sofferendo.
tutto quello che dice è vero dott. infatti è propio quello che cerco di fare ho capito tutte le dinamiche che si innescavano e ho capito anche perchè trovava terreno fertile co me e ora sicuramente sono cambiata meno ingenua e più scaltra quello che mi scoraggia e che di storie cosi se ne sentono tante sono pochi quelli che hanno vita affettiva regolare e mi domando se questo non sia causa anche di altre malsane abitudini del nostro tempo(dipendenze da sostanze)io lavoro su me stessa mi correggo e cerco di migliorare ma i sentimenti esistono ancora?
Allora mettiamola così… quando una sta male, per qualunque cosa non si rivolge forse ad un dottore specialista di quella cosa? Ora se uno/a sta male per sentimenti che lo fanno star male, quindi per ragioni psicologiche, perché non dovrebbe rivolgersi allo specialista di questo malessere psicologico? E’ un paragone relativo, lo so, tuttavia , io questo so e mi sento di consigliare a tutte le persone. Certo mi rendo anche conto che non tutti possono permetterselo. Qui si cerca di aiutare un po’ on line. Investo tanto di quel non tanto che guadagno nella ricerca e nella diffusione di informazione gratuita … adesso cosa sto facendo? Cerco di appoggiare e divulgare iniziative come nel seguente articolo https://www.albedoimagination.com/2014/01/democratizzare-la-psicoterapia/ e sarebbe bello che le persone partecipassero di più e acquistassero anche qualche libro qui proposto, nella colonna di destra dove ci sono tanti consigli ancora importanti. DETTO CIO’ i sentimenti non possono essere messi e tolti in modo rapido e meccanico, non ci si riuscirebbe neppure con un trapianto cardiaco (forse del cervello?) tutti sanno che il tempo è necessario, ma è un tempo che deve servire per elaborare, per cambiare, per reagire, per capire, per imparare ad amare in modo nuovo, per scegliere se stessi e le persone buone, per fare del bene e ‘pagare’ così anche il fatto che comunque, involontariamente, si è sbagliato in qualcosa ha coinvolgersi con quella persona sbagliata e smetterla invece di pensare che la si perde osi è stati trattati in un certo modo perché si aveva qualcosa di sbagliato… lo sbaglio, che la sofferenza costringe a pagare, ma solo se si capisce, è nelle proprie debolezze che ci hanno tenuti legati ad un essere negativo… allora ecco che madre natura vuole che soffriamo nei sentimenti per un po’ e fino a quando non abbiamo imparato davvero la lezione e non dimostriamo a noi stessi e ad altri di averla imparata… è una strada dura, ma chi la percorrerebbe se non per liberarsi da questa sofferenza divenuta purtroppo ‘utile’… davvero se si capisce, se si ha pazienza, se ci si impegna poi questa sofferenza va via e ci rende più capaci di comprendere l’amore ‘che libera dal male, non quello che vi si unisce.
Grazie. E’ un percorso lungo, mi sto ritrovando piano piano. Sono libera dai sensi di colpa che mi avevano tenuta legata a lui (è colpa mia se lui è così, sono inadeguata…) e sto lavorando su me stessa per capire perchè ho dimenticato chi fossi per così tanto tempo. Sto tornando a sorridere e piano piano vorrei tornare ad amare,
Vivo da mesi una relazione altalenante con un vampiro affettivo. I primi 2 mesi sono stati un sogno, lui principe azzurro ed io principessa. Sembrava realizzare ogni mio desiderio ed incarnare il prototipo di uomo che avevo sempre atteso: dolcezza, progetti sul futuro, mille cure ed attenzioni. Poi l’improvviso distacco – 20 giorni di silenzio che mi hanno ferita e destabilizzata – e il ritorno. “Ho sbagliato, non mi sono sentito pronto, adesso sono qui per far funzionare le code”. Aggiungo che durante questa assenza ha avuto altre (mai saprò quante) storielle da una sera. Sentivo un tale bisogno di lui da perdonargli ogni cosa pur di riaverlo, ma ahimè il principe azzurro non è mai tornato: al suo posto un rospo che gradualmente ho visto trasformarsi in un mostro. Alcool (largo, larghissimo abuso, al limite della dipendenza), violenza verbale, sbalzi d’umore, desiderio di farmi sentire sempre inaduguata, incapace, meno intelligente di lui, finta ironia (” tu sei permalosa, lo sai che scherzo”), totale mancanza di attenzione nei miei riguardi (non ho mai più visto un mazzo di fiori, un regalino inaspettato, un messaggio dolce), volontà di farmi sentire sempre in bilico, sempre con il dubbio se lui mi ami o meno. Tutto ciò inframezzato da rari momenti in cui si dice innamorato o si ricorda di fare qualche complimento, tanto per tenermi con sè (con le briciole!). A tutto questo aggiungo l’imbarazzante mole di bugie che racconta per coprire… sicuramente altre storielle! Sono consapevole che per me quest’uomo è un cancro (ho già tutti i sintomi del malessere che mi suscita: ansia, panico, disinteresse verso il mondo e morboso attaccamento verso di lui, anche se mi fa star male, malissimo), ma purtroppo non riesco a staccarmene… non riesco neanche a palesargli il mio dolore… taccio … abbozzo un sorriso … e prendo lo Xanax. Sto affrontando un percorso psicoterapeutico, sono fiduciosa che prima o poi riuscirò a volermi bene… ma nel frattempo ho un mostro nel letto che non riesco a cacciare… (infatti quando mi maltratta e sfuria a letto piango in silenzio e quando si è addormentato di spalle a me mi avvicino e lo stringo forte perchè mi terrorizza non avere il contatto epidermico!)… spero di venirne fuori presto, mi sta mangiando l’anima1
Hai portato alla luce una tua grande problematica attraverso di lui. Prendila come un’opportunità per poter crescere, per poi stare meglio e iniziare POI, dopo un lungo cammino, a volerti bene. Perchè arriverà il momento in cui ne sarai fuori. Arriva, te lo assicuro e arriva pure la consapevolezza di cio’ che eravamo e dei problemi che ci tiravamo dietro e che influenzavano malamente la nostra vita. Io adesso mi sento nuova, per la prima volta inizio a voler bene a una persona senza aspettarmi nulla, cercando prima di tutto di stare bene e di farmi rispettare e cercando di apprezzare e amare nel mio compagno cio’ che c’è di bello. Non è facile, è una cosa nuova… vedremo! Un grande abbraccio…
Quanta fatica. Sono qui per tentare un passo avanti. Perchè fa parte delle iniziative che mi possono fare bene, nella mia terapia. Vittima , complice di un triangolo amoroso osceno, privo di amore ma ricco di qualcosa che mi ha attratto come il miele, e dal quale mi sono decisa ad uscire per sempre da un mese. Solo un mese, dopo tanti , troppi mesi (anni) di andate e ritorni, bugie, cattiverie, grandi speranze. Un miraggio, una illusione coltivata a metà strada tra la consapevolezza di assistere a qualcosa di orribile, deforme, inaccettabile, ed il soccombere ogni volta al desiderio di continuare a sperare, credere, sopportare: credo di avere tradito me stessa troppe volte, sopportando e scusando comportamenti che dovrebbero far fuggire via, ed io sono rimasta, con pazienza, amore. Poi la pazienza ho iniziato a perderla, grazie alla terapia. Ho iniziato piano piano a vedere, magari solo con gli occhi , che era un pozzo profondo, buio, privo di vero amore; era composto solo dai sentimenti più deleteri e brutti che possano governare la vita di una persona. Vendetta, empietà, accidia, falsità. Potrei continuare, ma basta questo. Ed allora, non basta? Non basta. Non basta a tirare fuori la mia anima malata e ferita. Non basta fare tutto quello che posso e riesco per stare meglio. Meditazione, filmati, musica, riposo. Le pagine del sito sono ormai mie compagne da mesi e mesi. Se fosse un libro, lo avrei consumato. I miei sogni, i miei pensieri scritti. E va tutto bene, ma non riesco a trovare altro che tristezza, dolore, pensieri che si infilano nella mia mente come coltelli, ed occupano il posto delle cose sane. Da un lato, mi sento in combattimento per la strada del futuro giusto, sereno; dall’altro, cerco di rallentare quanto posso (e non è semplice, il lavoro mi stritola), ed a volte non so come ordinare questi due lati, dello sforzarsi di andare avanti facendo cose buone, e di lasciarsi semplicemente andare, abbandonare tutto, non voler più sentire niente. Mi rendo conto di farneticare ancora sulla mia storia, di non riuscire a lasciarla andare; questo, nella parte profonda di me. La parte cosciente sa che è finita per sempre, che non ci saranno mai più ritorni che si possano accettare, per quanto prevedibili. Perchè è probabile che il mostro che ho incontrato torni, a cercare di nuovo di fare il pieno, succhiare ancora il mio sangue per vivere, perchè lui, di questo si nutre. Lui non ha niente che possa renderlo vivo, quindi deve trovare qualcuno da usare, torturare, maltrattare. So che in realtà anche lui ha avuto la percezione di qualcosa che non conosceva, grazie a me. Ed è quello che non ha mai tollerato, sentire l’amore, che non sa cosa sia…ogni volta ha provato qualcosa, è fuggito via, dall’altra, che è malata come e più di lui, e gli garantisce l’assenza di sentimenti. Soffocato da sè stesso, dalla propria asma che lo assale ogni qualvolta le emozioni lo tocchino. Scrivo per speranza, per me , per gli altri che sono in questo blog, per condividere. Perchè in fondo sono serena sul fatto che questo finirà, grazie alla terapia, tra qualche mese. Ho sempre pensato , ed agito di conseguenza, che le cose terribili devono stare fuori dalle nostre vite. Meglio un periodo di dolore che finisce, che una vita intera buttata via. Cerco conforto, ma desidero anche darne a chi mi legge. Guarire è possibile, lo sento. E se adesso non sono capace di trovare dentro di me il modo per uscirne fuori, il tempo, inteso non come il semplice scoccare dei minuti, ma inteso come piccoli passi guidati da buoni comportamenti e seguito dalla terapia, mi aiuterà. Adesso, davvero, ho bisogno di aiuto. Da me, da chi mi vuole bene. Navigo nei giorni come una zombie, con la testa ovunque. Vado e torno dai pensieri alle cose che mi aiutano, come un’altalena, ma so che finirà.
” Vittima , complice di un triangolo amoroso osceno, privo di amore ma ricco di qualcosa che mi ha attratto come il miele….” QUESTO E’ IL COMPLESSO DI EDIPO, quando una bambina (in questo caso) soffre per una mancanza di ‘amore normale’ da parte del padre, ed ha buoni motivi di credere che ciò sia dovuto a malasane influenze della madre.
La parte che tiene legati alla persona amata-odiata è nell’inconscio, non nella volontà, nella coscienza. Questa è una parte bambina ferita dal padre, anche a causa della madre. Questa bambina lotta disperatamente per recuperare il padre. Alla coscienza ciò si manifesta come struggente desiderio sessuale, attaccamento perverso ad un uomo senz’anima, ipocrita e bugiarda. Si tratta di un uomo capace di incarnare le qualità peggiori del padre. In verità il padre poteva essere meglio, ma comunque sempre ambivalente, abbandonico e a volte anche manesco. Questa sofferenza per il padre corrisponde al desiderio di risanare il padre, rendendolo buono e amorevole. Questo desiderio è alla base di ciò che lega psicosessualmente ad un uomo mostruoso che infatti si vuol far diventare amorevole.
La terapia sta nella ricostruzione di un rapporto paterno con un uomo (terapeuta) percepito come abbastanza buono e comprensivo. Per questo occorre tempo, in quanto l’inconscio non si può imbroglire, deve venirsi a formare una relazione di fiducia e di vero affetto reciproco. Questo padre ‘putativo’ o ‘adottato’, accompagnerà la figlia crsciuta all’altare, cioè le indicherà l’uomo giusto per lei, e scaccerà quelli cattivi, provando verso di loro anche un certo vero disprezzo, condiviso con la pseudofiglia-paziente.
L’uomo buono per la pseudo-figlia sarà quello che la tratterà bene, con amore, riguardo e sincerità. Fino ad allora l morale di questa coppia pseudogenitoriale non è bachettona, ma è aperta, liberatoria, perciò le avventure vengono favorite, ma i legami sono favoriti solo quando sono buoni, e non con esseri odiosi…
Quando la sessualità diventa la forza centrale di un legame perverso e malato, ciò denota la mancanza di un buon rapporto col padre, o anche un rapporto apparentemente buono con il padre, ma in realtà profondamente immaturo. Dobbiamo infatti considerare che l’attaccamento attraverso i sensi è primario, cioè si sviluppa nella relazione madre-neonato/a. E’ un attaccamento basato solo sui sensi, calore, odore, succhiare, accarezzare, stimolare… poi in un secondo momento si sviluppa un attaccamento più mentale con il padre, dove subentra il linguaggio, il gioco, l’emulazione, ecc. Insomma si imparara ad amare attraverso un mix di amore sensuale materno e amore mentale paterno. Quando prevale solo uno dei due poli allora vi sono sempre disfunzioni. Il legame prettamente sessuale può spesso comportare perfino mancanza di stima, ipocrisia, perfino disprezzo e sfiducia… eppure una forte eccitazione. Il legame mentale, di apprezzamento, fratellanza, rispetto, può a volte comportare un blocco o un’inibizione della della libido sessuale.
Quando ci si è cacciati in un legame squilibrato bisogna comprendere che per un periodo si deve rinunciare ad ogni tipo di legame considerabile come pieno e soddisfacente… diciamo che bisogna riformattare il sistema, salvare i dati, rielaborarli, togliere i virus, rimettere i programmi e poi tutto va a posto. Il problema è che le persone sono disperate perché pensano di dover buttare via tutto il computer e non poterne mai più averne uno. Ecco allora che le cose si allungano, la sofferenza aumenta e si complica. Bisogna che ci rendiamo conto che stiamo parlando di una malattia complessa, che può avere un decorso medio-lungo, ma che è curabile… e non solo è curabile, è in verità l’unica possibilità di scoprire una vera possibilità di amare e di essere amati. Senza beccarsi questa ‘malattia’ la si sarebbe covata dentro di sé in modo più o meno latente, non si sarebbe cioè potuto guarire da ferite risalenti all’affettività genitoriale, condizionanti e spesso veramente invalidanti sul piano dei sentimenti e delle scelte di vita. Perciò si tratta di una BENETTIA non di una malattia, cioè di un’esperienza davvero destabilizzante e dolorosa, ma che, se viene terapizzata e sostenuta correttamente porta ad una generale guarigione dell’anima e ad una migliore qualità della vita.
questo suo commento mi è molto di aiuto…vivo questa situazione figlia abbandonata alla nascita ho chiuso relazione con narcisista ma per sua decisone e da un anno non ho relazioni nel frattempo ho cercato lui mio padre che continua a rifiutarmi!!che fare?come posso ricostruire?
Gentile Gabriella, ci sono tante possibilità per ricostituirsi, crescere, superare problemi. Io dalla mia esperienza professionale e umana consiglio la psicoterapia, in particolare nei casi come il suo.
Un caro saluto
Ho bisogno di raccontare la mia storia. Ho bisogno di sfogarmi con persone che possono capire e non solo giudicare. La mia storia inizia 15 anni fa ed abbiamo una bambina di 7 anni. Non siamo sposati. Ho subito in questi anni le peggiori angherie. Fughe, silenzi, astinenza sessuale, percosse (senza mai stupidamente riuscire a denunciarle), umiliazioni a non finire, fino all’isolamento ed alla dipendenza economica. Ogni volta che provo a ribellarmi il suo odio cresce a dismisura per poi trovare il modo di riprendermi innescando in me reazioni di volerlo a tutti i costi. Ogni volta mi fa credere di più:
– 7 anni fa per non farmi scappare mi ha fatto fare mia figlia
– la bambina aveva 1 anno e mezzo ed io l’ho lasciato perché lui non si comportava con noi come avrei desiderato. Sempre assente. Sparisce nel nulla per 2 mesi e mezzo senza neppure venire a vedere la bimba.
Ritorna io per il bene della bimba ci passo sopra.
– la bambina aveva 2 anni e mezzo stessa cosa sparisce per 4 mesi.
A questo punto mi rivolgo ad un avvocato decisa a troncare per sempre questo rapporto malato. Lui sparisce da noi per 7 ulteriori mesi pur mantenendo la bimba.
Io vivevo all’epoca in una piccola casa di mia proprietà ed avevo un bel lavoro mi sentivo forte.
Via legale decidiamo di vendere la mia casa per comprarne una più idonea alla bambina (con cameretta) visto che lui è benestante con acquisto al 50%.
Ricomincia la fase delle lusinghe e mi convince a non acquistare altra casa ma andare ad abitare nella sua fatta per noi dove quando le cose andavano bene stavamo il week end e le ferie per motivi logistici più distante dalla mia dove io lavoravo. Sono pentito, ho sofferto più di voi, non posso stare senza di voi.
Mi faccio di nuovo convincere perché lo amavo ancora e per dare una famiglia a mia figlia. Mi trasferisco definitivamente a casa sua con residenza mia e della bimba lui vive con noi ma lasci la residenza dalla madre.
Nel frattempo la’azienda dove lavoravo da 27 anni annuncia il trasferimento di sede a 200 km e decidiamo insieme che per seguire la bimba dovevo lasciare il lavoro.
1 anno di calma apparente ero felice, poi ricomincia ad uscire tutte le sere, offendermi, trascurarmi sia moralmente che fisicamente.
Nella primavera del 2012 sotto mia pressione esce di casa per tornare la mamma ma continua a venire a cena da noi, esce con noi, viene in ferie con noi, ma diventa sempre più violento sia psicologicamente che fisicamente. Io chiedo continuamente spiegazioni sulla ns situazione dichiarandomi pronta ad interrompere definitivamente la ns storia mettendo naturalmente delle regole (mantenimento, casa, visite alla figlia).
Il suo odio cresce in maniera esponenziale, offese, minacce, percosse davanti alla bimba.
Comincio a sospettare l’esistenza di un’altra donna ma lui comincia a farmi passare per pazza, ossessiva, visionari mettendomi contro amici, parenti e provando anche con mia figlia.
Arriva anche a minacciarmi con un coltello ed a prendermi per il collo.
Fine agosto giorno della festa del compleanno della bimba lo affronto ormai vicina alla verità si infuria come un matto sparisce simulando un falso infarto urlando che sono pazza e che me la farà pagare.
Io consultando il suo traffico telefonico (e stata la mia salvezza) ho le prove della sua relazione. Lo affronto un paio di volte a casa di sua madre per chiedergli di assumersi le sue responsabilità e chiarire la ns situazione sopratutto per la bimba, una furia.
Mi diffida con una lettera dell’avvocato per violazione della sua privacy.
Lo affronto per questa ulteriore cattiveria e mi prende a seggiolate a casa di sua madre che schieratasi dalla mia parte per difendermi prende una seggiolate anche lei.
Io mi sfogo con qualcuno di tutte queste cattiverie compreso il fratello, mi segue una lettera che se continuo con le diffamazioni e le bugie, ed i messaggi che nel frattempo gli mandavo (unico mezzo di comunicazione rimastomi) buoni non minacciosi per chiedere spiegazione del perché di tanta cattiveria con me e sua figlia e costretto a sporgere querela.
A quel punto anche io mi rivolgo ad un avvocato. Ad oggi sono 4 mesi che non vede la bimba e via legali siamo in alto mare. Non si assume nessuna responsabilità ne morale ne economica. Unici mezzi arrivano da mia suocera.
Ora minaccia anche vie legali di buttarmi fuori di casa, mi fa descrivere come un mostro e dice di non vedere la bimba perché non vuole comunicare con me, sua madre.
Come difendermi da un mostro del genere e sopratutto tutelare mia figlia? Io non c’è la faccio più, non dormo, sono depressa, piango, prendo ansiolitici, sono gelosa, vorrei sapere tutto di lui, vorrei sparire, parlo sempre di lui, sono in astinenza, e terribile quello che sto provando malgrado tutto il male che mi ha fatto. Ma questa volta sono determinata ad uscirne ma mi sento impotente, frustrata per non riuscire ad avere una comunicazione con lui magari solo per la bimba. Sono senza lavoro. Ho paura del mio futuro. Posso dimostrare che è un manipolatore perverso narcisista? Come? Ed il trauma da narcisista mio e di mia figlia? Come?
Stiamo tutte e due soffrendo tantissimo.
Scusate la lunghezza ma ne avevo bisogno.
Grazie
Cara Sonia, fa bene testimoniare la propria storia, aiuta se stessi e gli altri. Invito tutti a coinvolgersi di piu in tal senso in una forma di auto-aiuto e confronto on line. Un caro saluto.
Cara Sonia,
rompo il ghiaccio partendo dalla fine del tuo racconto.
Inizio dicendoti che ogni volta che leggo quanto postato su questo blog non riesco a limitare la mia solidarietà al dolore di chi, come te, sente il bisogno sacrosanto di parlare apertamente. Perchè reggere in situazioni simili, che nei loro aspetti peculiari, tutte si assomigliano, è un compito decisamente difficile: cercare di mantenersi in equilibrio in una vita che non ha più alcun equilibrio è azione impossibile.
La tua vita, come mi pare di capire, sembra avere smarrito i pilastri che ci tengono con i piedi per terra, forse ora ti senti persa in una dimensione che, come spesso accade, ci porta a percepire noi stesse come “staccate” dal mondo reale, chiuse in un tunnel buio e per il momento senza via d’uscita. Così è stata la sensazione che ho avvertito io stessa: non sapere dove sei, cosa fare, non sapere nemmeno bene che cosa stia succedendo, dunque “vivere” ogni giorno come se stessimo in una dimensione irreale, quella tipica dell’incubo, dove l’unico vero protagonista è il dolore. Eppure, dentro a questo dolore che ancora non riusciamo bene a mettere a fuoco, sentiamo di provare compassione anche nei confronti di coloro che hanno “provocato” il dolore. Se hai letto i post precedenti avrai sicuramente appreso la mia storia, molto diversa dalla tua, ma anche molto simile.
Mi colpisce quanto tu scrivi in riferimento alle tue sensazioni attuali: paura, necessità di difendersi da un “mostro” ed, al contempo, necessità di stabilire un contatto con lui, gelosia, frustrazione, attaccamento morboso.
Io mi permetto di contribuire con la mia esperienza, aggiungendo un tassello alla mia storia: sto terminando in questi giorni un lungo percorso di psicoterapia che mi ha fatta rinascere. E quando rifletto su questa rinascita non posso fare altro che ringraziare ogni santo giorno il Cielo, le persone che mi sono state vicine e le persone che hanno ideato e alimentato questo blog, per la forza che mi hanno saputo dare, per le spiegazioni che mi sono giunte e che ho elaborato su me stessa, facendone gran tesoro.
Credo che sia prima di tutto importante fare un lavoro dentro te stessa: più volte il Dott. Brunelli ha evidenziato come in questi rapporti malati, i protagonisti del male non siano soltanto i nostri partner.
Ci siamo anche noi Sonia, anche noi abbiamo una chiarissima responsabilità in quanto ci accade, anche se al momento non la vogliamo o possiamo vedere/comprendere. Il nostro partner narcisista non fa altro che ampliare una ferita già esistente dentro di noi. Io non so se il tuo compagno sia un vero narcisista, non credo nemmeno che si possa fare una diagnosi a qualcuno che non è disponibile ad una diagnosi: l’unica cosa importante che puoi fare allora, è partire da te.
Proprio come ho dovuto fare io: sono partita da me per comprendere che cosa mi fosse accaduto; poichè noi non abbiamo le competenze per fare diagnosi, ci serve qualcuno che faccia questo lavoro di professione. E’ analizzando me, i miei traumi, le mie reazioni, che la mia terapeuta è riuscita a diagnosticare la mia “infezione” ed è per questo che sono arrivata nel blog.
Ci è voluto del tempo ed in questo intervallo ti assicuro che la mia esistenza non è stata per nulla semplice: come tu dici, paura, ansia, panico, inappetenza, disturbi ossessivo compulsivi, disturbi del sonno, sono stati i miei fedeli compagni durante l’arco dei giorni e delle notti.
Il dopo, ovvero la terapia, non è stata una passeggiata: ho avuto giorni in cui il mio malessere prendeva il sopravvento e allora trovavo faticoso anche solo respirare. Ci sono state volte in cui lo stesso mio corpo, al termine della seduta, non era in grado di reggere lo sforzo. Ma, un po’ per volta, ne sono uscita, mi sono disintossicata: adesso che comincio a camminare con le mie gambe, ora che le sento forti, vitali, posso dirti che ogni mattina mi sento rinascere.
Questa esperienza così negativa, violenta, brutale, mi ha regalato la vita: ma ho dovuto trovare il coraggio di affrontarmi, scavando in profondità per recuperare il bene che volevo a me stessa, perchè sopportare, vivere con, e rimpiangere queste persone significa una sola cosa: non amare noi stesse. E se non siamo capaci di amarci, non siamo nemmeno capaci di sopravvivere agli eventi che continueranno a torturarci, relegandoci in una prigione in cui noi ci siamo messe.
Se non abbiamo amore e rispetto per noi, non riusciremo mai a mettere la parola fine ad un rapporto malato!
Credo che la frustrazione di cui parli debba piuttosto trovare origine dal fatto che forse non vuoi avere un rapporto con te stessa, più che con il tuo compagno: perdona la mia schiettezza Sonia, ma come puoi pensare di recuperare un dialogo con una persona violenta? Se ascolti bene bene te stessa, è probabile che buona parte delle emozioni che stai vivendo non dipendano da lui, come lasci intendere, ma solo da te.
Ciò che posso dirti è che molto spesso la nostra mente ci inganna e se lasciamo parlare soltanto lei rischiamo di sbagliare tutto. Vuoi davvero uscire dal tunnel? Allora non farti condizionare dal futuro o dal passato, rimani nel “qui e ora” ed affronta una cosa per volta.
La tutela legale è imprescindibile, tuttavia per affrontare un simile passo devi prima recuperare te stessa: il rischio, infatti, è quello di restare invischiata nuovamente in questa storia, con pesanti ripercussioni per te e per tua figlia.
Intraprendere un’azione legale significa rivivere sulla tua pelle ricordi, situazioni e traumi che forse ora non sei in grado di sopportare. Significa inoltre prepararsi a ricevere contraccolpi, ogni genere di contraccolpo: sei pronta per questo? E soprattutto, è pronta tua figlia per un simile pericolo, sapendo che in questo momento tu, ovvero sua madre, non hai le forze per reggere la battaglia?
Con tutto il grande rispetto che ho per te, Sonia, credo che prima di tutto sia opportuno che tu prenda contatto con un terapeuta: soltanto lui potrà verificare se il tuo è un trauma da narcisismo. Soltanto lui potrà indicarti la via d’uscita. E ripeto, incamminarsi verso questa via non è affatto semplice. Ci saranno momenti terribili, dovrai accettare e vedere anche le tue responsabilità, oltre che quelle delle persone che ti hanno voluto bene o male.
Dovrai affrontarti.
Una volta che ti troverai sulla strada, però, vedrai che la lucidità, la forza, il coraggio verranno da se’.
Ed è anche probabile che, oltre a questi, ti possano raggiungere altre bellissime novità, perchè guarderai il mondo e le persone con occhi totalmente diversi, con nuova fiducia e con rinnovato ottimismo. So che in un bellissimo pezzo, il Dott. Brunelli aveva proprio parlato di cosa rappresenti il dopo per colui/colei che è stato/a vittima di un narcisista: ora posso dire che aveva ragione. Ci attende qualcosa di speciale, che meritiamo, anche se al momento ti sembrerà impossibile.
Coraggio allora, Sonia. Cerca di rialzarti, per il tuo bene e per il bene di tua figlia.
Con affetto,
Serena
Serena, ti faccio i miei più calorosi complimenti per aver descritto cosi’ bene ciò che realmente accade dentro di noi quando soffriamo di dipendenze affettive causate da traumi narcisistici!
Quello da te raccontato è l’identico percorso che sto duramente affrontando, ma necessario per sanare quelle ferite latenti e mai cucite dell’anima.
Per troppi anni nascoste, dietro parvenze di relazioni d'”amore”..ma che alla fine si sono rivelate per quello che erano: un disperato bisogno di essere amati.
Questo bisogno ti porta a vivere la relazione in modo sbilanciato e “insano”, pronandoti a qualsiasi ingiustizia che, inevitabilmente, il partner ti riserverà..(perchè non bisogna dimenticare che alla fine, consciamente o inconsciamente, si va a cercare un partner che riproponga lo schema che ha originato il trauma..), e fino quando non ti renderai conto che la “colpa” non è del partner insano, ma del fatto che TU lo hai scelto, resterai chiusa/o negli schemi ossessivi della tua mente.
Giustissimo quindi: analizzare, capire, accettare PERCHE’ si è scelto questo supplizio.
Con onestà, sincerità e senza paure di affrontare quello che troveremo dietro le nostre recondite paure, si riuscirà finalmente a volersi bene, senza essere terrorizzati dall’idea di “sentirsi soli” o immaginare una vita in solitudine (accettare che si può vivere benissimo anche da soli ti porta inevitabilmente ad essere pronto/a per una nuova relazione)…
Il vero “nemico” è nascosto nella nostra mente, nei traumi subiti, nella mancanza di affetto ricevuto in età prematura, nelle vicissitudini tali che hanno creato questo “uomo nero” dentro di noi.
Ottimo intervento Serena.
Condivido gioiosamente tutto quanto tu hai scritto.
Non bisogna vergognarsi di farsi aiutare da un terapeuta nel qual caso ci si renda conto di non farcela.
L’importante è cominciare.
Qualsiasi più estenuante maratona comincia sempre con il muovere il primo passo!
Un abbraccio
Ciao Serena,
Ti ringrazio del tuo commento che ho sentito, dentro di me, come una scossa elettrica. Hai riassunto in maniera egregia tutte le domande ed in parte anche le risposte che ogni giorno rivolgo a me stessa. Sono d’accordo con te quando dici che anche noi abbiamo le nostre responsabilità rispetto al vissuto di un Amore malato. Guardo mia figlia, l’unica cosa bella che mi ha lasciato questa storia, e mi dico non ci meritavamo tutto questo, devo fare di tutto perché nella nostra vita risplenda di nuovo il Sole. Ho un motivo in più per risalire la china ed è proprio lei mia figlia. Credo che i miei buchi nella rete sono l’eredità di una famiglia che ha avuto le stesse dinamiche, con l’unica differenza che, mia madre non si è mai ribellata completamente l’unico suo obiettivo e’ stato quello di tenere mio Padre malgrado tutto. Io non posso fare questo a mia figlia. Devo insegnargli e fargli vivere l’Amore con la A maiuscola. Unico neo a mia figlia il padre (se così lo possiamo chiamare) manca molto e quando mi chiede di lui e del perché dei suoi comportamenti …. mi riesce difficile trovare le parole giuste.
Ho provato nelle passate vacanze natalizie a farla avvicinare a lui ma la sua risposta e’ stata, per lui, un semplice Vattene. Sento di avere intrapreso la strada giusta dentro di me ed ogni giorno mi sento un pochino meglio. So che non sarà sempre così, forse avrò anche delle ricadute ma credo che l’importante sia l’obiettivo che mi sono prevista. Liberarmi di Lui e far si che nel mio cuore non rimanga niente. Mi piacerebbe conoscere la tua storia (come faccio a trovarla nel blog?). Un bacione e spero a presto. Sonia
Tempo fa’ commentai su questo forum la lettera di Stefy, che ho conservato sul mio telefonino per rileggerla ogni qual volta sentivo il macigno forte dell’infelicità sul mio cuore e cercare la forza di quel percorso che lei aveva intrapreso e reso libera e che io volevo accingermi a fare. Oggi a distanza di una sola settimana dall’aver preso la mia roba ed essere andata via da una casa dove per un anno e mezzo si sono alternati momenti di gioia (almeno per me) a violenti litigi dai quali sono uscita sempre mortificata ed umiliata, leggo la tua di lettera e trovo ancora una volta conforto nelle parole di una persona che come me sta soffrendo e che riesce meglio di me ad esprimere l’angoscia e la speranza di stare meglio. Hai reso in modo perfetto la dipendenza da una storia che la piccola parte sana di noi sa di non poter chiamare “d’amore” ma che la parte malata non riesce ad allontanare perchè drogata. La malinconia di un amore che finisce è il ripensare ai bei momenti trascorsi insieme a qualcuno che ti ha rispettata, dato importanza e fatto sentire amata ma quanti sono stati quei momenti? Il problema è dentro di noi e si può iniziare il percorso di guarigione solo quando si riconosce la propria responsabilità nello star male senza nulla fare per porvi rimedio. Oggi sono più serena, un po’ più forte di ieri, anche se so di dover affrontare nuovi giorni di tristezza, di dolore, di ricaduta, sento che è qualcosa sta cambiando e che ho voglia di amarmi e di darmi quella dignità, per me tanto importante ma che mi sono preclusa in nome di un Amore che non lo meritava.
Ce la possiamo fare chicca, il tempo sulla lunga distanza ci darà le risposte alle domande inutili che ci poniamo adesso.
Un abbraccio
Bene Elettra. Sei sulla strada giusta. Grazie per indicarla anche agli altri. Dllo forte, anche a te stessa, che è una strada che c’è!
Ciao a tutti. Credevo di essere più decisa, il mio precedente intervento è stato molto spavaldo, invece devo ammettere che ho il terrore di portare avanti la separazione. Dopo 25 anni tra fidanzamento e matrimonio sono così legata a mio marito da non riuscire a separarmene. So che è la cosa giusta, ma sono piena di sensi di colpa, ho paura di chiedermi poi “e se l’avessi amato diversamente, meglio?”. Oppure rimango troppo legata alla speranza di un suo cambiamento, e come ho letto in un suo commento, dottore, sembra quasi che l’unica via per me di felicitá sia essere amata da lui una volta che sarà guarito. Ho paura delle sue reazioni. Giorni fa ha fatto leva su di me dicendomi con le lacrime agli occhi “ma tu lo sai che io sono destinato a rimanere da solo?”‘ e poi “se starò da solo diventerò cattivissimo, ma non è una minaccia!!”. Vorrei lasciarlo senza traumi per nessuno, ma lui impazzirà, lo so, lo sento!!! È a tratti dolce, remissivo, per cercare compassione, a tratti denigratorio e davanti alla bambina piccola mi accusa di provocare traumi con la mia scelta di separarmi. Dopo avermi minacciato lui di farlo un miliardo di volte!!!! È assurdo ma dopo tutto il male che mi ha fatto mi sento ancora innamorata di lui e non vedo la separazione come una liberazione, ma solo come una terapia chirurgica d’urgenza. Mi sono veramente abituata ad accontentarmi di briciole di amore. Devo trovare il coraggio. Un altro Natale che arriva ed è sempre la stessa storia, una “nebbia mortale”, come qualcuno di voi l’ha definita, avvolge tutto… Non riesce a gioire di niente!!!! Credo che mio marito abbia paura del dolore come della felicità, distrugge tutti i momenti belli o le conquiste fatte ad es. con le terapie di coppia, e pur trovando nel momento giovamento, poi non vuole veramente impegnarsi per un cambiamento reale. Ancora non ho capito bene questo punto.. È possibile che abbia paura della gioia?
Aiuto!!! Non ho il coraggio di fare questo passo!!!!
Bianca
Bisogna riflettere molto bene su quella parte del presente articolo – nonche su diversi commenti che ne parlano – sul VAMPIRO INTERIORE quindi di quel fattore inconsapevole, incompreso e negativo che tiene legati ad un vampiro esteriore – naturalmente si tratta di figure simboliche, ma che hanno una loro sostanziale realta psichica in ciascuna persona. Il vampiro interiore gioca qualunque scherzo, specialmente producendo letgami allucinanti disgustosi e ignobili che permettono ad altri di manipolarci e tormentarci in ogni modo, ma questo succede perche questo vampiro interiore non e conosciuto, analizzato, compreso. Per liberarsi dal vampiro esteriore , l univa via sta nella comprensione di quell interiore, tutto il resto lascia il tempo che trova.
Ora comincio a capire. E’ vero come ho letto da qualche parte che l’inconscio ha i suoi tempi per assorbire e metabolizzare ciò che ascoltiamo dirci dagli altri, o leggiamo. Ecco perchè è passato tanto tempo, si vede che solo ora sono pronta per conoscere la verità su me stessa. Ho fatto psicoterapia per due anni in due momenti diversi della mia vita, ma solo ora, inaspettatamente ho aperto finalmente gli occhi sulla mia parte di responsabilità nella mia storia. Ho avuto bisogno di un netto distacco da lui. Pur non essendoci separati ho sentito il bisogno di troncare relazioni sociali di coppia, relazione sessuale con lui. Ho appena cominciato, e l’altro ieri sono tornata dalla mia terapeuta per fare un altro pezzetto del mio viaggio interiore alla scoperta delle mie zone d’ombra, del mio vampiro interiore. Ho sempre rifiutato questo discorso, sempre sentendomi buona e scaricando tutte le colpe su mio marito. Con la terapeuta ho capito che in un certo senso ho cercato anche io, restandoci poi tanti anni, una persona che fa cose così tremende, eclatanti. Mi faceva in un certo senso comodo perchè mi ha tenuto al riparo dal prendere in esame la mia parte di male che è dentro di me. Ho sempre negato con decisione tutto questo, quello che faceva mio marito era talmente mostruoso e aberrante che io in confronto ero un agnellino. Invece anche io mi sono comportata come una strega. Avrei potuto comportarmi diversamente con lui, contenere la sua parte negativa e rimandarla al mittente con un sano distacco e invece perchè non l’ho fatto? perchè non ne sono stata capace, perchè anche io come lui ho il TERRORE della mia parte negativa, tanto da negarla. E sono rimasta amplificando il mio ruolo di colei che perdona, perchè questo mi ha fatto sentire superiore e giudicante.
Rimanendo attaccata a lui ribellandomi con una rabbia furiosa ai suoi soprusi e trascuratezze non ho saputo chiedergli in modo sano ed equilibrato cosa fosse importante per me, non ho saputo manifestare i miei bisogni in modo equilibrato, ho solo alimentato un discorso perverso per cui se io sto con te e sopporto sono degna di amore.
In seduta ho sentito tutta la sofferenza nel prendere atto di questa situazione, e la terapeuta mi ha rassicurata, so che mi sosterrà teneramente e non mi farò male, anzi, mi sento già più libera.
Ora se devo essere sincera sto riflettendo su tutta la portata della storia con mio marito. Riconosco che aveva ragione su molti fronti. Ho molto esasperato certe sue reazioni. Ho letto la pagina su questo sito relativa al vittimismo patologico e un po’ mi ci riconosco. Ho avuto bisogno di sentirlo come un mostro, e ho danneggiato così anche lui. Non so che piega prenderà la mia vita. Ero già in contatto con il mio avvocato per separarmi. Ora per il momento mi fermo perchè ho pensato che il discorso non è più “ti mando via di casa perchè sei cattivo”. Ora voglio raggiungere una separazione psicologica da lui, in modo tale da poter dire in una situazione di libertà interiore (che adesso non ho in quanto invischiata) “non voglio più questa vita con te” oppure ” vale la pena se lo vorremo entrambi, riscrivere questa nostra storia”. Sento un immenso bisogno di pace e di bene, e un desiderio di alzare il mio sguardo verso l’alto.
Grazie a tutti per i vostri preziosi contributi. Grazie dott. Brunelli per avermi spiegato cos’è il vampiro interiore. Leggendo le sue spiegazioni sul narcisismo andavo sempre a cercare le informazioni sulle caratteristiche del vampiro, per dirmi “si, è vero, anche lui è così, anche lui fa queste cose!”, tralasciando tutto il resto. Bene, un passo avanti verso la consapevolezza.
Dott. Brunelli come si forma una personalità narcisistica, quali errori commettono i genitori nell’educare ed allevare un figlio che una volta adulto sviluppa un disturbo così grave? Se ho inteso bene il ruolo della madre è fondamentale nella formazione di questo disturbo. Potrebbe delucidarmi grazie.
Questo è un argomento che merita un articolo specifico. Comunque, qualora un genitore si ponga quesiti come il suo, ne deriva che è molto improbabile che abbia una responsabilità psicopatologica di tipo narcisistico nei confronti del figlio. Tutti i genitori non sono perfetti, e possono avere più o meno problemi di diversa natura. Nel bene e nel male i figli ne ricevono un’influenza. E’ giusto interrogarsi al riguardo, e talvolta è consiglibile un’attenta analisi psicoterapeutica. Ma non bisogna cadere nel ‘senso di colpa’, in quanto a volte è proprio questo che dispiace ai figli e si proietta inconsciamente in qualche forma su di loro. Un caro saluto. Dr. Brunelli
Molto spesso, quando il genitore, in modo particolare la madre ma anche l’ambiente a lei circostante, o chi ne fa le veci, non riconosce il figlio per ciò che egli realmente è come individuo a sè stante e non è capace di offrirgli quindi un adeguato rispecchiamento associato ad amorevole conforto, Quando non gli permette di esprimere liberamente i suoi bisogni sia fisici che emotivi – ad es., la paura, la tristezza, l’odio, l’amore, la rabbia, la gioia – che di curiosità (cioè l’aspetto cognitivo dello sviluppo) che richiederebbero una soddisfazione o almeno un giusto riconoscimento e risposta, affinché il bambino possa sentirsi degno di esistere e di esprimersi per ciò che è e sente di essere, con i suoi limiti senza essere ad es, per questi deriso oppure sottoposto a richieste di prestazioni non alla sua portata a causa dell’immaturità . Ovvero, potremmo meglio dire, quando non gli viene” permesso” di esprimersi in modo autentico, radicandosi così all’interno della prima importante relazione duale in una autenticità che egli senta meritevole di riconoscimento e di rispetto in primis verso se stesso poi crescendo verso gli altri (autostima). Allora, in estrema sintesi, quando certe cose necessarie ad un sano sviluppo psicoemotivo dell’infante non avvengono o avvengono in modo erroneo (per eccesso di frustrazioni o per distorsione delle cure primarie) si possono porre per lo sviluppo di un disturbo narcisistico. Soprattutto se non intervengono poi, altri fattori correttivi che restituiscano al bambino il senso di essere degno di esistere e di essere nel mondo e di essere amato, potendosi così, attraverso meccanismi di riconoscimento materni, egli stesso amarsi e diventare quindi, in grado di amare il suo prossimo a cui riconosce pari dignità. Naturalmente, qui, ho fatto uno schema estremamente sintetico di meccanismi molto particolari e che in ogni singola coppia madre – bambino, sono specifici, come lo è la storia che li riguarda. Va anche detto che se inizialmente il riconoscimento e rispecchiamento del bambino deve essere totale e di un certo tipo, poi pian piano, deve essere introdotta qualche molto oculata frustrazione, associata alla comprensione del bisogno che sta esprimendo, affinché egli si riconosca come altro dalla madre e dall’ambente. Inoltre, a causa di particolari problemi personali e non certamente con l’intento volontario di far de male al bambino, non tutte le madri riescono in questo compito di rispecchiare il figlio per ciò che è ma ciò non conduce necessariamente ad un narcisismo patologico di tipo maligno, quanto spesso ad altri disturbi della sfera narcisistica. Sarebbe comunque molto utile però, che quando una madre capisce di non comprendere realmente le espressioni del bambino e che non riesce a rispondergli adeguatamente, prima di cadere ad es. per questo nello sconforto e nella depressione o in sensi di colpa che insieme alla tristezza farebbero solo star peggio sia lei che il piccolo, chiedesse un aiuto psicologico che la supporti nella genitorialità. Così come sarebbe ancora meglio, farlo in un’ottica preventiva come genitori o quando si decide di diventarlo..
Dottore vorrei chiedere che differenza esiste fra narcisismo ipervigile e narcisismo comunemente detto patologico?
Noi dobbiamo considerare le etichette psichiatriche come delle classificazioniattendibili e comprovate, ma comunque come delle classificazione, quindi un punto di vista generale che raccoglie insiemi di sintomi, condotte e comportamenti, inquadrandoli in una cornice. Poi però dobbiamo considerare le situazioni caso per caso, nella loro estrema soggettività. Ad esempio se si ha competenza di critica d’arte io e lei possuiamo capirci se parlaiamo di Picasso, o ancora più specificamente del ‘periodo blu di Picasso’ (ad es.)., ma se invece vogliamo parlare e riflettere su un certo preciso quadro di Picasso che in quanto tale può essere enormemente differente da tutti i suoi altri, lei comprendechedobbiamo esaminare quale quadro lì, altrimenti è come se non stessimo parlando di nulla, se non di un’appartenenza a un gruppo ad una categoria. Certo ciò comunque ci aiuta a comprendere, ma c’è anche il rischio che ci porti fuori strada nel senso che poi finiamo con il dimenticarci della specificità e del sensodi quel quadro specifico. Alklora voglio dire che ogni forma di narcisismo è diversa da un’altra, seppure può essere riportata a comportamenti generali. Se vogliamo curare, curarci, comprendere qualcosa che serve alla nostra vita non possiamo fermarci alle categorie generali, bisogna fare un’analisi del proprio specifico caso, ed evitare di comprendere le cose solo attraverso classificazioni generali. Detto ciò per narcisismo ipervigile si può intendere che la persona è quanto mai attenta, in modo più o meno espresso o nascosto, che non venga ferita la propria immagine. Ciò può avere risvolti francamente paranoidei, per cui la persona sospetta perfino che si trami alle sue spalle e che in qualche modo più o meno sottile non la si degni del rispetto dovuto. In tal modo può difendersi aggressivamente, in modo querulomane o vittyimista, può fingersi indifferente per poi rimugiunare, portare rancore con l’deazione di un piano punitivo, ecc. Però si può entrare in uno stato del genere in circostanze particolari, distress interno o effettivamente situazionali, per cui si tratta di uno stato transitorio non afferibile ad un vero e proprio disturbo di personalità, o caratteriale. La maggiore o minore patologicità del narcisismo, che, per la verità esiste un po’ in tutti, è data, a mio avviso dal suo grado di ‘subdolità’, se mi si consente questa parola inventata. Si tratta di persone che in una relazione amorosa, pur di trarre vantaggi di qualsiasi natura, riescono a fingere in modo convinto, egosintonico, sentendosi in diritto di farlo. E non si tratta di sfruttatori o sfruttarici, ma di veri e propri psicotici della sfera amorosa che inconsciamente considerano l’attaccamento amoroso come una possibilità di trarre energie, incuranti di ‘succhiarle’ a spese di un altro. In tal senso adopero la metafora figurativa del vampiro del quale esistono migliaia di leggende e versioni in ogni parte del mondo, eche in termini ‘etnopsichiatrici’ possono essere riportati alle inummerevoli (infinite varianti) di narcisista patologico, iperviguile, borderline, maligno, psicotico, psicopatico, ecc. ecc. Allora ciascuno ha la sua storia, ciascuno può essere stato ‘morso’ in un certo modo, e se ciò è avvenuto non è solo perché si è stati vittima, ma perché dentro ciascun essere umano c’è in potenza l’archetipo di un vampiro… un vampiro interiore che si rende complice di un vampiro esteriore… ma è il primo che ci tradisce, che apre inconsciamente le porte alla seduzione del vampiro esteriore, che ci costringe a stare nel suo gioco.. questo vampiro interiore si annida in una ‘ferita narcisistica’ del ‘vampirizzato’, ed è questo che bisogna analizzare, comprendere, e ricondurre ad una dimensione tollerabile… ma ciò è spiegato nell’articolo… MI RACCOMANDO SONO METAFORE TERAPEUTICHE PER CAPIRE , NESSUNO SI CREDA CHE I VAMPIRI ESISTANO DAVVERO, OVVIAMENTE SONO FIGURE LEGGENDARIE CHE PERO’ CI AIUTANO A COMPRENDERE FENOMENI PSICOPATOLOGICI DELLA PSICHE E DELLA RELAZIONE AFFETTIVA.
Conclusioni conferenza di Pier Pietro Brunelli. TRAUMA da NARCISISMO … si tratta di una conferenza di diversi anni fa. Le informazioni e le immagini hanno un senso psicosimbolico, non vanno assolutamente interpretate in modo realistico o in riferimento a persone e a situazioni reali. Si tratta di concezioni e metafore diagnostico-terapeutiche riferibili al mondo inconscio.
https://www.youtube.com/watch?v=hKDkl6dKOzI&feature=c4-overview&list=UUOKA9oVLnWDo9eQ2SWHOIIw
Sono sposata da 18 anni con un manipolatore, vampiro affettivo, narcisista patologico, boh! Una diagnosi scritta non ce l’ho, ma ormai circa due mesi fa si è composto nella mia esperienza l’ultimo tassello del puzzle che rischiava di farmi impazzire. Ormai ho capito tutto, ci ho messo tanto tempo, ma una cosa positiva c’è: non è riuscito ad annientarmi, non ha distrutto la mia autostima, perchè non l’ho messa nelle sue mani. La fede in Dio mi ha dato coscienza della mia unicità e preziosità, la vita è bella!!!! Ci sono tante cose belle, persone di valore da conoscere e frequentare, anche se spesso mi sono sentita imprigionata in una spirale di infelicità. Ora che ho scoperto definitivamente i suoi giochi e mi sto progressivamente distaccando emotivamente da lui, devo capire come uscirne veramente, perchè lui minaccia da sempre il divorzio senza alla fine fare niente di concreto.
E pensare ai miei figli, a riscattarli dalle conseguenze di aver vissuto con una coppia di genitori di questo tipo…
Auguri a tutti
Cara Francesca, credo una settimana anche se dentro di te potrà sembrarti moltissimo tempo, per le sofferenze che provi, sia poco tempo per poter vedere e sentire dei cambiamenti effettivi nella tua situazione. Tuttavia, il tuo atto, è segno che in te vive un grande coraggio, altri menti non proveresti, probabilmente, una serie di sintomi come la tachicardia, l’ insonnia, il panico, che possono essere visti anche come segnali di un organismo che è in” attenzione” – un pò esagerata – perché consapevole di dover affrontare una grande battaglia, quella cioè di stare all’erta per un pò per la propria “sopravvivenza”, metaforicamente parlando, tenendosi a distanza dai pericoli che percepisce ed anche per rilevare i segnali che provengono invece dal’interno, sostenendone allo stesso tempo il gran peso..Fino al momento in cui riuscendo a differenziare questi segnali e ponendo tutta l’attenzione che meritano a quelli che provengono dal tuo interno, dalla tua interiorità nella quale, qualche problema latente ma preesistente, forse legato alla tua evoluzione personale, ti ha condotto a questa situazione. Situazione che percepisci giustamente per ora, come una trappola, sentirai che in essi, vi è invece una grande energia emotiva da poter impiegare o re impiegare finalmente a tuo vantaggio, facendo ciò attraverso l’aiuto di un appropriato supporto psicologico che possa sostenerti nel compiere questi passi, considerando che quello che hai fatto è già importantissimo e meritevole ma forse, l’aiuto più importante, ti serve per affrontare per ora, un “civile confronto” con te stessa, con quel qualcosa che creandoti disagio dall’interno, ti può portare a cadere facilmente in “trappole esterne”. Credo che solo dopo, potrai considerare adeguatamente, al di là del tuo comprensibile desiderio immediato, se con l’altra persona in questione, sia realmente possibile ed auspicabile, fare altrettanto e riuscire a mantenere, eventualmente quando ti senti meglio ed anche in base i comportamenti dell’altro, in ogni caso dei buoni rapporti.
Un abbraccio e tantissimi auguri per questa dura battaglia affinché sia il tuo primo passo verso una nuova libertà personale.
…e di nuovo sintomi come la tachicardia, l0insonnia, crisi di pianto mi fanno sprofondare in uno stato che mi spaventa e che non riesco più a sostenere.
ciao a tutt* voi, ecco io sono andata via da casa sua da una settimana ma abbiamo continuato a sentirci per telefono, ho cercato di essere distaccata per difendermi e per cercare di accettare senza troppi traumi e ripensamenti questo distacco, dopo le sue ultime denigrazioni ed ennesime umiliazioni, dopo che pochi giorni prima mi aveva chiesto in lacrime di restare con lui…abbiamo continuato a sentirci e cercando di mantenere la calma e la gentilezza nonostante le sue umiliazioni che non potevo neanche dirgli di avermi detto, sperando che lui non inveisse contro di me e invece lo ha fatto, ha cominciato ad insultarmi senza motivo. Gli ho chiesto che problemi aveva con me e a quel punto ha alzato ulteriormente i toni senza argomentare ma solo parolacce e chiudendo il telefono con bestemmie e un secco vaff… Ho aspettato che richiamasse sperando che chiedesse scusa, ho cercato di non ascoltare la mia rabbia che mi spingeva a richiamarlo sapendo che avrebbe rialzato i toni insultandomi e ribaltando su di me anche questo suo comportamento, come tutti gli altri; insomma nessun comportamento, anche il piu delicato per cercare di non soffrire e di recuperare il rapporto o chiudere senza dolore sembra sia possibile. Ora mi ritrovo ad aspettare che mi chiami sperando che si renda conto ma non lo farà e se lo chiamo io so già che mi aspetta al varco per massacrarmi, ma è difficile trattenere la rabbia e il risentimento e accettare che non sia possibile un confronto civile e pacifico. Vedere che questa persona goda nel farmi del male è la cosa più difficile da accettare, non ho potuto neanche dirgli che mi sono allontanata perchè lui mi ha detto che stare senza di me per lui è la stessa cosa anzi sta meglio, che io sono il problema di tutto, che sono una donna che non vale niente (ovviamente tutto condito da termini molto piu offensivi) perchè se oso dirgli che il motivo è questo nega e dice che sono pazza….allora alla fine è vero è per questo che mi sono allontanata, per difendermi…ma poi non so difendermi invece e alla fine ancora aspetto la normalità e quindi cosa voglio? Come mi muovo sbaglio e faccio sempre il suo gioco. Come comportarmi allora adesso, come non cadere nella tentazione di cercare di parlarci nella speranza che si renda conto? Questo mi rimane estremamente difficile se non impossibile perchè è vero che da un punto di vista razionale è tutto chiaro, la fuga è la piu sana ed auspicabile scelta, ma l’emotività, il sentimento, quello che ho condiviso nei momenti di tenerezza (o ho vissuto e pensato fosse condiviso) mi manca. E’ un momento questo che non so gestire come non ho saputo gestire in passato con conseguenze sempre devastanti per me. Vorrei uscire da questa trappola ma non so come…Ho chiamato i centri antiviolenza, sperando che mi accolgano perchè da sola non ce la faccio ma alla fine è dentro di me che deve cambiare qualcosa, sono io che devo emanciparmi da questo attaccamento, ma come? Non ci riesco….
Per uscire da questa trappola il primo passo efficae è soltanto uno: capire che l’unico, assoluto, iequivocabile responsabile che ci ha fatto cacciare nella trappola siamo noi stessi. Tuttavia è vero che la trappola può averla messa un altro. Ma non è vero che oltre a mettere la trappola ci ha costretti ad entrarci dentro. Dunque la forza che ci ha fatto cadere nella trappola è qualcosa dentro di noi che non conosciamo, ma chedipende da noi. Se noi capiamo veramente questo, e facciamo un esame di coscienza, possibilmente terapeuticamente assistito per conoscere questa forza negativa dentro di noi, allora questa stessa forza potà trasformarsi ed aiutarci a uscirne fuori. Ma fino a quando pensiamo che l’altro non solo ha messo la trappola, ma ci ha anche spinti dentro, non avremo risorse per tirarci veramente fuori. Tu PUOI uscirene perché TU ci sei potuta entrare, perciò devi scoprire come governare dalla tua parte il TUO POTERE.
Grazie a tutt* per avermi risposto….non ha funzionato quello che ho tentato di fare per ascoltarmi o vedere se a distanza le cose potessero cambiare perchè forse questa distanza non c’è e non dipende dallo spazio, anche se al livello emotivo di reciproco sentimento e di comprensione la distanza è di anni luce. In poche parole mi sono rivolta a un centro e ho avuto un colloquio con una psicologa e nonostante tanta sofferenza mi sono sentita meno sola e con un briciolo di speranza in piu, e appena sono uscita lui mi ha chiamata per vederci; non sono riuscita a dire no e in poche parole ieri sono stata tutto il giorno in pronto soccorso. Vorrei solo rispondere a una osservazione del Dott.Brunelli, che trovo giusta ma dove vorrei precisare che io non intendevo dire che lui mi ha messo in una trappola ma che io mi sento in trappola, la relazione la sento come una trappola dalla quale non so uscire perchè paralizzata dalla mia dipendenza affettiva probabilmente e dall’incapacità di accettare che il vissuto a cui ho dato valore,importanza,in cui credevo di condividere amore e dove lui mostrava tenerezza, premura etc siano una maschera o funzionali a qualcosa che poi, se mi ricoinvolgo, se ci credono,si trasformano in qualcosa di distruttivo….lui il rapporto lo vuole distruggere, i momenti belli il giorno dopo deve trovare il modo di cancellarli, reciderli come dice lui..il sadismo con cui mi tratta quando mi ha messo ko, l’infierire..sono cose che non capisco, che non accetto. Non ho paura di affrontare un vissuto o una parte che si attiva e che si allea con questi aspetti malvagi, anzi vorrei tanto scoprirli, scovarli e neutralizzare questo aspetto autodistruttivo, ma è l’accettazione che l’amore non possa curare, migliorare, salvare le situazioni che mi angoscia….che l’amore non possa vincere e prevalere e fare in modo che anche queste problematiche si superino, che un vissuto di amore venga cancellato o che a questo non si dia il giusto valore che ha. Un caloroso saluto a tutt*
Conclusioni conferenza di Pier Pietro Brunelli. TRAUMA da NARCISISMO … si tratta di una conferenza di diversi anni fa. Le informazioni e le immagini hanno un senso psicosimbolico, non vanno assolutamente interpretate in modo realistico o in riferimento a persone e a situazioni reali. Si tratta di concezioni e metafore diagnostico-terapeutiche riferibili al mondo inconscio.
https://www.youtube.com/watch?v=hKDkl6dKOzI&feature=c4-overview&list=UUOKA9oVLnWDo9eQ2SWHOIIw
Non bisogna più sentirsi, staccarsi completamente, riappropriarsi di se stessi attraverso la lontananza. frequenta i tuoi amici, le persone che ti vogliono bene, cerca di stare bene e di circondarti di cose belle… apoco a poco si riesce e poi si conoscono altre persone non più malate e che ci fanno stare bene! a me è successo e sta succedendo così anche se spesso ripenso a questo amore che nel mio caso è durato quasi 10 anni! auguri e credici fino in fondo. Fatto questo bisogna poi lavorare su se stessi per capire cosa ci spinge in quelle dimensioni dell’essere… un abbraccio!
Cara Francesca,
non sono forse io la persona più titolata a dare consigli in questa situazione, ma vorrei raccontarti che cosa è successo a me e come sto affrontando la situazione.
Quelle del Dott. Brunelli non sono soltanto parole SANTE, ma rappresentano il vero punto di partenza per uscire dalla nebbia. Devi cercare dentro te stessa il meccanismo che ha innescato questa relazione, quel meccanismo è dentro di te, esattamente come il “salvavita” che ti ha fatta andare via da lui.
Hai già compiuto un grande passo, quello di staccarti da qualcosa di negativo, e questo è un grande risultato. E’ però vero che l’ansia o il panico da abbandono, l’incertezza circa il nostro futuro senza di lui, è un fattore deviante, che ci fa credere di non essere capaci di andare oltre. Ma puoi davvero credere seriamente che cambierà? Tu cerchi risposte alle tue domande con la tua mente, che non è la sua e non ci è umanamente possibile ragionare con la sua mente: credo sia sbagliato aspettarsi qualcosa da lui, devi aspettare qualcosa da te stessa.
La scorsa settimana, dopo la mia seduta con la mia terapeuta, sono tornata a casa ed ho fatto una cosa che può apparire stupida: mi sono messa una mano sul cuore ed il battito che ho sentito mi ha fatta scoppiare in lacrime. Ho maltrattato così tanto il mio cuore da non sentirlo più… Riscoprire quel battito mi ha dato vita, mi ha ricordato che ci sono pure io in questo mondo. Da quel battito è nata la voglia ulteriore di conoscermi ancora più a fondo, di capire anche nel mio caso che cosa abbia innescato la trappola. Credo, ma ci sto ancora ragionando, che sia stata la lusinga di “essere amate”: sono stata talmente abituata a dare amore agli altri, da dimenticare di dare amore a me stessa. E quel vuoto lo ricercavo in maniera talmente ossessiva, lo volevo a tutti i costi vivere su di me imponendolo agli altri, ignorando che “gli altri” sono persone e possono liberamente decidere se ricambiare o meno. E’ una loro scelta, ma non è possibile che l’amore “di e per noi” ci venga dagli altri, dobbiamo trovarlo prima di tutto in noi stesse.
Io credo che i momenti di tenerezza di cui parli rappresentino di fatto questa illusione: colmare il vuoto che hai creato dentro te stessa prendendo amore dagli altri. Ma… non credo sia la strada giusta: quell’amore ci viene soltanto da noi stesse. Solo quando impareremo ad amarci e ad ascoltarci realmente, solo quando capiremo che bisogna più spesso mettersi la mano sul cuore, senza pensare di codificare i sentimenti con la sola nostra mente, solo allora protremo pensare di cominciare a vivere un rapporto di reciprocità autentico, equilibrato e completo. Quello che stai vivendo è qualcosa di infetto, so che fa male dirlo, ma è marcio, ti fa del male. Perchè ti stai facendo del male? Perchè rimpiangi questo male? Perchè vuoi ancora questo male per te? Trova la via di accesso ai tuoi veri sentimenti, quella via c’è, ma devi approfittare di questo allontamento e trovare qualcuno che ti aiuti ad individuarla. Si può uscire dall’inferno, passo dopo passo, ritrovando se’ stesse, si diviene più forti e consapevoli dell’amore incondizionato che dobbiamo a noi.
Coraggio!
Un caro saluto.
Ciao Francesca, anch’io sono contenta che tu ci sia! Ho letto le risposte dedicate a te del Dott. Brunelli, Elisa, Francescagr e Serena. Mi ha fatto piacere. Tutte persone che ti pensano e anch’io insieme a loro. Hai fatto dei bei tira e molla, non c’è che dire! E quanta energia impiegata! Sei una persona forte! Voglio dire, con tanta energia…e si vide subito dai tuoi primi post. Rinnovo la mia fiducia in te come fatto tempo fa! Mi ha molto colpito quanto ti ha detto il Dott. Brunelli:” TU PUOI uscirne perché TU ci sei potuta entrare”. Quella energia è solo la tua e questo è il TUO POTERE. E’ dentro di te. Il tuo corpo sta male perché ti segnala sempre di più di invertire la rotta e tornare a riprendere il possesso della tua nave. E ci vuole tutta la forza accumulata dalla paura di andare contro gli scogli! Ci vuole un progetto per fare questo. Va bene scrivere qui, ma occorre qualcosa di più per non sentirsi soli nella lotta interiore anche quando si è soli, con qualcuno che mai e poi mai potrà obbligarti a fare quello che non vuoi fare, ma che ti accompagna intimamente passo a passo in ogni tua libera scelta.
Un fortissimo abbraccio
Sisi
Conclusioni conferenza di Pier Pietro Brunelli. TRAUMA da NARCISISMO … si tratta di una conferenza di diversi anni fa. Le informazioni e le immagini hanno un senso psicosimbolico, non vanno assolutamente interpretate in modo realistico o in riferimento a persone e a situazioni reali. Si tratta di concezioni e metafore diagnostico-terapeutiche riferibili al mondo inconscio.
https://www.youtube.com/watch?v=hKDkl6dKOzI&feature=c4-overview&list=UUOKA9oVLnWDo9eQ2SWHOIIw
Cara Serena, entrambe le tue testimonianze sono moto toccanti e “forti” rispetto a ciò che devi aver vissuto ed attualmente vivi, in modo diverso, per uscire da una situazione dolorosa e distruttiva per te. Le tue parole credo siano utili a tutti/e noi come tu dici di sperare nella seconda testimonianza quindi, grazie a te. Anche per testimoniare che se ne può uscire, con il tempo, ,personalmente arricchiti, attraverso l’attraversamento di un cammino di conoscenza di sè.
Grazie Elisa, ti ringrazio per quanto hai scritto.
E’ vero, credo che una volta che si vive sulla propria pelle un’esperienza simile, che penso sia quella di tantissime altre persone che frequentano questo bellissimo blog, non ci si senta più gli stessi.
Per tantissime ragioni: perchè è proprio vero che se si vuole guarire bisogna con tanto coraggio ed umiltà cercare il proprio vampiro interiore. Posso solo sottolineare la correttezza dell’osservazione formulata dal dott. Brunelli sul punto, dicendo che nel mio caso il “mio vampiro interiore” ha richiamato poi l’attenzione dell’altro vampiro. Ma, al tempo, non ero consapevole della mia ferita narcisistitca, purtroppo: ora che la sto conoscendo, piano piano la sto curando. Una volta placata l’infezione è necessario arginare ciò che resta di essa. E per quanto sia faticoso, non mi stuferò mai di ripetere come sia bello prendersi finalmente cura di se’ stesse, imparare a conoscersi ed amarsi.
Mi rendo conto che la mia esperienza è sicuramente “meno grave” rispetto a quella di altre persone, che hanno magari vissuto un rapporto di lunga data, dove magari ci sono anche figli e tanti, tanti altri problemi. Nel male, sono stata fortunata, ma nel mio piccolo quello che ho vissuto è stato un dolore grandissimo, dal quale pensi che difficilmente potrai uscire, semplicemente perchè non capisci ne’ dove ti trovi ne’ che cosa ti sta succedendo. Ma è proprio in presenza di tale smarrimento che bisogna cercare la forza dentro di se’ per reagire, oltre all’umiltà di riconoscere i propri errori. Credo che una volta capito questo, siamo già sulla buona strada per guarire, semplicemente perchè iniziamo a vedere oltre la nebbia nella quale siamo precipitati. E… sì, si riesce anche ad accettare la triste realtà di essere state “usate” per soddisfare la “fame” di qualcun’altro. Credo che questa sensazione per me sia stata la più atroce: essere usata. Essere un semplice oggetto, non una persona. Essere negata in quanto persona è quanto di peggio mi sia mai capitato: come si può vivere accanto ad un uomo che “non ti vede e non ti sente”? Questa è la domanda che mi pongo ogni volta in cui disgraziatamente penso a lui. E allora capisco che Dio mi ha fatto un grande regalo togliendomelo di mezzo.
Vorrei però sottolineare come per me fosse stato determinante arrivare a voi e conoscere le dinamiche, tutte le dinamiche, che contraddistinguono queste persone ed i rapporti che pongono in essere: l’approccio “umano-scientifico” che qui si legge per me è stato il valore aggiunto per eccellenza, l’ingranaggio che mi ha fatto scattare il “salvavita”, dandomi tutte le risposte che cercavo. Perchè purtroppo molto spesso ciò che annienta è il fatto di non avere risposte dirette da parte di questi soggetti e vivere senza sapere non è vivere.
Per questo spero che possiate continuare a fornire contributi vitali in queste pagine.
Un caro saluto.
Serena
Certo, comprendo questa nota ma questo, personalmente, mi sembrava giustamente piuttosto ovvio da un punto di vista psicologico ed umano. Ma dato che potrebbe, forse, non esserlo nell’immediato della sofferenza che sembra provare, per Francesca, che da molto vive e racconta questa situazione personale drammatica e di crisi profonda e ripetuta, pensavo che per lei potesse essere molto utile parlarne invece proprio direttamente di queste diverse e differenziate possibilità elaborative/evolutive, nell’ambito d un percorso psicoterapeutico suo personale, con il massimo rispetto dei suoi personali ritmi. E’ ovviamente sempre meglio capire , utile e necessario, ai fini di una evoluzione personale ed umana ciò che si fraintende a causa di dolori magari profondi ed anche remoti che avvallano e/o predispongono verso quelli attuali e cercare di recuperare ogni aspetto relazionale interiorizzato ed interpersonale armonico nel presente.Ed è ovvio, ci mancherebbe, che sono sempre auspicabili per tutti, uomini e donne, separazioni umane e civili, anche con il ritrovamento a volte di un rispetto che la vita in comune aveva fatto talvolta venir meno, per motivi diversi e disparati; anche se ciò inizialmente potrebbe essere un pò difficoltoso, per alcuni, a causa di incomprensioni e rabbie accumulate. Solo che per per alcuni sembra poter essere più difficile anche solo fare i primi passi che consentano di intraprendere un adeguato, il più possibile risolutivo, cammino.
Certo, a volte io cerco anche solo di riportare in evidenza cose che possono essere ovvie, ma non sempre lo sono e vanno ribadite. Inoltre cerco di rispondere anche in generale , piuttosto che solo nel caso particolare, cosa che tu hai fatto molto bene. Il punto è che in questo articolo, in questo forum è come se tutti o molti si riconoscessero in un ‘brutto male’, ma a volte, forse spesso non è così. Può trattarsi di altri problemi, in qualche caso forse anche più gravi, ma in molti casi, assai meno, o comunque riportabili all’interno di una dinamicadi coppia disturbata, ove in qualche modo e in qualche misura ci si vampirizza un po’ da ambo le parti. Dunque, credo che il dibattito vada un po’ riorientato sul fatto che, seppure ci si riconosce nella trama fondamentale di questo articolo, sono opportune sempre analisi più approfondite e ponderate per capire se il proprio caso rientra veramente nelll’analisi espressa dall’articolo, oppure rientra parzialmente e in quali particolari modalità. Del resto per qualsiasi malattia di una certa importanza occorrono doagnosi più approfondite. Nel caso della psicoterapia la diagnosi, quanto più è precisa e personalizzata, tanto più costituisce essa stessa una terapia, o comunque una mappa per un efficace processo terapeutico. Va poi ogni tanto ricordato il valore della prevenzione e va incentivato l’avvicinamento alla psicoterapia – e a una democratizzazione anche in senso economico della psicoterapia – questione che in Italia è molto indietro anche per motivi culturali, di interessi economici, e non solo per questioni di crisi e mancanza di fondi. Grazie Elisa per la partecipazione.
Il dottore della vita.
Lui si definiva tale.
E’ la prima volta che racconto in pubblico la mia storia, una storia che purtroppo ha inciso dentro me stessa delle profonde ferite inferte da quell’uomo, in apparenza delicato, intelligente, positivo.
Solo dopo mesi di diagnosi sto cominciando a rimettermi in piedi, dopo un percorso ad ostacoli in cui ho dovuto sviscerare tanti ricordi, aneddoti, traumi del mio passato che mi stanno tuttavia portando ad essere una persona nuova e – spero – migliore.
Ho davanti a me ancora una lunghissima strada, ma non la temo, perché la forza che acquisisco giorno dopo giorno non è un’immagine, un’illusione: è vera e mi regala la vita.
Mi sento tuttavia in dovere verso chi, inconsapevolmente o meno, sta vivendo un rapporto con un soggetto di tal genere, poiché grazie alle vostre testimonianze ed agli scritti del Dott. Brunelli, ho trovato le risposte alle mie domande.
Ho conosciuto il mio “assassino”, che chiamerò X, dopo essere uscita da una convivenza durata sette anni con una persona a me molto cara, ma per la quale era finito il mio amore.
Per due anni, il mio narciso ha cercato di instaurare con me un rapporto che andasse oltre la semplice amicizia, ma, poiché non mi sentivo pronta, la mia risposta è sempre stata “no”.
Chi è lui? Lui è un uomo di 37 anni: manager di importanti multinazionali, uomo di mondo dalle mille esperienze, che cerca costantemente il vero amore e non lo trova mai. E’ un uomo che, nella fase della seduzione, si dimostra essere il perfetto principe azzurro, quello che ti ripete fino allo sfinimento che “Sei la cosa più bella che gli fosse mai capitata” o che “questo è il sentimento più forte che gli sia mai capitato e che spera di mantenerlo per sempre”, che soddisfa ogni tuo desiderio, finché non ottiene ciò che vuole. Ma è anche un uomo insoddisfatto del suo fisico, iperattento a tutto ciò che la sua partner dice e fa, che vede in ogni minima dissonanza verbale un segno di “contrarietà” diretta a lui. Quando è innamorato ascolta una particolare canzone “Chasing car” degli Snow patrol, perché anche lui “vuole specchiarsi negli occhi perfetti della sua donna”.
E’ un manager che non ha pietà dei suoi dipendenti: senza scrupoli, blocca loro gli stipendi, propone il licenziamento di coloro che possono apparentemente essere “pericolosi”; pretende che i vertici, i proprietari di queste importanti società, si fidino ciecamente di quanto lui propone. E se non si fidano, succede il finimondo. Non è capace di stare in una città per più di tre anni, dopo deve cambiare perché necessita di nuove esperienze. E’ un uomo che viaggia costantemente: ogni giorno un aereo od un treno da prendere, ogni giorno una città diversa, ogni giorno un ritmo di lavoro “umanamente insostenibile”.
E’ il paladino della sincerità: vuole e pretende sincerità in ogni situazione, peccato che poi lui sia uno tra i peggiori, se non il peggiore impostore che abbia mai conosciuto.
E’ un uomo che odia le donne, perché sostiene che gli hanno fatto del male: le considera seduttive e per questo malvage. Tuttavia, lui stesso provoca gli omosessuali: si diverte, dice, a prenderli in giro, perché lui – a differenza delle donne – attua un gioco privo di malignità. Sposa le cause socialmente più immorali e pretende che il suo interlocutore gli dia ragione.
E’ un uomo che cerca donne che abbiano determinati requisiti: che siano fedeli, carine, attente, premurose e di fascino. Aggiungo: che siano in carriera, solari, positive, forti.
E’ un uomo che non bada a spese per far colpo su una donna.
E’ un uomo che fa pochi complimenti alle donne, in quanto convinto che, una volta apertamente ammessa questa debolezza, la donna scapperà da lui, giocando con i suoi sentimenti.
E’ un uomo che desidera un figlio e che dalla partner “vuole tutto, anche se deve rinunciare a molto”.
E’ un uomo che di se’ parla poco: dice che la cosa che più gli piace è “sentirsi pieno”.
E’ un uomo che confonde la sua età e la sua vita con quella della partner.
E’ un uomo che quando fa all’amore con una donna deve pensare ad altro (a cosa non si sa), ma che, sessualmente, preferisce “essere violato”.
E’ un uomo moderno, che propone il sesso virtuale.
Ed è un maledetto, aggiungo io.
Dopo due anni di fitta corrispondenza con lui, in cui gli aspetti negativi della sua persona venivano costantemente ed astutamente occultati, è scattato l’innamoramento. Mi colpiva la sua delicata tenacia, il fatto di essere sempre presente per me in ogni situazione, anche se era distante chilometri. Mi conquistava con la sua gentilezza, la sua attenzione, le sue premure, le sue parole sempre impeccabili.
Mi conquistava e mi controllava: bombardamenti di telefonate, chat, richiesta di invio di foto in ogni posto in cui mi trovassi, spacciando tale subdola forma di controllo per premurosa attenzione alla mia persona.
Quando le cose hanno preso la naturale piega che dovevano prendere, è venuta alla luce la sua vera personalità.
E’ bastato un incontro da “persone innamorate” per cominciare a vedere l’altra metà della medaglia: tre giorni passati a Barcellona, nei quali mi sembrava di vivere un sogno, nei quali mi faceva sentire una principessa e poi… questo quadro immacolato si è sgretolato.
Una volta raggiunto l’oggetto da lui idealizzato, questo oggetto ha iniziato a vedere le prime incongruenze: X. si flagellava le mani, X. fumava spinelli, X., al momento di partire e dalla sera prima, era terribilmente in panico. Ecco, guardandolo, mi sono detta: sembra quasi che tema che il mio aereo abbia un incidente e che io muoia… teme di non vedermi più. Questo ho stupidamente pensato. In realtà erano i segnali di “quiete prima del combattimento”, come lui ha sarcasticamente scritto in un messaggio successivo. Ha quindi dato luogo, in mia presenza, al primo drastico cambiamento di umore: nell’ambito di una cena romantica, è bastata una parola “storta” seguita ad un mio regalo, per scatenare in lui una reazione aggressiva ed ingiustificata. Alla quale è seguito poi uno spinello e queste tre canzoni:
– Noemi, Vuoto a Perdere;
– Subsonica, Piccola Istrice;
– Modà, Vittima.
Lì per lì non ho fatto caso alle parole: solo successivamente, mettendo insieme i pezzi del puzzle, ho visto come lui, già la sera prima del mio rientro in Italia, avesse bene in testa quanto sarebbe successo poi. La prima canzone parla di lui, della seconda parla da solo il video, la terza parla della sua volontà di diventare il persecutore che “gode nel vedere persa la vittima”. Inutile dire come questa scoperta mia abbia lasciata attonita.
Ricordo ancora perfettamente il suo sguardo, il giorno in cui mi ha accompagnata in aeroporto al momento del mio imbarco: era uno sguardo cupo, torvo. Assisteva da lontano a tutte le operazioni, ma il suo capo era piegato, imbronciato.
Al mio rientro tutto è cambiato: non c’era più X. sensibile, ma un X. ibernato, assente, freddo, distaccato, che “non aveva molta voglia di parlare con me”. Alle mie insistenze, rispondeva dicendomi che “siamo andati troppo veloci e… sembra che tu non ti voglia svegliare da questo sogno”. Mi rimproverava di non capirlo mai veramente e che “il nostro incontro a Barcellona non era stato come realmente immaginava” (non è possibile sapere, però, che cosa immaginasse). Iniziava a divenire verbalmente offensivo. Il tutto, ovviamente, si svolgeva soltanto via comunicazione scritta, in quanto la modalità di comunicazione orale mi era ormai preclusa: un giorno il cellulare era scarico, un giorno lo aveva dimenticato, un altro giorno era in riunione… un mare di scuse per evitare ogni confronto.
In prossimità delle vacanze programmate in agosto, e considerata la situazione, gli ho pertanto comunicato la mia idea di disdire il tutto: dentro me stessa avevo iniziato lentamente a capire che il suo comportamento meschino ed ostile, iniziava a farmi dubitare delle mie sicurezze. Ma, sentita la minaccia, la sua manipolazione non è tardata a venire: “Voglio stare con te. Ma mi dispiace di non avere la sufficiente forza e coraggio per realizzare le tue aspettative”. Dunque, ero io la sbagliata, non lui… inutile dire che in agosto sono partita per questa nuova avventura in Toscana, se pur molto prevenuta. Mi era necessario capire che cosa stesse succedendo, vivevo in una situazione di totale confusione, in cui nulla mi appariva chiaro ed in cui sembravo io l’unica a sbagliare. la prepotente. E’ anche doveroso dire, che mai mi sarei aspettata di incontrare un narcisista perverso, perché nella mia beata ignoranza, al tempo non sapevo assolutamente nulla circa la pericolosità di tali personaggi.
In Toscana, ovviamente, è successo di tutto. X. continuava a bere incessantemente, guidava come un pazzo ai 250 km/h, dicendo che la velocità lo faceva sentire meravigliosamente bene, criticava qualsiasi cosa e chiunque (me per prima), alternava di continuo momenti di tranquillità-felicità-quiete a momenti di incomprensibile rabbia. Fumava. Si flagellava le mani. Restava chiuso in camera fino al primo pomeriggio. Ogni tanto era come se percepissi che non ci fosse con la testa, che fosse staccato dal proprio corpo.
La sera, a letto, disponeva con estrema cura cuscini lungo tutto il corpo per separarci, per dimostrarmi tutto il ribrezzo che provava per me.
Mi diceva che ero troppo magra, che il tono della mia voce era fastidioso, che ero ignorante, che ero un uomo vestito da donna. Faceva sfoggio di tutta la sua cultura “melting pop”, evitando accuratamente di calarsi in discussioni dove io mi sarei sentita avvantaggiata.
Mi provocava verbalmente ed anche con azioni sconsiderate: se eravamo al ristorante e sceglievo un vino od un tavolo che non era di suo gradimento, si assentava per ore lasciandomi nell’imbarazzo generale. Una sera, mentre rincasavamo all’albergo dopo un violento litigio, sulla strada ha visto un gatto e mi ha avvisata: “se non ci fossi tu l’avrei già investito”.
Subito dopo mi ha regalato una rosa.
In quei giorni ho accuratamente evitato ogni contatto fisico, proprio perché non avevo più idea di chi fosse la persona che era con me. Non mi fidavo, oltre al costante disagio di vivere una situazione irreale, provavo una strana sensazione di intorpidimento: il corpo e la mia testa erano “anestetizzati”, come se rispondessero a scoppio ritardato a tutte le sollecitazioni che provenivano da lui. Mi capitava di cadere di punto in bianco in sua presenza, questa è una cosa che rammento molto bene, perché non mi era mai successa. Credo che questo sia stato il mio inconscio meccanismo di difesa.
La sera successiva è stato il delirio: ad una mia domanda (l’unica che gli avessi fatto) su cosa si aspettasse da Barcellona è esploso in un colpo d’ira accecante, esagerato. Ho reagito sfidandolo, prendendo le chiavi della stanza e dicendogli che non avrei aperto la porta finché non mi avesse risposto: ho visto un animale, non un uomo… gli occhi iniettati di terrore, rabbia, odio. Di sangue. Urlava come se fosse posseduto. Sembrava preso dal panico più completo. Sembrava che vedesse una pressa venirgli incontro. In quell’istante ho avuto per la prima volta paura. Ho fatto cadere le chiavi. E’ uscito per tre ore guidando come un pazzo. Non so che abbia fatto. Ma poi è tornato.
Il giorno dopo era terribilmente calmo e finalmente mi ha parlato: “non sapeva quel che gli piaceva, ma sapeva quel che non gli piaceva ed io NON gli piacevo “, io ero “troppo indecisa”, “mi aveva idealizzata”, e lui… lui “si sentiva fuori dal suo corpo, come una persona che guarda dall’alto un corpo non suo”. Inoltre, dopo il nostro primo incontro a Barcellona, nel giro di 20 giorni, aveva conosciuto altre due ragazze a Parigi, “ma nulla di che”. Delle nostre conversazioni, del X. che c’era prima dei nostri incontri fisici, non ricordava più niente. Era come se non avesse mai conosciuto quel X.
I fatti della sera prima venivano esposti da lui in maniera assolutamente non veritiera, tant’è che mi sono chiesta “Ma mi sta prendendo in giro o cosa?”. Non accettava repliche, non potevo controbattere, perché se anche lo facevo, avevo un muro di silenzio davanti a me, ed un ghigno che trasmetteva un mix tra sordido piacere, sicurezza ed indifferenza.
In quei tre giorni trascorsi insieme avevo sempre la percezione di essere odiata, disprezzata, di dargli fastidio.
In quei giorni ho maturato anche un’altra allucinante consapevolezza: lui non vedeva il mio dolore. Non lo vedeva proprio, non era umano, anzi, avevo la percezione, per la prima volta, di stare con un “automa”, perché nemmeno un estraneo poteva rappresentare il senso di lui che dentro me si stava lentamente formando.
Non c’è stato un solo giorno in cui gli abbia sentito dire “scusami”, ma “lui era così, si amava così come era”, perché “le persone sono quello che sono”.
Ognuno ha preso la propria strada ovviamente, anche se per lui, dopo quanto successo, non era un problema continuare a frequentarsi, mantenere vivo il rapporto sottoforma di “amicizia”.
Abbiamo avuto degli scambi di opinione piuttosto forti tramite chat, nei quali, in un momento di mia riconquistata lucidità non ho potuto fare a meno di rappresentargli l’ipotesi che potesse avere un disturbo: mi sono sentita dire che “ero cattiva e l’aveva sempre pensato”. Solo il giorno prima sosteneva il contrario. Ha bloccato il mio profilo su facebook. E non ha più dato notizie di se’. E’ scappato come un coniglio, perché lo avevo conosciuto finalmente, ed essendo io il suo specchio, gli stavo riflettendo la sua vera immagine: quella di un mostro.
Da vittima, sono diventata persecutore: un persecutore temibile per la sua reputazione. Talmente temibile da dover cancellare ogni singola traccia del nostro perverso rapporto.
Solo in un’altra chat ho notato un cambiamento del suo stato che mi ha lasciata allibita: anziché lasciare la sua foto, ha preferito pubblicarsi con la “croce della vittoria” di un paese europeo, facilmente a significare la sua vittoria su di me.
Chi ero io? Io ero una donna di 35 anni, con una professione bene avviata ed una brillante carriera, indipendente, di buon aspetto. Interiormente ero una persona decisa, positiva, ottimista, sempre aperta al dialogo ed al confronto e molto attenta al rispetto per gli altri. Ero tuttavia una persona che non si ascoltava molto in profondità, che aveva vissuto la separazione dei suoi genitori non elaborando l’abbandono del proprio padre. Non elaboravo il mio dolore, ma trovavo sollievo a prendermi cura degli altri. Di tutti, fuorché di me.
Ringrazio il Cielo di essere restata lucida, obiettiva, di essere stata in grado di vedere le incongruenze di quest’uomo con occhi veri: amavo una finzione, perché lui non era una persona. Ma il virus, era stato iniettato, a mia insaputa. Mi ha battuta sul tempo, è vero: per rendermi conto della sua mostruosità ho dovuto provare con mano, perché fino ad allora non credevo, nella mia “positiva ingenuità”, che potesse esistere una malignità simile.
Tornata da questa esperienza, ho cominciato a sentirmi persa: incredulità, angoscia, ansia, paura di tutto e di tutti, perenne senso di stordimento e di nausea, attacchi di panico quando ero alla guida, disperazione, sensi di colpa verso me stessa, stanchezza fisica, psicologica, scarsissima, se non inesistente, concentrazione al lavoro. Al mattino, mi risultava difficile anche solo aprire gli occhi e respirare. Provavo ribrezzo per ciò che ero.
Sentivo dentro me la presenza perenne di un frullatore nello stomaco: una specie di moto costante di emozioni negative, che non riuscivo a fermare, decifrare ed a buttare fuori.
La consapevolezza di avere vissuto un qualcosa di aberrante, che aveva violato la mia integrità, il fatto di avere legittimato io stessa questa violazione con un comportamento accondiscendente era un rimorso che non mi dava tregua: perché è successo a me? Come ho fatto a permettere che succedesse? E che cosa avrei dovuto fare?
Avevo bisogno di capire, ma purtroppo tutte le mie domande in lui non trovavano mai risposta. Lui non rispondeva mai a quanto io gli chiedevo: ogni volta le sue parole, ambigue, subdole, manipolatorie, terminavano con i fatidici puntini puntini, con il preciso intento di farmi trovare da sola la risposta più opportuna. Quella risposta che poi, inevitabilmente, sarebbe stata controvertita.
Nonostante tutto ciò, arrivata al punto di non ritorno, ho preso lentamente in mano la situazione: mi sono rivolta alla mia psicologa, cercando di capire che cosa mi fosse successo. Analizzata questa storia, il quadro che ne è uscito è stato abbastanza chiaro. Per questa ragione sono arrivata a questo blog.
Ma soltanto ora trovo la forza adeguata per parlarne, perché sento che il peggio è stato superato: sono stata sfiorata dal male. Ma ho buttato fuori il suo veleno, ci sono riuscita.
Si dice che questo genere di violenza, perpetrata in modo subdolo, ai nostri danni, difficilmente possa trovare punizione in assenza di prove.
Io vorrei aggiungere una riflessione significativa: nonostante questi spavaldi “assassini dell’anima” adottino tutte le precauzioni del caso, per restare impuniti, le prove possono comunque essere trovate.
Dopo avere compreso i danni subiti, dopo avere compreso le mie vere “colpe”, non quelle suggerite da lui, ho trovato il coraggio e la lucidità, nelle scorse settimane, per rivolgermi ad un avvocato penalista, il quale, analizzando pagine e pagine di chat, di sms e di mail, ne ha individuato le conseguenze: il plagio e la stessa violenza psicologica. Il reato di violenza psicologica, consolidato poi dalla mia diagnosi, ha trovato la sua conferma.
Anche le lesioni, a seguito di ricerca, hanno trovato la propria legittimazione: fatidica è stata la foto scattata alla sua auto, con la targa in evidenza. Le rilevazioni fatte dagli autovelox hanno compiuto il resto: ed un’altra mia foto scattata mentre lui era alla guida a 250 km/h è stata la ciliegina sulla torta.
La prescrizione di questi reati, per la cui imputazione si procede anche d’ufficio, è di 10 anni: spero di ritrovare l’entusiasmo per compiere anche questo passo. Perché il mio narciso è ancora a piede libero. Impunito, per il momento, potrà uccidere le prossime vittime, ma la croce della vittoria che ha sostituito il suo profilo segna solo la vittoria di un round.
Si credeva potente, perfetto, astuto, infallibile: ma ha fallito proprio a causa dei suoi stessi eccessi. Ecco che cosa fa la tela di narciso.
Non è voglia di vendetta la mia, è l’unico mezzo a disposizione per fermare la sua follia, per fare in modo che le responsabilità delle sue condotte trovassero finalmente attuazione nella sua mente perversa. Del resto, la mia “rivincita” personale io la sto già realizzando, uscendo “fortificata” da questa storia, in cui qualcosa di buono per me c’è comunque stato.
Mi rimane un percorso lunghissimo da fare, ma grazie a Dio sono fuori dall’inferno in cui quest’uomo mi ha trascinata. Mi sentivo svuotata. Ora comincio a sentire il germoglio di una nuova vita: questo mi regala tanta, tanta fiducia.
A tutte e tutti coloro che si trovano a dover vivere la mia stessa esperienza posso solo dire di cercare di trovare dentro di se’ la propria forza, quella luce che dipana la via di salvezza dalla nebbia maligna che il narciso o la narcisa ci calano addosso. Credo che il dopo, se pur difficile da accettare, ci regali comunque una nuova vita: ed è un’occasione da cogliere per conoscere a fondo se’ stessi e chiarire aspetti sotterrati dalla nostra mente. Liberi da tutte le nostre insconsce paure.
A tutte e tutti coloro che hanno vissuto la mia stessa esperienza, rivolgo un sentito ringraziamento, per quanto hanno saputo trasmettermi con le loro parole: sapere di non essere soli è una meravigliosa consolazione.
Un grazie particolare va al Dott. Brunelli: grazie per essersi dedicato allo studio di queste persone. Oltre ad una dimensione scientifica, il Suo lavoro ha per me un inestimabile valore “umano”, quello della mia rinascita.
Con questa testimonianza, spero di poter dare il mio contributo alla presa di coscienza di coloro che sono i destinatari di questa malignità. Spero anche di poter fornire qualche elemento in più a coloro che studiano questi soggetti (perdonatemi, ma non li posso chiamare persone) poiché, se è vero che il loro modus operandi è più o meno sempre lo stesso, è anche vero che particolarità specifiche possono fare la differenza.
Grazie di cuore a tutti.
E’ veramente molto intenso e sentito quanto lei ha scritto. E’ importante provare a scrivere, mette in moto una forma di autoanalisi per portare alla coscienza emozioni e dinamiche incosce o difficilmente esprimibili. Quando la coscienza riesce ad elaborare un’esperienza negativa, allora è possibile una trasformazione e una liberazione. Tuttavia è fondamentale anche un’analisi della situazione incosncia, del mondo interiore, e per questo è determinante il dialogo con uno specialista, con qualcuno che abbia una conoscenza delle dinamiche inconsce: Una guarigione profonda e veramente trasformatrice ci farà comprendere senz’altro le negatività di una persona alla quale ci si è sottoposti per un innamoramento malato, ma ci farà comprendere anche i fattori inconsci che hanno predisposto a tale innamoramento, ciò che io chiamo metaforicamente ‘il vampiro interiore’. Solo quando si riuscirà a comprendere e ad elaborare il ‘vampro interiore’ inteso come ora ho appena detto, allora si potrà considerarsi veramentre all’ Alba di una nuova dimensione della vita e della possibilità di amare e di essere amati. Se invece l’analisi si ferma alla ‘demolizione’ dell’altro e alla sua svalutazione in quanto ‘vampiro esteriore’ (cosa che poi non è sempre vera, o potrebbe anche essere passeggera, o in misura e qualità differente) ci si ferma a metà strada, nel guado, e quindi non c’è una vera evoluzione. Bisogna invece – aprendosi al dialogo psicoterapeutico – arrivare a comprendere coscientemente in che misura, tipologia e qualità l’altro/a possa essere metaforicamente visto e giudicato come una sorta di ‘vampiro amoroso’, con il fine di smascherare ed elaborare il proprio ‘vampiro interiore’. Così dalla notte dell’anima verrà l’alba, e i vampiri ‘esteriori ed interiori’ voleranno via, e la vita si aprirà alla luce del nuovo giorno.
Ha sicuramente ragione Dott. Brunelli.
Io ero una donna che non si conosceva molto, anzi, potrei azzardare dicendo che non mi conoscevo affatto.
Scavando in profondità con la mia terapeuta, ho rilevato come io stessa non avessi sviluppato la capacità di ascoltare i miei sentimenti, ciò che il mio “corpo” aveva da comunicarmi.
Le vorrei soltanto dire come, conoscendo quest’uomo, il primo istinto che ho avuto sia stato molto chiaro: vedendo alcune sue foto ho provato una sensazione stranissima, l’idea di avere davanti non una, ma due persone. E questa sensazione era davvero inquietante, poiché mai mi era successo di avvertirla in passato.
Ma ho preferito non ascoltarmi, evidentemente perché non davo retta a me stessa. Non mi fidavo di me semplicemente perchè non mi conoscevo.
Moltissime volte mi sono chiesta quale sia stato il meccanismo perverso, l’ingranaggio che abbia consentito la mia “unione” ad un uomo simile: sto giungendo alla conclusione che, con molta probabilità, io stessa per taluni tratti sia stata “narcisista”.
La mia immagine, quella che la mia sola mente aveva costruito, di donna sicura, brillante, attraente, è stata ciò che ha calamitato quest’uomo. Quell’immagine l’avevo costruita nel tempo, con l’evidente scopo di “dimenticare” la mia sofferenza, l’abbandono di mio padre, genitore che io avevo “scelto”. Quella separazione per me aveva significato una sorta di tradimento, anche se ero adolescente, in ragione del quale tutte le mie sicurezze sono venute meno.
Quando due genitori decidono di non lasciarsi civilmente, i figli purtroppo vengono “messi in mezzo” ai giochi e ciò significa una sola cosa: chiedere loro di diventare i “genitori dei genitori”. Di essere giudici. Di avere delle responsabilità disumane.
Ma un figlio non può essere genitore, né tantomeno giudice. Un figlio ha bisogno di vivere la sua giusta età. Se ciò non accade, il figlio diventa adulto prima del tempo, perde la propria “fanciullezza”, la propria “innocenza” e la propria “spiritualità”, in quanto costretto ad entrare in un mondo che non gli appartiene: e purtroppo, una volta cresciuti, si sente che l’altro mondo, quello legittimo, è mancato.
Che cosa rappresentava per me quest’uomo? Me l’ha chiesto anche la mia terapeuta.
Credo che lui rappresentasse la libertà. Io volevo sentirmi libera, volevo uscire dagli schemi che mi ero imposta, perché non li sentivo più miei. Una volta raggiunta la mia maturità, le mie sicurezze (che ora posso dire, erano del tutto apparenti), volevo finalmente “vivere” a pieno recuperando quei dieci anni sottratti alla mia vita, contraddistinti da enormi sacrifici richiesti alla mia stessa persona.
Lavorare, studiare, pagare i debiti: ecco che cosa ho dovuto fare quando avevo vent’anni. Non permettermi nulla, un divertimento, un lusso, una vacanza con gli amici, ma trascorrere i sabati e le domeniche a studiare per finire in fretta l’università, non un minuto da concedermi per chiedermi come mi sentissi, perché se me lo fossi chiesta, penso che l’insoddisfazione avrebbe avuto il sopravvento.
Passare altri tre anni a lavorare gratuitamente per fare il tirocinio, negarsi tutto in nome di un sogno da realizzare: superare un esame di stato e diventare una brava professionista. E superato l’esame, coltivare l’ambizione di lavorare in proprio, ricominciando tutto daccapo: altri sacrifici, altre responsabilità.
Passare sempre oltre la mia persona per finire tutto al più presto e iniziare poi la mia vita: questo ho fatto.
Quando ho finalmente raggiunto la stabilità, la mia indipendenza, ho iniziato a coltivare il desiderio di conoscere quel mondo che non avevo mai conosciuto, un mondo che consideravo fermamente essere soltanto “positivo”: è stata la mia fiducia in questa utopia che mi ha nuovamente tradita. Avevo visto i segnali, ma non li volevo, per questo li ho cancellati: non volevo più problemi, volevo solo pensare alla mia libertà, alla mia felicità.
L’idea di conoscere una persona estremamente solare, mentalmente aperta, con esperienze diverse, ma anche simili alle mie, l’idea di crescere con questa un rapporto graduale, nel quale ci si fosse potuti conoscere prima con la mente, e poi con il corpo, era tutto ciò che cercavo al momento. Volevo sentirmi libera da vincoli ed aspettative, volevo semplicemente credere di avere trovato la giusta persona per me, perché questo lui mi ha fatto credere.
Dottore, non pensi, c’è davvero voluto moltissimo tempo prima che io decidessi di cedere alle avances di questo personaggio: avevo necessità di capire che persona fosse, ma nella fase embrionale del rapporto, non ci sono state incongruenze. Quelle sono giunte solo nella fase successiva, con la vicinanza fisica.
Io ringrazio solo il Cielo di essermi comunque fermata in tempo: quest’uomo, secondo il mio schema, doveva essere insieme a me il protagonista di un sogno, non di un incubo.
Tuttavia, ripeto, mi ha comunque battuta sul tempo: è entrato nei miei sentimenti, nei miei desideri, nella mia mente e nella mia vita proprio come, Lei ha detto, il cavallo di Troia. Poi ha distrutto tutto, ed avrebbe continuato se lo avessi lasciato fare.
Mi sono difesa come ho potuto, ma non è facile quando non conosci il tuo avversario. Non è facile quando vivi costantemente nella confusione innescata da menti perverse, il cui unico scopo è quello di annientare la tua anima con stratagemmi che una mente “normale” non può nemmeno immaginare.
Posso pensare un mare di cose negative di me, ma Le assicuro che non sarei mai in grado di fare un simile male a chi mi sta intorno, semplicemente perchè ho una coscienza. Ed è ovvio che non mi aspettassi, per questo motivo, che altri avessero potuto infierire così atrocemente su di me.
Se al termine di questa esperienza non mi fossi ascoltata, se non fossi andata dalla mia terapeuta, se non mi fossi informata, se non l’avessi letta, Dottor Brunelli, sono convinta che ora sarei davvero all’apice della disperazione.
Comprendere il suo male mi è stato d’aiuto: capire che lui aveva bisogno di me per sopravvivere è dura da accettare, ma si accetta, perché a modo mio, in maniera molto più innocente e genuina, pure io avevo bisogno di lui. Perché quando si instaura un rapporto d’amore, ci dovrebbe essere reciprocità. Ma ci deve essere anche rispetto: se questo manca e ci ostiniamo ad andare avanti, significa che non abbiamo rispetto per noi, prima di tutto. E questo non si può accettare.
E’ chiaro che per lui provo un’infinita pena, non ce la faccio a non provare tristezza quando penso alla sua anima imprigionata ai limiti della follia (Dottore, Le assicuro, anche se non sono una psicologa, dopo ciò che ho visto e vissuto, sono fermamente convinta che lui abbia ampiamente superaro la barriera della realtà e della normalità): provo immenso dolore per lui, che ancora mi cerca, ma non posso riaprirgli la porta. Non lo posso proprio fare, non ho intenzione di essere uccisa di nuovo.
Ho vissuto l’inferno, ma sa una cosa Dottore? X non è riuscito a distruggere i miei sogni, la mia fiducia, la mia positività. Anzi, paradossalmente li ha resi a me più conoscibili.
Ma non posso dirgli grazie, non posso cancellare la violenza ed i soprusi che mostruosamente ha agito sulla mia persona: queste sono cicatrici che porterò sempre con me, saranno il “memento” scolpito nella storia della mia vita, quella vita che mi sto accingendo a vivere. Ma saranno anche il “memento” rivolto a chi decide di restare in vita e a chi, invece, decide di morire.
Spero solo che la mia esperienza possa in qualche modo aiutare le altre persone che leggono e leggeranno il Suo blog. Come Lei ci insegna, solo cercando dentro di noi il nostro vampiro possiamo finalmente partire per una nuova avventura.
Guardare dentro di noi è un lavoro veramente difficile, perché a volte difficile è capire ciò che noi stessi ci siamo fatti, oltre a ciò che altri ci hanno fatto. Ma vale la pena di trovare il coraggio.
Mi piace pensare che quando si prende in mano la propria vita ci troviamo sopra la punta di un iceberg: l’iceberg è tuttavia una montagna di ghiaccio. Prima o poi questo ghiaccio è destinato a sciogliersi e allora, una volta scesi dal monte, siamo pronti per proseguire il nostro cammino.
Grazie mille Dott. Brunelli.
Grazie di cuore.
@Francesca.
Cara Francesca, la persona con la quale hai vissuto questi ultimi due anni , è una persona distruttiva da quel che descrivi ed hai descritto più volte e che ti ha portata ad agire e, cosa ancor più grave, a cercare di sentire te stessa come “colpevolmente” – in senso lato , descrittivo non perché tu lo sia, eventualmente, si può parlare di responsabilità – autodistruttiva in modo a lui però funzionale, anziché eventualmente finalizzato a riconoscere le possibili parti tue da integrare in modo a te utile e benefico. Purtroppo, non esiste un modo di lasciare, un pò paradossalmente, persone che ci hanno fatto e ci fanno del male in modo indolore. Perché il loro squilibrio crea una sorta di forzato adattamento lasciando il quale ci si può sentire inizialmente ancora più apparentemente, instabili. E’ un processo a sua volta doloroso, per evitare il quale a volte, ci mettiamo alcune di noi, il classico “prosciutto sugli occhi” rispetto al male presente nella relazione per cercare di vederne invece, soltanto il bene, che poi in fondo tanto bene non è ma è solo un modo per rientrare da parte di certe persone in certe fasi, così come con certe minacce in modo solo apparentemente diverso, nelle “nostre grazie” in un processo relazionale senza fine fino a quando non trovano di meglio da spremere su cui spostarsi ed ottenere ciò di cui hanno bisogno o desiderano. Nel frattempo, colpevolizzano, esprimono belle parole verso dii te, minacciano, ti esprimono tenerezza e ti picchiano sia realmente che metaforicamente; mentre tu cerchi di adattare la tua mente ed anima a loro ed alle loro richieste ed esigenze, come purtroppo ti è accaduto. Ma così facendo incorri in pericolosi processi e momenti di scissione che ti possono togliere forza per lasciarlo, anche mentre tenti di attaccarti alle sue immagini di bontà e meraviglie, tralasciando il resto. Non guardare alle meraviglie che potrai trovare in modo equilibrato in un rapporto sano, ma ai problemi ed alla paura con i e la quale non è giusto, per te stessa, tu debba convivere ogni giorno. Come ti abbiamo già detto in passato e come ti ha detto il dottor Pietro, a chiare lettere, fai due cose, le uniche:” Scappa via da lui” cioè lascialo senza “voltarti indietro” ma poiché sarai portata quasi inevitabilmente, in certi momenti a farlo, mentre lo lasci, fatti assolutamente aiutare e vedrai che ce la puoi fare bene e che sicuramente, ritroverai parti nascoste di te stessa piene di risorse utili per te stessa e per riconoscere poi, l’amore vero quando lo incontrerai, insieme a quello fondamentale, per te stessa. Non devi cambiare te stessa, in un rapporto privo di reciprocità, dove invece ci si può venire “reciprocamente incontro” per l’altro.puoi invece far qualcosa per te stessa, per stare meglio- Sei una persona sensibile ed intelligente, vedrai che con un sostegno adeguato, sicuramente, ce la puoi fare.
Un abbraccio
Molto chiaro e ben scritto in senso psicologico ed umano. Va però aggiunto che a volte ci possono essere forti crisi e malintesi che rischiano di far giudicare l’altro in modo errato, laddove magari le cose si potrebbero aggiustare, o anche solo potrebbero essere affrontate in modo diverso senza abbandoni distruttivi, senzza rabbie e umiliazioni troppo forti, senza dover scappare e non potersi voltare indietro. Che diamine! Un sostegno terapeutico può non solo aiutare a scappare e anon voltarsi indietro, ma se arriva in tempo può portare a chiarimenti, o anche solo ad umanizzare una separazioni, a trasforamare una fine in una crescita, a mantenere perfino stima e affetto. L’amore genera miracoli, tutto può cambiare, e migliorare , ma bisogna evitare che i processi distruttivi si protraggano e prendano il sopravvento. Anche per questo è importante la psicoterapia e altre forme di terpia, consulto ed esperienza che curano l’amore, nella prevenzione, nei suoi deragliamenti, nelle sue crisi, ed anche nel suo separarsi, senza odio, nel rispetto del dolore, nel più umano dei modi possibile, affinché resti sempre un sentiero di speranza, una via dell’amore che viene e che va.
Grazie Dott. Brunelli per avere precisato che la psicoterapia può aiutare ad arginare le forze distruttive della negatività, fino al punto di riuscire a sostenere e rinforzare l’umanità anche nelle separazioni più dolorose, tipiche delle relazioni estremamente disturbate.
Un abbraccio
Sisi
Un caro saluto, e come sempre grazie per la sua collaborativa e preziosa partecipazione.
Salve, ho letto la sua risposta dott.Brunelli e quella di Elisa. Sento che le vostre parole sono giuste, ho provato a metterle in pratica anche se ancora non ho iniziato la psicoterapia. Ho provato ad eludere la fine di questo rapporto perchè ho sempre sperato che le cose potessero cambiare, perchè nella stessa persona ho visto gli occhi lucidi quando dopo liti furiose e dopo che faticosamente mi rialzavo, dopo aver visto la morte in faccia mentre lui infieriva senza pietà con insulti, minacce, betemmie, istigazioni al suicidio e denigrazioni che se dovessi riascoltare non potrei credere di aver accettato immobile sperando e aspettando solo che si placasse e che non mi si avventasse contro mentre digrignava i denti e schiumava dalla rabbia….tachicardia, notti insonni, paura, terrore…poi il giorno dopo un timido tentativo di porre fine a questo, in punta di piedi e con molto dolore, e vedo lui piangere e dirmi di non lasciarlo, e rivedo e rivivo quella tenerezza che mi lega nuovamente a lui, gli occhi inniettati di sangue dopo esprimono dolcezza, ed io rimango appesa a quella speranza che prenda coscienza, che prevalga quella parte buona su quella che vuole distruggere me, il rapporto e qualsiasi forma d’amore e di tenerezza. E appena mi fermo e resto ricomincia una lenta e inesorabile ri-caduta verso l’abisso; rimontano pian piano atteggiamenti sprezzanti, poi indifferenza, sdegno, fino alla denigrazione e se reagisco minacce e botte(non lo faccio piu ormai, sono costretta ad annullarmi per evitare che mi urli e mi lanci accuse e offese taglienti fino alle mani addosso). E poi se si arriva a questo è sempre colpa mia. E non c’è memoria di quei momenti, da parte sua, dei momenti in cui mi ha detto resta, stai con me, le cose si risolvono. Passa del tempo e mentre cerco faticosamente di vivere una normalità, in bilico perenne tra le sue oscillazioni, prima o poi, anche se sto in silenzio, ingoio rospi, piango in silenzio per il disprezzo che esprime (ed è sbagliato e non so perchè se non perchè legata ai rari momenti dove sembra che ci sia amore reciproco)…ho reagito un mese fa dopo l’ennesima denigrazione e ho alzato la voce anche lui dopo avermi offesa e offesa e umiliata…ancorame lo rinfaccia…ho osato reagire, mentre le sue reazioni violente e terrorizzanti che sminuisce e nega sono giustificate tutte perchè causate da me. RIpeto da due anni questo dolore, e mi sento impotente di fronte a me stessa. Ho provato a evitare abbandoni e rotture dolorose, gli ho proposto tante volte di farci aiutare da qualcuno “Vacci tu, sei tu il problema” mi risponde sprezzante. Non è possibile e vorrei chiudere senza dolore o non chiudere affatto e migliorare le cose, ma vedo che non è possibile; qualsiasi cosa mi dice anche nei suoi momenti buoni viene cancellata come un’impronta sulla sabbia e negata…non ti ho mai detto resta con me, non ti ho mai detto che voglio risolvere le cose che non vanno, non ho mai detto che ti amo, sei tu il problema e per me se ci sei o non ci sei è la stessa cosa. E magari quella volta che mi ha detto resta, le cose cambieranno ero un pò piu in forze per ceracare di uscire, dopo la violenza subita i giorni precedenti. Poi ci ricasco come una stupida e invece non era vero niente e non c’è memoria di niente, e tutto ciò a cui ho dato valore e in cui ho creduto era solo un’illusione e a lui in quel momento, anche se è brutto dirlo, serviva, non so a cosa. Ora mi sono allontanata, tre mesi fa ha perso la nonna e gli sono stata vicino, in quel momento mi ha chiesto anche perdono per la sua mancanza di sensibilità…poi dopo neanche una settimana mi ha detto che io non gli servivo a un caz….mi allontano, mi richiama perchè dice che ho capito male e di nuovo momenti splendidi, poi passano altri giorni e gli va di nuovo stretta la relazione e ricomincia con le denigrazioni, regisco, liti, mani addosso, minacce…e ennesimi micro episodi quotidiani di questo tipo. Ieri nella stessa giornata mi dice di portare tutte le sue cose da lui e la sera mi fa un discorso opposto dove vuoe specificare che con o senza me a lui non cambia la vita, anzi sta bene e meglio da solo…gli trovo una chiamata a una donna che frequentava di nascosto tempo fa, nega e mi aggredisce. Ora sono andata via e sento che bene o male tutt* dite che questo si può superare, si può capire, accettare e ci si puo ritrovare….io queste parole le sento lontane, irragiungibili…la mia vitalità, la mia gioia di vivere non esiste piu, e questo già da due anni ormai, ho perso il lavoro, gli amici, i contatti con i familiari…tutto, e me stessa, e ho paura, perchè sento questo legame così forte, perchè purtroppo do troppo valore a questo rapporto e a quello in cui ho creduto o voluto credere in quei momenti in cui era “accessibile” al dialogo, in cui mostrava una tenerezza infinita…mi sconvolge tutto questo perchè non ho mai avuto una relazione con una persona così scissa, così incapace di trattenere e dare valore ai momenti importanti e così priva del senso di sè, del male che può fare, del cinismo e della brutalità che ha nell’infierire specialmente quando mi vede in difficoltà e spaventata. Mi sento traumatizzata, ora so che vuol dire e cosa vuole dire il dott.Brunelli quando parla di trauma; non so spiegarvi in che condizioni fisiche e psicologiche mi trovo, e ho trovato non so come la forza di scrivere…ma sento una paralisi interiore, la depressione che sta prendendo il sopravvento, crisi di pianto e davanti alle cose che mi accadono sono come imbambolata, inebetita…io non so se ce la farò, se ricadrò, se tornerò ad essere la francesca che ero o magari meglio…non so piu niente, ma vi ringrazio di esserci.
…Salve, sono ancora qui a distanza di mesi a tormentarmi e a tormentarvi…la mia storia l’ho raccontata e non ho la forza di riparlarne di nuovo, sono compeletamente svuotata, annientata..al momento vorrei chiudere, forse, anche se ho già tentato ma poi torno sui miei passi, subendo le angherie e i tormenti di una mente che sembra godere nel vedermi tornare perchè dipendente e senza forze senza di lui; mi tornano in mente i momenti in cui era dolce affettuoso premuroso, un angelo, per poi trasformarsi repentinamente e senza un motivo oggettivo in una specie di mostruosità offensivo, distruttivo, malvagio e senza scrupoli, capace di incolparmi di qualsiasi cosa e delle medesime cose che faceva lui nel momento stesso in cui le stava facendo, negando e umiliandomi in ogni forma, continuando a urlare quando a terra quasi svenuta lo supplicavo di smettere…e vederlo poi piangere il giorno dopo quando gli dicevo che andavo via come lui stesso mi aveva detto urlando e minacciandomi. Sì un volto d’angelo che in quel momento mi intenerisce e mi fa venir voglia di proteggerlo e poi a distanza di ore si trasforma e vorrebbe vedermi sparire, mi provoca, mi umilia e infierisce se mi vede distrutta, e guai se gli dico che mi sta ferendo, che mi fa male, diventa una belva incontrollata e capace di qualsiasi cosa, lui stesso ha detto che potrebbe essere capace di tutto….e con la stessa persona ho condiviso momenti intensi e romantici,sguardi, attenzioni, tenerezze. Sono due anni però che va avanti questa storia e io mi sto ammalando sul serio, ho visto la morte in faccia piu di una volta, ho cercato di cambiare, di tollerare, di sopportare, mi sono messa in discussione e ho cercato di persuaderlo a fare lo stesso, ma lui non concepisce neanche lontanamente di poter sbagliare, di essere eccessivo, violento, malvagio…e GUAI, GUAI se provi ad accennare ad un suo comportamento eccessivo e aggressivo. Sto male ma sono consapevole che le cose non cambieranno, e che devo uscirne anche se invece vorrei soltanto che prevalesse la parte “buona” su quella brutale e senza scrupoli. Ma dopo piu di due anni di bugie tradimenti,maltrattamenti alternati a grandiosi slanci di tenerezza e premura, dopo piu di due anni penso che non potrà cambiare nulla. Ora devo capire come chiudere senza soffrire ancora perchè non ce la faccio piu, mi sembra che il mio cuore non regga piu (mai ho avuto tachicardie e attacchi di panico come in questi ultimi due anni) e senza ripensamenti, senza che lui rivomiti addosso a me la sua rabbia e senza che io una volta chiusa questa storia distruttiva stia male nel ripensare ai momenti belli, al fatto che si renda conto e che cambi. Aiutatemi a capire come gestire questa separazione senza che lui la usi come arma per ferirmi ulteriormente e senza che io rimanga attaccata ai momenti che ho vissuto a cui ho dato valore, importanza, significato e speranza. Grazie
Oh mio Dio! Benedette donne! Ma ci vogliamo rendere conto che questi uomini immaturi e disturbati non si possono sopportare in alcun modo. Terapia chiara e tonda? Eccola: “Fuggire a gambe levate senza voltarsi indietro”. Ma siccome è difficile e fa molto soffrire, allora un po’ di psicoterapia! Questa è la cosa più sensata da fare in questi casi. Un caro saluto dal Dr. Brunelli
Giustissimo dr Brunelli! Grazie per la sua competenza, lucidità e compassione.
Caro dott.Brunelli non ho mai smesso di seguirla,sono andata in terapia come da lei consigliatomi e la sto ancora seguendo. Il mio terapista mi ha detto che stranamente e forse no,ragiono come un uomo,ho un forte senso del dovere che antepongo alle mie primarie necessità. Sono la seconda di tre figlie,la prima di salute cagionevole,ipocondriaca?,la terza, bella, femminile,la cocca di mamma,famiglia borghese, io un maschiaccio forte,necessariamente invulnerabile,perchè così dovevo essere. Sante donne dice lei ,lo dico anche io! Possibile che siamo prese solo dai sentimenti,dall amore romantico che altera la realtà? Amo ancora mio marito che in verità non mi ha mai amata,ma sento che devo fare altre cose,stabilizzare i mie figli,rendere questa casa serena, non distruggere ma continuare a costruire,costruire unione tra i mie figli,non fargli sentire la famiglia spezzata,scendere a compromessi,un pò falsi ,con le mie cognate ,per un spezzargli legami,chissà un domani il bene se c è uscirà. Sono forte perchè voglio essere forte e perchè sono madre, cercare di riunirli ad un padre che tale non è mai stato e che forse e dico forse si sta accorgendo che oltre ai soldi e all immagine se non ci sono gli affetti la vita non ha molto senso. Io non ritornerò indietro,a dispetto di come va il mondo,un uomo ricco non si lascia,ma cercerò di riunire i figli ad un padre. Lui mi chiede,ma tu ci sarai? no io non ci sarò! Con il cuore lo amo, ma con il cervello lo disprezzo, non sarebbe vita.Faccio piccole cose,cucino 2 ore alla settimana per i bisognosi,ancora non riesco a guardarli,nasco borghese,non me lo hanno insegnato,ma so che voglio sentirmi utile per i miei figli ,per me e per il prossimo sennò che senso avrebbe la vita? voglio andare avanti e dare di più,solo così mi sento concreta. Grazie ,la seguirò sempre come un faro che indica la via. A presto Lulù
Grazie Francesca di esserci anche tu!
Sisi
Buon giorno a tutti quelli che come me stanno camminando verso la luce. Sono qui, ancora una volta, a portare la mia testimonianza e la mia speranza. Nel mio caso il corpo non ha mentito. Durante la mia storia col vampiro il mio corpo mi ha dapprima sussurrato la sua sofferenza per poi arrivare ad urlarmela, a sbattermela in faccia con la malattia conclamata. Dicevo spesso al vampiro:” Mi stai facendo impazzire le cellule!” senza sapere che il cancro già mi stava scavando nelle mie parti più femminili. La mia femminilità umiliata, derisa, uccisa, pietrificata. Poi gli attacchi di panico, la tachicardia, il senso di soffocamento, le coliche, il reflusso, le febbricole. Ero quasi morta e non potevo permettermi di morire in quanto mamma di due piccoli avuti dal mostro. Poi, entrai in quello studio… Al di là della scrivania sedeva una donna accogliente, empatica, meravigliosa. Cominciò così un viaggio assieme a lei nel mio inferno, un viaggio doloroso e irripetibile che dura tutt’ora. Un viaggio, il nostro, alla ricerca di qualcosa che brilla ancora tra le macerie della mia anima devastata. Perché ve lo dico: una volta da me intrapresa la psicoterapia, il mostro ha rincarato la dose di cattiverie e umiliazioni, non sopportava che io cominciassi a sottrarmi ai soprusi, alle dinamiche di potere, alle bugie, ai ricatti, ai ragionamenti dai quali non puoi che uscire COLPEVOLE. Ecco, io so, che lui mi vorrebbe morta, anche adesso che non stiamo più insieme… io ho scoperchiato il vaso di Pandora, io ho smesso di essere il suo specchio di perfezione e megalomania. Ancora adesso, a distanza di 2 anni dalla fine e nonostante lui abbia una nuova compagna, subisco, di tanto in tanto, le sue violenze psicologiche, ma posso farcela, possiamo farcela! Rido di nascosto dei suoi teatrini con la nuova vittima inconsapevole e so che ho ancora tanta strada da percorrere per ricominciare a credere all’amore vero!! Grazie dott. Brunelli per la sua preziosa attività. Un caro abbraccio a tutti.
salve .. ho apprezzato moltissimo questo articolo! non amo etichettare e non ho i requisiti per farlo ma piano piano passando da alessitimia a vampirismo e narcismo patologico mi sono fatta un’idea della persona alla quale dedico un po troppo tempo, quasi tutto.
so che la cosa piu giusta che posso fare per me stessa è andarmene da lui, scappare di corsa e coccolarmi un po ma non ci riesco/non voglio farlo/vorrei aiutarlo.
con il passare del tempo (3 anni ed ho 25 anni, lui 28) quando mi rendevo conto delle cose assurde che mi circondavano, non ho potuto fare a meno di renderlo partecipe di quello di cui mi accorgevo ( una volta riuscita a mettere in ordine qualche consapevolezza). lui con il passare del tempo credo che stia tentando di fare qualcosa per se stesso e per intrapredere un cammino di luce.. tutto cio crede che sia possibile? puo mai guarire una persona cosi? o lo sto idealizzando ancora?
grazie di tutto..ripeto il suo articolo è molto prezioso!
Tutti dobbiamo augurarci che il nostro peggior nemico possa fare un cammino di luce, è bene per tutti, e anche per quelli che sono stati feriti. Ma perché una persona che si è comportata male possa fare un cammino di luce deve prima uscire dall’inferno e passare per il purgatorio. Intendo dire che deve provare cosa vuol dire star male, subirlo, essere sull’orlo della distruzione, così come ha provocato negli altri. Poi, allora, quando avrà compreso, avrà espiato, si sarà pentito, allora potrà trovare una luce nella sua anima che lo salverà. Io credo che quando Gesù sulla croce ha detto: “Perdona loro , perché non sanno quello che fanno”, non voleva intendere che il Dio Padre non doveva fargli sapere loro del male compiuto. Le scritture indicano come Dio punisce gli empi, ma anche come sia sempre disposto alla misericordia e al perdono quando questi hanno capito le loro colpe. Ciò corrisponde, nell’interpretazione junghiana, ad un senso morale dell’inconscio con il quale bisogna fare i conti, altrimenti ci si disumanizza e si finisce sempre di più nell’ombra infernale della follia. Chi non si redime, chi non capisce di aver fatto del male egoistico, distruttivo, crudele al suo prossimo – anche attraverso la ‘violenza’ psichica sui sentimenti e sulla dignità di un partner – prima o poi la pagherà, a causa di se stesso, del suo stesso inconscio, e se poi capirà, si dispiacerà, allora potrà riconcilairsi nel perdono. Allora sentirà il bisogno di chiedere scusa. Allora sarà perdonato, anche solo da se stesso, dal suo inconscio.
Va poi detto che, sebbene si sia trascinati dai sentimenti e si venga indotti nel giudicare un ‘partner negativo’ come cattivo, odioso, manipolatore, ecc. bisogna ricordarsi che alla base di queste modalità, soprattutto quando sono subdole ed eccessive, vi sono delle disfunzioni del soggetto in questione nella sfera affettiva e delle relazioni in particolare. Ciò tuttavia non lo scagiona dalle sue responsabilità umane, infatti non è giusto far soffrire altri al fine di dare sfogo alle proprie problematiche psicologiche. Intando dire che, comunque sia, in certi casi piuttostio che considerare l’altro come malvagio o cattivo, e provare quindi sentimenti di vendetta o rancore, è più corretto considerarlo entro una dimensione psicologica disturbata e disturbante, da comprendere anche con l’aiuto di uno specialista.
Va poi ancora detto che non sempre l’amore fa soffrire per ragioni patologiche o inerenti l’egoismo e la distruttività, bisogna quindi sempre approfondire bene il proprio vissuto e le ragioni e i sentimenti del partner, ed è perciò ingiusto, in ogni caso giudicarlo, etichettarlo, condannarlo senza prima un ‘giusto processo’, cioè un’analisi approfondita della relazione, ed anche quindi delle proprie responsabilità conscie e inconsce.
In merito a questo dottore vorrei chiederle che cosa fare nel caso in cui
” il nostro peggior nemico” continui il suo delirio, anche se non è più nelle vostre vite. Io per esempio per molto tempo mi sono sentita in dovere di avvisare le altre persone a cui si era nuovamente aggrappato creandosi una bolla di menzogne intorno perchè essendo molto abile nel manipolare, molte non erano riuscite a vedere la verità
Il bene vuole la creazione, il male vuole la distruzione. Perciò se ci si lascia andare a voler distruggere il male, si fa il suo gioco. Per sconfiggere il male bisogna che ci si impegni verso il bene e verso l’amore. Così il male non avrà altra possibilità che distruggersi da solo. Questo vale particolarmente nella sofferenza amorosa. E’ fondamentale costruire la propria nuova casa con le pietre che il male ci ha gettato contro, e non perdere tempo a cercare di ritirargliele indietro. La vera rivalsa sta nel ritornare nel bene, alla faccia del male, e anzi nel trasformarlo in un’esperienza di crescita per il proprio bene e di tutti quelli che amano il bene e chi lo vuole fare e sentire, mettendoci coraggio, anima e amore.
Non può essere che un vampiro narcisista trovi la sua preda ideale in una alessitimica? Non esiste forse una sorta di attrazione fatale fra queste due personalità alterate? E ancora, che dire della correlazione genetica fra genitori e figli alessitimici? Una recente tesi di laurea (“Qualità della vita e alessitimia nel trattamento con antidepressivi” di Chiara Costantini – 2011-12 Univ.Studi Insubria) cita dei lavori (ancora limitati di numero) che avvalorano l’ipotesi di una trasmissione genetica. Forse è per questo che l’alessitima sembra spesso un problema di così difficile risoluzione?
Niente di piu errato e pericoloso sono le etichette psichiatriche fai da te con le relative correlazioni che se ne traggono. Quantunque possano anche calzare a pennello è come confondere la cornice di un quadro con il dipinto, oppure come parlare di un Picasso, correttamente, ma senza aver esaminato quel quadro di Picasso preciso (cioà il nostro e altrui quadro specifico e soggettivo) – a quel punto ne potrà venire fuori anche una bella tesi di laurea ma mai si dovrebbe commettere l errore di considerare classificazioni e strumenti conoscitivi come se fossero la cosa stessa da classificare e da conoscere nella sua soggettività unica e irripetibile, perciò occorre un’analisi specifica di ogni singolo caso.
Dalla Puglia con amore e tanta stima
un sentito GRAZIE per tutti i suoi preziosi consigli.
Ne ho fatto subito tesoro.
Lei non ha la più pallida idea da quale macigno mi ha
liberata!
E’ incredibile come fino a pochi giorni fa lo amavo e lo temevo. Ora lo vedo come un povero disgraziato.
In bocca al lupo per la sua professione, Le auguro
ogni bene, lo merita.
Grazie, cerchi di credere nell’Amore vero, e di fare lo sforzo di volontà per aspettarlo e cercarlo, verrà.
“Cosi scopri chi sei ,e sii ciò che sei , decidi ciò che viene prima , e scegli di farlo .Scopri i tuoi punti di forza : usali e dai loro spazio Impara a non competere con glia altri , perchè nessuno è in gara con te . Allora avrai imparato ad accettare la tua unicità, Imparato a definire le priorità e prendere decisioni .Imparato a convivere con i tuoi limiti . Imparato a darti rispetto che ti è dovuto . E avrai una vita più entusiaamante più vitale ” (S.Littleword)
… ho aperto con questa mio ritorno con una bellissima citazione di questo (o forse questa ) scrittore (o scrittrice ) pubblicitario degli anni 70 .
A volte basta imbattersi in qualche frase o leggere qualcosa che ti cattura e sembra di trovare uno stimolo in più per affrontare nel modo migliore (non so se giusto) le fasi che la nostra vita ci fa vivere .
Quindi perchè non provare a scoprire chi siamo prima di farci intrappolare da chiunque pretenda di impedire questo ditritto , e perchè non decidere NOI cosa viene prima , senza che nessun altro ci rubi il diritto a farlo! In nostri punti-forza non vanno dimenticati ma usati. Siamo unici , in grado di definire priorità. Imparando a vivere con i nostri limiti , viviam senza ansie o paure del giudizio altrui , Il rispetto è dovuto a tutti e quindi anche a noi stessi .Entusiamo e vitalità !
Sono tornata dopo avere fatto qualche raro intervento qui . E rileggendoli ho ritrovato lo sconforto che provavo . Orgoglisa , ora , di aver fatto un percorso duro ma , se mi guard0 indietro , non posso che rivedermi come ero allora , piccola , intimidita ,schiacciata da mille paura e quindi facile vittima di parassiti umani avidi di energia altrui . Con non poca fatica ho ingoiato per anni umiliazioni , sempre bene dribblate , ma portandomi addosso quotidianamente e ovunque una sensazione di negatività che respiravo con l’uomo che pensavo fosse l’uomo giusto per concepire mia figlia . Quell’uomo , consapevole o no , mi ha letterlamente uccisa dentro facendomi a volte riuscire a vedere la relatà con i suoi occhi . Occhi spenti , carichi di rancore , incapace di autocritica , incapace di successi , incapace di relazionarsi con chiunque , ma vestito di esasperante e ostentata apparenza .Un involucro curatissimo ma vuoto .Per liberarmi di lui prima ho sconfitto tutte le mie assurde paure , fino a quando ho intravisto in quello che sembrava l’insuperabile scoglio della separazione , una grande opportunità . Ho attraversato i gelidi corridoi dei Tribunali , frastornata da avvocati e da parole , mentre di fronte a me si rivelava la vera essenza del mio ex … rabbioso , altezzoso e arrogante , ha rivelato tutto il suo “dichiarato amore ” che fino a pochi giorni prima dell’udienza, ha tentato di usare per farmi ritirare tutto . Questo amore qui è uscito con un ruggito impietoso , perchè ora sconfitto, doveva difendere il suo unico vero valore : il denaro . Ho agito senza pretese , con calma e sicurezza, solo nel nome di un sacrosanto diritto di una figlia , unica vera vittima di questa farsa trascinata troppo a lungo . Per lei e in lei ho trovato la forza ma anche la calma che ti da la speranza . In silenzio ho cercato il nostro nido , in silenzio ho pianto per tutto questo tempo buttato via e per lei .Ma poi qualcuno mi ha detto : concediti un quarto d’ora al giorno di autocommiserazione poi agisci . Ho concentrato le forze nel mio lavoro che deve e dovrà crescere . Ho evitato colpi improvvisi e bassi da colui che ancora “mi ospitava” ben coalizzato con madre e sorella : tutti contro . Mi ha tenuto salda una costante attività sportiva e il lavoro che non poteva concedermi il lusso di depressioni . Ho difeso il mio equilibrio e ho dato , dove ho potuto equilibrio anche in casa per arginare il danno a mia figlia . Una mattina di questo settembre la ditta di traslochi è arrivata . Come un uragano, ha caricato tutti gli scatoloni che , con non poca malinconia , avevo preparato con pazienza e tra l’indifferenza totale di lui . Forse questo mi ha fatto molto male , perchè comunque un amore puà finire , ma il bene fra due persone no , La stima dovrebbe esserci sempre ; non me l’ha concessa ostentando quella pungente indifferenza , quasi a dimostrarmi che la nostra convivenza di ben quattordici anni , fosse stata cancellata in un istante . Cosi chiudo alle spalle un tempo e in questo tempo un uomo :un passato finito . Apro la porta di questa casa della quale mi sono innamorata , la quale rappresentta un ulteriore sacrifico economico in affitto utenze etc.
Ma dal primo giorno in cui mi ci sono addormentata e dalla prima mattina in cui mi ci sono svegliata ogni cosa ai miei occhi è diventata una gradevole percezione , Apprezzo la musica della radio che accendo appena entro , apprezzo tenerla pulita , apprezzo la fatica di avere tutto addosso . Esco la mattina ed il mondo mi sorride . Ho stima ed affetti dmostrati (da sempre ) Per tutto questo ho capito che sono unica , ho imparato a rispettarmi , che la fatica non conta , che momenti di difficoltà arriveranno , ma la vita da quel mattino di settembre ha un sapore nuovo , diverso , umano . Io sono in pace , finalmente , con me stessa , mi piaccio, mi gratifico e sono orgolgiosa per quello che ho fatto : ho salvato mia figlia ho salvato me stessa . Con lei vivo un’intimità inaspettata e lei sorride molto di più . Non ho paura del futuro , anche in mezzo a mille difficoltà , difenderò la mia vita . E abbraccio con entusiasmo tutto quello che verrà , perchè il peggio l’ho vissuto e di peggio non ce n’è. Rinascere è un dovere , superate ogni paura , credetemi è più facile di quel che sembra . La storia ce lo insegna : non è facile lottare ma quando inizi a farlo seriamente e credi nella forza che hai dentro e la chiami in nome dell’amore verso te stessa non puoi fallire . Circondatevi di persone positive e amorevoli, perchè ci sono , respirate aria sana , con la dignità che contraddistingue chi sa di essere ne giusto . Non siamo stati messi al mondo per restare a piangere in disparte , l’ho capito una domenica mattina , quando ho portato i tulipani rossi sulla tomba di mio padre e ho guardato la sua foto : sembrava mi parlasse e mi dicesse : Stefy … non ti ho creciuta per essere l’ombra di nessuno , non ti h cresciuta per soffrire , ti ho dato la vita , riprenditela ” E così , romanticamente , voglio pensare che lui, da qualsiasi parte si trovi , mi lancia segnali, mi guidi , seguo le sue tracce ., con l’amore infinito che mi ha regalato da sempre . Si vergogni e sparisca inghiottito dal buio della sua anima condannata , chi dell’amore ha fatto scempio . E con l’amore si vince tutto ….un abbraccio immenso .
Come scrivi bene StefY, vera e forte. E’ così che bisogna essere. Brava e grazie per l’aiuto che a tutti può dare la tua testimonianza. Con solidarietà – Dr. Brunelli
Grazie Dottore per l’apprezzamento . Sentirisi ringraziare per aver in qualche modo aiutato con piccole righe scritte è veramente emozionante . C’è molto amore qui , complimenti .
Cara Stefy, leggo e rileggo le tue parole che ogni volta mi lasciano il senso di quella forza che è in ognuno di noi e che troppo spesso tralasciamo.. anche io ‘vittima’ di una ferita narcisistica per la quale non riesco ad amarmi e rispettarmi abbastanza..anche io imprigionata dalla mia storia sbagliata e dalle mie reiterazioni sbagliate, pur di non affrontare le mie parti più scure e vincere la paura che la vita valga la pena di viverla davvero, anche nei suoi momenti no.
Ho scelto di amare un uomo infedele e bugiardo con la speranza di poterlo aiutare a superare quello che io volevo vedere solo come un vizio o un problema, questo era ciò che volevo credere.. non sono così stupida da non capire la follia del mio pensiero ma ora sono consapevole del mio problema che mi spingeva a costruirmi una gabbia dorata (lui bello, intelligente, professionista affermato e brillante personalità) nella quale io mi autorizzavo a crogiolarmi nel dolore della continua mancanza di rispetto e stima,che un uomo che ti inganna ti manifesta con comportamenti ambigui ed amicizie femminili sospette..
Un cane che si morde la coda, soffrire e manifestare quella sofferenza dando la possibilità al mio aguzzino di colpevolizzarmi di un atteggiamento infelice che lo stancava e l’incapacità di vedere che la vera soluzione era dentro di me, nella mia possibilità di chiuduere una storia che non poteva darmi ciò che chiedevo e che davo: serietà e lealtà. Ci si convince di essere sbagliati, tutti ti dicono che la cosa che conta è che lui abbia scelto di stare con te e che questo dovrebbe bastarti a far buon viso a cattivo gioco per poter continuare a vivere una vita che non sia un inferno… ma dentro di te senti che qualcosa non va, che c’è una natura dentro ognuno di noi che nessuno dovrebbe soffocare solo in virtù della paura della solitudine o di una filosofia troppo spicciola che dice: oggi non c’è niente di meglio in giro, almeno sai che ti vuole bene. Non è giusto farsi abusare esattamente come non lo è abusare del prossimo, ingannare chi ripone la speranza e la fiducia di costruire un rapporto pulito, seppur tra i mille sacrifici di qualsiasi quotidianità. E’ possibile rinascere, l’ho letto tra le tue righe e mi sento ottimista, io ci sto provando e so di poterci riuscire, non ho ancora spezzato tutte le catene che mi legano al mio rapporto malato ma ogni giorno sento di fare un passo in avanti e questo forse è quello che conta più di tutto. E’ vero che con l’Amore si vince tutto e chi ne ha tanto da dare deve sentire la sua grandezza e non la sua vulnerabilità..Grazie delle tue parole
Cara Elettra , hai fatto un’esposizione lucida e dignitosa . E’ evidente che sei nella fase della consapevolezza e quindi , come dico io , sei già oltre .
Si tratta semplicemente, ora, di mettere a fuoco degli obbiettivi precisi .
Hai già abbozzato un quadro fatto di timidi ma precisi tratti che sono certa ben presto prenderanno forma e colore per la tua nuova vita .
Certo che si rinasce , eccome ! Ho tantissimi esempi intorno a me di rinascite perchè io credo che la vita sia fatta di spunti che a volte nasconto da quelle che sembrano solo terribili sfortune ma che se le guardiamo bene possono essere vere e proprie opportunità. Quante storie , quante delusioni , chi non è mai stato deluso e chi mai non ha deluso .
Ogni storia ha la sua ed è facilmente confondibile l’elemento negativo che genera le delusioni . Difficile trovare la causa soggettiva del normale disagio che una persona prova in una relazione ; più facile colpevolizzare .
E così le storie finiscono a colpi di insani ma alquanto normali reazioni negative .
Quello che voglio dire è che se siamo qui , non ci siamo per caso . Abbiamo compreso che quel disagio non è frutto di una semplice relazione complicata o finita , ma quel disagio ha causato o rischia di causare una ferita profonda . Abbiamo bisogno di capire e attraverso la lettura delle esperienze e dell’attenta valutazione di una persona preparata come il Dottor Brunelli , abbiamo individuato il profilo di personaggi con indiscutibili incapacità affettive che come vengono definiti qui sono “vampiri affettivi”. Hanno scelto noi come vittime perchè in quel momento deboli .
Abbiamo subito assurde umiliazioni , abbiamo giustificato , abbiamo forse sperato di compiere quell’impossibile missione di salvare il nostro vampiro . Abbiamo impegato energie e lacrime per riuscire a “risistemare ” i pezzi confusi di questi uomini fino a cadere esauste in balia del tremendo dubbio di essere sbagliate piuttosto che agire nel rispetto di noi stesse e dire basta.
Prive di difese abbiamo scelto di subire piuttosto che reagire . E’ più comodo sicuramente crogiolarsi nell’illusione comunque di essere state prescelte da questi personaggi ai quali noi stesse abbiamo contribuito a rafforzare il piedistallo su cui maestosamente si mostrano , che contrastare con forza il loro assurdo comportamento .
Credimi Elettra che quando hai la forza di dare un calcio a quel piedistallo , quando riesci a proseguire in mezzo al polverone che la loro caduta provoca , tutto poi si rischiara e si illimuna davanti a te un nuovo scenario , hai occhi diversi . Quello che vedi non ti piace più, quello che hai lasciato alle spalle non ti potrà mai mancare , perchè era quella la vera solitudine.
Ti accorgerai che se riesci a recuperare attraverso questa dura prova quella forza che sicuramente è in te ma che hai lasciato assopita , tutto poi nella vita lo affronterai con maggiore sicurezza proprio per difendere quella parte di te che per troppo tempo ha subito ingiustamente .
Insomma Elettra sei sulla buona strada che ti porterà ad uscire dalla solitudine e non , come si teme , ad andarle incontro . Ritrova tu per prima quella lealtà e quella serietà e ,agiungo io , dignità , che chiedevi a lui ma che non hai dato a te stessa , tradendo in qualche modo la tua di anima costringendola a subire .
Assisterai incredula ad una sorta di magia quando ti accorgerai che questa persona sbiadirà ai tuoi occhi perdendo la sua bellezza e ti renderai conto che hai vestito tu stessa di abiti regali un semplice buffone di corte . Quindi cara Elettra , cosa ce ne facciamo di questi giullari ? Non è meglio rimettere questi pezzetti di uomo in una scatola , sigillarla e rimetterli “sul mercato dell’usato” , ovviamente privi di libretto di istruzione , e lasciare che qualche curiosa abbia tempo e pazienza di riaggiustarli ? Questo loro vogliano , di questo vivono .
Ho appena concluso una patetica telefonata con il mio ex , che purtroppo con una figlia di mezzo mi tocca affrontare . Puntualmente parte con una stonata dolcezza e si trasforma in una serie di bestemmie quando si rende conto che dall’altra parte non rispinde più la mia vocina impaurita . Quindi riattacca puntualmente . Io rimango con il mio cellulare in mano , sorrido , lo metto via e mi avvio verso casa , apro la porta con il cuore stracolmo di voglia di vedere la mia bimba e finalmente canto mentre preparo la cena. mentre mi faccio la doccia, mentre stiro e mentre faccio i conti per arrivare a fine mese . Tutto questo tra mille preoccupazioni ma non un solo dubbio di aver fatto una delle scelte migliori della mia vita e per riuscire ora a dire con estrema convinzione : perchè non l’ho fatto prima ! Forza Elettra il meglio deve ancora venire per te corrigli incontro !
Un abbraccio speciale per te …..
A Carmela
Cara Carmela a cosa serve amare tanto un uomo se poi alla fine si ricevono solo frustrazioni? Fatti una bella psicoterapia dal dott. Brunelli. Le carenze affettive che hai scavato nell’infanzia dentro di te non possono essere riempite da simili esseri che di umano hanno ben poco.
Questa persona di cui ti sei innamorata mi pare addirittura sia da rinchiudere.
Forse hai la sindrome della crocerossina? Una bruttissima malattia. Credo che si sviluppi quando nell’altro vediamo noi stessi, vediamo il ns bisogno mai assolto da nessuno, e attraverso il sacrificio, salviamo lui per salvare noi, il ns bisogno mai sopito.
Io penso che per i due figli che hai devi trovare un equilibrio che diversamente dovrai pagare nel tempo con altra sofferenza. I figli sono spugne e se vivono situazioni non serene, diventeranno nel futuro un ulteriore problema e affanno per te.
Accantona per un po’ di tempo l’amore, allontana questi esseri immondi, e fai una sana psicoterapia…Si sceglie quello che ci fa star bene, non si subisce il male amandolo, come non ci fosse null’altro dovuto!
Grazie Paola. C’è tanta verità in quello che mi dici. continuo a lasciarlo e a ricercarlo. Ho contato i giorni in cui sono riuscita a stare senza…..otto giorni in cui sono stata a letto, depressa, infelice, morta, apatica, insonne, con tachicardia……neanche i figli erano capaci di darmi gioia. Una tristezza infinita al pensiero che, dopo tutto quello che avevo fatto per lui, mi aveva trattato come se fossi una palla al piede, una tortura io per lui. E’ bravissimo ad accusare di me di ciò che fa lui, non vede la realtà, non si assume responsabilità. Mi ripete che io sto male perchè sono pazza non perchè sono stanca di nove anni di maltrattamenti suoi…..mi risponde che non mi ha mica ucciso! Ho avuto una terribile crisi di astinenza in cui l’ho dovuto cercare. E’ tornato, mi ha chiesto come sempre scusa per il suo comportamento. Come sempre ha detto che stava per chiamarmi lui ma non è vero. Come sempre ha detto che le sue parole erano state dette in un momento di rabbia ma che non le pensava perchè senza di me non può vivere……tutto come sempre. Ed io ho riniziato a vivere usandolo al posto dello xanax. E adesso sono in attesa della prossima sua crisi, di quando diventerà un mostro perchè non gli piacerà qualche mio gesto o qualche mia frase. Voglio guarire, dentro di me sono piena di odio e rancore verso quella persona ma non posso vivere senza.
E’ possibile avere un approfondimento degli argomenti da lei elencati sopra?
Buongiorno ‘Anonima’ gli approfondimenti sono possibili solo con chi vuole esaqminare il suo caso con un consulto diretto. Dell resto si può acquistare il libro. Inoltre mi pare che non esistano al mondo su Internet (cliccando dall’inglese al giapponese) così tante pagine gratuite di informazioni e commenti, non solo nel sito ci sono diversi argomenti correlati. Direi, se mi si consente, che il rischio è che ‘chi troppo vuole nulla stringe’, e lo dico per far capire ancora una volta che solo affrontando un attento esame della propria situazione questi argomenti possono essere davvero approfonditi, altrimenti si resta avvolti in una competenza teorica che, eventualmente può essere enciclopedica, ma che, paradossalmente potrebbe portarci davvero molto lontano dalla possibilità di comprendere e risolvere i nostri problemi soggettivi. Con cordialità.
salve a tutti.
ho scritto privatamente al dottore e su suo consiglio condivido la mia storia con voi.
ho 23 anni e la storia che sto per raccontarvi risale circa a due anni fa.
ero uscita da una relazione burrascosa di 4 anni e avevo completamente perso la fiducia nelle relazioni. avevo avuto qualche storiella ma niente di che.
finchè un giorno incontra Mattia, 27 anni, amico di una mia amica,molto diverso dai ragazzi che avevo avuto prima. decisamente non bello, basso, con qualche chilo in più.
caratterialmente era simpatico, una di quelle persone con molto da dire e con molte esperienze da condividere e per questo gli diedi una possibilità nonstante fisicamente non mi avesse colpito.
diceva di lavorare per una grande ditta internazionale offshore che chiamerò “supegen”, che lo impagnava in frequenti viaggi all’estero di media-corta durata( massimo un mese) per piccoli corsi di aggiornamento.egli affermava di essere un elemento essenziale per la ditta tanto che in europa c’era solo 3 o 4 persone in grado di fare quel lavoro che faceva lui. diceva di avere un ufficio con tanto di targhetta con nome e di percepire un buonissimo stipendio.
io laureanda disoccupata lo ammiravo e invidiavo allo stesso tempo.
mi raccontò che i suoi nonnni gli avevano regalato una villa gigante che aveva dato in affitto a un medico. quindi, oltre allo stipendio altissimo aveva anche l’entrata dell’affitto di questa enorme casa.
pian piano che lo frequentavo le sue qualità presero il sopravvento e misero in primo piano il suo aspetto, e mi ritrovai a starci bene assieme.
con l’inizio della frequentazione, divenuta stabile iniziò il circo delle stranezze.
un esempio era la sua famiglia: nessuno mi parlava, nessuno mi faceva domande. cosa che mi faceva sentire parecchio a disagio,
l’unica che mi parlava era sua mamma, rivolgendosi a me parlando delle partite di pallavolo della sorella di mattia. per il resto nessuno. sarei potuta essere anche una spacciatrice che tanto per loro sarebbe stato uguale.
anche i discorsi che facevano tra loro mi facevano sentire poco gradita, non si parlava di niente, nè di lavoro, nè di amici, nè di cosa si sarebbe fatto il weekend NIENTE.
successivamente, mattia in confidenza mi rivelò di aver avuto un cancro a un testicolo quando era bambino e di aver avuto una ricaduta l’anno precedente- inoltre, mi disse che per questo motivo donava il midollo. cosa che trovai molto nobile dato che mio nonno era morto di leucemia mieloide pochi anni prima. (una cosa a cui feci caso in seguito: la totale assenza del livido, che mi han detto essere ben evidente nei casi di prelievo midollare)
circa un mese dopo l’inzxio della nostra frequentazione mi disse che una sua amica era morta di cancro. me la fece vedere su facebook e notai che aveva commentato molte sue foto. disse che avevano anche avuto una breve storia. cercai di consolarlo.
col tempo vennero fuori altre ragazze del suo passato. una ragazza “ania” con cui era stato 4 anni. me la fece vedere , alta 1,80 molto bella.poi mi disse di essere andato a letto con 30 ragazze, cosa che ritenni esagerata già allora viste le sue “doti” e l’aspetto fisico, ma ovviamente non dissi niente.
per quanto riguarda gli amici, ne aveva pochi,2 ragazze con cui aveva preso in affitto una casa al mare e qualche amico maschio.
mi raccontò di suonare il basso e che aveva suonato per un pò di tempo con un gruppo della sua zona. ma riuscì a venderlo prima che io potessi sentirgli qualcosa.(nonstante io gliel’avessi più volte chiesto).
un giorno mi disse di voler comprare una macchina nuova dato che girava con la vecchia grande punto nera di sua mamma. ma non arrivò mai. dopo due mesi dall’ordine gli feci domande, dato che visti i tempi che corrono penso che una macchina del genere che costa più di 20000 euro te la lanciano in faccia. fatto sta che venne fuori una storia assurda ovvero che la concessionaria aveva dato la sua macchina a un altro cliente( non ricordo bene i dettagli, a quanto pare era un affezionato di conseguenza avevano preferito darla a lui).
mattia era incavolato nero, mi disse che avrebbe fatto causa alla concessionaria e dato che aveva dato un acconto ” si mise daccordo con il suo avvocato che la concessionaria gli avrtebbe dovuto dare indietro l’acconto raddoppiato.
intanto ci fu un allonanamento con “stefanino” uno dei suoi pochi amici.
venne fuori che l’anno prima aveva avuto una storia con una ragazza di nome “berta”.
mi disse che aveva chiuso lui e lei si era ribellata e vendicata “smerdandolo “con il suo gruppo di amiche. berta affermava di non credere al fatto che lui avesse avuto il cancro, nè tantomeno ai fantomatici viaggi che diceva di fare per la ditta per cui lavorava. il gruppo di amiche per questo la isolò. mi disse che molto spesso se la ritrovava sotto casa a fargli la posta e addirittura che una volta gli aveva lanciato un secchio d’acqua per mandarla via.
questa “strega” tornò alla ribalta in settembre/ottobre e venne fuori che aveva raccontato la sua versione a Stefanino ed era per quello che si era allontanato da mattia.
nel frattempo mattia si era lanciato in altri progetti, disse di voler comprare un’alfa romeo giulietta( per di più rossa, dopo che gli avevo detto che era l’auto che un giorno mi sarei voluta comprare io), ma soprattutto si voleva comprare una casa.
a settembre andammo a barcellona e lì niente di strano.
a novembre, nei giorni del mio compleanno, avevamo deciso di andare a londra ma brutto risveglio: mi chiamò dicendo che la Supergen lo doveva spedire urgentemente all’estero perchè avevano assoluto bisogno di lui. gran tristezza ovviamente, ma me la feci passare dato che alla fine non era colpa sua.
a dicembre lavorai per un mese in un negozio di elettrodomestici come promoter. un giorno venne da me un suo collega. me lo ricordavo perchè l’avevamo incontrato in unpub(in quell’occasione mattia mi si era parato davanti, come se non mi volesse presentarmi e ci rimasi male. questa sottigliezza però me la ricordai dopo molto tempo).
mi fece una domanda strana :”mattia è vivo?”, gli chiesi spiegazioni e lui mi svelò che non si presenteva a lavoro da halloween. la cosa mi scorcertò dato che nel frattempo era andato via 3 o 4 volte per “i viaggi di lavoro”. glielo dissi, credendo mi stesse prendendo in giro, ma lui non rideva. e anzi questa nuova informazione sui viaggi a lui era nuova. chiaramente caddi nel panico più totale, chiamai mattia per chiedere spiegaizoni e lui mi disse che alla supergen era pieno di gelosie, dovevano fare una scelta per un lavoro migliore e avevano scelto mattia al posto suo, e quella era la sua maniera di vendicarsi, mettendo zizzania con me.
io ebbene si, gli credetti. perchè no d’altronde? perchè non credere alla persona con cui stai che ti dice che và a lavoro?
sempre in quel mese disse che suo babbo aveva avuto un ictus.( anche se io non notai mai la differenza visto che non mi parlava neanche prima)
berta intanto, si era insinuata nel gruppo delle sue amiche del mare che sconvolte, gli chiesero spiegazioni, si erano anche dati appuntamento per parlarne ma lui non si presentò.
ve l’accorcio perchè senò staresti quì una settimana.
la macchina anzi LE macchine erano una cavolata, non le aveva mai ordinate, la casa che diceva di aver comprato non esisteva, nel catasto anzi non c’era nessuna proprietà a suo nome.il cancro non so se sia vero, ma durante la “ricaduta” la gente che l’aveva visto, mi disse che era il ritratto della salute, e che mangiava come un maiale. e durante la chemio ohi.. è un pò strano.
al lavoro aveva smesso di andare vermanete da ottobre, nessun viaggio era reale. dove andava? chissà. per di piu A gennaio era stato “via” un mese.
lo mise in castagna uno dei suoi pochi amici rimasti che andò a casa sua un giorno in cui doveva essere in scozia, i suoi genitori dovevano essere fuori casa per di più con l’alfa giulietta fiammante. arrivato da lui l’amico trovò la vecchia grande punto della madre , i genitori e mattia stesso in casa, filmò il tutto e me lo mandò. neanche nei migliori film.
il problema di questo individuo è che continua il suo delirio. si attacca a gente che non conosce o che conosce poco, gli presenta il suo alter ego, svelandolo piano piano, per poter approfittare il più possibile della presenza delle nuove persone, solo che essendo malato non si rende conto che dicendo una balla piì grossa dell’altra ogni giorno, dopo un pò alle persone puzza, nel momento in cui gli fanno delle domande lui si mette sulla difensiva, se ne và e cambia gruppo. come un virus aggressivo che fa fatica a guarire.
all’inziio lui scappava appena mi vedeva, il problema è che adesso me lo ritrovo nei posti che frequento. quando è finita, gli ho rovesciato addosso tutto il mio disgusto più totale, dicendo cose molto pesanti che non ho mai detto a nessuno.
è stato un brutto colpo, per me , per la mia autostima e per la fiducia che ho in me stessa, cadute a pezzi che pian piano sto ricucendo.
il problema è che ritrovandomelo lì, con il suo sorriso beffardo, cicrcondato da nuove persone ignare che adesso gli vogliono bene, io non lo sopporto. in più ho sentito che rideva di me a poca distanza. io non mi giro, non gli parlo ,m faccio finta che non esista perchè ho paura che nel momento in cui mi volto non rispondo più di me stessa,
lo odio con tutto il mio cuore, sento di non averlo punito abbastanza. faccio incubi in cui gli faccio del male fisico o lo umilio davanti alla sua famiglia. nonostante io adesso a più di un anno di distanza, stia con un’altra persona e sono felice, l’odio non è passato. e non so come farlo passare. scene come quella che vi ho descritto mi fanno aumentare solo il senso di vendetta che ho e pensare a vari modi per umiliarlo o colpirlo in qualche modo.
questo sentimento di odio e di vendetta non è passato, vorrei sapere se qualcuno colpito come me da uno di questi soggetti schizzati c’è riuscito.
nel frattempo gli auguro il tumore che ha detto di aver avuto.
vorrei un consiglio
Il primo consiglio – e invito altri a dartene ancora è – che nonostante sia comprensibile la tua rabbia, i tumori non si augurano a nessune. Queste situazioni vanno capite e affrontate da un punto di vista psicologico e umano e spirituale, affinché possano fortificare la tua evoluzione e condurti in una dimensione più gratificante nella vita amorosa, come in quella di studio e lavorativa e – data la tua giovane età questo è particolarmente possibile… sta in te la scelta, e la scelta primaria è scegliere te stessa, liberarti del passato e puntare sulla valorizzazion della tua autostima e delle tue potenzialità. Leccati le ferite e guarda al futuro, con sguardo coraggioso, umile e sincero ce la farai.
dottor Brunelli avrò sicuramente anch’io qualcosa che non va visto la mia infanzia ma non sono mai entrata nella vita di nessuno per distruggere anzi ho cercato di costruirmi la famiglia che non avevo avuto solo che ho sbagliato compagno poi ho cercato di amare qualcuno molto lontano da me e con evidenti problemi psichiatrici e ora magari sono più consapevole che certe affinità e capisco che non sono casuali e riconosco in ogni scelta una certa similitudine ma in ogni caso tutto ciò ha permesso la mia maturazione agli errori del passato(rifiuto paterno)e non miei come posso porre rimedio ?io penso di avercela messa tutta per avere una vita serena qualcun’altro mi avrebbe dovuto stare accanto non le pare?
Gentile dottore, la ringrazio per le sue parole. Sono pienamente cosciente di avere dei problemi e me ne accorgo quando cerco considerazione a amore da chi non li sa dare e ignoro chi potrebbe amarmi con il cuore……me ne accorgo quando non riesco a mettere fine ad una relazione patologica. Ogni volta mi metto a fare la bambina buona, gli do soldi, cucinò cose buonissime, lo porto in vacanza…..sempre in attesa che si accorga di quanto io sia buona. Nei momenti di calma mi i dice che non dimenticherà mai ciò che ho fatto per lui, mentre nei momenti di rabbia dice che non ho mai fatto niente. È’ questo mio continuo cercare apprezzamenti dalla persona sbagliata che mi fa capire che qualche cosa non va. Vorrei capire perché e come fanno le persone a riuscire ad essere così malvagie …..e come si fa ad abbandonarle e a fuggire via. Tutte le sere leggo e rileggo l’articolo e sono tre giorni che resisto e non lo chiamo….lui non lo farà mai. Sembra infatti tanto dipendente da me nei momenti di pace e sembra stare altrettanto bene quando non ci parliamo. Mi ha succhiato l’anima e non mi ha dato mai niente…..neanche una tel nel momento del bisogno. Mai. Ma se glielo rinfaccio dice che non è’ vero, dentro di se mi pensa! Ho ma rabbia dentro che non posso sfogare e allora prendo calmanti….eppure ho una famiglia bellissima, mi accorgo che sto male e che non posso più stare ne’ con lui ne’ senza di lui. A parte questo sono una persona buona, impegnata politicamente, sono una brava mamma, attenta e comprensiva. . . . . Però un giorno i e uno no vorrei morire….forse lo sono già dentro per le umiliazioni ricevute.
è vero cara Anna ce ne sono troppi io non so se hai letto la mia storia nel mio piccolo ho cercato di far qualcosa ho avvertito tutte quelle donne di mia conoscenza che frequentava in contemporanea nell’ultimo periodo della nostra relazione e raccontato ad amici comuni chi fosse in realtà è stata la mia vendetta per i torti subiti ma penso che a qualcuna di queste sia stato anche utile!!
Nove lunghi anni……e ci sono ancora dentro. Ho avuto un padre padrone e sono nata secondogenita femmina in una famiglia che desiderava il maschio. Quando mio fratello e’ nato io avevo cinque anni e sono passata dalla fanciullezza all’età’ adulta. Dovevo obbedire ai capricci di un bambino perché’ lui era l’uomo di casa. Mi sono sentita sempre con mio padre un cagnolino che fa le feste al padrone e riceve solo pugni in faccia. Sono stata una proprietà’ privata…..mi sono rifugiata negli studi e nella lettura….li nessuno poteva competere con me….ero io la più brava, anche se nessuno mi ha mai detto brava. Mi sono laureata e sposata subito, per sfuggire alla tirannia, con un uomo buono dal quale ho avuto due figli che adoro, bravi a scuola buoni ed educati. Ho scelto mio marito in base ai criteri che mi aveva inculcato mio padre…..una persona mite, che non fosse in grado di mettersi in contrasto con lui. E arriviamo ad oggi. Dieci anni fa, avevo già’ i miei due figli ed avevo 32 anni mi sono innamorata persa di un uomo, più piccolo di me di quattro anni, militare, sposato con un matrimonio in crisi, mio vicino di casa e parente fratello di mio Marito. Ho taciuto tutto per due anni sino a quando non sono stata incaricata, essendo un avvocato, di seguire la sua separazione. L’ho corteggiato, gli ho rivelato il mio amore…..è con lui ho trasgredito per la prima volta in vita mia. Ebbene, si era innamorato alla follia di me, almeno così diceva. Una storia d’amore folle, travolgente…..fatta di momenti di passione e belle parole, libertà’, con lui non avevo vergogna di niente, lui era il mio stesso corpo…..ecc. Ecc. Ha voluto dopo due anni, minacciando di lasciarsi che cacciassi mio Marito di casa, adducendo la scusa che fosse geloso…..è gloso lo era. Mi controllava ovunque, mi picchiava se non facevo come diceva lui……è poi subito optò chiedeva scusa. Non ha mai sopportato che io gli dimostrassi quanto fossi brava in giochi di intelligenza, nei giochi di società’, nel mio lavoro. Anzi ogni litigio era una esplosione i rabbia per dirmi che ero pazza, non capivo niente, non sapevo fare il mio lavoro……..senza contare le parolacce che mi vergogno solo a pensare. Nel frattempo lui ha continuato a vivere dai suoi….ogni volta adducendo scuse per non prendere una casa…..scuse causa di continui litigi, quasi giornalieri, perché mi sentivo presa in giro dalle sue bugie. Capivo he gli piaceva vivere con i genitori che pagavano tutto ma a me diceva che odiava vivere li….però’ una volta non trovava casa, una volta non aveva soldi, una volta doveva andare a firmare, una volta l’agenzia immobiliare gli aveva detto di aspettare he chiamava lei è io? L’ho lasciato cento volte e altre cento l’ho richiamato per non morire dentro….per non stare male. È’ andato in Afghanistan per lavoro sei mesi…..a suo dire dovevo aspettarlo perché erano soldi che andava a guadagnare per noi……piangeva per me al telefono, mi chiedeva di aspettarlo, mi supplicava di pagare il mantenimento alla moglie, circa euro 500 al mese…..è io l’ho fatto. Quando è’ tornato era fuori di se, si ubriacava, era come se non esistessi, gli importava solo andare a casa dai suoi. Gli ho richiesto i soldi che avevo pagato per lui è sa cosa mi ha risposto” vai a guadagnarteli” e a nulla e’ valso piangere, litigare, spiegargli che mi servivano e non gli stavo chiedendo i suoi bensì’ i miei che gli avevo prestato. Ancora adesso, quando gli ricordo quei fatti li nega e dice che sono cose passate. Alla fine si è’ comprato una macchina e una moto e io ancora ora piango tutti i giorni perché non vuole costruire niente di serio con me, solo sesso. Dice che mi ama alla follia, che non ha più i soli e quando li avrà prenderà una casa. Se piango urlo e mi dispero non ha pietà’. Al contrario mi insulta in parolacce e più piango più mi umilia. Ho chiamato ,oltre volte i carabinieri perché unì casa mi minacciava di morte…..il giorno dopo era lui la vittima, perché io lo avevo istigato, perché avevo esagerato a dire di lui, perché io invento tutto. Non ha mai colpa di nulla, quello che accade e’ perché’ è’ sfortunato, le persone ce l’hanno con lui. I fatti non sono mai veri quando non sa giustificare le proprie azioni. Mi tratta come se io fossi una palla al piede e limito la sua libertà’….poi se gli dico allora vivi da single dice che non è’ quello che desidero. Non mi riconosce alcun ruolo. Per non offendere sua madre si lava i panni da solo, ma nega che il motivo sia questo. Piango perché gli Heidi i venire a casa, fare spesa in me e fare almeno la doccia a casa l giorno. Mi risponde che sono stupidaggini non sono queste le cose importanti della vita, che non si può litigare per una doccia. È io piango e non gli rispondo per due giorni al telefono l terzo lo chiamo perché altrimenti muoio e mi dice offese, parolacce, che sono pazza. Mi sento sola e abbandonata, eppure ho una dipendenza affettiva. Mi chiama falsa, sospetta sempre he ho mio marito in casa, non vuole che io lo faccia entrare…..ma lui continua a restare con i suoi. Ora ha 39 anni e si arrabbia perché ha perpetrato tutti i suoi soldi ed io non l’ho portato mai a fare una vacanza. Gli dico che dovrebbe pagarla lui a me….ma mi dice che lui non ha i soldi ed io si…..ma lui li usa tutti per se stesso. Gli ho detto che ad ogni parolaccia gli graffio la macchina perché ne ho subite da piccola e non mi deve umiliare….invece me le dice per istigare, io gli graffio la macchina e lui mi picchia. …..salvo poi dire che mica mi ha ammazzato….il cazzotto non sono botte….io esagero a chiamarle botte. A dicembre ha fatto un incidente con la moto e si è’ rotto entrambe le braccia. Tre mesi a letto, lo lavavo, imboccavo, pulivo il sedere ecc.ecc. Non era mai contento…..potevo sempre fare di più e guai se uscivo…mentre lui stava male significava per lui che non lo amavo. Mi gridava che dovevo pulirlo meglio….che non ero necessaria perché poteva chiamare una donna a pagamento. Umiliata me ne andavo….tornavo dopo qualche giorno ed erano parolacce perché non si abbandona una persona in quelle condizioni. In nove anni sono stata male anche io…….è anche i recente. Lui non si è’ privato di niente…bar, pesca, ecc…..mica può perdere tempo con me. Ha altro da fare. Un egoista malato e senza cuore…..è mentre per tel gli dico che mi poteva confortare almeno con un mess dopo quello che ho fatto per lui…mi risponde che le cose non si rinfacciano, che io non sto male come lui……ecc. Ecc.e poi ancora ” sei una mer……, non servì a niente, che cosa vuoi da me….ecc. Ecc.”. Ho tentato il suicidio davanti a lui….ho però ma boccetta di calmanti……mi ha detto ” non mi interessa….bevi” e poi se ne è’ andato. Mi ha chiesto scusa dopo tanti giorni…..ma erano scuse solo di comodo…….diceva che era stato superficiale…….sono depressa, lacerata, umiliata, arrabbiata. Parla bene di tutti i suoi amici….a me mai un complimento…non gli interessa quello che faccio…purché non esco con altri uomini e non lo tradisco. Ha la terza media ma parla che sa tutto lui come se avesse tre lauree…..gli ho risolto un mondo di problemi legali….mai un grazie. La riconoscenza non sa cosa sia, non conosce la pietà’, non conosce il rimorso, e’ sempre in credito verso tutto e tutti. Ho dato amore infinito e ho raccolto zero, ogni volta ci riprova, ogni volta una tragedia. È’ come se fosse invidioso di me…mi ripete sempre che la mia reputazione me la deve rovinare……quando racconto quello che fa a mia sorella mi accusa di rovinargli a reputazione e io gli rispondo che sono fatti veri…..ma per lui non esistono. Ho bisogno di aiuto. Vorrei solo morire. È’ un dolore la sua indifferenza e la sua mancanza di gratitudine infinito. Io non ho mai fatto niente secono lui…nega tutto. Ne voglio uscire….come faccio?
Cara Marzella, e care amiche e amici, dobbiamo capire che quando capita di legarci ad una persona troppo disfunzionale, con tutta evidenza squilibrata, negativa, con aspetti riportabili alla simbolicità del ‘vampito amoroso’ o all’etichetta psichiatrica del narcisismo patologico e del borderline ‘cattivo’… ecc. allora non è solo l’altro ad essere patologico, ma lo siamo anche noi che continuiamo a sentirci e a comportarci come prede e vittime del male. Ciò è dovuto ad una qualche disfunzione che c’è anche dentro di noi, certo non si tratta di una disfunzione cattiva, volta a fare del male, ad approfittarsi, ma è comunque una disfunzione patologica della nostra capacità di amare e del nostro bisogno di amore. Finché ci lamentiamo soltanto dei danni subiti e non capiamo che la possibilità di evitarli e risanarli dipende anche da noi, e quindi dalla necessità di curare le nostre ferite, le nostre debolezze, le nostre parti patologiche che ci fanno legare a persone negativem disturbate e disturbanti, non potremo mai cambiare e rinascere. Bisogna allora capire che si ha bisogno di un normalissimo supporto terapeutico, unitamente ad una seria riconsiderazione della propria vita spirituale, e che attraverso questa consapevolezza di se stessi, questo lavoro su se stessi, le cose certamente andranno sempre meglio e l’amore si riequilibrerà. E’ così, e bisogna avere fiducia in questo, crederci e metterlo in pratica. Fino a quando invece pensiamo che il rritorno della salute e della serenità è possibile solo e soltanto se saremo amati da un pazzo che dovrebbe riequilibrarsi per renderci felici allora resteremo in un inferno senza speranza con processi dilanianti di lunga durata e con esiti che a volte possono essere tragici sulla propria vita e quella degli altri. Pensiamoci, mettiamo tutto l’amore che abbiamo verso il bene, verso il bene di noi stessi al fine di poter poi fare del bene agli altri, solo così può ritornare l’amore, ma se invece rimaniamo legati al male, faremo del male a noi stessi e agli ltri, e saremo trascinati nell’odio e nel dolore patologico e disperato. L’amore si cura solo con l’amore, e questo vuol dire fare con decisione azioni di amore e di cura verso se stessi, in modo da risanarsi e rendersi oggetto e soggetto di amore verso chi è in grado di amare in modo più sano, più vero, più buono. Se vuoi questo con tutta l’anima, e non lascerai che un’ altra persona negativa violenti e infanghi la tua anima, se vuoi l’amore perché ami l’amore, dovrai lavorare, impaegnarti, anche con sacrificio, ma lo avrai.
Buongiorno Dottor BRUNELLI,
la ringrazio per le informazione del sito .
Avrei bisogno di incontrarla. per caso lei opera anche su Roma?
E’ abbastanza urgente. per ora non riesco a parlarne on line.
Grazie.
Sì, mi dovrebbe contattare Pietro.brunelli@fastwebnet.it – A presto
ciao, anch’io credo proprio di essermi imbattuta in un manipolatore patologico. dieci anni di storia finora, un matrimonio ed una figlia. Dopo l’iniziale innamoramento è iniziata una sistematica critica ad ogni cosa, nn mi vestivo bene, nn sapevo cucinare, se facevo sport potevo essere meglio…capivo che qualcosa nn andava, mi dicevo:” Ma uno che ti ama nn dovrebbe accettarti per come sei?”. Lui mi voleva cambiare, spronare in tutto, ammetto di essere pigra, ma a lui cosa interessava? se mi amava mi doveva accettare per quello che ero! è una storia tormentata, siamo ancora insieme, da fidanzati l’ho lasciato e preso nn so quante volte, c’era qualcosa in lui che nn mi piaceva, avevo paura e fuggivo, ma poi lo cercavo, SEMPRE IO, e tornavamo insieme. Poi ci siamo sposati, e sono rimasta subito incinta ed ha avuto il coraggio di negarmi una pizza in gravidanza (ne avevo voglia), lì avrei dovuto capire che nn è normale! oppure arrivavo io dal fare la spesa, che pagavo puntualmente io, e lui PUNTUALMENTE, si infilava sotto la doccia e mi toccava farmi 4 rampe di scale con spesa e pancione! nn vuole più figli perché dice che gliel’ho resa io difficile l’esperienza di padre mentre è difficile e faticosa di per sé! mi ha anche aiutata con la bambina, nn dico di no. Ci siamo trasferiti per il mio lavoro e naturalmente l’affitto lo devo pagare anche io perché è a causa mia che ci siamo trasferiti! ho dovuto comprare la macchina per lavoro e naturalmente l’ho pagata io perché :” Come me la sono comprata io la macchina te la compri pure tu!”…da un marito certe frasi fanno male! si era trovato un lavoro per il quale nn c’era mai a casa! dovevo vedermi tutto io, c’era solo per mangiare, dormire e fare il bagnetto alla bambina ( piacere tutto suo). Io mi ammalavo spesso perché ero furibonda a causa del fatto che nn c’era mai! mi venne un virus gastrontestinale di quelli che ti devastano e se n’è andato a lavorare come se nulla fosse! per farla breve nn c’è mai neanche quando c’è! l’anno scorso ci siamo pure separati dopo che mi ha quasi strangolato per avergli detto che secondo me nn si doveva sposare perché per me nn è adatto al matrimonio! ha avuto una reazione spropositata, sembrava una furia, con davanti la bambina che adesso le dà di santa ragione a tt i bambini della sua classe perché quello è l’esempio che ha visto! beffa delle beffe? l’ho denunciato e mi è costato una cifra, alla separazione c’erano tutti e due gli avvocati, penalista e civilista, e alla fine si sono pagati DA ME tt e due! lui mi ha dato la metà del civilista perché :” Se chiami 4 avvocati io ti pago 4 avvocati?”. Insomma: usata, umiliata, sfruttata, aggredita fisicamente e chi più ne ha più ne metta! nonostante ciò io dopo qualche giorno già stavo male perché lui mi mancava mentre lui l’ho sempre visto tronfio, soddisfatto e mai affranto per avere distrutto una famiglia! dopo che si è fatto l’estate come voleva (nn ho le prove ma secondo me mi ha sempre tradita) è tornato a settembre senza chiedere scusa per ciò che aveva fatto e io l’hp riaccolto!! è passato un anno e quest’estate, mentre io avrei dovuto riposare perché avevo lavorato un anno intero e lui no, ha PRETESO che io lo aiutassi in un’attività che ha aperto per poi neanche accompagnarmi all’autobus per tornare nella città in cui lavoro! e mi ha pure chiamato dicendo che andava dalla mamma perché NN SAPEVA DOV’ANDARE!! ora al telefono per lui è tutto come prima ma io ho comprato un libro in libreria sui manipolatori affettivi ed ho cercato notizie in più su internet trovando questo sito!! la conoscenza mi rende un po’ più forte ma ho paura del suo rientro! in più devo stare ancora un anno fuori dalla mia terra d’origine e sola ho troppe spese!! sapere di dover tenere duro ancora un anno mi fa rabbrividire perché è come avere il nemico in casa! devo dire che un po’ si è dato una calmata dopo il gesto clamoroso e pericoloso dell’estate scorsa ma la sostanza è che nn sento amore nei miei confronti, né rispetto, è assente anche quando è presente fisicamente e con lui verbalmente ed economicamente ho sempre la peggio! per lui sedurre molte donne è un bisogno fisiologico secondo me! nn ho le prove! gli ho anche messo degli investigatori alle calcagna ma mi sn mossa che l’estate era già passata ed in più ho speso un botto di soldi!! ci rimetto sempre con lui!! ma nn ho capito da sola quale può essere la mia ferita narcisistica che collude con lui!! grazie per le notizie trovate sul sito e per lo sfogo!!
Questo lungo articolo mi è stato molto utile … il mio “vampiro interiore”? Una cattiva autostima con riguardo al mio aspetto fisico (nella fase dell’adolescenza ed oltre ero parecchio in sovrappeso e tutti coloro di cui mi sono presa non mi hanno mai neppure “calcolato”! La mia stessa famiglia ha sempre avuto grande stima delle mie capacità intellettive ma non altrettanto del mio aspetto fisico … forse mio padre pensava che mortificarmi spesso ed anche pubblicamente mi avrebbe spronata a mangiare meno!) inoltre, ma penso sia connesso, serbo una segreta interiore certezza sul fatto che nessun uomo possa davvero amarmi, scegliere me, desiderare di non perdermi!
Crescendo sono molto cambiata fisicamente e non: non sono più nè in sovrappeso nè timida ed impacciata, ma spesso mi rendo conto di vedermi e sentirmi ancora così … meno desiderata delle mie amiche, non abbastanza attraente, non abbastanza interessante da colpire …
Il “vampiro emotivo” che ho incontrato? Guarda caso sembrava avere per me un’attrazione irresistibile, sembrava desiderarmi in ogni momento, più di chiunque altra, di notte, di giorno … sempre!!!
Ero consapevole che fosse un vampiro? Con l’andare del tempo si … non sono una donna stupida (anche se posso esserlo sembrata ai più) e sono particolarmente dotata di capacità psicoanalticia … ma, a quel punto, era diventata per me quasi una “missione” non sprecare questa intesa speciale tra noi, nonchè “salvarlo da sè stesso”!
Dopo due anni e mezzo di drammatici (per il mio equilibrio almeno) tira e molla e grazie ad un forum di “auto-aiuto” sul tema del narcisismo perverso (in cui attraverso le storie di altre donne ho compreso in quale patologia precisamente ero incappata … e, dunque, la mia assoluta impotenza nell’ingenerare la qualsivoglia consapevolezza nell’altro), ho intrapreso la strada del NO CONTACT assoluto e in un mese ho già epurato in gran parte la mia psiche e l’organismo dal suo “veleno”!
Tuttavia è vero che si rimane sempre un pò innamorati dell’idea del proprio carnefice … ed è questo aspetto che vorrei sconfiggere … forse è superando la propria ferita narcisistica interiore che si può fare? Vorrei un consiglio su questo … perchè ormai le “logiche” della sua patologie mi sono chiare e questo mi aiuta, ma non mi sento ancora completamente al sicuro da una ricaduta!
Grazie
Cara Angelica, la tua testimonianza è molto toccante e tocca una questione fondamentale, a prescindere dalla tua specifica ferita narcisistica, nella quale tu hai compreso il tuo 0’vampiro interiore’.
L”amore è cieco’ perché non dipende da valutazioni sull’aparire fisico… l’amore profondo è una questione psicologica interiore… se invece stiamo parlando di attrazione fisioca stiamo parlando di un’altra cosa, che dà piacere, ma ch se viene confuso con l’amore dà sempre dolore, prima o poi, si traduce in vuoto e delusione… allora le persone che oggettivamente risultano meno attraente di altre devono concentrasi maggiormente sull’amore vero, interiore… avranno certamente meno opportunità di relazioni bastae sull’attrazione esteriore, ma anche meno possibilità di sbagliarsi e di soffrire rispetto alla confusione tra amore e attrazione. Allora bisogna conoscersi, amarsi in profondità, entrare in relazione con l’essere interiore che ci abita, avere con esso un buon rapporto, anche per le sue debolezze, i suoi aspetti di ombra. Il vampiro inrteriore non può e non deve essere eliminato, bisogna comprenderlo e stare con esso, ciò porta alla trasformazione. Per questo è opportuno anche il sostegno terapeutico.
“Solo il contatto fecondo con la propria ferita trasforma colui che soffre in un conoscitore di anime. Dallo spazio d’assenza che la sofferenza crea, si genera la parola che accoglie, che comprende, che lenisce, quell’attenzione all’altro che fa la stoffa del vero terapeuta.” (Aldo Carotenuto, “La voce che non dice nulla”, 1991)
Va poi aggiunta una evidente osservazione. Se ci guardiamo in giro possiamo osservare che non tutte le coppie si selezionano sulla base dell’aspetto esteriore, spesso capita di notare che uno dei due partner ha un maggiore sex-appeal rispetto all’altro, e capita anche di notare che comunque essi si amano. Forse le persone non belle, ma capaci di amarsi e di amare, sono sttate create così, con questa sfida, per affermare il principio dell’amore più profondo con maggior determinazione rispetto a quelli che sono stati più fortunati esteriormente, e che hanno più vantaggi esteriori, ma a discapito di maggiore possibilità di essere sviati dallo sforzo verso gli aspetti più superficiali e delusivi dell’amore. In entrambi i casi, belli o brutti, c’è un qualche tipo di sofferenza, di ferita, che va elaborata e compresa. L’amore è la sofferenza sono fratelli e sorelle, dobiamo imparare a riappacificarli verso un raffinamento, una trasformazione delle nostre snsibilità più autentiche, perché questa è la via essenziale per l’amore vero, che è spirituale e materiale, ma che comunque è retto da un principio interiore di vita, libero e sacro.
Non so cosa mi spinge a scrivere la mia pseudo storia su questo sito,forse perchè è davvero un brutto periodo e mi sto aggrappando a tutto o forse perchè leggendo le vostre storie mi sono sentita non l’unica,finalmente,ad essere capitata in questo incubo!
Mi sono sempre tenuta molto a distanza dagli uomini,avevo avuto storie prima di lui ma mai ero arrivata a tanto,mai avevo permesso a qualcuno di assorbirmi così tanto anima e corpo,diciamo che ero riuscita ad andarmene prima,prima di soffrire come ora,prima di toccare il fondo,come forse faccio da che sto con lui!Sono due anni che stiamo insieme ma mi rendo conto che in realtà è come se stessi da sola,nelle disparate circostanze in cui io avevo bisogno di lui,lui non c’è mai stato,non rispondeva al telefono,ai messaggi,a nulla,per poi ricordarsi di me quando e come diceva lui ed io ho sempre sofferto per questo,perchè una tipa razionale come me non si spiegava come la persona che ti riempiva di belle parole,dolcezze e attenzioni quando voleva lui,poteva allo stesso tempo ignorarti e farti sentire la persona più inutile della terra!!Ho passato tanto tempo a rimuginare su comportamenti e frasi,fino alla nausea,era una continua altalena(lo è ancora)ed io volevo capire il perchè,cercavo di analizzare ogni cosa,per capire,ma la realtà dei fatti era ed è,che non c’è nulla da capire perchè il suo è solo un modo per confondermi,tenermi lì incatenata e distarmi davvero da me stessa!In questi due anni mi sono accorta di aver messo da parte tutto,me stessa,l’università,la mia famiglia,le poche amiche che ho solo perchè lui era capace di destabilizzarmi al punto di non avere testa x niente altro davvero,ero fisicamente lì magari,ma ero emotivamente assente,come se fossi un fantasma,stessa cosa con lo studio,non riuscivo ad avere la giusta concentrazione e guarda caso ad ogni esame lui trovava il modo per farmi salire i nervi e non farmi avere la lucidità giusta!Ma non è stato solo un inferno,ci sono stati tanti bei momenti,momenti in cui mi sono sentita in paradiso e per mio errore è stato come cancellare le sofferenze di prima e decidere ancora una volta di essere lì,restargli accanto,ho pensato che cambiasse e così piano piano quel dolce paradiso è diventato il veleno della mia anima e la mia prigione,perchè io piano piano ripensando a quei bei momenti non mi capacitavo di come al contrario potesse ferirmi,confondermi,bisfrattarmi e rimanevo lì quasi complice del mio “vampiro”.Eppure ci ho provato ad andar via,una marea di volte,perchè così non si poteva andare avanti,era sempre un’altalena,una settimana andava da dio e la seguente io ero l’ultimo dei pensieri,non aveva tempo x me,non telefonava se non quando voleva lui però appena sentiva anche dal tono della voce distanza,mi imbambolava con belle parole,ed io lì come una stupida a crederci,a sperare,quando invece capitava di andarci a parlare esausta per lasciarlo non vi dico i pianti e le finte minacce di suicidio,i suoi “ho sofferto tanto nella vita,se vai via tu,io sono solo,non posso stare senza di te” ed io lì ovviamente che piangevo appresso a lui perchè tentavo di spiegargli che mi sentivo uno schifo,che mi sentivo trascurata,che non era possibile che la sera prima era tutto ok e il giorno dopo spariva e non rispondeva più al telefono per poi farsi vivo come se nulla fosse successo e la pazza eri tu che trovavi la cosa strana e ti incazzavi.Volte in cui piena di domande sono andata da lui sotto casa,senza che mi aprisse,cacciandomi dicendoti che sei una psicolabile che dopo chiamate senza risposta ti presenti lì da lui e quando alla fine(tu sei in lacrime) decide di farti salire ha solo il “coraggio” di dirti che ti sei umiliata ad andare lì,non ti da spiegazioni,nulla,poi dopo poco è come se per lui non fosse successo nulla e tu ancora una volta sei impietrita,non capisci,non trovi logica in lui ed in te che sei lì e che dovresti gridargli un”vai a quel paese” e invece ti ritrovi ad abbracciarlo!Inizialmente ho pensato che i suoi comportamenti fossero dovuti al lutto del padre che ha subito a 18 anni(pur essendone passati 10,magari non l’aveva elaborato)o magari al rapporto morboso con la madre o ancora al fatto che si sente frustrato per non avere una laurea nè un lavoro(premetto che nenache lo cerca e si fa mantenere ancora dalla madre),le ho pensate tutte ma ora ho capito che non erano quelli i motivi,forse potevano concorrere,ma dopo aver scoperto un mese fa sul suo cellulare i messaggi di un’altra e aver fatto il diavolo a quattro per poi come un’idiota credere al suo”io amo solo te,dura da poco,l’ho conosciuta in chat,neanche l’ho mai vista”,avevo avuto conferma di ciò di cui un suo ex amico,all’inizio della nostra relazione aveva detto e cioè che sarebbe stato altalenante,sarebbe sparito(lo ha fatto anche con gli amici infatti è rimasto senza amici e si limita ad avere quelli della cugina ed ad uscire con i suoi parenti,parenti come quelli della famiglia del mulino bianco ma che poi quando ha avuto davvero bisogno non ci sono stati,in primis la madre che quando lui fece un incidente con la macchina di sera,non andò a prendere il figlio in ospedale perchè lei non guida di notte,aspettò che qualcuno lo riportasse a casa(io non ero ancora nella sua vita,altrimenti mi sarei precipitata io) però a vederla davanti agli estranei lui è sopra ogni cosa)e che probabilmente mi avrebbe tradita per noia,per andrenalina o dio sa per cosa!!la cosa bella di tutto questo è che sono stata io, la parte lesa,a cercare di risanare la cosa,a impegnarmi per salvare la coppia,volendo credergli,amandolo e pensando che forse può capitare(anche se per me è impensabile se ami qualcuno o almeno lo rispetti),la cosa bella però è che i comportamenti strani sono rimasti,anzi si sono accentuati,mi tratta sempre con più cattiveria,indifferenza ma non appena vede una cosa simile da parte mia cambia repentinamente cercando mille attenzioni e tartassandomi ed io sono una stupida perchè credo alle sue misere briciole,ho paura di perderlo non capendo davvero che non puoi perdere chi non hai,sto solo perdendo me stessa ed io dovrei essere al primo posto!sono incavolata nera perchè in fondo sono io che gli ho permesso tutto questo,sarei dovuta scappare sin dall’inizio,invece ho visto in lui qualcosa di buono e me ne sono innamorata non sapendo che mi stavo innamorando di qualcuno che ci gode a farmi male(in uno dei suoi momenti me l’ha anche detto) e la cosa più brutta è che quando lo fa sembra in trans,come sdoppiato eppure lucido,così come quando piange,in realtà io non sento emozioni,non sento struggimento.Sono tanti i tasselli che mi hanno portato poi a cercare argomenti su internet,vuoi anche con l’aiuto di una mia amica laureata in psicologia,mi sono imbattuta in voi,per quanto confusa la mail,spero davvero di aver reso chiaro il rammarico che mi pervade,purtroppo io non sono arrabbiata davvero,io sono rammaricata con me stessa per essermi ridotta così,priva di ogni sprazzo di emozione e innamorata di un manipolatore che purtroppo fa il buono e cattivo tempo e mi spolpa viva come una preda e tutto perchè ha visto la mia ferita profonda(il divorzio da bambina dei miei e il rapporto conflittuale/inesistente con mio padre)e ha sfruttato il mio bisogno di amore e attenzione!!La cosa brutta è che è vero quello che ho letto sui vari siti,noi diventiamo dipendenti dai nostri carnefici pur soffrendo,loro ci accoltellano e noi ci aggrappiamo a quel coltello e nel frattempo ci isoliamo,ci faccimo terra bruciata perchè chi ci vuole bene o ama non ci vuole vedere così e allora o ci arrabbiamo perchè chi ci ama ci sbatte la verità in faccia,ma noi siamo come drogati da quella persona,oppure teniamo tutto per noi pur di non sentirci attaccare!
Spero possiate aiutarmi in qualche modo!
Stella
Gentile Stella, come può osservare dai commenti, la sua storia presenta analogie con molte altre… viene sempre da domamndarsi come sia possibile che si rimane legati a persone negative, ad innmaoramenti patologici. La risposta non può essere generica, la si può ottenere solo attraverso una profonda analisi della propria storia individuale, che ci fa capire la specificità del nostro modo di amare e di percepire e vivere l’attaccamento affettivo. E’ una storia che nasce dall’infanzia, dal rapporto con i genitori, innanzitutto. E’ attraverso questo esame di coscienza e dell’inconscio che un po’ alla volta comprendiamo come scigliere una matassa ingarbugliata di lacci che ci legano ad una persona disturbata e disturbante. Serve molto leggere, confrontarsi, fare uno sforzo intellettivo per capire, ma molto spesso la vera risoluzione è possibile solo attraverso un attento esame di noi stessi entro una relazione terapeutica buona, risanante, empatica con un terapeuta che ci capisce e che ci aiuta a capirci.
Con tanta solidarietà. Dr. Brunelli
Non so se sono guarito, sicuramente il peggio è passato, per la prima volta in vita mia provo delle sensazioni che non avevo mai provato, sintetizzando al massimo ‘basto a me stesso’ … per molti è una cosa normalissima, per me non lo è mai stato. Questo sentire mi leva dai guai, il mio essere (forse sarebbe giusto dire il mio sè), non condizionato da ferite occulte e da bisogni nascosti mi fa compiere le scelte giuste, discernere fra ciò che è bene e ciò che è male per me, azioni e soprattutto relazioni. Il prezzo è stato salato ma è inutile piangere sul latte versato, tutti abbiamo pene e prove da superare, anche questo fa parte del mistero della vita.
Un saluto a tutti, a forza di farcela ce la si fa !!!
Naturalmente un po’ di terapia aiuta… e a volte può aiutare tanto. Anzi devo dire , sinceramente, che in certi casi, la mancanza di ogni terapia o sostegno psicologico e/o spirituale, può far precipitare gli eventi o prolungare le sofferenze con esiti dolorosi e a volte imprevedibili.
Ha pienamente ragione, mi ero dimenticato questo piccolo dettaglio :-)
sicuramente anch’io faccio scelte più accurate nelle relazioni riconosco ora al volo quello che non va, rimane la convinzione che quella persona fosse quella più vicino a me quella che mi completava quella che mi faceva essere me stessa ….
un abbraccio particolare lo rivolgo a” senza parole “mi ci rivedo tantissimo le sue illusioni sono le mie i suoi dolori pure !!
quasi otto mesi che non lo sento ma sono sincera nonci sono ricascata semplicemente perchè è sparito sono stat in vacanza un mese dove abita lui ma non l’ho cercato lui deve aver cambiato completamente le sue abitudini le amicizie non l’ho incontrato son arrivata tesa poi man mano mi sono rilassata e l’incontro non c’è stato !ora tornata in città però lo penso ancra a volte lo sogno mi manca ancora e propio non posso credere che si sia dissolto tornerà?penso di vivere con questo pensiero fisso che prima o poi tornerà da me !sono un illusa? perchè mi auguro questo?solitudine masochismo mi dica dottore………
Queste relazioni lasciano il segno, una ferirta che va curata. Quando nei sogni o nelle fantasie e nelle nostalgie ricompare la persona che abbiamo amato, nonostante questa avesse violentato i nostri sentimenti, è segno che il nostro mondo interiore ha bisogno di sostegno, elaborazione , cura… ha bisogno davvero di tutte queste cose, ma c’è una sola cosa della quale proprio non ha bisogno, e paradossalmente, non ha bisogno proprio di quella persona… è la coscienza che sente il bisogno di quella persona, è il mondo di superficie delle apparenze, ma nel mondo interiore, che è stato danneggiato, si ha bisogno di tutt’altro… e in particolare si ha bisogno di avvicinarsi alle vere, autentiche sorgenti dell’amore, le quali sono assolutamente spirituali, pure, sincere, sovrapersonali… finché non si capisce che per ripristinare l’amore terreno bisogna cercare l’amore spirituale, si resta nell’inferno sentimentale dove siamo stati trascinati da ‘quella persona’, la quale ritorna nei desideri, nelle fantasie, nei sogni come una rappresentazione di parti ferite e disturbate del nostro mondo interiore… quando queste energie diaboliche ritornano è segno che abbiamo bisogno di energie angeliche… la psicoterapia aiuta ad acquisire questa comprensione e a metterla in pratica… la guarigione dal trauma amoroso passa attraverso una via spirituale, una salita verso l’alto, verso l’amore celeste, che è l’unica possibilità per poi ridiscendere e ritrovare la valle dell’anima, ove si potrà riaccendere il fuoco dell’amore terrestre, ma solo dopo essere risaliti e diuscesi dalla montagna, alla scoperta delle sorgenti celesti dell’amore puro.
grazie infinite dottore!!mondo spirituale davvero difficile …..
Invito a scrivere nuovi commenti, ma segnalo che lo spazio per i commenti è per adesso nell’ultima posizione dopo tutti gli altri commenti, e quindi è piuttosto scomodo. Il nuovo blog è in fase di perfezionamento, segnalate qualche suggerimento o disfunzionamento. Grazie.
Care amiche e cari amici di Albedoimagination, vi auguro un buon ferragosto. Dr. Brunelli
A Rebecca:
cara rebecca ti sono vicinapiù di quanto tu pensi e mi ritrovo in quasi tutta la descrizione che tu fai delle cose subite nella tua relazione distruttiva con lui.
Purtroppo io non so dare risposta alle tue domande perchè mi trovo anche io nella stessa situazione e non saprei spiegare nemmeno la mia,come potrei anche solo consigliarti nella tua?
Posso solo dirti che io credo che si arrivi poi ad un punto in cui proprio non ce la si fa più e dopo tante disucssioni e liti folli si implode silenziosamente ed è lì che inizia la chiusura,proprio quanto meno ce lo aspettiamo da noi stesse… poi certo ogni situazione cambia per esperienza ed è a sè stante,ma almeno per me è cosi.
T abbraccio col cuore e con tanta solidarietà… a poco a poco ne uscirai anche tu se lo vorrai… ma devi crederci e volerlo davvero tu in primis.
Il processo è lungo perchè dopo il primo passo raggiunto.il successivo è quello fondamentale. Ovvero NON RICASCARCI.
con affetto.
A Benjamin,Rebecca e Lilla
Ho letto,con un pò di ritardo di cui mi scuso,le risposte al mio ultimo post d Lilla,Rebecca e le altre…
Una storia che mi ha molto colpita è stata anche quella di Benjamin che mi ha fatto capire che tutto può accadere anche a parti inverse. E’ stato spiacevole leggere un uomo che parla cosi della sua donna, vederlo cosi indifeso fra le grinfie di quest’ultima,eppure innamorato,mi ha aperto un mondo e non pensavo esistesse. Questo a controprova del fatto che anche se siamo noi donne quelle più deboli a volte e più solite a subirla la sofferenza,ci sono pure tanti brav’uomini che soffrono,sopportano e patiscono per amore della propria compagna.
Ho piena solidarietà per tutte voi,uomini compresi,affetti da questi brutti “mali” e storie.
In particolar modo vorrei dire un GRAZIE DI CUORE a LILLA che mi ha consigliato la lettura di quel libro intitolato “donne che corrono coi lupi”.
Ho letto la recensione su internet,in cui viene anche fornita una spiegazione comprensibilissima del tema/problema e di come poterlo affrontare per superarlo meglio.
Mi sono letteralmente commossa.
Ho letto il tutto con gli occhi gonfi di lacrime perchè mi riconoscevo e mi identificavo molto in quelle storie e racconti…
Ho pianto e riso contemporaneamente… pianto perchè ho rivissuto certe brutte sensazioni che mi hanno fatta immedesimare in quelle storie che anche io ho subìto e vissuto e riso perchè è come se avessi visto uno squarcio di luce in questo buio infernale in cui vago adesso. Come se mi fosse stata proposta la soluzione o quanto meno il modo per aiutare me stessa a riflettere per riemergere.
Grazie davvero… è commovente come i consigli,la condivisione di una sofferenza con tratti comuni alle nostre,possano aiutare quanto meno a sentirci meno sole e a capire che certi avvenimenti della vita sono molto più frequenti di quanto si creda.
Attualmente sono sotto tesi d laurea e credo che difficilmente riuscirò a dedicarmi alla lettura,ma non appena potrò acquisterò il libro perchè penso ne valga la pena,quindi ancora grazie LILLA.
grazie REBECCA. grazie a tutti voi che qui contribuite ad arricchirmi.
E un rinnovato grazie anche a lei prof. Brunelli,credo di esserle immensamente grata e debitrice anche solo per l’esistenza di questo sito che da spazio ad un fatto cosi importante e forse ancora oggi poco valutato nelle relazioni sociali ed amorose.
Quanto a me,sto cercando di riprendermi e di ricostruire me stessa.
Difficile spiegare come mi sento…
una parte di me vuole vedere la luce ed è pronta a spaccare il mondo con la sua creatività ed i suoi nuovo buoni propositi…
Dall’altra mi sento ancora nostalgicamente legata a questa persona che è stata la mia passione ,ma anche la mia dannazione.
Mi sento come se mi avessero spogliata di tutto e lasciata da sola per strada.
Triste,angosciata,sola( anche se so d non esserlo perchè ho appoggio da tutti quelli che mi vogliono bene,VERAMENTE! ma mi sento cosi perchè “senza lui”…) e soprattutto…disillusa.
provo rabbia perchè avrei voluto chiudere tutto ciò meglio,in altro modo… come due persone normali,senza arrivare a tanto…ma con una persona che di normale ha poco è difficile da fare…ecco forse è questo l’ultimo ostacolo che io devo accettare: capire con consapevolezza piena che non posso,non per colpa mia, fare,dire ,comportarmi normalmente come potrei fare con una persona comune. perchè ho a che fare con una persona disturbata.
Questa è la cosa che fa troppo male… accettare,convincersi,farsi una ragione senza sensi d colpa immotivati, che non posso far nulla e il mio istinto da crocerossina non può avere la meglio e non può salvare nessuno se non affossare solo me stessa.
E’ come parlare vanamente ad un muro,al vento…
Lui non lo sento ormai da quel giorno dell’esame ( ho solo info dalla sorella,l’unica persona normale della famiglia proprio perchè distaccata ormai e lontana da lui e sua madre) nonostante lui continui a scrivermi.
L’ultima mail che mi ha mandato mi comunicava che è tornato a Roma con la madre e quindi adesso è quanto meno fisicamente e geograficamente lontano da me e che dopo l’estate lo sarà ancora di più perchè ha deciso di partire in America a cambiare vita e a ricercare la serenità.
Nonostante il male che mi ha fatto io glielo auguro anche se dubito fortemente accadrà perchè sono dell’avviso che se si è tormentati dentro si può cambiare qualsiasi luogo ,ma nulla cambierà se non siamo noi a cambiare.
Son certa che adesso che è andato via ricomincerà da capo,ma non una nuova vita,ma lo stesso indentico copione che in tutta la sua vita ha riutilizzato perchè da solo non andrà mai a farsi aiutare da una persona specializzata.
Non l’ha mai fatto per sè ,se non per qualcuno,tipo me, solo per contentino o per calcolo,per ottenere qualcosa tipo la mia convinzione nell’andare avanti con lui come garanzia al continuum della nostra storia.
Mi sento ingannata,mi ha parlata nella mail come fossi un’amica… come fossero bastate due settimane dopo lo schifo che ha combinato a me e a se stesso, per capire che non poteva andare avanti cosi ancora per molto fra noi.
parla con nostalgia,ripensando a tutti i bei momenti trascorsi assieme,ma allo stesso tempo con rassegnazione (è una tattica per farmi riavvicinare o davvero sta realizzando la cosa? o forse non mi ha mai amata? come si può capirlo dopo due settimane quando per più di un anno mi ha tartassata?).
Ovviamente io penso alla prima, perchè nonostante le belle parole di chiusura non si smentisce mai e anche in qyesta occasione non fa a meno del sarcasmo insinuatore del tipo: notte, anzi buona serata! ;) _della serie tanto io sto qui a soffrire e tu te ne esci con le amiche per svagarti e non pensare- quindi non sarà guarito da nulla nè avrà capito ,ma fors ele sta tentando ancora una volta tutte per potermi riavvicinare e colpire le mie zone deboli.
Non so cosa provare e cosa fare…
l’impeto è quello di rispondergli con un misto di rancore e amore,ma poi qualcosa mi blocca perchè so che non si giungerebbe mai ad u n punto in cui lui capisce cosa provo e cosa ho dentro… non è mai stato empatico,mai. Perchè dovrebbe esserlo adesso?
questo mi blocca e forse mi salva.
Sto pensando,come voi mi avete suggerito, di farmi fare una richiesta dal mio medico curante per poter avere accesso all’asp della mia città in modo tale da poter usufruire di un qualche buon psicoterapeuta della mia zona che non sia nel dsm ma lavorando intramoenia…
spero la mia richiesta possa essere accolta…
GRAZIE A TUTTI VOI DAVVERO.
Forse sto per uscirmene, anche se da un lato ne sono felice perchè riesco finalmente a vedere la luce e la serenità,dall’altro devo arrendermi al destino di non averlo più con me in questa vita,cosa che ero disposta a fare accettando di tutto…mi manca da morire.
Ma devo riuscire a fare a meno di lui.
grazie per avermi letto.
Vi abbraccio forte.
teniamoci sempre tutti stretti/e.
Se volete cercate con Google: amore ossessivo Parietti
ho letto tutto molto attentamente…non potrò mai avere la certezza che lui sia davvero un n.p,non sono un medico,ma dopo aver letto molti libri sull’argomento,aver esplorato siti e blog,forum come questo,e dopo la mia di psicoterapia,mi ritrovo in molte cose e comunque la mia non era una relazione sana.Mi rispecchio nel narcisista esteriore(lui) che incontra quello interiore(me) e questo mi disturba tanto perchè appunto mi sento colpevole di averlo perso.Io ho effettivamente un problema,come lui del resto,e ci siamo incastrati alla perfezione nel gioco malato.Invece con la sua compagna ufficiale,con cui sta da anni,lui non è cattivo,lui non attua il gioco maligno,perchè lei è “normale” e insieme sono sereni,stanno bene,e io invidio molto più lei come persona in generale(non solo perchè riesce a tenersi lui),piuttosto che lui.Lui lo invidio solo perchè ha lei,così perfetta.Ad ogni modo so che dopo di me,nonostante la sua relazione stabile,si è “innamorato”di un’altra,e comunque ho avuto la conferma che il suo prototipo di donna preferito è tutto l’opposto di come sono io.Questo mi ha ancor di più buttato sotto terra perchè se avevo dubbi sul sentimento,non ne avevo sul fatto che gli piacessi molto fisicamente….scoperto che non è neanche quello,ho cominciato a ripetermi che mi ha fatto tanto male perchè non ero neanche il suo tipo ideale fisicamente…ma ero un “cesso” adatto a vomitarci dentro tutte le sue cattiverie.
Però ho letto anche una cosa che mi consola…ed era anche la risposta ad una domanda che da credente mi tormentava…mi chiedevo:mio Dio come devo fare?che contraddizione è mai la tua che ci dici di amare il nemico ma poi ci dici di allontanare satana?e ho capito finalmente quando in questo articolo ho trovato scritto…queste parole…ce le avevo dentro…”dobbiamo amare chi è cattivo…ma chi è cattivo sempre!chi almeno è coerente nella sua cattiveria!”e lui non lo è!dice una cosa e fa l’esatto contrario….grazie di cuore Dottore!
Cara Iris, molto bella e profonda la tua domanda. Mi stimoli ad una risposta alternativa…e se fosse che “il nemico” e “Satana” non siano proprio la stessa cosa? Il nemico si potrebbe interpretare come qualcosa di esterno (la parola fa riferimento ad una relazione come minimo tra 2 persone) che la persona percepisce come tale o come effettivamente è, non ha importanza. Arrivare ad amare “comunque” il proprio nemico, potrebbe significare arrivare a comprenderlo, a capire il suo comportamento e avere comprensione per lui/lei e del suo proprio destino personale e libero, un amore quindi che non ha tanto a che fare con i legami, e meno che meno col continuare ad avere rapporti sessuali col nemico(certo può capitare nell’inconsapevolezza, oppure quando il bilancio costi-benefici rimane in attivo e allora forse un gran nemico non è, poi anche volendocela raccontare molte volte, anche questo, forse meno leale, ma molto molto umano, poichè non è facile dare il giusto significato a così tanta sofferenza personale provata!!), quanto con il senso di umanità in generale e con la possibilità di accesso ad un percorso personale che porta al perdono, che è tutt’altro che scontato, come anche tu sai. Mentre il nostro “Satana”, mi viene da dire così, poichè sono diverse le scritture e le visioni che inducono a guardare il “male allo stato puro” dentro a noi stessi, potrebbe appunto fare pensare, in questa espressione di esortazione ad “allontanare Satana” che hai citato, ad uno stimolo implicito ma potente, a riconoscerlo dentro di noi, per poterlo allontanare da noi ad una distanza più giusta, per continuare a poterlo riconoscere dentro di noi, tutte le volte che si avvicinerà troppo, perchè personalmente credo che sempre ci proverà e riproverà; sconfiggerlo è una battaglia persa, nemmeno Dio l’ha ritenuto giusto! Forse questa giusta distanza, questo giusto allontanamento di Satana dentro di noi, ma non come espulsione da “dentro di noi” a “fuori da noi”(altrimenti lo vediamo negli altri con tutte le esperienze “spiacevoli” che in tanti qui abbiamo fatto!) potrebbe favorire il primo “compito spirituale” dei due che hai citato, quello di arrivare ad amare il nostro nemico, sempre che in aiuto si possa anche attingere a risorse spirituali rinnovabili nella pratica quotidiana, con gli altri e nel nostro personale rapporto intimo con “Dio”. Seguendo il filo di questo discorso, mi verrebbe da dire, sempre come parere personale, ma non è detto che sia quello giusto per tutti, che forse sarebbe meglio incominciare da “Satana”, che poi è anche metafora della nostra “ombra”, del nostro “lato oscuro”. Se troppo vicino si perde la visione di noi, noi proprio di noi come siamo, per quello che realmente siamo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
Grazie per la domanda che spero riceva altre risposte.
Sisi
So bene di non avere le competenze per effettuare diagnosi ma posso dire con assoluta certezza di aver frequentato per quasi 2 anni un bugiardo patologico. Un “uomo” talmente abituato a mentire che ormai non credo più riesca più a distinguere la realtà dalla bugia.
Vorrei cominciare dalla fine della relazione, quando scoprii chi era davvero: un bugiardo che intratteneva relazioni parallele e che mentiva su TUTTO, anche sulle banalità; un bugiardo capace di mentire spudoratamente guardandoti negli occhi; un bugiardo che mai e poi mai ammetterà di aver mentito, neanche di fronte all’evidenza!
Sapete quando ho scoperto che durante la nostra relazione, lui intratteneva altre 2 relazioni “serie” (con una delle due addirittura progettava di sposarsi…) più diverse storielle, non è stato facile accettare di essere stata presa in giro per tutto quel tempo. Non volevo crederci, sembrava tutto davvero assurdo! Eppure era proprio così…mi sono fermata a ragionare ed effettivamente durante quei 2 anni sono stati tanti le anomalie che forse avrebbero dovuto mettermi in allerta…ma per la debolezza emotiva di quel periodo preferivo credere che anche gli asini riuscissero a volare!!!
Ed è proprio per questo “NON VOLER VEDERE” che vi scrivo…
Dopo averlo opportunamente allontanato dalla mia sfera personale, la persona in questione rimane legata alla mia sfera lavorativa (per ragioni che ovviamente non dipendono da me) e quindi vengo a conoscenza che mi ha prontamente sostituita con una cliente (nel frattempo comunque le relazioni parallele continuano…).
Ma si sa, il mondo è piccolo e la gente mormora e dopo qualche mese sono entrata in contatto con una delle ignare “fidanzate” e fu così che scoppiò una bomba! Diciamo che si è verificata una sorta di reunion virtuale tra le fidanzate prese in giro in tutti questi anni…parecchi anni! tutte quante siamo accomunate da questo NON VOLER VEDERE, quasi non voler credere..perché si sa, il bugiardo patologico sa mentire e manipolarti come nessuno.
Purtroppo però ad oggi c’è una povera donna (la famosa cliente di cui sopra) che continua a non VOLER VEDERE, nonostante abbia parlato praticamente con tutte noi, nonostante abbia visto foto, abbia ascoltato registrazioni, niente…lei continua a credere a lui. Capirne i motivi è difficile quindi ciò che mi domando a questo punto è:
– come fare a convincere qualcuno che la persona che ha accanto è un bugiardo e un manipolatore?
– e poi, è giusto far aprire gli occhi anche a chi vuole continuare a tenerli chiusi?
Eppure essere al corrente del male che gli sta facendo quest’uomo, la sofferenza che gli procurerà, avere la consapevolezza di non poter far niente per questa donna mi lascia tremendamente angosciata.
Non mi sento bene.
Forse ho parlato troppo presto. Dott. Brunelli, le scriverò una e-mail, ho bisogno di un consulto con lei, sono disperata e impaurita. Non so cosa mi succede.
Arianna
Rispondo a Sisi e parlo a voi tutt*: come farlo questo primo passo e quando farlo sapendo che mi toglierà le ultime energie che ho? Che riverserà su di me tutto il suo odio colpevolizzandomi e massacrandomi psicologicamente, negando qualsiasi gesto da lui compiuto e sapendo che non aveva nessun valore per lui i momenti che abbiamo condiviso? Come fare questo passo che ho paura a fare? Che già ho tentato in passato e mi ha travolto perchè è riuscito a ribatare ogni volta le sue nefandezze su di me colpevolizzandomi di essere senza fiducia nei suoi confornti di fronte a palesi bugie,tradimenti,maltrattamenti? Che sono io a provocarli? Quando invece so di aver amato, sopportato e creduto che le cose potessero cambiare con la forza dell’amore. Sto male anche così, con lui in un raporto ormai iniesistente fatto di silenzi dove abbozzo e non faccio nessun passo ma aspetto solo che mi chiami lui perchè se lo faccio io non so cosa si puo scatenare, dopo l’ultimo litigio dove ho scoperto un tradimento che ovviamente ha negato ribaltando le colpe e l’aggressività tutta su di me, dicendo che è impossibile stare con una persona che non si fida e tuttavia “mi ha perdonata”….lui, e io ho ingoiato anche questo rospo, lui mi ha perdonata per menzogne e tradimenti esercitati da lui che ho osato smascherare…..eppure è come se il legame che ancora mi fa sperare al momento è la mia unica fonte rimasta di energie…possibile che mi sia ridotta così per una persona orribile, ma così dolce a tratti? così ambigua, così incomprensibile? Possibile che l’amore debba essere calpestato e umiliato? Ha fatto di tutto per farmi andare a vivere da lui e poi, quando ho scoperto bugie, sotterfugi e ho osato chiedergli qualcosa con estrema cautela, mi ha cacciata via perchè sono colpevole di non fidarmi….di fare tragedie per nulla…e lo dice mentre urla, inveisce, impazzisce, va fuorti di testa e ne sta facendo una tragedia lui!!! Qual’è il primo passo e come farlo senza rischiare di cadere in un baratro che temo ancor più di questo rapporto in questo momento. Lo so che sembra assurdo, se dovessi vedermi da fuori mi sembrerebbe di essere una persona in totale balia dell’altro, senza più padronanza della sua vita…ed è così, ed ho paura, perchè la vita è preziosa, è un dono di Dio e vedere che me la sto facendo strappare così e che non riesco ad avere la forza per ribellarmi e preservarla mi atterrisce….non vedo i miei nipoti, i miei cari, non ho più niente da dare e ho paura di trasmettere angoscia..ero piena di vitalità, di gioia di vivere nonostante la vita mi abbia riservato delle prove molto dure sin da piccola; ho perso mio padre a 9 anni, ho subito delle molestie a 14, ho tre fratelli di cui ho uno malato e violento che ha fatto vivere nel terrore me e mia madre da sempre fino a costringerci alla fuga…mia madre ha sempre ritentato con mio fratello subendone spesso gravi conseguenze fino a finire al pronto soccorso…forse in tutto questo risiede il mio attaccamento a questa persona, la mia incapacità ad accettare? Ho solo molta paura adesso, paura di non farcela e di non sapere come e cosa fare senza essere travolta da un male ancora peggiore che non saprei sostenere nonostante non riesca a sostenere neanche l’oggi. Grazie intanto per l’ascolto e per il bene che sento che mi volete.
Sono passati 14 anni di convivenza con il padre del mio bambino di 6 anni. Non ho gli strumenti per poter etichettate la personalità di quest’uomo, ma nel corso di questi anni ho vissuto tutte o quasi le torture narrate in questo forum. Ovvio è che le modalità, i contesti, le persone , i tempi sono diversi…ma nella sostanza c’è moltissima somiglianza. Ho insistito a voler vivere accanto a quest’ uomo. Ci ho creduto perché “sentivo” il suo dolore. Ho combattuto, ho sopportato, ho fatto psicoterapia, ho ignorato, ho riso, ho pianto, ho assecondato, ho reagito, ho urlato, ho addirittura “picchiato”ma ho amato con la consapevolezza del mio “valere”, del mio essere madre e moglie, della mia intelligenza, del mio amore per l’arte, la lettura, l’ amicizia. ..dove a lui non era dato entrare. Ritagliandomi i miei pochi spazi ho goduto pienamente anche dei Suoi momenti “Si”e siamo andati avanti per tanto tempo. Ma è proprio vero che queste persone non cambieranno MAI. Una nota positiva è che con grande spirito di abnegazione da parte dei partner (ovviamente), si possono distanziare gli episodi di narcisismo acuto. Infatti l’ultima volta che mi ha cacciato di casa risale circa ad un anno fa…non male per un narcisista incallito! ..a distanza di un anno mi accusa di tradimento. ..a me viene solo da ridere. .e mi godo questi giorni di totale silenzio e di indifferenza. ..e mi riposo. ..tanto torna…e si ricomincia a lottare. Ma la novità è che ho colto un suo delirio. Racconto: durante una manifestazione di culturist lui mi ha guardata e con le lacrime agli occhi mi ha detto:”devo ritornare in palestra”..effettivamente è molto ingrassato. .ma non ha mai voluto il mio aiuto …io sono in forma…ma ovviamente lui mi critica comunque. Il giorno successivo mi accusa di tradimento e mi umiliA davanti a nostro figlio maltrattandomi. Sono passati 5 giorni ed io lo ignoro. ..mi riposo. La domanda è: ma un narcisista è sempre fisicamente bello e prestante.?…perché il mio non lo è. ..a me piace molto così. ..ma è un uomo di successo, intraprendente, fortunato ed affascinante
Buongiorno a tutti.
Sono stato depredato della mia dignità, della mia personalità, della mia anima e di tutto quello che ero.
Dopo essere riuscito con le unghie a riprendermi da una separazione matrimoniale durissima (dopo 20anni di relazione), mi sono imbattuto in questa “donna” narcisista/vampiro..la quale ha trovato la mia ferita aperta (io pensavo fosse cucita..) del recente trauma, associata alla latente mancanza d’affetto ricevuta in età adolescenziale (separazione traumatica dei genitori all’età di 8 anni), e mi ha sconquassato la vita.
Inizialmente era splendida, quanto di meglio potessi desiderare, mi ha fatto innamorare come nessuno mai. Mi ha fatto sentire amato come mai nella vita, usando tutte le sue armi possibili e inimmaginabili (basandosi tantissimo sul lato sessuale).
Dopo pochi mesi i primi segni di squilibri: innanzitutto mi ha nascosto di essere sposata (una quisquilia!!)..poi menzogne a raffica su qualsiasi cosa, piccola o grande che fosse..dopo aver scoperto la menzogna piu’ grossa (matrimonio) l’allontanai immediatamente. Dopo un mese torno’ alla carica e cominciai il mio calvario: cedetti..e cominciai a credere a tutte le balle che da li a cinque anni dopo mi avrebbe riservato.
A rafforzare la mia cecità ci fu’ la separazione da suo marito, la quale mi diede la certezza che fosse davvero disposta a vivere con me.
Ma era un continuo alternarsi tra me e quest’ultimo..venne a vivere con me..e comincio’ l’inferno: a settimane alternate avevo anche mia figlia di 9 anni in casa…lei fu il primo suo obbiettivo! la vedeva come una rivale, come una che le togliesse attenzioni da parte mia!..sceneggiate indicibili davanti a mia figlia! insulti..sempre piu’ pesanti..(ai quali io rispondevo!..e dopo succedeva che raccontasse a chiunque che IO la insultavo!!!!)…la mandai via piu’ e piu’ volte..per salvarmi, nonostante ne fossi innamorato stupidamente e pazzamente..ma mi rendevo conto che mi svuotava l’anima..ogni volta tornava…sapendo che l’avrei SEMPRE accolta…ed ogni volta era sempre più recrudescente..sempre piu’ vendicativa..
Smise presto di essere “la donna dei miei sogni”…basta cose straordinarie (dal mio punto di vista!), basta rapporti sessuali infuocati..basta attenzioni…eppure per me non cambiava nulla. Ormai ero perso nella sua tela di ragno!
Cominciò a diventare violenta, mi fece un occhio nero mentre guidavo e poi disse che avevo fatto tutto da solo!!! che fingevo!!..passava dalla tranquillità apparente a diventare furibonda in tempo zero..litigi pazzeschi, sempre più violenti..e se io cercavo di fermarle le mani o metterle la mano davanti la bocca, per evitare che svegliasse tutto il mondo alle tre di notte, io “le mettevo le mani addosso”!!!!!!!!!!!
Mi ha diffamato davanti CHIUNQUE conoscessi o non conoscessi…cercava consensi sulla mia “malvagita’ e cattiveria” nei suoi riguardi!..mi costrinse a lasciare la casa di mia nonna, nella quale temporaneamente vivevo dopo la separazione (senza pagare nessun affitto), per andare in una casa “a lei consona”: una villa da 1.200 euro al mese di affitto!!!..ma tanto “avremmo diviso tutte le spese”..diceva..”io ho bisogno di una casa bella per essere serena”!!! (inutilemnte dicevo “due eprsone si amano anche in una tenda, se stanno bene assieme!”)..beh..vince lei…andiamo in affitto..mi fa comprare arredamenti e mille cose…spendo una fortuna..in quattro anni 45.000 euro…finisco in rosso in banca..lei nn mette mai un euro..se gli dico della mia situazione economica dice “che penso solo ai soldi” (nel frattempo per sanare il debito in banca mi devo far prestare soldi dai parenti della mia ex moglie!)..si lamenta che non le faccio fare vita mondana! (ogni settimana almeno una volta a cena: ogni mese 2.500 euro di carta di credito!!!)
Ovviamente la “casa bella” non risolvette i problemi, ANZI!…fu la discesa (per me) verso l’inferno! insulti sempre più violenti..verso di me, mia figlia, la mia famiglia..cattiverie inaudite..botte..soprusi cerebrali..controlli maniacali di telefono e pc..e quando lo feci io (controllare il telefono e la mail) successe il finimondo!!! (ovviamente trovai cose che non dovevo trovare!)
Ancora la allontanai..e subito ritornava..e incredibilmente io ricascavo..dimenticando sempre TUTTI i torti subiti!!! (pazzesco!)…mi sentivo perso senza di lei..inutile..non amato..mi dicevo che lei era l’unica con cui potevo essere felice!
Una volta per mandarla via da casa mia chiamai i carabinieri…lei dopo che andò via, raccontò ai conoscenti che “fu costretta a chiamare i carabinieri per quello che stavo facendo!!!!!!!”…
manipolazioni..angherie..violenze..soprusi..ingiustizie…stavo arrivando alla FOLLIA!
Ora è un mese che l’ho rimandata via di nuovo…spero di farcela..sto frequentando un gruppo AMA relativo alle dipendenze affettive e contestualmente vado una psicoterapeuta specializzata in emdr e traumi emotivi.
La cosa buffa è che ho consociuto questo disturbo (sindrome da narcisista) grazie a lei!!..eh già..perchè lei diceva esserne io affetto!!!! (mi piace pensare che una parte buona di lei abbia voluto salvarmi ponendomi di fronte la verità di chi realmente fosse!)…leggendo il blog mi sono venuti i brividi, riconoscendomi in tutte le problematiche che causano queste persone MALVAGIE!
tutt’ora soffro per la sua assenza..ma so che devo chiudere le ferite pregresse per evitare che torni a distruggermi…
spero di farcela…..per me e per mia figlia!
Gentile Benjamin, la sua testimonianza è alquanto drammatica, e le sue osservazioni sono lucide… va però distinta la persona malvagia perché ha uno scopo lucido nel ferire e far soffrire, da quella che ha invece uno scopo dettato da disturbi è difficoltà di ordine psicopatologico. Qui cerchiamo di comprendere le dolorose vicende legate al TdN o comunque ai disturbi della relazione affettiva, in quanto ciò aiuta a farsi una ragione effettiva e ad uscire da situazioni affettive disturbanti e patologiche. Il problema è che nonostante si percepisca e si subisca un comportamento negativo del partner, reiterato più volte, come un pattern costante si continua a rimanervi legati, in qualche modo doloroso e disturbante innamorati. Per venire fuori da ciò non è consigliabile considerare il partner solo come cattivo, ma connviene invece considerarlo almeno psicologicamente problematico nel campo della relazione affettiva. Ciò vuol dire che si tratta di una persona che non si comporta in quel modo perché è effettivamente contro di lei, in quanto non ama lei, oppure odia lei, si tratta di una persona che vive in modo distruttivo la relazione affettiva a prescindere che sia lei o qualunque altro. Mentre il malvagio ‘normale’ è selettivo, cioè mira a far del male propriamente a quella persona, per un proprio interesse, nel caso della malvagità che scaturisce da un disturbo della relazione affettiva (in particolare di ordine narcisistico o borderline) è rivolto contro la relazione in generale. In pratica si tratta di un ‘carnefice’ che non mira a ferire direttamente ‘lei’, anche se l’effetto è quella, ma ogni relazione in cui vi sia affettività, attaccamento, intimità. Lei capisce allora che, se così stanno le cose, non ci troviamo ad avere a che fare con un vero e proprio malvagio, ma con una persona disturbata e che diventa malvagia a causa di tale disturbo. Questo non comporta che lo si debba giustificare, in quanto ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità, giacché si tratta poi di un disturbo che non preclude la capacità di ntendere e di volere. Ciò che invece conta, al di là della giustificazione o della condanna, è che bisogna convincersi della realtà, e cioè che ci si trova coinvolti in una relazione psicologicamente disturbata, e che per uscirne , per disinnamorarsi bisogna comprendere che il partner, è effettivamente portatore di un disturbo sul piano della relazione affettiva. Il partner disfunzionale del quale si è innamorati è da considerarsi come un ‘oggetto interno di se stessi, cioè come una parte di noi stessi che è malata, infettata, ferita… allora per curarla occorrono gli anticorpi ‘psichici’, i quali per poter agire devono riconoscere il fattore patogeno, altrimenti se riconoscono per lo più il ‘fattore malvagitàì non reagiscono come dovrebbero. In questi casi è fondamentale un sostegno psicoterapeutico adeguato per rafforzare questi ‘anticorpi psichici’, da considerarsi come una metafora che si riferisce ad una corretta risposta emotiva e intellettiva nei confronti di una relazione affettiva disturbante. Un caro saluto. Dr. Brunelli
Gent.mo Dott Brunelli
sono oltre due anni che seguo con interesse il suo blog ma nonostante le innumerevoli documentazioni non sono riuscita a lasciare il mio carnefice e salvarmi.. Il mio carnefice vestito da vittima… Un grande manipolatore e come tale bugiardo patologico… La negazione è la sua arma di difesa preferita, assieme alla colpevolizzazione altrui. Oltre a questo il mio narciso aveva ed ha delle grandi abilità informatiche che lo portavano ad occupare il tempo cercando prove inesistenti di colpe che probabilmente erano solo sue. Sono persone incapaci di amare afflitti dalla nostalgia per la totalità orignaria che puntano all’assoluto, senza nulla o poco dare in cambio.. Ma la sua intelligenza, la sua seduttività , il suo umorismo (iniziale) mi hanno rapita portandomi negli abissi di un inferno fatto di supposizioni , di dubbi, di controlli, di spiegazioni, di fughe, di ritorni, di accuse ingiuste, di violenza fisica, verbale, ma soprattutto psicologica.. Ed io l amavo… Dio se l amavo, finche’ un giorno gli ho tolto la maschera e la delusione mi ha ingoiata… Quanta falsita.. Quanta viltà.. E quanto dolore, troppo… Ha ragione.. Bisogna ricorrere agli anticorpi psichici per potersi difendere.. Ma spesso il virus è piu’ devastante… Le ho scritto privatamente, vorrei tanto pubblicasse la mia mail in questo blog… Per lui che sa chi sono, perché forse proverà vergogna per le ulteriori menzogne di cui si è imbevuto.. e che ha avuto il coraggio e la sfrontatezza di pubblicare solo per risultare ancora una volta vittima… per impietosire con una storia fatta di proiezioni… La sua specialità.. Quell’uomo che mi etichetta come una donna vampiro, mi ha distrutto la vita, la mente, ha fatto a pezzi la mia dignità sottoponendomi a indicibili umiliazioni.. Ha calpestato i miei sogni, ha violentato i miei ideali.. Ed io l’amavo… E il ricordo di lui, della sua pelle, del suo profumo, e l ‘illusione di come poteva essere è tutto cio’ che mi è rimasto in questa vita… “Narciso fugge da Eco e nel fuggire la scaccia.. “preferisco morire che darmi a te..” La ninfa si nasconde nel folto del bosco, ma l’amore resta in lei e cresce per il dolore del rifiuto.. Si aggirerà per le valli solitarie gemendo d’amore e di rimpianto finchè di lei rimarrà solo la voce…”
Un saluto a tutti
Molto significative le sue citazioni mitiche… a volte può capitare che ci si sente entrambi come Eco…
..un sentito grazie…
Gent.mo Dott Brunelli
Le invio la presente in quanto sconvolta da quanto ho appena letto nel suo blog che tra l’altro seguo con grande interesse da oltre due anni e per smentire quanto affermato da un iscritto. Pertanto La prego di pubblicare questa mia. Non farò il nome di tal persona per evitare inutili polemiche peraltro fuori luogo, diro’ semplicemente che si tratta del mio maltrattatore, il mio vampiro affettivo, il mio manipolatore dalle 25 caratteristiche, il mio perfetto narcisista del quale mi sono innamorata perdutamente e che mi ha letteralmente succhiato il sangue e setacciato l anima per ben 5 anni, 5 anni di continue rincorse, di fughe e di ritorni, 5 anni di lotte per dimostrare la mia integrità, la mia sincerità e la mia innocenza. Inutilmente. E trovo davvero ingiusto che certe persone occupino spazi preziosi sui blog con le loro menzogne, che dovrebbero servire a chi soffre realmente, ma si sa tali esseri non sanno cosa sia la giustizia sebbene molto bravi ad elogiarla. Carissimo Dottore, Lei sa benissimo che i manipolatori sono molto abili nel mentire, anzi fanno della menzogna il loro principale strumento di difesa. Quanto scritto da costui è esattamente la PROIEZIONE di se stesso, di cio’ che LUI ha fatto a me. E’ loro abitudine infatti proiettare sull’altro cio’ che dicono , fanno, pensano.. Certo, agli occhi del mondo sono perfetti, peccato che poi tutto il veleno che scorre nel loro sangue lo sputino addosso alla persona che li ama, l’oggetto del loro POSSESSO. Una vera devastazione psicologica, nel mio caso anche professionale e sociale. Andiamo per gradi.. Conosco questa persona su internet, io ero sposata ma la relazione con mio marito era ormai giunta al capolinea da molto tempo, tant’è che da oltre dieci anni non avevamo più alcun contatto fisico. Cio’ non ha fatto nascere in me l idea di tradirlo, avevo accettato la fine della passione dando precedenza ad altri sentimenti che negli anni erano maturati. Ma ecco che per la prima volta mi imbatto in una chat ed improvvisamente incontro lui. Splendido, brillante, simpatico, intelligente, l’uomo dei miei sogni,colui che avevo sempre desiderato avere accanto. Guardavamo il mondo con gli stessi occhi, stessi valori, gusti musicali, culinari, cinematografici, letterari, lo stesso amore per la natura, il mare, gli animali. Parlavamo lo stesso linguaggio anche senza aprire bocca. Ci incontriamo e la passione esplode fin da subito. Io scopro l amore a 40 anni, sento il cuore battere per la prima volta, mi sento viva. Sto talmente bene con lui che mi dimentico del mondo, non trovo il coraggio di dirgli che sono sposata, non subito almeno, per il terrore di perderlo (sbagliando) ma sa che convivo e lo metto al corrente dei miei problemi di coppia. Casualmente incontra mio marito dopo pochissimo tempo e scopre che non si trattava di convivenza ma di matrimonio. Cerco di spiegargli che ormai era tutto finito che volevo lui e solo lui, ma nulla da fare. Ci lasciamo, ed io sprofondo nel baratro. Lui nel frattempo ha altre relazioni (tipico dei narcisisti) io invece mi consumo lentamente nel ricordo di lui. Gli chiedo perdono , esco di casa, mi separo, gli dimostro che quel rapporto bianco non aveva senso , che esiste solo lui. Ma fin da subito noto atteggiamenti assurdi da parte sua, controlli ossessivi su tutto, telefono, borse, posta elettronica, io cadevo continuamente nella sua trappola perversa e cosi mi prodigavo in mille scuse, scuse sul nulla, a cercare di spiegare che non era come lui pensava, gli portavo addirittura i tabulati telefonici come un cane fedele con il suo padrone, per dimostrargli la mia totale innocenza. Ma nulla era mai abbastanza. Io non ero abituata a nulla di simile, con il mio ex marito vivevo in totale fiducia e rispetto, non ho mai conosciuto questo lato perverso dell amore. Proprio perché di amore non si tratta. Lui invece era abituato a controllare il telefono della moglie e me lo disse svariate volte. Un giorno si iscrisse al sito di un noto gestore per controllare il mio traffico telefonico a mia insaputa. Lo fece varie volte. Finchè una mattina ricevo un messaggio di benvenuto dalla compagnia telefonica per essermi iscritta al sito. Presa dalla rabbia chiamo il gestore e minaccio di andare alla polizia postale se non mi danno l’indirizzo di posta da cui è partita la registrazione. Ovviamente il nome e il cognome erano i suoi.. Ma nega l evidenza (come sempre) ha il coraggio di arrabbiarsi perché dubito di lui, e mi dice che chiunque puo usare l’indirizzo di posta altrui… Assurdo.. Ma non mi basta, e continuo.. Non voglio vedere, non voglio sentire, sebbene i segnali siano ormai un enormità.. La violenza psicologica è già iniziata e da li il passo a quella fisica diventa un attimo. Per strada cammino a testa bassa per paura che qualcuno mi guardi, critica il mio modo di vestire, mi da dell esibizionista, (io sono molto sobria nell outfit) dice che mi vesto per farmi vedere dagli altri, (io lo facevo per lui) non perde occasione per svilirmi, per demolire ogni mia certezza. Una violenza subdola, lenta ma costante mi invade. Pretende chiamate ad ogni minuto del giorno, e se non rispondo perché sono al lavoro o al telefono con mia madre , anziana che abita lontano, sono scenate incredibili. Se il telefono non ha segnale sostiene che l ho spento apposta perché sono con qualcuno, se mi vede ridere con una collega mi accusa in modo sprezzante di divertirmi senza di lui, se raccolgo un successo professionale non posso parlargliene altrimenti dice che penso solo al lavoro. Pian piano mi costruisce un muro attorno e pretende sempre di più, più attenzioni, più effusioni, più dimostrazioni d amore, ma è tutto inutile. Mi dice che non gli do nulla, che per lui non ho mai fatto nulla, che sua moglie dava più di me, e allora gli insulti si sprecano, cosi come le maledizioni. A causa sua ho rinunciato a ben 5 opportunità lavorative di prestigio ed oggi mi ritrovo disoccupata da ben un anno e mezzo. A magio dello scorso anno l azienda per cui lavoravo mi chiede la disponibilità di andare fuori sede due giorni per seguire una filiale in difficoltà. Lui mi dice che non vuole una donna in carriera, che vado a fare la t…. e non a lavorare, che potevo andare ma avrei dovuto rinunciare a lui. Al che, diedi le dimissioni e tornai nella mia citta. Premetto che per lui lasciai tutto, casa, famiglia, genitori anziani, amici. In 5 anni sono stata cacciata da casa almeno una trentina dii volte, ed ogni volta dovevo rimettere in gioco la mia vita, lavoro incluso perché vivo a 500 km da lui. Da anni ormai non ho un identità, mi sento un apolide senza collocazione né fissa dimora. Tipico dei narcisi fuggire o allontanare la preda quando la relazione diventa stabile.. Pian piano mi ha fatto terra bruciata intorno, non potevo uscire con un amica, ma non perché lui me lo impediva direttamente, era molto più subdolo e perspicace.. Faceva in modo che mi sentissi in colpa se lo avessi fatto, Ed il senso di colpa è stata una costante. Ma lui continuava allegramente a coltivare i suoi interessi, ludici, sportivi, sociali.. Lui poteva. Andai a vivere con lui nella famosa casa dove non pagava l affitto, ed inizio l inferno. Da li mi cacciava sempre, almeno una volta al mese dovevo fare i bagagli, ho dormito ovunque, dalla macchina al pavimento dell ufficio, alle pensioni magrebine. In questa casa poi, entrava la madre, a tutte le ore, senza suonare, mi sentivo un ospite, e si sa dopo 3 giorni l ospite puzza. Allora per non essere più cacciata gli chiesi di andare a vivere in una casa in affitto dove ognuno pagava la sua parte. Dal mio stipendio di 1200 euro mensili toglievo 400 euro (l affitto era di 800 non di 1200) per la retta mensile (premetto che il signore è un libero professionista) ma nemmeno questo servi’, e i miei traslochi continuarono con cadenza regolare. Le scuse erano assurde, sospetti infondati, che poi sfociavano in accuse ingiuste e di conseguenza in liti furibonde. Ma ero sempre io a tornare, a perdonare, a voler ricominciare. Non ho mai pesato economicamente su di lui, mi sono sempre gestita autonomaente e con l aiuto dei miei. I soldi spesi di cui parla non ammontano a 45000 euro ma a 10000 , serviti per acquistare i mobili che sono rimasti a casa sua. Mi sembra doveroso sottolinearlo. In 5 anni abbiamo fatto una vacanza che mi sono pagata tranquillamente da sola. Con la moglie invece i viaggi si sprecavano, ma non importa. Peccato che oltre a contribuire in casa mi sono sempre occupata delle pulizie e di tutto il resto, (credo che una colf vada pagata…) e poi mi sentivo rinfacciare il piatto di pasta o la cena pagata. La figlia non mi ha mai rivolto la parola, faceva fatica a salutarmi e ogni regalo che le facevo veniva puntualmente ignorato. Il mio dolore era enorme, vivevo nell indifferenza totale, e alle mie richieste di aiuto il mio manipolatore diceva.. “lei non usa i tuoi regali perché è più intelligente di te.. ” Per la prima volta con lui ho sentito il desiderio di avere un figlio, un figlio nostro, ma non ero adatta nemmeno a quello. Mi disse che avrebbe fatto un figlio con chiunque ma non con me. Le lascio immaginare l umiliazione.. La violenza psicologica , verbale e fisica mi hanno devastata. Parliamo di un uomo alto oltre un metro e novanta, quando mi metteva le mani alla gola perché piangevo, io tentavo di toglierle, ma con le unghie gli lasciavo i segni e allora lui prontamente se li fotografava e diceva che lo avevo aggredito. Ma non mancavano spintoni, calci, sberle, strattonate ai capelli.. L’occhio nero? Secondo lei un ematoma in zona perioculare si assorbe in 12 ore??? Bastava un nulla, e lui esplodeva, non sapeva affrontare una discussione, non sapeva gestire un dissidio, per lui o eri dentro o eri fuori dal cerchio. Non accettava nessuna critica, tipico delle persone immature e se lo scoprivi in fallo andava su tutte le furie negando l evidenza. Prima di andarmene parlai con la sua psicologa, violando il segreto professionale, (probabilmente le facevo pena) mi disse che è un uomo rofondamente egocentrato, privo di contenitore, che passa da uno a mille in un secondo e che cerca sempre un capro espiatorio perché non sa prendersi le responsabilità delle proprie azioni. Per 5 anni ho indossato un burqua mentale, e i segni di tale violenza sono scalfiti nell anima. Provocazione, umiliazione, mancanza di rispetto e di fiducia erano l ordine del giorno. Mi mandava via con la scusa che doveva salvarsi da me, quando il carnefice era lui. Anche io seguo gruppi di ascolto, psicologi e terapeuti, ma queste persone dovrebbero capire che se vogliono davvero essere utili ai propri pazienti devono aiutarli a guardarsi dentro, capire con chi hanno a che fare e affiancarli nella presa di coscienza del loro disturbo, e non lanciare accuse e giudizi inopportuni ai soli fini di lucro. A giugno dello scorso anno durante una breve vacanza con sua figlia, che doveva essere il preludio dell ennesimo “Ricominciamo” mi lasciò a piedi completamente da sola abbandonandomi in un posto che nemmeno conoscevo , e se ne tornò a casa… Solo perché gli avevo fatto notare che non era carino fissare assiduamente un altra donna mentre sta cenando con me.. Lo aspettai tutta la notte, ma non tornò.. Ma io lo perdonai ancora, e ancora tornai da lui.. Sciocca? Folle? Innamorata? Bassa autostima? Ferita emotiva da rimarginare? Sicuramente tutte queste cose assieme, ma la cosa più assurda è che continuavo ad amarlo, più mi feriva più mi umiliava più lo cercavo.. (Sindrome di Stoccolma? Masochismo?) E lui mi aspettava al varco sapendo che sarei tornata. Un mese fa sono venuta a casa qualche giorno per accudire mio padre malato di Alzheimer , ma fu un incubo. Ogni volta che venivo a trovare i miei (io da lui non ho nessuno sono sola) era uno stillicidio. Metteva in discussione tutto, se andavo dal medico , quanto tempo ci mettevo, a che ora ci andavo, sosteneva che non ero li per mio padre ma per divertirmi. Poi mi porta la mia roba cacciandomi ancora, ma inizia a piangere (dimenticavo l aspetto teatrale dei manipolatori) e mi chiede perdono per il suo comportamento, per aver ancora controllato la mia posta, dice che si vergogna per quanto fatto, dice di perdonarlo, di volermi sposare.. Un delirio che di li a poco smentirà completamente dandomi della pazza, ma ormai gli avevo gia creduto, ancora ed ero gia tornata da lui. Il mio manipolatore è una persona che vive su internet, che mette a mia insaputa programmi particolari nel pc atti a sorprendere tutto cio che viene digitato sulla tastiera, alla ricerca di prove che non esistevano e quindi non poteva trovare (o forse cercava le prove di ciò che LUI faceva?) il mio manipolatore vive con il cellulare in vibrazione incorporato, lo porta anche al bagno. La persona in questione si diceva un gran sostenitore della verità e se lo ripeteva in continuazione quasi volesse convincersene, .. Tipico dei bugiardi patologici.. O ancora accusava me continuamente di essere una donna dai facili costumi (ovviamente con termini molto più coloriti) quando nella vita, ho 44 anni, sono stata con 2 uomini, uno dei quali è lui. La persona in questione prima di cacciarmi nuovamente da casa ha estratto una pistola e l ha caricata davanti a me.. Devo continuare? Io ero innamorata, follemente. Per lui ho fatto oltre il possibile, ma nn è bastato. I suoi fantasmi erano superiori. I suoi drammi infantili e coniugali( credo non abbia mai superato il tradimento della moglie ) mai elaborati, lo hanno portato a scagliarsi su di me, forse perché anche io ero un anima debole, o forse perché invidiava la mia purezza, la mia capacita di dare e di amare. Ma oggi non sono più quella persona. Lui mi ha cambiata. Rubandomi quel candore con cui andavo incontro alla vita. Sono stata il suo parafulmini, per anni ho amato un assassino, un vampiro di anime, un grande drammaturgo, Il teatro ha perso una grande risorsa. Sono d accordo con Basaglia, anche se a volte certe persone dovrebbero stare chiuse in un posto sicuro, per non commettere omicidi di anime, per non andare in giro a rubare la luce che è in noi. Ognuno di noi ha le proprie ferite nell anima, io per prima, ma cio non ci autorizza ad ammazzare la gente. Queste persone NON sanno amare perché non sono capaci di provare sentimenti né empatia. Mi manca ancora la sua pelle. Mi mancano i progetti che solo io facevo, mi manca la sua voce, le nostre risate, mi manca l illusione di essere amata, e piango, e lo sogno, tutte le notti, ma mi manca ancor più quella voglia di vivere e quella persona che ero e che lui ha annullato. E voglio andare a cercarle..
Un saluto a tutti
Mi spiace tanto per gli equivoci che si possono creare, anche se questo forum vuole solo aiutare a far riflettere e a capire. Dobbiamo sempre ricordarci che le etichette psichiatriche e psicopatologiche vanno impiegate con l’aiuto di uno specialista altrimenti possono generare convinzioni errate e pericoloso. In questo articolo si conclude facendo osservare che la metafora del vampiro, non riguarda solo un partner negativo, ma anche il vampiro interiore, dentro la cosiddetta vittima. Tutti coloro che, per quanto siano o non siano state vittime, non riescono a vedere il proprio ‘vampiro interiore’, e quindi anche la propria responsabilità – non potranno mai uscire , né guarire, da una relazione affettiva disturbata. Con tanta solidarietà le auguro di ritrovare equilibrio e fiducia.
leggete qui:
http://www.ok-salute/personaggi-salute/13_a_alba-parietti-ossessione-amore.shtml
Il link non funziona…
Rispondo a Lilla:
si,me lo chiedo anche io… evidentemente per essermi fatta colpire più e più volte da questa persona ho anche io una ferita interna che lui ha reso ancora più profonda…
è come se mi avesse sparato ferendomi in più punti e quando cercava d sanarmi le ferite io gli ho dato la pistola in mano dicendogli: sparami d nuovo.
La colpa credo sia anche mia che sin dall’inizio gli ho concesso tutto questo e non ho saputo allontanarlo perchè mi affascinava troppo,mi sentivo contagiata da ualcosa,dal veleno forse,appunto, e poi e non meno importante, mi sentivo sempre ricattabile… è brutto da dire,ma forse l’ho fatto anche x timore e paura.
sono tanto arrabbiata con lui,ma ancora d più con me stessache non ho mai saputo farmi rispettare.
e questo ancora prima che diventassimo fidanzati … quando poi c siamo messi assieme ed abbiamo ufficializzato la cosa con amici e parenti e divenuto sempre ancora + difficile distaccarmi da lui.
ho bisogno d una cura anche io…
mi manca tanto e mi sento deprivata d tutto…
mi ha lasciato un grande vuoto dentro perchè se penso a quando riusciva ad amarmi (quelle poche volte) mi fa male e rabbia pensare che oggi potrei essergli accanto..ma fors eè meglio cosi perchè lo ha voluto lui ed è stato lui stesso a fare in modo che si arrivasse a tanto.
E’ sempre stato troppo sicuro del mio perdono e si è permesso d ripetersi sempre con crudeltà.
ho bisogno d un sostegno psicologico,ma economicamente non posso adesso…
ho provato a chiedere ai centri pubblici tipo usl,dsm,consultori… tutti pieni e non disposti perchè in trattamento d casi più gravi…
non posso permettermi una psicologa privata attualmente.
come faccio?
le parole delle amiche e della famiglia sono d parte e benchè mi rassicurino sul momento noon mi aiutano a convincermi fino in fondo,motivo per cui ho paura d ricascarci.
tutti mi dicono: ma come puoi anche solo sentirti in colpa? d nn aver mai fatto abbastanza? come puoi farti ancora il sangue amaro dopo ttt quel ke ha fatto e come t ha trattata? ma stai bene?!?
mi sento triste.terribilmente triste.
è un disgraziato,ma lo amavo davvero.
Cara Arolfetta, per quanto riguarda l’aiuto psicologico di cui senti il bisogno, puoi provare a chiedere anche in quegli ospedali della tua città o provincia, particolarmente in certi policlinici ma non solo. Queste strutture offrono un servizio di psicoterapia convenzionato con le asl per pazienti esterni; in genere funzionano abbastanza bene o anche molto bene ed hanno tempi di attesa meno lunghi, rispetto ai dsm, dato che spesso offrono al loro interno, un’assistenza differenziata direttamente per tipologie di problemi (ad es., problemi alimentari, problemi di personalità, depressivi ecc).
Un abbraccio
Elisa
Anche io per l’ennesima volta ci sono ricaduta. Eppure lo sapevo che è narcisista, ma è riuscito ancora una volta a riavvicinarmi con tanto (finto) amore, come ai primi tempi ed io ho creduto che forse mi sbagliavo, che avevamo passato 3 mesi di crisi ed ora era tornato tutto come prima, è durato solo 10 giorni, poi all’improvviso di nuovo l’incubo. Alla sera mi aveva ribadito il suo amore, al mattino seguente mi aveva telefonato molte volte, poi nel pomeriggio l’ho richiamato e lui niente, alla sera gli ho mandato un sms e lui niente, l’ho richiamato e mi ha risposto seccato che l’avevo svegliato, poi è sparito, senza un motivo. Sono 4 giorni che non mi telefona, ho capito che non ci sarà mai una soluzione, è malato e non sopporta quando mi vede serena. Cerco in tutti i modi di tirarmi fuori da questa sofferenza, ma è difficile perchè continuo ad amarlo anche se mi fa del male e non capisco il perchè di questo mio amore, che non riesce a passare.
A Arolfetta
Ho vissuto una storia di 5 anni con un manipolatore narcisista. Dopo centinaia di prendi e lascia ora sembra finita davvero da due settimane. Dire che sto male è un eufemismo. Mi ha letteralmente devastato l’anima e la mente. Per lui ho rinunciato a tutto, ero succube della sua volontà che esercitava in modo sapiente e sottile, attraverso perversi condizionamenti mentali. Oggi mi ritrovo completamente sola, senza amici né lavoro (al quale ho rinunciato dopo vari ricatti da parte sua). Ero innamorata in modo folle, credo di esserlo ancora. Si, dopo tutte le violenze subite, verbali fisiche ma soprattutto psicologiche, sono ancora intrappolata in questa gabbia di follia. Il problema è perché ho scelto di soffrire cosi tanto e cosi a lungo? Perché mi sono lasciata umiliare denigrare e sottomettere fino a questo punto? Perché ho sempre creduto ai suoi falsi pentimenti e perché l ho sempre perdonato e ricercato ogni volta che lui mi allontanava da se? Perché ho sempre cercato di giustificarmi difronte alle sue false accuse ai suoi inutili sospetti e non ho saputo vedere invece in lui la menzogna e quel proiettare su di me cio’ che era esattamente lui a fare? Ho perso la mia dignita’ la mia liberta’ la stima di me stessa, la serenita’ interiore. Ho perso la persona che ero. Ma lo amo ancora. Aiutatemi… Vi prego
Cara Arolfetta,
si la psicoterapia non è proprio economica come prendere un gelato, ma non è neanche cosi costosa come generalmente pensano…. hai provato ad informati?
Ti consiglio un libro che a me è piaciuto molto… Donne che corrono con i lupi!
Buona fortuna
Ho bisogno di aiuto, non ce la faccio più. sposata da 29 anni con un narciso patologico, ho abbozzato e abbozzato fino a qualche mese fa, quando – dopo un suo ennesimo tradimento – prima se n’è andato di casa minacciando che mi avrebbe ridotta sul lastrico e simili, poi è tornato a supplicarmi di riprenderlo e poichè io non cedevo ha continuato per un mese ad alternare minacce e stalking con dichiarazioni d’amore imperituro, offese e insulti con pianti e false promesse di cambiare ecc ecc . il solito copione. solo che io non volevo riprenderlo, e allora ceffoni e offese schifose e infine ha messo in mezzo tutti i suoi parenti e un bel giorno mi si è ripiazzato in casa. contro la mia volontà e contro quella dei nostri figli che hanno 21 e 27 anni. ora da cinque mesi vivo così. ho in casa questo essere che non sopporto più, il quale fa come se niente fosse. oggi dolce e disponibile, domani incazzoso e sarcastico. sono sola, non ho più nessuno. non ho parenti e quei pochi cugini che restano vivono a 200 km da qui (per lui sono venuta a vivere in sicilia) non ho amiche, non ho una vita mia, non guido e adesso che sono in ferie sono bloccata a casa in un paesotto squallido e privo di servizi. sto malissimo e non so dove sbattermi. oggi mi ha comunicato che la settimana prossima lui va a trascorrere le ferie nella casa al mare (che io detesto da sempre e lui lo sa). a me non ha chiesto nè se voglio andarci nè se voglio andare da un’altra parte. del resto nonlo ha mai fatto in 29 anni. io non esisto, non conto niente, ma inspiegabilmente devo essere sua moglie e non me ne posso andare. sono vecchia, brutta, repellente e quant’altro, ma devo stargli accanto. o meglio, deve starmi accanto. perchè io me ne andrei. ma non ho idea di dove. e comunque lui mi troverebbe. sento che sto crollando.
Provi a pensare di fare un po’ di psicoterapia… Un caro saluto con solidarietà.
Vi vorrei aggiornare sull’ultimo accaduto:
l’altroieri ho sostenuto il mio ultimo esame…ero contenta perchè avrei cosi potuto dedicarmi solo alla tesi e raggiungere finalmente l’agognato traguardo della laurea…
Mi avrebbe dovuta accompagnare lui,ma per motivi d lavoro non poteva (ha faticato tanto per trovarsi anche solo un lavoretto instabile che non poteva rinunciare per accompagnare me) e cosi ho deciso d farmi accompagnare da un’amica…
la sede centrale della mia università sta in un’altra città a due ore dalla mia,cosi appena uscita dall’aula è stata la prima persona che ho cercato per comunicare l’esito.
Gli ho detto: dato che sei rimasto a casa pranziamo assieme?
solo che io sono con la mia amica, se vuoi mangiamo tutti e 3 altrimenti se non t va ( a lui nn fa molta simpatia…una volta,inutile pure dirlo ,mi ci ha fatto litigare d brutto)torno in città da me,lascio lei a casa,pranzo a casa mia e vengo dopo da te (lui abita in provincia e nn essendo nemmeno automunito lo raggiungo io sempre,facendomi ogni giorno 30 minuti d macchina).
sapete la sua risposta qual’è stata?
” fai quello che cazzo vuoi!” e mi ha sbattuto il cel in faccia…
ho provato a richiamarlo e non mi rispondeva… ha iniziato a tartassarmi d messaggi ai quali io nn potevo rispondere perchè stavo guidando in autostrada e potevo solo leggere distrattamente col pericolo d un incidente,senza poter far nulla ,incassando le sue parole, impotente….
sei una merda…una delusione continua… t sei organizzata con la tua amica… dovevo essere io il tuo primo pensiero… dovevi correre da me per festeggiare…
vattene in giro x negozi con lei…vatti a prendere un gelato…vattene al mare…infilati il costume e vai a mostrare il culo al mare con le puttane come te!!!
sono rimasta allibita,impassibile,scioccata… non sapevo cosa dire o rispondere…
ho cercato poi d spiegargli che aveva capito male e che non stavo mettendo nessuno davanti a lui,ma non ha voluto sentire ragioni…
mi ha staccato il telefono e mi ha detto ke quel giorno non c saremmo visti e che dovevo organizzarmi per gli affari miei…
è sparito per tutto il pomeriggio per poi richiamarmi sul tardi e prendermi a parole…
io ero esausta…mi stava rovinando pure l’ultimo esame superato… quello che per me doveva essere un giorno felice e d liberazione l’ha trasformato in un incubo…
cosi arrabbiata con lui e con me stessa per essermi fatta trattare cosi,gratuitamente e immotivatamente per l’ennesima volta,ho deciso d fare la forte e ho iniziato a sparire anche io… non rispondendo ai suoi insulti e chiamate…
ha iniziato d nuovo a minacciarmi:” rispondi! se non mi rispondi chiamo tua madre (i miei ,da quando mi ha cacciata fuori d casa a roma -vedete la mia storia che ho scritto qualche settimana fa- non sapevano che c eravamo tornati a rifrequentate perchè si sarebbero arrabbiati e me lo avrebbero impedito…)
insomma è tornato a farmi del male con la cattiveria i ricatti e le minacce…
morale: ha chiamato mia madre dicendole tutto…
hanno litigato…lui l’ha sfidata x telefono offendendo anche lei…
un ragazzo di 33 anni contro una signora d 60 anni…mia madre gli urlava d sparire e lasciamri in pace,ma lui continuava…
poi si è calmato ma ha ricominciato a tartassare me ma io non volevo vederlo più…
troppe volte,troppi errori gravi ripetuti e perdonati…sempre gli stessi…
1,2 la 3° volta no. non avrei retto.
sono sparita…
mi h amandato messaggi d perdono e scuse,ma io nulla…
x due giorni non ho replicato…mi ha tartassata d chiamate e messaggi a cui non rispondevo…ha messo in mezzo i miei e altri amici in comune x ottenere un contatto con me,ma io nulla ancora…
oggi mi ha telefonato il ragazzo che lo ospita in casa e mi ha detto che ha dovuto chiamare polizia,carabinieri e ambulanza… perchè lo ha trovato sul davanzale della finestra con una corda al collo legata alla rete del letto ed ubriaco…
la gente del condominio si è affacciata a guardare e l’hanno portato in ospedale…
ha parlato con uno psichiatra che lo ha lasciato andare (forse date le condizioni d ubriachezza non ha potuto ascoltarlo)e domattina dovrà ripresentarsi lì a parlare con lui…
la madre che vive a roma scenderà per badare a lui e a sta vicenda,rischiando pure d perdere il lavoro…la sorella lo ospiterà momentaneamente (perchè il ragazzo che lo ospita ed ha pure dovuto vedere ste scene nn lo vuole più in casa) ma se ne laverà presto le mani perchè lei si è fatta una famiglia,ha dei figli a cui badare e nn credo vorrà pensare pure ad aiutare il fratello che a quanto so le ha già dato gli stessi problemi in passato.
in ospedale gli hanno tolto il telefono per comunicare,quindi è da stasera che non mi tartassa più.
Cosa devo fare se ricomincerà?
ho paura… non voglio ricascarci…
è un manipolatore…
lo amo alla follia,ma lo detesto allo stesso tempo perchè mi ha rovinato la vita.
sn arrabbiata con me stessa per come mi son fatta trattare e perchè se lui si foss eocmportato in modo “normale” sarebbe stato tutto diverso e più semplice…
mi ha scritto: mi avrai sulla coscienza.
mi sento in colpa…
e allo stesso tempo non voglio far nulla per aiutarlo perchè se lo faccio mi affosso io.
non voglio si faccia del male ,ma non posso più permettergli d farne a me.
mi sento svuotata dentro…mi ha tolto tutte le forze e qualsiasi entusiasmo per tutto,anche per la vita…
lo vorrei poter aiutare,ma lui non si vuol fare aiutare nè si aiuta da solo.
ha bisogno d cure e da solo nn è consapevole…la famiglia nn lo assiste o lo fa per poco e dopo molla…
io devo pensare a me e alla mia vita.ma lo amo e non voglio si faccia del male.
ma io devo salvarmi.
da un lato mi sento come liberata da un peso quando non c’è,dall’altro mi sento in colpa anche solo per dire ste cose…ma nn posso più far nulla.
aiutatemi.
Cara arolfetta non credere di aiutare questa persona con il tuo amore!
queste sono persone che anche psicologi e psichiatri fanno fatica ad aiutare infatti lo psichiatra l’ha mandato via, dovresti fare la stessa cosa!
Non ti sentire in colpa per non poterlo aiutare …. sono persone che non si possono e non si devono aiutare perchè il tuo amore è vero lo aiuta a stare in piedi ma ad un prezzo molto caro per te !
Se proprio vuoi fare qualcosa …ABBANDONALO senza se e senza ma….. se è fortunato cade nel vuoto e chiede aiuto a qualcuno per uscirne…. ma cerca di capire che sono persone malate ……profondamente malate ….. e che nessuno li può aiutare!
E poi perche mai dovresti aiutare una persona cosi? Non hai di meglio da fare ? secondo me si …. prova …. la vita è bella…. staccati da uno cosi…. fatti aiutare a staccarti da uno cosi ……non ci si puo innmorare di uno cosi altrimenti …..qualcosa non va….. aiuta te non lui e capisci cosa c’è che non funziona bene in te che ti sei innamorata di uno cosi e vuoi anche aiutarlo!
Rispondo al Dott. Brunelli:
non volevo assolutamente istigare al suicidio nè ho mai riferito le parole che sto confidando a voi alla persona in questione,nemmeno per rabbia, neanche nei momenti in cui mi umiliava,mi aggrediva e mi offendeva…mai. nonostante tutto e nonostante credo se lo sarebbe pure meritato.
Mi scuso se dalle mie parole è trapelato un messaggio erroneo.
Ciò che volevo dire è che questo tipo d persone forse cerca solo di attirare l’attenzione su d se tramite richieste d aiuto che spesso sfociano nel ridicolo e pericoloso,fisicamente per loro e per chi li circonda…
Aver detto: è codardo anche in quello perchè poi non lo fa… non voleva d certo essere una provocazione o un’istigazione…giammai… io questapersona purtroppo la amo ed è questo che non mi fa staccare da lei e non vorrei mai arrivasse a tanto.
Dico solo che dimostra d essere un falso tragediografo anche in quello perchè conosco gente che non ha mai dato nessun segno d squilibrio e da un giorno all’altro si è buttata dalla finestra…
Io credo che chi davvero sta male e vuol morire lo fa in silenzio e non “avverte” o minaccia…
tante persone sono cariche e strapiene d problemi ,ma non passano la loro vita a torturare il prossimo,massacrando anche la persona che dicono d amare.
Gentile Arofletta, certamente era chiaro che lei intedeva riferirsi all’atmosfera da tragedia greca, comunque ho preferito evidenziare il concetto in senso precauzionale e preventivo perché purtroppo viviamo in un periodo di grande psicosi sociale per le questioni amorose con le tragiche conseguenze reali che leggiamo tutti i giorni sui giornali. Meglio quindi sempre cercare di chiarire per prevenire. Mi tocca farlo. E questa prevenzione meriterebbe certo un dibattito a parte, in un altro forum che si potrebbe creare. Quindi il suo intervento che, come vede, contribuisce a chiarirci e ad aiutarci insieme. E’ fondamentale nei traumi amorosi sentire di non essere soli, che qualcuno condivide le nostre pene, i nostri dubbi, che possiamo capire altri e sentirci capiti. Lei sta quindi contribuendo a questo proposito solidale e di ricerca collettiva. Grazie
trovo questo articolo noioso. 3000 alert e poche righe descrittive . Se ci sono informazioni più esaustive di quelle che si possono trovare su wikipedia, si perdono nella noia ripetuti i rindondanti alert…
Ha ragione Lea ci troppi alert…ma a volte non sono mai abbastanza, se vuole può collaborare suggerendomi quali potrebbero effettivamente essere eliminati. Grazie
Rispondo ad Elisa:
non so nemmeno io perchè gli ho concesso,sin dagli albori,tutto questo.
Forse l’ho inizialmente vista come una sfida con me stessa… proprio io che da sempre avevo avuto carattere e polso da non farmi mai maltrattare da nessuno,ancor meno dai fidanzati, anzi forse ero io che li sovrastavo con la mia indole forte… ho visto una persona che mi teneva testa e l’ho assecondata in tutto e per tutto,anche troppo.
Troppo tardi ho capito che non era tanto e solo un tenermi testa,ma proprio un comandarmi e muovermi a suo piacimento come una pedina… mi sentivo ua marionetta nelle sue mani in cui teneva i miei fili…
non ho saputo mai troncare,anche quando ancora non eravamo nulla e non eravamo nemmeno legati sentimentalmente…io credo principalmente perchè ci sapeva fare con me. e sessualmente era il massimo… so che può suonare squallido,ma credo che la cosa basilare che mi ha legata a lui all’inizio è stata quella.
pure quando mi faceva sentire “sporca” per quel che facevo con lui e per come lo facevo,mi dava vitalità… peccato che l’idillio durava poco perchè quando mi donavo con tutta me stessa,riusciva subito dopo ad umiliarmi e a calpestare la mia dignità .
mi istigava a lasciarmi andare , a vivermi il presente anche sbagliando,ma poi appena lo facevo mi giudicava… non devi far cosi,hai sbagliato qui e in questo…sei una poco d buono e farai cosi con tutti,non mi fido d te.
Io sapevo che lui aveva ragione ovvero che non era la prima volta che tradissi ed il mio sopportare tutte quelle offese era forse un modo per scontare la mia pena e pagare per ciò che avevo fatto…ma non con lui.
Proprio con la persona con la quale non ho mai sbagliato e alla quale sono andata dietro come un cagnolino ho subito i torti più grandi e le ferite più forti.
sentivo il bisogno d dovergli dimostrare che si sbagliava e non era cosi.
era una sfida fra me e lui e fra me e me stessa.
Io non penso che tutti gli uomini che si sono innamorati e han deciso d stare accanto ad una persona che ha tradito con loro,non si comportino in modo cosi puerile con la propria donna.
Non si può andare a letto con una che si sa è impegnata e poi quando questa si lascia e si decide di starle accanto,le si rinfacciano gli errori del passato che fra l’altro nn ha commesso nei confronti della persona in questione,ma di un’altra… e proprio quella che potrebbe dirmelo che sono una poco d buono,nonostante tutto ha avuto sempre totale rispetto e non l’ha mai fatto.
Mi ha sempre fatta sentire lurida per errori commessi non nei suoi confronti,ma nei confronti d un altro,quando lui è stato mio complice finchè gli è piaciuto.
Ha sempre moralizzato: tu avresti dovuto prima chiueder ela tua storia e poi venire da me e invece non solo sei finita a letto con me una volta,ma hai poi continuato altre volte senza chiudere… per questo non mi sono mai fidato d te e ancora oggi non mi fido, Perchè come hai fatto con lui potresti fare anche con me.
Ma allora perchè mi hai cercata? perchè mi allontanavi e poi tornavi? facevi tutto tu e fors eproprio perchè sapevi che io c’ero e t tenevo le porte aperte.
Si forse non avresti dovuto tenermele aperte.
vi rendete conto come mi risponde?
Mai nessun segno d gratitudine…mai.
solo offesse assurde,giudizi,moralismi, minacce…
troia! sei una troia! chissà con quanti hai fatto cosi e pure con me…
quando io nn riuscivo più ad ascoltAre queste sue parole per telefono chiudevo e mi richiamava dicendomi. devi stare zitta e ascoltare ttutte le mie parole se chiudi chiamo lui e gli dico tutto,saprà tutto!!!
ma come può una persona che dice d amarmi,fare questo?
la nostra storia è stata sempre squallida perchè lui l’ha resa tale.
era nata male,ma io mi volevo impegnare per renderla migliore e invece tutto è andato solo a peggiorare.
e cosa peggiore si è ripetuto pure dopo che aveva deciso d diventare il mio ragazzo.
ha messo piede in casa mia,conosciuto i miei amici e i miei genitori ed ha avuto il coraggio d minacciarmi quando mi aveva giurato che non l’avrebbe più fatto e che allora era successo perchè mi voleva far del male per allontanarmi per paura d innamorarsi d una che l’avrebbe tradito e fatto soffrire.
Non è normale una persona cosi.
è gelosissimo e le sue storie sono sempre finite per questo motivo penso.
ha pure tentato d uccidersi in passato e a volte pure davanti a me ,ma nn lo fa perchè è codardo anche inq uello e vuol fare solo scontare la sua infelicità ed insoddisfazione agli altri.
Io lo detesto e nn lo stimo più,ma mi fa rabbia e odio me stessa perchè non riesco ed ho paura d mollarlo
Gentile Arofletta, mi rendo conto del suo dolore e della sua rabbia, tuttavia le faccio notare che la sua conclusione (le ultime due righe) anche se sono evidentemente uno sfogo sono davvero troppo spietate quando dice ” ha pure tentato di uccidersi in passato e a volte pure davanti a me ,ma non lo fa perchè è codardo anche in quello…” – purtroppo ci sono psicopatologie e relazioni devastanti che portano ogni anno in Italia a decine di migliaia di suicidi, meglio non incoraggiare ad essere coraggiosi nel suicidio, qualcuno potrebbe crederci, qualcuno potrebbe leggere un commento come il suo – nel corso del tempo – e decidere che lei ha ragione, sentendosi rinforzato nelle sue fantasie suicidarie, per cui se si minaccia il suicidio bisogna andare fino in fondo, altrimenti sarà disprezzato dal partner e lo farà… in questi casi, quando si ha che fare con persone che attuano questi comportamenti, è essenziale rivolgersi ad uno psicoterapeuta per capire bene come comportarsi, come difendersi e come cambiare le cose… prima che sia troppo tardi.
Ricordo, rileggo me stessa piena di paura, incapace di vivere senza di lui, disperata….
Quando lessi questo saggio la prima volta, la seconda, la terza, la millesima..aspettando un chissà quale segno che mi facesse stare meglio.
Nessuno, a parte compagni di viaggio trovati in internet e il meraviglioso Dott. Brunelli riuscivano a capire il mio stato di prostrazione. Sì perchè, quando siamo annichilite, prive di forza, dipendenti affettive come me..percepiamo la reltà in maniera distorta..riprendiamo la relazione in modo compulsivo 10, 100, 1000 volte..convinte che questa debba essere la volta buona. E quando gli altri ci dicono “Forza!” noi pensiamo…”Sì, facile, ma io la forza non cel’ho più”. I danni materiali, fisici e psicologici che questa esperienza ha lasciato, le cicatrici indelebili dentro me, sembravano essere la fine della mia vita. Poi, un giorno ho pensato “Ho 25 anni, ce la sto facendo, non sono distrutta. Sto costruendo una nuova me sulle macerie di quella vecchia”…e quando ho aperto la pagina, ho letto le parole del Dott. Brunelli, sulla possibilità che ci viene data, di ricostruire la nostra esistenza, quando invece tutto ci sembra perduto. Ho dovuto impiegare tutte le forze che avevo per non cedere, ho dovuto smettere di ascoltare le voci interiori che mi dicevano “Torna da lui. è cambiato. Ti manda 1000 sms al giorno, fiori, promesse. Dice che vuole sposarti e fare una famiglia con te. Ha capito.” Quando questi pensieri insani arrivavano dentro me, mi obbligavo a pensare “No! Ora che sente di non averti più un pugno, si è ravveduto..tempo una settimana, forse un mese, tutto tornerebbe come prima”.
E dopo tanta lotta contro me stessa, l’ho compreso. E non ho ceduto. E ora che guardo la mia vita, l’amore incondizionato per questa persona, con gli occhi della verità…tutto è più leggero. Ho smesso di prendere gli ansiolitici, cerco di controllare da sola i miei stati d’animo. Non dimentico mai che la dipendenza affettiva è sempre subdola e in agguato e bisogna stare attenti a non ricaderci.
Certo, tempo fa pensavo che la vita fosse diversa, credevo che la gente fosse più buona mentre attorno a me invece vedo molta solitudine, perchè solo pochi hanno un animo buono e sincero. Ma…meglio soli che mal accompagnati. Vorrei che mio padre fosse quì, per vedere che la ragazzina immatura e paurosa che ha lasciato, ora è una ragazza più consapevole, orgogliosa di aver imparato dal padre cosa sia l’amore vero e che non è diposta a barattarlo con qualcosa di fittizio a cui appoggiarsi.
La vita è meno rosea di quel che pensavo, ma, vado fiera delle mie cicatrici, ora,
Grazie Dott. Brunelli, grazie a questo posto, un’ancora di salvezza per tutti noi.
Arianna
Grazie a lei Arianna ci dà un segno di speranza, di coraggio e di gioia… la primavera c’è sempre, anche quando tarda a venire, l’alba c’è sempre dopo la notte più nera, il sereno c’è sempre dopo la tempesta, la rinascita c’è sempre dopo la morte… e così dopo gli amori malati e crudeli c’è sempre il tempo del nuovo incontro, del vero amore…. ma per questo è necessario PRIMA incontrare se stessi, amare se stessi, avere fiducia in se stessi, capire che è possibile come scrive lei “Costruire una nuova me sulle macerie di quella vecchia…” credere in questo, scegliere questo e farlo è la ‘via crucis’ necessaria per incontrare un senso più alto e più normale dell’amore, cioè semplicemente un amore che non fa star male che non distrugge l’anima e la vita, e che invece meravigliosamente ci fa toccare il cielo e ci fa vivere nella quotidianità con maggior serenità… l’amore vero allora è possibile, e non è quello che ci fa vivere nel dolore, ma è l’amore che ci fa essere nell’Amore.
Arianna, sono contenta di quanto sei riuscita ad ottenere da te stessa in questi mesi molto duri per te. Immagino che tu ti senta molto orgogliosa dei passi fatti rispetto all’inizio, quando non ti sarebbe parso possibile, così come ora invece sei qui a testimoniare con parole che allargano il cuore. Ti auguro che questi risultati non solo si mantengano duraturi, ma che diventino per te la guida interiore per continuare a crescere e a migliorarti, ritrovandoti e riconoscendo tanti altri compagni/compagne di viaggio che si trovano ovunque e certamente anche qui. Così che quei pochi, diventino piano piano molti attorno a te e attorno a noi.
Un abbraccio forte forte
Sisi
E’ grazie al Dott. Brunelli e grazie a voi che ho aperto gli occhi.
Questo per me è un luogo di serenità, un porto per tutti coloro che soffrono le pene dell’inferno a causa di un amore sbagliato.
Dott. Brunelli, lei salva molte vite.
Grazie
Arianna
Che bello leggere di te Arianna.
Anche io sono stata vittima fino ad un certo punto inconsapevole di un narciso… poi è arrivata la consapevolezza ed il dolore… tanto… e poi la ricostruzione e la libertà di poter scegliere. e poi sei così giovane. brava arianna. abbia fiducia in te piano piano sentirai che tutto quello di cui hai bisogno già lo hai… il resto verrà da sé. Daniela
perdonami.. abbi fiducia in te
Salve a tutti. Desidero condividere con Voi la mia storia. Sono una donna di 51 anni, single, lavoro ed ho tanti interessi ed alcuni cari amici. Ho vissuto in passato delle storie d’amore , che si sono interrotte forse per la mia paura di “impegnarmi “veramente e sono caduta vittima anche di dipendenze affettive che con fatica , e con l’aiuto di psicoterapie, ho faticosamente risolto. Fin quando, due anni fa, non ho conosciuto “Lui”.
Lui che si è presentato a me come se fosse il mio sogno d’amore segreto… affettuoso, appassionato, bello, capace di ascoltare e di capire empaticamente ogni mio pensiero… io all’inizio ero ritrosa, ma poi ci sono caduta…mi sono innamorata, anche se mi sembrava troppo bello per essere vero, e glielo dicevo anche! Ed infatti non era vero… dopo due mesi dall’inizio della nostra storia ricevo una mail da sua moglie… che mi intima di stare alla larga… Il mio “LUI “, quello dolcissimo e che sembrava “perfetto”, era sposato, e con due figli… e non me lo aveva detto!!!
Mi sono indignata, mi sono offesa, ho condiviso il dolore della moglie tentando di scappare e di lasciare libero il campo…. ma lui ha cominciato ad essere insistente e seduttivo più che mai, affermando che il suo matrimonio era già finito da tempo, ( a detta sua per i reiterati tradimenti della moglie), e che era sul punto di separarsi, non lo aveva fatto finora per aspettare la maggiore età dei figli etc etc.. quanto a me, sosteneva di non avermi detto la verità perché “stava aspettando che mi legassi definitivamente a lui”. Io ahimè ero già troppo innamorata ed avevo perso la lucidità per capire… mi sembrava che nonostante tutto Lui davvero fosse il mio vero Amore e che io fossi il suo vero Amore, questo era , insieme a tante altre cose il succo dei continui sms che mi inviava incessantemente. Insomma la storia è continuata, con Lui sempre presente, con tutte le domeniche e le feste passate con me , che a detta sua ero la sua donna ” da sempre e per sempre”, con la condivisione di momenti meravigliosi anche nel campo dei suoi interessi, campo nel quale ha fatto di tutto per coinvolgermi. Ma nel frattempo, particolare importante, non si separava. Condivideva con me ogni momento libero… la sera lo andavo a prendere al lavoro e stavamo insieme, tornava a casa tardi e forse litigava, e poi si metteva in chat con me ogni sera fino a notte fonda … questo per circa un anno . Io ero come intontita, non capivo , vivevo gli attimi con lui , attimi che sapeva rendere meravigliosi in ogni senso, e siccome non faceva altro che ripetermi che il suo matrimonio era finito da prima che conoscesse me , “mi fidavo”. ” Tu non c’entri niente” … Questo era ciò che mi ripeteva.. Comunque , per farla breve, l’idillio è continuato così per quasi un anno, con me che mi innamoravo sempre più… poi un giorno gli ho chiesto cosa intendeva fare, e gli ho detto che non ci stavo bene in questa situazione… risposta : Telefono chiuso in faccia e silenzio atroce, assenza di quindici giorni… Da l’inizio di una mia terribile sofferenza , che purtroppo si sarebbe ripetuta molte volte. Ma l’orrore è che nel frattempo lui ha continuato a litigare con la moglie ( come già faceva) accusandola ossessivamente dei suoi presunti tradimenti , fino a quando , nel giugno dell’anno scorso , non le ha alzato le mani, cosa terribile e riprovevole, lo so che solo per questo io avrei già dovuto cancellarlo dalla mia mente!!! E’ finito in tribunale , è stato condannato per “lesioni personali” e si è dovuto separare legalmente. Insomma, alla fine , mentre diceva che era lui che voleva lasciare la moglie, si è ritrovato ad essere lasciato. E’ dovuto andare a vivere in uno scomodo monovano, pieno di rabbia e sentendosi “vittima” dell’altrui cattiveria. Nel frattempo, con me , sono cominciati i terribili “tira e molla”: momenti di passione, condivisione e amore, e momenti, o meglio periodi, di assenza , di silenzio, di negazione. Io stavo sempre peggio… innamorata dell’immagine fulgida con la quale si era presentato a me , ed incredula nello scoprire che aveva un’altra faccia … crudele, egoista e traditrice. Si’ , traditrice… perché nonostante ci vedessimo con frequenza e con frequenza facessimo l’amore, ho con dolore scoperto che frequentava le chat… e dava pure appuntamenti.. alle mie rimostranze ed ai miei pianti rispondeva che “quando uno si sente solo parla con chiunque..” Sì, perché , nonostante la mia assidua e giornaliera presenza .. lui si sentiva “solo”. Mi ha posto un ultimatum… o saremmo andati a convivere insieme, o ci saremmo dovuti lasciare… io ero confusissima… lo amavo sì, ma non mi sentivo pronta ad andare a convivere con lui… forse ho sbagliato , lo so… forse dovevo comunque provare.. però non ce l’ho fatta… ho preso tempo , gli ho chiesto di aspettare ancora un po’… è che temevo che, andando a convivere insieme , mi avrebbe presto trasformato in un oggetto di persecuzione… di fatto , dall’amore iniziale, il suo rapporto con me si era trasformato in una serie di accuse: sei egoista, ti fai mancare, sei capricciosa, pensi solo a te , alla tua famiglia ed al tuo lavoro etc etc… queste accuse mi ferivano profondamente , ed ancor più mi ferivano le sue sparizioni… il sabato e la domenica , quando era libero dal lavoro, staccava il telefono e mi lasciava languire in preda a crisi di panico e di ansia .., io che telefonavo e lui che non rispondeva, io che soffrivo e che mi agitavo e lui niente… assente. Poi ritornava, ci abbracciavamo, facevamo l’amore , ma non parlavamo di ciò che era accaduto… il copione era che “LUI ” stava male, ed io ero egoista, e non lo comprendevo… insomma è stato un crescendo di sparizioni ed avvicinamenti, ma io alla fine , sempre più stremata , e soprattutto per la paura che da un momento all’altro mi “schiaffasse ” in viso la presenza di un’altra, io alla fine, dopo l’ennesima sparizione ed angheria ( la richiesta di un suo dono indietro).. io ho detto basta , gli ho inviato un sms in cui dicevo addio … lui mi ha lasciata andare…adesso sto malissimo, penso di avere perso il vero amore, penso di avere perso l’ultima possibilità di amare, ma rileggendo le mie stesse parole mi rendo conto che c’erano troppi segnali negativi fin dall’inizio. Quel che non capisco è se sono caduta vittima di un narcisista manipolatore o è solo stata una storia d’amore , che come tante , muoiono lasciando nella disperazione… Grata al Dott. Brunelli se vorrà darmi un riscontro, ed a tutti voi del Forum per avermi ascoltata , vi invio un gentile saluto.
Cara Alma, comprendo quanto sia difficile questo tuo momento successivo alla tua decisione di dire una volte per tutte: Basta! E’ vero, si sta malissimo, con la sensazione di avere perso il vero amore e con lui l’ultima possibilità di amare!! E’ un cammino di disperazione che per accettarlo presume molto coraggio, tutto il “coraggio” ritirato dalla relazione che portava sempre più vicino alla zona di massimo pericolo: il coraggio di accettare di tutto da un altro pur di rimanere in una relazione malata. Ci vuole proprio un grande coraggio a sopportare di tutto! E’ quel coraggio, insieme ai sentimenti più belli, ma anche quelli più brutti a noi nascosti che è da riportare in noi, è da ritirare. Ma questo ritiro dei nostri sentimenti da “fuori” a “dentro”, non mette in pace all’inizio, fa stare peggio. Scopriamo in questo modo che tutta la sofferenza provata non è causata “unicamente” dall’insensibilità ed incoscienza del vampiro(che ha un compito evolutivo di espiazione tutto suo e particolare anche) così come si era portati a credere prima, ma è qualcosa che “grida al bisogno di essere riconosciuto” dentro di noi e che c’era anche prima, magari rimosso, ma c’era. Questo è il passaggio più difficile poichè le immagini che ci evocano le emozioni sono sempre presenti e a volte ci perseguitano pure. Viviamo di immagini che ci danno l’idea che siano loro a produrre in noi di tutto. Mica facile arrivare a comprendere che siamo anche responsabili in prima persona di ciò che proviamo, nella misura in cui si sono registrate nelle nostre cellule, che hanno tutte una memoria, esperienze di forte panico e di ansia, se non peggiori, passate, ma rimaste, anche se molte volte fuori dalla nostra coscienza. Le immagini stanno là di fronte a noi, ma siamo noi che le percepiamo, ognuno a modo nostro. E se poi qualcuno che si accorge di come le percepiamo, manipola sadicamente quelle immagini, ad. esempio staccandoci il telefono, o lasciandoci languire in ansie o attacchi di panico, ancora di più si è portati a credere che la causa dei nostri dolori risieda nel comportamento di uno/una stronzo/a che abbiamo avuto la sfortuna di amare, che è anche una grande verità, solo che è più inutile che utile. La sua utilità sarebbe quella di voltare lo sguardo di scatto verso l’interno e allontanarlo e invece no, riviviamo l’antico “stordimento” associato magari ad un contatto con una figura d’attaccamento e d’amore e lo stordimento stordisce, non fa guardare dentro e anche a volte un pò piace…molto, a volte è l’attaccamento più forte, attaccati all’esperienza di stordimento, obnubilazione. Quindi questo passaggio è molto difficile da attuare. E’ un cambio di prospettiva, che è anche un passaggio di maturità, la maturazione di quelle parti in noi rimaste bambine a causa dell'”intontimento” prodotto da esperienze di dolore che allora non si potevano comprendere. Intontimento che ancora si va a riprodurre o nell’estasi dell’amore perfetto, o dell’angelo, come lo vogliamo chiamare, o dell’amore perduto o diavolo o vampiro, ma sempre intontimento è. Altre parti invece di noi continuano a maturare e ci permettono magari di coltivare tanti interessi e vivere esperienze di profondo affetto con alcuni amici proprio come succede a te cara Alma. Anche la personalità, proprio come il nostro cervello è dotata di una certa plasticità: parti di noi mature che possono svolgere anche la funzione non ottemerata dalle parti immature e che inoltre possono anche “riparare” quelle stesse parti per farle giungere a maturazione integrata col resto. La psicoterapia serve a questo, serve a rimettere in moto il nostro sistema di auto-guarigione in modo che possa funzionare anche quando siamo da soli, qualsiasi sia il tipo di emozione con cui siamo alle prese. Mi accorgo da quello che scrivi che sei già dotata di un sistema tuo personale che ti porta a riconsiderare le tue stesse espressioni, come se avessi capito che in noi è depositato tutto, anche la chiave per comprendere ciò che in momenti alterni non si riesce ad afferrare e che quando la confusione prevale (ed è purtroppo possibile più volte nella vita) si può sempre tornare in una terapia giusta per noi.
Sono felice del tuo arrivo e che tu possa scambiare qui, se sarai disponibile, altri interventi.
Un carissimo saluto
Sisi
Analisi effettivamente specialistica ed efficace. Bene!
Carissimi da dove posso cominciare? Dai numeri della mia vita e da quelli che quasi ho dato, salvata in extremis grazie a me stessa, alla casualità di vivere vicino a una psicanalista che è diventata discretamente cara amica e che quando ho chiesto aiuto mi ha mandata subito da una collega veramente forte, da amici che mai avrei pensato di avere e dalla mia famiglia dalla quale ovviamente mi ero profondamente allontanata.
Ecco i numeri: 13 anni di convivenza, 10 di matrimonio due figli.
Un manipolatore in piena regola. Quando finalmente apro gli occhi nel giro di una settimana scopro decine di tradimenti, case nascoste, viaggi, bugie e manipolazioni a non finire non solo verso di me ma verso tutto il suo mondo di relazioni. denigrazioni continue di me, del mio corpo dei miei amici, della mia intelligenza. A volte pensavo di essere pazza diceva una cosa poi immediatamente dopo la negava dicendo che ero io a sbagliarmi.
Non sono stupida. sono laureata, carina e piena di risorse ma lo stesso ci era quasi riuscito a prosciugarmi….
Leggendo il sito mi ha molto colpito l’archetipo del vampiro: in casa ho scoperto decine di film e videogiochi sul tema.
Ora non sono nemmeno più arrabbiata con lui. Ci metto un secondo a smontarlo. Mi sembra un povero diavolo. Come suo padre. Ho visto che la mia forza consiste nel non considerarlo più nelle decisioni che riguardano la famiglia. Si fa come dico io e basta: solo così lo mando in tilt. Ovviamente mi sto separando.
Ma il dolore e l’umiliazione e la paura di ricaderci sono fortissimi ma anch’io sono in psicoterapia e tanto per essere prosaici ringrazio ad ogni seduta gli euri che pago al mio analista.
Ce la posso fare. Ho scoperto dentro di me una forza immensa e la paura di stare sola è diventata la forza di stare sola.
Mi sono detta un giorno in inglese, non so perchè, forse perchè sto scoprendo un nuovo linguaggio : ” I’m proudly a single woman with two kids, yes I am!”
Credo anche di avere capito quale sia la mia ferita, il mio vampiro interiore e ci sto lavorando.
Mi rimane una grande preoccupazione, grandissima immensa . I figli.
Può pensare di cominciare a manipolare anche loro? cosa devo aspettarmi?
Non mi pare molto interessato ai figli, se non in maniera molto formale. ma da madre nel loro interesse dovrei incoraggiare una relazione padre figlio, ma faccio bene?
Non so sono molto preoccupata.
Attendo vs. feedback
Grazie
Cara Gio, comprendo che ciò che hai vissuto, deve essere stato molto doloroso e sconcertante per te ma per fortuna, seppure con sofferenza e con un valido aiuto, sembra che ora tu ne stia uscendo anche rafforzata e maggiormente sicura. Nel rispondere alla tua domanda, io credo che il rapporto del padre con i figli, debba sempre essere mantenuto perché essi, sono figli di, ed hanno sempre bisogno “di”, entrambi i genitori, i quali si “separano” tra loro due e mai dai figli stessi, soprattutto se sono piccoli o ancora adolescenti. Inoltre, sia i maschi, per un motivo che le femmine, per un altro, a livello evolutivo hanno bisogno di una figura maschile di riferimento per crescere in modo più armonioso ed integrato a livello della loro personalità. Certamente, è possibile che il padre possa tentare di manipolare (ma non è detto che sia così in assoluto, intendiamoci) anche i figli; del resto, è già una cosa che fanno purtroppo, molti genitori , quando si separano per motivi del tutto diversi, addossando reciprocamente al partner non presente in quel momento tutte le colpe del fallimento del matrimonio ed utilizzando i figli come messaggeri di tali colpe, ad es. e costringendoli a portare pesi non loro . E’ possibile quindi, da ciò che racconti, che egli si comporti, purtroppo come temi ed eventualmente, tenti di mettere in cattiva luce una madre o meglio, “moglie” che non lo considera da tempo nelle sue decisioni relative alla famiglia ma comprenderai che questo, è un rischio intrinseco nell’atteggiamento che hai deciso di adottare per difenderti e che nello stesso tempo, è diventato però la tua forza ed allo stesso tempo, la sua grande debolezza portata allo scoperto; infatti, dici che così facendo, lo mandi in tilt. Se non essere considerati, fa male a chiunque, tanto più probabilmente, ciò potrà far male, almeno in un primo periodo, ad una persona che secondo te, è un NP e, quindi, ciò che dall’esterno mi sento di dirti, ipoteticamente, è che egli potrebbe o semplicemente allontanarsi ulteriormente, trovando in ciò un sollievo e mantenendo ancora un comportamento solo formale con i vostri figli, relativo alle visite ed al provvedimento delle loro necessità, per ciò che lo concerne o anche, sparire dalla vostra vita dopo la separazione magari per un periodo; oppure, cercare con loro di chiarire alcuni aspetti della vostra situazione” dal suo punto di vista”, senza che ciò si traduca necessariamente in una loro “manipolazione”, oppure, come già detto sopra, anche tentare di farlo. Come vedi già in via ipotetica, le possibilità, sono più di una e per questo, mi chiedevo se non ti sarebbe di giovamento capire come comportarti al meglio in questa situazione oltre che con l’aiuto del tuo analista, che non so cosa ti consigli in proposito, anche avvalendoti di una consulenza personale di mediazione familiare o altro tipo di consulenza specifica che possa orientarti al meglio anche in relazione all’età dei tuoi figli per perseguire in ogni caso , il loro bene e proteggerli da conflitti che non li riguardano personalmente nella loro identità di figli. Certo, essi dovrebbero essere messi al corrente che i genitori, non vanno più d’accordo ed hanno per questo, deciso di separarsi – in modo che non respirino un incomprensibile clima pesante – continuando però, entrambi ad amarli.
Un caro saluto ed augurio
Elisa
…e aggiungo, scusate, quanto può essere devastante sapere di aver fatto di tutto quanto si poteva fare per amore nella speranza di un miglioramento,sopportando, accettando, cercando di essere nell’ottica della comprensione e del miglioramento, essere stata fedele, onesta, leale e sentirti scaricare veleno e sadismo, senza scrupoli ne pietà, scoprendo che tutto quello che pensavi di aver condiviso non è mai esistito e non ha alcun valre per l’altro….mio Dio quanto fa male….vedere chi hai amato e pensavi ti amasse, perchè in alcuni momenti era così bravo a farlo credere, vedere che butta tutto via come se nulla valesse, come se nulla fosse mai esistito, svalutandoti e denigrandoti senza pietà e senza che tu abbia fatto nulla di male se non amarlo e cercare di migliorare il rapporto, prendendo a pretesto cose irrisorie, chiarimenti su palesi bugie ad esempio…un fallimento, un’illusione, un inganno, una mortificazione….quando si tratta di persone che si amano diventa tutto troppo doloroso.
Leggendo questa altra parte del racconto della tua situazione ed esperienza, mi sembra però che anche se in modo molto drammatico, come succede in questi casi, tu abbia compreso una cosa fondamentale – che dovresti però sempre verificare, una volta che starai un pò meglio, con un esperto che ti aiuti, anche perchè si capisci che soffri molto – e cioè che il vostro rapporto e ciò che credevi di aver condiviso, non era realmente tale e che tutto ciò per cui pensavi di aver lottato, sopportando in nome dell’amore, un’amore che in te c’è e che forse credevi, anche inconsapevolmente, potesse compensare le sue carenze in tal senso. Si rimane attoniti a volte, davanti alla vacuità mentale ed affettiva accompagnata da tanta aggressività, di certe persone soprattutto, se ci si è dedicati, nel bene o nel male, a loro, anche “sacrificando” qualche aspetto importante di noi ma credo che la cosa migliore sia penderne atto e da lì, ripartire, per noi stessi. In questo caso, per te stessa, anche se la sofferenza ed il senso di fallimento e di sconcerto che ti accompagna, comprendo cara Francesca, che dev’essere davvero tanto, con momenti di vero sconvolgimento ed incredulità, sia rispetto all’altro che a te stessa. Ma forse, questa tua comprensione dell'”inganno”, espressa nel post sopra, potrebbe voler dire che ti trovi in un momento propizio ad elaborare una separazione interna ed esterna dalla situazione, con i tempi che ti ci vorranno e per poter rivolgere il tuo sguardo altrove, dove ci sono molti altri bei paesaggi che ti aspettano.
Un caro saluto
Sono mesi che anche io non scrivo piu’ anche se vi ho sempre letto. Anche io mi sono riavvicinata perche’ credevo ci potesse essere una possibilita’ e invece il solito: menzogne, odio, violenze psicologiche sottili… Stesso quadro stesso squallore alternato alla solita familiarita’ e intesa che trovo sempre tanto grande. Io ho capito una cosa pero’ e cioe’ che quella familiarita’ e’ parte di me e che anche io in fondo ammiro il suo sentirsi al di sopra di tutto in barba a qualsiasi morale. E quindi forse da qui voglio partire, non subendo piu’, mandandolo a quel paese, perche’ non mi fa paura, perche’ le sue bugie ingannano lui e non me. Non avro’ riguardi ne’ comprensione, mi fa pena e’ malato e a differenza di me inconsapevolmente. Bisogna accetare il male che si porta dentro perche’ lo abbiamo tutti e quindi accettarlo anche in loro che pero’ ne sono vittime inconsapevoli perche’ non ne sono coscienti e ne sono dominati al contrario di noi. Ribelliamoci non dobbiamo avere paura! Un bacio a tutte!
ciao…non scrivo da tanto ma siete nel mio cuore e quante volte ho ripensato alle cose che mi avete detto cercando di capirle meglio; alcune riaffioravano all’improvviso e mi ritrovavo a dire …ecco, questo voleva dirmi Sisi, il dott. Brunelli, Maria,Fabrizio e tanti altri che mi avete sostenuto, con il cuore e l’intelligenza. Ma io sono ricaduta e da mesi non sono riuscita neanche a farmi viva, a riaffacciarmi al sito, con un senso di impotenza e dolore di fronte a questa situazione, di ineluttabilità, di paralisi, di stomaco contratto e oppresso come riempito di serpenti che lo avvinghiano, un senso di soffocamento insomma. La relazione è ripresa ma ora sono stanca, il mio inconsolabile problema era, e in parte lo è ancora, perchè alterna, perchè è un angelo e poi un mostro? Perchè viviamo momenti di intensa emozione e sentimenti profondi e poi tutto si distrugge all’improvviso, dal giono alla notte, da un momento all’altro, e se lo noto e cerco di parlarne diventa solo un’arma nelle sue mani per colpevolizzarmi di qualsiasi cosa, per offendermi e annientarmi psicologicamente. Così la strategia che ho pensato di adottare per sopravvivere, visto che il dolore di queste aggressioni non sono in grado di sostenerle, è quella dellla sopportazione, del silenzio……abbozzando anche di fronte alle più palesi bugie, sotterfugi,umiliazioni, mancanze di considerazioni e di rispetto….perchè? Perchè mi faccio questo??? Perchè alterna e quando torna ad essere affettuoso dimentico… risposte ho provato a cercarle e forse l’ho trovata, ma non la soluzione…visto che ancora sono legata a questo rapporto mortaleche ancora mi provoca insonnia, tachicardia, paura, terrore……sono legata a una parte di lui che purtroppo a tratti meravigliosa, dolcissima, premurosa, un volto d’angelo capace di sorridere dolcemente e di tenerezze che mai ho vissuto prima; ma poco dopo tutto si cancella e quel volto d’angelo si trasforma e diventa un mostro che potrebbe anche togliermi di mezzo, che mi guarda con odio, che mi augura la morte, che mi istiga al suicidio, che mi urla contro come una furia, che mi si scaglia contro mettendomi le mani al collo, che mi istiga a mettergli le mani addosso così poi può massacrarmi, parole sue. Questa scissione, questo volto meraviglioso che si trasforma per una frase, per un pensiero diverso dal suo, per una bugia scoperta, per l’affermazione del mio diritto ad esistere e quindi ad esprimermi è la cosa più difficile da capire e da accettare, perchè quel volto d’angelo lo hai visto, lo hai introiettato come immagine positiva e non capisci come possa trasformarsi in qualcosa che può e vuole procurarti sofferenza, dolore e morte. E’ qualcosa di incomprensibile, o semplicemente inaccetabile. Volevo solo dirvi che ci sono ancora e voi siete nel mio cuore, e che vedo meglio questa scissione e forse la capisco anche meglio ma è difficile così tanto accettare che la parte malvagia debba prevalere su quella “buona” che ti ha incantato, con la quale pensi, ma è solo un’illusione, di aver condiviso momenti di tenerezza e d’amore. Che questo male prevalga sul bene, che quel potenziale d’amore e di tenerezza venga sobbarcato da una violenza inaudita e incredibile che lui per primo nega è la cosa più difficile da accettare, e forse metterla nel cuore e tenere quel ricordo, abbandonando tutto il resto senza pensare che possa cambiare, perchè il primo a non volersi minimamente mettere in discussione è lui, forse è un passo. Rinunciare alla violenza e al dolore, alle menzogne, continue, alle umiliazioni è giusto, è sano…..ma quello a cui rinuncio è anche la dolcezza che così forte a tratti appare….ed è questo il dolore e l’impotenza, che paralizza, atterisce e in qualche modo mi tiene ancora li sapendo che sto rischiando la vita. COn enorme sforzo di volontà e un’accresciuta consapevolezza sto cercando pian piano di prendere le distanze da lui, èerchè SO che devo uscirne, ma come senza quel dolore che sicuramente saprà infliggermi colpevolizzandomi di tutto e ribaltando tutto, ribaltando errori e colpe sue su di me con ferocia inaudita, che mi lascia stramata senza la forza neanche di alzarmi dal letto come più volte è successo. Due persone opposte, un angelo e un mostro, mi tengono prigioniera e io non so cosa sia meglio fare e come farlo senza essere nuovamente devastata, come è già successo. Ho parlato troppo, ho espresso troppi stati d’animo, anche io sono ambivalente in tutto questo perchè non so cosa fare, perchè ancora spero..perchè ho visto la dolcezza e mi lega e poi la violenza e mi paralizza e mi atterisce….ecco, questo al momento riesco a dire. Ah, abbiamo convissuto per un breve periodo e dopo aver visto che si chiudeva ore in bagno mi sono insospettita e ho guardato dallo spioncino: parlava da solo…ma non da solo tra se e se, ma come se c’era qualcuno davanti a lui con cui dialogava, attendeva le risposte, annuiva e poi di nuovo rispondeva o chiedeva, e aspettava annuendo o scuotendo la testa,e rispondeva di nuovo…con nessuno, per almeno un’ora, e lo fa molte volte!!!….forse ho preso troppo alla leggera questa cosa pur essendone fortemente turbata….Non capisco,ho paura ma sono ancora legata e questo mi angoscia..aiuto!!!!…Vi abbraccio.
Carissima Francesca, la dolcezza ti tiene legata a lui e la sua violenza ti paralizza; capisci che sono due facce apparentemente opposte, della stessa medaglia (che giustamente, fanno sentire anche te ambivalente), come se tu sentissi di non poterti muoverti dalla posizione e dal luogo in cui ti trovi, quasi tu vi fossi “inchiodata” in modo tale che la tua mente non riesce a pensare ad una soluzione effettiva e finale, perchè tanto forte è il legame, tanto forte è lo sconvolgimento che la situazione fatta di continue situazioni tanto opposte da sembrare paradossali ed impossibili, ti provoca? Per esperienza posso dirti che la strategia che hai pensato di adottare per sopravvivenza, quella della sopportazione silenziosa delle angherie che lui ti fa subire, oltre a non essere salutare, non ti potrà essere realmente di aiuto – e neppure mi sembrerebbe giusto – nè a sopportare le sue umiliazioni e minacce, sotterfugi e mancanza di considerazione nè tanto meno a superare i continui traumatismi che questa persona ti infligge, da ciò che descrivi, anzi semmai, senza accorgertene, potrai accumulare rabbia e risentimento sia per lui che per te stessa, per quella parte che gli permette di fare certe cose. E purtroppo, risentirne, come ti capita, a livello psicofisico con paura e sintomi come tachicardia, mal di stomaco, insonnia. Forse, per cominciare ad uscirne senza esserne psicologicamente devastata, a parte chiedere l’aiuto di un esperto che in questo caso e con la tua grande sofferenza, mi sembra indispensabile, potresti iniziare a spostare un pò il focus dell’attenzione ed invece di chiederti sempre perchè un giorno questa persona, è meravigliosa ed il giorno dopo è un mostro o anche perchè muta a seconda dei momenti e dei discorsi,chiederti piuttosto invece, a cosa ti possa “servire” in senso affettivo reale, la dolcezza di una persona che un attimo dopo o in altri situazioni, ti minaccia e ti sfida e magari, provare a capire quanti sono i momenti di quella dolcezza rispetto a quelli in cui sei invece terrorizzata, angosciata, con disturbi di vario tipo, come paralizzata e se questo, ti sembra un prezzo equo da pagare per quei momenti di dolcezza, che persone simili ti daranno sempre (in genere col contagocce dopo un breve periodo ma la nostra percezione, difensivamente, ce li farà sentire come amplificati ) insieme a violenza ed una sorta di negazione del tuo diritto ad esistere come persona. A me sembra che tu sia una Persona che senz’altro merita di più e che data la tua grande carica emotiva, che trapela dal tuo scritto, possa anche trovare, con un aiuto, il giusto, giusto per te, modo per uscirne ed anche maggiormente integrata rispetto ad ora e con un rinnovata capacità di scegliere – e non di sopportare e basta, per sopravvivenza, o per avere delle gocce di dolcezza in una situazione che ti fa sentire generalmente minacciata , mentre nei rapporti in cui c’è condivisione, dovrebbe esserci, semmai una reciproca tolleranza – con chi stare e stabilire delle relazioni d’amore ed affetto reciproco. Ti invito davvero, se non lo hai già fatto, a chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta esperto in queste situazioni problematiche, superando qualsiasi problema, nel caso ci fosse, di imbarazzo e che ti guidi, sostenendoti a fare i primi passi per uscirne e a svincolarti, internamente, da questo legame. Vedrai che con un pò di tempo e pazienza, quello che lui potrà allora dirti, avrà molto meno presa su di te e che in virtù di ciò, lui si sentirà più debole rispetto a te e nella necessitò, se ci riuscirà, di fare da solo i conti con i propri mostri interni che ora mette invece tra di voi, affinchè sia tu a farci i conti, cosa ce non poi perchè sono i suoi ed appartengono al “suo” problema e derivano dalla sua evoluzione.
Infine cara Francesca, vedrai che la dolcezza potrai trovarla, con forme diverse da quelle che forse in quest’uomo, ti attraggono – magari perchè fanno presa su qualche tua carenza specifica ed antica – ma autentiche, in altre persone ed in un altro uomo del quale, quando riuscirai a fare spazio al tuo interno, potrai nuovamente innamorarti ma realmente ricambiata, cosa che rende allora davvero applicabile senza distruttività ed autodistruttività, il principio della tolleranza reciproca su certe piccole cose che possono infastidirci dell’altro.
Con tanto affetto e solidarietà
Elisa
…ho letto,ascoltato le tue parole…ora non so rispondere ma solo esprimere un senso di gratitudine, sicuramente devo riprendere un percorso di psicoterapia; spero che prima o poi queste parole, questi concetti, questi consigli dentro di me fioriscano e che io torni a vivere.
Francesca, ti volevo dire ancora…quando si terminano relazioni così dolorose nell’intensità, nella frequenza e nelle modalità che descrivi del tuo attuale rapporto, “riguardo, ragionevolezza, o anche una discussione civile” sembrano non c’entrare proprio niente. Perchè dovrebbero esserci riguardo, ragionevolezza o anche una discussione civile in un momento così forte come quello della separazione, quando nei momenti più banali ti è stato fatto pressochè di tutto? Vorresti evitare la “lite violenta, brutale, con accuse, insulti, denigrazioni e minacce” nella separazione, mentre invece li subisci nel quotidiano sempre, anche quando non accadono, perchè hanno superato ormai abbondantemente il limite del prevedibile e dell’imprevedibile insieme. Ma non è tanto questo che volevo dirti. Penso che nel prendere la decisione di separarsi, la discussione civile tra voi è da escludere e per me anche da evitare, coi presupposti che ci sono, ma un certo grado di riguardo e di ragionevolezza all’interno di te nel farlo con aiuti di supporto esterni, per compiere le azioni giuste, sicuramente si. Quelle stesse azioni che ti permetteranno di annullare o ridurre al minimo la possibilità o le conseguenze di una lite violenta, brutale, con accuse, insulti, denigrazioni e minacce. Anche le azioni di separazione potranno diventare azioni di amore e di salvaguardia di te, dei tuoi sentimenti e di tutto quello che c’è stato, dell’amore che hai dato e che hai anche condiviso. Sì, perchè non c’è bisogno di distruggere tutto dentro di te per arrivare a lasciarlo, è questo che ti porta via energia, la lotta tra il bene e il male dentro di te. Per lasciarlo nel modo giusto hai bisogno dell’energia dell’amore che ti è rimasta dentro. Anche fosse rimasta poca poca questa energia d’amore, queste piccole gocce d’amore rimaste, sono da costudire con grande cura da parte tua insieme a chi lo sa fare con te, perchè avranno comunque la forza di giudarti in un “sentiero parallelo”, diverso da quello dove si incontra, nella separazione, solo violenza e brutalità, ma quello che ti porterà nella “fiducia” verso la liberazione…
No, da quanto ne posso sapere io nella mia esperienza non è proprio detto che in questi casi le separazioni avvengano sempre in maniera violenta, anzi, molte sono le persone che rimangono stupite da un risultato molto diverso. Ti abbraccio con fiducia!
Scusa Francesca, ma per te quando una situazione si può definire urgente? Per chiedere almeno un consulto con uno psichiatra che ti spieghi meglio le cose e ti indichi alcune possibilità? Questa potrebbe essere una persona molto malata e con bisogno di cure adeguate!! Si deve curare e ne ha tutto il diritto, perchè glielo vuoi negare? In maniera quasi distratta, ma alla fine del tuo intervento, riporti cose che sai benissimo essere molto gravi, perchè lo fai? Attendo che anche altri ti rispondano.
non gli voglio negare assolutamente le cure anzi è cio che vorrei di più che si curasse ma ogni vota che ho rovato a dirglielo ha avuto delle reazioni inconsulte; ho provato anche a dirgli di andare insieme per una terapia di coppia magari così percepiva in maniera più sostenibile da parte sua, aveva così ancora una volata la possibilità di attribuire colpe e problemi a me ma almeno visitavano anche lui, ma anche di questo non ha voluto saperne. Io non so come posso fare per convincerlo a farsi curare…..
Ok, scusa, è che volevo intendere, potendomi sbagliare, ma sento che vale comunque la pena dirlo, che “con te di mezzo” non è possibile che lui si curi. Io lo sento che tu vorresti che lui si curasse. La prima cosa che mi ha colpito di te, prima ancora della tua capacità di analisi, è stata proprio il tuo forte e pulito sentimento d’amore verso di lui, che mi è è arrivato tutto. Il punto è che qui occorre pensare ad un altro modo di fare, visto che reagisce male a proposte che hai fatto molto bene a fare a suo tempo(“chiedi aiuto” oppure “andiamo insieme”). Poi certo mica può diventare una “battaglia”, potrebbe anche non volersi curare mai, fino al punto che di sicuro ci pensa la vita con i suoi accadimenti. Certe persone che hanno certi disturbi, proiettano al di fuori la loro patologia, fino al punto di pensare che la causa della propria sofferenza, in questo caso anche e soprattutto ira ed esplosione degli impulsi più triviali, sia proprio “Cappuccetto Rosso” che invece vorrebbe portare sollievo(ho conservato il vestito vestito di carnevale perchè non voglio dimenticare mai più di avere a suo tempo interpretato questo ruolo a mia insaputa). E il progetto piano piano diventa(di nascosto a se stesso e magari chiuso in bagno in mezzo a quelli che sappiamo essere deliri)….fare fuori capuccetto rosso!!!
E’ questo che mi porta a dire che “con te di mezzo” lui non si cura e sarebbe meglio che lo facesse in uno stato diciamo più libero! Come mi pare proprio lo confermino gli stati che tu stessa definisci mortiferi: che è “devastante sapere di avere fatto di tutto”; “situazione di ineluttabilità, di paralisi,…un senso di soffocamento e insonnia”; “rapporto mortale che ancora mi provoca paura, tachicardia, terrore”; “…sapendo che sto rischiando la vita”. Allora il fatto che tu mi risponda dicendo che la cosa che più desideri è che lui si curi, per me significa che allora tu sei disposta a questo, senza controllare personalmente (dallo spioncino, anche se intendiamoci, hai fatto bene, e pure io avrei fatto la stessa cosa, a guardarci per renderti conto pienamente di come stanno le cose) il come e il dove, ma “togliendoti di mezzo” da sola, prima che possa farlo lui e questo per amore si può fare, non credi? per questo ho parlato della possibilità di richiedere un consulto da uno psichiatra in azienda sanitaria locale che ti possa chiarire meglio le idee. A volte “per amore ci si toglie dalla scena”, se si compende che nell’immagine malata dell’altro il problema siamo noi! E’ certo che fa male!.. ma è più forte l’amore e il desiderio che lui si salvi, come tu stessa mi hai risposto! Poi certo esisti anche e soprattutto tu, che come senti per noi, anch’io ti porto nel cuore. Anche solo qualcosa di te va bene per poter ricominciare, basta che tu ci sia!
Un abbraccio lunghissimo
Sisi
Cara Sisi, fai bene a mettermi in guardia, lo so o forse non completamente perchè c’è quella irragionevole e testarda parte di me che non riesce, non vuole farsene una ragione,non riesce ad accettare e si lega a questi “maledetti” momenti belli e alle sue espressioni di dolcezza e tenerezza da sembrare quasi un angelo, un indifeso…salvo restando che repentinamente o per motivi a me sconosciuti o per mancanze sue (menzogne,raggiri,tradimenti,mancanza di considerazione,offese)che ribalta completamente su di me si trasforma nel volto, nella voce, nei gesti,dicendo che sono io che ce lo porto, io che capisco male, io che faccio i drammi paradossalmente proprio mentre il dramma lo sta facendo lui mentre mi accusa, con urla,insulti,minacce,tentativi di aggressione etc; quindi lo vedo trasformarsi in qualcosa di mostruoso che non riescco neanche a riconoscere, che gli cambia i connotati del viso, che atterisce. Certo ho pensato, sbagliando, che lo potevo aiutare, che avrei trovato il modo,e non ci sono riuscita, di farlo curare. Lui non ne vuole sentire parlare perchè nega e proietta tutto quello che fa sull’altro, proietta tutto anche nel momento in cui sta facendo palesemente una cosa lui, ad esempio urlare e insultare, dice che lo sto facendo io, mentre lui esagera nella descrizione di una cosa che obiettivamente è un’iniezia dice estemporaneamnete che io esagero e faccio drammi; Sisi ho saputo che otto anni fa è stato ricoverato per tre mesi in clinica neuropsichiatrica dopo otto mesi di cure che non andavano a buon fine; me lo ha raccontato la sua ex ma è stata vaga sulla diagnosi…lo hanno dovuto costringere alle cure non con un TSo ma non era in condizioni di andare al lavoro, allora la sua ex che probabilmente era più forte di me,e lui sembrava averne un rispetto maggiore, gli ha posto un out out, o ti vai a far curare o vai via da casa mia subito e riferisco al lavoro quello che hai (lo avrebbe perso) ha detto che era a liveli di insostenibilità con crisi di panico continue, pianti continui e ripetizione ossessiva di una cosa che gli era successa di cui era terrorizzato (una querela quindi un processo). Da otto anni a questa parte da quello che so non si è mai più curato, ne intende farlo; lui ovviamente non me ne aveva mai parlato ma quando gliene ho parlato io, durante uno dei tanti periodi in cui mi aveva lasciato dicendo che ero una pazza psicopatica di m…che dovevo morire, che non valgo un c…e tante altre cose non ripetibili, allora gli ho detto che sapevo di questa cosa e di smetterla di insultarmi su problematiche che sono sue. E’ andato su tutte le furie e voleva farmela pagare..quattro mesi di silenzio poi è ricomparso e io ci sono ricaduta. Avrei voluto aiutarlo ma non c’è stato niente da fare, lui nega la sua malattia, non si può neanche accennare che possa avere dei disturbi, neanche nella maniera più delicata del forse, del possibile…lui non si curerà mai ne con me ne senza, a meno che qualche altro episodio gli sconvolga tanto la vita da non riuscire più a tenere nascosta la sua malattia, che già dovrrebbe essere evidente per i continui sbalzi,cambiamenti scatti di ira etc.Ma certamente le allucinazioni che ha quando si chiude in bagno sono inequivocabili purtroppo. Ma come dici giustamente il problema sono io e la mia incapacità, nonostante tutto, e di episodio brutto ce n’è stato uno proprio in questi giorni, mercoledì sono stata in ospedale per una crisi d’ansia con tachicardia, difficoltà respiratorie, tremori etc dopo l’ennesima aggressione verbale..dicevo la mia incapacità a sganciarmi nonostante tutto e a prendermi cura di me. Che così non lo aiuto lo so, che rischio la vita forse lo so pur non accettandolo, insomma ho tutti gli elementi per dire basta e non lo dico, allora mi sono ammalata anche io? E questo mi fa sentire persa, senza speranza…..un modo per uscirne senza che la sofferenza mi devasti ci dovrà pur essere? Perchè questo legame è troppo forte nonstante così malato…sarò dipendente,non lo so ma riprenderò la psicoterapia e accetterò tutti quei consigli che possano aiutarmi ad uscirne senza stare peggio di come sto adesso, perchè quello che non riesco a tollerare è la separazione violenta, l’accettazione che non ci sia niente da fare per migliorare le cose quando c’è un sentimento, che queste separazione avvengano sempre in maniera violenta,senza un minimo di riguardo o ragionevolezza o anche una discussione ma niente, per forza lite violenta e brutale con accuse insulti denigrazioni e minacce, e tutto quello che c’è stato, l’amore che ho dato e che ho pensato fosse condiviso almeno in alcuni momenti non esiste più… devastante per me…questo mi manda in tilt,ma come uscirne senza andare in tilt anche io e riuscendo ad accettare tutto questo non lo so. Lui non si curerà a prescindere,anche se è ciò che gli auguro di piu, ma non lo ha fatto in 8 anni, lo ha fatto allora solo perchè è stato costretto altrimenti la ex di cui all’epoca era lui in qualche modo dipendente lo avrebbe sbattuto fuori casa e avrebbe perso il lavoro. Ora dovrei pensare a me come dici tu Sisi, a come recuperarmi ed evitare chissà cosa (la mia mente si rifiuta come vedi); uscirne senza rimanere completamente dissanguata di energie,vitalità,forza… riappropriarmi della mia vita di cui non dispongo più… Basterebbe dire basta e invece non ci riesco…questo mi spaventa di me quasi quanto mi spaventa lui.
car* non ho trovato altre risposte, forse sono un caso disperato e tutto quello che dovevate dirmi me l’avete già detto ma io non riesco a capirlo o a metterlo in pratica e prima ancora ad accettarlo. Ma mi sento molto male, ho paura di non farcela…altre liti, altre altalenanza, speranza riaccesa e mortificazione e umiliazioni il giorno dopo…non ce la facio più non rieco ad uscirne, la mia vita è andata in pezzi
Francesca, sai già tutto. Il primo passo lo devi fare tu. Questo strazio l’abbiamo passato in molti ed è da affrontare per capire cose di te che potrai cogliere solo dopo e con gli aiuti giusti che se vuoi li puoi scegliere fin da ora. Accanirsi sui perchè e a voler sapere prima, diventa solo un atto di fiducia che a me sembra, in questo momento di sofferenza totale ed estrema, tu non possieda più per nessuno. Credo invece che qui ci siano molte persone che ti leggono, ti pansano e ti attendano.
Anch’io ti aspetto
Sisi
Sono anche io vittima di un narcisista patologico, sono quasi due anni che stiamo, anzi stavamo insieme, il primo anno e mezzo è stato bellissimo, avevo creduto di aver trovato l’uomo perfetto, forse troppo perfetto. Qualche avvisaglia del suo carattere strano c’era, ma io pesavo fosse solo stress, svolge un ruolo molto importante, poi all’improvviso è cambiato, freddo, e spariva, provocava il litigio, senza motivo, mi diceva che mi lasciava, la sofferenza mia era enorme, ho sempre avuto paura di essere abbandonata, fin da piccola. Poi, esasperata mi allontanavo io ma lui, in modo subdolo mi riprendeva tornando ad essere dolcissimo e pieno di promesse. Questo stress è andato avanti per 4 mesi, dove ho sempre pianto ogni giorno, e più andavo avanti più ero senza forza fisica, lui spariva e tornava sempre più frequentemente, a volte al mattino era premuroso, al pomeriggio freddo, distante, quasi infastidito da me. Ma la cosa assurda che ha sempre continuato a dirmi fino a ieri, che mi amava perdutamente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è che io, la settimana scorsa, gli avevo chiesto se andavamo a fare un week end lontano da tutti, lui felicissimo di accontentarmi mi aveva anche descritto cosa avremmo fatto e poi mi diceva che sarebbe stata una vacanza super. Io, sempre più innamorata ero al settimo cielo. Poi improvvisamente, due giorni prima della partenza è diventato cattivo ed è sparito, lo chiamavo e non rispondeva al telefono, gli lasciavo sms, niente. Ha avuto la faccia tosta di presentarsi il giorno dopo la data che dovevamo partire, dicendomi che non se la sentiva più. Io mi sono molto arrabbiata e sono uscita con amici. Non l’avessi mai fatto, per tutta la sera mi ha inviato sms offensivi dicendomi addio. Io ho cercato di calmarlo e chiedergli il motivo del suo atteggiamento e lui per tutta risposta mi ha inviato una mail dicendomi che non voleva più frequentarmi. Prima mi ha scritto un’altra mail di provocazione, ma io niente. So che mi cercherà di nuovo, ma io non posso andare avanti in questo modo, prendo sonniferi e ansiolitici, esco solo per andare al lavoro ma poi mi chiudo in casa a letto e sto al buio. Sono triste e disperata e non mi va di fare niente, per me è una droga questo uomo e mi spiace che non mi abbia mai amata ma solo usata per succhiarmi energia, più gli dimostravo il mio amore più lui era maligno. Ho pensato di farla finita, ma so che devo amarmi però non so come uscirne.
Cara Susan, quella che descrivi, mi sembra una storia simile per certi versi, ad altre che qui ho letto ma ognuna di esse poi, è per altri aspetti, unica, così come lo sono le persone. Mi dispiace molto per la situazione in cui ti trovi e per prima cosa, desidero esprimerti la mia solidarietà.
Hai provato a chiedere un aiuto anche psicologico ( oltre che farmacologico, da come scrivi), in modo da poter capire meglio la tua situazione e cosa ti tiene internamente così legata a lui (ne parli infatti, come di una “droga” per te….per cui potrebbe sembrare, ipoteticamente ed in base all’articolo sopra – che intanto, potresti leggere, per informarti, insieme alle tante ed utili testimonianze che qui ci sono – poter aver fatto presa su qualche tua vecchia ferita irrisolta), nonostante questo legame, ti faccia sentire così male? Potrebbe essere un primo passo per iniziare a capire pian piano, cosa e come fare per uscirne e come cominciare a riprenderti dalla tua depressione. Cosa che ti auguro avvenga al più presto.
Con affetto. Un abbraccio.
Elisa
Grazie Elisa, cerco ogni giorno di risollevarmi e un po’ ci riesco, ma poi arriva una sua mail, un suo sms, un post strano su fb e mi abbatto. Sì dovrei non leggere quello che scrive, ci proverò. Ma il legame è ancora forte, lui mi tiene attaccata ad un filo, appena cerco di scappare, lo tira e torna per un attimo adorabile ma io adesso che lo so, reagisco e mi ribello, ma lui vedendomi così diventa più dispettoso. Ma come è possibile che, facendomi soffrire, io possa ancora amarlo? Pensavo di essere una donna intelligente ma ora ho i miei dubbi. Sì, ho trovato una ferita del passato e ora sto lavorando su quella.
Grazie ancora per le belle parole. Un abbraccio anche a te.
sbatti la testa piangi chiuditi al buio ma cerca di allontanarti da lui se però hai ancora pensieri di suicidio rivolgiti ad un esperto in teoria ognuno di noi ha la forza di superare un abbandono ma queste persone come dici tu succhiano energie quindi senza vergogna chiedi aiuto esterno
Ciao Susan,
la storia che racconti è la terribile storia che ho vissuto io e che anche altre persone hanno avuto la sventura di vivere!
Esattamente un anno fa, in preda alla disperazione, approdai su questo blog e scrissi subito al Dott. Brunelli perchè mi potesse ricevere, ero a un passo dal baratro e con un bambino piccolo, l ho fatto più per lui che per me, ma per fortuna l ho fatto!
Ero nel peggiore degli incubi, martorizzata psicologicamente da questo “uomo ” maligno e profondamente disturbato, piangevo di notte e di giorno e non avevo piu energie che per lui.
Dopo un anno di psicoterapia, sono riuscita ad allontanarmi dal vampiro e l ho abbandonato ai suoi mostri con cui è lui a dover fare i conti non io, e lo scorso week end ho incontrato un nuovo uomo … un uomo rispetto e gentile ….delicato e attento…. comprensivo e altruista… e sono riuscita ad apprezzare molto il tempo trascorso con lui…. e ho voglia e piacere di conoscerlo meglio!
Magari durerà poco o tanto …chi lo sa …. ma l’importante per me è essere uscita dall’incubo!
Non è per niente facile e so che non è finita e che c’è ancora un po di strada da fare perchè dopo queste storie non è facile riuscire a relazionarsi con serenità e spontaneità!
Ma la sensazione che ho avuto stando con questa nuova persona è stata come quella che potrebbe provare una persona che viene rapita e schiavizzata per lungo tempo e poi rilasciata. Siamo solo all’inizio…e sono ancora un po confusa…frastornata….il ricordo del trauma è ancora fresco….ma il sapore della libertà e della pace con me stessa lo sento sulla pelle e piano piano sicuramente tornerò a vivere una bella relazione ….una relazione appagante e basata sullo scambio reciproco che accresce entrambi.
Ti auguro il mio stesso percorso ma ti consiglio di farti aiutare perchè da sole non se ne viene fuori, sono meccanismi troppo potenti da poter sconfiggere da soli… non c’è niente di male nel dire a se stessi…. qui da soli non ce la si fa…io sono andata a cercare aiuto …..fallo anche tu!
Ciao e grazie Dr Brunelli!
Mi scriva qualche sua notizia privatamente. Un abbraccio.
Grazie Lilla,
io non so se riuscirò ad amare un’altra persona per due motivi: il primo è perchè ho ancora lui nel mio cuore, lo so che dovrei disinnamorarmi dopo tutta la sofferenza che mi ha procurato, secondo è che mi ha talmente tanto traumatizzata che ho paura di incontrare un altro come lui.
Il mio narcisista non vuole fare a meno di me, continua a torturarmi psicologicamente non a livello fisico, non ha mai alzato le mani su di me. Oggi gli ho detto basta, ma quando faccio così, vuole riprendermi e diventa adorabile per poi, subito dopo diventare freddo, non so se hai visto il film Angoscia, degli anni 40 con Ingrid Bergman, bene, l’attore protagonista, è un narcisista patologico e purtroppo assomiglia, non solo fisicamente ma anche con i modi di fare al mio vampiro. Spero di amarlo ogni giorno di meno, perchè è una sofferenza grande che delibita il mio fisico e la mia psiche.
Un abbraccio
Grazie anche a lei, Dott. Brunelli per questo suo blog che mi aiuta molto.
Gentile Francesca, io ti capisco. So cosa vuol dire questa scissione tra Angelo e Mostro. Però , con grande dolore , ti dico che forse faresti meglio a scappare via. L’immagine meravigliosa dell’Angelo alla fine sparirebbe , sormontata da quella del Mostro. Io due settimane fa ho detto Addio… soffro indicibilmente, penso solo alle cose meravigliose che abbiamo vissuto insieme, e non so quando questo dolore paralizzante finirà…inoltre lo immagino già nelle braccia di un’altra , che di sicuro avrà prontamente trovato, intento a dirle le stesse cose appassionate e dolci che diceva a me… è un inferno tremendo..ma non so se è meglio quest’inferno o quello delle sue continue sparizioni e negazioni, delle sue continue colpevolizzazioni nei miei confronti (inframezzate da baci appassionati) e del mio continuo stare in attesa…
Rispondo ad Elisa: si, vivo con molta ansia questa relazione come credo sia normale vivere quando le cose non vanno bene e procurano più dolori che gioie… si è esasperati e ci si sente impotenti, incapaci d fare andare bene le cose e cosi si crea un circolo vizioso per cui pure io poi d conseguenza sono portata a sbagliare.
Per tale motivo non gli addosso tutte le colpe a questo “vampiro” perchè se è cosi lo è pure perchè io gliel’ho permesso sin dal primo giorno dandogli l’agio d potersene approfittare. Forse se fossi stata più d polso dall’inizio non saremmo arrivati a questo punto adesso. Ma è anche vero che sono loro a condinzionarti gravemente e a portarti a comportarti come tu non sei e nn vorresti essere.
Io gli dico sempre che la mia è una conseguenza del suo atteggiamento e lui non capisce. dice che è solo una giustificazione quando cosi non è.
E’ brutto da dire e poco onorevole nei confronti d me stessa e della mia intelligenza,ma io soprattutto all’inizio mi sono sentita “forzata” a fare molte cose…
le ho fatte per paura assecondandolo e quindi falsificando la mia vera natura…
con lui mi sono piegata a richieste alle quali precendentemente non mi sarei mai sottomessa. E’ come se all’inizio questa storia fosse nata per timore delle sue reazioni… delle minacce… invece d allontanarmi ciò ha fatto si che io mi legassi ancora d più a lui e non è una bella cosa legarsi per questi motivi.
Mi sentivo sempre con le mani legate e le spalle al muro… come fossi sempre vittima d ricatti.
adesso sto andando da una psicologa in un consultorio della mia città…
mi piacerebbe tanto rivolgermi a lei Dott. Brunelli,ma attualmente non posso permettermelo economicamente… Io studio e sono dipendente dai miei e se prima ho potuto spendere certe cifre per “curarmi” adesso non ne ho la possibilità…
mi sento un pò scoraggiata perchè quando ho fatto il primo consulto mi è stato detto che per motivi d eccesso di pazienti non potevano prendermi in esame… adesso ho il secondo appuntamento venerdi e spero mi accetteranno…
nel frattempo stiamo provvedendo pure a vedere se c accettano come coppia…
Io credo che pure lui dovrebbe contemporaneamente fare una terapia da solo,per lui…ma alla fine parla parla ma non la fa… forse perchè pensa di esser nel giusto e d non avere nessun problema o conflittualità interna.
Spero in bene.
Un abbraccio a tutti/e
Cara Arolfetta, ma se il legame che hai stretto con lui, si è basato su ricatti, sul fatto che ti sei sentita con le spalle al muro e quasi minacciata e sul fatto che purtroppo, per qualche motivo tuo interno – che spero tu possa comprendere in modo che non si ripeta (data anche, oltretutto, la tua giovane età) – glielo hai permesso, al di là di questo, cosa ti tiene legata così strettamente a quest’uomo? Tu parli di potenzialità positive nel rapporto da parte di entrambi ma questo è un pò in contraddizione con tante cose che hai scritto. Il fatto che tu gli abbia permesso di fare cose che in precedenza, non avresti mai immaginato di poter permettere ad un uomo o ad un’alta persona, anche se ciò ti fa sentire in colpa oltre che responsabile della tua parte in quanto è accaduto, secondo me, non dovrebbe però, anche se so che dal’esterno, è molto più facile dirlo, essere un fattore determinante del non poterti svincolare da un rapporto che ti ha fatto e ti fa soffrire in modo particolare anche se ciò, deve giustamente avvenire, nel caso che avvenga a meno che non troviate diversi compromessi , con un aiuto psicologico che in ogni caso possa aiutarti (scusa la ripetizione) a vedere più chiaro nella tua relazione e situazione ed in te stessa. Ed eventualmente, se sarà da parte vostra, un desiderio realmente condiviso, anche nella vostra coppia.
Un caro saluto
Elisa
sono passati 6 mesi e ancora mi manca e l’ho sognato!nel sono mi sbatteva in faccia la sua felicità e l’amore per la sua attuale compagna (quella ufficiale)ho pianto…..
Maria Gabriella…. non conosco la tua storia….. ma se sei qui …posso immaginarla!!
Scusa ma cosa ti manca di persone del genere?? NON TI PUO MANCARE NIENTE!!! Forse la tua, come è stato anche per me, è solo paura di essere abbandonata e rimpiazzata!! Questo non ti deve addolorare ma rendere felice …cosa invidi alla sua attuale e ufficiale compagna??? Di essere martoriata calpestata non rispettata e umiliata psicologicamente?? Sei sicura che ti manchi tutto cio? Lui nella realtà è un inerte che si regge grazie alla luce dello specchio che noi gli riflettiamo….grazie alla nostra luce !! e piu lo si vede come una persona potente affascinante e bella piu gli si rimanda quella luce indispensabile alla sua sopravvivenza!!! Perciò non mollano mai il colpo …. perchè quella luce è l’unico lumino acceso di un esistenza ed anima BUIA!
Forse non sarà colpa loro…. probabilmente no… anzi sicuramente …ma MAI GIUSTIFICARLI ….perche si rendono conto del male che fanno ed invece di curarsi …. preferiscono martoriare la propria vittima!!!
Non è mica colpa nostra se sono cosi!!
tu hai ragione su tutto non lo penso durante il giorno ma lo sogno spesso e il pensiero che stia con un altra mi fa male
Povera disgraziata l’altra…
è vero quando dici che la visione dell’altro lo rende forte e ha scelto l ‘altra propio perchè io da quasi subito invece ho colto le sue fragilità e pensavo avessimo superato questa fase e ormai costruito qualcosa di più solido ma parlando con le vittime recenti ho saputo che le abbindola con tante bugie su se stesso professione ecc ecc io quindi non lo gratifico .non invidio nulla alla nuova donna l’ha scelta perchè più vicina al suo mondo al suo grado sociale lui prova anche a puntare in alto ma poi non ce la fa e torna nel suo mondo!!!
Cara Lilla la mia storia la puoi trovare nel post con data 11 dicembre anche se qualcuno qui mi ha detto di non capirci molto l’ho scritto di getto a pochi giorni dalle scoperte dei tradimenti e molto simile a tante altre qui nulla di nuovo!!!
6 mesi non sono molti…io ho finito la mia storia con un vampiro da due anni e mi capita di sognarlo ancora. ma i sogni non sono piu li stessi di un tempo…cambieranno anche per te vedrai, ma devi fare un tuo percorso interiore prima. Diventare libera e forte e allontanare la rabbia e il dolore da te stessa. si può fare, non devi avere fretta ma andare sempre avanti a piccoli passi. Devi volerti bene, ogni giorno di piu, ama te stessa piu di ogni altra persona, allontana chi ti ferisce e prova a fare cose che non hai mai fatto. conosci persone interessanti che ti arricchiscano l’anima. Fai tanto sport che aiuta a ritrovare la fiducia in te stessa e quindi aiuta a difendersi dai vampiri. Non abbassare la guardia, perche potresti incontrarne altri e non ti dovrai far trovare impreparata!
Un calcio nel sedere a tutti i vampiri del mondo!
Ciao
pratico già sport piscina e cammino molto ho trovato anche un lavoro che un pò mi ha aiutata a non pensare ma ora sono di nuovo disoccupata e i miei incontri sono molto limitati !di vampiri come dici ne ho già incontrati altri e sono stata molto brava ad eviatrli e riconoscerli molto in fretta.Sono singl da 6 mesi !!!
Cara Maria Gabriella, sei certa che non ti manchi piuttosto una parte di te legata a quell’esperienza e che tu temi di aver perso o di perdere o di non poter ricostruire?
Un abbraccio
Elisa
ma sicuramnete ho qualcosa in comune con questo uomo serci coni sicuramente mi sono illusa di poterci costruire qualcosa di “normale “questo è il mio più grande sbaglio!!!
si si sicuramnete !!ma il più grande errore è stato pensare che avrei potuto avere un futuro con lui se tutto si fosse appianato separazioni ecc ecc
si sicuramnete !!!
mi scuso ma a volte i miei commenti non si visulaizzanoe riscrivo sono una pasticciona!
Un consiglio che mi sento di darti e di attendere.
La terapia sarebbe inutile se non sei capace di stare da sola.
Prima devi imparare a stare da sola, senza dipendenze. Poi, una volta che sai stare sola
puoi guardarti in giro e scegliere, mai essere scelta e per giunta usata.
Ciao Orolf…auguri
Non capisco … in che senso ‘la terapia sarebbe inutile se non sei capace a stare da sola’ ??? Ogni caso è soggettivo, la terapia è sempre utile, anzi ultrasupermultiutile…
Cara Paola, il tuo intervento mi stimola a dire alcune cose personali che rivolgo liberamente a tutti. Da un certo punto di vista, il/la narcisista sanno stare bene soli con loro stessi. Più di se stesso non gli/le piace nessuno, nel senso che dire “solo” è come dire solamente, e solamente significa che lui o lei possono vedere “solo” il loro sé a lui/lei più desiderabile(non ciò che sta veracemente più a fondo). L’altro non si può vedere perché è superfluo(e l’altro sarebbe anche quello che fa vedere più a fondo del sé superficiale), è un di più, ciò che sta oltre o al di fuori di lui/lei. Il/la narcisista nella relazione non è curioso/a, tranne che per sapere ciò che a lui/ lei riguarda: o è un’ammirazione e allora può anche andare bene(ma è sempre il o la narcisista che decide se l’ammirazione espressa è degna di nota, oppure da criticare comunque come scarsa, insomma per dire che si poteva fare molto meglio e non c’è stato l’impegno sufficiente!) oppure è una potenziale critica, assai temuta, che lei o lui (I narcisisti) interpretano come espressione di invidia nei loro confronti e da contrattaccare. Il/la narcisista in questo senso hanno imparato fin dall’antichità a stare da soli, anzi, non avendo mai imparato a stare in relazione con qualcun altro, poiché purtroppo non hanno mai avuto la possibilità di strutturare l’apparato per sperimentare l’empatia, sono al di fuori dei sentimenti, e non al di sopra( che sembrerebbe quasi una visione magari più espansa e comprensiva). I narcisisti, dicevo, e sempre come parere personale alla pari del tuo, sono al di fuori dei sentimenti perché non li comprendono e non possono perchè la cosa, in tempi molto antichi ha fatto troppo male e questo troppo male ha impedito la futura sperimentazione degli affetti d’amore duraturi. I narcisisti non sono solamente cattivi(e lo sono perchè inconsciamennte ricercano la sofferenza che rifuggono in loro stessi, spargendola al di fuori), è solo che provano troppo male, il male antico e penso che anche io, nelle stesse condizioni, avrei, o magari ho fatto nello stesso modo! Il troppo male è troppo male e basta, poi, avendo “imparato a stare da soli”, loro malgrado, noi malgrado, si guardano in giro e scelgono(come al supermercato o in un bel campo fiorito il prodotto o il fiore “più adatto”(?)) e per evitare di essere sfruttati, sfruttano per condizione a prescindere(lo faccio io per primo, prima che lo faccia l’altro e chi si comporta come me, fa bene; ma a questo punto se tutti assumono il ruolo di chi sceglie, chi sta nel ruolo di colui che viene scelto? O bisogna sperare che qualche “allocco/a” rimanga sempre? Oppure si può pensare ad un’altra modalità?). Grazie Paola per avere proposto questo argomento così interessante come quello della capacità di sapere anche(aggiungerei) stare da soli(ribalterei però la sequenza: il bambino prima impara la relazione con l’altro e poi impara la competenza di strare anche da solo ), dando l’opportunità di chiarire su una tematica che, come tante altre, si può prestare a grandi equivoci e facile strumentalizzazione. Concludo dicendo che la psicoterapia, alla pari di una lente di ingrandimento, riesce a fare luce su ciò che è mancato nel nostro passato e, successivamente, ricostruire, nella relazione terapeutica, l’esperienza d’amore indispensabile che porta alla comprensione ed alla risoluzione del progetto personale custodito nell’anima di ognuno, quella del vampiro come quella del vampirizzato. Il primo passo è mettersi in discussione(con l’altro) e non stare da soli. Siamo stati troppo da soli e dannosamente! Soprattutto quando si vivono relazioni narcisistiche che è l’esperienza di solitudine(tradimento,abbandono) più grande in assoluto! Altra cosa è dire di non buttarsi urgentemente, per reazione di fuga al dolore, in nuove relazioni pur di ottenere momentanea gratificazione. Grazie ancora dell’occasione.
Un caro saluto a tutti
Sisi
Cara Paola, potresti spiegare meglio il senso del tuo consiglio ad Arolfetta? Uno dei motivi per cui si fa terapia, spesso, è proprio l’incapacità di stare da soli ed affrancarsi dalla dipendenza affettiva verso qualcuno e/o qualcosa, ricercata a volte anche spasmodicamente, sia in modo consapevole che inconsapevole (almeno nelle motivazioni) affinché ci fornisca temporaneamente un’esperienza che ci possa un pò “obnubilare” i nostri sensi e la nostra nostra mente, al fine di evitare questa “solitudine” e capacità di auto-riconoscimento dei propri limiti e dei propri meriti.
Ma questa capacità di solitudine, che non sia solipsismo o uno stato fobico, causa di sofferenza che può essere percepita soggettivamente in vari modi, oppure una reazione a qualcosa che ci è accaduto e ci ha scottato fortemente e che si protrae oltre nel tempo, si basa però, anche molto proprio sulla conoscenza di sè e delle motivazioni che sono alla base dei propri comportamenti, oltre che sulla tolleranza di sè stessi; almeno, una buona parte. E questo, spesso, lo si può ottenere, quando si vivono alcune situazioni affettive molto problematiche o “senza via d’uscita” in chi ne fa esperienza diretta, proprio con l’aiuto di una psicoterapia. Per questo ho difficoltà a comprendere la categoricità del tuo consiglio.
(Anche perché una persona che si sente senza via d’uscita, come in un tunnel, probabilmente, ha già provato molte strade, senza trovare ancora la sua direzione, suppongo, come mi sembra un pò, da ciò che racconta il caso di Arolfetta. Che ha una storia affettiva molto intricata, per la quale a me, sembra aver bisogno di iniziare a trovare almeno uno dei capi della matassa da sciogliere, per cominciare ad uscire un pò anche dalla sua comprensibile confusione).
Avendo come base una buona conoscenza e tolleranza di sè, si può generalmente e man mano, acquisire la capacità di stare soli – senza gettarsi appunto, in ogni rapporto – che è poi la base per poter essere con gli altri senza esserne dipendenti in modo anomalo, e poi, anche iniziare a scegliere le persone verso cui andare ( e senza aspettare ed anelare di essere passivamente “scelti”), in modo più ponderato e realmente reciproco.
Una domanda che vorrei rivolgerti, Paola: “Forse, tu personalmente, temi anche la dipendenza da una eventuale terapia? ” Oppure, sei tornata ad avere brutte esperienze affettive dopo averne fatta, come può purtroppo, capitare a tutti, in certi momenti?”
Ad Arolfetta, dato che chiedi consiglio, per quello che è possibile qui, personalmente, credo che invece un pò di supporto personale per stemperare questa attivazione emotiva in cui ti trovi (mi sembri vivere in modo piuttosto ansioso la tua situazione, da come la descrivi), potrebbe un pò aiutarti anche se poi, il modo in cui ciò è davvero possibile, è certamente ed evidentemente molto soggettivo dato che ognuno di noi è un soggetto “unico”.
Un caro saluto ad entrambe.
Un caro saluto a Maria Gabriella e ad Alessandra.
Cara Sisi, grazie per le tue riflessioni, veramente tutte molto inerenti ed interessanti, oltre che stimolanti. Certamente è vero, come tu dici, che il bambino ha bisogno prima di imparare a stare con l’altro e solo dopo può apprendre a stare anche da solo, altrimenti, gli sarebbe impossibile. Solo dopo, nella evoluzione, si può dire che l’adulto, una volta che si è individuato come soggetto con proprie personali caratteristiche, può iniziare allora ad andare verso gli altri. Ma spesso, è proprio questo diventare o ridiventare, individui, ad es., dopo esperienze traumatiche, che è difficile per molti ed è qui che anche la terapia, può essere di aiuto. In effetti, la solitudine e lo “stare soli”, sono un termine ed una situazione che hanno in sè molte connotazioni affettive, esistenziali e modi in cui possono essere pensate, oltre che vissute. Alcuni la temono perchè ciò comporterebbe uno stare con se stessi che si teme, altri la ricercano perchè non si accorgono degli altri e dei loro sentimenti reali e perchè tali altri sono sempre in ario modo, “insufficenti”; altri, la subiscono, in modo conflittuale, temendo ad es. sia se stessi che gli altri. Insomma, è davvero un tema, quello che hai sottolineato, molto ricco di sfumature e meritevole di approfondimenti, sempre nel contesto degli argomenti qui trattati.
Grazie degli spunti ed un caro saluto
Grazie per la risposta Elisa. Tu sai sempre andare a fondo su certi aspetti, arrivando con grande delicatezza ad offrire qualcosa in più, come lo fai anche in questo caso. “Stare soli” è un’esperienza che certamente riguarda tutti. E come il “silenzio” è la porta d’ingresso di mondi diversi e a volte sconosciuti tra loro. “Stare soli” “silenzio” e “solitudine” sono condizioni queste che mi riguardano da vicino, come per molti altri, anche perchè i conti alla fine e verso l’esistenza sono sempre anche a livello personale. Per vivere la condizione dell'”essere soli”, l'”essere insieme”, l'”essere nell’altro”, capire quando è utile o quando ci si trova nell’uno, nell’altro o in quell’altro, occorre spostare continuamente la nostra percezione ed è una pratica, una disciplina che chi la vuole seguire, ognuno con metodi propri, dura tutta la vita. Ma questa cosa che tu dici sullo “stare soli” di alcuni che la ricercano perchè non si accorgono degli altri e dei loro sentimenti reali, che può senz’altro calzare per un/una narcisista, la sento molto vera anche per le persone che nella vita vengono vittimizzate nelle relazioni. Anzi, in questo periodo mi capita di riflettere su quello stato che gli psicologi e psichiatri chiamano “Alessitimia”, una sorta di incapacità a riconoscere le proprie emozioni. E mi chiedo, non potrebbe esserci alla base del comportamento “ingenuo” della persona che porta inconsapevolmente una ferita narcisistica, questa condizione d’incapacità a mentalizzare le proprie emozioni momento per momento, fino al punto di somatizzarle(con disturbi vari) e se ancora non basta per comprenderle, oggettivarle ad esempio in una relazione con un vampiro?
La domanda è aperta a tutti.
Cara Elisa ti abbraccio forte e un saluto particolare al Dott. Brunelli.
Sisi
Cara Sisi, lei sta diventando sempre più preparata sulle questioni più profonde della psicologia del trauma sentimentale. Un caro saluto e come sempre grazie per i suoi preziosi interventi, che insieme a quelli di Elisa costituiscono veramente due esperte colonne portanti in questo forum. Inoltre grazie a tutte le persone che partecipano con le loro testimonianze e soprattutto a quanti fanno attenzione anche alle altre persone, cercando di dare sostegno, conforto e pareri illuminantui, E’ importante il vostro aiuto, e più ci si sente con la volontà di aiutare e più si è aiutati, l’amore ritorna con l’amore, sempre.
Cara Sisi, la tua intuizione, secondo me, è davvero meritevole di ulteriori approfondimenti, perchè secondo alcune ricerche e libri che anch’io ho letto su questi temi, sembra esistere una grande predisposizione nelle persone con alessitimia, a sviluppare vari tipi di dipendenza, tra cui naturalmente, la dipendenza affettiva. Che può creare una sorta di apparente rassicurazione per un certo periodo. Forse perchè il legame con l’altro, nel caso che tu riferisci, un np, consente loro- per la prima volta e sfortunatamente – che a causa del problema che vivono, sono carenti nella capacità di simbolizzare adeguatamente le proprie emozioni e gli affetti e di distinguerle dalle proprie percezioni e sensazioni fisiche, di trovarsi su un “palcoscenico” interiore (anche “oggettivizzato” come affermi giustamente tu; anche il loro corpo, semplificando parecchio, oggettivizza ciò che la loro mente non simbolizza) dai contorni inizialmente molto forti nel quale si vivono da protagonisti alcuni sentimenti con modalità fino ad allora sconosciute e per questo, spesso affascinanti e resi ancora maggiormente tali dal forte contenuto proiettivo dell’altro. Che allo stesso tempo, però, confonde. Certo, il “risveglio” è, credo, anche più duro per le persone davvero alessitimiche perchè un’altra loro caratteristica, sembra essere anche l’incapacità di base di confortarsi da sole e ciò può predisporle maggiormente nel caso di traumi affettivi forti, al ricorso all’uso di sostanze come alcol ed alcune droghe (non è certo un assoluto ma una possibilità che esiste ) e cibo esagerato o al rifiuto dello stesso, oltre che naturalmente ad ulteriori espressioni somatiche del disagio. Così come sempre nel corpo, riverseranno tutta la rabbia legata al’esperienza suddetta. In fondo, mi chiedevo, essendo queste persone ancora legate ad una espressione arcaica, da alcuni definita anche psicosomatosi, del disagio psichico, relativa ad un’età in cui era normale essere dipendenti affettivamente per soddisfare i propri bisogni, un attimo prima ancora che venissero espressi – come insegna lo psicoanalista britannico Winnicott – e quindi ad uno stato presimbolico, quanto antica o precoce deve essere la ferita che costoro, portano in sè e come arrivarci con la psicoterapia, in modo che ne prendano poi coscienza e la possano anche elaborare simbolicamente? Ad es. in una persona con difficoltà alessitimiche, come arrivare alla conoscenza ed elaborazione della propria parte collusiva e di ombra o figura dell’ombra come ad es. il vampiro interiore che ha permesso l’accesso a quello esteriore, con il quale ci si è trovati ad un certo punto, a fare i conti? Mi sembra una ” sfida” notevole, anche se penso e spero, sia con i giusti modi e tempi, oltre che pazienza affrontabile. Mi piacerebbe conoscere il tuo parere in proposito, oltre a quello di chiunque altro voglia esprimersi in proposito, con pareri e testimonianze.
Volevo aggiungere due cose e cioè che un’ulteriore caratteristica di persone che soffrono di alessitimia, è secondo alcuni ricercatori, quella di aver sviluppato da piccoli con le loro figure di Attaccamento, un attaccamento insicuro – evitante che generalmente predispone sia all’isolamento che alla dipendenza affettiva.
Questi due aspetti, mi è comunque sembrato di riscontrarli a volte in alcune delle tante testimonianze e descrizioni del blog.
Poi, sempre sulla base di alcune letture, mi chiedevo se anche in alcuni narcisisti patologici, quelli almeno non maligni e “perversi”, con altrettanto scarse capacità empatiche, non si possa parlare di una alessitimia ed incapacità di mentalizzare da una parte e di riflettere, in particolare sulle proprie emozioni e sui loro effetti sugli altri, dall’altra. E se quindi, un intervento magari di tipo pedagogico finalizzato all’acquisizione di una maggiore capacità metacognitiva, non possa essere per loro possibile ed efficace ed aprire la strada magari ad interventi anche più approfonditi, se necessario ed utile. Lascio questa domanda ed ipotesi in sospeso.
Grazie a te Sisi, per il tuo interessantissimo sguardo su una tematica così delicata e per gli spunti sempre presenti nei interventi.
Un abbraccio forte anche a te.
Grazie a tutti per risposte ed approfondimenti eventuali sul tema.
Elisa
Cara Sisi, mi chiedevo se tu non volessi anche intendere, riferendoti al problema della Alessitimia, utilizzando altri termini, dato che hai parlato in un altro tuo intervento di “progetto dell’Anima” che ognuno di noi custodisce in sè, ad un rapporto tra “silenzio”, vissuto in genere problematicamente – e sotto vari punti di vista, per ciò che esso può comportare sia in positivo che in negativo – dalle persone che sono affette da questo problema e “voce dell’Anima”, che potrebbe essere ascoltata, ovvero “sentita” finalmente, in tali persone, attraverso l’instaurarsi di un rapporto con un narcisista vampirizzante (devo dire che nel caso di alessitimici totali, credo che il Np trovi molto poco, da quasi subito da succhiare, a meno che non riesca però, purtroppo, ad avere un gioco più libero con le manipolazioni) ascoltata attraverso la “rivelazione” di un progetto che fino ad allora, prima della inevitabile delusione, sembrava quasi impossibile anche solo da immaginare e se quindi, il “dono” che si pensa di ricevere in questo caso, tramite la possibilità di un sogno d’amore, non sia di fatto, una differente o inaspettata capacità di simbolizzare le immagini ed emozooni di questo.
contraccambio i saluti
Cara Elisa, ti devo dire una cosa importante. Giorni fa avevi posto la domanda se anche per il narcisista, quello non maligno o perverso, che a me ha fatto pensare al tipo “fragile”, si possa parlare anche per loro di una forma di Alessitimia. Ti ho risposto che per me no. Invece ora penso che questo legame ci possa stare, anzi lo sento proprio possibile! L’altra notte mi sono andata a letto riflettendo su questa cosa. Ho fatto un sogno. ho sognato un giovane ragazzo che poteva avere poco più di 20 anni. Stava attraverando un basso ponticello che è crollato. Lui si è alzato ed è venuto verso la mia direzione. Mi sono accorta che aveva bisogno d’aiuto perchè dalla caduta aveva perso la memoria e non sapeva più chi fosse e come si chiamasse. Io sapevo che quel giovane ne aveva combinate diverse, prima dell’amnesia, era straffottente e a capo di una banda. Lo tranquillizzo dicendo che arriva l’ambulanza e stanno arrivando anche i suoi genitori. A quel punto mentre arrivano tutti lui si sente mancare e ha una crisi epilettica.
Solo ora che sono passati un po’ di giorni ho pensato all’improvviso che potesse esserci per me una risposta a questo quesito che mi era e mi è rimasto in testa e più ci penso e più penso che in questo sogno ci sia una conferma di quello che hai detto. Ti ringrazio immensamente di questo scambio!!
“La terapia sarebbe inutile se non sei capace di stare da sola.” ????
Guarda che nella vita può capitare che persone ti tengono legate a loro non attraverso un sano scambio affettivo di dare e avere ma tramite comportamenti manipolatori che generano una dipendenza affettiva! Se si cade in questa trappola vieni martoriata attaccata e devastata psicologicamente e sicuramente imparare a stare con te stessa e amare te stessa è la via di uscita! ma come pensi ci si arrivi ad amare te stessa? Forse hai bisogno di qualcuno che te lo insegni …no? perche se eri gia capace in quella trappola non ci mettevi neanche l’unghia del piede e se invece ci sei finita dentro tutta intera allora èmeglio che chiami qualcuno che capisca che situazione si sta vivendo e sia capace di tirarti fuori….perchè altrimenti LI rimani!
Le tue, Elisa, sono domande che ti poni e ci poni davvero belle e importanti! Come tu mi suggerisci è giusto cercare di essere un pò più precisi, se non altro per evitare di creare confusione. E’ chiaro che qui ognuno di noi esprime pareri personali che sono il frutto di riflessioni anche basate su alcune letture scientifiche, ovviamente e per fortuna falsificabili, quindi il dibattito può sempre e solo rimanere aperto. Cerco di rispondere quindi come posso cercando di essere più accurata, ma anche estenporanea.
1) Come tu certamente sai le persone con alessitimia non sono persone fredde che non provano nulla o avvertono il vuoto. Sono persone che non riescono a mentalizzare, rielaborare e riflettere in maniera cosciente sulle proprie esperienze interiori, distinguendo questi stati dalle sole sensazioni corporee, proprio come hai sottolineato. Non sono quindi persone impassibili, anzi, sono grandi conduttori di energia! In uno studio interessante condotto da Stone e Nielson nel 2001 con un gruppo campione di alessitimici gravi(totale incapacità di riconoscere e descrivere con parole adatte le proprie sensazioni psicologiche) e sottoposti alla visione di un film dal forte impatto emozionale, si è scoperto che questi soggetti avevano un grado di attivazione del sistema nervoso simpatico, sia in fase tonica, sia in quella di recupero, notevolmente maggiore rispetto al gruppo di controllo(non alessitimico). Altissimi livelli di attivazione elettrodermica. Questo fatto può portare a gravi scompensi, ma rispetto alla tua domanda, circa cosa se ne può fare un narcisista che ha bisogno di succhiare e manipolare emozioni, secondo il mio parere tale soggetto è proprio il soggetto ideale! Vulnerabilità al punto giusto.
2) L’alessitimico assorbe col soma ogni emozione che proviene dall’esterno e fallisce nell’empatia perchè non riesce a distinguere il proprio sé dal sé dell’altro. Aiutato dalla visione che gli fornisce l’altro, riconosce e confonde le emozioni solo dentro ad una relazione dal forte impatto ed è più portato a tenersi tutto dentro, oppure ad avere espressioni di affettività esagerata ed inappropriata. La domanda: che cosa provo? il più delle volte è destabilizzante, quasi un terrore. L’alessitimico è fortemente egodistonico e si differenzia per questo da un altro tipo di personalità psicosomatica che a volte può essere confusa, come quella della personalità di tipo C.
Il narcisista invece è incredibilmente freddo e quando non lo è è perchè sta vivendo un momento di gloria o di impoverimento con se stesso; non prova empatia perchè è impermeabile a ciò che non rientra nei suoi interessi personali. Non si attiva nemmeno alla vista del dolore, ma può simulare l’empatia per nascondere quello che sa potrebbe essere un suo difetto per la parte che deve interpretare. Tu chiedi se anche per il narcisista, magari quello che viene anche chiamato tipo “fragile” nel quale convivono sentimenti di grandiosità con sentimenti di inadeguatezza e depressivi, si possa parlare di una forma di alessitimia. Secondo il mio parere di oggi, che conta quello che conta e che potrei anche modificare, no. No perchè mentre il narcisista è scollegato dal progetto della sua anima, che sarebbe quello di trascendere le barrieire dell’io (che per lui/lei è un doppio male) e introiettare finalmente l’altro che grida il suo dolore, le emozioni sono riconosciute e servite per ottenere vantaggi ad ogni costo, le persone con alessitimian invece, si impediscono l’elaborazione di qualcosa che si è già attivato in loro stesse, le cui frequenze si amplificano e risuonano dalle profondità della loro anima che invia messaggi direttamente dall’interno. E’ un mio pensiero, proviene dalla mia esperienza e dalle mie credenze personali sulla vita e il ruolo della spiritualità che ne determina alcune importanti leggi.
3)Il trattamento, la cura è davvero una “sfida” notevole come dici tu. Entrambe le persone (alessitimiche e narcisistiche) pur avendo in comune un’incapacità di rielaborazione degli eventi e del mondo in generale, ma con strutturazione assai differente, come spero almeno di avere minimamente chiarito, rimangono legate ad un'”espressione arcaica…relativa ad un’età in cui era normale essere dipendenti” per citare la tua espressione, con relativa incapacità a “stare soli” in modo sano. Chi ha determinato la ferita originaria? Ma forse ancora di più ha pesato quello che Bion, a cui hai fatto riferimento più volte tu, chiama il fallimento della funzione alfa: l’adulto che comprende il vissuto traumatico del bambino, lo rielabora all’interno di se stesso, facendolo incontrare con i propri traumi infantili, cosa ne verrà fuori, ce la farà a sopportare l’impatto, quell’adulto? O Scapperà? Minimizzerà e svaluterà? Vedrà il vampiro nel bambino? O avrà la forza, la capacità e l’amore sufficiente per restituire al bambino un trauma masticato, digerito e con gli enzimi giusti per essere a sua volta digeribile per quel bambino? Il primo terapeuta è il genitore e molte volte non lo sa o non lo sapeva.
Oltre alla pazienza reciproca come dici tu nella realzione terapeutica, risulta che ci siano buone prospettive di cura con la terapia di gruppo basate su ytecniche di rilassamento progressivo e role playing e che questa abbia ottenuto maggiori risultati rispetto all’intervento educativo o pedagogico(studio lituano); terapia psicodinamica che tratta la relazione tra alessitimia ed esperienze precoci, il ruolo dell’identificazione e l’espressione dei sentimenti(Kennedy e Franklin 2002) e una ricerca più recente(Gay 2008) ha ritrovato risultati significativi sull’efficacia dell’immaginazione ipnotica, cosa di cui ricordo aveva fatto riferimento il Dott. Brunelli in un suo intervento di mesi fa, nonchè riferibili al suo articolo
Immaginazione attiva – Theory/Exercize/Workshop/.
Ti dedico questa canzone che secondo me esprime bene il senso dell’alessitimia e che riflette in particolare alcuni interventi depositati qui. E per ringraziarti della generosità che sempre esprimi con tutti.
http://www.youtube.com/watch?v=dtzfDDFJnI
(che fatica che non si può più fare il copia incolla)
4) Rispondo sì all’ultima domanda che mi rivolgi. L’incontro col vampiro vampirizzante può, per molti di noi, costituire quell’esperienza di inevitabile delusione che permette di riavviare o avviare per la prima volta, nel rapporto intimo tra “silenzio” e “voce dell’anima”, il progetto personale che vi è custodito. Aristotele la chiama “sostanza” che per rivelarsi ha bisogno del passaggio dalla potenza all’atto. Credo che questo sia un modo per comprendere meglio il significato di esistenza mancata/esistenza compiuta. E credo anch’io come te, carissima Elisa, che l’intaurarsi di un rapporto con un np sia di fatto una differente o inaspettata opportunità di simbolizzare le immagini e le emozioni che ci permettono di ascoltare la nostra anima.
Ti abbraccio tanto tanto forte!
Un particolare saluto a Francesca. Ti ho pensato spesso e sono contenta che tu sia tornata a scrivere qui.
Un saluto e grazie a Lilla che offri un’importante testimonianza e per la forza che sprimono le tue parole, a Maria Gabriella per la tua pazienza e presenza costante, ad Arolfetta che hai dimostrato fiducia nell’aprirti così tanto rispetto ai tuoi vissuti, a Fior di Conio per averci portato la tua testimonianza sotto un diverso e significativo punto di vista e a tutte le persone appena arrivate
Sisi
Nel genere storie di dipendenza da vampirizzatori d’amore sono raccontate dalle donne , io sono uomo e la mia esperienza dura tutt’oggi , lei è brava umana e comunicativa , ma a causa di un trauma infantile : Abbandono da parte del padre , ha continuamente bisogno di sentirsi apprezzata dal prossimo . Ella succhia le attenzioni di tutti , sopratutto donne ma anche uomini , esagera fino a lo sfinimento nel profondere le sue energie per farsi apprezzare da tutti . Questo suo comportamento ha prodotto in me frustrazione , in quanto non appoggiando la sua compulsione venivo continuamente aggredito . Per non farsi lasciare si è incisa il polso davanti a me con un coltello a seghette; si è buttata dal sedile passeggero della macchina in movimento ; mi ha fracassato il parabrezza della stessa macchina in diverse occasioni e altre manifestazioni violente. A questo punto devo precisare che questi accadimenti sono cominciati un’anno prima che rimanesse incinta , cioè quando ero ancora coinvolto emotivamente . A la data della mia decisione di lasciarla , sopragiunse la lieta novella . Non capirete facilmente perchè non sono andato via . Ma avendo lasciato la mia precedente famiglia per stare con questa donna allontanandomi anche da un bambino di quattro anni , non sentivo di ripetere lo stesso sbaglio , sperando che se l’avessi assecondata , col tempo si sarebbe placata . Cosi è successo la signora con molta fatica oggi che la bimba , bellissima e affettuosissima , ha cinque anni si è molto calmata e le sue manifestazioni di affetto sono riprese anche nei miei confronti . Direte forse: L’amore ha trionfato! ok ma a caro prezzo per me , non ho rapporti sessuali ormai con lei da la data di annuncio che fosse incinta e ho un rancore ancora forte nei suoi confronti : Rimango ancora dell’idea che solo l’allontanarmi mi possa fare recuperare la mia tranquillita interiore . Sto morendo dentro , e lo faccio in attesa che la bimba cresca ulteriolmente , non mi importa se non capirà , ma la mia coscienza è la cosa piu importante . Ciao!
E’ certamente consigliabile un normale consulto psicoterapeutico, per lei che scrive e poi, eventualmente per la coppia. Quando ci troviamo in situazioni così difficili da gestire sul piano emotivo e morale è fondamentale andare a parlare con uno specialista, cercarlo, informarsi e prendere un primo appuntamento. Io come sapete ci sono, come ci sono anche altri colleghi bravi. La mente soffre come può soffrire il corpo, e allora perché quando il corpo soffre andiamo dal dottore e poi dallo specialista, mentre se è un fatto che riguarda l’anima, la psiche, la vita, i sentimenti siamo restii a curare la situazione normalmente, con mezzi comprovati, validi, efficaci? Queste situazioni si possono risolvere con la saggezza, ma poiché investono campi emozionali che sono spesso incontrollabili con la volontà e d assai complicati e complessi, la saggezza vuole che ci si consulti con qualcuno esperto, competente in grado di aiutare a comprendere e a risolvere. Mi raccomando, provi ad ascoltare quanto le scrivo, per il bene suo e di tutti voi. Un caro saluto con solidarietà.
Caro Fiore di Conio, a me sembra che, per quanto apprezzabilissimo il tuo impegno, dovresti però considerare attentamente un fatto e cioè: come può realmente crescere bene (interiormente, data la grande capacità empatica di quasi tutti i bambini, che quindi, risentono in vari modi modi delle sofferenze dei genitori per quanto essi cerchino di nasconderle, finendo quindi spesso per amplificarle, data questa necessità ed “urgenza” di farlo?) una bambina con un padre che pur di stare insieme alla madre, si sente “morire dentro?” Non è una critica ma una constatazione circa una situazione che a me sembra non poter fare bene – per quanto non è un assoluto – nè a te, nonostante tutto l’impegno che ci metti, nè alla tua bimba, soprattutto a lungo termine e sulla quale, ti consiglio di riflettere, perchè la tua coscienza, se tu pensassi anche a te stesso in modo sempre pulito ma un pò più sano e gratificante, che comprenda anche un maggiore affetto per te stesso (e per qualcun altro dal quale poter essere ricambiato, quando sentirai essere il momento) e per la bambina, ala quale ciò, potrebbe indirettamente giovare, non sarebbe credo, meno pulita di come lo è ora. Certo, dovresti con calma capire come fare, senza azioni avventate, però, non credo che per un errore precedente, pagato tra l’altro a caro prezzo, tu debba continuare a punirti per un periodo tanto lungo.
Con affetto e solidarietà
Elisa
grazie a Paola e le altre per le loro riflessioni e testimonianze.
Spero davvero che tutto possa risolversi per il meglio e trovare una via d’uscita.
Provo tanta rabbia perchè da un lato vorrei che questa cosa potesse funzionare anche perchè in molti lati credo ci siano le potenzialità da ambo le parti per farla funzionare,ma poi crollo perchè penso che nulla a senso e che troppe cose si sono incrinate e per quanto ci si possa tenere ed essere innamorate si arriva ad un punto in cui si è saturi.
Ringrazio vivamente anche il Dott. Brunelli per la sua professionalità ,disponibilità e cortesia…
So bene le regole che le impediscono d fare consulenza on line…
chiedevo solo una riflessione…
L’unica cosa a chi desidererei risposta è se nel mio caso una terapia d coppia possa funzionare o se è il caso di intraprendere una terapia individuale simultanea.
attendo vostra risposta.
Un abbraccio
A me pare che visto che è lei ad interessarsi e a scrivere, per prima cosa è consigliabile un consulto psicoterapeutico con lei, così poi si potrà meglio ponderare la strada migliore da intraprendere per stare meglio. Intanto per il problema della rabbia, di come gestirla e di come convertirla in un’energia rigenerante, consiglio il seguente articolo: https://www.albedoimagination.com/04/2013/2738/
A Oroalfetta
Lui ti piace per il semplice fatto che non è facile a innamorarsi. Ossia lo senti chiaramente che lui è al di sopra dei sentimenti, non è ingabbiabile da nessuna parte.
Facile esserne affascinati, sembra quasi un E.T. in amore.
Ma pensa invece che questo sia un suo modo rinunciatario di porsi perchè in fin dei conti non ha risorse per gestire con equilibrio un rapporto, e comincia così a ridimensionare la sua aurea.
E poi, non dimenticare che forse va con le donne solo per soddisfare esigenze fisiche, anzi ne sono convinta…e per soddisfarle, qualche condizione la pone: condizioni che sono vaneggiamenti, cose assurde…aggressività gratuit, invece di ringraziare per il divertimento. Ma vedi, per il sesso cosa sono costretti a fare questi benedetti uomini?
Pensa alla tua vita, quella vera, che non può essere solo relegata a un rapporto affettivo. L’amore conta ma quando fa star bene..se no va amputato. Auguri
Salve, vi ho sempre letto e raramente ho scritto.., grazie per tutte le vostre testimonianze che mi hanno fatto capire sempre di piu che cadere nella trappola di un narcisista può succedere a tutti.
La mia storia è inutile raccontarla perché non è importante come questi causano dolore ma è il dolore in se che creano ad essere meritevole di analisi e di cura perchè solo curando la ferita a cui si attaccano e dalla quale succhiano sangue voracemente ci si può sentire meglio! E’ un gioco al massacro e che dura nel tempo.. una devastazione fisica e psichica a tal punto da sembrare di non avere le forze per ribellarsi!
Ma le forze ci sono e sono proprio li dentro di noi a portata di mano..ma ci vuole pazienza e tenacia e bisogna stare sempre con la mente sull’obbiettivo ma ce la si può fare e pian pianino ce la si fa! Bisogna però farsi aiutare ….io mi son fatta aiutare e sono stata fortunata a trovare chi mi ha saputo aiutare!
Piano piano si ricomincia a rivivere ed anche meglio di prima …molto meglio… e lo considero l’unico lato positivo dell’aver avuto a che fare con un vampiro perché per il resto è stata un esperienza particolarmente destabilizzante e traumatizzante più di ogni altra nella mia vita! ma va beh ormai è tutto finito …l’incubo è finito e quando ci si risveglia si è ancora un po storditi ma si riesce ad apprezzare il piacere della luce e l’odore della natura!
Certamente questa situazione più di ogni altra fa impazzire il narcisista che è alla affannosa ricerca di modi e tempi per spezzare questo circolo virtuoso per me e letale per lui ma a lui la scelta se fare i conti con i suoi mostri o rimanere in balia di essi, certamente non gli è più permesso di scaricarmeli addosso!
Sinceramente non credevo che esistessero persone cosi e sinceramente non credevo di poter avere a che fare con persone del genere ma invece è successo, bisogna capire il perché e affrontarlo altrimenti si rimane in quella trappola senza riuscire a vederne l’uscita! Queste sono persone vomitevoli sono scarti umani …sono persone di una tristezza infinita.. sono persone che hanno bisogno di causare dolore nell’altro per sopravvivere ….ma cosa sono? e queste sarebbero persone ? bha!!!!
Ne ero dentro fino al collo per due lunghi anni …. soggiogata e plagiata da borderline di ottimo livello ….che mi aveva su di me il potere infinito …. ai miei occhi era l’uomo perfetto… potente … intelligente …bello ….ricco e solo un po affettivo ma certamente perche ero io a non essere abbastanza no?!?! invece era quello che lui vorrebbe essere ma di fatto è un impotente …insicuro … prepotente ….privo di amor proprio e per gli altri senza etica e morale … senza piacere per niente…. è praticamente un morto che cammina e parla… è un involucro vuoto … si per carità bello e ricco ma forse c’era da fare solo un giro sulla giostra e poi scendere e dire bha non è che mi sia divertita gran che ma cmq grazie e ciao!
GRANDE!
condivido tutto!
Per uscire da un trauma amoroso grave (come il TdN) Dobbiamo costruire UN ALTRO dentro noi stessi…
Dice Carotenuto: “Si potrebbe parlare di crudeltà, ma la vita non è mai crudele. Nel momento in cui siamo testimoni e succubi di una devastazione psicologica, la vita ci offre una chance che non dobbiamo lasciarci sfuggire: noi dobbiamo andare sino in fondo a questo vissuto, perché è uno dei momenti che ci fanno capire, ci fanno conoscere chi siamo. È da qui che parte il nostro lavoro di ricostruzione, che mira a ricreare le condizioni per l’avvento di una nuova presenza. Nella disperazione più profonda, che può avere anche tempi lunghissimi, ci viene assegnato il compito di costruire la presenza di un altro.”
( da Eros e Pathos di A.Carotenuto )
Verissimo! Condivido pienamente questo concetto così splendidamente espresso.
Grazie dott. Brunelli per il suo costante impegno e per la sua grande professionalità.
Silvia
grazie sempre grazie dott. Brunelli per esserci!
«Solo se sappiamo che l’essenziale è l’illimitato, possiamo evitare di porre il nostro interesse in cose futili, e in ogni genere di scopi che non sono realmente importanti…Se riusciamo a capire e a sentire che già in questa vita abbiamo un legame con l’infinito, i nostri desideri e i nostri atteggiamenti mutano. In ultima analisi, contiamo qualcosa solo grazie a ciò che di essenziale possediamo, e se non lo possediamo la vita è sprecata. Anche nel nostro rapporto con gli altri uomini la questione decisiva è se in essi si manifesti o no un elemento infinito.» (C.G.Jung – Ricordi, Sogni, Riflessioni) – Il trauma amoroso è nella perdita dell’illusione dell’infinito dentro di noi, per uscire dentro si noi bisogna avventurarsi alla scoperta di un infinito non illusorio, che ha le sue fonti nell’Amore come suprema forza vitale universale, prima ancora che come proiezione verso una persona. Bisogna allora connettersi con l’infinito Amore celeste, solo così potrà scendere sulla terra, e ridonare l’infinito anche all’amore terrestre. Vedi articolo in copertina sulla rosa… simbolo del Sé, l’archetipo dell’Amore infinito negli esseri umani https://www.albedoimagination.com/05/2011/la-rosa-nellanima-il-se/
QUANDO IL TRAUMA PROCURA DIFESE CONTRO ALTRI POSSIBILI TRAUMI, FINO AL PUNTO DI BLOCCARE LA SPONTANEITA, LA VITA E ALTRE ESPERIENZE D’AMORE….”Il sistema di autocura adempie a quelle funzioni di autoregolazione e di mediazione fra interno ed esterno che in condizioni normali vengono svolte dall’io attivo dell’individuo. Qui si pone un problema: una volta che la difesa da trauma si è instaurata, tutte le relazioni con il mondo esterno vengono “schermate” dal sistema di autocura. Ciò che era destinato a essere una difesa contro ulteriori traumi diventa una notevole resistenza a tutte le spontanee espressioni incontrollate di sé nel mondo. L’individuo sopravvive ma non può più vivere creativamente. Si rende necessaria la psicoterapia. ” Donald Kalsched, Il mondo interiore del trauma
sono passati 6 mesi ma ancora mi manca e l’ho sognato !e nel sogno mi sbatteva in faccia la sua felicità attuale e l’amore per la sua compagna attuale (quella ufficiale)ho pianto……..
E’ un sogno veramente tipico, succede quasi sempre… è segno che ancora agisce in noi, però è anche segno che l’inconscio incomincia a comprendere quanto sia odioso e sta mettendo in moto il suo ‘sistema immunitario’ per produrre gli anticorpi ed espellerlo… questa fase è propizia, ma aiuterebbe tanto sostenerla , anche solo con una terapia breve.
grazie dott.Brunelli qualche anno fa per via del mio matrimonio in crisi ho fatto un o di terapia di coppia e per cui so da dove vengono certe mie predisposioni a relazioni devastanti e oggi dopo tutto questo ho preso anche decisioni che riguardano la mia infanzia ho infatti deciso e affrontato legalmente colui che alla nascita mi ha rifiutata !!degli uomini non più stima mio padre continua a rifiutarmi emi sta costringendo a battaglia legale prove dna tribunali ecc ecc
( ha pure scritto al mio ex alla fine anche se non ha detto o raccontato nulla ha lasciato intenderlo col suo gesto dicendogli: ti posso parlare? ed il santo del mio ex in virtù del bene che mi vuole ancora mi ha pure aiutata non rispondendogli e adesso mi odierà anche se dice che di me non gli frega più nulla e ha capito tutto.)
Mio padre lo ha avvertito per cel di denunciarlo e lui ha pure avuto il coraggio d sfidarlo… diceva che gli stavamo negando il diritto di difendersi,che si aveva sbagliato,ma che io non ero stata da meno e che voleva la possibilità d salutarmi un’ultima volta…
I miei me lo vietavano ma io imperterrita ho voluto ascoltarlo e come sempre mi sono fatta abbindolare…con la scusa della mts che abbiamo in comune mi ha convinta a rivederci per andare dal medico perchè era una cosa seria che riguardava entrambi e da lì ha ricominciato a cercare d farsi perdonare.
Oggi ci sentiamo e vediamo ancora,ma i miei non lo sanno e se lo sapessero penso che mi piccherebbero,con la conseguenza che invece di andare avanti in questo rapporto abbiamo distrutto e siam tornati indietro e fare tutto di nascosto mi fa vivere male il rapporto perchè mi sento pure in colpa nei confronti dei miei ai quali mento.
Io non so cosa mi stia succedendo,perchè non riesco ad uscire da un rapporto cosi malsano… c’è qualcosa di infetto che mi lega a lui nonostante io sia arrivata ormai ad odiarlo… provo disprezzo e disistima per questa persona,ma mi sento talmente dipendente che non riesco a tagliarla.
Temo le sue reazioni,temo possa minacciarmi ancora dato ke lo ha fatto svariate volte e non ha mai capito l’errore,temo possa fare qualche stupidaggine tipo suicidarsi ( + di una volta si è comprato una corda e si è ubriacato,ma poi non lo fa mai!!!)non so se la sua sia solo una posa da artista maledetto o stia davvero male…
ho provato più volte a convincerlo ad andare da uno psicologo anche assieme,si mostra disposto ma poi non mantiene mai l’impegno presto e sta andando a finire che adesso dallo psicologo sto andando a finirci nuovamente io.
Purtroppo pure io a volte ho sbagliato ( ha scoperto mie bugie,anche d poco conto,ma questo ha fatto si che lui non si fidasse ancora di più di me ed ogni volta è un rinfacciarmelo continuamente e farmela pagare).
Cosa devo fare?
Mi sento in un tunnel senza via d’uscita… so che le persone non cambiano,ma io vivo d speranza che quanto meno possa migliorare.
Ma ogni giorno sembriamo essere punto e a capo.
tutti mi dicono ke devo aver paura d questa persona e nn escludere nemmeno la violenza fisica ( anche se non mi ha mai alzato le mani,anzi a volte io lo strattono durante le liti e lui lo odia).
Io non credo possa farmi del male fisico,ma il male psicologico che mi fa mi sta distruggendo perchè è ormai da un anno che è cosi e io mi sento un esaurimento nervoso.
Sono stanca dei suoi insulti,delle offese,dei dubbi,delle insinuazioni,delle minacce…
(un giorno siccome avevo comprato un costume senza d lui mi ha dato una pedata all auto ammaccandomela… e pure una testata mentre eravamo in piazza e la gente vedeva…uan signora voleva pure chiamare i carabinieri).
Vorremmo affrontare una terapia d coppia per tentare di salvare il salvabile perchè lui dice che anche io come lui ho dei problemi.
Crede lei che possa aiutarci?
come mi devo comportare?
vi prego mi sento sola e triste,datemi una mano d’aiuto.
Attendo speranzosa una sua tempestiva risposta.
Grazie in anticipo
Gentile Signora, come ho ripetuto più volte io non posso fare consulenza on line, perché come psicoterapeuta ho bisogno di parlare direttamente con la persona interessata, altrimenti qualsia risposta/consiglio su questioni private può essere rischioso, riduttivo e assurdo. Le questioni come quelle che riporta lei riguardano fatti di una vita, anzi i fatti più importanti di una vita, dolorosi e complessi… se uno psicoterapeuta deve dirle qualcosa comprende che bisogna dare lo sforzo di andarci a parlare? Comprende che non vanno bene le due risposte di circostanza stile lettere al direttore? Comunque sia io questo per rispetto suo e di tutti non lo faccio e perché non me la sento e lo ritengo sbagliato. Io qui offro un servizio informativo che per quantità e qualità – vedi articoli non solo questo – sfido a ritrovare equipollente su tutta la rete mondiale – si provi a cercare in altre lingue. Questo grazie anche ai partecipanti che con le loro testimonianze e riflessioni consentono a tutti una straordinaria elaborazione. Oltre a quest’attività di ricerca continua – che offre molti altri articoli poiché io non facci sciacallaggio sui vampirizzati, come fanno altri (in particolare quelli che vampirizzano intellettualmente il mio lavoro e non ringraziano nemmeno rivendendoselo da altre parti – ma mi occupo di tante cose per divulgare la psicologia e aiutare a titolo volontario. Qui come moderatore e anche come esperto rispondo a questioni di carattere generale e non di carattere personale, questo lo faccio normalmente a con chi desidere un normale consulto che, legalmente, può essere fatto anche al telefono e con skipe (perché ripeto solo così ha un senso e un’utilità). Qui intervengo per questioni di divulgazione della ricerca, per incoraggiare, per moderare, solo raramente offro una riflessione e o un consiglio personalizzato, ma lo faccio come lo potrebbe fare qualunque partecipante, non perché vengo interpellato come psicoterapeuta. Insomma qui ci sono tante cose buone per tutti e grazie per la sua partecipazione, ma è importante che ci si rende conto dell’esistenza e dello spazio degli altri, è importante cercare di aiutare con la propria esperienza e quindi ricevere un po’ di aiuto. E’ chiaro che qui l’aiuto possibile è la solidarietà, la riflessione, l’informazione, lo sfogo, ma non è possibile richiedermi di analizzare la propria storia per quanto sia dettagliata e poi di esprimermi come psicoterapeuta. Cionondimeno invito tutti i partecipanti a collaborare tra loro e anch’io in tal senso, come ho scritto anche nell’articolo sono un partecipante che posso intervenire su questioni specifiche e personali, ma proprio come gli altri che lo fanno quando possono e quando si sentono.
Ho colto l’occasione nel risponderle anche per chiarire ulteriormente verso chi partecipa. DUNQUE, GRAZIE, CON TANTA SOLIDARIETA E AUGURI resto a disposizione per altri chiarimenti – PIer Pietro Brunelli
non preoccuparti non si suicida …l’ho pensato tante volte anch’io o che potesse morire in incidente non so come ma se la cavano sempre……
Mi raccomando, a volte anche i linguaggi figurati e metaforici possono risultare eccessivamente crudeli e cruenti, specialmente in un uso pubblico… è umano essere risentiti, arrabbiati con voglia di riscato e anche di vendetta… ma la sola vera soddisfazione possibile, completa e potente si avrà quando si trasformerà l’offesa subita in una forza permanente volta al proprio bene e delle persone che lo meritano… le persone ‘senz’anima’ che non fanno nulla per cambiare e hanno fatto male ad altri sono già punite nel loro intimo, anche se fuori appaiono contente, nel loro inconscio, il vampiro, un po’ alla volta li tradirà amaramente… faranno tutto da soli per punirsi proporzionalmente al male che hanno fatto e alla mancanza di redenzione e pentimento.
Già da prima,nonostante non fossimo più due amanti ed eravamo una coppia vera e propria,se cosi si può dire, non andavamo molto d’accordo.
Litigavamo spesso,spessissimo…quasi tutti i giorni e sempre per i soliti motivi.
Dubitava di me continuamente,insinuava che lo tradissi, se trovava il cell occupato erano casini e offese,mi rinfacciava il tradimento con lui! non a lui!!! ( ma io ho tradito il mio ex con te! non ho tradito te! tu mi stai accusando di una cosa di cui anche tu hai potuto godere! che a suo tempo t piaceva e t ha fatto comodo… se non t fidavi e non lo accettavi perchè sei tornato mille volte a cercarmi? perchè?!?!?).
Era un rancore continuo nei miei confronti…..continuo!
chissà dove sei…chissà da chi ti stai facendo sc***re… tu non sei a casa… chiamami da casa e fammi sentire la voce di tua madre…ma perchè ci metti cosi tanto a rispondere?… un continuo!!!
Un giorno ho pure scoperto di avere una mts che probabilmente lui mi ha contagiato e una volta abbiamo litigato a morte perchè ha iniziato ad offendermi perchè lo avevo confidato ad un’amica…
Non dovevo dirlo o parlarne con nessuno,nè ai miei geniitori nè alle amiche( ho subito pure un piccolo intervento senza che i miei lo abbiano saputo)…dovevo essere più discreta e non sto qui a ripetere le parole offensive e gli insulti che ha usato.
Ha fra l’altro sempre avuto reazioni troppo esasperate rispetto alla reale gravità della cosa… quando litigavamo mi spegneva il cel anche per ore e se lo facevo io invece erano minacce…
mi sentivo intrappolata,soggiogata,plagiata,maltrattata,offesa…..sempre.
Eppure lo amavo…e penso di amarlo ancora.
Cos’è che altrimenti ci terrebbe legati se dopo tutta questa guerra psicologica che mi fa quotidianamente io sono ancora qui e non riesco a scappare?
Anche se in minoranza, ha fatto tante altre cose belle per me…forse più materiali,che denotano premura,dedizione,romanticismo…ma il rispetto??! mai.MAI.
Sorprese,fiori a casa,cene,regali,notti in albergo,week end in centri benessere, striscioni in autostrada con gli auguri per il mio compleanno…
tanti gesti plateali…ma il rispetto???
MAI.
Comunque dicevo,dopo aver iniziato questa sorta di convivenza in cui non facciamo che litigare tutti i giorni o per colpa mia o per colpa sua ( anche io ci mettevo del mio a volte,ma mi pare anche normale dato che scoppiavo…cosi come lui mi accusava e mi rinfacciava sempre tutte le cose passate,lo facevo anche io con lui…solo che se lo facevo io ero rancorosa e dovevo superarla mentre le sue sfuriate erano giustificate…).
Ad ogni modo,un giorno mentre ero al suo pc, scopro una mail che aveva inviato alla tipa con la quale era stato a letto dopo di me e prima d ritornare con me, la cui data non mi combaciava con alcune cose che mi aveva raccontato.
In sostanza si capiva che mentre tornava a cercare me,contattava pure lei per scusarsi del suo comportamento.
Lì mi sono sentita presa in giro,mi dicevo: ma come? proprio lui che da un anno mi tartassa e mi fa sentire una pezza accusandomi sempre d essere falsa, di nascondere le cose, di tradire e aver tradito spudoratamente, di non aver mai giocato con due mazzi d carte come invece avevo fatto io… quando gli avevo sempre chiesto mille cose in merito a quella storia in merito alla quale era sempre stato vago facendomi sempre insospettire…
Insomma, ho chiesto pacatamente spiegazioni e lui ha avuto un reazione spropositata…
davanti alla madre (impassibile, che anzi mi istigava al silenzio) mi ha tirato le valigie giù dalle scale,calpestato i miei vestiti tirati fuori dall’armadio e gettati a terra, detto tutto a sua madre in merito a come era nata la cosa fra noi usando termini obrobriosi che in questa sede non posso ripetere e poi selvaggiamente messa fuori la porta.
Meno male ho potuto contare sull’appoggio di una amica di quelle parti che si è prodigata di ospitarmi qualche giorno da lei.
Per me era finita li… non solo mi aveva mentito dopo aver fatto terrorismo psicologico con me per un anno intero,avevo scoperto che anche lui nascondeva i suoi scheletri e invece d giustificarsi o darmi le spiegazioni che da fidanzata meritavo,ha agito schifosamente buttandomi fuori di casa come una cane dimostrando la sua coda di paglia.
Per me li era finita definitivamente…non ne volevo sapere più d accettare tutto questo dopo essere stata fral’altro continuamente messa in dubbio anche se con lui non ho mai sgarrata e non ho mai nemmeno anche solo scambiato uno sguardo con un altro uomo….
dopo un g senza sentirci mi chiama dicendo che vuole recuperare,pregandomi di non tornare a casa mia al mio paese (ormai avevo detto tutto ai miei e deciso d scapparmene per tornare a casa mia) cosi vado a farmi il biglietto di ritorno e me lo trovo li,che mi blocca pregandomi d non andarmene…
io non volevo sentire ragioni,ma mi bloccava pure fisicamente e non voleva me ne andassi (mi ha pure fatto litigare con la mia amica che giustamente non voleva subire casini sotto casa pure lei).
Mi ha allontanato da tutti ed io gliel’ho permesso.
Mi sento una stupida per questo.
Comunque,torno a casa mia e nel viaggio me lo ritrovo sul pullman di ritorno in cui fa il tragitto con me e poi scende nuovamente per tornare dove abita ( vi rendete conto?!?!) li mi dice: non partire,t prego, t rimborso io i soldi del biglietto,basta che tu nn te ne vada via da me,se te ne vai giuro che dico tutto ai tuoi d noi e racconto tutto anche al tuo ex.
Morale?
la sera stessa invia un messaggio a mia madre dove le scrive: io non mi fido d vostra figlia perchè ha tradito il suo ex a casa mia e sua e mi ha pure mandato foto spinte e non facciamo altro che litigare,per questo ho avuto quella reazione eccessiva.
Vi rendete conto? Immaginate come possa essersi sentita mia madre appena letto quel messaggio?
Io non c credevo fosse stato capace d mettere in atto la minaccia che da tempo mi faceva… da li io mi sono accanita ancora di più ad odiarlo e chi ho chiuso tutti i ponti.
E’ stata una rezione a catena,più lui mi faceva del male più io lo abbandonavo e mi allontanavo ( mi faceva mille chiamate,messaggi a me e ai miei dove si scusava,io staccavo il cel o non rispondevo…)e più lui picchiava forte…
è arrivato a mandarmi una foto spinta che io gli mandai dicendomi: vuoi che t rinfresco la memoria? se non mi rispondi al cel entro tot ora il tuo ex avrà le foto.
vi rendete conto? i fotoricatti? dal mio ragazzo!!! la persona che dovrebbe farmi sentire protetta e proteggermi mi ha saputa tenere in pugno come una mosca…
ma come si può stare con una persona sapendo che questa c incute paura?!?!
ma che persona è una che arriva a far euna cosa cosi indegna?
Il mio tradimento è biasimevole e lo so bene,ma credo che di peggio ci possa essere solo la cattiveria che lui ha messo in tutto questo.
Si è comportato da stalker e mi ha messo la paura addosso tanto che i miei volevano pure rivolgersi alle autorità…
seppur i suoi discorsi risultano corretti da un punto d vista morale e logico, percepisco anche una forte immaturità e assurdità nelle richieste che mi fa: metti sul profilo del tuo social network che stiamo assieme altrimenti ti mollo, anticipa il tuo viaggio qui da me perchè poi devo partire a lavorare in un altro stato ( avevo già fatto il biglietto aereo e mi ha fatto anticipare la partenza facendomi perdere pure i soldi!).
Alcune cose le assecondavo,facevo cose per lui che non avevo mai fatto per nessuno nemmeno in 9 anni… in altre riuscivo a dire no.
Insomma sta storia va avanti tra tira e molla per circa altri 2-3 mesi fra offese,litigi,altre minacce ( mi aveva talmente soggiogata che non riuscivo nemmeno a chiudergli il telefono in faccia quando litigavamo perchè mi diceva: se fai questo vado a dire tutto al tuo ex… se fai quello faccio questo…. sei una p******* ecc ecc e non aggiungo altro… ed io stavo li a piangere e ad ascoltare facendomi maltrattare continuamente,mi sentivo schiava di qst persona e del tipo d rapporto basato sul ricatto che si era venuto a creare…
al che un giorno torna al nostro paese e mi dice: perdonami,ti chiedo scusa, tu sei tutto per me,t ho sempre trattata male e nonostante tutto ci sei sempre stata per me,io voglio stare con te.
Cosi torna al nostro paese e ci mettiamo assieme ufficialmente.
Mi da finalmente la possibilità di mostrargli anche la parte più dolce,sensibile e pulita d me,quella che prima era nascosta da quella seduttiva e ammaliante…
Lui sembra davvero stracotto… è romantico,premuroso,protettivo…dice d voler ricominciare da zero.
Lui vive con la madre fuori ( una famiglia sfasciata,il padre abbandona la madre che percuote e tradisce quando lui è piccolo, la sorella dopo essersi fatta la sua famiglia non lo calcola tanto da non ospitarlo nemmeno quando torna al suo paese, non ha amici non crede nell’amicizia-soprattutto quella fra uomo e donna però quella con l’ex si eh!- non si fida d nessuno, si guarda sempre le spalle e pensa che tutti siano sempre pronti a complottare contro d lui, è un pignolo,pedante e pesante in tutto…non riesce a vivere con leggerezza la vita e soprattutto ha tentato una volta il suicidio prendendo delle medicine e finendo in un reparto psichiatrico d’ospedale a seguito d una rottura amorosa – che poi scoprirò si tratta di una che lo ha tradito,ma lui non lo vuole ammettere perchè forse gli fa male!-).
Insomma una persona difficile,contorta,davvero troppo particolare… eppure,proprio io che da sempre riuscivo a farmi valere con gli uomini,proprio io che adoravo e volevo serenità e tranquillità in un rapporto, ho respinto chi me le dava per infognarmi in una relazione con una persona che non fa altro che darmi problemi e creare situazioni conflittuali…
Non sò perchè tutto questo… non so perchè ho fatto questa scelta… proprio io che sono sempre stata sicura di me, una che non doveva dimostrare nulla a nessuno, mi sono ostinata a vivermi questa persona sforzandomi d convincerla a tutti i costi a ricredersi in me… dmostrandole che io non ero solo “quello”… che c’era molto altro e che non era sintomatico di una traditrice seriale dover per forza tradire tutti.
Non capiva… non voleva capire le mie motivazioni e giustificazioni… nn concepiva che io avessi potuto vivere una relazione di 9 anni in modo cosi libero e superficiale,quasi da sigle.
Accusava il mio ex d essere stato un mezzo uomo perchè troppo permissivo …
Mi diceva: te le lasciava fare tutte….uscivi con amici maschi, ti mettevi le scollature e le minigonne,andavi al mare col culo di fuori,ti mettevi in mostra,davi confidenza a tutti e avevi amici ovunque senza distinzione.
Mi ha sempre fatta sentire sbagliata ed inadeguata in tutto,anche nelle cose che se rifletto non riesco a reputare anormali o sbagliate (ok il tradimento,non si fa assolutamente…ma gli amici maschi,le gonne,le uscite con le amiche…ma cosa c’è d sbagliato e scorretto inq uesto?).
Io sentivo il bisogno d dovergli dimostrare che non ero cosi come lui credeva e questo mi ha portata a conformarmi alla sua idea.
Mi sono modificata in tutto: ho tagliato i capelli,ho messo da parte scollature e minigonne, amici, uscite e tutto il resto… facevo d tutto per piacergli e per essere apprezzata,pure scontentando me stessa e i miei desideri ed esigenze,per assecondare i suoi.
Mi dicevo: ha ragione,lui è qui per me… sta facendo dei sacrifici a star qui senza lavoro con i risparmi che gli sono rimasti,pur d starmi accanto… ha ragione… io ho tradito e l’ho fatto in modo troppo scorretto,nn è giusto…
lo giustificavo sempre,sempre! e condannavo me stessa sempre e comunque anche quando non avrei dovuto.
Ho avuto le lotte in casa quando con difficoltà e vari conflitti ho detto ai miei di essermi innamorata di “quello che mi ha minacciata tempo fa” con i conseguenti rimproveri dei miei…
Ma come? proprio lui! la causa della tua rottura con il tuo ex! quello che ti ha minacciata! ma come puoi?
Mamma,papà… non ci conoscevamo bene allora,adesso c stiamo conoscendo e lui è cambiato e vuol stare con me,voglio dargli una possibilità,se la merita…
Nonostante dopo 9 anni i miei non accettassero cosi facilmente un nuovo arrivato,si sono convinti…l’ho fatto entrare in casa, fatto sentire in famiglia,ha trascorso le feste natalizie con me… lo hanno trattato come un figlio nonostante le remore iniziali…
era a pranzo e a cena da me,ogni giorno facevo 40 km per vederlo,lui senza lavoro,senza mezzi…
ho fatto di tutto e tutto ciò che per nessuno avevo mai fatto.
Dopo circa 3 mesi che era qui decidiamo di andare nella citta in cui vive (con la madre rimasta sola) e iniziamo una sorta d convivenza…
Conosco questo ragazzo su un social network,tramite amici di amici, e da quel momento iniziamo a scriverci e ad avvicinarci. (lui,guarda caso è d’origine della mia città ma vive nella città in cui il mio ragazzo è dovuto trasferirsi per lavoro!).
Mi intriga sin dal primo momento… è un tipo misterioso e tenebroso ed è questo che stimola il mio interesse in lui… Non è il solito ragazzo che mi viene dietro come tanti facevano, è lui che mi attrae a sè…
Mi chiede il numero di telefono,io ero inizialmente titubante perchè non mi fidavo e non lo conoscevo nemmeno,tanto che affermavo falsamente di essere “felicemente” fidanzata per non dargli modo di andare oltre,ma cedo dopo poco perchè mi attira troppo…il suo alone da artista maledetto mi fa andare letteralmente fuori di testa.
Lo vedo solo in foto e questo scatena la mia immaginazione,cosa che si acuisce ancora di più dopo aver sentito la sua voce…Lui ovviamente ricambia,si fa sentire spesso e dimostra interesse e attrazione pure lui.
Iniziamo a fare conversazioni sensuali fino ad arrivare a richieste che io assecondavo senza remore,come quella di mandargli foto spinte… Di lì a breve mi dice di dover tornare al “nostro” paese per un esibizione in un locale di queste parti ( suonava uno strumento in un gruppo musicale) e mi invita alla serata… Nel frattempo inizia ad assumere dei comportamenti strani, pressandomi per andarlo a conoscere di presenza,accusandomi di non essere altrimenti interessata… mi cancella dal social network più volte e mi riaggiunge… io lo riaccetto e alla fatidica serata mi reco con un amico (mio e del mio ragazzo) per amore di vederlo per la prima volta di persona anche correndo il rischio di fare una cosa pericolosa dato che ero in presenza di un amico del mio ragazzo(al quale ho detto essere solo un amico).
Ci incrociamo,lui non s’aspettava di trovarmi là,non credeva venissi (gli avevo fatto una sorpresa senza avvertirlo) ma durante la serata abbiamo solo un gioco di sguardi ed i saluti finali,non riesco ad avvicinarmi troppo per paura di farmi scoprire nel mio intento dall’amico mio che mi accompagnava e una volta terminata la serata,mi scrive accusandomi del fatto che il mio gesto di andarlo a vedere non aveva avuto senso se non avevamo avuto modo di parlarci almeno un pò… Io spiego le mie ragioni,ma lui non vuol capire…In questo frattempo,durante la nostra corrispondenza,inizia ad essere offensivo nei miei confronti ( mi fa passare per una poco di buono che impegnata vuol divertirsi con uno di cui dice di provare interesse ma che in realtà,secondo lui,non le interessa affatto e con il quale vuole solo giocare).
Dopo qualche settimana raggiungo il mio ragazzo nell’altra città e dopo pochi giorni lo incontro di nascosto e finiamo a letto travolti dalla passione.
Sessualmente è stato una bomba,mi ha fatta sentire viva come non mi sentivo da tempo… ci vediamo svariate volte in cui non condividiamo solo rapporti fisici ma anche uscite e lunghe chiacchierate in merito anche alla mia relazione… Lui mi lascia intendere di stare sbagliando a comportarmi cosi e che non è rispettoso nei confronti del mio uomo,che dovevo lasciarlo se veramente non provavo più nulla,fregandomene dell’aspetto sociale e delle aspettative delle persone esterne…insomma fa il moralizzatore.
Resto un mese in quella città in cui ci vediamo meno di una decina d volte e una volta ripartita e tornata a casa,ricomincia ad offendermi con parole pesanti ( forse perchè notava che non avevo avuto il coraggio di chiudere col mio ragazzo).
Questo suo atteggiamento,se da un lato mi umilia,dall’altro mi fa pensare che questa persona non volesse solamente portarmi a letto,ma che fosse realmente intenzionato a starmi accanto.
Dicevo fra me e me: se davvero avesse solamente voluto consumare mi avrebbe usata e buttata via,perchè si ostina a far cosi? Allora c tiene realmente a me e mi vuole davvero?
Durante una discussione virtuale mi offende in modo talmente tanto pesante (accusandomi di fare cosi con tutti) che io non ci vedo più dalla rabbia e ferita nella dignità rispondo a tono dicendogli che mi fa schifo, cosi inizia a dirmi: vacci piano con le parole che se voglio ti rovino, ho le nostre conversazioni e le foto di nudo che mi hai inviato.
Io da lì non capisco più nulla, mi sento disillusa e aggredita con cattiveria cosi decido d eliminarlo dal social network e dalla mia vita…impaurita che potesse andare a raccontare tutto al mio ragazzo (sapeva pure dove abitava perchè ingenuamente l’ho pure portato a casa sua una volta,per questo appunto,mi dirà successivamente di non fidarsi di me perchè ho fatto tutto in modo troppo “sporco”).
Racconto(a metà,per vergogna e pudore) tutto ai miei che inizialmente preoccupati lo vogliono andare a denunciare,ma poi la cosa si placa e non ci sentiamo più per un paio d settimane in cui sparisce. (poi verrò a sapere,tramite amici comuni dei quali lui nn sa il tipo di rapporto confidenziale che ho, che in questo frattempo lui ha rapporti con una ragazza più grande d lui che ha conosciuto in un locale dove da poco aveva iniziato a lavorare). Io cado in una sorta di anticamera della depressione, il suo atteggiamento aveva alimentato in me fortissimi e gravosissimi sensi d colpa nei confronti del mio ragazzo e capendo che comunque ciò che avevo fatto era sbagliatissimo ed irrispettoso e che non avrei potuto continuare a mantenere una relazione così,inizio seriamente a ponderare l’idea d lasciare il mio ragazzo al quale poi confesserò la mia “crisi”…
Inizio un percorso per un paio di mesi con una psicologa e decido finalmente di lasciare il mio ragazzo perchè non posso più sopportare il peso dei miei tradimenti e capisco che una relazione cosi non può esser portata ancora avanti per molto e che comunque a prescindere avrei dovuto mollare il mio ragazzo anche se non si fosse intromesso un altro..Ovviamente a lui non dico nulla,accusando tutto alla morte del mio amore per lui (lui invece accusava la distanza)…
Quando ancora stavo iniziando a riprendermi dalla rottura di una storia di quasi 9 anni e tutto ciò che essa comporta ( insicurezza,senso di colpa,nostalgia,pentimento ecc) ecco che l’amante ritorna e ricomincia a contattarmi chiedendomi scusa per come si era comportato,che aveva esagerato a ferirmi in quel modo e a minacciarmi e che lo aveva fatto perchè voleva allontanarsi e farmi allontanare da lui facendosi odiare,perchè ero una poteziale ragazza di cui poteva innamorarsi,ma per come erano nate le cose fra noi non si sarebbe mai potuto mettere con me per paura che io facessi la stessa cosa che avevo fatto al mio ragazzo,con lui. Mi dice (sinceramente perchè ho avuto riscontro) di esser stato nel frattempo con un’altra che però non lo aveva preso cosi tanto e aveva sentito il bisogno d tornare da me ( poi verrò a sapere che ha avuto comportamenti da persecutore anche con questa tipa con la quale era andato a letto in quanto a seguito d una litigata per gelosia lei lo aveva mandato a quel paese e lui si era accanito tartassandola di chiamate,mail e messaggi).
Io non gli rispondo. Se non che ,vedendo la mia mancata replica,inizia a dirmi che ha scoperto di avere un tumore e di non volermi perdere e chiudere in malo modo il rapporto con me,mi prega d risentirci bla bla bla …ed io ci casco come una stupida.
Quando riesci a riattirare la mia attenzione mi confessa di essersi inventato tutto per riavvicinarmi e lo aveva fatto in quel modo vile perchè non sapeva più come farsi rispondere.
Io,anche se già scottata una volta,non resisto all’idea di sentirmi viva anche se ammazzata nella dignità e lo rivedo quando dopo un pò torna al mio paese.
Abbiamo di nuovo rapporti, c vediamo spesso… lui inizia a chiedermi sempre di più… Mi accusa di nascondermi e di non volermi vivere alla luce del sole una storia con lui sempre perchè penso a cosa può dire la gente dopo essermi lasciata col mio ragazzo storico,evitando di lasciar intendere agli altri che lui fosse subentrato quando ancora stavo col mio ragazzo.
La prego Dottore di volermi leggere e in qualche modo consigliare.
Spero di non dilungarmi troppo nel racconto della mia storia e di rendere un quadro efficace del problema che mi affligge.
Ho 26 anni attualmente. Figlia unica di due genitori iper protettivi e iper apprensivi, sono sempre stata una ragazza abbastanza normale e senza grandi problemi personali o familiari.Ho avuto la mia prima storia seria a 14 anni (con lui persi la mia verginità) e durò un anno e mezzo per poi finire a causa della sua esasperata gelosia. Dopo averlo lasciato rimasi 4-5 mesi da sola per poi innamorarmi di nuovo del mio ragazzo “storico” con in quale sono cresciuta ed ho condiviso tutto per quasi ben 9 anni…Lui era perfetto per me, ci incastravamo bene perchè ci compensavamo. Lui era la parte razionale della coppia,io quella irrazionale,più ribelle e sfrontata.
Non so se si tratti di debolezza,ma lui forse era quello col carattere più debole ed io spesso forse lo sopraffacevo.Ciò non significa che io comandassi o “portassi i pantaloni” come qualche piccolo uomo misogino e maschilista potrebbe dire…io ho sempre lottato per l’uguaglianza e la parità nella vita come anche nei rapporti e penso e vorrei tanto non si parlasse di “ruoli”perchè se si parla di una coppia si dovrebbe essere entrambi sullo stesso piano.Semplicemente ero quella più di polso,meno accondiscendente e che sapeva imporsi di più nelle idee ed i pensieri. Lui era intelligente,mi capiva al volo…Mi amava tanto e me lo ha sempre dimostrato,fino alla fine della nostra storia.
Purtroppo i primi tempi della nostra storia mi provocava spesso riguardo alla gelosia ( diceva lo faceva per mettere alla prova dalle mie reazioni se e quanto io tenessi a lui) e questa cosa mi ha talmente logorata nelle mie sicurezze ( parlava spesso dei particolari delle ex con le quali era stato,faceva apprezzamenti ad altre ecc) che un giorno,dopo circa 6 mesi che stavamo assieme,l’ho tradito con un ragazzo della nostra comitiva che ci provava con me in modo spudorato.
Per me era una sorta di vendetta o rivalsa… non avrei mai voluto si venisse a sapere,non volevo ferirlo come lui aveva fatto con me anche se senza tradirmi,ma era un mio modo “segreto e personale” di dire a me stessa: anche io valgo, è inutile che mi parli dei tuoi trascorsi sessuali ed amorosi,perchè anche io sono desiderata.
Questa cosa è durata poche settimane ( anche l’amante era impegnato con una ragazza del gruppo) dopo di che tutto è tornato come prima…se non che dopo qualche anno l’amante ,dopo essersi lasciato con la sua ragazza,inizia a mettere voce in giro dei nostri trascorsi. Il mio ragazzo lo viene a sapere ed io nego tutto anche davanti un incontro faccia a faccia con quel bastardo che voleva rovinarmi e che non so per quale motivo ha spifferato ai quattro venti la nostra relazione clandestina per farsi bello.
Non sto qui a raccontare le giustificazioni che diedi,ma in un modo o nell’altro riuscìì a convincere il mio ragazzo che non c’era nulla di vero e lui mi credette senza fare troppe indagini.
Ovviamente attraversammo la nostra crisi fatta di insicurezze,sfiducia e tutto ciò che implica un gesto del genere.
Mi ripromisi di non ricommettere mai più un errore cosi grave e soffrì molto per questo piangendo ogni notte per il senso di colpa per svariati mesi…spesso poi ero aggressiva e gelosa col mio ragazzo ed ero (proprio) io a non fidarmi di lui,forse per timore che potesse fare la stessa cosa a me.
Col passare del tempo pian piano iniziai a superare questo dolore e con me anche il mio ragazzo che mi aveva sempre dato la massima fiducia.
Da lì al 7° anno fra noi filò tutto liscio… eravamo fatti l’uno per l’altra ed io ero ormai guarita da quel dolore per provocai alla nostra relazione tempo prima ( parlo d me perchè garantisco che spesso provocare un danno è peggio che subirlo).
Il mio “non rifarlo più” anche se avevo mentito e negato tutto tenendo solo per me questo grande segreto, era un modo per farmi perdonare(anche se lui non lo sapeva) ed un modo per perdonare me stessa. Mi dicevo: l’ho fatto,ho sbagliato tanto e ancor più perchè non ho confessato e detto la verità,ma se mi impegno a non rifarlo più e mi pento magari posso venire perdonata.
Così fu o quasi.
Per i restanti 7 anni mi sono comportata in modo esemplare per potermi riscattare,ma poi è sorta la crisi fra noi o meglio,in me.
Mi sentivo stanca della nostra relazione,mi ero fidanzata da piccola e ciò non mi aveva permesso di vivermi tutte le cose che le ragazzine della mia età dovrebbero viversi e non parlo solo si esperienze sentimentali e sessuali,ma anche di vita… come andare a vivere sola in un’altra città per studiare… Ho sempre dato priorità al mio ragazzo che a me stessa ( lui non mi ha mai vietato o imposto nulla,ho preso io forse spesso le decisioni sbagliate di cui oggi mi pento,come non partire fuori all’Università). Mi sentivo già sposata,fidanzata in casa, facevo tutto ciò che una sposa fa con i suoceri, tutti i parenti iniziavano a farsi delle aspettative su di noi ed il nostro futuro e questo mi impauriva.
Questa sorta di “noia”,di assopimento, di routine mi aveva fatta sempre più convincere che il sentimento nei suoi confronti si stava affievolendo e ho iniziato allora a credere fermamente di non amarlo più,anche perchè mi accorgevo analizzandomi che non ero più quella di prima con lui ( non ero minimamente gelosa, non ero affettuosa,lo respingevo,lo trattavo superficialmente,iniziavo a guardarmi attorno, ho persino qualche volta desiderato che lui mi tradisse per rendermi la rottura più facile-e forse alleggerirmi la coscienza-).
Un giorno dovette lasciare la nostra città per andare a lavorare fuori in un’altra regione e cosi iniziai a viaggiare una volta al mese mediamente per poter stare di tanto in tanto con lui…La distanza mi faceva render conto che non mi mancava la sua presenza…forse era diventata solo abitudine… ma mi accontentavo di vederlo “quando potevo” anche perchè se fosse durata lo avrei raggiunto definitivamente non appena mi sarei laureata.
Durante la sua permanenza lì mi capitano alcuni flirt ai quali mi lascio andare pensando di “evadere” da una storia che per me era diventata troppo seria e pensando di poter gestire mascolinamente questi rapporti clandestini,scindendo il sesso dal sentimento.
Non mi innamoro d queste persone e lo tradisco in modo leggerissimo senza sentirmi troppo in colpa… lo prendo come un gioco,come una momentanea evasione…anche se al contempo questi “sgarri” iniziano a farmi convincere del fatto che non lo amo più e che da lì a breve la storia si sarebbe chiusa…
Un giorno conosco,tramite un social network,un altro ragazzo.
Ed è qui che inizia il mio calvario e su questo fondamentalmente le chiedo aiuto per aiutarmi a chiarire le idee sul mio principale problema.
Le spiego:
Ciao a tutti,
mi ci sono voluti due anni di psicoterapia psicodinamica per incominciare a intravedere una luce alla fine del tunnel. Durante gli 8 anni col VAMPIRO, da quale ho avuto 2 splendidi bambini, ho vissuto l’INFERNO sulla Terra. La mia personalità era totalmente soffocata, ero isolata, subdolamente umiliata e ferita a dispetto di un’apparente “tranquilla vita famigliare”. In quei terribili anni ho cominciato a soffrire di attacchi di panico violentissimi, un calo delle difese immunitarie inspiegabile a detta dei medici poiché le mie analisi ero a posto e, in ultimo, un cancro all’utero all’eta di 30 anni. Nella mia peregrinazione terribile tramedici e psichiatri, ho infine trovato una donna (la mia terapeuta) che mi ha letteralmente raccolta come si farebbe con un uccelino con le ali spezzate e bagnato da temporale. Di lì un percorso in salita, pieno di precipizi, faccia a faccia col mio mostro interiore, ma un percorso di elevazione spirituale attraverso la sofferenza e l’accettazione della REALTà. Ho cominciato a provare tenerezza verso me stessa, ad amarmi. Da un anno sono tornata a lavorare e la mia carriera è in salita, vivo sola con i miei figli e in casa mia si respira un’aria di SERENITà. Lui è andato via proprio quando ho iniziato a curarmi. Sapeva e sentiva di potermi manipolare sempre meno perché i punti deboli che di me lui conosceva esattamente non erano più così deboli. E’ diventato pazzo, aggressivo, crudele, spietato nonostante io sia la madre dei suoi bambini. Ma io vado avanti. Io non mi fermerò. Ho di nuovo la mia luce negli occhi da quando sono tornata libera! Certo, il trauma resta, è ancora molto difficile. Ancora mi capita di avere attacchi di gastrite non appena lo vedo o difficoltà a respirare quando cerca di coinvolgermi in ragionamenti paradossali nei quali non può che aver ragione. Ma lo considero sempre più un poveretto, un essere che già non possiede minima sostanza alla quale possa attaccarsene altra, per cui non compio più titanici sforzi per fargli capire le cose. Il mio sistema immunitario è tornato a funzionare, non sono più una morta che cammina. Ho sconfitto il cancro e sto facendo pace col mio vampiro interiore. Mi sento viva per la prima volta!!! Credeteci, dopo sarà bellissimo, come vedere il mare per la prima volta! Un abbraccio. Silvia
Ciao a tutti, vi racconto la mia storia-
Ho 31 anni e da quando sono adolescente ho sempre avuto qualche problema: alle superiori mi tagliavo le braccia (su emulazione di una compagna e per vincere le guerre che si scatenavano in casa coi miei genitori, non ero una vera e propria autolesionista) fumavo canne, soffrivo di disturbo ossessivo compulsivo. Avevo delle relazioni sentimentali ma tradivo tutti i ragazzi con cui stavo, dando vita e vere e proprie storie parallele.
A 21 anni conosco l’uomo con cui nascerà la mia relazione più duratura, un buon ragazzo che però ha forti problemi di dipendenze da cocaina. A 24 andiamo a convivere, prendo la scelta per disperazione più che per reale voglia di costruirmi una famiglia: è lui a convincermi dicendomi che vivendo assieme tutto si sarebbe sistemato e che avrebbe smesso di fare uso di droga, come nel frattempo avevo fatto io.
Mi ero resa conto che la mia esistenza non mi piaceva e avevo iniziato tutta un serie di pratiche per tentare di migliorarla: yoga, discipline olistiche di tutti i tipi, letture… Smisi di fumare, di bere, di fare uso di sostanza, sviluppai un rigido codice alimentare che mi permise di sentirmi in forza e di allontanare gli stati depressivi in cui cadevo spesso.
La mia relazione andava male e io cercavo come al solito sollievo in altre storie di cui lui non venne mai a sapere nulla. Un giorno, dopo 3 anni di convivenza, trovai la forza di lasciare l’appartamento e tornare dai miei, avevo 27 anni: non ebbi coraggio di dirgli tutta la verità, me ne andai facendo la parte della ‘martire’ senza dirgli che in realtà oltre a tentare di tirarlo fuori dalla droga per 8 anni (assumendo un patologico ruolo di ‘salvatrice’)gli avevo mentito, non ero una santa ma uno schifo di donna che aveva tutta una serie di bisogni emotivi, sessuali, ecc.. di cui lui non si accorgeva e fingevo di non averli.
Avevo voglia di ricominciare a studiare, lavorando mi iscrissi all’università da non frequentante( non l’avevo mai fatto, ero sempre andata male a scuola tranne alle elementari), volevo fare cose per me stessa, migliorarmi.
I miei stati di dolore e di depressione mi avevano condotto a cercare cause e soluzioni in ogni dove: dalla psicologia all’alimentazione, dalla spiritualità all’esoterismo, sempre alla ricerca di capire perché la mia vita era accompagnata da certi problemi.
Quando trovai la forza di rompere la mia convivenza malata, tornai a casa ma i rigidi codici di condotta alimentare che mi imponevo per sentirmi bene fisicamente fecero esplodere la bulimia. Avevo già fatto un paio di anni di psicoterapia ma il nuovo disturbo mi portò in analisi, pratica che continuo tutt’ora.
Una volta a casa, dopo 5 mesi mi innamoro di un ragazzo che conoscevo da tempo e vedevo sporadicamente come amico. Lui mi sembra bellissimo, pulito, gentile, lontano anni di luce dalla vita che avevo fatto fino a quel momento e da quale volevo staccarmi a tutti i costi.
Inizio una relazione con questo ragazzo, studio, faccio analisi: i bei voti non mancano e inizio a provare un po’ di soddisfazione verso me stessa per la prima volta, a luglio dovrei laurearmi. Passati i due anni di innamoramento però la situazione crolla e la mia condizione ‘base’ riemerge con prepotenza: mi sento continuamente poco amata da lui, indegna a causa del mio passato che lui ignora, piena di vuoti e di paure. Lui è un po’ immaturo e fa molta fatica a staccarsi dai suoi genitori verso i quali nutre una forte dipendenza, tanto che pur avendo mille possibilità, a 30 anni ha ancora paura di andare a vivere da solo… I genitori non lo aiutano affatto nel suo processo di maturazione, anzi. Sotto mie pressioni entra in analisi anche lui e riconosce di avere qualcosa da risolvere, percorso che continua tutt’ora.
Nel frattempo a me succede di sbandare per ben due volte: mi prendo una cotta per un amico in comune, un tipo un po’ maledetto e malinconico che risveglia le parti di me che avevo tentato di guarire, depresso e ossessivo. Ma questa volta, memore del mio passato e tentando di dare una direzione diversa alla mia vita, non ci esco, tranne qualche sms vago, interiorizzo la faccenda e non mi caccio in nessuna relazione ‘clandestina’. Non dico niente al mio ragazzo perché conoscendo il suo senso della ‘purezza’, temo l’abbandono, il fatto di aver ‘resistito’ mi consente comunque di continuare la nostra relazione. Avevo letto in giro che l’innamoramento serve a farci conoscere parti di noi che non conosciamo e che non bisogna reprimerlo a priori, né cedere per forza alle pulsioni se non si vuole ma piuttosto capire, analizzare comprendere. Questa visione mi carica di forti speranze: tutte le mie relazioni nascoste passate, avevano acquistato un senso ulteriore e specialmente vedevo una via di uscita per le pulsioni e le forze interiori che sentivo nascere dentro di me da sempre.
Ma a questo punto accade una cosa grave: leggo che trattenere le pulsioni sessuali-amorose è pericoloso per la salute mentale: la mia struttura mentale un po’ ossessiva attribuisce un’importanza enorme a quelle parole ed improvvisamente mi crolla il mondo addosso: comincio a temere di aver fatto gravi danni al mio sistema nervoso, la paura si trasforma in crisi d’ansia con palpitazioni, diarrea, non riesco a mangiare, come se la mia personalità andasse in frantumi. Avevo fatto tanta fatica per trovare una direzione da seguire e una semplice frase è bastata per scatenare una crisi assurda.
Da quella volta non sono più tornata come prima: a intervalli regolari mi prendono questi attacchi fortissimi, mi sento il cuore di marmo, piango come una bimba di 2 anni, mi vengono in mente tutte le cose che ho fatto nella mia vita, connesse a dei sensi di colpa enormi che mi chiudono lo stomaco, dura due giorni, mi prosciuga, passa e poi torna. Non so come spiegarlo al mio ragazzo ( e se prima vivevo le mie pulsioni esterne alla coppia come opportunità conoscitiva ora mi sento solo indegna, come se l’avessi davvero tradito), la mia analista non capisce bene cosa mi stia accadendo, il mio psichiatra idem. Sabato ho preso 15 gocce di En per dormire e ho passato la notte completamente sveglia, su e già dal bagno, un disastro.
Sono sempre stata portata a credere in Dio, mi sono avvicinata alla chiesa ma tutte le nozioni ‘esoteriche’ se ne stanno annidate nell’inconscio e fanno conflitto… Ho pensato ad un’analisi transazionale il punto è che ormai ho sviluppato una certa esperienza e so che in giro si trova davvero di tutto.
Così ho pensato di cedere e farmi prescrivere degli antidepressivi, temo peggiorino la situazione ma non posso continuare a soffrire così, mi sto consumando. volevo rompere la mia relazione così almeno uscirei dai sensi di colpa, dal fatto di sentirmi ‘sporca’ rispetto alla sua vita candida e benestante ma non riuscivo, insomma mi sento strappare in due.
Ho avuto un’infanzia difficile: mia madre ha avuto un esaurimento nervoso che l’ha messa fuori gioco quando io avevo 3 anni e credo di non aver recepito ‘molto amore’, forse questo è uno dei motivi per cui mi sento ‘spenta’, per cui non sono riuscita a credere a nessuno quando mi diceva ‘Ti amo’… Per me sono parole vuote, mi sforzo, sorrido, rispondo ma dentro di me rimane tutto immobile. Sono cresciuta con l’impressione che mio padre fosse sessualmente attratto da me e tutt’oggi non riesco ad abbracciarlo. Questi i nodi principali su cui lavoro in analisi ma credevo che tutti gli sforzi fatti, mi stessero incanalando nella direzione giusta invece sono finita in un buco che mi spaventa moltissimo… Credo di aver tratti narcisistici altrimenti non si spiega come ho fatto in passato a mantenere doppie vite negli anni passati, tuttavia dentro di me ho anche altro che mi ha portato a cercare, leggere, spendere soldi, girare medici…ieri ho iniziato la cura con un antidepressivo.
Giovedì scorso, non ce l’ho più fatta e ho raccontato tutta la mia vita al mio ragazzo: le storie doppie che avevo portato avanti con i ragazzi prima di lui e l’attrazione verso il ragazzo che avevo provato due anni fa quando stavo con lui, anche se non l’ho tradito e non ho fatto niente, mi sentivo un macigno sulla pancia. Lui non sembrava averla presa male subito (credo sia stato delicato perché ha visto in che stato sono) ma ieri sera mi ha detto due cose:
1)che stare con me è stata dura e che si sente traumatizzato da tutte le volte in cui ho minacciato di abbandonarlo, ha usato la parola ‘traumi’ perché non riesce a rielaborare: erano episodi in cui io presa dalla paura di essere abbandonata e di non andargli bene, lo martellavo proiettando su di lui tutte le mie paure, piangendo e facendogli ‘mangiare la mia sofferenza’ , dicendogli che non mi amava ecc
2)che lui ha 31 anni e ha voglia di divertirsi, di andare a ballare ecc e non pensare a casa o famiglia , in più nutre seri dubbi sulla possibilità che possiamo stare bene in futuro data la mia struttura di personalità
Io sono disperata perché non so che fare:
1) allontanarlo davvero significa provocargli un trauma perché nonostante tutto lui sembra ancora agganciato
2)Starci assieme significa farlo infelice (l’ha detto chiaramente che non è felice) e sopprimere tutta una serie di bisogni che io sento alla mia età: tipo condividere uno spazio intimo, domestico ecc
Pensate che in 4 anni avrà dormito a casa mia 4 volte perché dice che nel suo letto sta più comodo e ci siamo visti al week end, e qualche sera alla settimana come gli adolescenti, diversamente lui si sentiva soffocare. In più essendo lui un’esteta mi sono sempre sentita poco troppo bella, poco curata, insomma del tutto inadeguata e da questi sentimenti mi si scatenavano mille paure.
Secondo voi sono un narciso patologico? Un po’ sì altrimenti non sarei riuscita a tenere in piedi le mie vite parallele in passato, a mentire a tutti ecc .. E poi lui dice si sentirsi traumatizzato dalle mie crisi…
So solo una cosa, non voglio più farlo soffrire e non so come fare, piango sempre quando penso ai traumi che possono avergli creato le mie paure, mi sento in colpa e so che lui non riesce a vedermi solo come un mostro, perché ho anche altri lati
Cara E,
la sofferenza che abbiamo vissuto da bambini con i nostri genitori è destinata a influenzare la nostra vita affettiva e sentimentale per molto tempo. Un bambino o una bambina che è cresciuta sentendosi non amabile, non degna d’ amore da parte dei genitori, avrà difficoltà a riconoscere la verità dell’ affetto che gli proviene dagli altri. Anzi molte volte questo affetto viene appositamente sminuito, evitato, depotenziato, mentre si desidera il “contatto” , anche in modo intenso e continuativo, si mettono in campo apposite strategie di cui non si è consapevoli per evitarlo. Questo rientra in una linea difensiva per impedirsi confronti anche inconsci tra il presente, potenzialmente o fattivamente ricco di amore e di affetto, e il passato dove se ne è vissuta la mancanza. Perchè il confronto potrebbe essere troppo difficile da sostenere, e magari la persona non è pronta a farlo, o non sufficientemente supportata. Ma questo evitamento (in cui rientra anche il tradimento del partenr) non vuol dire che sei una narcisista patologica, io anzi ti suggerisco di non aggiungere alla tua sofferenza altri dubbi su te stessa e sulle tua capacità di amare. Credo che ad un certo punto della vita, sia bene invece affidarsi alle cure di persone sensibili ed esperte, come sicuramente è il tuo psicoterapeuta, per cambiare la percezione di noi come “non amabili”, perchè pensiamo di aver tradito, di aver sbagliato (o anche solo di aver pensato di poterlo fare). Personalmente credo che a livello profondo e spirituale siamo tutti degni di amore. Pur non conoscendoti, leggo dal tuo racconto che di male ne fai quasi solo a te stessa. Ci sono molte persone che si colpevolizzano (senso di colpa derivato da un ‘complesso infantile). Ciò genera continua preoccupazione di fare del male ad altri, ma lo si fa a se stessi. Adesso ti preoccupi di ferire il tuo ragazzo se lo allontani, ti preoccupi dei suoi sentimenti, questo puoi farlo solo se non trascuri di capire bene, benissimo, quello di cui tu, per prima. hai bisogno. In effetti quando ci si preoccupa troppo e in modo erroneo, e ci si occupa poco di rispettare se stessi, si possono generare tensioni nella coppia. Così la stessa paura colpevolizzante di ferire l’altro finisce con il ferirlo e provoca malintesi e dispiaceri. Invece, togliendosi questa preoccupazione ci si rilassa e si inizia a prendersi cura di sé – a volersi bene – e così anche la coppia diventa più serena e collaborativa, più capace di accettare le difficoltà, i limiti e le trasformazioni.
Un abbraccio
Giuliana – Counselor
Sicuramente, da ciò che scrivi e da come lo fai, che denota una forte carica emotiva, hai molti problemi e sei un pochino confusa, però, da molte delle cose che scrivi, a me non sembreresti una persona affetta da narcisismo patologico nel senso inteso nell’articolo, cioè non mi sembrerebbe questo il motivo a monte dell’esistenza, nella tua storia, di molte storie parallele e di una vita emotiva piuttosto caotica, che sembra rimandare più ad altro – forse riferibile a qualche disarmonia della tua personalità a causa della tua storia ed ancora da ben integrare- e, soprattutto, ad un gran bisogno dentro di te, di chiarirti un pò le idee riuscendo anche e soprattutto, un pò a “fermarti” a pensare a ciò che è bene per te, prima che per l’altro, a ciò che tu vuoi, che senti. Ho la sensazione che dovresti come alleggerirti di tante cose che forse non ti appartengono o non più, per allontanare anche, nel giusto modo, i tuoi sensi di colpa e la “fame” eccessiva che simbolicamente provi nei confronti di tante cose, come se avessi bisogno di riempirti o riempire un o dei vuoti. (Mi arriva un pò questo anche dal modo in cui parli di tipi diversi di farmaci, “purché facciano effetto”, cioè, plachino o l’ansia o la depressione anche se poi, li temi. ) A volte però, dal vuoto, se sappiamo come avvicinarlo e viverlo, si generano nuove forme di vita e di pensiero. Ti faccio allora una domanda:” Forse, tu hai paura del vuoto?? ” Dato che il vuoto è un simbolo molto potente di altri aspetti della nostra vita? In attesa che tu riceva risposte di solidarietà e più specifiche, rispetto alla competenza dei problemi che proponi, ti faccio un caro augurio di sentirti presto meglio e ti mando un caro abbraccio.
Elisa
Cara Elisa,
grazie della risposta. In effetti sento l’esigenza di allontanarmi da tutto e da tutti, per riuscire a trovare una mia personalità e smetterla di riempire vuoti con relazioni/cibo ecc ecc… Il fatto è che ho moltissima paura di aver fatto del male al mio ragazzo in quelle occasioni in cui attraverso delle vere e proprie bombe di parole l’ho accusato di non amarmi, proiettandogli addosso tutte le mie paure, sono certa di averlo traumatizzato coi miei pianti e col mio dolore. E si suicida o commette qualche cavolata perché io mi prendo il mio tempo? Lui ha dei grossi problemi con la perdita ed è totalmente incapace di elaborare la sofferenza perché l’hanno cresciuto sotto una campana di vetro… Ho tanta paura, mi sto consumando. Sono divorata dai sensi di colpa e non riesco a pensare a me
Buonasera dott. Brunelli, non le scrivo nei dettagli la mia storia perchè è molto complessa e sarei ripetitiva rispecchia i tipici comportamenti del narciso patologico; è 20 anni piu grande di me, estramente brillante, energetico e affascinante,terribilmente egoista, egocentrico, sfuggente, odia le regole, inaffidabile, cambia repentinamente idea, anaffettivo. Sono quasi 2 anni che questa figura si è insinuata nella mia mente, avevo provato ad allontanarlo nel momento in cui conobbi un altro uomo dolce premuroso e attento, da questo momento in poi il narciso ha perso la testa per me, dichiarazioni di amore folle, promesse eterne, era anche diverso piu sensibile, un corteggiamento spietato lungo nonostante i miei continui rifiuti ( con un peso nel cuore perchè lo amavo ma avevo paura che mi cercasse solo per senso di rivalsa ), mi ha talmente spiazzato e disorientato che ho subito dovuto lasciare il nuovo compagno xchè non riuscivo a gestire questa situazione.
Sono stata sola per diversi mesi lontana da tutto, lui il mostro ha continuato a cercarmi sempre, puntualmente, abilmente con ogni mezzo o scusa. Ed eccoci ad oggi…. ho ceduto, sono caduta nella sua trappola di predatore feroce e mi ritrovo in quello che alcuni suoi colleghi definiscono “schema della lusinga”, mi ha riacciuffata astutamente con parole di amore e massacrata nel giro di pochi giorni. Ho ceduto e lui si è ritratto, dicendomi l’esatto contrario di cio che mi aveva detto giorni prima, adottando comportamenti di distacco, volevo un confronto aperto con lui, ora sfugge e mi ignora totalmente. La prego di darmi un suo consiglio, mi sono informata sull’argomento ed ormai non mi chiedo più “perchè”, l’unica cosa che vorrei sapere è come fare da oggi in poi nei confronti di quest’uomo…. E come se mi avesse risucchiato tutta la mia energia, la vitalità. La ringrazio per l’aiuto che ci da e per il suo contributo, serve anche a sentirci comprese e meno sole…
Cara Calliope… questo forum è tutto un consiglio. Io non mi oso di dare consigli personali sulla base di poche righe, perché ciascuna storia per poter essere consigliata necessita di leggere il romanzo di una vita. Ciò è possibile, almeno per quanto riguarda la vera trama di fondo attraverso qualche consulto individuale, parlando e riflettendo insieme su basi scientifiche, spirituali e professionali espresse con grande impegno, onestà e devozione. Solo così posso rendermi utile oltre a ciò che posso fare on line e attraverso le continue ricerche da me pubblicate con libri e in rete. Spero tanto che lei continui a trarre beneficio partecipando al blog. Quando si partecipa si incomincia a comprendere quanto la propria esperienza possa aiutare gli altri ed ecco allara che ad un primissimo livello si comincia a dare un senso al proprio dolore. Il TdN deriva da forze vampirizzanti che ci hanno preso l’anima, per guarire bisogna fare in modo che l’anima torni ad amare ed esca dalla dimnensione di vampirizzata che vuole solo prendere. Qui si può dare e prendere. Anche questo è amore, per lei Calliope, e per le altre e gli altri che hanno sviluppato insieme ai miei sforzi questa importante esperienza spontanea di crescita e di educazione sentimentale e di auto-aiuto. Oltre 160.000 visite in due anni e migliaia di commenti e centinaia di persone che hanno tratto benefici concreti attraverso terapie e consulti specifici che ho potuto offrire in varie modalità e su misura delle rispettive esigenze.
Un caro saluto con tanta solidarietà.
Cara Calliope, se non ti chiedi più il “perché” (suppongo tu ritenga di averlo sufficientemente chiaro al tuo interno e che non lo dica invece, per rassegnazione), allora forse, è il momento di chiederti “come”. Come fare “per” uscire dalla situazione che ti fa soffrire, dall’ esterno e dall’interno. Secondo me, il primo principale passo da fare è sempre allontanarsi ( e allontanare persone che ci generano, come in questo ed altri casi, sofferenza eccessiva, scambiata inizialmente per amore) per poter poi ragionare un pò più lucidamente. E per ascoltare meglio, seppure all’inizio potrebbe sembrare addirittura molto più doloroso di ciò che adesso vivi, per via della mancanza di quella data persona – e di tue parti attaccate ad essa ed al vostro rapporto – che comunque potresti soffrire, insieme al senso di perdita, ciò che provenendo dal tuo interno, dalla tua interiorità, ti dirà di cosa tu, per te stessa, hai maggiormente bisogno, per sentirti meglio. E come fare per raggiungere questo primo, principale obiettivo. Sentirti meglio, facendo piccole cose adatte, secondo te, per te. Se da sola senti di essere troppo debole, troppo confusa, personalmente, ti invito a chiedere un aiuto professionale che ti supporti nel capire almeno qual’è la tua reale situazione di partenza e su come è possibile affrontarla, non solo sul momento, ma anche a medio e poi, lungo, termine, al fine di avere da questa esperienza dei benefici applicabili ed utilizzabili poi, anche in fasi successive e problematiche della tua vita. Potresti così scoprire di avere al tuo interno, delle risorse con le quali ora, forse, ha un perso il contatto o che addirittura, non sai ancora di avere e che invece, proprio dal tuo stesso interno possono sostenerti ed aiutarti nel modo migliore, se ben indirizzate.
Un carissimo augurio ed un abbraccio
Elisa
buongiorno a tutti, rieccomi con una domanda che da mesi volevo fare e che sto cercando di elaborare, in base al post di Micòl del 28 marzo.
Sono arrivata alla conclusione (e mi piacerebbe averne conferma se il tema non scotta troppo) che le persone in questione, abbiano un “modus operandi” sessuale di base.
Dall’arpionare la preda e al capire istintivamente i desideri inizialmente, a compiacerla, alle fobie sul proprio corpo, al cambiamento durante gli anni, alla frequenza del loro bisogno. Questo perché mi sono accorta che dopo dieci anni, di cui gli ultimi tre passati affettivamente all’inferno, è stato il tema che ci ha tenuto legati, pur sempre andando a scemare in particolari che non sto ad elencare. In attesa di leggervi… una serena giornata a voi.
beh il mio vampiro è convinto di essere l’unico uomo a saper far bene l’amore…..ovviamente si destreggia bene conosce le donne e i loro desideri e cerca si di creare un legame sessuale riuscendoci con piena sua partecipazione all’inizio poi ovvimente per ovvie ragioni va scemando in presenza e attenzioni ma ormai la preda è sua!!
Non nel mio caso, all’inizio si, il sesso ha avuto la sua importanza, successivamente no, è andato scemando piano piano senza alcuna ricerca di adattamento da parte sua per tenermi legato.
ti contraddici un pò e non conosco la tua storia
avendo più compagne/i è ovvio che non si regga il gioco :))
Il mio nome è James. Amerò condividere la mia testimonianza a tutto il
persone nel forum cos ho mai pensato che avrò la mia ragazza e lei significa molto per me .. la ragazza che voglio arrivare a sposare mi ha lasciato 4 settimane per il nostro diserbo per un altro uomo .., Quando ho chiamato lei non ha mai raccolse le mie chiamate, mi ha cancellato il suo Facebook e ha cambiato il suo status di Facebook da sposata a single … quando sono andato al suo posto di lavoro, ha detto il suo capo che non ha mai voluto vedere me .. ho perso il lavoro a seguito di questo cos i cant ottenere più me stessa, la mia vita era a testa in giù e tutto non è andato liscio con la mia vita … ho provato tutto quello che potevo fare per avere la schiena a tutti non ha funzionato fino a quando ho incontrato un uomo quando sono in viaggio in Africa per eseguire alcune attività hanno sviluppato alcuni anni fa .. gli ho detto che il mio problema e tutti hanno attraversato a ottenere la schiena e di come ho perso il lavoro … mi ha detto che mi aiutera ‘… i don’ t credere che nel primo place.but ha giurato che mi saranno d’aiuto e mi ha detto che il motivo per cui la mia ragazza mi ha lasciato e mi ha anche detto qualche secrets.i nascosto rimasto stupito quando ho sentito che da lui .. lui ha detto che lo farà lanciare un incantesimo per me e mi limiterò a vedere i risultati in un paio di giorni .. quindi io viaggio indietro a US il giorno seguente e l’ho chiamato quando sono tornato a casa e ha detto che è occupato lanciare quegli incantesimi e ha comprato tutti i materiali necessari per gli incantesimi, ha detto sto andando vedere risultati positivi nei prossimi 2 giorni che è Giovedi … La mia ragazza mi ha chiamato esattamente alle 12:35 il Giovedi e scuse per tutto quello che aveva fatto .. lei ha detto, non ha mai saputo quello che fa e il suo comportamento improvviso non era intenzionale e ha promesso di non farlo again.it era come sto sognando quando ho sentito che da lei, e quando abbiamo finito la telefonata, ho chiamato l’uomo e lo dissi a mia moglie ha chiamato e mi ha detto Non ho ancora visto nulla … Ha detto che sarà anche ottenere il mio lavoro in due giorni di tempo .. e quando la sua Domenica, mi hanno chiamato al mio posto di lavoro che dovrei riprendere a lavorare su; Lunedi e gonna mi compensare il limite di tempo hanno trascorso a casa senza lavorando .. La mia vita è tornare in forma, ho la mia ragazza e siamo felicemente sposato ora con i bambini e ho il mio lavoro troppo, questo uomo è davvero potente .. se abbiamo un massimo di 20 persone come lui nel mondo , il mondo sarebbe stato un posto migliore .. ha anche aiutato molti dei miei amici per risolvere molti problemi e sono tutti felici ora .. sto postando questo forum per qualcuno che è interessato a incontrare l’uomo per help.You lo possiamo spedire in questa e-mail; ekaduspell@hotmail.com cant dare fuori il suo numero cos mi ha detto che non vuole essere disturbato da molte persone in tutto il mondo .. ha detto la sua e-mail va bene e lui ‘si risposto a qualsiasi e-mail al più presto .. spero che aiutò u troppo fuori .. buona fortuna sua emaill ekaduspell@hotmail.com
Leggo e rileggo questo articolo da qualche mese e ritrovo in me e nella persona che pensavo di amare tutto ciò che è scritto, come da manuale. La nostra storia è lunga e contorta da raccontare ma da ciò che ho compreso non conta, perchè sono le dinamiche che rientrano perfettamente in questa spirale di autolesionismo mio e sua perfidia nell’umiliarmi e nel farmi sentire inadatta. Passa da stati di dolcezza ad esplosioni di ira per motivi futili o apparentemente tali, durante i quali mi accusa di cose non veritiere, tentando di darmi la colpa dei suoi atteggiamenti ambigui e poco chiari con altre donne fisse o saltuarie, che sono continuamente presenti nella sua vita. Potrei dilungarmi inutilmente sui dettagli della nostra relazione ma ciò che mi spaventa è l’idea che io non io non riesca a chiudere questa storia pur sapendo che è sbagliata perchè mi fa soffrire; pur consapevole della mia ferita narcisistica e del vuoto che dovrei affrontare per trovare il contatto con l’essere dentro me, mi continuo a ripetere che devo aspettare il momento giusto per uscire di scena, come se volessi dargli una lezione che so bene non potrà imparare mai. Nel frattempo il vampiro succhia tutte le mie energie fisiche e non ed io sempre più stanca non trovo la forza ed il coraggio di riprendere il mio cammino verso l’amore per me…
Sono riuscita a chiudere con il vampiro per il semplice motivo che ha trovato altre due vittime che soddisfano di più i suoi bisogni narcisistici!! con una si è fidanzato e l’altra invece è distrutta dai suoi vieni e vai……care amiche del forum è propio vero che è anche nostra la responsabilità queste due donne erano stata da me avvertite dei pericoli che correvano eppure hanno deciso di sprecare il loro tempo con questo uomo crudele….e tutto si ripete io sono salva!!!
Carissimo Dottore e amici del sito,
stringendo i denti e usando tutta la forza di cui sono capace, non ho più ceduto alle sue richieste di vederci e ho legalmente stipulato una scrittura privata nella quale confermo che la casa famosa sarà sua nel momento in cui lui mi avrà ridato i soldi. Mi ha dato della ladra, mi ha detto che lui voleva costruire una famiglia ma io sono solo una poco di buono e che non troverò mai nessuno che mi ami. E’ anche riuscito a fare leva su persone che conoscevo che sono arrivati a dirgli “Poverino, come hai potuto sopportare una così?”
Ho capito che devo essere forte per me stessa, che non ho alternative. La vita è ancora girigia e vuota ma, sto facendo del mio meglio.
Tuttavia, ho bisogno Dottore di alcune risposte ad alcune importanti domande a cui ho bisogno di dare risposta:
1- come è possibile che riesca a manipolare così profondamente anche persone che erano a conoscienza della storia? Il mio avvocato stesso, ha detto che è un ragazzo gentile al massimo, ma quando si scalda diventa un altro. Potrebbe avere una doppia personalità?
2-come avevo più volte detto, con le altre persone è un amore. educato, gentile, brillante, disponibile, simpatico, ci sa fare. Come con me all’inizio. Nessuno potrebbe sospettare di lui. Ovviamente tutti danno la colpa a me.
3-come riesce ancora ad insinuare in me il senso di colpa? Mi sorprendo ancora a pensare “Forse se io non avessi urlato, lui non mi avrebbe picchiata” oppure “Forse se fossi rimasta lui mi avrebbe amata”, sono pensieri insani. Perchè avviene? Lui ad oggi mi riempie di messaggi dicendomi che non sarò mai amata e che ho perso l’amore della mia vita. Riesce a spaventarmi e a mettermi dei dubbi. Come mai?
Sento ancora grande la sua mancanza, ma…di quello di cui mi sono follemente innamorata e non dell’ultimo.
La prego Dottore, mi dia un po di coraggio!! So che lei saprà sicuramente darmi una spiegazione valida alle domande che mi assillano.
Grazie di cuore
Arianna
Allora cara Arianna, sono molto lieto della sua evoluzione. Invece per le sue domande non mi è possibile rispondere senza un minimo consulto diverso come le ho spiegato tante volte. Se il problema è la spesa colgo l’occasione per ricordare che è veramente limitata, per fare un esempio un paio di consulti possono costare come un lavoro speciale dal parrucchiere, un jeans firmato, 2/3 lezioni di inglese o di chitarra… poiché siamo in crisi, a volte mi è anche capitato di accettare qualche bottiglia di vino o una mano a distribuire qualche volantino per l’Associazione… ma il punto non è questo è che per dare risposte sensate e precise a domande come le sue bisogna rifletterci su insieme un momentino, o no? Comunque sia è anche possibile che qualcuno le dia una sua opinione, ma non può essere una risposta che tiene conto davvero di tante cose importanti e profonde che riguardano davvero lei e la sua anima…. io allora le dico che per avere un orientamento lei può studiarsi l’articolo e i commenti che contengono già le risposte che lei chiede… se poi una persona non comprende bene l’articolo ha bisogno di un approfondimento – diciamo come a scuola – io allora cerco di aiutare e di rispiegare, ma in riferimento a ragionamenti e conoscenze generali, relative al testo, in modo da contribuire per tutti, invece le questioni private, vanno benissimo, ma come scambio di testimonianze e di suggerimenti… io però per le ragioni che le ho detto – MOLTE VOLTE ANCHE CON MAIL PRIVATE – non posso e non deve rispondere, perché non è giusto deontologicamente e tecnicamente, non ce la faccio e non posso permettermi di farlo, anche perché se voglio continuare a fare questa ricerca per tutti e con l’aiuto di tutti devo proteggere la mia vita dalla vampirizzazione provocata dai vampiri degli altri, nonché dalla vampirizzazione intellettuale che, in questi anni ha visto attraverso il copia e incolla veri e propri plagi del mio lavoro, con altri siti , libri ecc che non mi hanno né citato e nemmeno detto grazie… certo un po’ mi spiace, ma so che ad ogni vampirizzazione di qualsiasi tipo, ad ogni prendere senza dare, corrisponde poi sempre la giusta conseguenza… in questo campo meno si fa per vendicarsi, riscattarsi, ottenere giustizia e più il vampirizzatore si caccerà nei pasticcio, inesorabilmente e pèroporzionalmente a quanto e come ha vampirizzato… e solo questione di tempo… l’unica possibilità che ha per salvarsi è redimersi, chiedere scusa e , come può, restituire… ed io in tal senso sono sempre pronto ad accogliere e a perdonare … come vede in queste considerazioni ci sono anche CONSIGLI che lei è tutti possiamo applicare e verificare. E’ proprio vero ‘chi la fa l’aspetti’, e sarà lui stesso a punirsi e cacciarsi nei guai… la forza dei giusti è restare sereni e fare del bene, per sé e per gli altri.
ma questo tuo ex è la copia del mio ex marito uno dei tani manipolatori della mia vita !!mi trovo nella tua stessa situazine separata in una casa comprata insieme ma che ora non potrei permettermi e lui che mi considera un intrusa non vuole venderla epensa di estromettermi dalla propietà senza ridarmi nulla e ovviamente tutti pensano che io abbia approfittato …..nulla di nuovo come vedi!!
La terapia più grande sta ne LA ROSA DELL’ANIMA …. https://www.albedoimagination.com/05/2011/la-rosa-nellanima-il-se/
grazie dott. Brunelli di questo articolo stupendo e molto rasserenante, come sempre.
Caro dottor Brunelli,
innanzitutto mi congratulo come hanno fatto altri per la sua disponibilità e la sua competenza che fornisce in merito ad una questione così delicata. Una questione di cui io, come tante altre persone che non studiano psicologia, credo non fossimo al corrente prima di averla veduta in faccia almeno una volta in vita nostra. Vorrei parlare nella maniera più sintetica di cui sarò capace ( ma so che per me sarà difficile essere sintetica), della mia storia. Vorrei avere un parere, suo e anche di chiunque altro voglia esprimerlo, in merito a questa storia che mi ha dilaniato l’ultimo anno di vita, e temo (anzi, aimhè, sono certa) la mia salute mentale.
Un anno fa all’incirca conobbi questa persona, sul social network più comune del mondo. Avevamo degli amici in comune, e tuttavia non ci eravamo che incontrati una volta da adolescenti, forse. Lui mi contattò per primo, colpito dalle mie frasi piene di intelligenza ed estrema sensibilità. Colpito dalla mia bellezza, dai miei mille pregi che fino a quel giorno nemmeno io sembravo aver mai notato così tanto di me stessa. Questo era ciò che ripeteva spesso all’inizio.
Di tre anni più grande di me, vivevamo all’inizio della storia molto lontani, io al centro e lui nel nord Italia. Subito spiccò evidente anche solo parlando virtualmente con lui un forte senso di autostima, che sfociava a volte in presunzione, tuttavia mascherata da una brillante simpatia all’inizio continua. Già al nostro primo dialogo virtuale lui aveva snocciolato da sè tutti i suoi pregi e le sue virtù facendone proprio una lista (la ricordo come se e l’avessi sotto gli occhi), senza che gli fosse stata chiesta. Lui era bello, brillante, intelligente, simpatico, virile, l’uomo che tutte le donne sognano.
E lo era davvero. Apparentemente.
Per un pò, prima di incontrari portammo avanti la cosa solo virtualmente e telefonicamente. Tengo a precisare che sia io che lui avevamo una vita reale piena di amici, lavoro e quant’altro. Per me alla fine ritrovarmi in rete era diventato solo ritrovarci lui: mi incantava in ogni sua battuta, in ogni frase seria e sentita con cui parlava di valori come la famiglia, il coraggio, la determinazione. Mi intratteneva spesso fino all’alba, facendomi ascoltare le sue doti brillanti di pianista, e domandandomi delle mie paure e dei miei sogni, a non finire. Aveva un’ottima cultura, ed un cervello estremamente brillante, che sembrava riuscisse a cogliere le mie più profonde sensazioni e paure. Un tizio che per deformazione professionale aveva a che fare con la criminologia, e con delitti efferati … Forse anche per questo era un abilissimo sondatore di anime. Da questa persona mi sono sentita fare i miei “quadri clinici” più azzeccati, mi studiava, diceva lui. Ed io mi lasciavo studiare crogiolandomi nell’aver finalmente incontrato qualcuno di così ricco intellettualmente ed emotivamente, e brillante, con cui condividere anche solo i propri pensieri, le proprie passioni, le proprie emotività. Sembrava volermi mettere alla prova ad ogni sua domanda. Entrambe chiaramente avevamo vissuto delusioni d’amore, ma lui delle sue tuttavia parlava molto poco, molto meno di quanto volesse sentir me parlar delle mie. Nei nostri dialoghi poi, io ero sempre un pò colpevole nelle mie storie passate, insieme all’altro. Lui mai. Mai ho visto scrivere una sola volta, o udito dire, da questa persona che avesse sbagliato a fare una singola cosa in vita sua…
Aveva una carriera ricca e gloriosa a soli 32 anni, pluripremiato e decorato. Super stimato, pieno di amici e amiche soprattutto che lo adoravano.
Quando poi ci incontrammo finalmente di persona, la scintilla della passione fu subito immediata. E lui sembrava davvero la personificazione della perfezione… che sciocca, ad aver dimenticato che la perfezione in questo mondo non esiste. Mi rapì l’anima in pochissimi giorni. Io ho avuto sempre storie d’amore sofferte, finite con un abbandono dell’altro. Il mio primo ragazzo mi lasciò proprio quando scoprii che mio padre era malato ( e già questo fu un bel trauma). So bene di essere una bella ragazza, tuttavia credo ( anzi sono certa, perché per capire e studiare lui ad un certo punto mi dovetti studiare da me ) di essere stata sempre molto fragile emotivamente, veramente estremamente sensibile. E lui questo, come chiunque mi conosca personalmente, me lo leggeva negli occhi ogni volta che lo guardavo. E lo ripeteva spesso. Più passava il tempo e più mi innamoravo di lui, nonostante avessi molta paura. Una paura che lui alimentava di giorno in giorno, manifestando ad un certo punto insicurezze, e poi timori, dati secondo lui dalla sua necessità di avere continue prove della concretezza dei miei sentimenti. Una paura che alimentava con la sua smisurata fissazione per la bellezza di tutto e di tutti, la sua soprattutto. E dovevi essere sempre bella, bellissima anche te. Ti faceva pesare qualsiasi dettaglio, se ti eri messa o meno lo smalto, e che orecchini indossavi. E quante volte al giorno lo adulavi…
Ed io ho amato questa persona. E purtroppo con lui ho scoperto il mio modo morboso e ammalato di arrivare ad amare. Forse (ed è proprio questo che le chiedo se sia possibile) il mio modo è sfociato in morbosità e vittimismo narcisistico proprio dopo di lui, a causa di lui.
Ho mollato la mia vita e il mio lavoro per trasferirmi dalle sue parti, fortunatamente sostenuta da un mio carissimo amico con cui tutt’ora vivo, e che abita qui da molti anni.
Ho fatto ciò che io definii il salto nel buio nel nome dell’amore. Gli facevo montagne di regali e piccoli pensierini benché io fossi disoccupata, lo cercavo più di quanto lui cecasse me ad un certo punto, sempre spinta dalla paura che se avesse visto il minimo atteggiamento di “farsi desiderare” da parte mia si sarebbe defilato per paura di soffrire. Ha atteso due mesi tuttavia, che mi trasferissi. Mi chiamava sempre, ed era presente anche lui i primi giorni. Mi diceva che per lui contava solo volersi bene, che se gli avessi sempre voluto bene in quel modo tutto sarebbe filato liscio. Ma quando finalmente arrivai qui, lo scoprii definitivamente degenerato entro pochissimo tempo. Era diventato ancor più pressante sui suoi dubbi in merito alle mie prestazioni sentimentali e a ciò che potevo garantirgli emotivamente, non voleva che gli venisse chiesto del suo passato, per lui la sua ex era una poco di buono e doveva solo morire…. lo ripeteva ogni volta che l’argomento usciva per sbaglio, e io ne rimanevo scioccata. Capìì inoltre che soffriva probabilmente di un complesso di Edipo. Un rapporto molto intimo e a tratti quasi viscerale con la madre (lui era come la madre, a detta sua, la madre era un continuo emblema di perfezione per lui… una sera mi diede una risposta molto cattiva ed arrogante solo perché mi azzardai,con tenerezza tralaltro,a fare una battuta su sua madre, che fosse molto amata dai suoi amici a detta sua. Dissi “allora sarai anche quasi un pò geloso quando ti viene a trovare, che tutti vogliono vederla e tu la vorresti tutta per te magari ” Mi divorò con le parole…. sentendosi ferito nel suo orgoglio da quel “gelosa” che avevo usato, che voleva invece essere solo una tenera battuta sul suo affetto per la madre. Coi giorni diventava a tratti improvvisamente acido, prima molto dolce ed estremamente simpatico e carismatico, e poi all’improvviso sfociava in atteggiamenti di opprimente presunzione e permalosità. Si offendeva fin troppo facilmente per le cose più ridicole. Una volta, una sera a casa sua, di fronte ad un suo “consiglio estetico” sul come struccarmi prima di andare a dormire, dal momento che avevo dimenticato il mio sapone a casa, sorrisi. Sorrisi perchè il consiglio era quello di struccarsi con dell’olio d’oliva. Un ottimo consiglio, un rimedio della nonna genuino per la pelle. Per questo sorrisi. Per la sua brillantezza e allo stesso tempo decisione su come era stato proposto.
Me lo rinfacciò non so quante volte poi, anche in seguito, quel sorriso. Mi guardò con ira nell’istante stesso in cui sorrisi, accusandomi immediatamente che con quel sorriso intendevo mettere in dubbio la veridicità delle sue parole.
I dettagli, dottore, che mi indussero a portarmi ad ipotizzare per lui una possibilità di narcisismo patologico, furono molti, e diversi.
Al di là della sua fantastica copertina con cui se ne andava in giro, al di là del suo affascinante “savoir faire”. Del suo essere spiritoso e umano a parole, ma permaloso ed egoista a fatti.
Lo scoprire col tempo che su alcuni dettagli della sua carriera aveva mentito, ingigantendo le sue glorie (che comunque c’erano, ma non assolutamente ai livelli narrati da lui). Lo scoprire tramite amici delle problematiche familiari che aveva vissuto in età più giovane a causa di una separazione temporanea tra i suoi e del conseguente malessere psicologico della madre. Il sentirlo sprezzante al telefono quando mi sentì piangere la volta in cui se ne uscii crudamente che non mi avrebbe mai amata, dicendolo come si dice di no ad un invito al cinema. Aggiungendo alle mie lacrime, anche abbastanza soffocate se pur invano, “è inutile che piangi, mica mi smuovi…tanto non mi fai pena “. Il confrontarmi via via ogni notte su vari forum, con esperti come pure con semplici “vittime” o addirittura protagonisti, di una patologia simile. E soffrivo terribilmente ad ogni piccolo tasselo che anadava al suo posto, che collimava perfettamente con la figura “narcisistica vampiresta”.
La cosa peggiore venne quando si chiuse il rapporto, perchè io lo misi alle strette. Mi piaceva, da morire, ed ero felice con lui accanto (ma che lo amassi, questo in realtà non gliel’ho mai detto… e credo che sia stato un pò uno smacco per il suo ego). Anche se in realtà credo che lo amassi più di come forse avevo mai amato prima di allora. Il mio istinto di crocerossina e il mio bene per lui mi portò per un pò a mantenerci un rapporto “pseudo-amichevole”. Lui ammise che aveva un blocco amoroso e non voleva prendersi cura di nessuno…all’improvviso. Dopo che mi ero trasferita per lui… e solo perché in fin dei conti fui io a doverlo mettere alle strette. A non tollerare di vivere nell’ombra, cercata solo tra un turno libero lavortivo e una serata già prenotata con gli amici.
E quando ero arrivata qui il suo entusiasmo sembrava alle stelle, mille telefonate duranete il mio lungo viaggio in macchina da sola, voleva organizzare una cena con i suoi amici a casa sua, per me, mi diceva con ironia che andava a sgobbare a lavoro solo per i nostri “40 figli…” che avremo avuto. Perchè sapeva bene dove colpire. Che per me la famiglia è un sogno da sempre, e un valore sacro.
Tutto è finito con una sera in cui, dopo un pò di questa parentesi di pseudo-amicizia (soffertissima chiaramente da parte mia che ne ero innamorata, e pur consapevole che fosse una causa persa e per di più pericolosa..) mi invitò a cena da lui, così, per vederci e stare un pò insieme. Ci andai di corsa, inutile dirlo. E ci rifinii a letto, chiaramente… quella sera ero intenzionata ad esporgli i miei sentimenti quali fossero realmente e profondamente, nonostante avessimo deciso di chiudere, e gli dissi di questa mia intenzione. Rispose con un sorrisino sarcastico “Non serve che tu lo dica, lo so già”. Fu il solito lui, simpatico, premuroso nel preparare la cena (ma dovevi dirgli sempre, sempre, quanto fosse stato bravo…), nello scaldarmi tra le sue braccia a letto poi, perchè di notte andando in bagno avevo preso freddo. E il giorno dopo, quando lasciandomi andare a casa disse “ci sentiamo” capii quanto fossi stata un ‘idiota. Capii che forse iniziavo davvero ad esserne ammalata. E poi dal giorno dopo sparì. Sparì senza volermi più calcolare. Cercai di metterlo di fronte al fatto che sì, era stata una scelta di entrambe finire la serata in quel modo, ma che io avevo dei sentimenti che lui stesso aveva ammesso di conoscere, benché non proferiti, e che mi sentivo ferita e umiliata se lui non si esprimeva almeno su ciò che pensava di me. Ero diventata la vittima perfetta. Non valeva più la pena nemmeno rispondermi. In compenso iniziò a fare il cascamorto con una mia amica, sempre virtuale.
Dottore, la cosa si è conclusa così:
la mia amica, che era quella che tra tutte di più conosceva la mia storia, e i miei timori su di lui, a soli 23 anni poveretta è caduta nella sua trappola in un solo mese. Una ragazza apparentemente bella sveglia, ma che non ha amicizie reali nella vita reale. Che non esce mai se non per fare la spesa con la sorella. Che vive della sua cameretta e delle foto che si scatta per metterle sul web. Si è lasciata ammaliare, parlava girono e notte con lui, scriveva e dedicava tutto a lui. Ma a me continuava a negarlo. Eppure io sapevo, cosa passasse nella mente di lei parlando con lui, sapevo che lui attraverso lei voleva solo perpetrare il suo solito piano diabolico, e ferire ancora di più me.
E così una sera accecata dal dispiacere, dal dolore di vedermi tradita non tanto più da lui, che ormai mi terrorizzava, quanto da lei, mentìì. Mentìì per vittimismo dicendo di essermi fatta accidentalmente male. Dicendolo ad entrambe. Per vedere come reagivano, se si parlavano, se gli importasse qualcosa davvero. Mi vergogno molto di questo, non mi era mai accaduto in vita mia…… Fatto sta che bugiardi sì nasce… ed io che forse non lo sono nata e non lo sono veramente venni scoperta presto, credo, dalla sagacia di lui. Non mi è stata confermata questa cosa. So chi è lui e so di cosa è capace pur di conquistarsi la vittoria. Soprattutto se gliela si offre su di un piatto d’argento. Lei ad ogni modo, che era cambiata subito nei miei confronti da che aveva conosciuto lui, lei che era stata lì ad ascoltare tutte le mie gioie e i mie dolori per tre anni, lei alla quale anche prima di questo mio errore orribile avevo chiesto spiegazioni sul loro atteggiamento reciproco che notavo virtualmente, e mi aveva ripetutamente risposto “ti sbagli è solo un amico”(e già lì onestamente sarò troppo eccessiva io, ma con una persona di cui una mia amica mi racconta certe cose, e per la quale la vedo soffrire così tanto, non stringerei mai una sincera amicizia, in quanto causa della sofferenza di qualcuno a cui voglio del bene) lei di punto in bianco, dopo che la vedevo da giorni sputar veleno verso “qualcuno che con le menzogne stava cercando di rubarle la felicità”, nel giro di un mese, dopo tre anni che era amica mia, mi ha fatto secca, per uscire con lui. E’ convinta, credo a causa della mia sciocca menzogna vittimisticae del suo sano menefreghismo di 23 enne rapita dagli ormoni, che anche tutto ciò che le avevo raccontato precedentemente e con sincerità sia invece una subdola bugia per impedirle da tempo di conoscere uno come lui…. ! E’ invaghita completamente, e in tutto ciò che scrive ci rivedo la me che all’inizio lo conobbe, la cui anima venne rapita da un diavolo colpevole forse solo di un’infinita tristezza che si porta dentro, e che maschera però sotto le vesti di un angelo forte, simpatico e sicuro di sé.
Ora non mi importa più nulla di entrambe ormai, ma solo di me. Di me e del mio benessere, e di capire perché mai io abbia commesso la tremenda sciocchezza di inventarmi all’improvviso quella sera una balla così stupida e commiserevole, fornendo forse a due persone che erano già colpevoli solo un capro espiatorio per uscirne puliti ai loro stessi occhi. So che comunque anche se non avessi commesso quella sciocchezza, non potrei mai perdonare la sciocchezza e l’indifferenza di lei dimostrate di fronte al mio malessere, di fronte al mio averle affidato i segreti del mio cuore, i miei timori più sinceri e fondati, tutta me stessa. Di lui poi, non ne parliamo. Per me è un trauma paralizzante. E come dice lei dottore, con grande coscienza più volte mi sono interrogata sul dubbio che io potessi insinuare un suo squilibrio mentale di lui solo a causa della mia sofferenza. E tuttavia più volte obbiettivamente ho compreso che la mia sofferenza non è stata solo frutto dell’amore semplicemente non corrisposto, ma appunto dei suoi squilibri, dei suoi sbalzi, di tutta quell’enorme massa di insicurezza di cui mi aveva ricoperta, facendo di tutto per spronarmi a dovermi sentire e mostrare “adeguata a lui” in ogni cosa. Nonostante io sappia di essere una donna piacente ed intelligente.
La mia vera domanda non è se lui sia o meno un narcisista patologico. Lo è. Io in cuor mio e nella mia testa (nella parte non infettata, e già da prima che commettessi la mia sciocca “follia” di mentire) so che lo è. Una persona stabile mentalmente ed emotivamente serena, non avrebbe mai certi slanci e certi sprofondamenti emotivi a distanza così ravvicinata. Non sarebbe così dannatamente brillante e umana, e poi così satanicamente sprezzante nel compiere tutto ciò che ha compiuto lui verso di me, dopo che aveva capito che ormai ero completamente assuefatta.
La mia domanda dottore è come uscire ora dal senso di colpa di quella mia stupida bugia. Come arrivare a capirla. Perché, cosa c’è di così debole e distorto in me da avermi indotto a dirla, e come posso metabolizzarla per vivere serenamente.
L’esperienza di lui prima, ha scavato un solco orrendo…
E l’epilogo che ha visto una mia cara amica coinvolta in questo c’ha sparso dell’acido sopra. E tuttavia se fosse solo questo, se non sentissi un gran peso per la colpa di quella bugia, so che starei meglio e me ne infischierei presto di entrambe. Non mi sono mai guardata indietro troppo a lungo nella mia vita. Se pur nella mia estrema fragilità, sono sempre riuscita con pazienza a tornare a sorridere e a vivere pienamente. Ma questa bugia non me la spiego. Mi do della pazza giorno e notte, e mi colpevolizzo, per aver trovato la pazzia andando dietro ad un pazzo, e regalandogli così anche ragione.
Mi tormento del mio essermi scoperta una “squilibrata mentale”. E lo sono, lo so che a dire una bugia come quella, la si dice solo se sei squilibrata dentro. Ma era una cosa che mai avrei sognato di fare in vita mia. Eppure l’ho fatta. Nonostante sapevo benissimo di non saper fingere, e soprattutto di non poter fingere, con un maestro della finzione. Ora me ne pento da morire. Il vuoto per questa mia azione mi divora. Mi sento ridicola e stupida. Come se dopo tutto io meritassi tutto il male che mi è stato fatto. Anche se so che non è così. So che il mio cuore lo amava fortemente e con gioia. che adorava l’amica e ne aveva fiducia. Allora perché..perchè ho commesso quella stupidaggine? Perché non sono riuscita ad aggrapparmi alla consapevolezza della sincerità dei miei sentimenti ed intenti, e con quella allontanarmi prima da entrambi? Perché ho detto bugia così cretina?
Mi sento ad un vicolo cieco. dopo mesi in cui torturo le mie notti e la mia anima per tutto ciò che ho passato, alla fine nel vicolo cieco mi ci sono messa stupidamente da me. Avevo un carnefice da incolpare, ma amandolo forse ho preferito sbagliare anche io, per potermela prendere poi solo con me ….
Non so più cosa pensare, e cosa stia accadendo alla mia mente dopo questa orrenda storia….
Chiedo scusa per gli errori commessi nella fretta dello scrivere e per l’essermi dilungata oltremodo, anche se in realtà da raccontare di questa storia, e di questo tremendo personaggio, ci sarebbe tanto, tanto di più.
Gentile Serena, per rispondere alla sua domanda, che mi rendo conto la tormenta, non è così facile in due righe. In altri ambiti tipo lettere al direttore, dove si invitano i lettori a scrivere per ricevere frettolose risposte, forse potrà ottenere qualcosa. Ma se io fossi in lei, di fronte a questioni cruciali che riguardano una vita, un consulto diretto lo farei, se non con me, con uno specialista di sua fiducia. Dopotutto i problemi psicologici, così come quelli di salute fisica non si possono diagnosticare e curare on line… intendo dire che bisogna cambiare moltissimo la mentalità rispetto alla cura e al sostegno psicologico, considerando ad esempio che, così come quando fa male un dente prima o poi si deve andare dal dentista, se non d’urgenza… così quando c’è un male psicologico occorre almeno un consulto psicologico… naturalmente qui si offre tanto materiale per informarsi, per riflettere, testimoniare, darsi un sostegno reciproco, partecipare, cosa che personalmente costa almeno la metà della mia vita professionale, l’altra metà devo lavorare e devo dedicarmi ai casi di quelle persone che chiedono un sostegno e un consulto diretto, consentendomi poi di vivere spendendomi al massimo per fare gratuitamente ricerca e sostenere questo enorme lavoro del blog, che oltretutto, contiene centinaia di pagine che non riguardano solo le pene d’amore, ma tante questioni che sono ad esse collegate e che quindi possono aiutare tantissimo a capire… perciò questo blog non mira ad essere specialistico su una problematica così dolorosa per poi ottenere clienti e pazienti, tuttaltro mira veramente a creare un’ideale di vita e di pensiero per stare bene nella libertà e nella gratuità… perciò si parla di arte di musica di problemi e di attività di ogni genere con la speranza che ciò contribuisca a fare umanità… e io le dico che questo ‘fare umanità’ è poi la terapia di fondo che serve anche a risolvere i problemi legati al ‘vampirismo affettivo’… qui è possibile partecipare, contribuire, testrimonianza e quindi ciascuno come può può anche aiutare gli altri oltre che ricevere e chiedere aiuto, e, così facendo, sentendo di dare un contributo in qualche modo, qualunque modo, sente di aiutare un po’ anche gli altri, anche me, e così incomincia ad avere più autostima a sentirsi meglio, a uscire dalla visione troppo ristretta del proprio problema personale e ad aprirsi verso se stesso e verso gli altri in una dimensione di solidarietà e di amore. Perciò, Serena grazie per la sua testimonianza che ci aiuta a capire ed altre all’aiuto possibile che può trovare nel blog, con le informazioni e le testimonianze dei partecipanti, la invito a comprendere che per aiuti più specifici deve almeno incominciare ad informarsi su come avere un consulto, con me o in altri ambiti di sua scelta. Un caro saluto
Grazie dottore, e ha ragione. Lo so. In effetti ho già intrapreso un percorso reale di “guarigione” con qualcuno in questo senso. Tuttavia fare “outing” in merito a questa storia, anche su di un blog, mi rendo conto che mi aiuta tanto. Poiché tutto questo, ciò che ho subito e ciò che ho fatto soprattutto, per me è una novità assoluta e sento il bisogno di doverla affrontare con qualsiasi mezzo per poterla guardare bene in faccia. Per questo ora mi accingo a leggere il link che ha postato sulla Rosa dell’Anima.
Grazie per la sua disponibilità, e a tutte le persone che si sentono l’anima tormentata dai propri sentimenti calpestati, o peggio, più dai loro errori che non da quelli degli altri nei loro confronti mi sento di dover dire : siete già un passo avanti. Non logoratevi la vita nell’intento di voler ottenere dagli altri qualcosa che non sanno darvi, per motivi loro che magari vi ferirebbero ulteriormente e basta. Ma soprattutto, pensate alle vostre vite, alle vostre azioni, e non rimprovaratevi per le vostre “colpe”, ma cercate sempre di capire il perché che si cela dietro ogni VOSTRA scelta, e cercate di comprenderlo. Per potervi perdonare gli sbagli di oggi, e soprattutto per capire come volersi abbastanza bene da non doverne più fare un domani.
Coraggio! :)
Buona giornata anime belle , forza e coraggio ….
“Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere. Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento.
Radici e chioma devono crescere in uguale misura, devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e frutti. E quando poi davanti a te si apriranno strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.
Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va dove lui ti porta.
S. Tamaro (Va dove ti porta il cuore)
5 mese ormai ma lo stress ancora lo sento e il suo fantasma aleggia ancora nell’aria ricevo strane email e penso siano opera sua e dei suoi castelli ogni cosa la riconduco a lui e il terrore di essere raggirata ancora mi fa stare sempre in guardia e ovviamente le relazioni di ogni tipo sono fallimentari ma lui si è allontanato fisicamente e penso di avercela fatta…lei che ne pensa dottore?
Purtroppo di vampiri in giro se ne incontrano parecchi….il che non può essere una coincidenza… Dopo 7 anni con un vampiro….due anni di solitudine per riprendermi dall’immenso dolore…ecco che con grande diffidenza incomincio ad uscire con un ragazzo….non l’unico che mi avesse corteggiata in questi anni, ma sicuramente l’unico che avesse destato il mio interesse e fatta tornare la voglia di provare ad innamorarmi ancora….sportivo, solare, gentile, paziente….che strano pensavo….come mai un uomo cosi e’ ancora libero….pensavo….possibile che voglia proprio me???…..be’ possibile….nel giro di pochi mesi si e’ trasformato….bugie, discorsi assurdi, fughe….ritorni, fughe. Poi il silenzio, sparito nel nulla.
Ho sentito quasi da subito che c’era qualcosa di strano in lui….la domanda e’:perche’ non me ne sono andata via subito? Perseverare e’ diabolico. Vediamo se il prossimo vampiro avrò il coraggio di abbandonarlo io!
Ciao a tutte
questa canzone è dedicata alle donne che hanno sofferto per amore ed agli uomini ugualmente, in particolare a tutti quelli con una parte (interiore, psichica, nel cuore) femminile sviluppata e gentile, capace d’amore che nutre e non deruba ed invade l’anima ed il corpo altrui…… con affetto, un saluto a tutti/tutte
http://youtu.be/g1nrmqM0XWY
grazie Elisa di questa canzone. Spero davvero che tutte-i noi riusciamo di nuovo a credere nell’amore e che esistano persone diverse, per bene, e non siano tutti vampiri. Un grandissimo bacio.
salve
ringrazio tutti per ciò che posso leggere in questo spazio , letture alle quali ogni tanto ritorno per rafforzare le mie scelte.
non ho mai scritto della mia storia, così simile a tante altre….. ho alle spalle un matrimonio durato circa 20 anni, dico circa perchè questa , del 2012, è la seconda (sicuramente l’ultima) separazione dallo stesso marito, nella nostra storia ci sono cinque anni di separazione dal 2002 al 2007, durante i quali lui conviveva con un ‘altra donna ( non so come potesse avere il coraggio di negarlo) più altre storie parallele che ho scoperto solo più tardi. 5 anni durante i quali non mi ha mai lasciata andare del tutto, con i soliti meccanismi che ormai tutti sappiamo, io sono sopravvissuta al dolore e ad una sofferenza che mi ha fatto arrivare a pesare solo 44 kg solo per imiei figli , che erano piccoli, che avevano solo me come reale punto di riferimento. Sono sopravvissuta! Dopo 5 anni , visto che ero rinata , ha pensato bene di tornare a casa, ed io l’ho accolto di nuovo, ci sono cascata, non sapevo ancora niente del narcisismo patologico. Eravamo di nuovo insieme ed io ero felicissima, ma il periodo idilliaco è durato solo un paio d’anni, credo tra l’altro che non abbia mai smesso di avere una doppia vita nemmeno in quel periodo. Ho vissuto malissimo gli ultimi anni con lui, poi un giorno ho trovato un secondo telefono, ed ho avuto il coraggio di cacciarlo.
non è stato facile : lui forse non voleva andarsene, ed ha utilizzato finchè ha potuto il cosiddetto ricatto economico.
Il tutto è finito per mia scelta in mano agli avvocati, lui non mi ha più parlato, mi ignora, ancora non ha nenche svuotato del tutto il suo armadio, non è più entrato in casa e spesso evita di rispondere al telefono e all’email (il mezzo che ha scelto per comunicare con me).
A tutte le mie compagne di avventura voglio dire che sto bene e scoprire questa patologia (grazie anche al mio avvocato) mi ha fatto mettere insieme il puzzle della mia vita e tutto è stato ricollocato al punto giusto. oggi mi sento una splendida quasi cinquantenne che ama la vita e che va avanti senza grosse certezze ma anche senza paura.
Ma un problema c’è, un grosso problema per il quale chiedo aiuto e consiglio:
i miei figli.
Ho due figli, un ragazzo di 20 anni e una ragazza di 18, splendidi. cresciuti in modo sano senza mai creare problemi importanti, due figli che amo molto ma che hanno visto sconvolta la loro vita da questa seconda separazione, adesso spiego:
quando mi sono separata la prima volta i ragazzi erano piccoli e mio marito li vedeva come da accordi, ma mai aveva l’esigenza di stare di più con loro , semmai meno del previsto, del resto aveva altro a cui pensare, e la sua assenza ben si giustificava perchè lavorava in un ‘altra città. Questa volta invece manifesta un interesse eccessivo verso mio figlio, cerca spesso la sua compagnia ed è sicuramente ricambiato dal ragazzo che stravede per lui . All’inizio cercava entrambi i figli, ed io ne ero contenta, ma mia figlia, più indipendente e anche fidanzata capitava che declinasse gli inviti. Mio marito, come già detto, lavorava in un altra città (lontano) e tornava solo il fine settimana, in quei giorni solo mio figlio si trasferiva a dormire da lui. Adesso mio marito si è trasferito in una città vicina , a circa un’ora e mezzo di autobus e ha proposto a mio figlio di andare a vivere da lui , mio figlio ne è felice.
Premetto che il ragazzo frequenta l’università nella nostra città ed ha qui tanti amici che frequentano la nostra casa quasi ogni giorno.
Mio figlio in questo ultimo anno sostiene di non sopportarmi e di voler andare via per questo, per quanto io sappia che questa è un’affermazione difficile da accettare, credo proprio che non sia così. tra i miei due figli è lui che mi assomiglia di più caratterialmente, è un ragazzo buono, onesto e sincero, testardo eapparentemente sicuro di sè. Ultimamente però è sempre più difficile parlare con lui , è arrogante e per niente disponibile all’ascolto o al confronto.
Non mi sembra felice.
io ripeto spesso ad entrambi i miei figli che gli ho cresciuti liberi e che voglio che siano felici, nel modo in cui sceglieranno di esserlo, ma tutta questa situazione mi preoccupa.
vedere un figlio che scivola tra le grinfie di un marito narcisista mi fa stare male e mi chiedo e vi chiedo “cosa posso fare”
Vi prego ho bisogno di risposte, mio marito ha perso me e adesso vuole prendersi nostro figlio. Ovviamente lui era a lavoro fuori quando io facevo i salti mortali per crescere questi due bambini, adesso che suo figlio non richiede più fatica e impegno lo vuole accanto a se, è bello, educato , intelligente….ovviamente non capisce che ciò che è perduto è perduto e che il ragazzo adesso deve fare serenamente la sua vita, nella sua csa , nella sua città con i suoi amici , e studiare serenamente negli anni più belli della sua vita, quelli dell’università.
AIUTATEMI. cosa rischia mio figlio?se devo aiutarlo come posso farlo? tenete presente che il padre non mi parla , mio figlio tende a rifiutarmi, e mia figlia in tutto questo, soffre molto ma mantiene una lucidità sulla situazione decisamente impressionante, ed è lei a volte l’unica che riesce a comunicare con il fratello , ma che ovviamente non può essere caricata di nessuna responsabilità.
grazie
Devi andare in un consultorio nella tua zona e farti indicare i servizi pubblici e privati e volontaristici che possono meglio darti un sostegno psicologico e legale. Qui puoi trovare solidarietà on line e sentirti più orgogliosa di te stessa per il coraggio di testimoniare la tua situazione che contribuisce a comprendere… comprendere è la via maestra per uscire nel modo migliore da situazioni destabilizzanti e dolorose… nella vita a molti capita, se non a tutti, di trovarsi di fronte a situazioni difficilissime… dobbiamo allora aiutarci ad essere più forti, e, soprattutto, ricordarci che, veramente, quanto più abbiamo fiducia in noi stessi e nelle forze buone che sono dentro e intorno a noi, tanto più potremo farcela a ritornare nel bene e nella giustizia.
Un caro saluto a Cecilia ed un invito affinché le venga espresso sostegno e solidarietà.
Carissima cecilia, leggo di te con molto piacere che sei una donna che ha riacquistato la sua autostima e il coraggio di proseguire nel suo cammino. Manca solo l’ultimo passaggio, il più difficile di tutti per un genitore: continuare a garantire la giusta sicurezza ai figli e nello stesso tempo rispettare la loro libertà d’azione e la loro volontà. Nonostante tu abbia dato diverse informazioni su quello che hai vissuto nella relazione col padre dei tuoi figli per 20 anni, saranno sicuramente tantissime le vicende che si intersecano ai vissuti personali di ognuno di voi e che hanno portato quindi allo stato di cose che descrivi e cioè alla scelta che vedi con tanta preoccupazione voluta dal tuo ragazzo. E’ per questo che condivido pienamente il consiglio dato dal Dott. Brunelli a favore di una maggiore comprensione che può essere utile, tra le altre cose, e qui azzardo, per continuare a inviare messaggi di fiducia e considerazione verso tuo figlio, qualsiasi sia la scelta che decida di fare. E’ difficilissimo, lo so, ma forse potrebbe chiedere questo da te, la tua accettazione ad oltranza di lui. Infatti avrei una domanda, hai pensato di chiedergli se lui condivide per se stesso, in questo suo momento di vita, la tua stessa visione sulla sua libertà come tu la intendi(ed è certamente comprensibile all’esterno) l’immagine di “deve fare serenamente la sua vita, nella sua csa , nella sua città con i suoi amici , e studiare serenamente negli anni più belli della sua vita, quelli dell’università”?
Forse questi potrebbero non essere gli anni più belli della sua vita. Per me ad esempio non lo sono stati, ma lo sono quelli di oggi, come mi pare succeda anche a te, se ho capiuto bene. Forse non avete avuto la possibilità di parlarne perchè in questo momento non è disponibile al dialogo? Credo che recuperare pazientemente passo passo questo livello tra voi sia la cosa più importante e credo anche che i tuoi sentimenti e la tua disponibilità a metterti in discussione, come avverto che già possiedi, troveranno senz’altro la via di un nuovo vostro rinnovato incontro. Un incontro ritrovato scioglie tantissime preoccupazioni e molto spesso solo questa esperienza voluta e sostenuta da te e molto meglio non da sola, porta ad eventi positivi per tutti e cambiamenti che prima non si ritenevano possibili. Grazie per il tuo intervento. Ti auguro tutto il bene possibile per voi.
Sisi
grazie sisi….grazie davvero
Forse sarò cattiva..ma per me un uomo del genere nn può essere nemmeno un buon padre e l’abbandono che ha inflitto a te lo infliggerà ancora anche ai figli..ho visto e vissuto una situazione simile..di certa gente mai più fidarsi..scusa del commento un pò forte..ma come dici tu per stare bene certa gente è meglio evitarla mariti. genitori, figli o chiunque siano…
scusa la risposta fredda..ma io di certa gente nn mi fiderei più..genitori o figli o marito che sia…lo stesso abbandono che ha inflitto a te ..lo infliggerà anche ai figli..ho già vissuto una situazione simile….
mi dilungo ancora un attimo..nn capisco nemmeno perchè tuo figlio nn capisca la tua sofferenza…nn capisca che suo padre nn c’era che aveva altro da fare..C’è una sola spiegazione anche lui è una vittima…nn ci sono altre spiegazioni per correre dietro a persone che rovinano famiglie..amore…rapporti…
Fosse per me questi vampiri nn vedrebbero nemmeno più uno spiraglio di luce…altro che capire i motivi …loro NON HANNO PIETA’ DI NESSUNO…la persona che ho conosciuto io prendeva e mollava i figli a suo comodo… per i suoi tornaconti personali e quando nn li voleva intorno li trattava male..andavano a casa e piangevano..eppure sà come fare il vampiro …uso questo termine ma ce ne vorrebbe un altro più duro…eppure sà come fare ogni volta a fare ricadere l’amore di un bambino verso il padre per poi gettarlo via di nuovo..
Mi domando dove sono le assistenze in questo caso..poi ci lamentiamo che avremo degli adulti rincoglioniti..per forza…con certi trattamenti da bambini che vuoi pretendere…
Alla larga certe persone…tieniti i tuoi figli vicino e che possano conoscere solo gente piena di amore vero…
grazie a tutte
ho letto con molta attenzione i vostri interventi ed Elisa ha inquadrato perfettamente il comportamento di mio marito, comportamento che temo per i miei figli, ma mi rendo conto che è il loro padre e non posso filtrare o controllare per tutta la vita il rapporto che loro avranno con lui, anche perchè parliamo di ragazzi ormai grandicelli. So bene che una volta conquistato mio figlio poi lo scaricherà per nuove appaganti situazioni(?) ma forse l’unica cosa che posso fare è proprio far sentire a mio figlio il mio amore incondizionato per lui, la fiducia che ho in lui e l’infinita capacita di accoglierlo in qualsiasi momento, perchè quel momento prima o poi avverrà. Vorrei tanto evitargli le sofferenze a cui andrà incontro ma non posso riuscirci e forse non sarebbe giusto, sono esperienze che forse lo renderanno più forte(lo spero) , forse più maturo e equilibrato…..voglio essere fiduciosa perchè so che parlo di un ragazzo con grandi capacità affettive.
purtroppo questo è il secondo abbandono di suo padre (della famiglia) e lui non può accettare di perdere di nuovo suo padre, deve accettarlo in tutto , è il suo modello.
non può rendersi conto di quanto sia un modello pericoloso… ma nemmeno io posso dirglielo (è pur sempre suo padre e mi odierebbe). Ho deciso di non intervenire in questa decisione, ho provato a parlarne con mio marito ma ovviamente lui ha negato tutto, il ragazzo farà le sue scelte e io sarò sempre pronta ad accoglierlo. sto riscoprendo la bellezza di dire ogni giorno ai miei figli quanto li amo …. non nego che tutto questo mi preoccupa ma sono fiduciosa
un abbraccio e grazie ancora
anch’io sono “vittima” di un “vampiro” , anch’io ho una bimba che vorrei proteggere.In questo momento storico ho bisogno solo della forza necessaria per agire e reagire alle sue manipolazioni, minacce e attacchi di rabbia furiosa. devo rimettere i paletti ma devo vincere quel senso di paura che si è impossessata di me e che nn mi fa agire. Ho bisogno di certezze. Dottore come posso contattarla?e questa associazione di cui parla dove si trova?Grazie per la disponibilità.
Ho avuto a che fare con un vampiro ma non lo capito subito per che mi faceva tenerezza quando mi diceva che se lo lasciò prendere una droga mi faceva sentire in colpa e entrato nelle mie vene senza che me ne accorgo ho assunto il ruolo del infermiera senza rendermi conto e x fortuna e lontano da me 300km e di sposato e io sono madre di famiglia e impegnata mi ha girato attorno fini che mi ha avvelenato facendomi sentire che sono io che l ho avvelenato ho deciso di non sentirci più ,e lui ha detto che meglio staccare la spina mi ha lasciato il vuoto totale mi sento x fino dipressa ma mi sono accorta molto tardi delle suoi manovre, e mi sento morire di avermi fatta fregare che di solito sono una persona astuta con un sesto senso che mi permette di selezionare le persone prima di farli fare parte nella mia vita.invece sono cascata come una pera e questo mi fa rabbia e sto resistendo per non farle vedere il mio stato d animo che questa faccenda se trascinata x un anno.sto dimostrano indifferenza sperando di finirli li nono stante e x assurdità mi manca! Ma è meglio stare alla larga seno ho mi uccide o li uccido.e una storia lunga serve 10 pagine per raccontare tutto il disastro.ma la colpa non è solo sua credo di avere disturbi già dal infanzia sto leggendo donne che amano troppo e mi sono vista in diversi casi lui pure se stato trascurato dei sei genitore da picolo e di un ex tossico nono stante ora ha fatto carierà!e con questa storia del bambino bisognoso d affetto mi ha fregata e mi sono lascita fregare e commuovere e come forse qualcosa che accomuna.e ne ho pagato la conseguenza!anche se ora non credo ne anche forse vero tutto questa ma è forse una strategia per farmi scioglier e ha capito dove toccare esattamente!boh mi passa tutto x la testa ho vissuto un film.spero che non mi cerca più ho paura di scatenatmi e queto le darà forse che ci sono!e molto furbo inteligente e mi Sa che mi ha studiata x bene e sta divertendo !o forse la malata sono io!sono arrivata a pensare anche questo!dio che amaro e vuoto e vomito che ho.ho sempre avuto alti e basse ma così non mi sono mai sentita ho sempre avuto il controllo sulla mia vita!e ora mi sento che ho preso una fregatura non l ho presa a 20 !mi sono sempre difesa dal mondo e fatto selezione e a 30 anni ne prendo la più storica.sono sbagliata io!voglio scavare dentro me e capire cosa ho che non va per ho attratto un specie di mostro !!mi sento depressa auito
Scrivo ancora sul forum perche’ mi serve per star meglio, perche’ buttar fuori i pensieri mi toglie il peso dal cuore. La bugiarda e’ sparita da quasi un mese ormai, si e’ cancellata da Facebook, ha cambiato numeri di telefono. Immagino sia entrata in un altra storia, e’ caduta di nuovo in piedi e succhiera’ un’altra vita. Mi sembra cosi’ strano il fatto che sia definitivamente sparita, che non controlli piu’ niente di quello che faccio, che non abbia cercato come al solito di scusarsi…. dovrei esser contento, certo lo sono in parte, avrei voglia di mandarla a quel paese, di buttarle addosso tutto il veleno che mi ha lasciato dentro, e’ sparita senza pagare il conto dei danni che ha fatto. So che ride soddisfatta di esser ancora riuscita a farla franca, di continuare ancora a vivere in questo modo…. Ho voglia di riscatto, ma non per vendetta, non m’interessa la vendetta, voglio una donna fatta di sole accanto, che con i suoi raggi illumini finalmente la mia vita, la mia felicita’ sarebbe finalmente l’unica vittoria che voglio contro la vampira…. scusi lo sfogo Dottore…
Tutte le cose buone che lei potrà – con pensieri, parole e opere – che lei potrà fare a chiunque e a se stesso sono la vera vendetta, tutto ciò che le viene in mente o potrebbe fare di negativo produce negatività in lei e intorno a lei, per cui, veramente, la miglior vendetta o riscatto, è impegnarsi a fare del proprio eglio, in ogni modo, anche se solo attraverso piccole cose, per il bene.
Cara Roberta, mi dispiace molto. Comunque quando ci sono le ex o gli ex che non mollano, bisogna interrogarsi anche sul come mai si resta innamorati di uno o di una che si sa ha la doppia vita. Le etichette diagnostiche rischiano a volte di darci spiegazioni superficiali e preconfezionate. Quando nell’articolo si adopera la metafora mitica del vampiro, si intende persone e relazioni che hanno un rapporto affettivo disturbato, le cui varianti possono essere, grosso modo, di alcuni miliardi di miliardi… intendo dire che solo quando si analizza la propria relazion un eventuale etichetta diagnostica acquisisce il suo vero senso, che non può che essere soggettivo, unico e irripetibile… non c’è da preoccuparsi molto se lui continuerà ad essere un ladro d’amore in quanto si deve comprendere che l’amore non si può rubare di nascosto dell’altro/a, piuttosto, purtroppo l’altro/a gli dà le chiavi e la combinazione della cassaforte e spesso anche la carta di credito e i contanti (sia in senso affettivo che di denaro e interessi vari). Quello che conta è che se ci è capitato di trovarci in una storia così c’è un motivo che riguarda anche noi stessi e che va compreso, anche perché in tal modo nascerà un nuovo senso dell’amore e della vita e non potrà più capitare di ‘farsi derubare’, che non è proprio la stessa cosa che essere derubati. Inoltre aggiungo che non si tratta propriamente di persone che intendono rubare (non sempre) ma di persone alquanto instabili che provano effettivamente emozioni e sentimenti, che manipolano addirittura loro stessi, recitano con se stessi, ma sono convinti, non è che fanno finta… solo che poi gli salta in mente un sntimento opposto e che potrebbero provare qualcos’altro, e poi di nuovo che sei meglio tu, e poi non più… e questo non perchè TU (intendo tu in generale) non vai bene, anzi gli piaci e anche molto, ma perché sono davvero disturbati rispetto alla relazione affettiva, non riescono a sintonizarsi sui loro sntimenti, ma poiché negano questa loro ‘schizo/affettività’ Mirano a dare la colpa al partner e giungono così a umiliarlo e a svalorizzarlo… io spero davvero che dopo questa espoerienza lei comprenda e con amore e buona volontà incomincia anche a rielaborare il suo ideale di amore, cposì che troverà una persona più equilibrata, più bella e serena, come deve essere il ‘vero amore’ – magari non perfetto, non risolto, non da ‘principe zzurro’, ma vicino a tutto ciò, così che gli eventuali problemi possano essere afrontati insieme per crescere insieme.
La mia vita è stata popolata da questi vampiri, mia madre, mio fratello, le persone con le quali sono cresciuta in un clima terrificante che mi ha segnata. Mi sono curata 15 anni e purtroppo di qualche vampiro mi sono anche perdutamente innamorata. La cosa che mi sconcerta e che l’ultima volta me la sono andata a cercare- con conseguenze decisamente non gravi- ma chissà perchè…: ferite non ben curate? Voglia di verificare la mia capacità di riconoscere e di scappare in tempo? O forse ancora quel desiderio antico di trasformare il male in bene? Comunque Professore, non sempre si può scappare, se i vampiri sono parenti bisogna pur gestirli. Ci dica come, la prego.
I parenti problematici non ce li siamo scelti, invece la persona della quale ci si innamora viene scelta. In entrambi i casi la gestione non è facile, dai parenti non si può sfuggire ma dall’amante sì. Comunque quando si incomincia a lavorare sugli affetti e i problemi in famiglia risulta evidente che gli amori problematici sono una conseguenza. Direi che se non si lavora sulle relazioni famigliari è quasi impossibile uscire in modo ‘terapeutico’ da relazioni affettive negative. Vdi articolo nel blog https://www.albedoimagination.com/05/2010/influenze-genitoriali-e-amori-malati-un-caso-clinico/
cara marina, a volte, il modo migliore, è allontanarsi anche da loro, i parenti sia stretti come genitori e fratelli che meno stretti ma con i quali si sta a contatto e che hanno certe caratteristiche. allontanarsi consente, in genere e con il tempo, di allontanarsene anche psicologicamente e di non subire più così tanto come quando sono sempre troppo “vicini” ed inavvicinabili allo stesso tempo, la loro influenza negativa; se non lo si può fare, bisognerebbe lavorare secondo me – in base a diverse esperienze, non solo personali – per prenderne il più possibile le distanze psicologiche al proprio interno. comunque, la loro influenza su di noi, soprattutto al negativo, va ben compresa ed emotivamente distanziata, altrimenti, può continuare ad influenzare nella vita quotidiana, interferendo non solo nelle relazioni amorose ma anche in altri ambiti della stessa, come quello lavorativo e delle amicizie.
Arriverà Luca… devi essere fiducioso della reale possibilità che dopo tutto gli incontri umani avvengono tutti i giorni, e non puoi proprio sapere dove qualla donna che illumini la tua vita si possa nascondere … :) Anche se quando si esce da alcuni tipi di traumi è difficile tornare ad esser fiduciosi perfino delle cose scontate come la reale possibilità di amare ancora, che è concessa a chiunque.
Ma arriverà …… vedrai. :)
Non voglio arrivare a conclusioni affrettate ma mi rivedo in tutto quello ke sto leggendo……e mi sento smarrita…
Mi rivedo in tutto questo…..e mi sento smarrita
Perchè due persone si incontrano e cambiano il loro destino nel bene e nel male? Perché ciò avviene al di là di se stessi, del proprio volere? Come possiamo metterci in una condizione favorevole affinché avvengano eventi favorevoli? Come possiamo armonizzare il destino, guarire dalla negatività, sentirci più liberi? E’ anche uan questione di sincronicità, di ascolto delle energie e degli equilibri dentro e intorno a noi… l’amore è nella sincronicità… https://www.albedoimagination.com/11/2012/sincronicita-coincidenze-preveggenza-secondo-la-conoscenza-junghiana-degli-archetipi-e-dellinconscio-collettivo-pier-pietro-brunelli/
Succedono coincidenze incredibili… a volte un torto subito è l’inizio di una nuova vita… a volte il male viene nel momento giusto e il bene nel momento sbagliato… ma se siamo attenti, consapevoli, ricettivi, niente viene a caso.
io ricordo bene quel giorno…..è stato bellissimo e cmq sia andata lo terrò nel mio cuore!!
ricordo bene quel giorno….coicidenze chimica tutto molto bello e intenso e cmq sia andata lo conserverò nel mio cuore!!
E’ per tutti voi e per tutti quelli che ancora non sanno che …..
“La forza la trovi in te…
Nessuno te la può dare!!!!
La forza di lasciar andare,
la forza di dimenticare,
la forza di vivere,
di continuar a lottare,
la forza di sorridere
anche quando non hai voglia di farlo,
anche quando qualcuno vorrà portartela via.
Vinci la tua battaglia ma non su gli altri,
su te stessa, la battaglia della tua vita.
Trova il sole dentro di te,
in modo che possa risplendere
ogni volta che la pioggia
vorrà bagnare il tuo sorriso
e oscurare la tua anima.”
(Osho)
Che bella! La possiamo pubblicare anche nella pagina del blog al seguente link https://www.albedoimagination.com/12/2011/ama-te-stesso-come-il-prossimo-tuo/ ?
La legga. Che ne pensa?
Dottor Brunelli ,
sapevo avrebbe apprezzato .
Sono perfettamente d’accordo e nel frattempo mi sono riletta le splendide parole del grande Charlie C.
Con stima Stefania
grazie Stefy, è bellissima!
Ciao a tutti, sono capitato su questo articolo per caso, non conoscevo il dottore e mai ne avevo sentito parlare. Mi sento fortunato ad averlo trovato. Cercavo di capire e di dare un nome a cio’ che mi era successo, un uscita ad una strada sbagliata che purtroppo ho imboccato piu’ di tre anni fa. Ho deciso di lasciare la mia testimonianza per farvi capire che non esistono soltanto gli uomini Vampiro, ma anche donne Vampiro, ed io ne ho amata una. La storia e’ iniziata tre anni fa, lei sposata con due bimbe, bella come il sole, solare, piena di vita. Inizia tutto in modo leggero, poi il rapporto si intensifica sempre di piu’, entra totalmente nella mia vita, la sconvolge, mi dice che sta insieme al marito per i figli, che la separazione sara’ a breve. Mi dice che lui non vive piu’ con loro, prima bugia di una lunga serie, di cui molte scoperte e chissa’ quante no. Si trasferisce in un altro paese, dicendomi che sarebbe andata li a vivere solamente con i piccoli, primo passo verso la separazione. Non mi fido e scopro che a vivere con loro c’e’ anche lui e ci sara’ sempre.Tanto e’ vero che va in vacanza con lui, negandomelo. Non voglio annoiarvi e non vi racconto tutto, la faccio breve. Per questi motivi decido di chiudere, non mi fido, c’e’ sempre qualcosa in quel che dice che mi fa sentire puzza di bruciato, ma lei non molla il colpo, piangeva, si disperava, prendeva la macchina, veniva da me e mi giurava amore, si finiva cosi’ sempre a letto a far l’amore. Questa situazione va avanti per piu’ di due anni, finche’ scopro che oltre a me e al marito vedeva anche un altro. Mi cade il mondo addosso, contatto questa persona che mi racconta tutto e mi ringrazia per averlo salvato…. vi lascio immaginare il mio stato d’animo, ma non mi fermo qui, indagando stupidamente nel suo passato scopro che altre persone ci sono state prima di me, sempre con il medesimo copione…. Ancora faccio fatica a credere a tutto questo, e non sopporto il fatto che sia caduta in piedi, che continuera’ a fare questa vita, rovinando altre vite, ma se questa e’ una malattia perche’ lei non sta mai male? Ogni volta che scoprivo le sue bugie mi insultava, mi dava del pazzo visionario, ha sempre negato tutto pur davanti all’evidenza, ora e’ sparita da tutto, ha cambiato anche i numeri di telefono, come se questo bastasse a cancellare tutto il male. Credo che di queste persone dovrebbero fare un elenco pubblico con tanto di foto, in modo da non procurare altro dolore ad altre persone…. aver trovato questo sito mi ha fatto capire molte cose, ma soprattutto che diventero’ piu’ forte, certo non capiro’ mai perche’ e’ entrata nella mia vita, come lei non capira’ mai d’esser malata. Buona sera dottore, non so se mi rispondera’ qualcosa a questo sfogo…. grazie a tutti per l’ascolto :)
Bisogna valutare le situazioni caso per caso. Chi si comporta scorrettamente e manipolatoriamente nella vita amorosa e in modo costantemente ambivalente NON STA BENE, sia perché alla base c’è un qualche disturbo e sia perché non può provare in modo normale l’emozione di amare – se non a tratti, a intermittenza, senza mai potersi rilassare – molto spesso non si tratta di una recita, il soggetto può anche provare amore, nel senso di un forte attaccamento – ma la sua condizione interna lo soffoca e lo fa ritrarre nel rifiuto, nell’indifferenza, nella continua ricerca di nuovi stimoli – è una sorta di condizione schizoide, nel senso di una doppia persionalità affettiva (diciamo schizo-affettiva) per cui il soggetto non è coerente con se stesso, ora prova una cosa e domani un’altra. Ciò è distruttivo per chi vi è legato, a maggioer ragione per il fatto che il soggetto non vuole ammettere il suo disturbo per paura di riconoscerlo e quindi tende a demolire e a ferire l’altro in modo da poter dare una qualche giustificazione alle sue disturbate e disturbanti oscillazioni che non hanno una logica sentimentale, ma una ‘psico-pato- logica, quindi non li si può comprendere ragionando sulla base di un funzionamento sentimentale normalmente concepibile, e noonostante i sentimenti siano molto complessi e personali. Al di là di questa complessità c’è proprio una condizion disturbata e disturbante – mi creda questi soggetti che apparentemente sembrano spssarsela, sono in realtà già puniti, e lo saranno sempre di più, quanto più riescono a stare a galla con la loro patologia vampirizzando gli altri. In effetti la mniglior vendetta è augurargli che si curino, in quanto affinché la cura abbia qualche successo devono necessariamente affrontare un periodo di dura elaborazione, vale a dire una vera e propria depressione, durante la quale possono comprendere cosa vuol dire soffrire, far soffrire, essere soli e abbandonati, essere feriti a fondo… in queste circostanze possono arrivare a comprendere il valore della relazione umana soprattutto se terapizzati, ma non sempre si riesce a prenderli il tempo, il più delle volte la loro condizione schizo-affettiva li rende sempre più soli, tristi, o anche maniacali… il cerchio si stringe e il loro stesso inconscio li punisce, e paradossalmente, ciò avviene soprattutto quando sentono che il partner li abbandona al loro destino… la cosa infatti che temono di più è che si ‘cuociano nel loro brodo’, a quel punto non possono accusare nessun altro che loro stessi, cosa che per loro è intollerabile. Questo processo viene poi aumentato quanto più il partner ferito riesce a rinascere e a fare a meno di loro, addirittura traendo un guadagno in senso etico e psicologico dall’esperienza negativa subita. Trasformare il male nel bene, con il bene e l’intelligenza, questa è la miglior vendetta contro il male!
La ringrazio per il suo lavoro e la sua disponibilita’, ma soprattutto grazie per aver portato luce. In effetti i vampiri scappano dal sole :)
Scusi Dottore, una domanda, il narcisismo patologico puo’ essere ereditario?
NO
Ciao a tutti,
vorrei raccontare un fatto che mi ha molto colpito; dopo 9 mesi dalla fine del nostro rapporto di 6 anni, mesi in cui il vampiro si è sempre palesato piu o meno bimestralmente come le bollette, nonostante abbia chiuso lui, con sms o mail dal contenuto volutamente ambiguo che via via mi hanno nel tempo condizionato sempre meno, il giorno di pasquetta me lo sono ritrovato sotto casa. Il volto era vitreo, l’aspetto patibolare, molto dimagrito, gli occhi spenti, quasi da “non vivo”, terribilmente invecchiato (ha 63 anni). Mi ha molto impressionata, gli ho chiesto cosa volesse, visto che sta, ovviamente con un’altra, da subito. Mi ha risposto che sta molto male, che prova tanta nostalgia e voleva sapere se fossi cambiata perchè in tal caso lui sarebbe stato disposto a “mettere a posto alcune cose” (scaricare eventualmente la povera nuova malcapitata). Il mio cambiamento dovrebbe consistere nell’accettazione assoluta delle sue condizioni . Poi si è stupito di avermi trovata bene fisicamente e moralmente e ancor di più nell’ apprendere che io non ho nessuno, notizia che ho dato su sua richiesta. Gli ho risposto che non ho nessuno perchè non voglio usare le persone come cerotti antidolorifici per sedare prima il dolore poi il malessere e la nostalgia che ho provato. Aveva un’aria strana, spenta e sofferente, non so se l’ ho notata solo ora o se sia sempre stato cosi. Davvero impressionante…anche la magrezza, come una persona anoressica. Gli ho chiesto perchè avesse gli occhi tanto tristi e lui mi ha risposto che sta male e che il suo equilibrio sta sul filo e oscilla tra il 5 e il 6. Gli ho detto che secondo me il suo equilibrio e il suo malessere non dipendono nè da chi gli sta vicino nè da chi gli sta lontano, che mi sto ricostruendo piano piano, con pazienza e l’amore di chi mi sta vicino e che cerco di essere contenta ogni giorno delle piccole cose. Mi guardava come fossi una marziana, stupito che la mia rabbia passata per il dolore che mi ha creato si fosse sgonfiata come un palloncino. Soprattutto quando mi ha chiesto se fossi felice e se senza di lui mi stessi accontentando, gli ho risposto che felice non sono ma sono serena e non mi sto certo accontentando perche non ho storie cerotto. Voglio stare per conto mio. Ha risposto “ho sempre saputo dentro di me che tu avevi molte risorse” e se n’è andato via. Sono rimasta così….senza parole. In parte ho ingigantito un equilibrio che ancora è precario, molto precario ma sta crescendo, come un bambino dentro di me. La strada è lunga, mi ha colpito vederlo, ancora non ne sono fuori del tutto, lo so, soprattutto mi ha addolorata la consapevolezza di aver amato un uomo che non sta bene e dal quale dovrò stare sempre più lontana, perchè senza speranza. Ma sono felice che proprio lui, che mi ha fatto tanto male, che mi ha plagiata facendomi ingoiare bocconi velenosi, menzogne, che mi ha picchiata, oggi stia peggio di me, senza che io abbia fatto nulla.
Cara Alessandra,
ti ammiro per l’equilibrio interiore che sei riuscita a raggiungere. E’ vero, forse la strada è ancora lunga, ma sei riuscita a fare tutto quello che ancora io, dopo 7 mesi, non sono riuscita a fare.
Direi che in questo lungo tempo sono riuscita solamente ad accettare il fatto che lui non mi ami, questo è l’unico fatto, smettere di raccontarmi menzogne per provare meno dolore.
Ho provato a circondarmi di altre persone, ma ho avuto altre delusioni e mi sono chiusa ulteriormente. In ogni caso, non ho raggiunto sicuramente quello a cui sei arrivata tu. Non chiedo di essere felice come una pasqua, ma smetterla di dannarmi, di provare rancore….ormai non lo sento piò, se non sporadicamente quando mi chiede di vederci “in amicizia” (?!) e io rifiuto e allora ricevo insulti e umiliazioni di ogni genere. Io so bene di aver a che fare con una persona che mi ha fatto tanto male fisico e psicologico e che è abbastanza pericolosa. Siamo giunti ad un piccolo accordo, che non è giusto lo stessa, ma è meglio che niente: lui mi restituisce a rate i soldi della casa e, ottenuti tutti, la casa sarà sua. L’alternativa sarebbe risarcire lui con dei soldi che non ho e rimanere in una casa fatiscente. Lasciamo perdere, prendiamo tutto ciò che viene ma…..sto cercandi di trovare un po’ di pace in me, solo quello. Il Dr. Brunelli mi aveva fatto presente quanto di bello può esserci attorno a me, se anche davvero non ho famiglia, non ho amici, non ho l’amore..va bene, vorrei smettere di dilaniarmi, amare me stessa, BASTARE A ME STESSA, basta torturarmi e piangere sulla mia solitudine: è così.
Scusami cara Alessandra, volevo mostrare apprezzamento per la tua forza e invece alla fine mi sono sfogata io.
Mi farà piacere se mi scriverai e vorrai darmi qualche consiglio.
Ti abbraccio,
Arianna
cara Arianna, grazie per le tue parole. Mi sollevano tanto anche se non corrispondono proprio esattamente a quello che sono adesso. Non sono forte, per niente, ma ho dovuto dare un colpo di reni enorme per tirarmi su. La nostalgia c’è sempre, ma se la analizzo mi rendo conto che è nostalgia di quello che ho sognato, di quello che avevo bisogno di vedere. Ecco, forse il buono consiste nell’ essermi resa conto che questo vampiro mi ha rubato un sogno, IL SOGNO che lui stesso ha alimentato con la sua costante crudele ambivalenza. Insieme alle parole e gli approfondimenti del dott. Brunelli mi hanno aiutato i miei figli, il rapporto recuperato con il grande, allontanatosi da me all’inizio della storia con quel vampiro a causa dei miei comportamenti scompensati e sofferenti, e il piccolo che accudisco ogni giorno. Come ho scritto, inizio piano piano ad essere serena, felice ancora non sono, ma servirà tempo. Sono molto più grande di te e di pezzi andati per aria da rimettere a posto ne ho tanti; tu sei più giovane e devi approfittare di questa opportunità. Mi rendo conto che è difficile anche per te, che hai sofferto tanto anche perchè mi sembra di capire che non sei molto supportata dai tuoi familiari (tua mamma intendo). Ma cerca di mettere a fuoco che devi partire dalla vita dentro di te, non fuori. Vedrai, lui piano piano sparirà al tuo interno, resterà la nostalgia dell’amore, quello si, di quello che hai provato, poi piano piano ti fiderai di nuovo. Per ora però, se posso darti un consiglio, non investire troppo in nuove pseudo storie perchè rischi di uscirne ancora più vuota. E sai perchè? perche farai paragoni. Ti sembrerà che niente sia come lui perchè ancora ce l’hai nella testa, mentre in realtà il paragone vero è tra quello che tu hai provato per lui e quello che senti ora. Fino a che non ti sarai liberata per bene, da ogni eventuale rapporto che potresti avere adesso la sua immagine uscirà vincente e questo peggiora la situazione. Fatti bella ed esci con una amica, solo per te, senza secondi fini. Magari non ti va, provaci. Magari incroci una ragazza che ti sorride o un bambino che ti manda un bacio. Sembra poco ma è tanto. Ti abbraccio anche io e grazie.
Cara Alessandra,
penso che arrivare a questa consapevolezza sia un passo enorme. Ancora adesso, a volte, mi chiedo: ma era colpa mia? E’ vero, io ero diventata gelosa e diffidente ma non così a caso: dopo che sembrava che dovesse morire senza di me, la maschera è caduta…prima freddezza, poi disprezzo, poi umiliazioni verbali impensabili e infine violenza fisica, botte e quant’altro. Mi manipola, meno di prima, ma lo fa. E manipola gli altri, tutti. I miei ex amici, mia madre, tutti danno ragione a lui. Io ho miei difetti certo, ero/sono fragile e insicura, ma l’ho amato e tratta con dolcezza e rispetto. Ed è proprio come dici tu, il dolore lacerante di aver perso il SOGNO di quello che avrebbe dovuto essere, non di quello che era.
Avrei dovuto essere forte, lasciarlo dopo pochi mesi, quando già iniziava ad isolarmi e a cambiare faccia, ma non ce l’ho fatta e siamo arrivati a questo.
Tuttavia lui continua a dare TUTTA la colpa a me. A questo proposito Dott. Brunelli vorrei chiedere a lei: ma è possibile? Lui ha RIMOSSO le cattiverie dette e le botte. Ha solo vaghi ricordi e, comunque si sente a posto con la coscienza: tutto quello che ha fatto l’ha fatto per colpa mia.
All’inizio pensavo che mi prendesse in giro, poi ho capito che lui PENSA VERAMENTE di non aver fatto nulla di male. Ma com’è possibile una cosa del genere? Essere privi di qualsiasi autocritica? A tal punto?
Carissima Anna K…..ho letto con interesse la tua storia,e, secondo la mia opinione,hai necessità di soddisfare il tuo narcisismo (sano o forse un po ferito) attraverso questa persona,che da bravo narcisista patologico,riesce a tenerti in pugno con le sue cazzate.Tanto per cominciare è riuscito nel suo intento,e cioè a farti sentire in colpa perchè lo hai abbandonato e lasciato solo.Altro punto:dice di amarti,ma è ancora innamorato della moglie(che pirla!)….etc,etc,etc……vuoi un mio consiglio narcisa sana o forse un pò ferita??? visto che c’è attrazione fisica da parte di entrambi, e qui cito parte della tua lettera dove dici:sapete quando anche guardarlo,toccarlo o sentirlo ti attiva eroticamente……..???????realizza allora!e poi basta!e senza troppi se e senza ma….il narcisista di cui parli,soffre di una patologia..e te la sta trasmettendo,infatti ti ha già creato incertezze che non corrispondo alla realtà(lo hai rifiutato e lasciato solo)…….rileggi la tua lettera.UN ABBRACCIO E SPERO DI RISENTIRTI
Ciao Joy,
grazie per il tuo commento.
E’ vero sono ferita e mi sento sufficientemente umiliata.
Il Vampirastro mi ha raccontato un sacco di cavolate cui ho creduto da vera ingenua.
Sarebbe bello fare come dici tu, ma purtroppo non riesco a dedicarmi a qualcuno per puro idillio epidermico. C’era quando pensavo fosse qualcosa di speciale tra di noi, ora, dopo tutto quello che ho passato, sarebbe come andare a letto con il nemico.
Ma grazie per il suggerimento!
Joy, un’altra cosa:
Il vampirastro c’ha provato a farmi sentire in colpa per il “solo e abbandonato”. Ma io sono rimasta serena su questo punto soporattutto perchè quando me l’ha detto era lui a non rispondere più al telefono da un paio di giorni. Quindi era lui a rifiutare me. Ma queste persone hanno proprio meccanismi proiettivi per cui ritengono che siano gli altri a fare cose che in realtà fanno loro.
Perchè dici “che pirla” quando ti citi che è innamorato della moglie? mi fai ridere…
Quasi due anni fa mi sono imbattuta per caso nell’articolo scritto dal Dott. Brunelli. Ricordo ancora la prima mail che gli ho scritto. Se la rileggo, oggi, posso ancora sentire tutta la disperazione e lo smarrimento che vi erano contenuti.
Il Dott. Brunelli mi ha capito, mi ha guidato fino a qui fuori dal tunnel e mi ha “salvato”.
Avrei voluto scrivere prima su questo blog ma non me la sono mai sentita.
Oggi non mi dilungherò sui singoli episodi che hanno caratterizzato la mia personale storia. Non credo sia necessario perchè chi come me ha vissuto un amore disturbante e distruttivo conosce già il dolore, quello profondo, lacerante e paralizzante.
Oggi mi sento abbastanza pronta per provare a dare un contributo costruttivo e comunicare la speranza che da quel dolore si può uscire, si può, a poco a poco, guarire la ferita.
Sicuramente il primo passo per la guarigione è capire, cosa ci sta succedendo e con chi si ha a che fare. E questo è possibile solo con la terapia.
Capire con chi si ha a che fare è infinitamente triste, lo so, ma è comunque il primo passo.
A me ci è voluto un pò di tempo ma, anche nei momenti più bui, ho sempre confidato nella mia intelligenza e quindi nel fatto che non avrei mai potuto accontentarmi di una vita tanto misera. E alla fine l’istinto di sopravvivenza è scattato, quando ho capito che la mia esistenza poteva solo peggiorare.
In quel momento finalmente ho iniziato a prendermi cura di me stessa. Mi sono riappropriata della mia mente, del mio corpo e del mio tempo.
I sentimenti che provo oggi, in questo momento, sono: la paura di permettere a qualcun altro di controllare la mia mente; un senso di tristezza per il tempo passato che non ritorna; una rabbia latente per il male e l’inganno subiti. Ma sto lavorando su me stessa, per sanare il mio cuore spezzato infinite volte e il mio corpo altrettanto violato.
Sto lavorando su me stessa per imparare ad avere comprensione di me e a volermi bene. La comprensione e l’amore per se stessi sono la cura e imparare questo, giorno dopo giorno, passo dopo passo, grazie alla terapia, è un’esperienza commovente (infatti mentre lo scrivo sto piangendo) ed emozionante; è un meraviglioso viaggio dentro te stessa che ti insegna ad amarti e a farti amare nel modo giusto, nel modo in cui meriti.
La comprensione e l’amore per noi stessi
ci rendono meno vulnerabili e colmano gran parte di quel senso di solitudine che ci portiamo dentro e che ci rende facili prede.
Oggi sto lavorando su me stessa per imparare a dare ascolto e voce ai miei sentimenti, ai miei pensieri, ai miei desideri, al mio corpo.
Perchè voglio essere protagonista dei rapporti che vivo, non una passiva spettatrice. Voglio essere in sintonia con ogni parte di me.
Sono molto grata al Dott. Brunelli per la sua comprensione e la sua rassicurante devozione e per avermi portato per mano fino a qui.
Spero che la mia testimonianza possa essere d’aiuto a chi ancora sta soffrendo tanto. A queste persone dico di non smettere mai di lottare anche quando si è stremati.
Un forte abbraccio a tutti, la mia solidarietà e a morte i Vampiri!!!!
Che bello quello che hai scritto Lucia. Tanto dolore, è vero, e senza particolari che come dici alla fine non sono nemmeno così fondamentali, ma lo stesso si sente quanto a fondo e in quanti modi ti abbia ferita. Hai avuto la fortuna di incontrare sulla tua strada dissestata il Dottor Brunelli, ed ora sei in grado di dare una testimonianza preziosa per tanti. Che ti costa senz’altro moltissimo, oltre a commuoverti, ma che è una tappa importante per la tua guarigione, almeno credo :-) Perché io sono convinta, Lucia, che curando gli altri si cura un po’ anche se stessi, e Dio sa quanto bisogno ce ne sia dopo essere stati vampirizzati. E’ il termine giusto, sono vampiri e sono pericolosi. Posso immaginare la tua sofferenza ma non sentirla come fosse mia, io mi sono fermata molto prima e lui non ha potuto usare tutte le sue armi. Eppure sono qui perché è riuscito a ferire a fondo, e a lasciare una traccia che ancora fa male. Un po’ meno, ora, restano le suggestioni che mi ha trasmesso e il senso di vuoto, l’orgoglio strapazzato, anche. Poco, se penso a quello che puoi avere vissuto tu. Ma ti dico una cosa, cara: ho due figli, (non suoi, per fortuna) la prima è stata operata da neonata, la situazione era gravissima e ho saputo che sarebbe sopravissuta quando aveva 5 mesi. Fino ad allora, l’inferno quotidiano, non ho mai potuta nemmeno toccarla. Dopo, anni di paura e difficoltà. Mi sembrava che mai ne saremmo uscite. Invece……. Impegno, un po’ di fiducia, gli aiuti giusti, amore per sé e per gli altri, la giusta dose di testardaggine. tutto quello è finito, Lucia, si può davvero guarire da ferite profondissime. Ti penso e ringrazio di nuovo te, e il Dottor Brunelli per il suo incomparabile aiuto. Ciao.
grazie Lucia per il tuo contributo, quello che scrivi è tanto bello quanto vero. Mi sono imbattuta in questo blog questa estate, al momento della chiusura di una lunga storia durata 6 anni con un vampiro. Da allora ho incontrato due volte il dott. Brunelli, avrei voluto di più ma non ne ho avuto le possibilità. Però è stato fondamentale nel mio percorso. E’ stata molto dura, hai ragione, capire che tutto quello che era successo fosse molto lontano dall’amore, ma piuttosto invece legato ad un incontro con una persona molto disturbata. Fatto il primo passo, il resto procede piano piano, occorre molto tempo, almeno a me, e pazienza. Tanti auguri per ogni bene e stiamo lontane dai vampiri!.
La possibilità di incontrarmi c’è sempre. Abbiamo un’associazione culturale no-profit alla quale tutti possono partecipare, anche contribuendo ad organizzare incontri divulgativi su questo lavoro di ‘salute ed educazione senbtimentale’ che qui stiamo cercando di realizzare con spirito di solidarioetà e di auto-aiuto. Per quanto riguarda le sedute individuali ci si viene sempre incontro.
Carissimi Lucia,
per me sono passati 7 mesi. Ho raggiunto pochi traguardi per ora. Mi piacerebbe parlare con te di come hai ritrovato te stessa se ti andrà.
Ti abbraccio
Arianna
grazie per aver pubblicato questo articolo. sto male da tanti anni, e mi hanno sempre solo detto che era depressione…così ho perso gli anni più belli migliori della mia vita. e adesso continuo a star male a desiderare vendetta, in qualche modo.
Ha bisogno di un po’ di terapia specialistica! FORZA, il peggio è passato!
eh…la mia vita è passata
eh…la mia vita è passata
Buongiorno Dottore,
>ho letto il suo articolo molto interessante…
>Ho 36 anni, due figlie (8 e un anno e mezzo).
>Mi sto separando da mio marito …
>un libro non basterebbe per descrivere la sua personalita’, ma le posso dire che il suo articolo e’ la descrizione migliore di cio’ che e’ Lui e cio’ che sono io, l’unica differenza e’ che io sono una persona molto solare, ho voglia di vivere e cio’ nonostante quello che ho passato e sto ancora passando, non ho nessuna intenzione di suicidarmi, anzi..amo la vita e voglio godermela insieme alle mie bambine che adoro.
>Il mio problema e’ che e’ il padre delle mie figlie e nella mia situazione, vorrei allontanarlo da me, cancellarlo ..ma non e’ possibile.
>Non ho fiducia in lui come padre; lui crede e vuole dimostrare a se’ stesso di essere un ottimo padre, ma non ne ha le capicita’ perche’ non sa cosa vuole dire amare, non sa cos’e’ una famiglia, utilizza le bimbe per guardarsi allo specchio e dirsi che e’ un bravo papa’ e che io non valgo niente, e’ in continua competizione con me e le persone; l’unica cosa che riesce fare e’ giocare con loro e comprarsele, fare i dispetti a me e non si accorge che alla fine ne pagano loro le conseguenze. La sua vita e’ una gara con tutti; il bello e’ che Lui nega sempre tutto, e’ molto abile e dice i problemi li hanno gli altri, come che non si vedesse. E’ molto convincente e apparentemente molto credibile, solo chi lo conosce bene da tempo e conosce le sue abitudini e i suoi modi, riesce a capirlo. Pensi che io ho impiegato 16 anni.
>Ho sempre creduto che Lui fosse diverso dalla sua famiglia di origine, anche perche’ li ha sempre criticati, fin dal primo giorno che l’ho conosciuto, per il modo in cui e’ cresciuto. Ed effettivamente gia’ dalla prima volta che ho conosciuto i suoi genitori e suo fratello avevo capito subito che c’era qualcosa che non funzionava.
>Un albero senza radici, una pianta non curata, una foglia al vento… ma ho impiegato 16 anni con lui per capire che ,anche se non li accetta, e’ come loro.
>Alterna periodi di alti e bassi, prima li odia e poi li ama. Fa cosi con tutti, amici, conoscenti, nei rapporti di lavoro e sopprattutto con me. e’ instabile e iperattivo, deve sempre ottenere e quando ottiene se ne deve inventare un’altra.
>E’ stato accettato dalla mia famiglia meglio di un figlio. e’ riuscito ad ottenere tutto cio’ che ha voluto…casa, lavoro (una quota nell’azienda)…Abbiamo sempre scusato e perdonato i suoi periodi di rabbia, a causa dei problemi altalenanti con la sua famiglia; ci faceva pena la sua situazione, quasi che volesse inizialmente idealizzare la mia famiglia come i genitori perfetti che non aveva avuto.
>Il suo desiderio di mettere su famiglia di fare figli..(tuttora dice che ne avrebbe voluti 5)…
>MI sono fidata di Lui e del suo desiderio di famiglia che si sposava con mio progetto per la vita.
>per trovare pace alla nascita della prima bimba, Ho tagliato i ponti con i suoi. Non li posso vedere (gente senza dignita’, incapaci di trasmettere affetto, senza capacita’ di dialogo, gente vuota). Li ho voluti cancellare ed allontanare perche’ i miei alti e bassi con lui dipendevano sempre dal rapporto che lui aveva con loro. Se odiava loro amava me e se amava loro, odiava me.
>Tra alti bassi e speranze che qualcosa potesse stupidamente cambiare..abbiamo cercato la seconda figlia.
>Dopo averla concepita ha iniziato ad accusarmi di tradirlo, mi nascondeva dei registratori, diceva che lo facevo pedinare da un detective, poi dice in giro che voleva farmi pedinare ….spiava anche ai nostri dipendenti, manipolava la situazione lavorativa alle spalle cercando di mettere in cattiva luce mio padre, mia madre e mia sorella… andando a parlare male di noi con conoscenti, amici e fornitori…che naturalmente conoscendoci ci hanno sempre riferito le sue malignita’. Voleva appropriarsi di tutto cio’ che la mia famiglia ha costruito negli anni con sacrifici, dicendo che il merito e’ stato suo.
>Dopo 4 giorni dal parto cesareo, ho dovuto allontanarlo da casa perche’ avevo necessita’ di serenita’ per la mia neonata.
>pensi che era infastidito dal fatto che io l’allattassi naturalmente, perche’ voleva allattarla lui con il biberon.
>abbiamo provato inutilmente un percorso di coppia.
>Poi lui ha iniziato un percorso individuale..
>c’e’ stato il terremoto in emilia..si e’ riavvicinato..sembrava avesse capito e con la promessa che avrebbe continuato la terapia..l’ho ripreso a casa, un grosso errore.
>Lavora alla spalle, contro di me e contro la mia famiglia…non e’ stabile, ce l’ha con il mondo, non ha amici. e’ solo.Mi sono definitivamente stancata e ho scelto convintamente di separarmi.
>un giorno sei il suo idolo, l’altro giorno sei la causa dei suoi problemi e non ti puo’ vedere.
>il colore grigio non esiste..o bianco o nero. o ti odio o ti amo.
>Sono molto preoccupata sulla gestione delle mie figlie..non e’ costante..si dimentica le cose, porta la piu’ grande a casa dei suoi genitori pur non parlando con i suoi genitori. Lo fa per farmi stare male e per farmi i dispetti che sa fare bene. (la bimba non li chiama nonni perche’ non ha mai avuto un rapporto con loro)
>Cerco di non prenderlo di petto, gli parlo ma non mi guarda nemmeno in faccia.. e’ un gatto che si morde la coda.
>E’ uscito dalla socita’ di famiglia, non gratis, ha aperto una partita iva convinto che tutti i clienti lo seguissero..ora e’ a casa da lavorare, per dimostrare di essere qualcuno si e’ preso una villetta di 160 mq in affitto, spende male i soldi che gli ho dato per liquidarlo e non oso immaginare la fine che fara’. Ma stavolta non mi fa piu’ pena; sono esclusivamente preoccupata delle mie figlie, la grande mi dice le cose e riesco ad essere la sua sponda, ma la piccola ha 19 mesi e non voglio che soffra e che cresca come e’ cresciuto lui.
>sarei serena se non avessi figli con lui, ma non posso cancellarlo.
>Cosa mi consiglia di fare con una persona cosi, avendo le mie figlie da crescere?
>Ho scelto una separazione consensuale per il bene delle mie bimbe, non ho la voglia e la forza di fargli la guerra..ho bisogno di equilibrio e serenita’..ma con uno cosi’ ho seri dubbi di farcela.
>Ha un consiglio per me?
auguri di buona Pasqua
In questo forum e nell’articolo ci sono centinaia e centinai di consigli e di riflessioni. Per un consulto specialistico è indispensabile un colloquio diretto (che può essere svolto con diverse modalità).
Cara sandy, di fronte ai fatti che descrivi capisco le preoccupazioni, i dubbi e i dispiaceri che ti assalgono sapendo di avere la responsabilità di due figlie che hanno bisogno del giusto ambiente protetto e sicuro per crescere al meglio. Se trovi il tempo per leggere gli interventi indietro, così come ti ha suggerito il Dott. Brunelli, troverai diverse storie che descrivono difficoltà simili e che necessitano di un aiuto specialistico preciso. Alcune di queste persone seguono percorsi terapeutici e in questo modo oltre a sentire una “sponda” per il loro vivere contingente, riescono anche a trovare un modo più efficace di contenere le inevitabili ansie e timori rispetto a tutto quello che nella situazione si deve includere e non si può certo sopprimere. A volte la fantasia di colui/colei che si sentono a terra e sopraffatti dallo sconforto si muove sull’illusione che tutto magicamente possa tornare perfetto, senza la persona che viene percepita come unica responsabile dei nostri problemi. E a volte è proprio così all’esterno. Si materializza nella visione del dolore che certe persone procurano e possono procurare ad altri che sentiamo nel sangue e nella carne: i nostri figli e anche i nostri genitori, e chi più di loro, se con loro si vive l’amore?. Altre persone, per problemi economici o altri forti impedimenti, non possono permettersi il giusto accompagnamento e cercano modalità diverse, come ad esempio, queste nuove forme, come quella dei blog, di entrare in contatto con altri per chiedere aiuto e consiglio. Per fortuna le nuove tecnologie possono oggi assolvere parzialmente anche a questo scopo, ma non si possono sostituire, come intuitivamente saprai, al sacrificio e all’impegno quotidiano di lavorare con se stessi per ottenere un cambiamento positivo nella propria vita. L’esempio può essere grossolano, ma è come chiedere al telefono di risolvere il problema della bolletta della luce troppo alta, quando l’impianto elettrico, costruito decenni fa, andrebbe cambiato, modificato o ristrutturato. E’ umano, noi vorremmo subito che la bolletta si abbassasse, se non altro per perdere meno tempo possibile e dedicarci alla nostra vita, che è già piena così com’è: casa, lavoro, figli, amici e qualche interesse se possibile. Ma la situazione ci chiede di passare da un’altra parte, se non vogliamo continuare a pagare troppo. Mi sembra di capire però che tu questi problemi non li abbia e che anzi già a suo tempo col tuo ex marito abbia fatto terapia di coppia. Forse quella stessa terapia di coppia, per i risultati che ha prodotto, se pure magari non quelli che avresti sperato tu, può avere facilitato la tua presa di coscienza che ti ha portato a decidere a favore della separazione. Cara sandy, mi auguro che tu, avendo esperienza in ambito aziendale, consideri te stessa e la tua famiglia come la tua più importante azienda, dove si produce continuamente materiale umano da investire in voi e fuori di voi, ma qui è più difficile, non si può definitivamente licenziare nessuno, puoi farlo forse tu come moglie, ma le tue figlie hanno e avranno anche bisogni diversi dai tuoi. E quei bisogni sono da comprendere e possono nel tempo, non seguire la logica di una madre che ha sofferto e ha fatto di tutto per proteggerli da qualcuno che era in costante competizione con lei. Quei bisogni vanno guardati assieme ad altri, così come mi sembra che tu abbia incominciato a fare, così come mi sembra dalle tue parole “non ho la voglia e la forza di fargli la guerra” che tu comprenda quanto sia dannosa e nello stesso modo sempre insidiosa la competizione al livello che la tua vita ti sta facendo conoscere: come madre, donna, moglie e lavoratrice. Mi piacerebbe ricevere una tua risposta.
Un forte abbraccio
Gentile Dottor Brunelli,
grazie. E grazie a Sisi, Maria Gabriella, Arianna, Stefy, a tutti quanti partecipano con le loro esperienze a questo blog. Che è di grande aiuto a chi si trova a dover guarire da una vera e propria intossicazione. Il sito – così come i libri del Dottor Brunelli – mi è stato segnalato da una amica, e da qui ho iniziato a capire. Cioè a guarire, anche se la strada capisco sia lunga perché porta dentro di noi, verso la ferita narcisistica che ci ha reso vulnerabili all’attacco di un vampiro. Ora riesco a dirlo con il sorriso. Ho 46 anni e una famiglia che amo, un vissuto travagliato ma molti affetti, in un momento (assai prolungato) di seria difficoltà con mio marito ho incontrato un uomo che credo affetto da disturbo narcisistico. Mi aiuterebbe ulteriormente esserne convinta, riassumo quindi le modalità del nostro rapporto. Non so se riuscirò ad essere breve come spero, non è facile. Dall’inizio è stato un crescendo di entusiasmo da parte sua per ogni mio aspetto, entusiasmo che mi sembrava così precipitoso che ho tirato molto indietro. Sposato con una donna della quale si era innamorato, parole sue ”perché era fragile e bella, non ho resistito. Sono stato il suo unico complice..” donna che ora dice essere ”vuota. Nei gesti e nelle parole, ferma fino all’impasse. Il vuoto, nel vuoto, sul vuoto…”. Un figlio di 10 anni affetto da disprassia da poco diagnosticata ”un etraneo, la madre non me l’ha mai presentato. Lo amo troppo, non riesco ad essere deciso con lui, mi sembra un’offesa all’intelligenza..”. Estraneo oppure amato, mi chiedo..Molte storie, sempre due, tre insieme, tutte donne a suo dire che avevano perso la testa per lui. Anche quando l’amore per la moglie era saldo (ma lo è mai stato, amore, mi sono chiesta?). Le donne, ”non le ho mai usate, semmai il contrario. Volevano tutto ed io cercavo di dare loro quello che volevano”. Perché sono finite le storie? Mistero, mai una risposta chiara. Una parola , la stessa, per giustificare ogni decisione ”rispetto”. Il suo verso chiunque. La moglie a suo dire – questa creatura così fragile – gli ha tolto tutto, il suo passato e il futuro, perché l’ha rifiutato. Strano, gli ho detto, non sei tu che tradisci a raffica? Anche lei ha tradito, e si è innamorata di un altro. Storia chiusa e riaperta, poi di nuovo chiusa, l’altro è a suo dire ”un topo di fogna senza qualità”. La moglie vorrebbe chiudere il matrimonio, lui dice che non se lo sogna nemmeno ”ci sono impegni presi che vanno al di là di noi, deve imparare a starci dentro anche lei come faccio io, con difficoltà e dolore”. Davanti a questi discorsi contestavo, mi sembrava che indurre una persona ad una sofferenza sempre maggiore fosse qualcosa di poco sano. Bene, lui che preso dall’entusiasmo per il mio ”valore assoluto” mi era sempre addosso con allegria, decisione, intelligenza anche, diventa un altro. Lentamente, ma nemmeno tanto. Quando mi ha detto che da soli non si conta nulla, bisogna essere in due, anzi NOIDUE oppure IOETE, gli ho risposto che era davvero difficile stare con un altro se non si riusciva a stare un po’ con se stessi… Da quel momento, io ero ”troppo indipendente, una che vuole tutti 10, una che punta solo alla qualità massima, una che fagocita (chi? Mi sono sempre tirata indietro…). Hai donato il midollo, traduci in due lingue, suoni il pianoforte, ti occupi dei tuoi figli in modo eccezionale (cosa ne sa…), fornisci loro strumenti eccezionali, sei bella, sei sempre allegra. Ma cosa vuoi tu che tanto non sarai mai mia del tutto!”. Ero allucinata, sembrava che volesse una schiava, che gli sforzi ed i meriti di una donna fossero pericolosi (”mi sono sempre state sulle scatole, le donne. Ma tu sei me, e io sono te. Noidue.”). Lui che voleva ci vedessimo una volta la settimana ”e la nostra vita sarà fatta di quel giorno lì, tu il mio gioco protetto”. Se gli chiedevo spiegazioni, tipo cos’è un gioco protetto, apriti cielo. Non lo corrispondevo più, non lo capivo più, ma cos’era successo, io ero ”incorruttibile”. Una pazzia. Esplosioni di violenza verbale, offese ”quale vergogna nel tuo passato ti avrà portata ad essere così?”. Mi sono arrabbiata moltissimo. Macché vergogna, ma di cosa parli. La storia si è sfilacciata, io ero però legata a lui da una specie di fascinazione. Molto sulle mie, questo per carattere, ma lui ha capito perfettamente di avermi coinvolta. Mi ha parlato di sé, sempre di sé, mi ha mandato pacchi di foto, di scritti, sempre di sé, poi qualcosa della moglie da piccola (?), qualcosa del figlio… Figlio unico anche lui, dice di sentirsi l’Unico Figlio, piuttosto. ridendo gli ho chiesto se intende l’Unto del Signore, si è arrabbiato moltissimo. Ha strane fobie, non gli si possono toccare l’ombelico (”non entra nessuno in me!”) il petto, le ascelle. Ha problemi di erezione eppure si è iscritto da poco ad un sito di incontri, e sono incontri particolari, si tratta di dominazione/sottomissione. Si propone come dominatore. Io sono rimasta sconvolta, gliel’ho detto, ho chiarito che non è proprio il tipo che fa per me, che non potremmo mai andare d’accordo per più di dieci minuti. altre offese, l’ho preso in giro, ho finto di raccogliere i pezzi della sua anima sparsi ovunque, ogni volta riuscivo a portargliene indietro un pezzetto poi l’ho distrutto. Io, dottor Brunelli, non capivo nemmeno a cosa si riferiva. Tira e molla, ci siamo visti di nuovo. E sapevo bene che sarebbe stata l’ultima volta. Poi il silenzio, se non un messaggio sibillino ”voglio incontrare l’altra te, la mia follia ne ha bisogno”. Visto però che l’altra me non la conosco, non esiste, insomma non c’è, non gli ho nemmeno risposto. Basta, no contact. Però è dura perché mi sembra di averne una parte ancora dentro. Credete ci siano elementi per sospettare un disturbo narcisistico di personalità? E’ decisamente un uomo bello, in un momento di intimità mi gurda negli occhi e mi dice ”Dio com’ero bello quando giocavo, la partita era mia, nessuno mi resisteva…”. Guardava me, parlava di sé. Alla mia domanda ”ma ti interessano le cose degli altri?” mi ha risposto ridendo ”ti pare che possa interessarmi qualcosa che non mi riguarda?”. L’ha detto scherzando, ma non era uno scherzo. Alterna poi momenti di euforia durante i quali si butta nel lavoro ad altri di profonda depressione con sintomi somatici a stomaco ed altro. Ho anche un altro dubbio. Lui voleva chiudere, questo è chiaro, passare ad un nuovo entusiasmo. Ma passerà anche questo. Il fatto che sia stata io ad interrompere per prima le comunicazioni, può spingerlo un domani a ricontattarmi? Sempre per quella necessità di sapermi ancora ”sua preda”? Un po’ mi preoccupa l’idea. Grazie, davvero, per tutto.
Ciao Micòl, grazie per il tuo grazie. Colgo l’occasione di fare a te e a tutti gli altri partecipanti gli auguri di buona Pasqua. Per quanto riguarda la tua ultima domanda, putroppo non riesco a rispondere, perchè forse non la capisco. Cosa conta chi dei due interrrompe prima la comunicazione? Molte volte uno lo pensa e l’altro agisce direttamente, poichè molto prima o più indietro nel tempo si è già avviato, per altre vie magari sconosciute ad entrambi o per bisogni e scopi opposti, dentro alla relazione, la catena di eventi che porterà appunto all’interruzione. Credo che tu possa stare tranquilla come meriti. Dal tuo scritto appare molta lucidità e una spiccata capacità di guardare la situazione dall’alto e con distacco e questo è un grande punto di forza. La fascinazione, vista in modo così consapevole per come mi arriva da come scrivi di avere provato e forse di provare ancora, non è pericolosa per nessuno e non ti rende o ti renderà nè debole nè schiava, sia nel caso ti ricontatti o no, sia nel caso sia tu a farlo. Mi sembri una persona dalla personalità forte.
Buon proseguimento.
Ancora Buona Pasqua a tutti.
grazie Sisi,
grazie davvero per la tua risposta. Probabilmente hai ragione, sono abbastanza lucida da non diventare fino in fondo vittima. Certo fa ancora male, e un po’ mi stupisce che pur avendo io capito razionalmente che la fine di questa storia-non storia sia stata un bene, che andando avanti il male sarebbe stato più profondo, in realtà mi manca e sembra non voglia uscire del tutto dal cuore. Sono suggestioni, credo, magari arrivate in un momento di cambiamenti nella mia vita, di fragilità dunque (relativa, ma pur sempre fragilità). Ma è anche vero che i narcisi sono molto bravi a trovare le corde giuste e a creare una specie di sogno comune. Ti avviluppano nella rete, istrioni intelligenti e affascinanti, incantano come serpenti. Prima di sferrare l’attacco. Sono stata quindi fortunata, me ne rendo conto, e spero che passino anche la malinconia e quel pensiero che si trasforma a volte in idea dominante. D’altra parte è il no contact da tre mesi, probabilmente pochi per metabolizzare tutto e staccarmi completamente da lui – o meglio dall’idea di lui. Il timore che dicevo, quello che deriva dal fatto di essere stata io la prima a non rispondere ad un messaggio, la prima a staccarmi, è proprio perché essendo i narcisi così bisognosi di attenzione e conferme, ho letto su vari articoli che male accettano il no. E che hanno varie strategie di riavvicinamento, la prima delle quali è il silenzio. Aspettano insomma che sia tu, prima di rilanciare in qualche modo. Poi certo ogni storia è a sé, ma questo ricordavo…
Un ultimo consiglio a chi legge: i narcisi, anche quando ti chiedono di te in realtà parlano di sé, sono interessati sempre e solo a quello che riguarda la loro persona. Bene, proprio per questo, danno spesso moltissime informazioni sul loro mondo, sul loro passato, su tutto. Di te, non sanno praticamente nulla, tu invece capace che conosci anche i soprannomi dei cugini di terzo grado, i nomi delle strade, delle palestre, le abitudini dei nonni che hanno amato… Tutto quello che li riguarda è sacro, in un certo senso (per loro, certo!!), ha grande valore. Quando finisce, tu hai nella mente tutte queste informazioni alle quali rischi di tornare di continuo, tutto o quasi ti richiama alla mente lui. Io mi sono ritrovata ad andare su google per vedere l’ingresso di un luogo che frequentava da bambino!!! Che follia… Insomma, quando un uomo parla troppo di sé, narciso o no che sia, imponete uno stop. Un ricambio, anzi uno scambio. Facile così accorgersi se si ha a che fare con uno di loro. Si stancano subito, non ricordano, diventano vaghi… Si rianimano parlandoti di sé. Il narciso che ho incontrato sulla mia strada, ha spalancato gli occhi quando si è accorto che non ricordavo il suo compleanno. Era sconvolto. Io lo ricordavo perfettamente, figurarsi! Ma da lì ho cominciato a liberarmi. Grazie ancora, in bocca al lupo a noi tutti.
Credo che la risposta di Anonimo sia quella di Micòl, mi servirebbe conferma.
Ho letto la tua risposta e rispetto la tua esperienza che sicuramente avrà per te il giusto valore nel trovare i tuoi riferimenti, quelli che hanno un senso per te. Tuttavia, per continuare il confronto, non credo ci sia un comportamento generale unico per definire se si tratta di una relazione narcisistica o meno. Tu hai citato il silenzio. Ma è per me solo la motivazione sottostante al silenzio che può fare la differenza. Si può rimanere in silenzio per un’infinità di ragioni, non facilmente interpretabili. Voglio dire che se imparo ad associare il silenzio in risposta ad un mio comportamento con una reazione narcisistica dall’altra parte(anche possibile, certo), si rischia di giungere a conclusioni che non sono corrette, poiché quel silenzio, oltre ad avere una qualità, ha anche a che fare con quello che si è determinato prima, non necessariamente solo per volontà di ferire, ma magari per proteggersi. Anche sul parlare molto di sé si possono fare molti distinguo. Ci sono narcisisti che parlano poco di sé, per farsi rincorrere nella relazione e per creare costante curiosità e incertezza, magari qualche piccola pseudo-informazione sfumata, così come facilmente fanno ricorso a pseudo-teorie senza una congrua articolazione del discorso, non conclusa, per aguzzare l’interesse e provocare irritazione(voluto o non voluto). Difficile e forse non corretto giungere a delle massime del comportamento solo attraverso azioni slegate da un contesto più ampio. Io ad esempio penso che se uno parla molto di sè, evidentemente, ha un grande bisogno di farlo, ma per giungere alla conclusione che evidenzi(e che magari sicuramente sarà così nella tua esperienza)bisogna vedere quante volte costui/costei svaluta la reciprocità, ovvero le occasioni in cui potrebbe toccare a lui/lei prestare ascolto con la stessa intensità ed interesse che riceve, senza nessun altro tipo di ricavo strumentale, ma per il solo piacere di farlo. E’ molto bello sentire ed esprimere che l’altro è importante per noi, solo con l’ascolto, anche se nei tempi chi parla può eccedere, è umano, a volte possiamo umanamente ritrovarci anche in questi bisogni. Penso anche che non sia così facile accorgersi di avere a che fare con relazioni di questo tipo, proprio perché, molte volte, non è tanto importante quello che appare fuori, mentre lo è il potersi accorgere(cosa che da soli è possibile, magari temporaneamente, solo se si proviene da relazioni interiorizzate che promuovono in noi lo spostamento di attenzione su vari punti di vista, anche se si è sotto stress) della qualità sottostante, dello scopo, molte volte inconscio, ma anche no, che si manifesta in disagio, paura, sottomissione, restringimento della propria personalità(vai bene solo se fai certe cose), sensazione di non essere riconosciuta/o(al di sotto del non sentirsi apprezzarto/a). Si può imparare a captare questi segnali all’interno di noi che ci dicono quando una relazione vale la pena di essere vissuta e quando invece no perché è troppo distruttiva, come lo sono dolorosamente le relazioni narcisistiche e ancora di più quelle protratte nel tempo.
Un abbraccio e grazie per la risposta
Sisi
scusa Sisi, scusate tutti. Non mi ero accorta di non avere messo il nome. Sono Micòl, (commento anonimo 5 aprile 9:56). Tra l’altro si sarà anche capito :-), desideravo lo stesso dirvelo.
sono 4 mesi che non lo vedo il vampiro ma è successa una settimana fa una cosa che mi ha rigettato nello sconforto sicuramente ricorderete le mie scoperte circa le diverse relazioni tra il mio vampiro e donne prese in chat !mercoledi una di queste mi ha contattato in quanto il vampiro aveva avvertito le sue amiche nominandomi sul social network con tanto di nome e cognome e invitando tutti a ignorarmi e non rispondere alle mie richieste!!Questa vittima mi raccontato la sua storia con lui che risale a circa 2 mesi fa in contemporanea alle altre da me scoperte!MI racconta di lui degli incontri e dicome lui abbia cercato di intenerirla con la storia dalla sua infanzia infelice e del suo matrimonio fallito!poi si nega allimprovviso lei ferita cercava comprensione e sostegno da me ,mi chiede perdono per essersi intromessa nella nostra storia e esprime la sua opinone: lui per me proverebbe qualcosa!io sono rimasta letteralmete scioccata e ho pianto 2 giorni e mi tornata quella voglia irrefrenabile di aiutarlo!!!Dott Brunelli il vampiro sta attraversando un difficile periodo dovuto alla sua separazione e alla perdita di ogni punto di riferimento la donna dice di essere stata invitata a casa dello stesso con l’intento di presenatarla ai suoi genitori(la moglie è ancora in quella casa)è giusto che tutti si allontanino da lui?io che conosco i suoi problemi mi sento impotente le sue sofferenze sono le mie ….. ha di nuovo avuto un incidente stradale mette a rischio la sua vita e quella degli altri la famiglia è stanca e assente più volteda me sollecitata ad intervenire cosa consiglia?
A me sembra che a lei non manchi la lucidità (e non ha idea di quanto sia fortunata) se riesce a capire che quello che dice il suo ipotetico vampiro o ex tale, non è coerente (dice che ama la moglie e allo stesso tempo anche lei), stia tranquilla se lo è per davvero quello che le ha fatto provare all’inizio della relazione è pura finzione è un sogno e da quello che ho capito è il nostro sogno, siamo noi che ci mettiamo il 99%, lui o lei non fanno altro che avviare la cinepresa per far partire il film (il nostro film, la nostra storia d’amore ideale).
Se mi permette, provi a riflettere su questo … i motivi possono essere tanti, un momento di ‘bassa’ con suo marito, forse non aver mai provato veramente le famose ‘farfalle allo stomaco’ …
Saluti
Sì però , il problema è che ‘loro’ non sanno veramente che è un film, dubitano continuamente che sia la realtà, perciò è un misto di finzione, interpretazione, convinzione di sé, e persino sincerità… anche perché oscillano tra modalità emotive ambivalenti, a seconda del loro flusso ideativo ed emotivo… per cui non è corretto pensare che recitano tutto il tempo o credere che sono sempre falsi quando sprimono un sentimento… si tratta in effetti di un ‘disturbo dell’attaccamento’ dal quale sono condizionati ad agire, emozionarsi, provare sentimenti che sono in costante contraddizione, apertura e chiusura, tira e molla… quando percepiscono ciò, e si rendono conto di aver distrutto troppo, allora tendono a cammuffare, e ad essere riparatori, un po’ per interesse, un po’ perché può pure dispiacerli un po’… insomma sono agiti da giochi di potere interno che poi agiscono a spese dell’altro… bisogna perciò capire a fondo gli aspetti effettivamente patologici di comportamenti che in quanto tali sono razionalmente inspiegabili e hanno un loro carattere di insensatezza… bisogna quindi fare luce… che porta chiarezza dentro di sé … tutti i tipi di vampiri fuggono e spariscono con l’arrivo ella luce… di una nuova Alba.
Sapevo che con il dott.Brunelli non l’avrei passata liscia, innanzitutto ci terrei a precisare che non facevo riferimento alla mia personale esperienza. In effetti il mio messaggio può risultare troppo deciso nell’esprimere il concetto che volevo trasmettere … concetto che voleva indurre a guardare dentro di noi e non solo all’altro.
Saluti
Caro Fabio,
effettivamente io non ho mai provato le farfalle allo stomaco come l’ho provate con lui, ma devo anche dire che tutto il piacere che ho avuto all’inizio lo sto scontando con gli interessi in termini di sofferenza ora.
Gentile dr Brunelli,
spero che sia come dice lei, che non sia stato così crudele da fingere tutto fin dall’inizio.
Ma se come dice lei ” Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico” posso affermare che seppure il mio Vampiro abbia agito in buona fede durante la fase idilliaca del nostro rapporto, ha poi deliberatamente agito con crudeltà nel momento in cui mi ha lasciata: ha colto un pretesto per lasciarmi, non ha più risposto alle mie telefonate e ai miei sms, ne chiusura ne di apertura, neanche per dirmi che per lui la storia era finita. Una persona che ha amato qualcuno, quando lo lascia, anche per lenire i sensi di colpa fa in modo che l’altro non soffra. Con me lui è stato spietato. Nessun senso di colpa e tanto meno pentimento.
Mi piace la sua battuta finale ” tutti i tipi di vampiri fuggono e spariscono con l’arrivo della luce”. Spero arrivi presto l’alba per me.
Colgo l’occasione per augurare a tutti una Buona e Santa Pasqua.
Così è stato anche per me, mi riferisco alle farfalle allo stomaco, per questo le ho menzionate.
Non hanno sensi di colpa perchè si sentono onnipotenti, non li si può attaccare; sono sicuro che non la sentirò mai più in vita mia perchè le ho dimostrato tutte le incoerenze delle sue azioni e delle sue parole, ho rotto il suo specchio … apriti cielo !!!
Per proteggere la sua immagine buona e compassionevole (cappuccetto rosso a confronto è un dilettante) so che non avrebbe voluto una chiusura della nostra relazione con queste modalità … ma ripeto, non per proteggere me dall’eventuale sofferenza, solo per salvaguardare la sua immagine di persona dagli alti valori morali (tutta finzione) … infatti dopo si è rivelata per quello che è … ha cercato di distruggermi in ogni modo e credo che questa sua rabbia nei miei confronti la stia portando a compiere azioni sbagliate e si stia tirando la zappa sui piedi.
A proposito di luce, forse è venuta a mancare perchè abbiamo vissuto il cosiddetto ‘amore cieco’ :
Il vincolo che unisce i figli ai propri genitori è un sentimento inconscio di natura biologica arcaica che supera anche l’effettiva mancanza di conoscenza o contatto (nel caso il figlio venga abbandonato e cresciuto da altre persone), o le problematiche relazionali (violenze, abusi, conflitti). E’ un amore non solo senza condizioni, ma anche “cieco”, che spinge i figli a prendere inconsapevolmente su di sé il dolore e il destino dei propri genitori. Alcuni figli sono pronti a sacrificare la propria esistenza per i genitori, e nell’illusione di poterli salvare, si condannano ad una vita di fallimenti, di solitudine, di malattia e addirittura di morte.
Le Costellazioni Familiari di Bert
In tutte le fiabe ci sono orchi, streghe,lupi e vampiri vari… perché? Cosa vogliono insegnare? Vogliono insegnare che l’incontro con la negatività è indispensabile per diventare grandi, e quindi per potersi poi godere meglio la vita. Quando uno capisce questa cosa il suo vampiro lo trasforma in una favola che supertata la parte brutta diventa bella, e scopre quindi che è stato un bene averla vissuta, altrimenti si restava bambini tutta la vita… e certo che ci si prende una bella paura e che si soffre, ma è una iniziazione necessaria… l’importante è che poi vada elaborata e capita… solo passando attraverso l’inferno lo si può superare altrimenti si resta nel limbo, o anchye in un inferno che non sembra essere tale, e che ci cuoce lentamente, rosolati a puntino! Meglio una bella bruciatura come si deve e poi uscirne!
buongiorno a tutti. io non so valutare bene cosa mi sia successo e sia stato vittima di un narcisista, però leggendo questo articolo ho trovato la spiegazione di molti problemi che ho avuto e sto ancora avendo dopo aver avuto a che fare con un tizio che diceva di essere mio amico molti anni fa. l’unica cosa che so di sicuro è che questa persona mi ha portato ad adiarmi e ad odiare tutto ciò che amavo, mi ha allontanato da persone che in realtà mi piacevano, dalla mia ragazza (e adesso ho dei problemi enormi a instaurare nuove relazioni) , e ad adottare dei comportamenti che in realtà non avevo e non avrei tutt’ora nessun motivo di tenere. mi sembra di avere perso la mia indentità, di essere morto dentro. e non sono mai riuscito a parlare di quanto successo, perchè mi sentivo pure in colpa nei suoi confronti. e la mia ragazza lo difendeva anche…(perchè era un amico in comune).
dottore, ho bisogno di qualche consiglio..come posso fare per tornare indietro? per tornare ad essere quello che ero prima di conoscerlo e evitare di diventare anche io come lui?
Caro Francesco, credo che tu non debba pensare a come “tornare indietro” – anche perchè non è possibile, il tempo va solo in avanti e le cose accadute, non si possono cancellare ma comprendere in modo diverso e più approfonditamente, da ulteriori prospettive che magari ci sfuggono, nel malessere che proviamo – ma a come andare avanti ritrovando quelle parti buone di te stesso che forse senti di “aver perso” o che si siano modificate creandoti disagio e cercando di modificare quei comportamenti nei quali non ti riconosci e che non pensavi di poter mai attuare se non avessi conosciuto quel ragazzo di cui parli. Per capire però “come” questi comportamenti si siano eventualmente “installati -” nel senso che dici, in pratica, che prima non li avevi – e quale significato e funzione essi abbiano per te interiormente, credo, personalmente, che dovresti chiedere una consulenza personalizzata ad uno psicoterapeuta, data la complessità della situazione che descrivi al fine di “ritrovarti” e “riconoscerti” in te stesso e sentirti così meglio e poter ricominciare ad avere una normale vita di relazione che ti dia soddisfazione e ti gratifichi. Inoltre, per capire meglio la tua situazione e poterti dire qualcosa di utile, a livello di consiglio umano, sarebbe molto utile se tu potessi dirci la tua età, almeno approssimativamente. Ti faccio un caro augurio di stare al più presto meglio.
Vi faccio tanti auguri di Buona Primavera e Buona Pasqua con questo nuovo articolo (che contiene anche un mio video-canto) –
https://www.albedoimagination.com/03/2013/primavera/
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
carissimo dott. Brunelli, grazie per questo splendido augurio. Le auguro di cuore tantissima serenita’ e felicita’ , quanta lei, con il suo serio e costante impegno, ne riesce a dare ogni giorno a ciascuno di noi.
grazie davvero e buona Pasqua e buona primavera anche a lei.
tanti auguri a lei e famiglia!!!
Grazie e ancora tanti auguri a lei e a tutti, spero che questo articolo possa giovare a vivere con maggior forza questo periodo pasquale, al di là delle proprie credenze e idee, è un momento simbolico di amore, viviamolo bene
https://www.albedoimagination.com/03/2013/primavera/
Tanti cari auguri di Buona Pasqua a tutte le amiche e gli amici del Blog di Albedo.
Elisa
Ciao a tutti,
purtroppo la mia situazione è ancora peggiorata, anche se sembra incredibile. Il mio amico che mi ospita (da cui penso di aver creato una nuova dipendenza) ha trovato una ragazza, per cui dovrò presto sloggiare e tornare a casa di mia madre, di nuovo nell’incubo. Già così ero isolata, ora che anche l’amico è andato, è finita. Non vorrei essere disfattista ma ormai ho l’ansia tutto il giorno e si è aggiunta anche una brutta gastrite. La mia vita continua a non avere un senso……e il tutto sta peggiornando drasticamente. La verità è che non ho più nessuna voglia di vivere, non mi interessa più niente. E questo mi spaventa moltissimo…
Purtroppo, lei, anche se vorrebbe, non si rivolge direttamente a strutture e persone che potrebbero aiutarla in modo terapeutico e professionale. Inoltre quando partecipa a questo blog non riesce quasi mai a comprendere e a interessarsi del fatto che anche altri soffrono per ragioni simili alle sue, e quindi concentra tutta la sofferenza su se stessa… intanto fuori c’è un mondo che soffre e se lei lo sente proverebbe compassione, e da questa nasce poi anche la tenerezza, il bisogno di esprimersi verso gli altri e di ascoltarli anche se non sono l’unica persona che ci interessa al mondo, e poi può rinascere un senso di amore più profondo, verso il prossimo che ha sempre bisogno di noi, del nostro ascolto, verso la natura, l’arte, la musica, la ginnastica, la danza, la vita, la buona cucina, i nostri parenti, i bambini, la religione, la magia , la astrologia, lo studio, l’altruismo, il volontariato, l’amicizia, la primavera che sta arrivando, la vita… in tutto ciò è la cura , ed è sempre presente se lo vogliamo… ‘bussa – a queste porte d’amore vero – e sempre ti sarà aperto’… poi ritornerà anche l’amore terrestre, l’amore passionale, ma in un modo non più patologico, solo che prima deve cercare l’amore celeste che è nelle cose più profonde, come anche in quelle più semplici della vita.
Caro Dott. Brunelli
Grazie per la sua risposta. Le sue parole riescono sempre a rasserenarmi..poi però tutti i buoni propositi mi abbandonano. Mi sento sempre stanca, triste. Mi sono allontanata anche da mia madre in quanto è inutile continuare a cercare in mia madre un aiuto consolatorio. Mia madre, proprio come il mio ex, fa vivere le persone in un perenne stato d ansia. Non si può mai sapere se sarà normale o insofferente e maligna. Io penso che vivere così sia un incubo. Dovrei liberarmi di tutti, lo so. E imparare a vivere solo per me stessa ma non so cosa vuol dire. Era troppo “comodo” per me vivere per qualcun altro, per le sue necessità. Ora sembro non averne più e soprattutto soffro ancora del fatto che siamo arrivati al punto che lui non mi ha più voluta quando invece avrei dovuto essere io ad allontanarlo con tutto il male che mi ha fatto.
Arianna
Buona Primavera e buona Pasqua ad Arianna e a tutte le persone amiche che aiutano a risvegliare la primavera dentro di noi https://www.albedoimagination.com/03/2013/primavera/
“Io vorrei farti dormire, ma come i personaggi delle favole, che dormono per svegliarsi solo il giorno in cui saranno felici. Ma succederà così anche a te. Un giorno tu ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non ci credi? Io sono sicuro. E presto. Anche domani. Guarda, Arianna, (……..) il cielo! È una meraviglia!”
Fedor Dostoevskij – Le notti bianche
ERA TEMPO CHE NON LEGGEVO IL FORUM. GRAZIE CARA ELISA…MI HAI COMMOSSA. SEI TANTO CARA.
Arianna
Cara Anna K, mi attengo a quanto chiedi e non ti dirò che mi sembri incoerente nei confronti di tuo marito perchè dici di saperlo già. Anzi, la tua richiesta, unita al fatto che può sembrare strano che il tuo rapporto non abbia avuto la minima ripercussione rispetto a prima, prima che tu conoscessi questa nuova passionale passione(che per sua definizione è pervasiva, invade cioè ogni spazio della vita, soprattutto nell’assenza dell’amato-amante e quindi anche in presenza di un marito), mi porta a considerare quasi una simmetria, un qualcosa che collima quasi perfettamente. E se tutto invece fosse coerente? Hai per caso preso in considerazione questa ipotesi? E se tutto fosse esattamente conforme all’originale? Voglio dire che non sarebbe la prima volta che l’unione meravigliosa di due conuigi sia basata sulla condivisione delle “stesse passioni”. Per te sarebbe un problema considerare la possibilità che anche a tuo marito possa succedere la stessa cosa? Forse proprio perchè vivi la stessa situazione, potresti essere maggiormente comprensiva verso di lui. Ma potrebbe anche essere che tuo marito, talmente innamorato di te, non si accorga di tanti segnali ad un livello più profondo, in nome della fiducia che in te ripone, non saprei, tutto può essere. Non ho capito bene però se già sei giunta ad una decisione rispetto alla persona che, contemporaneamente all’amore provato verso tuo marito, ami o hai amato. Ma questo poi sarebbe molto coerente, quasi uno specchio, rispetto alla persona che hai incontrato. Coerenza e incoerenza sono infatti le due faccie della stessa medaglia, chi può dire in assoluto che si tratti dell’uno o dell’altro? Dici che temi che si faccia sentire, ma che temi anche che non lo faccia perchè ti piace. Molte volte le cose piacciono di più perchè sono nascoste, in più c’è di mezzo il rischio e il rischio aggiunge adrenalina, è un orgasmo aggiunto, e decidere è anche un lascia o raddoppia. Capisco che sia veramente difficile, perchè rinunciare quando si può avere tutto? Grazie per le tue domande e se vorrai spiegare meglio alcuni aspetti che senz’altro molti non mi sono chiari e altri posso non avere compreso bene, riceverai altre risposte anche da altri. Un abbraccio
Cara Sisi,
grazie davvero per la tua risposta. Quali sono i punti che per te non sono chiari?
Effettivamente la situazione con il Vampiro è stata complementare a quella che ho con mio marito, ma la cosa non mi fa stare meglio.
Il mio problema ora è come faccio a chiudere dentro me stessa con questa persona che all’inizio sembrava l’uomo migliore al mondo e poi si è rivelato tanto crudele.
Vorrei che tornasse perchè quello che ho provato con lui all’inizio è stato magnifico.
Ma se penso a lui che non risponde, che diventa latitante, che mi fa sentire insicura, che mi mette a paragone con altre, che chiude ogni comunicazione con me, che mi racconta bugie (che io credo siano tali se metto a paragone quello che dice e quello che fa)… tutto questo mi fa capire che è meglio scappare.
Io con lui ho chiuso, ma non ho chiuso con lui dentro di me.
Come faccio?
Secondo voi posso definire questa persona un Vampiro psico-affettivo?
Mi sento meglio a parlare con voi
https://www.albedoimagination.com/08/2012/amore-sesso-e-psiche-nella-psicologia-dellanima/ Consiglio quest’articolo del blog per approfondire alcune tematiche emerse dai commenti da un punto di vista psico-mitologiche… le nostre avventure e sventure d’amore, per quanto siano personali, uniche, soggettive sono state vissute anche dagli dei, nelle leggende e nei miti. Ciascuno a modo suo, in una storia d’amore, nel bene e nel male, fa rivivere un mito che fa parte della nostra umanità, così complessa, così fragile, ma anche così sensibile, forte e piena di Anima. E’ importante comprenderlo per dare un senso alla nostra sofferenza e per rinascere con un nuovo senso della vita e dell’Amore.
A me l’articolo ha ispirato in questo modo: l’amore maturo è qualcosa che preme nell’esperienza di tutti come tensione dell’anima a elevarsi, espandersi, crescere. Per ottenere questo risultato l’amore maturo (venere) ha bisogno di prove, ma insieme alle prove ha anche bisogno della disponibilità consapevole della persona (psiche) ad accettare angoscia e tristezza, comprendere che nelle diverse prove e ricadute vi è comunque un’evoluzione e che possiamo fare affidamento su diversi alleati che vengono in nostro aiuto(eros, giove e la stessa venere, ma non lo fanno per accogliere un qualsiasi progetto di suicidio, ma solo in cambio di impegno e sforzo a proseguire in imprese che sembrano a dire poco impossibili all’umana sopportazione). Nella prima prova Psiche deve imparare a separare, distinguere cosa da altra cosa di dimensioni piccole confuse insieme in un grande mucchio e psiche impara a considerare, analizzare a risistemare e fare ordine mediante la pazienza intelligente delle formiche laboriose. Per Venere però non è abbastanza imparare a distinguere per accedere al suo riconoscimento, per accedere all’amore maturo. Una volta che si è imparato a riconoscere l’oro da ciò che oro non è , buttarsi a capofitto per prenderlo è troppo pericoloso. Riconoscere l’oro porta all’avidità che vuole subito tutto, senza lasciare niente a nessun altro e l’avidità è una grande forma di aggressività e ferocia. Nella seconda prova infatti Psiche riesce a superala imparando ad aspettare la sera che richiama all’intimità e alla riflessione privata, senza l’esposizione pubblica della luce e ad accontentarsi dei fili d’oro che possono essere raccolti con la delicatezza flessibile della canna e lasciando che le pecore producano altra lana d’oro da lasciare su altre canne ancora. Psiche impara a non volere tutto l’oro(amore) per sé. Ma Venere non è ancora convinta, non è sufficiente per lei imparare a distinguere e a scegliere nel modo giusto per vivere l’amore maturo. E qui caro Dott. Brunelli e carissimi compagni di questo forum avrei bisogno del vostro aiuto per proseguire e dare un senso anche alle altre 2 prove. Mi piacerebbe farlo insieme e ringrazio anticipatamente tutti coloro che volessero partecipare ad una interpretazione condivisa e fatta insieme. Grazie Dott. Brunelli per questo contributo!!
Un grandissimo abbraccio a lei e a tutti/e
Al fine di sviluppare e chiarire questo dibattito e a seguito del suo sensibile e puntuale intervento rispondo con questa citazione di James Hillman [le parentesi quadre sono le mie]:
“Il nostro mito [Amore e Psiche .. vedi l’articolo https://www.albedoimagination.com/08/2012/amore-sesso-e-psiche-nella-psicologia-dellanima/ ]ci dice che la sofferenza della psiche viene dall’amore; una fanciulla [che rappresenta l’Anima, anche quella maschile] entra nella femminilità adulta attraverso la tortura, come l’Anima di un uomo viene risvegliata alla psiche attraverso il tormento, un tormento che, come osserva Neumann, trasforma anche l’eros. Eros è torturato dal suo stesso principio, il Fuoco. Brucia gli altri; e brucia da solo quando è privo di intuizione e di riflessione psicologica. Psiche esegue le sue fatiche, senza speranza nè energia, senza amore, inconsolabile. La loro separazione noi la sperimentiamo sotto forma di scissione : mentre l’eros brucia,la psiche cerca di capire, compie i suoi doveri, depressa. Prima che divenga possibile il ricongiungimento, la psiche attraversa la notte oscura dell’anima (le ali bruciate della farfalla), quella mortificatio in cui essa sente la paradossale agonia di un potenziale gravido nel proprio intimo e un senso di colpevole e isolante separatezza, Il tormento continua fino a che l’opera dell’anima (le fatiche di Psiche) non è completata e la psiche è riunita a un eros trasformato. Eros, si direbbe, ha bisogno di regredire a uno stato di bruciante inquietudine e agitazione, dominato dalla madre, da Penia o privazione, per rendersi conto di essere stato lui stesso abbattuto dalla propria freccia e di aver trovato la sua compagna, Psiche. Egli acquista coscienza psichica. Soltanto a questo punto l’unione ha luogo, e per essa è richiesta la santificazione degli Dei
[gli Dei sono rappresentazioni archetipiche dell’inconscio collettivo, in ciascuno di noi, nell’inconscio individuale, assumono una particolare configurazione, costellazione, o ‘complesso’ del quale è fondamentale prendere coscienza, anche elaborando e risanando le proprie pene d’amore, che in un certo senso costringono ad un necessario processo di maturazione e di conoscenza di Sé (che Jung chiama ‘Processo di individuazione’)”.
(James Hillman, Il Mito dell’analisi)
Per sviluppare il mito di Psiche e chiarire anche il senso delle ultime due prove alla quale la sottopone Afrodite, vi riporto quanto scrive la psichiatra Jean Bolen nel suo interessante testo “Le dee dentro la donna”.
“Come terzo compito Afrodite mette nelle mani di Psiche una piccola ampolla di cristallo e le dice di riempirla in un torrente inaccessibile. quest’ acqua precipita da una sorgente posta alla sommita della roccia più alta, fino alle profondità più insondate degli Inferi, prima di riapparire sulla terra, sgorgando di nuovo dalla fonte. …il compito le sembra impossibile. Questa volta è un aquila che viene in suo aiuto. L’ aquila simbolizza la capacità di vedere il paesaggio da una prospettiva distante e di piombare giù per afferrare ciò che le è necessario. Questa non è la prospettiva consueta di una donna come Psiche, così coinvolta a livello personale da non riuscire a distinguere un albero da una foresta. E’ particolarmente importante che Psiche, – che qui rappresenta tutte le donne in preda al fuoco per Eros -tenga una certa distanza emotiva nei rapporti, in modo da averne una visione complessiva e scegliere i particolari importanti che le consentiranno di cogliere ciò che è significativo. Solo così potrà assimilare l’ esperienza e dare alla sua vita la forma che può assumere. Come quarto e ultimo compito Afrodite ordina a Psiche di scendere nel mondo degli Inferi, con un piccolo scrigno che Persefone dovrà riempire dell’ unguento dell’ eterna giovinezza. Psiche equipara questo compito alla morte. Adesso è una torre a consigliarla (Si tratta della torre dalla quale Psiche si vuole gettare, disperando di riuscire a portare a termine il compito)….a Psiche viene detto che incontrerà gente supplichevole che le chiederà aiuto, e che per tre volte lei dovrà chiudere il cuore alla compassione, ignorare i lamenti e andare oltre. Se non lo farà rimarrà per sempre nel mondo degli Inferi. ..L’impresa che Psiche compie quando dice di no per tre volte rappresenta l’ esercizio della scelta. Molte donne permettono che vengano loro fatte delle imposizioni o si lasciano distogliere da quanto stanno facendo per sé. Non riescono a portare a termine niente di quanto si accingono a fare, o che a loro conviene, fino a che non imparano a dire di no.Quale che sia la persona che ha bisogno della loro compagnia o del loro conforto, quale che sia l’ attrattiva di un rapporto carico di eros, fino a che questa donna non riesce a dire di no alla disponibilità che la caratterizza (la donna dominata dall’ archetipo di Afrodite), non potrà determinare il corso della propria vita. Attraverso questi quattro compiti Psiche si evolve. Via Via che coraggio e determinazione vengono messi alla prova, sviluppa capacità e forza. E tuttavia, nonostante ciò che conquista, la sua natura di fondo e le sue priorità rimangono immutate: ciò che conta per lei è il rapporto d’ amore, per il quale rischia tutto e vince”
Credo che molte donne in questo blog siano animate dalla forza trascinante amorosa di Afrodite, con tutti i pericoli che ciò comporta, soprattutto quando il partner che viene scelto non può o non vuole ricambiare quell’ amore. Le donne legate ad un amore infelice possono essere considerate le odierne vittime di Afrodite. Questo mito andrebbe dunque letto e riletto, approfondito e assimilato, riconoscendo l’ Afrodite che agisce in noi e imparare come superare tutte le sue prove. Un abbraccio a te Sissi e a tutte le persone che leggono il blog.
Giuliana Lisi – counselor
Buonasera a tutti e tutte, oggi ho avuto modo di riascoltare una canzone di Pino Daniele di qualche anno fa e ho trovato il testo molto bello. Vorrei condividerlo con voi Si chiama “Tempo di Cambiare” :
C’è una strega dentro l’anima
Che mi porta dritto a te
La sua magia e la sua pratica
fanno di me
Una preda da stanare
Senza scampo e si va bene
Non sarà la fine del mondo
se ho toccato il fondo
I need a new direction
I need a new direction
C’è una strega dentro l’anima
Che ogni giorno mangia un po di me
Ed è fuori da ogni logica
ma forse c’è
Un messaggio da capire,
c’è una pista da seguire
Noi facciamo tutti parte
della stessa sorte
I need a new direction
I need a new direction
E’ tempo di cambiare
di non lasciarsi andare
Di vivere la vita così
Come un angelo o un assassino
Ognuno nel suo passato
Ognuno col suo destino
C’è una strega dentro l’anima
Che ogni notte mi parla di te
Nel suo libro c’è
una formula per me
Che ho bisogno del tuo amore
Ho bisogno di star bene
Io non voglio indifferenza
Voglio più coscienza
I need a new direction
I need a new direction
E’ tempo di cambiare
di non lasciarsi andare
Di vivere la vita così
Come un angelo o un assassino
Ognuno nel suo mondo
E’ tempo di cambiare
di non lasciarsi andare
Di vivere la vita così
Come un angelo o un assassino
Ognuno nel suo passato
Ognuno col suo destino
per ascoltarla: http://www.youtube.com/watch?v=I3UzSDNjGl8
Un pensiero leggero, cosi, come le nuvole a primavera
Giuliana Lisi – counselor
Inizio a comprendere, ma non me ne faccio una ragione.
Ho ripercorso la mia infanzia, quando scappavo dalla mia amorevole vicina di casa a mangiare e farmi il bagno perchè mia madre non aveva cucinato e non voleva che facessi la doccia.
Quando l’anno scorso ho sporcato un asciugamano di rimmel e ho corso come una matta una giornata intera per trovare lo stesso identico asciugamano perchè se le avessi detto che l’avevo sporcato non me l’avrebbe perdonata per mesi.
Quando papà stava morendo e lei ha fatto passare tutti i soldi possibili sul suo conto per non lasciare niente a me e mia sorella.
Quando l’altro giorno sono tornata a casa e dicevo loro di aiutarmi, che non sto bene, ho l’ansia e la gastrite e loro ridevano e dicevano “Senti ma perchè non te ne vai?”.
Queste sono solo pochissime delle violenze psicologiche che ho subito fin da bambina, che ha subito mia sorella (anche se si è coalizzata con lei e vive in un mondo suo a 37 anni) e che ha subito anche il mio meraviglioso papà, con pazienza per tutta la vita.
Ora comprendo l’origine dell’ansia e della paura che mi hanno perseguitato per tutta la vita. Se Dio esiste, perchè mi ha portato via proprio le uniche due persone che mi amavano davvero a distanza di 3 mesi una dall’altra?
Le mie lacrime, i miei attacchi di panico, i miei perchè non mi ridaranno papà e nemmeno renderanno mia madre una madre.
Mi sento persa completamente, sola e incapace di contare su me stessa.
Arianna
Gen.le Dott. Brunelli,
credo che la chiamerò ma vorrei fornirle qualche informazione utile riguardo alla mia storia sentimentale terminata una settimana fa.
Il mio ex ragazzo,era un mio amico/conosciente da 20 anni,è stato il mio primo ragazzo all’età di 14 anni,ha cercato di riconquistarmi per 12 anni e continuando a chiedermi di sposarlo.Premetto che ho 32 anni (lui 35) e ho una bambina,non riconosciuta dal padre,di 5 anni.
L’anno scorso la nostra storia ebbe inzio.All’inizio fu tutto quanto bellissimo,mi corteggiava mi faceva sentire al top.Quindi mi sono perdutamente innamorata di lui.Mi parlava di convivenza,matrimonio,di responsabilità nel diventare il padre di mia figlia.
Decisi di fargliela conoscere dopo 6 mesi.
La situazione nel giro di un mese iniziò a precipitare.
Incominciò a mancarmi di rispetto dicendomi “Ma con chi l’hai fatta questa bambina?era sicuramento un c….ne!!!”….”Ma ti sei mai pentita di averla messa al mondo?Secondo me hai fatto una scelta sbagliata e da persona irresponsabile perchè sapevi che dietro avevi tuoi genitori che potevano aiutarti”.
Le rendo noto che all’inizio della storia avrebbe voluto a tutti i costi avere un figlio da me…La mia risposta è stata ovviamente NO…Ma quando ho avuto un ritardo di due settimane,la sua soluzione ad una mia ipotetica gravidanza fu la seguente”Beh abortisci”….per mia fortuna non rimasi incinta.
La storia è andata avanti,lui ha incominciato ad allontanarsi e a cercare di farmi apparire davanti ai suoi parenti come persona poco sveglia,scema e poco intelligente.
La stessa cosa ha incominciato a dire di mia figlia tipo”Secondo me la bambina ha qualche problema a livello psicologico” (ovviamente l’ho considerato un grandissimo ignorante e abbiamo discusso)
Ha incominciato ad essere irrascibile,a dirmi che quando volevo potevo anche andarmene fuori dai……che tanto una volta uscita dalla porta di casa sua non ci sarei più entrata!
Un giorno,durante una discussione,ho alzato leggermente il tono della voce e mi ha strizzato le labbra.Per far mangiare mia figlia (e ha continuato a dire che voleva che diventasse anche sua figlia,abbiam guardato anche per le case del comune)ha sbattuto un pugno sul tavolo e ha fatto cadere tutto quello che c’era sul tavolo).
Questi suoi sbalzi d’uomore o di sclero improvviso li ha sempre attribuiti alle condizioni lavorative e ai problemi suoi economici).
Mi ha sempre cercato di rassicurare dicendomi di portare pazienza per il suo terribile carattere ma che mi amava molto e che dopo 12 anni di corteggiamento non poteva permettersi di perdermi.
Due settimane fa,dopo avergli mentito sulla mia situazione economica del mio conto corrente,ha deciso di prendersi una pausa.
Mi ha classificato un irresponsabile stupida immatura.Mi ha riportato le mie cose dicendo che doveva ancora pensarci se vivere o non vivere con me e mia figlia.
Guardando dentro le borse ho trovato le mie foto e da lì ho capito che tutto stava per finire.
Non l’ho mai supplicato,ma all’inizio ha cercato di far subentrare in me il senso di colpa di quanto accaduto.
Insomma sostanzialmente mi ha sbattuta fuori di casa per far andare a vivere da lui la sua ex,che aveva mollato per me e mi ha bloccata sul social network…
Leggendo questa pagina mi sembra che il mio ex era affetto da narcisismo patologico.
Non l’ho mai più cercato!
Vorrei la sua opinione
Grazie
Cordiali saluti
Alessandra
Ciao a tutte, volevo condividere con voi quest’altro pensiero.
Quella in cui siamo (state) intrappolate è, ormai chiaro, una DIPENDENZA affettiva. Terribile e nociva al pari della tossicodipendenza e dell’abuso di alcool. Il mio ex-vampiro-esteriore è un alcolista.
Allora ho pensato che io, a differenza di lui, che voglio uscirne e che posso farlo perché Dio me ne ha dato la capacità, mi devo disintossicare con una terapia simile a quella che usano gli Alcolisti Anonimi. Ho visto il cartone animato “Ralph Spaccatutto” ed ho pianto.
Allora, tra le altre cose, come mi auto-aiuto?
Recitando tutte le sere la poesia degli A.A. che suona più o meno così:
Signore, concedimi la serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare le cose che posso e la saggezza per distinguere le une dalla altre; accettando la contrarietà come il sentiero che conduce alla pace, accogliendo come Tu hai fatto questo mondo peccatore così quale è, non come mi piacerebbe che fosse.
Confidando che Tu, o Signore, disporrai tutte le cose nella misura in cui io mi sottometterò alla Tua volontà, perché possa vivere felice in questa vita e pienamente gioioso con Te per sempre nell’altra. Amen.
Anche io conosco la poesia degli A.A. ma mi chiedo perchè, anche se sento vere queste considerazioni, le trovo così difficili o meglio così aderenti al “tra il dire e il fare”. Non riesco a farle mie anche se le ritengo giuste, così come tante altre cose, così come tante cose che ho perso. Avevo risposto un paio di settimane fa a quanto mi aveva scritto Elisa,il 23 febraio,ma forse non si vede perchè nella pagina dei vecchi commenti, mi ero sentita protetta e capita da tutte-i voi, protetta dalle parole di Sisi, eppure si ricade…perchè credendo di avere maggiore consapevolezza c’è anche l’illusione di poter affrontare le cose diversamente…e invece si ricade nelle stesse dinamiche, nello stesso dolore….nella stessa trappola. Perchè si ricade, almeno ricado, nell’illusione che l’amore abbia una forza salvifica e di trasformazione, che nel momento in cui si vivono determinate emozioni e sentimenti profondi non si può non sentirli..viverli e condividerli. Ma con le persone affette da questo problema evidentemente è così e devono, a un certo punto, dopo attimi di intensa (n0n so come chiamarla) profondità interiore, colpirti alle spalle con derisioni prima, poi aggressioni verbali e -o fisiche, poi colpe (sempre mie e soltanto mie…) se reagisci o chiedi un perchè….poi spietatezza e indifferenza….senza mai intravedere uno spiraglio minimo di messa in discussione dall’altra parte. Offese e accuse violente, e vedi la tua persona sminuita, mortificata, uccisa nell’anima…dal profeta delle teorie del rispetto!!!!!! Dall’uomo che dice di incarnare la perfezione senza esserne consapevole, dal violento che si sente santo!!! tutto questo a ridosso o in alternanza a dolcezza e premura….mai contraddirlo, mai affermare il tuo diritto ad esistere. Eppure si resta legati…ma a che e perchè??? Sento venir meno di nuovo le mie energie e la mia forza vitale….sapevo che non poteva andare avanti ma ho voluto riprovare, ho abbozzato di più ed ho cercato di non contraddirlo…ma non basta, non basta niente e una sola parola di risentimento di fronte a una risposta gratuita a brutto muso diventa occasione di accuse, offese, rivalse,di cancellazione di tutto ciò che è stato fatto, sentito, vissuto….No, non posso…devo trovare la via che mi riporta a me stessa, libera da questa dipendenza che mi lega e mi opprime,che mi distrugge, altrimenti non so come finirò.un abbraccio a tutte-i
Carissima Francesca, ma tu sei già una persona libera nel tuo intimo. Nessuno ti può obbligare a fare quello che non vuoi fare e quello che non vuoi essere! La sofferenza è un’altra cosa…è un appuntamento con l’Eros che è in noi e che brucia da solo torturato dal suo stesso principio, in attesa di ricongiungersi con Psiche che soffre a sua volta per la separazione con amore, con l’amore che è dentro di noi. Secondo quanto capisco dall’ultima risposta del Dott. Brunelli e che ti consiglio di rileggere, insieme all’articolo sul mito di amore e psiche, eros non è l’altro, non corrisponde tanto al tuo ragazzo o alle persone di cui ci innamoriamo, ma simboleggia la nostra capacità d’amare che per ricongiungersi alla nostra psiche trasformata necessita di essere trasformata a sua volta. Ma fintanto che rimaniamo attaccati al senso di amore che ci richiama un altro che ci fa ardere distruttivamente dentro, la nostra psiche rinuncia alle prove che fanno maturare e che permetterebbero il ricongiungimento di Eros e Psiche come qualcosa che finalmente torna al suo posto. Se il nostro Eros e la nostra Psiche trasformati si riuniranno allora saranno possibili anche relazioni trasformate. Io voglio permettere questo all’interno di me e non voglio più ostacolare l’opera(le fatiche di Psiche per arrivare alla meta) e tu lo vuoi per te?
Un abbraccio fortissimo tutto dedicato a te!
Sisi
Ricordo che sarebbe carino postare questi commenti anche all’articolo su AMORE E PSICHE nel link https://www.albedoimagination.com/08/2012/amore-sesso-e-psiche-nella-psicologia-dellanima/ in modo da favorire, a dispèosizione di tutti, la ricerca e il dibattito su questi aspetti più specifici, sia ad un livello di studio e sia ad un livello di testimonianza più libera e spontanea sul team “COS’E’ L’AMORE?”… un mistero che è così grande che non si puoi mai esaurire, anche per questo l’Amore ha un valore che è ‘per sempre’, ‘infinito’ … ‘”come Afrodite che nel mito, per noi umani, rappresenta “quel che resta dell’eternità”… e questa è un’esperienza che appartiene all’indefinibile mondo dell’Anima.
Carissimo Dott. Brunelli il mio primo commento l’ho già postato in https://www.albedoimagination.com/08/2012/amore-sesso-e-psiche-nella-psicologia-dellanima/ e se lo fanno anche Silvana (che per il momento solo ringrazio per lo specifico aiuto dato a me, come credo lo sia anche per altri ) e Francesca, a cui ho risposto guidata dalla forte influenza dei simboli del mito da voi offerti nelle vostre risposte, si può proseguire in maniera specifica anche lì come lei suggerisce.
Ah, grazie, adesso ho capito perché ce n’erano due. Stia bene e grazie per la partecipazione.
Per errore ho scritto Silvana al posto di Giuliana nel mio ultimo post. Mi scuso con Giuliana e lo rimando corretto.
Carissimo Dott. Brunelli il mio primo commento l’ho già postato in https://www.albedoimagination.com/08/2012/amore-sesso-e-psiche-nella-psicologia-dellanima/ e se lo fanno anche Giuliana (che per il momento solo ringrazio per lo specifico aiuto dato a me, come credo lo sia anche per altri ) e Francesca, a cui ho risposto guidata dalla forte influenza dei simboli del mito da voi offerti nelle vostre risposte, si può proseguire in maniera specifica anche lì come lei suggerisce.
Dopo enormi sforzi per liberarmi dal mostro, anni di psicoterapia e una separazione, adesso mi ritrovo con il MOSTRO che manipola e usa i nostri due bambini.
Sono a pezzi. Subisco una costante violenza, subdola e silenziosa. E’ una violenza difficile da dimostrare e invisibile agli occhi dei più. Adesso cerca anche di sottrarmi i figli cercando di dimostrare che sono pazza. Aiuto! Non so a chi rivolgermi! Ad un centro anti violenza?
Cara Anonimo, forse potresti provare a chiedere un consulto sia ad un centro antiviolenza della tua città sia anche, mi sembrerebbe opportuno che tu provassi a chiedere aiuto ad un esperto di mediazione familiare spiegando quello che tu senti essere il tuo problema più grande cioè della manipolazione dei tuoi figli, in modo che ciò possa essere “osservato” da occhi neutrali che non hanno interessi giudiziari diretti, anche se poi penso ti servirà quasi sicuramente, suppongo da quel che dici, anche l’assistenza legale. Inoltre tu non dici come secondo te i tuoi figli vengono manipolati (gli parla male di te? Ti colpevolizza davanti a loro? Oppure lo fa con i tuoi parenti ed amici, riferendosi a fatti o aspetti specifici del tuo carattere che lui utilizza in modo “doloso” per ottenere il suo scopo? Con i tuoi colleghi, ad es?..) e questo rende un pò difficile comprendere la tua situazione darti un consiglio più adeguato. Mi dispiace molto per la tua situazione ed il dolore che traspare dalle tue parole, per il quale ti esprimo la più profonda solidarietà e vicinanza.
Un caro saluto ed un abbraccio
Elisa
Sono allo stremo delle forze!
Dopo estremo impegno per liberarmi dal mostro, dopo anni di psicoterapia e una separazione, oggi mi ritrovo a fare i conti con i miei bambini manipolati ed usati dal vampiro!
Cosa fare?? Sono a pezzi. Subisco una subdola e costante violenza tutti i giorni. Una violenza difficile da dimostrare, visibile solo ai miei occhi e agli occhi di due innocenti e di pochi veri amici. Non riesco a risollevarmi.
Mi sono imbattuto nel suo interessante sito, facendo una ricerca per cercare delle risposte ad alcuni miei problemi.
Sono un gay di 44 anni, abito a Milano e mi sono sempre ritenuto piu’ o meno in grado di badare a me stesso.
Purtroppo circa 2 mesi fa ho conosciuto un ragazzo di 39 anni, poliziotto di Roma ma che vive a Milano, molto bono e sicuro di se’. Quest’uomo mi ha affascinato moltissimo, ma ciononostante sentivo dei campanelli di allarme nella mia testa. Mi ero reso conto che stava mettendo in atto dei processi manipolativi nei miei confronti.
Credo che il suo comportamento corrisponda in pieno a quanto da lei descritto.
Conoscendolo piu’ a fondo, mi sono reso conto che fa la stessa cosa con tutte le sue “vittime”.
Diciamo che ci sono 3 fasi, che si compiono in circa 3 settimane-1 mese:
1- lui mette in atto un processo di seduzione
2- quando sei cotto, lui ti dice “guarda che non hai capito niente, io ti volevo solo come amico”
3- lui viene mandato a quel paese dalle sue vittime, in maniera piu’ o meno gentile. A questo punto subentra la sua fase di autocommiserazione “Ecco, vedi, tutti mi mandano aff…., tutti i gay sono uguali ecc ecc”
Sicuramente e’ un “bastardo”, perche’ – tra le altre cose – mi ha fatto leggere tutte le conversazioni avute su whatsapp con le altre sue “cortigiane” (e immagino che a loro fara’ leggere le mie).
La fase della mia “cotta” si e’ esaurita, visto che ho capito che come persona non vale un granche’. L’amore si e’ chiuso come chiudere un rubinetto, probabilmente ho dei meccanismi di difesa inconsci.
Nonostante tutto, pero’, vorrei rimanerci amico, perche’ mi incuriosisce e ha comunque degli interessi culturali completamente differenti dai miei e mi piacerebbe allargare i miei orizzonti.
Inoltre mi stimola mentalmente questo suo giocare al gatto e al topo, concedersi e poi tirarsi indietro, dare e non dare.
Tutto sommato, credo che ci sia molto da imparare per me, visto che in tutte le mie storie precedenti mi sono sempre buttato a capofitto, seguendo il cuore e la pancia, senza mai pensare a mosse tattiche da giocatore di scacchi.
Esiste un modo per continuare a vederlo senza rischiare di caderne nuovamente vittima? Oppure e’ meglio darci un taglio netto?
Non si può rispondere alla sua domanda in modo ‘netto’, senza un minimo di analisi insieme, in quanto sono questioni delicatissime che riguardano stati profondi, radicati nella nostra vita. Bisogna veramente spenderci almeno qualche oretta in psicoterapia per trovare insieme una risposta alla sua domanda che sia davvero significativa, nel come, nel quando, nel perché e quindi che sia effettivamente risanante e consapevole.
Egregio dottor Brunelli,
grazie per la Sua gentile risposta e grazie anche alle altre persone che sono intervenute. Volevo comunicarvi che ho definitivamente troncato il 18 marzo. Ho passato qualche giorno a piangere, ma poi mi sono messo a fare un lavoro di introspezione (non ancora terminato) grazie anche ai consigli trovati qui e in alcuni libri. Sto cercando di accrescere la mia autostima e liberarmi del mio vampiro interiore dovuto ad una ferita narcisistica (trauma da abbandono dei miei genitori dopo aver scoperto della mia omossesualita’). Avevo gia’ iniziato il cammino 3 anni fa con una psicologa, ma e’ solo grazie all’aver incontrato questo “personaggio” e il vostro sito che sono diventato piu’ consapevole. Adesso sono felice di poter riconoscere “il male” e so come fare per evitarlo, qualora si presentasse nuovamente sotto forma di altri loschi individui :-)
Un caro saluto.
Roberto
Forza Roberto… è importante comprendere con strumenti razionali, ma è anche determinante una comprensione emozionale sensibile, un sentire che è anche intellettivo, ma che è ben fondato sul ‘sentimento’, sull’essere nell’amore, l’amore che non produce dolore, che vuole il bene.
netto viene da dirti subito. dipende da te se pensi di tenergli testa se pensi che valga la pena se riesci a non farti coinvolgere !soffrirari e tanto ma se vuoi giocare….
Cara Maria Gabriella, la tua risposta è molto oculata e condivisibile ma credo che data la particolarità della richiesta, per rispondere n pò più approfonditamente a Roberto, forse, bisognerebbe comprendere la motivazione che sta dietro alla sua domanda ed al desiderio di condividere alcune qualità del suo ex compagno apprendendo certe strategie, senza rimanerne però “vittima”.
E la motivazione, che spinge apparentemente verso un rischio, probabilmente ha origini molto profonde che andrebbero comprese in modo adeguato. Anche per non ricadere in successivi eventuali rapporti simili.
Un caro saluto a te e a Roberto.
io penso di avercela fatta…. 4 Anni di sofferenza e 4 mesi che ormai non lo vedo ne lui mi cerca più! ero affascinata da lui dalla sua arte seduttiva attratta fisicamente in modo totale ma era l’idea dell’amore quella che mi fregava e mi faceva dipendere …..ora che ho scoperto che funzione avevo e come si comporta poi ora che è separato e potrebbbe costruire qualcosa di buono e nuovo…..qualcosa è cambiato in me .
Domani mattina vado con il mio avvocato in tribunale a parlare con i carabinieri di quello che mi sta succendendo. Ormai la situazione è degenerata completamente. Ha iniziato a voler fare pace con me in ogni modo. Prima, poco prima, non avrei desiderato altro…..ora ho paura. Ho cercato di fargli comprendere che non può chiedermi “Facciamo pace?” e io gli dico “No” allora lui inizia “Allora verrò da te a lavoro e ti farò rimanere senza lavoro, ti distruggerò, ti rovinerò la vita per sempre come hai fatto tu con me”…..è incredibile. Lui che ancora vive in casa mia.
Lui con la sua arte manipolatoria, vuole farmi credere che la colpa sia tutta mia, incapace totalmente di autocritica. Ed è capace di manipolare il mio cervello offuscandolo e facendomi credere ciò che vuole lui. Io invece, con quel poco di barlume di ragione che mi rimane, so che non è così. Che se cedessi ancora, probabilmente fra qualche mese finirei in ospedale, questa volta con qualcosa di grave o semplicemente perchè ho perso la ragione per sempre.
Lo spettacolo di fronte ai miei occhi è inspiegabile agli altri: mi arrivano messaggi consecutivi che sembrano inviati da 2 persone diverse…
“Ti ho sempre amata, noi siamo una famiglia, torniamo insieme, dimentichiamo il passato”
…a me sale il magone ma non posso cedere….
“Ah si? Allora da domani viene un’altra a vivere con me, chi sta dietro ad una come te. Ti farò licenziare, devi rimanere senza niente”
“Allora ti va di venire da me?”
….è agghiacciante. Sono come un burattino nelle sue mani.
A volte piango ancora per lui, vorrei che potesse capire…è un folle. Io lo amavo da morire e gli avrei dato tutto. Ha distrutto ogni pezzo di me. Poteva avere tutto. Non capirò mai…
Arianna
Cara Arianna, lei scrive : “Lui con la sua arte manipolatoria, vuole farmi credere che la colpa sia tutta mia, incapace totalmente di autocritica. Ed è capace di manipolare il mio cervello offuscandolo e facendomi credere ciò che vuole lui. Io invece, con quel poco di barlume di ragione che mi rimane, so che non è così. Che se cedessi ancora,” le ricordo che la sua arte manipolatoria funziona e ha funzionato più volte grazie ai suoi cedimenti che non riguardano tanto la paura di minacce , ma al fatto che lei come ha sempre scritto ha sempre sentito di non poter fare a meno di lui… quindi anche lui si è abituato ad un ‘tira e mollo’ al quale lei ha ceduto anche per debolezze di lei… da ciò deriva anche la sua ambivalenza che una volta cerca di sedurla e un’altra offende e minaccia quando lei lo respinge, dopo però che varie volte lo ha accettato… insomma per uscire da questa dolorosa situazione bisogna essere ragionevoli e corretti anche facendo un po’ di autocritica. Un caro salutato
Caro dottore,
Ha ragione. Purtroppo sono stata io a prestarmi ai suoi giochi manipolatori. Per un lungo periodo ho avuto la convinzione che se mi chiamava era perché mi amava senza dubbio..poi ho capito che l amore non c entra nulla. È la mia dipendenza e il desiderio di avere ciò che non è possibile che mi inducono a pensare che lui possa volermi bene. Io mi nascondo dietro a questa fasulla utopia. Arianna
MA ARIANNA!!! NON AVEVI DETTO CHE AVEVI CAPITO TUTTO??? MA NON HAI MAI VISTO UNO DI QUEI FILM DOVE LUI SI COMPORTA ESATTAMENTE COME QUESTO PERSONAGGIO, E COME VA A FINIRE?: MALE PER LEI! VUOI CAPIRLA CHE E’ MALATO E PERICOLOSO, FUORI DI SE’, PAZZO? NON SO IO COSA VUOI CHE TI CAPITI ANCORA…: COME DEVE DIMOSTRARTI ANCORA QUANTO SIA SQUILIBRATO?…
FORZA DONNE…FACCIAMOCI RISPETTARE!GIL
OK GIGLIOLA, ma mi pare che Arianna incominci a comprendere che anche lei ha qualche problema nei sentimenti che le impedisce di accettare ciò che con la sua intelligenza comprende molto bene… d’altra parte anche lui avrà qualche problema interiore per cui ha dei sentimenti patologici… quindi il suo FORZA DONNE non c’entra nulla come non c’entra nulla il FORZA MILAN… qui dobbiamo comprendere che più siamo in grado di riconoscere il problema interiore che ci condiziona e più possiamo uscire dai problemi degli altri… invito perciò ancora a leggere il COMMENTO 21 nell’articolo… per cui nessuno che non avrà fatto i conti con il proprio VAMPOIRO INTERIORE potrà sfuggire alla stretta del ‘vampiro esteriore’, il quale più viene visto come un cattivo assoluto sul quale buttare fango inutile e più si fortifica, mentre invece bisogna vederlo davvero per quello che è, cioè NON E’ Un vampiro, ma è una persona con importanti problemi e squilibri nella sfera sentimentale che diventa a causa di ciò capace di comportamenti da ‘vampiro affettivo’… ciò però gli è possibile perché trova un qualche alleato nel mondo interiore del partner… e quindi la cura deve partire con un analisi del proprio mondo interiore in colabborazione con uno psicoterapeuta che viene percepito con fiducia, amore, dialogo… cioè con una relazione terapeutica… tutte le volte che si cade nella battaglia uomini contro donne e viceversa il vampiro ‘interiore o interiore’ che sia non fa altro che fortificarsi generando psicosi più o meno paranoidi verso l’altro sesso, uomini e donne, che finiscono con lo gettare ancora di più nell’isolamento e nell’impossibilità di un amore tra uomo e donna, o anche nel rapporto omosessuale tra parti interiori femminili e maschili.
mi sono trovata faccia a faccia con i miei demoni interiori,
li ho riconosciuti solo nel momento in cui li ho visti fuori di me, ovvero negli altri e li ho trovati proprio nelle persone a me più care.
all’inizio mi sono accusata di essere un’ingenua, successivamente di essere una masochista. ora penso che erano battaglie che dovevo affrontare per conoscere me stessa.
per capire l’origine del mio ‘non amore’ verso di me. il nemico più grande della felicità penso risieda in me, e gli altri sono degli specchi nei quali riflettermi. sapere CHI è il mio nemico è un grosso vantaggio. dato che non posso sconfiggerlo, poichè facendolo annienterei una parte di me, che garantisce comunque un’equilibrio fra ‘ l’angelo ‘ e ‘ il demone ‘, posso tenermelo accanto, per controllarlo. un detto dice: “tieni vicini gli amici, ma ancor più i nemici”, ecco il senso penso sia questo. il bene e il male sono forze primitive, le quali, tenendosi in equilibrio generano armonia.
non è facile per me, in quanto sono naturalmente portata ad estremizzare, ma adesso che lo so, posso armarmi a dovere per affrontare la mia guerra personale.
spero di essere stata utile a qualcuno che come me sta cercando la stabilità.
Io non ho ancora capito nulla del vampiro interiore :-(
Il vampiro interiore è una metafora ovviamente, per spiegare quella parte di noi – in Ombra – cioè della quale non ci rendiamo conto che ci condiziona facendoci mettere nei pasticci – in questo caso particolare facendoci restare le gati innamorativamente ad una persona che con tutta evidenza è disfunzionale e che comunque ci fa stare male… in tal senso il vampiro interiore succhia energia a se stessi colludendo con quello esteriore… naturalmente non è che l’altra persona è un vampiro, ma è che il suo vampiro interiore si organizza per succhiare energia al partner piuttosto che a se stessa… in ogni caso , se queste situazioni di collusione vengono poi comprese ed elaborate possono essere considerate una ‘benettia’ piuttosto che una malattia perché servono a farci crescere… tutti abbiamo un ‘vampiro interiore’ quanto più lo conosciamo tanto più possiamo negoziare con esso e perfino possiamo poi trarne un’esperienza… in effetti il vampiro interiore si incattivisce e ci porta su una strada sbagliata quanto più non viene capito e compreso… perciò una relazione vampirizzante costringe a fare i conti con una parte di noi stessi occulta e disturbante e se li facciamo, spesso perché siamo costretti dalla sofferenza, possiamo al fine trarne una maturazione e quindi anche un bene. (LEGGERE poi nell’articolo il COMMENTO 21).
Eppure c e qualcosa che non va.
Le mie somatizzazioni e l’ansia sono molto più accentuate. Uscendo con questo nuovo/vecchio ragazzo che stravede per me ed è moooolto dolce, mi sento male.
Questo perchè il mio ex è tornato alla carica, vedendomi finalmente più decisa, con frasi del tipo “Amore mio dimentichiamo tutto. Torniamo assieme, non sarà più niente come prima. Ho sbagliato tutto con te”. La mia testa sa che non dovrebbe fidarsi, ma dentro di me qualcosa vorrebbe mollare tutto e correre da lui…….ma perchè???? Come faccio a perdoanarlo così? Perchè faccio tutto questo sforzo per non cedere? Perchè sarei ancora disposta a rischiare? Quando fra l’altro….se tornassi ancora da lui perderei per sempre l’unico amico che mi ha aiutato (lui stesso mi ha detto che se torno ancora, non avrò più il suo aiuto) e mia madre che potrebbe cancellarmi dalla sua vita. E io sarei disposta a perdere quel poco ancora per amore di lui? Non ho parole. Vi prego ditemi la vostra. Dottore, cosa non va in me?
Cara Ariann, forse tu fai involontariamente, una confusione di fondo e consideri il tuo amico, con il quale stai uscendo, come una “medicina” magica, che dovrebbe far sparire i sintomi dell’attaccamento patologico all’altro. Non è così e se davvero vuoi capire cosa c’è in te che non va, devi lavorare su e con te stessa, con uno psicoterapeuta. Visto che rivolgi spesso domande specifiche al dottor Brunelli, che nel rispetto della deontologia professionale, qui non può risponderti dettagliatamente perchè non provi a chiamare lui, come Alessandra già ti disse tempo fa? Per inquadrare a livello personale la tua situazione ed un eventuale modo di uscirne..in modo veramente individuale. Il suo numero, in questo caso, è sul Blog… Comunque, tu probabilmente stai male perché vorresti riparare l’oggetto “rotto” o cattivo, che ti fa sentire colpevole, per riavvicinarti e ti fa pone in una situazione di persona “perdonata”, a cui dunque viene data un’altra possibilità. e cioè ti procura angoscia logorante e dubbi sui quali rimuginare…. perché,” in fondo….” Ma pensa a quanto potrebbe essere profondo sempre più questo fondo…s tu cedessi, invece di resistere e di porvi rimedio…
Spero tu legga e tragga da questa ed altre risposte, qualche utile spunto di riflessione e, magari, risponda anche tu a qualcuno che sta soffrendo per problematiche simili o diverse ma comunque, sempre meritevoli di attenzione e solidarietà e conforto. Secondo me potresti essere anche tu di grande aiuto per noi tutte/i, Provaci! Potresti scoprire qualcosa che ti è vicino ma credi lontano…
Ciao, un caro saluto ed un abbraccio
Elisa
Cara Elisa,
hai proprio ragione. E infatti, ti dirò, ieri sera la sua indole è magicamente tornata. Dopo un sms del tipo “Ah non vieni neanche stasera? Ne trovo 1000 come te e tu pensi che uno come me stia dietro ad una come te?”. Che vomito ho avuto.
Quanto schifo verso questa persona che ti fa del male così, per gusto. E allora al diavolo la paura della solitudine e le gelosie, che faccia ciò che vuole. Dopotutto, è solo bello. Che cosa può avere di buono una persona che ti disprezza e ti umilia per piacere personale?
Il mio “frequentante” è così dolce, rispettoso, si preoccupa della mia salute e del mio benessere. è dispiaciuto quando mi sente stare male. E’ così che dovrebbe essere. Non una persona che ti dice “Se ti operano permettimi di starti vicino” e poi cambia la versione in “Spero che crepi”. Basta, Basta. Per quanto posso averlo amato e per quanto lui abbia rappresentato il mio TUTTO, ORA LUI NON CE PIU’. Il vero lui è questo: se va tutto come dice e vuole lui va bene, altrimenti è l’inferno. E io sono stufa, tanto stufa. Merito un po’ di felicità……voglio arrendermi. Ma non al malessere. Voglio lasciarmi andare…..voglio questo ragazzo che non è così bello e tenebroso ma dolce e premuroso. E al diavolo lui e tutto il male.
Grazie di cuore,
Arianna
Sono una donna di 47 anni che da 4 frequenta un narcisista patologico e malgrado mi sia resa conto nel tempo con chi avevo a che fare sono ancora in balia della sua capacità attoriale di manipolarmi come meglio crede.
Non essendo proprio una sprovveduta, ho scoperto tutte le sue bugie dette per vedere e frequentare altre donne. Mi sono umiliata e mi sono presentata a lui dinanzi ad una donna e lui, con il viso rivolto a terra, non ha fatto altro che non rispondermi, ha fatto entrare l’altra in casa chiudendomi la porta d’ingresso in faccia.
Pensavo che il fatto di averlo scoperto portasse alla fine della nostra storia, invece no!! Dopo poche settimane mi ha tempestato di chiamate, all’inizio non ho risposto ma poi esausta ho risposto e ascoltato quanto avesse da dirmi; ha girato e rigirato la situazione sinchè non sono caduta nuovamente nella sua trappola!!
Devo essere sincera e dire che sono tornata a rifrequentarlo per una ventina di volte, la maggior parte delle quali dopo averlo scoperto con altre donne. Ho scoperto che con alcune di queste donne aveva un rapporto continuativo che durava da anni e riusciva a gestire tutto senza far dubitare delle sue continue assenze (anche perchè noi ci vedevamo parecchie sere la settimana e quindi non le vedeva spesso)
Da sabato ho deciso di dire per sempre la parola fine a questa storia allucinante che mi sta portando all’esaurimento. Oggi mi ha chiamato e non ho risposto, mi ha inviato un messaggio e non ho risposto; ogni giorno dovrò superare il traguardo che mi sono prefissata e riuscire a non rispondere mai più alle sue provocazioni.
Lo conosco, farà telefonare da suoi amici per convincermi a ritornare ma dovrò essere forte e recuperare la dignità che sino ad oggi ho sotterrato.
Spero di farcela vivamente, so che ci soffrirò maledettamente perchè lo amo ma so anche che non posso guarirlo. Forse e ribadisco forse, se capisse che questa volta non c’è rimedio alla mia decisione, potrebbe rendersi conto del suo disturbo e magari farsi curare.
Io l’ho sempre sbugiardato e più di una volta gli ho detto che deve andare da uno psicoterapeuta ma non mi ha mai ascoltato; chissà, spero che il mio silenzio possa per lui essere uno stimolo per affrontare il suo stato
Malgrado abbia 64 anni e non sia bello, ha però una situazione economica che lo rende appetibile dinanzi a donne che non vogliono il suo amore ma il suo denaro e quindi non sarà mai solo. Credo che solo la solitudine possa portarlo a rendersi conto del suo disturbo ma purtroppo questo non sarà possibile a breve termine.
Vorrei tanto potervi scrivere presto che mi sono liberata del vampiro esterno e riuscire pian piano a comprendere il vampiro interno che è in me per combatterlo.
Accetto volentieri qualsiasi consiglio per raggiungere il mio traguardo.
Grazie
ma ti rendi conto, nadia, che ha 64 anni e non ha nessuna intenzione di capire? sei tu allora che devi capire, e fatti aiutare, muoviti!
fatti aiutare a vedere la verità…
ciao gilio
Ciao Gilio,
lo so che ha 64 anni ma vorrei tanto che lui riuscisse a capire
Io la verità l’ho già vista e ne sono consapevole
Visto che in questi giorni gli ho dato picche in tutti i modi, mi ha fatto chiamare da un amico e mi ha fatto dire che è disposto ad andare da uno psicoterapeuta con me.
Vorrei tanto provare questa ultima soluzione semprechè sia disposto a dire la verità allo psicoterapeuta
Non so, cosa ne pensi?
Ciao nadia, sarà senz’altro come dici, ma da ciò che descrivi non viene fuori a mio parere una personsa dal narcisismo patologico. Dici di averlo scoperto con altre donne, tra una chiusura e un riavvicinamento, ma non dici, forse per delicatezza o riservatezza, come e cosa ti fa dire ciò che a livello personale, potendomi sbagliare, immagino siano tradimenti ed è difficile per me pensare con precisione a cosa ti riferisca parlando di “storia allucinante”, che ripeto, sarà senz’altro come dici, ma la solidarietà più autentica ha bisogno di comprendere con meno generalizzazioni possibili. Voglio dire semplicemente che se ti va di fornire una qualche immagine o descrizione di quello che hai sofferto è più facile per l’altro poter rispondere più empaticamente. Ad esempio specifichi di lui l’eta “importante”, la sua non bellezza e che l’unica possibilità che può avere oltre a te, siano donne che, diversamente da te, stanno con lui solo per denaro, senza richiedere amore e rammaricandoti del fatto che non riuscirà per questo ad essere veramente solo, come tu invece speri come possibilità che chieda aiuto e si faccia curare….Ecco, credo di non avere capito molto e forse anche di avere capito male. Grazie se vorrai rispondere.
Benarrivata.
cara nadia, vedi che sei ancora sulla giostra con lui?? devi scendere e… lasciarlo girare da solo! allora vedrai chi e’ veramente….! e cosa stavi facendo…- nel frattempo fatti aiutare in questa dipendenza affettiva, anche nelle asl ci sono psicologi che, gratuitamente, possono aiutarti. Basta chiedere!
ciao baci gil
Cara Nadia ,
ho compreso una cosa fondamentale , anche grazie all’aiuto che mi ha dato questo blog. Il momento esatto in cui possiamo dire di essercene liberate è quando ci riprendiamo pieno possesso del nostro pensiero e lo gestiamo solo rivolto a noi stesse e incanaliamo le poche energie rimaste in “progetti positivi” che abbracciano di nuovo la vita con entusiasmo comprendendo il nostro grande valore .
Quello che fanno loro , se soffrono o son felici , se intendono guarire o meno , se sono soli o esultanti in una folla di ammiratrici o ammiratori , se comprendono o se si dimenticano , non è più un problema nostro !
Quando arriva la piena consapevolezza , e arriva , non possiamo che esultare per esserci liberate di tanta negatività rinchiusa in una persona sola .
Non è facile lo so , ma fino a quando in noi è ancora radicato quel bisogno di riflettersi in queste persone non ne saremo liberi . Non preoccuparti di cosa lo rende “appetibile” e se ancora lo sarà se veramente hai deciso non fare più parte della sua mensa . Lascia questo sgradevole banchetto e chiudi la porta .
Tutto il tempo e l’energia sprecata sognando il loro fatidico cambiamento non ti verranno restituiti ; ma quando comprenderai che tu sei cambiata e quando riuscirarai a far rinascere da questa dolorosissima esperienza (che conosco molto bene ) una donna grintosa e la sua preziosa essenza , riuscirai a guardare con occhi pietosi questi esseri che nessuno potrà mai salvare .
Vai oltre , tu sei sana , tu sai cos’e l’amore, tu non puoi salvare lui ma devi e puoi salvare te . Ti abbraccio Stefy
Salve sono una così detta “Traumatizzata”.Seguo con molta attenzione vari articoli sul DPN per essere sicura di non sbagliarmi.Ho già avuto una breve terapia con cui si è accertato il mio trauma.Ho anche superato alcune cicatrici personali e ne sono abbastanza contenta.Tuttavia ,nonostante il profilo della mio vampiro sia quello descritto,mi è sorto il dubbio tra Psicopatico Serial Killer e Narcisista patologico ,in quanto oltre a tradimenti ,monopolizzazioni,bugie ,discorsi e risposte senza logica ecc Il mio ha usato volenza nei miei confronti più e più volte.Sembrerebbe,ma non ci metto la mano sul fuoco,che sia stat l’unica ad aver subito tale trattamento.Il problema è che c’è ancora un testa a testa dove lui non mi lascia ancora stare e quindi il prendi e lascia dura da ormai troppo tempo.Mi chiedevo se c’era una specie di “cura esorcizzante” per non essere ancora dipendenti e al centro delle attenzioni di questo individuo.Non è riuscito a spezzare la mia autostima,non è riuscito a farmi impazzire del tutto,ho anche lasciato i medicinali che mi erano stati prescritti perchè mi facevano sentire ancora più vittima,ma aimè non riesco a scrollarmelo di dosso.Paura? Orgoglio? Vendetta?O semplicemente stupidità?I dubbi sono ancora troppi.
Grazie per l’attenzione.
Barbara… quante volte sono stata buttata fuori a calci e spintoni da casa sua, con insulti pesantissimi. Una volta al pronto soccorso perchè in piena crisi di nervi, in macchina, è partito urlando “adesso andiamo a schiantarci contro un muro” e sono saltata fuori al volo. Una volta riempita di pugni e schiaffi per aver nominato il nome della sua ex-moglie. Poi ho cominciato anche io, per difesa. Il mio specchio doveva difendersi. All’ultimo schiaffo, risalente a un anno fa, l’ho minacciato, molto decisa, che se mi avesse toccato ancora con un dito, l’avrei denunciato. Da quella volta è riuscito a contenersi, trasformando però la sua violenza fisica in una violenza psicologica senza pari. I tempi si sono ristretti: se prima ogni mese c’era un comportamento assurdo, un ricatto, una minaccia, una bugia… è diventata una settimana e poi il tutto si è ristretto a un giorno, massimo due giorni. Lo specchio, appunto, ha cominciato a sgretolarsi sotto i suoi occhi. Leggendo tutte le storie in questo blog, in silenzio, da tempo, ho potuto rendermi conto delle dinamiche, confrontarle, viverle. Sono diventata più forte, ma non ancora del tutto. Ho ancora la mia ferita narcisistica che urla forte. Ho ancora la mia intossicazione, la mia dipendenza. Spero un giorno di riuscire a staccarmi. Come lo stiamo facendo in tante.
Cara Barbara, l’informazione è molto utile per cercare di capire meglio quello che sta ci sta succedendo quando stiamo così male nelle relazioni. Ma cercare o pensare di trovare la diagnosi giusta a cosa può servire? Tanto più che quel tipo di follia sembra pure ampiamente accettata, quasi desiderata e voluta a tutti i costi, anche per un tozzo di pane, dalla nostra società che si rifette sul nostro sistema popolitico. Non voglio però abbatterti ancora di più con questa amara visione degli ultimi giorni, ma ritengo che l’attenzione a queste persone sia stata veramente troppo troppo alta, in senso individuale e globale e che forse la chiave della liberazione stia proprio in questo. Togliere il contatto dovrebbe avere lo scopo principale, nel tempo e non semplice per nessuno, di spostare la mente su altro, pensando che anche ogni minimo pensiero di dolore legato all’altro, un altro spietato perchè insensibile al dolore che burlescamente dà, è come fosse una sorta di arricchimento energetico comunque, a cui può bastare una banale promessa indorata ed ecco che tutti coloro che come noi sentiamo un intenso bisogno di quello che ci viene promesso, fosse solo con un atto simbolico, un messaggio, una chiamata, una lettera, ci presentiamo subito dopo allo sportello per richiedere il premio promesso. Sono contenta che non sia riuscito a spezzare la tua autostima come avrebbe forse voluto e penso che proprio l’autostima, quella che ti è rimasta rivendichi nutrimento poichè comunque è stata erosa dalle vicende che descrivi, in cui hai dovuto sopportare l’umiliazione di tradimenti, bugie e violenze, compresa la vergogna per averlo fatto, perchè c’è anche quella di mezzo. L’autostima adesso ha bisogno di tutta la tua attenzione nel dedicarti con ricercata passione ad esempio alle cose che ti piacciono e che sai fare bene o altre che potresti imparare. Sono sicura che ce ne sono di cose che sai fare bene. Il percorso è lungo e personalmente credo che una terapia breve non sia sufficiente( i dati delle ricerche sugli effetti a lungo termine tra terapie lunghe e brevi purtroppo rivelano una grande differenza) e si rischia da soli di arrivare solo ad un certo punto di liberazione e per liberazione non intendo tanto l’esserti liberata con una cura “esorcizzante” da questo essere, dove fede, speranza e fiducia in te, aiutata dalla tua fede se la senti, sono forse l’unico esorcismo possibile che funzioni dal mio punto di vista, ma intendo l’esperienza di incontrare finalmente e pienamente te stessa con tutte le potenzialità che possiedi e che si possono uleriormente espandere a favore tuo e degli altri. Vorrei chiederti di spiegarti un poco di più se vorrai e a cosa ti serva, così che possa eventualmente servire anche a noi, se ho capito bene, uscire dal dubbio nella distinzione che fai tra paura, orgoglio, vendetta e stupidità. Grazie!
Benarrivata Barbara
Buonasera a tutti.
Ho 51 anni e sto tentando di uscire ormai da mesi da una relazione giunta al decimo anno, con un narcisista patologico. Mi riconosco in tutto e per tutto nella vittima, nello specchio che lui ha creato. La realtà mi è piombata addosso circa otto mesi fa e mi ha fatto aprire gli occhi di colpo. Dopo varie ricerche e letture, che mi hanno sempre più confermato la sindrome, ecco che sono incominciate le domande sul perchè io avessi bisogno di essere la sua vittima, quali i miei traumi, quali vissuti. Lavorando in un ospedale che ha un reparto psichiatrico, ho potuto approfondire il tema, ma non ho mai trovato l’argomento che cercavo: il trauma da narcisismo.
Nel giro di due anni, mi sono ritrovata ad essere una persona come non volevo essere. La presa di coscienza è stata dura, ma illuminante. Non amo molto i contesti delle definizioni, perchè sono dei limiti, la malattia e il disagio vanno ben oltre e sono soggettivi.
Eppure ancora non riesco a staccarmi totalmente dalle sue manipolazioni. Le so tali, ma immancabilmente ci ripiombo dentro. Quando dico la parola fine definitivamente, ecco che ho anche la sua conferma ma eccolo negare nel giro di pochi giorni a una richiesta materiale, solo per poter farmi soffrire, eccolo negare le domande, eccolo che dopo giorni si affaccia con una sua richiesta. Ho amato tanto quest’uomo, ho ferito mio figlio per lui, ho toccato i punti più bassi di me stessa, ho accettato tanto fino quasi ad annientarmi con una malattia. Sono sempre stata una donna forte, diretta, allegra anche se sempre pronta a cercare il confronto (perchè in una coppia sana ci vuole, a mio parere), a volte un po’ contorta ma che crede nella verità e nella sincerità, nei valori più semplici. Mi sono resa conto di aver perso tutto questo, di avergli permesso di ferirmi a tal punto tanto da modificare delle parti di me che ora non trovo più. Ancora adesso sento quel filo diretto con lui, che malgrado tutto, non riesco a recidere completamente. Dieci anni di relazione sono tanti. Tante le cose in comune. Tante le cose da sistemare. Ma talmente impossibili da affrontare come due persone adulte, che ci ho rinunciato, pur di non aver più niente a che fare con la sua mente vittimisticamente malata. Scrivendone faccio uno dei tanti primi passi, anche se questa sera mi ha negato la restituzione del mio cane, che ora è suo. Altro dolore da infliggere, chiaro. So che devo essere dura alla prossima richiesta, alla prossima provocazione. So che non devo cedere al pensiero inutile del “forse si sta rendendo conto”, perchè so che è impossibile. La sindorme del narcisista è situata infatti come la più difficile da guarire. Ora che mi sento io malata di trauma, mi ritrovo a non sapere esattamente da dove cominciare per poter guarire, per poter guardare a me stessa come quella che veramente sono.
Utile e liberatorio scriverne, comunque.
Grazie per leggermi.
Cara cb, una importante chiave per uscire dalla brutta situazione in cui ti trovi, secondo me è proprio nella tua frase: ” so che non devo cedere al pensiero inutile del ‘forse si sta rendendo conto’, perchè so che è impossibile”. Hai raggiunto questa dolorosa ma importante consapevolezza, per molti più difficile da pensare con tanta chiarezza del subire soprusi e violenze. Se tu sei riuscita in ciò, ora cerca di salvaguardare te stessa in modo da non subire altre inutili ferite e di difendere tuo figlio dalle stesse, ricordando che purtroppo certe patologie anche quando sembra che le persone che ne sono portatrici siano quasi pronte al cambiamento in funzione del mantenimento della relazione d’amore, si rivelano poi, al più piccolo cedimento del partner che è tornato a fidarsi, simili a delle bambole russe, che possono contenere, uno dentro l’altro, tanti altri comportamenti usuranti o altre modalità d’interazione con il partner continuamente micro e macro traumatiche, fino alla prossima occasione utile nella quale, anche dopo aver “narcotizzato”, metaforicamente parlando, il partner ad es., con una bellissima notte d’amore ci si potrebbe risvegliare con accanto un nemico simile al cavallo di Troia, capace di liberare, per motivi interni, ogni tipo- cioè appigliandosi a qualsiasi motivazione anche la più banale – e numero di nemici, cioè di umiliazioni, offese o denigrazioni o altro, come ad es. colpevolizzazioni a seconda del soggetto, verso il partner , la cui unica colpa è di aver creduto ancora alla verità di un “falso” amore e averlo ancora amato, in una rinnovata illusione di reciprocità “appena nata”.. “stavolta”.
Magari alla prossima occasione, potresti pensare che non cedendo a delle richieste che senti improprie, pesanti e traumatizzanti, stai iniziando non tanto ad esser dura ma ad avere maggior cura di te stessa, come meriti. Sentirsi traumatizzati da relazioni con persone affette da patologie gravi è un’esperienza molto difficile, anche perchè ci si chiede sempre in cosa si è sbagliato, perchè ci si è meritati questo, cosa si può fare per uscirne, per far guarire l’altro (che non può, nè vuole, non capendo di essere affetto da patologia o essendo affettivamente totalmente o quasi, distaccato dalla portata emotiva di questa comprensione) e molto altro. Secondo me non si è colpevoli (in fondo, non lo sono neppure coloro che infliggono certe sofferenze, dato che non si rendono ben conto a livello emotivo di ciò che possono provocare nell’altro e, spesso, sono carenti nella capacità di metacognizione ed autoriflessione), si è invece un pò ma non totalmente vittime; si è predisposti a causa di alcune vulnerabilità che espongono maggiormente a certe esperienze piuttosto che ad altre, date certe situazioni sociali che forniscono contesti favorevoli al verificarsi di determinati eventi e, quindi, è capendo ed elaborando nei limiti del possibile queste vulnerabilità, che ad es. si può iniziare ad uscire dallo stato di traumatizzazione. mantenendo nel frattempo a distanza di sicurezza, nonostante il cuore ci porterebbe in un’altra direzione, chi tale stato l’ha provocato.
Con tanta solidarietà ed un augurio perchè la tua situazione inizi presto a migliorare, un caro abbraccio.
Elisa
ti ringrazio per il tuo racconto, hai descritto piu’ o meno la mia vita, hai usato le parole che avrei voluto usare io, ti comprendo dal profondo del cuore, ferito ma ancora vivo. Sono in terapia da un anno, la strada e’ lunga ma leggendo i commenti credo che se ne possa uscire. Sto raccogliendo i cocci, ma da quelli sto ricostruendo me stessa. la mia parte malata e’ uscita fuori e almeno su questo dovro’ dire grazie al suo narcisismo patologico. Solo attraverso questa sofferenza ho scoperto la ferita aperta che avevo…………..
Gentile Professor Pier Pietro Brunelli,
Sono una ragazza di 25 anni, da 10 anni sto con un rgazzo che da 1 anno e mezzo (da quando gli ho chiesto di iniziare a pensare a una convivenza) si comporta in maniera assolutamente riconducibile al quadro narcisistico da lei rappresentato.
La descrizione che lei fa sia del mio fidanzato (il narcisista) che di me (colei che si è fatta raggirare) è purtroppo perfetta. Volevo chiederle se secondo lei la famiglia di origine di lui si può accorgere “dell’anomalia comportamentale” del figlio, non cambia le cose solamente mi farebbe piacere capirlo dato che io per assecondare la sua follia, non ho mai frequentato i suoi (lui nn mi voleva in casa sua e nn voleva venire a casa mia). Grazie e un saluto a tutti.
Cara Giulia, per rispondere a queste domande in modo serio ed efficace dovremmo parlarne insieme e riflettere per almeno alcune ore, qui intanto può trovare spunti di riflessione, solidarietà e comprensione. Le consiglio di leggere anche l’articole su “Influenze genitoriali e amori sbagliati”, così potrà trovare ulteriorispunti per approfondire.
Un caro saluto
Ho ritrovato da una settimana un vecchio, caro amico; che mi è stato anche ex fidanzato quando avevo da poco compiuto 18 anni e lui ne aveva 21. Tuttavia, anche al tempo, avevo un ex geloso e violento e dopo un po’ ho deciso di lasciar perdere per non avere più casini. Questo ragazzo, che ora ha 28 anni, non mi ha mai nascosto di avermi sempre tenuta nel suo cuore e, nonostante le altre storie, negli anni non mi ha mai dimenticata. Così, negli anni è rimasta una buona amicizia. Sabato (sapete che io sono sempre chiusa in casa) mi ha chiesto di uscire…quando sono entrata in macchina..mi sono quasi commossa nel vedere il mio elastico per i capelli di 8 anni fa sul cambio della macchina…..”era tutto quello che mi è rimasto di te” mi ha detto.
Il mio ex nel frattempo, è tornato un agnellino, e mi ha chiesto di tornare a casa con lui e di fare una famiglia.
Con il cuore rotto ho detto di no. Perchè ho paura, perchè so che questa dolcezza è solo momentanea e infatti gli ho detto “Se fra 3 giorni litighiamo e tu mi butti fuori io dove vado?!” e lui mi ha risposto “Tu fai in modo che non capiti”…..
Non posso rischiare ancora. Non avrei più alcun posto dove andare.
Ma, una volta sola, ho pianto fino alla disperazione….pensavo al suo viso pieno di “bontà” che mi implorava in ginocchio di tornare e ho dovuto mettere in atto tutte le mie forze per non cedere.
Ma perchè faccio così?! Perchè le persone che mi vogliono bene e mi fanno stare bene le allontano e vorrei ancora avere vicino lui? Com’è possibile che, impulsivamente, gli crederei e tornerei lì subito? Cosìè questa sindrome di stoccolma che mi sta rovinando la vita?
Ditemi la vostra, per piacere.
Con tanto affetto.
Arianna
PS. Dott. Brunelli sto leggendo attentamente il suo libro. Volevo ringraziarla, è di grande aiuto.
PS. Il mio vecchio amico è una persona veramente d’oro. è stata l’unica costante nella mia vita. Soprattutto, ha un’adorazione incredibile per me, anzi forse vede anche più di quello che c’è.
Grazie a chi mi risponderà…………Ari
Forza Arianna, lei è sulla strada giusta, sta scoprendo che che è proprio vero che chi trova un amico trova un tesoro… ciò si capisce ancor di più quando in seguito ad una ‘relazione patologica’, si riconosce il valore di una ‘relazione terapeutica’, di crescita, di amore disinteressato, di reciproca crescita e comprensione… questa è la base che deve sussistere anche in un legame affettivo con un partner di coppia… questa è la dura scuola della vita, necessaria affinché attraverso i rovi e le spine possano essere coltivate le rose…
Dottor Brunelli,
le sue parole mi commuovono. Lei è sempre tanto gentile e buono. Grazie.
A volte mi prende un’ansia terribile, a volte penso a qunto sarà doloroso vederlo insieme ad un’altra, a volte mi viene da piangere pensando a tutte le cose e i ricordi e il grande amore che ho provato.
Penso che ci vorrà un tempo infinito per curare le mie ferite.
Ho compreso questo: FA MALE MA E’ BENE.
Sentirlo così dolce e avvilito mi ha fatto male dentro. Nonostante tutto. Ma è solo una sensazione mia, devo vivere nella realtà.
Grazie
Condivido quanto detto ad Arianna e credo fortemente che in queste parole, c’è un profondo nucleo di verità, che riguarda ognuno di noi e che tutti possiamo sentire come vero, anche nel riconoscimento del dolore e della crescita possibile, secondo le nostre personali esperienze e le caratteristiche e fasi della vita in cui ci troviamo. Purtroppo è molto difficile non pungersi e ferirsi con i rovi, spesso spessi, nel coltivare le rose. Sia le rose nell’animo che le rose nel cuore, che possano essere fonte di bellezza, dove la bellezza corrisponde a verità, e nutrimento spirituale anche per la nostra mente
Elisa
Bene Arianna, se hai ritrovato un vero amico, una persona di cui senti di poterti fidare e ce tra voi c’è, in questo rapporto d’amicizia reciprocità, cerca di coltivarlo, perché penso che per te può essere molto positivo e, soprattutto, cerca di non cedere alle tentazioni interne verso il richiamo di chi invece è per te solo fonte certa di sofferenza e ricatti morali. Non sei sola, come vedi se ti predisponi, il tuo animo inizia anche a tua insaputa a sperare ed anche il mondo, con le sue forme e modi inizia a risponderti. Inviando sulla tua strada persone Altre, che possono esserti vicine nella reciprocità.
cara arianna, non lasciare quell’uomo che ti ama, piuttosto va in cerca di auto! tu hai bisogno subito di aiuto, e non pensarci su, non pensare che a questo, ora! salvatiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
dopo vedrai tutto sotto un altra luce….
ciao gilio
Cara gilio,
grazie. hai ragione. Non lo lascio infatti. Tra un mese compio 25 anni…non merito di distruggere la mia vita.
Arianna
E se fra 3 giorni litighiamo e tu mi butti fuori io dove vado?!” e lui mi ha risposto “Tu fai in modo che non capiti”…
Eh???!!
Arianna, io leggendo questa frase ho avuto i brividi!!! Renditi conto che sarà sempre colpa tua se la vostra storia non va bene. Rileggi bene come ti ha risposto e rifletti.
Non voltarti mai indietro. Non puoi salvarlo. Non cambierà mai. Ho
37 anni e 2 figli con uno di questi malati. Mi ha distrutto e non posso nemmeno allontanarlo perché é il padre dei miei figli.
Alla tua età ho fatto l’errore di credergli e di tornare con lui… É stato un bagno di sangue e adesso ci sono 2 bambini di mezzo… Sono in terapia da + di un anno ma purtroppo lui farà sempre parte della mia vita. Cura la tua ferita e allontanati da lui finché sei in tempo.
Dai retta…
Il suo fascino é finto. Lui é finto. Non si rende conto del male che fa alle persone che ha intorno ma cerca di non essere una di quelle persone.
Ciao.
ma non ho fatto nessuna indagine ……semplici casualità se è me che si riferisce sono tra l’altro morte li …….ho semplicemente riletto con più attenzione
Cara Maria, non mi rivolgevo specificamente a lei, era un osservazione in generale, mi scusi se si è sentita in qualche modo criticata. Purtroppo nel mio ruolo di moderatore per inserirmi devo fare la replica a a qualcuno anche quando l’intento è di rivolgersi un po’ a tutti, nel tentativo di prevenire alcune tendenze improrie per lo spirito di solidrietà e comprensione del forum. Spero quindi di aver chiarito. Un caro saluto
grazie dott.Brunelli per la comprensione e il suo impegno!
Ringrazio Sisi per la sua disponibilità faccio un piccolo riassunto ho conosciuto quest’uomo 4 anni fa diceva di essere separato io ero sposata ancora e sicuramente non felice lui si è insinuato nella mia vita distruggendola ma rimanendo poi lui con la sua .Attualmente anche lui si è separato ma la cosa non lo ha portato verso una scelta nei miei confronti ma anzi ha contribbuito all’intesificarsi delle sue attività sulle chat con le altre donne…..le seduce le corteggia le riempie di mille attenzioni ma poi bugie tradimenti allonatamenti con me e con le altre io pensavo dia vere unrapporto speciale con lui fatto di complicità affetto legame e invece scopro tutto questo lo fa con tutte
Cara maria Gabriella, vorrei chiederti una cosa che non mi è chiara; a cosa ti serve trovare ancora altre sue vittime? Cioè qual’è il tuo scopo ed a cosa pensi ti possa essere utile o come tu pensi di poter essere utile a loro?
Grazie.
Un caro saluto
Elisa
Rispondo ad Elisa ne ho trovate tre e mi bastano non vado avanti,serve a me per porre fine a questa situazione per capire meglio tutte le cose che mi racconta che alla fine sono verità a metà….sono tre mesi che nonlo vedo e 25 giorni che nonlosento penso che stavolta riusciro a troncare lui non si è fatto vivo con me ormai non ha scampo e preferisce fare castelli con le altre!mi serve anche a smascherarlo di lui fin ora vedevo solo il buono lasua crudeltà rimaneva sempre al coperto!!la ltima vittima pens sia una vedova con due figli matura e benestentante e un altra invece giovane e ingenua deve ancora decidersi con chi stare ….ecco chi è lui !io pensavo di avere un intimità con lui un feeling non so se è chiaro come mi sento!!!
Rispondo ad Elisa ne ho trovate tre e mi bastano non vado avanti,serve a me per porre fine a questa situazione per capire meglio tutte le cose che mi racconta che alla fine sono verità a metà….sono tre mesi che nonlo vedo e 25 giorni che nonlosento penso che stavolta riusciro a troncare lui non si è fatto vivo con me ormai non ha scampo e preferisce fare castelli con le altre!mi serve anche a smascherarlo di lui fin ora vedevo solo il buono lasua crudeltà rimaneva sempre al coperto!!la ltima vittima pens sia una vedova con due figli matura e benestentante e un altra invece giovane e ingenua deve ancora decidersi con chi stare ….ecco chi è lui !io pensvao di avere un intimità con lui un feeling non so se è chiaro come mi sento!!!
Rispondo ad Elisa ne ho trovate tre e mi bastano non vado avanti,serve a me per porre fine a questa situazione per capire meglio tutte le cose che mi racconta che alla fine sono verità a metà….sono tre mesi che non lo vedo e 25 giorni che non lo sento penso che stavolta riuscirò a troncare lui non si è fatto vivo con me ormai non ha scampo e preferisce fare castelli con le altre!mi serve anche a smascherarlo di lui fin ora vedevo solo il buono la sua crudeltà rimaneva sempre al coperto!!la ultima vittima penso sia una vedova con due figli matura e benestante e un altra invece giovane e ingenua deve ancora decidersi con chi stare ….ecco chi è lui !io pensavo di avere un intimità con lui un feeling non so se è chiaro come mi sento!!!
Rispondo ad Elisa ne ho trovate tre e mi bastano non vado avanti,serve a me per porre fine a questa situazione per capire meglio tutte le cose che mi racconta che alla fine sono verità a metà….sono tre mesi che non lo vedo e 25 giorni che non lo sento penso che stavolta riuscirò a troncare lui non si è fatto vivo con me ormai non ha scampo e preferisce fare castelli con le altre!mi serve anche a smascherarlo di lui fin ora vedevo solo il buono la sua crudeltà rimaneva sempre al coperto!!la ultima vittima penso sia una vedova con due figli matura e benestante e un altra invece giovane e ingenua deve ancora decidersi con chi stare ….ecco chi è lui !io pensavo di avere un intimità con lui un feeling non so se è chiaro come mi sento!!!penso di essere utile anche a loro
Grazie Maria Gabriella per la tua risposta; avevi bisogno di essere certa che quel che pensavi ed avevi scoperto fosse realmente vero e purtroppo, è proprio così. D’altra parte, averlo scoperto, spero possa facilitarti il non facile compito di liberarti da questo legame, come stai già cercando di fare, con buoni risultati a livello oggettivo – 25 giorni – anche se immagino che dentro, tu stia vivendo le cosiddette “pene dell’inferno”, con una persona che intrattiene contemporaneamente più rapporti con donne diverse, più grandi e più giovani, che tu immagini con funzioni diverse, oltre a quella ufficiale mancando di rispetto a tutte, indistintamente ed in primo luogo a te, che stai vivendo tutto questo sulla tua pelle ed al tuo interno. Posso solo immaginare come ti senti – forse come sull’orlo di un baratro sul quale cerchi invece di mantenere un delicato equilibrio ed in questo momento, secondo me devi avere davvero tanta forza, per te stessa – e mi dispiace molto e ti sono molto vicina, stringendoti in un virtuale abbraccio di conforto, che spero sia condiviso, da molte altre persone sensibili presenti in questo forum.
Elisa
http://youtu.be/OfQo9q71T9I
Vorrei dedicare questo pezzo musicale in particolare a maria Gabriella ed a tutte e tutti noi, affinché possiamo rilassarci un pò, immaginando quel che ci suscita internamente.Spero vi piaccia.
Grazie Elisa per questa musica e grazie per le parole di conforto a Maria Gabriella, con la quale e verso di lei, insieme a te e a chi vorrà inserirsi, mi stringo a voi in quel pieno e condiviso abbraccio di conforto che hai creato. Grazie.
Sisi
ringrazio Sisi e Elisa per la comprensione si sono davvero delusa da questa persona malata che non comprende il mio amore e che non ha rispetto per quello che ci lega che non ama nessuno e usa tutti in questo momento è in crisi profonda lo so e mi vede come una minaccia per la sua felicità invece la sua felicità viene compromessa solo dal suo comportamento e mina quella di tutti coloro che gli girano intorno in un modo o nell ‘altro grazie grazie ancora
preciso sono tre mesi che non lo vedo 25 che nonlo sento al telefono
Buonasera,
vi leggo sempre anche se non sempre intervengo . Stasera vorrei aggiornarvi sulla mia lunga e travagliata storia . Per chi si ricorda vi avevo lasciati alla viglia di un incontro con il CTU del Tribunale dei minori , per coloro che non mi conoscono posso solo dire che la mia storia è comune a quanto fino ad ora ho letto qui .
Ebbene il mio intervento semplicemente per fare in modo che la mia esperienza conforti e rafforzi chi ancora è intrappolato in queste ragnatele , per rendersi conto che le stessa hanno , volendo , la stessa forza improgionante di quelle che tessono i ragni . Per rendersi conto che a differenza degli insetti , noi siamo essere umani , capaci e assolutamente in grado di distruggere queste trappole .
Non è certamente compito mio e nemmeno ho la competenza per fornire gli strumenti per arrivare a questa consapevolezza .
Io ci sono arrivata , dopo anni e anni di sopportazione e assurde giustificazioni che reggevano questo apparente gioco forza . Ci sono arrivata probabilmente perchè trovandomi nella condizione di mamma , ho capito che questo inferno doveva avere una fine ; in questo assurdo e demenziale testacoda ho finalmente avuto la forza per riprendere il mano il volante e riportare la mia vita nella direzione giusta .
Perchè quando ti rendi conto che le vere vittime di queste relazioni malate e devastanti sono i tuoi figli , che magari di loro hai anche sottovalutato un disagio latente che rischia seriamente di compremettere la loro fase di crescita , ti arriva una forza indescrivibile che ti permette di guardare con lucidità la persona che ancora in assoluta incoscienza (voglio credere sia tale ) si erge a unico depositario di verità , si atteggia a imbattibile sovrano di se stesso , continua imperterrito a sostenere il suo ego comunque e di fronte a tutto e tutti .
E’ successo a me , ora che mia figlia rischia la bocciatura , ora che in qualche modo sta manifestando un disagio profondo per una situazione familiare vergognosa .
Non ho mai trascurato sicuramente di gestire il giusto equilibrio di mia figlia , questo no ; ho sempre avuto perfettamente presente che in lei, in questo ultimo e lunghissimo periodo, ha sicuramente si sono isninuati forti disaagi . Probabilmente non avevo ancora però quella forza che improvvisamente è scaturita dal mio imcontro con i suoi insegnanti e dagli incontri con il CTU .
Proprio quest’ultimo , in un primo tempo temuto , ha con precisiome estrema puntato la sua attenzione sul padre di mia figlia . Dalle domande mirate in una sola seduta è riuscito a puntare dritto al problema : lui. Con poche domande lo ha misurato , e lui , che non ha la capacità di discuterese non è assecondato , ne tantomeno mettersi in discussione , che anche in questa sede ha reagito con spavalderia e ha mostrato la sua solita aria di fastidio e irritazione di fronte alle domande più pungenti (lo conosco bene in queste situazioni ) incapace di sostenere un collooquio con coerenza , ha dato il megio di se , per sentirsi dire alla fine …. “le sue risposte potrebbero denotare un serio disturbo della sua sfera affettiva “.
Queste parole sono risuonate fortemente nella mia mente e finalmente mi hanno dato la certezza che non ero io la persona sbagliata! che era finita la mia assurda punizione alla quale, chissà per quale mia fragilità o paura , avevo accettato . Non sono più sola perchè , seppur vero che era palesemente evidente che fra i due l’anomalia era lui , nessuno , se non passa da questa esperienza può capire . Per quanto amici e familiari ti stiano vicini (e ringrazindo il cielo son tanti) , quando si chiudono le porte della propria casa ognuno è giustamente assorbito , giustamente , dalle proprie realtà . Rimani tu a gestire ogno momento che trascorri in balia di questi saliscendi , di questi strani ed incompresnibili volta faccia , in balia di questo mostro il cui unico punto forza ora sono quattro mura .
Qualcuno mi urlava che dovevo andarmene ! Non avessi avuto una figlia chissa dove sarei ora , ma per lei , nel fallito tentativo di far comprendere che lei non doveva pagarne le spese subendo anche uno sdradicamento dalla sua casa , dalle sue abitudini sicuramente ho perso tempo , tempo prezioso . Cosi ieri ho praticamente guardato in faccia suo padre non più pregandolo ma imponendo un minimo di atteggiamento responsabile nei confronti di questa situazione , pretendendo , almeno in questa fase conclusiva , di assumere un ruolo maturo come genitore . E oggi all’uscita dal secondo incontro con il CTU , il quale ha analizzato la situazione figlia , e dopo che ancora una volta è emersa l’incoerenza e la superficialità di questo padre , e forse anche la mia (non mi tiro indietro ) ho finalmente capito che assecondando questi tremendi personaggi , le loro cattiverie e la loro malcelata mancanza d’amore , ho rischiato seriamente di distruggere la mia vita e quella di mia figlia . Questa forza che ha decisamente delineato in maniera proecisa e chiara le mie consapevolezze , ha abbattutto ogni sorta di stupida paura e mi urla nelle orecchie di uscire al più presto da questo stallo, riprendere in mano la mia vita e quella della mia bimba . Ricomincio a vivere in nome della mia vita , questo unico grande e immenso dono che è mio . La strada è ancora in salita , non importa , io ora sento e so che ho fatto il sorpasso , il male è sconfitto e ora io detto le mie condizioni : voglio serenità , armonia , pace e amore . In queste quattro parole il suo nome non c’è più, il suo nome è lo si può scrivere solo una solitudine totale che prima o poi , sono certa , la vita gli renderà !
E non lo dico con rancore ma con estrem0 dispiacere , credetemi , come mi trovassi ora al capezzale di un malato terminale : ma il compito termina qui dopo l’estremo saluto .
Stringo i denti ancora qualche mese, fino a quando leggerò nero su bianco che la collocazione di mia figlia sarà con me , e non importa dove io e mia figlia andremo , non mi importa dei sacrifici che sicuramente dovro’ affrontare , la mia certezza e’ che saremo finalmente felici e insieme a lei e per lei vinceremo .
Questo mio intervento è perchè arrivi al cuore delle persone che ancora soffrono e si arrendono e non riescono a distruggere queste figure che ahime’ vedo sono tante , che non c’è nessuno ma proprio nessuno che ha il potere ne tanto meno il il diritto di distruggere la vita altrui . E se può servire , fatelo in nome dei vostri figli verso i quali avete un preciso dovere , e che sono un’inestimabile fonte d’amore.
Se non ci sono figli trattate la vostra anima esattamente come fosse una vostra creaturae salvatela .
Un abbraccio .
Stefy
Il tuo post mi commuove…sei una mamma coraggio. Grazie per la tua testimonianza.
Uno strettissimo abbraccio
Brava Stefy,continua così la tua era solo paura di non essere di non essere capita dal CTU ma,la scelta dentro di te era fatta.Non affrontare il dolore, i fallimenti te li fa sembrare enormi,insuperabili ma poi una volta affrontati ti rendi conto che ce la puoi fare,tu vali e sai lottare per il bene di tua figlia,sono contenta che ci siano donne che riescono a reaggire,sono loro che costruiranno figlie,donne migliori.Donne che si ameranno e non si lasceranno fare ciò che le loro madri hanno subito.Tua figlia da grande ti stimerà,perchè le hai insegnato il rispetto e la dignità,senza di queste un essere umano non è nulla.Ti auguro tutto il bene del mondo,sarà dura,difficile ma ce la farai,basta volerlo con tutto il nostro amore! Ciao Lulù
grazie per queste parole e per il sentimento meraviglioso che esprimono.
rispondo ora a Sissi la mia storia l’ho raccontata abbastanza qualche tempo fa forse non hai letto tutti i miei post……tra i meno recenti la puoi trovare datata 11 dicembre
Grazie Maria Gbriella, ho riletto ma ho capito veramente poco lo stesso. Qualche informazioni rapidissime e telegrafiche dal mio punto di vista, ma forse non solo. Ho pensato che tu potessi non essere italiana, ma poi alcune parti di frasi sono molto corrette. Poi nel messaggio successivo scrivi: “sono anch’io “sola ” con mio figlio e la mia famiglia per fortuna per questo Natale il 4 dopo la separazione avvenuta per via di un narcisita patolgico la mia storia l’ho resa nota stamattina ma c’è stato un disquido e …..” fa crollare anche quel poco che potevo avere capito. Fai pure come ti senti se vuoi chiarire circa il “disguido” che nessun altro può sapere con precisione oltre a te. Scrivere è uno sforzo ed un impegno per tutti e se si ha bisogno di risposte occorre mettersi un pò anche nei panni dell’ascoltatore che non sa nulla. L’unica cosa che capisco è che è sopraggiunta un’urgenza: chiarire il dubbio circa la possibilità che la persona con cui hai avuto a che fare sia la stessa di cui parla un’altra partecipante e ti sento giustamente molto tesa per questo. Credo che l’indicazione del Dott. Brunelli, circa il contattarlo privatamente, sia proprio la soluzione migliore
Un abbraccio
ciao scusa forse avrò fatto un pasticcio qua non sono andata rileggtia bere ma mi sembrava chiaro il mio post dell 11 dic sono italiana ….vivo una storia assurda con un narcisista e sto approfondendo in questi giorni la sua conscenza contattando le sue ultime vittime che mi hanno raccontato delle sue bugie degli incontri e sono convinta che ne siano parecchie ma sono riuscita a parlare solo con due persone. la storia di roxa faceva pensare alui ma poi alcuni dettagli non coincidono l’accento romano e la luga permanenza fatta con le (2 sett) lo escludono.
nonostante tutto sto bene non preoccuparti sono 2 mesi che non lo vedo ma sapendo che tornerà….sto preparando le armi …..il sapere pi cose mi renderà spero più forte…..vi sembrerà starno dopo 4 anni ancora non so chi è veramente ….in realtà l’ho sempre saputo ma speravo cambiasse anche perchè quella vita che fa è davvero insostenibile non mangia non dorme fa due lavori speravo crollasse e invece….ora che sua mogli lo ha lasciato penso che abbia perso tutti i riferimenti e freni inibitori la sua è una malattia a fasi è ora è in fase cronica .Per quanto mi riguarda sono molto forte mi ha resa lui cosi ….non piango pi non soffro più ho gia fatto tutto questo per troppo tempo lho amato senza ricevere nulla nulla ha più senso .
dimmi cosa vuoi sapere…..è una storia come tante qua il nostro incontro è statofantastica romantico dolce la nostra intesa sembrava totale mi racconta alla fine tutto di se ….ma poi mi tradisce e poi torna e non si sa dove vuole andare a parare una storia triste come tante…..un abbraccio
ATTENZIONE, per cortesia… questo blog non deve essere usato per indagare sulla privacy delle persone, capisco che possano venire fuori similarità e coincomitanze, e che ci si trova in una condizione dolorosa e anche traumatica, ma non si deve fare così, non è corretto, anche poi non aiuta allo spirito e agli intenti di questo forum di auto-aiuto che deve servire appunto per comprendersi, solidarizzare, testimoniare per recuperare il bene di tutti… mi raccomando. Grazie con tanta solidarietà.
chiedo intervento del dott Brunelli grazie cosa si può fare se così fosse ?se legge la storia di Roxa capisce grazie ancora!
Scusi Maria Gabriella, io faccio già tutto quello che posso, questa è un’occasione di auto-aiutoche io curo con grande sacrificio… per un intervento più individuale nel rispetto della legge c’è bisogno che la persona interessata mi contatti privatamente… comunque cercherò di capire e di fare quello che posso.
ok grazie aspetto notizie da Roxa per capire meglio poi magari la contatto ,mi scuso !
Ciao Maria Gabriella,
non ho idea se sia lo stesso uomo (e forse in parte lo psero per entrambe!), anche se – come dici tu – le coincidenze sono tante. Io so che lui mantiene diverse “pseudo-relazioni” su chat e su internet. Un indizio te lo posso dare: ha chiuso il suo account facebook l’11 ottobre (giorno del suo arrivo qui), a dimostrazione di quanto ci tenesse a me. Gli ultimi giorni – prima che lo chiudesse – usava mettere ogni mattina una canzone e/o una poesia (in italiano e/o in inglese) con una foto e alla fine le mie iniziali. … se questo ti torna, stiamo arlando della stessa persona. Diversamente, entrambe abbiamo avuto la sfotuna, purtroppo, di avere accanto persone disturbate, capaci solo di fare male e di alimentarsi dell’amore altrui. Un abbraccio sincero
ciao Roxa no penso che non sia lo stesso uomo…..comprendo il tuo dolore e ti sono vicina un abbraccio
ciao, sono Francesca e mi affaccio sul blog con molta incostanza…questa volta scrivo non da persona disperata, anche se sotto sotto lo sono, ma non nella fase acuta, almeno. Questa volta chiedo chiedo il vostro aiuto nel momento in cui le mie energie non sono ancora del tutto compromesse come al solito quando scrivo, ma questa temo che sia solo un’illusione e una sospensione di tempo in attesa della prossima catastrofe. Non volgio essere fatalista ne malaugurante ne tantomeno proiettare profezie autoavveranti, ma ho paura…per tutto il passato, per le dinamiche sitematicamente ripetute, perchè sento che non è cambiato niente e solo la mia abnegazione e sopportazione nonchè pazienza e speranza tengono in piedi i pezzi di un muro crollato e faticosamente rattoppato. Sì perchè c’è stato un riavvicinamento, un contatto…ha avuto le sue storie mentre io ero disperata per le mostruosità che mi ha detto e fatto e poi è rispuntato…mescolando sentimenti ad accuse, un dito puntato solo ed esclusivamente su di me ma sguardi dolci e carezze affettuose. Io volevo chiarire e non ero e non sono capace di distaccarmi nonostante tutto il male che mi ha fatto perchè, come vi avevo scritto nelle precedenti mail, non riesco a rinunciare a quella parte bella, buona, dolce e premurosa che mi ha catturata….e che ora torna a mostrarsi….ma che appena io chiedo una spiegazione o il riconoscimento del male che mi ha fatto come errore da non ripetere per stare bene e migliorare le cose…si trasforma in ira furiosa e incontenibile…e allora sto zitta, ingoio rospi pur sapendo che prima o poi la mostruosità riemergerà perchè prima o poi se non deciderò io di far valere il mio diritto ad esistere sarà lui a provocarmi affinche io non posso tenermi dentro la frustrazione e la rabbia causata dalla sua perenne e autoritaria ambiguità, è successo troppe volte, e dopo …dopo aver provato ad esistere all’interno della relazione ecco che vengo schiacciata, umiliata, maltrattata, vessata e abbandonata, e la disperazione di cui tante volte vi ho parlato….Sono in trappola, in un modo o nell’altro, con lui e senza di lui mi sento in trappola, una trappola interiore soprattutto che non mi fa più tenere le redini della mia vita e della mia gioia e libertà.Mi sono riavvicinata perchè spero e perchè amo, ma ho paura e forse ora che ancora la frittata non è fatta, ora che cerco di tenere a bada la sua ira(so che è impossibile)attraverso una costante abnegazione in un equilibrio assurdo e inutile, forse ora devo capire cosa fare e perchè questo legame mi rende schiava nonostante io abbia la strada aperta davanti a me, ma che non vedo e non riesco ad attraversare.Paura di continuare e paura di perderlo, da quando è in ballo questa relazione è un’oscillazione continua tra due opposte tendenze, a partire dall’incapacità di capire ed accettare di vivere momenti idilliaci dove era una persona affettuosa proemurosa e romanitca alternati a momenti infernali, di diperazione e dolore insopportabile inferto da un essere senza scupoli e senza pietà. Grazie per l’ascolto, vi voglio bene.
Cara Francesca, come tu stessa ammetti, evidentemente non è ancora arrivato il tuo tempo di scegliere liberamente. Lascia che sia lui a scegliere per te, costi quel che costi. Cerca di portare pazienza con te stessa. Quegli abbracci e quelle carezze mentre ingoi le tue stesse emozioni valgono di più rispetto al dolore della sua perdita e alla tua paura di lui. Viviti questa storia pienamente, te lo puoi permettere, perchè ormai sai come fare. Quegli abbracci valgono di più insieme alla sua parte buona, bella, dolce e premurosa, il dato è questo e tu per me non sei in trappola. Nessuno meglio di te sa come fare in questa storia che conosci così bene! Non saprei spiegarti a parole ma io avverto in te un cambiamento, un cambiamento positivo che mi infonde fiducia verso di te!
Ti auguro il bene più profondo e che ti possa sempre sostenere.
Grazie Sisi per la fiducia, e forse vedi cose che io non mi so riconoscere. Ieri sera un “primo” episodio, dopo la riconciliazione, di ira violenta per aver osato chiedere cosa ha fatto in questi mesi che non ci siamo visti. E’ come se gli avessi posto su un piatto d’argento la possibilità di insultarmi, accusarmi, svilirmi, umiliarmi…perchè è tutta colpa mia, se ha avuto un’altra, se abbiamo litigato, se quando infieriva sadicamente dopo avermi offesa e umiliata mi sentivo male…è tutta colpa mia….e io ho lavorato su me stessa ma lui non ha fatto un passo per mettersi in discussione e ora, o sto zitta e faccio tutto quello che dice lui abbozzando su tradimenti, bugie, comportamenti autoritari e insensibili,vessatori e crudeli alternati da momenti di dolcezza, o mi lascia perchè io..io…io…solo io sono la causa di tutti i problemi. Questa notte non ho dormito perchè non ero pronta (ma bisogna esserlo?) a questa nuova ondata di offese e minacce, per questo mi sento in trappola, perchè il bello e il cattivo tempo continua a farlo e perchè sono ancora dipendente da quella parte buona che a intermittenza c’è. E per questo ho paura di non farcela, devo vivere la storia? ma come? sapendo che appena mi coinvolgo e dico una parola di troppo mi massacra? Che poi non so mai quando è troppo, quando è idonea, quando posso….io ri-vorrei la mia vita, la mia libertà interiore, la mia gioia di vivere e non essere più dipendente e maltrattata, solo per quei momenti belli ma che per me hanno un valore e un significato così alto da far cancellare tutto il male che mi fa e mi farà. Grazie Sisi per avermi risposto e per la fiducia che mi hai dato, abbracciandomi il cuore.
Tu riavrai la tua vita Francesca, la tua libertà interiore, la tua gioia di vivere e la tua autonomia perchè sono forze interiori che già possiedi, anche se senti la sofferenza di avvertirle come imprigionate, legate(però ci sono) e agiranno attraverso di te per fare la cosa giusta. Lui non potrà mai metterti i piedi in testa, anche se tu glielo hai fatto credere(pure non volendolo), non ci riuscirà mai!! E come faccio a dirlo che neanche ti conosco? Lo avverto da quello che scrivi e da come lo scrivi. Tu possiedi una saggezza che ancora non conosci e che nessuno può arrestare, nemmeno tu. Io ti aspetto qui e non ho nessuna fretta, sei nei miei pensieri.
Ancora un lungo abbraccio
….ho vissuto tanti anni Francesca, pensando di essere in gabbia e non era vero. Avevo fatto anche testamento raccontando per iscritto la mia storia ed esprimendo la mia volontà che i miei figli fossero affidati ad un’altra famiglia. Pensavo che avrei potuto morire o per sbaglio dovuta ad una violenza di troppo o perchè non avrei retto col cuore e con la mente. Oggi sono semplicemente una persona felice di vivere, ringrazio la mia terepeuta prima e il Dott. Brunelli successivamente, che mi hanno seguito, nel mio caso dopo che ho fatto da sola le mie scelte e ora mi gusto le mie cose quotidiane, come questa neve di adesso, che ancora cade.
Grazie Dott. Brunelli e grazie per le tue parole Francesca.
Tu riavrai la tua vita Francesca, la tua libertà interiore, la tua gioia di vivere e non sarai più dipendente e maltrattata da nessuno perché lascerai che queste forze(vita, libertà, gioia, autonomia e avere cura) che riconosci in te con sofferenza come imprigionate e legate(e che comunque ci sono) agiscano attraverso di te per fare la cosa giusta. Lui non riuscirà mai a metterti i piedi in testa, potrai farglielo credere(pur non volendolo), ma non ci riuscirà mai!! Come faccio a dirlo che neanche ti conosco? Lo percepisco da quello che scrivi e da come lo scrivi. Percepisco in te una saggezza che ancora non conosci, ma che nessuno può arrestare, nemmeno tu. Io sono qui che ti aspetto e non ho nessuna fretta.
Ancora un lungo abbraccio
Il messaggio anonimo è sempre il mio. L’ho postato con google chrome senza compilare i campi nuovi, ma poi era scomparso e mi sembrava che non fosse stato inviato. Ho quindi riaperto internet explorer e l’ho riscritto.
Un saluto a tutti e uno particolare a Francesca.
Mamma mia Sisi, mia hai colpita al cuore, in senso buono intendo…mi hai spiazzata…hai detto delle cose che mi hanno colpita profondamente, mi capisci e con un’intensità straordinaria. Riporto testualmente quello che mi hai scritto e che sento particolarmente vero, ma potrei riportare l’intero testo che hai scritto “Se si lasciano i rapporti in maniera non libera, si continua più facilmente ad rimanerne legati (….)”. Bene, è così, al momento non posso aggiungere altro perchè non ho altre energie a disposizione se non questa consapevolezza, che ancora non so se mi porterà a liberarmi da questa oppressione, da questo continuo ricatto pur di stare con quest’uomo che mi fa vivere paradiso e inferno in maniera alternata, ma che amo così tanto quando c’è armonia (pur sapendo che è illusoria, instabile, in qualche modo forzata da me), da privazione di gioia e libertà interiori; ma questa consapevolezza, almeno un gradino verso di essa, c’è. E tu hai saputo chiarirlo meglio di me. E ringrazio fortemente Alessandra e tutte-i voi per il sostegno, il senso di protezione, l’affetto meraviglioso che mi state dando. Io sto cercando di affrontare questo dolore nel momento in cui le cose stanno andando relativamente bene, anche se già ci sono i segni del male, dell’aggressività,della prevaricazione, e di non fuggire a quello che so che mi aspetta, con la speranza che queste forze, queste energie mi sostengano quando il momento del crollo si presenterà inevitabilmente, purtroppo. Per il momento resisto nella storia e cerco di viverla con più distacco, anche se è difficile perchè questo uomo, come credo tutte le persone affette da questo problema, quando è nel momento “sì” è una persona meravigliosa e si fa fatica a non credere che sia amore vero e condiviso, e i momenti “no” sono l’estremo opposto, negazione e violenza, veleno e rabbia, senza memoria e rispetto di un vissuto intenso e della mia dignità come essere umano. Io vi ringrazio di cuore e spero che le parole di Sisi siano l’indicazione di una strada che porti la mia anima a sentirsi nuovamente libera. Grazie di cuore, grazie dei vostri calorosissimi abbracci, con voi mi sento meno sola.
cara Francesca, ho letto e riletto quello che scrivi e ho letto anche il pensiero di Sisi. Spero che lei abbia sentito la verità e che tu in questo momento sia felice con lui, credo di capire bene ciò di cui parli, l’ho vissuto per quasi sette anni. Ciò che mi colpisce della tua esperienza è il senso di compressione che tu provi per non creare situazioni di tensione e allo stesso tempo l’ansia di creare queste situazioni dicendo o facendo qualche cosa che lo fa esplodere. In tutto ciò, quando stai buona e non sollevi richieste o chiarimenti, ti avvolge un grande amore. Scusa se te lo dico ma questo secondo me è molto lacerante, pericoloso. in questo rapporto, in cui tu continui a voler credere perche ami, ed è giusto, si alternano ambivalenze che ti rendono dipendente, dove un periodo va bene perchè sei tu che non muovi nulla e mantieni a fatica una stasi voluta da lui e un periodo va male, perchè tu chiedi cosa è accaduto durante il vostro distacco o chiedi certezze per poter ricominciare in modo sereno. Allora si scatena la sua rabbia. Non so che dire Francesca, ti auguro che quello che dice Sisi sia vero, spero di non proiettare sulla tua storia la mia e gettarti nel pessimismo. Quello che ti dico, con il cuore, visto che quest’uomo lo ami tanto, è di non abbassare la guardia, vivere questo amore ma osservare, sentire con la pelle non solo la passione per lui ma anche le emozioni negative che arrivano da lui, perchè se parli così ci sono purtroppo. Pensa solo che se questa storia non ti da la serenita di cui hai bisogno prima la tronchi meglio è, nel senso, più tardi prendi atto che non va più sarà dura ricominciare. Te lo dice una persona che l’ha pagata e la sta pagando cara, ma ne è uscita. Un abbraccio forte.
Cara Alessandra capisco la tua apprensione e preoccupazione per Francesca e le tue parole cariche di sentimento di solidarietà ed amore per lei, sono per me una testimonianza dell’attenzione che hai per l’altro, soprattutto se è un altro in difficoltà e che soffre. Vorrei sottolineare un aspetto del mio intervento per come scrivi che sia arrivato a te, forse non sono stata molto chiara. Io non ho sentito, come verità, che Francesca sia attualmente felice col ragazzo col quale sta vivendo un’esperienza estremamente dolorosa. Ho avvertito in questo delicatissimo suo momento, che potrebbe fare la differenza nella sua vita a mio parere, una nuova possibilità: quella di permettere a se stessa l’emergere di forze trasformative che già si sono messe in moto e che le appartengono, in cui personalmente credo oggi più che mai, nel suo caso. Molte volte ho espresso la mia personale opinione riguardo alle persone e alle storie che non sono tutte uguali, vale a dire ognuno nella propria unicità e all’interno delle proprie fasi di fronte alle prove, matura in maniera differente e con i propri tempi, una consapevolezza irrinunciabile. E’ per questo che molto spesso non riusciamo a tenerci fuori dai guai nonostante che le persone attorno si raccomandano e consigliano con tanto coinvolgimento. Molte volte(se non sempre a mio parere) è irrinunciabile l’esperienza di sentirci attori principali delle nostre scelte. Se si lasciano i rapporti in maniera non libera, si continua più facilmente ad rimanerne legati, con un senso di qualche cosa non completato, come interrotto, interrotto perché non collegato ad un senso a cui può accedere unicamente la persona che vive la sua esperienza. Grazie anche al tuo intervento protettivo e che sollecita alla prudenza, come è giusto che sia, penso che al momento sia più importante per Francesca sapere che può contare sul nostro ascolto e sulla nostra attenzione sempre, qualsiasi situazione le accada e qualsiasi scelta faccia, poiché ritengo che le forze interiori della trasformazione, possano esprimersi più facilmente nella libertà del proprio essere, già troppo martoriato dalla pesantezza del conflitto a cui però lei sa dare, a mio parere, una forma con una struttura chiara. E questo a mio parere(che senz’altro non è l’unico giusto) dimostra la sua forza. A volte il conflitto interiore deve essere vissuto pienamente per potersene liberare e nei momenti, prima di addormentarmi, e anche durante la giornata, in cui penso a Francesca, mi immagino che nonostante possa vivere nella sua giornata l’ennesima violenza privata oppressiva, possa nello stesso momento pensare e sentire realmente, come verità, in mezzo alla confusione di tutti i paradossi che la sua vita sembra imporle, che nel blog della nuova alba c’è qualcuno che crede comunque in lei e che come te e insieme a me e insieme ad altri, è pronto ad accoglierla in un unico abbraccio.
Grazie per avermi dato la possibilità di spiegarmi forse meglio.
Con tutta la mia stima di te, Sisi.
Grazie Sisi!
E’ bellissimo cio’ che scrivi e mi hai fatto riflettere.
Spero anche io di terminare quando sara’ il momento questa esperienza che mi ha portato e mi porta ancora tanto dolore,
Ma che mi ha fatto incamminare sul cammino della consapevolezza!
Un bacio a tutte voi
Cara Francesca, data la drammaticità della tua esperienza interiore, che ti fa così soffrire ma che riesci però così bene a descrivere e quindi a percepire nel modo in cui ti si manifesta, perchè non provi a pensare veramente che potrai sempre rivivere, anche nella loro dolcezza o che tale ti era sembrata, gli aspetti positivi del rapporto nel tuo ricordo, allontanandoti nel frattempo dal dover continuamente vivere anche quelli brutti e negativi, quindi lasciando per il tuo bene questa persona e situazione concreta anzichè aspettare che lo faccia lui, infliggendoti ulteriore dolore? E’ possibile che pian piano, gli aspetti che tu ora seni così scissi, inizino a reintegrarsi, che le oscillazioni eventuali siano allora solo quelle che ognuno di noi ha, a seconda dei momenti, senza scivolare in una patologia causata da qualcosa che non si può metabolizzare perchè essendo causata da un cibo che non può essere nè masticato nè inghiottito perchè se ne ha paura dato che si sa che fa male anche se ha una bella apparenza (metaforicamente a tratti ci appare come una ghiotta torta, il cui interno è però costituito appena lo mastichiamo un pò, da misero sughero e sassetti) rimane “continuamente” in bocca ora qua ora là e se mandato giù “ritorna su” perchè indigeribile non avendo molti di noi, un apparato digerente (che utilizzo in termini di una equivalenza al sistema psicoemotivo ) atto a tale funzione, o perchè gli è impossibile per sue caratteristiche o perchè troppo stressato da questi tentativi di nutrirsi con pezzetti di cibo impossibili da masticare. A me tu sembri davvero molto stressata da una prolungata situazione di oscillazione che sembreresti aver interiorizzato e che dovresti, per iniziare a stare un pò meglio, elaborare per cercare di ritrovare dentro di te un punto di stabilità che funga da tua personale base sicura, al cui interno anche, “rifugiarti”, in momenti possibili di crisi. Probabilmente, dovresti farti un pò aiutare da uno specialista per fare questo percorso, almeno nelle fasi iniziali e che possa darti delle informazioni guida, dopo aver capito come effettivamente tu ti senti nel contesto della tua situazione personale.
Un caro abbraccio ed un augurio affinchè tu possa sentirti presto meglio
Elisa
Hai ragione Elisa, sono molto stressata, molto provata…è questo l’ennesimo tentativo legato a un’idea di vissuto dal quale non riesco a distaccarmi, ad arrendermi, ad accettare che la realtà è diversa da quella vissuta nei primi momenti che hanno preceduto il mio coinvolgimento e il mio diritto ad esistere. Ora sto solamente abbozzando,ingoiando rospi, per questo sto riducendo le occasioni di conflitto…per non star male, sono stata veramente troppo male, ho visto la morte in faccia….e basterebbe ricordare vividamente quelle scene di violenza, di offese e minacce, di indifferenza e sadismo, l’infierire senza pietà per dire BASTA, questa persona non deve più esistere nella mia vita, mi ha istigata al suicidio in passato e lo rifarebbe nel momento in cui io dicessi la mia se è contraria alla sua, se gli facessi una domanda “di troppo”…no, non posso vivere così, io non sono felice, sono dipendente da un’idea, un ricordo, un’immagine che ho idealizzato e alla quale non riesco a rinunciare nonostante la realtà mi dica altro, da molto tempo ormai. Si oscilla dalle “stelle alle stalle” “dall’inferno al paradiso”..sempre…e io mi attacco a quel paradiso, lo vivo intensamente sperando che in quella dimensione anche lui trovi gioia, amore, costanza….invece viene tutto masticato e sputato via e il giorno dopo è come se fosse tutto sparito, e ho di fronte un altro, un indifferente che mi denigra e mi colpevolizza senza motivo…e ancora non degenera pesantemente perchè resto in silenzio e se provo a far notare qualcosa poi la butto sullo scherzo, terrorizzata da una sua reazione furiosa. No non posso andare avanti così….mi sto nuovamente illudendo e sto male, io devo ritrovare una dimensione dove sto bene anche senza di lui, senza l’amore che ho creduto di vivere con lui. Non so perchè si debba cadere in queste dipendenze, mi sento anche stupida a volte….eppure un legame emotivo, psicologico ti può rovinare la vita. Sperando che passi e che passi presto vi abbraccio calorosamente tutte-i
Carissimi,
è un po’ che non scrivo. Ultimamente i disturbi fisici non mi danno tregua. Ho della gastriti che si stanno trasformando in un’ulcera terribile.
Inizio a odiare il mio ex che ormai è diventato un malato di mente totale: mi chiede di tornare, poi mi chiede soldi, mi da della t….a e poi mi chiede di tornare e poi mi da della t…a e mi minaccia sul lavoro e nella vita. Ormai siamo impazziti completamente e io mi rendo conto che il ragazzo che amavo non ha niente a che fare con questo mostro. Vorrei umiliarlo, vederlo a pezzi come me…ma, mi conosco, poi mi dispiacerebbe.
Mia madre, che prima era indifferente alla cosa, ora non vuole proprio più saperne ne di me, ne della mia vita. Mi ha descritta come una spina nel fianco, un errore nel dna.
Mi sento orfana e so, a questo punto, di non avere scelta. O ci passo sopra, vado avanti sola con me stessa, oppure mi ricoverano a breve.
Non ho altre soluzioni. Non posso pretendere che chi dovrebbe amarmi mi ami (parlo di mia madre, il mio ex non lo considero più neanche un essere umano…ho il vomito).
Scusate lo sfogo. Quando iniziai a scrivere, non pensavo che avrei potuto stare ancora più male di allora.
Arianna
Cara Arianna, capisco che per te è un momento molto difficile ma ti invito in questo momento a resistere ed a prenderti cura di te, nel modo migliore che ti è possibile, cominciando dal curarti gastrite ed ulcera, con un’alimentazione corretta ed eventuali farmaci di supporto prescritti dal tuo medico. Questo tuo post, è secondo me d grande importanza, perché nelle tue parole, si legge, seppure attraverso la grande sofferenza, che tu stai facendo ed hai fatto – secondo me – dei grandi passi avanti, rispetto a qualche mese fa, quando ancora anelavi ad un amore che pur sapevi fonte d sofferenza e non autentico per paura della solitudine e bisogno d’essere amata da un uomo che tu avevi amato e con il quale avevi progettato, in un sogno che avevi creduto condiviso, una vita in comune. Quel sogno che era inizialmente bello ed allora così difficile da abbandonare, ora è diventato una realtà altra, popolata da un personaggio così diverso da quello di cui ti eri innamorata che ti sembra impossibile si tratti della stessa persona; non è più il principe ed in lui non c’è neppure un banale e bruttino rospo nella tua percezione fino a poco tempo oscurata da un ostinato velo. Ora c’è la realtà, in un momento in cui essa, essendo iniziale, è però “inaccettabile”, impossibile da digerire, tanto che si è aggravato il tuo disturbo gastrico. Tanto che vorresti “farlo a pezzi” come lui ha fatto lui con te. Anche se poi, dato il tuo diverso carattere e secondo i tuoi valori, poi ti dispiacerebbe. Ti sembrerà strano, ma io sono contenta di leggere questo tuo post e non perché non provi per te la più profonda comprensione e solidarietà, rispetto per il tuo enorme dolore, la tua incertezza, ma perché leggo nelle tue parole, l’inizio potenziale di una nuova importante fase della vita, leggo che hai fatto, riguardando nella mia memoria, tanti tuoi post di pochi mesi fa, anche fino a poco prima di natale, quando in fondo anche a costo di subire umiliazioni, avresti voluto passare quella festività con lui, dei grandi passi avanti. Ora Arianna ha iniziato ad avere una doppia prospettiva che gli permette di percepire il proprio interno ed una parte del suo esterno, così com’è in quanto fonte di grande, troppa sofferenza. In poche parole, hai iniziato a “sentire” l’Altro, un altro patologico e patologizzante ed a portarlo fuori da te, quantomeno a volerlo fare. Come si può del resto tenere u “mostro”, come tu lo chiami, che non ci appartiene, con certe sue caratteristiche, dentro di sè, quando giò abbiamo le nostre personalissime ombre? Questo è però un cammino difficile in cui avresti davvero bisogno di un supporto psicologico e morale, di una guida che ti indichi i passi di una strada che hai iniziato, con grandissimo coraggio e forza, ma che è spinosa e piena di “curve” da superare con qualcuno che possa, nel caso, sostenerci nei momenti di maggiore buio e di stanchezza. Di qualcuno che ci aiuti a prenderci cura di noi nel modo appropriato, mentre noi stessi facciamo ciò al meglio. In questo momento, che secondo me ha potenzialità molto costruttive e ricostruttive per la tua vita, affinché con le cure della primavera, tu possa re iniziare ad aprire i colorati petali del bel fiore che tu sei durante una nuova estate, io ti invito caldamente a farti aiutare, perché tu puoi farcela, devi crederci profondamente e lavorare per questo nel modo giusto, iniziando dalle cose anche più semplici. Che spesso ci appaio molto difficili ed a volte lo sono finché non si inizia “quel” primo gesto (personale) che ci apre a nuove, inaspettate danze della nostra anima. Ti senti orfana? Prova a riconciarti un pò con tua madre, facendo qualche primo passo, quando te la senti e sopportando le sue iniziale resistenze e reticenze, compresi i possibili rinfacciamenti (tante madri hanno caratteristiche di “durezza” , sono respingenti perché si difendono dall’inammissibile timore che esse hanno ad es. di non essere delle madri adeguate o perché preda di altri timori verso i figli che allora “maltrattano”, per degli strano meccanismi psicologici; non che sia una giustificazione ma purtroppo accade) fino a che forse anche lei, seppur non sempre, inizierà ad essere un pò diversa con te. Se non ci riesci ma anche se si, cerca di entrare in un contatto profondo con la terra sulla quale camminiamo ogni giorno, osservandone le più piccole meraviglie che essa ci offe e che spesso ci sfuggono dallo sguardo e, altrettanto, osserva il nostro meraviglioso cielo, la sera quando è pieno di stelle e cogli cosa ti ispira, nei tuoi pensieri, sentimenti, emozioni e nei tramonti ed all’alba…Se ti curi in modo appropriato, partendo da questo momento così importante – credo che tu sia entrata in una fase di disintossicazione, per utilizzare una metafora cara al dott. Brunelli – tra qualche tempo non solo ti sentirai meglio ma ci sarò anche la tua alba, quella n cui ti sveglierai con nuovi porgetti possibili e realizzabili. Ti invito ancora a farti aiutare per uscire definitivamente, in questo periodo, superando possibili timori verso questa separazione e verso quello di incontrare terapeuti non adeguati ( considera che tranne rari casi, non puoi realmente capirlo in una volta sola ma dei avere il coraggio di provare, per sentire come va e, altra cosa, un pò di dolore nella psicoterapia, nel counseling ecc, spesso è inevitabile, seppure non deve mai prolungarsi oltre il dovuto e sempre essere contestualizzato ad un progetto costruttivo che si comprende su un termine di tempo di medi lunghezza ) da questo rapporto nel modo per più appropriato e meno traumatico, in modo da rientrare poi in contatto con la te stessa, a cui si secondo me abbastanza vicina, più autentica e con le tue personali energie vitali da investire in modo nuovo. Non è un momento del tutto negativo, è un momento molto molto difficile, ma è un momento che va affrontato come faresti con una seria malattia per la quale non si esita a chiedere aiuto al medico il quale poi ci informa che grazie ad essa ed al suo superamento, c seppur ci ha lasciato qualche segno, abbiamo però rinforzato le nostre difese immunitarie verso la stessa e verso malattie dai ceppi infettivi simili, facendoci quindi sentire più sicuri circa la nostra salute, nonostante la paura provata e la stanchezza nell’ affrontarla, insieme alla dura convalescenza (che nel tuo caso, potremmo definire come la necessità, forse, di un periodo di “singletudine” da dedicare solo a te stessa in modo diverso , per andare poi diversamente verso gli altri ed il mondo).
Un carissimo saluto ed un abbraccio con il quale vorrei inviarti un pò della mia forza per darti maggiore sicurezza nella tua, che è molta e da ben organizzare,, con dolcezza ed amore.
Ciao
Elisa
buongiorno a tutti, volevo raccontare in breve la mia storia. Da tre anni ho una relazione a distanza con un uomo che ha quasi tutti i connotati per essere definito narcisista patologico. dopo alcuni mesi che ci conoscevamo mi ha coinvolta in un progetto nuovo di lavoro e mi ci sono trovata dentro fino al collo, sia affettivamente che professionalmente. Ci vediamo di rado e solo per lavoro e in queste occasioni io scateno la mia frustrazione nei suoi confronti, con l’unico risultato che lui si chiude in un mutismo impenetrabile. Racconta bugie e nonostante l’evidenza, lui nega spudoratamente, magari dando la colpa a qualcunaltro. fa spesso promesse che poi regolarmente nn mantiene, si autoincensa quando parla della sua professione, mi racconta dei successi e dei consensi, meravigliosi, che raccoglie in continuazione nell’ambiente lavorativo, mi racconta delle sue mille conquiste amorose, (praticamente qualsiasi donna ci prova con lui!) ma subito mi rassicura che non ha attenzioni per nessuna tranne che per me, in tre anni non ha mai voluto avere rapporti intimi con me, (con altre donne nn so, vista la distanza che ci separa, non metterei la mano sul fuoco), e alle mie domande insistenti del perchè, lui si è sempre giustificato dicendo che ha troppe cose a cui pensare. Spesso, dopo esserci incontrati (e ripeto, solo per lavoro) sparisce, non chiama e non manda nessun sms per giorni e giorni… nonostante questo afferma convinto di amarmi, di avere grandi progetti per il ns futuro, tipo sposarmi ecc… tuttavia nn sa dirmi quando tutto questo accadrà. devo precisare una cosa, lui non è mai stato violento con me, nemmeno durante le liti furiose che questo rapporto assurdo ci porta. apprezza sempre la mia persona, il mio carattere, come mi vesto e come lavoro. Mi abbraccia e mi bacia, quando stiamo insieme, e non ho l’impressione che stia fingendo. recentemente mi ha confidato una parte della sua vita che nn conoscevo, il rapporto negativo cn sua madre fin da piccolo, i brutti momenti e le sensazioni provate dopo la separazione dalla moglie… nn so cosa pensare. Vorrei tanto poterlo inquadrare, aiutarlo se possibile, ma nn so come fare.
grazie per avermi letto.
Dal basso (molto basso !) della mia esperienza, ti suggerirei di fidarti di te. Di quello che vedi e senti nella realtà. Delle risposte logiche che sicuramente si sono affacciate alla tua mente e magari hai messo da parte per credere alle sue parole.
Perchè non mantiene le promesse? perchè mente ?Perchè sparisce? perchè parla di altre donne? Perchè non trova il tempo minimo per un sms (che sarebbe davvero e comunque poco)? Quale importanza ho? Quale ruolo mi sta dando? Cosa nasconde? Cosa vuole da me? Che amore è?
In qualche momento le risposte ci sono tutte e vengono proprio dalla contraddizione tra parole e fatti o tra parole e atteggiamenti. La realtà, il nulla è innegabile, ma poi ci fa stare meglio pensare di essere amate, di essere uniche per quell’uomo così “importante, socialmente accettato, ultraimpegnato, che potrebbe avere tutte (e ce lo fa sapere)” ma sceglie noi. Si degna di stare con noi, verrebbe da dire.
E’ più facile credere alle parole che guardare i fatti. Anche se si sa, si sente che sono solo parole. Ma ci si vuole credere, in un miscuglio di speranza, disillusione, rassegnazione, tenerezza per i suoi problemi, impotenza nell’ammettere che è solo una farsa. Una bella recita che non regge la prova dei fatti. Mai o mai per un tempo sufficiente.
Dici che non è mai stato violento.
Nemmeno la persona che frequentavo io ha mai alzato le mani o mi ha insultata esplicitamente. Ma la violenza secondo me ha molte forme.
E’ violenza mentire, travisare ciò che sei, ignorare i tuoi bisogni, il continuo provocare, l’istigarti a reagire per poi dirti che sei troppo gelosa, troppo sospettosa, troppo innamorata, o al contrario: troppo spenta, non più quella di prima, non più divertente, non abbastanza “presa” …in modo tale che ti ritrovi a correre in cerchio senza sapere più chi sei, attenta solo ad essere giusta, nel momento giusto. E’ violenza il tradimento, non tanto fisico quanto quello affettivo. La freddezza quando hai un problema. Lo sparire quando hai bisogno, fosse solo di una carezza. E’ violenza farti attendere un evento e poi scordarsene, non una ma mille e mille volte. Farti capire che non esisti, perchè prima di te viene tutto il mondo. E’ violenza sottolineare un tuo difetto fisico, che manco sapevi di avere e farlo talmente a lungo da arrivare a crearti un disagio con il tuo corpo ed a quel punto sentirti dire che sei pallosa, sciocchina, permalosa, che si scherzava.
Sentirlo dire parole d’amore importanti mentre guarda altrove o guarda te ma con occhi talmente freddi che dicono tutt’altro. Assistere a fatti o discorsi che poi vengono categoricamente negati. E passare per quella visionaria, che beve o è fuori di testa. Essere confusa con altre persone, accusata di aver detto cose che non hai nemmeno pensato o di averne fatte altre che mai ti sono passate per la testa, perchè sono gesti o parole di “altre” ma nella sua testa si è un tutt’uno privo di identità.
E’ violenza la “toccatina” in pubblico, dove sa che ti mette a disagio e non puoi reagire. Insistere che se non sei disposta ad un rapporto a tre (ovviamente con un’altra donna) lui cerca da un’altra parte.. e potrei andare avanti con esempi per ore.
La violenza, è tenerti consapevolmente in una situazione di scacco, per anni e anni. A disposizione per le sue necessità.
Tre anni sono già parecchio per una relazione che non ha ostacoli oggettivi (lui separato, tu innamorata) e non viene realizzata oltre all’ambito lavorativo.
Ti sarai chiesta come mai…
Fidati di te, di quello che chiami frustrazione, del tuo senso della realtà. E, se posso – ti suggerisco di farlo prima di chiederti come aiutare lui. Da quello che scrivi , pare cavarsela bene da solo..
Cara Zita a me pare che questo rapporto così spinto nella fantasia di una coppia che si sposa(credo siate adulti entrambi, lui con matrimonio alle spalle) e così centellinato, procrastinato e contaddittorio nel vivere una piena intimità effettiva(motivato per mancanza di spazio e tempo mentale (?)) possa senz’altro mantenere una tensione da parte di entrambi che porta a proseguire e inseguire la relazione nei giorni e mesi… Mi sembra di capire che tu ti senta limitata nel tuo essere e questo è un vero peccato perchè la soddisfazione più grande in un qulsiasi rapporto e soprattutto quello amoroso, è la possibilità di essere totalmente sè stessi nella libertà di espressione personale. C’è chi pensa che il rapporto cambi veramente solo dopo l’incontro sessuale, esperienza massima per i sensi e che apre a nuovi scenari del proprio sè e del sè dell’altro nel bene e nel male. Prova ad interrogare il tuo cuore, potendo, per ascoltarlo meglio, tenere separata la tua passione e se questa oramai non sovrasta tutto come è anche umano che accada, sei proprio sicura che il tuo interno, con pace ed ampio respiro oppure no, voglia conoscere quello che ci sta sotto, se ci sta un sè che ti accoglie o un vuoto che ti fa cadere? Il tuo racconto mi fa venire in mente l’immagine di qualcuno che desidera e spera ardentemente e qualcun altro che tra un abbraccio e un bacio prontamente fugge. E in amor, si dice, vince chi fugge. Mi colpisce il fatto che concludi dicendo che desidereresti aiutarlo. E perchè mai? E’ pieno il mondo di persone che hanno sofferto e soffrono nei rapporti familiari, per te forse è sempre andato tutto bene? Certo quando si ama si desidera la felicità dell’altro e si avverte in te questa sensibilità, ma mi piacerebbe sapere se tu volessi proseguire il dialogo che cosa intendi di preciso col volerlo aiutare e come mai, sempre se la mia impressione può essere giusta per te, i suoi bisogni passano davanti rispetto a tutto quello che hai detto prima? Forse potrebbe essere perchè dentro di te avverti l’avanzare di una ambivalenza emotiva tra il senso e lo scatenamento della frustrazione per i tuoi inascoltati bisogni e la pietà e compassione per i suoi che rischiano a mio parere di avere un’importanza maggiore. Grazie per avere scritto qualcosa della tua esperienza e se vorrai rispondere, magari sarà utile alla partecipazione di più persone che come te, come me, hanno sperimentato il dolore di reprimere le proprie esigenze come effetto di una relazione (senza spazio dell’alterità reciproca) che le nega.
Un grande abbraccio e benvenuta.
Ciao Arianna, la situazione è davvero grave. A me arriva così…un peggio che non si arresta. Però almeno qua hai trovato qualcuno che ti ascolta mi pare e anche qualcuno particolarmente ben disposto verso di te e a proseguire un confronto(anche se si avverte che manca molto di te, quasi come se non leggessi gli interventi a te dedicati, anche su tua richiesta, oppure decidessi a priori che non vale la pena di rispondere oppure sei così stanca che ti mancano le forze per farlo)…ad esempio Alessandra, Elisa, quante cose importanti e domande ti ha rivolto Elisa con profondo affetto senza ricevere risposta il più delle volte, come anche vale per me e ultimamente Francesca che ti è tanto piaciuta e che ti ha dato la possibilità di sentirvi anche privatamente. A me pare una bella cosa che potresti vedere come occasione per esprimere il tuo animo: attenzione e rispetto verso l’altro, così come tu stessa sai di essere oppure hai ceduto anche su questo punto, non so. Prova a fare anche tu questo sforzo, facciamolo insieme o con chi preferisci tu, ma un piccolo segnale di impegno verso la relazione lo devi dare anche tu, altrimenti come si fa? E qui avrei piacere di ricevere una risposta da te insieme a quella degli altri.
Un abbraccio a tutti e uno particolare ad Arianna
Mi scuso per eventuali miei silenzi ai vostri post dedicati a me. Solo ora, tornando indietro, ho trovato le risposte.
Grazie e scusatemi. Il mio silenzio non è stato voluto.
Arianna
mamma mia quante scoperte finalmenet qualcuna delle sue vittime ha avuto il coraggio di c0ndividere la sua esperienza con me . sapevo che sulle chat stringera amicizie e ho contattato una di queste ci avevo provato tate volete senza successo !lha sedotta lei usciva da una storia devastante similare penso e ci è cascata mi ha ringarziata quando le ho raccontato che rapporti aveva con me e pare ora abbiano chiuso ma chissa quante altre nella stessa situazione …..io penso di sapere abbastanza ora e non lo contatto so che prima o poi tornerà io vivo a pochi km e sono unico punto di riferimento spero di essere forte e di riuscire arespingerlo
anch’io faccio parte della lunga lista delle vittime. Rispondo a Maria Gabriella perchè proprio oggi pomeriggio sono riuscita a “bloccare” il suo account whatsapp e ad entrarci con la scoperta (che scoperta non era!!!) di trovare contatti di altre donne … la nostra relazione è iniziata su uno di quei tanti social network che affolano la rete oggigiorno. Le sue bugie le ho inziate a scoprire dopo che lui è arrivato da me, dopo settimane di nottate passate su skype, messaggi su facebook, sms, email, telefonate. ha iniziato dicendomi che era nato in un paese africano, che attualmente viveva lì e che avrebbe preso l’aereo per venire da me. Io – per motivi di lavoro – risiedo all’estero. Lui è arrivato e piano piano mi sono resa conto che c’era qualcosa che non mi convinceva: che il suo inglese non era di una persona cresciuta per anni in un paese anglofono (ha un fortissimo accento romano), che non era arrivato dal Kenya (dove è vero la sua famiglia ha una casa) ma da Roma (semplicemente perchè ho trovato la ricevuta del biglietto aereo), che era stato sposato (cosa che mi ha tenuto nascosto, nonostante glielo abbia chiesto quasi subito), che non era vero che era in congedo da uno dei reparti speciali del’esercito kenyano, ecc. Tutte cose che sono venute a scoprire piano piano. Quando stava qui si chiudeva mezze ore in bagno con il telefonino … ho scoperto poi, che è un dipendente da chat e che incontra così le sue “vittime”. … sono dovuta rientrare per un corso di aggiornamento in Italia e lui mi ha seguito. Da allora la nostra relazione non ha più avuto una direzione: appena rientrati lui si è negato, ha cominciato a non rispondere al cellulare, ai miei messaggi e mail nonostante io l’abbia pregato, quasi supplicato di incontrarci per mettere fine a questa “cosa”. Però, il giorno prima della mia partenza mi ha mandato un sms, dicendomi che aveva perso il biglietto. Lì ho pensato che era un modo per dirmi che era finita, invece no: voleva venire con me, voleva che io gli pagassi il biglietto (cosa che ho poi fatto non una, ma ben due volte) per venire qui. Quando è arrivato a dicembre è stato qui solo 3 giorni ed è rientrato in Italia. Poi ci siamo visti due o tre volte durante le mie vacanze di natale, semplicemnte perchè lui mi ha chiesto di dargli indietro un pendnte che mi aveva regalato e per insultarmi, per dirmi che io non ho mai capito chi era e che è sempre stata colpa mia … tutto quello che non ha funzionato è sempre stato dovuto alla mia poca comprensione nei suoi confronti. A gennaio lui fa in modo di ritornare qui a mie spese, mi ha chiesto i soldi per farmi il regalo di compleanno e francamente mi vergogno di cosa sono stata capace di fare per lui. … oggi che ho visto le fedi nuziali inviate da una delle sue amiche è stata la conferma di quanto disumano sia il suo comportamento. Una volta, una delle tente in cui mi ha fatto piangere, gli ho scritto una mail dicendogli che al limite avrebbe potuto prendersi gioco della propria vita, ma mai e poi mai di quella degli altri. E’ qualcosa che va contro l’umana sensibibilità che ognuno in fodno ha! Scusatemi per lo sfogo disarticolato … ora, mi è venuto il dubbio di scrivere e/o telefonare alle sue “amiche” che sono apparse sul suo account. … che faccio? Grazie mille per l’ascolto.
Cara roxa, mi sembra di avere capito, con molti dubbi da parte mia, che tu in pochissimo tempo, tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di quest’anno? abbia scoperto su questa persona tantissime cose e, se così fosse, ma ripeto forse ho travisato, mi parrebbe una situazione alquanto fortunata per te, nonostante l’offesa, la rabbia e perchè no? forse pure il bisogno di vendetta per un simile comportamento apertamente utilitaristico e indiscriminato. Effettivamente la chat può creare un fenomeno di “agganciamento” per diffusione, senza bisogno cioè di personalizzare l’incantamento, il cui effetto propagazione va avanti da solo tra un equivoco ed un altro, in una catena comunemente condivisa di passione per l’intrigo: la passione di volerlo sciogliere per potersene liberare. Il problema è che questo tentativo molte volte non porta i frutti sperati e può essere pericoloso alla lunga. Può infatti innescare una corsa senza fine di pseudochiarimenti dove si potrebbe anche correre il rischio di rimanere invischiati in una rete di subdole meschinità e rivalità che accresce solo il potenziale della negatività, oppure alla meglio e forse come risultato sperato, tutte le vittime cadute nella rete, possono riunirsi insieme per distruggere l’adescatore, con lo stesso precedente risultato di accrescere la negatività. Ti assicuro roxa che condivido pienamente il tuo risentimento per avere permesso che questa persona oltretutto ti fregasse anche dei soldi impunemente, anche se la considero comunque una fortuna in tempi così brevi. Tempi che ti permettono secondo il mio parere di slacciarti più facilmente da questa dinamica che pare tu abbia compreso molto bene. Per aiutarti nella scelta di chiamare/scrivere o meno alle co-amiche della chat potresti, se ti è utile ovviamente, rispondere ad una tua personale domanda: Desidero una giustizia dove mi sento unicamente vittima innocente o desidero allontanarmi al più presto da un centro negativo, in quanto, percepito come tale, nella mia esperienza mi segnala che la direzione dei miei comportamenti, insieme al rinforzo della mia vera anima possono trovare un orientamento più giusto e consono alla mia personalità? Solo tu puoi arrivare a conoscere quale sia la scelta giusta per te e il risultato lo si scopre sempre dopo a seconda dei sentimenti e dell’onestà che impieghi nel compiere le azioni. Buona scelta.
Un grande abbraccio da parte mia.
forse dovremmo sentirci potrebbe trattarsi della stessa persona anche il mio lui ha fatto viaggio in quel periodo e il tuo nome non mi è nuovo l’ho visto tra i suoi contatti potrebbe essere coincidenza ma molto strano e le sue fantasie che racconti mi sono famigliari!provo a chiederti amicizia su fb
dobbiamo sentirci la tua storia è familiare secondo me è la stessa persona provo a contattarti su fb visto che anche il tuo nome non mi è nuovo appare su i suoi contatti
leggi tutta la mia Storia qui ci sono vari post io lo cnosco da 4 anni e ora sono riuscita contattere le sue amiche con successo se mi scrivi su fb ci sentiamo per telefono
Caro Dott. Brunelli, amici e amiche,
come mi avevo scritto stavo frequentando una nuova persona. durante un discorso mi ha quasi fatto passare per scema e io, reduce della mia vita, l’ho già tagliato fuori.
La veritàè è che mi sono rassegnata. Ho gettato la spugna. Lo so, non dovrei parlare così ma…è così. Mi sono chiusa nel mio guscio (abbastanza eremita se posso dirlo) e nella mia solitudine. L’unico beneficio che posso aver trovato è che ormai la solitudine non mi mette più l’angoscia di prima, ormai è una condizione a cui incomincio ad adattarmi. A volte provo un po’ d’invidia….ad esempio ho una collega flasa, acida, antipatica, e neanche tanto avvenente che ha un fidanzato buono, dolce, devoto, gentile……ma perchè??
Ormai va così, bisogna essere “comprensivi e pazienti” in tutto, mi sento dire “Abbi pazienza” almeno 4 o 5 volte al giorno. E papà non c’è più, e le amiche vere non riesco a trovarle, e gli amici ci provano e basta quindi non sono amici, e mia sorella non mi calcola e mia madre che continua a lamentarsi e basta e vorrebbe da me solo soldi soldi e soldi.
Io mi sono rotta di aver pazienza. Scusatemi per questo sfogo ma non ne posso più. Ma possibile che io sia così orribile che nessuno mi possa amare veramente? Devo davvero chiudermi in me stessa e non aspettarmi più niente da nessuno? Perchè sono sulla buona strada ma ho un gran magone e tanta amarezza nel cuore.
Grazie a chi mi risponderà..
Arianna
dolce Arianna, capisco la tua amarezza, ma non angosciarti. Come spesso hanno scritto le amiche del blog e anche io nei miei interventi, la cosa piu’ sana da fare dopo esperienze dolorose come la tua e’ starsene un po’ da soli e il motivo e’ proprio quello che tu dici e che ti e’ accaduto con il nuovo ragazzo. Quando le ferite sono troppo fresche e profonde, si rischia di sbagliare, di fraintendere e di essere fraintesi. Insomma, a gettarsi subito tra le braccia di un’altra persona si rischia di fare solo casino e farsi nuovamente male o fuggire all’istante come hai fatto tu. E hai fatto bene. benissimo. L’amore lo avrai, stai sicura, ma adesso sei ancora troppo sottosopra per ospitare e accogliere qualcuno nella tua vita. Devi fare ordine. Magari frequenta amici, esci, prendi quello che arriva di leggero e divertente, ma evita di buttarti di nuovo. Ho sentito nelle tue parole la paura che niente cambiera’, quasi una sorta di rassegnazione. Non rassegnarti Arianna, prendi quello che di bello arriva dall’essere “soli”: la LIBERTA’. Non c’e’ cosa piu’ bella. E vedrai, quando avrai cominciato a sguazzarci bene nella tua nuova liberta’, sarai piu’ leggera e distaccata e pronta per amare di nuovo.
Ti abbraccio forte con un bacino!
Cara Arianna, tu senti di avere molta pazienza, come persona in generale? Quando gli altri ti chiedono di averne, è perché parli del tuo “problema” con il tuo ex e formulo un’ipotesi – della paura di non incontrare “più” l’uomo “giusto” per te, ripetutamente con le stesse persone e loro si spazientiscono, anziché ascoltarti e consolarti, in modo da farti sentire, anche per qualche minuto, un pò meno sola?
Mi piacerebbe capire, se ti fa piacere condividerli, un pò meglio questi aspetti sul fatto che ti sei rotta di avere pazienza.
Comunque, a volte la solitudine, come diceva il nostro buon vecchio Jung :”è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla ‘futilità’ delle parole ” . Vedi, un grande studioso non disdegnava di rincorrere periodi di solitudine per recuperare energie e riflettere, per giungere infine ad “incontrare se stesso” con maggiore armonia.
Su queste due importanti sue espressioni, che mi sono venute in mente leggendoti e lui che ci ha lasciato, ti vorrei invitare a riflettere attentamente.
Come ti ho già detto altre volte però, secondo me a te farebbe bene un supporto specialistico, per arrivare ad incontrare “te stessa” in modo maggiormente armonico e sentirti quindi un pò meglio. Anche il processo di “rassegnazione” di cui hai parlato anche in altri post, non è secondo me, semplicistico come può sembrare a parole, perché la rassegnazione deve essere vera, autentica e profonda e anche se dopo un pò di tempo e con qualche passo indietro inevitabile, fornirci una spinta propulsiva per vivere, emozionarci ed amare, comprendere. Noi stessi e l’Altro ed il nostro “Essere con l’Altro” e anche molte altre cose riguardo la Vita in generale.
Un grande, dolce abbraccio
Elisa
“Una cosa però l’ho imparata: per conoscere bene la gente bisogna averci litigato seriamente almeno una volta.
Solo allora puoi giudicarne il carattere.
È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare.
Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore.
Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte.
Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità”.
Anna Frank
dal libro “Il diario di Anna Frank. Riduzione teatrale” di Anna Frank
Scusa Arianna, ma perché pensare di essere così “orribile” – addirittura; io ci credo che tu lo pensi ma non credo che tu lo sia e neppure che altri lo credano mentre credo che tu sia “stanca” – da “non essere amata da nessuno” invece di pensare ad es., a cosa ti piace di più di te stessa (sono certa che hai tante buone qualità che in questo momento sono messe in ombra dalla tua paura di non essere “accettata”, prima ancora di quella di non essere amata, anche se le due cose sono strettamente connesse come te, in ognuno di noi in modo diverso, ed anche tanta bellezza sia esteriore che interiore da mettere in luce ai tuoi stessi occhi, forse troppo adombrati da lacrime tristi, in parte forse trattenute al tuo interno, in modo tale che “non ti vedi abbastanza” oltre ad adombrarti davanti agli sguardi degli altri) e cosa invece non ti piace, ad es., per migliorare il primo aspetto e, in modo diverso, anche il secondo, cercando di limare quegli aspetti di te che ti rendono più difficile stare con altre persone? Dovresti o meglio potresti, fare un lavoro di auto/osservazione ed auto-riflessione iniziando da cose meno importanti ed impegnative per poi arrivare pian piano a cose, comportamenti, sentimenti, immagini interne e pensieri connessi ad esse, che ti colpiscono di più a qualsiasi livello, in modo sereno ed affettivamente gratificante quando interagisci con loro e le cose che ti rendi conto che ad es., provocano in loro delle reazioni che a te infastidiscono maggiormente, fino a ciò che non sopporti per fare pian piano una scelta abbastanza selettiva di tutto ciò che può metterti maggiormente a tuo agio? Potresti, come suggerimento, prendere degli appunti ogni giorno,scrivendo come ti sei sentita quel giorno facendo quella certa cosa, in un certo contesto, sia da sola sia con altre persone, specificando poi, il tipo di importanza che a) quelle situazioni hanno avuto e pensi hanno per te; b) quelle specifiche persone (ad es. paolo, anna, marco, vera, mina, luca, antonio, federica, ecc.) hanno per te e pensi potrebbero avere, immaginandoti in una situazione che tu desideri ed in una che invece non vorresti, mettendo dei numeri da 1 a 5…. Ma se non sopporti proprio la solitudine – anche se imparare a stare “anche” in solitudine è essenziale per crescere – potresti anche pensare se ti piacciono gli animali, di prenderne uno di cui prenderti cura, anche un animale semplice, in realtà più complesso di come sembra da mantenere ma si può (a me sono vissuti molti anni, prestandogli cura ed attenzione) un pesce rosso, poi un compagno o anche una coppia di uccellini, un cagnolino, un gattino; coccolare un gattino è molto rilassante e sviluppa l’Affettività in modo positivo, tendenzialmente gratificante, anche se poi le vere e proprie gratificazioni (e relative, inevitabili frustrazioni, incomprensibili e conflitti), ci verranno solo dalle e Con le persone e poi anche da ogni tipo di animale domestico a cui ci piacerà donare il nostro amore. Ma ci sono situazioni di solitudine in cui anche la compagnia viva e discreta di un piccolo animale da compagnia può farci molto bene, così può farci bene prenderci cura di una pianta che può vivere nel nostro ambiente.
Sono entrambi, sia un piccolo animale (al limite potresti anche andare in un canile a prenderti ogni tanto cura e far fare una passeggiata ad un cane che essendo solo, ha trovato lì ricovero e cibo e carezze) che una pianta, esseri “vivi” e vitali, di cui si avverte la presenza, non ti giudicano e ti sono grati per le cure che presti, con la loro presenza che modifica positivamente lo stato d’animo, anche quando uno meno se lo aspetta,, come in momenti di grande tristezza.
Ciao a te ed a tutte le amiche e gli amici del Blog
chiudersi è l’ultima cosa da fare. ma forse è da quella che devi partire. ritrova te stessa, prima di cercare qualunque altra cosa. stai in casa se ne hai bisogno, cerca di sentire cosa vuoi e come la vuoi dalla tua vita e dalle persone che hai accanto.
probabilmente, e dico PROBABILMENTE, ti senti delusa da chi ti sta intorno, non capita, non ascoltata. ma forse la verità è da guardare da un nuovo punto di vista, che tu ora come ora non hai. ti aspetti dei comportamenti di un certo tipo, quelli che tu adotteresti se si trattasse di un tuo amico, familiare,ecc. ma le persone sono tutte diverse e per quanto banale sia, non avrai mai cio che ti aspetti esattamente da loro. devi imparare a contare su te stessa prima di tutto e poi ad appoggiarti ad altre persone.
devi investire su di te, non su quello che vorresti facesse qualcuno per te.
è difficile, ma è uno dei primi passi per “guarire”.
è quando si impara a stare soli, ma soli davvero, che si risale. a quel punto, è veramente difficile ricadere.
tra qualche tempo, guardandoti indietro ti accorgerai che sicuramente c’era qualcuno che a modo suo tentava di aiutarti, ma quel suo modo a te non bastava. e allora vedrai, che tutto cambierà prospettiva :)
come ti capisco sono nella stessa situazione molto probabilmente è il nostro modo di porci ….
ma la mia risposta non arriva sinceramente nonso come funzioni questo forum nessuno commenta la mia storia
Cara Maria Gabriella, a me piacerebbe davvero poterti dare una qualche risposta, con la possibilità o meno di essere utile(già è difficile esprimersi tenendo anche conto del fatto che non ci si conosce di persona). Ma è solo che in poche righe hai fatto riferimento a tante cose importanti della tua esperienza, che io personalmente e forse anche qualcun altro, fatica a mettere insieme con chiarezza. Per me il motivo è che le storie di vita sono tutte diverse, al di là di quello che può anche essere considerato giustamente come uguale a tutte le altre esperienze. Questo punto è delicato, perchè ognuno deve sentirsi assolutamente libero di approfondire oppure no. Nel caso tu decidessi di aprirti un pò di più, io son qua, come credo tante altre persone in questo blog.
Un abbraccio
Cara maria gabriella, come ti ha già detto Sisi, è difficoltoso provare a darti una risposta personale, perchè anche per me appunto, al di là delle apparenze, di alcune dinamiche comuni e di ogni possibile archetipo (che poi si costella diversamente in ogni persona) ogni “individuo è la sua storia”, nel senso che è un precipitato di tante esperienze e relazioni personali intercorse e vissute, legate a certi contesti, ecc ., che lo rendono “unico”, per cui ci riuscirebbe un pò più facilmente poter fare un commento adeguato, ovvero che possa avere un senso condivisibile o al contrario, da contestare perchè ti sembra di poterti magari riconoscere in qualcosa di diverso da ciò che qualcuno di noi propone quale commento a ciò che tu racconti. Se potessi farlo in modo un pochino più specifico oppure più organizzato, credo sarebbe più accessibile per noi anche la tua esperienza, per poter dire cosa ne pensiamo, anche se si percepisce da come hai scrito che probabilmente hai provato, voglia di comunicare con altri per avere conferma che ciò che pensavi e sentivi fosse davvero reale ed anche desiderio che altre si mettessero in “salvo” (ma potrei naturalmente sbagliare, non conoscendoti ed avendo scritto tu solo poche righe) un forte misto di emozioni come sorpresa, delusione, paura, ansietà .Ad es. a me sembra di aver capito che stavi con un uomo che nel frattempo manteneva dei rapporti con altre donne su delle chat oppure che anche tu lo avevi conosciuto così come altre sue “vittime” che hanno avuto dall’esperienza con lui delle famiglie devastate e che sei riuscita ad apprendere ciò entrando in contatto con loro che te lo hanno raccontato e che ciò, forse ti ha scioccato ma nel contempo, permesso di metterti in salvo” e che ora speri di non incontrarlo..però temi sia impossibile per via dell’ubicazione vicina dei luoghi in cui abitate e che speri di avere la forza di respingerlo se dovesse tornare alla carica; su questo, secondo me dimostri di essere consapevole che probabilmente ti senti ancora un pò vulnerabile e che forse vorresti rafforzarti (oltre ad altre tue motivazioni interne) su questo livello, anche confrontandoti con noi. Spero d’aver captato qualcosa del tuo messaggio così come spero che tu riesca a raccontare qualcosa in più se e quando te la senti, in modo che potremmo esserti più vicine /vicini e comprendere meglio.
Grazie, benvenuta ed un abbraccio anche da parte mia
Elisa
Cara maria gabriella, ho cercato la tua storia anche altrove ed ho trovato una esperienza ancora in corso narrata da una persona con il tuo nome e lo stesso logo celeste nella pagina dedicata all’articolo “il narcisista bravo” ma non sono certa che sia tu. Ti dispiacerebbe confermare o meno se si tratta di te ed eventualmente, se si e se vuoi, riportarla anche qui, in modo da renderla immediatamente visibile e, quindi, commentabile da parte anche di altri partecipanti che sentono di poter avere qualcosa da dire in proposito, attraverso ad es., dei punti in comune o delle reazioni simili diversi a fatti simili? (sono solo esempi naturalmente, perchè ognuno può sentire di avere da dire ciò che crede sentendolo utile e nel rispetto dell’altro).
Grazie
Ciao, un caro saluto in attesa di qualche tuo chiarimento o intervento su esperienze altrui, dato che anche questo può esserti di auto, per cogliere alcuni aspetti intrinseci al tuo stesso problema.
Elisa
Buonasera.
Io ho conosciuto una persona che inizialmente mi ha idealizzato,cioè vedeva tanti pregi in me,in sostanza ero la donna che aveva sempre desiderato! Sms,chiamate,scherzi,risate,grande affinità… Io però titubante come sempre,per paura di soffrire… Lui che lo sapeva e mi tranquillizzava. Diceva che ero il suo primo pensiero al mattino e l’ultimo della sera.
Dopo più di un mese di corteggiamento mi decido ad uscire con lui. L’affinità c’è,come pure tutto il resto che sentivamo a distanza.
Dopo il primo appuntamento il primo litigio (a mio avviso banale) che è diventato motivo di iniziale cambiamento del suo atteggiamento “zerbino”;si offende per una parola che usavamo spesso in confidenza,insomma,mi fa capire che le redini del rapporto non le posso tenere più io.
Gli sms diminuiscono come pure le chiamate,lo sento diverso,gli impegni diventano più importanti di me,improvvisamente non gli va di sentirmi così assiduamente come poco tempo prima!
Io sempre più spiazzata e sempre più dipendente,non so più cosa pensare. Lui avrebbe continuato tranquillamente a comportarsi così se un giorno io non gli chiedo a che punto era arrivato il “rapporto”. Lui inizialmente mi risponde che non è al mio livello di interesse ma non esclude che possa innamorarsi in futuro (seeee)!
Io insisto e lui ovviamente si spaventa e scappa. Ci vediamo per chiarire di persona e mi dice che faccio di tutto per litigare (non è vero) e che con questo presupposto non se la sente di andare oltre.
Alla fine dei conti sono rimasta spiazzata per il suo cambiamento così radicale,vista la sua ossessione iniziale e poi la sua marcia indietro con tanto di scaricamento di colpe!
E’ un comportamento tipicamente narcisista questo di idealizzare e poi stancarsi così?
Cara Loren, da quanto scrivi, personalmente, anche se non escludibile in assoluto ma il tempo trascorso insieme da voi due e le dinamiche di coppia che riporti, non mi sembrano ancora sufficienti per una ipotesi del genere, non mi sembra si possa ravvisare nella persona che descrivi un comportamento tipicamente “narcisistico” in quanto una idealizzazione iniziale del partner avviene ed è essenziale in ogni rapporto d’amore, affinché anzi esso nasca e si sviluppi; soltanto dopo si passerà ad un amore più maturo che include anche la visione realistica dei difetti dell’altro e del “voler bene” con tutti i suoi pregi e difetti. Inoltre, mi sembra che inizialmente dietro qualche tua insistenza, lui si sia prestato ad un chiarimento, specificando che forse non era innamorato di te come tu di lui, pur non escludendo che successivamente ciò sarebbe anche potuto avvenire. Tu dici che anche che si è spaventato ed è scappato; questo secondo me potrebbe anche essere avvenuto semplicemente perché l’investimento anche iniziale che lui aveva fatto nel vostro “rapporto”, nella fase in cui voleva comunque conquistarti, forse, non era davvero allo stesso livello del tuo. Magari lui, non molto carinamente sognava un’avventura, pur comportandosi da innamorato per “farti cadere nella sua rete” e si è davvero spaventato quando si è reso conto che per te, in questo rapporto c’era un investimento relativo ad un “sogno d’amore” alla costruzione di un rapporto solido a cui egli, non aspirava già dall’inizio. Vi sono poi molti uomini con problemi irrisolti che anche se innamorati di fronte al fatto di assumersi delle responsabilità, scappano “spaventati”, utilizzando varie giustificazioni. Però, se lui si è prestato più di una volta a darti delle spiegazioni anche piuttosto chiare, mi sembra, dal suo punto di vista, comprensibile che quando se le è sentite chiedere nuovamente di persona, ciò gli possa aver suscitato ansia, fino al dirti che “volevi litigare”. Generalmente, il narcisista patologico quando il rapporto non gli dà più ciò che gli “serve”, semplicemente scappa e non dà spiegazioni, tranne eventualmente farsi vivo in qualche “ritorno” su sua decisione per poi lasciare di nuovo. Dato che dici di te che ti sentivi dipendente da lui dopo poco tempo, forse- al di là del tuo forte investimento amoroso ma anche per chiarirti meglio le idee su questa tua tendenza – potresti cercare di comprendere meglio l’origine di tale dipendenza dall’altro con cui entri in relazione di coppia, anche dopo tempi abbastanza brevi ed anche per riuscire a modulare in modo per te più gratificante la tua affettività, senza dover dipendere, se non per quella misura che si dimostra “adeguata” ad ogni singola persona e coppia, dall’altro. Non mi è ben chiaro ( a parte l'”accusa” che ti è stata rivolta che cercavi in tutti i modi di litigare) cosa intendi esattamente nel tuo racconto con “scaricamento di colpe” su di te, aspetto che forse, se e quando vuoi, può aiutarmi ed aiutarci a capire un meglio anche perché ti è venuto il dubbio circa il possibile comportamento tipicamente narcisista. Ti ringrazio se mi puoi chiarire questo aspetto e/o altri che a te premono forse di più.
Un caro saluto ed un abbraccio
Elisa
Ciao,per “scaricare le colpe” intendo dire in primis che quando gli ho chiesto il perché del suo cambiamento,mi ha risposto che per colpa mia non è riuscito ad andare avanti,perché io sono quella sbagliata e pazza! (solo perché chiedevo qualche spiegazione)
Per quanto riguarda il fatto dei chiarimenti,ce n’è stato solo uno che comunque non ha portato a nulla di buono,se non alla manipolazione da parte sua e alla colpevolizzazione. E comunque accettò di “chiarire” solo per farmi un favore.
Non intendo dire sia un patologico,ma sinceramente non mi sembra una persona per niente normale,a volte gli vado bene mentre altre non mi sopporta,senza motivo! Messaggi contorti o senza senso,volti solo a confondermi e a svalutarmi.
Grazie a te,ciao :-)
Buongiorno a tutti!
Seguo da alcuni anni questo blog e trovo che il dottor Brunelli stia facendo un lavoro egregio. Questo luogo di ritrovo per le vittime del narcisismo patologico è utilissimo. Quando la vittima approda qui vuol dire che ha cercato una spiegazione al suo malessere in rete, ha già smascherato il suo carnefice ed è sulla buona strada per la guarigione, ma il confronto con persone che hanno vissuto la stessa esperienza è fondamentale, perché nonostante gli sforzi delle persone che ci sono vicine, solo chi c’è passato può capirci sul serio.
In questi tre anni non sono mai intervenuta sul blog, limitandomi a leggere i commenti degli utenti e a “ripassare la lezione” del professore di tanto in tanto. Non intervenivo perché la mia storia è in tutto simile a quelle condivise dagli altri utenti, quindi non avrei potuto aggiungere nulla di nuovo. Oggi però è diverso, ho qualcosa da raccontare, e credo di poter offrire qualche spunto interessante alla discussione.
Ho 30 anni e sono al mio terzo vampiro: praticamente da guinnes :) Il primo lo incontrai 10 anni fa, e la storia con quest’uomo durò 7 anni, seppure intervallata da lunghe pause (cui seguivano puntuali ricadute da parte mia). Quattro anni fa incontro il secondo e, memore della precedente esperienza nonché più matura ed ormai attrezzata contro questi soggetti, lo allontano dopo un mese, senza alcun rimpianto. Purtroppo un mese fa mi sono imbattuta nel terzo narcisista. Ci tengo a precisare che nel corso di questi dieci anni ho avuto anche relazioni sane, con persone sane, e che sono perfettamente in grado di distinguere un DNP da un bastardo comune (l’anno scorso ho avuto una brevissima relazione con un tizio che di punto in bianco mi ha offesa gratuitamente toccando un mio punto debole, ma non lo definirei assolutamente un vampiro).
Ciò posto, quello che chiedo al dott. Brunelli è: perché? Perché continuano a scegliere me? Sono molto più tosta rispetto a 10 anni fa, ma evidentemente le mie difese sono ancora deboli. Le segnalo noltre che i tre individui summenzionati, all’apparenza, non hanno nulla in comune tra loro, e mentre i primi due avevano già all’inizio un atteggiamento leggermente aggressivo e spiccatamente narcisista, il terzo sembrava all’inizio una persona davvero dolce e fornita di un ego di dimensioni normali. Dunque non si può dire che sia io a sceglierli, sono loro che scelgono me! Ho subito un mobbing scolastico molto pesante alle scuole medie, ed in più mia madre è una persona prepotente e violenta (verbalmente e psicologicamente), mi ha amata perché era suo dovere, non perché io le piacessi, e della disistima di mia madre io fin da bambina ero consapevole. Sicuramente l’episodio delle scuole medie e il rapporto con mia madre hanno minato la mia sicurezza. Io sto migliorando, ogni giorno che passa miglioro nella mia capacità di difendermi, ma fino a che non sarò completamente sicura del fatto mio i narcisisti continueranno a fiutarmi da lontano. Cosa posso fare? Mi spiegate per favore come posso fare per tutelarmi, per mimetizzarmi, per nascondermi?
Volevo inoltre richiamare l’attenzione degli utenti su un aspetto problematico dei decaloghi per la diagnosi del DNP che circolano in rete. Si tende ad includere un alto numero di caratteristiche comportamentali senza precisare che non devono necessariamente essere tutte compresenti, e questa imprecisione ritarda la presa di coscienza da parte della vittima (che potrà dire “no, non è il mio caso”). Per esempio, si legge spesso che il soggetto DNP tende a vittimizzarsi, ma io ho riscontrato questo carattere solo nel terzo soggetto. Il primo si dichiarava una persona soddisfatta, non esternava le sue debolezze. Il secondo lasciava addirittura credere di vivere una vita meravigliosa. Insomma, le strategie della manipolazione sono sì stereotipate, ma credo che ciò che le accomuna è il tipo di violenza operata sulla vittima, che consiste in offese dirette ai suoi punti deboli (i quali sono individuati immediatamente) e nel far sentire la vittima costantemente carente, difettosa, sul piano sociale, morale, sessuale. La tecnica del colpevolizzare la vittima, del farla sentire in debito rispetto al partner narcisista, non la adottano tutti i vampiri. Il mio primo vampiro, il più intelligente e abile di tutti, non mi ha mai colpevolizzata, non mi ha mai chiesto di fare nulla, non mi ha mai chiesto di cambiare e di diventare in un certo modo (pur dimostrandomi, con il suo comportamento, di giudicarmi niente di più che un trastullo – e in questo era implicito un giudizio negativo sulla mia persona). Il secondo e il terzo sì: dopo una settimana di frequantazione eravamo già al “o cambi o non voglio più stare con te”. Rispondere evasivamente alla domande, utilizzare frasi fatte che non dicono nulla, era una caratteristica del terzo vampiro (il più rozzo e prevedibile dei tre, a conti fatti). Il primo mi aveva messa in un tale stato di soggezione, sin da subito!, che io non osavo neppure porre domande sulla nostra storia. Sempre il terzo vampiro, mi ha accusata più volte di atteggiamenti che erano suoi, non miei, cosa che non hanno fatto gli altri due. Anche sulle bugie si possono fare dei distinguo. Il secondo e il terzo vampiro non credo mi abbiamo mai mentito, ma entrambe le storie sono forse state troppo brevi perché venisse fuori questa abitudine, se l’avevano. Il primo però mi raccontava delle “bugie strane”: erano delle bugie scopertissime, delle bugie perfettamete intellegibili come tali, che avevano non la funzione di nascondere qualcosa, ma la funzione di dimostrare a me stessa la sua indifferenza nei miei confronti (“non mi prendo neanche il disturbo di inventarmi una bugia plausibile…) e di ricordarmi la mia soggezione verso di lui (“… e tu, pur di fronte a una tale sciocchezza, non avrai la forza di indagare oltre”). Per dire: una volta a casa sua ha ricevuto una telefonata e dopo una decina di minuti ha preso una lattina di coca cola, l’ha messa in un sacchetto e mi ha detto “adesso te ne devi andare, io devo buttare la spazzatura”. Un’altra volta mi ha detto sorridendo che doveva scappare in aereoporto a portare un trapano al padre che stava per partire. In entrambi i casi, io, esterrefatta e avvilita da un simile comportamento, non ho reagito.
Nell’intimità i miei tre vampiri avevano comportamenti alquanto diversi. Il primo era freddo, volgare, mi trattava come un oggetto e mi accarezzava dietro le orecchie o sulla sommità della testa come si accarezza un cane. Il secondo era abbastanza affettuoso a letto, abbastanza attento alle mie esigenze, ma dopo il rapporto tornava distante. Il terzo era affettuosissimo, dolce, e dopo il rapporto anche di più.
Un altro aspetto sul quale credo si potrebbe approfondire il discorso è quello dello “scardinamento dell’identità”, come lo chiamo io. Il mio primo vampiro in numerose occasioni mi attribuiva qualità, positive e negative, che non ho assolutamente. Ora, se una persona ha, in modo quanto mai evidente, un temperamento malinconico, un po’ pigro, solitario, e il vampiro, che ormai dovrebbe conoscerla bene, la guarda negli occhi e con la massima sicurezza le dice: “sei vivace come un gattino di un mese”… ha annullato un primo importante tassello della sua identità, l’ha “diminuita”, “alleggerita” come persona nel contesto della coppia, ha creato un vuoto, perché ha negato una sua caratteristica attribuendogliene una opposta che la vittima non potrà mai avere.
Ho finito :) Spero che queste mie lunghe confessioni siano utili a qualcuno, ma di sicuro a me ha fatto bene condovoderle! Ringrazio tutti dell’ascolto, a presto e in bocca al lupo!
Mia cara, lei mi chiede: “quello che chiedo al dott. Brunelli è: perché? Perché continuano a scegliere me? Sono molto più tosta rispetto a 10 anni fa, ma evidentemente le mie difese sono ancora deboli”. Non merita una inutile risposta generica, ma una normale analisi psicoterapeutica, che porterà senz’altro ad una presa di coscienza ad un nuovo modo di relazionarsi e di vivere la sessualità e i sentimenti. Comunque complimenti per la sua autoanalisi, ma con un terapeute avviene la dia-gnosi che vuol dire letteralmente ‘conoscenza a due’, lei e il terapeuta insieme, così che possiamo conoscere l’inconscio più in profondità e arginare e curarare i nuclei rimossi, spesso risalenti all’infanzia, che condizionano spesso dolorosamente e piu volte la nostra vita e sopratutto l’affettività e la sessualità. Un caro saluto. P.B.
Quale sarebbe la differenza tra un semplice bastardo ed un soggetto affetto da DNP? Tu hai confesato che un tizio di punto in bianco ti ha offesa gratuitamente! A te non ti sembra strano offenderti senza un motivo valido? Questa è una loro tecnica! Chi sfrutta la gente solo per soddisfare i propri bisogni calpestandole la dignità e offendendola gratuitamente non viene considerato un narcisista?
Carissima Durapuella (mi piace molto il tuo nickname, molto significativo e simbolicamente espressivo), non metto in dubbio che l’offesa a “sangue freddo” – di cui spesso non si rendono neppure conto, però -sia una “loro” tecnica, però se consideriamo ogni offesa che ci viene data secondo “noi”, in quanto non avevamo affatto le intenzioni che l’altro ci attribuisce in essa, come l’espressione certa di un narcisista patologico, finiremmo per non rivolgerci più la parola con i nostri simili a questo mondo, considerando che i fraintendimenti e le incomprensioni – insieme ad alcuni caratteri personali che si offendono molto facilmente, sono irritabili o/ e polemici da una parte, altri che sono un pò troppo bonaccioni dall’altra e passano sopra a molte cose senza neppure “raccoglierle”, perché la vita glielo ha insegnato, insieme alla loro sensibilità naturale (i primi lo sono ma in modo diverso) – sono purtroppo, soprattutto tra persone che non si conoscono benissimo ma anche spesso tra chi si conosce ma “non si prende”, per qualche motivo situato nello spazio relazionale, sono all’ordine del giorno, finiremmo con guardare con sospetto ogni nuova relazione che per qualche motivo finisce sul nascere, non cresce o non si sviluppa come vorremmo secondo i nostri desideri o anche con il dare un’eccessiva importanza ad una persona che magari in fondo, non la merita, non credi? Anche offendere ed offendersi sono due modi complementari di “giocare allo stesso gioco”, per citare il nostro amico (amico nel senso che è una delle letture fatte in ambito psicologico e relazionale e le letture sono nostre amiche, insieme agli autori che ci permettono di farle)Eric Berne, autore anche del libro “A che gioco giochiamo?”
Data la tua sicurezza però, mi piacerebbe capire se volevi riferirti a qualcosa di più specifico, che magari per qualche motivo, non hai ancora citato e che può chiarirmi meglio le idee e così agli altri amici ed amiche del blog, naturalmente anche se volessi fare qualche richiesta, domanda e se avessi bisogno di supporto nei limiti delle possibilità offerte dal blog stesso. Ti ringrazio per gli eventuali chiarimenti e benvenuta in questo blog .
Un caro saluto
Elisa
Ciao Elisa,
sono d’ accordo con te sul fatto che nn possiamo credere che ci siano tanti narcisisti intorno a noi…piuttosto non lo VOGLIAMO credere! Secondo me il punto principale sta su quanto sinceri sono tutti e 2 in una coppia sin dal’ inizio e su quanto i bisogni di uno si accordano con i bisogni dell’ altro. Secondo me quando una persona per soddisfare le proprie necessità trascura o meglio se ne frega delle esigenze dell’ altro e le calpesta …. cioè quando non vanno a braccetto i bisogni di entrambi, allora si parla di narcisismo (da quanto ho letto anche)! E quando subentra in tutto ciò anche l’ offesa e le vittime non hanno diritto di lamentarsi per i torti che hanno subito in quel caso secondo me è tutto chiaro… Io quasi 2 mesi fa ho scritto la mia esperienza in questo blog, se ti va leggila e dimmi se vuoi il tuo parere!
e CADO. e CADO. e CADO.
Ho il magone ma stringo i denti. Sapete, stamattina ho trovato tra le mie cose un cd di Gianni Morandi che avevo fatto per il mio papà…..L’ho messo su in macchina, mi sembrava di essere ancora insieme. “Se sei a terra, non strisciare mai – se ti diranno sei finito, non ci credere – devi contare solo su di te – uno su mille ce la fa”. Mio papà era talmente dolce e mite che sembrava un debole ma aveva una dignità di ferro. L’aveva anche quando stava morendo. Scusate la premessa. Ci cado ancora, mi ha chiamata e ho risposto, spesso piango per lui, ho una cicatrice enorme nel cuore,ma mi ripeto sempre la grase del Dott. Brunelli quando mi scrisse “CORAGGIO!”.
Coraggio Ari, so che è dura, ma puoi contare su di me mi dico.
Ho bisogno di un consiglio perchè ho paura di non essere abbastanza lucida al momento. Ho conosciuto un ragazzo di 35 anni. è una persona rispettosa e gentile. è solo molto timido e fa fatica ad affezionarsi alla gente perchè ha avuto un infanzia priva d’amore da parte dei suoi. Lui si rende proprio conto di essere cresciuto con l’amaro in bocca, accentuato poi dalla prematura morte del padre 2 anni fa proprio come il mio..con tanti rimorsi rimasti. Per questo a volte si isola qualche giorno mi dice, sta solo perchè prova una grande tristezza nel cuore e non vuole riversarla su di me.
Non è il mio ex, non ci sono fuochi d’artificio, non ce la passione e il fuoco del mio ex, non ci sono neanche io che ho perso completamente la testa (non riesco più ne a fidarmi come prima, ne a lasciarmi andare come prima). Non c’è lo stare sempre asseieme, non c’è il considerarsi “impegnati, fidanzati,, morosati…”.Non c’è niente di tutto questo…ci frequentiamo, a volte usciamo, andiamo al cinema, qualche volta mi fermo a dormire lì da lui. A volte mi manca il mio ex, mi manca quell’amore folle che giace ancora nel mio cuore, quella voglia matta di fare la mia famiglia con lui e dimenticare tutto. SO CHE NON SI PUO’.
A volte invece mi lascio andare alla serenità di questo rapporto, lui non è un tenerone, ma a volte mi compre con la copertina di pile nella sua bella casina in ordine e profumata che è un piacere (il mio ex faceva dormire il cane tutto sporco nel letto con noi e io pur amando gli animali non potevo tollerarlo) e mi stringe. Ha 2 cagnoloni anche lui, sono la fine del mondo!! Li adoro, sono bravi, ubbidienti e simpatici e lui li tratta con grande affetto.
Ho paura di questa persona così equilibrata in confronto a me, però quando sono in pace mi fa stare bene la sua compagnia. Dott. Brunelli, amici, può farmi bene una cosa del genere?
Grazie a chi mi risponderà.
Un forte abbraccio.
Ari
Cara Arianna, forse se in qualche modo questo ragazzo ti attrae, l’unico modo per capire se fra voi può realmente nascere qualcosa di condivisibile da e tra entrambi, è provare per un pò ascoltando te stessa, le tue emozioni ed il tuo cuore e come questo va d’accordo con la tua mente. L’unico consiglio che personalmente mi sento di darti, è quello di non pensare – seppure la Provvidenza è infinita – di “guarire” dai tuoi mali d’amore (è un consiglio per me valido in generale, non solo per te)passando da un ragazzo ad un altro, che all’inizio ti sembra migliore, per poi ripetere questa cosa nuovamente con eventuali nuove ferite che potrebbero ampliare quelle già presenti in te. Voglio dire, non stare mai con uno solo per non “pensare dolorosamente” all’altro e sfuggire ad un dolore che comunque devi affrontare per crescere ed aprirti all’amore vero come è tuo diritto alla tua giovane età. Inoltre, la tua famiglia potrai farla con l’uomo che amerai e dal quale sarai riamata e con il quale condividerete questo sogno comune; abbandona l’ altro, anche se richiede uno sforzo grande, che appartiene al passato e purtroppo, sembrerebbe, solo alla tua fantasia, per aprire invece il tuo cuore ed il tuo pensiero, che hanno bisogno, come forse inizi a capire, di nuovi “spazi” aperti e liberi per co-costruire qualcosa di bello e positivo, con chi con lo stesso tuo amore e bisogno d’amore, vuole farlo con te . Come ad es. dedicarsi all’ “arte” di costruire una bella famiglia. Te lo auguro davvero, con tutto il cuore.
Un dolce abbraccio
Elisa
Elisa Cara,
è così difficile. Fa così male lasciarlo andare, mi sento così sola, è così apatica questa vita…..Sì..mi sto rassegnando ma…fa così male……tanto tanto male. Vorrei trovare la pace, un’ora, un giorno, un attimo……ho il magone in gola, sembra che la vita sia distrutta…
Da cinque mesi sono sola, dopo nove anni di relazione così simile a tutte le vostre da non dover nemmeno descriverne la follia. La pazzia, paura, incredulità, sofferenza, ossessione che aveva provocato in me il vivere questo rapporto. Come da copione sono stata scaricata nel momento in cui non mi sono prestata ad un “aiuto” talmente lesivo della mia dignità di persona, da non essere accettabile. Alla mia ribellione è seguita la mia eliminazione. Chiuso. Stop. “non possiamo vederci nè sentirci” e così è stato.
Ho aspettato, pensando fosse impossibile anche per lui un distacco definitivo, ho guardato il telefono mille volte al giorno, la mail pure. Nulla, nove anni spariti nel nulla. Dalla rabbia sono passata alla tristezza, al senso di colpa, ma per la prima volta non l’ho inseguito. Per la prima volta mi sono data ragione da sola. Mille volte mi ero rimangiata orgoglio, dignità, ragioni. Mille volte mi sono lasciata confondere dal suo colpevolizzarmi di ogni cosa, dalle bugie, dalle promesse finte. Ho creduto all’impossibile, contro l’evidenza dei fatti che parlavano da soli. Ho creduto di essere malata, fuori di testa, ho creduto a quello che lui mi faceva credere. Più lo inseguivo più perdevo terreno con me stessa, e nella nostra storia. Ma questa volta, forse perchè da tempo avevo capito, forse perchè avevo davvero toccato il fondo troppe volte ed ogni volta era più in basso, ho lasciato le cose così come le aveva messe lui.
Mi manca da morire. Mi mancano i suoi lati “buoni”, la sua voce, e so che mi manca un’illusione.
Perchè la persona che credevo di amare è un personaggio che veste i panni più utili nel momento e con chiunque, dall’uomo superiore che crede di essere alla vittima di destini avversi, dall’uomo di potere all’imprenditore incompreso, dal padre padrone al marito infelice, dal seduttore senza confronti all’uomo “molestato” , dall’amico al peggior nemico della stessa persona, dal titolare simpatico e amichevole al despota autoritario e offensivo,da euforico a depresso nel giro di un nulla, da affarista a perennemente truffato..tutto ed il contrario di tutto in una girandola continua.
Ma è solo un bambino terrorizzato travestito da sessantenne esperto e cinico.
Dopo cinque mesi è passata la rabbia, lo sgomento, la voglia di rivalsa . Posso pensare a quello che è stato senza dolore, senza troppa nostalgia e – rispetto a certe “recite” con un sorriso.
Voglio bene e provo pena per quel bambino che teme l’imbarazzo, che non vuole essere rimproverato, che ritiene un diritto rubare ciò che gli piace. Ma ora so che non è compito mio crescerlo, educarlo, cercare di renderlo felice.
Ora so che tutti i giorni e le notti trascorsi a chiedermi come fosse possibile, come potesse non accorgersi del male che mi faceva, di quanto fosse distruttivo il suo comportamento, illogiche le sue parole, ambigui i comportamenti avevano una sola risposta. Non ci arriva. Non sa cosa sia l’altro,non gli importa proprio e -non vuole essere una giustificazione !! – non ha i mezzi per capire che io non sono solo una funzione utile. Non sono solo uno dei mille pulsanti che accende e spegne per ottenere luce.
E non ho più voglia di spiegarglielo.
Mi ha cercata un mese fa, piangendo, chiamandomi amore, che aveva tanta voglia di vedermi, di parlare, e mentre il mio cuore andava in pezzi dalla voglia di accettare, il mio corpo gridava aiuto. Sentivo fisicamente la paura, la tensione, come se dovessi affrontare di nuovo tutta la lotta degli ultimi anni. E gli ho risposto che non voglio più stare male. Mi ha salutata dicendo che ne avremmo riparlato al telefono nei giorni successivi.. “ti chiamo nei prossimi giorni”ma ovviamente non l’ha fatto. E va bene così.
Cerco di lasciar andare le cose e difendo me stessa. Cerco di consolarmi quando sono triste, di coccolarmi se sono a terra.. di sostenermi dicendomi che sto facendo passi avanti. Ma per fare questo ho bisogno di tenerlo lontano.
Passo giorni nei quali fatico a staccarmi dal suo pensiero, altri nei quali riesco a distrarmi più facilmente, ma in generale sono grata di non provare più quella disperazione cieca, senza fine che vivevo fino a non molto tempo fa. Ed è una cosa che mi dà la forza di andare avanti, un giorno alla volta, adattandomi alla forza che ho in quel momento. Il tempo che dedicavo a lui, ai suoi problemi, al suo richiedere attenzione costante, allo stare nei suoi orari, al correre se decideva un incontro, a quel pensiero ossessivo anche quando non c’era (anzi, nelle assenze era più presente che mai perchè prendevano corpo tutte le paure che “casualmente” provocava con allusioni, mezze parole, sottintesi, bugie palesi, revisioni di realtà , riferimenti non chiari, ecc.ecc….)lo dedico a me stessa, alla mia casa.
Ho ricominciato a respirare bene, sono meno stanca, meno tesa, più lucida. E vedo domani, la possibilità di vivere in modo diverso la mia vita. Non so ancora bene come, ma so che non sarà sospesa ed immobile come lo è stata in questi anni.
Se mi guardo indietro non ho rimpianti. Dovevo incontrarlo, era un destino. Un pezzo indispensabile del mio percorso, del mio diventare adulta anche se in età matura, quella persona sana che spero di poter essere e che certamente non ero, presa dal mio bisogno di essere più forte, più brava, più tollerante, più amorevole, più disponibile, più qualsiasi cosa, così da meritare amore. Amore da morire…
Un’ultima cosa..
grazie a tutti voi, compagni in questo strano e difficile viaggio. Per tutte le volte che mi sono riconosciuta nelle vostre parole ed ho provato la “fame” di sollevare me stessa e tutti noi da questa condizione dolorosa. E sopratutto grazie a Lei dott. Brunelli.
Per la pazienza, per le informazioni, per avermi spinta con dura tenerezza verso una terapia, quando -disperata- raccontavo la mia storia in questo meraviglioso sito.
Lei è stato la prima mano tesa e – idealmente – l’ho afferrata.
Un abbraccio a tutti..
Cara Patrizia e cari amici e amiche, vi ricordo che i traumi sentimentali, sono traumi dell’anima… psiche vuol dire ‘anima’… la parola ‘psicoterapia’ dal greco vuol dire ‘servire l’anima’… insoma è una questiona davvero naturale usare le cure giuste laddove c’è stata una ferit , un trauma… e quindi fa bene avere un sotegno psicoterapeutico per detraumatizzare l’anima, è normale, bisogna anche prenderla così, con fiducia verso la terapia… come dire, ho subito una frattura, o un’altro danno fisico, e allor lo curo e le cure ci sono… come un ascesso dentario e allora vado dal dentista… lo so che fa male e che è un fastidio, ma è anche la via giusta… inoltre la differenza tra terapia della slute fisica e terapia dell’anima consiste anche nel fatto che la prima ripara solo un danno, mentre la seconda è anche un investimento che fa crescere, che nutre, che trasforma, che può portare addirittura a trarre da un male subito un’elaborazione che porta al bene, persino a vantaggi… a trasformare il male in bene, ed è questo che dobbiamo fare con ogni mezzo sicuro, da soli e con il sostegno giusto…
Un caro saluto con solidarietà
P.B.
Salve a tutti.. volevo precisare che nel mio precedente post, ho dato del tu semplicemente perchè stavo rispondendo a Francesca, del tu nel senso di condivisione dei nostri mali e per dimostrare più vicinanza e calore nei confronti di Francesca ma anche di tutti coloro, qui in questo forum, che hanno il coraggio di esternare le sofferenze arrecate da questi “freddi individui”.
Colgo l’occasione per ringraziare il dott. Brunelli per la sua risposta e mi scuso con lui per il modo con cui ho cercato di esternare i miei dolori! Appunto dando del tu!
Detto questo vorrei fare una domanda che credo interessi a tutti..
Sappiamo bene, anche grazie a questo forum, che per “ricominciare” dobbiamo “staccare la spina” interrompere le comunicazioni in modo repentino, un taglio netto e dare indietro tutto il silenzio e il distacco che ci sono stati inflitti, non avendo nessuna colpa se non quella di saper amare!
Ma la domanda è: cosa prova dentro di se il “vampiro” quando si accorge che la sua vittima ha allargato le sbarre e sta tentando e riuscendo ad evadere da lei/lui per rivedere il sole e di respirare aria fresca? Con un gesto così forte, forse inaspettato dall’aggressore, come appunto una chiusura netta, cosa succede nella testa di questi individui che se ne vanno in giro indisturbati e impuniti a far del male al prossimo? Soffrono o gli scivola addosso come pioggia su un impermeabile e passano semplicemente al sedurre la prossima vittima? Insomma.. quali sono le scelte giuste da fare per ridare un po di equilibrio al nostro “io” anche come autostima? Certo non si deve mai augurare dolore al prossimo ma credo che certe persone dato che sono così capaci di ferire sentendosi superiori e non provando neppure senso di colpa, debbano provare cosa significa un abbandono VERO, e mi interessava sapere cosa provano a loro volta sentendosi messi così fortemente da parte da chi fino a poco tempo fa li vedeva come unici esseri da desiderare e amare!
Grazie a tutti gli utenti di questo forum e.. forza!
Fabri
ciao Fabrizio, ti parlo per quello che la mia esperienza mi ha insegnato. Nella mia vita per fortuna ne ho incontrato uno solo, in un momento in cui ero molto fragile e mi ha distrutto la vita per quasi sette anni. TI chiedi se soffrono? secondo me loro internamente soffrono sempre, sono depressi, infelici e rancorosi. SI sentono sempre come se avessero una sindrome da risarcimento e non sono mai soddisfatti di come e quanto il mondo li risarcisce per cio’ che non hanno o gli è stato tolto. Quando poi si accorgono che chi li amava da morire riesce a liberarsi allora si riempiono di rabbia (questo è quanto è successo a me almeno) e anche se hanno una nuova persona, cosa che accade quasi SEMPRE, non accettano di essere smascherati e allontanati, insomma non sopportano che chi li ha fatti sentire indispensabili di colpo mostri di non avere più bisogno di loro. Loro soffrono per l’indipendenza dell’altro, ma non di dolore, solo perchè loro fondano le loro certezze interiori sulla dipendenza psicologica altrui. La dipendenza e l’attaccamento gli riflette come in uno specchio la loro finta superiorità e vanno fuori di testa quando lo specchio della regina si rompe o cambia disco. sicuramente dal loro punto di vista è sofferenza, ma solo strumentale, non come la nostra. Loro, fondando la loro identità sull’uso degli altri e la loro sottomissione, quando questa viene a mancare perdono un mattone della loro struttura, quindi stanno male. ma dura poco, perchè sta sicuro che per loro, quando finisce una storia, ne inizia all’istante un’altra. e non in modo graduale, come sarebbe normale, ma all’insegna della manipolazione, la fagocitazione e lo sfruttamento. questa è la mia esperienza e spero di esserti stata di aiuto. e poi, alla fine, che te ne importa caro fabrizio. pensa a star meglio tu. Per loro, la condanna è non amare, è essere schiavi di un meccanismo diabolico per cui hanno bisogno di uno specchio positivo che gli rimandi una bella immagine ma questo specchio positivo deve essere necessariamente innamorato, quindi alla lunga chiede. Loro odiano la loro dipendenza perchè sanno di non essere coesi e strutturati e di conseguenza odiano quindi chi li ama e li rende qualcuno o qualcosa. Pero’ ne hanno bisogno, non possono farne a meno per esistere, per accettarsi. L’oggetto amato da un lato gli serve dall’altro, proprio perchè gli serve è una prova quotidiana della loro debolezza, del loro non esistere. TI PARE UNA INFELICITA’ DA POCO? FORZA FABRIZIO!
Caro Fabri, non saprei rispondere con precisione a questa domanda, ma credo che esista la legge dell’equilibrio nella vita e che, se pur con tempi assai diversi per ognuno, si vada prima o poi a sperimentare la propria umanità, la propria condizione umana. Seguendo questa mia personale premessa, certamente si può andare a sperimentare sulla propria pelle (corpo e psiche) ciò che l’insensibilità di uno ha prodotto nell’altro in una dinamica che si potrebbe anche avvicinare alla “legge del contrappasso” che può infliggere esperienze ribaltate di espiazione. Questo può essere rincuorante da una parte(mi riferisco ai torti subiti), in alcuni momenti e una sorta di rinforzo della coscienza dall’altra, a fare del nostro meglio per fare del bene agli esseri viventi, riconoscendo loro un’anima un sentire che va apprezzato e rispettato. Ma prima forse occorre sentire su di sè quell’anima, quel sentire e quel rispetto, così ci pensa la legge dell’equilibrio della vita. Non credo che da adulti(maturati) l’esperienza dell’abbandono sia irrimediabilmente terribile, anzi credo che riuscire a lasciare andare guarisca il trauma dell’abbandono sia nell’abbandonato su due piedi, sia nell’abbandonante che per ragioni sue(quando la via del dialogo non è perseguibile, però sempre attinenti al tipo di relazione) ha preso questa decisione. Ma escludo da questo discorso gli abbandoni repentini o graduali agiti per manipolare o “fatti apposta per..”Quelli sono ancora patorelazione. Ti ringrazio per avere posto questi argomenti interessanti sull’abbandono e che possono aprire un dibattito condiviso, come chiedi. Per il resto e tolti i momenti di rabbia ai quali fortunatamente concedo di dare spazio con mie care persone e che non giudicano l’odio, il rancore e il bisogno di vendetta, pensare all’altro che mi ha fatto soffrire, in un qualsiasi stato di sofferenza, mi fa soffrire a mia volta e comunque, proprio perché di mezzo c’è l’umanità e per fortuna che c’è questa benedetta sofferenza! Poi mi sposto però e sento sempre più chiaramente che ho bisogno di concentrarmi sulla mia vita e sul mio cammino. Grazie per la domanda.
Un abbraccio
…Frabri, dimenticavo di dirti un’ ultima cosa importante rispetto ad una tua affermazione:
Sappiamo bene, anche grazie a questo forum, che per “ricominciare” dobbiamo “staccare la spina” interrompere le comunicazioni in modo repentino, un taglio netto e dare indietro tutto il silenzio e il distacco che ci sono stati inflitti, non avendo nessuna colpa se non quella di saper amare!
Ecco, io non mi ritrovo d’accordo in assoluto con questa rappresentazione delle cose per quello che ti ho detto nell’altro post. Non credo che il sentimento di fondo di questo forum sia di insegnare alle persone a dare tagli netti e repentini nei rapporti in generale se pure con narcisisti spiccati, così come personalmente non ritengo che l’unica colpa sia quello di avere amato( che mi pare particolarmente presuntuoso e irrealistico ), ma semmai parlerei di responsabilità personale e piena nell’avere scambiato per relazione affettiva o d’amore una relazione sbagliata e patologica. E infatti si soffre dall’inizio all’ultimo per questo e forse un pò di dispiacere rimarrà sempre come traccia nel ricordo. Ma credo anche che dopo tutto sia giusto così, forse è da mettere così nel giusto posto dentro alla tavolozza dei colori, serve per dipingere più fedelmente altri nuovi paesaggi che si apriranno davanti a noi. Credo sia bene che i colori dell’esperienza ci siano tutti e conservati con cura.
Grazie ancora.
Avete pienamente ragione, il giusto e lo sbagliato sta dentro ognuno di noi.. e se ci siamo fatti catturare da quella persona che è totalmente differente da noi un motivo c’è.. quindi dobbiamo prendercene le nostre responsabilità.. è solo poco più di un mese che l’ho allontanata dopo 5 anni e a volte capita di avere momenti di rabbia nel ripensare a tutto il male subito.. Trovo giusto e corretto dedicarsi a noi stessi per migliorare, per noi e per gli altri e mettere alle spalle queste cose negative e anzi cercare di usarle a nostro beneficio, avendo assimilato che nella vita può capitare di inciampare così drasticamente. Per quanto riguarda il chiudere definitivamente e tagliare le comunicazioni, oltre ad aver letto le conferme in molti post a riguardo anche su altri forum, ho proprio sentito dentro di me questa unica via d’uscita, che mi ha dato subito forza e voglia di ricominciare da zero! Un grande in bocca al lupo a tutti…
Buonasera a tutti ,
mi ritrovo dopo parecchio tempo di silenzio , a riscrivere per ridarmi un pò di ossigeno …. la mia storia è un copia- incolla di tante storie lette qui , la rabbia , la sofferenza, la paura , lo sconforto , la voglia di rinascere , le paure da sconfiggere, l’autostima da recuperare e quella luce in fondo al tunnel che sembra non arrivare mai …
Una lunga storia la mia , decisamente troppo lunga visto che qualitativamente ha lasciato ben pochi ricordi , ma piuttosto profonde insoddisfazioni, frustrazioni causate dalla sua totale mancanza di empatia , dalla sua incapacità di condivisione . Mi ha per anni giudicata , poco stimata , coalizzato con la madre per la quale ha una venerazione spietata e con la quale riesce a far uscire una dolcezza che a me è non ha mai dato . Seduto sul suo piedistallo sostenuto da un patrimonio che ha sempre tenuto lontano da me, qui riversa ogni sua energia per moltiplicarlo , permettendosi di condurre una vita agiata senza lavorare . Io in piedi dalle sei di ogni mattina , affronto la vita contando sul mio lavoro e solo su me stessa , perchè è giusto così e me ne convinco .
Nasce una bimba che ora ha dodici anni, e che è l’unica fonte di energia che mi rimane in questa che non è più casa mia , in questa che non è una famiglia , in questa disarmonia che quotidianamente ingoio e che è tangibile in ogni gesto da quando , finalmente decido di alzare il macete e finire questa farsa .
Se nulla accade per caso , il segnale mi arriva da un tradimento , ostentato e sventolato davanti al mio naso come un trofeo . Che soddisfazione immensa leggo sul suo viso in quei giorni , dove al mio tentativo di chiedere spiegazioni mi viene detto che la colpa e mia , ancora una volta la colpa è mia . Stavolta ereggo uno scudo , consapevole che ho condiviso questa mia parte di vita con un mostro e che a questo mostro ho regalato tanto di me troppo , ho perdonato e giustificato tutto .
Mia figlia assiste e respira quest’aria assurda , mi prendo a cuore il suo disagio , mentre per il padre sono tutte stronzate .
Inizio una battaglia legale , ma se potessi contare su maggiori risorse economiche sarei già altrove . Conviviamo e pertanto il tutto va in mano al Tribunale dei Minori .
L’Udienza è a settembre ed in agosto lui tenta il riavvicinamento tattico , si allentano le tensioni; mi dice che la sua storia con l’altra è finita e che mai ci aveva creduto …bugie bugie e solo bugie …. Un freddo e formale breve cenno su quanto accaduto e per lui tutto finisce li . Io dentro so che sta definendo la cosa come fosse una sorta di trattativa economica e così è : vuole convincermi a mettere una pietra sopra per evitare il mantenimento .
Tentenno per stanchezza ma anche perché , profondamente delusa credo di intravedere un cambiamento che in realtà non c’è . Tutto come prima , lui pensa a se stesso , non cerca un lavoro , passa le giornate in palestra o chissà dove mentre io mi danno tra lavoro , spesa , gestione della casa e della figlia . Malgrado tutto so che una cosa dentro me è cambiata : gli occhi , i miei occhi sono cambiati , l’immagine riflessa quando lo guardo è quella di uno sconosciuto . Quindi incalzo , si va in Tribunale .
Qui esce il meglio di se , si affida ad una vicina per farso consigliare un Avvocato , ma ancora più assurdo le da letteralmente in mano copia del ricorso perché lei si propone di fare da tramite .
Alla vigilia dell’udienza vicina , mamma , sorella e lui si ritrovano per “discutere la cosa “ mentre io sola sul divano mi aggrappo ai sorrisi di mia figlia e ingoio il veleno più letale che c’è .
Lui si presenta con la sua solita boria e con il Rolex ben lucidato al polso , dichiara , tramite il suo Avvocato , al Giudice di essere senza reddito e se io non voglio rimanere con lui, il problema è solo mio : me ne posso andare tanto la figlia può crescerla sua madre !
Inorridita ma per nulla sorpresa , comunico con calma le mie ragioni . Il giudice chiede l’intervento di un CTU per decidere .
Mi tremano le gambe , perchè chiede un supporto quando è palese che quest’uomo non può fare una richiesta simile ? Quando è altrattanto chiaro che il mio intento non è di speculare sulla separazione ma semmai di richiedere il giusto e di mettere fine ad un distorto modello familiare nel quale mia figlia sta screscendo ?
Non posso che arrendermi a quanto deciso e lascio trascorrere di nuovo il tempo nell’attesa che questo incontro con in CTU arrivi …. I primi di dicembre lui mi comunica che parte per Cuba con una tranquillità spaventosa , e ancora comunque convinto che il nostro amore rinascerà , questione di tempo … Tuttavia non parla , non dialoga , dedica tutto il tempo a se stesso la sua parte migliore a madre sorella e amici .
Per noi i silenzi pesanti , le polemiche , qualche bestemmia
Quando parte, io vivo è la settimana più bella di questo periodo : io e mia figlia sole …. una serenità incredibile . Sono certa che se potessi chiudere dall’oggi al domani con quest’uomo io rinascerei il giorno stesso . Non mi mancherebbe , non lo cercherei anzi avrei la stessa sensazione di liberazione che si prova dopo aver estirpato una verruca dalla pianta del piede !
Arriva il NATALE e la sua anima sembra di nuovo “rifiorire”…. dura qualche giorno poi all’improvviso freddezza , mi ignora totalmente Si dedica alla mamma e alla sorella , loro sono la sua famiglia , quella da accudire , quella da gestire, quella da difendere , quella a cui dedicare i suoi sorrisi .
Io ormai sono un personaggio “scomodo”; soprattutto da quando un anno fa la madre di lui mi ha presa per i capelli dandomi della mantenuta e gridandomi in faccia che suo figlio faceva bene ad avere un’altra donna! Io la cancello definitivamente pura avendole dimostrato rispetto per anni . Ovviamente questo episodio non può essere ignorato da parte di lui che oreso in contropiede la difende dicendomi che 2la gente giudica “ , poi nei momenti di buonismo ammette l’assurdità del gesto , ma a me nessuno chiede scusa
Manca una settimana all’incontro con il CTU , e sono crollata . Ho pensato di rassegnarmi , lasciar perdere tutto quanto e spegnermi in questo inferno ….non credo al mio avvocato , al CTU di parte che mi ha voluto affiancare , vedo inganno ovunque e temo solo che tutti quanti vogliano guadagnare sui miei problemi , e credetemi che tutto quando ha un costo non indifferente .
Stasera mi sono rimessa a leggere quello queste testimonianze e mi hanno fatta render conto che io non sono vittima di lui, chiunque egli sia narciso , bugiardo , pazzo , immaturo , privo di sentimenti ….ma piuttosto vittima delle mie stesse paure ! Apro un varco nella fitta nebbia che ancora non mi fa vedere bene una via d’uscita e a fatica mi rimetto in piedi ; mi sono presa la testa fra le mani e vi ho letto tanta tristezza , troppa tristezza , nessuno può e deve ridurmi così .
Devo e voglio ritrovare quella energia positiva che so mi permette di affrontare tutto quanto con maggior fiducia . e se è vero che la positività lancia segnali che poi tornano spero un giorno di poter dire che finalmente il mio incubo è finito e poter ricominciare a vivere dignitosamente …ma tutto questo non lo devo solo pensare ma devo farlo mio ….
…… un abbraccio a tutti di cuore , un cuore sfinito ma che ancora batte .
Forza Stefy, si ricordi sempre che in molti davvero passano per queste vicende dolorose, ma anche che in molti ne escono più forti, più consapevoli. E’ così, dopo la notte viene l’Alba, ma bisogna essere forti, avere pazienza, credere in un concetto superiore di Amore e di Bene, allora le forze buone dentro e intorno a noi ci potranno aiutare. Il segreto è dentro di noi, nel risveglio di un’energia sopita o captata dalla negatività, dobbiamo fare in modo che, con ogni mezzo buono, questa energia si rivitalizza e allora prevarrà il bene e ciò che è giusto. E’ una sfida della vita, per renderci migliori, la prenda così e vedrà che le cose andranno per il meglio.
No,Stefy no,non crollare devi essere forte e determinata,non ti piegare alla paura.Pensa che vita ti può aspettare se per stanchezza o per paura del domani decidessi di rimanere con lui e per quanto poi? Ormai l hai smascherato e questo lui te lo farebbe pagare.Sarebbe solo trascinare le sofferenze per arrivare alla medesima conclusione.Come fa a chiedere l affidamento della figlia se ha dichiarato di non lavorare e perchè poi farla crescere con la nonna se c è una madre affidabile?Ti vuol mettere paura per farti crollare e poi? Una volta mostrata la tua debolezza, continuerebbe tranquillamente a comportarsi come tu hai descritto,è questo che il tuo cuore desidera?Scusa la mia franchezza e disillusione ma questo genere di uomini non cambiano,non si scusano,non apprezzano il perdono anzi lo prendono come un segno di debolezza e accettazione.Il mio mi ha detto che dopo tanti perdoni pensava che io avessi capito e silenziosamente accettato,in fin dei conti non mi faceva mancare nulla sia in casa che a letto,lui faceva il suo dovere, le sue erano distrazioni senza importanza,che gli vuoi dire ad un uomo così? Concludi dicendo che vuoi ritrovare l energia e la dignità,se questo che il tuo cuore ti reclama,la scelta l ha fatta lui per te,ascoltalo,va dove ti porta lui! un abbraccio forte forte! Lulù
DICI:”Alla vigilia dell’udienza vicina , mamma , sorella e lui si ritrovano per “discutere la cosa “ mentre io sola sul divano (POVERETTA, PATETICA BELLA ADDORMENTATA!…) mi aggrappo ai sorrisi di mia figlia (E POVERA FIGLIOLA!…) e ingoio il veleno più letale che c’è (L’ODIO? LA VENDETTA? LA RABBIA?…)”.- ECCO, CARA STEFY, QUESTO MOMENTO DOVEVA DARTI, SECONDO ME, LA SCROLLATA DEFINITIVA…MA ANCORA SOPPORTI, COME UNA MARTIRE…PERCHE’ TI CREDI, TI SENTI UNA MARTIRE! MA NON LO SEI… – DALLE TUE PAROLE IL FATTORE ECONOMICO E’ MOOOOLTO IMPORTANTE, TROPPO IMPORTANTE PER TE: EH…TUTTI QUEI SOLDI CHE LUI NON DIVIDE CON TE…-
MA GUARDA PER ESSERE LIBERA DEVI LASCIARE ANDARE …. E COSI’ LIBERERAI ANCHE TUA FIGLIA!
CIAO E AUGURI
GILIOLA
Per mia esperienza le persone mooolte interassate ai soldi non si legano ai narcisisti avari, ma vanno dove sanno di ottenerlo e se si sbagliano, hanno una spia in più rispetto al resto per andarsene prontamente, come tarda il risultato atteso. Se si tratta invece della situazione terribile, come quella di Stefy, beh, il caso mi pare notevolmente diverso(ed è una sfortuna anche non essere minimamente attaccati ai soldi, come invece tristamente mi appare da ciò che dice). Quello che Stefy ha spiegato molto chiaramente è che le sembra di vivere in una casa che non è la sua, nella quotidianità, dove i componenti della famiglia, che sembra molto di più un “clan” che altro, le danno addosso a più non posso e si coalizzano tra loro contro di lei per riaffermare il potere del “clan”. Trovarsi a vivere la parte del capro espiatorio non è affatto un’esperienza simpatica, ma capisco che sarebbe da provare “in vivo” per comprenderla meglio, almeno un pochino. Volutamente dico un poco, perchè può essere molto dannoso per la salute e per venirne fuori ci vogliono proprio i controcoglioni ed è una cosa molto diversa che venire fuori da una relazione narcisistica a due, che già come sembra da tutte le testimonianze è piuttosto infernale. Concordo sul fatto che avere un lavoro sia un’ottima base di partenza, ma qui occorre più che mai l’aiuto terapeutico, proprio perchè bisogna guadagnare lucidità e sostegno per organizzare bene l’uscita per un nuovo inizio e spero che Stefy abbia provveduto in questo senso. Quindi oltre la relazione narcisistica ci sono anche altre dinamiche che la colpiscono, mobbing? chissà, ma potrebbe. Molto spesso l’incapacità protratta o momentanea di chi subisce il tutto è proprio l’effetto di queste dinamiche, (tra l’altro vorrei osservare che chi subisce per il quieto vivere è molto più portato a sprecare per il bene comune tutti i suoi soldi piuttosto che chiedere sapendo che si verrebbe umiliati per averlo fatto, perché già successo ripetutamente). Capisco che dall’esterno si possa provare una patetica sensazione angosciante dovuta alla complessità della situazione, ma si potrebbe iniziare per capire meglio e se può servire, informandosi , ad esempio su un fenomeno che esiste in natura, chiamato “Kindling” e di come questo fenomeno agisca nel tempo sul funzionamento di chi ne viene colpito.
Un saluto a tutti e uno particolare a Stefy
Gentile Sisi, in che senso parli di ‘kindling’? E’ un termine inerente alle crisi convulsive nell’ epilessia, o indotte in determinate condizioni…? A cosa tu lo riferisci?
Un saluto a tutti
Caro Dott. Brunelli e cara Elisa, cerco di rispondere al meglio alla vostra domanda che trova sicuramente dei collegamenti con quanto accennato da voi circa il legame con le crisi convulsive sottolineate dal dott. Brunelli e l’effetto “propagazione” della iperstimolazione citata da Elisa. A quanto mi risulta il fenomeno del “Kindling” è legato al ruolo negativo dei fattori neurotrofici(sono fattori che conservano le nostre cellule cerebrali, ma che possono anche essere interpretati al contrario e fare attivare il processo di distruzione neuronale). Possono determinare quindi fenomeni neurodegenerativi e portare alla genesi di crisi convulsive a livello cellulare (neuroni), indotte da stimolazioni subliminali elettriche o chimiche interne o esterne (un esempio sono le relazioni assai disturbate a due o dei sistemi più ampi) , innocue se prese singolarmente. Le crisi convulsive non risultano essere attinenti solo a malattie come l’epilessia, o come cita Elisa nel rapido sviluppo della ciclicità nel Disturbo Bipolare, ma anche legate a vari disturbi affettivi che generano ansia e depressione, ma che tendono nel tempo ad aggravarsi se non ci si sottrae al più presto a questi stimoli. Gli eventi “Trigger” ovvero stimoli nocivi, che si agganciano a stimoli simili vissuti già precedentemente, possono ricomparire in veste molto spesso e soprsattutto subliminale(e il fenomeno spiega anche la potenza della violenza psicologica coatta), tali da non essere sul momento riconosciuti dal soggetto, se non dopo continue e continuate esposizioni goccia a goccia, ma il meccanismo interno di degenerazione neuronale(crisi convulsive delle cellule) è già stato messo in atto e questo potrebbe spiegare la “cristallizzazione” e il senso di arrendevole impotenza che si esprime anche come forma di resistenza della persona/bersaglio alle cure e al cambiamento. Ho citato questo fenomeno soprattutto perché molte volte il senso di impotenza e la mancanza di strategie d’azione delle persone bersaglio di questi agenti, possono venire, a mio parere confusi con una motivazione malsana e sotterranea a voler restare nella situazione che si comprende essere nociva. Scusate la rapidità della risposta.
Un saluto a tutti
se hai un lavoro e puoi vivere tu e tua figlia, pur con sacrifici…., lascia tutto e pensa per te! o ami forse troppo il SUO denaro?…
non vedi che che lui e la sua famiglia ti prende in giro, nel diabolico nome del denaro e dell’egoismo??
svegliati, bella addormentata…o tua figlia fara’ la tua stessa fine! fallo ANCHE
per lei!
ciao e auguri!
giliola
Cara Sisi, molto interessante il fenomeno che hai citato; per quanto ne so, oltre che al fenomeno dell’epilessia esso si riferisce anche ed in particolare a studi in corso sul bipolarismo che nato come fenomeno spontaneo, in forma depressiva o maniacale o ipomanicale, seppur curato, può successivamente ripresentarsi negli stessi individui in seguito ad eventi stressanti, definiti scientificamente eventi o stimoli “trigger” e ad ogni nuovo evento affettivamente ed emotivamente stressante e negativo, modificano ulteriormente la conduzione sia elettrica sia di molecole cerebrali tra i neuroni, molecole connesse all’umore sia troppo alto che troppo basso e rendendo progressivamente più difficoltoso intervenire con successo farmacologicamente su episodi successivi che automaticamente si scateneranno in seguito ad eventi anche di minore portata emozionale, collegabili ad eventi sia attuali che passati interni. Tali oscillazioni stimolate da eventi “trigger”, possono essere collegate anche a vissuti soggettivi di scissione affettiva tra emozioni e sentimenti diversi ed oscillanti estremamente dolorosi per la persona che li vive e che potrebbero, potenzialmente, se non curati sia farmacologicamente con anti-epilettici ed equilibratori dell’umore, che con la psicoterapia anche “cristallizzarsi”. Vi è anche una correlazione tra questo bipolarismo e l’epilessia e che è particolarmente allo studio nei bambini, per capire l’effetto “propagazione” della iperstimolazione cerebrale particolarmente da stimolazione esterna, che può sfociare in un attacco convulsivo, come anche nell’adulto, seppure fino a poco tempo fa non vi erano ancora risposte definitive. Non so se tu sai invece qualcosa di diverso e più specifico su questo problema, che mi piacerebbe nel caso particolarmente conoscere, data l’attinenza possibile coi problemi qui trattati.
Ti ringrazio.
Ciao
Un abbraccio
Elisa
Vi lascio due mail della stessa persona…a distanza di due mesi l’una dall’altra.
Questo e’ un vero manipolatore affettivo del web. Non era facile da individuare perchè nessuno pensa che una persona di una certa età si perda in sciocchezze simili….e poi chi agisce in modo pulito, pensa che il mondo le somigli.
Vi faccio vedere come una persona chiude un gioco affettivo durato due anni. Credo si capisca dalle sue parole…quanto ci abbia giocato e pestato duro.
On Wed, 7 Nov 2012 19:01:54
Mi è piaciuto tantissimo parlarti, la tua voce come sempre, mi ha prodotto un benessere inimmaginabile, ma poi è calato il buio, mi hai spento, non è colpa tua, è sicuramente il mio modo di vedere o non vedere le cose. Adesso mi sento un essere inutile, reduce da una serie di schiaffi che avrei voluto fossero carezze, ma, ripeto non è colpa tua, ma della mia incapacità a gestire questa cosa come si dovrebbe. Mi sento ridicolo, anche un po’ scemo, per tutto ciò che ho scritto e detto e sognato in due anni. Non avrei dovuto affidarmi alla mia sensibilità, al mio volermi donare e “pretendere” un ritorno adeguato. Non ho mai pensato di cercare un’amante in te o, ancor peggio, un’avventura e basta. Adesso mi rendo conto anch’io che non c’è solo una distanza in chilometri a dividerci ma c’è quel che c’è sempre stato: ognuno legato per conto proprio! Devi perdonarmi se mi sono fatto prendere troppo dalla fantasia, dal sogno, dal desiderio, ma sei stata anche tu un po’ complice sin da subito e devi ammetterlo. M’è scappata qualche lacrima e me ne vergogno, non dovrei perché la ragione dovrebbe porre freno all’irruenza emotiva. Mi rifugio nella mia amata tristezza e solitudine cercando in tutti i modi di allontanare il più possibile quel sentimento inutile che mi si è radicato addosso e dentro… vorrei poterci non pensare più, ho sempre pensato che tu un giorno avresti potuto essere la mia donna, ma sono vecchio, adesso anche stanco…
On Sun, 13 genn 2013 14:59
Nulla, mai nulla di tutto ciò che ti ho detto nel corso di due anni è stato frutto di fantasia o di menzogne!
Mai mai mai!
Ti scongiuro, te lo chiedo dal più profondo dell’anima, non continuare a pensare di me ciò che non sono stato e che non sono, non continuare a seguire la strada dell’offesa perché m’infliggi un dolore terribile.
Avevo deciso di non scriverti più, di non leggerti più perché non fai altro che mandarmi messaggi offensivi. Carte da poker, coccinella, e poi, quel brano musicale su cui scrivi “le gambe tra le braccia” eccitando il tuo ammiratore di sempre!
L’esperienza che ho avuto con te è stata troppo bella, meravigliosa, inimmaginabile, ma l’hai trasformata in un finale che non merita nessun essere umano, neppure una bestia! Quelle ultime parole in cui mi accusavi d’averti fatto perdere due ore al telefono e per giunta in ufficio, quando invece pensavo il contrario, sono delle sbarre di una prigione che non potrà mai più aprirsi. E non solo questo, c’è tanto altro di tuo offensivo che non mi decido a cancellare ma che farò quanto prima per non soffrire ancora. Può darsi che abbia anch’io delle colpe, che abbia detto cose a te non piacevoli (ma solo dal tuo punto di vista) ma c’è stata in me sempre la buona fede, forse anche un po’ di ingenuità, ma mai con cattiveria come invece le tue “azioni”.
Perciò, ti prego, io resto in silenzio per sempre ma tu non insultarmi ancora, anzi fa il possibile perché possa star bene in salute e con lo spirito che è sempre stata la mia volontà. Non deridermi per ciò che ho scritto per te perchè è sacro! Non voleranno mai dalla finestra le mie parole ma resteranno per sempre nel mio cuore. Non so perché dal due di picche sei passata l’asso di cuori, forse indirizzato al tuo ammiratore di sempre, lo capisco. Sappi che non ho e non avrò mai donne a cui dire parole come le ho dette a te, ho chiuso con le donne, (ed un po’ ho chiuso anche con me stesso). Tu non sei stata l’ultima, ma L’UNICA!
TI PREGO DI NON RISPONDERMI PERCHE’ GIA’ SO COSA MI DIRESTI, DUNQUE NON SPRECARTI!
ANCHE PERCHE’ NON AVRO’ MODO DI LEGGERTI, BLOCCO IL TUO MITTENTE E LE TUE MAIL SARANNO CANCELLATE PRIMA ANCORA CHE POSSA LEGGERLE!
sono inciampata in questo sito, più o meno per caso. sto infatti scrivendo la mia tesi sulla manipolazione affettiva.
gli occhi mi sono caduti sui primi due commenti e leggendo, sorridevo e mi amareggiavo allo stesso tempo; tutte storie identiche, tutte con gli stesse meccanismi; tutte esattamente come la mia. con un uomo insofferente alla mia presenza la maggior parte delle volte. che spariva per ore, e poi “stava lavorando”. che non aveva rispetto di me e dei miei sentimenti. che per 4 anni mi ha criticata, mortificata, umiliata incrinando sempre più la mia autostima, riuscendo a farmi pensare che fosse l’unica persona al mondo in grado d’amarmi. un uomo che è riuscito ad isolarmi dai chiunque. anche da mia madre.
un uomo che ho scoperto avere un’altra donna una settimana dopo aver preso una “pausa di riflessione”. una donna che, scoprendola in macchina con lui e guardandola in faccia, ho riconosciuto essere la sua “famosissima ex”, da lui odiata, svilita, derisa; la donna con cui conviveva 2 settimane dopo la nostra rottura; quella che in realtà, c’è sempre stata. quella che ho scoperto l’altro ieri, a quasi due anni dalla nostra separazione,essere la madre di suo figlio. un bambino di 4 anni. nato quindi, quando noi eravamo gia insieme da altrettanto tempo e nascosto per altri 2, fino all’altro giorno.
vi scrivo questo perchè io ho pianto come voi. sono stata atterrita, non mi sono alzata dal letto per 2 mesi, dal peso sul cuore che sentivo dentro.ho creduto che il mondo fosse finito, che sarei rimasta sola per sempre e che non valeva la pena amare ancora. sono stata sola, COMPLETAMENTE, per un intero anno, con lui che saltuariamente tornava alla riscossa, senza mai voler lasciare la sua convivente. c’è stato il rischio di tornare in quel vortice, in quella spirale di dolore che ti affligge.
è difficile, si puo spiegare in un milione di modi, ma alla fine l’unica salvezza è toccare il fondo. solo allora si inizia a vedere l’uomo che avevi accanto per ciò che è realmente. e a quel punto, puoi cercare la forza di ricostruire te stessa, un nuovo “Io”.
quel che voglio dire con la mia testimonianza, è che ce la si fa. che per quanto banale sia, nessuno al mondo merita tutto il dolore che abbiamo, e che state provando. Essere amati per ciò che si è, è un diritto di ognuno di noi. Dovete essere libere di ridere o piangere senza il timore di “dare fastidio”, di urlare e tirare piatti quando siete arrabbiate e non per questo essere umiliate o offese dall’altro. Non sto dicendo che ogni cosa è lecita perche “si è cosi”, ma se il vostro rapporto è sano, se il vostro lui lo è voi con lui, non esisterà piatto o grido che vi dividerà.
Posso “assicurarvelo” io, che quando ho scoperto che il mio ex aveva un figlio, mi sono girata verso il mio grande amore ridendo e gli ho detto “non c’è mai fine al peggio!”.
si rinasce. non si dimentica il dolore, ma le sensazioni che si sono provate si. anche se ora è e sembra impossibile.
Non dirò quel che han detto a me, che sarà facile, che “ce la dovete mettere tutta” o che “dipende tutto da voi, perchè siete voi che glielo permettete”; ma posso dirvi che passerà, con tanta pazienza e con molto tempo. Partendo da voi stesse, ricostruendo pezzo dopo pezzo quell’io che la vostra relazione ha distrutto. ed inizierete a farlo, solo nel momento in cui sarete pronte.
L’amore è serenità. E’ amare senza paura di sbagliare e non essere amati.
Ed esiste.
Vi auguro di scoprirlo al più presto.
Se a qualcuno servisse parlare, son qua.
Cara Francesca, sono davvero contenta che tu sia qua!
Grazie Francesca ( logo fuxia), della risposta. Hai trasmesso molto efficacemente il tuo stato di dolore, le tue emozioni contrastanti, il non senso della situazione e la momentanea incapacità a trovare un limite alla sofferenza che ti può fare la persona di cui ti sei innamorata. Anche se io penso che un limite ce l’hai! Prova magari a pensare a cosa non saresti disposta a perdere per amore suo e fai un elenco, anche se dovessero essere cose assai improbabili che riguardano solo te, cose a cui lui non può avere direttamente accesso e che forse potresti dare per scontate, come sicure e irrinunciabili. Io penso che molte donne della mafia, non quelle che collaborano direttamente ai delitti dei loro uomini, ma quelle che sembrano non volere vedere il male sparso attorno dagli altri della famigia, a volte figli compresi, abbiano sofferto e soffrono in parte degli stessi nostri stati di confusione, quelli che abbiamo vissuto noi con l’aggravante che per loro è quasi totalmente preclusa la possibilità di curarsi. Verrebbero seguite ed ostacolate in tutti i modi…verrebbero uccise, è già accaduto più di una volta. Noi in questo siamo fortunate/i e come dice Francesca (logo turchese) la cura è possibile “Partendo da voi stesse, ricostruendo pezzo dopo pezzo quell’io che la vostra relazione ha distrutto”; così come Hybris che ha energia da vendere nel bene e nel male, sta cercando di deviarle dal gioco al massacro comune per investirle su di sè , tutte azioni che trovano nel messaggio di speranza di Elisa la via “di “trasformazione” – per trasformazione, si intende “trasformarsi in quel che tu sei pienamente”. Perchè non ci dobbiamo accontentare di poco, ovvero dell’esclusivo sollievo dalla sofferenza ammesso che sia possibile, ma dobbiamo pretendere molto da noi stessi di venirne fuori migliorati e in crescita creativa e i percorsi giusti verso il bene esistono e sono molteplici. Grazie per lo scambio.
Un fortissimo abbraccio
Cara Franscesca,
per la prima volta leggo parole che sembrano scritte da me. Se hai occasione, ti prego, leggi i miei post. Ho 24 anni e da tempo combatto contro questo male che mi ha lasciato tanti segni addosso e sul cuore.
Il tuo post mi ha dato ancora un piccolo di speranza in più. Vorrei tanto parlarne con te, raccontarti.
Grazie,
Arianna
ciao arianna, non sono certa che il tuo messaggio fosse per me. in caso positivo, puoi contattarmi alla mia mail m-fra@live.it
un bacio
quella mail non va piu :\ scrivi qui: ffranceschina88@gmail.com
La storia tra me e la mia ex si è conclusa il 29 di dicembre con una sfuriata da parte mia.. le ho roveciato il cassetto delle sue mutande in testa e tirato in faccia tutto l’abbigliamento nell’armadio! Tu ti dirai.. ma questo è pazzo! Bene.. no. non lo sono… sono solo stato per 5 anni succube di lei, più facevo e più venivo denigrato, più le davo amore sincerità e presenza.. e più lei era distante fredda e bugiarda. Non si è mai neppure vergognata di chiedere: tantissimi interventi di mano d’opera nella sua attività, senza contare costruzioni ex novo ecc. ecc.. ma poi l’esagerazione nel voler a tutti i costi che io andassi d’accordo con la sua passione.. io ho sempre fatto del mio meglio, cene coi clienti quasi tutte le sere ecc.. una sera (per dirti fin dove è arrivata) rientrò da una passeggiata lunga un giorno intero con 2 uomini 40enni venuti da fuori senza le rispettive mogli e mi chiese se mi andava di andarci anche a cena la sera stessa.. io le risposi che non mi andava molto dato che di cene coi clienti ne avevamo fatte a dozzine.. ma le dissi che se voleva poteva andare lei, per metterla alla prova.. Non se lo è fatto ripetere 2 volte si è infilata in bagno per prepararsi ed è uscita dopo un ora abbondante per poi mettersi jeans aderenti e magliettina corta.. tutta truccata e profumata pronta per uscire sulla porta io sono sbottato.. e lei a denigrarmi dicendomi che ero un visionario e che dovevo farmi curare! liti su liti sempre per questo tipo di motivi! io le ho dato tanto amore, in tutti i sensi.. lei sempre col sorriso per tutti quanti, e anche se stavamo benissimo in compagnia poi quando di nuovo soli si ammutoliva in silenzi interminabili.. sempre! e più che le chiedevo cosa non andava e più si ammutoliva.. il sesso era quasi scomparso (1 volta ogni 10 giorni era tanto) sempre solo col suo pc portatile sulle ginocchia.. su facebook sui siti della sua passione, lasciandomi li in disparte e in silenzio per ore.. poi bugie.. negazione dell’evidenza.. e chi più ne ha più ne metta! Dubbi su dubbi mai chiariti con almeno una decina di uomini, coi quali sono sicuro che mi ha tradito spudoratamente dato che “loro” tradiscono con facilità e con assenza di senso di colpa! Sempre gelosa e possessiva fino a isolarmi dal resto del mondo (più che altro femminile) ma guai a parlarle delle mie perplessità riguardo a certi sui atteggiamenti verso altri uomini.. insomma.. UN INCUBO PERENNE! Sempre chiusa, impossibile avere uno scambio di opinioni, impossibile condividere qual si voglia pensiero o progetto o fatto accaduto, impossibile avere da lei un riconoscimento per i miei sforzi, i miei sacrifici, la mia dedizione al cercare di far brillare il ns rapporto, le ho comprato di tutto computer, cellulari, scarpe, borse.. avevo modificato il mio appartamento a suo gusto, le ho scritto lettere d’amore sentite e particolareggiate senza mai ricevere una parola gentile e anzi le ha sempre nominate “papiri”. Ho sempre cercato di farle capire cosa sia l’amore e come va vissuto se si vuole essere felici, constatando la sua tristezza interiore e sentendomi in colpa forse per dei miei atteggiamenti sbagliati, l’ho fatto con i fatti, col sudore e l’impegno come esempio.. ma era sempre come se tutto quello che facevo non fosse nemmeno visto. Sul sesso poi non ne parliamo.. sono stato con lei 5 anni e non ho mai capito quali siano i sui gusti e cosa le piace di più.. poi si lamentava di alcune mie prestazioni sotto la media e mi umiliava.. mi umiliava a dismisura! (sfido chiunque ad essere bravi e passionali a letto quando si ha il cancro nel cuore e vedi la tua partner che se ne frega e anzi ti umilia fino a spegnerti!) In pratica ho venduto al diavolo 5 anni della mia vita e tutto questo dopo che sono stato sposato e ho preso le corna pure da lei dopo 18 anni di convivenza! Non sono messo bene in quanto a sentimenti.. E tutto questo ha rischiato (non essendone ancora uscito del tutto) di farmi morire! Ricordo con orrore un pensiero che ho fatto una sera, nel lungomare davanti casa mia, ero a passeggiare col mio cane, intorno alle 23, era una sera con una tempesta di acqua e fulmini.. pensai: “vedi adesso? se mi colpisse un fulmine a chi interesserebbe? a nessuno! e allora forza.. bruciami qui sul posto! io sono pronto!” per fortuna non è successo e la provvidenza ha voluto e cercato di farmi capire che nella vita c’è molto di più di un amore malato.. ci sono i figli, la famiglia, gli amici e la cura di se stessi!!!!
Oggi ho come voglia di gridare perchè sono riuscito ad uscire da questa situazione con una persona veramente “cattiva” e “perversa” che mi stava “uccidendo” nel vero senso della parola.. ho dovuto per la mia salute fisica e mentale.. poi mi sono documentato e ho scoperto una cosa incredibile! Che è affetta da NARCISISMO PATOLOGICO infatti ha tutte dico TUTTE le caratteristiche di tali individui e per le quali ho agonizzato per 5 anni!! Poi se ti va e se hai un minuto mi piacerebbe avere anche la tua personalissima impressione a riguardo! Dopo quasi 20 giorni dalla sua forzata uscita dalla mia vita sto piano piano riprendendo fiducia in me stesso.. sulla vita e sui sentimenti.. Sono Tornato a correre e in palestra, esco con gli amici e per fortuna non mi mancano le attenzioni dalle donne ma credimi.. non è facile quando qualcuno ha fatto di tutto per destabilizzarti e umiliarti usando i tuoi sentimenti e divertendosi a non corrisponderli! Volevo anche chiederti quale sia la miglior cosa da fare, io ho chiuso i contatti in maniera assoluta e anche lei non si fa più sentire (menomale).. poi c’è anche il discorso che come ha sempre fatto, riesce benissimo a tirare tutti verso di se, parlando male di me anche ad amici e persone care.. in molti le credono dato che mi hanno anche tolto dalle loro amicizie su facebook.. come fare per ristabilire anche questo problema e dimostrare a tutti che sono solo un uomo di 43 anni che vorrebbe poi alla fine solo: “una persona normale”? ma la domanda univerale che mi faccio di continuo è:
Perchè?
Ciao..
Fabri
Forza Fabri. L’importante è che tu ne sia uscito e che ricostruisci la tua energia vitale che sicuramente hai, infatti i narcisisti patologici non starebbero mai con una persona senza energia, altrimenti cosa potrebbero succhiare? Poi il tuo intervento è significativo perche ancora una volta dimostra che certi disturbi dell’attaccamento purtroppo investono sia il maschile e sia il femminile. Naturalmente è vero che le donne subiscono spesso anche i retaggi di una condizione misogina che può aggravare i danni del TdN. Ma è anche vero che l’uomo che subisce il TdN è più vulnerabile rispetto all’umiliazione della sua sessualità, e del suo ruolo sociale. Purtroppo molti dati confermano che il trauma subito dagli uomini viene spesso vissuto in modo terribile, sono assai superiori rispetto alle donne, reazioni che inducono all’alcolismo, all’abuso di droghe e psicofarmaci, alla perdita del lavoro e, purtroppo, persino al suicidio. Inoltre gli uomini hanno in genere più vergogna a parlare di quanto gli è accaduto e quindi non riescono ad elaborare, perciò sembrano essere in numero inferiore nei traumi provocati da na dinamica narcisistica. Mi raccomando, ricordo a tutti che il TdN è curabilissimo, che ci vuole pazienza e volontà, ma se ne può uscire più forti e con una più bella capacità di amare e di essere amati, entro relazioni più sane. Bisogna però ricominciare instaurando una più profonda relazione d’amore e di autostima CON SE STESSI.
Ciao Fabri,
sono sconvolta. non pensavo che esistessero donne del genere. Le tue attenzioni, la tua pazienza e il tuo amore sarebbero tutto quello che una donna desidererebbe…..
Cari tutti-e, scusate la mia incostanza nello scrivere, scusate se non riesco a leggere i post di tutti…mi sento di dovermi scusare di tutto….e forse o soprattutto con me stessa, perchè io non mi ritrovo più. Sono passati quasi cinque mesi ormai dalla fine della relazione distruttiva, ma la distruzione continua dentro di me. Mesi a cercare di capire il perchè, mesi a cercare un dialogo civile, un confronto umano, un riconoscimento di un vissuto, di un valore. Niente, non è servito a niente, neanche dirgli che lo avrei denunciato per le percosse, le ingiurie, le minacce, le denigrazioni. Io mi sento svuotata e in balia, non più di lui dopo avermi dissanguata alternando momenti di amore e progettualità, romanticismo e premure a denigrazioni, umiliazioni, minacce e percosse, ma dell’ignoto e dalla paura di vivere. Non so se riesco a spigarmi ma il senso di impotenza, di vuoto, di ignoto mi terrorizza. Non riesco a rassegnarmi all’idea di poterci parlare perchè questa accettazione al momento è la negazione del mio vissuto, del mio amore, della mia fiducia..purtroppo della mia esistenza, e lui che lo sa lo nega, apposta. No non è possibile concepire tanta crudeltà, accettarla da chi credevi ti amasse, dalla persona con cui hai condiviso momenti meravigliosi ma che diventavano devastanti quando non te lo aspettavi, magari al culmine della fiducia e gioia. Questa scissione che ho subito ora spacca me in due, tra l’odio e l’amore e crea paura,gelo e paralisi….amo perchè ho visto in questa persona la meraviglia di un sentimento grande, gioioso e condiviso(credevo) e odio perchè questa stessa persona mi ha calpestata, offesa, tradita nelle forme più becere mettendo a rischio anche la mia salute, mi ha percossa e umiliata e dopo avermi ridotta uno straccio mi ha infine ignorata del tutto, come se la vittima fosse lui perchè ho scoperto delle verità atroci su di lui, perchè ho provato a dire basta alle bugie, ai tradimenti,alle manipolazioni e ho cercato un rapporto alla pari e il dialogo alla pari, senza prevaricazioni. Così amo e odio la stessa persona perchè non riesco ancora a rinunciare quella parte fantastica che mi ha conquistata e fatta innamorare ma odio quella stessa persona che mi ha distrutto l’esistenza, riducendomi uno straccio, una persona irriconoscibile, infierendo senza pietà. E’ una persona a cui ho dato la mia fiducia, il mio amore e ne ha fatto carne da macello. Così resto paralizzata in una vita-non vita che mi paralizza nell’ l’ambiguità di un vissuto per me importante ma che non comprendo e non accetto. Vi abbraccio con tutto il cuore con la speranza che si liberi al più presto da questa oppressione.
Carissima Francesca, capisco benissimo come ci si sente in questa situazione come irreale: lo strazio di vivere la scissione e la dissociazione di stati emotivi così contrapposti e per tali ragioni troppo intensi, estremi, come sempre più estreme diventano le situazioni che si attivano all’esterno. Perchè avrai notato che più è straziato il cuore ed estremi i nostri stati interni che danzano in una continua ansia (come se ci si dovesse salvare la vita sempre, anche mentre si dorme) e più le cose che accadono fuori diventano paralizzanti. Una cosa certa è che questo legame esiste se ci fermiamo a leggere il passato, il nostro passato con queste persone, nonostante tutti gli sforzi e tutte le energie impiegate e direi sprecate(tendono a non essere più recuperate al contrario della caratteristica fondamentale dell’amore) nel tentare di modificare la situazione per come la vorremmo: romanticismo, premura e culmine della fiducia e della gioia con la resa, quindi, dell’altro che lavora al contrario e solo l’ambivalenza può generare questa ostinazione dell’altra parte. Sembra che tutto vada a nutrire e sostenere l’ansia, la paura e il senso dell’ignoto terrorizzante. E io ci ho messo tanto tempo più di te a venirne fuori. Avrei 2 domande da farti se tu volessi rispondermi. Cosa intendi quando dici:”Niente, non è servito a niente, neanche dirgli che lo avrei denunciato per le percosse, le ingiurie, le minacce, le denigrazioni?” A cosa doveva servire dirglielo se non fare ciò che si dice? E la seconda rigurda invece i tuoi valori – come ti spieghi che in te sia più forte l’incapacità ad accettare la negazione dei tuoi vissuti di amore-fiducia totali, progettualità e romanticismo da parte sua, rispetto al fatto di avere scoperto delle verità atroci su di lui? La parola atroce a me fa pensare al male estremo che ti arriva come conferma dall’esterno su come anche sia lui. Atroce mi fa pensare ai “grandi” dittatori che tra le lenzuala possono avere anche amato e forse anche pianto per la morte del gatto, mentre facevano seviziare e torturare altre vite umane. Se mi vorrai rispondere ti ringrazio.
Sisi, scusami se rispondo solo ora ma ho visto adesso il tuo post. Provo a risponderti, anche se sono molto confusa, tanto da essere paralizzata dalla paura e dall’incapacità, che sento come un mio fortissimo limite, nel concepire, accettare, realizzare quello che mi è accaduto. Proprio questo amore-odio per una persona che è stata meravigliosa,romantica,premurosa/ distruttiva,sadica,spietata mi fa essere in balia di sensazioni contrastanti, l’unica sempre presente è la paura dell’ignoto, di qualcosa che non capisco e non accetto. Il fatto di avergli detto che lo avrei denunciato era da una parte la reale intenzione di farlo perchè le cose che lui ha commesso nei miei confronti sono reati(ingiurie,percosse,minacce,aggressioni)Dall’altra, la parte meno razionale, più emotiva, quella che ancora vuole amare e non accettare la realtà, era un grido di aiuto, una speranza che a lui arrivasse un monito, un elemento oggettivo che gli facesse risvegliare una coscienza, un barlume di umanità. Avevo provato mille volte a chiedere il dialogo alla pari, l’apertura alla comprensione reciproca, ma ho ricevuto solo insulti e minacce,quando avevamo detto più volte che con il dialogo avremmo affrontato ogni cosa. Allora nella mia confusione, nel mio dolore ho provato a gridare a lui giustizia, ma è rimasto un grido rivolto solo a lui perchè il desiderio è che lui si ravveda, che lui non sia quella mostruosità che è apparsa in momenti improvvisi e impensabili, quando la vicinanza e la tenerezza sembravano toccare una dimensione alta di gioia, di fiducia, di amore. Alla seconda domanda ho già risposto in parte, forse. Quello che ho vissuto, questa scissione tra sentirmi amata e poi umiliata, protetta e poi esposta ai maltrattamenti, mi impedisce di accettare la realtà atroce che gli appartiene. Perchè ..non lo so, ma provo: perchè ho visto in lui e ho vissuto con lui l’intensità di un sentimento grande e appassionato, intenso e credevo fosse veramente sincero, reale….se ancora quello che mi aveva fatto, cioè alternare a questi momenti idilliaci altri distruttivi per la mia persona e dignità di essere umano non bastava, sono arrivate conferme dall’esterno, cioè scoperte di cose che lui fa e ha fatto molto gravi, cose che ha tenuto nascoste, ferendo la vita ad altre persone, abusando di un potere che ha per il lavoro che fa e che non potrebbe e non dovrebbe, tutto nascosto con la complicità della madre, che mi ha minacciata a sua volta. La mia è una posizione scomoda per loro adesso, oltre che dolorosa e anche pericolosa per me. Io credo di avere un limite che non mi permette di accettare la realtà, un’incapacità e forse anche una mancanza di volontà nell’accettare che esista il male e che a qualcuno piaccia fare del male, specialmente se questa persona ha fatto di tutto per farti credere di poterti fidare, di poter amare liberamente, di poterci credere. E’ questo ribaltamento improvviso, la caduta di una maschera che ti mostra un aspetto terrificante e sadico che non riesco a vedere, come se gli occhi si chiudessero di fronte a tanto spavento. Vorrei che il vero volto fosse quello che mi ha conquistata, che mi ha fatto credere e innamorare,fidare….l’altro non lo conosco, non lo riconosco, non voglio vederlo, non nella persona con cui ho condiviso amore, affetto, tenerezza,passione…condiviso poi…io ho vissuto tutto questo che dall’altra parte non c’era. Ma non era possibile capire, riconoscere questo aspetto perchè la credibilità, forse dovrei chiamarla la sua recita, era troppo forte e intensa. Non so se sono riuscita a spiegarmi….ho provato. Vorrei solo che questo dolore passasse e sono ancora legata all’idea che passi solamente se ritrovo con lui quella dimensione d’amore, che sia vera. Ma sto dicendo una sciocchezza, lo so, però è giusto che io sia sincera e che non nasconda quelle che sono le mie speranze e fragilità,anche se consapevole che tutto questo non potrà mai essere realizzabile. Devo forse far crollare un’utopia, fare il processo inverso a quello dell’innamoramento che però è partito e sembra resistere anche alle più orribili cose che ha fatto. Forse è una dipendenza affettiva, forse è un’incapacità di vedere la realtà e di rinunciare all’amore che ho provato e vissuto. Non lo so,so solo che sto male,che faccio star male anche
i miei cari che mi vedono soffrire, e che non mi ritrovo più……Un abbraccio
Cara Francesca (fuxia) ho riletto la tua risposta e ho sentito forte il bisogno di riscriverti ancora e ti ringrazio di averlo fatto perché mi hai dato l’occasione di riflettere e meditare su altre cose, cose che servono anche a me. Credo che una chiave possibile sia nella tua frase ():
”Vorrei che il vero volto fosse quello che mi ha conquistata, che mi ha fatto credere e innamorare,fidare….l’altro non lo conosco, non lo riconosco, non voglio vederlo, non nella persona con cui ho condiviso amore, affetto, tenerezza,passione…condiviso poi…io ho vissuto tutto questo che dall’altra parte non c’era…”
Allora forse, come a tratti appare nella tua consapevolezza, non hai conosciuto la gioia piena, quella vera che si ottiene dalla condivisione, quella che invece vuoi tu e tutti noi come è giusto che sia. Forse è stata la gioia di quei tempi, dei nostri tempi, la gioia di un’esaltazione narcisistica, forse in quei momenti hai fatto l’amore con te stessa, noi abbiamo fatto l’amore con noi stessi/e, come dall’altra parte questa è la caratteristica del narcisista doc che non oltrepassa la soglia sua genialità e non riesce così a scoprire la sessualità vissuta in due, negli affetti condivisi e che creino la giusta stabilità e prevedibilità. Con queste persone abbiamo fatto l’amore con noi stessi e vederla sta cosa è dolorosissima e si passa anche col dire:” Ma io no, voglio fare l’amore con te che sai fare l’amore solo con te, guardami, vedimi, sentimi, respirami, riconoscimi!”. Non sono cose scontate queste e soprattutto non dipendono da noi e dalla nostra richiesta d’amore, questo che lo vogliamo o meno! La gioia piena, vera la puoi conquistare tu che sai amare! Il dolore della ferita narcisistica è insopportabile e spinge a credere di soffrire per amore dell’altro, ma per amore si è forse già sofferto molto molto prima. Il dolore narcisistico è insopportabile e legittimo, più che legittimo con tutto quello che ci è stato fatto…ti è stato fatto! C’è in ballo tutto: il nostro orgoglio, i nostri bisogni e la nostra vulnerabilità e i nostri valori infranti depositati all’interno della nostra anima. Ci sono in ballo tutte queste cose che servono a costruire e a non fare crollare la nostra capacità d’amore e il dolore della ferita narcisistica è un grido d’aiuto, di giustizia verso di noi! Potremmo non esserne consapevoli, ma la forza dell’inconscio si esprime anche attraverso la terribile sofferenza proprio per non mettere ulteriormente in pericolo la nostra capacità di amare. La nostra capacità d’amore ha bisogno di essere protetta ora (e ci viene comunicato dall’immenso dolore), da qualsiasi situazione relazionale-affettiva a rischio e di qualsiasi entità si tratti e poi ristrutturata nelle sue più piccole parti perché serve a noi. Sì, la nostra capacità d’amare serve a noi per proseguire e vivere la vera dimensione d’amore che dici tu con l’altro, visto che una delle fortune più grandi è che le fondamenta ci sono state donate. Queste fondamenta d’amore che abbiamo ci sono state donate, ma non regalate. La vita ci ha portato le condizioni per poterle portare, costudire e proteggere, perché ce lo siamo meritati e meritate, chiedendoci però di esserne pienamente consapevoli e pienamente coinvolti nell’impegno a costruire e ad ampliare il progetto d’amore che l’esistenza vera(evoluzione lenta, relativamente stabile e continua e che resiste o sembra cedere momentaneamente agli inevitabili urti della vita, ma che diventano poi tollerabili, in grado di averci fortificato) ha previsto per noi con le sue prove. Certo si arriva fino dove ognuno di noi può arrivare con i propri tempi e con tanta pazienza verso noi stessi e verso agli altri. Ed è anche la pazienza, quando occorre, di dire “no!,.. pazienza..” ad un altro che mina con forza distruttiva e con l’inganno dell’illusione sempre presente, le nostre sacre fondamenta. Questo dolore è il dolore del sacro, lo sento così in questo momento e tu col tuo intervento hai portato dentro di me questo significato che rivolgo nuovamente a te: il senso del sacro. Tu sei sacra. Grazie.
Ancora uno strettissimo abbraccio
Cara Francesca, la paura è una emozione normale e fondamentale dell’essere umano, un’emozione primaria che serve a proteggerlo dai pericoli esterni ed interni quindi, non c’è nulla di strano nel fatto che tu la provi; a volte però, superata una certa soglia, può generare una tensione insostenibile dentro di noi. Forse a te accade qualcosa di simile, ti senti talmente “piena” ed affollata di sentimenti che avverti come inconciliabili da avvertire questo pieno, come “vuoto”, a causa del rapido passaggio da uno stato all’altro che non riesci ad afferrare a livello emotivo come realmente tuo, se non attaccandoti ad un ricordo antecedente questo attuale momento, in cui una di queste emozioni era presente, anche in modo “violento” o “passionale” e cerca di farsi presente in te e di occupare spazio. In questo “vuoto”, in genere, però, c’è sempre una parte di noi, che può essere una parte remota o anche remotissima che in qualche modo, è stata sollecitata da un’esperienza interpersonale necessariamente legata ad una certa, talvolta forte ambiguità – altrimenti, non sarebbe stata sollecitata- e che mette in contatto con l’ignoto, dentro e fuori di noi e l’ignoto, come ben ci insegnano certe fiabe che abbiamo letto da piccini, per definizione (un ignoto che si collega al vuoto di cui parli e che non è mai realmente “vuoto” quanto piuttosto come tale ne facciamo noi esperienza, finché non lo comprendiamo un pò meglio, cosa non semplice ma possibile) fa paura e può, superati certi livelli, che sono sia soggettivi che oggettivi, farci sentire, in certi momenti della nostra vita, come “congelati” nel e dal terrore, per il quale, così come per l’ignoto, sembrano mancarci le parole per tradurlo e comunicarlo agli altri, ciò che può suscitarci ulteriore incertezza nella possibilità di essere compresi; è a volte, la sensazione di un sentimento catastrofico che pervade. Posso dirti però, che come hanno insegnato eminenti psicoanalisti del’ 900, si tratta, contrariamente alle apparenze ed all’esperienza in corso che ci appare in certi momenti, come senza via di uscita, di un poderoso sentimento funzionale ad un cambiamento positivo, seppur in modo molto dolorosamente – seppur anche il dolore è molto soggettivo- similmente allo stato che sembri star vivendo tu e per il quale hai tutta la mia comprensione e solidarietà , e che necessita possibilmente di un adeguato aiuto di professionisti esperti nel sostegno, nel contenimento e nel favorire, secondo i tempi a te necessari, questo tipo di “trasformazione” – per trasformazione, si intende “trasformarsi in quel che tu sei pienamente” – positiva e rivitalizzante oltre che della tua persona che ora avverti come “spezzata” da un’esperienza per te così devastante e che forse, ha fatto breccia e “presa” su qualche tuo aspetto più fragile che ora attraverso i tuoi “sintomi” forse, ti chiede e ti offre l’opportunità di essere fortificato, per ritrovare il tuo personalissimo ed unico, unitario sentimento di Te (ovvero del Sè )in tutte le sue possibili sfaccettature e coloriture emotive, grazie alle quali ti auguro potrai ritrovare, grazie anche ad una migliore capacità di discriminare, tutta la fiducia che meriti in te stessa, nella vita e nell’Altro.
Un grande augurio ed un abbraccio
Elisa
carissime amiche e amici, io posso comprendervi benissimo e so cosa state passando. Anche io per anni non volevo vedere la ralta’ delle cose per paura di restare senza amore…ma quale amore, se non ce n’era per nessuno??? ero dipendente affettiva a causa del disamore in cui ero cresciuta e vissuta!. Ma il mio, il nostro cuore non si arrende mai, mai! alla mancanza d’amore….solo che lo cerchiamo laddove non ce ne’: queste persone non possono darcelo, perche’ non ce l’hanno, non ne hanno!…. sono malate…si, malate di egocentrismo.
VADE RETRO!!! ALLA LARGA!!! AI TRE PASSI!!!
ciao un abbraccio affettuoso a tutte!!!
giliola
Sono ancora disorientata e frastornata da quanto mi è da poco successo ma siccome ritengo giusta la raccomandazione del dr. Brunelli di non affibbiare etichette senza avere competenze specifiche, condivido con voi questa mia vicenda, stimolata dalla lettura di quelle degli altri frequentatori del blog. Non ho ancora ben chiaro se ho avuto a che fare con un narcisista patologico, con un narcisista “moderato” o semplicemente con una persona immatura con tratti narcisistici marcati. Perchè il narcisismo c’era, ben visibile, solo che non si è mai arrivati alla violenza vera e propria o al sopruso, forse perchè la mia intelligenza chirurgica nello scoprire gli altarini altrui non gliene ha dato il tempo, si è trovato spiazzato in anticipo e ha fatto inceppare il giocattolo prima che diventasse un’arma. Forse, ma forse no.
Bene. Mi ha scaricata con un sms notturno “non ti amo più” all’indomani della mia ultima giornata di ferie natalizie, che ha avuto una svolta repentina allorchè io, dopo una gita sul lago, anzichè recarmi a quel certo ipermercato dove c’era quella certa cosa che voleva assolutamente, ho dirottato su un altro supermercato perchè piu’ vicino. Me l’ha fatta pesare come un’offesa personale, rovinando la serata, e questa è stata solo l’ultima delle piccole angherie/provocazioni a cui mi ha sottoposta in queste ultime settimane. Lo avevo conosciuto 2 mesi fa, tramite una chat: è stato il “classico colpo di fulmine”, sesso subito, in maniera coinvolgente. Love bombing in piena regola, per sedurmi. Credo al suo innamoramento perchè in presenza di una sua amica si commuove e anche in mia presenza in una-due occasioni gli vengono gli occhi lucidi mentre parla di noi, della nostra storia. Noto subito delle incongruenze nel suo comportamento: a fronte delle parole dolci dette di persona, una freddezza strana nei contatti a distanza (abitiamo a 250 km l’uno dall’altra e ci vediamo nei weekend). Due sms meccanici solo al mattino, mai chiamate da parte sua e un silenzio-radio totale fino all’ora di cena, cosa che mi snerva perchè non so a cosa attribuirlo, dato che al momento non ha impegni di lavoro. Ma sono presa di brutto, a causa dei momenti di passione durante i weekend e quindi trovo tutte le possibili giustificazioni per il suo silenzio pomeridiano. Mi rende noti alcuni episodi oscuri legati alla sua cerchia familiare, compreso un atto di violenza compiuto nei confronti di sua madre. Da piccolo carattere ribelle e indomabile, con fughe da casa ecc. Passa qualche settimana e già noto insofferenza se la mia presenza nel weekend si protrae oltre un certo orario della domenica. Un altro giorno, pur sentendoci due volte nel corso della giornata, non mi avverte che deve recarsi al lavoro di pomeriggio e resto di stucco quando gli annuncio che sto per rientrare a casa, con l’aspettativa di vederlo su skype, e mi risponde quasi beffardo “ma amore caro, sono al lavoro e rientro alle 20” al che la mia inquietudine sale alle stelle e da lì in poi non sarà piu’ la stessa cosa, anche perchè io comincio a manifestargli i miei dubbi, mi sforzo di non arrabbiarmi, ma piagnucolo, in cerca di conferme e risposte. Lui a quel punto inizia il disco rotto delle “mie paure che vengono dal passato” e che dovrei tacitare, perchè va tutto bene, non c’è nessun problema, è tutto nella mia testa. Ma c’è ancora lo spazio per fantasticare di mettere su casa insieme e si ipotizza un mio trasferimento per stargli vicino. Cerco di mantenere il tutto sui binari del buonsenso, e lui la prende come una mia rinuncia. Mi presenta ad alcuni suoi amici, persone simpatiche e a modo che provano per lui un affetto quasi materno. A suo dire, lui è il confessore ufficiale di amici e amiche che, notare, hanno quasi tutti problemi o di matrimonio o di relazioni non stabili. Mi presenta infine a sua madre, quando ormai la situazione si sta deteriorando: il sesso viene rarefatto, riservato a orari prestabiliti dalla sua esclusiva agenda mentale, “al mattino non ho mai voglia” (ma le prime settimane sì), c’è poco trasporto in genere; anche il dialogo viene meno, capisco che sta macinando qualcosa ma nessuna mia domanda viene accolta. Pochi giorni dopo il Natale, dopo cena si incolla alla tv fino a notte fonda, ignorandomi quasi in maniera ostentata. Lì per la prima volta mi ribello, gli dico a mo’ di battuta che mi sento trascurata, lui si innervosisce, mi accusa di essere soffocante, dice di non essere abituato a storie così totalizzanti (!!), ma che tuttavia si sente ancora innamorato e che vuole vivere con me, non prima di aver minacciato di volersene andare il giorno dopo: riesco a calmarlo con una mia filippica sul mio modo di intendere l’amore, che evidentemente lo colpisce perchè lo scatto di nervi rientra e spegne la tv. Non dura molto questa riconciliazione: nei giorni seguenti i rapporti si fanno tesi, non c’è litigio ma si vede che dentro cova rabbia e fastidio, i silenzi sono troppi e poi piovono critiche pretestuose, frecciatine, allusioni a mie presunte colpe per le mie storie terminate precedentemente. E poi l’epilogo di cui sopra.
Sto praticando il no contact da 1 settimana, alternando momenti di sconforto totale con pianti ora sommessi ora a dirotto, a momenti di maggiore lucidità e devo ammettere che la lettura di questo blog mi sta quantomeno permettendo di razionalizzare il mio trauma, attraverso il tratteggio di un personaggio non piu’ idealizzato ma calato in una realtà triste e avara di vere emozioni, per lui. Certo, tardivamente, mi sono resa conto dell’errore di essermi affidata a lui totalmente, di avergli creduto ciecamente e soprattutto di non aver riconosciuto per tempo e accettato con il dovuto distacco le sue incongruenze, senza investirci troppo sopra. Pensavo che le relazioni precedenti mi avessero fortificata in tal senso, ma mi sbagliavo: quei canali di fragilità erano solo dormienti e sono stati riattivati da un potente incantesimo erotico e passionale. E lo chiamavo amore.
Cara Arianna, è incredibile come queste storie sembrino seguire quasi tutte lo stesso copione, con attori che recitano tutti le medesime parti. Io non so dirti niente in questo momento perchè sono a terra e frastornata quanto te, posso solo esprimerti il mio affetto e la mia solidarietà, sperando solo che il nostro cuore torni libero di gioire, uscendo dall’incastro di un amore in cui abbiamo creduto fortemente che in realtà era, anche se inconcepibile per la nostra mente, funzionale a una nostra possibile distruzione, un loro modo per privarci della nostra energia vitale, della gioia di vivere, della fiducia e della speranza, forse per un odio mai risolto verso chi sa e desidera amare. Un abbraccio di cuore
HAI RAGIONE, I NARCI HANNO UN ODIO E UNA INVIDIA SPAVENTOSA VERSO CHI HA UN CUORE BUONO, DISPONIBILE…: E’ QUALCOSA DI DIABOLICO…, SE NON FOSSE CHE, IN REALTA’, SONO AMMALATI…. SONO PIU’ DA CURARE CHE DA…ESORCIZZARE!!!
GUARDA UN PO COSA SUCCEDE QUANDO UN CUORE E’ CRESCIUTO SENZA AMORE: DIVENTA UN MOSTRO, UNA BESTIA, UN CRIMINALE…-
RICORDIAMO CHE UNA PERSONA CHE NON SA AMARE
E’ GIA’ MORTA…DENTRO.
GIL
Cara Daniela, è incredibile come queste storie sembrino seguire quasi tutte lo stesso copione, con attori che recitano tutti le medesime parti. Io non so dirti niente in questo momento perchè sono a terra e frastornata quanto te, posso solo esprimerti il mio affetto e la mia solidarietà, sperando solo che il nostro cuore torni libero di gioire, uscendo dall’incastro di un amore in cui abbiamo creduto fortemente che in realtà era, anche se inconcepibile per la nostra mente, funzionale a una nostra possibile distruzione, un loro modo per privarci della nostra energia vitale, della gioia di vivere, della fiducia e della speranza, forse per un odio mai risolto verso chi sa e desidera amare. Un abbraccio di cuore
Ho detto basta. Dopo Sabato ho detto basta.
Settimana scorsa mi ha richiamata, abbiamo passato una settimana splendida poi, appena alzati sabato mattina, mi ha cacciata di casa…un’altra volta.
Non voglio più, non posso più…Qualcosa dentro di me è diventato più forte della paura di perderlo per sempre. Stamattina l’ho chiamato, gli ho detto solo che ho intenzione di denunciarlo perchè occupa abusivamente casa mia..mi ha risposto che mi fa tagliare la gola. Non mi interessa. Ho poi chiamato mia madre che me ne ha detto di tutti i colori e mi ha buttato giù il telefono. Anche lei è un po’ narcisista, lo è sempre stata.
Ora ho la nausea e le lacrime agli occhi. Mi sento sola, tanto tanto sola. Ma penso a papà, al mio papà che credeva così tanto in me. No, devo essere forte. Prima o poi il dolore passerà ma ora sono troppo stanca per continuare. Il mio cuore alla fine si è arreso.
Cosa mi sta succedendo?! Non è stata una decione voluta. è stato il cuore a dirmelo. è stato il cuore che ha capito che è peggio vivere così che stare soli. meglio sola, ma basta questa persona.
Amiche, Dott. Brunelli..cosa mi succede?
Arianna
Cara Arianna, avvisarlo può sembrare una grande provocazione, ma capisco il tuo bisogno e la tua rabbia di fissare questo tuo intento. In certi momenti si possono fare istintivamente e per sacrosanto sfogo cose senza pensarci tanto sopra. Il fatto è che non occorre che la persona venga avvisata da te. Lui non crede e non sa del tuo cambiamento e potrebbe pensare che occorra solo più cattiveria da parte sua per rimetterti a posto. Se fossi in te, io, al tuo posto, andrei alla polizia e racconterei quello che ho raccontato qui, tantopiù che mi manca l’appoggio della mia famiglia e questo mi rende più debole agli occhi degli sciacalli che puntano sull’isolamento della vittima. Ma questo ragazzo ha la residenza regolare lì a casa tua?
Che forse il tuo cuore è un pò più saggio della tua testa? E che quest’ultima, a tua insaputa, inizia a capirlo? Al di là di ciò, a me sembra difficile capire, a distanza e senza noi conoscerti personalmente, cosa ti succede realmente, dato che questi accadimenti sono molto soggettivi in ogni singolo individuo, anche in rapporto alla persona con la quale si è intrattenuta o si intrattiene una relazione e le sue caratteristiche peculiari. Sinceramente credo che nessuno qui, al di là delle migliori intenzioni, possa avere una palla di vetro per scoprire e comprendere tutto ciò che ti accade volta per volta, anche se a tutti noi o a molti, piacerebbe per aiutarti a sostenerti e non capisco perché tu non ti decida a chiedere un aiuto professionale come più volte avevi detto che avresti fatto, per capire e gestire un pò meglio te stessa, in modo che poi, avendo migliori strumenti, potrai soffrire meno, affrontando anche il vero, profondo dolore che ti spinge, oltre all’amore, a fare continuamente certe cose che sai che per te avranno un risvolto negativo. Però vorrei intanto dirti una cosa che mi fa pensare ciò che hai scritto nel tuo post e cioè che forse, il tuo cuore, non ha ceduto, ha iniziato a lottare.
Un abbraccio
Elisa
CIAO CARISSIMA…..SUCCEDE CHE HAI TOCATO IL FONDO DEL BARILE E …ORA VUOI USCIRE! SEI STATA FORTUNATA, ADESSO DATTI DA FARE E NON DORMIRE SULLI ALLORI! MI RACCOMANDO…SE ERI CASCATA IN UNA TALE TRAPPOLA E’ PERCHE’ ANCHE TU AVEVI QUALCOSA CHE NON ANDAVA….DEVI “CURARTI”…: ALTRIMENTI MAGARI CI RICASCHI! STAI ATTENTA PERCHE’ NON CI SARESTI CASCATA….., TE NE SARESTI ACCORTA SUBITO….. SE AVESSI LA TUA
BRAVA AUTOSTIMA APPOSTO!! IO ME NE INTENDO…..PURTROPPO!!!
CIAO E AUGURI!
GILIOLA
SUCCEDE CHE TI SEI SALVATA…IN CORNER….
AUGURI!
GIL
Ciao a tutti, mi sembrava di esserne uscita ma non è cosi, perchè purtroppo sto ancora male. Dopo 3 mesi di silenzio si era rifatto vivo con una mail proprio il giorno del mio compleanno, una mail in cui parlava di amore, di errore commesso ad allontanarsi da me, allegando anche una foto di noi due insieme. Ci sono caduta e ho mandato un sms al quale rispose che mi avrebbe chiamata il giorno dopo. Cosi fu, mi chiamo e mi disse che gli avrebbe fatto piacere incontrarmi ma che sarebbe stato lui eventualmente a decidere le condizioni perche lui si era messo con un’altra che viveva a casa sua, quindi non era semplice trovare tempo e in piu non potevo chiamarlo, nel caso mi avrebbe chiamata lui. Sono rimasta attonita, siamo stati insieme quasi 7 anni, in cui lui, che di anni ne ha 63, reclamava costantemente i suoi spazi, usciva con tutte le donne che voleva, ex fidanzata e ex moglie, ovviamente mentendo e lasciandomi sola a casa mia (non abbiamo mai vissuto nella stessa casa). Ora, sapere che dopo solo 6 mesi che mi ha lasciata lui vive in casa (casa di 50mq) con un’altra, mi ha sconvolta. non sono riuscita a replicare ed ho detto va bene, chiama tu. Pero sentivo che non si sarebbe fatto piu vivo e sapevo anche che lui, come mi disse il dott, Brunelli, era tornato solo “per finire il lavoro”, per distruggermi per bene, visto che non sopportava che in questi mesi io fossi sparita con grande dignita senza piu cercarlo. Ma nonostante sapessi tutta la dinamica sono rimasta ad aspettare che mi chiamassi, come una idiota, ho aspettato Natale, il 31, fino a che il 4 gennaio, presa da sconforto gli ho scritto una mail in cui chiedevo per quale motivo (anche se io lo sapevo, ma volevo che me lo scrivesse lui) mi avesse scritto proprio il giorno del mio cinquantesimo compleanno mandandomi quella foto se poi sapeva che non avrebbe comunque voluto dare un seguito. Mi ha dato una risposta atroce, dicendo che la mail l’aveva scritta cosi, per farmi gli auguri e basta, e che quanto al resto ci aveva ripensato e riteneva che iniziare di nuovo con me era una cosa impossibile. Sono rimasta malissimo, ho pianto come un vitello e gli ho scritto una mail terribile in cui per la prima volta gli ho rinfacciato tutto, anche le botte che mi diede prendendomi a pugni sulla nuca e facendomi finire all’ospedale. Adesso sto piangendo perchè mi sembra assurdo aver seminato alla mia età, dopo una separazione, una storia cosi triste e dolorosa. Mi sento veramente una fallita, mi sembrava di star meglio, lo avevo anche scritto e detto di persona al dott. Brunelli, invece mi ritrovo di nuovo a pezzi, perchè è inutile nasconderlo, quella mail del mio compleanno mi aveva fatto davvero credere che lui provasse davvero qualcosa per me. Invece ci sono ricaduta, psicologicamente intendo. Sento che la strada è lunga ancora ma spero davvero che lui dopo l’accenno mai fatto prima alle botte e al referto dell’ospedale non si faccia davvero piu vivo, visto che per di piu fa anche il pediatra.
Nei processi di recupero e di guarigione, purtroppo le ricadute sono da mettere in conto. In genere si fanno due passi avanti e uno indietro. L’importante e’ conoscere una tecnica concreta per calmare la mente e praticarla, e poi frequentare persone delle quali si ha fiducia, naturalmente e’ importante proseguire la psicoterapia – per come si puo. Fino a quando non si capisce che purtroppo si tratta di uno squilibrio psicopatologico che va terapizzato, cosi come si dovrebbe fare con una malattia dentaria o d’altro tipo, e non si prosegue alcuna terapia e profilassi, e’ ovvio che le ricadute e i passi indietro sono quasi inevitabili e comportano piu dolore. Insomma se ci si cura si guarisce, se non ci si cura ci si affida alla buona sorta, ma non e che ci si possa illudere, specialmente se gli evnti e la debolezza inducono a ricadere nei soliti meccanismi.
grazie per la sua risposta Dott. Brunelli, e buon anno nuovo. Lei ha ragione, eventi e debolezza sono due fattori che, se la persona non si cura adeguatamente, possono minare la precaria serenità come la mia. Dovrei fare di più, lo so bene e appena ne avro’ di nuovo le possibilità riiniziero’ a lavorare meglio su me stessa. queste feste e le ferie forzate mi sono servite a riflettere e a capire ancora più cose, anche se la meta è ancora lontana. C’e’ una cosa che scrivo sempre nel blog e della quale, grazie a lei e al suo aiuto, sono fiera: ho sconfitto la paura della solitudine, dei pensieri, dei mostri interni e di addormentarmi da sola. Questo per me è tantissimo e molto importante. Purtroppo invece il vampiro esteriore, quando (oramai sempre più raramente per fortuna)si riaffaccia, ha ancora presa su di me, riesce a scatenarmi dubbi e sensi di colpa orrendi. Insomma, il mio vampiro interiore è sempre li, che si manifesta attraverso i sensi di colpa, l’ unico elemento sul quale si è basato quel lacerante e malsano rapporto. Per questo comunque me ne sto buona, da sola, con i figlioli, i parenti che amo e gli amici e non mi avventuro in situazioni sconosciute. Anche se sono passati 7 mesi, sono assolutamente terrorizzata e impreparata ad avvicinare chiunque non conosco perchè ho il terrore di agire male, di non fidarmi più e di travisare ogni cosa. Grazie ancora e a presto. Alessandra
Cara Alessandra, mi dispiace molto per quanto ti è accaduto e per come ti senti però, vorrei dirti una cosa alla quale spesso, non riusciamo a pensare in modo lucido, soprattutto nei momenti in cui ci sentiamo distrutti. Spesso, secondo me, anche se ci vuole tempo, la sensazione di fallimento che si prova, può essere l’inizio seppur doloroso, di nuove e maggiori consapevolezze, che possono generare anche nuove e maggiori capacità affettive ed aprire la strada verso nuovi e miglior cammini per sé stessi e per coloro che amiamo e che ci sono vicini nel bene e nel male. Del resto penso che soltanto chi conosce il fallimento e riesce, piano piano ad accettarlo metabolizzandolo, può conoscere anche il vero sapore del successo anche quello più piccolo ad ogni piccola risalita e quello più intimo che non si vede ma si sente a livello interiore, come quello derivante dal contatto sempre più profondo con il proprio cuore e da qui, poi, la maggiore capacità di comprendere a chi donare i sentimenti d’amore che da esso nascono.
Un caro abbraccio
Elisa
ciao Elisa, grazie della tua partecipazione. Ho trovato un modo molto efficace per non ricadere nella trappola, ossia per non trovarmi mai piu a provare qualcosa per questo individuo, anche semplicemente rabbia o risentimento; ho messo il blocco alle sue mail cosi’ evito qualsiasi contatto. Ho molto riflettuto sul senso di dolore e fallimento che ho provato e mi sono chiesta il motivo; ho sbagliato a ricaderci, ho sbagliato a non voler ascoltare la vocina interna che già sapeva e mi metteva in guardia. Adesso lo so che devo ascoltarla sempre come sono sicura che l’aver fatto riferimento nella mia mail a quell’orrendo episodio di violenza fisica, è stato l’unico modo per togliermelo per sempre dai piedi. I vigliacchi agiscono di nascosto e quando si accorgono che le loro offese possono venire allo scoperto scappano, soprattutto se hanno qualcosa da perdere. Adesso sono di nuovo più serena e ti ringrazio anche per tutti gli interventi bellissimi che fai nel blog, rispondendo a tutte noi sempre con la delicatezza e la dolcezza di chi conosce perchè ha tanto sofferto. Grazie Elisa.
Carissima Alessandra tieni duro e rinforza più che puoi la tua fiducia nella relazione d’aiuto che hai deciso di iniziare col tuo terapeuta, dott. Brunelli, col tuo impegno e la tua grande motivazione che traspare nei tuoi commenti. Personalmente so che il senso del fallimento che emerge ora come ora in te sia l’inevitabile, quanto ingannevole, dolore aggiunto da questa ricaduta che presto avrà un grande senso per te, ne sono certa. A volte si mantiene lo spiraglio aperto (niente blocco del mittente della posta elettronica ) per il bisogno, forse ancora poco consapevole di mettere la nostra percezione e le nostre reazioni di risposta, alla prova. Ti confido che io mi sono fermata quando mi è sopraggiunta una diagnosi, rivelatasi poi fortunatamente fasulla, di tumore, che come esperienza mi è rimasta talmente impressa nel dolore fisico e psicologico provato, da ancorarmi in una posizione di completa autoprotezione rispetto alla persona che fa parte della mia dolorosa esperienza. Non sopportavo, o meglio non tolleravo nemmeno più l’idea di poter essere condizionata e turbata dalla vista delle sue numerose email inoltrate ad una lista di interminabili indirizzi, ma con immagini o simboli che potevano in senso primario diventare qualsiasi cosa dentro alla mia testa e magari anche in quella degli altri. Ho conosciuto poi una persona, facente parte dei famosi destinatari(ho ricevuto anche mail tutte personali e personalizzate ovviamente, soprattutto quelle ad effetto shock come la tua) che, avendo avuto a che fare con lui, aveva le stesse mie reazioni di incertezza, dubbio, speranza. Incertezza dubbio, equivoco e speranza che facilmente, per risolvere l’attivazione e la tensione continua che producono, vanno a parare nell’illusione del sogno/bisogno d’amore, se non altro per regolarizzare il battito cardiaco e il forte disagio interno. Questo nel mio caso. Può essere quindi un avviso che proviene dal corpo, mediato, sempre nel mio caso, da un’esperienza esterna (diagnosi, accertamenti invasivi e sconferma della diagnosi iniziale) oppure un’esperienza di ricaduta che strazia il cuore in uno stato di momentanea morte psicologica e di fallimento, ma che hanno la stessa funzione di creare la vita in un comportamento rinnovato, alternativo e soprattutto autoprotettivo, poichè la legge n. 1 è autoproteggersi! Tu sei una donna in gamba e molto sensibile. E’ la tua sensibilità e capacità d’amore che ti porta a desiderare e a mantenere la dignità verso te stessa e nella comunicazione. Quella c’è comunque e se gli hai scritto una lettera tremenda, rinfacciandogli le botte prese e l’ospedale, potrebbe essere che la tua dignità profonda lo richiedesse nel dimostrare a lui che hai compreso bene e che ora è diverso: sai come farti rispettare nel modo più giusto che la situazione possa richiedere! Così gli hai restituito una responsabilità nel suo comportamento verso di te. Un autentico e genuino ritorno indietro, o meglio, scatto evolutivo di coppia, non si serve del potere rievocativo estetico ed esteriore, senza alcun impegno, delle immagini romantiche o di parole scritte che baipassano tutto il dolore fatto subire all’altro, ma, nel caso, donerebbe pace e riconoscimento innanzitutto( e so che anche tu sai bene questo). Si servirebbe di una richiesta limpida, precisa e paziente di un incontro vis a vis, passibile di rinuncia o disdetta da parte di chi ha subito poichè l’importante è avere l’occasione di dimostrare il rispetto, quello che più di tutto è mancato ed è stato ferito in relzioni come quelle che ci accomunano. Sono certa che da questa tua ennesima prova di sofferenza non tornerai al livello di benessere di prima, ma ti avvierai a vivere le cose della tua vita con un senso di dignità mai perduta e di speranza verso il tuo futuro. Ti sono veramente vicina col mio pensiero di affetto.
Un grande abbraccio
carissima Sissi, grazie per la tua risposta. Anche tu hai sofferto molto e per questo hai capito bene il mio stato d’animo. Comunque anche io da allora ho messo il blocco alla posta elettronica e ricomincio a stare ogni giorno meglio. Quanto al benessere di prima devo dire che in realtà non c’era da tempo, esattamente da quando è nato il mio secondo figlio Giovanni, che ha 11 anni e che ha un handicap grave. E credo che non sia un caso se proprio dopo la fine del mio matrimonio sono andata ad infognarmi in una relazione punitiva (il senso di colpa che provavo per la nascita di questo bimbo era incommensurabile) con un perverso narcisista che per di più fa anche il pediatra. Forse inconsciamente cercavo qualcuno che mi punisse e mi facesse sentire in colpa e l’ho trovato. Ma ora basta, davvero è finita con le punizioni. Voglio e devo andare avanti serena e pulita, per me e per i miei ragazzi. E di questa coscienza nuova devo ringraziare solo il dott. Brunelli e tutte voi. Anche io ti sono vicina, a presto un bacio.
Il narcisista e il bugiardo patologico sono la stessa cosa? queste persone sono in grado di amare veramente oppure è sempre e solo finzione? di fronte all’amore sincero e disarmante e trasparente di una donna come si comportano? credo di avere avuto a che fare con uno di loro, un bugiardo sostanzialmente, che crede nelle sue stesse bugie, una persona estremamente sensibile (almeno si è sempre mostrato così) che mi ha però detto tantissime bugie, anche banali, tutta la sua vita è costruita sulla menzogna in un modo assurdo, ma com’è possibile?
Non sempre; chi è affetto da narcisismo nel senso inteso dall’articolo, mente sempre per ottenere i vantaggi che desidera dalla sua preda, per poi passare ad un’altra una volta conquistata con sicurezza la prima e di nuovo, potrebbe fare lo stesso gioco con la seconda e così via, in quanto, per motivi legati al suo sviluppo emotivo e sistema di attaccamento, gli è impossibile legarsi affettivamente davvero a qualcuno perché ciò farebbe crollare, date le sue gravi carenze interne di capacità di rapporti interpersonali autentici, le certezze che ha bisogno gli vengano costantemente (alla base ci sono anche per queste persone delle motivazioni importanti, ovvero, i loro pesantissimi bisogni di cui altri pagano il prezzo, non nascono dal nulla) riflesse dall’altro per mantenere costante la sua autostima, anche attraverso l’esaltazione , tramite piccole bugie, di grandi capacità in cose minime, che però per lui o lei, al fine della debolissima autostima che li caratterizza, rivestono un ruolo fondamentale per reggersi sul proprio fragile equilibrio – di cui non ha consapevolezza – a scapito degli altri che devono fungere da specchi nei quali possano vedersi come desiderano per potersi “riconoscere”, non essendo capaci di guardare nella propria interiorità, tranne in particolari occasioni. Altri invece, pur essendo consapevoli di ciò di cui soffrono, perché gli è stato loro detto, si mostrano del tutto indifferenti a questa diagnosi dato che sono gli altri a soffrire per il loro disturbo. Ciò che non gli fa comprendere il “motivo” per cui dovrebbero eventualmente curarsi.
Non tutte le persone che mentono sono necessariamente dei narcisisti patologici anche se discriminare è difficoltoso, in età adulta e durante certe fasi della vita di coppia. Ci sono persone, mettiamo un uomo, che partendo da una bugia “strumentale”, iniziando ad es., per non subire un rimprovero dal capoufficio o per non far soffrire l’altro e poi ancora, per andare di nascosto ad es., della moglie che non approverebbe, per motivi noti a loro due, in un luogo con degli amici, anche se magari per giocare a freccette e divertirsi un pò; però capita poi che questo marito, magari a causa di una birra di troppo in compagnia, si ferisca con la punta di una freccetta sul palmo di una mano e quindi sanguini abbondantemente e debba ricorrere alle cure di un medico od ospedale che gli farà medicazione e fasciatura. Quindi tornerà a casa più tardi del solito e fasciato e per mantenere segreta la sua scorribanda con gli amici, pensi sia meglio mentire alla moglie anche su come e dove si è ferito e così, inizia da qui, a costruire un piccolo castello di menzogne dal quale poi, non saprà più, semplificando, come uscire tranne se gli capita, involontariamente di tradirsi. Potrebbe anche accadere però che se la donna è una persona che sembra “bersi” le sue fandonie, egli, se ha un certo tipo di predisposizione caratteriale, inizi a pensare di poterle utilizzare anche per scopi diversi, fino ad arrivare a condurre, come capita a molti, vite parallele in modo consapevole, in entrambe le quali, tenendole separate nei loro cuori, si sentono moralmente a posto. Anche se in effetti non lo sono, poiché utilizzano la bugia strategicamente verso entrambe le donne ognuna delle quali crede di essere l’unica. Oltre a mentire a sè stessi nel sentirsi a posto. Ci sono poi quei casi, che forse potrebbero assomigliare al tuo, in cui la donna scopre le bugie – dette consapevolmente o meno, per ora – e pensa e crede nel suo cuore di poter cambiare e far ravvedere con il suo vero e grande quell’uomo, tipo il famoso film “Io ti salverò”, donne che a volte hanno le caratteristiche complementari a certi uomini bugiardi, delle “crocerossine” che sarebbero portate a sopportare queste loro bugie nella speranza che la loro pazienza e comprensione possa cambiarli. In genere, sia con il narcisista vero e proprio che con il bugiardo non gravemente tale, ciò purtroppo non accade e la donna vive una vita di attese e di sacrificio. Se la persona con cui hai avuto un rapporto, è realmente sensibile come ti è parsa – anche se ciò un pò mal si concilia con l’infliggerti umiliazioni, tranne se si è trattato di casi eccezionali -potrebbe forse, ipoteticamente, avere o un altro tipo di narcisismo, del tipo di quello descritto da H. Kohut ed essere quindi una persona, come tutti quelli che basano la loro vita sulle bugie (ma in questo caso, per motivi diversi da quelli descritti nel’articolo sopra) profondamente insicura ed impaurita, oltre che soggetta a degli scoppi di rabbia se si sente “scoperto” piuttosto che riconosciuto e quindi, facilmente umiliato interiormente e pertanto facile in apparenza, a passare da uno stato emotivo ad un altro. Anche aggressivo (verbalmnte l’umiliazione) per “difendersi” da paura interiori antiche che in certi momenti di interazione, si attualizzano. In genere queste persone sono dolorosamente consapevoli di aver paura di amare a differenza dei narcisisti maligni. Quindi le loro eventuali bugie sono generalmente “protettive” nell’intenzione e non finalizzate a manipolare e distruggere l’altro. Un’ulteriore ipotesi, restando sempre sul piano delle ipotesi, non conoscendo altro oltre ciò che hai scritto nè la tua storia nè la persona di cui parli, è – sempre pensando al fatto che si è dimostata una persona secondo te molto sensibile – con dei tratti narcisistici e profondamente insicura forse per qualche altro suo problema e che potrebbe aver vissuto forti delusioni al di sopra delle sue possibilità elaborative nel momento in cui si sono verificate tanto da doversi costruire una vita fittizia, come modo per resistere, un pò come fanno alcuni bambini quando sono spaventati ed inventano l’amico immaginario che li protegge e combatte con loro.
Ci sono poi situazioni e psicopatologie in cui l’individuo vive in un mondo di fantasia per sfuggire ad una realtà per lui/lei troppo dolorosa, realtà che può essere relativa sia all’ambiente che ad una parte della propria vita psicoemotiva, con i quali per qualche motivo, rompe i rapporti. Per difendersi ad es., da un grave trauma che l’ha colpito. L’individuo in questo caso, non è consapevole di vivere in mondo di bugie – che in psicopatologia è spesso al limite tra la confabulazione ed il delirio, in genere circoscritto ad uno o due argomento a cui lui stesso crede e di cui racconta agli altri come fosse vera “realtà”. Poiché per lui o lei lo è.
Il tema delle bugie è complesso e tutt’altro che lineare, tranne quando si ha la certezza si tratti di una patologia narcisistica nella quale esse sono sempre utilizzate e per fini piuttosto precisi, in modo strategico anche se paradossalmente perfino il narcisista molto spesso, nel raccontare le bugie, è in buona fede, pensando di essere in diritto di farlo per ottenere ciò che vuole e perchè non ne comprende il senso di dolore morale che con esse può provocare all’altro, lo sconforto e lo sconcerto.
Buonasera a tutti,
Mi riscopro positiva leggendo le vostre dolorose esperienze e finalmente non mi sento più sola.
Vorrei che condivideste insieme a me la lettera di addio che scrissi al luglio scorso al mio “vampiro esterno” con una consapevolezza che ancora oggi mi dimostra che pur sapendo molto bene cosa mi sta accadendo, l’aver un minimo contatto con questo Mezz’uomo mi spinge a ricadere nel baratro che mi ha costruito.
Io questa mail gliel’ho recapitata a luglio, ma in effetti ha sortito il solo suo Subdolo e menzognero pentimento di chi si sente veramente onnipotente nell’arrecare dannÈ doveroso che io ti dica quello che penso dopo la nostra separazione.
Tu hai l’anima corrotta e specchiarti nelle persone che sono Pure di Cuore ti crea l’illusione di poter essere una persona migliore.
Fai del male infinito a chiunque affidi il proprio Amore a te e tu non riesci neanche a vedere le conseguenze di tutto questo.
Se un giorno sarai in grado di capire quanta sofferenza e dolore sei stato capace di infliggere alle tue vittime, non so se sopporterai l’idea di vivere con te stesso.
Al momento ti disconosci, perché sei sempre troppo preso a farti bello nel sentimento di qualcun’altro.
Io soffro terribilmente, ma so che prima o poi questa sofferenza finirà.
Questo mio sentimento non è provocato dall’averti perso, ma dal fatto che non riesco a perdonare me stessa. Non riesco a dirmi che ho fatto un enorme errore di valutazione sul tuo conto, facendoti penetrare nelle mie viscere come fossi la peggior sostanza in circolazione. Non riesco a perdonarmi il fatto di NON ESSERMI PROTETTA E RISPETTATA, cadendo nella tua nefasta trappola. Hai sapientemente costruito per me una gabbia fatta di sensi di colpa che mi hanno paralizzata ed anestetizzata per due anni e mezzo.
Dio se solo Giovanna avesse la mia forza….purtroppo per per lei però non vedo un futuro roseo in tua compagnia, ma forse lei non vuole essere salvata perché senza te si sentirebbe inutile. Tu sei troppo debole per affrontare qualcuno che non riesci ad annientare senza dietro un porto sicuro al quale chiedere abnegazione e certezza di sottomissione. Quindi sappi che io ho la presunzione di pensare (ora più che mai) che con lei non è mai finita.
In ogni caso sono altresì convinta che quando darò pace a me stessa e perdonerò il fatto di essere stata solo un’illusa nel pensare di poterti rendere migliore, avrò trovato la chiave della mia serenità.
Questa che ti ho appena raccontato è la parte dolorosa della tua conoscenza, è ciò che avrei potuto evitare se
solo avessi avuto gli strumenti giusti per capirlo con largo anticipo. Quindi ho scritto fino ad ora con il risentimento che si prova per colui che non ha maneggiato con cura un sentimento così bello. Ma capita a volte.
Il lato positivo dell’averti incontrato invece è che ora so quel che non potrà mai rendermi felice. Ora inizio a capire cosa significa essere amati e rispettati e quindi so quel che sto cercando.
Tu mi affascini sempre, ma è solo la presunzione di una piccola donna che sin da bambina ha cercato di cambiare un altro uomo assente e che non l’ha amata abbastanza, Suo padre. Ce l’ho terribilmente anche con lui al momento. Mi sarei evitata un sacco di guai se fosse stato diverso. Ma purtroppo la realtà è quella che è e l’ho accettata.
Il fatto che ti scriva è comunque l’ennesima dimostrazione di dover fare ancora molta strada prima di poter definitivamente “divorziare psicologicamente” da te e colmare il mio vuoto.
Ma questa volta me la prendo comoda e non ho fretta di dimenticarti.
Rifletto ogni giorno sulle esperienze vissute con te per sviscerarle accuratamente in modo da essere in grado di trovarvi in ognuna un senso positivo. È un lavoro doloroso, ma necessario.
Quel che davvero importa tuttavia è che non sono uscita annientata da questi anni, ma fortificata e finalmente pronta ad affidarmi alle cure di qualcuno in grado di amarmi davvero. Mi sento capace di valorizzare e contraccambiare chi dimostrerà rispetto e quindi amore per me.
Se non ti avessi conosciuto, probabilmente sarei stata in balia di qualcun’altro che non mi voleva e sarei rimasta una vita intera ad inseguire il sogno di poterlo cambiare.
Perciò ti ringrazio. Hai avuto anche tu un ruolo fondamentale nel farmi crescere, nel farmi capire quanto valgo, anche se non per te.
Ora ti saluto, come si fa con qualcuno che si trasferisce troppo lontano per poterlo rivedere. Consapevole e d’accordo con l’idea che io e te non saremo mai amici perché troppo male ci siamo fatti vicendevolmente.
Ciao Hybris, questa tua lettera è davvero meravigliosa per la chiarezza e l’onesta che ci sono dentro. Sei stata veramente brava, non so quanti sarebbero riusciti ad elevarsi cosi bene al di sopra di se stessi e guardarsi con tanta lucidita. Sono certa che dopo tanto tempo starai sicuramente meglio, perchè già lasciare un uomo in quel modo denota una consapevolezza preziosa e rara. complimenti davvero e grazie per questa lettera che è un grande esempio. ciao Alessandra
Ciao Alessandra,
Purtroppo invece il gioco al massacro è andato avanti…nonostante io sapessi…nonostante la
“mia vocina interiore” urlasse a più non posso a tutte le ore del giorno e della notte.
Io ho un carattere forte, molto forte. Solo ora mi rendo davvero conto che io ero assolutamente partecipe a questo gioco al massacro. Io avevo fino ad una settimana fa la presunzione di poterlo cambiare rispondendo ai suoi spietati attacchi con altrettanta forza….
Ho smascherato TUTTE le bugie che mi propinava. Non mi sono MAI FIDATA delle sue parole. L’ho preso in castagna migliaia di volte.
Ho letto, mi sono informata, sono in terapia da quando lo conosco. Sapevo chi era il mio nemico, ma ho sempre avuto la presunzione di poterlo redimere anche utilizzando metodi poco ortodossi. Io non ho dato solo amore nella nostra relazione. Ho trasmesso anche molto odio e rivalsa nei suoi confronti. Per questo credo di essermi cercata semi-coscentemente le sue ire.
È vero, mi sono sempre difesa dal suo squilibrio, ma mi rendevo conto che per difendermi utilizzavo la sua stessa arma: L’ODIO TOTALE.
Gli ho rivomitato tutta la mia ira repressa con una forza che non avrei mai penasato di avere dentro di me.
E allora cara Alessandra sai di cosa mi sono resa conto?
Che ho dell’Energia da vendere e lui sapeva
benissimo questa cosa.
Ora so senz’ombra di dubbio che si sente inferiore a me…cercava di annientarmi, ma intanto si annientava anche lui. È entrato in terapia prima di me, tutt’ora la segue e non ci cava fuori un ragno dal buco.
E scusa Alessandra, ma per essere davvero sincera io ora GODO.
Godo perché sono certa che avrà un misero destino, godo perché è arrivato a dirmi che si sarebbe ammazzato per farmi provare la colpa massima per il resto dei miei giorni.
Godo perché mi ha reso forte come non mai.
Godo perché lui SA che IO HO SEMPRE SAPUTO.
Gli ho dato tutto, ma in fondo gli ho anche tolto tutto.
Gli ho tolto tutte le sicurezze di grandiosità che si costruiva attraverso la menzogna cronica da anni.
Ho risposto agli insulti nei confronti della mia adorata madre, altra donna con i controcazzi, facendogli vedere quanto misera e patetica fosse la sua di madre.
Ho risposto SEMPRE al suo massacro con gli stessi mezzi.
Perché chi conosce le armi può far fronte a questi perdenti, ma il problema cara Alessandra è questo…..ma vale davvero la pena utilizzare tutta questa energia per qualcosa di profondamente negativo?
Io il male dentro di me so di averlo, se lo desidero lo posso far uscire con una potenza inaudita, ma poi ciò che mi differenzia da quel gran pezzente è che provo SENSO di COLPA per ciò che faccio ed ho fatto. Per questo alla fine sono migliore di lui, come lo siete tutte/i voi rispetto ai vosti Narcisisti Patologici.
Salve a tutti,
vorrei prima di tutto ringraziare il dott. Brunelli per il suo blog e i suoi articoli.
Ho letto queste pagine più di una volta e anche i relativi commenti, credo di avere avuto anch’io a che fare con un narcisista o forse con un bugiardo patologico, non so se sono la stessa cosa. Ho scoperto delle cose assurde, mi hadetto tantissime bugie, anche sulla sua età, è un musicista, per ora lavoriamo assieme purtroppo. è tutto così assurdo, mi ha sempre trattato benissimo, mille complimenti, il massimo rispetto sempre, affettuoso, massima stima, premuroso, gentile, ultimamente, da quando ho chiesto spiegazioni più dettagliate su alcune cose, mi ha trattato malissimo, mi ha insultato e ha cercato di farmi sentire in colpa (senza riuscirci ;-) ), ha cercato di umiliarmi facendomi sentire un’ignorante e cose simili, io ho sempre risposto in maniera “distaccata” e gentile alle sue aggressioni psicologiche, facendolo ragionare e poi lui, che è furbissimo e intelligentissimo, si “calma” e “fa finta” (secondo me) di essere ragionevole.
Ovviamente ho molti dubbi, perché mi chiedo come possa una persona essre così, ero sicura che fosse innamorato folle di me e ancora faccio fatica a credere il contrario, perché, vi giuroooooo, è incredibile come mi guardava e il rispetto e i messaggi che inviava, sinceramente credo che lui mi abbia amato e voluto bene ma è come se lui stesso vivesse la sua vita nella menzogna, una vita che “fittizia” che si crea lui, racconta un sacco di balle ma anche cose di poco conto, scusatemi se non riesco ad essere chiara forse, ma è una difficile da spiegare, è come se lui stesso crede alle sue bugie ma ci crede veramente, è possibile una cosa del genere? qualcuno saprebbe rispondermi?credo, anzi sono sicura, che abbia un’altra donna in un’altra città, ma lui nega in un modo incredibile e mi aggredisce e mi fa sentire in colpa se chiedo dettagli, è assurdo! ma queste persone possono in qualche modo amare? mi chiedo se lui mi abbia in qualche modo amato e voluto bene oppure era tutta finzione, ma per ottenere cosa però? non capisco…
NON VUOLE OTTENERE NIENTE: PERCHE’ E’ SOLO COSI’ CHE RIESCE A VIVERE E A COMPORTARSI, NON CONOSCENDO LA GIOIA DELL’AMARE E LA GRATITUDINE DI ESSERE RIAMATO! SONO PERSONE MALATE NELL’AFFETTIVITA’ E NELLE EMOZIONI, E PERCIO’ INAFFIDABILI E INCOERENTI.
SONO MALATE MA NON ACCETTANO DI RICONOSCERLO PERCHE’ PER ESSERE UMILI CI VUOLE AMORE…E LORO NON SANNO COS’E’, PERCHE’ NON L’HANNO MAI CONOSCIUTO…- PENSA, CHE POARETI…!!!
MERITANO SOLO COMPASSIONE …………………………..! MA ANCHE NOI VITTIME ABBIAMO LE NOSTRE BELLE LACUNE, SE CI SIAMO CASCATI, EH?!!!
CIAO E AUGURIIIIIIII!!!
GILIOLA
buongiorno a voi tutte/i, ho bisogno del vostro aiuto perchè sono stata per 8 anni con un narciso distruttivo, sono circa di giorni che non lo vedo ma abbiamo ripreso ieri per capodanno a mandarci degli sms, gli ho scritto d’amore nel senso di un rapporto tra chi si ama ma lui ogni volta glissa l’argomento o lo rimanda solo ed esclusivamente al sesso, sapete dirmi qualcosa sul sesso e il narcisismo? vi prego aiutatemi
Cara Alessandra, sesso e narcisismo sono due aspetti molto legati tra loro, tanto che – tralasciando le teorie da cui queste considerazioni ebbero origine inizialmente – si pensa nell’ipotesi descritta nell’articolo e nel libro del dott. Brunelli, che il narcisista, soprattutto nelle fasi conflittuali, abbandoniche e di ritorno e finali del rapporto, utilizzi il sesso, anche concedendo al partner momenti eccezionalmente gratificanti, per “narcotizzare” il partner stesso ovvero per farlo permanere in uno stato di sospensione delle decisioni e di dipendenza nei suoi confronti. Inoltre, sia il sesso che l’amore come sentimento, sono essi stessi strettamente legati a sistemi interni cerebrali connessi – specifici circuiti neuronali – al rilascio di sostanze endogene gratificanti, come ad es., la dopamina, che è sia esaltante che rilassante, se funziona correttamente. Ed anche l’attivazione continua di questi sistemi e circuiti può generare in alcune persone, una dipendenza ed un’astinenza a cui si legano, ad incastro, in certi rapporti di coppia patologici, alcuni comportamenti particolari, come il ricatto, l’abbandono ed il ritorno con l’intenzione di far sesso per tenere legata a sé la vittima (naturalmente qui non parlo di chi vive queste cose in armonia e complicità, in modo giocoso) attraverso momenti di generosa illusione utilizzando il sesso come strumento. Ci sono anche persone che sentono però da parte loro una forte carica sessuale ed amano essere sedotte da questi individui fino a che non capiscono l’aspetto affettivo patologico e patogeno dello stesso.
Forse dovresti essere un pò più precisa nella domanda che è un pò troppo generica in modo che noi tutti/e possiamo capirne meglio il contenuto ed aiutarti a capire meglio l’ansia che traspare dalla stessa.
Un caro saluto e benvenuta
Elisa
TI DICO SOLO CHE IL SESSO PUO’ ANCHE ESSERE SENZA AMORE, MA CHE AVERE AMORE DA UN NARCISO E’ COME CERCARE ACQUA NEL DESERTO: TEMPO PERSO! CAMBIA ZONA!
CIAO GIL
ciao a tutti!
ho trovato questi blog per caso.
sono stata lasciata pochi giorni fa, dall’uomo che ho amato sopra ogni cosa per 2 anni.
lui ha sempre avuto un carattere che io consideravo brutto “brutto”.
io di mio sono molto insicura, e ho sempre avuto paura che lui potesse scegliere una persona più bella, più intelligente, più ricca…. e lui ha sempre alimentato queste mie preoccupazioni. avevo sempre l’ansia, mi sembrava di non essere mai abbastanza.
lui diceva di essere bello, intelligente, che in futuro avrebbe avuto successo… e intanto sminuiva sempre me.
non mi ha mai coinvolto nella sua famiglia e non ha mai voluto essere parte della mia.
diceva di amarmi, di non avermi mai tradito, ma i piani sul futuro gli mettevano “ansia”.
dopo 1 anno e qualche mese mi ha messo in “punizione”.
gli avevo risposto male, e lui si è visto limitato nella sua ricerca della libertà. mi ha detto che per una settimana non ci saremmo nè visti nè sentiti, e così ha fatto.
io lo chiamavo, piangevo, mi disperavo, e lui mi trattava sempre peggio. è arrivato a dire “se mi cerchi ancora passiamo da 1 settimana a 1 mese”.
allo scadere della settimana è tornato da me, e io che sono un’idiota, l’ho riaccolto a braccia aperte. non ha mai voluto parlare di quello, perchè lui aveva ragione.
non ammette i suoi sbagli, sono sempre gli altri a sbagliare.
non si sente in colpa per la sofferenza che mi ha arrecato.
l’altro giorno, su due piedi, dopo un periodo di tranquillità di mesi, mi ha lasciato, trattandomi malissimo.
dicendo che lo limito, lo chiudo, e che io sono pazza.
leggendo questo blog, mi sa però che è lui la persona che avrebbe bisogno di aiuto psicologico.
cosa ne pensate?
Ciao a tutte/i
Vi risparmio volentieri la mia storia perché mi sembra essere uguale pio o meno a quella di tutte voi.
Vi leggo da molti mesi ed e’ bello sapere di non essere sola!
e’ importante perché questo ci fa capire che noi siamo persone normali mentre loro dei mostri che devono nutrirsi della nostra normalità per sembrare normali a loro stessi, ma normali non lo sono!
Purtroppo riescono abilmente ad infiltrarsi nelle pieghe e ferite che più o meno grandi tutti abbiamo!
Ho avuto tantissime ricadute ma ora sono giunta alla conclusione , che per staccare definitivamente con questi pazzi e violentatori Dell anima, l unica via e’ il no contact assoluto perché sono come una droga ed anche se arrivi al punto che quella droga ti fa schifo e vedi che ti fa solo del male e’ sempre una droga e ogni dose anche se minima e’ pericolosa perché a volte ti da anche belle sensazioni!
Vi auguro buon anno!
E che il prossimo anno sia l anno con tanto sole nell anima di ognuna di noi!
Cara Lalla,
questo è un utilissimo e bellissimo spazio di condivisione dell’esperienze e di mutuo aiuto, creato dal generosissimo Dott. Brunelli, dove ognuno di noi prova a contribuire e sostenere gli altri per come può.
Secondo il mio modesto parere, condividere le proprie esperienze, anche se simili a tante altre, oltre ad essere un generoso gesto per mettere a fattor comune le proprie storie, le proprie debolezze, i propri errori, e metter in guardia anche gli altri dai comportamenti da evitare, può essere anche un primo passo di alleggerimento e liberazione dalle proprie sofferenze.
Inoltre come dici tu, per evitare possibili ricadute, oltre a rinunciare alla dose anche minima di “droga” (come la chiami tu) bisognerebbe anche interrogarsi sui motivi originali che ci hanno spinto a “farne” uso. Un attento lavoro introspettivo può essere utile per capire meglio noi stessi e proteggerci anche nel futuro. Solo così infatti potremmo cercare di evitare altri potenziali “mostri”che possano un giorno futuro riproporci le stesse “sostanze”.
Un in bocca a lupo e auguri di buon anno anche a te.
Fabrizio.
CARISSIMI,
IERI SERA COME SEMPRE MI HA CERCATA. IO PER LA PRIMA VOLTA HO DATO ESATTAMENTE LA RISPOSTA CHE VOLEVO DARE: HO DA FARE. SI E’ TRASFORMATO IN UNA BELVA. DOPO UN MINUTO MI SENTIVO GIA’ IN COLPA. MA…IN COLPA DI CHE? LUI MI HA OFFESA E UMILIATA MOLTE VOLTE EPPURE MAI CHE IO L’ABBIA VISTO CROGIOLARSI NEL SENSO DI COLPA. IL 27 HO AVUTO UN MOMENTO SPLENDIDO…NON SO COSA MI SIA SUCCESSO. INVECE DI METTERMI A LETTO COME AL SOLITO, HO BALLATO E CANTATO TUTTA LA SERA E POI SONO USCITA. NON ERO FELICE, MA PER UNA SERA, NON AVEVO QUEL PESO SUL CUORE. SENTIVO IL PETTO LEGGERO. HO VOLUTO GODERE DI QUESTA SENSAZIONE, SAPEVO MI AVREBBE ABBANDONATA PRESTO. E INFATTI….
HO SVILUPPATO UNA RIFLESSIONE E VORREI L’OPINIONE DEL DOTT. BRUNELLI IN MERITO: IO HO CERCATO QUESTO AMORE MALATO. MI E’ VENUTO IN MENTE LEGGENDO IL LIBRO “DONNE CHE AMANO TROPPO” L’ANNO SCORSO. IO MI “ANNOIO” SE UN UOMO MI VUOL BENE CON RISPETTO E FIDUCIA. IO “HO BISOGNO” DI QUELLE EMOZIONI…DI QUELLA GELOSIA, DI QUEL FUOCO, DI QUELLA PASSIONE, DI PERDERE LA TESTA, DI NON POTER PIU’ VIVERE SENZA QUELLA PERSONA. IL BINOMIO AMORE/MORTE MI HA SEMPRE AFFASCINATO..TANTO CHE FU L’ARGOMENTO DELLA MIA TESINA DI MATURITA’. EPPURE LA MIA FAME DI EMOZIONI, DI PASSIONE, E’ PRIVA DI OGNI EQUILIBRIO. E’ INSANO. E IL DOLORE TREMENDO CHE PROVO E’ IL PREZZO DA PAGARE PER LE EMOZIONI CHE HO AVUTO. IL FUOCO CHE C’ERA TRA DI NOI AVEVA UN ROVESCIO DELLA MEDAGLIA: HA DIVAMPATO E MI HA USTIONATA PROFONDAMENTE.
QUANDO RIUSCIRO’ A FARMENE UNA RAGIONE? QUANDO MI METTERO’ L’ANIMA IN PACE E DIRO’ BASTA CON LA TESTA E CON IL CUORE?
PER QUANTO BISOGNA PAGARE A CARO PREZZO I NOSTRI ERRORI QUANDO GIA’ NE USCIAMO SVUOTATE E PLASMATE. QUESTA STORIA MIA HA TOLTO LA GIOIA DEI 20 ANNI…LA VITA SEMBRA COSì AMARA. EPPURE CHI SA GODERE DELLE PICCOLE COSE, SA VIVERE CON SERENITA’.
QUANDO FINIRA’…? VI ABBRACCIO FORTE. ARIANNA
Cara Arianna, forse fin quando non deciderai di dedicarti un pò alla cura di quelle ustioni profonde ed alla comprensione delle ragioni per cui hai così bisogno di vivere emozioni “brucianti”? Le ustioni richiedono approfondite medicazioni, fino alla loro radice affinché non si infettino e tale infezione non si infiltri nelle pieghe e strati più profonde della pelle e non si propaghi nell’organismo. Quando ci si brucia estesamente si perde in genere molto plasma, componente nutritiva proteica (e di altro) e di trasporto fondamentale del nostro sangue, oltre che deputato a mantenere costante la pressione “osmotica” dello stesso e ciò indebolisce il corpo ed anche la psiche, che ne può rimanere molto scioccata, vivere quei momenti con grande ansia e poi sprofondare anche nella depressione, talvolta anche in un’alternanza di tali stati, a seconda degli eventi esterni circostanti. A me sembrerebbe, facendo un semplice paragone, che tu avverta come uno stato disarmonico a livello “osmotico” emozionale, ovvero, per meglio dire omeostatico e che le tue emozioni e le tue necessità di esse, siano come sbilanciate un pò troppo, in apparenza, verso poli e fini opposti . Ad una lettura più approfondita delle tue riflessioni, però, si potrebbe anche pensare che non sia davvero così o almeno non del tutto e che la maggior parte del loro contenuto verta su uno dei poli. Ti invito a riflettere un pò su questo passaggio, in base a ciò che hai scritto.
Leggendoti, mi sono sorte alcune domande; te ne vorrei intanto rivolgere una:” secondo te, cara Arianna, ti manca più la tranquillità o ti mancano più le emozioni di cui sembri aver “fame?” “, in quella che senti come una mancanza di pace nell’Anima e di accordo tra cuore e testa? E, perché una persona, una qualsiasi persona, dovrebbe “crogiolarsi” nel senso di colpa?
Grazie per la tua importante riflessione, è secondo me, molto significativa.
Ciao, un caro abbraccio.
Cara Arianna, volevo porti una domanda su una tematica molto interessante che hai citato come un qualcosa che su di te, ha sempre esercitato un fascino: “cosa intendi per binomio amore/morte?”, dato che le accezioni in cui lo si potrebbe interpretare soggettivamente, mi sembrano molte ma magari non corrispondenti al nucleo tematico che ti appartiene e ti affascina, per capire un pò meglio. Grazie se puoi cercare di chiarire un pò.
Innanzi tutto grazie a tutte Voi, sapevo di poter contare sull’aiuto di persone che possono capire il mio dolore, senza dover sentirmi dire in continuazione che non lo devo cercare, che non ho amor proprio……. come se fosse una cosa facile o come se fosse una cosa facile da gestire.
Voglio fare una breve (spero) premessa, il mio lui è più piccolo di me di 13 anni, ma questo x lui nn è mai stato un problema(ed onestamente gli ho sempre creduto), il motivo della sua violenza è sempre stata la gelosia, una gelosia folle, maniacale geloso anche dell’aria che respiravo, donne o uomini per lui non c’era differenza. All’inizio questo mi piaceva, mi faceva sentire importante anche perchè reduce di un matrimonio con un uomo che se uscivo nuda o vestita non faceva nessuna differenza, ma poi questa gelosia si è trasformata in un incubo, telefoni rotti, botte, scenate sul posto di lavoro, ha seminato il vuoto intorno a me perchè le persone coinvolte nella maggior parte dei casi sono sparite (giustamente o meno). Dopo l’ennessimo litigio sparisco per 8 mesi, poi sono ricaduta nella sua trappola, perchè ricevevo telefonate anonime (da parte sua) alle quali inizialmente non ho risposto….. poi un gg l’ho richiamato e lui è stato ben felice di rivedermi, solo che mentre per me nulla era cambiato lui era diverso, mi ha prima accusata di essere sparita dicendomi che avevo fatto i fatti miei con gli altri e che poi una volta abbandonata ero tornata da lui (stupidagine), mi ha detto che non mi amava più che era stato troppo male e non era più disposto a soffrire per me, che se volevo dovevo andare da lui fare sesso e poi andare via, come tutte le altre (e ci sono veramente). Inizialmente io accetto perchè penso che è il suo modo di farmela pagare sperando che poi tutto torna come prima, am ahimè sono 2 mesi che lo rivedo e nn è cambiato niente. Ora sono combattuta perchè ci sono momenti che non vorrei più vederlo perchè mi sento come una prostituta, ma poi sto male senza di lui e lo richiamo.
Mi sento uscire pazza, non lo capisco mi dice di nn chiamarlo, poi magari con una scusa idiota mi richiama lui, mi dice di nn mandargli messaggi ma poi non si lamenta se glieli mando, mi dice di nn dirgli sempre dove vado e poi se la prende se un gg che ero andata con un’amica a Foggia nn l’ho avvisato quando sono tornata, mi dice che posso uscire e fare i cazzi miei e poi si arrabbia se un sabato sera esco con l’amica, mi dice che posso andare con gli altri e poi mi dice che mi ammazza se mi vede con qualcuno e che lui i miei avanzi non li vuole, è la contraddizione in persona. Quando sono con lui è stupendo come sempre premuroso, gentile attento ai miei bisogni mi parla di se di quello che fa e di tutto vuole essere avvisato quando torno a casa e poi non si preoccupa di me x giorni.
Lui cmq penso abbia una certa dipendenza da me non c’è una cosa che ha fatto in passato dove io non ero presente, la scelta della casa, la sua camera da letto, la cucina tutto ed ancora oggi qualunque cosa gli dico lui la fà dalla cosa stupida del tappeto in cucina al regalo di Natale per sua madre.
Se non è amore che cosa è se come dice lui (ed è vero perchè ho potuto constatare) ha un sacco di donne giovani e belle che gliela danno perchè non riesce a fare a meno di me, perchè a suo modo mi cerca, per una sorte di soddisfazione o come dice la mia amica lui è spaventato dell’influenza che io esercito su di lui e quindi scappa.
Non so più che fare certo è che sapere che cmq c’è ha un effetto benefico su di me.
Scusate per il fiume di parole, ma potrei riempiere pagine a parlare di lui.
Aiutatemi con la Vs. esperienza ne ho davvero bisogno.
grazie a tutte
AUGURI DA PIER PIETRO
un sacco di auguri per te e la tua famiglia e le persone care vicine e lontane
Qui di seguito un piccolo video augurale su Saintes Maries de la Mer con una canto
che avevo composto nei seminari di Parateatro in Sardegna.
https://www.youtube.com/watch?v=q7-r0ZXblVQ
Un abbraccio
Pier
CAPODANNO E’ UNA GRANDE ALBA … ma sono altrettanto importanti tutte le
successive.
Per informazioni su attività risananti e creative consulta e suggerisci alla pagina
https://www.albedoimagination.com/10/2011/attivita-per-lo-spirito-il-corpo-e-la-mente/
Tanti auguri affinché il 2013 portino tante Albe di luce nel cuore e
nell’anima.
E poi per informarsi ed esprimere solidarietà anche a quelle persone che sono
in grave disagio, tra di noi – e causa di una infausta condizione del mondo –
invito all’attenzione su questo ultimo articolo di Albedoimagination (a
cura di Giuliana Lisi – Counselor)
https://www.albedoimagination.com/12/2012/il-counseling-della-cucina%e2%80%a6-pe
r-donne-clandestine-e-maltrattate-che-si-sono-liberate-dalla-tratta-della-prost
ituzione/
Un caro saluto e ancora auguri …
Pier Pietro Brunelli
Chiedo al dr Brunelli come fare a far tacere quello Che nel libro e’ chiamato vampiro interiore, allorquando pur avendolo messo a nudo , continua ad allearsi con con il vampiro esteriore.Il mio vampiro mi tormenta, mantenendomi prigioniera del sogno d’ amore, in cui mi ha relegata il mio aguzzino, di cui pur conosco Le fattezze luciferine. I Miei pensieri lottano strenuamente con Le emozioni legate al passato.La piu’ crudele delle condizioni cui Ti costringe il manipolatore e’ proprio questa: continuare ad amare, seppur nel passato, il proprio carnefice. Questa dissociazione Della personalita’ e’ devastante ed ha tristi strascichi di masochismo, che mal si Cecilia con l’ autostima.
Ringrazio anticipatamente
Clara
Cara Clara, non potrebbe essere che tu in realtà avverta l’esigenza o che abbia bisogno, ad un livello più approfondito, di capire ancora qualcosa di te, del modo in cui le tue emozioni tendono talvolta a travolgere . sembrerebbe da ciò che affermi -anche il tuo raziocinio oppure che magari avverta in realtà una sorta di sentimento di abbandono (o entrambi) – che si potrebbe ricollegare a qualche tua ferita interiore, amplificandosi a vicenda – che ti fa sentire soprattutto in alcuni momenti, ancora legata o anche rimpiangere il tuo ex, rimpianto legato al passato, (sotto al quale forse, ipoteticamente, ci sono altri rimpianti per te da scoprire e che ti potrebbe aiutare a comprendere meglio ciò che provi e ad affrontarlo in modo più agevole e sintonico per te stessa? Ciò, secondo me, attraverso vari passaggi necessari, potrebbe essere uno dei fattori anche aiutarti nel recupero di un’adeguata autostima) e che pure dici, ti ha fatto soffrire?
Un caro augurio per la tua situazione.
buingiorno a tutte, ho letto queste pagine e ahimè mi trovo a condividere con voi la mia tristezza, il mio dolore e la mia solitudine. Ho avuto per 4 anni (non consecutivi ma intervallati da più o meno lunghi periodi di lontanza), una storia con un uomo/ragazzo affetto da disturbo narcisistico di personalità, solo che l’ho scoperto solo adesso quando la psicologa dalla quale sono in cura dopo un anno di terapia mi dice “lui ha un DNP vai su internet e leggi di cosa si tratta”. Sono rimasta sconvolta, sapevo che non era normale e soprattutto non era normale il mio attaccamento a lui nonostante i maltrattamenti soprattutto fisici, ho anche subito un intervento perchè mi ha rotto perone e malleoli. Mi sono ritrovata dopo 8 mesi di lontananza a cercarlo ancora, lui chiaramente non mi rifiuta mai, quindi sono 2 mesi che continuo a vederlo a subire le sue umiliazioni, lui dice che non mi ama più che non vuole più stare con me perchè l’ho fatto soffrire troppo, però vuole ancora avere rapporti con me e con tutte le altre, il 24 notte alla mia scenata di gelosia mi dice per l’ennesima volta che devo sparire, che sono sempre la solita, che se lo cerco mi stroppia di mazzate. Ed io sprofondo di nuovo nella depressione sono 2 giorni che li passo a piangere, buttata sul letto senza trovare la forza di reagire a continuare a mandargli sms chiedendogli di non lasciarmi.
Non è servito a niente aver speso un sacco di soldi in terapia, non è servito a niente aver passato 8 mesi senza di lui, senza cercarlo pensavo di esserci riuscita invece niente mi trovo nella stessa situazione di prima, sola perchè oramai alle persone a me vicine non posso raccontare di lui.
scusate lo sfogo spero di ricevere almeno una Vs, risposta che penso potete capire quello che provo.
Grazie a tutti
Carissima Livy, mi spiace davvero che l’uomo che ami ti abbia ridotta così!!! Nussun essere vivente merita un tale trattamento…perone, malleoli e chissà quanto altro ancora potrebbe…Quanto dolore fisico e interiore hai dovuto sopportare fino ad ora?!!!! Il fatto che tu sia riuscita a resistere per 8 mesi lontano da lui però ti indica che sei capace di farlo e che la strada è possibile. Quello che un po’ mi sorprende è come la tua terapeuta abbia potuto fare una diagnosi di DPN per una persona così violenta. Leggendo gli articoli in questo blog ed anche in altri spazi, troverai che una delle differenze con altri disturbi è proprio nell’agire materialmente la violenza. I narcisisti patologici sono più sottili e per diverse ragioni è assai difficile che la sfoghino così apertamente. Inoltre, mi piacerebbe che tu dicessi qualcosa di più dell’accompagnamento che ti sei scelta, soprattutto nella richiesta fatta a te di autoinformarti da sola su internet. Ne avete poi parlato insieme? Avrete trovato somiglianze, ma anche differenze. Mi sembra strano che un terapeuta lasci solo il proprio assistito nel comprendere una tematica così complessa come quella delle relazioni narcisistiche, dove ogni relazione ha una sua propria dinamica e punteggiatura che caratterizza l’organizzazione dei comportamenti di entrambi, potendo scoprire così quello che tu potresti imparare a modificare con la tua volontà, senza cedere unicamente alla reazione della supplica della relazione. Dici che lui ti riaccoglie tutte le volte per poi ri-stroppiarti di mazzate, ma la tua rabbia sembra non demordere. Da una parte si supplica e dall’altra si disprezza e si distrugge. Questo è un bun motivo per tornare dalla tua terapeuta, magari anche arrabbiandoti con lei e cominciare per la prima volta la terapia proprio da questo punto che potrebbe riqualificare anche la vostra relazione in una vera relazione d’aiuto.
Un fortissimo abbraccio
Cara Sisi, grazie per le tue parole, onestamente sono sorpresa anch’io dalla diagnosi fatta, se poi in realtà sia affetto da DPN o meno non lo so certo è che in molti punti rispecchia il suo essere.
Come dicevo al termine di una seduta di punto in bianco lei mi parla di questo DPN. onestamente anche io non so che pensare anche perchè non so cosa aspettarsi da una psicologa però dopo un anno di terapia io sono ancora in crisi ed essere ricaduta nelle sue braccia dopo 8 mesi per me è una sconfitta, seconda la mia psicologa era una cosa che comunque sarebbe successa prima o poi perchè non ho ancora metabolizzato la separazione,dice che lui risveglia quella parte narcisista che è in me e che come percorso è molto lungo (non so se è un modo x spillare ancora soldi), dice che fino a quando io non accetto che lui ha vinto ed io ho perso non ci sarà un distacco da lui.
Chiedo consiglio a Voi ed al Dott. Brunelli se questa è la strada giusta.
Grazie ancora
La strada giusta non è una strada segnata da lui in alcun modo… la strada giusta per te e per ciascuno di noi è sempre quella che c’è dentro di te e dentro di noi. Non sto giocando ciò che dico ha un senso preciso da scoprire… ci sono incontri con persone che portano ‘fuori strada’, ma quest’esperienze possono essere determinanti per trovare poi la strada giusta, che è quella verso se stessi e poi verso altri… Incamminiamoci verso il 2013 con il piede giusto … allora incontrerai chi ti aiuta a ritrovare la strada giusta, ma deve partire da TE… lo so che per ciascuno occorre un passo e un percorso preciso che va valutato scendendo nel profondo della propria anima, a volte da sola/o, a volte è bene con una guida, con un dialogo terapeutico, o anche con un maestro o una maestra spirituale e di saggezza… ma ora prendiamo ad esempio più alto lo Sri-Pada – Piede Sacro – orma del Budda, o di Adamo, o di Shiva, secondo le diverse concezioni religiose – si trova sulla montagna sacra dello Sri-Lanka, Adam’s Peack 2243 mt. http://www.srilankaviaggi.it/tours/wp-content/uploads/2011/09/sripada_piede.png Prova a seguire questa orma, cioè di qualcosa che ha per te un valore superiore, che per te, in modo più semplice o più complesso contiene il ‘Vero amore’, fai del tuo meglio per il Vero Amore e ti incamminerai con il piede giusto per la tua strada che allora sarà comunque giusta, perché anche se ti perderai ti ritroverai… Auguri
Gent.mo Dott. Brunelli apprezzo molto la sua risposta, solo che in questo momento sono molto confusa, dentro di me c’è la certezza che la mia strada è senza di lui, dall’altra c’è una sorta di dipendenza da lui non riesco a fare a meno di lui, e mi trovo ad accettare le sue condizioni. E’ una cosa frustante da dire può pensare che non abbia dignità, anche se agli occhi degli altri sono una persona di successo, un buon lavoro, una bella macchian, 2 figli una casa non mi manca niente, invece sento che a me manca molto e forse mi attacco a lui perchè è l’unica cosa che in questo momento ho. Le sembrerò infantile ma davvero non lo so, non riesco a trovare la mia orma.
Grazie
Esco anche io da una storia di otto anni con una persona che mi ha ridotto ai minimi termini. Ne sto uscendo fuori, seppur anche io con alcune ricadute in passato. Mi aveva avvicinato a lui la mia insoddisfazione e il mio bisogno di essere amata sopra ogni cosa, sopra tutto e tutti, anche se fin dall’inizio sentivo che c’era qualcosa che non andava, sentivo che c’era qualche cosa di sporco. Avevo forti dubbi, poi però dopo solo quattro mesi che stavamo insieme e che provavamo a separarci dai nostri coniugi, con violente scenate da parte di sua moglie che erano ai limiti dello stalking e che lui sembrava apprezzare e condividere, visto che lo facevano sentire importante, è sopraggiunto un lutto terribile nella sua vita e cioè la morte di sua figlia, che ha sconvolto tutto. Tutto è stato permeato da questo dolore immenso che mi ha fatto vedere questa persona come una vittima e come una persona bisognosa di cure e di affetto sopra ogni limite. Per questo mi sono sobbarcata e fatta scudo delle pazzie della moglie e di tutta una comunità che mi aveva dato l’ostracismo. Mi sono sobbarcata questo carico per lui. Mi sembrava di combattere per il bene, quando anche io per il mio narcisismo ho perso di vista che le vittime erano anche altre persone e non solo lui.
Questo a poco a poco ha iniziato a pesarmi e ho provato dopo più di un anno a chiudere. Siccome chiudevo avvicinandomi ad un’ altra persona, lui ha iniziato a molestarmi e a spiare nella mia posta elettronica e in quella di questa persona arrivando ai limiti della denuncia: pedinamenti, telefonate a tutte le ore, minacce, ecc ecc. poi calma e così dopo sei mesi circa, un riavvicinamento che mi sembrava una rinascita. Peccato che rinascita non fosse e così è iniziato il mio indebolimento psichico. C’era sempre un motivo per cui le cose non andavano bene e per cui dovevo essere punita: sensazioni di sporcizia dentro, mancanza di rispetto per tutti… doveva esistere solo lui al di sopra di tutto e di tutti pure dei miei figli che hanno più volte subito le sue scenate o ripicche.
E poi la gelosia folle. Peccato che poi ho scoperto che mi tradiva, che andava addirittura al night club a sfogarsi. Il sesso era nei miei confronti una specie di mezzo di controllo e con cui esercitava il suo potere su di me ed evidentemente sulle altre. Eppure nonostante tutto, credere ancora, credere che con il mio amore lui sarebbe cambiato, altro errore narcisista. E così sempre peggio sempre più in basso fino a perdere la testa per una prostituta tossica senegalese che si prostituiva sotto casa con la bimba di due anni. La bambina è stata affidata ad una famiglia italiana grazie al mio intervento mentre lui si occupava della tossica: il potere di poter trasformare una prostituta e di avere potere su di lei era il massimo. Tutte le donne per lui erano e sono prostitute. L’odio verso gli altri e soprattutto verso le donne è una cosa che ho scoperto col tempo e di cui me ne vergogno. Dopo la prostituta senegalese ancora la clandestina nigeriana che si sarebbe persa sulla strada della prostituzione se non ci avesse pensato lui. Perchè lui fa volontariato a suo dire. Come mi ha detto una volta:” tu ti occupi dei cani? beh anche io aiuto…”. ovviamente io con i cani non ho relazioni sentimentali e carnali mentre lui con queste tipe si, ma questo era evidentemente un dettaglio. Ho scoperto i suoi tradimenti e lui è stato felice che lo facessi. Finalmente la rivalsa su di me! il grande odio verso di me che sono donna, che ho un lavoro, che non ho bisogno del suo aiuto, che ho cose materiali che lui non ha perchè proviene da un ambiente umile, finalmente può esprimersi. Gioire perchè vedi l’altro soffrire, umiliarsi e ridursi nulla. Questa è la mia storia, ma il ridicolo è che dopo tutto questo io sono la cattiva che lo ha fatto soffrire, che non gli ha fatto vivere il lutto della perdita di sua figlia, che lo ha mollato e lo ha fatto stare male, perchè la nostra è una storia che non deve finire, unica e al di sopra di tutto, anche dei SUOI tradimenti. Perchè tutto gli si deve perdonare, perchè tutto cio’ che accade è sempre per colpa di un altro che non è mai lui, perchè non riesce nemmeno a tollerare l’idea che se ci siamo mollati è per colpa prevalentemente sua, ma questo vorrebbe dire mettersi in discussione e lui che umanamente e spiritualmente non vale nulla non lo puo’ sopportare. Gli ideali sono qualcosa che ci fa stare bene: credere nel bene e nell’onesta’, nella verità e nell’amore è qualcosa che fa stare bene alcuni ma non tutti. Ci sono persone che stanno bene nel vedere gli altri soffrire, che stanno bene nell’esercizio del potere sugli altri, questo bisogna accettarlo e comprenderlo. E io lo comprendo e mi fa molta pena. La rabbia a poco a poco si sta trasformando in guardare le cose per quelle che sono e nella loro pochezza, purtroppo ci sono persone che non sanno nemmeno di essere in gabbia e continuano a rotolarsi nella loro miseria commiserandosi e giustificandosi. A noi anche se con difficoltà, viene data la possibilità di liberarci dalle catene, di affacciarsi sul baratro e di sentire quanto ci tremano le gambe e dopo aver visto il baratro avere meno paura e gioire di essere tornati sul nostro sentiero. Sono vent’anni che non fumo più, ma non mi giudico una ex fumatrice. A chi mi ha chiesto in questi anni se avevo smesso di fumare ho sempre detto che potrei ricominciare, che fumatori si rimane sempre anche se non si fumerà mai più. Passetto dopo passetto smetto di dipendere affettivamente da una persona che mi fa solo del male, come le sigarette, non perdendo di vista il mio bisogno di dipendenza e da cosa mi deriva, accettando dentro di me il bello e il brutto senza cercarlo al di fuori. Stando più a contatto con le mie impressioni e il mio essere più autentico, non dimenticando più cio’ che sono veramente e il mio valore.
Forse capisco quello che tu Francescagr intendi con la metafora del fumatore e mi pare interessante. Alla domanda se hai smesso di fumare, preferisci dare una risposta che sottolinei la tua libertà e la tua volontà che si manifesta attimo per attimo nella tua scelta autonoma e personale di non fumare o meno, per non lasciare nulla di scontato e pensare che sia sorto un automatismo (se pure sano, inverso) automatismo avvicinabile all’automatismo della dipendenza affettiva che tanto di più può essere pericoloso. Credo comunque che quello del libero arbitrio sia un tema assai complesso e che inevitabilmente debba reggere gli infiniti paradossi che ci provengono da qualsiasi punto di vista si voglia guardare la questione. E’ innegabile che ogni essere subisca continue influenze, molte delle quali sfuggono al proprio controllo e continueranno a farlo perchè l’individuo è come l’universo sì, ma non è l’universo, arriva sempre infinitamente dopo a scoprirne un pezzo. Sono davvero tanti i punti di riflessione che offre il tuo intervento. Cos’è la dipendenza, qualcosa di puramente inutile e che fa male ed è dannosa quando siamo diventati adulti? E’ proprio a causa del nostro bisogno primario di dipendenza affettiva ed emotiva che desideriamo partner che ci maltrattano, non facendoci bastare (a volte forse senza sentire la minima dipendenza), altri legami già preesistenti: marito, figli ecc.? E’ proprio strana questa forma di dipendenza che a tratti sembrerebbe farsi sentire forte e dilagante e là dove forse potrebbe essere meglio legittimata e modulata se vogliamo essere liberi di viverla guardandola consapevolmente da vicino, passo dopo passo, scomparire addirittura e osservare dall’esterno che altri si azzuffano per il pezzo di pane che cade dalla nostra svista, la nostra attenzione, “la più amata e voluta dagli italiani”. Certo bisogna fare i conti con una società che invece è diventata multi-etnica e preme continuamente con le sue richieste di inclusione, flessibilità ed integrazione e così anche i narcisisti si organizzano e lo fanno come possono, con l’unico modo che hanno a disposizione per farlo: l’ingANNO NUOVO, con nuove forme di pregiudizio e intolleranza al maschile e al femminile e il solito vecchio tipo di sfruttamento che ha sempre fatto male a qualcuno da che mondo è mondo, soprattutto all’autoctona “la più amata dagli italiani” giusto perchè non pensi di essere diversa dalla tossica prostituta senegalese o dalla clandestina nigeriana , anzi, che si guardi bene attraverso la senegalese e la nigeriana, perchè sono identiche! Certo il dolore della nigeriana e della senegalese lo si dà un tantino per scontato invece, quasi come una condizione connaturata nelle cose a cui è un po’ come se fossero abituate, ci sono nate, là è peggio e in qualche modo è un dolore che anche si auto-procurano, sì si autoprocurano (?) un dolore proprio come facciamo noi che le guardiamo mentre ricevono “delicate attenzioni” che vorremmo solo per noi! Chi è che non si sente svalutata dall’immagine di una senegalese tossica, prostituta e che lo è e lo fa di fronte allo sguardo del proprio figlio? Chi poi non vorrebbe prendere le dovute distanze da un quadretto di così bassa lega? Il narcisista lo sa bene che è una ferita intollerabile all’immagine femminina di qualsiasi fighessa ed ecco che il sentimento di pena verso la miseria degli altri, tutto fuori naturalmente, corre in aiuto e ci fa vedere più chiaramente le cose: “tu per me sei nocivo come una sigaretta, ti accendo, ti fumo e consumo, ti spengo, ti schiaccio a terra torcendoci sopra il piede e se mi va posso sempre riprenderti a fumare, poiché rimango fumatore anche se non ti fumerò mai più, forse!”. Grazie Francescagr per l’occasione di riflessione che mi è sorta spontaneamente leggendo il tuo post, per l’essenzialità che hai dimostrato nello scorrere tra diversi squarci della tua storia quasi come in una sera prima del temporale i lampi illuminassero a rapida intermittenza i quadri appesi nelle varie pareti di casa. E’ vero, i narcisismi hanno varie forme, ma possiamo ritrovare un denominatore comune, così come ci suggerisci, la cecità, l’incapacità di accorgersi di disperdere tanta ed evidente (ai più) sofferenza attorno e molte volte sotto azioni che tentiamo di spacciare per amore. Questo però mi fa pensare che le storie non sono tutte uguali e il confronto è davvero importante. Ti auguro di proseguire nel tuo percorso di salute personale per te e per i tuoi figli!
Grazie
ciao Livy, spero proprio che questo blog e i numerosi articoli del dott. Brunelli possano aiutarti come hanno aiutato me. Credo che quello che puo’ aiutarti a distaccarti interiormente da quell’uomo e disinnamoranti di lui sia il capire una volta per tutte che lui non è cosi con te, lui è cosi’ e basta. Lui tratta te allo stesso modo in cui tratta le altre e te lo dice anche. Purtroppo cio’ che ci tiene legate a chi ci fa male è il senso di colpa, il credere di meritare certi comportamenti, infatti lui che ti picchia e ti maltratta fisicamente e psicologicamente dice che è colpa tua, che sei tu che lo hai fatto star male. Ma non è cosi’. Sono certa che ogni volta che ti offende tu pensi che te le sei cercata, che se non avessi fatto questo o quello lui sarebbe diverso. Siine certa, non è vero niente. Lui ha bisogno di donne semimorte, distrutte e dipendenti intorno, ma allo stesso tempo distanti, in modo da poter dire “ora chiamo questa, ora chiamo quella”, tutte ai suoi comodi. In modo da non entrare in contatto profondo con nessuna, se non per soddisfare la sua vanità. Questo è il primo passo che io, grazie al dott. Brunelli e alle amiche del blog, sono riuscita a fare e che mi ha consentito di capire che queste persone manipolatrici e vampiresche entrano in contatto con gli altri solo per prendere, per succhiare energie, per ricaricarsi, per avere uno specchio che gli rifletta un’immagine di sè che loro non hanno, perchè dentro sono vuoti come cilindri bucati quindi prendono, prendono,e per questo continuano a cercarci sempre, anche dichiarando che l’amore non c’è più, come nel tuo caso e paradossalmente dell’amore che ricevono non gli rimane niente,come non resta il rimorso per il male che fanno. Una volta preso atto di questo arriva il momento più difficile, capire cosa c’è in noi che ci spinge verso certe persone, che ci impedisce di attrarre un amore sereno. Un lavoro che già stai facendo e che ti auguro ti aiuti al più presto a liberarti da tanto dolore.
Cara Alessandra scusa se ti contraddigo, ma non per peccare di presunzione ma, almeno nel passato, io per lui non ero come tutte le altre, mi ha trattato in modo differente, ero tutto per lui vivevamo in simbiosi era sicuramente un amore malato eravamo entrambi soffocanti ci sentivamo ogni 2 secondi, non potevamo stare lontani, solo che lui era ossessionato dalla paura di perdermi, era ossessionato dalla paura che io lo lasciassi per qualcun altro, era talmente spaventato che preferiva stare male senza di me piuttosto che stare male per me. io questo non l’ho mai accettato perchè per me amare a scappare non vanno daccordo io avrei dato la mia vita per lui e se due persone si amano devono stare insieme e non lontani. Ma lui ogni volta trovava una scusa per litigare, una telefonata di un collega di un amico e quando non c’erano se le inventava mi faceva arrivare lui telefonate da persone sue conoscenti per accusarmi.
Un’altra cosa io non ho mai conosciuto un suo amico perchè lui era geloso anche di loro, aveva paura che si potevano interessare a me perchè per lui io ero cosi bella ed interessante da attrarre tutti gli uomini (grande stronzata).
Cmq il perchè io sia attratta da lui è rimasto il mio grande mistero che spero di risolvere presto.
Grazie
cara Livy, forse mi sono spiegata male, quello che intendevo dire non è che tu sei come tutte le altre, intendevo che lui adesso tratta te come le altre, ma non lo facevo per sminuirti, piuttosto il contrario. Era per rassicurarti che lui ti tratta in questo modo non perchè lo meriti o perchè sia colpa tua, ma perchè quando ti cerca e poi ti allontana lo fa con lo stesso meccanismo con cui agisce anche in altre situazioni. Solo questo, scusa se non mi sono spiegata, non intendevo in alcun modo sminuire il vostro rapporto anche se credo che un uomo che per “troppo amore” riempie di botte la propria donna sinceramente abbia qualcosa che non va e se ti dico questo lo dico pensando anche alle botte che ho preso anche io. un abbraccio
susy cara, sono con te nel vero senso della parola, sto cercando ora di prendere coscienza di questa mia relazione con lo stesso tipo di uomo. oggi ho chiamato il dr che penso ci legga in copia, mi ha dato dei farmaci omeopatici per rasserenarmi ma la cosa fondamentale è adesso stare con persone positive, persone che hanno la luce dentro e non la notte. questi killer seriali vanno lasciati al loro infame destino, saranno loro a soffrire, il nostro trauma verrà curato ma fatti aiutare, non piangere, non serve a nulla e paradossalmente se lui lo sapesse ne godrebbe ancora. ti dico cosa mi ha gratificata la notte di natale…ero sola, sono andata a distribuire l’acqua ai barboni vicino alla stazione, un piccolo gesto ma ha colmato il mio bisogno di donare amore, i loro sorrisi mi hanno dato gioia, speranza perchè la loro speranza era anche la mia. Abbi fede e pazienza, ama le piccole cose, guarda il sole e non le tenebre, lascia andare il tuo killer…fidati te lo sta dicendo una persona che non ti giudica ma ti comprende davvero
Ed ecco che ricomincia il ricatto psicologico.ieri sera mi ha chiesto mille volte di non passare il natale sola ma di raggiungerlo dai suoi.ho rifiutato ma dentro mi sentivo morire.alla fine lui ha ribaltato la situazione:lui ha fatto di tutto per non farmi passare natale sola e se rimango a casa è una scelta mia. Cosi lui tranquillo si è tolto ogni colpa (se x caso ne provava un po…) e mi ha detto di non rompere più. E io? Giù a piangere tutto il giorno. Buon natale Ari
Cara Arianna, secondo me tu dovresti imparare un pò di più ad apprendere dall’esperienza, come insegnava uno dei più grandi ed importanti psicoanalisti del ‘900, in seguito alla sua estesa esperienza clinica. Ciò che descrivi è esattamente lo stesso meccanismo di cui si parla molte volte in forme espressive diverse; alcune persone affette da disturbi narcisistici di vario tipo, soprattutto nelle forme più gravi, o anche disturbi altri, sono specialiste nel ribaltare le situazioni in cui coinvolgono l’altro con il quale hanno o hanno avuto, un legame affettivo per poi attribuirgliene la responsabilità o colpa. C’è un meccanismo di stressamento dell’altro che attuano per poterlo indurre a dargli la “reale” risposta che dentro di loro desiderano sentire, che ne siano o meno consapevoli, al fine di “poter-si poi anche rispondere” (poichè è questo di fatto ciò che avviene, attraverso meccanismi proiettivi, anche se le parole sono emesse dall’interlocutore-apparente -) come desiderano, liberandosi del “peso” dell’altro, dopo aver fatto (o credendo di aver fatto) la loro bella figura – in questo caso, l’invito insistente di cui parli e, secondo me, sei stata davvero molto brava a dire di no – ed attribuendone anche in malo modo, talvolta anche impetuoso oppure dicendo cose brutte con una gelida calma, all’altra, cioè tu, che ha fatto la scelta di non fare in questo caso ciò che lui voleva, in termini di richiesta verbale e, forse, come espressione di dominio e potere ma difficilmente l’amore ed il desiderio nascosto (che comunque ad un occhio attento si disvela, appena sotto certe superfici di queste persone ) di potere sull’altro e sugli altri, vanno d’accordo. Ed è sempre l’Altro a soffrirne realmente, per cui credo che sia stato meglio piangere in solitudine da “sola” dimostrando a te stessa di quanta forza e coraggio ed anche volontà sei dotata e di come puoi lavorare per accrescerli per il tuo bene, facendogli prendere, con i tuoi tempi, la direzione che desideri. Anche se ti è costato sofferenza, ma una sofferenza finalizzata al tuo bene, hai fatto veramente un grande passo, brava.
Un grande grande abbraccio ed un felice anno nuovo.
Elisa
Auguri per un Felice anno Nuovo a Tutti ed a Tutte. Buon 2013.
Elisa
ciao a tutti, amiche e amici del blog. voglio ringraziare tutti voi, che con i vostri interventi e le vostre storie mi avete aiutata e siete stati per me una guida in un momento terribile. Non so cosa avrei fatto della mia vita dopo la fine del mio rapporto durato sei anni se non avessi conosciuto le vostre storie, tutte simili alla mia, se non avessi passato le mie serate a dirmi, leggendo, lo vedi, anche Arianna sta cosi, anche Elisa, anche Francesca, anche Maria, tutte, non sei sola.
Ma soprattutto grazie Dott. Brunelli per il sostegno, la bontà, l’amore costante con cui segue tutti, la lucidità, anche nei suoi momenti di tristezza e di sconforto. Grazie per averceli comunicati, per averci a volte ricordato le nostre mancanze e le nostre responsabilità, ma sempre con amore e con una carezza, per dire, ce la farai, ce la puoi fare. dei miei errori nel perseguire un amore sbagliato, della cause che risalgono da lontano, ho capito molto di più dai colloqui che ho avuto con lei e dai contatti con gli amici del blog in questi 5 mesi che in tutta la mia vita e interiormente, con tanto dolore, ho fatto passi che mi sarebbero sembrati impossibili prima. Ho imparato finalmente a non temere la solitudine, a non dipendere da un uomo e in questo mi sento più solida. La paura della solitudine ha accompagnato tutta la mia vita e finalmente l’ho sconfitta, Certo, mi manca l’amore ma al momento, come dice lei, dott. Brunelli, non conoscendo ancora il modo verace di amare preferisco non buttarmi tra le braccia di chiunque e imparare a volermi bene, trascorrendo il tempo con i miei figli, le persone care e gli amici. Per ora ringrazio tutti di questo grande regalo, la condivisione e auguro a tutti e soprattutto a lei, dott, Brunelli, un sereno Natale pieno di amore, perchè le energie positive tornano indietro amplificate e lei ne merita davvero tante per tutto l’impegno che dedica alle nostre vite. BUON NATALE
Grazie, contracambio di cuore… e invito ancora a soffermarsi sull’articolo in copertina nel blog affinché il Natale induca pensieri e comportamenti di solidarietà e altruismo, che sono forze dell’amore, e l’amore in ogni sua manifestazione fa sempre bene a se stessi e agli altri… perciò chi non lo ha, non perché in certi momenti non lo riceve, ma perché non ce l’ ha in se stesso, nella sua anima, fa star male l’altro e perde un grande bene in se stesso… meglio avere dentro di sé l’amore, anche se a volte questo fa molto soffrire e quando viene calpestato come un prato, bisogna che l’erba i fiori che sono stati piegati si rialzino, bisogna lavorare al terreno, curarlo, aiutare la pioggia, aiutare il cielo, aiutare il sole… aiutare il Natale.
https://www.albedoimagination.com/12/2012/il-counseling-della-cucina%e2%80%a6-per-donne-clandestine-e-maltrattate-che-si-sono-liberate-dalla-tratta-della-prostituzione/
-QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO
Lui fa valere la sua volontà comportandosi passivamente, questo significa che siamo noi a cercarlo, scrivergli, volerlo vedere, ma se si fa lo sforzo doloroso di aprire gli occhi, si vede che in effetti noi agivamo ma dietro sua manipolazione. È difficile da accettare/affrontare perché è dura ammettere che abbiamo permesso ad un altro essere di ridurci in schiavitù, che una persona che amiamo ci stia usando letteralmente alla stregua di oggetti, ma i fili del burattinaio c’erano eccome sulla nostra testa, solo che li abbiamo scambiati per slanci d’amore spontanei. Fino ad ora.
Le cose belle erano frutto del TUO IO di cui lui si è nutrito e in cui si è specchiato.
DI SPONTANEO DA PARTE SUA NON C’E’ NIENTE, ANCHE QUANDO AFFERMA IL CONTRARIO.
MENTE. MENTE SU TUTTO, MENTE ANCHE A SE STESSO PERCHE’ NON SI CONOSCE, mente per sfuggire alle sue responsabilità come fanno i bambini, ma deve assolutamente non far capire che lo fa fino a quando non è sicuro di aver in pugno la sua vittima. A quel punto getta la maschera, non ha più bisogno di mentire, perché crederai alla “sua verità” o perché anche sapendo che mente sei ormai succube e ti prenderai la colpa dei suoi comportamenti per non perderlo. E LUI LO SA CHE FARAI COSI’.
PER QUESTO LA FUGA E’ L’UNICA VIA DI SALVEZZA. NON SI’ PUO’ RESISTERE E NON SERVE IMMOLARSI.
Lui colpevolizza la nostra fuga come nostra incapacità di gestire la relazione, ma non siamo noi a non essere adatti, è lui, è lui e non noi, e non c’è niente che possiamo fare per cambiare le cose. Il narcisista non si renderà mai conto che non è la donna che ha di fronte a farlo stare male, ma il vissuto stesso di stare in una relazione. È una patologia ed è contagiosa. Il paragone con la tossicodipendenza ci aiuta ancora una volta: il neo drogato ora cerca il pusher disperatamente; il pusher non ha preferenze tra lui e un altro, basta che vende la sua polvere e si arricchisce.
Noi lo cerchiamo perché stiamo male e pensiamo che da lui possa venire la soluzione (intesa come rapporto d’amore/amicizia durevole), lui si ricorda di noi solo se è “periodo di magra” e non ci sono altri compratori. Per questo va e torna, tira e molla. Non gli manchiamo noi ma quello che gli davamo, che guadagnava da noi.
Ma lui cosa ci ha dato in cambio? Se siamo oneste con noi stessi la risposta è lampante e triste.
Probabilmente a seguito del fatto che lui non ha mai avuto niente (ma è un problema di sua mamma!), è portato a desiderare ardentemente tutto, ma non è mai pago, è insaziabile, e per ottenere quello che vuole conosce solo il modo di sottrarlo o rubarlo perché non sa chiedere, non sa comunicare con semplicità, non conosce il senso/significato del dono gratuito, anche perché pensa che chiedere significa ammettere una mancanza e quindi una debolezza e siccome lui è debole nell’intimo fa di tutto per nasconderlo anche a se stesso. Chi è forte davvero non teme di mostrare le sue debolezze, perché sa che solo cosi’ facendo può irrobustirsi e diventare ancora più forte. Non è forte chi non cade mai, ma chi cade e poi si rialza. Ma che dire della meschinità, piccolezza e volgarità di chi vede un essere umano a terra e lo distrugge, infierendo il colpo mortale?
Se sembra che loro non vogliano troncare definitivamente i rapporti è solo perché anche questa storia logorata gli serve, traggono soddisfazione dall’aver trascinato un altro essere, prima angelico, libero, forte e felice, nel loro baratro, da cui non sono mai usciti, da cui non vogliono uscire perché è comodo, perché è più facile vivere come parassiti dei sentimenti che rimboccarsi le maniche. In questo modo però non capirà mai cosa significhi la vera soddisfazione di sé che deriva dall’aver costruito qualcosa, che è intimamente legata al sacrificio e alla rinuncia.
Non concependo i rapporto interpersonali senza uno scopo utilitaristico, pensa ovviamente che anche per gli altri sia cosi’ e cosi’ pure l’amore della donna che gli sta accanto lo interpretano come costrizione e negazione della loro libertà, come se nasconda un ricatto, vivendo nell’onnipresente paura di essere fagocitato e abbandonato nello stesso tempo.
Ma l’unico ricatto è il loro: se fai come ti dico bene, se ti sottrai al condizionamento non solo non avrai il mio affetto ma avrai il mio odio e la pagherai cara. Sono vendicativi, per cui quando minacciamo mettono sempre in pratica, ovviamente nell momento per loro più opportuno, quello dove tu sei maggiormente a terra ed esposta e colpendo quello che sanno essere per te più importante e sacro.
In definitiva io dico questo: forse siamo davvero guarite quando la smettiamo di parlare di lui, dei suoi comportamenti, delle sue motivazioni, dei suoi problemi. Non ne avete la nausea?
Parliamo di noi, di quanto siamo meravigliose, di quanto siamo speciali, di quanto siamo forti e soprattutto della grande capacità di amare che abbiamo, che è un dono, privilegio e responsabilità. E quindi sicuramente ci meritiamo un vero UOMO dolce e buono, un vero principe azzurro, un cavaliere medievale che sia disposto a sacrificare per noi anche la sua stessa vita. E che da qualche parte ci sta cercando; ma se non usciamo nel mondo col sorriso e non abbiamo fiducia in questo non lo incontreremo mai.
Buon Natale di cuore a tutti: io dico che se Cristo nasce ancora una volta, significa che Dio non è ancora stanco degli uomini.
Vi abbraccio forte forte.
Cari Amici e Care Amiche,
finalmente mi affaccio su questo bolg con animo diverso.
Anche io, fino ad un anno fa, ho scritto e riscritto le stesse cose sul dramma che avevo vissuto.
Oggi, mi sono affacciata su questo blog, per dirVi che mi sento una persona LIBERA ed APPAGATA.
Spero (e ne sono certa), che sarà così anche per Voi.
Auguri di Buon Natale a Tutti/e Voi
Brava Gabriela! Grazie, e tanti auguri.
Ciao Maria, grazie per le tue risposte e il tuo conforto. Non mi sono potuta collegare ad internet in questi giorni per questo tardo molto nella risposta. Ho letto le tue parole e cerco di aggrapparmi disperatamente alla ricerca di una spiegazione che trovo nelle risposte, nei consigli, nelle definizioni. A te aiuta la Fede che in me traballa putroppo. E c’è qualcosa che non mi permette di metabolizzare, accettare e superare questo dolore. Forse mi ripeto, e non so davvero con quali termini usare per poter esprimere il dolore opprimente che mi toglie il respiro a volte e mi schiaccia il petto come se fosse calpestato ripetutamente, senza tregua. Io ho amato e sento di amare ancora, perchè la mia mente è totalemtne incapace di rinunciare alla parte bella che questa persona ha manifestato in molti momenti e in cui era estremamente credibile. E’ come se avessi più facilmente la capacità di rimuovere il male, i ricordi di quando mi ha insultata, picchiata,umiliata mentre i momenti in cui mi faceva credere di amarmi profondamente e in cui credevo di condividere un profondo amore,affetto,romanticismo non rieso ad rimuoverli, I cambi repentini e l’accettazione di due entità opposte dentro la stessa persona, che hai amato, è insopportabile. Così sono sempre tentata di ripristinare un dialogo perchè credo nel dialogo, perchè dopo un periodo che credevo felice si è rivelato mostruosamente crudele..no, non èaccettabile….vederlo sparire così, senza una possibilità di confronto,senza memoria dei vissuti significativi…e allora tra dolore e rabbia si sta consumando la mia vita, senza più pace, e sparire in questo caso, allontanarlo non mi aiuta, o forse nel tempo sarà così, ma il pensiero che lui possa fare del male ad altre e continui a farlo a me grida riscatto. Io ho bisogno di riscattarmi, di riappropriarmi della mia dignità che ha calpestato brutalmente, lui e la madre mi hanno umiliata senza scrupoli. La madre, che lui spesso non sopportava, criticava aspramente, e io cercavo sempre di fare da paciere, ora è fortemente alleata contro di me, una madre che mi aveva accolta con mille moine e che ora mi minaccia se “oso” parlare delle cose che sono venuta a sapere del figlio, cose gravi riguardanti il suo passato e presente. Lui mi ha manipolata nel più subdolo dei modi, facendomi credere in un grande amore, che ancora stento a credere che non provasse davvero. La madre mi ha nascosto problematiche serie e problemi del passato che ha sin da piccolo, facendo ricadere su di me tutte le colpe. Ma io che chiedo spiegazioni, anche perchè potrebbe aver messo a rischio la mia salute per frequentazioni sue molto molto rischiose (uno dei tratti scoperti della sua doppia – tripla vita) e ricevo in cambio insulti, minacce e telefoni sbattuti in faccia. E tutto questo, dolore, amore offeso, incapacità di accettazione, perdita della mia dignità e abuso della mia fiducia mi distrugge….non essere considerata un essere umano, non esistere,essere stata solo usata e ingannata, maltrattata senza pietà e poi ignorata e umiliata umiliata senza scupoli, quando pensavo fosse amore…io non sono più riconoscibile a me stessa e agli altri. Sto piangendo mentre scrivo e non ce la faccio veramente più. Vi abbraccio e Buon Natale a tutti e a tutte.
Non piangere Maria, abbi forza e fiducia… e se devi piangere dai qualche lacrima come rugiada per le spine e le rose anche degli altri e delle altre… leggi questo nuovo articolo di Albedoimagination https://www.albedoimagination.com/12/2012/il-counseling-della-cucina%E2%80%A6-per-donne-clandestine-e-maltrattate-che-si-sono-liberate-dalla-tratta-della-prostituzione/ e poi dicci cosa ne pensi, fara bene a noi ed anche a te. BUON NATALE
susy cara, sono con te nel vero senso della parola, sto cercando ora di prendere coscienza di questa mia relazione con lo stesso tipo di uomo. oggi ho chiamato il dr brunelli che penso ci legga in copia, mi ha dato dei farmaci omeopatici per rasserenarmi ma la cosa fondamentale è adesso stare con persone positive, persone che hanno la luce dentro e non la notte. questi killer seriali vanno lasciati al loro infame destino, saranno loro a soffrire, il nostro trauma verrà curato ma fatti aiutare, non piangere, non serve a nulla e paradossalmente se lui lo sapesse ne godrebbe ancora. ti dico cosa mi ha gratificata la notte di natale…ero sola, sono andata a distribuire l’acqua ai barboni vicino alla stazione, un piccolo gesto ma, ha colmato il mio bisogno di donare amore, i loro sorrisi mi hanno dato gioia, speranza perchè la loro speranza era anche la mia. Abbi fede e pazienza, ama le piccole cose, guarda il sole e non le tenebre, lascia andare il tuo killer…fidati te lo sta dicendo una persona che non ti giudica ma ti comprende davvero, una donna che sta soffrendo le tue stesse sensazioni, che non si riesce a frsene un motivo. Lui ha usato anche la sua ex compagna per ferirmi, per farmi umiliare da lei, per approfittare economicamente di tutto oltre che di me come persona. Ci sono stati piccoli, impercettibili attimi in cui m ha detto frasi belle, ma frasi non fatti…solo frasi. Ora quasi stanno svanendo perchè ho capito che erano attacchi per tenermi lui perchè avevo scoperto i suoi tradimenti, erano elusivi non veri. avevoano solo lo scopo di incantarmi, perchè sono degli incantatori e non sono esseri umali. Il male giace insito in loro e non se ne rendono conto, lui non ama nemmeno il figlio e ora, in seguito ad una malattia del piccolo, si fa scudo di lui per farsi compiangere e mostrare quanto è disgraziato. Fingeva spesso di star male ma era solo una ipocrita ricerca di attenzioni, io sono finita in ospedale in codice rosso e lui mi ha detto che c’era troppo traffico per raggiungermi, non è mai arrivato! Eppure tutto questo non è bastato a svegliarmi, a tirarmi fuori da questo malato rapporto, ancora adesso ho sete di lui ma so che non devo bere da quella bottiglia perchè contiene cianuro….permettetemi questo paragone. Sto male, ho voglia di urlare di piabgere, di fare tutte le cose insensate di questo mondo ma sarebbero comunque inutili e vane. Lui è e resta quello che è! ha presentato agli amici, i suoi non i miei, perchè i miei mi conoscono, un ‘immagine di me riprovevole, una sorta di persona cupa e astiosa che vuole il male di tutti, una sorta di gufo nero (testuali parole) che gli porta sfortuna, parole per ferirmi perchè lui sa come farlo e il dolore che provoca. Non sa ringraziare, non sa gioire degli infiniti gesti d’amore, vive nella rabbia, nell’inganno e nella finzione di mostrare cio’ che vorrebbe ma non è. Mi odia perchè sente che a me tutte queste cose escono normali, mi vuole annientare, uccidere, schiavizzare psicologicamente e fisicamente. Mi ha picchiato con violenza ma la peggiore non è quella fisica dalla quale si guarisce immediatamente ma è quella psicologica che, giorno dopo giorno, crea dei traumi profondi, ti fa sentire inerme e inadeguata , ti allontana dal mondo e mette in crisi i tuoi rapporti umani. lA GENTE comune non vuole vedere chi soffre, scappa mentre noi soffriamo e non capiscono. Ora ho chiesto aiuto oltre che al dr brunelli a tutti i miei amici sinceri, che sono pochi, gli ho chiesto di scendere in campo per me, per aiutarmi e nessuno si è rifiutato anzi ne stanno arrivando di nuovi, nuovi amici che non chiedono nulla che vedere soltanto il ritorno del mio sorriso e il brillare dei miei occhi. Sul sorridere vorrei dirvi una cosa, lui mi diceva sempre di sorridere ma io non ci riuscivo mentre il sorriso per me è la cosa piu’ spontanea che ci sia. Stamattina la mia erborista mi ha detto . aLESSANDRA che bel sorriso che hai. Io voglio farcela ragazze , io voglio uscire dall’incubo e solo io mi posso aiutare e voi anche potete, il dr Brunelli puo’ aiutarci , non è mai una coincidenza quando si arriva a trovare e capire di volerlo. Io saro’ qui in questi giorni, contenta di essere, seppur nel dolore, un gruppo coeso con l’unica volontà di rinascere. con affetto immenso a tutti voi e a me stessa
Carissima alessandra, leggo sempre con grande piacere le tue risposte alle persone che scrivono qui chiedendo comprensione e umana solidarietà e rimango sempre stupita dalla capacità che hai di saperti donare, nonostante il dolore che a tratti si riaccende impietoso dal tuo profondo. <Fin dal primo momento che hai raccontato la tua storia sono rimasta particolarmente toccata, non tanto dalla sofferenza subita, che più è difficile pensare, ma dalla tua straordinaria capacità di recuperare nell'amore l'amore di chi ha imparato da te ad amare. E' per questo che ti avevo dedicato la canzone che la tua grande esperienza d'amore mi aveva ispirato: "sempre per sempre"…dalla stessa parte….mi troverai…proprio perchè sento per te che ti arriveranno tonnellate d'amore, soprattutto inaspettate. Avevi ed hai talmente tanto amore da dare che il male in persona è venuto a farti visita per metterti alla prova, tanta era l'invidia che potevi sollecitare. E lo poteva fare nell'unico modo possibilile, cioè travestito da agnello, protettore dei più deboli e dei più indifesi come immagine da mostrare al mondo. Anch'io Alessandra come te sono stata tradita nel profondo da chi rivestiva un ruolo di aiuto e sensibilità sociale e non se ne ricava solo una ferita narcisistica profonda come lacerazione dell'io, dell'ego, ma è l'inconscio già ferito a rimanere ancora più ferito sottoforma di sofferenza continua e costante. Il dott. Brunelli a questo proposito suggerisce di parlare al nostro inconscio, di dargli ragione per tutte le offese ricevute, di rassicurarlo che d’ora in poi non permetteremo più che venga ulteriormente offeso. Il nostro inconscio ha bisogno di tutta la nostra comprensione e la nostra tutela. Se ci facciamo un bagno caldo, ci spargiamo la crema e ci massaggiamo il corpo o ci regaliamo un vestito o una buona esperienza per i sensi, non lo facciamo tanto per il corpo, ma per il nostro inconscio, per tutta quella parte che dalla costrizione del senso del dolore imploso non è riuscita a svilupparsi al fine di integrarsi con le nostre altre parti sane, che già hanno lavorato al massimo, ma hanno bisogno di crescere ancora per non stressarsi ed alienarsi dovendo lavorare anche per coloro che ancora rimangono paralizzate ed inermi nel dolore dentro al nostro inconscio. Hai fatto bene a chiedere che l’amore dei tuoi amici scendesse in campo per te. Amore chiama amore e anch’io scendo in campo per te, per te che mi regali nonostante il tuo bisogno, la tua immagine di soccorso ai più emarginati, come emarginate sono tutte le parti che soffrono per la violenza inconsapevole del male e a questa richiesta sana d’amore che sai fare, mi unisco allo stesso coro per inviarti amore e chiedere amore per te!
Un grandissimo abbraccio
Ciao Maria, è tanto vero che saremo guarite quando avremo smesso finalmente di parlare del vampiro ma parleremo di noi. Io purtroppo ancora ne parlo, non molto ma ne parlo e a dire la verità un po’ di nausea la provo. Sicuramente ci vorrà del tempo affinchè riesca ad eleminarlo del tutto dalla mia vita interiore. Ogni tanto credo di esserci riuscita e mi sento bene, poi, come da copione, rispunta con mail o sms e allora rifaccio passi indietro. Non gli credo certamente e non lo vedo ne’ gli rispondo, ma comunque ricomincio a pensarci e a parlarne e questo non mi fa bene. Devo avere pazienza perchè so che pian piano la presa collusiva, già molto allentata, sparirà per sempre. Grazie del tuo intervento molto bello e costruittivo e buon Natale anche a te con tutto il cuore.
Vorrei in primis mandare a tutti voi un abbraccio virtuale, cari/e compagni di viaggio. In questo viaggio difficile e ricco di ostacoli. Vorrei abbracciarvi uno ad uno, ma un giorno chissà…..vorrei ringraziare col cuore tutti coloro che hanno avuto una buona parola per me, una risposta, un incoraggiamento, una piccola speranza.
Un GRAZIE immenso e particolare va al Dottor Brunelli. Per il sito, per il blog, per l’impegno, per lo studio. Grazie per dimostrarci che c’è ancora qualcuno che impegna gran parte della propria vita ad aiutare gli altri. Grazie per essersi aperto con noi e averci dichiarato di aver sofferto come noi. Poteva non farlo, ma l’ha fatto per farci vedere che è possibile uscirne. Tempo fa mi disse di avere un figlio. La prego, lo abbracci per me e mi pensi per un istante. Pensi come fosse mio padre ad abbracciare me. Non ci sarebbe dono più grande.
Per me la strada è ancora lunga, lo so, sento che lui ha ancora grande presa su di me e mi porterà ancora molte sofferenze, ma oggi sono commossa, non disperata come al solito.
Ci auguro un nuovo anno ricco di SERENITA’ interiore. La cosa più bella, che non sono mai riuscita a trovare. Chissene importa se con una famiglia immensa o soli…solo sereni, consapevoli. Benedetto il giorno in cui ognuno di noi tirerà un sospiro di sollievo e dirà…”è rimasta solo una grossa cicatrice. si vede ma…non fa più male”.
Dottor Brunelli, con l’anno nuovo, mi organizzerò per incontrarla quanto prima. E’ un mio desiderio particolare. So che incontrarla sarà per me un gran dono.
Ancora un forte abbraccio a tutti voi.
Con grande affetto,
Arianna
Cara Arianna grazie per la tua sensibilità e i tuoi auguri che ricambio di cuore.
Buon Natale Arianna, con tutto il mio affetto.
Alessandra
Allora tanti auguri… per un altro regalo vi mando questo link dove vedrete nientedimenoché mio NONNO che lavora con TOTO’. Mio nonno è lo scrivcano (ma davvero) e si chiamava con il nome d’arte LEO BRANDI (ci sono anche altri film con lui e soprattutto canzoni d’epoca… l’epoca della macchietta…). Beh, in fondo lui con Totò voleva scrivere lettere e a quel tempo non c’erano le mail e i blog, tuttavia in un certo senso anch’io mi occupoo di scrittura, di corrispondenze e messaggi, con tutti/e voi partecipanti… e adesso solo per dirvi buon Natale e sorridere un po’ grazie a Totò e anche a mio nonno lo scrivano… e spero anche a me. Ciao. Auguri. Pier Pietro Brunelli
https://www.youtube.com/watch?v=8kqJb8RO7LQ
Molto bello e divertente! Grazie.
Complimenti al nonno Leo e agli eredi e che possano proseguire forti e creativi a portare avanti la tradizione del teatro, compreso quello della macchietta che fa tanto bene!
Auguro tante sane risate a tutti per queste feste!
-COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
Giustizia? Implica un tribunale di grado superiore che decida le responsabilità.
Siamo tutti d’accordo che lui è l’aggressore, ma noi potevamo fermarlo quasi subito, questa è la verità. E’ che all’inizio ci piaceva. La sua seduzione è da manuale e noi ce la volevamo godere. Sarà anche dura da ammettere (visti i risvolti tragici) ma di fatto potevamo “denunciarlo/smascherarlo/allontanarlo” dall’inizio ma non abbiamo voluto farlo e non abbiamo ascoltato la nostra vocina interiore che gridava!. Anche noi l’abbiamo usato. Certo l’intenzione fa la differenza, il nostro era amore, ma quello che c’è nel nostro cuore lo conosciamo solo noi e Dio. Lui non prova niente, per cui non può comprendere i sentimenti. Questo ci giustifica agli occhi del Signore e serve a liberarci dal senso di colpa cosi’ pesante che ci schiaccia per esserci fuse con il male, ma al mondo comune fondamentalmente non interessa.
Allora io ribadisco quanto già detto dal dott. Brunelli “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” e lasciamo che quando il Signore verrà metta in luce i segreti delle tenebre e le intenzioni dei cuori: allora ciascuno riceverà da Dio la sua lode o il suo castigo. Augurategli la stessa cosa che augura a voi. Qualunque essa sia.
Io non avrei mai immaginato che un giorno avrei affrontato questo problema, né avrei mai immaginato che il modo di superarlo fosse quello di aiutare gli altri a farlo come spero di stare facendo con questi miei scritti. Ma condivido pienamente il parere del dottore: la miglior vendetta contro il male è USARLO per fare del bene. Cosi’ lo ripaghiamo con la stessa moneta, ma di certo non scendiamo al suo stesso livello, anzi ci innalziamo ancora di più e voliamo lontano.
La miglior vendetta è tornare a stare bene senza di lui e senza che lui lo sappia. Solo in questo modo in effetti lo saprà.
La vera sfida da assaporare non è cambiarlo ma cambiare noi per tornare paradossalmente ad essere quelle che eravamo prima di conoscerlo. Perché così piacciamo alla gente che piace.
-PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
L’unico modo, come suggerito dal dott. Brunelli, è capire questa dinamica patologica in cui siamo corresponsabili, per essere quello che siamo (crocerossine e buone samaritane!!!). Ecco perché vogliamo mantenere i contatti: ancora ci interessa della sua salute, del suo benessere. L’unica salvezza è invece rompere i rapporti e quindi troncare la relazione perversa. Allontanandosi per sempre (senza spiegazioni, senza difesa e senza possibilità di appello) si irrobustisce la mente e si creano gli anticorpi che ci permetteranno di non ammalarci più in futuro. Anche se lui ha innescato meccanismi di rivalsa e ci ha fatto sentire ridicole. Anche se ogni sua singola parola ci risuona nelle orecchie. Ma sparirà. Si può dimenticare se lo si vuole. Bisogna però accettare che la convalescenza sarà molto lunga e armarsi di pazienza, amore e cura di se stessi. Perché si è stati violentati: è uno stupro identico a quello fisico, dove per giunta la beffa è che il maniaco ci accusa di essere noi vestite troppo succinte!!! E noi conveniamo!!!
Anzi è nostro dovere guarire e farlo bene, se non non saremo pronte per il vero amore, quando arriverà.
-COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
Per quanto riguarda la rabbia condivido pienamente le parole dell’esperto dott. Brunelli. Usiamola in modo assertivo per consolidarci nelle nostre ragioni che sono i diritti primari di ogni essere umano: libertà, dignità, integrità. Ma non serve sbatterle in faccia a lui le nostre convinzioni, ci rimbalzerebbero solo addosso come contro un muro di gomma. Usiamole per tenerlo lontano e se non lo vogliamo fare per noi facciamolo per tutte le persone che ci circondano e che ci amano davvero, e che soffrono nel vederci stare cosi’ male e che stiamo condannando a pagare il prezzo dei nostri sentimenti verso un’entità che non li merita. Non è questione di amare solo chi ci ama, Gesù non insegna questo, ma scacciare il male dalla nostra vita, perché non ammorbi anche le nostre vere persone care.
Cara Francesca, cari tutti, io non pretendo di sapere e capire tutto (se così fosse non sarei cascata nella trappola del ragno/mantide religiosa), però penso che se dopo aver avuto una relazione amo-dolorosa ci siamo trovati tutti qui non sia certo un caso, se leggiamo nelle storie degli altri la nostra storia non può essere coincidenza. Se libri sono stati scritti sull’argomento vuol dire che non siamo “un caso isolato”.
Ecco le mie riflessioni, che ripeto sono del tutto personali. Liberi di non condividerle o confutarle.
-IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!)
Se Lucifero era l’angelo preferito da Dio significa che aveva tante qualità buone: perspicacia, sensibilità, attenzione, capacità di ascolto, carisma, entusiasmo, erudizione. Qualità divine. Purtroppo per lui però ha deciso di usare questi talenti donatigli da Dio stesso non per fare del bene e ripagarlo cosi’ di quanto ricevuto, ma –in un atto di superbia – per ottenere potere e controllo. Per via dell’invidia verso il Creatore.
La ricerca del potere e del controllo nasce dalla consapevolezza mal celata di essere delle nullità e dalla paura di trovarsi soli: loro pensano quindi che l’unico modo per essere indispensabili sia gestire gli altri.
Come ci si rende unici e irrinunciabili?
Molto semplice e diabolico: costruendo un rapporto basandolo sulla complicità (nel senso di compartecipazione nel male), sulla paura, sul senso di colpa, sulla vergogna. L’insieme di queste caratteristiche definisce la strada della manipolazione mentale. Si tratta in altre parole di convincere un’altra persona, attraverso un lungo processo di bombardamento e disorientamento, fatto di accuse alternate a complimenti, di aggressività alternata a seduzione, di finti propositi suicidi e grandi slanci pseudo amorosi, a commettere qualcosa di innaturale che di per sé non farebbe, ma che la porta a questo punto ad aver bisogno del sadico che l’ha portata a quel punto.
Porto un esempio.
Sei in un momento di difficoltà/debolezza. Incontri una persona che sembra ti capisca….ad un certo punto scopri che è tossicodipendente ed invece di allontanarsi perché consapevole di non essere in grado di aiutarti (non sa aiutare se stesso a disintossicarsi figuriamoci un’altra persona), ti invita a provare anche tu la roba…..diventa addirittura il tuo pusher!!! A quel punto sì che hai bisogno di lui, ma non certo per il tuo bene….solo per il suo: di sentirsi meno solo nella dipendenza, per aver dimostrato a se stesso che lui non è l’unico debole ma che chiunque può esserlo (che UOMO!), per guadagnare sulla tua pelle e la tua vita…….
-PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
-IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
-IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
Considera che la caratteristica principe di questa patologia è l’egoismo estremo e inimmaginabile (fino ad ora!). Se una persona concepisce tutta la vita come una ricerca della soddisfazione dei SUOI bisogni e finge di soddisfare i tuoi solo per ottenere ciò che gli interessa (ossia in tutte le sue mosse c’è un doppio fine che è inutile cercare di capire perché talmente diabolico che bisognerebbe essere come lui per comprenderlo e allora impazziremmo), ti aspetti forse che voglia chiarirsi? Tu sei cosi’, tu non vuoi lasciare malintesi ma credi che spiegandoti si possa giungere ad una conciliazione, ma non capisci che lui per regnare ha bisogno della divisione, di cambiare ogni momento le regole e opinioni a suo vantaggio esclusivo. Solo confondendo può sperare di tenere legati a sé quelli che ancora interpretano in modo “altruista” i suoi messaggi doppi e credono alla assoluta aderenza alla realtà di quello che dice (non immaginando che è una sua alterazione quasi perfetta e che in realtà e un attore di professione in tutto: nei toni, nei sentimentalismi, negli sguardi, nelle espressioni).
La necessità di spiegazioni nasce dal fatto che un essere normale non può concepire la cattiveria gratuita e immotivata e allora il cervello è costretto ad auto-convincersi che deve aver sbagliato lui in qualcosa per averla innescata e cosi’ pensa che, correggendosi, potrà rimediare e tutto tornare bello come agli inizi della storia.
Ma Hitler aveva un motivo valido per lo sterminio?
Il vero problema è accettare di aver amato un dittatore/maniaco, ma è difficile. Quando si sognava proiettavamo le nostre cose belle su di lui; quando ci siamo svegliate le sue schifezze ci sono cadute addosso e ci hanno ammorbato e infangate. Meglio credere che l’amore c’era ed era vero ma poi è finito per colpa nostra. Ma se fosse cosi’ voi non stareste qui a leggere e io a scrivere e non ci sarebbe bisogno di una medicina per guarire. Non è una colpa essersi innamorate ed aver abbassato le difese: non è una colpa essere state ingannate da chi ci ha promesso cibo sano e poi aveva in serbo una serpe, se stesso.
Purtroppo l’impotenza di fronte al sopruso e all’ingiustizia subiti generano depressione derivante da sensazioni negative, di paura, colpa, rabbia, delusione e tristezza. Questo stato non facilita le cose, perché si pensa che sia lui la cura. Ma lui non è l’antibiotico ma il virus!
Veramente valido e intenso il suo intervento. Resta forse da disambinguare un po’ tra patologia narcisista e borderline, ma questo è risultato difficile perfino per gli psichiatri del DSM (massima autorità diagnostica internazionale) alcuni dei quali fino ad un anno fa volevano eliminare l’etichetta di narcisismo patologica e sussumerla sotto la più generica e classica voce di ‘bordeliane’, poi però hanno vointo quelli che – giustamente a mio modo di vedere – preferiscono tenerle distinte, così nell’edizione del DSM 2013 il narcisismo patologico avrà il suo bel posticino nell’ambito dei disturbi di personalità della relazione affettiva. Detto ciò, noi psicoterapeuti clinici, che siamo sul campo più che nelle teorie, consideriamo le etichette diagnostiche tuttalpiù come delle cornici di orientamento, quello che conta è il quadro interno specifico di ognuno, e finché le persone fanno riferimento alla cornice non possono sviluppare gli ‘anticorpi’ psichici, in quanto non riescono a vedere la patologia nella sua soggettività, ma la generalizzano, a volte divorando grandi quantità di nozioni teoriche generali.
Tuttavioa qua facciamo anche un po’ di ‘ricerca sul campo’ e va osservato che effettivamente un borderline può anche essere un po’ un tossico o minacciare il suicidio, ma un narcisista no. Il borderline è più egodistonico, mentre il narcisista è più egosintonico (è più d’accordo conb se stesso). Un borderline ti distrugge e ti ripara all’infinito, in un’agonia senza fine che se fosse per lui/lei non finirebbe mai, mentre un narcisista ti distrugge lentamente fino all’ultima goccia, con un piano più o meno preciso e convinto di usarti finché gli fa comodo per poi buttarti via come un limone rinsecchito. Un Borderline ti odia perché ti ama, un narcisista ti odia perché lo ami, insomma sono due tipologie vampiresche un po’ diverse. Una specie assai pericolosa della quale vorrei parlare con voi un’altra volta è quellabdei vampiri bravi di Twilighut – conoscete? – il serial dei vampiri romantici che imperversa da tempo. Si tratta di vampir vegetariani (bevono solo sangue animale) che agli occhi una persona innmaorata appaiono recuperabili, in realtà sono tra le specie più pericolose… Come è ormai chiaro qui adoperiamo la metafora del vampiro in senso psicomitologico, in quanto narra in modo popolare, da tempo immemorabili (già nella Mesopotamia) e nelle diverse culture come certe persone ‘succhiano’ il sangue dell’anima per motivi che ora sappiamo essere relativi alle patologie dell’attaccamento e quindi della vita affettiva. Un caro saluto . P. B.
dottore mi spiega semplicemente la differenza tra il patologico e il borderline con degli esempi? grazie
alessandra
Nella mia vita ho imparato che bisogna bastarsi. Leggevo una frase interessante che diceva che chi ama da adulto, ama senza aspettarsi nulla in cambio. Sono rimasta folgorata. Non ritengo sia alla portata di tutti certamente però si può dare solo avendo da dare.
Quindi bastarsi se non ci si sente di dare senza attendere un contraccambio. Abbiamo paura di tutto: di star soli…di progettare un poco da soli… la coppia per molti rappresenta un modello ideale…ma e’ un modello complesso….e tutti piu’ o meno ci arriviamo senza essere preparati.
Ci piace trovare i difetti negli altri..le responsabilita’ se qualche cosa non va negli altri…abbiamo spesso poca autocritica…siamo sempre a lamentarci di qualche cosa che non va. Meglio stare soli no? No….meglio soffrire pur di non stare soli.
E i malati, quelli che sono dei narcisisti ecc ecc? quelli sono dei vampiri?
Boh!….secondo me saran disadattati alla coppia…ma da qui a fargli un trafiletto di malattia mentale… Attenzione a non criminalizzare e fare facili valutazioni….chi la fa la aspetti…
Certo Paola, il principale problema è non criminalizzare gli altri… però da che mondo e mondo la gente senz’anima esiste, e se il problema è solo della coppia per cui non ci si capisce e le responsabilità sono di entrambi al 50% anche questo esiste… ma poi esiste anche che persone con determinati disturbi diventano inutilmente distruttivi e devastanti nelle relazioni affettive, forse a te non è mai capitato perciò ti sembra strano… inoltre se tu leggi con attenzione la metafora del vampiro ha un valore simbolico, per spiegare secondo le antiche leggende certi comportamenti, come quelli DNP – che addirittura il DSM (MAnuela diagnostico Statistico delle malattie mentali – massima autoroità diagnostico psichiatrica ha reinserito come patologia estremamente disturbante).
Per quanto riguarda la metafora che invece tu adoperi per cui l’adulto deve amare senza aspettarsi nulla in cambio e bastare a se stesso, mi pare che sia davvero utopica… se tu ci riesci buon per te, però non deve essere una cosa molto divertente… l’adulto abbastanza equilibrato ha una buona capacità di amore verso se stesso e verso l’altro, ed è normalissimo che cerchi l’amore nel dare e nel ricevere, e deve anche essere capace di viversi una dimensione individuale da single in modo abbastanza sereno.
Ritornando alla metafora del vampiro, qui piùvolte si parla del vampiro interiore che tutti abbiamo, il che mi pare un elevato livello di autocritica… del resto vi è una propria responsabilità nell’essersi innamorato di una persona negativa, certo si è sbagliato… però una volta ammesso ciò, resta il fatto che certe persone sono davvero affettivamente patologiche, negative, distruttive e a volte veramente delinquenziali (così come si evince dalla letteratura mondiale scientifica, narrativa, spirituale di tutti i tempi e dalla testimonianza e dall’esperienza di milioni di persone). Noi qui vogliamo cercare un pochettino di tirarci sù, per tornare a vivere (e in certi casi, veramente… per non morire), perciò ammettiamo tutti i nostri errori, con la disponibilità a pagarli, facendo autocritica, analizzando il nostro vampiro interiore… MA ANCHE VEDENDO BEN CHIARO IL VAMPIRO CHE C’E’ NELL’ALTRO QUANDO EFFETTIVAMENTE C’E’… così che ci si possa da esso allontanare e dire ‘vade retro’… perché quando ci vuole, ci vuole! Te lo garantisco. Un caro saluto
Certo che è ideale poter pensare (e a volte anche esigere) di essere amati senza pretendere nulla in cambio, come il bambino lo fa coi genitori e se insoddisfatto li cerca in giro costantemente e continua a pretende da adulto l’amore di chi non pretende nulla e non deve e non può pretendere nulla se veramente ha da dare. E’ quasi una culla. E’ un modello di coppia molto ideale e molto complesso( ma poco articolato ), tanto che per quello naturale, troppo semplice poichè ha il fare e il senso del comune e soprattutto è reciproco e alla pari, non c’è spazio. Quindi meglio bastare a se stessi visto che poi l’amante nel rivelare l’amore, rivela anche l’assurdo bisogno di essere a sua volta riamato, per bacco! E come si permette!. Anche una certa parte di me, che sono stata e che mi risuona ora un poco e per poco ragiona così e si ritrova d’accordo! O mi amate senza pretendere nulla da me o niente!
Un grande abbraccio a tutti
E certo, a certe persone tutto gli è dovuto senza dare nulla in cambio, tranne il fatto che così nientemeno possiamo dimostrare di essere degli adultio in gamba… bisogna propria che organizzare un bel V.F. day per tutte le varie specie di vampiri in circolazioni… mi paicerebbe dedicare loro qualcosa per Carnevale, ma per ora cerchiamo di stare bene con noi stessi a Natale vedi: https://www.albedoimagination.com/12/2011/w-lalbero-di-natale-ma-perche-tristezza-e-ansia-natalizia/ e poi anche : https://www.albedoimagination.com/12/2011/alle-origini-del-dono-e-dellamore/
ciao Paola, scusa ma non mi sento proprio di condividere quanto dici. Non sono le persone sole, quelle non in coppia, ad essere potenzialmente nocive quando si abbinano a qualcun altro.Voglio dire, non è che essere nocivi o manipolatori implichi semplicemente il non essere adatti alla coppia. I nocivi e manipolatori sono nefasti per tutti, gli amici, i conoscenti, i colleghi, i figli . E ti diro di più. Sono proprio loro che hanno bisogno di stare in coppia, altrimenti come si affermerebbero? Qui non si sta etichettando nessuno, nessuno afferma che se si è lasciati vuol dire che l’altro è un narcisista.O che chi lascia è un narcisista. Le storie d’amore possono finire perche si cresce o si cambia o non ci si ama piu, Questo blog non è un ritrovo di cuori infranti che si lamentano scaricando le colpe sugli altri, è un tentativo, a mio avviso riuscitissimo, da parte di una persona competente, intelligente e anche molto buona come il dott. Brunelli, di sostenere e aiutare persone che proprio per un modo di amare sbagliato, sbagliatissimo, (questa cosa è se non autocritica?)che viene da lontano e che va assolutamente cambiato e curato, hanno consegnato se stesse nelle mani sbagliate. E quando si ama non ci si deve consegnare, errore che abbiamo commesso in molti. E quando si sbaglia è giusto chiedere aiuto, e prendersi quindi le proprie responsabilita che ci sono, certo che ci sono. Ma non puoi negare, cara Paola, che le persone negative esistono. Tutto qui e riconoscerlo non significa mettere etichette su nessuno. Ciao, Alessandra
Ho sognato che camminavo sulla sabbia in riva al mare
accompagnato dal Signore
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro e ho visto che
per ogni giorno della mia vita
apparivano quattro orme sulla sabbia:
due mie e due del Signore.
Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si sono esauriti.
Allora mi fermai guardando meglio indietro,
e notando che in certi punti
c’erano solo due orme…
Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
di maggiore paura e di maggior dolore.
Ho domandato, allora:
“Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con Te:
perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
più difficili?”.
Ed il Signore rispose:
“Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te e che non ti avrei lasciato solo
neppure per un attimo:
i giorni in cui tu hai visto solo due orme
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui IO ti ho portato in braccio”.
~ Margaret Fishback Powers ~
Grazie, molto bella e profonda questa poesia spirituale che ci hai donato.
grazie Maria, questo ci aiutera tutte le volte che crediamo di essere soli.
Grazie Maria per questa spendida poesia che fa capire quanto in realtà ciò che percepiamo come disperata solitudine possa essere piena del nostro Dio!
Un abbraccio
Carissimo Dottore,
sì sto vivendo una situazione che non accenna a migliorare. In più, ho avuto dolorosamente modo di scoprire che persone che credevo amiche (sul lavoro e non) in realtà mi hanno derisa e mi hanno messo nei guai sul lavoro per questi miei problemi. Ora mi ritrovo del tutto sola mi rendo conto. nessuno può aiutarmi ad uscirne se non io stessa. Questo da una parte mi rasserena, perchè so che io posso contare su me stessa, dall’altra parte mi viene il panico. Lo sento proprio assalirmi, dalla bocca dello stomaco salire fin verso la gola. perchè mi sento sola, incompresa; ma so che piagnucolare non serve a nulla. Nessuno correrà in mio soccorso, anzi me ne diranno dietro ancora di più. Questo vorrei chiederle Dottore, soprattutto a lei che ci è passato in prima persona. Io non so se lei ha avuto la possbilità di avere qualcuno vicino o meno ma se una paziente le dicesse di essere sola, se le dicesse che avvicinando le persone non fa altro che peggiorare la sua situazione, cosa le consiglierebbe? Che consigli mi può dare per imparare a bastare a me stessa e ad aiutarmi da sola? Soprattutto adesso, nel periodo natalizio, mi sento ancora più isolata e temo di peggiorare la mia depressione. come faccio a trovare un minimo di equilibrio in me che mi permetta di superare le mie paure di solitudine? Sono sola. E’ la realtà. Se non imparo a conviverci sarà sempre peggio.
Grazie
Arianna
Cara Francesca, anche a me è capitata la tua medesima catastrofe sentimentale e purtroppo ritrovo nelle tue parole i miei stati d’animo di un anno fa. Mi sono commossa leggendo queste nuove parole del dott. Brunelli perché sono gli stessi pensieri che mi sono trovata ad elaborare ed a cui mi sono aggrappata per nutrire il mio cervello di cibo sano e liberarlo dall’oppressione di quel mostro/principe che voleva controllarmi la mente e la vita.
Un angelo che credevi sfortunato perchè caduto dal cielo e che volevi aiutare a ritrovare la strada si è rivelato in realtà un diavolo che ti ha tirato giù all’inferno insieme a lui. Solo con grandissima Fede puoi ora riguadagnarti il Paradiso.
Dio non ci abbandona MAI. E anche se ora ti sembrerà impossibile io credo che in realtà noi siamo esseri fortunati, perché Dio ci ha dato un dolore per metterci alla prova: sapeva che siamo deboli in quanto esseri umani ma sapeva che avevamo – se lo volevamo – la forza di scegliere LUI, il BENE. Perché lui ci ha creati e sa CHI siamo. Siamo creature speciali perché non abbiamo ceduto al male. Lui ci ama più di prima perché glielo abbiamo dimostrato. Il male è libero di agire perché non deve rendere conto a nessuno, perché non ha niente da perdere, perché non sa cosa è la vergogna né il senso di colpa. Il male sta male e vuole che stiano male anche gli altri. Perché invidia chi sta bene.
Milton nel “Paradiso Perduto” scrive: Better to reign in hell, than serve in heaven. E’ questo il loro motto: meglio regnare all’Inferno che servire in Paradiso.
Pensa sempre questo: può l’amore essere fondato sulla PAURA? Ovviamente no. Quindi quello che ti lega a quella persona non è amore. E’ altro.
Lui non può aiutarti: la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci. E lui è incapace e violento.
Accettalo. E accetta che non puoi salvare la sua prossima vittima. Non lo dico per predicare: lui appena finito con me si è “buttato” sulla mia migliore amica la quale ora pensa che io sia una poco di buono e mi ha rovinato la reputazione. Ma non avevo scelta. Dovevo allontanarlo e lei insieme a lui visto che ha deciso di “seguirlo” all’inferno. Pensa che non si fanno neanche scrupolo di sbattermi in faccia la loro presunta felicità. Ma è di facciata. NOI COPPIA significa insieme per il bene. Io non vorrei mai stare con un uomo che mi usa per vantarsi con un’altra e farla soffrire.
Sai perché cerchi la soluzione in/da lui? Perché lui si è autoproclamato re e tu ti sei arresa alla sudditanza. Perché lui si è spacciato per il detentore della verità. Ma il vero Re è quello che nascerà il 25 in una grotta, quello che innalza gli umili e guarisce gli infermi, quello che ridona la vista ai ciechi. Il vero Re è quello che dona la vita per i suoi amici che l’hanno tradito. Lui è Via, Verità e Vita.
Un ultimo punto: pensa in lungo. Tu lo vorresti come padre dei tuoi figli? Vorresti che i tuoi figli assistano a scene di violenza come quelle che mi hai descritto? Che vedano lui scagliarsi contro di te e te soccombere? Che vita offriresti loro? Vuoi mettere al mondo delle creature innocenti già condannandole a soffrire?
Grazie, per il suo intervento di grande sensibilità umana e spirituale.
GENT. DR. BRUNELLI. VOLEVO DIRLE CHE PER ME IL NARCISO NON VA SEMPRE E SOLO DA PERSONE CHE ABBIANO DEI CONTENUTI DA FARSI SUCCHIARE. POSSONO ANCHE, IN MANCANZA DI MEGLIO, ACCANIRSI SU UNA PERSONA GIA’ MISEREVOLE E DEVASTATA…ANZI, QUESTO FACILITA LORO IL LAVORO!
FORSE SIAMO NOI CHE PENSIAMO, CE LA RACCONTIAMO,,, DI ESSERE TANTO RICCHI…………………..DA………….DA….AVERLI ATTRATTI! MA A LORO BASTA L’ODORE DEL SANGUE, NON GUARDANO TANTO IL TIPO DI PREDA DA SBRANARE….- NON VANNO TANTO PER IL SOTTILE…COME NOI!!!
LA SALUTO RINGRAZIANDOLA TANTO
GILIOLA
Vabbé, comunque qualcosa da succhiare ci deve pur essere… altrimenti che vampiro è?
Ieri ho scritto di getto dopo aver letto la risposta del dott. Brunelli che sto elaborando piano piano,comprendendone meglio il significato e l’importanza. Mi ha colpito in particolare il fatto che ci si debba emancipare dalla relazione patologica, che si rischia di fare del male ai propri cari dopo che si è stati traumatizzati, perchè il dolore spesso è così forte che dimentichi tutto il resto e i cari che ti vedono soffrire soffrono a loro volta e si sentono impotenti. E che l’amore non distrugge, che il male serve per farci capire bene la differenza tra il bene e il male per scegliere meglio il bene. Anche se tutto questo lo sento in maniera forte e veritiera, non riesco a metterlo in pratica, ad agirlo per uscire fuori da questo incubo che mi lega tra desiderio di rivivere con quella persona i momenti meravigliosi che credevo fortemente veri e la rabbia e la paura del mostro che si rivela appena mi coinvolgo, ci credo, mi lascio andare. Proprio non riesco ancora ad accettare o a metabolizzare che entrambe le personalità convivano all’interno della stessa, o che quella romantica e gentile era solo funzionale a quella mostruosa e devastante. E che proprio nel momento in cui era maggiore la credibilità e quindi la mia fiducia, si rivelava di una crudeltà e di un sadismo inaudito fino all’abbandono drastico e spietato senza voler dare una spiegazione, aggredendo ogni mio tentativo di chiarificazione e riappacificazione. Ora le domande sono tante, mosse da rabbia, dolore e frustrazione, e non sapendole focalizzare bene ho pensato di riportare i punti cruciali del mio tormento attuale facendo copia e incolla dei punti che precisamente ha individuato il dott. Brunelli come spunti per un confronto e un dialogo. Mi rendo conto che sono tanti e che non possono essere affrontati tutti insieme, ma sono esattamente le cose che accadono dentro di me, le domande che mi pongo,il tormento della mia anima, i rischi che sto correndo. Quindi su questi punti che riporto di seguito, anche se sarebbero anche tutti gli altri, vorrei trovare un perchè. Un caloroso abbraccio a tutti-e.
-IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
-PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
-PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
-QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
-PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
-COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
-COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
-IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
-IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
Cara Francesca,
capisco la tua disperazione perché ci siamo passati in tanti e il fatto che siamo in molti qui ad interrogarci ne testimonia che non sei sola; ma cosa ancora più importante è che se ne può uscire ! Ci vuole una grandissima forza di volontà e amore per se stessi e le molte testimonianze in questo senso mi danno/ ci devono dare fiducia in questo senso.
Tu poni le stesse domande che ho posto anch’io un mesetto fa al Dott. Brunelli (verso l’11 Novembre). Con la sua preziosa e gentile replica, oltre a quella di Sisi successivamente, mi ha chiarito alcuni aspetti oscuri del comportamento del “carnefice” e fornito risposte ad alcune tue domande.
Aggiungo che a me sembrava di impazzire per il solo fatto di non ricevere riscontri a mie richieste di chiarimento e mi interrogavo molto su questo e mi chiedevo ogni giorno “perchè”?. Poi ho capito anche un’altra cosa su questa strategia che ritengo essere di una violenza psicologica inaudita: “Il carnefice si sottrae a qualsiasi forma di confronto e non è interessato al raggiungimento di una soluzione ai conflitti, piccoli o grossi che siano: si rifiuterà sempre di negoziare, non ascoltando e non rispondendo alle domande dell’altro. E’ il suo modo per tenere in scacco la vittima”. Capito questo ho capito che sbagliavo ad insistere a cercare contatti con lei per avere chiarimenti. Non sarebbero mai arrivati.
Un altro piccolo consiglio che è quello che cerco di fare io ogni giorno anche dopo tre mesi di lontananza (ed astinenza) dalla mia “cara” carnefice: Devi abbandonare la speranza di cambiamento in lui, così come il desiderio di vendetta. Devi provare a prenderti cura di te stessa almeno in una minima percentuale rispetto a quanto tu abbia fatto con il tuo carnefice. Devi elaborare il lutto per la perdita di un amore mai esistito (lo dico con molta sofferenza, ma è cosi). Ma soprattutto devi nutrirti di persone che ti vogliono bene, devi raccontare la tua esperienza. Devi parlarne senza pudore con chi ti vuole bene per sentire il riconoscimento, da parte di chi ti sa ascoltare, della tua bella persona”. Questo sto cercando di fare anch’io.
Ti dico un ultima cosa: da queste mie parole può sembrare che io sia finalmente uscito da questo incubo. non è del tutto così. Qui parla la mia parte razionale. La mia parte emotiva l’altra sera, dopo appunto più di tre mesi di lontananza, mi stava facendo un brutto scherzo. Mi sono ritrovato insieme a lei in una cena al ristorante con il circolo sportivo che frequentiamo. Eravamo più di 60 soci, io da una parte con i miei amici lei più in fondo da un’altra con le sue amiche. Non ci rivolgiamo la parola da tutto questo tempo; solo saluti di circostanza, però mi è bastato un suo sguardo, il suo splendido sorriso, la visione della sua bellezza (si era truccata, vestita e curata come solo in certe occasioni sa fare, e penso proprio che l’abbia fatto di proposito per affascinarmi – e ti dirò che c’è riuscita) per avere la tentazione di buttarmi di nuovo tra le sue braccia. E’ stato come un pugno nello stomaco. Ho resistito, ho sorriso tutta la sera ed eccomi qui ora a raccontarti del fatto che bisogna sempre tenere alta la guardia perchè il pericolo di ricadute è sempre dietro l’angolo. Solo l’amor per me stesso mi sta dando la forza di andare avanti ed evitare errori.
Un abbraccio.
Cara Francesca,
come ti ho detto per me sono passati alcuni mesi già eppure, a parte un fittizio miglioramento iniziale, forse dato dal sollievo momentaneo, non ho avuto ancora miglioramenti. Proprio come dici tu, parlando con il Dott. Brunelli e gli altri partecipanti al blog, ho compreso ciò che mi stava accadendo. Tuttavia, come si suol dire, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. In effetti, non sto concludendo nulla, perchè proprio come dice Fabrizio, il mio carnefice dice che ancora sta aspettando che io faccia dei passi per riavvicinarmi a lui, ma se lo faccio, mi respinge. Se gli chiedo “perchè?” nn ottengo risposta. Lui ha l’incredibile capacità di sviare il discorso in un’altra direzione, di zittirmi, di intappolarmi. E così se vado da lui, mi ferisce dicendomi di non farmi illusioni, se non vado mi riesce a far sentire in colpa dicendomi che lui ci prova ma io sto distruggendo tutto. Quando è in difficoltà interrompe le chiamate con qualche scenata offensiva.
Ho 24 anni, eppure il dolore è così grande che condivido il discorso di Paola sul bastare a se stessi. Penso che darei tutto quello che ho per imparare a farlo. Sono stufa, tanto stufa di alzarmi all’alba da sola e lavorare lavorare, poi tornare a casa, attraversare le città addobbate, sentire le mie colleghe che parlano del pranzo di Natale, torno a casa e non c’è più il mio bellissimo amore a cui preparare la cena, non c’è più Natale a casa dei suoi, non c’è calore, non c’è affetto, non c’è amizicia, ci sono io sola come non lo sono mai stata. E sono stanca di fare questa vita. Non voglio fare la vittima, ma spesso penso che se deve essere sempre così non la voglio assolutamente una vita intera così. Forse è colpa mia, che sono debole e senza coraggio, ma sto iniziando a perdere le speranze di poter essere felice.
In ogni caso, vi auguro che abbiate vicino a voi il calore di una famiglia e tanti amici che vi amino e che vi circondino questo Natale. Vi abbraccio.
Arianna
si, il bastarsi è una medicina per combattere un momento di scontento… in realtà nessuno di noi si basta veramente perchè l’uomo si realizza per forza di cose con l’altro. Però quando un compagno/a ci fa più male che bene bisogna assolutamente sciogliere qualsiasi catena che ci lega a lui. Facile a dirsi…difficile da realizzare ovviamente, ma salutare. Perchè una persona negativa accanto, avvelena il nostro quotidiano solo con la sua presenza..anche se non apre bocca.
Poi ci sono i ricordi, quelli che si sono fissati nella memoria anche se non li abbiamo sempre davanti..ma ci sono. Le cose negative restano purtroppo a meno che una persona non riesca a riabilitarsi….
Quindi bastarsi sarebbe davvero l’unica via per aspettare che le ferite si rimarginino e si ricominci a camminare con la schiena diritta.
Non c’e’ peggior cosa che cercare amore e comprensione e trovare l’esatto opposto.
Ultimamente la situazione in generale della vita nel complesso e’ anche peggiorata per tanti aspetti che vediamo alla luce del sole…incertezza totale.
L’amore non puo’ castigarci…deve essere un sostegno perchè altrimenti non ci possiamo ricaricare per affrontare il fuori che e’ sicuramente impegnativo!!!!
Auguri…le donne sono forti e lo hanno dimostrato sempre in varie occasioni. Lo sarai pure tu. Auguri per queste feste…non preoccuparti di nulla…se queste non saranno eccellenti…ce ne saranno di altre migliori.
Basta aspettare…la vita e’ lunga e variegata!
fabrizio, spero che tre mesi basteranno anche a me! bravo, resta come sei!
bravo Fabrizio vorrei avere anch’io la tua forza, io dopo 8 mesi sono ricaduta nelle sue braccia.
ciao a tutte-i,
non scrivo da mesi, non so se vi ricordate di me Sisi, dott. Brunelli, Rosy…mi avevate risposto, dato dei buoni consigli, una chiara lettura delle dinamiche e di quello che rischiavo…tuttavia sono ricaduta, e dopo soli tre mesi riesco a scrivere, a riprendere quel minimo di forza dopo l’ennesimo, forse ultimo massacro esistenziale, morale, fisico, psicologico. Lo dovevo sapere, me lo avevate detto anche voi spiegando dettagliatamente le fasi, l’inevitabile….ma siamo tornati insieme e con lui la storia meravigliosa che credevo poter rivivere, quella intervallata da momenti orribili,ma pur sempre una storia meravilgiosa, intensa, bella, unica, sincera…credevo, quando questi momenti c’erano erano ed era fortemente credibile, non so come spiegarlo,sembrava tutto estremamente vero e possibile. Poi la cancellazione di tutto, improvvisa, il ribaltamento e la violenza, spietata, gratuita, sadica,disumana…senza un motivo, opposta al romantico rapporto che mi sembrava di riassaporare. Questa volta sarà l’ultima, perchè ho scoperto cose della sua vita agghiaccianti…e di fronte alla richiesta di spiegazioni ho ricevuto violenza, solo violenza, colpe,accuse,poi noncuranza dopo avermi massacrata di insulti e picchiata. Come la prima, la seconda, la terza volta, come sempre. Ma questa volta, consapevole che posso ricaderci oggi stesso, che amo una parte che ho creduto e credo meravigliosa senza accettare che c’è un’altra parte mostruosa e che quella predomina fino a spingermi alla morte, a dire di desiderare che muoia,ad annullarmi,calpestarmi senza pietà…questa volta come devo fare per accettare che ho amato e forse amo ancora un mostro? Non amo il mostro ma l’altra parte e non riesco a metabolizzare la scissione della sua persona, non ci riesco!!! Cosa devo fare per riscattare la mia dignità? Restituire il male che mi ha fatto e far sì che si renda conto? C’è qualche strumento oltre alla fuga che i miei limiti non mi permettono di mettere in atto, anche se è finita, anche se non lo vedo e non lo sento più? C’è un modo per riscattarsi e ritrovare un briciolo di serenità, per spezzare le catene dentro di me con questo amore malato che non trova spazio nell’accettazione? Aiutatemi,sono distrutta, grazie.
Cara Francesca, mi spiace sapere che sei in un momento così difficile, così come mi spiace per molti altri e altre. Ora vi voglio dire in modo molto semplice una riflessione che però è molto importante, e che, per non essere fraintesa andrebbe sviluppata e approfondita con innumerevoli elaborazioni e indagini, tratti da insegnamenti, filosofie e religioni di tutti i tempi. La riflessione nel mio piccolo è la seguente: anche Dio, in un certo senso profondissimo, ha subito un trauma da narcisismo, o comunque ha dovuto fare fronte ad una situazione estrema, di enorme delusione rispetto alla sua immensa luce d’amore. Dio aveva amato molto il suo angelo più bello, ma questi si inorgoglì, e per ottenere il massimo potere volle attraverso la seduzione e il male, condizionare negativamente gli esseri umani e il creato. Come vedete si tratta di una grossolana metafora tra la condizione di una persona umana che ha amato il suo angelo che poi si è rivelato un diavolo, e il Dio del vecchio Testamento che ha il suo più grave problema nel confronto con l’angelo più amato rivelatosi poi un egoista, malvagio, un distruttore dell’amore. Ora non dobbiamo pensare che una persona che ha rivelato una effettiva personalità narcisistica o borderline sia un diavolo, ma che certe narrazioni religiose, non solo riferibili al monoteismo e alla Bibbia, possono farci comprendere più profondamente la relazione tra amore e odio, tra bene e male, anche quando si vive in una storia d’amore, e , in particolare quando si resta traumatizzati perché si riceve un’assurda cattiveria e distruttività da una persona che dapprima sembrva un ‘angelo’. D’altra parte la metafora del mio articolo intorno al quale stiamo ragionando e testimoniando, parla di vampiri, i quali nella leggenda sono i figli semiumani di Satana – mille volte ho evidenziato che si tratta solo di un approccio psicomitologico di orientamento junghiano per analizzare la psicopatologia narcisista e borderline, e soprattutto i suoi riflessi sul partner di una relazione amorosa – QUINDI DEVE ESSERE CHIARO A TUTTI CHE NON SI VUOLE DEMONIZZARE l’ALTRO, MA SOTTOLINEARE LA NEGATIVITA E LA PERICOLOSITA NELLA VITA AMOROSA DEI SUOI COMPORTAMENTI PATOLOGICI CONOSCIUTI DALLA DIAGNOSTICA PSICHIATTRICA COME NARCISISTI, BORDERLINE (ed anche psicopatici e isterico-istrionici – cioè Disturbi che sono particolarmente disturbanti e distruttivi nelle relazioni affettive).
Allora chiarito ancora una volta ciò, non diciamo che il narcisista patologico/border ecc è un diavolo, ma che il diavolo è stato per Dio una specie di narcisista patologico/border che lo ha molto deluso e lo ha perfino portato all’ira, diventando il suo principale problema in tutto l’Antico Testamento (fino a Giobbe), e poi anche Per Gesù nel Nuovo Testamento (si pensi alle tentazioni nel Deserto – Vangelo di Luca). E’ chiaro che si tratta di ben altre storie, ma possiamo imparare molto da esse perché nel nostro piccolo abbiamo amato un essere che poi si è rivelato (patologicamente) diabolico… Dobbiamo imparare da Dio e dai racconti religiosi di altre culture come è stato il processo di confrontazione e di risoluzione tra il bene e il male… Innanzitutto dobbiamo considerare che se il bene è creazione e il male è distreuzione, qualora il bene distruggesse il male, avrebbe fatto il suo gioco… Ecco perché sebbene Dio è enormente più potente non lo distrugge, ma tuttavia, lo mette al suo posto, ben distante dal mondo dell’amore e degli angeli, lo mette infatti all’inferno, un luogo ove è possibile analizzarlo, e che serve poi in un progetto di creazione. Infatti esso serve affinché gli esseri umani possano meglio vedere il male e scegliere il bene, in tal senso il Dio della Bibbia ci dà la libertà, ci vuole liberi di scegliere la sua via, e quindi di amare il bene liberamente, e questa è la creatività, la pulsione di vita, l’amore che serve a generare non a distruggere. Purtroppo il mondo infero – che poi è anche l’inconscio – è il nostro lato d’ombra, over si trova il diavolo o il vampiro interiore presente in tutti gli esseri umani, può a volte confondersi e amare la negatività, restare soggiogato da essa e dalla sua seduzione… del resto noi proprio non lo siamo Dio, in tutti noi c’è l’aspetto angelico, ma anche quello diabolico… quando prende il sopravvento l’aspetto diabolico in amore, o ci innamoriamo di un essere ‘diabolico’ (e restiamo innamorati ad esso anche quando lo sappiamo chiaramente che lo è diabolico), oppure succhiamo l’ene4rgia amorosa di qualcun altro come vampiri, fino a provocargli uno stato traumatico dolorosissimo… dei due il primo almeno non fa male ad altri, ma fino ad un certo punto, perché fa del male a stessi rendendoci poi inadeguati verso gli altri, fino a farci scordare delle persone buone che pure esistono e che avrebbero bisogno di noi, fino al punto di non curare persone amiche, parenti, o persino mettercisi contro… Insomma dobbiamo fare come ha fatto Dio nel senso di mettere iul vampiro interiore e quello esteriore al suo posto, cioè di capire che appartengono ad un mondo del male che però non può e non deve essere distrutto, ma deve servirci come esperienza per fare del bene… Per il proprio vampiro interiore, poiché dipende da noi stessi possiamo riservargli la possibilità di passare dall’Inferno al Purgatorio attraverso la terapia, la comprensione di se stesso, la sofferenza che ha capito e che non si sente solo vittima, e che vuole quindi cambiare e portare alla rinascita… cosa fare con il ‘vampiro esteriore’? Innanzitutto non si tratta di odiarlo o di fare qualcosa contro di lui/lei, ma comne abbiamo detto di metterlo alla larga, o almeno in un area del proprio mondo interiore, nei propri pensieri ricordi, che deve essere considerata chiaramente patologicamente infernale, e dalla quale ci si vuole emancipare e distaccare. Dio è arrabiatissimo contro il suo Angelo decaduto, ha una forte ira e lo disprezza, ma questi sentimenti sono diversi dall’odio, infatti non lo vuole distruggere, piuttosto lo vuole collocare all’interno della sua creazione in un modo che possa servire al suo progetto di amare e di sviluppare del bene … E’ QUESTA LA MIGLIOR VENDETTA VERSO IL MALE, UTILIZZARLO PER FARE DEL BENE… questo non è il perdono subito e a tutti costi, il perdono dovrebbe togliere la rabbia, ma la rabbia invece serve per mettere il male al suo posto, il perdono potrà avvenire naturalmente solo in un secondo tempo, quando l’alchimia di trasformare il male ricevuto in un motore verso il bene è stata per lo meno avviata… lo so che è difficilissimo, ma bisogna imparare da Dio anche se la vicenda riguarda il nostro piccolo cuore, ma per quanto piccolo in esso c’è una grande forza d’amore che è stata traumatizzata, e quando l’amore soffre ogni Padre e Madre dell’amore, divino e spirituale, ci possono aiutare a sanare psicologicamente le nostre ferite di amore terrestre, anche perché questo è sempre collegato all’amore celeste… Non sto indicando una soluzione religiosa, magari anche quella, ma di trarre, come ha insegnato Jung, preziose verità terapeutiche psicologiche per le nostre umane tragedie, piene di valori spirituali d’amore e di vita … certo dovremmo ancora parlarne a lungo. Proviamo, e speriamo che possiamo trarre ispirazione da questo prossimo Natale. Tanti auguri d’amore. Pier Pietro
Grazie per le sue parole, anche se al momento non riesco a comprenderle fino in fondo, o meglio non riesco a capire come possa fare per metterle in atto, per uscire fuori da questo buio profondo e senza fine. Non ho molte energie per scrivere ma quello che cerco di dire, riprendendo uno dei temi che anche lei ha elencato, è la ricerca ancora disperata di cercare con lui, attraverso di lui la ricerca di una via d’uscita….il paradosso più assurdo perchè è impossibile che colui che mi ha fatto così tanto male, mi ha calpestata, ferita e infierito senza pietà possa darmi una spiegazione, o rendersi conto. Ma la parte che ho conosciuto e nella quale ho creduto, la parte “buona”, quella romantica, quella premurosa, affettuosa, meravigliosa mi lega e a quella non riesco a rinunciare. Anche se le teorie dicono che era funzionale all’altra altrimenti la trappola non poteva crearsi, anche con tutte le spiegazioni più logiche e giuste la mia parte emotiva, sentimentale, il mio cuore ha visto occhi di un uomo che sembrava amare profondamente, sinceramente, una presenza calorosa e dolce….ma quegli stessi occhi hanno lanciato sguardi omicidi,quella presenza è diventata violenza,le parole feroci, violente,assassine…da parte della stessa persona, non sfumature caratteriali ma metamorfosi, trasformazione in un mostro spietato da angelo che sembrava. E allora la rabbia, il perchè, la paura che possa fare del male ad altre persone perchè proprio la sua ex mi ha detto di quanto abbia devastato anche la sua vita. Eppure era credibile, troppo, che mi chiedo se ne sia consapevole del male che fa? Faccio tante domande perchè sono disperata, perchè cerco ancora da lui un sollievo e una spiegazione? Perchè non riesco a trovare pace senza di lui e ad accettare che la parte mostruosa esista per davvero? Perchè è questo il rifiuto della mia anima, credere che quella parte esista per davvero, dopo aver visto altri aspetti che mi hanno fatto innamorare, sperare, riempire il cuore di gioia. Ma la parte mostruosa ha massacrato poi il mio cuore,la mia anima,la mia psiche, in tutti i modi possibili. Allora cerco di fare ordine nel dolore esistenziale che mi soffoca,e questo vi chiedo di capire: perchè cerco ancora in lui delle risposte e la speranza che si renda conto e la parte “buona” prevalga; perchè non riesco a credere e ad accettare la realtà e come posso credere che il riscatto sia procedere nel bene, come vorrei fare, ma con la coscienza che questa persona possa contiinuare a fare del male a chi cade nella sua trappola, come sta continuando a fare a me che non mi ritrovo più, non mi riconosco più. Scusatemi per la confusione, sto scrivendo di getto con la paura di non riuscire ad esprimere quello che sento, ma ci provo. Perchè anche se credo in Dio talvolta mi sento abbandonata, e vorrei chiedergli “Dio, perchè ci sottoponi a queste prove se sai che i tuoi figli possono soccombere, non ce la possono fare? Perchè il male ha tanta libertà di agire?” Tante domande…vorrei solo ritrovare un pò di serenità senza pensare che prima attraverso un confronto con lui la debba ritrovare. Grazie dott. Brunelli e grazie a tutti voi.
Cara Francesca,
il mio mi ha buttata fuori da casa mia da circa 4 mesi.
io ci sono ricascata migliaia e migliaia di volte. anche ora, che è passato del tempo, il dolore è sempre forte e ogni volta che mi cerca io mi faccio trovare. ho trovato mille modi, mille rinunce, mille sacrifici per stare insieme ma ora non so più cosa fare. sto di fronte ad una persona che afferma che io sia la causa della fine del suo amore per me, senza mai ammettere una volta di esserne anche lui la causa. all’inizio impazzivo, dicevo come è possibile che tu non riconosca che il tutto è cominciato da te!! (se leggerai i miei post saprai la storia). lui è ferito, offeso, non ha più fiducia in me, è lui la parte lesa. Io per questa storia sono finita sotto psicofarmaci e antidepressivi ma la parte lesa è lui. L’ultima volta non ho più avuto la forza di controbattere. ho 24 anni e faccio una vita davvero poco piacevole, lavoro ogni giorno anche per 12 ore e poi esausta dormo. sto incominciando ad arrendermi all’idea che non c’è possibilità: è come parlare con un muro. O si sopporta, si accetta, non ci si lamenta e si impara a vivere una vita ad alti bassi e priva di equilibrio..(cosa che onestamente ho pensato persino di fare pur di stare con lui), o ci si distrugge fino alla follia totale o al suicidio, oppure ci si arrende. Alessandra, un’amica del blog mi ha detto una frase che mi ha colpita “forse tu hai paura della crisi di astinenza perchè, nel sentirti sempre più male, temi di stare sempre peggio ma non è così. molti di noi ti stanno già parlando dall’altra parte”. Forse è vero, il Dr. Brunelli stesso me l’ha ripetuto, è difficilissimo, è un percorso che a me sembra infinito e costellato di una sofferenza inspiegabile agli altri. Ma anche in questa situazione stiamo male, e anche se abbiamo tentato 1,2,3,10,1000 volte, torna tutto come prima. sempre. Ci fa più paura sopportare 200.000 agonie ad intervalli che una sola veramente tosta. C’è poi chi non ce l’ha fatta, è rimasto, a sopportato, ha vissuto nella’agonia (come me) per poi essere comunque abbandonato o peggio ancora tradito e rimpiazzato senza alcun problema. Non basta aver sofferto le pene dell’inferno, bisogna anche pagare per averle vissute. E’ veramente un incubo.
Arianna lei è ancora in una fase molto difficile, mi spiace, però vorrei un po’ tranquillizzarla e soprattutto incoraggiarla (e questo vale per tutti/e) … io svolgo attività terapaeutica con esperienza assai specifica su quanto stiamo trattando (anche se è superfluo ricordarlo) e posso dire con certezza che il TdN, così come altre forme di Trauma sentimentale, per quanto siano durissime, sono curabili, e i risultati ci sono, e tante persone possono testimoniarlo. Le guarigioni possono arrivare con un processo più o meno lungo e impegnativo, ma arrivano e, comunque vi sono sempre miglioramenti quanto più si prende coscienza della propria situazione e della tipologia di trauma nel quale si è incorsi. Albedoimagination aiuta molto in tal senso e questo anche alla partecipazione di tutte le persone, soprattutto di quelle che nel desiderio di aiutare se stesse desiderano aiutare anche gli altri. Un caro saluto.
Ora approfitto amcora una volta per ricordare che a tutte le persone registrate al blog vorrei inviare una mail con allegato un piccolo dono che è un un calendario 2013 con foto particolari che ho fatto io e che riguardano la poetica terapeutica di Albedoimagination… si tratta di un link per un free download che consente di scaricare il calendario o anche di segnalarlo agli altri. Poi ciascuno lo può stampare e rilegare come vuole. Chi desidera lo può anche acquistare già stampato in versione grande e in stampa di qualità e spedito a casa andando sul seguente link dove c’è anche un’anteprima per poterlo visionare (chi lo volesse acquistare in questa versione grande e speciale contribuisce un po’ all’Associazione Albedo, altrimenti lo riceverà nella versione stampabile a casa e più piccola se è registrato al blog) – Intanto il link della versione speciale è il seguente
2013 THE SUNRISE INSIDE YOU auguri per ogni Alba del 2013 dentro di te.
http://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/2013-the-sunrise-inside-you/calendar/product-20559962.html
Cara Francesca, il tuo commento mi commuove molto, proprio perché, come anche per altri/e a col loro particolare modo, sai rendere pienamente il senso di ciò che significa soffrire imprigionati nella rete del paradosso. Fino al punto di arrivare ad amare chi più si detesta nel profondo, rifugiandoci continuamente nel nostro disperato bisogno d’amore, che esalta in noi il senso d’amore nella sua mancanza, fa tanto soffrire, o meglio non c’è nella sua continuità, viene spezzato, interrotto. Piuttosto e comunque questo per un cuore che cerca solo d’amare ed essere amato. Sai cara Francesca, molte volte mi chiedo se in quei momenti in cui vedevo l’”Angelo”, sia stato veramente un angelo. Mi chiedo cioè se in quel senso mio tipico di abbandono totale alla parte romantica, riflessa in lui e “troppo” credibile per non essere vera, io non abbia, oltre all’abbandono d’amore, “abbandonato” o sperduto il collegamento con la mia più profonda percezione delle cose e delle cose dell’amore, così per come semplicemente arrivavano, piccole ambiguità che si presentano leggere, poco marcate e all’inizio si muovono nella nebbia e si mescolano all’abbondanza del sentimento d’amore che, attraverso noi, non permette alcuna messa in discussione di sé stesso, e poi, paragonati alla violenza del dopo, momenti indiscutibilmente speciali, se non altro per rimbalzo, che se mancasse un tale scarto potrebbero nel tempo breve della continuità essere visti per quello che sono, piuttosto vuoti e inconsistenti. Certo, questo nel mio caso, che ti voglio però raccontare, così che tu possa magari mettere a confronto con la tua esperienza. Purtroppo sono stata una che il male lo avvertiva solo quando è intollerabile, così come mi hanno sempre detto anche i miei genitori fin da piccola rivolgendosi ad altri:”Lei quando ha qualcosa, sempre nella forma più estrema. Non è un mal di stomaco normale, è subito un’ulcera, non è un mal di schiena isolato per via della stagione, sono 3 ernie in una volta! Lei quando ha qualcosa, ce l’ha grossa!” Ricordo che a me dava estremamente sui nervi questa affermazione, quasi a volermi dire che era un mio destino, una mia condizione, con-genita? Una mia tipica capacità di incontrarmi col dolore costruita assieme con i miei genitori? Beh, nel mio caso forse sì, anche se adesso ho imparato a lamentarmi prima del dolore fisico, anzi devo dire che proprio come fossero vasi comunicanti, l’aver sopportato l’impossibile in amore e reso questa esperienza collegata ad un significato che modificasse il mio comportamento di salute nelle relazioni, benignamente utile a me stessa, ho incominciato a non avere più incontri così assoluti col dolore, neppure nei momenti di malattia o disturbi fisici transitori. E’ stupendo poter osservare e comprendere come l’esperienza umana, segua per tutti le stesse regole, come sia possibile per tutti risollevarsi avvertendone i benefici anche in altre situazioni, come se tutta l’esistenza concorresse a inviarci messaggi d’amore: “qui non va bene, c’è male” “qui va bene, continua” riappropriandoci di un sentire sempre più limpido che aiuta a trascendere ogni paradosso, che sempre meno si invischia nell’ambiguità e quando mi accorgo che questo può ancora accadere, so a chi rivolgermi. Ho accettato di perdere la “speranza” nei miei amori ideali, nelle parti buone frammentate nella disgregazione del male dove “uno su mille forse ce la fa” e ho incontrato la speranza che è per tutti, nella legge e nell’amore di un Dio democratico, anticonformista anche in amore, che vuole la felicità e la pace per tutti e soprattutto dove per tutti è possibile farcela, poiché è solo questione di tempo. Certo che ti capisco Francesca nel tuo male esistenziale e nel tuo bisogno di fare ordine, cominciando magari col capire se il nostro compito evolutivo e quindi il tuo, in amore, sia proprio quello che il partner si renda conto del vampiro che è, senza avere magari gli strumenti per accogliere e gestire una disperazione immane che ti verrebbe ancora una volta e inevitabilmente gettata addosso, sempre che possa accadere, da colui che rendendosi conto della propria mostruosità, potrebbe rimanerne sopraffatto e tu con lui. Depressione su depressione, perché non c’è felicità, gioia e pace nello scoprirsi demoniaci, dove tu puoi coccolarlo col tuo amore e magari dirgli che non è niente, che visto che se ne rende conto è tutto passato, che non deve soffrire per avere maltrattato l’amore con la sua ex, verso la quale magari potrebbe all’improvviso avvertire un maggiore impulso a rimediare visto che l’ha ferita prima di te e lasciarti perché non si sente meritevole del tuo amore, un amore che lo fa sentire in colpa per come ha trattato l’amore degli altri/e fino alla tua tanta aspirata scoperta che vorresti che lui facesse attraverso di te . E per che cosa? Per poter dire che lui per te, grazie al tuo amore che procrastina l’amore di sé nel futuro, si è liberato dal suo demonio? Ti chiedo allora, riusciresti ad accettare che lui se ne andasse libero verso il suo destino di espiazione, come l’anima anela a purificarsi dal male che per tanto l’ha soffocata, in nome dell’amore che provi per lui? A questa domanda io avrei risposto di sì, anche a costo di rimanere sola dopo, tanto sentivo il desiderio che si rendesse conto, se non altro la soddisfazione di dire:” dopotutto il male che ho sopportato, almeno se ne è reso conto ed è cambiato, ciao arrivederci e grazie!”. Suona come un paradosso, ma più o meno era questo il punto a cui ero arrivata nel tempo e alla fine del perdurare dell’attesa del grande giorno. Sono stata proprio un’accanita “doc” io e come non capire te ora e tutti gli altri nelle loro ricadute? Per quanto tu possa impegarci molto tempo a considerare l’altro aspetto, che io ho visto molto dopo, a girare quindi lo specchio, non sarà mai tanto quanto ho la percezione di avere perseverato io nella mia impresa ostinata di ricevere soddisfazione dal male che consapevolmente mi arrecavo. Sono contenta Francesca che hai ripreso a scrivere, al di là del dolore che ti ha riportato a farlo e capisco come ci si possa sentire forse anche più a terra, ma qui è importante potersi permettere di fare anche questo, andare, sostare e tornare con i propri fardelli sapendo di essere comunque accolti nella libertà del nostro agire personale e mettendo a disposizione degli altri le nostre esperienze così come hai fatto e stai facendo anche tu. A presto.
Un grande, grandissimo abbraccio, Sisi.
Grazie per la profondità psicologica della sua testimonianza.
cara Francesca vorrei scriverti qualcosa per sollevarti dalla tua sofferenza ma so per esperienza personale che, anche se ci saranno momenti di sollievo, per guarire e stare finalmente in pace c’è bisogno di tempo, tempo, tempo. Ognuno ha bisogno di tempo, del suo tempo per superare certi traumi e sinceramente quando inizi a sentire che ne stai uscendo si ha anche paura che dimenticando le sofferenze patite si possa abbassare la guardia e ricadere nel meccanismo diabolico. Io posso dirti che ne sono uscita. Non ricordo neanche quando perchè non c’è un vero quando, è un percorso che ogni giorno ti regala un pezzo di vittoria. Bisogna considerare che ci possono essere ricadute ma non bisogna mai perdere di vista l’obiettivo che è : lasciare andare queste persone, allontanarle dalla propria vita senza odio o vendetta ma semplicemente dimenticarle piano piano ripulendo la propria mente, il proprio cuore e l’anima. Si può fare e si può fare senza diventare pazzi o diavoli o chissà cos’altro….. si può fare e si riprende il contatto con se stessi, con l’armonia, l’equilibrio, con l’autenticità….. Il segreto è sapere che si può fare e usare tutte le energie per mettere in atto questo piano di liberazione e rinascita. Ognuno di noi ha qualcosa di bello che lo caratterizza, che lo ispira…. un qualcosa di buono che gli infonde un senso di pace e di serenità che esula dal soddisfacimento di bisogni…. un qualcosa di intimo che da luce dal profondo… quel qualcosa magicamente si riattiverà e ci darà la forza di uscire da questa spirale di violenza che facciamo a noi stessi travestendola di cosa buona e lecita. Quando ho affrontato la parte più acuta della sofferenza, come te adesso, stavo così male che il solo ricordo mi terrorizza…. Io ti posso solo consigliare di fare ciò che ti fa stare bene e che non riguarda più ne lui ne la tua vita passata con lui, fare qualcosa sol per te stessa e che ti piace e ti fa sentire bene… vedrai che ti torneranno le forze, la confusione sarà come una nebbia che scomparirà, potrai concentrarti su qualcosa di diverso da lui anche se la mente ti condurrà sempre lì col pensiero…. fidati più del tuo istinto che non della tua mente… Il male cercherà di non mollarti ma tu stai serena e immagina già la tua vita diversa e più bella…. poi comincerai a capire che la vera felicità si conquista proprio superando queste esperienze e coltivando, di contrasto, buoni sentimenti….. Bisogna accettare che la vita ci riserva delle prove dure, ma dobbiamo sapere che in noi c’è la forza per superarle… sembra di no perchè magari non ci era ancora successo di dover usare questa forza ma è proprio esercitandola che la scopriamo, è come una forza che si forma con la debolezza, è l’istinto di sopravvivenza che urla dal profondo…. lasciamo che esca fuori senza aver paura di soffrire….. perchè la sofferenza non sarà eterna…. forse dovremo affrontare altre delusioni cocenti ma non più questa…. da questa possiamo solo imparare come non ripeterla…. la ripetizione, che sarebbe da evitare come un morbo, serve come ripasso ma non dobbiamo credere che sia bella la vita con queste persone …. e non possiamo permetterci di donare la nostra vita totalmente a persone che non ci amano, che ci distruggono, è importante anche fare un’esperienza di vero amore e se ciò non è ancora accaduto allora ce lo riserviamo per il futuro quando saremo fuori da questi schemi malati. Questo è l’obiettivo: voler conoscere l’amore sano, ce lo meritiamo tutti…. e credo che anche i narcisisti dovrebbero voler guarire… ma per loro è più difficile se non impossibile. Per noi no, è sofferta ma non impossibile… è come imparare a camminare….. e fortunatamente siamo sbarcati in questo blog che tanto ci aiuta… per me è stato fondamentale e l’ho riletto molte volte, anche adesso che non soffro più per questa storia… ma mi aiuta a cercare di aiutare chi si trova in queste situazioni. Forza Francesca, la tua battaglia deve essere combattuta e ricordati di concederti da adesso tanti piccoli pezzi di vita senza di lui…… Non pensare alla vendetta, alla sofferenza subita, all’umiliazione…..pensa a resistere e a ricominciare a lottare ogni volta che perderai!
Grazie per questo suo bellissimo intervento.
carissima Francesca, ti riscrivo perchè mi sembra che la mia risposta non sia arrivata nel blog. in caso contrario, se troverai due risposte simili non pensare che sono matta (un pò si ma non fino a questo punto!). Quello che vorrei dirti e che in fondo, grazie alle letture del libro e gli articoli del dott. Brunelli, ho detto anche a me stessa è che questi uomini, chiamiamoli cosi, non recitano nel senso classico, ossia, quando tu dici che non ti sembra possibile che un uomo tanto innamorato si sia trasformato in un demonio e che sei attaccata a quello che lui era e al sogno che ti ha fatto provare hai ragione. Loro non fingono. Loro NON AMANO, PIUTTOSTO SI FANNO AMARE, perchè hanno un patologico bisogno di amore nel senso del risarcimento. Non un amore normale, in cui chi ti ama apprezza e accetta pregi e difetti. Loro non ammettono di avere difetti, rincorrono la perfezione e quella perfezione inesistente mostrano affinchè gli torni riflessa indietro dall’amore che suscitano. Quando poi lo specchietto si rompe, oppure la persona che ama davvero magari è presa da cose sue allora il gioco finisce ed iniziano ad odiare. In realtà, almeno dalla mia triste esperienza, dietro il loro FARSI AMARE , i loro gesti carini e dolci c’e’ solo prepotenza malcelata e manipolazione, il voler indurre l’altro a fare o dare cose che spontaneamente non darebbe o farebbe. questo loro lo sanno, per questo poi ti odiano, perche sanno benissimo che davanti a loro c’è una persona trasformata da loro in oggetto, e come tale da disprezzare. A quel punto puo scattare anche la violenza, come è accaduto a te, a me e a tante altre del blog. Se si è allontanato, quando ti ricerca, pensa a questo Francesca, l’amore con questi comportamenti non c’entra niente. Un grande abbraccio, alessandra
Grazie Dott. Brunelli per l’occasione di riflessione che ci dà il suo intervento molto acuto, ricco e profondo, in risposta all’intervento di Francesca. Recuperare il bisogno di spiritualità, e farlo di frequente come pratica e guida costante quotidiana, aiuta a riconsiderare la propria sofferenza, ripulendola da un meccanismo di accanimento che l’aumenta e la riproduce costantemente, meccanismo di cui siamo responsabili solo noi. L’intervento di Francesca, che saluto calorosamente, insieme alla sua risposta data anche a tutti noi, mi fa pensare a quanto sia utile ad un certo punto delle nostre prove, fermarsi, lasciarsi soffrire semplicemente, permettere a noi stessi di vivere la nostra sofferenza senza aggiungere altro, capendo che, per come siamo messi, dato quello che nella vita ci sta capitando(forse in parecchi ambiti della nostra vita, come ci dice acqua minerale), ogni azione, passiva o attiva che sia rivolta alla relazione che si è compresa essere malsana, diventa sofferenza aggiunta e sempre più pericolosa, in quanto ci allontana da un agire coerente con la propria anima. L’anima che amava e che occorre preservare. L’anima che c’è in noi. Prima era nelle mani dei nostri genitori o di altri adulti che hanno avuto cura e incuria di noi, ora, per come è stata preservata da loro, giunge a noi e a noi la stessa responsabilità, se non maggiore, di rispettarla e ripulirla, nel caso quei nostri adulti abbiano compiuto, anche senza rendersene conto, azioni nocive colpendoci nel profondo. La nostra anima ha bisogno di protezione contro il male e la sua riflessione Dott. Brunelli sull’immagine di Dio, del suo amore, della sua ferita e di come egli operi il riscatto attraverso il riutilizzo del male sopportato come occasione di bene, mi arriva con tutta la forza che le sue immagini rievocano in un tale legame di significato, che sento ancora più forte e robusta la mia capacità di proteggere finalmente quell’anima che è in me, di cui ora sono l’unica responsabile. Nella sua riflessione Dio dà prova di grande umiltà, non enfatizza il suo male, lui che più di tutti, in quanto Dio, potrebbe sentire un affronto insopportabile, intollerabile, vista la disponibilità d’amore divino che ha donato a chi più ha amato. Eppure non cede alla ferita narcisistica, all’orgoglio ferito, ma colloca il male, che non aveva lui stesso considerato, in una posizione che sia ben identificabile per aiutarci ad orientare il nostro comportamento, accettando il fatto che il male esiste e che dal male si può uscire rinnovati, come il bene da solo, in quel preciso momento della nostra evoluzione, non riuscirebbe a fare. Questo intervento lo sento come un preziosissimo dono, che merita senz’altro una riflessione comune da condividere qui insieme, grazie di cuore Dott. Brunelli.
Grazie Sisi, mi fa molto bene leggere con quanta sensibilità lei ha elaborato il mio ultimo intervento. Anche in altre religioni il problema di confrontarsi con il male ha parecchie analogie con il dramma che qui stiamo affrontando, perciò mi aspetto altri interventi, su cosa, ad esempio e in sintesi, dice il Buddismo…
Ora approfitto per ricordare che a tutte le persone registrate al blog vorrei inviare una mail con allegato un piccolo dono che è un un calendario 2013 con foto particolari che ho fatto io e che riguardano la poetica terapeutica di Albedoimagination… si tratta di un link per un free download che consente di scaricare il calendario o anche di segnalarlo agli altri. Poi ciascuno lo può stampare e rilegare come vuole. Chi desidera lo può anche acquistare già stampato in versione grande e in stampa di qualità e spedito a casa andando sul seguente link dove c’è anche un’anteprima per poterlo visionare (chi lo volesse acquistare in questa versione grande e speciale contribuisce un po’ all’Associazione Albedo, altrimenti lo riceverà nella versione stampabile a casa e più piccola se è registrato al blog) – Intanto il link della versione speciale è il seguente
2013 THE SUNRISE INSIDE YOU auguri per ogni Alba del 2013 dentro di te.
http://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/2013-the-sunrise-inside-you/calendar/product-20559962.html
Caro Pier Pietro e cari partecipanti al blog, per quella che è la mia conoscenza della visione del male nel buddismo esso è sottoposto ad un principio di potenziale trasformazione nel suo opposto, ossia nel bene. Questo non in senso assoluto, poiché alcune forze come ad esempio il demone Mara, che il Budda Shakyamuni incontra più volte e che rappresenta l’ oscurità fondamentale dell’ esistenza, non si trasforma mai e anche se subisce dei duri colpi, si ripresenta periodicamente a disturbare la ricerca dell’ illuminazione di Shakyamuni.
Nonostante il Buddismo per molti non sia una vera religione ma piuttosto un insieme di pratiche e di insegnamenti per raggiungere il Nirvana (o l’ illuminazione secondo le scuole) esso rappresenta il mondo invisibile o non materiale come popolato da una grande numero di divinità benefiche ed esseri demoniaci, ed entrambi, divinità e demoni, vengono dipinti nei mandala per la meditazione e negli oggetti sacri. Nell’ ottica non dualista e di costante compenetrazione tra bene e male i demoni, intesi come funzioni, esercitano un ruolo importante per la consapevolezza e la conseguente crescita spirituale ed evolutiva del devoto e molti racconti della vita del Budda Shakyamuni narrano di incontri con demoni terribili, che possono essere usati come metafore psicologiche e di trasformazione del male.
Uno di essi è Kishimojin, nella mitologia giapponese è ora una divinità protettrice ma originariamente era un demone davvero malvagio.Aveva centinaia di figli demoni che nutriva rapendo e uccidendo bambini. Il Buddha Śākyamuni escogitò uno stratagemma per insegnare a Kishimojin la compassione: le mostrò infatti la grande sofferenza che si è costretti a subire con la perdita di un figlio, nascondendo uno dei suoi giovani figli, Ajii, sotto una ciotola di riso. Spinta dalla sua disperazione per trovare il suo figlio perduto, Kishimojin si rivolse al Buddha per un aiuto il quale le mostrò che la sua disperazione era uguale a quella degli altri genitori i cui figli venivano rubati. Kishimojin si pentì, e cominciò a nutrirsi esclusivamente di melograni, invece della carne dei bambini. Giuro’ inoltre al Budda di proteggere i bambini e secondo alcune interpretazioni buddiste, anche i devoti di un particolare Sutra, il Sutra del Loto.
Il budda ha espresso una grande compassione per la demonessa (oltre a liberare il mondo dalla sua minaccia) ma non in modo cedevole o lusinghiero ma ricorrendo ad un’ azione ferma e decisa quale il rapimento: le ha fatto conoscere la sofferenza facendo vivere a Kishimojin personalmente le conseguenze dolorose dei suoi comportamenti crudeli. Non sperava certo Shakyamuni di convincere la terribile demonessa persuadendola con parole soavi, nonostante fosse un Budda e la sua lingua profetasse solo la verità più illuminata.
Secondo l’ insegnamento buddista quando le persone stanno progredendo nella loro pratica i demoni sono estremamente attivi per allontanarle dall’ illuminazione: insinuano dubbi sulla validità dell’ insegnamento, provocano uno stordimento attraverso il soddisfacimento degli istinti e il loro piacere illusorio, spengono lo spirito di ricerca per migliorare, causano problemi, stanchezza, malattie, ostacoli, paura, collera. Il loro scopo è di impedire alle persone di raggiungere l’ Illuminazione e il suo più grande beneficio: la purificazione degli organi di senso.
Grazie a questa purificazione ci sarebbe invece possibile capire in modo più profondo la realtà, le leggi di funzionamento dell’ esistenza e la profonda relazione che ci lega gli uni agli altri e con il cosmo, avremmo chiara la capacità immaginativa e creativa con la quale diamo forma al nostro mondo e al nostro destino, saremmo spinti verso un modo corretto di pensare, agire, parlare e faremmo esperienza del potere immenso che deriva dal corretto modo di pensare, agire, parlare. (il Buddismo è insuperabile nell’ educare le persone alla propria responsabilità e potere personale, facendole uscire dal vittimismo) .
Cosa può fare il devoto per sconfiggere il demone? Non può negarlo o rimuoverlo (non a caso se lo ritrova rappresentato nei mandala) perché se gli rimane sconosciuto il suo potere aumenterà, agirà indisturbato nell’ ombra, deve invece illuminarsi ad esso, deve cioè riconoscerlo agire all’ interno di se stesso e nelle persone e negli eventi che si manifestano. Deve riconoscere come le stesse forze vitali che esercitano funzioni positive, che ci permettono di vivere attraverso il nutrirci, fare l’ amore, studiare, cercare il successo e l’ affermazione rischiano però sempre di essere “oscurabili” e assumere una forma negativa, (il famoso altro aspetto della medaglia) – e quindi originare all’ opposto eccessi alimentari, attaccamento morboso di tipo sessuale, orgoglio e presupponenza intellettuale, competitività aggressiva e non etica). Il demone incarna la trasformazione negativa di quelle energie, di quei desideri , dai quali dipende invece la nostra vita e la nostra realizzazione. Non a caso i demoni vengono chiamati nella tradizione buddista anche “ladri di vita”..
La via del devoto buddista può però divenire con i suoi ostacoli l’ esempio archetipico di ogni individuo : siamo noi di fronte al nostro scopo di vita , che magari non vogliamo chiamare illuminazione ma felicità ( e tutti i nomi per definirla).
Credo che quando siamo davvero impegnati al raggiungimento del nostro scopo, ossia essere felici il demone (quella funzione demoniaca distruttiva e ladra di vita nella quale si può trasformare ogni più autentico desiderio) non tarderà a manifestarsi usando tutte le sue astuzie e dovremmo considerarlo il segno che siamo sulla giusta strada, perciò se tireremo diritto senza indietreggiare avverrà che questo stesso demone passerà dalla nostra parte e giurerà di proteggerci, avremo fuor di metafora l’ energia, la forza e il desiderio per realizzare la nostra felicità.
Grazie Giuliana, questo tuo intervento ci aiuta a capire che il Buddismo ci può insegnare cose profondissime anche sui ‘ladri di vita’, che rubano la vita distruggendo l’amore… ma se l’amore resiste e si dirige verso il bene esso diventa ancora più forte, non è così? Forse potresti precisare questo tuo intervento dicendoci come lo si può meglio comprendere in relazione al TdN e a in genere ai traumi sentimentali dovuti ad auna relazione con un partner che è davvero patologicamentre distruttivo.
L’intervento di Giuliana ha gettato, per me, una luce nuova sul problema.
Finora mi ero illuso di poter cancellare ed escludere il male portato direttamente e indirettamente nella mia vita (e nella mia famiglia) da un personaggio seriamente affetto da DNP.
Dopo aver letto il suo intervento ho cominciato ad accettare l’idea che questo non è possibile. E più che escluderlo, dobbiamo imparare a “gestire” il male portato dai “vampiri”. E’ un’impresa eroica, difficilissima, ma non impossibile.
E’ difficile perchè bisogna essere dotati di una grossa autostima e di “educazione” all’amore sempre più rara.
La persona affetta da TdN, se si sente veramente amata da altri che il narcisista che l’ha infettata, può anche percepire il bene che procede dal vero amore ed esserne scaldata, ma quando le si chiede di staccare la spina, di chiudere ogni canale di comunicazione attuale e virtuale (un numero telefonico nella rubrica, un contatto su facebook…), assume anche solo per un secondo lo sguardo stravolto e tristissimo del cocainomane che teme di dover rinunciare per sempre alla sue dose di polverina.
Come se la sola idea di non potervi più far ricorso fosse insostenibile.
L’infezione prodotta col TdN è come quella dell’herpesvirus (herpes vuol dire serpente) che una volta contratto resta in noi per tutta la vita. E può essere tenuto a bada solo mantenendo il sistema immunitario ben vigile ed efficiente.
Se dunque il male come l’herpes non può essere vinto, sta a chi ha più cuore e/o cervello alzare le difese per contrastarlo o addirittura convertirlo nel bene.
E’ un’impresa titanica ma vale la pena provarci. Per chi si ama.
Carissimi del blog, volentieri accolgo l’ invito ad aggiungere qualche riga per chiarire meglio il ruolo del demone, la sua funzione nella visione buddista, e come usarlo come spunto di riflessione per le persone che hanno una grande sofferenza a causa di relazioni vampiresche e malefiche.
In ambito religioso la crescita spirituale del devoto buddista è caratterizzata da incontri ripetuti con i demoni. Nella nostra religione cristiana forse capiamo meglio questa lotta eterna tra bene e male se pensiamo alle Tentazioni di Cristo nel deserto dove Satana si rivolge a Gesù sollecitando l’ emersione del suo Ego, parafrasando il Vangelo “se sei davvero il figlio di dio dimostralo, dai prova della tua grandezza”. Per il buddismo cosi come per tutti i percorsi di ricerca spirituale l’ ego è il male, e agire spinti dall’ ego o per affermare il proprio ego sugli altri e sulle circostanze porta sempre a danni, agli altri in un primo momento ma sicuramente anche a noi, prima o poi, e questo è assolutamente certo. Il demone è sempre fondamentale per la propria crescita nella consapevolezza in quanto esercita una funzione di messa alla prova; ci permette di scegliere, di esercitare il nostro libero arbitrio (forse sto attuando un sincretismo religioso, ma dopo venti anni di buddismo e ora di cristianesimo…) tutti noi, siamo impegnati in questa lotta tra bene e male anche se non intraprendiamo un percorso dichiaratamente di ricerca spirituale.
L’ invito a sperimentare il vuoto attraverso la meditazione buddista è perché solo cosi l’ ego è messo a tacere.
Pensando a noi, al valore della nostra vita, valore da ritrovare quando si sta male, ci aiuta pensare che la nostra condizione umile non è diversa da quella di Budda che era un risvegliato, ma prima di tutto un essere umano e di Cristo che era il figlio di Dio ma che si è fatto uomo. La loro vita è esemplare perché è la nostra vita, nel nostro piccolo, chi è che non ha la sua Croce? E chi è che non ha come Budda l’ oscurità e l’ ignoranza fondamentale (non possiamo rispondere alla domande perché nasciamo? Soffriamo? Moriamo? )
Voglio dire che ognuno di noi ha la sua lezione da apprendere. Io non vorrei entrare in un discorso troppo mistico o esoterico, sto comunicando cio’ in cui credo.
Anche se vogliamo lasciare fuori la religione, l’ esistenza, anche se condotta a testa bassa e senza alzare mai gli occhi al cielo o rivolgere lo sguardo dentro di noi, è mistica. La maggior parte di cio’ che ci accade non sappiamo spiegarcelo con facilità, c’è sempre una lezione da apprendere, per esempio: riceviamo calci in faccia quando ci sembra di dare, di dare, di dare incondizionatamente e poi quando meno ce lo aspettiamo, ci arrivano prove di grande affetto. Poi ripensandoci ci accorgiamo che quando abbiamo ricevuto inaspettatamente amore e cura dagli altri, dentro non eravamo avidi, non eravamo egoisti, non ci muovevamo nella “pretesa” . Lezione imparata.
Stiamo parlando di amore. L’ amore è una forza invisibile e fortemente spirituale, e tutto ciò che ci accade è spirituale, invisibile, prima di rendersi manifesto in una forma riconoscibile (incontri, eventi, situazioni, stati d’ animo). L’ essenza della persona e gli eventi sono come l’ abero e la sua ombra:. se l’ albero è piegato anche la sua ombra lo sarà.
Quando si parla della metafora del vampiro interiore qui tutti capiscono, perché molto è stato scritto in modo chiaro ed eloquente nel libro Trauma da Narcisismo. Le persone che lo hanno letto e che seguono da piu tempo il blog hanno chiaro che dentro di loro c’è un ostacolo, un’ esperienza, un trauma, una struttura, un fantasma, qualcosa che impedisce loro di riconoscersi amabili cioe’ degni di essere amati, qualcosa che fa restare attaccati alla sofferenza, e trovare magari eccitante sessualmente essere maltrattati, presi e lasciati (perdonatemi, nessuno si senta offeso, ma può essere, ci sta anche questo).
E allora dov’è (per me) il demone di chi rimane in relazione con un/una narcisista? Eccolo: è estremamente gratificante per l’ ego quando riusciamo a soddisfare e a nutrire una persona cosi difficile, scontenta e incontentabile. E’ il piacere dell’ ego quando riusciamo a portarci un narcisista o una narcisista a letto (pensiamo che sia un’ impresa difficile poi con il tempo scopriamo che non c’e’ niente di più facile e che molti, meno bravi ed abili di noi ci sono riusciti sempre benissimo e con meno sforzo). E’ il piacere dell’ ego che arriva ai nostri sensi, ce li scuote, è adrenalina pura, siamo vigili e vibranti perché normalmente siamo depressi e senza energia (e ci credo con quel salasso continuo).
Credo insomma che il demone di chi ha una relazione con un narcisista è il demone dell’ ego e con me l’ ha avuta vinta per sette anni. (mi sentivo tanto capace di amore, di sacrificarmi e intanto il mio ego ne era accresciuto, fregandomi sette anni di vita e tante catastrofi esistenziali)
Molti inviti da parte di Pier Pietro Brunelli qui nel blog sono inviti a non nutrire più il demone dell’ ego ma a nutrire invece le nostre divinità benefiche e le nostre muse: arte, poesia, musica, viaggi, attività fisica e artistica, attingendo così a nuove forze, a nuove energie, a fonti risananti.
.
E’ vero che il Budda Shakyamuni ha trasformato il demone Kishimojin in una divinità protettrice, ma per poterlo fare aveva prima raggiunto l’ illuminazione e vinto tutti i suoi demoni interiori.
Spero che ora il mio intervento sia un pò più chiaro e vi mando un grosso bacio natalizio augurandovi tanto bene.
Giuliana
Molto interessante il tuo chiarimento e merita ulteriori sviluppi. Va comunque sempre ricordato che l’altro non è in sé un demonio, ma lo ha in sé. Cioè ha una forte carica negativa e distruttiva rivolta patologicamente all’affettività e alla relazione. Chi si attacca a queste persone è spesso attaccato ad una supervalutazione del piacere fisico (ma non sempre, ci sono anche attaccamenti fortemente idealizzati senza sesso o con poco sesso). Si tratta di attaccamenti dovuti ad un complesso materno, specialmente quando la fisicità è preponderante, o viene idealizzata. La persona piace sensualmente, ma in effetti, per niente psicologicamente al punto di detestarla, generando internamente un nevrotizzane conflitto di attaccmento tra amore e odio. Ora dobbiamo osservare che impariamo il primo attaccamento, con la madre, come un’esperienza fortemente sensoriale, l’odore, il sapore, il calore del corpo materno viene amato, è fonte di piacere e di nutrimento… anche se la madre fosse una ‘Hitlera’, il neonato non lo sa e la vuole lo stesso. A volte la madre – che sia una Hitlera o no – è insufficiente per tante ragioni a soddisfare questo attaccamento sensoriale e allora da grandi se ne ha estremo bisogno e quando lo si incontra lo si idealizza innamorativamente (anche se l’altro è una Hitlera o un Hitler…). Ciò però accade anche perché per svariatissime ragioni specifiche della propria storia, il padre non è stato sufficiente nell’ ‘insegnare’ un’esperienza amorosa più psichica e meno sensoriale. Il neonato infatti scopre e si attacca alla figura del padre, per qualità che sono assi meno sensoriali e fisiche, e quindi per le sue qualità psichiche che insegnano a stare bene insieme (quando ci sono) anche senza un’intensità sensoriale, senza contatto corporeo intenso (come si è sperimentato con la madre). Da grandi allora è come se si conosesse un’unica possibilità di amare basata quasi esclusivamente su una polarità fisica e istintuale. Non si riesce bene a capire che se in effetti c’è solo questa, perché l’altro/a è una persona psichicamente odiosa, questa è la prova che si ama e ci strova ad amare… anzi, per assurdo, quanto più l’altro/a è odioso/a psichicamente e piace fisicamente tanto più ci si sente innamorati, non se ne può fare a meno, come non si poteva fare a meno dell’oggetto materno … pena la morte e la fine di ogni piacere. Beh quando si era neonati ciò poteva essere anche vero, ma è evidente che da adulti ci si innamora sulla base di un complesso inconscio infantile e che mollare o essere mollati in quella relazione non porta alla morte (come nel neonato) bensì alla RINASCITA… (però per arrivarci abbastanza in fretta a volte ci vuole proprio un po’ di terapia… ma vabbé).
Un altro caso di atacamento fisico al ‘vampiro/a’ può essere dato dal fatto di avere avuto una madre, a differenza di quella di cui ho detto prima, fortemente sensoriale e appagante, ma un padre che non è stato capace sufficientemente di spostare il neonato/ in un’esperienza di attaccamento più psichica e meno fisica. Anche per questa ragione prevarrà l’attacamento su base fisica… ecc. Ora va aggiunto che non c’è proprio nulla di male a provare attrazione fisica per chiunque, del resto nell’iconografie i vampiri non sono poi malaccio come sex-appeal – per non parlare delle vamp ovvere delle vampire sex-symbol (o che solo credono di eserlo con qualche risultato dovuto allo strabismo complessuale di chi se ne innamora… ). Insomma possono anche piacere, ma non è che una se ne deveper forza innamorare dando loro l’anima. Io credo che in alcune donne vi sia ancora un retaggio circa la negatività del piacere sessuale femminile, una sorta di colpa recondita per essere attratte dal sesso inculcata dalla cultura misogina, e allora ritengono che ‘se lo fanno’ devono ‘pompare’ i sentimenti e devono essere maggiormente disposte a soffrire – non per masochismo – ma per pagare una inconscia colpa rispetto all’aver visuto un libero e istintivo godimento fisico.
M vi sono anche casi come dicevo di forti idealizzazioni con scarsa pratica sessuale, ma sempre c’è un’intenso desiderio fantastico di contatto fisico, quasi che poi fosse quello a portare a compimento l’idillio, la prova dell’amore che prima o poi verrà nel corpo, e che sarà così forte da poter aspettare in etrno (o fino ad impazzire).
Anche in questo caso notiamo un forte attaccamento al materno, e uno scompenso verso il materno, ma ho osservato che ciò avviene soprattutto quando la dinamica complessuale si protrae nell’adolescenza (diciamo in modo post-edipico)… ne parleremo in altra occasione. Un caro saluto
sono anch’io “sola ” con mio figlio e la mia famiglia per fortuna per questo Natale il 4 dopo la separazione avvenuta per via di un narcisita patolgico la mia storia l’ho resa nota stamattina ma c’è stato un disquido e …..
sono anch’io “sola ” con mio figlio e la mia famiglia per fortuna per questo Natale il 4 dopo la separazione avvenuta per via di un narcisita patolgico la mia storia l’ho resa nota stamattina ma c’è stato un disquido e …..
Caro Dottore, cari compagni del blog…
come una premonizione, il saggio del Dott. Brunelli si sta miseramente avverando. Dopo il solito scontro verbale dovuto alla casa, io gli ho detto di sentirmi profondamente presa in giro: lui mi tiene “buona” perchè io non gli faccia più pressioni sulla casa. Tuttavia sono mesi che ci vive, non lavora, gira per i bar e continua a tenermi buona facendo leva sul sentimento che provo per lui.
Gli ho detto che come sempre mi sento fortemente presa in giro e che presto o tardi dovrò rivolgermi ad un legale. A quel punto lui è impazzito, ha chiamato in ditta e ha detto alla mia titolare di licenziarmi, non contento mi ha detto che presto si presenterà quì e io rimarrò senza lavoro, priva di tutto.
Io dal terrore, ho iniziato a perdere il controllo. ho dovuto prendere un calmante e ora sono quì in ufficio a tremare di paura.
Da una parte mi biasimo perchè è solo colpa mia. Io so che lui è un mostro mascherato da agnellino, dall’altra la forte delusione, le prese in giro e la continua violenza psicologica mi fanno fortemente sognare di farla finita con questa vita.
Sento che tutti sparlano di me, sento che riuscirà a farmi perdere il lavoro.
E allora rimarrò senza niente…..
Arianna
buongiorno ringrazio ho trovato tutto il materiale molto interessate e che mi è servito a capire che le mie sensazioni erano giuste riguardo alla relazione che ho da 4 ani e che mista devastando .Ma essendo venuto fuori quasi subito il vampiro nei prime tre mesi di frequentazione ho potuto subito capire che si trattava di patologia e chiesto aiuto anche se poi diagnosticata da uno psichiatra come bipolarità …. mi sono messa a studiare e in un primo tempo allontanata con discrezione e aiutata da un altra relazione (sfortunatamente similare) e finita anch’essa,ma poi il vampiro che si teneva pronto si è ripresentato e la relazione è proseguita .Ritrovo tutte le caratteristiche in queste pagine e più spesso con lui ho usato il termine vampiro , manipolatore offendenddolo nei momenti in cui provavo a lasciarlo .Di solito stiamo lontani anche 2 mesi e poi torna e io lo accolgo convinta che la nostra sia storia speciale ,amore a prima vista, e gli do quei significati romantici che in un secondo poi svaniscono!ultimamente però ho visto affiorare la sua cattiveria mi fa ingelosire e mi parla di altri flirt che lui ha di frequente con altre donne li divento “pazza” pure io e la mia reazione e di tipo vedicativo svelo ai suoi conoscenti la sua vera natura…..definendolo manipolatore con l’intento di fargli breccia intorno e riaverlo tutto per me! la sua ultima bravata mi ha sconvolta :ha conosciuto una psicologa con cui lui e sua moglie è uscito e frequentato poi entrambi si sono confidati cercando soluzioni per il loro rapporto di coppia ….la psicologa lo ha sedotto e il vampiro illuso ha perso la testa poi rifiutato è corso da me perchè sua moglie minaccia separazione!scordavo di dirle che con sua moglie è anche un violento….e.del figlio è geloso
io lo amo l’ho accolto e mi sono innamorata di lui perchè dai suoi occhi trapelava sofferenza non intendo demonizzarlo so chi è e vorrei capire chi sono io e perchè accolgo nel mio cuore in modo cosi totalizzante persone di questo tipo .NOn ho avuto un padre è questa la mia ferita? come ne vengo fuori? mi sento terribilmente sola per lui ho lasciato mio marito e ho difficoltà economiche non lavoro e un bimbo da crescere(la cattiveria è anche questa teme la solitudine e la povertà ma non si cura della mia ) grazie per l’attenzione e spero di ricevere risposta e consigli….
Gentilissimo Dott. Brunelli,
mi spiace moltissimo che il mio intervento sia stato frainteso.
Non ho mai partecipato ad un blog e quindi mi scuso se evidentemente ho commesso un errore col mio commento.
Volevo solo portare un contributo aggiuntivo alla riflessione e allo scambio, ossia fornire uno strumento “nuovo”. Lei è stato così esauriente che non osavo né mi permettevo dire di più a riguardo.
Allora rifaccio.
Io le sono enormemente grata per il suo sito, perché lei, con una chiarezza esemplare, ha descritto quello che è capitato ad ognuno di noi.
Ho copiato in un file di word i suoi scritti e li ho letti e riletti così tante volte da impararli a memoria, come una poesia che recito tutte le sere insieme al Padre Nostro.
Ho condiviso i suoi pensieri con tutte le persone che mi circondano e che sto sensibilizzando al problema.
Ho letto il suo libro e l’ho apprezzato enormemente, l’ho consigliato. Ho visto i suoi video.
Lei mi ha aiutato a vedere la luce alla fine del tunnel.
Grazie dal più profondo del cuore. Che Dio la benedica.
E’ bello pensare che in un gran momento di difficoltà, l’aiuto, che non ti poteva arrivare da persone vicine perché anche se amiche purtroppo ignoranti sulla complessità del problema, ti è arrivato da uno “sconosciuto” che ha dedicato tempo ed energie alla divulgazione delle sue conquiste interiori.
Grazie perché per merito suo so cosa mi è successo.
Solo uno che l’ha provato sa cosa è.
Continui così, il suo lavoro salva la vita: sicuramente ha salvato la mia.
Non si preoccupi, la ringrazio del suo intervento sinceramente, e mi spiace se ne ho approfittato per un piccolo sfogo che non era in alcun modo rivolto a lei.
La sua partecipazione era assolutamente corretta, tutti possono segnalare libri, video, materiali utili a capire. Sono io che ho sbagliato, ma è dovuto al fatto che, purtroppo, non sempre tra ricercatori e colleghi si collabora come si dovrebbe. Le ripeto ancora quindi che mi scuso e invito tutti a segnalare, come ha fatto lei, libri e materiali utili per tutti. Grazie e un caro saluto.
Ebbene sì, anch’io nella rete di un narcista, bugiardo patologico. E’ iniziato, per caso, con un contatto in rete e da lì si trasformata in giro di pochissime settimane come una “favola”. Ma, favola non è affatto!!! Io risiedo all’estero per lavoro. Lui, in Italia. Ha subito iniziato a dirmi bugie, palesandosi per ciò che in realtà non è! … in pohi giorni ha deciso di venire qui (dove lavoro e abito) e abbiamo vissuto 3 settimane tutte per noi. Una mattina mi sveglio e mi chiedo chi realmente sia la persona che mi dorme acanto. Quella mattina ho scoperto che era partito dall’Italia e non da un altro paese, come mi aveva detto di risiedere. … appena arrivati in Italia, io parto per il corso di due settimane, durante le quali lui “scompare”, è latitante. Con diverse scuse mi dice che si è sentito abbandonato, che io non ho mai fatto nulla per lui … io, cheido più volte di incontrarlo, ma niente! Io riparto di nuovo e due giorni prima dalla mia partenza mi scirve una mail in cui mi chiede di pagargli il biglietto aereo per tornare insieme a me. Io desisto per qualche giorno fino a quando acconsento alla richiesta. Lui è stato qui 3 giorni, in cui mi sono sentita davvero umiliata. Sono convinta che in Italia lui stia insieme ad un’altra donna, che usi avere più rapporti allo stesso tempo e altro, purtroppo. Il mio problema è che non riesco a lasciarlo andare … razionalmente, vorrei, ma c’è tutta quella serie di sentimenti provati per lui che mi trattengono. Finchè si gioca con la propria vita tuto è concesso, ma quando il gioco tocca i sentimenti altrui, allora trovo disumano essere consapevoli di fare del male agli altri. … sto malissimo!!!
Cara roxa, capisco che sia assai spiacevole comprendere quanto, il contatto in rete, per sua definizione anonimo e virtuale, possa essere ancora più insidioso per coloro che sono ancora un pò stroppo sensibili alla nostalgia del “paradiso perduto”, come lo sono stata anch’io per tanto tempo. Non credo esista un gioco dove tutto è concesso a se stessi senza che in qualche modo non vengano coinvolti anche gli altri, a vari livelli. I bravi maestrini del male sono soli davanti ad un pc, scrivono una frase con l’intento di ricevere la risposta di gratificazione per loro e poi aspettano di vedere l’effetto che fa, poi ne scrivono un’altra e poi un’altra, poi smettono e vedono se stavolta è il pc a cominciare per primo e sono completamente soli a giocare con se stessi concedendosi di tutto… e aspettano di vedere l’effetto che fa. “vengo anch’io” dice il pc – e lui risponde “no, tu no” “veengoanch’io” “nottu no!” “e perchè?” “perchè no!”.
Nella realtà degli altri e quindi la nostra e la tua, invece, ci sono delle persone dall’altra parte, quelle che fanno da pc ai vari maghi Merlini,(come qualcuno tempo fa li ha definiti allegramente così), persone che sono rimaste agganciate all’amo da tutta quella “rete” di emozioni provocate che hai descritto tu, immagini erotizzate (sia chiaro nessun sentimento, quello glielo mette unicamente il lettore per motivi che i Maghi Merlini o attribuiscono alla loro capacità innata di saperlo fare o alla demenzialità delle persone o a tutt’e due le cose e se la persona si spende bene in questo gioco, si convincono di essere davvero speciali) condite cioè da, per così dire, “esaltatori neurobiologici” che la parola riesce bene ad evocare, quasi come un tocco particolare. E’ una forma di prostituzione, in questo caso al maschile, ma anche le donne se la cavano o se la caverebbero benissimo sembra, addirittura la vacanza gratis e il gioco che continua, anche se forse (per lui) era meglio al pc, visto tutte le storie che si sente fare. “Prima le stava bene”(pensa Merlino)”… e adesso tira fuori la sincerità e la fedeltà: le donne sono proprio strane e alla fine tutte rompicogliuoni, ma che se ne vadano a quel paese e se mi cerchi ancora, allora proprio te la cerchi!”. La realtà che tu descrivi, l’umanità, proprio non esiste! Ci credo che stai malissimo, e chi non starebbe malissimo dopo un’esperienza così! Ormai è successo e l’esperienza non si può più cancellare, ma può rimanere per rinforzare la tua conoscenza e la tua coscienza su come funzionano alcuni particolari approcci, di cui il narcisista si ritiene particolarmente dotato(la vede come una grande risorsa che altri “non possono” avere, infatti non possono perchè non vogliono, i valori fanno sentire la giusta vergogna, senza valori tutto è uguale non esiste verità e non esiste menzogna) tanto nel web quanto a “quattrocchi” e proprio non può vederne la differenza. Ma per te è molto probabile che se ti è successo in rete, non ti accada più vivendo la tua vita reale, così come io penso di te e per te!
Un abbraccio
Una dedica a tutte le persone del blog e agli affezionati dei contatti “tecnologici” un simpatico video, con la speranza che vi sia gradito.
http://playvideo.libero.it/affari-italiani-iphone-5-la-tavanata-eterna-iphoneparodia-music-video/1554271/?partnerId=lb112
Cioa Roxa, Se non si riesce a lasciare andare e solo perchè, da quello che leggo, si soffre di una forma di ferita narcisistica non sanata!!! Ritrovo nel tuo racconto lo stesso copione, della “stessa” storia accaduta a me pochissimo tempo fa, in rete durata parecchio e finita con il pagargli il biglietto aereo per raggiungermi.. un comune denominatore del narcisista patologico? Può darsi! Ma la cosa certa è avere la consapevolezza di volere trovare la forza di disintossicarsi dal veleno che ci rende schiave, ma non vittime, di questi prepotenti uomini “soli”.
Io mi definirei come una drogata in astinenza di presenze tossiche.. ma come ogni cosa tossica bisogna evitarla, ma sconfiggendola alla radice! Da non credere che esistano patologie del genere, ma non dimentichiamoci delle nostre!!! e tiriamo fuori il bello che c’è in noi, non dando spazio solo al male! Ce lo meritiamo di vivere bene, e questo deve essere l’obiettivo! Io ringrazio questo bravo Narciso della sua presenza perchè se non avessi pagato, ( alla salvezza non c’è mai prezzo che tenga) non avrei avuto modo di affrontare la relatà, con i miei occhi, con il dolore e la sofferenza di chi viene usata! ma sai se ne parliamo vuol dire che siamo in tempo per risalire! E la voglia c’è tutta! Siamo uniche e forti!!!
leggo ora questo post 3 settimane penso siano improbabili quindi non sarà lo stesso uomo
Cercando sui narcisisti mi sono trovata in questo blog completamente informativo per quanto riguarda l’ argomento anche se lascia scioccati i suoi lettori. Penso di essere affetta dalla ferita di narcisismo, motivo per quale mi innamoro sempre di persone ”sbagliate”. Infatti notavo una certa stranezza in queste persone la quale mi affascinava e di conseguenza mi faceva innamorare. Tutte le volte tranne l’ ultima sono stata fortunata siccome questi soggetti mi rifiutavano sin dall’inizio lasciando così la mia infatuazione solo alla sfera ”platonica”. Sfortunatamente però l’ esito con l’ ultimo che ho avuto a che fare è stato diverso e a mio discapito dal momento in cui mi ha sfruttata sessualmente per poi disprezzarmi in ogni modo senza nessun scrupolo e senso di colpa. Tuttora leggendo queste righe non voglio credere che si tratta di una persona narcisista e scrivo la mia storia a modo di avere delle conferme. Io sono metà greca e metà italiana e fino a quest’ anno andavo al paese di mio padre in Italia 2 o 3 volte all’anno. Lì ho conosciuto questo ragazzo 3 anni fa tramite altre mie conoscenze. Inutile dire che a quel paese la metà della popolazione adotta atteggiamenti esibizionistici, arroganti e presuntuosi. Non metto in dubbio che questo ragazzo ha il suo fascino ma considerato il suo livello culturale inferiore a quello mio (infatti lui è macellaio invece io mi sono laureata in lettere classiche) all’inizio non ho voluto andare oltre al semplice flirt e ho cercato di evitarlo. E’ stato sempre lui a cercarmi anche dopo un ”mio rifiuto” il quale l’ aveva preso un po’ per non dire abbastanza male. Una sera mentre parlavamo e flirtavamo un po’ mi ha dato un bacio all’improvviso in bocca e da allora mi ha fatta innamorare. Quando io mi sono data poi la mossa ed ho iniziato a dargli importanza lui d’altronde si allontanava rifiutando le mie richieste di amicizia, non rispondendo ai miei sms o non degnandomi di uno sguardo per strada. Quindi avendo capito di aver a che fare con un tipo semplicemente ”complessato” (non cattivo però come vengono descritti qui i narcisisti) per dispetto ho deciso di farmi vedere da lui con tanti altri ragazzi e di flirtare con un suo caro amico. Senza aspettarmelo e senza volerlo (ma non avevo altra scelta) mi sono trovata a letto con questo suo amico e ho avuto la mia prima esperienza sessuale. Dopo di ciò si è dato lui la mossa e si è riavvicinato per ottenere anche lui sesso da me. Io depressa per il motivo che mio padre non mi sosteneva per trovare un lavoro in Italia, ragione per la quale l’ anno scorso siamo stati là e per il motivo di aver avuto la mia prima esperienza con una persona della quale non ero innamorata, mi sono concessa a lui facilmente. Il giorno dopo mi ha vista per strada e si è girato arrogantemente dall’altro lato, si è vantato ai suoi amici per non dire a tutto il paese. Mi ha detto un sacco di bugie quella notte (esattamente 1 anno fa) sulla sua vita e non ha voluto passarmi il suo numero di cellulare cercando scuse. Quando gli ho chiesto spiegazioni a Capodanno mi ha risposto insultandomi e ridicolizzandomi davanti a tutti distruggendomi la serata. E’ una persona che ci prova con tante ragazze, il classico ”farfallone” come si dice in Italia. Dall’altra parte però vuol far credere tramite facebook che di sentimenti ne ha, che di certe ragazze se ne innamora ma dalle quali riceve sempre rifiuti e rimane deluso. Io leggo queste pubblicazioni e mi sale il sangue al cervello pensando come è possibile trattare me in quel modo e non dare il minimo peso o importanza a quel che è successo a differenza mia. Non volendo accettare che me ne ero innamorata di una persona davvero maligna, sporadicamente in quest’anno ho voluto dargli altre possibilità ma è stato invano. Finiva sempre per insultarmi e l’ ultima volta è arrivato al punto di minacciarmi con denunce o violenza fisica. Di conseguenza mia mamma leggendo le sue minacce è andata a cercarlo e cantargliene due ma a lei non si è permesso a mancare di rispetto e le ha chiesto scusa. Il giorno dopo ha continuato a ridermi in faccia mentre mi ha vista in piazza insieme a una donna più grande di lui anche lei cattiva e immatura. Dopo queste ultime cose accadute in estate io non l’ ho cercato mai più. Nell’ultimo anno (2012) ho vissuto un vero e proprio inferno. Depressa al massimo con tanti tentativi di suicidio, ho provato a fumare per la prima volta, mi sono ubriacata parecchie volte, chiusa in casa le più delle volte senza alcuna voglia di uscire e divertirmi. Sono stata ad un psicologo ad Aprile. Ora come ora sto molto meglio pur provando tantissima rabbia e tanta voglia di vendicarlo. Si tratta di una persona narcisista allora? Grazie della vostra pazienza a leggere questo papiro!
Consiglio fortissimamente “I serial killer dell’anima” di Cinzia Mammoliti.
Meno di 15 euro e tutte le risposte…..Io nel leggerlo non potevo credere alle parole scritte su carta…..sembravano le mie….Sono infettivi: scappate per sempre.
Sa cosa penso… che questo mio blog viene vampirizzato da molte persone che prendono tanto e poi si pubblicano le loro cose senza manco dirmelo… vabene, tanto poi ci sono delle leggi energetiche che provvedono a mettere a posto ogni cosa… del resto anche io qui chiedo di acquistare il mio libro su questo argomento (in formato on line o cartaceo) alle centinai di persone che leggono, partecipano, chiedono consigli… ma sono pochissimi che lo fanno e tantissimi che invece prendono senza nemmeno pensare lontanamente di dare qualcosa… va bene, tanto poi ci sono leggi energetiche che provvedono a mettere a posto ogni cosa… a volte i vampirizzati si comportano come vampirelli, ma io lo so che non sono la stessa cosa e cerco di aiutarli in ogni modo, però a volte ho bisogno anch’io di essere capito ed aiutato… magari anche concretamente acquistando il libro, e non solo promuovendo i libri degli altri ispirati al mio , cosa di cui sono molto contento, ma il punto è che in questo campo dobbiamo collaborare, altrimenti anche se in buona fede e senza accorgercene ci vampirizziamo l’uno con l’altro… e, allora poi ci sono leggi energetiche che provvedono a mettere a posto ogni cosa… ma ad un certo punto anche si stancano!! un caro saluto
CARISSIME ALESSANDRA,CRISTINA,ELISA E FRANCESCA.
Un grazie di cuore per i vostri suggerimenti, mi fanno sentire compresa, peccato che siano così pochi a capire. Purtroppo i mesi da quando non viviamo più insieme sono quasi 4 e io, sono sincera, non ho smesso di amarlo. Non nego che il mio possa essere solo un amore malato, ma esiste. Non riesco ad accettare che sia finita, che lui non mi possa amare, che lui non pensi a me quanto lo faccio io, che lui non soffra quanto soffro io. Noto che tutte voi siete arrivate all’accettazione. Avete compreso di non poter amare che vi ha provocato tanto male, io invece no.
Cristina, tu mi dici di aver cominciato dall’ accettazione. Anche io passo ore sul divano e mi alzo alle 6 stanca morta e presa dall’angoscia. Non riesco ad accettare neanche questo.
Non accetto che mia madre, seppur addolorata per me, riesca solo a dirmi: peccato, hai buttato via la tua vita. E’ possibile che io stia così male solo per colpa mia? Nel senso che sono io a crogiolarmi in questa sofferenza? A volte guardo il cielo e dico “Papi, ma come facevi tu ad essere sempre così equilibrato, sereno e sorridente?” Era un uomo gentile, mite e di buon cuore, ma le persone non lo prendevano in giro come fanno con me. Era un uomo che sapeva accontentarsi, rinunciare e godere di quello che otteneva. Ha avuto il tempo di insegnarmi la sensibilità e l’onestà ma non la forza interiore che aveva anche se apparentemente poteva sembrare un uomo debole.
E poi…come spiegare questo mio terrore della solitudine?! …Elisa mi ha dato un ottimo spunto. In realtà stavo già pensando di offrirmi volontaria sll’hospice dove c’era papà ma in realtà la mia vera passione sono i bambini. Pensate che ora speravo già di averne un paio, ho sempre sognato di fare la mamma. amo i bambini e loro nella loro semplicità amano subito me. è quello che non trovo più nelle persone: la purezza. Purtroppo nella mia piccola orribile città non esiste un reparto di oncologia pediatrica, altrimenti penso che nulla mi avrebbe dato più gioia che trascorrere il mio tempo con quegli angioletti sofferenti.
Elisa cara, che hai sempre una buona parola per tutti e ogni tanto lasci trapelare un pochino di te, della tua sofferenza…forse passata, forse superata. Trovo in te la saggeza di chi ha compreso il senso della vita. Vorrei tanto sapere di te, delle tue solitudini, anche tu forse hai sofferto a causa di un amore a sfondo narcisistico?
Vorrei incontrarci tutte. Parlare, scambiare opinioni. Sarebbe bello organizzare un incontro assieme al Dott. Brunelli. Penso che i vostri consigli potrebbero farmi molto bene.
Al momento sono al limite della sopportazione..non sopporto la solitudine, ma nemmeno la compagnia, non sopporto il Natale, non mi fido di nessuno. Ho più fiducia in tutti voi che in qualsiasi altra persona. Non sopporto più la tristezza, vorrei scacciarla, vorrei togliermi il cervello per qualche ora e non pensarci più. Vorrei dire “e basta adesso stare male!!” e farlo. ma non succede. vi abbraccio. Ari
Carissimi tutti,
anche io come il Dr. Brunelli credo che l’ amore passionale rimanga dentro di noi come traccia e che continua a richiamarci nel suo gorgo; credo che rimpiangiamo un po’ la fusione con l’ altro che abbiamo vissuto, che era poi la memoria antica della fusionalità che abbiamo vissuto e poi continuato a desiderare con le nostre figure di accudimento, una madre, un papà, o chi ha ricoperto con noi questo ruolo. Quando perdiamo l’ amore passionale viviamo una rinuncia cosi grande, per via di quell’ intensità e di quel coinvolgimento sensuale nell’ amore che abbiamo vissuto. Ci sembra che Eros si sia dimenticato di noi ed in effetti è così. L’ amore maturo è fatto di altre emozioni ma non riempie “quegli antichi canali” che rimangono strade deserte. Ci sono però tanti aspetti dell’ amore che non abbiamo conosciuto, forse meno esaltanti ma importanti. E’ cosi per molti di noi, sentire ancora la malìa delle sirene…
Posso solo dire coraggio..
.. coraggio perché l’amore pato-passionale è il risultato di una relazione malata e psicopatologica, mentre quello vero è vero, in ogni caso nessuno è pefetto, tutti possiamo avere qualche problema caratteriale o passeggero che ci rende un po’ indigesti, ma non per questo si debbono produrre relazioni vampirizzanti dove viene scambiato per amore il dissanguare e il farsi dissanguare… poi sulla storuia dei canali aperti, ci vuole un approfondimento… quando si ha avuto un certo contatto amoroso con potenze malefiche che, non sono le persone, ma forze patologiche che agiscono attraverso di esse, bisogna che queste forze non vengano mai sottovalutate, bisogna girare alla larga… in qualche modo hanno innestato un archetipo negativo in qualche zona di ombra che potrebbe ritornare ad essere virulenta… non sfidiamo quello che non sappiamo… se ci siamo confusi tra il bene e il male, non rischiamo di confoderci ancora… il Padre Nostro finisce con ‘liberaci dal male’ che vuol dire ‘liberaci dalla con-fusione, cioè da una fusionalità con il male che ci ha travolto per debolezza e ignoranza’… se ciò è avvenuto bisogna essere coscienti che potrebbe riaccadere con quella persona o con altre simili, ma se si avrà questa coscienza e se l’amore sarà considerato non solo come passione, ma anche come SPIRITO, allora questo rischio non ci sarà più, e allora saremo ‘liberi dal male’ e ‘liberi di amare’.
Che belle parole Dott. Brunelli!
Concordo assolutamente e vi dedico un pezzo dolcissimo.
https://www.youtube.com/watch?v=T9zQcm7Dt5s
Sta capitando qualcosa. Qualcosa sta cambiando ed è peggio della situazione di prima. Ho bisogno di una spiegazione concreta a quello che mi sta succedendo.
La grande disperazione si sta trasformando in un’apatica, triste e insopportabile apatia. Paradossalmente stavo meglio quando piangevo disperata e chiamavo, cercavo, speravo.
Ora il panorama intorno è il seguente: lavoro 7 giorni su 7. pensavo che mi avrebbe dato due soldi in più e mi avrebbe reso più apprezzata sul lavoro, invece si sta trasformando in uno sfruttamento nel quale si sta anche pensando di licenziarmi perchè ho troppi problemi personali. Pensavo che le mie titolari e alcune mie colleghe fossero sinceramente dispiaciute per me invece oggi ho scoperto che non fanno che RIDERMI DIETRO. cioè loro in mensa RIDONO del mio malessere. l’ennesima presa in giro. ho 24 anni e di amici ne ho avuti tanti, uno per uno si sono rivelati falsi, cattivi, doppia faccia. TUTTI!
Per cui, non solo devo tenermi tutto dentro ma devo anche fingere felicità e benessere per non essere licenziata!! Situazione che per me è quasi insostenibile.
Lui mi chiama, non mi chiama. mi vuole vedere, poinon vuole più vedermi. prima passavo da momenti di felicità a momenti di tristezza profondi, ora poche sensazioni: se mi chiama sembra incredibile ma già temo il seguito, se non mi chiama abbasso lo sguardo e penso “tanto lo sapevi già”…all’apparenza sembra indifferenza invecemi fa stare peggio di quanto mi disperavo fino agli attacchi di panico.
Non sono più io…io che raccontavo ogni dettaglio al mio amico, ora gli dico “guarda non parliamone neanche” e mi chiudo. mi chiudo nella mia solitudine.
Ma la cosa peggiore in assoluto è che, seppur disperata, prima credevo che mi sarei fatta dei nuovi amici, una nuova vita… ora no. non mi fido più di nessuno e le mie ricerche si stanno orientando se sia possibile raggiungere la serenità e vivere bene in totale solitudine….sembra folle lo so, ma mi sono rassegnata.
Da fuori sembro stare meglio, dentro invece sto peggio: è una finzione di sorrisi ed fficenza a lavoro, è un muso lungo e solitario per il resto della giornata. Voglio stare sempre più sola, la presenza degli altri mi irrita. è incredibile. non sono io.
Le colleghe fanno a gara a chi fa la cosa più bella a Natal: tavole da 30 persone. e io sono a casa da sola. a Natale. è triste e indifferente insieme.
Ieri mattina sono andata a Messa per il 2° anniversario della morte di mio padre. Ho ritrovato i cugini di mio padre, quelli che incontri solo alle messe e ai funerali…”io divento nonna”, “mia figlia si sposa”, “mio figlio è andato a convivere ormai è sposato!”………..e dulcis in fundo “Arianna e tu? dove l’hai lasciato il fidanzato?” Avrei voluto sparire. Ma perchè gli altri vanno avanti, realizzano cose belle e io invece devo abbassare lo sguardo e rispondere” eh….ci siamo lasciati….”
Vorrei piangere. Vorrei piangere tanto e disperatamente. Così quando ho finito mi sento meglio. Invece non piango. Fingo e poi mi chiudo in me e in un’apatia che mi toglie il respiro. Scusate per il luno sfogo, spero di essermi fatta capire. ho bisogno di una risposta. cosa mi succede? in vita mia non mi sono MAI sentita così.
Arianna
cara Arianna, forse dentro di te stai finalmente perdendo, poco a poco, la speranza di ritornare con lui, forse stai inconsciamente capendo che quest’uomo ti fa solo male ed è nata dentro di te una sorta di rassegnazione. Non so, mi sembra sia così. Quello che non ho capito bene è se stai male per la perdita dell’amore o la perdita di lui. Forse la nostalgia di quello che hai provato per lui, della felicità che sentivi. Arianna, te lo diciamo tutte e credimi, non è un luogo comune. Tu sei bella , sensibile e giovane e ti innamorerai di nuovo, anche se adesso ti sembra impossibile. Se la gente ti volta le spalle perchè non ti segue nel tuo dolore o non ti capisce, intendo le colleghe di cui parli, abbi pazienza. Fai bene a non parlare più di questa cosa, secondo me, con le persone sbagliate meno ne parli meglio è. Soprattutto con chi non ti conosce a fondo. Credo che sia importante questa tua nuova necessita di stare da sola sai? parli dei tuoi parenti che hai incontrato alla messa per tuo papà e che hanno tutti un ruolo (nonna, zia, ecc.ecc.) e ti chiedono del tuo fidanzato e tu ti senti in minoranza. Non soffrire di questo Arianna, del fatto che sei “sfidanzata”. chi se ne importa. Vivi la tua libertà, l’essere fuori dai ruoli che ti farebbero sentire a posto nella società è solo una grande fortuna. Puoi alzarti ogni giorno e dire, a parte il lavoro, cosa faccio oggi? Sei libera e nessuno decide per te. E Ha ragione Elisa, a Natale, se vuoi compagnia e al momento non hai con chi stare, c’è un mondo intero che ha bisogno della tua liberta_disponibilità e della tua giovinezza. Io ad esempio che ho un bimbo “diverso” posso dirti che in case famiglia ci sono tantissimi bambini con handicap che gioirebbero solo del tuo sorriso. Non ti faccio un discorso morale o sociale, ti dico che potresti dare tanta gioia senza neanche saperlo, è cosi. Considerati preziosa Arianna, rispetto a tante tue coetanee sei laureata, lavori e hai gia una esperienza tosta che stai affrontando, da sola. E non è poco. Ti abbraccio a presto, alessandra
Quando sono stati aperti i ‘canali’ di un forte innamoramento passionale verso una persona che poi ci ha ferito, tradito e umiliato con crudeltà e distruttività si crea un fenomeno che non è più possibile cancellare, ma che si può curare e può portare a trasformazioni vers o il ‘vero amore’. L’innamoramento passionale è qualcosa di molto fisico e pieno di tensioni, nel quale riviviamo aspetti disturbanti della nostra affettività infantile in ambito famigliare. E quindi un innamoramento ‘psico-fisico’ molto forte, ma non è basato su sentimenti autentici, di relazione e di scambio, che si dovrebbero provare nella vita adulta in un amore ‘vero’.
Però i canali che si sono aperti saranno aperti per sempre perché l’amore è per sempre, perciò anche a distanza di anni può capitare di pensare a quella persona amata con nostalgia- In questi canali è passato molto amore passionale, e sentirli vuoti fa male… in certi momenti passerà anche odio o rabbia, ma anche questo fa male… ma se curiamo questi canali, se li purifichiamo e andiamo anche a ritroso nel tempo, quando nella nostra infanzia si sono formati, appare sempre più chiaro, ma un po’ alla volta che non ne abbiamo più bisogno, diventano delle antiche vie dentro di noi come quelle archeologiche dell’antica Roma, che servono solo per conoscere la storia, e non per viaggiare. Allora scopriamo che possiamo percorrere nuove vie, nuovi canali si aprono, non sono più come quelli di prima , consentono il passaggio di nuovi sentimenti ed emozioni, un ‘trasporto’ più bello e adatto alla nostra vita adulta, più vera, più autentica… bisogna però arrivare a capire che le antiche strade e canali solcati dentro di noi, nella nostra sofferenza (patos) amorosa – diciamo nel nostro amore pato-passionale (patologia e passione hanno la stessa radice) – resteranno dentro di noi. Dobbiamo evitare che possano riattivarsi… dobbiamo arrivare a sorriderne come quando si sorride davanti alle rovine romane… dobbiamo vedere quanto si stava male in quei ‘bei’ tempi… dobbiamo essere contenti che non torneranno mai più e che arriveranno quelli nuovi, ma non potremmo mai dimenticarli, e qualche volta potrebbe persino capitare di sentirne l’eco della malia… ma se ciò accade bisogna capire che sono solo sirene allucinatorie (maschili o femminili) di un attimo, poi se ne andranno via con la coda tra le gambe, basta che ci ricordiamo delle loro malata bruttura interna, che poi si rifletterà anche a depotenziare un fascino esterno che a sua volta era l’effetto malato ed esagerato di un orribile pato-innamoramento, un incubo che non tornerà più, e che al massimo resterà un incubo… allora verrano i bei sogni, ma soprattutta una realtà degna di essere vissuta, di amore per se stessi – un amore per sempre che mai niente potrà cambiare e che crescerà ogni giorno – e ciò è la base per amare ed essere amati ‘veramente’.
carissimo Dott. Brunelli, le sue parole sono di grande conforto per tutti noi. La sua intelligenza e bonta’ sono veramente grandi, perche’ nascono dalla conoscenza e dalla profonda eleborazione del dolore, proprio quella che ci sta aiutando ad affrontare in questo blog. La cosa difficile che avviene quando ci si imbatte in situazioni con vampiri che succhiano energia e’ che, anche quando l’innamoramento passa, resta la memoria del dolore che si e’ provato. E con quello e’ dura fare i conti perche’ bisogna esteriorizzare il dolore, guardarlo da fuori e dire “eccoti, non ci casco piu'”. Piano piano, succedera’. Io non ci sono piu’ cascata ma il male ancora lo sento. La strada e’ ancora lunga per guardarlo da fuori, come una rovina romana. Grazie ancora come sempre. Alessandra
Caro Dott. Brunelli, Cara Alessandra,
sono molto giù. Non sto avendo miglioramenti…continuo a vederlo ogni tanto, bei momenti poi io torno a casa e lui mi dice “è presto per tornare insieme..vedremo”…è ancora lui che mi tiene in sospeso..e io tremo di paura..vorrei essere io a dimenticarlo…
Caro Dottore,
è chiaro che questa storia d’amore rimarrà dentro di me per sempre.
Il problema a cui vorrei che lei mi desse un parere è questo: io bene o male quando mi chiama corro ancora da lui!! Pur sapendo che sto sbagliando, lo faccio, è più forte di me. Poi, come da copione, quando non lo sento, inizio a stare male, a provare quel vuoto che sembra di morire.
Ora che ho ben chiara la visione davanti a me di quello che sta accandendo e con chi ho a che fare…perchè mi ostino ancora a credere a quella speranza di “salvarlo” che il mio amore lo cambi, che lui cambi per poter creare insieme la nostra famiglia.
Come cavolo faccio ad essere così ostinata?? O c’è una buona dose di masochismo in me??
Dottore, amiche..ditemi cosa non va…
Cara Arianna capisco la solitudine che provi. Adesso si avvicina il natale, e questo vuoto affettivo che sentiamo e che ci portiamo dietro da anni si amplia ancor di più. Anche io credo passerò il natale solo con mia madre. Quindi come vedi non sei sola. E proprio questa solitudine che ci attanaglia, ad impedirci di vivere serenamente nei rapporti. Ci leghiamo a tutte quelle persone che ci mostrano un minimo di interesse, e ne diventiamo dipendenti. Perchè, quando siamo in solitudine, ci sentiamo, vuoti, soli a noi stessi, morti dentro, sentiamo di non essere vivi. Siamo vivi solo quando c’è l’altro, anche se l’altro ci fa del male, ci umilia, ci disprezza. E se provassimo a vedere la solitudine da un’altra prospettiva?
Se la solitudine diventasse, un modo per stare con noi stessi, coltivando quello che ci piace fare, prendersi cura di noi stessi. Come dice il Dott. Brunelli, “Adopera verso te stesso la stessa sensibilità e amore che hai adoperato verso il tuo partner e vedrai che troverai la Via per la tua trasformazioni verso il bene, per te e per gli altri. “.
E molto dura all’inizio affrontare la solitudine, ma è qualcosa da fare per noi stessi. Io non voglio più mendicare l’affetto degli altri, non voglio più accontentarmi delle briciole, voglio essere rispettato. Queste cose me le ripeto dentro di me migliaia di volte. E molto difficile all’inizio, perchè dentro di noi vivono schemi mentali e convinzioni difficili da abbattere. Io ci sto provando, per me è diventata questa un’opportunità per conoscermi. Per anni sono stato li a cadere nel vittimismo, senza mai fare niente. Adesso voglio vedere in faccia la realtà. Mi ritrovo in giorni in cui cado nello sconforto,nella paura, nella solitudine, ma mi fermo e aspetto che passi. E dopo mi sento più forte di prima. E un duro lavoro, un lungo percorso ma che voglio affrontare. In questo potresti rovolgerti ad un aiuto esterno, una psicoterapia. Se non puoi permettertelo ci sono le asl. Io sto iniziando questo percorso, e vorrei che lo facessi anche tu. Sono sicuro che abbiamo la forza necessaria per affrontare la vita. Abbiamo trovato la forza nel sopportare le umiliazioni, le botte e tanto altro, perchè allora quella stessa forza non la investiamo in qualcosa per noi stessi.
Voglio farti una domanda.
Tu ne vuoi realmente uscire?
Grazie per la solidarietà e la sensibilità del suo intervento.
Io invece ringrazio lei, perchè mi ha aperto un mondo fino ad ora sconosciuto. Chissà per quanto altro tempo avrei continuato in questo gioco perverso. Adesso voglio affrontare la realtà. Non voglio più fuggire da me stesso. Voglio capire chi sono, con grande paura di scoprire qualcosa di me, che magari non voglio accettare. Ma devo affrontarlo. Grazie ancora e grazie a tutti coloro mi hanno risposto e consigliato
Carissimo Gianni,
è proprio vero quello che dici. Pur di ricevere un po’ di affetto siamo disposti ad accontentarci amche di un finto amore.
Riflettendo sulle tue domande, forse hai ragione tu, forse ho capito quello che mi sta succedendo (e credimi, sarà un anno che faccio ricerche prima di approdare nel blog del Dott. Brunelli che mi ha finalmente aperto gli occhi). Io in realtà già sapevo di soffrire di dipendenza affettiva da sempre. Quando mio padre si è ammalato e poi è mancato, la mia relazione è iniziata a peggiorare, ho fatto ricorso alla terapia presso l’ASL per capire da dove venissae la mia dipendenza affettiva. In realtà la mia terapeuta non ha mai creduto che io soffrissi di dipendenza affettiva e non mi ha per niente aiutata.
Quando le cose hanno iniziato a peggiorare a tal punto, spinta anche da questo blog, mi sono messa alla ricerca di un terapeuta, tutt’ora lo sto facendo ma non ne trovo uno “valido”…la maggior parte di loro sgrana gli occhi quando parlo di TdN!!! Ma com’è possibile?? Con tutta la gente che soffre, possibile che ci siano terapeuti non informati su questo male dilagante? In ogni caso, sì anche io ho provato tanto attraverso l’ASL ma non ho trovato disponibilità. Tutt’ora sono alla ricerca anche se spero di poter avere presto un Dott. Brunelli, penso seriamente che anche solo 2 incontri con lui sarebbero più di anni di terapia. E ripeto, non solo per la competenza come medico ma anche perchè in prima persona ha vissuto il grande dolore. Lui capisce perfettamente quanto soffriamo.
Gianni, ci ho pensato anche io. Perchè non riservare le stesse cure che avevo per lui, per me? La risposta me la sono data da sola ed è stata altamente deludente. mi sono resa conto che prima lavoravo come una matta, correvo a casa, rendevo la casa uno splendore e cucinavo qualsiasi manicaretto per lui. Questo mi rendeva felice da morire…..ora la camera dove dormo dal mio amico sembra un campo di battaglia e mangio poco quando mangio e per la magior parte verdure o schifezze.
Questo mi rattrista molto. Sono capace di prodigare le mie cure solo a qualcun altro, a me no. La mia solitudine è diventata il mio dolce guscio nel quale dopo il lavoro mi chiudo, fra le mie lacrime, le mie ricerche, i miei libri. a volte guardo fuori e vedo un bimbo con la sua mamma..mi si riempiono gli occhi di lacrime. quanto avrei voluto un bimbo da amare e che mi amasse….niente mi avrebbe dato più gioia….l’abbraccio stretto e pieno d’amore di un bambino mi avrebbe restituito la gioia…..peccato……
Tornando a noi, grazie Gianni per la tua sensibilità e aiuto. Spero che il tuo percorso sia sempre meno amaro e spero di sentirti ancora presto. Ti abbraccio…Ari
Per concordare un consulto basta telefonarmi. Comunque non ci sono risultati miracolosi, ma efficaci sì. A volte un consulto può già fare molto anche perché c’ è una forte informazione e partecipazione con il blog. In ogni caso è importante per fare in modo che quanto recepito dal blog sia poi focalizzato efficacemente sulla propria situazione personale, che ovviamente, ha sempre una sua specificità, ogni caso è diassai diverso. La cosa da evitare assolutamente è quella di fissarsi su conclusioni pregiudizievoli e su attribuzioni di etichette diagnostiche a se stessi e agli altri. Si devono considerare ipotesi da verificarsi con specialisti.
Cara Arianna, per me tu non sei masochista. mi pare invece che tu stia rifiutando la “crisi d’astinenza” pensandola magari come un arrivo dove si sta anche peggio, invece l’arrivo è dall’altra parte. Non lo vedi perchè in mezzo c’è la crisi, ma alcuni/e di noi ti stiamo già parlando dall’altra parte, non per convincerti ad attraversare, perché questo lo puoi decidere solo tu, ma per segnalarti la riva e per dirti di trovare qualcuno che ti possa accompagnare nel viaggio, tutto qui. Lo sappiamo che sei stanca e che ti mancano le forze, appunto per questo è un viaggio che non si può fare in solitudine, ma la decisione spetta solo a te. Quello che dovresti avere chiaro però, e mi pare che già rifletti in questo senso, è che la situazione non si risolve da sola magicamente e che i guru non esistono mettendo a posto le cose col loro carisma in un incontro o due, tantomeno il Dott. Brunelli può essere considerato come tale. In questo modo, anche se di certo involontariamente da parte tua, non si considera la sua professionalità, proprio perché idealmente la si dà per scontata, come se in una ipotetica relazione di aiuto, ancora attualmente non iniziata, mi pare, la responsabilità fosse solo dello specialista e di quanto sappia dire bene le cose che incantano e che risolvono, mentre invece anche lì, come dovrebbe essere nelle relazioni sane, le cose si fanno in due con rispetto e impegno reciproco, anzi forse lo sforzo è un po’ più del paziente che non del terapeuta in questo senso e per mia esperienza, poiché è il paziente che deve ritornare autonomamente nel flusso della propria vita e si suppone che il terapeuta sia già piuttosto integrato nella sua. Di fatto alla fine è nella vita privata e personale che ognuno costruisce il proprio porto a cui tornare. Anche tu, cara Arianna, hai il tuo porto da costruire e mi pare che non parti da zero, anzi in te c’è molto materiale da utilizzare, alcuni elementi li hai già costruiti e non mi sembra poco per niente alla tua età, per ricominciare.
Un grandissimo abbraccio
Cara Arianna, ma quell’amico che ti ospita? Si, quello lì che ti tiene in casa, anche lui è come tutti gli altri? Hai forse scoperto secondi fini che hai solo lasciato intendere, o che solo a me è sembrato, ma che non hai voluto approfondire, magari per una qualche “forma di rispetto” verso di lui? Se è così è meglio ri-considerare di rimanere in quella sua casa, anche se al momento ti parrebbe di non avere alternativa, sarebbe troppo pericoloso comunque per te, dalla padella alla brace proprio no!!
Mi piacerebbe ricevere una tua risposta
Un grande abbraccio
carissimi,
no devo ammettere che il mio amico che mi ospita non è come gli altri. è gentile e comprensivo ma non riesce nemmeno lui ad aiutarmi. è sconvolto (come me del resto) dalla mia stanchezza. Ieri sera ad esempio, tornando a casa (1 ora buona di strada e benzina a litri!) sono stata invasa dalla disperazione, cercavo di contenerla, di parlare a me stessa, di considerare il fatto che lui in quel momento non si stava senz’altro disperando, qualsiasi cosa…ma niente. sono arrivata a casa alle 8 e sono andata a dormire. stamattina quando mi sono alzata sembrava che non avessi chiuso occhio….non so il motivo di questa stanchezza perenne.
Arianna
Probabilmente, Arianna, sei sempre stanca perché sei depressa. Il che sarebbe fisiologico, in una condizione come la tua. Penso che dovresti andare da un terapeuta senza tirar fuori definizioni tecniche al primo consulto. Spiegare come ti senti e dire che pensi di essere coinvolta in una relazione con un narcisista, ma che per comprendere il tuo diagio senti la necessità di un aiuto psicologico.
Io mi sono rivolta a una psicologa perché, pur non sapendo di aver appena chiuso una storia con un narcisista patologico, ero rimasta fortemente provata dalla relazione e sono entrata in depressione. Mi rendevo conto di avere dei meccanismi di pensiero malsani, dovuti alla mia mancanza di autostima, mancanza sulla quale il mio ex ragazzo ha ben banchettato.
Ebbene, lei non ha parlato di narcisismo in un mese e mezzo di psicoterapia. Probabilmente non era fondamentale, dato che ho manifestato la capacità di troncare la relazione e rifiutare i tentativi di riavvicinamento da parte di lui. Ha pronunciato la parola “narcisista” solo quando ha notato che io stavo cominciando a guardare con lucidità alle mie ferite interiori. Le sono grata per questo, perché se me ne avesse parlato prima, probabilmente avrei finito per fare la vittima e non concentrarmi sulle mie responsabilità e sul mio errore (che è poi quello che accomuna tutti noi che ci lasciamo travolgere in queste relazioni malate).
Ciò che voglio dirti è che una relazione con soggetti di questo tipo è indice di un malessere interiore che, se ti fermi a pensarci su, coinvolge tutti gli ambiti della tua vita.
E’ su questo che dovrai lavorare ed è questo che deve spingerti a cercare un aiuto, più che una definizione o un’etichetta lette su internet o su un manuale.
Spero che la mia esperienza ti sia d’aiuto per poter scegliere senza pregiudizi un buon terapeuta.
In bocca al lupo
Carissimi,
sono sconvolta e soprattutto ho VERGOGNA di me stessa.
Stamattina ho raggiunto il limite della mia dignità. Non ho parole….stamattina l’ho IMPLORATO al telefono di non lasciarmi sola a Natalei. Sono scappara un’ora dall’ufficio urlando e piangendo in bagno e IMPLORANDOLO di non lasciarmi sola a Natale. Mi hanno sentito e visto i miei titolari e sono rimasti senza parole. la mia VERGOGNA non ha limite. Stavo per scappare dall’ufficio e andare da lui a implorarlo ancora. Sembrava come se la mia mente non esistesse più e il mio corpo, il mio istinto, la mia follia mi comandassero. e lui che pacato e derisorio continuava a ripetermi “nooooo” e io “ti prego, ti prego, non lasciarmi da sola anche questo Natale..ne ho passato così tanti da sola..ti prego…”. Sono impietrita dalla vergogna….non so più cosa pensare di me stessa…..non ho mai visto nessuno arrivare fino a certi punti.
Cara Arianna, mi spiace davvero che stai molto male, e che sei molto confusoa… comunque rispetto al 19/12/2012 cioè 4 mesi fa, fdata nella quale hai scritto questo commento al quale ora rispondo, ne hai fatta di strada… come vedi prima eri tu che imploravi adesso invece è lui che fa il pazzo per tornare con te… ora l’importante è che tu preservi l’incolumità affinché le cose non degenerino in atti inconsulte, perciò prendi qualche cautela… ma è molto importante che cerchi di riconciliarti con le persone care, il più possibile anche con tua madre… adesso viene la primavera, mantieni cura di te, del tuo corpo e della tua mente, magari anche cercando con qualche preghierina o con altre pratiche di fare qualche sforzo per sentire un po’ di amore spirituale, un po’ di AMORE CELESTE, e accettando di stare un po’ single per depurarti. ba scopo diciamo dietetico dopo un avvelenamento amoroso… se continui così tra 4 mesi starai meglio… ovviamente se ti fai seguire un po’ da unb Centro consultorio, da un coundelor, da qualcuno che fa qualche strano mestiere inerente la psicologia – ovvero psicologo, counselor, psicoterapeuta – ne uscirai senz’altro meglio di prima… ed è sempre ciò che si dovrebbe fare dopo e anche prima di un trauma sentimentale… qui cerchiamo di fare auto-aiuto e sostegno informativo e serve moltissimo… quindi continua a seguire il blog, a scrivere (che ti permette di elaborare oltre che di sfogarti) e abbi fiducia in te stessa e in tutto ciò che c’è di amorevole e di comprensivo per te e per gli altri, qui e dappertutto… perchè C’E’ una forza buona dentro e intorno a te… è quella che devi coltivare e seguire…
Un caro saluto
P.B.
mi sono fatta umiliare nuovamente.
mi sono sentita dire nuovamente che purtroppo ha sbagliato a concedermi la possibilità di verderci ancora perchè io purtroppo sono solo bella dolce e gentile ma non ho nient’altro. la mia laurea è solo un pezzo di carta e sono solo una bambinetta. così…con leggerezza derisoria,,,ha di nuovo cambiato idea..aggiungendo…ora ho da fare..a Natale vieni pure dai miei se sei sola come al solito…..
mi sono sentita sprofondare nell’umiliazione. e invece di arrabbiarmi, reagire…sono caduta nello sconforto e nel silenzio. Ancora lavoro, letto, letto, lavoro…pochi pianti…più amarezza interiore, perdita di fiducia nelle persone a fianco….
ESISTE UN FONDO? molti di voi sembrano averlo toccato e poi aver percepito la voglia di uscirne. io ho subito di tutto, continuo ancora e invece di trovare la spinta verso l’altro raspo il fondo lasciandomi andare all’apatia, all’amarezza, alla disillusione e alla stanchezza cronica che ormai mi atterra.
o sono masochista oppure ho dei problemi davvero gravi.
Dottore, spero di incontrarla quanto prima.
Lei è il nostro FARO.
Arianna
hai ragione Arianna, il dott. Brunelli è il nostro faro. mi ha aiutata moltissimo, molto piu di quanto potessi immaginare. Sono stata un mese senza scrivere e senza leggere il blog, e questa assenza mi è servita per dimenticare meglio. Si perchè mi sono resa conto che ogni volta, leggendo o scrivendo. pensavo a lui, a quel mostro che mi ha distrutto la vita per quasi 7 anni. Mi dispiace moltissimo leggere dopo un mese che ancora lui abbia tanto potere su di te, Purtroppo il periodo non aiuta, natale le feste e tutti i luoghi comuni che ne conseguono: la coppia, la famiglia, l’amore. Dolce Arianna, io credo che l’unico modo veramente efficace per ristabilirti sia chiudere, chiudere ogni contatto, ogni forma di comunicazione. Lo so che è dura, durissima, ma secondo me solo questo puo funzionare. Devi smettere di sentirlo, vederlo, scrivere e farti scrivere. Fino a che lui avra un varco nella tua vita e nella tua anima non sarà possibile uscire da questo incubo. La sua presenza ti impedirà di prenderti cura di te, di coltivare amicizie, amore vero, che sia per un’amica o un amico, ti impedira di pensare a te stessa. Arianna so che è terribilmente dura ma ti assicuro che dopo, con tutto il dolore che restera, ti sentirai almeno piu leggera, piu serena, magari all’inizio infelice, lo so, come lo sono anche io, ma non più sofferente e dilaniata come adesso. questo, nel mio piccolo, te lo assicuro. E non devi essere gelosa. Devi pensare che lui non sarà migliore con un’altra, Sarà esattamente come è stato con te. Angelo all’inizio e crudele dopo. E la riprova sta nel fatto che continua a torturarti. Scappa Arianna e riprenditi la tua vita. Con immenso affetto. a presto.
Cara Arianna, sai che quello che ti ha detto questa persona sono cose bellissime ma via della persona stessa da cui provengono, tu sembri non essertene neanche accorta o sei arrivata a non pensarci e a disprezzare, forse o sicuramente in modo inconsapevole te stessa, come ti disprezza l’altro senza riuscire a riflettere, cosa è che ti fa realmente sentire umiliata . La tua difficoltà a riflettere in termini esclusivamente tuoi personali (chiaramente, anche se parlo di riflessione perché non mi viene un altro termine, “non c’entra assolutamente niente con l’intelligenza”, nè devi mai confonderla con essa ma mi riferisco piuttosto” al tuo mondo interno emozionale” che forse ti crea questa difficoltà ) mi fa sempre più pensare che tu abbia bisogno di un supporto psicologico e, forse, se ti senti davvero così stanca, dato che hai detto che prendi dei farmaci che ultimamente sembra non ti facciano più bene o pi “niente”, anche di un controllo da parte del medico che te li ha prescritti perché può darsi che debba cambiare qualcosa che lui o lei stabilirà per aiutati a stare intanto un pò meglio, soprattutto in questo periodo in cui ci sono le feste. che ti sembrano, mi sembra, un periodo ancora più triste.
Allora, tu sei “solo”: Bella, Dolce e Gentile ed hai un pezzo di carta molto importante chiamato Laurea, in lingue se non sbaglio, che ti ha permesso di trovare un lavoro. Bene: sai quante ragazze della tua età pagherebbero per sentirsi dire dai loro ragazzi, nel senso di fidanzati, compagni, ecc., con i quali stanno e che tuttavia, per la giovane età connotata da un pò di maschile (ma non cattiva, essendo legata all’età giovanile ed anche un piuttosto o un pò difensiva)”arroganza” e timidezza, ragazzi e uomini che spesso sono avari di complimenti ai quali tuttavia essi però pensano internamente intensamente senza trovare le parole per dirli ed il giusto modo per paura (parlo di una paura reale che fino ad una certa età essi provano rispetto alle ragazze e che in certi, non si esaurisce neppure facilmente per via di un certo tipo di educazione, di sembrare dei bambinetti anziché rendersi conto che così , “potrebbero condividere “-mentre spesso avverrà quando saranno più grandi – degli aspetti teneri presenti nella loro personalità che ancora temono perchè hanno paura che essi potrebbero semplicemente inficiare la loro “virilità” anzichè arricchirla come invece e poi avviene? ) .Sai che queste parole dette da un uomo che “ti ama veramente ti sarebbero risuonate”, se tu sei in grado di percepirne in te la loro risonanza interna, come bellissime e di grande valore per e e per il tuo rapporto, anzichè sentirti invece come è accaduto, poi ulteriormente umiliata; avresti potuto sentirti felice anche perchè spesso gli uomini, pur amando realmente, tutti quelli che lo fanno che sono, seppur ognuno a suo modo con alcune caratteristiche comuni, la maggior parte non sono di “tanti -talvolta – complimenti a livello di parole”, preferendo ad es., magari dimostrarlo con lo sguardo, ad es. ed un abbraccio verso la compagna? Quindi, che nel contesto di un vero amore, le avresti potute particolarmente apprezzare, cogliendone la loro intrinseca ricchezza soprattutto se accompagnate da gesti con esse congruenti? Una ricchezza che non appartiene alle parole in sè che egli ti ha rivolto ma a te, per le notevoli caratteristiche di qualità che egli ti ha rivolto, come un riconoscimento, che tu cogli come una squalifica umiliante del fatto che Arianna è per lui “solo” bella, dolce e gentile, oltre che laureata con il suo pezzo di carta e che conserva in sè, ancora una buona dose di spirito infantile, per fortuna, che è ciò che ci permette di affrontare meglio alcuni gravi momenti di difficoltà. E allora? Per lui sei “solo” bella, dolce e gentile; hai pensato a dire a questo a “solo” di lui,:” E chi se ne frega?” E’ uno st…xo che conosco bene! Purtroppo.. (qualunque sia il motivo, che squalifica lui a dire il vero, per cui ti tratta e /o senti trattata così).Anzi, in un gesto forse di squalifica per te, ti ha invece così confermato di come sei e dev’essere, in modo personale, una ragazza della tua età, cioè appunto bella, dolce e gentile riconfermandoti alcune tue qualità’ molto, molto positive? Che sono tue, sono belle, utili, gentili e dolci, indipendentemente da ciò che ne trattano altri, altri di questo tipo ed in qualsiasi campo.
Anche se comprendo molto bene che tu possa sentirti paralizzata, depressa e demotivata, con la voglia di stare solo a letto e poi al lavoro e viceversa (premesso che certi periodi così capitano a tutti, purtroppo e che non c’è niente di male, anzi possono esserti utili entro certi limiti a recuperare comunque alcune energie) capisci che c’è in tutto ciò qualcosa che non torna? Ti invito a riflettere su come tu vedi e senti la bella, dolce e gentile Arianna, che così descritta, qualità a cui aggiungerei una notevole sensibilità, a me sembra una ragazza piuttosto piena di interne meraviglie da scoprire al proprio interno, per comprendere il valore reale. C’è una cosa che vorrei dirti; se dovrai passare il Natale da sola (spero tu non voglia seguire l’invito della persona di cui hai parlato, se sai che ti farebbe stare male, come sembrerebbe), ci sono diverse cose che potresti fare; te lo dico per esperienza, avendo passato più di un Natale in solitudine. Potresti recarti presso alcune mense Caritas e partecipare sia alla distribuzione dei loro pranzi ai poveri e senza tetto che non hanno nessuno nè niente da mangiare in quel giorno, oltre che ai loro pranzi (non so se e quante ce ne siano nella tua zona), oppure ad una Comunità di sant’Egidio in cui puoi sia offrire che chiedere aiuto e supporto per quel giorno o, ancora, ci sono Centri don Bosco che ospitano ragazzini svantaggiati ed anche famiglie così, che si recano alla Messa e poi mangiano insieme o fanno altre cose. Solo per fare qualche esempio. Inoltre, dato che hai già vissuto una esperienza con tuo padre, sai che negli ospedali di ogni città e cittadina, ci sono reparti di oncologia infantile, dove potresti chiedere cosa puoi fare per allietare il giorno di Natale dei bambini che vi sono ospiti e che da lì non possono uscire perché legati a macchinari o flebo o comunque, devono essere sottoposti a cure che per il momento, non glielo permettono. Alcuni ospedali fanno consegnare i regali ai bambini da persone adulte che, con un minimo addestramento se ci si rivolge ad essi poco prima, si travestono da clown con il naso rosso, simbolo di vitalità e vita ed un bel sorriso, che è il dono più grande che si può fare loro e che i bambini sanno ricambiare in mille modi, basta saperli ascoltare, guardare e “sentire” con amore come meritano. Forse ciò oltre a far felice tuo padre, con il quale in tal modo potresti stabilire un simbolico dialogo, considerando quanto desidereresti poter parlare con lui, potrebbe metterti anche in contatto con la tua parte “bambinetta” e farne apprezzare alla “solo” bella, dolce e gentile Arianna, quella più grande con una laurea in lingue, la sua vera bellezza e valore. Un grande e caldo abbraccio.
Elisa
Ciao Arianna,
Capisco la tua paura di affrontare la solitudine, e’ normale averne paura, ma e’ un passo importante affrontarla, io credo. La vigilia di Natale sei sola? Non importa, vorrà dire che ti mangerai da sola il tuo piatto preferito, ti leggerai un bel libro o ti affitterai un bel film e te ne andrai a nanna presto. Il giorno dopo ti sveglierai piu forte. Ti sveglierai piu serena. E scoprirai come poi non e’ cosi difficile affrontare le paure, una volta che le cose si affrontano perdono di grandezza. Il detto ‘ meglio sole che male accompagnate’ e’ molto vero.
C’e qualcosa di sbagliato in noi donne che ci facciamo cosi maltrattare. Prendine coscienza e incomincia piano piano ad allontanarti da questa persona cosi distruttiva. non hai realmente bisogno di lui, e’ solo un’abitudine, come la sigaretta. Schiaccialo nel posacenere come se fosse l’ultima . affronta con coraggio un periodo di solitudine. Non durerà in eterno, e’ solo un periodo, ti servirà e ricomincerai a stare bene. La forza che ti serve e ‘ dentro di te, ne sei in possesso, trovala. non e’ altrove che la troverai ne in qualcun altro.
ciao
Il FONDO esiste. Sta a te sola scegliere fino a che fondo vuoi arrivare.
Io ho dei problemi, bene. Ce li ho. Quindi? Cosa voglio fare? Quando vedo mio figlio che piange per una cosa che non vuole fare gli dico sempre: puoi scegliere se stare qui a piangere oppure farla con il sorriso.
Non si può prendere una decisione quando si è profondamente minati dalla confusione di un rapporto che ti schiaccia. E’ importantissimo, a mio avviso, iniziare da qualcosa di diverso. Cioè da sè stessi.
Ci vuole una pazienza infinita, io sono partita dall’accettazione: accettavo il mio dolore e la mia depressione, accettavo di stare ore sul divano e di alzarmi la mattina alle cinque presa dall’angoscia. Mi parlavo davanti allo specchio, facevo una lista delle mie qualità. Una lista di quello che ho. E quello che ho non è poco. Lo faccio ancora perchè ancora queste cose mi turbano.
Occupati di te stessa, fai una cosa o due al giorno per te sola. Cerca la terapia e fatti aiutare da qualcuno in grado di COMPRENDERE senza giudicare. Metti una sbarra tra te e lui e non farti toccare assolutamente, metti qualcosa tra te e lui. Tu sei ciò che credi di essere. Inizia a credere in te stessa, un giorno per volta. Passa qualche ora, qualche minuto credendo in te stessa. E poi ricomincia.
Sono solo suggerimenti, quelli che io ho adottato nella mia esperienza. Il Mostro è tale finchè noi gli diamo importanza. E se si crede più forte di noi, non è affare nostro.
Ciao, Cristina
I narcisisti patologici scelgono sempre prede piene di qualità, come ne sei piena tu, con il “solo” difetto di non accorgersene, accecate come sono dalla loro mancanza di autostima e d’amore per se stesse.
Te lo dice una ragazza sempre corteggiata perché carina, intelligente, intellettualmente vivace, con un curriculum studiorum da fare invidia a molti, ma che si è sempre sminuita all’inverosimile ingagantendo gli insuccessi e non riconoscendosi mai il merito nei successi, e che un pazzo affettivo, come lo chiama il dottor Brunelli, è riuscito a far sentire uno schifo totale in tutti gli ambiti.
E qualcosa mi dice che tu hai esattamente le stesse caratteristiche… Sei sicuramente fantastica ma per ora sembri non accorgertene :)
Sicuramente devi troncare con quel mostro.
E chiedere un aiuto psicologico, con fiducia.
Un abbraccio
carissimi,
non ho scritto per un po’ di tempo, mi sono limitata a leggere.
sono entrata in un limbo senza fine…..ci siamo visti, lui già parlava di come avremo messo a posto la casa e a Natale. Sapevo che sarebbe durata poco. sapevo che era solo come mettere un po’ di anestetico su una ferita profonda..qualche giorno di sollievo, qualche bugia a me stessa, due giorni in cui sorridevo di nuovo. poi la freddezza, la scontrosità, il mio restarci male e il suo “sei proprio una ragazzina”.
un’altra notizia..mia madre ha deciso di tornare in Romania per star dietro ai genitori anziani. Così rimango totalmente sola. Senza famiglia, senza casa, sempre isolata perchè non trovo amici veri. io, me e me stessa. Spesso ho iniziato a parlarmi da sola per cercare di calmarm nei momenti critici. è patetico. non vorrei buttarmi giù ma non ho ancora capito dove trovare la forza di reagire. è tutto profondamente ingiusto e non so più trovare un senso alla mia vita. Sono sincera: la mia vita per me non ha più senso. me ne vergogno, molto. penso a mio padre e a tutte le persone malate di cancro con cui ho stretto amicizia, molte di loro se ne sono andate, eppure la loro voglia di vivere e combattere era infinita. io invece che o la fortuna di essere sana e giovane sto buttando via ogni giorno…..e non vorrei ma..non riesco a fare altro. sono paralizzata. quanto vorrei poterne parlare con mio padre.
vi abbraccio tutti
Arianna
Carissima Arianna, hai fatto bene a mio parere a limitarti solamente a leggere in questo periodo come dici. Prova a farlo anche nella tua relazione con te stessa “…la fortuna di essere sana e giovane sto buttando via ogni giorno…..e non vorrei ma..anche se adesso non so come fare…riuscirò a fare altro…riuscirò a rivolgermi ad uno specialista che mi aiuti a sanare le ferite che ho dentro l’anima”. L’intervento di Gianni può esserti molto d’aiuto, come suggerisce la nostra Elisa:
“Questi sono giorni di riflessione, sto mettendo in atto il no contact assoluto.
Adesso leggendo qua e là su internet, ho scoperto esserci due tipologie di narcisismo overt e covert. Il mio ha molti punti in comune con l’overt. Ma ponendo l’attenzione su di me, scopro che anche io ho moltissimo punti in comune con il narcisismo “covert”.
Non so come interpretare ciò. Io dipendo molto dagli altri, sono introverso, spesso sono geloso e possessivo e ricerco il rapporto esclusivo con l’altro. Ho paura dell’abbandono..
E se fossi anch’io narcisista? Questi che ho elencato sono aspetti del mio carattere che voglio migliorare. Non voglio vivere per il resto della mia vita con il terrore di essere lasciato. E per questo adeguarmi a tutti pur di non rimaner solo. Voglio essere indipendente e non vivere dietro l’ombra di nessuno”. Colgo l’occasione per ringraziare Gianni e complimentarmi con lui per avere dato parola a sentimenti più profondi che si nascondono molte volte dietro ad un amore falsamente altruistico.
Un abbraccio ad Arianna, uno a Gianni e uno a tutti/e.
Grazie Sisi per le tue belle parole verso noi tutti .
Un grande abbraccio a te,…….ed un abbraccio a Gianni e alle due Francesche (Francesca e Francesca, entrambe con una storia dolorosa alle spalle, in modo diversità le due).
Elisa
Scusate, c’è un errore, volevo dire entrambe le due ragazze di nome Francesca, hanno raccontato di una loro storia dolorosa ed “ognuna” con caratteristiche diverse alle loro spalle.
Grazie Elisa, è reciproco. Ripenso spesso a te, al Dott. Brunelli e a tutti gli altri/e che con le loro storie per me particolari e potenzialità, insieme alle vostre, accompagnano il momento difficile, doloroso, quasi impossibile di una inevitabile, quanto autoresponsabile presa di coscienza. E’ un’occasione che si ripresenta per me di continuo in ogni intervento, mi accorgo che ogni storia porta qualcosa che mi riguarda, da riguardare in me ed è per questo che vi ringrazio tutti!
Un caloroso abbraccio
Grazzie Sissi
Da un pò di giorni, ho smesso di porre l’attenzione su di lui. Adesso la pongo su di me. Sto cercando di capirmi, di vedermi allo specchio, e di capire chi sono. Questa brutta esperienza può essere un’opportunità per conoscere me stesso. Per anni ho brancolato nel buio, vivendo rapporti d’amore,d’amicizia dove soffrivo. E mi chiedo il perchè? Perchè mi faccio del male, perchè sono consapevole di quello che subisco e non mi protraggo da queste relazioni? Chi sono io realmente?
Arianna poni anche tu l’attenzione su di te, e molto doloroso, perchè spesso ci si vuol nascondere, si ha paura di scoprire qualcosa di se stessi che può turbarci, ma prima o poi dovrai affrontarlo. Perchè sono sicuro che se chiudiamo gli occhi su noi stessi, continueremo come in un circolo vizioso, incontreremo sempre le stesse modalità di rapporto. Fatti forza ascolta te stessa. Io sto cercando di farlo, ed è durissima ma è necessario per uscirne. Un’abbraccio
Sono stata 7 anni con un uomo di questo genere. Consapevolezza che ho solo ora a distanza di due anni dalla fine di questo incubo. nei momenti in cui temevo di impazzire ho persino pensato che potesse trattassi di un alieno e non di un essere umano. Folle vero? Me ne rendo conto… ma mi era impossibile capire tanta crudeltà
, tanta indifferenza, tanto distacco, totale assenza di empatia e cognizione di quello che faceva…. Ne sono uscita da sola per lo piu….con una fatica che non potrà
Avere eguali, e la comprensione e l’ascolto attento di una amica di rara sensibilità
, che quando le parlavo e le raccontavo le diaboliche sue sottigliezze per ferirmi, mi capiva . Questa comprensione e’ stata per me l’inizio della cura.
E’ fondamentale non comunicare piu con queste persone se si vuole uscirne e allontanarsi da loro. Io ci sono riuscita solo fingendo con un enorme sforzo di fantasia che il soggetto non esiste piu, ignorandolo con una determinazione e cattiveria solo pari a quella che lui per anni aveva usato con me.
ne sono uscita, nonostante ogni due mesi sia costretta ad andare a riunioni dove c’e anche lui. l’ho come ucciso nella mia fantasia, non lo vedo nemmeno. mi sento finalmente una donna libera e forte. ora nulla mi spaventa piu. Ho sofferto cosi tanto che il futuro sara in confronto una passeggiata di salute.
un saluto a tutti
Carissima Francesca, si avverte in te la presenza di una donna molto determinata. 7 anni sono davvero tanti vissuti in un continuo stillicidio, a volte talmente tanto sottile, che uno o una se ne accorge, solo quando lo stress e il panico assalgono all’improvviso in maniera sempre più ravvicinata e anche quando si fa o si pensa ad altro. Secondo il mio parere, il narcisismo più diabolico e cattivo è quello più nascosto, celato appunto da una freddezza ostentata sul trionfo di bastare a se stessi, sulla conquista di un’indipendenza che è una truffa perenne da fare pagare sempre a qualcun altro. Il narcisista “puro” e anche “impuro” è una persona quasi sempre incazzata e nn potrà mai non solo bastare a se stesso, ma neanche essere indipendente come vorrebbe per sè, poichè da solo ci scoppierebbe con tutta l’incazzatura che ha. Può solo riversarla ad altrettanti contenitori nascosti e che certo si pongono anche come tali e a volte senza saperlo addirittura e giù critica, squalifica e mortificazione perchè da indeboliti questi contenitori(e qui il narcisista si adopera anche bene per tentare di plasmarli, perchè diciamolo, non sono poi sempre così a disposizione subito e poi molte volte questi contenitori sono anche abbastanza pieni della loro sostanza fortunatamente per loro), oltre al progetto mortifero, non vengano creduti dagli altri. Si sente Francesca che oltre alla tua sofferenza, avevi già una tua sostanza, quella che lui probabilmente avrebbe voluto che si esaurisse, ma come tanti altri-altre prima di lui e dopo di lui, ha fatto male i suoi conti. Questa tua sostanza ti ha aiutato a tollerare la fatica di sopportare il dolore del distacco verso una nuova rinascita, quella di una donna libera e forte, come forse lo sei anche sempre stata, altrimenti è dura tollerare 7 anni di veleno rilasciato goccia a goccia, piano piano, ma anche forte forte, che quando è piano sembra che non ci sia e invece è passato all’interno delle cellule, nel silenzio della sua reazione bio-chimica a catena. E’ così che muoiono i neuroni quando si ha a che fare da troppo vicino con un narcisista: “non vai bene!” “non vai bene!” ripete di continuo e la neurotrasmissione comincia a mal funzionare e va a modificare l’espressione genica e in quel ancora “non vai bene!” “non vai bene!” il neurone si suicida e dalla depressione è sempre più difficile uscire. E’ stata Rita Levi Montalcini a scoprirlo ed è stata proprio una grande!. Ha scoperto che in giro ci possono essere delle testine di c… (esperienza) che modificano l’espressione genetica in modo tale che i geni producano recettori che decretano la morte dei neuroni(è il momento in cui sembra di impazzire). Io ho una lunga storia di neuroni suicidati, ma poi proprio come è successo a te Francesca, dall’incontro con qualcuno che comprende, ascolta e assorbe su di sè tutto il senso di morte accumulato( e per fortuna c’è qualcuno che lo fa di mestiere, quando si vede che l’amico non può, poveretto, mi verrebbe da dire, perchè anche l’amico può soffrire della propria impotenza o vedersi squalificato da quel pò che fa, che è sempre una gran cosa, ma che troppe volte non gli viene riconosciuto perchè dall’altra parte c’è troppa sofferenza che confonde tutto e squalifica tutto il resto del mondo)l’espressione dei geni si rimodifica un’altra volta in un processo molto lento e continuo, come hai fatto tu Francesca, e non si torna come prima…si cresce. Che bello sentirti dire che non sei più spaventata come eri prima, ma che dalle cose spaventose hai acquisito la capacità spontanea di stare a distanza. Ti auguro tante passeggiate di salute da estendere anche a tutto il blog, e grazie per questa tua immagine. In quella passeggiata di salute ci vengo anch’io e tante altre/i.
Tu con la tua storia puoi aiutare molto. Grazie
Un abbraccio
La mia relazione con lui è durata 7 mesi. Aveva manipolato non solo me ma anche il mio bambino, di 8 anni, in quanto purtroppo era venuto ad abitare con noi. All’inizio sembrava un angelo, caduto dal cielo per coccolarmi e aiutarmi in tutto, ma piano piano si è rivelato un mostro, infantile, prepotente, arrogante, maleducato, aggressivo e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Ho sempre impresso nella mente il suo sguardo, freddo che negli ultimi tempi era mutato, quasi di ghiaccio…… indescrivibile.
E’ dovuto intervenire mio padre per aiutarmi a mandarlo via. Per aprirmi gli occhi, perchè io ero totalmente paralizzata dalla sua capacità di gestire me e i miei pensieri. Sono vuota, delusa, ferita ma non so se riusciro’ a cancellarlo dalla mente.
Ciao sono un ragazzo omosessuale di 23 anni. Due anni fa ho conosciuto in chat un ragazzo vicino al mio paese di 31 anni. Ci siamo subito piaciuti ed abbiamo intrapreso una relazione. Nel primo anno lui era molto geloso e possessivo,, e a me faceva molto piacere dato che nella mia vita non ho mai ricevuto cosi tante attenzioni. Lui aveva molti dubbi per via della mia giovane età e sopratutto perchè non avevo mai avuto una relazione stabile. Io per lui sono cambiato, ho cercato in tutti i modi di rassicurarlo e fargli capire che per me esisteva solo lui. Con il tempo ha imparato ad aver fiducia. Le cose però sono cambiate nel secondo anno. Lui diventava sempre più distaccato, si rifugiava sempre più spesso nell’alcool, spesso mi umiliava dinnanzi a tutti, e qualche volta mi ha anche picchiato. Ed io sopportavo tutto in silenzio. L’ho persino scoperto in una chat spinta a cercar sesso. Che delusione è stata per me. Mi sentivo sempre più perso. Un’uomo dai due volti, mi sono sentito ingannato. Ma non riuscivo a fare a meno di lui. Un’anno dove le litigate si facevano sempre più frequenti, dove la mia gelosia diventava sempre più morbosa. L’ho odiato tante volte, spesso mi davano fastidio i suoi baci i suoi abbracci. Ma non riuscivo a lasciarlo, perchè spesso tornava il ragazzo dolce e affettuoso del primo anno insieme. Non c’era più attrazione, non mi sentivo più desiderato. Ad agosto sono stato a casa sua, e controllando la cronologia del suo pc ho scoperto che preferiva masturbarsi piuttosto che fare l’amore con me. Adesso sono stanco di tutto ciò, ed abbiamo deciso di comune accordo di lasciarci. Ma lui continua a cercarmi, dice che non vuole perdermi come amico. Mah io sono troppo deluso. Non riesco ad essergli amico, anche se non riesco a fare a meno di lui.
In questo periodo mi fa schifo persino il sesso e gli uomini. Sarà che nella mia vita sono sempre stato circondato da figure maschili che mi hanno fatto solo male. Partendo da mio padre, un’uomo freddo e glaciale che non mi ha mai degnato di una carezza, o del vicino di casa che all’età di sei anni abusava di me. Non c’è la faccio più…
Scuate gli errori grammaticali, ho scritto cosi di pancia. Vi prego aiutatemi a capire cosa mi è successo. Non so se sono stato vittima di una persona narcisistica
Caro Gianni, la tua situazione e le tue esperienze di vita, sin dea bambino meritano una particolare attenzione e approfondimento affinché tu possa uscire fuori dal trauma e sentirti più sereno. D’altra parte tutti noi dovremmo avere la volontà e la possibilità di ‘studiare noi stessi’, la nostra vita, e capire il perché di certe nostre debolezze, predisposizioni, attitudini che poi ci rendono più vulnerabili nel subire relazioni affettive negative e distruttive. Nel tuo caso, anche grazie alla tua giovane età, credo che hai buone possibilità di trasformare questa storia negativa che hai vissuto in un insegnamento di vita che ti permetterà di vivere con maggior consapevolezza e serenità le tue relazioni affettive e sessuali nel futuro.
E’ importante che ciascuno di noi segua un qualche cammino di saggezza, dei maestri, o delle persone amiche che si percepiscono come più sane, con maggior esperienza alle quali vogliamo bene e che ci vogliono bene. Tutti possiamo cercare questo tipo di relazioni costruttive e vitali, ma lo possiamo fare quando incominciamo a curarci di noi stessi, a conoscerci, a volerci più bene.
Adopera verso te stesso la stessa sensibilità e amore che hai adoperato verso il tuo partner e vedrai che troverai la Via per la tua trasformazioni verso il bene, per te e per gli altri. Ciao. Pier Pietro
Grazie dell’attenzione Dott. Brunelli.
Questi sono giorni di riflessione, sto mettendo in atto il no contact assoluto.
Adesso leggendo qua e là su internet, ho scoperto esserci due tipologie di narcisismo overt e covert. Il mio ha molti punti in comune con l’overt. Ma ponendo l’attenzione su di me, scopro che anche io ho moltissimo punti in comune con il narcisismo “covert”.
Non so come interpretare ciò. Io dipendo molto dagli altri, sono introverso, spesso sono geloso e possessivo e ricerco il rapporto esclusivo con l’altro. Ho paura dell’abbandono..
E se fossi anch’io narcisista? Questi che ho elencato sono aspetti del mio carattere che voglio migliorare. Non voglio vivere per il resto della mia vita con il terrore di essere lasciato. E per questo adeguarmi a tutti pur di non rimaner solo. Voglio essere indipendente e non vivere dietro l’ombra di nessuno. Qualcuno può illuminarmi? Sono anch’io un narcisista? Grazie dell’attenzione
Caro Gianni, da ciò che scrivi di aver provato, si percepisce che tu ti sia sentito come “senza via d’uscita” nel rapporto con il tuo ragazzo o che credevi tale (ad es., in sintesi, “non potevi e ti sembra anche ora così almeno in certi momenti, stare nè con lui nè senza di lui”, stando male in entrambi casi. ). Questo, insieme alla tua giovane età, potrebbe essere un segnale che tu debba ancora elaborare dentro di te, alcuni distacchi da figure importanti della tua vita alle quali interiormente potresti essere ancora legato e che potrebbero, forse, un pò condizionarti nel fare delle scelte inadeguate a livello affettivo (cioè ad es., a metterti con persone che ti fanno soffrire in rapporti per te con componenti troppo distruttive, cioè che ti fanno sentire male per il modo in cui ti trattano e/o cose che magari ti senti costretto a fare – ad es., non desideravi quei baci di cui hai parlato- e dalle quali non riesci a proteggerti ancora bene come vorresti o potresti, valutando bene le situazioni e le scelte da fare affinchè tu possa sentirti bene, cercando naturalmente, di fare stare bene anche chi sta con te. Ciò considerando le alternative disponibili . Per arrivare a questo, secondo me, dovresti cercare di consigliarti, se le conosci, con persone più adulte di te con le quali senti di poter parlare apertamente, perché ti fidi e sai di essere innanzitutto ascoltato e quindi, possibilmente, capito. Tenendo presente che a volte le persone davvero non capiscano i problemi degli altri, non per cattiveria o stupidità ma perchè non si sono mai trovate in situazioni simili o non hanno competenze in proposito. Nel tuo caso specifico, in cui sembreresti un pò traumatizzato da questo comportamento del tuo ex partner potrebbe essere anche utile che tu consultassi persone esperte in questi problemi specifici di tipo affettivo, al fine di capirne le motivazioni che ti hanno portato ad instaurarli, perchè a parte le ipotesi immediate che si possono fare e che possono essere valide in generale, ognuno ha comunque una sua storia specifica che è collegata alla sua evoluzione ed alla sua personalità di base che nel tuo caso, dovendo probabilmente ancora finire di maturare, dato che sei molto giovane, ti permetterà di superare la situazione attuale, con maggiore facilità anche se ciò non significa purtroppo, senza dolore, perchè sicuramente stai soffrendo e ti senti confuso. Però questa storia sicuramente ha per te un senso che potrebbe essere collegato al fatto che essa è iniziata e finita per evidenziarti che ci sono delle parti in te da rafforzare , altre forse da smussare ma tutto ciò per permetterti di amare meglio te stesso e altre persone che incontrerai nel tempo, nella tua vita come partner capaci di restituirti l’amore che tu darai loro con reciprocità, la qual cosa può permetterti al contrario di quanto accade ora ( e vorrei che questa frase la leggesse anche Arianna -per poi rifletterci- di cui ti invito a leggere la storia e le difficoltà, per capire che capita a molti ciò che vivi tu ora e che non sei solo e che anche lei vive delle difficoltà simili alle tue a livello affettivo ed emozionale ) di “stare bene” sia con lui che “senza di lui”, quando il tuo partner sarà per qualche motivo lontano o fuori casa o avrete litigato perchè è alla base che il rapporto sarà diverso e sarà differente il modo in cui potrai portarlo sempre con te nel cuore e viceversa.
Un caro saluto.
Elisa
Grazie dell’attenzione elisa.
Adesso la situazione si è ribaltata, almeno sento dentro di me un forte senso di colpa. Riflettevo su alcuni atteggiamenti che ho avuto nei suoi confronti, “motivati” e “meno motivati”. Mi sto chiedendo se non sia stato io a portare all’esasperazione, certo non voglio giustificare il fatto che mi abbia picchiato. Ma anche io ho un carattere molto difficile da sopportare. Di questo ne sono consapevole, spesso mi capita di avere atteggiamenti aggressivi verso chi mi vuole bene. Con lui, mi sono sentito preso in giro, credevo alla favola del nostro amore. Ci ho creduto per davvero, vedevo in lui una figura protettiva, un faro che mi facesse luce nel buio in cui vivevo. Quando ho avuto alcuni sentori che lui non era quello che voleva farmi credere, sono diventato molto possessivo, geloso. Ammetto che all’inizio del rapporto, io ero molto freddo, e che un pò ho giocato nel farmi rincorrere. Non volevo lasciarmi andare del tutto, non volevo affezzionarmi troppo. Non lo so per paura, Paura di essere nuovamente abbandonato. Era sempre lui che mi cercava, era lui che si presentava con piccoli pensierini, sorprese. Ho creduto a tutte le belle parole, e forse in quei momenti erano la verità. Forse mi amava per davvero. Chissà con il tempo si sarà stancato di me, e delle mie “paranoie”. E non ha avuto il coraggio di lasciarmi solo perchè aveva paura che ne avrei sofferto. Ma poi penso anche alle cose brutte che mi diceva, alle umiliazioni, al fatto che io mi sia inchinato come uno zerbino e allora mi chiedo “perchè non si accorgeva che stavo soffrendo? e non faceva niente per cambiare questa situazione?.” Sono nella più completa confusione, non so fino a che punto abbia sbagliato io o lui.. Se penso che abbia sbagliato io, mi verrebbe voglia di correre di nuovo da lui e chiedergli scusa, ma non lo sto facendo perchè sono nella più completa confusione e non so come muovermi. Mi sono rivolto ad una psicologa, voglio fare chiarezza.
Conosco una donna da circa 3 anni. Abbiamo iniziato a conoscerci dialogando attraverso una chat e, per farla breve, abbiamo approfondito un dialogo che si è rivelato fin dalle prime battute inaspettatamente compatibile.
Già sposati entrambi, abbiamo avuto modo di chiarire quanto illusoria sarebbe stata una relazione che parte dall’esigenza di tappare altri vuoti della propria vita e che eventuali motivazioni del genere non avrebbero potuto portare a nulla di buono per sè e per gli altri. Per me è stata davvero una scoperta inaspettata e non pilotata, e la stessa cosa mi diceva lei della sua esperienza.
Erano trascorsi 3 mesi dal primo contatto ed il graduale approfondimento di questo dialogo ci portò ad ipotizzare di incontrarci anche di presenza. Fin dal primo incontro di presenza, è stata un’esperienza che ho percepito positivamente in grande continuità col nostro dialogo a distanza, e le stesse sensazioni mi comunicava lei. Così abbiamo continuato a prenderci cura di questa relazione sia nei contattia distanza (viviamo in città diverse), sia di presenza.
Tutto questo ha avuto un percorso che si manifestava di grande affetto, dolcezza, complicità, rispetto, stima, gioia e perfino qualche garbata manifestazione di gelosia da parte di lei (a volte mi diceva, dolcemente appassionata, di essere gelosa di qualunque donna potesse entrare in contatto con me. E si riferiva a normali contatti di vita quotidiana lavorativa o casuale. Ma l’ho sempre rassicurata manifestandole quanto di autenticamente profondo e forte provavo per lei).
Vivendo tutto questo come esperienza profonda ed autentica, straordinaria, imprevedibile, complice, unica ed irripetibile, anche le persone della famiglia (pur non sapendo della relazione extraconiugale) e i colleghi di lavoro non potevano che trarne positività e serenità nei rapporti, rendendomi conto che l’amore, anche se a volte può uscire dagli schemi “ortodossi” del comune pensare sociale, se è profondo ed autentico, rende migliori anche i rapporti col resto del mondo.
Circa 5 mesi fa, però per un puro caso, lei mi chiede di verificare un problema sul suo pc… e mi accade qualcosa di stravolgente, come un tir che mi investe senza averne il tempo di scansarmi: un archivio di cui evidentemente lei non conosceva l’esistenza all’interno del pc, contenente dialoghi risalenti a prima e durante la nostra conoscenza. Dialoghi contenporanei anche tra loro. Non riuscivo a credere che quella stessa persona avesse potuto mantenere contemporaneamente con persone diverse, dialoghi ognuno dei quali presentava le caratteristiche di una relazione esclusiva, unica, intima e complice.
E, ciò che aggravava ulteriormente lo “schianto” era il fatto che in alcuni di quei dialoghi scritti, emergessero riferimenti masturbatori in telefonate, collegamenti in webcam e persino a degli incontri di presenza. Non ho potuto fare a meno di approfondire e purtroppo è emerso di tutto e di più…
Forse alla sola lettura non si può immaginare quanto profondo può essere lo shock pensando ad una persona che mai in niente mi avesse potuto far pensare a qualcosa di sporco o poco limpido; una persona che ha manifestato il suo affetto con profonda dolcezza e che, dopo averla messa al corrente di ciò che avevo scoperto, tra le lacrime di vergogna, continuava (e continua) a ripetermi che mi ama profondamente e che non riesce a vivere senza di me, ma non riesco ancora a comprendere (o forse sì, dopo la lettura di queste analisi) come possa avermi dimostrato anche quella gelosia.
Io ho trascorso il primo mese in uno stato davvero difficile: non riuscire più a riposare nelle ore notturne (e solo qualche ora diurna perché stremato) trascorse sdraiato a fissare il soffitto della camera da letto durante lo scorrere di rimuginazioni di frasi ed immagini terribili in situazioni agghiaccianti e mai minimamente ipotizzabili prima. A tutto ciò si aggiunse una conseguente perdita del peso corporeo di 8 kg in circa 2 settimane.
Oggi, a circa 6 mesi dalle terribili scoperte, i disturbi del sonno e dell’alimentazione sono superati, ma resta una profnda angoscia.
Io ho profondamente voluto bene a questa donna, lei continua a chiamarmi e cerca un dialogo con me, ma io non riesco a spiegarmi tanta perversione, non sapendomi dare una spiegazione che neanche lei dice di sapere dare a se stessa. Cerco da mesi una via di guarigione, ma non la trovo. Inoltre non riesco più a fidarmi di lei.
Allora, appena avrò un po’ di tempo scriverò un articolo sulle varie forme morbose di ‘psico-chattite’ intendo tutte quelle forme alienate e alienanti di pseudorelazioni di vario tipo via chat, che solo rarrissimamente possono essere normali… comunque sia noi occidentali abbiamo una paranoia enorme del sesso, lo consideriamo in genere una cosa sporca e quindi diventa una cosa sporca… diventa a volte per alcune persone o per tutti in certe circostanze una sorta di droga compulsiva per stordirsi e scioccarsi così da non pensare a niente (in quel momento) e questo può accadere anche se si è in una coppia e se si hanno anche intenzioni amorose sincere… perciò prima di condannare e rinunciare a relazioni a causa di questioni sessuali, virtuali o reali che siano, dovremmo fare una seria e approfondita analisi per capire di che cosa si tratta, se effettivamente sono messi in seria crisi anche i sentimenti, se si tratta di sfoghi droganti, quante volte e come avvengono, perché, cosa c’è più nel profondo ecc. voglio dire che a volte i tradimenti sessuali, veri o virtuali, possono davvero essere indicativi di una crisi o di una manipolazione sentimentale, altre volte riguardano uan debolezza o un disturbo psicologico di una persona che lo fa perché non riesce a controllarsi, ma che vorrebbe mantenersi fedele… non è che sto scusando i tradimenti in genere, ma è che siamo esseri umani e quindi non possiamo giudicare come robot o come animali, ma dobbiamo valutare e comprendere la realtà dei fatti caso per caso, anche per evitare di restare traumatizzati da cose che, potrevbbero anche essere dolorose e fastidiose, ma non al punto di condurci ad un tracollo psicologico di disperazione e delusione… Gesù non scriveva mai niente… solo una volta, quando la gente voleva lapidare un’adultera ha scritto per terra sulla sabbia: “CHI E’ SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA” , a parte il significato religioso di quest’ uomo, va detto che era anche un GRANDE PSICOLOGO… ora le questioni di cuore, sono complicate, e a volte possono diventare confuse, morboser e dolorose per via di questioni di sesso vissuto in modo colpevolizzante, morboso, coatto, compulsivio, sporco… insomma sul sesso ci sono un’enormità di equivoci ed è questo che lo rende equivoco e sporco…
Dobbiamo allora imparare a comprendere ad un livello più profondo per evitare di ferirsi, di starci male troppo e di inibirsi e castrarsi. Un caro saluto
Considero la sua testimonianza molto importante. Mi spiace che lei abbia avuto questo shock, ma speroche al più presto lei riesca a superarlo. Gli esseri umani sono complessi, contraddittori, assurdi, certe situazioni e certi sentimenti per quanto siano in contrasto possono davvero sussistere. A volte la sessualità vissuta in modo coatto è un modo di far fronte ad un disturbo d’ansia, ad una situazione di conflitto nevrotico. Ma se ci sono davvero buoni sentimenti, il tradimento che si scopre essere davvero u un piano compulsivo e nevrotico può essere superato, anche perdonato… ma è giusto che ciò che è accaduto venga elaborato e valutato con una visione equilibrata, che non si lascia trascinare in paure e ferite narcisistiche o fantasie ossessionanti… magari si tratta di capire che il comportamento del partner è l’agito di una dimensione fantastica patologica e sofferente, ciò non lo giustifica, non è questo il problema, si tratta però di comprendere il perché profondo che lo ha posto in conflitto con se stesso, fino a tradire la fiducia della persona alla quale pure vuole bene.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Le consiglio anche l’articolo sul tradimento nella coppia: https://www.albedoimagination.com/12/2012/il-tradimento-nella-coppia-a-cura-del-dr-cosimo-aruta-e-del-dr-pier-pietro-brunelli/ – Mi scuso se per caso il suo post non fosse comparso prima, ma deve esserci stato un problema tecnico e di conseguenza non ho potuto risponderle. Un caro saluto e auguri di Buon Natale.
Pier Pietro Brunelli
Conosco una donna da circa 3 anni. Abbiamo iniziato a conoscerci dialogando attraverso una chat e, per farla breve, abbiamo approfondito un dialogo che si è rivelato fin dalle prime battute inaspettatamente compatibile.
Già sposati entrambi, abbiamo avuto modo di chiarire quanto illusoria sarebbe stata una relazione che parte dall’esigenza di tappare altri vuoti della propria vita e che eventuali motivazioni del genere non avrebbero potuto portare a nulla di buono per se e per gli altri. Per me è stata davvero una scoperta inaspettata e non pilotata, e la stessa cosa mi diceva lei della sua esperienza.
Erano trascorsi 3 mesi dal primo contatto ed il graduale approfondimento di questo dialogo ci portò ad ipotizzare di incontrarci anche di presenza. Fin dal primo incontro di presenza, è stata un’esperienza che ho percepito positivamente in grande continuità col nostro dialogo a distanza. Così abbiamo continuato a prenderci cura di questa relazione sia nei contattia distanza (viviamo in città diverse), sia di presenza.
Tutto questo ha avuto un percorso che si manifestava di grande affetto, dolcezza, complicità, rispetto, stima, gioia e perfino qualche garbata manifestazione di gelosia da parte di lei (a volte mi diceva, dolcemente appassionata, di essere gelosa di qualunque donna potesse entrare in contatto con me. E si riferiva a normali contatti di vita quotidiana lavorativa o casuale. Ma l’ho sempre rassicurata manifestandole quanto di autenticamente profondo e forte provavo per lei).
Vivendo tutto questo come esperienza profonda ed autentica, strordinaria, imprevedibile, complice, unica ed irripetibile, anche le persone della famiglia (pur non sapendo della relazione extraconiugale) e i colleghi di lavoro non potevano che trarne positività e serenità nei rapporti, rendendomi conto che l’amore, anche se a volte può uscire dagli schemi “ortodossi” del comune pensare sociale, se è profondo ed autentico, rende migliori anche i rapporti col resto del mondo.
Circa 5 mesi fa, però per un puro caso, lei mi chiede di verificare un problema sul suo pc… e mi accade qualcosa come un tir che ti investe senza avere neanche il tempo di scanzarsi: un archivio di cui evidentemente lei non conosceva l’esistenza all’interno del pc, contenente dialoghi risalenti a prima e durante la nostra conoscenza. Dialoghi contenporanei anche tra loro. Non riuscivo a credere che quella stessa persona avesse potuto mantenere contemporaneamente con persone diverse, dialoghi ognuno dei quali presentava le caratteristiche di una relazione esclusiva, unica, intima e complice.
E, ciò che aggravava ulteriormente lo “schianto” era il fatto che da alcuni di quei dialoghi scritti, ci fossero riferimenti masturbatori a telefonate, collegamenti in webcam e persino degli incontri di presenza. Non ho potuto fare a meno di approfondire e purtroppo è emerso di tutto e di più…
Forse alla sola lettura non si può immaginare quanto profondo può essere lo shock pensando ad una persona che mai in niente mi avesse potuto far pensare a qualcosa di sporco o poco limpido. E in tutto questo una persona che ha manifestato il suo affetto con profonda dolcezza e che, dopo averla messa al corrente di ciò che avevo scoperto, tra le lacrime iniziali, continuava (e continua) a ripetermi che mi ama profondamente e che non riesce a vivere senza di me, ma non riesco ancora a comprendere (o forse sì, dopo la lettura di queste analisi) come possa avermi dimostrato anche tanta gelosia.
Io ho trascorso il primo mese in uno stato davvero difficile: non riuscire più a riposare nelle ore notturne (e solo qualche ora diurna perché stremato) trascorse sdraiato a fissare il soffitto della camera da letto durante lo scorrere rimuginazioni di immagini terribili e situazioni agghiaccianti e mai ipotizzabili prima. Nonché una conseguente perdita del peso corporeo di 8 kg in circa 2 settimane.
Oggi, a circa 6 mesi dalle terribili scoperte, i disturbi del sonno e dell’alimentazione sono superati, ma resta una profnda angoscia.
Lei continua a chiamarmi e cerca un dialogo con me, ma io non riesco a spiegarmi tanta perversione, non sapendomi dare una spiegazione che neanche lei dice di sapere dare a se stessa. Cerco da mesi una via di guarigione, ma non la trovo. Inoltre non riesco più a fidarmi di lei.
ti capisco, piu’ o meno e’ la stessa esperienza che ho vissuto io, leggendo il tuo post tremavo… Non cambiera’ mai, scappa lontano
Carissimo Dott. Brunelli e care amiche del blog,
vi rinnovo il mio ringrazimento per il tempo che mi dedicate. Elisa cara, grazie, come al solito i tuoi interventi sono spunto di grande riflessione per me. Forse c’è stata un po’ di confusione, era l’amica S. a raccontare di essere ricaduta nella tristezza quando lui le ha confessato di avere una nuova relazione, fra l’altro comprendo benissimo cosa provi S., mille volte ho sentito questa frase detta al solo scopo di ferire.
Sto prendendo contatti con il Dottor Brunelli, per tentare di incontrarlo se possibile. Al momento sinceramente, preferirei un solo incontro con lui che una terapia con un terapista che non riuscirebbe a comprendere come il Dottor Brunelli.
Questa settimana mi sono nuovamente fatta del male da sola. Dopo varie insistenze da parte sua ho acconsentito a vederlo (questo vuol dire che forse non ho capito proprio un bel niente, in quanto non riesco ad imporre la mia volontà, scelgo sempre la via apparentemente più semplice). un paio d’ore in cui lui è stato molto dolce e mi ha proposto di provare a vederci qualche volta per vedere se possiamo tornare insieme. ho sentito la paura crescere dentro di me, la paura quasi certa che sarei finita malissimo anche stavolta, eppure stare senza di lui è talmente terribile (anche se lo era anche stare con lui, quindi non so spiegarmi..!?)che ho accettato. Gli ho chiesto…ti fai sentire tu? E lui mi ha risposto di sì ma di farmi sentire anche io tranquillamente.
Non l’ho sentito tutto il giorno e già avevo il magone. Già sapevo. Così l’ ho chiamato e lui mi ha detto di essersi dimenticato, che ormai non sono più la priorità. Ho sentito come una pugnalata su una ferita già sanguinante e dolorante, la voce ha iniziato a tremarmi per il nodo che avevo in gola e lui mi ha detto che sono sempre la solita frignona e che ha fatto uno sbaglio: non vuole più vedermi.
Ho riattaccato ancora più trste, ancora più sola e ancora più umiliata. Ancora più incredula di esserci volutamente cascata di nuovo. Ho pianto, ho rimesso, ho avuto vari attacchi di panico e tremori, ho mandato a quel paese il mio amico che mi stava vicino perchè sentivo una sensazione di morte e volevo stare sola.
Risultato? il giorno dopo (Venerdi) non sono andata a lavorare perchè ero TOTALMENTE incapace di alzarmi dal letto. ho passato l’intera giornata a letto, e anche sabato. volevo solo stare sola, non sentire, vedere, ne parlare con nessuno.
Questa mattina alle 5 ha iniziato ad insultarmi, a dire che sono una poco di buono perchè metto il tailleur a lavoro con la gonna (è la mia uniforme, devo metterla) a dirmi che sarò sola a vita, che lui ne trova mille come me. mi sono dovuta alzare con il cuore in gola e venire a lavorare.
ed ora eccomi quì, con il nodo allo gola e gli occhi luccidi che faccio finta di sorridere per non perdere il lavoro.
Tra poco è Natale e io sarò a casa da sola.
Non va, è sempre peggio.
Grazie a tutti,
Arianna
Rispondo a te Arianna e a tutti e ringrazio il prof. Brunelli per questo sito, così utile. Ebbene in 6 anni ho incontrato due vampire, l’ultima che sembrava la meno peggio si è rivelata la più micidiale. Grazie ad un percorso avviato prima di consapevolezza adesso ho affrontato la situazione con maggiore facilità e distacco, anche perchè avevo già intuito da prima a chi mi stavo consegnando, ma quando sei riuscito a capire le regole del gioco e vedi le cose con distacco ti sei finalmente liberato e ti senti pieno di gioia…e loro li a macerarsi della tua NON REAZIONE. E sai il motivo….per chè li vedi dibattersi nella loro sofferanze, solitudine, apparentementi felici del nuovo “giocattolo” che finiranno inevitabilmente per distruggere, convinti che sia l’occsaione quella buona e invece no è una catena infinita che finirà nel tempo per strangolarli. Loro no loro sono buoni sono gli altri FALSOOOO. Benedette queste occasioni con cui ho potuto finalmente snidare il mio vampiretto. Per far ciò ho lavorato su molti fronti psicoterapia attiva e partecipata,, sogni, esperienze, studio, varie e coincidenze sincroniche tutto interpretato e rielaborato ed infine ultimo tassello la pratica spirituale (buddista) che sperimento ogni giorno nella mia vita e ultimo strumento, utile al mio percorso. A conclusione ti lascio una massimo del tao:
Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l’unione.
Sii quieto e ti muoverai sull’onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.
Le malattie guariscono, anche quelle più radicate, come certe patologie a cui fa riferimento questo blog. Però, ho una considerazione da fare: spesso a chi aiuta un altro a uscire dal suo tunnel personale, spetta riconoscenza e una bella medaglia di infermiere occasionale…Poi i meriti li raccoglierà qualcun altro, piu’ fortunato.
Una domanda ancora: ma a forza di trovare patologie in ognuno, restera’ qualcuno sano da prendere in debita considerazione?
E poi…avete mai sentito questo simpatico detto “se non sono matti non li vogliamo”?
L’amore è una cosa davvero strana…credo sia quella la vera malattia da contenere.
Cara Paola58, non so che cosa tu intenda con l’allusione “Poi i meriti li raccoglierà qualcun altro, piu’ fortunato.”. Per quanto mi riguarda, l’importante è impegnarsi a realizzare insieme, come risorsa, una rete sociale di supporto soprattutto a coloro che, come noi, ne sono più carenti. Come certamente saprai il male si serve di ciò che è nascosto per creare isolamento. Nell’isolamento, che rende più deboli coloro che sono bersaglio di questo male relazionale di cui si serve come veicolo privilegiato il narcisismo(e le persone molte volte non sanno di esserne lo strumento, e forse, per disturbo si intende questo), è più facile adempiere allo scopo di distruggere nella persona presa di mira, la sua capacità di amare, che agli occhi di chi ne è privo di questa capacità, poichè in parte, come saprai, distrutta dolorosamente nel suo naturale bisogno di nascere essere riconosciuta ed esprimersi, può apparire quasi come una vera malattia da sconfiggere e debellare e nel migliore dei casi….da contenere, perchè come si sa, il troppo amore, non è amore, ma il non amore è il terrore…il precipizio. Alle persone prese di mira serve sentire gli altri, altri vicini, con suoni o parole di contatto, di affetto, per fare da barriera a quel precipizio, nella speranza che questa barriera possa reggere.
Più saremo e meglio sarà.
Un saluto
Buona serata a tutti,
Ho ritrovato tutti gli aspetti del disturbo narcisistico in quest’ u0mo (bambino) con cui stavo cominciando una relazione e concordo con tutte le dinamiche da me provate personalmente…. fortunatamente ero9 gia’ in terapia x miei prplemi e sono riuscita a capiere subito che c’era qualcosa che no tornava visto che ho avuto anche un relazione con un bipolare
questo blob e’ ottimo!!!!!
Serena
Penso che il tuo intervento Serena, nella sua sintesi, sia davvero prezioso. Il blog può aiutare e questo blog, sono d’accordo con te, è una grande risorsa e la psicoterapia è fondamentale e può, col personale sacrificio e la personale volontà, gestire e contenere(capendo la differenza ad. es tra quelli che sono utili e quelli che invece servono a tenerci bloccati) tutti i “perchè” che ci attanagliano nel momento del dolore e del blocco. Quel famoso blocco che fa tanta rabbia, per primo a noi, tanto agli amici reali, quanto afd alcuni passanti virtuali nel blog. La psicoterapia si paga anche per questo, per riequilibrare un rapporto che per sua natura sarebbe troppo sbilanciato tra chi “deve” solo dare e chi ha bisogno solo di ricevere dall’esterno nei nostri periodi bui. Anche a me piacerebbe così, senza sforzo, senza impegno, con la sola solidarietà umana…Voi cosa ne pensate?
Grazie Serena, mi piacerebbe sapere anche il tuo parere, visto la tua esperienza che si avverte nelle frasi che hai scritto.
Un saluto a tutti/e
Caspita! Pensavo di essere quasi fuori dal pozzo e lui con una sola mossa mi ha ricacciata giù nel fondo. Ero quasi libera, con una nuova energia, una nuova forza. Mi ha dato una pacca sulla spalla e un pizzico in faccia come per consolarmi e subito dopo mi ha detto:” Ho una nuova relazione. Spero che tu sia contenta per me.”
Oggi mi sento in down e disperata e non ne capisco il motivo, in realtà non lo amo…
Cara Arianna, sperando che tu stia realmente giungendo alla conclusione di non amarlo più quest’uomo e che possa iniziare a comportarti di conseguenza con te stessa, al fine di stare meglio, ti vorrei chiedere un chiarimento, quando ti senti di darmelo, se ti va, sul legame esistente tra questi due aspetti della tua seguente proposizione: “dopo mi ha detto: ” Ho una nuova relazione. Spero che tu sia contenta per me.”
” Oggi mi sento in down e disperata e non ne capisco il motivo,….. in realtà non lo amo…”
Ecco, qual’è nella tua esperienza interna il legame tra l’affermazione “oggi mi sento in down, disperata e non ne capisco il motivo” ..e….”.in realtà non lo amo?”, dato che tu le hai legate, in relazione al fatto che lui ti ha detto che ha un’altra relazione e che spera che tu sia contenta per lui?
Ti invito, se te la senti, a rifletterci un attimo e quando vuoi, a rispondermi, se lo desideri.
Credo che in ogni caso, possa esserti utile riflettere su questa tua affermazione ed eventuale nuova emozione, per comprenderne l’origine ed i suoi vari aspetti anche se inizialmente, potrebbero risultarti forse, un po’ confusi ed anche, forse. un pò tristi, dato l’impatto che può aver avuto questa esperienza su di te, per poi pian piano chiarirsi, anche se vuoi, nei limiti del possibile, insieme a noi nel forum di auto – aiuto.
Un caro saluto. Ti abbraccio forte forte.
Elisa
Cara Arianna, ho dimenticato, nel post di poco fa, di aggiungere una cosa importante a cui pensavo, prendendo spunto dalle interessanti e profonde riflessioni che ha fatto e che ti ha invitato a fare, qualche giorno fa Sisi, in relazione all’importanza del no. Forse, questa ultima, dolorosa esperienza che hai descritto ieri e che ti porta a dire rispetto a questo ragazzo, che non lo ami e ad avvertire, probabilmente in modo più profondo ancora rispetto al solito la ferita che te ne deriva e che amplifica quella che per motivi legati alla tua storia personale soggettiva, precedente cioè alla conoscenza dello stesso, è presente dentro di te, arrivando forse quasi a “graffiarla”, per dirti di cambiare rotta. Seppure utilizza un mezzo cattivo, che ti arreca sofferenza, questa esperienza, in questo momento, ha però secondo me anche un fine buono e positivo, quale quello di portarti in superficie la forza e la capacità, presente ed un pò occultata dentro di te, di dire un no, un no definitivo all’essere trattata nel modo che descrivi ed un no ad eventuali tentativi di ( o da te in alcuni casi, forse ricercati, magari in preda ad una cocente nostalgia) riavvicinamenti, soprattutto quelli perfettamente evitabili, anche quando ti ritroverai ad essere richiamata, favorendo dentro di te la nascita di una nuova illusione, che sarebbe poi destinata a diventare disperazione per la delusione e frustrazione che potresti provare. Forse ora, possiamo allenarci a pronunciare la parola NO, che nella nostra evoluzione personale come soggetti ed individui, ha un grande significato e valore positivo, segnalando un passo avanti nella nostra crescita e differenziazione dai desideri dell’altro, a cui non sapevamo fino a questo momento, dire di no. Sia al nostro interno sia nella realtà. Quando avrai detto questi No, nel modo e momento migliore per te, purché tu ne ricavi però un risvolto positivo per te stessa, ti sentirai, come ti ha già detto Sisi molto bene, realmente meglio, facendo sempre prevalere il tuo senso di dignità personale e la sua importanza, sull’eventuale senso di colpa che quest’uomo ti potrebbe suscitare. Non so se sia vero che il tuo ex ragazzo abbia come ti ha detto, una relazione con un’altra donna ma, ponendo il caso che ciò corrisponda a realtà, poiché egli non ha una casa sua ma vive in una di tua proprietà, qualora volesse portarci a vivere con lui l’altra donna (che magari è ignara però sia del tipo di persona con cui ha a che fare, poiché costoro, come hai potuto provare sulla tua pelle, non si scoprono subito, sia del fatto che la casa non è sua ma tua, quindi, non possiamo in alcun modo, considerarla colpevole o responsabile come sua eventuale complice a prescindere, senza conoscere i fatti), tu cosa intendi fare?
Sperando che ciò non avvenga, mi sento però di doverti porre davanti a questa possibilità, speriamo molto remota, in modo che tu ci rifletta. Non possiamo neppure escludere che costui ti abbia parlato di un’altra anche solo per farti male, nella speranza di rafforzare il suo misero ego, misero perché, seppure non si rende realmente conto del male che fa pur “sapendo” di farlo, cerca di “ingigantirlo”, utilizzando meccanismi relazionali perversi, attraverso il tuo dolore che può confermargli nelle sue idee un senso di potenza personale che ha bisogno di provare per “provare” a sé stesso di esistere e di essere il più forte.
Quindi riprendendo ora la domanda che ti avevo posto sopra, di fronte ad una tale eventualità come e cosa risponderesti? Credo che tu desidereresti nel profondo di te stessa dire “no a quell’uomo che ti fa male e soffrire” e dire contemporaneamente”si a quel ragazzo che ti fa tenerezza”, magari anche con gli occhi da orsetto lavatore , che sono almeno quelli che in queste occasioni, vedi tu in lui, nel desiderio disperato di essere coccolata come vorresti e senti di meritare. Ma in questo caso, mi permetto di dirti, nel massimo rispetto comunque della tua libertà ed opinione ed anche perché ognuno di noi ha dei tempi personali nel comprendere l’importanza di alcune cose, talvolta più evidenti dall’esterno che a noi che le viviamo, che tu dovrai essere pronta e decisa nel dire un risoluto “NO”, per rispettare te stessa e la tua volontà , la volontà di quella parte di Arianna più saggia che convive attualmente con te talvolta come una scomoda coinquilina ma che sta cercando il suo spazio per emergere e che sa che per te Arianna come persona totale, capace di amare e desiderosa di essere amata in modo “normale”, come affermi in più di uno dei tuoi post, questa è la decisione giusta. Certo nell’affermare i primi no, in situazioni poi così pesanti, ci saranno delle conseguenze, dei piccoli tumulti ed anche dubbi interni . Ciò capita pensa , anche ai bambini quando imparano a farlo ma poi sono presi da una grande gioia nel vedere i risultati che quei loro primi no determinano nel contesto delle loro prime relazioni familiari ed ambientali, anzi spesso i bimbi, presi dall’entusiasmo dell’ effetto anche e soprattutto emotivo del loro aver detto “no”, spesso iniziano, ma loro sono piccoli e devono ancora imparare tutto o quasi , a dirlo anche in modo eccessivo, per mettersi alla prova e per capire con l’aiuto degli adulti che se ne prendono cura e che gli propongono delle differenti risposte e proposte ai loro No, i limiti che non devono e non possono superare per il loro bene fisico e psicologico attraverso le sensazioni di benessere e malessere che ricavano da queste esperienze. Come vedi quindi, dire no è molto importante e se per i bambini lo è per capire meglio il proprio mondo interno ed esterno, per gli adulti, oltre che per questo, ciò è importante per permettere un maggiore rispetto di sé stessi e della propri dignità. Quando avrai detto di No, in modo congruo alla situazione ed ai sentimenti che essa ti suscita, oltre ad un grande senso di dignità e riconquista pian piano dei tuoi spazi personali e vitali, sia interni che esterni, anche quello reale della tua casa, potrai provare anche un nuovo senso di libertà ed apertura al mondo, dove non vedrai più solo un predatore travestito da cucciolo attraverso il tuo tenero sguardo ma anche tutte le altre persone con i loro lati buoni ed i loro lati oscuri ma non per questo cattive, solo persone “normali”, nel senso generico del termine inteso come capacità in questo caso di avere relazioni costruttive e caratterizzate da reciprocità e che cercano in larga maggioranza proprio ciò che cerchi tu, ovvero la normalità evitando il più possibile, inutili e dannosi, oltre che “tossici” sovra dosaggi di sofferenza connessi invece a rapporti insani e distruttivi. Ai quali bisogna imparare a dire di no, per lasciare posto alla costruzione di altri, più sani e reciprocamente generosi .
Provo a darti anche un consiglio pratico molto semplice; se hai una grande difficoltà in generale ad affermare le tue ragioni, soprattutto dopo il rapporto con questa persona, che dici essere così brava d rigirare la frittata in modo che tu non riesci a controbattere ( caratteristica comune a molte patologie, soprattutto gravi, mettere l’altro in condizioni di impossibilità di controbattere, almeno non nell’immediato), potresti chiedere se presso qualche struttura che si trova nelle vicinanze di dove vivi, svolgono dei corsi di assertività che sono attuati quasi ovunque, frequentemente, essendo molto brevi (seppure essi sono un supporto che non sostituisce però una buona ed in tali casi, necessaria ed utile psicoterapia ma spesso possono integrarla ) o comprarti qualche buon libro sull’argomento, per capire meglio che tu hai pieno diritto di dire di no senza sentirti in colpa per questo nel momento in cui stai facendo valere un tuo desiderio di essere rispettata come persona che ha un suo intrinseco valore personale. E che puoi concedere così a te stessa il diritto di permetterti di rispettare un tuo diritto.
Ciao.
Elisa
Elisa dice….”dovrai essere pronta e decisa nel dire un risoluto “NO”, per rispettare te stessa e la tua volontà , la volontà di quella parte di Arianna più saggia che convive attualmente con te talvolta come una scomoda coinquilina ma che sta cercando il suo spazio per emergere e che sa che per te Arianna come persona totale, capace di amare e desiderosa di essere amata in modo “normale”, come affermi in più di uno dei tuoi post, questa è la decisione giusta”…. e aggiungo, come sempre anche Elisa ti esprime, potrai metterci tutto il tempo che ti occorre e se cederai e tornerai a fare alcuni passi indietro, noi saremo sempre qui ad ascoltarti e ad accoglierti come tutti coloro che come te soffrono apertamente con le loro contraddizioni…
Un forte abbraccio ad Arianna e ad Elisa
Ciao, grazie per la tua replica accurata e acuta. Il fatto è che io non sono Arianna ma Silvia!
Replicherò non appena avrò un momentino libero.
Grazie e un abbraccio
Cara Elisa,
ti rispondo a distanza di un po’ di giorni.
Giorni durissimi in verità. Sempre lì a scavarmi dentro fino al midollo, fino alle radici del male. Ed è proprio questo scavarsi a rappresentare l’unica conseguenza positiva dell’aver incontrato sulla nostra via mostri del genere. Non si può uscire da esperienze tanto traumatiche se non scendendo agli inferi di noi stessi, per poi tentare una risalita portando in spalla consapevolezze brucianti, disillusioni taglienti, verità non più ignorabili. Ho trovato nella mia terapeuta una compagna di viaggio preziosa, instancabile, coraggiosa, appassionata. A volte le mie gambe si piegano, sento di non farcela, ma poi guardo in alto e vedo una piccolissima, flebile luce e mi rimetto in piedi, combatto per me stessa, per i miei figli, per la mia dignità calpestata, i miei anni rubati, la femminilità insultata, il corpo violentato, la purezza sporcata. Lotto ancora ogni giorno perché so che là fuori c’è una luce che non ho ancora mai davvero vista, assaporata. Avevo scritto tempo fa:” ” Oggi mi sento in down e disperata e non ne capisco il motivo,….. in realtà non lo amo…” e tu mi hai, giustamente, chiesto il senso, il legame di affermazioni, in apparenza, stridenti. Io, oggi, so cos’era racchiuso in quella frase. In quel grido soffocato, scritto veloce tra le lacrime, c’era tutto lo sgomento per quella ferita profondissima che è in me e della quale mi sto prendendo cura negli ultimi due anni. Quella ferita che ha permesso al mostro di nutrirsi per 8 anni e di infettare ogni singola cellula del mio corpo…
Quella ferita che non mi ha permesso di vedere che chi si proponeva come guaritore sarebbe, in realtà, stato il mio aguzzino. Quella ferita che non mi ha dato la forza, sanguinante e fragile qual’ero, di difendere la mia anima, la mia vita da un’intrusione tanto violenta quanto subdola. So che non c’è traccia di amore in relazioni tanto distruttive, io non lo amo più, credevo un tempo di amarlo perché pensavo che cambiando lui avrei, in qualche modo, potuto cambiare il finale di una storia che si ripete uguale da quando ero bambina. La storia è che non sono mai stata amata da mio padre, o meglio, anche lui è un narcisista anaffettivo, immaturo e bla bla bla…
Ho creduto, per anni, di dover sopportare di tutto pur di meritare il suo amore e quello di una madre anche lei distante. Ebbene sì, sono diventata una masochista. Il mio problema è questo. Lo so. Ne parliamo io e la mia terapeuta e Dio solo sa quanto sia difficile per me parlare di quello che mi sono fatta fare per anni dal mio ex marito. Dunque è ovvio: io non lo amo. Ma la tristezza, il down, l’angoscia di cui scrivevo sono da attribuire dal mio essere entrata, finalmente in contatto con il mio male. Quando mi ha detto della nuova relazione è scatta la solita crisi abbandonica, temevo che avesse trovato una nuova vittima, volevo indietro, tutto per me, il mio carnefice. Ti rendi conto Elisa? Ma adesso IO SO come vanno queste cose e POSSO DECIDERE DI CAMBIARE ROTTA. Quando sento che vorrei essere ferita ancora, poi mi guardo allo specchio e dico:” Ma perché? Amati Silvia!”. Lui è diventato ancora più mostro da quando ho cominciato a curarmi. Lo shock è forte Elisa… sentire che il padre dei tuoi figli ti preferisce malata, con gli attacchi di panico, il tumore e tutto il resto, piuttosto che sorridente, forte, autonoma. Non c’è un briciolo d’amore in chi è talmente vuoto da succhiare la sostanza che invidia da te che resti dilaniata, attonita, incredula… Ma per noi, lì fuori c’è la vita vera, fatta di persone vere che si amano, si sentono, si percepiscono, per loro c’è il vuoto eterno fuori e dentro.
Ti abbraccio forte.
Sono vicina a tutti voi.
Ciao Elisa, spero tu abbia letto la mia risposta al tuo commento! ti auguro delle feste serene!
Cara Silvia, mi dispiace per l’involontario errore nella trascrizione del tuo nome, dovuta ad un mio momento di stanchezza e ti ringrazio molto per la correzione. La domanda che volevo rivolgerti, rimane comunque ed effettivamente la stessa perché mi ha molto colpito l’utilizzo che hai fatto delle due proposizioni riportate, linguisticamente ed emotivamente.
In attesa di una tua replica, quando vuoi, ti mando un caro saluto e ti auguro una buona domenica.
Volevo aggiungere, cara S., che nei tuoi riguardi il tema del non permettere alla persona che ti ha ferito profondamente nei tuoi sentimenti, con conseguenze anche fisiche gravi se ben ricordo alla tua ugualmente giovane età – ricordavo leggendoti che hai intorno ai 30 anni e ne hai già passate molte, compresa addirittura se non sbaglio, una lesione all’utero poi regredita- di ri/ avvicinarsi con un riferimento anche alla casa, era stato dovuto, alla memoria che mi era riemersa rileggendoti, del fatto che il tuo ex marito, aveva tentato qualche tempo fa addirittura di buttare giù la porta – cosa che mi era rimasta molto impressa, per la paura e l’ansia che dovevi aver sperimentato – dell’abitazione dove vivi con i tuoi bambini, ai quali stavi cercando ed iniziando a riuscire, con l’aiuto anche, da qualche tempo, di una terapia, a ristabilire un clima di maggiore serenità ed a ricominciare in modo consistente allora, secondo quanto e come avevi detto, a riguadagnare ed a pretendere un sempre maggior rispetto per te stessa. Altro tema importantissimo. Che però mi era sembrato leggermente stridente, ma per tutto ci vuole tempo e poi bisogna vivere le situazioni da dentro o conoscerle approfonditamente per capirle nei loro risvolti particolari, con il fatto che affermavi che eri costretta a fargli da sveglia affinché portasse i vostri figli a scuola, anche se a volte per un maggior quiete vivere, si cerca di tollerare anche cose molto pesanti soprattutto in presenza di figli di cui si vuole la serenità.
Inoltre, nel chiedere qui scusa anche ad Arianna per l’involontario utilizzo del tuo nome al posto di quello di Silvia, nel post in cui rispondevo a lei, nel chiederle come sentiva legate le due proposizioni che ho citato, volevo anche chiarire per evitare ulteriore confusione che però, proprio quel sintetico e pregnante post di Silvia, mi aveva fornito lo spunto per proporre, invece a te Arianna, personalmente, collegandomi appunto come detto, anche alle oculate riflessioni che ti aveva proposto Sisi sul tema del “no”, che sembri almeno talvolta, effettivamente avere una certa difficoltà a dire in modo deciso per far valere i tuoi diritti – data anche la tua giovane età e lo stress in atto – così come la capacità di controbattere di fronte ad un rivoltamento della frittata, il quadro di una situazione potenziale quale quella, molto dolorosa della possibile richiesta che il tuo ex ragazzo, residente nella tua casa, mente tu vivi ospite da amici, potrebbe ipoteticamente un giorno, anche avanzare nel remoto, speriamo, caso che capitasse a lui di dirti di avere un’altra donna e che, poiché lui vive nella tua casa – dalla quale non ti senti di cacciarlo perché ti fa tenerezza – di volerci portarci quest’altra persona o di farti trovare davanti ad un simile fatto compiuto, dato che questa mi è sembrata purtroppo, pensando anche a te e da ciò che racconti e come, una eventualità non escludibile che la vita potrebbe proporti come ulteriore, brutta e dolorosa prova, utilizzando cioè un “cattivo” mezzo o strumento, da superare per permetterti se non riesci così come già ti spetterebbe di diritto di mandarlo via riappropriandoti della tua abitazione,. Una prova che in tal caso, ho ipotizzato come fatto concreto ma che potrà anche avere Forme molto diverse, nella realtà e in ogni caso, avrebbe però il fine di permetterti di esprimere quel necessario No che, nel contesto e momento giusto, ti consentirà di affermare te stessa, facendo valere maggiormente i tuoi diritti di persona che merita rispetto, anche per se stessa e di riconquistare degli spazi vitali sia interno che esterni, che saranno alla base appunto, con il tempo, di nuove libertà e possibilità costruttive. Naturalmente mi auguro che la situazione che avevo ipotizzato come eventualità che la vita potrebbe ancora proporti da superare per metterti in contatto più diretto con la tua ulteriore forza e saggezza, non si verifichi nella realtà e che tu possa conquistare tutto ciò senza ulteriori scossoni di questo tipo ma ugualmente, ti propongo di riflettere su una tale potenziale eventualità e su tue reazioni decise ed in cui credi al tuo interno, a favore di te stessa e da attuare, quale la capacità di dire No, perché con questo “esercizio”, praticato ogni tanto, se e quando ti va e lo avverti come utile e necessario, seppure ci vuole appunto dapprima un pò di esercizio per percepirne l’utilità reale, potresti diventare appunto più forte di quel che già sei date le prove che hai già superato o comunque coraggiosamente affrontato e senza perdere la tua dolcezza e delicatezza nell’affermare le tue ragioni . Senza fare del male e senza soccombere all’altro che ti rigira la frittata ed ai suoi desideri o voleri e richieste, soprattutto quelle in ogni caso più ingiuste per te secondo te.
Un caro saluto ed un abbraccio a te Silvia ed ai tuoi bambini.
Un caro saluto ed un abbraccio ad Arianna.
Ad entrambe ed a tutte e tutti noi, auguro una serena e buona domenica.
Ciao Elisa,
purtroppo ricordi bene…
Le conseguenze fisiche riportate sono state tremende.
La lesione all’utero, risultata poi di tipo canceroso, è stata totalmente asportata poi ho avuto una recidiva dovuta ad un calo delle difese immunitarie. Avevo tonsilliti ogni 10 giorni e herpes fisso. Purtroppo la tiroidite mi è rimasta e anche la spasmofilia… Sono sempre sotto controllo medico, ma da quando mi sono separata il mio corpo si sta riprendendo…
Vorrei dedicarci questa canzone..se non sapete l inglese trovate la traduzione..speri vi piaccia..a me a volte da grande forza e serenità, anche se non spesso come vorrei..vi abbraccio http://m.youtube.com/#/watch?v=k0BWlvnBmIEp. Arianna
Caro Dottore e carissime/i compagne/i di viaggio in questo dolore…vorrei approfondire con voi alcuni punti segnalati dal Dott. Brunelli, a cui non so dare una spiegazione o una risposta..vorrei tanto i vostri pareri in merito per avere un confronto:
– IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO? Spesso il suo atteggiamento mi fa andare fuori di testa e allora mi comporto male io. Riesce a farmi perdere il lume della ragione perchè spesso mi gira la frittata talmente bene che io sono incapace di controbattere.
– PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
non lo so. solitamente, credo, una persona “normale” spiegazioni o no, vorrebbe mettere solo fine ad una relazione del genere. io invece continuo a chiedermi: PERCHE’?? perchè non possiamo essere una coppia come le altre? qual’è il problema?
– COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
questo è un problema molto grave. penso che quando si ami è ovvio che vi sia un po’ di gelosia, ma appunto la mia è tormentosa. perchè?
IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
gli ultimi due punti, tipici della mia storia, a cui non riesco a darmi una spiegazione.
Ora che la mancanza è sempre più forte e la rabbia si è un po’ calmata, è tutto molto più difficile. forse non ho ancora toccato il fondo? forse non sono ancora convinta di voler chiudere con lui definitivamente? ma come è possibile? è la dipendenza che mi fa provare queste sensazioni?
Spesso, ho vere e proprie crisi di astinenza.: tremori, dolori, angoscia. possibile?
grazie a tutti coloro che vorranno condividere il proprio pensiero sui punti citati.
Arianna
Cara Arianna, provo a risponderti ad una piccola parte di una delle tue impegnative domande; molto probabilmente, il tuo bisogno di mantenere dei contatti, non è legato tanto solo al tuo grande amore verso di lui – che non metto però in dubbio, sia chiaro – ma anche e soprattutto, alla paura che inconsapevolmente provi di poter “perdere” il tuo stesso amore se lo lasci in modo definitivo; cioè è come se sentissi che in tal modo, quel tuo vero amore, non ti è stato usurpato – percezione purtroppo illusoria, in certe situazioni, poiché sembrerebbe che ciò sia avvenuto e comunque, in generale, in queste situazioni descritte nell’articolo del dott. Brunelli, avviene – con l’inganno ma che se tu ti “impegni a ricostruirlo”, anche spendendo una enorme energia nel pensarci e ripensarci anche un pò ossessivamente come quasi presa da una certa spinta verso una inesorabile ricerca interna di motivazioni e possibili “perché” e quindi “dubbi” da una parte e dall’altra, quasi come un tentativo di poter “ricostruire” quasi “magicamente”, con questo sforzo di “pensiero” così faticoso, quella realtà che tanto ti manca, nella speranza che essa si concretizzi, utilizzando così un meccanismo difensivo dal dolore che ti fa però infine soffrire di più, purtroppo. Oltre che sempre nell’ambito di tali meccanismi, nell’avvertire probabilmente il desiderio al tuo interno, così intenso fino a volerlo veder realizzato che quel tuo “amore”, quello cioè che hai investito su quella persona e sul vostro rapporto impegnando così giovane, una parte importante di te, possa tornare a te, cosicché tu potrai rimanerci attaccata, come ad una parte fondamentale di te stessa, che senti ancora appartenere a questa relazione e che temi di di perdere. Questo timore è probabilmente ciò o parte di che ti fa sentire, nell’eventualità ipotetica di una sua realizzazione, molto fragile, perché è come se ti chiedessi “dove” questo tuo amore, è “andato a finire”, poiché transitoriamente, non lo avverti bene definito e localizzato, forse a causa della non corrispondenza da parte dell’altro che te lo fa avvertire come minato dentro di te erroneamente ( ma accade purtroppo) il suo valore. Non lo avverti attualmente forse, nel tuo animo a livello più profondo dello stesso, ben localizzato e con dei confini realmente netti, né dentro di te né fuori di te, nell’altro sul e nel quale lo hai investito, né in uno spazio relazionale condiviso e condivisibile tra voi due. Quindi, il bisogno disperato di non sentire di “perdere” il tuo stesso amore, che senti minacciato e minato da questa storia e dalle sue conseguenze, potrebbe essere alla base della tua :
1) disperata voglia di restargli accanto e, collegata a ciò
2) della tua dipendenza che avverti verso di lui e che più probabilmente è più verso l’idea/ideale (anche se ora pensi di non averla più) di lui e connessa a certe tue caratteristiche di personalità che a ciò, a certi meccanismi, ti rendono vulnerabile e relativamente a questo fattore, possono esservi in te:
3) delle vere e proprie crisi di astinenza, connesse a paure di perdere parti importanti e significative non tanto di certe persone come questo tuo lui, ma della tua identità e parte amorevole connessa al rapporto con questa persona, paura e disgusto o rifiuto, che può manifestarsi anche con sintomi fisici importanti, quali il vomito, il mal di testa, i tremori, il dolore fisico. Considera cara Arianna, che ogni nostra emozione ha almeno due aspetti a livello fisiologico, quello che noi avvertiamo come sintomo o segnale, positivo o negativo e un aspetto neurochimico ed endocrino-logico che la caratterizza e la connota, senza escludere quello immunitario, che altrettanto, in condizioni di stress, può alterarsi e dare problemi di vario tipo sia in relazione agli altri sopra che in modo autonomo. Ed anche i nostri pensieri, non disgiunti dalle emozioni che li accompagnano, li precedono e ne conseguono, scatenano in noi ed al contempo sono scatenati, da una serie di reazioni chimiche a livello del nostro SNC, che può agire su quello periferico, cioè con manifestazioni muscolari, viscerali, ad es. su stomaco ed intestino, epidermiche come su pelle e peluria, articolari, ecc e viceversa. Per cui, considerando oltretutto che una caratteristica di queste persone, è quella di scatenare nei loro partners una sorta di dipendenza “tossica”, come uno strano stordimento della coscienza, legato in genere a certe droghe fino a che non ci risveglia davvero, come quasi da una sorta di incantesimo ( che qui è del tipo negativo descritti in forme metaforiche in tante fiabe) è possibile secondo me che tu avverta dei sintomi simili ad un’astinenza, legata sia alla mancanza di lui che alla paura connessa di perdere alcune parti importanti e buone di te stessa., che avverti legate al rapporto con lui a causa della sua capacità, se è un NP nel suscitarti questa sensazione. Seppure poi è esattamente nel contrario che tu potrai ritrovarti appieno. Io credo che se tu vivi questa situazione così complessa, con questa grande ed umanissima difficoltà, dovresti , per il tuo bene, farti aiutare da una persona esperta in questi problemi, almeno per comprendere come iniziare ad uscirne realmente e ad organizzare i primi passi che possano essere per te costruttivi verso un nuovo tipo di cammino. Mi sembra un cammino in questo momento per te troppo grande da poter fare da sola, anche perché ad esempio chiarendoti un pochino le idee, alcune cose, potrebbero sembrarti magari meno pressanti e gravi di come appaiono e depotenziarsi nella loro negatività, permettendoti di riacquistare un minimo di serenità che ti permetta poi di valutare al meglio come procedere ed in cosa puoi farcela ed in cosa no, da sola. E come. Anche alle persone forti, come te ed molti/e di noi in questo forum, nella pretesa di fare tutto da soli, in situazioni delicate possono ingarbugliarsi le idee e si può avere bisogno di un sostegno, anche breve, per rifare un pò di luce al proprio interno, per riprendere il cammino con passo più svelto e leggero ed respiro più libero che permetta anche di assaporare il sapore dell’aria fresca, senza sentirsi oppressi, come dovrebbe essere per tutti ed in modo particolare alla tua età.
Ti mando un dolce abbraccio.
Elisa
è inutile. non riesco a comprendere da dove venga tutta questa cattiveri gratuita, non riesco a comprenderla e non riesco ad uscire dai giochi. giorni fa ho iniziato a comprendere che è inutile cercare una spiegazione e ho iniziato a mettermi l’anima in pace. sembra che lui abbia un radar…questa mattina ha attaccato a chiamarmi mandandomi il messaggio pietoso a cui casco sempre “volevo tanto sentirti”…mi sento un idiota a crederci..così l’ho richiamato…per sentirmi dire che sono un idiota perchè lavoro anche la domenica e si vede che sono la solita bambina frignona che non sa dire di no (ho bisogno di lavorare perchè ho speso tutti i soldi che avevo per comprare una casa dove vive lui!!!!!!!!) mi ha riempita di insulti e cattiverie e umiliazioni senza che io facessi nulla. al che gli ho detto che senso ha chiamarmi solo per questo, solo per farmi del male. e lui ridendo mi ha risposto che lui voleva sentirmi quando mi ha chiamata e io non ho risposto perchè faccio la schiavetta a lavoro e che faccio schifo, chiudendo la chiamata mi ha detto di cancellare il suo numero. ho messo giù e l’ansia e il pianto si sono impossessati di me….ma non per come mi ha trattata, no….perchè io l’ho permesso un’altra volta. inoltre lui mi insinua cose nella mente del tipo “se lavori sempre non troverai mai nessuno che ti vuole e neanche un amico e sarai sempre sola come meriti”…..faccio 3 passi in avanti e poi 80 indietro….sono io a permetterglielo ormai. forse..sono più pazza io di lui. MA COME SI FA A CERCARE UNA PERSONA SOLO PER IL GUSTO DI FARLE MALE??? forse…non avrò mai risposta. è così subdolo da fare schifo, scusate i termini, ha una gentilezza vers0 le altre persone quasi MORBOSA. e nessuno crede a quello che mi fa, a quello che lui è veramente. è come urlare dentro una campana di vetro, mentre gli altri fuori non sentono. e così mi sono fatta di nuovo demolire…per l’ennesima volta. gli ho creduto ancora, stupida. e ho ancora tenerezza per lui che non lavora e vive in casa mia. non ho mai avuto il coraggio di buttarlo fuori perchè so che sarebbe in mezzo ad una strada…MA LUI CON ME L’HA FATTO…senza alcuno scrupolo. è inutile cercare una spiegazione di quanta malignità ci sia nella mente di questa persona. ormai la colpa è solo mia. se non gli avessi mai risposto…..Dr. Brunelli, la prego, mi dia la sua opinione…e anche gli altri…grazie di cuore.
Arianna
Arianna, tu ti domandi “MA COME SI FA A CERCARE UNA PERSONA SOLO PER IL GUSTO DI FARLE MALE” e sai qual’è il fatto? E’ che queste persone vivono di questo, vivono e si nutrono proprio del dolore che riescono a procurare agli altri, piu’ lui riesce a farti male e piu’ il suo ego e’ soddisfatto. Sono cosi poveri ed inutili dentro che l’unica cosa di cui sanno cibarsi e’ prorpio il dolore altrui, quindi, tieni sempre a mente questo e vedrai che ti aiuterà a superare meglio i momenti di sconforto nei quali non riesci a darti delle spiegazioni sulle sue cattiverie. Un abbraccio e fatti forza!!!!
Cara Katia,
ti ringrazio. Purtroppo sto iniziando a crederci, anche se mi sembra inverosimile per una persona come me, e come credo quasi tutte le persone normali. io non ho mai dato cattiveria gratuita, non mi gratifica far soffrire una persona. per me tutto ciò è incredibile. In ogni caso, dopo la scenata..alla sera di nuovo mi ha chiesto scusa, che gli ho fatto troppo male e lui non riesce a perdonarmi anche se lo vorrebbe tanto. trovo che sia incredibile.ma è tipico, l’ho letto in altri post e anche il Dott. Brunelli ne parla nel suo saggio: incredibilmente il narcisista non prova senso di colpa. Mi vergogno a dirlo, e lo confido solo quì: una volta mi ha rotto il naso e nonostante sembrasse “addolorato” di vedermi la faccia tumefatta, mi disse “sei tu che mi fai andare in bestia”. forse..fa più male sentirsi dire così che il naso rotto. un abbraccio a tutti.
Arianna
Carissima Arianna, penso che potrebbe esserci un suggerimento nelle parole di lui che dice a te. Ti “rimprovera” per non essere capace di dire di no. E dire di no per moltissimi di noi è qualcosa che fa tanto soffrire. E’ un pò come se la vita ci spingesse a farlo presentandoci la situazione proprio come impossibile e paradossale. impossibile dire di no, alle parole crudeli che ci vengono rivolte (cercando così un motivo che lo possa rendere legittimo, meglio incassare e rovinarsi l’autostima piuttosto). impossibile dire di no all’espropriazione famelica e selvaggia della propria casa (rappresentando, invece di se stessi in mezzo alla strada, un pò come ti racconti mi pare, la persona che gode di quel mancato no). Incredibilmente sembra proprio che questa persona ti voglia aiutare, ti provoca al limite per insegnarti a dirgli di no. L’aspetto più perverso di questa situazione è che tu dici no alla vita tua proprio come lui si accorge che fai (vorresti sollevargli compassione perchè tu, da buttata fuori di casa tua, impieghi tutte le domeniche per onorare anzichè il tuo vero dio il tuo sacrificio per lui?), è come se tu dicessi a lui “no che non ti dico di no!”, con la scusa di volerlo fare ragionare, con la scusa (e perdonami se uso volutamente questa parola) di provare una “tenerezza” a tutti i costi che vorresti fosse lui a provare per te. La tenerezza dei cuccioli indifesi. Questo ragazzo non è un cucciolo indifeso! Tutt’altro! Questo ragazzo molto probabilmente ti è stato inviato dal mondo (e questo non lo rende migliore nel male che ti fa, poichè anche lui dovrà pagarne le responsabilità come tutti) per mostrarti che sei capace a dire di no, accettando il dolore che questo dire di no ti fa. Il senso di dignità che proverai, perchè so che lo farai, lo avvertirai come una nuova piccola forza da utilizzare per rimettere a posto le cose dentro casa tua. Una casa, la tua casa che saprai rendere accogliente per le tante persone, amici e qualcuno di più importante, che oggi magari ancora non ti conoscono, ma che entreranno a fare parte della tua vita per condividere insieme come meriti. Lo farai, avrà un costo (magari neanche così alto come sembra), ma lo farai!
Un grande abbraccio stretto stretto
Cara Arianna, come te purtroppo sono caduta nella tela di un narcisista che in poco meno di un anno mi ha creato problemi economici, al lavoro e in famiglia, ha cercato di isolarmi dal resto del mondo e mi ha portato per ben due volte sull’orlo del suicidio il che pensando che ho anche una figlia di 12 anni è gravissimo!!!….la verità è che io gli ho permesso di portarmi fino a qui…sono arrivata al punto che ho cercato con tutte le forze la prova dei suoi tradimenti perchè sapevo che solo a fronte di un tradimento l’avrei davvero disprezzato al punto da lasciarlo…trovate le prove l’ho lasciato sputandogli in faccia tutto il mio dolore, il problema è che continuo a sognare che stiamo insieme e mi abbandona, che non ho il cell e se mi cerca non mi trova e si arrabbia!!! la persecuzione continua anche se lui non è più nella mia vita…mi aspetto che si faccia vivo per tentare di riallacciare e continuare a massacrarmi fino alla mia totale e incondizionata suddittanza…sono davvero al punto di non ritorno se cedo ora perderò me stessa lasciando che l’ombra dentro di me si abbandoni totalmente e senza rimedio al demonio perdendo quindi la mia vita, se resisto e continuo a respingerlo lui diventerà sempre più insistente e cattivo perchè non tollera un rifiuto e che io sia più forte di lui…ma cara Arianna IO SONO PIU’ FORTE DI LUI….SIAMO PIU’ FORTI PERCHE IN NOI C’E’ L’AMORE E LA LUCE DOBBIAMO SOLO INDIRIZZARLI NELLA GIUSTA DIREZIONE!….chi lotta con i mostri deve guardarsi di non divetare così facendo un mostro. E se tu scruterai a lungo un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te. NESSUNA PERSONA MERITA LE TUE LACRIME E CHI LE MERITA DI CERTO NON TI FARA’ PIANGERE….AMATE COME SE NON FOSTE MAI STATI FERITI…
Vi ringrazio carissime.
Mi rende molto trste il fatto che nonostante il male io lo ami ancora e che la mia vita ha perso totalmente senso da quando lui non è più con me. Vorrei vederne il risvolto positivo, ma sento troppo forte la sua mancanza e nel mio intimo. so di sperare ancora follemente che lui mi ami e torni da me. Ogni giorno cerco di essere forte, di schiacciare la solitudine essenso forte nel mio cuore come mi ha consigliato il caro Dott. Brunelli, di volermi bene…eppure mi manca enormemente e lo rivorrei accanto a me. perchè la rabbia e il rancore verso chi ami spariscono così velocemente?
Vorrei dedicare questo delicato video a tutti coloro che sono stati delusi e feriti nell’amore e nei sentimenti in qualsiasi forma ciò sia avvenuto – poiché sempre è purtroppo molto doloroso – per favorire in noi tutti/tutte un momento di relax, di confronto costruttivo un po’ particolare e di riconciliazione con sé, con gli altri e con il mondo in generale.
http://www.youtube.com/watch?v=PTdzCA
A tutte le amiche e gli amici del Blog, un caro saluto.
http://youtu.be/PTdzCAGH3lU?hd=1
Provo ad inserire quest’altro link, che sembra più accessibile, sperando di riuscirci.
http://youtu.be/PTdzCAGH3lU
Cara Arianna, ti è mai passato per la mente che forse questo lui che vive a “sbafo” (cioè senza pagarti nè affitto né altro, a quanto ho capito) in una casa di tua proprietà e che sistematicamente sente il bisogno di umiliarti in questo modo, potendo conoscere ormai più o meno, se siete stati insieme a sufficienza e dato il tuo rispondergli ripetutamente anche in questo periodo al telefono ed alle sue chiamate, quali sono i tuoi periodi potremmo dire “ciclici” di vulnerabilità affettiva/emotiva nei suoi confronti (ed in ciò alcune persone hanno una specie di “sensibilità” peculiare – sensibilità non affettuosa ma nel cogliere il momento “giusto” per loro, in cui poter ferire l’altro), perché in realtà in quei momenti particolari, la verità non è tanto che vorrebbe fare male davvero a te (inconsciamente, intendiamoci, non che non ti faccia del male, anche troppo) ma piuttosto, gli è , o potrebbe essere intollerabile, il senso profondissimo di umiliazione che vive dentro, nel più profondo di se stesso e che da una parte, non riesce a riconoscere come tale forse, se non sicuramente, e dall’altra, seppure e semmai lo facesse, non potrebbe mai – da quanto ci racconti su qs persona – ammetterlo né con sé né tanto meno con te, proprio per il fatto che vivendo nella tua casa, comprata da te, ciò lo pone in una condizione insopportabile di “inferiorità” e” dipendenza” rispetto a te, nei tuoi confronti? E che questi sentimenti, non potendoli lui riconoscere come tali, poiché chi vive una condizione di disturbo narcisistico patologico del tipo descritto nell’articolo o disturbi ad esso molto vicini, ha una enorme difficoltà di accesso a queste emozioni a causa del fatto che il sentirle e la consapevolezza di esse gli comporterebbero un grave, talvolta devastante, crollo dell’autostima (rispetto alla quale probabilmente, questi attacchi denigratori e di violenza che porta periodicamente a te, potrebbero avere una sorta di andamento simile al riequilibrare la temperatura oscillante in negativo, cioè troppo bassa di un termostato che ha bisogno di “rialzarsi” in termini di valore personale o autostima, di fatto fragilissima (soprattutto se pensiamo che nei casi conclamato di NP, essa è connessa al Falso Sè, quindi a una personalità “falsa” che recita inconsapevolmente anche con se stessa, anche se nella sua evoluzione individuale, una persona del genere ha avuto cmq dei motivi che lo hanno indotto a strutturarsi in tal modo; ciò non giustifica però il fare del male ad altri, dato che ciò è peculiare solo di certi gravi disturbi) . Quindi, al di là della metafora del termostato, credo che tu per amore di te stessa e di chi saprà e magari vorrebbe già amarti con reciprocità di sentimenti e che magari, impigliata come sei in qs lotta interna ed esterna, non riesci a vedere, non dovresti prestarti a questo gioco perverso, perché in realtà lui, che ti fa “tenerezza”, non sarà più morto o più vivo se tu gli rispondi, o meglio, lo sarà apparentemente per poco, mentre tu invece ti sentirai male , mentre poi se tu lo lasci andare, lui dovrà trovare un altro sistema -e lo troverà – per nutrire la propria fragilità mascherata da forza, scherno e violenza. Purtroppo. Per quanto riguarda la dipendenza, considera che se lui vive a casa tua e non ha un lavoro che gli consenta di “mantenersi” e di “essere più grande di te, nell’apparenza”, ciò lo costringe a confrontarsi, attraverso l’apparente possibile orgoglio di una casa che ti ha “fregato” con qualche imbroglio e cercando di far leva però sulla tua dolcezza, da una parte con due parti molto pesanti, quali potrebbero essere l’esistenza di una invidia e gelosia nei tuoi confronti (tu hai fatto la casa, lui no, tu sei “brava” – anche per il fatto che tu lavori per riguadagnare i soldi persi- lui no, anche se non lo direbbe in questo modo, al suo interno e con te) ed il dover riconoscere o meglio, in qualche modo contorto, “sentire” che se c’è una qualche dipendenza da te, dato che vive in casa tua appunto -e la casa può essere un importante simbolo anche di amore -allora vuol dire che vi è anche tra voi due però, una separatezza cioè che” tu puoi vivere senza di lui”, che non sei il suo specchio totale e “che lui, deve vivere senza di te”, pur dipendendo in qualche modo da te (anche se all’apparenza, ti potrà sembrare tutto l’inverso, prova a guardare con calma anche le cose da questa altra diversa prospettiva, molto vicina a ciò che appare ad uno sguardo un pò più approfondito)cosa che a questo tipo di persone, le “manda in bestia”, rendendole aggressive per la paura. Perché non avendo esse, una struttura personale definita, hanno necessariamente bisogno di un’altra persona a cui appoggiarsi ed in cui riflettersi ma di cui tuttavia, non tollerano l’esistenza autonoma, il suo essere separata da loro e complementarietà, l’esserne in qualche modo dipendente, fatto che può scatenargli sistematicamente una forte rabbia, come avviene a te. Quindi, cara Arianna, sei tu la persona più forte, non lui la cui forza si misura in violenza, e questa tua forza, devi utilizzarla per te stessa, innanzitutto senza cedere ai suoi ricatti e successivi maltrattamenti e vedrai che puoi farcela, per costruire qualcosa di bello e con amore, in modo diverso e con altre persone che incontrerai, la tua vita. Forse, uno dei primi passi che dovresti fare, se possibile facendoti aiutare o con grande impegno o entrambi, è quello di abbandonare, anche quando te ne prende la nostalgia, il sogno d’amore che avevi costruito con questa persona che ti fa del male e che potrebbe rappresentare una tua zona interna di vulnerabilità. Così nella tua anima e nel tuo giovane cuore, ci sarà un nuovo e fresco spazio per un nuovo sogno da costruire con chi ti merita e viceversa e dallo spazio del nuovo sogno allo spazio della nuova realtà, dato che sei anche ancora molto giovane e sensibile vedrai che non ci vorrà molto.
Un carissimo abbraccio
Ciao
Elisa
Gentile Dott. Brunelli,
innanzitutto mi associo a tutti coloro che Le hanno già fatto i complimenti per questo illuminante spazio di confronto e informazione, molto importante per chi si trova in situazioni come quelle da lei descritte e che, senza una adeguata chiave di lettura scientifica, proprio per la loro natura, possono far tanto male e portare “alla pazzia” alle persone vittime di TdN (come definito qui). Io credo di essere uno di queste vittime.
Molto in sintesi vorrei dire che sono stato sposato per 16 anni con una donna che oggi, alla luce delle spiegazioni qui date, definirei affetta da DNP.
Anni di grossi conflitti, con una prima separazione dopo 3 anni di matrimonio, un ricongiungimento dopo 1 anno di separazione, “per il bene” del figlio allora di 2 anni; concepimento di un secondo figlio e separazione nel 2007 dopo altri 10 anni di convivenza. Richiesta di separazione giudiziale avviata dalla mia ex moglie, tramutata poi in consensuale. Non contenta, a distanza di 4 anni avviata nuova azione giudiziale per revisione degli accordi di separazione migliorativi per lei. In pratica: un incubo di cui ancora oggi ne pago le conseguenze. Ma oggi ho capito come difendermi da questa situazione che fino a qualche anno fa mi faceva soffrire da morire soprattutto per la presenza dei figli. Non cedere a nessun ricatto e, a costo di indebitarsi fino al collo per sobbarcarsi spese folli di avvocati e consulenti, andare fino in fondo.
Nel frattempo, dopo la separazione ho incontrato un’altra donna con cui avevo intrapreso una relazione stupenda di 4 anni: una donna fantastica che mi ha amato e aiutato molto in questo periodo, ma che appunto dopo 4 anni ho lasciato perchè mi dava tutto di quello di cui si può desiderare in questi casi, ma non quello di cui forse la mia anima sentiva bisogno e che lei spiega chiaramente: “il veleno della relazione con una DNP” (lo dico con molta auto compassione).
La separazione da questa persona fantastica l’ho voluta io ed è avvenuta in modo improvviso e drastico in quanto nel frattempo avevo incontrato un’altra donna di cui mi sono innamorato follemente (almeno così credevo) e con la quale ho intrapreso una relazione da un anno mezzo. Dopo un periodo fantastico di 3 mesi di “luna di miele”, sono iniziati i primi problemi discussioni, allontanamenti, riavvicinamenti e grossa sofferenza da parte di entrambi (almeno da parte mia sicuramente).
Ora il punto è che, dopo diverse sedute di psicoterapia, riflessioni, letture in rete di blog o di libri specialistici (un libro molto interessante è “La Manipolazione Affettiva” di Isabelle Nazare Aga che anche lei credo citi), sono arrivato alla convinzione che anche questa altra donna è affetta da DNP e ciò spiegherebbe tante cose, compresi i miei irrazionali comportamenti, sia per la rottura con la donna precedente, sia i tentativi di mantenere in piedi questo rapporto malato. Da un paio mesi, a seguito di un episodio minore, presentatosi però il giorno dopo una tranquilla discussione a tavola su temi però importanti e profondi come la possibilità di andare a vivere insieme, il bisogno di una sua possibile maternità (lei single, 46 anni, mai sposata ne convivenza), sui quali io ho manifestato alcune perplessità vista ancora l’immaturità del rapporto, ha deciso di rompere inspiegabilmente ed è sparita, nel senso che ho cercato diverse volte a provare di incontrarla, di parlarle per capirne i motivi di questa rottura, ma ho ottenuto solo reazioni scomposte, denigratorie e accusatorie, con sue tesi che capovolgono la realtà dei fatti e tentano di addossarmi tutta la colpa di quanto accaduto nel tentativo di farmi nascere sensi di colpa che da un po’ ho imparato ad evitare e scansare, grazie anche a quanto suggerito da voi specialisti e letto sull’argomento.
Oggi le domande che vorrei farle sarebbero tante, ma per fortuna molte le ho già ricevute da questo suo illuminante articolo. Seguendo lo schema da lei suggerito di argomenti utili da condividere, vorrei comunque chiederle :
1) Perchè la persona con DNP si rifiuta di dare spiegazioni e si arrabbia se gli vengono richieste?
2) Perchè la persona traumatizzata come me, sente questo bisogno disperato di ottenere spiegazioni e soffre ad ogni rifiuto ?
3) Perchè la persona con DNP tende a presentarsi agli altri (suoi amici/che) come se fosse perseguitato dalla persona che ha traumatizzato? Aggiungo che per il semplice motivo di esserci scambiati degli SMS perchè sentivo il bisogno di parlarne e avere dei chiarimenti, sono stato minacciato di denuncia alla PS.
4) Ma soprattutto, alla luce dei questo suo quadro “inquietante” sulle possibili ulteriori sue reazioni, quali precauzioni e difese devo a questo punto mettere in atto in questo periodo di rottura e allontanamento ? Devo aspettarmi un suo tentativo di riavvicinamento mascherato da una volontà di fare pace o dopo circa due mesi di lontananza ciò è difficile ? Devo aspettarmi, oltre ad azioni denigratorie e diffamatorie con amici comuni, ulteriori azioni vendicative?
Aggiungo per completezza che quando ho tentato un avvicinamento (purtroppo abbiamo un hobby comune che ci porta a frequentare lo stesso luogo durante la settimana dove capita di incrociarci) la sento irrigidirsi e scappare; se provo ad ignorarla sento/vedo un atteggiamento di apparente indifferenza ma che ho imparato a decifrare attraverso lo sguardo come una palese ricerca di compassione, di volontà di comunicazione, di sofferenza, ma nello stesso tempo anche di odio e potenziale violenza.
L’amore che provavo per lei, o per quello che forse io credevo di provare, mi ha spinto nel passato e mi spinge ancora oggi a voler aiutare questa persona: con il pretesto di problemi di comunicazione tra noi, ero persino arrivato a proporle “in tempi non sospetti” di fare una terapia di coppia, senza mai rivolgerle accuse dirette o sospetti su un suo possibile disturbo della personalità; terapia sempre rifiutata da parte sua. Credo che non essendo lei consapevole di tutto ciò, ogni mio vano tentativo di aiuto sia destinato oggi al fallimento, ma io mi continuo a chiedere: “c’è qualche cosa che potrei fare ? Cosa e come potrei fare se è lei la prima a non vuole farsi aiutare ?”
Grazie Dottore per qualsiasi consiglio e parola che potrà spendere su questa mia dolorosa realtà.
Fabrizio
Gentile Fabrizio, il solo fatto che lei voglia partecipare e ne approfitti scrivendo e testimoniando della sua vita le può essere molto utile per fare chiarezza dentro di sé. Quando scriviamo di noi stessi ci rendiamo più consapevoli della nostra vita, ed anche capiamo di più gli altri. Ora come ho già spiegato io non posso attraverso il blog impegnatmi in consulenze ad personam, sia perché non mi posso permettere di esprimermi su questioni tanto delicate sulla base di una testimonianza scritta, e sia perché mi manca il tempo in quanto la gestione del blog e i numerosi articoli su vari argomenti mi comportano un intensa ricerca che non viene promossa o sponsorizzata da alcuno. Qualora occorresse posso essere interpellato per consulti privati , oppure posso indicare qualche collega o qualche attività o centro che potrebbe essere utile. Dunque gentile Fabrizio, sinceramente la ringrazio della partecipazione e la invito a continuare, e resto disponbile qualora ritenesse opportuno un colloquio privato.
Un caro saluto
La ringrazio Dott. Brunelli della replica al mio commento e della disponibilità per un consulto.
Ho raccontato molto sinteticamente della mia vita, non per avere dei pareri e delle risposte definitive a quanto accadutomi (sarebbe sciocco pensarlo di ottenerlo per mezzo di poche righe in un blog), ma come spunto per inquadrare una situazione forse comune ad altri, ma soprattutto come cornice per porre delle domande (le 4 numerate) ed avere dei chiarimenti che credevo potessero essere di interesse generale riguardante la gestione delle fasi successive alla rottura di un rapporto con presenza di DNP e i comportamenti della persone coinvolte.
Cordialmente.
Gentile Fabrizio, provo a risponderle, in maniera non esaustiva ma parziale, alla sua domanda n. 4; è possibile e probabile seppure non in assoluto, che questa persona possa nuovamente comparire nella sua vita qualora essa si senta in situazioni di difficoltà peculiari della persona e personalità stessa a seconda delle sue individuali caratteristiche, difficoltà che attraverso il rapporto con lei riteneva/sentiva di poter essere risolte o attutite utilizzando una forma di energia ed amore che lei riusciva a trasmetterle e di cui in quei momenti, aveva bisogno per compensare un qualche suo calo interno di autostima o bisogno di conferma di qualche aspetto”grandioso” – nel senso psicopatologico del termine, quindi altrettanto compensatorio della propria percezione interna, inconsapevolmente, di un sé e del suo valore, avvertito come molto deficitario – della sua persona e del suo modo di “essere nel mondo”, superiore a lei – soggetto tra l’altro fatto oggetto delle sue denigrazioni – ed agli altri, utilizzati invece per denigrare lei e rafforzare così ulteriormente e “falsamente sé stessa”. Ciò perché in tal modo, questa persona non riesce ad avere un rapporto realistico con lei né con gli altri, né con sé stessa, dovendosi “mostrare” in definitiva, a tutti, compresa sé stessa appunto, in modo diverso da ciò che è. In pratica, o meglio, in teoria, è quindi possibile anche che al fine della sua sopravvivenza interna, ed esterna – seppure è appunto una sopravvivenza ed una “falsa vita” attraverso il riflesso rimandato da altri utilizzati a tal scopo – costei possa anche nuovamente tentare per un certo periodo di denigrarla con gli altri a cui lei si riferisce. Generalmente però queste persone vengono poi scoperte.
Per quanto riguarda le difese da attuare la prima che dovrebbe utilizzare, in questo periodo iniziale di allontanamento, è quello, se ciò corrisponde ad un suo reale ed interiore desiderio, di non rispondere a suoi eventuali tentativi di riavvicinamento finalizzati apparentemente a riprendere la relazione affettiva interrotta, poiché si tratta, qualora questa donna soffra realmente appunto di NP nel senso descritto dall’articolo sopra, che non solo tendono poi a colpevolizzare in vario modo il partner accusandolo di varie possibili azioni o ancor più, di eventuali ed ipotetici sentimenti negativi o “non giusti” nella loro ottica, diventando ulteriore fonte di sofferenza “evitabile” ma anche perché, una volta che questa donna si dovesse accorgere di averla riconquistata, poiché inizialmente, dato che lei potrebbe – non è, potrebbe – essere ancora vulnerabile anche a causa del suo desiderio di aiutarla, questa donna le dicevo, potrebbe come nulla fosse, abbandonarla, senza darle spiegazioni (si tratta infatti di soggetti che tipicamente abbandonano il partner dopo averlo “usato”, per cercarne un altro, più “generoso” energeticamente, essendo l’altro, il precedente da loro “spolpato” in tal senso, oltre che su vari piani di realtà possibili) poiché non ritiene proprio, differentemente da come faremmo noi, al limite anche se dopo un primo silenzioso momento di rabbia che si può provare nei momenti in cui ci si lascia ed a cui comunque seguirebbe una spiegazione, di doverlo fare. Ciò non per una reale cattiveria, di cui non si rende pienamente conto mentre la agisce, facendo però soffrire molto l’altro ma perché per lei o lui, affetto da NP del tipo perverso e maligno, l’Altro in quanto tale, non esiste proprio, non fa parte del suo mondo emotivo ed in un certo senso, neppure cognitivo, nel contesto di una reale capacità riflessiva, in quanto si tratta di persone che durante la loro evoluzione personale, non hanno avuto accesso, per motivi loro interni e relazionai con le figure di cura primarie, al sentimento ed al concetto di Reciprocità, ovvero all’esistenza di quel mondo sia interno sia interpersonale, reciprocamente interconnessi, definibile come “Io – Tu” e se per loro un vero rapporto Io/Tu non esiste, dato che il Tu per essi è esclusivamente uno specchio più o meno perfetto – e quando diventa meno perfetto, viene criticato e poi lasciato, anche per tale motivo – del loro Io, come possono preoccuparsene e preoccuparsi di dargli una spiegazione quando lo lasciano in modo abbandonico perchè non gli rimanda più l’immagine della propria, presunta, perfezione? Non solo non se ne preoccupano ma si sentono anche arrabbiati ed in diritto di vendicarsi, ad es., come lei racconta, utilizzando degli SMS in cui si chiede loro spiegazione del comportamento attuato di cosa si è fatto per essere trattati così, per fare denunce, in alcuni casi anche addirittur di stalking. Mentre l’altro, che ha amato questo soggetto, nelle forma iniziale in cui lo ha conosciuto e credeva fosse, resta interdetto dei cambiamenti e non capisce né cosa abbia fatto per meritarli, né come abbia potuto amarla/o, una volta compreso il suo modo di essere reale e sente un disperato bisogno di recuperare la fiducia in sé stesso e nel proprio amore nella sua forma più integra ed originale. Oltre ciò, nella speranza di esserle stata anche solo un pò di aiuto, nel fornirle qualche spunto, mi è qui impossibile dirle altro a livello personale dato che non la conosco così come tutto l’andamento della sua storia specifica personale se non in senso generale. Ed anche perché questo è un blog di informazione e forum di auto – aiuto in cui cerchiamo tutti di condividere al meglio ciò che sappiamo e possiamo, cercando di esserci reciprocamente utili ma per comprendere realmente ciò che è accaduto, quando si è incorsi in queste esperienze, è necessario e consigliabile l’aiuto di un esperto del campo, che ci aiuti nel fare chiarezza al nostro interno, almeno per quel che serve per capire quale parte in un certo senso complementare e vulnerabile esistente in noi , quella zona personale in cui è situata e nascosta la nostra ferita narcisistica che a persone del genere, negative per il nostro equilibrio, ha permesso l’accesso in modo che ciò non riavvenga ed in modo da ripristinare una armonia in noi, che purtroppo, poiché richiede un impegno emotivo che non tutti comprendono come necessario, non può esser solo razionale.
Un caro saluto con l’augurio di risolvere al più presto la sua situazione personale.
Elisa
Grazie mille Elisa di aver, con il tuo intervento, dedicato tempo alla mia storia e di aver dato delle spiegazioni per me molto utili.
Certo, è molto sconfortante scoprire ed apprendere solo alla fine della relazione, che per queste persone il rapporto Io/Tu non esiste o non è mai esistito, ma l’altro (se ho capito bene) è visto solo come specchio e completamento del proprio “Io”. Magra consolazione è che per il periodo fantastico di luna di miele che abbiamo trascorso (3-5 mesi) il suo “Tu” (cioè io), risultava ai suoi occhi come un essere “perfetto” e per brevi momenti mi è sembrato di aver toccato insieme a lei il cielo. E’ questa illusione e la speranza di poterlo ripetere che probabilmente inganna le vittime di partner affetti da NP.
Un saluto.
Fabrizio
ho letto con grande interesse gli articoli e mi hanno aiutata davvero tanto a dare un senso a quello che sto vivendo da un anno. sono stata davvero all’inferno…e ancora cerco la via d’uscita …intrappolata in un rapporto folle fatto di umiliazioni continue, bugie e tradimenti,colpevolizzazioni al limite dell’assurdo. ho davvero rischiato di impazzire…non riuscivo a capire il motivo di tanta ferocia, di tanta voglia di distruggermi. ogni volta che scappavo di fronte all’ennesima perfidia..lui tornava a prendermi. cambiava atteggiamento, diventava un uomo dolce..e piano piano si insinuava di nuovo nella mia vita. gli ho dato tutta me stessa e lui mi ha usata e gettata mille volte. la cosa piu’ assurda è che quasi subito ne ho percepito la malvagita’…ma ho fatto l’errore piu’ grande…ho creduto che potesse guarire, che il mio amore lo potesse guarire. e così ho subito maltrattamenti, tradimenti, insulti,minacce di denuncia se chiedevo una spiegazione o lo mettevo di fronte alla verita’,sono stata scortata fuori di casa dai carabinieri,ha fatto mille tentativi per allontanarmi dai miei amici e dalla mia famiglia gettandomi fango addosso, dicendo a tutti che ero una psicopatica,una puttana,una donna che lo aveva fatto soffrire enormemente. Passavamo insieme una serata bellissima e il giorno dopo mi lasciava…facevamo l’amore e la mattina dopo mi diceva che ero stata cattiva,che l’avevo sedotto. non so come ho fatto a non spezzarmi…non so come ho fatto a reggere il peso di tutto questo. se dovessi raccontare davvero cosa mi è accaduto molti di voi non crederebbero alle mie parole…un pazzo…una personalita’ doppia..con me esattamente l’opposto di quello che è davanti a tutti gli altri. l’ultima volta 2 gg fa….siamo stati insieme e il giorno dopo di nuovo è tornata fuori tutta la sua ferocia,tutta la sua voglia di annientarmi. sono crollata..devo assolutamente allontanarmi da questa persona,devo assolutamente difendermi..il mio corpo e la mia mente stanno andando in pezzi.
Però deve ammettere che il sesso gioca un ruolo fondamentale affinché lei possa sopportare le sue angherie… in questi casi sembra che, soprattutto il femminile, non abbia la capacità di separare il sesso dal sentimento quando ciò è veramente necessario dato che, il soggetto amato per quanto sia attraente e sensuale, può essere uno squilibrato psichico a livello border o narcisistico o quant’altro, allora la proiezione amorosa va ritirata, e lo si fa automaticamente quando si capisce l’effettiva patologia dell’altro/a anche se fosse Giorge Cloney o la più avvenente soubrette di striscia la notizia…
Gentile professore, la ringrazio della sua risposta. in realta’ quello che dice è vero per me. la forte attrazione fisica è stata una componente rilevante in questa brutta storia ed è anche vero che io non scindo il sesso e l’amore mentre lui lo considera un bisogno fisiologico senza amore e tenerezza. questo l’ho percepito benissimo. in realta’ lui non è un uomo affascinante..è anche gretto se vogliamo dirla tutta…il suo comportamento con me è sempre stato inversamente proporzionale a quello che assume in pubblico. la sua trappola è scattata perchè ha capito che tipo di donna aveva di fronte…si è mostrato come un uomo ferito a morte da una ex moglie psicopatica (come me), che gli aveva rubato i figli,solo, depresso, e che la vita era stata dura con lui….ed io volevo salvarlo,curare le sue ferite con amore. poi è scoppiata la sua follia…chiedevo una spiegazione su bugie e tradimenti e lui chiamava i carabinieri, lo cercavo e lui mi insultava,chiamava amici e familiari per gettarmi fango addosso e denigrarmi senza un motivo reale se non inginocchiarmi… per poi aspettare un pò di tempo e cercarmi di nuovo…infilandosi la maschera dell’uomo pentito, l’uomo che mi voleva bene. e io sono andata in tilt finche’ ho cominciato a capire che io stavo facendo il suo gioco….lui mi provocava, mi esasperava perchè io commettessi una schiocchezza e voleva che io rimanessi sola per potermi manipolare meglio. ora spero di riuscire a risalire piano piano da questo inferno. le mando un abbraccio e grazie
mi sento di esprimere un pensiero positivo su questo problema molto dibattuto.
Come si fa a superare un trauma derivante da un rapporto con una persona con questa “difficoltà narcisistica…ecc ecc ecc”
Si fa. Ogni persona ha delle risorse per farlo. Ci vuole del tempo ovviamente, non accade immediatamente per miracolo. Non esistono miracoli.
Però di positivo penso che dopo una esperienza così si diventa un pochino più esigenti e diffidenti nel rapporto affettivo. Quindi non si fanno sconti e si costruisce in modo più guardingo. Non penso esistano ricette che ci tolgano le difficoltà, ma noi stessi dobbiamo imparare a discriminare…e non è facile. Ma possibile.
Ciao Paola58, cosa vuoi dire con più esigenti e diffidenti?
Sono d’accordo con te; si diventa, seppur con difficoltà e fatica molto più capaci di discriminare e meno disponibili a fare sconti inutili pur senza fare del male agli altri e di costruire le relazioni in modo – e con cura ed esigenze – diverso. Non esiste, purtroppo nella vita, solo questo tipo di trauma – per quanto qui sia l’argomento trattato nello specifico – per quanto gravissimo esso possa essere, ne esistono molti di tipo diverso ed altrettanto devastanti che si possono anche sovrapporre l’uno all’altro (anche lo stesso Freud, parlava di sovradeterminazione) seppur quasi ogni forma di patologia si pensa possa esserne, da questo, trasversalmente attraversata e coinvolta, vista ed analizzata sotto certe prospettive; ed i traumi che si subiscono e si superano con le proprie risorse – così come una vera e propria evoluzione traumatica, caratterizzante tutta la crescita – durante tutta la vita e di ogni tipo, insegnano che non si debbono più fare sconti a nessuno, innanzitutto senza dare spazio a persone sbagliate cioè che ci fanno inutilmente e distruttivamente, ovvero senza scopi realmente evolutivi, soffrire – ed in ciò si apprende una specie di sesto senso, anche se con fatica – per noi. Si diventa un pò più cauti , anche se ciò non dovrebbe far perdere l’entusiasmo dell’entrare in rapporto con l’altro. Ma ricette, purtroppo, è vero, non ce ne sono, ognuno deve trovare la più adatta a sè; ci possono essere delle indicazioni valide e no, che risulteranno più o meno congrue a come si è e a ciò che si desidera realizzare. Allo stesso tempo ed inversamente, io direi però, che si diventa anche molto più sensibili e disponibili verso coloro che soffrono e coloro che mostrano le qualità di una bellezza interiore che è più facile quando si sono provate certe esperienze traumatiche del tipo riportato nell’articolo e di altro tipo, altrettanto devastanti per chi le vive, percepire anche dietro le apparenze, qualora essa non sia una maschera superficiale ma un vero tratto interno dell’Anima di chi abbiamo di fronte.
Elisa
Termini ricercati nei motori di ricerca OGGI E IERI
Questi sono i termini usati dai visitatori che hanno trovato oggi e ieri ALBEDOIMAGINATION.
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albedo imagination 4
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il vampiro narcisisti psicologia 2
Ieri
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la malattia della persona bugiarda 4
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personalità narcisistica 4
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quanto puo’ diventare cattivo una person 3
Se qualcuno, prima che accadesse, ci avesse ventilato solo l’ipotesi di una storia come le nostre, se ci avesse raccontato cosa sarebbe accaduto, come, quale sofferenza avrebbe provocato, forse avremmo detto e pensato le stesse cose di Paola58. Avremmo pensato ad un’esagerazione, all’incredibile “stupidità” della persona che arriva ad accettare tanto in nome di un amore fallato, malato, distorto. Forse avremmo pensato, dall’alto di una (falsa) sicurezza che a noi non sarebbe mai potuto accadere, e che si, ci sono persone strane, ma non così tanto da stravolgere la vita di chi li ama in un modo così assurdo e assurdamente simile. Ogni persona è diversa, certo ! Ed ogni storia è diversa….
Mica tanto.
Forse faccio un parallelo azzardato, ma quand’ero anoressica (molti molti anni fa )avevo comportamenti che credevo fossero solo miei. Erano più forti di me, li nascondevo, li attuavo da sola ed in segreto. Solo dopo anni, quando si è cominciato a parlarne nei giornali, in televisione, ho scoperto con sorpresa di aver fatto le stesse cose di ogni singola persona malata di anoressia. Un copione comune che accomunava tutte.
Ecco, ho l’impressione che il narcisismo non sia molto diverso. Un copione che accomuna persone malate e chi le ama. Ed anche se le storie e le persone sono diverse, le storie e le persone diverse si possono sovrapporre alla stessa angoscia, violenza, a tratti disperazione, che la questo crea. Inevitabilmente.
Ci avremmo mai creduto prima?
E’ importante comprendere le dinamiche che ci hanno legato ad una personalità narcisista… Spesso si tratta di una ferita narcisistica, con conseguente bassa autostima, o distonia verso se se stessi, con senso di colpa o vergogna… in altri termini semplici si è in conflitto con se stessi perché non ci si piace abbastanza , si presume di aver qualcosa che non va e di no amabile… ciò comporta di costruirsi un certo IDEALE DELL’IO, cioè di come il proprio IO dovrebbe essere per essere davvero OK… ad un certo punto ci si imbatte in una persona (anche perché inconsciamente la si cerca) che ha delle qualità reali e apparenti che può essere idealizzata in funzione del proprio ideale dell’Io, cioè appare capace di completare il nostro desiderio di essere in un certo modo… poiché il narcisista ha un suo imponente ideale dell’Io nel quale vive come una sorta di costante simulazione verso se stesso egli altri (in veritàoltre all’ideale, di reale ce ben poco se non l’opposto…)… questo/a sembra la persona giusta per curare la propria ferita narcisistica attraverso un completamnto fittizio/patologico dell’ideale dell’Io… questa esperiena deve servire, per poter ssere ben elaborata e guarita, a sviluppare non tanto un ideale ell’Io esagerato o nel quale compnsarsi, quanto una nuova REALTA DELL’IO, capace di apprezzarsi, di vivere con autenticità, e sintonia con se stessi, nella misura in cui ciò è possibile, facendo del proprio meglio e senza pretendersi speciale, perfetto, impeccabile, ecc. … quando si apprezzerà il valore di essere quel si è, sentendosi in pace con quel che si è, allora si percepirà in se stessi un’energia risanata che consentirà lo sviluppo di relazioni più sane, amicali, affettive, sentimentali, sessuali, erotiche, intellettuali, o un insieme di queste, ma sempre fondate su una possibilità di amore reale e non ideale, vera, sincera, commisurata tra cuore e mente con la realtà nei suoi aspetti più umani e profondi.
VI SEGNALO QUESTO NUOVO ARTICOLO PER COMPRENDERE CHE CERTE COSE NON SUCCEDONO PROPRIO PER CASO… ma per un destino che nel bene e nel male ci dà appuntamento per crescere e per diventare autentici, noi stessi…
https://www.albedoimagination.com/11/2012/sincronicita-coincidenze-preveggenza-secondo-la-conoscenza-junghiana-degli-archetipi-e-dellinconscio-collettivo-pier-pietro-brunelli/
Buon pomeriggio a tutte/i,
ho scritto diverse volte su questo blog ed oggi ho iniziato a pensare ad una cosa sulla quale non avevo mai riflettuto prima. O forse ci avevo pensato ma non in profondità.
Ho un rapporto molto civile e cordiale con il mio ex marito narcisista patologico perverso. Consento a mio marito la libertà di restare a cena a casa mia quando mi riporta il bimbo. Se mi propone un invito a cena o a pranzo con nostro figlio, accetto quasi sempre. Mi chiedevo a seguito di una riflessione con mia madre, se questa atipica situazione tra ex, mi impedisca la possibilità a rifarmi una vita sentimentale. Ho un lavoro, grazie al cielo, ho la mia casa, i miei interessi e sento di non aver “bisogno” di uomo a prescindere. Ho avuto ed ho delle relazioni di poco conto, intese come coivolgimento emotivo, che mi concedo nei week end in cui il bimbo è con il papà. Penso che non sia facile per una donna di 43 anni, con un figlio, trovare l’amore. Dentro di me dopo tutto ciò che non ho avuto è impossibile accontentarmi di una relazione qualsiasi. Ho le idee molto chiare in merito. Trovare una persona affine non è quindi facile. Vorrei anche aggiungere che probabilmente su questa situazione mi sono un po’ adagiata, è vero, ma un uomo lo si trova solo spinti da bisogno?
Grazie a tutte/i,
Anna
Sono un uomo. Un medico. Ho avuto una relazione con una donna che è così, una bugiarda patologica. coi disturbi che credo di aver riscontrato nelle esposizioni in queste pagine. Era una relazione ‘complicata’ (amanti entrambi). Ne sto uscendo pian piano e con grande fatica. Non ne sono a dire il vero uscito del tutto, in tutti i sensi (se fosse altrimenti, non sarei probabilmente arrivato, qui né avrei scritto queste poche righe). Se interessa, anche perché possa servire ad altri per imparare e non caderci, posso parlarne. Cordiali saluti
La ringrazio molto per il suo intervento e la prego di partecipare testimoniando la sua esperienza come uomo ed anche come medico, giacché come lei sa a volte sono notevoli le analogie e i parallelismi tra le diagnosi e le terapie dell’anima e quelle del corpo. Un caro saluto.
carissimo Dott. Brunelli e carissimo gruppo,
vorrei scrivere le mie sensazioni perchè non capisco cosa mi stia succedendo. questa mattina mi ha telefonato dicendo che mi pensa e che mi ama ancora, ma ci siamo fatti troppo male e non sa cosa fare. neanche io so cosa fare, perchè questo “CI siamo fatti troppo male” è un po’ generico. io avrei preferito un “TI ho fatto troppo male e anche io ho sofferto per causa tua”. Ieri ho passato una giornata infinitamente triste: sono stata a letto tutto il giorno in uno stato di apatia e di amarezza che sembrava di dover letteralmente “morire” ogni 5 minuti. avrei voluto piangere ma non ci riuscivo. ho pensato che la sera, al ritorno del mio amico, mi sarei un po’ svagata chiaccherando o guardando un film ma così non è stato. Ero quasi “infastidita” dalla sua presenza (in casa sua!?). non volevo essere in quello stato eppure non mi andava nemmeno di darmi una mossa. eppure lui è tanto buono e gentile con me. mi da sempre tanta serenità, mi vuole bene come ad una sorella eppure io mi sentivo nervosa, impaziente, avrei voluto che uscisse e mi lasciasse a casa sola tutta la sera….ma perchè?? vi dico la verità, era molto meglio disperarsi in lacrime e sfogarsi che non piangere più e avere questo malessere interiore che ti dilania. So che è un cammino lungo e doloroso ma perchè sto peggio di prima e non riesco più a sfogarmi? Questa mattina, al suono della sveglia del lavoro, ho provato un senso di angoscia talmente opprimente al petto che ho dovuto prendere le gocce calmanti. era terribile. cosa mi sta succedendo?
Vorrei dire ad Elisa che ho riletto i commenti del blog e, a tratti, ho percepito che hai sofferto molto anche tu nella tua vita. probabilmente se non ne hai mai parlato apertamente è perchè magari non ti senti, ma io ti chiedo lo stesso se volessi spiegarmi come hai fatto, qual’ è stato il tuo percorso verso quella che sei oggi. come ci sei riuscita? forse sarebbe un ottimo esempio se tu volessi raccontarmi la tua storia (anche in forma privata). spero di non averti offesa tramite la mia richiesta, capirò se non ti andrà.
grazie a tutti coloro che mi risponderanno. un abbraccio a tutti noi.
dissento, e’ un trauma leggere questa pappardella.
Scusa ma come ti permetti di giudicare un “pappardella” lo sfogo o la descrizione di una esperienza traumatica come l’abbiamo vissuta noi partecipanti a questo blog? Forse tu non hai un’idea dell’eredità che ti lascia una esperienza di questo genere e della fatica che si fa per uscirne, perchè non ci illumini sulla tua?
Cara Margherita,
è piano di persone che purtroppo danno fiato alla bocca senza pensare. Non so se la persona in questione abbia avuto o no un’ esperienza del genere, ma personalmente credo di no. Perchè in generale, noto che il nostro dolore per gli altri è incomprensibile. L’amico che al momento mi sta ospitando ad esempio, quando ho quei momenti di disperazione e di dolore, pur volendo comprendere in tutti i modi, non riesce a capire realmente quanto io soffra. Mi dice “ti ha fatto così male, come puoi amarlo ancora?come puoi sentire la sua mancanza?” e io non so spiegarglielo. sembra quasi una condanna che siamo in così pochi a capirci.
Tuttavia, vorrei chiedere un po’ di rispetto per il nostro dolore. Se la mia “pappardella” risulta noiosa, nessuno è obbligato a leggerla. Personalmente io ho letto e riletto e riletto il lungo saggio del Dr. Brunelli perchè ho trovato nelle sue parole una persona che mi capiva e non potrei essergli più grata, anche perchè gli sarà costato soldi e fatica e l’ha fatto solo per noi.
Al momento mi trovo in una fase di forte nostalgia. penso ai nostri bei momenti e rimpiango la felicità di quei tempi.
Ho un perenne nodo alla gola….sarà che si avvicina Natale…e la tristezza mi invade, non c’è più lui ne la sua bella famiglia, non c’è papà, mia mama andrà dai suoi e mia sorella dagli amici…e io passerò un altro Natale da sola quando invece ho sempre sognato di avere una grande famiglia con cui festeggiarlo. vorrei stringere i denti e mandare giù questo nodo ma sembra quasi impossibile…grazie a tutti.
Io non interpreterei la parola “pappardella” in quell’intervento in modo solo negativo e tendenzioso, quanto piuttosto come una provocazione, unosfogo, che contiene anche qualcosa di spontaneo e di vero se viene compreso nel modo migliore… del resto qui impariamo a comprendere e ad accogliere, e i problemi trattati possono suscitare le reazioni più controverse… per quanto riguarda questioni che diventano eccessivamente polemiche, incomprensioni, equivoci io consiglio di scrivermi direttamente e non nel blog, in tal modo ci sarà sempre la possibilità di risolvere e concordare partecipazione e interventi adeguati allo stile e ai contenuti del forum… certo quel commento è stato piuttosto rude e irrispettoso e questo non va, ma, ripeto, in prima battuta dobbiamo provare ad accogliere e a dialogare, magari dietro certe provocazioni c’è qualcosa di buono da capire.
Anche a me sembra interessante l’intervento di paola58. Parpardella-Sermone-Copione del trauma=Rabbia. Di chi? Di tutti! Ma chi l’aveva per primo? Bella domanda o forse non è la domanda giusta. Forse non esiste un primo che inizia per primo ad essere arrabbiato, forse ci si incontra “casualmente” tutti appassionatamente insieme dove c’è rabbia stagnante e male, dove uno li agisce e l’altro li subisce (almeno così è se vi pare)…va a capire, magari per scopi evolutivi diversi che hanno però bisogno di “certi incontri casuali”. Scusate, sto scrivendo di getto e il nuovo articolo del dott. Brunelli, mi risuona in questo modo…poi è facile che mi sposti a vederci altre cose.
Un grande saluto a tutti
leggendoLa noto che come tutti gli psicologi…ha messo tutta la carne al fuoco possibile. Le persone non sono così stupide da identificarsi in questa sequenza e quadri allucinanti.
Credo che la realtà sia molto meno raccapricciante.
Comunque, se le intenzioni sono buone, ho dedicato un po’ del mio tempo a leggere
troppa roba che fa piu’ confusione che altro.
Non so cosa siamo…ma credo che siamo sempre diversi come diversi sono i nostri patner….nessuno si ripete, impossibile. Ogni storia è diversa perchè data da due esseri diversi. Questa è la mia esperienza di vita.
Poi ci sono persone che non sono pronte per stare in coppia, ma smettiamola di etichettarla con il DSM….che palle!
Il modo di esprimere le sue osservazioni denota che, nonostante la sua disapprovazione, lei è stata molto toccata da quanto ha letto. Ora andando nel merito di ciò che lei dice – se le intenzioni sono buone – io posso anche comprendere che un eccessivo psicologismo nella vita amorosa può essere appunto esagerato e a volte persino fuorviante. Comunque sia vi è una letteratura mondiale, non solo psicologica che invita a comprendere le ragioni profonde dei comportamenti distruttivi e manipolatori nella vita di coppia. Ciò serve a comprendere e ad aiutare molte persone, non perché lo dico io, ma perché è una realtà compravata nei fatti. Le centinaia di partecipanti e di commenti di questo articolo sono orientati ad una ricerca di solidarietà, comprensione, auto-aiuto… perciò, se vuole, la invito a partecipare con le sue leggittime idee in modo più gentile e solidale.
Non credo che Lei, Paola, possa capire cosa significa avere avuto a che fare con un narcisista (per sua fortuna), ma posso assicurarLe che per chi ci ha avuto a che fare leggere gli articoli del Dott. Brunelli è un vero ristoro per l’anima.
Io non smetterò mai di ringraziare il Dott. Brunelli che meglio di chiunque altro specialista del campo mi ha aiutata da così lontano….. da un Blog informatico!
Sa Paola, voglio dirLe un’altra cosa, io sono mamma di due meravigliose ragazze (21 e 19 anni) e il mio grazie al Dott. Brunelli è dovuto anche al fatto che ora mi sento maggiormente in grado di proteggere anche loro, le mie bambine, perchè, Dio mai voglia, ma se anche a loro dovesse capitare una esperienza così traumatica come l’incontro con un narcisista sarò in grado di capirle e, forse, di aiutarle.
Ciao a tutti e un particolare saluto al Dott.Brunelli che ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere, Questa sera vi scrivo superando un misto di imbarazzo e pudore perchè quando il dolore dura da troppo tempo, e il mio dura da due anni e mezzo , ci si vergogna a dichiararsi ancora in ginocchio, lo si vive in silenzio o magari mettendosi una maschera sorridente da mostrare al mondo, capendo che in fondo parlarne ancora non porta a niente, non fa bene all’anima e si rischia di scivolare in una deriva di compassionevole vittimismo di sè . Scrivo a voi amici quasi virtuali, mi piacerebbe avere testimonianza di chi ha oltrepassato il guado, di chi dopo aver patito le fiamme dell’inferno, ha attraversato il purgatorio con altrettanto dolore seppur consapevole ed è finalmente giunto in paradiso. Si arriva a provare , non dico uno stato di beatitudine ,ma almeno di prevalente serenità? Per me, ma penso anche per voi, non è stato come entrare dentro un tunnel buio ma come entrare dentro un tritacarne che ha macciullato il corpo,l’anima e la mente. Ne è uscita una massa informe da ricomporre…. ed è ancora difficilissimo. Ho seguito tutti i consigli del Dott.Brunelli, ho messo in pratica atti di amore verso di me. Sto meglio, indubbiamente meglio, ma devo stare attenta agli scivoloni, al mio vampiro interiore che ogni tanto mi riprende per il copino e mi ributta indietro. Oggi ha vinto ancora lui ed è per questo che sono tornata a leggervi e a chiedervi aiuto. Mi spaventa il tanto tempo passato e nonostante ciò, l’intensità del dolore che ancora c’è. Penso che ci si possa considerare guariti, quando senza esitazioni , si possa pensare all’altro/a vedendolo per come è , senza i filtri deformanti delle nostre idealizzazioni, convinti che chi sa fare così male non può conoscere l’amore nè sopratutto merita il nostro .Qualche volta ci sono arrivata a questo sentimento e ho goduto del senso di libertà piena e di sollievo da un peso enorme e ho provato un senso di gratitudine per essere stata in fondo fortunata nonostante tutto il male . Altre volte, vivo nel ricordo del mio amore assoluto, del sentimento in sè, che prescinde dall’essere ricambiato. E’ una sensazione difficile da descrivere ….. per qualche frazione di secondo è come estasi e fa bene all’anima.
Un grazie di cuore a tutti coloro che vorranno offrirmi la loro testimonianza e in particolare al Dott.Brunelli e alla sua generosa e inesauribile capacità di regalare del bene a tutti
Sono contento davvero che lei stia meglio. Un caro saluto
Ciao Cristina,
per quanto possa valere io ti posso dire di essere riuscita ad uscire dal tunnel, con tutta la fatica ed il dolore che si riesce a provare. Per ciò che mi riguarda, la mia sofferenza , il mio dolore e la mia rabbia era tutta volta a capire il perchè tra me e mio marito non aveva funzionato. Perchè mi tradiva? Perchè mi diceva bugie? Perchè mi mortificava? Perchè mi lasciava sola? Perchè mi faceva regali costosi? Perchè non voleva fare l’amore con me? Queste domande mi facevano impazzire, era tutto il contrario di tutto ogni giorno. Questa assenza di logica mi destabilizzava. e mi ossessionava. Finchè giunta alla separazione e non ti dico con quanto dolore, ho avuto conferma autorevole che lui è malato. Ha questo disturbo chiamato narcisita patologico perverso. Ho visto la luce! Non ero più quindi io il problema come da sempre cercava di farmi credere, non ero io la causa ma bensì lui. All’improvviso tutto torna. Diventa tutto chiaro e cristallino. Ho iniziato a leggere tantissimo sui narcisiti capendo in definitiva una cosa: sono loro i veri nemici di se stessi. Combattono con i propri bisogni tutti i giorni, devono essere sempre a 1000 anche quando non ne hanno voglia, cercano di continuo approvazione con la stessa foga dei pesci colti da frenesia alimentare. Mi fàpena, mi suscita una grande commiserazione: non mi spaventa più il suo giudizio, non mi fa più male il suo vano tentativo di ferirmi al quale da tempo rispondo con un sorriso, una battuta. Lo vedo solo in mezzo alla gente, lo vedo triste in mezzo alle risate ed gli sono grata perchè da lui ho imparato tanto di me.
Forza e coraggio ;-)
Anna
A PROPOSITO DEL COMMENTO DI ANNA. ANCHE IO MI CHIEDO PERCHE’ MI TRATTA COSì….E ORA, PUR SAPENDO CHE LA COLPA NON E’ MIA, SONO ANCORA OSSESSIONATA DAL FATTO CHE HO FATTO DI TUTTO PER FARMI AMARE E NON CI SONO RIUSCITA. PERCHE’ NON RIESCO A LIBERARMI DA QUESTA OSSESSIONE?? FORSE PERCHE’ SONO MOLTO GIOVANE (24 ANNI) E NON HO LA MATURITA’ NECESSARIA?? O E’ DEBOLEZZA?? O E’ STATA FORSE LA MORTE DEL MIO ADORATO PAPA’ A PORTARMI A LEGARMI COSì AD UNA PERSONA DEL GENERE? NON SAPREI…VORREI TANTO CHIEDERE ANCHE IO UN CONSIGLIO A CHI NE E’ GIA’ USCITO E MAGARI E’ UN PO’ PIU’ ADULTO DI ME E PUO’ AIUTARMI. PURTROPPO MIA MADRE PUR VOLENDOMI AIUTARE NON RIESCE A COMPRENDERE REALMENTE CIO’ CHE HO SUBITO E IL MIO MALESSERE. E’ UNA CONDANNA. NESSUNO CAPISCE TRANNE CHI CI E’ PASSATO. GRAZIE. ARIANNA
Ciao Arianna,
spesso penso che se avessi oggi la conoscenza della situazione molti erori in passato non li avrei commessi. E’ questo che mi spinge a scrivere su questo blog. Di sicuro l’impeto e l’estremismo dei tuoi 20 anni non aiuta ma se riesci a stimolare in te la voglia di uscirne ci riuscirai di certo. Io posso solo dirti come ho fatto. Ho iniziato a dare un senso alle mie azioni chiedendomi se servivano a qualcosa. Se facevo questa cosa che mi veniva “dalla pancia” di fare, cosa risolvevo? La risposta è niente. Non risolvevo un bel niente e non solo, ma spesso peggioravo la situazione. Ho iniziato a chiederemi cosa potevo fare per ottenere qualcosa di positivo, ma non trovavo risposte. Allora sono giunta alla conclusione che l’unica cosa che avesse un risvolto positivo era quella di fare le cose che mi facevano stare meglio. Piano piano ho iniziato a chiedermi ma questa cosa mi fa stare meglio, si o no? E’ stato difficile rispondermi con onestà all’inizio perchè mi illudevo, mi mentivo, ma poi piano piano ho imparato a conoscere le mie bugie dettate dalla paura di pensare per la prima volta a me stessa. Lui ti fa del male per i motivi che ben ha espresso il dott. Brunelli. Smettila di chiedertelo ormai lo sai. Accettalo. Guardalo come guarderesti una persona malata, non odiarlo ma perdonalo. Non è un vero sentimento di amore il tuo ma una lotta con il tuo ego che si nutre della negatività e si mantiene in vita con la rabbia e il dolore. Il fatto è che la negatività non funziona. Quando soffriamo non vogliamo smettere di soffrire e ad un livello inconscio non vogliamo un cambiamento positivo che realmente minaccerebbe la nostra identità di vittime, depresse ed infelici. Non vogliamo vedere ciò che di positivo c’è nella nostra vita: un tramonto, un fiore, un sorriso ecc.. Se imparassimo a fare solo ciò che ci fa stare bene senza ingannarci, la positività si diffonderebbe tutta intorno coinvolgendo anche le persone intorno a noi. Spero di averti almeno un pochino aiutata a riflettere. Un abbraccio, Anna
Cara Cristina, non sei sola, il tuo imbarazzo, la tua vergogna…sono anche miei; il lungo tempo trascorso e il dolore che non ti abbandona sono anche miei compagni.
L’altalena di stati d’animo che attanaglia la nostra anima è evidentemente il “normale” risultato di chi quell’anima se l’ha fatta rubare con tanta ingenuità e con tanta fiducia da doverne pagare le conseguenze. Solo chi ha vissuto questa esperienza può capire, e io ti capisco.
Ma sono convinta che l’aiuto che ci ha donato il Dott. Brunelli porta in se tutte le risposte.
Io rileggo spesso la sua appassionata disamina del problema, sia quando descrive il narcisista, sia quando si rivolge a noi che ne abbiamo sopportato i tragici risvolti.
Leggere e rileggere mi ha fatto capire che solo quando mi convinco con fermezza del fatto di aver avuto a che fare con una persona perversa, con un malato capace di una cattiveria incomprensibile, con un soggetto totalmente privo di sentimenti, …solo allora riesco ad analizzare con obiettività ciò che mi è accaduto e ad allontanare da me il dolore….quel dolore che nasce dall’amore profondo e sincero che ho donato e che ancora riposa nel mio cuore. Ma quell’amore era rivolto a chi voleva rendercene prive, voleva addirittura farci odiare e non amare.
Quando analizzo per l’ennesima volta le sue parole, rivivo le giornate trascorse insieme a lui, ricordo le espressioni del suo viso ….. mi convinco sempre più profondamente che non c’era altra soluzione se non il distacco totale da lui.
Questo mi aiuta, questo mi conforta e piano piano questa profonda convinzione stà invadendo uno spazio sempre maggiore nel mio cuore relegando in un angolo sempre più stretto l’amore infinito che ho provato per lui.
Da quanto tempo vivo in questo deserto che cerco di annaffiare???? da due anni, proprio come te!
Grazie Dottore,
è molto bello quello che fa per noi. mi immagino i sacrifici che ha dovuto fare per questo lavoro in cui crede davvero. il fattore che lei abbia vissuto una storia come la nostra secondo me è essenziale. lei non solo ci capisce da terapeuta ma ha provato lo stesso dolore lancinante.
Ieri sera mi ha fatto uno squillo e poi mi ha mandato un msg “Scusa mi è partita la chiamata”. non ho risposto. non so se l’ha fatto per riavere un contatto o è stato davvero uno sbaglio ma sono consapevole che se io continuo ad avere contatti con lui non mi libererò mai. Spesso la tentazione c’è (anche perchè purtroppo io sono ancora innamorata) ma non posso continuare così. Sa, mi informo tanto a proposito di quello che mi sta succedendo. E’ chiaro come il sole che il manipolatore attira persone che sono soggette alla dipendenza affettiva. Io ne sono un chiaro esempio, io solo adesso mi rendo conto che appena trovo qualcuno che mi vuole un po’ di bene mi attacco e questa persona diventa per me “necessaria” per continuare a vivere. Ho raggiunto l’apice proprio con questa storia, tra l’amore e l’attaccamento mi sono fusa con una persona che non meritava il mio amore così devoto. Ora dopo tante batoste, dolori e falsi amici capisco che è necessario per me imparare ad amarmi e a contare su me stessa, altrimenti non ce la farò nella vita. non posso continuare a basarmi sugli altri, che potrebbero esserci oggi e domani non più. Devo rafforzarmi perchè anche la mia grande sensibilità, seppur un pregio, nel mio caso è troppo accentuata e mi fa vivere male, perchè vedo cose che gli altri non vedono. Ogni giorno è sempre più dura lottare, andare avanti con questo dolore terribile e con la mancanza della persona con cui ho sognato una vita intera. Ma credo che il fattore tempo sia essenziale, come per una malattie, una dipendenza…ci vuole tempo e non ho scampo: sono obbligata a vivere questa sofferenza, devo viverla. Mi rendo conto che, a parte qui’ nel blog, in pochi capiscono realmente il mio dolore, ma non fa niente. Lo capisco io e sono io che devo abbatterlo. Mi ha colpito molto una cosa…l’altro giorno stavo leggendo alcune storie di coppie in cui un partner era narcisista, ebbene è stata presa una risposta di 5 anni fa e la persona in questione ha risposto dicendo che non si era ancora liberata del partner. Ho pensato a me, probabilmente se avessi atteso ancora 5 anni credo che sarei morta. di botte o di digiuno, o d’ansia o di dolore. e’ così difficile allontanarsi da questa distruzione. Grazie ancora, sempre Dott. Brunelli di aiutarci ad aprire gli occhi. ha tutta la mia ammirazione. Arianna
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Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta – Dottore in DAMS Spettacolo
Qui di seguito la lista degli articoli fino a settembre 2012 ai quali si può accedere cliccando sul link
Titolo Visualizzazioni
Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere! 62.417
Home page 27.723
IL NARCISISTA BRAVO 3.511
Info / Contatti 3.285
Influenze genitoriali e amori sbagliati. 2.128
CARNEVALE AL FEMMINILE – PER LIBERARCI DAI VAMPIRI DENTRO E INTORNO A NOI 2.066
Dott. Jekyll e Mister Hyde, e l’Ombra dentro di noi. 2.030
Un po’ di anatomia del sistema nervoso (richiedi password – vedi info) 2.019
IL BAMBINO CREATIVO CHE C’E’ IN TE 1.677
Immaginazione Attiva – Theory/Excercize/Workshop/ 1.141
ECOPSICOTERAPIA con Pier Pietro Brunelli 1.053
Ama te stesso come il prossimo tuo 926
Albedo Ass. Culturale 792
La rosa nell’anima: il Sé 740
Istruzioni per partecipare e lista articoli 737
Mania, maniaci, posseduti ed ispirati 706
“Fare Anima”/ Oltre il Teatro… 635
Le donne… e gli uomini!? 610
Psicologia per Separazioni e Divorzi “Umani” 597
Ecopsicoterapia 588
Aggressività femminile e depressione post-partum 584
W l’albero di Natale… ma perché tristezza, ansia e nevrosi natalizia? 581
Avrò certamente qualcosa di male! 551
Riflessioni sul padre 545
Con la psicoterapia junghiana il rospo si trasforma in principe… anche senza il bacio della principessa! 493
Antidepressivi? Meglio psicoterapia, natura, sport, arte e socializzazione 475
Droga, Narcisismo e Pubblicità di Pier Pietro Brunelli 437
Attività e incontri per lo spirito, il corpo e la mente 408
LOVE THEATRE * Incontro psicologico e creativo tra maschile e femminile 381
I colori nel mondo interiore 379
Lasciatemi in pace oggi ho la luna storta 379
ALLE ORIGINI DEL DONO, TRA SOLIDARIETA’ E AMORE 372
RELAX CON AMORE 304
Da Grotowski a Hillman: Parateatro, anima e mondo. 295
Condizionamenti, archetipi e miti dell’ ‘Immaginario pubblicitario’, 280
Euro: una moneta nata psicopatologica e vampirizzante 244
I bambini di Hillman hanno l’Angelo custode 237
AMORE, SESSO E PSICHE nella psicologia dell’Anima – Pier Pietro Brunelli 201
MIND-BODY PROBLEM – Antropologia teatrale, Performance, neuropsicologia, Giove e Saturno… 137
La danza della rinascita 137
Sull’antico sentiero del ritmo – workshop residenziale con Layne Redmond, 28-29-30 Maggio 2010 126
PER/FORMANCE-TRAS/FORMANCE 117
CARAVAN Laboratory – work session led by Rena Mirecka 76
Rumba Gipsy: animazione feste ed eventi. 73
MANIA, POSSESSIONE E INVASAMENTO di Pier Pietro Brunelli
Una mia canzone per voi, ciao . Pier Pietro Brunelli
https://www.youtube.com/watch?v=SfUhsneEutI&list=UUOKA9oVLnWDo9eQ2SWHOIIw&index=1&feature=plcp
ieri sera ho compreso quanto la sua presenza anche telefonica mi possa fare solo del male. L’ho chiamato con l’intento di chiedergli le sue intenzioni (vive in casa mia, intestata a me, un rudere) non gli viene nemmeno in mente che potrei denunciarlo e non l’ho mai fatto per pena. non lavora da mesi, non so con che coraggio continua a dirmi che mi darà tutti i soldi che mi deve. in ogni caso, lui era con i carabinieri e mi ha detto che mi avrebbe chiamata di lì a breve. il mio primo pensiero è andato alla casa…cosa sarà successo?! inizia a venirmi il panico, tremori alle gambe, conati di vomito, tachicardia..sempre più forti. mi accorgo di avere anche finito le gocce che mi aveva prescritto la psichiatria in questi casi. ci ho messo più di un’ora per cercare di calmarmi finchè, sentendolo, scopro che ha fatto una rissa con della gente al bar. rimango zitta…a pensare….questo fa i cavoli suoi e io ho una crisi di panico da paura??? gli ho nuovamente chiesto quali sono le sue intenzioni, dato che in cuor mio mi dispiacerebbe denunciarlo….niente mi ridà i soldi (entro il 2530). al che’ deve riattaccare perchè si rimettono a picchiarsi (!?) e mi dice ti chiamo dopo. a quel punto invece di stare attaccata al telefono come una povera idiota come facevo sempre, metto il silenzioso e vado a dormire. quando torna a casa il mio amico stanotte e mi sveglia trovo un mucchio di chiamate perse…perse veramente….ma si può a 30 anni picchiarsi nei bar con i suoi amici?? e mi ha detto che non vuole tornare con me e io risoluta (anche se dentro urlavo) “tranquillo, non ho la minima idea neanche io”….
Volevo dire mille volte grazie al dottor Brunelli per quanto mi e’
Stato di aiuto e conforto in una settimana davvero difficile. E’ davvero una grande persona capace di aiutare e sostenere le persone che soffrono. Grazie davvero.
Grazie. Sono io che le sono grato per avermi permesso di starle vicino.
Dotto. Brunelli, vorrei farle una domanda. da quando questa storia è finita sono molto stanca. sento sempre il bisogno di dormire, la sera dopo lavoro andrei già a letto. siccome ho 24 anni e ho fatto esami del sangue e della tiroide…può essere una conseguenza di tutto lo stress e il dolore subito?
poi..la verità è che mi ma manca. ora è quasi un mese e mi manca. ma mi manca cosa? il ricordo di quello che mi ha presentato corteggiandomi, il ricordo dei progetti in cui io ho creduto davvero. forse mi manca solo il ricordo perchè ultimamente ricordo solo dolore fisico e psicologico, umiliazioni e freddezza.
E’ risaputo che lo stress è responsabile di molti disturbi funzionali che possono scomparire quando la persona ritorna più serena. Se lo stress continua troppo a lungo certo disturbi possono anche cronicizzarsi, quindi è importante intervenire affinché lo stress possa essere diminuito. Ciò non vuol dire assolutamente usare comunque e sempre psicofarmaci che rischiano solo di soffocare i sintomi, ma di capire quali sono i motivi più profondi dello stress, per poi affrontarli. Nel suo caso, come per tante persone qui, la causa SUPERFICIALE dello stress è data da una traumatzzante relazione sentimentale, ma la causa PROFONDA sta nelle fondamenta, cioè in questioni sue pregresse alla storia sentimentale che non sono state affrontate e sulle quali il trauma sentimentale si è andato ad installare. Se sotto questo trauma non ci fossero state già presenti ‘sabbie mobili’ o comunque un terreno problematico, il trauma sarebbe stato comunque forte, ma non in grado di scuotere la sua ‘casa psichoca’ in modo così forte. Stando nella metafora è come se un forte terremoto colpisce una sona e una casa antisismica, ci si prende un bello spavento, ma i danni sono assai limitati e non ci fa male… se al contrario lo stesso terremoto colpisce una zona con un terreno non antisismico e una casa fragile, con qualche problema nelle fondamenta che non si vedeva, ma che c’era, allora abbiamo un crollo e sofferenze molto forti, che poi si trascinano in un forte stress. Per curare questo stress allora, bisogna individuare cosa è successo nelle fondamenta e ristrutturarlo. Perciò è importante rivolgersi a consultori, asl, medici, associazioni per ottenere un sostegno psicologico che vada ad analizzare questa nostra debolezza che amplifica enormente il dolore per una situazione che è sì dolorosa, ma che lo sarebbe molto meno se si fosse stati più strutturati. Va bene informarsi e partecipare a chat e forum, ma è importante un dialogo diretto con il proprio terapeuta di fiducia, che va cercato con buona volontà di trovarlo. Un caro saluto. P.B.
Dott. Brunelli, purtroppo non sono ancora riuscita a trovare un terapeuta secondo me “valido”. quello che voglio dire è che solo lei si prende la briga di ascoltare e aiutare noi “traumatizzati” ma ho avuto delusioni durante la mia ricerca. Quella dell’ASL che mi seguiva non ha più tempo per troppi pazienti, il consultorio mi ha risposto che mi avrebbe fatto sapere quando avrebbero avuto disponibilità e non si è mai fatto sentire. Così ho provato a consultare terapeuti privati che mi proponevano tariffe dai 50 ai 60 euro almeno 2 volte a settimana. io purtroppo non posso permettermeli e nessuno di loro ha tentato di venirmi incontro. altri non hanno assolutamente capito la gravità del problema e mi hanno risposto con freddezza che spesso appena uno ha un piccolo guaio (come una delusione d’amore) si rivolge subito ad uno specialista. Così ad oggi non sono ancora riuscita a trovare un terapeuta valido, competente come lei in materia e soprattutto che sia disposto a venirmi un po’ incontro. io credo che chi decida di intraprendere il mestiere di terapeuta lo faccia prima per passione che per soldi. cmunque le ribadisco la mia gratitudine per l’aiuto che ci da. è molto dura adesso che c’è stato il distacco. mi sento ancora legata a lui e la dipendenza affettiva si fa sentire ma devo tenere duro. Grazie Dott. Brunelli. Arianna
Cara Arianna, ci sono professioni dove occorre una vocazione è lo psicoterapeuta è certamente una di queste. Per farlo occorrono oltre 12 anni di scuole, anni di tirocinio e di analisi, che costano cifre incredibili. Io i soldi li ho trovat lavorando nella vendita di spazi pubblicitari e poi come insegnante precarissimo, in università e come formatore precarissimo in aziende. Naturalmente ho dovuto fare enormi sacrifici , incluso dormire su una branda per lungo tempo e mangiare nelle mense peggiori e fare vacanze in tensa e sacco a pelo… ma lasciamo perdere. Ancora adesso sono precario perché non ho mutua, no pensione, no liquidazione, no ferie pagate … in più questo blog mi costa tempo e denaro. Naturalmente anch’io come tutti devo pagare le spese e mangiare. Con il mio lavoro adesso ce la faccio a vivere, per me e per mio figlio, ma sempre con attenzione e sacrificio. Come me credo ci siano tanti psicoterapeuti, questo non è un lavoro che ci si arricchisce o si fa per soldi, ma deve servire almeno a sostentarsi altrimenti non lo si può fare. Quando si chiedono 50/60 euro a seduta di tasse se ne paga almeno il 30%. Ma non è l’ora di seduta che viene pagata, è la quantità di neuroni che lo psicoterapeuta tiene impegnata nel cervello per quel paziente ad ogni ora del giorno e della notte. Praticamente è come affittare uno spazio terapeutico nel cervello di un altro, il quale non solo nella seduta deve concentrarsi per te, ma anche durante la sua vita, quando legge qualcosa che può riguardarti o vede un film, o gli vieni in mente casualmente o apposta perché sta riflettendo su di te, in macchina, per strada e di notte quando ti sogna, ecc. Naturalmente è un pensiero che accoglie e che vuole aiutare tutti i suoi pazienti, sicché allo psicoterapeuta resta ben poco tempo per pensare a se stesso. Certo tutt i lavori sono impegnativi e lasciano poco tempo per sé, ma questo è un lavoro mentale, veramente pervasivo della propria anima che si offre per lenire la sofferenza psicologica e la più grande soddisfazione è vedere che ci si riesce.
Tornando a lei, credo basti – per un primo beneficio – una seduta alla settimana, ad esempio con un primo ciclo di 3 mesi. Di certo può concordare a 50 euro. Dovrebbe quindi trovare un lavoretto per ricavare 200 euro al mese per 3 mesi. Ci sono persone, soprattutto studenti, che lavorano al ristorante o al bar o vanno a vendere spazi pubblicitari o mettono i volantini mnella buca delle lettere che riescono a mettere via qualcosina per pagarsi un po’ di psicoterapia quando proprio ci vuole, considerando che è come quando si deve proprio andare dal dentista. Detto questo lo so che con i tempi che corrono a volte è un problema anche un Euro, ecco allora che io faccio quello che posso con questo blog e chiedo l’aiuto di tutti. Certo se trovassi uno sponsor, potrei offrire un pomeriggio alla settimana per fare psicoterapia gratuita a chi proprio non può. Forse riuscirò a chiedere l’aiuto di qualche collega, anche counsellor, volontario, forse potrò migliorare… intanto anche lei continui a cercare di fare del proprio meglio per se stessa e per gli altri e si impegni a migliorare per quanto è possibile la sua situazione lavorativa oltre che esistenziale.
Un caro saluto
Buona sera dott . Brunelli, buona sera amiche del blog. Purtroppo ho il
Pc rotto, al lavoro spesso nn posso quindi mi sto arrangiando con il telefono e non sempre ci riesco. Ho avuto una bellissima notizia di salute e sono molto contenta ma continuano ad esserci dei momenti in cui mi pervade una profonda tristezza. Mi sento molto sola, anche se in realtà non lo sono, eppure e’
Così . E so anche il motivo; vorrei che lui mi chiamasse solo per dirmi ho sbagliato, mi sono comportato male con te, ti ho preso 6 anni di vita, ti ho allontanato il figlio e, anche se pian piano sta tornando , quegli anni lontano da lui, per entrambi, nessuno ve li ridarà . Vorrei che si scusasse per tutte le domeniche in cui, dopo aver dormito a casa mia o invitato i SUOI colleghi a casa mia il sabato sera, mi mollava da sola la mattina a riordinare la casa e ad accudire tutto il giorno da sola il figlio piccolo portatore di handicap che vive con me. E mentre io trascorrevo così le mie domeniche lui spariva per portare al cinema la ex moglie o trafficare con altre. Io lo sapevo, lo intuivo, eppure gli preparavo la cena e aspettavo che la sera tornasse, dicendo a me stessa:”in fondo, chi passerebbe una domenica con me a spingere ai giardinetti una carrozzina?” e così sopportavo, piangendo e bevendo. Ogni domenica era così . Per 6 anni. E quello che mi addolora e’ la certezza che questo non accadrà mai. non si scuserà mai. Mai. E mi sento idiota solo ad aspettare ancora le sue scuse. Grazie a tutti.
Cara Arianna, personalmente credo che quello che tu avverti sia, nella tua esperienza attuale, consapevole e reale, la mancanza di realizzazione concreta di un sogno importante in cui hai creduto ed investito affettivamente molto data anche l’intensità dei tuoi sentimenti, legati alla tua età e storia ed il sentirti, forse, “andare in pezzi”, quasi in frammenti nel renderti conto che la “sostanza ” di quel sogno, apparteneva solo a te, al tuo cuore e sentimenti ed emozioni, pensiero e personalità mentre non era così per l’altra persona con cui pensavi di stare in quei frangenti, condividendola e progettandola, cosa che fa si che tu possa sentire te stessa forse, in certi momenti, quasi “priva di sostanza” (cosa non vera, perché ognuno di noi ha una propria stessa sostanza buona e meno tale ma che può essere una sensazione legata a momenti traumatici, come la rottura di un rapporto importante) e quindi come reazione fisica di stress, di forze, suscitandoti grande stanchezza, che è un sintomo – come termine generale – che ti invita a riflettere. Sia sui tuoi bisogni da assecondare per riprenderti (dormire è un’ottima terapia quando riesce , se l’organismo lo richiede) sia su aspetti tuoi forse molto fragili, che fanno parte di te e che ti hanno esposto ad intrattenere un rapporto che pensavi d’amore, con una persona che si è rivelata diversa -al di là della sua reale patologia, la sua violenza è un segno di qualcosa che non va in lui e nel suo modo di interagire ma lo è anche, seppure in modo molto diverso, il desiderio e mancanza che tu provi verso questa persona ed i suoi comportamenti che conosci come ormai deleteri per te e per la tua vita, anche se forse stai iniziando come speriamo, a “lasciarlo andare” e dovresti farlo al meglio, col tempo, al tuo interno, facendo “spazio” – a causa di tue personali vulnerabilità psico-emotive che forse non conosci o non ancora bene, oltre all’evidenza della tua storia che ci hai raccontato e che secondo me, in quanto tue ed in quante potrebbero ri – esporti, potenzialmente ad esperienze similari, pur non in assoluto o anche solo, a troppa sofferenza nelle delusioni d’amore, dovresti indagare con l’aiuto di uno psicoterapeuta ed altri esperti, per poterti rafforzare, acquisire maggiore sicurezza in te stessa, dato che sei una persona forte ed intelligente, oltre che molto sensibile da ciò che scrivi e come, Per poter sviluppare quindi dei rapporti interpersonali e soprattutto, d’amore, più gratificanti , soprattutto autentici per entrambi, te ed il tuo futuro lui, che sicuramente incontrerai appena ti sarai ripresa un pochino e potrai sostituire la paura di lui -quello attuale che involontariamente potrebbe rinascerti in rapporti in cui non c’è alcun motivo vero – e dei sentimenti, che poggiano su qualcosa che è dentro di te – come in tutti noi quando ci troviamo in situazioni strane, critiche ed addirittura violente, a volte (che non significa “averle volute” volontariamente, tutt’altro), con una nuova rinnovata speranza per il tuo futuro, che hai ancora davanti, nell’amore per te, per gli altri ed il mondo inizialmente e poi, per un uomo con il quale vorresti formare una famiglia con dei figli mentre questo momento, non diventerà con l’aiuto che ti può essere dato perché sola mi sembra per te, come lo sarebbe per moltissimi troppo pesante, da persone esperte nelle relazioni di aiuto (come gli psicologi ma soprattutto, per te, gli psicoterapeuti che ti possano seguire circa una migliore integrazione ripresa su temi un pò più lunghi ed a livello più profondo )verso e con il prossimo, solo un lontano e sempre più lontano e sbiadito ricordo, almeno negli effetti che ti farà quando qualche volta, forse, ti ritornerà alla mente. Forse capirai anche la grande fragilità di una persona che ti ha fatto così soffrire mascherata da violenza, legata ad un senso di potere, una volta comprese ed accolte, con calma e pazienza le tue, provandone un giorno lontano in cui lo sarai da tanto anche da tu da questa sofferenza, perfino uno strano e quieto senso di tenerezza. Mentre ci racconti della tua storia e di come si evolve, ti invito, come già fatto e come ha fatto anche Alessandra ed il dottore, a cercare aiuto nel mondo reale e non solo qui ed in altri siti e forum pur sapendo quanto può essere importante parlare, essere ascoltati e letti e sostenuti, in queste circostanze, ma non è pii sufficiente in se secondo me. Vorrei farti una domanda sulla quale t invito a riflettere : “Ti fanno più paura i tuoi sentimenti e sintomi e ciò che percepisci come stressante o ti fa più paura comprendere che dietro ciò, c’è qualcosa d’altro che per motivi tuoi rispettabilissimi, forse temi, ed anche molto?” Tutti temiamo noi stessi, spesso più degli altri senza saperlo e purtroppo, tra questi altri ce ne sono alcuni particolarmente bravi a comprendere sia ciò che temiamo che ciò di cui abbiamo bisogno e da lì, possono essere capaci di costruire per noi (e noi di proiettare in parte su di loro ed un rapporto immaginario) un sogno inesistente ai dati di fatto. Diversamente, se più consapevoli, potremmo costruire dei veri sogni e partendo dai sogni, dei progetti, progetti realizzabili e da realizzare nella realtà.
Spero che quel che ho cercato di comunicarti sia comprensibile e scusami per degli errori ma non sto molto bene e la mia tastiera fa i capricci, solo che quando ti leggo, come capita anche ad altre persone del blog, vorrei sempre poterti aiutare, consigliandoti qualcosa secondo me utile per te, per alleviare la tua sofferenza.
Un carissimo saluto ed abbraccio .
Ciao.
Elisa
Volevo dedicare in primis a te Arianna questo video molto bello sia per la voce che per il contenuto e senso delle parole. Naturalmente, voglio dedicarlo anche a tutte e tutti le altre ed altri ed anche in modo particolre ad Anna, così capace di darci segni di un buon equilibrio in situazioni difficili e ad Alessandra (ma non dimentico la dolce Lulù) ed al dottor Brunelli, dato che parla in modo dolce e sapiente di sentimenti che riguardano un pò tutti noi, secondo me. Spero ti e vi piaccia, anche per la bella voce, e possa fonire qualche suto di riflessione a chi ne avverte in tal senso il bisogno. http://youtu.be/PWu71JMwGWE
Grazie Elisa, ogni volta che mi scrivi per me è un grande dono. tu sembri leggermi dentro. rifletterò sulle tue parole. come ho già risposto al Dottor Brunelli, purtroppo ho difficoltà in tutti i sensi a trovare un terapeuta. Rispondendo alla tua domanda, credo di temere più quello che sta dietro, quello che mi porta ad essere così. quello che ancora mi fa chiedere “Ma cos’ho che non va che non sono riuscita a farmi amare?”. Il cammino sarà lungo e durissimo per me ma ci metterò tutte le mie forze. Non voglio più stare così e non voglio più relazioni del genere…anche se al momento in verità di relazioni non ne vorrei proprio. Mi manca sentirmi amata, e questa è una cosa che forse devo fare da sola: amarmi. Grazie Elisa.
questo articolo è come un luce nel buio. grazie.
salve,
ho appena letto il lungo articolo..cercavo qualcosa che potesse spiegarmi quello che sto vivendo. nn mi piace consderarmi una vittima x cui sono rimasta molto colpita dalla frase: ferita narcisista. non sono daccordo su alcune cose scritte nell’articolo, ma sono decisamente convinta che sia vera una cosa:le persone malate e negative come lo sno certi manipolatori sono attratte e seducono le persone che dentro hanno qualcosa che nn va, malate anche loro tra virgolette. persone che hanno subito un trauma e che ancora nn hanno imparato ad amarsi ed amare se nn attraverso delle persone negative. nn sno i manipolatori o le persone sbagliate a scegliere..ma siamo noi..persone ferite e ancora vittime di noi stesse ad attrarre e scegliere le storie e le persone sbagliate. io nn sono una vittima e nn soffro dell’amore negato..se soffro è solo xchè nn sono guarita..la mia autostima è ancora bassa..oppure al contrario sono alla costante ricerca incoscia del riscatto..sno stata abbandonata da piccola..quindi adesso cerco ancora l’uomo che per me faccia l’impossibile e mi ami e scelgo le persone malate xche cosi posso avere la prova che io sono forte e alla fine vinco l’impossibile. sono mesi che mi sono messa in una situazione orribile cn una persona che ho scoperto essere manipolatrice e subdola…ma io gli ho dato potere..xche a questo tipo di persone siamo noi, con le nostre fragilità a renderle forti.
Grazie Rosy, se può spighi quali sono le cose dell’articolo sulle quali non è d’accordo, può aiutare ad approfondire e a riflettere meglio. Del resto ognuno ha avuto le sue storie, le sue esperienze, e quindi per ciascuno è diverso, quindi non è questione di essere più o meno d’accordo, quanto di capire più a fondo se stessi e gli altri, al fine di riuscire ad allontanarsi da relazioni spiacevoli, distruttive e più o meno patologiche. Però è probabile che lei abbia osservato qualcosa che da un punto di vista teorico non è spiegato bene, o presenta contraddizioni , o non risulta attendibile… quindi una sua osservazione al fine di correggere o di allargare il punto di vista sarebbe alquanto gradita. Cordialissimi saluti. P.B.
Gentile sig. Brunelli,
la ringrazio per aver risposto. Credo di essermi espressa male, non direi di nn essere d’accordo, forse non mi sono ritrovata in tutto, come ha scritto lei, ognuno di noi ha le sue esperienze negative, i propri traumi e le proprie cicatrici che a volte si riaprono oppure in realtà non sono mai guarite.
Io è da tempo che cerco di leggere, approfondire il perche del cosiddetto ‘mal d’amore’. dopo una lunga relazione che ho chiuso io, mi sno ritrovata ad avere in seguito brevi relazioni sbagliate, con persone sbagliate di cui ne ero consapevolissima eppure mi sono lasciata travolgere con sofferenza di vario tipo. Cosi siccome sono sempre stata una persona ‘forte’ e ragionevole, sana e con voglia di avere il meglio dalla vita, ho iniziato a chiedermi il xche delle mie scelte. Sono giunta alla conclusione che l’altro puo essere chiunque, un pazzo o semplicemente un deficiente come tanti, ma se viene scelto da me, allora sono io che devo rivedere ciò che voglio ed in cui credo. Quindi pensavo di avere trovato il cosiddetto bandolo della matassa. essendo cresciuta da sola con mia madre ed abbandonate da mio padre, quindi mai riconosciuta ed amata ed accettata, sono cresciuta forte ed orgogliosa sino a quando le mie relazioni non sono iniziate quando sono diventata una donna. Dopo il crollo della mia relazione ho capito che cercavo semplicemente qualcuno che mi amasse, e magari debole e bisognoso di me, cosi ero sicura che nn mi lasciasse. Per cui ho sempre poi cercato persone problematiche..cmq non voglio annoiarla, ho tanto da dire su cio che sono stati i miei studi che ho fatto da sola per cercare di essere indipendente e volermi bene. Pensavo di esserci riuscita sino a quando mi sono fatta travolgere da questa persona…sposata, che per due anni ho solo visto come amica e di cui sapevo (o pensavo di sapere) i suoi problemi cn la moglie ( per due anni l’ho visto sempre vivere da solo).mi sono lasciata travolgere dalla personalita distorta e solo quando mi sono lasciata andare ho avuto modo di osservarlo bene…e di ragionare e vedere le sue mille contraddizioni…ed invece di scappare mi sono fatta quasi distruggere…scenate, la moglie , litigi..sue manie..promesse…
Ho pensato di essere razionale, e dirmi, ok, sono le problematiche tipiche di una persona impegnata..le menzogne sono normali, quindi lascialo andare.la situazione è sbagliata…e ci provavo..e lui ogni volta bugie, manipolazioni…frasi di amore..promesse…e nn capivo cosa ci ricavasse a vivere questi tormenti..a dare tormento..sbalzi di umore…sparizioni…insomma uno squallore. Poi ho letto il suo articolo perche ero ancora una volta alla ricerca di qualcosa che mi aiutasse a capire, xche non sono stupida, sono abituata a gestire i problemi sul lavoro..e quindi voglio capire. volevo capire cosa mi facesse soffrire e perdere del tempo con una persona simile che so non vale nulla. ed eccola li..ancora una volta la frase: ferita. si la mia ferita interiore, quella che mi tappa le ali e non mi fa ancora essere in pieno la donna che so che posso essere. Purtroppo ho capito il mio male, ma ancora non so bene come guarirmi..xche quando mi ritrovo e gestire una situazione amorosa, commetto gli stessi errori..xche quando credo di essermi innamorata, mi annullo in realtà e non mi occupo piu di me stessa. e soprattutto non curandomi definitivamente, scelgo ancora e sono attratta da persone negative…e come dice lei queste persone fiutano il mio sangue..
e comunque la ringrazio, xche nelle sue parole ho trovato ulteriore conferma a quello che gia sapevo:”Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito. ”
quindi invece di continuare a capire xche sia malato lui e xche agisca come agisce, voglio continuare il mio percorso verso la guarigione e la luce, anche se ancora non so bene come fare, ma una cosa è certa…è a noi stessi che dobbiamo concedere il nostro tempo, amore ed energie e magari mentre siamo impegnati in questo viaggio , incontreremo la persona giusta e sapremo riconoscerla. Il mio consiglio a tutte le persone in questo blog ed a me stessa è FORZA CHE IL MONDO LA FUORI NON E’ SOLO FATTO DI PERSONE NEGATIVE..LASCIAMOLE NEL BUIO E ANDIAMO AVANTI: NON TI CURAR DI LORO ED AVANZA!
In realtà sono odiosi e lei,lo sa! Grande verità,solo io non riuscivo a vedere l antipatia che mio marito riusciva a trasmettere,infatti la mia più cara amica non lo sopportava ed io soffrivo perchè non riuscivo ad unire i miei affetti,lei aveva capito e per timore e paura non parlava io stoltamente non capivo.Grazie Dott.Brunelli piano piano con calma rileggendo i suoi interventi sono riuscita a capire tante sfumature che non riuscivo a vedere,delle volte, può apparire fin troppo diretto ed allora sa che faccio? Rileggo il suo intervento qualche giorno dopo,a mente fredda ,e lo ritrovo precisamente oppurtuno,giusto,sincero,crudele come è realmente la vita. Lei è vero come sono veri i dolori della vita! Con stima e ammirazione Lulù
mi sono ritrovata in quello che ho letto… io mi sto riprendendo piano piano… il problema è che ho fatto un figlio con questa persona… come posso difendere il mio piccolino??
Cara Marzia, mi raccomando, non confonda la sua relazione con la paternità, si attenga a dei bravi consulenti, e si ricordi che il suo piccolino ha anche diritto a suo padre, anche se fosse Hitler… dopo di che ci sono tutti gli strumenti psicologici e legali per evitare che i figli vengano danneggiati dai genitori e che il contenzioso tra i genitori si riversi sui figli… li segua. Anzi, proprio qualora vi sia evidenza che uno dei genitori sia particolarmente problematico bisogna evitare in tutti i modi di mettere in mezzo i figli e di dare a loro un immagine negativa del genitore in questione, pur salvaguardandoli con amore e sensibilità. E’ difficile, ma è questo che bisogna fare, mettere da parte se stessi, per far sostenere al figlio al meglio possibile la negatività dell’altro genitore senza squalificarlo. Allora è certo che il figlio crescerà più sereno e un giorno capirà. Un caro saluto
no non confondo le due cose, il bambino lo vede regolarmente (lo fa più x dimostrare alla gente che è un bravo papà non per altro). Però appena può mi fa storie e soprattutto inventa le cose. Per esempio aveva scelto lui l orario e i gg in cui vedere il bambino durante la sua settimana di ferie (non pernotta da lui perchè è ancora piccolo) abbiamo fatto un accordo a voce, ora per ripicca dice ho imposto io gli orari… questa e solo una delle tante bugie che continua a dire… Volevo evitare di andare al tribunale dei minori sopratutto ora con quello che si sente.. lui direbbe solo bugie al giudice. come posso difendere me e mio figlio da un bugiardo del genere?? io sono stata davvero male nei mesi scorsi e ora le sue nuove menzogne mi stanno di nuovo facendo stare male. Un altra mia domanda è: visto che nell articolo c è scritto che queste persone non cambiano, con suo figlio come si comporterà? sempre con lo stesso modo di fare che ha di conquistare le persone con i modi carini x poi ferirlo un giorno?
grazie
Buona sera Marzia e a tutte le lettrici. E’ liberatorio, è un rinascere e di nuovo sorridere alla vita da quando ho capito che mio marito ormai ex è affetto da questo disturbo narcisista malvagio. Non sono più arrabbiata con lui, non nutro più rabbia e sono sollevata dal senso di colpa che mi ha sempre inseguita. Adesso il problema è proteggere nostro figlio. E’ vero ciò che scrive il nostro caro Dottor Brunelli che i figli hanno diritto al padre anche se questo fosse il peggiore del mondo, ed io penso di essere riuscita con grandissimo sforzo a far crescere serenamente mio figlio. Suo padre viene a trovare il bimbo e si ferma a cena acasa nostra. Ha tutto un altro sapore il divano di casa, la tv la Play Station rispetto ad uno squallido ristorante o peggio il bilocale di fortuna del padre. Mi sono sentita criticata da tutti, che sbagliavo a farlo venire in casa perchè il bimbo poteva confondersi. Vi garantisco che ha ben chiaro che non stiamo più insieme ma che c’è armonia e tutto ricade in positivo su mio figlio. Sono stata per due anni in terapia psicologica per fare le cose più giuste per mio figlio e devo dire oggi mi sento soddisfatta. Ma non era di questo che volevo parlare stasera. Mi chiedo il modo più efficace per comunicare con questi ex tiranni. Una sorta di compromesso devo dire di averlo trovato e mi sembra che funzioni. Lo lusingo, lo rincuoro e sono molto accogliente, anche perchè nutro affetto per lui soprattutto dopo aver compreso la sua malattia, ma ne sono immune. Il tutto funziona a meraviglia. Lui s’impegna nel fare bene le cose con il bimbo perchè pungolato dalla competizione con me, ma ogni tanto cade nell’infantilismo più totale e costringe il figlio a sopportare la presenza della sua nuova “vittima”. Ho chiesto spiegazioni o meglio ho chiesto se è una relazione seria la sua ma lui ha mentito come sempre negando la relazione (come sempre) e avvelendosi della sua maturità 45 anni non avrebbe problemi a dirmi come stanno in realtà le cose. Bene. Adesso so bene che mente ma ciò che mi sfugge è perchè coinvolga il figlio nei suoi giochi. Lui non è portato per la famiglia ma tende sempre a dare un’immagine meravigliosa di se e mi domando se forse il suo obiettivo non sia anche qello di ferire me di riflesso. Se così fosse ed io ammettessi lo strazio che mi provoca smetterebbe? Oppure se non dicessi niente smetterebbe perchè in me non suscita nessuna reazione? Oppure farebbe così in entrambi i casi perchè è sempre lui al centro del mondo? E’ questo che vorrei capire. Una volta scoperto con chi si ha a che fare si può gestire questo disturbo affichè non sia poi così negativo soprattutto per mio figlio?
Grazie di cuore,
Anna
Ognuno di noi viene al mondo con se stesso e con una sfida , che è nell’ambiente, nei genitori, nell’epoca e bello spirito del mondo in cui nasce. Ciascun essere che viene da non sappiamo dove e si incarna in questa nostra umana esperienza è chiamato a confrontarsi con il mondo vicino e lontano. Un genitore abbastanza sano (problemi e complessi ne abbiamo un po’ tutti) deve accompagnare il figlio la figlia senza che le difficoltà di un qualunque tipo vengano considerato soltanto negativamente… le difficoltà purtroppo ci sono perché la vita è difficile, per tutti, chi per un modo e chi per un altro, e chi ci sembra più fortunato oggi, domani chissà… ecco allora che ciò che appare solo come un male, per quanto sua male, può contenere qualcosa che seve per crescere, per compiere la propria esistenza autentica, per essere ciò che veramente si è… (Jung ha chimato ciò “processo di individuazione”, Hilman in maniera più umile , ma anche più impetuosa “fare anima”). Negare l’altro genitore, per quanto sia negativo, vuol dire negare un archetipo, una forma energetica biopsichica maturale e universale… ciò implica un maggior rischio di inautenticità, condiziona ed affatica di più il figliolo nell’esperire il proprio autentico ‘essere nel mondo’… invece, il genitore negativo, se compreso, se elaborato, perciò anche se esperito senza conflitti genitoriali (cioè non cercati o prodotti dal genitore ‘più responsabile’ e quindi ‘più sano’) è importante affinché sin da bambini si possa compiere un processo esperienziale di crescita naturale e di confronto con una negatività primaria… certo che sarebbe meglio che non ci fosse, ma negarla la farenne diventare ancora più negativa…). Il genitore più sano e responsabile dunque, assume una posizione terapeutica o, perlomeno, non reattiva che favorisce il più possibile serenità e cinsaoevolezza, anche a costo di darla ‘apparentemente’ vinta all’all’altro genitore, ma in una logica di contenimento del danno e infine costruttiva, perciò che in prospettiva gioca a favore dei figli e di se stesso/a.
Grazie Dottor Brunelli, lei è davvero bravo. Comprende e riesce sempre a centrare il punto. Condivido il suo parere e la ringrazio. E’ per me di conforto vedere che sto facendo la cosa più giusta per quanto possibile. Non ha idea di quante critiche vado incontro ogni giorno perchè cerco in ogni modo la serenità nel nostro rapporto. Ne traiamo giovamento tutti quanti ed io d’altra parte io no so non vivere in astio e risentimento. All’inizio in effetti sentivo di proteggere con tutta la mia forza mio figlio adesso invece credo che sia anche giusto e faccia parte della vita “farsi male” e la vera bravura starà nel sapersi curare, aiutarsi a disinfettare la ferita senza che questa s’infetti… Anna
Grazie anche a lei della partecipazione collaborativa, e BRAVA per il suo modo di fare e di pensare! Eventualmente su questi temi può postare anche nell’articolo “Psicologia per separazioni e divorzi ‘umani'” https://www.albedoimagination.com/07/2010/psicologia-per-separazioni-e-divorzi-%e2%80%9cumani%e2%80%9d/
http://www.youtube.com/watch?v=xfzKS3hjTGI
Strappa
Le pagine
Dei giorni con me
Non mi rivedrai più
Puoi bruciarle perché
Non mi rivedrai
E non mi ferirai
E non mi illuderai più
ieri ho sofferto molto. continuava a chiamarmi per chiedermi di vederci e io gli chiedevo a che pro? tu vivi a casa nostra da solo..per poi ovviamente sentirmi addossare tutte le colpe del mondo. ma…una cosa ma ha distrutto…mi ha detto con tanta serenità…sai che tizio e tizia si stanno lasciando? e io ormai sono diventato il migliore amico di tizia e la ascolto, la consolo. a quel punto ho visto rosso. ho spaccato indignata ciò che avevo in mano e ho avuto un pianto isterico. non ha mai avuto una parola buona per me, solo botte e cattiverie e ora lui si fa prete confessore da una conosciuta in un bar quando a me faceva fatica a richiamarmi quando vedeva le mie chiamate. sono impazzita dal dolore e dalla vergogna e non ho più risposto ai suoi messaggi di andare lì (a casa mia…in più sempre condito dalla minaccia fra le righe..se tu non vieni mai non crederai mica che starò a casa ad aspettarti a vita)…ho pianto lacrime amare e di vergogna perchè ho dato tutto per lui e lui mi ha buttato via come un fazzoletto usato. mi ha impedito di fare qualsiasi cosa senza mai privarsene lui. stamattina appena alzata ho dovuto prendere dei calmanti. è talmente assuro che non sembra credibile. aiutatemi
Arianna devi smettterla di comportarti così… non esisti solo tu nel mondo e le tue pene d’amore… la gente sta insieme e poi si lascia, specialmente alla tua età , capita a tutte le persone abbastanza normali… ti ho già spiuegato che questa non è la chat dei cuori infranti e dei bisticci tra ragazzini… prova a partecipare ad un livello più alto, dove magari cerchi di capire ancfhe i problemi degli altri e non solo lamentarti dei tuoi… vggedrai che starai già meglio e poi che facilmente te ne troverai un altro. Mi spiace, ma ci vuole anchje chi ti dà uno scroillone e ti impedisce di crogiolarti troppo facilmente nelle pene d’amore. Alzati, guarda avanti e guardati in giro… vedrai che appena ne troverai un altro che ti prende bene il tizio che ti ferisce lo dimentichi presto… Spero che prenderai questa risposta nella maniere migliore per te, perché la mia intenzione è solo quella di contribuire per come è possibile al tuo bene.
Dottore, non si preoccupi. ho capito cosa intende. non capisco solo come il narcisista possa essere così premuroso e disponibile con persone semi-sconosciute e così crudele con chi lo ama. lui ha sempre deriso questo mio grande amore per lui…non capisco…
Più si sentono amati e più si sentono vigliaccamente dominanti e maltrattano chi li ama, fino a quando non sonoi certi di aver fatto innamorare sono viscidi e zerbini… comunque stia tranquilla che non amano nessuno… in fondo non possono essere nemmeno davvero amati, quello che si ama è un’immagine ideale che viene proiettata su di loro … in realtà vengono amati solo perché li si odia nell’intimo e allora ci si crede innamorati di loro… in realtà sono odiosi, e lei lo sa.
Dolce Arianna, e’ vero, sono viscidi con chi devono conquistare , poi con chi hanno conquistato si mostrano per quello che sono:mostri. Si perché l’ amore rende deboli (quello malato come il nostro ) e loro, una volta percepita la debolezza e la dipendenza, escono allo scoperto. Non essere gelosa perché ha ragione il dott. Brunelli; loro realmente non amano nessuno veramente . La persona nuova e’ migliore solo perché c’ e’ più da prendere. Lo specchio e’ nuovo e splendente e riflette meglio il loro inganno . Il nostro non serve più perché svela l’ inganno. Stai tranquilla Arianna , e’ così e poi pensa alla tua persona e alla tua salute. Io dopo 6 anni di calvario mi sono ritrovata a fare un ago aspirato al seno e sto morendo di paura al pensiero di non star bene . Tu sei giovane e hai tutta la vita davanti. Scappaaaaa!!!! Con tanto affetto Alessandra
Ciao, io ho avuto una relazione di due anni con una persona affetta da disturbo narcisistico.
io mi sono ammalata dietro a lui, io ho smesso di essere me stessa per essere, non quello che lui voleva, ma per essere lui.
lui era diventato il mio censore, il mio raziocinio.
mi diceva come vestire, con chi parlare, io dovevo essere brutta perchè data la mia bellezza dovevo fare qualsiasi cosa per mortificarla e umiliarla.
bandide le chiacchiere con i colleghi di lavoro, bandite le scarpe alte..arrivò anche a criticarmi per il mio modo di camminare (per lui troppo provocante).
io sono arrivata a farmi dei tagli nelle gambe, perchè il dolore dentro di me non ci stava più.
e poi, per mia fortuna, ho pescato il mio biglietto di ritorno dal mio viaggetto all’inferno.
Ho incontrato il mio istinto di sopravvivenza (perchè io, veramente, stavo morendo) e ne sono uscita.
anche se temo che quelle ferite non si rimargineranno mai.
un abbraccio.
Buonasera ,
mentre lui , ormai smascherato , è nella fase “distacco emotivo punitivo”…io continuo
a scavare , scoprire e sapere …..e la sua figura lentamente perde i contorni e sfuma ….
bellissimo questo video ….
http://youtu.be/gWbs8GFYPiw
Un abbraccio
Stefy
ha obbligato i miei amici con le minacce a farmi tornare a casa con lui. mi ha riempita di botte e mi ha tolto il tel. per giorni da lavoro hanno provato a chiamare. perfino mia madre…..ormai tremo sempre. non ce la faccio ad andare avanti così. aveva ragione il Dott. Brunelli. il manipolatore ti istiga al suicidio. è quello che sta facendo perchè io sono giorni che ci sto pensando, ho bigogno di mettere pace ai pianti, alla disperazione, alla solitudine, ai dolori fisici e mentali. se rimane un goccio di forza stasera scappoa 40 km da dove lavoro. sarà dispendioso ma è l’unica. ho paura che voglia uccidermi.
s0no scappata da un amico a 40 km da quì. l andata e il ritorno non sono un inferno ma la sofferenza di essere ormai consapevole che non mi ama è straziante. e sto sempre peggio. e sono dovuta scappare dalla mia città.ho solo 24 anni e così tanti pesi nella mia valigia….vi chiedo una parola di consiglio. lui vuole distruggermi? se sì ci sta riuscendo e io purtroppo nutro ancora dei sentimenti benevoli e non l’ho denunciato. so che mi direte che sono folle ma ho ancora più paura denunciandolo…grazie a chi mi risponderà..Arianna
Cara Arianna, a questo punto tragico della tua storia, la domanda che forse dovresti porti, è un’altra, difficile da ascoltare e da capire, alla tua giovane età e cioè: “Io, Arianna, vogli distruggermi per lui? Voglio permettere che quest’uomo che pure ho amato ma che purtroppo Non mi ama, cosa di cui sono dolorosamente consapevole e tenta di farmi del male e mi suscita pensieri così brutti, mi distrugga? se si perchè? Credo di meritarlo senza saperne il motivo, forse?” . Certo, non sono domande a cui potrai da sola trovare una risposta chara e definitiva perchè per far ci serve un aiuto psiclogico serio però, già porterle può esserto di aiuto e stimolarti nuove potenzialità oltre che desiderio di affrontare qyesto problema che ti affligge facendoti cos’ì soffrire.
Queste persone -nei rapporti di coppia ed affettivi di altro tipo -purtroppo, contano esattamente sul fatto di non venir denunciate, capaci come sono, attraverso la loro manipolazione, di indurre uuna sorta di letargo della coscienza di sè e del proprio valore come persone che meritano di essere rispettate. ti inducono a pensare che tu vali sempre almeno un pò meno di loro e che “devi” volergli bene e “fare” il loro bene o considerare i loro peccati, in realtà piuttosto gravi ma onsiderati come “veniali”, con molta benevolenza.
Ti rendi conto che in un post affermi che hai paura cche lu voglia ucciderti, indipendentemente dal fatto che questa paura sia concretamente fondata o no,nel senso che si spera che essa sia amplificata eccessivamente dalla tua gramde ansia che gli attribuisce più potere di quel che egli ha, e poi dici però subito dopo, che “non lo hai denunciato” per la tua benevolenza verso di lui? C’è forse qualche motivo valido per cui lui abbia il diritto di ammazzarti di botte e poi andarsene dove gli pare mentre tu tremi dal dolore e dalla paura? A me dispiace moltissimo per ciò che vivi, per il panico ed il dolore che esprimi, la tua profonda solitudine e senso di mancanza di ogni protezione che trapela dalle tue parole e dal loro tono emotivo così disperato, quasi un urlo di aiuto; se tu fossi una mia fglia o sorellina più piccola, ti porterei “obbligatoramente”, ma con tutto il mio aiuto e sostegno, dopo averti rassicurato come hai bisogno non solo a farti denunciare quest’uomo ma anche a farti medicare, non solo le ferite delle botte, che nessuno ha il diritto di darti (parliamo di botte da un estraneo, non di uno schiaffetto, che pure personalmente dispprovo così come ogni violenza, e te lo dico perchè purtroppo la violenza in generale, la conosco, data da un genitore in un momento di sfinimento per un tuo”capriccio” che non riesce a placare altrimenti); le medicazioni di cui hai tanto bisogno sono quelle dell’anima e del cuore. Hai, secondo me, molto bisogno d’amore, ma di un amore sano che ti conforti solo perchè esiste e lo avverti dentro e fuori di te. Il mio dubbio è che se non ti curi un pò queste antiche e profonde ferite che manifesti, tu sia così “appannata” (significa con difficoltà a distinguere per il dolore e l’ansia che ti sembrano “mordere” dentro, nel tuo cuore) che possa non riuscire a vedere, come un vetro sul quale è appena piovuto un gran temporale, ciò che di buono e di bello ed amorevole possa esserci nel mondo e nelle persone anche per te, che corrisponde a ciò che cerchi e che meriti.
No so spigartelo con altre parole ma noi, chiunque di noi, non dovrebbe mai permettere a nessun altro di distruggerlo (so bene che a posteriori, dirai – o dall'”esterno” – è più facile ma per dirlo “a posteriori”, vuol dire che in un periodo antecedente e per alcuni ancora parzialmente in corso e dall’interno e”nel” nostro interno, in modi diversi per ognuno di noi, ci siamo passati.) Vorrei poterti trasmettere la grande tenerezza che provo per te e per il tuo grande bisogno di essere amata, che esprimi attraverso questio amore “folle” e di amare qualcuno che semplicemente ti ami, “per amore”.
Forse, hai tanto bisogno di amare l’amore, conoscendolo nelle sue forme anche non solo materiali ma più spirituali, come attraverso una condivisione di un progetto che ti aiuti ad entrare ib contatt oprofondo con la tua anima ed a trasformare questa grande energia che si esprime nel panico e nella paura, nella sensazione di caos e di dover fuggire, in una diversa e più “ordinata” condotta – non mi riferisco alle fughe che ti senti costretta a fare per trovare un luogo sicuro in cui risiedere, seppure dovremmo, con calma, considerare che questo “primo luogo”, è dentro noi stessi ed il nostro corpo – cioè funzionale al tuo benesssere ed alle tue grandi capacità e sentimenti da sviluppare per te stessa. , Per amarti di più, in modo da diventar capace e consapevoe dellaa necessità di allontanare chi realmente ti fa del male con questo fine.
Provo a darti un consiglio; se ti senti molto spaventata e sola, prova a prepararti una piccola merendina calda,anche con un pò di latte se ti piace e di metterti poi sotto una copertina, per avere la sensazione di essere “accolta”, contenuta; sentirai parte della tua ansia attenuarsi, perchè qualcosa in te, in una memoria lontana, si ricorderà di sensazioni simili in cui si è sentita bene oppure, quel qualcosa, che è una nostra zona nervosa corrisppondente all’emotività, la avvertirà come una piacevole e rilassant novità, oltre che come un modo antico, quasi ancestrale di “curare le nostre ferite, sia fisiche che del cuore”.
Un caro dolce abbraccio
Elisa
elisa carissima ho risposto ma non so dovìè finito il post.
Sono stata avvicinata da un uomo, guardia carceraria, di 45 anni, che inizialmente era come dicevate voi gentile , premuroso interessato a conoscere me per come ero dentro e non per come apparivo. Da premettere che nella vita mi occupo di solidarietà e lotte sociali… Sono in pratica l’opposto di quello che fa per mestiere: io una specie di rivoluzionaria lui la legge.. Ci sono cascata e improvvisamente è venuta fuori la sua vera immagine… Beve è affetto da deliri, venera odino, ha un corvo tatuato , legge i libri fantasy e le leggende nordiche…. Una sera mentre facevamo l amore assume un volto tipo demoniaco mostrando i denti … Tenta di mordermi e lo fa sulla spalla e nel contempo dice di amare il sangue. Là per là non do peso a quello che dice credendo fosse l’alcool eccessivo ma poi tutto cambia comincia a pedinarmi, a controllare le mie frequentazioni a pretendere scuse e sottomissione… E’ durata pochi giorni poi per fortuna mi sono resa conto di quanto è pazzo. Il problema è che nonostante sia stata molto aggressiva e dura , gli abbia chiesto di lasciarmi in pace lui non molla la presa e mi dice che lo provoco e lo stuzzico e che intende vendicarsi… Io sono sposata e credo di sapere cosa vuol fare… Come mi devo comportare?
Cara daniela, i “vampiri “di cui parla l’articolo sopra, sono considerati in termini psico affettivo, come persone che si nutrono dell’energia psichica ed amorosa degli altri, particolarmente dei partner di coppia; in tal caso quindi, il partner che li ama, essendone, a differenza di loro, capace – di amare l’altro in quanto tale, per ciò che è e non per ciò che appare, almeno fino ad un certo punto in cui il rapporto si incrina -e sostenendo così inconsciamente il loro estremo bisogno di essere amati, non essendo essi capaci di amore reale nè per se stessi nè di reciprocità -per motivi che sono sopra spiegati – e non vampiri che amano il sangue vero. Anche se vi è un’analogia per far comprendere l’estrema aggressività a livello sentimentale con cui si viene trattati e feriti, oltre che traditi ed umiliati da persone affette da NP, esse non corrispondono a dei “vampiri che amano il sangue – in termini ematici – vero” e “che mordono”, magari dicendo stupidaggini in alcuni momenti particolari e/o perchè in preda ai fumi dell’alcol. I vampiri qui considerati, sono delle figure dell’Ombra in termini junghiani, cioè un modo per rappresentare e descrivere delle persone che attuano specifiche modalità per fare del male, in modo manipolatorio e volontario a delle altre che purtroppo, inconsciamente colludono con esse a causa dell’esistenza, anche in queste ultime, ma per meglio dire in tutti, di un “vampiro interiore” e in alcuni altri, in modo particolare,di una ferita narcisistica attraverso cui questi vampiri psicoaffettivi si introducono al fine apparente di guarirla ma con la specifica intenzione, invece, di dilaniarla maggiormente, fino anche ad “infettarla”- come chi viene morso da un vampiro, secondo le leggende, può diventarlo anch’esso, in preda a comportamenti che prima non avrebbe mai agito – attuando specifici comportamenti, spesso considerati “seriali”, dato che si riscontrano tra loro – i NP – sempre, indipendentemente dalla coppia molte similitudini. Questi comportamenti all’interno della relazione, “svuotano” la “vittima” o partner, della propra energia e difficilmente per questo, essa sarà capace di opporsi al NP con durezza ed aggressività, soprattutto nell’immediato, per far comprendere il proprio desiderio di essere lasciati in pace, dato anche che un’altra caratteristica di queste persone è quella di indurre ua dipendenza affettiva in persone che per motivi interiori propri, vi sono predisposte. A me sembra molto difficle sulla base dei pochissimi dati da te forniti poter dire se l’uomo di cui parli, sia un NP ed ancora di più cosa tu possa fare se lui minaccia di vendicarsi – dovresti cercare di capire se non lo dica solo per rabbia e tu non sia ad es., spaventata da lui e dalla paura del tuo coivolgmento attivo con quest’uomo e contemporanea responsabilità rispetto anche al matrimonio, cosa che può ingenerarti, forse, conflitti che senti come acuti a livello emotivo – seppure tu immagini cosa voglia fare perchè sei sposata (lo eri però anche prima che ti rendessi conto di come era lui e che ti minacciasse; prova a pensare cosa avrest fatto se lui fosse stato ciò che pensavi dall’apparenza e se non ti avesse fatto queste minacce in seguito anche al tuo comportamento duro ed aggressivo verso di lui; forse puoi trovare dentro di te delle risposte iniziali ed atentiche al tuo quesito). E’ una situazione difficile al cui interno, se le minacce ti suscitano dei fondati timori circa l’integrità per te stessa o per tuo marito o entrambi, forse potresti rivolgerti alle forze dell’ordine e chiedere al contempo, un supporto psicologico magari ad un consultorio. Se il tuo timore è che quest’uomo sveli della vostra relazione a tuo marito, credo che dovresti, attraverso un onesto esame di coscienza, chiederti perchè tu la abbia intrapresa e cosa questa rivelazione, fatta da un’altra persona che non sei tu – oltre a chiederti se tu vorresti o no farla al tuo compagno di vita ed in entrambi i casi, per quali motivazioni- comporterebbe al tuo matrimonio e cosa esso rappresenti per te in questo momento, qual’è il tuo tipo di investimento “affettivo” al suo interno e quanto tieni ad esso ed al tuo compagno di vita. Quindi su questa base, decidere cosa fare, magari facendoti aiutare a capire da un esperto, perchè sei finita tra le braccia di un altro uomo, dalle caratteristiche così singolari ed “opposte” alle tue. Se ne senti il bisogno, data la singolarità della persona che ti è sembrata assumere aspetti quasi demoniaci (non dimentichiamo di considerare la nostra personale percezione del fatto che avviene e che narriamo) e dedita a letture che ti hano così colpita, potresti anche chiedere un’assistenza spirituale, che ti aiuti a spiegarti cosa ti è successo e come venirne fuori, anche rispeto alla salvaguardia del tuo matrimonio se ad essa tieni, con il minor danno possibile e come spunto per una maturazione ulteriore a livello interiore e nei rapporti umani e d’amore, sia in generale che in particolare, di coppia, che è il problema che qui proponi. Essendo questo un forum informativo e di auto aiuto su specifiche tematiche, personalmente, oltre ad esprimerti la mia solidarietà per la tua vicenda umana ed affettiva oltre ad un sostegno vivissimo alla tua speranza di capire come devi comportarti, cosa devi fare, per riprendere al più presto a vivere serenamente dopo questi momenti difficili e stressanti, non saprei cosa altro poterti dire.
Sicuramente il dottor Brunelli, potrà inquadrarti meglio la tua situazione e rispondere in modo più deciso ed adeguato alla tua domanda .
Così le amiche ed amici del forum che lo vorranno e se la sentiranno, potranno dirti cosa pensano anche se credo che per avere qualche consiglio e sostegno a livello umano ed affettivo, sarebbe utile che tu, se ti fa piacere e se e quando te la senti, ci raccontassi qualcosa in più della tua dolorosa vicenda, che emotivamente, sembra averti molto scosso.
Un caro saluto
notifiche, grazie..
Carissima Elisa,
grazie per le cose belle che mi hai scritto. Io sono incredula e disperata. come ho raccontato, sono andata a vivere da un amico in un ‘altra città. certo economicamente non è il massimo ma ieri pomeriggio sono uscita 10 min (ho passato il week end a letto) ed era bello essere in un posto dove nessuno ti conosce. vorrei piangere tutte le mie lacrime, ma a lavoro non posso o lo perderò e davvero non posso permettermelo. vorrei piangere perchè non riesco a farmene una ragione: Elisa, Dottor Brunelli, amici del blog..chi riesce a darmi una spiegazione del perchè. l’ho amato, adorato, come un dio, gli sono stata devota e fedele, sempre carina, disponibile sincera, l’ha mantenuto senza fargli mai mancare nulla perchè lo amavo, ho comprato casa e avrei fatto un bimbo subito. volevo che fosse come lui. volevo la famiglia e l’amore. perché? ditemi solo perchè? mettetemi l’anima in pace…vi prego ditemi quella frase che mi può far dire “ok ora capisco. ora mi arrendo. ora non mi chiedo più perchè” ho letto il blog migliaia di volte ma non mi do pace. nel week end continuava a scrivermi..un po’ erano scusa ti amo…un po’ minacce e insulti (lui crede che io sia da mia madre)..è preoccupante anche la mia depressione: non mangio (a fatica) e io sono molto magra, i miei occhioni azzurri sono spenti,stanchi, lucidi, perdo un sacco di capelli, vomito. al momento la mia cura (spero si possa scrivere) è 150 mg. al di di Venlafaxina e 30 gocce di Delorazepam quando l’ansia è insopportabile. guardo le persone attorno a me..alcune sono felice..altre mwno…a me ormai sembra di vivere sola in un altro mondo…spesso vorrei solo raggiungere papà….grazie di cuore! Arianna
HO BISOGNO DI SAPERE PERCHE’ NONOSTANTE TUTTO LO VOGLIO ANCORA. PERCHE???
Cara, carissima Arianna, non mollare. Io ho appena lasciato una persona, più giovane di me di 8 anni, che mi ha conquistata e poi coperta di insulti, cattiverie, mi ha denigrata in ogni maniera, mi ha detto che faccio schifo per poi poco dopo dirmi che invece non era vero, mi ha accusata di non essere una donna perchè non indosso sempre gonna o vestiti come piace a lui, mi ha proibito di farmi vedere a casa sua perchè non vuole offendere i genitori con la mia presenza (sono troppo vecchia, ho 43 anni, lui quasi 36); non mi fa conoscere i suoi amici perchè lo prenderebbero in giro perchè sono grassa e più alta di lui. Lui vive la notte e dorme di giorno e ha preteso che restassi sveglia per passare la notte con lui e poi la mattina, come se niente fosse andassi al lavoro. Quando cercavo di spiegargli che non ce la facevo a stare sveglia tutta la notte e poi andare al lavoro senza sentirmi malissimo mi ha detto che allora non lo amavo e non desideravo stare con lui e volevo rovinargli le serate e visto che lavoravo part time mi ha risposto che potevo dormire il pomeriggio e poi stare sveglia la notte e se non ce la facevo erano litigate infinite.Insulti e meschinità. Era gelosissimo e mi mandava centinaia di messaggi al giorno, ho speso un patrimonio di cellulare per ricaricare il mio e il suo per più di tre anni. L’unica volta che ha dovuto ricaricarselo perchè non potevo si è arrabbiato molto e mi ha rinfacciato che gli ho fatto spendere i soldi per scrivere ad una “puttana” come me. Al che sono passata sotto casa sua e gli ho lasciato cento euro nella cassetta delle lettere. li ha presi. Non ha nemmeno provato a restituirmeli. Credimi tesoro, questo è solo un millesimo di quello che potrei stare qui a raccontarti. un millesimo. L’ultima umiliazione, non mi ha invitato con lui al cinema in occasione di un film che desideravo tanto vedere con lui, perchè li ci lavorano i suoi amici e non voleva che lo vedessero con me. Perchè sono grassa, perchè sono più vecchia, perchè sono più alta di luì…la sua spiegazione….poi avrebbero parlato male di te e io non lo sopporto perche ti voglio bene. a me non importa come sei ma se loro parlano male poi devo litigare per difenderti….Cara Arianna, anche io lo amavo da morire, volevo un figlio, volevo vivere con lui, volevo abbracciarlo….più glielo dimostravo più lui trovava il modo di umiliarmi e denigrarmi. è arrivato al punto di farmi sentire una vera schifezza. Eppure mi guardava come non mi ha mai guardata nessuno, mi diceva che adorava stare con me, faceva gli occhi tristi quando gli dicevo che volevo tornare a casa alle 5 del mattino per dormire un po. E’ stato cosi subdolo che mi ha preso il cuore ma dopo l’episodio del cinema di pochi giorni fa e con l’aiuto di un’amica meravigliosa che mi ha seguito, l’ho lasciato. Gli ho detto proprio cosi. non voglio più vederti. Non con le tue imposizioni condizioni umiliazioni egoismo mancanza di rispetto e chi più ne ha più ne metta. Non voglio più soffrire per una persona egoista e manipolatrice che non mi ama , non mi desidera (non riesce a fare l’amore con me, e ovviamente la colpa è mia) e mi denigra e mi disprezza. L’ho lasciato. Ho tenuto duro, sono dieci giorni, piango, anche io non riesco a capire perchè mi manca. ma non torno più indietro, non è giusto non mi merito di soffrire cosi per nessuno, è ora di una nuova vita, serena e piena d’amore vero non di manipolazioni e cattiverie e falso affetto. Fallo anche tu amica mia, aiutati, DEVI AIUTARTI, sei la prima che deve farlo. io lo sto facendo, fallo anche tu ti prego. Non buttare via la tua vita il tuo amore la tua gioia appresso a chi non PUò AMARTI perchè è malato. Non potrà mai amare nessuno,tu invece si. e sono sicura che se ti amerai troverai presto un uomo buono e dolce che saprà apprezzarti!!
dolce Arianna, nessuno ha il diritto di ridurti cosi’. Perche’ lo ami tanto, dopo tutto quello che ti sta facendo? So cosa significa amare una persona che ti ha fatto male ma quello che dovresti chiederti e’ il perche’. Cosa ti fa sentire tanto inadeguata da pensare che non puoi amare nessun altro se non lui, che ti sta facendo sentire una nullita’? pensaci tesoro, questa tua capacita’ di amare e soffrire e’ segno di grande ricchezza interiore. e sicuramente sei anche bella. ti abbraccio forte forte.
alessandra
CARE AMICHE,
VORREI RINGRAZIARVI PER IL VOSTRO SUPPORTO. IO SONO QUASI DUE SETTIMANE CHE SONO SCAPPATA DAL MIO AMICO. IERI AD ESEMPIO ERA SERENA, POI LA SERA, HO AVUTO DI NUOVO BISOGNO DI PIANGERE E DI CHIEDERMI PERCHE’. QUESTA VOLTA IL MIO PERCHE’ E’ SE ERO COSì MERAVILIOSAMENTE BELLA COME DICEVA LUI LA SUA BARBIE, SE ERO COSì BUONA, GENTILE, ONESTA E DEVOTA…PERCHE’. L’HO SENTITO PER L’ULTIMA VOLTA DICENDOGLI CHE ORA NON PENSI DI RICHIAMARMI QUANDO HA VOGLIA LUI PERCHE’ IO NON SONO PIU’ DISPONIBILE. HA ACCETTATO SENZA FARE UNA PIEGA. PERCHE’? Ringrazio tutti per il supporto e l’aiuto. raccontiamoci esperienza e sentimenti che proviamo. forse confrontandoci possiamo aiutarci. Grazie Dott. Brunelli per darci questa opportunità. Arianna
BRAVA ARIANNA! E, VISTO CHE SEI ARIANNA aiutaci con il FILO DI ARIANNA a venire fuori dalle storie vampirizzanti… ricordati però, di salutare tutti quanti, perché oltre alle ‘care amiche’ ci sono anche i ‘cari amici’ che spesso hanno a che fare con vampir-i e vampir-e di ogni specie… scherzo, ma approfitto per ricordare a tutti/e donne e uomini che i comportamenti affettivi border e narcisisti non fanno distinzione di sesso… Un caro saluto
Comunque… mi pare che stai cambiando qualcosa, sei più consapevole… stai provando a slegarti, ma devi avere più autostima, amore, rispetto di te stessa … TU VALI, SEI TU CHE DEVI VOLERTI BENE… ABBI FEDE IN TE … solo questo e ce lafarai… ma non ti parlo da psicologo, ti parlo da partecipante che sa su se stesso che è così… cerca però delle persone maestre, di saggezza, che davvero possono capirti e consigliarti, oltre questa chat… vai! cercale, e poi raccontaci cosa ti hanno detto , cosa pensano… fa questo per te e per noi. Grazie
Brava Arianna ! Tieni duro! A volte il dolore sembra un riempitivo dell’ anima e ci sentiamo vuoti all’ inizio. Poi scopri che senza dolore si sta bene, che finalmente si crea uno spazio nuovo da riempire con cose sane, all’ inizio. Poi magari anche belle. Ci vuole tempo, ma credimi, ci si riesce. La tensione e l’ angoscia piano piano spariranno e ti sentirai sempre più “leggera”. E allora potrai vedere bene con i TUOI occhi dentro te stessa e non con i SUOI. Stai bene, fatti bella, più di barbie, e vivi! Un bacio piccola. Alessandra
Non so se può servire ma … una vittima più “famosa di noi ” ci ha persino scritto una canzone …. magari ci aiuta a sorridere ….. un bacio e un abbraccio a tutte/i
Narcissus-Alanis Morissette
http://youtu.be/DBmuI736u8g
….traduzione ….
“Caro cocco di mamma,so che tua madre ti leccava il sedere.
So che t’ha fatto piacere tutta quella attenzione da parte sua
e poi di quella di ogni altra donna onorata della tua presenza.
Caro Narciso,so che non ti sei mai scusato veramente
per qualcosa,so che non hai mai preso sul serio nessuna responsabilità,
so che non hai mai veramente dato ascolto ad una donna.
Caro ragazzo esibizionista,so che non ti sei mai impegnato sul serio a risolvere problemi o a considerare entrambi i lati d’una medaglia o a sostenere una conversazione ininterrotta.
Ed ogni discorso sulla salute ed ogni discorso sulla coerenza ed ogni discorso su come risolvere tutto questo ti fa scappare di corsa dalla porta.
Perché, perché cerco di amarti? cerco di amarti quando non lo vuoi veramente?
Perché, perché cerco di amarti? cerco di amarti quando non lo vuoi veramente?
Caro ragazzo egoista, non hai mai dovuto subire alcuna conseguenza,
non sei mai rimasto con qualcuno per più di dieci minuti,
non capiresti mai qualcuno che mostra resistenza.
Caro ragazzo popolare,so che sei abituato a ricevere tutto così facilmente,
sei estraneo al concetto di reciprocità,in questa società la gente onora i tipi come te.
Ed ogni discorso sull’altruismo, ed ogni discorso sul come praticarlo
ed ogni discorso sull’essere d’aiuto, ti fa scappare di corsa dalla porta.
Perché, perché cerco di aiutarti?cerco di aiutarti quando non lo vuoi veramente?
Perché, perché cerco di aiutarti?cerco di aiutarti quando non lo vuoi veramente?
Ritorni dalle donne che balleranno questa danza.Ritorni dai tuoi amici che ti leccheranno il culo.Ritorni ad ignorare tutti noi.Ritorni al centro del tuo universo.
Caro ragazzo egocentrico, non so perché mi senta ancora influenzata da te,
non ho mai resistito a lungo con gente come te,non l’ho mai fatto, anche se devo ammettere che avrei voluto.
Caro ragazzo attraente,
non sei mai stato con nessuno che non ti asservisse,non sei mai stato con nessuno che osasse fartelo notare,mi chiedo come ti sentiresti se qualcuno lo facesse.
Ed ogni discorso sulla buona volontà, ed ogni discorso sull’esserne pienamente coinvolto ed ogni discorso sull’impegno ti fa scappare di corsa dalla porta.
Perché, perché cerco di cambiarti?cerco di cambiarti quando non lo vuoi veramente?
Perché, perché cerco di cambiarti?cerco di cambiarti quando non lo vuoi veramente?
Ritorni dalle donne che balleranno questa danza.
Ritorni dai tuoi amici che ti leccheranno il sedere.
Ritorni a dimenticare tutto.
Ritorni al centro dell’universo.
Grazie per questa bella canzone che poi chiede PERCHE’ PERCHE’ ??? di questo legame, di questo amore malato per una persona patologicamente egoista, narcisista, o schizoaffettiva, borderline affettivo, ecc. … Ok, proviamo qui a riassumere… Il legame affettivo con soggetti borderline (ambivaenti schizoaffettivi, che ti odiano perché ti amano) è una sorta di cura omeopatica “SBAGLIATA” che l’inconscio persegue nel tentativo di curare un attaccamento similare che c’è stato quando si era bambini con uno o entrambi i genitori. Si tratta di una coazione a ripetere la stessa forma di attaccamento disturbato che il bambino/a a dovuto accettare sin dalla prima infanzia a causa di personalità o di condotte borderline dei genitori che hanno forme e contenuti estremamente differenziati, ma che generano quella ferita narcisistica primaria che diventa poi il ricettacolo di svariate forme di vampirizzazione, in particolare affettive. La ferita narcisistica si correla ad un senso di colpa indotto nei figli dalla situazione genitoriale disturbata e disturbante, verso la quale ci si sente insufficienti, incapaci di ripararla, e quindi di ottenere l’amore nel modo più sereno e naturale come da bambini si vorrebbe. Il bambino si svaluta e si sente deficitario quindi incapace e perciò con una strana colpa primaria, il senso di essere ‘sbagliato’ e di non poter essere amato in modo giusta a causa della sua stessa difettosità, che non imputa ai genitori in quanto ciò comporterebbe il doverne ritirare la fiducia, non poterli cioè come protettivi. La bambina/o preferisce quindi assumere un’assurda colpa su di Sé e l’idea di avere qualcosa che non va per meritarsi l’amore e di doverselo guadagnare con immani sforzi di sopportazione e di riparazione dei genitori. Non ci riesce perché non è uno psichiatra e non riesce a cpire che l’amore è gratuito e che lui/lei ha tutto per riceverlo, mentre sono i genitori ncapaci di darlo in modo continuativo e non contraddittorio e quindi glielo danno in modo, appunto, borderline (contraddittorio, ambivalente, a volte con assenze, punizioni, incomprensioni, mancanze, ecc). Ecco che da grandi ci si lega ad un soggetto border spesso con personalità manipolatoria narcisista che si cerca di trasformare per roiscattarsi dalla frustrazione subita per via delle carenze genitoriali. Si subisce in realtà una seconda carenza, una ferita, sulla ferita, grazie alla quale il partner può restare border senza correre il rischio di dissociarsi, di impazzire, almeno fino a quando non intervengono rotture o eventi distruttive che mutano il ‘campo energetico e la natura del legame’. In genere, curando la ferita narcisistica il partner border/narcisista viene depotenziato e si sviluppano ‘anticorpi psichici’, e si riesce a liberarsene…
Professore buonasera , ho letto e riletto questo suo intervento perchè volevo essere certa di interpretarne il senso nel modo giusto . Perchè dunque ci si può legare in modo certamente anomalo ad una persoona ormai palesemente deviata e disturbata nella sua sfera affettiva ? Mi ha colpito l’espressione da lei usata : ambivaenti schizoaffettivi, che ti odiano perché ti amano….quindi capaci di riconoscere una proprio sentimento seppur contorto? Mi sono sforzata di trovare un filo conduttore a questa mia “fragilità”, ripercorrendo il mio passato tornando alla mia infanzia ed al rapporto con i miei genitori . Non riscontro nessun attaccamento disturbato , anzi ho un malinconico e spensierato ricordo della mia vita allora . Un padre dolcissimo , con la giusta dose di autorità educativaa , sempre supportata da spiegazioni sulle sue contrarietà , presente ed interessato alla vita familiare . Crescendo certamente abbiamo avuto i nostri scontri , ma di lui ho il ricordo (purtroppo solo quello ora ) di un grande amico, più che un padre , un uomo dalla personalità forte e umile , impegnato politicamente e nel sociale pertanto al passo con i tempi , forse un pò troppo idealista ma comunque attivo , molto stimato da tutti e pronto ad aiutare tutti . Poi mia mamma (ora rimasta sola ) , contrentrato di dolcezza, la classica donna di casa , un pò troppo apprensiva , ma sempre presente e mai invadente . Entrambi molto uniti hanno affrontato difficoltà insieme , lasciando a noi figli (ho un fratello più grande e per fortuna !) un esempio di famiglia solida e piena d’affetto . Insomma in questo contesto familiare non riesco proprio ad individuare ferite narcisitiche . Non ho sensi di colpa pertanto indotto in me , se non il normale rimpianto (abbastanza comune credo ), ora che son mamma , di non aver saputo ascoltare quando lo dovevo fare , o dimostrare di più quanto loro contavano per me . Nel mio caso quindi , ma posso anche sbagliare ed interpretare scorrettamente quanto da lei scritto, non riesco a collocare il mio “deficit” nell’ambito del rapporto affettivo genitoriale .
Quindi ci deve essere qualcosa altro che mi ha portato a legarmi ad un soggetto border con personalità manipolatoria.
Leggendo un altro suo prezioso intervento , ho compreso che la sofferenza di cui abbiamo bisogno per guarire è il dolore che proviamo quando abbiamo la consapevolezza di avere permesso a qualcuno di violentarci l’anima…da qui rinasce l’amore per se ed arriva il famoso punto di rottura : il campo ‘campo energetico e la natura del legame’ è mutato . Il soggetto a “viene depotenziato e si sviluppano ‘anticorpi psichici’, e si riesce a liberarsene…” ma nell’attesa che il tutto si concretizzi in uno stacco fisico quanto mai salutare (ancora purtroppo non gestibile nell’immediato : casa sua , una figlia di mezzo , Tribunali, battaglie legali e poche risorse ) la vera liberazione credo sia ancora assai lontana, e si consuma ancora un pò di vita tra silenzi pesanti, energie negative , tensioni e patetiche ritorsioni sue con la coalizione di una madre che oltre ad essere omnipresente nella sua vita , nella quotidianeità con un legame estremamente anomalo e morboso . Tengo “botta” , ho speranza , a volte crollo, poi mi rialzo …. quanto tempo della mia vita buttato via …e quanta aria malsana respira ancora la mia bimba . Un grazie di cuore comunque perchè qui si può veramente attingere per arrivare alla consapevolezza e rinforzare se stessi . Grazie .
Nella mia esperienza clinica ho sempre riscontrato che vi sono evidenti collegamenti tra il modo di legarsi affettivamente ai genitori nell’infanzia con quello che si vive con il partner (nel bene e nel male). Occorre un’analisi per capire questa similitudine e poi sempre la si capisce. Nel suo caso, ad esempio, risulta una sorta di rapporto ideale con entrambi i genitori, un rapporto, direi, esemplare… Eppoure la nostra psiche è complessa e la psicologia quindi lo è altrettanto fino al punto di dire, secondo Winniccot:
Donald Winnicott (1896-1971), geniale psicoanalista inglese di stampo freudiano, ha avuto il merito di liberare la figura materna dall’incombenza del dover essere perfetta e infallibile per non cagionare irreversibili traumi alla propria prole.
Di formazione pediatrica, questo brillante uomo grande estimatore dei Beatles quanto di Beethoven, è riuscito a smantellare la figura della madre dispensatrice di cura e amore senza sviste, lacune, imprecisioni, per farne emergere una alternativa di madre imperfetta, ma sana e affettivamente presente. La madre “sufficientemente buona” è per Winnicott una donna spontanea, autentica e vera che, con (utilizzo a proposito con e non nonostante) ansie e preoccupazioni, stanchezza, scoramenti e sensi di colpa emerge come figura in grado di trasmettere sicurezza e amore.
Insomma anche i genitori troppo buoni possono condizionare negativamente in quanto non insegnano a sopportare la frustrazione. In questi casi il partner prescelto sulle prime risulterà perfetto, incapace di dare la benché minima delusione. a mano a mano che si scopre che ciò è impossibile e addirittura inumano, perché ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti, la frustrazione è enorme anche perché non ci si rende conto che non si è assolutamente appreso come fare a sopportare la frustrazione e areagire ad essa in modo efficace o opportuno… un partner borderline o narcisista, capacissimo di sciorinare perfezione ad oltranza, avrà quindi la porta aperta in quelle persone che hanno avuto genitori idealissimi e perfetti, infatti basta impegnarsi un po’ a risultare veramente ok, e si avrà il massimo della fiducia senza che vi siano ulteriori richieste o bisogni da compensare… e certo perché se i genitori sono stati perfetti è ovvio che l’altro/a non ha bisogno di compensare nulla, non deve cercare di impegnarsi a dare quel qualcosa che il partner non ha ben ricevuto nell’infanzia, quindi l’impegno è facilissimo perché si tratta di soddisfare psicologicamente una persona già soddisfatta, senza frustrazioni riferibili all’infanzia… quale miglior bocconcino per un vampiro affettivo? … comunque io non ho nessuna possibilità o intenzione di riferirmi nello specifico al suo caso soggettivo che va analizzato di persona, insieme, cercando insieme – terpeuta e paziente – di collaborare e di capire bene, perché è allora che incomincia a cambiare qualcosa, che avvengono le trasformazioni… io quindi ho solo colto il suo intervento per introdurre ad una riflessione generale… inoltre ricordo quello che ho scritto fino alla noia nell’articolo, sottolineato ed evidenziato, e cioè: DI FARE ATTENZIONE A NON FARE DIAGNOSI PSICHIATRICHE ‘FAI DA TE’, DI CONSULTARSI SEMPRE CON PERSONE ESPERTE, PERCHE’ OGNI INTERPRETAZIONE SBAGLIATA PUO’ PORTARE GRAVI CONSEGUENZE E PERSINO ROVINARE SITUAZIONI CHE SI POTREBBERO SALVARE… SPESSO MI CAPITA DI ANALIZZARE CASI CHE POI SI SCOPRONO NON AVERE QUASI NIENTE A CHE FARE CON IL DPN O ALTRO DISTURBO DI PERSONALITA’, MA CHE INVECE RIGUARDANO INCOMPRENSIONI, PAURE E DIFFICOLTA DI COMUNICARE… SI TRATTA DI SITUAZIONI DOLOROSE, CERTO, MA SE VENGONO INTERPRETATE IN MODO SBAGLIATO DI CERTO NON MIGLIORANO… QUANDO INVECE VI SONO RELAZIONI CHIARAMENTE PATOLOGICHE E DISTRUTTIVE IN SENSO NARCOISISTA E BORDERLINE E’ FONDAMENTALE UNA DIAGNOSI E UNA PSICOTERAPIA SPECIFICA, I TRAUMI PSICOAFFETTIVI CHE NE DERIVANO POSSONO A VOLTE ESSERE DEVASTANTI E PROTRARSI PER TEMPI LUNGHISSIMI, VERAMENTE POSSONO ROVINARE LA VITA… MA POSSONO E DEVONO INVECE DIVENTARE SFIDE PER CRESCERE E PER AMARE CON UNA COSCIENZA PIU ELEVATA, PER UNA VITA PIU PROFONDA, PIU FELICE DOVE l’ANIMA RITORNA A VIVERE.
Professore ,
ho inteso perfettamente quanto ha spiegato … mi rendo anche perfettamente conto dell’estrema “pericolosità” di lasciarsi andare in facili autodiagnosi , ma per quanto sia tutto ancora da verificare in un percsorso terapeutico che ancora non ho ancora iniziato , e che ritengo mi aiuterebbe in questa fase delicatissima , mi pare di poter dire , ahime’, di essere nel posto giusto… non voglio rubare altro tempo ma potrebbe essere che qualcosa della mia fragilità possa dipendere dal precedente rapporto avuto con un uomo che amavo tantissimo e che tanto amava me , un rapporto vivace , sano e solido e che purtroppo il destino ha violentemente interrotto con la sua scomparsa in un incidente stradale … è successo molto tempo fa, ma da allora ho immediatamente compreso che in me qualcosa è cambiato per sempre . Quando mi sono rimessa in piedi (forse) mi sono proprio imbattuta nel personaggio ambiguo di cui parlo … Grazie di nuovo per l’ostpitalità . Stefania
dottore, ieri ha cercato in ogni modo di riportatmi a casa..ma perché? ma lo vedevo già nervoso e non sono tornata. ora mia odia. dice che sono una……perchè dormo a casa di un amico e che gli fatto troppo male (io)??? non lo capisco….
■Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/03/2012/il-narcisista-bravo-di-pier-pietro-brunelli/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli su MODA, NARCISISMO e AMORE:
Moda, narcisismo e amoreWatch this video on YouTube.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ’Guarigione’!)
Ciao a tutti, voglio raccontarvi una cosa che mi e’
Successa oggi e che non c’ entra propriamente con l’ amore ma che mi ha fatto capire quanto l’ incontro con questo blog e il dottor Brunelli mi stia lentamente cambiando. Oltre al mio lavoro faccio ripetizioni per integrare lo stipendio e al lavoro lo sanno. Non mi vergogno . Oggi (cioè ieri, domenica) la mia capa mi ha mandato un sms chiedendomi il numero di casa . Le ho risposto e lei mi ha chiamata chiedendomi se lunedì (oramai oggi) potevo fare un’ ora di lezione al figlio (minorenne di anni 16). Le ho risposto che lunedì pomeriggio dopo il lavoro ero occupata e avrei potuto farla nel pomeriggio di domenica . Allora lei ha chiarito che preferiva che io facessi lezione al figlio in ufficio, dalle 3 alle 4 , precisamente nella sua stanza, visto che lei tra l’ altro non ci sarebbe stata perché partiva per un mercato di documentari a Cannes e che era comOdo voce orario, dopo la scuola . Mi sono rifiutata e le ho spiegato i motivi. Il primo che non ci avrebbe fatto lei una bella figura ne tantomeno io. Il secondo che, essendo il figlio minorenne ed essendo vietato l’ accesso in ufficio ai minori, nel caso fosse accaduto qualcosa, visto che poi lei, la madre, era all’ estero, chi si sarebbe preso la responsabilità ? E’ stata zitta. Forse me la farà pagare ma non posso assecondare una richiesta del genere. Anche se di un mio superiore. Non me la sono proprio sentita. Grazie a tutti, Alessandra .
Cara Alessandra, certo si tratta di una piccola cosa, ma significativa… ora però io non so che personaggio sia questa ‘capa’, ma spero che non debba necessariamente ascriversi all’area del narcisismo patologico, e che si sia trattato di una richiesta superficiale e che il rifiuto da parte sua, giustamente motivatao, non vada a pregiudicare in alcun modo le future relazioni… l’importante è poi dimostrare la propria di sponibilità a venire incontro agli altri ogni qual volta sia possibile e nel rispetto delle regole… un’educazione e un modo di essere che fa da antidoto al narcisismo patologico dilagante è proprio in un sano altruismo e nella solidarietà possibile tra esseri umani a prescindere da ruoli interessi e poteri. Un caro saluto
Gentile Dottore e cari amici,
al momento sono ospite da una coppia di amici sposata con 2 bambini per un po’. sono anche amici suoi e ieri sera è passato di lì. poi ha iniziato a mandarmi mesaggi che ionon sono una donna,che faccio schifo perchè dormo in casa con un altro uomo e lui mi vede in pigiama (notate che io dormo al piano di sotto in tuta su una brandina e loro sopra in camera da letto.io e le bimbe ci adoriamo e li aiuto molto). lui ha detto di non amarmi piu’ ma di rimanere lo stesso ma io ho dovuto andarmene perchè avevo paura e poi lui continuava ad umiliarmi dicendomi che amava un’altra ed era anche ubriaco. ora mi dice che l’ho abbandonato al freddo e senza soldi (prima in casa lavoravo solo io, lui era da qualche mese senza lavoro) e ora dice che si meritava lui di andare a casa dei suoi amici. e io gli ho risp..allora si poneva il problema di sua moglia per te. ma no. per lui non vale la stessa cosa. cmq mi ha detto che lui va a vivere con una sua amica. io sto impazzendo. aiutatemi. stamattina continuo a prendere gocce per calmarmi. non ce la faccio. vi prego aiutatemi. mi fa senire veramente in colpa.
Segnalo il nuovo articolo… anche se in modo piuttosto collaterale è inerente all’argomento di questo articolo; in fondo il narcisismo patologico è una forma di MANIA DELL’EGO che per essere nutrita deve manipolare, sfruttare e distruggere la relazione… d’altra parte è anche importante non cadere in una sorta di MANIA DELLA RELAZIONE ( atutti i costi… cioè anche di essere manipolati, sfruttati e distrutti… ). Comunque l’articolo mira a chiarire un po’ più ‘epistemologicamente’ , cioè sulla base di varie letture psichiatriche e psicoanalitiche e antropologiche il senso della parola MANIA… eventualmente BUONA LETTURA: https://www.albedoimagination.com/10/2012/mania-possessione-e-invasamento-di-pier-pietro-brunelli/
Care amiche di viaggio,oggi è stata una bella giornata,sono uscita con mio figlio che prima mi ha accompagnato dal medico per un controllo,poi siamo andati a fare un giro in centro,abbiamo parlato dei suoi studi,dei suoi progetti,della sua ragazza,serenamente mentre passeggiavamo mi ha messo un braccio intorno al collo,ci siamo comprati un gelato e chiaccherato allegramente.Oggi per la prima volta non ho pensato tutto il giorno a mio marito,mi ero dimenticata che esistesse ed ero serena.La vita,allora è vero che continua,magari ad alti e bassi ma continua.Mi ero rinchiusa forzatamente in casa per rimanere attaccata al mio dolore che mi faceva rimanere attaccata a lui,anche se ho lasciato mio marito non volevo staccarmi da lui,forse con il cuore lo amo ancora ma il mio cervello lo ha lasciato.Ho fiducia in me e nelle mie risorse,ho scoperto di avere volontà,decisionalità cose impensabili dalla Lulù di qualche tempo fa,lui ancora continua con attacchi subdoli,cerca di coinvolgere i figli ma anche loro hanno capito e cercano di neutralizzare i suoi attacchi,oggi sono felice domani chissà,però è già qualcosa.Sarà una strada lunga ma la voglio percorrere fino infondo,è la prima volta che mi sento libera di decidere una scelta da sola,ho la sensazione di essere come un adolescente al passaggio dell età matura,sono diventata maggiorenne a cinquantanni!è questo che malamente cercavo di esprimere a te Elisa,prima volevo spiegare per essere capita e accettata e non mi davo pace per questa ingiustizia,ora voglio camminare con le mie gambe,magari sbagliare,anzi sicuramente,ma deciderlo io.Cara Elisa,per me sei una di quelle persone speciali,rare,che riescono ad arrivare nel cuore della gente senza chiedere nulla in cambio, sono andata a ritroso per capire la tua storia,per altro scritta in maniera riservata lasciando trasparire la tua accennata tragedia,tu hai l animo come le ali di una farfalla,bellissimo e delicatissimo ma come una farfalla hai il dono di volare!Cambiando discorso,sto diventando troppo romantica,non avevo capito che si poteva comprare il libro del Dott.Brunelli,per via della mia prima lettura convulsa,lo comprerò subito anche se mi farà versare altre lacrime,poi io credo nel destino e il sito si chiama LULU ed io ho una rosa blù tatuata,dovevo per forza arrivare da voi,sto scherzando non prendetetemi per matta! Un saluto a tutti e l augurio di un mattino migliore! Lulù
Su invito del dottor Brunelli, che ho visto solo ora, riporto intanto anche in questa parte del blog, in cui si parla di traumaticità nelle relazioni affettive, questo mio commento ad un altro suo importante ed interessante articolo per chi è impegnato a vario titolo e modo in separazioni e divorzi:
Psicologia per Separazioni e Divorzi “Umani”
Posted on luglio 23, 2010 by Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Elisa says:
settembre 29, 2012 at 7:15 pm
La separazione è veramente un momento traumatico, anche per chi lo vive dall’esterno con un pò di sensibilità o coinvolgimento perchè riguardante parenti stretti e sempre secondo me anche, come per il dott Brunelli, dovrebbe quasi essere obbligatorio (lessere assistiti con una consulenza psicologica), in forma almeno in parte convenzionata perchè riconosciuta come necessità intrinseca all’evento in atto, cosa molto rara nel nostro paese. Posso dire che vivere questa esperienza da figlio, che viene ad es. “preparato” da uno solo dei genitori all’evento separazione che sicuramente accadrà con la cassica domanda ” Se…..allora, con chi vuoi andare? come quasi una minaccia, per un bambino che coglie la gravità di ciò che avverrà ma non il reale perchè – se non gli viene spiegato appunto, che è perchè come marito e moglie non si va più d’accordo, in modo comprensibile ma autentico perchè i bambini, sentono la falsità (anche se detta con la “buona intenzione” di “non ferirlo”, senza in genere riuscirci perchè si potrà sentire ancora più spaesato)
ed essa genera in loro malessere – è a dir poco spaventoso e può provocare ansie, disturbi d’apprendimento o nello studio ed altro, facendolo a volte arrivare a pensare che gli si stia nascondendo qualcosa perchè la separazione è colpa sua. Mentre poterla ricondurre a problemi dei genitori pur suscitandogli dolore, questi gliela renderanno più comprensibile ed elaborarabile, permettendogli di capire che continuerà ad essere amato e potrà, senza “offendere” l’altro, amare ancora entrambi i suoi genitori. Ho potuto assistere a 4 tipi di separazioni/divorzi, civile e consensuale, dove dopo il periodo di separazione per “ripensare nostalgicamente ed a volte, con rabbia”, i coniugi, sono tornati amici ma ognuno con una propria distinta vita affettiva senza intralciarsi l’un l’altro; una dopo una trentina d’anni, dove il “colpevole” apparente, era il marito poichè conduceva una vita parallela ma sempre era stato amorevole e premuroso con i figli, fin da grandi, con un tentativo, di fatto non riuscito di scagliarglieli tutti contro, quando dai figli, non avrebbe dovuto nè voluto separarsi, poichè era a parte il padre, anche un bravo padre nella sostanza mentre come marito, non lo so con certezza ma non so neppure la moglie in realtà – anche se apparentemente si, mi riferisco alle loro dinamiche di coppia ed interne sue – data la parzialità dei racconti, anche se ogni eccesso di innocenza, anche svalutante verso di lui, mi appare un pò sospetto ed ancora molto legato ad una gran rabbia inelaborata e ad alti sentimenti negativi che sono interni alla persona che li esprime verso il coniuge per suoi problemi. Un’altra separazione con estrema violenza da parte femminile e famiglia, sia comportamentale che emozionale, nello scatenarsi dell’aggressività come “emozione/pensiero” di una persona tipicamente fredda, piuttosto manipolatrice, quasi diversamente inespressiva per altre emozioni e con battaglie legali volte ad ottenere tutto e di più, comprese cose inesistenti ed impossibili ed anche sostenendo false accuse, con complicità di vario tipo. Quest’ultimo tipo di separazione è caratterizzato, nella mia esperienza, da un tentativo di “usare” i figli contro l’altro genitore o come portatori di messsaggi trasversali e negativi, oltre che da quello di cercare di non farli vedere al genitore presso cui non sono collocati tranne poi rinfacciaglierlo e può generare in questi figli, gravi e gravissimi disagi, legati all’alimentazione, al deturpare il proprio corpo con tatuaggi e piercieng , vestiti non idonei ad età e contesti come ad es., la scuola, affettivi e molto altro. Oltre naturalmente,a procurare gravi danni morali e psicobiologici di diverso tipo a chi, come compagno o marito ( ma la situazione sarebbe simile se si trattasse di una moglie nelle stesse condizioni) subisce questo tipo di comportamento, il che non esclude però, che anche quest’ultimo dvrebbe fare, come è sempre consigliato e consigliabile, un’esame introspettivo, sia per comprendere le proprie responsabilità sia cosa lo può aver portato al roprio interno, verso una certa tipologia di persona tanto negativa, in modo da recuperare in sè stesso il proprio spazio di amore di sè ed autostima che queste persone tendono a minare e quindi per poter poi amare in modo sinceramente corrisposto un’altra altrettanto capace d’amare. Forse, così come vengono fatti dei corsi preparatori al matrimonio, altrettanto, con la partecipazione di professionisti di vario settore, dal legale al psicologico allo spirituale, ad es. ne dovrebbero essere fatti dei corsi preparatori per l’eventualità di una separazione civile ed umana e, quando essa avviene, seguire poi i coniugi in questo percorso, se lo stato permettesse, con dei fondi, un’istituzione del genere.
Molto attuale ed interessante questo argomento trattato in questo articolo e spinoso, dalle diverse prospettive da cui può essere visto, affettiva, psicologica e spirituale, legale e per le diverse parti sociali (coniugi, figli, interpersonali e famigliare, intrapersonale ed il contesto in cui ciò avviene) in gioco.
Molto interessanti ed utili anche tutti i vostri commenti piuttosto illuminanti su diversi vissuti.
Aggiungo qui un mio invito personale a tutti coloro che sono impegnati in penose battaglie connesse a separazioni e divorzi a leggere questo articolo e tutti i commenti ad esso, tra cui quelli di un avvocato, perchè davvero utile a comprenderne degli aspetti spesso poco considerati nella loro funzione di umanizzazione, compresi i diversi tipi di assistenza funzionali ad una loro migliore elaborazione e possibilità-capacità di affrontarli, di questi dolorosi processi.
Elisa
amiche, amici, Dott. Brunelli. sono sempre iù distrutta e sola. non do dove andare e a chi chiedere aiuto. non posso pensare che lui stia già facendo a rifarsi una vita. io ho dato l’anima e vedrete come la tratterà bene. aiutatemi. neanche i medicinali non mi aiutano più.
Arianna
Cara Arianna, mi permetto di dirti una cosa e cioè che forse, se è da un pò che i farmaci che prendi non ti fanno effetto, potresti dover fare un controllo per verificare se sono ancora adatti a te come tipo e dosaggio, dal medico che te li ha prescritti nel caso non ci avessi ancora pensato, oltre a considerare se ne hai un vero e proprio bisogno ma ciò non significa in alcun modo poter pensare di fare da soli con essi. Inoltre, se hai uno stipendio fisso, perchè non provi ad investirne a questo punto, una piccolissima parte per una psicoterapia in privato, se a livello pubblico non riesci ad essere seguita? La maggior parte degli psicoterapeuti sono molto sensibili ai problemi economici dei loro assistiti, basta che tu chiarisca che hai delle possibilità limitate e sicuramente troverai un accordo che ti permetterà di essere seguita. Inoltre, quando non si ha veramente un posto dove andare, ci sono anche dei convitti di suore o anche di frati, che potrebbero ospitarti per un periodo, per avere un pò di tranquillità o anche delle residenze assistite per donne in difficoltà psicologiche, fisiche ed economiche. In alternativa, potresti proporti di fare ad es., la baby sitter serale presso una famiglia che ne ha bisogno in cambio di alloggio e cena. Fare la baby sitter è un lavoro faticoso ma anche gratificante, soprattutto se ti piacciono, come mi sembra dato che avresti voluto averne, i bambini e se non sai se ti piacciono nella realtà, potresti imparare a conoscerli; io l’ho fatto mentre finivo l’università, oltre ad altre piccole cose e mi è stato moltoutile e non stavo neppure io molto bene psicologicamente in quel periodo ma i bambini richiedono serenità e ti ricambiano con la loro vivacità ed allegria e spesso, sono anche buffi con i loro capriccetti. Riescono anche se non vuoi a farti sorridere, perfino quando li “prenderesti quasi a schiaffi”, se non fossero allo stesso tempo deliziosi . Chissà che così tu non scopra e non riesca ad abbracciare la dolce e piccola Arianna che convive con te, attutendol la paura ed ansia che sembri provare, il senso d’imminente catastrofe simile ad un gran panico che a volte semba travolgerti; pensa a come sarebbe bello se tuo padre che ami e che ti manca, ti vedesse dal cielo rientrare in armonia ed in pace con te stessa.
Leggendoti, a tratti, mi sembra di rivedere alcune mie parti alla tua età, però posso dirti, nonostante anch’io debba ancora fare molto cammino anche perchè la nostra evoluzione non finisce mai in realtà ma ci trasformiamo in continuazione, che non c’è “notte che non sia sia seguita dall’alba”, soltanto che alcuni di noi sono destinati ad entrare con una certa forza in quella notte ed a permanerci per un pò più di tempo al fine di trovare, nell’alba del giorno nuovo della propria anima, una luce migliore ed illuminante, avvolgente, che risplenda e riscaldi anche per noi . Una luce d’amore per sè e per gli altri capaci di riconoscerci ed accettarci per ciò che siamo nel bene e nel male e viceversa da parte nostra. Forse, attualmente, a causa dei tuoi vissuti ed esperienze, hai solo bisogno, anche per trovare una strada percorribile e ce ne sono, anche se a volte ci sembrano introvabili – lo so anche per esperienza personale -un pò più di fiducia nell’Altro e nell’Alterità, non temendo che tutti siano pronti a trattarti come lo sei stata fino ad adesso. Non devi temerlo perchè non lo meriti e quindi devi imparare a comportarti di conseguenza, senza perdere la tua dolcezza e grande e “compressa” generosità; anche gli altri lo faranno con te.
Un caro abbraccio
ci sono ricascata come una stupida. di nuovo umilizione, cattiverie. ora mi vuole di nuovo fuori di casa e io non so dove andare. mi ha detto ridendo che ha voglia di fare nuove conquieste..delle vere donne questa volta…non una bambina come me. sono disturtta. tanto distrutta.
Come vede Arianna lei non è la sola ad essere passata da questo calvario, ma è una croce che deve portare per la resurrezione non per andare a morte… davvero fa bene a cercare aiuto negli altri, ma non solo qui, in tutte le sedi, terapeutiche e spirituali, ovunque… non è forse stato detto “Bussa e ti sarà aperto” e io le dico anche “Se non ti aprono, vai a bussare ancora da un’altra porta”…. Qui le è stato apertyo, certo, si tratta solo di una porticina, ma ti aiuta a vedere un po’ di luce… perciò il sito è intitolato all’ALBA … Albedo è come gli alchimisti intendevano l’Alba, dopo la nigredo, la tremenda notte che sta attraversando lei, ma poi incontrerà l’Alba, cioè la Resurrezione, anche in senso psicologico, intendo e non solo spirituale – però c’è una porta in particolare dove deve bussare di più e di più di ogni altra, è la porta del suo cuore, deve avere cioè fede in se stessa nella sua capacità di dare e di amare e questo le porterà del bene, mentre la saggezza di tutti i tempi dice e dimostra che gli impavidi, i perfidi , i senza cuore e senz’anima, seppure gozzoviglieranno per un po’, inondandosi di ipocriti e miserabili godimenti esteriori e utilitari, avranno quel che si merita, e anzi già ora, in verità, non hanno nulla, cioè sono inautentici, sono finti, sono delle apparenze vaganti come fantasmi che si nutrono dell’energia degli altri perché loro non ne hanno… che Dio li perdoni, certo, ma di certo non dimenticherà di castigarli, perché Dio, che ci si creda o no, e comunque l’ENERGIA VITALE che ci ha generati che è cosa certa di carne e di spirito – non vuole che un suo figlio/a faccia del male ad un altro/a suo figlio… perciò lo punirà, non per vendetta, ma perché chi porta la morte nel cuore, chi uccide l’amore, al fine uccide se stesso, impazzisce, resta solo e desolato, senza senso, rimordendosi di non aver vissuto veramente una vita ove i sentimenti sono il valore più grande, altrimenti si è stati e si diventa sempre più dei miserabili… anche se come sempre accade in ogni film, i ‘cattivi’ per un certo periodo sembrano avere la meglio… ma alfine avrà sempre la meglio chi ama e vuole continuare ad amare la vita e l’amore stesso, questo è certezza e verità… almeno per quelli che hanno un’ ANIMA nella quale credono! Creda in se stessa, creda alla sua anima, e le sue sofferenze diventeranno le spine di una nuova ROSA! … ‘Ros’Alba!’
Caro Dottore,
spero di avere presto una linea internet così magaro posso chiamarla in skype. al telefono non so come chiarmarla. ieri è successo un putiferio. lui in casa non mi vuole ma non accetta he io debba avere qualcuno che mi aiuti? ma perchè vuole la mia rovina? e poi dottore..come si fa a 24 anni senza affetti, senza amici e senza famiglia? come si riesce ad uscirne da soli? a trovare la froza di non temere più la terrificante solitudine? ora sono a casa di due che conosco per quache giorno..e poi? sono sola. come si fa soli? tutti hanno almeno qualcuno..un figlio, un genitore, un amico, un conoscente..chiunque…così no….
Stia forte nel cuore, abbia fiducia nel suo cuore e nell’amore, perché quando allo stremo delle forze si compie questo sforzo tutto si può superare, questa è la sfida più importante della vita, e se lei è stata chiamata a compierla una ragione c’è, ed è questa che deve scoprire, oltre essa c’è la Via. Non sono solo belle parole di conforto, sono la realtà psicologica che c’è in ogni essere umano, nella sua naturale grandezza quando è chiamato a resistere e a scegliere verso la vita… FORZA!
Ciao Arianna, di fronte a tanto dolore, solo a 24 anni, mi sento inadeguata a dire qualsiasi cosa. Leggendo la risposta del dott. Brunelli mi e’ venuto in mente un pensiero di seneca sulle sofferenze degli uomini migliori (tu sei una persona migliore!). Seneca paragona le sofferenze, le prove terribili delle persone buone ai compiti difficilissimi che il comandante in guerra affida ai suoi soldati più valorosi e coraggiosi. Più la missione e’ rischiosa e impossibile più il soldato cui e’ affidata e’ meritevole di affrontarla. Insomma le difficoltà che il nostro comandante ci pone , chiamalo Dio, fato, destino, più sono dure, più significa che noi siamo all’ altezza di superarle. Non lo dico io, lo dice seneca e te lo ha detto il dott. Brunelli. Forza tesoro! Un bacio Alessandra
Grazie di cuore..è confortante sentire che qualcuno si interessa veramente anche solo con poche parole. quindi Lei Dottore mi sta dicendo di essere forte da sola per me stessa.che le persone intorno se ci sono sono un in più ma io devo affrontarla da sola. COME DI IMPARARA A STARE BENE ANCHE IN PROFONDA SOLITUDINE? mi sono così stufata di elemosinare amore….vorrei non volerlo proprio. non ho la serenità di andare avanti da sola, rendere i rapporti con mia madre purtroppo minimi (anche perchè se no li perdiamo definitivamente) e chiudere con lui. eppure io no vado nel panico, perdo la testa al pensiero che lui sia felice o che abbia un’altra. perdo la ragione, tremo e il fisico ne sta risentendo moltissimo.
perchè?
MA COME MAI I DNP (e similari vampireggianti) VANNO D’ACCORDO CON ALCUNE PERSONE?
Quando i narcisisti patologici e affini, abbandonano (o anche no) e si mettono con un altro, e pare che stiano bene, e non si capisce come mai, e se forse l’altro/a sia meglio di noi/voi… valga il seguente pensiero di Giacomo Leopardi (e poi altri, che vi ho detto già e che vi dirò ancora… e che mi direte anche VOI) :
” Dico che il mondo è una lega di birbanti contro gli uomini da bene, e di vili contro i generosi. Quando due o più birbanti si trovano insieme per la prima volta, facilmente e come per segni si conoscono tra loro per quello che sono; e subito si accordano; e se i loro interessi non patiscono questo, certamente provano inclinazione l’uno per l’altro, e si hanno gran rispetto. Se un birbante ha con…
trattazioni e negozi con altri birbanti, spessissimo accade che si porta con lealtà e che non gl’inganna; se con genti onorate, è impossibile che non manchi loro di fede, e dovunque gli torna comodo, non cerchi di rovinarle; ancorchè sieno persone animose e capaci di vendicarsi; perchè ha speranza, come quasi sempre gli riesce, di vincere con le sue frodi la loro bravura. ” Giacomo Leopardi da Pensieri – OPERETTE MORALI
Che bella lezione per tutti noi: questo lasciano le persone dabbene. I vampiri invece non lasciano niente, perché sono vuoti. Servono solo a capire, dopo pero’ , molto dopo, quando finalmente li abbiamo allontanati. Buona notte a tutti e grazie
Alessandra
“I simili si uniscono volentieri con i simili”. Cicerone
E’ possibile che persone affette da questo disturbo o simili, quaando non ancora scoperte, nell’ambito della loro vita affettiva dall’immagine impeccabile o anche solo parzialmente patologicamente visibili come tali, possano ad es., riunirsi in gruppi di simili, sistematicamente, per dedicarsi ad attività psuedo – religiose, come avvenne per Scientology al cui capo Hubbard è stato diagnosticato appunto, negli Usa questo disturbo di personalità, narcisismo patologico di tipo maligno con evoluzione psicopatica, così come ai suoi seguaci più stretti, che commettevano le azioni più “sporche” (come i tentativi di eliminare chi li contrastava o di farli passare per pazzi, come avvenne per una giornalista) o che possano dedicarsi a dei riti satanici, in cui è necessaria la presenza di una vittima “sacrificale”, che soddisfi sia il capo che tutti i presenti, anche solo per interposta persona, “spremendole” a seconda del rito attuato, tutta l’energia psichica di cui dispone per cercare di spezzare la sua anima? Inoltre, potrebbero, queste persone, con DNP, commettere quegli omicidi “seriali” di gruppo, omicidi non continui ma premeditati di volta in volta ed ogni tanto come tempo (ad es., un tempo sia prestabilito che non, a seconda dei casi e dell’opportunità) verso altri gruppi nei quali proiettano le loro parti più insopportabili in se stessi, data una simile tendenza alla serialità nei due tipi di gruppi e la loro vicinanza a livello psicodiagnostico in ambito psichiatrico’?
Questa domanda mi è sorta pensando alle testimonianze storiche che abbiamo di grandi dittatori ma anche solo politici apparentemente affettuosi nelle loro famiglie sia nei paesi occidentali che in quelli dell’est e che hanno compiuto azioni efferate, oltre che da alcune letture sui serial killer.
Grazie
A proposito di NP, vi è un proverbio ingles chee afferma: ” se un uomo ha una grande idea di se stesso, si può esser certi che è l’uica grande idea che ha avuto in vita sua”. Il problema per gli altri, è che poi tenderà a metterla in pratica, suppongo.
Un caro saluto e buon inizio di settimana a tutte ed a tutti.
Io credo che quando i narcisisti pare che stiano bene con qualcun altro è solo perché quest’altro non li ha ancora smascherati. E’ come se fossero su un palcoscenico con la nuova fiamma di turno in platea a venerarli. Il loro ego si gonfia, diventa ipertrofico, traggono nuova vita, nuova linfa da questi miseri spettacolini. Ma quando (il fatidico giorno arriva di certo!) lo spettatore si accorge appunto di essere solo uno che ha pagato un biglietto molto esoso per stare lì a guardare mai, a sua volta, riguardato allora comincia la discesa libera del nostro eroe tragicomico. Lo spettatore si accorge, col passare del tempo, di stare invecchiando su quella poltrona, malato, prosciugato, schernito, usato, prostrato, prima o poi si alza, volta le spalle e va via esanime. Ma mentre per lo spettatore lì fuori c’è la vita vera fatta di persone vere che si abbracciano, si toccano, si amano, si rispettano, si percepiscono, per il nostro narciso non resta che un palco ed una platea oramai vuota… Ed eccolo allora partire nella vendita di nuovi luccicanti biglietti, perché lui da solo non è nessuno!!! Si tratta di chi resiste di più, di chi lo venera per più tempo, ma a tutti infine tocca la stessa amara sorte salvo vendere la propria anima e il proprio corpo ad un egoista folle e vuoto “essere umano”. Ho smesso di applaudire a lui, ora applaudo a me stessa e alle mie conquiste, alla mia forza, alla mia nuova luce, alla mia bellezza e a tutte quelle cose meravigliose che lui mi aveva succhiate. Non c’è una persona migliore o più adatta per loro o forse sì, ma non deve importarci perché, in fondo, siamo NOI A MERITARE DI PIù.
Un saluto affettuoso.
Silvia
Brava Silvia !
Un grazie a Silvia e uno al Dott. Brunelli per questa possibilità di scambio importantissima. Sono da poco conscia di quello che ho passato e non ne sono ancora fuori del tutto. Mi sono “svegliata” dall’incubo grazie (!) ad una lunga malattia: era come se il mio corpo non riuscisse a guarire, prosciugato nelle risorse vitali. Però è stata illuminante: mi son resa conto di cosa stavo rischiando e di quanto lui mi avesse prosciugata. Pian piano mi sono rimessa e ora finalmente, ma con immensa fatica, sto ritrovando me stessa.
Ciao dada, ho letto e riletto il tuo intervento, concordo pienamente con te quando dici che non bisogna delegare in toto alla terapia. Quello che non capisco e’ perché consideri la mente una mangusta, qualcosa di negativo. Sicuramente mi sono persa qualche passaggio perché sono qui da poco, quindi mi rimane diffucile afferrare il senso ma credimi, per quanto mi riguarda , la mente mi ha aiutata molto ma molto di più del “bradipo”. Forse non ho ben afferrato e mi farebbe piacere sentire il tuo parere. A presto Alessandra
Io non voglio che in questo blog vi siano persone che fanno da maestrino ad altri. Se vogliono farlo lo facciano da un’altra parte. Qui si testimonia la propria esperienza e si aiuta gli altri in modo umano e siolidale, senza dare insegnamenti frettolosi su grandi teorie esoteriche psicologiche e filosofiche più o meno pasticciate e improvvisate che vanno semmai sviluppate altrove. Basta con il narcisismo egocentrico egemonizzante CHIARO! Chi ha orecchie per intendere intenda!
Mi spiace per questa comunicazione seccata e perentoria, ma è così! Inoltre comunico che non pubblicherò più commenti e risposte volte a generare polemiche personali con me e con chiunque. Inoltre ribadisco che l’eccessivo protagionismo intellettualistico non mi è gradito in questo blog da me sostenuto e diretto, in quanto intendo proteggere l’intenzione di base che è quella di dare un sostegno umano e morale a quante più persone possibile. Mi va benissimo un dialogo culturale e scientifico ma non è giusto che si perda di vista l’articolo di base intorno al quale nasce questo dialogo virtuale. Chi vuole contribuire ad arricchire l’articolo con osservazioni specialistiche e non è ben accolto, ma non mi sta bene che si parta per la tangente esponendo teorie e concetti che sono lontani dai contenuti dell’articolo e dal senso di questa iniziative, per quanto siano animati dalle più genuine e buone intenzioni. Il mio impegno in questa iniziativa è chiaramente certificato dallo sforzo che sto facendo già, qualora dovessi avvertire un appesantimento di tale sforzo attravrso commenti che come ho detto ritengo fuorvianti e polemici non intendo accettarli, in quanto devo cercare di non indebolirmi per fare come posso del mio meglio. Se ci sono persone che non gradiscono queste mie posizioni e questa mia schiettezza possono benissimo postare i loro commenti in altri blog dove si arla dell’argomento qui trattato. Qui mi interessa che vi sia un certo stile conversativo che non deve rischiare di turbare in alcun modo persone che sono già sofferenti e che hanno bisogno di speranza, di pace e di amore. E’ facile, dunque, comprendere per chi vuol comprendere, ed in tal modo sarà sempre buono il suo contributo per me, e, seppure non per tutti, di certo per molti altri. Grazie della comprensione e buona partecipazione.
Ci sono immagini che a volte ti colpiscono la mente e arrivano dritte al cuore provocando emozioni forti e tristi …. …..io ora cammino scalza fra le macerie , mi aggrappo ai ricordi migliori e li metto da parte …… …. Serve consapevolezza e dignità , serve coraggio e determinazione per alzare il pesante macete e colpire con la massima precisione .
Colpire sui qui sorrisi mai fatti , sugli egoismi usati al posto della dolcezza, sull’orgoglio sfrontato,
sulla tenerezza negata ,sull’avidità estrema e sugli sguardi mai attenti e mai complici ..il tutto abilmente miscelati a pochi momenti di costruita tenerezza per finire sotto le lenzuola
Procediamo paralleli , costruendoci ovunque ripari altrove …. La mia vita non avrei voluto viverla così avrei voluto abbracciarla insieme alla persona con cui dividevo la mia vita , avrei voluto sorrisi e non guerre , avrei voluto abbracci e non rabbia , avrei voluto regalare alla mia bambina tutta la serenità che si merita, avvolgerla nell’armonia e farla crescere nell’amore .
Sarà solo la liberta che mi vedrà lentamente rimettermi in piedi , che mi farà riabbracciare la vita con tutto l’amore , con tutto l’entusiasmo che per anni ho soffocato …
Sarà la certezza di non essere sbagliata , di non essere quel grande fallimento che lui mi ha voluto far credere di essere , sarà la grande forza che non mi ha mai lasciata neppure quando, senza nemmeno rendermene conto , ho scoperto tanto egoismo, ho scoperto un tradimento quasi teatrale e addirittura ostentato .. che mostro ha sfiorato la mia pelle … eppure il mio cuore ancora contiene un immenso tesoro ….
Ho silenziosamente osservato , ho pianto da sola , ho difeso la parte migliore di me , ho trovato la mia grande forza negli occhi di mia figlia che chiedono armonia e chiarezza …
Ogni giorno che passa aumenta la grande quattordici lunghi anni in mezzo all’ostentazione di falsi valori , continuamente schiacciata dalla sua assurda teoria di essere meglio di me solo perché si è trovato pile di banconote sotto il cuscino . Io la fallita , perchè non ho possibilità economiche e devo barcamenarmi facendo i conti anche con la spesa del supermercato perché lui già paga le bollette ….
…e intanto mi sveglio alle sei , preparo la colazione a mia figlia , la porto a scuola ….mentre lui dorme ….rientro trafelata dal lavoro , quando posso me lo porto anche a casa per non fare mancare la mia presenza a mia figlia . Lui vive letteralmente di rendita , ma quella è roba solo sua , solo abiti firmati , macchina lussuosa , fanatico dell’ordine, passa ore a depilarsi in bagno , ha una linea di cosmetici da invidia , e poi la sua passione quotidiana la bici …ben seimila euro di bici
.Il lavoro ? quello non lo i trova …tempi difficile …..e sono anni che va avanti così
Un anno questo ultimo in cui si è rivelato , con perfidia , ma con estrema buffoneria aggiungo io .
Esausta e alla vigilia dell’udienza in Tribunale domattina mi siederò davanti ad un giudice per sistemare almeno tecnicamente questa faccenda ….un anno in cui ho visto le mostruosità più assurde che potessi vedere ….un tradimento nemmeno penosamente celato , il tentativo di coinvolgere la figlia in questa conoscenza , in giro a divertirsi nei week end , in giro a cercare una casa con lei , e io ormai “ospite sgradita” in quella che ora è solo casa sua , combatto e tento di tenere i nervi saldi per procedere senza indugio nella mia causa e cerco di difendere la serenità di mia figlia . Poi una sera di dicembre mi piomba la madre che abita sotto (maledetto il giorno che ho accettato di venire a vivere in questo inferno !) mi insulta mi prende per i capelli e mi grida che il figlio fa bene ad avere un’altra donna …..l’istinto mi fa procedere prendo mia figlia per mano e le dico che ce ne andiamo .
I suoi occhi e il suo pianto di disperazione mi fanno appellare a tutta la mia razionalità …mentre lui , il bamboccio fermo e immobile incapace di fermare la madre ….propone a me e a mia figlia di uscire a cena …..
Ho dimenticato la gioia , la serenità, il calore umano …. Lo trovo fuori di qui nei miei affetti , nelle mie amicizie .
Stringo i denti e iniziano lettere dell’avvocato , lui quando le riceve canta ….io assisto incredula ma ormai consapevole che è malato .
Non ho la possibilità di mantenermi una casa in affitto , altrimenti sarei salva da tempo .
Purtroppo , e di questo secondo me non se ne tiene mai conto , le soluzioni e l’allontanamento tanto raccomandato sono impossibili materialmente .
La causa prosegue fino alla comunicazione del Tribunale a lui recapitata a luglio : udienza settembre .
Inflessibile e con una sfrontata padronanza della soluzione la sera stessa mi abbraccia e mi chiede di ricominciare ….”dagli errori si può imparare …ricostruiamo tutto “…. Resto perplessa ma l’avevo messo in conto …..
….gli lascio tempo ma non desisto , mi devo portare a casa un minimo di tutela legale ,
Passa l’estate in una calma artificiosa e apatica , lui ha diversi tentativi di approcci goffi e studiati .
Io non faccio trasparire nulla , e osservo : nessuna scusa nei miei confronti , nessun crollo , nessuna emozione , anzi quello che è successo è colpa mia , e spetta a me ora dimostrargli il mio amore che gli è mancato .
Ascolto ma ormai il sipario per me è sceso definitivamente .
Lui crede di avercela fatta, siamo a ridosso dell’udienza , lo avviso : si va in Tribunale e rieccolo il serpente superbo e sfrontato , il suo modo di farmi sentire in colpa e riapre la sua Associazione a delinquere con quel soggettino di sua madre .
Mi viene comunicato la sua comparsa a costituzione con risposta per l’udienza : qui scrive il suo avvocato che lui nega ogni cosa , sostiene che vuole salvare il rapporto di coppia , ma se io non accetto , lui chiederà l’affidamento congiunto della bimba con collocazione presso la sua abitazione (sostenendo che sua madre può accudirla…. ) io posso trovarmi un altro alloggio e vedere la bimba quando voglio …..con richiesta a me di mantenimento visto che lui non ha un lavoro .
Per un momento temo l’autogoal poi mi riprendo …..
….Spudoratamente incapace almeno in questa sede di dichiararsi in grado di fare qualcosa senza l’aiuto di qualcuno , ribadisce la sua avidità e l’egoismo cieco e sfrontato patteggiano l’affetto di mia figlia per la quale mi sento orgogliosa e in grado di dire che sono un vero punto di riferimento sotto ogni punto di vista , mentre lui è stato capace più volte di allontanare bruscamente sua figlia mentre lo abbracciava perché gli sporcava la camicia … mentre mi si stracciava il cuore .
Ora io sono in grado di compatire e anche perdono , non per debolezza , ma perché ho la certezza che quell’essere è posseduto ….potessi regalargli una mente sana e l’ umiltà che devono contraddistingue un uomo e renderlo amabile ….lo vorrei fare solo per qualche istante , per fargli comprendere lo scempio che ha fatto della sua vita .
Domattina sarò la , per il primo necessario passo per seppellire lui e le persone che hanno contribuito a distruggere sul nascere il più alto dei valori: la famiglia … Non so cosa accadrà domattina , spero solo che in quell’aula ci sia un essere umano che non mi allontani da mia figlia ….ho bisogno di un vostro abbraccio
Cara Stefy,
piangevo a dirotto leggendo il tuo commento.
Sono nella tua stessa condizione. Assurdo! Con due figli piccoli.
Oggi il MOSTRO ha tentato di buttare giù la porta di casa mia mentre ero dentro con i bambini…
Sua madre minaccia di togliermi i figli.
Non ho la forza di scrivere. Scusami. Piango.
Ti abbraccio forte fortissimo.
Silvia
Cara Silvia, quello che mi è sempre mancato è stato il pianto ….e ancora mi chiedo perchè. L’unica cosa che ho imparato da questa penosa lunga parentesi della mia vita , è che quando siamo in grado di volerci bene e su questo amore che ci portiamo dentro dirottiamo ogni scelta niente e nessuno può fare nulla….è la solo la parte più debole di noi che ha volte ha il sopravvento e ci convince di non potere nulla . Il potere è nostro ricordalo, è tuo e nell’amore che hai per le tue creature ……loro sono manichini in balia del proprio egosismo ….prendi forza , rinasci e abbi cura di te innanzitutto . Ingora questi mostri , osservali e vai avanti ; lo so ci sono momenti di grande sconforto ma è questo che vogliono. Non dargliela vinta tu sei nel giusto , tu hai il preciso dovere di riprendere la tua vita per te e per il bene dei tuoi bimbi. Fai loro questo regalo e lascia tutto l’inutile chiasso di questi buffoni fuori da casa tua …..ti abbraccio forte forte e promettimi che smetti di piangere .
In bocca al lupo ma stai attenta…se insiste sulla collocazione logistica di vostra figlia da lui non disperare….chiedi al giudice la perizia del Ctu (consulente tecnico d’ ufficio) . E’ faticoso ma alla fine l’ avrai vinta. Anche il mio ex marito ci ha provato in tutti i modi. Reclamare i figli e’ un modo per non dare la casa e non passare l’ assegno. Vai avanti e comunque chiedi al dottor Brunelli , ti aiuterà . Auguri Alessandra
Ciao Alessandra ,
ottenuta perizia CTU , sono un pò perplessa da questa cosa …ma leggendo quello che mi hai scritto pare sia una buona cosa ….Grazie !
Cara stefy, sono contenta. Il Ctu che e’ stato assegnato a noi era una bravissima persona. Uno psichiatra meraviglioso. Ha fatto dei colloqui, poi ci ha mandato a fare dei test ( credo sia una prassi).l’ affidamento congiunto e’ giusto , come dice il dott Brunelli , perché e’ indispensabile che entrambi i genitori si prendano la responsabilità ma la collocazione e’, secondo me, un’ altra cosa. E su quella lavorerà il Ctu . Stai serena, se capirà , perché lo capirà , che il tentativo di privarti della quotidianità con tua figlia e’ un modo di vessarti e fare il tuo male e non il bene di tua figlia, non devi temere . Stabilirà la collocazione presso di te. La mia storia matrimoniale e’ diversa dalla tua. Sono stata costretta a ricorrere al Ctu per un enorme errore che io ho commesso e che purtroppo e’ stato sottolineato in mille modi. Eppure oggi sono qui a scriverti e il mio cucciolo gio dorme di la nella sua cameretta . Vedrai che andrà bene. Il dottor Brunelli ha ragione , gli errori, questi errori, si pagano ma pagare non e’ brutto, e’ sano. impari a crescere . Ti abbraccio forte in bocca al lupo ! Alessandra.
E’ vero, più i giudici vedono che i genitori sono disponibili a una negoziaion nell’interesse dei figli e più ne sono lieti, perciò tendono sempre a comprendere e a valorizzare assai di più quel genitore che si dimostra collaborativo affinché i figli possano avere un equilibrato rapporto con il papà e la mamma, mettendo cioè da parte ogni rivalsa e rancora riguardante l’ex-partner, almeno in sede di decisione circa l’affidamento e le modalità di regolarlo. In questo blog si veda il mio articolo introduttivo: https://www.albedoimagination.com/07/2010/psicologia-per-separazioni-e-divorzi-%e2%80%9cumani%e2%80%9d/
Cara stefy,anche io sto piangendo leggendo la tua lettera,si forte e coraggiosa domani mattina,non tentennare e sopratutto non farti manipolare dalle sue parole o sguardi.Mio marito,domenica mattina,urlava insulti e bestemmie contro la sua casa e contro la sua famiglia figli compresi,sentirlo così disperatamente dannato mi ha dato un profondo dolore e smarrimento,il mio istinto era di andare a calmarlo ma ho chiuso finestre e persiane per non sentirlo e non ricadere in tentazione.Si forte Stefy,noi ti siamo vicine,non darla vinta ad una persona che non merita il tuo amore! In bocca al lupo! Lo dico io per te, crepi!
Grazie Lulu , le tue parole mi commuovono … nessuno ruberà indegnamente mai più l’amore che abbiamo ; è la manipolazione che ci fa vacillare …. quando afferriamo finalmente la consapevolezza che la forza sta nel cominciare a volerci bene nessuno potrà più farci del male … ce la faremo Lulu …
L’affidamento congiunto è sempre una buona cosa, naturalmente i giudici sono in grado di verificare cxhe funzioni, inoltre è sempre impugnabile quando ve ne sia necessità e si può cambiare. Chiunque si sia messo con una persona che è o che diventa negatva, seppure abbia appurato questa negatività, deve rendersi conto che ha sbagliato, quindi DEVE PAGARE, non stando male per la perdita di quella persona o per il male siubito da quella persona, ma perché ci si è sbagliati ad amare una persona sbagliata, e purtyroppo chi sbagklia paga… naturalmente più si comprende questa propria colpa (ASSOLUTAMENTE INVOLONTARIA PERCHE AL CUORE NON SI COMANDA, MA COMUNQUE E’ì UNA COLPA) e prima si esce dalle pene, pourificati e risanatai, prpoprio come un delinquente che si pente davverto, e ai quali io giudici danno il minimo della pena. Se invece non si vuole comprendere questa propria colpa (ripeto COLPOSA,. MA NON DOLOSA, cioè non lo si è fatto apposta, ma si pè sbaglaito e soprattutto si è sbagliato contro se stessi ferendo la propria anima, il proprio inconsci per aver amato e continuaro ad amare una persona negativa) dunque dicevo finché non si capisce questa propria colpa involontaria, e ci si ente solo ed esclusivamente vittima dell’altro in quanto borderòline, narcisista , vampiro, bastardo, stronzo, ecc. più soffre e si paga e si sta male spwesso non ne si esce più e si può finire anche male… è indispensabile, come si spiega nell’articolo, fare i conti con IL PROPROPRIO VAMPIRO INTERIORE, altrimenti resterà sempre un conto aperto da pagarwe, per quanto l’altro sia stato una vera carogna o un disturbarto dal punto di vista relazionale… il fatto è che lo si è amato, lo si è continuato ad amare anche quando si è capito chi era, e spesso lo si continua a volere e questo dipende da se stessi perché non lo ha ordinato il dottore e non si è stati obbligatio con il fucile puntato, e, ripete, seppure in in modo assolutamente ingenuo involontario e per amore si è sbagliato e BISOGNA AMMETTERLO PER GUARIRE.
Caro Dada, la riflessione che tu proponi è molto interessante ed utile, anche nei termini del paragone tra mangusta mentale e bradipo emozionale-interiore. Mi sento di precisare una piccola cosa e cioè che talvolta, al contrario, ci sono persone che hanno una mangusta nella loro espressioni ed espressività emotiva ed un bradipo a livello mentale ma questo, non perchè esse siano stupide ma perchè hanno, per motivi diversi, una difficltà nei processi di mentalizzazione delle proprie emozioni e sentimenti ed in questi casi, il gruppo, più che da specchiera, può avere una funzione organizzatrice di processi che altrimenti vengono avvertiti in modo solo confuso e taalvolta, proiettivi. In questo caso, il conduttore del gruppo, avrà come una delle sue funzioni principali quella di far si che ognuno dei partecipanti si ri – appropri in forma non traumatica seppure emotivamente intensa ma in modo tale da poter “essere pensata” delle proprie parti, fino a ricostruire non solo un’emotività meno intasante e spaventosa e quindi “frammentante” e da “frammentare” difensivamente ma anche pensabile e, quindi, mentalmente ristrutturata e ristrutturante, ciò che sarò ala base poi di una ulteriore capacità, nel tempo, di affrontare altre emozioni del tipo che tu hai definito “mangusta” parlando invece del pensiero.
Parlando del bambino interiore, ho la sensazione – ma potrei sbagliare, non essendo un assoluto ma un’ipotesi – che tu intenda riferirti a gruppi di orientamento psicodinamico, analitico transazionale (dove si dà molta importanza all’aspetto Bambino nei sui diversi rapporti interni con altre parti così come essi si manifestano poi all’esterno, nel vissuto del “qui ed ora” nel gruppo) e, forse, fenomenologico esistenziale. Per molte persone è davvero realistico ciò che tu affermi, per altre il discorso è più complesso, perchè molto dipende dai problemi che devono affrontare e se per alcune il gruppo, di diverso tipo, è l’unica risorsa a cui possono accedere non potendo reggere un lavoro individuale, per altre è molto utile integrare entrambi gli aspetti ed i contesti. In un certo senso il gruppo teraputico in quanto tale non esiste ma esistono, dalla seconda metà del secolo scorso, tanti gruppi quante sono le “teorie della mente” e le metodologie correlate. Però è molto interessante notare che in realtà, il gruppo terapeutico esiste di fatto fin dall’antichità, poichè già Esculapio ed i suoi allievi/discepoli consideravano coloro che, in piccoli gruppi, familiari, amici, si recavano da loro per essere curati dei gruppi che erano giunti come in pellegrinaggio sperimentando di volta in vlta come la speranza di guarire dal loro male che lì aveva portati lì, affrontando per questo un viaggio, avesse già di per sè un effetto benefico. Il primo gruppo a grande valenza terapeutica poi, fu, già nell’antica Grecia, il Teatro Attico e la Tragedia greca dove si vivevano, potendo indossare delle Maschere, delle esperienze di rappresentazioni simboliche condivise (all’attore serve un pubblico ma è egli stesso il primo “spettatore” di ciò che mette in scena, protetto dal Personaggio, in questa fase). Facendo un salto di secoli, dopo il medico ipnotista che utiizzava gruppi per curare l’isteria con un “fluido” magnetico, il cosidetto “magnetismo animale” (gruppi a grande risonanza emotiva) e saltando importanti autori che si interessarono tra la fine del ‘700 e l’800 di questo argomento che furono anche maestri di S. Freud, ti dirò – se già non lo sapessi – che il primo autore a cui viene riconosciuto di aver creato la “terapia di gruppo”, non appartiene al campo della psicologia, psichiatria o neurologia ma alla medicina internistica,.Egli è Joseph Pratt che dedicandosi alla cura dei malati di tubercolosi, rendondosi conto di come il loro morale influisse sul decorso della malattia, creò nell’ospedale di Boston in cui lavorava un gruppo di incontro e di discussione tra gli stessi pazienti affetti da questo stesso male affinchè rendendosi conto di non essere i “soli” con quel problema – uno dei principi tuttora validi nelle terapie di gruppo – potessero sentire il loro morale un pò risollevarsi. Ed influire beneficmente sul resto delle terapie praticate.
Lazell più o meo contemporaneamente iniziò a praticare un terapia di gruppo in cui venisse usata la “parola”, con pazienti gravemete psicotici. Il terzo tipo di gruppo terapeutico, storicamente, nel secolo scrso fu costituito da un’altro autore che si dedicò alla terapia degli alcolisti. Con la guerra, vi furono quindi gruppi per militari traumatizzati ed in questo campo, un pioniere fu W. R. Bion. Che poi estese la propria esperienza a gruppi di civili. Si potrebbe continuare nel definire le diverse utilità dei diversi approcci nelle terapie di gruppi oltre ai possibili “pericoli” insiti (in senso lato, poichè il gruppo può essere un’esperienza per alcuni così forte da portare al desiderio di allontarsene per riorganizzarsi individualmente) però, nella speranza di aver almeno parzialmente risposto alla tua domanda, posso dirti chde personalmente il gruppo terapeutico, lo considero potenzialmente utile ma non per tutti e non in tutte le fasi di elaborazione di problematiche interiori molto pressanti in persone che possono usufruire di un supporto precedentemente almeno, individuale. E’ invece utilissimo, secondo me, nelle sue diverse declinazioni, dal cognitivo cmportamentale, metacognivo, psicodinaamico, ecc per coloro che a livello individuale, non sono per motivi legati alla loro struttiìura di personalità o a temporanei problemi che li rendono tali, non sono accessibili e non ne trarrebbero altrettanto o alcun beneficio. Comunque, anche il gruppo ed anche quando è una scelta invece ponderata dal soggetto che lo sceglie, richiede, come giustamnte tu sottolinei, un impegno notevole ma può anche dare gratificazioni.
A tale proposito, vorrei proporre sia te che hai sollevato un questione davvero importante e delicata, di non dimenticare i gruppi di Arteterapia e Musicoterapia, oltre ai gruppi di Meditazione che – questi ultimi grazie all’esperienza del vuoto avente valenza creativa, ci permette di entrare in contatto ed in sintonia con la totalità del nostro essere e del contesto e con l’altro, migliorando il nostro rapporto con il “tutto” – sono utili invece praticamente a tutti e come integrazione della psicoterapia.
Ti ringrazio caro Dada per l’argomento che hai proposto, molto interessante e meritevole secondo me, di ulteriori approfondimenti. Anche sotto l’aspetto della biochimica che qui ho solo sfiorato in modo trasversale, parlando del pellegrinaggio e speranza, del teatro, del magnetismo e dei miglioramenti dei maati di tubercolosi, oltre che accennando alla funzione riorganizzatrice del l’emotività grazie ad una ristrutturante attività di pensiero che può verficarsi durante alcune esperienze di gruppo e che naturalmente, coinvolge diversi circuiti neuronali. Spero di essere riuscita a farti – ed a far – comprendere il mio personale e quindi naturalmente, opinabile, punto di vista.
Un caro saluto ed un abbraccio
Elisa
Sono arrivata su questo sito cercando su google ” come uccidere una donna”! E’ quello che sta succedendo a me! E’ una storia lunga che non ho raccontato mai e che ho cercato di risolvere con l’amore, le minacce, i dialoghi, i silenzi, la sopportazione e non so più cosa.
Sono sposata da 31 anni, avevo appena 16 anni quando lo conobbi (lui sette anni in più), era l’uomo che avevo immaginato…occhi azzurri, alto e affascinante. Un fidanzamento durato circa 9 anni, durante il quale abbiamo portato a termine i ns progetti di studio, di lavoro. Un anno prima della data prevista per il matrimonio lui mi confessa che una collega ( non sposata), più anziana di lui e già madre di una figlia, dice… di aspettare un figlio da lui. Naturalmente lui confessa la storia ma non è sicuro della paternità. Mi chiede di perdonarlo e di non buttare all’aria tutti i ns progetti. Gli credo… ci sposiamo e …dopo circa un anno di matrimonio, lui decide di riconoscere il bambino. Comincia la mia disperazione, quel bambino e la madre diventano il mio incubo. Divento madre anch’io di due splendide bambine. Con il passare degli anni lui cerca di coinvolgere nella ns famiglia anche il bambino(naturalmente in famiglia questa cosa era considerata un segreto), ma non riesco a sopportare questa imposizione. Diventa violento…e per paura di nuove aggressioni soffro in silenzio… mi accorgo che intraprende una storia con una collega che era diventata amica di famiglia alla quale racconta il suo dramma e il rifiuto da parte mia di accettare quel che era diventato un ragazzo. Nega con tutte le sue forze, mi accusa di essere una visionaria. Comincio a seguirlo e mi nega anche l’evidenza. La storia finisce ed io sono sempre accanto a lui. La madre e il ragazzo (ormai maggiorenne) lo trascinano in tribunale per mancato pagamento degli assegni. I rapporti vengono definitivamente interrotti e cominciano le accuse verso di me che gli ho fatto rinnegare un figlio! (Non ho mai voluto entrarci, ma non gli ho vietato di ottemperare ai suoi doveri di padre).
Circa due anni fa mi accorgo di una nuova storia…anche in questo caso, un’amica di famiglia. Un’amica di famiglia che ha frequentato casa mia per circa vent’anni e con la quale abbiamo condiviso ( marito e 3 figli ) viaggi, vacanze cene ecc. Questa volta osservo in silenzio, senza che lui sospetti nulla, mi affido ad un investigatore ed ho l’amara conferma. Di fronte a delle prove concrete non può che prendere atto ma…mi dice che è stato costretto perchè io non sono interessata al sesso! Falso naturalmente. Mi dice che non accadrà mai più ed io gli credo ancora, ma questa volta avverto un dolore fisico, un dolore interiore, una voglia di mettere fine a questa esistenza, comincio a prendere sonniferi che mi danno la possibilità di non pensare. Ha cercato di tranquillizzarmi ancora una volta dimostrandomi che la storia è finita.
Leggendo gli articoli pubblicati mi sono ritrovata, le accuse continuano, i sensi di colpa non finiscono mai e come se non bastasse, quando mi vede triste e silenziosa diventa aggressivo e minaccia la separazione. Leggendo questa lettera mi direte che sono io la malata, lo so, ma non riesco a guarire!!!
ciao Ythim, quanto dolore appare dalla tua storia, si capisce che sei intrappolata in una tela di ragno dalla quale non riesci ad uscire tanto sei distrutta dentro. Chi sa questa storia? stai vivendo tutto da sola o ti sei confidata con qualcuno, parenti o amici? si perche’ parlare con gli altri e’ importantissimo in queste situazioni, ti danno coraggio. Forse sarebbe bene che ti rivolgessi ad uno psicoterapeuta, per capire il motivo per cui non riesci ad allontanare quest’uomo, anche se e’ il padre delle tue figlie. Sicuramente ti aiuterebbe moltissimo. Mi rendo conto che dopo 30 anni di vita insieme ad un uomo fatto cosi sia difficilissimo uscirne ma devi comunque provarci, perche’ cosi annulli la tua persona e non e’ giusto. Prova a contattare il dott. Brunelli, ti assicuro che e’ una persona meravigliosa e potrebbe fare tanto per te, come fa tanto per tutti noi. un bacio e forza e coraggio.
Caro Dada, vorrei poterti dire di più ma innanzitutto, desidero dirti di non temere perchè non sento da parte tua come un’invasione ma dell’altro, anche se ti ringrazio per via della sensazione che ho ricevuto che tu, al di là del non proferire altri giudizi, ti sia forse “trattenuto” dall’andare oltre. In ogni caso, i modi bruschi non fanno parte del mio modo di essere e neppure della mia formazione poichè ne conosco profondamente distruttivo che sempre, indipendentemente dal contesto, possono produrre su chi li riceve; a volte, essi sono utili solo a chi li attua ma poi neppure tanto perchè sono indice del fatto che una parte del suo io si è come staccata dal resto, entrando in uno stato profondamente regressivo legato all'”agire” repentino, sia esso anche solo verbale, prendendo il sopravvento sull’altra parte di io che sulla precedente e sul suo tessuto totale e più maturo, dovrebbe esercitare un controllo, tanto che poi questi soggetti possono non rendersi conto del collegamento esistente tra l’agito compiuto e gli effetti prodotti sull’altro, una volta che il loro io si è rientegrato, effetti che possono dilaniare e lacerare, fino a stati molto gravi o di grandissima sofferenza l’affettività, la mente ed il cuore, insieme al suo animo e corpo chi ne è fatto oggetto. Indipendentemente dal motivo per cui cciò avviene ma queste, sono dinamiche psichiche interpersonali ed intrapsichiche7interpersonali molto sottili, che qui non posso ampliare e che non moltissimi, anche studiosi nel campo della psicologia clinica e ad es., della psichiatria, conoscono o si fanno scrupoli adeguati ad aver raggiunto o a recuperare, se la hanno perduta prima di operare, una ottimale capacità di automonitoraggio interno in tal senso, quindi figuriamoci tra persone che non hanno motivi etici, almeno in apparenza, per non usarli. Personalmente, non li condivido, così come non ne condivido la loro presunta utilità se non al limite estremo, come un momento, momento e non oltre, di temporaneo sfogo e ciò che non si condivide, per coerenza, non si usa. Detto ciò, mi ha profondamente colpito la tua capacità di lettura e di organizzazione, la tua comprensione – seppur ho sempre capito che c’è in te una sensibilità particolare che non tutti sono riusciti a cogliere da che io conosco questo blog, nel modo adeguato, un tuo modo peculiare di essere – e per risponderti metaforicamente, posso dirti che conosco cosa vuol dire ustionarsi con le fiamme più profonde dell’inferno ed iniziare ad uscirne per poi voltarti indietro a guardare coloro che ancora lì dentro nel loro inutile e sempre peggiore dimenarsi mentre vi si invischiano di più, cercavano di trattenerti lì con loro, oppure anche il gelo degli abbissi più profondi che sono poi due facce della stessa medaglia, per risalire verso un’acqua via via più tiepida fino ad uscirne e cercare e trovare un pò di ristoro, soprattutto se hai a lungo nuotao in acque alte. Posso solo dirti per ora, e perdonami se non riesco a fare altro in questo momento, grazie dal più profondo del cuore per le tue parole e desidero davvero esprimerti la mia grande gratitudine nei tuoi confronti per la tua sincera vicinanza e solidarietà.
Grazie
Elisa
ciao a tutti e innanzitutto grazie di cuore.
vi ho trovato quasi per caso, dopo che, scoperto dopo 6 anni di amare un uomo che non era quello che avevo creduto fosse e che soprattutto per anni ed anni mi ha fatto credere di essere un altro, ho cercato su internet di sapere come si chiamava la sua malattia…. ed ho letto decine e decine di storie come la mia.
mi sono rivista io, disperata che tentavo di capire perchè mi trattasse così, perchè non “sentisse” quella mia disperazione, perchè continuasse a farmi deliberatamente del male quando: “io sono un medico, non potrò mai farti del male….”
ho rivisto sua moglie, la loro separazione in cui lui era il santo, lei la maledetta…..
adesso è tutto chiaro e ringrazio che forse io sono uscita indenne, appena in tempo, dopo 6 anni di amore, proprio sul momento di lasciare tutto e tutti per lui.
sono stata illuminata, una parola di una comune amica: lui è seriale!
seriale, certo, una donna dopo l’altra, un tradimento dopo l’altro ed io che dovevo, DOVEVO, sapere sempre tutto, perchè altrimenti il divertimento dov’era?
quel termine: seriale, che tanto mi sapeva di malattia mi ha insospettita, ed ho letto questo blog. Ho visto e letto tanti lui e tante me……
Ho avuto la forza di lasciarlo per sempre, questa volta sensza sensi di colpa, perchè per la prima volta ho capito che lui non avrebbe sofferto (mi diceva sempre: MI LASCI NEL MOMENTO IN CUI HO PIù BISOGNO DI TE!!!) perchè lui non conosceva la sofferenza……. lui era malato, ed io assolutamente non in grado di guarirlo, perchè i 6 anni avevano quasi ammalato me.
Ora sto bene, mi sento libera e leggera, sono tornata a vedere il mondo che mi circonda, ed è bellissimo.
Care amiche auguro lo stesso a tutte voi, liberatevene, liberatevene!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
grzie, di cuore
Dani
Buongiorno a tutte ed a tutti le/gli amiche ed amiche del forum di autoaiuto e del blog; nell’augurarvi di passare un buon fin settimana, vorrei condividere con voi questi tre pezzi musicali, che rappresentano tre diversi modi di intendere la musica ed il suo essere “strumento” dello stare insieme (o sentirsi insieme anche quando si è soli dato che questa è una delle magie che la musica può infondere così come, al contario, pemettere di ritirarsi al proprio interno in armonia con certe vibrazioni anche quando si è in mezzo alla folla), per esprimere il bisogno di gioire che c’è in ogni cuore ed animo sofferente e, soprattutto di rilassarsi e conoscere pacificamente il proprio ed altrui mondo interiore, attraverso l’ascolto.
http://youtu.be/iyTYWFuMV_0
In questo video, mi sembra che sia possibile trovare una piacevole e semplice e studiata ritmicità ancestrale, tramandata nei secoli. Ma che per tutti noi ha un suo particolare significato simbolico, quale potrebbe essere ad es., “un essere cullato” da qualcosa che ognuno può al proprio interno decidere…
http://youtu.be/yk-pbSMuc40
In questo, una ritmicità altrettento antica e considerata dall’altra parte del mondo rispetto al precedente, una piacevole musica rilassante, con delle parti armoniche molto belle verso la fine, rientranti nella tradizione di questo paese, dal quale noi occidentali abbiamo attinto per imparare molte metodologie utili per l’Anima come ad es., la meditazione, il riassamento, alcune danze e rituali..
Per tornare poi verso i nostri lidi ed ascoltare la delicata dolcezza di un grande maestro, considerato da molti studiosi fondatore della musica moderna o colui che ha consentito, con innovazioni di spirito e stile, qesto passaggio le cui note sono “note” per il loro effetto rilassante e, talvolta, rallegrante, come spero per noi tutti/e, affinchè ci possano aiutare a passare meglio almeno qualche minuto.
http://youtu.be/RmY5cGVN6mQ
Spero che questi video vi piacciano e che ci aiutino, insieme ad altri qui nel forum soprattutto chi per qualsiasi motivo non può uscire o andare dove in realtà vorrebbe o soffre indipendentemente da ciò, a passare un pò di tempo in una prospettiva e dimensione diversa, costruttiva e nutriente per la propria anima ed il proprio cuore.
Un caro saluto ed un abbraccio a tutti ed a tutte, soprattutto a chi ne sente particolarmente il bisogno e la mancanza.
Elisa
Ricordo che suggerimenti e riflessioni analoghe a quelle proposte da Elia, sono riportate nell’articolo mio e di Elisa qui di seguito in questo blog: https://www.albedoimagination.com/07/2012/relax-con-amore/
grazie Elisa di questi regali.
Grazie a te Alessandra, per il tuo apprezzamento di questi video che spero che insieme a quelli contenuti nel link segnalato sopra dal dottor Brunelli possano esserti di aiuto per rilassarti un pò quando ne senti il bisogno, così come agli altri ed alle altre in momenti di stress, che come si può leggere dalla testimonianza di stefy, S., Lulù ed anche le tue – accompagnate dalla forza e desiderio che dimostri di stare allo stesso tempo accanto agli altri per aiutarli – oltre che di altre persone che vivono momenti di grande sofferenza, purtroppo non mancano, Ti ringrazio per le tue care parole e posso confermarti che non si pò riuscire a parlare ad altri in modo autentico nel tentativo di comprenderli e se possibile, aiutarli quel minimo che possiamo fare, anche solo offrendo un conforto, uno spunto, un’angolazionediversa del problema ascoltato o letto se non si conoscono da dentro certe sofferenze nelle loro diverse forme e se dl e nel proprio interno, non si è fatto un pò di “cammino” che ci consente anche almeno un pò, di ascoltare e comprendere l’altro e di offrirgli, nella speranza di riuscirci, anche quel minimo di aiuto possibile, a livello di sostegno umano ed affettivo – psicologico, così come ti dice il cuore, nel tentativo di sintonizzarti, insieme all’uso della ragione.
Un caro abbraccio a te ed a tuo figlio che seppur un pò più sfortunato rispetto ad altri bambini, ha la fortuna però di averti come mamma ed una mamma che lotta per i suoi diritti ed i tuoi come genitore.
Elisa
Ogni qual volta riesco ad allontanarmi (dopo immani sofferenze) dal mio ex marito lui si riavvicina subdolamente, recitando la parte della vittima, dell’uomo malato, dell’incompreso per eccellenza, del “buono”. Si riavvicina pur continuando a sottolineare costantemente che non mi ama più e che, anzi, quando io avrò smesso di amarlo allora potremo essere amici. Mi suggerisce di rifarmi una vita, insinua in me sospetti, mai dicendo nulla in modo trasparente e chiaro quasi fossero strategie per valutare le mie reazioni. Ma poi se si insospettisce lui, allora mi insulta usando contro di me appellativi irripetibili. E’ logorante conversare con lui, più che altro è un illusione il dialogo. In principio somatizzavo molto, oggi provo invece rabbia, fastidio, confusione.
Oggi, ad esempio, si è offerto di darmi un passaggio a lavoro ed io ho stupidamente accettato visto che pioveva ed ho un piede fratturato. Ci siamo dati appuntamento sotto casa mia. Ad un certo punto mentre aspettavo mi chiama al cellulare e mi dice se “per caso non avessi bisogno di più tempo per preparami perché in quel caso sarebbe potuto passare anche dopo”. In realtà era lui ad essere in ritardo rispetto al nostro appuntamento ma, come al solito, voleva ribaltare il tutto. Oramai ho scoperchiato il vaso di Pandora. Conosco il male, quel male che si è abbattuto su di me quando ho smascherato il narciso in questione. Perché so che se avessi accettato tutte le sue follie “il nostro matrimonio sarebbe durato in eterno” come lui stesso afferma. E invece grazie al mio faticoso percorso di psicoterapia ho cominciato pian piano ad amarmi e a ribellarmi a quell’angolino nel quale mio marito mi aveva relegata.
Oggi soffro ancora, ma meno di prima. Prima era una sofferenza sorda e potente, un qualcosa che mi faceva morire ogni giorno un pochino di più, stavo davvero per morire. Il mio corpo era gonfio, mi ammalavo, i lineamenti del viso erano cambiati. Ho subìto interventi chirurgici, il mio intestino era impazzito, la tiroide era ingrossata, il mio collo dell’utero era devastato da lesioni carcinomatose. Ho 33 anni e ad un anno dalla separazione posso dire di essere tornata ad essere la bella donna che ero prima di sposare il mostro. Oggi ho una nuova luce. Provo rabbia, piango, passo notti insonni, sento un dolore atroce ma sono viva di nuovo! Di nuovo provo piacere a fare le cose semplici: ballare, leggere, parlare con gli amici, ridere, portare i miei bambini a guardare un tramonto sul mare o mangiare una pizza con loro davanti ad un cartone animato (quando c’era lui mangiare era un incubo per via delle briciole). I miei figli non si mangiano più le unghie e non digrignano più i denti. Anche loro hanno di nuovo la loro mamma! Certo la strada é lunga e in salita ma dobbiamo percorrerla!
Grazie Anna, grazie Lulù e grazie Dada!
Grazie dott. Brunelli e grazie a tutti voi del forum!
E grazie alla mia psicoterapeuta che, una volta alla settimana, scende all’inferno insieme a me a cercare tra le fiamme l’amore verso me stessa e che mi sorregge in un infinito abbraccio metaforico.
Vi sento tutti vicini.
S.
Santo cielo,le briciole in macchina e vicino a lui non si poteva mangiare,potevamo sporcarlo,ci fermavamo solo quando lui aveva fame.La famiglia va in vacanza,lui ha una valigia(firmata) solo per lui,non mischia i suoi indumenti con i nostri,si possono rovinare,una bella cena all aperto: “cara non senti un po di freddo,vuoi che dico al cameriere di cambiarci il tavolo? Ad avere freddo era lui.Il mondo gira attorno a lui.Come ti capisco cara S,come era estenuante cercare di neutrarizzarlo senza innervosirlo,non so ma mentre ti leggo già so quello che stai per dire,non perchè io sia una veggente ma perchè loro sono monotamente seriali,da ora in poi molto prevedibili e superficiali. Mia nonna,grande donna diceva sempre “volere è potere,su su che ci riesci anche tu”Noi tutte vogliamo e possiamo uscirne fuori per tornare a sorridere al mondo! un abbraccio strettissimo a te,giovane S e a tutte le altre amiche di viaggio!
Buona sera a tutti.
Vi leggo da tanto oramai…
Notti davanti ad un monitor con un unico desiderio: smettere di sentire dolore, smettere di essere lacerata dentro, smettere di farmi manipolare e distruggere.
Ma il dolore è ancora lì e mi sembra di essere nelle sabbie mobili: più ti dimeni per venirne fuori e più ne sei risucchiata.
Ho scritto su questo blog diversi mesi fa, mi ero appena separata, mi illudevo che col tempo le cose sarebbero migliorate ed invece è diventato tutto più atroce e insopportabile.
Sono stata sposata 8 anni con un narcisista patologico con Disturbo di personalità ossessivo-compulsivo (la diagnosi l’ha fatta una terapeuta e non io). All’inizio sembrava un sogno d’amore idilliaco… in poco tempo il paradiso è divenuto inferno. Ho anche messo al mondo due figli con quest’essere assurdo e sadico.
Sono stata un specie di schiava per 7 anni e ho sofferto pene inimmaginabili: attacchi di panico, mal di testa continui, coliche ed in ultimo un cancro all’utero.
Mi umiliava subdolamente e crudelmente fingendosi davanti al mondo intero un marito adorabile e presente. Quando rincasava la sera ancor per prima cosa controllava che la casa fosse in ordine e pulita altrimenti non avrei meritato neppure il suo saluto. Con i bambini è sempre stato autoritario e non empatico, non li ha mai portati fuori, l’unica cosa era stare con loro a dormire sul letto o a vedere la televisione. due anni fa ho deciso di dire basta alla sofferenza e ho cominciato un percorso di psicoterapia psicodinamica che è stata, ed è tutt’ora, un viaggio negli abissi, un attraversamento dell’inferno, una luce che si accende in una stanza tenuta al buio per troppo tempo e tu ti guardi intorno e non riconosci più nulla e ti rendi conto che, in realtà, eri stata sempre bendata. Durante il mio percorso d’analisi ho cominciato a mettere i puntini sulle i con mio marito, a pretendere di essere trattata con rispetto. Lui mi ha, quindi, lasciata togliendomi praticamente tutto quello che poteva. Oggi sono sola con due bambini piccoli. Lui non riesce ad assumersi alcuna responsabilità verso i figli, addirittura pretende che io gli faccia da sveglia la mattina perché lui accompagni i bambini a scuola (lui vive in un’altra casa) perché non riesce a svegliarsi autonomamente. I bambini vivono con me e da quando lui si è allontanato hanno, se pur nella sofferenza, ritrovato un po’ di serenità. L’unica cosa che a lui interessa è portarseli in giro come fossero trofei, oggetti da mostrare agli altri. Le esigenze quotidiane non esistono. Adesso minaccia anche di togliermeli dicendo che sono malata e depressa!
E’ lui ad avermi distrutta, eppure ogni giorno combatto per i nostri figli, faccio due lavori perché lui mi dà pochissimi soldi, accudisco con amore i bambini…
Sono stanca stanca stanca… è difficile spiegare ciò che si prova a dover aver a che fare quotidianamente con uno che ribalta la realtà.
Aiuto!
Lei ha bisogno di un sostegno umano e psicoterapeutico. Deve ricercare tutte le possibilità in tal senso. Con tantissimi auguri e solidarietà. Pier Pietro Brunelli
Grazie dottore per le sue parole.
Sono in psicoterapia da due anni e mi trovo molto bene con la mia analista. Al momento prendo anche antidepressivi perché ero arrivata al punto di piangere in ogni singolo momento della giornata. Oggi sono stata in seduta e ho pianto moltissimo e ogni volta è catartico. La dottoressa mi ha detto che sono ancora troppo ambivalente nei confronti del mio ex marito e che lui riesce ancora a manipolarmi perché non mi amo abbastanza. Mi ha suggerito di non rispondere più ai suoi sms e di limitarmi a brevi comunicazioni circa la gestione dei nostri figli. Spero di farcela. Mi sento come se stessi scalando l’Everest…
Un abbraccio a tutti voi del blog.
In fondo al tunnel c’è la luce, camminiamo verso di essa senza mai voltarci. Sarà bello lì fuori!
grazie dottor Brunelli, grazie per quello che fa, per quanto e come si dedicata agli altri. E grazie a tutti voi del blog. Solo adesso capisco che la triste esperienza che ho vissuto non e’ stata inutile, anzi, e’ un gradino altissimo e difficilissimo da salire che la vita mi ha messo di fronte per prendere finalmente il coraggio di guardare dentro di me. Si, perche’ fino ad oggi ho sempre distolto l’attenzione da me stessa attaccandomi agli altri, nella paura di affrontarmi e di trovare dentro di me solo il vuoto. Invece sto scoprendo che c’e’ tanto e insieme a quel tanto c’e’ il bello e il brutto, il “vampiro interiore”. Quel vampiro stava li, zitto zitto, perche’ lo mettevo a tacere. E mettendolo a tacere ho fatto si che inquinasse il buono che c’era in me e che io lo usassi non per ricostruirmi ma per farmi amare ed accettare dagli altri. Mi tenevo l’ombra dentro nascondendola e facendola alleare ad altre ombre fuori alle quali regalavo la luce. Questo sto iniziando a capire. Mi fa tanto male ma sono felice di aver finalmente trovato il coraggio di guardarmi perche’ questo significa che il desiderio e la necessita’ di costruire sono finalmente piu’ forti della paura e della pulsione di fuga da me stessa che mi ha accompagnata tutta la vita.
grazie a voi, grazie a tutti e grazie al dott. Brunelli
Forza Alessandra, lei è lo sa che la via dell’Amore c’è, ma l’inizio è dentro di noi, ed è da lì che bisogna ripartire.
Ciao S. ,
mentre ti leggevo mi si stringeva il cuore. E’ incredibile come per anni mi sia sentita così incompresa, così sola e d’improvviso mi accorga che siamo invece un’esercito! Non sei sola, hai i tuoi figli che sono davvero la cosa più bella della tua vita. Ho odiato tanto mio marito per tutto il male che mi ha fatto ma poi con il tempo ho realizzato che se non ci fosse stato lui non avrei avuto nostro figlio che è l’amore più grande e vero della mia vita. Adesso che siamo separati, mi sono ripresa la mia vita in mano e sono molto soddisfatta del percorso che ho fatto. Adesso per me la cosa principale è cercare di strutturare mio figlio il più possibile per “reggere” un padre come il suo e questo non è affatto un compito semplice. Sbaglierò di sicuro, farò altri errori ma cerco di stabilire un contatto con la sua emotività con il suo sentire, attraverso l’ascolto. Mi sento in dovere di provarci per l’amore che ho per lui. Ho scelto di non coinvolgerlo nella mia vita privata che mi concedo quando sono forzatamente sola. E’ ancora lungo il percorso per una serenità e appagamento personale emotivo ma oggi più che mai ho la forza e volontà di raggiungerlo. Un saluto affettuoso e un abbraccio serrato cara S.
Cara S,la tua vita è simile alla mia ,con 21 anni di matrimonio in più. Stesso dolore, cancro,attacchi di panico,tiroiditi,sbalzi di omocisteina,ecc….non sono in grado di aiutarti perchè anche io non riesco a venirne fuori ma, so ascoltarti. Penso che condividere questo tipo di dolore,ci fa capire che non siamo le uniche al mondo a cui è capitata questa disgrazia,questo non consola ma non ci fa sentire extraterrestri.La vita è anche questo.Vorrei esserti vicina e parlarti come fa Elisa,grande maesta di vita,dolce,rassicurante,proiettata verso la serenità,ammiro molto chi riesce a trasformare il dolore in qualcosa di positivo,lavorarci sopra e trovare la strada per uscirne migliori .Forse ci vuole tempo e un pò di distacco.l ultima frase che hai scritto mi ha colpito moltissimo,ho capito appieno ciò che volevi dire,ribaltare la realtà,è esattamente ciò che fa mio marito,sempre,ma che fatica,che malessere ci deve essere in un uomo che non dice mai la verità,a me comincia a fare un pò di pena,si arrovella per avere credito dai parenti e amici.Non mi interessa più spiegare e farmi capire voglio andare oltre queste meschinerie.L unico consiglio che mi sento in grado di darti è quello di dedicarti al benessere e serenità dei tuoi figli,anche io li vedo più tranquilli,vanno perfino più d accordo,la sera vedono la tv insieme non più ognuno in camera propria,parliamo di tutto,questo mi da fede e voglia di non abbattermi, ho dei doveri da portare a termine,la mia vita si totalmente ribaltata,prima doveva passare tutto sotto di lui,ora ognuno ha i propri compiti da fare e la sera tra di noi ne parliamo,con serenità,non si è più alzata la voce in casa mia e i miei figli ascoltano di più.Prego Dio di darmi e darvi la forza di crescere e far diventare i nostri figli persone responsabili e rispettose delle vite altrui.La vita è una,e la nostra può passare per percorsi più dolci e sereni,dipende da noi.Cara S,ti sento molto vicina,hai avuto un cammino difficile e buio come il mio, io oltre ai miei figli sono totalmente sola ma dopo un periodo di smarrimento ,dolore, incredulità, paura ho capito che avevo un altra opportunità dalla vita,ho sempre creduto in me anche se mio marito cercava di sminuirmi e screditarmi,ed ora sta a me dimostrare chi sono e quanto valgo.Un grande bacio a tutte, vi seguo a distanza,mi sono dispiaciuta del black out estivo e sinceramente mi è dispiaciuto non parlare più con Rosy che nei miei momenti più bui mi è stata vicina e ha cercato di spronarmi a reaggire. Il mio dolore è profondo e buio,ma l amore per i miei figli è più grande ed mi rende forte e coraggiosa,devo essere di esempio è questo il mio compito. un bacio Lulù
Cara Lulù, io credo che ogni dolore, sia per chi lo vive, profondo e buio anche quando ci sembra molto piccolo da poter passare inosservato ai nostri occhi o così enorme da non poterlo eppure guardare, ascoltare o leggere e che ogni dolore, con tutte le dimensioni intermedie tra queste e le sfumature che assume in ognuno, vada sempre rispettato, come il tuo, quello di S., di Anna, Alessandra, Arianna, Dada e degli altri del forum, così come quello di chi passa qui per caso, per leggere e cercare in alcune righe una tessitura che ricordi loro della trama della propria esistenza, nella speranza di poter inziare, a volte, di dare ad essa ed al proprio dolore un primo possibile senso, che sia anche un senso che in qualche modo ci accomuni ad altri esseri umani, facendoci sentire meno soli e poter iniziare a sentire la speranza “di sentir nascere la speranza”. Mi ricordo anche dei tuoi post prima dell’interruzione estiva e della vicinanza di Rosy nei tuoi confronti; nel rileggerti ora, una delle cose che mi colpisce molto è l’incredibile numero di anni che hai passato con un uomo ce costantemente ti denigrava, “ribaltava la realtà” davanti agli altri, così come è per S. che in tal senso comprendi molto bene. A me sorge un dubbio: come potete sapere, al di là dell’aspetto generico ed intuitivo, che effettivamente intende riferirvi alla stessa dinamica interpersonale, di coppia e socialmente condivisa in tal senso? Mi spiego megilo; io non dubito minimamente che ciò che dici sia vero, però mi è difficile capire, pur avendo vissuto e conosciuto situazioni tanto simili alle vostre, se esse lo fossero poi realmente oltre le apparenti evidenze, perchè era a partire dalla mia situazione interna e storica che ne avevo un tipo di percezione di questo tipo, non perchè essa non fosse reale e realistica ma perchè è la nostra individualità che ci rende più salienti alcuni elementi presenti nell’altro, spingendoci verso di lui o lei e/o ad allontanarci e, forse a volte, ad avvicinaarci maggiormente a noi. Ora, tu affermi, giustamente, che non ti interessa più “spiegarti” con gli altri; ti vorrei invitare ad una rifessione. Se è vero che spiegarsi agli altri le realtà “ribaltate” è faticoso, inutile e talvolta sfinente, se tu invece dovessi spiegare la Lulù che tu sei alla Lulù più piccola che ha iniziato e percorso circa 28 anni, se ho ben capito in una sorta di inferno, riusciresti a darle una spiegazione che ti permetta di capirla nel bene e nel male – in senso lato, riferendoci a parti che ci fanno soffrire e tendiamo ad allontanare dalla nostra consapevolezza – e di abbracciarla con amore, spiegandole anche che Lulù ha un suo valore intriseco come persona e che forse questo valore, non deve necessariamente “dimostrarlo?” Non sarebbe il bisogno di “dimostrare” molto simile al dover “spiegare? ” Ho capito che i concetti li hai riferiti sicuramente a due dimensioni diverse aanche a livello temporale della tua vita ed anche l’intenzione molto positiva che c’è dietro, però prova un attimo a pensarci. Se vuoi, naturalmente, a questi due aspetti. Mi fa davvero piacere che sei riuscita a ricreare un equiibrio con e tra i tuoi figli, nonostante la lunga storia pregressa; non tutti dopo grande e “nella” sofferenza, riescono a fare cose degne di questo valore.
Un abbraccio.
Un caro saluto a tutti ed a tutte ed un grazie di cuore a te Lulù per le tue dolci parole verso di me, a Dada per la tua grande senibilità e capacità empatica anche a distanza – è un’empatia “virtuale” ma credo che tu mi possa capire – ed a Sisi e ad entrambi, un abbraccio personale, così come a Pluma. Ad Alessandra, grazie per la condivisione della tua lunga storia che ho letto con attenzione anche se non ho risposto. Spero che la giovane Arianna stia un pò meglio o che abbia trovato l’aiuto che cercava ed un modo per andare a vivere più tranquillamenter rispetto all’ultima volta che ha scritto qui.
Ad Anna e Silvia e a tutte le altre donne ed uomini che scrivono e transitano di qui, tra cui il dottor Brunelli che ci ospita, supervisiona ed incoraggia ad uscire dalle situazioni più dolorose e che ringrazio.
Ancora un caro saluto
Elisa
Cara Elisa,quando ho scoperto questo blog,ho letto avidamente e convulsamente tutto ciò che conteneva,saltavo righe frasi per arrivare velocemente a riassumere nel mio cervello gli scritti e paragonarli con il mio vissuto,mi si è aperto un mondo. Non mi era mai passato per la testa che mio marito fosse un narcisista,un narciso si,per lui hanno massima importanza l aspetto fisico,il vestire solamente firmato,anche gli slip come gli adolescenti ed io ingenuamente lo prendevo in giro,scherzavo con lui di tanta medicolosità,non pensavo che dietro queste sue debolezze si poteva nascondere un animo così travagliato.Lui è sempre stato apparentemente molto legato,quasi dipendente da me,mi chiedeva consigli sul vestire,sul lavoro,tante telefonate al giorno senza un motivo reale,la sera dovevamo vedere la tv insieme,vicini,la notte doveva sentire il mio contatto(cosa che mi faceva svegliare frequentemente)è sempre stato un marito che pretendeva molta attenzione fino ad essere geloso dei figli.Questa mia vita dedicata a lui,era un pò faticosa ma ero felice di farlo felice(che follia),quando ami una persona più di te stessa(ora so che non va bene)non credi o ti convinci incosciamente di non credere ha quello che percepisci a livello viscerale,è vero sottilmente lo sai che c è qualcosa che non quadra ma non riesci a mettere a fuoco,ti lasci convincere dalle sue parole,dalle sue momentanee attenzioni,vuoi crederci fino in fondo,mi diceva”la gente è invidiosa,siamo una bella coppia e ci vogliono separare,amo solo te, la gente è cattiva,invidia la mia famiglia”e tu come puoi credere che il tuo uomo menta,quando te lo chiede in ginocchio supplicandoti,ma dopo un pò tutto non quadra di nuovo,la mia vita è stata un alternanza di bugie,pianti per farsi perdonare e dopo la tempesta ricominciava sempre,non sono le corna a farmi male ma le modalità con cui sono state fatte.Ho ritrovato nelle parole di altre donne le mie ferite,io mi sento struprata dentro,mi ha strappato l anima ed io GLIELO HO LASCIATO FARE. Mi sto lentamente ricongiungendo alla Lulù che ero piano piano,prima con rabbia poi con dolcezza,so di essere stata una buona e attenta madre,di aver amato e amare i miei figli,di essere una buona amica e non ultimo una moglie innamorata e rispettosa,non è di questo che una donna si deve pentire,però la Lulù di adesso deve badare più a se stessa a ciò che le fa bene e che le da serenità.Questo prendermi cura di me ,mi rallenta le giornate e me le fa assaporare,non cè più fretta nella mia vita,passeggio sulla sabbia guardando il mare da me tanto amato,guardo la gente,le famiglie con figli piccoli e mi perdo nei miei ricordi,quelli dolci però!Con i miei figli ero certa che non dovevo ricostruire ma riordinare,la grande che era andata via di casa per vivere più serenamente,è voluta piano piano tornare, le ho lasciato i suoi spazi e totale indipendenza con però dei precisi compiti e doveri,con il “piccolo”dopo un periodo di senzi di colpa mi sono fatta coraggio ,gli ho parlato dolcemente,ora studia di più,mi sembra al momento più responsabile,è più attento ai bisogni della sua famiglia ed ha anche lui dei piccoli quotidiani doveri da svolgere,mettendo tutto nelle giuste righe mi sembra che funzioni tutto semplicemente,forse anche troppo,vedremo i problemi man mano che verranno. Non voglio più spiegare ai parenti di mio marito perchè ho capito che non capiranno mai,daltronde anche io non riuscivo a credermi,ma voglio dimostrare alla giovane Lulù di che pasta è fatta questa Lulù cinquantenne e lasciarla a bocca aperta! Sai Elisa prima ero piena di rabbia e vendetta,poi mi sono detta “perchè sprecare energie quando sei già in riserva,dedichiamole a chi mi vuole bene ed anche un pò a me,non serve vendetta serve amore,quello vero! Ti sono grata per quello che scrivi,perchè leggerti mi calma,le tue parole non sono mai aggressive,doloranti,ti immagino una persona che ha sofferto si,ma ora finalmente serena,sento pace nelle tue parole.Sono vicina a tutti e ogni giorno mi rileggo qualche vostro intervento ,e capisco sempre ti più quale è la strada da percorrere,Grazie al Dott Brunelli,ad Elisa a tutti ed a Rosy!
Ciao Elisa, grazie per la tua sensibilità , la tua grandezza. Sono da un mese nel blog e ogni volta leggo che hai parole di amore e comprensione verso tutte, e spesso mi chiedo, come sta Elisa ? Come ha fatto ad arrivare a tanta saggezza e serenità al punto da capire sempre cosa si muove dentro di noi? Quanto ha sofferto? Se lo star male porta a questo allora niente e’ perduto . Grazie elisa, grazie a tutti voi. Alessandra
Carissimo Dott. Brunelli, rinnovo la mia piena solidarietà verso di lei per il suo impegno e il disagio (comune) scaturito dalle circostanze, anche e soprattutto a noi sconosciute, che hanno portato, mi sembra di cogliere, ad una conseguente demoralizzazione e alla sofferta (ma credo anche molto ponderata) decisione per lei e per tutti noi di sospendere il forum di discussione. Colgo negli interventi di Dada e Pluma le stesse preoccupazioni e lo stesso dispiacere che ho provato anch’io. L’occasione di questo nostro confronto mi porta comunque a pensare che certamente, questa pausa estiva, abbia magari contribuito alla metabolizzazione di dinamiche e tensioni, che come è stato sottolineato da lei e da Dada, sono spesso connaturate alla vita di un gruppo che si avvia, in un processo relazionale assai vario e a volte molto-troppo doloroso, verso una coesione di fondo, nelle naturali e inviolabili differenze, che possa essere veramente garante di sostegno e aiuto reciproco, con maggiore equilibrio nel dare e nel ricevere, più amorevolmente e rispettosamente che no. Sono certa che ognuno di noi abbia, nella pausa, ripensato al blog e alle singole storie, ai messaggi personali inviati e a quelli ricevuti o a quelli degli altri dati ad altri, in una personale messa in discussione che mi auguro possa portare ad un miglioramento delle nostre persone singolarmente, del nostro gruppo nel suo insieme e dei nostri interventi che la inviano un po’ a tutti, anche in chi solo legge e liberamente se ne va.
Un sentito ringraziamento da parte mia Dott. Brunelli.
Ciao Pluma, sono felice del tuo ritorno e la tua assertività mi piace è di conforto, credo soprattutto a noi donne, ma anche agli uomini, dona stabilità, grazie!
ciaooo eccomi bene come tidicevo volevo raccontare la mia storia tutto inizia quasi 10 mesi fa quando ho conosciuto questo ragazzo pi piccolo di me di sette anni io 34 e lui27 io ho un figlio di 12 anni avuto dalla mia storiaa precedente. comunque quando ho conosciuto questo ragazzo davvero per me sembrava un angelo con quei okki e il suo sorriso favoloso il viso stupendo mi sembrAva un sogno siccome io vivo a torino e lui ci lavora ma e di rieti sai all inizio e normale fare domande anche se stupide ma sono giuste per conoscerci un po di piu io gli feci la classica domanda sei fidanzato? e lui mi rispose perche lo vuoi sapere e io perche non voglio casini il mio uomo deve essere solo mio e non devo condividerlo con nessuno e lui mi dissi no non sono fidanzato fidati di uno sincero comunque la nostra storia ando avanti tutto bellissimo e perfetto forse avevo trovato il vero amore. un giorno mi disse che doveva partire per un viaggio di lavoro in inghilterra e mi disse se non vuoi io non ci vado e io le ho detto no ci devi andare e per lavoro e quindi e giusto che sia cosi…. dopo un mese e mezzo di storia fantastica ecco che arrivano i primi campanelli d allarme avevo il suo tel in mano e lessi un nome sul suo tel e gli chiesi come si chiamava sua mamma e lui rispose assunta e io allora chi e agnese e lui no e una che mi sta dietro ma io non la voglio mi diceva che era di torino poi di rieti che non ci era mai uscito poi mi disse che era la sua ex che pero era finita a fine agosto 11 che l aveva conosciuta in ospedale quando fu ricoverato per un incidente in moto ma che lui non era innamorato chia mo pure sua madre per farmi vedere che mi diceva la verita ma a me la cosa non andava giu cerano troppi punti di domanda comunque per farla breve sono venuta a sapere la verita questa ragazza un giorno lo chiamo lui era a casa mia lui rispose ed incomincio ad insultarla senza pieta perche anche lei era venuta a sapre di me non si capiva piu nulla chi urlava a destra e chi a sinistra non ne potevo piu lui chiuse la comunicazione con lei e quando le acque sierano calmate riusci a far ragionare a lui e poi riusci a parlare con lei telefonicamente e da li hi saputo tutto che non e vero che si erano lasciati a fine agosto ma stavano ancora insieme anche del viaggio che doveva fare per il lavoro era una bugia perche lo doveva fare con lei mi sentivo tradita usata chiusi la comunicazione con lei e lui scoppio in lacrime dicendomi non mi lasciare se ti ho nascosto la verita e solo perche mi sono innamorato di te e avevo paura di perderti io ti amo non mi lasciare scusami perdonami ecc… io ero davvero innamorata anche se delusa non riusci a mettere da parte questa storia pero oramai lui butto giu la maschera dopo qualche settimana tt quello che facevo non andava bene nulla non sopportava mio figlio la mia storia precedente i suoi stati di umore erano peggiorati sempre triste e nervoso non era mai contento di nulla ogni cosa che succedeva era colpa mia fino a marzo quando all inmprovviso mi lascio senza un perche io sapevo che aveva un altra anche se lui negava tutto ma si sa come e il comportamento degli uomini quando hanno per le mani un altra come veniamo trattate noi li soffri come un cane lui andava e veniva dalla mia vita quando e come voleva magati per giorni non lo sentivo e poi se ne arrivava con qualche mess dolce che mi scioglieva oppure si presenta quando finivo di lavorare tt gentile e dolce ma il giorno dopo era di nuovo quel mostro che mi dimostrava inddifferenza mi usava come se fossi un giocattolo e io ci cadevo sempre perche rivolevo il ragazzo che avevo conosciuto qualche mese prima era di quel ragazzo che mi ero innamorata un giorno mi disse non scavare nel mio passato ti faresti solo male… comunque le sue sfuriate senza motivo erano davvero strazianti per me non potevo credere che mi insultava dicendomi che ero ignorante che la mia casa faceva schifo che facevo una vita di merda che non lo capivo che non ero degna di stare con lui che a sua madre non mi avrebbe mai presentato perche sono una ragazza madre che gli facevo schifo ecc. poi magari il gg dopo tornava ad essere dolce e amoroso con me per un periodo e stato buono con meno sbalzi di umore fino a quando un giorno ho deciso di andare con lui a rieti solo per un giorno lo accompagnai a casa da sua madre arrivvammo alle 2 di notte non ti dico un casino sua madre si sveglio e io ho dovuto nascondermi per mezzora fino a quando lui non la insulto e la mando a dormire di nuovo il mattino sempre di nascosto usci da casa sua lui mi accompagno alla stazione di roma era nervosissimo incomincio ad insultarmi mentre eravamo in macchina e continu fino davanti al treno gridandomi mi fai scifo mi fa schifo il fatto che hai avuto un figlio con un altro uomo non ti presentero mai a mia madre non la voglio una come te io non riuscivo a reagire piangevo solo ero pietrificata comunque sali sul treno che mi riportava a torino e credimi dentro di me ero felice non vedevo l ora di tornare a casa mia lui dopo che il treno parti mi mando u mess non mi cercare piu questa volta e finita per sempre io mi feci fa e pre me che e finita per sempre ora dentro di me e mi sono detta ora bastbasta piangere basta farmi del male e da li non l ho piu sentito io non l ho mai cercato e lui neanche do 11 gg ero su skipe e anche lui dopo un po entro mi scrisse che ero speciale e unica che gli dispiaceva per quello che era successo e le solite stronza che diceva sempre e io come una stupida ci sono caduta di nuovo ora e circa un mesetto che e tranquillo ma non so per quanto ma ora so che assomiglia in qualcosa di un narcisista so come prendere la situazione di petto dentro di me sono cambiata no sento piu quello che sentivo per lui anche se lui e convintissimo che io sono ancora innamoratissima di lui ma non e cosi….. altri episodi lui odia tt il mondo compresa sua madre parla male sempre dei suoi amici non ha una vera compagnia va dove gli fa piu comodo quando usciamo siamo sempre e solo io e lui non mi porta mai con lui quando esce con i suoi amici ha un altra cosa molto importante quando eravavmo in stazione a roma ha avuto il coraggio di dirmi che sono una pezzente e che lui vuole una ragazza con i soldi e che se mi comprava qualcosa lo faceva solo perche gli facevo pena e vero no sono ricca lavoro in ospedale adetta a mensa il mio guadagno e solo di 8oo eruro al mese lui si sta bene a soldi grazie alla morte del padre che avuto un incidente d auto e grazie all assicurazione che li ha rimborsati sono diventati piu ricchi e lui di questo ne e felice dice sempre che della morte del padre non gli importa nulla… scusa se ho scritto un po male scusa l ortografia
CARISSIMI, GRAZIE DEI CONSEGLI. HO CERCATO DI TUTTO QUA’ A CASALE. I SERVIZI PUBBLICI NON SNO VALIDI, NON CI SONO SPAZI DI ASCOLTO NE DI AIUTO.IERI NOTTE ENNESIMA SFURIAA CON MIA MADRE CHE CONTINUA A CHIEDERMI SOLDI E A DIRMI CHE IO PER LEI NON ESISTO PIU’ MA…NON MI LASCIA STARE…IO DEVO ANDARE VIA DA QUELLA CASA. NON SO DOVE MA DEVO ANDARE VIA VIA VIA….MI DISPIACE DIRLO..MA MIA MADRE E’ QUANTO CE DI PIU’ VERGOGNOSO NEL CONFRONTO DI SUA FIGLIA…..VOGLIO ALLONTANARMI DA LEI PER SEMPRE…
Gentile Dada, grazie per i suoi chiarimenti. Noi comunque di fatto non siamo un gruppo di amici. Stiamo vivendo un’esperienza di solidarietà e di auto-aiuto con una sorta di forum on line rispetto ad una tematica che ci coinvolge in modo particolare e con modalità assai specifiche per ciascuno, talvolta molto differenti. In generale credo che l’esperienza finora sia stata utile e positive, ma naturalmente è normale che posssano capitare intralci e difficoltà. Sono lieto che vi siano persone come lei che se ne preoccupano al fine di miglirare questa esperienza.
Ho spiegato eloquentemente i motivi per i quali ho sentito la necessità di chiudere i commenti. Mi sono preso le mie responsabilità, ho espresso le mie dolenze ed anche le mie scuse. Non ho tempo per dilungarmi oltre su questo argomento. Mi auguro che l’accaduto serva per non cadere ancora in certi equivoci ed errori. Qualora ritenessi opportuno per ragioni analoghe a quelle occorse o altre farò in modo di dare un preavviso. Allora buon proseguimento e cordialissimi saluti.
Carissimo Dottore e carissimi tutti coloro che mi hanno risposto….in questi giorni la mia situazione fisica è peggiorata. ho aperto gli occhi e ho visto che lui sta vivendo in casa nostra senza di me e sta bene! lui sta molto bene! io finisco in ospedale e giorni alterni e lui sta bene…dovrebbe darmi grinta, dovrebbe darmi forza. invece mi butta ancora più giù. sono inorridita dal suo modo di recitare di fronte al mondo intero per rendermi insopportabilmente amabile. poi..per darmi il colpo di grazia, mi ha proposto di andare a vivere da sola a casa mia…casa che non è ancora abitabile, il tetto sta crollando e non c’è riscaldamento. gli ho fatto presente la mia condizione di salute al momento e lui tutto contento ha deciso allora di rimanerci lui..nella ns casa. cari amici, mia mamma mi deride, dice che sono una malata di mente e devo farmi ricoverare..me lo diceva anche da piccola ma ora lo pensa e continua e chiedermi soldi con tutti quelli che gli ha lasciato mio padre. non posso neanche fare la doccia ogni giorno perchè le uso troppa acqua. un amico x pena mi ha proposto di vivere x un periodo da lui dividendo le spese ma abita 40 KM da dove lavoro…però sarei un po’ in compagnia….non so…so solo che ho l’amaro nel cuore..mi sento svuotata…ha succhiato tutto il mio amore, le mie energie, i miei soldi e poi mi ha buttata via e io sono rimasta sola….abbandonata in tutti i sensi…non ho mai sentito nessuno non avere neanche non so un fratello, un conoscente, un qualcuno che si interessi. ho contattato la mia vecchia psicologa dell’ asl.ha detto che mi darà un appuntamento appena possibile. vorrei che esistessero degli sportelli, dei gruppi di sostegno, dove incontrarsi anche quotidianamente..sto male…sto veramente tanto tanto male….mi manca papà
Dolce Arianna, stai vivendo un incubo, una situazione davvero orrenda, ma cerca di resistere fino a che non troverai un aiuto. Riesci ad incontrarti con il dottor Brunelli o almeno a parlarci per telefono intanto?
Cara Arianna, se nella zona in cui abiti, nella tua città ci sono delle parrocchie, potresti provare lì, se non l’hai già fatto a sentire se c’è uno sportello di ascolto gratuito che spesso in alcune di esse, viene offerto volontariamente una o due volte a settimana; oppure, se senti la necessità di un supporto quotidiano, se nel luogo in cui abiti ci sono, alcune cliniche convenziate con dei grandi ospedali, offrono per un breve periodo, un servizio di day hospital per degli incontri di psicoterapia di gruppo a persone con problemi analoghi tra loro. Anche in alcuni ospedali, presso il centro di visite in psichiatria (non l’SPCD, ma gli ambulatori), hanno dei day hospital dove puoi essere seguita anche sotto l’aspetto dell’incontro terapeutico individuale e di gruppo, anche per attività ricreative. Ci sono poi dei consultori, anche se molti hanno delle remore a prendere in carico persone che prendono farmaci e per un problema loro interno burocratico, tendono a mandarle verso il CIM. Alcune scuole hanno sportelli di ascolto ed anche delle facoltà universitarie, in paricolare di psicologia, dove se è possibile, alcune ti seguirebbero anche a livello psicoterapeutico. Anche online, puoi trovare degli sportelli di ascolto che potrebbero poi indicarti la sede più vicina nella tu città. Nel caso tu ti senta particolarmente male ed hai bisogno di parlare, puoi recarti presso il DSM del tuo quartiere o paese e chiedere un colloquio ( che potrebbe essere considerato di accoglimento) immediato con il medico preposto a ciò in quel giorno ed in quegli orari. Potresti chiedere loro poi di segnalarti dei gruppi di autoaiuto che si incontrino in un luogo per te facilmente raggiungibile. Se dovvessi sentire proprio di non farcela e nella tua città ci sono delle buone strutture a liite potresi anche considerare l’idea di un breve ricovero, non perchè sei malata di mente come dice tua madre ma perchè hai bisogno di riposare la mente ed il corpo, dal grande stress che stai vivendo, in una situazione per un breve tempo in cui tu ti senta protetta ed accudita finchè non recuperi un pò di energie edi serenità interiore e fisica. Attualmente, nella maggior parte di queste strutture, viene offerto un supporto psicoterapeutico gratuito che successivamente, se ti sarai trovata bene e con giovamento, potresti continuare anche fuori a pagamento; connsidera che ci sono molti psicoterapeuti che pur avendo lunga esperienza, ed anzi proprio perchè ciò aumenta, seppure non in tutti, la loro sensibilità anche alle problematiche pratiche di tipo economico delle persone che hanno bsogno che fanno tariffe anche molto basse, offrendo ottimi supporti; attualmente, non essendoci più una tariffa minima obbligatoria, anche se avevo conosciuto persone che lo facevano già prima, ci sono persone molto preparate le cui tariffe possono partire addirittura dai 30, 35 euro (per un periodo, tempo fa ho avuto bisogno di un supporto nella mia città ed ho pagato 35 euro ad incontro, con ricevuta legale) per arrivare poi a 40 e 50; al di sopra di questo le tariffe iniziano a variare in modo molto soggettivo, pur mantenendosi nell’arco del tariffario previsto per legge. Ed all’ impegno necessario a terapeuta e paziente per l tipo di problema da affrontare. generalmente,la maggior parte dei terapeuti, tende ad andare il più possibile incontro anche alle possibilità economiche e di tempo del paziente, considerando che già questa è una prima forma di aiuto. Pensa, come ti ho detto in situazioni critiche che qui ho solo accennato essendo state assai più complesse, mentre gli amici sono spariti, quando ero ricoverata, ci sono stati due terapeuti che sono venuti entrambi a trovarmi, per vedere e sentire come stavo e sono stati lì con me, per molto tempo, spontaneamente – io non sapevo neppure che sarebbero venuti – anche perchè sapevano che anch’io avevo il cuore molto amareggiato dalla mancanza di vicinanza e comprensione ed altro, da parte di altre persone. Così come ho ricevuto, da parte di più di un terapeuta, avendo avuto bisogno di un supporto psicologico più di una volta, anche delle visite domiciliari, a causa di mie difficoltà di spostamento. E questo mi ha fatto davvero molto piacere consentendomi di non saltare delle seduteimportanti alle quali fisicamente, non avrei purtroppo, potuto recarmi. Quindi, come vedi, anche se non si hanno amici, conoscenti, parenti, alla fin fine, c’è sempre qualcuno che ci tende una mano se noi gli tendiamo la nostra, anche soloper dire all’inizio: “Ho bisogno di te”, ” del tuo aiuto”, per chiedere semplicemente aiuto; se il primo ed il secondo non saranno capaci di ascoltare realmente ciò che tu dici e chiedi, ovvero senti che nn ti comprendono veramente, a livello profondo, lo sarà un terzo o un quarto. Cè sempre un orecchio ed un cuore in attesa di ascoltare le tue parole, quelle che dici e quelle che taci, per entrare in sintonia con te ed aiutarti.
Un abbraccio docissimo tutto per te ed un pensiero d’amore per il tuo papà che ti manca tanto e che sicuramente, sta in qualcche modo cercando di farti capire che lui vuole per te che tu stia meglio; forse non è un caso che tu senta così la sua mancanza. Se puoi una sera, prova ad alzare gli occhi al cielo ed a guardare una stella dove sentirai di vedere la sua luce o che da lì ti sta cercando per dirti che c’è come c’è nel tuo cuore. Ascolta le parole che ti verranno spontanee e fanne tesoro.
Ciao.
Cara Arianna, ritorno a leggere nel blog. Comincio a leggere il tuo post e sospendo, poi riprendo leggo e rileggo quello che scrivi, sono squarci della tua storia. E’ una storia che fin dalle prime parole mi commuove e sento che l’emozione mi sale. Mi sale perché nello stesso momento che leggo si sta presentando l’Arianna che è dentro di me. La mia Arianna ha 20 anni o poco più e non ha quasi più nulla, orfana coi genitori, che dorme nel suo maggiolone bianco cercando posti dove nascondersi. Leggo le risposte di Dada, Elisa e Alessandra rivolte a te e vedo che anche loro hanno dentro la loro Arianna, un po’ come se da te fosse partito un filo che si intreccia al ritmo di altre calde parole in una coperta che ti avvolge in un unico abbraccio, il nostro per te. La mia Arianna dentro di me, oggi, ha le mani allacciate ai suoi genitori, completi delle loro parti mancanti, quelle che tanto avrei voluto per me e che hanno le mani allacciate a tante altre persone, quelle che non sono state certamente meno importanti per me. Lo so che è facile per me parlare così della mia Arianna, che sono di tanto più grande di te. E mi chiedo anche se mi puoi capire. Mi chiedo se puoi avere compassione della mia Arianna che per tanto, tantissimo tempo non ce l’ha fatta e per tanto tantissimo tempo aveva perso ogni speranza. Credo che la depressione sia stata una delle compagne più fedeli nella mia vita, sempre con me e assai difficile da lasciare andare, poiché la seduzione del mio lasciarmi andare era ancora più forte. Attaccamento e dipendenza hanno davvero tante forme. Gli studi li avevo interrotti e non potevo di sicuro contare su uno straccio di pezzo di carta (così lo avrei visto allora) per presentarmi a qualcuno che mi desse un lavoro. E i miei pensieri tornano lì, molto prima che la mia Arianna fosse ritrovata e accolta da qualcuno che capisse veramente. E ora, con l’occasione che mi dai, voglio stare un po’ con lei, con l’Arianna di quei tempi, perché sento che ha bisogno di essere ancora più nutrita e capita da me e ti ringrazio per l’occasione che mi dai. Mi chiedo e ti chiedo, dimenticandoti magari per un attimo solo di te e della tua storia, cosa faresti tu, che consiglio potresti dare di getto, o riflettendoci, ad una ragazza che cerca lavoro senza curricolo? e se la domanda ti annoia, anche perché forse non è per niente interessante, allora per me è ancora più interessante sapere qualcosa di te. Finiti o durante gli studi, hai mai lavorato?
ciao cara..sì mi sono laureata in lingue e ora faccio l’impiegata in un ufficio estero. questa è stata una delle poche grandi fortune della mia vita….è bello ciò che hai scritto..mi ha colpito..
ciao Dada, anche tu devi aver passato qualcosa di terribile, si capisce da come parli e da come hai ben elaborato. molti di voi hanno fatto un grande cammino e sanno dare preziose indicazioni. Vi ringrazio tanto e spero magari piu’ in la, quando saro’ piu’ forte, di essere utile anche io. ciao a tutti e tutte .
ho bisogno di un consiglio dal dott Pietro e da voi tutti. io a 24 anni se avete letto i miei post mi trovo completamente sola al mondo. non ho più il papà e mia madre si è disinteressata completamente alla mia situazione. al momento sono in cura con antidepressivi e ansiolitici e sto disperatamente cercando un buon terapeuta. ma sono sola…completamente sola. e penso a lui..che sta bene..a cosa fa…e annego nelle mie paure e nella mia solitudine. come ne si può uscire quando non si ha proprio nessuno?e non dico per dire..sono SOLA…aiutatemi vi prego. Arianna
Hai bisogno di uno psicoteraputa. sei giovane, non ti abituare alle cure psicofarmacologiche, in ogni caso, non sospenderle se prima non hai un supporto psicoterapeuto, o quando sei sicura che questo brutto periodo è veramente passato (e comunque parlandone con il tuo medico). Per trovare uno psicoterapeuta nella tua zona si può consultare l’Albo dell’Ordine degli psicologi della tua regione, è on line, ma anche chiedere al medico curante e ad amici, e comunque devi informarti e provare. In genere per valutare se ti trovi bene dovresti fare almeno 3/4 incontri che comunque ti servirebbero di sicuro. Una cura psicoterapeutica efficace si basa sul fatto di instaurare un rapporto di vera fiducia, perciò ci vuole tempo ed impegno. E’ un’esperienza bella, risanante che può dare tanto, al di là della problematica specifica, fa crescere e orienta la persona verso uno sviluppo migliore. Lo so che ha i suoi costi, ma ci si può accordare, e di sicuro è meglio rinunciare un po’ a vestiti e cure estetiche o ristoranti pur di potersi pagare la psicoterapia. Lo so che a volte si vive già di rinunce e c’è poco da rinunciare ancora, perciò iniziative come la presente, che andrebbero ancora di più sviluppate e promosse con l’aiuto di tutti (ad esempio sponsor, enti, associazioni…) è uno sforzo molto importante. In alcuni casi ci sono anche forme di consulto psocologici con ticket veramente bassi, quasi mutualistici. Vi sono psicoterapeuti (come il sottoscritto) che applicano tariffe differenziate, parlando chiaro, a seconda delle possibilità (alla fine con fattura come trattamento medico scaricabile, per un’ora di seduta si può arrivare certamente a spendere assai meno di un parrucchiere e molto meno di un pieno di benzina – per chi ha poche possibilità). Va ricordato che lo psicoterapeuta lavora ben oltre, quantitativamente e qualitativamente, l’ora di seduta. E’ un lavoro che comporta sacrificio, impegno, responsabilità fortissime e che mette in gioco la propria vita, le proprie emozioni e sentimenti, e che ha spese di ricerca e di studio e di comunicazione notevolissime, e che per diventarlo bisogna studiare quanto un chirurgo (oltre 10 anni, e con continui tirocini non pagati e corsi d’aggiornamento da pagare) e fare un lungo e faticoso lavoro di analisi e di elaborazione (a pagamento anche questo su se stessi) e, tutto ciò, con pochissime garanzie di continuità di reddito, di pensione, di mutua, in pratica si è sempre precari… per farlo bene occorre una specie di vocazione, non bastano le conoscenze tecniche e intellettuali, è un lavoro di umanità, non una mercificazione, è un lavoro che ricrea i rapporti umani, insieme al paziente che è sempre protagonista delle sue scelte e della sua guarigione, in quanto nella relazione terapeutica viene attivato un principio di trasformazione che è nel paziente stesso, con pazienza, inpegno, ed anche affetto… in seguito a relazioni patologiche, a TdN , a relazioni borderline , o comunque complicate e sofferenti, è molto importante instaurare una RELAZIONE TERAPEUTICA mirata a convertire la ‘relazione patologica’ dalla quale si vuole uscire o si sta uscendo in un’esperienza di vita volta ad una rinascita e ad una crescita interiore, relazionale e sociale.
Cara Arianna, sento nel modo in cui scrivi, il tuo dolore, la tua disperazione e la tua grande paura, anche e soprattutto la paura della solitudine. Sperando che possa esserti un pò d’aiuto e se possibile darti speranza, desidero condividere una piccola parte della mia storia con te; anch’io sono stata e mi sono sentita per moltissimo tempo “sola” ed “isolata”; ho pochissimi parenti e tutti lontani, entrambi i miei genitori hanno avuto gravi problemi, e persone che li hanno visti interagire con me, sentiti parlare e hanno avuto modo poi di parlare ed interagire con me da sola, mi hanno riferito di aver provato la sensazione terrificante, rispetto a loro, rilevando invece in me una vitalità e forza che gli sembrò inizialmente quasi impossibile per via del contesto – non perchè lo sia in assoluto, però era qualcosa che li meravigliava molto, come se io fossi quasi tenuta in vita da un “nucleo animico” che apparteneva solo a me e che difendevo strenumente per non soccombere- che io fossi “un’orfana con i genitori” (ovvero che anche se erano fisicamente presenti, si comportavano con me come se fossero affettivamente “morti” però uno di loro era capace di tirar fuori parole terribili, lanciare e buttare oggetti ed altri comportamenti simili e talvolta peggiori, anche per motivi banalissimi, solo perchè era il suo tipo di reazione dovuto ad alcuni suoi problemi, “quando era vivo”, nel massimo della “vitalità” che poteva esprimere) e questa sensazione è stata provata in primo luogo da persone che avevano una lunghissima esperienza nel campo psicologico e psicoterapeutico, non solo da altri. E posso dirti che la convivenza con loro, in particolare uno dei due, è stata drammatica ed impregnata di solitudine, di quella solitudine che fa paura come del resto ben compreso da quelle persone cui ho accennato sopra. Di quella solitudine che fa paura perchè è sia fuori, doppiamente, quando è successiva ad una separazione da una persona con cui si pensava di aver condiviso qualcosa scoprendo poi che non era, da parte sua così e per questo, diviene anche una solitudine peggiore perchè “arrabbiata” e quando, non si è compresi e magari, invece, colpevolizzati, da chi ci si aspetterebbe gli o le venisse naturale, come ad un padre o ad una madre. Conosco purtroppo, come credo altri ed altre questo tipo di dolore terrificante. Inoltre, anch’io, seppure per motivi diversi, vivo il lutto di un genitore in circostanze molto particolari, che per loro natura, avrebbero dvuto essere gioiose e creative ed invece, in quei momenti, è mancato appunto uno dei miei genitori, quello un pochino più positivo, in generale. Ci sono stati anche nella mia vita amici che non mi hanno capita, altri che hanno sparlato – ma questo capita più o meno a tutti e colpisce e “ferisce” soprattutto le persone più sensibili – ed altri che dopo aver intrattenuto con me (ed altri, con cui hanno continuato a vedersi, con una dinamica simile a quella che sta capitando a te) un’amicizia di moltissimi anni (anche con condivisione di pranzi, cene, uscite, cinema ed altro) e che nel momento in cui ho avuto dei gravi problemi di salute peri quali ho subito due lunghi interventi chirurgici, a distanza di circa un mese uno dall’altro, con complicanze di vario tipo, dopo una visitina, ecco, sono letteralmente spariti. Li angosciava il fatto che io avessi allora quei problemi che mi costringevano a stare lì piena di tubi vari addosso. i tubi li avevo io ma non tuttti ce la fanno a sopportare la “visione” e conoscenza del problema che vive l’altro. Richiede impegno, richiede un certo sacrificio, solidarietà e non tutti hanno questa predisposizione. Ed in pratica erano anche venuti più volte, in vacanza miei ospiti. Come vedi, purtroppo, è una vecchia, seppure ingiusta e triste storia. Ma è una storia che permette poi di discernere meglio tra chi vale la pena di avere vicino come amico ed amica e chi no, pur senza trascurare ciò che di bene possiamo fare ugualmente per gli altri con cui non saremo amici ma ai quali, per far bene sia a loro che a noi stessi; potremmo ad es., rivolgere un sorriso di saluto, un ciao, una parola di conforto, scambiare due chiacchere con un anziano che ci sembra solo o con un bambino triste o se allegro, chiedergli cosa gli è successo di bello, ritirargli la palla che gli è sfuggita, facendolo sentire in quel momento importante o sorpreso che un grande si interessi a lui ed alla sua alla anzichè “sgridarlo” perchè magari l’ha mandata involontariamente troppo lontano. Anche questo farà bene alla nostra Anima, aiutandoci a reintegrare pian piano in essa quegli aspetti di piccola ma che per alcuni di noi potrà essere “grande nel suo piccolo”, socialità che ora, come nel tuo caso, sentiamo mancare. E per te potrà essere un’occasione per comprendere cosa ti suscita il panico che provi ed anche per superarlo, dato che il panico è spesso legatoa separazioni che non riusciamo a tollerare e gestire. Anche se ciò non toglie, come ti avevo già consigliato in un altro post e come ti ha detto il dottor Brunelli ed anche Dada, che è un uomo secondo me molto sensibile, che la via migliore per farti aiutare è appunto la psicoterapia, grazie alla quale, quando sarà il momento e se possibile, piano piano e sotto un’accurato controllo specialistico potresti anche diminuire i farmaci che prendi in modo che essendo così giovane, tu non sviluppi nei loro confronti una dipendenza psicofisica. Ma questa è una cosa da fare assolutamente sotto un’accurato controllo medico. Ora, come già ti ha detto molto bene Dada, la solitudine, non è solo negativa e neppure il vuoto, anzi; dipende molto dall’uso che ne facciamo. Un eminente psicoanalista britannico, Donald Winnnicott spiegò che una delle tappe fondamentali della crescita per il bambino è “quando impara a ‘stare solo in presenza di altri’ “, cioè impara, semplificando un pò, a non aver bisogno della mamma anche se si trova in sua presenza ed ha delle necessità anche importanti, perchè ciò significa che sta imparando ad attingere alle proprie risorse interiori (anche se questo processo sarebbe facilitato dall’aver avuto una “buona madre” o “sufficientemente buona”, cioè capace di trasmettere al bambino la fiducia nelle sue stesse possibilità, ma non tutte le madri, purtroppo, ci riescono, non perchè non vogliano ma perchè hanno esse stesse dei problemi interni irrisolti, come forse la tua, come forse la mia e ciò mi permette di sentire molto bene e comprendere e spero di riuscirea farti arrivare come vorrei, la mia coprensione, il tuo problema). Se queste risorse interiori non vengono sviluppate subito, lo saranno però sicuramente dopo, soprattutto in momenti di crisi, poichè ogni crisi segnala che c’è bisogno di attingere alle nostre risorse nascoste per apportare dei cambiamenti e se le nostre risorse, le sentiamo insufficienti per la grandezza del o dei problemi che stiamo affrontando, esistono dei modi per svilupparne di ulteriori e di nuove, magari più efficaci. Certamente, per capire come poter fare, è necessaria una guida, un aiuto da parte di una persona esperta che ci indichi più possibili vie, in modo che comprendiamo qual’è la nostra, la nostra via sia per ri andare verso il mondo e gli altri sia per tornare verso noi stessi con maggiore fiducia e scoprire che oltre il buio di quella solitudine che ci fa paura c’è una luce “per far luce” dentro di noi, in modo che quel “vuoto” che spesso correliamo a buio, prenda “Forma”, ovvero permetta alla nostra vera personaità di manifestarsi in tutta la sua ricchezza. Inoltre il Vuoto, non è mai un vero vuoto – tranne in certi tipi di personalità – il Vuoto è uno Spazio, spesso un grande Spazio “trascurato” presente dentro di noi che ci sta “chiedendo” con forza, soprattutto quando ci mette ansia, di dedicargli del Tempo, di “dialogare” con esso per ridurre la distanza che ce ne separa e che è molto spesso, la distanza che ci separa dalla libertà, che è strettamente correlata alla conoscenza emotiva e razionale di noi stessi ed all’amore per noi stessi che renderà poi possibile amare nuovamente gli altri, senza rimpiangere – nè arrabbiarsi e disperarsi più – ciò che non merita di essere rimpianto e senza rinunciare a ciò che merita di essere raggiunto e coltivato con amore.
E’ normale aver paura della solitudine ma è attraversando momenti di solitudine accompagnadoli ad es. al rilassamento ed alla meditazione (come ti ha già consigiliato anche Dada) che ci permette di incontrare quel “vuoto” senza paura ma anzi spesso ti accorgerai, con riconoscenza, per ciò che il “vuoto” sarà ccon un pò di esercizio, in grado di donarti. Un’ultima cosa; i bambini, paragonando la loro paura del buio alla nostra della solitudine e del vuoto che la accompagna spesso come sensazione, non hanno solo paura “del” buio, essi hanno paura all’origine della vita extrauterina, di stare “nel” buio dello spazio in cui viene messo il loro lettino perchè essendo molto piccoli ed essendo appena usciti dal grembo materno, in cui c’era una continua “continuita’” sia dei “colori” che della ritmicità in cui erano immersi, non hanno ancora imparato a distinguere la differenza tra giorno e notte, tra luce e buio, cioè l’esistenza su questa terra e nei loro corpicini, dei ritmi circaidiani e, molti di noi, quando si sentono molto soli ed hanno paura, sono traumatizzati, temono di non trovare un aiuto adeguato, tornano in un certo senso, un pò simili a questi neonati, che non riescono a comprendere ancora o “più” se adulti, e ciò può togliere temporaneamente un pò di fiducia, che sulla Terra, esiste insieme allo Spazio ed al Tempo, dentro e fuori di noi, la notte, quando il cielo è scuro – temuta, ed invece talvolta è bella perchè si sogna – ed il giorno, l’Ombra e la Luce, quando il cielo è chiaro ed in esso splende il sole ed entrambe ci appartengono, dando
Forma esclusiva al “nostro essere nel mondo”. Anche tu cara Arianna, hai una Forma specialissima, come ognuno di noi, proprio perchè sei tu; devi solo incontrarLa, accoglierla in quello spazio ed attendere con pazienza ( ma prendendoti intanto cura di te, anche con le cose più semplici della vita, ad es. se ne hai la possibilità, facendo ginnastica, oppure passeggiando per tenere il tuo fisico in forma ed ossigenato, scrivendo, disegnando, anche scarabocchi di cui potrai poi capire il senso, curando l’igiene, mangiando cose adeguate , ascoltando musica se ti piace o anche se non ti pace provandoci, o anche se puoi, suonando un pccolo stumento, anche il flauto delle medie, perchè la musica fa bene all’Anima, la cuore a tutto ) le prime Luci dell’Alba, che annunciano quelle del giorno in cui avrai iniziato a camminare con una vista acuta come quella dell’aquila, un animale sacro che fa da guida allo spirito dell’uomo che ha percorso e percorre vie impervie fin dall’antichità.
Nel frattempo, anch’io ti invito a continuare ad essere presente qui con noi; non solo la tua presenza è molto importante perchè anche tu attraverso le tue testimonianze puoi dare molto, ma questo forum può esserti, come è stato per molti, di grande aiuto, soprattutto nei momenti di sconforto, seppure non può sostiture una psicoterapia che deve essere calibrata sulle specifiche particolarità ed esigenze individuali. E richiede perciò molta preparazione e sensibilità da parte del/della terapeuta ma anche collaborazione ed un pò di pazienza da parte tua, affinchè tu possa aiutare chi ti aiuta ad uscire nel miglior modo possibile e con ritrovate e rinnovate capacità, dalla situazione che stai vivendo ora. Se non hai la possibilità economica di rivolgertiad uno psicoterapeuta privato, nel frattempo, rivolgiti ad una Asl o ad un CSM e chiedi di parlare se così vuoi, direttamente con uno psicologo, è un tuo diritto e potrai agare un ticket per un cero numero di colloqui che potranno comunque esseri di aiuto, anche per capire cosa fare di più specifico, oppure potresi trovarti bene e continuare nella struttura iniziale.
Un carissimo saluto ed un abbraccio particolare a te, Arianna.
Un saluto ed un abbraccio a tutti e tutte.
elisa..perchè lo voglio ancora? mi ha fatto tanto male…
Cara Babette, “l’aver permesso a qualcuno di farci tanto male”, è forse talvolta la parte più difficile da affrontare, più del male stesso che l’altro ci ha fatto ed è ciò che a volte permette ad alcuni rapporti nocivi per sè stessi ed indirettamente, come già notato da Sisi, anche ad altri e di continuare a permanere coinolti in essi per troppo tempo. Ma aggiungerei, anche a quella stessa persona che fa del male, poichè finchè si continua a rimanere concretamente in quel tipo di rapporto, tale persona, uomo o donna che sia (poichè esistono anche donne dello stesso livello di certi uomini patologici, se non “peggiori”, sotto certi aspetti ma questo è un problema anche legato alla cultura, stereotipi sociali e di tipo psicoantropologico che andrebbe affrontato secondo me, sia affinchè alcuni uomini si sentano maggiormente compresi e riconosciuti, come è giusto, nelle loro sofferenze, sia per discriminare meglio tra diverse patologie femminili e comprendere le dimensioni dello specifico problema qui trattato rispetto al sesso femminile), finchè colludiamo con lui o lei, accettando le sue richieste o apparenti “doni” non realmente tali ma funzionali ad una manipolazione nei nostri confronti, si rafforza nella convinzione che sia “bene” agire così per ottenere ciò che desidera, facendo ancora più del male noi solo a noi ma anche a chi incontrerà dopo di noi. E mentre per lui/lei, sarà più facile attribuirci responsabilità varie dei suoi comportamenti (le difettosità di cui parla il libro del dottor Brunelli, quando il partner che ama inizia a rimandare un’immagine critica di chi vuole “solo essere amato” – più che altro, “confermato”- e rispecchiato per ottenere vantaggi sul piano della realtà), le dimensioni del mostro che avremo interiorizzato, saranno ancora maggiori ed andranno a pesare e ad aprire breccie sempre più grandi sulle nostre interne ed antiche ferite, attraverso le quali si era inizialmente introdotto nella nostra vita. Hai fatto molto bene secondo me a nutrire il bene e non idee negative, ad es. di “vendetta”(che istintivamnte potrebbero prendere, quando si subiscono dei torti troppo grandi, rispetto alla nostra predisposizione) e credo che questo, seppure sarà ugualmente un percorso difficoltoso, potrà renderti più semplice riconoscere il suo “aiutante”, è già molto, per alcuni, essere consapevoli che c’e nè uno, talolta molto sfaccettato – quello che vive dentro di te, così come all’interno di ognuno di noi, per rafforzare poi la tua capacità di nutrire il bene sia per te stessa che per altri che incontrerai nella tua vita.
In realtà, ognuno di noi convive con uno sconosciuto che aabita dentro di noi e finchè non lo conosciamo e comprendiamo, sicuramente paghiamo ad esso un affitto molto più caro – nonostante sia lui il nostro ospite, in modo un pò paradossale – di quanto ci costerebbe una pacifica convivenza.
Anch’io sono certa che ce la farai ed anche in questo, ci siamo “finalmente capiti”.
Un caro abbraccio e grazie della tua testimonianza, per noi tutti/e preziosa; anch’io come Sisi, ti invito a partecipare quando te la sentirai, al nostro forum di auto aiuto, raccontandoci un pò di te. Ciò può esserti di aiuto e tu, con la tua presenza, puoi essere di aiuto ad altri/altre partecipanti.
Un caro saluto ed un abbraccio anche a Sisi, Dada, che sono felice di aver ritrovato mi sembrerebbe più in forma di quando scrisse qui l’ultima volta, a Pluma; vi ringrazio moltssimo per i vostri saluti e la vostra ritrovata presenza.
Ad Alessandra, Anna ed Arianna, ad Elisabeta ed a tutti/tutte gli/le amici/amiche del forum e del Blog.
Elisa
cara Elisa, care tutte, tutti. questo blog mi sta cambiando la vita. Sto piano piano risorgendo, facendo ogni giorno un piccolo passo verso la disintossicazione interiore. La sensazione precisa che provo è di essere riuscita a chiudere per sempre il pesantissimo cancello del cimitero emotivo in cui sono finita per tanti anni. Ci sono riuscita leggendo, pensando, confrontandomi con le vostre storie. Adesso inizia il lavoro più difficile, come tu dici Elisa, smetterla di guardare fuori e scoprire cosa è successo dentro di me, cosa mi ha portato a cadere in questa trappola. Un elemento l’ho individuato: il terrore della solitudine, che pensavo fosse un deserto arido e pieno di insidie. Invece in questi tre mesi ho scoperto che non è un inferno, ma un cielo aperto e pulito, ho capito che solitudine è libertà. Ho più tempo per me e anche per gli altri, gli amici e i miei figli. E’ come se mi si fosse aperta l’anima, ho ricominciato a leggere libri e a sentire la musica. Adoro la musica, ci sono cresciuta e mi sono resa conto che non la sentivo più, mi piace cantare anche se ho la voce bassa e non cantavo più. Ora canto e mi stupisco nell’apprezzare questa nuova condizione. Senza tutto il fango che avevo addosso e dentro posso guardare meglio dentro di me e fare la conoscenza con la parte di me che non mi piace ma con cui sento ora più che mai che devo fare i conti e dalla quale per la paura della solitudine sono sempre fuggita. E ogni volta che il mostro si riaffaccia con mail o sms provo un senso di vago fastidio, ma niente di più. Che si tratti di narcisista o borderline, da me non avrà piu nulla e non perchè non c’è più niente da prendere ma perchè sono io che sono uscita dalla sua orbita per sempre. ciao e grazie a tutte, tutti, per ogni spunto di luce che leggo ogni volta.
Tante storie tutte simili in cui il mostro ci ha divorato l’anima ,lasciando solo un immenso vuoto .Quattro anni e’ durata la mia agonia, uno stillicidio giornaliero in cui mi sentivo sbagliata e nn ho mai neanche sospettato che nn ero io il problema.Fino a quando il dolore e’ diventato insopportabile e l’istinto di sopravvivenza ha preso il sopravvento e ho detto basta.A distanza di cinque mesi avverto la sua presenza, telefonate mute, messaggi tramite terzi e ancora li’ che nn si rassegna e rivuole la sua vittima. Mi sento forte , e tutto il male che mi ha fatto gli sara’ restituito con l’indifferenza.
notifica, grazie.
ciao Dada, grazie di questo tuo intervento. Hai proprio colto bene…l’orco era gia di casa. Non mollo questo blog, e’ bello trovarsi insieme, ascoltare e sentirsi ascoltate e capite. Ogni storia e’ simile e diversa allo stesso tempo. Ieri, grazie a voi e al dottor Brunelli, mio figlio giovanni ha finalmente trascorso un compleanno sereno e io con lui. Purtroppo proprio ieri, dopo tre mesi, l’orco si e’ riaffacciato con una mail preannunciata da un sms. ma non ci sono caduta nella trappola, non l’ho letta per non rovinarmi la giornata e la festa di mio figlio. Oggi l’ho aperta, davvero inquietante. Da una parte dice che mi ama, dall’altra che sono inferiore (il senso e’ quello) e che se voglio che lui ritorni (ma chi lo ha mai cercato in questi 3 mesi? io no!) con me devo cambiare. Inoltre non devo chiamarlo ne cercarlo in altro modo, solo scrivere mail o sms e se gli andra’ sara’ lui a chiamare . Bah… Per fortuna non mi ha turbata piu’ di tanto, o almento come lui si aspetta (come scrive infatti il dott. Brunelli “il narcisista torna per finire il lavoro”). Infatti non ho neanche risposto.
grazie a tutte
Ben tornato Dada e un abbraccio da parte mia. La versione del narcisismo al femminile sembra un pò carente da queste parti e ritengo invece che possa essere un argomento utile da approfondire. Mio figlio più grande, forse nel ripetere inconsciamente le mie tappe, ci ha avuto a che fare per ben tre anni…era bellissima, con un viso dolcissimo. E’ stata ospite da noi, tra alti e bassi per due anni, dicendo che i genitori non la volevano a casa con la scusa che si erano separati. La cosa più incredibile è che io assistevo solo alla trasformazione di mio figlio(studente universitario all’epoca), bugie e sotterfugi per comperarle vestiti e regali, fino ad andare a chiedere soldi in prestito a suo cugino per pagarle l’assicurazione della macchina. Lei con me era impeccabile, e se non fosse stato per un sottile disagio che provavo nel suono affettato della sua voce, visto che mio figlio non mi parlava quasi più, anzi era nervoso ed evitava sempre il mio sguardo, avrei creduto che fosse solo lui dei due che non andasse bene, prima che venisse fuori tutto quanto. Questa ragazza aveva avuto precedentemente altre storie, come naturale, ma la cosa singolare è che il penultimo era morto di incidente stradale e l’ultimo lei lo aveva lasciato perchè questo ragazzo aveva tentato il suicidio e i genitori avevano incolpato lei. E’ passato del tempo e mio figlio oggi sta bene, ama e si sente amato dalla sua nuova ragazza, ma per liberarsi da tutti gli esiti sfibranti di un tira e molla in cui sembrava interamente impazzito, ha fatto un percorso di 2 anni di psicoterapia. Lui era terrorizzato dall’idea di essere pazzo.E’ stata la terapeuta a fargli capire a fondo la situazione e a ridargli fiducia in se stesso. Credo che l’immagine della regina cattiva possa rendere bene, nel suo caso, meglio forse una cenerentola cattiva.
DADA!! finalmente!! ti ho pensato.
ti avevamo lasciato nel bel mezzo di una situazione poco felice.
spero tutto rientrato. Ciao Sisi, Elisa.
Salve a tutti.
Ringrazio ovviamente il dott. Brunelli. Mi sento solo di esprimere una nota di disagio rispetto alla brusca interruzione del blog. un gruppo di auto aiuto che non ha neanche il tempo di salutarsi… non è stato proprio terapeutico! ed ero veramente in pensiero per Dada. comunque tutto passato, felice davvero di ritrovarvi.
mi sento un po’ una sopravvissuta. Le cicatrici restano ma a un certo punto non sono più quelle che ci interessano. La strada è lunga e travagliata ma abbiamo il dovere e la possibilità di intraprenderla.
Gentile Pluma, mi spiace che sia stata necessaria un’interruzione. Evidentemente trattandosi di un’iniziativa gratuita e volontaria certe volte proprio non ho le forze fisiche e mentali per seguirla sempre e ovunque… comunque il tuo intervento, così come quello di altri, su questa questione dell’interruzione, sia che l’abbiamo scritto o che l’abbiano pensato, mi ha fatto pensare anche per far capire alcuni concetti che riguardano il dibattito sul ‘succhiare le energie degli altri’ e i vari livelli di vampirismo…
Metaforicamente ho già scritto che nasciamo tutti un po’ come teneri vampirelli succhialatte che vogliono poppare dalla mamma senza curarsi assolutamente di lei, dei suoi problemi, delle sue necessità e che quindi sia una persona con cui relazionarsi. Naturalmente non lo fanno apposta, è così per natura, ma ad un certo punto, svezzandosi, aprendo la loro psiche capiscono che devono entrare in relazione con la mamma, che questa non è una mucca da mungere a piacimento, e che se qualche volta finisce il latte non è che è un po’ cattiva e se ne frega di loro,… allora l’infante smette di fare il vampirello e cerca per come può di capire la sua mmametta, magari dandole bacini e tenerezze, per farle capire che la capisce e le vuole bene… è così che si apprende una RELAZIONE AFFETTIVA che è alla base di tutte le relazioni future… quando vi sono difettosità , carenze, problematiche, squilibri di vario tipo, dovuti ad innumerevoli ragioni e complicazioni per le quali non si può dare colpa a nessuno, che sono comunque sia dovute alla madre e sia alllinfante, allora l’apprendimento a relazionarsi presenta disturbi che poi si manifesteranno anche nella vita adulta, non solo nelle principali relazioni affettive, amicali ed erotiche, ma anche nel campo del lavoro, della solidarietà, della collaborazione… ad esempio anche in modo assolutamente ingenuo, senza alcuna cattiveria, ci si dimentica che l’altro, che pure ci sta dando qualcosa è un altro che ha anche lui o leile sue difficoltà e le sue necessità e che se non riesce a far poppare non è certo per incuria o menefreghismo… in effetti questo altro sarei io, e a volte, – non mi riferisco ne a Pluma e né a nessun altro in particolare – mi viene un po’ di sofferenza da ingratitudine… si pensi che l’articolo che ho scritto dopo anni e anni di studi e di esperienze (anche dolorose) e di sacrifici, viene visitto ogni giorno da centinaia di persone ed ha ricevuto quasi 2000 commenti… MA SONO POCHISSIMI quelli che hanno avuto voglia di acquistare per pochi euro il libretto che seve a finanziare il blog… sono anche pochissimi – quasi nessuno – quelli che hanno approfittato per partecipare ai numerosi altri articoli correlati all’argomento e sui quali lavoro tantissimo per dare anche aiuto terapeutico – vedi RELAX con AMORE – IL NARCISISTA BRAVO – AMORE SESSO E PSICHE – e poi…. sono ancora di meno quelli che essendo la mia mail pubblica mi hanno scritto due righe di saluti per chiedermi ‘come sta?’, ‘come mai i commenti sono chiusi?’ ‘serve una mano’? … comunque quei pochissimi che lo hanno fatto, lo hanno fatto e mi hanno dato tanto con poco, e quindi li ringrazio… sono importanti per me le persone che si rendono conto di quanto sono esposto e di come si pretenda da me assai spesso di più di quello che già faccio, ad esempio con continue mail giornaliere o telefonate per chiedermi consulti al volo come se fossi il telefono azzurrro o ‘vampiretor’, o il distributore gratuito di un nuovo ‘vampiricida… FORZA SCHERZIAMO ANCHE UN PO’ (è importante che abbiamo anche la forza di scherzare – Si veda l’articolo su Carnevale per liberarsi dai vampiri dentro e intorno a noi…) Vabbé… Allora dobbiamo sempre ricordarci che un po’ di ‘ vampirelleria’ c’è in ogni essere umano, più la riconosciamo e la purifichiamo in noi stessi – anche se è difficile eliminarla totalmente perché non siamo santi – e più riconosceremo e ci liberemo di persone e situazioni che perpetrano la vampirizzazione narcisista a spada tratta… collaborare con solidarioetà, avere compassione, capire gli altri, porsi in relazione, moderare l’egoismo, ascoltare, dare se stessi, e anche AMARE SE STESSI anche perché si fa del bene a se stessi e in tal modo lo si fa anche ad altri che ci vedono più equilibrati e più forti, sono le vie maestre contro forme sociali e situazioni personali dove imperversa il narcisismo patologico, ovvero lo sfruttamento degli altri, la prevricazione, l’egocentrismo, la manipolazione, la mancanza dell’amore, cioè di quella forza indispensabile affinché la vita possa fluire in noi e intorno a noi… UN CARO SALUTO A TUTTE E A TUTTI E BENTORNATE/I.
Vorrei aggiungere ancora una cosa… dopo aver scritto questo mio ultimo intervento piuttosto recriminante sono uscito e sono andato al cinema a vedere un film che colpisce molto perché fa capire quanta sofferenza psicologica c’è dentro di noi e intorno a noi, si chiama DETACHMENT di Tony Kaye… allora mi sono sentito un po’ in colpa per quanto ho scritto, nel senso che mi spiace se ho toccato la sensibilità di qualcuno, perché vorrei essere capace solo di aiutare, ma non sempre ci posso riuscire… la verità è che ho interrotto il gruppo perché si sono create situazioni parallele agli interventi – non non si saprà mai di chi – che hanno comportato incomprensioni, litigi, e ferite nei sentimeti, nelle speranze, nei sogni… ci sono rimasto molto male, vorrei che non succedesse più, ma è inevitabile, siamo esseri umani… io so, quanto sia duro soffrire nei sentimenti in un mondo che è sempre più ostile ai sentimenti e che non offre aiuto psicologico a tutti, lascia soli, disorientati, senza assistenza e al fine offre quasi solo aiuti psicofarmacologici che occultano un po’ il dolore, ma che non danno un vero aiuto umano… noi qui, io ed anche voi, insieme stiamo cercando di supplire un po’, come possiamo, a questo bisogno di comprensione e di sostegno reciproco che è così difficile trovare nella società, ed anche nelle famiglie, o nei gruppi di amici… perciò vi ringrazio davvero di essere qui e di partecipare, e capisco anche quelli che mi scrivono e mi chiamano per chiuedere aiuto e conforto, e vorrei aiutare soprattutto quelli che, davvero, pur rinunciando a qualcosa non possono permettersi di pagare neanche un costo minimo per una normale psicoterapia (che invece raccomando a tutti perché è importantissima, e non necessariamente con me, ma con qualunque psicoterapeuta con il quale si riesca a sviluppare un vero rapporto di comprensione, sostegno, ed anche di affetto reciproco…). Intanto ripeto, è importante che qui sviluppiamo buoni sentimenti reciproci, anche se non ci conosciamo, anche se sembriamo solo dei nomi virtuali è pur sempre qualcosa di speciale, di autentico, che ha buoni propositi e tutto ciò in alcuni casi, per alcune persone, può rivelarsi importantissimo, assai più di quello che crediamo… possono esserci situazioni limite, drammatiche che hanno bisogno almeno di una piccola zattera alla quale aggrapparsi in un brutto momento per poi superarlo, e su quella zattera ci siamo noi e dobbiamo cercare di starci nel rispetto e nella comprensione, perché questo sviluppa lunghezze d’onda, vibrazioni, che forse noi non siamo in grado di conoscere scientificamente, ma con il cuore sì. Allora grazie, e abbiate più fiducia in voi stessi, se siete qui è perché avete qualcosa di buono da dare, avete amore e chi ha amore supererà le difficoltà e sempre, sempre, sempre riceverà amore. E’ così, questo è il segreto di ogni guarigione psicologica, spirituale e in molti casi anche del corpo, perché l’Amore è la forza della vita.
E’ giusto che lei evidenzi il carattere volontario del blog e il suo impegno. Non è un caso se sono tra le persone che gliel’ha scritta una mail per chiederle “come va? serve una mano?”. Le chiedevo perché il blog era fermo e mi mettevo a disposizione. Il sentore che qualcos’altro non andava c’era. Si è capito da alcuni interventi e suppongo che non sia un caso che qualcuno non scrive più.
Se ho lamentato un disagio (e cioè non avere avuto il tempo di dirci arrivederci.. o anche addio) questo non ha nulla a che vedere con il valore del suo impegno e con la sua libertà di smettere, continuare, rinnegare, stravolgere, rivendicare, cancellare l’opera che ha avviato.
Le assicuro che la mia sensibilità non è stata offesa e che, allo stesso tempo, non mi sento un vampirello. Oggi le scrivo per confermarle lo spirito di solidarietà e di empatia che si è creato nel blog. Non ha bisogno di spiegarci la sua fatica, la sua sensazione di non riconoscimento, l’impegno, la stanchezza…
Ne siamo coscienti – e mi sento sicura mentre parlo al plurale. Si sta confrontando con persone sensibili, rispettose e attente. L’abbiamo immaginata tutti, credo, mentre rientra a casa da lavoro e, nonostante la stanchezza, accende il computer e legge nel blog i percorsi mentali ed emotivi di noialtri, trovando anche parole di conforto per noi.
Lo sappiamo questo, lo sentiamo.
E’ anche per questo che abbiamo scelto questo blog e siamo ancora qua e proseguiamo con costanza.
Abbia anche lei fiducia in noi!
Ok, grazie, allora, buona partecipazione con i miei più sentiti auguri affinché lei possa trovarne il miglior beneficio, così come tutti coloro che hanno consapevolezza di questa fragile e operosa mission che ci ha fatto incontrare e che forse un po’ allavolta ci farà incontrare ancora di più nell’anima, nell’intelletto e nello spirito.
Cercasi Pluma affettuosamente Dada.
Cercasi Pluma affettuosamente. Dada.
4 advices…
Cara Sisi, grazie a questo blog ti sento già come se fossimo amiche…Ti volevo ringraziare per le tue parole piene di incoraggiamento e di vicinanaza. Durante il percorso che mi ha portata poi alla separazione da mio marito, il mio primo pensiero è stato verso mio figlio. Mi sono fatta aiutare da una psicologa infantile per tre anni. Adesso il bimbo, come dicevo ha 10 anni e mi sembra, dico sembra, sereno. Questo mio essere disponibile con mio marito permettendogli di vedere il figlio quando desidera produce effetti molto positivi per il bimbo. Abbiamo un rapporto molto aperto io e mio figlio e facciamo tante cose insieme (viaggi, musei, attività fisica all’aperto, studio, giochi ecc….) Oggi la mia preoccupazione più grande è che un domani possa diventare come il padre….non me lo perdonerei.
Grazie a te Anna. Lo sento tutto l’amore che provi per tuo figlio, si irradia semplicemente e sono contenta che tu sia arrivata qui a parlare con noi.
mille grazie ad alessandra ed elisa……sentirsi meno sole…meno isolate….vuol dire tanto….piu di quello che possa capire qualcuno che non ha traversato questo inferno….GRAZIE..
Buongiorno…..avrei una domanda….puo qualcuno spiegarmi come mai che gli amici di questi Dr. Jekkyl e Mr. Hyde …mi riferisco ad amici da una vita…. non si accorgono che queste persone hanno veri problemi?…che qualcosa non giocca?…anzi….la vedono dolce…disponibile…brilante…..gentile………perche sempre la vittima e LA SBAGLIATA?….negli occhi di tutti non solo di quelli di suo sbirro…..sela vittima si lamenta ….nessuno non la crede……LUI ti maltrata?…….ma e quasi perfetto….non ci credo….vedi male….sei matta……eh si…e cosi si finisce nel isolamento…..forse il narcisita e la lezione dalla vittima….mentre la vittima e la fortezza che un narcisista deve bruciare….Grazie
ciao Elisabetta, secondo me queste persone fingono molto bene e sanno contenersi quando gli fa comodo. Dalla mia esperienza con un uomo crudele durata 6 anni posso dirti che questi non hanno veri amici, nel senso che hanno rapporti molto superficiali, o complici. se ne accorge solo chi e’ molto coinvolto sentimentalmente.
Cara Elisabetta, forse gli altri non se ne accorgono perchè queste persone in realtà, si “mostrano” agli altri, sempre e solo sotto gli aspetti migliori (o che essi giudicano tali) della loro personalità, al fine di “colpirli” positivamente anche a spese di chi è appunto, loro legato affettivamente. Ma il “mostrarsi” richiede loro purtroppo, un minimo sforzo dato che essi, non entrano in una vera relazione, se non per essere ammirati, con quegli altri che fanno da spettatori e solo per il tempo necessario. In genere, soltanto chi vive con persone affette da queste forme di patologie (ma anche di altre molto simili e serie) può sentire il dolore lacerante che esse provocano ed è realmente molto difficile per gli altri credere alla “vittima” che si lamenta di qualcosa rispetto ad un malessere provocato dai loro comportamenti bizzarri e manipolatori, perchè ciò, dato il modo in cui essi riescono ad apparire, provoca nel’altro che ascolta la “vittima” incredulità, rabbia, senso talvolta di inutilità o impotenza o anche, a seconda della maturità e condizioni soggettive, fastidio e rifiuto per timore, talvolta, di rivedere qualcosa di proprio in essa oppure perchè estremamente lontano dalle loro esperienze e capacità empatiche- “non è possibile, con me è sempre così buono, con te è sempre così gentile”, oppure, “sei tu che non lo capisci” ecc., “che non comprendi tutto quello che fa per te,” solo per fare qualche esempio . In genere, infatti, essi esibiscono generosamente – in senso lato, perchè è l’unica cosa in cui essi sono generosi – il lati migliori di sè stessi facendoli apparire come fossero reali ed realmente “appartenenti” anche al conesto di quel rapporto in cui inducono invece al partner tanta sofferenza. . Ed essi ci credono, poichè è il loro unico senso di “realtà” (apparente) interiore, inducendo purtroppo, l’altro a crederci, fino a quando, non scopre tale altro, che dietro l’apparenza, non c’è la sostanza corrispondente . Ma nel frattempo, mentre con tali lati, sta distruggendo l’altro, i cosiddetti “amici”, credono che quei lati che egli/ella, sa far apparire come i migliori di sè e caratterizzanti in toto la sua personalità, credono purtroppo , a questo. Ciò evita loro, inconsapevolmente, conflitti, riflessioni e coinvolgimenti emotivi che gli risulterebbero, probabilmente molto e talvolta troppo – e senza un adeguato “guadagno” emotivo – faticosi.
D’altra però, devi considerare che il discorso relativo al Dottor Jeckyll e Mister Hyde, ( che ti invito a rileggere con attenzione, se ti fa piacere, qui in questo articolo, Dott. Jekyll e Mister Hyde, e l’Ombra dentro di noi.
Posted on marzo 15, 2012 by Pier Pietro Brunelli )
per capire meglio le differenze, non riguarda solo i narcisisti patologici ma tutti gli esseri umani, compresa la “vittima”, che a sua volta ne ospita inconsapevolmente uno dentro di sè – di Mister Hyde – che l’ha spinta, come molto ben spiegato attraverso la metafora del vampiro interiore, rispetto al tema del trauma da narcisismo patologico, nell’articolo del dottor Brunelli, verso le braccia di questa persona rivelatasi poi un’altra rispetto a quanto sembrava in un primo momento (quello soprattutto della seduzione). Quindi, mi sembra che bisognerebbe fare in questo caso, una distinzione tra la metafora relativa al dottor Jekyll e Mister Hyde, poichè in tutti noi ospitiamo, in modi diversi, un Mister Hyde, senza esserne consapevoli ma in genere ciò non induce necessarimente a fare del male in modo volontariamente distruttivo ad altri, mentre i cosiddetti “vampiri psicoaffettivi”, hanno invece questo fine e bisogno, seppur non del tutto conscio, cioè di sottrarre energia vitale e distruggere le parti buone dell’altro che si innamora di loro o ha con loro, un rapporto affettivo di particolare importanza. In questo caso, si può dire allora, sempre riprendendo l’articolo sopra, quello relativo al trauma da narcisismo patologico e dei manipolatori affettivi e bugiardi patologici, che a colludere o in parole più semplici, – dato che la collusione avviene in molti modi – a farci andare verso e braccia di queste persone nocive, rendendocene “vittime”, è il cosiddetto nostro “Vampiro interiore”, ovvero una parte di noi, in genere antica, risalente a molto molto tempo prima che lo incontrassimo – oltre ad essere una figura leggendaria appartenente all’archetipo dell’Ombra – e che a nostra insaputa, è finita per creare una specie di “alleanza” con il “nemico”, cioè in questo caso con il narcisista patologico, rafforzandolo involontariamente nei suoi effetti e, paradossalmente, nelle reazioni negative che può provocare in noi e noi purtroppo, negli altri, lì dove almeno, seppure non è una grande soddisfazione per le sofferenza che esse, almeno finchè non le conosciamo, ci provocano, le nostre reazioni, sono parte della nostra sostanza mentre i loro grandi pregi, mera apparenza. Però, ciò non toglie che questa alleanza patogena per la “vittima” o “preda”, indipendentemente da qualsiasi possa essere il o i problemi base della stessa, tra le sue parti oscure, meno note e quelle dell’altro patologico e patogeno si crea.
E questo, è uno dei punti cruciali di inizio di molte sofferenze generate da queste situazioni affettive ed amorose e che rende facile al narcisista patologico accedere alla sua “vittima” ed a quest’ultima invece difficile capire il perchè di tanta sofferenza ed all”inizio, talvolta anche per molto tempo, uscirne. E sentirsi ed essere compresa. Ma ciò può avvenire, trovando le strade adeguate per noi. E passando attraverso la comprensione di noi stessi; a volte, del resto, gli altri, in situazioni che già a noi sembrano così difficili ed ingarbugliate da sostenere e capire, possono anche non capire semplicemente perchè, come ni, possono sentirsi “confusi” e da una situazione che non li riguarda direttamente, motivo per cui, possoo tendere a minimizzare (ciò che aumenta, mi rendo conto, come sicuramente altre amiche ed amici del forum, il tuo dolore) ed a desiderare di allontanarsene. Purtroppo, è un’esperienza tipicamente umana scoprire se si hanno amici veri nei momenti di difficoltà e non essere creduti, quando si sta dicendo la verità, capisco che è un’esperienza molto brutta e dolorosa, nella quale, per motivi e in tempi diversi, più o men tutti, siamo passati, anche più di una volta. Quindi, non sei completamente sola, anche se comprendo che ti senti isolata. Un’ultima cosa: tu non sei la “fortezza” che il narcisista deve bruciare, tu sei una prsona che dovrebbe cercare di uscire da un rapporto che la fa stare così male secondo me e se possibile, cercare anche di capire come e perchè c’è entrata, in modo da stabilirne poi, di più salutari ed affettuosi per te e per l’altro.
Intanto, potresti cercare, come già hai fatto, di confrontarti un pò con gli amici del blog e forum di auto-aiuto; ciò può esserti sia utile che un pò di conforto ed anche, potresti poi forse, trovare gli stimoli giusti che possano farti capire “cosa”stai cercando e “come” trovarlo, come è accaduto ad alcuni di noi.
Un carissimo saluto – ed a te, anche un augurio di star megio al più presto -ed un abbraccio a te ed a tutti/tutte le amici/amiche.
Veramente molto oculato, un pezzo da preservare per un articolo o un saggio.
mia cara Elisa, hai capito veramente tutto e immagino quanta sofferenza abbia accompagnato questa profonda comprensione. ti faccio i complimenti per la chiarezza con cui hai colto il problema. hai ragione, l’articolo del dott. Brunelli e’ davvero illuminante, ci si potrebbero trovare spunti di riflessione di una vita intera. anche io sono stata tanto male, per anni. Dopo la separazione da mio marito ho iniziato a frequentare una persona, il pediatra dei miei figli, uno dei quali e’ portatore di handicap, non parla e non cammina. Visto che lui conosceva la situazione mi sono fidata, pensando avesse almeno buone intenzioni. In realta’ non era cosi. Si e’ presentato come separato (sulla carta lo era) e libero. La prima volta che ci sono uscita ho provato una strana forma di disagio, non so, sentivo qualcosa di artificiale ma non ho voluto dare retta alle mie impressioni. era molto “galante” e “adulatore” e si lancio’ da subito in promesse che mi sembravano premature ma alle quali credetti proprio perche’ lo conoscevo e mi conosceva. Pero’ le stranezze c’erano; ogni tanto spariva con la scusa del lavoro, si chiudeva in strani silenzi e aveva una forma di comunicazione quasi paradossale. Da subito si e’ introdotto a casa mia, non a vivere, ma non si fece scrupolo nel farsi vedere dai miei figli, amici e parenti. Mio figlio grande che ora ha 16 anni, destabilizzato dalla gelosia e dai miei strani comportamenti dietro a quest’uomo, decise di andare a vivere con il padre. Una cosa straziante per me. Lui non ha mai commentato il fatto. mai una parola. In tutto questo della sua vita solo ombre. Una figlia grande che in sei anni di rapporto non ho mai visto, ne amici suoi cari ne’ parenti. Solo qualche collega o amico poco impegnativo. Dopo circa 6 mesi, grazie ad una bugia clamorosa (invento’ che doveva andare in calabria dalla madre pero’ si tradi’ al telefono per cui capii che era a Roma) ho scoperto che aveva gia’ una relazione in piedi da due anni. la cosa orrenda fu che la sera prima della “finta partenza” dormimmo insieme a casa sua e la mattina mi chiese di cambiare le lenzuola del letto perche’ cosi al suo ritorno le avrebbe trovate pulite. In realta’ mi aveva fatto rifare il letto per dormirci la sera stessa con un’altra. scoperta la cosa sparii e lo piantai. non mi ha dato tregua. ritorno’ piangendo con mazzi di fiori e implorando perdono. in realta’ era tutto finto. Iniziammo a frequentarci con piu regolarita’ ma avevo sempre una sensazione di ansia e pericolo. non sapevo mai quando ci saremmo visti, decideva lui e chiamava lui. sempre. La donna precedente non spari’ mai del tutto, nel senso che, anche quando sembrava che lui avesse deciso di stare con me, continuava a cercarla e a scriverle, dicendole di aspettare, di essere paziente, perche’ non poteva lasciarmi a causa della mia situazione e che aveva preso appuntamento con uno psichiatra per farmi dare dei farmaci e potermi lasciare .tutto assolutamente inventato. (quando ho letto quella mail non volevo credere ai miei occhi). Lo lasciai nuovamente, ero incredula, mi sembrava un film dell’orrore. A quel punto lui scrisse una mail doppia, cioe’ indirizzata sia a me che alla sua “ex”, nella quale dichiarava il suo amore per me. Ci sono ricaduta…ma non e’ finita qui. ogni estate io la trascorrevo da sola e anche le varie festivita’. Ovviamente lui raccontava che aveva la consuetudine di passare le vacanze con un suo amico (complice) e le feste comandate con la figlia. Ho smesso di credere anche a questo e lo feci seguire e scoprii che lui le vacanze le trascorreva con la ex moglie e amici comuni. A quel punto il dolore divenne disperazione, lo lasciai di nuovo, e lui ritorno’ piangendo, mandando cuori di carta fatti da lui sotto la porta di casa mia. una volta rimase a dormire sul pianerottolo. Diceva che lui trascorreva le vacanze con la ex moglie perche’ lei era estremamente dipendente da lui e incapace di organizzarsi quindi lui non poteva abbandonarla a se stessa (erano separati da 11 anni). In tutto questo l’inquietudine cresceva, vivevo con la costante sensazione di vivere sulle sabbie mobili. in piu non potevo recriminare o lamentarmi perche’ lui aveva un tipo di comunicazione che mi paralizzava, nel senso che formulava i pensieri e gli argomenti in modo tale che qualsiasi cosa rispondessi era sbagliata o sembrava innestasse un altro elemento di discussione. Ogni domenica spariva con la scusa del lavoro e veniva la sera a cena da me e poi scoprivo che aveva portato al cinema la ex moglie. Quando arrivava la sera a cena, se gli facevo notare che era tardi (mai prima delle 9 e mezza) mi rispondeva che avrei dovuto ringraziarlo e se ne andava, lasciandomi sola con la tavola apparecchiata. Insomma un incubo. Ho iniziato a sentirmi sempre piu sola, piangevo sempre, stavo malissimo ma non riuscivo a liberarmi di lui. chiedeva attenzioni costanti. usava la mia casa, che e’ piu grande della sua, per fare cene di rappresentanza con i colleghi. pretendeva che lo seguissi ai congressi salvo poi a volte non presentarmi a nessuno o lasciarmi sola tutto il giorno in albergo. Andavo alla posta per lui, in tintoria, gli attaccavo i bottoni alle camice e quando non aveva la donna gli pulivo casa. mi ha spremuta come un limone. In tutto questo io lavoro e per arrotondare faccio anche ripetizioni. Due anni fa circa ha iniziato anche a mettermi le mani addosso. prima spintoni, strattoni, strette sulle braccia per finire poi con un’esplosione assurda di pugni sulla nuca. quest’anno mio figlio grande si e’ riavvicinato a me. ha iniziato a venire a casa con la scusa di studiare e ci siamo ritrovati. Le uniche sue parole sul riavvicinamento di mio figlio sono state “questo non si puo’ ripresentare dopo 5 anni e rivoluzionarti la vita”….tre mesi fa questo incubo e’ finito. questo mostro e’ sparito dalla mia vita.
http://www.youtube.com/watch?v=e6r2ytmOIWQ&feature=related
per te Alessandra
Non so come tu abbia fatto a sopportare una frequentazione di così lunga durata. Non so se il tuo caso si configura nel “vampirismo” ma sicuramente hai avuto a che fare con un egoista, opportunista e che ha carpito la tua buona fede e calpestato i tuoi sentimenti. Anche io sono reduce da un orrore. Per fortuna non ero innamorata persa e la mia psiche ha cercato di tenere “le debite distanze” e in tal modo una fettina di autostima mi è rimasta. Se riesco la mia storia la voglio raccontare.
Cara Elisabeta, la mia esperienza è un po’ diversa. Parli di amici di una vita. Ebbene, nel mio caso, gli amici di vecchia data di una persona con cui ho avuto a che fare, lo sapevano eccome come era l’amico nostro! Da qualcuno mi sono sentita riferire che se fossi stata presente in altre compagnie (erano tantissime sembrava) mi sarei sentita vendicata ( mi pareva strana questa espressione, visto che davanti a loro, non è mai apparso qualcosa di così evidente in fatto di cattiveria e riflettendoci poi mi è parsa una conferma al fatto che lo conoscessero a fondo) nel vederlo prendere di mira da altre persone con critiche e svalutazioni irridenti che lui si “beveva” tutte, dicevano. C’è un’espressione un po’ volgare dalle nostre parti per rendere l’idea delle compagnie (a volte soprattutto maschili, ma anche no più raramente, penso) dove a turno o l’un l’altro o il designato capro espiatorio, fa ridere tutti quanti, tranne lui o lei che non reagiscono, come fossero in una gogna con i genitali esposti. Adesso che tu Elisabeta, e anche leggendo le risposte di Alessandra ed Elisa mi ci fate pensare, vedo nell”atteggiamento di alcuni suoi amici, un po’ come se volessero indurmi a parlare, quasi un confermare:”Vero che ti tratta da schifo?”. Io non mi sono mai confidata con nessuno di loro e a fondo nemmeno con i miei amici. Credo di averlo fatto in alcuni momenti pienamente solo qui e in terapia, dove mi sentivo più sicura che non sarebbe scattato il giudizio negativo nemmeno sull’altro. Insomma, mentre accadeva questo, lui stava in silenzio attento e a me sorgeva quasi una protezione di lui che nel momento vedevo vittima e tutto il resto(mie sofferenze dovute a critiche e annullamento della mia persona), tutto nell’oblio. Devo dire che alcuni amici suoi mi piacevano anche molto e non so quanto potessero rendersene conto, ma erano particolarmente gentili e sensibili con me.
Se si tratta di persone invece il cui nucleo narcisistico attiene a disturbi della personalità più aggressivi, in termine di violenza fisica e infrazione delle norme sociali, caso molto diverso rispetto al puro narcisismo, posso dire con una certa sicurezza che gli amici non solo sanno tutto, ma condividono per lo più gli stessi comportamenti, sono veramente delle allegre brigate, sicuramente più spontanei e senza tante maschere di lati buoni, solo lati di bimbi furbetti, cattivi, ribelli e impauriti che si mostrano senza pudori. Si potrebbe dire che ciò che sono è quasi alla portata di tutti e allora anbcora mi risuonano nuovamente le parole del Dott. Brunelli dell’articolo, riprese da Alessandra… “in fondo lo sapevate che stavate con un rappresentante del male”. E’ la parola “in fondo” che sento come un richiamo a rivalutare, recuperare tutti gli strumenti preziosi della nostra percezione corporea e credo che facendo questo, in un lavoro paziente e quotidiano ( dove ogni cosa che accade può essere vista come occasione per conoscere ed affinare questi strumenti, dei quali la vita ci ha dotato, messo a disposizione per metterci in collegamento consapevole con gli altri), prendendoci cura quindi della nostra percezione, avremo sicuramente meno necessità di ottenere delle conferme alla nostra sofferenza da parte di chi se ne vuole tenere fuori per motivi suoi e più sicuramente la otterremo spontaneamente da chi non avverte la paura di sentirsi compromesso da un bisogno troppo grande.
Grazie per la domanda
Un abbraccio particolare a Elisabeta, Alessandra ed Elisa.
SI ESATTO!! MI SEMBRA DI VIVERE UNA PRIGIONE! TUTTI DICONO CHE E’ UN UOMO FANTASTICO E IO UNA LAMENTONA..E PER QUESTO CHE MI LASCIA. CHE DEVO RITENERMI FORTUNATA AD AVERE UN UOMO COSì. ANCHE I MIEI EX AMICI ORA ESCONO CON LUI E MI HANNO TAGLIATA FUORI…..INCREDIBILE
notifiche, grazie
ho letto la mia triste storia, scritta da centinaia di altre mani, vissuta da troppe altre persone. Finalmente è tutto spiegato. Ora voglio dare un senso a tutto questo…
Questo sito è davvero molto chiaro e, a volte pungente, non è facile accettare di avere permesso, in qualche modo, di farci tanto male. ma va affrontato anche questo.
ora, grazie a tutti voi, e sopratutto a lei dottore, so che ho fatto bene ha nutrire il bene, anche se mi è costato tutto, e so che devo essere davvero forte. Ho scoperto il mostro che cerca ancora di distrugermi, ora devo riconoscere il suo aiutante…
so che c’è la faro, perche ognuno di noi c’è la puo fare, insieme. Finalmente capiti.
GRAZIE
E’ molto bello quello che scrivi Babette e molto realistico…è difficile accettare di avere permesso di produrre del dolore, perchè il nostro dolore reso ancora più forte dagli inevitabili tentativi di soppressione, o camuffamento o trasformazione nel contrario, per tornare a gioire della drogante seduzione che ci è piaciuta tanto(e a chi non piace il profumo sensuale della ricchezza amorosa), o per altre ragioni più altruistiche, circola come male e dolore anche attorno a noi e così facendo, inconsapevolmente anche noi facciamo del male ad altri e anche che non sappiamo, magari ad altre donne e ad altri uomini a cui serve tutto il bene possibile, l’energia del nostro coraggio, del tuo coraggio per risollevarsi. E’ una gioia sentirti dire che hai preservato il tuo bene e l’aiutante interno del male che hai percepito inviarti da fuori è senz’altro meno forte del potere del tuo bene. Lo dimostra quello che dici e come lo dici. Se vorrai raccontarci di più sulla tua esperienza, qui ci sono molte persone disposte ad ascoltarti e a risponderti, magari puoi provare a rispondere anche tu, se te la senti, a qualcuno, vincendo una naturale timidezza, se ci fosse, che spinge a rimanere indietro. Credo che questo blog abbia bisogno e tutti noi singolarmente, di più persone possibili con disponibilità a dedicare un pò del proprio tempo al gruppo di auto-aiuto. Cara Babette non solo ce la farai come anche tu senti la piena fiducia, ma credo anche che la tua attiva presenza possa rendere ancora più pieno il significato che esprimi nella bellissima frase:”Finalmente capiti”
Grazie ancora e buona partecipazione
Un abbraccio
Leggere questo articolo mi ha scossa come non mai. Vorrei chiedervi dei pareri riguardo la mia storia, perchè non so o forse non riesco a credere che il mio lui (o ormai ex) rientri in questa categoria. Ci siamo messi insieme 2 anni fa, in dieci giorni ci siamo fidanzati poichè in quei giorni siamo stati praticamente sempre assieme parlando di tutto e vivendo miriadi di esperienze (positive e non). Ha avuto un infanzia tormentata dovuta la tumore della madre, ad un padre molto severo e una solitudine spaventosa (sono cose reali che si sanno da sempre in paese). Verso i 19 anni si è rifugiato nella droga, facendone la sua unica speranza di vita. Poi a 23 anni ha conosciuto me ed è nato il nostro rapporto. Già dal primo mese notavo un attacco morboso a me, un fare sempre tutto insieme, il non lasciarmi mai sola, finchè io inizio a perdere ogni cosa (amiche, hobby, sogni, passioni, legami) e rimanendo sola. Premetto che con una grande forza di volontà lui lasciò il mondo della droga per me, perchè voleva che il nostro rapporto fosse sano e io vivessi serena. Certo fu difficile, è stato seguito da dottori e dottori, per continue crisi d’astinenza e problemi di salute. Comincia a soffrire d’ansia,e con questo io non esco più di casa in modo definitivo per non farlo stare peggio. Ammetto che è sempre stato geloso ma comunque con gli attacchi d’ansia non riusciva a sapermi sola in giro senza di lui. Le cose peggiorano e si arriva agli attacchi di panico, così inizia a prendere psicofarmaci su psicofarmaci che comunque non gli fanno tutto questo effetto. La cosa va avanti, lui soffre, e io anche, riducendomi ad una larva chiusa in casa, trascorrendo le mie giornate passando dal letto al divano e viceversa (ed è stato davvero così, visto che ho finito la scuola, non avevo e non potevo fare altro). Lui è sempre stato premuroso con me, è stata l’unica persona a leggermi dentro ma da qualche mese stava sempre più male a quanto pare, e quando gli dicevo che stavo male, lui mi rispondeva che stava peggio. Finchè ho iniziato a distaccarmi piano piano, dopo i litigi anche se faceva il dolce , ero sempre fredda e distante e la cosa è continuata per piu di due mesi. Ieri ci siamo visti ed ero proprio un ghiacciolo nei suoi confronti, anche se lui cercava di migliorare qualcosa io non riuscivo a lasciarmi andare, perchè ormai le delusioni del passato e la rabbia prendevano il sopravvento. Non è che non uscivo e basta, ma allontanava da me tutte le persone che mi ferivano anche nel modo piu banale, non le voleva nella mia vita perchè diceva che avrebbero rovinato anche me. E i primi mesi nei litigi era anche aggressivo verbalmente (non mi ha mai alzato un dito sia chiaro) ma sembrava un folle, e questo lo giustificai con gli effetti della droga perchè migliorò molto questo aspetto. Dettò ciò, ieri lui mi disse che non potevamo andare avanti così, che non aveva piu senso continuare, e che lui si era ridotto così perchè stava male, e stando male senza che io capissi ma sopportassi e basta, ogni giorno era sempre più cosciente che stava rovinando la vita alla persona che amava, anche se in modo incostante ha chiesto un paio di volte aiuto ad uno psicologo, seppur per lui era davvero frustante, visto che pensava che avremmo superato la cosa come coppia, insieme con l’amore. Così tornata a casa, c’era gente da me e io volevo solo restare sola, per questo sono andata a correre un pò per una via di campagna dove non passa quasi mai nessuno, senza dirgli nulla. Lui mi ha vista e dopo un pò di tempo mi ha chiamata, inducendomi a dirgli che ero andata a correre. Mi ha chiesto perchè lui non era stato messo al corrente di ciò e gli ho risposto che mi sembrava evidente dopo quello che mi aveva detto nel pomeriggio. Così mi dice che lui mi aveva riferito certe cose solo per darmi una scossa, per farmi capire che stava male davvero, che soffriva e ancor più del mio distacco, e che comunque ormai ero stata io a far finire la nostra storia, perchè ho messo in pratica ciò che lui mi ha solo detto per disperazione.
Vorrei tanto dei pareri da parte vostra
Cara VitaeGioia, capisco le tue perplessità e i tuoi dubbi. In questo articolo, così come in altri pubblicati dal dott. Brunelli e anche insieme ad Elisa, se riletti magari pazientemente, potresti trovare alcune particolari differenze che possono chiarire a livello teorico. Credo che ce ne sia un gran bisogno e credo anche che non sia abbastanza, soprattutto in una situazione come tu descrivi, che appare dominata dalla dipendenza. Non mi pare che le persone dalla personalità marcatamente narcisistica siano interessate ad instaurare rapporti affettivi di dipendenza e mettersi così tanto come il tuo ex anche nei tuoi panni, in una fase estremamente delicata della sua vita, ma chi può dirlo? Chi può dire come sarebbe, come saresti tu e come sareste voi insieme se non ci fosse di mezzo l’esperienza, con tutti i suoi esiti (e mi sembrano parecchi) della droga? Non puoi saperlo tu e non può, a mio parere saperlo nemmeno lui, visto che il percorso di cambiamento deciso da lui per te (molto gratificante, pieno di responsabilità e sfinevole per te e motivazione piuttosto debole, se è l’unica per lui) avrebbe bisogno dei giusti interventi e del giusto supporto per arginare ad esempio il pericolo delle ricadute nel lungo periodo. Lungo periodo di cambiamento che dovrebbe prevedere, nello stesso tempo, oltre alla cura medica dei vari sintomi, la ricostruzione assistita della sua identità personale e sociale verso una possibile quanto difficile conquista della GioiadellaVita. Magari tu, cara VitaeGioia, avverti già la sua presenza, sentendo così forte la mancanza di gioia della vita (niente amici, niente corse, niente uscite in una tua età che chiede solo di essere vissuta pienamente). Fai bene secondo me a cercare di informarti sulle relazioni narcisistiche e anche sulla dipendenza da sostanze, magari rivolgendoti al SerT di zona per ricevere le giuste informazioni e sostegno alla tua decisione di andartene o di rimanere. Il tira e molla in questa situazione potrebbe essere ancora più doloroso e pericoloso per voi.
Un forte abbraccio per te e un augurio speciale di buona evoluzione, insieme ad un saluto a tutti/e.
Buongiorno, ho sposato e mi sono separata da un narcisista patologico. Ho superato tutto il dolore che mi ha inferto e sono “guarita” da lui. Ho instaurato con lui un rapporto molto civile avendo un figlio e riesco a leggere chiaramente tutti i suoi comportamenti. Alterna momenti di grandissima comunione con noi con momenti di fastidio e di allontamento che coincidono con l’ingresso delle sue nuove conquiste. Ripete sempre il solito copione.
Io ho assunto con lui il falso atteggiamento comprensivo, dolce e accogliente per ottenere il meglio per me e per mio figlio e devo dire che funziona. Ho imparato a non raccogliere la sua aggressività nei miei confronti che scaturisce dal suo senso di colpa.
Vorrei essere certa di aver intrapreso la strada giusta in modo da volgere quasi a nostro favore questa situazione.
Cara Anna, mi colpisce del tuo racconto che tu abbia assunto un falso atteggiamento comprensivo, dolce e accogliente per ottenere il meglio per te e tuo figlio. Io non ne sarei così certa che con la finzione si possa ottenere quel benificio profondo, congruente e duraturo che nutra e rassicuri le menti e i cuori delle persone presenti, soprattutto di quelle in crescita che assitono obbligatoriamente alla modalità relazionale dei propri genitori, senza apprendere inevitabilmente o rendersi vulnerabile a loro volta dell'”arte della manipolazione”. Forse in tutto questo tu sperimenti un modo alternativo, magari rispetto a prima, di non soffrire o soffrire meno e lo capisco, ma mi chiedo come mai tu veda al di sotto dell’aggressività del tuo ex un senso di colpa che, come sembrerebbe, i narcisisti patologici assai difficilmente riescono a provare, bensì a provocare molto bene negli altri, con lo scopo di volgere a proprio favore la situazione. Mi piacerebbe sapere, sempre se sei disponibile, quali siano in concreto questi vantaggi che possono rassicurarti come donna e come madre anche nel vostro specifico unico e separato percorso evolutivo, scusa ma non so quanti anni abbia vostro figlio.
Grazie per il tuo intervento.
Grazie Elisa e Sisi cerco di rispondere alle vostre domande in modo da rendervi più chiara la situazione. Lo scenario è un po’ più complesso di quanto descritto. La mia finzione con lui è necessaria al fine del civile rapporto per il bene di nostro figlio. Si tratta di finzione perchè mio marito in realtà non si meriterebbe niente. Nonostante questo io non ho voluto mai compromettere il suo rapporto con il bimbo ed ho sempre cercato di avvicinarli e di farli stare insieme. Mio figlio è stata la mia ancora di salvezza in tutta questa storia. Mi ha permesso di non abbattermi più del dovuto e mi ha spinto alla reazione. Quindi anche se separati lui quando viene a casa mia, cena con il bimbo, guarda la tv qualche volta andiamo tutti e tre a mangiare una pizza. Insomma riconosco che ho instaurato un rapporto molto civile. Il suo disturbo gli fu diagnosticato da un conoscente psicologo ed io leggendo sul web ho trovato proprio la sua essenza. Sono io che traduco la sua improvvisa e immotivata aggressività in senso di colpa nei miei confronti. Probabilmente sbaglio, ma resta il fatto che tutte le volte che ha una storia con qualcuna e per inciso anche adesso che siamo separati diventa aggressivo, acido e pungente con me. Io adesso lo capisco da questo. Ora, una volta reagivo alle sue provocazioni, adesso sorrido. Gli chiedo accogliendolo cosa lo turbi come mai è così nervoso e vedo che così si placa esteriormente ma il suo tormento aumenta. Il mio obiettivo adesso è cercare per quanto possibile di trarre il meglio da un uomo così. Il meglio inteso come armonia per il bimbo e per me. Voglio imparare adesso che non sono più vittima di un sentimento d’amore ad andare d’accordo con lui. Non voglio guerre, non voglio covare odio vendetta o risentimento. Chi mi conosce bene e mi vede con lui mi dice ma come fai ad essere così brava con un uomo che ti ha fatto così tanto male? Io credo fermamente nel potere dell’amore mi ha aiutato moltissimo ad uscirne, ed era l’amore per mio figlio che ha 10 anni..
Cara Anna, nella tua descrizione della tua situazione, oltre alla comprensibile ed sofferenza che devi aver provato nello stare accanto ad un uomo con un carattere complesso e talvolta aggressivo e per il bisogno di trovare delle strategie di sopravvivenza, per te e per tuo figlio, emerge però una forte contraddizione ( che potrebbe forse, anche derivare dalla “sinteticità” del racconto della tua dolorosa esperienza). All’inizio affermi di aver sposato un narcisista patologico dal quale ti sei poi separata, mantenendo un rapporto civile al fine di ottenere il meglio per te e tuo figlio, anche attraverso una tua finta accettazionne e dolcezza nei suoi confronti; e non raccogliendo la sua aggressività che scaturisce “dal suo senso di colpa”. Un punto contraddittorio è proprio in questa frase, rispetto all’affermazione iniziale. Un narcista patologico è caratterizzato, come una delle sue peculiarità caratteriali, dal fatto di non provare senso di colpa se fa del male all’altro, che per lui/lei non è realmente tale e neppure la sua aggressività deriva dal senso di colpa ma da problematiche e funzionamento psichico molto più primitivo nella sfera dell’affettività. Se lo prova o non è un narcisista patologico nel senso inteso dall’articolo, cioè non è un narcisista di tipo maligno ma al contrario, di quelli con dei tratti del tipo opposto, che soffrono molto per le loro difficoltà relazionali e consapevoli di avere una scarsa autostima (anche se magari dentro di sè la definniscono in altro modo). E la rabbia la rivolgono generalmente al proprio interno ed ai propri “oggeti interni”, non all’esterno ed eventualmente non come quelli patologci in senso maligno. Se invece dovesse essere una persona affetta da questo tipo di patologia dovrebbe trovarsi in un momento di particolare dolore psichico dovuto ad es., ad un lutto, una malattia, una grave forma depressiva che lo induca a chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta, nello specifico dei limiti della possibilità iniziale della sua consapevolezza, per essere liberato dai sintomi che in quel momento lo affliggono e dei quali si sente “vittima”. Non prova senso di colpa per motivi molto specifici, tipici del suo disturbo di personalità. Solo con un cammino psicoterapeutico molto lungo ed adeguato potrà poi accedere al senso di colpa, che segna l’inizio di una evoluzione positiva, seppur sempre parziale, dal suo disturbo (questo vale anche per alcune altri gravi patologie ma per il narcisista patologico e maligno, è di importanza cruciale per molti motivi). A volte l’aggressività che deriva dal proprio senso di colpa può essere espressione di altri problemi o reattiva ad un senso di abbandono che certamente il narcisista patologico, soprattutto nelle sue forme più gravi e maligne, non prova, in quanto è tipicamente lui/lei ad abbandonare.
Ti vorrei chiedere se la diagnosi di narcisismo patologico gli è stata fatta da uno psichiatra o psicologo/psicoterapeuta e sulle basi di quali comportamenti – ce ne sono alcuni specifici (anche tu parli di un “solito copione” ma il copione comportamentale è tipico anche in altre occasioni patologiche e patogene, anche non necessariamente di coppia) seppure non agiti da tutti allo stesso modo – oppure in quale altro modo è emersa o se è una tua deduzione ed intuizione, attraverso qualche tipo di esperienza, per capire meglio questa situazione, se vuoi condividerla con noi. Questo potrebbe essere utile sia a te che a tutti noi, che amiamo confrontarci per capirci meglio ed aiutarci reciprocamente, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà derivate da tali situazioni traumatiche per chi le ha vissute e vive.
Nella vita di coppia inoltre, possono manifestarsi, come ben spiegato nell’articolo introduttivo, anche molte altre problematiche psicopatologiche, anche serie e molto frustranti e dolorose, motivo per cui è bene riuscire a distinguere un problema da un altro, per capire se si è sulla strada giusta per risolverlo ed uscirne nel modo migliore possibile e per far ciò, da una parte, sarebbe utile conoscere qualcosa in più se ciò ti fa piacere e corrisponde al tuo desiderio di comprensione che questo Blog a livello informativo ed anche di conforto ed eventuali linee indicative generali che per noi tutti, può offrire; dall’altra, a me sembra necessario essere sempre consapevoli che una indicazione circa la “certezza” di essere sulla strada giusta (che comunque, difficilmente potrà essere totale, secondo me, se non almeno dopo qualche tempo; d’altra parte, il dubbio, quando non eccessivo, “è il padre della saggezza”, come dice l’antico proverbio) e questo qualunque sia il problema ed in particolare per questo tipo di esperienze affettive, non può che essere strettamente soggettiva e confrontandosi necessariamente, se ci si sente in una situazione di serio dubbio su qualcosa di molto importante, con persone esperte della problematica specifica nel campo della psicologia e psicoterapia Essendo la persona che prova questa sofferenza, un soggetto a sua volta con le sue proprie peculiarità, che lo contraddistinguono da tutti gli altri.
Ti auguro naturalmente di trovare, con una relativa certezza e con i mezzi più adeguati, la strada giusta per te e per tuo figlio, con la necessaria serenità per entrambi e senza la sfibrante necessità di “dover fingere” un comportamento non sentito, se a te dovesse costare come in genere avviene, seppure non in tutti, una grande fatica.
Un caro saluto
Elisa, ho risposto a Sisi anche alle tue domande.
Volevo precisare solo una cosa. Fingere, il termine che ho utilizzato non è del tutto corretto. Sono una donna buona d’animo, non amo le guerre e mi è più facile essere “buona” che non forzatamente “cattiva”. Mi costa meno energie. Si tratta comunque di fingere perchè un uomo che mi abbia fatto tutto quello che mi ha fatto lui non meriterebbe nessuna pietà sulla carta. Dico sulla carta perchè la teoria è diversa dalla pratica. Il sentimento d’amore che mi legava a lui non esiste più, ma ha lasciato il posto ad un sentimento di pena. Lo vedo che scodinzola inutilmente per farsi notare, per un cenno di stima da chiunque e non riesco a detestarlo. Lo vedo schiavo di se stesso, imprigionato da questa finta realtà che è nutrimento vitale per lui. Grazie di cuore per la vostra pazienza e vicinanza ;-)
una frase del Dott. Brunelli mi ha lasciata senza fiato per la sua veridicità:
“delle prede traumatizzate da questi delinquenti con semi-infermità mentale non si occupa in modo specialistioco la terapia, non se ne occupa la giustizia, giacché sembra lecito poter delinquere plagiando, manipolando, umiliando, diffamando ecc., non se ne occupano amici e parenti, i quali finiscono per credere che il problema, alla fin fine è dovuto alla vittima, la quale sarebbe colpevole, nientemeno, di voler per forza stare con uno/a che non li ama, e che quindi dovrebbero piantarla di lamentarsi e di farla lunga. Ecco allora che le vittime (che io preferisco chiamare prede) impazziscono…” è proprio così. io vivo in un mondo solitario dove nessuno comprende questo dolore. cosa posso fare?
non sei sola, siamo in tante. Un esercito. Dobbiamo affinare la mente. Capire il loro punto debole e affondarli. La solitudine, la mancanza di stima li annientono. Il tempo ti darà ragione con gli altri, tu invece lo devi sapere adesso. Dentro di te ci sono tutte le risposte ai suoi comportamenti. Sei stata infettata da lui ma devi far lavorare gli anticorpi immunizzandoti.
Grazie Anna per la tua risposta. La tua situazione è davvero complicata come dici e non ti nascondo che mi turba e mi preoccupa che tu ti sforzi ad essere o sia così tanto brava come dicono i tuoi amici. Mi turba e mi preoccupa per te, per il costo che può avere tutto questo nonostante tu possa attingere costantemente energia dall’amore che provi per tuo figlio. Credo tu intendessi questo quando dici che è la tua “ancora di salvezza”, non tanto perchè ti ci puoi aggrappare e questo non sarebbe ovviamente possibile per lui, ma per tutta una serie di emozioni e sentimenti positivi di amore, fiducia, protezione, rispetto e pazienza che riescono a trascendere, mi sembra avvertire in quello che scrivi, ogni forma di rancore, orgoglio ferito, rivalsa, vendetta che potrebbero sorgere spontaneamente e legittimamente da ogni forma di comportamento lesivo se tollerato e accettato a lungo, non perchè non siamo bravi, ma perchè siamo umani…giustamente umani, rispettosamente umani. Anch’io come te per tanti anni mi sono sentita intrappolata in una realtà di questo tipo, dove sembrava che nella scena andasse tutto bene, nonostante il grande apporto emozionale negativo della controparte, armonia(?) ottenuta e realizzata a tutti i costi(anche a me costava troppo la reazione cattiva, quasi un’emoragia, una dispersione di energie, il conflitto poi, intollerabile, quasi una tragedia), gli amici poi mi idealizzavano, anzi, a me sembrava anche che esagerassero e mi prendessero quasi un po’ in giro visto che vedevano il mio posto prenotato in paradiso. Qualcuno poi mi disse in seguito che il mio modo di fare, così contrario alla situazione, provocasse una grande rabbia nelle persone presenti e io per tanto tempo mi sono dimenticata che anche i miei figli erano presenti, presenti ad un’armonia che vedevo e volevo solo io, investendoli così di una profonda rabbia incomprensibile per loro e per me, in tempi futuri. I tempi dell’adolescenza, ma mi rendo conto che questo è un altro pensiero e io sono io e tu sei tu e le situazioni sono anche molto, moltissimo diverse tra loro. E’ per questo che in una situazione così intricata, confusa, ambigua e contradditoria, come purtroppo e maggiormente lo sono le relazioni narcisistiche tra genitori e ancor più complesse le dinamiche che coinvolgono uno o più figli nella ridefinizione (già difficile di per se stessa), di una famiglia dove sono coinvolti genitori che avrebbero deciso di separarsi, è una grande cosa che ci sia qualcuno, il più predisposto all’amore altruistico, ma anche di sé (perché tu lo meriti tutto), uno dei due adulti che proprio per amore del figlio o dei figli e se vogliamo anche dell’altro e di tutti, si rivolga a un terapeuta esperto, mettendo così in discussione tutte le personali strategie, anche quelle che sul momento o in passato sono o si erano rivelate utili. Oggi è andata bene una certa strategia di evitamento del dolore, simulazione, rispettto a quello che siamo oggi e che è successo oggi, magari domani no e non solo, magari lo stesso comportamento può essere un danno, poiché tutto è assai complesso e non potremo mai ottenere il pieno controllo degli eventi. Qualcuno dei due genitori che lo faccia per non dare per scontato nulla, nemmeno il proprio amore, poiché il proprio amore non è mai finito e non si fissa mai su niente, ma accoglie le infinite possibilità di cambiamento che portino ad un benessere rinnovato e che si mantenga. E su chi si rifletterà questo benessere? Si rifletterà su tutti, ma in maniera particolarmente evidente sul frutto dell’amore, sulle sue tante espressioni, sulla loro e nostra capacità di essere noi stessi e i figli loro stessi, sulla loro possibilità di avere degli amici, di sapere chiedere aiuto e leggere le proprie emozioni e considerare i propri bisogni, senza sovrastimarli o sottovalutarli. In questo senso i figli, se guardati attentissimamente nel rispetto, come soggetti soprattutto completamente separati da noi, sono un’ottima guida e un ottimo strumento di misurazione della qualità delle azioni, parole, sentimenti, comportamenti di tutti coloro che sono presenti insieme a loro, sempre.
Azioni, parole, atteggiamenti, comportamenti che potrebbero essere inquinati da una possibile, quanto umana e naturale lotta sotterranea, dove ci si sente forte magari come un esercito pronto per la battaglia, per scoprire il punto debole, che sia dentro o fuori di noi non ha importanza e affondare, annientare, ma chi? Noi? L’altro? pensando che possa passare ai figli o agli altri unicamente quello che si celebra sopra l’armatura?, l’armonia, l’accoglienza e l’amore sembrerebbe. Quanta confusione, quanta contraddizione! Confusione e contraddizione che mi commuovono molto perché sono il sintomo di una grande sofferenza antica che mi appartiene, della sofferenza di chi ha subito ripetutamente come noi rintronati dall’imprevedibilità dei colpi e che per la prima volta, dopo tanto soggiacere, tenta, anche riuscendoci a tratti, di riorganizzarsi e tenere a bada i nemici insediati fuori e nella propria mente. Carissima Anna, credo che se dopo aver letto l’articolo e i commenti su questo blog e hai preso la decisione di aprirti donandoci la tua esperienza, tu lo abbia fatto anche per un senso di fiducia, per trovare uno spunto, un qualcosa in più per te, il tuo bambino e la tua situazione. Mi auguro infatti che tu possa rinforzare la tua coscienza, che con così grande forza e coraggio hai già dimostrato di possedere nel sapere prendere delle decisioni molto impegnative anche per tuo figlio, premunendoti mediante la giusta assistenza (quella che tu troverai giusta per te) dagli esiti che perdurano sempre infestanti(nell’umiltà di riconoscersi umani e limitati anche in amore), quando si ha a che fare con persone patologicamente narcisistiche. Esiti che perdurano infestanti, che lo si voglia o no al di là di qualsiasi camuffamento e a dispetto di qualsiasi teoria personale sull’amore e che potrebbero subdolamente danneggiare la relazione di tuo figlio con le sue figure genitoriali interne, cosa che può sfuggire anche allo sguardo delle madri più attente e amorevoli, come avverto che tu lo sei e sento anche in maniera particolare la tua parte buona. Questa tua parte buona sarà sempre una grande ricchezza!
Un grande abbraccio
Grazie per questo stile partecipativo che aiuta se stessi e gli altri. Grazie
..come posso uscire da questa situazione? come posso essere totalmente dipendente da una persona che mi disprezza? ho il panico…NESSUNO RIESCE A CAPIRE. tt dicono che devo smetterla. io ho delle crisi isteriche estenuanti. ditemi che è come una tossicodipendenza vi prego. ditemi che se resisto anche se sono molto sola tutto questo finirà. vi prego…
ciao Arianna, certo che finirà, ci devi credere. E pensa che non sei sola, hai letto il blog? visto quante siamo? fatti coraggio, pensa a tutte le cose terribili che hai vissuto nella tua storia, scrivile magari. e poi leggi e rileggi l’articolo del dott. Brunelli. io ho fatto cosi e ho ritrovato tanti elementi della mia storia e della mia vita precedente all’incubo che mi ha accompagnata per 6 anni. noi ci siamo, fatti forza.
E’ sempre bene ricordare che il dolore è come gli angeli, non ha sesso e non si può categorizzare, anche se ciò avviene inconsapevolmente o per sbadataggine. Sono molti gli uomini che passano sfiorando i nostri interventi. Alcuni di questi potrebbero giustamente non sentirsi riconosciuti e accolti. E’ una dinamica sotterranea che può alimentare la separazione che non porta bene, così come è già stato giustamente sottolineato dal dott. Brunelli, Elisa e da altri uomini partecipanti. Il blog è aperto a tutti, uomini e donne. Degli uomini io non potrei poi fare a meno e sono e sono stati per me tra le occasioni più stimolanti di confronto, alcuni di loro grandi maestri nel bene e nel male. E in questo momento mi sento di onorarli con un pensiero speciale di gratitudine e di speranza per noi.
carissima Sisi, mi piace la tua osservazione. In effetti mi sono iscritta da 3 giorni e non ho letto osservazioni maschili. Forse perche’ per un uomo non e’ facile parlare delle proprie sofferenze. Anche io come te, nonostante una terribile esperienza non posso generalizzare. A parte uno, quello che mi ha portata qui, ho incontrato anche bravissime persone.
grazie per lo spunto e buona giornata.
Faccio presente che qui non si fanno differenze valoriali tra maschi e femmine, respinta ogni MISOGINIA e MISANDRIA… ricordo altresì che i suicidi sono alquanto superiori negli uomini, forse proprio perché ai maschi viene inculcata maggiormente l’idea di non lamentarsi, altrimenti poi le donne li vedono come poco maschi. Tutti i terapeuti e le persone di saggezza sanno che non è assolutamente vero che in amore gli uomini siano più cattivi e le donne più brave o viceversa. Anche gli uomini soffrono moltissimo e i TdN a cura di vampire femmine sono spesso più micidiali perché si basano su una violenza psicologica che umilia il maschile in modo particolarmente orientato alla virilità.
Ciò farebbe comprendere – in parte – anche come mai:
“Il fenomeno dei suicidi maschili in Occidente ha raggiunto proporzioni epidemiche: in Canada si stima che ogni giorno 10 uomini si tolgano la vita (dati WHO – World Health Organization), negli USA ogni giorno ben 68 uomini si tolgono la vita (dati WHO – World Health Organization), mentre in Australia sono 5 gli uomini che ogni giorno si suicidano. Le statistiche, simili un pò in tutto l’Occidente, mostrano che i maschi hanno una probabilità di suicidarsi circa 4 volte superiore delle femmine”.
Ora al di là delle recriminazioni sessiste di ogni tipo, qui ci impegniamo a ristabilire un dialogo tra amore – etero o omo – senza pregiudizi di sesso genere e razza. Questo fa anche bene per riacquisire fiducia verso l’altro sesso e capire che se si è stati vampirizzati nei sentimenti ciò non vuol dire essere poi paralizzati e vedere vampiri dappertutto (tutti maschui o tutti femmine) – le persone capaci di amare sono persone, ed esistono, e ciò non dipende dal sesso, cerchiamo allora di incontrarci in tal senso, e di evitare di re-incontrare persone disturbanti e disturbate di qualunque sesso siano.
RACCOMANDO VIVAMENTE: Qualsiasi atteggiamento provocatorio, destabilizzante, personalisticamente invasivo della vita dei partecipanti o comunque recante danno al clima di pace e solidarietà di questo forum e del blog, che traspare decisamente da eventuali interventi comporterà che l’intervento non sarà pubblicato. Vanno benissimo interventi critici ed anche polemici, ma non quelli che rischiano di provocare danni psicologico a livello interpersonale e di gruppo, dei quali comunque qui non ci si assume nessuna responsabilità (da parte del sottoscritto e dell’Associazione Albedo). Quindi buona partecipazione con la massima solidarietà a tutti, nella speranza che anche chi si sente colpevolzzato possa cogliere l’occasione per chiarirsi, chiarire e convertirsi verso una vita relazionale più sana per tutti.
Cara Arianna, effettivamente la situazione interiore derivante dal rapporto con un narcisista patologico, sia verso la fine che soprattutto quando finalmente si decide di chiuderla, può essere paragonata metaforicamente ad una tossicodipendenza, nel senso che così come il drogato nelle fasi iniziali dell’astinenza non riesce a smettere di pensare alla sostanza da cui ha sviluppato una dipendenza psicofisica patologica, allo stesso modo, la persona traumatizzata da un narcisista patologico, non riesce a smettere di pensarlo o pensarla se uomo e può essere preso, così come il drogato vorrebbe farsi ancora un ultimo buco ripromettendosi che sarà l’ultimo, dall’impulso di cercarlo, chiamarlo, essere “risarcito” dei torti, avere spiegazioni, vederlo per l’ultima volta. Ma così come per il drogato, se cede al desiderio dell’ultimo buco, potrebbe ricadere nella trappola mortale, in tal caso per la propria anima , ma anche sviluppando sintomi psicofisici ulteriori. Quindi, come lo è per il tossicodipendente che realmente vuole smettere di drogarsi facendosi del male, è molto bello e coraggioso da parte tua i fatto che vuoi superare i tuoi sintomi e resistere ai richiami interni -sia attraverso i comportameni che i tuoi penssieri – verso chi ti ha fatto soffrire; però, il fatto che questo male sia simile alla tossicodipendenza, non lo rende un male minore. Il tossicodipendente, per uscire realmente dalla sua situazione di dipendenza da una sostanza tossica, oltre ad una “astinenza assistita”, deve poi intraprendere un cammino di disintossicazione vera e propria e di “riabilitazione”, che gli permetta da una parte, di espellere gradualmente questa sostanza dal proprio corpo per lasciar spazio a sostanze benefiche, dall’altra per riaprire la propria mente a pensieri nuovi e non “invasivi” circa la sostanza e gli spacciatori della stessa che nel caso del rapporto con un narcisista patologico che fa star male, potremmo paragonare, in termini psicologici e metaforici, il primo alla sostanza, i secondi ad una piccola ed intrusiva sconosciuta “banda” che vive dentro di noi – ovvero delle parti di noi stessi che colludendo con il desiderio della sostanza tossica, ci inducono a farcela “dare” , cioè o a tornare verso chi ci ha fatto del male oppure a non riuscire a fare a meno di pensarlo sottraendoci la nostra energia vitale e generando in noi, molto spesso una sensazione di panico e talvolta di caos. Il tossicodipendente poi, diventa tale perchè ha in sè delle motivazioni che lo hanno spinto a cercare rifugio in sostanze che potessero dapprima eccitarlo e po stordirlo, similente alla “vittima” del NP – motivazioni che per non ricadere nella dipendenza, deve capire per poter soddisfare poi i suoi bisogni in modo diverso. Così anche chi è stato intossicato da un rapporto patologico e patogeno, ha in sè delle motivazioni profonde e spesso inizialmente giuste ma che hanno trovato una via erronea per essere soddisfatte, motivo per cui è molto importante riuscire a capire in se stessi tali motivazioni, sia per guarire dai mali che essi hanno inflitto nella nostra persona sia per fa si che attraverso la conoscenza di quelle parti a noi ignote ma che a nostra insaputa hanno avuto o hanno creduto di aver bisogno di quel rapporto, successivamente posiamo diventare capaci di non ricadere nello stesso errore, così come l’ex tossiccodipendente, dopo essersi disintossicato e riabilitato, ritrovando la sua forma psicofisica, sicuramente migliore di qualche tempo prima e aver potuto così anche trovare nuovi e comprensivi amici, si terrà ben distante sia dalla sostanza sia dalla “siringa” ma anche sarà molto più capace di stare in una pronta ma rilassata allerta al presentarsi dei “propri” pensieri tossici e di rivolgere la propria attenzione ed energia verso aspetti più positivi e benefici oltre che benevoli, della vita. Affinchè ciò avvenga, quando si sta molto male, è necessario farsi aiutare da persone esperte che possano supportarci in questo lungo e spesso irto cammino ma se ne può uscire un drogato, perchè non potresti uscirne tu, che sei una persona intelligente ( non perchè i drogati di base non lo siano ma hanno delle particolari fragilità e durante l’assunzione della sostanza tossica, la loro coscienza si “restringe” a piccoli campi di interesse ), sensibile e mi sembrerebbe, però molto spaventata? Anche nella tossicodipenza, ti ripeto per uscirne realmente, non basta solo resistere – anche se questo desiderio e speranza,rispetto al tuo problema a te fa onore – spesso così si soffre di più e si rischia pù facilmente una ricaduta o di sviluppare problematiche compensatorie ed altrettanto serie. E’ necessario disintossicarsi e capire i motivi interiori che hanno spinto a drogarsi. Allora si, se ne può uscire senz’altro, più forti e determinati.
Ti abbraccio e ti faccio un carissimo augurio di stare meglio al più presto.
Prova a farti aiutare senza scoraggiarti (può avvenire, logicamente, soprattutto quando si è così giovani come te e la vita ci ha già inflitto tante sofferenze per cui inconsciamente, saremmo tentati a volere “tutto e subito” per paura che almeno qualcosa non arrivi ma questo meccanismo pò portarci a non vedere anche piccole cose positive che pian piano possono illuminare, come piccole luci sempre più chiare il nostro cammino) se non hai subito dei grandi risultati o se hai trovato persone da cui non ti sei sentita compresa prchè ce ne sono molte altre capaci di farlo e di aiutarti a comprendere te stessa, per stare meglio, in modo che tu possa trovare, sentendoti meglio, anche dei nuovi amici, con i quali, oltre a comprenderti, tu possa anche divertirti come è giusto alla tua età e magari, trovare un vero amore che ti faccia vivere serena ed al quale tu possa donare serenità e gioia, per costruire insieme quella vita che sognavi e che sicuramente in una parte profonda di te stessa che ora forse non riesci a vedere, continui a sognare e che meriti.
Ciao.
Elisa
Sono infinitamente grata per questo illuminante articolo, mi ha aiutata, dopo 6 anni di torture, a capire non solo chi era lui, ma soprattutto chi sono io e perchè ho resistito tanto ignorando segnali agghiaccianti. Perchè quando Brunelli dice ” in fondo lo sapevate che stavate con un rappresentante del male (piu o meno suona cosi)…….” ha ragione. La chiave giusta è proprio in questa frase, responsabilizzare senza colpevolizzare. grazie per tanto coraggio e lucidita.
alessandra
Dopo la pesantissima e difficile chiusura di una storia molto sfibrante, nella quale ho decisamente superato i limiti della resistenza, curiosando su internet ho letto questa bellissima sintesi di pier Pietro brunelli e sono rimasta folgorata. Sinceramente, sono convinta che psichicamente mi abbia salvato la vita. Perché quello scritto porta ad analizzare non solo il manipolatore vampiro e a riconoscerlo, ma soprattutto aiuta a capire che se certe cose accadono e’ perché esiste una zona d’ ombra dentro di noi. Che non cOnosciamo o che vogliamo mettere a tacere . Ho stampato quell’ articolo e lo ho letto mille volte. E spero di trovare il libro. Non conoscevo il dott. Brunelli, ma posso dire, da quello che scrive e da come parla nelle interviste trovate su you tube, che e’ una persona oltre che molto preparata anche coraggiosa . Grazie
Cara Alessandra, sono d’accordo con te; anche se attualmente se ne comincia a parlare, è difficile trovare una sintesi su tale tema così completa, data la scarsità di ricerche in merito e ri girando (dopo la prima volta in cui cercavo del materiale in merito ed ho trovato la spiegazione più ampia e chiarificatrice in questo blog, oltre alla precisa indicazione della necessità di effettuare una psicoterapia personale per affrontare, comprendere e risolvere la situazione problematica, oltre alla grande possibilità di confronto ed anche conforto e stimolo offerta dal blog stesso ) su internet, ho notato che da alcuni, anche se con buone intenzioni, viene anch’essa spesso “vampirizzata”, per usare un’analogia con questo termine relativi ai vampiri esterni e traumatizzanti dell’anima altrui, in tal caso la nostra, ed a quelli interni che spesso ospitiamo senza esserne consapevoli (o che ostinatamente, vogliamo “non vedere”) e che ci predispongono a stabilire dei rapporti affettivi con persone sbagliate e nocive e dai quali può diventare difficile liberarsi, soprattutto a causa di questo motivo, cioè della presenza di Ombre – di cui il vampiro interiore è un’importante figura – che vorremmo lasciare come tali, mentre sesso è proprio dietro di esse che potremmo trovare una luce in noi stessi su noi stessi che ci permetta di ri – vederla, pian piano, anche fuori senza essere nuovamente “abbagliati” da qualcosa e qualcuno da “riflettere” ma su cui essere invece poi ben capaci di rilflettere, grazie ad una maggiore conoscenza di noi stessi. Grazie per il tuo importante spunto.
Ciao, un caro saluto a te ed a tutti/tutte.
Vorrei dedicare questa canzone a tutti gli amici del Blog ed a coloro che lo hanno scoperto da poco, anche ed in particolare alla giovane, sensibile e molto coraggiosa Arianna dal cui racconto, espresso con parole forti e delicate, semplici e profonde allo stesso tempo, traspare una grande sofferenza e bisogno di comprensione e di necessità di fare un pò di chiarezza in sè stessa, per comprendere come forse non è avvenuto realmente, l’incredibile e meravigliosa forza che ha dentro ed iniziare a capire il modo o i modi migliori per utilizzarla per sè stessa senza dover continuare a “fuggire” : la forza della “Bellezza” – simile a quella delle parole di questa canzone – dell’Anima in crescita ed in evoluzione come la sua. A te, cara Arianna, dedico con la massima solidarietà, avendo ben compreso la portata dell’aspetto emotivo e potendo condividere, sia direttamente sia indirettamente alcune tue esperienze, un grandissimo abbraccio, con il quale vorrei trasmetterti, non potendo da qui e per il momento , fare altro, anche se mi piacerebbe risponderti in modo più ampio, almeno un momento di quel dolce calore affettuoso e quell’apprezzamento che ti è mancato in molti modi (anche se sicuramente tuo padre ha apprezzato ed amato da dovunque era il tuo grande desiderio di fargli il dono che desideravi, quale quello di vederti dare la tua tesi). Quel calore affettuoso e dolcezza che ti auguro, attraverso l’aiuto di un bravo psicoterapeuta, di trovare al più presto, dentro di te e nella tua vita in generale, come meriti.
La canzone è : “La Bellezza” di Noccolò Fabi
http://youtu.be/TsFgcfnrXe8
Grazie Elisa per quello che scrivi e per la canzone che hai dedicato a tutte noi. In questo bellissimo gruppo non c’e’ vittimismo e retorica, ma dolore, speranza e solidarietà. Sono felice di essere qui e non vedo l’ora che arrivi la sera per stare tranquilla e leggere le storie di tutte noi. Non sai quando mi aiutano. Grazie
…. x notifica..
Ho 24 anni e ho sempre avuto una vita abbastanza
travagliata. I miei genitori sono romeni. mio padre se ne andò quando ero molto
piccola e non lo ricordo. i primi anni li ho vissuti in Romania cresciuta dai
nonni, tanto che quando mia madre venne a prendermi io non sapevo quasi chi
fosse. (è una cosa che ho scoperto recentemente perchè io quel periodo l’ho
rimosso). sono venuta in Italia, dove il marito di mia madre (italiano, aveva
già 50 anni alla mia nascita) è diventato per me il papà più fantastico del
mondo. era dotato di una bontà, una pace, una dolcezza infinite. io stravedevo
per lui. e lui per me. ho avuto una storia d’amore adolescenziale abbastanza
travagliata, anche perchè io mi rendevo conto di tentare sempre di fuggire da
casa mia, questo perchè mia madre è sempre stata un generale. molto severa e a
casa non si può neanche cuocere un uovo. a 20 anni conosco questo ragazzo di
cui mi innamoro follemente, io ero la sua regina. non potevo credere una cosa
così bella. dopo un paio di mesi mi regalò un solitario e mi parlava di
matrimonio e bambini.ero davvero felice. neanche 2 mesi dopo scopro che mio
padre ha un tumore e che non è curabile. la trafila estenuante che ne consegue
e atroce. e, nel frattempo, anche la mia storia impercettibilmente cambia…lui
inizia ad impedirmi le uscite con gli amici, vestiti un po’ provocanti. ma io
accetto perchè pazza di lui e lui di me. nel frattempo diventa piano piano
sempre più freddo, smette di baciarmi dicendo che non gli piace più baciare.
nel frattempo mio padre peggiora sempre e io devo finire gli ultimi esami
all’università sperando che mio padre arrivi a vedere la mia tesi. ovviamente
non ce la fa e ci lascia a novembre 2010. non dimentico mai il giorno del suo
funerale…..alla fine tutti vengono ad abbracciarmi e farmi le condoglianze e
lui è freddo e distante. gli chiedo “cosa c’è? e lui mi dice “invece di venire
ad abbracciare me hai abbracciato tutti gli altri”….sono ancora incredula da
quelle parole.non sapevo sarebbe stato l’inizio della mia fine. 2 mesi dopo mi
lascia improvvisamente la mia vicina di casa, una donna meravigliosa, dolce…
tutto quello che avrei voluto come mamma. nel frattempo lui trova una casa a
pezzi e mi convince in ogni modo a comprarla per noi. (a volte anche con
minacce) io stupida prendo tutti i miei soldini e glieli do in mano per
comprare la casa dei miei incubi. lui è sempre più freddo, distante, inizia ad
umiliarmi, a disprezzarmi, a criticare tutto perchè lo faccio io mentre con le
altre persona sembra un angelo. io, sempre più sola, vado a vivere con lui
(anche per scappare da mia madre).ero libera è vero ma soffrivo molto. lui
sempre più freddo, prepotente, cattivo..inizia a mettermi le mani addosso e a
rompermi computer, cellulari, vestiti. Io capisco di essere totalmente
dipendente da lui e inizio ad andare in terapia presso l’ASL con scarso
successo. per mesi la situazione è: lui lavora dalle 5 del mattino alle 4, poi
lavora a casa nostra. arriva a casa stremato, nervoso e trattandomi con una
freddezza disarmante (chiunque altro lo tratta come un dio, sembra addirittura
morboso tanto è ruffiano. la mia sofferenza si vede, lui si arrabbia per
qualsiasi cosa e inizia a buttarmi fuori di casa 1,2,3,20 volte in cui torno
tutta rotta da mia madre che è ancora più delusa e lontana da me. questo
calvario arriva fino al mese scorso, quando io ormai a pezzi, torna di nuovo a
casa. lui va a vivere nella casa che ho pagato io e di me non ne vuole più
sapere. io scappo in Romania qualche giorno. Quando torno, come sempre, mi
chiede di provare a vederci ancora. Scopro che mi mente come respira, che
spesso esce quando a me aveva importa di stare in casa. Nonostante questo
riesce ancora ad umiliarmi. a dirmi che faccio schifo e con la mia immaturità
ho distrutto la nostra storia, che lui vuole una donna e che di me non gli
importa niente, che ne ha mille come me, ride quando piango disperata, sparisce
settimane, botte, umiliazioni terribili. sa bene che anche se quella casa è mia
ci vorrebbero troppi soldi per buttarlo fuori. ho provato tanto a fargli capire
che è stato lui a ridurmi così ma lui pensa di essere nella ragione e che io
sia pazza. così mi ritrovo sola (inutile dire amici, famiglia) io non ho
nessuno.papà non c’è e mia madre è quello che è.gli ex amici mi hanno detto che
sono una cosa insopportabile e di non rompere più..nessuno si rende conto di
quello che sto soffrendo. sono anni che vomito, ho tremori, diarrea,
tachicardia, perdita di sensibilità a mani e piedi. nessuno mi crede. vivo da
mia madre, disperata e sola più che mai. spesso e volentieri vorrei morire, poi
penso che forse anche da sola potrei uscirne ma non è così. lui ha distrutto
ogni singola parte di me e io non riesco ad andare avanti un giorno di più.
Arianna
Lo so che dovrei andare da un terapeuta e non è per i soldi che non ci vado,non ci vado perchè non vado da nessuna parte,esco il minimo necessario per fare la spesa e poi corro a casa senza fermarmi,come se qualcuno mi corresse dietro,non sò perchè lo faccio.Non voglio uscire come se la casa mi proteggesse dal mondo,quando la mia ultima amica rimasta(le altre si sono stancate di farsi dire di no)mi costringe ad uscire invento scuse per rientrare prima possibile o mi invento improbabili scuse per non uscire.Lo so dottore che parlava anche per me,ma non ce la faccio. un saluto Lulù
x notifiche ,grazie.
In occasione della riapertura ai commenti su questo articolo, dedico a tutti una canzone che mi fa pensare a questo nostro blog e alla relazione affettiva.
http://www.youtube.com/watch?v=XhgmLVNmpoI&feature=related
Cose che dimentico
C’é un amore nella sabbia
un amore che vorrei
un amore che non cerco
perché poi lo perderei
C’e un amore alla finestra
tra le stelle e il marciapiede
non é in cerca di promesse
e ti da quello che chiede
Cose che dimentico
cose che dimentico
sono cose che dimentico
C’e un amore che si incendia
quando appena lo conosci
un’ identica fortuna
da gridare a due voci
C’e un termometro dei cuore
che non rispettiamo mai
un avviso di dolore
un sentiero in mezzo ai guai
Cose che dimentico
sono cose che dimentico
Qui nel reparto intoccabili
dove la vita ci sembra enorme
perché non cerca più e non chiede
perché non crede più e non dorme
Qui nel girone invisibili
per un capriccio del cielo
viviamo come destini
e tutti ne sentiamo il gelo
il gelo
e tutti ne sentiamo il gelo
C’e un amore che ci stringe
e quando stringe ci fa male
un amore avanti e indietro
da una bolgia di ospedale
Un amore che mi ha chiesto
un dolore uguale al mio
a un amore così intero
non vorrei mai dire addio
Cose che dimentico
sono cose che dimentico
Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci. (Alda Merini)
……notifica
Buongiorno carissimi e carissime
Volevo porre la vostra attenzione su un aspetto della mia esperienza traumatica con un narcisista, perché sia spunto per me e (spero) per gli altri di riflessione.
Quando iniziai a percepire i problemi di questo rapporto, iniziò una fase in cui lui divorava letteralmente libri divulgativi sulle tecniche di PNL, programmazioen neuro linguistaca (autori famosi come Robbins, Grinder e anche altri che non ricordo) e si era convinto di volermi aiutare nelle mie insicurezze nell’approccio con gli altri, soprattutto in ambito lavorativo, rendendomi partecipe delle sue letture e di quanto stessero funzionando con lui, che acquisiva sicurezza e assertività in modo strabiliante ( lo avevo conosciuto che era abbastanza insicuro, o almeno questo mi faceva apparire, ormai ho imparato che queste persone sono molto camaleontiche).
Mi raccontava di colloqui con alti dirigenti andati ad ottimo fine per il solo fatto di porsi in modo speculare all’interlocutore (sarebbe a dire muovendosi come si muove lui), atteggiandosi da persona sicura e vincente , tanto che alla fine ci si convincerebbe di essere tali,e così si sarebbe percepiti dall’interlocutore, mettendosi sempre in un atteggiamento mentale positivo, per il solo fatto di copiare letteralmente atteggiamenti e movenze di persone che sono considerate vincenti.
A dire il vero i due libri che ho letto mi hanno lasciato alquanto perplessa, mi sembravano più tecniche di vendita da imbonitori che regole per migliorare la propria vita, tanto che io glielo ho detto , sentendomi poi rinfacciare nella fase finale del rapporto che lui aveva speso ore per me per studiare il modo per rendermi più felice e meno insicura, mentre io ero stata un’ingrata che non lo aveva apprezzato .
Ma tant’è che queste tecniche pare abbiano funzionato benissimo per lui, in quanto se a me aumentavano l’insicurezza anziché diminuirla, lui ha iniziato a volare alto. Credo stia continuando con queste cose in quanto ogni sera mette post su facebook del tipo: sono fortunato, sono incredibilmente felice, la mia vita è incredibilmente bella ecc ecc ecc.
Mi scuso se l’ intervento non ha attinenza con il tema centrale, ma a me serve analizzare bene con chi ho avuto a che fare, anche per non ricadere in quei momenti di nostalgia per la persona che credevo di conoscere e che mi rendono ancora debole ed esposta al suo (ahime! ) ancora forte potere di condizionare i miei pensieri, ed è per questo che vi chiedo: è possibile che un narcisista patologico usi consapevolmente ed artatamente tecniche di questo tipo anche nei rapporti umani in genere? Mi era sembrato di capire che queste persone agiscono abbastanza inconsapevolmente . Ma se così fosse, credo che in questa persona vi sia un surplus di malignità rispetto ad un semplice narcisista e mi chiedo quante volte io sia stata consapevolmente condizionata e tirata dalla sua parte con queste tecniche .
Un grazie affettuoso a tutti
Caro Dada, personalmente credo che chiunque si prenda la briga di utilizzare la frustra verso un altro essere umano (ed in realtà anche verso gli animali che non possono difendersi) sia una persona che ha dei seri problemi ancora da risolvere perchè tra persone, esiste il dialogo, sia scritto o parlato o entrambi ed esiste l’ascolto ed il sentire che non sono equvalenti; purtroppo, non tutti sono capaci di ascoltare realmente ciò che dice un’altra persona nè di sentire ciò che attraverso le parole, questa sta realmente comunicando ed è in genere questa “incapacità” che porta determinate persone ad utilizzare una “frustra” in modo ancora più massiccio nei confronti degli altri, soprattutto in momenti in cui questi altri possono avere dei problemi, come sta avvenendo a te in questo periodo. E’ una specie di processo paradossale in cui alcuni rimangono inconsapevolmente schiavi ed usano, attraverso le parole e l’inascolto, una sorta di “violenza”- talvolta anche proiettiva ed inconsapevolmente- nei confronti di chi cerca di comunicare con loro; la usano purtroppo, anche facendo ostruzionismo verso la comunicazione ulteriore rendendo difficile la possibilità di comprendersi in particolare quando si tenta di far arrivare dei concetti “difficili” o anche complessi; l’ostruzionismo alla comunicazine, che può essere fatto in vari modi, dai più evidenti e chiari ai più – in genere inconsciamente – subdoli, è una esperienza brutta da vivere per chi ne fa esperienza così come l’incomprensione ripetuta che genera talvolta un enorme dispendio di energia nella persona che compie questo tentativo di “comunicazione e trasmissione di concetti”, talvolta fino alla disperazione o allo smarrimento, perchè non si comprende il perchè di “tanta difficoltà” per qualcosa che se venisse ascoltato o letto e “sentito”, con un pò di empatia dal “ricevente” o nostro interlocutore, sarebbe per come lo abbiamo noi chiaro in mente, in relazione a determinati concetti ed al loro significato, in certe situazioni, molto più semplice (anche se il senso di ciò che si cerca di comunicare, far “arrivare”, come dici tu, può poi in realtà essere complicato e complesso ma comprensibile con un pò di buona volontà e di predisposizione e disposizione all’ascolto ed all’altro ed alla “comprensione”). Quando qualcosa che si cerca di far arrivare “non arriva” o arriva in modo del tutto travisato generando reazioni inaspettate, talvolta addirittura “aggressive”, a livello emotivo, seppure a parole oppure, di fronte alla mancanza di parole “attese” di condivisione di un senso che si tenta di “far arrivare” , si può rimanere sgomenti e spiazzati soprattutto se ci si rivolge a qualche persona a cui in modi diversi, sia essa una donna, un uomo, un amico, un’amica, un parente, un collega o altro da cui ci si sarebbe aspettati tale condivisione in modo abbastanza semplice (per quanto il semplice contenga sempre in sè un notevole livello di complessità che non andrebbe nè trascurato ed evitato nè ingigantito per confondere rendendolo “solo” complicato). Ci sono alcune situazioni di questo tipo che possono in effetti, soprattutto se ripetute o se ci colgono in un momento di nostra vulnerabilità, ingenerare una inappropriata, perchè evitabile e perchè genera sofferenza, confusione, ma si tratta di confusioni da cui si può prendere la distanza quando si comprende ciò che deriva da “noi” e ciò che invece ci deriva dall’altro e dalle sue reazioni, anche quelle da cui come mi sembra sia avvenuto a te, l’altro ci ha manifestato che il nostro reale contenuto trasmesso non gli è di fatto arrivato, anche se capisco che anche questo aspetto stesso potrebbe essere considerato e/o vissuto come un brutto colpo di frustra che ci arriva su un “corpo”( metaforico, come credo tu capisca bene) momentaneamente vulnerabile perchè un pò scoperto ed indebolito. Quindi, può anche accadere di sentirsi come in una “trappola”; ma spesso, le chiavi di una trappola temporanea, seppure ci sembra che ci tenga una gamba prigioniera rendendocela sempre più pesante, sono molto più vicine a noi di quanto crediamo, basta rivolgervi lo sguardo e saper ascoltare noi stessi. Talvolta, sono proprio le nostre fragilità, anche se all’altro non piacciono e le critica non accettandole – saremmo tutti molto bravi a saper accettare gli altri solo grazie alle loro parti forti, che in genere sono quelle minoritarie per quanto possano essere solide e possenti – ed a noi fanno un pò o molta paura, in certi momenti, che possiamo trovare le tracce migliori dei nostri punti di forza, ed in tal senso non significa usarle come giustifiazioni, semmai come strmenti utili per noi e per l’altro almeno in prospettiva. Se l’altro a cui si tiene non dovesse poi tollerare affatto le nostre fragilità, allora dovremmo interrogarci chiedendoci se e quanto questa persona tenga a noi o, seppure ci tiene, quali siano le sue capacità e le tue e vostre possibilità di “entrare realmente in sintonia” ed in un rapporto di reciproca tollerabiltà rispetto ad aspetti problematici (se ci sono). E’ vero che testa non fa necessariamnete rima con cuore, anzi spesso queste due entità si trovano in posizioni molto diverse, fino a che non trovano con il tempo, un punto di incontro (difficilmente si inconteranno del tutto, per questo ho parlato di ricerca di una buona sintonia tra i due) forse il tuo problema, in questo momento è che entrambi “ti parlano troppo” e ti senti come un pò tirato di qua e di là, a momenti come quasi “dilaniato” tra i due e nel tentativo di capire quale parte seguire, senza nuocere all’altra e questa sensazione di sentirsi tirato un pò di qua ed un pò di là può essere quasi paralizzante e può far sembrare di essere trascinati come in un mulinello che a tratti diventa un vortice quasi “risucchiante”(?) come il mare di cui ti senti un pò in balia. Mi è difficile non conoscendo cosa ti accade realmente ( nel senso che rischierei di andare al di là delle semplici intuizioni) poter fare ulteriori ipotesi, di tipo metaforico, che possano esserti di qualche aiuto e sostegno come vorrei. Spero di sentire presto che tu ti stai un pò riprendendo e riacquistando l’energia di cui necessiti, riuscendo ad evitare inutili, poichè quasi sempre lo sono, colpi di frustra, colpi di frustra che sono inutili perchè nascono da un’aggressività impropria, caro Dada che come rezione può appunto, iniziando d una ribellione spesso appropriata, generare ulteriore ed impropria aggressività e/o autoaggressività. Che a sua volta toglie energia.E non è ciò che a te serve, semmai il contrario.
Ti mando un caro abbraccio, augurandoti ed augurandomi che tu possa tornare presto in forma ( credo che Pluma ti abbia dato un buon consiglio nel dirti di rileggere alcuni tuoi interventi utilizzandoli per te, per vedere Dada in forma e riuscire a recuperare quella prospettiva nel’inquadrare te stesso ora con i miglioramenti in te stesso e per te stesso, di cui ho lasensazione tu senta il bisogno).
Un caro saluto
Elisa
Salve a tutti! Ho 29 anni e anch’io sono abbastanza sicura di aver vissuto molto, troppo, simile alla vostra.
Sono (stata) insieme a questa persona per due anni e sono stati due anni di dolore, un dolore profondo e distruttivo, ansia e senso di inadeguatezza. In cambio però brevi ma intensi momenti di passione, di dolcezza, di sensualità, durante i quali sentivo fortissima la vita, il piacere.
Tutto è iniziato due anni e mezzo fa. Lui è bello, affascinante, molto elegante. Mi convince che pochi privilegiati possono entrare nella sua vita, perché troppe volte la gente lo ha profondamente deluso, tradito, soprattutto le donne. Di donne ne ha avute tante, tantissime, ma non ne parla volentieri. Il problema è che lui “funziona” diversamente e nessuno lo capisce. Somiglia a mio padre, tantissimo … anche lui ha sempre fatto questi discorsi.
Non voleva uscire coi miei amici, né conoscere i miei… “più avanti – diceva – adesso ho voglia di stare solo con te”. Non sapevo mai quando ci saremmo visti se non mezz’ora prima, perché a lui mette ansia avere degli orari e poi deve lavorare… lavoro, lavoro, lavoro… è l’unica cosa che conti davvero, non smette mai. Quasi sempre ero io ad andare da lui (viviamo in città diverse).
Ci vedevamo una volta a settimana, per 3-4 ore, a volte anche meno, quando lui “poteva” e intanto io non riescivo a pensare a nient’altro, era un’ossessione.
Ho provato a lasciarlo così tante volte che neanche le conto, ma finivo solo per peggiorare la mia condizione, provocandomi altro dolore. Ogni volta mi biasimava: in lunghe mail mi ripeteva in tutti i modi che razza di persona fossi, che nessuno può stare bene con me e che la colpa era mia. Ero inaffidabile e per questo lui doveva controllare i suoi sentimenti, perché quelle come me fanno solo soffrire. Mi ripeteva e mi convinceva del fatto che nessuno potrebbe star bene con me, che sono impulsiva, ansiosa, egoista, solo attenta alle mie esigenze.
Ho fatto psicoterapia per un po’, in modo discontinuo, ma non perché mi aiutasse a chiudere il rapporto. Volevo piuttosto un aiuto perché potessi restarci dentro, tollerare il dolore per avere i miei momenti che aspettavo con un’ansia pazzesca… erano l’unica cosa che contasse.
Intanto chiudevo il mio rapporto con tutti, non uscivo più, non parlavo coi miei e odiavo le mie amiche perché i sentivo giudicata. Parlavo solo con lui e le cose risultavano un po’ più semplici. Rabbia, frustrazione, calo di autostima, disinteresse nei confronti di qualsiasi cosa.
Ho provato a vedere altre persone, ma è stato inutile e anche questo si è rivoltato contro di me, “incoerente, falsa e inaffidabile”.
Negli ultimi mesi mi sono trasferita per lavoro (e forse per scappare da lui) in un’altra città …serviva l’aereo per vederci. Vivevo, e vivo ancora, un senso di vuoto e depressione, alternato a voglia di uscire da questa trappola che mi toglie l’aria (nel vero senso della parola). Pur non vedendolo, sentivo il bisogno di sentirlo, chiamarlo, restare “legata” a lui. Mi sentivo sdoppiata, in lotta perenne con me stessa.
Tuttavia speravo che venisse come mi aveva promesso, quanto meno per avere il mio week-end con lui, che dopo tanto dolore sentivo di meritare, pur non desiderandolo più.
Mi ha detto che non sarebbe venuto perché sono depressa e instabile… perché gli metto ansia e non gli do tranquillità. Quando “guarirò” se lo cercherò lui ci sarà. Mi stava lasciando? Io ho provato sollievo misto a tanto dolore.
La storia si è chiusa ancora. Per lui la responsabilità è mia… ed io ho lasciato che lui lo credesse. Forse perché ha convinto anche me, forse perché la cosa più importante è quest’incubo finisca. A volte vorrei conoscere quelle che mi hanno preceduto, le sue vittime passate (so che sono state numerose), sapere com’è adesso la loro vita… non so niente di loro. Ma infondo che importa?!
Sono entrata in terapia, stavolta perché voglio riprendermi la mia vita, o forse costruirne una nuova… sapere perchè sono finita in questa storia dolorosa, perchè se ho lasciato che mi distruggessero è perchè anche prima non funzionavo così bene.
Il mio lavoro che amo mi dà molta forza e la distanza geografica da lui mi protegge (per lavoro mi sono trasferita dall’altra parte dell’Italia). Ho bloccato la mail e cambiato il numero di telefono. Voglio ricominciare, o meglio imparare a sorridere, viaggiare, leggere .. e vedere se da qualche parte c’è un altro amore per me… un’amore sano e reale.
Alice.
Fino a quando si cerca di passare da un amore all’altro , senza prima aver trovato l’amore sincero e disinteressato verso se stessi e verso gli altri (amici, parenti e il mondo), è difficilissimo il cambiamento…
lo so, me ne rendo conto tutte le volte che esco con una nuova persona e sistematicamente non resta che il vuoto. Entrare in terapia e mettere questa cosa prima di tutto vuole essere un primo atto d’amore nei miei confronti.
Non rimanere sconvolto dalle mie parole Dada.. io sto percorrendo un cammino con voi, di cui vado piuttosto fiera.. e non avrei mai pensato che sarebbe andata così, infognata com’ero nel non senso.. e invece è successo, ho trovato dei compagni. Quando scrivo e quando leggo non lo faccio per passatempo. È un impegno – e un piacere – che in crescendo mi sono presa nei confronti della mia e delle vostre persone, e delle nostre vite, e magari di chi verrà dopo di noi. Viene da sé l’empatia, il ritornare sulle frasi, immaginare, ricordare, tenere il filo del discorso, memorizzare parole – l’unico modo con cui ci riveliamo l’un l’altro. Con te poi è scattata quella scintilla in più perché a volte abbiamo linguaggi affini e simili sensibilità per certe sfumature quindi mi prendo tutto quello che dai e ne faccio tesoro. Non è chiaro che cosa ti stia capitando, così la testa in automatico fa congetture ma non serve, quindi la fermo e aspetto che sarai tu a chiarire e a confidarti nella misura in cui vorrai farlo. Nel frattempo vorrei raggiungerti con la stessa forza che più volte tu mi hai donato, una forza limpida, pulita, decisa, coerente. Rimettiti in sesto Dada, non sprofondare, non stai deludendo nessuno. Non sei solo, io sono qui, non mi schiodo. Rileggi i tuoi scritti, rileggili PER TE. Fai come se lo stesso Dada li avesse scritti nel passato perché tu li leggessi oggi… LA META SEI TU! Ti abbraccio
Amore eterno che vive dentro di noi
E’ la voglia di amare ed essere amati
Oggi con te domani non so
Ma gli odori…la musica…i ricordi
Restano nella parte piu’ profonda della testa
Del mare piu’ impetuoso che abbia mai amato
Delle sue alghe che ha trascinato
Fino poi a scontrarsi contro uno scoglio
Quello scoglio che voleva bloccare la sua impetuosita’
Non c’e’ riuscito
Ed oggi l’onda continua ad andare avanti ed indietro alla ricerca di pace
Stabilita’
Eternita’ terrena
Non la trovera’ mai finche’ non capira’ cio’ che agita l’acqua di quell’onda
Ma lo sscoglio e’ ancora li
Aspettera’ che l’onda torni
E provera’ a bloccarla di nuovo…come ha fatto gia’ fatto tante volte
Quello scoglio che prende l’energia del sole tutto il giorno e tutti i giorni
E che voleva trasmettere all’onda irrequieta
Ma non e’ riuscito….
L’onda continua a scappare al sole, si nasconde sotto le acque e va giu’
Poi si ricompatta e riparte all’impazzata…le sue alghe trascinate con se gli danno sicurezza
Ma sono sono alghe…niente piu’..prive di vita da trasmettere
Se un giorno il mare si calmasse e trovasse l’eterna quiete…
Allora sarebbe un mare pulito
Senza piu’ alghe
Limpido
Trasparente
Come un diamante in mezzo al cuore
Come un sole che splende per me
Soltanto per me…..
Oggi quel giorno non è più possibile…..
… oggi è possibile un altro giorno (… una nuova alba).
mi sono persa….anche sul blog non ho avuto più la forza di avvicinarmi. Non ho parole perchè le energie si stanno spegnendo, ma ancora di più è la paura che si stanno trasformando. Trasformando in uno stato di non vita, di reggere la giornata e sperare di farcela a reggere anche la successiva, per portare a termine gli impegni, ma senza vita dentro di me, senza più gioia nel cuore. E’ successo che l’ho rivisto, nonostante gli insutli ennesimi e le minacce, nonostante i consigli, nonostante la terapia. Non so cosa non riesco a capire o ad accettare, non so cosa la mia mente si rifiuta di credere al punto da tornare a farmi massacrare. Non è questo quello che voglio, io vorrei che quella mostruosità che manifesta sparisse, si neutralizzasse. E così dopo aver richiesto chiarimenti su chiarimenti ed aver avuto in cambio bugie e umiliazioni, ecco… non mi do per vinta, vado sotto casa sua perchè brutalmente mi ha ferita al telefono e cerco quella persona che non riconosco più in lui, forzando tutto, anche la realtà. Mi apre il portone dopo venti minuti di attesa, non accettavo quelle parole taglienti e invece di fuggire cerco una spiegazione, cerco…. cerco la persona che era, la sua bontà, tenerezza. Apre, si mette a piangere, dice di essere addolorato nel vedermi così, mi dice di fermarmi da lui (al telefono aveva continuato ad augurarmi la morte e ad insultarmi pesantemente, infierendo sentendomi piangere). Momenti di tenerezza, quello che cercavo, ma rabbia al tempo stesso, la richiesta da parte mia del PERCHè di questi maltrattamenti. Il mattino dopo era già tutto finito, tenerezza, dispiacere, rassicurazioni…finito. Vado via e nei giorni a seguire di nuovo la richiesta di un perchè, e di rimando insulti e minacce, negazione dell’ultimo vissuto…quasi una colpa da attribuirmi perchè essendo andata da lui si è sentito costretto ad accogliermi. Ma allora quel pianto nell’abbracciarmi, e la tenerezza, la sua richiesta di passare la notte perchè era preoccupato e mi voleva accanto e che non ce la fa a stare senza di me cos’era? Tutto finito, cancellato e negato. Chi mi dice che è instabile, chi immaturo, volubile, disumano. Ma io sono recidiva, sì, mi autoaccuso perchè lo so, ormai devo saperlo, il mondo me lo comunica in tutti i modi, lui in primo luogo. Ma io non voglio vedere, non voglio vedere il male e paradossalmente lo vado a cercare perchè voglio che quel male sparisca, si consapevolizzi e smetta di farlo. Perchè si rimane attaccati, perchè? Perchè non trovo pace, non riesco a farmene una ragione, perchè vedo ma non voglio vedere continuando ad andare alla ricerca della sua parte buona affinchè emerga, prenda il sopravvento e quella malefica sadica sparisca del tutto per sempre, Questa speranza non mi abbandona…questa stessa speranza mi sta distruggendo perchè ogni tentativo mi fa cadere sempre di più. La devo smettere subito, ma non ci riesco. Ti devi amare di più mi dicono al centro antiviolenza, ma è questo? Non mi amo abbastanza oppure ho amato troppo? Non trovo pace dietro nessuna affermazione, per questo ho paura, per questo sono angosciata, perchè continuo a cercare, pensando di ritrovare l’amore e di non vedere più questa mostruosità, ma questa mostruosità si ingigantisce ad ogni mio tentativo di contrastarla. E continuo a cercare un perchè sul male che agisce distruggendo senza pietà chi ama e si fida, un perchè sull’incapacità che ho di distaccarmene nonostante tutto. Vi abbraccio e mi siete mancati, a volte non scrivo perchè mi sento impotente e incapace, quando tutto sarebbe forse più facilmente risolvibile.
carissima Francesca
non colpevolizzarti troppo per non essere stata capace di resistere al tuo vampiro. Credo che il cammino per uscirne non sia affatto facile. Tieni presente che io non sono un’esperta e in questo blog ci sono persone sicuramente più competenti di me, in primis il dott.Brunelli ma , da assoluta profana, mi sento di dire che alla fine di un rapporto di questo tipo, si è vittime di una specie di veleno che si autoalimenta di energia negativa e tale energia non fa altro che dare forza a questi soggetti La dipendenza che si sviluppa, credo sia simile a quella da una droga o dall’alcool e si ha poco da dire ad un alcolista bevi meno o non bere più, è necessario un lungo percorso riabilitativo che comporta anche delle cadute.
Anche io mi arrovello nel pensare e nel crogiolarmi nei ricordi dei momenti belli che ci ci sono stati, ma penso pure al mare di cattiverie che quest’uomo mi ha vomitato addosso, le insinuazioni, la demolizione della mia autostima, il male alla mia famiglia.
Vedere ogni sera il puntino verde della chat di facebook e contemporaneamente i post sdolcinati che manda alla nuova fiamma e le frecciate che invece riserva a me sulla mia medi0crità . sulla mancanza di fiducia e sulla vigliaccheria, mi ha mandato in crisi. La tentazione di rispondere alle provocazioni o di richiamarlo per chiarire , per chiedere un incontro ( chiarire cosa poi, se leggi i miei post precedenti vedrai che c’è ben poco da chiarire ancora) è stata fortissima. Ho fatto i cosiddetti esercizi spirituali per non reagire,anche su consiglio del terapeuta cui sono ricorsa per le crisi d’ansia che mi erano venute, e alla fine ho messo dei post ironici, che lo devono aver fatto imbufalire, visto che da stasera è sparito e mi ha tolto sia dalla chat che dalla visione dei post. Ma almeno una c0sa avrà capito , mi ha massacrato ma ho ancora le palle per tenergli testa. Anche se dentro di me ho l’ulcera per il veleno che ho dentro,per il male che mi ha fatto a me e alla mia famiglia e che io ,cretina, abbagliata dalla sua luce ,mi sono lasciata fare.
Cara francesca a me stavolta è andata bene , ma non sono immune da lui, so che ha ancora potere su di me, quando penso a certe cose sento una fitta enorme dentro e magari la prossima volta non avro’ questa forza,. ho la fortuna di avere un marito che mi vuole ancora bene, e che questo essere sta in un’altra città , ma capita che per riunioni o corsi di lavoro ci si incontri purtoppo. Pero mi sento di dirti che devi trovare il modo di reagire, lo spiraglio, qualucque esso sia.
Io ad esempio sono molto dimagrita per il dispiacere e questo è stato positivo, in quanto ora i vestiti mi stanno meglio e magari il ricevere qualche complimento mi aiuta nella stima, anche se con la terapia voglio arrivare ad un’autostima interna non da apprezzamenti esterni, e questa è la mia ferita dove lui si è attaccato.
Ma in questa fase tutto fa bene, anche il sorriso di uno sconosciuto o il comppimento di un amica sincera,Quindi cerca di curarti di più di valorizzare i tuoi aspetti positivi e sorridi anche se hai la morte e la rabbia nel cuore.
Un abbraccio
ritorno sul post di ieri, che , come si vede dagli errori di battitura e di sintassi, ho scritto di getto ed in fretta, senza rileggere. ma Ci tenevo a precisare una cosa , che letta così può sembrare un atto di deresponsabilizzazione. E’ ovvio che i danni alla mia famiglia li ho fatti io , e di questo me ne assumo ogni responsabilità, e ne accetterò ogni conseguenza, ma intendevo dire che molti comportamenti e atteggiamenti che ho avuto, la mancanza di cautele nei loro confronti, erano provocati dallo stato di confusione mentale in cui mi trovavo a causa del comportamento di questa persona e del mio assoggettamento ad essa.
Auguro a tutti una serena giornata
mi sono persa….anche sul blog questo non ho avuto più la forza di avvicinarmi. Non ho parole perchè le energie si stanno spegnendo, ma ancora di più è la paura che si stanno trasformando. Trasformando in uno stato di non vita, di reggere la giornata e sperare di farcela a reggere anche la successiva, per portare a termine gli impegni, ma senza vita dentro di me, senza più gioia nel cuore. E’ successo che l’ho rivisto, nonostante gli insutli ennesimi e le minacce, nonostante i consigli, nonostante la terapia. Non so cosa non riesco a capire o ad accettare, non so cosa la mia mente si rifiuta di credere al punto da tornare a farmi massacrare. Non è questo quello che voglio, io vorrei che quella mostruosità che manifesta sparisse, si neutralizzasse. E così dopo aver richiesto chiarimenti su chiarimenti ed aver avuto in cambio bugie e umiliazioni, ecco… non mi do per vinta, vado sotto casa sua perchè brutalmente mi ha ferita al telefono e cerco quella persona che non riconosco più in lui, forzando tutto, anche la realtà. Mi apre il portone dopo venti minuti di attesa, non accettavo quelle parole taglienti e invece di fuggire cerco una spiegazione, cerco…. cerco la persona che era, la sua bontà, tenerezza. Apre, si mette a piangere, dice di essere addolorato nel vedermi così, mi dice di fermarmi da lui (al telefono aveva continuato ad augurarmi la morte e ad insultarmi pesantemente, infierendo sentendomi piangere). Momenti di tenerezza, quello che cercavo, ma rabbia al tempo stesso, la richiesta da parte mia del PERCHè
caro Dada
rileggendo più volte il tuo penultimo scritto, non ti nascondo con un moto di apprensione, ogni volta non ho potuto fare a meno di soffermarmi su questa frase: “Tutto si è fermato….i miei interessi,le mie abitudini,i miei affetti…sono stati messi in stand-by….in un attimo” riconoscendo in essa la descrizione di quello che è stato uno dei miei principali errori – chiamiamolo così – nella mia ultima relazione. Non so se per te è andata così ma una delle cose che ho capito – tra l’altro grazie a voi – è che non dovremmo mai permettere a nulla e a nessuno di “bloccare” le nostre vite o di deviarle improvvisamente e mi sembra anche di capire che, una volta che ci siamo consolidati in questo senso, tale risposta diventi naturale, perché abbiamo tanto da proteggere. Spero di non aver travisato e che il mio intervento possa esserti utile, ad ogni modo spero di essere riuscita ad inviarti la mia energia. sappi che me ne vado in giro con le tue frasi nella testa. A presto!
Grazie Rosi,di aver ascoltato le mie mute urla di dolore,disperazione,paura,non mi trasformerò in una belva,lo faccio per me ,per i miei figli che meritano una madre coraggiosa e dignitosa.Osservo si, osservo un marito che non si occupa più dei figli,in otto mesi di assenza li ha visti a cena credo 4/5 volte per parlare del suo dolore e dei suoi problemi.Mi osservo davanti allo specchio del bagno seduta sulla vasca e mi parlo,mi consolo,mi sorrido e mi prendo in giro di tanta stoltezza.Sono sola,vivo in campagna circondata dai fratelli e sorelle(2+2) di mio marito,che chi da subito chi poi mi ha isolato in nome di una fratellanza(interessi economici) sono come agli arresti domicialiari,osservata e volutamente fraintesa.Ma come dici tu sono brava a mascherare,sono uno zoombi tutto il giorno,ma poco prima che tornino i miei figli,mi pettino, mi trucco,apparecchio bene ,cucino cose buone e mi stampo un sorriso cerco di essere serena e tranquilla,devo farcela perchè i miei figli lo meritano senza di loro sarei morta.Sai quale è la cosa più dura che mi sono imposta,ho lasciato un marito pur amandolo perchè ho capito che lui non sarebbe mai cambiato,anzi non ha ancora capito quello che mi ha fatto.Va dicendo che io sono la sua regina,che nessuna poteva arrivare a me.Non riesco a capire come abbia potuto denigrarmi apertamente e non sentirsi in colpa.Passo il giorno sperando che venga presto sera e la sera prego che venga l alba.Vedi parlo solo di fatti oggettivi,non riesco ad aprire il cuore,ho paura che se lo lascio parlare,esploda.Piano piano ce la farò! ringrazio Rosi del là che mi ha dato e tutte le altre donne che parlando della loro esperienza mi hanno fatto capire anche un pò la mia.Un abbraccio a tutte!
Io sono alle battute finali di un rapporto ventennale, con un figlio adolescente.
Sono molto preoccupata delle conseguenze della separazione che ormai appare ineluttabile. So che mi farà ogni sorta di cattiveria, avendolo ben conosciuto, purtroppo, solo negli ultimi 4 anni. So che mi metterà contro il figlio, apparendo come quello che voleva tenere in piedi il matrimonio, mentre io, la cattivona, lo avrà mandato via; so che che utilizzerà anche l’umiliazione economica, dopo vent’anni di accudimento, sacrifici e messa in comune di TUTTE le mie risorse. Non posso più stare con un uomo che: mi ha tradito per per tre anni, mentendomi e ingannandomi; mi ha usato come capro espiatorio per tutto il tempo del matrimonio; mi ha sottratto le mie energie migliori impedendomi in pratica di vivere una vita piena; mi continua a ripetere che mi vuole schiava e che devo cedere; infine, dopo la fine della relazione con l’amante (è stato piantato dalla ragazza) è ritornato da me in funzione di dama di compagnia o badante di lusso, come preferite. Ha tentato anche di incidere sulla mia autostima dal punto di vista sessuale, per ridurmi allo stato larvale. E pure sostiene che siamo fatti l’una per l’altra, e che il sesso non sia necessario, e che questa che viviamo è la forma più pura dell’amore. Sono seguita da un equipe di psicoterapeute, che pure avendo rilevato la presenza di un legame perverso, con una tendenza alla collusione da parte mia, credo stiano sottovalutando il pericolo che la mia integrità psicologica sta correndo. La cosa che più mi dà rabbia è che sembra un santerellino, e cattura la benevolenza di tutti, estranei e familiari. Mia madre lo adora, nonostante sappia benissimo tutto il male che mi ha fatto. E’ così seduttivo in tutte le sue manifestazioni che non c’è nessuno che sfugga alla sua rete. Ma in realtà è assolutamente incapace di intessere relazioni vere e profonde con chicchessia. Oscilla tra i due poli opposti del bisogno (allora ci sono io, con tutta la mia forza e le mie capacità) e del potere (allora entra in campo qualche ragazzetta da disistimare, ma al contempo proteggere e per la quale svolgere la funzione di mentore, così da metterla in una condizione di dipendenza). Ha recentemente affermato che “amore è potere”. Nessuno sembra rendersi conto delle sofferenze che un soggetto così malato può infliggere a chi ha la sventura di innamorarsene. E’ riuscito a manipolare pure uno psicoterapeuta di coppia, che dopo venti minuti dall’inizio della prima (e ultima) seduta, aveva già preso le sue difese, facendomi passare per la moglie rompicoglioni di turno.
Chiedo a chi c’è già passato, o anche al dottor Brunelli: come rinforzarsi? Come affrontare la cosa, col minore danno per il figlio, che adora il padre (amore che ho contribuito io ad alimentare, consapevole del fatto che per un figlio l’amore del padre sia altrettanto importante rispetto a quello della madre)? Ci si può riprendere davvero? Sul piano delle consapevolezze, ormai le ho già raggiunte tutte. L’avevo scelto, perchè è uguale a mia madre, distante e anaffettiva. Ho tentato un’autoriparazione del danno subito da piccola, mettendomi nel letto un carnefice ben più crudele di una madre che pure mi ha vampirizzato, e dalla quale sono riuscita a staccarmi (per fortuna) solo negli ultimi anni. Può questo evento predisporre a una prognosi positiva? Cioè, come sono riuscita a razionalizzare il rapporto con mia madre, sarò in grado di effettuare un distacco terapeutico anche nei confronti di mio marito? E a quale prezzo?
Grazie a chi avrà letto queste mie parole.
Cara Albaserena, non so se ti chiami proprio così, comunque è davvero un bellissimo nome che promette alla grande, sicuramente per chi lo legge o l’ascolta e credo che ci sia una guida, una stella, anche, e soprattutto, per chi lo porta…e lo porti tu. Leggendo le tue parole arrivo alle tante domande che ti poni e che rivolgi a persone a te sconosciute in questo blog, ma che verso le quali sicuramente senti di riporre una qualche fiducia e questo è certo una cosa buona che ti può essere di aiuto insieme a noi. Non capisco però cosa intendi quando parli di “distacco terapeutico” da tuo marito, dopo esserti “staccata” da tua madre e il “prezzo” che dovrai pagare, nonostante le “consapevolezze” che hai raggiunto. Magari hai bisogno del tuo tempo per dire e dirci qualche cosa in più, ma sicuro un grazie da me per essere intervenuta e per averci parlato in parte di quello che vivi e di quello che provi.
UN ABBRACCIO
Cara Sisi, parlo di distacco terapeutico, nel senso che al contrario delle normali relazioni d’amore, la fine dei rapporti con questo soggetti deve davvero essere voluta a tutti i costi, a fini terapeutici. Vale a dire arrivi ad avere la consapevolezza che il distacco è l’unico modo (in questo senso terapeutico) per ripristinare la tua integrità psicologica. Il distacco da mia madre l’ho realizzato (molto dolorosamente, ma necessariamente perchè anche mia madre è un soggetto vampirizzante) quando mi sono resa conto che ero in grado di non assegnarle più alcun potere su di me. Le voglio bene, ma non riesce più a manipolarmi, anche se qualche volta ci prova ancora, ma inutilmente, perchè con lei mi sono ormai immunizzata. E il prezzo da pagare a cui mi riferivo era in relazione alle reazioni che mi posso aspettare da mio marito, nel momento in cui realizzasse compiutamente di avere perso il controllo su di me (speriamo al più presto). Spero di avere chiarito il mio pensiero. Ti ringrazio per le belle parole di accoglienza. Un abbraccio.
Sono qui,davanti allo schermo ma non lo vedo molto bene,gli occhi pieni di lacrime ,lo stomaco pieno di vino!Mia figlia ha avuto uno scontro frontale con il padre,lei non gliele manda a dire,le dice.Gli ha chiesto che padre poteva essere uno che per amante aveva scelto la madre del suo più caro amico,un ragazzo legato a mia figlia da rara e sincera amicizia,viaggi, scuola,uscite e non ultimo fidanzato di mia nipote da 5 anni.La seconda amante era la segretaria del suo commercialista con la quale mia figlia lavorando con il padre aveva contatti giornalieri,gli ha chiesto il perchè di tanta crudeltà,perchè a natale mia figlia doveva scegliere il regalo per la segretaria,perchè la portava a finti pranzi di lavoro dove c era anche lei.Gli ha detto che non lo perdonerà mai per ciò che le ha fatto.Il padre gli ha semplicemente detto,che quelle per lui non contavano nulla.Tutti contano nulla per lui,anche la figlia che non ha salvaguardato dalle sue nefandezze.Io sono quì sola con il mio doppio dolore e lei è in camera a pettinarsi i capelli con la cute piena di psioriasi.Come potrò salvarla,come potrò non farla diventare una donna disillusa e incapace di donare amore se una delle persone più importanti della sua vita l ha ferita a morte,come potrò rivedere il suo splendido sorriso, come potrò farle dimenticare tutto ciò!Vi chiedo aiuto perchè non trovo le parole giuste ed ho paura di sbagliare e sarebbe imperdonabile. un abbraccio alla mia amica Rosi e a tutte!
Purtroppo bisogna capire che certe sofferenze psicologiche vanno sostenute e curate come si fa normalmente in tuttoil mondo civilizzato ed anche da che mondo e mondo nei paesi più primitivi – perciò, come esiste il dentista esistono gli psicoterapeuti su tutto il territorio nazionale, e vi sono anche centri (soprattutto per le donne) ove sono svolti sevizi psicoterapeutici e di ascolto anche gratuitamente o a prezzo molto basso – d’altra parte, non mi riferisco qui a nessuno in particolare , moltissime persone preferiscono soffrire fino allo spasimo e non spendere neppure un minimo per un consulto serio, sebbene poi spendano con facilità per capi firmati o in più, cene e accessori vari … ripeto non mi riferisco a nessuno e non è una provocazione, è solo la constatazione di una chiara verità, purtroppo… quando la sofferenza diventa davvero pericolosa e atroce, bisogna considerare la problematica in termini di serio/grave problema di salute e correre ai ripari, cercando in tutti i modi di rivlgersi a specialisti (possibilmente prima che si arrivi a dover fare uso di psicofarmaci vari o di peggiorare il proprio stato fisico e mentale che poi finisce con il trascinare nel disagio e nella sofferenza anche altre persone che non c’entrano nulla, come figli, amici e parenti).
Dada ti capisco…anch’io alla frusta mi ribello…Vorrei avere ancora più energia da dare, ma quella che posso, te la invio volentieri e che tu possa moltiplicarla col tuo flauto interiore riaccordato sulle frequenze di quello di Elisa, per farla rifluire dentro di te e nel cuore delle persone che ti stanno lontano e vicino.
Un caldo abbraccio
Caro Dada, io davvero desidero inviarti tutta l’energia di cui senti il bisogno e nei limiti delle mie personali possibilità perchè credo che tu la meriti, per il modo in cui sei stato qui vicino a tutte/i noi ed in particolare a chi ne ha avuto in certi momenti più bisogno, con molta pazienza e solidarietà, talvolta di livello non comune secondo me. Ed anche per la tua grande disponibilità al confronto attraverso la quale hai dimostrato, come già ti ho detto in precedenza, una tua particolare e del tutto peculiare sensibilità e tratti di dolcezza maschile, inseme al desiderio di aiutare e comprendere le altre persone riuscendo anche ad individuare e descrivere alcune nostre singolari -in me, in Sisi, in Rosi, Pluma, Pam, ecc., alcuni tratti fondamentali. Forse in questo momento sei un pò stanco perchè hai dato molto in questo blog e le tue energie si sono un pò esaurite e, giustamente, hai bisogno di ricevere qualcosa in cambio, un pò della nostra di energia, che venga per te, così come sono lo sono venuti i tuoi consigli e le tue paarole dal tuo, dal nostro cuore, che non può che essere solidale con te che hai il coraggio, l’umanità e l’umiltà di fare una richiesta così chiara, diretta e specifica. Forse hai bisogno di nutrire un pò quel Dada che è rimasto a lungo in un angolo in silenzio, di dare riconoscimento ed amore anche a lui senza doverlo soffocare ma aiutandolo ad evolversi con minor paura di quella che ancora ha? Perchè per qualche motivo che non so si sente o è stato fatto sentire, colpevole? D’altro canto, seppure “quel” Dada, ha fatto qualcosa di cui non è fiero ed è lì in un angolo ma se ne sente colpevole, o anche no ma ha bisogno di libertà, vuol dire che è anch’esso una parte di te che ha bisogno di amore ed accoglienza e di elaborare ciò che sente in negativo per trasformarlo in qualcosa di positivo che attende solo di trovare la via per uscire da lì, alzarsi, guardare a sè stesso, nelle sue parti ed in toto, in modo diverso; e di trovare le parole giuste per esprimere ciò che ha ridotto in sè al silenzio, senza ferire però nè sè stesso nè altri -c’è forse questo timore, legato a qualche timore pregresso? -non gratuitamente ma eventualmente ascoltando le ferite che già ha dentro per “medicarle” con cura e sottrarre da esse un’energia che forse vi è legata per “tenerle ferme” e che potrebbe invece essere utilizzata diversamente, per te, essere rimessa in circolo per aiutarti a riprendere a pensare ed a fare le cose di cui senti davvero bisogno e tutto ciò che possa farti bene ed aiutarti ad uscire da questo empassè momentaneo. In ogni caso, caro Dada, vorrei dirti che ogni empassè, quando arriva sembra tragico e non dover finire e mette anche paura talvolta perchè sembra farci srofondare in una situazione così tanto diversa dall’abituale ed ha la caratteristca di sembrare “irrisolvibile” o come se dovesse durare per sempre o comunque troppo tempo(una specie di “stregoneria” che ci ha colpiti all’improvviso) mentre invece questi blocchi, sono appunto solitamente temporanei e se ben utilizzati, possono sia aiutarci a riposare un pò (in fondo, sei una persona che dà molto, in diversi modi e, anche se talvolta puoi sbagliare, questo è umano, lo facciamo tutti ma esserne consapevoli è già un primo enorme passo avanti rispetto a chi si sente sempre nel giusto e, anche se pure per te una volta forse -è un’ipotesi – era così, lo è comunque, perchè quando affermi che non sei una “vittima”, vuol dire che comprendi che anche in te ci sono – o sono stati- aspetti che non andavano e che hai fatto qualcosa e molto, da quello che si può comprendere di te, per migliorarli e ciò è estremamente apprezzabile secondo me ed in te, sempre secondo me, si vede , si sente, quasi vibrante a volte, l’esigenza e l’impegno personale per un cammino evolutivo che aiuti te stesso e come e quando puoi, anche l’altro). Quindi caro Dada, per riprendere un tua frase detta a Rosi, io faccio davvero il tifo per te, e lo faccio ancora di più quando leggo che hai parlato ed agito “trascinato dal tuo cuore”; io non so se e quanto tu avessi realmente la” testa schiacciata” dal cuore ma posso dirti che a me il tuo cuore, attraverso le tue parole il modo in cui le hai composte, comunicate, a me personalmente, è arrivato ed è arrivato sia quando l’ho sentito come un pò sofferente sia quando è stato forte, vibrante e palpitante di amore e di energia per tutti/e noi e soprattutto per chi ne aveva più bisogno; per questo, credo che la nostra energia e lo spero con tutto il mio di cuore, ti arrivi diretta e forte come tu ne hai bisogno e che ti aiuti a superare questo momento, affronatando le onde alte di cui ti senti in balia e che nel nuotare in mezzo al mare, ti accorga di avere anche molta forza nelle braccia per farlo, ritrovando il giusto ritmo del respiro e tutta quella lucidità mentale grazie alla quale puoi individuare la rotta per affrontare quei timori e quelle responsabilità in cui ti senti o ti sembra di esserti perso; noi uomini e donne, forse proprio perchè autocoscienti, ci si perde spesso per poi ritrovarsi con una nuova e maggiore energia, anzi, talvolta quando ci si perde, è proprio perchè abbiamo bisogno di farlo per ritrovare in noi qualcosa di meglio che ci renda più forti ed ancora più vicini, e riporti o porti in sintonia con la nostra mente a ciò che ci dice il cuore. Ed io sono sicura che in te sta avvenendo qualcosa del genere, una ricerca, connessa a qualche tua necessità interiore, di una maggiore sintonia che ti ridonerà un’energia maggiore e rinnovata. Io ti sono molto vicina e davvero cerco di mandartela così come mi è possibile e spero solo che tu riesca a sentirla come vorrei e che in ogni caso ti arrivi e possa autarti.
Un caro abbraccio
Elisa
temo di non capire ciò di cui stai parlando, ma sono qui… e siamo qui anche per te.
Certo Dada, ti inviamo energia, perché questa tua richiesta di energia la dona anche a noi, e fa capire che veramente che insieme possiamo esprimere ricerca e solidarietà che possono davvero aiutare e aiutarci. Ciao. P.B.
Questo per me è un caso di “vampirismo affettivo”, ha tutti gli ingredienti per esserlo , vi racconto in breve la mia storia
L’uomo dalle 2 vite:
Nella prima di spaccia per eterno peter pan, che non sarà mai padre, che ha amato in passato e non riuscirà più ad avere relazioni impegnative, però insegue un unica donna o meglio un unica amante “inconsapevole” di esserlo. Vive dai suoi genitori e poi nonni in romagna ed è molto riservato, geloso della sua privacy.
Nella seconda invece…si fidanza, si sposa, ha 2 figli, praticamente l’opposto della prima, tradendo però da sempre la sua fidanzata ufficiale divenuta poi moglie.
Il tutto ovviamente ben progettato, visto il lavoro fuori sede, distanza tra le due case ( romagna-veneto ) sport (moto )con amici, una doppia casa, ovviamente molto benestante ( saputo ovviamente dopo ), con me ha recitato la parte del tirchio
Io sono la protagonista della prima vita, vita che è durata tra alti e bassi, silenzi, allontamenti, riavvicinamenti, amicizia, relazione affettiva ben 12 anni ( ho scoperto il tutto a dicembre 2011, quando l’ho affrontato, mi ha raccontato l’ennesima bugia, spacciandosi per padre single, troppo tardi, oramai non gli credevo più)
Il dolore immenso che provo ora, è l’inganno subito, le menzogne, non parlo come donna, ma come persona!!! Ha messo in tilt tutti i miei valori con tutte il suo inganno e la non sincerità,ora non so che fare!!
Una parte di me vuole vendicarsi, l’altra dice no per non sfasciare la famiglia, l’altra ancora ha voglia di telefonare ai suoi genitori per dire chi è M.P. , visto che lui non ha frequentato la mia casa spacciandosi per chi non è, come ha conosciuto i mei genitori.
Forse solo così potrei inziare a rimarginare i segni che ho sul collo lasciati dal “vampiro”
Vi ringrazio per l’attenzione e complimenti per l’articolo.
Cara Silvy, scusa la mia domanda ma in cosa – cioè quali sono gli aspetti specifici che vedi come tali, secondo te -consiste nel tuo caso il “vampirismo affettivo?” fermo restando il pessimo comportamento di quell’uomo e con il massimo rispetto per la tua evidente sofferenza per questa situazione affettiva così problematica ed infelice. Puoi provare a descrivere meglio perchè lo chiami vampirismo affettivo e cosa intendi per “segni che ti ha lasciato sul collo?” Quella del vampiro, avrai letto, è una figura metaforica e non tutte le situazioni affettive infelici, talvolta anche tragiche per uno dei due sono riconducibili a questa dinamica definibile come vampirismo affettivo, come spiegato dal dott. Brunelli nel suo articolo sopra; invece tu ne sembri particolarmente convinta quindi, per farci capire meglio ed in modo che possiamo anche noi, se vuoi, cercare di dirti la nostra opinione ed aiutarti anche con la nostra vicinanza, soprattutto chi ha vissuto qualcosa di maggiormente affine a te, potresti descriverci un pò meglio, quando vuoi, la tua storia, parlando anche un pò dei tuoi sentimenti durante la stessa, al fine di una migliore comprensione e condivisione.Se tu riesci a condividere anche un pò i tuoi sentimenti questo può aiutarti sia a capire meglio sia a trovare, pian piano, una via possibilmente, per comprendere er migliorare in generale le tue condizioni o comunque, trovare almeno qualcuno con cui poter parlare ed essere accolta con i tuoi oproblemi. Forse in questo momento ti senti traumatizzata ed arrabbiata, confusa e non sai cosa fare?
Un caro saluto e benvenuta tra noi
Elisa
Mio marito è un manipolatore, non riesco a lasciarlo, cosi non è vivere è morire lentamente e consapevolmente.
Questa per me è la prima volta che scrivo,sono imbarazzata, non so quello che si può dire di personale ma ci provo.Mi sono sposata giovane e innamorata ad uno sportivo ad oltranza che fisicamente mi faceva sentire inadeguata. La sua adolescenza scandita da tradimenti del padre alla mamma ,botte e litigi.Mi sembrava un peluche impaurito. Lo proteggo da sempre dalla sua famiglia invadente e arrogante che non lo capisce,arrivano i figli, si fanno amicizie più o meno strette.Quelle strette diventano quasi parenti,chiamami zia, Natali e vacanze, che bella vita che h0! Poi in casa di mia madre trovo nel suo letto mio marito e la chiamami zia. Buio,talmente buio che vengo ricoverata, ho la febbre a 40,vomito, svengo,sarà influenza o voglia di sparire? Mio marito piange eccome piange, ha crisi di panico,fa bava dalla bocca,dorme per terra per strada,che cattiva che sono mi dicono le sorelle,distruggi tutto per una donnaccia che lo voleva a tutti i costi,l uomo è debole che vuoi farci,anche mamma nostra… ma poi gli è morto tra le braccia.Sono stordita,impaurita,impazzita,ho due figli,quella donnaccia lo voleva, ma lui alla fine vuole me,mi ama. Emotivamente per 6 anni ,lo amo, lo spio, lo odio,lo voglio,e purtroppo lo amo e chi ama è attenta e chi è attenta trova. Trovo di nuovo la quasi zia e un altra conoscente,una in macchina l altra in motel.Lo caccio, si stavolta lo caccio,urla, pianti ,nega,ma poi che?Ho le foto! si uccide, mi uccido, le ammazzo,ma quante sono? mentre penso ,mi viene un tumore,che bello penso ho altro da fare.Mi opero,è la mia ombra,finalmente ha capito,doveva aver paura di perdermi per capire di amarmi.Certo. Due mesi, dopo due mesi,ricomincia uguale uguale,stessi soggetti.Gli do 12 ore per sparire, piange si ridispera non ho più sentimenti ,non mi batte più il cuore,non ho emozioni sono fredda lucida, non mi ricordo chi sia,siamo distanti ,non so quando è successo sono lontana.Sono passati 8 mesi non riesco ad avere una separazione civile,lui è la vittima di una moglie sospettosa e gelosa non mi ha mai fatto mancare nulla,non mi ha mai picchiato,non spende soldi in giro sono per noi,per la sua famiglia.sapete che ha fatto questo essere, mi ha tolto la dignità, mi ha strappato la pelle di dosso,mi ha strupato l anima. Io così mi sento, è un narcisista? Un mostro, un anaffettivo, non so,lui non si sente colpevole,mi dice, per 4 corna che ti ho messo,hai distutto tutto! Chi è mio marito,chi sono io,come riuscirò a perdonarmi? la mia vita, un bleff
Coraggio Lulù, è un perioodo molto difficile, con molte cose dolorose, che si trascina da tempo… però sembra che lei ora voglia cercare di capire, di dare un senso alla sofferenza, agli equivoci, alle incomprensioni… se è così lei ha preso la strada giusta, non quella più facile e immediata, ma quella giusta sulla quale incontrerà nuove energie… per ricucire la propria vita la prima cosa è mettere il filo sottile nella stretta cruna dell’ago, lei qui questo primo passo può provare a farlo… con l’aiuto e l’incontro dei fili e dei passi degli altri… sì, perché qui del dolore si fa un ricamo per trasformarlo… e per stenderlo su una tavola dove si possa mangiare pane e amore, e, passo dopo passo, stare un po’ meglio insieme in questa vita.
Ha ragione dottore,ma credo che io stia bleffando con me stessa,mi prendo un giro,ironizzo quasi cinicamente ma, non affronto. Ho il terrore di analizzare cosa quest uomo ha fatto ad i miei figli,a me,a mia madre che ha cambiato casa perchè non riusciva più a vivere in quelle mura.Se dovessi affrontare il mio dolore,la mia dignità calpestata, la mia famiglia svenduta, mi trasformerei in una belva per dare giustizia ai miei cari,portandoli invece con ,me in un baratro.Come si fa ad essere superiori senza morire giorno dopo giorno. Chi era luomo che dormiva nel mio letto,cercando la mia mano ,chi era l uomo che di notte urlava i suoi incubi peggiori e di giorno mi baciava sul collo ,dopo essere stato con le sue amanti? Mi dica dottore,è un malato da compatire o solo un uomo scaltro senza sentimenti che dalla vita vuol solo ricevere.Che cosè l uomo che devo dimenticare? Il dolore va affrontato, o lasciato sonnecchiare senza disturbarlo finchè lui non si dimentichi di noi? Catalogare,esaminare,sistemare o fare un falò di tutto ciò che inutilmente ci portiamo dietro,e ci zavorra ,ci lega ci fa ricordare.Vorrei morire per rinascere nuova integra,positiva. Vorrei essere migliore per vivere meglio!
Ma questa è l’occasione per riprendersi la propria vita, e in certi casi è umano e giusto cercare sostegno in ogni modo per sé e per i propri cari… alle volte basta un salvagento o anche un pezzo di legno per non annegare e poi incontrare una scialuppa e poi una terra ferma… questo gruppo di auto-aiuto è un po’ un salvagente, ma se lo si frequenta può diventare anche una scialuppa… e poi ci sono altre possibilità perché le persone buone e volenterose esistono, e ne si incontrano di più quanto più cerchiamo di fare del nostro meglio per aiutare se stessi e gli altri. P.B.
Una della domande ricorrenti che qui compaiono in diversi interventi, come anche richieste rivolte al Dott. Brunelli, è quello di chiarire la differenza tra sofferenza da abbandono di un amore vissuto, magari a suo tempo, reciprocamente e trauma abbandonico da TDN. Per rimanere quindi in tema con l’informazione-scopo di questo blog, ritengo importante contribuire nel tentativo di favorire una riflessione che possa chiarire alcune peculiari differenze. Tutta la sofferenza merita rispetto e in quanto tale va differenziata. La sofferenza infatti non è tutta uguale, anzi, possiede infinite sfaccettature e tonalità diverse, diversissime e che valgono la pena di essere comprese bene, poiché ogni tipo di sofferenza, ci indica la strada che dovrà seguire il nostro destino, anche unico per tutti.
Cari amici, vi propongo la scena di un film, tratta da un famoso romanzo (di cui non dico il titolo per creare più mistero come dice Pam)dove viene rappresentata la scena cruciale traumatica (la più dolorosa) tipica del TdN. Magari aiuta per comprendere meglio la differenza tra dolorose pene d’amore e questa particolare esperienza traumatica, che credo possa solo esprimere il suo senso in un personale ed intimo silenzio. La storia completa tratta il narcisismo al femminile e al maschile, dove il primo(donna narcisista) risulta davvero inenarrabile che quasi non si può credere. Il protagonista maschile, quello della scena che vi propongo, è un narcisista cattivo che si pentirà in seguito, ma ( e personalmente dico purtroppo, perché a me dispiace una fine così dolorosa per tutti e non penso che nessuno la meriti, poiché tutti meritano il riscatto) non sopravviverà al suo senso di colpa. Per me la scena è davvero caratteristica, magari alcune parole che ci siamo sentite dire sono diverse oppure addirittura le stesse, ma i significati di tutte le frasi che dice l’amante narcisista all’amante inconsapevole sono, secondo il mio parere, occorrenze aderenti al famoso copione, efficacemente realizzate in scena e sceneggiatura nel film. Nella vita di tutti i giorni questo tipo di trauma si può vivere in contesti di comunicazione e interazione differenti, messaggi, telefonate, internet o incontri vari. In questo caso, ahimè, fa poca differenza per evitare un trauma che per sua definizione si serve della “consapevolezza narcisistica” e distruttiva dell’esistenza di un contesto amoroso unilaterale, certo e sicuro al fine di colpire con massima profondità per ottenere la massima entità del danno: la distruzione dell’amore.
Molti di voi l’avranno già visto o letto il romanzo, consiglio comunque la visione di questa scena a coloro che hanno almeno in parte superato il culmine della sofferenza, onde evitare un’ulteriore sensibilizzazione di ferite ancora troppo fresche e/o aperte. Magari si potrà guardare in seguito.
Un abbraccio forte e un sostegno condiviso da parte mia verso la sofferenza di tutti.
http://www.youtube.com/watch?v=-FOu4gjfLkc
Come ben si sa, una delusione amorosa in quanto tale, senza altri traumi è uno tra gli eventi più dolorosi della vita… lasciarsi, essere lasciati, anche se con tutte le possibili attenzioni è sempre una sofferenza psichica molto forte, e a volte può essere anche grave… inoltre per quanto si possa fare attenzione è facile dire e fare cose che feriscono il partner che viene lasciato, purtroppo è così ed è bene avere un sostegno e una comprensione, anche di tipo psicoterapeutico, per lenire e trasformare la sofferenza… quando invece si è vissuto un crescendo di ambivalenze e ambiguità distruttive da parte di un partner riferibile ad un quadro borderline o narcisista, o comunque con comportamenti cattivi, crudeli, manipolatori, ingannevoli, svalutanti (insomma da vampiro che vuol succhiare l’anima, la vita, la forza di un essere umano e che quindi predilige farlo con il partner in quanto debole per via dei sentimenti) – allora ci troviamo in una condizione diversa, con tutta evidenza patologica, rispetto ad un’ esperienza abbandonica che pure se dolorosissima rientra in un quadro di normalità.
Per avere un orientamento circa il tipo di vampirizzazione, in riferimento ai quadri narcisista e borderline, ricordo che il quadro narcisista è stato ricavato in diagnostica come una sottoclassedel quadro borderline (e recentemente è stato riassorbito in quest’ultimo – ma ciò solo nel DSM 5 – manuale psichiatrico… – mentre in altri trattati ad orientamento psicodinamico è invece ben distinto). Dunque le differenze, come ho accennato nell’articolo possono essere più o meno le seguenti – il copmportamento borderline è caratterizzato da un prendere e lasciare – tira e molla – che tende a durare all’infinito e da stati egodistonici, cioè il soggetto riferito al borderline manifesta la sua sofferenza, la sua rabbia, il suo disordine interno, sembra non voler mollare mai la sua preda… è come se se la volesse mangiare (psichicamente) un pochino per volta, facendola ricrescere e tenendola sempre viva, e se la preda scappa la cerca e fa di tutto per tenerla legata per poi appunto nutrirsene… invece il quadro narcsista è egosintonico, vuol direche si è convinti e si si esprime di essere nel giusto, d stare abbastanza bene e quindi rabbia e cattiveria verso il partner servono per punirlo giacché ha fatto perdere del tempo dimostrandosi non all’altezza delle aspettative, ciò avviene anche qui con una escalation di ambivalenze e ambiguità sempre più estreme, fino a quando la preda è psichicamente sconvolt, destabilizzata ‘esangue’, allora quando il ‘vampiro’ (di tipo narcisista) è certo di aver succhiato tutto il possibile con ulteriore dispezzo e crudeltà butta via la ‘carcassa’ della preda come se fosse un limone spremuto o una scarpa vecchia, ma a tal fine deve prima ‘finire il lavoro’ cioè deve percepire che la preda è stta effettivamente il più possibile distrutta, altrimenti se la tiene e ritorna , appunto per ‘fiire il lavoro’ (mentre il borderline non ‘finisce mai’, come un inferno permanente). Quale dei due vampiri sia peggiore o migliore dipende dai gusti (scusate la battuta, ma bisogna anche sdrammatizzare)… BISOGNA SEMPRE RICORDARSI CHE QUESTI COMPORTAMENTI DA VAMPIRO NON SONO SENTITI COME CALCOLI COSCIENTI, OPERATI CON CONSAPEVOLEZZA, RENDENDOSI VERAMENTE CONTO… SI TRATTA DI PROCESSI CHE VENGONO MESSI IN ATTO IN AUTOMATICO E, CON LA CONVINZIONE CHE LA PREDA MERITI VERAMENTE UN CERTO TRATTAMENTO, IN QUANTO I ‘VAMPIRI’ CREDONO CHE OGNI LORO MALESSERE E FRUSTRAZIONE SIA PER COLPA E INSUFFICIENZA DELLA PREDA, PER CUI LA LORO CATTIVERIA DISTRUTTIVA, NELLA LORO MENTE E’ RABBIA E VENDETTA CONTRO LA PREDA E’ UNA QUESTIONE DI DIFESA E PERSINO DI GIUSTIZIA… ??? Eh, già perché loro covano inconsciamente una rabbia e una vendicatività ‘orale’ (la fse primaria dell’attaccamento nel modello di Freud) verso la madre o il padre o entrambi e l devono sfogare con qualcuno altrimenti arriverebbero ad impazzire in modo assai più conclamato, e quindi la trasferiscono (transfert) sul partner quale fgura di attaccamento vicaria che deve pagare i torti, reali o immaginari, subiti nell’infanzia. Naturalmente il partner prediletto come preda viene scelto gradevole, piacevole, capace di dare, perché loro hanno bisogno di provare un certo attaccamento, un certo legame, altrimenti poi non possono fare il transfert distruttivo verso una persona con la quale sono riusciti a creare una relazione (patologica) di attaccamento (sostitutivo di quello infntile frustrato e orientato, nell’inconscio a farl pagare a qualcuno).
Va poi detto che sia i vampiri di tipo borderline o narcisista, sono capaci di momenti e periodi, di sincerità, passione, piacere, ma specialmente nelle fasi iniziali e quando devono recuperare (riparare) l’altro per poter poi procedere nelle rispettive forme di vampirizzazione (io direi che nel caso narcisistico si tratta di un’esasperata agonia che porta alla fine psichica, mentre nel caso borderline si prediligeuna sorta di stato agonizzante ‘a vita’…). Intendo dire che ‘loro’ non fingono i loro sentimenti, in quanto sono agiti da questi in modo molto nconsapevole e quindi sono a chiazze, a sprazzi, a macchie, effettivamente ora buoni e ora cattivi, come il ‘bello e il cattivo tempo… una persona che li ama e quindi è più devole e cieca viene così sottoposta ad un’altalena emozionale devastante… ma questo lo sappiamo… questo breve intervento era solo per cercare di spiegare un po’ di più certi passaggi del mio articolo… ma bisogna ricordarsi che è indispensabile per guarire di non fermarsi ai giudizi e alle classificazioni del partner negativo o della propria negatività, occorre un profondo esame di se stessi e della propri relazione soggettiva che faccia comprendere le soggettive e uniche modalità di relazione patologica che si è soffertyo, in quanto seppure vi sono similitudini ogni persona e ogni relazione è unicissima, e solo se si lavora sulla propria storia in modo veramente specifico e senza schemi e pregiudizi, si può poi elaborarla e un po’ al volta detraumatizzarsi, riabilitarsi, trasformarsi e liberarsi per un nuovo senso dell’amore e della vita… IO LO SO CHE QUESTO E’ POSSIBILE! CREDETEMI! MA E’ FONDAMENTALE CHE (ANCHE NEI MOMENTI PIU’ BUI) DOVETE SEMPRE CREDERE DI FARCELA, CIOE’ DI CREDERE FERMAMENTE IN VOI STESSI E NELL’AMORE.
ieri ho scritto un commento che forse è andato pperduto. lo rincollo:
grazie per la risposta Dada. quanto alla fiducia in me dici spesso che sono sulla buona strada. personalmente a volte mi sento arrancare e in certi momenti non mi viene in mente nessun buon motivo per cui continuare. oggi è stata una di quelle giornate. certo non è sempre così. (ho sognato che avevo in mano un foglietto su cui erano scritti i vostri nomi!)
non dubito che tu soffra… me lo chiedo.. ma non dici… forse eviti di cadere in quelli che chiami sentimenti spazzatura? io le chiamo emotività ridondanti… qualche volta me le concedo e mi dico che magari servono a dare sfogo alla parte mia più debole, che sta là e piange ancora, che io lo voglia o no, e che mio malgrado esiste, anche se è diventata una parte infinitesimale di ciò che era prima. allora ero solo una grande ridondante emotività o un’immensa denuncia fine a se stessa… poi giù a scavare… mi piace pensare che chissà per quali vie serve anche al mio corpo liberarsi di ciò che rimane di quel delirio, perché non ne risenta. grazie per le perle..! Ti abbraccio
Eccomi di ritorno dopo una lunga assenza da questo blog, non sono intervenuta ma vi ho continuato a leggere. Questi due mesi mi sono dovuta curare per un disturbo che avevo trascurato da tempo. Tra gli effetti della vampirizzazione interiore (quella che operiamo in complicità con il vampiro esteriore, ossia con il partner narcisista) rientra secondo me la trascuratezza nel curarsi, farsi i controlli, i check up, le terapie giuste. Poi pero’ , una volta intrapreso il proprio cammino di guarigione, psicologica e sentimentale, bisogna correre ai ripari e in fretta e andare dal medico.
Dico questo nello spirito pragmatico che mi contraddistingue e che non vuol dire voler ignorare la sofferenza e la disperazione di tante persone che partecipano a questo blog, tutt’ altro. Vuole anzi affermare che la vostra vita, la nostra vita è cosi preziosa, cosi importante, anche se adesso potremmo non avere stimoli a viverla, o sentirci svuotati dentro. Certe relazioni sono profondamente pericolose per la nostra vita e per la nostra salute.
Visto che si è giunti a parlare in questo blog anche di biochimica è giusto secondo me arrivare a dirsi che la sofferenza di certe relazioni incide sulla biochimica e sul funzionamento di tutto il corpo, alterandone il funzionamento. L’ immagine del vampiro come è stato qui benissimo spiegato e in più occasioni, è evidentemente metaforica, il sangue non viene realmente succhiato fuori dal corpo, eppure, il sangue, pur rimanendo in circolazione, cambia. Sicuramente c’è in circolo piu adrenalina, dovuta allo stato costante di allerta e di tensione, forse ci sono più scarti e tossine per via dell’ alimentazione sbagliata (chissenefrega di mangiare bene e in modo sano, se dentro ci si sente delle “pezze” abbandonate, giusto?) E chissa’ per quanto tenpo abbiamo fumato troppe sigarette, alcolici, calmanti.. Il mio consiglio allora è di andare dal medico e farsi fare dei controlli.
Oggi ho visto un pezzo di un film che non avevo visto “La vita che vorrei”. C’ è un momento in cui
Il partner narcisista viene lasciato, la donna (in questo caso), gli dice che pur provando un grande dolore non vuole piu vederlo, ed aggiunge “Sei una persona cosi triste…mi fai pena.Io posso stare male ma non rimango mai ferma, mentre tu stai sempre fermo”
Non vi aiuta pensare che, anche se sta molto male, il partner traumatizzato dal narcisista può cambiare, progredire, muoversi, mentre chi è affetto da narcisismo, a causa dell’ aspetto psicotico del suo problema, non è in grado di farlo e resta sempre fermo senza potersi evolvere?
(certo che però è triste…)
Baci e rose a tutti
Giuliana – counselor
ciao Rosi,
buonanotte. Non ho parole per rincuorarti ma solo la mia presenza a raccogliere la tua sacrosanta accusa. sappi che è anche la mia. forse un giorno scopriremo che questa condivisione ha un valore che va oltre la nostra momentanea comprensione.. questa condizione sparirà e torneremo semplicemente ad essere libere.
deve esserci qualche problema con la mia ricezione dei commenti altrui e con la pubblicazione dei miei. è la seconda volta che uno dei miei post resta in sospeso e stamattina non ne ho ricevuto uno per posta che poi invece ho trovato pubblicato. reincollo il mio di ieri sera.
ciao Rosi,
buonanotte. Non ho parole per rincuorarti ma solo la mia presenza a raccogliere la tua sacrosanta accusa. sappi che è anche la mia. forse un giorno scopriremo che questa condivisione ha un valore che va oltre la nostra momentanea comprensione.. questa condizione sparirà e torneremo semplicemente ad essere libere.
ti avevo immaginata alle 23:59 a scrivere al computer. la figura di una donna, nella penombra, davanti allo schermo, sola, a fare per l’ennesima volta il punto della situazione, su di sé. in quei momenti si resta soli, ci si tiene la frustrazione, si aspetta che passi oppure si cerca chi sta nella tua stessa identica – o simile – situazione.. io ero nella tua stessa identica situazione: sola, in silenzio, davanti allo schermo, a rimettere a posto i pezzi, ancora. erano le 23:59. così ci siamo incontrate e abbiamo condiviso e continueremo a farlo. Penso che quando torneremo ad essere libere, e con torneremo intendo proprio il torneremo che dici tu, guarderemo indietro a queste nottate con grande tenerezza e con grande orgoglio. buonanotte a tutti
Carissima Rosi,
non c’è infatti niente di te che devi cambiare perché sei perfetta esattamente cosi come sei. E’ l’ amore non corrisposto che dentro ognuno di noi ci impedisce di fidarci di noi stessi e ci impedisce di apprezzarci e di esprimerci secondo la nostra natura e i nostri talenti.
Questo amore non corrisposto va allora trasformato altrimenti va ad alimentare le credenze distruttive e autodistruttive. Una credenza secondo me distruttiva è che “ il mondo è dei furbi e dei menefreghisti”, di quelli che non amano ma piuttosto si fanno amare. Questa frase si sente spesso, in bocca alle persone più diverse e in molte occasioni ma non bisogna farla nostra, non è vero che il mondo è dei furbi. Il mondo è delle persone sincere, per le quali, le relazioni significative sono fatte di cuore, di testa e di anima. E per arrivare a questo si impegnano, si sforzano di capire l’ altro, di approfondire la propria conoscenza delle cose, si mettono anche e volentieri in discussione, si danno con generosità e sono capaci di accettare e di godere della generosità degli altri, sanno dare e sanno prendere. E non c’è niente di sbagliato in questa sincerità che fa manifestare l’ autenticità della persona, ma è necessario imparare a includere in questo progetto di amore e di creazione di senso anche se stessi e la propria felicità, non rimanerne fuori, con solo tante illusioni.
La solitudine affettiva e sentimentale è molto dolorosa, ma per persone che sanno e vogliono amare è solo una condizione transitoria, non possono non arrivare altre e migliori occasioni.
Cara Rosi, baci e rose (è meglio stare qui di notte, viva e dolente a cercare parole, piuttosto che dormire il sonno dello zombie).
Giuliana – counselor
Giuliana il tuo intervento ripete le cose che sappiamo già eppure aggiunge qualcos’altro, mi sembra, che rende più giustizia a chi sta soffrendo. Trapela una speranza e una carezza in più dalle tue parole. Te ne ringrazio
Sai cara Rosi hai proprio ragione, io da ormai un anno mi sforzo di riprendere a vivere, di dimenticare, di farmi una ragione del fatto che e’ finta, che “lui” non fa piu’ parte della mia vita e dovrei essere contenta. Leggere le pubblicazioni del Dott. Brunelli e capire che tante altre persone hanno vissuto questo enorme dolore mi e’ servito molto, ma non c’e’ piu’ un giorno di serenita’ nella mia vita. A questo punto non so davvero se il tempo puo’ bastare ad aiutarmi o se forse sara’ necessario chiedere un aiuto specifico. Pensavo che trovare una spiegazione ai comportamenti che quella persona mi ha riservato fosse finalmente la chiave di svolta, la soluzione; ma mi accorgo che non e’ cosi’, c’e qualcosa dentro di me, nella mia mente, nel mio cuore, nella mia anima che non funziona piu’. Scusa se invece di consolarti, di incoraggiarti, ti riverso addosso la mia angoscia ma e’ un modo per dirti che ti capisco benissimo perche’ anche io non ne posso piu’ e spesso penso che forse la colpa e’ mia che non sto’ reagendo correttamente, ma cosa devo fare? cosa posso fare se non riesco piu’ a riempire le mie giornate se non di dolore continuando a chiedermi cosa ho sbagliato, forse se anche io mi fossi comportata diversamente con lui non sarebbe finita cosi’? Mi pare che alla fina la pazza ero e sono io.
Sai cara Rosi hai proprio ragione, io da ormai un anno mi sforzo di riprendere a vivere, di dimenticare, di farmi una ragione del fatto che e’ finta, che “lui” non fa piu’ parte della mia vita e dovrei essere contenta. Leggere le pubblicazioni del Dott. Brunelli e capire che tante altre persone hanno vissuto questo enorme dolore mi e’ servito molto, ma non c’e’ piu’ un giorno di serenita’ nella mia vita. A questo punto non so davvero se il tempo puo’ bastare ad aiutarmi o se forse sara’ necessario chiedere un aiuto specifico. Pensavo che trovare una spiegazione ai comportamenti che quella persona mi ha riservato fosse finalmente la chiave di svolta, la soluzione; ma mi accorgo che non e’ cosi’, c’e qualcosa dentro di me, nella mia mente, nel mio cuore, nella mia anima che non funziona piu’. Scusa se invece di consolarti, di incoraggiarti, ti riverso addosso la mia angoscia ma e’ un modo per dirti che ti capisco benissimo perche’ anche io non ne posso piu’ e spesso penso che forse la colpa e’ mia che non sto’ reagendo correttamente, ma cosa devo fare? cosa posso fare se non riesco piu’ a riempire le mie giornate se non di dolore continuando a chiedermi cosa ho sbagliato, forse se anche io mi fossi comportata diversamente con lui non sarebbe finita cosi’? Mi pare che alla fina la pazza ero e sono io.
Gent.le Dott. Brunelli, dopo un anno di disperazione interiore ho finalmente trovato un po’ di pace grazie alle sue pubblicazioni. Io non sapevo nemmeno che esistesse il narcisismo. Ho letto per caso uno dei suoi articoli (poi li ho letti tutti; letti e riletti con avidita’ , stupore e persino gioia) e finalmente ho trovato una risposta alla mia angoscia. Ho finalmente capito cosa avevo. E’ bastato gia’ questo a migliorare il mio stato d’animo, a fare chiarezza in quella confusione che mi stava annientando. Vorrei dirle mille cose, ma non credo sia necessario, tutto cio’ che Lei ha detto e’ la sola spiegazione plausibile alla mia tremenda avventura. GRAZIE, se non avessi capito con chi ho avuto a che fare sarei potuta impazzire. Grazieeeeeeee !!!!!!!!!!!!
Ne sono molto lieto. Grazie. Un caro saluto
grazie per la risposta Dada. quanto alla fiducia in me dici spesso che sono sulla buona strada. personalmente a volte mi sento arrancare e in certi momenti non mi viene in mente nessun buon motivo per cui continuare. oggi è stata una di quelle giornate. certo non è sempre così. ho sognato che avevo in mano un foglietto su cui erano scritti i vostri nomi!
Caro Dada, passando nella pagina del blog indicata nel link sotto dal dottore: https://www.albedoimagination.com/03/2010/antidepressivi-meglio-psicoterapia-arte-e-socializzazione/
per continuare questo discorso più ampiamente ti vorrei chiedere di rispondere a questa mia domanda: ” A quali studi americani e di quando, come tempi, ti stai riferendo?” Dato che gli studi americani in proposito, sono notoriamente datati…..e non solo.
Inoltre ti invito a leggere questo Autore: Irving Kirsch (c’è un lavoro, con un articolo specifico anche nell’apposita pagina del blog, quelladedicata al tema ) ed anche i diversi articoli apparsi recentemente, accompagnati anche da ricerche condotte utilizzando come verifica la RMF dal titolo:”La psicoterapia cambia il cervello” per avere una visione anche aggiornata degli ultimi studi circa importanza invece di fattori molto diversi, nel determinare cambiamenti e reazioni emotive. Anche di tipo chimico appunto. Se vuoi ,nell’altra pagina: https://www.albedoimagination.com/03/2010/antidepressivi-meglio-psicoterapia-arte-e-socializzazione/
indicata dal dottore per parlarne, si potrebbe approfondire meglio l’argomento .
Grazie
Un abbraccio
Caro Dada, per quanto sia abbastanza d’accordo con il contenuto e le dinamiche d’ombreggiatura circa ciò che invece che nell’altro/a, andrebbe attentamente ascoltato e con le giuste gradazioni di profondità a seconda dei momenti in sè stessi , per comprendere ciò che ha portato a stabilire certi rapporti insani e patogeni, non sono invece d’accordo nel ritenerli sentimenti spazzatura quanto piuttosto invece, dei” sentimenti preziosi”, ai fini della comprensione di sè stessi e della propria crescita umana. Anche il rancore paradossalmente in certi momenti, entro certi limiti può essere utile per comprendere da dove nasce ed a chi ed a cosa è diretto oltre che per scoprire anche, magari, quale sentimento buono potrebbe star nascondendo a scopo autoprotettivo – in una persona che ad es. ha in realtà paura – verso un’altra persona diversa da quella che ci ha fatto del male; certo, in misura esagerata ed irrazionale, oltre cioè ogni ragionevole misura, quando non c’è proprio spazio per altro, può davvero essere una zavorra ma, altrettanto zavorra, può essere una compassione non realmente da dentro e “dentro” sviluppata e sentita e che si cerca a tutti i costi di sostituire ad un sentimento di rabbia o delusione e tristezza o fallimento personale o tutto quest insieme anche, in quanto almeno ci si può sentire almeno essere bravi a provare compassione per l’altro, e ciò può a sua volta essere una grande difesa per non guardare dentro di sè dei sentimenti che spaventano per la loro aggressività, almeno apparente, diretta verso sè stessi in modo autocritico ( effettuando quindi una specie di autocensura) o verso l’altro/le- gli altri/e. L’uomo è un essere complesso e può purtroppo capitare che dopo che aveva creduto di aver ormai tolto tutte le ragnatele da quel muro di casa della sua esistenza ed affettività, si accorga che vi è entrato però e poi un altro ragno prima che abbia avuto il tempo di rendersene conto effettivamente e che allora deve ricominciare a pulire il muro, quel muro, da capo, facendo lo stesso lavoro più volte fino a quando poi – attraverso la comprensione della localizzazione del piccolo buco con la tana del ragno e dei ragnetti che insieme al primo vi attirano, anche, mosche creando ulteriore disagio al “padrone” di casa – quel buchetto, non possa essere saldamente chiuso per poter poi rinfrescare realmente, con e dopo fatica, il muro della casa della propria esistenza e farlo bianco e nuovo pur se muri dello sporco e dei morsetti che ogni tanto, fanno davanti a qualche specchio, ancora piccola (ma grande nel ricordo- e poi invece piccolo per quello successivo di aver costruito un muro nuovo bianco e pinto e per l’occasione anche più saldo) mostra di sè tentando di prender voce; l’abilità da acquisire allora, sarà quella di non prestrargli ascolto, farlo sempre meno e meno ancora. Pluma dice che il dolore la prende quando una partita che sta giocando si interrompe ma quel dolore, con livelli diversi d’intensità era lì anche prima; era l’attenzione del soggetto (in questo es. ho citato Pluma ma è vaido anche per noi tutti, secondo me) ad essere rivolta altrove, perchè il dolore indotto ha purtroppo una metabolizzazione molto lenta, più in alcuni/e, meno in altri/e, ma va a legarsi in una sommatoria sempre, che con noi nasce e ci accomagna, del e con il, nostro semplice dolore di essere umani ed all’impotenza che in noi è legato a questo anche se cerchiamo di non pensarci o di guardare con maggiore intensità altri dolori compresi quelli fsici che ci fanno sentire vivi e, quindi, più distanti dal nostro dolore esistenziale fondamentale legato alla nostra finitezza e consapevolezza di ciò. E questo dolore, comune a tutti a tutti i tempi, credo davvero sia indipendente da serotonine e simile quanto piuttosto connesso alla profondità d’animo di una persona ed alle sue capacità introspettivo/filosofico, tramite le quali guarda anche alle cose del mondo, comprensive del suo stesso fisico che è suo e sta contemporaneamente “nel” mondo ed è con esso che ci si può “muovere”. Anche per “parlare”ed esprimersi a sè stesso ed/con, all'”Altro”. Allora, forse, acquisita questa particolare consapevolezza, la compassione si fa più autentica, sia verso sè stessi che l’altro sia anche la rabbia, insieme ad una predisposizione ad elaborare le “rabbie” presenti, redisposizioni che muta prospettiva, un pò come quando un anziano prende per mano un bambino e lo accompagna ad attraversare una strada o un vecchio ponte, che sono poi una delle immagine più belle della dialettica dentro di noi tra il Senex ed Puer/Puella.
Un caro saluto. ed un abbraccio a te Dada ed a Pluma ma anche a tutti/tutte
Elisa
Grazie per la risposta data al mio intervento Dada e sulla tua creativa sintesi… anch’io come te sono a favore dell’uso delle metafore che fanno riflettere l’altro sempre a fin di bene. Quella che hai offerto a me, tratta dalle radici della nostra tradizione popolare… ma davvero unica nel suo genere, nel facilitare la difficile comprensione dell’intreccio tra fattori genetici e fattori relazionali. Ho sempre pensato che una madre abbia una doppia dose di responsabilità verso il nascituro (metafora della gallina-uovo) e in quanto tale vada ancor più rispettata e protetta da un ambiente circostante sensibile che accoglie e sostiene un’unica responsabilità condivisa universale e umana, assumendosene la propria parte (rispetto a un ruolo e a un genere che nelle varie esistenze possono intercambiarsi, come anche tu ci dici secondo il tuo approccio), che in occasione della propria esistenza, ha previsto per noi una precisa responsabilità, che nelle differenze, si realizza in un più ampio equilibrio alla pari. So come molte volte Dada sia più facile, umano e anche inevitabile attribuire maggiori responsabilità, in ultimo giudizio, alle madri e alla genetica che trasmettono(chiaramente non proprio da sole) e ti confesso che pure io ancora oggi propenda verso questo mio originario sbilanciamento(anche molto intuitivo in termini di esistenza bio-meccanicistica), dovuto senz’altro ad una mia difficile identificazione con mia madre, che però ritrova un suo equilibrio ogni qual volta mi riconnetta ad una visione più ambia dell’esistenza e dell’interdipendenza degli esseri umani, in linea col tuo stesso approccio che apprezzo tantissimo. Si tratta solo di vederle e accettarle queste responsabilità, ognuno per le proprie e riuscire a comprendere quando e quanto questo non sia avvenuto e successivamente, coi propri tempi, accedere alla vera compassione e al perdono che anche tu sostieni tanto e ti ringrazio ( non è sicuro una passeggiata, lo so) .
L’argomento, insieme all’occasione di questo giorno, mi offre l’opportunità di fare gli auguri a mia madre e a tutte le madri, affinchè sostengano e si rinforzino nel rapporto intimo d’amore e soprattutto all’interno di loro stesse coi propri figli, nel rispetto delle loro personalità (in formazione o manifeste) individualità ( accolte, riconosciute e amate comunque) e della loro libera crescita armonica. Per nessun figlio e nessuna madre è ormai troppo tardi.
UN ABBRACCIO A DADA A TUTTI E A TUTTE.
Io non voglio più essere triste o arrabbiata con nessuno, neanche con me stessa.
A suo tempo, oltre alla mia sofferenza, l’ho sentito tutto il dolore non mio, … è vero che persone opposte non “capiscono” le reciproche sofferenze, se non si arriva a sentirle in modo “esondante” su di se (nel senso di provarle come se la sofferenza altrui la si sentissi dentro di se, come se si fosse io a soffrire la sofferenza che non è mia, e in una forma diversa e ancora più forte della semplice empatia dove c’è comunque separatezza). È questo che tiene separati gli estremi opposti, la non “fulminea traumatica dolorosa realizzazione” reciproca senza mediazioni, su di se, che unisce per qualche attimo, “comprensione” che arriva e poi sfugge di nuovo, ed è chiara solo in questa duplice estrema agonia, in cui le separate entità lo sentono tutto il dolore dell’altro, e non riescono più a tenerlo fuori, e tale dolore ce lo si becca proprio come se si fosse invischiati in un momento in cui si è involuti entrambi, ed è come se ci si guardasse per la prima volta, in modo diverso e primitivo, con le mani intrecciate a giumella a raccogliere una lacrima per due. Ma il trauma che sveglia tutto di ciascuno di noi non deve far dimenticare che dura istanti, perchè ci sono forze dentro le parti che riseparano i diversi dolori e spingono di nuovo una parte a fare del male all’altra parte.
Spesso si è parlato della comprensione, della solidarietà e del fatto che spesso anche gli uomini soffrono per mano di donne che sono anche peggio dei narcisisti uomini, donne inenarrabili, come dice giustamente Sisi.
Per solidarietà agli uomini “narcisi” e non narcisi, (e con la precisazione che la solidarietà, almeno qui, non ha nulla a che vedere con il perdono o l’oblio o con la cancellazione del dolore sofferto o con il lasciare spazio a nuove manipolazioni da subire, ma solo con il rispettoso distacco), vorrei contribuire anche io alla utile segnalazione di Sisi, e vorrei proporre una scena del medesimo film che è altrettanto significativa per chiarire lo stile e le dinamiche delle relazioni narcisistiche, che fanno male anche agli uomini.
In particolare questo dialogo del film (metto il link alla fine) mi ricorda in modo inequivocabile un ricordo,… in cui ho visto lui ferito (e in mia presenza) da una terza persona che, nel contesto specifico, ha usato la mia presenza, per registrare le SUE (=di lui) reazioni con una frasetta breve ma demolitrice alla massima potenza e molto negativa (di riflesso, negativa soprattutto nei riguardi di lui!), e non tanto di me, che non ero il vero bersaglio-ricevente del messaggio negativo (un po’ come amette la Marquise de Merteuil del film), ma che facevo comodo per demolire indirettamente e in generale le scelte personali e private di lui a cui era rivolta la frase, esulando ma prendendo spunto dal contingente fatto che ero lì presente io e che la frase sfruttava la mia persona (ma potevo essere io come chiunque altro, … l’offesa non era verso di “me” come persona, … io ero un oggetto che stava in mezzo alla negatività che esulava dalla mia presenza).
Questa terza presenza era ben consapevole del fatto che io rappresentavo per lui una vitalità positiva (anche se certo NON ero riamata, questo almeno questa terza persona non lo pensava), ma positiva nel senso che di lui ero candidamente innamorata e aperta in positivo verso di lui (per es. lo incoraggiavo in positivo quando lui sembrava depresso e in vena nichilista), e quindi, questa persona aveva certo osservato e silenziosamente carpito che io NON ero affatto una personalità propensa a fare le veci di svalutazione fine a se stessa con lui, ma che anzi ero per lui semmai uno strumento di rivalsa – non a caso lui in quel momento si era all’improvviso piazzato ben dritto dietro di me, e si fissavano con biliosa reciproca attenzione negli occhi – … così, di fatto, questa persona ha reagito d’impulso pronunciando una semplice e ultrabreve frase (inaspettata e estemporanea) che aveva il senso di sminuire “me” come persona … PER lui e DAVANTI a lui – e con la massima negatività (precisazione: in quel momento caso volle fossi io l’intrusa da sminuire, ma poteva essere chiunque altra persona che non facesse le veci a sua svalutazione. Significativo: questa persona, nel pronunciare la frase e poi nell’osservare la reazione sortita, aveva gli occhi letteralmente incollati su di lui, per vedere la SUA reazione, e non certo la mia reazione, infatti questa persona non era per nulla attenta a me … non era la mia reazione la cosa importante, tanto è che mi sentivo perfino invisibile nella stanza, tanto capivo che non c’entravo nulla in quel dialogo di posture e sguardi e frase ben assestata a lui).
In apparenza mancando di rispetto “a me” (e riferendosi “a me” in terza persona, come se neanche fossi lì e proprio col senso che io fossi una “essa” astratta che non faceva ciò che per cui sarei potuta SERVIRE) ma soprattutto mancando di riguardo a lui (e facendolo in modo abbastanza chiaro), negando fiducioso consenso alle sue scelte, (sgomitando imponendo la propria ferrea e imperante opinione), questa terza persona ha (per l’ennesima volta) rafforzato l’idea che non conta il rispetto (ha mostrato ancora una volta che è lecito e corretto spersonalizzare e svalutare le persone, anche e soprattutto in loro presenza e a tradimento, inaspettatamente, senza nessun rispetto o contegno, magari dopo aver finto di invitarti ad entrare con le buone maniere) …. e inoltre ha praticamente lasciato ad intendere che l’amore di chi vorrebbe un rapporto alla pari, in cui ci si astiene dal demolire e massacrare spiritualmente l’altra persona, non vale niente, che tale relazione è un niente indistinto, dove c’è un semplice oggetto senza neanche una dignità.
Significativo è che questa terza persona ha fatto riferimento al “dire contro” (intendeva dire che non lo svalutavo e non lo sminuivo e annullavo in toto come si fa a dovere con chi si ama), … beh… c’è una bella differenza di toni e di intenzioni fra …. voler tentare un dialogo positivo e mutualmente partecipe fra due persone, nel rispetto/curiosità di entrambi verso l’altro, pur nella disparità di opinioni … e unilaterale massacro sottomesso dell’altro, che non vale mai nulla e che non capisce niente e non ha nessun diritto alle sue opinioni. Non mi meraviglia per niente che poi si giustificasse dicendo che tutte le peggiori cose che diceva a me in realtà erano una semplice ripetizione di ciò che “altri” dicevano a lui .. che cosa resta di bello per se e per gli altri quando non si è che criticarti in modo cattivo (e non propositivo) in continuazione, o in modo ambivalente, o (come in un’altra scena ancora del film) dopo un bacio cui si associa subito dopo, con effetto shock, un colpo basso verbale che ci disorienta!?
E se io, per tentare di compensare, ho mostrato di esagerare e idealizzare all’opposto (sbagliando), è stato solo perchè sentivo che lui sembrava triste anche quando era cattivo, ed era come se volessi tirarlo su (forse sbagliando credo, non so).
Comunque, tornando all’episodio … mi ricordo che mi voltai istintivamente verso di lui, per rendermi conto dell’effetto delle parole di quella persona, e quello che vidi non era bello: prima era dritto dietro di me guardando quella persona negli occhi, poi era all’improvviso pronto ad andare via di lì, fissando un punto nel legno. In quella stanza non ero certo io ad avere lo sguardo raggiante e di sfida e di soddisfazione, anzi….ero triste …quanto lui alla fine… a provare soddisfazione non eravamo certo né io né lui,….ma non stavamo contemplando il nostro fallimento umano (anche se il senso apparente della nostra palpabile arrendevolezza era quella), ma eravamo davanti alla personificazione della violenza e potenza che segna chiunque (e a catena) fin dal principio, e che tiene ferme le creature nel tempo, e con gli occhi grandi e i cuori stretti di paura.
E lo so perchè (al di là dell’atteggiamento del mio ex con me) so bene cosa significa sentirsi colpiti nel proprio amor proprio, con che tipo di parole e con che sguardo nel dirtelo, cosa significa sentirsi buttata giù a livello personale, buttata giù nell’entusiasmo di slancio vitale, nei propri tentativi di farsi una vita, di fiducia/incoraggiamento nelle proprie scelte, di senso di positività e di apertura che viene puntualmente frustrata e buttata giù non appena ci si vorrebbe risollevare e credere nelle cose positive e nella fiducia (come se fosse facile già di per se essere positivi, e fosse quindi necessario infierire a demolire quel po’ di vita che ci rimane!)… con l’ennesima svalutazione altrui, che si permette di svalutare come briciole ciò che per altri invece è importante nel cuore.
Quante volte capita che stiamo bene, o che abbiamo fiducia IN SE STESSI e siamo (umilmente) contenti di ciò che abbiamo raggiunto per noi stessi, e improvvisamente arriva qualcuno a criticare e a sminuire ciò che siamo riusciti a fare, senza il minimo riguardo e rispetto, ma con l’aria di chi la sa più lunga di noi, con la smania di buttare via la vitalità degli altri, e … sortendo gli effetti sperati. Questo alla lunga è massacrante per l’equilibrio, l’autostima, la fiducia, la capacità di pensiero positivo, l’amor proprio di chiunque. Di fatto: è come avere qualcuno che, fin dai primi passi, ci sbatte il muso nelle cose negative, non adeguate, non perfette, non giuste, e mi comanda come se fossi una cosa sua, con violenza e sfida, e che, quando non ci critica, ostenta assoluta indifferenza verso i piccoli nostri traguardi di vita, e sta lì a guardarci zitto/a, con occhi guizzanti e freddi ….e alla fine ci convince che questa è la vita di chi capisce qualcosa, mentre tutti gli altri sono stupidi, e non si può che stare zitti in sua presenza!
La conseguenza è che ci si ritrova a vivere la PROPRIA vita … con in testa le cose negative di cui ci hanno convinto ALTRI, che pretendono di sapere come è giusto sminuire e demolire gli altri, e su cosa sia amore che merita … e amore che è escremento perchè ci fa comodo dire agli altri che lo è, sapendo che saremo creduti. E anche quando quella persona negativa non c’è fisicamente, noi restiamo addestrati, perciò non appena ci pare di iniziare a vedere un senso e a stare bene … scatta qualcosa dentro di noi (ormai la negatività altrui è diventata nostra, ed è anche il nostro modo di essere) e iniziamo subito a sentire angoscia, noia profonda, apatia, sfiducia, negatività, senso di futilità, peso, senso di angosciosa sopportazione e rinunciamo (sì … rinunciamo per noi stessi, per ciò che noi sentiamo davvero che non vale per noi, è vero … ma con che grado di libero arbitrio!?)… è come essere stati addestrati per anni ad associare al suono del campanello, l’arrivo della cena, per cui è impossibile che il campanello suoni senza che lo stomaco si metta in funzione. Così … appena ci viene dato un bacio … qualcosa in noi si trasforma, e la persona che ci bacia si deforma, diventa un patetico schifo che non capisce e che sta lì davanti a noi a blaterare di amore con idiozia, ad assillarci, a infastidirci …”con i suoi perchè”, e noi siamo calmi e indifferenti, osserviamo da fuori con distacco separato dalla “comprensione” del cuore, e sentiamo il potere del controllo su quel niente bidimensionale che chissà cosa vuole e chi/cosa è, ma quando mai ci pareva di essercene innamorati, cosa mai c’entra con noi?!chi la/lo conosce?! Cosa ci fa qui?!, …e in noi prevale tutto ciò, assieme alle nostre sensazioni ancestrali: un bacio o un abbraccio, indipendentemente da chi abbiamo davanti, sono per forza seguiti da colpi bassi che lasciano rimbambiti dal disorientamento dell’umiliazione … così all’indifferenza spersonalizzante che si fa avanti ad un certo punto, si associa subito l’odio e il rancore di chi si aspetta che al bacio segua per forza la svalutazione o il controllo sferzante che abitualmente segue … e allora alla indifferenza subentra l’odio di chi si autorisponde: ecco che cosa vuole anche questo essere … da me.
Io adesso sto imparando (per lo meno quando c’è la presenza fisica di altre persone attorno a me) ad avere fiducia in ciò che sento e penso IO, cercando di liberarmi da condizionamenti in me operanti da una vita, e sono molto critica (anche se non in modo negativo per me e per gli altri) verso tutti coloro che si stagliano di fronte a me con un’autorità/una perfezione dettata dal loro ruolo o dall’abuso della fiducia che io potrei nutrire; per me stessa voglio sempre mantenermi consapevole e voglio pormi la domanda di come l’interazione altrui passata e istantanea mi può influenzare, se io non ci rifletto, e non me ne rendo conto.
Perciò sento giusto testimoniare solidarietà, per quanto con (puro e semplice ma rispettoso) distacco.
Ecco il link … mi spiace ma non sono riuscita a trovare questa scena in versione italiana, forse non c’è proprio, e non sono riuscita neanche a trovare una traduzione purtroppo …
http://www.youtube.com/watch?v=Nt8ErhC3OWg (il dialogo che ha risvegliato in me il ricordo è dal minuto 7:20 … la scena subito successiva alla scena dell’abbandono indicata già da Sisi) …
La marchesa dice: There is nothing a woman enjoys so much as victory over another woman. Except you see, Vicomte, my victory wasn’t over her.
Lui chiede: Of course it was, what do you mean?
La marchesa risponde: It was over you.
Grazie Sisi per le occasioni di riflessione.
http://www.youtube.com/watch?v=fhcCd3pVKu8&feature=related
il pezzo citato da Pam in italiano
Qui la marchesa di Merteuil (narcisista terrificante ) interpretata da Glenn Close, spiega la sua fredda logica narcisista, valida per tutti i sessi e come è riuscita a costruirsi la sua immagine perfetta, spiegando l’arte del camuffamento(tante recite apprese da tante parziali e fredde conoscenze, senza passione)….ci aiuta a comprendere a mio parere, dove si ritrovi la strada sperduta dell’amore.
Un saluto particolare a Pam e a Pluma
e un abbraccio a tutti/e
http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=O4Hc0JTuWeA
,,,. non solo riesci a contribuire, Pam, alle riflessioni comuni dentro questo prezioso blog, ma lo fai con la tua capacità potente di rendere “narrabile l’inenarrabile”.
Con tutta la mia stima. Grazie.
Vorrei chiederti Pam se anche a te accade un po’ questo, col tuo tempo e libertà di rispondere o meno e ti/vi chiedo fin da ora scusa per la lunghezza del mio post. Ti attendo comunque perché anche qui sei veramente utile e leggerti è un vero piacere.
Nelle mie giornate mi capita di incontrare alcune persone eccessivamente narcisiste e non le guardo con disprezzo o rancore o paura, perché oggi riesco a riconoscerle di più (rispetto ad un passato di mia totale ignoranza) e sono grata a tutte le persone che mi hanno aiutato, compresa te, con amore e anche alcune con grande professionalità, come quella fornita dal Dott. Brunelli, al quale invio la mia solidarietà per le tante tristi provocazioni e malignità che sappiamo molto bene tutti, che riceve purtroppo quotidianamente( aggressioni che per fortuna non supereranno mai il nutrimento e l’affetto inviato da tanti altri verso di lui), come costo anche inevitabile per questo suo impegno di aiuto all’amore, completamente gratuito. Verso alcune persone, dicevo, narcisiste poi, provo anche affetto dovuto ad una mia finalmente maggiore libertà, stabilità e sicurezza di me e dei miei sentimenti che provo, dentro ad una quotidianità che sente, ma non risente più del tipico sapore seduttivo o dell’improprio tentativo (con tanti modini o modoni, ma si avverte sempre) di gonfiarsi il petto davanti a me o all’altro al bisogno, per momentanea o perenne mancanza del livello di ipertrofismo ottimale, necessario ad un io troppo fragile e soggetto al proprio nefasto ed inesauribile confronto mentale ( fatto col bilancino) fra se e l’altro. Non sono arrivata di sicuro al capolinea, sempre che esista uno, mi aiuta molto però dedicarmi alle mie passioni e divertimenti e agli altri che si avvicinano e coi quali mi accorgo di avere e vivo distanze differenti, a seconda che avverta maggiore, moderata, poca o per nulla possibilità di intimità o profondità nelle relazioni. C’è un’emozione che oggi mi aiuta molto ed è l’”imbarazzo” che mi coglie “improvvisamente”, nella comunicazione verbale o non verbale che avverto di getto, prima ancora che subentri il fastidio e tutto il resto magari. Una volta pensavo, come “alcuni e alcune” hanno cercato di farmi credere, che fosse a causa di una mia spiccata inibizione. Niente affatto, l’imbarazzo è un’emozione, per come sono fatta io, incredibile e utilissima, magari forse altri avranno altri segnali per avvertire ciò che accade di non piacevole nel mondo circostante( intendevi questo quando ti riferivi all’interazione altrui istantanea che arriva a te?). Una volta reagivo imbarazzandomi ancora di più e giù alla ricerca di quello che in me non andava bene, oggi non mi imbarazza più mostrare il mio imbarazzo, posso affermare la mia contrarietà su qualcosa di nebuloso che non mi torna, tacere e andarmene salutando, o cambiare discorso su altri argomenti che mi interessano comunque, non più alienati da quel tipico, per me, “imbarazzo-spia”.
Questo mi è possibile perché sento che la mia capacità d’amare è intatta e in via di miglioramento(non c’è mai limite) poiché è collegata al senso del male che conosco e che so che queste persone possono continuare a fare o istigare a fare più o meno inconsapevolmente anche con l’uso, ad esempio, per i più sofisticati, del dialogo socratico, come ce ne sono anche nel mio luogo di lavoro, lo posso assicurare. Socrate aveva trovato un suo metodo per combattere i narcisisti del suo tempo, i sofisti, insegnando così ai sofisti moderni una nuova tecnica per instillare meglio il dubbio negli altri, unicamente finalizzato alla destabilizzazione per puro piacere del potere nelle relazioni e per piegare gli altri alle proprie volontà. Che ne sarebbe di loro e di noi, se fossero solo persone destinate a stare con altre persone ugualmente narcisiste? La prima cosa è di sicuro pensare alla propria vita, recuperando quella visione che non può essere mai negativa nelle persone che sanno amare( e qui bisogna essere fermi nel non permettere mai più a nessuno di infiltrarsi con visioni peggiorative dell’esistenza o di qualsiasi altra esistenza si possa trattare in assoluto), così non dico peggio per loro, perché se è peggio per loro, a mio parere, è peggio anche per noi e per tutti, magari questo pensiero può servire all’inizio (e quanto sia lungo non si sa questo inizio, ma pazientemente tutto il tempo che occorre) ….ma poi, come chiaramente espresso anche dal Dott. Brunelli, si prosegue in una visione d’amore più ampia e comprensiva.
I traumi non vanno rimossi o allontanati, come se si fosse semplicemente caduti e si stesse piangendo per essersi sbucciati un ginocchio, che allora occorre “darsi una mossa” rialzarsi e non fare tanti drammi che tanto non è successo niente se no è peggio. Qui invece vi è l’impegno personale di tutti noi di passare:
dallo schock, “stupor” traumatico, (dovuta alla coercitiva azione di “persuasione” che conosciamo bene, in cui il/la traumatizzata/o rischia di rimpiazzare, impazzendo?, con una “nuova” e totalmente diversa identità, la sua vera identità, precedentemente annientata con ripetute, cattive e sottili maldicenze e svalutazioni, magari aiutati da altri che hanno già fatto un certo lavoro precedente sul malcapitato/a, prima di lei/lui, pensando, a volte illusoriamente che il lavoro venga più facile, solo pieno godimento svelto e che non faccia perdere tempo, con meno sprechi possibili di energia),
dall’incredulità(del narcisista uguale a quella del traumatizzato, ancor più tormentato dalla sua stessa incredulità, nonostante i segni portati addosso e dentro l’anima)
alla consapevolezza di ciò che è stato, dando un nome ai fatti e alle cose del trauma….. e ci vuole tempo e tanta paziente flessibilità, ottenuta da un pieno e amorevole atto di umiltà verso noi stessi, nell’essere disponibili a riconoscere e ad ammettere i propri errori, imparando ad accudire e ad integrare gli errori di quel bambino/a immaturi che sono rimasti anche per comodità(egosintonia), ma anche no (egodistonia) dimenticati e che ci hanno fatto commettere errori così spietati verso noi stessi o verso gli altri, fino ad età tragicamente più adulta..
Questo tipo di denuncia (perché ne esistono di altri tipi e dai quali mi dissocio poiché spietati e unicamente alla ricerca della forca e che contrasterò sempre), la mia e che sento essere condivisa anche da altri dentro a questo blog, è mossa dalla tolleranza verso tutte le persone coinvolte in ciò che è stato, guardando bene dentro a quello che è successo, senza rimuovere nulla di abbandonato e segregato in cantina, dove le famose emozioni si trasformano in spazzatura, è vero, e nessuno del condominio dice che è la sua, se non di coloro che se la caricano nella schiena soffrendo dalla puzza e imprecando per favorire socialmente la differenziata e l’aspirato riciclo.
La protagonista secondaria (traumatizzata), così come pure le figure narcisiste perverse al bene delle scene proposte, non riescono ad affrontare, accogliere e riciclare quei sentimenti spazzatura inviati dall’interno o dall’esterno che sicuramente per questi ultimi, ovvero i sentimenti spazzatura inviati dall’esterno, si agganciano o si sono agganciati a parziali (se non totali) sentimenti negativi rimossi dalla coscienza di chi continua a subire i traumi. C’è la possibilità per tutti di porre fine ai giochi operanti (campanello-cena-risposta dello stomaco condizionato, come immagine che rende efficacemente, da te offerta) unicamente volti al massacro della vitalità e per me lo è stato ricominciando piano piano ad avere sempre più fiducia in me stessa, come te Pamela e altri e altre ancora, fiducia nelle mie parti buone nutrite dal sentimento d’amore gratuito che si ottiene dagli altri, senza arricchimenti melismatici, direi invece “apparentemente” asciutti e rispettosamente distaccati, molto rispettosamente, ma che sfiorano(qualità indispensabile) le impalpabili frequenze dell’anima, senza che colui o colei che hanno dato, se ne rendano consapevoli più di tanto( è un dare il cui senso si potrebbe ritrovare nell’espressione:”Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra” nella “consapevolezza” di un dare generoso della mano destra, che nulla chiede in cambio poiché il contraccambio è già dentro al palmo della mano sinistra che riceve quel senso di intimità condivisa(che occorre essere disponibili e capaci a viverla), dovuta ad una stessa apertura reciproca. Se la mano sinistra si occupa e magari si lamenta di ciò che ha dato la destra, è senz’altro da prendere in considerazione, è il segnale che esistono altre forze di interesse forestiere al semplice dare per amore, che agiscono. Quali sono? Come si chiamano? Ad ognuno di noi l’impegno e la libertà di trovare la propria onesta risposta.
Anche a me Pam sembrava triste quando era cattivo… erano cattivi. Infatti la cattiveria è molto triste e rende giustificato lo slancio di chi amando vuole comunque e a dispetto di tutto(dispetto di se? come mi fai riflettere tu parlando di quella autorisposta), anche se aggredito, portare sollievo a chi è tanto debole da colpire tanto. Lo slancio si comprende, farlo diventare azione e il prodigarsi no, diventa perversione poiché ci si dimentica di noi stessi, in un totale abbandono e rinnego di sé per non soffrire dell’amara realtà e percepita come intollerabile, che modifica inevitabilmente l’amore, come hai descritto così bene tu. L’amore non malsanamente modificato invece, tiene conto del bene di entrambi sempre, anche quando si sbaglia, poiché da quell’errore è possibile non solo rimediare, ma crescere ulteriormente insieme, un po’ forse come è successo anche tra me e te reciprocamente? Io lo sento così il nostro reciproco errore iniziale), altrimenti di che gratuità si parla!? Fiducia nelle vostre/nostre parti buone e nelle nostre emozioni (qui c’è un vantaggio ed è giusto che chi ha sofferto tanto se lo prenda tutto, visto che le emozioni le sa riconoscere e può partire proprio da lì) e ci si intende con chi le ha, perché le persone che hanno sofferto a fondo, hanno il vantaggio di poter imparare a riconoscerle più velocemente con l’aiuto di altri di fiducia, riconoscersi e riconoscere, giungendo così ad una vera condivisione. Ma è dura con chi non le ha, o meglio ha nascostamente scelto(allenandosi con la forchetta piantata sul palmo della mano, sotto al tavolo, come spiegato nel film) a favore dell’insensibilità, purtroppo per loro, riuscendoci.
Tornando al lavoro invece che si può fare con l’immondizia, dovendosi occupare di trauma come quello da TdN, certo che ci vuole dell’energia da “sprecare” per fare questo, rispetto ad altri che magari inciampano con le loro tecniche running shoes in una lattina vuota caduta da un sacco troppo pieno, rischiando di rallentare la loro personale corsa o quella che obbligatoriamente devono fare e anche far fare ad altri se al momento occorre…..rialzandosi prontamente, dritti, con lo sguardo avanti per non insozzarsi, tanto il mondo fa schifo(pensiero espresso da Franz, che saluto con rispetto, e condiviso da molti) e vai! all’inseguimento e alla rincorsa di se stessi con le scarpette nuove che meglio non può essere nessun altro, l’arrivo è là al laghetto, oltre le montagne di pietra al di sopra del passo degli echi…. Mica fanno la cacca e l’immondizia queste persone qua e se poi di feci ( rivalsa, odio,risentimento e altro) si dovesse trattare, beh!?….Coo?…, sono tutti regali rivolti ai genitori che possono e devono solo ringraziare per ammirare le bruttezze, che sono sempre meraviglie, di un adulto rimasto bambino/a e che tratta l’amore sempre allo stesso modo!! Il bambino non ha colpa se lascia le sue prime feci che ha controllato una delle sue prime volte da sé sulla tavola, dove la mamma ha preparato la pappa e il papà sta leggendo il giornale, facendo vedere quanto è stato bravo, proprio no, non ha nessuna colpa. Sono forse le seconde parti che risolvono quelle che mancano, quindi forse è meglio partire da ciò che è mancato. Una “cacca”(lasciata lì per troppo tempo da veicolare, con l’ingenuità del bambino/bambina che invecchiano, dentro i fili delle relazioni più intime con sguardo schifato, dissociato e distante ) che cerca di essere compresa e non evitata “sportivamente” e riformulata nella possibilità di un sano riciclo che trasforma in propulsivo fertilizzante il cuore dell’uomo e della donna, che hanno pagato a così caro prezzo (condannati a distruggere, a distruggersi tra loro o a farsi distruggere) l’esperienza di una stessa scoperta sensibilità ferita, che ha preso traiettorie di sviluppo diverse dentro allo stesso cerchio, sempre però a danno del genere umano.
E’ ora di prenderci cura della nostra immondizia, si, pagando tutti, le tasse. Tasse adeguate all’ampiezza del “suolo calpestato”, con molto flauto e la giusta frusta tollerabile non riversata dall’esterno per mano di altri (e se questo accade, occorre anche comprendere il male che è stato fatto in chi ha subito, “colpevole” di sentirci troppo magari, per la genetica, i neurocavoli, gli ogm o quant’altro ) ma dall’inevitabile impatto che procura una così difficile e dolorosa presa di coscienza interiore. Difficile presa di coscienza, così come è stato difficile prendere coscienza e sopportare anche la responsabilità personale di essere stati designati, all’interno di un più vasto “gioco” di un triste “teatrino” sociale, ad incassare i colpi delle immature esplosioni di mancato amore, avvalendosi della maggiorata violenza materiale e/o psicologica di corpi adulti e menti a volte raffinate, con relativa assunzione di responsabilità, certo, ed è anche un diritto umano inalienabile e che deve rimanere tale per tutti, per poi passare, dopo aver pulito bene i personali appartamenti e attraverso una sana raccolta differenziata, ad un nuovo cerchio,….dove più si è e meglio sarà nel celebrare, con maggiore rispetto e spontaneo tatto, senza fatica, poichè proviene da un animo più pulito, la vita.
Grazie Pam del dialogo se sarai disponibile, aperto anche ai nuovi e ai partecipanti più conosciuti.
Bene, allòora su questi argomenti consiglio il seguente articolo nel blog, saluti. https://www.albedoimagination.com/03/2010/antidepressivi-meglio-psicoterapia-arte-e-socializzazione/
Caro Dada, tra le cose che mi hanno colpito in questo tuo scritto, vi è anche uno strano accostamento, quello dove ti chiedi se la sensibilità è una caratteristica indotta come ad es. l’obesità. Non mi è molto chiaro il modo in cui accosti questi due fattori – se ad es. associ l’obesità alla pubblicità ed ai cibi poco sani oggogioorno circolanti . e ti vorrei chiedere se puoi spiegarmeli meglio, come li vedi dal tuo personale punto di vista. Secondo me, in linea generale, la sensibilità è diversa già alla nascita come equipaggiamento emozionale/cognitivo/fisiologico di base di un individuo e si svilupperà poi in modi diversi a seconda delle sue esperienze dalle quali non si può prescindere; però, è anche vero che due individui con alla nascita uno stesso temperamento e sottoposti ad esperienze analoghe, possono non solo reagire a livello contingente in modo completamente diversi ma possono anche sviluppare nel tempo, due tipi di sensibilità completamente diverse, diventando ad es., uno molto empatico ed introverso, selettivo nelle amicizie e, solo apparentemente meno “aperto” all’esperienza a causa della sua forte capacità empatica che gli procura invece in essa un forte coinvolgimento (e talvolta, sofferenza) interna. L’ altro, molto meno coinvolto, apparentemente però più amicone di tutti e di tutte e quindi, un bel simpaticone pronto allo scherzo poichè la sua scarsa empatia, lo rende molto più superficiale nei rapporti umani – è chiaro che sto generalizzando -seppure ciò non apare a prima vista evidente e sempre pronto ad entrare in relazione con chiunque, non è – tranne casi e momenti specifici, legati ad es. a dei cicli di vita – selettivo poichè non gli importa granchè di nessuno. La sensibilità è sia una dote innata sia qualcosa che si acquisisce con ed attraverso l’esperienza, solo che sembrerebbe che in genere la sensibilità sia prerogativa soprattutto di quelle persone che in almeno qualche fase della propria vita hanno conosciuto il dolore psichico/emotivo (ed anche fisico) “entrando” dentro lo stesso e non rinnegandolo, per comprenderne il senso e spesso, dapprima, per poterlo sopportare quando ancora esso non è chiaro. La capacità di tollerare il dolore presuppone quindi una certa tempra ed un certo equilibrio anche a contatto con il vuoto, quello interiore e con lo spazio, sia interno che esterno. L’obesità, viceversa, è molto spesso un male che affligge persone che non tollerano sentimenti di vuoto ed il contatto con lo spazio, sia interno, sia intermedio tra sè ed un altro, sia esterno, quando questo esterno è occupato ad es. da una persona che mette loro ansia e per affrontare questa ansia e dolore prevedibile che epotrà verificarsi nel rapporrto con l’altro, spesso mangiano in modo eccessivo ai fini di indurre in sè stessi una specie di anestesia emotiva, di addormeentare la propria sensibilità che pur essendo spesso spiccata, qyeste persone non sono però capaci o pùi capaci di tollerare, differentemente dalla persona sensibile in modo equilibrato, empatica. In pratica quindi, sensibilità emotiva ed obesità, potrebbero essere considerati soprattutto due modi diversi di affrontare un rapporto interpersonale sia nella fase immaginativa sia nella fase di interazione con lo stesso, per cui avremo da una parte sensibilità partecipativa ed empatica, dall’altra, una sensibilità meno partecipativa perchè anestetizzata per non soffrire; dall’altra ancora, riprendendo l’altro soggetto sopra, avremo anche un tipo decisamente meno sensibile ma apparentemente amicone ed in realtà piuttosto menefreghista.
Se poi volessimo allargare il discorso ed aprire una specificaa ed ulteriore riflessione, potemmo anche parlare di quelle obesità indotte da quei farmaci che anestetizzano la sensibilità naturale, sia in termini di ansiolitici che di antidepressivi molti dei quali notoriamente fanno molto ingrassare chi li assume e che sono così cari alle industrie farmaceutiche, anche quelle che poi producono farmaci per dimagrire, tra cui alcuni antidepressivi stessi che hanno questo effetto collaterale ooppure equilibratori dell’umore, fatti assumere con questo fine. Ho una domanda per te Dada: perchè ti chiedi e ci chiedi se ad es. la stabilità o la fragilità emotiva sono conseguenza diretta dei nostri pensieri o dei nostri neutrasmettitorie….basta? non potrebbe esserci una terza possibilità da espolarare, e se si quale, secondo te, anzichè proporre un aut-aut? Mi piacerebbe molto conoscere la tua risposta, se ti va.
Un abbraccio
Elisa
Chiedo cortesemente di restare più vicini al tema che qui stiamo affrontando, o almeno di avvicinare temi differenti al nostro tema, o di trovare altri articoli (ad es. quello sulla relazione corpo-mente … Giove-Saturno) nei quali inserire commenti più specifici … grazie
Caro Dada, l’argomento che hai proposto è estremamente interessante e complesso, tanto che meriterebbe un approfondimento notevolissimo per poterne solo sfiorare le profondità e qualche risposta ai quesiti che esso suscita. Vorrei fare però, per prima cosa, una piccola precisazione tecnica, la serotonina e le endorfine, non sono da un punto di vista della loro origine, da quello chimico e dei loro effetti esattamente la stessa cosa; infatti, mentre le endorfine, come dice il termine stesso, sono delle molecole aventi un effetto analgesico simile a quello della morfina ( pur non avendone gli effetti collaterali gravi di quella chimica, soprattutto la possibilità di induzione di una depressione respiratoria che può porre anche il soggetto in pericolo di vita, anche quando e se assunta in dose terapeutica, soprattutto se in associazione con altri farmaci depressori o stimolanti del SNC) prodotto però autonomamente dall’organismo da cui il nome endo -interno – e “morfina” – ed alcuni altri oppiacei – ma la loro stimolazione può essere mossa appunto sia dall’attività fisica intensa degli sportivi agonistici o ad es. quelli “fissati” con qualche sport particolare, anche di oltre il 300% del normale flusso circolante e da ciò deriva la apparente mancanza di stanchezza che fino ad un certo punto essi, non sentono. Le endorfine vengono stimolate anche dall’attività sessuale, in senso positivo, mentre la loro produzione viene stimolata nel caso l’individuo si trovi a dover affrontare dei grandi stress, sia positivi, i cosidetti eustress, che richiedono però una quota supplementare di energia per non avvertirne troppo o troppo presto anche gli aspetti stancanti e negativi e gli stress negativi veri e propri, denominati distress (stress dis-funzionali, in senso generale, che nuocciono all’organismo). A volte, può capitare che in un individuo che ha dovuto affrontare molti stress successivi, le endorfine endogene si riducano per motivi interni al suo organismo, motivi di disfunzionamento pscosomatico ad es., e che poichè egli è molto vulnerabile ad una bassa soglia di stress non avendo potuto sviluppare e/o sperimentare delle capacità adeguate alternative di produzione, fin da picclo quando ciò sarebbe dovuto iniziare come possibilità e come capacità potenziale, si rifugi allora nella droga sintetica, derivata dall’oppio cioè l’eroina che gli fornisce inizialmente un supporto apparentemente simile in quanto va ad agire sugli stessi centri del piacere delle endorfine ,solo che mentre queste ultime, avrebbero comunque ripreso poi a svilupparsi, con l’introduzione della droga sintetica, il loro circuito produttivo viene invece purtroppo inibito. Ciò perchè il loro effetto è sostituito da quella di sintesi che però quando si degrada, non permette l’attendersi di una nuova produzione a causa del loro livello plasmaticomolto basso ingenerante, nell’individuo che sta soffrendo, stanchezza e malessere estremo oltre ad un aumentato senso di insoddisfazione per cose anche minori, ma ha invece bisogno subito di essere reintrodotta dall’esterno facendo così entrare l’individuo nel terribile giro della dipendenza, che per stimolare inizialmente il centro del piacere e dell’anelgesia, lo ridurrà invece al contrario, ad una totale inefficenza naturale, entrando nel giro del bisogno compulsivo della droga da assumere sempre più spesso per non sentire il dolore, la mancanza, il vuoto che nel frattempo aumenta però sempre più. Nel fare una piccola differenza con la serotonina che in sintesi, potremmo dire che è un “ormone” ( non a caso alcune case farmaceutiche lo hanno denominato l”ormone della felicità” tasferendo poi questa denominazione ad alcuni prodotti che la contengono ed i cui effeti sono stati tristemente noti alle cronache per eventi che hanno invece causato, soprattutto negli USA) oltre che nel cervello in altri distretti corporei, tra cui ad es., l’intestino di cui controlla la motilità, alcune pareti saguigne ed è connessa anche ad es., con la produzione di istamina nel sistema immunitario ai fini di eventuali reazioni o protezione da reazioni, allergiche. Ed interviene nela pressione e nella coagulazone sanguigna; quindi, come potremmo pensare che non ci influenzi? ma nahce a parte casi particolari, pensare di avere così bisogno come se ne fa attualmente di quella sintentica se il nostro organismo ne è pieno? Inoltre, la serotonina, non è tipica solo dell’uomo ma si trova anche in molte specie animali piante (chissà che l’intuizione circa gli aspetti di “universalità” presenti nell’uomo che fu tipica di Jung, non abbia riguardato anche questo aspetto; secondo te, è possibile Dada?). Tra l’altro, mentre una certa quota di serotonina può aiutare anch’ essa a sopportare una fatica media, una produzione eccessiva della stessa, rende la fatica ancora maggiore nell’uomo e meno tollerabile; in effetti, uno degli effetti collaterali più tipici di farmaci che ne cotengono quando assunti nel primo periodo oppure in dosi elevate, è proprio la grande stanchezza muscolare, differentemente dalle endorfine sopra. Anche la serotonina, il cui precursore lo troviamo in molti alimenti contenente triptofano, seppure non tutti lo rendano però disponibile allo stesso modo, c’è infatti grande differenza tra un grande pasto a base di carboidrati ed uno altrettanto grande a base di proteine circa tale disponibilità (per rispondere anche a Pluma, le protiene non ne rendono possibile dopo una loro notevole assunzione il passaggio verso il cervello differentemente dai cairboidati tramite l’insulina ed altri ormini) , triptofano che invece deve essere assunto necessariamente con la dieta, è coinvolta – anche a serotnina, appunto – nella percezione di un generale benessere o malessere dell’organismo e dello stato emotivo e psichico dell’individuo. Infatti, secondo studi post-market (per entrare un pò nella tua polemicaa giustamente, dato il commercio che vi è dietro sulla vita di persone che potrebbero essere aiutate efficacemente in altri modi, ) effettuati decenni fa con alcune molecole su pazienti ospedalizzati che presentavano un tono dell’umore basso o una vera e propria depressione, hanno dimostrato di ridurre questo malessere oppure farmaci contenenti serotoninergici utilizzati per ridurre emicranie a causa del loro effetto vasodilatatore cerebrale hanno presentato come effetto collaterale un miglioramento del tono dell’umore dello stesso soggetto (al quale, per inciso, era “passato il mal di testa”, che è uno dei mali in grado in certi casi di indurre disperazione di per sè) oppure viceversa.
Alcune ricerche di psicologi e psichiatril clinici relativamente recenti, dimostrano che esiste una certa sogia di vulnerabilità pscofisiologica personale già nei bambini piccolissimi verso determinati stimoli ambietanli e capacità di sopportare cambiamenti ambientali. In genere, questa soglia è ritenuta essere genetica in parte e connessa alle caratteristiche della madre, della coppia genitoriale e della gravidanza, oltre che a quelle delle primissime cure materne. Infatti, il bambino per svilupparsi, non ha solo bisogno di mangiare, il bambino, ha fame di amore e questo amore richiede cure particolari verso di lui che siano fatte dell essere tenuto amorevolmente in braccio, anche quando piange non per una necessità fisica ma per paura,perchè i neonati hanno già delle paure, come quella di “cadere”, poi diventerà quella di “stare ‘nel’ buio”, quando si accorgerà del ritmo notte/giorno, dato che lui era abituato all’ambiente del grembo dove i ritmi erano scanditi in modi uniformi, ad es., la paura di essere “aggredito” se viene lasciato in preda alla sua fame per troppo tempo rispetto alla sua possibiità di sopportarlo cosa che gli procura grande stress…Inoltre, il piccolo ha bisogno di essere guardato con occhi che gli rimandino il senso della sua esistenza, che lo “vedono” e lo rispecchino pian- piano come persona individuale e se ciònon avviene può “deprimersi” anche se la sua depressione è diversa, magari espressa con il vomito oppure il digiuno o gida o uno scalciare o altro, cioè con degli equivalenti fisici della stessa dato che il piccolo non ha ancora un’ apparato psichico pienamente sviluppato attraverso il quale pensare la sua esperienza ed esprimerla a parole, può solo sperimentarla e reagire o no ad essa ( anche se pure la non reazione a sua volta una reazione). Accade anche però che se la madre o chi per lei, non accarezzi e non coccoli, non tenga tra le braccia il figlio, non gli procuri cioè quelle sensazioni fisiche di “piacere” di cui egli ha bisogno per sentire di essere vivo, amato e protetto dal dolore (il neonato è infatti dominato da un principio iniziale di piacere-dolore, ed i suoi dolori, sono molto intensi a causa della sua immaturità e dipendenza) , che egli non riesca a sviluppare una armoniosa quantità di endorfine per dargli rilassatezza muscolare, predisporlo al sonno ed a sopportare sue eventuali fatiche adatte all’età, cioè degli stress e che il suo centro del piacere vada in tilt, entrando in un corto circuito, predisponendolo ad una ricerca coatta di ciò che gli manca e poi gli sarà mancato una volta adulto oppure ad una rinuncia della stessa, portandolo a chiudersi o a ricercare solo dei piaceri “effimeri” e temporanei, che ne soddisfino le necessità del momento, anche quando adulto a come fosse ancora un neonato; questo è uno dei processi che potrebbe secondo alcuni studiosi avvenire nei narcisisti patologici inconsapevoli che vivono appoggiandosi su un altro per ricavarne il proprio temporaneo piacere e poi su un altro ancora, e così via come se fossero intercambiabili tra loro, quasi dei “pezzi” da usare per oleare il proprio meccanismo mal funzionante. Peò, processi analoghi da piccoli ma con effetti diversi che provocano cioè una insufficienza del riconoscimento del proprio sè, a causa di un certo aumento della vulnerabilità psicofisiologica “genetica” indotta da eccessivi fallimenti delle cure di una madre disattenta o non adeguatamente amorevole o troppo “preoccupata” (nel senso di ancora lei stessa troppo impigliata dentro “a”…..) a risolveree qualche proprio conflitto che la induce a tascurarare le reali richieste del figlio secondo i suoi tempi, può aversi in quei soggetti che si sviluppano, essendo dovuti a causa di qqusta iniziale interazione, crescere troppo presto, perchè sensibili, empatici fin da piccoli e “preoccupati” dallo stato della madre, a cui sono stati loro a dover “provvedere” con il proprio affetto, secondo le proprie possibilità infantili e quindi sviluppando e stimolando presto certi ormoni ed endorfine per poter sopravvivere e non per piacere, si svilupano dicevamo, in modo in parte complementare ai primi e cioè a coloro che, vivendo nell’effimero, sentono spesso il bisogno di essere acclamati dietro cui nascondono però quello divorante per sè e per l’altro, di essere accuditi a livello molto ‘primitivo, quel livello che è mascherato dietro una apparente autosufficienza compulsiva “maligna” che li porta a pensare ed a dire all’ altro con cui interagiscono che loro “non hanno bisogno di nessuno”, dopo che quello/a, si è preso la cura di accudirlo finchè al primo gli ha “fatto comodo”, per le sue necessità. Non a caso infatti, si pensa che questi ultimi soggetti, quelli che vivono convinti di “non aver bisogno di nessuno”,siano curabili solo quando ad es., affrontano un dolore così grave da scalfire aanche loro d indurli a fermarsi a riflettere ed a potergli permettere di “guardarsi dentro”, quel dentro che temono fortissimamente, tanto che ci sono anche molti di questi e queste che spesso fanno allenamenti fisici massacranti di quache sport per non dover pensare, per stare bene con una iperproduzione endorfinica che gli rende anche talvolta non necessario (almeno lo credono o preferiscono farlo) il rapporto ed il contatto con l’altro se non in questi casi, ad es. quello fatto di quei massaggi fisici, che a loro volta producono altre endorfine muscolari e che li fanno anche sentire pù belli ed intoccabili davanti agli altri, davanti appunto perchè non sono capaci, tutti assorbiti da sè e dal proprio intrinseco piacere e bellezza in reciproca interazione autoprodtto/a in un certo senso, se si escludono attrezzi e massaggiatore, di “essere con l’altro”, in modo autentico e reale, per stare bene “insieme”, poichè a loro purtroppo manca questo concetto di reciprocità che a causa d vulnerabilità sommate a caratteristiche di cure e personalità, oltre ad esperienze, non si è sviluppato e di cui non si accorgono. Gli altri invee sembrerebbero avere ua vulnerabiità opposta per cui se ne accorgono troppo, dapprima quando sono piccoli quando si sviluppa la loro peculiare sensibilit, poi però in genere semre un pò troppo tardi, a causa della loro tendenza ad accudire. Ci sarebbero olte altre cose da poter dire circa le possibili influenze delle nostre molecole che tu hai proposto,caro Dada, sia rispetto ad un loro aumento che ad un loro calo, ai possibili stati euforuci, ai ppossibilistati psicotici caausati da una produzione eccessiva di serotonina, insieme alla dopamina, altro neurotrasettitore del benessere o dai farmaci che le aumentano o riducono, però per il momento, spero di aver rispost in parte alle tue domande proponendo alcune mie riflessioni circa alcuni studi, che in realtà in parte sono not ed in parte ancora in corso; l’unica cosa che vorrei dire che le emozioni sono strettamente connesse a delle molecole chimiche, senza esse non sarebbero possibili ma non crdo che ne siamo determinati, poichè è sempre l’esperienza il fattore cruciale di ogni crescita e regressione umana, lesperienza con gli altri e con il mondo e con ciò che la ostra intelligenza ed uso della capcità della coscienza che è tiicamente umana, ci permette di fare, anche se e quando qualche molecola che ha fatto un giro strano, ci fa pesare magar un pensiero bizzarro; l’uomo cosciente di essere cosciente ed è cosciente di avere un’inconscio di cui non è cosciente e con il quale deve poter fare i conti , che è in grado di roorgli le cose pi strane come ci dimostrano i sogni però al risveglio, ne siamo appunto “coscienti”, cos come possiamo rendere le distanze da alcune cose brutte che come uomini, inteso come genere, tutti abbiamo, cercando di integrarle con quelle belle che ugualmente c appartengono ai fini di uno sviluppo come individui e come genere, più maturo ed integro.
Un caro saluto e grazie per il bellissimo ed interessante spunto di rifkessioe che ci hai dato e che in realtà secondo me, meriterebbe quasi un libro e non sarebbe ancora esaurito.
Un abbraccio a te ed a tutti ed a tutte.
Elisa
per la notifica, grazie.
Buongiorno a tutti, in un periodo dolorosissimo della mia vita sono venuta a conoscenza, grazie al mio girovagare su internet alla ricerca di un perchè di quello che mi è successo e di come stavo, di questo blog e del Suo libro sul trauma da narcisismo affettivo (che ho subito scaricato e letto in un fiato ), e devo ringraziarLa e ringraziarVi perchè mi si è aperto un mondo, un mondo che non sarei mai riuscita a capire ed esplorare da sola.
La mia storia è molto complessa, e su molti aspetti mi ritrovo , su altri un po’ meno, ma la cosa che coincide a perfezione è il finale della stessa , le modalità di abbandono e di attacco distruttivo, svalutativo della mia persona dei miei gesti e del mio intimo, i tutto accompagnato da una rapida sostituzione con una storia analoga di cui ho potuto vedere tutte le modalità iniziali, che sono terribilmente simili alle mie, come i gesti plateali, lo stordimento con frasi , canzoni e poesie messe su facebook, l’asserito bisogno di valorizzazione di questa nuova persona, che lui avrebbe soddisfatto tanto che lei si sarebbe perdutamente innamorata, le mie mancanze che lo avrebbero fatto avvicinare e innamorare di lei, l’elencazione dei gesti d’amore che questa compierebbe ed i rischi che costei si assumerebbe per lui , sottolineando con un subdolo confronto quello che non avrei fatto io per lui, che era disposto ad abbandonare un figlio per me (cosa che non gli ho mai chiesto nè pensato) e che è la causa del suo cinismo attuale . Tutto ciò mi ha portato negli utimi tempi in una situazione si prostrazione tale, tanto da provare quelle sensazioni , pensieri distruttivi , nonchè a compiere tutte quelle azioni dettate da rabbia e dolore che ho letto e che sembrano scritte per me.
Posso dire di avere una fortuna che , anche se di questa persona ero completamente infatuata e provavo una specie di venerazione , tanto da fare cose veramente assurde,come aprirgli completamente la mia vita e le mie ferite (che conosco benissimo) e giustificarmi per ogni cosa,non fare un passo senza chiedergli parere di tutto, non ho mai ceduto completamente alla sua forza e ho sempre lottato con la sua schiacciante personalità e da un certo punto ho cominciato a sentire che qualcosa non andava, e questo mi ha messo delle remore dal fare certe scelte che col senno di poi mi avrebbero portato alla deriva.
La fortuna mi deriva anche dal fatto di avere avuto persone accanto a cui ho fatto a mia volta del male, provandone enorme senso di colpa, ma cui non ho mai smesso di volere bene, come lo intendo io il volere bene (che per me è una cosa piu’ matura e profonda dell’essere innamorati ) che mi hanno aspettato vigilando e, anche, se non so come andra la mia vita , in quanto la ferita mia e i danni che ne sono conseguiti per i miei cari sono stati veramente grandi posso dire di aver visto il burrone e per un pelo di non esserci entrata dentro, anche se la strada per dirmi salva è ancora molto lunga.
Cara mia ciao. Intanto devo dirti che il tuo nome ha un valore particolare per me. Era il nome della gatta di mia nonna, una persianona tutto muso e pelo color crema con sfumature biscotto. Era la regina della casa. Poteva andare ovunque poichè era placida e sembrava soddisfattissima della sua vita da gatta di mia nonna, che lei chiamava amorevolmente “mia”. Aveva anche un modo di fare le fusa mentre mia nonna se la spupazzava, che sembrava le rispondesse parlando e tutt’e due insieme me lo facevano credere, dentro agli occhi sgranati e strabiliati di una bambina con le trecce. Così mi pettinava la nonna. A parte la divagazione su questi miei piacevoli ricordi evocati inevitabilmente dal tuo nome, sono davvero contenta che tu sia qui e che l’informazione mediante i materiali del Dott. Brunelli, insieme alle tue riflessioni, siano serviti a farti stare un pò meglio, creandoti sano stupore e che abbiano trasformato in qualche modo anche un pò di sofferenza e paura, in curiosità e voglia di scoprire. Rispetto a quello che ci riveli parlando di te, mi incuriosisce il riferimento che fai sugli aspetti in cui non ti ritrovi nel confronto con le storie lette su questo blog e vorrei chiederti se magari sei disposta a dire qualche cosa di più su questo, nel pieno rispetto della tua riservatezza e del tuo privato, naturalmente. So cosa significa essere attesi comunque… con un’attesa vigilante e di fiducia e speranza, da persone che in mezzo all’amore ho anche ferito a mia volta. Da tutto questo nasce una grande spinta verso la compassione ed una grande forza, forza che avverto nelle tue parole… nel coraggio che hai dimostrato e che dimostri di saper guardare dentro a quel burrone, mentre scopri la salvezza nel ritrovare la strada del tuo ritorno a casa, insieme ad altri che magari si portano il ricordo di quel burrone e l’esperienza anche tutta personale di come sono riusciti a risalire. Grazie Mia.
Un abbraccio
Carissima. Sisi, che bello leggere la tua mail, e bellissimo anche il riferimento alla gatta, animale che io adoro. Non vorrei ripetermi, ma trovare voi e questo idem sentire mi ha aperto il cuore e la mente.
Sisi cara, devo dirti che mi ritrovo quasi su tutto, la fase iniziale stupenda, la convinzione di avere trovato l’Uomo con la U maiuscola, quello che mi valorizzava e mi faceva guarire dalla sensazione di inadeguatezza che purtoppo mi portavo dentro, legata a questioni d’infanzia.
Nel periodo iniziale mi sono sentita una dea, riempita di attenzioni, di poesie (mi ha dedicato decine di racconti stupendi, visto che scrive e parla benissimo), regali, felice dell’attenzione di questa persona della quale ero letteralmente ammaliata. Diceva che lo capivo solo io, che non aveva mai amato nessuno così che entrambi avevamo sbagliato ad accontentarci di compagni mediocri, ma che ora eravamo ad una maturità tale che dovevamo spiccare il volo (ecco lui usava e usa sempre il termine volare, volo sogno…),
Certo i segnali c’erano, vedevo il suo ego un po’ ingombrante, soprattutto nei rapporti con gli altri, anche se lo sapeva nascondere con uno stile ed una educazione formale da lord . Pretendeva eslusività al massimo , era geloso di tutto e di tutti, e spesso mi accorgevo che aveva dei retropensieri non proprio cristallini attorno alla mia persona, ma tant’è che non volevo vedere , tanto era bello ciò che sentivo. Io, che a torto mi consideravo una parvenue nell’ambiente di lavoro che frequentavamo, viste le mie umili origini, con lui accanto e con i suoi consigli mi sentivo all’altezza di tutto e tutti.
La cosa peggiore nella fase iniziale è il confronto con la vita vera che hai, in quanto perdi il contatto con la realtà. Quando torni a casa vedi la tua vita quotidiana , un marito affettuoso ma magari distratto e sicuramente poco incline a poesie e passione, dei figli che , sono tanto belli, ma spesso rompono, dei problemi con genitori anziani …. E’ proprio qua che se , non sei strutturalmente forte, secondo me, parti col cervello, cominci a sognare , a pensare che sei sprecata/o davanti a tanta sublime poesia e bellezza.
I problemi sono iniziati man mano che mi accorgevo di certi segnali. La velocità con cui questa persona ha scaricato la famiglia (ma bada ben non si era separato, ha solo scelto una sede di lavoro lontana), senza alcun apparente ripensamento , facendo intendere che lo avesse fatto per me (anche se questa sede dista parecchio da casa mia e io gli ho sempre sconsigliato di andarsene). Ma anche i suoi sogni di autorealizzazione il suo sentirsi sopra tutti, il continuo subdolo confronto tra le sue nobili scelte , che a suo dire hanno comportato tagli netti con il passato , consentendogli di essere quello che ha sempre voluto, e la mia mediocre situazione personale lavorativa e famigliare , nonché i suoi consigli sparati con la sicumera di chi viaggia con la verità in tasca, senza nemmeno ascoltare quale fosse il problema che gli sottoponessi.
Ma la cosa più importante è dovuta al il fatto che man mano mi sono accorta che non era una persona molto equilibrata, che aveva manie di grandezza e un’eccessiva sicurezza in se’, nonchè un distaccamento affettivo agghiacciante nei confronti della moglie oltre che un rancore profondissimo nei confronti della madre che, a suo dire, con la sua anaffettività era stata la causa dei suoi mali, mentre ora era felice lontano da loro, anche se questo gli faceva pagare il prezzo di stare lontano dal figlio..
Lui diventava sempre più forte, egocentrato e a suo dire aveva sempre piu’ autorevolezza nel lavoro e nei rapporti (si presenta benissimo questo è vero, mentre io sono piu’ impacciata) e io diventavo sempre piu’ debole, completamente dipendente da lui. E poi c’erano le pretese di vederci, o sentirci, capivo che non teneva assolutamente conto della mia situazione critica, ma tirava, tirava, voleva prove, disponibilità assoluta, se avevo contrattempi nel chiamarlo insinuava che mi inventassi la cosa, mi riportava anche commenti di conoscenti comuni che mettevano in dubbio la mia correttezza nei suoi confronti e quant’altro.
Io facevo salti mortali per conciliare lui, la mia famiglia, che comunque non ho mai smesso di amare e verso a quale mi sentivo uno schifo, con sensi enormi di colpa per il tempo e le attenzioni che toglievo loro , un lavoro difficilissimo e di grande responsabilità, un ambiente competitivo, Ero sempre al cellulare, chattavo su fb scrivevo, correvo di qua e di la’ ma non bastava mai fino a che i miei si sono accorti e, col senno di poi, è stata la cosa migliore che mi sia capitata .
In quel momento ho capito che stavo finendo in un baratro, che avevo fatto tanto male a persone buone e innocenti , e per cosa? per un sogno, per una cosa fuori dalla realtà. Non esistono gli amori grandi perfetti assoluti, esiste la vita, la realtà quello che costruisci, e nella vita pratica lui era una dimostrazione continua di immaturità. Sono convinta che famiglia si lasci perchè dentro è insano il rapporto, perchè ci si tira dietro i piatti e questo fa male ai figli, non per rincorrere il mito di amore assoluto e di autorealizzazione nel lavoro e in società . Credo sia più coraggioso in certi casi rimanere e affrontare le cose, fare un percorso di consapevolezza, che puo’ anche portarti alla fine alla separazione, ma come conseguenza di prese d’atto reciproche , piuttosto che scappare lasciando una scia di cadaveri, inseguendo sogni . Ho preso una decisione di cui non mi pento e non mi pentiro’ mai, indipendentemente da come andranno le cose , visto che la botta da digerire per i miei cari è stata grossa.
In ogni caso dal sentire ciò al metterlo in pratica è stato difficile , a causa della dipendenza da lui che si era instillata dentro di me, è stata (ed è ancora ) durissima. Ma finalmente ho capito che era dipendenza, non amore, dipendenza affettiva e psicologica.
Lui è passato all’attacco, accusandomi di cose orribili, di essere la causa del suo distacco dal figlio, di essere una meschina borghese, di averlo usato e di tutto e di piu’. A questo si alternavano momenti di avvicinamento, in cui sembrava quello di prima e io mi riavvicinavo, solo che poi ho cominciato a vedere chiaramente la sua anima narcisa e il suo bisogno di ammirazione che lo portava a cercare il consenso soprattutto da altre donne, e anche se lui mi ha sempre giurato che, per l’unica volta nella sua vita, fino ad un certo punto, non ha mai pensato ad altre che a me, sentivo che aveva subito iniziato a buttare i semi per, uso parole che lui usa sempre , vivere un nuovo sogno.
Mi sono allontanata tante volte capendo il pericolo e il rischio che correvo, vedendo che lui era un’altra persona e che quella persona non mi piaceva, che mi attaccava di continuo, che dubitava di me e dei miei sentimenti, insinuava che lo prendessi in giro e mi faceva domande continue e umilianti su me e mio marito, sbandierando che per lui la moglie era invisibile e che quindi lui era puro, ma una parte di me era legata alla persona dei primi tempi, che non era una persona , era un’immagine mentale, un costrutto, uno specchio.
Poi qualche tempo fa ho nettamente percepito che stava iniziando manovre di avvicinamento con un’altra, mi ha parlato di una donna insoddisfatta e frustrata che lui avrebbe motivato, ma nonostante questo ha per quasi due mesi continuato ad attaccarmi con ferocia su tutto a mettermi letteralmente in croce, accusandomi di ogni mancanza, rinfacciandomi cose che ora capisco essere assurde mi diceva che lo mettevo dietro a tutti, che non lo rispettavo che gli mentivo……. e io a giustificarmi, ad umiliarmi fino a raccontargli tutte le mie ferite e questioni famigliari personali, pensando come una scema che fossero quelle che mi facevano agire cosi, e sentendomi incapace, incapace di avergli fatto pervenire tutto l’enorme bene che gli avevo voluto, una inetta, che ha massacrato la propria vita e quella dei suoi cari per non riuscire a dargli nulla, tanto da farsi abbandonare .
Perché è andata cosi’, dopo avermi dato per due mesi ogni colpa , all’improvviso mi scarica come un pacco postale, dicendomi che il mio comportamento lo ha reso cinico e distaccato, che ha capito che il mio amore è finito e di conseguenza pure il suo, che ha perso un anno e mezzo della sua vita dietro a me e ai miei giochetti e , vengo a scoprire, che la persona che intuivo da un pezzo fosse caduta nella sua rete , mi ha sostituito.
Allora anche a me è scattato quel meccanismo perverso della follia, che descrive il dott. Brunelli . Lo chiamo, voglio sapere voglio conferme e gli faccio domande, e sentire le risposte è stato come aprire una fogna. Il copione è uguale, identico, la persona che lo amava in silenzio da tempo e non osava avvicinarsi, quella che lo vede come un dio che l’ha valorizzata, innamorata persa i lui, colei che pur già beccata, sta assumendo rischi per lui , rischi che io non ho assunto E poi i post le poesie, le lettere che anche nel suo caso vengono intercettate, scatenando altri disastri. Agghiacciante Sisi, Agghiacciante.
Io , in preda alla follia, cerco prima di sminuire questa donna ai suoi occhi, ed è una cosa che mi dispiace tantissimo, perché è lui il disgraziato,non lei . Allora lui si gasa e mi elenca le sue virtu’ si bea del fatto che lei rischi per lui, mentre io rischiavo poco, si dimostra completamente indifferente alla situazione famigliare di costei , dice che ormai io lo ho reso cinico e che non si aspetta piu nulla e che di certo non le ha puntato una pistola alla tempia, come non lo aveva fatto con me . Dice che sa che pure lei tornerà dal marito ma che la cosa gli interessa fino ad un certo punto, poi però mi dice che è innnamoratissimo, e mette su fb post. Poesie e canzoni con quintali di melassa. E riprende a parlare di voli, sogni e quant’altro, tanto da farmi pensare che forse questa ha davvero lasciato il marito per lui.
Ho versato fiumi e fiumi di lacrime prima di accettare questo, di accettare quanto sia stata scema a non accorgermi e a non scappare a gambe levate fin dalla prima volta, ma anche di accettare il senso di colpa per il male che ho fatto a me stessa e ai miei cari, dei quali lui non vale un’unghia. Mi vedevo brutta, inetta , incapace di soddisfare tutti.
Ho avuto la grande fortuna di avere accanto un vero uomo che mi è stato vicino, che mi ha asciugato le lacrime , nonostante la sua sofferenza, e a cui non finirò mai di amare e volere bene (per me voler bene è qualcosa di piu’ che amare), anche se purtoppo dovesse andarsene un giorno, e figli meravigliosi.
Il dottore ha detto bene, è come essere intossicati dal veleno, la sensazione è di avere dentro tanta immondizia e questo mi ha fatto scatenare una costante mancanza di respiro e ha acuito i miei tratti ansiosi. Ora però ho deciso di curarmi, di iniziare un percorso per me stessa e presto mi affiderò ad una terapia, in quanto tutto ciò mi sta minando anche sul lavoro, e sinceramente non vorrei cedere, ho fatto tanta fatica per arrivare dove sono e sbroccare sul lavoro sarebbe la più grande vittoria che potrei dargli.
In questi giorni devo dirti che , grazie a voi , al libro, e a qualche persona amica, ho cominciato a sentire meno quel senso di angoscia e di rovina , e a vedere lui come piu’ piccolo (non so spiegare è una sensazione strana), ho ripreso a sentirmi bella (e questa è stata un’enorme conquista nel tempo visto che ho una vecchia ferita di immagine di me stessa), per il brava e capace ci vuole ancora tempo…, Ma quando vedo i suoi post sdolcinati indirizzati a quella donna, scopro che mi sta ritornando l’ironia. Ho la sensazione di essere una specie di survivor e spero che un giorno mi resti solo il bello di quello che ho dato a questa persona.
Ho in mente una frase che mi scrisse poco dopo che ci eravamo conosciuti : io sono attratto e mi innamoro delle fragilità delle persone….ecco l’immagine del dott. Brunelli dello squalo che sente il sangue ce l’ho davanti agli occhi…
Per quanto riguarda le cose in cui non riconosco le descrizioni del narcisismo nella mia storia , nel suo caso la prima e che, come ha rilevato autorevolmente il dottor Brunelli, i narcisi non piangono mai, o piangono raramente , invece lui piangeva e si commuoveva spesso. E l’altra, purtoppo, non posso dirla e riguarda il suo passato che mi ha raccontato e che dovrei approfondire , ma ad un primo sguardo da profana, credo ci fossero già i germi della persona che è adesso.
Per quanto riguarda me, invece, sono consapevole che la mia parte razionale e la mia parte “buona” fossero rimaste sempre vigili, e quindi non abbia perso completamente il lume della ragione, ma anche che io sia sempre stata consapevole delle mie ferite narcisistiche e nonostante questo mi sia fatta manipolare.
Un abbraccio
Caspita mia, la tua storia è importantissima! e ti ringrazio per esserti aperta in maniera così trasparente!! Riguardo al pianto dei narcisisti, sono d’accordo con te, hanno lacrime, possono piangere e anche certamente provare la loro sofferenza.
Personalmente non ho esperienze di doppi legami, ma credo che siano davvero molte le persone nelle stesse condizioni che possano trarre beneficio dal tuo particolare modo di riemergere da un vortice che oltre te avrebbe inghiottito anche i naturali tuoi amori….i tuoi figli…tuo marito…quello che hai costruito e che continui a costruire. Mi fa piacere sapere che ti senti amata e che farai di tutto per prenderti pienamente cura di te. La tua parte razionale e la tua parte buona, mia, con l’aiuto che hai deciso di intraprendere, saranno sempre più vigili e unite nell’amore che cura e perdona le tue ferite e quelle delle persone che ti vogliono così tanto bene. L’hanno sempre sentito in cuor loro che lo meritavi comunque. Rimani con noi, c’è bisogno anche di te!
Un grande abbraccio
Grazie a te Sisi , grazie a tutti voi e nche al dott. Brunelli , che oltre alla competenza tenica, ha delle doti umane non comuni.
Certo che resterò con voi. Sento che il mio cammino è ancora molto lungo e che le insidie ci sono sempre, e sono certa che mi sarete voi d’aiuto ancora di piu’ di qunto possa esservi d’aiuto io e comunque io sono qua per dare col cuore quello che posso, con il contributo di questa esperienza durissima.
Un abbraccio a tutti ed in particolare alle mamme, visto che oggi è la nostra festa.
Mia, vorrei chiederti un’altra cosa, tra le tante che mi hanno interessato del tuo discorso. Hai detto circa la nuova che ti ha sostituito che l’hai trattata male sminuendola e che ora ti dispiace tantissimo, hai avuto poi l’occasione di incontrarla e chiarire?….mi hai fatto venire in mente una cosa molto simile che è capitata anche a me….
Ciao a tutti e in particolare a Mag, che è nuova come me, e che spero che, quando si sentirà, racconterà la sua storia .
Per Sisi, no non ho avuto modo nè di incontrarla nè di chiarire, non la conosco personalmente, ma so chi è e conosco persone che la conoscono.
L’ho sminuita davanti a lui, nella maniera piu’ classica,riportando commenti e aggiungendo del mio . Immagino che lui sia andato o andrà a riferirgli, come ha fatto a volte con me, per commenti di altri . Mi dispiace moltissimo, non è un comportamento in cui mi riconosco, e spero avrò l’occasione di incontrarla e chiarire, ma soprattutto spero un giorno di poterla aiutare, perchè se veramente è persa di lui, credo che tra un po’ avrà grossi problemi .
Un abbraccio
Prego di chiarire queste questioni personali, e di non impiegare il gruppo di auto-aiuto con allusioni o dispute ed equivoci esterni ad esso ed al suo obiettivo…
La domanda che ho fatto a Mia non voleva creare nessuna divagazione a carattere personale su questioni esterne. Se l’impressione è stata questa me ne scuso e credo si possa sempre rimediare chiarendo, come suggerisce lei. Nel racconto di Mia, mi ha colpito il suo dispiacere per aver screditato a parole un’altra persona in un momento di gelosia pesantemente indotta, come tipico a mio parere di tutte le relazioni narcisistiche, dove emerge che il geloso sia solo uno dei due, perché mostra per così dire i sintomi, un po’ come per lo stalking, si potrebbe dire. Mi ha interessato la cosa, perché non è tipico e automatico, però, provare senso di colpa verso un’altra persona in un confronto tra donne o tra uomini e credo che sia un’ulteriore prova della capacità d’amare in senso non esclusivo, ma fattivo. La somiglianza poi trovata con un mio ricordo passato di vita, riguarda una ragazza-donna che conoscevo e che mi aveva cercato lei al telefono per lamentarsi di avere ricevuto attenzioni pesanti dalla prima persona di cui ho raccontato, durante la nostra convivenza.
Ricordo di aver contrattaccato chiedendole come mai tutti la cercassero, ma nessuno la volesse, sentendo la tipica reazione di rabbia per tutto il giorno. In altre occasioni, che purtroppo sono capitate, non ho mai reagito prendendomela con altre persone. Ammetto che quella telefonata mi era un po’ rimasta, ma non ci pensavo più, avevo ben altro….
Personalmente non ho mai sentito il bisogno di salvare nessuna dopo di me, caduta nella stessa rete dello stesso ragno, soprattutto per motivi ecologici personali che ancora oggi ritengo utili, ma mi è capitato a distanza di anni, casualmente, di rincontrare quella ragazza mentre facevo colazione in un bar. L’ho salutata e spontaneamente, senza averlo mai pensato prima, le ho detto con apertura unicamente che mi dispiaceva per quella frase. Lei non mi ha neanche risposto e ci siamo abbracciate a lungo e non sono stati toccati altri argomenti. Sarà senz’altro una cosa da poco, ma poi mi sono sentita molto più leggera e più in pace per tutto il giorno.
Un saluto e un abbraccio a Mia e al Dott. Brunelli scusandomi nuovamente se la cosa non è stata pertinente.
dispiace anche a me se la mia risposta divagava dallo spirito e scopo del gruppo. Non ho molta esperienza di interventi e ho notato che forse sono troppo descrittiva nei dettagli.
un caro saluto a tutti
Ma no va bene così, solo che si sta cercando di imparare insieme a far funzionare il gruppo di auto-aiuto sul tema specifico, tuttavia è un tema così vast, complesso e particolare rispetto alle singole esperienze e punti di vista che è facile aprirsi in altre discussioni; ciò è anche buono, ma va fatto cercando di rendere l’intervento attinente al tema, spegando un po’ il suo riferirsi alla questione centrale. Quindi brava e grazie. P.B.
Dada rispetto al tuo discorso sulla serotonina, proprio l’altro giorno (bella coincidenza), cercando informazioni su alimentazioni antidepressive leggevo con interesse del triptofano. sei sempre un ricco spunto di riflessioni per me. il punto è: che si fa in una vita se siamo solo poveri illusi, se quello non ci serve e se quell’altro non è importante?
Dottore il mio intervento non voleva in alcun modo essere una critica nei suoi confronti (non mi è chiaro nemmeno se l’ha inteso come tale) o nei confronti degli altri. volevo dire che associo le vostre parole e le impressioni che mi date a determinati punti di vista che sono nella mia testa ed è un continuo rimettere in discussione tutto, dando comunque alla sua voce una sorta di autorità – questo sì – che ugualmente cerco di validare nelle mie riflessioni. è responsabilità del mio cervello se avviene il patatrac e se mi stanco, non vostra. il “dottore” voleva un po’ dire “quella parte di me che quando coglie una sfumatura un po’ più super partes, arriva quando i danni son già stati fatti!”. Spero di essermi spiegata e chiedo scusa per aver scritto in un momento di sconforto che forse mi ha privato di lucidità.
Forza Pluma, si tiri sù… cerchi la rosa tra le spine… c’è, c’è sempre quando si è dalla parte dell’amore… grazie per il suo chiarimento, ma non avevo frainteso e comunque c’è problema, io colgo gli interventi per chiarire in senso buono, le critiche sono sempre lecite e a volte costruttive… il fatto è che quando si fa il moderatore, o l’arbitro a volte bisogna bacchettare un po’ nell’interesse del gruppo, ciò non vuol dire che qualche bacchettata non possa prenderla anche io… e poi qui anche io a volte mi esprimo di istinto, e posso risultare impreciso… e resta il fatto che le opinioni possono essere differenti, ed è giusto che sia così visto che le questioni d cuore sono sempre molto complesse e profonde… un caro saluto!
Caro Dada, approfitto per dire a tutti che non censuro mai gli interventi di nessuno, a meno che non contengano minacce, offese o intenzioni autolesive deliranti, purtroppo capita… per me tutto ciò è estremamente faticoso nei pensieri e nell’anima… perciò chiedo, soprattutto da parte dei partecipanti più esperti e continuativi di collaborare comprendendo il più possibile le esigenze del gruppo di auto-aiuto e del blog…. quando una discussione è effettivamente più pertinente ad un altro articolo, la si può postare in un altro articolo e si può segnalare il post anche su questo articolo … comunque grazie per la collaborazione.
A proposito di censura e auto-censura, quanto ha a che fare proprio con la relazione narcisistica tutto questo!? Ricordo le tante piccole dosi di autocensura consapevole che si ingrossavano inconsapevolmente nello strazio di una spersonalizzazione che afferma il potere e l’identità suprema di uno solo dei due, quello che forse meno se lo meriterebbe…comunque….
Colgo,forse un po’ parzialmente, il suggerimento del Dott. Brunelli circa il consiglio di postare commenti più pertinenti all’argomento proposto in questo suo articolo. Credo che ognuno sia esclusivamente “tipico” in questo blog e che questo aspetto di noi debba tornare ad emergere oltre alla solidarietà che sempre è bene che ce ne sia, quando ce n’è il bisogno. E questo bisogno compare spesso anche nella vita di tutti i giorni. Caro Dada,grazie per portarci con la tua tipicità a riflettere sugli argomenti visti in diverse angolazioni per poi ricomporle olisticamente, come il tuo approccio filosofico ci incentiva a fare. Cercherò di riportare il senso di quello che muovono all’interno di me le tue domande aperte a tutti, cercando, se mi è possibile di non uscire troppo fuori tema, altrimenti pazienza, spero e penso mi scuserete. Il dibattito Natura-Cultura è un dibattito sempre aperto e a mio parere è giusto, oltre che interessante, poter consiuderare Natura e Cultura, anche separatamente, per poi riunire le riflessioni in una visione più ampia come quella da te proposta.
Viste perciò in una dimensione più strettamente neurobiologica dei legami biochimici, le FRAGILITà EMOTIVE, così come all’opposto, l’IMPEDIMENTO neLL’ACCESSO ALLA COSCIENZA DELLE EMOZIONI POSITIVE O DELLA SOFFERENZA, DI AMORE E CURA INCONDIZIONATA NELLA RELAZIONE ADULTA PRIVILEGIATA-INTIMA-PRIVATA ( eccesso o carenza narcisistica, entrambe), potrebbero certamente rinviare, secondo il mio parere, anche a quel corto circuito o strozzatura della rete sinaptica a cui fai riferimento in maniera precisa.
L’argomento è per me interessante ed è interessante anche riflettere sulla possibilità che vi sia una qualche disregolazione dei legami elettro-chimici tra neurotrasmettitori e le proteine della captazione, posti negli assoni dei neuroni ospitanti o impossibilitati ad ospitare l’informazione. Informazione che si pensa, in un circuito cerebrale sano ( senza squilibri narcisistici ad esempio), debba circolare, per essere meglio elaborata nella miglior risposta adattiva possibile, mediante l’attivazione di un più ampio numero possibile di popolazione di neuroni, collegati in rete tra loro ( rispetto al nostro potenziale, qual è la percentuale media di capacità effettiva? Non ricordo bene)
Mi chiedo comunque quante volte vi siano i livelli ottimali bio-chimici di connessione dei neuroni, nell’arco della vita di una persona insieme a certi miei “arrovellamenti”, circa il risalire nella catena causale all’origine di tutto, cioè da dove nasca la sofferenza o la sua mancanza, quando è giusto e sacrosanto avvertirla… Quale origine? Che come dici tu, citando la nostra cultura religiosa, nel famoso discorso della montagna di Gesù, si inverte l’ordine precostituito delle cose, obbligando i più irriducibili (che leggerò magari con interesse e curiosità) a ricostruire nuove strutture e nuovi paradigmi. Le domande che sorgono possono essere davvero tante, che cosa incide di più a livello di sofferenza nel singolo individuo? Sono più forti gli eventi disposizionali, quelli biologici, quelli metereologici, quelli vibrazionali e tutto quello che si può trovare?
Pensare a questo, certamente ci porta a scoprire o riscoprire diverse forme di cura integrabili tra loro: alimentazione, movimento, arte e relazioni significative, con la possibilità per ognuno di agire in maniera personalizzata e creativa nella scelta della cura di sé. Cura nostra, nella quale dovremmo essere giustamente e soggettivamente attori principali e mi pare che la tua sottolineatura in riferimento alla logica del business mondiale sia più che pertinente rispetto all’oggettivazione indebita di un problema soggettivo ( in quanto merita personalizzazione sì, ma sempre pensata anche in collegamento con altri individui in interazione). E allora, per tornare all’argomento di questo blog di auto-aiuto insieme alla visione neurobiologica della salute mentale proposto da te e che apprezzo davvero, mi viene da pensare che in psichiatria si parli anche di individui corticalmente sovraeccitabili ( troppa chimica? ) o sottoeccitabili ( troppo poca chimica? ) a livello neuronale, per spiegare gli squilibri legati all’introversione/estroversione. Magari si potrebbe spiegare il narcisismo anche in questi termini( che ne pensi? ): individui corticalmente sottoeccitabili ( narcisisti estroversi ) che si legano ( per stuzzicarli sadicamente? e non solo) ad individui corticalmente sovraeccitabili ( bisognosi, emotivi ed introversi ). Sicuramente un maggiore livello di qualità della vita, può aiutare molto. Per qualcuno può essere una dimensione che si conquista dopo altri percorsi e per qualcun altro può essere la via e la partenza originaria per ottenere un cambiamento a livello biochimico e cognitivo. D’altronde è stato scoperto dalle neuroscienze che anche la terapia parlata, così come pure alcune esperienze mistiche o artistiche, producano un cambiamento a livello dei neurotrasmettitori come il camminare e l’alimentazione, per riavviare un collegamento sinaptico funzionale ad una risposta migliorativa (felicità? Tollerabilità?) della persona nella sua vita di tutti i giorni e personalmente fa anche piacere questa scoperta è forse un qualche cosa in più per chi ci vuol trovare un senso. Grazie Dada per gli stimoli che offrono le tue domande.
Un abbraccio
Dada sento la fiducia che hai in me, e te ne sono immensamente grata, anche se non la capisco… volevo prima di tutto chiederti che cosa intendi per sentimenti spazzatura? e poi raccontarti che faccio già sport e che quando faccio sport divento solo azione e pensiero volto all’azione e che è un reale piacere starmene là con le mie compagne ma certe volte, quando la partita si ferma, il dolore mi raggiunge anche in mezzo al campo. è un lavoro a tempo pieno, come vedi! e comunque anch’io consiglio a tutti/e di fare attività fisica, per me è stato anche un modo per ritornare in mezzo alle persone.
Comincio a stancarmi. Non è per niente facile continuare sulla stessa strada, continuare a capire. O cercare di abbandonare vecchie convinzioni. Non mi arrovello più dietro a lui, ma mi arrovello uguale. È così che l’intelligenza diventa un limite, se si tratta di intelligenza. Voglio un po’ di leggerezza – che duri più di mezza giornata. Vi leggo ogni giorno, mi riconosco in tutto quello che dite e dite le stesse cose che dice la mia testa: tutto e il contrario di tutto. Così non se ne viene a capo. Ho tanti Pam, Dada, Elisa e Rosi e Sisi nella testa (e ogni tanto se ne aggiunge qualcun altro), nonché il dottore, che arriva sempre dopo, quando i castelli in aria sono già stati costruiti. “Dovrebbe essere così… sì, però è vero anche il contrario… adesso provo a guardarla da un’altra prospettiva… e poi c’è anche il rovescio della medaglia. Che bastardo. Eh no! Ricordati che il problema è il TUO… una carezza e uno schiaffo“. Questo è un monologo tipo, uno dei mille che ogni santo giorno affronto, volente o nolente. Immagino un momento in cui non avremo più nulla da dirci, io e io. Allora, sarà finita. Meritato riposo.
Comincio a sospettare che il problema sia proprio questo. Arrovellarsi. E se il problema è questo io getto la spugna perché mi sa che ci sono nata così e non so fare altrimenti.
Intanto lui ha iniziato un’altra relazione ancora. E io sono ancora bloccata… allo stato attuale mi sembra molto più sano il suo modo di vivere. Al di là dei fatti sono io che continuo a sbattere la testa contro i miei muri. Tutto ciò è FRUSTRANTE. E prima non ero così. Il resto della mia vita sarà marchiato a fuoco da questa storia? Non mi va. Anche lui mi diceva che sarebbe stato di nuovo “cattivo” (pensa! Me lo diceva mentre ci riconciliavamo per tornare insieme e io glielo facevo notare – non ero imbambolata, ero attenta e esponevo chiaramente i miei timori). Sono io che è sabato sera e sto ricordando parole di un anno e mezzo fa, lui, in questo preciso istante sta guardando negli occhi di un’altra persona e sta vivendo altri momenti e forse ci crede. Chi è il pazzo?
Esercizi per la settimana che viene: Capire se l’atto di “arrovellarsi” di un individuo possa generare reazioni simili a quelle a cui ho assistito in un altro individuo. Appena ci si riesce, smettere di mettersi alla gogna. Zittire gli ospiti.
Allora, come ho scritto nell’articolo, io nel gruppo intervengo a titolo personale, come un partecipante moderatore, a prescindere dalle mie competenze terapeutiche, e cerco di fare il mio meglio… il gruppo è aperto, mutevole e assai particolare, mi pare che stia producendo buoni effetti di consapevolezza, dibattito e informazione per quanto sia possibile in maniera autogestita, senza nessun fondo o aiuto di enti,m sponsor ecc. bene, accontentiamoci per ora e magari vediamoci alle occasioni di incontro che vengonbo proposte nel blog… in fondo stiamo contribuendo a qualcosa che ha buoni obiettivi e presupposti, anche se è vero che si può fare di più , ma un po’ alla volta e senza pretendere troppo, anche per non scoraggiarsi… a volte noto che si va molto fuori strada, con divagazioni interessanti chew però potrebbero andare sotto qualche altro articolo del blog (come ad es. l’interessante questione posrta da DADA sulla serotonia, potrebbe andare nell’articolo specifico sugli antidepressivi che parla proprio di queste cose). Ad ogni modo ci sono spunti e osservazioni interessanti… qui vi segnalo un film su COME SE LA SPASSA UN GRUPPO DI ‘NARCISISTI PATOLOGICI’ che ci fa capire quanto siano inossidabili, assurdi e poverissimi di anima (e di sangue… csì che devono succhiarlo agli aoltri e tra di loro)… ma E’ SORPRENDENTE DI QUANTO POSSANO PASSARE INOSSERVATI! (incredibile!).
http://www.youtube.com/watch?v=PG4q2VqjJQ4
grazie… devo dire, che, non so se possa darvi soddisfazione, ma mi avete aiutata. pensavo di essere instabile mentalmente….invece ora so di aver subito davvero un trauma, anche se non capivo…o per meglio dire, capivo da dove nasceva il problema..ma non sapevo quale era il problema da affrontare…così..colpevolizzavo me stessa in quanto fallita nelle relazioni umane e sociali, e dopo aver investito fino all’ultima goccia della mia linfa vitale per riuscir a ricevere umano affetto, mi son lasciata trascinare dalle onde del mare fino al fondale.. ora spero di riuscir a ritrovare le forze attraverso, questa consapevolezza. spero di riuscir a ritrovare fiducia in me…anche se più ci provo e più mi deludo. ma la conoscienza rende liberi. e spero che questa conoscienza sia un trampolino di lancio per trovare le forze per volermi bene di nuovo.
Cara Gloria, brava! E’ importante riuscire a vedere attorno a noi gli aiuti degli altri, magari a volte anche inconsapevoli, ma che l’esistenza mette più o meno a disposizione di tutti. L’autocolpevolizzazione che tu dici, riduce enormemente la nostra energia e la nostra autostima e più facilmente ci porta ad incontrare persone colpevolizzanti, al fine di conservare integro un meccanismo malevolo. Punire se stessi è sempre anche un pò come punire l’altro e punire l’altro è sempre come punire se stessi. Sono sicura che in quel fondale, dove finalmente la battaglia tra il bisogno di uscire dal malevolo meccanismo e l’attrazione che quel meccanismo esercita verso se stesso nelle persone che sono coinvolte, può anche finire, proprio per quella nuova goccia (che si può trovare dentro al fondale dell’oceano) di consapevolezza che ti è apparsa e che sono sicura riuscirà a farti ritrovare una nuova fiducia in te. Cara Gloria, prova ad usare le forze che ora ti sostengono, anche se al momento dovessero essere poche, continuando ad interagire con le persone dentro a questo blog, nell’impegno (donando attenzione reciproca) e nella volontà verso una conoscenza che renda sempre più liberi. Noto che hai già scelto un tuo importante obiettivo e mentre ti lancerai per trovare le forze per volerti più bene, lo faremo anche noi insieme a te! Cercheremo di volerci più bene. Grazie per la tua partecipazione e spero continui anche nel dirci qualcosa di più sulla tua esperienza.
Un abbraccio
Da tre anni ho interrotto il mio rapporto con lui. Purtroppo, a causa del figlio minore, non posso rifiutarmi di parlargli o di incontrarlo, qualche volta. In quei momenti continua colpevolizzarmi, e nonostante la sua vita sia abbastanza soddisfacente, con me si lamenta sempre e ricomincia la tiritera “ma che ti ho fatto? Perchè sei arrabbiata con me? Ma quando ti avrò sistemato tutto dobbiamo tornare insieme, possiamo ricostruire un futuro, ecc. ecc.”
Ormai per me lui è come la peste, immaginatevi quando devo incontrarlo come ne esco dopo tutti questi soliti discorsi.
In questi 3 anni mi sono data tanto da fare per ritrovare un lavoro che mi permettesse di mantenere i miei 3 figli, dopo che lui ci ha scaricati senza darci più un soldo. Ora che lavoro, finalmente, e posso mantenere con dignità la mia famiglia, al contrario di quello che avrei creduto, mi sento ancora più inutile.
Mi sento completamente svuotata dentro, come fossi solo un guscio. Non ho alcuna aspirazione, non ho voglia di parlare con nessuno, perchè avrei da raccontare solo la storia di un fallimento. Quel matrimonio felice, che con tanta comprensione e con spirito di sacrificio, avrei voluto portare fino alla morte, NON E’ MAI ESISTITO. Ho solo immaginato di vivere un grande amore, perchè? Non ho più ricordi, perchè tutto quello che ho considerato bello e speciale non era altro che falsità e ipocrisia.
Non ho più voglia di vivere. Lo devo fare per i miei figli, ma è pesante. Non so più ridere, non so più sperare. Aspetto la morte come una liberazione. L’aspetto per trovare finalmente la pace, per uscire da questo continuo tormento che mi lacera dentro.
Questo è il mio stato d’animo. Non riesco più a reagire.
Caterina
Quanto vorrei parlare con voi, conoscervi, sentirvi vicine. Credo che nessuno possa capire quel dramma dell’anima che tormenta ogni minuto delle mie giornate se non voi, voi che avete vissuto e state vivendo le mie stesse paure, la mia stessa solitudine, il vuoto ereditato da una delusione senza via di uscita, questo senso di squallore, di violenza, di stupro. Io che ho sempre affrontato tutto con dedizione e coraggio, che ho tirati su due meravigliose figli da sola, che ho sacrificato i miei anni piu belli per costruire un futuro a me e alle mie bambine, che ho sempre sorriso a tutti con gioia e sincerita’ , che amavo il mio lavoro e i mie collaboratori, io, quella che ero io. Ora mi ritrovo in un baratro di vergogna, solitudine, dolore, insoddisfazione, rabbia, sconcerto, disinteresse, confusione, icredulita’, gelosia, cattiveria, bisogno di vendetta. Ho creduto con tutta me stessa che quella ambiguita’ derivasse solo da un carattere particolare, forse, addirittura, da un profondo bisogno d’amore, e sono andata avanti rinnovando ogni giorno la speranza che avrebbe compreso e accettato il mio amore, nonostante le sempre piu’ incisive derisioni, offese, bugie poi seguite da”scherzavo” ” lo sai come sono fatto” . Insomma quella storia che e’ iniziata con una poesia al giorno sul telefonino, tre quattro chiamate per sapere come stavo, viaggi, cene al ristorante, regali, fiori, belle parole, si e’ trasformata a poco a poco in un tormento sottile e deleterio. Tutte quelle che consideravo certezze si sono inesorabilmente frantumate in mille piccoli perche senza risposta. Sino a che e’ bastato che decidessi di lasciarlo per far finire tutto come se niente fosse mai accaduto. Non una telefonata, nessuna richiesta di spiegazioni, solo ulteriori offese quando io lo cercato. Ora e’ con un’ altra, e’ tornato dalla sua ex , quella che mi ha preceduto. Mentre io continuo a chiedermi ogni giorno: mio Dio ritrovero’ la pace?
Pier Pietro Brunelli sarà relatore alla manifestazione: UN MONDO DI ROSE alla Commenda di Genova con una presentazione intitolata LA ROSA NELL’ANIMA Sabato 12 maggio ore 11.30.
Museoteatro della Commenda di Prè Sala del Giardino Hotel Aquila & Reale Sala dei Cavalieri
Programma completo e informazioni Sabato 5 maggio e Sabato 12 maggio 05.05.12 Un mondo di rose a Commenda 1 https://www.albedoimagination.com/05/2011/la-rosa-nellanima-il-se/
Come ho gà fatto nell’altra pagina del Blog, quella dell’articolo sulla “Rosa nell’Anima: il Sè”, in previsione dell’interessante conferenza di domani, alla quale sarebbe molto bello poter tutti noi partecipare, vorrei dedicare a tutti voi, cari amici e caro dottore, anche “una rosa blu”,
http://youtu.be/_lTU7i37ydc
Un caro saluto ed un abbraccio a tutti/tutte, anche alle nuove entrate che hanno scritto qui oggi per la prima volta, per condividere la loro esprienza con noi.
Elisa
Grazie Elisa…quella rosa blu che non va più via, mi alza il livello della serotonina….
Un grande abbraccio
Salve Dada, al momento io non so come si fa tecnicamente, però per chi si registra al blog, c’è una pssword personalizzata e un pannello nel quale ciascuno ha una certa operabilità rispetto al suo profilo. Pertanto se qualcuno sa come cambiare l’immagine identificativa (logo) lo segnali così che ciascuno possa mettere l’immagine, grafica o fotografica che meglio ritiene. Cordialissimi saluti. P.B.
Bene, se vuole anche Rosy faccia lo stesso, e così se capita chi vuole può favorire nello stesso modo scambi personali. Un caro saluto
Vorrei sapere se tutti gli argomenti elencati sul blog, da: IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO fino all’ultimo punto IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP sono approfonditi in uno dei suoi libri, per leggere, approfondire, capire meglio cio’ che appare inspiegabile e magari guarire…. Grazie dott. Brunelli, aspetto indicazioni. Un abbraccio a tutte-i
Beh gli approfondimenti ci sono nel libro, anche se in modo un po’ tecnico… del resto qui nel gruppo li stiamo approfondendo, anche grazie a lei… provi a proporre qualche argomento, e vediamo un po’ insieme le risposte… purtroppo io non ce la faccio sempre a rispondere perché tra il lavoro di ricerca, di terpia e di asisstenza sono davvero troppo sul ring… comunque ci sono. Un caro saluto. Pier
Esiste una correlazione significativa fra DNP e appartenenza a sette sataniche ?
Considero il suo intervento come una provocazione, della quale non abbiamo bisogno, se non è così si spieghi meglio, o altrimenti dedichi la sua partecipazione altrove.
Chiedo scusa ma non era mia intenzione entrare a gamba tesa.
Mi rendo però conto di aver sortito questo effetto.
Non voleva essere una provocazione ma un preoccupato dubbio che mi ha assalito negli ultimi giorni e che mi coinvolge piuttosto da vicino.
In fondo anche restando nello stretto ambito psichiatrico c’è già abbastanza da temere dai narcisisti patologici.
Sembra che siano (o meglio “sia”: mi riferisco ad una persona reale) inattaccabili e sempre incombenti.
Il problema è come neutralizzarli.
Temo che il mettersi di traverso, contrastarli in qualche modo, li possa rendere pericolosi.
Va bene Gerard, allora l’importante è che lei si tranquillizzi e comprenda quanto qui dico qui e al gruppo: I NARCISISTI PATOLOGICI NON ESISTONO! CHIARO? e adesso vi spiego perché… Innanzitutto secondo voi la costellazione dell’Orsa Maggiore esiste? Esistono secondo voi i meridiani e i paralleli sulla terra? Esistono secondo voi i minuti e le ore che passano sull’orologio? … mi direte che in qualche modo esistono… però le costellazioni come l’Oras Maggiore esistono solo perché siamo noi che abbiamo deciso di collegare i puntini delle stelle per creare una certa mappatura del cielo… i meridiani e i paralleli servono a noi per orientarci sul globo, ma avremmo potuto farli diversi, anche a quadrettoni… le ore e i minuti sull’orologio potrebbero essere divisi diversamente, ad es. ogni ora potrebbe avere 120 minuti così avremmo solo 12 ore tra giorno e notte… poi, ad esempio non esistono nemmeno i metri, i centimetri o i kilometri, se non per il fatto che abbiamo deciso noi di suddividere lo spazio in un cero modo, tanto è vero che gli anglosassoni misurano in polici, piedi e miglia…
Allora capiamoci, i narcisisti patologici – ripeto – non esistono, esiste una CLASSE di atteggiamenti e comportamenti che vengono raggruppati sotto un’etichetta diagnostica complessiva, per altro estremamente variegata e che sempre si intreccia con altre problematiche e diagnosi… qualora possiamo mettere una persona dentro l’etichetta diagnostica ‘narcisismo patologico e dintorni’ – e ammmesso che sia vero (ed è facile sbagliarsi sia per uno specialista che per chiunque, figuriamoci per chi stra male e non è il suo campo) – abbiamo ottenuto di individuare una cornice, ma non di certo il quadro di quella persona, che va esaminato assolutamente caso per caso , infatto non possono esistere sulla faccia della terra due persone uguali a prescindere dal fatto che appartengono ad un quadro diagnostico comune… tuttavia la classificazione diagnostica psichiatrica ci dà un inportante orientamento, ma poi vanno analizzate le singole soggettività, altrimenti si scambiano queste con la cornice e non si ottiene nulle se non ansia e paranoia rispetto ad altri che vengono visti genericamente come mostri, vampiri e affini… è come se una persona avendo la mappa di Roma che gli serve per orientarsi si convinca che quella non è la mappa di Roma , ma è proprio Roma… allora una volta considerato che il quadro di riferimento, la mappa, è quella del narcisismo patologico e affini, il problema non è come neutralizzarli, ma di conoscere i singoli casi individuali con i quali si ha avuto effettivamente a che fare e cercare di capire dove ciò ci ha danneggiato, perché non ci siamo accorti di questo danneggiamento, perché non riusciamo a tagliare da chi ci danneggia, quali sono le ragioni profonde nostre che ci hanno fatto colludere affettivamente con tali dannazioni… quindi se c’è qualcosa da neutralizzare non sono i narcisisti patologici, i quali proprio come i vampiri non esistono, ma sono quelle parti di se stesso che ci hanno esposta alla contaminazione e all’infelicità di disturbi di altre persone con le quali abbiamo avuto relazioni fiduciarie e affettive… la metafora dei vampiri, in senso psicomitologico, non pretende certo di essere una diagnosi psichiatrica, ma è impiegabile in modo più fluido e immaginativo, rispetto alla freddezza meccanica della diagnosi psichiatrica – io mi riferisco all’uso metaforico di immagini mitiche e leggendarie secondo la psicoterapia junghiana. INFATTI se io dico quello là o quella là è un VAMPIRO tutti capiscono che è impossibile, ma capiscono anche che quella persona è stata in qualche modo molto pesante negativa per un’altra persona che viene ‘vampirizzata’… ma come vedete di tratta di metafore immaginative che servono proprio ad evocare un linguaggio simbolico che si connette in modo più fluido all’inconscio, al mondo del sogno, dell’incubo, delle fantasie e delle emozioni… sicché poi ciascuno viene stimoltao a capire con la ragione, oltre che per via emotiva e immaginativa, che tipo fosse veramente la persona con la quale si ha avuto a che fare andando oltre la cornice e la classificazione che serve come orientamento, come mappatura , ma non come verdetto finale che non esiste e non serve a niente, se non a creare equivoci, a volte anche gravi, e che rischia veramente di far rallentare ed arrestare ogni processo terapeutico e detraumatizzante che consideri una partecipazione del lìinconscio, e quindi che parli ad esso con un linguaggio simbolico che gli è comprensibile… e infatti è per questa ragione che questo articolo ha raccolto in circa due anni oltre 1400 commenti e più di 100.000 visite, sebbene i siti e le chat sul narcisismo patologico – anche ben fatti – abbondino ormai a migliaia, infatti MUOVE qualcosa dentro, fa capire emtivamente anche l’inconscio non solo alla mente razionale, perciò aiut a curare, fa scattare qualcosa dentro… MA QUESTO CARE E CARI AMICI PARTECIAPNTI AL GRUPPO DI AUTO-AIUTO è possibile anche grazie a voi, e se un giorno qualcuno se ne occuperà, perché io non ho i mezzi, si scoprirà che stiamo creando un’esperienza di auto-aiuto veramente unica e pionieristica, stiamo cioè facendo del bene a noi stessi e ad altri, trasformando il male ricevuto in un bene, per quanto possibile, è questo è GRANDE, perciò siate orgogliosi di voi stessi, amatevi, rinforzate la vostra autostima anche con la vostra oartecipazione, e sentimentalmente non si dovrà più neutralizzare nessuno… i narcisisti patologici, come i vampiri affettivi, ricordiamolo sono un modo generalist per comprendere e per parlare, per occuparsi del PECCATO NON DEL PECCATORE, e del perché ci siamo lasciati attrarre a seguirlo sulla sua strada e per come fare ad imboccarne un’altra, verso un concetto di amore e di vita più umano ed anche più elevato, più semplice e più buono… o comunque più vicino al nostro cuore affinché ciascuno possa davvero fare del proprio meglio… Un caro saluto ( e vi aspetto alla festa dell ROSA
https://www.albedoimagination.com/05/2011/la-rosa-nellanima-il-se/
Quando vi va anche voi potete segnalare iniziative che siano interessanti e di conforto per la nostra ricerca e per valorizzare magari anche oltre l’on line il nostro incontro umano.
Ho letto oggi parte di questo blog e finalmente, dopo aver cercato inutilmente per anni una spiegazione a quello che mi succedeva e mi succede tuttora ho capito. Ho avuto a che fare con una persona affetta da narcisismo che prima mi ha conquistato con la sua dolcezza e la sua sensualità e poi si è fatto sempre più esigente su cose che adesso mi fanno sorridere ma allora no. Secondo lui dovevo dimagrire, avere sempre i tacchi alti, essere sexy, e ad un certo punto anche avere relazioni a tre e non ricordo che altro, perchè era anche contraddittorio nelle sue richieste. Ora, dopo una convivenza cercata da lui e tante bugie, piccole e grandi (vedi manipolazione), siamo in una situazione di separazione non formalizzata, nel senso che lui non l’ha mai detto a parole ma è uscito piano piano dalla mia vita, lasciandomi un grosso vuoto che, evidentemente si andava a sommare ad una insicurezza e una paura della solitudine che mi porto dietro fin da bambina. Il bello è che lui è anche consapevole che sto male e mi suggerisce come passare il tempo in attesa di un suo ritorno che probabilmente non avverrà mai. Non sò cosa farò, ma sicuramente non voglio più sentirmi annientata. Sono diventata praticante buddista e questo mi ha aiutata a vedere le cose con più distacco; ma è vero quello che si dice nel blog, che ci si porta dietro una ferita simile ad un trauma. Ora, per lo meno so di non essere sola. Coraggio a tutte!
Coraggio a TUTTE e a TUTTI… è fondamentale, fa parte della TERAPIA!
Cara Paola, anche se comprendo che sarebbe consolante, soprattutto per noi donne, sapere che solo gli uomini si comportano in modi corrispondenti a quanto descritto nell’articolo sul narcisismo patologico e negli interventi qui nel blog da molte esponenenti del sesso femminile e che quindi ad una fetta dell’umanità siano risparmiate certe esperienze ed in un certo senso sarebbe ancche rassicurante poter dire “sono solo loro i cattivi”, per la nostra psiche e la nostra emotivià) purtroppo, bisogna invece riconoscere che ci sono anche molte donne che trattano male ed anche molto male gli uomini secondo il “copione” previsto da questa patologia. Ed uomini che dal rapporto con simili donne escono distrutti, non meno di noi donne, forse in modo diverso, perchè la loro sensibilità è in parte differente ma non per questo inferiore, anzi, talvolta addirittura più accentuata ed anche delicata e meno avvezza ad affrontare problemi sentimentali ed emozionali di simile portata, anche per formazione culturale e tipo di società, che propone delle divisioni che di fatto, nel dolore emozionale, esistono solo sulla carta o in certe fantasie popolari. Inoltre, e parlo anche per esperienza di un mio cugino che ha affrontato una situazione dolorosissima, spesso gli uomini, quando si legano ad es. in matrimonio ad una donna narcisista patologica o con altri gravi disturbi appartenenti a categorie patologiche ec patogeniche simili, si trovano spesso ad affrontare anche situazioni di separzione particolarmente drammatiche – anche perchè dobbiamo dire che i padri, in Italia sono poco tutelati – dove anche improvvisamente vengono cacciati di casa, perchè “non sevono più” per gli scopi che quella determinata donna si eraa prefissata, tra cui magari, anche l’usarlo (scusa la crudezza ma accade, credimi, ed è bruttissimo ed anche poco degno) per fare dei figli che poi, in fase di separazione, gli vengono “sapientemente” – nel senso che i figli stessi non si accorgono di essere a loro volta manipolati e cedono di essee loro autonomamente ostili verso di lui e di pensare pensieri che invece, gli vengono come “instillati” dentro – messi contro, inducendoli spesso, tali ex mariti e padri (che in quanto tali, non saranno mai invece ex) in una situazione di frustrazione estrema nota con il termine di Sindrome da Alienazione Parentale. Inoltre, accade anche spesso che alcuni padri vengano regolarmente otacolati nella possibilità di vedere i propri figli minorenni da alcuni tipi di madri ed ex mogli che a tal fine, ricorrono attraverso la preparazione di trappole ad hoc, a finte denunce di stalking – pensiamo ad un padre che va a casa una sera a prendere un figlio per portarlo al cinema sapendo di trovarlo ad attenderlo e trova la serratura della porta cambiata improvvisamente, senza che lui ne fosse stato preavvertito, in modo da poter semplicemente suonare, si spaventa, suona e nessuno gli risponde; il suo allarme aumenta, chiama il nome del figlio, della moglie, implora che gli venga aperto, poi sfinito, passa a delle minacce che non sono altro che parole dettate dallo sconcerto e dalla paura, del tipo:”apritemi o sfondo la porta, apritemi o faccio un macello”. Ora immagina che la ex moglie da dentro gli dica che deve andarsene e che da quella sera lui, senza conoscerne i motivi, poichè non ha fatto nulla che possa giustificare una simile decisione improvvisa per di più, non potrà più vedere il figlio. L’ uomo avrà quasi certamente una reazione emotiva forte, prima della quale la ex moglie (non sana, naturalmente..) nell’elaborare la sua strategia per farlo cogliere sul fatto, avrà pensato di chiamare i carabinieri dicendogli che l’ex marito la minaccia da fuori la porta, questi ultimi arrivano e trovano lui che effettivamente sta sbattendo i pugni disperato, di una disperazione che solo lui conosce, sulla porta, mentre la donna da dentro “urla” istrionicamente il suo terrore verso di lui e la sua paura per il benessere del figlio. Parte così molto spesso l’ordinanza restrittiva nei confronti dell’uomo ed altri suoi tentativi di avvicinamento saranno considrati forme di stalking, anche se magari sta solo, di nascosto – parlando naturalmente di un uomo con animo buono, vittima di una donna narcisista paologica o con altre sindromi affini -cercando di vedere come cresce il figlioletto e quali progressi ha fatto nel tirare due calci ad un pallone o nell’ultima fila cerca di assistere ad u suo saggio di pianoforte. ora, certamente la denuncia verso di lui aveva delle basi false, anzi non ce le aveva proprio se non nella mente di quella donna ma gli effetti che quest’uomo subirà, saranno ugualmente devastanti, come se avesse fatto qualcosa, non solo interiormente ma anche a livello sociale, lavorativo, amicale, ecc, oltre che all’insorgenza, a cui l’uomo è molto portato di disturbi psicosomatici in detrminati distretti corporei. Per non parare di quelli che non ce la fanno e finiscono preda di droghe, alcol, vizi di gioco per assre il tempo a causa della perdita del lavoro fino a finire poi, sulla strada. Anche come barboni.
Forse gli uomini che raccontano le loro storie drammatiche sono meno delle donne che per natura siamo più portate al dialogo anche su questioni delicatev e molto delicate e ad esprimere la nostra sofferenza, fprse anche questo fa un pò parte di un antico retaggio culturale, che impedisce in parte all’uomo di poter dire liberamente “Io soffro” , “io sto male perchè..” ed anche di esprimere liberamente il fatto di esere caduti in una terribil trappola seduttiva e manipolaria di una donna, un pò alcuni per orgoglio altri per timore di essere giudicati, non ascoltati, non capiti..sulla base del concetto “ma sono uomini”. ecco, appunto, “sono uomini” ed in quanto esseri viventi, con un anima ed un cuore e nel considerarci appartenti all’uomo come specie, indipendentemente dal sesso, è necessario riconoscere che anche loro soffrono, come noi, alcuni insieme a noi, altri in solitudine, che talvolta è estrema; anche alcuni che scrivono qui sono uomini che hanno sofferto e che soffrono e che cercsno di aiutare anche noi a superarare ed elaborare la nostra sofferenza. Quindi è giusto esprimere la nostra solidarietà ed il nostro più sentito abbraccio anche a tutti quegli uomini che in modo simile – o anche diverso – al nostro, soffrono ed hanno sofferto a causa di persone che in brutto modo si sono approffitate di loro, incoraggiandoli anche a scrivere qui, se ne sentono il bisogno perchè la loro sofferenza può trovarvi una accoglienza ed un confronto costruttivo.
Cara Paola, anche se capisco bene che tu avrai i tuoi giustificati motivi per aver detto “coraggio a tutte” e non anche a “tutti”, da una specifica volontà ad una semplice distrazione, ho preso a spunto il tuo post per scrivere queste parole sugli uomini non perchè alcuni di essi non abbiano fatto del male anche a me anzi, e questo non abbia avuto nela mia vita delle conseguenze ma ho avuto anche modo, attraverso il rapporto con questo mio parente e di alcuni suoi amici in condizioni simili, oltre che leggendo i post di alcuni uomini che partecipano al forum di autoaiuto di albedo, di rendermi conto di quanto anche loro soffrano e meritino dunque la nostra comprensione, senza generalizzare dall’eventuale uomo che ci ha fatto del male personalmente a tutti gli altri escludendoli dal nostro abbraccio affettuoso e colmo della nostra comprensione possibile, quella che almeno ci sentiamo in grado di dare, con la speranza che essa aumenti pian piano, permettendoci così di riconcialiarci anche con alcune parti di noi stesse che possono poi migliorare anche nei rapporti con gli altri in modo che essi siano per tutti più salutari e costruttivi.
Quindi, a te coraggio Paola ed un grande augurio di farcela ad uscire fuori da questa situazione complicata che descrivi, possibilmente trovando il modo di allontanarte e in primis, come ti è possibile, per ricominciare a pensare a te stessa in modo autonomo ed al tutto con maggiore distanza ed allo stesso tempo, con maggiore coinvolgimento per te stessa come persona singola capace ad es. di decidere come passare il proprio tempo autonomamente e non come ti viene detto da lui, cosa che forse, ho un pò l’impressione, ti confonde un pochino circa il lasciarlo o l’aspettarlo.
Spero che tu, anche scrivendo in questo blog e confrontandoti con il dottore che lo coordina e con tutti/e noi, possa chiarirti pian piano le idee e cercare una strada per ritrovare la tua serenità.
Ti abbraccio forte.
Un caro abbraccio anche a tutti ed a tutte voi e noi.
Ed anche buon 1° maggio a tutti noi.
Elisa
A tutti e tutte i/le cari e care amici ed amiche del forum di autoaiuto, vorrei segnalarvi un articolo in lingua inglese riguardante l’argomento di cui tratta questa pagina , dal titolo “Ami un narcisista’?” che ho trovato oggi e circa il quale mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni oltre naturalmente a quella spcialistica del dottore. Questo è il link:
http://psychcentral.com/lib/2012/do-you-love-a-narcissist/
Spero possa interessarvi e che possa essere utile.
Un caro saluto ed un abbraccio a tutti/e.
Elisa
Molto interessante, sintetico e chiaro.
L’informazione è molto importante ed è uno degli scopi di questo blog, ad esempio nell’articolo offerto da te Elisa si parla di alcuni trattamenti possibili per chi, malgrado loro, uomini e donne, sono dipendenti verso comportamenti lesivi e traumatici, diretti ossessivamente alle persone dalle quali sono amate/amati. Sarebbe per me interessante capire meglio e se lo è anche per altri, naturalmente, aprire una discussione sulla cura e riabilitazione basata sui 12 passi a favore dell’integrazione degli squilibri narcisistici. Su internet si trova del materiale, a mio parere un po’ troppo sintetico ( e piuttosto legato agli squilibri alimentari o alle dipendenze da sostanze varie ) che mi piacerebbe venisse arricchito dai diversi punti di vista delle persone che qui si soffermano. Magari se ci fosse qualcuno che ha vissuto direttamente questo percorso, mi piacerebbe che si sentisse aperto, disponibile, accettato ed apprezzato per la sua preziosa testimonianza. Nonostante venga detto da più parti che sia difficilissimo che un o una narcisista eccessivo-a riesca a riequilibrarsi, continuo a pensare che non sia proprio così, ma che questa incapacità sia in qualche misura anche sostenuta da una critica sociale ( che il soggetto-soggetta se la sente riferita, nonostante la separazione, a volte tattica, bisogna dirlo, tra atto e attore ) avvertita come spietata e senza amore, proprio così come sono stati spietati e senza amore i suoi stessi atti, poiché a mio parere ogni critica occorre sia fatta sempre nel rispetto dei nostri bambini e dei bambini degli altri. Non credo che sia tanto una questione di “mancanza” di empatia, le persone autistiche ne difettano forse in assoluto più di tutti e non per questo agiscono il male verso gli altri, anzi è più facile che ricevano autentico amore da più parti, quanto piuttosto una trasformazione al contrario di tutte le emozioni che vengono percepite o realmente viste nell’altro di fragilità intollerabile e che vengono vissute come una reale minaccia verso la salute della persona eccessivamente narcisista. La generalizzazione che opera come meccanismo consolidato, potrebbe portare a confondere anche il vero amore come fragilità incontinente, all’interno di sé stessi e dell’altro. Dopo essersi doverosamente e umilmente tolti ( anche e soprattutto per amore, poiché troppo coinvolti in un unico male diffuso ) dalle dinamiche tipicamente distruttive di alcune nostre relazioni affettive, a volte le più importanti e le più difficili da lasciare andare, tutto questo, vissuti e attori, meritano e meritiamo, a mio parere, grande rispetto e compassione, da diffondere il più possibile.
Un saluto a tutti.
ciao a tutte-i, mi riaffaccio sul blog dopo alcuni giorni veramente difficili. Cerco di leggere anche gli altri commenti e mi sento frustrata nell’incapacità di non riuscire ad essere di sostegno per nessuna persona che scrive. Però abbraccio tutte calorosamente, se può servire a qualcosa. Ma oggi dietro quello che scrivo c’è un sempre più forte grido di dolore e di disperazione. Non so più che fare perchè non riesco più a riconoscermi, a fare le cose che facevo prima, ad avere la gioia e la vitalità che avevo e che mi accompagnavano nelle cose che facevo. Stringo i denti e vado al lavoro (lavoro nel sociale) dove il contatto umano e il rapporto con il prossimo è fondamentale. Ma mi sento spenta, svuotata, e mi si legge in faccia. Non riesco più a dare niente, a sorridere, ad incoraggiare, ad essere serena. E continuo a fare sbagli perchè contiunuo a cercare spiegazioni, chiarimenti… cerco il riconoscimento di quella dimensione umana che ho sentito e sento annullata, calpestata, mortificata, minacciata, derisa. La cerco nella persona sbagliata, in lui, attraverso messaggi, che vengono ignorati; c’è la tentazione di chiamare che è forte ma cerco di evitarlo per paura di subire altri pesantissimi maltrattamenti verbali. Questo muro di incomunicabilità mi impressiona, così come mi atterrisce l’aver vissuto momenti di intensissima intimità (almeno credevo) ribaltati con un repentino disprezzo, poi umiliazioni, offese, ingiurie, minacce e infine il silenzio. Gli comunico che sto male e che ho bisogno di un chiarimento; ho avuto problemi di tachicardia e insonnia, incubi notturni, ciclo di una durata interminabile…tutto per stress mi dice il medico. Ma come uscirne? Sì, faccio psicoterapia una volta ogni 15, ma lo stesso non trovo pace. Ho paura di non ritrovare più me stessa, che non la ritrovino gli altri che mi vedono e mi sentono diversa…rabbuiata, triste. Ho paura dell’idea di questa disumanizzazione di cui può essere capace l’essere umano…esiste purtroppo,lo sapevo, ma sentirla sulla propria pelle è insostenibile. Aver colluso con una parte malvagia è anche nostra responsabilità, è vero. Ma se proprio era così difficile rendersene conto? Chi non mente non è portato a pensare che gli altri lo facciano, o almeno io devo fare uno sforzo nel pensare che questo possa accadere. C’erano promesse, vissuti romantici, di passione, di condivisione. Anche segnali negativi, è vero, l’alternanza di stati d’animo che spiazzavano, per poi tornare a una normalità dove sembrava che le cose si potevano discutere e risolvere, con il dialogo, la comprensione, l’amore. E proprio quando le cose sembravano finalmente andare meglio sono iniziati in breve tempo un’escalation di maltrattamenti: dalla freddezza alla derisione agli insulti fino alle minacce. Mi sto ripetendo, scusate, ma non riesco a tollerare questo disprezzo, l’infierire sulla mia fragilità emotiva, l’indifferenza. E’ come se non sapessi a cosa vado incontro, vivo alla giornata ma non riesco a fare niente e non so neanche se riuscirò ad andare ancora al lavoro. Mi sento stupida nell’incapacità di superare questa situazione, per un uomo per cui evidentemente non ne vale la pena, ma le cose stanno cos’. E ora ho tanta rabbia, che non so come esprimere. vorrei vomitare questo “male” che sento dentro e non ci riesco. Sono troppo legata all’idea che quei momenti trascorsi avevano un valore (per me lo avevano), che quella persona mi amava e sentiva per me tutto quello che mi diceva. Non riesco a sostituire quell’idea con l’immagine mostruosa di quando mi si è scagliata contro augurandomi la morte e minacciandomi di massacrarmi di botte; non riesco a riconoscere in quella stessa persona quella valanga di parolacce e insulti e volgarità indicibili che mi ha vomitato addosso. E se anche riesco a vederlo non riesco a stare bene, a riprendermi, nonostante io cerchi di fare tutto quello che posso. E così riprovo a scrivere un messaggio sperando che risponda, che si renda conto del male che mi ha fatto, che il suo cambiamento improvviso e immotivato andrebbe charito, perchè siamo stati insieme, ci siamo voluti bene, abbiamo condiviso molto; progetti di vita insieme che partivano quasi sempre da lui e tante altre cose. Certo, ho scoperto che mentiva, che ha mentito in tutto ma io quei momenti li ho vissuti come se fossero realmente autentici. E allora continuo a sbagliare perchè vorrei che si risvegliassero in lui quei vissuti, che si rendesse conto di quanto mi ha ferita, e ne esco ancora più umiliata. Ma vedermi così, con il tempo che passa e io che resto ferma o faccio passi indietro oltre a fare passi falsi mi angoscia, sia per me sia per le persone che mi stanno accanto. Mia madre soffre molto nel vedermi così e vorrebbe che reagissi, ma non ci riesco. I miei amici lo stesso. Sto perdendo tutto e davanti a me vedo solo altro buio. Un abbraccio a tutte.i
Bentornata e FORZAAAA! Intanto ne approfitto per segnalare questo nuovo articolo divafazione sul tema NARCISISMO E DINTORNI https://www.albedoimagination.com/04/2012/droga-narcisismo-e-pubblicita-di-pier-pietro-brunelli/ Ciao
Il dolore che tu descrivi a parole, Francesca, è il dolore che ha colpito molti di noi e che scrivono in questo blog. Il tuo dolore è il mio dolore, quello di Rosi, Pam, Illi, Fra, Stefy, Dada, Tages, Pluma, Elisa, il Dott. Brunelli e tanti altri ancora…..e arriva all’improvviso…e apre l’inizio delle danze: avanti…indietro…avanti…e sempre più indietro. Carissima Francesca, dici che dura da pochi mesi ed è forse il periodo più doloroso che coincide proprio con l’inizio. E’ la fase più violenta che ci sia e anche la più importante per l’altro, narcisista o quel che sia. E’ l’esperienza che colpisce alla schiena, l’esperienza dello squarcio del velo di Maia, l’arcano che si svela, il retroscena, la retroverità che intende Tages, la prova del cuore del Dott. Brunelli. E’ il momento in cui la zecca con le larve ( le zecche non hanno larve, ma se non si tolgono con cura, possono rimanere scorie e zampette infestanti) raggiunge la tua/nostra ferita. Ti piega…e perché ti piega? Perché d’ora in poi questa dovrà essere la tua posizione, rispetto a lui/lei. Ridotta, prostrata e pronta a dare ciò che hai, unicamente rivolto verso la stessa fonte d’amore che è diventata lui per te. Vuoi tornare ad amare? Allora fai vedere i fatti a lui! Una volta mi sentii dire:”…sono solo parole, ci vogliono i fatti in amore” un po’ come la bellissima canzone di De Andrè:” …mi disse amor se mi vuoi bene/ tagliati dai polsi le 4 vene!!!” L’esperienza è proprio come la definisci tu, de-umanizzante! E’ l’esperienza dello strappo dal cuore dei tuoi sentimenti più belli, che vedi gettati nel cestino dei rifiuti, poiché l’intero tuo corpo, con quello che c’è dentro, è trasformato e vissuto come un rifiuto nella Sua psiche, psiche ancora, per destino tardivo (anima vecchia, anima nuova?), al servizio di uno psichismo antropofago millenario che perdura in una perpetua deprivazione dall’incontro d’amore con la madre o di chi per lei accoglie una nuova vita alla sua nascita. Questa assenza non permette la trasformazione ( anche se io amo pensare che non sia così…magari per altre vie…che non sono le mie, ma la speranza c’è per tutti ) invece noi crediamo ( forse molto presuntuosamente, o ingenuamente, o pretestuosamente) ma anche inconsciamente, di poterlo fare, di poter trasformare le cose donando il nostro amore. Il nostro amore invece viene ingurgitato, il mio, il tuo Francesca e quello di tutti gli altri che passano e rimangono abbagliati dalla stessa scintilla. Dicevo, l’amore viene ingurgitato, spezzettato, insieme ad un indifferenziato bolo di amori trasversali e concomitanti ( a qualcuno piace chiamarli “piccoli investimenti”, invece di specchi, ma la natura dell’intelligenza economica è la stessa ), che si avviano in processione e tutti rigorosamente in fila ( come una e-norme Mailing list ), verso l’intestino crasso, che non trattiene nulla (niente villi) ma espelle tutto fragorosamente fuori dall’ano. E’ tipico di chi assiste inconsapevole a questo film, sentire, tra gli altri disturbi, che nel peggiore dei casi subentreranno poi col tempo ( e più tempo scorre e più disturbi fisici si accumuleranno ) la propria pancia gonfia e colitica….con blocco intestinale. E’ terribile e terrificante Francesca… ti ha augurato la MORTE e minacciato di RIEMPIRTI DI BOTTE. TI STA OSSERVANDO A DISTANZA. STA OSSERVANDO COME REAGISCI A TUTTO QUESTO. Se non lo cerchi lo farà lui ( visto che sei solo all’inizio ) per vedere se accetti la sfida contro te stessa. Come si è riaperta quella ferita!? Vero Francesca? Se tu ti fossi aspettata quelle parole non si sarebbe potuto mai riaprire così!!! Il sangue deve riversare abbondante e potente e non poteva un semplice graffio ( che già basterebbe per soffrire in amore ) ottenere l’unico risultato che porta a supplicare…pietà, ti prego! E lui ti cercherà per vedere se accetti di combattere contro la tua stessa natura, contro la legge del dissanguamento. Ma il tuo cuore e il tuo corpo sanguinano e vuol essere sanato da lui e così lui vede che tu ami il male che ti fa, perché il male che già ti ha fatto è troppo!!! Nessuno lo farebbe mai, se non altri fatti così! Il male che ti ha fatto è troppo e lui lo sa, se lo è già sentito dire da altri/e e pensa che tu hai bisogno di questo. Ricordo che una volta una persona a me cara disse improvvisamente:”…si vede che le donne vogliono soffrire”. Per lui sei tu che lo costringi a farti male e la sofferenza che mostri equivale per lui alla richiesta di sofferenza maggiore che vuoi da lui e solo da lui, in nome dell’amore, il tuo…il suo. Lo so Francesca che il DUBBIO che si genera dall’”ARDENTE” “DESIDERIO” che questo incubo non sia vero e che tutto torni come prima fecondo e promettente di creatività futura insieme, spinga al perdono e alla cancellazione totale del male che è stato. Nella devastante attesa di un contatto ( ritiro narcisistico necessario allo scopo del narcisista… e fa parte del copione ) che è parte integrante dell’esperienza traumatica:
PROVA DEL CUORE(prima fase del trauma)- ATTESA – RITORNO (ultima fase del ciclo che si ripeterà fino a tutto quanto si è detto), il ritorno viene immaginato e riimmaginato, nell’attesa, in balsamiche scene ricostruite, dove l’amato è anch’esso ricostruito nella mente del traumatizzato coi fotogrammi della seduzione iniziale. In questo caso è la stessa attesa che agisce come la fase dell’inizio, senza il diretto “coinvolgimento” dell’unico attore/regista. Pensa che risparmio di forze, ci sarebbe da sentirsi onnipotenti solo per avere realizzato questo, se non fosse che ci si serve indebitamente dell’amore. Una persona normale non avrebbe nè cuore né dignità né interesse per farlo mai, lo avvertirebbe come subdolo e smaghevole. E’ come se un adulto dovesse sentirsi grandioso per avere raggirato un bambino, poiché “ amor che a nullo amato amar perdona” lo fa con la parte bambina. Secondo me Francesca le persone che passano da un’esperienza dolorosa come tu descrivi e per come ti racconti “non rassegnata” hanno alcune possibilità. Due appaiono più evidenti, ma entrambe rischiose di deumanizzazione. La prima è una via breve, quella di cercarlo ad oltranza per chiarire, per cercare un’intesa, una mediazione, un dialogo ed è più facile che ti faccia raggiungere prima il fondo da cui ricostruirti e la seconda è quella lunga, quella dell’attesa angosciante, ma anche no, a seguito della quale quella persona ricapiterà, magari per caso, come se nulla fosse, guidando il famoso ritmo dell’ambivalenza ( fatto di micro-traumi )il cui tempo, se sei fortunata, lo deciderai tu. Anche questa via ha un grande costo. Cara Francesca, mi auguro che tu, continuando a scrivere in questo blog, con il dialogo che puoi instaurare anche con tanti altri, insieme alla vicinanza delle persone che ti conoscono e che ti vogliono bene, possa trovare una terza via tutta tua che, nonostante l’indiscutibile dolore che dovrà essere affrontato da parte tua, ti riporti nella corrente universale dell’amore ( vita ), come tu senz’altro ti meriti. So che potrai fare molto per tanti altri.
Un forte abbraccio
Un aiuto per rimembrare e rammentare che anche gli uomini possono soffrire dello stesso male
http://www.youtube.com/watch?v=hEsMZfYGqIM
Questo è uno di quegli interventi – come altri – che per la sua sensibilità, competenza, sincerità meriterebbe di essere raccolto nelle pagine di un libro… spero riusciremo a farlo, ma in ogni caso è ora importante che sia qui. UN ABBRACCIO. pier
Per ringraziarla Dott. Brunelli le dedico in maniera particolare questo canto di un grande musicista che apprezzo molto e che mi auguro le sia gradito. Desidero dedicarlo anche in modo speciale ad Elisa e a tutti coloro che si danno generosamente aprendo il loro cuore verso l’aiuto reciproco come fate voi! UN ABBRACCIO
http://www.youtube.com/watch?v=8TyRHj4Ag34&feature=related
Grazie… è importante che qualcuno ti venga a cercare… ma tu devi esserci.
Ciao Sisi, ho seguito con grande attenzione le ultime riflessioni che hai scritto e vorrei chiederti una cosa.
Dei due narcisi con cui hai aver avuto a che fare, ti capita mai di sentire che ti hanno inavvertitamente donato una parte di loro …come una risorsa dentro di te che prima ti mancava?
Non so come descriverlo, lo sto capendo a poco a poco … adesso cerco di spiegare.
Piccolo preambolo: io sicuramente non sono più esattamente la stessa persona che ero mesi fa e due anni fa. Non sono cambiata come persona, però si è formata una sorta di “consapevolezza” (nei livelli più consci e inconsci).
La diversa “consapevolezza” mi ha in parte trasformata anche nelle mie potenzialità di sentire il peso di me stessa – PER me stessa – (non in senso di peso passivo ma di forza attiva), anche in rapporto alle altre persone (ma indipendentemente da esse), pur in loro presenza. Uso il termine consapevolezza anche se in realtà sento che questa “consapevolezza” è fatta in gran parte da quel dono intangibile che non è per nulla concettualizzabile e comprensibile.
Prima di lui, e anche durante la mia relazione narcisistica con lui, mi mancava una esperienza unica:
L’ESPERIENZA SU ME STESSA della sensazione chiara e inequivocabile che nessuno entra a turbarmi, mentre io mi ritrovo come blindata e staccata emotivamente!!!
Prima erano cose che non avevo mai provato e che quindi non capivo… perchè non mi ero mai staccata emotivamente da niente, men che meno dalla aggressività altrui, ma la subivo.
Quindi è un dono-novità: ma – e c’è un ma – la fregatura è che è un distacco così strano e inspiegabile che non posso comandarlo o farlo accadere! Infatti … mi è capitato inaspettatamente una volta sola, qualche giorno fa, e non saprei neanche dire perchè, e cosa sia scattato, so solo che è capitato, e che posso solo provare a descriverlo, per come posso.
Per alcuni minuti ho potuto sentire cosa si prova quando si blocca il mondo esterno, come fanno loro .. (e il guaio è che non so neanche quali meccanismi mi hanno portata a sentirlo).
Era un’esperienza di gamma di sensazioni che mi mancavano!
Adesso lo so che esiste anche questa gamma, e visto che lo ho sentito dentro di me, sono già una persona più completa.
Tento di descrivere la sensazione.
C’è stato un epiosodio intenso recentissimo (e che non ha proprio nulla a che fare con il mio ex, che ormai è lontano dalla mia vita) in cui ho avuto una sensazione molto forte, di chiaro e strano (inedito) controllo su me stessa e sulle mie emozioni che non avevo mai avuto prima (in nessuna circostanza, men che meno in circostanze stressanti come quelle che adesso racconterò).
Era una situazione in cui non potevo girare i tacchi, perchè era una situazione formale, in cui ero obbligata a restare lì, e ad adempiere ai miei obblighi formali, e ad interagire con quelle persone fino in fondo. Immaginate due capiufficio molto petulanti, per di più alleati fra loro (alleati al massacro), e molto acidi!
Ebbene, stavano recitando il loro solito vecchio teatrino di numeri chiusi, un misto di: presa in giro-stuzzicare per provocare reazioni, dimostrazione di senso di superiorità, sottomossione degli altri … il tutto giocato in modo molto pesante e divertitamente sadico.
Ad un tratto ho guardato nei loro occhi!!! … si leggevano un bouffet di: malizia, astuzia, controllo, attento studio delle mie reazioni, sufficienza, cattiveria, … senso di sfida e volontà di provocazione e di colpo ferire!
Ebbene, … stranamente, invece di sentirmi assalita e invasa da: senso di paura, tristezza, confusione, senso di venire schiacciata, insicurezza, angoscia (sensazioni che erano la mia normale reazione in passato), …. IMPROVVISAMENTE nella mia testa mi sono ritrovata stranamente distaccata e indifferente ad analizzare il tutto come se stessi guardando un qualcosa senza che io fossi lì a viverlo, come se parlassero … al muro (e non a me!!) oserei dire che mi sentivo perfino io la straffottente (mentre me ne stavo lì in piedi nella stanza, zitta e indifferente), tanto era grande il mio senso pervasivo e potente di indifferenza più assoluta!
Ho avuto la sensazione di non riuscire neppure a seguire con precisione le loro parole, non focalizzavo proprio (strano!), … mentre in passato mi si marchiavano a fuoco nel cervello!!! Ero sbalordita!
Giuro … è stata una sensazione stranissima, incredibile, come se avessi tolto il sonoro!!! … e quel che è ancora più strano è che … non me ne fregava proprio niente in quel momento di quel che dicevano e del modo in cui mi guardavano: ero completamente risucchiata nella sensazione FISICA di ME STESSA (questo è un aspetto ancor più strano!): in particolare, nella sensazione del mio corpo, – soprattutto .. la sensazione fisica della mia finestra visiva sull’esterno (ricordo bene la luce del giorno che illumina la stanza, ancor prima che la stanza in se) – la mia finestra sonora, le mie sensazioni tattili, … e risucchiata anche nei strani pensieri distaccati che dapprima si concentravano sulla mia sensazione fisica e che poi si sono concentrati sulla presa di consapevolezza di questo peculiare senso fisico di ME STESSA … e allora mi sono distratta da loro ancora di più, perchè ero strabiliata da questo senso inedito!
In pratica … ero come assente dalla situazione… era come se per me quelle due persone non esistessero, se non FUORI, e solo bidimensionalmente, come un gioco di luci e ombre che si muovevano su un foglio bianco, come una pellicola!
Come fatti di cartone, come se improvvisamente io fossi una gigantessa, e come se ci fossi solo io come peso attivo di presenza nella mia testa. È molto difficile da descrivere!
Era come se loro, da aggressori, fossero diventati all’improvviso il contrario di come si proponevano come atteggiamento, estranei a ciò che rappresentavano .. per me!!!
Nel momento in cui è scattato questo insieme di sensazioni, in quella stanza, nella mia testa avevo io il controllo (per me stessa nella mia testa) … la sensazione era questa … calmo controllo (nel mio modo di sentirmi) non su di loro … ma rispetto a loro … sentendo la presenza fisica e mentale di me stessa … e solo di me stessa!!! Lo so che è strano, e so che tecnicamente non avevo il controllo dei loro comportamenti (anzi: loro si comportavano sentendo di avere il controllo a prescindere, altrimenti non si sarebbero scatenati nel loro teatrino), ma di fatto nella mia testa sentivo che non stavo facendo/provando quello che loro tentavano di farmi sentire … e stranamente era come se sentissi che io non avevo bisogno di niente in quel momento (ero stranamente indifferente!!!!) ma anzi erano loro a volere qualcosa … da me!!! proprio sembravano affannosi, adesso che mi rendevo conto osservando distaccata!! … loro cosa volevano da me e perchè?! … —> è come se mi ponessi queste domande PER LA PRIMA VOLTA nella mia vita!!!! assolutamente stranita!!! è strano perfino che non riuscissi a sentire neanche la cosa più ovvia: il loro pungolo!!!Niente!!! La mia testa andava da sola, … senza registrare la loro interazione SU di me!!! La mia mente era in grado di comprendere cosa volevano ottenere ma nella mia sfera emotiva non impattavano e non sentivo niente … se non la mia sensazione FISICA di ME STESSA come finestra fisica che guarda fuori e strana indifferenza e riflessioni completamente strane e slegate dal contesto emotivo di ciò che mi stavano dicendo!!!
E poi, fra un pensiero e l’altro, … li ho VISTI come mai li avevo visti prima: due persone che erano incrementalmente fuori controllo!!! …nel loro smanioso spasmodico tentativo fallito di controllarmi nel mio dentro emotivo!!!! Infatti la realtà è che loro, nella “modalità lesiva”, erano come esseri bidimensionali di cartone, la loro faccia e i loro occhi si trasfigurano: la bocca assume la piega del sorriso malvagio, gli occhi assumono il guizzo della violenta cattiveria assalitrice, la fronte si corruga nello sforzo di cogliere ogni stato d’animo di me. Ero io ad osservare loro … con un distacco inaudito!!!!… In pratica li vedevo senza partecipazione, un po’ come guardi un film sapendo che non è reale, e quindi pensando: chissà come hanno fatto a creare l’effetto … o peggio ancora distraendomi e pensando a cose che accostate a tutto ciò possono addirittura risultare comiche … che ne so, guardi un flm qualsiasi (magari un momento concitato del film) e intanto pensi al panificio sotto casa!
Invece di essere assorbita angosciosamente dalla loro cattiveria (come accadeva in passato) …. sbalorditivamente stavo lì a OSSERVARLI senza farci quasi caso!!! Non riuscivo a restare concentrata su di loro!!!!
Quasi fatico a descriverlo: ero come indifferente verso quel loro fluire di parole e sguardi che erano FUORI!!!!!! Sentivo solo me stessa dentro alla mia finestra sul mondo esterno! Era tutto e solo una sensazione FISICA di stare lì col mio corpo e coi cinque sensi, ma solo così.
Ancora non riesco a crederci … fatico perfino a descriverlo!! E la strana realtà di questo mio distacco era così strabiliante che mentre continuavano io riuscivo a pensare solo a:
“che strano, sento quello che dicono, ma perchè non sento niente?! Perchè provo invece questo strano senso di serafico controllo?! Non mi è mai capitato prima!!! Cosa è questa strana sensazione che sento!? Come me lo spiego… cosa è?! E come mai adesso ci sto perfino riflettendo mentre loro intanto sembrano un qualcosa di diverso dal solito, mentre sono lì davanti A ME fuori controllo?!
Caspita, … non riesco neanche ad ascoltare quello che mi stanno dicendo… ma li sto guardando … sono così fastidiosamente brutti adesso che li guardo …menano quella bocca rugosa!!! Sono come dei disegni brutti e grotteschi come i quadri espressionisti… oggetti d’arte trash! Che strano … loro stanno là a provocarmi e tutto ciò che io riesco ad elaborare è questo strano insieme di pensieri sconnessi e indifferenza … come se la mia mente pensasse per i cavoli suoi!!!! Sono incredula!!!! Perfino nel pensare che sono inguardabili … non provo niente, se non semplice fastidio!!
Poi, è successa una cosa ancora pià strana!! … mentre ero invasa da tutte queste sensazioni/pensieri, provando un forte senso di controllo di me stessa e della situazione, mentre cogitavo imperturbabile e stupita … all’improvviso uno dei due ha detto una frase che proprio ha interrotto la mia indifferenza e mi ha seccata, un po’ come una zanzara che ti si appoggia sul braccio per pungerti o che ti ronza sulla faccia!!!
E qui è successa una cosa stranissima: istintivamente, a quella frase, ho automaticamente avuto l’impulso di focalizzare gli occhi e ho guardato questa persona acida (fra i due capiufficio, questa persona era quella che aveva detto la frase) diretta negli occhi con una espressione che non ho idea di come deve essere apparsa a loro, ma so solo quanto era dentro di me: il senso di distacco da loro, misto a senso di avere una mia forte persona soggettiva, che in qualche modo deve essere filtarata nella mia espressione del viso e degli occhi.
Ebbene … quello che mi ha sorpresa è stata la reazione di quella persona a questa mia espressione (è accaduto tutto in attimi di contatto occhio-occhio): appena ho alzato gli occhi e fatto contatto con i suoi, quella persona si è zittita con occhi sorpresi e straniti tutto in un colpo. In quell’istante ho realizzato la forza della mia soggettività che sentivo, tanto che doveva essere visibile dai miei occhi!
In un semplice contatto d’occhi, la sua sorpresa e l’ammutolimento sono subentrati a trasfigurare quello che fino ad una frazione di secondo prima era stato un occhio pervaso da ridente e guizzante cattiveria divertita.
Era come se in quell’istante quel capoufficio mi avesse letto nel pensiero, cosa provavo esattamente.
Era come se avesse capito che si stava sgolando a vuoto, e in più che mi stavo pure seccando … ma quell’incazzatura non inconsulta e fuori controllo che loro vogliono ottenere, ma anzi, al contrario, quell’incazzatura molto interna e controllata (e assurdamente serafica) di chi sa che ha a che fare con cose che non potranno entrare nella mia testa e nelle mie emozioni (ed è una pretesa strana che vogliano questo da me … non ci avevo mai pensato!).
Quello che mi da ancora maggiore soddisfazione è che quei due esseri mai si sarebbero aspettati che io potessi essere tanto forte e intransigente e dura come il cemento e sigillata… ero io la prima a non crederci a quella calma indifferente che avevo dentro di me, figurati loro!
Ho letto nei loro occhi tutta la loro sorpresa di chi fino ad un secondo prima guardava nei miei occhi per entrare con distruttività fino a farmi piangere di dolore, e che invece di riuscire ad entrare nei miei occhi e renderli dei mari di lacrime molli e ancor più accessibili, si fossero invece scontrati con il massimo impatto nella mia assoluta cementificazione e corazzamento di chi non ha cazzate
da far entrare e lacrime da spargere.
Ma, come dissi all’inizio, non mi illudo di essere diventata forte oltre ogni roseo augurio, magari prima o poi capita il giorno in cui causa ciclo mestruale o causa stress sarò in giornata-vulnerabile … ripeto: quello che ho provato era assolutamente inedito e incredibilmente strano e non ingenerabile con la volontà o con autoconduzionamenti!! Il punto è che io adesso so che ho una diversa “consapevolezza a pelle”… ma so che quella esperienza in me inedita è intimamente legata al tunnel che lui ha aperto dentro di me, e che va in entrambe le direzioni, in entrata e in uscita … lui mi ha lasciato una sensazione molto profonda di quello che è e che sente, ed è un filo così penetrante che è lì da qualche parte in me e che mi si è palesato di fronte all’aggressività altrui!!!
Mi rendo conto che le sensazioni di blocco da fuori verso il dentro di me che ho descritto sono ciò che lui ha lasciato dentro di me!!! In me però sono affiorate solo in una circostanza in cui altri mostravano enorme aggressività nei miei riguardi!!!!
Forse …una persona (che è stata odiata in maniera tanto profonda e viscerale quanto lo sono stata io da lui) può imparare dal proprio ex narciso più di quanto lui non farà mai con nessuno … mi ha lasciato una “conoscenza” senza mediazione, ma su pelle, tramite il suo impatto su di me!!!
Nel suo modo di trattarmi e nel suo capolavoro di irruenza mentale contro la mia sfera emotiva e affettiva, alla lunga lui (inavvertitamente) ha condiviso il nucleo della sua forza che lo rende una persona controllante,… nel senso che, facendo impattare tutta la forza del suo ego su di me, con tutta l’intensità che ha avuto nel farlo, in qualche modo… me lo ha fatto percepire a qualche livello!
In quel momento in cui sono riuscita a sentire un enorme controllo di me stessa … (soprattutto quando, paradossalmente, ho sentito un potere soggettivo enorme nel sentirmi oggetto della malvagità altrui che stranamente non mi rattristava, ma anzi mi dava un senso di strano controllo e potere su di loro … che si affannavano per tentare di provocare il mio dolore!) … in quei momenti … sentivo che mi portavo dentro una “conoscenza a pelle” non mia, un qualcosa che non mi apparteneva, un qualcosa che era suo, ma che io in qualche modo inspiegabile avevo raccolto e trattenuto come se non fosse stato vissuto soltanto come su di me agito, mentre lui lo agiva su di me, ma come se me lo avesse fatto con tanta intensità da avermene lasciato la sensazione di ciò che lui provava. Metaforicamente, del trauma subito, … io non ho sentito solo il peso passivo del colpo sul mio osso, ma anche la forza attiva della sua mano… ed è questo che è stata una risorsa di blocco di calma mio interno, mentre quei due capi si scatenavano.
A volte mi chiedo … come posso arrivare a essere più completa di così nella mia vita, nel bene e nel male?! … Il mio ex mi ha dato quella gamma di chiusura dal mondo esterno che ho potuto sentire (come mia risorsa) per quei minuti circoscritti con i due capiufficio… Che gamma si può oltrepassare dal lato opposto … quello dell’amore in positivo?!
La mia sensazione è che è vero quando dicono che istintivamente il legame che viene a crearsi col tuo esatto opposto è più forte e misterioso e imperscrutabile di quanto sia il legame con chiunque altro … perchè il tuo opposto porta una conoscenza che supera ogni altra cosa … ed è una conoscenza che ti completa, a patto che si superi la fase in cui non ci si limiti a subire la sua forza, ma ce se ne appropria come risorsa per se stessi. Comunque… questa gamma estrema non serve in un amore non narcisistico, ma solo nelle situazioni dove bisogna che scatti il blocco dentro per ripararci dall’aggressività altrui, e quindi è una conoscenza che è utile solo in certe situazioni, e in amore ha senso solo nell’istante dell’apprendimento traumatico, e, in quell’istante, il senso è che tu impari da lui, acquisisci conoscenza che prima ti era inaccessibile (e viceversa) – frazioni di secondo di intenso scambio di conoscenza inarrivabile e inconoscibile altrimenti.
Comunque, non so se mi capiterà ancora di bloccare il mondo esterno, io lo spero, perchè mi sentivo veramente enorme e invulnerabile mentre quei due scatenavano la loro aggressività su di me, e magari funzionasse sempre quella attivazione di me stessa alla massima potenza, spero che la conoscenza che lui mi ha dato venga trattenuta dentro di me, per restare completa di quella capacità che mi aiuta!
Spero che qualcuno possa capire le sensazioni descritte, magari può essere utile anche ad altri, così come lo è stato per me sperimentare quella sensazione nuova! Forse … si può trasformare questa nostra conoscenza traumatica in risorsa per noi stessi… cosa che non avrei mai creduto possibile!
Carissima Pam, risponderò tra poco, ma prima devo dirti che ho cominciato a scrivere in questo blog, grazie a te. Te ne sono profondamente grata! Ho avvertito subito in quei tuoi segni e codici (classici e moderni) di colto impressionismo (no espressionismo), un mistero di te che sentivo e sento buono e anche un senso di fiducia, ilarità e umorismo in alcuni momenti, nel lasciarmi andare con trasporto e leggerezza nelle tue/nostre profondità, certa che mi saresti venuta a riprendere, se mi fossi persa in qualche vicolo cieco ( un eco rimasto del mio ci(eco) amore ). E così è stato e mi hai tirata su. Ciò che scrivi è grandioso. Ti faccio un complimento esagerato (sentito, ma no idealizzato ), perché so che ai nostri utili narcisi interiori piace molto e giustamente devono mangiare anche loro, ma aiutati in questo caso dai monomeri d’amore( che sentono l’amore dall’odore e non si sbagliano mai, captano la gratuità. Nessun gioco di chi aiuta chi. Tutti alla pari… ) a loro vicini, vicini, che elaborano il composto trasformandolo in ATP. Occorre averli questi monomeri però nel DNA che determina il nostro potenziale da scarsissimo a notevole. E’ un po’ come una sorta di previsione sulla capacità che avremo di cambiare in amore e per amore nell’arco di ogni esistenza. Potrebbe anche essere una sigla ATP: Prompt Total attention; Pronta Attenzione Totale e ci vuole energia emozionale per farlo. Bene, mi chiedi se pure a me…La prima relazione (gioia immensa dell’amore materno e filiale; orrore; terrore; suture e ossa rotte). …La seconda ( seduzione, trauma, sviluppo di capacità, svalutazione, equivoco indotto e lasciato aperto, ritorsione indebita e paralizzante, irredentismo e altro ancora che mi tengo per me, come è giusto che sia nel bene ma anche in altro male, molto male). Allora tu mi chiedi se pure io ne sono uscita avvertendo doni speciali di parti dell’altro, tipica quanto insolita impermeabilità al mondo “spigoloso” esterno, la pelle che si forma quasi a tua insaputa e strana, poiché non si è perso il collegamento col proprio mondo interiore….ma provare che in quella precisa situazione niente e nessuno può entrare perché così hai deciso tu e ti senti a posto, ferma, stabile. Niente a che fare con la chiusura, bigottismo religioso e/o blocco emozionale, come qualche narciso tenta di farti credere, accusandoti di questo ogni qualvolta può tornare utile. Perché Pam, non so a te, ma leggendo a ritroso entrambe le relazioni, come mi porta a fere la tua domanda, ricordo di avere provato un istantaneo disagio nel momento che si sono rivolti a me queste persone per la prima volta. Entrambi utilizzarono lo stesso approccio, ma diverso tra loro con altre 2 mie amiche ( si chiama anche pastura ). L’ho saputo solo al termine delle relazioni in entrambi i casi. Si vede che l’eletta dovevo essere io. Non ne faccio una colpa a quelle 2 mie amiche che amo profondamente. Non è facile dare voce a sensazioni poco dimostrabili e a volte molto nascoste. Credo che tantissimi narcisi si rivolgano a quei famosi seminari di seduzione di cui arriva la pubblicità in posta elettronica. Anzi consiglio a tutti qualche lettura sulle tecniche. Ad esempio il Kiro è la tecnica del tocco seducente ed erotizzante, non occorre la presenza, se c’è meglio, ma la si può attivare anche con l’immaginazione del tipo:”…vedo la tua…che…nel..fino al…ecc…ecc..”. La tecnica del Kiro (mi sono documentata in internet) non può essere fino a se stessa, si deve accompagnare con un’altra tecnica di cui non ricordo il nome ( tutta questa mania delle sigle ), però ricordo di cosa si tratta: E’ l’allontanamento della/o xxxxx (altra sigla per indicare il bersaglio maschio/femmina; se bello-a/brutto-a, sfigato-a se per una cosa occasionale o situazione medio/lunga-Tromba) dal gruppo dove la si è individuata. Nelle libere parti che si trovano su internet, viene precisamente detto che se non riesce l’allontanamento, occorre ri-passare al Kiro, al ritocco del bersaglio che deve creare un climax ad hoc verso il centro di gravità permanente direbbe Battiato o di propellente infinito, vengono indicati anche questi 2 alternative. Ci sono anche delle precise frasi di consultazione per il Kiro, anche se il corso si prefigge la figura di seduttore naturale, di colui che riesce a personalizzare la secrezione dei liquidi. Non lo crederete, ma c’è scritto proprio così! Quando avviene l’allontanamento, si può passare all’altra fase. Pamela, io l’ho provato, non il corso, ho fatto solo da bersaglio occasionale e posso dire che funziona alla grande! Ho un po’ divagato, ma tutto questo ha a che fare con la mia risposta, che data la portata della tua domanda, meritava da parte mia la giusta attenzione. Vengo al dunque. Anche a me è capitato quello che è capitato a te, con le precise sensazioni e descrizioni di situazione che hai riportato. Nel mio caso, attraverso la prima relazione ho imparato il vero coraggio che è una delle cose tra l’altro più seduttive da trovare nelle persone, senza bisogno di fare corsi speciali, ma è attributo vitale della propria persona connessa sia all’interno che all’esterno nelle situazioni ( il seduttore di professione non è connesso al suo interno e può accedere solo ai corsi e poi diciamocelo, dovrà pure mangiare anche lui, poverino. Solo che lui fa fuori da solo tutta la tavola trasformando in boli già citati). Il coraggio è la via di mezzo tra la codardia e la temerarietà. Per giungervi ho dovuto integrare la giusta dose di paura. Eccedevo nella temerarietà e forse anche nella paura. Alla prima persona, penso ( anche con mio dispiacere devo dire) di non aver lasciato nulla, è rimasto tale e quale al periodo che ci siamo incontrati, potrei dire, visto che la mia risposta si è avviata così, pochi monomeri d’amore e scarsissima ATP. Attraverso la seconda relazione ( e non dico volutamente “attraverso queste persone”, in quanto se non è avvenuta reciprocità riscontrata nel cambiamento anche dell’altro, significa che sei l’unica ad avere imparato ciò che occorreva a te e quindi il merito è per lo più tuo), ho imparato la cosa più bella del mondo: ho imparato il valore delle mie emozioni che sono al servizio mio e al servizio di altri per mia precisa volontà. E questa volontà ha oggi a che fare con i valori umani, che sento simili ai tuoi, come a quelli di tanti altri. Di gente brava al mondo ce n’è! Di quest’ultimo non so se abbia preso qualcosa da me. Diciamo che mi piace pensarlo e in cuor mio mi auguro di sì per lui, anche se non mi conosce affatto. Lo infastidiva che parlassi e potevo fare solo le cose buone o utili che piacevano a lui. Qualche volta ha dato, ma come lui mi ha ricordato per email dovevo ritenerle ” cose date quando ne aveva in sovrappiù in momementi fortunosi”. A me piaceva fargli le cose buone, mi piaceva e mi piace vedere le persone felici e soddisfatte. Ancora oggi mi piace questo più che mai e come dice Battiato nella canzone dedicata al Dott. Brunelli ad Elisa e a tutti gli altri, questa situazione di legami interrotti( chimici ) e che hanno in me sprigionato tanta ATP, come a te “…mi spinge solo ad essere migliore con più volontà/ Emanciparmi dall’incubo delle passioni/ Cercare l’uno al di sopra del Bene e del Male/ essere un’immagine divina di questa realtà”…la mia. Chi prova sentimenti, sensazioni ed emozioni nella vita e custoditi con cura nell’intimo dialogo personale o con altri di fiducia, ha un grande vantaggio in termini di potere personale. E’ sufficiente questo per allontanare spontaneamente coloro che vivono nell’assenza di energia pulita personale e che hanno come unico scopo quella di approfittarsi dell’ATP degli altri: passione per lo studio, l’arte…., entusiasmo, amore, collera, beatitudine….
Grazie Pam, buona giornata
UN INVITO
Pier Pietro Brunelli sarà relatore alla manifestazione: UN MONDO DI ROSE alla Commenda di Genova con una presentazione intitolata LA ROSA NELL’ANIMA Sabato 12 maggio ore 11.30.
Museoteatro della Commenda di Prè Sala del Giardino Hotel Aquila & Reale Sala dei Cavalieri
Programma completo e informazioni Sabato 5 maggio e Sabato 12 maggio https://www.albedoimagination.com/05/2011/la-rosa-nellanima-il-se/
Cara Pam, già da stamattina leggendo questa tua importante e signifcativa testimonianza e ricordandomi anche di un fatto simile accadutomi parecchi anni, mi sono chiesta e vorrei chiederti: “sei davvero sicura che quanto ti è accaduto, il sentirti cementificata e sigillata da certe persone e di loro “attacchi” che in questo caso, erano gli attacchi dei tuoi capouffici, il tuo sentirti enorme come una gigantessa nei loro confronti che ti apparivano solo come due figure bidimensionali di cartone e trasfigurati nei lineamenti del volto, come la bocca ad es., in una smorfia; figure che parlavano mentre tu non sentvi nulla di quel che dicevano, tanto non te ne importava come se avessero addirittura tolto il sonoro, il tuo essere completamente assorbita dalle tue sensazioni fisiche, le uniche che sembravano esistere come se dal tuo corpo fossi tu fossi così risucchiata in quei momenti senza una apparente attività mentale che non fosse contemplativa di quel tuo stato di totale distacco che ti è sembrato di aver raggiunto e provato, distacco parziale anche dalla tua stessa attività di pensiero su quanto ti stava accadendo e su come gestirlo anzichè contemplarlo e basta, esperito come quasi un “dono”, una possibilità in più – che non hai scelto, considera ma ti si è come imposta dall’nterno e dall’esterno, come se di fatto, in realtà, tu non ne avessi invece proprio nessun controllo, in quel frangente sembrerebbe – come un qualcosa che ti è derivato cioè e che ti è rimasto dal tuo rapporto con un individuo narcisista patologico, rappresenti per te una “Risorsa” e non piuttosto un problema che non sei riuscita ancora a ben mentalizzare, rispetto al quale non sei riuscita a pensare mentre accadeva, in modo produttivo e creativo? Rimanendo invece, entro certi limiti, che definirei per una persona come te, intelligente e sensibile importanti, bloccata? Un pò come se la tua stessa mente fosse stata risucchiata dentro la contemplazione dei fatti e delle senszioni puramente fisiche di distacco, di sigillo ed impenetrabilità che a livello mentale, non hai potuto far atro che subire, in quegli attimi, non essendo frutto di una tua scelta consapevole ma la conspevolezza di essa solo successiva a tale contemplazione di te, in te stessa, , sulle tue sensazioni di estraneità, escludendo il mondo esterno? Tu dici che il capoufficio ti ha guardato negli occhi e vi ha scorto quella stessa potenza che tu sentivi che essi stavano manifestando e che per questo ha cambiato atteggiamento…ma come fai a saperlo se egli non vi ha scorto invece qualcosa di completamente diverso che lo ha spinto a desistere? Pensiamo, se costui ti ha vista “impietrita”, anzichè “forte” – nel senso che tu non eri dentro di lui nè nei suoi pensieri e sensazioni, giusto?- ad es., ciò non lo avrebbe potuto far desistere ugualmente? Hai detto di aver guardato da dentro a fuori come da una finestra, senza provare nulla…a me una cosa del genere mi accadde parecchi anni fa e personalmente mi terrorrizzò su ciò che poteva essermi accaduto, ed infatti era un inizio di fatti ed eventi psicologici/emozionali spiacevoli che avrebbero dovuto essere elaborati. Mi chiedo cosa accadrebbe se queste sensazioni, che nel caso del distacco da certi fatti turbativi della nostra vita, possono essere adguatamente sviluppati solo con un adeguato allenamento in discplinie meditative, yoga e simili affinchè sino controllaate e produttive di benessere, si trasformassero, senza la tua volontà cosciente, ripresentandosi, in automatismi, fino a prendere il “tuo controllo”. Mi permetto di dirti questo perchè sei una persona molto intelilgente e mi piacerebbe che tu riflettessi anche su questi aspetti potenzialmente negativi che possono invece svilupparsi come tali in seguito all’episodio singolare che descrivi dove il tuo corpo, mente ed emozioni sembrano aver seguito binari differenti fino al bisogno di trasformare due persone in due sagome bidimensionali che sono il prototipo, in alcuni importnti studi, del non riconoscimento dell’essere umano e/o del suo tentativo di annullamento ( sia del non essere stati riconosciuti internamante in rapporti primari che in rapporti successivi vissuti come importanti, sia nel proiettare questo mancato riconoscimento sull’altro, per motivi interni – e senz’altro validi – alla persona che lo fa). Mi chiedo se hai pensato che invece di star vivedno una nuova risorsa che ti è stata lasciata tu non stia piuttosto, inconsapevolmente attuando una delle possibili identificazionni proiettive che ti sono state fatte dal tuo ex e che quella data situazione, ha riattivato permettendogli di emergere in un modo un pò mascherato che ti sembra un risorsa; non perchè la capacità di rimanere indifferenti di fronte ad aggressioni ed offese ingiuste non sia un ottimo modo per non sentirsi male e per superarle ma deve nascere da dentro, dopo uno specifico cammino evolutivo che ti consenta di sceglierlo di rimanerci nel comportamento, indipendentemente dai tuoi sentimenti e senza doverti sentire sigillata dal mondo esterno . Al contrario, puoi vivverlo con maggiore amonia anche i casi come questi.Non so se tu conosci il meccanismo della identificazione proiettiva del quale potresti essere rimasta “vittima”, in un modo che certe sue caratteristiche cercano di attualizzarsi dentro di te come se fossero tue con la veste di risorse e di autentiche capacità nuove acquisite e secondo me dovresti cecare di capire questa differenza, possibilmente con l’aiuto di persone esperte perchè l’impatto della stessa non è in genere indolore, come potrà confermarti anche Sisi. E, se lo riterrà opportuno il dottor Brunelli naturalmente. Ho come lasensaione che sia come se tu fossi andata su una” giostra” che sempre ti ha fatto male e provocato effetti collaterali e dolori di divverso tipo e sulla quale hai l’improvvisa sensazione di aver avuto il completo dominio, facendola girare come ti pare a te. La mia sensazione è che tu possa star difendendoti in modo non adeguato (non signifca giusto o sbagliato, vuol dire funzionale al tuo benessere attuale reale e successivo su tempi ad es. medi) a qualcosa che temi fuori e dentro di te, come residuo e che non ne abbia invece, differentemente da come ti appare, completa consapevolezza; infatti, a me sembra anche se mi posso sbagiare, come spero (posto che non c’è nulla di male, intendiamoci ) che tu confonda un’autocontemplazione – più legata ad un malessere e ad un tentativo di fuga dallo stesso, meccanismo che in sè è del tutto umano, leggitimo, dopo la sofferenza che hai provato – con una reale consapevolezza circa il senso un pò più compiuto di ciò che ti è accaduto. O meglio, forse a tua ne una consaevolezza fenomenica esperenziale iniziale che ti sta offrendo la possibilità di capire meglio alcuni processi psicoemotivi e di elaborarli con il tempo, in modo molto più funzionale.
Scuami Pam, a cosa serve sentirsi dei giganti rispetto agli altri quando emotivvaente proviamo una totale “indifferenza?”.
Ciò che hai descritto e vissuto è una esperienza molto complessa psicologicamente e sotto certi aspetti può essere pesante ed incomprensibile o almeno lasciare piuttosto sorpresi soprattutto dopo e fa naturalmente venir desiderio di volerla conprendere meglio, come è avvenuto a te anche per capire se si tratta di qualcosa che è avvenuto anche ad altre/i; come i ripeto, personalmente, qualcosa di simile anni fa, i seguito ad una bruttissima esperienza, ma dopo la stessa appunto, come per te, anch’io l’ho vissuto però a me fin da subito, non sembrò una possibile risorsa ma un’essperienza invece espressiv di una qualche forma di “perdita”, come poi, prima di elaborarla dato che integrandole quasi tutte le esperienze, possono poi essere arricchenti, solo che..non tutte vanno sempre lasciate così come si presentano, soprattutto se si dovesse sperimentare che certi fatti, come il sentirsi cementificati e sigillati e al riparo da qualsiasi sensazione che non sia riferibile solo ad ua immesrione totle nella propria fisicità o meglio nei cinque sensi della stessa, dovessero prendere la piega di automatismi. Controllanti della personalità anzichè consentire un contolo come appare.
Questo almeno è l’angolo di visuae diverso ed alternativo, al limite complementare dal quale mi sembra che la tua esperienza, che hai descritto così bene data la ta capacità ne lfarlo, debba e/o possa essere considerato ed eventualmente elaborato; quanto meno, è uno degli aspetti possibili della stessa che non dovrebbreo venir trascurati, al fie di una sua più piena comprensione.
Un carissimo saluto ed un abbraccio
Elisa
https://www.albedoimagination.com/05/2011/la-rosa-nellanima-il-se/ Ciao, nuova iniziativa per te… e per tutti.
Cara Elisa e Dada, i vostri interventi mi hanno fatto pensare e rileggere con attenzione l’intervento di Pam e vi ringrazio tantissimo! In effetti alcune cose sembrano un po’ in contraddizione tra loro. Pam, tu all’inizio parli di consapevolezza che traduco con il rendersi conto di tutta una situazione emozionale di te e tutto il resto attorno a te. Poi dici che la fregatura è che è un distacco così strano e inspiegabile non puoi comandarlo o farlo accadere e qui si potrebbe pensare ad un meccanismo di risorsa/ difesa da una situazione traumatizzante che ti capita all’improvviso e certamente non potevi prevedere prima di reagire così. Concordo con te, non ci si può pre-programmare a vivere uno stato del genere. Poi senti la presenza fisica e mentale di te stessa e solo di te stessa e mi chiedo se in questa presenza fisica e mentale sono comprese le tue emozioni, che oltre al senso di calmo controllo, dovrebbero comprendere anche quelle negative, se pur contenute, sorte dalla tua percezione intatta della situazione reale e brutale che si sta verificando su di te: 2 di sesso maschile coalizzati contro 1 di sesso femminile, nella stessa stanza. E proseguendo, quando dici Pam che ti sentivi veramente enorme e invulnerabile mentre quei due scatenavano la loro aggressività su di te, anche io ho provato tutto questo nella prima relazione che ho avuto, con un grande senso di onnipotenza estrema, proprio come descrivi. Anche nel mio caso la violenza si è fermata e il mio aggressore mi ha detto che io sarei dovuta SEMPRE ESSERE COSì, calma, dolce e mansueta, oppure l’ho visto sbalordito per il lampo di follia luciferina nello sguardo mio. Nel mio caso ero dissociata e spersonalizzata, l’esperienza era proprio quella, come ha definito Dada, ed era in opera l’identificazione proiettiva su di me, la derealizzazione e la spersonalizzazione attivata su di me, mediante ripetuti attacchi esterni, coi quali venivano proiettati e attivati su di me stati che appartenevano ad altri che se ne vogliono liberare e si fermano solo quando questo lo vedono in te. Capisco bene la domanda di Elisa circa lo stupore dei 2 capi uffici (avevano per caso ottenuto ciò che volevano da te?) e in questo caso non c’è consapevolezza omnicomprensiva di tutti i processi in gioco. Il problema per me è stato rielaborare questa esperienza in modo tale che potesse realmente diventare una risorsa e questo può senz’altro avvenire ed è una grande gioia Pam quando accade, non gioia e stupore grandiosi ed inebrianti, ma pace interiore che puoi andare a cercare ed attivare quando vuoi. E diviene una risorsa quando ti percepisci tutta intera con una precisa volontà di risoluzione pacifica per te e per tutti. Ho avvertito così la necessità di entrare in terapia, poiché nel tempo, anche dopo l’interruzione della relazione, mi accadevano situazioni involontarie anche da sconosciuti che magari inciampando mi facevano cadere in strada o in un locale mentre chiacchieravo. Mi ricordo che una volta un cliente di un Pab, solo per esserci guardati negli occhi si è scagliato come un demonio su di me e prima che mi toccasse gli ho detto guardandolo sempre dritto negli occhi che se lo avesse fatto, sarebbe stato un uomo morto, ero in uno stato pietrificato e di calma mentale assoluta. Tutta la mia attenzione era rivolta in quello stato. La persona si è allontanata, soccorsa dagli amici in evidente stato confusionale. Ho saputo poi dall’avventore che quella persona era nota nella zona per avere avuto dei problemi psichiatrici. L’amica che era con me ha avuto molta paura, più di me che non di lui. Pam, provo verso di te una vicinanza speciale e un affetto e stima che sento crescere sempre più all’interno di me e vorrei chiederti se stai attualmente seguendo un percorso di psicoterapia oppure altro. Sì Pam, se si tratta di questo, era una parte cattiva che mi era stata lasciata “in dono” dalla prima persona, nonostante che io fossi anche sempre la stessa con tanti sentimenti di amore, soprattutto per i più piccoli e i più deboli. Mi ha salvato l’umiltà nel mettermi in discussione e chiedere aiuto a persone competenti. Oggi è un vero dono e in qualche modo posso dire che questa persona sia stata per me un grade maestro, con l’aiuto di chi mi ha accompagnato ad integrare questo grande male, col bene che già avevo di mio e che sento uguale anche in te. Grazie
Ti aspetto
Cara Sisi, grazie pe questa bellissima canzone di F.Battiato, un artista che ho amato fin da quando ero piccola -non senza una certa sorpresa dei “grandi” – per la sua particolare sensibilità verso l’anima umana e le sue infinite sfumature e grazie anche per averla dedicata anche a me in modo speciale e per le tue dolci parole.
Sarebbe bello poterci essere, come dice la canzone, ogni volta che qualcuno ci viene “a cercare” con una domanda, un bisogno o anche solo per stare con noi o di riuscire ad avere, noi, se ne comprendiamo nell’altro la necessità, un nostro spazio mentale da dedicargli con amore pecrchè ne ha appunto bisogno, per potergli magari, grazie d una nostra possibile temoporanea maggiore lucidità, i suoi pensieri gravosi un pò allegeriti; è importante che ciò nasca da dentro, dal proprio cuore, come questa dedica mi sembra nata con amore, dal tuo.
Grazie ed un grande abbraccio da me .
Grazie ed un abbraccio
Ringrazio per le risposte che ho ricevuto, apprezzo davvero la vostra disponibilità.
Elisa, vorrei dire che ho riflettuto su questa esperienza che ho cercato di descrivere (così come ho riflettuto sulla relazione narcisistica col mio ex), però (sì) ci ho riflettutto con i limiti della mia ignoranza in fatto di meccanismi mentali, il che equivale a dire che ho solo potuto provare …a rifletterci ex post. Così mi sono ritrovata a gattonare alla cieca, andando per miei tentativi di comprensione autonomi, in parte con il feed-back con voi che ci siete passati, un pò da sola con i mezzi mentali e culturali che ho a disposizione (posso solo limitarmi alla riflessione, alla introspezione, all’autocritica, e al senso critico anche verso gli altri, al dubbio, al ragionamento, alla descrizione di ciò che provo, delle sensazioni più estreme che ho vissuto, o di esperienze forti vissute, a confrontare con esperienze mie o altrui, presenti o passate).
Però capisco cosa vorresti dire, mi inviti ad essere cauta nel sottovalutare/sopravvalutare/incensare una esperienza nuova (e non indifferente!), e hai assolutamente ragione, non perdo mai di vista questo tipo di rischio; immagino i rischi di entusiasmarsi troppo per una “esperienza nuova” che, come ogni cosa, deve essere giustamente considerata tirando il freno, e sotto varie sfacettature, in modo critico e autocritico, con i “se e ma”, con il dubitativo, con la consapevolezza che (perfino al di là di ogni “evidenza” intuitiva) l’interpretazione “corretta” potrebbe essere parzialmente differente rispetto all’interpretazione che ci convince di più, o (ancora più inquietante) addirittura il contrario della nostra intuizione … sbagliata.
Temo di essere vittima come tutti del bisogno (per noi stessi) di una ricapitolazione finale più o meno risolutiva e “veritiera” (tanto viscerale da manifestarsi anche involontariamente!) di ciò che fu e di ciò che “ci resta da cui imparare” …per poter andare avanti senza portarsi dietro i pesi … perchè è inevitabile che per mettere ordine si smussi un po’ di qua e un po’ di là, e si valorizzi di più qualcosa rispetto a qualcos’altro (anche se lo si fa in modo “equilibrato” e in buona fede e a buon fine).
Conosco bene quella sensazione in cui crediamo di essere arrivati a capire qualcosa, tutto sembra di nuovo calmo e appagante, e poi (e sempre con sommo sconforto)… scopriamo che non era che un gradino, e che non è necessariamente il gradino di un cammino che deve portare a qualcosa di lineare e in crescita e coerente e con un’idea di “progresso”, che abbia una comprensione finale o un senso ultimo e definitivo per noi, per la nostra pace.
Poi personalmente ho un difetto di fabbrica che aggiunge al problema: la smania di capire e di “capire di capire” … cioè di capire oltre il fatto che so che “capire” è soltanto un’illusione, cioè la paura e la certezza che sia solo “un capire che PENSA di aver capito”, e quel che è peggio … in buona fede (e quindi: il proprio stesso autoinganno in buona fede!). Secondo me, più passaggi si riescono a risondare e rimettere in discussione e ancora poi di nuovo (in primis di noi stessi), e più abbiamo qualche speranza di essere ancora in cammino per essere qualcosa di più di ciò che si era prima, senza restare fermi lì, soltanto e semplicemente predeterminati da ciò che si è.
Quanto alle circostanze descritte, e alla possibilità che io abbia dato a loro una sensazione di essere impietrita, … lo escluderei, perchè dentro di me NON mi sentivo per niente impietrita (e anche se sono involontariamente rimasta indifferente verso di loro, non credo di essere stata anche in grado di alienare il mio volto da quella precisa sensazione, visto che nessuno mi ha mai descritta come “una faccia indecifrabile” o distonica, ma semmai il contrario purtroppo:)). In aggiunta, escluderei che si siano fermati per pudore o altri scrupoli, infatti ho riflettuto sul fatto che mai nella mia vita mi è capitato che persone così tanto aggressive (come quei due) si fermassero di fronte alla percezione del disagio o sofferenza mia o altrui (salvo si dubiti anche della cosa a mio parere meno discutibile: io infatti ho pochi dubbi sul fatto che le persone aggressive e negative siano in grado di percepire bene e appieno il disagio e il dolore che provocano. Anzi, ho sempre avuto la sensazione che il dolore che vedono sia per alcuni non tanto semplicemente indifferente ma … perfino piacevole).
Un’altra possibilità che mi si potrebbe dire è che io abbia percepito aggressività che non c’era (per una sorta di effetto soglia di sensibilizzazione fuori scala, come conseguenza del trauma), e che loro non fossero poi così aggressivi, … e anche questo lo escluderei, perchè, nonostante tutto, penso di aver mantenuto la capacità di autocritica e la consapevolezza che è possibile essere portati ad ingigantire. Ma, tenuto conto di ciò, non credo fosse il caso, tanto più che il mio problema non è tanto l’ingigantire, anzi semmai il mio problema è sempre stato il fatto che il mio cervello è automaticamente calibrato (starato!) a sbilanciarsi a pensare che le persone non sono poi così cattive come sembrano – o non sembrano (al di là del dovuto, e oltre ogni evidenza).
Comunque, come hai detto anche tu Elisa, penso che ad un certo punto le persone debbano avere risorse per difendersi dall’aggressività e negatività esterna. Io vivo e lascio vivere, con tranquillità, ma non posso farci niente se altri decidono di essere aggressivi con me a tutti i costi e ad oltranza, … allora 1) o me ne distacco emotivamente o “ambientalmente”, 2) o lo subisco 3) o reagisco.
Non mi vengono in mente altre possibilità, e francamente mi pare che l’unica soluzione davvero ok sia quella del distacco (e magari fosse automatico anche per me, in questi casi di autoprotezione, sempre e comunque! … certo, il problema è poi che questa autoprotezione non scatti anche quando una persona ti porge la mano, come è capitato a chi ci ha ferito …per difendersi dall’amore che potrebbe essere un inganno!).
Cmq… le altre due possibilità non lasciano scampo …subire fa certo male, e reagire è – inutile nel migliore dei casi (i.e. se la reazione è blandamente moderata) – o dannoso nel peggiore dei casi (i.e. se la reazione è istintiva e inconsulta).
Davvero, quanto alla possibilità che esista una reazione ottimale per non venire danneggiati dalla loro aggressività (diversa dal distacco automatico, che però non si può apprendere o replicare a piacimento purtroppo!)… penso davvero che (con persone così aggressive) ci vuole proprio una capacità relazionale enorme, e risorse e inventiva smisurati (nonché riuscire a chiamare a raccolta tutta questa creatività all’istante, in una breve risposta immediata, e alla massima potenzialità creativa, e il tutto nonostante il loro pressing che “distrae”) per riuscire a sottrarsi allo scontro in modo positivo e innocuo per tutti … davvero penso che non basti tutta la capacità dei maestri del brainstorming nel collegare le idee e di chiamare a raccolta le risorse positive per fare questo, e in tempo reale, e in modo pronto ed efficace, compito ingrato per chiunque, anche se stimolante … quindi continuo a pensare che quel senso di distacco sia stato davvero salvifico per me, anche se non ne ho avuto merito, perchè è stato un sentire che mi si è palesato involontariamente!
Quanto al rischio che diventi un automatismo, mi verrebbe da dire (ma è più una battuta per dire che secondo me è un’utopia): MAGARI! … per come conosco me stessa, e per come so che sono sempre anche fin troppo presente a me stessa (come introspezione e conoscenza di me stessa…) … credo che sia a dir poco impossibile che (per me) diventi un automatismo quel livello estremo di distacco … anzi, per come mi conosco, credo di non esagerare nel dire che … è stato già un “MIRACOLO” il fatto stesso che mi sia capitato una volta di sperimentare questa cosa per me prima impossibile. Proprio per questo resto già strabiliata che mi sia capitato! … specie pensando che sono grande, e non pensavo che (con un’esperienza traumatica) mi si potessero “insegnare” ex novo (come se fossi ad uno stadio di sviluppo elementare) meccanismi così profondi non miei e estranei ai miei affetti, con cui non avevo la benchè minima familiarità, da quando sono al mondo … penso la dica lunga su quanto (io) mi fossi legata a lui (in me), e quanto pericolosamente “vicina” fossi stata a lui in qualche parte del mio essere.. hai ragione Elisa a dire che sono stata su una giostra che mi ha fatto male e con dolori di diverso tipo, infatti per quanto tu dica che riesco a descrivere le mie sensazioni, io posso solo dire che non riuscirei a rendere l’idea del caos che mi sentivo dentro, dopo che lui mi ha abbandonata. Ho solo alcune parole: non riuscire a dormire fino al punto di urlare per la disperazione di non riuscire a dormire (perchè volevo riuscire a dormire, ma non riuscivo), bisogno di esaurire l’energia del mio corpo per scaricare il dolore, come gettare e riraccogliere, e gettare senza sosta, fino a restare senza respiro e cadere in ginocchio, correre con un’energia che sentivo che avrei potuto correre senza mai stancarmi, ma stando sempre meglio più forte correvo, fino a sentire che il corpo diventava così leggero e inconsistente (ma non per denutrimento, ma per senso fisico di non energia) che il piangere e l’estenuazione del corpo finalmente si scioglievano senza dolore residuo trattenuto, senso di oppressione, di fine irrimediabile, flash intenso ad ondate soverchianti di frasi shock, ricordi ricorrenti, inaspettati (con senso di perdita aggiuntivo … non solo di lui, ma anche di tutte le persone che lui molto superficialmente mi aveva portata a conoscere e cui mi ero in qualche modo davvero legata, per quel che mi riguarda).
Un altro aspetto, la vita onirica molto ricca di ricordo di lui: sogni angosciosi alternati a sogni incredibilmente delicati in cui gli davo un bacetto e lo abbracciavo felice come se non ci fosse altro di bello nella vita che un semplice abbraccio e …. sogni con strane note ironiche.
Fra tutti, i sogni pieni di ironia sono i più significativi secondo me, perchè da questi ho capito che da qualche parte dentro di me avevo un modo positivo e alternativo inconscio di vivere la sua ambivalenza verso di me. In questi sogni vivevo il suo modo di essere in un modo unico e giocoso (unico, rispetto alla me più consapevole e matura); capivo la sua ambivalenza, ma senza viverla con dolore, ma come se lo vivessi come gioco suo con me, con una accettazione di totale apertura da parte mia, quasi come se non capissi come capisco da sveglia, cioè se una parte di me onirica vivesse quel suo modo di essere in un modo tutto a sé, e vivibile, perchè su un piano di semplicità.
Quanto alla identificazione proiettiva, non so nulla, ho solo una vaga intuizione di cosa sia il proiettare cose proprie sugli altri. Tornando alla mia relazione narcisistica con lui, ricordo che c’è stata una fase in cui sembrava che lui mi avesse in benevolenza, come se fosse sentimentalmente neutrale (né amore né odio) nei miei confronti, come se io fossi una cucciola posta sotto la sua ala protettiva (ma non tipo padre-figlia, quanto piuttosto come se fossi una “pari grado” più giovane), e in quella fase sembrava che volesse insegnarmi delle cose quasi con l’orgoglio del fratello maggiore. Sentivo che era come se si fosse fatto un’idea (ammetto: un’idea abbastanza realistica in un certo senso e entro certi limiti) delle cose che avrei potuto migliorare, e che in qualche modo fosse nella disposizione di educarmi con rara ma in qualche modo sincera “benevolenza”.
Ricordo che voleva insegnarmi a non soffrire il solletico, perchè così imparavo a controllarmi sempre, diceva che basta concentrarsi. Oppure mi diceva che avrei dovuto mandare a fan culo chi mi tratta male (compreso lui, … anche se penso che non avrebbe tollerato che lo prendessi in parola!). Altre volte mi criticava e poi se gli chiedevo se pensava davvero quelle critiche mi diceva “lo dicevano sempre a me”. Altre volte ho avuto sentore che è indeciso fra senso di essere perfetto e senso che vorrebbe essere più corretto (come se per lui in qualche modo sia importante, nonostante sia in netto aut-aut con il già perfetto), infatti all’inizio mi avvertiva (nei momenti buoni, e solo nel breve inizio) dicendomi cose del tipo (non ricordo i termini che usava, ma il senso è quello): “guarda che ci saranno ancora momenti in cui sarò cattivo, devi essere pronta”. Altre volte sembrava che mi ripetesse cose che altri avevano detto a lui, e mi pareva di sentire che mentre le ripeteva a me sembrava soddisfatto di un senso di maturità, nel gesto di ripeterle a me, del tipo “assumiti le tue responsabilità” (ma me lo diceva “fuori contesto”, rispetto al senso dell’intenzone con cui immagino lo dicessero lui; a me lo diceva per cose più frivole come per dirmi che dovevo decidere se volevo uscire con lui o restare a casa).
Comunque, ho divagato anche troppo. Ma spero davvero che tutto il trauma non sia stato solo inutile o dannoso, ma che abbia davvero lasciato una risorsa integrativa in me, come sembra aver pensato anche dada. Ma credo che starà a me per me stessa designare il senso di questa esperienza di distacco, per come riuscirò ad elaborare dentro di me il tutto, spero in modo positivo per me stessa e per gli altri.
Grazie ancora.
Grazie Rosi per il tuo apprezzamento. Mi fa piacere che ti sia piaciuta la canzone. Magari se ti capita di trovarne altre, pure tu, sul narcisismo nelle relazioni, potresti postarla qui nel blog. A me farebbe molto piacere e penso anche agli altri.
Un abbraccio forte!
Ma anche molti uomini vangono presi amorosamente da donne negative… questo è dovuto al fatto ‘psicologico’ che nel profondo abbiamo acquisito un’immagine negativa dell’altro sesso, a causa un vissuto infantile che inconsciamente si porta dentro, e che si fantastica di poter ‘riparare’ nell’attaccamento amoroso… si tratta di un vissuto in versione adulta di un’esperienza ‘non analizzata’ di attaccamento infantile instabile, insicuro e/o turbato… (si veda ad es. il mio articolo https://www.albedoimagination.com/05/2010/influenze-genitoriali-e-amori-malati-un-caso-clinico/).
Sisi, grazie. La mia parte narcisa sta meglio, è rinfocillata da tempo :D
Anche io riesco a seguire bene le cose che esprimi, e lo sviluppo delle tue riflessioni, davvero; quando mi appresto a leggere ciò che scrivi è con interesse, attendendomi con curiosità un punto di vista interessante, un di più, detto con parole tue, su cui riflettere.
Però – e questo è un aspetto che incuriosisce sempre un lettore, ma non in negativo – non sempre scrivi tutto in modo più direttamente evidente, a volte sei un pò ermeneutica, c’è sempre qualche collegamento/concatenazione o frase messa più sottilmente e in modo più misterioso… :)ammetto che stavolta mi sono un po’ persa il filo del discorso sul kiro?! Forse volevi dire che anche tu ti sei sentita molto usata dai tuoi ex narcisi in modo così inaspettato che hai dovuto rendertene conto anche ex post (come è accaduto anche a me), e hai voluto mettere in guardia da situazioni che possono sempre riproporsi ovunque, e non sempre evidenti già da subito.
Grazie anche per la dedica della canzone, anche se mi fa un po’ caoleva con tutti i ricordi di una vita seduti su una panca :D
Mi hai chiesto della mia prima sensazione quando ho incontrato lui, beh … è strano, perchè in realtà lo ho conosciuto per la prima volta … 2 volte. Mi ricordo la “prima-prima” volta che lo vidi quattro anni fa (ne ho anche un vero e proprio ricordo “tangibile”, anche perchè si legava ad un avvenimento importante della mia vita per me), e quando lo rividi due anni dopo stranamente mi ricordavo di lui come se quel primo incontro perso nel tempo non fosse stato, nella coscienza della mia vita, una cosa insignificante, ma anzi …come se non potessi che ricordarmene, per quanto – contestualmente – “insignificante” (i.e. nessun tipo di scambio verbale o di sguardi o altro, se non la presenza in se); è strano che la seconda volta che lo “rividi per la prima volta” mi sia ricordata all’istante del “primo-primo” incontro: forse era dovuto al fatto che già la “prima-prima” volta che lo vidi mi pareva così “familiare”, però avevo colto che era un tipo irruento da presa in giro (questa è stata la mia “prima-prima” sensazione a pelle).
La seconda volta che lo rividi (due anni dopo) è stato un puro caso per me essere lì, lui aveva un contegno suo diverso, sembrava in un momento strano, non si vedeva più quell’irruenza evidente di due anni prima, in quel momento.
Un po’ alla volta ci siamo scambiati delle parole, ma è stato davvero un caso (anche qui: doppiamente un caso) se da lì poi si sono messi in moto gli eventi e si è scritto un capitolo triste per me. Una cosa che mi rimarrà sempre impressa di questo “secondo-primo” incontro erano i suoi occhi, in particolare uno dei due occhi che sembrava leggermente fuori fase con l’altro occhio, e ricordo che questo mi colpì (se chiudo gli occhi posso ancora vedere il suo sguardo nella mia mente), aveva le pupille tanto strette quel giorno; cmq mi lasciai prendere dalla sensazione che mi piaceva parlare con lui, e sentire cosa diceva.
Anche io posso dire che il mio ex non mi conosce realmente, glielo ho anche detto una volta “ma non mi conosci neanche”, perchè tutto d’un tratto me ne ero proprio resa conto, ero stata molto de-umani-zzata e spersonalizzata,… è significativo il fatto stesso che era come se io non avessi un nome per lui, di nessun tipo.
Quanto al “dare” cui accennavi, per quanto mi riguarda ho avuto una risposta simile da parte sua, ma non esattamente in termini di “sovrappiù”, ma la sostanza è la stessa più o meno.
Infatti ogni cosa “buona”/”gentile” che faceva (che ne so … chiedermi cosa preferivo mangiare), e cui io davo un valore affettivo, come rigurado/attenzione anche per me, … come ha giustificato il suo occasionale riguardo?! … ha ridimensionato la carica positiva del suo stesso gesto annullandolo a zero, dicendo qualcosa del tipo (non ricordo i termini esatti, ma il senso è questo): “non sono mica un bruto selvaggio!” :D …il che (detto da lui) è tutto dire! :) … come a dirmi che perfino lui sa che esistono le buone maniere, ma che non significa che lo facesse perchè gli importasse veramente (nel cuore) di avere riguardo di chiedere anche a me, ma solo per educazione distaccata.
Non mi dilungo.
Grazie per la risposta Sisi.
ciao e grazie per il vostro sostegno. I sentimenti che vivo nel presente Dada sono prevalentemente sentimenti di rabbia, una rabbia che ogni giorno cresce di più e che non so come esprimere o contenere. L’immagine di un “bolo di amori trasversali” mi ha fatto sorridere, amaramente, ma è proprio così, è proprio questo il suo comportamento: ingurgitare continuamente senza essere mai sazio e cancellare e buttare in discarica ogni istante che avevamo vissuto credendo che fosse all’interno della dimensione d’amore. Ma continuo a sbagliare io, come dice Dada continuo a vivere nel passato non riuscendo a pensarlo come passato, e rispetto alla provocazione di Sisi e al testo di De Andrè, la canzone dell’amore cieco, do le mie autodistruttive dimostrazioni d’amore. Perchè, come ieri sera, l’ho chiamato, con il tentativo di parlarci con calma, e di chiarire quello che vorrei fosse chiarito, di ripercorrere insieme i momenti felici e di riconsegnargli il valore che meritano, di ricordarli insieme, ma questo lo faceva imbestialire. Gli ho ricordato, ho cercato, tra le sue urla disumane, di parlare e di chiedergli il motivo di questo improvviso ribaltamento, di queste reazioni spropositate a distanza di due giorni dove mi parlava di amore infinito e progetti futuri. E ho cercato anche di dirgli che a dicembre, quando iniziavo ad avvertire sempre più spesso i suoi sbalzi d’umore e a sentirmi destabilizzata e non riuscendo a sostenere le sue continue minacce di abbandono appena si creava un minimo diverbio, per delle stupidaggini, ero io (e avrei fatto bene) che volevo interrompere la relazione perchè non ce la facevo a vivere un rapporto dove quasiasi questione, facilmente risolvibile con un semplice chiarimento, diventava occasione per lui di rottura del rapporto. Non potevo vivere questa continua instabilità, questo passare dalle stelle alle stalle continuo. Ma lui si è presentato da me con fare affettuoso e appassionato, scrivendomi prima un sms : “Ma che dici????”; non ha riaperto la questione e mi ha trattata come se nulla fosse. Io ho cercato di parlargli ma poi ho interpretato questo gesto come riappacificazione spontanea, e pur non avendolo esplicitato pensavo avesse capito che la sua instabilità mi destabilizzava. questo gesto non accompagnato da parole era secondo me un gesto comunque di comprensione e di inizio di presa di coscienza per invertire la rotta. Una settimana di tranquillità, e poi di nuovo il mal di mare! Cmq tutto questo discorso per dire che ieri volevo ricordargli che quando ho cercato di chiudere io non ci sono riuscita, nonostante ne fossi abbastanza convinta, e che ho cmq accolto la sua richiesta di chiarimento, che poi non c’è stato, ma cmq mai mi sarei sognata di essere brutale o respingere la richiesta di chiarimento. Ieri sera non mi faceva parlare anzi più cercavo di riportarlo su un discorso orientato verso la comprensione con toni pacati più si imbestialiva e di nuovo parolacce, insulti minacce (crepa bastarda schifosa maledetta crepa e togliti dal c…una volta per tutte, cancella il mio numero o vengo la e ti rovino, tu non sai se divento cattivo quello che ti posso fare, ti rovino… e altre parolacce di una volgarità che non posso ripetere). Pugnalate, ho ripreso a sanguinare…. Mi attaccava il telefono sputandomi veleno e ira incontenibile e io lo richiamavo supplicandolo di smettere, e peggio…Ho cominciato ad avere le palpitazioni, poi una fitta al petto, ho chiamato la guardia medica, intanto lo chiamavo dicendogli che se parlavamo mi sarei calmata, che il cuore non reggeva più a tanto, ma lo chiamavo! E lui infieriva sadicamente! E questo mi spaventa!! Non sono masochista, vorrei solo che si rendesse conto del male che mi sta facendo e che la smettesse, che ritrovasse dentro di se quelle parti buone che avevano conquistato il mio cuore con la dolcezza, la premura. E’ che non riesco a guardare in faccia la realtà, mi fa paura, non accetto che lui sia veramente così perchè era, è stato troppo diverso quando l’ho conosciuto ed ora alla luce di quello che mi ha fatto e di tutto quello che ho scoperto (bugie, tradimenti prostitute etc) devo ammettere che tutto quel passato fatto di attimi intensi, meravigliosi non era assolutamente reale. Mi sento stordita, traumatizzata, scossa… non sono più io, non mi sento più io. Non so che fare, come allontanare questa specie di ossessione, come colmare questo vuoto. Come gestire la mia rabbia che è così forte ora ma che potrebbe portarmi a richiamarlo, o a mandargli messaggi dove o non risponde o lo fa dicendo che sono io che lo faccio essere così, che ha fatto le sue giuste valutazioni a lasciarmi perchè sono pessima (fino a due mesi fa ero la donna dei suoi sogni) e che è libero di cambiare idea come gli pare. Gli rispondo che non è libero di ferire ed infierire e di giocare con i sentimenti e la vita della gente. Nessuna risposta a questo. Scusate, mi sono dilungata troppo e mi rendo conto che non riesco a mettere in pratica i consigli o a fare una riflessione più attenta sui contenuti dei commenti. Mi sento una specie di morto vivente che vive alla giornata alternando rabbia a speranza, ossessione a sconforto. Non so come agire per contenere, contrastare, allontanare questo pensiero e queste azioni (ad esempio chiamarlo, cercare un chiarimento) che so che mi porteranno a farmi sempre più male, ma ancora con la speranza che tutto possa cambiare. Grazie intanto a tutte e tutti voi, un abbraccio.
Bellissimo, grazie!
Andando a ritroso nelle testimonianze mi sono imbattuta in Francesca, leggendo la tua vita,ho rivisto la mia.Tu sei riuscitaa scrivere situazioni e sentimenti che mi si fermano in gola.Si sopravvive,Francesca purtroppo o per fortuna si sopravvive. La tachicardia,la tiroidite da stress,gli ormoni impazziti,i capillari negli occhi,la perdita di capelli,i digrignamenti notturni,i tremori improvvisi sono passati,l insonnia come vedi un pò meno,ma in compenso ho ritrovato la mia dignità che credimi è tanto. Ti da la forza di uscire per strada senza preoccupare di chi ti sta guardando,perchè temevo anche quello.Ti da la forza di sentirti più leggera e in pace con te stessa.Ho capito che oltre che lottare con mio marito ,lottavo anche contro di me,lottavo per non ribbellarmi a ciò che intuivo,mi aveva fatto credere di essere pazza di gelosia,di essere mitomane,mi stava trascinando in un baratro,ma io sapevo che non era così.Ho seguito il mio istinto,se non ti fidi di te,cosaltro ti rimane.La stima che tu hai di te stessa è la forza primaria che ti permette di non aver paura ad affrontare i dolori e le atrocità che purtroppo la vita a volte riserva.Io soffro come una bestia ma non gli permetterò mai di rovinare la vita mia e dei miei figli,questa è la mia certezza.Non sprecare soldi nel cercare messaggi chiarificatori non te li darà mai,tu gli fai una domanda chiara concisa dove basta rispondere si o no? Lui risponderà tutta un altra cosa che non vuol dire nulla.Ne ho in memoria nel telefonino 348 tante parole ,promesse,tutte balle.L ho cacciato, tanti pianti inrefrenabili,minacce di suicidi e contemporaneamente parlava indegnamente di me ,metteva zizzania tra tutti i parenti mentiva e poi negava tutto , poi mi telefonava e diceva di amarmi , un pazzo inaffidabile. Leggendo e rileggendo tutto quello che ho trovato sui narcisisti,ho capito che non lo devo odiare per quello che mi ha fatto,provo per lui pena,è molto brutto e triste non saper amare,non saper gioire,non hai niente!Mesi fa mi arrovellavo per cercare un perchè alle mie domande,ma non c è un perchè,gli manca qualcosa che collega la testa al cuore,noi non possiamo farci nulla,ma possiamo fare molto per noi stesse. Ho deciso che se bisogna farlo ,si farà.Noi donne sia tanto forti,nel crescere i figli,nell affontare malattie nostre o dei nostri cari ma,poi di fronte all amore diventiamo disarmate e arrendevoli,bhe no,mio marito è una malattia ho sconfitto un cancro non mi metterà paura lui!La mia vita prenderà una strada diversa ,devo essere felice di avere un altra opportunità di vita. Un augurio a tutte ,uno per Francesca e per Rosi che ancora non sono riuscita a risalire la sua storia ma la vorrei risentire presto.
Caro Dada questa tua riflessione è molto profonda e scuote, tuttavia non credo debba portare a ridimensionare qualcosa, a meno che come penso tu voglia a dire nel senso di depotenziarla per soffrire meno,,, certo, ma questo sarà più difficile fino a quando non comprendiamo, senza sminuire, la patologità e la patogenicità effettiva di certe persone veramete serpentiformi nel modo di manipolare, sfruttare e distruggere l’anima di un partner, che ha l’enorme colpa, certo, di essere stato innamorato ciecamente, forse perché aveva a sua volta un qualche disturbo, ferita, debolezza che gli facevano RIDIMENSIONARE le anomalie dell’amato… invito dunque a non perpetuare nei ridimensionamenti, ma a dare una corretta dimensione a certe esperienze devastanti e che possono davvero spezzare l’esistenza.
Ringazio infintamente Sisi e Penelope per la risposta che mi avete dato, perchè mi avete sostenuto e consolato.
Ho 35 anni e vivo in una piccola città: la soluzione di cambiare lavoro purtroppo al momento è molto difficile, ma so che ci devo provare, anche se dovrei spostarmi su un’altra città in quanto ho paura che lui lo venga a sapere.
Pensate come sono messa!
D’altra parte so che se rimango lì, diventa una cosa praticamente impossibile liberami l’anima da lui.
Ho tanta paura, ma ora almeno mi è chiaro chi è lui e questo mi deve dare la forza di fuggire.
Ragazze, me ne ha fatte tante, ma così tante che piano piano ve le racconterò. Sono comunque stata fortunata perchè al di là di tutto mi ha sempre colpito psicologicamente e mai fisicamente, anche se spesso mi rendevo conto che faceva molta fatica a tenersi.
Spero tanto di esservi utile anche io.
Grazie di cuore.
Un abbraccio grande
sì, sto facendo psicoterapia presso un consultorio asl con incontri bisettimanali, ma non vedo grossi risultati, almeno al momento, anche se so che il processo di fuoriuscita è lungo, anche se non so se ce la farò…. purtroppo non sono nelle condizioni economiche di poter pagare uno psicoterapeuta privato.
Brava! I risultati si vedranno… intanto integri con tutto ciò che può far bene alla sua salute e stia vicina a utte le forze buone in lei e intorno a lei… provi a scoprirle più a fondo, ci sono.
Allora entrambi Rosi e Dada dovreste rispondervi pubblicando almeno uno dei due un indirizzo e-mail ove desiderate ricevere comunicazioni private, eventualmente può essere lo stesso indirizzo anonimo che adoperate per partecipare al blog, o un vs indirizzo FB… – eventualmente avrò cura di rimuovre l’indirizzo dopo che ve lo siete scambiato… Un caro saluto.
Una mail non indica il nome è cognome della persona… se ne può aprire una apposta gratis e poi chiuderla per sempre senza problemi… per me non è possibile assumersmi la responsabilità e il tempo di coadiuvare anche le human relation personali in altra maniera se non offrendo uno spazio pubblico copme questo… poi la procedura che invito a seguire è la più sicura e aaffidabile perché è l’unico moda ove si ha certezza di chi sia il mittente (registarto al blog o già partecipante), invece se mi si scrive in privato, in ultima analisi, non potrei avere certezza sull’autenticità del mittente.
dimenticavo. ho 26 anni…vecchia dentro…e fuori!
Cara Penelope, anche se purtroppo so che ciò ti sarà di poca consolazione dato che tu sei ancora così giovanissima e vicina a quella stessa età, ti racconto però che purtroppo capitava anche a me, di provare come sentimento profondissimo ed autenticamente mio per come lo vivevo e di “sentire” quella bruttissima sensazione di “sentirmi” vecchia,…. ben 11 anni prima di te, quando ne avevo cioè 15. ed era talmente vera che mi ricordo benissimo che di ciò ne scrissi, di come a 15 anni mi sentissi già vecchia, su molte pagine di un mio quaderno sul quale allora cercavo di tracciare linee di me, della mia esistenza, di ciò che provavo e che tanto mi addolorava in modo pervasivo a causa allora di certi rapporti all’interno della famiglia, con certi membri della stessa che avevano un alta caratterizzazione patogenica oltre che patologica. anch’io come te ho vissuto purtroppo l’assurda situazione delle botte inesplicabili, degli insulti irripetibili, del “non poter dire” che è una delle cose più orrende che possono capitare in certe situazioni, per paura che tutto sia “rimandato lì, in quelle stesse mani” che ti hanno ridottto con i lividi o con una testa quasi fracassata. e lo fanno, purtroppo. lo so anch’io. tu però, anche se so che ora il vantaggio ti sembrerà minimo rispetto all’entità dei fatti, non sei minorenne, quindi, il consiglio che posso darti è di allontanarti da chi ti fa del male, chiunque esso/essa sia perchè nessuna forma di violenza è accettabile, non lo devi fare. non “dovresti ” – nel senso che gli altri non hanno questo diritto qualsiasi sia il movente che Poi ti portano a giustificazione per ciò -permettere ad alcuno, non solo di fare ma anche di dire cose di te che ti conducano a sentirti vecchia alla tua età, cioè forse priva di un’energia vitale utiizzabile per vivere la tua stessa età come questa merita. di deprimere la tua forza e voglia di vivere e/ o di ravvivarla.
comprendo molto bene la paura, l’incertezza e la titubanza che accompagnano certe situazioni, però prova a pensare che a 26 anni sei almeno un pochino più protetta a livello umano -ad es. perchè potresti avere qualche forma di indipendenza; personalmente, ma non è che un esempio tra i molti possibili, alla tua età specifica ad es. mentre studiavo, facevo la baby-sitter – di come si possa essere a 15 anni ed in grado di trovare delle alternative che siano costruttivamente coerenti e gratificanti, oltre che in primo luogo riparatorie, per la tua Personale persona e personalità nel suo complesso, solo che è anche ancora un’ età in cui gli abbagli potrebbero essere ancora possibili con più facilità. lo sono a tutte le età ed in tutti i campi ma in certe fasi un pò di più vi è proprio, tendenzialmente, una certa impulsività, che per te, di contro a ciò che ti è accaduto potrebbe essere, ad es., solo per darti un’immagine concreta immediata di una eventuale “possibilità”, verso chi potenzialmente potrebbe sembrarti offrire una qualche forma di protettività. invece ti invito, proprio perchè hai questa età, che è sia adulta come capacità di ragionamento soprattutto dopo certe esperienze -che so che ti fanno sentire anche 180 anni più di chi ne altrettanti, come se forse li guardassi un pò a distanza per le possibilità diverse che la vita sembra aver offerto loro -ad utilizzare il tuo buon discernimento ma allo stesso tempo ad offrire anche e soprattutto 8 e non è facile, so anche questo, in molti casi, accade, ci vuole l’allenamento, leggero, costante) a te stessa quelle esperienze di affetto e socialità che pian piano possano rimetterti in contatto con la penepole di 26 anni, forse più giovane ed anche emotivamente fresca che vive dentro di te dove, in un angolo al sicuro è andata a nascondersi, in modo che tu potessi proteggerla e salvaguardarla, processo che forse, in parte, ti ha anche stancata fino a farti sentire vecchia, in una sommatoria di fattori con tutto ciò che di violento, a livello verbale fisico e di umiliazioni , ti sei trovata a subire. chi non si sarebbe nascosto, anche a ed in se stesso, nelle proprie parti più vitali, accorgendosi di correre tali pericoli in solitudine, quella solitudine di particolare tipo, non connessa neppure ad una reale compagnia o mancanza “di”anzi, che anche, fa poi sentre da giovani già vecchi? inoltre, c’è anche il modo in cui tutti questi eventi, li hai vissuti anche in relazione alle prime esperienze, a es. con dei familiari, dei loro sostituti eventuali, degli insegnanti per te importanti, che hanno contribuito a ciò. Forse, per ritrovare la tua parte giovane, dentro e fuori, per prima cosa dovresti rivolgere lo sguardo verso te stessa e le tue parti belle, sicuramente molte e molte e valorizzarle, piano piano, anche quelle criticate ( e purtroppo, dovrai aspettarti, per gli eventi e gli incontri della vita, che critiche anche improprie, te ne verranno ancora ma tu sarai più forte, se già hai superato tutto questo che hai descritto e ciò che sicuramente, non hai descritto e tieni ancora dentro di te) dagli altri che ti hanno picchiata ed insultata e fatta sentire in pericolo; è una sensazione orrenda, purtroppo l’ho conosciuta, seppure con delle diversità e ad età diverse e ad altre persone rispetto a te, ma alcune cose sono molto simili. quale quella di non poter neppure uscire o da casa , in strada, o neppure da una stanza e soprattutto, non poter parlare perchè sarebbe una utopia, una utopia essere ascoltati e, se in caso, creduti, se creduti, capiti….ma si spera sempre che possa capitare. a 15 anni ed in quelli successivi, per ovvi motivi lì e “qui”, non mi era personalmente possibile ma alla tua età, qualcuno, di “affidabile”, che tu lo senta come tale per te e ti dimostri anche di essere tale, perchè ciò è estremamente importante -è “fondamentale” anzi, a livello strettamente personale, perchè le persone realmente “affidabili”, nel senso in cui lo intendeva un grande studioso di psicologia che si chiamava D. Winnicott, sono pochissime nella vita di ognuno – per parlare è possibile trovarlo: ci sono anche centri delle parrocchie, cattoliche, cristiane, sinagoghe, templi, ..donne delle moschee, ecc dei quartieri delle città e dei paesi in cui viviamo e di altri lontani dei nostri dove ci sono persone, spesso che hanno passato problemi simili, che spesso lo fanno. che sanno ascoltare. e Vedere quando guardano l’altro. così anche vi sono sportelli di ascolto, centri dove vi sono donne che ascoltano altre donne (non perchè non ci siano bravissimi uomini capaci di ascoltare ed accogliere, a volte anche più di alcune altre donne e viceversa, sia chiaro; lo dico come possibilità in più a seconda delle tue personali necessità specifiche, un pò per offrire l’idea dell’esistenza di tanti fiori diversi ad una piccola ape che ha bisogno di cercare e trovare il proprio, per prendere con e da esso, il necessaro nettare ) centri aied dove puoi trovare ascolto ed al limite un pò di protezione (oltre naturalmente a bravi psicoterapeuti se ti è possibile o ti diventerà poi possibile “pensare di” consultarli… ), insieme alla possibilità di prendere parte a delle attività giovani che ti rimandino e riflettano, allo stesso tempo e senza “pericoli” il tuo essere e poterti sentire giovane come sei e come meriti e forse tra un pò potrebbe accadere per te, anche di sentirti più giovane della tua stessa età anagrafica.. quando penepole rivedrà com’è giusto la “sua” luce, considerando che le luci dopo il buio non debbono essere forti da abbaiare ma essere piuttosto composte da luminosità delicate, colori tenui e morbidi dalle forme arrotondate, un pò come quelle di una madre buona e dolcemente feconda delle emozioni della gioventù, come la terra che vuole rinnovare, anche con te, le proprie stagioni primaverili e fiorite..
Un carissimo augurio ed un abbraccio
Elisa
Salve, sono nuova qui ma vecchia.
Non posso permettermi l’aiuto di un bravo psicoterapeuta e sono qui a raccontare in breve la mia storia. Primo amore con un narcisista durato 7 anni e ne sono uscita alla grande dopo una sofferenza enorme,ora siamo grandissimi amici e lui vive felice.
Anni dopo mi innamoro come una perfetta imbecille di un pericolosissimo uomo ( per definizione) che per un anno e mezzo mi ha fatto entrare nel suo mondo di favole tramite passioni in comune e tante altre cose,come la passione per la musica che ci ha uniti e poi divisi per differenti modi di applicarla nel nostro modo di produrre arte.
Subito mi volle con sè, io abitavo lontano e cercavo casa nella sua città , la seconda dopo due anni che vivevo li. Io reduce da un brutto passato ho cercato di desistere,convincendolo che un amore sano può nutrirsi anche di distanze ,di sincere promesse e di un valido progetto in comune anche perchè se mi avesse lasciata fare( sono anni che sono indipendente e vivo all’avventura) avrei trovato subito una sistemazione . Lui,invece,piange dopo nemmeno un mese di frequentazione e mi dice subito che mi ama.Alla prima uscita insieme fa una scenata stupida e imbarazzante verso un cameriere che ha scambiato due chiacchiere con noi che eravamo gli unici là dentro! All’istante avevo capito ma non so come è riuscito a fregarmi…
Pianti,esasperazioni ,mi voleva per sè dicendo che era la prima volta che amava davvero qualcuno,come me nessuno lo capiva,nessuno leggeva la sua anima. In parte è vero ,reduce da studi universitari di psicologia ,avevo quasi capito chi avevo di fronte ma non ne ero certa ,così ho fatto la stupidaggine di aprire questo vaso di Pandora senza avere gli strumenti poi di richiudere e sostituire con fantasmi buoni il contenuto di questo suo vaso emozionale.
La faccio breve:
-Convivenza cercata molto da lui,
-genitori che mi usavano per curare il figlio,
-inizio suo di una presunta malattia in cui nessuno vagliava l’ipotesi che fosse psicosomatica e io fui etichettata da suo padre come una “cazzara” e depressa che deprimevo io il figlio,
-torno dai miei ma i genitori ci prendono casa così fui costretta a tornare senza avere quel gruzzoletto da parte per pagare un affitto,cosa per me umiliante, dopo che mi fu impedito di lavorare perchè lui soffriva troppo la mia lontananza,
– mi picchia,prima uno schiaffo,poi due,poi insulti,sputi sul viso mentre mi mi urla che sono una cagna ,una troia( scusate se riporto i termini ma io non dormo la notte) senza motivo,
-mi spezza la schiena ,chiamo i carabinieri che mi chiudono il telefono in faccia, mi porta all’ospedale preoccupandosi di se stesso chiamando i genitori per dire che ero una pazza violenta ,mentre sulla barella ,per la prima volta in vita mia,ci ero finita io! Ancora sulla sedie a rotelle mi urla che sono un’ingrata,che lo devo ringraziare non so di cosa e mi spedisce attraverso i suoi genitori sul primo treno,dopo 3 giorni che non dormivo perchè reclusa in casa sotto minaccia di morte per poi tornare claudicante e sfigurata a casa nonostante i 5 giorni di prognosi!
-torna da me e io ci ricasco ma con consapevolezza e rabbia nel voler cambiare le cose,chiedendo di farsi aiutare,
-mi rimolla e non sto qui a spiegare le classiche dinamiche del quotidiano fatto di attese,sostegno assente dato che avevo appena saputo di una malattia incurabile di mio padre( mi picchiò appena lo seppe,come se temesse la cessazione delle mie attenzioni nei suoi confronti!)
-dopo mesi mi ruba contatto fb ,posta elettronica e io lo denuncio,
-si confessa e giustifica il tutto parlandomi di medicinali che gli dà uno psichiatra che lo ha in cura e che lo hanno portato a fare ciò,( come anche un finto svenimento sotto la doccia,nel periodo della convivenza,in cui io lo lasciai fare e poi ho dovuto recitare la parte di soccorrerlo per non sopportare le critiche poi ma mi criticò lo stesso dicendo che dovevo chiamare l’ambulanza),
-sparisce dopo altri litigi perchè vede che non mi arrendo alla sua persona e ora mostra il suo vero io,facendosi vedere in foto con la sua ex,ubriaco e via dicendo ben sapendo che morirei nel vederlo.
Le dinamiche assurde che ho subito sono piene di dettagli importantissimi ma non voglio ribadire il mio caso così copioso ma voglio porre una semplice domanda:
POTREI IO AVERE LA FORZA NECESSARIA A SUPERARE DA SOLA QUESTO TRAUMA DATO CHE C’è VIOLENZA PSICOLOGICA ENORME E FISICA NON DA MENO?
Io mi rispondo di si, ce la farò anche questa volta riprendendo la musica al punto dove l’avevo lasciata e il mio lavoro appena iniziato che aspetto da una vita anche se sono un mese che non esco di casa ,cosa non da me!
Non parlo con nessuno anche perchè ho altri problemi a cui pensare ,tipo la malattia dei miei. Spero che la mia non sia utopia! vorrei gridarlo almeno qui: AIUTO!
Un caro saluto a Penelope ed un invito a tutti ad aiutarla… MA CERTO PENELOPE CHE CE LA FAI devi frequentare di più ambienti sani dove ti senti a tuo agio e riprendere con la massima fiducia i tuoi progetti di vita e di lavoro, alla tua età capitano relazioni pazzesche e allucinanti, ma devono servire per crescere e fare esperienza… l’importante è che non timetti nei pasticci quando capisci he il rischio c’è , ed è grosso, cioè devi evitare tutto ciò che efettivamente appare pericoloso e incontrollabile, capito? Allora benvnuta!
Grazie per la pronta risposta caro dottore!
Ha ragione quando dice che devo frequentare ambienti sani perchè quando stavo in suddetti ambienti,ebbi la mia prima e ultima storia d’amore sana,tanto da farlo conoscere ai miei ed anche se poi ci lasciammo,conservo un buon ricordo e non ho mai provato rabbia nei suoi confronti. Questo è stato un punto illuminante perchè lo uso come pensiero positivo ogni qualvolta credo di essere io quella sbagliata! Purtroppo ,per ora,tornando in paese e a causa di quell’essere nn ho più vita sociale o perlomeno stimolante.Mi conosco,starei già meglio in condizioni favorevoli,è dall’infanzia che subisco violenza di ogni genere e attiro persone strane,persino pedofili che per fortuna ,con intelligenza,all’epoca feci allontanare.
Ora ,devo iniziare il lavoro della mia vita ma la sfortuna vuole che il mio coetaneo collega che mi ha offerto il lavoro, mi corteggia in una maniera che mi impaurisce,dopo 3 volte che mi ha vista! Dice frasi e ha atteggiamenti che conosco già, con eccessiva emotività e attaccamento non normali tra persone che comunque non si conoscono bene. E’ da pochi giorni che non sento il mio ex ,quindi sto in fase di paranoia ancora e non ho la forza di sopportare questa persona che dice di impazzire per me ma che mi fa paura! Allora le chiedo: SONO SFORTUNATA O FACCIO E DICO QUALCOSA CHE NON VA?
Non sono nemmeno in condizioni di essere piacevole e leggera,cerco di risultare riluttante apposta così evito rogne ma mi sa che ottengo l’effetto contrario.
Ho paura di essere condannata a questo triste destino e mi chiedo se i tanti guai e le avventure di vita vissute che mi hanno fortificata ,su una base di personalità dapprima ansiosa e tendente alla depressione sin dall’infanzia,rimandino un’immagine di me di donna forte da attirare uomini che vogliono farsi accudire da me. Trasmetto forse una “me” falsata? Mi ferisce ,infatti,se un uomo nn percepisce le mie fragilità di donna ma altrettanto se non avverto la stima e la fiducia in me come donna che sa quel che vuole. Insegnatemi come ottenere rispetto senza modificare la mia persona e senza sensi di colpa,forse è questo il problema!
Ringrazio tutti i presenti! Dopo aver vomitato il tutto avrò pazienza di dire la mia sugli altri commenti letti tutti d’un fiato che mi feriscono da morire. UN abbraccio a tutte le donne..
Più si crede che slo le donne siano vittime principali dei traumi sentimental causati dalla mostruosità dei maschi e piu’ è peggio per le donne che cadono nel vittimismo androfobico e misandrico… Non bisogna confondere una cultura che è effettivamente msogina e scantaggiosa per la donna, con le malvagità nei rapporti sentimntali, della quale alcune donne sono perfide maestre… certo che poi gli uomini hanno difetti tipici maschili e le donne tipici difetti fmmnili, ma siamostati fatti così apposta per compensarci e per crescere… poi tra uomini e donne elle relazioni sentimentali state pur certi tutti/e he i bravi e i cattivi, o i matti e mezzi matti, sono distribuiti equamente… ciò sia di consolazioni a quanti, donne o uomni, dsiderano un partner più adatto e compatibile a loro, e quindi anche gli uomni la smettano di pensare male delle donne in generale… troviamo l’amore dentro di noi,creiamo il posto, la forma buona entro di voi…affinché l’altro/a possa riconoscersi in voi… e voi nell’altro/a… non esistono i santi tra i mortali, ma i buoni diavoli di sicuro sì… ma se dentro di voi covate un’idea dellaltro sesso in generale negativa, come fate a trovare poi una persona (anche un buon diavolo) più compatibile con voi… di solto in questi casi si finisce con l’accettare una persona negativa con l’idea che in fondo, tanto sono tutti uguali… e che magari grazie a alla propria accudente accettazione l’altro si trasformerà in un angiolotto… e così si resta ancora una volta fregati.
Cara Penolope e care amiche… il suo commento finisce “UN ABBRACCIO A TUTTE LE DONNE”… capisco che lei non si rende conto, ma come ho già detto finché non ci rende conto che la questione non si risolve considerando i maschi o le femmine come cattivi o bravi in generale, non solo non se ne viene fuori, ma si continuerà a danneggiare se stessi/e e gli altri/e … inoltre ricordo che questo gruppo di auto-aiuto on line non è per sole donne ferite, ma mira proprio ad elaborare comprensione tra tutte le persone che hanno sofferto in modo non normale, cioè a causa di effettive disfunzioni patologiche e patogene del partner e di cui non ci si accorgeva per un invasamento amoroso che – bisogna ammetterlo – aveva qualcosa di patologico anche nella vittima, la quale data anche la sua responsabilità conscia ed inconscia poi tanto vittima non è, in quanto ha colluso con il suo ( o la sua ) tormentatore/tormentatrice… quindi un ABBRACCIO A TUTTE LE DONNE E A TUTTI GLI UOMINI (di buon cuore e di buona volontà).
ciao Penelope, la tua storia mi ha molto colpita. mi sono iscritta oggi ed è la prima volta che visito il blog, dopo mesi di chiusura per una relazione agghiacciante durata 6 anni. volevo sapere se stai meglio e dire forte che possiamo farcela. a presto alessandra
Temo di aver finalmente capito leggendo cosa mi è successo.
Amante di un uomo sposato, il mio capo; 4 anni di relazione.
All’inizio ho sottovalutato tutto: viaggi, divertimenti, passione, amore.
Poi nel momento in cui ho capito che non potevo continuare così sono incominciati i problemi. Mi ha annullata, mi ha torturata psicologicamente, non mi ha permesso di staccarmi da lui. O forse sono io che non gliel’ho permesso. Sono rimasta totalmente sola, perchè lui non voleva frequentassi nessuno, neanche amiche, e io pian piano l’ho accontentato.
Non capisco come possa essermi ridotta così. E il grave è che ora sono ancorata alla speranza che torni da me, quando in fondo so che io non vorrei un uomo così, che sa amare profondamente, ma sa essere cattivo e pieno di astio nei miei confronti.
Cosa posso fare?
Come gestire una cosa del genere considerando che ogni giorno lo vedo e se provo a dirmi da oggi non ne voglio più sapere lui riesce a farmi sentire in colpa e a demolirmi su tutti i fronti? E tutte le volte che provo a parlarci sono io che sbaglio?
Sono malata io?
Grazie per la comprensione.
Sono disperata
Come urlavo io a quel mostro: SEI LA SUA PEGGIOR CREAZIONE! Cioè…ora pensi e fai come lui ha voluto per te ,per lui cioè.Idealizza la sua donna,si fa amare e si fa dire e fare ciò che desidera ,perchè il suo ideale lo reputa il migliore e crede di meritarsi il meglio,quindi non ama nessuno perchè ognuno è unico ,è impensabile trovare una copia di se stessi,una persona affine certo ma mai uguale.Questa è l’utopia di un narcisista: trovare la copia,il riflesso di se stesso ma se in un primo momento esalta la cosa,subito dopo,perchè lui stesso si odia,svaluta il tutto perchè è un eterno insoddisfatto.Cerca di riparare una ferita che non può sanare usando un’altra persona come toppa!
TU che SEI CAPACE DI AMARE ,DISINTERESSATAMENTE,SEI DISPOSTA A CURARE LE SUE FERITE TRASCURANDO LE TUE ,PERCHè IL SUO AMORE DOVREBBE ALLEGGERIRE QUESTO SACRIFICIO D’AMORE,QUINDI TU SEI Lì CHE DAI DAI DAI DAI DAI MA NON ARRIVERà MAI IL SUO AMORE MAAIIII!! In persone capaci di amare non entra questo meccanismo ANTI -UMANO e quindi è un lutto in cui piangi solo tu ma consideralo come un vero e proprio lutto tanto non ci sarà nessun miracolo a far risvegliare questo “morto” e così,non nutri speranze ed elabori più velocemente! Staccaati ,vai via o meglio ancora rifatti una solida vita TUA all’esterno che sarà lui a nn sopportare di aver fallito come carnefice!
Fra, sinceramente non riuscirei a gestire una cosa così…Cercherei di guardarmi attorno per trovare un nuovo lavoro. Non sò quanti anni hai e nemmeno cosa offra la zona in cui abiti, ma per me un’alternativa esiste sempre. Prova a parlarne in giro, creati un passa parola e magari comuncia a vedere in altre cose possibili, un cambiamento lavorativo necessario, così come potrebbe indicarti questa tua situazione così intollerabile. Iniziando col recuperare uno spazio che deve essere tutto tuo ( e forse accettare le lusinghe manipolatorie del tuo “capo” all’inizio, ti ha fatto umanamente dimenticare un principio che è una grande tutela soprattutto per le donne, ma anche per gli uomini. Va bene è successo a te, come a molti altri e si può e si deve andare avanti), potresti forse meglio considerare anche la tua storia/vita privata successivamente. La situazione che tu descrivi di lavoro/privato insieme rischia di farti rimanere senza entrambi, prima o poi. Ma il prima, dal punto di vista delle tue energie e del tuo senso di dignità, che oggi è ancora presente in te, è sicuramente meglio del dopo. Come potresti pensare di recuperare una doppia situazione, come tu descrivi, dove l’altro ti tiene stretta in 2 pugni? Il tuo racconto mi fa venire in mente quello che è successo ad un mio amico (maschio), tecnico informatico che temeva di non trovare più lavoro, poichè la sua “capo” subdolamente, dopo averlo provato su un altro piano, lo diffamava sul quello professionale, tanto che il mio amico pensava ormai che la sua reputazione fosse quella per tutti. Fortunatamente per lui, non ha aspettato fino all’ultimo di rimanere disoccupato.
Auguro anche a te Fra di recuperare tutte le tue forze che ti sono rimaste a favore di un bene (il lavoro) che in questo momento, pur difficilissimo e dolorosissimo, dovrebbe avere la priorità assoluta!
Un abbraccio
Mentre attendo la risposta del dott. Brunelli con ansia rispetto a un commento di ieri provo a cercare di trovare una via d’uscita. L’angoscia, tra paura e dolore, non si attenua: La ricerca di un perchè, di una spiegazione alla crudeltà che ho ricevuto proprio quando ero più amorevole e comprensiva (cosa che lui richiedeva sempre, parlando di un amore ideale che stava vivendo esclusivamente con me) mi porta a cercare di chiedere spiegazioni, a cercare di capire, ma dopo le ultime telefonate in cui le sue risposte consistevano nell’ augurarmi la morte e offendermi con ingiurie e minacce insostenibili per il mio cuore (che comincia a battere all’impazzata, atterrito, e poi lunghe notti insonni) ora ho paura a farlo di nuovo, ma al tempo stesso voglio avere quelle risposte, voglio una spiegazione, voglio capire come può tanto amore espresso, promesso, vissuto essere repentinamente trasformato in odio malefico e distruttivo. Ho dato tanto in questo rapporto, ho amato con tutta me stessa, con le mie fragilità, i miei limiti, ma con tutta me stessa, con la fiducia e la gioia nel cuore, decidendo anche di perdonare, di passare sopra cambiamenti, sbalzi d’umore, tradimenti, offese. Ero nell’ottica del costruire e ricostruire insieme attraverso il dialogo e la comprensione nonostante le tante mancanze, seppure pesantissime da accettare per la mia persona, pur di non vedere la sua furia distruttiva. Pensavo che l’amore potesse curare e far superare ogni cosa. Ho amato troppo. E ora mi sento in trappola, tra la consapevolezza di essere stata ingannata, tradita, manipolata, illusa, ferita senza pietà e il desiderio di ritrovare quella dimesione d’amore alla quale avevo creduto, che mai potevo immaginare essere il frutto di una finzione. Mi sento intrappolata tra la ragione e il cuore, e questo mi spaventa, così come mi spaventa la disumanità che ha rivelato la persona che amavo maltrattandomi senza pietà vedendomi ferita e fragile, facendomi sentire realmente ciò che ero per lui… un oggetto senza anima, senza cuore, da poter usare e gettare via a suo piacimento, calpestare, distruggere. Sono in trappola tra queste sensazione opposte, tra ragione e sentimento, tra illusione e realtà e ho paura di farmi ancora più male essendo incapace di accettare la realtà e di chiamarlo con il rischio di subire altri insulti, di sentirlo parlare di come gode con la donna con cui sta ora, sadicamente. E forte è anche la voglia di vendetta, di riscatto. E’ un turbine, una voragine che mi sta risucchiando non so dove. La mia dimensione umana è stata calpestata, non riconosciuta, massacrata per quella che oggi sono costretta a chiamare la mia ingenuità, mentre pensavo fosse fiducia e ben riposta. Cerco di reagire, di non mollare il lavoro, ma è tutto estremamente difficile perchè il pensiero torna sempre a lui, a quelle parole di odio distruttivo contrapposto a parole d’amore, senza una ragione, un motivo, a seguito di momenti di intensa affettività, di accudimento da parte mia dopo un periodo in cui è stato male. A seguito della dimostrazione tangibile del fatto che lo amavo. Sì, la paura che ci lega è anche quella, come diceva il dott. Brunelli, che possa amare altre donne e non me. Le colpe sono state attribuite tutte a me, pur non sapendo dirmi cosa avessi fatto: ero colpevole di tutto. L’ultima colpa che mi ha attribuito dopo avermi insultata e denigrata era perchè soffrivo: ma come, diceva di amare e proteggere la mia sensibilità?!?….Non so che dire, forse ho già detto troppo, e ho paura di non riuscire a resistere alla tentazione di chiamarlo per avere delle spiegazioni con la conseguenza che mi farà e mi farò altro male. Ma come uscirne, come accettare, come far passare questo tempo di angoscia insostenibile che attende una risposta, come consolare il mio animo che sento martoriato e vilmente offeso?
Però non capisco una cosa… come mai non le viene la tentazione di rivolgersi ad un bravo psicologo, almeno per un primo consulto di chiarimento?
Allora Francesca, io la capisco veramente tanto così come anche altri patcipanti al blog, non si deve avvilire e non deve isperarsi, lei è in una condizione di trauma sentimentale acuto ed ha bisognodi sostegno, lo cerchi in tutti i modi, purché sani, e deve avere sempre fiducia e coscienza che c la farà di SICURO, comprende proprio di sicuro, e he da questa storia ne uscira trasformata per rinascere, ed è un parto che fa male, ma lo deve fare e lo farà.
Mi fa piacere che si faccia amicizia. Allora vi regalo questa mia CANZONE – video dal titolo “COSA MI DI CI MAI” http://www.youtube.com/watch?v=SfUhsneEutI
Quant’è meravigliosamente bella, grazie di questo regalo…
Doctor Faust…
pensaci tu!
Scrivo in un momento di grande sconforto…
Non so più chi sono.
Forse ho sbagliato tutto.
Forse non avrei mai dovuto reagire.
Forse avrei dovuto continuare ad accettare e a subire, perché in fondo LUI POTEVA AMARMI SOLO IN QUEL MODO.
Era freddo, a volte sprezzante, mancava di empatia, per strada camminava un metro davanti a me. Ma altre volte era tenero, affettuoso, presente.
Se davvero lo avessi amato non avrei amato anche le sue incapacità?
Mi sento a pezzi e in colpa per non aver lottato abbastanza.
FORZA!Prova a partecipare al blog, potrebbe aiutare a ritrovarti.
Cara S. ma tu, meritavi forse Solo quello? Quali costanti capacità d’amore mostrava, facendotele sentire come autenticamente rivolte a te, che riguardavano unicamente per te, per come tu sei, nel rispetto del Tuo personle modo di amare, alle quali a volte, in certi momenti, motivati magari da stanchezza da un temporaneo litigio – in cui a litagare eravate in due, per motivi a cui entrambe tenevate e la pensavate diversamente , per giungere infine ad una mediazione e pacificazione- o da un momento solo di sua personale tristezza perchè assorto in un ricordo doloroso, ad es. , nei Tuoi confronti?? Dici che non avresti dovuto reagire forse, perchè lui sapeva amare solo in quel modo; e allora? Sarebbe stato giusto sacrificare lo spazio vitale che c’è dentro di te, la tua energia facendola implodere dolorosamnte al tuo interno fino a scoppiare o deprimerti in modo grave in una sorta di “non vita” amorosa ed esistenziale personale, dato che le tue emozioni ed i tuoi sentimenti, sarebbero rimasti dentro di te per subire una persona che “sa” amare solo in quel modo? La persona tenera, come quella di una parte che a volte è emersa in lui, può ad es. essere stanca e non aver voglia o la forza di farti delle tenereze ma non per questo ha bisogno di ignorarti o maltrattarti, magari te lo dice con un tono di voce da cui la sua tenerezza trapela ugualmente e che anche a te ispira tenerezza per la sua grande stanchezza per la quale si dispiace ad es. e non può farti, come vorrebbe e tu vorresti, una carezza, darti un bacio, un tè, prepararti un panino ma non se ne va all’improvviso, lasciandoti sola e spiazzata a camminare un metro davanti a te come se tu non fossi nessuno, ignorantodi. Perchè tu, non sei nessuno – tu sei TU – se non per lui che allora, probabilmente, non ti apprezza pienamente per come e per cosa tu sei. Forse le sue difficoltà non glielo permettono, ma sono le sue, non le tue. Forse tu avresti potuto, anche se queste persone accettano con estrema difficoltà a meno qualce incombenza della vita non li porti verso una strada di un dolore insopportabile anche per loro, per il loro ideale di sè, quindi come tale che necessita di essere affrontato, stimolarlo a farsi aiutare da persone esperte. Ma in linea di massima, non ci saresti riuscita, così come nessun altro di noi, che qui scriviamo e non perchè sei tu o perchè hai qualche colpa. Non puoi, per te stessa ed anche per lui, per quanto ciò possa sembrarti assurdo, un pò paradossale, “immolarti” al suo unico modo di amare e sentirti in colpa se non lo fai; in colpa di cosa? di non aver continuato a subire? Qui, posso raccontarti un breve trascorso personale; il tuo subire, non basterebbe mai, la posta verrebbe alzata continuamente e l’unica a rimetterci, con un ulteriore ed assurdo aumento del senso di colpa e di “insufficienza” personale, saresti tu, soffrendo moltissimo per cose che non lo meritano e per persone che si abituerebbero talmente al tuo subire che non si renderebbero conto che tu lo stai facendo, mentre ti chiederebbero ciò serve loro, in questo caso, forse a lui, in modo esponenziale, succhiatondi da dentro. E mentre tu potresti rischiare di “sparire” dentro te stessa, comme rannicchiata al tuo interno per difenderti, per curare e tenere in vita dentro di te, quella parte che sa amare così tanto da arrivare a pensare di sarificarsi per un altro che non sa amare in modo oblativo ma solo a certe condizioni Così, oltre a tante difficoltà ed al dolore, potresti poi sentirti in colpa anche verso te stessa e verso chi realmente, senza pori invece in condizioni patologizzanti, vorrebbe amarti e desiderebbe il tuo sincero amore, perchè l’entrare in quei processi, potrebbe arrivare a toglierti in parte quella fiducia nel tuo stesso amore che invece, tamite il senso di colpa, per quanto assurdo, che provi adesso, dimostri di avere, così come dal tono delle tue parole.
Non sentirti in colpa perchè non hai continuato a subire se dover te subire i suoi viraggi d’umore e di comportamento, con tutto ciò che questo manifesta e che ne consegue, era l’unico modo in cui lui era capace di amare. C’è una grande contraddizione in questo, spero tu lo comprenda. Si può subire, per amore vero da parte di chi è capace di amore vero con noi, una piccola incomprensione, un momento di muso, anche al limite una brutta parola quando poi, ci si chiarisce e si ridiventa in due ad essere uguali nel rapporto e non una/uno che impone il suo “essere” per amare e l’altro che lo subisce; non c’è reciprocità in questo ma uno che usa l’altro e l’altro permettimi, non ha alcun motivo, te lo dico a livello razionale perchè so che a livello emotuvo profondo, è molto pù complesso pe te in questo momento, di sentirsi e/o di cedersi in colpa, non lo è.
Un caro saluto
Elisa
Grazie S. ed Elisa, per il vostro scambio di parti che sento entrambe dentro di me e la parte che sostieni in me Elisa, mi serve più che mai.
Grazie Elisa per le tue parole.
Sento due forze dentro di me, come una specie di lotta.
E’ devastante oramai.
C’è l’istinto di morte da una parta e la pulsione alla vita dall’altra.
Morte sarebbe continuare ad inseguire un fantasma, ripetere le stesse azioni sperando che il risultato cambi, sperare in un suo miglioramento.
Vita sarebbe rinunciare, fermarmi, rispettarmi, curarmi, amarmi.
E’ dura accettare quello che mi è successo.
Sono entrata in psicoterapia un anno e mezzo fa perché il “modo di essere di mio marito”, il suo considerarmi invisibile nei miei bisogni ma necessaria per soddisfare i suoi propri bisogni, le sue continue manipolazioni, il suo sadismo, le sue ossessioni mi avevano portata a sviluppare attacchi di panico, problemi gastrici, una malattia autoimmune e, in ultimo, un cancro.
Proprio la malattia fisica mi ha costretta a guardarmi dentro e attorno e a interpretare i dolori del corpo come un “avviso”, un segnale forte di qualcosa che non funzionava.
La psicoterapeuta mi ha spronata a non soffocare più la rabbia a non soffocare tutto all’interno. Ho iniziato, a poco a poco, a non accettare più gli abusi psicologici ai quali ero oramai abituata. Ho iniziato a tirar fuori la rabbia e gli attacchi di panico sono svaniti e il mio corpo ha iniziato a rifiorire.
Ma oramai avevo rotto lo specchio e mio marito non poteva più ammirarsi in tutta la sua “perfezione”. Proprio mentre stavo guarendo, lui mi ha lasciata e ha chiesto la separazione.
Ha detto “non ti amo più e non piangere che mi infastidisci” e poi “rifatti una vita, non pensarci, divertititi” e poi altre cose inenarrabili.
Ho due bambini piccoli e sto cercando di essere forte, ma dentro mi sento svuotata, derubata, svilita e nei momenti di sconforto mi capita di pensare che è tutta colpa mia e che avrei potuto fare di più. Ma il mio corpo mi dice che non è così!!!!
Mi sono sottomessa a lui, ho implorato il suo amore, ho raccolto le sue briciole solo perché la vita mi ha abituata a questo, ho sempre dovuto implorare l’amore di mia madre, cercare di fare il possibile per piacerle salvo poi scoprire che non avrebbe mai potuto amarmi e decidere così di fare scomparire il mio corpo con l’anoressia. Voglio cambiare il corso delle cose, voglio credere che, non lì fuori, per strada o in qualche locale, ma proprio dentro di me c’è qualcuno che mi ama e che mi abbraccia e che sono io stessa.
Cara S. credo che quello di reimparare ad amare se stessi, sia un primo passaggio fondamentale verso un processo di guarigione da situazioni affettive traumatiche (infatti, nelle risposte del dottore viene più volte, in modi diverso sottolineato anche questo aspetto) anche perchè spesso è stata una già preesistente carenza in tal senso, a spingerci verso persone sbagliate e patologiche/patogene, inconsciamente. Affinchè ciò non riaccada, passaggio importante è quello di iniziare ad amare sè stessi, in modo tale da poter sentirsi aprire al proprio interno, anche un autentico spazio per un altro/un’altra da incontrare e con il quale stabilire rapporti diversi e sani anche se ciò, non vuol dire senza problemi ma parliamo di problemi che divengono condivisibili, sottoponibili ad una mediazione e, in genere, risolvibili. Il fatto che tu dica che vorresti trovare dentro di te la persona che ti ama, in te stessa prima che fuori, mi fa pensare che forse, tu sia verso un progresso introspettivo che da una comprensione della tua personale e caratteristica interiorità, del tuo amore per te e dei tuoi limiti ed esigenze, potrai ri-partire ancora, in modo rinnovato, verso l’altro e verso il mondo, più capace di dare e quindi di sentire chi realmente piò dare anche a te, in uno scambio affettivo, sia esso uomo o donna, partner o amico/a, collega, ecc., qualcosa di valido, autentico a te.
Un abbraccio
Elisa
Giusto!….
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Ascolta le parole di Elisa S.! Tempo fa sentivo ciò che dici tu… Oggi mi riconosco in ciò che dice Elisa.. quanto alla mancanza di empatia, se glielo facevo notare, sembrava che per lui fosse una cosa tutta nuova, un’idea strana, roba mai provata..!
Pazienta ma fidati della tua reazione..
Si Francesca non sei sola!!!! è lui che è malato!! io ho avuto una storia molto simile alla tua, uscivo da una convivenza di sette anni e mezzo, felice ma conclusasi in malo modo, dato che il mio compagno mi ha lasciato per una donna molto più giovane in quattro e quattr’otto e stavo ancora leccandomi le ferite, quando dopo cinque mesi, ad una cena ho conosciuto quest’uomo molto più grande di me, elegante, brillante estremamente ricco che si è presentato come il mio salvatore, ha deciso che io dovesse essere la sua fidanzata ufficiale e dopo poche settimane mi ha presentato a suo figlio, sua sorella e al mondo intero come il suo nuovo grande amore.
Io ero un pò spaventata da tutta questa fretta ma ero troppo debole e bisognosa d’amore dopo la fine della mia precedente relazione, lui ha una personalità molto forte(è un grande imprenditore) e i suoi argomenti erano irresistibili( case al mare, al lago, macchine sportive ecc)
inoltre ovviamente, era tutto concentrato sulla seduzione per cui risultava estremamente affascinante, mi faceva lunghe telefonate, mi faceva tanti complimenti e mi diceva cose bellissime, ero invidiatissima da tutte le mie amiche.
Mi sono innamorata, lui si è insidiato facilmente in un grande vuoto che avevo nel cuore, ero abituata ad avere un uomo che min acccudisse e badasse a me e lui mi ha detto che io ero stata molto fortunata.
lui sembrava la soluzione a tutti i miei problemi.
Ogni tanto però dava dei segnali inquietanti, magari mi diceva qualcosa di strano tipo” se passi dal bar dove prendo L’aperitivo non salutarmi mi rovini la piazza” oppure mi mandava sms strani, la sera tipo ” dormi o Trombi?” ed io non capivo mi chiedevo ma come se sono la sua fidanzata, non ” trombo” con nessun’altro.. ma lui diceva che scherzava che io non avevo capito… era come se ogni tanto il suo vero ” io” ancora mascherato cominciasse a venire fuori.Pensavo che alla sua età avesse paura dell’amore.
Avevo notato alcune cose: non riusciva a stare solo, mai, la sua vita sociale era intensissima e nonostante la sua età( 61 anni) la sua vita era superfrenetica,
Ha cominciato a lavorare sulla mia autostima e dal momento che non poteva criticarmi sulla bellezza o la mia forma fisica ha cominciato a dirmi che non ero una brava donna di casa e che non sapevo cucinare, ha cominciato a criticarmi pesantemente e mi sono accorta che quando le cose tra noi andavano meravigliosamente lui trovava un pretesto qualsiasi per litigare e non farsi sentire per alcuni giorni.
Siamo stati ufficialmente fidanzati per sette mesi, nonostante alcune sue sparizioni, brevi ed una più eclatante dopo un’estate meravigliosa in cui siamo stati insieme praticamente un mese
tra Sardegna e Forte dei Marmi, periodo in cui l’ho sentito anche molto vicino a livello emotivo.
Una sera,di punto in bianco mi ha detto che proprio perchè eravamo stati così bene dovevamo stare un mese separati perchè lui doveva lavorare, aveva tantissimi impegni e doveva stare concentrato, la relazione per lui era una fatica, solo che dopo una settimana io mi sono fatta male, sono caduta dalla bicicletta( ed ero con lui) rompendomi tre costole.
Ho avuto bisogno di lui.
Non ero più leggera e lui non ha retto.
Ha sclerato, ha cominciato ad offendermi, ovviamente per telefono dato che andava via spesso per lavoro e nonostante io piangessi e soffrissi lui è sparito.
Io, sono una persona che sa stare in coppia, non sono una donna dipendente, sicuramente a causa della fine della mia precedente relazione ero diventata ansiosa per cui il meccanismo era diventato questo.
Lui evitante distanziante, scappava, io ansiosa lo seguivo( metaforicamente con mails o sms) lui tornava, non chiedeva scusa( MAI!!!! neanche sotto tortura) stavamo bene più o meno un mesetto, trovava un pretesto stupidissimo per litigare e poi spariva di nuovo.
Me ne sono accorta, mi sono accorta di questi trabocchetti, probabilmente da lui messi a punto in tanti anni di vita, ho cominciato a fargli domande e ho scoperto che la sua prima relazione con la madre di suo figlio, che lui peraltro non ha mai voluto sposare ed è durata ben 25 anni è stata sempre contrassegnata da corna e soprusi, ho scoperto che lui le ha anche messo le mani addosso, ho scoperto che la relazione che ha avuto dopo ( e durante) è stata contrassegnata sempre da fughe e ritorni più o meno ogni 2,3 mesi e in questo periodo lui ovviamente infarciva altre relazioni con donne che lui definiva “amiche”
Siamo andati avanti fino a Natale, solo che oramai io non ero più la sua fidanzata, per lui, io non me n’ero accorta, tanto è che il 26 dicembre lui è partito per una vacanza ai caraibi, non si sa con chi, senza dirlo a me, ma pensando bene dire a tutti gli amici comuni che andava via ” con un altra”
Sono iniziate le supposizioni, mi sono arrivate telefonate da Pseudo amiche” che mi dicevano che lui era partito con la sua ex storica che lui aveva sempre amato, altri che dicevano che era una nuova, altri addirittura una escort.
Il problema è che lui non mi ha mai lasciato andare, mi scriveva sms dalle Isole Vergini, sms a cui io non rispondevo, voleva sapere dov’ero e con chi.
Non era partito con me perchè io, con le mie semplici richieste d’affetto lo ‘innervosivo’, lui aveva bisogno di distrarsi, di rilassarsi,io ero pesante.
Ho sofferto come un cane, dal momento che lui è un narciso Grandioso, stimato imprenditore considerato generosissimo e buonissimo, brilllante agli occhi di tutti, non ero capita, nessuno poteva credermi, lui inoltre, bugiardo, per accrescere la sua fama di uomo di successo aveva raccontato a tutti che era andato via con un altra e quando è tornato, ovviamente in forma strepitosa, ha fatto vedere a tutti gli amici comuni le foto del suo meraviglioso viaggio.
Io ero molto innamorata, avevo ancora ben presenti i ricordi dei primi sette mesi, grandiosi, e lui intanto continuava a mandarmi sms a cui io non rispondevo e che ovviamente lo facevano molto innervosire, non capiva come mai io non capissi, questo “incidente di percorso’ il fatto che lui era andato via con un altra solo perchè era stressato, lui aveva bisogno di una donna intelligente, che capisse le sue esigenze.
Mia madre si è ammalata., una cosa grave, doveva essere operata, lui l’ha saputo e così, in nome della sua bontà ha fatto si che comincia io cominciassi a rispondere al telefono ,lui facendo vedere il suo interessamento, è riuscito di nuovo ad uscire con me( i primi di febbraio)
La prima volta che sono andata a cena con lui, all’uscita dal ristorante ho fatto la più grande scenata della mia vita.
Gliene ho dette di tutti i colori, ho fatto delle urla pazzesche quasi gli ho messo le mani addosso, anche perchè un suo caro amico mi aveva confidato che in realtà lui non era andato via con una nuova ma con la sua ex storica che aveva ritirato fuori dal cilindro.
Lui ha incasssato,non ha reagito alle mia urla questa volta, dopo, studiando il suo caso, la sua malattia ho capito perchè: io soffrivo per lui.
la mia enorme sofferenza il mio dolore erano causati da Lui.
Io lo amavo e gliene stavo dando la prova.
Il giorno dopo mi ha richiamato come se niente fosse, come quando eravamo fidanzati:agli stessi orari scanditi di sempre
le 8,24, le 14, la sera
superabitudinario, ormai so che se non chiama me chiama un altra
Io non riuscivo a non rispondere ormai ero attaccata, avevo nel frattempo letto vari libri, Atttaccamento e amore di Grazia Attili e” ho sposato un Narciso” di Umberta Telfener e avevo imparato a riconoscere certe sue peculiarità, ma non riuscivo ancora a credere che lui potesse essere così grave.
Nel frattempo, avevo conosciuto un altro anch’i,o nella mia vacanza di capodanno, un ingegnere più giovane di me( e quindi molto più giovane di lui..) che abitava in un altra città e quando gli ho detto che sarei andata a trovarlo lui è impazzito.
Sembrava l’uomo più geloso e perciò innamorato di questo mondo mi ha perseguitato con sms e telefonate per tutto il week end, ovviamente rovinandomelo tanto che non sono riuscita a consumare con il povero ingegnere.
mi ha invitato un week end in una delle sue case, al lago.
Siamo stati da Dio, per me lui era il mio fidanzato di nuovo, nonostante io mi vergognassi a farmi vedere in paese con lui dopo quello che aveva fatto a capodanno.
però non ero la sua fidanzata, non lo sarò mai più.
Ero nell’olgettina, nell’harem.
Ho saputo di un altra, lui ovviamente ha negato giurando su suo figlio( che non ama come non ama nessuno) e di un altra ancora.. e di tante altre che non so.
ho iniziato ad andare da una psicoterapeuta, la quale mi ha aperto gli occhi e mi ha spiegato che io non sarò mai la sua fidanzata ma non sarò mai neanche una sua amica… perchè sono una sua proprietà.
Lui non ha mai smesso di telefonarmi ed io un pò rispondevo e alcune volte se riuscivo no.
Abbiamo fatto terribili litigate,lui mi ha fatto tante promesse ( che mi porterà ai caraibi, che mi aiuterà nell’aprire una nuova attività)ma so che non ne manterrà nemmeno una, è arrogante e prepotente.. si fa vedere tutte le sere all’aperitivo nel bar sotto casa mia tanto da costringermi a non andare nei posti dove andavo abitualmente.
Praticamente mi fa stalking.
Mi ha fatto lunghissime telefonate (due ore di media) magari quando è in macchina il sabato o la domenica, ma non mi porta da nessuna parte, non posso uscire con gli amici comuni anche se le sue amiche, sono anche mie amiche.
Ho realizzato che è veramente un vampiro, si bea del mio amore per lui.
Allora mi sono un altra volta ribellata, questa volta gli ho chiesto un grande prestito per aprire una nuova attività, gliel’ho chiesto piangendo, in una di queste lunghe telefonate e lui ovviamente ha urlato, nonostante sia un uomo ricco e ” buono” ed io sia estremamente ” Fortunata” mi ha detto di no … ed è sparito .. da una settimana.. spero di farcela questa volta e che non torni mai più
I narcisisti patologici – in quanto sono distruttivi, delusivi e abbandonanti – non fanno stalking
Allora, molto in sintesi e come c’è scritto nell’articolo… se proprio facciamo riferimento alle diagnosie psichiatriche eventuali comportamenti riferibili allo stalking sono da riferirsi ad un quadro più borderline che narcisista, in quanto il quadro borderline presume un attaccamento ed un rifiuto in costante squilibrio, per cui in certe fasi la persona è effettivamente alla disperata ricerca dell’altro/a (nonostante la abbia offesa e respinta), per poi passare di nuovo all’abbandone e alle aggrssioni psicologiche e/o fisiche – tuttociò nonostante nel partner vi sia una disponibilità a stare insieme, nonostante i problemi, ma in una prospettiva di dialogo vero, armonizzazione e recupero della salute (cosa che trova il quadro borderline non coerentemete partecipe).
Il quadro narcisista invece giunge a fare in modo che comportamenti di pseudo-stalking vengano praticati nei suoi confronti, portando il partner a stati di confusione parossistica e disperata. Certi soggetti su base gravemente narcisistica fanno impazzire l’altro/a per poi tendergli trappole e minacciarlo di denuncia stalking, o denunciandolo direttamente dopo che le sue provocazioni (occultate) gli consentono di tendere trappole riuscite dalle quali ricavare prove. Non è difficile, basta proporre appuntamenti quando ci si inconta, per poi farsi cercare tante volte al telefono non facendosi trovare all’appuntamento. Ho avuto un caso – ormai lontano – ove una donna sposata da un anno con un giovane piuttosto ricco, e con bambino piccolo, ha chiesto la separazione e poi si faceva vedere deliberatamente con l’amante in luoghi frequentati dall’ex, quando lui si avvicinava per salutare il figlio, lei gli bisbigliava frasi umilianti, a sfondo sessuale, mortificandolo nei confronti dell’amante… una volta il giovane ha reagito urlando in un Mc Donald, intanto l’amante con un amico testimone appostato lì apposta con il cellulare, ha filmato la scena… e quindi scattata la denuncia per stalking ecc. lo scopo ultimo era quello di estorcere soldi ricattando sugli effetti della denuncia a riguardo della separazione e di poter vedere il bambino… il marito ha preferito pagare e ha dovuto poi intraprendere un faticoso processo di guarigione, ecc. ecc. Faccio presente che la signora non era una delinquente incallita e che l’amante era una persona competente di leggi e al di sopra di ogni sospetto – io direi entrambi narcisisti patologici maligni in complicità nella fase distruttiva, poi so che si sono lasciati, disprezzandosi reciprocamente, ma senza soffrire più di tanto (soffriranno comunque più avanti, giacché la loro sofferenza resta a lungo in uno stato interiore del quale non si rendono conto, ma che poi esplode). Faccio anche presente che i primi tempi la relazione tra questa donna e suo marito – fin quasi al matrimonio e al figlio – era piena di carica vitale e di reciprocità – ma il narcisista patologico si stufa presto e considera questo una colpa dell’altro/a e allora deve fargliela pagare, infatti il comportamento di questa signora era in lei motivato dalla convinzione di aver perso del tempo con un uomo che aveva il difetto di non farla più attizzare (nonostante lui sia bello, ricco, buono, prestante e pieno d’amore come lo era quando lo aveva incontrato se non di più) … bisognava quindi fargliela pagare ad esempio con il sussurrare, mentre fa il padre che gioca con il figlio, frasi del tipo’ eh dovresti fare la bambinaia, fortuna che adesso lo so com’è un uomo … a letto ed anche fuori!!’ – Del resto secondo questa signora suo marito disgraziato (e diffamato ai 4 venti, senza che questo avesse proprio niente, se non iniziare un po’ a lamentarsi, ogni tanto, ma sempre riparatorio e innamorato) l’aveva addirittura manipolata al punto di fargli fare un figlio… quindi la rabbia narcisistica mira a distruggere l’altro per una folle ed inesistente vendetta, stando insieme fino a quando l’altro non è stato veramente distrutto e sfruttato in ogni sua possibilità umana, il gioco finisce quando il partner risulta con tutta evidenza ‘impazzito’.
Si potrà dire che questa Signora è stata psicopatologicamente distruttiva verso l’altro, ma in fondo non lo è stata di più con se stessa? E poi se non voleva più la relazione non è che per questo uno/a si accanisce contro la persona con la quale non vuol più stare… (vabbé, lasciamo perdere… spero di tiuscire a spiegarmi, ma dipende anche da chi vuole capire…).
Nel quadro borderline, poiché si passa rapidamente e senza motivi apparenti da attaccamento a distruzione, l’altro può essere tenuto per tempi lunghissimi, o per sempre in uno stato di grande prostrazione, ma senza mai abbandonarlo totalmente, come una specie di tortura ‘waterboarding’ che non finisce mai – soffocamento e aria e poi di nuovo aria e così via… invece nel quadro narcisistico questo stesso trattamento si conclude quando più conviene con l’abbandono totale lasciando l’altro soffocato in un dolore ormai incomprensibile, come uno zombie (che potrebbe anche azzardare qualche piccolo stalking – che stalking non è perché vi sono sempre trappole e provocazioni che non si possono dimostrare – per una spiegazione, per capire… ma a quel punto rischia, come è successo, di essere denunciato e ricattato).
Insomma entrambi i quadri diagnostici di riferimento, borderline e narcisista, non sono carini per chi li ha e per chi li subisce.
sì, non fanno stalking, almeno non lo sta facendo ma ha minacciato di denunciare me dopo aver disatteso sitematicamente le promesse di vederci per un chiarimento ed io, angosciata, incapace di capirne le ragioni, lo chiamavo. Le chiamate a cui ha risposto sono state tutte devastanti: le promesse di parlare, chiarirci spesso partivano da lui, io ne condividevo i contuenuti e sistematicamente lui le disattendeva ed alla mia richiesta di un chiarimento partivano una valanga di insulti, umiliazioni, ingiurie e minacce. Forse lo ha già detto, forse sono io che non riesco a capire, ma perchè è così difficile accettare che non si potrà mai ottenere un chiarimento e nonostante ciò si rimane attaccati a questa speranza? Perchè non si riesce a rinunciare all’idea che questa persona possa cambiare nonostante i comportamenti che hanno minato e tentato di distruggere definitivamente la nostra anima e la nostra psiche? Quelle parole di disprezzo, quelle crudeltà di fronte al pianto, l’infierire in maniera spietata oltre ogni immaginazione come possono essere riconosciute da una persona che aveva, o pensavi avesse, condiviso momenti di intimità profonda, di comprensione e d’amore? Perchè questo è cio che mostrava, questa era la base della fiducia che si andava via via costruendo dentro di me: e poi? Un trauma sentire urla piene di offese e volgarità indicibili, disprezzo e scherno di fronte al pianto e al dolore! Come si può accettare? Questo trauma che non viene compreso da molti che ti circondano, perchè finiscono tante storie dicono, e non è compreso neanche da noi stessi sembra essere insuperabile, inaccettabile, a vita. Troppo forte l’amore, la fiducia, l’aver creduto, l’aver vissuto, il pensiero d’aver condiviso momenti di profondo affetto e poi inaspettato, traumatizzante, scioccante vedere lo stesso volto, la stessa persona trasformarsi in un uomo che ti odia, ti disprezza, ti umilia e ti augura la morte più e più volte; lo supplichi di smetterla e rincara la dose, infierisce, cambia voce intrisa di un odio inspiegabile, mentre tu pensi..ma lo amo, ci siamo amati? Perchè? E oltre a non avere una risposta ti sembra di impazzire nella disperata ricerca di quell’amore, di quei momenti condivisi, di quella fiducia che avevi riposto con gioia e cuore aperto ma che non trovi più, che forse non è mai esistita.
Sa perché si continua a restare attaccati e a subire? Perché non ci si vuol proprio capacitare di aver avuto a che fare con una persona disturbata nel campo delle relazioni, e si crede invece che il suo comportamento sia dovuto a mancanza di amore e quindi si spera di poterlo tenere innamorato, di piacergli il più possibile affinché lui/lei torni quel che sembrava all’inizio… insomma si continua a credere che si tratti di una persona affettivamente normale e che ci tratta male perché non ci ama e che è capace ad amare perché ama altre… e invece non è proprio capace, se non nelle fasi iniziali quando si ringalluzzisce per la novità, dopo si stufa ed entra nel vortice distruttivo narcisistico soprattutto se l’altro /a ha inizito a volergli un po’ di bene, e lo ridistruggerà come ha fatto con voi… perché il suo squilibrio consiste proprio nel far innamorare qualcuno/a per distruggerlo… incredibile vero? anzi, ‘roba da pazzi’ direte voi… e infatti!
sì, roba da pazzi! Ma perchè? Che cosa può portare a fare del male alla persona che si è cercato in tutti i modi di conquistare, di far credere che condividesse gli stessi valori, di amare per poi distruggerla moralmente, psicologicamente? Perchè? Mi scusi, ha già risposto nei suoi articoli, eppure non riesco, non riesco ad accettare, a capacitarmi, a capire come possa essere vero tutto questo. Possibile che non se ne rendano conto? Perchè paradossalmente questo mi capita e questo mi logora: cercare in lui, ancora in lui delle risposte e che torni ad essere la persona che ha fatto di tutto per convincermi che mi amava in maniera speciale e che voleva costruire un futuro meraviglioso insieme a me. Quando ho cominciato ad accogliere tutto questo a viverlo e a condividerlo (almeno pensavo) è iniziato un lento e sempre più violento massacro. Io mi sento svuotata, di energie, di forza e vitalità…e ho paura; paura di non farcela, è come se sentissi perduta una parte di me importante, vitale, è come se chiedessi a lui aiuto affinchè torni la gioia che avevo nel cuore, la fiducia nel prossimo e la voglia di vivere e di stare tra la gente, è come se solo lui possa restituirmela, e razionalmente mi rendo conto che non potrà mai avvenire. E’ che ho capito di essere stata considerata un oggetto, un oggetto da usare finchè faceva comodo e da distruggere quando non serviva più. Sì, ciò che mi distrugge interiormente è proprio la mancanza di umanità che quest’uomo ha rivelato negandomi il riconoscimento di una dimensione umana anzi calpestandola brutalmete. Questa è la sensazione più atroce che sto vivendo, sentirmi privata di una dimensione umana, sentirmi un oggetto, un feticcio, e la paura che questo accanimento nel farmi sentire così alla fine mi abbia privato realmente di questa dimensione. E’ spiazzante, sconvolgente, mi fa paura e mi fa sentire impotente; è qualcosa di fronte alla quale ho cercato di reagire, ribellarmi con il risultato di vedere ancora più svilito, offeso e vessato il mio essere umano. Non so spiegarmi probabilmente, vivo un’angoscia che non riesce a dispiegarsi in parole…forse mi potete capire più di quello che credo e che non so come esprimere….
Mi ricordi di risponderle … adesso sono troppo stanco. Notte.
..scusate, solo una cosa volevo aggiungere rispetto allo stalking. Questo narcisita maligno non lo agisce anche perchè ha raggiunto il suo scopo, distruggerti e succhiarti tutte le energie vitali. Non vuole più niente da te dopo che ti ha divorata, anzi gli fai schifo, non vede l’ora che ti levi di torno, ti augura la morte….questo mi è capitato, sì, dopo infinite promesse d’amore e momenti che pensavi fossero realmente pieni di sentimento e di valori profondi. Cerco di dare una definizione sulla base del mio vissuto, ma questo purtroppo non me lo fa accettare. Resto aggrappata a un’illusione che ero convinta ( e forse una parte di me lo spera ancora) che fosse realtà. Tanta malignità non è accettabile, proprio no.
….stalking…mi chiedo in quanti qui dentro l’abbiano mai veramente subito. Telefonate anonime a tutte le ore…macchina distrutta più volte….lettere anonime….inseguimenti in macchina con sorpassi che strisciano la fiancata della macchina con salto dello specchietto…tutti i giorni o quasi. Il terrore che si accumula dal senso dell’imprevedibilità e dell’ignoto è superiore a qualsiasi violenza diretta! !!!Si arriva a preferirla…ma che almeno tutto il resto smetta…finisca! E’ l’esperimento umano d'”impotenza appresa”…. se i cani non si ribellano più, l’uomo o la donna ancora meno! Per fortuna anche questa non è una regola matematica però! Si può venirne fuori recuperando il coraggio e la lucidità…a volte anche da soli, ma è raro, molto raro! Concordo col Dott. Brunelli, chi fa stalking si espone oltre ai limiti della legalità…non si fatica a trovare le prove di stalking e il tutto è giocato sul terrore di chi subisce, poichè il messaggio dello stalker è questo: “se mi denunci ti capitarà di peggio perchè io supero ogni limite e chi si rivolge alla giustizia è un povero debole “bastardo” che deve essere punito!”.
Il narcisista non può fare tutto questo, perchè lo esporrebbe ad un evidente comportamento oltre ai limiti che lo renderebbe troppo troppo visibile alla luce. Si difende dall’ossessione verso una persona sola, diffondendo l’attenzione (rispecchiante naturalmente) in tanti “piccoli investimenti” e non tollera confronti nei quali possa assumersi una qualche responsabilità. A suo modo progetta un controllo occulto, atto a rendere visibile le pene di chi ha aggredito in maniera subdola e nascosta, poichè si crede molto intelligente, intelligente sopra e al di fuori della norma…a-normale! Una persona che ha avuto il “privilegio” di conoscere la pura violenza e lo “stalking”…quello vero, quello con la m—a nelle mutande, non potrà mai cadere nella rete di questo sopraffino progetto, facendo la parte di chi fa stalking, anche se personalmente credo di avere in un qualche modo anche rischiato, così come mi ha fatto notare la mia terapeuta a suo tempo. Mi ha salvato saper stare nel vuoto e nella disperazione senza senso, senza chiedere spiegazioni ulteriori. Mi ha salvato sentire la repulsione verso la sua abnorme tendenza a forzare le cose. Questa abnorme tendenza a forzare le cose è la caratteristica che più di ogni altra, secondo il mio sentire, lo caratterizza in maniera non auto-controllabile.
Scrivo qui oerchè non posso riprendere il mio stesso post; a e il nome originale, G di -AAA Gruppo di AutoAiutoAlbedoImagination, piace, mi sembra semplice, immediato, chiaro, esemplificativo e diretto. (mi sono anche resa conto scrivendo che non avevo messo in fondo troppe A…:-) ).
A tutti noi vorrei dedicare questa bellssima poesia in musica di Ivano Fossati, che possa essere di conforto per chi è in crisi e per chi ha bisogno di sentire che ne mondo esiste ancora qualcosa di bello, capace di “toccare” l’anima.
Spero vi piaccia e vi conduca al vostro interno, dove realmente, per il vostro bene, avete e sentite il bisogno di andare, anche nei sogni.
http://youtu.be/xLquEK6m0o8
Un bacio ed un caro abbraccio a tutti/tutte
bellissima la poesia di Ivano Fossati.. è tempo che sfugge, niente paura, che prima o poi ci riprende…
Sì…molto bella la canzone. Grazie
ALLORA, RICORDO CHE IL PROBLEMA DELLA CO-DIPENDENZA ESISTE… PERO’ QUI IN MODO PIU’ SPECIFICO STIAMO PARLANDO DI RELAZIONI SENTIMENTALI, NELLE QUALI CERTE PERSONE (per loro problematiche che la psichiatria indica nei quadri narcisistici e borderline) si comportano manipolatoriamente e occultamente come veri e propri farabutti, all’insegna della violenza psicologica, (e anche fisica) diffamazione, mobbing, umiliazione, raggiri, inganni, truffe e che al di laà di ogni eventuale co-dipendenza non sono cose carine…. CHIARO? perciò va bene tutto per riflettere, allargare la discussione ad ogni cosa si ritiene giusto, ma il fine specifico (se poi ne vengono fuori altri utili va benissimo) è quella dell’auto-aiuto (basato su comprensione, testimonianze, espressività, elaborazione e quant’altro si può fare in un blog) per coloro che hanno subito TRAUMI SENTIMENTALI con evidenti comportamenti distruttivi, crudeli e spesso anche delinquenziali da partner che, invece di considerare semplicemente KATTIVI, li consideriamo in funzione di quadri psicodiagnostici e clinici (di diverso orientamento) – quindi siamo già bravissimi e concilianti e disposti a capire tutte le mancanze da AMBO le parti… però certa gente negativa esiste e fa del male, e chi è stato da questi traumatizzato merita prima di tutto rispetto e aiuto, e sono allo studio della giurispridenza anche possibilità affinché si possano prendere provvedimenti legali. Credo, comunque che è importantissima l’educazione, solo che finché si insisterà sul pur giusto postulato che LE RESPONSABILITA SONO SEMPRE DA ENTRAMBE LE PARTI (solo che purtropo NON E’ SEMPRE) allora certi cattivi, o certi malati, chiamateli come volete a questo punto, crederanno sempre di aver ragione ad essere malefici come sono.
Spero che la giurisprudenza faccia davvero qualcosa in tal senso ed in tempi anche rapidi dato che di questo tipo di persone è purtroppo pieno il mondo, se consideriamo quanto esso è grande e variegato; non solo, essi operano in tutti gli ambiti, familiari, amicali, amorosi o pseudotali, professionali o pseudotali. In questi ultimi due casi, ad esempio, quando una persona subisce delle manipolazioni e dei maltrattamenti fisici e/o morali, può venire a trovarsi, non sentendosi adeguatamente garantita dale Autorità come dovrebbero invece fare, in situazioni difficilissime e, talvolta paradossali. Ad esempio, è molto sottile il confine in cui un uomo grande, collocandosi tra la categoria dei pedofili e quella dei narcisisti patologici, come espressione di entrambi i disturbi a livello comportamentale, possa coinvolgere un bambino o una bambina e ragazzino o ragazzina, in una situazione perversa di cui per le carenze anche cognitive dovute all’età e per mancanza di esperienza del mondo,non comprende pienamente soprattutto, nelle sue conseguenze future, così come capita anche alle vittime adulte dei narcisisti patologici (che si presuppone possano avere un pò più di “intelligenza” rispetto al mondo, grazie all’età che li ha condotti ad averne in linea di massima, un quadro più chiaro e stabile, eppure accade di ritrovarsi in rapporti con persone patologiche e patologizzanti che provocano dolore, smarrimento e rabbia, una giusta rabbia, poichè si è stati feriti in modo subdolo da chi si credeva amico e amante degno di quell’amore e di quella fiducia che si era riposta in lui/lei, per trovarsi poi, una volta che si è stati “usati” e “risucchiati” di fronte ad una persona “straniera”, che sembra non aver mai condiviso niente – ed in effetti molte volte è proprio così – con noi ed allo stesso tempo, reclamare per sè tutti i diritti del mondo, anche attraverso lamentele e minacce ). Molto spesso, questi ragazzi, vengono sottoposti, complice il silenzio che subdolamente gli si impone con minacce di rivelare al mondo “chi” loro sono veramente – ad es. delle prostitute se ragazze, dei gay se ragazzi violentati, per fare degli esempi concreti di immediata comprensione – per il fatto di “essere andati con quelle stesse persone che ora li minacciano” di rivelare al mondo, ai genitori, alla scuola e-o datori di lavori, ai loro amici ed amiche chi siano in realtà e cioè dei “pochi di buono”, sia maschi che femmine ed indegni perciò di fiducia, inducendoli in tal modo in uni stato oltre che di annichilimento per la violenza fisica e verbale subita, spesso sotto la minaccia di un abbandono affettivo da parte di quella persona che nel corso di un processo manipolativo, si è “insinuata” nella loro vita come unica capace di amarli come meritano ed allo stesso tempo, degna del loro amore (lavorando intanto per allontarla da altri significativi, al fine di renderla più vulnerabile), in uno stato di paura e di isolamento. Un isolamento che è funzionale a far si che il manipolatore possa tentare di tornare alla carica, facendo vivere il ragazzo/ragazza sotto l’egida di questo timore. In un circolo vizioso e, questo, realmente perverso, perchè l’isolamento alimenta la paura ed il senso di impossibilità di riuscire a chiedere aiuto per il proprio dramma e per ottenere giustizia per il danno morale, gravissimo, e fisico, che spesso può segnare per sempre, che si è subito. Il ritardo nel denunciare dovuto alla paura delle persone violentatrici, nell’animo e nel fisico, può far si che questi ragazzi e ragazze, si trovino in una ulteriore situazione devastante se decidono poi di recarsi presso le autorità a denunciare i fatti, seppure questi siano legalmente riconosciuti come reati e cioè possono sentirsi chiedere perchè non lo abbiano fatto prima e tutta una serie di sequele ddi domande improprie ed ulteriormente distruttive nei loro confronti se non viene capito da personale adeguatamente preparato, il loro dramma personali che li ha condotti ad un dramma esistenziali più generale con una infinita sensazione di perdita e, spesso, ciò paradossalmente perchè il trauma subito li ha spinti a modificare in parte il loro carattere e certe loro reazioni, anche colpevolizzati da chi vive insieme a loro che non li riconoscono più e non ne comprendono il motivo. Inoltre, anche alcuni comportamenti della legge talvolta, funzionano in modo piuttosto perverso e non sufficientemente garantista verso chi subisce delle molestie e maltrattamenti fisici e morali di livello gravissimo. La terza situazione assurda e paradossale in cui quseti ragazzi/ragazze, possono trovarsi è quella relativa al momentoin cui decidono di chiedere aiuto rivolgendosi, inolontsriamente, a certi professionisti delle relazioni di aiuto che svolgono purtroppo il loro lavoro con superficialità (seppure gli effetti che produìcono osono essere devastanti a livello profondo)e poca conoscenza oppure in un modo che sia finalizzato al loro esclusivo e rapido successo del caso clinico che hanno davanti e per condurre il quale, a volte, possono utilizzare delle tecniche assurde, “sadiche” – difficile dire se e quanto ne siano consapevoli date le giustificazioni che poi danno a posteriori al loro operato, che si rivela al di fuori di qualsiasi canone etico riconosciuto dagli operatori seri di queste professioni- come l’indurre volontraiamente, in forme di esercizi utili per il suo personale progresso psicologico-emotivo personale , il ragazzo a parlare in termini positivi, belli, del proprio violentatore, del fisico e dell’animo, producendo così, spesso, ulteriori, gravissimi danni e senso di perdita di dignità e colpa, oltre a colpeevolizzarli se si lamentno poi degli effetti devastanti di queste pseudoterapie, per non aver allora, nei “temoi utili”, dato che le leggi “c’erano”, denunciato quel fatto che non vogliono vedere, questi ragazzi/pazienti, non essendolo, come positivo (pensate che mi riferisco a delle situazioni reali di casi di ragazzi che disperati, si sono rivolti ad un centro parrocchiale raccontando queste esperienze presso professionisti che li hanno ri -traumatizzati e spesso indotti in ulteriore shok e momenti dissociativi e che in quanto tali meriterbbero, secondo me e non solo, d’essere denunciati e radiati dagli albi presso i quali sono iscritti, oltre a che a rimborsare questi ragazzi/e dell’ ulteriore male che gli hanno fatto, spesso facendosi anche pagare un bel pò). Quindi, spero che la legge non solo provveda e rapidamente ma lo faccia in qualsiasi campo dove queste persone operano facendo del male agli altri, siano essi pedofili, narcisisti patologici che agiscono diverse forme di crudeltà morale e mentale (una specie di tortura psicologica, come insegnano anche ceri film) nell’ambito dei rapporti umani di diverso tipo, sia anche prendendo serissimi provvedimenti verso quei professionisti che incapaci o narcististi patologici anch’essi a vari livelli agiscono portando i loro pazienti, fichè non se ne allontanano (sia chiaro che non mi riferisco a normali errori che un qualsiasi psicoterapeuta in perfetta buona fede e dotato delle migliori intenzioni, può fare essendo anch’egli un essere umano con i propri limiti e che non inficiano affatto la sua capacità più generale ed il diverso modo di porsi che in genere hanno, così come non mi riferisco a casi di momenti di resistenze o sentimenti negativi del pz verso il proprio terapeuta, normali anch’essi, entro certi limiti ed in certi momenti, anzi fonti spesso di evoluzione se elaborati adeguatamente, nè a persone con forme paranoiche ma a professionisti che più o meno volontariamnte, per incapacità, per fretta, per sentimenti di onnipotenza e grandiosità non elaborati, non in modo sufficiente, accompagnati anceda una certa noncuranza, fanno realmente del male ai loro pazienti, come è spiegato anche sia in uno degli articoli del dottor Brunelli a proposito delle incomprensioni e delle colpevolizzazioni, con richieste di responsabilizzazione di fatti di cui non si era responsabili, differentemente da chi li ha compiuti e da come scritto anche, in modo diverso, nel post di un’amica del forum che è intervenuta parlando dell’ empassè della sua analisi, spiegandone le motivazioni.
Penso che sia un comportamento grave, se non gravissimo, quello di professionisti o pseudotali che a vario titolo operano nelle relazioni di aiuto, che compiono molte volte una ri-traumatizzazione della vittima (concetto in realtà molto più complesso di come dice questa semplice parola, che alcuni, incautamente, potrebbero interpretare come un momento positivo nell’ambito di qualche terapia e chequi, ora, non mi è possibile spiegare meglio) e che in quanto tale, debba essere adeguatamente punito con un risarcimento, per quanto mai sufficiente rispetto al danno ed alla perdita di tempo utile, alle vittime. Inoltre, credo che per chi ha subito truami del genere, sia invece fondamentale una terapia de-traumatizzante, in grado di far risentire la persona degna (anche perchè, al dil à del fatto che possa avere dei problemi, come delle profonde ma risanabili, ferite interne che l’hanno predisposta ad entrare in relazione con certi personaggi che hannno poi aproffittato di lui/lei in modi subdoli e continuativi, anche con minacce, non ha in realtà fatto nulla per non doversi sentire realmente tale) e degna anche, di dare – dato che può entrare in gioco quando si è subito qualcosa di violento e stressante e traumatizzante, a livello affettivo, la paura di “dare” ancora, il proprio affetto ed il proprio amore, in primis a sè stessi e, poi, con i dovuti tempi e le dovute cure, all’altro, un altro che non sente il bisogno di un oggetto ma di una persona autentica , essendo anch’essa tale. E, quindi, pur con i suoi difetti, degna, de nostro amore nelle sue diverse forme. Come noi del suo, là dove senza la violenza può esistere allora la reciprocità ed il riconoscimento dell’altro e dei suoi confini e diritti.
Elisa
Il tema della “giustizia”giuridica è molto interessante e complesso, come tutti possiamo comprendere o dedurre da varie fonti o testimonianze dirette. Ma mai come coloro che hanno anche tentato, in vano, di vedere accolti i propri diritti umani, senza il “doveroso”riconoscimento, possono rendere il senso pieno di ciò che significa essere abusati nuovamente e in più riprese su scala sociale. Nudi davanti a tutti coloro che ti conoscono o ti immaginano e se va bene, arriva un riconoscimento che non equivale certamente al fifty-fifty delle responsabilità….Questo quando va bene, ma quando invece va male, (e questo accade assai spesso nella violenza domestica, compresa la pedofilia ), l’azione giudiziaria diventa quel famoso “evento precipitante” che accellera concrete e reali “messe a morte” da parte dei famosi narcisisti patologici…la cronaca è piena!|!!
Detto questo e avendo pagato anche sulla mia “pelle”(che non è nè indurita, nè molle) rimango certamente a favore della denucia, quella giuridica e quella che avviene quando ci si ritrova a parlare di cose importanti come il tema che si sta trattando qui in questo blog. Sono anche a favore di una denuncia chiara, limpida, senza interpretazioni, ma fatta di “fatti”concreti, poichè, sapendo bene che “il male” si nutre di tutto ciò che è nascosto e per camuffarsi e rendersi invisibile, tende alla fusione, al livellamento, all’appiattimento di qualsiasi responsabilità che lo possa portare in superficie, è l’unico modo per disattivare il suo gioco perverso della seduzione e della manipolazione, certamente anche sessualizzante, visto che l’attivazione biologica vince su qualsiasi barriera, e questo il narcisista lo sa bene. Ma c’è anche un’altra ragione, quella di accogliere il male che si mostra evidente anche al di fuori di noi, con atteggiamento comprensivo e amorevole verso la cura, della quale più che mai necessita il narcisista. Senza questo percorso il pericolo maggiore è quello di continuare a diffondere male in maniera subdola e mistificante. Il mio motto è: che il cuore mi indichi la via della trasparenza, chiarezza e coraggio, sempre, per seguire la strada del bene comune, nessuno escluso!
Grazie dottore per queste parole di riconoscimento, di sostegno e di ridefinizione di questa infelice e non attesa nè voluta realtà.
…e no Rosy! ….non può essere l’unica valutazione questa! Troppo facile e troppo comodo per chi ricava enorme interesse a mantenere lo status quo! Non si può smettere di “pensare” ad una giustizia migliore…almeno per coloro che verranno dopo. Se abbandoniamo noi questo valore, che ne sarà dei nostri giovani? Le “cose originali” che ti ha detto quella simpatica personcina che è il tuo ex (spero) lui, le dicono tutti quelli che sono come lui, senza sapere un’h di diritto. Certo che l’immagine che mostra ai tuoi occhi, in quanto “esperto del settore giuridico” esercita senz’altro un grande potere su di te e non ti biasimo di sicuro se per paura hai ritirato la denuncia,….ma questo è! Lo so che l’argomento è delicato, ma per affrontare una causa penale per maltrattamento occorre essere molto lucidi, equilibrati e fermi sulla giustezza della propria posizione, occorre sentire che niente e nessuno ti può smuovere dalla tua decisione. L’avvocato, sembrerà strano, poichè a volte si vive anche qui un ideale romantico, ma attinge dalla sicurezza del suo assistito e non è lui che la dà a te, anzi è pronto a disattendere le tue aspettative, poichè il suo compito è quello di mediare, anche a tuo sfavore se è necessario. Se vede invece la sicurezza, insieme alla forza del diritto che è stato leso (e le botte, i sequestri e le minacce, scusa se te lo dico, ma lo sono ) allora esce dalla sua personale paura (non è addestrato a contenere la paura del cliente) e riesce a collaborare nella estenuante via legale della tutela e del risarcimento. Senza una tua precisa motivazione, non si può fare nulla. Nessuno ti prende in braccio in quel percorso lì, anche perchè sei adulta e vaccinata. Sei tu che devi e puoi far valere i tuoi diritti!
Carissima Rosi, vorrei farti solo una domanda:” Ma non credi che quella persona ci giochi (e si incentivi anche) sul fatto che tu, per amore, non voglia “rovinare” (non sembrerebbe poi, visto la situazione favorevole che ricopre e tutto quanto abbiamo detto), colui che invece non si fa scrupolo a ledere te?”. Comunque, hai ragione e come te me ne rattristo, il problema attuale che hai descritto molto bene ( analisi con la quale concordo ) è proprio quello di portare a considerare una denuncia legittima e doverosa come una rovina, anzichè una meritata liberazione!
Allora, io non ne conosco di persone che non hanno una qualche fragilità, a meno che non siano narcisisti patologici che dicono di averle solo per manipolare meglio… detto ciò, la fragilit che riguarda tutti, a seconda dei periodi della vita, può condurci a storie d’amore sbagliate , difficili, dolorose (non positive per non dire negative) ed in ogni caso qualsiasi trauma sentimentale anche il TdN deve farci interrogare sulle fragilità e le ferite di chi lo ha subito, MA NON DEVE MAI arrivare alla conclusione che alla fine certi soprusi e violenze li si è subiti perché in fondo si aveva questa fragilità… d’altra parte seppure così fosse non è certo giustificabile abusare e distruggere gli altri approfittandosi del fatto che abbiano delle fragilità, questo è ciò che i vampiri affettivi, in modo semi-cosciente fanno, ed è questo il punto da capire bene affinché l’inconscio della cosiddetta vittima (già fragile e ferita) possa produrre gli anticorpi psichici per liberarsi dall’infezione psichica che con svariate modalità e sottigliezze (talvolta da SINDROME DI STOCCOLMA) tiene legati ad un massacratore – Purtroppo tutti possono essere fragili nell’amore in determinate situazioni e le energie NEGATIVE (pulsione di morte con Freud, se può andare) è di questo che si approfittano.
Grazie Dott. Brunelli, ho cercato l’articolo da lei indicato, senza trovarlo, ma…. ne ho trovato un altro molto, moltissimo interessante, sempre di Gambaro: ARAGON SCRIVE A BRETON UN’ AMICIZIA SURREALISTA
09 gennaio 2012 — pagina 55 sezione: CULTURA, che consiglio a tutti gli amanti dell’arte e di tutte le correnti culturali di inizio secolo scorso, verso cui, ognuno di noi, per i propri aspetti visibili a sè stessi e agli altri, potrebbe riconoscere la propria natura intrinseca. Ancora grazie!
Caro dott. Brunelli, conosco il linguaggio musicale e nei 7/8 del ritornello (come citato da Dada), che è in 8/8, cioè 2 battute da 4/4, ci sono parole, le cui singole lettere compongono 2 volte il mio nome e 1 volta il mio cognome. I nomi possono essere non infiniti, ma anche altri, come Rosi, Rosa, Oriana, Simona…. La prima volta che ho letto il suo post, non ho fatto caso, ma essendo che il riferimento di 7/8 era riportato 2 volte, comprese le parole omesse, il richiamo musicale è stato per me troppo forte (direi seducente) e sono andata a verificare. Ora in questo ultimo intervento di Dada, l’informazione è per me diversa e chiarisce parlando di 7 lettere uguali su 8…. e non ha niente a che fare col mio nome e neanche col riferimento musicale che io avevo compreso! Mi spiace se si è verificato un equivoco e spero di avere chiarito. Aggiungo comunque la stessa particolarità….. avevo ricevuto in dono il CD di Giovanotti dalla persona di cui ho parlato e ogni canzone sembrava rappresentare un simbolo della nostra relazione…soprattutto quella, che ha ancora un notevole impatto su di me. Ma, essendomi arrivata in regalo da Elisa, con le successive indicazioni di Dada, che io ho tradotto sul piano musicale, ho pensato che in questa cosa ci fosse un messaggio positivo per me, senza che le persone ne fossero a conoscenza, così come ho scritto. Comunque, se ci fossero dei dubbi da chiarire io mi rendo senz’altro disponibile a qualsiasi forma di contatto anche privata, come ci suggerisce lei. La ringrazio per l’attenzione delicata che dedica a tutti noi!
….hai fatto bene Rosy…e qui, mi pare che tu abbia trovato degli amici, perchè tu meriti di avere di avere degli amici! Un bacio
ho letto Uscire dalla paura, e ho pianto lacrime amare… che meraviglia che ci siete… scusate se scrivo poco ultimamente ma ho problemi con internet.. esco più volte al giorno per controllare il blog e non posso soffermarmi a lungo… Penso che dopo tanto la mente si stanchi di pensare alla mattanza che vive… ripretende un suo equilibrio e a forza di martellarsi lo trova… è passato un anno per me. anche solo l’inclinazione del sole mi ricorda gli eventi… comunque il mio stomaco non urla più, è tornato a respirare pure lui! per fermare le paranoie e i pensieri negativi all’epoca, mi dicevo a voce alta “stai qua” me lo ripetevo e guardavo le cose che avevo attorno oppure mi dicevo solo di attendere e dopo qualche ora in effetti mi trovavo a pensare ad altro e a stare un po’ meglio, anche questo era un modo per non sprofondare e per rendermi conto che non sarebbe durata per sempre.. saluto tutti vi penso e vi auguro serenità. approfondirò la differenza tra narcisista e border line per quel che mi è possibile e mi riprometto di aggiustare tastiera e connessione
Credo che ci siamo piu malati fra coloro che vedono narcisisti avunque e si sentono sempre loro vittime, che non fra i presunti nercisisti stessi, di cui la vittima rappresenta nient’altro che la forma speculare ma perversa, perchè rosa dall’odio e dal risentimento.
Salve Faust, (purtroppo non ce l’ho fatta a rispondere prima e mi scuso per questo anche con il gruppo…) in un certo senso lei ha ragione laddove ci sono effettivamente degli errori di interpretazione, accuse e altre contraddizioni… comunque sia a prescindere di dove ci siano più o meno malati, o quanto siano più malate le presunte vittime di narcisisti o i presunti narcisisti, ecc… qui c’è un dato molto semplice: CI SONO PERSONE DI VARIO TIPO – A SECONDA SE LI SI VUOL CLASSIFICARE – CHE A MODO LORO SONO FORTEMENTE DISTRUTTIVE NELLE RELAZIONI AFFETTIVE, FINO ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA GRAVE (considerata legalmente anche come ‘crudeltà mentale’) – questo non va bene a prescindere se chi subisce tale violenza si più o meno malato – purtroppo è un dato di fatto che si conosce da che mondo e mondo, espresso da romanzi, leggende, film, miti e che poi riguarda tragedie di tante vite reali di tutti noi… qui stiamo cercando di collaborare con diversi punti di vista a lenire e a superare questi stati di sofferenza, soprattutto quando con tutta evidenza scaturiscono da relazioni con partner, manipolatori, subdoli, e violenti (psicologicamente e anche a volte fisicamente, nonché attraverso inganni e truffe a scopo di sfruttamento, ecc. ecc.) purtroppo tutto ciò esiste… spero che a lei non tocchi mai, comunque comprederà che a quelli che gli tocca bisogna pure che si faccia qualcosa per uscirne fuori, e superare stati traumatici, che, mi creda sono tremendamente dolorosi e pericolosi, e possono colpire anche le persone abbastanza equilibrate colte in una loro debolezza momentanea o anche costituzionale. A tal fine di partecipazione per questo ‘auto-aiuto di gruppo’ ritengo utile il suo intervento, che potrebbe aprire nuove riflessioni, spinte da un intervento ‘polemico ma costruttivo’ che fa sempre bene per quanto possa risultare ‘duro’. Quindi grazie e buona partecipazione.
….qui ci vorrebbe Mefistofele per dare una risposta. La tua vittima Gretchen non ti è speculare, anzi….la sua innocenza la salva. Non sarà che per l’amor del provocare tu vedi vittime, odio e risentimento ovunque? Oppure ti travesti da giullare!?
Sei il benvenuto comunque,
poichè comunque tu la pensi,
comunque avrai la tua ragione!
Ciao a tutti, non so perchè ho deciso di scrivere anche io, dopo aver letto gli altri, in silenzio.
Ma fra le tante cose che ho letto di tutte le persone che qui hanno scritto, all’improvviso mi sono resa conto di una cosa, una cosa che è emersa leggendo la condivisione che qui ho trovato.
Non voglio parlare di mio marito o dei miei figli, o di quello che è stato il mio dolore, ma di un qualcosa che secondo me NON è di minore importanza, ripetto a ciò che tutti qui testimoniano.
Di molte persone che conosco o ho conosciuto nella mia vita saprei ricordare a me stessa, con tenerezza, alcune delle cose che ciascuno di loro tiene stretto a sé nel suo universo di vitalità.
Ricordo tutte quelle piccole cose e interessi e emozioni che si addensano attorno al loro cammino.
È come una danza di piccoli fiocchi, come un cristallo pieno d’acqua con la neve che cade; quando ricordiamo, è come se muovessimo un pò un cristallo, e poi ci si ritrova a guardare i filamenti che danzano nell’acqua. Poi i fiocchi si riaccumulano sul fondo e la magia della danza di neve si acquieta davanti agli occhi, e il ricordo svanisce a poco a poco, tornando ad addensarsi fra gli altri ricordi.
Ebbene… mi sono resa conto che ognuno sembra avere una propria scia di tempo, una scia di fiocchi che danzano, che resta NELLE altre persone incontrate nel percorso di vita, persone che di tanto in tanto, ricordando, si ritrasportano in questo flusso magico, che riporta un piccolo pensiero, un ricordo, di coloro di cui si ricordano.
Magari questa scia è una canzone che in quel momento è in onda alla radio, oppure si ritrovano al negozio a scegliere un pacco di fazzoletti e c’è un’altra musica ancora che emana dagli altoparlanti. Magari qualcuno nomina un argomento che ne richiama altri, o arriva la primavera e ti pare di essere tornata indietro nel tempo, perchè dentro senti che c’è qualcosa nella luce di questo giorno che è come un universo parallelo. Oppure un collega di lavoro mangia una caramella di una marca che ti ricorda amici lontani, oppure il profumo di mare, di lago, di stagno o di pini o di fiume o di qualsiasi altra cosa ti ricorda qualcosa, perfino un semaforo.
Ascoltando gli altri, mi sono resa conto che io non ho una mia scia, una mia danza di fiocchi, che altre persone possano rivivere di me con me. Lo dico senza lamento.
Chi è che disse… fa rumore un albero che cade, in una foresta sperduta, in un angolo sperduto dell’amazzonia?!
Che canzoni ascolto quando sono allegra, e quando sono triste? Che libri leggo? Cosa mi piace? Quando è il mio compleanno? Che cosa penso della vita? Ho un nome per le persone che mi conoscono? Se mi dicono che resterò sempre giovane, come le rock stars o come le stelle, capirei cosa mi sta accadendo?
Solo io saprei rispondere, nessuno ci andrebbe vicino.
Al contrario di molte altre persone, io non ho una scia, un ricordo che apra un ballo di fili di neve.
Ho solo un’immagine che mi appare quando guardo la danza dei miei propri fiocchi di vita, quei fiocchi che solo io posso far danzare, e che nessuno potrà mai far danzare al posto mio quando non ci sono, ed è l’immagine di una bambina buona e triste .. che sta impalata con una mela in testa e gli occhi grandi mentre gli altri tirano l’arco; e mentre guardo con occhi grandi vorrei poter andare anche io a ballare nei fiocchi di neve, ma non posso farlo.
Sono stata una trasparenza seduta sul sentiero di altri, buona e tranquilla, ascoltando le persone che si divertono, si parlano, si sorridono, ciascuno, ognuno col suo vezzeggiativo affettuoso inventato dai propri amici, e detto con un suono di chi ti è familiare, ognuno con aneddoti da condividere con altri, i famosi ti ricordi di quella volta che. Mentre guardo la danza dei loro fiocchi nell’acqua io so che le stelle di carta piangono solo d’estate, quando fa caldo e non c’è pioggia, se non nelle stagioni in africa, e allora guardo il mio album con le figurine degli animali del wwf, e vorrei essere come quei bei animali con quei bei colori, e gli orsi con le code strane, e gli impala, e i bongo decorati e le antilopi cervicapra, la lince, e il canguro. Il mio album è bello, oggi ho incollato le figurine di carta ad una ad una, con grande felicità, adesso è sul mio scaffale, fra i miei libri, e mi piace tanto il disegno del minerale a fiore del deserto, e la figurina del lupo che sorride buono, con le stelle argento che scintillano.
Ma allora anche lei ha una bella scia di ricordi, sentimenti, emozioni… non vede come li tiene vivi e come ne parla con linguaggio poetico-melanconico… Proust ha dedicato la sua vita a rigenerare nella scrittura “Il tempo perduto”, una scia di immenso valore vitale…. come Dalla , quando nella canzone ‘Caruso’ “la bianca scia di un elia (2 volte)…. ricordi in noi sempre vivi – di gioia e dolore – quando siamo vivi nell’anima, tutto il male avrà un senso, e dai rovi, le rose… e ricomincia il canto…
Lucio Dalla
Qui dove il mare luccica
e tira forte il vento
su una vecchia terrazza davanti al golfo di Sorrento
un uomo abbraccia una ragazza
dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto
Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
e’ una catena ormai
che scioglie il sangue dint’ e’ vene sai
Vide le luci in mezzo al mare
pensò alle notti la in America
ma erano solo le lampare
e la bianca scia di un’elica
sentì il dolore nella musica
si alzò dal Pianoforte
ma quando vide la luna uscire da una nuvola
gli sembrò più dolce anche la morte
Guardò negli occhi la ragazza
quegli occhi verdi come il mare
poi all’improvviso uscì una lacrima
e lui credette di affogare
Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
e’ una catena ormai
e scioglie il sangue dint’e vene sai
Potenza della lirica
dove ogni dramma e’ un falso
che con un po’ di trucco e con la mimica
puoi diventare un altro
Ma due occhi che ti guardano
così vicini e veri
ti fanno scordare le parole
confondono i pensieri.
Così diventò tutto piccolo
anche le notti la in America
ti volti e vedi la tua vita
come la scia di un’elica
Ah si, e’ la vita che finisce
ma lui non ci pensò poi tanto
anzi si sentiva felice
e ricominciò il suo canto
Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
e’ una catena ormai
che scioglie il sangue dint’e vene sai (2 VOLTE).
“Anima calda”
È come una danza di piccoli fiocchi
E’ un cristallo pieno d’acqua… con la neve che cade.
io non ho una mia scia, una mia danza di fiocchi,
Ho solo un’immagine che mi appare
ed è danza dei miei propri fiocchi di vita,
fiocchi che solo io posso far danzare,
e so che le stelle di carta piangono solo d’estate
…se non nelle stagioni dell’africa
Per te e per noi….Grazie!!!!
ciao Mìhmi
leggerti mi ha commosso.
forse capisco cosa intendi per trasparenza ma non ne sono sicura. Mi piacerebbe che tu approfondissi, se puoi e se vuoi, il legame che questo ha con il dolore di
cui parli all’inizio o con le nostre esperienze. comunque, sono sicura che la tua scia esista nel pensiero di qualcuno e il fatto che tu abbia già mosso
qualcosa in me ne è una prova.
benvenuta
Sisi ma hai ripreso le frasi di Mìhmi e hai composto questa meraviglia e gli hai dato un titolo? è nata così?
Pamela ci sei? La vedi la scia? Ti aspetto…abbiamo voltato pagina!
Caro doctor Faust, potresti spiegarmi in che modo le “presunte vittime” ( presunte vittime; infatti, come tu affermi, non sempre chi si sente vittima, lo è e questo è realistico sotto certi punti di vista, come nel caso di chi si sente vittima anche di altre forme di manipolazioni o ingiustizie sia personali che sociali , come ad es. il non adeguato riconoscimento per dei meriti, talvolta sudati con fatica, che si sente di avere al proprio interno e dei quali si è anche data valida, secondo il proprio sentire, dimostrazione esterna con comportamenti e parole o di altro tipo ancora, ed in questi casi – di presunte “vittime” di qualcosa -la psicologia clinica, anche nei suoi dialoghi interdisciplinari e nelle sue diverse ed interne diramazioni ha molto da poterci insegnare) , in che modo, ti chiedevo, esse rappresentano la controparte perversa del narcisista patologico del quale si lamentano e scorgono ovunque l’ombra? (forse perchè non immediatamente visibili, differentemente dal perverso vero che si manifesta come tale, come insegnato da Freud nei suoi studi sulle nevrosi, alla” luce del sole”? Io penso che tu voglia dire o ci possa piuttosto dire qualcosa, se non molto, di più in proposito, dal modo in cui hai impostato il tuo ingresso in questo blog e la conoscenza di punti di vista diversi e/o complementari, mi è e ci è sempre benvenuta se capace di porsi in modo costruttivo ed ancor di più se aperto alla possibilità di uno scambio reciproco, quindi se ci spieghi meglio, personalmente ti ringrazio molto dato che sono molto interessata al tuo discorso ed alle sue interne possibilità di “sviluppo” ma ti ringrazio anche a nome di tutti quei/quelle miei /mie amici ed amici/che del forum che in questo mio ringraziamento, potranno riconoscersi se vorranno). Ti sarei molto grata se potessi spiegarmi meglio in che modo tu vedi e collochi questo tipo di perversione anche rispetto ad altre – ed anche se eventualmente puoi citare degli specifici studi in merito se ti è possibile, altrimenti anche la tua personale opinione, per me va benissimo, dato che il tuo post, mi sembra voler essere denso o almeno appare come tale, di significato ed emozioni e sentimenti emergenti.
Inoltre, quali sono secondo te, gli aspetti che maggiormente queste persone invidiano in queste altre persone definibili come narcisisti patologici (secondo una definizione clinica, derivata da appositi e specifici studi in merito, condotti sia su “vittime vere”, dei loro comportamenti patogeni e devastanti, che su quegli stessi soggetti patologzzanti aall’interno dei rapporti umani, sia sul campo ed empirici, sia anche, attraverso la somministrazione di test di personalità e psicometrici, della psichiatria e della psicologia clinica e specificatamente, della psicologia dinamica e della psicoanalisi originaria freudiana, successivamente sviluppata oltre che in modi diversi da Jung, in Gran Bretagna, in Argentina e, quindi in Usa ed in Francia, oltre che in Italia da molti Autori che se ne sono occupati?). Mi piacerebbe anche conoscere qual’è il tipo di risentimento- e come esso, secondo la tua esperienza o intuizione, si manifesta – che viene sviluppato dalle persone che si sentono “vittime” dei narcisisti di cui vedono spesso forse, secondo quanto tu dici, erroneamente l’immagine in altri, che sono invece piuttosto appunto, dei “presunti tali”. A tale proposito, ti vorrei anche chiedere: “cos’è” secondo te , che “confonde queste persone”, spingendole a vedere qualcosa che forse non c’è e quali delle caratteristiche di quelle persone che sono scambiate per narcisisti patologici da chi ritiene non esserlo e che altri come – nel senso di estremamente simili “a”- lui/lei, non lo siano e che a volte in effetti, non lo sono mentre hanno delle problematicità anche intense ma di tipo diverso con colori affettivi molto o solo parzialmente differenti, possono essere facilmente fraintese e diventare quindi oggetto di invidia e risentimento? infine, cosa del narcisista che invece si riconosce come tale ed ha anche una certa fierezza nell’esserlo per le proprie specifiche peculiarità, è maggiormente in e “di” lui/lei, invidiato dalle persone che non lo sono ma che, entano con loro in rapporto, amicale, affettivo, amoroso, colleganza, ecce, ne rappresentano piuttosto invece, come affermi, la controparte perversa in quanto loro immagine speculare? Termino con una domanda semplice e complessa: “perchè ed in che modo, il narcisismo patologico, nelle sue diverse declinazioni, non è invece una peversione?”
Ti ringrazio molto se puoi aiutarmi a comprendere meglio, così come spero a tutti gli amici/che del forum, alcuni aspetti dei” problemi” o quesiti che ti ho posto, partendo da alcune delle riflessioni che il tuo post – in cui mi sembra potersi condensare un insieme di discorsi possibili e da attualizzare sul tema, attraverso e soprattutto, un confronto – mi ha suscitato, attraverso le tue risposte.
Un caro saluto
Elisa
Cara Rosi, dedico in modo particolare a te e anche a tutti un pensiero nato da un “verso di Mìhmi di augurio verso” un tuo desiderio… se vuoi, puoi prima chiudere gli occhi…esprimere il tuo desiderio…e poi leggere:
“Stella cadente”
E so che le stelle di carta piangono solo d’estate
dagli occhi bambini di fuoco, bramosi e specchi
nei colori dei ricordi caduti di S. Lorenzo
Un abbraccio forte!
io credo che il narcisista maligno ha delle peculiarità che non possono essere facilmente confuse con qualsiasi altra persona che magari ha dei comportamenti scorretti ma non maligni e sadici. Il problema e la difficoltà, almeno per quello che mi riguarda ed è capitato a me, è stato nel capirlo dall’inizio, in quanto adottava delle raffinatissime tecniche attoriali per conquistarmi, convincermi del suo amore.. il fatto è che tu non pensi minimamente che sia una finzione, chi non ha l’abitudine a fingere non tende spontaneamente a pensare che gli altri possano farlo, per raggiungere dei fini di sfruttamento e manipolazione ed arrivare poi a ribaltare tutto quando ti lasci andare e ti fidi. Non si tratta di fare la vittima ma di cercare di capire un dolore inspiegabile e un’escalation di violenze e crudeltà ricevute proprio nel momento in cui ho cominciato a lasciarmi andare e a credere nel rapporto. Non è facile vedere due volti opposti in una sola persona e soprattutto accettare che quello prevalente è manipolatorio e capace di infierire, di atti crudeli, scientemente. A quel punto la cosa più sensata è fuggire, è giusto, altrimenti può essere patologico anche accettare di continuare a sopportare tutto questo: certamente c’è l’insicurezza, una bassa autostima? forse, ma questo non giustifica la crudeltà, anzi… soprattutto se quella persona ti ha conosciuta così, emotiva, fragile, quindi sapeva quali potevano essere i punti deboli (perchè chi non manipola si mostra come è, con i suoi limiti e le sue debolezza). Ma allora se quei punti di fragilità erano il motivo principale di aggancio per questa persona, dove sembrava voler capire, stare accanto, sostenere etc che “colpa” può avere chi ha creduto in questo e si è innamorata di questo aspetto affettuoso, romantico, protettivo? Si può pensare male a priori di una persona quando si presenta così? SI può preventivare tutto questo, che è una finzione, un gioco manipolatorio e finalizzato alla sola seduzione per trasformarsi poi in massacro morale e psicologico? Io non ci sono riuscita, non lo credevo, non mi è venuto spontaneo pensarlo ed ora tutti gli atti di crudeltà, denigrazione, umiliazione non riesco a superarli. Sarà un limite, un problema, ma credo che non si debba mai giocare con i sentimenti e la vita della gente…affossarla con crudeltà violente e gratuite proprio nel momento in cui ti fidi di più, perchè non si può sapere quanto la sensibilità e il cuore possano reggere.
Francesca, concordo pienamente e mi sembra che la tua sensibilità e il tuo cuore reggano alla grande!!! Non saresti potuta essere così chiara e sensibile anche verso colui che ti ha trattato tanto crudelmente, come appare dalle tue parole. E’ terribile pensare di non essere capaci a valutare chi ci sta difronte. E’ forse il disorientamento più grande. Ma non è così…anche questo è un grande inganno. Tu reggerai perchè stai già toccando l’altra riva!
Il tuo arrivo qui mi fa un grande piacere, perchè sento da quello che dici che puoi veramente dare tanto! Grazie!
personalmente non provo odio. e di narcisisti ne ho incontrato solo uno, sempre se si tratta di un narcisista, il punto poi non è più neanche quello. Scrivo per parlare di come mi sono sentita e mi sento. Tu che trascorso hai? Cosa ti spinge a scrivere?
il mio ultimo commento era riferito all’intervento di doctor Faust.
Sì Pluma…è la poesia di Mìhmi e spero ce ne siano altre…mi fanno bene al cuore e in questo periodo sento di averne un particolare bisogno! …rido..scherzo…mi entusiasmo…mi arrabbio, ma ho sempre una nota melanconica di fondo. E’ come se sentissi il bisogno di farmi lavaggi frequenti…
A conferma del fatto che la scia la lasci Mìhmi!! Questi versi entreranno nella mia personale raccolta cartacea.
Grazie Si.
Vi prego cortesemente di non indugiare a lungo con interventi tipo chat, altrimenti alle persone arrivano notifiche di messaggi che poi non riescono a seguire… vi ricordo che la vostra partecipazione aiuta anche gli altri e perciò va sempre almeno un po’ indirizzato l’intervento in tal senso — mi raccomando non voglio dire che non si può interloquire, ma solo di privilegiare , anche nell’interloquire, comunicazioni più adatta all’auto-aiuto, di chi partecipa, ed anche di chi solo ci legge, SEGNALO infatti che c’è una media di circa 300 visite al giorno… quindi ci leggono in tanti, e questo è bene, dà il senso che stiamo attivando veramente un momento di riflessione costruttiva… ma qui non sono le quantità che contano nel senso dell’audience, quanto la qualità di una partecipazione che tende a generare una NUOVA EDUCAZIONE SENTIMENTALE, un maggior senso e valore della relazione, aperta a molteplici possibilità quelle più classiche a quelle più trasgressive a quelle più complesse… e così via… ma dove si cerca il più possibile la sincerità con se stessi e con l’altro e di non farsi del male inutile e cattivo… in amore è normale che si soffra nella vita, succede e si cresce, però dobbiamo collaborare per un’educazione ed una consapevolezza che limiti, prevenga e curi le relazioni effettivamente patologiche… in un certo senso, stiamo combattendo per l’amore con le armi della coscienza, della partecipazione e della pace… ove ciascuno con le sue idee e le sue esperienze possa sentirsi accolto ed accogliere.
Cara Rosy , fa come se ora accanto a te si sedesse una persona , sconosciuta ma a te vicina . Questa persona sono io , che come te , sta più o meno o vivendo la tua esperienza ….non sarebbe meglio a questo punto riuscire a farci una risata insieme ? riuscire a stravolgere il dramma ? capovolgere la trama e inventarci un meraviglioso colpo di scena ? Bene , secondo me , vale la pena almeno di provarci , anche solo per un momento: fare in modo che per un attimo tutti i personaggi di queste storie , che fino ad ora sono stati protagonisti , recitanti senza lode ne gloria , vengano messi da parte , si togliesse audio e luci . Mettiamoli in un angolo ed entriamo in scena ….e finalmente diamo voce alle nostre di sensazioni partendo proprio da te …da quello che hai scritto
“Voglio staccarmi da lui e dalla Rosi che non sta bene. Io voglio star bene, voglio star bene con le piccole cose di ogni giorno, quelle che un tempo riuscivo ad apprezzare e che, se pur piccole, mi davano tanta soddisfazione”…
E giunto il momento di imparare a volersi bene nel senso di essere sempre e comunque orgogliosi della propria vita …anche dei propri errori …. Tu sei madre Rosy ! solo tua figlia merita i tuoi pensieri e volersi bene inizia con un elegante chissenefrega dei giudizi che gratuitamente vengono sentenziati ….ti preoccupi dei giudizi di certe persone ‘ ma vuoi scherzare ? … tu non devi cadere nella trappola ….ribalta le parti Rosy ! schiaccia questo clan di buffoni prima nella tua testa e poi il resto verrà da se . Non pensare che tu stia peggio di lui ,
tu pensa solo che hai un anima e che da quest’anima escono parole che esprimono rabbia ma anche un grande bisogno d’amore ! Tu ora fai tesoro di questo brutto “episodio” perché senza rendertene conto ti ha arricchita e lo capirai quando riuscirai ad abbandonare il rancore e proseguire a testa alta …. Sono caduta e ho toccato il fondo , tremando e sentendomi gravemente colpita da più parti sto tentando la risalita , perché troppo spesso ho guardato negli occhi mia figlia vedendo in lei qualcosa di mio:…quegli occhi impauriti e quella tristezza che mi hanno fatto capire che nessuno ha diritto di calpestare la mia e la sua vita!
Inizia ad essere meno accomandante e più incline alle pretese ! Perché questo è l’errore che ho fatto anch’io, perché se non fossi stata così sono certa che già da tempo mi sarei liberata di questi parassiti inutili . Fammela sta promessa ….ho letto spesso ciò che hai scritto , si vede sofferenza ma tanta umiltà, e l’umiltà è uno degli elementi che fanno una persona dignitosa , e che l’umiltà non si confonda con la sottomissione , alza lo sguardo e puntalo dritto negli occhi di chi interrompe la tua rinascita , poi ignorali e vai avanti , dedica energia alle persone che ti vogliono bene ….ti stupirai quando vedrai svanire la loro forza , perchè era tutto falso …perché forse questa forza gliel’hai attribuita tu …. Ti stupirai … credimi …. Un cambiamento implica una rivoluzione totale ….
Metti in campo la grinta e inizia la giornata davanti a quello specchio senza cercare di scorgere, attraverso i tuoi occhi, quella bimba indifesa, maltrattata e bisognosa di cure , attenzioni vere, autentiche… ma sorridi a te stessa , cura tu per prima la tua anima , respira profondamente e fai posto solo all’aria pulita e fresca del mattino …..datti tutte le attenzioni che ti servono ….
“La padronanza della propria mente, ribelle, capricciosa, e vagabonda, è la via verso la felicità.”( Dhammapada )… un abbraccio forte
Salve dott. Brunelli e salve a tutte-i,
non ho molta forza al momento che mi sostiene nel racconto, ci stavo rinunciando solo al pensiero perchè le mie energie vitali sono spente,ma cerco di sforzarmi un pò perchè ho trovato delle risposte a tanti dei miei incomprensibili vissuti. Sono distrutta, questo riesco intanto a dire, da una relazione che è durata pochi mesi ma che ho avuto dopo una storia di due anni molto sofferta. Una sera dopo un lungo periodo di sofferenza e di chiusura in me stessa, finalmente decido di uscire con una mia amica che aveva ormai perso le speranze ma non mollava. Quella sera volevo distrarmi, finalmente… ed ho conosciuto un ragazzo che ha iniziato a seguirmi con lo sguardo fino ad avvicinarsi a me (c’era uno spettacolo all’aperto, in piazza). Con una virata ha localizzato, come un falco, dove mi ero seduta e ha cominciato a parlarmi con modi affabili e seducenti, galanti. alla fine abbiamo cominicato a frequentarci: sin dall’inizio mi ha corteggiata fino a conquistarmi, nonostante le mie grosse resistenze e paure per l’esperienza passata: era gentile, brillante, sembrava sempre voler sapere cosa facessi per aiutarmi, diceva lui. Io rimanevo abbastanza colpita dalle sue frasi spiazzanti, dai suoi improvvisi “blitz” sotto casa con i fiori o sotto il posto di lavoro ad aspettarmi inatteso. Pensavo a quanto fosse romantico, anche se così velocemente: non faceva altro che riempirmi di complimenti idealizzandomi, facendo riferimento a me come donna di qualità “superiore”con alti valori morali e piena di un amore compassionevole, introvabile.Io da una parte mi sentivo gratificata ma sentivo cmq un eccesso nei suoi giudizi. Ma appena ho cominciato a coinvolgermi anche io nella storia, sentendo dei sentimenti che giorno dopo giorno crescevano dentro di me ho iniziato a sentire da parte sua iniziare un distacco e una freddezza, a tratti un disprezzo per la mia persona. Questa altalenanza che cominciava a ripetersi sempre più spesso, un continuo passare dalle stelle alle stalle, mi destabilizzava e ho iniziato a chiederne i motivi, ma questo e qualsiasi altra mia richiesta, qualsiasi cosa partiva da me e non da lui (anche una semplice uscita) scatenava in lui delle reazioni spropositate. Ha iniziato ad offendermi verbalmente con parolacce che mi lasciavano esterefatta, magari per avergli detto se ci prendevamo un caffè insieme o quello che aveva fatto durante la giornata. Mi colpevolizzava di tutto, di esasperarlo, di provocarlo continuamente, e che quelle ingiurie e minacce erano solo per colpa mia…ma non capivo di cosa? Minacciava continui abbandoni, mi attaccava il telefono in faccia mandandomi aff… e magari richiamavo piangendo ed ecco che partivano a valanga insulti senza che riuscissi a farlo ragionare, a parlare con calma…mi attaccava di nuovo concludendo con insulti fino ad augurarmi la morte. Ma ero già innamorata di lui e non riuscivo a credere che potesse dire e fare questo, non riesco tutt’ora a farlo,ancora non riesco a distaccarmi da quell’immagine che ho di lui, romantica, affettuosa, “salvifica”, protettiva, così ho cominciato ad abbozzare, ad ingoiare rospi, a non dirgli più nulla per paura delle sue reazioni, a dovergli perfino chiedere scusa se lo avevo fatto innervosire per arrivare al punto di dirmi insulti di una volgarità e cattiveria mai udite prima. Ma poi ho scoperto un tradimento, ho provato a parlargliene e lì la sua furia si è scatenata in maniera devastante: parolacce, insulti, minacce sempre più gravi. Ed io sempre lì, con calma e pazienza a cercare di ricucire, fino a dire che mi ero sbagliata io, che mi ero inventata tutto pur di non vedere quella furia scagliarsi contro di me, spaventata dall’idea di perdere quell’uomo che mi aveva conquistata così dolcemente. Alla fine non è bastato nemmeno abbozzare, non fare richieste,niente. Abbiamo trascorso alcuni gg insieme, abbiamo parlato, sembrava ragionare con calma, ci eravamo ripromessi di affrontare qualsiasi problema parlando con calma e lui sembrava essere d’accordo, promettendomelo con dolcezza. DIceva di amarmi; di nuovo la freddezza e il distacco il giorno dopo. sono stata in silenzio molti giorni, ho sopportato il suo ennesimo capovolgimento, ma alla fine dopo l’ennesima risposta brutale e incivile di fronte al mio come stai? ho chiesto spiegazioni, se gli avevo fatto qualcosa di male,ma lui ha iniziato a dirmi che non voleva vedermi (nonostante avessi ricevuto un sms da lui pochi min prima dove mi chiedeva se avevo voglia di stare con lui, ho capito dopo che non era indirizzato a me). Cercando di capire il perchè di questo cambiamento e il perchè di quel messaggio se lui non aveva voglia di vedermi, ha cominciato a riempirmi di una valanga di insulti, volgarità, fino alla minaccia di venire a casa mia e di gonfiarmi di botte….. Poi di non volermi vedere più…a pochi giorni da dichiarazioni d’amore e di voler stare con me tutta la vita….In questi giorni ho cercato e cerco una risposta e una spiegazione, qualche risposta l’ho trovata in questo sito, altre nella scoperta che lui ha altre due relazioni parallele alla mia, che addirittura frequenta abitualmete prostitute!!! Non ce la faccio ad aggiungere altro, so solo che sto molto male, gliel’ho detto, mi ha sentita piangere, chiedere una spiegazione e le sue risposte sono state solo di totale disprezzo e umiliazione, parolacce e ingiurie senza fine, accuse su tutto e di tutto. Più stavo male più infieriva.
Non riesco ad essere razionale, non riesco a capire i motivi di questo ribaltamento continuo e questo disprezzo e odio per la sofferenza che provo… mi ha augurato la morte affinche mi levi dalle p…. Ho cominciato a soffrire di tachicardia, ansia, la notte non riesco a dormire ma la cosa che mi preoccupa è che se anche tutti mi dicono che è uno stronzo senza pietà, se leggo questo blog, la mia spinta continua ad essere verso di lui, verso la ricerca del suo aiuto, la speranza che lui non sia questo ma la persona gentile e amorevole che mi era apparsa, della quale mi sono innamorata, che pur sapendolo non riesco ad accettare che sia una maschera. Ho letto delle cose a sua insaputa che ha scritto ad un amico di un cinismo sconvolgente, di come considera le donne (oggetto per puro divertimento sessuale) e come denigra il suo amico per essersi innamorato di una ragazza. Non riesco a credere che sia l’opposto di quello che ho conosciuto, non riesco ad accettare e a comprendere questa crudeltà gratuita, questo volermi fare del male sapendo e riconoscendo che io l’ho amato. Ho paura di non farcela, sento compromessa la mia vita. Grazie intanto
Francesca
Ciao Francesca, ti capisco . Sono stata come te, per sei anni. Lui era il pediatra di mio figlio (mio figlio e’ disabile o handicappato, la sostanza non cambia). E’ arrivato addirittura a riempirmi di pugni sulla nuca e sono finita in ospedale. Prima dell’ esplosione aveva gli stessi comportamenti che descrivi tu. Salvati. So che stai soffrendo ma pensa che ogni gesto bello era finto. Questi uomini sono maschere . Per tutti. Te e le altre che frequenta. Consolati pensando che le altre staranno male come te. Le modalità di questi personaggi sono fisse, inerti, stereotipate. Salvati. Allontanalo dalla tua testa e pensa a cosa ci sia dentro di te che ti fa resistere in questo modo . Sicuramente e’ una qualità ma usala bene. Sono certa che lo saprai fare. Auguri Alessandra
Molti dei vostri commenti risvegliano in me ricordi, episodi, frasi, cose dimenticate.
-Mi lascia e dopo due giorni ci vediamo in compagnia di amici e lei flirta tutta la sera con un’altra persona, eppoi mi dice che se fossi stata più tranquilla e sicura di me non l’avrebbe fatto. Era colpa mia.
-Definiva la mia voce al telefono “monocorde” e continuava spazientita e scocciata a farmelo notare e se tentavo di essere più allegra (sbagliando peraltro), mi diceva che non ero spontanea ed ero falsa (io!)
-Al momento di lasciarmi mi dice che in una coppia ci vuole “indipendenza emotiva” (!!!) ed io sono dipendente e questo non va bene. Si è dimenticata tutti i numeri che ha fatto per farmi capitolare? Eppoi appena cedo, per lei, divento dipendente. Ma poi, ditemi, cos’è l’indipendenza emotiva in una coppia che si ama?
-L’anaffettività completa nascosta da un’interpretazione esemplare dell’amore, mancanza d’intimità, sesso completamente privo d’amore e tenerezza, fatto di “pseudo erotismo” fine a se stesso, freddo.
Potrei continuare all’infinito perchè i ricordi affiorano insistenti e senza sosta ma quello che mi chiedo e vi chiedo è:” tutto ciò a cosa serve? Non è che alla fine, ricordare, parlare continuamente di questa storia, rimuginare in maniera oserei dire ossessiva, non fa altro che tenermi legata, inchiodata lì? Oppure, come ho letto da qualche parte, la via della guarigione passa per le strade della memoria e termina per quelle dell’oblio?”
Per me Elli ricordare e rimugginare sono 2 cose diverse. Rimugginare mi dà l’idea di qualcosa di statico che si ripete sempre uguale…sfinevole…ossessivo. L’altro nella comunicazione non esiste, ma viene usato per ripetere un vissuto sempre uguale, che appunto non cambia, perchè non si vive l’interazione che presuppone l’ascolto di ciò che ci proviene dall’altro…magari i tempi non sono ancora maturi o magari l’altro al quale ci rivolgiamo non fa per noi. Il ricordare invece può avere un’altra qualità, poichè il ricordo di ciò che è stato, nel momento presente, cambia sempre anche il ricordo stesso. Infatti ricordare insieme ad un altro che ascolta e che ci porta le sue disinteressate risposte, ci aiuta a cogliere un senso che possiamo sentire come giusto per noi…C’è qualcosa che torna…si sente come una sorta di sblocco che fa proseguire….e l’energia cambia…è più leggera. Inoltre ricordare è sempre molto importante, più che dimenticare…anzi, dimenticare può essere persino pericoloso….ricordare serve perchè certe cose non accadano più…è la nostra hashoah! Ricordare senza rancore e mettere il ricordo a disposizione degli altri, come forma di aiuto gratuito. Grazie per la tua domanda!
Buonasera, riscrivo qui ora per ricevere la notifica perchè un problema che ho avuto oggi al pc ed alla connessione mi ha fatto saltare anche questo collegamento. Grazie, chiedo scusa per l’involontario l’inconveniente.
Elisa
Cari compagne e compagni di questo blog, mi sento di ringraziarvi tutti, per la vostra capacità di fare scorrere le vostre emozioni insieme alle mie, nei preziosi regali che ci fate e ci facciamo reciprocamente….poesie…citazioni….immagini…fiabe…miti….e canzoni.
E’ un’occasione per me di affrontare la mia solitudine, sentendomi unita ai miei simili che sento così somiglianti… così diversi…grazie! Ieri mi è accaduta una cosa mai successa prima…ero insieme a tante altre persone ad ascoltare una sola…L’argomento mi interessava molto e quando c’è l’interesse, in quel momento, non c’è spazio per altro….mi sono messa a piangere senza motivo. In questo momento sento di essermi portata dentro le emozioni e il pianto di tutti voi, a dimostrazione del fatto che siamo tutti collegati e che nulla accade per caso. Un grazie particolare ad Elisa e a Dada che mi avete fatto magicamente ritrovare anche il mio nome ripetuto 2 volte nei 7/8 del ritornello, inviandomi un bellissimo messaggio d’amore anche tutto mio…è stato bello e toccante…molto toccante. Mi sono sentita toccare dall’amore dell’universo che ha un messaggio per ognuno di noi e io ringrazio tutti coloro che come voi si fanno strumenti d’amore inviati dall’universo….e tutto questo anche grazie a questo blog! Un ringraziamento particolare al Dott. Brunelli!
Mi permetto di far notare un po’ a tutti i partecipanti che sarebbe bene evitare messaggi ‘criptici’, nel senso di generare comunicazioni personali che possono risultare ambigue per i partecipanti… eventualmente per chi avesse necessità personli più private si può scrivermi in privato e poi posso chiedere ad ambo i richiedenti il permesso di scambiare l’indirizzo mail… naturalmente tutto questo, come tutta la gestione mi costa molto impegno e tempo, chiedo quindi di collaborare con comunicazioni più rivolte a tutti, anche se richiamano l’attenzione su un post particolare di una persona – ovviamente è sempre bene esprimere le proprie emozioni, testimonianze, esprimere se stessi e accettare il confronto… Inoltre è interessante segnalare NOVITA’ E IDEE, ad esempio oggi sul VENERDI’ DI REPUBBLICA 20 Aprile di oggi c’è un articolo di Fabio Gambaro su dal titolo “Così, spinto dal consumismo NARCISO batte Edipo (E PEGGIO PER NOI) – cercatelo, conferma molte cose che qui andiamo insieme scoprendo… qui però siamo anche impegnati in un dialogo di auto-aiuto capace di apportare relativi benefici terapeutici e di sostegno, che in alcuni casi, possono essere davvero importanti, come confermano molti partecipanti… e quindi grazie ad una vostra propizia partecipazione collaborativa ed espressiva.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta (moderatore G-di-AAA ; Gruppo di Auto-Aiuto-Abedoimagination … che ne dite come nome? Si accettano anche altri suggerimenti).
Faccio la mia proposta al Dott Brunelli e a tutti voi:
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta (moderatore GEA ; Gruppo-Ecorinascita-Abedoimagination).
Bello però il GEA esiste già e riguarda un organismo tipo (GEnitori ancora, dopo la separazione) ed è abbastranza noto al nord… inoltre, a me piacerebbe che il nome fosse meno complicato e più aggregante per chi avesse problemi e cerca sostegno on line… un altro gruppo di auto-aiuto che secondo me sarebbe importantissimo su un altro problema è quello della SINDROME DA DISOCCUPAZIONE , se così la si può chiamare, che sta spargendo malattia, infelicità e morte tra milioni di persone… SAREBBE FONDAMENTALE CHE VI FOSSERO SERVIZI STATALI SPECIFICI SU UNA COSA DEL GENERE E SU ALTRE, MA ORA SIAMO NOI CHE DOBBIAMO RIMBOCCARCI LE MANICHE E FARE DEL NOSTRO MEGLIO … e allora ameremo di più noi stessi perché ameremo di più gli altri, e così sempre può venire l’amore e la pace, terrestre e celeste, nell’anima e nei sensi… ah come è doloroso questo cammino di vita, se però entriamo nella sintonia con il grande progetto dell’amore che passa dentro il ricamo delle nostre sofferenze, alora sì, che ne vale la pena e la gioia.
Raggi (cioè tutti noi
e del sole di albedo, anche come simbolo di speranza) di Albedoimagination, Gruppo di AutoAiuto R.A. GAA
RaggidiAlbedoimagination.. GruppoAutoAiuto
QuellidiAlbedoimagination.GruppodiAutoAiuto
Q. AIGAA; AIGAA; RAIGAA (Raggi)-R-AIGAA
AII-GAA AlbedoImaginationIterinari-GruppoAutoAiuto
AnimediAlbedoimaginationGruppoAutoAiuto o GruppoAutoAiutoAnime(di)AlbedoImagination o Anima/AnimusAlbedoImaginationGAA.diAI GAA.AI (troppe A??) o GAI. AI GruppodAlbedoAnimaItinerantei AUTOAIUTO
ALBEDOIMAGINATION.FAREANIMA.GRUPPOAUTOAIUTO. AI.FA-GAA (a me piace questo soprattutto, non è originale ma riprende lo spirito del blog credo)
AlbedoImaginationGruppoAutoAiuto(o)nline
AlbedoImaginationAutoaiutoGroup(po)online…
AlbedoImaginationGruppoApertoAutoAiuto
AIGAAA
GruppodiAlbedoImaginationperl’AutoAiuto
GAIAA ….
Per il momento ho esaurito le risorse però ci penso anch’io
Gentile Dott.Brunelli,
vorrei chiederle un parere sulla mia esperienza.
Ho concluso da alcuni mesi una relazione con una donna con cui sono stato insieme tre anni. Questa donna, molto simpatica in contesti sociali, capace di conversazione vivace ed intelligente, raffinata nel vestire ed in grado di essere intensamente seduttiva, risultava e risulta molto apprezzata da tutti coloro che non la conoscono approfonditamente.
Nella vita di coppia, tuttavia, ha dimostrato un comportamento fortemente manipolativo, facendo uso assolutamente spregiudicato di menzogne, ricatti, violenza verbale, colpevolizzazione dell’altro o vittimismo, a seconda dei casi; l’uso della menzogna è giunto non solo a simulare sentimenti profondi (dico simulare perché ho verificato che, allo stesso tempo, flirtava con altri uomini) pur di attirarmi di nuovo in situazioni da lei controllabili, ma persino a fingere finte gravidanze ed aborti. D’altro canto, a queste cose la persona in questione è stata in grado di alternare parole di grande tenerezza, regali, simpatia, etc…..con la particolarità, di cui mi sono accorto solo dopo molto tempo, che queste espressioni erano in genere una sorta di ricompensa per quando facevo “il bravo”, ovvero soddisfacevo le sue necessità. Altra particolarità, questa donna pretendeva sempre un certo tipo di comportamenti sociali (modo di vestire, di comportarsi, di parlare, etc.) e la partecipazione ad attività di suo gradimento, ma non ha mai condiviso né le attività di mio gradimento (se non nei momenti in cui percepiva il rischio di rottura della relazione) né ha mai accettato di frequentare i miei amici, parlandone sempre male in maniera diretta o subdola, a seconda dei casi. La relazione era sempre incentrata su di lei e sui suoi bisogni.
Allo stesso modo, mi accorgo che è sempre mancata una condivisione emotiva a livello profondo, con una notevole freddezza emotiva ogni volta che si giungeva a parlare di questioni importanti, salvo poi rimproverarmi il non affrontarle ed il non fare progetti a lungo termine sulla coppia.
La persona presenta inoltre sintomi depressivi con variazioni di umore e ipersonnia.
Questa persona ha avuto un’infanzia affettivamente molto pesante, con una madre dura, fredda, severa al limite della violenza sia verbale che fisica, ed un padre affettuoso ma assente per la maggior parte del tempo, il che mi ha portato per lungo tempo a compatirla ed a perdonarle un gran numero di comportamenti distruttivi, senza che ciò abbia tuttavia portato ad alcun cambiamento positivo nella relazione.
A questo punto le domando: in quanto ho descritto, è possibile ravvisare una tendenza al narcisismo patologico, se non una patologia conclamata ?
E, secondo punto: non sono riuscito a valutare il grado di consapevolezza di questa persona….alcune azioni sono deliberate, ma ho il fondato sospetto che non vengano valutate in quadro più ampio, ovvero considerandone gli effetti sugli altri e sull’evoluzione futura della sua vita e della sua personalità. Sulla base di queste osservazioni, con mio grande dispiacere, ho concluso che è estremamente difficile, se non impossibile, che questa persona possa affrontare un percorso di guarigione. E’ vero ? ci sono percorsi da suggerirle ? In ogni caso io non intendo avere un ruolo attivo nella sua guarigione perché allo stato attuale ciò mi ricondurrebbe in una condizione difficile ed energeticamente debilitante in cui non voglio rientrare.
La ringrazio anticipatamente per la cortesia e la professionalità,
Lorenzo
Caro Lorenzo, purtroppo non ce la faccio a rispondere a singoli casi, sia per il tempo e sia perché non ho elementi sufficienti attravrso alcune righe, e non mi è concesso dalla mia impostazione professionale dare pareri improvvisati. Tuttavia se lei partecipa al blog potrà incontrare testimonianze e commenti che le serviranno senz’altro a comprendere, inoltre questo può permettere di conoscerci meglio e di poter intervenire anche da parte mia quando si evince una questione che appare importante anche per altre persone nel gruppo di auto-aiuto. Allora benvenuto
P.B.
Caro Lorenzo, la tua storia dolorosa è purtroppo simile a quella di molti di noi che scriviamo in questo forum di auto-aiuto dove cerchiamo di aiutarci e sostenerci a videnda ma con la supervisione attenta ed il coordinamento svolto dal dottor Brunelli. Anche io ti invito a partecipare con noi a questa discussione condividendo se vuoi e nel rispetto dei tuoi tempi, qualcosa in più della tua esperienza e di ciò che durante la stessa hai vissuto così come cercando di esprimere cosa essa, ha lasciato ora dentro di te, sia emotivamente che a livello psicologico, in modo che anche per noi partecipanti sia possibile capire qualosa in più di te – ognuno di noi, vedrai, pian piano potrà, attingendo a qualcosa di simile dentro sè stesso e nei ricordi delle proprie esperienze negative e positive, cogliere qualche diversa sfumatura della tua e ciò potrà far nascere un proficuo scambio di idee, emozioni e sostegno. Inoltre, attraverso questi scambi, anche il dottor Brunelli secondo me, come fa ed ha già fatto per noi tutti, nei limiti del possibile, potrà senz’altro, con un pò di pazienza anche da parte tua, dato che legge tutti noi, che come avrai visto, scriviamo davvero molto data la possibilità che ci viene qui offerta di farlo e di essere “ascoltati”, cogliere ed estrapolare con l’occhio e l’orecchio clinico, ciò che gli sembra più saliente ed essenziale e “tuo” in modo più peculiare e potrà, come spero per te, dirti qalcosa di più specifico, così come ,tu gli chiedi. Mentre così la tua esperienza mi sembra descritta in modo molto generico – anche se mi rendo conto che per te, lo è invece in modo specifico, essendo la “tua” esperienza, con grande coinvolgimento emotivo -nel senso che ci sono alcuni aspetti comuni sia a tutte le persone che soffrono per problemi affettivi/amorosi, sia alcune carattristiche della persona che descrivi che si possono, secondo me, individuare anche in altri disturbi di personalità non necessariamente ed esclusivamente il narcisismo patologico . A volte le persone manipolano non per reale cattiveria ed incapacità di amare, anche se la persona manipolata si sente molto male ugualmente ed “usata”, ma per difendersi da qualcosa che temono, perchè sono stati a loro volta manipolati ed è questo l’unico “copione” secondo il quale hanno imparato a condurre la loro vita non conoscendone altri, nè i loro vantaggi; oppure lo fanno per una sorta di desiderio o bisogno di perfezionismo che è entrato a far parte della loro struttura di personalità (ti invito, a tale proposito a leggere l’articolo “Il narcisista bravo”, ispirato al film “The Artist”, dove c’è anche un bel filmato) e che li spinge a “dover” controllare anche gli altri, per il timore di perdere loro stessi il controllo, come in alcune forme di disturbo ossessivo compulsivo di personalità, ad es. Oppure ciò può accadere per incapacità di esprimere i propri sentimenti reali perchè un tempo, ciò è stato loro impedito nell’ambito di situazioni affettive di base come quelle con i propri genitori, alle quali tra l’altro, tu stesso in relazione alla donna (che non sto qui giustificando, sia choiaro, sto soltanto cercando di riflettere sulle tue parole e di fornirti, così come possibile e come invito i miei amici ed amiche del forum a fare anche loro con te, qualche piccolo spunto per riflettere anche tu insieme a noi, anche contraddicendo tutto ciò che qui dico se senti che non corrisponde in nulla o solo in qualcosa alla tua esperienza di relazione negativa, ma purtroppo, così è un pò difficile, senza conoscerti un pò meglio, capire anche meglio te ed il tuo personale problema), donna di cui parli e con la quale hai intrattenuto una relazione, fai riferimento. Da ciò che dici sembra che questa donna, abbia avuto dei genitori che al suo interno, per la loro grande diversità di atteggiamento e comportamento verso di lei quando era piccola, potrebbero essere stati vissuti come non integrabili ed aver generato una sorta di scissione o separazione totale tra un genitore buono ed uno cattivo e, di conseguenza, ciò potrebbe aver creato una notevole difficoltà in questa donna dello sviluppo della propria parte femminile e della propria parte maschile, con i relativi comportamenti ed atteggiamenti che in ogni individuo, le caratterizzano. L’Anima del’uomo è infatti formata sia da parti maschili che da parti femminili, indipendentemente dal sesso dell’individuo, seppure in proporzioni diverse.Infatti, a proposito delle sue esperienze con i genitori, tu stesso dici che lei ha avuto una madre dura, fredda ed al limite della violenza fisica e verbale (ma, ti chiedo io: la freddezza, la durezza di una madre, non è già una forma di violenza, anche se sicuramente, involontariamente , agita su di lei?) ed un padre invece affettuoso ma assente per la maggior parte del tempo. Secondo me anche l’assenza può essere una forma di violenza ma agita silenziosamente: l’assenza non fa rumore ma esplode dentro, talvolta in modo anche più corrosivo, per per chi la subisce -per inciso, l’assenza è una delle armi preferite dai narcisisti patologici in certi momenti dei rapporti . L’assenza può essere talvolta una silenziosa ed invisibile violenza, tanto più quando quel bambino/a, persona, avrebbe invece bisogna di quella specifica presenza, tanto più se è l’unica affettuosa a cui una bambina o un bambino, sente di poter accedere e, quindi di avere diritto. Quindi, io purtroppo, non so dirti se questa persona abbia un disturbo narcisistico di personalità del tipo patologico di cui qui si parla e noi in questo forum parliamo, scambiandoci le nostre esperienze e condividendo le nostre emozioni, anche le più brutte, così come quelle bene che sono un dono che ci capita di sperimentare, però, seppure da ciò che tu esprimi rispetto alla tua sensazione di impossibilità di questa persona di accedere ad un percorso di guarigione mi rendo conto che molte o alcune riflessioni in proposito le hai sicuramente già fatte, vorrei semlicemente invitarti a riflettere su una cosa, per il momento: con un padre affettuoso ma assente – e quindi potenzialmente desiderabile ma inaccessibile, soprattutto nei momenti di maggior bisogno, ad es., quando la mamma era più dura con lei – e con una madre fredda, dura, al limite della violenza nelle sue diverse forme, a quale modello di amore per sè e per l’altro potrebbe aver avuto acesso e modo di sviluppare questa donna? Ed integrato, come due facce di una stessa medaglia che possono alternarsi in momenti diversi, quelli fuggevoli di odio suscitati da qualche forte o pressante motivo scatenante e che se contenute entro determinati limiti, non possono compromettere l’amore vero? E quale capacità di esprimerlo, l’amore può realmente aver sviluppato, senza falsità? Intendo una falsità divuta ad una incapacità internamente serientata come tale e, in tal senso, fonte di sofferenza. La cosa interessante e piuttosto sottile da comprendere e differenziare è che ci sono persone anche, che apparentemente possono sembrano dei narcisisti ma che differentemente dai narcisisti patologici che volontariamente fanno del male agli altri, altri di cui non gliene frega nulla, perchè sono, come spiegato nell’articolo sopra ed in alti articoli qui ed in altre pagine del blog, del dottor Brunelli (e come si può evincere anche i n alcuni dei contributi che noi che in questo blog scriviamo, dove a volte anche lì vi è una relativa incertezza, al di là della certezza della sofferenza provata ), come forma di autoaiuto reciproco, differentemente da quei narcisisti dicevo, ci sono persone che seppure sembrano incapaci di amare perchè vivono oscillando al loro interno tra profonde scissioni dentro di loro, come avviene ad es. in persone che soffrono del disturbo bordeline di personalità (sopra, nell’articolo ad inizio pagina, viene ben spiegata dal dottor <brunelli la differenza tra NdP e BDP), scissioni a causa delle quali esse vivono la persona con la quale hanno una relazione ora come buona ed ideale ora come cattiva e da svalutare, perchè non in grado di corrispondere in quel momento all'ideale di cui avrebbero bisogno ma che per questa loro "incapacità", seppure spesso di essa non ne parlano quanto piuttosto, finchè non vengono capite ed aiutate, le agiscono, facendo male a sè ed all'altro, si sentono però profondamente in colpa. Solo che spesso nascondono questo senso di colpa sia a se stesse che agli altri e, talvolta per non sentirlo, per quanto esso è forte e profondo, si gettano ad esempio, in più relazioni contemporaneamente senza riuscire ad investire affettivamente in nessuna di essa, poichè così come hanno vissuto nel rapporto con i genitori, dove uno di loro era più buono e desiderabile, accogliente in modo potenziale mentre l'altro era freddo, duro, respingente per i bisogni di un bambino, allo stesso modo, cercano in una persona, ad es., un amante ideale e quinndi un ideale di "potenza, sicurezza e forza" e nell'altro, la tenerezza, il calore del rapporto affettivo ed umano al fine di sentire per un certo tempo, in modo inconsapevole o semi.inconsapevole, la possibilità di "avere ciò che serve", come un nutrimento affettivo che essi, con una specie di pensiero "magico" che è tipico dei bambini piccoli che giocano creando un mondo a parte dal quale però, sono poi capaci di riuscire, così allo stesso modo, queste persone rendono quei rapporti, in quel momento come"totamente buono", attraverso un processo di idealizzazione che glielo fadiventare "intero" (anche se i rapporti sono ad esemio due..). Poichè questa idealizzazione, in questi frangenti, non è però sana, differentemente da altre situazioni in cu si può verificare, essa è presto destinata ad infrangersi, restituendo loro l'immagine della persona idealizzata con dei difetti come quelli che aveva la persona dalla quali erano fuggiti. Questo può portarli, anche se qui è un pò difficile spiegare il tutto in modo sufficentemente comprensibile, ad un temporaneo bisogno di disprezzare quella persona per proteggersi dal profondissimo dolore che provano, per la delusione ed anche seppure ciò può apparire paradossale, per poter fare ritorno alla persona amata inizialmente, nella quale tutto sommato "quel"difetto, divenuto ora così grande nell'altro a causa del loro stesso disprezzo, appare ora ri-dimensionato ed accettabile. E verso il quale si torna a nutrire speranza. Questo è uno dei diversi meccanismi alla base di tante "andate e ritorni" verso l'altro di alcune persone che pur sembrandolo, non sono necessariamente narcisisti patologici, seppure provocano nell'altro, ugualmente, un'enorme sofferenza, dalla quale anch'essi, però, in modi e forme diverse, non sono immuni. Mi preme sottolineare che la mia non è nè ha alcuna intenzione di essere una diagnosi nè potrebbe esserlo ma è solo un tentativo di condividere con te e con gli altri alcune delle idee e riflessioni che mi sono sorte leggendo il tuo post.
Naturalmente, anch' io esprimo la mia solidarietà nei tuoi confronti e spero che tu voglia condividere con noi qualcosa di più di te, perchè la condivisione che qui, ognuno con il suo modo ed i suoi tempi e modalità espressive facciamo, è sempre alla base del'arricchimento – seppure e certamente non materiale – reciproco, per restituire amore alle nostre Anime ed ai nostri cuori che in modi diversi sono stati feriti e, molto spesso, "derubati", anche di quell'energia che ci ha spinto ad amare anche chi in modo diverso, non lo avrebbe meritato o, semplicemente, per le nostre personali caratteristiche, sarebbe stato meglio non avessimo incontrato, quell'energia che ora ha bisogno di sentirsi rinnovata per permetterci di ri-nascere e riaprici all'amore, che è sempre in ogni sua forma, purchè rispettosa di no stessi, dellaltro e di ciò che vive nel mondo, una cosa meravigliosa.
Un caro saluto
Dada
perché secondo te non ci viene naturale/facile vivere (nel) bene (essere)?
Caro Dada, adesso che lei ha chiarito il senso più ‘etilologico’ della parola perdono, non si può essere che d’accordo con lei… se perdono vuol dire liberarsi che ben venga il liberarsi… ma lei deve considerare che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare… mi permetto di farle notare che lei nel corso di questi dialoghi ha espresso forte risentimento verso Pam e poi non mi risulta la abbia mai perdonata – ciònonostante è sempre stato accolto e compreso rispetto alle sue ragioni… non glielo dico per ripicca, ma per evidenziare che a volte, anche nelle piccole cose è difficile perdonare, figuriamoci nelle grandi… figuriamoci quando parliamo di moltissimi casi qui testimoniati e di moltissmi altri dei quali ben si sa, anche se non direttamente … qui non parliamo del risentimento che si prova per qualche tempo per il fatto di essere stati lasciati, questo può capitare, fa soffrire, ma poi effettivamente bisogna farsene una ragione, ed è bene non serbare rancore. Qui parliamo di TdN, Trauma da Narcisismo, nel senso di cercare di comprendere come è possibile che partner con i quali c’è stato uno scambio amoroso si rivelano a poco a poco in una sorta di mostruosità pratuicamente delinquenziale, che si attua in violenze psicologiche e fisiche di ogni tipo, di diffamazioni, trappole, inganni, manipolazioni, ruberie, offese , umiliazioni… esercitate soprattutto quando il partner che aveva amato sinceramente è stato indebolita da una costante ambivalenza, teme l’abbandono (come è normale se si ama) è diventa così un oggetto da distruggere e da buttare via… qui stiamo parlando di persone che infieriscono su altre (dalle quali hanno tratto vantaggi e piaceri), somministrando sofferenze inutili e devastanti, al fine di scaricare su di loro tutta la loro malvagia personalità repressa, che ha bisogno di sentirsi potente infierendo su chi è più indifeso perché li ha amati, in quanto hanno prima fatto tutto quanto era necessario per farsi amare… certo chi li ha amati è già un povero disgraziato con ferita narcisistica, un imbecille, un ingenuo, un masochista, uno sfigato, un mezzo pazzo, ecc, chi vuole ne aggiunga degli altri… ma comunque sia non è giusto maltrattare in ogni modo una persona solo perché da essa si viene amati e ce ne si vuole non solo e non tanto liberare, ma la si vuole proprio distruggere così che risulta più facile buttarla via come una scarpa vecchia… allora la si umilia nell’intimità, le si dà appuntamenti e poi non si va, le si dice che altre/i sono meglio, che con lei/lui si è buttato via del tempo, si arriva a preparare trappole per denunciuarla per stalking al fine di carpirle soldi (CASI VERI), si espongono le proprioe foto su FB in felicità con altri, oppure si passa apposta per farsi vedere in bella compagnia, si istiga il/la partner al suicidio (CASI VERI), le si rubano i soldi, le si fa perdere il posto di lavoro, si getta infamia intorno a lei/lui, si mandano messaggi infamanti ad amici e possibili nuovi partner in modo da isolarla/o… dopo queste violenze perpetuate, a volte sottili e serpeggianti, altre volte meramente criminali, le persone traumatizzate subiscono danni che spesso sono molto gravi, ma quasi sempre sono abbastanza gravi… si diventa come zombie, come morti viventi senza futuro, angosciati dalla realtà, dalla paura di vivere, dalla sfiducia… sogni orribili devastano la notte quando si riesce a dormire… in ogni attimo del giorno per mesi e mesi, anche per anni, si ode dentro se stessi un lamento di dolore, si resta spezzati in due… possono insorgere disturbi fisici che non sono immaginari, ma funzionali eppure importanti, apparato digerente, respiratorio, il cuore certamente, lo stomaco … il corpo viene dilaniato, purtroppo certi studiosi hanno confermato una relazione significativa tra queste traumaticità sentimentali e l’insorgenza di tumori e malattie cardiovascolari… ma una delle cose più orrende è che si resta mutilati nella capacità di amare, a volte non si riesce a sentire di amare nessuno, intendo dire nemmeno parenti, figli, genitori… a volte ci si aggrappa loro danneggiandoli, altre volte si esasperano litigi e rancori famigliari, gli amici si allontanano, si resta soli.. e si resta contro se stessi, si vorrebbe graffiare la propria faccia, si vorrebbe trasformarsi in un’altra persona, si vorrebbe non essere mai nati… a volte ci si aggrappa a religioni, a volte si fugge in luoghi lontani, spesso si perde il lavoro e allora occorrono psicofarmaci, droghe alcool… anche perché sono ancora poche le persone o i centri specializzati in grado di aiutare davvero e di capire, e poi costano…. gli psicofarmaci spesso non sono quelli giusti, ammesso che servano, perché spesso la diagnosi è sbagliata, si confonde sovente per depressione uno stato che è invece più vicino al DPTS il disturbo post traumatico da stress, simile a quello che resta a lungo negli esuli di guerra, nei sopravvissuti a terremoti e a grandi catastrofi… ma secondo me sebbene, guerre e terremoti siano eventi realmente peggiori, qualora ne si esca illesi fisicamente, il trauma psicologico è minore rispetto a quello di essere stati VIOLENTATI NELL’ANIMA dalla persona amata…
Allora, certo, bisogna arrivare a perdonare nel senso di cui parla lei – che però specifico, non vuol dire augurare che l’altro se la spassi felice e contento – ma di liberarsene, liberandosi dal RI-SENTIMENTO – cioè non lo si RI-SENTE più né dal vivo né nella mente, nei sensi e nel cuore… che vada per la sua strada… bisogna arrivare a non provare più quel naturalissimo e comprensibilissimo bisogno di vendetta, che non va però negato e represso costringendosi anzitempo a perdoni assurdi con il risultato di arrivare a credere che il vero cattivo sei te perché non riesci a perdonare – così che un torturato dovrebbe essere curato dal trauma proponendogli innanzitutto di dare un bacino al suo torturatore augurandogli buone vacanze – purtroppo, al di là dell’ironia molte persone che vanno a chiedere aiuto si sentono dire che innanzitutto devono vedere le proprie responsabilità e che l’altro avrà avuto i suoi motivi e che bisogna comprenderlo, e che in fondo non si può pretendere di essere amati da uno che non ti ama, e che quindi se si è stati trattati male è perché se la si è cercata, e che quindi bisogna perdonare l’altro (che magari sarà anche un birbantello, ma in fondo, cosa poteva fare?) , e non solo, bisogna anche pentirsi dei propri errori e infine – dulcis in fundo – accettare di essere limitati, di essere quel che si è, insomma, non un gran ché, e che l’altro aveva diritto di cercarsi qualcuno di migliore per essere più felice e quindi di liberarsi di un borderline come voi che non si toglieva più dai piedi… quindi, non solo perdonare, ma soprattutto anche di andare a chiedere scusa per il disturbo arrecato al vostro ‘narciso’ e passare il resto dei vostri giorni in penitenza, giacché siete vittime solo e soltanto di voi stessi/e e per giunta avete infastidito un altro/a con le vostre assurde pretese d’amore…
E INVECE NO, in questo gruppo – rispetto alle tematiche trattate su vendetta, perdono, rancore, risentimento – io sostengo alcune riflessioni che qui cerco di mettere un po’ in ordine e che spero poi di poter ulteriormente sviluppare per iscritto, insieme alla mia attività psicoterapeutica e di sostegno.
1) CHE NESSUNO TOCCHI CAINO (così come Dio ha detto chiaramente… ma perché ci pensa lui, di sicuro)
2) Non cercate di farvi una ragione per la perdita di queste persone, voi infatti AVETE già RAGIONE, siete stati con una persona malata e cattiva che vi ha fatto del male ed è normale il vostro desiderio di vendetta e il vostro bisogno di un ANGELO VENDICATORE (che c’è, state tranquilli, è già predisposto ad agire a tempo e luogo nell’inconscio di tutti i malvagi).
3) Il vostro tormento si placherà quando riceverete GIUSTIZIA cioè sarete compresi, le vostre ragioni saranno accolte, chi vuol bene ed ha saggezza ed esperienza starà dalla vostra parte, vi rispetterà e vi aiuterà a ristabilirvi, ascoltandovi senza consideravi vittime, ma persone traumatizzate da esseri dalle sembianze umane, senz’anima e che per averla dovranno penare a lungo, ammesso che ce la faranno…
4) Nel cristianesimo, la religione del PERDONO, è stato pensato l’INFERNO, il luogo cioè dove dovete mandare chi vi voleva trascinare con lui/lei, e dovete stare sicuri che senza che voi muoviate un dito, quella persona ci finirà, ma non da dopo morto, già nella tragedia della sua vita interiore…
5) La vostra vera vendetta sarà il vostro rifiorire nell’Amore, in una nuova scoperta dell’Amore… allora sarete in grado di fare autocritica, di esaminare i vostri errori, le vostre debolezze, allora scoprirete che potrete convertire il male somministratovi dal vostro criminale affettivo in bene, in energia positiva, e allora potrete non tanto perdonarlo per sempre, anche se con la volontà ci proverete, ma potrete fare in modo che quell’essere cada in un luogo dimenticante del vostro inconscio dal quale potrà farvi meno male possibile…
6) Noi non siamo padroni del nostro cuore e dei nostri sentimenti, piuttosto è vero il contrario… ma dobbiamo imparare ad amare anche attraverso la sofferenze che i malvagi ci hanno recato ed è così che ci avranno reso, alla fine, anche un servigio, ma è molto dura…
7) Possiamo sperare che i malvagi si convertano al bene e che quindi comprendano la loro perfidia e ne abbiano orrore e vogliamo allora pentirsi e scusarsi, magari anche un giorno lontano, quando forse non sapranno più niente dell’ex-partner che hanno violentato nell’anima – qundo gli dispiacerà davvero per quello che hanno fatto – ma per arrivare a questo devono prima soffrire a fondo, non per vendetta, non per punizione, ma per penitenza, per espiare, davvero per il loro bene – davvero ‘BEN GLI STA’ – così che possano capire e purificarsi e ritrovare l’anima che avevano smarrito e che li aveva resi mostruosi – e certo allora che anche noi mortali, dovremmo dire davvero “CHE DIO LI PERDONI”… (e qui non mi riferisco ad un concetto di Dio telogico, quanto psicologico, come principio fondativo e armonizzante insito nell’inconscio individuale e collettivo quale mistero spirituale della vita – immanente e trascendente, nel corpo e nell’anima).
Con solidarietà e affetto
Pier Pietro Brunelli
Buonasera Dottore ,
seguo questo blog da tempo da “dietro le quinte”, ora leggendo quest’ultimo intervento sento il bisogno di dire un grazie .
Non so ancora come ho fatto , ma barcollando e cadendo più volte mi sono rialzata e finalmente e ho preso coscienza e forza per affrontare la realta’….senza ombra di alcun dubbio sono vittima della peggior specie di narcisista … ho visto rivoltarsi contro di me in maniera subdola e spietata la persona con cui ho anche generato mia figlia . Finchè ha potuto manipolarmi e gestire la mia autostima è riuscito a far credere che la nostra fosse una famiglia perfetta ….poi ho aperto gli occhi e qui è successo il finimondo . Non ho mai pianto (inspiegabile ) non ho mai disperato forse perchè già in fondo alla mia anima si stava facendo strada quella sana voglia di rinascere e di vedere la luce , che paradossalmente , proprio in questo che è il periodo peggiore , mi fa assaporare uno strano entusiasmo ed una sana positività . Non ho mai pianto ma ho tremato e Dio solo sa quanto ho tremato nelle notti insonni o quando dovevo rientrare in questa che non è più la nostra ma la sua casa ….avevo paura . Poi lentamente , giorno dopo giorno , la figura di questo essere temibile ha assunto i connotati di un buffone inconcludente . Ora non lo temo più , non lo considerò più, lui ora costituisce solamente una controparte che volente o nolente si assumerà (per la prima volta in vita sua ) le proprie responsabilità ( ma se la vedrà con i legali ).
Io ora devo gestire l’equilibrio di mia figlia ,adolescente , che ha assistito ad una tale disarmonia umana , e la difenderò perchè lui non manipoli anche lei . Io voglio il mio tempo per me , per lei e per il mio mondo , quello che tempo fa mi era stato offuscato e allontanato . Preparerò con cura il pacchetto regalo da spedire a quella che da tempo è la sua nuova vittima . Non intendo essere in nessun modo offensiva , agirò con dignità , ritornando a respirare l’aria pulita che io voglio intorno a me … Questo era un grazie rivolto a voi , perchè se ora, che sono ancora in fondo al burrone , io non tremo più ma guardo di nuovo con occhi dolci il mio mondo , se ora mi sveglio la mattina e mi strizzo l’occhio allo specchio e affronto la mia giornata con entusiamo … lo devo anche a voi . Buona vita a tutti
Brava Stefy! Dignità e rispetto verso chiunque, ci indica la strada della guarigione, dentro all’intreccio delle nostre relazioni così profondamente offese e ferite…
Dignità e rispetto verso i più piccoli innanzitutto…la parte fragile, ci aiuta a ritrovare dignità e rispetto verso noi stessi, insieme a dignità e rispetto verso chiunque. Ti auguro Stefy di riuscire, d’ora in poi, a difendere sempre te e tua figlia da qualsiasi tipo di insana manipolazione o influenza, agita da chicchessia, donandovi reciprocamente amore nella libertà, come l’amore riesce a rendere nella sua mutevole/immutabile forma gratuita. Grazie Stefy, perchè mi dai l’occasione di interrogarmi su cosa sia l’amore gratuito, dentro all’amore di tutti i giorni. Mi fa bene sentire di ritornare ad attingere a quella radice.
Buona vita anche a te
Caro Dott. Brunelli, La ringrazio personalmente di tutto quello che sta facendo per noi !. Non mi sono mai sentita così tanto difesa in vita mia! Ho fatto tantissimi laboratori di trasformazione, ma non ho mai assistito ad una forza di salvaguardia così potente verso gli altri! Grazie!
Con il dolore, quello “sporco”, quello più profondo che proviene dalla nostra ombra, bisogna saperci stare, per sollevare chi ne è avvolto, senza condannare quei sentimenti umani che oltretutto per la maggior parte provengono dall’aver mangiato “merda” di altri, ingiustamente, come fa lei!!! Ho avuto uno zio missionario in Ruanda che prima di morire mi ha detto:” E’ inutile andare a parlare di Dio dove c’è il dolore della sopravvivenza, prima bisogna stare con quel dolore…..senza condannare…. e farlo tuo…e saper stare col dolore degli altri così com’è….il dolore di essere senza Dio….poi Dio arriverà, perchè si rivela anche così.” Grazie perchè con queste sue parole sento di perdonare ancora meglio e vorrei dire a Dada che le scuse sono tutt’altro che una sfumatura irrilevante o un’ingrediente estetico mentale, in questa espressione non vengono considerati i sentimenti, che sono gli unici che salvano. A me non interessa che mi vengano rivolte le scuse, posso perdonare ugualmente me stessa, ma chiedere scusa “libra” chi ha fatto male ed è veramente pentito….è soprattutto un dono che fa a sè stesso e in questo blog sono accettati tutti, offensori e offesi, in quanto l’illuminazione si augura a tutti.
Un caldo abbraccio al Dott. Brunelli e a tutti.
Cara Sisi,
l’amore gratuito, dentro all’amore di tutti i giorni…
…anche qui lo stiamo respirando:: mentre lasciamo tracce scritte del nostro dolore , sentiamo il bisogno di scrivere parole di conforto agli altri …e abbiamo già vinto.
Cara Rosy , con piacere vi aggiornerò sul pacchetto regalo a cui mi sto dedicando con “particolare attenzione “, anzi organizzerò una grande festa con tutti voi !… Bagordi a parte ….qualsiasi cosa succederà, ora che ho preso coscienza di tutto , sarà indubbiamento meglio . Non cè niente di più apprezzabile che respirare aria di normalità dopo tanta nauseante apnea, ovvero, dopo avere masticato per tanto tempo cibi avariati e insipidi , puoi gustarti e apprezzare meglio la meraviglia di un gustoso e genuino piatto di pasta ! …. Rosy ti aspetto per brindare alla tua rinascita …. alla tua nuova vita …al tuo nuovo respiro …bacione .
A quando la festa?
Rosy, non preoccuparti!
Ecco un aspetto molto controintuitivo (a proposito delle proiezioni fuorvianti):
NON sei tu quella che non sa stare da sola.
NON sei tu che devi imparare a stare da sola.
… E’ LUI CHE NON SA STARE DA SOLO E CHE DEVE IMPARARE A STARE DA SOLO!!! (proprio!)
Su cosa baso la mia profana opinione? Ovviamente non posso parlare per te, ma (visto che parliamo di certi soggetti a comportamento piuttosto caratteristico), per quel che riguarda la mia esperienza, mi sono posta poche semplici domande.
Ecco IL QUIZ su cui ho riflettuto per capire chi, fra me ed il mio ex, è la persona che (veramente, e anche letteralmente!) non sa stare da solo, al di là delle illusioni ottiche proiettive. (siccome noi narcisi ci proiettiamo su tutti, uso la 1°persona singolare, ma va bene qualsiasi pronome!)
1) Quanti (di tutti i miei spasimanti e ammiratori di una vita) IO ho – di fatto – tramutato in trombo-amici (magari uno dietro l’altro) senza neanche prima riprendere fiato o fermarmi a riflettere? In sintesi: quanti me ne sono trombati IO senza sosta e con smania implacabile? A scanso di sarcasmi: si intende a parità di opportunità, sennò è troppo facile dire “virtuosi per circostanze e non per merito”! :D :D
2) Quanti trombo-amici IO ho in contemporanea (giusto per accumularli come le figurine panini, nell’attesa dell’avvicendamento, ognuno all’ombra dell’altro, tutto ciò per non rischiare di restare in solitaria neanche per un istante)?
3) Quante volte mi è stato possibile passare un compleanno, sagra, festa, pasqua, natale, capodanno, ferragosto, cena, battesimo, domeniche (ecc ecc)… completamente e totalmente in solitudine … senza il bisogno compulsivo di avere amici/trombo-amici/parenti … ecc ecc tutti intorno A ME?
4) Quante volte IO ho tremato all’idea di disperdere il mezzo mondo di giocattoli-amici che non voglio che si rompano, perchè li voglio tutti attorno a me a fare quello che dico IO? Quante volte A ME è capitato di perdere la calma anche solo all’idea?
5) Quante volte (pur di non restare in solitaria senza teatrino) IO mi tengo incollata ad amici verso cui sembro nutrire disistima e sprezzo, tanto che loro stessi lo hanno perfino percepito e sono arrivati a dirmi in faccia: “tu disprezzi le persone”?! Poveretti (saranno dei codipendenti di sicuro!?), si sentono rivolgere contro (perfino in faccia) sferzate di feroce ironia alle varie rimpatriate sociali – in macchina, a tavola, in giardino, senza tregua ecc ecc ecc? (magari si sentono raccontare in faccia – cosicchè possano sentire bene – che tizia ha fatto diete e che nonostante le diete e il movimento non riesce a dimagrire, o raccontando chi è “presuntamente” infedele a chi, chi dovrebbe cambiare “look”, chi è stupido e chi …meno stupido, chi dovrebbe (non) sposare chi, perchè essere imparentati non fa bene alla salute ecc ecc ecc). Sempre per restare in tema di amici che IO-me sembro disprezzare: quante volte IO, se c’è un battesimo, rovino la festa a tutti dicendo “tanto i figli voi li fate solo per dare un senso al vostro matrimonio”? Quante volte IO-me, se una mia parente resta incinta, sbotto “m—-etti cattolici”? Chi è che, se c’è un matrimonio, rovina la festa a tutti proclamando “che senso ha? Adesso dovete fare dei figli per dare un senso al matrimonio”? Chi è che, se qualcuno è contento di un laghetto con i pesci, sbotta con fastidio “che caz… avete da entusiasmarvi, che caz.. è?! È solo un lago con i pesci”! (preciso: ognuno ha diritto alle sue opinioni, ci mancherebbe, ma non tutti se ne escono con queste esternazioni ogniqualvolta gli altri festeggiano per qualcosa!)
7) Quante volte IO-me, per mia stessa ammissione, ho dichiarato “sto male (anche) da sola”?
Ed eccoci alla parte divertente del QUIZ: la domanda numero 8
8) Per tornare alle peculiari logiche del mondo di “IO-me-narcisi” … Quante volte IO ripeto all’infinito cose come “IO voglio stare con qualcuno che sta bene da solo”, invece di cercare (semplicemente) qualcuno con cui (voler) stare bene OPPURE (aut-aut) di restarci .. da sola (appunto)? … Che caspita di logica è? :D :D :D :D Come a dire “IO voglio stare con qualcuno che NON voglia stare con me”?!?!?!?!? :D:D:D:D Giuro che lo trovo comico!!! :D
Ok …spremiamoci le meningi … ragioniamo: ma SE quel qualcuno sta bene senza di IO-me (e ci vuole poco per stare bene senza!), allora perchè dovrebbe stare … con IO-me!, e quindi che senso ha – a quel punto – che IO voglia stare con una persona che goda della proprietà di “non voler stare con IO-me” … visto che – appunto – non vuole stare con IO-me?!? D’altra parte, se volesse stare con IO-me allora sarei IO a non voler più starci assieme, poiché IO voglio stare solo con persone che stanno bene senza di IO-me (e che me lo dimostrano NON stando con IO-me, e che non vogliono starci mai, perchè se uno vuole stare con IO-me anche solo un secondo allora vuole dire che VUOLE stare con IO-me sempre: perchè se si è una persona che gode della proprietà di stare bene da sola senza IO-me, allora quella persona lo deve essere SEMPRE …contenta da sola senza IO-me, altrimenti vuol dire che mente e che in fondo vuole stare con IO-me e che fa solo finta di stare bene senza IO-me, mentre in realtà non aspetta altro che stare con IO-me ..ad ogni modo posso essere certa che quel qualcuno gode della proprietà di voler stare senza IO-me soltanto finchè dimostra con i fatti di voler stare senza IO-me, e quindi soltanto finchè di fatto sta senza IO-me)!!!! :D :D :D :D :D :D
Benvenuti nel mondo (controintuitivo) della logica di noi narcisi!!! :D:D:D:D
Sapete come noi narcisi risolviamo il paradosso?!
Facile – un giochetto da niente:
1) (all’inizio) Cerchiamo qualcuno che non vuole stare con IO-me (ma che potenzalmente forse vorrebbe, altrimenti il gioco non inizia nemmeno!). E chi sarà mai questa gente che non vuole stare con IO-me ma che in realtà lo vuole (e io lo so a priori, perchè li conosco meglio di quanto essi conoscano se stessi!)? Risposta: gente ferita e debole che non si vorrebbe fidare ma che sotto sotto ha troppo bisogno di affidarsi, cosicchè ci cascherà prima o poi, è sicuro!
2) (poi) questa persona si fa convincere a fidarsi, affezionarsi, e a voler stare con IO-me. (ovviamente si autoconvince, senza aiutini!)
3) Adesso che la persona vuole IO-me,… lo molliamo dicendogli che non vogliamo uno che vuole stare con IO-me perchè non sa stare bene da solo senza IO-me!!!!
Non fa una piega no?!!?! Geniale, vero? Una perfezione circolare!!! Le montagne russe dell’ambivalenza che ha perfettamente un senso!!! E’ UNA PERFEZIONE!!!! :D :D :D
Un ragionamento davvero sopraffino!!! :D :D :D :D :D
Per restare in tema di virgole … un comma 22 di perfezione!!! UN CAPOLAVORO!!!
Ciao a tutti…ho scoperto da poco di essere stata vittima di una persona affetta da disturbo narcisistico di personalità…il problema è che questa persona non era un uomo, ma una donna…era quella che credevo la mia migliore amica e poi ho scoperto essere una persona in realtà che non è mai esistita… si erigeva a paladina della sincerità e della lealtà… a poco a poco mi ha fatto perdere tutte le mie amicizie più importanti facendomi credere che gli altri parlassero alle mie spalle e facessero complotti verso di me…lei nella sua mente malata pensava di dirmi queste cose per aprirmi gli occhi e farmi capire che fossero tutti cattivi e falsi e lei sola era quella sincera e l’unica che tenesse a me veramente…ha provato ripetutamente anche a farmi lasciare con il mio ragazzo dicendomene di lui di tutti i colori…voleva da me un’amicizia esclusiva, morbosa e possessiva…mi rimproverava sempre del fatto di essere troppo buona e disponibile e di essere sempre pronta al perdono…per fortuna un’altra mia carissima amica e riuscita ad aprirmi gli occhi e abbiamo scoperto insieme tutte le bugie che mi ha detto questa persona e il modo in cui è riuscita ad allontanarmi da tutti…sono ancora sotto shock perchè non è neanche passata una settimana da quando ho scoperto tutto questo…la persona cattiva in questione non appena ha visto che io mi sono riavvicinata a tutte le persone da cui mi aveva fatta allontanare in un primo momento mi chiamava e mi mandava messaggi dimostrandosi infastidita…successivamente si è allontanata senza spiegazioni forse perchè ha capito di essere stata scoperta o forse perchè avendo fallito nel suo obiettivo adesso è in cerca di altre persone da cui succhiare il sangue… inoltre ho scoperto che la stessa cosa che ha fatto a me l’ha fatta in precedenza anche con altre persone…comunque io a questa persona non ho ancora rivelato di averla scoperta e non credo che lo farò…perchè avendo capito subito che si trattasse di qualche problema a livello mentale istintivamente ho cercato di comportarmi con lei come se niente fosse e allontanarmi piano piano…evidentemente ha capito da sola di essere stata scoperta…in ogni caso vorrei un parere dal dott. Brunelli perchè in questo momento mi sento alquanto destabilizzata… grazie a tutti, vi saluto calorosamente…
Cara Kiara, lei deve comprendere che non mi è possibile, senza un approfondimento, rispondere a questioni specifiche. Senz’altro se partecipa al gruppo la può aitare a comprendere meglio. Io poi cercherò di cogliere aspetti specifici che più possono interessare il suo caso, ma ho bisogno di capire di più con un po’ più di coinvolgimento. Intanto la ringrazio del suo intervento con solidarietà ed invito gli altri partecipanti a risponderle e a dialogare con lei.
Caro Dada, ho atteso qualche giorno per risponderti perché le tante cose importanti che hai espresso, mi hanno stimolato ad una riflessione profonda e personale, anche se riferita a tutti. Il riferimento al mio nome era solo da esempio, come hai evidenziato subito. Una delle cose più importanti, che hai più volte sottolineato, è stato per me riflettere sulle differenze tra uomini e donne nell’interfacciarsi….differenze che creano quelle famose ambiguità di significato, che a volte danno dispiacere e a volte suscitano allegria o ironia, oppure, nei casi peggiori, creano frammentazione, come dici bene tu. Differenze che possono creare tensioni, un po’come ho avvertito anche in alcuni nostri scambi. In questo senso l’esperienza concreta è proprio una gran bella cosa e una gran bella opportunità! Altra cosa importante è che ho visto, sentito e sono stata con quella bambina che piange….che frigna e mi ripropongo di farlo ogni volta che occorrerà e per tutto il tempo di cui avrò bisogno. E’ utile…quel pianto sono io, è vero, che cosa c’è di più triste e disperato di un pianto di una bambina rimasta lì, mentre gli altri magari sono allegri o occupati e brindano o parlano tra loro, dimenticandosi di lei!? In questa esperienza così triste ho sentito la felicità naturale degli altri e allora mi sono sentita felice pure io. ….non sono riuscita a continuare a piangere! Ma non è fantastico tutto questo? Certo ci vogliono anche quelle del corpo, ma non esistono per me carezze più belle di quelle che provengono da un cuore che ride o sorride, anche se quella felicità non riguarda direttamente me…carezze impagabili!! E penso che anche la persona di cui mi sono innamorata, nonostante i graffi, sentisse questa cosa, non sempre, ma ne ho avuto l’impressione in alcune particolari circostanze che riguardavano me e anche altri. Nella mia testimonianza ho sottolineato i sentimenti di offesa, sgomento, incredulità e rabbia, ma posso e voglio dire in tutta onestà che non ho ricevuto solo questo. Non parlo della mia prima relazione con una persona assai malata e con la quale ho avuto, molto giovane, dei figli, (il mio parere è che i figli non appartengano ai genitori, ma vengano affidati loro…e in questo, la responsabilità è come minimo doppia… se non immensa. E’ questo sentimento che mi fa accettare di averli messi al mondo insieme ad un’altra persona così… che li ha perfino pubblicamente disconosciuti. E’ una grande prova di amore e accettazione totali verso la mia esperienza)… non so nemmeno se l’abbia mai amato. Mi sembra ora che non ce ne sia stato il tempo. Ma parlo della seconda relazione….. la più importante per me. Questa persona mi ha dato anche molto. Non è stato solo svalutazione, controllo e misoginia, ma mi ha anche aiutato ad esprimere un potenziale che in me era rimasto nascosto per tanto tempo. Certo quello che ho fatto, l’ho fatto io, con la mia fatica, ma non posso negare questo suo sostegno molte volte nascosto e a distanza, ma che ho sempre percepito! E’ per questo che quando penso a lui, mi sorge anche dal cuore l’augurio di potersi innamorare o ri-innamorare ancora! Potrei non saperlo, ma sentirei una carezza nel cuore che mi proviene da altri due cuori che ridono insieme. Senza contare che anch’io mi posso riinnamorare e fare lo stesso effetto in coloro che mi vogliono o mi hanno voluto bene, poiché secondo il mio parere il bene rimane. E se dovessi ancora aspettare…… concludo citando una frase di una filosofo ebrea, la quale, vedendosi rifiutare il battesimo richiesto, poco tempo prima di morire, lasciò scritto:
….si vede che Dio mi vuole così, credente ed esterna ancora, ancora in attesa….(Simon Weil)
La tua presenza in questo blog è molto importante Dada e mi piacerebbe che partecipassero anche altri uomini.
Un abbraccio
Raccomando di ricordare che il perdono in certi casi si raggiunge dopo un percorso, pretendere che le persone perdonino subito sempre ad oltranza fino a colpevolizzarle, non è giusto e non fa bene.
Indipendentemente dal nostro perdono se davvero si vuole che la persona che ci ha fatto del male stia bene, bisogna augurarle di passare un brutto periodo sufficientemente brutto affinché capisca che ha fatto del male a se stessa e a agli altri, così potrà curarsi, pentirsi, se avrà la possibilità chiedere scusa, se no fa niente, ma che sia davvero dispiaciuta e che quindi possa diventare una persona capace di rispettare la vita sua e degli altri. Quindi non si tratta di vendetta o di perdono, ma di capire che fino a quando la vita non avrà dato a quella persona la lezioncina che si merita quella persona non cambierà, e anzi si ammalerà sempre di più. Quindi se davvero la si perdona, bisogna proprio per il suo bene che la paghi, altrimenti la pagherà talmente amaramente che non si riprenderà mai più. Nessuno la fa franca con l’inconscio. Il vero perdono consiste allora nell’augurare l’illuminazione dell’altro e questo potrà avvenire solo e soltanto dopo che si sarà purificato dal suo inferno, verso un purgatorio… e il purgatorio non può essere un villaggio turistico.
Volevo condividere con voi delle righe che ho scritto pensando alla terapeuta che mi sta sostenendo nel processo di guarigione dal trauma affettivo subìto e da tutte quelle ferite che hanno reso possibile l’instaurarsi di una relazione con un individuo tanto malefico e malato:
“Grazie dottoressa.
Grazie per la libertà che vado riassaporando.
Grazie per il dolore che posso finalmente nominare.
Grazie per le lacrime che i miei occhi sono adesso in grado di versare.
Grazie per la forza della sua passione, per la fermezza dei suoi rifiuti, per la bellezza dei suoi silenzi.
Grazie per l’attenzione del suo ascoltare.
Grazie per l’importanza attribuita ai miei pensieri, ai miei valori, alle mie interpretazioni, alle mie paure, alle mie emozioni.
Grazie perché in questo viaggio lei non cammina davanti a me, ma al mio fianco.
Grazie per essere scesa con me nel mio inferno.
Abbiamo cercato tra le fiamme alcune mie cose preziose, smarrite e quasi incenerite.
Quelle cose erano: l’amore verso me stessa, la dignità, la speranza, l’accettazione.
Sono ustionata e sofferente, ma per la prima volta provo tenerezza verso me stessa.
Grazie per la sua volontà nel guidarmi verso quei tesori.
Esistono persone smarrite e che si sentono piccole piccole.
Io ero minuscola e piena di corazze quando entrai per la prima volta nel suo studio.
Mi nascondevo sotto enormi cappotti neri, stringevo tra le mani borse grandi quanto quello che credevo mi fosse stato rubato dalla vita e il mio sguardo vagava per aria.
Io non vedevo futuro, io non avevo un presente, io esistevo nel passato.
Adesso, a volte, riesco a guardarla negli occhi per qualche secondo e riesco a togliermi la giacca e a posare la borsa sull’altra sedia.
Oggi ho ancora quell’antico dolore, ma qualcosa in me si è riacceso e non so spiegare bene cosa.
Soltanto so che mi sento viva per la prima volta.”
Una cosa che non riesco a capire rispetto al capitolo 6 del suo libro. Rispetto la Ferita originaria. La relazione con questa persona è iniziata in un momento particolare della mia vita, in cui pensavo di sentirmi veramente pronta per vivere una relazione costruttiva, in cui dare e ricevere in maniera piena ed aperta, in precedenza avevo scelto relazioni che fossero “rassicuranti”, amando certo ma non scegliendo fino in fondo. La malefica relazione con lei è iniziata una sera un cui mi chiede cosa cercassi dalla vita in quel momento. Ed io argomentando a lungo le dico che dopo la carriera lavorativa, obiettivi vari personali ora la mia priorità era quella di avere una relazione piena, volta alla moltiplicazione dell’energia. E quando le ho chiesto cosa cercasse lei, mi ha risposto:” la tua stessa cosa”. Ancora non lo sapevo ma era già iniziata la commedia. Si era già messa nella seduzione perversa trasformandosi nel “sogno d’amore” mio. Ed ha continuato in quella direzione fino alla fine, irretendomi in un modo malsano, paralizzandomi ed infettandomi. E quando mi ha lasciato mi ha detto che lei cercava una persona adulta, indipendente, che io cercavo l’amore fusionale, che andavo a rimorchio, che mi appoggiavo a lei. In realtà quella era roba sua che scaricava su di me, lei cercava appoggio, lei si piazzava a casa mia, lei non andava al lavoro per stare con me, lei faceva discorsi sulla coppia da famiglia del Mulino Bianco, e spingeva, spingeva perchè io cedessi. Ed io le dicevo di avere pazienza, dovevamo rafforzarci. Appena mi sono lasciata andare un pochino di più perchè a forza di insistere mi sono detta che magari la mia diffidenza era solo paura di lasciarsi andare (ed anche su questo argomento lei non faceva che battere…) allora, tutto d’un colpo mi ha lasciata dicendo che quella che voleva l’amore fusionale ero io.
Dunque, non è che io cercassi o cerchi l’amore originario, semplicemente non ho saputo riconoscere la manipolazione e la menzogna e sicuramente dare più spazio alle mie sensazioni più profonde che erano certamente di diffidenza e sospetto. Ma le assicuro che era difficilissimo vista la maestria con cui mi ha “lavorato”.
Le storie d’amore complicate e che fanno soffrire non sempre riguardano la manipolazione entro il narcisismo patologico… l’amore è difficile, si sbaglia, si è ambivalenti e chi è senza peccato scagli la prima pietra… certo è che le sofferenze volte sono atroci e vanno comprese e lenite altrimenti si corre il rischio di impazzire davvero o di ammalarsi… bisogna considerarsi con rispetto, fare ogni cosa per il proprio bene e per quelli che ce ne vogliono e che ce ne vorranno.. anche se feriti a morte bisogna rispettare la vita alla quale apparteniamo, perché la vita non è nostra, siamo noi che siamo della vita e dobbiamo fare di tutto affinché dalle spine della sofferenza spunti una rosa… non solo per se stessi, ma per l’umanità intera, per l’amore dell’amore.
Allor facciamo un ripassino, visto che giustamente Rosy propone alcune importanti riflessioni… vi propongo la seguente sintesi…
I criminali e il narcisismo di Luca Traverso
by rolandociofi
Dall’analisi della letteratura criminologica e della cronaca nera emergono diversi delitti e fatti reato legati a problematiche narcisistiche. Spesso infatti le dinamiche implicate nel narcisimo patologico possono costituire il background personale o, in alcuni casi, la causa principale e la spinta motivazionale primaria che porta il soggetto a compiere un’azione delittuosa.
Il narcisismo è un “concetto problematico”; il suo studio, infatti, ci impone un’analisi attenta per rilevare i diversi fattori che concorrono alla sua determinazione, e per stabilire il suo rapporto con il continuum salute-patologia.
Jack lo SquartatoreQuest’ultimo aspetto è legato alla distinzione tra narcisismo sano e narcisimo patologico; tale distinzione in ambito psichiatrico e psicodinamico è particolarmente critica, sia perché un comportamento definibile come narcisista può essere considerato “normale”, sano e addirittura adattivo in un determinato contesto o in una specifica fase di vita di un individuo; sia perché la cultura (Lash, 1979) in cui viviamo è impreganta di messaggi in cui si esaltano aspetti narcisistici – quali individualità, vittoria, supremazia, potere, ecc. – ed è difficile capire quanto l’individuo etichettato come narcisista possa essere stato influenzato da tali messaggi e quanto, invece, presenti una vera e propria organizzazione di personalità narcisista.
L’aspetto che maggiormente può chiarire la distinzione tra forme adattive di narcisismo e forme patologiche è rappresentato dalle relazioni oggettuali (Kernberg, 1975). La qualità delle relazioni interpersonali degli individui caratterizzati da narcisismo patologico è infatti molto bassa, e si concretizza nella cosiddetta “incapacità di amare”.
Il rapporto tra narcisismo, patologia e salute mentale è un rapporto complesso; il narcisismo, infatti, risulta essere in relazione sia con caratteristiche strettamente patologiche, sia con aspetti normali e adattivi dell’individuo. Occorre quindi approfondire questo tema per individuare quali siano le caratteristiche patologiche del narcisismo e quali quelle adattive, e per far questo è necessario fornire una chiara definizione del concetto di salute mentale e di patologia. Va detto, però, che ogni modello, nonostante temi principali in comune, offre una visione propria della salute mentale, in cui l’accento è posto su aspetti diversi.
L’approccio di Kohut e quello di Kernberg sono tutt’oggi i modelli psicodinamici più importanti in questo ambito. Le differenze che caratterizzano le due diverse prospettive teoriche possono essere ricondotte ad un campione clinico diverso: i pazienti studiati da Kohut corrisponderebbero ai cosiddetti “narcisisti dalla pelle sottile” (Rosenfeld, 1987) o “narcisiti ipervigli” (Gabbard, 2002), caratterizzati da vergogna, umiliazione, ipersensibilità alle critiche, ecc.; i pazienti analizzati da Kernberg sarebbero caratterizzati dalla sintomatologia espressa dai criteri diagnostici del DSM e dell’ICD, e verrebbero definiti come “narcisiti dalla pelle dura” (Rosenfeld, 1987) o “narcisisti inconsapevoli” (Gabbrd, 2002), e sarebbero individui con un funzionamento sociale buono, esibizionisti, arroganti, grandiosi, ecc. Le ultime ipotesi tendono a vedere il modello di Kohut come un caso particolare del più ampio approccio di Kernberg.
I diversi modelli teorici, quindi, nonostante le differenze, concordano nel ritenere essenziale per la salute mentale dell’individuo un buon funzionamento relazionale e sociale, e da questo punto di vista il narcisismo, essendo intimamente connesso agli aspetti relazionali e agli investimenti oggettuali, riveste un ruolo principale nella valutazione della salute psichica dell’individuo. I suoi aspetti, in parte patologici e in parte adattivi, confermati da studi empirici e da diverse ricerche condotte in questo ambito che ne rivelano una struttura multifattoriale, lo collocano in un’area al limite tra la patologia e la salute mentale, e solo un’analisi qualitativa e quantitativa di tali fattori può fornire indicazioni utili per quel che riguarda il rapporto narcisismo-salute-patologia.
La letteratura criminologico forense e gli studi di psicopatologia forense ci forniscono diverse prove circa la centralità delle dinamiche narcisistiche negli omicidi di massa: “mass murder”. Il mass murder viene definito come un particolare tipo di delitti in cui l’autore, in uno stesso spazio temporale e fisico, tenta o riesce ad uccidere più persone del tutto sconosciute a lui; proprio per questo motivo vengono escluse le stragi operate in tempo di guerra (sorrette da un non meno drammatico fine ultimo che si realizza con la vittoria del conflitto), le stragi di stampo terroristico unitamente a quelle di tipo mafioso. Una sottocategoria del mass murder è il “family mass murder”, in cui l’autore uccide con le modalità sopra indicate familiari e/o parenti più o meno prossimi.
In questo tipo di omicidi la spinta motivazionale primaria che rende possibile il passaggio all’azione e al fatto reato sembra essere una ferita narcisistica che provoca nel soggetto depressione e rabbia verso l’altro da sé, che viene vissuto in maniera svalutante e persecutoria e che viene quindi individuato come bersaglio per una rivendicazione o rivincita personale che possa permettere un riscatto tramite la scarica degli impulsi aggressivi. In alcuni casi l’omicidio di massa rappresenta una vera e propria missione in cui l’onnipotenza, l’aggressività e il senso di grandiosità patologici del soggetto narcisista si canalizzano e trovano significato.
Anche le dinamiche interpesonali e di personalità di alcune tipologie di “serial killer” sono incentrate su problematiche narcisistiche. In questi casi il narcisismo patologico e le conseguenti implicazioni psichiche, come ad esempio la mancanza di integrità del SuperIo, la bassa autostima, la mancanza di empatia e l’impossibilità di esperire la relazione con l’altro in modo significativo e costruttivo, rendono possibile il passaggio dalle fantasie omicidiarie al fatto reato. L’efferatezza che caratterizza spesso i delitti dei serial killers viene così a trovare senso nella struttura narcisistica del soggetto: l’altro è solo un oggetto, ed in quanto tale può essere vissuto solo in funzione della gratificazione; gratificazione che spesso coincide con le fantasie inconsce e pulsionali – libidiche ed aggressive – non mediate da strutture psichiche superiori come l’Io ed il SuperIo. Anche in questi casi l’onnipotenza, l’aggressività e la svalutazione dell’altro dominano l’attività psichica dell’omicida.
Inoltre l’assunto teorico proposto da Kernberg, circa la presenza di un’eleveta pulsione aggressiva orale innata in disturbi legati al narcisismo patologico, può essere utilizzato come chiave interpretativa delle dinamiche motivazionali soggiacenti a delitti di tipo cannibalistico.
Ovviamente in ambito criminologico forense queste considerazioni di natura psicodinamica devono essere inquadrate ed organizzate all’interno della giurisprudenza e devono quindi essere analizzate in modo da fornire chiare indicazioni circa la capacità di intendere e di volere del soggetto al momento del reato.
Fonte http://www.studiopsicologia.com/articoli/criminologia/criminali-narcisismo.php
Consiglio pratico: esiste una paura sana ed obiettiva e occorre rimanere con quella(con tanto di dati statistici alla mano: in Italia muore ogni tre giorni una donna per violenza domestica o relazionale)…starci… senza cedere al bisogno di cancellarla!!!….. Ad esempio io la cancellavo con un’altra paura irreale, quella che avrebbe fatto del male ai miei figli. Non era vero, cazzo! Ognuno di noi donne o uomini che stiamo o siamo stati per tanto tempo dentro a queste relazioni criminali abbiamo o abbiamo avuto una paura irrealistica, fasulla che ci impedisce o ci ha impedito di ascoltare quella vera, reale. La tua qual è Rosi? La paura realistica mette in moto il piano della fuga. Perchè ci vuole organizzazione, molto organizzazione e ciò che si muove dalla paura sana esalta al massimo la nostra lucidità!! La paura irrealistica invece porta all’odio, con tutto quello che ne segue. Ci stavo e pregavo che morisse…poi sono passata a pregare di morire io perchè mi sentivo in colpa di un pensiero ben poco spirituale e poi una notte mi sono svegliata dalla puzza di gas che sentivo….ero sola…mi sono alzata a spegnere il gas che sbadatamente avevo lasciato acceso. Non mi ricordavo di sicuro di averlo fatto!!!…questo per dire, proprio come dice il Dott. Brunelli, come l’inconscio registra proprio i nostri veri desideri, consegnando i conti a noi stessi!! Visto questo, che è una grande illuminazione, i consigli pratici e utili per gli acquisti mi si sono mostrati che era una bellezza!! E chi meglio di me poteva sapere come fare??? Ma questo non prima…non sarebbe servito, avrei svilito tutto e contraddetto tutto e tutti, MA SOLO DOPO AVERE GUARDATO IN FACCIA ALLA SANA PAURA. E’ il dono dell’illuminazione che sta dentro alla VITA REALE, COCRETA DI TUTTI I GIORNI. Un consiglio però a pensarci ce l’avrei, prova a guardarti su youtube tutte le puntate di amore criminale, per me sono fatte alcune piuttosto bene. Guardale tutte però, una al giorno. Sono poche ma ci sono storie anche su uomini uccisi da donne la cui violenza non ti pare umanamente possibile!! Rosi il tuo impeto va bene, perchè è riuscito a farmi incazzare e ne avevo bisogno!!! Perciò grazie e buona visione, visto che chiedi consigli pratici.
Un bacio grande
Rosi quello che fa qui è già una via… e probabilmente è più di quello che sembra.
Rosi, secondo me tu stai ancora così perchè continui a colpevolizzarti. Se riuscissi a vedere il tuo narcisista veramente per quello che è e, soprattutto, non responsabilizzare te stessa per quello che è accaduto riusciresti a vivere meglio. Come? Non è facile, lavorando sull’autostima, ricostruendo le parti di te logorate dal continuo contatto con la svalutazione subita.
Eppoi stai pure tranquilla, quello non riuscirà mai ad amare qualcuno, vive di fiammate che si spengono in fretta ma non è amore. Potrà incontrare anche la persona migliore di questo mondo ma non saprà mai amarla. Non dipende da chi incontra, da te insomma, ma da com’è arido lui. Era fuffa, teatro, interpretazione.
Cappero! Noi sappiamo amare, noi siamo ricche interiormente, noi siamo empatiche, sensibili, generose, aperte. Molla l’osso e riprendi a vivere, meriti questo.
Elli
….il consiglio del diario a me piace, l’ho fatto anch’io. Registravo tutte le situazioni che accadevano in sucessione cronologica, qualsiasi cosa accaduta in giornata nel bene e nel male. Utilizzavo la tecnica delle parole-chiave, per fare prima, ma ovviamente si può fare come si crede e le rileggevo attaccandogli ogni volta il nuovo….l’ho fatto per 3 mesi ricordando il negativo e il positivo sempre e se quest’ultimo non era accaduto in giornata, prima di andare a letto mi dedicavo una canzone….il diario….chissà dov’è finito…se lo trovo, me lo rileggo e magari ti posto una mia pagina….il mio diario…
Un abbraccio a tutti
Ciao Elly, mi fa piacere che sei intervenuta con la tua esperienza. Forse non ho compreso bene io, ma mi chiedevo, circa la persona che stava con te, se oltre a chiederti un rapporto sempre più stretto, mentre tu sentivi il naturale bisogno di una maggiore indipendenza, insieme a quello di trovare un rapporto pieno che moltiplicasse l’energia, se abbia cominciato, presto (intendo poco dopo i primissimi rapporti sessuali oppure abbia continuato in quella che tu chiami recita d’amore per molto tempo, senza ombre apparenti) e all’improvviso, a colpirti con svalutazioni in privato o in pubblico. Un’altra cosa che mi ha incuriosito è sulla terapia che hai intrapreso. Non mi è chiaro cosa intendi con l’esserti assunta le tue responsabilità e sentirti immensamente in colpa. Forse è da poco che hai iniziato?. Grazie per la tua disponibilità e per la tua importante testimonianza. Continuare a dialogare insieme in questo blog può essere molto utile a te e a tutti. Grazie ancora.
Credo di essermi spiegata male presa dalla foga del racconto. Utilizzava le richieste di rapporto stretto come pratica seduttiva (non era un suo reale bisogno), era la sua modalità per farsi strada in me, per prendere potere. Oltre a questo era estremamente seduttiva in genere, proprio come voi tutte ben sapete sanno fare queste persone, con modalità e parole spesso artefatte. Le mie resistenze le piacevano, perchè sentiva la sfida, mi sentiva forte, insomma sentiva che c’era energia da succhiare. In questa fase mi lusingava, mi rimandava un’immagine di me di cui lei aveva bisogno e non era realistica. Io non so come spiegarvelo ma sentivo in lei come due livelli: quello superficiale fatto di parole d’amore (ma erano parole), quello sottostante fatto di odio ed invidia (invidia riconosciuta in più di un’occasione rispetto la mia realizzazione personale, la mia posizione, la mia vita in genere, di contro alla sua incapacità di realizzarsi socialmente e come persona). Quando io ho ceduto è partita la fase di svalutazione fatta di frasette buttate lì, sottintesi, tutte cose molto subdole ma mirate, andava a colpirmi nei miei punti più deboli e goccia dopo goccia mi ha svuotata finchè nella fase finale è scattata la parte più violenta, aggressività pura, perchè si voleva liberare di me, non le servivo più, non c’era più nulla da prendere. Ma l’ha fatto con una spietatezza tale, con una mancanza di umanità che io non ho mai visto in vita mia. E più io tentavo di difendermi più lei era irritata, più mi vedeva star male più lei mi odiava. Ma se devo dirti la verità Sisi, nonostante tutto, ho preferito di gran lunga quest’ultima fase, palesemente aggressiva, rispetto la precedente fatta sempre di violenza ma non riconoscibile, subdola, camuffata. Fatta di messaggi contrastanti: mentre ti faccio una dolce carezza ti dico che sei grassa (esempio…). Questa per me è stato il momento in cui sono andata più in confusione, quello in cui mi sono persa.
Rispetto la psicoterapia. Io ho intrapreso una psicoterapia psicanalitica che come approccio tiene conto principalmente dell’intrapsichico. Vale a dire in soldoni, se c’è una collusione tra due persone, esempio una che tende a colpevolizzare ed una che si colpevolizza, il terapeuta ti dice:” se lei non fosse una che si colpevolizza non sarebbe mai stata con una persona colpevolizzante, occupiamoci del suo problema”. Questa cosa ha un senso logico schiacciante ed è anche estremamente vera ma c’è un però. Se tu sei stata appena lasciata da una che ti ha manipolata per bene, ti ha convinta che ti lascia perchè tu non sei abbastanza “tante cose” e tu ci credi e ti martelli di sensi di colpa e poi vai dal terapeuta che ti dice da subito che è stato la tua tendenza a colpevolizzarti a farti entrare in quella situazione, tu non fai altro che confermati che è colpa tua ed entri un uno stallo pazzesco, non ne esci! In quel momento mi sarebbe servito analizzare le modalità manipolatorie della mia persecutrice, smascherarla, riconoscerla, poi, una volta fatta quest’operazione incominciare ad occuparmi dei motivi per cui mi sono andata a cacciare in una situazione del genere. Quest’operazione, non so come, l’ho fatta da sola. I conti non mi tornavano ed ho incominciato a leggere, informarmi, finchè non ho capito cosa fosse accaduto. A quel punto sono andata dalla mia terapeuta e le ho detto ciò che pensavo del suo approccio ed abbiamo avuto un bello scambio.
Non so se ti ho risposto e sono stata chiara, ti abbraccio
Elli
Sì Elli, mi hai risposto….altrochè!…
“Utilizzava le richieste di rapporto stretto come pratica seduttiva (non era un suo reale bisogno), era la sua modalità per farsi strada in me, per prendere potere”. Questa modalità raffinata mi ricorda molto l’incipit della mia relazione che riemergeva sostenendo la perpetua danza dell’ambivalenza.
Anch’io ho fatto una terapia di stampo psicoanalitico, ma la mia terapeuta è partita dalle mie idealizzazioni, potenzialità e i meccanismi di proiezione agiti dall’altro/i su di me. Il nostro rapporto è stato speciale… sento di portarmela dentro sempre. Ho fatto un percorso continuativo per quasi sei anni, con sedute anche due volte la settimana e mai meno di una, con un’interruzione di 15 giorni per le sue uniche vacanze all’anno. Siamo arrivati a conclusione del percorso decidendolo insieme. Non sono andata in terapia per distaccarmi dalla seconda persona che frequentavo, ma per imparare a “guardare” dentro me e alla mia vita con accettazione e fiducia nelle mie capacità. Ma se non l’avessi fatta, sono sicura che non sarei riuscita a rendermi conto di quanto fosse nociva la seconda relazione. Dopo circa tre anni ho preso la decisione di distaccarmi definitivamente e successivamente ho cercato un altro psicoterapeuta specializzato in relazioni intime a sfondo narcisistico, col quale riflettere su particolari aspetti legati all’accettazione e alla comprensione di un fenomeno estremamente complesso le cui conseguenze, come dice il Dott. Brunelli, se non guardate e monitorate bene, possono rimanere silenti ma attive ancora, anche dopo l’interruzione e senza che la persona che ha subito questo tipo di sofferenza se ne renda conto. Ciò che rende lo stress più evidente e penoso è che tutti i sentimenti di vulnerabilità di entrambi, in una coppia di qualsiasi tipo si tratti, TROMBO-FIDANZI-AMICIZIA-SPOSI, vengono portati SOLO DA UNO DEI DUE, porca miseria! Senza che le due persone in relazione magari lo sappiano. Sofferenza, gelosia, abbandono, disistima, odio di sè, tutte portate per la maggior parte da uno solo! e il peso di quelle che sono implose e scisse nel narciso è micidiale!!! Cioè quelle che dovrebbe portare lui e che non conosce e riconosce! E’ questo che intendo con la parità, equità e rispetto!!! Per me si può perdonare ed essere arrabbiati contemporaneamente! E’ una rabbia sana, niente rancore, è una rabbia che porta lucidità e che non permette di essere rapiti dal primo che ti fa una carezza…è la rabbia sana del genitore padre interiore che dice “ALT! qui non si passa!” “Avevo lasciato solo/a quella bimba/o, ma adesso ci sono io!!!”
Grazie Elli, rimani con noi, un saluto al tuo padre interiore e al padre interiore di tutti!
Cara Rosi…..”dimensione surreale, alienante e fuorviante che forta altrove”…che seduce. Il piacere della seduzione in quanto tale. Oh Rosy…come ti capisco…eccome se ti capisco!! E’ l’amore per l’adrenalina…è l’orgasmo che supera l’orgasmo dentro a un’orgasmo di palpitazione perenne. Mi viene in mente che una volta qualcuno mi disse che l’esperienza naturale dell’orgasmo sia simile al passaggio
da vita-morte a morte-vita, dove dallo scorrere naturale di un orgasmo si ritrova la vita, l’unica meta possibile per tornare a muoverci dentro alla nostra evoluzione. Rosi, un grazie grazie grazie a te!
Ciao Rosi, prima di tutto ti abbraccio, senza aspettare la fine del post! Veramente la domanda era:”Qual è la tua paura irrealistica, che ti sposta dalla paura reale? cioè quella di salvarsi la vita?” Lo so benissimo che la paura la conosci bene, ma tu la disattivi con altro. So che non sono riuscita a spiegarmi bene. La paura irrealistica non è che non sia una paura possibile, ma è irrealistica perchè è proiettata nel futuro, è irrealistica perchè non è quella attuale, contingente, quella del qui e ora. Questa paura irrealistica ti devia dalla paura vera, cioè concreta, dimostrata già…PROVATA GIA’……con tanto di emozioni terrorizzanti!! La paura irrealistica, ma possibile nel futuro, come no, si nutre di sentimenti come la PLATEALITA’ e la COMPETIZIONE, che piace tanto ai narcisi del calibro del tuo. PLATEALITA’ e COMPETIZIONE ( strappo della sim con recapito al mittente ) nutre fortemente l’ego di entrambi, come è capitato a me naturalmente. Ogni zona ha le sue usanze, io non avrei mai fatto una cosa così, ma ogni volta che tirava fuori il coltello per puntarmelo contro, dopo la simpatica esperienza di dolore reale, sempre più rapidamente cercavo di cadergli sopra….insomma, invece di indietreggiare avanzavo con scatto, pensa che pazza che ero!!! La persona che conviveva con me, nonchè padre dei miei figli era uno psicopatico con una paura e codardia di fondo impressionante, pari alla sua violenza. Avrebbe potuto uccidermi solo se avesse avuto meno paura, daltronde avevo già fatto testamento e avevo già pensato alla collocazione dei figli! Succede però che la paura e la codardia del padre con l’assenza totale del mio, era furba, molto furba……..furbissima!!!!!!!!!!!!
Avendo rispecchiato un demonio estremamente potente e orrendo quale ero io e tutti quelli che competono diventano così, lo psicopatico in questione aveva preso di mira il figlio maggiore. Mi è bastato vedere lo sgurdo appoggiato su di lui in tempi di pace….Aveva cominciato a fargli degli scherzetti sadici osservando così che le mie reazioni erano tornate somiglianti a quelle dell’inizio. Adesso basta con la mia storia, sono stanca, ma non troppo stanca, anzi non sono stanca per nulla! Mi interessa la tua!!!! E se rispondi alla mia domanda ti ringrazio, mi serve per capire meglio qualche cosa di me!
Ciao
Non riesco a ritrovare la risposta che mi è stata data da PLUMA, l’ho appresa solo dall’avviso di aggiornamento, ad ogni modo dichiarava curiosità per quanto ho scritto a proposito di retroverità, cerco di spiegarmi meglio, la persona narciso che ho incrociato a suo modo era “sincero” ma non autentico, gestiva le proprie verità, credeva in quello che affermava o lo dava a intendere molto bene, credo appartenga alla loro capacità di manipolatori.
Quanto al resto che ho letto una volta presa coscienza di chi ci ritroviamo a fianco non capisco davvero come si possa tollerare, per me si è trattata di una reazione istintiva, come d’istinto si ritrae la mano di fronte a un serpente, altro che comprensione, sono persone la cui vicinanza è nociva, e siccome non mi hanno ancora candidata alla santità, il martirio se lo tiene lui tutto stretto ;) e aggiungo che da quando ho bloccato il ricevimento delle sue email, sms e chiamate mi sento molto più leggera, sono persone che non hanno la capacità di condividere nel senso più pieno del termine, non conoscono il significato della parola compassione, innanzi a nostri momenti di dolore profondo sono capaci di dirti che stai disturbando la loro quiete, un vaffa a questa gente ci sta tutto ;) perciò mi associo a riconoscere loro una capacità seduttiva prepotente, che poi a ben guardare puzza di falso da mille km, troppo artefatti e perfetti, però riescono a cogliere sempre la crepa dei momenti di fragilità ed inserirsi, il ” mio narciso” ora dichiara di soffrire perché l’ho abbandonato proprio quando aveva imparato ad amarmi, gli ho riso in faccia, questa storia che ha imparato ad amarmi per riacchiaparmi l’ha detta almeno tre volte, ma ha la memoria corta a differenza di me, perciò dai narcisi ci si allontana ogni tipo i relazione personale è deleteria, anche semplicemente quella amicale.
ciao tages La mia replica è finita un po’ più giù (Scusate non funziona la tastiera non posso usare punteggiatura) Grazie per la risposta mi sembri molto lucida “innanzi a nostri momenti di dolore profondo sono capaci di dirti che stai disturbando la loro quiete” mi ricorda una sera in cui avevamo appena litigato E lui mi disse che per i suoi gusti stavo facendo troppo rumore perché piangevo Il punto è che ogni reazione io avessi per lui ero una vittima e allora mi puniva con la freddezza o la rabbia o l’indifferenza Potevo arrabbiarmi chiedere prendere ignorare impressionarmi andarmene più tutta l’altra gamma di sentimenti positivi come rispettare aspettare pazientare comprendere giustificare per lui ero sempre una vittima
per Rosy io ci ho provato a capire cosa aveva scritto Pamela ma quando mi sono accorta che era la quarta volta che leggevo e non ne venivo a capo ho chiuso e mi sono rifiutata di pensarci ancora Ho bisogno di comunicare in modo ecologico citando Elisa e di chiarezza
Sisi ho pensato alla tua storia per un intero pomeriggio e faccio mio il tuo farmaco “Senti di dire la cosa giusta per te con sentimenti buoni verso chiunque Non c’è spazio per nessuna manipolazione” sottoscrivo e aggiungo che mi sembra la conquista di una grande liberta’
Dada sei ancora con noi? Saluto il dott che ci segue grazie
Buongiorno dottor Brunelli,
la disturbo perchè mi piacerebbe approfondire alcune tematiche riguardanti il Trauma da Narcisismo. Ho letto il suo libro e i contenuti del suo sito al riguardo oltre a “Molestie morali” della Hirigoyen. Sono uscita da un’esperienza, per fortuna breve, con una persona che a questo punto, visti i miei vissuti durante e dopo la relazione, posso definire una narcisista patologica (sono omosessuale).
Quello che in particolare mi interessa è comprendere le dinamiche del narcisista donna. Rispetto quello che ho letto, nel mio vissuto, le dinamiche manipolatorie, seduttive e poi quelle di svalutazione sono state molto subdole, fatte di sottintesi, mezze parole, silenzi, sguardi, espressioni, non tanto quindi di violenza verbale diretta. Ovviamente tutto ben mirato e volto a destabilizzarmi. Questo ha reso la mia presa di coscienza di quello che stava succedendo molto difficile, non certo aiutata dal fatto che questa persona si pone agli altri come vittima sacrificale, persona buona, che ha sofferto, caritatevole. Le mie esternazioni di sospetto e sorpresa rispetto certi suoi comportamenti venivano interpretati da amici comuni come miei deliri, tanto che
ho incominciato a pensare che stessi veramente impazzendo.Io sentivo che c’era qualcosa che non andava, esternavo, lei mi diceva che erano mie insicurezze e “facevo tutto io”, poi ha iniziato a dire che la mia insicurezza (o presunta tale) la faceva allontanare perchè aveva bisogno di una persona più sicura. Così in questo movimento circolare e distruttivo per me, fino alla fine.Io sentivo che fingeva amore, non era sincero, non fosse rivolto a me ma ad un suo ideale. Oltretutto, visto il pericolo che la sua maschera venisse vista come tale, ha iniziato a parlare con amici comuni dicendo che io ero fragile ed insicura e questi vedendo le mie reali difficoltà le hanno creduto ed abbiamo iniziato a litigare, così lei ha avuto campo libero. Insomma un delirio, una rete in cui comunque mi ponessi risultavo perdente. La violenza verbale diretta è sopraggiunta solo alla fine quando, prosciugata tutta la mia vitalità, mi ha lasciata
dalla sera alla mattina trasformandosi da Dr.Jeckill a Mister Hide, scaricando su di me tutte le colpe, affermando che proprio la mia mancanza di vitalità esicurezza (dal lei causata!) era il motivo della sua impossibilità ad amarmi.
Sono crollata come mai mi era successo avendo una vera e propria crisi identitaria. Ho intrapreso una psicoterapia che già da subito, mi ha messo davanti alle mie “responsabilità” e questo non ha fatto che acuire il mio già immenso senso di colpa. Poi ho iniziato a leggere e cercare di informarmi finchè non ho trovato i suoi scritti ed ho capito. Tutto a quel punto ha preso, nell’arco di poco tempo, una dimensione diversa. E’ stato come se si fosse bucato il palloncino. Ho smesso di idealizzarla, ho smesso di colpevolizzarmi, ho capito cos’era successo. Ora però, oltre la psicoterapia, che ho messo subito davanti ai suoi limiti, vorrei potermi aiutare anche con altri metodi. Ho capito tante cose ma mi sento ancora assediata dai pensieri su tutta questa vicenda. Vorrei cambiare pagina ma sento che non sarà un processo breve perchè mi sento svuotata, intaccata nel profondo, da ricostruire.
Riepilogando vorrei capire:
Le pecularità del narcisista donna
Come arginare la gelosia devastante dopo la fine del rapporto
Come recuperare la propria autostima devastata
Come elaborare la rabbia.
La parola devastazione mi sembra quella più adatta a descrivere il mio stato d’animo e ho notato che è ricorrente nelle cose che ho letto sugli effetti del narcisismo patologico.
A dire il vero ora incomincio anche a vedere gli aspetti comici in tutta questa storia. Pensi che fino al giorno prima di lasciarmi mi ha detto le seguenti frasi:” Ti amo tanto; Andiamo a vivere insieme al più presto, entro l’anno; Prima in affitto poi compriamo casa con la comunione dei beni;Facciamo una famiglia; Non ci credo che stiamo vivendo questa cosa bellissima; Sono stata in chiesa ad accendere un cero per ringraziare di quello che mi sta succedendo”
La ringrazio tanto per la sua risposta
Elli
Le ho risposto in sintesi al suo precedente intervento – non cada nel trauma di sentirsi sconfitta, di sentire che ha perso qualcosa che non è riuscita a conquistare, magari è invece vero il contrario, che l’altra persona ha perso lei, solo che è inevitabile un percorso nel qual la sofferenza viene compresa e sostenuta affinché generi una trasformazione interiore… chieda alle persone di saggezza le confermeranno che è così, ma quando si è traumatizzati la disperazione chiude ogni spazio, ogni luce… eppure non è così… la cura fondamentale è nel restare fedeli all’amore in ogni sua possible forma – non solo di coppia – e l’amore tornerà ad amarvi in modo nuovo, in un modo che prima nbon si sapeva…
Vorrei dedicae questa canzone a Sisi in modo particolare e, per motivi diversi a Rosi ed a Dada (con un pensiero anche a tutti/e gli/le altri/altre); ma vorrei dedicarla anche al dottor Brunelli, che me l’ha fatta venire in mente leggendo il suo invito, che è già implicito in altri suoi scritti, in una risposta ad Elli, a restare fedeli all’amore per l’amore (che sotto diversi aspetti, è o può essere una cosa molto, molto difficile, finchè non si inizia a comprendere un pò di quel qualcosa che dentro di noi, ce lo impedisce o ce lo ha impedito anche apparendoci sotto vesti diverse da quelle che a questa interna, talvolta terrificante, difficoltà, appartengono, aumentando così quelle stesse nostre diffoltà), all’amore nelle sue più diverse forme, non solo di coppia, dato che l’amore può essere anche per un fiore, come quello raccolto in strada tanto tempo fa da Rosi, che tornando indietro e cogliendolo dal cemento, impedì ad una macchina di investirlo e portatolo a casa, lo innaffiò, permettendogli con cura, di aprire i suo petali .
http://www.youtube.com/watch?v=B7kcKczSrDo
Spero vi piaccia e che vi e ci possa ispirare un pò di quell’amore di cui tutti, abbiamo bisogno, indipendentemente dalle sue diverse forme con le quali può manifestarsi, talvolta sorprendendoci.
Un abbraccio a tutti/e
Elisa
Grazie Rosi; in questa tua dedica, vi ho colto una nota dolcissima che è dentro di te ed è quella nota che ti invito a coltivare, con pazienza ed amore, fino a farla ri-sbocciare in te nella sua pienezza, per te stessa e per gli altri, gli altri che meritano la vera Rosi, forte, arrabbiata e dolce con moltissimo da dare e da dire e che merita di avere anche tanto e con vero amore.
Ti abbraccio
Elisa
relazione con narciso: all’inizio mi fà un corteggiamento spietato, mi piace tantissimo sotto tutti i punti di vita, ci casco, io che di solito non sono ingenua, mi porta a letto,poi sparisce. Domando spiegazioni: lui non vuole innamorarsi, i dolori della vita (veri, è orfano di entrambi i genitori) lo hanno portato a non voler più stringere forti relazioni di nessun tipo con nessuna persona, mi dice che non vuole usarmi, però intanto a letto mi ha portata, parliamo, perchè io non mi arrendo son troppo cotta, inizia una relazione del tipo clandestina, ha poco tempo, lavora tantissimo, incontri fugaci.
Devo dire che ho pianto tanto x lui, tanto, mi ha fatto spesso disperare in maniera indiretta, non è un violento, ma si isola spesso e ti fa sentire inutile, stupida, sbagliata senza dirtelo veramente.
A distanza di 2 anni, la situazione è cambiata ho capito con chi ho a che fare e iniziato a trarre il meglio da questa relazione, perchè è lui che ha dei problemi, che in realtà ha paura di me, ma anche di perdermi, e ora che ho imparato a volermi più bene a gestire la mia paranoia nei suoi confronti, mi sente sfuggire, cerca di dimostrarmi un’affetto che non era mai riuscito a darmi, niente più freddezza, un pò alla volta, sto entrando nella sua anima, inizia a considerarmi l’unica persona di cui può fidarsi, e lo può fare veramente perchè ora io sono equilibrata, tranquilla.
Ho permesso a lui di entrare nella mia vita in un periodo di grossa fragilità, ho sofferto tanto, ma la colpa non è del tutto sua, anzi a distanza di tempo mi rendo conto che lui mi aiutato a ritrovare me stessa, la mia forza, la mia autostima e per fortuna non sono mai cambiata sotto un punto di vista importante: non mi sono incattivita! nessuna vendetta, crudeltà o via dicendo, non mi interessa, ora le mie giornate passano con una gran serenità, ed è sempre lui a cercarmi, a chiedermi rassicurazioni …
si può trarre beneficio da questi personaggi, ma attenzione, perchè se sono proprio cattivi meglio lasciar perdere, da odio nasce altro odio.
Un conto è invaghirsi di una persona con le ragnatele sul cuore, imparare a volersi bene come si è ed aiutarla a tirar via qualche ragnatela e un conto e perdersi dietro a chi cuore non ne ha, perchè più che diventar crocerossine si finisce in tomba o si diventa peggio di loro. Mi scuso x l’ingarbugliatezza dei discorsi, ma si tratta di argomenti difficile da metter x iscritto!
La cito ” Un conto è invaghirsi di una persona con le ragnatele sul cuore, imparare a volersi bene come si è ed aiutarla a tirar via qualche ragnatela e un conto e perdersi dietro a chi cuore non ne ha, perchè più che diventar crocerossine si finisce in tomba o si diventa peggio di loro” … CHIARO E GIUSTO!
Tutto bene, mi sembrava una bella frase da sottolineare, come diverse altre che scrive anche li. Grazie
Anche oggi ho pensato alla mia bambina…la penso spesso…la vedo insieme ai suoi genitori, i genitori di quella bambina che sono dentro di me. Allora mi è venuta in mente un regalo per mio padre…non quello fuori che mi ha anche deluso…non quello fuori, ma quello che sento dentro di me. La dedico anche a tutti i padri che avete dentro di voi e che insieme alle vostre madri interiori si prendono cura dei vostri bimbi e delle vostre bambine e la dedico anche a mio fratello che ha tanto bisogno di padre.
Padre, se anche tu non fossi il mio
Padre se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso egualmente t’amerei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
Che la prima viola sull’opposto
Muro scopristi dalla tua finestra
E ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
Di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell’altra volta mi ricordo
Che la sorella mia piccola ancora
Per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia aveva fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
Dalla paura ti mancava il cuore:
ché avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia, e tutta spaventata
tu vacillante l’attiravi al petto,
e con carezze dentro le tue braccia
l’avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo che eri il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
Padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.
Camillo Sbarbaro
“Padre, se anche tu non fossi il mio”
Grazie a tutti voi
Cara Sisi, grazie per la tua poesia dedicata ai padri dei quali forse troppo spesso ci dimentichiamo o abbiamo pudore di parlare, nell’esprimere il nostro amore per loro ed il loro per noi così come di quei piccoli gesti o occhiate che ci hanno profondamente toccate/i , rimanendoci impressi e che ancora, a volte, possono proteggere, simbolicamente ed attraverso l’amore, la nostra bambina o il nostro bambino interiore, donando a noi adulti, pensandoci, attimi di serenità.
Hai scelto una dedica bellissima e toccante, grazie da parte mia e dal padre che porto in me.
Elisa
Buonanotte a tutte e tutti,
spero che questa momento di festa vi trovi tutti meglio, almeno un po’ più sereni e compresi dagli altri intorno a voi. Se è così vuol dire che siete stati bravi nel riattivare in voi la luce della speranza e gli effetti si sono manifestati come incontri “buoni”, con persone e situazioni più giuste ed empatiche nei vostri confronti. La speranza nasce sempre dall’ incontro con l’ amore. Sono tanti gli emissari dell’ amore intorno a noi e tante le situazioni, i libri, i film, le frasi, gli insegnamenti, gli sguardi che veicolano amore, e che sono capaci di accenderci sempre. In un certo senso, per fare una battuta, io credo che noi dovremmo prendere ad esempio i Fantastici Quattro e saper essere dei quattro eroi spessissimo La Torcia Umana, con una certa frequenza l’ uomo Caucciù e in rare, ma urgentissime situazioni, anche la Donna Invisibile. Questo dovrebbe preservarci dal diventare anche l’ Uomo Pietra, cosa da evitare per il peso da portare.
Il simbolo religioso della Pasqua è un cero bianco che arde accanto alla croce. Possiamo utilizzare questa immagine per visualizzare di gettare nel fuoco del cero le nostre rivendicazioni, rabbie, paure, e tutto quello che ci attanaglia e ci offusca. Anche dal punto di vista laico è importante capire l’ importanza psicologica ed esistenziale del rito e delle sue capacità risanatrici. Se lo utilizziamo per il nostro benessere e quello degli altri, può riattivare in noi delle energie positive per perdonare e guarire. Il valore simbolico della croce per noi occidentali, è quello immenso della vittoria di un dio-uomo sulla morte. Non c’è dunque simbolo migliore per festeggiare e attualizzare la nostra inestinguibile capacità di rinascere.
Buona Rinascita dunque a tutti noi
Giuliana Lisi – counselor
I fantastici 4, la torcia umana, l’uomo caucciù, l’uomo di pietra e la bellissima donna invisibile, che fantastici 4!!!!! Grazie Giuliana, avrei bisogno di torcia umana…qui è un freddo che si bela!
Oggi, il 12, dedico gli auguri di “questo giorno” a tutte quelle persone positive che hanno forza e coraggio per se stessi e per gli altri. un saluto grande a sisi, grazie.
Prego. Un saluto alla preziosa donna invisibile!! Ho visto che ti sei accorciata il nome, è un taglio minimo, ti sta benissimo !!!
grazie
Cari amici/che del forum di autoaiuto, caro dottore che ci aiuta in questo percorso di ritrovamento di noi e ad imparare a guarire dalle nostre ferite, anche per me oggi è un giorno particolare, che sento molto nel cuore e nell’anima perchè il 12 aprile di oltre 100 cento anni nacque la mia adorata nonna, che purtroppo, ormai da tempo, mi ha lasciato ed è a lei che ho rivolto il mio pensiero ed il mio augurio fin da questa mattina, nella speranza che da dovunque lei si trovi, possa sentirmi e altrsì sentire l’affetto che sempre provo per lei insieme alla gratitudine nei suoi confronti, per l’amore che in vita, fin da piccina mi ha dimostrato, anche, talvolta, proteggendomi da violenze ed incomprensioni così come le era possibile. Vorrei tanto poterla abbracciare e parlare con lei ma se non dentro di me , ciò non è più possibile. Poichè per alcune gravi circostanze della vita, non ho potutto darle l’ultimo saluto, ogni anno le faccio – ma forse, sicuramente anzi, lo avrei fatto lo stesso – gli auguri di compleanno, dopo che tanti dei suoi, li ha passati con me che la ricordo, ormai vecchietta, a spegnere le sue candeline su una torta con le ciliegine rosse. Mia nonna è stata una donna forte, coraggiosa ed impegnata, che ha, con la sua professione, aiutato molte persone a qaulsiasi ora del giorno e della notte. Grazie nonna del tuo esempio e grazie anche solo per essere vissuta. Avrei voluto darti molto di più.
Se potessi, vorrei scriverti come allora, la mia letterina.
Auguri nonnina ed un bacio dalla tua Elisa.
Auguri anche a tutte le nonne ed i nonni nati oggi che di passaggio, sbirciano e si soffermano su questo meravigioso blog, nella speranza che anche loro vi trovino l’aiuto ed il supporto di cui hanno bisogno.
Grazie a tutti voi amici del forum, che leggete le mie parole; in un giorno per me triste, di una tristezza che molti altri non capirebbero, sapere che ci siete, ognuno con il suo speciale modo di essere mi fa sentire un pò meno sola.
Un caro saluto ed un abbraccio a tutti voi.
Elisa
Ecco consiglio di partecipare e di informarsi agli incontri con ABUELA (Nonna) Margarita – vedi il suo video bellissimo, specialmente per le donne http://www.youtube.com/watch?v=Y1NgowfPtYk&feature=player_embedded – per info vedi il seguente link nel blog https://www.albedoimagination.com/10/2011/attivita-per-lo-spirito-il-corpo-e-la-mente/
FINO A QUANDO NON PROVIOAMO A CERCARE UNA RELAZIONE ARCHETIPICA CON I GENITORI ANCESTRALI, PADRE E MADRE TERRA, VAGHEREMO LAMENTOSI A CERCARE DI ESSERE COMPENSATI RISPETTO AI NOSTRI GENITORI ‘TERRENI’ DISFUNZIONALI… QUESTO PROVOCHER° FRUSTRAZIONE IN NOI E IN CHI CERCA DI AIUTARCI… il bambino nell’adulto va compensato con una genitorialità archetipica, gli adulti si aiutano tra adulti, come uomini e donne di buona volontà…
Vorrei aggiungere, sotto al mio scritto – non c’è lo spazio “replica”- questa canzone da dedicare a mia nonna ed a tutti i “Vecchi” .
E’ molto bella, anche se un pò “vecchiotta” e può aiutarci a riflettere e mi piacerebbe che potesse aiutare a riflettere anche quelle persone che affette da disturbi che le spingono a fare del male agli altri, come quelli descritti nell’articolo del dottor Brunelli ad inizio pagina affinchè si rendano conto che ci sono nella vita dei momenti di passaggio comuni a tutti ed a cui nessuno, neppure il più “incallito” dei narcisisti, può sfuggire, neppure con la cattiveria gratuita verso gli altri, nè con la propria bellezza da contemplare o una grande ricchezza o opulenza da mostrare. Per cui, diventare un pò più “morbidi”, potrebbe aiutare anche loro ad accogliere meglio le problematiche e le nuove vie di queste età.
http://youtu.be/P1TSfdTVvN8
Spero che vi piaccia e che ci aiuti a pensare con più amore ai “nostri” vecchi.
Care amiche e amici di Albedoimagination
vi faccio tanti tanti auguri di Buona Pasqua a nome di ALBEDO.
Vi segnalo questo link dove potete trovare seminari ed occasioni di incontro davvero molto belle, e anche voi potete partecipare con segnalazioni che ritenete valide secondo lo spirito di ricerca e di sostegno umano dell’Associazione Culturale Albedo.
https://www.albedoimagination.com/10/2011/attivita-per-lo-spirito-il-corpo-e-la-mente/
Vieni, è Primavera
sugli alberi fioriscono le gemme
la linfa risale al cielo
torna a cantare l’usignolo
“Il nostro diletto parla,
alzati amata mia,
bella mia vieni
poiché l’inverno è passato
la pioggia è cessata
se ne è andata
ritornano i fiori sulla terra
il tempo del canto
è venuto”
(Cantico dei cantici)
A presto…
Pier Pietro Brunelli
Elisa, come si chiamava tua nonna? Te lo chiedo per immaginarmela meglio…i nomi parlano.
Un grande bacio
Ho riletto il mio messaggio per te Elisa, non vorrei essere risultata invadente con la mia domanda…non sono una medium…per chiarire. Era solo che mi hai fatto pensare alle mie nonne morte centenarie, una aveva 105 anni e l’altra, con la quale ho vissuto, è morta a 99 anni. Come per me sono state figure assai importanti! una si chiamava Ernesta e l’altra Giusta. Anche loro per me sono preziose per farmi comprendere da dove provengo…donne forti, come noi!
Cara Sisi, mi ricordo che quand’ero piccola, il nome di mia nonna, piuttosto lungo ed insolito, mi appariva tanto difficile ed avevo difficoltà a pronunciarlo, così lei divenne per me, semplificandomi le cose, semplicemente la mia “Nina”, che era sia un vezzeggiativo sia un diminutivo di “nonnina”; così, per me lei si è sempre chiamata “la mia nonna – Nìna”. Il suo nome era quindi semplice: Nina( che in ebraico , lingua dalla quale ha origine, signifca “bella” ed è un nome muliebre, che parla della grazia femminile ma non credo che lei sapesse o pensasse a queste cose, non essendo tra l’altro una donna vanitosa, q quando lo scelse per essere solo la mia non (a)Nina. ).
Quindi Sisi, immaginala così, lei era Non-Nina.
Grazie per la tua domanda, i nomi come dici sono importanti, per immaginarci le persone; a tale proposito, ed in una prospettiva un pò più ampia, possiamo pensare/ricordare che nei racconti biblici quando Giuseppe, passato dal turbamento alla paura per un “compito” che egli sentiva più grande di lui, quando si chiedeva come potesse lui, semplice e povero uomo, poter fare il padre dello Spirito santo, secondo l’annunciazione avuta ed a lui comunicata poi da Maria, un angelo gli apparve allora in sogno e gli portò la risposta, dicendogli: “Giuseppe, non aver paura, tu avrai un figlio e lo “chiamerai” Gesù”. Q Acquisendo al suo cospetto l’autorevolezza uesto sogno permise a Giuseppe di capire allora la sua missione, quella della quale era stato investito, cioè dare un nome al figlio di Dio per “radicarlo” ed accompagnarlo nel suo cammino sulla terra, perchè dargli un nome corrispondeva a dargli una identità . Acquisendo al suo cospetto l’autorevolezza per potergli fare da padre.
E’ incredibile vero, come dentro una domanda posta con solidarietà ed amore, sia possibile trovarcene altre di personali, come la mia che non capivo da piccina il nome intero di mia nonna e per la quale lei mi trovò una risposta, sia ed anche altre domande più ampie che possono rimandare addirittura alla storia delle nostre origini e dei nostri padri e delle nostre madri non solo personali e che sotto alcune vesti mitologiche ed archetipiche cercando di di fornirci così anche alcune risposte e/o senso di unione/ri unione con qualcosa che talvolta qui ed ora, ci manca come ben espresso dal dottore – e molto meglio e più completamente di me – nel post sopra dove vi è anche un bellssimo filmato sul “feminino”- a proposito della Madre Terra e di Padre Cielo .
Scusami Sisi per aver ampliato la mia risposta così tanto e grazie per la tua domanda e per tutti gli spunti che con essa mi hai fornito, anche la possibilità di ricordare alcuni momenti speciali, come quando da piccola ed in difficoltà, mia nonna diventò la “mia” Nina.
Ti abbraccio forte e ti mando un bacio.
Ringrazio anche il dottor Brunelli per la sua risposta sopra, per gli importanti spunti di riflessione, che mi ha e ci ha fornito su quello che a volte potrebbe essere un nostro “vagare senza sosta o senza meta” e frustrante – non solo per noi talvolta , ma anche per chi in vari modi, vuole aiutarci- alla ricerca di una compensazione ( che può essere “divorante” sia per sè stessi che per l’altro, anche se in forma diversa da quella del narcisismo patologico) anzichè compiere un cammino di riconcializione e “rigenerazione” attraverso e con, i nostri genitori ancestrali, entrando in rapporto con loro, come quando, ad es. camminando nel verde dell’erba della terra e respirando profondamente l’aria mentre si guarda il cielo, scrutiamo il mare all’orizzonte sperando di veder sorgere l’alba con i suoi colori antichi ma ogni giorno nuovi.
Un caro saluto
Elisa
Non preoccuparti Sisi, non mi ha neppure sfiorato per un attimo l’idea che tu fossi o volessi apparrire come, – una medium nè mi sei risultata in alcun modo invadente anzi, mi hai dato gioia con la tua domanda perchè ne ho colto il senso e la sua profondità, relativa alla nostra “provenienza”. Mia nonna si chiamava Proserpina, nome a cui è legato il “mito del ratto di Proserpina” figlia di Cerere mentre fanciulla, coglieva dei fiori, ed avvenuto da parte di Plutone, che diversamente dagli altri Dei, non viveva con loro nell’Olimpo ma solo, nel freddo e nel buio che vi erano sottoterra, regno dei morti e che un giorno, emerso sulla terra per vedere la luce, vedutala e colplto dalla sua bellezza, la rapì trascinandola con sè nel mondo dell’oscurità e gettandola nella disperazione. Ma lei , Proserpina, si ribellò ed a nulla valse la promessa di Plutone di renderla regina di quel “regno” in cui lei non era voluta andare, così tentò di comperndere come riemergere da esso, impresa che le apparve dapprima come impossibile finchè giunti con il carro di lui sul fiume Acheronte, che divide il regno dei vivi da quello dei morti, prese una collana con dei fiori raccolti e che ancora aveva con sè e ve la gettò, nella speranza che essa arrivasse a Cerere, madre sua e dea dell’agricoltura e della fertilità, che nel frattempo aveva per la sua disperazione, resa arida la Terra. Anche lei, al nono giorno della ricerca di sua figlia, si sedette sulla riva del fiume, stanca e lì – con il consenso di Giove che inizialmente aveva contribuito al rapimento della figlia, per allietare un pò Plutone – Elios, il Dio che porta la luce sulla terra, e tutto vede ed ascolta, le rivelò tutte le trame “oscure”, mostrandole la catena di fiori fatta dalla figlia Proserpina e che era nel frattempo arrivata a lei, attraverso lo scorrere delle acque del fiume da sotto a sopra la terra. Cerere si indignò e giurò che mai più avrebbe fatto fiorire e dare frutti alla terra se non avessero liberato sua figlia Proserpina e rimase ferma nel suo proposito. Giove davanti a ciò decise di inviare Mercurio nel mondo dell’oscurità in cui Proserpina era stata suo malgrado trascinata per avvisarla di non toccare cibo perchè secondo la legge divina se avesse “mangiato” nel regno dei morti, non sarebbe più potuta tornare sulla terra ma egli arrivò toppo tardi perchè, seppure la fanciulla per il dolore non era più riuscita a toccare il cibo abbondante che Plutone le offriva, ad un certo punto, cedette però per la fame davanti a dei rossi chicchi di melograno, simbolo d’amore che furbamente lo stesso Plutone, le aveva offerto, ponendoglieli sulla sua mano. Quando arrivò Mercurio da lei, dei dodici chicchi che Putone che gliene aveva dati, la fanciulla ne aveva purtroppo già mangiati sei e così lei, si infuriò quando egli gli rivelò la legge “divina” del non toccare cibo nel regno dei morti o dell’oscurità altrimenti non sarebbe stato a chi lo avesse fatto, più possibile fare ritorno sulla terra; davanti a tale, giustificata furia, Plutone divenne pallido dinanzi a lei e le confessò di essere innamorato di lei e di averla rapita perchè lì, in quel regno, troppo grande, oscuro e buio, si sentiva molto, troppo solo. Anche Giove rimase non solo colpito ma venne mosso a compassione e così decise che poichè dei dodici chicci di melograno, la fanciulla ne aveva mangiati solo sei prima dell’arrivo di Mercurio, che Proserpina, avrebbe allora vissuto nel regno dei morti – sotto la terra – per sei mesi all’anno insieme a Plutone per sei mesi mentre i restanti sei mesi avrebbe vissuto sulla terra, portandovi la primavera e la fertilità insieme alla madre Cerere.
Il mito del ratto di Proserpina, trascinata suo malgrado nelle tenebre dell’oscurità da un Dio che si sentiva troppo solo, afferma quindi che l’arrivo della Primavera e dela seguente stagione di frutti e di fiori, sia sancìto dall’arrivo di Proserpina sulla terra, che porta con sé nel giungervi, il soffio creatore dell’abbondanza e che il suo ritorno nell’Ade, sei mesi dopo, coincida con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, quando diventa più arida e povera di frutti la terra, per tornare poi e rinascere nuovamente, insieme alla vegetazione, la primavera successiva. Ti ho raccontato la storia del mito di Proserpina partendo dal nome comlpeto – e strano, per me, allora – di mia nonna perchè esso mi ha fatto pensare a molti di noi, che siamo stati trascinati in oscurità che non sempre ci appartenevano ed in cui non saremmo volute/i andare ed alle lotte per riemergerne da esse e per distinguerle dalle nostre Ombre, ma anche, attraverso la storia di Plutone, condannato ad essere dio e re di un regno infero e che , nonostante la potenza ed “onnipotenza” che il suo status gli conferiva, alle fragilità che caratterizzano alcuni individui con disturbi narcisistici e che non hanno il coraggio e la forza di sentirsi e di riconoscersi come “troppo soli” e “feriti” da qualcosa di molto profondo, differentemente da un Dio che lo fece, e che non solo per “vedere” ma anche per “risplendere” di luce riflessa (e, quindi, non autentica, poichè non nasce da dentro di loro attraverso il rapporto con l’altrro, magari un altro più saggio- si, l’ ho grossa, come potrebbe riconoscerglielo?) trascinano però altre persone, come è accaduto a molti di noi, in spaventosi mondi di oscurità. Mi chiedo e vi chiedo, la differenza sta forse nel fatto che un Dio, qual’era Plutone e che conscientemente viveva in un mondo oscuro e buio come quello degli inferi, era stato però capace di sentire e di dichiarare l’amore e la propria solitudine alla base del suo atto scellerato, compiendo il sacrifico di rinunciare per sei mesi all’anno alla compagnia di Proserpina, mentre per costoro, uomini e donne terreni, che apparentemente vivono alla luce del sole ma forse e purtoppo, non ne sono illuminati, non è possibile o troppo difficile farlo? E, in antecedenza, sentirlo? Un dio e re, addirittura di un mondo infero, prova vergogna sì da impallidire dinanzi alla ribellione della fanciulla a cui ha fatto del male, mentre costoro no? (la loro risposta al quesito potrebbe essere senz’altro:”piuttosto vergognatevi voi che non siete come noi”. Per nostra grande fortuna!, sarà allora la nostra, che almeno sentamo e sappiamo di avere anche un “dentro” e delle oscurità in questo nostro personale “dentro” e che se integrate, possono col tempo, aiutarci a crescere e ad arricchirci, anche nell’amore sempre più autentico verso l’altro)
Grazie ancora Sisi per le tue domande così ricche di ispirazione per me, nel riflettere su alcuni argomenti e temi importanti della nostra vita personale e sui legami di essa con alcune trame più generali, oltre che sul tema specifico che qui, in questa pagina del forum di autoaiuto trattiamo.
Non vi ho letto invadenza nella tua domanda ieri, ma dentro, vi ho sentito invece la tua “forza” e la grande vicinanza che sei riuscita a trasmettermi e per la quale ti ringrazio tantissimo.
Un bacio anche da me
Elisa
Vorrei contribuire al tema delle difficoltà/ambiguità di comunicazione fra persone, in modo leggero e spiritoso. :D
Spesso le ambiguità nascono anche già ad un primo livello più banale: sintassi e semantica.
Ci hanno scritto su tanti di quei libri :D…non a caso… “il fratello di Wittgenstein”, … e, visto che le ambiguità linguistiche possono lasciare spazio anche a sana ilarità e umorismo, i classici libri di Carroll! :)
Queste ambiguità si manifestano … non solo nelle buffe strutture logiche delle diverse lingue (si potrebbe dedicare uno studio per lingua, e c’è da meravigliarsi che le persone riescano a parlare – perlomeno senza riderci su o confondersi – pensando a quello che letteralmente dicono! :D), … ma anche (ad un altro livello) nell’uso proprio/improprio che facciamo dei segni di interpunzione (nello scritto) e (nella lingua parlata) nell’intonazione delle frasi e nella mimica facciale (soprattutto l’espressione degli occhi) che integrano anche radicalmente le sfumatore di significato: tutto sommato, ne so qualcosa io che sono una bambina immatura e che per fare bu-bu-sette incrocio gli occhi per fare più effetto! :D Comunque non so se il fantasma formaggino sia meno bravo di me a fare il fantasma spaventoso …a pensarci bene ho sempre avuto paura nei momenti in cui lui diventava come catatonico, guardava senza guardare, con le pupille degli occhi stretti stretti che non sapevo più chi o cosa avevo davanti!! Che paura che mi veniva! :D
Comunque, venendo alla sintassi … Tutto questo per dire che …. È plausibile credere che anche un uso manifestatamente “provocatorio” e vistoso della “virgola” o degli apostrofi possa essere un uso CONSAPEVOLE e VOLUTO, per esprimere e per sortire reazioni nei lettori. Per “provocatorio” NON intendo assolutamente “per offendere”, ma al contrario – in senso letterale – nel senso di aspettarsi e sperare che ci sia una immatura bambinetta antipatica (che giudichiamo che lei si creda brava e capace) che ci corregga, per poterle – poi – dire “chi è la maestrina rompiscatole pro bono?!” … e per farle – poi notare – (e la perfettina ne sarà di certo imbarazzata e vergognosa e rossa come un peperone!:D) che tanti autori illustri hanno spesso sovvertito, a fini voluti ed espressivi, le regole della grammatica. In più: non c’è affetto nelle regole grammaticali, no?! :)
Bene: anche questa volta per le mie ovvie manie di protagonismo non deluderò (anche nel caso mi sbagli, e il mio protagonismo sia non richiesto! Infatti… io sono una narcisa con manie e smanie di protagonismo, e ho sempre ragione anche se ho torto! :D), farò esattamente quello che ci si aspetta da una p. antipatica e presuntuosa come me (sono o non sono una narcisa, in fondo?!), così poi mi si può dire che sono odiosa e antipatica, e farò felice più di qualcuno, con un’opera pia masochistica :D
EBBENE, l’opinione ufficiale (appresa fin dalle scuole elementari) è che separare due parti del discorso collegate logicamente (tipo soggetto e verbo) non è corretto, la stessa cosa avviene tra verbo e complemento oggetto correlato.
EPPURE – e c’è un eppure – molti scrittori fanno spesso ECCEZIONE, tipo Moravia, Calvino (che a me piace molto! … “La penna in prima persona”) e Manzoni.
Wow, Eureka!: c’è qualcosa di buono e affascinante e prezioso ANCHE in chi sovverte la grammatica deliberatamente! :D
Moravia pare usasse usare la virgola fra soggetto e verbo per sottolineare la personalità dell’io, con maggiore impeto e carica emotiva, PER SEPARARE nettamente il personaggio principale dagli altri.
Più in generale, la virgola può essere usata SEMPRE per separare soggetto e verbo, qualsiasi soggetto, come a sottolineare che il soggetto è l’unica cosa che importa, l’unica cosa che conti, qualsiasi cosa faccia e/o dica(Calvino stesso disse che conta di più l’opera, e infatti odiava le biografie …su di lui! :D), qualsiasi soggetto sia, TUTTI I SOGGETTI che guardacaso in molte lingue vengono SEMPRE PRIMA, nell’ordine delle parole all’interno della frase, … anche nelle interrogazioni, invece di dire “vai avanti tu, che io mi faccio interrogare dopo”! :D :D :D :D
Quindi, visto che lo scopo è la sottolineatura dei vari soggetti delle frasi, per dare a questi maggiore enfatica importanza, l’utilizzo non canonico della virgola è tollerato, anzi è ok!, è eccezionalmente eccellente, è il modo di distinguersi!… e ci dice molto sulle intenzioni dello scrittore,e sul suo stile personale: far trionfare il soggetto sempre e comunque, qualsiasi cosa faccia e dica!!! Evviva!!! :D
Quindi, in quanto narcisa, io anzi adoro chi separa soggetto e verbo, … “E il Verbo si fece (soggetto in) carne (e ossa) e venne ad abitare in mezzo a noi”!!! :D :D :D
Comunque, la virgola è uno sgorbietto affascinantissimo ….ed è prezioso che ci sia!!!!!!!! :D
C’è una bella filastrocca di Rodari, “Virgola, il dittatore” :D
È affascinante come possa cambiare il senso del discorso, visto il suo forte effetto disambiguante, in effetti, proprio in virtù del suo effetto disambiguante, si potrebbe dire che “il virgoletto è proprio un soggetto insostituibile qui in mezzo a noi”! :D :D :D
Esempio della serie: Chi innaffia chi???
Lui ascoltava lei che cantava e inaffiava le piante.
Lui ascoltava lei che cantava, e innaffiava le piante.
Esempio della serie: “Tutti” o “tutti quello che”???
Gli amici che hanno giocato alla pesca di beneficienza hanno un cucchiaino in più.
Gli amici, che hanno giocato alla pesca di beneficienza, hanno un cucchiaino in più.
Esempio della serie: Semplice frase di circostanza???
Io mi sono (dis)affezionata.
Io, mi sono (dis)affezionata.
Hmm … IO, mi sono disaffezionata … E altri magari non ci sono riusciti. MA questo non significa poi che IO sono più normale di altri che non si affezionano né (perciò) si disaffezionano.
Cavoli: quando il virgoletto non c’è ci resta il dubbio su chi è chi e fa cosa, e quando il virgoletto c’è, è molto soggettivante e non è detto che ci dia buone nuove! :D :D :D
A proposito di nonne e nomi e di soggettività – sempre per restare in tema – … ricordo che io non ho mai avuto un nome per lui, MAI, e quando lo pronunciò una sera in particolare (EVENTO RARO) sembrava che non stesse dicendo il mio nome! Fenomeno paranormale!! WOW :D :D :D
E non è una mia fantasia o una mia suggestione vittimista, di questo ne sono certa, soprattutto perchè quella sensazione l’ho provata allora, nel momento in cui lui diceva il mio nome, quando ancora non avevo riflettutto su niente di niente e non potevo autosuggestionarmi!!! :D :D
È una sensazione stranissima: provare per credere!!! Non so se sia capitato anche ad altri, ma solo le persone a cui è capitato possono capirmi. Letteralmente, sapevo che era il mio nome che diceva, ma in quel momento, ripetuto da lui a quel modo, il mio nome sembrava un involucro vuoto senza un senso compiuto, una parola come un’altra, con una anafettività immensa e inequivocabile…in quel momento particolare in cui lo diceva!
Giuro, … sentire il mio nome pronunciato da lui in quell’istante è stato molto doloroso, perchè ho sentito il vuoto di senso e di affettività che, in quel momento, provava verso …di me (e simbolicamente, il mio nome), che non a caso non diceva quasi mai a prescindere!!!!
Nessuno, che non ha un nome, è Nessuno.
Nessuno che non ha un nome è Nessuno.
Rispondo qui ad Elisa, sotto non riesco. Grazie Elisa, grazie per la tua grande generosità che comprende l’uso e l’espressione che hai di molti linguaggi. Tu riesci a caratterizzare le parti e le sfumature delle persone rendendocele comprensibili e familiari. La tua narrazione del mito di Proserpina è un altro grande regalo. Plutone, Mercurio, Cerere, Acheronte, Elios e le storie teses e Giove…..i fantastici 6 della settimana che viene o che è stata! La metafora più bella per descriverti è proprio quella di Dada: sei il flauto che disattiva il veleno del serpente. Sono felice di aver fatto la tua conoscenza! Un abbraccio.
Pidipim P(idi)PAM! Grazie P. per la lezione di grammatica… anzi se vuoi correggere i miei commenti per fare degli esempi, fai pure….tanto sono abituata. Sul nome credo di no, di non poter capire, anzi, in certe occasioni lo faceva suonare molto bene con una SSSs che mi incantava, come il flauto di Pan che incanta il serpente! Sono soggetta anche al fascino dei suoni. Il vuoto senza senso col baratro dell’anafettività, quello però sì, che l’ho sperimentato! Succedeva durante la comunicazione a singhiozzo e specialmente al telefono. Io pensavo fosse l’effetto dell'”imbarazzo amoroso”, mentre lui si incazzava attribuendolo al fatto che io non c’ero mai, perchè ero sulla luna, assente, da un’altra parte, separata dal mondo, credo che fosse una delle tante cose che più detestava di me, vedere il suo vuoto. Una volta sono rimasta colpita dal fatto che mi ha buttato giù il telefono, dopo che si era arrabbiato di un silenzio vuoto, dicendomi ” Quando mi chiami devi essere più sveglia!”, dimenticandosi che mi aveva chiamato lui! La sensazione di vuoto interiore, non so perchè, ma non mi spaventa, o almeno così mi sembra. E’ un argomento comunque che trovo interessante ….l’esperienza del vuoto. Che differenza c’è tra il vuoto della meditazione e il vuoto anafettivo? Oltre a P(idi)PAM faccio la domanda a tutti, anche al Dott. Brunelli, con un grazie in anticipo.
A te P. un grazie speciale per la creazione delle tue sinfonie, mi fanno venire in mente la sinfonia Fantastica di Berlioz, la passione di un amore non corrisposto dell’autore che si conclude con la sovrapposizione di un fugato alla sequenza lugubre del Dies Irae. E’ una grande opera d’arte e tu riesci a pare questo con le parole, usando cromatismi che tornano alla tonalità a tuo piacimento. Solo chi conosce bene la grammatica e le Opere, può fare questo!(ho messo la virgola dopo il soggetto)
Cara Sisi, grazie per la tua sensibilità e per le tue parole; il mio grazie per te vorrebbe essere così pieno di senso che non riesco a trovare modo migliore per esprimerlo che quello di utilizzare questa piccola, semplice parola. Grazie anche per il tuo meraviglioso Elios..e le storie teses…che sono un pò le storie di ognuno di noi in un momento di benefica “solarità”, per il sorriso che ci ha regalato (almeno a me, senz’altro:-) ). Un grande abbraccio.
Elisa
Gentilissimo, ho letto più volte e con cura il contenuto del BLOG, ho avuto una relazione con un narcisista, dal quale sono riuscita da allontanarmi grazie ad alcune circostanze fortuite che mi hanno consentito di venire a conoscenza della ” retroverità” del suo comportamento, la chiamo retroverità poiché nessuno è in grado di dire cosa sia la verità nella sua verità, perciò lo considero un aspetto diverso da quello che mi rappresentava, la cosa che però mi ha veramente scioccata non è stato tanto lui quanto la relazione che aveva costruito con la sua ex moglie, ex solo anagraficamente poiché permaneva una sorte di relazione ” diabolica” di legame simbiotico tra i due che mi ha letteralmente schiacciata.
A volte mi domando come sono riuscita a venirne fuori, come se una una forza invisibile mi abbia tirato via per i capelli da quei DUE vampiri, perché sì io ero la loro vittima inconsapevole e tollerata fin tanto che il mio peso sentimentale nella vita del narcisista era ” ridotto”, ogni qualvolta cominciava ad essere importante e determinate accadevano cose scioccanti che a narrarle semba un film dell’Horror.
Non so se esiste una definizione scientifica dal punto di vista della psicopatologia per definire quella coppia, inesistente agli occhi del mondo esterno se non per la presenza di figli usati per giustificare gli atteggiamente più incredibili, di fatto è stata una congiunzione devastante.
Per mia fortuna ho accumulato nella mia vita delle esperienze di introspezione, ma vi posso assicurare che l’aggressione psicologica è stata martellante soprattutto quando hanno capito che era sfuggita al loro controllo; non hanno compreso che ciò che ho fatto per lui in alcuni frangenti molto seri e importanti della sua vita l’ho fatto per amore sincero, senza attendermi un tornaconto, ma solo perché credo che la persona in difficoltà è meritevole di aiuto, non per questo posso tollerare però che la mia mano, dopo aver offerto aiuto, venga divorata.
Ho subito una lunga e intensa serie di ingiurie morali, per SMS EMAIL dirette e indirette nelle quali la costante era darmi della ” pazza” della “malata mentale”, ho notato queste insistenza davvero cattiva a volermi colpire nell’intimo, ho sofferto, ho vacillato, ma non gliel’ho data vinta, per fortuna nella mia vita ho ricevuto e ricevo amore sincero, ne conosco il significato più profondo e ricco e sono consapevole del perché e per come quella persona è entrata nella mia vita, in un momento di mia particolare fragilità, quando avevo saputo da poco della malattia gravissima e nefasta di cui era affetto il moi unico fratello e sono stata per un pò senza difese e attonita agli eventi della vita, nel mo dolore si è inserito il narcisista con le sue note capacità e la sua ex moglie che non so come definire, insieme sono stati un mix micidiale.
racconto questo perché intendo condividere un’esperienza dolorosa affinché chiunque ne possa trarre un consiglio un indirizzo, come è stato per me leggere le vostre parole.
Buona Pasqua di Resurrenzione a tutti ;-)
Ciao Tages, ben venuta! A proposito del “Pazza” e della “Malata mentale” io non mi sono mai sentita apostrafare in questo modo, ma con “Sei strana, molto strana” “Sei da un’altra parte, sulla luna e intando il mondo va avanti”. Oppure ricordando l’unico episodio di litigio(sono una persona molto paziente)”Eri completamente scissa”. Ecco, la parola “Malata/Malato” detta da qualcuno a qualcun altro è oggi una parola allarme per me molto significativa. Quando è fredda e inaspettata, oppure calda, che in poche parole non c’entra un cazzo e ti prende di sorpresa è in opera la proiezione e, ben più dolorosa da soffortare, in quanto si vacilla e fa dubitare, l’identificazione proiettiva che crea l’impressione di essere pazzi davvero e avere bisogno del sostegno da colui che te l’ha detto: della serie:”sono pazza? Aiutami tu che l’hai capito, non voglio cadere nel baratro!” oppure “Sono pazza è la fine” oppure produce aggrassività rabbiosa che è sempre come dare la dimostrazione tangibile che questo sia vero agli occhi di chi ha emesso la sentenza e anche ai tuoi che non ti sei piaciuta per niente. E’ proprio la parola “Malato/Malata” che è stereotipo-pregiudizio che sortisce questo effetto. D’altronde anche altre parole ed offese producono gli stessi effetti. Poniamo che ad una tipa che tenga molto al suo onore gli venga detto “puttana”, le risposte possono essere sempre le stesse, ma non dimostrano che quella tipa è “puttana”, magari che ha una rabbia folle, ma nel caso di “malata”, se non vi è particolare equilibrio, che si sgretola mano a mano con continue illazioni sottili, si rischia di dimostrare proprio quello. Grazie per la tua condivisione e sono contenta che tu riceva amore sincero come meriti!
effettivamente lo scopo è proprio svilire chi si ha di fronte, ma ho tenuto duro, d’altronde la “pazzia ” in quanto tale non mi spaventa, infatti gli ho risposto..sarò anche pazza, ma uno come te accanto nella mia vita non lo voglio.
ha aggiunto…ti consiglio di cambiare carattere non avrai mai un uomo accanto bla bla…e ho replicato allo stesso modo, insomma meglio soli che male accompagnati , non ho mai apprezzato chi offende gli altri cercando di colpirli nell’intimo, io cerco di non farlo mai, dalla mia bocca non è mai uscita una parola che potesse o avesse voluto offenderlo..
Provi a partecipare e scambiare le sue riflessioni con altre/i, vedrà che può aiutarla a comprendere meglio. Per superare il più possibile questo tipo di sofferenze è necessaria una comprensione razionale, ma poi deve diventare anche una comprensione emotiva, interiore… ed è questa la parte più difficile… ma quanto più siamo aperti alla relazione, anche la relazione di auto-aiuto che si può trovare qui, ed ogni relazione, anche la più semplice basata sulla solidarietà, il rispetto, l’affetto – parlo anche di quando si incontra un collega, un vicino di casa, uno che è seduto sul treno accanto a noi – allora tanto più il nostro campo emotivo si ravviva e riesce a registrare cosa è buono e cosa non è buono o è cattivo, e allora inizia a reagire e a capire anche emotivamente e a respingere la negatività. Buona Pasqua
è verissima questa cosa,bisogna prima riappropriarsi della propria razionalità, poi è quasi automatico che emotivamente cambi qualcosa, è un cammino difficile, ma utilissimo, io ci ho messo 2 anni, e purtroppo anche pesanti dimagrimenti e bottiglie di brandy, ora mi godo anche la più grossa cavolata della vita, x dire anche un colombo che ne corteggia un’altro,mi soffermo a guardarli e sorrido, le grosse delusioni della vita sono un’opportunità x rinforzarci, e lo sono anche incontrare certe perdone che mettono a nudo le nostre debolezze, basta saper risalire la china. Credetemi io mi sono sentita una fallita al limite del voler morire, ho chiuso un’attività, ero piena di debiti , ci si è messa sta cotta x un personaggio narciso e lasciam perdere altri piccoli problemi, neanke troppo piccoli, penso di essere stata anche un pò pazzoide, ma ho raggiunto una serenità ora da scatenare invidia in altra gente e senza farmaci. Mi hanno aiutato molto anche blog come questo a fare introspezione, quindi grazie anche a voi tutti.Buona Pasquetta a tutti!
Grazie Dott. Brunelli, sento affetto in quello che dice…
Ciao Tages
grazie per la tua condivisione.
mi ha incuriosito il tuo discorso sulla retroverità.
benvenuta
tages says:
aprile 10, 2012 at 6:37 pm
Non riesco a ritrovare la risposta che mi è stata data da PLUMA, l’ho appresa solo dall’avviso di aggiornamento, ad ogni modo dichiarava curiosità per quanto ho scritto a proposito di retroverità, cerco di spiegarmi meglio, la persona narciso che ho incrociato a suo modo era “sincero” ma non autentico, gestiva le proprie verità, credeva in quello che affermava o lo dava a intendere molto bene, credo appartenga alla loro capacità di manipolatori.
Dada il punto è che lui non parlava di spiritualità. Me la sono inventata io perché poteva essere l’unico modo per giustificare i suoi comportamenti, una specie di paranoica al contrario, confondevo quella che mi poteva sembrare estrema autostima (e quindi lo stimavo anch’io per questo, lo vedevo coraggioso delle sue idee, capace di prendersi ciò che era suo) con il suo evidente (a posteriori) narcisismo.. la spiritualità del soggetto in questione crolla sotto l’evidenza dei fatti: aveva momenti di ira che io rimanevo lì davanti a bocca aperta, con un casino dentro che non sapevo che rispondere, aveva commenti malevoli per tutti (alle spalle ovviamente), sentimenti di invidia verso chi sembrava sereno o condivideva un qualche successo, un’avarizia che levati, odio immediato verso chi gli faceva notare, magari scherzando, i suoi difetti. Come se per lui valesse uno statuto speciale che non vale per gli altri La convinzione di essere migliore. Migliore e basta, non importa di chi o in che cosa. Lui è migliore a prescindere. Perfetto, ineccepibile. Impeccabile, puntuale, formale, mai scomposto… con gli altri. E tutti lì attorno a trattarlo con i guanti e a subire i suoi umori. E ciò che ti manda in bestia è che gli altri non se ne accorgono… almeno all’inizio.. ultimamente sembra che qualcosa si stia smuovendo e purtroppo io ho brevi momenti di goduria perché anche gli altri cominciano a vedere di che pasta è fatto. Dico purtroppo perché bramo con tutta me stessa il giorno in cui lo avrò completamente lasciato al suo destino e non avrò più nessuna reazione alle vicende che lo riguardano
Cito un mio amico pensando a Sisi: la bellezza non è garanzia di alcunché, a parte di bellezza.
Quanto alla meditazione, io vorrei vivere come la mia gatta! Hai mai visto un animale fare yoga? O mentire? O frustrarsi? O andare in chiesa? O vestirsi alla moda? O sacrificare il dolce far nulla in cambio di riconoscimento sociale? …o innamorarsi di un narcisista? Sorrido e vi saluto.
Buona Pasqua Dada. Le 6/7 parole non erano per la sintesi dei tuoi 10 anni di studi, ma solo per chiarire un equivoco della comunicazione: se tu ritieni che uomini e donne siano potenzialmente alla pari. Per me sì. L’intervento di Franz, a cui a suo tempo ho risposto tranquillamente tentando un dialogo, per me non ha la stessa valenza della risposta di Pam (per i motivi che ho spiegato e non penso sia stato più sofisticato) data all’intervento di Giulina, intervento che io viceversa ho apprezzato per il suo senso di aiuto concreto donato a tutti. La richiesta di 6/7 parole è stata un pò indisponente da parte mia, scusa, ma era dettata da quelle frasi, che ho colto come equivoci da chiarire e per ridurre all’essenziale un punto che ci può unire. Il resto non c’entra nulla, circa la tua impressione o dubbio che io non sia interessata ai tuoi studi o che banalizzi le tue analisi. Tutto questo non è nella mia testa, tutt’altro. Se hai altri dubbi sulla mia persona, sono disponibile a chiarire.
Buona Pasqua a tutti
Grazie per la tua risposta risposta Dada e per la fantsia che mi riguarda, anch’io a volte mi vedo così!
Un abbraccio
Io avevo torto perchè io sono una infingarda per definizione: dico il falso anche quando dico il vero, sempre! È vero che io dico il falso e perfino questa frase è falsa, perchè dico il falso sempre, anche se è vero che questa frase è vera, proprio perchè lo dico io (che dico il falso); una cosa sola si può dire: io dico solo quello che dico (qualsiasi cosa io dica)! … io cosa dico? So cosa io dico?? È falso perfino che io dico il falso, e questo non vuol affatto dire che dico il vero, proprio perchè dico il falso, e sono io a dirlo! E qualsiasi cosa dicano gli altri di me, è sia vero che falso contemporaneamente, perchè se è falso è vero, e se è vero è falso: perchè io sono falsa per definizione e non si può dire che c’è qualcosa di vero in me senza che la mia falsità sia riaffermata. E la mia falsità non può essere riaffermata a meno che non ci sia del vero nella mia falsità.
Quando io dico sì, dico no. E quando io dico no, dico sì. E siccome io non dico né sì né no, riaffermo e nego la contraddizione: io nego ciò che affermo e affermo ciò che nego. E se tizi e tizie affermano che lui/lei pensano che io affermo una cosa, allora io lo nego affermandolo, e se tizio afferma che pensa che io nego una cosa, allora io lo affermo negandolo.
Quando io dico che io penso che pensi che dico proprio ciò che sembro dire, io ti rispondo che ti sto dicendo che: non sto dicendo che sto dicendo quello che tu pensi che dica, né che non sto dicendo quello che tu pensi che dica, ma ti dico solo che ti sto dicendo che penso che tu pensi che ti stia dicendo quello che tu pensi che stia dicendo, …ma di fatto non ti sto dicendo niente, se non dirti che sei tu a pensarlo…e a dirlo?! E quando pensi che penso che pensi che penso che pensi che sto dicendo proprio quello che pensi che penso che penso che sto dicendo, allora …perdo il filo e dico la prima cosa che mi passa per la testa che non dica assolutamente niente. Il punto è che appena ci rifletti (su ciò che io dico), è come un corto circuito: ciò che pensi che io dica si rivela poi falso, proprio perchè, pensandoci, tu non puoi fare altro che convenire che ciò che dico è falso nel momento stesso in cui pensi che è vero, e viceversa, ed è proprio qui che ti confondo nel dire ciò che dico, qualsiasi cosa io dica.
Non sarò una Messalina, né la moglie di un Caligola, ma concedo sempre l’onore degli altari ai tenebrosi più irriducibili (parlo di tutti i deboli non narcisi che poverini hanno sopportato il mio narcisismo; uuh, uah uah, povera me!), e ancor di più a tutti quelli che rigettano la realtà della loro militanza, perfino lì, in tutto il loro fascino, sulla pietra calda sudati e caldi, infuocati e fieri nello splendore delle loro corazze. Sono così teneri e piacevolmente terreni, mentre sostengono (come un Ercole fiero e sdegnoso) il peso del tuo imperioso trasporto e i lacci della tua infibulazione al loro potere; leggi in loro tutta la violenta passionalità del loro sprezzante sdegno, mentre all’improvviso sei tu che inaridisci dei loro affanni, mentre aspettano il tuo fresco ristoro, di turpitudine e fiele, il più fresco e delicato crogiolo. Ma i fochi fatui non sono per le Circi disincantate. Tuschè! A ognuno il suo stile, certo.
A pensarci bene, si potrebbe dire che ci sono almeno due modi opposti per non dire assolutamente niente (o per dire tutto …a seconda dei punti di vista).
Si può dare l’illusione di un concetto profondo in una frasetta sibillina ermenetica che dice tutto …e niente! [Stile Telegrafico] ; Ad esempio: “Io dico il falso”.
E si può (all’opposto) fare la stessa cosa, dicendo lo stesso tutto-niente all’infinito, in tutte le salse, come un kamasutra dell’arte oratoria e dei voli pindarici. [Stile ridondante e verboso (per iterate)];
Ad esempio:
“Io dico il falso”.
È falso che: “io dico il falso”
È falso che: “È falso che: io dico il falso”
È falso che: “È falso che: È falso che: io dico il falso” …. ecc ecc ecc …..
Altro esempio:
“Io dico che penso che pensi che dico proprio ciò che sembro dire, e ti sto dicendo che: non sto dicendo che sto dicendo quello che tu pensi che dica, né che non sto dicendo quello che tu pensi che dica, ma ti dico solo che ti sto dicendo che penso che tu pensi che ti stia dicendo quello che tu pensi che stia dicendo… ecc. ecc. ecc. …”
Ma la sostanza cambia? A me non impressiona più che ci sia una sostanza. Anzi, è ancora più intrigante e seducente il fatto che sia tutto uno sterile niente di niente, no?! Come è che pensiamo noi narcisi?! Ah, sì…intriga ancora di più che la sostanza sia infima e dozzinale e dissoluta, occorre cogliere il fascino orgiastico e secco di tutto questo, lasciamoci trasportare di nuovo ancora e sempre: lo Zabrinskie Point del tutto e il contrario di tutto, tutto e niente, nessun giudizio, è tutto sbagliato e al contempo tutto va bene, tutto ha una sua logica, non ci sono convenzioni. Va bene che sia tutto sbagliato, e ciò va bene proprio perchè è tutto sbagliato e corretto allo stesso tempo! Tutto “è” e quindi, perchè “è”, allora “è”, “noi siamo”, “noi siamo il tutto di niente”, siamo tutti uguali, sospendiamo il giudizio e il confronto!
Tu e io e noi e voi e lui e lei e essi … siamo tutti un unico IO.
Io, tu, lui, lei, loro, tutti dicono: “uniamoci nell’IO PANTOTEICO…Sostituiamo tutti i pronomi personali con l’unico IO che ci unisce tutti e ci rende indistinguibili e indistinti e perfetti nella nostra perfetta e armoniosa fratellanza”!!!!! :D Adesso mettiamo IO dappertutto, come esercizio di vita, questo vale soprattutto per me IO, che ne ho molto bisogno.
IO non risolvo mai, IO sono una contemporanea opera d’arte, IO vivo di dissonanza e distonia. IO ripropongo e rinnovo sempre la medesima contraddizione. IO sono una perfezione ciclica: IO sono una indigesta ciambella col buco.
Chi vuole risposte da me è un folle…o lo sarà presto, se mi dà retta. IO sono al centro dell’attenzione e IO sono la protagonista (e sono IO a dirlo!) e tutti restano frustrati da me proprio perchè IO non risolvo, e IO ho sempre ragione perfino quando ho torto, perchè proprio nell’avere torto ho ragione. IO sono la contraddizione. IO sono la provocazione. IO sono il tutto e il niente. IO conosco gli altri meglio di quanto gli altri conoscano se stessi, perchè IO vedo la contraddizione, e so che loro sono il falso, e che qualsiasi cosa vera in loro è falsa anche quella. Gli altri esistono soltanto perchè si contrappongono a me IO, altrimenti non esistono, al massimo si annullano in me IO. IO sola posso non avere né ragione né torto, infatti anche se mi contraddico ho ragione (e ho ragione proprio perchè mi contraddico da sola, in un capolavoro di poesia ermeneutica contemporanea, una frase autodissimulante) proprio perchè IO dico il vero anche quando dico il falso e dico il falso anche quando dico il vero.
IO sono lo spirito-narcisistico di Pam…ormai rimango solo in forma di spirito perchè, essendo una infima vittimista, sono vittima di IO me stessa e ormai il mio spirito terreno è dissolto; visto che si parla di veli, come disse il mio buon petrarca “laggiuso è rimaso il mio bel velo”! E siccome sono vuota e non ho spiritualità, rimane di me solo una parvenza allegorica e caricaturale, una esteriorità di illusioni: uno spirito fantasma che non è entrata nella luce, vittima del proprio caparbio orgoglio di anima infima.
Appurato che io sono una spirita-narcisa…Ecco che tutto è perfetto finalmente! Qual è la necessità primaria degli spiriti e dei narcisi? L’apparizione. Mi piace apparire al centro dell’attenzione!
Però …io sono una spirita-narcisa ormai così debole e indebolita dalle successive negazioni che ho un potere di risoluzione debolissimo (in più la Luce della ragione mi sbiadisce ancor di più) cosicchè, proprio perchè non posso risolvere, per apparire ho prima dovuto dissolvermi, così poi sono ri-apparsa e ri-sorta nella mia laconica (o all’opposto ridondante?) perfezione…e ora la mia narcisità mi trasfigura in angelica renitente che dice: “io sono narcisa”!
Io sono la spiritosesca-narcisa, la “madama-schermo”, la “dama-specchio”, io, l’antitesi della “cortese” madama-angelicata, che, per compito ingrato, fui in tempi antichi in questa terra!:D); … Ma ben presto “si compiè mia giornata, innanzi sera!” Ivi allor ch’el terzo cerchio serra, riappaio meno altera. Allorchè ahimè, il mio ben non cape intelletto umano! Io son colei che die tanta guerra”!…ed ora langiusco esangue! :D :D … Ho il lenzuolo così pallido e bianco (in più lo lavo col dash, per evitare l’effetto bluastro) che se mi illumino troppo non mi basta neanche la crema solare (sono troppo delicata ormai!)..divento irrid(esc)ente…per questo non mi illumino mai troppo ….poi si sa che il bianco riflette…infatti riflette così tanto che senza occhiali da sole, si resta abbagliati da tanto sbarlucciante abbacinante bagliore…la riflessione colpisce, è come un colpo di fulmine…a prima vista! Come è che fa la canzoncina: “chi prova sole non lo lascia più!” :D Per stare in tema di detersivi …anche io come sisi apprezzo calvino, però … italo calvino, e in particolare marcovaldo che di disavventure saponesche ne sa qualcosa!:D
Il mio migliore amico è il fantasma formaggino, e così lui mi ha soprannominata susanna sia per scherzo sia “per non sbagliare nome” (i fantasmi sono spiriti sbadati e “incostanti”:D)! Sapete cosa hanno in comune gli spiriti e i narcisi? … sia gli spiriti che i narcisi fanno fatica a specchiarsi nella propria immagine riflessa!…però ogni tanto ci riusciamo…infatti sapete qual è il colmo per uno spirito-narcisita come me? …. se mi specchio penso di aver visto un fantasma e prendo paura!!!”:D :D :D
La risata isterica fa parte del mio repertorio di effetti speciali! :D :D :D e si amplifica soprattutto se mi viene proprio tanto da ridere per davvero…il che si accentua ancora di più se mi sono illuminata troppo e divento irridescente! Quando impersonifico Eco poi, sono ancora più “ecosa” o “egosa”?!!
Fra gli altri effetti speciali …se finisco le fette di prosciutto chiedo in prestito le bende alla mummia di Tutankamon, a volte le uso anche su di me e mi ci fascio anche la testa! :D,…non resto mai senza veli però, specie quando appaio in tutta la mia santità! Inoltre, quando vago nei castelli alla disperata ricerca di Franz (incrociando gli occhi per fargli boo! – incrociare gli occhi fa sempre “colpo”, e la “prima impressione” conta molto nel dire “buh-buh-sette”!:D …com’è che disse Petrarca?! “suonavan altro che pur voce umana”!:D), mi porto dietro le mie catene speciali per fare effetto gotico, e per ottenere una sexy-camminata stentata un po’ barcollante … come è che disse Petrarca?! …”non era l’andar suo cosa mortale”!!! :D :D :D :D :D :D :D Poi gioco a fare la sua prigioniera perchè a franz piace …ahimè, anche se mi stufo, fare la prigioniera tocca sempre a me, uffi!:D Però poi almeno facciamo a tana libera tutti, e lui si libra dopo di me :D :D :D
Sono così brava ad andare a merende che busso alle porte di tutti i miei amici e se mi apre il mio amico fantasma formaggino io gli dico: “vieni qui che ti spalmo sul panino!” :D :D
Per fare più effetto ogni tanto impersono la Magà Mago, ma siccome è risaputo che noi femmine maghe ci confrontiamo e paragoniamo spesso con le altre maghe (rivalità stregonesca:D), allora il mio fantasma amico fa il Mago Merlino e – pensando di ingelosire la maga magò – fa i complimenti alle altre maghe!!!! Ho così tanto bisogno di affetto e attenzioni che una volta mi sono camuffata da Regina di Cuori davanti al re di picche (facile: mi è bastato dipingere un cuore grande sul mio bel lenzuolo bianco, tanto poi ci laviamo assieme all’omino bianco) e poi sono andata a chiedere consiglio a madre teresa..che volevo anche chiederle se mi prestava un po’ di luminosità, zucchero e miele! Una volta sono andata a trovare l’amico fantasma di Canterville e siccome lui era depresso lo ho incoraggiato a farmi l’imitazione (perchè io sono più brava a fare buuh) … ma poi lui sconsolato mi ha risposto: “questi sciocchi moderni non credono più in niente … neanche nei fantasmi!”. Ma noi fantasmi-narcisi siamo spiriti romantici, ci leggiamo le poesie antiche (perchè siamo antichi) e ci parliamo in versi (a parte le boccacce), allora chiesi a formaggino (gli parlo sempre in 3° persona singolare, tanto non si sa mai con i fantasmi-narcisi): “Deh perchè tacque ed allargò la mano?” E lui mi rispose (siccome incrocio gli occhi non sa mai se parlo con lui oppure no) con così tanto lirismo e poesia che io dissi, commossa: “al suon di detti sì pietosi e casti poco mancò ch’io non rimasi in cielo”. E poi io volai via.
(Questo commento è completo, mentre l’altro no, manca la parte iniziale)
Beh, devo dire che dal punto di vista letterario lei sembra notevole.
Ben tornata Pam!! Caspita, ormai ero allo stremo delle forze!
Hai partorito una cosa fantastica!!!!
boh
Molto interessante l’uso ed il controuso di sofismi in varie forme e declinazioni d’uso, a seconda dell’intenzione e dell'”essere” o “non essere” che vi è dietro – il puro spirito- che tale” uso” rende possibile ed inattaccabile apparentemente. Ricorda un pò anche Parmenide e le pene di Platone – in voce anche di Socrate – nel difendersi rendendogli impossibile non cadere in contraddizione, se mai lo avesse fatto. Una dimostrazione d’impatto del paradosso di Epimenide che se dice il vero dice il falso ma se dice il falso dice il vero..in una lunga serie di “sì..no..sì..no..sì..no..si ..no”, e cosi’ via finché non inchiostro non abbia a finire, impedendo l’effetto stocastico del comunicare in modo ecologico (per la mente e per l’ambiente in cui chi di essa è portatore, vive) e di una relatività cui tu sembri invece, secondo me, tenere e molto, con evidente e profonda conoscenza dei sistemi complessi (e ) non lineari. In proposito e dato l’amore anche per Petrarca che ho letto in altre tue righe e che con te condivido; righe in cui “l’essere” ( , che di fatto vi era anche altrove) è presente – e forte e struggente e delicato, ed essendo da sempre Petrarca uno dei miei poeti ed autori preferiti, ti dedico questo suo brano:
Benedetto sia ‘l giorno, e ‘l mese, e l’anno
Benedetto sia ‘l giorno, e ‘l mese, e l’anno,
e la stagione, e ‘l tempo, e l’ora, e ‘l punto,
e ‘l bel paese, e ‘l loco ov’io fui giunto
da’ duo begli occhi, che legato m’hanno;
e benedetto il primo dolce affanno ch’i’ ebbi ad esser con Amor congiunto,
e l’arco, e le saette ond’i’ fui punto,
e le piaghe che ‘n fin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch’io
chiamando il nome de mia donna ho sparte,
e i sospiri, e le lagrime, e ‘l desio;
e benedette sian tutte le carte
ov’io fama l’acquisto, e ‘l pensier mio,
ch’è sol di lei, sì ch’altra non v’ha parte.
Francesco Petrarca
Un caro saluto e bentornata a te ed al fantasma formaggino, che lieve possa accarezzarti e nutrirti l’anima, seppur del cibo possente di cui essa sembra aver bisogno, data la sua ricchezza.
Un abbraccio.
Elisa
Cara Sisi, ti rispondo qui perchè sotto il tuo post non c’è il quadratino “replica”; anch’io sono stata colpita tempo fa, anche da una persona “cara” (ed alle spalle, letteralmente, cogliendomi anche del tutto di sorpresa) cioè un mio familiare, recitativamente perfetto nei ruoli che svolge anche con sè stesso ( di ciò però purtroppo inconsapevole fatto che lo rende spesso ancor più sottilmente brutale) ed in modo tale che se avesse usato un grammo di forza in più o io fossi stata appena più fragile, avrebbe anche potuto uccidermi. Non mi ha chiesto scusa per questo ma perchè, poi, qualche secondo dopo, ha creduto sbagliato il “motivo” per cui l’aveva fatto perchè se gli si fosse quest’ultimo confermato alla mente come “giusto”, la sua azione violenta sarebbe stata perfettamente adeguata, “in sè stessa”, così come le conseguenze da cui essa era stata in questa persona, intenzionata. Senza riflettere. Ma agendo solo piuttosto, il riflesso di un impulso incoercibile di rabbia verso di me perchè pensava che in un caso, avessi osato contraddirlo (lo “pensava”, non è che lo sapeva con certezza, fatto per lui insopportabile). Lì per lì ho davvero creduto di morire e credo tu sappia come ci si senta in simili momenti, quando poi sai che se tu lo raccontassi, nessuno ti crederebbe data la apparente “perfezione esterna” con cui certe persone riescono fino ad un certo punto ad apparire appunto all’esterno, agli altri, al mondo. Ma in questa esterna perfezione essi appaiono anche a sè stessi, ne hanno bisogno, se ne ubriacano fino a farvi naufragio perchè incapaci e timorosi del tocco dell’onda della propria interiorità e dei frammenti che sparsi, galleggiano nel loro vuoto di autenticità e ciò genera in loro un triplo timore: quello dei frammenti, che come pezzi di vetro taglienti, possono far male e fanno ancora più male se e quando te li “sparano” dentro (ho capito che conosci il” diabolico ” meccanismo dell’identificazione proiettiva) a seconda delle loro impellenti necessità; quello del vuoto, di cui non comprendono nè capiscono le potenzialità ricettive, generative e rigenerative ( anche a causa del loro bisogno di “dare via”, subito, i pezzi di sè dolorosi, affinchè sia un altro a pagarne il prezzo); quella dell’autenticità che li espone al rischo di una grave e “negligente”, secondo loro, disconferma della propria identità in realtà artfatta ma che mostrano e si mostrano, “vera”, non sopportando di essere feriti oltre, oltre l’affermazione del falso che credono o fingono, alcuni più perversamente, di credere, vero. Col tempo, ho capito una cosa di questa persona della mia famiglia, così come di altre simili, che ho avuto modo di incontrare, per motivi diversi: queste persone non sanno pensare se non ad un livello letterare delle parole che pensano senza coglierne però il senso o i possibili sensi più profondi, vivono questa enorme difficoltà che li rende costantemente impreparati alla vita ed alle contraddizioni della stessa, così come a quelle del linguaggio e per affrontarle, hanno costante bisogno di un altro da derubare della sua vita, utilizzando la sua energia che sono capaci di risucchiare fino allo spasimo e mostrarsi “morenti” se non gliela dai. Possono risucchiare l’altro fino a portarlo allo stremo delle proprie forze, senza rendersene conto e sentendosi soddisfatti, anche per il potere che questa nuova energia attribuisce loro, secondo loro, appagati e soddisfatti di essa. Ma è qui che emerge spesso una differenza: queste persone, incapaci di guardare al proprio interno per timori profondi -che hanno comunque un loro fondamento, il problema è che non riescono o a rendersene conto o temono di affrontarlo – ed all’esterno perchè timorosi di mostrarsi nella loro autenticità che spesso equiparano a colpevole o deprecabile, anzichè umana, umanissima, fragilità; ed impossibilitate ad andare oltre l’immagine che hanno di sè, rimangano spesso fissate ad un punto, un momento particolare, girandovi intorno senza più camminare – metaforicamente parlando – come fossero dei pali che altro non possono fare che ruotare intorno a se stessi. Mentre gli altri, quelli che con i loro sottili metodi, hanno portato allo stremo, sentono e comprendono, di aver perduto qualcosa di prezioso, come le proprie forze ad es. ecco che si ingegnano, nel senso di mettersi di impegno, sul come ri – trovarle. Gli uni quindi, apparentemente e dapprima forti e potenti, perchè sazi dell’energia dell’altro, ci appaiano ed appaiono, per come sono: persone fragili ed “incurabili”, perchè incapaci di qualsiasi cambiamento autentico e non semplicemente glorificatorio; gli altri dapprima fragili e sottomessi, spesso assai stanchi, poi forti proprio perchè coscientemente fragili di quella fragilità che li spinge ad esaminare varie possibilità , da cui fuggire o/e verso cui andare, intrapendendo una via che come è accaduto a te, riporti alla vita, anche quando e se, quella via per essere intrapresa richiede una iniziale e salutare fuga da chi ci fa male.
In fondo, i primi sono degli attori, destinati a rimanere tali, prigionieri di un personaggio deciso da un regista “esterno”, che è la loro immagine che li manovra anche quando il teatro è chiuso e non vi sono spettatori oltre se stessi, ad acclamarli; gli altri, talvolta anch’essi attori per necessità ma che aspirano non ad un trionfo sul palco del teatro ma ad imparare a camminare e ad “essere”sul palcoscenico della vita e del mondo finchè non si chiude il “sipario”.
In onore di qusto tuo profondo cammino che con coraggio stai facendo ed hai fatto e che ci testimoni in modo pregnante, ma anche a tutti noi, vorrei dedicare queste bellissime parole di Charlie Chaplin:
” La vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali quindi ridi, piangi, balla , ama e vivi intensamente ogni momento della tua vita ..prima che cali il sipario.. e l’opera finisca senza applausi.”
E, per concludere, ricorda (e ricordiamoci, sempre) che
“Un giorno senza sorriso, è un giorno perso”
C. Chaplin
Grazie Sisi ed a te ed a tutti/e
Un caro saluto ed un abbraccio.
Elisa
Grazie Rosy e ti rispondo che quando la razionalità è a disposizione del cuore, ragione e cuore viaggiano alla stessa frequenza…magari sono esperienze piccole piccole all’inizio, poi si ha la sensazione di ridisperderci o in tortuosi pensieri o in emotività esasperate…molte volte in maniera autopunitiva…a volte volendola fare pagare agli altri. Il fatto che, secondo il mio parere ridona la speranza, è sapere di essere fatti anche con la capacità di vivere cuore e ragione insieme…si è già vissuto…si è già provato! Ci portiamo dietro anche questa capacità qui, anche in mezzo alle nostre tempeste. Non abbiamo nemmeno il bisogno di ricordarcelo….sentiamo la certezza di averlo vissuto più volte. Questa certezza messa a dura prova e apparentemente dimenticata dall’impredibilità della vita ha una sua forza autoperpetuante….l’esperienza ritorna e a volte torna proprio quando ce n’è maggiormente bisogno. Non c’è spazio per nessuna manipolazione lì dentro. E’ un’esperienza tutta tua. Non te la può togliere nessuno, ma proprio nessuno! Senti di dire la cosa giusta per te con sentimenti buoni verso chiunque, non perchè non si condanni magari un comportamento lesivo evidente o ancora più occulto che fa ancora più male, ma perchè sai che tu con quel comportamento lesivo non c’entri piu nulla….Sono sprazzi, ma in quegli sprazzi non succede nulla, nessuno può farti più del male. Quando ho notato che potevo tornare dentro a cuore e ragione insieme, sostandoci più a lungo, mi sono anche resa conto che è impossibile non tornarci più, al massimo posso coltivare l’attitudine di sostarci più a lungo…è un farmaco potente. Ricicatrizza le ferite, anche quelle che negli intervalli possono venire riaperte. Questa attitudine ce l’hai anche tu….si percepisce da alcune cose che scrivi. Quindi continua così che poi, se vorrai, mi dirai.
Un abbraccio
Scrivo qui il mio ringraziamento ad Elisa. Elisa grazie delle tue parole, non c’è inciso che non mi colga a riflettere sulla ricchezza delle cose che dici. Anche tu ti sei trovata in quel posto e nei momenti dell’umana ingiustizia. Chissà quante cose sono accadute prima che non si colgono, ma che raccolgono i pezzi sparsi di pensieri e gesti di altri sconosciuti ingiusti, in quell’unico gesto o sentimento che ti colpisce!? Le guerre non nascono forse da questo? Tu sei strumento di pace che invii in altri cuori e in altre persone, buone o malvage che siano…come coloro che hanno ferito o come me… che ho ferito anch’io.
“dare via”, subito, i pezzi di sè dolorosi, affinchè sia un altro a pagarne il prezzo; quella dell’autenticità che li espone al rischo di una grave e “negligente”, secondo loro, disconferma della propria identità.
Che sofferenza la vergogna, quella prolungata, quella senza le mutande… senza capelli o senza denti…
Ha la faccia che ognuono vuol vedere o può sentire. Cose viste…vite raccontate. Mi viene in mente che i giapponesi non usano la disciplina per crescere i figli per i primi 6 anni. Ma poi, dopo i 6 anni, li espongono gradualmente ad una naturale vergogna sociale che disciplina i loro comportamenti, niente premi e punizioni…solo vergogna a piccole dosi…tollerabile e che apre al loro senso di giustizia. Noi non siamo come i giapponesi, ma mi piace pensare alla vergogna anche in questo modo…possibile, tollerabile…dove è possibile anche sbagliare. Grazie ancora Elisa!
Rispondo a Rosy.
Quando ho letto le fantasie di Dada su di te, Pluma, Elisa e su me, ho pensato… cazzo, tutte nella strada della “luce”, tranne me?? Mi sono sentita un pò gelosa e rotolare a rimbalzi fuori dal blog, poichè rimbalzando tra fragilità e razionalità, mi sono vista sempre sulla barriera insormontabile che tra l’altro (l’ho vista così) è anche di gomma e mi respinge indietro nelle voragini delle mie ferite(ho fantasie un pò tragiche a volta). Sono riuscita a consolarmi del fatto che Dada mi stima e che la sua fantasia non contiene un pensiero negativo, come ha scritto subito dopo e che questo paragone l’ho fatto solo io, poichè mi è scattato il meccanismo: confronto-emozione-giudizio. Certo avrei preferito una coccola più gratificante, ma Dada ha colto uno dei tanti aspetti di me che sono veri, anche perchè scelgo di mettermi in gioco e non temo di farmi vedere nè fragile, nè razionale. Se fosse stato diverso tempo fa, mi avrebbe ferito il disconoscimento della forza dei miei sentimenti da parte di un’altra persona, ma oggi no, ho la fortuna di ricevere dei bei doni in questo senso, piccoli e inaspettati. Ma non gliene faccio una colpa, poichè questo è solo quello che ha avvertito lui leggendo i miei interventi che rimandano ciò che rimandano e accetto i sentimenti degli altri. Anch’io come Dada non penso alla persona che ho tanto amato e che aveva uno spiccato “dono” per ferire e svalutare come un mostro e come lui ogni tanto ripenso alla sua bellissima voce e al suo bellissimo sorriso. Con molta fatica ho interrotto quella relazione e l’ho fatto che ancora l’amavo, proprio perchè volevo mantenere integri i miei sentimenti di bene, senza cadere in quelle famose dinamiche che “uccidono dentro”. Gli ho detto addio parlando esclusivamente del mio disagio e senza toni di accusa, nella speranza di poter magari un giorno riparlarne con rispetto, accettazione e assunzione di responsabilità da parte di entrambi. Lui mi ha detto che io mi ero fatta un viaggio tutto mio (già altre volte mi aveva detto che non mi amava, insomma, una trombo-amicizia, ma prendere o lasciare diceva. Una volta mi disse di non contare su di lui perchè non aveva nulla da dare e pochi giorni dopo mi ha lasciato sulla porta un regalo di Natale, cosa veramente inusuale ). La cosa andava avanti da anni. Comunque non ha fatto tanti tentativi per parlarne ( e di questo lo ringrazio dato il nostro livello di incomunicabilità) se non per dirmi che almeno potevamo rimanere amici e che a lui non sembrava normale questa decisione. Improvvisamente in uno degli ultimi messaggi (sono stati pochi), ha scritto che non dovevo parlare di tradimento, che non era proprio il caso. Sono rimasta di stucco poichè l’argomento non c’entrava nulla. Ho continuato a ripetere semplicemente che avevo bisogno di prendermi cura di me. Insomma parlava ad un’altra persona, a una persona che credeva inghiottita nel marasma delle proprie emozioni, ma io non ero lì. Questa cosa mi meravigliava molto, anche adesso che ne parlo, e nello stesso tempo mi procurava un’infinita tristezza. A lui piaceva molto Osho. Dada per alcuni versi me lo ricorda (anche se so che non può essere lui ), ma solo da quando se ne è andata Pamela, prima no. Capisco bene come gli scritti (interventi) di tutti attivino proiezioni di vario genere e quanto tutto questo possa essere benefico in un gruppo di auto-aiuto, per questa ragione mi sento di ringraziare te, Elisa, Il Dott. Brunelli, Giuliana, Silvia, Stefi, tutti gli altri e in modo particolare Pamela e Dada. Rosy, io la penso come lui. L’immagine di te è stata bellissima. Anche a me arriva la tua energia dirompente.
Un abbraccio
Grazie Rosy, solo chi ha estremamente sofferto può essere così tanto sensibile come lo sei stata tu con me!
Sono stata per lunghi anni con una persona con un disturbo di personalità antisociale, sviluppato a seguito di un incidente stradale. Aveva riportato la lesione della corteccia prefrontale medio-laterale sui 18 anni. In anni più recenti e dopo la nostra separazione, ho studiato nel dettaglio gli esiti putroppo quasi inevitabili di questo trauma biologico. Temerarietà, violenza, gioco d’azzardo, promiscuità sessuale e una particolare passione(nel suo caso) per le armi, soprattutto le armi da taglio. Ne avevamo in casa collezzioni di tutti i tipi, da antiche alle più sofisticate. Non so come ho fatto a vivere in quell’inferno per più di 10 anni. Conducevo 2 vite separate: una pubblica e 1 privata. Ero assorbita dalla maternità e impegnata a dirottare la violenza diretta ai figli su di me. Non avevo più paura per me e vivevo in un continuo stato allucinatorio di semionnipotenza poichè riuscivo nell’intento. La paura però c’era, eccome se c’era…diceva che avrebbe fatto in modo e maniera di distruggere i nostri figli se me ne fossi andata. Ho provato a lasciarlo diverse volte. Tratteneva i figli o li riportava con grande ritardo. Loro non volevano stare da soli con lui. Poi pingeva, simulava suicidi. E tutto questo era troppo grande per me. Mi ero tagliata fuori dalla mia famiglia perchè pensavo di non meritarmi amore. Sentivo di averli delusi e dentro a questo delirio persavo che l’unica via possibile fosse quella di proteggere i miei figli tenendo a bada il loro padre. Mi ero spostata in un altro pianeta e riuscivo ad essere talmente demoniaca che lui incominciava ad avere paura. Aveva paura di uccidermi. Dopo tutto questo tempo in un barlume di coscenza ho visto quello che sarebbe potuto succedere e in quel barlume di coscienza c’era il mio figlio più grande. Lo stavo condannando, anche l’altro, ma io ho visto lui. Sono fuggita da casa mia, pianificando questa scelta in 6 mesi. Sono stata in un albergo per 3 mesi e 1 da un’amica, ma nessuno sapeva dove eravamo, nemmeno i miei genitori. Mi ritengo una sopravvissuta. Siamo stati successivamente io e i miei figli in terapia per diversi anni. Ora siamo salvi, non lo sogno più da tanto tempo. A volte mi sembra di averlo perdonato e a volte no, pensando ai figli. Ho fatto poi diverse cose, ho ripreso in mano la mia vita e oggi godo dell’amore e della considerazione dei miei figli. Sono grandi, adesso convivo col minore, ma presto se ne andrà anche lui, come dev’essere.
Dopo circa tre anni dalla separazione ho incontrato la persona che dicevo. Mi fidavo. Anche lui aiuta le persone e studiavamo insieme. Pensavo capisse la vita meglio di me. Libri, titoli e quant’altro. Un giorno dice:”Ma il tuo ex ti picchiava?”. All’inizio ero rimasta in silenzio, ma poi ho raccontato un episodio solo: il giorno che mi ha dato una coltellata in una gamba con il coltello da boschi, insomma quello con la sega da una parte perchè ERO ARRIVATA IN RITARDO a prenderlo dal lavoro. Ospedale, suture e drenaggio. (Cazzarola, era un pò che non piangevo!). Ho raccontato di essere caduta sopra una lamiera. Non lo sapeva nessuno. Tornando a questa persona, dopo poco tempo…siamo in macchina con altre persone per raggiungere il ristorante e mentre parlavo con la persona che guidava, all’improvviso la persona di cui mi ero innamorata se ne esce dicendo:”Tanto lei è una che le piace prendere delle coltellate!?”. Lì per lì non mi sono sentita riaccoltellata, non mi sembrava possibile e ho reagito con l’umorismo dicendogli che avrebbe dovuto cambiare terapeuta, visto che era in terapia per motivi professionali, ma poi mi sono sentita in tilt tutta la sera, mentre lui scherzava con la folta comitiva di ex compagni di studi. Ricordo che faceva ironia sul fatto che uno non presente si era messo con una tipa giovane e che fosse per quello che il rapporto poteva durare di più. Una volta mi ha anche detto:”Io sono uno zuccherino confronto al tuo ex, ma se io e te ci sposassimo ti picchierei anch’io”. Ho creduto che scherzasse e gli ho risposto che non avrebbe mai corso questo pericolo. Oggi so che mi ha sempre molto sottovalutato. Anche lui diceva:”Non capisco le donne che prendono le botte per poi tornare dagli stessi compagni per paura della solitudine o per possessività o per il bisogno di un contatto malato d’amore”. Oggi gli direi:”Non le capisci perchè non le puoi curare tu!””Non le capisci perchè arrivi a conclusioni scontate””Non le capisci perchè ogni donna è il suo mondo””Non le capisci perchè non sai andare oltre la tua razionalità”. Che c’è di male poi a non capire, mi chiedo? nulla, alcune cose si capiscono ed altre no, come tutti del resto. L’unica cosa che capisco è che le persone hanno la possibilità di cambiare il corso della loro vita sempre. Non mi rimprovero più per essere arrivata in ritardo.
Caro Dada, ti ringrazio tanto per il modo in cui mi descrivi, per il modo in cui il tuo peculiare tipo di sensibilità che personalmente, fin da quando ho iniziato a leggere e scrivere in questo blog, mi ha molto colpito – perfino in alcune tue “virtuose” fughe o “scritti tra le righe”, non sempre immediati o talvolta almeno in apparenza un pò “maldestri” – sensibilità che ti ha permesso di cogliere alcune mie caratteristiche e di descriverle così sapientemente e con tanta dolcezza da parte tua.
Io amo molto scrivere e non sempre lo faccio bene o come vorrei, come un pò tutte le cose della vita ma ciò che è allora importante, in quei momenti è sentire di riuscire a trasmettere all’altro ciò che ti veicola il cuore : mi ha profondaennte commossa leggere che il mio scritto ti ricorda il suono del flauto ..che disattiva il veleno del cobra..ed anche il resto, per il quale non posso che ringraziarti..Credo che se la tua fosse una critica letteraria, renderebbe felice uno scrittore, così come allo stesso tempo, sono parole bellissime secondo me, anche per persone che in modi diversi, si impegnano o/e desiderano impegnarsi per migliorarsi e se possibile, per aiutare gli altri perchè gli Altri, sono anche Noi e parte di Noi, come parte di un Tutto al quale come nella trama di un tessuto più ampio e pregiato del nostro stesso” vestito” che indossiamo, Tutti, con parti, caratteristiche , predisposizioni e ruoli diversi – ed è questo che rende questo Tutto ancora più ricco, aprendoci alla possibbiità di un reciproco scambio -apparteniamo.
Mi è molto piaciuta anche la descrizione dell’energia potente di Rosi e del suo grande ed evidente potenziale, così come quella della parte bambina di Sisi , del suo dibattersi tra forza e fragilità e del cammino intrapreso da Pluma oltre i suoi vecchi parametri, del suo passare da un essere crisalide a farfalla e le farfalle, aggiungo io, hanno ali per volare e spesso allietano il cielo con i loro colori, che in Pluma sono alcune nuove emozioni e, forse alcune sue nuove capacità, secondo quanto lei scrive e ci narra di sè.
Mi riesce difficile immaginare te Dada come vorrei, ma ti penso come un uomo abbastanza “adulto”e che ha molto sofferto e lavorato, in modi differenti, su e con sè stesso; ti immagino, con una metafora, come un ricercatore sempre… “all’opera”, con il desiderio di “dare” all’altro, condividendolo, quel che di buono ha ricavato dalla propria esperienza di vita – anche nelle sue bruttezze, purtroppo -e di studio e di relazioni nelle loro diverse forme. Di te ho come la sensazione che tu ti dibatta spesso tra il desiderio di stimolare e quello di proteggere l’altro che incontri sulla tua strada ed in cui leggi un potenziale ed un bisogno e che in te viva, un pò occultata sotto le vesti di alcune tue frasi e citazioni, una parte, una parte di Dada che a lungo è rimasta, non so per quale motivo, come in un angolino, un pò in silenzio quando doveva o voleva parlare o che viceversa, ha “parlato” invece di tacere, nella speranza di essere ascoltato, di essere ascoltato davvero, oltre i limiti che le parole, in quanto tali, ci impongono.
Grazie ancora Dada, per la tua sensibilità con la quale mi hai immaginato nell’utilizzare una penna come uno strumento musicale che allieta l’ascoltatore come il suono di un flauto.
Un abbraccio
E’ proprio questo il punto Dada, per me. Parlare di spiritualità ci espone esponenzialmente alla possibilità di essere contraddetti non dalle persone che come tu sai rappresentano il “Maya” ovvero l’illusione che siano stati gli altri a perseguitarci, ma dal nostro reale livello evolutivo. E’ un pò come spiccare un salto elevando un nostro canto d’amore e di ammirazione perfetta verso Dio per poi riatterrare, per effetto della gravità terrena, con una bestemmia poichè, essendoci distaccati troppo da terra, ci si è slogati una caviglia. Pamela in questo senso ha fatto un pò da “Effetto Gravità” con te, così come anche Rosi ed Elisa, tutte con modalità diverse del resto. Ogni volta che si chiama in causa la spiritualità, stai pur sicuro che prima o poi il mondo risponde mettendoci alla prova proprio lì. In questo senso la “Spiritualità” è un pò “Stronza” poichè prima di tutto credo voglia un rapporto stretto, intimo e silenzioso all’interno di noi, come già ha sottolineato Elisa con la poesia. Vorrei aggiungere anche un’altra considerazione, poichè quando si toglie un velo di “Maya”ci si sente un pò più trasparenti e diretti tutti. Personalmente Dada credo che sia molto difficile abbandonare i reciproci pregiudizi legati al genere e che questi possano rimanere silenti anche sotto la forma verbale educata e non per nostra cattiveria, ma, se non per altro, per cultura, la quale agisce su tutti volenti o nolenti. Ad esempio ancora oggi esistono correnti filosofiche che ritengono che la donna non possa per natura accedere alla filosofia. Anche Osho, nelle sue numerosissime affermazioni, ritiene che la donna non possa insegnare i valori all’uomo, poichè portata per sua natura a cogliere sfumature estetiche di superficie, oltre che non possedere l’aspetto e il ruolo della trascendenza. Lo dice Osho, va benissimo, sapeva meditare, andare oltre al corpo e sicuramente con grande carisma attirare adepti nei suoi ashram, dove c’erano le sue splendide dimore con enciclopedie chilometriche e relativi garage per le sue famose Rolls Royce. Non è una polemica Dada, pure io considero il denaro fondamentale e manifestazione di energia divina(ce ne fosse!) come Osho(che ce n’è stato alla grande, beati lui!), inoltre ho letto diversi suoi libri che in alcuni momenti particolari della mia vita, mi sono serviti e mi hanno colpito molto. Ma poi, proprio perchè li ho letti, mi sono accorta di alcune sue grandi (per me) contraddizioni. La sua spiritualità si esprimeva e si eprime tutt’oggi, mediante i prosecutori, nel non credere nella famiglia, nell’amore di coppia in senso unico e duraturo, ma solo in quello libero da legami e condizionamenti(chissà come chi?), se non per qualche rara eccezzione a cui si pensa affidare l’alto compito della riproduzione, a garanzia di una umanità perfetta che, col raggiungimento dell’illuminazione di gruppo, finalmente non ritornerà mai più sulla terra e gli ashram servirebbero in questo senso come da “centri di raccolta”, passatemi il termine. Bene, io credo che quando tu citi questo filosofo lo fai veramente a fin di bene (daltronde viene anche detto:” guarda l’opera, ma non l’autore”) poichè alcune frasi sono veramente semplici e pulite, con una spiritualità naturalistica che cattura, che trasporta, ma penso che si porti dietro anche tutto quello che l’autore rappresenta a livello più o meno cosciente, dentro la comunicazione con altri. L’incontro tra maschile e femminile per me è qualcosa che si può costruire nel tempo, a patto di non dare per scontato un’ allettante quanto irreale “zona di contatto” che non può essere mai considerata un prerequisito o pienamente raggiunta. In questa nostra disponibilità che presuppone la massima delicatezza, le persone, uomini e donne, sono assai sensibili a tutti i tipi di marcatura del territorio, in quanto imparare ad affidarsi, nonostante la paura(che a volte serve e a volte danneggia) è forse l’aspirata meta agoniata da tutti.
Ciao Dada
osho ne sapeva di cose sulla vita… o almeno ne sapeva parlare… la sua compagna si suicidò… si narra di una volta che lui la picchiò… la questione delle Rolls royce è risaputa e sembra che lui collaborasse poco o niente alla comune che i suoi adepti si stavano impegnando a tirar su (e in cui lui viveva)… o my god!! un narcisista?!?! e vallo a sapere! fatto sta, torna sempre questa miscela di grande sapienza e spietata indifferenza negli individui così fortemente carismatici… oppure sono i seguaci quelli “non sani”? qualcuno, in nome delle sue convinzioni, si è fatto sterilizzare!! Dada, anch’io ho letto qualcosa di Osho. In effetti i suoi argomenti sono validi e il modo di esprimerli è invidiabile, però… al di là di questo, mi convinco sempre di più che in ambito spirituale non devono, e più che altro NON POSSONO esserci guide.
Alexander Lowen ci dice più semplicemente di tornare ad ascoltare il nostro corpo… la società in cui ci siamo trovati a vivere è deleteria in questo senso, è un continuo mortificare le esigenze del corpo in funzione di mondanità, carriera, progresso, moralismi, ritmi sballati, divertimenti fasulli, bellezza che non è più bellezza, ecc. Ha scritto anche un libro proprio sul narcisismo. saluto tutti
Molto interessante questo intervento. E’ terapeutico per questo nostro gruppo di auto-aiuto on line il dibattito muova verso concezioni e riflessioni più ampie rispetto alla propria situazione personale. Per quanto riguarda Osho o altri ‘maestri’ con vissuti ‘strani’ o fatti e leggende più o meno negative, io cerco di comprendere cosa hanno detto di buono che possa toccarmi – d’altra parte resto convinto che ciascuno, anche il più ‘santo’ ha il suo lato d’ombra – vedi l’articolo su Dott. Jekyll e Mr. Hide https://www.albedoimagination.com/03/2012/dott-jeckil-e-mister-hide-e-lombra-dentro-di-noi/ .
….aggiungerei allo scorrevole intervento di Pluma che in quella differenza di “luci” vi è l’unico spazio possibile e vitale per la “svalutazione”, esperienza irrinunciabile per mantenere la distanza e il primo posto, poichè il gioco di specchi, nella sua naturale danza, porterebbe ad una crisi intollerabile per l’ego di colui che brilla di “luce spirituale” “fregata” ai sottoposti.
Bello il tuo intervento, grazie.
Mi piace trovare punti di accordo con le persone. E pare che la frase:”Guardare l’opera e non l’autore” possa essere + o – convincente per molti. Ammetto i miei limiti dicendo di sentirmi appartenere nel gruppo dei -, visto che l’Opera per me rappresenta il manufatto di superficie ( diciamo, un pò riduttivamente, un tantino più legato all’immagine?) e L’Autore rappresenta (sempre per me) capacità e i veri sentimenti di fondo che l’hanno ispirata. Ora penso che siano proprio questi ultimi che veicolino nell’Opera e, attraverso l’Opera, negli altri. Certo io posso anche pensare (a volte però con un certo grado di mia illusione, poichè nessuno esente dagli influssi occulti culturali) di prendere quello che più mi piace e mollare tutto il resto, che magari può inquietare, svilire o contraddire ciò che è buono e che mi porta altrove. Anche la ricerca e l’arte si muovono a volte in questo senso e lo ritrovo un comportamento sano, che mi fa proseguire e che soprattutto non rallenta il fluire del mio piacere e del mio gusto, con la gioia di condividerlo con altri. Ho bisogno di cose buone e di tutto il Dio che posso, per ripulire l’anima nel tentativo di “…..trovare in ciò che non è Paradiso, ciò che Inferno non è…e dargli spazio…e farlo durare”, per citare a mio parere una delicatissima riflessione di Calvino. Però e c’è un però ( e in questo, forse, ci sta il mio limite), non riesco a smettere di dare un grande valore (non grandissimo però) alla coerenza e alla congruenza tra superficie e fondo poichè essendo molto sensibile al bello, il bello mi ha fregato un tantino nella vita e non per colpa del bello, ma della mia inclinazione ad idealizzare il bello, perdendomi quei famosi segnali di un fondo pieno/vuoto che c’è comunque e che mi invia segali importanti nel bene e nel male. Sì, tutt’e due insieme, stretti stretti poichè penso che questa unione, prima guardata nelle differenze delle parti e poi ricostruita INSIEME nel senso di unità integra, dove gerarchie, status e ruoli si annullano, possa fare da binario a quel RAPPORTO ALLA PARI tra le persone che più mi interessa per la mia crescita personale e spirituale, con tutte le umane contraddizioni. Ma altri deragliamenti no, il binario occorre solido, in buono stato di manutenzione controllata, in quanto appunto i deragliamenti sono pericolosi soprattutto per coloro che si ritrovano da soli dentro al treno fiduciosi che la “Freccia per il Cielo” venga condotta da altri meritevoli a destinazione e magari il macchinista(è lui il solo esperto, accorgendosi di un errore a lui imputabile), dopo aver inserito il pilota automatico, è sceso alla stazione precedente aiutando una vecchina a trovare il sottopasso. Grazie a tutti per le discussioni.
Per una buona esperienza di incontro conviale, creativo, spirituale e salutare segnalo sin d’ora i 3 giorni allacasa laboratorio Cenci in Unbria (Amelia) dal 15 al 17 giugno – vedi il programma nel link sulla presentazione del libro per Rena Mirecka… una grande insegnante dell’AMORE https://www.albedoimagination.com/04/2010/fare-anima-oltre-il-teatro/
Va bene Dada, capisco le ragioni per le quali tu assuma in maniera incondizionata queste differenze tra uomo e donna: “Nel buddhismo(sia Mahayana che Inayana)così come nell’induismo,si dice che una donna,per raggiungere l’illuminazione,debba reincarnarsi necessariamente(?) in un uomo.(questo è come dire che tu sei più avanti rispetto alle donne?)
Lo stesso concetto(seppur in maniera strumentale e discriminatoria) è presente nella religione Cattolica e nell’Islam(vorresti dire che non sei d’accordo? Quindi? siamo o non siamo per te sullo stesso piano?)
Ho svolto in merito,studi e comparazioni.” Il punto è che se tu le ritieni vere(e tu mi puoi smentire che ne sarò felice), mi dici come caspita si può fare ad accettare il confronto che tu dici di volere senza condizionamenti, ma dove tu uomo ti sei ri-costruito un artefatto culturale di superiorità rispetto alla donna, appellandoti alle fonti “scientifiche” degli antichi retaggi spirituali???. Ti chiederei con cortesia di chiarire con semplicità questo punto essenziale, credo bastino 6/7 parole, in modo tale che si possa capire bene tutti.
Vorrei poi aggiungere una cosa al tuo commento leggermente eufemistico su Franz. Personalmente credo che non sia proprio corretto affermare che sia stato semplicemente aggressivo e maleducato. Lui ha cercato di colpire al nucleo di questo blog indirizzando l’attenzione dentro al fustino del Dash(battuta anni ’70) dove pensa di aver trovato la laurea del Dott. Brunelli. Questa affermazione è tutt’altra cosa. Esistono regole più marginali ed esistono regole più centrali nei gruppi e mi chiedo se tu l’hai percepito allo stesso modo, ossia un insulto profondo anche verso tutti noi. In questa situazione io ho percepito invece molta competizione maschile e potendomi sbagliare anche sul piano professionale ed intellettuale, altro che solidarietà. Partecipando a questo blog, creato apposta da un professionista psicoterapeuta che è anche il coordinatore, così come credo le altre persone, ho liberamente conferito un’autorità di ruolo a questa persona in termini di rispetto e credibilità sia come esperto dell’argomento particolare, sia come supervisore del gruppo. Mi sembra chiaro e naturale che non possa essere conferito ad altri. Ogni situazione ha le sue proprie regole implicite o esplicite.
Grazie comunque delle tue risposte.
io ti seguo Dada. seguo tutto quello che dici, parola per parola. vera la questione dell’emotività, vera la questione del “sono solidale con te almeno tu sei solidale con me”, vera l’identificazione con la donna anziché con l’uomo (permettimi però di rigettare l’aggressività maschile, sempre e comunque, perché vivo e soffro, fin da bambina la presupposta superiorità maschile, i conseguenti privilegi, e l’arroganza che in certi individui ne deriva, fatto culturale questo, tangibile ed evidente), vero che se agiamo in un modo è perché ne abbiamo bisogno… eppure manca una cosa, ed è quella che rende mostri coloro a cui noi imputiamo il nostro dolore (messi in conto i dovuti se e ma) ed è l’empatia e la compassione, quella di cui parlavi in un altro commento. è per questo che ero nel pallone all’inizio (durante e poco dopo la fine della mia storia). mi dicevo (cercando di evitare tutti quei giochetti a cui siamo abituati e di cui stiamo parlando): è possibile che io sia ancora una creatura in fasce e che lui sia avanti nella spiritualità o nella consapevolezza di sé (e quindi che sia capace di guardare noi e il nostro rapporto in maniera meno confusa o emotiva di me). Sono dispostissima ad ascoltarlo, a conoscerlo sempre di più, ad affinare le mie reazioni e ad accettare le sue, anche se non le capisco, perché io agisco generalmente in maniera diversa. La mia era completa disponibilità a crescere e confrontarsi. Come può un individuo “spiritualmente superiore” (e uso le virgolette perché ancora devo appurare se possa esistere davvero una scala nella spiritualità – ma ammettiamo che questo sia un dato di fatto) dicevo come può un uomo più avanti di me non prendermi semplicemente per mano e avere compassione (col senso che sai) di me? E come può un uomo spiritualmente evoluto dirsi perfetto (cosa che lui fa)? Il rischio che si corre adoperando la tua argutissima analisi è quello di dimenticare niente di meno che l’amore, l’accettazione dell’altro. E si corre anche il rischio di arrancare appunto dietro al perfezionismo (anche in ambito spirituale – che se ci penso, per me, è un controsenso) ed ecco perché poi capisco anche altri interventi, distanti dai tuoi, ma che mi sembrano dedurre che il buon senso è la cosa più semplice e immediata (lo ridurrei a: se uno ti ama si vede e si sente). Non mi pronuncio in merito a maltrattamenti fisici, non ho mai avuto a che fare con questo. Insomma, tutto ciò che s’è detto sui narcisisti (che non provano sentimenti, che ti usano come specchio per la loro immagine, finché vai bene, che si identificano con questa immagine anziché sentire la loro vera essenza e che quindi, per forza di cose, costruiscono rapporti fasulli intorno a loro, che non ci stai dentro la loro testa) non è da confondere con il sano distacco di chi cerca di ascoltarsi e di viversi veramente e che poi cerca anche il confronto, il dono di sé e la reale condivisione con l’altro (sia un compagno o un amico) e cerca di evitare manipolazioni e pretese, rispettando la delicatezza e l’importanza dell’esistenza altrui, ammettendo le proprie di debolezze e, sì, evitando ridondanti emotività.
Per concludere: se uno si incazza perché non sei illuminata come lui, c’è qualcosa che non va in quella luce.
Per favore vorrei che superassimo questi equivoci e amichevolmente, perciò faccio presente che non pubblicherò ulteriori polemiche, mentre invece pubblicherò volentieri dichiarazioni di scuse, di comprensione e di perdono se verranno. Invito poi a collaborare per la comprensione di queste problematiche e di altre proposte nel blog, come peraltro state già facendo e vi ringrazio sperando che possano aiutare tutti.
Mi scuso con Pam e Dada e con gli altri partecipanti del blog perchè sento una qualche responsabilità nello sviluppo del conflitto che è emerso. Mi spiego, al momento della prima risposta di Pam ho sentito un certo grado di irritazione e rabbia iniziali per alcune sue parole e soprattutto per la “satira” “Sisi & Franz” con tanto di scenografia e sceneggiatura. Ma poi ho pensato che avesse ragione lei circa la mia distanza e il “podio” e che le sue parole, seppure graffianti ed irridenti, fossero un messaggio di invito per me ad essere più aperta e vicina alle persone attraverso la mia esperienza e così ho fatto. Le ho risposto serenamente poichè non mi erano sfuggite le altre sue analisi per nulla scontate e per me interessanti nonostante l’offesa che ormai era passata. Ho sbagliato però a non comunicarle queste mie/sue emozioni iniziali di impatto alla sua comunicazione, impedendole così un’occasione per riflettere meglio anche sulla sua modalità di interazione con Dada.
Cari amici/che del forum di autoaiiuto, nell’augurare a tutti voi una Buona Pasqua che vi porti pace, amore e serenità, vi propongo di asccoltare questa e “vibrante” “poesia” d’amore, cantata da Michele Zarrillo.
Spero che vi piaccia o almeno, vi rilassi un pò e possa aiutare chi ne ha bisogno, a riflettere e trovare una piccola porzione di risposta sull’universalità di alcuni quesiti che l’anima pone a noi tutti.
Buongiorno ed un caro Augurio a tutti.
Un abbraccio. Elisa
http://www.youtube.com/watch?v=nLG6FxaEl5A
Vorrei rivolgere un caro augurio di Buona Pasqua al dottor Brunelli, ringraziandolo per la possibilità di confronto, di narrazione ed elaborazione delle nostre esperienze e, quindi di crescita umana che ci offre attraverso il forum di autoaiuto da lui coordinato con professionalità, competenza, delicatezza e tanta disponibilità umana. Oltre che in questa pagina inoltre, tutto il Blog in cui noi amiamo navigare e scrivere, è ricchissimo di contributi che possiamo leggere per aprirci a nuove conoscenze o visioni diverse delle stesse e fare esperienza delle emozioni e dei pensieri che esse possono farci sentire attraverso il nostro cuore e la nostra Anima. Grazie ancora a questo blog (ed a tutti voi /noi che tramite esso ho potuto finora conoscere) ed al suo autore e coordinatore, dottor Pier Pietro Brunelli al quale rinnovo personalmente i miei Auguri di Buona Pasqua verso la quale, ci ha condotti un pò per mano attraversando il Carnevale – ricordate il libro “Carna, il Carnevale delle donne” – nel suo continuum con la Quaresima fino ad oggi, venerdì Santo o della “Passione” di Cristo che è credo, un esempio”concreto”di come da un male estremo, possa non solo nascere un “bene” – come la capacità di perdonare, ad es ; vedi le ultime parole di Gesù al ladrone che il perdono glielo chiese mentre erano stati posti entrambi sulla croce – ma anche, per noi, di come anche dopo essersi stati “annientati” o distrutti, nel corpo e/o nella mente dalla mavagità malata – e spesso inconsapevole – di alcune altre persone, sia possibile “rinascere” attraverso le più diverse forme di Resurrezione anche dalle nostre stesse “ceneri”.
Personalmente credo che il grande dono che ci viene fatto da questo blog, sia quello di riuscire a ricostruire in noi la speranza e credo anche che questo, sia un dono meraviglioso.
Elisa
Grazie Elisa, colgo l’occasione per porgere tanti auguri di buona Pasqua a lei e a tutte e tutti.
Ho ascoltato ora la canzone….è bellissima e mi ha dato pace. Grazie!
Ma quale? UN CANTO NUOVO? … ne avrei altre… ma…
Grazie ah! Ah! pensavo si scrivesse allora facciamoci tante belle DDD (Basta che non siano al DDT)
ma cosa saranno ste DDD… scusate, a me non mi è chiaro, ma davvero sono dirette a DADA? Non saprei… comunque vabbé, se a Pamela gli fa bene intervenire a me va bene, è chiaro però che se chiunque considera una forma di sfogo prendere in giro qualcuno, dispiace… dai proviamo a scherzare e a sdrammatizzare un po’ ogni tanto… (IL FILM “QUASI AMICI ” è in tal senso un bell’insegnamento— E POI e proviamo tutti a fare un po’ i BRAVI, che fa bene . .A proposito che ne pensate dell’articolo IL NARCISISTA BRAVO? Avete visto il film? THE ARTIST?
La turbolenza esterna forse potrebbe segnalarci qualcosa come in questo racconto di saggezza Zen. Credo e spero che tu Dada possa apprezzare anche se probabilmente ti senti ancora ferito.
Due Ciliegi (storia Zen)
«Due Ciliegi, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare. Li vide una Nuvola, che mossa a compassione, pianse dal dolore ed agitò le loro foglie … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Tempesta, che mossa a compassione, urlò dal dolore ed agitò i loro rami … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Montagna, che mossa a compassione, tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano intrecciate in una unione senza tempo.»
Anonimo (?)
Bellissimo questo intervento/parabola… GRAZIE
Cari amici del forum di autoaiuto, per riscoprire una parte delle nostre origini e per rilassarci con dei nostri “parenti” vi vorrei proporre questo video con dei suoni che comunicano da sotto le profondità. Spero vi piaccia e che possa essere utile a qualcuno per contattare ciò di cui ha bisogno in modo pacifico come lo sono questi delicati esseri viventi che sembrano sorriderci. http://youtu.be/m_rSzzopAXo?t=2m35s
Un abbraccio a tutti
Una poesia con dei versi antinarcisistici (secondo me……)
L’AMORE NON FA RUMORE
L’Amore non fa rumore:
vibra ad un canto impercettibile
per le orecchie,
suona la musica
dell’anima.
L’Amore si nutre:
con sguardi,
con silenzi,
con piccole carezze.
L’Amore si ripara:
dall’invidia,
dalla ferocia,
dall’indifferenza.
L’Amore non ha fretta:
vive nell’umido tepore
dell’attesa,
della presenza.
Vincent Navire
Gentile Dada, se vuole mi scriva in privato per mettermi al corrente di che si tratta. Siamo qui per aiutarci e seppure con idee diverse, dobbiamo collaborare affinché non intervengano turbolenze patogene. cercherò comunue di capire di che si tratta. Intanto stia sicuro che i suoi interventi sono sempre apprezzati, e da persone sensibili e preparate. A presto. P.B.
Mi riferivo alle mie opinioni in generale sui narcisi, quando ho usato il termine delinquente, e non mi riferivo a nessuno in particolare..ogni altra deduzione è una libera interpretazione, come tutto del resto, in fondo. Anche il dottore stesso ha usato il termine malvivente, che è abbastanza simile. E neanche io, nell’associarmi alla sua opinione, volevo offendere nessuno.
Per il resto non mi sembra di aver detto nulla di male: ho semplicemente commentato frasi che mi ricordavano spaventosamente ragionamenti ormai noti e comuni a certe persone, e che non intendo più sentire e risentire (come anche le altre vittime del resto penso), e altri hanno invece trovato utili le mie considerazioni, per loro stessa ammissione: chi per ricerca, chi per conforto. I ragionamenti propugnati soprattutto dai narcisi sono molto dannosi per le vittime, perchè ci spingono a rafforzare il nostro bisogno di perfezione, e a credere che si DEVE essere perfetti (i.e. non umani) a priori per meritare amore…altrimenti saremo puniti anche prima!
Come è che fa quella freddura maschilista?! …ecco perchè il marito al ritorno da lavoro mi ha dato una sberla gratuita: lui non sapeva il perchè, ma secondo lui lo sapevo io il perchè mi meritassi la sberla …a priori e a prescindere!
Quindi…se ho insistito sulla confutazione di alcune cose dette è perchè penso che quelle verità declamate in modo a mio parere accusatorio, siano causa di danno e sofferenza per le persone che (da quella logica) sono uscite vampirizzate, essendo state quelle medesime opinioni propugnate loro precedentemente già da un vampiro, è una logica malsana, le vittime staranno ancora peggio a sentirsi dire quelle cose, se ci credono, perchè staranno lì a dirsi che la loro colpa è di non essere perfette, ma soltanto umane, invece di ricordarsi semplicemente che non hanno fatto del male, ma lo hanno subito (seppure con responsabilità anche proprie)!!!
Ho solo reagito all’offesa “ciambella puzzolente”, “sentimenti spazzatura” ecc ecc ecc… Tutto qui. Mi sono sentita MOLTO offesa nel sentire apostrofare così le vittime, anche se quelle espressioni che io reputo offensive erano frasi dette in generale, e non espressamente rivolta alle vittime (anzi: l’apparenza era l’esatto contrario)! Ma …è POSSIBILE che sia una mia interpretazione da matta egocentrica! Infatti con il mio ex ne ho visti di “fenomeni paranormali”: lui che offende te mentre parla con altri di altro, usando parole tue e frasi tue perchè tu sappia che si sta rivolgendo a te, cosicchè sapevo che si riferiva a me, e lui poi mi guardava col sorrisetto sadico! Spesso mi insultava di più così, che non insultandomi direttamente!
Ma ripeto …è POSSIBILE che sia una mia interpretazione da matta egocentrica vampirizzata! In fondo sono stata depressa per lungo tempo, senza gioia di vivere. Una sera ho ingoiato tutti i medicinali che ho trovato…quindi se adesso sono sul chi va là è più che comprensibile: infatti volevo esprimere il concetto che mai più mi farò ingannare da nessuno!!! E il mio era un MAI enfatico: so che se dovessi subirlo di nuovo non ne uscirei più su questa terra, perciò so che non posso correre il rischio di lasciarmi ingannare ancora! E non voglio che altre qui si lascino ingannare ancora da loro, chiunque essi siano, fosse anche magari il prossimo sconosciuto che ci sorride per la strada! Anche il mio definirmi una narcisa era di fatto ironia in quel senso, proprio come altri qui hanno usato ironia che è stata puntualmente fraintesa! Anche altri si sono lamentati che non era stata capita l’ironia!
Comunque non farò più riferimenti a frasi dette da altri (neanche se chiaramente e deliberatamente offensive), …anzi… poichè le mie opinioni le ho già espresse esaustivamente, …credo che non interessi più a nessuno cosa ho da dire, credo davvero che non scriverò più, perchè non servo più…io ho capito che loro hanno solo cattiveria per tutti, soprattutto per le persone che riescono veramente a controargomentare efficacemente! Comunque se ho offeso persone in buona fede mi dispiace sinceramente, ma non posso sapere con certezza se erano in buona fede o no, posso solo fidarmi del mio istinto…purtroppo rimpiango di non essermi fidata del mio istinto la prima volta, adesso quindi preferisco di più fidarmi di me stessa e di ciò che mi dice l’istinto, pur sapendo che è POSSIBILE sbagliarsi!
Grazie Pamela, mi pare che ha sanato gli equivoci e che le sue riflessioni siano prpfonde e contribuiscono ad aiutare. Allora PACE???
Pamela è un ciliegio dalle radici molto profonde! Anche lei ha bisogno delle sue scuse da parte di Dada per le parole pesanti e cariche di odio che le ha rivolto, pugnalandola al cuore.
Dada tu hai detto che chi sparge vento raccoglie tempesta, vuoi proprio essere tu la tempesta? Io penso di no, io penso che tu hai tanto riflettuto sulla comprensione e il perdono come dici e la comprensione può subentrare anche a posteriori. Io desidero che Pamela continui ad intervenire in questo blog! DDDDDDDDDXDX
Cara Pamela, qualora tu possa esserti in qualche modo sentita ferita, seppure non era mia intenzione che ciò avvenisse, dalla mia richiesta di spiegazione circa il significato e dell’utilizzo da parte tua di un carattere “faccina” – :D…….- in modo piuttosto ampificato in certe parti dei tuoi post, cosa che sinceramente mi ha sorpreso, me ne dispiaccio e vorrei che capissi che il mio desiderio era realmente quello di comprenderne il senso cosa che leggendo attentamente tra le righe del tuo ultimo post, mi hai – personalmente -permesso di fare, comprendendone anche forse, la derivazione dal bisogno di esprimere diversamente un dolore ed una paura interni che hai bisogno di dominare e dalla cui esperienza vorresti probabilmente poter proteggere altri. Quindi, anche a me, come a Rosi e Sisi e Pluma ed altre/i farebbe molto piacere se tu ancora partecipassi a questo blog con i tuoi contributi che come quelli di ognuno, possono essere fonte di auto aiuto e di reciproco arricchimento.
Un abbraccio ed a presto.
ci sono i miei rifereimenti in info/contatti… comunque anche nei migliori gruppi di auto-aiuto capitano momenti di incomprensione ed anche di aggressività… ma al fine chi trae maggior crescita e vantaggio poi capisce. supera e poi si ricorda che appunto il fine è l’auto-aiuto, e allora non tutti i mali vengono per nuocere… FORZA! L’importante che se ne tragga qualcosa di bene, e questo sta avvenendo, perciò GRAZIE A LEI E A TUTTE/I
Perchè se si è delicati,lo si è sempre…
Ti prego Dada di considerare anche la possibilità che tu non sia stato delicato nella tua contro-reazione e penso che tu conosca bene la differenza tra azione e reazione e anche la forza della non-reazione. Se tu ti dimenticassi per un attimo della tua ferita e rileggessi con gli occhi di Budda (visto che ognuno possiede la propria Buddità), che cosa penseresti delle tue risposte? Elisa in un suo precedente post ti aveva offerto a mio parere una bellissima possibilità di confronto circa una tua responsabilità personale dentro la storia promiscua che descrivevi, in cui l’unico pulito risultavi tu, ma hai eluso o svalutato il messaggio, non so. Il confronto è difficile perchè porta sempre una piccola o grande pena, quella di accettare la messa in discussione che proviene da un altro intervento che ci riguarda. E’ vero che la maniera per dire le cose conta molto, ma questo messaggio per noi è nascosto ovunque e a volte irrompe proprio nelle crepe del nostro ego, allora si comincia ad urlare e gridare il nostro dolore contrattaccando per chiamarci fuori da qualsiasi responsabilità. Non chiamiamo però in causa la spiritualità, lei non ha nessuna colpa, se ci fosse non ci sarebbe neanche più il confronto, ma solo incontro. Vorrei poter contribuire anch’io per come posso e allora ti dico che ho cominciato a vivere meglio quando ho imparato ad abbandonare (a liberarmi da) tutte le certezze sugli uomini, le donne, gli omossessuali, i bambini, le bambine, le donne che prendono le botte, le meccaniche mentali e tanto altro che mi facevano compiere ingenue generalizzazioni, dove l’altro o meglio la persona davanti a me era sempre disconosciuta a causa della mia presunzione di sapere come vanno il mondo e le cose. Lo ammetto, sono stata una grande narcisista e di quelle cattive. Ho ancora un grande demonio dentro. Ma il mio demonio è mio e me lo tengo io! Mi serve per capire da dove provengo, ogni tanto gli parlo, lo accarezzo e non voglio più che si allontani da me confuso tra la gente e se per qualche ragione dovesse ancora sfuggirmi, o meglio fossi io a scacciarlo, vorrei che ci fosse sempre qualcuno disposto a riportarmelo con un messaggio. Forse è per questo che Budda ringraziava in quella famosa città in cui lo accolsero con pietre e offese? Non occorre essere santi per fare questo. Ci sono molte persone che lo sanno fare. Anche noi lo sappiamo fare.
scrivo per ricevere di nuovo gli aggiornamenti. grazie!
Come mai, non li riceve? Ha letto la pagina Istruzioni nella bandina blu-viola?
sì sì appunto ho scritto il commento. ora mi arrivano
Vi propongo il seguente brano, tratto dagli studi della psichiatra francese Marie-France Hirigoyen (tradotto da Marylise Veillon) – Le terminologie possono essere diverse, ma il succo del discorso è lo stesso… io mi occupo di aiutare (psicoterapia e psicologia clinica) non solo di fare ricerca – anche grazie a voi, con questo gruppo di auto-aiuto vi devo dire che i risultati ci sono. GRAZIE (Pier Pietro Brunelli)
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“Il boia” o “perverso narcisista” seguendo la patologia messa in luce dalla Signora Marie-France Hirigoyen , può essere sia un uomo che una donna; la violenza morale non è appannaggio dei soli uomini, un gran numero di donne sono tiranni domestici; i media danno troppo spesso l’impressione che sono tutti uomini, e dobbiamo sfatare questo giudizio errato; gli uomini vittime hanno semplicemente maggiori difficoltà a parlare delle loro sofferenze.
Quale sia il suo sesso, la sua età, la sua nazionalità, il boia ha sempre il medesimo comportamento, vampirizza la sua vittima, succhiando la sua energia vitale. Possono passare anni prima di rendersi conto del procedimento di distruzione messo in moto. All’inizio possono essere soltanto piccoli rimproveri, frasi anonime ma sprezzanti, colme di sottintesi che feriscono, avviliscono, perfino violenti, è la ripetizione costante di queste azioni che rende l’aggressione evidente. Spesso un incidente di percorso scatena la crisi che spinge l’aggressore a svelare la sua trappola; di regola, è la presa di coscienza della vittima, e i suoi soprassalti di rivolta, che scateneranno il procedimento di messa a morte: in quanto può esserci reale messa a morte psichica, in cui l’aggressore non esiterà ad adoperare tutti i mezzi per pervenire al suo fine: distruggere la sua preda.
Diffidiamo dal suo aspetto seducente. Il perverso narcisista è un vampiro, senza affetto, il quale aspira la sostanza vitale della sua vittima fino a distruggerla.
La sregolatezza sessuale o la cattiveria non sono altro che conseguenze ineluttabili di questa struttura vuota. Sono insensibili, senza affetto. sono individui megalomani che si pongono come referenti, come metro di paragone del bene e del male, della verità. Si attribuisce loro spesso un aria moralistica, superiore, distante. Tutto è loro dovuto. Criticano tutti quanti, non ammettono nessuna messa in causa e nessun rimprovero. La forza dei perversi è la loro insensibilità. Non conoscono alcun scrupolo d’ordine morale. Non soffrono. Attaccano in piena impunità, in quanto quand’anche di ritorno, i partner utilizzano delle difese perverse, sono stati scelti per non raggiungere mai la virtuosità che li proteggerebbe.
Le delusioni scatenano in loro collera o risentimento, con un desiderio di rivincita. Ciò spiega la rabbia distruttrice che li coglie in caso di separazioni. Quando un perverso riceve una ferita narcisista (disfatta, rigetto), risentono un desiderio illimitato di ottenere una rivincita. Non è come in un individuo collerico, una reazione passeggera e confusa, è un rancore inflessibile al quale il perverso dedica tutte le sue capacità di ragionamento.
Il perverso, come tutti i paranoici, mantengono una distanza affettiva sufficiente per non impegnarsi realmente.
Il perverso, come tutti i paranoici, mantengono una distanza affettiva sufficiente per non impegnarsi realmente. L’efficacia dei loro attacchi si attiene al fatto che la vittima o l’osservatore esterno non immaginino che si possa essere a questo punto sprovvisti di sollecitudine o compassione, davanti alla sofferenza dell’altro.
Il partner non esiste in quanto persona, ma in quanto supporto di una qualità della quale i perversi tentano di appropriarsi.
I perversi si nutrono dell’energia di coloro i quali subiscono il loro fascino. Tentano di appropriarsi del narcisismo gratificante dell’altro, invadendo il suo territorio psichico. Il problema del perverso narcisista è di colmare il suo vuoto. Per non avere ad affrontare questo vuoto(il che significherebbe la sua guarigione), il Narcisio si progetta nel suo contrario. Diventa perverso nel senso stretto del termine: volta le spalle al suo vuoto(allorché il non perverso affronta questo vuoto). Da qui il suo amore e il suo odio per una personalità materna, la figura la più esplicita della vita interna. Il narcisio ha bisogno della carne e della sostanza dell’altro per riempirsi. Ma è incapace di nutrirsi di questa sostanza carnale, in quanto non dispone neanche di un inizio di sostanza che gli permetterebbe di accogliere, di agganciare e di fare sua la sostanza dell’altro. Questa sostanza diventa il suo pericoloso nemico, in quanto lo rivela vuoto a sé stesso.
Per motivi che si attengono alla loro storia nei primi stadi della vita, i perversi non hanno potuto realizzarsi. Osservano con invidia che altri individui hanno ciò che occorre per realizzarsi. Passando accanto a loro stessi, tentano di distruggere la felicità che passa vicino a loro. Prigionieri della rigidità delle loro difese, tentano di distruggere la libertà. Non potendo godere pienamente del loro corpo, provano ad impedire il godimento del corpo degli altri, perfino nei loro propri figli. Essendo incapaci di amare, provano a distruggere a causa del loro cinismo la semplicità di una relazione naturale.
Per accettarsi, i perversi narcisisti devono trionfare e distruggere qualcun’altro sentendosi superiori. Godono della sofferenza degli altri. Per affermarsi, devono distruggere.
Il motore del nucleo perverso, è l’invidia, lo scopo dell’appropriazione. L’invidia è un sentimento di bramosia, di irritazione odiosa alla vista della felicità, degli altrui vantaggi. Si tratta di una mentalità a priori aggressiva, la quale si fonde sulla percezione di ciò che l’altro possiede e di cui siamo sprovvisti. Questa percezione è soggettiva, può perfino essere delirante. L’invidia comporta due poli : l’egocentrismo da una parte, e la cattiveria, con la voglia di nuocere alla persona invidiata, d’altra parte. Ciò presuppone un sentimento d’inferiorità nei confronti di questa persona, la quale possiede ciò que si brama. L’invidioso rimpiange di vedere l’altro possedere beni materiali o morali, ma è maggiormente desideroso di distruggerli piuttosto che acquisirli. Se li deteneva, non saprebbe neanche cosa farsene. Non dispone di alcuna risorsa per questo. Per colmare la distanza che separa l’invidioso dall’oggetto della sua bramosia, basta umiliare l’altro, avvilirlo.Ciò che i perversi invidiano, innanzitutto, è la vita nell’altro.
Addossare la colpa all’altro, coprirlo di maldicenze facendolo passare per malvagio, permette loro non solo di sfogarsi, ma anche di imbiancarsi. Mai responsabili, mai colpevoli: tutto ciò che va male è sempre colpa degli altri.
Si difendono tramite meccanismi di proiezione: portare al altrui credito tutte le loro difficoltà e tutti i loro fallimenti e non mettersi in causa. Si difendono anche per mezzo della negazione della realtà. Evitano così il dolore psichico, che viene trasformato in negatività.
Questa negazione è costante, anche nelle piccolezze della vita quotidiana, anche se la realtà prova il contrario. La sofferenza è esclusa, il dubbio ugualmente. Devono dunque essere portati dagli altri. Aggredire gli altri è il mezzo di evitare il dolore, la pena, la depressione.
I perversi narcisisti hanno grosse difficoltà a prendere decisioni nella vita di tutti i giorni e hanno bisogno che gli altri assumono le responsabilità al loro posto. Non sono autonomi, non possono fare a meno degli altri, il ché li conduce a un comportamento collante e a una paura della separazione; eppure, pensano che è l’altro a sollecitare la soggezione. Rifiutano di vedere il carattere divorante del loro attaccamento all’altro, dal quale potrebbe scaturire una percezione negativa della loro propria immagine. Ciò spiega la loro violenza di fronte a un partner troppo benevolo o riparatore. Se invece costui è indipendente, è percepito come ostile e ripugnante”.
Terrificantemente vero; leggendo questo articolo ho rivisto scenari e fatti specifici della mia vita. e pensare che quando mi veniva il pensiero:” mi sento spegnere dentro”, in rapporto alla relazione specifica con alcune persone e provavo la netta sensazione che fosse dovuto a questa, dubitavo -un tempo – che ciò fosse possibile. Non solo è possibile, è vero. Ma è vero per poco (anche se è sempre troppo) perchè quando te ne accorgi – e costoro, a tal punto posson tentare di farti passar per matto/a, anche o arrabbiata/o ingiustamente, con loro che pazientemente ti sopportano- inizi realmente a lottare e “nuotare” anche in mezzo ad un mare di guai ed a tenere la fiammella che c’è in te, quella che almeno ti tiene in vita anche se spesso purtroppo, attraverso il dolore ed a cercare di capire come alimentarla affinchè la tua anima possa resistere senza spezzarsi ma facendo sì che a spezzarsi siano questi rapporti. Quando ciò avviene, è come se l’anima facesse tanti tentavi per manifestarsi e per risorgere, come avesse in sè, secondo me, nonostante tutti i maltrattamenti psichici e fisici che può subire, qualcosa di indistruttibile (anche quando tu ti senti distrutto/a), anche se ci sono poi , facendo due conti con la realtà, cose che non torneranno mai indietro. In fondo questi rapporti patologici e patogeni possono in parte spezzarsi anche quando tu inizi a vedere queste persone per ciò che realmente sono cioè persone “molto piccole”, in antitesi con la loro grandiosità ed efficienza in certi settori della vita, persone con gravissimi problemi personali che vorrebbero risolvere usando gli altri essendo – secondo la mia esperienza e secondo gli studi che ho letto qui – quasi sempre totalmente prive di introspezione (del resto, se sono “vuote” a che serve l’introspezione? A prendere coscienza del loro vuoto? – E di cosa si cela in questo vuoto così prezioso da dover essere da una parte nascosto e dall’alt ro proiettato addosso all’altro/preda? ). Un passo importante secondo me, per chi ha vissuto certe esperienze traumatiche può essere anche la consapevolezza di essere stati “stupidi”, al di là dell’intelligenza dato che qui si parla di emozioni e sentimenti feriti, o come instupiditi -almeno in certe fasi – davanti all’evidenza che poi appare però conclamata. Che strano paradosso, mi è venuto in mente che forse proprio quando si rivela per ciò che è, il narcisista patologico vorrebbe andare a nascondersi, sparire anzichè “esibirsi” (come in “The artist – il narcisista bravo”).
L’articolo descrive benissimo l narcistaa patologico, uomo o donna, ed il suo modo di entrare in relazione con la finaltà precipua di succhiare energia all’altro ed è molto avvincente; personalmente credo che ognuno di noi, in questo forum, possa trovarci purtroppo, delle tracce di sè e della sua storia seppure nelle rispettive diiversità personali. Ringrazio il dottor Brunelli per averlo proposto come ulteriore arricchimento della possibilità di confrontro e di conscere.
non capisco perché: capisco e condivido Dada, capisco e condivido Pamela (ma non quando parla di Dada come un narcisista), capisco e condivido a pieno l’articolo pubblicato oggi, che Rosi apprezza, e capisco anche Rosi… e però voi vi sentite in disaccordo.
Quale sia il suo sesso, la sua età, la sua nazionalità, il boia ha sempre il medesimo comportamento, vampirizza la sua vittima, succhiando la sua energia vitale. Possono passare anni prima di rendersi conto del procedimento di distruzione messo in moto. All’inizio possono essere soltanto piccoli rimproveri, frasi anonime ma sprezzanti, colme di sottintesi che feriscono, avviliscono, perfino violenti, è la ripetizione costante di queste azioni che rende l’aggressione evidente. Spesso un incidente di percorso scatena la crisi che spinge l’aggressore a svelare la sua trappola; di regola, è la presa di coscienza della vittima, e i suoi soprassalti di rivolta, che scateneranno il procedimento di messa a morte: in quanto può esserci reale messa a morte psichica, in cui l’aggressore non esiterà ad adoperare tutti i mezzi per pervenire al suo fine: distruggere la sua preda.
Quanta verità c’è in queste parole per chi ha vissuto determinate, brutte esperienze; quello della morte psichica è un tentativo che può essere condotto nei modi più subdoli, di cui spesso purtroppo l’aggressore non è neppure consapevole o, in alternativa non è consapevole (o può credere che sia quello minore) del male che sta facendo mentre il suo interlocutore può sentirsi morire ad ogni suo sguardo ed ad ogni sua parola. E trovarsi a dover scegliere se accettare questa “morte” o trovare il modo di lottare contro la stessa,
fino al risveglio della consapevolezza dell’esser stato, attraverso il passaggio del suo sentirsi tale, “preda” predata (o anche, depredata), in qualche modo diverso da sentirsi vittima;pittosto soggetto trattato da oggetto di cannibalismo psichico o anche, della propria stessa fisicità con vari mezzi, dalla manipolazione all’abuso alla violenza fino all’inorridimento che attraverso la paura che può suscitare, non permette le normali reazioni di “attacco- fuga” o di “mimetismo” temporaneo con temporaneo blocco dei movimenti – per evitare la predazione appunto, in senso metaforico – ma che può distruggere paralizzando in sè stessi. Togliendo pian piano il proprio pneuma (o Respiro- Anima, principio vitale dell’uomo) e quindi, con esso, come affermavano i filosofi greci, spesso, la capacità di “tenere insieme”, evitandone il “dissolvimento” l’uomo/donna che ne è “privato/a e quella di immergersi tramite lo stesso, quindi, nel “neuma” o respiro del mondo e fare ancora reale, concreta esperienza di esso arricchendo ed armonizzando così, come questo blog ci insegna attraverso molti articoli che fanno riferimento alle “Arti della Vita” -quali ad esempio, quella esemplare del Parateatro di Grotowsky che a me ad es. ha molto colpito per la sua immediata profondità e senso di “verità”- la propria Anima (che è forse il principale oggetto di invidia e quindi di desideri distruttivi, da parte di alcune persone con certe patologie “patogene” quale una patologia narcisistica che ci vivono o ci hanno vissuto accanto).
Un caro saluto a tutti ed un abbraccio, soprattutto a chi in questo momento ne sente maggiormente il bisogno.
Elisa
Grazie Elisa! Sono tra quelle persone che al momento ne sente maggiormente il bisogno. E’ passato ormai un anno dalla mia decisione di distaccarmi dalla relazione narcisistica, ma mi accorgo di essere colta alcune volte, da stati improvvisi di forte inquietudine anche se penso ad altro, come una sorta di aspettativa di imminente sciagura. So che provavo questo stato anche da giovanissima e leggendoti ho pensato che il tuo intervento, circa “le normali reazioni di “attacco- fuga” o di “mimetismo” temporaneo con temporaneo blocco dei movimenti – per evitare la predazione appunto, ma che può distruggere paralizzando in sè stessi”, possa fotografare una esperienza o esperienze di orrore molto antiche, di cui ho dimenticato personaggi e storia di alcune. In effetti non ho avuto un’infanzia così terrificante, anzi, mi sono state date anche notevoli possibilità di crescita, un pò come l’ambiente familiare di Pam, un mix tra follia-filosofia e scienza il mio. Ho capito poi in seguito che il mio sentirmi inadeguata rispetto a loro che risultavano ai miei ogghi sempre così equilibrati, aperti, disponibili e più colti rispetto a me, aveva a che fare con la mia ferrea e inossidabile idealizzazione di loro. Avevo preferito e continuavo a preferire di vederli perfetti nella mia idealizzazione, anche a scapito di una continua “messa a morte” della mia autostima, dovuta ai miei continui confronti espliciti o interiori con loro. Almeno però così ero salva dai miei sentimenti veri, sottostanti all’idealizzazione, ma inaccessibili alla mia coscienza. Dover ammettere a me stessa che dietro a questa idealizzazione (che mette i Perfetti da una parte e gli immeritevoli dall’altra in maniera separata) c’erano in realtà sentimenti di odio, invidia e forte risentimento provati dalla sottoscritta è stata veramente dura!!!. Andando in terapia, esperienza che non si può equiparare con nessun’ altra, senza nulla togliere a noi e a questo blog, quando ce n’è bisogno( e per bisogno non intendo la malattia diagnosticata, anzi, in molti casi più c’è malattia e più c’è bisogno di un’ equipe con costi superiori per la nostra sanità), dicevo, andando in terapia ho scoperto di me questi sentimenti e la mia teraputa mi ha aiutato a non vederli più così minacciosi, oltre a comprendere che non avrei smesso di amarli, ma che avrei imparato ad amarli meglio. I miei rapporti oggi sono notevolmente migliorati e mi pare quasi che siano cambiati anche loro, nonostante abbia tenuto per me l’intera relazione terapeutica, circa gli scambi e le cose dette in seduta. Mi chiedo però se dovrò imparare a convivere con questi stati di inquietudine che già possedevo e che in questo periodo primaverile avverto con maggiore frequenza, di cui la relazione narcisistica in questione, se pur terminata (e posso dire attualmente senza alcun tentennamento) ha amplificato alcuni sintomi legati alla precarietà, all’insicurezza del mio vivere quotidiano. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi, sempre nel rispetto dei tuoi tempi e della tua disponibilità che apprezzo in ogni caso. Grazie
elisa… puoi spiegarmi in altre parole il tuo intervento? non mi è chiaro
Grazie a te Rosi, per aver gradito i miei pensieri ed emozioni che anche attraverso la musica che è uno dei linguaggi delle “Arti della Vita”, ho condiviso in questi giorni con voi, nella speranza vi regalassero come è accaduto a me, un pò di pace e di relax, oltre che utili – per voi, a seconda delle personali situazioni – utili e confortevoli pensieri o, anche solo, la possibiità di “distrarsi un pò”. Mi fa molto piacere che ti sono graditi perchè forse, al di là anche delle parole, essendo quello della musica e dell’arte, un linguaggio “universale”, ci permette a tutti, di trovare dei punti di contatto anche quando comportandoci come degli alberi che si osservano le proprie chiome così diverse o diversamente esposte a venti differenti dimentichiamo che all’interno della “Terra”, la Madre Terra, tutte le nostri radici, si “toccano” e si intrecciano diversamente (come nella bellissima metafora di Sisi sugli alberi di ciliegio). Ti ringrazio tantissimo anche per gli auguri, che ricambio accompagnati da un abbraccio a te ed alla tua bambina.
Ringrazio anche te Sisi, sia per le profonde e tue personali – così come quelle di Rosi – riflessioni che mi offri la possibilità di leggere, condividere ed apprezzare oltre che di riflettervi in proposito, sia per il tuo ringraziamento e per gli auguri. Ho anche letto che mi hai posto una domanda molto interessante alla quale ti rispondo appena mi è possibile.
Tanti Auguri anche a te, Pluma, per una Pasqua serena ed anche a te cercherò di risponderti appena posso all’interessante domanda che mi hai posto (mi dispiace se non sono riuscita a rendere comprensibile anche per te qualche passaggio, data la complessità e delicatezza dell’argomento e me ne scuso ed appena mi è possibile cerco di esprimere con parole diverse, come mi chiedi il contenuto del mio post, per il quale ho comunque tratto spunto da un bell’articolo sulla “questione” del narcisismo patologico/patogeno e dei modi in cui esso può “far male” pubblicato qualche giorno fa, il 27 marzo 2012, fa dal dottor Brunelli : ” Vi propongo il seguente brano, tratto dagli studi della psichiatra francese Marie-France Hirigoyen (tradotto da Marylise Veillon)…”
che ho molto apprezzato per la sua chiarezza e lucidità e che è un arricchimento ed un complemento a quello ad inizio di questa pagina del dottor Brunelli stesso che ci ha reso possibile sentirci invece che diversi e quindi, “sbagliati”, un pò “Diversamente simili” perchè provenienti da esperienze di vita emotivamente connotate negativamente, quali quelle con persone con un grave e patogeno disturbo e di poterci aprire allo stesso tempo al confronto, non solo tra noi ma anche, introspettivamente, con alcuni dei nostri nuclei personali più profondi, che “non se la passano, anch’essi, troppo bene” e di comprendere l”utilità di questo confronto, come a te è già accaduto, con sè stessi, per provare ad andare oltre . Al di là di ogni personale credo religioso, penso che la Pasqua, con il suo significato di Resurrezione, possa avere per noi, anche questo senso, nei modi e nei tempi più confacenti ad ogni singola persona.
Anche a te, caro Dada, un caro augurio di Buona Pasqua ed a Silvia, Stefay, a Deda che una sera è capitata qui per caso, scoprendo che non era lei ad essere “fatta all’incontrario”, come credeva e si è ritrovata nelle esperienze descritte nell’ articolo dall’autore del blog, il dottor Brunelli e nei nostri contributi , scoprendo di non essere sola con questi problemi e che spero di rileggere presto; alla counselor Giuliana Lisi che leggo sempre volentieri ed a Pamela che vorrei come tutti noi, riprendesse a partecipare – appena se la sentirà – a questo” nostro” , nel senso di liberamente aperto, blog e forum di autoaiuto. Auguri anche a Geltrude che ho sentito particolarmente vicino nel giorno in cui ha scritto qui, per aver passato anch’io, in seguito ad alcune vicissitudini della vita, diversi compleanni in solitudine e senza ricevere neppue gli auguri da nessuno. Ed a Stefy, Silvia, Annamaria, Marcella, Gigliola, Margherita e Wendy. A tutti/e coloro che qui partecipano, immaginiamo per un giorno di tornare unpò bambini e di tenerci per mano per fare un risanante, seppur virtuale, giocoso”girotondo” che riappacifichi tra noi e dentro di noi.
Nel concludere vorrei dire che anche a me, piace molto “Un Canto Nuovo”, una canzone bellissima cantata dal dottor Brunelli in un modo che invita all’amore ed ispira, come personalmente mi è accaduto fin dalla prima volta ( con mia sorpresa dato che a tutt’altro pensavo in qei momenti, sinceramente) che l’ho ascoltata, serenità e pace e che mi piacerebbe molto poter ascoltare altri brani come questo – che credo nacqua dal teatro della “spontaneità”- o anche diversi, che come questo, riescano a toccare l’anima umana, donandogli momenti di rara lietezza e limpida riflessione. Per questo grazie. Ed ancora auguri a tutti e tutte con un grande abbraccio.
Elisa
Buonasera a tutte e a tutti! (SALUTI E INFORMAZIONE DI SERVIZIO)
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Un caloroso abbraccio a tutti voi
Giuliana Lisi – Counselor
Per quello che è stata la mia esperienza, penso sinceramente che le personalità c.d. narcisistiche facciano una confusione enorme fra causa-effetto e che abbiano peculiari rigidità, per non dire proprio impedimenti/limiti, di ragionamento; oltre all’incapacità di mettere in dubbio la propria stessa superficialità, che certo non aiuta:D
Se è già difficile avere doti di ragionamento sviluppate per le cose in cui va appunto appositamente applicato il ragionamento puro e semplice (e qua gli scienziati potrebbero raccontarci per ore quanto sia difficile!), …. figuriamoci quanto lo sia in cose in cui l’approccio cervellotico è oserei dire perfino improponibile…come in amore (e qua proprio si scatenerebbe un putiferio!)
Figuriamoci quindi quanto superficiali sono in amore!
Infatti, il problema è proprio questo: i narcisi RAGIONANO in amore, come se fosse un problema matematico da dimostrare da capo a fondo! A scanso di fraintendimenti: il problema NON è tanto il fatto che i narcisi si incapponiscano a voler cervelloticizzare l’amore (questo il meno del loro problema, e non entro nel merito!), quanto piuttosto il loro problema vero e deleterio è che NON sanno proprio ragionare, per niente, non ne sono capaci neanche laddove magari invece sarebbe auspicabile che sapessero farlo (magari!!!), come nelle riflessioni di carattere pragmatico ecc, … figuriamoci quindi quando pretendono di mettersi ad usare la loro logica (da scuola elementare o meno) in amore!!!!!! :DDD
A scanso di “equivoci telefonati”: non penso di essere un genio della logica…al contrario: IO (a differenza dei narcisi) conosco BENE i miei limiti, e so di essere una perfetta ignorante in materia,…anzi, ricordo i piccoli esercizietti “banali” di logica “scolastica”, e quando scoprivo che il ragionamento che (per me e per il 99% delle persone) sembrava più ovvio e intuitivo era invece il più sbagliato, ero curiosissima e felice (e non certo incapponita!)!! (Loro direbbero che loro erano quell’1% che invece dava la risposta “giusta”: ma solo perchè loro diffidano di natura!!!:DDD)
Ringrazio di aver avuto a che fare con persone (sane di mente) intellettualmente più allenate di me al ragionamento (per mestiere e non), perchè così indirettamente mi hanno mostrato i MIEI limiti, e i limiri altrui, perchè mi hanno dato la PERCEZIONE di quanto comunemente normale sono le nostre capacità di ragionamento (se non affiante)!!!
Ma tornando alla natura del PRIMO ERRORE che fanno i narcisi: confondere ipotesi e tesi!…. Faccio un esempio (so che può sembrare un esempio riduttivo, ma almeno è chiaro per mostrare come sia deleterio incapponirsi a usare “approcci troppo mentali” all’amore, soprattutto se la logica non è proprio il nostro forte:DDD e si è superficiali e “si/no; bianco-nero” come i narcisi!!!:D).
Fra gli scienziati che tentano di dimostrare la veridicità di un teorema un errore comunissimo è il seguente: sono così presi dal teorema, e così convinti della propria genialità, che magari spendono una vita intera a sviluppare ragionamenti su ragionamenti (ragionamenti anche molto macchinosi), ad un certo punto riescono a dimostrare ciò che volevano dimostrare MA …oops … tutto inutile!!! Non hanno dimostrato proprio niente!!!!Alla fine infatti si accorgono che tutta l’impalcatura costruita risulta sì perfetta, ma le basi della dimostrazione (pur essendo la cosa della dimostrazione più superficialmente trascurata, era purtroppo l’unica cosa su cui valeva la pensa spendere del tempo di qualità!:D) quindi tutto il loro ambaradan si fondava su un semplice errore logico, errore BANALE MA DELETERIO E GRAVISSIMO: USARE LA TESI COME IPOTESI!!!! ….in pratica: saltare quello che era il vero punto essenziale ed invalicabile che è GUARDACASO proprio l’unico punto – il mistero – su cui si bloccano tutti quanti!
E noi (normalissimi) ci caschiamo proprio come facciamo tutti, ..in più pensando che è stato anche troppo facile dimostarlo (Ma và! Chissà come mai!:D)!!!! … cioè ..l’errore di dimostrare e voler provare a tutti i costi una cosa che hai già dato per vera senza prima provarlo, usando per vero un ragionamento/procedimento che guardacaso era proprio quello che dovevi veramente sfrondare!!!… nasce prima l’uovo o la gallina?? il famoso cane che si morde la coda!! Quindi tutta la fatica fatta, invece che servire a dimostrare il problema (BELLA PRESUNZIONE!), in realtà è stato solo un preliminare per iniziare appena ad INTRAVEDERLO il problema, e a capire quanto grezzi siamo!!!!!! Avevamo bisogno di sgrezzarci, per così dire!
E dimostrare una “verità” mettendola ad ipotesi è un errore che (applicato a problemi difficilissimi ma che in confronto all’amore sono banali) ha FREGATO tanti cervelli davvero geniali e fini – da che mondo è mondo!!!!!!!!
In pratica: è un errore in cui cadiamo sempre e ci cadono (e con grande facilità) perfino quelle persone che in confronto a noi (che siamo persone normalissime) sono allenati quanto a capacità di logica astratta e di messa in discussione e dubitativa!!!
Anche qui …questo non deve farci sentire più o meno di altri! Infatti: avere cervello non vuol dire niente! Tanti hanno più cervello di me, te, e di altri ma sono delle persone assolutamente emotivamente “normali” come chiunque altro! —-> Ed ecco il SECONDO ERRORE dei narcisi: un conto sono le capacità logiche (vere o molto spesso presunte) e un conto è il mondo dei sentimenti: non si possono mettere sullo stesso piano!!!! Ci sono persone che sanno ragionare a livelli altissimi e che non capiscono neanche quello che sono e provano come identità personale… e viceversa!!!! Quindi sono due ambiti distinti!!!!
RIBADISCO che l’amore e i sentimenti sono questioni troppo inarrivabili e neanche lontanamente paragonabili con i problemi di ragionamento, e quindi il mio esempio non deve essere inteso come una equiparazione (VADE RETRO!!!), ma come un tentativo di mettere in luce un problema intimo dei narcisi nel vivere l’amore!!!!!!
Infatti …i narcisi hanno la presunzione di essere meglio/fare meglio di chiunque al mondo, incluse quelle persone che su questioni complessissime (e cmq più semplici dell’amore) hanno dedicato una intera vita e senza mai arrivare! Ed è questo che fa dei narcisi delle persone molto stupide che restano sempre uguali a se stessi e che RIPETONO i propri errori all’infinito.
Quello che i narcisi non capiscono è che loro sono PURTROPPO anche più indietro …perfino delle persone normali, e quel che è peggio in più credendosi più avanti del mondo intero …proprio perchè vivono dimostrando l’acqua calda, e non si cimentano mai in cose differenti, o con approcci differenti, o con una forma mentis/disposizione differente/andando oltre!!!
La maggior parte delle persone queste cose le capisce ancora in età adolescenziale!!!
Infatti, quello che Dada e Franz e tutti i narcisi dicono e ripetono come un disco rotto in modi a volte sibillini (ma l’essenza è SEMPRE quella!!!!!)… NON sono altro che la riscoperta dell’acqua calda, NON sono una verità che sanno solo loro e tutti noi altri siamo stupidi e non lo sappiamo o facciamo finta di non saperlo per ipocrisia (come pensano loro)!!
Loro dicono cose che le persone normalissime sanno già, con la differenza che noi non ne siamo ossessionati (tranne che DOPO aver avuto una relazione con loro!:DD)
Noi persone normali accettiamo che siamo umani e reali e veri e di carne ed ossa, e cerchiamo di costruire qualcosa OLTRE le cose che non possiamo cambiare: la nostra umanità fatta di difetti!
Ma ciò non significa girarci intorno, proiettare sugli altri, nascondendo gli specchi, e sicuramente NON per forza accontentarsi dei difetti nostri e altrui, nel senso che intendono loro! …
Se sbagliamo lo capiamo lo ammettiamo ce ne facciamo una ragione cerchiamo di non ripetere l’errore uguale, magari scriviamo nei blog per dialogare con altri (e sì magari anche un po’ per vendicatività …ma pazienza …noi non pretendiamo di essere divini perfetti e unicamente geniali)!!
Questo è un onere LORO, visto che sono loro che vivono pretendendo che gli altri dimostrino a loro che non sono imperfetti/perfetti. È fin troppo comprensibile che alla fine ai narcisi resti la sensazione di essere perfetti…perchè loro fanno da specchio ambulante, e sono gli altri a essere messi davanti allo specchio! Ma il fatto di stare lì a tenere uno specchio rivolto verso gli altri non fa di loro una entità fuori dal mondo …lo specchio può essere girato anche verso di loro, una volta tanto, ….e si riscoprirebbe l’acqua calda ANCORA UNA VOLTA!:DDD ANZI …Loro fanno anche più confusione di noi, ma moltiplicato alla ennesima potenza!!!! E’ quello che tipicamente accade quando uno non sa ragionare neanche nelle cose più semplici!!!! Ribadisco: fanno un casino ma un casino davvero indicibile e imperscrutabile!!!!:DDD
La descrizione che i narcisi fanno dell’amore si basa su fantasie che non hanno a che fare con le persone reali esistenti! Quello che loro vogliono, se applicato al mondo reale può TRADURSI in soli due modi:
che loro si innamorino di un umanoide inanimato di plastica comprato al sexy shop, che non ha sentimenti e che non fa né richieste, né dà niente, neanche l’”amore ruffiano” do ut des che loro disprezzano! (soluzione ottimale)
che loro si innamorino di un narciso come loro! (soluzione di second best: infatti anche i narcisi – anche se non se ne rendono conto – hanno dei bisogni umani che tirano fuori in modi alterni, contraddittori, espressi e soppressi e anche molto pressanti per chiunque, perfino per gli altri narcisi!)
E’ questo che frega i narcisi: voi cercate un amore che non esiste…tranne che nel Paradiso di Dante Alighieri!!!!!! :DDDD A proposito di essere esigenti, e passate la vita a dimostrare ….che gli altri sono esseri umani!!!!:DDDDD
Analizziamo le loro verità, che sono la scoperta dell’acqua calda e che quindi tutti condividiamo:
E’ VERO che tutti noi soffriamo/stiamo male quando una persona che è nella nostra vita di punto in bianco muore/sparisce!
E’ VERO che tutti noi non vorremmo essere soli.
E’ VERO che quando siamo gentili con gli altri vorremmo che gli altri ci ricambiassero.
E’ VERO che quando veniamo rifiutati proviamo rabbia e odio e bisogno di vendetta (se ci è stato fatto del male in modo doloso)
Noi normali queste cose le diamo PER SCONTATE!!!!!!! Le accettiamo come NORMALI, pur prendendo atto che è il rovescio della medaglia, e non certo il lato migliore!!!!!
Mentre i narcisi al contrario ne fanno un affare di Stato, un qualcosa di essenziale su cui basare tutta la loro vita in modo molto strano centrale e perverso, per DIMOSTRARE l’acqua calda… e interpretano queste piccle “verità” alle ESTREME conseguenze…. e in un rapporto micidialmente CONFUSIONARIO fra causa-effetto!!!!! NON SO SE SI CAPISCE COSA INTENDO?!
Per loro non esiste la logica fuzzy (che guardacaso è nata da un tentativo di fare i conti con la complessità), ma soltanto il bianco-nero.
Per loro è tutto o vero o falso, se neghi una frase due volte allora …ecc.
Per loro: “Non dico che non stai male” = “dico che stai bene”
Per loro: “Ti faccio una carezza perchè ti piace” = “ti faccio una carezza perchè voglio che tu dipenda da me”
Per loro: “Vorrei che restassi con me” = “io ti amo SE E SOLO SE resti con me” E “se non resti con me allora io provo – coscientemente e subcoscientemente – soltanto odio per te”
Per loro: “Ti odio perchè mi hai lasciato = io ti odio SOLTANTO perchè mi hai lasciato e A CAUSA del fatto che mi hai lasciato”
Per loro: “Ti sopporto” = “Ho SEMPRE E SOLO bisogno di te”
Lo so che sembra insultante ridurre il discorso ad un paragone scientifico (specie per i credenti e religiosi, anche se io NON sono credente) , ma temo che sia l’unico modo per tentare di uscire dal vicolo cieco. Ciascuno scienziato potrebbe confermare che più i sistemi sono complessi, più la nostra capacità di lettura deve essere adeguatamente “complicata”, nel senso di “affinata”, al fine di supportare e riprodurre l’”originalità” degli esseri umani, che si dimostrano (rispetto alle macchine) più “imprevedibili” e dotati di una cosa molto intangibile come i sentimenti.
E l’autocoscienza COMPLICA non di poco le cose!!! Infatti il computer Hal9000 è ancora oggi fantascienza!!!! Infatti interrogarsi sulla propria umana imperfezione può mandare proprio in crisi: accettare che C’E’ la parte di ego!” … se loro pensano di non averla sono proprio messi bene!:DDD
Se passi tutta la tua vita a fare accadere le cose come le pensi tu e a fare in modo che tutto e tutti dimostrino ciò che vuoi tu, interpretando tutto perdendo di vista la complessità, allora per forza che gli effetti sono quelli.
È difficile da capire ma anche da spiegare, ma secondo me è davvero questo il nocciolo.
E’ vero che non vorremmo mai perdere le persone cui noi ci affezioniamo!
MA … questo non dimostra che l’amore è SOLTANTO egoistico o che non è vero amore.
L’amore è ANCHE egoistico, ma NON è solo quello. Semmai si può concordare sul fatto che la componente egoistica è quella ben visibile alla prova dei fatti, e cancella anche il resto, in determinate circostanze.
Ma supponiamo per assurdo che il mondo sia così come ipotizzano i narcisi, e che vi siano due categorie di esseri umani:
1) quelli capaci solo di amore vero (i narcisi o coloro che pensano di essere/o sono perfetti esseri di puro spirito e totalemente privi di ego)
2) quelli capaci solo di amore solo egoistico (tutto il resto del mondo)
Adesso immaginiamo di poter osservare i comportamenti delle due categorie, o di porci delle domande: Come reagiscono di fronte all’abbandono le 2 differenti categorie?; la reazione è forse differente (oltre l’apparenza) per le 2 categorie? Si decide di usare la categoria “reazione all’abbandono” come QUALIFICA della tipologia di amore di cui essi sono capaci? Quella è la vera discriminante?
Se osservassimo che entrambe le tipologie dimostrano sentimenti sempre analoghi di fronte all’abbandono, allora dimostra necessariemente che le due tipologie sono uguali??
Se osservassimo che entrambe le tipologie dimostrano sentimenti sempre antitetici (gli uni rispetto agli altri) di fronte all’abbandono, questo necessariamente dimostra che effettivamente le diverse tipologie di persona ipotizzate esistono e che effettivamente la loro diversità si qualifica in base a quello, come condizone NECESSARIA E SUFFICIENTE?????
E’ vero che nessuno vorrebbe vivere la propria vita in totale e completa solitudine e isolamento!
MA … questo non dimostra che (se siamo rimasti nonostante gli alti e bassi) ciò è dovuto SOLO ED ESCLUSIVAMENTE all’umana insofferenza di fronte alla solitudine, o che ciò sia il motivo primario e principale, e decisivo.
E’ chiaro che quando pensi a priori di tutti che loro la pensano così, allora poi li GIUDICHI e spingi loro a volerti dimostrare il contrario … MA questo non dimostra che è vero che sono insinceri!
La verità sta nel mezzo:
–—-> durante il rapporto le vittime dei narcisi vorrebbero ristabilire un equilibrio fatto di umana Imperfezione, e quando istintivamente sai che l’altro pensa il peggio, cioè che tu in realtà hai BISOGNO di lui (inteso come bisogno TOTALIZZANTE) tu vorresti semplicemente far capire che è vero che vorresti essere ricambiata, ma che non sta tutto lì!!!!!!!!!!!!! Ma paradossalmente più vorresti farlo capire al narciso e più vorresti rinunciare alle parti più umane e normali e rinunciandoci queste si rafforzano e POI … diventi come lui ti vede, e ciò che lui pensa prende forma!!!! Invece, se il rapporto si mantiene equilibrato, un po’ alla volta le tue “esigenze” affettive si appianano e si equilibrano, e non diventano più totalizzanti perchè negate barbaramente in tutto e per tutto, anche sul piano della semplice educazione e rispetto che c’è perfino fra cordiali estranei!
In logica paroline magiche come sempre/a volte/mai/… e parole come “se e solo se”, “e…o”, “condizione necessaria” “condizione necessaria e sufficiente” “condizione sufficiente” non sono dettagli, ma fanno la differenza fra una logica da scuola elementare e logica applicata ad ambiti più complessi! E non oso immaginare quanto ci sia ancora di ben più sottile, e a me sconosciuto!!!
Quando ero piccola e andavo alla scuola dell’infanzia ci facevano mettere in ordine le vignette in rapporto di causa effetto! (ok: mi aspetto un “insulto telefonato”!:D) Ebbene non so perchè ma mi ricordo ancora delle vignette del tizio che scivolava sulla buccia di banana!:DDD
L’esercizio finiva lì: dovevamo capire l’ordine cronologico di causa effetto, … la persona camminava tranquilla, poi si avvicinava passo dopo passo alla buccia di banana sul marciapiede, poi la calpestava e poi cadeva e poi era a terra dolorante (con le stelline di bua!) :DD
Ma non ci ponevano domande complesse del tipo:
La persona è caduta PROPRIO A CAUSA della buccia di banana (la presenza della buccia di banana era condizione necessaria e sufficiente)?
La persona cadrà SEMPRE E COMUNQUE ogni volta che calpesterà la buccia di banana?
La persona è sempre caduta tutte le volte che le è capitato di calpestare la buccia di banana?
È tutto preordinatamente deterministico e prevedibile alla lettera?
Bene … se questo sono i risultati, mi sa che ai narcisi (e a tutti noi) dovrebbero far RAGIONARE di più nel nostro percorso di crescita umana sia emotiva che intellettuale, se non altro per evitare banalizzazioni, semplicionerie, superficialismi e … BEATA PRESUNZIONE!!!!!!!!!!!
I narcisi non si rendono conto che si smascherano per quello che sono perfino se tentano di camuffarsi per vittime, che in realtà è il ruolo che riesce loro meglio!
Quando hanno avuto ciò che si mertiano (che tu li vedi per come sono) poi si sentono male e vogliono vendicarsi, ma per farlo mostrano CHI sono e come ragionano, perchè non resistono a farti sapere che, secondo loro, loro ci conoscono meglio di come noi conosciamo noi stessi!:DD
È vero che fino a qualche mese fa speravo ancora in una riconciliazione, ma ormai da mesi adesso ho capito che sarei davvero stupida a stare dietro ad un ragazzetto (anche se di età anagrafica è un uomo) INFINITAMENTE STUPIDO, IGNORANTE, PRESUNTUOSO, SADICO, INCAPACE DI CHIEDERE SCUSA, CHE NON SA NEANCHE QUELLO CHE FA E DICE, EGOCENTRICO, BUGIARDO, CHE RAGIONA IN MODO COSI’ ELEMENTARE CHE SE SI FA INTERROGARE DA UN SIMPOSIO DI LOGICI-MATEMATICI PRIMA ARROSSISCONO DI IMBARAZZO PER LUI, POI SI FANNO UNA SANA RISATA E POI LO MANDANO AL SIMPOSIO DEI FILOSOFI (i loro cari amici-nemici) PER FAR FARE DUE RISATE ANCHE A LORO!!!
Adesso la mia unica soddisfazione è che ho capito quanto imbecille è …. e NON MI FREGA MAI PIU’ MAI MAI MAI MAI MAI!!! E NESSUN altro narciso come lui mi fregherà MAI!!!!
Perchè adesso so quanto imbecilli sono!!!!!
E provo un sollievo enorme dal sapere (paradossalmente proprio grazie alle sue stesse frasi!)che i narcisi hanno una grande enorme paura:
che gli altri sappiano quanto imbecilli e narcisi loro sono ancor PRIMA di averci avuto a che fare …perchè sanno che allora si tengono distanti!!! Se avessi al macchina del tempo per stargli alla larga!!!!!
E spero tanto che chiunque sia sufficientemente scaltrito da stare loro ad anni luce di distanza!!
Però mi auguro che trovi una narcisa PEGGIO di lui (e di sua madre) che gli faccia vedere le stelle e le stalle!!!:DDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
Lui di sicuro pensa che lui è un santo inalberato, ma la verità è che ogni sua parola dimostra che lui non è esente da odio, ripicca, rancore, ecc… infatti sta facendo di tutto per farci commettere l’errore che abbiamo già fatto in passato: dare importanza a quello che pensa lui, come se lo dicesse in buona fede!!!!!!!!!!!!!!
Pensateci:
—–> A lui dà fastidio il nostro blog, perciò vorrebbe togliercelo! Quindi cosa fa?
Ha accusato tutti di “vitttimismo al femminile” Risultato: Tutte si sono sentite inibite a solidarizzare (tranne che con lui)!!!!:D
—–> A lui dà fastidio che questo blog faccia anche fare delle sane risate alle “”vittime””! Quindi cosa fa?
Ci dice che la nostra non è una rivincita nostra (che sconfiggerebbe lui), ma solo un tentativo di riconquistarlo (che sconfiggerebbe noi) con frasette ebeti del tipo “Spesso si simula(sapendo di farlo)il perdono,per tornare con l’aguzzino/a. E mentre si simula l’antitesi del perdono,s’incrociano disperatamente le dita.” NOTA BENE: LA GROSSA SODDISFAZIONE NOSTRA E’ IL SAPERE CHE LUI IN REALTA’ NON LO PENSA (anzi: non sa se lo pensa davvero, e questo lo tormenta!!!), MA LO DICE PERCHE’ VUOLE CHE NOI PENSIAMO CHE LUI LO PENSA… E CE LO DICE PROPRIO PERCHE’ SA CHE CI CREDEREMO… RICORDIAMOCI CHE LUI DICE SOLO QUELLO CHE PENSA CHE SARA’ CREDUTO DA NOI!!!!!!!!!!!:DDDDDDDDDDDDDDDDDD
Avete ancora dubbi con chi abbiamo a che fare?!
A me quel delinquente non mi frega più!!!:DDDDDD Io il rancore dei narcisi lo so riconoscere anche a distanza:DD, sento che loro lo provano, e so anche che tutto quello che dicono è pensato per stuzzicare e ottenere un preciso risultato: ciò che vuole lui!!:DDDDD
Già: non sarebbe stato scritto (è questo il punto che interessa particolarmente i narcisi, vero?!)… se ogni vittima si facesse prendere dalla pigrizia/inettitudine/paura e semplicemente sperasse che fossero altri a fare il “lavoro antipatico”…la faccenda finirebbe lì, senza “strascichi impopolari” vero?! Le vittime devono solo incassare e sparire dai riflettori in maniera discreta e silenziosa, no?!
Invece qui le malcapitate hanno scelto di raccontare la loro vicenda, anche in nome delle altre moltitudini di persone che stanno subendo e che purtroppo subiranno ancora, e che non possono parlare e difendere se stesse, e che possono guardare a noi come ad un conforto, fosse anche solo simbolicamente!
Delegare il lavoro sporco, anche se non sembra, si addice invece ai narcisi, in realtà è uno dei loro vezzi occasionali, a volte vi basta una parolina magica e poi fate fare al mucchio e state a godervi la scena: come quando ha lanciato il pomo della discordia accusando il blog di fare eccessiva solidarizzazione! Risultato: TUTTE si sono sentite in dovere di giustificarsi e anche meno libere di solidarizzare! Era questo che voleva no?! Chissà che compiaciuto che era!!! Infatti ha rimarcato una frase del tipo “vedo che il mio intervento ha suscitato delle reazioni!” …e si sentiva la sua gioia sarcastica…vi piace essere di nuovo al centro dell’attenzione!
Questa è una tipica tecnica di sabotaggio loro!:D Infatti poi, sei affrettato a dire che lui delle donne (che spregiativamente il mio ex chiamava “stupide femmine”) ha una buona opinione! Poi però puntualmente si è contraddetto da solo (una volta tanto, magari volutamente?!:D) raccontando l’aneddoto del gruppo di pettegole fedifraghe amiche della sua amante…come a dire: eh sì, che bella opinione che ho di voi (PRIMO COMPLIMENTO)!
In più in un colpo solo ha colto l’occasione per rimarcare (SECONDO COMPLIMENTO) che “altri”…oops “altre” sono più ipocrite di te …perchè LUI almeno non hai bisogno di giustificare le sue malefatte, questo lo fanno gli altri …oops le altre! Ma …non siamo noi che pensiamo di appatenere alla categoria degli umani super angelicati che hanno SOLO amore totalmente puro (“ariano”:D) e non egoistico!!!:DDD Quindi noi gli diamo ragione a priori, così gli RI-rispariamo la trafila di dimostrarci che siamo ipocriti!!:DDDD
Non si preoccupino della crescita altrui, che badino alla LORO crescita (se i narcisi badassero più alle stronzate che combinano LORO, forse non dovrebbero preoccuparsi del karma, no? … ehm …ma adesso direbbe che non è un SUO problema: sono le vittime che sono inutilmente vendicative, come è che ha detto… che la vendicatività ci sconfigge due volte?!:DDD …vediamo, cosa direbbe il mio ex?!… ah,sì ..“cosa vuoi che ti dica?!se ti fa stare meglio, allora ti dico che hai ragione”!!:DDDD Sembra di essere alle elementari… adesso starà lì a chiedersi se lo dico perchè gli sto dando ragione per davvero!!!!:DDDDDDD GIURO: NON SMETTO PIU’ DI RIDERE!!!!:DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
Infatti …parla di karma in modo ambiguo e minaccioso, non si capisce bene:D, sembra quasi che si auguri il karma per noi…infatti dopo che si è accorto di suonare troppo minaccioso, si è poi affrettato a rimarcare che però non è LUI il karma, mentre è evidente che lui vive questo blog come un karma nei suoi riguardi… ad ogni parola che dice! Questa sembrerebbe essere infatti la SUA interpretazione, …qualcuno qui ha la coda di paglia!:D
Quindi, vediamo se ho CAPITO bene, lui dice che non è lui il karma, …però mi sembra che in passato abbia detto che il narcisista è un DONO del destino, no?! … come è che hai detto: “Forse il narcisista,ci è stato mandato dal cielo…con la funzione di portarci all’evoluzione”:DDD …SI E’ FREGATO ANCORA!!!!!!!:DDDD
CAVOLO!!!! …. SI PUO’ ANDARE AVANTI ALL’INFINITO!!!!
IO PROPONGO DI FARE UN HIT PARADE DELLE SUE SPARATE!!!:DDD
Interessante! Molto interessante, Pam!!! Nella mia esperienza ho avuto modo di osservare che le personalità narcisistiche falliscono nel pensiero logico-matematico, più che mai in quello logico-deduttivo, probabilistico e nella logica statistica falsificazionista, fin dalle scuole superiori. Curioso che proprio un narcisista fallisca nella logica falsificazionista! L’argomento, mi verrebbe da dire e forse con un pochino di ironia, potrebbe essere interessante per la ricerca e trovare così un ulteriore criterio diagnostico a suffragio del mantenimento del disturbo nel prossimo DSM V. Ho anche riflettuto sul motivo di questo tipo di “Deficit” intellettivo da parte loro. Il linguaggio matematico è un linguaggio democratico i cui oggetti non competono tra loro, ma concorrono, ognuno col proprio “peso”, a fare tornare i conti. Per comprendere il linguaggio logico-matematico occorre essere analitici e andare a fondo, non basta essere superficialmente intuitivi; la logica probabilistica e ancora di più il principio della falsificazione popperiana inducono a pensare che nulla è scontato, soprattutto il contrario di ciò che si vuole, o meglio si presume, dimostrare. Oserei dire invece che i narcisisti ragionano sulla rigida logica della causa-effetto newtoniana non solo superata, ma anche fallace. E’ per quello che il loro pensiero sembra fermo alla scoperta dell’acqua calda ogni volta che eprimono un parere, poichè, di un fanomeno complesso, trovano relazioni (spesso svianti e destabilizzanti) minimali e ultra rapide di causa-effetto, ma che non sono utili per spiegare quel fenomeno, la cui totalità e complessità è impedita alla loro comprensione. Le relazioni che trovano, sembrano banali perchè non provengono dalle loro interrogazioni profonde. Queste interrogazioni presuppongono un collegamento col proprio corpo e con la propria parte sensibile che, connettendosi al pensiero logico, sono in grado di produrre collegamenti e forme utili al confronto con altri nel rispetto quindi della propria totalità e dell’alterità. Pamela, ti prego di non fraintendermi, lo sò che la matematica è stata un tormentone per molti, per ragioni più spesso non attribuibili a scolari e studenti e che deficitare di pensiero logico non implica essere dei narcisisti, ma che nella confusione che crea un narcisista a livello di funzioni logiche superiori, vi sia un collegamento tra la loro l’incapacità di andare a fondo(riconoscere le proprie emozioni) e il pensiero produttivo, questo sì, rientra nella mia relativa esperienza.
I tuoi interventi sono sempre per me stimolanti.
Grazie
Non è assolutamente importante che il disturbo venga mantenuto o meno sul DSM V, in effettio è così variegato che è stato ‘spalmato’ tra vari altri disturbi… in effetti le etichette psichiatriche sono cornici, il dipinto è sempre diverso ed è quello che conta per capire la propria situazione, se ci si ferma alla cornice credendo di aver risolto può essere inutile o persino dannoso.
Di niente! Sarei davvero sollevata nel sapere che nel mio piccolo ho contribuito!
Chissà che un giorno la società (per conoscenze, organizzazione ecc) riesca a proteggerci da elementi culturali (modelli, stereotipi …) e/o ambientali (famiglia, carenze scolastiche …) che fanno ammalare le persone, magari sommandosi e aggravando deficit cognitivi congeniti!
Finora l’enfasi è tutta e solo sulla salute fisica: smog, agenti inquinanti, detersivi, amianto, alimentazione … Ci vorrà ancora fin troppo tempo prima che le scuole, le famiglie, la medicina e tutto il resto riescano a far crescere in modo sano ed equilibrato le persone (anche di testa), pur ognuno con le proprie personali asperità di carattere, e spinosità comuni a tutti gli esseri umani in generale, e che vanno comprese, accettate e rispettate. Non si tratta di disumanizzare, ma semmai di umanizzare!!!!
Finora è ancora troppo legato al caso e alla fortuna il fatto che una persona si ritrovi in una famiglia di persone che si rendono conto meglio di altri di ciò che NON possono permettersi di fare nell’interazione con i figli (siccome le persone con un minimo di equilibrio sono pochissime, è come vincere alla lotteria il fatto di nascerci dentro! Perciò il caso deve essere aiutato aumentandone il numero!)…perchè le conseguenze degli errori di un singolo genitore poi si ripercuotono esponenzialmente sulla società ad effetto gramigna, da cui è dura tornare indietro!!!
Adesso lo dico come una battuta: sarei stata proprio … un corno:D se fossi stata del tutto disinteressata e obliante di questioni logiche …visto che sono geneticamente imparentata con un pool di filosofi, fisici e matematici!!!:DDDD
Loro sì che ci sanno fanno quando si tratta di usare il cervello…infatti stanno bene attenti e si guardano bene dall’esprimere giudizi (mi ammoniscono sempre dal farlo e di certo NON mi approverebbero ora!:), anzi…sono le persone più aperte, possibiliste, produttivamente dubitative, positive, fiduciose, incoraggianti, prive di manicheismi e preconcetti che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita!!!! E li amo incondizionatamente per questo …perfino quando mi contraddicono o quando mi fanno notare che rischio di diventare paranoica!!! (probabilmente direbbero che a scrivere su questo blog losono paranoica, e – in un certo senso – avrebbero ragione!:D)
Ma forse il fatto di essere in grado (anche io) di vedere anche questo rovescio della medaglia (cioè di rendermi conto che il confine con la paranoia è labile) forse è più un buon segno che un cattivo segno! Anche se c’è chi potrebbe obiettare che questa mia riflessione è altrettanto pericolosa, perchè difensiva per il mio ego! Vedete?! Si potrebbe andare avanti all’infinito a dubitare di se stessi e degli altri!! E’ questo il punto, no? E poi si passa subito dalla parte del torto, anche questo è vero, lo ammetto!
A volte chiedo loro se sono sicuri che a volte nei loro giudizi non si facciano influenzare dai loro sentimenti di affetto nei miei riguardi, o che non si facciano influenzare dalla loro “deontologia” e “senso di responsabilità” e di “professionalità genitoriale” che il loro ruolo genitoriale impone nella loro mente (anche dal dubbio/timore di sbagliare che ne consegue) a scapito di obiettività!!!
Ma penso sinceramente che sono sempre il più sinceri possibile, anche con se stessi, … perchè sono disposti a prendere in considerazione il fatto che potrebbero avere torto, sanno che è POSSIBILE!
E a scanso di equivoci …in famiglia non mi hanno mai pressata per vedere fino a che punto so ragionare, infatti ho sempre vissuto questa cosa (di avere una famiglia di pensatori) come una cosa piacevole, giocosa, divertente, naturale e spontanea, un privilegio impagabile!!!
Siccome sono intelligenti (e in più e soprattutto poi mi vogliono bene a sufficienza per non lasciare che il loro ego abbia il sopravvento sul mio bene… il che la dice lunga sul fatto di quanto riescono a provare amore per me!!!)…si sono guardati bene dal cercare di trasformarmi in un genio precoce, o dal farmi pressione affinchè studiassi queste cose …anzi: mi hanno sempre detto di godermi la vita, fare quello che mi piace, e non solo quello che devo fare per dovere scolastico, con intelligenza e spirito di avventura!!!!!:DDD …ED ECCO IL PUNTO: ricordo quando, parlando del loro lavoro, dicevano che imparare è legato anche e soprattutto all’affettività… se vivi l’apprendimento come un peso, o come un qualcosa che crea frustrazione nella tua intimità e nella tuà affettività, allora non impari, e anzi opponi delle enormi resistenze ad imparare (ne so qualcosa io che non ho mai sopportato, e non sono mai riuscita ad imparare le poesie a memoria: infatti le uniche due poesie che ricordo a memoria guardacaso sono le uniche due poesie che adoro e che ho deciso IO di imparare a memoria…e la cosa strabiliante è che non ho neanche dovuto esercitarmi, e in più sono in lingua straniera!!!:DDDD)! Quindi non si può mai prescindere da un approccio anche giocoso, in un clima di serenità e di complicità giocosa e serena …altrimenti è tutto inutile!!!
Una importante lezione che si desume dallo spirito scientifico è che bisogna avere la mente aperta: anche se parti da un’idea che tu pensi essere valida, poi però ci lavori su e devi essere pronta (e magari anche solleticata) …all’idea che magari, dopo averci lavorato su in modo imparziale, magari scopri che l’idea che avevi non era proprio così valida come pensavi, oppure che lo era, ma solo in parte, o sotto determinate ipotesi, o secondo quella convenzione di regole ….ecc.
Il bello è proprio questo: l’unica parola d’ordine è di dubitare di tutto…MA per costruire un passo in
più e non certo per distruggere il lavoro degli altri!!!!! Infatti la scienza procede per puntualizzazione ed estensione (non per distruzione)….GENERALIZZAZIONE di casi particolari! La fisica newtoniana NON è superata/cancellata/sfracellata…è valida ma particolare, con opportune semplificazioni (chiedo scusa per l’imprecisione di termini: io NON sono una scienziata)!
Comunque, AMMETTO che dal narciso ho avuto lo stimolo per riflettere meglio anche su me stessa!!!!
SI’ E’ VERO, LO HO CAPITO …devo stare attenta a ciò che mi succede nella mia sfera emotiva quando interagisco con le altre persone!!! A volte desidero TROPPO la stima o attenzione esterna (pur avendo coscienza di stimarmi anche dall’interno, che non mi basta però), ma questo non fa di me una malvagia, ma è in parte causa dei miei mali (anche se ciò si traduce che altri usano i miei sentimenti come arma contro di me).
Però io (quando mi accorgo dell’eventuale disagio che provo) sto sempre attenta a NON trasformare il mio problema di ciò che (io) percepisco/interpreto (soggettivamente) essere un torto di Tizio nei miei cfrti in un effettivo problema di Tizio (nel senso di proiettarlo su Tizio o nel senso di creare problemi a Tizio)!
Infatti io NON vivo la mia vita cercando di creare problemi alle persone verso cui provo invidie soggettive o altro, figuriamoci se NON mi hanno mai fatto alcun male oggettivo, perderei ogni autostima se facessi questo e mi disprezzerei al massimo livello!!!! Io vivo e lascio vivere, rispettando gli altri e anche andandoci d’accordo, e se vedo che sono persone oneste, che li invidi o meno in senso buono, io li ammiro perfino, proprio perchè onesti e meritevoli! Punto.
Ciò non toglie che può capitare che se incontro un Tizio che ha effettivamente LUI un problema nella zucca, E AL CONTEMPO questo SUO PROBLEMA lo spinge ad USARE il MIO problema per farMI del male…allora posso decidere (una volta tanto!) di non fargliela passare liscia, e senza scrupoli di offenderlo…proprio come ha fatto e farebbe lui con me… (anche perchè è impossibile che si offenda per davvero, se non in modo molto superficiale e rimosso: infatti siamo noi le ciambelle schifose, no?!!!!:DDD)
Questo lo ho capito anche nelle sue precedenti risposte (ecco i passaggi ben visibili, basta “rileggere” quello che dice):
1) Nel narciso si insinua il tormento e il dubbio che la descrizione che gli altri fanno di loro sia veritiera….subito subentra la paura, l’orrore, il crollo di autostima.
2) E allora subito si chiedono se sia proprio vero che noi PENSIAMO questo di loro!!!!!!!!
3) Quando si rendono conto che lo PENSIAMO (infatti lo ha anche ammesso che si rende conto che noi lo pensiamo per davvero “penso di lui/ei…che sia un vampiro psichico”), siccome sanno che il nostro pensarlo è un dato che sentono oggettivo e che non possono eliminare il fatto che noi lo PENSIAMO …
4) … arrivano alla conclusione logica che ciò che pensiamo è per forza errato, ANCHE SE LO PENSIAMO! Infatti …NON è disposto ad accettare che ciò che noi pensiamo POSSA essere veritiero in assoluto, cioè al di là della IDENTITA’ di chi lo pensa! Ecco che “”noi vittime”” NON possiamo dire cose veritiere, è IMPOSSIBILE.
Lui pensa che il fatto di essere NOI VITTIME a dirlo sia sufficiente a inficiare la POSSIBILITA’ che ciò che diciamo possa essere vero perchè secondo lui non siamo obiettive MAI, è impossibile a priori per lui.
5) Infatti, nota che ha avvertito il BISOGNO di screditare anche e principalmente le figure professionali: sa che in quanto dottore DEVE essere obiettivo (si fida che lo sia, per il RUOLO, i narcisi infatti hanno rispetto solo per il ruolo di “forza oggettivata”). Infatti NON ha attaccatto il dottore sul piano del “tu parli perchè sofferente” ma ha preferito attaccarlo sul piano della “laurea da dixan”!!!! Poi siccome crede di aver trionfato sulle argomentazioni del dottore (ma non per merito, quanto piuttosto soltanto perchè il dottore non può essere imprudente come noi nel rispondergli!) adesso gli dice che il dottore è saggio!!! (come se il dottore avesse BISOGNO di sentirsi dire che è saggio da un narcisista patologico!!!:DDDD)
6) L’ultimo passaggio del narciso è poi RITRASFORMARE la realtà: non solo le vittime quello che pensano lo pensano perchè in cattiva fede, ipocriti, bugiarde, o stupide (in altre parole: perchè vittime), e quindi non è valido, MA ANZI in realtà le vittime SIMULANO perchè la verità è che AMMIRANO E AMANO il narciso !!!! QUINDI ALLA FINE HANNO ELIMINATO IL PASSAGGIO N° 3 IN CUI SI ERANO ACCORTI CHE LO PENSIAMO DAVVERO: è tornato indietro su una fase che aveva già accettato!!!
7) ECCO LA QUADRATURA DEL CERCHIO: NOI IN REALTA’ LO AMIAMO!!!!
Visto?! Il suo ego è intatto più e meglio che pria!!!!!!!!:DDDDDD
Infatti alla fine lo ha anche detto: “Vedete, sia che simuliate il perdono sia che simuliate l’antitesi del perdono, nel nostro cervello la verità è solo una: che mi amate…e che il mondo mi ama…NAZI: mi odia amandomi!!!”:DDDDDDD
Quindi…qualsiasi cosa diciamo NON può essere offensiva per loro!::DDDD
Adesso voglio proprio fare le pulci anche a me stessa e farmi altre due risate: adesso si potrebbe dire perfino che la perfetta narcisa sono io (e il fatto stesso che lo dica sottolinea perfino che questa fantasia ce l’ho e quasi come se fosse una cosa ammirevole!), perchè sto negando di essere offensiva usando proprio le argomentazioni dei narcisi e quindi ritorcendogliela contro!!!:DDDD
La differenza però è che io penso per davvero che loro si sanno difendere anche troppo bene da soli, e non hanno bisogno che noi ci facciamo scrupoli…infatti adesso chissà cosa si inventerebbe per FARE RI-QUADRARE IL CERCHIO!!!!!
Devo dire che con me è proprio caduto male stavolta!!!!!!:DDDDDDDDDDDDDD
Ciao Sisi, e tanti cari saluti anche a te!
Cara Pamela, puoi togliermi una curiosità? cosa significano (al di là dell’immediato- in termini di smile da blog/forum/network/chat -“ridere a denti scoperti” o a più non posso, o a crepapelle forse) tutte quelle D, dopo l’iniziale:D che già ne esplicita il senso, se è quello del riso, di cui i tuoi post sono generalmente infarciti? Cioè da cosa nasce questo bisogno di amplificare in tal modo questo particolare aspetto del tuo scrivere ed esprimere le emozioni che provi mentre lo fai attraverso tale canale comunicativo (se tale vuol essere)? Mi piacerebbe capire un pò meglio questo aspetto -anche se non è il solo -di te se ti fa piacere condividerlo. Per me capire le emozioni dell’altro, il cui significato non amo dare per scontato, neppure quando a grandi linee potrebbe sembrare facile, è e può essere sempre una forma di arricchimento reciproco.
Ti ringrazio. Un abbraccio
Una domanda per te, Dada: questo discorso del perdono come modello etico di vita è in qualche modo connesso alla compassione – ed in tal senso allora forse, come scelta di un diverso “modo di guardare al mondo e alle azioni umane ” attraverso l’esercizio e la “pratica”(?) di un particolare modo di entrare in contatto con te stesso come in certe forme di spiritualità quali alcune tipologie di buddismo diffuse in occidente, da cui alcune persone traggono giovamento – di cui parlavi in un altro post? Su una cosa sono d’accordo con te, spesso ci sono persone che cercano la vicinanza dell’altro/a non per perdonarlo (mi riferisco al tuo diiscorso sulla simulazione del perdono, fatta anche con se stessi) ma per punirlo però credo sia perchè talvolta ci si sente come in mezzo al mare che potrebbe inghiottire da una parte mentre dall’altra, per raggiungere ognuna delle due rive lontane si corre il rischio di affogare; ci si trova quindi a volte in situazioni estreme che talvolta, possono togliere lucidità non tanto per il loro pericolo effettivo (in fondo, nuotare è un rischio ma non farlo, o aggrapparsi in caso ad una ciambella “mezza bucata”, non è lo è altrettanto?) quanto per la paura che generano e la paura può far allora addiritura aumentare la grandezza dei “mostri” – in senso metaforico – che abbiamo allora vicini ed il loro potere ai nostri occhi, facendoci sentire più vulnerabili (noi che vulnerabili lo siamo già un pò tutti, in generale) e meno capaci ancora di difenderci. Solo che a questo punto, dato il nostro contributo involontario al tutto potremmo chiederci: “Da cosa e “di chi”, mi sto in effetti difendendo?” e fare quindi col tempo, le necessarie – per noi e per” noi con l’altro” -distinzioni . Distinzioni utili a capire come ci rendiamo inconsapevolmente più “vulnerabili” al dolore ed al dolore che l’altro può infliggerci, anche solo con la sua stessa vicinanza caratterizzata o da un’assenza o/e da una violenza emotiva, facilitandogli il compito – meccanismo in cui più o meno, a volte un pò tutti o siamo caduti o cadiamo o possiamo cadere, per un certo periodo della nostra vita. Forse, un passo importante allora potrebbe essere anche quello di perdonare sè stessi, per decidere più liberamente di perdonare l’altro, se ci sentiamo di farlo (indipendentemente che sia un modello etico di vita o una scelta consepevole maturata con il tempo). Mi chiedo se perdonare se stessi non ci appaia anche più difficoltoso a volte (forse perchè culturalmente, ci appare “meno etico”? ; scusami Dada ma ho solo preso spunto per porre questa domanda)
E’ vero Rosy, le mie argomentazioni non sono vere in assoluto e forse anche meno. Ho solo notato una certa frequenza nella mia esperienza a cui le riflessioni di Pam hanno dato sottolineatura. Anche per me capire l’origine di questo disturbo è molto interessante. Ho avuto 2 esperienze di relazione narcisistica. La prima è durata una decina d’anni, molto violenta e anche con ospedalizzazioni, la seconda “solo” violenza psicologica. Affermare che le donne preferiscono essere riempite di botte piuttosto che rimanere sole, è la frase più banale e inconsapevole che possa ascoltare, ma ritengo che provenga dalla rabbia che scaturisce nel sentirsi impotenti e impreparati ascoltatori. Il racconto di una violenza subita non è per tutti Rosy.
Buona ciambella
Dada sono pienamente d’accordo. non perdonare ci limita in uno stato di risentimento rancore odio che ci imprigiona. ed è vero che non può essere eliminato con la volontà. quand’è che si perdona allora? forse quando l’altro riconosce la sua colpa? ma allora non è il perdono gratuito a cui siamo abituati. bella l’immagine delle dita incrociate, dopo un perdono non sentito!! della serie… niente va come dovrebbe ma speriamo bene!
Questa tragica osservazione mi ha colpita moltissimo perché spiega in modo molto chiaro una cosa che avvertivo fortemente durante la mia relazione col narciso:
“Alla base della relazione perversa narcisistica troviamo sempre qualcuno che tenta di controllare dall’interno un altro, inducendolo ad essere perfetto per i suoi bisogni, e qualcun altro che tenta disperatamente di essere perfetto per i bisogni dell’interlocutore, tentando così, a sua volta, di controllarlo dall’interno.” Dott. Roberto Cavaliere
Caro DADA tu dopo aver fatto giustamente notare come le parole possano essere variamente interpretate dici: “Perdonare non significa assolvere…significa liberarsi!!” cioè dai una certa interpretazione delperdonare in quantoliberarsi… ok
PER ME PER LIBERARSI NON OCCORRE PERDONARE, BASTA MANDARE A … QUEL PAESE…poi se uno chiede scusa o comunque si capisce che è dispiaciuto e pentito allora lo perdono… io credo chde ognuno poi debba fare come si sente, certo credo sia veramente sbagliato dopo tutto quello che ha subito sforzarsi a tutti i costi di perdonare in nome di valori etici, morali e giudizi interpretativi vari… chi lo sente spontaneamente perdona, chi no, no… magari perdonerà più avanti se e quando sarà il caso.
Caro Dada, scusi, ma devo ricordarle che io veramente lo saprei un pochino di cosa stiamo parlando e che la questione è un po’ più complessa… grazie per la partecipazione.
Caro dada, nella tua testimonianza, c’è una frase che mi ha colpito particolarmente e non riesco a ben comprendere nel significato che tu vorresti dargli in questo contesto; mi riferisco al tema del non arroccarsi sulla femminiltà e mascolinità perchè frammenta e divide ed in particolare a quello della “compassione”ma “non per come la si intende in questo mondo”. Poichè a me sembra un aspetto importante del tuo discorso e personalmente mi interesserebbe approfondire con te questi due aspetti ( almeno per ora), me li potresti spiegare un pò meglio, se ti è possibile? Oltre ai suoi due significati più noti, me ne sfuggono altri. Però sono d’accordo con te quando affermi che la compassione (per come la intendo io, in modo semplice) è un sentimento che man mano che si sviluppa permette di pacificarsi nell’animo con cose che potevano o in certi momenti possono, apparire orribili, anche richiede tanti passaggi talvolta tortuosi ed in salita.
Cara Dada, ti ringrazio per aver specificato sopra che questa risposta era originariamente rivolta a me ed alla mia domanda dato che rileggendola, avevo appunto qualche difficoltà a comprendere con chi stessi effettivamente parlando, in relazione all’argomento che ti avevo personalmente proposto in un altro post.
Colgo però qui anche l’occasione per salutare appunto Silvia, che più sopra ha descritto la sua drammatica esperienza ed il suo tentativo di avvio verso l’uscita dalla stessa e per dirle che condivido pienamente con lei , comprendendola, il fatto che si possa vivere la sensazionesia di sentirsi in colpa – in fondo però un motivo per questo, forse c’è sempre, anche agito involontariamente o difensivamente,in modo autoprotettivo e, quindi non realmente finalizzato a fare del male se non talvolta per sfinimento, come potrebbe anche accadere – sia di essere stati o essersi sentiti, stupidi – e, forse, “stupiti” di sè stessi – per aver vissuto certe cose, guardando ad esse con il senno del poi (che sarebbe stato meglio arrivasse “prima”). Forse anche accettare questo, può aiutarci a riscoprire parti “buone” e migliori oltre che migliorabii, di noi stessi, fatto che in modo toccante, mi sembra in lei stia avvenendo.
Cara Silvia, un abbraccio ed un caro augurio per te e per e per la tua bambina, con la quale spero tu possa al più presto prendere un aereo che vi conduca a volare sulle ali della libertà e dell’amore vero.
Qualche problema con la pubblicazione. Rimane aperta la finestra della registrazione
Sì, si tratta di accettare diverse fasi, che possono essere diverse in ciascun caso, e che però vanno sostenute, accompagnate e comprese, poi bisogna certamente andare ‘oltre il Conte di Montecristo’, lui però non compie propriamente una vendetta personale, ma si impegna in una battaglia contro la negatività, come se la sua vicenda non fosse più una questione personale, ma sovrapersonale, una lotta tra il bene e il male… ma certamente bisogna ad un certo punto uscire da ogni lotta e avviarsi lungo un cammino di pace… la vita non può essere gettata nella guerra, soprattutto quando ciò si può veramente evitare… in fondo il Conte di Montecristo una volta trovato il tesoro avrebbe potuto vivere sereno e felice… eppure i suoi aguzzini hanno meritato una lezione, ma con tutta probabilità gli sarebbe arrivata anche per altre vie, e il Conte di Montecristo sarebbe stato libero… e forse in riferimento a quanto dice lei, non sarebbe stato scritto…
Un caro saluto
P.B.
Salve a tutti,
è con le lacrime agli occhi che ho letto questo illuminante articolo…
Sono vittima di un narcisista patologico: mio marito.
Ci siamo sposati 8 anni fa dopo un brevissimo fidanzamento durante il quale lui usò tutte le armi di seduzione che aveva a sua disposizione.
Già il giorno del matrimonio io vidi una trasformazione che mi spaventò moltissimo.
La sua “tenerezza” era già svanita e mi lasciò sola per tutto il ricevimento mentre lui faceva chiacchiere con parenti ed amici. All’epoca ero incinta della nostra prima meravigliosa figlia ed ero troppo felice della mia gestazione per potermi soffermare ad osservare l’assoluta mancanza di empatia di quest’uomo. Dopo alcuni mesi litigavamo per ogni cosa, o meglio, io litigavo con una fantasma. Mi svalutava continuamente davanti agli amici (non mi ha perdonato i chili di troppo rimasti dopo la gravidanza), per strada camminava sempre almeno un metro davanti a me, a casa diceva che non ero in grado di fare nulla in maniera accettabile…
Ero distrutta, ma lui ripeteva di amarmi ed io cercavo di rendermi più bella, ho quasi rischiato l’anoressia, stavo tutto il giorno a pulire casa, mi impegnavo al massimo nella mia vita professionale…
Volevo essere perfetta per lui, ma non bastava mai ed io raccoglievo affamata le sue briciole da sotto il tavolo…
Poi il secondo figlio meraviglioso e ancora tanta solitudine durante la gravidanza, neppure un fiore il giorno del mio parto. E ancora diceva di amarmi alla follia, ma per lui esisteva solo il lavoro e il suo aspetto fisico. Mi ha intrappolata per ore in ragionamenti assurdi nei quali, alla fine, io non potevo che avere torto.
Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, ansia generalizzata, un cancro all’utero, pensieri suicidi. Quando mi hanno operata lui non c’era. Aveva detto che l’intervento era una fesseria e che aveva tanto da lavorare.
Una mattina ho detto basta.
Ho chiamato una psicoterapeuta ed ho iniziato un percorso dolorosissimo che dura da un anno mezzo. Quando ho iniziato a volermi più bene (circa sei mesi fa) e a fargli notare che era incapace di amarmi, lui mi ha chiesto la separazione e mi ha negato qualunque tipo di spiegazione mostrandosi perfino infastidito dalle mie lacrime.
E’ tutto molto complesso perché io voglio tutelare al massimo i miei figli.
Per fortuna ora lui ha accettato di farsi seguire da una terapeuta per capire come evitare un trauma ad i bambini (ha detto che della mia sofferenza non gli interessa, ma che non vorrebbe mai far soffrire i SUOI figli, quegli stessi figli dei quali non si è mai occupato e che adesso vuole portarsi in giro come fossero trofei o pacchi postali).
Viene a casa mia tutti i giorni per stare con i bambini e i weekend a volte li trascorriamo tutti e quattro insieme perché vogliamo cercare di rispettare i tempi dei bambini e fare le cose in modo graduale, ma a me fa soffrire tantissimo vederlo così spesso. Sono ancora lontana dalla guarigione , ma tutti mi dicono che da quando lui è andato via sono più luminosa. Io mi sento così in colpa e dipendente e stupida per non essermi accorta prima dell’incubo che stavo vivendo.
Cara Silvia , leggendo le tue parole ho riletto parte della mia vita ….
Una storia simile e lo stesso identico profilo : quello di un personaggio con il quale si è condiviso parte della vita , con il quale si è generato figli e che lentamente , a caro prezzo per noi , hanno perso la loro falsa colorazione per uscire pietosamente nudi dal quadro della nostra vita .
Non ho più tempo per chiedermi come abbia potuto sprecare anni accanto ad una persona simile , non ha più senso chiedermi come abbiamo potuto cadere nella rete di questo personaggio che vive di luce riflessa e calpesta senza scrupolo qualunque essere che non sia quello riflesso nello specchio delle sue assurde ambizioni. La sua insicurezza e la sua ambiguità non faranno di me una larva .
La consapevolezza è il primo passo ; conoscere la patologia , perché di patologia si tratta , aiuts a ribaltare la prospettiva e riemergere con grinta e coraggio , e rendersi conto che qualsiasi critica insinsata può farci sorridere .
Usare anche l’ironia , che aiuta e spiazza .Non c’è tempo da sprecare , bisogna tornare al mondo tra gli umani, respirare aria sana e pulita .
Quando hai dei figl, ovviamente è tutto più comolicato , devi agire con estrema intelligenza e delicatezza , evitando il più possibile che loro subiscano ingiustamente altri contraccolpi.
Io sono nella fase peggiore, tecnicamente parlando, lui è sordo alla richiesta di separazione , formalizzata da un legale e “tira avanti “questa farsa , non ne parla , non affronta, non ne è capace . Continua imperterrito nella convinzione di essere perfetto ,sempre con la sua malvagità e probabilmente trama la sua vendetta .
La mia grande conquista, ora , è che lui non mi fa più paura .
Sono esausta ma ho preso in mano la mia vita e quella della mia bambina , niente e nessuno mi fermerà . Vedo la mia rinascita…come un aereo che rulla sulla pista , scaldo i motori, si tratta di prendere la velocità e la forza giusta per contrastare tempesta e vento … sarà un decollo indimenticabile.
Forza Silvia … grinta e coraggio e si torna a volare .
“Vedo la mia rinascita…come un aereo che rulla sulla pista , scaldo i motori, si tratta di prendere la velocità e la forza giusta per contrastare tempesta e vento … sarà un decollo indimenticabile.
Forza Silvia … grinta e coraggio e si torna a volare .”
Le tue parole mi hanno commossa.
immagino la mia rinascita molto difficile ma possibile.
Continuo a vivere una penosissima sensazione di vuoto, come di morte interiore. A tratti sopraggiunge una specie di shock (della serie: “è successo davvero?”).
Sto cercando di tener duro.
Mi sveglio esausta, la notte faccio incubi, in psicoterapia non faccio altro che piangere tutto il tempo.
Ma dentro di me so che ho amato quest’uomo e niente e nessuno potrà sottrarmi il valore che è di chi ama in maniera autentica.
Lui invece continuerà ad aggirarsi come un fantasma nel vuoto della sua anima, così lontano da se stesso, così incapace di sentire il dolore che ha seminato, così ridicolo, così inconsistente.
C’è ancora il buio davanti a me ma comincio ad intravedere un timido spiraglio di luce…
Cara Silvia ,
tra le tue righe leggo tanta delusione e tanto disagio che è lo stesso mio . Con grande sforzo ci stiamo rialzando da una gran brutta “avventura”. Trovo estremamente positivo il semplice fatto di essere in questo blog , il condividere esperienze che, a quanto pare, non sono così rare . Ogni storia ha la sua , ma in ognuna si trova una parte comune , una serie di elementi che coincidono nell’individuazione del personaggio “fuori posto ” . Quanti i sensi di colpa che mi hanno immobilizzata per tutti questi anni , quanti vuoti sospesi e giustificati , quante umiliazioni , quanta rabbia .
Quanto abbiamo permesso a questi parassiti di farci perdere la fiducia in noi e nelle nostre decisioni rendendogli più semplice la loro ascesa ….e i nostri desideri ? i nostri sentimenti?
Il primo grande passo è fatto : il risveglio, la presa di coscienza e la consapevolezza .
Consapevolezza che ribalta e ci rende forti perchè conoscere equivale anche a maggior potere , quello necessario per difendersi .
Il secondo è capire che le energie non vanno spese a tentare di recuperarli : è impossibile ed il compito di farlo non è certamente il nostro .
Le energie vanno confluite nel nostro percorso , coloriamola noi questa vita e diamole il giusto sapore con l’amore di cui NOI possiamo disporre .
La sai una cosa ? Prima di esserm i resa conto di tutto quanto, non sapevo apprezzare nel modo completo la serenità , passavo distratta sopra le bellezze della vita , non davo la giusta importanza a tutte quelle persone che sono in grado di scaldarmi il cuore , mi lasciavo schiacciare dalla paura e non sapevo bene il significato della parola armonia ; ho trascurato me stessa .
Ora è il momento del cambiamento , un cambiamento che indubbiamente è difficile , siamo stanche , provate , ma prova a vederla cosi: hai l’opportunità di provocare il tuo cambiamento ed insieme al tuo cambiamento ti preparerai alla meravigliosa incognita della serendipità…ovvero la possibilità di scoprire qualcosa di incredibile che non avevi immaginato né calcolato sul tuo percorso e da qui portarti a sorprese straordinarie.
In fondo a tanta sofferenza la piccola luce di cui parli è sono l’inizio di tutte le opportunità che hai per riprendere a vivere a colori . Sono certa che fra un po di tempo tutto quanto sarà un lontano , piccolo punto nero della nostra vita, nemmeno degno di occupare spazione nei ricordi . Un abbraccio ….
sei una persona splendida cara Silvia, è un cammino dolorosissimo il tuo, ma è stato solo lui a perdere, tu sarai presto più forte, oltre che una bella persona.
Non so cosa succede a noi donne, diventiamo delle crocerossine al limite di ciò che si possa umanamente credere, per persone che ci disprezzano, ma quando sul serio riusciamo ad alzarsi (e ripeto sul serio xkè spesso si ricade) non c’è ne per nessuno. Sei tutte/i noi!
Grazie Piccola!
Ti abbraccio.
Caro Dada, non sono del tutto certa di aver ben compreso tutto il tuo discorso, però leggendo la tua testimonianza, secondo me utile per un confronto tra alcuni meccanismi sia dell’uomo che della donna in certe situazioni e su come essi vengono vissuti, letti ed interpretati da entrambi i sessi, mi è sorta spontanea una domanda : non sarà che la tua propensione a perdonare questa donna narcisista conclamata in “cure psichiatriche”, come la definisci ad un certo punto e che ti ha fatto soffrire, come tu e come “tutti” hanno fatto soffrire – e qui sarebbe forse necessaria una prima distinzione sulla qualità della sofferenza inferta -altri, ti esimi in parte dal confronto reale, pieno e profondo con la responsabilità personale dell’esserne stato l’amante e, quindi, di aver assunto un ruolo attivo ed almeno in parte gratificante sia nel far soffrire qualcun altro alimentando consapevolmente il suo narcisismo (e perchè questo desiderio o bisogno in te?) come ad es. il marito/compagno di questa donna – sia realmente sia anche solo nella consapevolezza di prendere il posto di un altro per lei in qualche modo”insufficiente”, differentemente da te – sia in una sorta di esaltazione, seppur apparentemente temporanea, di una forma particolare di un tuo ideale di”virilità maschile” – preciso maschile perchè anche nella donna può esserci un certo “virilismo” – come prescelto da lei e da un ventaglio di donne con le quali potevi esibire o sapevi comunque venivano lodate, tali tue qualità, là dove per esibire intendo anche solo “ascoltare”le loro strepitose e povere (mi chiedo sinceramente che tipo di strano club e da quantà “povertà spirituale” – e lo dico da donna – fosse caratterizzato quello di queste donne tutte traditrici dei loro mariti) confidenze? Preciso che la mia non vuole essere una provocazione e spero si capisca ma solo uno spunto eventuale, di riflessione sulla base di alcune domande che mi sono sorte leggendo la tua testimonianza che credo di eventuali spunti, possa contenerne anche altri.
CHI CHIEDE SCUSA VA SEMPRE PERDONATO A BRACCIA APERTE, CHI NON CHIEDE SCUSA NON DEVE MAI ESSERE PERDONATO ED E’ IMPORTANTE INVECE CHE QUALCOSA AVVENGA NELLA SUA VITA AFFINCHE’ LA PAGHI E SI PENTA – PER IL SUO BENE E AFFINCHE’ NON FACCIA PIU’ DEL MALE – BISOGNA PERO’ RINUNCIARE AD OGNI VENDETTA ALTRIMENTI NON CAPIRA’ DI AVERLA PAGATA DA SE STESSO/a E DARA’ LA COLPA A CHI SI E’ VENDICATO E QUESTO NON SERVIRA’ A NIENTE – LA VITA NELLE QUESTIONI DI ‘DELINQUENZIALITA’ SENTIMENTALE E’ GIUSTIZIERA – CHI HA SUBITO UN TORTO GRAVE NELLA MANIPOLAZIONE AFFETTIVA DEVE VENDICARSI SEMPLICEMENTE ELABORANDOLO , TORNANDO A STARE BENE, CURANDOSI DEL ‘MALE PREGRESSO’ CHE LO HA POSTO NELLA CONDIZIONE DI SUBIRLO, E DEVE ABBANDONARE L’ALTRO AL SUO MERITATO DESTINO AFFINCHE’ UN GIORNO SI POSSA DIRE ‘BENE GLI STA’, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA, CIOE’ AUGURANDO ALL’ALTRO DI STARE MALE NEL MODO SUFFICIENTE E NECESSARIO AFFINCHE’ DEBBA ESSERE COSTRETTO A CURARSI E A GUARIRSI PER IL SUO BENE E PER GLI ALTRI, E QUINDI ALLORA E SOLO ALLORA PERDONARGLI OGNI COSA, E, NON SOLO, SE POI VERAMENTE E’ PENTITO E GUARITO, PERFINO ANDARGLI INCONTRO ED AIUTARLO PER COME E’ POSSIBILE E GIUSTO.
qUI DI SEGUITO VI RIPORTO QUALCHE DISQUISIZIONE SUL PERDONO, RICORDANDO CHE LA PENSO COME FREUD, ED ANCHE COME GESU’ NELLA PARABOLA ‘ 7 VOLTE 7’ O ANCHE COME SAN BERNARDO NE LA REGOLA DEI SUOI MONACI – DICIAMO CHE FINO A QUANDO ‘ I CATTIVI’ INDUGIANO NEL DIABOLICO C’E’ POCO DA PERDONARLI, QUESTO SEMMAI LO FA DIO (DICIAMO) ‘PERDONA LORO PERCHE’ NON SANNO QUELLO CHE FANNO’, PERò PRIMA DI PERDONARLI STATE SICURI CHE GLIELO FA SAPERE QUELLO CHE FANNO ATTRAVERSO UNA GIUSTA LEZIONE. DIO E’ SEMPRE MISERICORDIOSO, QUAlunque cosa tu faccia contro di lui, sempre perdona, ma quando tu fai qualcosa contro un altro suo figlio o figlia e non chiedi scusa questo NON TE LO PERDONA!
Ed ecco qui di seguito un brano a cura di Roberto Cavaliere che vi riporto e dal quale mi discosto nelle conclusioni rispetto a quanto sopra ho riportato:
“PERDONARE ? Quante volte dopo aver subito un’offesa, un torto, un aggressione, superata la fase della rabbia ci chiediamo se perdonare o meno? Rispondere a tale domanda non è facile, ma proverò ad evidenziare gli aspetti positivi di un eventuale perdono.
Innanzitutto effettuiamo una disamina storica del perdono. Da sempre sono le religioni che sensibilizzano al perdono, portando ad esempio il perdono di Dio, che deve essere d’esempio a tutti gli altri perdoni umani. I seguenti aforismi sono tratti dalle sacre scritture:
Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare.
Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu.
Ma fra filosofi e studiosi, diversi non sono d’accordo.
Friederich Nietzsche che era contrario al cristianesimo, in quanto religione degli schiavi, era contrario anche al perdono che riteneva caratteristica dei deboli, degli incapaci ad affermare i propri diritti, degli incapaci di ribellarsi e di vendicarsi. Il filosofo Schopenauer era dello stesso parere sul perdono, anche se con motivazioni diverse.
Ma sopratutto contrario al perdono è stato il padre della psicanalisi, Freud.
Egli lo considerava pericoloso per l’equilibrio psicologico della persona, in quanto mette a repentaglio la capacità dell’Io di fronteggiare le pulsioni inonscie, causando o una rivolta o la nevrosi. Per Freud le uniche concessioni al perdono potevano avvenire solo nel caso di una sottomissione strategica al più forte, per ridurre la sua aggressività o per lo scopo narcisistico di sentirsi superiore agli altri perdonando.
Attualmente la psicologia stà rivalutando il perdonare. Al di là della concessione del perdono come gesto di bontà, empatia, altruismo, c’è anche un utilizzo pragmatico perdonare, a scopo personale. Perdonare infatti, spesso produce sollievo, eliminando la relazione d’odio che lega vittima e carnefice e che danneggia sopratutto la vittima. In questo caso Il perdono può essere concesso sia ai vivi che morti, e nel caso dei vivi indipendentemente da una loro più o meno esplicita richiesta. Inoltre il perdono può essere parziale (il più delle volte) totale (accade raramente) e può riguardare sia la persona che ha offeso o agito il torto che l’azione dell’offesa o del torto.
La capacità di perdonare, naturalmente, è anche legata all’entita dell’offesa o torto subito ed allimportanza che riveste per l’offeso la persona che le ha inflitte.
La stessa psicoterapia fà del perdono uno dei moventi principali del percorso terapeutico e dell’esito finale dello stesso. Nella psicoterapia il perdono , producendo una diminuzione di amarezza e risentimento, ha un effetto catartico, di liberazione, perché è capace di eliminare o attenuare i sentimenti di rabbia, di vendetta, di vergogna e di risentimento, liberando delle energie, che possono essere dunque meglio spese su altri fronti.
Ma il perdono richiede tempo: può avvenire solo dopo che vi sia stato una rielaborazione mentale dell’offesa o del torto subito, che permetta di placare , la rabbia, il desiderio di vendetta o di punizione di chi ha inflitto il tutto.
Dimenticare non è sinonimo di perdonare in quanto col perdono non cerchiamo di dimenticare l’offesa ricevuta, ma solo fare in modo che essa, pur presente nel ricordo, non sia più dolorosa.
Allo stesso modo perdonare non significa riconciliarsi. Possiamo non nutrire più rabbia per l’offesa ricevuta e perdonare l’offensore, ma non intendiamo più avere nessuna relazione con quest’ultimo.
Approfondiamo la dinamica dell’odio che è sottesa al non perdonare. L’odio può essere un sentimento che lega per sempre. Il filosofo Cioran era del parere che se non vogliamo più dimenticare una persona dobbiamo arrivare ad odiarla. Nello stesso modo l’odio mantiene sempre vivo l’offensore e le sue azioni nella mente dell’offeso. Tutto questo crea dipendenza. Nella stessa dipendenza affettiva l’odio è l’altra faccia della medaglia.
Per perdonare bisogna guardare la realtà dal punto di vista dell’offensore, comprendendo quelle che possono essere state le motivazioni o le pulsioni delle quali possa essere stato, a sua volta, vittima chi ha offeso. Bisogna anche riconoscere eventuali propri errori che possono aver contribuito alla genesi dell’offesa o del torto. Questo insieme di considerazioni può agevolare la concessione del perdono.
Ma anche se fossimo così bravi ad attuare tutto il percorso del perdono, questo non impedisce che la rabbia relativa all’offesa o al torto subito scompaia per sempre. Potrebbe continuare ad albergare dentro di noi e dare segni di vita in determinate circostanze che possono riattivare il rimosso. Ma tali riattivazioni non vranno mai l’impatto doloroso ante-perdono.
Perdonare, quindi, come gesto di amore per sè stessi, per perdonare anche sè stessi di aver permesso all’altro di farci del male. Non dimentichiamo che gli altri ci trattano come noi li permettiamo di trattarci. In questo senso l’offesa ed il relativo perdono possono rappresentare un occasione di crescita personale perchè quello che è accaduto non si verifichi più” (testo del Dott. Roberto Cavaliere- sito “Maldamore”)
Cara Rosy, credo che il peggior difetto del narcisista sia non solo quello di fingere ma di farlo così bene da riuscirci anche con sè stesso, credendo di volta in volta alla intrinseca “bontà” del personaggio che interpreta (ved il bell’articolo sul “dottor jeckill e Mister Hide”)mentre magari massacra, come è il caso di alcuni padri o madri nei confronti dei figli, oltre che dei partner sbagliati ( e, sinceramente non vedrei le due cose molto disgiunte) di persone che hanno fatto con loro questi brutti incontri, la vita degli altri. Talvolta, ho provato la triste sensazione che queste persone, nell’interpretare il loro personaggio ad es. e paradossalmene, di “salvatori” di chi in realtà era la loro silenziosa vittima, davanti ad un pubblico” prescelto” – non necessariamente in modo volontario e cosciente – per l’occasione, potessero agli occhi degli altri apparire come degli eroi/eroine che si sacrificavano per chi stavano in realtà sacrificando. Penso ad es. ad alla Sindrome di Munchausen-anche quella per procura . Certo in generale, la vittima, proprio per non essere più nè divenire per il possibile tale, ha il dovere in ogni caso, secondo me per sè stessa e per altri con cui potrà sperabilmente avere relazioni basate su differenti dinamiche, di interrogarsi sul perchè sul “come” abbia accettato, e spesso più volte, quel ruolo in un copione assegnatogli da altri, ma in cui anch’essa in qualche modo, ha recitato, seppure sulla base di differenti spinte interne e, talvolta anche solo per sfinitezza, una sua o alcune sue parti alimentando la famelicità del narcisista e depauparandosi (poichè ha comunque messo in gioco qualcosa che gli appartiene, nel bene e nel male) o sentendosi tale, internamente. Mi piacerebbe molto capire se nella “vittima” del narcisista patologico, quando questa relazione è interrotta ma poi reiterata nei fatti e rimuginata nei pensieri – moltissimi hanno , come ho letto anche qui nel forum, difficoltà a staccarsene e ad allontanarsi dall’idea di riavvicinare il “narcisista patologico” e “patogeno” – nonostante ad un certo punto si comprenda tale sua patogenicità e che si sa che essa farà del male -si potrebbe considerare in azione, ad es., un meccanismo psicologico del tipo che S. Freud ha chiamato “coazione a ripetere” . Ciò per capire un pò meglio, nel caso vi sia un’effettiva relazione (o anche no) chi cade in buona fede nella loro “rete” e non per giustificarli.
Elisa
Allora caro Dada, come sempre grazie per la sua partecipazione. Vorrei però farle notare che non credo proprio che le cosiddette ‘vittime’ siano sempre deboli e incapaci, anzi i vampiri preferiscono il sangue buono… tutti in amore abbiamo debolezze… quindi non condividol’idea che certi rapporti malati avvengano tra 2 malati, sempre… nel caso di cui tratto io si tratta di uno/a che è particolarmente malato/a che fa ammalare un altro/a…. Poi c’è un’altra considerazione, mia naturalmente, e ognuno può pensarla come vuole, ci mancherebbe… io non sono per il perdono ad oltranza a tutti costi, come minimo in certi casi ci vuole il disprezzo, e non mi pare che disprezzo e perdono abbiano qualcosa in comune… le storie d’amore certo possono finire e fanno star male, ma bisogna accettare e perdonare… le storie con malati che fanno ammalare gli altri pur di perseguire i loro interessi, e in modo DOLOSO, non possono essere semplicemente perdonate, a meno che ciò non vuol dire augurarsi che sia il destino a dare una lezione a certi/e mal-viventi nel vero senso della parola… è poi evidente che ogni eventuale vendetta deve essere simbolica e legale ed eventualmente può essere attuata solo quando si è sicuri di non fare del male a se stessi – e ciò succede sempre fino a quando non si è slegati… poi quando si è slegati, capita che ci si dimentica e si lascia perdere… poi però ci pensa il destino, anche se si prende il suo tempo… per quanto riguarda i temi del perdono, della vendetta e del fatto che chi subisce un torto sarebbe un debole (ma non sempre lo è) consiglio a tutti/e la lettura o rilettura del CONTE DI MONTECRISTO (uno che di narcisisti e psicopaticici senz’altro se ne intendeva).
Un caro saluto
P.B.
l’altra volta, con i commenti vecchi, compariva, e infatti mi arrivavano gli aggiornamenti. da quando i vecchi commenti sono stati spostati,non li ricevo più e non trovo più neanche dove spuntare.
Leggo con passione i vostri commenti. Immagino le vostre storie e frase dopo frase vi sento più o meno vicini a me e alla mia esperienza. Immagino volti sconosciuti al computer che mentre scrivono provano quelle vibrazioni che sento o ho sentito anch’io. Questo mi piace. Ho fatto molti passi avanti, dopo la grande sofferenza. Come? Prendendomi le mie responsabilità sulla mia esistenza. Questo non equivale a colpevolizzarmi per ciò che è stato. Però mi dico che se certi passi li avessi fatti prima, quel tipo probabilmente non lo avrei lasciato neanche avvicinare più di tanto. O, al finire della storia, non avrei sofferto tanto. Ma io idealizzavo lui, me e la situazione. Ho accettato il mio dolore e ho cominciato a lavorare su di me. Con grandi resistenze, perché sono molto orgogliosa. Per questo, ancora non riesco a perdonare. Però oggi tutto è più semplice e concreto. Oggi vivo per me ed ogni minuto è prezioso. Sono un essere vivente, in carne e ossa, curioso e libero. Non c’è più spazio per malumori, stranezze, prepotenze e capricci altrui. Al momento non c’è neanche spazio per un altro essere vivente nella mia vita. Ho la mia vita da risolvere, non più quella di un altro, o di altri (al plurale mi riferisco a quella schiera di esseri umani che sono in qualche modo dipendenti da me e vogliono che la mia sfera emotiva sia a loro disposizione – ciò di cui parlava Pam). Ci sono tante cose buone sulla terra, per tutti. Dobbiamo solo imparare a riconoscerle e a farle nostre. Allargare il cerchio della nostra esistenza è un invito molto significativo. Saluto tutti.
[ho ritrovato i miei vecchi post ma non trovo dove spuntare NOTIFICAMI per ricevere gli aggiornamenti]
Ma non compare un quadratino sotto il post che si scrive? Me lo dica che così lo comunico al tecnico…
ho provato anch’io più volte a cercarlo ma non riesco a trovarlo, questo quadratino con scritto “notificami”. l’ultimo a sinistra che a me compare è quello per i Feed.
rettifico: ora mi appare però come l’iscrizione ai commenti per questo articolo, non so se nel frattempo è cambato qualcosa e se si tratta effettivamente della stessa cosa anche se in genere la notifica so che avviene per email o sbaglio?
Sono capitata su questo blog per puro caso ieri pomeriggio. Dopo mesi di inferno mi sembra finalmente di non essere l’unica a vedere il mondo al contrario…e già perchè la persona con cui sono stata è quasi riuscita a convincere non solo me ma anche la mia famiglia che il problema fossi io..Credo di essere ancora nella fase in cui ho difficoltà ad accettare che lui sia malato..una parte di me spera ancora, quella che l’ha amato. La ragione legge tutte queste storie e rabbrividisce perchè purtroppo sa che i sintomi e i fatti parlano molto chiaro…neanch’io riesco a pensare di condividere nuovamente la mia vita con un’altra persona…credo che per quello avrò bisogno ancora di tempo, molto, molto tempo..
Rosi ciò che cerchiamo di dire è che se non cambiano noi per primi il modo di vivere l’amore e la vita stessa, probabilmente correremo sempre il rischio che la nostra serenità sia in balia degli umori e del volere altrui. L’ascesi io non so neanche cosa sia, non pratico nessuna tecnica di meditazione, non ho alcuna pretesa mistica… ma ho scoperto che il mio modo di vedere le cose non era perfetto e che potevo cambiare i miei punti di vista e allargare la mia prospettiva e che, sopra tutto, dovevo tenerci di più a Pluma
Oggi era il mio compleanno pensavo ad una bella giornata in moto un pranzo insieme , invece mi ritrovo a casa da sola senza nessuno, ho passato parte della giornata a letto per poi ribellarmi, è per caso che sono qui, coincidenze, credo che sia un segno per farmi capire con chi ho a che fare. Sono 3 anni che vivo un inferno o per meglio dire dalle stelle(letteralmente) alle stalle ( inferno). La prima sera che siamo usciti mi ha conquistato e non mi sono più liberata di lui. Abbiamo passato un periodo da favola per poi diventare un inferno, mi accusava di tutto, mi allontanava, mi ha devastato psicologicamente. Sono caduta in depressione, ho chiesto aiuto ad uno psicologo ma non era abbastanza ho deciso di vedere (grazie alle amiche) uno psichiatra e per un periodo mi sono curata con psicofarmaci. In questo periodo di cura non l’ho piu visto ne sentito, credevo di essere forte, che non gli avrei riaperto le porte, non è così.
Esattamente 1 anno fa, dopo 5 mesi di silenzio, ripare per farmi gli auguri di compleanno, riprendiamo a piccoli passi a frequentarci, capisco ancora una volta che fra noi ci sono bugie, solo bugie, manipolazioni continue. Ma vado avanti lo stesso, sento di essere malata e dipendente, nonostante tutto quello che vedo e mi dice resto.
La verità è che io sapevo di avere a che fare con una persona disturbata non volevo vedere, speravo che avremmo risolto tutto insieme.
Oggi ho capito che non è così, ho capito che devo allontanarmi subito perchè non posso creare nulla con lui.
Ora voglio chiedere se posso farcela da sola, non mi sento depressa quel capitolo è chiuso, cosa mi devo aspettare e so già che appena lo allontanerò mi cercherà di nuovo con i suoi modii gentili.
Devo sapere per uscire da questa situazione con la sicurezza che non ci ricadrò.
Grazie
Auguri a Geltrude!
salve dott,
ho notato che i miei vecchi interventi sono stati cancellati e non ricevo più gli aggiornamenti via mail. c’è un archivio dei vecchi post? può reinserirmi nella lista. grazie
c’è una frase di Jung che mi ha fulminato:
“who looks outside dreams, who looks inside awakens”
è un cambio di prospettiva notevole…
poi diventa un circolo virtuoso, scoprirsi, amarsi, vivere veramente…
Magari mi scriva sulla mail priovata vedi info e vediamo di capire … ma in fondo al blog o sopra dovrebbero esserci una freccetta con scritto vecchi post… per gli aggiornamenti bisogna cliccare sul quadratino in basso notificami…. se si fa un post all’articolo si riceveranno solo le notrifiche di quell’articolo non di altri…. se invece si fa una replica ad un post in un articolo, si ricevono solo le notifiche a quella replica e non quelle relative ai post di quell’articolo… eh, certo sarebbe bello se qualche buon blogger mi desse una mano per migliorre il servizio… comunque credo proprio che i suoi post li recuperiamo, mi scriva in privato così òlo metto in evidenza… un caro saluto.
Buonasera, facendo un giro nel blog, sono riuscita a recuperare tre post (due sono un doppione per via della prova notifica, se ho ben capito) di pluma e di sue risposte, dottor Brunelli ad essi. Spero che questi post sottoriportati, possano essere intanto utili come linea guida per ricercare gli argomenti /problemi di cui ha allora parlato nel forum, con relative date -giorno ed anno – e risposte che ha ricevuto, come richiesto appunto dalla stessa ” pluma”. Se necessario ed utile, posso con calma, cercarne anche altri di post nel forum, qualora ce ne fossero
Spero che queste siano intanto utili.
Un caro saluto.
Elisa
2. pluma says:
agosto 30, 2011 at 10:27 pm
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Replica
1.
Replica
2. pluma says:
agosto 30, 2011 at 11:50 pm
non sapevo di dover cliccare notifica. sorry
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Replica
pierpietro says:
settembre 1, 2011 at 7:17 am
Carissima (RIPETO RISPOSTA PRECEDENTE) , questo blog è un ambito informativo e di auto-aiuto, ciò vuol dire che non è lo strumento del FAI DA TE diagnostico e terapeutico su se stessi e sulle altre persone. Perciò metto in guardia tutti dall’attribuire diagnosi ed etichette psichiatriche a chiunque senza aver effettuato un consulto personalizzato con me o con uno specialista della salute mentale. Certamente leggere e partecipare al blog aiuta tantissimo, consente di sviluppare un significativo quadro di riferimento, o meglio una chiara CORNICE del quadro… ma da ciò pretendere di sapere chiaramente quale sia il dipinto che cì è nella cornice, solo perché si ha la cornice, è sbagliatissimo e può essere persino pericoloso… è giusto informrsi in ogni modo (e questo blog aiuta tantissimo e consente poi di sviluppare un consulto diretto in modo particolarmente mirato ed efficace) ma quando poi bisogna sapere circa la propria situazione sentimentale, vitale e di salute e di chi ci sta vicino è meglio rinunciare a qualche pizzeria o ad un paio di jeans firmati per ottenere qualche fondamentale consulto di chiarimento (il cui costo abbordabilissimo è anche detraibile fiscalmente in quanto trattamento medico, mentre invece pizza e jeans no). Scusatemi la schiettezza, ma è importante dare un’informazione chiara e che metta in guardia dall’utilizzare questo forum in modo errato e dannoso (cioè come un ambito ove invece di aiutare a informarsi davvero su se stessi e con precisione, conduca a trascurarsi e alla superficilità e anche persino ad assurdi equivoci interpretativi, limitandosi a trarre conclusioni senza alcuna verifica… che ben vengano i dubbi e i quesiti e il bisogno di capire, ma poi allora si approfondisca con responsabilità, per il proprio bene e per quello degli altri).
Un caro saluto
Replica
pierpietro says:
settembre 8, 2011 at 7:16 am
Se mi chiama privatamente in orario professionale al 3391472230 posso darle alcuni chiarimenti e indicazioni. Un caro saluto
Replica
1.pluma says:
agosto 30, 2011 at 10:27 pm
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Replica
1) pluma says:
agosto 30, 2011 at 11:50 pm
non sapevo di dover cliccare notifica. sorry
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Replica
pierpietro says:
settembre 1, 2011 at 7:17 am
Carissima (RIPETO RISPOSTA PRECEDENTE) , questo blog è un ambito informativo e di auto-aiuto, ciò vuol dire che non è lo strumento del FAI DA TE diagnostico e terapeutico su se stessi e sulle altre persone. Perciò metto in guardia tutti dall’attribuire diagnosi ed etichette psichiatriche a chiunque senza aver effettuato un consulto personalizzato con me o con uno specialista della salute mentale. Certamente leggere e partecipare al blog aiuta tantissimo, consente di sviluppare un significativo quadro di riferimento, o meglio una chiara CORNICE del quadro… ma da ciò pretendere di sapere chiaramente quale sia il dipinto che cì è nella cornice, solo perché si ha la cornice, è sbagliatissimo e può essere persino pericoloso… è giusto informrsi in ogni modo (e questo blog aiuta tantissimo e consente poi di sviluppare un consulto diretto in modo particolarmente mirato ed efficace) ma quando poi bisogna sapere circa la propria situazione sentimentale, vitale e di salute e di chi ci sta vicino è meglio rinunciare a qualche pizzeria o ad un paio di jeans firmati per ottenere qualche fondamentale consulto di chiarimento (il cui costo abbordabilissimo è anche detraibile fiscalmente in quanto trattamento medico, mentre invece pizza e jeans no). Scusatemi la schiettezza, ma è importante dare un’informazione chiara e che metta in guardia dall’utilizzare questo forum in modo errato e dannoso (cioè come un ambito ove invece di aiutare a informarsi davvero su se stessi e con precisione, conduca a trascurarsi e alla superficilità e anche persino ad assurdi equivoci interpretativi, limitandosi a trarre conclusioni senza alcuna verifica… che ben vengano i dubbi e i quesiti e il bisogno di capire, ma poi allora si approfondisca con responsabilità, per il proprio bene e per quello degli altri).
Un caro saluto
Replica
pierpietro says:
settembre 8, 2011 at 7:16 am
Se mi chiama privatamente in orario professionale al 3391472230 posso darle alcuni chiarimenti e indicazioni. Un caro saluto
Replica
1. pluma says:
ottobre 19, 2011 at 3:08 pm
gentile dottore
ho eseguito il test.
risulta che sono stata traumatizzata.
riguardo alla ferita narcisistica, a forza di leggere e di informarmi, ho avuto modo di
riflettere su me stessa e le verità che sono emerse sono state dolorose e inaspettate.
vecchi mostri che operavano indisturbati all’interno di me e che io non vedevo.
ora li vedo all’opera! si danno un gran da fare, ogni giorno
e ogni notte! li odio! quindi non mi piaccio. paura della pazzia, e da qualche giorno
a questa parte, si affaccia su di me anche la paura della morte.
questo probabilmente perché da qualche settimana ho dato anche un nuovo significato all’espressione: essere vivi, sentirmi viva.
insomma “nel mezzo del cammin di nostra vita” sta succedendo un quarantotto!
è tutto in trasformazione, ma così velocemente che non riesco a stare dietro alle novità
(quasi sempre frustranti) che mi si presentano ogni giorno.
tutto sommato, anche se la persona con cui mi sono scontrata ha dei modi di fare che potrei non condividere,
non riesco mai ad addossargli totalmente la cattiva fede.
o meglio, scivolo spesso tra un opposto e l’altro.
il rovescio della medaglia della manipolazione o del narcisismo che io posso aver visto in lui, in effetti, potrebbe essere completamente un altro:
una superiorità spirituale che mi ha ferito proprio perché non avevo ancora
affrontato i passaggi di consapevolezza di cui le ho accennato sopra.
in questo modo, troppo facile leggere il suo modo di relazionarsi con me come “cattivo” o manipolatore.
potevano essere “insegnamenti di vita” espressi con rabbia, la voce dell’esasperazione.
Le uniche cose che posso mostrare con orgoglio davanti a me sono la sincerità con cui mi sono rapportata a lui,
la volontà di chiarire e di andare avanti, il tentativo di crescere insieme,
la ricerca di vie di pacificazione, ogni volta esente da malizia o da manie manipolative,
ma guidata sempre da autentica volontà di comprensione dell’altro punto di vista e di accettazione,
quindi, mi permetto di asserire, di amore.
ora, se dall’altra parte, avevo veramente una persona spiritualmente più evoluta di me, con una coraggiosa autostima e sicura di sé,
come può aver scambiato questi seppur impacciati tentativi di risoluzione, in tentativi di manipolazione?
questo era il riscontro che avevo in cambio: la cervellotica ero io! io ero la manipolatrice, lui era quello che si sentiva snaturato.
a dimostrazione di questo, ho provato a rispondere alle prime quattro domande del test anche mettendomi nei suoi
panni. Lo so che non ha senso, ma da ciò che lui diceva a me, anche lui potrebbe asserire
di aver subito un TdN da parte mia! Del resto sto imparando che il linguaggio è davvero limitato e interpretabilissimo.
comunque, andando avanti col test, e rispondendo alle 14 domande
ho ottenuto un punteggio di 180. mooolto grave! sono sei mesi che la relazione è finita.
ci sono delle domande che mi hanno particolarmente colpita, perché
esprimono esattamente l’idea che ho avuto di me quando mi guardavo dall’esterno,quando cercavo di esprimere ciò che mi stava succedendo:
– non riuscire a non pensare all’esperienza traumatica (un’ossessione, cercando di indirizzare la mente verso altri pensieri
e dopo forse pochi secondi ritrovarsi a pensare alla stessa identica cosa per giorni, settimane, mesi… sfiancante, uno strazio)
– cercare di ricordare qualcosa di importante dell’esperienza traumatica e non riuscirci
(non saper rispondere a chi ti chiede: – perché ti ha lasciata?, non riuscire a parlare di fatti e non riuscire a collegare i fatti
e i discorsi ad una così drastica decisione, per la terza volta)
e poi il distacco dai luoghi e dalle persone (convivevamo), gli incubi (tuttora), il sonno disturbato (dormo troppo, passo ore
di dormiveglia nel letto al mattino con mille pensieri che mi ronzano in testa, sempre gli stessi, e nessuna voglia di alzarmi)…
ho smesso le sigarette, ho smesso l’alcol, ho smesso il caffè, ho smesso di digrignare i denti,
faccio passeggiate,
vivo sola. un viaggio all’estero in solitaria, che mi ha fatto bene.
vedo poche persone, intime, ma non sopporto più i miei discorsi su di lui,
cercando di capire chi è, chiedendo a chi lo frequenta cosa ne pensano,
cercando di capire con chi ho avuto a che fare,
e soffrendo ogni volta per le mie inconsapevolezze
su di me, e sugli altri. Sono così pesante e ripetitiva!
Lui intanto ha già ripreso ad avere delle relazioni…
ho deciso che smetterò anche di parlarne.
…riflessiva e perfezionista, ciò che odiava di me…
subire un rifiuto è deleterio, giustificarlo è il peggior torto che posso fare a me stessa. eppure lo faccio. forse darà i suo frutti.
sono affamata di spiegazioni e di nuove strade.
qualcosa si smuove, giorno dopo giorno, ma è fatica. a volte ho paura, a volte sembra di non aver fatto alcun passo.
riesco a scacciare l’ansia quando arriva, non so come ma ho trovato il modo.
sto e aspetto. mi guardo le mani e me le tocco, guardo gli oggetti, torno alla realtà e mi dico di essere qui ed ora e che tutto va bene qui e ora.
intanto guardo al mondo, forse più curiosa di prima e con meno aspettative.
… provo a vivere, sola.
io la ringrazio tanto. a presto, buon lavoro
Cara pluma, la tua testimonianza mi ha molto colpito, per ciò che hai passato, per quel che vivi e per il tuo modo di affrontare questa difficile esperienza di “guarigione” da un grave trauma con la capacità ed il coraggio di affrontare e confrontarti anche con quelle parti di te che ti piacciono meno guardando all’esperienza stessa da molte diverse sfaccettature. Spero che la tua fame di nuove strade ti faccia incontrare del cibo “nutriente” e riparatore per la tua anima restituendole la sua sostanza. Ti faccio un caro augurio per il tuo percorso. Un abbraccio.
Elisa
cara Elisa,
ti ringrazio per l’augurio. sei sempre molto delicata e obiettiva nello scrivere. Colgo l’occasione del tuo commento per raccontarvi la giornata di oggi. Avevo appena letto, spento il computer, uscita. e chi ti incontro? sì, lui, da lontano. l’ho guardato e intanto cercavo di sentire la mia reazione. finalmente nessuna fitta al petto. il respiro ha continuato ad essere regolare. la mia testa non è diventata un macello, le cose che avevo da fare hanno continuato ad avere la priorità. nessuna vampata al viso, no paura, no blocco, no panico.
eppure… sembra sempre che la vita intorno a lui sia più
brillante, più splendida, più a posto, più grande, più ok di quella di chiunque altro. e che lui sia sempre vincente. e che coloro che gli scodinzolano attorno
siano sempre più innamorati della sua persona.
e che lui lo sa… e gestisce.
e io invece impacciata, a cercare di fare luce, con alti e bassi. di nuovo mi trovo a condividere le parole di Pamela (non te ne andare!) quando parla del nostro bisogno di perfezione. e pian piano, ultimamente, l’ho trovata quella risposta che non sapevo dare a chi mi chiedeva: perché ti ha lasciata?
– perché non sono perfetta. – è la risposta giusta.
Grazie ancora per l’augurio. Un buon cibo è questo blog, e voi.
Segnalo questo nuovo articolo di oggi sul Dr. Jekyll e Mr. Hyde, in quanto è assai significtivo rispetto alla ‘dualità’ che si manifesta nei comportamenti narcisistici di carattere manipolatorio e ‘vampirizzante’: https://www.albedoimagination.com/03/2012/dott-jeckil-e-mister-hide-e-lombra-dentro-di-noi/
Ho trovato questo blog per caso e ho letto con grande attenzione ed interesse..Desidero lasciare la mia testimonianza sperando possa essere d’aiuto. Sono una donna medico psicoterapeuta fregata nel modo più grossolano possibile da un narcisista che si è insinuato nella mia vita in una circostanza tragica un anno fà: la morte di mia madre.. Era il suo chirurgo, mi affido a lui in condizioni difficili lasciandogli tra le mani la vita di mamma..Mostra il suo interesse , uomo da manuale, educato brillante, divorziato, bell’aspetto.Tutte le credenziali insomma. Bisognosa d’affetto in quel momento come non mai ( mia madre è morta a 63 anni ) ed essendo io separata con 2 bambini , mi slancio verso questa persona con amore onesto profondo sincero leale..Mi comunica a casa mia, a 3 giorni dal funerale di mamma che ha una relazione con altra donna, ma sostiene per tenermi calma, la vuol chiudere.. Elegantemente lo invito ad andare via e lui và. Inizia un’altalena di messaggi telefonate ma la cosa che mi straniva era che negava il confronto, riferendo di sentirsi irritato e spariva in una fredddezza glaciale. Chiudiamo la relazione se cosi si poteva definire…e riappare a me dopo 8 mesi …raccontantomi di una donna con la quale stava andando a convivere bella, benestante , ma che lo ha lasciato perchè ancora innamorata del suo ex. Torna a me come una vittima, ferito, deluso, con la voglia precisa di riprendere a vederci…Io nn avevo ancora inquadrato il personaggio e inizio a rifrequentarlo con l’ingenuità di una ventenne.. Mi manda segnali sempre ambigui, parla di altre, non si apre mai ad una intima condivisione, si definisce disilluso poi spara che con me non scatta nulla ( certo, ero una donna comune, normale e con un cervello ed un cuore ) . Vado via e lui mi guarda con occhi pieni di odio e rabbia, sostenendo che nnn capusce il mio allontanamento. Sbigottita e ferita mi allontano. Torna a prendermi dopo due mesi di silenzio e la mia ferita interna narcisistica mi impedisce di negarmi a lui. Adesso so chi è ma mi trovo già nel circolo vizioso… Mi usa a suo piacimento, mi fà credere che sono l’unica e poi mi afferma di vedere altre, mi tiene in una trappola di cinismo e mancanza d’affetto, senza mai darmi elementi certi ….Finalmente mi ribello al suo distacco, ho un insight e comprendo bene cosa mi sta succedendo…Lo mando via definitivamente e la rabbia e gli improperi che mi ha rivolto ( definendomi come una taverna di infimo ordine ) sono stati infiniti….rabbia odio rivalsa chiusura sua violenta insomma la classica cattiveria senza fondo… Oggi ancora pago le conseguenze a distanza di un mese….notturne e diurne …sogno, la paura mi assale, ricordo il suo sguardo assassino…il mio supervisore mi aiuta e mi sostiene. ma sono libera dal male…..Ho iniziato a volermi davvero bene…sto ricucendo con dolore le mie ferite e consiglio a tutte a tutte, di allontanarsi da simili mostruosità…non c’è nulla da cavare e nè il tempo nè l’amore vi aiuterà…piuttosto come giustamente suggerito, chiedetevi il perchè di tutto questo e aiutate voi stesse….ve lo dice una terapeuta che ci è cascata..chiedete aiuto e liberatevi dal male…Auguri a tutte annamaria
Cara annamaria, ho letto la tua storia tragica ed ammiro il modo in cui sei riuscita a raccontarla e condividerla; una storia la tua, che data la tua professione e conoscenze, ci dimostra che come esseri umani, nessuno di noi è immune da questi problemi, forse proprio perchè le loro origini, come anche tu fai capire, si trovano in noi stessi prima ancora che in quegli altri di cui diventa poi facile, talvolta fin troppo, finire prede.Posso dirti che anch’io so, ad es., cosa vuol dire non dormire – o farlo molto male – tante notti di seguito e svegliarsi in preda ad un incubo.
Personalmente ti ringrazio per la tua testimonianza e la tua esortazione ad attuare dei comportamenti che possano aiutarci, anche se talvolta è difficile e per alcuni, lo è di più che per altri e ti faccio tanti auguri affinchè tu possa “ricucire” al meglio le tue ferite e “guarire” con il tempo da questa grande sofferenza che traspare. Un abbraccio.
Ascoltando e vedendo questa versione di questa canzone, mi è venuto in mente che essendo scritta ed in parte anche cantata, da un uomo – Enrico Ruggeri – e da una donna – L’Aura – soprattutto, in qualche modo possa “parlare” anche di e con noi tutti.
http://www.youtube.com/watch?v=EAXIqT4OZi8
Dato che non so se sono riuscita a mettere effettivamente il link, la canzone è “Quello che le donne non dicono”, cantata da L’Aura ed E. Ruggeri. Di Enrico Ruggeri, sempre sulle difficoltà e speranze che si incontrano, quando per qualche motivo che ci porta a ciò, ci ripieghiamo in noi stess e, quindi, relativamente ai temi di cui qui noi tutte/i parliamo, mi ha colpito anche “La notte delle Fate” che mi sembra possa avere un qualche collegamento anche con il tema delle ninfe, come ad es. Carna, di cui si parla molto a proposito del Carnevale (personalmente sto provando a leggere questo libro avendo scoperto di saperne davvero molto poco in proposito e desiderando di approfondire questa conoscenza) e del femminile ferito, che è presente in molti di noi, sia come donne che come parte interna degli uomini e delle potenzialità “rigeneranti” ed “autorigeneranti” che in esso, vi sono insite.
Spero che le canzoni vi piacciano ed un pò vi siano d’aiuto anche a voi, per quel che vi serve.
Elisa
Grazie bel regalo per tutti
Salve a tutti, ciao Annanaria,
Mi è piaciuto molto il tuo doloroso racconto perchè è come se mi fossi trovata allo specchio. Stesso copione: bell’uomo, affascinante, con tutte le carte in regola, che però dopo qualche tempo di relazione ha cominciato a defilarsi con scuse degne di Jhon Belushi nella scena delle “cavallette” nel film The blues Brothers. Il mio tira e molla dura da un anno e mezzo, con sue scomparse ma anche mie fughe. Ciò che più mi ferisce, oltre a certi toni aggressivi e sempre scritti (usa spesso sms, credo gli piaccia pararsi), i suoi inspiegabili silenzi.
Non ci sentiamo più da un mese, senza un motivo preciso (dovevamo uscire al cinema…. lui non poteva….), ho scelto di non chiamare più.
Sono in terapia, faccio fatica a sgombrare la mia mente da lui, ma dopo aver letto tanto, lavorato tanto su me stessa, so che DEVO fare così.
Spero di riuscirci, so anche di avere una responsabilità nella scelta involontaria di certe tipologie e mi chiedo a volte se riuscirò un giorno a RICONOSCERE una relazione diciamo pseudosana.
Un saluto
Cara Rosy, la tua storia mi ha molto colpito così come la tua grande sofferenza e forse, una certa rabbia (forse per esserti tradita in qualcosa in cui fortemente credevi, come l’amore nel quale si pensa sia normale un reciproco “dare ed avere” e non essere “sfruttati” affettivamente) e ti sono vicina.
Traendo spunto da quella parte della tua risposta all’intervento di Dada, nella parte dello stessa relativa al fatto che un vampiro affettivo è tale con o senza una vittima, poichè quest’ultima è solo un viatico per portarlo alla luce, a prescindere che essa abbia o meno problematiche a ritroso da portare alla luce……per finire con la tua domanda :”Vogliamo forse affermare che tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo problematiche affettive o dipendenze di sorta?” , vorrei proporti anch’io una riflessione.
Ora, se da una parte è vero che è soprattutto nel rapporto di coppia che questa terribile problematica si manifesta, trasformando la persona in un viatico per portarlo alla luce, esso non è però l’unico tipo di relazione in cui il narcisismo patologico dell’uno emerge, affliggendo l’altro membro della relazione stessa e trasformandola appunto in un “viatico”.Come ho letto più volte anche qui, nel gran numero di testimonianze presenti, il narcisismo patologico può manifestarsi, ad es., anche in un certo tipo di rapporto genitore – figli. Ora, se noi ipotizziamo che una coppia di genitori, di cui uno affetto da narcisismo patologico, abbia cinque figli dai 2 ai 14 anni e che quattro figli, siano lasciati in pace nel vivere la loro vita di bambini ed adolescenti, mentre il 5°, mettiamo quello di 9 anni, – età ipotetica – divenga il figlio “prescelto” dal genitore vampiro psicoaffettivo per compiere su di lui/lei alcuni degli scempi che di queste persone sono tipiche, potremmo allora noi escludere a priori che quel bambino sia particolarmente sensibile ma anche inconsapevolmente portatore, data la sua giovane età di particolari problematiche affettive e/o di dipendenza irrisolte? Secondo me no e dovremmo allora considerare come e perchè quel bambino era più sensibile al problema rispetto ai suoi 4 fratelli e forse, considerando la sensibilità, generosità che è tipica di molti bambini nel voler risolvere i problemi dei genitori, la sua reazione positiva, basata sull’amore filale, potrebbe addirittura aggravare il problema, facendolo sentire sempre (ingiustamente, dato che lui il genitore lo ama) peggio. E ferito, profondamente.
Certo questo bambino non è in alcun modo colpevole per avere amato ma non possiamo negare che sicuramente ha qualche problema affettivo e/o di dipendenza che lo tiene legato ad un genitore che gli fa del male, spesso potrebbe essere una eccessiva sensibilità personale o una ferita interna che egli non sa ancora affrontare e che nel suo intimo continua a sperare gli verrà curata da quello stesso carnefice che gliel’ha inflitta, rimanendo così impelagato in un gioco relazionale senza fine in cui le sue energie vengono sempre più risucchiate e rese inutilizzabili per se stesso e per realizzare la propria crescita personale. Talvolta secondo me forse, questo bambino, anche “solo” un bambino “diversamente ferito” che silenziosamente nella sua vita ha condotto tante battaglie, anche da adulti ce lo portiamo dietro e dentro di noi e forse, lo trascuriamo non permettendoci di riflettere su di lui e di prendercene cura, affinchè possa con la dovuta tenerezza che merita, rivedere la luce e smettere di essere ingiustamente, una vittima: anche nei rapporti di coppia. Un bambino ferito all’interno dei suoi più cari rapporti affettivi e che continua a vivere nell’adulto rendendolo vulnerabile a certe dinamiche non è, secondo me – e come mi sembra essere molto ben spiegato spiegato nell’articolo sopra – un “bambino colpevole” e merita il massimo rispetto innanzitutto da noi stessi che per prima cosa forse, dovremmo anche solo riconoscergli il diritto di esistere e con il tempo, di evolversi, sentendone gradualmente il suo profumo come fosse quello di una rosa per avvicinarci e cogliere la quale spesso ci pungeremo con le sue spine, come è ben spiegato in un interessante ed utile articolo su un’altra parte di questo blog che ha per titolo “La rosa, simbolo del sè”, che personalmente, ho trovato molto utile e rigenerante e che spero che come anche tu hai scritto lì possa esserti, insieme alla poesia che lì ti ha colpito – insieme anche alle altre scelte da altre persone che vi sono pubblicate – veramente di grande augurio per stare sempre anche se con fatica, meglio. Un grande abbraccio.
Elisa
Buongiorno a tutti e a tutte,
l’ articolo sul NARCISISTA BRAVO del Dr. Brunelli (https://www.albedoimagination.com/03/2012/il-narcisista-bravo-di-pier-pietro-brunelli/) ha suscitato molte nuove riflessioni tra i partecipanti al blog, alcune davvero molto profonde, che testimoniano quanto vaste siano le implicazioni emotive e affettive di una relazione con una persona profondamente “disturbata e disturbante”, come il narcisista. Questo blog – al quale ho modo di collaborare come counselor (residente a Roma) – mi sembra davvero vitale e utile, capace di arrivare al cuore delle persone e davvero ognuno di noi può approfittarne, leggendolo e dando il proprio contributo (eventualmente i miei riferimenti per chiarimenti più diretti sono nella pagina info/contatti).
Il contributo che vorrei dare io oggi è sul concetto di “amare se stessi”. Personalmente, ho avuto per molto tempo, ossia durante la mia sofferta relazione con una persona palesemente “difficile”, una reazione confusamente ostile all’ invito ad “amare me stessa”. Non capivo bene cosa significasse, immaginavo di dover diventare una persona egoista, distaccata, concentrata in modo esclusivo su di sé. Questo mi provocava anche una certa resistenza, perché non ritengo di essere un’ egoista né intendo diventarlo. Non ero però, a quanto pareva, neanche capace di “amare me stessa”, e questo si aggiungeva alle tante critiche che già mi muovevo, all’ interno della continua opera di demolizione della mia autostima. Ero insomma carente anche in quello. Cosa significava “amare se stessi”?
Le risposte per fortuna mi sono arrivate nel tempo e continuano ad arrivarmi perché l’ intera vita non basta per imparare ad amare se stessi e gli altri.
Nella direzione di cercare le risposte, (e magari porre ancora più domande) vorrei suggerire in quanto counselor, un piccolo esercizio che trovo molto utile negli incontri di counseling. Si tratta di scrivere in modo spontaneo (ma non proprio di getto) , una lista dei nostri bisogni affettivi ed emotivi. Quando la si è terminata la si riguarda. Spesso appaiono frasi come “un uomo/donna che mi ama”, “una persona che mi comprenda” “un uomo che mi dia sicurezza” , “qualcuno che mi desideri e mi apprezzi” .
Il secondo passo è allora togliere le parole: uomo, donna, persona, qualcuno e lasciare solo la qualità, per esempio “ho bisogno di amore, comprensione, rispetto, solidarietà, piacere, allegria, perdono, ecc.” Il terzo passo è anche molto importante: ci si concentra e ci si spinge a sentire il proprio personale impegno nel soddisfare questi nostri bisogni, non delegandolo più a nessun altro. Decidere che ci si dedicherà in prima persona a darci amore e piena accettazione di come siamo, rispetto integrale per noi stessi, allegria e piacere e qualsiasi cosa desideriamo.
Per molte persone è difficile capire che siamo primi a dover darci quello di cui necessitiamo per sentirci bene, nessuno ha davvero questo impegno oltre noi. Ci uniamo agli altri per periodi brevi o lunghi, e le persone possono prendersi parzialmente anche cura di noi, nei modi in cui sanno e vogliono, ma siamo solo noi che dovremo farlo fino alla fine, accompagnandoci in tutte le tappe dell’ esistenza, e bisogna anche considerare che con il passare degli anni diventiamo anche più richiedenti e fragili. Quindi è saggio imparare a curarci, anche emotivamente e affettivamente.
Secondo molte esperienze assai incoraggianti, quando impariamo ad amarci anche gli altri ci ameranno. Ci sarebbe dunque una specie di specularità immediata tra il cambiamento interiore e la risposta dall’ esterno.
L’ interazione che abbiamo con gli altri, che si basa sui nostri schemi e copioni interni, è una faccenda lunga e complessa; alcune filosofie come quella buddista, ne hanno sicuramente messo in luce molti aspetti in modo intelligente e profondo, anche se le formule ipersemplificanti che a volte vengono adottate, tra causa interna/occasione esterna non sono applicabili onestamente alla vita.. Ma sicuramente i nostri pensieri e comportamenti, (anche quelli invisibili o celati all’ altro) sono catalizzatori di eventi e reazioni e ricordarcene, ci responsabilizza.
Questo esercizio della lista può sembrare all’ apparenza banale ma, in molti casi, permette di riprendere un dialogo con i propri bisogni uscendo però fuori (ed è molto importante) dallo stato di continua recriminazione e ruminazione, mentre, completamente decentrati da noi stessi, cerchiamo ossessivamente questo soddisfacimento da qualcun altro, costi quel che costi.
Alcune persone utilizzano questa lista per fare delle affermazioni a voce alta, ad esempio “io mi amo e mi accetto cosi come sono, completamente e facilmente” affermandolo piu volte al giorno, oppure “Io sono in grado di darmi comprensione e solidarietà”.
Chi è credente invece può usare la lista per una rinnovata richiesta a Dio, chiedendo secondo la propria fede “ti ringrazio per darmi la capacità di amarmi e di comprendermi” , “ti ringrazio per darmi la forza e la capacità di provvedere a tutti i miei bisogni , inclusi quelli di amore e di rispetto per me stesso/stessa”.
E’ chiaro che la lista rappresenta un pretesto esterno, ma il grande lavoro viene fatto sintonizzandosi sempre di più sulle dimensioni sottili dell’ ascolto interiore e della propria spiritualità.
Spero vi possa servire e vi invito a leggervi (se non lo avete ancora fatto) o a rileggervi la poesia di Charlie Chaplin sull’ amare se stessi, pubblicata qui sul blog.
Un abbraccio
Giuliana Lisi – counselor
Sinceramente, non è molto chiaro il messaggio lanciato dalla counselor.
Che vorrebbe dire? …basta a te stesso e amati spasmodicamente e poi quando impari a stare bene totalmente sola (misantropa o meno) poi per magia le persone inizieranno a volere stare attorno in tua compagnia? Non ha molto senso per me, e siccome è totalmente irrazionale e illogico …deve per forza essere giusto (infatti i narcisisti sono sempre circondati da gente come nei teatrini commedia dell’arte! Non manca nessuna tipologia umana)!:DD DDDDDDDDD Ok, sì lo so, avete detto che basta essere una narcisita brava e non patologica per riuscire ad ottenere un pò di rispetto!!!!:D
Quindi, a costo di sembrare una narcisista anche io: intanto comincio col precisare che io sto benissimo da sola (come tutti penso!): faccio quello che voglio, dico e penso quello che voglio, non devo rendere conto a nessuno, non devo rispondere a domande invadenti (e che celano una critica e una voglia di imporre altre scelte nella tua vita) del tipo “perchè non fai un secondo lavoro? perchè non hai amici più numerosi? che studi hai fatto? ….” per cui da sola evito anche di sentirmi porre domande invadenti e antipatiche, e non devo sentirmi giudicata in continuazione da persone che non fanno altro che passare il tempo a giudicarti costantemente.
Detto questo, adesso dirò una cosa molto banale, spero di non fare arrossire nessuno per la mia naivete: a questo mondo, noi esseri umani siamo animali SOCIALI, fatti e progettati per stare in compagnia e mettere la nostra creatività ed energia umana al servizio della collettività, e non solo di noi stessi, forse c’è qualcosa di malato nella società odierna!
Nessuno nega che tutti sono/possono essere bravi ad occuparsi di se stessi in maniera responsabile e amorevole, perfino anche se è ormai una prassi alienante e tocca farlo e senza lamentarsi perchè lo fanno tutti (andare avanti, come ha detto anche Franz), visto che ci troviamo a questo mondo solo perchè altri imbecilli hanno deciso di fare figli perchè non avevano altro di meglio da fare!!!! Proprio non sopporto più l’autocompiacimento di chi fa figli e si atteggia come se avessero in mano la verità, perchè ora sono eletti, che sanno cosa è l’amore!!! Se sapessero che amore è ANCHE E SOPRATTUTTO avere la forza di rinunciare al proprio egoismo cieco per non far soffrire gli altri, penso che non avrebbero avuto altra scelta che evitare di scegliere di far venire al mondo altre creature destinate a soffrire!!!!! Comunque: Che ci vuole a vivere con responsabilità verso se stessi? Basta alzarsi il mattino (magari alle note della musica preferita), fare colazione (magari con le più gustose prelibatezze), andare a lavorare (magari un lavoro che piace, ben retribuito e che ci fa sentire professionali e competenti), tornare a casa (magari una buona casa, e in compagnia), cenare e andare a dormire (magari su un bel letto comodo) e poi “da capo al fine”, come nei righi musicali (con qualche variazione sul tema per rompere la monotonia)!:D:D:D
Wow, fantastico, e intanto diciamo: come mi amo, e che bello che è vivere, …!!!!:DDDDDDDD Forse il narcisista che ho frequentato mi ha proprio tolto energia vitale, mi fa parlare come lui! Ricordo che IL MIO CARO BELLO E DOLCE EX…NARCISO :) (forse è vietato dire “il mio narciso”, perdonatemi!!!!) aveva un libro il “Fight club” con frasi sottolineate del tipo “Compri mobili, dici a te stesso questo è il divano della mia vita, compri il divano poi per un paio d’anni sei soddisfatto al pensiero che dovesse andare tutto storto almeno hai risolto il problema divano. Poi il giusto servizio di piatti, il lettoperfetto, le tende, il tappeto, poi sei intrappolato nel tuo bel nido e le cose che una volta possedevi adesso possiedono te” … “può essere che dio ti odi” … “la grande depressione è quella delle nostre vite …una depressione spirituale” …”un momento è il massimo che puoi aspettarti dalla perfezione” (chissà che non sia utile che lo scriva, a fini di ricerca, per chi studia queste personalità, visto che si dice che noi “”vittime”” dobbiamo renderci utili ….a proposito …”IL COMMA 22″ di heller è LA BIBBIA DEI NARCISISTI PATOLOGICI … leggetelo e capirete!!! Era il libro preferito del mio ex, e dopo averlo letto ho capito perchè, e ho VISTO in maniera intuitiva, come uno spaccato intuitivo della mente dei narcisisti, la loro visione del mondo e lo stesso tipo di ironia, sarcasmo, surreale, alienante, presa in giro, … leggere per credere!).
Adesso l’unica soddisfazione che provo è di non dire più grazie a nessuno, e per nessuna ragione al mondo, così IMPEDIRO’ a chiunque di poter pensare che ho bisogno di loro e della loro gentilezza! Resto educata, ma con DISTACCO, con un atteggiamento di assoluta PARITA’, senza grazie superflui, visto che i “favori” che gli altri ti fanno (specie in rapporti formali) non sono MAI totalmente disinteressati (quindi perchè ringraziare per un qualcosa che va in due sensi!). Infatti, non appena ti mostri debole o grata questi se ne approfittano subito per prenderti le dita nella porta, e poi dire “oh scusa, credevo che fossi già uscita!”.
Adesso ho imparato a piangere da sola fra le quattro mura (sfogo ogni lacrima lì, quando non c’è nessuno che possa dire che sono debole) e poi stringere i denti e prepararmi per quando devo uscire e fare la cruda indifferente che si fa gli affari suoi (con le persone di cui posso solo diffidare o che non conosco), e poi forse otterrò di essere lasciata in pace.
Scusate, ma o sapete fornire indicazioni più pragmatiche e chiare e operative, oppure non so proprio come potrebbe aiutarmi stare lì a perdere il mio tempo quotidiano (che non basta mai, che lusso!) a stare là a dirmi “mi amo!”:DDDDDD
La cosa divertente è che quando sono da sola non metto mai in dubbio di essere una ragazza carina, simpatica, buona, gentile, educata, amabile, intelligente, creativa, spiritosa, divertente, emaptica, comprensiva, PAZIENTE … (ho voluto fare la presuntuosa e la iper glaciale per rimarcare il punto di quanto sia assurdo il consiglio dato, almeno per me!!!!) … solo quando sono circondata dal resto del mondo chissà perchè mi ritrovo sempre davanti qualcuno che vuole affossarmi e soffocarmi con ogni mezzo, giocando più o meno sporco!
Comunque ho fatto un importante passo avanti: da quella stupida naive ingenua e sempliciotta che ero adesso mi ritrovo a scansionare attentamente e con cura ogni singola parola che mi viene detta, con amerovelo atteggiamento di difesa e di auto-prendermi cura di me stessa (l’unica cosa utile che ho imparato dallo stronzo narciso con cui sono stata), per controllare se chi ho davanti sta tentando di mettermi in discussione, insultarmi, paragonarmi, insistere su presunti miei punti deboli (aspetto fisico o condizione economica), o altro per ottenere di farmi sentire triste o inadeguata!
A costo di esagerare in paranoia, non permetterò mai più a nessuno di fare queste cose senza che io me ne accorga!!!! Adesso saprò sempre se qualcuno tenta di cambiarmi umore in modo subdolo: mettono lì qualche parolina che in apparenza sembra “polite and kind” e invece ha il potere magico di portarsi dietro significati e intenzioni che scavano in modo invisibile e di svilire e maltrattare e insultare, senza che tu possa dimostrarlo!!!!!
Per ora ho visto che ciò dà i suoi frutti, e che non si permette più nessuno di prendersi troppe confidenze con me, solo così riesco a tenerli alla pari con me, e così loro stanno attenti (visto che non hanno la luce verde nel cervello che gli si accende a pensare: ecco qui una stupida ragazza che aspetta altro che la mia gentilezza), e così io posso impedirgli di deludermi e di maltrattarmi.
Visto che non li ringrazio per la loro presunta educazione e gentilezza, visto che non mi lascio impigliare nelle loro frasi dalle quali si attendono una precisa azione pilotata e per loro scontata da parte mia, adesso vedo che sono un pò spiazzati dal fatto che non faccio e dico e reagisco nel modo che si aspettano; così adesso mettono in discussione il loro proprio parlare e dire e fare (si focalizzano su se stessi) e non più su di me che altrimenti ero lì a fare la loro pesciolina da impigliare nella loro rete del cavolo!!!!!
Adesso sono determinata a farmi rispettare e non sentirò ragioni, non farò più la parte di quella che mendica!!!
Perciò penso che questi siano suggerimenti reali di vita quotidiana da mettere in pratica, con profitto!!!! E non certo di stare lì a perdere il proprio tempo a dirsi cretinate!!! … PER L’APPUNTO: quando ero piccola i miei mi avevano insegnato a “dirmi cretinate” del tipo esser superiore alle cattiverie degli altri e non farci caso! Io allora sprecavo il mio tempo a ripetere a me stessa: NON MI IMPORTA DELLA LORO CATTIVERIA, IO SONO MIGLIORE PERCHE’ NON SONO CATTIVA COME LORO PERCIO’ STO BENE E SONO FELICE LO STESSO!!! ….RISULTATO: SONO CRESCIUTA ANDANDO AVANTI COSI’ A DIRE CHE NON MI IMPORTAVA E INTANTO ERO TRISTE, DEPRESSA E ALLA FINE SONO DIVENTATA VITTIMA DI UN NARCISISTA PATOLOGICO O BORDERLINE O MALATO PAZZO CHE SIA!:DDDD
Quindi sono la prova VIVENTE che non serve a nulla stare lì a dirsi cretinate, senza mettere in pratica cose costruttive e REALI e PRAGMATICHE, e il prezzo di aver perso tempo a dirmi cretinate l’ho pagato innumerevoli volte, e una volta di troppo!!!!:D
Adesso la mia parola d’ordine è PARITA’, e non dire/fare mai ciò che gli altri si aspettano DA TE!!! CI TENGO A PRECISARE: sarò educata e rispettosa, PERO’ manterrò un giusto distacco e indifferenza ai tentativi altrui di ottenere gratitudini, melenserie, riconoscenze servilistiche o altro, …
Chissà che così riuscirò a farmi rispettare (per ora funziona!)
Ci sono persone che pur NON essendo narcisisti patologici mettono in pratica queste cose del giusto distacco (chiamiamolo “rispettosa formalità”) in tutti i rapporti più o meno formali e perciò ottengono il rispetto che ad altri mangari viene a mancare! Ho in mente una persona in particolare, mia mamma, che è una persona molto umana (con TUTTI gli affetti), ma che non ha mai permesso a persone estranee o infide di approfittarsi di lei, proprio mantenendo un contegno molto dignitoso e formale, e alla fine Le è stato detto (da un suo superiore ostile, che aveva tenato, senza riuscirci, prima di attaccarla e poi di cooptarla nella cerchia con melenserie e “presunti favori”) “Lei si vuole troppo bene!”.
Cara Pam, io credo che il tuo stratagemma semiglaciale sia ottimo nella fase iniziale dello shock, quando noi e tutto il mondo vengono messi in discussione da un’esperienza che colpisce in maniera troppo ingiusta, violenta e senza senso. Nel mio caso il problema è stato proprio capirne il senso dentro alla mia vita. Sul momento l’unica soluzione possibile mi sembrava quella di dividere la popolazione non-a-metà, ma da una parte io con pochi altri, di cui fra l’altro dubitavo, dalla parte cioè di chi potrebbe amare ma meglio di no e dall’altra tutto il resto che delude e ferisce. Questo fatto però mi creava altri conflitti. In verità ero riuscita a tenermi alla larga gli altri invasori e doppiogiochisti, riuscendo bene a carpire ogni linguaggio minimo e analogico che riconfermassero ogni volta i miei sospetti, ma la nuova me entrava in conflitto con alcuni pensieri ugualmente irrinunciabili, tipo credere nei cambiamenti positivi, nel riscatto, nell’affrancarsi rispetto a condizioni deprivate o sottostanti, idee sui valori che mi erano stati trasmessi e verso i quali non potevo addossare la colpa, senza sentirmi ancora più ferita della ferita stessa procuratami dal nostro amato narciso (anch’io mi scuso per la licenza!). Il narciso era sparito e io mi procuravo di peggio nel tentativo di dimostrare a me stessa di essere intelligente e di amarmi di più. Non so agli altri se sia capitato questo, ma io ero in un vicolo cieco. E’ stato in quel momento che ho pensato di andare in terapia. E come si fa ad andare in terapia senza i soldi? Posso dare solo la mia esperienza pragmatica a rigurdo e forse è valsa e vale solo per me. Al periodo fumavo tante sigarette e non avevo certamente la voglia e l’intenzione di smettere (come neanche ora), ma ho accettato di fumare una sigaretta fatta a mano da una giovane ragazza che era allo stesso tavolo ad una cena. Presi la palla al balzo e passai al tabacco trinciato. Facendo bene i conti risparmiavo sui 155 euro mensili e ci potevo pagare 3 sedute su 4 al mese. Quello è stato uno dei miei primi momenti che mi hanno fatto sentire di volermi più bene, avevo tolto da uno squilibrio(che è sempre legato anche ai soldi) per investirlo in un tipo di viaggio d’amore insieme ad un altro che lo sapesse fare.
Grazie Sisi, questo suo intervento è veramente ESEMPLARE. Continui così, più sviluppa quel che ha compreso ed intrapreso e più la sua energia per affrontare il mondo sarà equilibrata ed anche il mondo la accoglierà nel miglior modo possibile.
Sbaglio o oggi lei ha voglia di provocare? Questo però non è il posto giusto.
Sisi, grazie per il tuo commento. Anche se ognuno di noi è un pò la fotocopia di chiunque altro (che ci somigli dal punto di vista umano, con simili processi e meccanismi mentali), non posso fare a meno di chiedermi se “il nostro caro narciso” sia proprio letteralmente “il nostro” unico e irripetibile essere ontologico, chè è come se in qualche modo tu sia convinta di sì, …anche quando hai detto che non sono stata ridicola; lo so che non posso chiederti se lo pensi anche tu, per giusti e non negoziabili motivi di riguardo, ma non ti nascondo che me lo sono chiesta tante volte, perchè (per metterci una pietra sopra) l’unica cosa vera che avrei voluto poter fare è avere una SINCERA e SCHIETTA epifania (=comprensione e riappacificazione) finale con i suoi amici e amiche, ma non per salutarli (cosa che ho peraltro già fatto) o per rimarcare cose che sanno già bene per conto loro (sono spettatori del “suo” teatrino da una vita), quanto piuttosto per mettermi io l’anima in pace e rielaborare tutta la confusione e il trauma che ho vissuto anche in loro presenza – ma non certo per colpa loro, lo so; tengo a precisare che, in grande sincerità, non ho davvero nessun risentimento verso di loro (a volte mi metto nei loro panni e mi chiedo: in fondo cosa potevano farci?cosa potevano dirmi?cosa avrei pensato io?); la mia è principalmente frustrazione per il fatto di essermi sentita come la protagonista in un teatrino dove tutti guardavano e si rendevano conto tranne me, e ce l’ho soprattutto con me stessa, per la mia bonaria ingenuità da ragazzetta sprovveduta che non ci ha mai visto bene fino in fondo a questo mondo, se non quello che vedeva in maniera più letterale, come se a questo mondo fosse tutto più semplice e rosa e fiori, PROPRIO come quando ero piccola (forse fino ad ora non ero mai davvero cresciuta di età mentale, da questo punto di vista), e come se per me non esistessero: linguaggio non verbale, silenzi, cose non dette, passato presente e futuro altrui di cui non mi interrogavo, altarini e dietro le quinte, sottotitoli, gesti, occhiate, … .
Adesso non riesco proprio a liberarmi dalla sensazione che c’è stato troppo che non è mai stato messo in voce in modo vero e schietto fra tutti noi. E’ una sensazione difficile da spiegare, non so se si capisce cosa voglio dire. E’ come se ci fosse stato un qualcosa di immateriale ma ben presente a tutti di cui non parla mai nessuno, e tutti hanno lo stesso pudore e non ci si sente mai liberati dal parlarne assieme con realtà, è come se a quel tempo loro facessero finta di non aver visto il teatrino e di non sapere come erano mosse le marionette e io facessi finta di non aver provato o vissuto quel dolore che provavo da marionetta protagonista!!, e tutto era come in discrasia, come un film dei Monty Phyton, in perfetto stile con lui.
Ricorderò sempre quando quella amica del mio ex narciso guardandomi in modo freddo (ma non era freddezza di cattiveria, semmai era una freddezza di rassegnazione, di chi sa che parla al vento, o di chi sa che la strada va percorsa per forza) mi disse “tu non hai ancora capito con chi hai a che fare”.. ebbene adesso ho capito con chi avevo a che fare, anche se è brutto che nessuno abbia tentato di spiegarmelo, prima che fosse troppo tardi e prima che lui mostrasse la sua vera faccia.
La cosa che mi ha sempre lasciata stranita è che questa amica del mio ex narciso, seppure sia sempre stata sinceramente gentile e a volte (oserei dire) perfino di aiuto, al contempo però altre voltre mi guardava in modo un pò diffidente, con scambi verbali da parte sua anche bruschi o severi talvolta, come se mi giudicasse, anche con una certa dose di indifferenza cinica (ma che in qualche modo capisco), come se pensasse che in fondo me lo meritavo, perchè non capivo ed ero ingenua, e dovevo per forza passarci fino alla fine: a volte mi dava l’impressione che era come se si immedesimasse con me e volesse tradurre il mio pensiero come se lo avesse pensato lei stessa anni luce prima di me (come se anticipasse i pensieri di una fase che lei aveva già sperimentato sulla sua pelle e che sapeva che io non sapevo ancora analizzare, essendoci dentro fino al collo con le mie cortine fumogene e con tutti quei meccanismi che mettiamo in atto per sentirci bene e convinti che abbiamo la situazione sotto controllo)…del tipo “e no con te non lo fa vero?” (del tipo: sei ingenua, e anche forse presuntuosa, lo ero anche io ma presto vedrai — preciso che sentivo che non c’era cattiveria da parte sua verso di ME, ma era come se parlasse come se se lo stesse dicendo a se stessa, perchè ci era già passata, giudicando anche se stessa principalmente, come se riconoscesse in me quelle piccole ipocrisie che poi si aggiungono alla lista di ciò che non perdoni a te stessa, e che ti tormentano anche quando capisci che sei stata sottoposta ad un abuso crudo e gratuito, e quindi un pò non riesci a perdonare neanche te stessa per non essere così perfetta e per aver preteso di essere unica come identità personale, che è una beneamata illusione).
Una frase anche che mi ha molto colpita è stato quando questa sua amica ha detto rivolta ai presenti che partecipavano nel discorso (riferendosi ad una cosa che avevo detto io), “ha ragione, è impossibile”, e lo diceva come se sapesse di cosa stava parlando e come se fosse assolutamente certa che era come diceva ..impossibile, come se lo conoscesse davvero per quello che è, e ormai senza neanche giudicarlo, quasi con affetto per lui, ma con quell’affetto davvero ormai distaccato, e con quel pizzico di dispiacere per lui, e contemporaneamente dicendo a me “l’hai detto tu stessa, e hai ragione, non cercherò di smentirti per consolarti, come magari vorresti che facessimo, perchè hai davvero ragione: è così, è impossibile.”
Perciò, così. Mi piacerebbe sapere che la prossima malcapitata del nostro caro narciso venisse aiutata un pò di più, e non subisca tutto da capo quello che è toccato a me e chissà a quante altre. Magari se gli spettatori del teatrino mi avessero fatto le domande giuste e se mi avessero aiutata a riflettere in autonomia, a “vedere” tutti i piccoli aspetti di quelle giornate, e tutto ciò che mi capitava, forse adesso sarei stata un pò più matura e serena nel valutare la visione d’insieme, tenendo conto anche delle sfumature che non vedevo, sfumature che erano lì anche nei miei meccanismi mentali di allora, mentre pensavo di capirci qualcosa e di avere la situazione in ordine. Spero solo che altri possano venire aiutati, prima e non solo dopo.
Ciao Sisi.
Cara Rosy, personalmente, rileggendo il suo intervento credo che Giuliana volesse in primo luogo invitarci non a stare da sole/i ma a comprendere da sole/i, in noi stessi, i nostri bisogni indicandoci alcuni esercizi da fare passando attraverso alcune fasi ed una di queste porebbe essere quella del passare dal dire “ho bisgno di un uomo/una donna che mi ama” a “ho bisogno di amore”e, ad es., “ho bisogno di comprensione da parte degli altri” a “ho bisogno di comprensione” e lo stesso per il “rispetto”, cioè dal “ho bisogno che gli altri mi rispettino” a “ho bisogno di rispetto”, “vorrei che gli altri mi rendessero allegra”> “ho bisogno di allegria”. quindi, una volta individuati questi – ma potrebbero essere naturalmente molti altri, di diversi tipi a seconda delle persone – bisogni; stabilire tra di essi quali sono per noi prioritari e cosa e come noi possiamo fare per soddisfarli almeno in parte da sole/i , fatto che forse, ci porterebbe a comprenderne ancora meglio in quali ci interessa realmente investire di più e di meno le nostre energie e se e come possimo farlo in termini psichici, fisici, economici, di tempo In tal modo, credo che probabilmente già inizeremmo a mettere dei paletti tra le nostre vere necessità e quelle degli altri, capendo quali sonoi nutrimenti che possiamo e ci fa bene, produrre ed estrarre per e da noi stessi. Da qui potrebbe partire una nostra – che per alcuni potrebbe essere diversa, a seconda di ciò che fa stare bene senza far male ne a sè nè all’altro -prima e/o rinnovata esperienza di amore (anche con una giusta dose di egoismo, come dite tu e pamela, con un fine autoprotettivo, che soprattutto in certi momenti è più necessario) per sè stessi e quindi poi, da sè stessi verso gli altri. Gli altri, però possono anche essere secondo me, per aiutarci ed aiutare, sentendoci utili in modo semplice, qualsiasi essere vivente che ci sembra possa trarre e darci giovamento con una vicinanza reciproca con noi, non necessariamente subito altre persone, con cui stringere rapporti amorosi o affettivi importanti e di segno opposto a quello che ha ferito, ma anche un fiore, una pianta, un’animale domestico. Un fiore che può schiudersi perchè gli cambiamo l’acqua o una pianta che può dare i suoi frutti perchè la dissotterriamo e ne curiamo le radici o, ancora, un cane ad es., scodinzolarci felice quando rientriamo in casa e, semplicemente ci vede per ciò che siamo, senza alcun giudizio su di noi, è solo felice che ci siamo e perchè siamo noi, con le nostre personali caratteristiche.
Rispondo qui perchè sotto il suo intervento non vedo lo spazio di replica.
Cara Rosy, innanzitutto grazie per aver condiviso questa dolce esperienza del salvataggio di un fiore con me; mi hai emozionata, nel percepire quanta delicatezza si”cela” dentro e dietro di me. Non tutti sarebbero stati capace di un gesto del genere e molti, vedendo quel fiore lo avrebbero dimenticato un attimo dopo, secondo me. Io non credo che tu non saresti più capace di un atto del genere, le stesse cose che tu descrivi posso dirti, è capitato anche a me di pensarle; piuttosto penso e davvero te le auguro, che tu non te ne senta capace ora – in questo particolare periodo e momento -per tutta la sofferenza che provi e dalla quale ti senti come sopraffatta, ma penso anche che questa capacità in te sia in realtà sempre presente e che attenda solo la motivazione giusta, per tornare a sbocciare dentro al tuo cuore, facendo tornare in esso quel pò di luce che meriti, come noi tutti per ricominciare pian piano a vivere ed a “vivere meglio”. E questo, oltre che a te, è un augurio che faccio a tutti gli amici/che del forum ed anche a me stessa. Ancora grazie Rosy ed un abbraccio
Elisa
Caro Dada, anch’io condivido con te l’impressione di una bellezza insita nella profondità ed altruismo a cui in realtà, oltre ad esserlo in sé e, quindi verso noi tutti, mi sembra voler condurre, proponendo esercizi che partano da una reale accettazione di noi stessi ed alla possibilità di fare spazio anche ad un “nuovo” altro, dentro ed accanto a noi, con il tempo, il messaggio di Giuiliana . E condivido poi con te l’idea che se noi diventassimo uguali, seppur per difenderci al vampiro che “ci ha morsi”, chiunque esso sia, diventando uguale a lui/lei, cioè vendicativi e malvagi, non solo potremmo finire in una sorta di “non esistenza” simile alla loro ma finiremmo per farci del male e così a persone che incontrando per la nostra strada e forse nulla ha a che fare con coloro che ci hanno ferito ma che non riusciamo ancora bene a vedere senza che gli proiettiamo addosso come fossero lo schermo di un film – ed involontariamente, per difenderci da un nuovo, insopportabile dolore – le bruttezze di quanto vissuto in precedenza, nelle nostre esperienze. D’altra parte, però credo che per un certo periodo, sia piuttosto normale essere molto arrabbiati e sentirsi come soffocare ed un pò diffidenti verso chiunque, anche verso chi ci dice di “amarci” forse perchè ci sembra banale o forse perchè in qualche modo, non riusciamo a credere che ciò possa essere davvero importante o a crederci che ciò sia possibile, che qualcuno così abbia semplicemente a cuore di dircerlo che potremmo farlo anche attraverso un piccolo esercizio o/e gesto, che prima poteva apparirci insignificante, proprio perchè “per noi”.
Rispetto alla possibilità di fare qualcosa a livello pragmatico, come richiesto mi sembra da Pam, credo, che per quanto ciò sia vero ed importante, che ognuno debba trovare il proprio modo. Io per fare un piccolo esempio, l’ho fatto per ora così, per ridurre ad es., le mie spese: non compro più i fazzoletti Tempo da oltre 2 euro al pacco ma ne compro altri da 50 centesimi al pacco, al limite 2 pacchi per volta quando vado al negozio a prenderli. Così ne prendo 2 pezzi a metà prezzo di uno di quelli che prendevo una volta. Con quell’euro che mi rimane, posso comprarci il pane per mangiare almeno un giorno o due oppure la pasta ed il pomodoro. E non è poco, credetemi, può essere anche questa una cosa bellissima! Quando c’è una volta a settimana lo sconto sui prodotti interni del supermercato del quartiere, ci faccio un pò di spesa più sostanziosa di ciò che mi serve, come carne e formaggio, detersivi per la casa, ad es., risparmiando molto. E così su diverse altre cose. Questa possibilità di imparare a risparmiare parecchio mi ha, un pò come a Sissy seppure per motivi diversi rispetto a lei ed il cui comportamento trovo comunque ammirevole, per ora permesso di iniziare un percorso di psicoterapia che può anche significare amore e conoscenza, e, mi permetto di dire con licenza, “ricostruire la..” oltre che “fare anima” come ho più volte, con grande interesse in parecchi articoli su questo blog, nella speranza di riuscirci, quanto meno nel provarci.
Un caro saluto
Elisa
Volevo solo precisare in tranquillità che non ho mai detto che voglio diventare cattiva e risentita come fanno loro, ci tengo a precisarlo perchè non è giusto che alcune frasi dette da alcuni vengano talvolta trasposte alle estreme conseguenze da altri.
Non ho mai detto che siccome sono stata morsa da un vampiro adesso sarò come loro! Auguri a chi pensa che sia così semplicistica e ingenua l’intera faccenda!
Ho più volte ribadito che la mia intenzione è di mantenere un atteggiamento di rispettosa formalità/garbato distacco, cercando di non lasciarmi agganciare emotivamente dagli altri e da loro frasi/richieste/ …da qualunque fonte provengano ma soprattutto nei confronti di persone estranee o di cui ho sentori di dover diffidare (comunque è una buona prassi anche se si ha a che fare con persone che sembrano più “affidabili”).
Non ci vedo niente di male nell’essere prudenti: ribadisco che adesso sento che chi mi sta attorno mi tratta con meno semplicioneria disinvolta, e si prendono meno libertà, e soprattutto ho l’impressione che adesso si accorgano che sono importante anche io esattamente come loro, e che non sono il loro juke-box che ride/piange/parla/salta/corre/va a comando. [Anche qui, per evitare altri travisamenti: preciso che non sono mai stata servile o pecora del gregge — anzi, tutto il contrario! — , intendo soltanto dire che EMOTIVAMENTE ero TROPPO “PRESA “/coinvolta/immersa dagli altri, anche nella più banale delle conversazioni, invece adesso penso a me stessa e a quello che penso/sento e voglio IO e non tanto a quello che pensano/sentono e vogliono LORO-GLI ALTRI da ME, che per me è proprio una novità!]
E questo mutamento che adesso noto in chi mi sta attorno accade non perchè io risponda loro male o dica loro cattiverie, ma semplicemente perchè adesso non mi lascio più trascinare come una baucca nelle dinamiche pilotate (a prescindere che siano maligne o meno) di chi interagisce con me, tipo frasi che ognuno di noi dice da una vita (che sembrano banali, ma che in realtà sono manifestazioni molto intense di quella che è la logica inconscia dell’interazione sociale: ego che si scontrano) da cui ci si aspettano determinate risposte preconfezionate o altro, o convenevoli banali che sono molto scontati anche quelli. Adesso sto molto sul mio e bado a me stessa, infischiandomene di prendere parte emotiva e di bordone agli spettacoli altrui (e ho capito che anche i dialoghi fra le persone più normali e innocue sono in fondo un teatrino di ego che si “incontrano” a dialogare!).
Riadattandomi così (nel sottrarmi all’altrui ego di minuscole piacerie), è come se gli altri prestassero improvvisamente attenzione anche alla mia interiorità, e quindi al fatto che sono un essere umano anche io, che esisto anche io, proprio perchè “urto” il loro egocentrismo col semplice astenermi dal fare la loro scimmia ammaestrata. Ad esempio, se mi dicono: “grazie per essere venuta fin qui” o “sono in debito con te” io non rispondo più “figurati, grazie a te, ma di niente, scherzi, mi fa piacere, siamo pari, ..” …ecc … semmai adesso faccio finta di non aver sentito o sovrappongo a quel “ringraziamento” altre frasi che distolgano da quel loro richiamo a coinvolgere la MIA sfera emotiva nelle esche di compiacimento egoistico altrui. Adesso i miei scambi verbali si limiteranno alla semplice risposta di contenuto tecnico-informativo e nulla più.
Anche se adesso questo mio dictat significa esagerare non importa. Per me è uno sforzo enorme mettere in pratica questi piccoli accorgimenti, ma se riesco a farlo anche laddove non servirebbe, allora un pò alla volta ho più chance che SAPRO’ farlo quando mi servirà per davvero!
Prima la mia interiorità era praticamente a nudo, specie per il narcisista ma non solo, del tipo: sono ben disposta, aperta, pronta a dirti grazie, a tirarti su il morale ascoltando/assecondando ogni tua frustrazione, a farti il sorriso che ti aspetti da me, ecc.
Adesso l’unica interiorità che traspare è un’altra: NON mi fido di te, cosa vuoi da me?, pensi che abbia bisogno/mi importi della tua gratitudine/attenzione/aiuto ecc.? Sono disposta ad interagire con te solo con semplice (e DOVUTA) educazione, rispetto e professionalità, ma non aspettarti altro da me, ho me stessa di cui occuparmi, non mi interessa che tu voglia un grazie da me, o che tu vorresti piacermi, o che vorresti che a me interessasse ascoltare tu che mi dici (più esplicitamente o implicitamente che sia) quanto sei bravo, intelligente, ecc.
In pratica: metto in pratica quello che fanno i narcisisti ..bravi, e quindi SENZA la cattiveria di dire o fare cattiverie del narcisista patologico. E la mia attenzione e interessamento personali verso gli altri sarà rivolto solo a persone di cui io abbia fiducia e che dimostrino di sapere cosa vuol dire RECIPROCITA’, ma non reciprocità per finta, ma autentica. Il volontariato invece è tutt’altra cosa (ma non commetterò mai più l’errore di fare del volontariato extra anche laddove invece dovrei aspettarmi rispetto e considerazione): aiuterò chi ha bisogno ma sapendo che si tratta di puro e semplice aiuto a senso unico da parte mia, e quindi mi farà sinceramente piacere aiutare ma nulla più, e senza tanti convenevoli. Mentre nei rapporti dove si richiede il mio investimento EMOTIVO PERSONALE-SENTIMENTALE starò ben attenta che ci sia la giusta reciprocità.
Così adesso ho riscontrato che le persone empatiche-buone di mia conoscenza adesso intuiscono che sono stata profondamente ferita (intuiscono che sono diventata così fredda per difesa) e stanno molto attenti e sono iper sensibili e mi trattano con i guanti, e segretamente ne sono grata, ma una gratitudine de facto, fra pari, e una gratitudine che non esula dalla consapevolezza che è dovuto il rispettoso contegno che loro hanno con me, perchè chiedo solo di poter stare in pace senza ricevere altri scossoni.
Mentre le persone che non mi conoscono o di cui magari istintivamente diffido (siccome non mi conoscono) ricevono la semplice impressione che siccome non presto particolare attenzione a loro (rasentando quasi la cordiale neutralità), a quello che fanno e dicono, allora pensano che sono una persona che molto probabilmente ha una propria autostima e che non smania eccessivamente a sintonizzarsi con gli altri, per cui LORO iniziano ad affannarsi a starmi dietro. Per cui semmai adesso sono loro che magari hanno curiosità di sintonizzarsi con me, se vogliono e se credono (cavoli loro, che si guadagnino il mio interessamento!!!!), quindi una volta tanto sarà uno sforzo LORO sintonizzarsi con me, provare a FARMI INTERESSARE IO A LORO, e non viceversa, NON mi avranno più là come una baucca che dò importanza a ogni megalomane che mi passa davanti, come se la mia vita fosse fatta a stare là ad aspettare che si manifestino gli altri ectoplasmi mentre intanto IO e la MIA vita girano intorno a tutto tranne che a me stessa! E se sembro eccedere in egocentrismo, pazienza, sto imparando a prestare attenzione a me stessa.
Ricordo quella volta che ho chiesto al mio caro buon vecchio narciso se mi voleva un pò bene e sapete lui cosa mi ha risposto?! … mi disse facendosi una domanda retorica e auto-rispondendosi: “Sai di chi mi importa?! ME STESSO”!
Solo adesso CAPISCO e SENTO che cosa intendeva dire!
Solo adessoCAPISCO e SENTO perchè era così resistente alle “richieste esterne” perfino più banali come un dialogo o altro …semplicemente NON voleva più subire …come aveva subito da quella narcisista di sua madre (che io ho conosciuto!)per metà della sua vita!!! Così è diventato narcisista perchè la sua personalità si stava ancora formando quando ha subito tutta la tortura mentale che ha fatto subire a me!!!
Perciò io applicherò ciò che ho capito da lui, ma con una diversa consapevolezza e con una diversa intenzionalità e contesti!!!
Ma no Rosi che non le ho dato dell provocatrice, lo so che lei è brava e che le sue intenzioni sono buone, ma anche lei deve comprendere che si tratta di questioni ove tutti siamo un po’ fragili, possiamo allora essere presi da momenti di incomprensione e di provocazione/sfogo… lei, come io ed altri/e… si viene presi dalla spontaneità a volte un po irruenta e maldestra, che però qui deve essere abbastanza tollerata anche quando genera qualche equivoco… insomma io direi che in un gruppo di auto-aiuto ci si aiuta, si balla insieme, poi però può anche capitare che qualcuno ti pesta un po’ piede, ma poi passato il fastidio non bisogna prendersela, ci si scusa e ci si da di nuovo una mano… poi capita anche che qualcuno possa dare una bacchettata a fin di bene, e anche quella ci vuole a volte, ma l’importante che abbia buone intenzioni e che poi ci si possa spiegare.
Un caro saluto
Grazie…
Stai tranquilla e serena Rosi, non ne vale la pena!
Sappi che io ti sono solidale, al 100%, e sinceramente penso che la risposta provocatoria che ti è stata rivolta da dada sia un pò eccessiva ed …esilarante!!!:D (anche se tu un pò lo hai invitato a nozze).
Certe sue sparate che ho letto hanno
fatto ridere anche me (e la parte new age è la parte meno comica! non mi soprenderei se gliele avesse suggerite Franz per divertirsi un pò, tanto per cambiare!)…senza offesa per nessuno: è solo che il mio senso dell’umorismo si è molto acuito ..dopo le “scene di vita vissuta” col mio ex, che sembravano un misto di Monty Phyton, Comma 22, Paura e odio a Las Vegas, battutine alla Dr. House (che era il suo eroe del piccolo schermo!) e chi più ne ha, più ne metta!!!!
Rosi, lo dico a te ma è come se lo dicessi a me stessa: non lasciar trasparire troppo la tua emotività quando gli rispondi, resta serena, altrimenti chiunque farà di te quello che vuole e ti faranno arrivare al cedimento (usando proprio te come veicolo del tuo stesso crollo…infatti ti ha anche detto che ci conta che resterai a rispondergli finchè sei stremata! Ti suona familiare?) in più facendo finta che lo dice con buona disposizione nei tuoi riguardi… un pò come facevano i nostri ex con noi!!!! Infatti, molto spesso il mio ex riusciva a farmi uscire di testa anche solo facendo il finto bonario (gli leggevi nella smorfia di sorrisetto cosa gli passava -veramente – per la testa!)… della serie: “lo dico per il tuo bene!” (col sorrisetto, intanto mi aveva appena affossata…ma solo per il mio bene!), “vedrai che avrai una famiglia e degli affetti un giorno” (col sorrisetto, intanto poi aggiungeva: ma non da me!), “sei davvero carina” (col sorrisetto, intanto poi aggiungeva: lo dicono i miei amici), “è isterica, non so che cosa le ho fatto, è tutto oggi che cerco di aiutarla, povero me” (col sorrisetto, intanto poi sapeva benissimo che mi aveva provocata e stuzzicata fino al tracollo)!!!!! Vedi: è anche troppo facile fare da esca, e poi ci si buttano a capofitto, con senso di ascetica superiorità!!! Forse il mio ex era più un borderline, chissà, ma di sicuro sua madre — nei suoi atteggiamenti— sembrava il manuale esemplificato dei comportamenti tipici del narcisista patologico: infatti sembrava quasi una santa piena di buone intenzioni…in apparenza!!:D A questo proposito: è interessante il fatto che molto spesso la metà “privilegiata” delle persone (amici/familiari…) che gravitano attorno ad un narcisista sbaglierebbero se gli chiedessi di indicare qual è il vero provocatore …l’apparenza spesso inganna!!!! E più tu tenti di dire: ma non vedete cosa vuole farmi!!!??? … più sembri tu la matta paranoica (agli occhi del mondo)!
Perciò, anche se le tue in apparenza sembrano provocazoni, in realtà a me suonano molto più provocatori certi atteggiamenti altrui. Chi è che è stato attaccato davvero…sul piano PERSONALE,e non sul piano della critica (irruenta o meno) a delle opinioni? Chi è che ne è uscito “pulito” e chi “incattivito”? Chi è che lasciava trasparire frustrazione e vulnerabilità e chi è che invece lasciava trasparire sicura inalberata santità?
Vorrei dire a Dada una cosa molto semplice: a me pare che tu non stia dimostrando simpatia o amore verso Rosi, in tutta sincerità il messaggio che emerge è che la stai giudicando e che tu sei un illuminato in confronto a lei. Potevi risparmiarti cose come: acida, non lucida (in pratica le hai dato della squilibrata!), egocentrica che vede solo la sua sofferenza, insincera, cervellotica …ecc.
Fatti un esame di coscienza e chiediti: Come pensi che lei si senta a leggere questi bei giudizi che hai espresso su di lei? Pensi che abbia sentito il tuo amore nei suoi riguardi, che stia meglio? Come volevi farla sentire e cosa provavi tu nel dirle quelle cose? Le tue risposte non serve che le riporti a me, o che magari formuli qualche bel complimento anche a me…come vedi non sono una vigliacca!!! So che ti sto invitando a nozze, ma pazienza, se non altro lascerai in pace Rosi poverina, che per oggi la hai offesa abbastanza!
Se davvero volessi bene agli altri come a te stesso, e come inviti tutti a fare, ti saresti limitato a dirle: “non so cosa dirti, io la penso diversamente. Hai la mia solidarietà, ma ci tengo a dirti che un pò mi sono sentito ferito/infastidito dai tuoi commenti arrabbiati, e volevo chiederti per favore di non farlo più, amici come prima. Punto.”
Non serviva poi ribadire in modo pretestuoso e autocompiaciuto da maestrino cose che sicuramente anche Rosi condivide..tipo che aiutare aiuta ecc.
Lei ha solo reagito perchè sono stati scritti dei suggerimenti poco comprensibili e che magari suonano un pò come “aria fritta”, e forse ha reagito con frustrazione e insofferenza (sentimento normale di tutti quando non capiamo una cosa che ci viene detta, o che proprio non condividiamo!) e forse con troppa irruenza, vabbè, ma che bisogno c’è di giudicarla (e con tanti GIUDIZI!), specie se tu sei ormai sereno e comprendi tutto quanto con più serenità di lei!! L’unica persona che si è espressa con tatto e prudenza è stata Sisi, che rispetto, …ma non giudico Rosi per averle risposto in modo apparentemente un pò sgarbato, perchè credo che volesse solo davvero esprimere la sua frustrazione, e la capisco!!! Alla fine credo che sia risultato evidente a tutti che quella che ne è uscita con le ossa rotte sia stata rosi, e non certo dada!
Secondo me il capolavoro narcisistico che subiamo dai vari narcisisti/borderline ecc.. è ben esemplificato da un bello sketch da cartone animato:
c’è un cagnolino che abbaia e salta attorno ad un grosso gigante che gli ha pestato la coda standoci comodamente seduto sopra; intanto il gigante se ne sta impanciolle serafico con viso rubicondo compiaciuto e annoiato. Poi all’improvviso, senza preavviso alcuno, il gigante si scoccia e con un solo colpettino del mignolo (che non gli costa nulla, elegante e di classe) rispedisce il cagnolino contro il palo con le ossa rotte. Risultato: il gigante resta in controllo da capo a fine, sereno, elegante, perfetto, imperturbabile, intano il cagnolino si ritrova con la coda ammaccata, le ossa rotte e l’umiliazione della botta a sorpresa, nel bel mezzo dell’abbaìo!!!:D
Ridiamoci su, Rosi!!! Porta pazienza e su col morale!!!!!
Saluto grande!!!!!!
Rispondo brevemente a Pam poichè sotto al suo primo post del 13/03 non è inserito lo spazio replica. Ho avuto l’impressione che tu volessi chiedermi una cosa tipo se credo nella teoria della ricapitolazione della filogenesi nell’ontogenesi, visto l’uso che faccio dei “noi”, dei “nostri” e/o la mia identificazione con alcune tue esperienze “forti”, tanto da togliere confini ed unicità alle nostre singole persone. Allora, togliendosi da un riferimento troppo teorico come ho citato sopra, riformulo la domanda:”…….se credo che le fasi di sviluppo di un individuo, all’interno della sua propria esperienza di relazione narcisistica, si ricolleghino o addirittura coincidano con le fasi dell’esperienza dell’umanità ferita, come in una sorta di comune baccanale in una notte sul Monte Calvo. La mia personalissima risposta è sia sì, sia no e ti ringrazio di avermi dato l’occasione di ragionarci meglio. Sì per quanto riguardano le passioni, le sensazioni, le contorsioni, i desideri realistici o illusori e lo sviluppo evolutivo; no per quanto riguardano i tempi, le modalità e gli stili di ognuno nel compiere scelte che apparentemente potrebbero sembrare identiche. E’ proprio la parte del no che mi interessa e mi intriga di più, cioè la diversità che tutti abbiamo dentro ad esperienze quasi uguali. E questa diversità-risorsa la possediamo tutti, io, te, Rosi, Franz, Dada, Luisa, Elisa, Giuliana, Il dott. Brunelli e tutti gli altri. In questa parte del no, non credo al tutto uguale, sparisce anche il “Nostro Narciso”, lasciando spazio alla sua assenza verso la quale impreco, piango, recrimino, amo e spero in maniera mai uguale. Oggi per me è un’assenza sacra, è lo spazio della mia epifania che mi rivela che sono molto più di tutto questo. E’ l’epifania che incontra la tua… anche tu Pam sei molto più di tutto questo. Pensa a come sei, solo a pensare che sei molto più della tua splendida intelligenza?! Devo ammettere che questo mi ha un pò sedotta di te!
Buona giornata
Cara Rosi, mi riferivo a me e ad altri non a lei, legga bene, mi sto scusando io, e sto dicendo che se è capitato qualche MIO intervento un po’ irruento e maldestro mi scuso IO.
Grazie ancora, Sisi, nella tua risposta c’è almeno 1 elemento dell’ensamble che è ora chiaro, però ammetto che il resto è ancora un po’ non del tutto a fuoco, per me, perciò non so se è proprio vero che sono così intelligente come dici:) Comunque sia, a proposito di seduzione di stili, ammetto che una cosa che ho sempre apprezzato di lui è l’acuta capacità di fare argute osservazioni, amava molto i dettagli di precisione, una volta cambiò il filo del discorso (di un aneddoto insignificante che gli stavo raccontando) per interrogarsi su un aspetto insignificante dell’aneddoto stesso, cioè di come potevo essermi accorta del fatto che una persona distante da me aveva un braccialetto da caviglia, dato che secondo lui avrei dovuto essere troppo distante affinchè la mia normale vista potesse notare da quella distanza; dopo avergli spiegato l’arcano (che per lui era l’unico aspetto interessante del mio aneddoto, mentre per me era secondario)…ricordo che lì per lì rimasi esterefatta del fatto che invece di badare all’aneddoto in sé, si fosse messo a riflettere su un dettaglio relativo all’aneddoto stesso che gli stavo raccontando!:) Questa è una piccola differenza fra me e lui: io guardo sempre a comporre l’idea generale, e lui invece a scomporre il dettaglio più microscopico, come nelle scatole cinesi.
Perciò immagino che lui, ancora prima di iniziare a rispondere (lui è sempre telegrafico, e mette un sacco di punti ogni due/tre parole), noterebbe di sicuro e farebbe notare ogni spazio mancante, che non è in ordine e preciso, in testa alla sua risposta, perchè è un po’ come la cosa più normalissima e pratica da fare, almeno per lui. Il suo stile lo riconosco, e SO che in un certo qual modo apprezzava la mia metafora indovinata del gioco del sassolino (il gioco di indovinare in che mano sta); la metafora sta per i meccanismi mentali di chi deve indovinare e di chi deve decidere in che mano mettere il sassolino… cambieresti mano se pensassi che penso che pensi che penso che cambierai mano?! …entrambi i giocatori sanno che anche l’altro giocatore pensa in maniera condizionata, condizonata anche dalle congetture che ognuno fa sui meccanismi di scelta dell’altro: scelta della mano da indicare, per l’uno, e della mano dietro cui nascondere il sassolino, per l’altro!
Infatti, una cosa “seducente” di lui era che: le sue risposte tipiche erano tipicamente delle domande, del tipo “ti sentiresti meglio se ti dicessi di sì?!” (dicendolo col tono bonario di chi vuole farti un favore) per mascherare il fatto che la reale risposta è proprio “sì”, ma non PUO’ dirti che è “sì” e neanche VUOLE che tu capisca che la risposta è sì, perciò l’ambiguità della domanda-risposta è che spera che tu riceva l’impressione che ti sta dicendo di no, e che ti direbbe di sì solo per “farti sentire meglio”! INCASINATO VERO?!:D … una volta mi disse “mi è venuto il mal di testa!” (con tutti i casini mentali a cui pensa, non ho difficoltà a crederlo, una volta tanto!!!)
Oppure risposte tipiche sue erano cose come “se pensassi che esiste la possibilità che tu mi creda ti direi ….”!!!:D In ogni caso non risponderebbe mai un solo semplice “sì” oppure un solo “no”, ma forse non è quello il dettaglio importante delle sue risposte.
E’ come l’aneddoto delle guardie …cosa direbbe l’altra guardia… che la porta è aperta o chiusa?! E la risposta giusta è indipendente dal fatto che tu lo chieda alla guardia che mente o alla guardia che dà una risposta sincera, o dalla forma della risposta! Una volta mi ha tenuta a disquisire sulla doppia negazione:) :)e infatti mi chiedo come faccia lui senza una che apprezzi i suoi giochi di logica:D…forse questa è una qualità un po’ meno frequente, ma comunque non esclusiva, non mi sorprenderei se si mettesse a frequentare persone esperte in scienze matematiche…”per aiutarli” a imparare la logica!!!:D
Comunque, anche il complimento è un’altra cosa insolita di lui, che proprio non rientra nel suo “personalissimo” stile…in genere è più “una frase a completamento” del tipo “la capitale del … è …”, “il fiume più lungo del … è …”, “la catena monutosa … è nel paese…“ (sapeva che sono una schiappa in geografia!:D).
Mi ricordo di quando mi disse: “sei molto bella” …(aggiungendo subito, a completamento) …”lo dicono i miei amici” (i suoi completamenti sono sempre la parte più interessante, e non certo secondaria!:) Penso quindi che anche se un giorno mi dicesse/mi confessasse che anche lui si era inizialmente lasciato sedurre dalla mia presunta “splendida intelligenza” …me lo direbbe aggiungendo “però non sono IO a dirlo”, oppure che ne so ..si infilerebbe nella mano un guanto parlante, e lo farebbe dire al guanto parlante, oppure lo direbbe ruttando, o soffiando in un pezzo di ottone … e aspettandosi nel frattempo che io prenda la frase come vera (che abbocchi all’amo) e così poi inizierebbe a dubitare (da capo a fondo, per definizione) della mia intelligenza. Infatti lui non si fida mai di NIENTE e di nessuno, neanche di quello che pensa lui!:)
D’altra parte se non dubitasse della mia intelligenza, non mi direbbe che sono intelligente, perchè lui non dice mai niente se non si apetta che tu creda! O meglio, lui dice solo cose che lui pensa che saranno credute da chi ascolta: ma allora (se crede che sono intelligente), non mi DIREBBE che lo sono (perchè sa che NON ci crederei, visto che pensa che sono intelligente)!
Invece se me lo dice, cioè se mi DICE che sono intelligente, allora vuol dire che PENSA che sono stupida … perchè sa che SE sono stupida ALLORA ci credo (e anche che CI CREDERO’ proprio perchè sono stupida!:D),…lui dice solo le cose che sono CREDIBILI nella testa di chi ascolta, e non gli importa tanto di cosa pensa lui stesso come sua opinione (cioè la sua opinione è legata a delle ipotesi condizionate, e quindi variabili anche in relazione al responso, come nell’esperimento delle probabilità dei pacchi, prob.che cambia anche se il pacco-premio è lo stesso, solo perchè ne rimangono meno fra cui scegliere) inoltre poi lui pensa che le altre persone siano egocentriche, e quindi che gli altri siano disposti a credere SOLO in ciò che lusinga il loro ego, ecco perchè non CREDE che gli vuoi bene (o che lui stesso voglia bene), perchè pensa che A TE FACCIA PIACERE volergli bene!!!!:)
Perciò se credi ad un suo complimento lui pensa subito ..ecco, qualunque sia la verità, questa persona si ACCONTENTA di ciò che le fa piacere sentire!!!
Una volta (proprio per questa sua insofferenza all’ego altrui) mi disse “se ti piace, non lo farò più”!! :D LUI E’ PURA LOGICA …un capolavoro di logica molto fine, che solo ora riesco ad apprezzare interamente! Però così perde di vista ciò che sente essere vero intuitivamente, ciò che sente, anche questa è una differenza fra noi.
Ricapitolando: È intelligente credere al mentitore di Creta che dice che “Tutti i cretesi mentono!” … è o no un mentitore? Per giunta ci si potrebbe credere perfino se è o meno un cretese? È paranoia, lo so. Pazienza!
Così, Sisi, cosa pensi che direbbe lui? Che sono intelligente? Magari stavolta cambierebbe stile? Direbbe che non ho capito? Riuscirei ad indovinare se ho indovinato giusto? Una volta gli chiesi “mi risponderesti se si scrivo?” lui disse “non rispondo mai, ma sì, ti risponderò”.
Non ha importanza se lui mi ha mai voluto bene o no, la risposta importante non è il “sì” o il “no”, e probabilmente non gli facevo la domanda giusta, come nel paradosso della guardia.
Io stessa so con certezza che anche lui mi vuole bene (o perlomeno che me ne ha voluto), ma anche se così fosse, al contempo so anche che lui può volermi bene soltanto finchè non è costretto a verificare (nella vita reale, di tutti i giorni vissuti insieme) con la sua logica o con la nostra logica incrociata se questa intuizione sul nostro amore è vera, falsa, dimostrabile, falsificabile, negabile, sondagliabile quia absurdum e chi più ne ha più ne metta. Sarebbe un arcano che non si risolve mai e che si basa solo su una lotta di intelligenze…che può finire solo se abbiamo ragione/torto entrambi (ma mai contemporaneamente)…un po’ come un paradosso indecidibile, una situazione senza soluzione, un comma22.
Penso che il suo “amore per me” sia un po’ come la frase di apertura del comma22 “It was love at first sight”. Punto, una lotta tipo fight club “il massimo che puoi aspettarti dalla vita è un attimo di perfezione” e NON un qualcosa che si lascia vivere nel tempo “a travers ce qui passe”. Un saluto all’umanità ferita, persona per persona. Ciao.
Bene, mi fa piacere, vedrà che ‘adda passà a nuttata’!
Cari amici ed amiche del forum di autoaiuto, vorrei segnalarvi un aticolo del dottor Brunelli che ho trovato casualmente questa mattina aprendo il blog e che mi ha profondamente colpito sia per l’argomento, sempre affascinante, dato che tratta del bene e del male attingendo ad un notissimo racconto, sia perchè credo che possa essere per noi, per ognuno in modo diverso, utile ed educativo per comprendere meglio alcuni argomenti di cui così spesso parliamo in questa parte del blog. Credo che il link dell’artolo dovrebbe essere questo:https://www.albedoimagination.com/2012/3/dottor-jekill-e-mister-hide-e-lombra-dentro-di-noi/
Altrimenti il titolo, è :”dottor Jekill e mister Hide e l’Ombra……..”
Mi piacerebbbe molto sapere voi cosa ne pensate in proposito, perchè a me ha dato l’impressione dell’esistenza di una profonda assonanza e punti di contatto tra i due argomenti.
Elisa
Invito a partecipare con segnalazione alle amiche e agli amici di Albedoimagination
Albedoimagination invita a segnalare eventi ed iniziative per lo spirito, il corpo e la mente in questa pagina seminari, incontri e performance (psicologia, arte, teatro, musica, natura… ).
VEDI PAGINA https://www.albedoimagination.com/10/2011/attivita-per-lo-spirito-il-corpo-e-la-mente/ … nei prossimi giorni c’è un bellissimo seminario su una tradizione dei nativi d’America, in Sardegna presso il centro CAMPI ELISI… http://www.campielisi.com
La nostra redazione selezionerà le informazioni che verranno inviate dai partecipanti al blog, al fine di promuoverle in modo coerente con le idee guida di Albedo Associazione Culturale per l’Immaginazione attiva.
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Mi correggo : sono nella stessa situazione di Stefy. Scusate
Buongiorno, io mi trovo nella stessa situazione di Rosi con la differenza che io ho tre figli maschi e mio marito, oltre ad essere un vampiro psicoaffettivo, è un alcolista.
L’alcolismo l’ha portato a non lavorare per anni e quindi la mia tortura era posta in essere 24 0re su 24 aggravata dall’atteggiamento alterato dalla sua tossicodipendenza. Ora, costretto da me e dai familiari ha intrapreso un percorso di disintossicazione e di astinenza , sostenuto da psicofarmaci , ma il tutto ha solo prodotto una maggiore rabbia nei miei confronti perchè ho disturbato la sua vita ideale: bere , dormire e torturare i familiari ( trascurando quasi totalmente il lavoro). Ora, ho preteso che inizi una psicoterapia per rendersi conto del suo disturbo comportamentale e provi a guarire: che speranza ho che un vampiro psicoaffettivo e alcolista possa guarire e darmi una vita normale?
Concordo col pensiero di Dada e trovo che non abbia mai utilizzato termini aggrassivi e/o violenti verso nessuno/a. Colgo anche l’occasione per dire che in questo blog ho letto tanti interventi interessanti e pregnanti di limpida sofferenza personale (ringrazio le persone che hanno scritto e che mi sono state di notevole conforto!); così come ce ne sono stati (di interventi), pochi per fortuna, che confondono il legittimo sfogo con qualcosa di molto diverso, che può creare notevole disagio.
Saluti cordiali a tutti
Buonasera , eccomi qua , dopo anni trascorsi e inevitabilmente persi nella passiva accettazione, ancora incomprensibile , mi trovo coinvolta in un vero e proprio inferno , fatto di continue malvagità . Un uomo per il quale non sono mai riuscita a comprendere fino in fondo la mancanza di condivisione , nel senso più ampio del termine . Un uomo dai due volti , quello affidabile , concreto e disponibile e quello pronto a colpirti , umiliarti , a farti sentire in colpa. Un uomo capace di offrirti il mondo oggi e riprenderselo domani lasciandoti la netta sensazione di essere esattamente l’ultima ruota del carro . Sostenuta da chissà quale stupido e recondito principio , mi ripeto che ognuno ha i propri difetti e che tutto sommato va bene anche così. Va bene se lui economicamente più fortunato di me , si può permettere di non lavorare , mentre io lo devo fare per mantenermi . Va bene così se spende una fortuna in abiti firmati e veri e propri trattamenti di bellezza . Va bene così se io per portare avanti un’attività in proprio , faccio i salti mortali per non trascurare nostra figlia e la casa . Va bene cosi se malgrado tutto questo mi sento dire che sono una fannullona a se la pila di panni nella cesta aumenta , o i vetri non sono perfettamente puliti .Va bene così perché questa è casa sua , e non mi permette di avere un aiuto in casa . Va bene cosi se qui sotto vive la di lui madre , alla quale dedica tutta la sua dolcezza mentre a me riserva continue osservazioni e critiche . Va bene così se quando è sotto le lenzuola si trasforma ma non ti guarda mai negli occhi . Non ho mai potuto amarlo in maniera totale quest’uomo, e lui l’ho ha percepito traducendo il tutto con l’accusa di non avergli detto che era bello …. Ma il peggio è arrivato da un paio di anni quando io ho iniziato la mia ribellione , la mia inutile battaglia contro un muro di gomma , impossibile una discussione costruttiva ; si sente ogni volta colpito e reagisce ma non costruisce .
Lento , difficile e pieno di dubbi il mio distacco . Forse sono sbagliata io , non sono importante per nessuno , non sono capace di farmi amare , lui forse è perfetto ….poi no , mi riprendo rivendendo gli episodi , mi riascolto e mi confronto e la lucidità mi aiuta a comprendere che è ora di agire .
Percepisce una me diversa e qui è la fine . Come fosse la cosa più ovvia del mondo inizia una relazione con un’altra , che ostenta con orgoglio , che mi sbatte in faccia , come non bastasse la suocera fa eco dicendo che me lo merito ….. Ingoio quest’altra forte umiliazione e fermo sul nascere il suo diabolico tentativo di render complice nostra figlia (dodicenne ) . Ancora ho il dubbio : forse la sua avidità ed il suo egoismo sono solo una parte di lui o io mi trovo davvero a che fare con un narcisista? Se non ho raccolto male le informazioni date su questa patologia , l’essere in questione è privo di un proprio io . Raccolgo i dati : distruttivo nei confronti di tutto quanto lui non è in grado di fare , perennemente sull’attenti perché tutti lo vogliono fregare (mamma a parte ) , amicizie poco durevoli, incline alla bestemmia ,
nessuna tolleranza , concentrato sul suo patrimonio che adora con implacabile avarizia . Non ha ideali , non ha l’umiltà del voler conoscere: lui non ne ha bisogno . Non ha ambizioni per la figlia ,
a volte le parla con estrema dolcezza , altre volte è in grado di reazioni tremende anche nei suoi confronti , è capace di rifiutarle un’abbraccio solo per non sporcarsi la camicia firmata e impeccabile
Ho aspettato che l’altra se lo prendesse in toto, solo per non fare passi affrettati e tentare di mantenere qui la dimora mia e di sua figlia . Lui non prende iniziative , tutto tace , tutto ristagna : ma so che è abilissimo a tramare alle spalle .
A volte tenta la sua solita carta del buono che ora non funziona più con me, quindi reagisce e mi colpisce dove può , diventa odioso e provoca . Ma i miei punti deboli son sempre meno rispetto a prima . Io sono esausta , ma sento che ho una cinsapevolezza che mi aiuta a guardarlo con occhi completamente diversi . Difficile ora il compito di far capire ad una bimba che la sua famiglia non esiste più, senza traumatizzarla , perché nei suoi occhi ancora si riflette l’immagine affettiva del papà I dettagli si definiranno in Tribunale non ho alternativa . Per ora sono ancora qui in casa sua , ormai ospite in una situazione allucinante . Mi aiuta una forza inspiegabile , sento che la svolta non può che essere positiva , per quanto ardua . Mi concentro sul mio lavoro , mi sostengo con moltissima attività fisica , vorrei sorridere di più , in questa casa per ora è impossibile . Faccio in modo che lui sia trasparente , ma è inevitabile respiro e faccio respirare a mia figlia un’aria pesantemente inquinata . Il mio dubbio che ora esterno in questo blog : se di narcisita si parla anche nel mio caso , mi figlia , come la posso difender ? Io stringo i denti , per ora sapendo che a breve tutto finirà , alterno giorni di forza ed energia a giorni in cui mi sento persa e finita . Io voglio luce , serenità e amore : una sola briciola di umanità in questo periodo mi fa commuovere . Grazie
Grazie Rosy ! Fa un gran bene saperlo .
Grazie per la sua risposta precisa e chiara! (così come ha fatto anche in altre occasioni !)
Un saluto a lei e a tutti
…prova per notifica intero articolo
Buongiorno a tutti, vorrei dare a Rosi che sta molto soffrendo un sincero abbraccio per farle sentire tutta la mia solidarietà. Personalmente sono riuscita ad allontanarmi da un uomo malato perchè ho accettato veramente che non aveva bisogno di me, ho capito la mia intercambiabilità con qualsiasi altra donna/specchio che avesse avuto come me quelle caratteristiche di generosità, dolcezza e bisogno d’ amore, caratteristiche in fondo molto comuni nelle donne. Per molto tempo il pensiero di essere l’ unica a poterlo aiutare, l’ unica a capirlo veramente, mi faceva sentire forte e capace, le rinuncie e i sacrifici che facevo per lui mi inebriavano, convincendomi di possedere una certa sovrumana “grandezza”.. a volte avevo perfino l’ illusione di essere una stratega efficace per portarlo a convincersi che soltanto con me sarebbe potuto essere felice. La mia strategia? quella di mostrargli quanto il mio amore fosse vero perchè capace di abnegazione, di atti generosi, di essere pervicace..e durare, durare nel tempo. Nella mia testa di allora, la mia convinzione nella validità della nostra relazione (convinzione appunto pervicace e a dispetto di tutti e dei tanti cattivissimi gesti ricevuti da lui) lo avrebbe trasformato. Dal dizionario di lingua italiana:
pervicacia, caratteristica di chi è pervicace, caparbio: perseguire un obiettivo con pervicacia; più frequentemente con valore negativo, protervia, ostinata perseveranza nel male. Ho messo questa definizione per provocarvi alcune riflessioni. Nella maggior parte delle storie che leggo nel blog, nella mia esperienza personale, nella mia osservazione come counselor di queste relazioni e dei loro esiti tragici (purtroppo parliamo di anni di vita perduti) ho notato come le “vittime” (le chiamo cosi anche se non è corretto) si illudono che il tempo, giochi a loro favore e intanto perseverano ostinatamente nel male. Un male anche dal punto di vista “morale” perchè abbiamo il dovere morale di utilizzare la nostra intelligenza, i nostri talenti, la nostra capacità di appassionarci per realizzare in tutti i campi della vita, anche e soprattutto in campo affettivo (cosa siamo senza l’ amore?) Noi non apparteniamo solo a noi stessi, siamo un piccolo universo che ne contiene uno infinito e la nostra infelicità rende infelice tutto il mondo. Bisogna allontanarsi da queste persone. Stare da sole per un periodo (che può essere breve o lungo, chi può dirlo) non vuol dire rinunciare alla vita amorosa, vuol dire “fare spazio”. Come può l’ universo mandarci qualcosa di nuovo e di bello se non facciamo dentro di noi lo spazio giusto per accoglierlo? Quando stavo malissimo perchè mi ero allontanata da quella persona mi sentivo una naufraga..non c’erano sponde alle quali appoggiarmi e tutto franava, mi fumavo tantissime sigarette e poi gialla in viso per la nicotina e la paura e la rabbia, mi guardavo allo specchio e mi davo della cogliona, perchè lo avevo lasciato, ma poi perseverando (questa volta si, nel bene), e guardandomi nello stesso specchio che da qualche mese mi restituiva sempre l’ immagine di una 48 enne già spenta e infelice, vedevo che più gli stavo lontana, più mi si riaccendeva una luce vitale nello sguardo….Bisogna lasciare che la sofferenza faccia il suo corso ma intanto, come dice il Dr. Brunelli, bisogna cercare in tutti i modi di riaccendersi, fare anima facendosi invadere dalle esperienze di arte, amicizie affettuose (che all’ apparenza non reggono il confronto con gli “amori fatali” ma intanto vi rivitalizzano, scaldano senza bruciarvi) buone letture, sane mangiate, insomma sintonizzarsi con la vita e la sua tenerezza. Allarghiamo il cerchio della nostra esistenza e magari con un piccolo sacrificio pensare anche ad una breve terapia detraumatizzante, che ci mette nel percorso di guarigione senza indugiare troppo nella confusione “mi curo o non mi curo”, perchè nell’ incertezza trova subito terreno fertile il nostro vampiro interiore. Scrivo anche io: coraggio!
Giuliana Lisi
Caro Dada, lei ha toccato un punto cruciale che è indispensabile per una buona diagnosi e terapia… infatti fino a quando le persone crederanno che i narcisisti patologici sono solo uomini o solo donne non potranno guarire mai, e saranno più invalidate nell’incontrare un partner compatibile… MA NON solo qui non si considera l’etichetta pasichiatrica di narcisismo patologico o DNP come una diagnosi conclusiva e definitoria, ma al massimo come una cornice nella quale possono esserci infiniti quasi soggettivi, che in quanto tali sono inclassificabili… in pratica il ‘narcisista patologico’ NON ESISTE, come non esiste l’ORSA MAGGIORE, il fatto che l’ORSA MAGGIORE esiste è solo perché NOI abbiamo deciso di congiungere un gruppo di stelle in quella forma, ma non perché esiste davvero, solo perché a noi serve per orientarci, poi è tutt’altra cosa occuparci della vera natura di quelle stelle… la cornbice di Narcisismo patologico è quindi solo un riferimento, dietro a ciò constatiamo che vi sono innumerevoli forme di relazioni disfunzionali, alcune delle quali sono caratterizzate da forme di vampirizzazione dell’altro, cioè di approfittarsi dell’altro in ogni modo, e non tanto o non solo per una forma di egoismo più o meno cattivo, ma per una propria debolezza interna che si fa pagare alll’altro/A … ora anche quest’altro/a ha a sua volta una predisposizione – qui indicata come ferita narcisistica – a farsi vampirizzare o a permanere in tale relazione disfunzionale… e se se ne vuole uscire davvero bisogna arrivare a paire il proprio problema che ci ha resi succubi di un altro … quindi caro DADA lei fa delle osservazioni giuste, PERO’ deve capire che è IMPORTANTISSIMO per ciascuno avere possibilità di sfogo e di ascolto senza doversi sentire giudicato e colpevolizzarsi per propri intrinseci problemi, perché si è in una condizione TRAUMATIZZATA nella quale non è assolutamente possibile pretendere anzitempo di arrivare a capire quello che dice lei… va perciò accettato, ascoltato e accompagnato nel suo dolore e nelle sue difficoltà per poi arrivare quando sarà pronto a riconoscere la situazione in modo piu completo e coerente, quando sarà in grado… c’è poi ancora da aggiungere che ci sono davvero, da che mondo e mondo, persone con diosturbi relazionali di vario genere, ed anche con comportamenti devianti che sono particolarmente spietati, cinici e crudeli in termini di manipolazione nell’amore, nella sessualità ed anche nell’amicizia e che quindi sono fortemente disturbanti per persone che pur avendo una qualche debolezza, sono in fondo abbastanza sane, ma ingenui, deboli e un po’ immature nel campo sentimentale… ecco allora che ci troviamo in una dimensione che riguarda la diagnostica della situazione soggettiva complessuale che ha genberato una disfunzionalità affettiva e relazionale e, a tal fine, in termini psicodinamici possiamo orientarci anche con etichette psichiatriche, ma con la dovuta consapevolezza, in quanto un conto è la mappa, un conto è il territorio, avere in mano una piantina di New York , ad esempio, non vuol dire esserci davvero… serve per comprendere, ma il comprendere comporta un’analisi ed una sperienza approfondita della situazione, al di là delle etichette generali e delle mappe che danno l’illusione di conoscere qualcosa che poi non si conosce… ALLORA SEGNALO IL NUOVO ARTICOLO ” IL NARCISISTA BRAVO” che vuole aiutare a comprendere le situazioni da diversi punti di vista, anche dal punto di vista del cosiddetto ‘narcista patologico’, o comunque di una persona problematica, disfunzionale, ambivalente e manipolatoria nell’attaccamento amoroso … https://www.albedoimagination.com/03/2012/il-narcisista-bravo-di-pier-pietro-brunelli/
Grazie un caro saluto
P.B
Carissima Giuliana , innanzitutto complimenti per quanto scrivi , ma soprattutto per come lo scrivi ! Mi sono perfettamente identificata e altrettanto perfettamente hai delineato il grosso deficit della sfera emotiva di queste persone .
“…..sono riuscita ad allontanarmi da un uomo malato perchè ho accettato veramente che non aveva bisogno di me, ho capito la mia intercambiabilità con qualsiasi altra donna/specchio che avesse avuto come me quelle caratteristiche di generosità, dolcezza e bisogno d’ amore, caratteristiche in fondo molto comuni nelle donne…”
E’ proprio questo il passaggio che mi ha catturata , è esattamente su questo passaggio che inviterei a riflettere .
La consapevolezza è la prima grande conquista , che ti permette di vedere a distanza e con lucidità la situazione e la persona che hai davanti . Serve fare qualche passo ed allontanarsi , guardare con occhi nuovi la persona che si ha davanti ma soprattutto guardare con occhi nuovi noi stesse .
Prendere energia positiva ed esprimerla con gli occhi , con la mente e con il corpo , immaginando uno scudo che tra noi e questi esseri che non permette più al male di toccarci . Lo dobbiamo a noi stesse , la serenità e l’amore , sotto qualsiasi forma si esprimano , sono un diritto di chiunque e nessuno può permettersi di privarcene .
Io sono mamma e in questo ruolo ho pensato a mia figlia ; cosa non sarei capace di fare per difendere mia figlia da un sopruso ? E’ con lo stesso istinto che dobbiamo difendere noi stesse!
La nostra parte più debole ha bisogno della nostra parte più battagliera e protettiva . In nome di una vita preziosa che qualcuno ci ha dato , in nome di chi ci ha cresciuti con amore come possiamo permetterci di farci rovinare così ?
Usiamo anche l’ironia che a volte serve, usiamo le cose che ci fanno star bene , circondiamoci di gente positiva , usiamo quel che ci pare ma volgiamo lo sguardo oltre e rimaniamo sorde ad ogni richiamo al passato : c’e un orizzonte tutto da scoprire e se tanto mi da tanto , la fuori tutto ciò che avrà sapore di normalità per noi sarà speciale …. Per concludere vi “incollo “ questo passaggio letto in un social network … proprio ieri sera :
“Tu sei speciale se riesci a sorridere alla vita …sei speciale se non ti abbatti e non ti arrendi, e con il tuo coraggio fai delle sconfitte il tuo bagaglio di esperienza. Tu sei speciale se guarderai negli occhi chi ti ha tradito senza provare odio, ma pietà per la sua meschinità…Sei speciale se davanti alle offese , respiri e a testa alta vai avanti…Sei speciale se tutto per te è importante ma nulla vitale, così da non soffrire di ciò che la vita ti toglie perchè avara di felicità, tu sei speciale se ti ritieni comune , normale , e sei speciale se sai ridere in faccia alla vita come un bambino felice….”
E ora di sentirsi speciali …. Meritatamente speciali !
e’ vero, molte volte provo a rispondere con lo stesso sistema oppure taccio e me ne frego…ma in ogni caso e’ una vita di emme e l’unica vera via d’uscita e’ andarsene o farli andare via da noi.
Vi giuro comunque che mai al mondo pensavo che esistesse una tale masnada di persone; come dice la bibbia: “una generazione perversa e degenere”, che disonora l’essere umano e lo imbarbarisce.
ciao e auguroni a tutti!!!!
faccio oggi una replica alla mia replica: si puo’ contromanipolare semplicemente dicendo:”io la penso diversamente da te, anche se vedo e so che non ti va bene. Se vuoi possiamo riparlarne, ma io rimango del mio parere. Ora vado a farmi una passeggiata…”.-
e’ formidabile!!! rimangono di…stucco!!!! ciao giliola
ah! esperienze di vita vissuta. dipende con chi hai a che fare: l’ultima volta che l’ho detto sono stata cacciata di casa!!! e non era la prima volta…
Cara Pamm,
ancora una volta mi hai lasciata senza parole, quanto è vero tutto quello che dici! Sai sto pensando veramente che quella con cui si è messo il mio ex sia una narcisa, forse peggio di lui, e in questo caso, secondo te, come faranno mai a stare assieme? Che razza di vita sarà la loro? Grazie per le tue risposte, anche io come te lo sogno spesso, quasi tutte le notti, so che ci vuole tempo per dimenticare, per ora sono passati pochi mesi durante i quali non ho fatto altro che pensarlo alternando momenti di rabbia e di dispiacere ad altri di forzata allegria, ma nella mia anima è rimasto un vuoto che faccio molta fatica a riempire. Grazie per avermi detto che anche tu ti sei sentita inferiore rispetto all’altra, l’altra infatti assume l’ideale della donna perfetta, noi siamo quelle sbagliate, quelle che non abbiamo mai fatto niente di buono per lui, come se il semplice fatto di avergli voluto bene fosse una colpa da espiare! Grazie per avermi raccontato che loro sono un casino: la loro vita è un totale casino, lui vive alla giornata, un giorno dice una cosa e il giorno dopo si contraddice non ricordando nemmeno ciò che aveva sostenuto il giorno prima. Quando mi sono trovata faccia a faccia con lui chiedendo spiegazioni del suo tradimento, mi ha risposto che è confuso….. ma va’! Allora ha tirato fuori la palla del voler stare solo visto che aveva fatto del male ad entrambe, affermazione alla quale nemmeno lui credeva (pensa che mentre gestiva il suo teatrino stando con un piede in due scarpe, chiedeva sia a me che a lei di andare a convivere con lui, piangeva con una poi appena questa girava le spalle, chiamava l’altra per farsi consolare, oppure mandava fiori ad entrambe nei suoi sporchi e subdoli tentativi di mantenere questa doppia vita. Che delusione Pamm, quanto dispiacere e quanta tristezza per aver amato un essere del genere, quanto male che mi sono fatta…
Grazie ancora, un abbraccio.
“la loro vita è un totale casino, lui vive alla giornata, un giorno dice una cosa e il giorno dopo si contraddice non ricordando nemmeno ciò che aveva sostenuto il giorno prima”. Ma perche’ stupirsi? perche’ farsi domande, cercare spiegazioni, laddove non c’e’ logica ne’ ragionevolezza? Lo sai perche’ non ricorda nulla e si contraddice o mente con tanta nonchalance? e’ molto piu’ semplice di quel che crediamo: perche’ non gliene puo’ fregar di meno degli altri: l’unica priorita’ e’ sempre e solo se stesso! non si spreca a carcare spiegazioni ecc. : perche’ dovrebbe???!!! lui essendo dio non ne deve a nessuno! anzi, si scoccia!!! ciao gil
Hai perfettamente ragione Gigliola.
Tu sei già molto più avanti di me, ma ti ringrazio perchè le tue parole mi danno forza per proseguire nel cammino.
Caterina
Tutte le persone che soffrono e che si rivolgono a questo blog molto spesso non hanno nessuno che li ascolti e cercano soltanto di trovare una pagina stampata e visibile tramite cui trovare un sollievo scrivendo quello che provano (basta anche solo la speranza che ci sia qualcuno che ci ascolti, non ci aspettiamo proprio più niente da nessuno …se non le cattiverie, che non mancano mai), … magari questo blog è l’unica alternativa a nocivi “rimedi fai da te” cui potrebbero ricorrere tante persone che non sanno più come cacciare il dolore! … DI SICURO NON ci meritiamo di venire aggredite e rattristate anche in questo blog, e in ogni caso non è di nessun aiuto essere rattristate anche qui.
Non c’è niente che io possa dire per qualificare tutta la mia tristezza e frustrazione nel vedere le cose che sono state scritte per attaccare alcune persone che cercavano solo conforto dopo che uscivano da relazioni di abuso SUBITO, … posso solo ribadire che capisco totalmente chi sta male e sono d’accordo che, alla luce delle accuse lanciate, purtroppo non c’è nessun conforto neanche a scrivere in questi blog, se l’unica cosa che otteniamo è venire rattristati ancora di più per cose pretestuose … fra un pò, dopo aver subito quel che abbiamo subito, dovremo chiedere scusa anche per essere nati, o per il semplice fatto di esprimere solidarietà alle altre persone che scrivono del loro dolore (non è colpa di nessuno se la maggior parte delle persone che scrive dei propri dolori sono donne, forse gli uomini hanno più inibizioni a scrivere delle angherie subite, e non è giusto accusare noi anche per questo, e penso che nessuno qui abbia mai pensato che chi abusa del prossimo sono solo uomini, semmai è più difficile che loro ne parlino, ma nulla toglie che abbiano tutta la comprensione e la solidarietà anche loro).
La cosa più dolorosa è stato il sentirsi bollare come persone con “povertà spirituale”!!! A proposito di accuse lanciate senza conoscere di persona e approfonditamente le persone!!!
Io mi sono limitata a descrivere cose di vita vissuta SULLA MIA PELLE con lui, e miei ragionamenti successivi … e quello che ho detto non è certo frutto di “approfondimenti culturali” (anche questa accusa è stata molto triste e pesante da sentirsi dire!) … e qualsiasi negatività che ho espresso è stata a lungo provocata, non certo gratuita (ci sono persone che subiscono 24 h al giorno per anni e anni e buttano una vita intera, magari se ne accorgono dopo anni che non avrebbero dovuto lasciarsi assoggettare alle violenze subite, ed è più che normale che provino anche rabbia a quel punto).
Visto che si lanciano accuse (a tutte noi vittime) di “povertà spirituale”, che amiamo solo per avere un Dio amorevole in cambio: la mia quotidianità da sempre si basa sul rispetto di TUTTE!!! le persone con cui ho a che fare durante le mie giornate, lavoro, svago, amici, …. se vedo persone che stanno male sono subito lì che cerco di dare una mano, se sento persone che chiaccherando degenerano nel pettegolezzo malevolo, cambio sempre discorso e non mi lascio mai coinvolgere nel fare altrettanto, una volta ho anche litigato con una persona che si era messo a dire cattiverie su un’altra persona (che non era neanche lì per difendersi) e così il risultato è che dopo se la sono presa con me e mi hanno detto che sono una buonista e che è ora di finirla col buonismo!!!!! (preciso che ne prenderei le difese di nuovo anche se mi ribadiscono quanto stupida sono e mi bastonano col bastone, e ne ho preso le difese pur non essendo in amicizia con la persona che veniva attaccata, sono intervenuta a prescindere, proprio perchè non sopportavo quella faciloneria cattiva a dire cose come “faccia da rospo” “cesso” e via di questo passo!).
Quindi molto spesso ho aiutato altri senza guadagnarci assolutamente niente, anzi, semmai mi hanno accusata di essere una stronza buonista che doveva farsi i cavoli suoi (se fossi stata una egoista sarei stata zitta, che non ci avrei perso proprio niente)!!!!!!
Tutte le volte in cui ho agito per aiutare altri lo ho fatto solo per bisogno di aiutarli e per insofferenza a sentire e vedere cattiverie (di cui ne ho proprio abbastanza!!!!!!! sono arrabbiatissima e stufa!!!); oramai quando vedo il dolore di persone totalmente indifese nella loro fragilità provo un dolore enorme anche io (cento volte di più di prima), che solo a guardarli negli occhi viene da piangere anche a me … questa estate che ho visto la tristezza di mio nonno ho dovuto trattenermi per non mettermi a piangergli in faccia mentre era lì che mi guardava con quegli occhi di chi vorrebbe un abbraccio ma non osa più chiedere niente a nessuno!!!! Io però l’abbraccio glielo ho dato, non mi è costato nulla, avrei fatto di più se ci fosse di più che si può fare per togliere il dolore degli altri, anche se nessuno lo farà mai per me, anche se un giorno imparerò a non provare più niente solo perchè non mi importi più di trovare anche io qualcuno cui importi come importa a me, e non di me stessa, ma della solidarietà e amore umano, di dare un abbraccio a qualcuno che vorrebbe chiederlo ma non ne ha più neanche la forza!!!
Non posso obbligare nessuno a portare rispetto per le altre persone o a dare un abbraccio a chi ne ha bisogno, però DI CERTO nessuno può impedirmi di essere io buona con gli altri e di dare un abbraccio a chi piange perchè non ha nessuno cui importi, per fortuna che almeno questo non può essermi tolto!!!
A tutte le persone rattristate, offese e maltrattate posso solo dire che mi dispiace TANTO anche per loro, che io ci CREDO che non si meritavano quello che hanno subito, di non permettere a nessun cretino di dirgli che se lo sono meritato!!!! che capisco il loro dolore, che lo sento anche io e che nessuno ha il diritto di ricacciarci nel ruolo delle vittime solo perchè abbiamo osato dire che non ci sta bene il trattamento che abbiamo subito: nessuno pensa di essere santo, ma quando è troppo è troppo, e non si può pretendere che persone che hanno subito un abuso continuino a correre dietro ai loro aguzzini, con il perdono e il lieto fine!
Quando attacchiamo i nostri maltrattatori siamo delle cattive che abbiamo bisogno di essere bacchettate e rispinte a fare le vittime, quando cerchiamo di esprimere pensieri castigati allora siamo delle vittimiste che vanno spinte a tirare fuori grinta e cattiveria; mi pare che le persone con più equilibrio qua siamo noi, che non abbiamo mai detto che “noi siamo perfette” (specie dopo che loro hanno passato una vita a dirci quanto insignificanti siamo)!!!!!!!!!!!!!!!! Abbiamo solo descritto le cattiverie subite o i sentimenti che abbiamo provato in relazione a quanto subito, come unico sollievo a disposizione. Punto.
Chi ha cattiverie da dirci può solo tenerle per se, che sta rattristando tutti. Abbraccio grande, e visto che nessun altro lo farà, chiedo scusa io a voi per le cattiverie dette da altri, visto che vi meritate che qualcuno ogni tanto chieda scusa per la sofferenza – gratuita – che infligge. E non voglio essere kitsch o buonista: in questo momento sono proprio arrabbiata e rattristata, e anche voi vi meritate che qualcuno vi chieda scusa, e nessuno può impedirmi di chiedere scusa io a voi per le loro cattiverie dette gratuitamente!! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !
Cara Pamela, se per caso si riferisce a me per aver parlato di ‘povertà spirituale’ e perché qualche volta mi tocca anche ammonire le cosiddette ‘vittime’ affinché si scuotano e non si caccino sempre nei pasticci, mi spiace. Io non sempre ho il tempo e la capacità di esprimermi con chiarezza e puntualità, allora considero quanto ha scritto come una esortazione a fare meglio, sia io, sia tutti e sia anche lei. Qui infatti possiamo anche sbagliare, perché è una questione tra le più complicate dell’essere umano, forse la più difficile in questa vita. Allora io credo che le relazioni negative vampirizzanti si caratterizzano in quanto relazioni spiritualmente povere, non sostenute da uno spirito ideale, da valori e da propositi autentici. Ecco quindi che il partner più profondo spiritualmente innamorandosi di qualcuno che ha un collegamento negativo tra amore e spiritualità, viene impoverito da quest’ultimo, viene cioè svuotato dell’energia spirituale, che a livello umano è anche energia dell’Amore.
Ecco questo molto in sintesi. Mi scuso se qualcuno ha interpretato in modo troppo accusatorio qualche mio post, ma è del tutto evidente che tutti facciamo del nostro meglio per aiutarsi come è possibile, ed anche che un po’ di “SAVONAROLA” ogni tanto ci vuole anche tra di noi, altrimenti ci troviamo a fare il muro del pianto e non ci risolleviamo più. Se il gruppo di auto aiuto riesce ad esprimere un’atgmosfera di solidarietà e comprensione, come sembra che in gran parte sia, ogni tanto una sgridatina fa bene, e, tutti possono farla, e tutti possono poi criticarla, ma sempre con buone intenzioni e sentimenti collaborativi.
Un caro saluto
Pier
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Sorry… spero sia chiaro… comunque per eventuali dubbi scrivete…
Un caro saluto
P.B.
DA COME GLI REAGISCI GUARDA CHE TU SEI PIU’ MALATA DI LUI! STAI ATTENTA, CERCA AIUTO E RITROVA LA TUA AUTOSTIMA. TI PREGO, FALLO E TI ACCORGERAI CHE TUTTO QUESTO SUO POTERE SEI TU STESSA A CONFERIRGLIELO.
……..E ALLORA CAPIRAI….. E SARAI LIBERA! .
CIAO ! BACI GILIOLA
Io credo che lei in questo momento abbia bisogno di un po’ di sostegno in più… quuesto blog è solo un momento di informazione e di dibattito, certo anch’io vorrei incrementare un po’ l’auto-aiuto, qualche volta funziona anche in tal senso… però quello che emerge è anche che quando le persone sono traumatizzate per le pene d’amore da narcisismo o di altro tipo diventano particolarmente egoiste, esistono solo e soltanto loro e porovo un senso di disgusto quando , ingenuamente, adoperano la parola il ‘mio narciso’, quasi fosse Narciso Rodriguez, o un’amante alla moda un po’ monello… questo blog non specula sulle pene d’amore, offre tanti altri argomenti di dibattito e partecipazione, ma sono pochissime le persone chge fanno un clicchino su altri articoli… ad esempio il libro sul Carnevale delle donne che ho presentato recentemente a Roma contiene principi terapeutici importantissimi anche per le pene d’amore da narcisismo, ma nessuno chiede o partecipa, poi nessuno o quasi si osa spendere 6 euro mi pare per scaricarsi il libro sul Trauma da narcisismo e contribuire alla ricerca… pochissimi ‘vampirizzati/e’ si rendono conto che io sono un essere umano e mi inondano di lettere e e-mail private senza neppure partecipare al blog pretendendo che io dia risposte tipo ìmago dell’amore’ o ‘telefono amico’, non capiscono che i loro vampirio interni ed esterni vampirizzano anche me e che io non posso per motivi umani professionali e personali rispondere senza che vi sia un normale consulto, un normale dialogo diretto che offro in varie città, al telefono o via skipe secondo le normative dell’ordine a cui appartengono e a prezzi inferiori ad un parrucchiere… in effetti anch’io a volte sono un po’ deluso, ma capisco anche che le persone stanno molto male e non è colpa loro se sono così, capisco anche che questo blog aiuta molto a capire e ad informare e che solo attraverso l’educazione di una cultura nuova della relazione uomo -donna, una nuova educazione sentimentale certe sofferenze possono essere evitate o contenute e lenite. Mi rendo anche conto che tutte querste tragedie nascono in fondo da una notevole povertà spirituale, così povera che trasforma l’altro nel proprio DIO unico e assoluto dalla quale dipende tutta la pena o tutta la felicità… e poi questo DIO a sua volta è un grande egoista che non ha valori né capacità di amare ed è anche diabolico, ma si preferisce a restare nel suo inferno perché non si ha capacità di cer5care altri valori, neppure facendo un clic su un alotro articolo delò blog che incuriosisce per nutrire un po’ la propria anima… quando le persone iniziano ad amare l’amore, a capire che il loro contributo qui non torna utile solo a se stesse, ma che è un gesto di amore gratuito e volontario per gli altri e per l’amore, allora sono già sulla via di guarigione, ma non poco, tantissimo, perché stanno uscendo dall’egoismo del loro dolore e iniziano a capire qualì’è il vero amore perr il quale vale la perna sempre di vivere e di lottare , e che è il solo che può favorire davvero l’incontro dell’altro ed un unione sufficientemente sana.
Un caro saluto
P.B.
La mia risposta non era diretta solo unicamente ed esclusivamente a lei, ma ad un’atteggiamento generale che tutti abbiamo quando viviamo intensamente le pene d’amore di vario tipo,; bisogna riconoscere (per guarire) che queste pene d’amore ci gettano in una condizione di strano egoismo che ci distacca dal mondo dagli altri, ed anche da tuytte le sofferenze e i problemi del prossimo, e ci sembra che siamo gli unici a soffrire sulla faccia della terra… questa cosa non ci fa bene, ci impedisce anche di stare più in contatto con la realtà che ha bisogno di noi e della quale abbiamo bisogno… se si perde la gioia di vivere per se stessi, ci si deve ricordare che quello è il momento di vivere per gli altri, di fare qualcosa per gli altri, di aiutare gli altri… per quello che è possibile, anche solo provando compassione per gli altri…. allora succede uno strano fenomeno per cui la propria sofferenza acquisisce un senso e un po’ alla volta ci si sente meglio… possono sembrare vane parole le mie, eppure è possibile provare, mettersi alla prova… per quanto riguarda il fatto che l’amore celeste si deve poi incarnare in quello terrestre, questo è giousto… ma se quello ‘terrestre’ va a finire in una sorta di inferno, dovrebbe essere del tutto naturale rinunciarci PER UN PO’ e dedicaresi ad una forma di amore più spirituale, ma più celeste, più altruistica, che non riguarda un partner con il quale vivere intense emozioni personali subito al fine di dimenticare l’altro… l’Amore esiste anche in altre forme, e chi non ci crede, è destinato a stare molto male per amore più di altri, l’Amore in senso più celeste e spirituale è la via maestra per fare del bene e per ritrovare un nuovo amore ‘Terrestre’, cioè per ritrovare poi un compagno più sensibile e compatibile, perché prima di ciò si è ritrovati se stessi e l’umanità… perciò più ci liberiamo dall’egoismo, al quale involontariamente ci costringe anche la sofferenza, e più si hanno di sicuro, possibilità per instaurare nuove relazioni, di amicizia, di passione ed anche di amore di coppia… questa è l’UNICA VIA, non ce n’è un altra, e chi ha difficoltà a praticarla deve cerecare un sostegno con ogni possibilità, senza pretendere di farcela da solo a tutti i costi… ma intanto deve capire che deve trasformare la sua sofferenza in un sacrificio d’amore volto a fare del bene per sé e per gli altri… l’importante non è fare grandi cose, ma che ognuno faccia del suo meglio, perché l’amore è anche un insieme di piccole cose importanti… vorrei tanto che le persone suggerissero le innumerevoli possibilità di ricreare l’amore in se e intorno a sé, io ne ho dovute imparare tante, anche soffrendo molte, e quando ho capito che l’amore si impara così, anche soffrendo, ho superato le sofferenze, per quanto ciò sia possibile e mi sono dedicato di più a conoscere l’amore in tutte le sue forme, con tutti i miei limiti e le mie contraddizioni… tutte le volte che qualcuno fa così, prova a saltare dall’altra parte della sofferenza e a reagire con amore è un grande bene per molti, e questo forum un po’ ha aiutato affinché diverse persone avessero questa trasformazione. Un caro saluto.
P.B.
Gentile Dottor Brunelli,
io ho trovato questo blog di grande aiuto per alleviare le mie sofferenze in un periodo molto triste della mia vita. Se ho usato una certa terminologia per la quale Lei ha provato disgusto, mi scuso tanto, ma era per mettere a confronto due figure che mi sembrano avere in comune le caratteristiche di cui qui, proprio in questo blog, si parla tanto. Devo altresì complimentarmi con Lei poichè in questi spazi ho imparato tanto, potermi confrontare con persone che hanno vissuto la mia stessa esperienza mi ha reso indubbiamente più forte, anche se per arrivare alla meta devo camminare ancora tanto.
Io ho letto il suo testo “Trauma da Narcisismo nelle relazioni di coppia”: lo consiglio a tutti, ho sottolineato quasi tutte le pagine poichè ogni paragrafo è fondamentale, l’ho letto e riletto, e quando mi sento giù lo riprendo in mano. Ritengo che questo blog non sia inutile, anzi le esperienze narrate e poi commentate ci insegnano a confrontarci e a sentirci meno soli.
Grazie a tutti e soprattutto a Lei.
Ma non è che ho provato disgusto, è che a volte ci vuole anche una bacchettata con la sincera intenzione di scuotere un po’ tutti quanti, non tanto lei, al fine di farcela, di tirarsi fuori e andare verso la vita… le persone che hanno subito certe pene e poi con sofferenza, ma anche coraggio se ne tirano fuori, in genere sono belle persone , capaci di capire e di amare in modo più autentico, sano e naturale… a volte vorrei che questo blog diventasse simbolicamente una specie di arca che salva l’amore dalle tempeste di odio e di rancore, quasi che fossimo tuttio un po’ soldati e so0ldatesse con una importante missione da compiere… e allora ci vuole anche forza, anche coraggio, anche capacità di autocritica, ma per farcela per se stessi e per il ben e di tutti.
Un caro saluto
Cara Rosi,
anch’io sono rimasta delusa dopo aver scritto su questo forum. Ma poi ho capito che si tratta per i partecipanti di un modo per sfogarsi, per non sentirsi soli.
Tante volte preferisco non commentare lo sfogo degli altri, tutte queste mail in pratica sono uguali, tutti noi siamo stati o siamo ancora vittime di una persona egoista che ci ha usati senza darci amore, anzi distruggendoci, portandoci al punto di non sapere più chi siamo e cosa vogliamo.
Ho letto che anche tu hai una figlia (io ne ho tre) e lui ti sta facendo pressione accusandoti di metterla contro di lui. Io ci sono già passata da questa fase, ma sono rimasta impassibile alle sue provocazioni. E’ la cosa migliore, anche se difficile.
Poi sono riuscita a trovare un pò di serenità evitando di rispondere alle sue continue e insistenti telefonate. Per non correre il rischio di rispondere tengo il telefono muto, in modo che poi possa richiamare chi eventualmente mi ha cercata, ma in questo modo evito di rispondergli per pietà, Perchè lui continua a farmi pena, anche se so che dopo un minuto si è già dimenticato che non gli ho risposto e sta già facendo altro. I suoi sentimenti sono inesistenti, perchè provare pietà? Perchè noi siamo esseri umani, loro no.
E’ molto dififcile staccarsi da questi esseri morbosi, ti restano attaccati e sembra che non ci sia modo di estirparli. Ma voglio credere che un giorno ci riusciremo. Probabilmente, come dice il dott. Brunelli, abbiamo bisogno di un aiuto, di una persona competente che ci indichi la strada, che purtroppo non è la stessa per tutti. Anch’io non posso andare da un terapeuta a pagamento, in questi giorni mi informerò per sapere se nella mia città è possibile farsi seguire da medici convenzionati.
Mi rendo conto che è giunto il momento di dare una svolta.
Importante è anche avere vicine persone amiche e familiari, persone che riescano a capire quello che abbiamo subito e quello che continuiamo a subire. E’ importante sentirsi dire: fai bene, vai avanti per la tua strada. Io ho mia figlia grande, mia madre, e comunque racconto la mia storia a tutti perchè ho bisogno di comprensione. Anch’io non avrei mai voluto mettere in piazza la mia vita, ma solo raccontando quello che abbiamo subito possiamo avere il sostegno degli altri. Sostegno fondamentale per chi non sa più chi è e dove sta andando.
Un caro saluto.
Caterina
Gentile Caterina, mi spiace che lei sia rimasta delusa partecipando a questo forum, anch’io per la verità rimango a volte deluso nel notare come le persone considerino che la cosa più importante sia sempre solo prendere piuttosto che dare, e questo vale in generale, però ci terrei tanto che lei dicesse quali sono le sue aspettative da un forum on line affinché non si resti delusi, cioè cosa si potrebbe fare secondo lei per ottenere di piùì da un forum on line… se ne conosce di migliorio più efficaci è bene che lei li segnali perché quersto forum non è in concorrenza , serve invece ad aiutare a capire e adiffondere un dibattito al quale tutti possono partecipare segnalando tutte le possibilità… purtroppo io oltre a metterci tanto lavoro, a scrivere testi lunghissimi e a spenderci soldi per mantenerlo vivo come posso, non riesco a fare di più… il punto è che molte problematiche dipendono da una cattiva o inesistente educazione sentimentale e noi tutti qui staimo provando a riflettere e a diffondere come possiamo concetti e valori per un’educazione sentimentale che aiuta noi ed altri… quando le persone che partecipano iniziano a capire che questa è una ricerca per sé e per gli altri, ed anche un conforto per sé per gli altri, ma non una magica terapia immediata e neppure un metodo affinché il proprio ‘narciso’ ritorni guarito all’istante, allora incominceranno a sentirsi meglio, a sentire che ciascuno qui lascia una traccia per rtitrovare la difficile via dell’amore, ciascuno condivide un sentimento, una speranza, un pensiero… certo è forse un po’ poco, rispetto a quello che si dovrebbe fare, ma poco è meglio che niente, e chi troppo vuole nulla stringe… detto ciò, se qualcuno ha idee per migliorare e fare di più fa benissimo ad esprimerle a favore di tutti. Va poi aggiunto che TANTISSIME PERSONE hanno ricevuto GRANDISSIMO AIUTO da questo forum e dall’articolo, servendosene sia da sole e sia con il loro terapeuti, facendo enormi passi avanti… ringrazio tutte/i i partecipanti che collaborano e che spesso mi spediscono incoraggiamenti (e a volte anche un libro, o una bottiglia di vino) per continuare in questo difficilissimo impegno di ricerca e – ripeto – invito a segnalare idee per migliorare ed anche altri forum e blog utili ed efficaci affincvh attraverso la retre si possa fare tutto il possibile, con fiducia e amore.
Forza Rosy, è tutto ok, lei qui si deve sentire capita, perchè è così, è vero, solo che non sempre ci si riesce per ché questi argomenti a volte ci dispiacciono e ci confondono (anche a me), e allora a volte risultiamo un po’ fuori luogo, ma la finalità è sempre quella, anche se si sbaglia, accade a fin di bene, poi ci si scusa (lo faccio anch’io) e si cerca di autarsi, come possiamo, ma con sincerità.
Un caro saluto
P.B.
Cara Rosi, lei qui è sempre ben accolta, l’importante è che comprenda che da queste situazioni si può uscire, perfino migliorati, ma bisogna impegnarsi davvero come per guarire, e quindi a volte è bene cercare aiuto come si farebbe quando si ha un dolore di qualche tipo… non si tratta solo di curarsi da una malattia, ma anche di crescere, di trasformarsi, di evolversi, e ciò avviene spesso nella sofferenza, ma davvero è possibile, anche se con fatica, uscirne… FORZA! E FIDUCIA IN SE STESSI! E NELLE PERSONE CHE TI VOGLIONO BENE! E IN QUELLI CHE POSSONO IN OGNI MODO AIUTARTI!
Un caro saluto P.B.
Cara Rosi, le sono vicino e sono certo che anche altri/e di questo forum sono con lei… e anzi invito tutti a fare un sacco di auguri a Rosi… è così che bisogna fare, bisogna allearsi dalla parte del bene e ‘amare l’amore’ non chi ce lo toglie, anche se questo può comportare un periodo di solitudine e di sacrificio… ma se lo si prende con fiducia, speranza e amore per sé e per la vita è SICURO che arriverà il bene, E’ VERO!
Forza Rosi.
E con l’occasione invito lei e le altre e gli altri all’incontro di Roma per la presentazione del libro ‘anti-vampirico’ Carna e il Carnevale delle donne. Psicomitologie del riso e del sapere femminile.
Oppure leggete la presentazione, guardate il video e partecipate con commenti a questo link, dove potete scaricare anche l’invito:
https://www.albedoimagination.com/03/2011/carna-e-il-carnevale-delle-donne/
Ora è nella pagina principale del blog.
Ciao a tutte e a tutti, un abbraccio
Pier Pietro Brunelli
Naturalmente ciò che ho chiesto per Rosi, vale in generale per tutte le persone che qui possono trovare una possibilità di auto-aiuto… allora aiutiamoci a farla funzionare il più possibile.
Buona sera a tutti, vorrei chiedere al Dott. Brunelli (se possibile ) e a chiunque altro in questo blog abbia informazioni in merito, se esistono ricerche che trattano in modo particolare il rapporto tra genitore con sindrome narcisistica maligna e figli e se si evidenziano tratti distintivi di questa relazione. Ringrazio anticipatamente
Buongiorno, a livello specialistico e soprattutto in inglese esiste di tutto… perciò è assolutamente sbagliato il fai da te, sia nell’attribuire etichette psichiatriche come ‘sindrome narcisista maligna’ che NON ESISTE e sia per quanto riguarda il prendere esame questioni che riguardano i bambini senza l’ausilio di uno specialista… quantunque si voglia intervenire da non specialisti con le migliori intenzioni, si deve considerare che le informazioni che si possono leggere in giro vanno elaborate con sensibilità ed amore personale… altrimenti attribbuendo giudizi e diagnosi fai da te e con il manuale dello psicologologo o dello psichiatra alla mano, non solo non si ottiene nulla, ma vi è il rischio di fare molto male, pur non volendo, in certi casi peggio di ciò che potrebbe fare un dentista che non lo è, nel tentativo di devitalizzare un dente a un proprio caro o amico (ad esempio). L’importante è intervenire con ASCOLTO, COMPRENSIONE, AMORE, SENSIBILITA’, FACENDOSI CONSIGLIARE DA PERSONE SAGGE (DEL MONDO CONTADINO O DEGLI SPECIALISTI) – va bene ovviamente leggere di tutto, ma ciò non deve MAI essere un copione per diagnosi e giudizi sommari… la psicologia della personalità si occupa della soggettività umana, ogni caso è unico ed irriopetibile, percioò tutte le classificazioni generrali sono da mettere da parte per dedicarsi a quell’essere umano, a quella situazione specifica che merita un libro a sé, una conoscenza precisa della sua propria condizione…. le etichette psichiatriche sono unja cornice di riferimento, un punto dal quale allontanarsi per avvicinarsi alla verità di quella persona, e non una gabbia dove inserire quella persona, e attraverso la quale è impossibile vederla in profondità… cara Silvia prima forse è meglio leggersi un manuale generale sullòa relazione genitori figli, ce ne sono tanti, tenga presente che dovrebbe avere almeno un 300 pagine, poi da lì vede gli autori più importanti, e si legge i loro libri migliori, ma prima allaora è anbche importante un manuale di psicologia del profondo e uno di psicopedagogia,,, poi potrà fare uno studio sul narcisismo leggendo almeno un 600-700 pagine, andare a fare un 200/300 ore di lezione, un 400 ore di psicoterapia su se stessa, ,,, poi è ovvio che se impiega almeno 12 anni per diventare psicoterapeuta, pagando circa 50.00 euro di spese e facendo tirocini gratuiti , sarebbe meglio…. ma non deve scoraggiarsi, lei può anche solo informarsi come capita, e come sta facendo, ma poi si ricordi che deve usare sensibilità e amore, tutto il resto lo consideri come un in più, ma non come la vera sostanza che le consentirà di aiutare e di capire nel profondo.
Un caro saluto
P.B.
Buonasera a tutti…stasera leggendo questo articolo e le vostre esperienze ho -finalmente- pianto moltissimo..per me. Finalmente mi sento meno ‘sola’ di fronte a tutto ciò, a tutto questo dolore, che emerge violento proprio oggi che ho deciso di lasciarlo..nonostante ne sia fortemente dipendente. Spero solo di farcela a smettere di aver bisogno che lui mi tratti così. Vorrei solo far pace con il mio vampiro…Sono ormai sola, isolata e sfinita. E’ la seconda volta in due anni. Due uomini, due storie, due narcisisti ma un triste comune denominatore: il mio vampiro interno, la mia putrescente ferita narcisistica. Non so contro chi inveire: sono stata io la causa del mio male. e finchè non reciderò questo legame definitivamente non posso lamentarmi. sono solo così stanca..devo trovare la forza.
Anche io come voi voglio lasciare la mia testimonianza in questo spazio poichè è da un po’ di mesi che mi sto dilaniando a forza di chiedermi il perchè….il perchè di quello che mi è successo, e mi ritrovo molto nelle testimonianze di altre donne che hanno subìto un’esperienza come la mia. A novembre, dopo aver avuto parecchi sospetti, ho avuto la conferma che quello che allora era il mio fidanzato, frequentava un’altra. E da lì è cominciata la tragedia: non solo per l’abbandono e per il fatto che lui abbia scelto un’altra al posto mio, perchè questo ci può stare, ma perchè mi sono resa conto che la persona con la quale stavo era tutt’altro rispetto a quello che mi si voleva far credere. Io ho cominciato ad avere una marea di sensi di colpa, mi sono chiesta e ancora me lo chiedo, dove ho sbagliato. In realtà il mio ex per 4 anni non ha fatto altro che raccontarmi un sacco di balle: sembrava avere una doppia personalità, mi trattava male, mai un gesto di affetto, inventava scuse ogni volta che dovevamo vederci, a lui capitava sempre qualcosa che impediva le nostre frequentazioni e io, stupida, lo giustificavo poichè lo credevo una vittima del suo destino, mentre lui approffittava di questo per tenermi alla larga, solo oggi ho capito che trovava perfino pretesti per creare litigi e discussioni, così aveva la scusa per allontanarmi. In questi mesi ho scoperto tanti suoi tradimenti, io non ero niente per lui, solo un appoggio in cui rifugiarsi quando non aveva altre con cui trascorrere le sue serate; quando l’ho scoperto con l’altra ha negato perfino di fronte all’evidenza e di fronte alle mie minacce di lasciarlo inscenava tragedie; per quattro anni non mi ha mai chiesto di convivere con lui, quando l’ho lasciato mi ha mandato un mazzo di fiori, mai fatto prima, voleva che andassi a vivere da lui perchè diceva che non riusciva a stare solo, piangeva, si disperava, poi scoprivo che adottava le stesse tecniche subdole anche con l’altra. Mi chiamava disperato e di fronte ai miei rifiuti, si consolava cercando l’altra, che ovviamente non aspettava altro. L’ho lasciato, ma quanta fatica, perchè più lui mi trattava male, più io mi attaccavo a lui come una cozza al suo scoglio, e capivo che questo mio comportamento lo infastidiva. Quando l’ho lasciato mi ha detto che io avrei dovuto essere più dura con lui, avrei dovuto impormi di più, ogni tanto avrei dovuto tirare il guinzaglio…ma che rapporto è con uno così? Adesso lui sta con l’altra, e si comporta in maniera completamente diversa: lei è sempre con lui, mentre lui per me non c’era mai; vivono assieme, cosa che io ho sempre desiderato ma che lui mi ha sempre negato; lui si comporta come uno zerbino con lei, mentre prima ero io il suo zerbino! Io gli ho dato tutta me stessa e lui non ha mai apprezzato un gesto da parte mia, non mi ha mai dato la soddisfazione di preparargli un piatto di minestra, perchè io non valevo niente, perchè lui era quello indipendente abituato a vivere da solo e non aveva bisogno dell’aiuto di altri, diceva. L’ultima volta che l’ho visto, circa tre settimane fa, ha voluto incontrarmi con uno stupido pretesto e in quell’occasione mi ha riempito di accuse infondate, mi ha offeso, mi umiliata per l’ennesima volta, mi ha sputato in faccia tutto il suo odio per me, e io non capivo il perchè di quel risentimento, in fondo la vittima della situazione ero io; èarrivato a mettermi le mani addosso, ho saputo solo successivamente che aveva litigato con l’altra e per questo doveva sfogarsi con qualcuno, quel qualcuno ero io, la parte più debole. Io so che è una persona che ha dei problemi, di dipendenza da alcol e droga, ma non credevo che arrivasse a questi livelli… nonostante tutto quello che mi ha fatto, ancora oggi sono qui a chiedermi il perchè…..e a soffrire ancora sapendo che può aver trovato qualcosa in un’altra che io non sono riuscita a dargli, perchè è questo ciò che mi ha detto quando mi sono ritrovata lui e lei davanti: per giustificarsi infatti, e per umiliarmi del tutto fino alla fine ha ammesso che lei, dopo soli due mesi, gli ha dato qualcosa che io non gli avevo dato. Ecco, in sintesi, questa è la mia storia, io oggi sto ancora soffrendo, anche se non lo vedo più, avrei bisogno che qualcuno che ha vissuto un’esperienza simile alla mia potesse darmi delle risposte dato che non riesco a togliermi questo peso dall’anima.
Grazie a tutti di cuore.
Questa persona e’ dipendente da sostanze perche’ e’ un narciso, e non viceversa!
lui trovava in te la zerbina che gli serviva. Ora forse ha trovato una narcisa peggiore di lui che lo controlla per bene, che non lo molla!!!. Cerca la tua autostima! capirai che non eri ne’ sei tu la pazza!!
Lascia perdere e sii felice!
ciao giliola
Caro F. ok. sei sorto dalle cloache per salvare la POOOVERA vittima – te stesso – (oops …. una vittima forte … quindi esistono le vittime forti!) dei deboli (oops …forti) castigatori di narcisi. Bravo’. Ma questo patetico sfogo Kitsch che significa??? un pò teatrale, drammatico? Questa è una difesa, di chi si è riconosciuto nella parte della vittima debole, di chi ha la coda di paglia, che si è ritrovato nelle descrizioni tutte uguali dei comportamenti degli “speciali, gli eletti narcisi” (che originalità!), ha fatto tutto da solo … il famoso “l’hai detto tu, non io”!!!
Dicono tutti così i narcisi “è per difendere me stesso (il forte) dai deboli inferiori a me” (strano che i forti abbiano bisogno di difendersi!) e intanto mettono in atto dei comportamenti oggettivi: insulti verbali, aggressioni fisiche … guardacaso, nella maggior parte dei casi, tutte offese messe in atto nei confronti di persone oggettivamente meno forti: il mio si divertiva a ridicolizzare un uomo con handicap mentale!!! Wow .. ci vuole proprio un FORTE Golia per ridicolizzare un debole handicappato!!! …. e indovinate che mestiere fa un narciso di mia conoscenza: l’insegnante per gli handicappati/minorati … oops … lo fa perchè è un incarico che non necessita di lauree (neanche quelle del dixan)!!!!!!:D Non vorrei essere al loro posto, poveri suoi “protetti” … oops forse lo sono stata, ma per fortuna mai più, perchè non lo voglio più adesso che so che non è speciale per niente!!! … e comunque visto che tiri fuori gli scheletri della storia (vivi nel presente caro mio!!!), non sto neanche a dirti quanto quei simpaticoni amassero torturare gli handicappati, quindi semmai siete voi narcisi che avete qualcosa in comune con la storia passata!!!!!
Chi se ne frega di peccati e peccatori (i miei mi hanno cresciuta senza neanche dirmi che esisteva il concetto di dio o divinità, tanto che a scuola mi hanno sempre guardata come se venissi da Marte per questo!), di fatto sono i narcisisti a fare più ampio ricorso alla religione, perchè il mio narciso ripeteva sempre la parola “colpa, colpa, colpa”, ma il suo evergreen era “Dio mi odia!”: SPUTANO SENTENZE sugli altri in continuazione (tu sei qua, tu sei là, tu mi fai deprimere, è colpa tua, …. ) così alla fine mettono in pratica (a loro favore!) ciò che dicono i cattolici “c’è qualcuno che si prendere le colpe e qualcun altro che si assolve da ogni problema (indoviniamo chi!)!”
Alla faccia del forte che “sputa sentenze sui deboli!” … qui ti sei contraddetto da solo: “Chi lo pratica – suo malgrado – ” …. vuol dire che sei DEBOLE, che non sai autoimporti di non praticare ciò che ti viene spontaneo praticare!!!
Non so cosa ne pensano gli altri ma ci vuole FORZA per rinunciare a sputare in un occhio a chi ti insulta (provoca) per puro capriccio (per fortuna è l’amor proprio che ci aiuta … perchè è umiliante scadere agli stessi livelli!) , per cui la forza che ci vuole ad un narciso per mordersi la lingua invece di pronunciare una semplice offesa (gratuita cioè non provocata) è niente in confronto – eppure non deve essere facile visto che non ci riescono a trattenersi, quindi chissà mai chi sono i deboli che vivono così “loro malgrado”!!!!!!!
— Sono vittime deboli solo quando fa loro comodo: per difendere il proprio ego e non assumersi le proprie responsabilità, per NON “rendere conto a sè stessi”, è più comodo dire “mio malgrado”… ti ho dato una sberla … oops è mio malgrado, ti ho detto una parolaccia … oops è mio malgrado … ho parcheggiato sul marciapiede … oops è mio malgrado … ho deriso un handiccappato … oops è mio malgrado … anzi no … è colpa tua, è colpa del marciapiede, è colpa dell’handicappato ….!!!!!!!!!:D
— Sono forti solo se fa loro comodo: per dire che “povero me, che faccio male mio malgrado, mentre chi mi “accusa” è debole sciroccato e più stupido di me quindi il loro parere non conta”!!! … “stai con me anche se ti metto i corni senza dirtelo … beh, è un tuo problema perchè sei debole” (NOTA BENE CHE IPOCRITA CHE SEI: SPUTI SUL PIATTO DA CUI MANGI PERCHE’ ti fa comodo che ci siano tante deboli sciroccate stupide e inferiori a te che ti si filano, ne hai bisogno, altrimenti le manderesti a fan culo …. quindi sei tu il debole che ha bisogno di persone sciroccate, perchè quelle che non ti vogliono sono troppo furbe per te, e ti inquadrano subito!!!!!!!!!!!!)
Notizie: non hai bisogno di aiuto per far scappare gli affetti, tienteli tutti, per quel che te ne fai (probabilmente usi tutti per mangiare gratis a sbafo, bere a sbafo e metterti in mostra e mettere in mostra le “deboli sciroccate” che ti fai!) … la maggior parte li mandi via tu, e comunque sono affetti che, se ti amano malgrado quello che fai, allora sanno già come sei e ti amano lo stesso, per cui non li perderai mai, e se ti amano perchè hanno le fette di prosciutto negli occhi vale la stessa cosa: le fette di prosciutto resteranno sempre e comunque, (ti fa comodo che siano deboli con le fette di prosciutto, che non ti vedono per quello che sei e FAI) … comunque anche loro con le fette di prosciutto resteranno sempre, anche perchè la TUA parola vale comunque di più di quella dei “deboli sciroccati”!!!!!!:D
Quindi, visto che sai che noi siamo deboli sciroccati e tu l’unico intelligente, non dovresti preoccuparti di niente, perchè sai che quello che dici TU genio vale di più … noi non sappiamo “contraddirti”!!! … lo fai già bene per conto tuo! voi narcisi vi contraddicete già abbastanza da soli, o con l’aiuto di qualche affezionato parente che non vi ama certo più del vostro dio!!!
Mi raccomando, ho chiesto di moderare i toni… gradirei se questa risposta al Sig. Franz fosse riformulata in modo più tranquillo. Sono stato tentato dal censurare alcune parti troppo agressive ed anche offensive… lo faccia lei Pamm, ci provi. Questo forum serve per capire e per capirsi. Solo se riusciamo ad aiutare un po’ tutti, nel nostro piccolo, possiamo cambiare qualcosa. D’altra parte solo quando vi sarà più educazione sentimenle crte situaziuoni veramente distruttive potranno essere contenute e diminuire. Lei capisce che se il narcisismo patologico ed altri disturbi e problemi vengono ‘aiutati’, allora ci saranno meno sofferenze per tutti. Chiedo quindi a tutti di intervenire anche con un’intenzione terapizzante e di comprensione, e non solo di sfogo. Grazie. P.B.
Grazie per aver pubblicato il mio commento integralmente; ero stata tentata io stessa di riscriverlo, ma come compromesso, perchè non andasse perso; ma un commento epurato sarebbe stato inutile perchè sarebbe stato impossibile evidenziare con altrettanta efficacia e incisività le contraddizioni e il doppio standard -che sono sistematici- per i soggetti in questione.
Quindi tuttora – non sono tanto convinta che sarebbe stato opportuno che il mio commento venisse censurato da me stessa o da altri, e spiegherò meglio il perchè, senza cercare di giustificarmi e con grande schiettezza, perchè sono determinata nel cercare di fare in modo che tutto il dolore patito da me e da altri abbia portato non solo atteggiamenti autogratificatori di angelicata conoscienza (è un rischio che c’è!), ma anche capacità di reagire attivamente ai ping-pong verbali di questi, come stimolo in più anche per non censurare la propria negatività.
Se avessi cercato di contenere le mie emozioni avrei difettato (sia per me stessa, sia per lui) in diversi modi abbastanza connessi fra loro:
1) [premesso che le parole di F. erano una enorme provocazione] se mi fossi autocensurata, sarei stata la vecchia me stessa, che accumula e trattiene il dolore e la negatività fino a che questi sentimenti diventano così insopportabili che non sai più come “buttarli fuori” per stare meglio, con senso di colpa aggravatorio che rinforza il tutto (che è il motivo per cui uno li censura, il fatto che siano sentimenti negativi, il che è parte del perchè non si riesca a lasciare andare il narciso: si cerca di far trionfare la propria benignità anche nel volerlo comunque, come parte della propria vita, perchè trionfino i sentimenti positivi!!!), ma censurando, il dolore diventa un dolore quasi fisico tanto è insopportabile.. ricordo ancora con nettezza quel pomeriggio in cui lui mi ha derisa e umiliata in pubblico – per la prima volta – e ne rimasi così scioccata e sconvolta che persi quasi l’equilibrio (mi sentivo confusa, goffa e ridicola tutta in un colpo) e inciampando, sono quasi caduta sull’erba del giardino, sotto il suo sguardo ferreo, come un cucchiaino che si piega sotto la forza del suo pensiero … descrivere è difficile.. ti senti rintontita e confusa e scioccata e per tutto il tempo pensi solo a non mostrare il tuo dolore (vorresti solo piangere ma hai la – misteriosa – certezza! che non puoi farlo, altrimenti saresti ancora più ridicola) e continui a ripeterti (in testa) che va tutto bene, che non è nulla, che in fondo non è successo niente, che se si comporta così è solo perchè ha una giornata no, o lo ho provocato senza sapere come, o forse sta male e devo essere comprensiva, che ce la posso fare a tenere duro e non piangere, che non devo farci caso, che si calmerà; in realtà diventava sempre più villano e conseguentemente per me è stato uno sforzo incrementalmente enorme riuscire a mantenere il controllo del dolore che provavo, mi creda, era un misto di confusione, dolore, vergogna, ma soprattutto confusione! fortissimi, che davvero sarei curiosa di sapere COME ho fatto a controllare queste emozioni a sufficienza per “funzionare” per un giorno intero in mezzo a tanta gente con lui che mi umiliava ad ogni occasione (era come se il mio mondo interiore fosse un paesaggio di devastazione) mentre fuori era un po’ come un normale (anche se caotico e sarcastico) panorama estivo!!! A distanza di mesi da quel giorno, per una situazione di dialogo quasi “innocuo” creatosi in un contesto lavorativo (quindi, una situazione che non c’entrava nulla!) ricordo che all’improvviso sono crollata a piangere rannicchiandomi come una bambina, per la forte sensazione di essere lì a rivivere una situazione che in qualche modo mi ricordava spaventosamente le emozioni che avevo provato quel giorno.
—> Quindi ho capito una volta per tutte che -mai più- censurerò le emozioni di dolore “autoindorandomi la pillola” cioè dicendomi che “va tutto bene, non è così grave, devo essere comprensiva, posso controllare il dolore se mi tranquillizzo” … perchè sono autocondizionamenti che possono permettere un controllo temporaneo, ma poi il dolore in realtà resta lì in tutta la sua forza; inoltre, non importa a nessuno che tu sia magnanima anche quando è oggettivamente inopportuno, autolesionista e controproducente essere pazienti, certe volte occorre essere diretti!!! …
—–> —-> —-> Per dire il tutto con una frase rivolta a me stessa, come diceva una canzone che lui ascoltava spesso “non puoi pretendere la santità” (sia essa una investitura che noi diamo a noi stessi, o sia essa una investitura che venisse da riconoscimenti esterni); Nota: se per me e per i miei educatori è un gesto di forza (infatti ci vuole forza!) essere comprensivi e pazienti e capaci di perdono, è altrettanto vero che i narcisi interpretano tutto ciò come un segno di debolezza, la tua capacità di essere comprensiva di fronte ai loro insulti e sfoghi!!! Infatti penso che sia un errore che i miei mi abbiano insegnato a “essere superiore” di fronte alle bassezze altrui, a “non farci caso”, a “far finta di nulla” come tanti genitori insegnano ai propri figli, perchè non è una buona strategia di sopravvivenza, specie se tu emotivamente resti comunque turbato dall’aggressività altrui (far finta che non ti turbi è diverso dal non sentirsi turbati!!); al massimo invece forse sarebbe stato più opportuno se avessero cercato di sviluppare in me un senso dell’ironia, ma questa è una mia riflessione da profana, che ho fatto su me stessa, per cui potrei sbagliare!?!? …
—-> —> —> Ma a questo proposito -di nuovo- mi ha colpita la frase del mio narciso che mi accusava di “prendermi troppo sul serio” (e non intendeva che non so ridere, perchè sono molto allegra e briosa, ma forse intendeva proprio che avrei dovuto imparare a non provare dolore per le umiliazioni aggressive, e che avrei dovuto prendere tutto come un gioco allegramente perverso ma normale…infatti lui si divertiva (ricordo il sorrisetto strano che aveva a volte mentre mi fissava senza motivo!)
2) [Secondo motivo per non censurare e “indorare la pillola”] per mediare, avrei dovuto aggiungere linguaggio e contenuto MIO (e ricordiamoci che lui tenta costantemente di rigirare la frittata per puntare il dito su di te, anziché “rendere conto a sé stesso”!!!); inoltre, sarei stata lontana dal linguaggio di un narcisista, e ho il forte sospetto che non sia loro di nessun aiuto fare i buonisti; Franz (da bravo atteggiamento tipico presuntuoso da narciso) ha preteso di insegnare che non bisogna reggere il moccolo/dare spago al vittimismo o al buonismo, per cui perchè essere buonisti o autocensurarsi con loro? …
—> —> —-> ho avuto la forte sensazione che loro non credono in tanta bontà, semplicemente non ci credono, e siccome sanno che non sei come loro (cioè che non fai del male per divertimento), sanno che l’unico modo per tirati fuori la negatività è se ti provocano e provocano e provocano e testano … è come se volessero farti scoppiare, e sanno che finchè non lo farai (per loro) vivi una mezza bugia nel perdonarli costantemente … è come se ti dicessero: se ti sfoghi mandandomi a quel paese allora ho ottenuto l’unica cosa che volevo da te, anche se ti sentirai meglio dopo che lo fai (mi ha rimproverata candidamente “dovresti mandarmi a fan …”)!! ….mentre se resisti, e continui a perdonarmi allora non otterrò soddisfazione da te, ma comunque è peggio per te perchè so che, anche se non ne ho ancora la prova, tu stai accumulando negatività dentro. Quindi non ha senso fargli la garbata lezioncina perchè serve solo a dargli spago e ad incentivarli a dimostrarti che non hai niente da insegnargli, e intanto loro provano una grande gratificazione nel costruire un climax di provocazione finchè non ottengono di farti scoppiare!!!
Credo di non sbagliare tanto nel dire questo perchè ho come la sensazione che ciò a cui ti sottopone un altro individuo (anche se molto diverso da te) ti dia delle sensazioni in qualche modo rivelatrici su quello che vogliono ottenere loro da te, che sono un po’ una chiave per capirli..un po’ come la scena del film “il sussurratore di cavalli” dove l’addestratore lega una gamba del cavallo in salute per fare capire al cavallo come si sente la fantina cui è stata amputata una gamba! È come se noi fossimo il cavallo cui loro si sentono di dover “far provare” ciò che loro provano, per mostrarti la loro verità, alla prova dei fatti, sottoponendoti a dei testi così estremi che non potrai che fallire!!!!!
3) Ho ragione di credere (per quella che è stata l’esperienza mia) che un atteggiamento di dialogo disteso non abbia nessuna presa, né effetto su di loro, né sia realmente possibile con loro, in quanto sembrano pensare che TU ti poni nell’idea di avere bisogno TU del dialogo (dialogo nel vero senso del termine), cosa per cui loro non hanno interesse o forse neanche il concetto, … perciò sono ancora più predisposti a tentare di manipolarti, perchè sei TU che hai bisogno del dialogo, quindi sei TU che VUOI -il dialogo- DA LORO … !! (ecco perchè Franz dice “rendere conto a se stessi”!!!! …)
—-> —> —-> mi ricordo che mi chiedeva “cosa vuoi da me?” e spesso insisteva con il DIRMI che lui non vuole niente da nessuno, che posso fare quello che mi pare per quel che gli importa, ecco PERCHE’ anche Franz dice che la sua missione è “fare i conti con sé stesso”, credo di avere capito cosa vuole dire, però è difficile da spiegare!!!!
Tento di vedere se riesco, con la metafora della carta igienica, anche se non rende bene tanto quanto la frase criptica ma incisiva che ha usato lui … lui ha imparato a vivere senza mai fidarsi o contare su nessuno (a parte USARE gli altri, come si usa un rotolo di carta igienica!), e questo presuppone infatti una completa capacità di indifferenza e distacco emotivo con “l’oggetto” .. nessuno si affeziona alla carta igienica, nessuno soffre perchè la carta igienica finisce, o sente la necessità di dialogarci o di chiedersi come stia, ..ma nulla toglie che sia utile, e che quando ha esaurito il suo ruolo venga buttata e sostituita con un altro rotolo! Guardate che non lo dico per essere polemica, sono davvero convinta che per loro sia così, come per la carta igienica, per quanto sia controintuitivo immaginarlo!!!
Per cui, riflettendoci, finalmente, con questo esempio, è possibile avere un’idea di una cosa che per noi è incomprensibile e che ci spinge a torturarci col “perchè” dei loro comportamenti e delle loro frasi criptiche e ricorrenti … è chiaro che a lui non importi niente di ciò che fa agli altri, perchè vive così, vi pare che uno debba rendere conto alla carta igienica??!?! (detto così è chiaro, no? … scommetto che riderebbe a sentirmelo dire!)… i narcisi devono solo fare i conti con i loro propri bisogni – in relazione alla carta igienica – pensando a sé stessi!!! Lui non vuole che tu gli chieda conto di niente, non ha bisogno del dialogo con te, e il fatto che ti usi non significa che lui abbia “necessità umana” di te, se non nella misura in cui ciascuno di noi ha bisogno di oggetti intercambiabili (cibo, vestiti, macchine, oggetti, … ), al massimo ha degli oggetti preferiti, o da cui preferirebbe non separarsi per questione di praticità, o che gli tornano più utili di altri, come ad esempio una carta igienica che dà meno problemi di approvigionamento, che richieda minori costi a pari di utilità, etc.!!!
Il “dialogo” presuppone un atteggiamento collaborativo da parte di entrambi, e ho imparato dalla mia esperienza diretta con lui che per i narcisi la tentazione/abitudine di sfuggire o di assumere il controllo DELL’altro interlocutore è troppo forte. In un qualunque dialogo fra persone ““normali””, perfino il dissenso, quando c’è, presupporrebbe disponibilità a seguire argomentazioni e controargomentazioni dettate da riflessioni sincere, e NON certo dettate dal bisogno -costante- di far sentire il tuo interlocutore inadeguato, o giudicato, o di DISTRARLO emotivamente. Invece, per loro, qualunque dialogo ha sempre lo stesso fine: ferire l’altro e affermare se stessi, indipendentemente da quale sia l’argomento (cioè: il dialogo non esiste in realtà, diventa per loro un pretesto che gli dai tu perchè loro possano giocare il loro gioco!)
Ho percepito in maniera forte e inequivocabile che da parte del mio narciso era troppo forte la perenne spinta interna che li porta a sentirsi sempre messi in discussione sul piano personale e incredibilmente rancorosi e reattivi a qualunque cosa, e bisognosi di creare frustrazione nell’altro che invece tenta – in buona fede – di dialogare con loro, è proprio questo che rende impossibile e inutile ogni dialogo con loro (Nota: alla fine, quando lo capisci, sei costretta a perdere anche tu la “buona fede” di intenti se vuoi riuscire a non farti intaccare emotivamente dalle loro provocazioni, per difesa…che penso sia quello che è accaduto a loro, avendo avuto genitori manipolatori in tempi in cui la loro personalità si stava formando)!!!!!!!!
Dopo la mia esperienza con lui, e dopo la mia ennesima epifania con lui, sono sempre più convinta che non ci siano possibilità, è impossibile; il rompicapo è in parte risolto, ma solo in termini di comprensione intuitiva (cioè della scommessa di entrare nella loro testa per rispondere ai tanti perchè che ci assillano), ma resta comunque impossibile toccarli nel cuore, affinchè possano vederci anziché come rotoli di carta igienica, come esseri umani dotati di un sentire!!! Non credo che ci siano soluzioni, ma di sicuro assecondarli con un dialogo sereno è semplicemente INUTILE perchè non sarebbe un vero dialogo, ma un tentativo di manipolazione, cui per forma mentis non rinunceranno mai! (è come pretendere che una persona nata con la vista in bianco e nero veda i colori, o che possiamo avere il concetto di qualcosa che non è concepibile per la mente umana, per come siamo fatti materialmente), e quindi sarebbe solo dannoso per noi, una provocazione, al più saremmo costretti a fare loro una ramanzina (per loro: fatta da inetti!).
Invece, penso sia interessante metterli di fronte alle loro contraddizioni, anche in modo un po’ crudo (sì!), perchè come minimo riduce fortemente la loro possibilità di ricorrere alla strategia base: liberarsi del loro malessere per trasformarlo in qualcosa che appartiene a te e non a loro, facendoti sentire TU sotto la lente di ingrandimento, sottoposta al giudizio universale, in un delirio loro di onnipotenza che esalta la sensazione (in sé stessi e in noi) che loro sono eccezionalmente brillanti (dal confronto)!!
—> È ironico che Franz accusi le persone del blog di essere vittimiste e che accusi Lei di assecondare le nostre manie vittimiste..perchè è chiaro che i narcisi sono individui che sprecano il loro tempo di vita proprio a vittimizzare gli altri…per definizione una vittima è una persona che subisce, ..ebbene il mio narciso VOLEVA (consciamente o inconsciamente poco importa) indurmi a sentirmi una vittima, a farmi subire i suoi attacchi, di fatto un “capro espiatorio” – per usare il termine di Franz – dei suoi sfoghi (è colpa tua), anche se al contempo assumeva spesso atteggiamenti vittimistici (Dio mi odia, …).
—> È il costante doppio standard: loro stessi fanno le vittime ma nessun altro può farlo senza essere accusato da loro di “fare la vittima”, non tollerano di essere offesi ma offendono sempre gli altri, accusano gli altri di essere dei carnefici usciti dalla storia passata ma poi loro stessi adottano violenze anche fisiche e persecuzioni che non hanno pari (anche nei confronti di persone che hanno degli handicap oggettivi e in una posizione di oggettiva necessità di essere protetti), se loro non hanno una laurea o un matrimonio criticano chi li ha con frasi come “laurea da dixan”, o “il tuo matrimonio non avrebbe senso se non avessi figli” (frase detta alla moglie di suo cugino, dai quali va regolarmente a mangiare e bere a sbafo, portando le sue conquiste a fare le belle statuine in mostra!), non tollerano chi “sputa sentenze” ma loro lo fanno costantemente, accusano gli altri di essere deboli ma poi dicono che fanno quello che fanno perchè “mio malgrado”, non accettano che altri incolpino loro per il dolore che provano ma al contempo loro incolpano te ogniqualvolta hanno le scatole girate (e perfino se fuori piove!), parlano contro l’ipocrisia ma sono i primi a mettere in atto comportamenti molto ipocriti: dicono che è solo colpa nostra se ci lasciamo torturare, perchè siamo deboli, ma allo stesso tempo (come testimoniato da Franz stesso: “just in case”) non vorrebbero venire abbandonati da tutti; eppure insistono a non vergognarsi a dire che se non ci comoda come ci trattano è nostra responsabilità decidere di andarcene (e non certo una loro cura di trattarci meglio per farci restare)! … etc. etc. etc.
Non possiamo cambiare come loro sono fatti, possiamo solo imparare a difenderci impedendo, o almeno rendendo loro più difficile, la manipolazione, rinunciando ad essere buonisti, non accontentandoci di fare loro garbate ramanzine, e imparando a non permettere che facciano di noi una tabula rasa su cui sbizzarrirsi (così non potranno più dire che siamo noi a lasciarli fare!!!).
E se si lamentano perchè osiamo contraddirli, gli rinfacciamo “non eri tu che volevi una persona forte!”.
Per quello che è la mia esperienza, gli insulti gratuiti, se non vengono mai adeguatamente arginati non hanno più contegno, in un climax di crescendo di spregiudicatezza di villania da parte sua senza ritorno, per cui vanno respinti al mittente in maniera inequivocabile e chiara, anche cruda se serve, senza incertezze, o esitazioni, che servirebbero solo a tradire aree residue di vulnerabilità (a quel punto, se cediamo anche solo di poco, ci tratterebbe bene quel che basta per riagganciarci di nuovo nella sua tela con rabbia assai peggiore … si fa anche troppo presto a dimenticare di nuovo con chi abbiamo a che fare: MAI ABBASSARE LA GUARDIA, è un errore che non ti perdonano, mai!!!): in poche parole, che giova a chi il fatto che lui trovi sempre chi lo lascia fare, e quindi non ha mai neppure un incentivo di ordine pragmatico a comportarsi altrimenti…lui conta sul fatto che sa che noi non riusciremo ad andare fino in fondo risoluti …la solita vecchia storia che TI DICE che puoi andartene se non ti aggrada il trattamento, perchè tanto lui non farà niente per trattarti meglio, …ma poi VUOLE DAVVERO che tutti mettano in pratica ciò che lui predica loro??!!!!!!
A volte se vuoi bene ad una persona, non puoi aiutarlo assecondandolo e reggendogli la candela all’infinito (perchè “poverino sta male, odia il mondo” – che è un po’ quello che fanno i suoi amici) o permettendogli di fare scempio di te (che è quello che abbiamo fatto tutte noi), a volte a questo mondo non c’è niente che tu possa fare per cambiare le cose, tutto inutile, ma almeno puoi tentare di dire la tua – e chissà che anche ciò che nasce come tentativo di sfogare la propria rabbia, o perfino per un impulso poco nobile di “dirgli in faccia ciò che pensi, e riscattarti da sola, rinunciando al bisogno di una sua offerta di scusarsi” (se tentassi di negarlo sarei più ipocrita di lui!), o per aiutare altri che ne sono usciti ridotti peggio di te, … non si trasformi poi da sé (la vita è imprevedibile, non si può mai dire!) in qualcosa che porta un giovamento effettivo per tutti – nessuno escluso, tanto a questo punto è un problema di quello che vuole fare della SUA vita e della vita dei suoi “affetti”:
1) continuare così, a voler trattare le persone come carta igienica, non lamentandosi se tutti finiscono con accumulare negatività pur restandogli intorno (essere rifiutato, essere amato per pietà o per il bisogno di rivalsa che lega a lui le sue vittime);
2) cercare un cambiamento: accettare il semplice concetto di reciprocità, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, e chissà che un po’ alla volta non scopra che una vita spesa a vivere con correttezza e fair play (con persone che si meritano la tua fiducia) non sia meglio che passare la vita a torturarsi/torturare…visto che non mi pare che aver fatto la vita che ha fatto fino ad ora lo abbia liberato dalla rabbia, l’invidia, l’odio, le notti insonni, gli occhi da “rapito dagli alieni”, e tutto il resto che si porta dietro come una nube tempestosa che incombe sopra di lui.
E se inferenze di qualunque tipo dovessero essere irrecuperabili, pazienza, non ho mai vissuto la mia vita senza mai provare almeno a capire dove ho sbagliato io in relazione agli altri e gli altri in relazione a me, di superare i miei limiti, anche a costo dell’impossibile, di provare a cambiare radicalmente le mie abitudini dannose, altrimenti avrei accumulato tanti più fallimenti rinunciando a correre il rischio, e sarei una persona molto più noiosa e inadeguata, per cui chi vuole provare a ragionare sulla mia interpretazione della mia esperienza bene (inclusi i detrattori di questo blog, che secondo me invece è un dono per cui ringrazio!), altrimenti va bene lo stesso, scelta loro, che restino fissi nelle loro convinzioni, basta che almeno abbiano la decenza di farsi qualche scrupolo nei confronti degli altri, io la mia lezione spero di averla appresa, per il meglio.
Pamm sei una grande!
Perdona il mio entusiasmo, ma nel buio in cui sono piombata, vedo ora uno spiraglio di sole. La descrizione che fai del TUO NARCISO è identica a quella del MIO NARCISO. Nelle tue parole ho trovato tantissime analogie tra gli atteggiamenti del tuo narciso e le falsità, le ipocrisie, le bassezze del mio narciso; insomma tutto ciò che hai detto coincide perfettamente con ciò che ho vissuto io.
Nonostante lui, mi abbia fatto subìre le pene dell’inferno, provo a farti una domanda (sì perchè anche io ho la testa dura e continuo a pormi degli interrogativi…): se lui si comportava così con me, trattandomi come uno zerbino o come la carta igienica (paragone azzeccatissimo, complimenti per la similitudine!), perchè ora che si è messo con questa sciaquetta (quella con la quale mi ha tradita, una delle tante) che a suo dire “lei sì che è una donna forte ed indipendente, una che sa ciò che vuole”, come se io fossi una povera stupida che non ha capito nulla dalla vita, ebbene perchè ora è lui che si comporta da zerbino e pende dalle labbra di lei quasi come se vivesse in funzione sua? Tengo a precisare anche che “grazie a lei” ha perso tutte le sue amicizie, poichè lei non vuole che lui frequenti certa gente e quindi se lui vuole stare con lei sarà lui ad adattarsi alla sua vita e non lei ad adattarsi alla vita di m. di lui, così l’ha definita. E pare proprio che lui stia seguendo alla lettera le regole di quest’ultima arrivata…….Dimmi Pamm, ma è possibile che una persona possa cambiare così improvvisamente? O lo fa perchè mosso da secondi fini, così come è tipico del narcisista ? Può veramente questa donna avergli dato qualcosa che io non gli ho dato, in così poco tempo? (questo è ciò che lui mi ha rinfacciato con estrema cattiveria) Non è che è mosso dal terrore di rimanere solo? (lui era terrorizzato, me lo diceva spesso, era una condizione che non avrebbe saputo gestire).
Sarei felice di sapere cosa ne pensi, magari mi sarebbe più facile riuscire a dimenticare, purtroppo ad oggi (sono passati 4 mesi da quando l’ho lasciato) non sono a ncora riuscita a dimenticare tutto il male che mi ha fatto e continuo a torturarmi.
Chi l’ha detto che non ci possano essere persone che abbiano successo là dove a noi pare di avere fallito? Chi ci autorizza ad esprimere previsioni nel futuro così nette ed inequivocabili addirittura sulle vite degli altri, del tipo non sa…non potrà mai…ecc..? Quanto tempo può durare sentirsi unicamente dalla parte della ragione giustificandoci con la ferita interiore che attira attacchi compiaciuti dall’esterno? Secondo te Pamm, visto che hai parlato di lezione, qual’è la lezione che dovevi imparare attraverso la tua relazione narcisistica creata in due? Perchè il male che hai provato lo attribuisci unicamente a lui e non pensi che fosse già anche tuo, in quanto sorto dalla vostra interazione, poichè negatività esistente e meritevole di essere vista da entrambi e per come ognuno può farlo?
Volevo esprimere la mia vicinanza a tutti!!! E a Rosy e a Margherita vorrei dire che sono grata del fatto che se non altro possiamo aiutarci fra di noi, e con l’aiuto del dottor Brunelli che ringrazio, dopo tutto quello che abbiamo sofferto nella più totale solitudine e incomprensione, e non si tratta (come dicono alcuni presuntuosi) di fare le vittime, ma semplicemente di capire meglio, parlando con persone che ci sono passate, e andare avanti, alla faccia di chi dice che le botte e gli insulti e le manipolazioni (verbali e non) sono solo una nostra interpretazione immaginaria (che aggiunge dolore al dolore)!!!!
Gli interrogativi di Margherita mi hanno fatto venire in mente un incubo (molto pertinente con i suoi interrogativi) che ho fatto mesi fa riguardo il mio narciso, e che vorrei condividere qui.
Ho sognato che entravo in un grande salone simile ad un pub dove lui mi portò all’inizio inizio della nostra relazione (un marzo, il giorno della festa del papà, per ascoltare una band di amici suoi) … nel sogno, entro in questo salone rumoroso, caotico, pieno di tavoli di legno lunghi e pesanti con tante persone sedute, è tutto pieno di persone, non ci sono posti a sedere liberi.
Poi da lontano scorgo i suoi amici seduti ad un tavolo, con due sedie vuote, con due giacche adagiate sullo schienale (quindi si capiva che i posti erano occupati, ma gli occupanti si erano momentaneamente alzati).
Resto da lontano a guardare il loro tavolo. Ad un certo punto arriva lui (il mio narciso) con una ragazza e si siedono tranquillamente al tavolo con i suoi amici (suoi di lui).
Mentre guardo la scena, sento ciò che lui dice parlando con i suoi amici, con lei seduta accanto, diceva cose del tipo “lei sì che è una ragazza bella, intelligente, brava, ….” e andava avanti elogiando quella ragazza, davanti a lei stessa e agli amici. Sapete come finiva il mio sogno? … piena di dolore mi rannicchiavo a poco a poco sotto un tavolo, come una funghetta che ritorna sotto il suolo!!!!
Ho deciso di raccontarti questo sogno-incubo per dirti margherita che questo mio sogno mi ha letteralmente STRABILIATA tanto è emblematico e tipico di quello che è il nostro stato mentale-emotivo quando questi cari narcisi hanno finito di fare il loro lavoro sporco con noi!!!!!!!! La cosa più strana è che lui non mi ha detto ESPLICITAMENTE che aveva trovato un’altra meglio di me, ma a me il messaggio (in modo misterioso) deve essere arrivato comunque visto che ho fatto questo incubo, quindi stai pur certa margherita che TUTTO quello che fanno e dicono è incentrato intimamente e misteriosamente attorno a questo: farti innamorare di loro e poi iniziare a divertisi davvero: umiliazioni, critiche (che sottendono che sono insoddisfatti di te) e insulti e botte e chi più ne ha più ne metta!!!! Ti pare che quello che ti dice sia attendibile??? O che sia un caso che guardacaso ti DICE ancora ed esplicitamente che tu non vai bene??? Probabilmente a te DICE che sono come due innamorati da Giulietta e Romeo e poi fra le quattro mura l’unica musica udibile è fatta di botte e insulti e litigi a non finire, e se non è già così, lo sarà presto, perchè per ora non può iniziare a maltrattarla finchè non l’ha ancora agganciata bene!!!! Perciò non mi stupisce che ti DICA quelle cattiverie perchè sta completando la sua opera di smantellamento della tua autostima e di umiliazione che vuole darti!!!
Perciò: NON credergli, NON dare retta a ciò che DICE, perchè è ovvio quale è il suo scopo nel DIRTI quello che ti dice!!!!! Sapessi il mio narciso quante BUGIE racconta in continuazione a se stesso, a noi e perfino ai suoi “amici”, e strano ma vero tutti ci beviamo tutte le bugie che ci dice e ci fa pure pena!!!!!
Pensa solo a questo: una persona veramente felice e serena (con sé e con gli altri) NON ha necessità di infierire e umiliare ancora gli altri, quando si è felici ci si sente ancora di più in pace col mondo, e non si ha certo bisogno di infierire ancora sugli altri!!!!!!! Quindi, se ha tutto questo rancore e bisogno di umiliarti non è certamente così felice, innamorato e sereno quanto DICE di essere!!!
Semmai, potrebbe aver trovato “pan per i suoi denti”: una narcisa peggio di lui!!!!!:D … ho letto da qualche parte che quando due narcisi si trovano fra loro … “che dio li aiuti”, e poco importa se in un primo tempo forse si sentono “affini” nella loro dabbenaggine!!!!!
Quanto alla sua sbandierata paura di “restare solo” posso solo dirti che per quella che è stata la mia esperienza (quindi posso anche sbagliare) ho avuto spesso la forte sensazione che anche nelle bugie più spudorate ci sia una mezza verità che è un po’ come dire che ti dicono una mezza verità mascherata con una bugia! Alla fine poco importa quale è la verità e quale la bugia: il caso vuole che al 99% non lo sanno neanche loro!!!!!
In una cosa credo di non sbagliare tanto: hanno una confusione micidiale!!!
Il mio diceva “meglio star male da soli, meglio stare soli che vivere un amore senza senso, …” … ma sotto sotto ho la forte sensazione che sono frasi che in genere ti dicono quando ti hanno già agganciata … invece all’inizio, quando non mi aveva ancora agganciata, faceva perno sulla mia compassione femminile (dice sempre “voi femmine”!!!) dicendomi, con finto sguardo da orfano smarrito, “tanto ti stuferai di me, sono contento che tu sei qui con me … ” … il che sembrerebbe testimoniare che ha paura eccome di essere respinto … infatti stava già mettendo le mani avanti!!!
Loro sono un casino … il mio era capacissimo di dirti una cosa un giorno e di smentirsi categoricamente il giorno dopo, a volte anche nel giro di pochi minuti nello stesso giorno!!!! Una confusione!!!! Il massimo è quando ti dicono (con la faccia da ebeti) “L’ho detto???? Cosa ho detto??? Non ricordo” (questo atteggiamento alcuni lo chiamano Gaslightning)!!!
Quando ti diceva che aveva paura della solitudine, probabilmente non era ancora sicuro di averti agganciata bene e stava manipolandoti puntando sul tuo “senso materno”, di stimolare in te il pensiero che “io no che non lo lascerò solo, poverino, lui ha così tanta paura, ma io non lo deluderò!”. In più così ti spinge anche a fidarti di lui perchè pensi “se ha così tanta paura della solitudine, non sarà certo il tipo che è facile a mollarti”.
Per cui, non fidarti troppo di quello che dice, o non dice, o sembra dire … spesso i narcisi contano che sia tu a dare la interpretazione EMOTIVA che loro si aspettano/prevedono!!!!
Hanno una grande abilità di anticipare/leggere le reazioni, stati d’animo e pensieri altrui, è un po’ come se ci guidassero dove vogliono loro, usando i nostri sentimenti e pensieri inespressi, che spesso sono tutti focalizzati su di LUI … ecc. ecc.!!! Siamo così impegnate a ragionare sul significato misterioso di quello che dicono, a capire che cosa li tormenta, ecc. ecc. che alla fine perdiamo di vista il fatto che ci stanno portando in un cubicolo buio che sarà il NOSTRO più triste incubo e quando ti hanno ormai agganciata prima ti fanno una carezza e poi ti guardano e dicono “ti piace la carezza?! Bene … non ti carezzo più!!!”!!!
Pensati che dopo più di un anno io lo sogno ancora la notte e non mi sono ancora del tutto liberata di lui! Ce la farai, ma il tempo di elaborare purtroppo è quello che è, e penso vari da persona a persona.
Non fidarti, non badarlo, dimenticalo, non ascoltarlo, non permettergli più di farti del male o di usarti!!
Sai cosa? È anche possibile che a quell’altra lui dica le stesse cose che dice a te di lei, magari le dice: “la mia ex sì che mi capiva, che era brava, forte, che mi sapeva contraddire, che mi voleva bene, ecc.!” … sarebbe tipico!!
Così vi usa entrambe per continuare nella sua allegra missione: svilire tutti e divertirsi allegramente!!!!
Un abbraccio grande e sii forte!!!
Cara Pamm,
ancora una volta mi hai lasciata senza parole, quanto è vero tutto quello che dici! Sai sto pensando veramente che quella con cui si è messo il mio ex sia una narcisa, forse peggio di lui, e in questo caso, secondo te, come faranno mai a stare assieme? Che razza di vita sarà la loro? Grazie per le tue risposte, anche io come te lo sogno spesso, quasi tutte le notti, so che ci vuole tempo per dimenticare, per ora sono passati pochi mesi durante i quali non ho fatto altro che pensarlo alternando momenti di rabbia e di dispiacere ad altri di forzata allegria, ma nella mia anima è rimasto un vuoto che faccio molta fatica a riempire. Grazie per avermi detto che anche tu ti sei sentita inferiore rispetto all’altra, l’altra infatti assume l’ideale della donna perfetta, noi siamo quelle sbagliate, quelle che non abbiamo mai fatto niente di buono per lui, come se il semplice fatto di avergli voluto bene fosse una colpa da espiare! Grazie per avermi raccontato che loro sono un casino: la loro vita è un totale casino, lui vive alla giornata, un giorno dice una cosa e il giorno dopo si contraddice non ricordando nemmeno ciò che aveva sostenuto il giorno prima. Quando mi sono trovata faccia a faccia con lui chiedendo spiegazioni del suo tradimento, mi ha risposto che è confuso….. ma va’! Allora ha tirato fuori la palla del voler stare solo visto che aveva fatto del male ad entrambe, affermazione alla quale nemmeno lui credeva (pensa che mentre gestiva il suo teatrino stando con un piede in due scarpe, chiedeva sia a me che a lei di andare a convivere con lui, piangeva con una poi appena questa girava le spalle, chiamava l’altra per farsi consolare, oppure mandava fiori ad entrambe nei suoi sporchi e subdoli tentativi di mantenere questa doppia vita. Che delusione Pamm, quanto dispiacere e quanta tristezza per aver amato un essere del genere, quanto male che mi sono fatta…
Grazie ancora, un abbraccio.
P. s.: per ulteriori approfondimenti sul tema potrei anche lasciarti la mia mail personale se ti facesse piacere, perchè avrei tanto da raccontare.
io confesso di non aver capito niente di questo intervento.
ciao
Caro F. ok. sei sorto dalle cloache per salvare la POOOVERA vittima – te stesso – (oops …. una vittima forte; quindi esistono le vittime forti!) dei deboli (oops …forti) castigatori di narcisi. Bravo’. Ma questo patetico sfogo Kitsch che significa??? un pò teatrale, drammatico? Questa è una difesa, di chi si è riconosciuto nella parte della vittima debole, di chi ha la coda di paglia, che si è ritrovato nelle descrizioni tutte uguali dei comportamenti degli “speciali, gli eletti narcisi” (che originalità!), ha fatto tutto da solo … il famoso “l’hai detto tu, non io”!!!
Dicono tutti così i narcisi “è per difendere me stesso (il forte) dai deboli inferiori a me” (strano che i forti abbiano bisogno di difendersi!) e intanto mettono in atto dei comportamenti oggettivi: insulti verbali, aggressioni fisiche … guardacaso, nella maggior parte dei casi, tutte offese messe in atto nei confronti di persone oggettivamente meno forti: il mio si divertiva a ridicolizzare un uomo con handicap mentale!!! Wow .. ci vuole proprio un FORTE Golia per ridicolizzare un debole handicappato!!! …. e indovinate che mestiere fa un narciso di mia conoscenza: l’insegnante per gli handicappati/minorati … oops … lo fa perchè è un incarico che non necessita di lauree (neanche quelle del dixan)!!!!!!:D Non vorrei essere al loro posto, poveri suoi “protetti” … oops forse lo sono stata, ma per fortuna mai più, perchè non lo voglio più adesso che so che non è speciale per niente!!! … e comunque visto che tiri fuori gli scheletri della storia (vivi nel presente caro mio!!!), non sto neanche a dirti quanto quei simpaticoni amassero torturare gli handicappati, quindi semmai siete voi narcisi che avete qualcosa in comune con la storia passata!!!!!
Chi se ne frega di peccati e peccatori (i miei mi hanno cresciuta senza neanche dirmi che esisteva il concetto di dio o divinità, tanto che a scuola mi hanno sempre guardata come se venissi da Marte per questo!), di fatto sono i narcisisti a fare più ampio ricorso alla religione, perchè il mio narciso ripeteva sempre la parola “colpa, colpa, colpa”, ma il suo evergreen era “Dio mi odia!”: SPUTANO SENTENZE sugli altri in continuazione (tu sei qua, tu sei là, tu mi fai deprimere, è colpa tua, …. ) così alla fine mettono in pratica (a loro favore!) ciò che dicono i cattolici “c’è qualcuno che si prendere le colpe e qualcun altro che si assolve da ogni problema (indoviniamo chi!)!”
Alla faccia del forte che “sputa sentenze sui deboli!” … qui ti sei contraddetto da solo: “Chi lo pratica – suo malgrado – ” …. vuol dire che sei DEBOLE, che non sai autoimporti di non praticare ciò che ti viene spontaneo praticare!!!
Non so cosa ne pensano gli altri ma ci vuole FORZA per rinunciare a sputare in un occhio a chi ti insulta (provoca) per puro capriccio (per fortuna è l’amor proprio che ci aiuta … perchè è umiliante scadere agli stessi livelli!) , per cui la forza che ci vuole ad un narciso per mordersi la lingua invece di pronunciare una semplice offesa (gratuita cioè non provocata) è niente in confronto – eppure non deve essere facile visto che non ci riescono a trattenersi, quindi chissà mai chi sono i deboli che vivono così “loro malgrado”!!!!!!!
— Sono vittime deboli solo quando fa loro comodo: per difendere il proprio ego e non assumersi le proprie responsabilità, per NON “rendere conto a sè stessi”, è più comodo dire “mio malgrado”… ti ho dato una sberla … oops è mio malgrado, ti ho detto una parolaccia … oops è mio malgrado … ho parcheggiato sul marciapiede … oops è mio malgrado … ho deriso un handiccappato … oops è mio malgrado … anzi no … è colpa tua, è colpa del marciapiede, è colpa dell’handicappato ….!!!!!!!!!:D
— Sono forti solo se fa loro comodo: per dire che “povero me, che faccio male mio malgrado, mentre chi mi “accusa” è debole sciroccato e più stupido di me quindi il loro parere non conta”!!! … “stai con me anche se ti metto i corni senza dirtelo … beh, è un tuo problema perchè sei debole” (NOTA BENE CHE IPOCRITA CHE SEI: SPUTI SUL PIATTO DA CUI MANGI PERCHE’ ti fa comodo che ci siano tante deboli sciroccate stupide e inferiori a te che ti si filano, ne hai bisogno, altrimenti le manderesti a fan culo …. quindi sei tu il debole che ha bisogno di persone sciroccate, perchè quelle che non ti vogliono sono troppo furbe per te, e ti inquadrano subito!!!!!!!!!!!!)
Notizie: non hai bisogno di aiuto per far scappare gli affetti, tienteli tutti, per quel che te ne fai (probabilmente usi tutti per mangiare gratis a sbafo, bere a sbafo e metterti in mostra e mettere in mostra le “deboli sciroccate” che ti fai!) … la maggior parte li mandi via tu, e comunque sono affetti che, se ti amano malgrado quello che fai, allora sanno già come sei e ti amano lo stesso, per cui non li perderai mai, e se ti amano perchè hanno le fette di prosciutto negli occhi vale la stessa cosa: le fette di prosciutto resteranno sempre e comunque, (ti fa comodo che siano deboli con le fette di prosciutto, che non ti vedono per quello che sei e FAI) … comunque anche loro con le fette di prosciutto resteranno sempre, anche perchè la TUA parola vale comunque di più di quella dei “deboli sciroccati”!!!!!!:D
Quindi, visto che sai che noi siamo deboli sciroccati e tu l’unico intelligente, non dovresti preoccuparti di niente, perchè sai che quello che dici TU genio vale di più … noi non sappiamo “contraddirti”!!! … lo fai già bene per conto tuo! voi narcisi vi contraddicete già abbastanza da soli, o con l’aiuto di qualche affezionato parente che non vi ama certo più del vostro dio!! Non cancellate per favore: hanno bisogno di qualcuno che gli risponda a tono!
Buongiorno dottore e buongiorno a tutti quanti, ho appena “scoperto” questo blog e ho qualche minuto per poter riassumere la mia vicenda, che del resto è molto simile a molte altre..
Il mio manipolatore l’ho conosciuto circa sette anni fa, uomo semplice, tranquillo, buono (?)…insomma, sembrava precipitato giusto giusto per me da qualche pianeta sconosciuto.
Dopo un anno ho cambiato città, ho lasciato il lavoro…io e mia figlia ci siamo trasferite da lui, sembrava tutto perfetto. In effetti subito era così, lui mi raccontava dei traumi subiti da piccolo, successivamente mi ha confessato un suo passato burrascoso…..io ho sempre capito, mi sembrava assolutamente sincero e ripeto, infinitamente buono. L’unica mia perplessità erano dei piccoli scatti di ira senza motivo, che però terminavano immediatamente con innumerevoli scuse… Insomma, abbiamo messo su una società insieme, in cui io davo una mano amministrativamente. Piano piano ha cominciato a fagocitarmi, dovevo essere totalmente disponibile, non avevo praticamente rientro economico se non quando chiedevo oppure quando mi ” regalava” qualcosa, non potevo lavorare, e ne trovavo parecchie di occupazioni, ma arrivava a ricattarmi dicendomi che non ce l’avrei fatta a seguire tutto (lui) e ha cominciato con promesse che ritrattava quasi subito… Quindi cominciavo un lavoro e dopo pochi giorni mi licenziavo…. (una volpe!)
Da uomo semplice e quasi modesto si è trasformato in bellissimo, intelligentissimo, curatissimo , insomma unico al mondo, ogni donna secondo lui era ai suoi piedi….tutte, anche quelle che lo evitavano ovviamente lo facevano perchè erano cotte perse…quindi dovevo capire la grande fortuna che avevo avuto io ad essere “scelta”!
I suoi scatti di ira hanno cominciato ad aumentare, oltre tutto non c’era modo di farlo smettere, continuava per ore e ore con insulti senza motivo…se rispondevo aumentava la dose, se non rispondevo era anche peggio…se provavo a calmarlo andava in bestia ancora di più…insomma non c’era via d’uscita. Voleva qualsiasi cosa in qualsiasi ora del giorno e della notte, dovevo essere pronta ai suoi comandi, e lo facevo per evitare questo stillicidio continuo di insulti. Mi sono sentita intrappolata, non sapevo come uscirne, senza lavoro, in casa sua, mia figlia….. Poi ha incominciato a dire che ero io che facevo uscire la sua parte cattiva ed ho cominciato a temere per la mia incolumità. Mi spintonava, mi tirava i capelli, mi ha rotto un dente dandomi una spinta. Dopo scusa scusa…ma sempre meno, perchè era colpa mia che lo facevo impazzire. Non potevo comunque andarmene, cioè…sembrava che non mi volesse ma dovevo stare li (mi ha detto una volta, se ti ci provi io non ho niente da perdere vi ammazzo tutte…)
Ovviamente le mie amicizie non andavano bene ma le sue si (voglio precisare che tra me e lui c’è una notevole differenza culturale, cosa che inizialmente mi sembrava positiva, quindi mi ritrovavo a frequentare personaggi che proprio nulla avevano da spartire con me). Una sera ha dato di matto e per un motivo talmente banale che non vale la pena raccontare, ha preso il pc nuovo di mia figlia l’ha lanciato in terra e ci è saltato sopra. Poi ha cercato di afferrare mia figlia per il collo ma mi sono messa di mezzo io e si è tranquillizzato. Il giorno dopo abbiamo aspettato che uscisse di casa e ce ne siamo andate in albergo, nella mia città di origine…. Ovviamente ci sono state tutte le fasi, minacce, scuse ecc…. ho trovato un’altra casa ma non riuscivo a liberarmene comunque, mi chiedeva denaro in prestito (sapeva che avevo venduto un appartamento) che gli davo perchè sapevo che così mi avrebbe lasciata quietare per un po’ …. ha incominciato ad assillarmi di continuo, a dirmi che sarebbe cambiato…..io per un po’ l’ho lasciato nel dubbio, perchè speravo che smettesse….Il tutto è precipitato quando è venuto sotto casa mia a chiedemi ulteriore denaro e alla mia risposta negativa ha cominciato a sbattermi la testa nel portone e mi ha rincorsa in casa…fortunatamente c’era una mia amica in casa e se ne è andato…
L’ho denunciato, civilmente e penalmente (tra l’altro ho parecchie cose mie in casa sua che ovviamente non mi restituisce e dubito che rivedrò), ho frequentato per sei mesi un centro antiviolenza…per ora sto spendendo soldi in avvocati e basta, speriamo bene….
Ovviamente non mi ha fatto mancare niente, tradimenti, umiliazioni, denigrazioni della mia persona e di tutta la mia famiglia. La cosa più buffa è che ora ha un’altra donna che sta mettendo su contro di me, cioè la usa come testimone (sto usando un’auto che è stata pagata da me ma è intestata a lui per motivi aziendali, e lui lo sa bene e tutta la documentazione è agli atti), non oso pensare cosa le stia raccontando ma posso tranquillamente immaginare…cioè tutto quello che diceva a me della sua ex, parola per parola….
Morale, ho capito che queste persone non amano che se stesse, ti fanno stare bene sino a quando gli interessa perchè far stare bene te significa stare bene loro, quando riescono a sottometterti economicamente cominciano l’opera distruttiva e successivamente negano l’evidenza. Pensandoci bene, non ha mai fatto niente per me, tutto quello che mi faceva credere che fosse per me era in realtà per lui….ogni favore me lo faceva ricambiare subdolamente con gli interessi…Era tutto calcolato, cercano di non lasciare tracce, gli chiedevo di firmarmi un documento con l’elenco di quanto gli avevo prestato, mi prometteva di si e non lo ha mai fatto, alle email rispondeva vago e soprattutto tranquillo…. diceva che ero pazza e mia figlia disadattata (ma quando mai, anzi, sta facendo medicina alla grande, la disadattata…). Questo è il succo, avrei da raccontarne un libro di umiliazioni assurde, paure, pianti…. Basta lagne, ora sto meglio, da due anni ho un compagno nuovo che è degno di essere chiamato uomo, a cui quando racconto qualcosa mi guarda incredulo e cerco di evitare perchè mi vergogno tantissimo, l’ultimo lavoro purtroppo con questa crisi l’ho perso un mese fa ma troverò qualcos’altro e mi è anche passata la gran rabbia nei suoi confronti. Analizzando me stessa penso di essere stata molto stupida, di solito ho una discreta capacità nel valutare una persona, con lui ho capito esattamente l’opposto….
dica la verità.. la laurea l’ha trovata nel dixan? come si permette di usare termini come sciacallo, o dire che certa gente non è capace di amore verace????? ma ke kkaaavolooo!! siamo all’età della pietra o peggio agli esperimenti di Kraepelin ( che sicuramente tutti i deboli sciroccati che gli scrivono non conoscono). veniamo al punto: lei come terapeuta non può incoraggiare un certo linguaggio, o guarire persone ferite assecondando il loro sentimento di persecuzione. dovrebbe fare leva solo sull’individuo e le sue potenzialità inespresse sul fatto che il mondo fa schifo ma si prosegue a testa alta col sorriso comunque, perchè infondo tutti abbiamo una missione. e non parlo del dio cristiano che in segreto lei solletica con le sue preghiere, perchè si sente che è un puritano demagogo, ( che però sfrutta Karma ed I-CHING per sembrare new age! congratz!) ma la missione del rendere conto a noi stessi. la gente che le scrive è più malata dei Narcisi e dei Borderline. avevano solo bisogno di un capro espiatorio per giustificarsi la loro inettitudine. e lei gliel’ha dato! COMPLIMENTI.
ok. siete sorti dalle cloache per salvare le POOOVERE vittime degli schizzati. Bravo’ Bravo’. ma tutte queste patetiche immagini Kitsch/Goth che significano? un po’ teatrali? un po’ drammatici? no questa è demonizzazione. iniziarono così anche i nazisti “è per difendere il popolo tedesco (i sani di mente, i puri gli ARIAAANI)” e poi ti deportano. me ne frego che voi parlate del peccato e non del peccatore perchè queste parole hanno la medesima origine e l’uno è avvinghiato all’altro. quindi se giudicate il peccato, giudicate anche chi lo pratica. suo malgrado. da quando aveva 18 anni. grazie anche per aver detto dei borderline che fanno soffrire gli altri e non sè stessi. IERBALLE amici. così se per disgrazia mezzo degli affetti che lotto per non far scappare da me con immensa fatica legge queste parole d’ammore che scrivete voi, mi abbandona in un battito di ciglia. ed io vi trovo. PROMESSO.
Ok caro Sig. Franz, la prima cosa che le devo dire è che gli sfoghi sono ammessi, purché non siano offensivi e minacciosi, e purché non siano diretti a persone riconoscibili o dei partecipanti al forum (QUESTO VALE PER TUTTI!).
Detto ciò e chiarito una volta per tutte, le dico che lei dice anche delle cose giuste e delle quali io tengo sempre conto, nell’articolo con continue avvertenze e nei consulti SEMPRE. Per quanto attiene il riferimento a metafore e a immagini mitiche e leggendarie si tratta di un linguaggio simbolico e immaginativo molto importante a livello di ricerca e di terapia ( certo non lo ho inventato io, ma a quanto sembra lo conosco molto bene in seguito a decenni di studi, ricerche ed esperienze).
Lei da parte mia è ben accetto in questo dialogo – ma solo se rispetta le suddette premesse – e prego anche chi vorrà risponderle di non usare toni polemici ed aggressivi, perché questa è proprio l’occasione per cercare di capirsi e stare meglio tutti quanti. Intanto pubblico anche l’altro suo commento che purtroppo contiene gli stessi elementi negativi del presente.
Risponderò facendo riferimento a questo commento e inserendo le avvertenze che ho pubblicato nel blog sin dall’inizio , che lei dovrebbe rileggere, così come dovrebbe leggere la parte conclusiva sul VAMPIRO INTERIORE che spiega appunto che il vampiro è un’immagine della negatività che abbiamo tutti, anche chi subisce relazioni affettive vampirizzanti e che purtroppo esistono e possono distruggere la vita (nel vero senso della parola). Qui si cerca di aiutare con partecipazione, conoscenze specialistiche ed anche dando la possibilità di sfogarsi (ma RIPETO, senza offendere e minacciare i partecipanti o il sottoscritto).
Cerchi di ritrovare se stesso e di esprimere il suo punto di vista in maniera più costruttiva, altrimenti non le serve a niente e prioduce solo negatività.
Saluti
P.B.
Concordo con te Franz, pur essendo le nostre, due posizioni diverse e complementari. Ritengo ci sia bisogno di un cambio di registro per molti, insieme all’utilizzo di un codice pacifico. Permettimi alcune domande che nascono dalla curiosità suscitatami dalle tue deduzioni/affermazioni. Che significa che la metà dei tuoi affetti ti lascerebbe in un battito di ciglia? Pensi forse che la metà dei tuoi affetti sia debole, sciroccata ed inetta a priori? Che significa poi fare un’immensa fatica per non fare scappare la metà dei tuoi affetti da te? Ha a che fare con l’impegno verso il coinvolgimento emotivo e sentimentale nelle relazioni o che cosa? Infine, che intendi col “rendere conto a se stessi” come missione dell’umanità? L’altro è importante? E in che misura? Mi piacerebbe capire meglio, dal momento che pure io ritengo che, non solo dovrebbe essere ormai superata da tempo la visione organicistica della psichiatria, ma che la parola stessa “malattia” sia scorretta in ambito di personalità e psicosi, in quanto induce ad inferenze sbagliate poco recuperabili anche con le migliori parole.
Grazie per il tuo intervento.
È strano che tu Sisi NON parli della TUA esperienza [quel “a NOI pare di avere fallito” è sufficientemente ambiguo, ma immagino che sia messo lì per essere inteso come TU desideri sia inteso: una che ci ha provato come ci abbiamo provato noi ad aiutarlo, nello stesso identico ruolo che è toccato a noi, e non da osservatrice privilegiata!].
Fai domande che ti pongono su un podio distante, e si intuisce peraltro che ci hai messo anche particolare cerebralità nella formulazione delle domande. Chiariamo subito una cosa: è evidente che sai bene che il giochetto di “chi ha fatto chi a chi” può andare avanti anche all’infinito, come la pallina dei giochi da tavolo; lo sai tu e lo so io. Quello è tutto un altro dialogo! È davvero quello il gioco che vuoi giocare??? … lasciamo la sofistica, la logica, le dimostrazioni quia absurdum e la autoregressività infinita ai fisici e agli antichi greci, sai bene anche tu che non è questo il senso di un parlare che ci porta, assieme, da qualche parte – per quella che è la convivenza civile umana (non occorre essere sofisticati per accettare e rispettare delle semplici convenzioni di rispetto fra persone, e per capire l’essenza dell’interazione con un narciso, al di là delle “colpe” dei singoli che variano di volta in volta attorno allo stesso pivot).
Ma torniamo alla premessa, le esperienze di ciascuno di noi! Partiamo da “Sisi & Franz”! C’è tanta dolcezza allusiva, un amore sfumato, in una targhetta “il principe dorme qui” da appendere alla sua porta … a volte passiamo anni senza mai entrare nella “favola” (intendo un VERO entrarci: con l’acqua fino al collo!), … siamo quindi immersi quel che basta per aver saggiato a malapena l’ombra fascinosa di ciò in cui vorremmo pertanto addentrarci, osservatori distanti; … ma al contempo siamo fuori quel che basta per essere sufficientemente al sicuro e a nostro agio, lungi dal vero toccare con mano [e se mai ci siamo andati vicini a scottarci della sua causticità (magari anche tu ci sei andata vicina!) la più sicura “lontana vicinanza” a lui è sempre stato il più solido approdo per confermarci nella nostra cullante fiducia nel fascino che riteniamo di lui].
Una importante lezione che ho imparato è infatti: “provare per credere – con l’acqua fino al collo, e giù con tutta la testa”!!!! … è facile speculare, fantasticare e sognare finchè non tocca A NOI in prima persona, dire prima: “…io saprei nuotare … lui di sicuro non mi spingerà giù se affogo già, e ancor meno se so stare a galla bene … e poi, anche dopo, forse io non mi sarei avventurata al largo … io non lo metterei nella condizione di ritrovarsi al largo con me, senza approdo sicuro, non arriverei mai in una situazione negativa di interazione assieme, in due, che a quel punto di negatività costringerebbe di fatto lui – poverino – ad usare me come suo “salvagente umano” in extremis (in quel caso un salvagente è più utile della carta igienica)… ecc.”
È vero: bisogna essere in due per ritrovarsi in due al largo in acque alte senza approdo, ma poi … è stata una SUA SCELTA unilaterale usare me come salvagente umano.
È questo il suo principale alibi: pensare che un giorno arriverà quella giusta che per miracolo risolverà i suoi problemi, che lo cambierà magicamente con un colpo di bacchetta, insegnandogli a rispettare le altre persone così, per magia, e intanto può aspettare anche all’infinito, penso che in fondo lo sappia anche lui che si prende in giro da solo.
Non è forse questo l’errore che facciamo un po’ tutti?? … l’errore di delegare ad un deus ex machina la nostra “salvezza”??? Ho imparato anche che bisogna imparare a farsi rispettare, e non aspettarsi che altri dall’alto della loro bontà ci facciano il favore di usare le più elementari basi di rispetto e convivenza civile (non è detto che anche agli altri, come a noi, sia stato insegnato che occorre trattare gli altri con rispetto – sempre che sia una cosa che serve insegnare, visto che dovrebbe venire spontaneo!!!) … quindi ho imparato che non permetterò mai più a nessuno (lasciando fare) di potersi giustificare POI delle SUE azioni nei miei confronti dicendomi “tu mi hai lasciato fare (oltre al danno, la beffa!) ed è anche colpa tua perchè non sei la mia salvatrice!:D:D” … questo è il mio errore grande: permettere PASSIVAMENTE a lui di trattarmi male (per eccesso di comprensione e giustificazione delle azioni altrui), e di questo MIO errore il prezzo lo ho pagato io e sono pronta ad accettarlo senza fare storie.
Ma io NON ho MAI permesso a me stessa di ATTIVAMENTE trattare male delle persone mentre intanto sono nell’attesa che arrivi una persona magica che (senza che io faccia nessuno sforzo) mi faccia smettere di picchiare o abusare liberamente del corpo, della mente, della ingenuità, buona fede, e pazienza altrui!!!
Posso assumermi la responsabilità di aver lasciato me stessa nella posizione di subire, ma NON mi assumerò anche la responsabilità di essere stata la mente ordinatrice della mano che mi ha colpita, della bocca che mi ha insultata, delle minacce proferite, … ecc. Ognuno si assuma la responsabilità delle PROPRIE azioni! Sai quante volte lui si è permesso di esprimere previsioni nette ed inequivocabili sul MIO futuro … è vero che due torti non fanno una ragione, ma ti metto in guardia dal pensare che lui poverino in fondo non ha mai ipotecato o monopolizzato il futuro degli altri, a parole o altrimenti, e con la più sarcastica superficialità.
Io stessa ho detto che credo nell’impossibile, se ci hai fatto caso: così come sono disposta ad avere fiducia nelle mie possibilità, altrettanto sono disposta a sperare e riconoscere che anche gli altri possano fare l’impossibile per se stessi [con la importante premessa che non è facile, e ancor meno se vai avanti da sempre e per sempre a dare la croce al mondo che odia ME, senza mai volersi assumere la PROPRIA responsabilità di azioni violente nei cfr degli altri!!!] … credi che non abbia notato il fatto che Franz, dopo aver invocato con irruenza e sprezzo la parola “gente” ha poi adoperato il riguardo della parola “persone ferite”?? (solo lui sa se ha usato quella espressione “persone” per compassione reale o per secondi fini: di questo tocca a lui rendere conto con sé stesso, io mi limito ad averci fatto caso, e gli do il beneficio del dubbio, la possibilità!)
Ti sbagli se credi che io sia svuotata di tutto e invulnerabile, e che veda solo male in lui e solo bene in me!!! Credi che sia felice del fatto che un uomo (che ha le possibilità e talenti per essere contento della sua vita) invece che andare avanti a testa alta col sorriso vivendo e lasciando vivere, continui ad andare avanti con odio e odio e odio e odio e il sorriso del disprezzo per tutto e tutti, contribuendo a rendere questo mondo (di cui si lamenta tanto) ancora più inquietante??? … Sai adesso la fatica che faccio per tornare ad avere un po’ di fiducia nelle persone, a tornare a non stare attenta a controllare se c’è della malignità in tutto ciò che mi dicono? Non è bello vivere così! Un’altra lezione che ho imparato è che ci sono persone dalle quali BISOGNA guardarsi, che non tutti dicono quello che dicono e fanno quello che fanno senza secondi fini, le persone devono meritarsi la fiducia che gli dai … ecc. ecc.!! Credi che sia facile tornare a pensare che posso essere comprensiva con gli altri senza che questi se ne approfittino regolarmente sentendosi in più autorizzati a bollarmi come debole scirroccata e inetta che si merita solo di essere bastonata ancor più forte per ogni volta che oso dare il beneficio del dubbio a qualcuno o non appena mi ci affeziono???
Credi che non accada mai che, quando meno me lo aspetto, mi ritrovo a rimpiangere e sentire la mancanza dell’altra sua personalità, la personalità amabile (del “Franz” che ho conosciuto io), che ha degli sprazzi in cui sembra poter star bene con se stesso e gli altri???
Vedi?! È così difficile non ingannarsi ancora, e vedere TUTTA la persona, e non solo la parte non completamenter imbevuta di odio, …. perciò quanto credi sia facile per lui vedere TUTTO ciò che FA, e non solo quello che gli fa comodo, soprattutto all’esterno; in più lui è ancora più incentivato a censurare le sue malefatte di quanto lo siamo noi nei suoi cfr, ammesso che sia vero ciò che dice lui che “puntiamo il dito” perchè “cerchiamo un alibi per giustificarci della nostra inettitudine”! … credo che nessuno, a parte noi “malcapitate”, possa sapere QUANTO è forte la spinta nostra interiore (sia durante che poi) a censurare la sua parte violenta, perfino mentre ci picchia o mentre ci umilia, o mentre ci gira le spalle, … spesso ci fa più male vederlo e accettare quello che è e fa (e quindi l’inganno) piuttosto che metterci l’anima in pace con quell’alibi che a suo dire serve a farci stare bene.
Strano che la “relazione narcisistica creata in due” abbia una certa recidività a crearsi attorno a LUI (a prescindere dalla personalità della ragazza di turno che gli capita fra le mani) mentre stranamente almeno io (parlo per me, perchè non posso sapere degli altri) ho avuto relazioni non narcisistiche (esperienze fallite “in serenità” per altri motivi, motivi che al confronto sono perfino banali!!!).
Strano che tu insista nell’accusare noi di aver avuto parte attiva e complice nel creare le premesse per tirargli fuori la sua predisposizione narcisistica verso di noi …. infatti, a questo proposito, adesso ti dico quale è stata una delle cose che più mi ha addolorata e che è stato più umiliante per me da accettare dopo che ho dovuto fare i conti con tutto quell’inferno con lui:
il tornare con la memoria a comprendere per la prima volta il significato delle facce maliziose di tutti i suoi amici quando mi portava lì far di loro le prime volte!!!!
NON capivo, a malapena registravo quelle facce maliziose. Adesso so cosa stavano pensando:
“eccone un’altra, poveretta!” … talvolta c’era
anche qualche sussurro accennato (e per me allora indecifrabile) del tipo “non ha ancora capito con chi ha a che fare, chissà se ha già iniziato a rincorrerla per casa con un utensile da cucina, buona fortuna cara” … e tutti gli sguradi di intesa fra gli amici che si guardavano fra loro, sapendo!
L’UNICA CHE NON SAPEVA E CHE NON CAPIVA ERO IO!!!! Strano quindi che mi si accusi di avergli tirato fuori il lato narcisistico, visto che tutti erano già sicuri che lo avrebbe sfoggiato comunque a priori. Strano che mi si accusi di qualcosa di cui non avevo la benchè minima cognizione, quando loro sapevano benissimo quello che mi sarebbe accaduto di lì a poco in mano sua!!!!! NON hai la minima idea di cosa si provi dopo, quando ci si guarda indietro con i VOSTRI occhi (gli occhi dei suoi amici spettatori), sapendo in che contrastante stridore mi ponevo io, con tanta igenuità e spirito positivo, mentre tutti tranne me sapevano che ero già condannata a prescindere, ancora prima, senza saperlo e in più andavo in contro a tutto quello con beneamata insulsa ingenuità. PERFINO I SUOI AMICI AVEVANO GIA’ ESPRESSO PREVISIONI INEQUIVOCABILI E NETTE SULLA MIA SORTE, solo io andavo avanti dandogli fiducia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!:D Ridicola, no?!?!?!
Il senso dell’umiliazione e del ridicolo è enorme!!! Ancora una volta: provare per credere!!!
PROVARE PER CREDERE e poi trovare la forza!!!
No! Per me non sei stata ridicola, così come non lo sono stata io che ho vissuto le stesse cose che hai così minuziosamente e precisamente descritto! Tanto precise da apparirmi la stessa persona….stesso lavoro, stessi cugini, stesse parole e stesso male dentro da non sapere come fare a fermare, o almeno placare, le fitte a intermittenza veloce che percepivo in mezzo allo sterno… duravano giorni e tornavano al ritorno dei ricordi, anche se il tempo passava. Ricordo quando sono comparse, quando mi ha rigettato addosso, in privato e in pubblico, una confidenza personale che gli avevo fatto dietro sua sollecitazione a parlarne. Ho fatto 5 anni di psicoterapia e me ne sono occorsi 8 per lasciare questa relazione. Le intense fitte ad intermittenza erano svanite da molto prima. Era solo rimasta una piccola fitta associata al suo nome, nei messaggi, nelle mail, nel telefono e in ogni avviso della sua comparsa. Una piccola fitta che ogni volta trasformavo in gioia e in entusismo di stare un pò assieme….fino a che le forze si sono esaurite. Hanno cominciato così le somatizzazioni e sempre in corrispodenza di rigetti caustici che mi venivano rivolti all’improvviso. Ho saputo rispondere utilizzando ironia o lo stesso linguaggio, cercando di accudire principalmente la mia dignità e la mia autostima, per questo non mi sono sentita mai ridicola, nonostante lo scherno e il trattamento irridente, amplificato dalle diverse esposizioni sociali. Nonostante tutto mi sentivo sicura e dentro ad un buon equilibrio…ma le energie calavano senza che ne avessi piena coscenza. Davo la colpa al lavoro e agli impegni. Oggi è quasi un anno che ho interrotto e il mio sistema immunitario si è alquanto abbassato, tanto che questo inverno ho sempre avuto la febbre e ho dovuto sottopormi a diverse cure. Periodo mai avuto in precedenza. E’ per questo che penso alla lezione che io devo imparare da questa esperienza. E’ per questo che sento l’urgenza di riflettere sulla negatività da me rimossa, ma che mi appartiene, nell’essermi unicamente rivolta, credendoci, a colei che dona l’amore, che è comprensiva, paziente e generosa, facendomi però attirare una persona che di amore per me non ne aveva e che doveva combattere con grande rabbia sempre crescente. E’ per questo che sono poco preoccupata di come potrà evolvere la sua vita in mia assenza, poichè il corpo mi dice che è della mia che mi devo occupare, dei miei pensieri e dei miei sentimenti che devono riprendere il loro flusso. Poco importa se con la mente non riuscirò a comprendere fino in fondo la mia negatività e tutti i perchè delle cose che accadono. L’importante è il mio processo di guarigione e l’integrazione di bene e male, così per come sono in grado di accettare e lasciare andare. Sento che posso arrivare a questo solo se mi riappacifico all’interno di me stessa con tutte le persone con cui ho avuto a che fare e non per buonismo o per precetto religioso, ma perchè sento che quella con l’esterno sarebbe la battaglia sbagliata, quella che mi farebbe esaurire le mie ultime forze. Un saluto a tutti
Vorrei lasciare un ultimo commento a Sisi, di solidarietà e aiuto, con una mia riflessione personale che ho fatto su me stessa e un pò in generale — ma potrei sbagliare, quindi mi limito a condividere qui questa mia sensazione in tranquillità.
C’è sempre un rischio (per noi stessi) quando non comprendiamo bene il senso di ciò che ci viene detto, cioè in che spirito ci viene detto il fatto di dover “vedere e riconoscere il proprio male”; alcune volte se non ci fermiamo alla forma delle espressioni usate, allora ci imponiamo da soli di chiederci in che senso debba essere interpretato un qualcosa di non ben dipanato, altre volte ci accontentiamo della forma di ciò che ci viene detto, e lo prendiamo un pò come ci suona alla lettera, ma rischiando di andare nella direzione sbagliata.
Secondo me, quel “riconoscere il proprio vampiro” significa che anche noi “”vittime”” veniamo richiamate:
1) a comprendere i nostri errori, ricercare in noi le motivazioni che ci hanno avvicinato e fatto rimanere (e rimpiangere) il nostro narciso;
2) e veniamo richiamate a non reagire a ciò che ci è accaduto alimentando il nostro proprio narciso; la speranza è che NON reagiamo come i nostri narcisi hanno reagito nell’infanzia al dolore che veniva loro inflitto dai genitori narcisi.
Detto questo, c’è il rischio che tanti di noi “impazziscano” eccedendo nel mea culpa, cioè nel dire “fra me e il narciso non ci sono distinguo di comportamenti, perciò adesso devo flagellarmi a stanare il mio mostro che chissà dove è, che è tutta la causa dei miei mali”.
Concordo che è bene riconoscere che a volte il risentimento altrui (o gli attacchi altrui) sono originati da un’incomprensione legata anche ai NOSTRI comportamenti, e che quindi è opportuno che da parte nostra ci sia la capacità di saper valutare che l’attacco nei nostri confronti può essere dovuto a momentanea gelosia, tristezza, o frustrazione dell’altro (in relazione a un’azione, una frase ecc. NOSTRA); perciò è vero che, nella vita, noi dovremmo avere questa capacità di capire che anche gli altri hanno una parte irrazionale che può farli reagire in modo poco intelligente ed istintivo (rabbia…) ad atteggiamenti NOSTRI (che magari per noi sono ok), e che quindi, invece di inalberarci e arrabbiarci, dovremmo tenerne conto per spingerci ad usare un approccio soft, e “risolutivo” del malinteso, nel rispondere a quella loro parte irrazionale ma umanamente comprensibile e accettabile.
Ma qui stiamo parlando di persone che (parlo in base a quella che è stata la mia esperienza):
1) hanno un risentimento e reattività incredibilmente incandescenti (scattano per un niente, anche solo per una qualcosa come un sibilo della caffettiera, che fa scattare chissà cosa nel loro pentolone emotivo in ebollizione);
2) il cui risentimento sembra assolutamente inconsapevole e in feedback positivo (neanche se ci parli con un approccio soft e comprensivo non risolvi niente, e neanche se rinunci a fare le cose che lo avevano fatto scattare, perchè spesso non sanno neanche loro perchè si sentono così violenti all’improvviso, o non sono disposti a parlarne (nel senso di PARLARNE), e magari si “dimenticano” di tutto il loro sfogo nel giro di un giorno … proprio sembrano in buona fede quando ti dicono “Cosa ho fatto? Cosa ho detto? Non ricordo!!”)
3) è la loro COSTANTE di vita (mi pare che la chiamino struttura di personalità) nell’interazione con gli altri!!!!
Penso che tante di noi “”vittime”” siamo capacissime di renderci conto di cosa facciamo e diciamo, e capacissime di fare lavoro di introspezione, di dirci (a noi stesse) “ho sbagliato” oppure “sono stata affrettata” oppure “sono stata troppo brusca” oppure “avrei dovuto capire come si sentiva” oppure “forse è meglio che non faccia così o colà per non rischiare di infastidire/addolorare/provocare tizio, caio o sempronio”.
Ma attenzione a non fare l’errore di esagerare, cioè di tenersi attorno persone per le quali non basta mai tutta la comprensione e la delicatezza di questo mondo!!!!!!!!!! Semmai rischiamo di esagerare nel NON avere un EGO: cioè siamo così occupati a stare attenti a non ferire gli altri, che poi non ci accorgiamo che gli altri stanno causando un grande logorio in noi (sono i narcisi che invece non si pongono mai nei panni degli altri perchè sono sempre presi solo da se stessi!!!)!!!
Oltre un certo limite, se non possiamo fare nulla per venire incontro ai problemi dell’altro, allora basta, stop!!! (specie se la rabbia e la frustrazione altrui diventa così incontenibile che iniziamo a venire abusati da lui, nonostante tutti i nostri tentativi – in tutti i modi – di costruire un clima pacifico!!!).
Per questo non devi illuderti più di tanto nel pensare che ci possano essere persone che sanno prenderli per il verso giusto: deve scattare qualcosa dentro di loro, e non da fuori!!!! Se continui a pensarlo, continuerai a sentirti come lui voleva farti sentire: che sei tutta sbagliata e inetta, che non fai al caso suo!!!!
E penso che CI SIA un limite alla autointrospezione … ad un certo punto rischiamo di trovarci a pensare “adesso sto pensando X, ma il fatto che io pensi che penso X può significare Y? e il fatto che pensi di pensare di pensare può significare …???” !!!! Facendo così, non solo NON andiamo da nessuna parte (che è quello che intendevo dirti quando ti ho risposto dicendo che è un ping-pong infinito con noi stessi che rischia di subentrare al ping-pong con lui), ma anche perdiamo di vista le ——-> poche cose semplici che dovremmo ricordare, e che potrebbero aiutarci in futuro.
Laciamo stare la eccessiva cerebralità o ciò che fa troppa confusione!!! Ci sono poche cose semplici da tener presente, secondo me.
Non può essere un male assoluto NOSTRO essere ben disposti nei confronti delle altre persone, o avere sentimenti positivi, o amore da dare, o empatia!!!!
Lo so che dicono che siamo noi ad attirare i narcisi come una calamita, ma anche questa frase va capita bene, non che sia sbagliata, ma va capita!
Non significa che siamo NOI sbagliati perchè abbiamo amore da dare, e che questo ci predispone ad andarceli a cercare i narcisi (parlo per me: NON ho mai desiderato di fare la crocerossina, questo è poco ma sicuro, infatti agli inizi pensavo che fosse un tipo normale, senza chissà che problemi!!)!!! Un conto è dire … 1) che i narcisi si sentono attratti da persone empatiche come noi (per cui ci scelgono e ci mostrano una faccia empatica finchè poi siamo troppo dentro, confuse e affezionate per mollarli di punto in bianco quando vediamo quanta cattiveria hanno) e un conto è dire … 2) che noi andiamo a cercarceli (infatti prova a chiederti perchè non mostrano subito la loro vera faccia!!!)!!!
Prova solo a pensare a questo: siamo davvero tanti a questo mondo, pensa quante persone come noi, con amore da dare, che ci sono, che per loro fortuna incontrano altre persone affettuose con cui condividono una vita, senza neanche mai venire a sapere che esistono persone come i narcisi (alcuni dicono che è una “fortuna” dettata dalla statistica, il cieco caso!:) !!! Loro hanno avuto la fortuna di non incrociare mai la strada di un narciso, per cui non sapranno mai che la loro capacità di amare potrebbe essere anche un’arma a doppio taglio, perchè hanno avuto la fortuna di non scoprirlo mai!!!
Non posso sapere la tua vicenda personale generale perciò potrei essere tanto fuori strada, magari io e te abbiamo problemi anche molto diversi, che ne so, ma basandomi su di me, e su poche cose semplici e sincere, a me stessa direi che:
1) posso continuare ad avere amore ed empatia, ma stando attenta con chi ho a che fare, senza eccedere!!!!
2) essere meno ingenua!!!!!!
3) meglio non dire mai “io al posto suo” farei/direi/saprei … provare per credere! … umiltà, perchè nella vita non si sa mai … tanta umiltà, cioè non credersi mai più forti di quello che magari si è, perchè anche le persone più forti di carattere e personalità soffrono se subiscono un abuso, e la forza, se c’è, semmai si vede DOPO, quando ti risollevi da tutto ciò!!!!
4) se una persona – SISTEMATICAMENTE – mi ferisce o mi mette a disagio, devo saper dire a me stessa: “Guarda (rivolto a me stessa) che così non va!!! La realtà è questa, —> che piaccia o meno!!! Posso delegare la serenità della mia vita a speranze riposte in altre persone, alla speranza che si ravvedano????”
5) mai mettere la propria vita in mano ad un DEUS EX MACHINA in cui riponiamo tutte le nostre speranze, sogni, fantasticherie, felicità, ….
6) fidarsi del proprio istinto, che a volte ci vorrebbe dare dei suggerimenti
7) cercare persone che vivano e lasciano vivere, e che ci danno serenità, e NON cervellotici tormenti sul mondo, sul destino e missione dell’umanità, su che senso ha l’amore, e chi più ne ha ne metta!! (E badate: non significa che una persona serena è necessariamente superficiale o sempliciotta o piatta; bella arroganza e semplicioneria NOSTRA pensarlo: a proposito di autoriflessività!!! Molto spesso anche le persone più “complicate” possono decidere di accettare e APPREZZARE le cose più semplici della vita, senza cercare chissà che risposte macchinose e inconcludenti alle proprie presunzioni!!!)
8) …lo dicono anche gli scienziati :D … a volte la soluzione più semplice è la più brillante e originale!!! ;D
ADESSO posso dire a me stessa che non tutto il male viene per nuocere (ADESSO posso dirlo con umiltà — NON PRIMA — perchè lo ho sperimentato su me stessa solo ora ;)! … anche se magari non immagino neanche ora quanta strada impervia mi toccherà percorrere ancora ;D!!!! uff!
UN ABBRACCIO DAVVERO GRANDE A TUTTI … che possiate essere di nuovo sereni e felici, che ci sono tante persone che possono capire e cui DISPIACE per la vostra pena, … e che magari preferirebbero subire una estrazione dal dentista piuttosto che vedervi ridotti così!!!;) CIAO! ;)
C’è una cosa allegra e serena che vorrei dire a tutte le persone che sono passate “sotto i ferri” dei narcisisti; credetemi: arriverà un giorno in cui inizierete a provare un grande (e strano) senso di ilarità pensando alle cose che fa e dice il vostro narcisista [e NON parlo di ilarità del tipo risata isterica!] ma di sinceri moti di risata cui non saprete resistere, e vi verrà proprio da ridere in quel modo unico e rilassato di quando fra amici vi sentite raccontare una barzelletta o come guardando le comiche di Stanlio e Ollio o dei vostri comici preferiti!!!
È strano davvero quando accade, vi assicuro!!! Ma tanto strano!!!! … vi renderete conto che stranamente vi viene (sinceramente!:o) da ridere, proprio non ne potete fare a meno! … [magari sentendo una delle ennesime cretinate e parole in libertà che dice quando vuole difendersi e inizia il tran tran del “mugugnio” ua ua huuh huuh:(!!! … chiarisco: NON che pianga, ma il suo solito “è colpa tua, mi deprimi …. ecc”].
Sarete i primi a meravigliarvi che sia proprio una risata nel vero senso del termine: di vera sana ilarità, tanto che vi verrà da chiedervi, con stupefatta sorpresa: cavolo, ma non dovrei essere arrabbiata/infastidita invece che ridere?!:D!
L’unico modo che ho per descrivere la sensazione (perchè è la stessa sensazione esatta precisa!) è questo:
vi ricordate (penso sia accaduto un po’ a tutti) quando da piccoli vi è capitato di litigare con fratelli/sorelle o amici o compagni di scuola e iniziate a dirvi cose del tipo:
“Sei un cretino” e l’altro: “chi lo dice sa di esserlo”
“La tua casa sembra una caverna di Neanderthal” e l’altro: “E la tua sembra una grotta di Gardaland”
“Adesso ci vedo chiaro” e l’altro “Hai fatto il bagno nell’omino bianco?!”
“Mai mettere il carro davanti ai buoi!” e l’altro “siamo all’età dei dinosauri?!”
“Sapevo che se ti avessi detto questo avresti reagito così” e l’altro risponde “siamo ai test sulle scimmie?” o meglio ancora “Siamo al Voigt Empathy Test? (fantascienza: Blade Runner, per riconoscere un umano da un androide:)”
“Sei prevedibile” e l’altro “tu più di me!”
… E più il dialogo continua, con queste sparate dette da serissimi, … più non riuscite più a stare seri … vi vien proprio da ridere!!!!!!:D [Lui direbbe che non ci trova niente da ridere: perchè lui non ride mai delle cose che fanno ridere gli altri!:D]
Lo so che sembra riduttivo – e quanto di più lontano da ciò che sentiamo nelle fasi acute di sofferenza! Pensare che alla fine si possa anche ridere di gusto e in pieno relax sembra inimmaginabile, ma ad un certo punto non si può proprio fare a meno di ridere a sentirli e vederli come si affannano sempre attorno alle stesse scemenze su quanto la loro vita fa schifo e tutto il mondo ce l’ha con loro ecc. ecc.(attenzione che non vi venga da ridere mentre state bevendo un bicchiere d’acqua, che a me è capitato e mi è uscita l’acqua anche dal naso!!:D).
È un po’ come se avessero un copione di cui non si stancano mai; e una parte dell’ilarità (che nasce in noi, quando ce ne accorgiamo) è data proprio dal fatto che finalmente abbiamo quel giusto distacco per essere finalmente in grado di vedere: … che è sempre la stessa minestra, precisa! … il tutto acuito dalla sensazione chiara che invece – per loro – è come se fossero lì a ripetere sempre le stesse cose come fosse la prima volta, tanto sono PRESI nella loro minestra!
E ti risulta strabiliante, mentre sei lì che li guardi e ti pare che puoi anche togliere il sonoro, o lasciare il sonoro, perchè semplicemente ti sembra che stai guardando un qualcosa che è fermo nel tempo, fuori dal tempo, da tutto! Non so come spiegarlo, giuro! – È come dire che alla fine della fiera ci si ritrova davanti alla allegoria in carne e ossa dell’alienazione esemplificata!!! LA – SUA – ALIENAZIONE ESEMPLIFICATA!!! E a son di vedere e rivedere le sue prove da commedia dell’arte ti annoi così tanto, e ne vedi l’assurdità che ti pare di essere in una commedia di Beckett … che manca solo che – nel bel mezzo della sua sfuriata (con o senza il sonoro!) – entri qualcuno vestito da usciere a dirgli “Mi scusi Signore, ma il teatro sta chiudendo, può tornare domani, se vuole”!!! :D … Vi immaginate?!:) Magari, tranquillamente (come se non avesse urlato e mugugnato fino ad un secondo prima) il narciso risponderebbe “Ah, beh, ok… ma, gentilmente, mi dica: a che ora riaprite?!”:D Il massimo sarebbe se poi iniziasse di punto in bianco a litigare con l’usciere alla prima cosa che si accende nella sua testa a infastidirlo; della serie, mentre gli risponde, l’usciere tira fuori un fazzoletto per soffiarsi il naso!:D … e allora il narciso gli fa “Ma scusi, lei non sa che è da maleducati soffiarsi il naso mentre uno parla! In più il fazzoletto è anche brutto!” … e così ricomincia da capo … continuando il monologo d’ira – con l’usciere ad ascoltarlo stavolta!!! :D e alla fine l’usciere se ne va e chiude il teatro, con lui dentro che continua il monologo – da solo!!!:D
Adesso capisco quando diceva che il suo senso dell’umorismo è soltanto suo, e nessuno ride mai delle cose di cui ride lui!!!! :D … adesso riesco a vedere la storpiatura assurda e irreale che mette in tutto quello che fa, e che oggettivamente ha qualcosa di ilare!!! :D
Ma – pensateci un attimo – avete mai visto il vostro narciso quando è nel mood “darsi le arie”?!?! :D Io sì!!!:) … provate a ripensarci se vi è capitato!!! … del tipo: seduto tronfio, ampio e ancorato come su un trono imperiale (gli mancano solo corona e scettro!:D), con una faccia da “intenditore”, mentre innalza le sopracciglia e fa il serioso accigliato, e poi fa un commentino erudito di circostanza (aspetta che tu gli dica quanto è bravo!) :D Tante volte secondo me viene da ridere anche a lui (è come se — raro ma vero — a volte rida di sè da solo)!
Ma i momenti più divertenti sono quando – nei suoi momenti di falsa benevolenza, quando cerca la tua compassione – ti dice: “povero me, quante cose inutili mi tocca sapere!!!” (con un fare da compassato e incompreso ottuagenario!) :D oppure “povero me, sto male, spero che questo non sconvolga troppo i miei ritmi!” :D oppure “Non vedi anche tu che sono tutti scemi a questo mondo! Povero me, ieri ho visto due scemi che stavano a guardare se saliva l’acqua dei fossi! Come se servisse a qualcosa che stiano a guardare l’acqua dei fossi, perchè tanto se l’acqua sale non cambia niente che stiano a guardare o meno .. (e aggiungendo poi) il fatto che ci sia gente così stupida mi fa proprio una rabbia” :D [indipendentemente dal ragionamento, che può essere sensato (il ragionamento, e non certo il giudizio!!!): il fatto stesso che faccia di questa sciocchezza un motivo per inalberarsi e lamentarsi e imbastire un monologo su “quanti scemi ci sono al mondo” è davvero emblematico di come è lui!!!!] oppure quando ti scarrozza dai suoi amici, loro fanno per conversare un po’ con te, e lui si intromette subito e li obbliga a rifocalizzarsi su di LUI, come un bambino capriccioso che vuole la loro attenzione (una volta ho notato che il suo amico allora lo ha badato con fare da papà, guardandomi come per dirmi “porta pazienza!”:D!!) … ma il massimo del divertimento è stato ad un pranzo-pizza con i suoi amici!!!! :D … NON INDOVINERETE MAI COSA SI E’ MESSO A FARE per mettersi in mostra e fare il cretino: HA FATTO UNA PIRAMIDE DI LATTINE ALTA FINO AL SOFFITO (era una taverna e il soffitto è basso, e per di più le lattine poggiavano sul tavolo, e non sul pavimento) … e mentre si indaffarava faceva schiamazzi da circo – scusate: sto ridendo a raccontarvelo! – NON VI DICO CHE FACCIA PERPLESSA CHE AVEVANO I SUOI AMICI (ovviamente lui era troppo preso da sé stesso per accorgersene, oops per “rendere conto a sé” dell’effetto esilarante che aveva sugli altri!!!!!!!) :D
Un’altra volta (è il massimo dei massimi: si potrebbe fare la HIT parade), vedendo che la “proprietaria” del tappetino (la figlia in fasce di un suo amico:D) gli aveva “sgomberato il campo”:D, si è sdraiato sul tappetino giocattolo (uno di quei tappetini interattivi per neonati, con suoni e carillon e gadgets) e si è messo a giocare con il carillon come se fosse un neonato (che mancava poco che si succhiasse il pollice, tipo il re Giovanni del cartone di Robin Hood … e gli mancava solo che Sir Biss venisse a suonargli la ninna nanna, con Robin Hood e Little John e tutta. la comitiva.a fare da vocalist!!!!):D Giuro: non finisco più di ridere!!!!!:D
Credetemi: un giorno arriverete perfino a ringraziarlo per le sane risate che vi ha fatto fare … (anche se sono risate a scoppio ritardato)!!! …tanto che gli conferirete la … :)Laurea ad honoris causa “per aver acuito il senso dell’umorismo dell’intero genere umano”!!!!:D :D :D
P.S. A proposito di “laurea … ad honoris causa”: adesso magari mi correggerebbe la grammatica latina, infatti non controllo neanche se l’ho scritto giusto perchè tanto ci penserebbe LUI a correggermi (“seriamente”: dovrebbe farsi pagare per le lezioni che impartisce pro bono!:)
P.P.S. Sarebbe capace di mettersi a litigare anche con la figlia in fasce dei suoi amici perchè non è capace di costruire la piramide dei cubi colorati come saprebbe fare lui, o perchè colora fuori dalle linee, o perchè mangia con le mani, o perchè sporca il tavolo; per restare in tema di “lezioni”, tornando a lui, mi ricorderò sempre quel pranzo a casa dei suoi, quando la madre del mio narciso mi ha detto di stare attenta a non sporcare il tavolo nel mangiare gli spiedini, come se fossi in fasce anche io!!!! :D :D :D :D
La messa è finita: andiamo in pace!!! Abbraccio grande e rideteci su, che vi sentirete subito meglio!!!!!! :D
anche il mio narciso si comportava cosi, come un bambino capriccioso e pestifero!.
Purtroppo pero’…io ho cominciato a ridere solo da 2 anni, …dopo 30!….ma intendo continuare a farlo fino all’eternita’!!!!
grazie e auguroni a tutti di Buona Pasqua , perche’ risorgiamo anche noi a Vita Nuova!!!
auguri, dr. Brunelli!
baci baci giliola
Gentile Dottore Brunelli
Sto da quasi 4 anni con un uomo che per due anni è stato meraviglioso, poi di colpo ha incominciato a mostrare il lato b della sua personalità, mi ha tradita, mi ha detto un sacco di bugie ma nn mi ha mai mollato davvero nè sono riuscita a farlo io. Continui tira e molla e si passa da mesi di amore idilliaco con pentimenti per quanto successo e sbagli suoi fatti e perpretati a fase di voglio stare solo, sto male devo scappare da me stesso, tu comprendimi e lasciami in pace. Così lo vedo dinuovo con la stessa donna che ha fatto venire fuori il lato b di questo uomo, mortificata anche lei dai tira e molla e del voglio stare con la mia donna, mettendoci contro come due stupide raccontando a entrambe bugie assurde. Adesso da circa 10 mesi aveva deciso di stare con me di mettere ordine alla sua vita e di programmare di stare insieme, così si è preso una casa e l’abbiamo messa su, felici e contenti di farlo, mi sono incominciata a trasferire a casa sua ma a un certo punto mi ha detto fermiamoci sto dinuovo male nn vediamoci per un po e non venire a casa; ho chiesto spiegazioni ma dice di lasciarlo in pace nn ci sta più con la testa deve ritrovare se stesso…nn vuole ascoltarmi, gli scoppia la testa deve scappare deve stare solo, anche se sa che io sono sempre importante per lui e nn è nei suoi pensieri interrompere la relazione. Tutto questo in concomitanza con sms di lei disposta a presentarsi di notte a casa nostra se io fossi andata a casa mia e aspettando sveglia continuando a telefonare.
Mi chiedo ma è folle? sta male è due persone? Sembra che anche nella relazione precedente si sia comportato “strano”.
Adesso mi sento come se mi avesse uccisa, domani in quella del perdono, poi della pena, poi della sindrome da crocerossina. Insomma, sto impazzendo! Mi guardo allo specchio e non mi riconosco più, dimagrita e imbruttita perchè nn dormo bene, vivo un incubo. So che devo liberarmi di lui, tanto nn riescirò nemmeno ad avere una convivenza con lui nonostante dice di volerla. Ma come posso uscirne se perderlo mi terrorizza nonostante il male che mi ha fatto e mi fa? Aiuto!
A questo suo post mi sento per adesso di poter replicare nel senso di mie precedenti risposte ad altre persone, con sincerità anche se è una replica appunto, non posso fare di più perché stare dietro a questo forum, alla ricerca e ai pazienti per me in certi momenti è troppo impegantivo, anche sul piano psicologico, oltre che per il tempo… inoltre ripeto che sarebbe ingiusto e impossibile e non professionali esprimere pareri su casi personali senza averne la minima diretta conoscenza e sulla base di poche righe. Capisco che si sta molto male e si vorrebbe ciò, un aiuto preciso ed esperto, ma come si fa? anche con tutta la buona volontà? Si tratta di questioni profondissime, che riguardano il proprio equilibrio, la salute, i sentimenti, una vita… come si possono chiedere consigli adeguati solo e-mail o affidandosi a blog e riviste fai da te? Certo qui c’è una possibilità di informazione e dibattito e anche di auto-aiuto, ma questa mia risposta a lei si rivolge a tutti/e proprio per aiutare a capire la profondità e la delicatezza di tali questioni ed il mio ruolo, volto a contribuire ad un dibattito generale, cghe non può entrare più di tanto nelle vicende personali… perciò… Le sono solidale e le auguro di riprendersi presto. In più la ringrazio a nome di tutti perché ogni riflessione e testimonianza aiuta tutti/e. Infine, come lei avrà letto dal blog sono possibili consulti terapeutici a Milano, Roma e Genova e anche on line via Skipe e al telefono. Per ulteriori chiarimenti può chiamarmi in orario lavorativo (contatti alla pagina INFO/contatti) – E poi ricordo che volendo essere carini ed aiutare questo blog ed in più approfondire queste conoscenze si può acquistre on line il mio libro TRAUMA DA NARCISISMO. IL NARCISIMO PATOLOGICO E LA FERITA NARCISISTICA NEL VAMPIRISMO AFFETTIVO – in cartaceo spedito a casa o direttamente sullo I-pad o su computer come E-book (è facile, istruzioni a questo link http://www.lulu.com/spotlight/Pietro17659) – Un caro saluto . P.B.
[….. CONTINUAZIONE III]
… e proprio ci vuole … che se ne f—a di quella s—–z di sua m—e che gli ha rovinato l’esistenza!!!!
[ … CONTINUAZIONE II]
… RISPOSTA: è mia speranza che chi è nella posizione di aiutare le sue “malcapitate” possa (e debba moralmente) riuscire a offrire loro aiuto. …So che forse non ci avrei creduto -neanche se mi avessero avvertita in modo chiaro-, ma se ci fosse stato un qualunque modo affinchè qualcuno potesse riuscire davvero a farmi capire per tempo in che “inferno senza contorni” mi ero cacciata avrei certo voluto che almeno TENTASSERO di farmelo capire: che ero una di una lunga serie, che le tratta tutte così, che con te non sarà diverso, la trafila è sempre la stessa (adesso sei nella fase di avvicinamento, adesso sei nel picco, adesso sei nella fase di Devalue&Discard, …), che dice bugie, che ha altre di cui sa solo lui, che se proprio insisti nel voler provare a stargli vicino devi però come minimo renderti conto di cosa fa, pensa e dice, e che davvero con il 99 per cento di probabilità ti prendi in giro da sola se pensi che puoi avere un rapporto “normale” con lui, che non vale la pena tentare, che nessuno può tentare se non ci tenta prima lui stesso, e ammesso che possa capire lui stesso per primo di come si sta rovinando la vita, trascinando altri con sè ecc. ecc. ecc.
Se volessi cadere ancora in errore e ancora tentare (ma non nel suo codice aggressivo) vorrei tanto dire a chi soffre (ma in fondo è un pò come se lo stessi dicendo anche a me stessa): “Non perdere la tua vita a tentare di inseguire il suo fantasma, sperando di recuperare ciò che non ti darà mai, non chiederti più se ne ha o ne ha mai avuto di affetto da darti, accetta l’unica cosa oggettivamente sensata da accettare: è il suo modo di essere e comunicare, non conosce altro modo, non c’è nessun senso, solo un dire che non dice niente che abbia un senso PER TE, se non per il suo ego.
Puoi SCEGLIERE la libertà, di avere la tua “epifania”, anche in barba a chi pensa che ormai l’affetto che ti è mancato e il danno subito sono irreversibili, vuoi essere SPECIALE?? … allora fai l’impossibile: staccati (emotivamente) da quella persona, da quello che ti ha insegnato a spese del tuo dolore, …nonostante tutto, so che NON ha sempre e soltanto riso del dolore che vedeva in me, che non ha dimenticato il suo, quindi lo comprende/sente il dolore che da, …e che a volte vorrebbe fare ciò che si blocca sempre sul nascere … impulsi trattenuti testimoniati solo da misteriosi scattosi gesti (e non mi riferisco agli impulsi relativi ai gesti di rabbia o all’occasionale sfoggio di affettività artificiosa e contraffatta ) …gli direi che può anche non ricordare, o censurare, …o deridere o sbugiardare.. i suoi occhi bassi e profondamente tristi di quella sera, mentre con gesto inconsapevole (sembrava in p.automatico, assente) mi accarezzava le mani, che sembrava colla testa su un altro pianeta, guardando il vuoto ma con occhi profondamente tristi, perso nel vuoto come ipnotizzato… perfino una vaga carezza sulla mia testa, così piano che potessi a malapena accorgermene, era così strano vederlo così “rintronito” che non riesco proprio a rendere l’idea di quello che lo ho visto fare (eravamo sconvolti sia lui che io, e non mi resi conto subito che di fatto mi stava accarezzando la mano e ancora oggi mi chiedo come sia possibile che non me ne sia accorta subito)… quella è la sua “epifania”: l’ha già fatto, seppure con immane fatica, semi-consciamente, confusamente, ma pur sempre ha già dimostrato di poterlo e saperlo fare..di essere in grado anche lui di dare un gesto di affetto che venga da dentro, dal cuore e non dal controllo su te stesso e gli altri … lo può fare, lo può, lo può, basta con le cazzate, col perenne stato di infelicità e insoddisfazione, che viva la sua vita, viva, osi!!!
[… CONTINUAZIONE]
MORALE DELLA FAVOLA: il senso di tutto quello che è un dialogo con un narcisista è che “non ha nessun senso” nei termini di ciò che è lo scopo di un normale scambio verbale. I dialoghi con un narcisista non sono mai “comunicazione”: cioè con lo scopo di esprimere delle sensazioni. Quando parliamo con lui, finchè siamo focalizzati sul contenuto emotivo (comunicare e cercare una mutua conciliazione emotiva, una serena pacificazione per entrambi), non saremo mai “in sintonia” con lui, e non potremo che sentirci frustrati, perchè il suo apporto è “senza senso”, cioè “senza senso in relazione a ciò su cui siamo focalizzati noi”, è letteralmente come parlare due lingue diverse!!!
L’unico modo per “entrare nel suo canale di comunicazione” è “parlare come lui”:
fargli capire che hai capito esattamente il livello su cui si pongono le sue frasi, che non ti ha convinta, che non ci caschi a credere nè che lui provi affetto, nè che il suo scopo sia rassicurarti bonariamente, nè tanto meno che sappia che affezionarsi è normale (magari ripete solo quello che gli ripete il suo stesso terapeuta, e pensa esattamente il contrario, perchè lui è l’unico genio che ci capisce qualcosa!)
Forse in fondo è questo che lui vuole: una persona che lo comprenda quando parla (o devi essere narcisista come lui, o semplicemente una persona intelligente che arriva a capirlo a son di ragionarci: lui sembra un pò un rompicapo, sembra complicato finchè non risolvi l’enigma, poi è come un libro decrittato che anche una persona con la licenza di quinta elementare può leggere, e ti chiedi come hai fatto a non “vederci chiaro” prima).
A chi si chieda quale sia la contro-risposta ottimale al suo sferzante “è normale affezionarsi” …ecco la mia proposta (non l’ho testato perchè non ho avuto la prontezza di rispondergli a tono sul momento):
“Guarda che non ho mai detto che chi non si affeziona è anormale” (detto serenamente)
Questa è una risposta in assoluta sintonia con il suo modo di comunicare!!!!, che è un ping-pong di offese mal celate, e lui ne sarà certo colpito e … forse (ma non vorrei mai mettere il carro davanti ai buoi!) felicemente sorpreso, perchè si sentirebbe -finalmente- capito, ma pur sempre infastidito (la confusionaria contraddizione di emozioni è la norma)!!! Forse è questo ciò che vorrebbe.
Analizzando i contenuti della ideale contro-risposta:
1) Gli facciamo capire (in nove parole! Purtroppo l’allieva che imita il Maestro raggiunge di rado il suo livello di sintetica perfezione:D) che abbiamo compreso i suoi tre messaggi, e che non ci ha “convinti”, che non siamo stupidi;
2) (Gli facciamo capire che sappiamo che ha la coda di paglia, e che semmai è lui ad avere bisogno di rassicurazioni) Ricambiamo il complimento a lui: se lui voleva trattarci come una persona debole e sottomessa che ha bisogno di rassicurazioni, così noi facciamo capire a lui che sappiamo che la sua frase era una reazione da “ego ferito” di chi pensa di sentirsi accusare di non saper provare affetto)
3) Terzo … imitiamo il capolavoro di non compromissione, infatti così NON lo attacchiamo, ma ci limitiamo a far rimbalzare il SUO attacco, opponendo un semplice scudo di difesa, che è una imitazione del suo più TIPICO strumento di difesa, … il famoso “l’hai desunto tu, non l’ho detto io, sei tu il matto” … è il suo artifizio preferito, un evergreen!… il suo messaggio numero quattro, che noi abbiamo solo preso in prestito e riflesso! Tuschè per lui stavolta!
Come si può vedere: la comunicazione è del tutto incentrata su ambiguità e attacco-difesa, tutto qui, non c’è nessun contenuto che rassomigli riappacificazione, comprensione, pace, serenità, sincerità … in altre parole NON c’è alcun contenuto emotivo, men che meno contenuto emotivo positivo, semmai c’è un sentire del tutto negativo: aggressività passiva, ricerca di autoaffermazione per mezzo di controllo-sottomissione dell’altro …
Che “epifania” ho avuto? L’ennesima e chiara constatazione che non c’è alcuna speranza di comunicare in altro modo con lui, se non secondo le sue regole, che sono le uniche regole che (purtroppo) gli sono state insegnate: ho avuto modo di constatare molto da vicino le mirabilissime “tecniche verbali” dell’unica donna che riesca a batterlo sul suo campo … ++l’unica persona che non solo rappresenta un’autorità per lui, ma (quel che è inquietante) che esercità un controllo e una stretta ferrea su di lui, che lo ha plasmato a sua immagine e somiglianza, come farebbe un dio ben poco amorevole (e colei che esercita tale controllo non è certo una delle sue ex o delle sue “amiche” o tante spasimanti … )
La cosa MACABRA è che lei stessa si vanta apertamente del fatto che:
a) ha un controllo su di lui (aneddoti che ti racconta per farti sapere che è lei che comanda, e che basta un pollice verso da parte sua e sei fuori, perchè lui dà retta A LEI e chiede A LEI cosa deve fare);
b) lei sola sa come “rispondergli a tono” (se ne vanta sfacciatamente di fronte a lui, guardandolo con gelido sguardo di sfida, che fa venire i brividi, e lui reagisce come se lei gli avesse dato una sberla, tanto che si vede lontano un miglio che lo ha colpito nell’amor proprio, e gli leggi tutta la frustrazione che prova di fronte a lei)
IN SINTESI: non è colpa sua (ha subito lo stesso trattamento che infligge, con la differenza che lui non aveva nessuna difesa, perchè a ferirlo era chi “doveva” prendersene cura e accudirlo, che è mostruoso!!!!!), perciò non mi illudo che potrà mai cambiare il suo modo di “comunicare” o di sentire in relazione alle sue vicende affettive perchè non gli sarà mai data la possibilità di avere la sua “epifania” con quella persona che lo ha sempre maltrattato, con tecniche così sopraffine che è solo “una sua interpretazione” … sempre il solito vecchio messaggio numero quattro del manuale dei narcisisti!!!, in realtà non c’è volontà principale di ferire ma solo difendersi (come è chiaro dal dialogo, lui interpreta sempre tutto come un insulto a lui e diffida di tutto e tutti), si può solo accettarlo per come è (se ormai ci si è affezionati, pazienza).
io ho capito, perciò non soffrirò come soffrivo prima, perciò per me ok!!!!… ma … TUTTO QUI???? … un momento … e le altre persone che stanno subendo e subiranno ancora dolore per mano sua, e lui???
Credo di aver bisogno di aiuto,
stò uscendo da una relazione particolarissima e per la prima volta in 8 anni mi sono letta dentro in tutto quello che non riuscivo a spiegare, a dire, a concretizzare attraverso l’articolo riportato in questo blog…. La mia storia è molto incasinata, fatico a raccogliere i ricordi e gli eventi. Ho 33 anni e vengo da un’infanzia traumatica con una mamma affetta da disturbi mentali molto gravi che l’hanno portata a tentare il suicidio e a ricoveri lunghi di ogni genere. L’adolescenza e’ stata devastante e ricca di pensieri autolesionisti ricorrenti, inoltre mi sono trovata ad affrontare un grave problema psicologico da cui e’ affetto mio padre e che ci ha portati alla rovina finanziaria e alla disperazione economica. Sono solo le briciole di un passato devastante ma che ho cercato di superare. Dentro di me gia’ esisteva una ferita, enorme. Non mi sono mai amata, consapevolmente o meno….non lo so’, ma chiunque mi venga in contatto me lo fa notare, a volte e’ frustrante. Conosco il mio compagno in un momento di profondo disagio, si insinua nella mia vita portando uno spiraglio verso la luce e lo vedo nelle vesti di un angelo: premuroso, affettuoso, sensibile e desideroso di crearsi una famiglia con me. Premetto che a causa di traumi passati mi sono preclusa qualsiasi forma di avvicinamento all’altro sesso sino all’eta’ di 25 anni, scappavo di fronte alla possibilita’ di un qualunque contatto fisico ed emotivo, trovavo entrambi alquando squallidi e sporchi. Conosco lui e mi lascio incantare, rimane tutt’ora l’unico uomo con il quale io sia mai stata, e non vedo la possibilita’ nel mio futuro di accettare nessun altro. Nel corso degli 8 anni mi ha umiliata ripetutamente con vezzazioni piu’ o meno pesanti e palesi, una “calunnia” ricorrente era la mia presunta pazzia latente venendo comunque da un passato pesante e da genitori “geneticamente malati”. Lui ha un lavoro che gli permette di mentire e di raccontare indisturbato ogni sorta di balla, presta servizio nell’esercito in un corpo specializzato, per i primi 5 anni di storia viviamo a distanza, il suo reparto di stanziamento e’ sempre lontano da dove abito e da dove lui ha la residenza, la lontananza aiuta il suo fardello di balle a prendere forma e le mie capacita’ cognitive rispetto la menzogna sono molto scarse, tendo a fidarmi e a comprendere all’inverosimile. Quando torna non condividiamo mai nulla e lui continuamente me ne attribuisce la colpa, io non ho le “sue” passioni, i “suoi” hobby, io non ho personalita’ ne carattere….non ho la “sua” personalita’ e non ho il “suo” carattere, e questo e’ negativo. Non facciamo mai viaggi, mai vacanze, mai cene, mai niente…..ma d’altronde io non chiedo, non ne sento il bisogno….tutto questo mondo di svago non e’ mai stato presente nella mia vita esisteva solo la malattia di mia madre, il fallimento di mio padre e la paura di vivere. Dopo i primi 2 anni di rapporto deleterio mi lascia per la prima volta in un modo alquanto spietato, per telefono e senza una spiegazione argomenta frasi confuse ma tra le righe la colpa e’ mia….e poi lui non sa’ cosa vuole dalla vita, e’ in crisi con se’ stesso e non se la sente di addossarsi il peso di trascinarsi dietro una persona con tutti i miei problemi. Mi umilia, mi mortifica ma mi assicura che non esiste nessun’ altra. Il problema sono io. Per qualche mese il silenzio completo…poi comincia a chiamare in maniera sempre piu’ insistente….dice di aver sbagliato….di aver capito….si e’ reso conto che sono la persona migliore che ha conosciuto e che non puo’ fare a meno di me….mi propone la convivenza e mi lusinga con un mazzo di fiori….il primo ricevuto in vita mia. cedo ed inizio una convivenza….i primi tempi tutto bene bene, lui e’ euforico, meraviglioso, pieno di attenzioni e progetti sul futuro…ma sopratutto e’ sicuro…sicuro di quello che vuole, e cio’ che vuole sono io….poi ritorno nel mio incubo…non conosco i suoi amici, la sua vita….e’ freddo, sfuggente e sempre iperattivo…carico di idee e progetti strampalati….divento sospettosa…trovo tracce di balle enormi che mi racconta in maniera alquanto grottesca, assurda ma sempre molto naturale….lui ha sempre la risposta pronta…e ha un senso, seppur tirato e traballante. Comincia a sentirsi pressato….ma sono io il problema, non lo capisco, non lo appoggio…non sono abbastanza per stare al suo fianco…ho sempre qualcosa in meno di altri/e…e sopratutto non sono sana di mente, lo spettro della pazzia accompagna la mia immagine nei suoi occhi. Dopo 3 anni di convivenza mi lascia, il modo e’ il medesimo, al telefono. Ma questa volta e’ spietato, mi infligge dei colpi pesantissimi…mi umilia e annienta la mia dignita’ di donna….racconta delle cose assurde e mi usa una crudelta’ senza pari…ma io continuo a cercar giustificazioni al suo comportamento e seppur piena di rabbia ad amarlo. Torno a casa di mia madre, cerco uno psicologo, uno psichiatra….cerco aiuto e mi sento disperata…penso al suicidio e mi disprezzo. Dopo qualche mese si rifa’ vivo raccontandomi che si era allontanato a causa di una grave malattia che lo ha mandato giu’ di testa….ma attraverso la guarigione, assolutamente miracolosa ed inverosimile, ha finalmente capito cosa e’ importante nella vita, capisce di amarmi ancora e si dice di essere stato fortunato ad incontrarmi….che sono la persona migliore che ha conosciuto a questo mondo e che la mia bonta’ e’ un miracolo. Dice che dopo aver visto in faccia la morte ha finalmente compreso il significato della vita: vuole una famiglia e dei figli…e li vuole solo e soltanto da me. Anche se risulta tutto molto assurdo, falso, incredibile mi faccio forza e lo riaccolgo nella mia vita….e in fondo al cuore gli credo, ne ho bisogno. Voglio credergli perche’ sono ancora devastata dai modi della nostra separazione e mi sembra un dolore minore accetttare le menzogne che la solitudine. Mi faccio violenza per credergli, idealizzo il concetto di Amore e mi mento dicendomi che tutte quelle sofferenze hanno sublimato il nostro Amore che considero unico e speciale….anche se tutto rimane estremamente grottesco e assurdo. Mi propone il matrimonio e mi lusinga asserendo che per lui e’un passo davvero importante….che solo con me puo’ passare il resto della vita e che staremo insieme per sempre. Colpita da tutto questo accetto. Ci sposiamo alla velocita’ della luce, in comune, senza invitati…e la stessa sera delle nozze mi trasferisco nella citta’ dove lui presta servizio, mi presenta a qualcuno, mi illudo del cambiamento. Dopo poco parte in missione all’estero e rimango sola ad affrontare i miei fantasmi in una citta’ che non conosco a 300 km di distanza da tutto cio’ che mi apparteneva. Mi sento dipendere da lui, dalle poche volte che riusciamo a sentirci al telefono. Nell’appartamento occupato trovo le tracce di menzogne ben piu’ grandi dell’umana comprensione…oltre al passaggio sicuro di altre donne….ma voglio credere nelle sue assurde spiegazioni oltre la logica evidenza dei fatti….io sola lo conosco, io sola so’ che c’e’ del buono in lui….quello era il passato….devo guardare al domani. Per il primo anno di matrimonio tutto sembra quasi normale….lui ha mille idee che a volte mi spaventano…si lascia coinvolgere in progetti, idee assurde e poco razionali…combina continuamente casini….cambia spesso direzione….si illude di guadagni facili ma perde solo tempo ed energie a vuoto…ma io cerco di capirlo: e’ solo un uomo ambizioso che non conosce i propri limiti….spero che un giorno si tranquillizzi. Col tempo calano le attenzioni e iniziano le discussioni, lui non regge la tensione e scappa davanti ad ogni problema, si rifugia in un nuovo credo e si sente capito solo da chi condivide con lui lo stesso pensiero…aumentano le menzogne in maniera vertiginosa…sempre piu’ grandi…sempre piu’ grottesche…sempre piu’ preoccupanti….ho paura: dove andremo a finire? Alla fine dinanzi all’ennesima balla dalle proporzioni inaudite vuole la separazione. ..e dice che lo fa per il mio bene. Ma davanti al pianto prolungato e carico di dolore di sua moglie continua a negare l’evidenza, a rimanere impassibile, non versa una lacrima e diventa crudele, freddo, distante….rabbioso….dalle sue parole si percepisce che la colpa e’ mia…lo controllo, lo opprimo, non ci lascio spazio….lo spazio di mentire, di condurre una doppia vita, di mancarmi di rispetto. L’ho messo dinanzi alla realta’ e ora lui mi rinnega, sta’ cercando di annientarmi, di cancellarmi. Ancora una volta non esiste un motivo per questa separazione, dice ancora di amarmi, di non avere nessun’altra…ma non sa’ cosa vuole dalla vita e non sente il bisogno di avere qualcuno accanto. Sono devastata, ho bisogno di aiuto e mi chiedo se non mi sto’ dando una diagnosi affrettata senza alcun a competenza in merito.Quello che sto’ scrivendo e’ solo la punta di un’iceberg di tutto il contesto di menzogne nel quale sono stagnata in questi 8 anni. Eppure gli avevo anche proposto di rimanere al suo fianco nella ricerca di una terapia…gli volevo regalare la mia vita….tanto e’ sua comunque. Prima ancora di leggere questo articolo ero cosciente del fatto che la nostra storia era durata cosi’ a lungo solo perche’ il mio grado di sopportazione dinanzi alle delusioni, alle rinunce e al perdono incondizionato sono sproporzionate all’inverosimile. Il problema nasce da me e si estende verso lui, il suo disagio ha trovato agio nel mio. Ancora lo Amo e ancora lo Amero’ per lungo tempo…ma cio’ che distingue oggi da ieri e’ che ora vedo la possibilita’ di uscire da quest’incubo….nonostante i continui alti e bassi…le crisi di pianto….la paura del domani….attraverso le parole di quell’articolo per la prima volta mi sono sentita compresa e ho in parte abbandonato il mio masochismo nel chiedermi sempre se il problema sono io, la mia presunta pazzia latente,,, Non odio lui ne sono portata verso l’odio, anzi temo che ne rimarro’ innamorata per sempre…e di conseguenza vorrei aiutarlo….e gli auguro ogni bene…il mio Amore e’ sempre stato sincero, puro e incondizionato….non mi rendera’ piu’ simile a lui attraverso a questa bruttissima esperienza. Rimangono pensieri devastanti in alcuni momenti….e un dolore atroce nell’anima….Ma vorrei avere la forza di credere ancora nella vita, sebbene non l’abbia mai realmente sfiorata.
Le sono solidale e le auguro di riprendersi presto. Come lei avrà letto dal blog sono possibili consulti terapeutici a Milano, Roma e Genova e anche on line via Skipe e al telefono. Per ulteriori chiarimenti può chiamarmi in orario lavorativo (contatti alla pagina INFO/contatti) – Un acaro saluto . P.B.
Torno a scrivere in questo blog con un profondo dolore nel cuore.
Mi sento talmente triste e in colpa…l’uomo dal quale mi sto’ separando mi ha sicuramente fatto piu’ male di quanto potessi contenere dentro l’anima, ma piu’ vado a fondo del suo problema e piu’ mi accorgo di quanto e’ grande il suo disagio…e non posso che provare un enorme senso di profonda tristezza. Proprio nel mezzo della separazione si e’ sottoposto ad un intervento di chirurgia estetica….aveva preso contatti e appuntamenti di nascosto da me prima della frattura totale tra di noi, prima che venissero a galla determinate cose…sembrava si trattasse di un intervento di ginecomastia ( per un problema inesistente, non necessitava di una modifica di tal genere) che io gli avevo vivamente sconsigliato per tantissimi motivi….dopo l’operazione, nonostante i nostri contatti siano ormai ridotti al minimo essenziale, ci ha tenuto a mettermi al corrente del fatto che durante gli esami pre-operatori gli avevano rinvenuto una ciste di fianco la trachea ed un’ernia addominale….e che durante l’intervento avevano quindi tolto tutto…trovavo il racconto alquanto surreale ma non potevo fargli domande….poi da qualche giorno sono venuta a conoscenza (tramite mie ricerche frenetiche e compulsive sulla verita’ a tutti i costi in un modo quasi maniacale e malato) che in realta’ ha eseguito 6 interventi di chirurgia estetica contemporaneamente…tra i quali la liposuzione al viso (giustificando le cicatrici con l’asportazione della ciste vicino la trachea) e l’addominoplastica (ernia addominale)…..io sono rimasta veramente allucinata da tutto questo…..lui non aveva bisogno di questi interventi, e’ comunque un bell’uomo, con i suoi difetti…ma chi non li ha…?? Non pensavo che la sua autostima fosse tanto misera e debole….non pensavo che avrebbe rischiato tanto e in solitudine solo per raggiungere un vano e sciocco obiettivo di perfezione estetica….mi dicono di non provare pena per lui, che di pieta’ per me, per il male che mi ha provocato, lui non ne ha mai avuta…che il suo egoismo si e’ palesato evidentemente anche in questa ennesima azione….toglieva tutto alla coppia e prendeva solamente per dare a se stesso…e’ tutto vero…si….ma non riesco a fare a meno di soffrire per lui…per il Mio povero Grande Amore….per tutto il male che si sta’ facendo…per la strada che ha preso…per tutto quello che si e’ negato…quando rinsavira’ da tutto questo, quando il black-out che lo sta’ possedendo gli dara’ una tregua, non trovera’ nulla ad aspettarlo…non ci sara’ un corpo migliore a dargli la felicita’, non ci saranno piu’ i suoi risparmi che ha cosi’ scioccamente sperperato, non ci sara’ alcun progetto di vita…e non ci sara’ piu’ sua moglie perche’ lui l’ha rinnegata troppe volte….e questo mi fa stare cosi’ in pena per lui….so’ che anche se decidessi, contro il mio interesse, di stargli accanto non farei comunque il suo bene…troppe persone lo hanno assecondato nei suoi sbagli, me compresa, e questo lassismo non lo ha mai messo davanti al suo problema….io non posso piu’ cercare di arginare le sue ferite….devo andare oltre….ma allora perche’ non riesco a smettere di piangere per lui…?? perche’ non riesco a provare rabbia per le bugie, le menzogne ripetute, l’egoismo esagerato, le mortificazioni psicologiche….perche’ vedo solo che lui non sta’ bene nella sua utopia di vita?? La sua famiglia non ne sa’ niente…crede a quello che dice e non si fa mai domande…eppure hanno avuto a che fare con le sue pazzie piu’ volte….ma non chiedono mai…per loro va’ sempre tutto bene….perche’…? Lo amano ma non lo vedono….sanno del suo disagio ma non lo pesano…perche’…? Mi dispiace lasciarlo cosi’ solo ed indifeso…perche’ io in lui vedo ancora altro…oltre il mio “carnefice”, oltre la persona che mi ha distrutto, oltre l’uomo che mi ha buttata in un mare di angoscia….io in lui vedo anche il “suo carnefice”….e lo vorrei difendere da se’ stesso….perche’ nessuno vede quello che vedo io…?? Sento una tristezza incolmabile dentro di me…non posso e non riesco a dimenticare tutto il male che mi ha fatto….ma non posso e non riesco a smettere di volergli bene…il mio Amore era profondo e sincero….non ho piu’ la stima neccessaria per tornare a vivere (nel piu’ assurdo dei casi) un rapporto di coppia, ma non riesco a prendere il distacco neccessario per sentirmi leggera. Il suo male non fa il mio bene….il suo dolore non mi da’ soddisfazione…il suo vuoto non colma il mio malessere…. Ho versato tante lacrime a causa sua quando faceva male a me…continuero’ a versarle per il male che ha fatto e fara’ a se’…. E questo mi da’ un senso di profonda angoscia…sarebbe tutto piu’ facile se io riuscissi a pensare solo ai torti subiti….se riuscissi a tirare fuori un po’ di rabbia….se fossi un po’ diversa da come sono…perche’ mi sento un’anima pesante….e vorrei averla leggera…vorrei pensare a me….senza sentirmi in colpa…e questo pensiero mi fa sentire in colpa….
Cara Roberta, le storie di tutti noi sono lunghe e incasinate, in questo spazio vorremmo sfogare tutto il nostro malessere, sputare fuori tutto quello che ci siamo tenuti dentro per anni, sopportando per amore i soprusi e gli inganni.
Ci ritroviamo qui increduli, come se nella nostra vita passata nel buio assoluto si fosse accesa di colpo una lampada, al chiarore della quale il nostro passato ci appare per quello che è stato realmente. Qui la nebbia offuscante creata dall’ambiguità e dalle menzogne dei nostri “carnefici” scompare, qui capiamo che può esserci una salvezza e che non siamo soli.
Non so se anche a te leggere le storie degli altri fa l’impressione di leggere la tua, cambiano i tempi, gli sfondi, ma “il vile meccanismo è sempre lo stesso.
Questo spazio comune ci ha permesso di confrontarci, di capire che esistono mille storie come le nostre, che tanti ce l’hanno fatta ad uscirne, ed anche noi, se vogliamo, possiamo uscirne.
La consapevolezza è il primo grande passo. Escuderli dalla nostra vita il secondo.
Poi tutto sarà migliore.
Caterina
Cara Roberta, ti capisco molto bene. Figlia di una malata di depressione bipolare cronica con al curriculum 5 tentativi di suicidio anche molto violenti e di un padre morto suicida, condivido con te la paura della solitudine e l’abitudine a scappare da se stessi illudendosi che il primo che dimostra il minimo interesse ci salverà, ci riscatterà da tutto il dolore che abbiamo dovuto sopportare-o che abbiamo fuggito. Questo è il motivo per cui ci sembra ‘normale’ o addirittura ‘doveroso’ giustificare e sopportare certi comportamenti in cambio di quelle briciole affettive che mendichiamo. Siamo affamate d’amore Roberta, e come ogni affamato pronte ad uccidere pur di essere sf-amate…anche noi stesse.
Non ci siamo meritate la nostra famiglia. Non è colpa nostra se siamo nate la. E’ così difficile tradurre da parole a fatti. Ma non è impossibile. Ti abbraccio forte e ti lascio con questa: più forte il vento più forte l’albero.
Mi ritrovo con tutto ciò che ho letto su questo blog e sugli innumerevoli blog che trattano del disturbo narcisistico di personalità, … e comprendo la differenza fra un normale e comunissimo (seppur doloroso) mal d’amore e il trauma di avere avuto a che fare con una persona “malata”, … e so anche che ognuno deve prendersi le sue responsabilità, me compresa (penso di essere una di quelle persone che sa vedere le proprie contraddizioni e che se ne vergogna anche: assecondare una persona che umiliava me e anche altre persone in mia presenza non è certo una cosa molto coerente da parte di una come me che non ha mai sopportato la cattiveria, per di più gratuita, però in qualche modo ho censurato quella sua parte, e facendolo pagavo un prezzo altissimo, che era solo un anticipo di quanto ho scontato dopo).
Detto questo, aggiungere una lunga descrizione di ciò che è stata la mia esperienza sarebbe inutile, tanto è incredibilmente simile alle descrizioni che ho letto (alla faccia di presunte “unicità e specialità di modi”), sia per la descrizione del repertorio di comportamenti e atteggiamenti -sistematici- di abuso (gaslightning, rollercoasters emotivi, violenza fisica e verbale più o meno esplicita – spesso, ma non sempre, evidentissima per i presenti, … ), sia per la descrizione del dolore peculiare che si prova dopo.
Non ci sono parole per descrivere il dolore dopo — gli incubi ricorrenti, attacchi di panico in pubblico, pianti improvvisi, ipersensibilità a tutto– il come ci si sente non amati e soprattutto incredibilmente umiliati, e ridicolizzati … ma trovare qui una descrizione così esatta di cosa ho provato anche io, mi ha lasciata senza parole, e nessun altro blog lo ha descritto con tale esattezza. Perfino le due persone che mi vogliono bene sono rimaste allibite e addolorate nel vedere in che stato ero ridotta, e in cui piombo ancora di tanto in tanto (li abbraccerei e bacerei sempre, fino allo sfinimento).
L’unica “epifania” che posso condividere qui è un dialogo che ho avuto con lui quando ormai lo potevo “vedere” senza le fette di prosciutto negli occhi (confesso che nonostante ciò provo ancora grande affetto per lui, il che è inspiegabile soprattutto per me, e sto cercando di dissolvere tale affetto senza per ora riuscirci: l’unico risultato è che all’indomani sogno vividamente che lo abbraccio con una tenerezza indicibile, con una sensazione di sogno-realtà che non ha pari).
Ma tornando all'”epifania” …
Premetto che nessuno può batterlo nella sua verbosità, a meno di non riuscire a beccarlo in una sua ennesima contraddizione, o rispondergli a tono (auguri a chi pensa di poterci riuscire)!
Ebbene, ecco un semplice esempio di quanto sia vero che ogni cosa che dici viene da lui (sempre) interpretata egoisticamente (come se fosse una critica a lui), anche quando (in buona fede!!) mai avresti desunto che ciò che dicevi poteva essere interpretato come un attacco personale (ci arrivi solo dopo che rifletti sul senso della sua strana risposta, e solo se ormai hai imparato a conoscerlo intimamente, sapendo che è essenziale capire correttamente ciò che dice, senza metterci del tuo).
Gli ho detto una sera, mesi dopo il suo addio: “mi sono affezionata a te, non posso farci niente, sono fatta così” (mentre lo dicevo pensavo solo che non avrebbe mai capito l’entità e la triste realtà del mio essermi affezionata a lui, e volevo fargli capire che ero sincera, che non potevo farci niente se mi ci ero affezionata, era così, un dato di fatto, non ne avevo colpa, e ci si poteva almeno conciliare in serenità l’uno con l’altra)
Lui risponde subito, con tono paternalistico, guardandomi dritta negli occhi, con un sorriso malizioso pseudo-dolce “è normale affezionarsi”
Non ci si lasci ingannare dalla frase, apparentemente innocua: lo disse guardandomi diritta negli occhi, studiando la mia reazione (è inequivocabile che non promette mai nulla di buono quando ti fissa con quello sguardo nel dirti una cosa; ammetto che ha anche rari momenti di “sincero”? turbamento, ma in quelle rare occasioni non ha certo neanche la forza di riuscire a guardarti, e sembra così in silenzioso penare che pare che se provasse a parlare o guardare non riuscirebbe a gestirlo, ma non era questo il caso).
Il vero senso della frase: farti sentire una povera malata che suscita compassione e contemporaneamente (in un capolavoro di laconica eloquenza) instillarti e torturarti col dubbio che in fondo anche lui è affezionato a te.
MOTIVAZIONE: ha interpretato la mia esternazione come un attacco personale, cioè il mio “sono fatta così” (=non posso farci niente se mi sono affezionata, non è un qualcosa che ho fatto apposta, di cui ho colpa) lui lo ha interpretato come se intendessi dirgli: (=io sono normale e provo sentimenti, mentre tu no).
Perciò mi ha risposto con un capolavoro di ambiguità e offesa implicita. Analizziamo i contenuti della sua frase (sono almeno tre):
1) (Affermare che è anche lui è normale) dicendo che “è normale affezionarsi” vuol dirti che è normale anche lui, altrimenti non saprebbe che “è normale provare affetto”;
2) (Giocare sull’ambiguità dei suoi sentimenti per te, perchè sa che segretamente desidereresti che ti dicesse che anche lui è affezionato a te) dicendo che “è normale affezionarsi” (con il sorriso pseudo tenero-dolce) sa che può indurti a cadere ancora nell’inganno, come sempre vuole che sia tu ad assumerti la responsabilità di credere che ti abbia, in realtà, detto “anche io mi sono affezionato a te”; è tipico della relazione in cui cìè di mezzo il narcisismo imperante: dice ciò che dice, cioè dice e non dice, ma di fatto cosa dice? o nega di aver detto ciò che dice (o tu hai capito male!), e intanto gioca con i tuoi sentimenti, ti illude e ti inganna senza stancarsi mai!!! Adesso posso perfino cogliere il lato comico!
3) (Dimostrare e farti sentire che pensa che tu sei una persona debole che ha bisogno delle sue rassicurazioni, come fanno gli psicologi nei film americani) dicendoti “è normale affezionarsi” è paternalistico, ti dà lo zuccherino, si pone automaticamente in una posizione di superiorità-dominante, … di fatto ti sta trattando come una persona debole a lui sottomessa (compie una ulteriore svalutazione di te).
UN CAPOLAVORO! Con tre parole ha messo a bersaglio tre contenuti estremamente pregnanti, senza compromettersi: formalmente non ha detto niente che tu possa rinfacciargli, … è solo una TUA interpretazione, sei TU che sei delusionale.
NOTA BENE [Per chiunque non lo conosca, e per chiunque altro che non abbia dimestrichezza con le sue “tecniche verbali”], OGGETTIVAMENTE — e lui lo sa perfettamente — sembra che sei tu che esageri, e che vedi “macchinose arguzie” che non esistono in tre semplici parole!!! Tuschè!!! Si chiude il cerchio!!!
… infatti è proprio qui che ti aspetta al varco!!! … si può solo alzare bandiera bianca, altrimenti tienti pronta per il suo quarto messaggio:
4) Il suo quarto messaggio in genere è sempre questo (qui si va sul sicuro!): che sei tu il problema: matta emotivamente instabile, isterica e debole!
CONSIGLIO: A meno di sapere rispondergli a tono, cioè nel suo stesso “codice verbale”, è sempre meglio tacere, che altrimenti fai peggio (per te stessa)!!!! [Avvertimento: se non ci si è abituati, bisogna spremersi le meningi per poter imitare la sua abilità verbale eccelsa, ma anche riuscendoci non si avrà mai la prontezza che ha lui, questo è certo!]
MORALE DELLA FAVOLA: il senso di tutto quello che è un dialogo con un narcisista è che “non ha nessun senso” nei termini di ciò che è lo scopo di un normale scambio verbale. I dialoghi con un narcisista non sono mai “comunicazione”: cioè con lo scopo di esprimere delle sensazioni. Quando parliamo con lui, finchè siamo focalizzati sul contenuto emotivo (comunicare e cercare una mutua conciliazione emotiva, una serena pacificazione per entrambi), non saremo mai “in sintonia” con lui, e non potremo che sentirci frustrati, perchè il suo apporto è “senza senso”, cioè “senza senso in relazione a ciò su cui siamo focalizzati noi”, è letteralmente come parlare due lingue diverse!!!
L’unico modo per “entrare nel suo canale di comunicazione” è “parlare come lui”:
fargli capire che hai capito esattamente il livello su cui si pongono le sue frasi, che non ti ha convinta, che non ci caschi a credere nè che lui provi affetto, nè che il suo scopo sia rassicurarti bonariamente, nè tanto meno che sappia che affezionarsi è normale (magari ripete solo quello che gli ripete il suo stesso terapeuta, e pensa esattamente il contrario, perchè lui è l’unico genio che ci capisce qualcosa!)
Forse in fondo è questo che lui vuole: una persona che lo comprenda quando parla (o devi essere narcisista come lui, o semplicemente una persona intelligente che arriva a capirlo a son di ragionarci: lui sembra un pò un rompicapo, sembra complicato finchè non risolvi l’enigma, poi è come un libro decrittato che anche una persona con la licenza di quinta elementare può leggere, e ti chiedi come hai fatto a non “vederci chiaro” prima).
A chi si chieda quale sia la contro-risposta ottimale al suo sferzante “è normale affezionarsi” …ecco la mia proposta (non l’ho testato perchè non ho avuto la prontezza di rispondergli a tono sul momento):
“Guarda che non ho mai detto che chi non si affeziona è anormale” (detto serenamente)
Questa è una risposta in assoluta sintonia con il suo modo di comunicare!!!!, che è un ping-pong di offese mal celate, e lui ne sarà certo colpito e … forse (ma non vorrei mai mettere il carro davanti ai buoi!) felicemente sorpreso, perchè si sentirebbe -finalmente- capito, ma pur sempre infastidito (la confusionaria contraddizione di emozioni è la norma)!!! Forse è questo ciò che vorrebbe.
Analizzando i contenuti della ideale contro-risposta:
1) Gli facciamo capire (in nove parole! Purtroppo l’allieva che imita il Maestro raggiunge di rado il suo livello di sintetica perfezione:D) che abbiamo compreso i suoi tre messaggi, e che non ci ha “convinti”, che non siamo stupidi;
2) (Gli facciamo capire che sappiamo che ha la coda di paglia, e che semmai è lui ad avere bisogno di rassicurazioni) Ricambiamo il complimento a lui: se lui voleva trattarci come una persona debole e sottomessa che ha bisogno di rassicurazioni, così noi facciamo capire a lui che sappiamo che la sua frase era una reazione da “ego ferito” di chi pensa di sentirsi accusare di non saper provare affetto)
3) Terzo … imitiamo il capolavoro di non compromissione, infatti così NON lo attacchiamo, ma ci limitiamo a far rimbalzare il SUO attacco, opponendo un semplice scudo di difesa, che è una imitazione del suo più TIPICO strumento di difesa, … il famoso “l’hai desunto tu, non l’ho detto io, sei tu il matto” … è il suo artifizio preferito, un evergreen!… il suo messaggio numero quattro, che noi abbiamo solo preso in prestito e riflesso! Tuschè per lui stavolta!
Come si può vedere: la comunicazione è del tutto incentrata su ambiguità e attacco-difesa, tutto qui, non c’è nessun contenuto che rassomigli riappacificazione, comprensione, pace, serenità, sincerità … in altre parole NON c’è alcun contenuto emotivo, men che meno contenuto emotivo positivo, semmai c’è un sentire del tutto negativo: aggressività passiva, ricerca di autoaffermazione per mezzo di controllo-sottomissione dell’altro …
Che “epifania” ho avuto? L’ennesima e chiara constatazione che non c’è alcuna speranza di comunicare in altro modo con lui, se non secondo le sue regole, che sono le uniche regole che (purtroppo) gli sono state insegnate: ho avuto modo di constatare molto da vicino le mirabilissime “tecniche verbali” dell’unica donna che riesca a batterlo sul suo campo … ++l’unica persona che non solo rappresenta un’autorità per lui, ma (quel che è inquietante) che esercità un controllo e una stretta ferrea su di lui, che lo ha plasmato a sua immagine e somiglianza, come farebbe un dio ben poco amorevole (e colei che esercita tale controllo non è certo una delle sue ex o delle sue “amiche” o tante spasimanti … )
La cosa MACABRA è che lei stessa si vanta apertamente del fatto che:
a) ha un controllo su di lui (aneddoti che ti racconta per farti sapere che è lei che comanda, e che basta un pollice verso da parte sua e sei fuori, perchè lui dà retta A LEI e chiede A LEI cosa deve fare);
b) lei sola sa come “rispondergli a tono” (se ne vanta sfacciatamente di fronte a lui, guardandolo con gelido sguardo di sfida, che fa venire i brividi, e lui reagisce come se lei gli avesse dato una sberla, tanto che si vede lontano un miglio che lo ha colpito nell’amor proprio, e gli leggi tutta la frustrazione che prova di fronte a lei)
IN SINTESI: non è colpa sua (ha subito lo stesso trattamento che infligge, con la differenza che lui non aveva nessuna difesa, perchè a ferirlo era chi “doveva” prendersene cura e accudirlo, che è mostruoso!!!!!), perciò non mi illudo che potrà mai cambiare il suo modo di “comunicare” o di sentire in relazione alle sue vicende affettive perchè non gli sarà mai data la possibilità di avere la sua “epifania” con quella persona che lo ha sempre maltrattato, con tecniche così sopraffine che è solo “una sua interpretazione” … sempre il solito vecchio messaggio numero quattro del manuale dei narcisisti!!!, in realtà non c’è volontà principale di ferire ma solo difendersi (come è chiaro dal dialogo, lui interpreta sempre tutto come un insulto a lui e diffida di tutto e tutti), si può solo accettarlo per come è (se ormai ci si è affezionati, pazienza).
io ho capito, perciò non soffrirò come soffrivo prima, perciò per me ok!!!!… ma … TUTTO QUI???? … un momento … e le altre persone che stanno subendo e subiranno ancora dolore per mano sua, e lui???
… RISPOSTA: è mia speranza che chi è nella posizione di aiutare le sue “malcapitate” possa (e debba moralmente) riuscire a offrire loro aiuto. …So che forse non ci avrei creduto -neanche se mi avessero avvertita in modo chiaro-, ma se ci fosse stato un qualunque modo affinchè qualcuno potesse riuscire davvero a farmi capire per tempo in che “inferno senza contorni” mi ero cacciata avrei certo voluto che almeno TENTASSERO di farmelo capire: che ero una di una lunga serie, che le tratta tutte così, che con te non sarà diverso, la trafila è sempre la stessa (adesso sei nella fase di avvicinamento, adesso sei nel picco, adesso sei nella fase di Devalue&Discard, …), che dice bugie, che ha altre di cui sa solo lui, che se proprio insisti nel voler provare a stargli vicino devi però come minimo renderti conto di cosa fa, pensa e dice, e che davvero con il 99 per cento di probabilità ti prendi in giro da sola se pensi che puoi avere un rapporto “normale” con lui, che non vale la pena tentare, che nessuno può tentare se non ci tenta prima lui stesso, e ammesso che possa capire lui stesso per primo di come si sta rovinando la vita, trascinando altri con sè ecc. ecc. ecc.
Se volessi cadere ancora in errore e ancora tentare (ma non nel suo codice aggressivo) vorrei tanto dire a chi soffre (ma in fondo è un pò come se lo stessi dicendo anche a me stessa): “Non perdere la tua vita a tentare di inseguire il suo fantasma, sperando di recuperare ciò che non ti darà mai, non chiederti più se ne ha o ne ha mai avuto di affetto da darti, accetta l’unica cosa oggettivamente sensata da accettare: è il suo modo di essere e comunicare, non conosce altro modo, non c’è nessun senso, solo un dire che non dice niente che abbia un senso PER TE, se non per il suo ego.
Puoi SCEGLIERE la libertà, di avere la tua “epifania”, anche in barba a chi pensa che ormai l’affetto che ti è mancato e il danno subito sono irreversibili, vuoi essere SPECIALE?? … allora fai l’impossibile: staccati (emotivamente) da quella persona, da quello che ti ha insegnato a spese del tuo dolore, …nonostante tutto, so che NON ha sempre e soltanto riso del dolore che vedeva in me, che non ha dimenticato il suo, quindi lo comprende/sente il dolore che da, …e che a volte vorrebbe fare ciò che si blocca sempre sul nascere … impulsi trattenuti testimoniati solo da misteriosi scattosi gesti (e non mi riferisco agli impulsi relativi ai gesti di rabbia o all’occasionale sfoggio di affettività artificiosa e contraffatta ) …gli direi che può anche non ricordare, o censurare, …o deridere o sbugiardare.. i suoi occhi bassi e profondamente tristi di quella sera, mentre con gesto inconsapevole (sembrava in p.automatico, assente) mi accarezzava le mani, che sembrava colla testa su un altro pianeta, guardando il vuoto ma con occhi profondamente tristi, perso nel vuoto come ipnotizzato… perfino una vaga carezza sulla mia testa, così piano che potessi a malapena accorgermene, era così strano vederlo così “rintronito” che non riesco proprio a rendere l’idea di quello che lo ho visto fare (eravamo sconvolti sia lui che io, e non mi resi conto subito che di fatto mi stava accarezzando la mano e ancora oggi mi chiedo come sia possibile che non me ne sia accorta subito)… quella è la sua “epifania”: l’ha già fatto, seppure con immane fatica, semi-consciamente, confusamente, ma pur sempre ha già dimostrato di poterlo e saperlo fare..di essere in grado anche lui di dare un gesto di affetto che venga da dentro, dal cuore e non dal controllo su te stesso e gli altri … lo può fare, lo può, lo può, basta con le cazzate, col perenne stato di infelicità e insoddisfazione, che viva la sua vita, viva, osi!!!
Carissimo dottore e amici,
la mia storia è molto lunga è più complessa, e sarebbe impossibile stare qui a raccontarla per intero.
Forse la definirei anche più subdola, perchè io con questa persona non ho mai avuto un vero rapporto. Incredibile vero? Eppure sono incappata , non credo in un Narcisita “normale” ma in qualcosa di ancora più subdolo e perverso.
Sono d’accordo con il Professore quando dice che in realtà siamo noi che consentiamo che ci venga fatto questo male, e che sicuramente questo dipende da qualcosa di irrisolto che ci portiamo dietro da anni, come nel mio caso.
Mi sono analizzata molto e a fondo per capire le ragione che mi portassero a “legarmi” in modo morboso a soggetti totalemente opposti da me e assolutamente irresponsabili.
E forse la ragione sta nel profondo, una “ferita” del mio bambino interiore non rimarginata.
Ho trascorso tutto il tempo di conoscenza con questa persona a chiedermi il perchè dei suoi comportamenti, dei suoi silenzi , del suo distacco emotivo e fisico, senza mai concentrami sul vero problema , “ME”.
Sono come dei Vampiri, dite bene che ti assorbono tempo ed energia, tempo ed energia sprecati perchè non capiremo mai le vere ragioni ed in ogni caso non saremo noi con il nostro amore e affetto a farli “cambiare”.
Autostima…ecco la parola magica, volersi bene, amarsi..nessuno potrà amarci più di noi stessi. E solo quando questo diventerà un principio cardine della nostra esistenza ….forse diventeremo il “centro” di essa.
Grazie per avermi dato spazio su questo blog, e sapete la cosa meravigliosa è che inizialemente ero partito con il voler scrivere e parlare nuovamente di lui ed invece strada facendo mi sono accorta che ho messo l’attenzione su di me, e questo è stupenfacente!
Un abbraccio a tutti voi!!
Caro Dott.
Sono stata cinque anni assieme ad un narcisista, veramente io non sapevo nemmeno che lo fosse e cosa fosse, ma me lo ha detto sia uno psichiatra che una psicologa a cui ho chiesto aiuto.
Cinque anni di convivenza (lui ha vissuto da me) belli e brutti…io una ragazza con poca stima di me stessa lui all apparenza un leone di bell aspetto fisico,pensavo fosse anche troppo per me..
In verita´siccome sono una bella ragazza (tutti infatti dicevano che casomai ero io troppo per lui) a lui e´piaciuta molto questa cosa..mi portava sempre dai suoi conoscenti ( non amici lui non e´in grado di avere un rapporto stretto di amicizia) dicendo che io fossi “sua” e facendo invidia agli altri.Io insomma ero un accessorio,anche se lo avevo scambiato per amore.Cinque anni tormentati dove io lo trattavo come un re facevo regali gli stiravo, facevo da mangiare, tutto e di piu´e lui mi dava pochissima attenzione, era freddo, non ingrado di coccole anzi gli davano quasi fastidio..nemmeno un bacio sapeva dare perche´a lui non piaceva, diceva.Nella sfera sessuale era solo una cosa meccanica, se io ero passionale diceva che ero troppo calorosa.
Ma io ero dipendente lo amavo alla follia e lui diceva che il mio amore lo opprimeva! Si solo perche´volevo piu´attenzioni e affetto, invece lui non faceva che venoire da me per dirmi che voleva andare da tizo caio etc.. mi lasciava spesso a casa a piangere non scendeva a compromessi se si era messo in testa di uscire ci andava, anche se avessi sputato sangue..diceva di essere una persona con tanto bisogno di liberta´e io lo avrei incatenato..e piu´lo desideravo vicino a me e piu´lui diceva di voler star solo..e le assicuro che le volte che veramente erano per noi erano pochissime! La sera tornava a casa stava sul pc o guardava la tv , io ero inesistente..ero sempre l ultima cosa..prima c´era lo sport il lavoro amici etc.. facevo solo da colf alla fine..ma lui mi diceva sempre quanto mi amava che sarebbe stato stupido a mollare una cosi´bella dolce buona intelligente e che si prendeva cura di lui, che mi voleva sposare avere dei figli etc.
Io ci ho sempre creduto ancche se i fatti parlavano chiaro? Pensavo fosse una persona difficile ma infondo buona e che mi amva a modo suo..Ho fatto di tutto per lui, e lui diceva che non mi avrebbe mai lasciato che ero cosi´meravigliosa e perfetta.All inizio lavorava e poi studiava e avevamo deciso di sposarci l´anno prossimo avevo gia´il vestito e tutto..poi in maggio scorso mi ha lasciato cosi´di punto in bianco! Il giorno prima mi diceva “amore si certo ci sposiamo ti amo”
poi dopo poche ore mi dice” me ne vado, ci abbiamo provato ma non funziona non siamo felici insieme” io scioccata ho detto ” ma come ma io faccio tutto quello che vuoi ti prego non mi lasciare” ma lui insisteva col dire che la relazione era stata un fallimento e non avevamo trovato accordi. Invece io ero sottomessa ma lui voleva una ancora piu´sottomessa??Premetto che lui non e´un dongiovanni ha avuto solo una ragazza prima di me e non pare interessato al sesso o ad altre. Poi mi ha tenuto in bilico dicendo : dammi due mesi forse torno forse no vedro´! Io ero disperata lo pregavo di tornare volevo solo morire..poi alla fine dei due mesi disse ” no sto meglio solo, finalmente posso fare tutto quello che non ho fatto in 5 anni”!!
Pensi che due giorni dopo avermi lasciato mentre io morivo dal dolore lui ha festeggiato facendo una mega grigliata, invitando tutti i suoi amici annunciando di avermi lasciato. Tutta l estate continuava a diverstirsi alla faccia mia che quasi dovevano ricoverarmi.
Poi al telefono quando mi chiamava per avere le sue cose riccattandomi io piangevo e lui mi disprezzava..diceva ora sto bene, finalmente libero di fare quello che voglio, senza rendere conto a nessuno.
Il bello e´che lui vorrebbe la mia amicizia, ha provato ma siccome io non voglio mi sta calunniando in giro. Sono scioccata da tanta crudelta´io non so con chi sono stata assieme.Ma perche´vuole la mia amicizia? E´pazzo? Cosa crede? Anche lei crede che sia un narciso patologico vero? Ora sta tartassando tutti i suoi pseudo amici, che pero´a loro volta hanno famiglia, ho sentito che la moglie di un suo amico gli ha intimato di lasciar stare il marito che loro hanno una vita loro etc perche´il narciso continua a chiamarlo per uscire etc.
Altri si sono accorti che lui ssi fa sentire solo se ha bisogno di qualcosa. Spero tutti capiscono un poco alla volta. Pero´a me ha distrutto. Io ho fatto di tutto e sono stata ricambiata con il male.
Ha detto di volere di meglio, dove lui possa essere se stesso!!Che sa che nessuna mai lo amera´come me, ma non mi vuole piu´!
La mia domanda che ne pensa di tutto cio´? Potra´mai pentirsi se non trova una schiava piu´schiava di me? perche´vuole l amicizia se tanto gli faccio schifo?
Ho vissuto un’esperienza molto simile, durata sei anni. Anche la richiesta di amicizia, dopo la mattanza, serve a loro, solo a loro, per compiacersi della loro magnanimità.
Un caro saluto.
salve; molto interessante la sequenzialità con cui i concetti tra teoria e dinamiche terapeutiche vengono interagiti.
Desidero porre una domanda. Si discute in prevalenza di rapporto tra uomo e donna senza valutare gli aspetti delle relazioni omorientate e delle relazioni più strettamente omoerotiche: fino a che punto è applicabile la dinamica in questo senso?
Grazie e buon lavoro.
E’ certamente applicabile anche nelle relazioni omosessuali, infatti è relativo se si è donna o uomo, o se la coppia è etero o omo, GRAZIE per questo suo intervento, merita importanti approfondimenti e sviuluppi. Sono davvero gradite sue ulteriori idee e riflessioni.
Cara Gigliola, razionalmente so che hai ragione, anche io vorrei essere li dove sei tu, mi domando quanto tempo e’ trascorso dal tuo tdn, mi domando se ad impedirmi di camminare piu’ velocemente verso la rinascita sia anche il fatto che avendo lui un ruolo educativo ed artistico nella mia citta’, pur non volendo vedo sempre quello di cui si sta’ occupando con i bimbi a cui insegna. Ci sono manifesti nella mia citta’ con le sue iniziative, ringraziamenti pubblici sul pannello luminoso davanti al comune.. ecc. Lo so che hai ragione, ma e’ difficile.
Il fatto che una persona possa avere un certo successo nel suo lavoro non implica che essa sia buona e felice nelle relazioni sentimentali. Quanto più si è narcisisti, tanto più ci si occupa del successo per esaltare la propria immagine… e tanto più si perde la propria anima e con essa quella di chi per ingenuità e per debolezza è caduto nell’innamoramento di un’immagine idealizzata, la quale per chi la indossa, ha proprio la funzione di coprire una distruttiva negatività… in altre parole ci si innamora di un ‘diavolo’ credendolo un angelo, anche perché è assai capace a farsi passare come tale… ma queste sono metafore per capire, non esistono angeli o diavoli, ma esistono veramente disturbi e squilibri mentali che trasformano la vita amorosa in un inferno, chi ci soffre passa al purgatorio e poi ne esce, chi ci sguazza , come i ‘vampiri’ resta all’inferno ed anche se superficioalmente gli pare vada tutto bene, prima o poi si dovrà rendere conto della sua vera condizione e allora sarà l’inferno anche per lui/lei, ma quanto più tardi ciò avverrà, tanto più sarà dura e sarà difficilissimo recuperare…
Veramente utilizzo vari metodi, a seconda del caso, l’importante è che funzioni… grazie e un caro saluto.
Gentile professore, ho letto tutto quello che qui ho trovato. La ringrazio prima di tutto,
In questo momento della mia vita ho trovato confortante in quello che lei ha scritto relativamente alle persone affette da tdn, io sono nella fase della espiazione e mi sento in via di guarigione, non solo perché mi sono slegata psicologicamente e affettivamente , dalla persona alla quale io stessa ho permesso di ferirmi , ma perché , come lei sopra ha scritto, sono venuta a contatto con quel vampiro che all’oggia dento di me.
Sono consapevole che ho amato il male, ma sono felice di constatare, giorno per giorno, che so volermi bene e voler bene.
Grazie di cuore per quello che ha scritto.
Angela
Grazie, bellissimo e sincero commento di consapevolezza… si incominci però a dare qualche premio, oltre che espiare, se lo merita.
le ho gia’ scritto…..
come posso fare per avere il test per t.d.n.??’
grazie e scusi ancora
giliola
Ma credo di averle risposto… non ha ricevuto… deve telefonarmi in orario lavorativo per alcune raccomandazioni. Saluti.
io le ho telefonato e mi ha detto di scriverle.
LE CHIEDO GENTILMENTE IL TEST PER T.D.N. NON A SCOPO DIAGNOSTICO O TERAPEUTICO, MA SOLO INFORMATIVO.
GRAZIE GILIOLA
Caro dottore il suo è un prezioso aiuto, tra le righe si percepisce ancora molta rabbia e forse questo è il modo giusto per stimolare e sollecitare chi probabilmente sta subendo una situazione di tipo TdN. Io ho cercato di documentarmi attraverso scritti di nomi eccellenti,ho letto molto, ho fatto una breve esperienza di terapia ed ora ho trovato anche lei che però non esercita nella mia città. Anche la mia è una storia simile alle altre, credo quindi di aver avuto una grossa ferita narcisistica quando ho incontrato questa persona, mi sono resa conto piuttosto presto che qualcosa non quadrava eppure ho tentato in tutti i modi,soffrendo molto,di aiutarlo e comprenderlo. Leggendo le varie storie mi rendo conto di come fosse tutto più semplice e chiaro per l’altro che in tutti i modi ha cercato di convicermi di essere “l’uomo della mia vita”. Ero sposata da quasi 15 anni,avevo appena cambiato lavoro dopo aver dato le dimissioni per giusta causa e da poco c’era stato un grave lutto nella mia famiglia. Insomma stavo piano piano riacquistando le forze,l’autostima e arriva LUI trovando probabilmente, un terreno molto fertile su cui agire. Un giorno mi disse “ti hanno massacrata”,rimasi un pò sconcertata da questa affermazione così forte eppure evidentemente,mi faceva comodo che quella persona si mostrasse così sensibile nei miei confronti. Mio marito era tutto preso ad elaborare il “suo”lutto,chiudendosi in se stesso e concentrando tutte le sue energie nella sua professione (un giorno disse che quello era stato il suo modo per proteggere me ma io mi ero sentita completamente esclusa,abbandonata a me stessa, pur avendolo sostenuto molto durante tutta la malattia della persona cara). Inoltre,contestualmente a questo, venivo fuori da una situazione di mobbing ( non avevo trovato comprensione,pochi sanno cosa significhi davvero, avevo tenuto tutto dentro e questo mi aveva procurato seri attacchi di panico,deperimento ecc. e neppuro in mio marito avevo trovato un pò di sostegno se non le solite cose “ma lascia stare, non prendertela ecc ecc “) che avevo tentato in tutti i modi di controllare ma che in realtà alla fine, aveva trovato vincitori gli altri,coloro ai quali non avevo voluto sottostare. Dopo aver accettato la sconfitta ho trovato la forza per andare a fare dei colloqui, nella speranza di poter dare le dimissioni. La cosa sorprendente è stata quella di scoprire altre realtà dove ancora era possibile avere delle relazioni umane, dove i futuri capi comprendevano perfettamente il mio stato e quello che avevo subito e cos’ ebbi due ottime offerte e lasciai il mio lavoro. Ora sono in causa, dopo cinque anni mi sono decisa ad affrontarli davanti ad un giudice. La sera prima di consegnare le dimissioni,mio marito mi disse sai cosa lasci ma non sai cosa trovi,pensaci bene! Tra me e me,molto delusa del suo apporto ma poco sorpresa, pensai che stavo lasciando l’inferno, che avevo 39 anni e ancora tempo per ricominciare anche se con un cuore pieno di ferite. In tutto quel caos l’idea di avere un figlio era stata completamente messa da parte.
Ed ecco che arriva lui, docente universitario,uomo piuttosto in vista nella mia città,ambizioso e di successo anche se intervallato da inesorabili sconfitte, diceva di essere incompreso e invidiato. Mi corteggia fino allo sfinimento,accetta qualunque attacco da parte mia, lo spavento di proposito sul nostro possibile futuro per vedere fino a dove poteva arrivare. Ma lui era sempre là che mi cercava e mi voleva in ogni modo, voleva una famiglia con me e desiderava smettere di lavorare come faceva per ritrovare il contatto con la realtà ed una vita più umana. Dodici anni più di me,sembrava sicuro di se, pronto a prendersi cura anche di me ed io ero veramente stanca di lottare. Per quasi sei mesi le cose proseguono in questo modo,neppure un bacio da parte mia ma lui sempre lì a corteggiarmi fino a che non decido di lasciarmi andare, di accettare questo incontro inaspettato e così forte. Nei successivi sei mesi decido di andare via dalla mia casa e di lasciare mio marito dopo averlo pregato e convinto di chiedere un sostegno terapeutico per affrontare il suo dolore. Questa terapia sembrava averlo reso più cinico e distante e questo mi aveva dato più forza per affrontare la mia scelta. Trovo una casa in affitto perchè non avevo alcuna intenzione di stabilirmi in casa dell’altro con l’accordo che anche lui avrebbe vissuto in questa casa fino a quando non ne avremmo comprata una insieme. Lui diceva di volere subito un figlio e quello era anche il mio grande desiderio. In tutto questo caos, dove però mi sentivo al settimo cielo perchè di nuovo innamorata, ricevo la telefonata di una donna che mi dice di essere la compagna della persona con cui stavo per andare a vivere. Lì avrei dovuto capire tutto e nonostante in quel momento mi fosse crollato il mondo addosso, la sua disperazione ha avuto il sopravvento sulla mia. Non mi dilungo oltre. Quindi di lì a poco cominciamo la nostra convivenza in questa casa in affitto ma ci mettiamo subito alla ricerca per comprare una nuova casa. La casa la compra lui, mio marito ancora non lasciava la mia casa ed io non avevo nessuna intenzione di mettergli fretta. Soffrivo molto per l’azione commessa nei suoi confronti e lui avrebbe potuto chiedermi qualunque cosa. Questa nuova casa è molto bella,ristrutturata con quasi tutte le mie idee, nonostante mi occupi d’altro, sin da piccola acquistavo riviste di arredamento ecc. La mia prima casa l’avevo comprata a 25 anni,un’occasione, e l’avevo trasformata in un piccolo gioiello. Tutto questo non aveva per niente entusiasmato il mio nuovo compagno che si mostrava sempre in competizione con me, chiunque veniva a trovarci nel complimentarsi ci chiedeva a chissà quale bravo architetto ci fossimo affidati e lui mai una volta ha voluto dire che molte idee erano state le mie. Nel frattempo cerchiamo di avere un figlio ma non accade fino a quando non gli chiedo di fare dei controlli anche lui.
E così con estrema semplicità, il giorno stesso del controllo mi dice che non può avere figli- sono già passati due anni dall’inizio del nostro rapporto.
gli chiedo di vedere le analisi ma non c’è nessuna traccia,l’accuso di essere già a conoscenza della cosa ma di averla taciuta a me e lui non riesce neppure a difendersi più di tanto, non ci prova nemmeno. Da qui comincia il mio calvario, la mia sofferenza e la mia ostinazione a non voler accettare l’evidenza. Mi documento per capire chi avevo davanti a me, piango e mi dispero con lui. Lui mi ama mi ama e mi supplica di aiutarlo,la sua sofferenza appare sincera ed io non conosco ancora il mondo del narcisismo patologico. Siamo andati entrambi in terapia ma mentre io scoprivo molte cose di me e quindi di lui, lui rinunciava dopo qualche mese dicendo che stava bene e che non aveva bisogno di nessuno. Tornava ad essere l’uomo forte,cinico e di successo che più gli confaceva. Alla fine di questa terapia sono stata ricoverata per un attacco di appendicite. Non voglio raccontarvi oltre,più o meno è andato sempre tutto così. Lui ha sempre detto di provare un profondo amore per me e di essere stata l’unica che ha capito davvero chi è e per questo,tra alti e bassi, mi ha sempre chiesto aiuto perchè lui vuole essere un uomo migliore ma oramai non ho più energie e da qualche mese ho trovato la forza di lasciare la sua casa e di traslocare nella mia che nel frattempo avevo acquistato. Non è stato facile e peraltro è molto facile incontrarsi e controllare i nostri spostamenti. lui si dispera ma adesso mostra profonda acredine nei miei confronti. I nostri amici lo vedono come un uomo affermato e di successo (lui non amici con cui confidarsi ma solo molte moltissime conoscenze) che con me è cambiato molto si è aperto di più,più disponibile al confronto e quasi “empatico”, che mi ama davvero e sono io quella troppo esigente. E’ vero i cambiamenti sono stati notevoli ma anche nelle piccole cose riesce a mentire,manipolare per ottenere quanto da lui atteso A volte mi fanno sentire come se fossi invidiosa del suo successo ma io so il prezzo che paga per ottenerlo e le energie impiegate. Viaggio quasi sempre da sola con amiche-tranne nelle due o tre settimane di agosto- perchè per lui è drammatico trovarsi per giorni in luoghi di vacanza senza che nessuno lo faccia sentire unico come nel suo ambiente. Sempre alla ricerca di nuove sfide, vorrebbe tanto che fossi più buona meno “stronza”, più comprensiva……
Cara Angela, ricevo a Milano, Genova e Roma, su appuntamento. Per consulti telefonici o skype concordo appuntamenti, previo colloquio telefonico di chiarimento, e nel rispetto delle normative.
I miei riferimenti per contattarmi sono nella pagina info di questo blog.
Cordialissimi saluti e grazie per il suo intervento
Tra l’altro volevo solo aggiungere che ho letto l’intervento di DADA dopo che ho postato il mio.
Lo capisco, lo capisco immensamente. Con me e’ arrivata anche a mettermi le mani addosso scatenando dopo la seconda volta la mia reazione in una spinta. Non si e’ fermata mi ha picchiato finchè non ho reagito, ne ho prese diverse prima di spingerla. Di questo non mi perdono ancora oggi perche’ in un mio sfogo le avevo confessato che questo era stato un mio problema da ragazzo quello di aver usato le mani a mia volta, perchè non riuscivo ad esprimermi soprattutto a casa. Quella sera presi e me ne andai di casa sua, diciendole che non potevo stare con una persona che mi aveva spinto a quello che di piu’ schifoso consideravo, ossia mettere le mani addosso alla persona che amavo, e che non potevo perdonarla perchè alla luce di quanto sapeva di me, non avrebbe mai dovto esasperarmi fino a quel punto. Dico questo perchè per sua ammissione messa alle strette mesi prima ammise che in alcune discussione era lei ad esasperare i toni ma solo perche’ aveva dei problemi suoi e si stava sfogando con me nel modo sbagliato. Solo oggi capisco che era per lei come una continua prova di forza a cui mi sottoponeva per misurare probabilmente la sua forza coercitiva neimiei confronti, nel frattempo esercitava crudelta portandomi all’ esasperazione e capiva fino a che punto poteva manovrarmi. Comunque poi come e’ successo per DADA quella sera fu molto convincente mi inseguì fino a fuori la strda e piangendo a dirotto ammise di aver sbagliato, ma io ero irremovibile non per cattiveria ma perche’ mi accorgevo che non era amore per me quello, e glielo dissi lei mi rispose che “queste cose possono capitare e’ normale fra due persone che si amano tanto arrivare a mettersi le mani addosso e che non dovevo starci male” io le dissi che per me era un’ assurdità che per me non era normale e poi non so come mi ha addormentato e son salito su in casa di nuovo con lei.
La sera che mi lascio’ voleva che andassi dallo psichiatra perche’ ne avevo bisogno a suo dire “ma bisogno non prenderla a male -diceva- ne hai bisogno cosi’ come quando si sta male e si deve andare dal farmacista. o si ha fame e si va al supermercato” queste furono le sue parole e poi mi disse che mi avrebbe accompagnato lei. Li ebbi un attimo di lucidità e mi ricordai dell’ex ragazzo con cui avrebbe dovuto sposarsi ec con il quale era stata 2 anni. Si vanto’ con me di esser stata lei ad accompagnarlo dallo psichiatra e che era ancora in cura perchè gravemente malato, perche’ sotto sotto lui era un sadico. Lo usava spesso per i suoi scopi con me, perche’ lui qualche volta la chiamava e le diceva se andavano a prendersi un caffè. Quindi lei usciva e tornava dopo una mezzoretta volendo insinuare in me un senso di gelosia. Diceva che secondo lei lui era ancora innamorato di lei anche se aveva un altra e che quest’ altra era gelosa di lei, poi mi rassicurava dicendomi che pero’ io dovevo stare tranquillo perche’ per lei era tutto finito. A volte quando tornava dal caffè con questo tizio incominciava a descriverlo e diceva “rispetto a quando stavamo insieme, lo vedo sta male, e’ trasandato, si sta trascurando, sono preoccupata per lui….” e cose del genere.
Per fortuna su questo non mi ha mai creato angoscia o gelosia perche’ ero molto sicuro del fatto che lei mi amasse, pero’ secondo me ha avuto un altro effetto ancora piu’ distruttivo su di me cioe’ quello di legarmi ancora di piu’ a lei. Probabilmente non era la gelosia che voleva suscitare in me, ma consolidare il legame di fiducia. Perchè con queste persone malate il punto cruciale e’ tutto là. Se ti fidi ciecamente sei succube fino al midollo di loro!
Mi sono trovato purtroppo nelle stesse identiche situazioni descritte da DADA. Queste son persone molto pericolose. E credo che nel mio caso, per arrivare ad usare le mani sia una persona che stia quasi al limite.
Le rinnovo i miei saluti e i miei ringraziamenti dottore!
Ringrazio il dottore per aver pubblicato la mia storia, e spero possa esser d’aiuto agli altri.
Dada mi trovi perfettamente d’accordo. La vedo esattamente come te.
Comprendo anche quanto diceva il dottore sull’ odio e a tal proposito, volevo dire la mia. E’ certo, questa persona l’ho odiata, ma paradossalmente ieri leggendo tutto l’articolo mi sono sentito liberato, ho tirato un sospiro di sollievo. Non lo so sarà che per quanto mi abbia fatto dubitare di me non è riuscita nel suo scopo fino in fondo, infatti ho continuato a cercare le risposte a ciò che non mi quadrava, quei suoi atteggiamenti da attrice io ero sicuro di non averli sognati, i suoi racconti sui rapporti con gli altri e il suo modo di descrivermi come si era rapportata all’ ex e all’ ex-coinquilina mi continuavano a ronzare in testa, come qualcosa di assolutamente non normale. Un giorno le sue parole vendicative nei confronti di un’ altra persona “si si tu credi che io sia stupida, ma non hai capito nulla io la lascio fare, poi le faccio vedere io le tiro fuori tutto al momento piu’ opportuno e so io quand’ e’, so io come fare” mi continuavano a suonare strano, e mi facevano comprendere che tutto quello che stavo subendo io seppure non avesse una spiegazione razionale poteva trovarne una in questo tipo di atteggiamento che nulla ha di sano, ma soprattutto che nulla ha di simile al mio modo di rapportarmi agli altri. Glielo feci anche notare la sera stessa che mi lascio’ le dissi che sospettavo che il tutto fosse abbastanza premeditato cosi’ come aveva detto che avrebbe fatto con quell’ altra persona. La reazione fu molto violenta verbalmente e poi subito dopo di nuovo di spietata freddezza andando a colpire i miei punti deboli.
Ho provato rabbia per lei fino a ieri quando continuavo a sapere che usciva con la mia amica e i miei amici ed io per causa della sua presenza sto venendo totalmente ignorato da loro persino nel mio stare male. Sembra quasi che io a loro dia fastidio. me ne sono accorto soprattutto quando ho chiesto di poter parlare diq ueste cose. Non interessano a nessuno e soprattutto non interessava il mio punto di vista. In una parola Emarginato. Ho odiato percio’ anche loro.
Poi ho lette questo articolo e ho cominciato a fare la somma di tutte le cose che mi erano capitate e di tutte le cose che ci trovavo scritte. Ha presente quando riconosce un assassino in un identikit? Ecco avevo lo stesso stupore misto a felicità perchè piu’ andavo avanti nella lettura e piu’ capivo di non essermi sbagliato. Non sono io quello poco sano!
Ecco perchè quella fase dell’ odio fisiologico che diceva lei è sparita. Credo che sia nella normalità delle cose. Quando subiamo un torto la prima reazione e’ la rabbia e l’odio profondo in alcuni casi, ma poi passa e lascia spazio alla consapevolezza di sè e alla sicurezza che da cio’ scaturisce. Ribadisco che forse per me è stato cosi’, e che forse sono fortunato, e che non a tutti capita che sia cosi’ altri nell’ odio ci possono restare a lungo. Probabilmente per me non e’ stato cosi’ perchè negli anni e nelle sofferenze mi son sempre abituato a prendere consapevolezza dele mio stato emozionale e soprattutto non ho mai mentito a me stesso. Questo ha fatto si che non mi piacessero le persone poco chiare e poco limpide, quelli come direbbe la mia amica prossima vittima con i “filtri”. Lei ritiene infatti indispensabile che le persone mettano dei filtri e che non semrpe mostrarsi per come si e’ soprattutto con le proprie debolezze sia un punto a favore. Credo che lo dica soprattutto per insicurezza. Io invece sono contento di averlo fatto perche’ credo che in questo caso essermi comportato senza aver nulla da rimproverarmi mi abbia evitato una triste fine da succube di una mente con disturbi patologicamente gravi.
Caro Dada, scusami per il caro, ma se solidarizzano fra loro probabilmente è bene che si solidarizzi anche fra noi che li abbiamo subiti.
E’ vero la cosa piu’ triste per noi e’ vedere altri entrare e dire quanto e’ bella la Svizzera cosi’ pulita! Mi e’ piaciuto molto questo esempio. Purtroppo pero’ quello che a noi c’ha destabilizzato è che La Svizzera la vedevamo pulita ma la puzza di spazzatura la sentivamo e nonostante questo restavamo in una sindrome di Stendhal a fissare il panorama. La second cosa che ci ha destabilizzato è stato non sapere se si era in Svizzera in Somalia, e nonostante lo dicessimo agli altri che probabilmente non era la Svizzera, di tutta risposta ci e’ stato detto che ci stavamo sbagliando perchè quello che noi dicevamo essere il mare invece era il bellissimo lago di Lugano! Lo so non calza propro con la tua splendida similitudine, spero mi perdonerai.
In ogni caso sai cosa penso si debba fare nel nostro caso? Quello che ho fatto oggi. Riappropriarmi della realtà. Sono tornato a piedi da lavoro e ho guardato le luci della città da lontano, visto che per mia fortuna posso godere di un bello squarcio paesaggistico, mi sono sniffato un quantitativo inaudito di smog, ho fatto qualche chilometro a piedi e ho sentito tirarmi un po’ i polpacci. Presto appena starò meglio riprenderò quello che gia’ stavo facendo andare a correre. Subito dopo aver chiuso con lei ho cominciato dalle cose che avremmo voluto fare insieme e che non abbiamo piu’ fatto, non certo per demerito mio, ma perchè c’era sempre una scusa per non farle insieme. Adesso forse analizzando posso comprendere il perchè non aveva voglia di far tutte queste cose con me, perchè per quanto siano narcisisti hanno paura, paura che qualcuno soprattutto quello che loro si son scelti come compagno da denigrare possa essere piu’ capace di loro. Sono sempre sotto costante competizione con tutti, con il mondo. Purtroppo non capiscono che è solo una loro paranoia e che altri avrebbero piacere di condividere esperienze e passioni con loro. Ecco perche’ ora riesco solo a compatirla e a non avercela piu’ molto con lei. D’altra parte son forte anche del fatto che non ho nulla da rimproerarmi, su questo piano ho provato davvero a fare di tutto, ma senza successo.
Quindi mi sento di concludere cosi’ come dicevi tu di concentraci solo su noi stessi, eliminare la loro presenza non solo dalla nostra vita ma dalla nostra stima e rispetto, acquisire piu’ certezze sulla nostra personalità, inendo dire sentirci dentro cosi’ come ci comportiamo fuori, cioe’ cercare di sforrzarci di esser sempre coerenti. Credo che questo sia l’unica auto-prevenzione ai bugiardi patologici che potremmo incontrare in futuro.
Un abbraccio a tutti e a tutte.
Purtroppo mi spiace doverti rassicurare che non si tratta della stessa persona. Dico purtroppo perchèquesto lascia intendere che esistano al mondo due persone, anzicchè una, distruttive per se stesse e per gli atri. E sono molto piu’ di due. Quando lessi l’articolo qualche giorno fa, ebbi anche io la tua stessa impressione… precisamente quando lessi che i disturbati narcisisticamente nella personalità fanno continui riferimenti alla “sincerità e alla verità” e si portava l’esempio di una persona pericolossissima che aveva usato il proprio nickname per un social-network famoso. Mi pare d’averlo scritto già ma il mio vampiro è l’esatta fotocopia di questo atteggiamento. Rircordo di aver pensato anche io subito….ma vuoi vedere che…..
Diciamo le cose come stanno proprio per non assolverci dalle colpe, credo che queste persone abbiano avuto terreno facile con te, caro Dada e con me proprio perche’ in fondo siamo sempre stati soggetti a questo tipo di pensieri ossia quelli che volgarmente si chiamano “film” o illusioni. Anzi a dire il vero credo che entrambi dopo questa esperienza ne usciamo ancora di piu’ destabilizzati perchè più facilmente di prima siamo inclini a pensare queste cose, siamo sospettosi ancora di più di prima verso tutti. Vorrei ben vedere! Nel mio caso io già prima non mi fidavo molto degli estranei adesso ancor meno, anzi adesso ho sviluppato anche una problematica in piu’, per quanto mi sto accorgendo, quella del senso di colpa: provo senso di colpa quando comincio a pensare “ma mi potro’ fidare di questa persona? Potrò dirle questa cosa? potrò raccontarle di questa mia storia o mi darà a vedere comprensione ma dentro di sè starà pensando che quello fuori di testa sia io?” Ecco come mi sento.
Credo che il cammino per riprendersi sarà lungo, e non mi illudo che farò presto a risolvere la cosa.
Nel frattempo devo rispettare le mie scadenze entro la fine di febbraio e devo raggiungere gli obbiettivi che mi ero prefissato. Lo devo fare assolutamente sai perchè? Se fallissi i miei obiettivi a causa del fatto che mi sento destabilizzato, depresso e sempre con i soliti pensieri su quella persona e su tutta la situazione… quella dannata avrà vinto! Il miglior modo di scaccairla definitivamente è proprio questo, l’impegno con me stesso. Se riuscirò a raggiungere tutti i risultati che mi sono prefisso credo che, molto del lavoro di recupero sull’ autostima l’avrò fatto.
In questi giorni pensavo chissà come sarebbe finito tutto questo, quando sarò un po’ piu’ sicuro di me, chissa come sarebbe avercela davanti e guardala in faccia, farle magari la controimitazione di tutte le recite e le parti attoriali che mi son subito davanti ai suoi amici. Vorrei vedere come reagirebbe ad un umiliazione del genere, poi però mi rendo conto che scadrei nei suoi comportamenti se lo facessi, le fornirei un’ occasione per vittimizzarsi o per sferrare una battuta denigrante, insomma mi accorgo che le darei ancora molta attenzione, quello a cui persone così mirano. In nessun caso quindi dobbiamo piu’ fornire loro queste soddisfazioni.
Dobbiamo fare come facevano i soldati al fronte che non volevano farsi beccare dai nemici, gettarci sotto i cadaveri dei morti e sperare che ci credano morti. La nostra salvezza sta proprio in questo fingere di essere morti e farglielo credere. In pratica fare il loro gioco, perche’ il loro gioco e’ a perdere già in partenza. Un bluff non è che un bluff, facciamogli vincere la posta così loro si convinceranno raccontando a se stessi di aver sotto una scala reale, e poi un giorno si accorgeranno di non aver nemmeno un bluff costruito a dovere in mano. Il giorno che si accorgeranno di esser stati presi in giro dalle proprie vittime oramai salve credo che la loro personalità esploderà in mille pezzi come alla fine dei film di fantascienza in cui il mostro alla fine fa il botto.
La peggior sconfitta per esseri così è la nostra felicità, costruire il nostro futuro e realizzarlo indipendentemente da loro. Credi che la mia ex-carnefice reagirebbe bene sapendo che un domani mi sarò sposato con una donna che davvero mi ama, che avrò dei figli, un lavoro, una casa, che avrò smesso di fumare, che farò sport, che suonerò e avrò letto tre volte i libri che ha letto lei? Io dico di no. E’ in questo senso che io voglio muovermi pre costruire il mio futuro senza rabbia e vendicatività, quele le lasciamo a loro. Facciamo tutto ciò solo per noi stessi.
In bocca al lupo (si fa per dire…eheheheh) Dada.
Ottimo intervento… solo che per stare bene, dopo queste storie devastanti, occorre davvero unj processo ed un percorso nel quale ci si impegna a “progredire energicamente nel bene ” (Li Ching)
Caro dottore,
la ringrazio infinitamente per questo articolo. Ringrazio sentitamente anche la persona che su un forum me lo ha segnalato. Proverò infatti a promuovere ai moderatori la pubblicazione di questo suo articolo su quel forum. Non voglio scendere qui nei dettagli di ciò che mi è capitato quindi se lei vuole attraverso la mia email che le lascio potrà contattrmi e le forniro’ il link del post su quel forum dove ho ampiamente raccontato la mia storia.
Ho vissuto momenti di panico prima di leggere questo articolo. Ero gia’ un soggetto conscio della sua depressione e conoscevo bene il mio Vampiro Interiore come lei ben ha spiegato. Sono ancora in uno stato in cui mi sento frastornato, esco da giorni di svogliatezza completa, così come quando anni fa son caduto in depressione per un grave lutto. Da un anno e mezzo stavo tentando una seria ricostruzione della mia vita, e ci stavo riuscendo. Ecco dove si e’ infilato quel dannato Vampiro Affettivo Esterno. Per meno di un anno ha scardinato la mia autostima portandomi meno di un mese fa fino ad oggi a dubitare fortemente di me stesso, di ciò che dicevo e facevo. Sta continuando la sua azione con amici comuni e ha scelto una nuova vittima questa volta “un’ amica” anzicche’ un compagno.
E’ proprio come dice lei all’ inizio usano nomi che vanno a rimarcare concetti come la verità la sincerità. Nel mio caso questa persona lo usa per l’e-mail e per un altro social-network famoso! Inoltre è ossessionata dal concetto LEGALITA’ tanto è vero che sta realizzando dei lavori proprio su quest’argomento di cui si vanta di esser stata la promotrice.
La mia fortuna e’ che qualcuno, che lei non si aspettava che conoscessi, c’aveva avuto a che fare e gia’ si era accorto che era una bugiarda patentata. Nel mio caso poi e’ arrivata a livelli subdoli, cioe’ recitando delle parti da attrice nata. Parti isteriche all’ interno di discussioni in cui veniva contraddetta, mi ha esasperato lei non immagina quanto, mi colpevolizzava di non starle vicino, cosa assolutamente non vera. Tutti questi atteggiamenti attoriali io li ho visti ma agli altri non sono ancora ad oggi chiari e non sono possibili credono siano delle mie invenzioni. Addirittura la sera che mi ha lasciato io cercavo senza alcuna irruenza di abbracciarla e lei all’ arrivo di un auto ha incominciato a fingere movimenti ad ogni mio avvicinarmi come se volessi picchiarla. Li ho capito che c’era qualcosa che non andava. Quella sera inoltre ha usato con me una crudelta dicendomi frasi del tipo “non sono io che ti uccido sei tu che ti stai uccidendo, lo vedi sei pieno di rabbia” e mi ha incominciato a sputare fuori tutti quei lati di me che io sapevo essere sbagliati e che le avevo confessato per amore ma soprattutto perche’ desideravo volerli cambiare e lei mi sembrava la persona piu’ giusta che mi avrebbe col suo amore potuto aiutare. Palle. Alla fine le sono serviti al suo scopo ed ora li sta usando ancora per screditrarmi con gli amici che abbiamo in comune. Tanto è che quelli che le sono vicini, cioe’ la prossima vittima e il ragazzo, mi stanno evitando volutamente. Inoltre ha talmente alimentato in me il senso di instabilità da farmi diventare paranoico sui miei colleghi di lavoro e sulle mie amicizie, mi ha messo anche in cattiva luce persone che oggi le danno credito e pensano che io stia mentendo sul suo conto!
Ma non e’ solo questo, magari lo fosse. Questa persona sospetto abbia fatto male ad altre persone che ad oggi sono ancora legate a lei affettivamente. Una di queste e’ anche arrivata due volte al suicidio. E’ stata lei stessa a raccontarmi di queste altre persone e di come avessero destabilizzato la sua vita di come la denigrassero. Ma oggi continua a frequentarle e non si capisce mai se vuole bene a queste persone o se le disprezza per il male che le hanno fatto. La sitauzione e’ proprio questa non riuscire a capire come stanno le cose ci si sente pazzi!
Oltre tutto questo non so dire se sia vero o se lo sia inventato ma ha anche dichiarato di avere vari problemi…. per la trattazione dei quali la rimando al post su quel forum ch ele dicevo. Sta di fatto che mi ha tenuto in scacco sin da subito confessandomeli, e soprattutto carpendo la mia fiducia affinchè io le raccontassi le mie insicurezze. Spesso mi colpevolizzava di star mandando il nostro rapporto in malora perche’ io non mi fidavo di lei! Alla fine mi sono fidato e oggi non mi perdono per averlo fatto.
Mi sento di dire a tutti quelloc he penso, NON FIDATEVI A PRIORI DI NESSUNO, A MENO CHE NON SIANO I VOSTRI FAMILIARI PIU’ STRETTI, LA FIDUCIA E’ UNA COSA CHE SI GUADAGNA COL TEMPO. Questa grande lezione io l’ho scordata eppure mio padre mi aveva avvertito.
La ringrazio infinitamente per questo articolo dottore e la persona che me l’ha segnalato, stasera sono rinato per la terza volta in vita mia. Sono molto consapevole di quali siano i miei problemi personali i miei Vampiri Interni, oramai lo sono da anni e sto lavorando per risolvermeli. Tutta questa storia mi ha solo fatto capire che devo contiunare cosi’ e devo pian piano risolvermeli per evitare che tutto questo un domani mi possa riaccadere. Forse mi sono salvato da conseguenze peggiori proprio perche’ avevo un carattere piu’ forte di quello che il mio carnefice supponeva, forse proprio perche’ in questi anni non mi sono vittimizzato e ho lavorato duramente su me stesso e su cio’ che non andava in me, probabilmente a volte in maniera troppo ferrea e severa, ma almeno non ho mai mentito a me stesso. Questo è già un buon punto d’inizio per sentirmi meglio del mio carnefice e di chi oggi mi sta continuando ad “usare”con altri per logorarli piano piano psicologicamente come ha fatto con me.
Non mi sento di condannare questa persona, come dice lei nell’articolo non è cattiva, ma si sta facendo rovinare dalla sua cattiveria. Quando ho letto quale puo’ essere il probabile scenario nella terza età di un affetto da DNP che non risolve il suo problema piu’ che soddisfazione e sentirmi meglio, ho provato un’immensa pena e ho visto al sua immagine davanti agli occhi.
Grazie ancora, le sono davvero riconoscente.
La questione della relazione tra cattiveria e malattia mentale che rende cattivi è di enorme portata. Indubbiamente certi squilibri psicologici possono rendere poarticolarmente cattivi, subdoli, malvagi… il fatto che vi sia un disturbo, una seminfermità mentale non esonera la persona da un sentimento di condanna nei suoi confronti… certamente se si riesce ad avere un sentimento di compassione è meglio che l’odio, ma non si può pretendere ciò da chi ha subito manipolazioni mobbing e vessazioni nell’ambito di una relazione affettiva disturbata da dinamiche narcisiste e/o borderline…
a me è successo proprio quello che descrivi e parlando di persone “zerbino”, cioè sono una persona molto generosa e predisposta ad aiutare gli altri appena posso, e purtroppo mi sono sposata con un ragazzo che corrisponde alla definizione di narcisista.
io mi chiedo proprio se sanno di essere diversi da noi, a volte mi pare di sì e mi chiedo: ma non hanno nemmeno un briciolo di pietà e di amore nei confronti di chi non è come loro? magari non tutti ma nel mio caso non saprei..
Sono sempre stata convinta logicamente del suo amore, per tutti lui un bravo ragazzo ma me ne ha fatte passare di ogni, sofferenze e lui li indifferente o che ci gode nel martorizzarmi.
lui in molte occasioni mi accennava di essere un vampiro ma io non ho mai voluto pensare dicesse sul serio.che io ero la sua “presa della corrente” e cose così che quando le diceva pensavo scherzava e proprio non capivo.
lui è chiuso disinteressato alla gente, non parla con nessuno ma può attirare a se chi vuole e quando vuole. ai tanti sembra timidezza o lui l’aveva definita incapacità di rapportarsi con la gente, che soffriva perchè non sapeva cosa dire e come rapportarsi e stava in silenzio, che esisteva solo il “nulla” per lui, e soffriva molto.
io vedendolo soffrire così volevo aiutarlo, volevo rendergli la vita felice, io che non avevo problemi a stare e piacere alla gente, che mi sapevo divertire e ero felice e soddisfatta della mia vita.
In seguito mi dice che la sua vita è più leggera che me ne è grato che è così felice con me. per poi con dei gesti distruggere tutto o parole e non ricordarsi più che con me era così felice. insomma a volte sembra 2 persone in una, a volte cosi dolce dolcissimo come un bambino a cui serve protezione e coccole, e a volte cinico distruttivo invidioso e completamente indifferente ai miei sentimenti e alle mie sofferenze per lui. dice di amarmi e mi regala un amore così profondo che non pensavo potesse esistere ma con troppe sofferenze.
lui di carattere non risponde mai alle domande e se risponde lo fa con voce bassissima che per capire perdo molta energia, fa le cose al contrario per farle rifare a me più volte, e poi dopo che sono stata con lui ma anche nel dormire nello stesso letto quando mi sveglio sono più stanca di quando sono andata a letto. mi sento spossata stanca morta e addirittura svuotata di qualsiasi stimolo per reagire. Mette in discussione spesso la nostra storia anche se ora sono 4 anni e io ne soffro ogni volta, ma soffro da stare male, da passare i giorni nel letto, le notti a non dormire, incubi terribili mai fatti prima e così quasi reali, me ne faccio una ragione dopo settimane sofferte decido di chiudere e lui si riattacca come se nulla fosse successo.
ma partiamo dall’inizio, lui mi ha sedotta lentamente e intanto stava con ltre ragazze ma aveva occhi solo per me, sempre in fissa su di me e vederlo tutti i giorni per me era già diventata una tortura al quale non riuscivo a sottrarmi e poesie dedicate implicite, alla fine dei due anni affrontavo il doverlo vedere o la sua mancanza con forti dolori fisici e una forte sofferenza emotiva che mi destabilizzava nello studio e da che portavo ottimi risultati fui promossa per miracolo.
dopo un anno di chat usciamo insieme dove io provavo un forte eccitamento e al contempo grande disagio nella sua vicinanza e tremolio. che ho portato con me nei successivi 2 anni. quando ci mettemmo insieme lui era pazzo di me, anche in modo davvero esagerato, e io pensai che la sua fosse un innamoramento molto forte,o magari un illusione dato che era un amore che avevo potuto sognare solo sui libri.
lui sempre pronto a destabilizzare questa convinzione che io avevo del suo amore provandoci davanti a me con altre ragazze e pronto a negare ogni volta l’accaduto.
io consapevole non riesco a staccarmi e decido di sopportare a causa del forte amore che provo per lui e sincero al 200 per 100. un amore che non pensavo potesse esistere al di la della propria vita. lui cosi intelligente e affascinante, ma cosi cinico criptico critico . man mano mi rendo conto scoprendolo che non è quello che faceva pensare , ho paura di lui. inconsciamente ho paura che possa farmi del male.
ma decido di amarlo più della mia stessa vita al di la di tutto.
non sapevo che il prezzo da pagare era caro.
mi ritrovo in una situazione che non avrei mai voluto e non so perchè.
io ero una persona piena di energie, sul lavoro, nello studio, brillante e dotata , aiutavo sempre gli altri e avevo molti amici compagnie e conoscenze.
da quando ho cominciato a stare con lui cioè 4 anni fa, ha iniziato il mio declino, iniziava ad andarmi male tutto, non avevo più energie, ne per lavorare ne per studiare , per niente,così perdi il lavoro ne trovo un altro ma non sono più la stessa non rendo come prima, cambio lavoro ma mi rendo conto che sono cambiate molte cose in me ma decido di restare con lui, mi convinco che è colpa mia ma nel profondo sapevo che lui non era la persona giusta per me, ma mi autoconvinco a restare con lui fino alla morte e mi convinco che è per amore, mi convinco di amarlo più della mia stessa vita e che la mia vita non vale niente senza lui, invece io prima di stare con lui ero felice.
inizio a perdere anche tutte le compagnie e gli amici, dato che tutti mi consigliano di lasciarlo, mi convinco che sono solo invidiosi della nostra storia e li mando a quel paese, da che prima ero una persona solare, forte energica, che amava stare con le persone, divento debole, chiusa e quasi sempre stanca, non riesco a capire perchè le persone stanno lontane da me e perchè io le allontano.
in 4 anni ho perso tutti i miei amici e tutte le mie conoscenze che mi ero costruita da una vita.
poi resto in cinta, ci sposiamo e convinco i miei a vendere la casa del mare e compro una casa con quei soldi ma la intesto metà a lui, mia figlia nasce ma la mia gravidanza è stata molto sofferta e mia figlia con una sofferenza alla nascita, dopo tante sofferenze e un mese di ospedale lui non ha nessuna pietà
e la cosa più assurda è che mi sono accorta di tutto il male solo adesso, cioè ora lo vedo, ma non ci riesco! lo amo e nel profondo del mio cuore so che mi ama.
e mi sono creata una situazione attorno distruttiva da che avevo un ottimo lavoro fisso che rendeva un ottimo stipendio, mi ritovo senza lavoro con mezza casa intestata a lui e nessuno che mi cura la piccola.
io mi sentivo una persona così forte che mai niente mi avrebbe potuta affondare e ora come mi sono ridotta?
ero bella energica solare e magra , ora autolesionista, mangio fino a scoppiare peso più di 100 kg e quattro anni fa ne pesavo 62 , e inciampo in continuazione negli spigole e ho le gambe tutte torturate da piccole lesioni.
No non sono da sottovalutare per niente!
sento di avere bisogno d’aiuto ma non so a chi rivolgermi, non mi ascolta nessuno tutta la mia famiglia è dalla sua parte e dicono che ora sono sposata e devo onorare il matrimonio, le mie sono tutte sciocchezze.
lei è disponibile, può aiutarmi a capire cosa succede?
io sono di milano, la posso contattare?
Certamente mi si può contattare per regolari consulti psicoterpeutici, le modalità di base sono nella pagina Info del blog, per ogni chiarimento sono disponibile in orario lavorativo.
Caro Dott. Brunelli..inanzi tutto grazie poichè trovarvi mi sta cambiando la vita., almeno mentalmente, poichè adesso so che non ho sognato ed ho qualcosa cui aggrapparmi Avrei alcuni quesiti e siccome sono mentalmente stanca, vorrei pregarla di essere quanto più chiaro possibile nella risposta degli stessi.
Vorrei mandarle una lettera molto lunga(quindi non pubblicabile) per spiegarle bene le mie vicissitudini. Non sono certa che il vampiro sia lui, o meglio, forse lo siamo entrambi nell’accezione più terribile del termine e, prima che sia troppo tardi vorrei capirci di più, in modo da modificare alcuni miei comportamenti. A volte mi sembra buonissimo e poi il demonio ma io non posso essere superba o sentirmi al di sopra delle parti..e se fossi io a non vedere la realtà? Posso inviargliela sperando in una sua attenta risposta? altrimenti mi dia un’alternativa…Vorrei anche fare il test…devo chiamarla per concordarlo o ci sono altre vie? Io vivo a Catania, quindi non posso entrare in terapia con lei. Avrebbe degli indizizzi da fornirmi? ovviamente specializzati in questo settore. Io non lavoro e non so che fare ma so che se non intervengo in fretta ci muoio. Sono all’ultimo stadio! lui vive in Canarie (dove vivevo anche io e me ne sono dovuta scappare perchè la cosa aveva preso una piega da film dell’orrore per entrambi)..qualora vorrebbe mettersi in terapia anche lui, sa se su quel territorio ci sono dei bravi professionisti? come li trovo? io non so farlo!! forse per lei è più facile essendoci “dentro”. La prego ci aiuti! inoltre vorrei chiederle…se gli faccio leggere tutto questo materiale lo aiuta o è un errore? può trarre giovamento nel leggere ciò che fa attraverso testimonianze altrui e testi professionali? vorrei informare la sua famiglia di tutto questo ma lu mi ha minacciata. Ho paura per lui, sta peggiorando a vista d’occhio, ma è giusto che io invada (a fin di bene) la sua privacy informando fratelli e genitori di ciò che accade?? stiamo”insieme” da 4 anni..si è sposato (con un’altra) da tre e ha una figlia che ora di anni ne ha 2 …è una situazione surreale, inspiegabile e tuttora non so come ci sono finita…ne come uscirne………….AIUTOOO!!!!!!!!
Gentile Eva, mi fa piacere che i forum e i testi le siano di aiuto, tuttavia ribadisco a lei e a tutti che in certi casi è veramente opportuno richiedere un aiuto concreto e diretto attraverso consulti personali. Spendere qualcosa per fare un esame di se stessi e per uscire dalla sofferenza è sempre una cosa valida, che riguarda la propria vita e la propria salute. Lo so che siamo per tutti in un momento di crisi, ma in fondo tutti posssiamo trovare forme di sostegno compatibili con le nostre esigenze e possibilità, basta cercarle e accordarsi, così come si fa quando si ha bisogno di altri servizi e beni da acquistare normalmente. Si valuta, ci si informa e poi si decide, e ciò è importatntissimo quando riguarda il proprio benessere e questioni vitali che non bisogna trascurare e lasciare andare nella sofferenza e nella confusione per troppo tempo.
Un caro saluto
buongirno Dott. Brunelli, mi scusi ma io non ho capito quello che mi ha detto. Povera autostima mia!! io il testo non l’ho fatto, le chiedevo appunto come fare..se ci fossero altri modi o devo telefonarle(non si può spiegare via email?) le dicevo appunto che vivo in Sicilia e non so come fare e le chiedevo indirizzi di colleghi più vicini poichè non vedo cosa altro potrei fare. Le chiedevo anche indirizzi relativi alle canarie qualora le risultassero dei colleghi pure lì. Non ho ricevuto nessuna risposta su nulla. Come mi muovo se non capisco cosa fare? il consulto personalizzato con chi? e come? se non me lo spiega bene io non lo comprendo. Mi spiace…
La ringrazio anticipatamente..
ho usato mille volte la parola “fare” la prossima volta rileggo prima di inoltrate il messaggio. Chiedo scusa..non sto bene…
caro Dott. Brunelli..mi è stata molto utile la risposta esaustiva che ha dato a Katia ed approfitto per sottolineare una cosa. Io le ho chiesto anche delle delucidazioni circa Skype..le ho chiesto se devo telefonarle per avere queste informazioni ma non ho ricevuto risposta. Non mi permetto di minimizzare il suo operato e capisco il suo disagio nel sentirsi chiedere nominativi altrui..ma che colpa ne ho se siamo tanto lontani? allora, ricapitolando, nel pieno rispetto della sua professionalità e del suo operato..come posso fare per essere dettagliatamente messa al corrente delle modalità di approccio? grazie ancora e a presto..
Non si deve preoccupare o giustificare, sono io che mi scuso perché non ho interpretato bene, ma si deve comprendere anche un po’ me, in quanto non è facile riuscire sempre a rispondere in modo ottimale… talvolta sbaglio, perciò chiedo una partecipazione pù attenta e solidale nell’interesse di tutti, e so benissimo, perché lei lo scrive e perché lo sento, che lei è disponibile in tal senso, perciò BRAVA! con la mia migliore stima e solidarietà… (P.S. ero in Sicilia proprio la scorsa settimana, ad Agrigento, la valle dei Templi, una delle meraviglie dell’umanità… un abbraccio a lei e alla Sicilia).
Cara Eva
per ogni informazione basta telefonarmi in orario lavorativo al 3391472230, se sono impegnato in seduta, saluto un momento e poi richiamo io, altre informazioni sono nella pagina info. Mi spiace, ma se ha scrityto alla mia mail privata forse c’è stato un disguido o non sono riuscito a vederla. I miei riferimenti sono pubblici nella pagina info e ci sono tutte le modalità per chiunque voglia contattarmi privatamente.
Un caro saluto
Finalmente un prezioso e chiaro contributo da un uomo! BRAVO DADA! Le sono fortemente solidale.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
BUONGIORNO, VOLEVO CHIEDERE SE E’ POSSIBILE CHE IL MIO EX COMPAGNO, NARCISISTA PATOLOGICO CON FORMA DEPRESSIVA SIA RIUSCITO A MANIPOLARE ANCHE MIA SORELLA METTENDOLA CONTRO DI ME ? GRAZIE. SALUTI
Gentile Eleonora, non si può rispondere ad una domanda così senza una precisa analisi e conoscenza della situazione. E’ giusto che lei voglia approfondire, ma per farlo bene e non creare equivoci e interpretazioni fuorvianti è indispensabile il consulto personale privato.
Un caro saluto
Da oltre un anno mi sto curando per crisi depressive causate dai comportamenti di mio marito che è un narcisista. Ogni giorno mi diceva di stare zitta, che non gliene importava niente di me…Ora sono parecchi mesi che non gli rivolgo la parola e non lo saluto. Lui non chiede neanche spiegazioni, gli va bene così. Mi ha visto stare molto male a cusa di alcuni suoi comportamenti, ma mi ha dato della pazza. Ha voluto dividere il conto corrente per no pagare le spese della psicologa.
Ho due figlie di 19 e 24 anni. Quella di 24 è molto legata a lui. Uno di questi anni mi separerò. Quali conseguenze possono derivare alle figlie da un padre così?
Cosa vuol dire che queste persone la pagheranno cara? Cosa gli succederà?
artemisia.g
E’ importante cvhe lei chiarisca queste sue osservazioni ed emozioni con la sua psicoterapeuta. Colgo l’occasione per dre anche ai partecipanti al forum che se i conflitti di coppia, dai più banali a quelli più lunghi ed efferati dipendessero solo dal narcisismo patologico, saremmmo a posto, avremmo c’entrato un’enigma intorno al quale studiosi e artisti e reliogiosi di ogni tipo si cimentamno da millenni… ma non è così… le dinamiche narcisiste, seppure ci sono, quando ci sono, e seppure sonio evidfenti vanno esaminate caso per caso, e possono interagire con altre problematiche psicologiche e disturbi… la sofferenza psichica merita di essere curata a fondo e non superficialmente con qualche formula diagnostica fai da te… la mente soffre nei pensieri e nei sentimenti e pu8ò diventare troppo infelice e potrebbe uscirne fuori con una normalissim,a terapia… se ci si rifiuta di capire ciò si è nella condizione di persone che un tempo si lasciavano cariare tutti i denti perché pensavano che non era necessario lavarseli a fondo, oppure come persone che non potendo utilizzare l’antibiotico si ammalavano gravemente causa di un’infezione curabilissima… insomma, le sofferenze psichiche vanno curate ed è importante parlare di ciò anche con il proprio medico curante ed informarsi su tutte le possibilità per ottenere una giusta e normale psicoterapia a seconda delle proprie possibilità, si a nei servizi pubblici e in quelli privati.
Un caro saluto
P.B.
Sopravvivo a un narciso da 8 mesi. Non molti, ma neppure pochi, se penso allo sconquasso che ha causato nella mia vita. Riconosco i suoi giochi, non sempre riesco a usare la logica e non farmi trascinare nel suo delirio. Mi aiuta un’amica che vive una relazione simile, mi aiuta a non cadere, a vedere, a scegliere. Pur non sentendomi affatto affetta da sindrome da crocerossina, a me spiace vederlo stare male. Quando fa male a me, ho la sensazione che stia male davvero. Ho messo paletti, e tengo duro perché rimangano ben saldi a definire il confine di ciò che sono disposta a accettare e ciò che non voglio tollerare. Pattuglio i miei confini, controllo che sia tutto in ordine, senza cedimenti. Poco a poco a me sembra che lui abbia imparato a rispettarli, e che vada meglio. Mi lascia, torna, scrive e dice cose orrende, io le leggo e le cancello, rimango in piedi. Quando lo fermo, si ferma, o io me ne vado. Certo non è proprio la relazione fiabesca che leggevo all’inizio della nostra storia, ma al momento c’è più del buono che del cattivo, e la mia stabilità si basa su una struttura che non crolla, quando lui se ne va. Io tiro avanti niente male, e quando torna è meglio, ma non è il centro di tutto. A me un pochino tutto questo ha aiutato, anche se sembra strano. In un certo senso mi sento più solida, forse anche solo perché all’inizio non capivo e stavo impazzendo, poi ho trovato una spiegazione, e adesso vedo quello che succede, invece di subirlo e basta. Gliel’ho anche detto, che è un narcisista, e la cosa l’ha ferito, ma l’ha mandato da una psicologa (finché dura…). Vedremo :-)
8 mesi sono un po’ pochi per fissarsi su una diagnosi fai da te… bisogna capire che mentre la metafora del vampiro è generica ma più riferita alla percezione di qualcosa, cioè al fatto che un altro ti succhia l’energia ( e ciò può avvevire in diversi miliardi di modi) – la diagnosi psichiatrica di DNP fai da té inquadra in una cornice che per molti impedisce persino di vedere il quadro dentro, ed in ultima analisi è un modo più scientifico per dire che l’altro è cattivo e basta… pur continuando, stranamente, a starci insieme e /o a volerlo… allora se proprio si deve andfare da uno psicoterapeuta, a prescindere dalle proprie sacrosante ragioni in quanto preda o vittima, è ovvio che bisogna che ci si vada entrambi, da soli o insieme… se il vampironarcisista ci vuole andare, non per fare una capatina e manipolare per farsi dare ragione, ma davvero gli dispiace e ci va, allora non è un DNP il quale odio con rabbia tutte le professioni d’aiuto e psicoterapiche… potrebbe comunque essere un ‘vampiro’ … si tratta di una metafora tra ultravirgolette, però il vampiro agisce dopo aver piacevolmente ‘iponotizzato’ la vittima che ne ha tratto dolce ebbrezza erotrica e mentale, e che per trarne ancora sarebbe disponibile a donare anche l’ultima goccia di sangue… insomma non ci si accorge, purtroppo che c’è una collusione, che si favorisce il vampiro ad essere tale… e questo purtroppo succede… MA POI QUANDO CI SI ACCORGE DI CIO’ E CIONONOSTANTE LO SI VUOLE ANCORA , ALLORA E’ LA VITTIMA CHE CI DEVE ANDARE DI CORSA DALLO PSICOTERAPEUTA O DA QUALUNQUE PARTE TRAGGA AIUTO… il vampiro può andare dove gli pare, e non serve mandarlo da qualche terapeuta che lo ripari a nostro piacimento… soprattutto se poi non si capisce che bisogna riparare se stessi. Bisogna poi capire che innavertitamente ci si può anche succhiare l’energia reciprocamente per questioni di confusione della quale non ha colpa grave nessuno… in questi casi le etichette diagnostiche fai da te diventano periclosissime e opossono poi favorire la distruzione di rapporti e il farsi del male… meglio di no, e meglio lavorare davvero su se stessi, senza aspettare che lo faccia l’altro inchiodandolo spalle al muro in qunato pericoloso narcisista patologico o altra nefanda patologia che dimostri quanto abbia soltranto lui/lei torto marcio, (e ciò soprattutto se è un rapporto che non dura da tanto, ove certe incomprensioni forse potrebbero essere individuate e affrontate con il dialogo e con un lavoro su se stessi).
Un caro saluto
Leggo con molto interesse, ci devo ragionare, sono termini e concetti ai quali non sono abituata… In realtà la diagnosi non è mia, raccontando di alcuni episodi un’amica ha replicato “è un narciso! scappa prima possibile”. Io lì per lì ho pensato a uno che si guarda allo specchio, e non lo è, poi mi sono documentata. E c’è stata la psicologa/psicoterapeuta (l’ha scelta lui), che lo ha definito tale. Se poi non lo è, o lo è in una forma vivibile, io sono la persona più felice del mondo. Intanto ragiono su quello che lei mi ha scritto, so quanto costa leggere e quanto costa rispondere, e la ringrazio davvero per l’attenzione e l’aiuto!!!!
Caro dottore, la ringrazio della risposta, anche se la parte riferita a me era molto concisa. Approfitto anche io per aggiungereun paio di cose.
Concordo pienamente con lei, il fai da te e’ pericoloso in psicologia come in tutte le pratiche che riguardano la salute, per questo mi sono rivolta per tempo ad una professionista che, per prima cosa ha lavorato sulla ricerca del perche’ io mi sia lasciata irretire da un narcisista patologico. Motivi che mi erano abbastanza gia’ chiari, ma che tuttavia non e’ stato e non e’ tuttora semplice risolvere.
-Io ti aiutero’, io ti salvero’, io medichero’ la tua anima ferita e ti portero’ una serenita’ duratura e stabile, insieme a me rinascerai e rinasceremo insieme come un’entita’ nuova, spirituale e bellissima, fusa e (nel suo caso di delirio religioso) benedetta dal Signore-
Ed esattamente qs ha fatto per mesi, offrendomi un sogno d’amore che sembrava tanto bello da non essere reale. Sembrava addirittura conoscesse cose di me, dei miei interessi che nessun’altro sapeva e che cn nessun altro avevo mai avuto in comune. Possibile fossero tutte coincidenze? Certo che no, forse era davvero il frutto di quel dono divino che lui identificava come il nostro rapporto. Grazie a lui mi ero anche riavvicinata un briciolo alle fede.
Ora che ho lavorato su me stessa, ora che ho capito chi era grazie alla psicoterapeuta, ora che ho visto in questo sito altre storie simili alla mia, mi domando ancora se sia possibile una rieducazione vera all’amore.
Avrei bisogno di una testimonianza forte di rinascita affettiva e di speranza nel futuro per credere che sia possibile guarire. Nonostante tutto il mio impegno e quello della mia terapeuta, non ne sono completamente convinta.
Troppo e’ il dolore provato e che ancora provo, troppa e’ stata la sadica soddisfazione sul suo volto deridendomi e deridendo quel rapporto sacro e rarissimo che tanto si era dato da fare per costruire. Troppo profonda ora e’ la ferita che lui diceva di voler medicare e che invece ha violentato barbaramente.
Ci sto’ provando e ci provero’, ma vedere che la sua vita va avanti, che (poiche e’ insegnante elementare) e’ adorato da tutti, bimbi, genitori, che addirittura e’ ritenuto esempio dalla comunita’ di equilibrio e moderatezza nell’educazione, vedere tutto qs non aiuta.
Probabilmente la sua patologia evolvera’ in futuro e forse lo trascinera’ sul fondo dell’abisso della propria follia, ma quello che temo e che intanto lui si sara’ fatto una vita, e io?
Mia cara una delle patologie più brutte è stata individuata d Biswanger e l’ha chiamata ESISTENZA MANCATA… cioè è come non aver vissuto davvero, se non secondo un copione di apparenze… può durare anche tutta la vita e il soggetto tira avanti, ma anche se sembra non è una bella cosa… per quanto attiene alle pene d’amore di ogni tipo, incluse quelle che succedono alla detraumatizzazione di un TdN ci vuole tempo, in quanto portano ad individuare una propria ESISTENZA VERA che è il processo che dovrebbe fare lei e glielo auguro… un buon segno che questo processo è incominciato è che non gliene importerà più molto di quanto, quando e come l’altro la pagherà (che poi la paga tutta la vita … vita che non ha, la ha ‘mancata’ – se è un DNP o altro tipo di ‘vampiro’ senz’anima) , le importerà invece di se stessa, dei veri affetti e del mondo che ha bisogno del suo amore, coraggio, speranza .. e le importerà di qualcun altro che merita e la sta cercando… già ora.
E’ brutto essere senz’anima… certo è brutto anche averla persa dietro a qualcuno che non ce l’ha e si industria di rubarla agli altri per lenire i suoi squilibri, però è sempre vincente chi se ne rende conto ed anche con un cammino di sofferenza fa di tutto per recuperarla l’anima (l’anima, non l’altro)… l’altro, anche se appare come appare, più o meno glorioso… è qualcuno che ha una qualche anomalia come appartenente alla specie umana e ad una vita vera, e questa è già una grave punizione, direi.
Pier Pietro Brunelli – Psicologo-Psicoterapeuta
Dottor Brunelli,
io intendevo indicare la corrente analitica della mia terapeuta, non certo il nome. Riconosco la fatica che Lei fa e mi spiace dell’incomprensione. Rispondo qui perchè sopra non si può.
Cari saluti
Liv
Grazie, e scusi se anch’io mi apro un po’ per le mie difficoltà. Un caro saluto, Pier
No problem, non potrò mai ringraziarla abbastanza per questo blog. Ho capito di essere normale … e questo è impagabile. Grazie davvero.
Vero! Condordo in pieno con Liv, lei Dott. Brunelli non puo’ neanche immaginare quanto questo blog sia prezioso per tutti noi! L’aiuto che ci sta dando non ha prezzo! Ci ha risvegliato da un sonno profondo….Grazie di cuore per la sua dedizione e per la sua umanità…
Grazie, allora però invito a sostenere questo blog e questa iniziativa diffondendolo presso le vostre bacheche su social network (se li usate), su altri mezzi (radio, giornali, Tv) con altre associazioni, gruppi e persone, in quanto più ci si educa su queste tematiche e più si possono evitare certe sofferenze della patologia della vita amorosa che possono diventare veramente immani…
INOLTRE chiedendo consulti personalizzati, anche via skipe e al telefono, oltre che con appuntamenti in studio (a tariffe molto contenute MILANO – GENOVA – ROMA) si contribuisce concretamente a sostenere questa iniziativa di ricerca, di terapia e di auto-aiuto, facendo del bene a se stessi.
Ancora grazie con tanta solidarietà e auguri a tutti.
L’esistenza mancata. Sembra essere un termine orrendo. I narcisi credono solo nella loro immagine, nel riflesso che essa crea negli altri. I narcisi conoscono di se soltanto qs, si convincono che la facciata sia la naturale espressione della loro anima. I narcisi in findo sono da compatire, sono -scatole vuote- come dice Masha, deboli, incapaci e poverissimi. Ma ne sono consapevoli? Anche io a volte oscillo tra 2 fondamentali opinioni sul mio ex narciso. Anzi forse 3. Un sadico capace di esibire soddisfazione nutrendosi letteralmente del mio dolore (e allora lo vorrei senza remore vedere soffrire come nessuno), un povero disperato senza speranza ( e allora non vale la pena nemmeno ricordarsi il suo viso), ma quello che e’ peggio e’ che una parte di me ancora e’ convinta che una persona capace di tutto qs non possa esistere, o meglio non possa condurre una vita impeccabile come lui. E allora l’ho incontrato davvero?
So che puo’ sembrare megalomane, ma nessuna delle esperienze che ho letto qui somiglia nemmeno vagamente alla mia, la mia stessa terapeuta mi ha confidato che in 25 anni non ha mai ascoltato una storia cosi. SO che dire qs senza raccontarlo puo’ sembrare inutile, ma davvero non posso… Non riesco nemmeno ad immaginare di farlo. Io credo davvero che il mio ex narciso non sia a connoscenza dei suoi limiti, dei suoi problemi ossessivo compulsivi, delle assurdita’ a cui mi costringeva, io credo che lui sia convinto realmente di esistere per quello che crede di essere, una creatura simil perfetta che chiunque e’ straordinariamente fortunato anche solo di intravedere. Vive in un suo mondo nevrotico, nel quale conduce una vita ideale.
Lei dott. Brunelli ha chiamato esistenza mancata questa assenza di vero amore, anzi di qualunque sentimento, di empatia. Ma se il soggetto non sa quello in cui manca, se realmente crede di essere quello che appare, non e’ come se avesse soddisfatto ogni suo desiderio, ossessione, nevrosi? Intendo dire, se uno si crede padrone del mondo e si circonda di persone che riesce a convincere, lo e’ davvero pur nella sua inconsciamente limitata realta’. E allora non e’ un po’ come se avesse vinto lui?
Cari saluti
Valeria
To consiglierei di depotenziare un po’ il soggetto in questione, una volta che lo avrà debellato dentro di lei le apparirà in tutta la sua povertà, e chi avrà vinto sarà lei. Se si vive una vita senza rendersi conto della realtà dei sentimenti e delle relaziooni per salvarsi dalle proprie psicosi e nevrosi è un’esistenza mancata, è come non aver mai vissuto, perciò la metafora dei vampiri li descrive come dei non vivi e non morti… il fatto è che in queste vicende umane e psicologiche e lorali la vita prima o poi presenta il conto, e più avanti lo presenta e più il prezzo da pagare è alto (e a volte insostenibile)… intorno a loro il cerchio si stringe, a volte lentamente e ma sempre inesorabilmente, il mondo esterno li respinge, ma anche il loro mondo interno si rivolta come voce della coscienza che assume risvolti pesantemente distorti ed autodistruttivi (patologicamente conclamati). E’ certo che mai come in questi ambiti la vita è giustiziera, chi uccide l’amore, sarà senz’amore e ciò lo ucciderà psicologicamente nell’anima (che c’è, anzi c’era, ma che non è stata mai compresa, ed è stata considerata come morta). Chi ha subito questa loro contaminazione deve impegnarsi a rinascere, con terapie ed ogni altro stimolo vitale, e deve scoprire un nuovo più profondo senso dell’amore, anche attraverso un cammino di ‘espiatoria sofferenza’ che va compreso e sostenuto , facemdosi aiutare e aiutando, dando e ricevendo fiducia, e allora vincerà, ma in nome della pace, della vita e dell’amore.
QUANDO TU DICI:”Io credo davvero che il mio ex narciso non sia a connoscenza dei suoi limiti, dei suoi problemi ossessivo compulsivi, delle assurdita’ a cui mi costringeva, io credo che lui sia convinto realmente di esistere per quello che crede di essere, una creatura simil perfetta che chiunque e’ straordinariamente fortunato anche solo di intravedere. Vive in un suo mondo nevrotico, nel quale conduce una vita ideale”, NON TI ACCORGI CHE STAI PARLANDO DI UN MALATO PSICOTICO, UN POVERACCIO?? TUTTa l’importanza che gli diamo, e’ questa la nostra fregatura! Il suo potere sta tutto e solo nel peso che gli diamo. Il vero distacco emotivo lo puoi effettuare aiutandoti con questo libro, senza nulla togliere al dr. brunelli, che sempre ringraziamo!!!: di I. NAZARE-AGA: “LA MANIPOLAZIONE AFFETTIVA” E ANCHE “L’ARTE DI NON LASCIARSI MANIPOLARE”- Provate a leggerli e diverrete consapevoli di come l’amore diventa una trappola, con questi poveri disgraziati!!! ciao giliola.
Cara Valeria,
la tua testimonianza mi ha toccato… soffro da un anno per l’abbandono improvviso di colui che per 6 anni mi ha celebrata come donna ideale, infinitamente amata, “la preghiera a lungo recitata”. Il nostro era un “amore benedetto da Dio”… e si commuoveva dicendomi “come siamo belli… se penso a tutte le brutture che ci sono in giro”.
Mi sono sentita legata a lui da un senso profondo di famiglia e di spiritualità e idealità condivise, passioni e professionalità condivisa, progetti, sogni…
Mi si è presentato in un momento difficilissimo mentre lottavo, sola, con e per mio figlio piccolo, portatore di handicap. Lui diceva di aver trovato in noi la sua famiglia, includeva sempre mio figlio negli sms e nelle mails, come se fosse unito a lui da sentimenti forti e veri.. ” lo faremo crescere nella bellezza con l’esempio del nostro amore…”.
Se ne è andato senza una parola, attribuendo a me tutte le colpe e massacrandomi in ogni modo nei mesi successivi. Mi ha imposto il silenzio, mi ha riversato addosso una rabbia feroce.
La mia “colpa” è di essere stata troppo impegnata con il lavoro e con mio figlio e di non avergli dedicato sufficiente attenzione. La mia “colpa” è che ero spesso preoccupata e tesa e non vivevo quella “leggerezza” alla quale lui tanto ambiva. Dichiara di non sentire sensi di colpa e si ritiene vittima.
Era gelosissimo di me anche se non ho mai avuto neppure un pensiero per un altro. Ora ho scoperto che aveva attivato profili per incontrare altre persone nel tempo in cui stavamo ancora insieme. E, in un sito di incontri porno ha compilato una scheda nella quale si dichiara alla ricerca di rapporti di ogni tipo e natura, omosessuali, sado-maso, travestimenti…
Ma ancora oggi si dichiara come colui che ha voluto fino in fondo curare il nostro rapporto, l’unico che “faceva manutenzione”, che voleva evitare in ogni modo che ci fossero “ombre”.
Io mi sono fidata di lui in modo totale e assoluto, e il trauma dell’abbandono è stato immenso. Nei giorni immediatamente successivi mi è venuta un’emorragia, ho sofferto per mesi e mesi di attacchi di panico e ancora oggi, dopo un anno, sono pervasa da un senso costante di angoscia e di perdita.
Mi ha destabilizzata e ha corroso la mia autostima in maniera sotterranea e subdola, pur dicendo che ero la donna migliore che avesse potuto incontrare e dichiarando di amarmi per la vita…
Potrei scrivere e scrivere… la consapevolezza del suo profilo psicologico mi ha aiutata a capire e quanto meno in parte a superare il senso di colpa e il rimpianto per il sogno infranto, per tutte le affinità elettive, culturali, per i progetti di crescita professionale… ecc. irrimediabilmente spezzati.
Ho capito che tutto questo si innesta su una mia ferita originaria che ha generato il bisogno di vivere un amore ideale, bellissimo nelle promesse e nelle parole. Il dono che ne ricavo, in questo dolore immenso, è questa nuova consapevolezza.
Un abbraccio a te e a chi ci/mi legge. F.
Cara Francesca,
anche la tua lettera mi ha colpito profondamente, soprattutto per l’accenno al tuo bimbo. La tua e’ una lacerazione doppia, per te e per lui, per il futuro in cui avete creduto e che avete perso insieme. Adesso la cosa piu’ difficile da accettare e’ che quel futuro, quella speranza, quelle affinita’ elettive che anche io credevo di avere col mio ex, in realta’, esistevano solo nella mia e nella tua mente, ma mai nella loro. Parole e parole magnifiche, promesse e progetti, ma nulla dentro quell’anima nera che credevo trasparente solo perche’ mascherata da una sorta di specchio che rifletteva come per magia le mie aspettative.
e’ un processo lento, Francesca, io stessa ancora dopo 3 anni faccio fatica, ma pensare a lui e’ sempre meno doloroso, anzi il dolore lascia ilposto ad una sorta di letterale ripudio del tempo passato insieme. Ma tu, tu non sei sola nel progettare il futuro, tu hai una colonna ed una ragione enorme per andare avanti, il tuo bimbo, anzi e’ per lui che tu hai il dovere morale di credere e trasmettere la speranza. la positivita’. E da lui trarrai la forza per dimenticare il male e trasformare il dolore in una nuova e costruttiva esperienza, che ti rendera’ una donna ancora piu’ consapevole e profonda, con tanto amore da dare a tuo figlio e, se arrivera’, anche ad una persona speciale percui anche voi sarete ancor piu’ speciali di quanto gia’ siete.
un bacio
valeria
accidenti. una luce che ha squarciato le nubi. questo direi di questo sito. nonostante la psicoterapeuta che mi sta aiutando me ne avesse gia’ parlato in qs termini, adesso so che questa patologia narcisistica e’ di molto piu’ diffusa di quello che credevo e che ci sono persone che hanno attraversato quello che ho attraversato io. Essere stata in fondo solo 1 anno insieme a un uomo affetto da DNP mi ha reso un’altra persona, ero assertiva, decisionale e caratteriale, assieme a lui ero diventata un’ ombra nella sua luce. Ho attraversato l’inferno delle mie emozioni, ho avuto paura che mi facesse dal male . Gli ho mostrato la mia parte piu’ intima e sensibile, quella che lui diceva di amare tanto, quella che lui diceva non possedeva nessun’altra e mi sono sentita stuprata nella mia anima. Sono passati quasi piu’ di 3 anni, non e’ facile, ho chiesto aiuto e mi e’ stato dato, ma non e’ facile. Non sono ancora riuscita a credere che si possa tornare ad avere fiducia e fede nei sentimenti dell’altro, ma non voglio che quella specie di mostro condizioni oltremisura la mia vita. Ho solo una domanda per voi, non ho visto elencata una delle sue caratteristiche fondanti e sulla quale basava la sua buona fede, ovvero che lo aiutava a passare per una persona di valore umano e spirituale non comune, l’ossessione religiosa. Puo’ questa caratteristica accompagnarsi ad una DNP? grazie
No l’ossessione religiosa non c’entra niente… ALLORA APPROFITTO PER ALCUNI CHIARIMENTI (che non sono rivolti a lei , ma in generale) fino a quando le persone si fermano a voler individuare quanto e come è narcisista patologico l’altro/a e non vogliono riflettere sul perché lo hanno amato e sopportato e quindi sulle proprie debolezze e disequilibri si è lontani da un vero superamento del trauma… un’altra difficoltà in tal senso è data dall’assurda convinzione di donne o uomini colpiti da TdN di credere che solo e tutto l’altro sesso sia pericolosamnte affetto da narcisismo patologico… in particolare, poiché gli uomini per vergogna e timidezza si aprono molto meno delle donne a farsi aiutare (e infatti si suicidano quasi il doppio e si automedicano con psicofarmaci ed alcool molto di più) sembra che siano quasi tutti vampiri inaffidabili, mentre invece non soltanto di donne ‘vampire’ ce ne sono tante (e le donne oltretutto lo sanno e le riconoscono molto bene e più degli uomini) queste sono poi proprio fomentate ad esserlo dalla moda, da articoli, siti e da certi ambienti che insegnano le ‘arti della seduzione manipolatoria per utilizzare gli uomini a piacimento e poi buttarli via…’ vi è poi la tendenza di molte persone a non voler accettare che l’altro/a ha diritto di chiudere una relazione, oppure che non si stava bene insieme per cui è finita e ci si è fatti del male reciprocamente, questo però non vuol dire che l’altro/a sia automaticamente narcisista patologico… inoltre molte donne che hanno l’amante da tempo, che sanno che è sposato o sta con un’altra, non accettano che si tratta di un amante che non può dare più di un amante e che è sposato… allora poiché ciò le fa soffrire molto si convincono che il tale è un narcisista patologico… un’altra faccenda riguarda il fatto che molte persone pur soffrendo e lamentandosi di essere state ferite atrocemente da una relazione (con o senza TdN, o per altre cose) preferiscono andare a caccia di articoletti e notizie su Internet per il fai da te della psichiatria piuttosto che rivolgersi da uno specialista anche solo per un consulto che, se ci si impegna a cercare, si può ottenere anche a costo limitatissimo, meno di un parrucchiere, meno di un ristorante, certamente molto meno di un jeans firmato… eppure in moltissimi casi i soldi per queste cosine non mancano… (del resto è possibile che le parcelle siano abbastanza concordabili in funzione della situazione economica) … altre volte le persone che stanno male dicono di non avere tempo per la terapia, ma hanno il tempo per innumerevoli cose superflue e trastulli vari… vi sono poi persone che nonostante abbiano letto articoli, libri e conoscano direttamente o indirettamente per fama lo psicoterapeuta e lo stimano non si fidano perché non si fidano della psicoterapia in generale, perciò al massimo lo considererebbero se fosse un amico, perché tanto “cosa vuoi che siano 4 chiacchiere”?… e poi “in fin dei conti è un vampiro anche lui dal momento che ci guadagna dalle mie sofferenze”… in pratica un terapeuta della salute mentale può essere spesso considerato come un soggetto ambiguo, in base a strane idee che servono a non voler accettare che ocore un aiuto psicologico per uscire fuori da certi problemi psicologici… insomma sebbene si sia stati gravemente feriti, le resistenze e le scuse per non farsi curare sono spesso moltissime… allora forse che si preferisce crogiolarsi in uno strano e superficiale vittimismo? oppure, senza voler colpevolizzare nessuno, ci troviamo di fronte ad altre patologie da Internet che producono mitomanie e autodiagnosi assurde e persino pericolose? Un caro saluto P.B.
Buongiorno Dott. Bruneli, non vorrei peccare di presunzione facendo l’esperta psicologa laddove fino a un anno fa non sapevo proprio nulla di psicologia e dei vari disturbi di personalita’, ma sono totalmente convinta e sicura che la persona che ho conosciuto due anni e mezzo fa e’ un vero e proprio narcisista patologico doc.. Piu’ di un anno fa in preda alla disperazione per cio’ che mi stava succedendo, ho iniziato a cercare su internet qualcosa che potesse spiegarmi chi era questa persona, perhce’ stavo impazzendo a cercare di capire le sue ambiguita’, i suoi cambiamenti repentini e frequenti di umore e del modo di vedermi (diavolo e angelo), le sue violenze verbali, le sue invidie nascoste nei mei confronti, il continuo crcare di sminuirmi e qualt’altro che gia’ sappiamo tutti e che e’ inutile che io elenchi. Menre cercavo su internet ed ho trovato tale disturbo al quale non volevo credere, in quanto non e’ facile accettare che la persona che amavo era tutto cio’, soprattutto perche’ lessi che chi soffre di tale disturbo quasi mai riesce a guarire, finalemtene l’illuminazione: dopo avermi detto dal primo giorno che ci siamo conosciuti che lui era piu’ di un anno che non faceva piu’ l’amore perche’ lui lo fa solo se ama davvero una donna, una ragazza che era nostra diciamo amica, scrivo diciamo perche’ per me era una conoscente che, tra l’altro avevo conosciuto attraverso lui, mi confessa, vedendomi a pezzi, che la persona con cui stavo non era chi credevo che fossi. Mi ha raccontato che prima che lui conoscesse me, aveva una relazione con lei, o meglio ci andava a letto insieme e la costringeva a non dire nulla a nessuno, che loro dovevano apparire davanti a tutti come amici. Questa povera ragazza, all’epoca innamorata di lui, ha subito tutto il suo plagio per poi essere buttata via senza spiegazioni quando lui ha conosciuto me. Inutile anche stare qui a raccontare tutte le ambiguita’ e le fasita’ che questa ragazza ha notato in lui nel periodo che si sono frequentati e che coincidono perfettamente con cio’ che ho visto io in lui. Ho cominciato a mettere insiemte tanti pezzi e nulla tornava piu’….credo che tante di quelle che mi abbia presentato come amiche, non erano solo amiche, ma con la sua capacita’ manipolatoria ha messo a tacere ognuna perche’ il suo scopo e’ quello non solo di non sporcarsi l’immagine (non vedo cosa ci sia di male se un uomo single abbia delle avventure con donne consenzienti), ma che abbia l’estremo bisogno di essere visto come speciale ed unico. Chi, in fondo, tra tutte noi donne, non resta colpita da un uomo che ti dice che lui va a letto con una donna solo per amore???? Io ne sono rimasta esterefatta!! Solo che non era vero! Come del resto non erano vere tante altre cose. Ora vorrei sapere due cose da lei Dottor Brunelli, la prima e’ che io so che lui e’ stato per 6 anni con una ragazza che so aver torturato abbastanza, solo che non me lo ha mai detto esplicitamente (ovviamente), ma l’ho capito con frasi che si e’ lasciato sfuggire e che poi rimodulava o rinnegava quando cercavo di entrare nel merito per smascherarlo. Secondo lei e’ possibile che una donna gli sia vissuta accanto per 6 anni senza accorgersi di nulla? Le chiedo questo perche’ a suo dire la sua ex non lo avrrebbe mai accusato di cio’ per cui lo accuso io (bugie, tradimenti, ambiguita’, violenza psicologica ecc…).
E la seconda domanda e’ riferita a cio’ che lei scrive spesso e cioe’, che dobbiamo sposatare l’attenzione su di noi, sul perche’ siamo caduti in questa trappola e non sul cercare di capire se e quanto loro sono malati.
Sono perfettamente d’accordo con lei, tante volte mi sono chiesta perche’ continuavo ad amarlo ed a cercarlo ogni volta che mi lasciava ( ad ogni lite! praticamente o facevo cio’ che voleva lui o mi lasciava), mi dicevo che non potevo amare un uomo cosi. Eppure lo amavo. La ferita narcisista di cui lei parla, la sento cosi fote e presente nella mia persona, ma non so davvero dove andarne a cercare le motivazioni. Ecco la mia domanda: io purtroppo sono un po’ scettica sulla terapia psicologica e, non le nascondo che in un anno e mezzo ho tentato di fare terapia con 3 psicoterapeutici diversi, ma non ho mai sentito empatia con nessuno di loro, soprattutto perche’ sentivo che non capivano di che tipo di personalita’ stavo parlando, forse perche’ poco afferrati in materia, non so, ma a volte percepivo che dentro di loro pensassero ( e me lo facevano capire con frasi che mi dicevano) che ero un po’ esagerata e che questo uomo in fondo non era cosi orribile come pensavo, che forse dovevo cambiare io strategia e modo di comportarmi con lui.
Ora, poiche’ vedo che lei e’ una persona molto ma molto competente e sensibile a questa problematica, crede che lei potrebbe essermi d’aiuto? Infomma, voglio dire, oggi come oggi mi sento ancora piu’ settica di prima di poter fare una psiccoterapia soddisfacente, visto che oer ben 3 volte non ho trovato giovamento, e sono qui a chiederle con tutta la mia umilta’ se lei crede davvero di poter aiutare un soggetto come me che forse e’ un po’ “particolare ” o “difficile” da aiutare.
Mi scusi se le faccio questa domanda, ma vorrei che lei capisse che prima di rimettermi in gioco con un nuovo psicolterapeuta e di spendere energie nonche’ denaro, vorrei sentirmi un po’ rassicurata. Spero che con la mia domanda lei non si senta in un certo senso offeso nella sua professione, non voglio metter in dubbio la sua capacita’ professionale, ma piuttosto, sto mettendo in dubbio la mia capacita’ di “guarire”. le e’ mai capitato di aiutare persone che come me sembravano “senza speranze” e che avevano gia’ chiesto piu’ volte aiuto senza averne risultati un minimo soddisfacenti? Lei crede di riuscire a scavare nella mia ferita narcisista ed a farmi uscire da questo tunnel? La ringrazio anticipatemente per la sua disponibilita’. Colgo l’occasione per farle e per fare a tutti quanti in questo blog, tanti auguri per un felice anno nuovo.
Gentile Katia, innanzitutto grazie per il suo sensibile e chiaro contributo-testimonianza. Le domande che lei pone possono trrovare una sincera risposta e verifica soltanto attraverso un’analisi ed un colloquio diretto. La relazione psicoterapeutica può avere successo solo q2uiando si stabilisce un rapporto di alleanza e fiducia tra terapeuta e paziente, e ciò necessita di uno sforzo, di pazienza e impegno, per un tempo che in certi caasi può essere breve in altri più lungo. Ma è anche vero che noi psicoterapeuti non andiamo sempre bene per tutti i pazienti, ma quando si incontra lo psicoterapeuta ‘giusto’ vuol dire che anche lo psicoterapeuta ha incontrato il ‘paziente giusto’. Non è una cosa che scatta semnpre a prima vista, e comunque va verificata conoscendosi. Per quanto riguarda i successi terapeutici da me ottenuti devo dire che sono soddisfatto e che in questo ambito specifico (il TdN) lo dimostrano le tante testimonianze e le pubblicazioni… ad ogni modo non sta a me sbandierare i risultati positivi del mio impegno…. posso però dire che questi ci sono perché ci metto un impegno enorme, sul piano umano oltre che professionale, e che metto in gioco la mia anima pur di lavorare bene – proprio come quei medici che rischiano di infettarsi pur di curare gli altri… è così… e ciò mi costa anche – veramente – sacrificio.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Un caro saluto
Cara Katia,
la tua descrizione è il ritratto di ciò che ho vissuto io per cinque anni. Se stai parlando di un soggetto di Roma, magari stiamo parlando dello stesso, non escludo più nulla. Io ho re-iniziato una terapia psicologica, parlo di psicologa e non psicoterapia con la quale mi sto trovando molto bene. Mi ha detto che tecnica analitica usa ma non ricordo. se ti interessa, te la scrivo sul blog o dove preferisci.
Un caro saluto e un abbraccio, e, se serve a qualcosa… da libera sto meglio, infinitamente meglio e inizio a odiarlo. Credo stia cercando di vedermi senza dirmelo, ma non mi interessa. Ho conosciuto un nuovo ragazzo e mi fa paura tanto è meravigliosamente “normale”. E’ difficilissimo ma fuori si sta meglio, credimi.Ti stringo forte. Grazie Dott. Brunelli per questo blog.
Cara Katia questo forume è aperto ad ogni suggerimento, però vorrei fosse chiara una cosa – mi costa enorme sacrificio di tempo, di intelletto, di anima ed anche di soldi… e sono solo – sono lieto se tanti miei colleghi – come mi dicono ne traggono giovamento al fine di aiutare meglio i loro pazienti – mi piacerebbe che partecipassero anche loro a questo forum per aiutare con riflessioni e spunti, ma vedo che non capita o che èp molto raro – ora mi va anche bene che qualcuno voglia consiglioare ad altri il proprio psicoterapeuta, tuttavia ritengo giusto anche tutrelare me stesso e la mia prtofessionalità, ricordando che offro un regolare servizio psicoterapeutico e che come è evidente ho grande esperienza in questo campo specifico delle dinamiche narcisistiche – le mie parcelle sono molto contenute, lavoro anche con skype e al telefono , ricevo a Milano, a Genove e a Roma – rispetto tutti i criteri normativi della mia professione. Il mio modesto guadagno mi serve per vivere e per pagare le spese di ricerca e di impegmo enorme in questo blog. In questo blog ci sono molti articoli che hanno un senso terapeutico ed armonizzante, al di là dellla questione narcisismo, ma che si connettono ad eso , al fine di uscirne fuori… insomma, vorrei che le persone comprendessero i miei sforzi, e ciò avviene perciò ne sono lieto… ma altre volte avviene che per ingenuità o per astuzia alcune persone vampirizzano questo mio lavoro, lo usano senza alcuna gratitudine, se ne appropriano pubblicandolo senza permesso da altre parti, se ne servono come strumnenbto terapeutico senza neppure ringraziarmi… ok, mi spiace per loro, perché io ormai so molto bene che ogni forma di vampirizzazione si ritorce sempre contreo chi la fa, sia nella vita amorosa e sia in ogni tipo di relazione… tuttavia vorrei che i partecipanti al blog lo capissero a fondo per il loro bene e per la possibilità di partecipare contribuendo ad aiutare gli altri che fa bene molto anche a se stessi… qui proviamo insieme a liberarci dal male e ciò è sicuro se ci impegniamo a fare del nostro meglio per fare il bene… così, e solo così… veramente diventiamo liberi…
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – psicoterapeuta
grazie infinitamente Dott. Brunelli per la sua disponibilita’, ora vorrei cercare di staccarmi prima un po’ da lui e di tornare un minimo lucida di testa e poi iniziero’ seriamente a pensare come potermi muovere. Vorrei rispondere anche a Liv. Ciao Liv, ti ringrazio per il tuo intervento, si in effetti lui e’ di Roma e mi piacerebbe tanto potermi mettere in contatto con te. Ti lascio il mio indirizzo di posta elettronica, silviena76@yahoo.it. Aspetto un tuo contatto. Grazie ancora, un abbraccio solidale a tutti.
Gentile Dott. Brunelli, leggo solo ora il suo intervendo del 09/01 in cui giustamente puntualizza che lei e’ qui per aiutarci e che possiamo intraprendere una terapia con lei. Io ne ho tutte le intenzioni di farlo, sto solamente cercando di riprendere prima contatto con la realta’ e di rimettermi un minimo in sesto prima di affrontare per la terza volta una terapia psicologia alla quale al momento non mi sento in forza di affrontare. Ho molta fiducia in lei, perche’ in tutto cio’ che scrive e risponde ai partecipanti al forum, e’ chiaro che lei ha una notevolissima competenza e sono sicura che non potrebbe esserci uno psicoterapeuta che possa essere cosi afferrato in materia, soprattutto perche’ lei ha anche avuto in amore un’esperienza diretta con una di queste persone. Chiedo a Liv la possibilita’ di metterci in contatto solo per poter verificare se stiamo parlando della stessa persona, non sa quante volte ho avuto la tentazione di contattare la sua ex, ma ero terrorizzata da lui, perche’ ho sempre avuto il dubbio che lui continuasse a sentirsi con lei e che magari lei, soggiogata da lui, potesse riferirle che mi ero permessa di contattarla. Cosi per il terrore di sue reazioni (che sono piuttosto violente), non ho mai azzardato a fare questo passo. Ma non sa quanto desidererei sapere di piu’ di lui e di come si e’ comportato con la sua ex. La ringrazio per la sua attenzione e spero che lei possa capire il mio desiderio e bisogno di dialogare con questa ragazza. Un caro saluto.
Grazie per la partecipazione e tantissimi auguri e solidarietà. Un caro saluto
Ho bisogno di capire che cosa mi stà succedendo sul lavoro e quindi mi stò documentando sui vari tipi di personalità e così sono arrivata qui! Qui si parla di relazioni affettive e non sò se la mia esperienza può interessare qualcuno. Io provo a raccontala. Nell’arco degli ultimmi 12 mesi una persona sul lavoro è riuscita ad azzerare la fiducia del mio capo nei miei confronti. Io collaboro con il capo (donna) da 10 anni , in massima armonia e sintonia. Abbiamo realizzato grandi progetti, portato l’azienda a diventare leader nel settore, riconosciuti da tutti.
Questa persona (donna) responsabile di un settore è riuscita a far credere che io sono un’incapace e per questo la perseguito. Tutto quello che faccio e dico i questo periodo è sempre sbagliato. Il capo si è schierato apertamente con la collega sottoponendomi anche ad una specie di processo pubblico per far capire a tutti quanto sia sbagliata la mia posizione. Mi sono infatti permessa di far presente a questa persona (di cui io sono il capo) che ci sono alcune cose deve migliorare nella sua attività. Lei ha preso questo come un insulto personale. Da quel momento ha messo in difficoltà me e tutti quelli che collaborano con me. Non mi ha mai detto perchè è arrabbiata e non mi ha mai dato modo di divenire ad una spiegazione. Lo stesso spiegare qui quanto è successo è difficile perchè ancora oggi io non lo ho capito ! Sono delusa dal mio capo perchè non lo riconosco più, ma sono sempre più convinta che anche Lei sia vittima della situazione. In questo momento sono incapace di prendere qualsiasi decisione, mi sembra di vivere un incubo, spero sempre di svegliarmi …ma non è così. Se ci avete capito qualcosa qualcuno mi può dare un consiglio ?
Monique – disperata !
Caro signora Monica, Internet e gli articoli di psicologia danno una prima informazione, e lei ovviamente fa bene ad avvalersene… ma ad un certo punto bisogna comprendere che ciascuno è esperto nel suo settore e che il ‘fai da te ad oltranza’ in questioni che riguardano la salute e l’equilibrio psicologico non è opportuno, non è consigliabile e può essere addirittura fuorviante e periocoloso… All’estero, non solo nei paesi ricchi, ma anche in quelli meno ricchi, come Argentina, Grecia, Thailandia… la psicologia e la psicoterapia sono discipline per la salute e il benessere normaalissime e spesso obbligatorie in azienda e a scuola, per cui quando si hanno dubbi e incertezze come nel suo caso non c’è la minima esitazione a rivolgersi da uno specialista, almeno per un primo consulto, così come è ovvio che bisogna andare dal dentista se fa male un dente e nessuno si sognerebbe di risolvere la cosa con la punta più sottile di un trapano casalingo e qualche consiglio su internet del tipo ‘fai da te’…
E’ ovvio che questi forum – soprattutto se sono come questo dove ci troviamo, monitorati da esperti e partecipati da persone attente – sono assai utili per riflettere e confrontarsi… dopodiché, se occorre un paerere ed un sostegno serio, coscienzioso, esperto, bisogna serenamente rivolgersi al dentista… pardon allo psicoterapeuta….
Un caro saluto
P.B.
CARA MONIQUE, I NARCISI CI SONO IN OGNO AMBITO DELLA NOSTRA VITA, E NEL LAVORO NON CAMBIANO, ANCHE SE SONO ATTORI NATI (IPOCRITA, PER I GRECI = ATTORE)!.
CIAO GIL
Ho scoperto questo articolo per caso e non trovo le parole per dire quanto sia stato prezioso per me. Voglio raccontare la mia lunga storia appena riesco a mettere su i brandelli della mia mente dilaniata. Vorrei tanto eseguire il test, ma non ho capito come si fa, potrebbe aiutarmi qualcuno? spero di tornare prestissimo a trovarvi. Grazie!
per il test devi chiamare orario lavoro il dr. brunelli el n. 339 147 2230 e lui ti dice come fare.
forza e coraggio!!!
ciao giliola
Salve Doc. ciao “sorelle” e “fratelli” di sventura, mi chiamo Desirè ho 39 aa e come voi, credo di aver subito un trauma narcisistico.
Vorrei fare il test potete aiutarmi? Così magari dopo riuscirò a poter parlare della mia esperienza con questo “Demone”.Grazie
Buongiorno, per il test devo darle alcune raccomandazioni perciò è necessario che mi contatta un momentino al telefono in orario lavorativo.
Un caro saluto
Buongiorno,
prima di lasciare un commento o raccontare la mia esperienza desidererei sottopormi al test TdN, poichè anche io credo di essere venuta a contatto con una persona affetta da questo disturbo.
La saluto cordialmente,
Margherita
In Dianetics e Scientology studiate e pubblicate da L. Ron Hubbard, fin dal 1950 e presenti poco dopo anche tradotti in italiano, viene spiegato perfettamente il rapporto tra PS (Personalità Soppressiva) e il PTS (Sorgente potenziale di guai), ma i “cosiddetti” scienziati hanno preferito aggirare le semplificazioni, atte poi a dedicare la forza cognitiva a raggiungere soluzioni vere e definitive, per discuteren ancora per altri 60 anni, senza ancora arrivare ad una soluzione.
Bravi
Ad alcune verità talmente potenti da non poter essere ignorate per sempre, adesso sono stati costretti a dare almeno un nome e a iniziare a far finta di accorgersene.
Bravi.
Come ad esempio il fatto che il feto registra tutto cio che si trova alla sua portata cognitiva, fin da poche ore dopo il concepimento.
Questo, che oggi gli “pseudo scienziati” cominciano a sospettare, costretti dall’ impossibilità di nasconderlo ancora, finalmente ce lo suggeriscono in alcuni articoli sperimentali.
Bravi.
Naturalmente cosa potremmo aspettarci da un pianeta e, nella fattiscpecie da una Nazione, che fa ancora capo alla Chiesa di Roma per risolvere i problemi scientifici e che a capo del CNR, attualmente deputato nel “governo tecnico scientifico” un bigotto,
lecchino, che ha detto pochi mesi fa, in una analisi scientifica perfetta, che il Dio dei cristiani, ha mandato lo tsunami in Giappone, perchè quando “picchia duro” colpisce alla cieca … come si sul dire: dove coglio coglio.
Bravissimi.
Buona giornata.
gentile dottore,
questo blog e’ fantastico!ho 26 anni e esco ora da una convivenza con un narciso.Devastante,forse e’ poco.
Si crea una sorta di dipendenza nei loro confronti nonostante ti abbiano distrutto.
Sembra impossibile.Bellissimo,brillante,simpatico,il ragazzo perfetto…i primi tempi,poi bugiardo,infedele,manipolatore,subdolo doppiogiochista e abile voltafaccia.
Prima id lasciarlo gli ho consigliato la terapia,e mi ha ascoltata..credo piu per poter raccontare alle sue prossime vittime che si sta facendo curare che non per il vero scopo di curarsi.
Tuttora quando ci sentiamo, e mi ferisce non prova senso si colpa e dice che migliorare sara’ una condizione naturale che gli si presentera’ nel corso della vita.Quindi credo che queste prime 6 sedute siano contate ben poco.Anche perche’ io credo che se uno vuol cambiare…cambia!Nella sua esperienza,ha guarito dei narcisi?
Posso imparare ad amare questi individui?come li si puo’ sconfiggere?
grazie
ile
Gentile Ile, per rispondere a queste domande, da qui posso solo invitarla a rileggere il blog e i commenti, e intanto le esprimo sincera solidarietà.
Un caro saluto
P.B.
Ciao Ilenia, mi permetto di risponderti in base alla mia esperienza (davvero allucinante credimi) personale. Purtroppo la risposta è no, il narcisista psico-affettivo non è in grado di cambiare, anzi adotta sempre il medesimo “copione”, perché fondamentalmente è una persona estremamente debole. L’amore non si impara, lo si sente. Il narcisista finge di amare gli altri e tuttavia, si illude così facendo, di amare se stesso o meglio di “alimentare” il suo ego (sì, si alimenta letteralmente…la sua bramosia è famelica, anche se la giustifica chiamandola “passione amorosa”. Ma la vera passione è un’altra cosa…); tuttavia fallisce anche nell’amore che pensa di rivolgere a se stesso. Sono già degli sconfitti in partenza, ma sono come delle scatole senza coperchio: nulla trattengono e rimangono sempre vuoti. Se tu sai cosa significhi o meglio, sai come ci si senta quando si ama, hai già vinto, la tua vita è già arricchita. Credo che l’unico modo per sconfiggerli sia credere ancora nell’amore universale verso gli esseri o semplicemente nell’accettare la diversità di ciascuno (è il rispetto per la vita propria e altrui). Lo so che è un concetto troppo utopistico, ma questa è anche la mia battaglia. Pensare che nonostante mi abbiano “svuotata dentro” (o “succhiata”, usando un termine “vampiresco”) e fatta a pezzi, io non sia una scatola vuota. La mia anima è mia e nessuno ha il diritto di distruggerla. Impara a sentire la tua fiamma vitale… è viva ed è solo tua, ricordalo…nessuno te la può portare via, nonostante ti sferrino colpi mortali. Semplicemente perché l’anima non può morire…
Molto bello e significativo questo intervento. Grazie Masha.
La ringrazio molto, ma soprattutto le rinnovo i complimenti per la creazione di questo blog, il quale ho trovato ben articolato, esaustivo e innovativo. In questa sorta di “terapia di gruppo”, lo scambio continuo di ruoli favorisce una maggior consapevolezza, poiché l’allontanarsi temporaneamente dal proprio punto di vista, allarga e modifica la visione parziale che spesso si ha delle cose, a causa delle “interferenze” non solo esterne, ma soprattutto interne che ognuno di noi inconsapevolmente genera.
Un sincero saluto
E’ la prima volta che mi trovo a raccontare pubblicamente la mia storia e mai avrei pensato di farlo in un blog, ma questo articolo mi ha toccato profondamente perchè mi rivedo in molte sue parti. Da quello che ho letto sembra proprio che anche io sia una una vittima di un narcisista patologico e data la mia atroce sofferenza credo proprio di avere subito un trauma. Non so se quello che mi è capitato rientri in questa patologia e vorrei tanto avere una risposta. La mia storia inizia 3 anni fa, quando incontro questa persona in un momento molto difficile della mia vita. Dal primo momento si instaura un intenso feeling, lui mi corteggia, mi cerca, mi fa sentire di nuovo viva. Condividiamo molti interessi e da subito nasce un bellissimo dialogo. Scatta anche subito l’attrazione, cosa che mi stupisce molto perchè non ero una persona molto aperta. E’ il classico bravo ragazzo. Veniva da una lunga storia in cui era stato tradito e abbandonato e aveva sofferto molto. Dopo circa 2 mesi di frequentazione assidua, durante i quali sorrido alla vita, tutto mi sembra di nuovo avere un senso e sono quasi felice, all’improvviso, da un giorno all’altro, mi dice che c”è un’altra persona nella sua vita. Un’amica stretta con cui aveva avuto una breve storia estiva, si fa avanti con lui per iniziare una relazione stabile. Lui mi dice che vorrebbe provarci con lei, perché la conosce bene, si trova bene e sa che è una persona affidabile sulla quale contare. Io rimango sconcertata, delusa, ma non posso fare altro che dirgli che se è quello che vuole io non posso fare altro che accettarlo. Ma lui mi dice che in realtà è me che vuole, perchè prova emozioni fortissime, è coinvolto e attratto, ma ha paura perchè mi vede troppo distante e teme di soffrire se la storia finisse. Io gli dico di seguire il suo cuore, non gli assicuro che io sarò la donna della sua vita ma date le premesse tutto faceva ben sperare. Lui crolla in un pianto toccante e mi dice che è giusto così, che non può sacrificare la sua felicità per una persona che non ama e che ha avuto solo un capriccio. Sembra tutto normale, la notte stessa in un sms mi dice che le ha detto di no anche se è stato difficile e io dormo tranquilla. Da quel momento inizia il mio tormento. Nei giorni successivi lui cambia bruscamente atteggiamento, mi cerca di meno, non vuole più uscire se non per fugaci caffè dicendomi che si sente confuso, che non vuole impegnarsi in una storia seria, che non si sente innamorato. A me sembra impossibile che una persona possa cambiare da un giorno all’altro e così gli chiedo continue spiegazioni. Lui dice di non sapere più cosa prova, io temo che abbia iniziato un rapporto con l’altra persona e lui nega fortemente ogni volta. Tante volte ho provato a chiudere il rapporto con lui, a dirgli che se non poteva essere più come prima io non volevo continuare. Per una anno intero è un continuo tira e molla. Io mi allontano e lui mi cerca a telefono dicendomi che non può stare senza sentirmi. Io cedo pensando che abbia capito cosa vuole e appena gli chiedo di uscire e frequentarci normalmente lui si irrigidisce e mi risponde che non si vuole impegnare. Ogni volta che ci vediamo però scatta qualcosa di bellissimo, un’emozione forte, almeno per me, e gli si legge negli occhi che è felice con me. Ma non ne vuole sapere di presentarmi ai suoi amici. Il mio è un continuo chiedere se ha un’altra ma la risposta è sempre negativa. Finchè un giorno qualcuno mi viene a dire che lui è fidanzato ufficialmente da tempo. A quel punto lui nega fortemente e con convinzione, mi dice di non credere alle persone, che è sempre quella sua amica con cui vuole aprire un’attività. Io decido di allontanarmi per giorni, ma lui mi cerca e io cedo sempre, perchè sono innamorata, mi batte il cuore ogni volta che leggo un suo sms o mi squilla il telefono. E vado avanti, convinta che è questione di tempo e lui cederà. Dopo un anno il rapporto cambia, si fa più intenso, lui è più preso, più presente, anche se gli orari di uscita non sono proprio normali. Finchè un giorno mi dice che mi ama. E’ la mia gioia più grande, penso che dopo tanta sofferenza finalmente potrò essere felice con l’uomo che amavo da tanto. E arriva la confessione. Mi dice che in tutto quel tempo lui con quella persona era stato fidanzato davvero, e non aveva mai avuto il coraggio di dirmelo finchè non aveva capito i suoi sentimenti. Ma mi dice che ormai la storia è chiusa, deve solo chiarire meglio le cose perchè sono soci sul lavoro. Invece inizia la sua doppia vita. Viviamo un idillio amoroso, è presente, innamorato, gli brillano gli occhi quando mi vede. Mi tratta come una regina quando siamo insieme, mi chiama dieci volte al giorno, e tutte le sere viene da me a tarda ora anche solo per due chiacchiere. Già, a tarda ora. Chiunque avrebbe capito. Ma io no. Perchè lui mi dice che ha altri impegni. Mi chiama per strada prima di venire da me e mi manda messaggi durante la serata. Ma usciamo anche normalmente ad orari normalissimi e passeggiando alla luce del sole in mezzo alla città. Conosce i miei amici , lo faccio entrare nella mia vita. Ma io non entro mai nella sua. a un certo punto iniziano i litigi. Le cose non mi tornano, non mi porta in vacanza con lui, mi dice che c’è anche lei ma sono solo amici. Decido con un grande dolore di lasciarlo ma lui in vacanza mi riempie di messaggi d’amore e di promesse per il futuro. E io stupida ci credo ancora. La storia va avanti così per molti mesi ancora, con tante promesse non mantenute, con tante scadenze non rispettate, ma allo stesso tempo con tanto amore. Io lo amo alla follia. Mi basta sapere che c’è, mi basta un suo abbraccio, per sentirmi bene e affrontare la vita. Dentro di me qualcosa non va ma io lo ignoro e vado avanti, aspettando che le cose cambino da sole. Invece non cambiano mai. Un giorno scopro delle foto di lui con lei prese in una serata in cui mi aveva detto di essere da altra parte. Decido di darla finita. Piange disperatamente, mi supplica, mi implora, si distrugge per convincermi a non lasciarlo. Tanti ultimatum non rispettati. Finche un giorno scopro l’amara verità. Fidanzato ufficialmente con progetti matrimoniali in corso. E’ uno schock tremendo per me. Erano tutte bugie. tanti sotterfugi, tanti inganni per che cosa poi? Quando glielo dico il suo primo istinto è di dirmi che voleva lasciarmi da tempo. Io minaccio di rivelare tutto all’altra persona e lui diventa cattivo. Diventa una persona che non avevo mai visto. Violento verbalmente. Vuole solo cacciarmi via e sistemare le cose con lei prima che anche lei venga avvertita. Mi crolla il mondo addosso. Provo a cercarlo ma mi allontana i primi giorni. Poi mi cerca ma io chiudo il telefono. Impazzisce. Dice che sono l’unica donna che abbia mai amato. Che senza di me non sa vivere. Che non aveva avuto il coraggio prima perchè si era adagiato in una vita di routine con lei. Gli dico di tornare da me quando avrà sistemato tutto. E lo fa, torna dicendo di averla lasciata. Lo perdono. Ma è turbato. A lei dice solo mezza verità. Le racconta che io ero un’amicizia trasformata solo da qualche mese in altro. Inizia il rapporto con me ma non è più lui. comincia a esprimere i suoi dubbi e dice di voler tornare con lei e andarci in vacanza. Per me è devastante. per tutto il tempo che era stato con me aveva cercato perdono da lei con continui messaggi e chiamate, finchè lei lo ha riaccettato nella sua vita. Di nuovo provo a cercarlo per chiarire e di nuovo diventa aggressivo e dice cose orrende. E’ mortificante per me. Deciso di sparire e andare via. Chiudo il telefono. Mentre è in vacanza con lei mi manda messaggi per chiedermi perdono. Dice che non aveva capito niente, aveva sbagliato tutto, la vita senza di me era impensabile. Resisto per giorni e giorni senza rispondere alle mail e ai messaggi. Mi dice di essere un uomo diverso, pentito, infelice, e che vuole una vita con me. Cedo di nuovo pensando che questa volta deve essere vero. Gli chiedo dimostrazioni e me le da. E’ di nuovo quella persona dei primi tempi. Non riesco a crederci. In quei giorni gli viene diagnosticata una bruttissima malattia degenerativa. non ho più dubbi. Devo restare al suo fianco per sempre. Tutta la sofferenza doveva portare solo a quello. Ci leghiamo tanto, lo aiuto nei primi giorni dopo la diagnosi, io distrutta dal dolore, cerco di trasmettergli solo serenità e ci riesco. Fa mille progetti con me. Fino a quel momento io avevo paura e nona vevo voluto iniziare di nuovo una frequentazione intensa ma a quel punto credo che sia il momento giusto. E così cambia di nuovo tutto. Mi fa capire che quella persona è ancora presente, non del tutto fuori e non sa di me, ma non si frequentano più se non per lavoro. Io non gli credo, ormai so riconoscere i segnali e gli dico che è meglio separarsi anche se gli rimarrò accanto da amica. Mi supplica di non lasciarlo, i solit pianti e le solite scuse, e io aspetto. L’altro giorno mi riaccompagna a casa e ad aspettarci c’è la sua “fidanzata” che mi da della prostituta. E’ una coltellata. Di nuovo mi dice che voleva lasciarmi. Vado in tilt e decido di raccontare tutto a lei. Risultato? Lui mi odia e sta cercando disperatamente di tornare con lei dopo che lei lo ha insultato e disprezzato. Mi ha ucciso dentro. Spero che questa lunga storia che ho raccontato possa trovare una spiegazione qui. Grazie.
Io invito anche altri partecipanti a rispondere nello spirito del gruppo di auto-aiuto. Ora non posso dirle di più perché è tardi e sono stanco. Ma davvero le sono solidale e la ringrazio per la fiducia e per il suo sforzo di aprirsi, aiutando così anche gli altri a capire. Abbia forza, si ricordi che in questi casi non si viene maltrattati e feriti perché non si è stati amati abbastanza, o non si merita attenzione ed amore, ma perché l’altro è una persona a dir poco problematica e con tutta probabilità uno squilibrato della relazione affettiva. Un conto è il trauma abbandonico, che fa male, e le pene d’amore in una relazione sufficientemente normale, un altro conto è una relazione patologica e traumatizzante, le cui conseguenze possono e devono essere curate.
Un sincero saluto
Pier Pietro Brunelli
Grazie Dottore per l’interesse dimostrato. Mi sto convincendo sempre di più che da sola non posso farcela. Ho 32 anni e sono senza lavoro. Mi sembra di non avere più prospettive. Devo cercare un aiuto prima che sia troppo tardi. Un caro saluto.
cara Teresa e caro dottor Brunelli, sono nuova anche io e anche io sono troppo stanca per scrivere in questo momento ma mi impegno già a farlo al più presto. Ho vissuto una storia molto simile alla tua, con l’aggravio che lui l’ha sposata davvero e lo ha fatto mentre prometteva cose a me e con mio padre morto da tre mesi(suo grande amico)…io di anni ne ho 42 e nemmeno io lavoro. Beh, che dire!! ti abbraccio virtualmente col cuore e spero che da questi incontri nasca qualcosa di buono, perchè io, giuro, dal dolore..non resisto più. A presto!
buonasera a tutti i partecipanti del blog. Oggi riflettevo fra me e me che anche quest’ anno sta per finire e che fra solo qualche settimana sarà il 2012. Il mio augurio per tutti noi è che si possa ripartire decidendo che sia davvero un nuovo inizio, un “albedo” come è appunto il nome di questo blog. Per quanto mi riguarda ho deciso che queste settimane le impiegherò a favorire ed a far posto al nuovo: ho sacchi di vecchi vestiti da regalare, vecchi biglietti di teatro e cinema da buttare, bigliettini e foto con cui magari farò tanti coriandoli colorati per salutare il nuovo anno! Un caro abbraccio a tutti
Buonasera,
cercando del materiale in internet sul narcisismo sono capitata su questo sito e vorrei riportare brevemente la mia esperienza. Volevo chiederle…e quando il narcisista patologico è proprio lo psicoterapeuta? Credo proprio che il terapeuta dal quale sono andata per un percorso di psicoterapia fino a qualche mese fa sia proprio narcisista.
Ero sempre colpita da alcuni suoi comportamenti durante le sedute: faceva sempre riferimento ai suoi libri, si vantava di avere avuto “molti successi”, si vantava di essere un artista, si vantava di essere un “fallito di successo”, si vantava di essere uno “fuori dalle caste”…fin qui ho accettato con un po’ di fastidio. Però purtroppo dopo 7 mesi di terapia mi ha sbattuta letteralmente fuori dallo studio improvvisamente dopo che io gli ho fatto delle critiche sul modo di lavorare e ho fatto riferimento al suo narcisismo. Mi ha urlato dicendo che sono troppo irritante, che non gli stringo la mano all’inizio della seduta per sfida (in realtà sono timida ma lui l’ha presa sul personale), che sono troppo aggressiva (ero molto nervosa in quel periodo ma non ho mai fatto nè detto niente di grave) ma soprattutto ha affermato urlando (e me lo ha ripetuto al telefono a distanza di mesi): “Io i miei pazienti li amo tutti e tutti mi adorano e mi rispettano tranne te”. Secondo me questa sua affermazione la dice lunga sul suo modo di essere.
Non mi ha mai più voluta vedere e al telefono ha detto di essere una persona sofferente e di volere il silenzio.
E’ una storia molto forte che a distanza di mesi mi fa male abbastanza perchè dal terapeuta proprio uno non se lo aspetta.
Cosa potrei fare? Non ho più il coraggio di andare da un terapeuta, anche perchè non era il primo tentativo di terapia, e penso che dovrei farcela con le mie risorse.
Penso sia una questione molto seria quella delle violenze nel setting di psicoterapia.
Un saluto
La comprendo… purtroppo anche un cardiologo può avere l’infarto… può anche capitare che ci sia una dimensione psicologica e caratteriale per la quale quel terapeuta e quel paziente non sono compatibili, e questo non è colpa di nessuno… gli psicoterapeuti, sono esseri umani, e come tali possono incorrere in qualsiasi problematica psicologica… certamente è importante che ne acquisiscano il più possibile coscienza. A volte è proprio l’esperienza dello stesso picoterapeuta di una sofferenza psicologica in una certa area che lo rende più sensibile e comprensivo verso quei pazienti che hanno una problematica analoga.
Comunque cara signora lei non si deve scoraggiare e invece deve fare tesoro della sua esperienza che ha fatto emergere fattori importanti e quindi deve cercare un altro psicoterapeuta con il quale approfondire anche quello che è accaduto. D’altra parte quello che le è accaduto può avvenire anche con il dentista o con qualsiasi medico, perciò c’è chi cambia terapeuta di ogni specialità perché si trova meglio con qualcun altro. Se lei è stata sei mesi in psicoterapia è perché nonostante il conflitto ne ha ricavato cose importanti per lei, anche se adesso le appaiono solo in negativo, perciò è importante che si confronti con un altro terapeuta per esaminare come è andata, e vedrà che da ciò lei si porterà più avanti nel processo terapeutico traendone benefici.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Gentile dottore,
la ringrazio per la risposta.
Il problema è che, non essendo la prima esperienza di terapia, non riesco per ora a ricominciare un altro percorso in quanto ho il terrore di fare confusione tra le varie figure terapeutiche. Non scendo nei dettagli però questa persona mi ha detto delle cose veramente crudeli ed è stata dura non scivolare in un processo di autocolpevolizzazione: non è facile in una situazione di transfert rendersi conto di chi sta sbagliando, soprattutto se il terapeuta stesso è il primo a farti sentire in colpa. Sono anch’io psicologa, anche se non lavoro come terapeuta, e forse solo questo, insieme a quanto ho appreso da precedenti esperienze di terapia, mi ha aiutata a non deprimermi troppo. Però ci si sente impotenti e arrabbiati, avrei voluto fare una segnalazione all’ordine ma non essendo dimostrabile quanto accade in terapia è difficile farlo….
Comunque questa persona, secondo me, non ha accettato minimanente di essere criticato e pensava di essere disprezzato da me solo perchè avevo bisogno di fargli delle critiche o delle provocazioni (ha uno studio abusivo e io ho “osato” farglielo notare). Mi è sembrato come se nei pazienti egli cercasse delle persone che “lo adorassero” e lo facessero sentire importante. Io mi sono rifiutata di avere questa funzione e quindi… fuori! Mi definiva spesso “una ragazzina” (ho 30 anni) ma forse questo era un suo atteggiamento difensivo perchè non gli davo ragione su tutto (e che c’è di più sano?).
Non penso che il fine della terapia sia quello di fare del terapeuta un idolo, anzi, è giusto che venga fuori anche l’ambivalenza nel transfert.
Lui stesso mi ha detto più volte di essere una persona da sempre depressa e con poca autostima. Almeno lo riconosce (del resto è un analista di 60 anni) ma a quanto pare conoscere i propri lati deboli e aver fatto terapia non elimina sempre il problema.
Comunque, dato che sono sicura del fatto che sia un narcisista patologico, posso dire che oltre alla rabbia e impotenza in questi casi si sviluppa il seguente vissuto: anche se ti rendi conto che il narcisista di turno in fondo è “un poveretto”, hai la sensazione che lui sia comunque una persona importante che hai perso e di non meritarla. Forse perchè durante la relazione queste persone riescono a convincerti di essere affascinanti e migliori di te. Io ho individuato questa fase nell’elaborazione di una ferita provocata da una persona narcisista (non solo da questo terapeuta) e sarebbe interessante capire come elaborarla.
Anche se razionalmente ho tutto chiaro, a livello più profondo sento un furto all’autostima.
La cosa più assurda è che si definiva “il migliore dei miei terapeuti” :-)
Un saluto
Io non mi permetto di entrare nello specifico e ripeto che mi dispiace per la sua delusione. Comunque sta di fatto che questo collega lavora da tempo e ha dei pazienti quindi fa il suo lavoro. Se con lei e con altri non ha funzionato bisogna ammetterlo e considerare che per qualche ragione caratteriale e anche di disequilibrio con lei e con altri non è andato bene (ma con altri invece sì). Non è colpa di nessuno, è un’esperienza che conviene elaborare per farne tesoro, seppure in negativo.
Non sono d’accordo con la sua accusa di ‘studio abusivo’, non capisco lei cosa intenda. Non penso che lei creda che uno psicoterapeuta debba avere un ricco studio con doppi servizi e segretarie. Gli psicoterpaeuti lavorano moltissimo e guadagnano pochissimo e non hanno alcuna garanzia. Ciò che è scandaloso ed è abusivo è che non vi sono possibilità di ricevere sostegni mutualistici per i pazienti e a ciò molti psicoterapeuti responsabili rispondono cercando di contenere al massimo le tariffe e questo vuol dire anche lavorare in condizioni di studio più arrangiate ed economiche.
Lei poi dice di aver già provato con altri terapeuti, come mai li ha cambiati? Se lo ha fatto avrà avuto i suoi giusti motivi. Allora provi ancora a cercarne un altro, magari con un orientamento diverso da quelli dove è già andata. Lei è psicologa le può davvero servire comprendere le differenze di orientamento e i differenti transfert, forse ciò fa parte anche di una sua ricerca personale che va oltre la dimensione terapeutica. Non si scoraggi, continui nel suo proposito che era quello di fare la psicoterapia, e che non devbe essere bloccato da uno psicoterapeuta con problemi o non adatto a lei.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
La ringrazio per la risposta e per l’incoraggiamento a non mollare con l’obiettivo di fare terapia. Per ora però mi prenderò una pausa, che mi servirà anche a capire perchè ho cambiato diversi terapeuti.
Con studio abusivo intendo dire che il terapeuta ha un contratto full time come dipendente pubblico (non ha un incarico di psicologo in tale struttura)e fa terapia tramite la sua onlus durante i pomeriggi liberi dal lavoro. Lui stesso ha ammesso che non potrebbe fare psicoterapia. Non mi ha mai rilasciato una ricevuta (anche se la sua tariffa è molto bassa) e la lite è scoppiata quando gliel’ho chiesta, ha detto che con questo discorso l’ho “ferito particolarmente”.
La ringrazio ancora per la risposta. Sto cercando di dare il giusto peso alla vicenda, credo che non si possa nè minimizzare ne ingigantire.
Un saluto e buona giornata.
Io sono qua, nelle info ci sono scritti i riferimenti, se mi contatta vediamo cosa posso consigliare.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Mary ho il sospetto che abbiamo avuto a che fare con lo stesso individuo.
Mi piacerebbe essere contattata in privato per discuterne.
Per me va bene, anzi sarebbe importante! Come facciamo a contattarci in privato?
non saprei e credo che l’unico modo sia darti un indirizzo mail.
quindi eccolo:
acida.doc@libero.it
(ovviamente non è la mia mail ufficiale)
Ok, grazie. Ti ho scritto.
Buongiorno
un saluto a tutte le persone che partecipano a questo blog, al quale dò il mio contributo come coordinatrice e counselor.
In questo messaggio fornisco alcune informazioni e consigli.
Credo sia importante non fermarsi solo a questo articolo, ma individuare anche se ce ne sono altri correlati che possono aiutare a comprendere ed anche ad interessarsi di altro traendone beneficio.
Ad esempio l’articolo su “Influenze genitoriali e amori sbagliati” https://www.albedoimagination.com/tag/genitori/ o quello che riguarda la relazione tra uomini e donne https://www.albedoimagination.com/04/2010/le-donne-e-gli-uomini/ . Ma ci sono anche altri articoli che riguardano iniziative e riflessioni interessanti su ambiti psicologici e creativi non direttamente collegabili al narcisismo e alle pene d’amore… ed è senz’altro alleviante portare la propria attenzione su altre questioni…
IN PARTICOLARE CONSIGLIO di prendere in considerazione la possibilità di partecipare all’esperienza LOVE THEATRE https://www.albedoimagination.com/11/2011/love-theatre-incontro-psicologico-e-creativo-tra-maschile-e-femminile/ è un’iniziativa che consente di rilassarsi e di armonizzare in modo simbolico e creativo la relazione psicologica tra le energie maschili e le energie femminili…
E’ importante registrarsi al blog per ricevere aggiornamenti, ed è anche utile diffondere questo blog, in quanto se si è ricevuto un aiuto o lo si ritiene di interesse lo si può segnalare anche ad altri. E’ facile farlo anche attraverso i tastini che ci sono alla fine di ogni articolo e che consentono di far comparire l’articolo nella propria pagina Facebook o in altri Social Network.
Per ricevere le notifiche di risposte e commenti di un determinato articolo è necessario, dopo aver scritto un commento, sbarrare il quadratino in basso a sinistra ‘notificami’…
Per adesso è tutto, intanto un caro saluto a tutte le persone che partecipano al blog contribuendo ad aiutare tutti a comprendere più a fondo, ed anche a tutti coloro che semplicemente lo consultano, augurando a tutti di trane informazioni ed emozioni positive.
AUGURI DI NUOVA ALBA
Giuliana Lisi – Counselor
08/11/2011 alle 5:41 pm
Buongiorno
un saluto a tutte le persone che partecipano a questo blog, al quale dò il mio contributo come coordinatrice e counselor.
In questo messaggio fornisco alcune informazioni e consigli.
Credo sia importante non fermarsi solo a questo articolo, ma individuare anche se ce ne sono altri correlati che possono aiutare a comprendere ed anche ad interessarsi di altro traendone beneficio.
Ad esempio l’articolo su “Influenze genitoriali e amori sbagliati” https://www.albedoimagination.com/tag/genitori/ o quello che riguarda la relazione tra uomini e donne https://www.albedoimagination.com/04/2010/le-donne-e-gli-uomini/ . Ma ci sono anche altri articoli che riguardano iniziative e riflessioni interessanti su ambiti psicologici e creativi non direttamente collegabili al narcisismo e alle pene d’amore… ed è senz’altro alleviante portare la propria attenzione su altre questioni…
IN PARTICOLARE CONSIGLIO di prendere in considerazione la possibilità di partecipare all’esperienza LOVE THEATRE https://www.albedoimagination.com/11/2011/love-theatre-incontro-psicologico-e-creativo-tra-maschile-e-femminile/ è un’iniziativa che consente di rilassarsi e di armonizzare in modo simbolico e creativo la relazione psicologica tra le energie maschili e le energie femminili…
E’ importante registrarsi al blog per ricevere aggiornamenti, ed è anche utile diffondere questo blog, in quanto se si è ricevuto un aiuto o lo si ritiene di interesse lo si può segnalare anche ad altri. E’ facile farlo anche attraverso i tastini che ci sono alla fine di ogni articolo e che consentono di far comparire l’articolo nella propria pagina Facebook o in altri Social Network.
Per ricevere le notifiche di risposte e commenti di un determinato articolo è necessario, dopo aver scritto un commento, sbarrare il quadratino in basso a sinistra ‘notificami’…
Per adesso è tutto, intanto un caro saluto a tutte le persone che partecipano al blog contribuendo ad aiutare tutti a comprendere più a fondo, ed anche a tutti coloro che semplicemente lo consultano, augurando a tutti di trane informazioni ed emozioni positive.
AUGURI DI NUOVA ALBA
Giuliana Lisi – Counselor
buonasera a tutti….vi racconto in questo bellissimo sito la mia storia.ho 35 anni ed amo una persona che per quattro anni mi ha fatto vivere una favola.ad agosto di quest’anno ,la nostra storia finisce.lui non mi spiega il perchè.io avevo un piccolo presentimento.la verità salta fuori…la sua ex con cui aveva avuto una storia di 8 anni lo ricerca per aiuto.lui l’aiuta.questo agiugno.lui non me ne parla.arriva luglio si vedono.lui l’aiuta ancora.io avevo dei dubbi ma le risposte non erano mai veritiere.ad agosto mi dice che non mi ama più.vengo aconoscenza di fatti come foto lettere sms.si rivedono.io mi sento ancora persa per lui.noi ci rivediamo ad ottobre dopo varie discussioni.lui mi spiega che loro sono solo amici importanti.per me lui è sempre il mio lui.nel frattempo loro avevano parlato condiviso tante cose.ora io lo vedo e lo sento ma mi chiede del tempo per capire ed io glie lo sto dando.rispetto a prima mi sento lontana anni luce,e lei e sempre presente.ma non vuole parlarmi di loro.io credo che il legame che ci sia sia molto forte.mi chiedo che cosa ci faccio io.io conoscevo un uomo diverso da quello che cè ora…per voi tutto questo cosa significa.ma soprattutto (non ci credo)un’amicizia tra due ex può esistere?io ho dato tanto per lui,e non mi pento.lui lo merita.ma lei lo ha lasciato.trattandolo male.perchè questo attaccamento forte per loro.io non ci sono più nel suo cuore vero?grazie per avermi ascoltato….sto male
Buongiorno,
sto cercando di uscirne. Lui era LUI, poi si è trasformato, e la dolcezza e la protezione che aveva sono diventate armi contro di me. Da sempre traditore, era riuscito a convincermi di essere io quella possessiva e gelosa. E via dicendo… Adesso sono nella fase, penso, della vendetta verso la preda che scappa. Dopo avermi cercato di riconquistare per l’ennesima volta (riuscendoci), ha detto ai nostri amici cose non vere, quasi fossi io che lo assillavo e mi ha escluso da tutte le iniziative della sua vita. Sto scappando. Tre domande: si riesce a estirpare l’amore che comunque si prova in modo malato per l’origine dei tuoi mali? si guarisce e si riesce a volersi bene? qual’è l’arma migliore in questa fase di vendetta: indifferenza, urlargli di lasciarci stare, parlare, stare zitti?
grazie
Liv
Posso soltanto dirle che nella mia esperienza come terapeuta ho sempre – dico sempre – verificato dei benefici quando si è svolto un percorso terapeutico – anche breve – lo dico pubblicamente a costo di essere smentito. In particolare mi riferisco alla detraumatizzazione, all’uscire dall’incubo. E’ comunque determinante che si stabilisca una relazione di fiducia e di alleanza , umana e professionale, tra il terapeut e chi è stato ferito. Ciò non vuol dire che non se ne possa uscire da soli, e questo blog, nche grazie agli interventi dei partecipanti aiuta, ma è ovvio che è molto importante avere un sostegno.
Un caro saluto con tanta solidarietà
Pier Pietro Brunelli
Ciao Liv,
la mia storia è identica alla tua…lui ancora mi perseguita…mi cerca fino all’ossessione e poi dice a tutti che sono io a cercarlo e ad ossessionarlo, non so più che fare…a livello psicologico mi sta distruggendo, ma sono in terapia e questo mi sta aiutando a non mollare…fai lo stesso…
si, sono in terapia.ho ripreso. ma quanto è difficile? :-(
io mi ritrovo in moltissimi dei racconti che ho letto e continuo a leggere.però ora che lui è lontano mi domando: è il mio vampiro interiore che me lo ha fatto vedere così e lui in realtà non era un narcisista patologico oppure lui era un narcisista patologico e semplicemente non mi cerca più perchè ha trovato un’altra preda? mi fa paura pensare di essermi inventata tutto io… nn penso però vorrei un confronto con voi… che dite?
ciao Liv e Speranza, sono nuova e come voi ho vissuto, anzi, vivo la medesima esperienza. Ancora sto con lui e non sono in terapia..sono nella fase della vendetta, oggi, domani in quella del perdono, poi della pena, poi della sindrome da crocerossina. Insomma, sto impazzendo! non so come liberarmi di lui, sono scappata a 5.000 km di distanza ma ci sentiamo ogni giorno e la sua ombra è sempre con me. E’ la mia ossessione e non riesco ad accettare il male che mi ha fatto. Lo supplico di darmi spiegazioni ma ovviamente non me ne dà…trovare voi mi sta aiutando, mi aggrapperò a tutto ciò che posso pur di uscirne, ma perderlo mi terrorizza..mi sento zoppa senza di lui, persino senza i suoi tormenti….
vai Eva …. ce la puoi fare! credici
scusate una domanda: ma tutte noi avevamo /abbiamo un rapporto sessuale eccezionale con il vampiro?
La considero una domanda molto importante… solo che un conto è sentirsi molto eccitati in un amplesso ed un altro che quell’amplesso sia davvero eccezionale nelle modalità, nella creatività e nella soddisfazione.
ciao Liv, perchè fai riferimento al sesso definendolo “eccezionale” … d in risposta al Dott. Brunelli dico: la seconda affermazione è quella che fa riferimeento alla mia esperienza. Ma può un real Narcisista essere sessualmente generoso e attento oltre ogni dire?? mi chiedo se non lo stia etichettando nel modo sbagliato. Poi mi torna in mente una frase che ho letto anni fa da qualche parte, una frase della quale mi sono “innamorata” e che si commente da se: l’altruismo è la sublimazione della’mor proprio” beh, visto così un reale Narcisista potrebbe anche essere straordinariamente generoso e apparentemente volte al benessere altrui!!!! O NO???? grazie e a presto!!!!!!!!!!!!!!
possiamo molto filosofare sul narcisismo patologico, comunque sia meglio venire fuori da ogni possibile TdN… il marcista patologico non ha amor proprio ha amore per la propria immagine di facciata…
Accettare di non poter essere amata è l’ unico obiettivo che mi pongo. Ho intrapreso per anni una terapia analitica alla fine della quale mi sentivo forte e pronta di nuovo ad innamormi. Ho incontrato un uomo che sembrava incarnare tutte le mie speranze ed anche oltre e per mesi abbiamo vissuto momenti di grande armonia eppure, di nuovo, ha iniziato a vedermi come un mostro da combattere, desiderando punirmi più di ogni altro desiderio. Mi sono allontanata da lui dicendogli di non amarlo più, mentendo.
Il mio vampiro interiore ha vinto, ho deciso perciò di assecondarlo, vivendo di notte come tutti i vampiri, cioè nascondendo agli altri e a me stessa paura, solitudine, disperazione, ma spesso leggo della sofferenza degli altri perchè mi aiuta filosoficamente ad accettare e comprendere. Ed anche il suo blog mi aiuta, dunque grazie dottore anche se lei da un po troppe speranze, per quella che è almeno la mia esperienza
Coraggio, adesso lei vede tutto nero, il vampiro interiore non esiste, è una metafora per farci capire che dobbiamo lavorare su noi stessi, a periodi le cose vanno e in altri torniamo in crisi (lei è stata anche bene, non SEMPRE SEMPRE male) – allora tirarsi su le maniche e rimettere in atto la terapia che già le ha fatto bene, e smetterla di darsi marchi del destino o di pensare che non si cambia, non è così, pensi all’esistenzialismo lei che ama la filosofia, siamo sempre in divenire, e come sarà domani non si sa, indipendentemente da come una persona si fissa che dovrebbe essere.
FORZA!
Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta)
Gentile dottore,
i miei partner erano persone normali con i loro egoismi e le loro ombre eppure devono essersi alleati con il mio vampiro interiore perchè tutti o quasi hanno ritenuto fosse giusto trasformarsi con me in persecutori in un modo o nell’ altro. Io ho provocato questo loro cambiamento, come? non ne sono consapevole, ho cercato di dare loro amore di essere dolce comprensiva, anche materna, ma deve esserci in me un vampiro che mi odia particolarmente perchè i risultati sono sempre stati di grande sofferenza per me e credo anche per loro. Lei crede al destino? io si, i miei atti di generosità sono stati facilmente snobbati mentre le mie mancanze, i miei difetti sono stati analizzati con una lente esigente ed inesorabile e mi creda niente mi è stato mai perdonato.
SEGNALAZIONE E INVITO A LOVE THEATRE Incontro psicologico e creativo tra maschile e femminile ROMA 2 – 3 – 4 Dicembre
ATTRAVERSO IL LINGUAGGIO GIOCOSO E SPIRITUALE DEL TEATRO, ACCESSIBILE A TUTTI, IN UN CLIMA DI SOLIDARIETA’ E DI SPONTANEITA’ INCONTRIAMOCI PER LIBERARCI DA ANSIE E PREGIUDIZI E RISVEGLIARE UNA NUOVA FIDUCIA TRA UOMINI E DONNE IN NOME DELL’AMORE E DELLA VITA. QUESTO E’ L’INTENTO DI LOVE THEATRE E DEI SUOI PARTECIPANTI.
Condotto da Pier Pietro Brunelli
Psicologo-Psicoterapeuta – Dottore in Dams-Spettacolo – ha lavorato con Rena Mirecka del Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski per qusi venti anni –
E’ autore con Luisa Tinti del Libro La SACRA CANOA. Rena Mirecka , Bulzoni, 2011.
ROMA – Spazio THIASOS 2-3-4 dicembre 2011 – Via Pistoia 1b –
vedi dettagli ed info nel blog al seguente link:
http://www.thiasos.it/home.htmlhttps://www.albedoimagination.com/11/2011/love-theatre-incontro-psicologico-e-creativo-tra-maschile-e-femminile/
… oltre alle DIAGNOSI occorrono le TERAPIE
A titolo di sfogo, vi trasmetto un mio commento in relazione ad un post comparso su un forum che tratta una tematica assai simile a quella che viene trattata qui, (nel senso che non è proprio la stessa nei modi e nei contenuti, ma nel concetto sì)
Ecco quanto ho scritto:
Trovo molto interessante questo ultimo post, osservazioni acute e sentite con esperienza… in effetti era da un po’ che non leggevo questo articolo che pure ho citato nel mio blog, e cioè nell’articolo BUGIARDI PATOLOGGICI, IPOCRITI, MANIPOLATORI AFFETTIVI. SAPERNE DI PIU’ PER POTERSI DIFENDERE e nel quale ho elaborato la figura ‘junghiana’ del vampiro in relazione al narcisismo patologico… Devo dire che sono rimasto in parte soddisfatto e in parte dispiaciuto nel notare che l’autore dell’articolo qui proposto – lo stimabile collega Dott. Ierace – sia stata aggiunta la specifica di vampiro narcisista… (ho il sospetto che l’abbia presa da me, e mi fa molto piacere, ma ancor di più me ne farebbe se tra noi psicoterapeuti si fosse più portati a collaborare e a congiungere gli sforzi di divulgazione e ricerca evitando ogni possibile forma , seppure ingenua, di vampirismo intellettuale… Io sono disponibile con tutti i colleghi a scambiarci idee e riflessioni per poter meglio aiutare i pazienti, ma purtroppo, forse anche per problemi miei, non percepisco altrettanta disponibilità in tal senso nel settore del quale io stesso faccio parte… Una volta, quando ancora ero allievo in psicoterapia, un bravissimo collega, sapendo che io già allora mi occupavo di narcisismo e affini, decise di farmi una sorta di dono ‘intellettuale e di ricerca’. Mi chiamò in disparte durante un momento di pausa dalle lezioni e con voce ed espressione protesa a farmi una preziosa rivelazione mi disse: ” Ascolta Pietro, proprio perché ti stimo voglio metterti a conoscenza di una scoperta particolare che ha fatto una Dott.ssa che conosco bene e che me lo ha rivelato, si trtta di una importantissima scoperta sul comportamento dei narcisisti patologici…” Lo guardai con attenzione e gratitudine, esortandolo a dirmi di che cosa si trattasse, e lui mi disse: “Ascolta Pietro, mi raccomando, non devi dirlo a nessuno, è una cosa che ti dico in modo molto confidenzile… capisci, non vorrei che si venisse a sapere che io te l’ho detto, perché questa è una scoperta della Dott.ssa e lei ci tiene che resti sua … ecco, allora te la dico?” – “Ma certo, stai tranquillo, non lo dico a nessuno, dvvero… “(Ma mentivo, infatti adesso ve la dico, così come lui mi disse “Pier Pietro, la Dott.ssa xxxx ha scoperto che i narcisisti patologici tendono a soffrire di letargia, come una specie di sonnolenza che gli prende in certi momenti, quasi che si stancano di far il loro sforzo di esaltarsi e di rappresentarsi come narcisisti… ecco, capisci… ssssss’, resti tra noi” – Lo ringraziai e ritornai a lezione sconcertato… “in effetti, è vero” pensai ” questi narcisisti sono spesso un po’ poltroni e sonnacchiosi… ma che male c’è a parlarne?” Ecco, credo che oggi come oggi, con i problemi che ci sono, umani, economici e sociali, per noi psicoterapeuti e soprattutto per i pazienti, non vada bene che noi psicoterpaeuti si tenda a collaborare poco e a sfruttare l’informazione gratuita su internet con il contagocce… Così da una mia indagine con varie lingue (tranne che in cinese ed arabo) ho viso che il mio articolo su questo argomento, seppure manchi di osservare l’eventuale letargia dei narcisisti patologici – è il più lungo e completo e partecipato che esista sul pianeta terra… e che nonostante si invitino colleghi ed esperti a partecipare ciò non avviene se non in rararissimissimi casi, invece avviene spesso che alcuni colleghi lo leggano e lo adoperino, e sono lieto e certo con grande beneficio per i loro pazienti. Peccato di non poter avere un loro riscontro in quanto ne avrei bisogno dal momento che su queste questioni abbiamo tutti tanto da imparare, per noi stessi e per il bene dei nostri pazienti.
Un caro saluto e grazie soprattutto ai partecipanti e ai pazienti che ci aiutano a capire queste problematiche così complesse e dolorose.
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Informazione di servizio
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Per cortesia…saprebbe indicarmi un/a bravo/a psicoterapeuta al/la quale posso rivolgermi in Vicenza e provincia?? Verrei volentieri da Lei se non fosse per la distanza eccessiva. Purtroppo, un paio d’anni fa, ho avuto una breve esperienza con una giovane psicologa che pur comprendendo il mio malessere non e’ riuscita, a mio parere, ad aiutarmi nella maniera più adeguata. La prego… mi aiuti. Grazie. Cordiali saluti.
Per questa esigenza deve contattarmi direttamente – vedi info/contatti https://www.albedoimagination.com/info – è buon segno la scelta di iniziare a cercare un terapeuta per farsi aiutare, ‘chi ben comincia è a metà dell’opera’.
almeno ho avuto delle risposte e ho capito cosa mi è accaduto.è molto dura, più che altro oscillo tra l’idealizzazione di lui e il fatto che non è una bella persona.Comunque credo che l’aver parlato con un’altra donna che con lui ha avuto un figlio sia stato illuminante perchè non ero più io quella “storta” e lui ha saputo di essere stato smascherato.Giuro che si è di molto arrabbiato perchè non poteva più “passare bene” davanti ai suoi parenti, però solo per un momento perchè si presenta come un crocerossino. però dal riconoscersi il problema ce ne corre…….
Questo sito mi cambierà la vita , in positivo. Solo ora ho capito con cosa ho avuto veramente a che fare. Ora so rispondermi a tante domande che non trovavano risposta. Come era possibile che mi accusasse di nascondere il denaro quando per dare a lei giravo con le scarpe rotte in inverno? Come poteva accusare mia madre di essere vagabonda quando sapeva che aveva una grave malattia al cuore che le impediva di aiutarla col bambino?Come aveva potuto inventarsi storielle presso carabinieri e polizia? Come aveva potuto mentire in maniera cosi spudorata mille e mille volte? E quante cose..quante cattiverie gratuite! Quante volte – infinte – nel momento in cui io la abbandonavo mi diceva “ho sbagliato,scusa,sono stata davvero pessima, mi faro perdonare avrò cura di te” e poi rifaceva tutto uguale ed al minimo contrasto mi diceva “allora ti lascio, sei una persona cattiva!” …ed io neppure capivo cosa mai stava succedendo. E tutte le volte che ci riavvinavamo… dopo pochi giorni di idillio nei quali si sprofondava in (in apparenza) sentiti “mea culpa” ed in “voglio avere cura di te” poi di colpo cambiava, come un’altra persona, e si ritornava alle solite pretese (“io voglio e tu devi”) …Due persone, credetemi, due persone che convivevano in lei. A volte mi diceva di sentire questo conflitto interiore, tra il bene ed il male, essenzialmente…ed essenzialmente le ho sempre creduto…e la volevo “salvare” e salvare la nostra famiglia. Anche se nella mia mente non sono mai sprite le immagine di lei che con fare davvero diabolico riusciva a cambiare immediatamente atteggiamento se una situazione mutava d’improvviso : nell’arco di pochi secondi l’ho vista passare dalle ingiurie peggiori allo sguardo ed alle parole soavi di un bambino innocente. Credetemi. Ed ancora mille “tira e molla” nelle quali sapeva spiegarmi sempre i suoi errori, farsi scusare, per poi rifare tutto esattamente ed anche peggio. Certamente è gente manipolatrice e come tutti i buoni manipolatori sanno chi possono essere le vittime migliori, e sanno come prenderle. Del resto, non lo ha fatto solo con me, e ne ho avute le prove. L’ultima domanda che mi resta aperta, è questa : quanto sono coscienti che fanno del male? Mi chiedo insomma…se per loro fare del male non sia veramente almeno in parte una (percepita da loro) legittima forma di difesa, o se davvero fanno del male solo per il gusto di fare del male. Mi chiedo se davvero almeno quando esprimono una buona intenzione( di fare del bene)..se almeno in quel momento non ci credono anche loro o se davvero sono in cattiva fede in ogni istante. Insomma : è male puro cosciente di esserlo oppure è male perché non riescono a tenere fede al bene (le buone intenzioni) che ancora è in loro? Forse è questione di gradualità…quanto l’Ombra, il Vampiro li ha pervasi….anche se poi, negli effetti, la cosa non cambia molto. Io la amo ancora questa persona e proprio in ragione di queste considerazioni ho fatto del mio meglio…per tirarle fuori il bene…ma è tutto fallito…e se mai…è peggiorata..e la famiglia , distrutta.
Capire che la persona con la quale ho condiviso una vita è un NARCISISTA PATOLOGICO mi ha finalmente chiarito ogni mio dubbio. Mi ha resa consapevole che non ero io quella che sbagliava sempre, che non era mai adeguata alla situazione, che si immaginava storie irreali per poi sentirsi in colpa dopo aver accusato il marito di qualcosa che lui, ogni volta, non aveva commesso.
E’ stato come aprire uno scrigno che custodivo con cura, avendo la certezza che contenesse preziosissimi gioielli. E la sorpresa è stata trovarlo VUOTO.
Dopo l’incredulità iniziale, finalmente e PURTROPPO ho avuto la sensazione che tutti i momenti passati accanto all’uomo della mia vita non siano stati altro che finzione. Che la mia vita dedicata a lui da quando avevo 21 anni fino ad ora, che ne ho 54, non è stata quella che credevo. Mi ritrovo a non aver più nessun ricordo, a voler cancellare tutto il tempo passato con lui, per non essere stata capace di vedere, anzi, per non aver VOLUTO VEDERE quanto stava accadendo.
E’ questo che non mi perdono, che mi fa stare così male: avevo la soluzione sotto gli occhi, mi rendevo conto che lui mi ingannava e mi manipolava, perchè non l’ho accettato? Perchè non ho avuto la forza di uscirne prima? Perchè ho voluto perdonarlo, tante e tante volte, sapendo dentro di me che le sue continue promesse non sarebbero state mantenute?
Ogni volta che tra noi accadeva qualcosa che mi turbava chiedevo aiuto a Dio, per riuscire a trovare la forza di continuare, per AMORE della famiglia, per non spezzare quel legame che il giorno del matrimonio era stato sigillato da Dio.
Ho molto rancore verso la Chiesa, mi fa male pensare che per la mia integrità religiosa ho sacrificato la mia vita ad un uomo che non mi ha mai meritato.
Perchè mi sono trovata tante volte nella disperazione, senza voglia di vivere e di continuare, ma poi l’ho sempre perdonato. Di cosa? Di tutto, di niente, perdonato di avermi ridotto in questo stato, perdonato di farmi vivere un rapporto VUOTO, senza amore e imbastito di rancore.
Tutto questo, mi dicevo, per i figli, perchè non subissero i traumi di una separazione.
E ogni volta che lui urlava, si arrabbiava, a volte per motivi futili, altre senza alcun motivo, cercavo in tutti i modi di prenderlo per le buone, per evitare che i bambini sentissero. Era in quei momenti che mi sentivo veramente umiliata, prostrata davanti a un uomo che mi offendeva, a volte mi picchiava, ed io a cercare di farlo ragionare, come se nulla fosse successo.
Mi sono separata. Ma lui continua a starmi addosso, mi ricatta e usa tutta la sua cattiveria contro me e i suoi figli perchè ritorni con lui.
E’ stata un’esperienza tremenda, umiliante. Lo è ancora dopo 3 anni di separazione.
Caterina B.
dai, forza CATERINA! non dargliela vinta a questi bastardi… SCEMI_consapevoli!!!
sei gia’ a buon punto! ora CHE sai la verita’ … sei libera!!!
TI PARE POCO???!!! IO HO 57 ANNI E MI E’ ANDATA COME TE…….TI CAPISCO!
ringrazia Dio e stai serena….
ciao un abbraccio giliola
Sono riuscita, purtroppo soltanto con una denuncia, ad allontanarlo da casa. Per me e per i miei figli è tornata la tranquillità. E’ finito quell’inferno che lui ci faceva vivere, ogni volta che qualcuno di noi faceva consapevolmente o inconsapevolmente qualcosa che lo disturbava. E’ finito l’inferno del terrore, della continua paura che da un momento all’altro lui cominciasse ad urlare, a spaccare oggetti, ad infamarci.
Continua a telefonare, ad assillarci con richieste di comprensione, asserisce di essere cambiato, di aver capito il male che mi ha e che ci ha fatto, ad implorarmi che ci ripensi e che che lo riaccolga nella mia vita.
Vorrei sapere come potrò liberarmi della sua invadenza, io lo chiamerei mobbing, se ho ben capito quello che significa questo termine.
So che ho ancora tanta strada davanti, nei giorni in cui mi chiama più volte ho la sensazione che mi scoppi la testa, avrei bisogno di vivere la mia nuova vita dimenticando che lui esiste ancora.
Nonostante tutto il male che mi ha fatto mi fa una gran pena, anche se so che quello che dice è falso, in fondo in fondo continuo a credergli. Il mio cuore è tenero e gli darebbe un’altra possibilità, ma la ragione ora è più forte e razionalmente capisco che se gli permettessi di riavvicinarmi la mia esistenza sarebbe distrutta.
Ma caro dottore, cari amici, è difficile ignorare la richiesta di aiuto di una persona che è stata la tua metà per 30 anni, è difficile ignorare le sue richieste e i suoi propositi, pur sapendo che non sono altro che discorsi.
Mi trovo ora in una situazione molto difficile: sono ben determinata nel non cedere, ma nello stesso tempo mi sento colpevole per non essere capace di aiutarlo.
Sono confusa, spero che col tempo lui si stanchi e mi lasci vivere tranquilla.
Caterina
AUGURI E BUON ANNO!!! CIAO
gentile dottore
ho eseguito il test.
risulta che sono stata traumatizzata.
riguardo alla ferita narcisistica, a forza di leggere e di informarmi, ho avuto modo di
riflettere su me stessa e le verità che sono emerse sono state dolorose e inaspettate.
vecchi mostri che operavano indisturbati all’interno di me e che io non vedevo.
ora li vedo all’opera! si danno un gran da fare, ogni giorno
e ogni notte! li odio! quindi non mi piaccio. paura della pazzia, e da qualche giorno
a questa parte, si affaccia su di me anche la paura della morte.
questo probabilmente perché da qualche settimana ho dato anche un nuovo significato all’espressione: essere vivi, sentirmi viva.
insomma “nel mezzo del cammin di nostra vita” sta succedendo un quarantotto!
è tutto in trasformazione, ma così velocemente che non riesco a stare dietro alle novità
(quasi sempre frustranti) che mi si presentano ogni giorno.
tutto sommato, anche se la persona con cui mi sono scontrata ha dei modi di fare che potrei non condividere,
non riesco mai ad addossargli totalmente la cattiva fede.
o meglio, scivolo spesso tra un opposto e l’altro.
il rovescio della medaglia della manipolazione o del narcisismo che io posso aver visto in lui, in effetti, potrebbe essere completamente un altro:
una superiorità spirituale che mi ha ferito proprio perché non avevo ancora
affrontato i passaggi di consapevolezza di cui le ho accennato sopra.
in questo modo, troppo facile leggere il suo modo di relazionarsi con me come “cattivo” o manipolatore.
potevano essere “insegnamenti di vita” espressi con rabbia, la voce dell’esasperazione.
Le uniche cose che posso mostrare con orgoglio davanti a me sono la sincerità con cui mi sono rapportata a lui,
la volontà di chiarire e di andare avanti, il tentativo di crescere insieme,
la ricerca di vie di pacificazione, ogni volta esente da malizia o da manie manipolative,
ma guidata sempre da autentica volontà di comprensione dell’altro punto di vista e di accettazione,
quindi, mi permetto di asserire, di amore.
ora, se dall’altra parte, avevo veramente una persona spiritualmente più evoluta di me, con una coraggiosa autostima e sicura di sé,
come può aver scambiato questi seppur impacciati tentativi di risoluzione, in tentativi di manipolazione?
questo era il riscontro che avevo in cambio: la cervellotica ero io! io ero la manipolatrice, lui era quello che si sentiva snaturato.
a dimostrazione di questo, ho provato a rispondere alle prime quattro domande del test anche mettendomi nei suoi
panni. Lo so che non ha senso, ma da ciò che lui diceva a me, anche lui potrebbe asserire
di aver subito un TdN da parte mia! Del resto sto imparando che il linguaggio è davvero limitato e interpretabilissimo.
comunque, andando avanti col test, e rispondendo alle 14 domande
ho ottenuto un punteggio di 180. mooolto grave! sono sei mesi che la relazione è finita.
ci sono delle domande che mi hanno particolarmente colpita, perché
esprimono esattamente l’idea che ho avuto di me quando mi guardavo dall’esterno,quando cercavo di esprimere ciò che mi stava succedendo:
– non riuscire a non pensare all’esperienza traumatica (un’ossessione, cercando di indirizzare la mente verso altri pensieri
e dopo forse pochi secondi ritrovarsi a pensare alla stessa identica cosa per giorni, settimane, mesi… sfiancante, uno strazio)
– cercare di ricordare qualcosa di importante dell’esperienza traumatica e non riuscirci
(non saper rispondere a chi ti chiede: – perché ti ha lasciata?, non riuscire a parlare di fatti e non riuscire a collegare i fatti
e i discorsi ad una così drastica decisione, per la terza volta)
e poi il distacco dai luoghi e dalle persone (convivevamo), gli incubi (tuttora), il sonno disturbato (dormo troppo, passo ore
di dormiveglia nel letto al mattino con mille pensieri che mi ronzano in testa, sempre gli stessi, e nessuna voglia di alzarmi)…
ho smesso le sigarette, ho smesso l’alcol, ho smesso il caffè, ho smesso di digrignare i denti,
faccio passeggiate,
vivo sola. un viaggio all’estero in solitaria, che mi ha fatto bene.
vedo poche persone, intime, ma non sopporto più i miei discorsi su di lui,
cercando di capire chi è, chiedendo a chi lo frequenta cosa ne pensano,
cercando di capire con chi ho avuto a che fare,
e soffrendo ogni volta per le mie inconsapevolezze
su di me, e sugli altri. Sono così pesante e ripetitiva!
Lui intanto ha già ripreso ad avere delle relazioni…
ho deciso che smetterò anche di parlarne.
…riflessiva e perfezionista, ciò che odiava di me…
subire un rifiuto è deleterio, giustificarlo è il peggior torto che posso fare a me stessa. eppure lo faccio. forse darà i suo frutti.
sono affamata di spiegazioni e di nuove strade.
qualcosa si smuove, giorno dopo giorno, ma è fatica. a volte ho paura, a volte sembra di non aver fatto alcun passo.
riesco a scacciare l’ansia quando arriva, non so come ma ho trovato il modo.
sto e aspetto. mi guardo le mani e me le tocco, guardo gli oggetti, torno alla realtà e mi dico di essere qui ed ora e che tutto va bene qui e ora.
intanto guardo al mondo, forse più curiosa di prima e con meno aspettative.
… provo a vivere, sola.
io la ringrazio tanto. a presto, buon lavoro
Anche io ho provato a far finta di nulla di fronte alle sue sparizioni, alle sue cattiverie, accuse, noncuranze nei miei confronti ecc…Pensavo di prendere tempo e di usarlo per cio’ che mi seviva e poi di dargli il ben servito appena avessi trovato un altro uomo. Ma non funziona, loro sono furbi ed astuti a riprendersi le attenzioni quando vedono che sfuggi e se tu resisti, allora cominciano a tirare la corda facendo scorrettezze e cattiverie sempe piu’ intense fino a che ti portano a scoppiare. Dentro di me dicevo “ce la puoi fare, resisti, tanto lo vuoi lasciare, non lo vuoi piu'”, ma mi ha portato a situazioni sempre piu’ difficili da accettare fino a che poi non ce l’ho piu’ fatta e poi gli ho sputato addosso tutta la mia rabbia di tutti gli episodi passati per i quali ho fatto l’indifferente. E quando loro capiscono che ti sei solo sforzata di far finta di niente, comprendono quando sei debole e ti colpiscono sempre piu’ forte. E poi cosi non facciamo altro che darci un pagliativo perche’ in realta’ non risuciamo a lasciarli. Pensiamo di poterci staccare piano piano, ma non e’ cosi, da queste persone bisogna darsi un taglio netto e farli morire dalla nostra testa. Ecco, pensiamo come se fossero morti, non ci sono piu’, defunti, solo cosi potremmo vivere la fine di un rapporto non come un rifiuto ed un abbandono accompagnata da sensi di colpa e di inadeguatezza. Noi torneremo ad essere felici, mentre la loro vita sara’ un continuo fallimento perche’ non potranno mai essere felici finche continueranno a fare del male ed a vivere quel forte conflitto interiore tra cio’ che vogliono far credere di essere e cio’ che invece il loro inconscio sa di essere (dico inconscio, perche’ credo vivamente, dalla mia esperienza, che loro si identificano talmente tanto nel personaggio che interpretanto che consciamente credono di esserlo davvero). Noi la recita la conosciamo gia’ e loro prima o poi saranno stanchi di recitare per un pubblico (noi) che non gli da piu’ la gratificazione che cercano. Alziamoci noi per primi dal teatro mentre loro sono ancora sul palco a recitare, prima che siano loro a decidere di cambiare pubblico e di recitare per un nuovo pubblico piu’ appagante e che li appaludi fragorosamente come loro desiderano. Io non ho potuto togliermi questa soddisfazione in quanto, purtoppo, nonostante tutto cio’ che ho subito, ha deciso lui la fine della storia. Ma voi che siete ancora in tempo, cominciate a riprendervi la vostra autostima proprio da cui, dal tirare fuori la forza per lasciarli. Dategli voi il ben servito e guardatevi allo specchio orgogliosi di voi, di esservi datti del bene a lasciarli e non pensate di esservi persi qualcosa. Non ci si perde proprio nulla senza di loro, anzi, possiamo solo che stare meglio, perche’ peggio di cosi non si puo’. Un affettuoso abbraccio a tutti coloro che condividono la mia stessa sofferenza.
Caro professore,
sono di nuovo nella fase del distacco dall’ultimo narcisista. A differenza di tante storie che ho letto di donne che hanno vissuto 20-30 anni accanto ad un narcisista, io ne ho conosciuto tre con cui ho instaurato relazioni nel tempo durate tra va e vieni 12 anni, 11 anni e con l’ultimo due anni, (per ora) ma ogni volta non siamo riusciti a stare veramente insieme per più di due mesi. A questo punto mi chiedo cosa è che mi attrae irrimediabilmente verso di loro? So di avere avuto un padre narcisista … ma non è soltanto questo naturalmente. Ogni volta, per fortuna, come per l’ultimo vedo che riesco ad essere più distaccata ed a farmi meno del male. Lui mentre due anni fa ad es. mi ha gridato letteralmente che non mi dovevo innamorare di lui ora… si ora si è allontanato perché non sono innamorata!! E mentre come le altre volte all’inizio è splendido, sembra innamorato e dolcissimo… tante telefonate e sms continui poi dopo UN MESE diventa scorbutico, nervoso, comincia ad allontanarsi. E’ arrivato, l’ultimo giorno a dirmi che IO gli faccio venire la rabbia!! Eh no a questo non ci sto! Ogni suo malumore sono sempe sorridente e cerco di deflazionare, ci vediamo una volta asettimana, massimo due perché abito a qualche chilometro da lui e quindi cerco di godermi il momento,. di lasciare fuori i nervosismi.
Ma ora… nonostante, dopo due tentativi di riavvicinamemento ho capito che non c’è niente da fare, che lui è così, che ha paura, che non sa stare nel rapporto… perché ricordo solo le cose belle e le emozioni che mi ha dato? perchè?
Sono in terapia e per fortuna c’è la mia dottoressa che mi rammenta tutto… eppure nn faccio che pensarlo e so che sarà dura dimenticarlo, come un anno fa. Mi scuso se c’è qualche errore ho scritto di getto
Cara Adele,
purtroppo non sei la sola….me ne ha fatto di tutti i colori e ancora continuo a pensare a lui. Sono la sola che in momenti difficili gli è stata vicina, ma mi ha sempre accusata di essere la causa del suo nervosismo. Dopo circa 3 anni ho chiuso la storia con grande sofferenza perchè era arrivato a compiere dei gesti offensivi e vili nei miei confronti. Purtroppo lui non ha accettato questa mia decisione ed ha pensato bene di inventare storie diffamatorie nei miei confronti. Non so come si può arrivare a tanta cattiveria dopo tutto l’amore che gli ho dimostrato in questi anni. Lui vive, ma io ancora sono in un guscio senza avere la forza di uscirne definitivamente.
Gentile dottore, un forte trauma, ovvero il perdere la propria donna dopo tanti anni di matrimonio, avendola data sempre per scontata, il perdere i propri figli, mai realmente apprezzati, possono minimamente guarire un narcisista spezzando in qualche modo il suo perverso equilibrio e costringendolo, in tutti i suoi limiti, a mettersi un briciolo in discussione? C’è, secondo la sua esperienza, una possibilità di riscostruire dalle macerie un rapporto che pur avendomi dato tanto dolore è comunque una parte di me, in che modo non ricadere nelle stesse dinamiche di sempre di manipolazione e comunicazione paradossale? In altre parole un narcisista può guarire o almeno migliorare?
Gentile Signore, le sono solidale, ma lei deve comprendere che non è significativo né utile esprimere considerazioni terapeutiche sulla base di qualunque etichetta psichiatrica senza la conoscenza approfondita di un caso che esige per forza di cose colloqui diretti. In generale è meglio non attribuire diagnosi se non si è specialisti. Le informazioni servono per riflettere ma poi vanno approfondite con uno specialista. Solo così lei potrà avere risposte sensate alla sua comprensibile domanda che trasmette l’ansia di voler comprendere e di voler stare meglio.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Ciao a Tutti,
leggo svariati commenti da parte di coloro che sono state vittime di un narciso, chi li compatisce e chi vorrebbe fargli pagare il dolore che hanno provocato. Io alterno i miei stati d’animo, un giorno mi sento “cattiva” e non mi riconosco poiché provo tanta rabbia e vorrei capire se esiste qualcosa che lo possa ferire per fargli provare lo stesso dolore che tutti i giorni continuo ad affrontare a causa di tutto il male che mi ha fatto, altre volte mi dispiace per lui e per quello che forse non vedrà mai: il vero SE STESSO.
Penso che nulla lo scalfisca nel bene e nel male. Gli ho dato tanto amore per 3 anni, ma questo probabilmente non lo ha lasciato indifferente, allo stesso modo non lo ha scalfito neanche il dolore che mi ha provocato. Continua a ferirmi con degli sms in cui vuole convincermi del suo “pseudo amore” , ma quando non raggiunge il suo obiettivo colpisce attraverso “insulti e falsità”. Sono ferita, confusa, svuotata a tal punto da non sapere più chi sono. Non riesco a reagire come vorrei nei miei e nei suoi confronti, ma leggere tutti questi commenti mi fa sentire meno sola ad affrontare un problema che a quanto pare caratterizza sempre di più la società in cui viviamo.
Vorrei chiedere al dott. Brunelli perchè non creare una chat in tempo reale, sempre se non esiste già, che potrebbe fare da supporto e da sfogo in qualsiasi momento a noi tutti vittime dello stesso male.
Le Sue parole, dottor Brunelli, sono un grande conforto!
Laura Mirelli
Esco anche io da una storia massacrante con un narcisista e provo sollievo nel non sentirmi sola, leggendo le vostre testimonianze e le risposte del prof. Il mio tunnel è durato quasi tre anni, durante i quali le mortificazioni affettive sono state tante e pochi i ricordi piacevoli, che normalmente accompagnano tutte le storie d’amore. Mi ha succhiato tutte le energie ed ogni volta che decidevo di allontanarmi da lui, aveva sempre una disgrazia che meritava la giusta attenzione da parte mia. Mi ha aiutato alla fine una cara amica, che suo malgrado conosceva bene questa patologia per essere stata moglie di un narcisista per tantissimi anni, e il mio sesto senso. Negli ultimi mesi, mentre mi disperavo per i “paletti” affettivi che continuamente fissava tra noi ( non rispondeva al telefono, ai miei sms, mentre lo faceva con le sue innumerevoli amiche, ci incontravamo solo raramente…), gli mando una richiesta di amicizia su un social network, usando un altro nome. Non solo alla “nuova” amica risponde tempestivamente, ma le strappa anche un appuntamento, mostrandosi gentile e galante come all’inizio della nostra storia. Il giorno dell’appuntamento, nel luogo stabilito ovviamente sono andata io, gli ho lanciato la stampa della chat e, ricordandogli che ha seminato in giro tanta sofferenza, sono andata via.
Cara Serena,
ho letto quasi con stupore la tua storia. Molto, molto simile alla mia.
Non credevo esistessero uomini simili, o almeno, io non ne avevo mai incontrati. Sono passata attraverso bugie, noncuranza, vane promesse, dichiarazioni d’amore, ed è un anno ormai! Anch’io ho fatto di tutto per “sapere” provocandomi ancora più sofferenza. Anch’io come te, gli ho chiesto l’amicizia su un sito, con un nome inventato, e lui ha cominciato a scrivermi chiedendomi di incontrarlo. Non ce l’ho fatta ad incontrarlo, però. Quello che proprio non capisco è il perchè non mi lasci andare…
E così non ne esco. Se vuoi leggi la mia storia, poco più su. Un abbraccio solidale.
Cara Lami, probabilmente per me è stato più facile, perchè il “vampiro” ha sempre e soltanto risucchiato tutte le mie energie, mi ha sempre umiliato affettivamente, non mi ha lasciato un ricordo. Non avrei capito se un’amica, con un’esperienza analoga alle spalle, non mi avesse informato e sostenuto nel tirare giù la maschera, anzi una delle molteplici maschere, dell’uomo che ho creduto di amare. Oggi posso sentirmi libera finalmente di dire che il rapporto con quel narcisista non ha avuto nulla a che vedere con l’amore. Sto ancora molto male, con somatizzazioni fastidiosissime, oltre che con un’evidente depressione, ma non tornerei indietro MAI, neppure se fosse l’unico uomo al mondo.
Ciao, sono incuriosita dalla tua storia molto simile alla mia. Solo una domanda, tu pensi che quando gli hai buttato in faccia quale sofferenza sta dando con i suoi comportamenti, lui abbia capito che cretino sia, o no? Io credo che gli sia scivolato addosso tutto….
Rispondo a G.g. Quando gli ho buttato in faccia la mia sofferenza è rimasto annichilito, basito…Forse non mi avrebbe mai ritenuto abbastanza “intelligente” da essere in grado di stanarlo. Sicuramente il giorno dopo o qualche ora dopo è tutto svanito. Però per qualche istante avrà riflettuto. Nei 10 minuti successivi mi ha mandato almeno 20 sms e ha tentato di parlarmi, ovviamente invano, supplicandomi e cercando di impietosirmi perchè “è malato ed è seguito da una psichiatra” . Ha messo i “paletti” tra noi per due anni e mezzo, perchè non mi avvicinassi troppo. Però sono stata la sua confidente, la sua unica amica ( così almeno ho creduto) nei momenti più drammatici della sua vita privata. Sono stata l’unica a soccorrerlo sempre, di notte e di giorno. Non mi ero accorta di soccorrere il mio carnefice.
Credo che sia servito soltanto a me buttargli tutto il mio dolore addosso. Quello è stato il momento in cui ho iniziato di nuovo a volermi bene.
Sono contenta che stai cominciando a reagire a lui e a volerti bene. Io invece lo sto usando, lo uso per il mio piacere (sesso) facendogli credere che lui stia conducendo il gioco. In realtà ho smesso da mesi di volergli bene, e faccio la finta tonta. Però non lo cerco mai, non gli chiedo niente, non gli faccio scenate quando sparisce, anzi…lo riempio di sorrisi e belle frasine dolci, nel frattempo mi giro intorno, e quando troverò l’uomo giusto per me, lo scaricherò senza neppure una spiegazione. Pregusto il momento, nel frattempo mi prendo da lui quello che mi interessa, senza un briciolo di sentimento.
Almeno nelle intenzioni mi sembra un po’ una posizione di collusione narcisistica, ella serie narcisismo contro narcisismo, anche se comprendo che si tratta di un’amara difesa e che non è ciò che davvero si vorrebbe… tuttavia su certe questioni di sentimento ciascuno deve fare la sua esperienza e cercare di comprendere nel bene e nel male.
Un caro saluto
Almeno nelle intenzioni mi sembra un po’ una posizione di collusione narcisistica, della serie narcisismo contro narcisismo, anche se comprendo che si tratta di un’amara difesa e che non è ciò che davvero si vorrebbe… tuttavia su certe questioni di sentimento ciascuno deve fare la sua esperienza e cercare di comprendere nel bene e nel male.
Un caro saluto
Dottore, non so bene cosa intenda per collusione narcisista, forse lei vuole farmi capire che sto reagendo in modo narcisista per difendermi? Può essere…Ma è veramente difficile comprendere quest’uomo che presumo abbia anche avventure di tipo bisex e/o omosessuali, che è di un cinismo spietato, e che è terrorizzato dalla possibilità di dover corrispondere un sentimento di amore e/o di affetto. Comprendo anche Serena che invece mi dice che dovrei eliminarlo, effettivamente è la soluzione più intelligente che si possa attuare. Forse non sono narcisista, forse solo sono una stupida che ha ancora voglia di farsi prendere in giro. Grazie per gli interventi. Mi sono molto utili. G.g.
Io non ho mai detto che lei è narcisista, e d’altronde lei interpreta correttamente quello che ho detto e cioè ‘ come difesa’. Credo poi che il suo considerarsi stupida sia una pura banalità, di certo lei non lo è affatto. Lei invece deve notare attentamente cosa scrive di quest’uomo che è assolutamente negativo e al contrario che invece prova attaccamento e interesse per lui e quindi un sentimento positivo. Inoltre lei esprime un senso di forte malessere. Mi spiace, la comprendo… detto ciò secondo lei a cosa serve la psicologia e la psicoterapia? Forse a convincere quelli che si credono di essere Napoleone che non lo sono? Forse a persuadere i pedofili a non esserlo? Forse a convincere gente che va nuda per strada a vestirsi? Cioè secondo lei la psicoterapia serve solo per curare le persone quando sono dei matti allucinanti, o forse serve anche per curare le persone come lei e tante altre che soffrono per una chiara incongruenza dei loro sentimenti e dei loro legami con persone negative? Ecco, credo lei abbia compreso. E approfitto per dire che questo dibattito non è riferibile a Liala o a Sex and City, ci staimo occupando certo di questioni sentimentali, ma soprattutto di gravi traumi e dolori che vanno a minare la salute umana e la vita stessa.
Quindi, ancora una volta, consiglio lei e tutti di non trascurare la propria salute e di approfondire il perché delle loro sofferenze non solo attraverso link e chat – ivi il presente blog che vuole essere un’occasione informativa e di conforto … MA NON BASTA quando si arriva a situazioni di malessere acuto e cronico bisogna approfondire e rivolgersi a specialisti nelle strutture pubbliche e private, anche a costo di rinunciare a qualcos’altro. Questo è il mio consiglio, chiaro e tondo, ed ho il dovere di ripeterlo.
Un caro saluto
Penso che le cure psicologiche siano molto importanti, per non dire indispensabili, per aiutare le persone che subiscono il fascino e relative torture da parte dei narcisisti. Infatti ho già avuto un percorso con una psicoterapeuta, l’anno scorso, che mi è stata di aiuto. Bisogna anche lavorare molto su noi stessi, per imparare ad amarci e superare i problemi, quello che voglio dire a proposito di “questo ” problema è che sono consapevole di quello che è lui, e di quello che sono io. Non sto covando propriamente una vendetta, ma insomma, quasi. So benissimo di non essere stupida, il mio era solo un modo per intercalare il discorso, come dire, so quello che sto rischiando e se persevero e sbaglio è solo da imputare alla mia testardaggine. L’unica cosa di cui sono certa è che non sto più male. Prima soffrivo molto, per ogni indifferenza, per ogni mancanza…per ogni battuta cattiva. Adesso veramente, non più. Evito volutamente ogni contrasto, non mi preoccupo di niente, mi prendo quello che sa fare meglio, appunto, mi ripeto il sesso, e basta. Se poi lui sta male per settimane, in preda ai suoi momenti Down, sono accidenti suoi. Non gli chiedo niente, perchè non mi interessa più sapere niente. A mio modo ho superato il dolore, e mi prendo quello che voglio. E’ brutto dirlo, ma è cosi. E non sto male, non c’è alcun malessere. E’ un modo come un altro per superare. E concordo alla fine con Lei che se invece dovesse essere una sofferenza grave di ricorrere agli aiuti di specialisti del caso….Buona serata
Bene, mi pare che lei stia compiendo una buona elaborazione e proprio per questo mi permetto ancora di riprenderla un pochino nel finale quando lei concorda sul fatto che bisognna ricorrere ad un terapeut in caso di sofferenze GRAVI, io credo che lei volesse intendere acute o croniche… voglio dire che non è bene aspettare che una sofferenza diventi GRAVE, le pare? La nevrosi non è necessariamente grave e sempre attiva, ma se non è curata è disturbante per tutta la vita e può emergere in modo inaspettato entro situazioni difficile fino a diventare grave. Quando una relazione d’amore si è trascinata per molteplici ragioni in modo molto stressante si tratta evidentemente di una relazione nevrotica e nevrotizzante, essa è quindi il campanello di allarme di altre problematiche complessuali sottostanti che è sempre consigliabile approndire e curare, senza che il campanello debba suonare troppo e fino a scaricarsi… c’è l’abitudine di anadare spesso dal medico per sintomi di poco conto, talvolta esagerando, mentre invece si va dallo psicoterapeuta solo quando non se ne può più, con il risultto che poi ovviamente i processi di guarigione sono più lunghi e difficili… purtroppo, e ciò è deplorevole, i servizi pubblici e mutualistici sono pressocché inesistenti, almeno quanto quelli delle cure dentarie, perciò io ed altri colleghi cerchiamo di favorire il più possibile con varie proposte un accesso ai consulti e all’informazione psicoterapeutica per tutti, venendo incontro il più possibile e con pratiche anche di volontariato (come in questo blog), e non è facile… ma va anche detto che molte persone preferiscono cercare di lenire le loro sofferenze con spese voluttuarie che si possono permettere – come moda, viaggi e ristoranti – magari rinunciando a trattamenti, cure e corsi che sarebbero importante per la loro salute psicocorporea… credo tuttavia che questo trend stia cambiando, ed anche lo spero per il bene di tutti, infatti ciascuno ha la responsabilità di se stesso e trascurare la propria sofferenza psichica vuol dire rischiare di farla ricadere sugli altri o comunque si risulta appesntiti nelle proprie possibilità di fare del bene e del proprio meglio, perciò il male ci guadagna e questo è male.
Un caro saluto
Concordo su tutto. Infatti io dalla psicoterapeuta ci sono andata per tempo, appena ho cominciato a sentire “il mal di denti”, non ho aspettato troppo da aver bisogno della dentiera… Mi perdonerà se ho usato un esempio ridicolo, ma credo renda bene l’idea! Effettivamente leggo di molte persone che si giocano il tutto per tutto, fino a distruggersi, prima di intervenire su se stesse. Forse sono corsa ai ripari velocemente perchè ho un certo sesto senso per questi individui, però non mi sento lo stesso completamente fuori pericolo.
Vedrò come procede questa assurda storia e poi prenderò provvedimenti.
La ringrazio per l’attenzione che mi ha dimostrato in questi giorni, buon lavoro.
G.g.
Dottore, buongiorno. Volevo solo dirle che ho preso atto che mi stavo solo facendo del male e ho deciso di lasciarmi alle spalle questa persona priva di ogni sentimento e rispetto per me. Ho dovuto sbatterci il naso, per l’ennesima volta, ma forse bisogna proprio toccare il fondo per rendersi conto che la luce arriva dal un’altra parte. Aveva ragione su tutto, e la prego di perdonarmi se sono sembrata presuntuosa di risolvere il problema a mio modo. E’ stato tutto inutile, per star bene, bisogna solo levarsi di torno questi parassiti. Buona giornata
Ho scritto una lunga lettera, che spero sia arrivata e pubblicata, ma non ne sono sicura!
Gentile Dottore,
grazie per queste parole chiarificatrici. Non voglio dilungarmi a raccontare la mia storia che è molto simile a tante altre qui descritte. Non è consolante sapere che tante altre persone hanno sofferto e soffrono per aver incontrato, uomini soprattutto che annientano e distruggono, ma, queste storie aiutano sicuramente.
E’ un anno che sono tenuta “appesa”, bugie, promesse, cattiveria, noncuranza, nessuna chiarezza, tradimenti, e ancora bugie. Non so capire, spiegarmi dove è finita la persona che ho creduto di conoscere, la persona che mi ha aiutata con gentilezza e quel che credevo amore, durante la mia malattia. Cancro. E quindi intervento, chemio e radioterapia, parziale perdita dei capelli… Ma lui c’era, dicendo che non gli importava, che ero bella comunque, che ero forte e coraggiosa. Dal cancro ne sono uscita, ma lui se ne è “andato”, non con le parole chiare che avrei voluto, ma appunto tenendomi “appesa” au sicuro ritorno. Messaggi affettuosi con la promessa di esserci ancora per me, qualche telefona, un incontro e una notte insieme solo due mesi fa…
E io mi sono illusa un’altra volta! Conosco questa persona da sei anni, è finita allo stesso modo dopo due anni. Avevo, faticosamente, dimenticato. Ma lui si è ripresentato altri dopo due anni di silenzio nel momento peggiore della mia vita e io, pur conoscendolo, l’ho accolto di nuovo, mi sono fidata e lasciata andare. E’ la sua vicinanza nella malattia che mi tiene legata ancora a lui?? Io soffro terribilmente e non rieco ad uscirne. Mi sento perfino più debole di quando ho avuto il cancro e non me lo spiego. Ho detto che non volevo dilungarmi e invece… Forse mi fa bene parlarne.
Comprerò sicuramente il suo libro, ma vorrei, se possibile avere un incontro con Lei. Voglio tornare a vivere..! Ho già avuto esperienza di psicoterapia. Se potesse darmi una risposta, magari via email, per un eventuale appuntamento, Le sarei molto grata!
La ringrazio ancora e La saluto cordialmente.
Per esaminare l’eventualità possa essere utile un primo consulto privato basta telefonarmi in orario lavorativo, ricevo in varie città e, nel rispetto delle normative vigenti, posso offrire consulti telefonici o Skipe in Italia e all’estero. In ogni caso, quando la sofferenza è troppo lunga o eccessiv è bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta ed anche ricorrere ai servizi pubblici per la salute mentale, infatti al di là delle pene d’amore, ci sono situazioni talmente stressanti che possono mettere in gioco la salute, le relazioni, il lavoro, i rapporti sociali… E’ importante capire che non siamo soli nella sofferenza e che certe relazioni traumatizzanti sono vissute, purtroppo, da molti… ciò deve farci prendere coscienza per non abbatterci e per non svalutarci… è essenziale mantenere il più possibile salda la propria autostima, la fiducia in se stessi, nella propria apertura ad amare e ad essere amti…
Un abbraccio
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Buongiorno dott. Brunelli,
continuo a leggere ciò che ho sempre sospettato da circa tre anni e a cui non ho mai voluto credere, svegliandomi e fingendo che fosse solo un momento, che lui fosse solo arrabbiato per la sua separazione e che insieme avremmo superato tutti i suoi dolori. Il tempo passava e la sua “cattiveria” verso di me aumentava: insulti verbali, gesti incomprensibili, pseudo-tradimenti, bugie, sotterfugi, ipocrisia e tanto altro. Ed io continuavo a vedere solo il lato bello della sua persona, così bello da non voler vedere tutto il resto. Sono Vittima, è così che mi sento dopo circa 3 anni, di un bugiardo e narcisista patologico. E’ da poco, da circa 15 giorni, che ho deciso di rompere definitivamente con lui, ma lui mi sta facendo del male continuando ad insultarmi e a far credere a tutti gli amici comuni quale persona cattiva ha avuto accanto. Ancora cerca di convincermi del suo pseudo amore e di convincersi che la colpa della rottura è solo mia, accusandomi di qualsiasi cosa. Avevo provato tante volte a chiudere la storia, ma lui era riuscito sempre a manipolarmi e a farmi credere che mi amasse. L’ho trascinato dalla terapeuta e lui sembrava convinto, ma ora non penso stia continuando la terapia poichè lo ha fatto solo per farmi tacere. Dopo gli ultimi indescrivibili avvenimenti ho detto “BASTA!!”. Il dolore che provo con me stessa per averlo amato e aver affrontato con lui tutti i suoi problemi, quando accanto a lui non esisteva nessuno neanche la sua famiglia, è atroce. Non so come può fare del male alla persona che lo ha amato tanto, ignorando anche se stessa pur di renderlo felice. Mi colpevolizzo tutti i giorni, per non aver voluto vedere ciò che mi stava succedendo e non aver dato ascolto al mio istinto, eppure mi reputano una persona intelligente. Non mi perdono e ancora cerco di capire come ho fatto e come farò a sopportare tutto il dolore che mi sta provocando, come farò a non ricaderci ancora. Non so più come andare avanti e come fargli capire che non è una battaglia dove distruggere l’avversario, perchè in realtà ha già distrutto la mia anima. Che fare per riprendere a vivere e riscoprire me stessa??
ACCETTO CONSIGLI DA TUTTI IN UN MOMENTO COSI’ DIFFICILE!!
Buongiorno dott. Brunelli,
continuo a leggere ciò che ho sempre sospettato da circa tre anni e a cui non ho mai voluto credere, svegliandomi e fingendo che fosse solo un momento, che lui fosse solo arrabbiato per la sua separazione e che insieme avremmo superato tutti i suoi dolori. Il tempo passava e la sua “cattiveria” verso di me aumentava: insulti verbali, gesti incomprensibili, pseudo-tradimenti, bugie, sotterfugi, ipocrisia e tanto altro. Ed io continuavo a vedere solo il lato bello della sua persona. Sono Vittima, è così che mi sento dopo circa 3 anni, di un bugiardo e narcisista patologico. E’ da poco, da circa 15 giorni, che ho deciso di rompere definitivamente con lui, ma lui mi sta facendo del male continuando ad insultarmi e a far credere a tutti gli amici comuni quale persona cattiva ha avuto accanto. Avevo provato tante volte a chiudere la storia, ma lui era riuscito sempre a manipolarmi e a farmi credere che mi amasse. L’ho trascinato dalla terapeuta e lui sembrava convinto, ma ora non penso stia continuando la terapia e onestamente non mi interessa in quanto grazie alle mie sole tre sedute ho capito chi avevo di fronte. Continua a mentire spudoratamente a me e a se stesso. Dopo gli ultimi indescrivibili avvenimenti ho detto “BASTA!!”.Il dolore che provo con me stessa per averlo amato e aver affrontato con lui tutti i suoi problemi, quando accanto a lui non esisteva nessuno neanche la sua famiglia, è atroce. Non so come può fare del male alla persona che lo ha amato tanto, ho ignorato anche me stessa pur di renderlo felice. Mi colpevolizzo tutti i giorni, per non aver voluto vedere ciò che mi stava succedendo e non aver dato ascolto al mio istinto, eppure mi reputano una persona intelligente. Non mi perdono e ancora cerco di capire come ho fatto e come farò a sopportare tutto il dolore che mi sta provocando. Non so più come andare avanti e come fargli capire che non è una battaglia dove distruggere l’avversario, perchè in realtà ha già distrutto la mia anima. Che fare per non colpevolizzarmi e superare questo enorme dolore??
Questo suo colpevolizzarsi è attinente alla ferita narcisistica che si acquisisce sin dall’infanzia, ferita che può restare silente per lunghi periodi e che poi si acutizza in certi momenti o attraverso frustrazioni ed esperienze afettive isturbanti… non è una cosa gravissima, ma come tutte le ferite va curata e si può… naturalmente sto parlando a livello generale, solo attraverso un percorso di analisi – a volte anche breve – si può davvero comprendere intervenire e fare in modo che lei la elabori e la superi… nel uo caso, al momento, va considerato che questa ‘ferita’ è stata anche ulteriormente ferita quindi fa ancora più male… provi a cercare la possibilità di avre un consulto psicologico da uno specialista, se vuol a tale riguardo può contattarmi privatamente al fine di poterle dare qualche chiarimento rispetto alle possibilità di trattamento e di sostegno in tali situazioni. Intanto le auguro di riprendersi presto e di fare in modo che le sofferenze servano per trovare un nuovo equilibrio.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
La ringrazio dott. Brunelli, ho cominciato un percorso di analisi da pochissimo, ed è proprio grazie a questo percorso che ho realizzato ciò che non volevo vedere, di essere stata vittima di un “manipolatore affettivo”. Spero di comprendere a fondo ciò che mi è successo e di avere la forza di “lottare” finalmente per me stessa.
Allego un post molto significativo scritto dal Dott. Secci (psicoterapeuta a cagliari):
Se è amore
18 Settembre 2011
L’amore è indefinibile, eppure governa la nostra esistenza. Ciascuno di noi coltiva una propria definizione implicita di questo sentimento prezioso; la sviluppiamo nel corso dell’esperienza personale e la perfezioniamo nei rapporti significativi dimenticandoci troppo spesso che amore è equilibrio, reciprocità, appartenenza. E’ facile perdere la bussola e smarrirsi nei territori inospitali del compromesso e della sopportazione reciproca che sviliscono l’amore per attutire il conflitto e allontanare gli spettri della solitudine. A volte, il desiderio d’amare è così forte da alterare il senso della realtà e spingere verso la rinuncia a se stessi pur di mantenere un rapporto ormai logorato, percosso da piccoli egoismi quotidiani, disattenzioni e fraintendimenti profondi. A volte, crediamo di amare e di essere amati a dispetto della nostra infelicità.
Karl Gibran, poeta libanese, spiega l’amore come pochi altri e accende un faro per salvarci dagli amori sbagliati, delusi, stanchi e condurci verso la bellezza e la gioia.
[…] Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte
disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
e tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore:
piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dallo stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognun di voi sia solo,
come sole sono le corse del liuto benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro,
poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori,
e siate uniti ma non troppo vicini:
le colonne del tempo si ergono distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.
Kahil Gibran, 1883-1932
per TAR 342:
Bravo!! questa è una bella, sana, approfondita e corretta analisi del prima, durante ma sopratutto del poi, di come si può uscire e aprirsi alla rinascita. un percorso faticosissimo ma altrettanto energetico e purificatore.
sono nel viaggio anch’io con la stessa emozione e determinazione.
un augurio a tutti di intraprenderlo e ancora grazie al dott. brunelli che saluto caramente.
Un abbraccio a Laura che sento particolarmente vicina nel suo modo di cercare e di indicare le vie più certe verso il bene e l’amore.
gentile dottor ,leggendo i suoi articoli ho visto che può fornirmiil test per diagnosticare se c’è effetivamente tale trauma.La mia psicoterapeuta è convinta che abbia avutioo a che fare con un narcisista maligno….io effettivamente non mi sento come realmente ero…ossia non so riiniziare sono in uno stato di inerzia…ma ho una gran voglia di risalire!!!solo ho bisogno di accettare e capire!può fornirmi quel test!Grazie Luana
Per il test è necessario conttarmi in orario lavorativo per alcune raccomandazioni.
Per il test è necessario contattarmi in orario lavorativo per alcune raccomandazioni.
Ho letto avidamente tutto l’articolo e le varie esperienze dei lettori. Sono certa che anche la mia relazione, durata ben 31 anni, appartiene purtroppo a questo tipo.
Ho però un dubbio, dai commenti credo di capire che tutte le persone che hanno scritto HANNO CHIUSO LA RELAZIONE CON IL PARTNER DPN senza incontrare da parte dello stesso grossi ostacoli.
Per me non è così. Lui, nonostante affettivamente si sia allontanato da me (da 3 anni ha una relazione con una donna, che però non ammette e nega anche quando lo incontro insieme a lei), e dai miei figli che ha abbandonato al loro destino anche economicamente, continua a torturarmi con la sua presenza in casa. Non vuol saperne di andarsene, dice che possiamo ricostruire qualcosa insieme, che per lui la famiglia è al primo posto nei valori, che se io vorrò tutto tornerà come prima.
Infatti continua a stare in casa a mie spese (non caccia fuori un euro dicendo che lavora ma non lo pagano), nonostante siamo separati da 2 anni e ci sia un’ordinanza del Giudice che lo obbliga a contribuire al mantenimento dei figli e a lasciare la casa coniugale.
Ogni mattina esce, raccontando bugie e dando spiegazioni che nessuno gli chiede, si occupa solo di se stesso e del soddisfacimento dei suoi bisogni, ritorna ogni sera e pretende di cenare, di sapere tutto ciò che io e i figli abbiamo fatto nella giornata, se ne va a letto e il giorno successivo riprende la sua relazione e LA SUA VITA lontano da noi.
Per me è durissimo sopportare questa situazione, ormai non discuto più, cerco di non esserci mai in casa fino a quando lui non va a letto. ma è un sacrificio enorme. Oltre ad essere rimasta sola con tutte le responsabilità che comporta essere madre di tre figli, non ho neppure un posto, una stanza che possa considerare IL MIO RIFUGIO.
Ho sofferto moltissimo rendendomi conto a poco a poco, negli anni, che lui mi tradiva e soprattutto che non faceva altro che raccontarmi menzogne, a me, che l’ho sempre rispettato e mai avrei potuto fargli un torto, ho sofferto chiedendo la separazione, perchè nonostante tutto LUI MI FACEVA UNA GRAN PENA.
Ora lo odio, perchè LUI RESTA IN CASA con il preciso scopo di CONTINUARE A DISTRUGGERMI.
Caro dottore, mi dica, cosa sto ancora sbagliando? Perchè non riesco a liberarmi di lui? E’ più infimo di tutti gli altri partner menzionati in questo forum? O sono io il caso patologico?
Caterina
è stato utile leggervi, grazie Brunelli.
Buongiorno…vorrei aggiungere anche la mia storia..alle tante che ho letto e che rispecchiano il mio vissuto… 8 anni fa conosco una ragazza che nei primi mesi mi fa vedere il vero amore..gentile..dolce..sensuale….sempre vicina a me..poi con il tempo cambia tutto…e non descrivo tutte le cattiverie fatte in questi 8 anni..accuse di tradimento..scuse impossibili per non far sesso..tipo non ti lavi..hai la pancia..mi fa schifo la tua panciaecc.. ora 10 giorni fa lei mi lascia perchè scopro si vede già con un altro. Ora lei prima di conoscere me aveva due figlie una ha 16 anni ora e ha padre l altra che ha 9 anni praticamente l ho cresciuta io e non sa ancora che non sono suo vero papà.
Oltretutto abbiamo un locale pubblico insieme anche se intestato a lei…
ora come vedete anche se lasciato per me è impossibile troncare il minimo rapporto in quanto figlie e lavoro ci obbliga a vederci.
Volevo chiedere se c’è un modo per convincerla che è malata..qualcuno dice che un abbandono improvviso del nuovo uomo potrebbe darle uno schock per guardarsi dentro.
esistono modi per farli render conto della loro cattiveria verso gli altri.
Grazie
Buongiorno…vorrei aggiungere anche la mia storia..alle tante che ho letto e che rispecchiano il mio vissuto… 8 anni fa conosco una ragazza che nei primi mesi mi fa vedere il vero amore..gentile..dolce..sensuale….sempre vicina a me..poi con il tempo cambia tutto…e non descrivo tutte le cattiverie fatte in questi 8 anni..accuse di tradimento..scuse impossibili per non far sesso..tipo non ti lavi..hai la pancia..mi fa schifo la tua panciaecc.. ora 10 giorni fa lei mi lascia perchè scopro si vede già con un altro. Ora lei prima di conoscere me aveva due figlie una ha 16 anni ora e ha padre l altra che ha 9 anni praticamente l ho cresciuta io e non sa ancora che non sono suo vero papà.
Oltretutto abbiamo un locale pubblico insieme anche se intestato a lei…
ora come vedete anche se lasciato per me è impossibile troncare il minimo rapporto in quanto figlie e lavoro ci obbliga a vederci.
Volevo chiedere se c’è un modo per convincerla che è malata..qualcuno dice che un abbandono improvviso del nuovo uomo potrebbe darle uno schock per guardarsi dentro.
esistono modi per farli render conto della loro cattiveria verso gli altri.
Grazie
Intervengo per portare la mia esperienza di letture che mi hanno aiutato. Vengo da una storia di più o meno 4 mesi con una donna (molto probabilmente) perversa narcisista e da cui sto uscendo (è come una scalata durissima, ma posso vedere la vetta lassù…). Non racconterò dettagli, che sto cancellando e che sono simili a quelli degli altri. Parlano meglio le letture. Dirò solo che mi sono accorto di essere manipolato e che qualcosa in profondità non andava, pur credendo fosse il più grande amore della mia vita, credo grazie a un profondo senso di liberta che mi ha sempre caratterizzato (per mia fortuna). Pensare di non rinunciare sempre alla libertà personale rende consapevoli (anche se solo leggerissimamente) di essere incatenati, addormentati, nella mani di un’altra persona. Mai si dovrebbe pensare di essere nella mani di un’altra persona. Fate attenzione a cosa li circonda e noterete un profondo gap tra le belle parole che usano, tra come si presentano e la miseria, la vuotezza e la pochezza delle loro vite. Per esempio le case, lo stile di vita (eccetto il vestirsi): sono spesso senza romanticismo e spesso sono colti solo a parole (non hanno tempo per essere colti perche passano tutto il tempo impegnati nella ricerca delle vittime ).
Ecco una serie di letture che mi hanno enormemente aiutato anche prima di imbattermi in questo forum che mi è anche d’aiuto. (Fate attenzione, ho il sospetto che questo, come anche altri forum simili, siano preda di queste persone perennemente in cerca di prede da vampirizzare, quindi occhio a chi scrive e chi chiede contatti !! il moderatore dovrebbe avvisare di questo pericolo secondo me).
Sono certo che molti di voi già conoscono queste letture ma ripeterle non credo sia male. Naturalmente non si tratta di letture esaustive, è solo un mio percorso personale che mi ha portato ad imbattermi in questi libri.
Per prima cosa un forum (in inglese ) indispensabile per uomini caduti nella mani di una donna perversa narcisista (aiuta moltissimo ed è in stile americano, quindi spiega dettagliatamente e con estrema cura e precisione molte, anche piccole, cose da attuare e come liberarsi da queste persone)
http://shrink4men.wordpress.com/a-shrink-for-men-index/
[Per capire come uscirne e cosa accade]
– La manipolazione affettiva di Isabelle Nazare-Aga
– Molestie Morali di Marie-France Hirigoyen (un libro durissimo ma assolutamente necessario leggere per le vittime, secondo me)
– La manipolazione affettiva nella coppia di Pascale Chapaux-Morelli e Pascal Couderc
– Non mi puoi Manipolare di Robin Stern
– Il Narcisismo di Antonio Alberti Semi (Generico ma di qualche aiuto)
[Per capire come fanno e le loro tecniche: sono libri duri da leggere e vi troverete molte cattiverie, ma aiutano a capire il nemico]
– La seduzione delle bugie di Paul Ekman
– Sun tzu e l’arte della seduzione di Pierre Fayard
– Tattiche D’amore di Thomas W. McKnight e Robert H. Phillips
– L’arte della Seduzione di Robert Greeen
– l’arte di non dire la verità di Adam Soboczynsky
– La psicologia della Persuasione di Kevin Hogan
– L’arte della guerra di Sun Tzu (È una guerra uscirne, serve e loro lo usano a mani basse per sedurre, mentire e condurre il gioco)
[Psicologia e disturbi di personalità]
Vari libri sui disturbi di personalità (sono tutti molto simili). Io ho letto questi:
– Disturbi di Personalità (Dalla diagnosi alla terapia) di Len Sperry
– I disturbi di personalità di Paul Emmelkamp e Jan Kamphuis
[Difendersi]
Lo stalker, ovvero il persecutore in agguato di Bruno Carmine Gargiulo e Rosaria Damiani
[Riprendersi]
– La forze della gentilezza di Piero Ferrucci
– Elogio della Cortesia di Giovanna Aixa
– Quando l’amore è schiavitù di Nicola Ghezzani
– Dire basta alla dipendenza affettiva di Marie Chantal Deetjens
(gli ultimi due sono generici e non si riferiscono solo a situazioni di dipendenza affettiva causate da relazioni con perversi narcisisti)
Gentile lettore, grazie per i suoi consigli bibliografici … per quanto attiene quello che lei scrive a me, seppure senza rivolgersi a me direttamente, con il seguente passo:
(Fate attenzione, ho il sospetto che questo, come anche altri forum simili, siano preda di queste persone perennemente in cerca di prede da vampirizzare, quindi occhio a chi scrive e chi chiede contatti !! il moderatore dovrebbe avvisare di questo pericolo secondo me).
Le rispondo che evidentemente 1) lei anche se consiglia di leggere tante cose non ha letto a fondo l’articolo dove ci sono decine di avvertenze (di vario tipo), nonché nelle risposte.
2) Le avvertenze dicono anche che nessuno va bollato con nessuna etichetta psichiatrica, che tutti hanno diritto a cure e a comprensione, e che chi se la fa più o menmo a lungo con un narcisista patologico o presunto tale, al punto di restarne traumatizzato, va compreso e assistito in ogni modo, ma va anche portato a comprendere le sue proprie responsabilità e collusioni, infatti quantunque il partner possa essere etichettato con il ‘verdetto’ di narcisista patologico questo non vuol dire che chi ci è stato insieme sia una persona con pwerfetto equilibrio psicologico, evidentemente è necessario un lavoro su se stessi, ed in tal senso la bibliografia che io fornisco, a seconda dei casi, quando qualcuno (in molti direi) mi chiede un consulto professionale privato è davvero tanta e specifica.
Questo Forum non incinta alla caccia alle streghe, a condannare il narcisista patologico o il cattivo di turno punto e basta, ma soprattutto a capire le questioni psicologicamente e a prendere maggior coscienza di SE STESSI, a tale riguardo va bene leggere, ma soprattutto arrivati ad un certo punto occorrono percorsi di sostegno e terapeutici e di formazione concreti, atti, quindi e non solo parole… molte opere che lei consiglia sottendono infatti l’importanza di una pratica concreta e di esperienze affidabili per comprendere davvero e per trasformare le proprie negatività (non quelle dell’altro) che ci hanno indotto a soggiacere entro relazioni disturbarte e disturbanti.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Salve a tutti, non ho altro da aggiungere, storie da raccontare importanti e devastanti come quelle che ho letto, il mio vissuto è stato problematico, molto doloroso ma dovuto a situazioni diverse. Oggi sono serena, riconosco le cose che non vanno bene per me, altro discorso è scegliere razionalmente, coscientemente cosa è meglio, ma in questo ho i miei validi supporti, dei paletti ai quali ancorarmi.
MA RINGRAZIO tutti quelli che hanno lasciato qui la propria testimonianza (e il dottor Brunelli che lo rende possibile) perché mi mantenete ancorata alla realtà, impedendomi di farmi fagocitare dalle illusioni. Anche voi siete uno dei miei paletti di sostegno, grazie di cuore.
Emy
Ho scoperto questo sito da circa otto mesi, e ringrazio delle esaurienti e importanti delucidazioni del Dottor Brunelli sulle persone affette dal disturbo narcisistico della personalità, in quanto mi sono
documentato su quest’ argomento più di un anno e mezzo fa, leggendo due libri, che mi hanno messo in guardia su che tipo di persona che stavo frequentando, in senso affettivo, cioè la mia ex fidanzata.
Il mio intervento in questo blog, vuole avere un chiarimento su questo tipo di disturbo, e sapere se queste persone che inizialmente intrattengono un rapporto sentimentale, e nei primi tre mesi, sembrano le persone più care, belle, amorevoli, ecc., provano affetto e amore, per il loro compagno, oppure e un periodo di tempo che gli serve per sedurre e meglio affrancarsi la loro vittima, per poi subentrare con i loro metodi manipolatori disturbanti e deleteri per chi gli sta vicino.
In questa mia storia, con questa persona avevo capito, fin da sei mesi, che era un soggetto che aveva dei strani comportamenti di agire in un rapporto sentimentale, perché le sue manifestazioni disturbanti, nel corso della mia vita, non le avevo mai accusate da altre donne, con le quali ero stato assieme, anche con la mia ex moglie, che forse qualche traccia di capacità manipolatoria, le potevo imputare.
La cosa incredibile, ma che per esperienza ho capito leggendo libri e il sito al quale sto scrivendo, e che è difficile uscire subito da un rapporto del genere, in quanto era una persona affascinante, bella, sicuramente seducente, e che mi ero innamorato di lei, ma che fortunatamente dopo tre anni e mezzo di abbandoni e riprese, la storia e finita. Probabilmente, ormai la mia reazione ai suoi metodi disturbanti provocavano in lei, la coscienza che la sua vittima ormai gli sfuggiva al suo dominio e controllo, manipolazioni, ed io non ne potevo ormai più, i miei sintomi erano dormire male, rancore verso di lei, non gli telefonavo per fargli capire che lei mi aveva trattato male, questo forse gli aveva fatto intendere che era il momento di lasciarmi definitivamente.
Ormai e da maggio del c.a. che la storia con questa persona è finita, e volevo sapere, se è normale che ogni tanto pensi a questa donna, certi periodi con lei passati assieme ecc., non nascondo che forse mi piacerebbe telefonargli per amicizia oppure avere una telefonata da lei, anche se so che era una persona diventata, dopo i primi tre mesi fantastici, parca di contatti telefonici.
Quello che volevo sapere e che invece di avere un po’ di rancore verso questa persona, per quello che mi ha fatto patire in certi momenti e altri aspetti che non sto a elencare, provo un senso di naturale comprensione verso il disturbo di questa persona, e che mi dispiace che possa vivere in questo modo, e che rischi in terza età disturbi di tipo schizoide.
Un altro aspetto che volevo capire e come l’ex marito di questa persona con quale avuto dei figli, possa essergli stato accanto per sedici anni, e subire le sue manipolazioni, rabbia, dominio, umiliazioni, colpevolizzazioni. Come caspita abbia fatto a sopportarla! Il bello che l’ha lasciato lei per motivi pur validi, che non sto a elencare.
Quello che volevo chiedere, e se è possibile, che entrambi fossero soggetti affetti da DNP! E che una coppia affetta da tale disturbo, possa convivere per sempre assieme, senza problemi, oppure no.
Volevo salutarla Dottor Brunelli, e ringraziarla per il modo chiaro e istruttivo, tratti di quest’aspetto delle persone disturbate da narcisismo della personalità.
Carissimo, questo blog è un ambito informativo e di auto-aiuto, ciò vuol dire che non è lo strumento del FAI DA TE diagnostico e terapeutico su se stessi e sulle altre persone. Perciò metto in guardia tutti dall’attribuire diagnosi ed etichette psichiatriche a chiunque senza aver effettuato un consulto personalizzato con me o con uno specialista della salute mentale. Certamente leggere e partecipare al blog aiuta tantissimo, consente di sviluppare un significativo quadro di riferimento, o meglio una chiara CORNICE del quadro… ma da ciò pretendere di sapere chiaramente quale sia il dipinto che cì è nella cornice, solo perché si ha la cornice, è sbagliatissimo e può essere persino pericoloso… è giusto informrsi in ogni modo (e questo blog aiuta tantissimo e consente poi di sviluppare un consulto diretto in modo particolarmente mirato ed efficace) ma quando poi bisogna sapere circa la propria situazione sentimentale, vitale e di salute e di chi ci sta vicino è meglio rinunciare a qualche pizzeria o ad un paio di jeans firmati per ottenere qualche fondamentale consulto di chiarimento (il cui costo abbordabilissimo è anche detraibile fiscalmente in quanto trattamento medico, mentre invece pizza e jeans no). Scusatemi la schiettezza, ma è importante dare un’informazione chiara e che metta in guardia dall’utilizzare questo forum in modo errato e dannoso (cioè come un ambito ove invece di aiutare a informarsi davvero su se stessi e con precisione, conduca a trascurarsi e alla superficilità e anche persino ad assurdi equivoci interpretativi, limitandosi a trarre conclusioni senza alcuna verifica… che ben vengano i dubbi e i quesiti e il bisogno di capire, ma poi allora si approfondisca con responsabilità, per il proprio bene e per quello degli altri).
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
non sapevo di dover cliccare notifica. sorry
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Carissima (RIPETO RISPOSTA PRECEDENTE) , questo blog è un ambito informativo e di auto-aiuto, ciò vuol dire che non è lo strumento del FAI DA TE diagnostico e terapeutico su se stessi e sulle altre persone. Perciò metto in guardia tutti dall’attribuire diagnosi ed etichette psichiatriche a chiunque senza aver effettuato un consulto personalizzato con me o con uno specialista della salute mentale. Certamente leggere e partecipare al blog aiuta tantissimo, consente di sviluppare un significativo quadro di riferimento, o meglio una chiara CORNICE del quadro… ma da ciò pretendere di sapere chiaramente quale sia il dipinto che cì è nella cornice, solo perché si ha la cornice, è sbagliatissimo e può essere persino pericoloso… è giusto informrsi in ogni modo (e questo blog aiuta tantissimo e consente poi di sviluppare un consulto diretto in modo particolarmente mirato ed efficace) ma quando poi bisogna sapere circa la propria situazione sentimentale, vitale e di salute e di chi ci sta vicino è meglio rinunciare a qualche pizzeria o ad un paio di jeans firmati per ottenere qualche fondamentale consulto di chiarimento (il cui costo abbordabilissimo è anche detraibile fiscalmente in quanto trattamento medico, mentre invece pizza e jeans no). Scusatemi la schiettezza, ma è importante dare un’informazione chiara e che metta in guardia dall’utilizzare questo forum in modo errato e dannoso (cioè come un ambito ove invece di aiutare a informarsi davvero su se stessi e con precisione, conduca a trascurarsi e alla superficilità e anche persino ad assurdi equivoci interpretativi, limitandosi a trarre conclusioni senza alcuna verifica… che ben vengano i dubbi e i quesiti e il bisogno di capire, ma poi allora si approfondisca con responsabilità, per il proprio bene e per quello degli altri).
Un caro saluto
Se mi chiama privatamente in orario professionale al 3391472230 posso darle alcuni chiarimenti e indicazioni. Un caro saluto
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Care amiche e cari amici di sofferenza, stasera cercavo su google “difendersi da persone vampirizzanti” e anziché formule e pozioni magiche ho trovato voi, che mi avete letteralmente rapita! Complimenti Dottore per questo utilissimo blog. La mia storia è una delle tante, direi un puzzle di pezzi presi qua e là dalle molte che ho qui letto. Una relazione che dura da 18 anni; una di quelle che fin dall’inizio danno dei segnali, ogni tanto si sente ‘puzza di strinato’, ma si aspetta, per capire, poi si aspetta per verificare se quel che si ha capito corrisponda a ciò che è, poi si aspetta perché si inizia a sperare, poi si aspetta ancora e sempre perché non ci si vuole proprio arrendere all’evidenza…e si aspetta eternamente perché non si vuole uscire dal gioco ‘a bocca asciutta’, come si dice? ‘gabbati e caziati’. Eh già, dopo tanta semina uno vorrebbe anche raccogliere! Ebbene, in questa lunga attesa mi sono resa conto che in questo gioco lui è vittima quanto me, e io carnefice quanto lui…anzi, un tantino di più, perché PUR SAPENDO mi rendo sua complice. In che modo? Accettando tutto questo. Non ci sono scuse, noi ‘vittime’ sappiamo benissimo che possiamo sempre scegliere di andarcene…(oppure, in alternativa, se proprio SCEGLIAMO di restare, possiamo usare l’immaginazione e ribaltare a nostro favore la situazione…in che modo? utilizzando tutte le schifezze che il nostro compagno ci butta in faccia come possibilità per lavorare sulla nostra autostima, ma qui occorre uno sforzo creativo notevole, è chiaro che una persona che è devastata e già indebolita farà molta fatica… cmq è solo questione di allenamento!) In ogni caso, credo convenga farsi aiutare. Da 5 anni investo parte del mio stipendio in sedute di psicoterapia, e credo sia il migliore investimento della mia vita. Questo percorso ha restituito dignità e valore alla mia storia che non riuscivo a interpretare, proprio perché scegliere di “stare con un pazzo” è andare contro natura, e quando non si riesce nemmeno ad abbandonare il campo nasce il conflitto. Io posso definirmi una malata cronica, perché continuo a scegliere di restare, però serena perché consapevole. Consapevole che POSSO SEMPRE DECIDERE DI ANDARMENE. Quando qualcuno ci vampirizza è perché glielo permettiamo.
Un abbraccio a tutti voi, grazie e buonanotte (che sonno!)
buongiorno a tutti. ho scoperto questo sito stanotte.
soffro di insonnia da quando è finita la mia convivenza con, direi un DPN abbastanza evidente.
ho vissuto tutto quel che Lei, Dottore, cita nel suo articolo in testa alla serie degli interventi.
la disperazione ( anche fisica ; battevo la testa contro il muro, chisàà forse perchè volevo aprirla per capire cosa c’era dentro), la totale svalutazione di se, il senso totale di ‘fine di ogni possibile speranza di vita’, l’abuso per fortuna non costante di alcool o di sonniferi.
mi sono ammalata , in concomitanza con la mia distruttiva relazione, anche alla tiroide, in modo piuttosto serio.
quando lessi che per la teoria dei chakra la tiroide corrisponde al nodo della ‘creatività e affermazione di se nel mondo, in armonia con esso’…ho avuto un brutto incontro con me stessa. quanto ho provato a capire perchè mi ero così uccisa dentro!
inutile ora stare a raccontare anche io, la mia pare la fotocopia delle descrizioni fatte da tante donne.
soprattutto la disperazione che viene dal disprezzo quasi inconcebibile di cui si viene fatte oggetto, la critica e l’ira che si muovono in circostanze che poi neanche sai raccontare…perchè ti pare tutto folle, e cominci a sentirti una pazza squilibrata.
gaslighting…quante volte mi è venuto in mente quel film!
la incomprensione, del tutto in buona fede, dei parenti e degli amici, supportata dalla mia vergogna…per cui omettevo particolari perchè mi parevano onirici ( e erano veri), oppure per la vergogna di dover ammettere di averli sopportati.
la mia relazione ‘vampira’ era caratterizzata dalla fedelta; nel senso la fedeltà distruttiva a un solo individuo; io, la partner.
finchè come da manuale non son stata del tutto inabile a essere lo specchio giusto ( credo di aver sempre opposto una certa resistanza…e lui lo sapeva e infieriva in una escalation da guerra fredda, o sanguinaria)
ho perduto un lavoro, molte amicizie…sono passati due anni abbondanti, ma non ne sono fuori.
il cammino è lungo…e da allora ho le lacrime in tasca ( anche quelle buone, quelle di commozione per una musica o delle immagini o un bel romanzo…ma per mesi il solo sentire musica era un terrore,un abisso di angoscia, e lo evitavo. io che sono ex conservatorista), sono spaventata a dover fare una fattura a un cliente, o a entrare in un ufficio postale…tendo ancora a isolarmi da tutti.
mi sto ricostruendo una posizione lavorativa autonoma, perchè mi affatica la vicinanza fisica forzata con ‘colleghi’.
l’elenco delle eredità è lungo, e certo non le imputo tutte a quella relazione, che cone giustnmente dice Lei, Dottore…è come un virus superpotente che distrugge un sistema immunitario che già cercava di gestire altri virus latenti.
non provo più rabbia…solo la nostalgia del Mio sogno,e della capacità di sognare ancora.
nel senso ‘investire in un amore’. io ora mi allontano. non cerco.
lo capisco anche, e non abbiamo un pessimo rapporto. lo tengo a distanza.
ma questa ‘distanza’ mi fa essere ‘distante’ an che dal resto del mondo; non in apparenza, ma dentro di me.
tante volte mi sono detta: paio una con uno stress post-traumatico ; ma sarà una relazione così paragonabile al vietnam?
e io non ero mica una coscritta! provo e provavo, soprattutto, uno sconcerto totale che aggravava il dolore; non mi fidavo più di e stessa, in nulla.
e il mio ‘habitat umano’ reagiva con frasi così: ‘ma come? proprio tu ch sei così forte colta e intelligente”…’ma come? proprio tu non sai farti curare da uno psicologo?’ , oppure ‘ma come? proprio tu non vedi quanto è pazzo?’
io lo vedevo si…ma vedevo anche che era la persona con cui si inventavano parole nuove, insensate, in contemporanea…per dire la stessa cosa. vedevo quanto era intelligente, capace e sensibile , amavo anche i suoi problemi…e mi sentuivo una pazza; comunque una pazza. ma non lo ero e mai lo sono stata.
ho tentato più volte di fare un cammino psicoterapico, ma non ho mai alla fine, pur con mesi di incontri, sentito di stare parlando la stessa lingua, con il mio terapeuta. e mi sforzavo tanto…o così mi pareva. l’ho vissuta come un altro limite personale, e l’ennesima sconfitta dovuta alla mia incapacità.
ma leggere le Sue parole, e quel linguaggio così semplice e contemporaneamente così ricco di un tessuti di riferimento culturale non solo prettamente ‘psicoterapico’, mi ha fatto bene.Ho letto una lingua che conosco e che sento anche mia.
ringrazio con tutto il cuore chi ha la pazienza di condividere, anche su questo blog, e scusate la prolissità…si parte per dire due parole, e si finisce a fare degli sproloqui.
me ne scuso.
è ancora valido il Suo numero Dottore?
complimenti, e soprattutto: Grazie.
Cara Antonella le auguro di trasformare questa esperienza negativa in un nuovo modo di vivere con amore e nell’amore… (i miei riferimenti sul blog sono validi, mi si può contattare in orario lavorativo). Con solidarietà e stima. Pier Pietro Brunelli
Ecco. Ennesimi dieci giorni di silenzio.
Dopo un periodo ancora pieno di richieste di sostegno, amore, aiuto, dopo le promesse, i “come vorrei..” “se non ci fossi tu amore…” “arrivano le nostre ferie…” i soliti atteggiamenti senza riguardo.
Come se io non avessi una sensibilità, una dignità, un qualsivoglia diritto..
Non mi vede. Non mi sente. Non esisto se non per le sue momentanee necessità. Non riesce a dedicarmi 5 minuti, ma si fionda a 200 all’ora per raggiungere altre persone (impiegata da sola in ufficio ..) che lo riempiono di gloria. A parole smania dal desiderio di essere con me ed i miei amici quando esco, di potermi portare fuori a cena, “ma come faccio? con tutti i problemi a casa….” e poi ci va con le solite persone per le quali – evidentemente – i problemi sono superabili. Con me ogni telefonata è un pianto ma altrove – altra chiamata partita per errore – lo sento cantare a squarciagola .
“martedì amore, martedì è il nostro giorno!…non vedo l’ora…”
Ma quel martedì, appena salita sulla sua macchina vengo salutata col nome della sua impiegata..
E non ci ho visto più. L’ho mandato al diavolo urlando e me ne sono andata.
Dieci giorni e la paura comincia a mordere. Ho paura. Di non farcela, di non sopportare la sua assenza , la mancanza di quella specie di amore durato otto anni, che sono solo parole, ma anestetizzano il dolore. Continuo a ripetermi che almeno delle scuse ho il diritto di riceverle. Ma so che non le avrò.. Lui non sbaglia mai. Direbbe che sono io ad aver capito male, ne sono certa. Ho paura anche di questo. Di dover abbassare la testa e per la millesima volta mandare giù la mia dignità.
Bell’argomento la dignità…
A saperla trovare, quando serve. Ed invece diventa un fatto mentale, mi dico che sono una persona degna di rispetto, che me lo deve, ma non ne sono poi tanto sicura. Un tempo riuscivo a mettere distanza tra me e quello che mi feriva, anche tra me ed i suoi comportamenti offensivi. Senza alzare la voce, senza infierire. Negli ultimi tempi, invece sono diventata aggressiva, scatto, urlo, mi viene da piangere e divento emotiva, al punto di sentirmi patetica e stare peggio per questo. E lui mi accusa di essere diversa da quella di cui si è innamorato.
La dignità. Quella cosa che mi ha fatto sobbalzare mille volte alle sue parole crude, alle derisioni sottili, alle insistenti bugie svelate, ai tentativi di forzare la mia volontà verso “trasgressioni” sessuali che alimentano le sue fantasie. Era una sensazione bella la dignità. Ma ora, la paura che morde lo stomaco, che fa mancare l’aria, che toglie il sonno e occupa ogni pensiero, mi fa venire la voglia di barattarla con qualsiasi cosa mi faccia stare bene o almeno meglio..
Ciao a tutti, inutile raccontare la mia storia di 2 anni con un narcisista patologico che mi ha distrutto e violentata psicologiacamente. Sono qui a scrivere perche’ ho davvero bisogno di aiuto, sento di non potercela fare da sola, credo sia impossibile e la sofferenza mi sta logorando giorno dopo giorno. Ho provato gia’ a rivolgermi a due psicoleghe, ma non mi sono trovata in sintonia, forse anche perche’ percepivo che non erano cosi specializzate in questi tipi di disturbi e non mi sono sentita compresa. Vorrei sapere se c’e’ la possibilita’ di frequentare un gruppo di sostegno o se qualcuno e’ a conoscenza di psicologi che trattano nello specifico queste problematiche. Chiunque possa aiutarmi, vi prego di farlo, ho la sensazione di impazzire giorno dopo giorno. Grazie 1000 a tutti
Quanto ti capisco cara Katia… violenze sono le cose peggiori che possiamo mai subire…
sa dottore,
io ci sono nato cosi’ e non e’ stato un bel vivere. ho scoperto di esserne malato ma per fortuna non ho fatto danni se non a me. mi son preso la responsabilità del mio male e sto lentamente allontanando tutti da me. tanto soffro comunque, che ci sia qualcuno intorno o non ci sia. quindi tanto vale che non faccia danni in giro. si, siamo sporchi, ipocriti, falsi. Ma pensi che sfacelo. ho cercato di costruire difese da questo male fin da bambino, un male che ha creato un essere morto fin quasi dalla nascita e sta ancora in piedi a 38 anni, con depressioni, situazioni di depersonalizzazione, astenie, tremori, appannamenti della vista, scosse elettriche diffuse, pensieri automatici 20 ore al giorno di distruzione del bambino interiore. tutta una lotta contro questo male tutti i giorni della vita. sono in psicoterapia certo, per durare ancora un po’ prima di un internamento o peggio. state lontani dai narcisisti, e’ giusto. ma abbiate rispetto del dolore immenso che provano
saluti
Caro Luca, in riferimento ad un’eventuale diagnosi di personalità narcisista a me da come lei scrive sembra guarito. Del resto come le avrà fatto comprendere il suo psicoterapeuta le etichette psichiatriche vanno poi interpretate rispetto alla vita di ciascuno e lei fa bene ad approfondire la sua interiorità, ed anche ad attivarsi per praticare attività sane e nutritive capaci di rinforzare il suo Sé autentico che si sta svegliando. Uno dei fattori più problematici del narcisismo e la carenza di un Sè autentico che viene sovrastato dall’immagine di sé che costituisce una rappresentazione fittizia da tenere in piedi a discapito degli altri, ma in un’ultima analisi di se stessi.
Con solidarietà. Pier Pietro Brunelli
Salve, mi presento, sono un uomo di 33 anni e non mi sarei mai aspettato di parlare in questa sede delle mie sofferenze.
Da circa tre mesi ho concluso una storia sentimentale, quella che ero certo dovesse essere la storia della mia vita. Sto male, davvdero male, come mai in vita mia, non mi era mai acaduta qualcosa del genere. E’ stata lei ad allontanarmi ed io sono ancora a pezzi, inspiegabilmente a pezzi, tanto da decidere di iniziare un cammino con uno psicoterapeuta. Casualmente mi sono imbattuto in internet in siti in cui si affrontava questo problema di disturbo della personalità e sono rimasto scioccato nel rilevare che molti, quasi tutti gli aspetti di una personalità narcisistica corriposndevano a quelli della mia partner. Però, come a molti di noi accade, nonostante tutto coincida (e non nascondo che questo mi da un senso di minimo sollievo perchè penso che la persona ‘anormale’ non sia io) spesso vengo assalito da dubbi atroci e mi chiedo se lei fosse in realtà narcisa in modo patologico o semplicemente una persona ‘particolare’. Certo potrà aiutarmi a capirlo, e sono consapevole che è il vero punto di partenza per provare a risalire; sento che è così anche se la mia psicoterapeuta sembra annioaiata e infastidita quando le parlo di lei e di questo problema invitandomi a concentrarmi su di me e sulle mie fragilità per la prima volta evidenziatem e a smettere di leggere in merito a questo disturbo di personalità. Io però ripeto, sento che ne devo sapere quanto più possibile per accettare che quello che ho ricevuto non era un amore puro e distruggere l’immagine di una persona che non è reale. Questi gli aspetti che mi hanno indotto a pensare che lei fosse una persona affetta dal disturbo (mi scuso sin d’ora per la lunghezza, cerco di essere telegrafico nell’esposizione).
1. Innanzitutto premetto che la conosco da anni, è la migliore amica di una mia amica (con la quale ho avuto un breve periodo di avvicinamento di cui lei era consapevole ma senza che mai fosse accaduto qualcosa) ed in primis per questo lei decide di tenere il rapporto nascosto anche se io ritenevo fosse giusto dirlo a lei;
2. A maggio 2010 ci incontriamo, usciamo entrambi da poco da una storia, ci frequentiamo da amici e dopo un’estate trascorsa così io me ne innamoro pazzamente;
3. Lei corrisponde (anche se scoprirò che aveva detto alla nostra amica che le piaceva il collega con cui io uscivo) e inizia un rapporto meraviglioso;
4. Si parla (per suo slancio) di casa, dell’eventualità di un figlio, è innamoratissima, premurosa, affetuosa, non mi fa mancare nulla, è un sogno;
5. Tre mesi circa e comincio a notare un cambiamento, le telefonate si riducono, comincio a vederla scocciata (ma solo verso di me), il tenore dei messaggi è affettuoso ma quando risponde è stufa, apatica;
6. In questo rapporto nascosto – anche se tutti lo sanno – usciamo solo con i suoi amici/colleghi; alcuni la corteggiano, alcuni le fanno apprezzamenti anche volgari, lei non risponde mai a muso duro; io ci soffro ovviamente ma lei sembra trovarsi meravigliosamente in quelle situazione e incredibilmente sembra divertirsi a farmi ingelosire;
7. Io protesto per questo, lei dice che sono un bambino perchè do peso a queste cose;
8. Noto il suo piacere immenso nel ricevere complimenti da tutti;
9. Quando qualcuno che lei adora le fa una critica crolla d’umore e diventa intrattabile;
10. Dopo i primi mesi comincia a desiderare di uscire sempre con gli amici ed è serena; io la vedo sempre più distante e sto male da morire, se glielo faccio osservare mi dice: accomapgnami a casa, sei un bambino;
11. Organizza cene a casa sua con i suoi amici (che lei stessa dice che non valgono nulla quasi tutti); li critica alla fine di ogni cena e quando dico che se pensava quelle cose poteva evitare mi dice che non sto stare al mondo;
12. Lei spende molto, moltissimo per abbigliamento, acquistando solo capi di grandi firme;
13. Ha aspettative di lavoro immense, prospettive di cambiamenti enormi ma quando le proposi di fare qualcosa di concreto (tipo andare via) rifiutò, come rifiutò di inizare una convivenza con me;
14. Mi dice che stava riflettendo che più si avicinava a me più l’avrei vista dstante perchè si acorgeva che perdeva l’indipendenza ma il sentimento cresceva…;
15. Comincia a ripsondere ai mssaggi dopo tanto tempo, non ha un istante per chiamarmi dal lavoro (prima fumava ma da quando ha smesso non poteva far vedere al suo socio che mi chiamava…);
16. Ha scatti d’ira improvvisa se accenno una critica costruttiva sul modo di vedere le cose (che capisci tu!!), lascia stare;
17. Col passare del tempo comincia a criticare dinanzi a tutti il mio modo di vestire, la mia auto, il mio modo di vivere, mi distrugge piano piano;
18. Diventa insofferente, contesta ogni mia scelta, ogni mio discorso;
19. INVIA SMS CON SCRITTO TI AMO, poi la chiami e risponde scocciata oppure si rifà viva dopo ore e ore; la mattina ti adora, la sera non esisti;
20. Scopro che mi ha mentito sulle precedenti storie;
21. Un mio amico (quello che pare le piacesse di cui ho detto prima) mi pedina mentre sono in macchina con lei, io rompo i rapporti con lui e lei chiede spesso di lui (n.b. nei primi mesi le dissi che secondo me questo amico era interessato a lei); insomma lo nomina sempre, mi chiede a volte di chiamarlo se non c’è, fregandosene che io ho rotto i rapporti!!! A volte lo critica anche questo amico, ma pers assurdo poi il giorno dopo chiede al gruppo o ame perchè non c’era…
22. Alterna inspiegabilmente momenti di euforia a distacco totale;
23. Frasi di vendetta.. (Quando torniamo ti farò vedere io.. e nell’attesa continuava il rapporto come se nulla fosse, per poi vendicarsi con un distacco raggelante);
24. Desidera circondarsi di persone che le fanno dei complimenti, anche se ragazzetti miei conoscenti che, allo scuro della nostra storia, facevano apprezzamenti volgari che riferì a lei convinto che disprezzasse queste persone per la loro pochezza;
25. Non può vedere quasi nessuno di chi la circonda e cerca sempre occasione per averli intorno;
26. Timorosa dell’intimità;
Mi ha distrutto perchè ho cominciato a non capirci nulla e per amore cercavo sempre di assecondarla, accontentarla, non dare pesantezza al rapporto, diceva che lei non sapeva dimostrare l’amore ma che mi sarei accorto che MI AMAVA MOLTO PIU’ DI QUANTO LA AMASSI IO.
27 MAGGIO 2011. Un suo collega che esce con noi, dinanzi alla sua compagna, per l’ennesima volta e pubblicamente chiede un suo spogliarello scherzando, fa degli apprezzamenti fisici su di lei in modo volgare… Io ormai esausto scoppio a fine serata cheidendo ad alta voce se questa era l’estate che mi attendeva e lei… dice che sono davvero un bambino se do peso a quella persona che lei ritiene squallida e a cui però non poteva rinunciare in quanto collega e amico del suo migliore amico… MI DA UN CALCIO NEL SEDERE E DICE CHE E’ FINITA…
Le chiedo cosa c…. aveva amato di me e dice che non merito risposta se metto in discussione il suo amore.. Ma quale…. Dice ripetutamente di accompagnarla a casa… FINISCE. Il giorno dopo dice che doveva pensarci perchè mi riteneva infantile.
Provo a richiamarla dopo un mese, mi dice che non ha nulla da dirmi, sono stato una breve parentesi dela sua vita.. mi tratta da schifo, mi vede una volta e scappa con l’auto.
Poi dopo qualche giorno un suo sms (siamo al luglio c.a.) con cui chiede come sto e se volevo potevamo parlarne..A distanza di qualche giorno chiedo l’incontro ma lei scappa e rinvia di giorno in giorno… poi mi incontra sabato scorso e mi viene a salutare festante mentre faceva la z…. (perdoni la rabbia!!) con alcuni amici prima di vedermi…
Mi dice che era stata tutta colpa sua, che non sa che vuole, che fugge sempre, che oramai ero il passato… che il problema era lei e io come un deficiente cado di nuovo e le dico che le voglio bene… dopo tuto quello che mi ha fatto, perchè mi faceva un pò pena.. percè dice che lei è spregevole e che non vale nulla (però aveva bevuto)…
sono a pezzi, pensare che fosse una narcisista patologica mi fa stare meglio ma ho tanti dubbi che non sia così. La prego di AIUTARMI A CAPIRE CHI ERA QUESTA PERSONA, A CAPIRE COME FARE PER SALVARE ME STESSO… A tal proposito le chiedo anch’io l’invio del test di cui si parla.
Grazie di cuore per il calore che lei trasmette, questo blog mi è davvero di immenso aiuto.
Chiedo scusa per gli errori grammaticali, è stato davvero uno sfogo…
Non credo possa consolare, ma le stesse cose che hai vissuto tu sono parte della mia e – credo – della vita di ognuno scriva qui…
Mi ha colpita il “mi amava più di quanto la amassi io”..
Ogni volta, tranne rare eccezioni era la risposta che dava al mio esprimere amore: “sciocchezze, non arriverai mai ad amarmi quanto ti amo io” oppure “io mille volte di più, ma che vuoi farci, mi accontenterò..” “sei una principiante, io si che ti amo davvero..”
E sin dall’inizio quegli sbalzi d’umore inspiegabili, dall’euforia al silenzio distante nel giro di un nulla. I primi tempi ero addirittura convinta che prendesse qualche droga o non fosse del tutto a posto.. Glielo dicevo, ero ancora sana allora, e lui ridendo mi rispondeva che la sua droga ero io, ero io a renderlo euforico. E lo stesso bisogno di circondarsi di persone plaudenti, su cui fare la sua parte da mattatore seduttivo. Abbiamo perso ogni possibilità di frequentare insieme amici, fossero miei o suoi perchè lui doveva sedurre, indifferentemente, si trattasse della compagna di un suo amico o di una mia amica. Una sera, dopo aver trascorso ore a tavola con lui che mi dava la schiena per accarezzare il braccio della padrona di casa (nell’imbarazzo di tutti), ho detto basta. Non esco più con te ed altri. Tempo dopo, in un telefonino che mi ha regalato perchè non usava più, ho trovato decine di foto scattate alla moglie di un ragazzo – quello che definiva più amico – .
Era una cosa che mi mandava in bestia. Ma credo che il suo divertimento fosse proprio questo, vedere la mia reazione. Riuscire a provocarla ed una volta ottenuta darmi della paranoica, sciocchina e gelosa. Così divertente.
Un giorno mi chiese “ma se una donna mi manda un sms dove mi dice che ha fatto sesso con il marito ma pensava a me, secondo te cosa vuol dire??”
Ma ovviamente era uno scherzo, un gioco, tanto per ridere un pò…
“lo sai, io devo essere l’oggetto del desiderio”..
Ecco. La sua vita è sentirsi questo. L’ggetto del desiderio di ogni donna piacente, l’oggetto di ammirazione per la sua smisurata capacità imprenditoriale, per la sua costosissima eleganza, per la sua istrionica capacità di ammaliare, tenere banco.
Se ottiene tutto questo si sente potente, vivo, invincibile. Se qualcuno lo contesta è l’altro che non comprende la sua grandezza, quindi un’idiota. Se a contestarlo sono persone importanti o che possono influire sulla sua vita, si deprime rabbiosamente. Ma nel tempo inventa una scusa, la costruisce, ci crede e rivende la nuova verità che lo salva dalla depressione e sminuisce l’incauto che ha osato ledere la sua maestà.
Per anni ho avuto tenerezza per tutto questo. In fondo mi dicevo che era come un bimbo desideroso di essere al centro dell’attenzione e come questo capriccioso, irascibile e facile a mettere il muso. Ogni volta che scoprivo qualcosa di non detto, una menzogna, qualcosa che mi feriva, tornava col viso afflitto accampando un mal di stomaco, un problema familiare, un malessere qualsiasi per ottenere consolazione e certezza del perdono.
Come un bambino piccolo che finge di aver male per farsi perdonare la marachella. Pentimenti, promesse, sollievo di essere ancora amato.E poi via, a rubare di nuovo la marmellata.
Solo che ad un certo punto si diventa pesanti, un impiccio alle loro mire senza limiti perchè in tutta questa ricerca di gloria e fama e notorietà tu sei solo l’oggetto utile, che ne so, un cucchiaio per la minestra, un fazzoletto per il naso. E tale devi restare, aspettare che lui abbia voglia di minestra o bisogno di soffiarsi il naso. Può un cucchiaio o un fazzoletto rivendicare uno spazio maggiore ? Un diritto? peggio, possono osare a mettersi in mezzo? no.
Sei utile, ma mai più utile o importante di nuovi cucchiai e fazzoletti.
Vieni tenuto fermo al tuo posto, cancellato ma usabile, senza bisogni ma disponibile, non amato ma amabile, spaventato ma per carità! mai piangente, che non sopportano i perdenti nè i problemi, e Dio ce ne scampi, gli obblighi.
Per tenerti fermo usano parole d’amore. Promesse d’amore. Sogni d’amore, sempre meno perchè finisci per farti bastare il nulla.
Vorrei poterti aiutare, vorrei che qualcuno potesse aiutare me e tutti noi. Vorrei risposte, vorrei riuscire a respirare a pieni polmoni, invece di questo fiato corto che opprime. Vorrei una bacchetta magica per sparire da questa situazione, ma temo ci rimanga solo il tempo. E persone come il dott. Brunelli che credono al nostro star male senza dire “dai, fatti coraggio che troverai qualcun altro”.
Mia cara, ma io però non solo ‘credo’ in quanto si sta male senza dare risposte scontate… invito anche a prendersi cura di Sè come si dovrebbe fare essendo nel 2011 in unpaese civile… cioè ci si inform e poi ci si fa dare sostegno dallo psicoterapeuta preferito, così come si fa quando fa male un dente e si va dal dentista… evitando di lasciarsi macerare nei dubbi e nel dolore cronico o acuto… forse si pensa che costa molto, ma non è vero assolutamente, se ci si informa si scopre che vi sono molte possibilità (abbbordabilissime) di sostegno non solo informativo, ma anche terapeutico…
Un caro saluto
Caro dottore. Mi sono decisa a chiedere aiuto. Da sola non ce la faccio.. L’angoscia costante, la paura, la sensazione di vuoto, di non saper più cosa fare della mia vita è troppo forte. Non dormo, non mangio, non respiro, fingo di lavorare ma la mia mente è altrove. Aggrappata alla disperazione. Alla finta speranza umiliante di un suo ritorno, come mi ha detto ieri: “io ci sono ancora in questa storia, ma ci devo pensare. Sai, mi sento a disagio pensando al poco che ti dò ed io voglio stare sereno. Con tutte le cose che ho da fare non ho tempo per te però non è cambiato niente”….
Ed io mi sono trovata nella voglia di pregarlo. Rimani, ignorami, usami ma rimani.
Come posso essere così stupida..
Da questo ho capito di non poter riuscire ad uscirne intera.Non da sola. Ho preso un appuntamento con una psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Spero, spero, spero mi aiuti..
Tutto questo è un incubo..
Grazie all’autore di questo spazio di approfondimento e a chi ha condiviso le proprie esperienze.
Anch’io sono “reduce” da una relazione affettiva con una donna DNP. Non sto a ripetere tutte le situazioni, comportamenti, stati d’animo e giochi psicologici che ho vissuto (e sto in parte ancora subendo) e che avete descritto alla perfezione in tanti, ho passato tutto questo e molto altro, quello che solo le capacità manipolative della mente di una donna DNP può riuscire a concepire. Qui non ho letto di persone che sono state indotte a gesti estremi come prova d’amore, a me è successo anche questo e c’è mancato poco che nel mio malato modo d’amare compissi perfino questo gesto. Perchè va riconosciuto che se sono malati loro siamo malati anche noi, o comunque c’è un profondo problema che vive anche in noi. Almeno per me è così perchè, se oltre ad annullare la mia vita per assecondarla in tutto e per tutto sono stato ad un passo dal togliermela anche materialmente, significa che ho problemi profondi. Nel mio caso essi rispondono ad una disistima personale totale unita a varie paure autolimitanti di sempre, carenze che seppure in modo inconsapevole stavo cercando di compensare trovando la forza e le soluzioni fuori da me. A delle mie mancanze di cui avrei dovuto occuparmi da tempo quindi ho dato delle soluzioni totalmente errate, completamente fuori luogo, naturale ne conseguisse il disastro che ne è scaturito. Ma ci sta, ci sta anche questo. Non sono ancora fuori da questo rapporto così travagliato, spesso la mente corre da sè e gli stati d’animo le vanno dietro pari pari, benchè non abbia più avuto contatti diretti con la persona in questione da parecchi mesi. Sto compiendo un lavoro su me stesso come mai successo, non credevo neppure fosse possibile arrivare a tanto, a dovermi interrogare, cercare, ri-costruire da zero come sto facendo. Per la prima volta forse nella mia esistenza sto trovando valore in me, innanzitutto nell’aver avuto la forza di interrompere questo rapporto tanto amato e tanto distruttivo, poi nell’aver “bevuto” (e sto ancora “bevendo”) tutto il dolore, le sofferenze, i patimenti che molti di voi possono comprendere, peraltro senza compiere gesti brutti, vendicativi o cattivi, ma rimanendo sufficientemente lucido per continuare a rispettare l’amore ed il bene, tanto da perdonare, sperare ed augurare una salvezza ed un futuro bello anche a chi mi ha fatto così tanto male. Infine mi riempie di orgoglio il fatto che questo percorso lo stia facendo in assoluta solitudine, benchè in più mi abbiano suggerito di chiedere l’aiuto di professionisti ed esperti, ma è un qualcosa che devo a me stesso, un deserto che voglio e devo attraversare con le mie sole forze perchè quando ne sarò fuori, e ne verrò fuori questo è certo, sarò un altro uomo, forte della mia esperienza, più sicuro, più responsabile, più maturo, più equilibrato e con ancora più desiderio di riempire di cose belle questa vita. E’ lo stesso augurio che rivolgo a tutti voi che vi trovate nelle mie stesse condizioni, ogni accadimento ha un senso e reca un dono (seppure a volte è nascosto), non arrendetevi mai, mai, mai, credete sempre che nel bene c’è il meglio e abbiate fiducia, piena e totale fiducia nelle persone che siete.
x Anna: chiediti se nel portare avanti questo rapporto c’è serenità nella tua vita, non dico che deve essere tutto perfetto, non lo è mai, ma la serenità di fondo che chiunque sa percepire quando è presente, quella sì, e deve essere una serenità che puoi riuscire a intravedere con questa persona nel tempo non solo adesso. Chiediti come sarà la tua vita con lui tra un anno, tra 5 anni, tra 15 anni e se vedi che provi forte tensione chiediti per quanto tempo pensi di riuscire a reggerla. Se decidi poi di metterci un punto, fa che sia definitivo, da quel momento non si torna più indietro, è un impegno che prendi con te stessa, sappi che non è stato facile prenderlo e mantenerlo anche per altri, ma si fa, si fa, altrochè se ci se la fa. Da quel momento sposta la tua attenzione tutte le volte che quella persona verrà nei tuoi pensieri (sii paziente con te stessa, piano piano, ogni mese, ogni settimana, ogni giorno, ogni ora sarà una piccola conquista e andrà un pò meglio) alla persona che invece vorresti incontare nella tua nuova vita, quella che ti darà gioia e serenità durature, e con la quale realizzerai al meglio tutti i tuoi desideri. Prima di spostare l’attenzione su questo però soffermati ancora un momento ad esaminare che cosa ha permesso che tu entrassi nel rapporto problematico che stai vivendo, interrogati con la massima onestà verso te stessa, fino a quando non sentirai di aver trovato degli aspetti di te di cui dovrai prenderti cura, con dolcezza e determinazione, come mai fatto prima, ambiti in cui dovrai operare dei cambiamenti per essere migliore ed avere una vita più gratificante, quella vita che vuoi, puoi e meriti di avere. Infine prima di lasciare andare alla sua corrente chi ti ha fatto del male (se così deciderai) auguragli ogni bene in modo da non far rimanere il tuo cuore ostaggio del risentimento, ringrazia quella persona per la lezione che ti ha permesso di apprendere e lascialo andare: ripetiti esattamente questa frase “io ti lascio andare” più e più volte. Le cose accadono se le facciamo accadere o per come le facciamo accadere. Buona vita
Cara Angela,
le tue parole descrivono esattamente ciò che sto provando io in questo periodo, la mia storia è simile, molto simile alla tua. E’ difficile uscire da questo stato di dipendenza narcisistica, lui è come una “droga”, al momento ti da l’illusione di farti stare bene, ma un attimo dopo ti fa sentire umiliata, ferita e svuotata. E’ difficile dire basta ad un rapporto in cui ci si è comunque sentiti soli ed umiliati per la maggiorparte del tempo e la cosa più strana è non capire il perchè si è tanto “stupidi” da voler continuare questa agonia.
io la forza per lasciarlo dentro me sento di averla..ma poi mi indebolisco.
lui mi dice che ha riflettuto e capito che mi ama,che vuole fare sul serio,che non può vivere senza di me,che sono la sua famiglia.
in una risposta parlava di “redimersi” per queste persone.
è possibile?
ha ammesso tutti i suoi sbagli.
nemmeno io sono esente da colpe.
avrei bisogno di un suo consiglio.
fino ad oggi l’ho ritenuto una persona inaffidabile per farsi una famiglia.
con la volontà è possibile che questi individui cambino?
purtroppo sono scettica..ma c’è in gioco la mia vita.
mi sto prendendo tempo per rifletterci su.
sono stanca…vorrei tornare a vivere.
grazie
Caro dottore,
Trovare per caso la pubblicità del suo sito sulla mia pagina di facebook e leggerlo è stato per me come trovare finalmente un cerotto per la ferita che ho nel cuore, che sta sanguinando da anni. Finalmente ho trovato una risposta al problema che mi angosciava: “Come mai trovo sempre lo stesso tipo di uomo?”. Ecco la risposta. Dopo il primo, devastante, che continuava a lasciarmi e io a riprendermelo come se niente fosse, e non voglio elencare le assurde angherie psicologiche a cui mi ha sottoposta (e a cui sottopone anche i suoi poveri genitori), ho infilato una fila di stronzi che non hanno fatto altro che usarmi e gettarmi, e questo nonostante la mia intelligenza e il fatto che sono una ragazza tutt’altro che ingenua e tutt’altro che “boccalona”. Mi sono riconosciuta in pieno in tutto quello che ha detto, e ciò mi è utile soprattutto ora, che l’ennesimo vampiro schifoso mi ha brutalmente umiliata dicendomi che un’altra donna, brutta e grassa, era più dolce e femminile di me, e per questo mi lasciava e preferiva avere una relazione con lei – cercando però di continuare ad avere rapporti sessuali con me, tutti volti alla soddisfazione del suo piacere immediato.
Purtroppo non ho i soldi per una terapia, e se li avessi, credo che per me sarebbe più utile usarli per ri-costruirmi una vita, visto che ho 30 anni e non ho ancora raggiunto la sospirata indipendenza, perché gli ultimi 10 li ho passati a fare la preda di questi esseri, a farmi umiliare da uno dopo l’altro e poi a riprendermi, per mesi e mesi, da tutti i vari traumi che mi sono stati inferti. Tutti molto belli, tutti molto stronzi. Prendevano di mira per prima me perché sono la classica bella ragazza, ma contemporaneamente lanciavano dei ballon d’essai per vedere fino a che punto ero vittima. Cominciavano già al momento della conoscenza, con piccole mancanze di rispetto che io ovviamente non solo tolleravo, ma quasi non notavo neppure, convinta di essere sempre io non solo sbagliata, ma anche incapace di interpretare, di capire e quindi non affidabile per quanto riguarda le mie sensazioni.
Volevo farle una domanda, dottore: ho visto che, nella mia esperienza, spesso questi vampiri psichici sono utilizzatori abituali di droghe pesanti. Nella mia città gli utilizzatori di droghe raggiungono un numero veramente allucinante e la droga viene presa da una marea di persone, comprese le più “rispettabili” e insospettabili. A suo tempo, avevo letto studi sulla cocaina, dove si dice che è dimostrato che alla lunga, l’uso di questa sostanza può danneggiare seriamente l’affettività dell’individuo e la sua capacità di empatia, portandolo allo sviluppo di serie malattie psichiche e rendendolo cattivo, freddo, insensibile e incapace di amare.
Secondo lei ci può essere una correlazione tra la personalità narcisistico-patologica e l’abuso di cocaina o di altre sostanze stupefacenti?
Sarebbe interessante saperne di più su questa eventuale correlazione, anche per avere un elemento in più per aiutare le vittime a identificare il predatore.
Tanti cari saluti e un grosso grazie.
Cara Angela se lei davvero vuole ottenere una terapia ci sono forme abbastanza economiche per ottenerla nei servizi pubblici e in quelli privati, le conviene informarsi sui costi e i tempi… non vi sono correlazioni generali tra la personalità narcisistica e le tossicodipendenze, in genere quando ciò avviene si è più consoni a considerare una diagnosi borderline (nella quale vi sono sempre tratti narcisistici). Le etichette diagnostiche, soprattutto quando non si è specialisti, devono essere considerate come informazioni di riferimento per aiutarci a comprendere con la nostra testa e accettando sempre una rivedibilità delle proprie convinzioni, un’apertura verso un processo di comprensione che si evolve e che quindi non si arresta nel bollare se stessi o altri con il nome dei una patologia che serve a classificare comportamenti e modi di essere in termini generali… Un caro saluto. Pier Pietro Brunelli
Caro dottore sono d’accordo con lei, infatti il mio primo ex (quello che ha dato origine alla ferita, diciamo quello che mi ha fatto sanguinare così che poi ho attirato tutti gli altri squali) era un tossicodipendente ma non un narcisista, perché come ha detto molto bene lei all’inizio, questa persona soffre molto e si rende conto anche di non stare bene. Tutti gli altri che sono seguiti a raffica, inevitabilmente vanesi, freddi, assurdi, pieni di sè da far schifo, e anche quando “tornavano sui loro passi” per chiedere scusa (perché questa è la cosa bella: A distanza delle loro malefatte, sono sempre ritornati alla carica) lo facevano sempre nella solita maniera: niente telefonate, ma sms; di nuovo bidoni al primo appuntamento e così via. E io malata che gli ho dato sempre una seconda opportunità, non facendo altro che scavare la ferita che già avevo.
La mia era semplicemente una domanda di curiosità, per quanto riguarda le droghe; non ho certo intenzione di bollare nessuno, nè gli altri nè me stessa e sicuramente sono disposta a mettere in discussione le mie convinzioni (fin troppo, direi, visto che la mia autostima finora è stata talmente a pezzi che a dicembre il mio fisico non ce l’ha fatta più e ho passato tutto il Natale in pronto soccorso). Semplicemente mi sono riconosciuta in quello che ha detto, non avevo pretese di mettermi al di sopra di nessuno, ci mancherebbe altro.
Purtroppo ho avuto pessime esperienze per quanto riguarda le terapie nel settore pubblico (e per la verità, anche quello privato), le mie reticenze sono molte, perché un terapeuta sbagliato che non riesce a capirti veramente può farti più male in una sola seduta, non credendoti, svalutandoti o addirittura insultandoti, di quanto ne possano fare 10 anni di narcisisti patologici.
Comunque il suo di far sapere al mondo che ci sono in giro queste persone è un lavoro santo, e per me già costituisce una terapia solo aver scoperto il pattern in cui ero, come un topolino nella ruota: infatti bisogna sempre considerare che se loro, carnefici, fanno quello che fanno, è solo perché noi, vittime, glielo permettiamo e col senno di poi, se si fa un excursus SEMPRE ci si rende conto dei comportamenti inaccettabili che hanno avuto fin dall’inizio e che noi abbiamo lasciato perdere, per paura di rimanere da sole, per ricucire una ferita data da un vampiro precedente, perché il malessere in cui ci troviamo ci rende ciechi davanti a qualsiasi possibilità d’amore. Sono arrivata a dare infinite possibilità a uno che continuava a tirare bidoni al primo appuntamento, a uno che faceva le foto con una pornostar al mi-sex, a uno che non mi telefonava mai, e io sempre a giustificarlo. Sono come dei bambini cattivi che si divertono a vedere fino a che punto possono tirare la corda finché si spezza e il problema con noi vittime è che non si spezza mai, ma non solo: la soglia di sopportazione diventa sempre più alta e nel tentativo di farci amare siamo disposte a fare sempre più cose che prima non avremmo mai fatto.. come diventare l’amante di uno, o avere rapporti sessuali la prima sera.
Loro fiutano questa nostra debolezza dall’inizio, a noi non sembra ma basta un niente… basta non dire niente quando si presentano in ritardo al primo appuntamento… basta cambiare i propri programmi della giornata in funzione loro annullando i propri impegni anche se si tratta di una persona che non si conosce per niente… ecco che la vittima è stata identificata e bollata.
Faccio un appello a tutte/i: bisogna uscire da questa logica e l’unica maniera è la seguente frase “alla prima che mi fai ti licenzio e te ne vai”, può sembrare drastica, ma è così, alla prima volta che usciamo insieme e guardi il sedere di un’altra, alla prima volta che mi chiami col nome di un’altra, alla prima volta che mi tiri un bidone, basta, e non per farsi correre dietro di più, ma proprio perché le possibilità sono finite.
Spero di riuscire in questo proposito per il futuro, c’è in palio la mia vita e non posso continuare così.
Alle persone che sostengono di essere narcisisti patologici volevo dire, che secondo me i veri personaggi pericolosi non sono loro: lo sono quelli che credono di essere veramente belli, intelligenti, simpatici, unici, dei grandissimi artisti e per questo motivo credono che tutto quello che fanno sia un diritto e non sopportano di avere al proprio fianco una persona, ma vogliono solo un’adoratrice, un tappetino, un essere senza dignità che li confermi nella loro spropositata grandezza. Queste persone non sanno sostenere il confronto. Poi è facile che cadano vittime sapete di chi? Delle zoccole che hanno capito PERFETTAMENTE chi sono loro e come fare per accalappiarli: si fingono dolci, sottomesse, remissive, sessualmente “disinibite” e succubi a tutte, ma proprio tutte le loro richieste. E poi, al momento buono, presentano il conto, spesso molto molto salato… Soldi, cittadinanza (se non sono italiane), ricatti tramite i figli… e mostrano la loro vera faccia dispotica.
Così questi narcisisti trovano pane per i loro denti, perché la loro ricerca della donna vittima li ha portati a trovare la loro giusta punizione.
Un saluto.
Molto chiaro e di aiuto questo intervento… trovo un po’ semplicistica la sintesi sulle ‘zoccole’… del resto il loro obiettivo non dovrebbe consistere in una relazione sentimentale… i narcisisti patologici sono spesso disponibili di buon grado a relazioni di comodo basate sullo sfruttamento reciproco, fino a quando finisce davvero male da una parte o dall’altra…. ma il punto più grave, che pochi considerano è la questione di un ‘ESISTENZA MANCATA di un FALSO SE’ che distrugge ogni barlume di autenticità in nome dell’esaltazione dell’immagine di Sé e di un potere superficiale che si esercita anche attraverso l’annientamento dell’altro e di tutti coloroi che appaino capaci di amare e di vivere una vita VERA… ciò i narcisisti patologici non lo sopportanao, lo invidiano, perché sono incapaci a provare ad essere realmente esistenti e con sentimenti veri e spontanei non calcolati… affinché possano guarire devo entrare profondamente in crisi dopo essere stati respinti da tutti e aver fallito in ogni campo… purtroppo però quando ciò avviene è spesso troppo saredi , il loro disturbo ne ha provocati altri più manifesti e molto più coriacei… LA NON ESISTENZA viene coperta da una FALSA ESISTENZA, è come essere ‘semi-vivi’, perciò bisogno succhiare la vita agli altri…
Sì, io in realtà con il termine “zoccole” non mi riferivo solo a vere e proprie donne di malaffare o palesemente “interessate”, ma anche e soprattutto a persone più subdole che, per i propri scopi (magari anche solo perché sono di una mentalità arretrata e per loro la cosa più importante è far vedere al mondo che sono “sistemate”, a qualunque costo, quindi vogliono un marito da esibire…), manipolano le persone, sono false e si fingono quello che non sono, io le chiamo “gatte morte”, tutte apparentemente dolci gattine che poi all’occorrenza diventano delle iene. Nella mia piccola esperienza ho visto che i narcisisti sono anche stupidi quindi è facile che cadano preda di queste donne così palesemente false e antipatiche agli occhi degli altri – le classiche tipe che tutte le donne odiano ma di cui non si può dir niente perché guai a chi le tocca… secondo me, questo è solo un mio parere, questi geni narcisisti sono talmente pieni di sè che non si accorgono nemmeno di essere dei polli che qualcuno sta spennando… oppure chi lo sa, può essere che a un certo punto si accorgano di avere davanti una degna compare… devo ancora capire come mai la maggior parte dei narcisisti che ho frequentato si sono poi fidanzati ufficialmente con donnacce di questo tipo, la cosa più probabile (e opinione più gettonata fra la gente che conosco) è proprio per motivi sessuali… si tratta comunque di donne senza moralità, con chissà quali storie alle spalle.
In ogni caso son passate 2 settimane da quando ho scoperto questa cosa dei narcisisti e la mia vita è già cambiata! L’altro giorno l’ultimo vampiro è tornato alla carica dopo essere stato un mese senza farsi sentire, pretendendo da me favori, persino che gli offrissi il caffé, ha preteso addirittura sesso da me e ha detto che avrebbe mollato quella con cui sta (appartenente alla categoria qui sopra…) solo se mi fossi adattata a richieste sessuali strane che non avevo nessuna voglia di soddisfare…
Sono stata ben fiera di mandarlo a quel paese e mi sono pure fatta due risate. Non mi sono chiesta cosa non va in me, nè perché sta con quella. Sto guarendo.
Saluti
Ho letto tutto di un fiato le testimonianze e l’articolo che le precedeva ed ho riscontrato mille similitudini con la mia storia.L’egoismo,l’ipocrisia,l’assenza di comunicazione,i limiti affettivi. Mi sentivo sempre a confronto con le altre donne,perche’ se le sue parole erano rassicuranti,qualcosa di sottile nei suoi gesti non tornava. Il mio “bastardo”aveva delle particolarita’:mi ha sempre dettto che sono bella,brava,ecc e non mi ha mai sminuita a parole. Ho scoperto dopo piu’ di un anno che aveva un rapporto decisamente morboso con il computer;fotoe video hard,siti di incontri(tutti),messaggi personali e gruppi a tema su fb amministrati da lui. Piantato in tronco.Non sono mai riuscita ad avere risposte,lui ha ammesso solo cio’ che potevo provare,ed io sono impazzita a procurarmi prove .Lui pero’,per il sucessivo anno ha giurato di amare volere e guardare solo me. Mi chiedeva perdono e dichiarava di voler riconquistare la mia fiducia.Cominciavo a pensare di essere stata troppo dura e categorica,quando scopro altre bugie. Faccio domande e ricevo altre bugie ed altre promesse d’amore.Poco dopo mi ritrovo con una minorenne che mi racconta com’é stata sedotta con pazienza e belle parole. Ora giustifica l’assenza di spiegazioni dicendo che non ha piu’ senso parlare,tanto io non gli credo. L’ho lasciato perche’ mi ha delusa ed ha tradito la mia fiducia,gli ho ripetuto di non volerlo come uomo ma ho commesso l’errore di frequentarlo comunque. Quasi cominciavo a credere che davvero mi amasse,perche’ me lo recitava come un mantra,ed ancora lo dice. Non capisco perche’ tanta cattiveria. Ora e’ scappato. Sa che sono furiosa e che conosco i dettagli. E’ quello che fanno i manipolatori una volta scoperti o la sua e’ un altra turba mentale? Sicuro e’ piu’ sereno di me. Ho fatto e portato solo del bene nella vita di questo soggetto. Lui e’ un ingrato senza sentimenti ne rispetto
Cara Simonetta,
la tua storia è identica fin nei minimi particolari alla mia. L’unica differenza è che il mio ex-compagno è stato così incosciente di impegnarsi deliberatamente a mettere al mondo una bambina. Ora che ho capito che lo ha fatto solo per “farmi stare tranquilla”. Chi ha capacità di amare non riesce nemmeno a concepire certi comportamenti. Se anche il nostro sesto senso ci mette in guardia, lo mettiamo a tacere dicendoci: non è possibile, non arriverà a tanto. E invece è proprio così. I comportamenti di un narciso non hanno nulla a che vedere con i sentimenti, nè con la logica. Sono compulsivi. Se in quel momento il loro bisogno è ” devo rimanere con questa persona, perchè al momento non ho alternative”, fanno di tutto per ottenerlo: proposte di matrimonio, figli e quantaltro, per poi sparire e una volta trovata una preda migliore. Senza sensi di colpa, senza dolore, senza alcuna responsabilità.
Cara Virginia e cari e carepartecipanti, vi ringrazio per i vostri interventi e vi ricordo che il mio impegno è nel cercare di coordinarli per orientarli il più possibile correttamente rispetto all’articolo… dunque il punto è questo: COME POTETETE VEDERE IL MIO ARTICOLO E’ STRAPIENO FINO ALLA NOIA DI AVVERTENZE E RACCOMANDAZIONI, volte soprattutto a dire questo: NON BISOGNA RISCHIARE DI CONSIDERARE L’ALTRO/A UN SUPERNARCISISTA PATOLOGICO QUANDO VI POSSONO ESSERE ALTRE PROBLMATICHE, INOLTRE CIASCUNO HA SEMPRE ANCHE SUE RESPONSABILITA’ CHE DEVE GIUNGERE A VEDERE SE VUOLE STARE MEGLIO… INSOMMA IN QUESTO CAMPO FARSI LE AUTODIAGNOSI DEFINITIVE ED USARE LE ETICHETTE PSICHIATRICHE FAI DA TE PUO’ DIVENTARE COME PRENDERE FARMACI SENZA PRESCRIZIONE E CONTROLLO MEDICO… L’HO SCRITTO DECINE DI VOLTE E LO RISCRIVO, purtroppo vedo troppa sicurezza nel volersi risolvere i propri problemi marchiando l’altro come l’unico più grande vampiro sulla faccia della terra… anche se ciò fosse verissimo, limitandosi a ciò non si vedrà mai il proprio vampiro interiore e si sarà destinati a subirlo e a soffrire ulteriormente, QUESTO E’ QUELLO CHE SO DI SICURO, PERCIO’ VE LO RIPETO E SPERO POSSIATE SERVIRVI DELL’ARTICOLO E DEL DIBATTITO NEL MODO PIU’ BENEFICO POSSIBILE PER VOI E PER TUTTI.
Un caro saluto
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Caro Pietro,
concordo perfettamente con te. Non bisogna salire sullo scranno del giudice, nè improvvisarsi psichiatri, nè essere troppo teneri con se stessi. Certo è che i narcisi patologici sono abilissimi nel manipolare.
Forse la cosa più utile per chi vuole “liberarsi” di queste relazioni e dei loro strascichi, a prescindere che l’altro sia o meno un narciso conclamato, è non dubitare della propria sofferenza, non permettere a delle belle parole di annebbiare il giudizio. Osservare piuttosto i gesti. La delicatezza nelle piccole cose. Su questo chi non ti ama non riesce a mentire. Chiedersi se le belle emozioni che si sono provate e che ancora l’altro riesce a suscitare, le riesci a sentire e vedere nei suoi occhi, o se piuttosto non si sia creata questa situazione: è il narciso che è in ciascuno di noi che si accontenta di vedere il “proprio” amore riflesso su quegli occhi.
vorrei postare un commento ma non ho capito come funziona soprattutto non capisco la cronologia degli articoli visto che mi dà per ultimo un articolo meno recente rispetto ad altri…help
Basta scrivere il commento nello spazio apposito, CLICCARE ANCHE SUL QUADRATINO NOTIFICA e poi fare invia… se ha difficoltà mi telefoni in orario lavorativo al 3391472230.
Ho intercettato questo sito solo alcuni giorni fa, leggendo tutti i commenti, le analogie con la mia storia, i tratti comportamentali di queste persone , è come se tutti i tasselli di un puzzle si siano all’improvviso sistemati. Ora tutto mi è chiaro , non devo più andare alla ricerca ossessiva di risposte su quali colpe posso avere avuto per come è finita la mia storia , sul perché ho meritato tanta crudeltà dalla persona che ho perdutamente amato e al quale ho fatto solo del bene. Non ci sono risposte, o meglio la risposta è nella patologia, non dipende più da me. Pur nella sofferenza che ancora c’è, è come se un velo invisibile si sia appoggiato sul cuore a proteggerlo da tutto il dolore che ho provato nell’ultimo anno e mezzo, un dolore che mi ha tolto la voglia di vivere e che ho ingiustamente fatto vivere alle mie figlie, un dolore non compreso da chi ti sta vicino, dopo tutto il tempo passato. La mia storia è come tante, un incontro fatale con un narciso seduttore, una persona apparentemente bellissima con una vita interessante e con una piena e ai miei occhi sorprendente, consapevolezza di cos’era sempre il meglio per sè. Ne ero incantata, abituata com’ero a non considerare i miei bisogni rispetto a quelli tutti gli altri che venivano sempre prima .Ne rimasi folgorata, volevo imparare da lui la leggerezza del vivere, la mia vita è stata per lunghi tratti dolorosa, anche la sua è stata costellata da eventi drammatici: una madre suicida, una figlia che non vuole vivere, continue separazioni :dalla moglie, dalla compagna con cui ha avuto una figlia, da altre donne ancora . Tutto sembrava scivolargli addosso senza lasciare segno, sapeva cogliere con una precisione chirurgica, ogni opportunità che procurasse piacere o comunque dei vantaggi per sè . Con gli occhi dell’amore lo osservavo e sorridevo per questi comportamenti un pò infantili su un adulto di oltre 60 anni. Pochi mesi dopo averlo conosciuto ho fatto saltare il mio matrimonio che durava da 25 anni con un uomo buono che mi ha amato tanto, creando a tutti un dolore indescrivibile . A lui non ho mai detto che lasciavo mio marito per lui, non si sarebbe mai presa questa responsabilità e in fondo mi pareva giusto così .
Ho passato due anni straordinari, ho provato un sentimento straordinario, ma con il senno di poi i campanelli d’allarme c’erano , venivano lanciati dal mio istinto, che però non ascoltavo inebriata dall’amore . I termini sottili del rapporto erano che io sentivo di dover offrire qualcosa , ma quello che facevo o davo non erano mai abbastanza . l’ho aiutato in tutti i modi: economicamente , nel suo lavoro, moralmente, ma sentivo di non fare mai abbastanza, mi sentivo un generico contorno ma era sempre lui la portata principale .Ho dato a piene mani senza aspettarmi nulla e felice di dare ma davo per scontato che il rispetto per la persona , e per i sentimenti profondi che cambiano la vita ci sarebbe stato anche se la nostra storia fosse finita, ma non è stato così. Mi fermavo davanti all’immagine di quei begli occhi sorridenti e apparentemente buoni e alle parole che non venivano dette o che, quando venivano dette, abilmente corrispondevano a quello che io volevo sentire . . La verità anche se dura ma onesta, che libera e rispetta e che ho cercato disperatamente di conoscere non mi è stata data.
Non c’è mai stata una cattiveria manifesta con cui confrontarsi e prendere le distanze, ma una crudeltà subdola e latente che ha minato l’anima e con cui riempirsi di sensi di colpa per non capire dove sbagliavo.
Ancora adesso faccio una gran fatica a girare la figurina sorridente e a vedere l’anima nera mi domando come sia possibile una contraddizione così forte tra quello che sembrava e quello che è, tra quello che diceva e quello che ha fatto. Ancora ora a volte credo di sbagliarmi.
Sono stata scalzata da un’altra donna che ha portato in dote i suoi figli pieni di ammirazione per lui ( le mie figlie lo detestavano) cogliendo il bisogno di rivivere il desiderio a sessantanni di rimetter su famiglia e di rivivere la paternità mai completamente espressa con sua figlia. Lei è congeniale a questo piano e da vittima inconsapevole ha contribuito a tessere nell’ombra questa ragnatela fino a quando in modo inequivocabile e traumatico ho scoperto tutto.
Dopo aver letto le storie di tutte voi e il contributo del Dott. Brunelli, ritrovo in lui tutte le caratteristiche dei portatori di questa malattia : fortemente egocentrico, opportunista , incapace di decidere ( non ha mai deciso ne il matrimonio né l’inizio o la fine di un rapporto ) non sa portare avanti fino in fondo le sue scelte di vita : ha interrotto il corso di laurea , ha interrotto il suo lavoro di insegnante, ha coinvolto economicamente parenti e amici in un attività imprenditoriale molto divertente ma che non gli dà da vivere. Ambiguo , non da mai risposte chiare e sfugge come un anguilla dicendo che sai gìà tutto. Se messo di fronte alle proprie responsabilità morde… un giorno rispetto ad un suo comportamento scorretto gli ho fatto notare che mi faceva male , me lo ha rinfacciato sempre anche quando ci siamo lasciati . Avaro, reinterpreta la realtà dandogli il significato che più gli fa comodo, bugiardo , vuole sempre avere ragione, vigliacco , non ha il coraggio delle proprie azioni, timido ad affrontare situazioni dove non ha controllo, portato a prendersi meriti che non ha sul lavoro altrui, adora essere adulato , è il suo punto debole..
Scusate se mi sono dilungata, per me è stato importante incontrarvi , non credo che tornerò sulla decisione di chiedere aiuto ad un terapeuta, non riesco a farcela da sola ed è passato troppo tempo dove ho provato di tutto, ma leggere le vostre storie mi ha dato una chiave di lettura completamente diversa ,è come se si fosse spezzata una catena e spero con la mia storia di contribuire ad aiutare qualcun altro.
Grazie a tutti
Gentile Pier! La ringrazio tanto per questo bellissimo studio. Ogni riga è un grande significato per me. Due anni fa sono sfuggita dal matrimonio con un Pazzo, come descrive lei, tre mesi prima. Dopo un anno di continui violenze mentali e psichici. tanto che, come lei ha ben descritto ho passato tutti i stagioni delle sua malattia – ho perso autostima, soffrivo, mi odiavo, usavo alcool, volevo suicidarmi, volevo le sue scuse sinceri o almeno delle spiegazioni su tutto cio che accaduto e ho ricevuto anche minaccia per la denuncia di stalking alla fine. Veramente ancora oggi mi trovo in alcuni giorni a pensare e cercare le riposte sui “Perche?” L’uomo che mi ha fatto venire qua in un altro paese e poi ha usato tutti i tipi di violenze psicologiche possibili. Non trovero mai le parole per descrivere tutto l’orore che ho vissuto e quanto alti sono danni subiti da lui. Piano piano trovo la forza per alzarmi, ma il peso del passato non è facile levare e nella memoria ancora oggi scontrano due parte di me – una quella che dice che lui è buono, nonostante tutto e l’altra che ci rende conto al suo bruttissimo gioco.
Con grande attenzioni ho letto il suo studio riguardo questa problema e devo dire che cercando di parlare con molti psicologi non ho potuto capire il nocciolo dello problema e finalmente oggi… l’avevo scoperto! La ringrazio di cuore… consapevolezza di certe cose è gia una buona strada per guarire!
Un caro saluto,
Any
Se effettivamente qesto studio ha toccato qualcosa di profondo conviene avere un colloquio diretto, al fine di applicare quanto elaborato in funzione della propria esperienza soggettiva, nella sua unicità e nel suo valore assoluto… il mondo interiore è l’essenza dell’essere umano, ciò che è più importante… quando vogliamo conoscerlo ed esplorarlo dobbiamo farlo con cura, nel massimo rispetto… in esso abit la nostra anima, che non è solo la nostra, in quanto è un’energia spirituale ll quali noi stessi apparteniamo…
Un caro saluto.
Caro Pier! Con grande piacere verrò da lei appena sara possibile. è vero che da sola è difficile uscirne da questo giro in cui siamo stati travolti dalla disgrazia di incontrare una persona con Sindrome Narcisista. Girando per i dottori, molti hanno sostenuto che ho la sindrome di abbandono… ma non era vero, perche il rapporto ho chiuso io. C’era qualcosa di più e questo di più lei ha potuto svolgere nella sua spiegazione di questo caso.
Tra l’altro io penso che più o meno forse un piccolo narcisista abita in ognuno di noi, solo che in molti è stato ucciso o addormentato ancora in infanzia, dipende come ti trattavano i genitori e come ti hanno cresciuto/a. Io avevo visto nel mio ragazzo una grande influenza di madre, erano come due specchi… cioe, la sua madre ha sempre sostenuto il lato narcisistico in lui… l’avevo elaborato bene… io ho pensato cosi riflettendo e analizzando il rapporto all’interno della famiglia. Questa convinzione di essere migliori e intorno il mondo di “deficienti” e “cafoni”… mi dava molto fastidio, ma alla fine mi hanno convinta pure me, che meglio di questo non potevo avere… e comunque c’era qualcosa dentro di me che non sopportava questo trattamento… è stato duro e difficile trovare la forza per chiudere il rapporto… adesso mi odiano tutti! Lui ha vietato in tutti i modi anche di pronunciare il mio nome davanti a lui… nessuno tra i nostri amici non doveva parlare con me e se lo faceva lui chiudeva amicizia… e ancora oggi continua il suo gioco sporco e prende in giro molte donne… e mi dispiace per loro, perche nessuno sa chi è veramente… per tutti è uno tranquillo e bravo ragazzo… ma quando io e lui rimanevamo insieme in un momento della crisi di coppia fuori usciva il diavolo… non è una volta ho avuto paura di ricevere anche violenze fisiche, una volta lui ha spaccato con la mano la finestra davanti a me, un altra volta ha buttato il piatto con la pasta contro muro, poi urlava spesso che finisco in ospedale… per fortuna le sue aggressività sono rimaste sulle parole soltanto. E credetemi, non avevo veramente motivo per arrabbiarsi cosi tanto… si scattava per una frase buttata a caso, per un semplice gesto di attenzione mancato e indicato… ecco!!! In due parole… cerco di riflettere… prima di andare via ho cercato di offrirlo ad andare dallo psicologo insieme… fare le sedute della coppia. Ma poi alla fine non abbiamo fatto. Forse se io sapevo chi era davanti a me potevo assumere un’altro comportamento o cercare di aiutarlo. Ma neanche per me non è stato un periodo facile per capire certe cose, avevo cambiato tutta la vita e anche io avevo subito uno shock. Quindi qui ce anche la mia colpa… non ero tranquilla abbastanza per riflettere bene!
Grazie caro Pier per la tua gentile risposta! Rileggerò tante volte ancora questo studio e cercherò di venire a parlare di persona!
Buona giornata,
Any
Un caro saluto e a presto.
caro professore, auguro a Lei e a tutti i partecipanti al blog delle serene e purificanti vacanze. per me saranno fondamentali per recuperare l’energia perduta e sprecata in un incontro scontro pesantissimo con il patologico avvenuto di recente. scontro in cui si sono riaffacciate le sue brutture e la sua cattiveria nella forma più eclatante e manipolatoria con annesse minacce e subdoli avvertimenti. è avvenuto però un piccolo miracolo : leggere la sua paura, anzi il terrore nei suoi occhi, di fronte alla mia indifferenza, al distacco emotivo e all’energia vitale che di contro ha ricevuto. però è stato un tuffo nel passato e nel veleno, mi sono sentita comunque contaminata e voglio liberarmene.
pierpietro a presto, La chiamerò al rientro.
un affettuoso saluto.
… a presto… http://www.youtube.com/watch?v=eSCIRzYYrpk
Da poco più di due mesi è finita la mia storia con un uomo complicato che ho amato molto e con cui ho generato una figlia. Ho capito che è un narciso patologico solo poche settimane fa. E’ stato come uscire finalmente da un tunnel. La nebbia in cui vagavo e che mi impediva di guardare la realtà, si è dissolta.
Io mi sento salva. Mi chiedo però se questo è sufficiente a proteggere la mia bimba.
Lui, a parole, dice che vuole fargli da padre, ma viene a trovarla raramente, non provvede a lei economicamente. Io, osservandolo mentre sta con la bambina, mi sono accorta che è impacciato, stereotipato, non esprime con il corpo e con lo sguardo la gioia di un padre sano. Finge. Penso anche con se stesso. E rimuove il senso di colpa per non provare una naturale empatia. D’altronde anche i nonni paterni si stanno dimostrando delle figure senza sangue. Mi sembra di interagire con delle figure di cartone. Non rendono possibile alcuna forma di comunicazione. Quanta vigliaccheria.
Esiste una strategia per neutralizzare l’influenza deleteria su mia figlia di persone così? So che è mia responsabilità aver concepito una figlia con un uomo disturbato, ma non avevo capito che lo fosse fino a questo punto e che si trattasse di un disturbo di personalità. Avevo interpretato il suo comportamento come fragilità derivata dalle frustrazioni del lavoro e dalla anaffettività della madre quando era piccolo.
Grazie per i vostri suggerimenti
Cara Virginia,
siamo sulla stessa barca.
Anche io continuo a chiedermi se la sua anaffettività o mancanza di empatia avrà delle ripercussioni sulla vita futura di nostra figlia ed intanto mi prodigo più che posso… Capisco di avere sbagliato nello scegliere il padre non giusto x lei e so che dovrò espiare questa colpa ma intanto il mio presente è lei e quando mi ricorda che senza di lui LEI non ci sarebbe stata, IO
Sono anch’io una persona capace di dare amore e sono finita anch’io nelle mani di un narcisista manipolatore. L’ho conosciuto per dei lavori fatti in casa da lui e da suo padre, che gli è sempre stato complice, forse per tenerlo buono o perché manipolato.
Ho capito subito che avevo a che fare con una persona che si era messa in competizione con me, quando mi ha chiesto di andare al cinema con lui, perché sono ”abbastanza intelligente”: quell’ ”abbastanza” mi è sembrata una concessione !!! Ho capito subito che avevo a che fare con un Don Giovanni e che aveva anche mire su di una donna divorziata, che abita nel mio stesso palazzo. Eppure ho iniziato a sentire la sua mancanza e l’ho incoraggiato ad incontrarci. Sono iniziate subito le ambiguità, ha subito iniziato a farmi capire le cose senza dirmele e se non le intendevo era colpa mia, che con la mia intelligenza potevo tutto. Aggressività e disprezzo gratuiti e a volontà mi hanno disgustato, assieme alla sua tendenza alla menzogna. Una persona fragile, senza il minimo di autostima, opprimente per la sua prepotenza, per le sue continue richieste di oggetti, di soldi, di dolore e gelosia provati per lui, infine di prestazioni sessuali ( pretendeva che io mi dovessi buttare addosso ), che ho sempre rifiutato, perché non gli ho mai detto che volevo starci insieme, anche se ho ammesso di subire il suo fascino. Ora che mi sono resa conto di avere a che fare con un manipolatore narcisista, grazie a questo sito, lo sto scoraggiando, ma ho paura delle sue reazioni, soprattutto perché ascolta le mie telefonate, rintraccia le persone e le manipola a suo favore ( me lo ha confermato lui stesso ). E’ molto orgoglioso delle sue capacità ! E’ riuscito a ferirmi ed a stressarmi, ma la mia libertà riuscirò a riaverla ??? E a che prezzo ???
Grazie di tutto !!!
Buongiorno…sono Anna..ho avuto a che fare con un narcisista patologico che in modo subdolo è penetrato nella mia vita e l’ha manipolata a suo volere..distorcendo sempre e cmq la realtà e tt ciò che io vedevo…menzogna..tradimenti…indifferenza saltuaria..eccessivo interesse quando cercavo di allontanarlo..il tt condito dalle frasi..so che ho un brutto carattere ma ti voglio bene…so che sono la tua spina nel fianco..ma ti amo..io faccio soffrire chi mi avvicina….mi piace umiliare la gente..all’inizio prese superficialmente..ma in seguito mi sono resa conto di avere a che fare con un mostro e sono inorridita….cerco di scappare ma lui mi riprende sempre con i suoi discorsi teneri e dall’apparenza sinceri..ma so che è profondamente bugiardo..ora però a differenza di altre forse..io covo la vendetta e voglio vederlo soffrire come ha fatto lui con me..in modo spietato…voglio vedere il suo mondo di sabbia sgretolarsi sotto i suoi piedi…e sprofondare nel suo fango dove mi ha trascinata….Mi rendo conto che a molti ciò sembrerà orribile..ma è il mio unico modo per rinascere dalle mie ceneri…
Cara Anna la sua rabbia è comprensibile, ma più lei capisce che l’inconscio provvede da solo a ‘punire’ certi comportamenti distruttivi e prima si sentirà meglio, ciò avviene soprattutto quando lasciamo che certe persone se vanno per la loro strada… in questi casi ‘chi vuole fare male al male ha perso, infatti passa dalla parte del male’, così poi l’inconscio di chi è stato ferito continua a far star male… invece lei deve ‘progredire energicamente nel bene’ (frase de I KING).
Un caro saluto
A:
“pietro.brunelli@fastwebnet.it” <pietro.brunelli@fastwebnet.it
Ho già mandato un breve messaggio ma poiché vedo che lei invita alla comunicazione, a raccontarsi per capire, lo faccio qui con gioia e gratitudine.
Come ho già scritto, circa un anno fa è iniziata la mia storia, con un mio dipendente.. diciamo uno che ha l'incarico di lavare le scale dell' ufficio, cosa che fa con molta cura e grande sussiego. L'inizio è stato fulmineo: tutto subito in una fusione mai sperimentata prima. Immediatamente dopo il nulla:il giorno dopo mi incontrava guardandomi come se non mi conoscesse. Tuttavia si faceva vivo di tanto in tanto (mai su mia "richiesta") con "sveltine" vuote di qualsiasi contesto affettivo. Così fan tutti, si dirà. Ma non si tratta solo di questo: ogni volta che si faceva vivo mi chiedeva piccole somme, oppure "in prestito" cose anche di un certo valore che non restituiva, oppure se gli chiedevo di fare qualche commissione per me se ne andava coi soldi, cioè se li teneva senza comprare nulla. Inoltre, dopo le "prestazioni" faceva capire che si aspettava qualche regalo, oppure denaro. Mi trattava come se avesse a che fare con un'idiota, una donna da poco, senza tener conto del fatto che avrei potuto rovinarlo se avessi raccontato in giro dei suoi espropri. Naturalmente non l'ho mai fatto. Ero convinta che sentendosi rispetto a me su un più basso gradino nella scala gerarchica volesse in questo modo affermare la sua superiorità di maschio ( anzi macho), ma che in realtà provasse per me dei sentimenti. Certamente non si trattava che della mia immaginazione: ad esempio immaginavo che fosse anche geloso, e che per questo a sua volta si facesse vedere continuamente a intrattenersi con altre signore e signorine (che secondo me gradiscono, è a suo modo un uomo interessante). Tutto questo, ruberie comprese, potrebbe anche essere accettabile visto il personaggio (del genere fascinoso brigante) , ma non è così. La cosa peggiore ancora non l'ho scritta. E cioè: innanzi tutto non mi parla MAI. In pubblico mi da del lei, e a distanza ravvicinata NULLA, tolto una volta in cui si è espresso insultandomi. Se gli dico che gli vorrei parlare, fa segni di diniego come dire che ci potrebbero sentire e quindi non si può. I rapporti sono estremamente diluti: decide lui. Sono rapporti schematici e umilianti (per me) , rapidissimi. poi si lava e sparisce senza una sillaba. Ma non ho detto ancora tutto: lui sa benissimo di essere l' unico (a parte un amico sposato di buon cuore che si fa vedere ogni tanto per pagare le bollette, ma col quale non ho rapporti.) Io sono una bella signora, con vari corteggiatori anche entro lo stesso contesto di lavoro; inoltre i miei ormoni funzionano a pieno ritmo e lui lo sa benissimo. Sa cosa fa? mi dà appuntamenti cui poi non si presenta, secondo me godendo della mia frustrazione fisica e morale, dato che gli intervalli tra una visita e l'altra sono molto lunghi, anche se è vicinissimo spazialmente e io sono quasi sempre sola. Ci sono stati dei giorni in cui ho creduto di impazzire. Purtroppo lo trovo molto attraente, anche se non è certo bello. Voglio dire che non so se potrei sostituirlo. L' ultima ruberia? c'è da ridere! dopo cacciaviti e prolunghe un lettore di DVD e altre cose un albero intero che tenevo sul terrazzo è scomparso. Non mi chieda se sono scema: le assicuro di no, sono una giornalista e scrittrice abbastanza conosciuta, ritenuta colta e intelligente. Ma cominciavo a sentirmi malata di mente. Non sapevo che esistesse questa sindrome, e aver letto il quadro che lei traccia di queste personalità mi è stato di grande conforto: nella persona di cui le parlo vi ho visto tutti i tratti che lei descrive. Ad esempio è assolutamente vero anche per costui l'essere un attore consumato, che cambia voce fisionomia linguaggio ecc. a seconda delle persone e dei momenti. Dato che certi comportamenti mi sembrano assurdi, avevo pensato che fosse pazzo: da quanto leggo nel suo sito non è probabilmente una diagnosi tanto sbagliata. Però resto invischiata, anche se non gli faccio più fare commissioni. Mi farà piacere se mi vorrà rispondere. Grazie.
j.
Cara Juliette,
ho visto i suoi quadri on line e la sua prodiuzione letteraria, complimenti, interessantissimo… tutti noi abbiamo una dimensione di ombra che contiene gli opposti della nostra coscienza e che può dare luogo a desideri e comportamenti che sono conflittuali, per cui sentiamo di avere bisogno di relazioni o di azioni che ci fanno male eppure ci attraggono… quando questo avviene è il segnale che abbiamo bisogno di un esame approfondito della nostr vita e della nostra anima-psiche, infatti le ragioni di questo conflitto ono sempre molto profondo ed una spiegazione superficiale può anche essere fuorviante o ferire… La cornice del narcisismo patologico è proprio una cornice, ma è ildipinto ciò che conta, anche se l’inquadratura è indispensabile per progettare o risolvere un problema… ma non ci si deve feramare all’inquadratura.
Tutti i comportamenti vampiristici, di abuso delle debolzze e dei sentimenti di altri, a scoppo egoistico e senza rispetto dell’altro hanno un tratto narcisistico (detto in termini psichiatrici), ma non bisogno fermarsi a questo, bisogna capire perché ci si va ad attaccare a queste persone, e questo lo si può scoprire attraverso un’analisi personale… ciò non solo serve a distanziarci dallarelazione negativa, oppure a viversela per quello che è (senza forti investimenti affettivi), ma anche per curare una ferita pregressa, che era in ‘Ombra’ e che era silente (ma comunque perniciosa e virulenta) fino a quando non capita una relazione negativa che la va a tormentare, come un dito in una piaga che non si sapva di avere… ma anche se fa male è bene sapere di averla così poi la si può curare… Spesso le persone sensibili e creative hanno una ferita occulta ch leniscono con la loro creatività e voglia di dare, ma ciò non è sempre sufficiente, questa ferita provoca allaora debolezze sul fronte della relazione affettiva, e di ciò possono approfittarsi persone con patologie di tipo narcisistico o con altre negatività. D’altra parte non è che queste persone proprio se ne approfittino totalmente, in parte sono anche loro coinvolte, provano attrazione e traggono anche valori affettivi oltre che erotici o di sostegno, ma hanno un’anima-psiche che le induce a vampirizzare il partner, e a sviluppare relazioni dominanti malate, distruttive, basate sulla svalutazione e la manipolazione dell’altro. Io credo che anche date le sue competenze artistiche e professionali una consulenza specialistica personalizzata le potrebbe davvero giovare. A tale riguardo se vuole può contattarmi privatamente per un primo chiarimento sulle diverse modalità di consulta<zione specialistica in ottempranza dei regolamenti dell'Ordine degli Psicoterapeuti.
Un caro saluto e ancora complimenmti per la sua creatività
quanto ho letto in questo sito è stato per me illuminante a proposito di una “situazione” che si è creata tra un pò di mesi tra me e un mio collaboratore. L’ equivoco di fondo era che io mi ostinavo a cercare di leggere nei comportamenti di questo signore qualcosa di affettivo (anche se non c’era, ma così mi spiegavo la vicinanza se sembrava cmq esigere); mentre il filo conduttore era la pura malvagità, il desiderio di nuocere in ogni modo, l’assoluta indifferenza e la mancanza di rispetto totale per me e le mie cose. Per brevità mi fermo qui; posso mandare un’email entrando di più nel merito? per me sarebbe un grande sollievo, anche se non posso uscire dalla situazione trattandosi di persona con cui ho uno stretto rapporto di lavoro. Grazie- se sono fuori tema mi scuso. Jul.
Sono capitata per caso sul vostro sito attraverso un social network…mi ha incuriosito subito il termine ” narciso”.
Inconsciamente ho chiamato, a volte per scherzo, quello che era il mio compagno con questo termine senza rendermi conto del significato della parola stessa.
Rileggendo attentamente le varie esperienze e le descrizioni del dottore mi sono resa conto di quante cose in comune ci sono con la persona che ho deciso di lasciare una settimana fa…e spero dopo quattro anni di tira e molla che questa sia la volta giusta!
Non sapevo neanche dell’ esistenza di questa patologia, di certo avvertivo che il mio compagno avesse dei problemi, l’ instabilità e soprattutto il farmi sentire sempre la causa di tutti i nostri problemi e che il mio senso di colpa che aumentava sempre più, fino ad avere dubbi sulla mia stabilità mentale e sentirmi dire dopo quattro anni di sascrifici, premetto che lui ha una situazione lavorativa instabile e con la cattiveria più intensa mai vista, che la sua vita è stata in continuo declino da quando mi ha conosciuta.
Quindi in quattro anni io sarei stata la causa dei suoi continui sbalzi di umore, nottate passate insonni, lui in giro per milano con la mia macchina e anche se dicevo di no lui prendeva e usciva…..io attaccata al telefono cercando di rintracciarlo senza alcuna risposta, poi al suo rientro la sua risposta era che la mia insistenza gli creava problemi e così facendo peggioravo la situazione, quindi sin dall’inizio ero io la causa dei suoi problemi, il bello è che il giorno dopo aveva un atteggiamento indescrivibile, si dimostrava tenero ed affettuoso come se non fosse accaduto nulla e con questo atteggiamento mi ingannava… a tutto questo io non mi sono mai saputa dare una risposta anzi alla fine ero io l’ esagerata…morale: dopo quattro anni non so dove ho trovato la forza ma sono riuscita a mettere a fuoco il suo comportamento instabile, perche lo ero diventata anche io di conseguenza, oltre al fatto di non sentirmi più apprezzata come donna e compagna, di notare che quando andavamo in giro lui camminava sempre avanti a me mai al mio fianco ed io notavo che guardava le altre donne e se glielo facevo notare negava, anche d’avanti all’ evidenza e questo mi faceva rabbia ma allo stesso tempo mi sentivo impotente perche erano tutte mie paranoie secondo lui, oggi però mi sono resa conto che quando faceva così sembrava lo facesse apposta, avvertiva che lo osservavo…Il natale scorso (io sono separata con una figlia di 14 anni) era la mattina del 24dec quando lui esce a fare la sepsa con sua mamma, io nel frattempo dovevo riordinare casa e aspettarlo per andare a pranzo dai miei con mia figlia che a sua volta a metà mattinata chiama suo papà e si mette d’ accordo per farsi solo accompagnare dai miei per pranzo, quindi io ingenuamente chiamo il mio compagno dicendogli, se vuoi fai pure con calma con tua mamma, perche passa il mio ex marito ( con il quale ho un buon rapporto) a prendere mia figlia per portarla dai miei e tu ci raggiungi direttamenti li?…non l’ avessi mai fatto, mi ha dato della P…..na, insomma tutto il pomeriggio mi ha massacrata psicologicamente dicendo che per colpa mia si è rovinato il natale a tutti, lui non sa piu cosa fare con me ….quei giorni sono stati i più brutti della mia vita e ho pensato piu volte di buttarmi giu dalla finestra, fortunatamente ho al mio fianco una figlia e dei genitori fantastici che mi sono stati vicino, altrimenti non so come avrei reagito, ero inerme a tutto, la violenza psicologica è stata pesantissima.
Oggi mi siete stati tutti di grande aiuto e ho capito ancora di più quanto la mia vita sia importante e non volgio più permettere a nessun’ altro di annientarmi .
L’ ultimo litigio è stato causato da lui, per poi sentirmi dire:
piuttosto vado a P……e perché sono stanco di avere affianco una che non ha mai fatto niente per avere una vita insieme, è entrato in casa mia praticamente quasi da subito…
Grazie
Ely
E’ importante testimoniare e anche scrivere al fine di elaborare in modo cosciente dentro di sé quanto è accaduto. Sono utili anche le letture, il confronto, l’attenzione verso situazioni analoghe alla propria nella letteratura, nel mitio, nel cinema… E’ importante rispondere ad altri, si comprenderanno anche questioni personali… Per un più oggettivo approfondimento della propria situazion personale è importante consultarsi con uno specialista, anche al fine di non sovrainterpretare o o interpretare certe nozioni in modo errato.
Grazie
Un caro saluto
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grazie. veramente. trovo molto chiari e comprensivi i due approfondimenti sul trauma. mi viene d’istinto chiedere ( non ho ancora letto i commenti e potrebbe essere già emerso): 1)può il narcisista patologico continuare la sua opera, una volta che la “vittima” è riuscita a fuggire ( l’unica chance..vedi Hyrigoien e nazare aga) continuare con i figli l’opera di “vampiro”? la mia impressione è si!! come medea!?;
2) se il rapporto ( trentennale) si è consumato all’interno di un movimento ( ecclesiale! sic!!) può, questo, fungere da elemento protettivo del narcisista?? ( ovvero…ci si può ritrovare in un movimento “narcisista” e subirne gli schemi protettivi ” patologici”) sò che la domanda è perniciosa e che porta fuori tema ……ma queste realtà “protettive” e che giustificano i comportamenti esistono. Grazie. Giuseppe
Caro Giuseppe
le questioni che lei ha posto sono estremamente profonde e personali, quindi non possono essere oggetto di una risposta breve e superficiale. Io la invito a chimarmi un momento in orario lavorativo per un primo chiarimento.
In termini generali posso dire che le relazioni vampirizzanti possono durare moltissimo, anche dopo la relazione… la fuga deve dunque essere psicologica, ma più che una fuga deve essere la conquista di un nuovo spazio psicologico personale,. inacessibile o superprotetto rispetto alle influenze distruttive della relazione conclusasi. Deve nascere in se stessi un NUOVO MONDO VITALE … il fatto che l’altro si trovi ancora nella possibilità di esprimere – freudianamente: una ‘pulsione di morte’ perturbante – deve essere arginato a partire dalla propria roccaforte di pace interiore – se i figli o altri sono condizionati dal coniuge negativamente bisogna dunque ripristinare la propria ‘pulsione di vita’ e in tal modo riuscire a compensarli… inoltre, sempre nel modo più sereno possibile bisogna verificare circa il ricorso a strumenti legali di tutela.
E’ poi vero che il narcisismo può servirsi parassitariamente di sistemicollettivi , gruppi, lobbya sfondo religioso, politico o professionale, ma questo non è sempre un male poiché può depotenziare la ‘rabbia narcisistica’, traendo soddisfazione da collusioni e coperture… tuttavia vale quanto ho sopra spresso rispetto alla necessità di sottrarsi il più possibile da un’influenza psicologica negativa e coltivarne una positiva, ricostruttiva, quindi prima attraverso un processo terapeutico detraumatizzante e poi riabilitante ( processo che per quanto mi riguarda ha un suo cardine nella psicoterapia e poi ha suoi importanti coadiuvanti a ‘mediazione corporea’, da raccomandare a seconda delle necessità soggettivo – tutto ciò può avvalersi anche di consulti medici per valutare interventi di carattere diagnostico e terapeutico attraverso farmaci – quando assolutamente necessari – e dieta).
Un caro saluto
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Anche nel mio caso il rapporto è nato e si è sviluppato in un contesto religioso, un rapporto che purtroppo dura da 19 anni e che mi ha consumato, mi ha svuotato di tutto ciò che ero io. Nel mio caso tutte quelle che sono le caratteristiche del narcisista trovano terreno di coltura fertile, motivazioni e giustificazioni, nella fede. Questo complica ulteriormente le cose, nel senso che qualsiasi tipo di confronto che probabilmente in ogni caso è impossibile per la natura stessa del narciso, nel mio caso diventa un confronto diretto con Dio stesso, quindi lui non è detentore di una sua verità, ma della Verità, qualsiasi sia l’argomento preso in considerazione. In questo ambito lui è molto stimato, e nessuno, e sottolineo nessuno, immagina cosa si nasconde dietro la sua maschera di mansuetudine e bontà. Portiamo avanti da anni la facciata di una famiglia perfetta, io e le mie figlie siamo le brave comparse sul palcoscenico della nostra vita e lui e l’attore protagonista “il santo”che riscuote applausi, in una tela diabolica dalla quale ancora non riesco a liberarmi. Ho letto una pagina di diario di mia figlia quattordicenne che raccontandosi ci definiva una famiglia in apparenza normale e riferendosi al padre lo chiamava il mostro. Mi viene da piangere al solo pensiero delle sue parole. Non so se il mio commento può essere pertinente o accostarsi in qualche modo all’esperienza di Giuseppe, ma visto che questo elemento è chiave di volta della mia esperienza, per quanto io ritenga che se non fosse stato questo il contesto, comunque la sua patologia si sarebbe comunque manifestata, forse con modalità diverse, ho voluto brevemente partecipare al blog. Grazie
Il suo intervento è molto signficativo, è importante aprire lo sguardo sulle dinamiche narcisiste anche all’interno della famiglia, ma queste vanno affrontate in modo diverso rispetto alla relazione di coppia… il padrre, la madre, i figli, i fratelli e le sorelle o i nonni e i nipoti sono connessi tra loro psichicamente e carnalmente… perciò bisogna fare il possibile per riarmonizzare le negatività, ed in tal senso può essere fondamentale un sostegno esperto.
Un caro saluto
CARO DOTTORE e’ da tempo che cerco di scoprire che diagnosi cercare per identificare mio padre (adottivo )di nome giorgio(il nome e’ gia tutto un programma ).perche ,questa domanda? perche’ purtroppo lui era una narcisista all’ennesima potenza mi ha rovinata e nnulato lamiusera possibilita’ di avere una vita normale a mio fratello(il quale a sua volta e diventato un narcisista).so di nonessere nel blogh giusto ,perche’ qua si sta parlando di relazioni coniugali,ma la mia storia e’ molto simile alla vostra con la differenza che ho avuto l’esclusiva di essere stata sua figlia,un caloroso saluto a tutti roberta72
Cara Roberta,
il tuo contributo è coerente ed importante… capire gli aspetti narcisistici dei nostri genitori, nei nostri confronti e tra di loro, aiuta ad esplorare la dimensione relazionale che stiamo trattando. Bisogna ricordare che il narcisismo è in ognuno di noi, e affinché sia equilibrato non deve essere né troppo (patologico) né poco (ferita narcisistica) – inoltre deve essere indirizzato non soltanto o troppo all’immagine di sé, ma soprattutto al sé, alla propria interiorità… Quindi si tratta di un’amore per se stessi (narcisismo) che deve essere armonizzato in senso quantitativo e qualitativo, affinché non si trasformi in egoismo, prepotenza, manipolazione, opportunismo, sfruttamento ecc (e questo è nel narcisismo patologico) e nemmeno in vittimismo, crollo dell’autostima, comportamenti autolesivi, sfiducia nella vita, chiusura verso gli altri, egocentrismo mascherato, ecc.(e questo è nella ‘ferita narcisistica).
Allora se vuoi sviluppa pure la tua testimonianza, può aiutare a comprendere per te e per altri.
Un caro saluto
Gent. Dott. Innanzitutto i miei complimenti quello che scrive in questo blog è di grande conforto per chi è vittima di abusi e manipolazioni. Mi associo a Roberta e le vorrei confermare che la manipolazione affettiva, lo sfruttamento l’ambiguità dei narcisi patologici non è comunque limitata al solo rapporto sentimentale/coniugale è un fenomeno ben più vasto, colpisce donne e uomini indistintamente. Una madre(nel mio caso) psicologicamente disturbata e disturbante ha il potere di renderti la vita un inferno senza fine distruggendo non solo il proprio rapporto coniugale ma mina gravemente anche l’equilibrio psicologico, sociale e materiale dei figli e di chi vive accanto a suoi figli (mariti , nipoti) non è nemmeno facile, talvolta impossibile, convincere queste persone a farsi aiutare perché non riconoscono di avere un problema e reagiscono in modo da far sembrare te la matta visionaria, né la legge può obbligarli a un TSO se loro non sono pericolosi per sé stessi e gli altri, ma essi hanno veramente un qualcosa di crudele, di demoniaco o delinquenziale come Lei dice,(delinquenziale è veramente il vocabolo azzeccato) sanno esattamente fino a dove possono spingersi per non essere denunciati. Vorrei farle una domanda:- se non curato questo disturbo psichico come evolve in una persona ormai anziana? La saluto e la ringrazio per ciò che fa, Ornella.
è la seconda volta che scrivo dopo mesi in cui mi sono lasciata e presa diverse volte con il mio “mister narciso”….ed ogni volta è sempre peggio,soffro in modo sempre più devastante.Questa volta è finita per qualcosa di assurdo….era da tempo che c’erano sempre tensioni fra me e lui,sempre mantenute dal fatto che vorrei sentirmi stimata,capita,vissuta con gioia e apprezzamento,come umilmente credo di meritare,ma lui è sempre che mi umilia,mi sminuisce,mi rimprovera,mi lascia e quando non mi attacca mi rende trasparente come donna come persona e come professionista,malgrado se ho bisogno di qualcosa è sempre disponibile,attento a risolvermi problematiche logistiche,quasi ad incentivare il mio bisogno di lui….da alcuni giorni mi aveva ripetutamente offesa prima in presenza di amici suoi ammonendomi con voce sostenuta di stare zitta perchè mi stavo alterando su una discussione con lui,la mattina dopo perchè mi ha mortificata davanti ad altre persone con frasi sprezzanti sul fatto che non fossi “una signora” ,dal pomeriggio alla sera giocando con un gioco elettronico in ogni circostanza…al bar,a casa,mentre si cenava ,persino venendo a letto con il suo giochino………..io sono un essere umano non ho più retto.Premesso avevo pianto e mi ero disperata per le sue offese ma lui non curante di tutto se ne fregava totalmente,gli ho detto della mia offesa per il suo comportamento ma lui non si è mai scusato ero io che sbagliavo e pertanto avevo meritato le sue offese,i suoi modi,accrescendo una rabbia in me incontenibile,devastante….bene dopo ogni episodio di questi non si è mai scusato,ne ha cercato una riconciliazione con me….mi metteva le mani addosso per fare l’amore determinando in me un totale rifiuto per lui,perchè mi sentivo umiliata e scavalcata nel mio dolore,nella mia offesa per cui ero costretta a scappare dal letto….da quel giorno non stiamo più insieme perchè io non devo decidere quando si fa l’amore deve deciderlo lui come e quando,lui non deve pregare una donna,lui non può essere rifiutato,io uso il mio sesso come merce di scambio con lui,cavolo…io non ci riesco a fare l’amore con chi dieci minuti prima mi ha disprezzata! mi ha lasciata perchè non ho fatto l’amore con lui…..
in un momento di “astinenza” da lui,si perchè credo di essere “dipendente” da lui,l’ho chiamato,l’ho pregato,l’ho supplicato di non lasciarmi ma lui con il suo cinismo mi ha ignorata….dopo ore mi ha risposto che ho distrutto tutto!
io sto male,di un male profondo,mi sento devastata dentro,non riesco a riprendermi in mano la mia vita anche se provo ad uscire,a distrarmi sento che dentro di me si è spezzato qualcosa.Superata la rabbia che mi tiene in piedi e mi fa stare a testa alta scivolo in una fase depressiva in cui mi sento sola,finita,vecchia,brutta(e non lo sono),incapace di ricominciare,senza prospettive…..ed è allora che non capisco più niente,mi vengono i dubbi pure sulla mia sanità mentale…come faccio a piangere e soffrire per la mancanza di chi mi ha fatto male?è folle tutto questo! ma io non credo di essere matta,sono vittima di un machiavellico modo di “amare” che io accetto per mio enorme bisogno d’amore….adesso come le altre migliaia di volte che mi ha lasciata ci sarà il periodo che non mi cercherà più,sa di avermi in mano e tra un pò di tempo mi ricercherà ed io cadrò di nuovo….è un copione che conosco e che non riesco a strappare.
ne sono vittima fino al midollo.
ho scritto il 10 luglio 2011 …ho dimenticato di cliccare su notifica…scusa!
mi avrebbe aiutato una vostra risposta…
Cara Claudia
Qui c’è tanto materiale per un inquadramento di un certo tipo di trauma sentimentale… ma la psiche è come l’aria, non si vede, ma è dappertutto e si muove come vento… fa infiammare le fiamme del cuore, suggerisce parole di dolore e di gioia, a volte e incomprensibile, ma è sempre proifonda… quando si soffre per amore è segno che la psiche, che è l’anima, ha bisogno di essere ascoltata curata compresa… un blog, un libro, un forum possono essere un sostegno, ma può essere molto importante avere almeno un consulto terapeutico per comprendere bene cosa si legge in funzione della propria precisa situazione personale… che io non posso conoscere sulla base di poche righe e quindi posso solo cercare di dare un’informazione generale per quanto approfondita. Quindi grazie per il tuo contributo testimonianza, anche tu puoi rispondere agli interventi di altre persone, e se non si riceve risposta si consideri che già il solo fatto di comunicare se stessi è un modo per parlare a se stessi più nel profondo e quyesto può giovare all’inconscio, quindi all’anima-psiche che vuole esprimersi, esistere, essere nella vita personale e collettiva… noi siamo cellule di un tessuto collettivo, fare bene a se aiuta anche gli altri, aiutare gli altri aiuta se stessi…
Mi raccomando, quando si interviene, di cliccare sul quadratino notificami risposte e di registrarsi per ottenere aggiornamenti.
pietro.brunelli@fastwebnet.it
pierpietro
https://www.albedoimagination.com/
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ciao sono Emy, torno a rileggere e trovo tutto molto interessante.
Ieri dopo quasi un mese che non lo vedevo, ho rivisto il mio amico ipotetico narcisista.
Mi è passato accanto con la sua bicicletta ignorandomi completamente, senza degnarmi di un saluto.
Ho pensato nell’ordine: maleducato, cafone, questo qui non è normale, ecc, per non dire altre parolacce, che per educazione non scrivo.
Ho condiviso per telefono con un’amica che mi ha raccontato che incontrandolo per caso lui l’ha “fissata” (specifico che la mia amica ha 60 anni il tipo 36).
Sono sempre più convinta che abbia una personalità disturbata, magari sto facendo un castello di carte, ma anche l’atteggiamento di totale indifferenza mostrato dopo un approccio abbastanza intimo con me, mi fa pensare che non voglio avere a che fare con gente problematica.
Sotto c’è il dolore, lo so bene, a tratti affiora ed è lancinante, ma è meglio così: meglio perderlo che trovarlo. Non si può stare con chi fa il bello e il cattivo tempo se deve farlo a mie spese, no, mi stimo abbastanza e spero di trovare la forza il coraggio di riempire i miei vuoti in modo sano. Gia prenderne coscienza mi sta aiutando, anche se mi dispiace tanto e mi sentro defraudata, passerà, come un’esperienza della vita che mi ha insegnato qualcosa.
Grazie, spero di non essere fuori tema, ma mi sembra proprio un narciso e patologico pure, visto che si comporta come un dio in terra. Lo ha espressamente dichiarato: sono un “deo”, in uno dei nostri dialoghi, ma caduta la maschera rimane l’essere umano con tutti i suoi limiti, ma non voglio scontarli io. Grazie infinite di questo sito che mi ha insegnato tantissimo.
Emy
Anno 2001 . Entro per la prima volta nella mia vita in una chat.
E da li,proprio da quel primo giorno inizia la mia storia.Questa storia.
Mi imbatto immediatamente in un “ragazzo” che ha semplicemente voglia di chiacchierare.Inizia a raccontarmi con una certa rasserenante tranquillità della sua vita…
trentenne,studente quasi vicino alla laurea,senza lavoro,prigioniero in una vita famigliare disastrosa e in piena crisi esistenziale per la rottura di un fidanzamento ultradecennale.
Le conversazioni proseguono per circa 4 mesi con una frequenza però scarsa ed irrisoria (due-tre ore la settimana) ma non per questo non partecipata e condivisa a livello umano ed emozionale.
Dopo 4 mesi, intuendo qualcosa di strano nella sua personalità ,decido di evitare questi contatti virtuali iniziando,credendolo migliore, un percorso diverso .Tramite email,lettere e anche telefonate.
Tutto questo dopo averne io parlatoa lungo e in modo approfondito in famiglia,a mio marito e ai miei figli.
Inizia un calvario ….fatto di telefonate di ore,di messaggi di minaccia di suicidio,di lettere disperate e sempre più affrante ,incontenibili e inarrestabili.
Tutto questo non faceva altro che farmi sospettare sempre più del suo stato psicologico non certo perfetto ed equilibrato.
Periodi lunghi di assoluto silenzio (anche 6/8 mesi) alternati a periodi di forte concentrazione di contatti.E ovviamente ci vuole poco nel far coincidere i primi con periodi di stabilità e i secondi con periodi di agitazione e di malessere.
Chi è ,dunque questo trentenne ora quarantenne?
Persona colta.Coltissima.Laurea in Giurisprudenza con specializzazione in Criminologia.
Grandissimo attore,bugiardo e manipolatore con un odio manifestato (a parole) verso la famiglia di origine,verso le donne e verso la società da lui definita borghese.
Una persona con mille interessi e mille hobby ma con delle manie particolari .
Per esempio quella di trovare a tutto,ma proprio a tutto,una spiegazione scientifica fatta di riferimenti chimici,matematici e fisici oppure l’utilizzo della sua cultura della psicologia per esprimere diagnosi e commenti,critiche e osservazioni ad ogni atteggiamento umano.Ovviamente altrui e non certo suo.
E una mania nel ripetere,rimarcare,ribadire concetti e idee,parole e frasi.
Incapace di trovarsi un minimo lavoro per soppravvivere,senza soldi e senza futuro, con una difficoltà assoluta nel rendere durevoli e duraturi tutti i rapporti umani,da quelli amichevoli a quelli sentimentali.
Un asociale,un’eremita incompreso dal Mondo (Sua autodefinizione)
Malgrado la mia ovvia ma assolutà ignoranza sulle problematiche della psiche umana non ho mai smesso di “ascoltarlo” e non me la sono sentita,purtroppo,di abbandonarlo al suo destino apparentemente cosi duro e infelice.La generosità a volte è un boomerang .Negativo e infausto.
Due anni fà la svolta.
Io stessa vengo colpita da un gravissimo lutto famigliare.Dopo alcune settimane sento l’esigenza di informarlo per evitare e anticipare l’inzio di un periodo di lagnanze che sapevo e intuivo si stava avvicinando sempre più.Non certo per avere sostegno e supporto ma per dimostrargli che le sventure colpiscono tutti e a caso,non solo e sempre lui.
è stata una vera e propria mattanza.
Inaspettata,inattesa,immotivata e del tutto immeritata.
In dieci minuti mi ha travolto con un odio indescrivibile.Con un cinismo,una crudeltà inenarrabile.Con un sadismo senza senso.
Ho avuto la nettissima sensazione che aspettasse da anni quel momento.
Il momento per distruggermi.Come?
Con l’umiliazione,la mortificazione,la sottosvalutazione anche se fatte solo di parole.
Non vali niente,sei una fallita,sei inutile,sei malata,fatti curare,hai problemi mentali,non sai vivere,non sai affrontare la vita,fai schifo ecc.ecc.ecc.ecc.
La delusione profondissima mi ha provocato un dolore indescrivibile.
Non rabbia o risentimento ma tanta amarezza e un’infinita pena nei suoi confronti perchè mi è parso evidente il suo malessere e la sua assoluta incapacità di relazionarsi con gli altri in modo leale e sincero.Moderato ed equilibrato.
Mai una parola postuma di scuse,mai un minimo senso di colpa ma sempre e solo un apparire,dal nulla,al bisogno come se nulla fosse.Pretendendo e basta.
Ora io ho imparato a gestire meglio la cosa .Mi faccio scivolare tutto addosso .
Sia i finti atteggiamenti remissivi e incantatori sia le esplosioni di rabbia isterica.
Provo una sincera compassione per lui che si definisce “unica luce nel mondo” mentre è solo un fallito e nessuno ha il coraggio di dirglielo e di ammetterlo.
Non so se può essere questa la descrizione di un rapporto narcisistico ma mi piacerebbe moltissimo avere piccoli consigli su come comportarsi e come affrontare questa situazione cosi particolare anche perchè è a distanza e non ha nessun tipo di contatto fisico quindi reale.So che è una persona malata .Seriamente malata e in tutta onestà vorrei ,nel mio piccolo,aiutarlo ad uscire da questo stallo esistenziale.Ma come potrei fare senza farmi del male ?Grazie.
Si può sempre aiutare umanamente chiunque, però non ci si può sostituire ad uno psicoterapeuta o a uno psichiatra o ad altra figura che ha le conoscenze e il distacco emotivo per aiutare chi ha un problema interiore importante. La cosa però indispensabile in questi casi è aiutare se stessi, considerando la necessità di farsi aiutare per i propri problemi, solo allora si potrà sentirsi abbastanza a posto per interagire con un partner problematico nel modo migliore possibile.
Mi raccomando, quando si interviene, di cliccare sul quadratino notificami risposte e di registrarsi per ottenere aggiornamenti.
Grazie.Avevo immaginato si potesse trattare di un “transfert” ,credo sia questa la definizione corretta.Purtroppo me ne sono accorta in ritardo ed il “contagio” era già avvenuto.Ho rischiato molto,moltissimo ma penso di essermi salvata per il rotto della cuffia.O almeno lo spero.Mi resta però il dubbio che lui soffra effettivamente di un DNP anche se le caratteristiche,i comportamenti,le reazioni potrebbero collimare con questa diagnosi.Grazie ancora .
In termini semplici il transfert e il controtransfert costituiscono le emozioni e le idee inconsce che si ricevono e si trasmettono in una relazione (in particolare ci si riferisce alla relazione paziente-psicoterapeuta). Questo blog è utile come dibattito di auto-aiuto e le etichette diagnostiche vanno assunte con grande ponderazione e avrebbero bisogno sempre del consulto con uno specialista. Io continuo a restare stupito nel notare che in questo campo il ‘fai da te’ viene da molti privilegiato con conseguenze spesso disastrose o comunque deludenti. Se si vuol fare da soli è bene interpretare le etichette diagnostiche secondo i propri principi di saggezza, e non ‘bollare’ se stessi o gli altri (anche il partner) con diagnosi che lasciano il tempo che trovano o che sono errate. L’intento terapeutico di questo dibattito e dell’articolo è quello di provocare una reazione volta a mettersi in discussione e a chiarire dentro di sé le cause del proprio malessere. Naturalmente non si può pretendere che ciò venga raggiunto solo leggendo testi e partecipando ad un blog. Ad un certo mmomento un consulto personalizzato è più che consigliabile (per ogni chiarimento in tal senso basta contattarmi privatamente – si veda pagina info).
Chiedo scusa se duplico questo commento, ma mi pare sensato come risposta alla richiesta finale di Cecilia… Si può sempre aiutare umanamente chiunque, però non ci si può sostituire ad uno psicoterapeuta o a uno psichiatra o ad altra figura che ha le conoscenze e il distacco emotivo per aiutare chi ha un problema interiore importante. La cosa però indispensabile in questi casi è aiutare se stessi, considerando la necessità di farsi aiutare per i propri problemi (CHE NON SI RIESCE A VEDERE, ACCECATI DA QUELLI DELL’ALTRO) , solo allora si potrà sentirsi abbastanza a posto per interagire con un partner problematico nel modo migliore possibile.
Mi raccomando, quando si interviene, di cliccare sul quadratino notificami risposte e di registrarsi per ottenere aggiornamenti.
Ma vede Dott…….io non ho nessun tipo di legame affettivo o sentimentale o personale con questo individuo. Mai e poi mai ho avuto la presunzione di sostituirmi ad uno psichiatra o psicoterapeuta perchè non ho nessunissima competenza o preparazione in materia.Se devo essere brusca,brutale e diretta io non so più cosa inventare per togliermelo dai piedi !!! Non capisco qual’è la strada migliore da seguire senza avere poi io stessa difficoltà , sensi di colpa ,rimorsi .Meglio cioè troncare-sparire o sopportare-esserci ? A quale costo e con quali rischi ? Buona serata
Quando una relazione diventa così tesa e pregna di attaccamenti, rimorsi, ricatti io so che un sostegno terapeutico di mediazione può essere molto importante per lenire e abbreviare sofferenze che possono diventare davvero serie. Altrimenti la coppia diventa una specie di ricettacolo delle negatività, trasformando in odio e racncore anche quesi sentimenti buoni che ci sono stati e ci sono. Importantissimo nelle crisi è aumentare (NON DIMINUIRE) il senso di rispetto reciproco, o comunque non perderlo se un partner lo perde. Il rispetto è la base affinché non vi sia svalorizzazione distruttiva ed inutile, e si possa sviluppare comprensione e accettazione anche di aspetti dolorosi, nonché della fine di una relazione. Soprattutto chi lascia dovrebbe far percepire all’altro il suo rispetto, non incolparlo, non umiliarlo o disprezzarlo… e bisogna anche un po’ sopportare la sofferenza dell’altro… quindi con gradualità iniziare un distacco volto a ‘disintossicarsi delle reciproche negatività’… non praticare il ‘tira e molla strategico e calcolato’… voler bene chi si lascia e la base per lasciarlo nel modo più imano possibile.
Ma se in questo tipo di rapporto,cosi sbilanciato e disequilibrato,entra in gioco l’istinto alla propria sopravvivenza come un contr’altare alla volontà dell’altro/a di distruggere , di demolire,di svalorizzare non sarebbe utile (riuscendoci) una sana indifferenza ??
Si rispetta,non si incolpa,non si umilia,non si disprezza ma semplicemente si tace .Nel silenzio poi ognuno sente o vede ciò che vuole.In base alla propria coscienza.Sarebbe sbagliata questa via ?
Cara Cecilia non è che una via è sbagliata e un’altra è giusta, è che nelle questioni di cuore (e dei “complessi a tonalità affettiva”) è l’inconscio che comanda e non la volontà conscia di scegliere una via o l’altra… questo almeno fino a quando non sono state portate alla coscienza le ragioni intime dell’inconscio, cioè quando c’è stato un processo di più profonda conoscenza di sé… allora poi anche le ragioni della coscienza potranno esprimersi e la volonta di scegliere avrà una via più chiara (seppure faticosa) da seguire… Il dibattito e le testimonianze che stiamo svilupando aiuta senz’altro a sviluppare una tale ‘coscienza dell’inconscio’ , a liberare il cuore dalla dittatura dell’inconscio, comprendendone però le esigenze, e quindi avendo la possibilità di proporgli (all’inconscio che comanda il cuore) altre vie che possano accoglierlo… In fondo l’inconscio è un po’ come un bambino interiore che fino a quando resta incompreso fa terribili capricci che si esprimono anche attraverso squilibri della vita amorosa… Quindi in certi periodi della vita e in certi casi occorre un’esame più individuale di se stessi che implica anche una relazione terapeutica (portare il ‘bambino inconscio’ dal dottore…), e poi pccorrono esperienze di vita che lo purificano e lo nutrono (di anima, di simbolicità, di poesia, di spiritualità e di natura), che danno la forza a tutta la psiche (conscia e inconscia) di scegliere e di reagire alla negatività volgendosi al bene, per sé e per gli altri… perché questa è la Via dell’Amore… Un caro saluto
anch’io temo di essere caduta nelle fauci di un individuo simile.Prima di raccontare la mia storia vorrei avere delle semplici delucidazioni.Ovviamente se è possibile.
Vorrei sapere l’importanza e l’incidenza del Tempo in questa patologia ovvero se un Narcisista di questo tipo ha la pazienza e la costanza di inseguire e realizzare la sua finalità.
Inoltre …..questo percorso segue varie fasi altalenanti e costanti (fase suadente,fase arrogante,fase tenera,fase violenta p.e)oppure se si sviluppa e si manifesta in un crescendo inarrestabile sino alla “risoluzione finale” ?
Sono domande banali ma mi servono per focalizzare al meglio la mia esperienza.Grazie
Buongiorno dottore, le volevo chiedere se ci sono persone predisposte ad attirare i narcisi. Io mi sento tale, ovvero, da qualche anno a questa parte mi ritrovo a dover a che fare con loro. Sono una donna molto forte di carattere, spontanea, spiritosa, acuta, dotata di uno spirito di osservazione notevole, a quanto dicono, intelligente e anche piacevole di aspetto.
E inevitabilmente mi incrocio con uomini o ragazzi molto timidi apparentemente, che manifestano alcuni segni del narcisismo: tendono a sminuirmi, entriamo in contrasto, non vogliono il piacere per entrambi ma solo per loro, non sono gentili ma spesso brutali a parole e non rispondono presto alle telefonate e agli sms.
Sono cosi’ corazzata che adesso li riconosco al primo, massimo secondo incontro e scappo a gambe levate senza dare spiegazioni (non serve a niente parlare con i soggetti narcisi, capiscono solo quello che vogliono loro e sono , secondo me, e qui conio un aggettivo-sostantivo che mi piace, “emozionalmente autistici e cazzo-centrici).
Quindi ormai non mi sto neppure a confondermi troppo, ma la domanda ritorna….perchè sono attirati da me? E perchè a me piacciono immediatamente (anche se poi appena riconosciuti me ne disfo?).
Grazie
Greta
Non ci sono persone predisposte ad attrarre personalità narcisiste… per rispondere davvero alla sua domanda c’è un unica via, per quanto ne so, fare un percorso di analisi, anche breve, così che si comprendano i fattori inconsci e vi sia quindi la possibilità di realizzare un suo concreto cambiamento in funzione dei suoi desideri e dei suoi sentimenti (per un primo chiarimento può contattarmi privatamente – vedi pagina info).
Salve, pierpietro, sono alcuni giorni che sto leggendo blog e siti su internet riguardo a questo argomento. Credo di aver scampato una relazione con un narciso, magari non lo è ma ho avuto dei sospetti in base a certi suoi atteggiamenti, tipo parlare a lungo un giorno per vederlo sparire per 15 giorni di fila, rivederlo e chiedergli come mai e sentirmi rispondere “ho avuto da fare”, ma anche altre cose, di bell’aspetto, capelli lunghissimi legati con una coda, vanitoso al riguardo, denigrante donne che non l’hanno apprezzato secondo lui e ne parlava proprio a me! insomma la relazione l’ha troncata lui sul nascere dicendomi che “non vuole casini” (non sono libera) ma il giorno prima c’è stato un approccio con baci, il giorno dopo mi ha mollato su due piedi senza neanche quasi fermarsi (viaggia in bicicletta). Mi era sembrato “strano” fin da subito, ma curiosa com’ero non mi interessavano le sue stranezze, lo accettavo così com’è. Poi la svolta in negativo e mi sono sentita destabilizzata, tradita, non rispettata, confusa, perché, dove ho sbagliato ecc. . Mi è suonato un campanello d’allarme essendo io una co-dipendente di alcolista recuperata grazie ad un’associazione di auto-aiuto presente a livello mondiale che forse lei conosce. Ho pensato che questa persona mi sembrava un narciso senza conoscere nulla in merito, da qui cercando sono arrivata fino a questo posto. Il suo mollarmi così senza pensarci due volte, dopo una conoscenza tanto breve mi ha lasciato comunque una grande sofferenza perché mi piaceva tantissimo, non volevo per il momento proprio niente, né limitare la sua indipendenza, adesso sto anche pensando che appena ha visto che mi aveva accalappiata mi ha subito “punito”, in base a quello che ho letto. Forse sbaglio a credere che sia un tipo patologico, tuttavia a 36 anni è solo (se non mi ha mentito) e questo mi fa pensare, e molti altri indizi che leggendo ora mi sembrano tutti ricondurre ad una patologia. Non lo vedo da quel giorno, cioè da 18 giorni e spero di non rincontrarlo assolutamente, ho cambiato strada (vado a camminare) almeno fino a quando mi sentirò più sicura di me. Ho visto che nonostante la brevità della nostra conoscenza ho avuto i sintomi tali e quali chi ha praticato questi soggetti per molto tempo. Forse una parte del dolore può essere imputabile a normale sofferenza d’amore deluso, ma non il senso di morte interiore, di destabilizzazione e confusione che ho provato. Tutto questo è molto interessante e molto utile per me essendo un soggetto a rischio, mi guarderò bene d’ora in avanti (con questa persona mi è capitato un vero e proprio colpo di fulmine), cerco di lavorare ancora con più impegno su me stessa e la mia autostima, grazie all’aiuto dei gruppi e di tanti amici in recupero e recuperati. Grazie infinite, mi piacerebbe leggere una sua risposta in merito, un suo parere riguardo i miei dubbi o “sospetti”.
Un saluto cordiale
Cara Emy
come più volte ho detto mi è umanamente impossibile rispondere via mail a questioni private che invece dovrei avere la possibilità di ponderare professionalmente con un normale consulto che può essere fatto anche al telefono previo accordi e che ha costi assolutamente sostenibili per tutti… le rispostine sui giornali servono a vendere la rivista e aniente altro, chi invece vuole un consulto personale qualificato deve rivolgersi ad uno psicoterapeuta e quindi anche a me…. Gentile Emy lei capisce che è sbagliato entrare su casi personali da parte mia, senza poterli davvero analizzare, e solo sulla base di una traccia scritta. Quando ci entro, raramente lo faccio come un partecipante e va bene che ci si auto-aiuti nel dibattito che serve anche per le questioni personali, ma come consulto specialistico posso offrirlo solo con un dialogo privato…
In termini generali posso dire che la psicoanalisi ha dimostrato che le influenze genitoriali sono determinanti nel determinare i legami affettivi adulti, si veda il seguente articolo nel blog:
https://www.albedoimagination.com/05/2010/influenze-genitoriali-e-amori-malati-un-caso-clinico/
Ci leghiamo nell’eros attraverso il nostro ‘bambino/a interiore’ , se questo bambino è stato educato (da noi stessi) in modo da sentirsi libero, spontaneo non obbligato a recitare un falso Sé, allora vuol dire che sie è collegato con il nostro Senex (asse Senex-Puer), altrimenti è collegato in modo regressivo all’imago genitoriale e quindi al complesso infantile. Nel primo caso le relazioni amorose sono generatrici ed evolutive, ciuò non vuol dire necessariamente che durino per sempre, ma che danno luogo ad esperienze autentiche, dove c’è un amore più sano, che fa crescere. Nel secondo caso gli amori diventano regressivi, anche distruttivi, tolgono energia, fanno soffrire, vengono percepiti con emozioni e presentimenti subdoli, dunque si ripropone nella vita affettiva adulta uno schema psicoaffettivo che presenta forti aanalogie con l’esperienza infantile, nei suoi turbamenti e nelle sue carenze. Ora poiché nessun genitore è perfetto, ed anche fattori non evidenti influenzano il delicato vissuto infantile, compito di ciascuno è crescere fino a separarsi in modo sufficiente dal modello psicoaffettivo vissuto con i genitori, per diventare adulto, ma questo non vuol dire rinunciare al proprio bambino interiore che va sempre, per tutta la vita, considerato come parte di sé. Ricordo che Gesù ha detto: “Sono venuto con la spada per separare i figli dai genitori” ed in tal senso ha espresso anche un processo psicologico fondamentale per diventare adulti che quando amano hanno sempre un cuore da fanciulli…ma non più condizionato dal complesso infantile che agisce dall’inconscio anche in età adulta, almeno fino a quando non viene riconosciuto e risolto…
Salve pierpietro, la ringrazio molto di avermi risposto, sto cercando di farmi una ragione di quello che mi è successo, in fondo a me, nella mia vicenda, è successo nulla rispetto ad altri e mi conosco, so perchè vado a cercare persone (anche in questo caso probabilmente) problematiche. Mi chiedo che bisogno ho se ho una situazione familiare stabile, devo lavorare su questo e scavare più a fondo anche se costa fatica. Grazie per le cose interessantissime che ho letto e imparato. Cordialmente
Presentazione del libro: Trauma da Narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi.
di Pier Pietro Brunelli
Presentazione e dibattito – Martedì 5 luglio 2011 ore 19.00 Libreria Altroquando ROMA Via del Governo Vecchio, 80 (Piazza Pasquino) E’ gradita una prenotazione via e-mail a pietro.brunelli@fastwebnet.it info: https://www.albedoimagination.com – 3391472230 http://www.altroquando.com tel. 0668892200
Il libro, per ora acquistabile on line,
http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368
tratta del narcisismo e del trauma sentimentale e propone l’ipotesi di una nuova diagnosi TdN “Trauma da narcisismo” in riferimento alle conseguenze patogene di un partner francamente narcisista patologico. A seguito di una prima parte specialistica di orientamento psicodinamico, si propone una rielaborazione in chiave archetipica e junghiana con riferimenti alle leggende sui vampiri.
Questo testo nasce dall’esperienza dell’articolo Bugiardi patologici, ipocriti, manipolatori affettivi. Saperne di più per potersi difendere! pubblicato nel 2010 in https://www.albedoimagination.com. e dando vita ad uno speciale forum di auto-aiuto on line. L’articolo ha ricevuto oltre 100.000 visite in un anno e centinaia di preziosi commenti dei partecipanti che hanno consentito di esplorare aspetti importanti e dolorosi del ‘lato oscuro della vita amorosa’, e di attraversarlo con nuova luce…
GRAZIE
Salve doc e soprattutto salve a tutto il gruppo di sostegno. Ho letto attentamente ogni parola scritta sino ad ora e mi hanno dato tutte profondo conforto, innanzitutto di non essere sola in questo inferno.
Mi ritengo una ragazza piuttosto intelligente, molto riflessiva che ha fatto della cultura la sua ragione di vita, non sono mai stata una sprovveduta perché ho sempre avuto dei valori molto solidi e in primis dignità e rispetto di me stessa. Proprio per questo cadere nella trappola è tutt’ora a 9 mesi dalla fine, fonte di profonda vergogna verso me stessa. Perché quelle parole e quella sensazione di ‘lordura’ ancora non riesco a togliermeli di dosso.
Da quello che leggo la mia esperienza coincide con le vostre, ma non voglio azzardare termini scientifici non essendo io una studiosa del campo: ho sempre appellato questo ‘mostro’ egocentrico ed estremamente infantile. Per questo le chiedo il test di cui si parla. Probabilmente svalutando il problema non mi sono mai data una ragione ed infinite colpe sul perché il mio Amore non sia riuscito a cambiare in meglio questa persona. Non facevo che chiedermi dove e cosa avessi sbagliato o quanto meno perché non riuscissi a lasciarlo quando squarciava ciò che di più profondo ho, e per cui non ho mai smesso di lottare contro un mondo ostile.
Brevi cenni sulla mia storia. Quando ho conosciuto questa persona avevo un rapporto quotidiano equilibratissimo anche se piatto da 4 anni e mezzo, che ho interrotto con non poca sofferenza, a favore di quell’ideale di Amore Vero e travolgente a cui corrispondeva in tutto e per tutto. Ogni gesto, azione, ogni singolo momento del primo anno della nostra storia era permeato di Poesia. (Essendo la nostra una storia a distanza ci siamo identificati persino in Ade e Persefone scrivendoci distici elegiaci). Così lui è entrato a conoscenza del mio lato più debole oltre che più sognante. All’epoca io avevo un lavoro di prestigio in ambito culturale e lui un lavoretto. L’ho spinto e gli ho dato la forza di cercare un lavoro appropriato alle sue capacità, la sua presunta laurea ed i suoi desideri, benché l’ambiente sapevo sarebbe stato diverso dal mio e l’avrebbe allontanato. Così è stato, e dopo un anno di storia lui ha cominciato a cambiare. Io ho perso il mio lavoro e lui si è affermato nel suo campo. Ciò che mi piaceva di questa relazione è che lui ha sempre avuto un punto critico nei confronti delle mie passioni ed io trovavo tutto ciò estremamente stimolante.
Non ho saputo distinguere il limite tra le critiche e la violenza psicologica e lentamente mi sono annullata: fine che è spettata prima di me alle precedenti ex, una delle quali nel periodo di rottura con lui è diventata anoressica. Scherzavamo di questo, scherzavamo del fatto che queste persone non avevano minimo rispetto di se stesse continuando a cercarlo anche sessualmente dopo le fini indegne che lui gli aveva imbastito (quella prima di me era stata lasciata per telefono in malo modo).
Questo mostro è ciò che di più affascinante abbia mai visto: qualsiasi suo gesto mi attraeva, anche quelli goffi o stupidi perché facevano parte di un universo misterioso ed affascinante più grande in cui è meraviglioso perdersi quando le cose vanno bene. Lui aveva e penso abbia tutt’ora solo amiche che lo idolatravano e che avevano un livello culturale più basso del suo con le quali poteva fare la figura dello splendido continuamente. Ridevo di questa cosa anche con lui perché mi sembrava estremamente infantile, ma iniziai a soffrire quando cominciò a prediligere il suo pavoneggiarsi piuttosto che starmi vicino.
Avevo perso da poco una persona cara, ma lui non rispondeva al cellulare se in quel momento io crollavo ed avevo bisogno di lui (in quei momenti l’ho chiamato solo una volta in due anni e mezzo) perché aveva a casa queste amiche. Finita la cena mi chiamava tempestivamente e mi raccontava di quanto queste persone fossero vuote e quanto solo noi, eletti, potessimo capirci. Ma di fatto, parole a parte, per me lui non c’era neanche per un minuto su 5 ore ed il suo bisogno di attenzioni da parte di chiunque era più forte del mio bisogno di aiuto.
Poi sono cominciati gli sms ambigui da parte una sua collega che lessi per caso ma in cui c’erano riferimenti e discorsi tipici e per niente velati da amanti. Quando glielo feci notare distrutta lui mi aggredì e non mi parlò per tre giorni perché disse che quello era solo un loro modo di scherzare e lui non poteva stare con una persona che non si fidava di lui e violava la sua privacy.
Lì è cominciato il vero inferno e avrei dovuto lasciarlo allora, ma le mie passavano come fantasticazioni prive di fatti dimostrativi. Ogni volta che gli squillava il telefono io morivo dentro, tremavo come una foglia , avevo attacchi di panico e lui non perdeva neanche mezzo secondo a rassicurarmi, anzi. Da quel momento ha cominciato a fare paragoni con questa collega (paragoni che perdevo sempre) a fare critiche crudeli sul mio aspetto, (unico argomento su cui non ho mai avuto dubbi), a negarsi sessualmente, a darmi della pazza visionaria (eppure gli sms che continuavano ad arrivare parlavano chiaro, così come le piccole menzogne inerenti che mi diceva e sbugiardavo) a criticare le mie capacità professionali proprio nello stesso periodo in cui persi il mio appagantissimo lavoro. Fin quando mi lasciò dandomi della malata di mente e della stalker perché mentre stavo per svenire lo chiamai ben 5 volte (cosa che non ho MAI fatto in nessuna altra occasione).
Mi diede tutte le colpe del mondo rigirandole a mio discapito e mi sentii morire. Un paio di settimane dopo il nonno stava morendo e mi chiamò per sfogarsi ed io ascoltai tutto il suo dolore, per una volta in più lo feci mio. Poi sparì e mi donò la più totale indifferenza. Fin quando gli dissi di riportarmi le mie cose o di spedirmele, lui venne, chiese scusa e ammise di avere un problema. Ovvero lo stesso del padre.
Io ero l’unica persona con cui parlava di questa sua incapacità di lasciarsi andare, della violenza che adoperava solo nei confronti di chi amava, ma non conoscendo il fenomeno non gli avevamo mai dato un nome. Tornammo insieme perché mi sembrava seriamente pentito e cosciente del suo problema, ma purtroppo la relazione non prese una piega migliore della precedente.
Mi umiliava fisicamente, moralmente e psicologicamente. Non potevo porgli nessuna critica che mi redarguiva di tacere, poi girava logicamente ogni problema a suo favore ed io cadevo in questa trappola. Mi ha messo contro la famiglia dicendomi che non sarebbe tornato a casa mia perché aveva avuto una discussione con mia madre che in realtà non era mai avvenuta. Ogni giorno per 7 mesi non faceva che ripetermi che la sua ex era veramente bellissima e lui era fiero di passeggiare con lei perché tutti si giravano a guardarli mentre con me questo non succedeva, non mi faceva mai un complimento e quando crollavo dai nervi e la disperazione mi urlava contro che ero una malata di mente.
Mi faceva sentire brutta, stupida (melo diceva spesso ogni volta che gli mostravo una critica sul nostro rapporto), bigotta, folle, inutile e cosa peggiore forse di tutte queste: trasparente, inutile ai suoi occhi.
Sono riuscita a pensare a me stessa, a difendere la mia dignità ed ho lasciato il suo appartamento dopo la sua minaccia che sene mene fossi andata e mi avessero stuprata davanti ad i suoi occhi lui non avrebbe fatto niente per difendermi.
Sono stata la prima donna che l’ha lasciato e non ho mai capito perché lui abbia scelto di stare con me visto che ero l’unica persona che malgrado cadesse nella sua rete a differenza di altri gli mostrava i suoi limiti con fatti computabili. Culturalmente ero l’unica persona che poteva contraddirlo e non mancavo di farlo.
Dopo questa fine assolutamente traumatica non ho fatto che cercare una ragione a tanta violenza da lui, ragione che ovviamente non è mai arrivata. Risposte ambigue, promesse di una riconquista e sparizioni, tanta rabbia da parte mia che non ne potevo più di inganni. Mi ignorava e quando rispondeva alle mie richieste di risposte (e MAI di un riavvicinamento) faceva la vittima follemente innamorata. Fin quando ha persino smesso di rispondere per evitare ‘comunicazioni dolorose’ e questo ha amplificato quella sensazione di trasparenza che provavo quando stavo con lui.
Ho smesso di cercarlo quando ho capito che quella risposta che affannosamente cerco per dare un senso al dolore che ho provato non arriverà mai, sebbene sono convinta che sarebbe l’unica cosa che placherebbe questo senso di inadeguatezza che provo costantemente, quel sentirsi ‘mai’ abbastanza dopo aver dato tutta te stessa a qualcuno che amavi e diceva di amarti.
Sembrano veramente tante le cose che sto scrivendo, ma cene sono veramente infinite di più.
La mia mente è tormentata da ogni parola che mi ha detto, da ogni terribile sensazione che mi ha lasciato addosso: neanche un ricordo positivo o malinconico, solo rabbia per l’inganno ed il dolore. Quello che rimane è che ogni notte sogno che torna a farmi del male e mi sveglio con quella sensazione di stupro psicologico che fatico ad allontanare per tutto il giorno, che se mi sento brutta mi tornano in mente le sue parole che lo confermano perché ho il seno troppo piccolo o gli occhi troppo grandi, che continuo a guardarmi e chiedermi cosa mi manca che hanno tutte le ragazze anche più brutte o meno acculturate di me con cui flirta, ma a cui sicuramente risponde ad sms e chiamate. Tengo queste riflessioni per me perché è umiliante ammettere quello che ho permesso a me stessa di subire da questa persona. Caro dottore, Lei dice che noi non siamo vittime fino in fondo ed ha ragione. Io mi danno continuamente per questo.
Non conoscevo il disturbo narcisistico della personalità fin quando non mene ha parlato una mia amica psicologa ed io non ho avuto neanche il coraggio di farle una domanda sull’argomento, ma mi sono documentata su internet. Sto meglio perché grazie a voi tutti ho capito e nei momenti bui sto provando a ripetermi che non c’era niente che potessi fare per questa persona perché probabilmente ha una malattia mentale piuttosto ostica contro la quale io non potevo fare niente. Ma la strada è ancora lunga, sono passati 9 mesi e malgrado abbia preso coscienza dei limiti di questa persona che non ha assolutamente niente di più di me, dentro me cerco sempre una redenzione che solo lui potrebbe darmi.
Ho cercato di superare la vergogna e mi sono convinta che ho bisogno di un aiuto professionale.
Perdonatemi per questo enorme papiro, ma penso che solo voi potreste leggerlo con vera condivisione ed attenzione
cara ifigenia,avrei potuto scrivere io il tuo post…spesso mi capita di ritrovarmi totalmente in quello che leggo(se leggi qualche mio posto precedente capirai)…ritrovo me la mia disperazione,la mia rabbia,il mio non capire in cosa avessi sbagliato,mancato,cosa avessi io che non va…soprattutto questi gg mi sento pronta alle lacrime alla voglia di spaccare tutto.ilo 26 giugno saranno 6 mesi che non so più niente di lui e non so perché è tornata la malinconia sono tornati a tradimento quei pochi anzi pochissimi ricordi buoni,ma sto combattendoli ricordando tutto il male le bugie,gli inganni,i tradimenti…e caso ha voluto il dott. Brunelli ha ricordato tutto quello che queste persone ci fanno di male nella risposta a Gegé.
anche dalla risposta di Laura oggi ho tratto giovamento,ho tanto bisogno in certi gg di leggervi,di confrontare le ns storie e avere la conferma che non sono”pazza”,che ho avuto davvero a che fare con una specie di mostro.
anche se a volte,come in questi gg,mi sento quasi “pazza” perché soffro pensando che io non sono stata per lui come la sua ex,che dopo quasi 5 anni è ancora la sua ossessione e questo mi fa pensare”lei l’amava davvero,io non sono stata niente” eppure razionalmente so che uno del genere non può amare so benissimo che a lei ha fatto molte delle cose che ha fatto a me ed anche di più però il fatto che dopo anni che non si vedono e anche dopo aver detto a me di amarmi di volermi sposare,di volere dei figli,la cerchi ancora mi fa male,mi ferisce e in questi momenti penso di me stessa il peggio penso che sono una folle,che invece di ringraziare Dio di non essere perseguitata da lui rimpiango quasi di non esserlo.
ma poi torno a ragionare è so che è la cosa migliore che potesse capitarmi,so che solo quando passerà la rabbia,la voglia di ferirlo,di sputargli in faccia quanto ho scoperto le bugie e tutto allora sarò”libera”.
come te ifigenia anch’io venivo accusata di essere malata di mente e paranoica quando scopivo le sue bugie,i suoi inganni ma non avendo prove finivo per soccombere come diceva lui erano mie elucubrazioni mentali.
riescono a farti credere di essere matta e ci provano in tutti i modi perché lo diventiamo.
anch’io rispetto alle sue ex nonostante ho sopportato sono stata forse l’unica a non cedere del tutto,lui sapeva che io avevo intuito tante cose di lui,non ero lo specchio “giusto” per la sua bellissima immagine.
ho voglia di dimenticare la rabbia che provo f male solo a me,che Dio lo perdoni io voglio solo uscirne.
grazie come sempre delle sue parole dottore…
Cara Daniela, ti ringrazio per la risposta e la condivisione della tua esperienza, è veramente importante per me per guarire e per sentirmi meno sola in tutto questo dato che nel periodo di maggiore inferno ero circondata da persone che mi vogliono bene che non capivano e giudicavano ‘da pazzi’ per l’appunto, il mio insistere o soffrire per un mostro così.
So quello che provi, perfettamente. Continuare a sentirsi trasparenti per queste persone anche dopo la fine della storia amplifica le nostre insicurezze, ci fa sentire DAVVERO prive di qualità. Io non ho mai chiesto di essere inseguita da lui, bensì di avere una risposta definitiva ad ogni suo atteggiamento crudele. Che fosse anche un ‘Non ti ho mai amata di quell’Amore per sempre’… Sembra assurdo, ma darebbe senso ad ogni circostanza, perchè capita a tutti di sbagliarsi. Invece così è un tormento perchè si passa dal silenzio al ‘Ti amerò per sempre, ma adesso ho altri pensieri per la testa’… Credimi, a questo punto è meglio il silenzio e nel mio caso l’ho chiesto specificatamente. Difatti a me non interessa che lui contatti ancora la sua ex, (anzi le SUE ex, tutte) ancora con frecciatine sessuali ambigue. So che con loro può farlo perchè glielo permettono. Io non gliel’ho permesso.
Purtroppo non riesco a ritrovare la tua storia, ma se l’hai lasciato tu, sentiti forte di questo come faccio io. Nel bene e male, anche se non vuole vederlo e fa finta che la cosa non esista perchè nuoce al suo smisurato ego, io so che per lui sarò sempre un esempio diverso rispetto alle altre. Pensa che molte volte che mi lamentavo del suo atteggiamento violento lui mi guardava e mi diceva ‘Tu non puoi vivere senza me’ e quando l’ho lasciato mi ha detto ‘Non puoi lasciarmi, nessuna l’hai mai fatto’. Ebbene sarò stata una debole, una persona fragile manipolata, ma almeno ho dimostrato di essere diversa, di avere rispetto di me stessa. E mi riprendo la mia dignità perduta troppe volte accanto a lui, evitando ulteriori contatti inutili.
Tengo sempre presente che la persona di cui mi sono innamorata non esiste più e probabilmente non è mai esistita, quindi che le prossime si tengano pure questo mostro che finge di essere un angelo.
Cara Daniela, spero che le mie parole ti siano un pò di conforto.
A me ha aiutata molto vedere che il ‘re delle critiche sopraffine’ finita la nostra storia si è buttato in superficialità aberranti, inziando a frequentare persone che disprezzava, a frequentare ambienti mediocri e superficiali.
Noi meritiamo persone sincere, che sono quello che dicono di essere, tieniamolo sempre a mente.
Cara Ifigenia,
finalmente Io oggi mi sento serena. Per lui non provo più nulla, ma spesso mi soffermo a pensare alla sua nuova vittima: dai racconti che mi fa mia figlia, provo solo una grande tristezza ed amarezza per una donna che si sta dando tanto da fare, che sta investendo tanto in un rapporto pensando di riceverne bene e riconoscenza, ma che invece sono certa la sfinirà… Ed intanto provo tanta pena per Lei. So che la sta allontanando dai suoi amici, affetti ed interessi (come aveva fatto con me), per un amore “simbiotico” ed esclusivo , cioè per farle fare quello che lui vuole ed è come se vedessi me me stessa: tutte le energiie, la vitalità e l’amore che in quel rapporto avevo investito inutilmente… Mi spiace per Lei (la nuova vittima) e spero che questi individui un giorno possano raccogliere solo quello che hanno seminato perchè saranno pure malati ma sono di una cattiveria senza fine (e se i criminali debbono pagare, perchè loro no?).
Auguri
cara Ifigenia anche se in ritardo grazie per le tue parole.
è vero fa male sentirsi trasparente.
quello che più mi fa male è sapere di essere stata parte di una commedia,di un’invenzione.
gli amori finiscono ma almeno sai che hai fatto parte di un progetto,che una volta ci si è amati.
così invece mi sento come non fossi mai esistita,e per lui non sono mai esistita,per lui esiste solo la sua ex.
anch’io come te ho solo cercato dei perché come a te mi bastava un”pensavo di amarti,mi sono sbagliato”.
invece mi ha lasciata(in seguito al fatto che per un giorno stufa dei suoi modi di fare non gli ho telefonato)tramite sms accusandomi di non essermi preoccupata per lui.
con quel msg capii definitivamente che non era colpa mia,non ero io quella sbaglia,quella inadeguata anche se purtroppo spesso ancora mi sento così e quindi monta la rabbia,la voglia di urlargli in faccia ciò che so di lui,ciò che ho scoperto di lui.
ora non riuscirebbe più a convincermi,ad imbonirmi ora so chi è!!!
spero passi presto la rbia,io non l’ho cercato più sono passati 6 mesi e non ho intenzione di farlo.
un uomo come lui,se uomo si può chiamare non merita nulla.
io capisco perfettamente che sia malato ma ciò non giustifica la sua cattiveria,le sue bugie,gli inganni,soprattutto non gli perdono di aver ingannato i miei sentimenti.
che Dio abbia pietà di loro io al momento non ne ho ho solo rabbi.
ma sono intenzionata ad andare avanti per la mia strada io ce la faccio,lui non so ce la fa solo se domina,distrugge,annienta gli altri perché dentro è un nulla.
ma quano mi guardo nello specchio tutto sommato sono orgogliosa di me,ho detto basta e non gli ho permesso di distruggermi del tutto,io non sono stata una delle sue ex,povere,che gli hanno permesso l’impossibile.
auguro anche a loro di riprendersi la loro vita di capire che la loro fortuna è stato perderlo.
Gentile Ifigenia,
riconosco nei tuoi racconti l’assoluta identità di episodi ed emozioni provate con il mio ex, che (di questo mi cruccio tantissimo!) è il padre del mio unico e amatissimo figlio. In analisi da 7 anni, yoga, meditazione e studio mi aiutano tantissimo. Il mio figliolo ha 7 anni e dopo essere riuscita a recidere la mia sottomissione sessuale nei suoi confronti, ora lavora di fino per umiliare la mia identità di madre, il mio ruolo di madre. Ovviamente, come prima mi ribellavo all’umiliazione del mio essere donna, compagna e amante ed ero la pazza-paranoica, ora che mi ribello all’umiliazione del mio ruolo materno resto la pazza-paranoica. Quando gli ho chiesto “ma perché mi hai fatto tutto questo?” lui mi ha risposto “non so”, gli ho chiesto allora “sul letto di morte me lo dirai perché?” lui subitamente, come in moto spontaneo mi ha risposto “no, mai, non te lo dirò mai!”, quasi a confessare che il perché lo conosce ma negare un riconoscimento è il pilastro su cui si è fondata la nostra relazione. Condivido e leggo con grande entusiasmo. Saluti.
Cara Tiziana,
anche il mio ex ammetteva di avere un problema, poi ritrattava, poi diceva di sapere i perchè e si chiudeva in un dolorosissimo (per me) silenzio. Questo ha amplificato le mie insicurezze, il senso di colpa di non essere riuscita ad aiutarlo, il significato e il potere dell’Amore che forse non può contro tutto. Ha sfaldato ogni mia base questa sua non chiarezza… Ed io mi ci sono appigliata in modo malato, lo riconosco e ancora non riesco ad uscire da questa sofferenza, da questo circolo di pensiero doloroso. Mi dispiace che nel tuo caso ci sia un figlio nel mezzo con cui spero, riesca ad essere un buon padre (dato che il mio ha avuto un padre che lo vessava delle stesse violenze).
Caro dottore, ieri ho scritto un commento molto lungo che forse è stato depennato, vorrei sapere se per volontà vostra o devo provare a inviarlo nuovamente.
Grazie
No assolutamente, riprovi, a me non è pervenuto…
Rispedito, qualora ci fossero problemi sulla lunghezza provvederò a modificarlo
Caro dott.Brunelli,
mi complimento per l’energia da lei profusa nell’intento nobile di aiutare persone che subiscono, loro malgrado,vessazioni e angherie morali da parte dei loro compagni e delle loro compagne;vorrei tuttavia sottoporle alcune mie perplessità: mi sembra di aver notato , soprattutto nei commenti, ma anche nel suo articolo, una tendenza a prese di posizione un po’ manichee. E’ vero, lei continua a scrivere che non bisogna demonizzare nessuno e che in definitiva i manipolatori in questione sono affetti da sindromi psicopatologiche che minano, del tutto o in parte , la libertà del volere.E’ altrettanto certo, però, che di tanto in tanto affiorino definizioni poco lusinghiere come “figli di puttana” “uomini senza anima” e simili. Ora, io credo che questo genere di epiteti afferiscano necessariamente alla sfera morale e che la presenza di problematiche di ordine psicopatologico limitino, quanto meno, la responsabilità di chi ne soffre.Il mio non intende porsi come un intervento “giustificazionista”, la sofferenza di persone soggiogate ed umiliate merita indiscutibilmente il massimo rispetto e la massima solidarietà e giustificare la violenza o chi la perpetra sarebbe oltremodo ingiusto e fuori luogo…vorrei solo ricordare che esiste un’infinita gamma di variazioni, gradi di consapevolezza, sofferenza etc. tali da vanificare qualsiasi sforzo teso ad una definizione dicotomica o manichea del problema.
Vorrei a tal proposito descrivere brevemente la mia situazione: sono figlio unico di genitori divorziati, mio padre è una figura sostanzialmente assente e mi madre una donna forte e generosa anche se piuttosto intrusiva e”fagocitante”. la mia infanzia è stata pessima, ma non starò qui a dilungarmi in particolari. Credo di essere, per quanto ne so di me stesso, il classico quarantenne ” puer aeternus”, con qualche spiccato tratto narcisistico:faccio fatica ad uscire da una forte propensione all’ “assoluto”, da una pericolosa inclinazione alla nostalgia per una condizione di illusoria beatritudine in cui ogni possibilità è ancora spalancata ed il processo di individuazione , col suo bagaglio di limiti e di responsabilità, è temuto come fosse il diavolo.Tutto questo mi ha portato in passato al dongiovannismo e ad un superinvestimento nelle mie qualità intellettuali.Vivo con la mia compagna e, con orrore, mi sorprendo a manipolarla, a farle pesare una mia presunta superiorità culturale, a tenerla sulle spine circa il futuro della nostra relazione. Non a caso ho scritto “con orrore”, perchè i miei sintomi , chiamiamoli così, sono almeno in parte egodistonici.Quindi sono, credo, un narcisista capace di autocritica e non del tutto esente da sentimenti di colpevolezza. Negli ultimi hanni ho compiuto degli sforzi sinceri di umiltà e dì benevolenza, sforzi che hanno avuto talvolta buon esito, ma che sono risultati vani nei momenti di maggiore stress in cui tendo a ricadere in atteggiamenti manipolatori o in esplosioni di rabbia verbale.
Sono da anni letteralmente terrorizzato dall’idea di poter essere un narcisista: ho letto avidamente kohut , kernberg e parecchi altri nella speranza di poter rinvenire nei loro testi segnali “discolpanti” o quanto meno incoraggianti e, invece, finisco per convincermi sempre di più di essere un narcisista. Tuttavia, ed è proprio a questo che volevo arrivare, vorrei potermi non sentire un mostro, vorrei che quello che c’è di umano e gentile in me non fosse disconosciuto da affermazioni “in bianco e nero”, troppo perentrie per poter corrispondere ad una realtà che invece mi pare sfumata, proteiforme, nelle infinite nuances della differenza.Lei capisce bene, però, che quando ci si imbatte in descrizioni che sembrano collimare almeno in parte con la propria condizione e ci si “sente” dare del farabutto etc…l’effetto non risulta incoraggiante, l’ansia e la distimia aumentano così come l’insicurezza e l’inquietudine.
In una parola: vorrei che fosse chiaro che possono esistere persone in cui convive dolorosamente una certa inflazione dell’io congiuntamente a dubbiosità ed insicurezza, persone con una certa tendenza alla manipolazione e all’egocentrismo e che tuttavia svolgono il proprio lavoro con onestà e cercano di non trarre indebiti vantaggi dagli altri e che, pur facendo fatica a rapportarsi al prossimo nel pieno rispetto della sua alterità, fanno ogni possibile sforzo per miglirasi; insomma, narcisisti si, figli di puttana forse ( spero) no.
La ringrazio molto della pazienza e dell’attenzione
Caro Gegé
l’articolo ha carattere divulgativo e quindi a volte adopera terminologie più semplici e dirette, d’altra parte ‘figlio di puttana’ lo ha adoperato anche Kernberg… ma qui si tenta di dare comprensione in termini psicopatologici, invece che di sola condanna morale, anche a persone che con tutta evidenza si sono comportati come veri e proipri delinquentri dell’inganno e della manipolazione nelle relazioni affettive… come li vogliamo chiamare questi ‘poveretti’, mi sembra che ‘narcisisti patologici’ sia già un titolo onorifico… da parte mia c’è poi un superamento di questa etichetta, e c’è l’impiego in senso metaforico del concetto di ‘vampirismo’… ora chiunque se vuole può fare il dongiovanni o avere una vita sessuale disinvolta… non credo siua invece giusto succhiare l’anima alle persone approfittandosi di avere un ascendente affettivo… non credo sia giusto ad esempio promettere cose che si sa benissimo non si vorranno fare mai e che impegnano il progetto di vita dell’altra/o, oppure tradire diffamare e deridere il partner come modus vivendi continuativo, umiliarlo quando è crollato dopo avergli inferto mostruose ambivalenze emotive, sfruttarlo economicamente, o per altre questioni DI COMODO, impiegando ad arte la sessualità e il falso sentimentalismo (ciò è molto più immorale della prostituzione), mentire come prassi quotidiana, destabilizzare disattendendo agli impegni e ai progetti generando costante clima di insicurezza, ingraziarsi il partener con falsi atteggiamenti amorosi, rovinare la vita di una persona sapendo di farlo e infischiandosene, usare il tira e molla come arma di ricatto e di possesso, minacciare la denuncia per stalking quando il partner non ne può più e vuole spiegazioni, abbandonare il partner con distruttività estrema umiliandolo con svalorizzazioni e malvagità… vuole che aggiunga altro? Tiriamoci fuori un momento dalla psicologia… Non sono forse comportamenti da bastardo/a? Non dobbiamo dirlo? Eppure noi qui cerchiamo di comprenderli e di analizzarli in un quadro diagnostico riconosciuto in tutto il mondo ed anche attraverso la millenaria e archetipica leggenda del vampiro, ma dobbiamo anche cercare di essere chiari perché questo è un forum di auto-aiuto che deve aiutare tanta gente (anche consentendo un po’ di sfogo) che ha subito immani sofferenze da parte di persone disturbate e DISTURBANTI. E con ciò , se lei legge bene, e arriva alla fine non si invita al VITTIMISMO; anzi si arriva a fare i conti, chi vuole, con il proprio VAMPIRO INTERIORE le proprie responsabilità lascianosi poi indietro il narcisista stupratore di anime (perché questo è) e che segua il suo destino e che si curi… tanto poi l’importante è che ognuno si guardi dentro e cresca e chi se ne frega se poi lui/lei è narcisista e di che tipo, o se è solo immorale o malato o cattivo o quel che si vuole, sono problemi suoi, l’importante che non vada in giro a fare del male e che la gente sia informata su questi personaggi affinché non ne diventino facile preda.
LEI QUI STA DANDO UN IMPORTANTE CONTRIBUTO, se lei pensa o le hanno detto che è narcisista patologico il solo fatto che sia intervenuto e si ponga certe questioni, indica, per quanto posso comprendere, che è decisamente sulla via della consapevolezza e della guarigione o che non lo è mai stato narcisista patologico… magari ha fatto il vampirello , ma questo più o meno può capitare a tutti… e con questa battuta dico che noi umani tendiamo ad approfittarci delle relazioni affettive e siamo un po’ manipolatori e ambivalenti… ma quando non facciamo alcuna attenzione all’altro al punto di devastargli la vita infischiandosene ed anzi credendo di essere nel giusto quando con tutta evidenza ci si è comportati da FIGLI DI PUTTANA (mi consenta) allora lì siamo davvero o dei malvagi o delle persone affette da disturbo di pesonalità disturbante con caratteri di narcisismo patologico e borderline (o persino antisociale)… questo in modo divulgativo posso dire, ma lo dice anche la scienza psichiatrica e la psicodimica.
Un carissimo saluto e stia bene.
Bravo dott. Brunelli,
non sa quanto aiuta il suo linguaggio forte, schietto e sincero.
Io parlo da vittima di un narcisista, per mollare questo genere di persone che, al di là di tutto il male che ci fanno, comunque sono molto seduttive abbiamo bisogno di alcune ragioni.
E’ ovvio che anche noi siamo un pochino malate ma prima di pensare a guarire la nostra ferita narcisistica dobbiamo tagliare ogni contatto con il malvagio, dobbiamo liberarci della sua influenza e decidere volontariamente di legarci al palo come fece Ulisse per resistere alle seduzioni delle sirene. Solo dopo lavoreremo su di noi.
Quando lei usa questo linguaggio schietto, quando lei usa la parola figlio di puttana, la parola bastardo, la parola pazzo, la parola malato di mente sento anche la forza, la rabbia l’autorità con cui dice queste parole e sento anche un MOLLALO, SCAPPA, VIAAAAA
Sono parole che servono, che hanno una forza.
A dire la verità BASTARDO E FIGLIO DI PUTTANA non sarebbero state sufficienti a convincermi, perchè, in fondo, se ci penso, sapevo benissimo che c’era qualcosa che non tornava, che l’uomo con cui stavo era un bastardo, figlio di puttana; la parole forti che mi hanno aperto gli occhi e mi hanno convinta sono state PAZZO MALATO DI MENTE PERVERSO
Ho pensato: “Non si può stare con un pazzo”… oltretutto pericoloso perchè ci fa del male con lucidità, con strategia… Dopo aver letto la parola PAZZO, ho avuto anche paura. E grazie a questa paura l’ho mollato, l’ho lasciato andare, ma non solo, l’ho mollato con delicatezza facendoli credere che era stato lui a mollarmi…. ;)
Ecco… poi non dico che sia stato facile ritrovare la serenità… c’è bisogno di mettersi in discussione… il percorso è lungo….
Comunque grazie dott Brunelli perchè sento il bene che ci vuole, quando si esprime con franchezza e chiama il male come va chiamato, col suo nome. Evviva le sue espressioni colorite che rendono concreto il suo impegno in questa “buona battaglia”
Caro dottore,
la ringrazio per la tempestività della sua risposta che, sostanzialmente, trovo condivisibile e saggia. Sulla falsariga di quanto ho scritto ieri vorrei dare un ulteriore contributo al problema della complessità ( contributo utile innanzitutto a me stesso per l’opportunità di confronto che mi viene accordata).
Credo sia interessante notare come spesso una personalità sfugga, a causa delle sue stesse intime contraddizioni, alle etichette diagnostiche elaborate, ad esempio, dal DSM. Nella sua risposta si domandava se la sindrome di narcisismo patologico mi fosse stata diagnosticata da uno specialista o se fosse frutto di una mia autonoma elaborazione. In effetti devo dire che, nel mio percorso psicoterapeutico, si è svolto una sorta di braccio di ferro( a tratti persino esilarante) tra il mio psicanalista che ha sempre continuato a rassicurarmi sul mio timore di essere patologicamente narcisista ed il sottoscritto che non è mai riuscito a togliersi questo “chiodo ” dalla testa. Mi sono sempre chiesto come sia possibile che in un individuo coesistano caratteristiche tanto diverse e discordanti.
Ho ( o avevo) una spiccata tendenza all’autoesaltazione intellettuale indulgendo, talvolta, alla tentazione di manifestare atteggiamenti snob o sprezzanti nei confronti della presunta superficialità di altri. E tuttavia non mi sono mai sognato di pretendere “scorciatoie”, non mi sembra di aver mai pensato che tutto mi fosse dovuto.Anzi, nel lavoro, per esempio, ho avuto atteggiamenti persino eccessivamente pudichi arrivando a sentirmi in colpa per il fatto di ricevere, a fronte della mia onesta prestazione, il compenso che mi era u fficialmente riconosciuto.
Ho trattato male alcune delle mie compagne per egoismo, per menefreghismo e per l’eccessiva spregiudicatezza con cui impostavo i miei rapporti sentimentali , anche giungendo ad atteggiamenti manipolatori. E tuttavia,ho cercato, anche a distanza di anni, di risarcirle affettivamente per il male che avevo fatto loro, autoaccusandomi segretamente di far “lacrime di coccodrillo” e di volermi mettere la coscienza a posto.
Sono stato verbalmente violento nei loro confronti e tuttavia non mi sono mai sognato di parlarne male con amici comuni né tantomeno con sconosciuti cercando, al contrario, di tutelarne l’immagine una volta che il rapporto era concluso.
Sicuramente mi capita di fantasticare “sogni di gloria”, amori perfetti e romantici e tuttavia conservo abbastanza autoironia per comprenderne le dinamiche compensative e provare a riderci sopra prendendomi un po’ in giro con gli amici più intimi.
Sono narcisista, ma non ho particolari problemi ad ammettere le mie fragilità ed insicurezze sebbene provi a tal riguardo un vago senso di vergogna ( come da copione).
Fin dalla tarda adolescenza mi sono accorto di una strana tendenza alla anestesia emotiva, circostanza che all’inizio mi appariva nebulosa ed incomprensibile e a cui solo ora so dare un nome. E tuttavia non mi vanto per niente della mia corazza ben sapendo quanto possa essere sprecata una vita in cui la capacità di provare sentimenti sia attutita; in cui la giocosa, simpaticamente irresponsabile leggerezza del puer sconfina pericolosamente nel suo identico/ opposto: lo stitico, insensibile cinismo del senex.
Ebbene si potrebbe dire, manuale alla mano. ” gegè ha alcuni tratti narcisistici, alcuni dipendenti e fobici,ha una certa capacità di provare sentimenti depressivi e, talvolta, diventa un po’ passivo aggressivo”.Ma basta ?E se è possibile essere tanto contraddittori e frastagliati perché la psicologia ufficiale non si sforza di adattare le proprie etichette ad una realta spesso decisamente più complessa. A leggere Kernberg, uno degli scopi primari della psicoterapia con soggetti narcisistici dovrebbe mirare a sviluppare la capacità di provare sensi di colpa, ma siamo sicuri che tutti i narcisisti non siano in grado di sperimentare la colpa? E se si tratta di quantità , di un fatto “dimensionale ” qual è la soglia oltre la quale uno può essere definito predatorio, amorale etc.?
Sono certo che se il sottoscritto, che ritiene di avere tratti senz’altro narcisistici, fosse sottoposto ad una terapia del genere, sprofonderebbe in una cupa depressione, perché ( pur essendo narcisista) non difetta di autocritica.
Ancora grazie per l’attenzione!
Il suo caso è interessante e complesso e merita attenzione. Ci devo pensare. Certo se tutti i narcisisti patologici fossero come pensa di essere lei sarebbe molto meglio, infatti incomincerebbero a mettersi in discussione. Per darle una risposta più profonda avrei bisogno di conoscerla. Intanto qui la ringrazio per la sua partecipazione.
Un caro saluto
grazie a lei!
bravo professore, ottima ed esaustiva replica a gegé, che apprezzo comunque per l’analisi proposta ma che non ritengo assolutamente dotato di una personalità patologica narcisistica. il solo fatto che si sia messo in discussione e che viva con terrore le sue possibili modalità manipolatorie, la dice lunga sulla sua capacità emozionale.
non si può aggiungere nulla al quadro che lei professore ha esposto e che, leggendolo e interpretandolo, è così efficace e adattabile per donare una risposta a tutti coloro che sono ancora alla ricerca di una spiegazione. E a questo proposito vorrei fare una considerazione… parlare di patologia perversa narcisistica può ingannevolmente rendere più tolleranti e legittimate le scusanti di irresponsabilità di questi vampireschi personaggi. non bisogna cadere in questa trappola. etichettare e inquadrare la loro personalità può essere una “spiegazione” ma NON UNA “GIUSTIFICAZIONE”!!! Le immani sofferenze, come lei dice, che questi “stupratori di anime” provocano, restano a noi, TRAUMATIZZANO nel profondo. Questi signori ‘disturbati (ma ben coscienti e decisi a restare in questa condizione!!) non si pongono assolutamente il problema di diventare pericolosamente ‘disturbanti’, anzi! è il loro scopo, è la missione che si sono prefissi per sopravvivere , per negare la loro pochezza, la loro nullità e sopratutto la loro vigliaccheria nel non voler affrontare la sofferenza che un percorso di cambiamento e di introspezione provocherebbe. ecco perchè sono e resteranno perennemente alla ricerca di ‘prede’ con fragilità e debolezze interiori..
A tutti quanti sono qui a leggere e pertanto arrivati nel punto più profondo del baratro e comunque all’inizio della ‘consapevolezza’ finalmente, vorrei dire che è il tempo di non biasimarsi più, di non sprecare altro tempo nel colpevolizzarsi rischiando di cadere nel dannoso vittimismo… una sana e sacrosanta INCAZZATURA è il modo migliore per reagire, per ritrovare il proprio centro e perdonarsi sopratutto perdonarsi per non esserci voluti più bene, per essersi fidati, per aver sbagliato in buonafede. E CHIEDETE AIUTO, affidatevi a qualcuno professionalmente competente se a riprendervi da soli non ci riuscite.. è normale, è umano, è TERAPEUTICO, è CURARE le nostre ferite narcisistiche nascoste, è la SALVEZZA, è imparare la strada della GUARIGIONE, è imparare finalmente a riconoscerli ed evitarli.
E a tutti quelli che lo pensano, convincetevi che non è assolutamente una VERGOGNA essere cadute in questa trappola!
Il prossimo 5 luglio a Roma in occasione della conferenza/dibattito organizzata dal prof. Brunelli (grazie professore di questa occasione meravigliosa) spero di avere la possibilità di incontrare tanti di questi amici di sofferenza incontrati per caso, anche se un caso poi non è!
a presto
laura
Mi raccomando il 5 luglio partecipiamo con animo il più possibile leggero, vorrei che tutti portassero messaggi e segni e di guarigione e rinascita… basterà anche un sorriso sincero, e va bene anche una lacrima, ma di commozione, come goccia di rugiada su nuovi fiori di speranza di serenità e di vero amore…
Mi dispiace moltissimo di avere visto questo annuncio troppo tardi per poter partecipare a questo incontro….ho vissuto per 30 anni accanto ad un uomo che non posso chiamare vampiro, perchè ha avuto il ruolo del buono, ma sicuramente mi ha manipolato e tutto ciò che di buono faceva per la “famiglia” lo faceva non spontaneamente, ma per poter farsi dire “ma che bravo”. Mi ha tolto l’essere donna per 20 anni, ogni mia richiesta scivolava sulle sue spalle, sicuramente uno psicopatico e non sto qui ad elencare 33 anni di vita insieme solo e soltanto per i figli. Ma posso dire che la colpa sia la sua??? Io l’ho scelto ed inconsciamente sapevo che non andava, tanto che non ho chiuso occhio per tutta la notte prima del matrimonio, Mia madre era felicissima, mio padre un pò meno. Perchè l’ho sposato?? ecco che entra in gioco il condizionamento genitoriale. Questa nostra mente è talmente complicata……..Credo che lei conosca perfettamente l’anima e dico “anima” non mente degli uomini e delle donne meglio di chiunque altro. Nulla avviene per caso e io dovevo incontrarla, era scritto, proprio in questo momento…
Cara Gabriella
i suoi commmenti sobno attenti e appassionati… l’anima come diceva raclito è di una profondità insondabile, la si può conoscere fino all’orizzonte e poi c’è un’altro orizzonte ancora. Gli esseri umani sono trascendenti perché vivono tra la materia e lo spirito, e l’anima è il ponte che congiunge questi opposti. Si tratta però di un ponte fatto di sentimenti pulsioni, immaginazioni, fantasie, emozioni, sintomi, ricordi, ragionamenti, conoscenze, sensazioni… siamo estremamente complessi, delicati, pienni di luci e ombre, ciascuno con il suo mondo interiore che pure è collegato al’universo intero e alle anime di altri, nei sogni, nelle idee, nei fatti concreti.. io credo che per lei è bene il poeticizzare l’anima, esprimereed esplorare le sue molteplici lunghezze d’onda, cangianti come l onde del mare, che a volte si increspano fino ad agitarsi, fino alla furia, e che poi si placano tranquille, azzurre, confortanti e armoniose con i, cielo il sole e le stelle… è importante fare, pensare ed esprimere piccole cose che danno alla nostra anima la possibilità di essere per sé e per gli altri con creatività, immaginazione, luce … ciascuna anima ha la sua fiamma che brilla anche nella notte più oscura, bisogna alimentarla facendo evolvere il senso dell’amore ed esercitando pratiche di conoscenza – la letytura, la natura, gli stage psicocorporei, l’analisi di sé, l’arteterapia, la religione vissuta in modo autentico, l’amicizia ccretiva e ricettiva con persone simili a sé nella disposizion d’animo, la frequentazione di maestri e di persone di saggezza ci aiutano tanto… ma dipende anche da noi stessi cercare questo aiuto per se stessi per poi potere aiutare altri… ‘perché come diceva Rena Mirecka, la mia maestra (vedi libro L SACRA CANOA e l’articolo relativo al ‘fare anima’ in questo blog) :”ESSERE UMANO VUOL DIRE SPER DARE, E AVERE QUALCOSA DA DARE” per averlo bisogna allor coltivare i fiori della propria anima e questo comporta impegno, sacrificio e quindi vero amore…
Salve doc e soprattutto salve a tutto il gruppo di sostegno. Ho letto attentamente ogni parola scritta sino ad ora e mi hanno dato tutte profondo conforto, innanzitutto di non essere sola in questo inferno.
Mi ritengo una ragazza piuttosto intelligente, molto riflessiva che ha fatto della cultura la sua ragione di vita, non sono mai stata una sprovveduta perché ho sempre avuto dei valori molto solidi e in primis dignità e rispetto di me stessa. Proprio per questo cadere nella trappola è tutt’ora a 9 mesi dalla fine, fonte di profonda vergogna verso me stessa. Perché quelle parole e quella sensazione di ‘lordura’ ancora non riesco a togliermeli di dosso.
Da quello che leggo la mia esperienza coincide con le vostre, ma non voglio azzardare termini scientifici non essendo io una studiosa del campo: ho sempre appellato questo ‘mostro’ egocentrico ed estremamente infantile. Per questo le chiedo il test di cui si parla. Probabilmente svalutando il problema non mi sono mai data una ragione ed infinite colpe sul perché il mio Amore non sia riuscito a cambiare in meglio questa persona. Non facevo che chiedermi dove e cosa avessi sbagliato o quanto meno perché non riuscissi a lasciarlo quando squarciava ciò che di più profondo ho, e per cui non ho mai smesso di lottare contro un mondo ostile.
Brevi cenni sulla mia storia. Quando ho conosciuto questa persona avevo un rapporto quotidiano equilibratissimo anche se piatto da 4 anni e mezzo, che ho interrotto con non poca sofferenza, a favore di quell’ideale di Amore Vero e travolgente a cui corrispondeva in tutto e per tutto. Ogni gesto, azione, ogni singolo momento del primo anno della nostra storia era permeato di Poesia. (Essendo la nostra una storia a distanza ci siamo identificati persino in Ade e Persefone scrivendoci distici elegiaci). Così lui è entrato a conoscenza del mio lato più debole oltre che più sognante. All’epoca io avevo un lavoro di prestigio in ambito culturale e lui un lavoretto. L’ho spinto e gli ho dato la forza di cercare un lavoro appropriato alle sue capacità, la sua presunta laurea ed i suoi desideri, benché l’ambiente sapevo sarebbe stato diverso dal mio e l’avrebbe allontanato. Così è stato, e dopo un anno di storia lui ha cominciato a cambiare. Io ho perso il mio lavoro e lui si è affermato nel suo campo. Ciò che mi piaceva di questa relazione è che lui ha sempre avuto un punto critico nei confronti delle mie passioni ed io trovavo tutto ciò estremamente stimolante.
Non ho saputo distinguere il limite tra le critiche e la violenza psicologica e lentamente mi sono annullata: fine che è spettata prima di me alle precedenti ex, una delle quali nel periodo di rottura con lui è diventata anoressica. Scherzavamo di questo, scherzavamo del fatto che queste persone non avevano minimo rispetto di se stesse continuando a cercarlo anche sessualmente dopo le fini indegne che lui gli aveva imbastito (quella prima di me era stata lasciata per telefono in malo modo).
Questo mostro è ciò che di più affascinante abbia mai visto: qualsiasi suo gesto mi attraeva, anche quelli goffi o stupidi perché facevano parte di un universo misterioso ed affascinante più grande in cui è meraviglioso perdersi quando le cose vanno bene. Lui aveva e penso abbia tutt’ora solo amiche che lo idolatravano e che avevano un livello culturale più basso del suo con le quali poteva fare la figura dello splendido continuamente. Ridevo di questa cosa anche con lui perché mi sembrava estremamente infantile, ma iniziai a soffrire quando cominciò a prediligere il suo pavoneggiarsi piuttosto che starmi vicino.
Avevo perso da poco una persona cara, ma lui non rispondeva al cellulare se in quel momento io crollavo ed avevo bisogno di lui (in quei momenti l’ho chiamato solo una volta in due anni e mezzo) perché aveva a casa queste amiche. Finita la cena mi chiamava tempestivamente e mi raccontava di quanto queste persone fossero vuote e quanto solo noi, eletti, potessimo capirci. Ma di fatto, parole a parte, per me lui non c’era neanche per un minuto su 5 ore ed il suo bisogno di attenzioni da parte di chiunque era più forte del mio bisogno di aiuto.
Poi sono cominciati gli sms ambigui da parte una sua collega che lessi per caso ma in cui c’erano riferimenti e discorsi tipici e per niente velati da amanti. Quando glielo feci notare distrutta lui mi aggredì e non mi parlò per tre giorni perché disse che quello era solo un loro modo di scherzare e lui non poteva stare con una persona che non si fidava di lui e violava la sua privacy.
Lì è cominciato il vero inferno e avrei dovuto lasciarlo allora, ma le mie passavano come fantasticazioni prive di fatti dimostrativi. Ogni volta che gli squillava il telefono io morivo dentro, tremavo come una foglia , avevo attacchi di panico e lui non perdeva neanche mezzo secondo a rassicurarmi, anzi. Da quel momento ha cominciato a fare paragoni con questa collega (paragoni che perdevo sempre) a fare critiche crudeli sul mio aspetto, (unico argomento su cui non ho mai avuto dubbi), a negarsi sessualmente, a darmi della pazza visionaria (eppure gli sms che continuavano ad arrivare parlavano chiaro, così come le piccole menzogne inerenti che mi diceva e sbugiardavo) a criticare le mie capacità professionali proprio nello stesso periodo in cui persi il mio appagantissimo lavoro. Fin quando mi lasciò dandomi della malata di mente e della stalker perché mentre stavo per svenire lo chiamai ben 5 volte (cosa che non ho MAI fatto in nessuna altra occasione).
Mi diede tutte le colpe del mondo rigirandole a mio discapito e mi sentii morire. Un paio di settimane dopo il nonno stava morendo e mi chiamò per sfogarsi ed io ascoltai tutto il suo dolore, per una volta in più lo feci mio. Poi sparì e mi donò la più totale indifferenza. Fin quando gli dissi di riportarmi le mie cose o di spedirmele, lui venne, chiese scusa e ammise di avere un problema. Ovvero lo stesso del padre.
Io ero l’unica persona con cui parlava di questa sua incapacità di lasciarsi andare, della violenza che adoperava solo nei confronti di chi amava, ma non conoscendo il fenomeno non gli avevamo mai dato un nome. Tornammo insieme perché mi sembrava seriamente pentito e cosciente del suo problema, ma purtroppo la relazione non prese una piega migliore della precedente.
Mi umiliava fisicamente, moralmente e psicologicamente. Non potevo porgli nessuna critica che mi redarguiva di tacere, poi girava logicamente ogni problema a suo favore ed io cadevo in questa trappola. Mi ha messo contro la famiglia dicendomi che non sarebbe tornato a casa mia perché aveva avuto una discussione con mia madre che in realtà non era mai avvenuta. Ogni giorno per 7 mesi non faceva che ripetermi che la sua ex era veramente bellissima e lui era fiero di passeggiare con lei perché tutti si giravano a guardarli mentre con me questo non succedeva, non mi faceva mai un complimento e quando crollavo dai nervi e la disperazione mi urlava contro che ero una malata di mente.
Mi faceva sentire brutta, stupida (melo diceva spesso ogni volta che gli mostravo una critica sul nostro rapporto), bigotta, folle, inutile e cosa peggiore forse di tutte queste: trasparente, inutile ai suoi occhi.
Sono riuscita a pensare a me stessa, a difendere la mia dignità ed ho lasciato il suo appartamento dopo la sua minaccia che sene mene fossi andata e mi avessero stuprata davanti ad i suoi occhi lui non avrebbe fatto niente per difendermi.
Sono stata la prima donna che l’ha lasciato e non ho mai capito perché lui abbia scelto di stare con me visto che ero l’unica persona che malgrado cadesse nella sua rete a differenza di altri gli mostrava i suoi limiti con fatti computabili. Culturalmente ero l’unica persona che poteva contraddirlo e non mancavo di farlo.
Dopo questa fine assolutamente traumatica non ho fatto che cercare una ragione a tanta violenza da lui, ragione che ovviamente non è mai arrivata. Risposte ambigue, promesse di una riconquista e sparizioni, tanta rabbia da parte mia che non ne potevo più di inganni. Mi ignorava e quando rispondeva alle mie richieste di risposte (e MAI di un riavvicinamento) faceva la vittima follemente innamorata. Fin quando ha persino smesso di rispondere per evitare ‘comunicazioni dolorose’ e questo ha amplificato quella sensazione di trasparenza che provavo quando stavo con lui.
Ho smesso di cercarlo quando ho capito che quella risposta che affannosamente cerco per dare un senso al dolore che ho provato non arriverà mai, sebbene sono convinta che sarebbe l’unica cosa che placherebbe questo senso di inadeguatezza che provo costantemente, quel sentirsi ‘mai’ abbastanza dopo aver dato tutta te stessa a qualcuno che amavi e diceva di amarti.
Sembrano veramente tante le cose che sto scrivendo, ma cene sono veramente infinite di più.
La mia mente è tormentata da ogni parola che mi ha detto, da ogni terribile sensazione che mi ha lasciato addosso: neanche un ricordo positivo o malinconico, solo rabbia per l’inganno ed il dolore. Quello che rimane è che ogni notte sogno che torna a farmi del male e mi sveglio con quella sensazione di stupro psicologico che fatico ad allontanare per tutto il giorno, che se mi sento brutta mi tornano in mente le sue parole che lo confermano perché ho il seno troppo piccolo o gli occhi troppo grandi, che continuo a guardarmi e chiedermi cosa mi manca che hanno tutte le ragazze anche più brutte o meno acculturate di me con cui flirta, ma a cui sicuramente risponde ad sms e chiamate. Tengo queste riflessioni per me perché è umiliante ammettere quello che ho permesso a me stessa di subire da questa persona. Caro dottore, Lei dice che noi non siamo vittime fino in fondo ed ha ragione. Io mi danno continuamente per questo.
Non conoscevo il disturbo narcisistico della personalità fin quando non mene ha parlato una mia amica psicologa ed io non ho avuto neanche il coraggio di farle una domanda sull’argomento, ma mi sono documentata su internet. Sto meglio perché grazie a voi tutti ho capito e nei momenti bui sto provando a ripetermi che non c’era niente che potessi fare per questa persona perché probabilmente ha una malattia mentale piuttosto ostica contro la quale io non potevo fare niente. Ma la strada è ancora lunga, sono passati 9 mesi e malgrado abbia preso coscienza dei limiti di questa persona che non ha assolutamente niente di più di me, dentro me cerco sempre una redenzione che solo lui potrebbe darmi.
Ho cercato di superare la vergogna e mi sono convinta che ho bisogno di un aiuto professionale.
Perdonatemi per questo enorme papiro, ma penso che solo voi potreste leggerlo con vera condivisione ed attenzione.
INVITO:
NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Presentazione di un NON LIBRO ON LINE scritto CON VOI
da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
https://www.albedoimagination.com
Blog-Forum di auto-aiuto e informazione specialistica – oltre 100.000 visite in un anno.
ROMA – Martedì 5 luglio 2011 ore 19.00
Libreria Altroquando
Via del Governo Vecchio, 80 (Piazza Pasquino)
Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers) e verso il fare anima (J. Hillman), per se stessi e per gli altri.
La partecipazione è gratuita; è gradita una prenotazione via e-mail a pietro.brunelli@fastwebnet.it
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta
Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale
Per consulti individuali riceve a Roma dal 4 al 9 luglio (cell. 3391472230).
Albedo Associazione Culturale per l’Immaginazione Attiva – Milano
Il blog della nuova Alba https://www.albedoimagination.com
http://www.altroquando.com tel. 0668892200
Interessante.
Salve,
sono il “manipolatore” della sopra citata TDN. Anzitutto mi complimento per la cura di questo blog che ho letto con molto interesse. Per il resto ho notato che vigliaccamente ha “addolcito” le situazioni. Può darsi io sia un manipolatore, uno sciacallo come un vampiro inconscio. Dirò in breve la mia, al fine di poter chiarire meglio il caso della povera vittima.
Ho 36 anni, sono un uomo che ha vissuto la sua vita in modo abbastanza vario, commettendo come tutti degli errori più o meno gravi. Non avevo mai conosciuto il sentimento dell’amore.
Con lei purtroppo mi sono innamorato. Ho sempre avuto un’ottima reputazione, forse avendo un discreto successo con le donne e “tirandomela” un pò posso aver suscitato un pò di invidia in generale, che in un piccolo paese come quello in cui vive TDN può essere fonte di dicerie. Ho trascorso i primi otto mesi della mia storia a dovermi nascondere dalla sua famiglia (peraltro conosciuta dalla mia e vice versa) perchè, non avendo conseguito la laurea, non ero “degno” di stare accanto a TDN. Nel frattempo ero titolare di una SRL nonchè commerciavo su internet con un discreto successo ed un reddito di circa 2000€/mese. Per lei non era un lavoro. Da qui iniziano gli “sbagli” del manipolatore.
Mi sono messo in discussione in tutto e per tutto, in quanto ogni cosa riguardante la mia persona era oggetto di discussioni e commenti poco gentili nei miei confronti, dal semplice camminare a finire al taglio dei capelli.
Dopo questi interminabili otto mesi di vergogna nei quali gli amici mi avevano attribuito l’appellativo di “ladro di auto” per il mio atteggiamento furtivo, riesco ad organizzare un viaggio a Roma per accompagnare lei e la famiglia in macchina. Il viaggio ha avuto un successo da me preannunciato, quasi incredibile per lei, che mi ha fatto mentire circa il conseguimento della laurea. (ecco il manipolatore in azione).
Da persona innamorata per la prima volta (cuore da bambino e potenzialità da uomo) ho iniziato a fare davvero di tutto per questa donna: 600km a settimana anche solo per vederla, cambio abitudini, cambio amicizie e lavori che a lei non piacevano, insomma, un perfetto automa privo di personalità. Ogni volta faceva leva sul fatto che mi avrebbe lasciato o che, a viaggio fatto, non ci saremmo visti e sarebbe rimasta a casa.
Andiamo avanti in breve, le facevo sempre regali (magari ecco..senza calcolarne l’effettivo valore) ed ogni regalo era una lite che emotivamente mi portava alle lacrime per la delusione circa il mio operato. (il manipolatore triste).
Come detto prima, non mi sono mai innamorato prima e vivevo il sesso come una cosa materiale, senza sentimento alcuno. Lei per tutta risposta, non essendo soddisfatta non dalle prestazioni ma dalla modalità mi ha convinto di non amarla perchè non riuscivo a concederle l’anima. Dopo l’ennesimo rapporto non soddisfatta mi ha sfregiato le braccia (foto disponibili) tirandomi via la carne. Basti pensare che alla gente ho detto di essere stato aggredito da un pitbull e ci hanno creduto senza alcun dubbio. (il manipolatore ferito). Andare al letto con lei era diventato un incubo vissuto con paura e timore al punto che preferivo uscire piuttosto che condividere momenti di intimità come è normale che sia.
Altre liti derivavano dal fatto che dovessi andare in bagno con la porta aperta, perchè era una mancanza di rispetto nei suoi confronti chiuderla alle mie spalle. Non ci sono riuscito, altri segni addosso provocati con le unghie.
Adesso, mentre scrivo, continua ad infamare me e la mia famiglia su una mia presunta storia che avrebbe causato il mio allontanamento da lei.
La verità è che sette mesi fa, dopo queste ed altre peggiori vicende accadute, in preda alla mia seconda crisi di identità accompagnata da perdita totale di autostima, le ho chiesto più dolcezza nel rivolgersi a me. Risposta: no. Problema tuo, io sono così e non cambio nemmeno i toni. Per questo, sofferente, ho preso la decisione di allontarmi temporaneamente da lei, visto che ogni volta ogni occasione era buona per buttarmi addosso odio ed offese (le peggiori mai sentite nella mia vita) quando non erano sfregi permanenti o scenate autolesioniste, che mi hanno davvero terrorizzato.
Non entro nei dettagli per vergogna della mia dignità, so solo che davvero non ho lo spirito e la voglia di avvicinarmi più ad una donna.
Per la cronaca, nel frattempo TDN chatta su facebook, MSN, twitter, mi ha rubato la posta elettronica, manda messaggi con il mio nome e cognome a sconosciuti per vedere se sanno qualcosa di me od insinuando che ci sia stato qualcosa, il tutto, ovviamente, senza risultati (il manipolatore scemo).
Non ho deciso di scrivere per infangare TDN, tantomeno per difendere la mia posizione. Soltanto per rendere chiaro il quadro di una persona che ancora scrive di aver voluto amore mentre ha sempre e solo fatto i capricci, castigando in malo modo il “manipolatore” malcapitato di turno, il sottoscritto.
E se fosse TDN manipolatrice, vampira, tiranna di me e di se stessa?
Grazie per la lettura, e complimenti per il blog.
Ok mi spiace che state male.. non fatevene più, chi sta meglio non lo faccia all’altro, a volte veniamo presi dalla negatività, sece ne rendiamo conto possiamo uscirne… l’amore è difficile, la vita è complicata, è facile cadere nell’errore… riflettete al fine di tornare nel bene con se stessi e con gli altri… onorate il bene che comunque vi siete fatti e lasciatevi andare in pace… poi verrà anche il tempo di chiarirsi se un giorno Dio, o il destino lo vorrà, e se voi lo assecondate e non lo ostacolate… l’importante che almeno uno abbia abbastanza energie per sceglerte il bene, per fare cioè il suo meglio… siamo esseri umani, ricordiamolo sempre… non lasciamo che l’odio e il rancore ci portino via l’umanità, è tutto iò che abbiamo… grazie per i vostri interventi.
Gent.mo Dottore,
La ringrazio per il tempo dedicatomi circa la lettura e la risposta. Ne sono davvero onorato. Ho fatto caso al fatto che TDN ha citato una ipotetica richiesta di danaro da parte mia. Io non ho mai chiesto nè rubato niente a nessuno, bensì fu lei ad offrirsi, in attesa di un risarcimento assicurativo, ad offrirmi parte della cifra. Stupidamente e per comodità accettai, al fine di cercare di abbattere quel tabù di riservatezza e distacco su determinare cose che posseggo per carattere (motivata a questo punto..).
I soldi in questione sarebbero arrivati a fine giugno, con piena consapevolezza da parte di TDN.
Tornando a casa la scorsa settimana vengo fermato dai miei genitori che volevano sapere in più circa il prestito. TDN aveva chiamato a casa chiedendo i soldi ai miei genitori. Una figura da cani fatta apposta su un punto che sapeva ci tenessi.
Avantieri e la scorsa settimana ho ricevuto altre offese e minacce perchè disse di avermi messo dietro un investigatore privato per documentare il presunto tradimento. Ieri, 11.06.2011 tutta fiera e nervosa mi chiama con le solite orride offese dicendo di avere in mano tali prove. Le chiedo e..la sorpresa! Le foto del presunto investigatore ciarlatano sono delle foto che si ritraggono me, ma sono foto relative all’inizio della nostra storia quando ho incontrato la mia ex in un laboratorio specializzato di analisi e radiologia. Quindi prendo le foto e mi rivolgo ad un amico investigatore che ricopre un ruolo dirigenziale al livello regionale, il quale riporta testuali parole:
“Mi meraviglia come ci possano essere persone che speculano in modo così poco professionale sulla pelle ed i problemi altrui. Queste foto non sono fatte da un investigatore, non riportano nemmeno data ed ora come di regola una corretta indagine richiede al fine di identificare e provare l’accaduto. Due di queste cinque foto sono state estrapolate da un circuito chiuso e privato di sorveglianza, e vista anche la scarsissima qualità delle stesse non sono certamente state scattate da un professionista. Puoi risalire a chi è stato? Così tu puoi denunciarlo per violazione della privacy oppure nel caso in cui fosse iscritto all’albo provvedo immediatamente a farlo radiare.”. TDN ha detto prima di aver pagato 1500€, poi di averle fatte lei e non aver pagato nessuno, per scagionare l’eventuale ladro in questione. Contattata anche la mia ex per aggiornarla dell’accaduto, anche lei ha intenzione di procedere legalmente per capire come mai circa tre anni e mezzo fa (il tutto documentabile con carte pubbliche ed in originale) siamo stati oggetto di tali fotografie.
Lei è felicemente fidanzata da tre anni e passa ed io avevo la mia storia con TDN. Quanto scritto è documentabile in ogni modo ed in vie ufficiali anche dal soggetto stesso nonchè da amici (che potrebbero anche non far testo) e/o conoscenti, più o meno estranei.
Ultima domanda, poi tolgo il disturbo lasciando la precedenza a chi ha più bisogno di me:perchè devo subire tutto questo se non ho fatto niente ed ho la coscienza a posto? Non voglio far pena a nessuno, so solo che ho visto la mia prima ed unica storia d’amore andare in fumo in nome di..niente! Sono molto triste e non credo più in niente..nemmeno in TDN.
Non credo che il tempo possa rimarginare questa ferita, per dignità più o meno stupida non lascio trasparire alcuna sofferenza ma..soffro in silenzio.
Grazie anticipate per la lettura. Buona domenica a tutti, oggi festeggio il mio trentasettesimo compleanno e per la prima volta starò solo e lontano da tutti. :)
MN
Auguri per il suo compleanno… mi raccomando sia a lei , e sia alla sua ex-compagna di leggere la mia risposta alll’ultimo commento di Gabry, affinché sia chiaro l’intento positivo di questo gruppo di auto-aiuto e possa giovare a voi singolarmente ed anche per ogni possibile processo di chiarimento di ciò che ha comportato la vostra relazione. Ricordatevi che nella vita amorosa ci sono processi che non dipendono dalla volontà, ma dall’inconscio e non sempre diventano consci e quindi non si possono sempre risolvere, a volte è necessario lasciar perdere eandare avanti per proprio conto, senza pretendere più nulla… ma l’importante è che l’esperienza negativa ci abbia insegnato qualcosa, a conoscere una parte di noi che prima non si conosceva, e ciò avviene, non quando si è nella fase di chuiudersi in se stessi e non avre speranza, o diventando ciunci e rassegnati, ma quando ci si sente arricchiti, pi aperi e più consapevoli… perciò chi non fa questo processo di de-negativizzazione avrà difficoltà… perciò al fine è relativo dre la colpa ad uno o all’altro, ciò che conterà di più sarà la capacità di fare i conti con se stessi e di uscirne più sereni… anche se è umano e normal che per un periodo si è accecati dal dolore e dalla rabbia, ma allora è bene cercare un sostegno esperto e terapeutico per evitare di prolungare la sofferenza e per farsi aiutare a riconoscere in essa una importante opportunità di trasformazione e di crescita.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Ho trovato molto singolare che in un blog di auto-aiuto si ritrovino due persone (lei e lui) che, a rapporto logorato, approdano su questo blog: lei che si sente vittima del narcisista maligno e chiede aiuto e lui per precisare che è lui, invece, la vittima, anch’egli approdato su questo blog di auto – aiuto.
Può darsi che si tratti di un rapporto arrivato al capolinea, pieno di incomprensioni e logorato ma, quello che appare anche singolare agli occhi di un profano, è che uno dei due lamenta di essere vittima senza entrare nello specifico e raccontare fatti specifici, ma facendo del vittimismo in modo generico, mentre l’altro indica fatti ed episodi specifici per spiegare che non è lui il vampiro, semmai la vera vittima. Io mi chiedo se possa essere indicativo del problema il modo di rappresentarsi dei due soggetti. Che cosa ne pensa l’Esperto?
L’esperto prima ancor di pensare si dispiace… però poi pensa che ciò dovrebbe far pensare a tutti che è molto facile sbagliare le diagnosi e proiettare ogni tipo di negatività sull’altro, e, per la verità nonostante sono stato accusato di aver scritto ciò fino alla noia, nelle avvertenze e durante l’articolo, quando si è accecati dal dolore e dalla rabbia a volte si legge solo quello che si vuole leggere.
Però noi dobbiamo acogliere, aiutare (come possiamo) e ringraziare queste due persone e altre, anche al di fuori di qua, che si feriscono attraverso la complessità dela relazione amorosa… l’amore è una rosa tra i rovi, e spine ci sono sempre… anche quando non si tratta di narcisismo patologico… invito spesso in caso di dubbio e di difficoltà a rivolgersi a me professionalmente in privato come ad altri colleghi e specialisti anche dei servizi pubblici… ma per diverse ragioni, psiclogiche e culturali, le persone fanno fatica a rivolgersi agli psicoterapeuti, mentre con molta disinvoltura preferiscono accettare pastiglie varie o di continuare a stare nel dubbio e nel malessere. Un consulto diagnostico approfondito costa come andre da un parrucchiere, forse meno. Certo un percorso terapeutico detraumatizzante implica più sedute ed ancora più sedute occorrono per un processo terapeutico riabilitativo. Le tariffe sono piuttosto libero e ci si può sempre accordare. Io qui lavoro gratis, er un impegno umano volontario, anche perché lavoro già abbastanza, anche in altri campi (se si vede in rete il mio nome), e chi mi conosce a che cerco di venire incontro il più possibile e in ogni modo. Se si tratta della dentatura si capisce che è necessario, anche se è doloroso e costoso e noioso andare dal dentista, ma dallo psicoterapeuta sorge il dubbio che forse non serve a niente… eppure nell’ultimo film di Nanni Moretti si vede che ne può avere bisogno anche il Papa… la noasta cultura della slute è molto indietro per quanto riguarda gli aspetti psicocorporei e l cura delle ferite e dei di sturbi della psiche… si crede che ciò indichi l’essere matti o stupidi, ci si vergogna di andare dalllo psicoterapeuta (figura diversa dallo psiciologo, con molta più specilizzazione ed abilitato alla psico-TERAPIA). Se si vuole insultare una persona in modo sottile le si dice “TE hai bisogno di uno psicologo…”. Ecco allora perché tante sofferenze tenute a lungo senza prevenzione né cure si incistano in problemi acuti e si cronicizzano e poi non si vuole accettare che occorre più tempo ed impegno per curarle, datio che lo psicoterapeuta è un terapeuta e non uno con la bacchetta magica che vai una volta e ti risolve (anche se a volte già un consulto può dare moltissimo).
Detto ciò, il fatto che in un gruppo di auto-aiuto possano nascere tensioni è fisiologico, soprattutto se muove veramente qualcosa dentro… bisogna poi vedere come il gruppo reagisce, se si limita a considerare solo l’aspetto telenovela oppure se , anche senza intervenire sia spinto a riflettere, in modo che la sofferenza, l ragioni e gli equivoci di due persone, che comunque ci stanno dando in esame per aiutarci a comprendere anche i fatti nostri, va considerata con rispetto, solidarietà e gratitudine. Credo sia bene che queste due persone ricevano messaggi di conforto e di speranza, e se si vuole si può anche dare suggerimenti, tuttavia sempre con l’intenzion di favoriure la comprensione, il rasserenamento, la negozioazione e la pace. BISOGNA RICORDARSI che le mtafore del vampiro e del narcisismo patologico seppure esprimono negatività e cattiveria indicano un disturbo uno squilibrio e quindi non h alcun senso la condanna o la vendetta, e che la vera guarigione, con il tempo arriva addirittura con la compassione verso l’altro, che al fine a causa della sua negatività sarà quello più fregato, da se stesso…
Infine come ho scritto più volte nell’articolo, una guarigione arriva quando conclusa la fase di consapevolezza della manipolazione subita o della negatività dell’altro si passa ad esaminare il proprio VAMPIRO INTERIORE…
E poi qui non si condannano le persone negative, ma come ho scritto ci si confronta con il MANDANTE DELLA NEGATIVITA’, con il male costituzionae che si impossessa di noi dei nostri cuori, si condanna , come diceva Ghandi, il peccato, non il peccatore (anche se è umanissimo essere incazzati…ma poi ti deve passare, se no, non guarisci mai).
Qui stiamo cercando insieme di elaborare, per quanto è possibile con un blog, un processo ‘alchemico’ di trasformazione che accoglie contiene amorevolmente le energie negative per trasformarle progressivamente verso il bene, chi un po’ alla volta, dentro di sé, ed anche se vuole partecipando, sposa questa causa è sulla retta via.
scusa Gabry se mi permetto di dirti questa cosa, ma si vede che tu evidentemente non hai mai avuto a che fare con una persona del genere, altrimenti non ti faresti venire questo dubbio. Ho 36 anni e 5 storie lunghe alle spalle, tutte finite per motivi diversi (tra cui una perche’ ho scoperto che il mio ex dmi derubava), ma ti posso assicurare che la discordia e le incomprensioni non hanno nulla a che fare con il male che ti fanno i narcisisti patologici. Bisogna solo passarci per capirlo, non si puo’ confondere un dolore qualunque con la ferita che ti lasciano loro. Quando ho scoperto che il mio ex mi derubava, pensavo di aver toccato l’apice dello schifo nei rapporti d’amore, ma poi quanto ho conosciuto il mio narcisista ed ho vissuto tanto, troppo, del male che sono capaci di farti, tutte le storie passate mi sono sembrate nulla in confronto.
Il narcisista ti violenta nell’anima, ti distrugge piano piano senza che te ne rendi conto e senza che tu capisca cosa ti stia succedendo, e non puoi fare nulla, perche’ se ti ribelli ti punisce, e quindi subisci. Nelle normali storie d’amore burrascole invece, caspita se ci si fa sentire, si fanno discussioni animate in cui entrambi possono dire la loro senza ogni volta doversi sentire ricattate moralmente, nonche’ distrutta psicologicamente alla fine di ogni discussione. Con loro non hai mai ragione, ti raggirano e ti fanno dissociare dalla realta’ fino a che anche tu inizi a selezionare della realta’ cio’ che non ti piace, proprio come fanno loro, e cerchi di dare delle spiegazioni ai loro comportamenti che non stanno ne in cielo e ne in terra. Ma e’ proprio quello il loro potere disumano, di farti credere quello che vogliono, parlano, parlano ed argomentano fino a sfinirti, e tu cadi a terra inerme gettando la spugna e dicendoti: be’ forse ha ragione, forse sono io l’esagerata, ma in cuor tuo sai che non stai esagerando, sai che cio’ che hai visto in lui e’ reale e che lui sta capovolgendo tutto, ma sei come drogata, non capisci piu’ nulla, c’e’ solo nebbia davanti a te…
Io credo che se non ci fossi passata, non avrei mai capito, se qualcuno mi avesse raccontato di aver vissuto un’esperienza del genere, avrei detto, be’ sei stato proprio un cretino a farti trattare cosi, io non lo avrei mai permesso a nessuno!
ho letto con attenzione gli articoli..da brivido. Mi ci ritrovo pienamente, nei tratti caratteriali, nelle modalità di adescamento, nelle adulazioni e bugie..nella follia che genera..no, non amano e colpevolizzano gli altri..non hanno sensi di colpa e nascondono la realtà per primi a loro stessi..ma trovano vittime come me che hanno una ferita, che vivono anni, quasi 5, nel riconoscere il lato subdolo ma accettano le loro scuse..ti portano ad essere nervosa, a non avere fiducia, ad essere volente a non capire chi hai accanto, una tortura che finisce quando tra 1000 tradimenti e bugie su tutto richiesta di soldi e prese per i polsi misti a sorrisi regali e dolcezza agli occhi di tutti al metterti al centro del mondo..trovano un’altra vittima, ed allora via con il colpevolizzare te e infamarti…per giustificarsi ai propri occhi..non li compatisco, non hanno cuore. Grazie per l’articolo sul come liberarsi da senso di colpa e legame che indiscutilmente si crea e che fa soffrire più che per la fine di un amore (verso cui io stessa combattevo da anni ma non riuscivo a ad allontanare) verso lo schifo che senti addosso per aver creduto in una persona doppia che oggi ti infama come donna e come essere umano..tornerò a vivere, ad amare, a coltivare amicizia con persone oneste leali e corrette sempre fiera di quello che sono e che lui non potrà mai essere.
Eccoci a questo punto…vuol dire di essere arrivata al limite della sopportazione.
E’ da circa 17 mesi che frequento un “uomo”..almeno pensavo.
La prima cosa che mi ha raccontato era che era un ex ispettore della polizia laureato in legge. Il suo carattere autoritario, che solo lui è bravo che se mi dice come fare le cose è per non farmi sbagliare.
I primi 8 mesi sono andati abbastanza bene…erano 3 anni che io no avevo relazioni per scelta e poi è capitato lui, sembrava molto affettuoso.
Qualche mese fa la vita è cambiata, fino a che “viveva con me a casa mia tutto ok”, è andato a vivere in un altra casa, dove si sente protetto e sicuro e dove nel nuovo ambiente di lavoro ci sono molte donne è cambiato letteralmente.
Io me ne ero già accorta che paccontava balle ed era estremamente egocentrico e che la mia persona veniva continuamente schiacciata e denigrata ma lasciavo correre, anche se dentro di me avevo voglia che sparisse senza che me ne accorgessi.
Ora sono 6 mesi che mi fa continue ripicche, esempio , è rimasto senza macchina alcuni mesi per prob con assicurazione, appena ha risolto il tutto è sparito per 10 gg senza farsi sentire, io stupida l’ho ricercato, per tanto tempo sono stata io il taxi notte e giono e a tutte le ore. Stà dando le cople tutte a me, ti vesti male no sei sexy, non mi devi dire cosa fare, ma ti voglio bene.
In effetti è il risultato di quello che io sono dentro e forse è la cosa che mi fa più paura.
Sono sempre io a ricercarlo.
Sento che lui non mi ama e che pensa solo a se stesso e se non stò attenta mi lascia con il sedere a terra e se ne fregami.
Non riesco a staccarmi, spero sempre che sia la persona giusta per me, ma so che no è così, vivere delle gionate con lui era sofferenza, una continua angoscia e sofferenza, ti riduce a non esssere nessuno. L’insicurezza mi porta attacchi di panico cosa che ero riuscita a superate e mi sento tutta tremolante.
Posso avere un aiuto.
Condivido in pieno quello che dice Roberto e ci stò provando anch’io ma mi sento ad un punto morto.
Per favore può registrarsi per gli aggiornamenti? Grazie
Volevo incoraggiare chi in questo momento sta soffrendo da morire per avere (o avere da poco chiuso un rapporto) con un/una narcisista.
Dopo due anni di grandi sofferenze credo di stare molto meglio e mi sento sulla strada della guarigione. Prima di tutto, per evitare di impazzire, mi sono documentata sulle dinamiche di questo rapporto perverso e mortale. Mi sono documentata leggendo tutto quello che mi capitava e, in questa ricerca, ho scoperto anche questo blog e sono rimasta davvero colpita dalle analogie tra la mia storia e quella che voi avete raccontato. Ho apprezzato tantissimo l’impegno del prof. Brunelli che va davvero oltre quello che normalmente può essere l’attività di un medico: ci mette tanta umanità e questo fa la differenza!
Insomma, a un certo punto ho capito (e questo è un momento secondo me fondamentale) di essere rimasta invischiata in una trappola mortale e quindi di AVERE UN BEL PROBLEMA . L’ho capito, in particolare, un giorno in cui mi sono guardata allo specchio e…non ho visto nessuno. Non scherzo! Avevo proprio la sensazione di aver completamente perso di vista me stessa; ero diventata trasparente per essere lo specchio di un altro: il narcisista.
Inutile mettermi ora a raccontare tutti gli episodi che mi avevano ridotto in quello stato; li conoscete fin troppo bene. Ero arrivata al fondo: non mangiavo, non mi concentravo sul lavoro, mi sentivo la donna più brutta del mondo. Ho capito che rischiavo di farmi venire pensieri suicidi.In quel momento ero già morta per la verità.
Ho deciso di raccogliere i pezzi di me stessa sparpagliati qua e la come dopo una grande esplosione. Erano pochi pezzi ma erano solo miei, quelli che contenevano ancora un pò della mia vera essenza; non ho raccolto quelli che riflettevano ancora l’immagine di lui. In questa ricomposizione faticosissima ho sentito una forte energia che dovevo assolutamente incanalare verso una strada vitale e creativa quindi ho cominciato a fare teatro, sport e tutta una serie di cose che mi danno emozione. Ora pian piano comincio a rivedermi. In bocca al lupo a tutti!
mi chiamo maria e da un pò leggo le vostre storie.. purtroppo sono 16 anni che vado avanti con una relazione che mi ha portato solo infelicità. mi sono aggrappata a questo uomo che ha molte caratteristiche del narciso perchè ho sempre avuto un bisogno cronico d’amore (madre anaffettiva con cui ancora vivo) e mi sono sempre accontentata delle sue briciole d’affett0 pur di sentirmi un poco amata.Sono stanca di dover sentire i suoi discorsi illogici che mi descrivono come quella che vuole lavorare e non gli dedica attenzione (io dovrei lavorare secondo i suoi turni) mentre quando lui è in festa fa i suoi comodi, stanca di sentire le lamentele su tutti colleghi, parenti, gente che incontra una sola volta tutti pronti a ingannarlo, tutti falsi, tutti imbecilli mentre nessuno può arrivare alla sua intelligenza, pronto ad aggredire perchè se no lo fanno gli altri.Ho rinunciato a diventare madre perchè lui non vuole figli, ho perso tutte le amicizie perchè dovevo sempre dedicarmi a lui e ai suoi progetti ( tutto ciò che abbiamo pianificato in 16 anni sono le vacanze)Ho vinto un cancro ma non riesco a vincere lui…..gli ho detto che è affetto da narcisismo gli ho fatto leggere alcuni siti che ne descrivono le caratteristiche ma naturalmente mi ha detto che io non sono una psicologa e lui è solo un incompreso.Le sue frasi preferite “io ti amo a modo mio” “l’amore vero non esiste” però se provo ad amare come fa lui con egoismo non gli piace fa i musi e ripicche….mi manca il coraggio di stare da sola……ho un disperato bisogno d’amore e non riesco a rinunciare alle sue briciole d’affetto.
cara Maria,
16 anni in questo tormento non credi siano sufficienti per comprendere che il tuo disperato bisogno d’amore non verrà mai risolto da una “persona” quale è il tuo narcisista? che al contrario inesorabilmente continua a rubarti energia, tempo, vitalità, VITA? credo sia indicativo il tuo approccio a questo blog poiche dimostra la spinta prepotente che sicuramente senti verso il cambiamento. è la tua anima che ti sta chiedendo aiuto e credo che tu debba assolutamente ascoltare quella voce interiore alla quale fino ad oggi hai negato attenzione. troppo spesso infatti, anzi è lo sbaglio primario in cui noi cadiamo, facciamo scelte assurde per il nostro equilibrio ma funzionali al non sentire quella voce silenziosa ma assordante quanto angosciante! perchè è dentro di noi, nell’analisi delle nostre ferite interiori, nella capacità di chiarire e di comprendere il perchè di quel disperato bisogno di amore che troveremo una via d’uscita… e semplicemente imparare a ricevere da noi stessi, ad amarci di più, a recuperare e a contare sul nostro valore e non cullarci nella vana speranza che sia qualcun altro a renderci felici ed appagati. la dipendenza affettiva si può superare solo con l’aiuto e il sostegno di un serio professionista. ti auguro che quanto tu stia leggendo in questo utilissimo blog ti spinga alla consapevolezza della necessità di un percorso di profonda introspezione in te stessa per la tua rinascita. è dura, durissima, ma mai quanto restare nell’inferno di un rapporto malsano, e alla fine ricomincerai a vedere tutto con i colori dell’arcobaleno. un caro saluto
BRAVA, molto chiara e significativa risposta! Per favore può registrarsi per gli aggiornamenti? Grazie
E’ un pò di tempo che leggo i vostri interventi.Finalmente mi sono decisa ad iscrivermi per dare il mio contributo. Naturalmente, sono anch’io vittima di una situazione simile a quelle raccontate. Due anni dietro ad un ragazzo con quelle caratteristiche tipiche. Sono stata malissimo; l’anno scorso di questi tempi mi sentivo morire: non mi preparavo da mangiare, non pulivo la mia stanza, non mi concentravo sul lavoro. Grazie a un pò di terapia e al fatto che mi sono molto documentata su questo fenomeno posso dire di stare meglio e credo proprio che se ne possa uscire con un pò di pazienza e molto coraggio nell’iniziare un difficile viaggio… dentro se stessi. Un abbraccio a tutti e grazie al Prof. Brunelli.
Caro Dottore e cari tutti sono giunta in questo blog perchè cercavo una risposta e credo di averla trovata! Intanto dunque grazie.
Purtroppo leggendo le informazioni contenute in queste pagine credo di essere stata la preda consensiente di un Narcisista Patologico, un predatore dell’anima e della linfa vitale che scorre in me…. tante cose non mi tornavano (il continuo sminuire le mie esperienze, il sentire sempre che avevo a che fare con un uomo che anche dopo sei anni di relazione era sempre incredibilmente ambiguo, un uomo che ho sempre avuto la sensazione che non mi conoscesse affatto ma che piuttosto palesasse una conoscenza profonda dei miei punti deboli solo quando poi gli tornava utile) … il suo ferirmi senza un rale motivo, il suo vittimismo allucinante, il suo egocentrismo smisurato, il non essere mai in linea con la realtà, il suo raccontare di un passato in cui era un eroe in un presente in cui io vedevo un lagnone .. eppure nonostante ciò io ci sono rimasta invischiata per sei anni. certo tre dei quali grazie al cielo li ho vissuti lontani da casa per lavoro e dunque ci vedevamo solo nei week end. Chiedo a voi tre cose:
1) E’ possibile che dal predatore si riesca a sfuggire solo quando ci si ribella? Mi spiego questa storia è finita nell’esatto momento in cui io (a dire la verità mai completamente soggiogata) ho reso manifesti tutti i suoi lati ambigui, serenamenete ma l’ho fatto con forza -ad esempio che parlava sempre e non agiva mai, che si piageva sempre addosso che doveva reagire etc.. – insomma mi sono mostrata non più accondiscendente, ho smesso di guardarlo come un eroe (cosa che facevo davvero e di cuore) e ho cominciato a dirgli che se davvero era un uomo al disopra degli altri forse era arrivato il momento di dimostrarlo! E forse non era più il caso di incoplare tutti delle sue disgrazie (dalla ex moglie, al figlio, agli amici, alla sorella, ai colleghi cavolo erano tutti stupidi, infami, approfittatori e quaqquaraqqua mentre lui no lui era onesto, bravo, inteligente, leale). Chiaramenete alle sole mie primissime considerazioni un pò emancipatorie e badate bene non ho mai detto ciò che realmenete pensavo e che a voi sto dicendo perchè credevo di dovergli stare vicina visto che diceva di stare così male, è sparito e ferendomi per gli ultimi mesi di questa storia nei modi per me più dolorosi (che lui chiaramenete conosceva bene). Ho anche palesato questo dsipiacere quasto non senso di una reazione così forse nei miei confronti ma lui non è mai riuscito a spiegarmi nè la reale motivazione nè tantomeno a chiedermi scusa per una sofferenza così lunga così inutile. E vabbhè la spiegazione l’ho trovata qui :-)
2) non so se sono traumatizzata da questa storia, ma sicuramenete è riuscito a minare la mia fiducia verso il prossimo, verso il bene, verso l’amore verso la gioia che io ho sempre incarnato con allegria e ironia .. dunque probabilmenete è riuscito a minarmi. Onestamenete mi sento anche sporca come se mi avesse infettata con tutta la sua negatività con il suo massacrarmi quotidianamente con piccolissime frasi e microscopiche azioni o NON azioni che io pecepivo come disprezzo verso di me ma che lui definiva come fantasie (eppure se uno è amato lo sa che è amato mica si fa venire mille dubbi). Cose stupide, ma microtraumi quotidiani. Dunque mi chiedo come si fa a capire se siamo traumatizzati? nell’incipit del blog avevo letto che c’era un test ma poi non l’ho saputo trovare e dunque vorrei sapere …
Ultima domanda: chiaramenete se ho accolto e voluto una persona così nella mia vita evidentemente anche io come diveca il Dottore ho una ferita narcisistica e duqnue è pure possibile che tra un pò mi ricapiti di incontrare un altro str malato … come difendersi? Come faccio a non essere ancora vittima di questi grandissimi attori? Io vi giuro sono anche abbastanza emancipata, mi reputo intelligente e sensibile (forse un pò troppo bonacciona) ma, nonostante sia d’accordo con il Dottore che dice che lo sapevamo da subito che dovevamo scappare sono rimasta irretita dalla sua teatralità. Ogni volta che ho provato ad allontanarmi si presentava occhi lucidi :”non riesco a rinunciare a te” “sei la donna che amo” “desidero un presente ed un futuro insieme” “sei la cosa più bella che mi sia capitata” insomma ogni volta mi dicevo che ero io a vedere i fantasmi che in fondo lui era un brav’uomo ed io ero la cattiva e allora tornavo sui miei passi e dopo nemmeno una settimana ricominciavano le piccole discoferme, le piccole assenze, le langne, i suoi isterismi e allora mi dicevo che forse tra le persone non è sempre facile andare d’accordo e magari ero io quella che pretendeva troppo e allora lentamenete mi trasformavo, per andargli incontro e alla fine eccomi qui … incredula ma capisco che nulla era vero perchè di cuore lo sentivo che nulla era vero … ma poi lui richiamava, parlava per ore mi intortava ed io ritonavo .. insomma la storia come dicevo è finita solo quando non ho resistito puù, quando ormai era evidente che questo era uno strano, incoerente, invidioso, vittimista (cavolo silamentava pure per il colore non giusto dei jeans), e dunque l’ho sfidato e forte del mio bisogno di una persona vera, di un amore sincero ed intimo ho cominciato a camminare dritta e lui l’ha proprio sentito che non poteva più plagiarmi e così si è volatilizzato. E’ stato triste avere ragione ma ora mi sento meglio, rido scherzo, esco eppure so che sono ancora buia dentro, so che mi ha fatto prednere paura e non voglio vivere con la paura di ricadere in questi circoli viziosi dell’incontro di due nevrosi..
cara anna,leggo e mi rivedo in tutto quello che scrivi.
soprattutto rivedo lui nella descrizione del tuo ex,con una differenza lui non mi ha mai cercata.
sono ormai 5 mesi che non so più nulla di lui tranne un sms di insulti arrivato un mese fa.
dentro la rabbia è tanta per aver sopportato bugie ed inganni,rabbia perché avevo “visto” chi fosse,il mio cuore e la mia mente avevano capito ma la mia voglia di credere di innamorarmi di nuovo ha messo a tacere cuore e ragione lasciandomi trascinare a fondo da un essere bugiardo,perfido,cattivo,malato.
quante bugie quanti inganni spacciandosi per un uomo onesto e leale come non ne esistono al mondo…è questo che mi fa tanta rabbia il non aver mai reagito e il non avergli mai detto quello che realmente pensavo di lui perché come una stupida volevo proteggerlo,aiutarlo ero convinta fosse solo depresso.
ma circa 4 mesi fa ho cercato tramite mail la sua ex quella che lui accusava di avergli distrutto la vita,di averlo derubato,tradito,lui raccontava di sé,quando l’ho conosciuto,di essere stato vittima di una manipolatrice(da che pulpito…)che lo aveva ridotto a un fantasma tolto voglia di vivere,lavoro,tutto…beh parlano con lei ho scoperto che a lei faceva le stesse cose che faceva a me:se litigavano(litigi da lui innescati,ma non te ne accorgevi sembrava tua la colpa)spegneva il cellulare per gg,partiva per le vacanze da solo senza farsi vivo,si lamentava di tutto non c’era giorno che stesse bene sempre con qualche dolore e malessere,lui uomo migliore del mondo,amico disponibile(tranne scoprire che aveva solo”amiche”)…quindi da questo ho capito che era sempre stato cosi che lei era ed è solo un’altra vittima con danni maggiori dei miei.lei è stata con lui 4 anni e sono 5 anni che si distruggono a vicenda(non si vedono da 4 anni e non si sentono)tramite mail e lettere piene di insulti ed offese.
ho capito che i miei 2 anni intervallati da 9 mesi di distacco non sono stati niente,che posso ritenermi fortunata,lei è una donna distrutta lui è un ossessione per lei non pensa ad altro e si distrugge nella speranza di vederlo un giorno distrutto chiederle perdono,una cosa che raramente accade.
mi sento fortunata anche se dentro il dolore è acuto,la rabbia è tanta,la paura di ricadere in un’altra trappola simile.
so che devo “guarire”io per evitare che tutto ciò possa riaccadere.
mi chiedo spesso come ho potuto permettere che mi facesse tanto male,che mi umiliasse così,che mi mentisse senza pudore ma non avendo prove se provavo a farglielo notare partivano urla ed insulti diceva che ero paranoica,fuori di testa,malata ed invece dentro vedevo chiaro ma il suo negare mi faceva impazzire.
e rispondo alla tua domanda iniziale:si quando capiscono che ci stiamo ribellando,che abbiamo cominciato a vederci chiaro,che non sarà più così facile ingannarci vanno fuori di testa hanno bisogno di uno specchio che rimandi la loro immagine perfetta quindi chi si ribella è messo fuori.
ma siine contenta ora sei salva,stringi i denti e non cedere,anch’io ho ripreso in mano la mia vita:amici,palestra,mare…è ancora tanto dura ma so che posso farcela.
possiamo farcela
Cara Daniela,
è stata dura accettare la realtà (ti invito a leggere quanto ho scritto il 24 maggio), ma concordo pienamente nello stringere i denti e guardare avanti, perchè se si cede ci facciamo solo del male. Dopo un percorso molto duro che mi ha portato fino all’anticamera della morte, visto che ho sconfitto un tumore, ho capito che l’unica strada per uscire era rompere lo specchio che rappresentavo.
E’ andata fuori di testa e finalmente mi sono reso conto che apparteneva ad un mondo dove le parole avevano un significato completamente diverso da quello di cui io faccio parte. Per il percorso che ho fatto oggi però non nutro ne rabbia ne rancore ed avverto sempre di più che sto tornando al mio profondo equilibrio che una relazione perversa e manipolatoria aveva profondamente compromesso.
Ho scoperto quale era la mia ferita narcisistica che ho curato con l’aiuto di una psicologa, perchè se queste persone ci fanno del male la causa è al nostro interno.
Non mi pento assolutamente di aver donato tutto il mio sentimento e oggi affermo che sono pronto a donarlo ancora nel futuro perchè quando arrivi a vivere quello che ho vissuto io in sette anni di ospedale con tre bimbi piccoli ed una moglie che a sua volta non è riuscita a salvarsi per lo stesso tumore capisci che in giro c’è tanta gente che ha bisogno di un semplice sorriso o di un abbraccio per andare avanti.
Ti invito a leggere “nessuno si salva da solo” della Mazzantini oppure i due libri di Tiziano Terzani “un altro giro di giostra” e “la fine è il mio inizio”, per chi ha avuto un vissuto come il mio sono stati di enorme aiuto.
Oggi il tempo che passavo con lei lo dedico al volontariato e ti posso assicurare che ho ripreso a sorridere, cosa di cui mi ero completamente dimenticato.
cara tdn, le tue parole e il dolore che ne traspare mi commuovono oltremodo. mi fanno ricordare una disperazione che ho provato fin dentro l’anima e sopratutto il senso di confusione, di irrealtà, di destabilizzazione che hanno segnato quel periodo tragico e devastante. Le storie che ci rappresentano in questo blog possono essere diverse ma ciò che ci caratterizza è il senso comune e condiviso del disorientamento totale e perverso in cui ci lasciano i nostri partner narcisisti e sopratutto il non poter ricevere o non saper dare (almeno all’inizio) una risposta a tutti i nostri infiniti strazianti perchè..quelli che come dici, e comprendo davvero, riescono a trapanare il cervello. Qui non troverai “soluzioni magiche” o “giustificazioni” o un mero “manuale per l’uso”, ma essenzialmente e solamente “spiegazioni” a certi comportamenti surreali perfidamente insidiosi che abbiamo subito grazie alla loro abilità manipolatoria affettiva. Certo è che i manipolatori affettivi riescono nel loro intento solo con persone manipolabili o semplicemente che convivono anche inconsciamente con una ferita narcisistica personale mai affrontata e pertanto mai guarita e che ci spinge a colludere con loro. Si tratta cara TDN di raggiungere la consapevolezza che tutto ciò che ci accade con queste persone dipende soprattutto dalla nostra incapacità a smettere di essere irresponsabili verso noi stessi e comprendere che da un trauma emozionale come questo dipendente dagli effetti devastanti del disturbo narcisistico patologico e perverso non si metabolizza senza un aiuto specifico quale può essere quello dato da un serio professionista che possiede gli strumenti e la esperienza per aiutarci ad affrontare le nostre paure e i nostri incubi ma soprattutto a seguirci in un cammino di rinascita che ci permetta di saper affrontare e respingere i loro ritorni… perché cara TDN ‘loro’ ritornano, ritornano sempre, anche se solo per confermare a se stessi di poter continuare a vampirizzarci. Ho cominciato a partecipare a questo blog circa novembre scorso e oggi a maggio sono una persona completamente diversa, ho ripreso la mia vita in mano e soprattutto recuperato la responsabilità verso me stessa…..non è stato facile ma il ‘viaggio’ dentro e con me che ho cominciato a giugno dello scorso anno insieme alla mia terapeuta, i contatti tenuti con il Prof. Brunelli (profondo esperto di questa patologia e persona ricca di umanità ed empatia), la forza e il coraggio di uscire dall’inferno mi hanno portata fin qui oggi a poter dare umilmente anche a te il mio grido di speranza per ricominciare a vivere in armonia e che tutti possiamo farcela!!! Mi permetto di segnalarti un mio post (insight says: febbraio 22, 2011 at 1:57): un articolo, che si basa sugli studi della Psichiatra Francese Marie-France Hirigoyen (tradotto da Marylise Veillon), che in qualche modo è stato d’aiuto a tutte le vittime della violenza psicologia di persone affette da questo disturbo. E poi, leggi anche il resto, con pazienza leggi leggi leggi e soprattutto relazionati con il Professore, saprà darti le giuste indicazioni. A presto e forza!! Un caloroso abbraccio
In un gruppo di auto-aiuto i consigli , il sostegno è nella reciprocità dei partecipanti, perché così si esprime la capacità di dare nonostante si è feriti, e ciò f aumentare l’autostima.
Questa è anche una ragione per la quale non sempre mi sento di rispondere a commenti che mi interpellabo direttamente per una risposta sul loro caso specifico. Qui tutti possimo contribuire a darla una risposta, a comprendere, ovviamente anche se non si è psicoanalisti, perché parliamo di sensibilità e sentimenti, di esperienze dell’anima nel dolore e nell’amore.
L’auto-aiuto si basa quindi sulla disposizione partecipativa, affinché la drammaticità della condizione individuale, di solitudine e incomprensioni si orienti a ritrovre la relazione di fiducia con altri. Ciò avviene in modo particolare quando avverti che il tuo dolore ha un senso, che si connette a quello di altri. Si percepisce una sort di dimensione sovrapersonale per cui la negatività che ci ha colpiti non è solo dovuta ad un altro/a (il narcista, il vampiro, il borderline ecc.) ma è dovuta lla negatività stessa che è presente in ogni essere umano e quanto più non è riconosciuta più prende il sopravvento… ALLORA, IN FONDO COSA CERCHIAMO DI FARE QUI? CERCHIAMO , MOLTO UMILMENTE, OFFRENDO LA PARTECIPAZIONE E LA PROPRIA ESPERIENZA, DI TRASFORMARE LA NEGATIVITA’, I SENTIMENTI MALATI E DISTRUTTIVI, ATTRAVERSO LA COMPRENSIONE E L’AMORE …
ALLORA VI DEDICO UNA MIA CANZONE (venuta in questi giorni…), andate su Google e cercate “Pier Pietro Brunelli UN CANTO NUOVO” oppure su questo indirizzo you tube http://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY
è bellissima!!!! complimenti caro Professore per questa dolcissima canzone che riscalda il cuore l’anima e gli occhi. posso dirle che stamane nonostante il sole e il cielo così azzurro ero pervasa da un senso di tristezza ed inquietudine, a volte arrivano così all’improvviso o piuttosto in verità quando il pensiero vaga nel passato e si cristallizza inevitabilmente su certi ricordi. e allora istintivamente sono venuta a cercare quel conforto che tante volte ho trovato in queste pagine nelle sue letture….. ed ecco QUESTA CANZONE… QUESTA MUSICA ARMONIOSA E DELICATA che ho ascoltato e riascoltato fino a liberatorie lacrime che hanno spazzato via quella negatività traditrice che stava incalzando….GRAZIE GRAZIE DI CUORE di esserci e di regalarci continuamente queste piccole perle di saggezza, amore, serenità, speranza, dolcezza, conforto e amicizia. GRAZIE sopratutto perchè immagino e so quanto sia faticoso e stressante per Lei sostenere e far arrivare tutto questo e quanto la impegni emotivamente e praticamente ma spero e sono sicura che tutto il bene che sta donando a tutti noi le ritornerà con tutta la sua potenza in modo straordinario…
un caloroso abbraccio caro amico, siamo stati molto fortunati noi tutti ad incontrarla!
Grazie veramente, quando so che le persone ricevono e stanno meglio per me è grande gioia e mi aiuta tanto… allora a presto. Un sincero abbraccio. Pier
Un canto nuovo, da ascoltare e riascoltare per le parole, le immagini, i significati.
Ma puntualmente, periodicamente, per noi ci sono le ricadute: quando ci chiamano al telefono, ci mandano sms pretestuosi o si presentano sotto casa per i figli…E poi indugiano, tu stai per uscire e non vuoi vederlo e lui indugia…non riparte e tu stai lì a chiederti perchè non va via e lì per lì non trovi una plausibile ragione al perchè continua a stare sotto casa tua in macchina mentre tu devi uscire.
Poi ci rifletti, con il senno della conoscenza del disturbo e grazie a questo blog, ti è chiara la ragione… No mi scalfisce che sia venuto a prendere sotto casa nostra figlia per festeggiare insieme a lui ed all’altra nuova fiamma il suo compleanno ma trovo patetico il messaggio … come per dire “noi siamo uniti…” ed intanto penso a quello che l’altra non ha ancora capito e non sa e mentre lui mi fa rabbia, per lei provo pena.
Il mio rapporto con una donna narcisistica e’ iniziato 20 anni fa. Si stava per sposare, ma la sera prima era con me dicendo di non volerlo fare. Quando e’ tornata dal viaggio di nozze abbiamo iniziato la nostra frequentazione e dopo alcuni mesi ha lasciato il marito per stare con me. Da li e’ iniziato l’inferno di allora perché rimase incinta e mi accuso’ di averla incastrata perche’ non era sicura del nostro rapporto. Contro il mio volere aborti’ e scomparve dalla mia vita, tornando dal marito. In questi anni ha fatto due figli, ma con continui tradimenti (ne ha raccontati circa 7). Intanto io ho avuto una vita serena con una moglie che mi adorava e tre splendidi ragazzi. 8 anni fa mi e’ stato diagnosticato un tumore che compromesso la mia stabilita’ e non mi rassegnavo a morire. Leggendo un libro di Tiziano terzani capii che per accettare serenamente la morte, non dovevi avere rimpianti. Il mio rimpianto era che quella donna aveva deciso per mio figlio e dava la colpa a me. Volli chiarire questo episodio della mia vita che pero’ ha fortemente minato la mia esistenza. Appena l’ho rivista dopo tanti anni e’ iniziato un percorso di riavvicinamento che ha di nuovo stravolto la mia vita. Sicuramente ho tanta responsabilità perché le ho permesso di fare tanto male non solo a me, ma anche ai miei tre figli ed alla loro mamma che intanto e’ morta per un tumore. E’ una storia lunghissima da raccontare, ma due mesi fa per il bene dei miei ragazzi, ho troncato.
Addirittura mi ha picchiato con una racchetta da tennis e mi voleva denunciare per stalking, mentre una settimana prima voleva un figlio da me ed affermava di adorare i miei figli. Il motivo scatenante che io sono andato a cercare perché non accettavo più i suoi comportamenti ha fatto traboccare il vaso. Non giustificavo più nulla e quindi ha preferito rompere lo specchio che rappresentavo.
Dopo soli 3 giorni scriveva al suo capo che non vedeva l’ora di incontralo perché era attratto da lui…………
Mi e’ crollato il mondo, ma nonostante ciò sto affrontando questo tumore sentimentale, come quello fisico che ho sconfitto.
Purtroppo non si può tornare indietro e nessuno restituirà ai miei figli la loro madre, ma vi posso assicurare che siamo una famiglia unita e che affrontiamo ogni giorno con serenità. Mi sto facendo aiutare da una psicologa perché da solo penso che non ci sarei riuscito. Il percorso e’ ancora lungo, ma sono fiducioso. Egregio dottor Brunelli un giorno mi farebbe piacere conoscerla per raccontarle la mia esperienza e metterla a disposizione di altre persone. Ho letto tanto in questi mesi sui disturbi di personalita’ , un mondo che non conoscevo. L’ignoranza e’ una brutta bestia, ma va bene così. Non e’ giusto avere rimpianti e bisogna guardare avanti con fiducia. Ne ho tanta e soprattutto ho una missione da svolgere: essere un buon padre per tre ragazzi che hanno ancora tanta strada da fare ed a cui avevo reso complicata la vita.
Dott.Brunelli il mio ex convivente da 3 anni “vampiro, narcisista fino al midollo” ha lasciato la mia casa 3 mesi fa dicendo che dovevo cambiare (non andare piu’ a ballare con le amiche perche’ a 34 anni non si puo’ piu’ fare e imparare a diventare una casalinga a tutti gli effetti), mi chiedeva un figlio e poi quando io per l’ennesima volta mi sono abbassata a fare cio’ che voleva lui annullandomi, sminuendomi, lui ha deciso che non mi amava piu’ emi ha lasciata…ho scoperto anche che nei 3 mesi ha iniziato ad uscire con un’altra e lui nega tutto…io ho perso la mia adorata mamma 7 mesi fa e lui non e’ neanche stato in grado di starmi vicino col cuore, sminuiva perfino il mio dolore “sono cose che capitano, prenditela con il tuo Dio” ha detto…io l’ho amato ogni giorno per 3 anni, ero la sua ombra, tutto girava intorno a lui, come si fa a descrivere cio’ che ho provato, ero sempre ansiosa, colterrore di perderlo e mi facevo in 4 per farlo felice…passava dalla dolcezza di un cucciolo indifeso alla rabbia di un demonio…a volte mi faceva paura, mi paralizzava la sua freddezza, violenza, indifferenza e poi improvvisamente sembrava un angelo ed e’ per quel falso angelo che io ora mi sento distrutta psicologicamente e fisicamente…mi ha tolto la vita…mi sento vuota, inutile, persa e lui…continua a vivere felice lasciandomi nella disperazione, nel lutto con un padre che sta avendo un esaurimento nervoso per la perdita di mia mamma…mi aiuti la prego.
Io la ringrazio per la sua partecipazione e per la sua fiducia. Purtroppo on line più di quello che faccio e propongo non posso fare, per fornire consulti individuali efficaci c’è bisogno di un incontro diretto. Si possono anche prima chiedere chiarimenti al telefono (vedi Info/contatti). In questo blog partecipiamo per trasformare la nagatività in saggezza e in amore, ciascuno porta la sua esperienza e la sua sofferenza, per aiutarci reciprocamente a superare dolori e a crescere. Le esprimo sincera solidarietà.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Mia cara lei mi fa queste domande:
(parole sue)
“queste persone possono non rendersi conto di quanto dolore danno?
Può, lui, davanti alle mie lacrime, alla mia disperazione, essere indifferente?
Come possono fingere addirittura un’attrazione sessuale o esiste?”
Invito nche altre persone a rispondere. Da quanto ho potuto vedere attraverso mesi di ricerche (in inglese e francese e spagnolo) in tutta la rete mondiale web non c’è un blog che fornisca così tanto materiale scientifico, divulgativo, partecipativo e di riflessione per dare risposte precise alle sue domande… quindi vuol dire, o che lei deve rileggere bene, testi, commenti e repliche (importantissime quelle dei partecipanti) oppure che proprio non ci vuole credere… a questo punto io posso solo fornirle un consulto per un chiarimento privato personalizzato che può essere considerato integrativo rispetto al percorso che lei sta intraprendendo con il suo psicologo. Per ogni chiarimento circa le modalità può chiamarmi in orario lavorativo (vedi pagina info e contatti).
Intanto un caro saluto… e si ricordi che in queste situazioni più capiamo, più risvegliamo la ragione (con informazioni e qui ce ne sono tante) e più ci si detraumatizza, ma per riabilitarsi (che viene in una fase successiva) occorre un percorso di risveglio del Sé di armonizzazione con se stessi (a tale riguardo vedi l’articolo su LA ROSA SIMBOLO DEL Sé – ora incopertina nel blog).
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Mia cara a lei farebbe proprio bene un consulto approfondito al fine di avviare un sano processo di detraumatizzazione. In ogni caso cerchi di informarsi e di praticare ogni consiglio di saggezza e di salute (da professionisti ed esperti) per diminuire l’agitazione dei pensieri e imparare pratiche di rilassamento (almeno questo è importante, quando la sofferenza è acuta).
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
caro professore,
ho inviato un commento a TDN, ma ho alcuni dubbi sulla regolarità dell’invio e della ricezione . mi fa sapere? l’ho inviato oggi alle 19. 10 circa
Cara Laura, non mi risulta, lo può rimandare. Abbracci. Pier
piccola TDN, non sono riuscita a ripetere il mio intervento a causa di problemi tecnici con il mio computer, ho risolto ora e più tardi ti invierò sia la replica precedente andata perduta sia qulla al nuovo post che hai inviato. comprendo profondamente il tuo stato d’animo credimi e provo una profonda tenerezza per te anche da lontano. non mollare non mollare assolutamente, ti assicuro che sei nel posto giusto per cominciare il tuo recupero e gratificare la speranza di uscire dall’incubo in cui ora ti trovi e ritornare a vedere i colori dell’arcobaleno. il buio che ti circonda non è irreversibile… bisogna solo avere un pò di pazienza e di coraggio per grattare il nero che il tuo narciso ha dipinto dentro la tua anima. spero di potere in qualche modo incoraggiarti con le mie parole che non sono gratuite ma pronunciate da chi ha provato il fuoco e il dolore dell’inferno. a più tardi un bacio affettuoso.
p.s. spero nel frattempo tu abbia contattato il prof. brunelli,, è il primo piccolo ma determinante passo per cominciare a riprendersi.
l’ultima volta che l’ho perdonato è successa una cosa diversa. Io ero talmente determinata nel lasciarlo perdere che sono riuscita perlomeno a mettere dei paletti che incredibilmente sono riuscita a non far crollare ma la cosa che mi ha impressionato è stata la mia rabbia. Cieca, completamente. Al primo suo tentativo di manipolazione l’ho riempito di sberle e lui è rimasto immobile, non ha battuto ciglio, ha solo pianto… Il nostro rapporto non è mai stato privo di vbiolenza… nei periodi NO, poco prima delle sparizioni il rapporto prendeva una piega violenta fisicamente parlando. Spinte, strette di polsi da parte sua, qualche spinta mia di rimando e finiva lì. Stavolta mi sono spaventata, di me. Non riuscivo a mantenere il controllo della rabbia. E’ successo 4 volte, l’ultima ha colto la palla al balzo ed è sparito. Non tolleravo le sue bugie, non volevo finire di nuovo vittima di un carnefice, non volevo arrivare a dover capire di essere stata ingannata un’altra volta. Non potevo ammettere che mi aveva di nuovo presa in giro, che non aveva davvero capito che io ero la persona più importante della sua vita, me l’aveva solo fatto credere. Sono qui, in bilico tra il sollievo e il rimosro… Forse e se mi fossi comportata in maniera diversa sarebbe ancora qui. Non ho saputo tenere testa alla situazione, non ho saputo mantenere il distacco, non ho saputo tenerlo, mi colpevolizzo… Tenere cosa poi mi chiedo? Questo cancro?
PER ERRORE E’ ANDATO CANCELLATO QUESTO POST CHE RIPORTO, POTREBBE ESSERE RIPOSTATO, GRAZIE,
Quando leggo le sue parole Dott.Brunelli sono affascinata. Devo dissentire solo su una cosa. Lei dice che noi TDN ci siamo rese conto che stavamo con una persona “malvagia”: ancora adesso io però non ne sono del tutto convinta. Ho creduto alle sue parole d’amore, alle sue lacrime, al suo “apparente” dolore anche perchè ho capito che era una persona profondamente sola, che la sua vita era stata un’inferno e ho pensato che il mio bene (che dovrebbe essere più forte del male) lo avrebbe aiutato ad essere più felice. Più che non provasse amore, ho creduto non ne avesse mai ricevuto e che ne avesse un grande bisogno. Ho sbagliato. Pago il prezzo.
In questi casi un consulto con uno specialista è sempre consigliabile.
Un caro saluto
Gentile dottore, le ho chiesto in privato se potevo cancellarmi da questo blog e lei non ha nemmeno risposto. Penso che sia obbligatorio fornire la possibilità di cancellare i commenti scritti e cancellarsi da un sito, attendo una sua risposta. Sempre che non venga cancellato anche questo mio commento. Approfitto per dire che la persona che dice di essere il mio ex uomo purtroppo ha preso un abbaglio e mi meraviglio di come lei, dottore, risponda ai post con tale certezza. Sto leggendo e ho letto molto sulla manipolazione e non dubito che qui, in questo sito, si conosca alla perfezione. Attendo la cancellazione
Ah! Provvedo a cancellare…
Bisogna avere un po’ di pazienza per dare il tempo di cancellare (diversi intervebti… ma ora ho già provveduto) e motivare un minimo anche agli altri che sono stati coinvolti. Qui si cerca di accogliere le testimonianze di tutti a fin di bene… mi spiace se in questa fase lei non ne ha tratto beneficio in seguito a ripensamenti ed eventi che riguardano la sua privacy… comunque la ringrazio per i suoi interventi che, quando vorrà, saranno accolti sempre con considerazione e solidarietà. Un caro saluto. P.B.
Cito le parole del suo articolo: “Purtroppo questa legge cattiva e ignorante sta favorendo lo sviluppo del ‘delirio di querela’ incentivando paranoici e narcisisti ad attivare meccanismi persecutori facendo finta di essere vittime di stalking, quando poi sono invece loro a manipolare la relazione affettiva e negano qualunque chiarimento, mettendo la vera vittima nella necessità di chiedere un confronto umano.”
Sono stata ammonita per stalking da un amico che ho seguito per mesi nella sua malattia oncologica portandolo alle visite passando ore con lui al telefono confortandolo quando lo sconforto e la paura di morire s’impadronivano di lui. Questo nostro rapporto di bellissima amicizia e solo di questo almeno da parte mia, è stato travisato da sua moglie che mi ha fatto una telefonata anonima piena di insulti sulla mia persona e varie minacce. Non sono mai stata chiamata da lui per avere una spiegazione e ho continuato a cercarlo per avere chiarimenti. Prima di chiamare sul suo cellulare mi sono sempre accertata che fosse sul luogo di lavoro. Lui ha sempre riagganciato come sentiva la mia voce. Gli ho scritto numerosi sms ai quali non ho mai avuto risposta e solo dopo ho capito il perchè. Dopo alcuni mesi sono stata chiamata dalla questura della mia zona e mi è stato notificato un ammonimento per stalking. In questi mesi lui ha fatto in modo che io continuassi a chiamare e a mandare sms per avere le prove della mia insistenza. Premetto che i miei messaggi non erano minacciosi ma tutt’altro visto che ero preoccupata per il suo stato di salute. Volevo solo un chiarimento come 2 persone adulte e intelligenti dovrebbero fare. Mi ha fatto molto male essere chiamata in questura dal momento che in tutta la mia vita non ci avevo mai messo piede. Ma la cosa che mi ha fatto più male è stato il fatto che lui abbia dichiarato che io lo disturbavo da parecchi mesi gli stessi mesi in cui io lo accompagnavo nelle sue innumerevoli visite e esami clinici vari passando ore nei corridoi ospedalieri aspettandolo dal momento che nessuno dei suoi famigliari era interessato a farlo come fosse già morto. Credevo nell’amicizia e aiuto sempre i miei amici quando ne hanno bisogno. Per lui ho trascurato la mia famiglia pensando di aiutare una persona che lo meritava. Ogni giorno penso a lui e a quello che mi ha fatto vorrei sapere come sta ma non posso farlo e nonostante tutto l’ho perdonato e sarei pronta a ridargli la mia amicizia se solo mi chiamasse. Sono d’accordo con lei sul fatto che questa legge sia ingiusta . Chiedere ad un amico dei chiarimenti non può essere considerato stalking. Ho sicuramente sbagliato ad insistere ma io sono una persona chiara e mi piace parlare chiaro e cercare un confronto. Grazie per aver accolto il mio sfogo.
CARA LISA,
Fortunatamente lei ha subito un “ammonimento”, che da come lei scrive non è una denuncia-qurela per stalking (con aggravante del 612 bis… mi pare, che è più pesante in caso di relazione affettiva – invece del contrario…). Il guaio è che ci sono persone malate e nel contempo anche cattive che passano direttamente alla denuncia senza l’ammonimento, giacché la legge lo consente in ogni caso – e spesso l’obiettivo è anche di estorsione con richiesta danni in sede civile. Nella stragrande maggioranza dei casi la denuncia, giusta o non giusta, e senza ammonimento viene usata da donne e viene subito accolta dato che la legge è fatta apposta per dare una maggiore protezione alle donne, anche se alcune di esse la usano spesso spietatamente e impropriamente, ed anche se tale legge, di fatto non garanrtisce alcuna assistenza particolare, né come difesa reale, né come assistenza psicologica (che sarebbe poi la vera difesa risanante adeguata a queste situazioni). Negli ambienti della salute mentale si sa che la maggior parte delle persone che fanno il cosiddetto stalking (seppure in forma leggera) sono donne che vedono i loro uomini coetanei che le abbandonano per le ragazzine, ma gli uomini sentendosi comunque più forti non denunciano, e se provano a farlo vengono dissuasi da autorità e consulenti, anche perché in fase di indagine (il GIP – Giudice Indagini Preliminari) e poi giudiziale rischiano maggiormente di perdere la causa, fino al rischio di essere a loro volta condannati per calunnia. Il problema è che la denuncia per Stalking non si può poi ritirare, nemmeno in caso di pacificazione, se non quando viene discussa in dibattimento, in quanto esprime un ‘vulnus sociale’, cioè l’ipotesi -sospetto che l’accusato possa essere pericoloso attraverso atteggiamenti molesti analoghi nei confronti di chiunque e per la società. Dunque la legge sarebbe corretta se obbligasse la persone offesa o che si sente tale a procedere prima con ammonimento, poi con richiesta di tutela psicologica (come un TSO – trattamento sanitario obbligatorio) e poi eventualmente con una vera denuncia per stalking laddove certi comportamenti dovessero continuare, nonostante siano stati ammoniti ed anche soccorsi psicologicamente. Inoltre, ovviamente, la legge non dovrebbe essere applicata in modo differente per gli uomini e per le donne e la pena dovrebbe essere sempre realmente proporzionata all’entità dell’offesa realmente subita e no a quella percepita dalla vittima (tanto che c’è chi sostiene di aver perso il lavoro , di essersi dovuto fatto curare da costosi psichiatri, perché ha subito un po’ di telefonate e qualche tentativo di incontro a fine rapporto (cose che sono normalissime e che certo, non devono eccedere, ma questa legge può essere usata per denunciare chiunque anche del quale si abbia il sentori di ricevere una molestia attraverso 3/4 telefonate… va da sé che poi molte persone riescono a costruire vere e proprie trappole per costruire prove… basta ad esempio far sapere all’altro attraverso FB o amici di voler un incontro, per poi non farsi trovare, esaperando la ricerca dell’altro attraverso telefono, e-mail o recandosi sul posto di lavoro o al portone di casa: è il gioco è fatto! Le personalità narcisistiche più maligne amano utilizzare questa denuncia per abbandonare l’altro con la massima possibile distruttività psicologica, le persone invece che oltre ad esprimere tratti narcisistici distruttivi hanno anche tratti psicopatici, oltre a distruggere mirano anche ad estorcere denaro o altri vantaggi economici (sono in pratica dei malati mentali delinquenziali).
Comunque, certo l’ammonimento, anche se non ha conseguenze sul piano penale e processuale, fa molto male specialmente come quando nel suo caso è particolarmente immeritato ed ingiusto. Questa storia diventerà importante in termini positivi per lei quando lei incomincerà a capire e ad apprezzare che cosa, seppure amaramente, le ha insegnato sulla vita , sugli esseri umani e su se stessa: Il suo sfogo va dunque accolto ed apprezzato per quanto ci può aiutare a capire e ad affrontare e a superare la negatività insita nell’umano ed in certi soggetti in modi evidentemente assurdi e suilibrati, ma sarei lieto se lei volesse approfondire sul perché la negatività interiore – anche sua , di lei (perché tutti ce l’abbiamo) si è messa nell’ingenua condizione di dover subire persone che per ragioni (forse anche contestuali ai loro problemi di salute non mentale) si sono comportate in modo così subdolo e cattivo… certo, lei dirà che il suo era un intento d’amore… ma non sappiamo tutti che la ‘diabolicità’ (in senso psicologico) si annida spesso nell’ingenuità e si cela nelle buone intenzioni… l’amore è anche un’energia che mira ad avere e non solo a dare, perciò a volte nell’amare cio che desideriamo non vediamo che in questo desiderio c’è qualcosa di anomalo, di ambiguo, di poco chiaro… questo perché subentra un attaccamento, un bisogno, una dipendenza verso qualcuno che sappiamo essere nocivo e negativo, ma del quale non possiamo fare a meno come una droga che ha dato assuefazione… quando ciò avviene, non è solo perché la drog ha il poter di drogarci e renderci dipendenti in modo distruttivo, ma è anche perché c’è un desiderio non ben chiaro di questa droga, un modo di perdersi, per distogliersi dal proprio Sé, da aspetti di noi che non amiamo e con i quali no riusciamo a confrontarci… perciò ci leghiamo ad altri in svariati modi che non fanno per noi, che spostano il nostro conflitto interiore all’esterno… ecco, più di ciò non posso dire, mi scuso se il discorso dovesse risultare poco chiaro (e per gli errori di battitura o di sintassi), ma è complicato e lo spazio è poco, e il tempo anche… dobbiamo riflettere sulle ano’malie’ (le ‘malie malate’ o infelici), voi ed anch’io.. io lo faccio soprattutto caso per caso durante la mia attività clinica, insieme alle persone che seguo nelle sedute di psicoterapia o con altri colleghi, o dentro di me, o attraverso i libri, le poesie, le canzoni …
Dunque, ancora grazie ed un caro saluto, e non si preoccupi per l’ammonimento, pensi invece a fare in modo che questa brutta esperienza le serva come una positiva lezione di vita.
Pier Pietro Brunelli – Picoterapeuta
CARA LISA,
Fortunatamente lei ha subito un “ammonimento”, che da come lei scrive non è una denuncia-qurela per stalking (con aggravante del 612 bis… mi pare, che è più pesante in caso di relazione affettiva – invece del contrario…). Il guaio è che ci sono persone malate e nel contempo anche cattive che passano direttamente alla denuncia senza l’ammonimento, giacché la legge lo consente in ogni caso – e spesso l’obiettivo è anche di estorsione con richiesta danni in sede civile. Nella stragrande maggioranza dei casi la denuncia, giusta o non giusta, e senza ammonimento viene usata da donne e viene subito accolta dato che la legge è fatta apposta per dare una maggiore protezione alle donne, anche se alcune di esse la usano spesso spietatamente e impropriamente, ed anche se tale legge, di fatto non garanrtisce alcuna assistenza particolare, né come difesa reale, né come assistenza psicologica (che sarebbe poi la vera difesa risanante adeguata a queste situazioni). Negli ambienti della salute mentale si sa che la maggior parte delle persone che fanno il cosiddetto stalking (seppure in forma leggera) sono donne che vedono i loro uomini coetanei che le abbandonano per le ragazzine, ma gli uomini sentendosi comunque più forti non denunciano, e se provano a farlo vengono dissuasi da autorità e consulenti, anche perché in fase di indagine (il GIP – Giudice Indagini Preliminari) e poi giudiziale rischiano maggiormente di perdere la causa, fino al rischio di essere a loro volta condannati per calunnia. Il problema è che la denuncia per Stalking non si può poi ritirare, nemmeno in caso di pacificazione, se non quando viene discussa in dibattimento, in quanto esprime un ‘vulnus sociale’, cioè l’ipotesi -sospetto che l’accusato possa essere pericoloso attraverso atteggiamenti molesti analoghi nei confronti di chiunque e per la società. Dunque la legge sarebbe corretta se obbligasse la persone offesa o che si sente tale a procedere prima con ammonimento, poi con richiesta di tutela psicologica (come un TSO – trattamento sanitario obbligatorio) e poi eventualmente con una vera denuncia per stalking laddove certi comportamenti dovessero continuare, nonostante siano stati ammoniti ed anche soccorsi psicologicamente. Inoltre, ovviamente, la legge non dovrebbe essere applicata in modo differente per gli uomini e per le donne e la pena dovrebbe essere sempre realmente proporzionata all’entità dell’offesa realmente subita e no a quella percepita dalla vittima (tanto che c’è chi sostiene di aver perso il lavoro , di essersi dovuto fatto curare da costosi psichiatri, perché ha subito un po’ di telefonate e qualche tentativo di incontro a fine rapporto (cose che sono normalissime e che certo, non devono eccedere, ma questa legge può essere usata per denunciare chiunque anche del quale si abbia il sentori di ricevere una molestia attraverso 3/4 telefonate… va da sé che poi molte persone riescono a costruire vere e proprie trappole per costruire prove… basta ad esempio far sapere all’altro attraverso FB o amici di voler un incontro, per poi non farsi trovare, esaperando la ricerca dell’altro attraverso telefono, e-mail o recandosi sul posto di lavoro o al portone di casa: è il gioco è fatto! Le personalità narcisistiche più maligne amano utilizzare questa denuncia per abbandonare l’altro con la massima possibile distruttività psicologica, le persone invece che oltre ad esprimere tratti narcisistici distruttivi hanno anche tratti psicopatici, oltre a distruggere mirano anche ad estorcere denaro o altri vantaggi economici (sono in pratica dei malati mentali delinquenziali).
Comunque, certo l’ammonimento, anche se non ha conseguenze sul piano penale e processuale, fa molto male specialmente come quando nel suo caso è particolarmente immeritato ed ingiusto. Questa storia diventerà importante in termini positivi per lei quando lei incomincerà a capire e ad apprezzare che cosa, seppure amaramente, le ha insegnato sulla vita , sugli esseri umani e su se stessa: Il suo sfogo va dunque accolto ed apprezzato per quanto ci può aiutare a capire e ad affrontare e a superare la negatività insita nell’umano ed in certi soggetti in modi evidentemente assurdi e suilibrati, ma sarei lieto se lei volesse approfondire sul perché la negatività interiore – anche sua , di lei (perché tutti ce l’abbiamo) si è messa nell’ingenua condizione di dover subire persone che per ragioni (forse anche contestuali ai loro problemi di salute non mentale) si sono comportate in modo così subdolo e cattivo… certo, lei dirà che il suo era un intento d’amore… ma non sappiamo tutti che la ‘diabolicità’ (in senso psicologico) si annida spesso nell’ingenuità e si cela nelle buone intenzioni… l’amore è anche un’energia che mira ad avere e non solo a dare, perciò a volte nell’amare cio che desideriamo non vediamo che in questo desiderio c’è qualcosa di anomalo, di ambiguo, di poco chiaro… questo perché subentra un attaccamento, un bisogno, una dipendenza verso qualcuno che sappiamo essere nocivo e negativo, ma del quale non possiamo fare a meno come una droga che ha dato assuefazione… quando ciò avviene, non è solo perché la drog ha il poter di drogarci e renderci dipendenti in modo distruttivo, ma è anche perché c’è un desiderio non ben chiaro di questa droga, un modo di perdersi, per distogliersi dal proprio Sé, da aspetti di noi che non amiamo e con i quali no riusciamo a confrontarci… perciò ci leghiamo ad altri in svariati modi che non fanno per noi, che spostano il nostro conflitto interiore all’esterno… ecco, più di ciò non posso dire, mi scuso se il discorso dovesse risultare poco chiaro (e per gli errori di battitura o di sintassi), ma è complicato e lo spazio è poco, e il tempo anche… dobbiamo riflettere sulle ano’malie’ (le ‘malie malate’ o infelici), voi ed anch’io.. io lo faccio soprattutto caso per caso durante la mia attività clinica, insieme alle persone che seguo nelle sedute di psicoterapia o con altri colleghi, o dentro di me, o attraverso i libri, le poesie, le canzoni …
Dunque, ancora grazie ed un caro saluto, e non si preoccupi per l’ammonimento, pensi invece a fare in modo che questa brutta esperienza le serva come una positiva lezione di vita.
Pier Pietro Brunelli – Picoterapeuta
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A MAGGIO CONSULTI A ROMA PSICOTERAPIA
– Da sabato 21 maggio a lunedì 23 maggio ricevo a Roma per consulti di
psicoterapia (zona inizio via Collatino). Se si è interessati ad un
colloquio è opportuno prenotare al più presto per concordare l’orario
(la consultazione dura circa due ore – il costo è di 100 euro con
ricvuta fiscale detraibile come trattamento sanitario). Il numero al
quale chiamare per ogni informazione e chiarimento è 3391472230 in
orario lavorativo , vi risponderò io stesso.
INVITI PER VOI E PER LE PERSONE A VOI CARE
GIUGNO
– Il 3 giugno a Sassari, presso le Messaggerie Sarde ore 17,30
presentazione del libro LA SACRA CANOA. RENA MIRECKA (Bulzoni, 2011) di
Pier Pietro Brunelli (con Luisa Tinti) – Proiezione del Video Research
Paratheatre directed by Rena Mirecka – Teatr Laboratorium by Jerzy
Grotowski) – presentazione seminario di Rena Mirecka
in AGOSTO: presso il centro Campi Elisi del Dott. Sandro Selis http://www.Campielisi.com
(Pedrusiligu – Alghero) – Organizzazione info http://www.origamundi.it
Associazione culturale Origamundi) – vedi articolo nel blog
https://www.albedoimagination.com/04/2010/fare-anima-oltre-il-teatro/
GIUGNO
– Vi invito a partecipare alla ‘Festa della rosa’ 11 giugno 2011 (con
mia conferenza LA ROSA NELL’ANIMA -vedi l’articolo in copertina nel
blog + info a fine articolo – ore 18,00 presso la sala comunale di
Busalla – provincia di Genova). La festa si protrae anche il 12
giugno.
DA APRILE A NOVEMBRE
– Vi invito anche a partecipare ad una sessione individuale di
ECOPSICOTERAPIA sull’ Appennino Ligure (provincia di Genova) con
ospitalità presso Agriturismo La Sereta http://www.lasereta.it e la Casa nel
bosco di ALBEDO vedi info:
https://www.albedoimagination.com/05/2011/ecopsicoterapia-con-pier-pietro-brunelli/
TUTTO L’ANNO
– Vi invito a partecipare con i vostri commenti e segnalazioni,
proposte, idee di collaborazione, sono importanti, fanno riflettere,
informano, e possono contribuire a gruppi di auto-aiuto on line.
– Sedute individuali di psicoterapia a Milano e Genova – a volte anche in altre cittàche verranno segnalate ( o su richiesta di enti e gruppi).
L’Associazione culturale Albedo per l’Immaginazione attiva della quale
sono presidente propone ricerche, eventi, servizi, informazione nei
campi della Pasicoterapia, del Benessere, delle Arti, della Musica,
della Cultura e dell’Ecologia. Ricordartevi che anche partecipare ad iniziative artistiche, di incontro con la natura, di socializzazione è una possibilità sana per mantenere un buon tono dell’umore, e conoscere persone nuove in un contesto sereno e creativo. Albedo propone iniziative, ma potete proporle anche voi… e quando si prova ad accogliere le proposte o ad essere propositivi la nostra autostima si rinforza.
Un caro saluto e buon maggio di rose
Pier Pietro Brunelli
PIER PIETRO BRUNELLI
– Psicologo – Psicoterapeuta
Ordine Psicoterapeuti Lombardia
– Dottore in DAMS
– Specialista Comunicazione Sociale
– Presidente Associazione Culturale
ALBEDO per l’Immaginazione Attiva
Via G. Alessi 8 – 20123 Milano
Riceve su appuntamento a Milano e a Genova,
saltuariamente anche in altre città.
Tel. + 39 02.8376990
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mail: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it
blog: https://www.albedoimagination.com
sito: http://www.albedo-psicoteatro.com
pietro.brunelli@fastwebnet.it vedi anche pagina info/contatti sulla bandina blu in alto (sotto l’alba) – https://www.albedoimagination.com/info/
Come da nome scelto, sono qui a chiedermi se ciò che sto vivendo rientri, anche se con connotazioni più blande, nella fattispecie descritta.
Reduce da un periodo affettivo e lavorativo molto provante (e con una carenza affettiva antica), ho conosciuto su un forum di interesse comune una persona. Faceva lì il personaggio arrogante, ma buffo. Lui mi ha contattato e dopo un po’ è iniziata una relazione virtuale. Io ho sempre detto che non amo le realtà virtuali, ma lui mi disse di essere sposato con figli…e che dunque non avrebbe potuto fare altrimenti in tempi brevi, però io ero il suo ideale di donna. Nei primi mesi fu un fiorire di parole meravigliose, toccanti…una ricerca continua di me, in ogni minuto. Contestualmente però…lamentava l’impossibilità di vivere la sessualità in questa dimensione, mentre mi desiderava tantissimo. Io mi rifiutavo di vivere la sessualità con tristi surrogati…ma la paura di perderlo, che derivava da atteggiamenti già più freddi, mi portarono ad acconsentire, perché mi dicevo che in fondo stavo facendo la bigotta.
Non ho vissuto questi momenti in modo sporco, perché in me c’era il sentimento, la voglia di appartenere a questa persona, così come possibile. E ciò aumentò la complicità.
Poi sono iniziate oscillazioni nel suo atteggiamento, che a volte arrivava ad una paurosa anaffettività. Perché? Perché io ero coinvolta, gli dicevo di vederci se questa cosa era così forte. Lui allora mi disse: è una storia impossibile e tu dovrai farti la tua vita, perché io ho già la mia. “Ridimensionati”, diceva. Mi prendeva in giro per la mia vita ritirata. Questo, diciamo, già due mesi dopo il mio “concedermi”.
Bene, allora, dopo un po’, andai ad un pranzo con un altro e glielo dissi solo dopo. Gli dissi che tutto sommato poteva essere un tipo interessante. Da lì ci fu un periodo orribile, in cui mi trattò malissimo, denigrandomi (pensavo) per rabbia, in cui però disse che lui mi amava ancora e solo per darmi modo di vivere la mia vita aveva fatto l'”amico”, distaccandosi, ma che era una cosa troppo dolorosa per lui.
Allora io feci di tutto per farmi perdonare, soffrendo moltissimo per la sua freddezza.
Dopo un po’ si tranquillizzò e ci riavvicinammo.
Ero contenta, pur consapevole che un giorno questa cosa avrei dovuto comunque metterla da parte. Era una persona che sentivo in qualche modo di amare…chiusa, corazzata, ma vicina. Non più adulatrice (quello lo fu solo i primi mesi), perciò ero sicura che fosse vera e se stessa con me. Solo con vincoli morali troppo forti per poter vivere una vera storia con me.
Ecco, recentemente mi ha rivelato di non essere sposato con figli e di avermelo detto solo per tenermi lontana…in realtà è fidanzato da tanti anni, non fa il lavoro che mi diceva, vive ancora con i suoi, in un posto diverso da quello a me sempre detto ecc.
Certo, ora è stato sincero. Dunque forse non è un vero e proprio “vampiro”…ma dapprima mi ha detto di volermelo raccontare per la piena fiducia in me, che sarei stata felicissima (oppure che avrei deciso di non sentirlo più), che pensava a me come donna costantemente e che provava molto più di quanto mi avesse mai lasciato intendere.
Poi, visto che, sulla base di queste premesse, pressavo per vederci in qualche modo…anche solo per un caffé, per guardarci negli occhi una volta…ha ripreso a chiudersi. A dirmi che lui vorrebbe ma non può. Che preferirebbe vedermi non dove vive, ma più avanti, in un posto tranquillo…che non sa bene cosa prova (un mese dopo la rivelazione).
Ecco…una parte di me teme che queste siano altre bugie. Bugie per tenermi lì, a disposizione come un giocattolo. Bugie di una persona che non ama me, così come non ama la sua fidanzata (che, notare, lui non sente di tradire…cosa che sentirebbe se mi vedesse). Bugie di una persona che non sta bene.
A latere di ciò aggiungo che nei mesi passati ho avuto notizia di donne sullo stesso forum che sono state “traumatizzate” con proposte oscene da lui. Ora, lui mi disse che ciò lo faceva divertendosi, per allontanare quelle che lo cercavano. Una sorta di gioco in linea col suo personaggio. E ci ho creduto! (mea culpa) Ma era verosimile. Se non fosse che giurò sui suoi figli….Diceva “non mi interessa dialogare con altre” e di nuovo mi accorgo che invece dialoga con una tizia, sempre su questo forum (niente di male, ma io ora dubito di ogni cosa). E di nuovo diventa anaffettivo e, se lo faccio notare, sempre più insicura, dice che sono pesante.
So bene che avrei dovuto scrivere “amore” virgolettato, perché al massimo con questi mezzi può parlarsi di invaghimento…ma io a lui ho dato tutta me, come avrei fatto in un normale rapporto. Comunque sono una persona e penso di relazionarmi con un’altra persona, la sua storia, i suoi sentimenti, al di là delle definizioni, mettendomi pienamente in gioco.
Leggendo quanto sopra riguardo i bugiardi manipolatori, mi viene da chiedermi se non sia però il caso di parlare di patologia anche qui, facilitata dallo schermo di un pc.
Grazie per la pazienza
Non è che sempre gli uomini sono narcisisti manipolatori e perciò non vanno bene… è possibile anche che le donne vivano l’amore come un sentimento con il quale danno tutto per la passione di dare tutto per sentirsi possedute nell’anima e nel corpo completamente perché questo le fa sentire le famose farfalle nello stomaco e le trasporta in un mondo erotico-romantico dove si perde l’anima tra struggimenti e palpitazioni… come fare per ottenere tanta soave emozione data dal DARE TUTTA SE STESSA…? beh un modo c’è: per essere sicura di provare proprio l’ebbrezza di dare tutta se stessa bisogna trovarsi un uomo che non dà assolutamente nulla se non poco e niente e con la voglia invece di prendersi tutta voi stessa così vi potete sentire ultradesiderate e ultraprese e il fatto di non ricevere nulla aumenta la sensazione di essere presa tutta… ciò genera struggente sofferenza che viene scambiata come assoluto bisogno dell’altro, del suo amore, in quanto questo lenirebbe la sofferenza, e questa sofferenza allora fa sentire legate e innamorate, dipendenti, da un uomo che sfugge e che non dà nulla (ma a volte può anche picchiare, insultare, tradire… ma va benissimo, anche per questo) con ciò ci si sente ancora più perse tra le braccia di un esere mostruoso che però dovrebbe diventare un principe e ogni tanto sembra esserlo (specialmente prima di andare a letto) perciò esso rappresenta la possibilità di sentirsi rapite, ma per essere rapite biosogno che l’altro sia un rapitore, cioè un figlio di puttana… se poi costui diventasse bravo? se poi invece iniziasse ad amarti dolcemente, ad essere sincero, affettuoso, a non guardare più le altre e volesse davvero tutta te stessa… stai sicura, anzi superultrasicura che perderesti la sensazione di essere persa per quell’uomo perduto (ora ritrovato), e quell’uomo non ti interesserebbe più , più di tanto… una strana inspiegabile noia incomincerebbe a infiltrarsi in te e incominceresti ad individuare tutti i suoi difettoni e difettini… una spintarella interiore che non riesci a comprendere risveglierebbe la tua voglia di guardarti in giro per vedere se c’è qualche altro vero bastrado (vero uomo) disposto a rubarti l’anima senza darti nulla, se non il suo desiderio di te ogni tanto, in modo che la storia dell’amore-rapimento sensi e anima ricominci… a patto che lui sia bugiardo, ti tradisca, ti maltratti, ti manipoli (e ti desideri a letto)… con ciò sarai sicura di sentirti dentro davvero innamorata… NON E’ MASOCHISMO, E’ BISOGNO squiklibrato di sentirsi posseduti e quanto meno l’altro dà e più fa sioffrire, più lo starci insieme vuol dire essere possedute e ciò viene scambiato per amore…E DICIAMOCELA LA VERITA’ altrimenti come ci curiamo, come capiamo? come usciamo da situazioni assurde? E certo che esistono i farabutti d’ogni tipo e i narcisisti patologici, (donne e uomini), ma poi esiste anche che una volta che lo vede che razza di gente sono non deve conmtinuarci a starci insieme attaccati innamorati come un drogato sballato che, oltretutto, crede di amare , ma in realtà è preso da vortici personali irrisolti che lo legano a persone negative in modo negativo… una volta compreso l’altro l’altra che razza di tipo è , bisogna avere l’onestà di di domandarsi che razza di tipo siamo noi… certo è un crimine far soffrire gli altri manipolandoli e tenedoli legati con falsità e raggiri… però non è nemmeno una bella cosa dare l’amore a questa gente… non è un crimine delle stessae proporzioni, però è comunque una specie di reato che infanga l’energia più bella dell’essere umano, che è veramente l’Amore e che va vissuto con rispetto di se stessi e dello stesso Amore che non vuol essere veicolo di schifezze psicologiche e morali che si protraggono troppo a lungo in suo nome… forza, facciamo un atto di coraggio, che ciascuno si prenda le sue responsabilità. Si badi bene che anche se ho parlato verso il femminile, anche moltissimi uomini, seppure in modo diverso vengono distrutti nel proiettare la loro anima su donne false, ipocrite, opportuniste, che si atteggiano a principesse erotiche e fanno della seduzione il principale potere della loro vita da sercitare su altri (finché possono). Bisogna ammettere, dunque, sia donne e sia uomini, che in qualsiasi modo si possa classificare l’altro/a, come cattivo/a, squilibrato/a, vampiro/a, narcisista, vi è un qualche difetto anche in chi si innamora di questa gente e persiste in questi amori malati e orrendi senza correre ai ripari (senza farsi aiutare, cocciutamente, senza fare qualcosa per tirarsi fuori, per se stesso/a).
Pier Pietro Brunelli
Carissimo Pier, raccolgo il tuo invito di dare anche io la mia testimonianza: sette anni di relazione clandestina con un narcisista perverso. Ovviamene io sono ora separata perchè il mio matrimonio già vacillante non ha retto all’ urto e alla follia, mentre il suo continua con le modalità false e manipolative che conosciamo. Quest’ inverno ho finalmente dato la rottura, finale, quella che volevo dare da anni senza riuscirci.
Ce l’ ho fatta! Ne ho pagato tutto il tributo di cattiveria e violenza ma sono intera e mi sento davvero una miracolata! Nei momenti in cui sentivo piu forte l’ ansia e la perdita mi collegavo a questo blog, leggendolo avidamente come una medicina salva-vita. Grazie di cuore a te e atutti quelli che vi hanno scritto e che vi scrivono. Un’ immagine in particolare ha scatenato in me tutta la ribellione necessaria per avventurarmi in quel baratro nero che è stato il fare a meno di lui: l’ immagine del vampiro. E’ pazzesco, ma questa persona, nei primi tempi della relazione quando appunto il sesso veniva da lui utilizzato per piegarmi mi dava davvero dei morsi al collo! io pensavo le prime volte fosse un “succhiotto” (non so il termine vero) riuscito male, con troppa foga, ma poi stavo per almeno due giorni con il collo tumefatto. Lo avevo dimenticato ma appunto leggendo qui sul blog è stato come uno squarcio che mi ha convinta definitivamente dal momento che nessuno gli ha mai fatto diagnosi di narcisismo prima di me.
La cosa che mi fa paura è che questa persona sta studiando per diventare counselor filosofico ma la sua scuola, gli psicologi che lo hanno avuto in supervisione non si sono accorti di niente; è vero che è abilissimo a mentire e manipolare eppure io mi chiedo come possono non accorgersene e permettergli anche di sedurre molte sue compagne di corso (lui si vantava con me di questo, usando anche dei termini offensivi su di loro (le donne sono tutte troie! – questo è il suo pensiero) Quanto male ancora può fare uno così? Io nel dolore ho anche riscoperto la fede, come percorso da fare e a cui non smettere mai di tornare. Ricordiamoci che siamo amati, profondamente ed esattamente cosi come siamo. Ci volevano far credere che avremmo dovuto cambiare, noi cambiamo perchè vogliamo migliorare ma già cosi siamo OK! un abbraccio a tutti
Ci tengo a far sapere che anche se gli uomini scrivono molto poco in pubblico, mi scrivono molto privatamente e spesso sono dilaniati a causa di una relazione con donne gravemente narcisiste o con altri quadri di squilibrio relazionale. Lo dico perché fa male proiettare le colpe o le diagnosi su uno o l’altro sesso. Certo, c’è un conflitto ‘naturale’ tra l’uomo e la donna, ma questa è una sfida per crescere e compensarci, per spronarci ad evolvere… invece in diversi casi vi sono relazioni squilibrate dovute a condizioni effettivamente disturbate, indipendentemente dal sesso. Perciò non dobbiamo cadere in uno degli effetti più temibili del trauma da narcisismo che è quello di non fidarsi più in toto dell’altro sesso. Il vero problem dunque non è tra l’uomo e la donna, ma è nel confronto con energie negative e queste sono indipendenti dalla sessualità, dalla cultura, dall’età o dalla condizione sociale… l’amore esiste come esistono le energie negative, e dobbiamo mantenere la fiducia nell’amore, considerando che esso è un’energia terrena e celeste, animale e spirituale, che contiene , attraversa ed anche va al di là della relazione di coppia (si veda il recente articolo nel blog LA ROSA NELL’ANIMA: IL SE’ https://www.albedoimagination.com/ e se volete venite alla festa della rosa e alla conferenza che terrò il prossimo 11 giugno su questo tema a Busalla (provincia di Genova – info nell’articolo – indicazioni per l’ospitalità nell’articolo sulla ECOPSICOTERAPIA sempre in questo blog).
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Gentile Dottore,
mi piacerebbe sapere se, una volta terminata un relazione con un “verosimile” narcisista patologico e dopo aver lavorato sulla mia ferita narcisistica, sono portata a vedere segnali di DNP anche nella persona che frequento in questo momento, o se sono incappata davvero in un altro vampiro.
Mi spiego meglio: l’esperienza passata mi porta a leggere determinati atteggiamenti come chiari segnali di DNP, ma per contro ne mancano altri, per esempio la manipolazione e la menzogna, il desiderio di annullare l’altro e di umiliarlo, per questo non capisco se sono io che vedo “mostri”ovunque e invece, si tratta di una persona semplicemente molto egoista, narcisista nei limiti accettabili e magari non troppo coinvolta.
E’ possibile avere sensazioni sbagliate dopo un’esperienza così negativa?
La ringrazio molto
Chi dopo aver avuto relazioni che hanno comportato grande sofferenza ed ha dubbi nelle successive dovrebbe approfondire la situazione con consulti diretti con esperti (che costano meno del parrucchiere) – se non lo si fa purtroppo il rischio di perptuare sofferenze – senza rete e senza comprensione – di rovinare rapporti buoni e subirne altri negativi, è altissimo. Un caro saluto –
Pier Pietro Brunelli Psicoterapeuta
P.s. nel mio “sfogo” ho trascurato una cosa, forse la peggiore.
Il continuo suo sottintendere, alludere con parole,gesti, sorrisetti, mezzi racconti poi interrotti. Un mondo che non arrivo mai a capire fin dove sia provocazione o dove sia realtà di tradimento. Come a volermi tenere sulle spine. E’ una cosa costante. Logorante. Ma ovviamente, anche qui sono io che non capisco il gioco, lo scherzo, la battuta, la provocazione.
Aiuto..
Leggo questo sito da un paio di anni, da quando mi è stato chiesto aiuto dal “mio” narciso per i suoi problemi familiari. Mi sono imbattuta nelle fotografie multiple della mia situazione, poi me ne sono allontanata, ed ancora sono tornata a seconda dell’andamento della mia storia. Ora mi sono persa.
Sono stata abbandonata, letteralmente, da mio marito. Dopo anni di perseguimento dei SUOI sogni, avveratisi questi sono diventata risibile, ridicola, da umiliare davanti a parenti ed amici, non al’altezza della sua nuova, meravigliosa vita. In un mese, 13 anni di vita sono scomparsi. Dopo sei mesi devastanti se n’è andato e si è fatto sentire solo per necessità sue. Vestiti, favori, regali di matrimonio. Ero azzerata.
Ed è comparso lui. Molto più grande al punto da sembrarmi vecchio. Sposato da trent’anni con una donna malata di attacchi di panico dalla nascita del figlio.
Imprenditore di successo, si definiva eccezionale, libero nonostante il matrimonio, infedele ma senza – a suo dire – aver mai tradito davvero. Tutte storielle, tante, ma senza importanza. Tranne l’ultima, nella quale era stato lasciato da due settimane.
Diceva di soffrire, ma dopo una settimana si è proposto come corteggiatore, dopo due come innamorato. Mi sembrava assurdo, senza senso eppure era gratificante. Inviti, cortesia a piene mani, seduzione a tutto spiano. Mi dicevo che tantovaleva vivere questa “cosa”. Non avevo nulla da perdere. Eppure avvertivo un disagio. Qualcosa che non quadrava. Nell’insistere a farmi dire cose che non erano nel mio carattere, a spingermi, quasi forzarmi a cose che non volevo. E quasi subito le prime bugie. Ero una donna non gelosa, pensavo “pulito”, non vedevo mai il male nelle intenzioni altrui,
non avevo mai posto limiti a nessuno convinta che i rapporti dovessero svilupparsi nella libertà reciproca. Alla prima balla scoperta, ho detto no. Non fai per me. Ne sono seguite scuse, spiegazioni parziali, litigate, e alla fine risate. Perchè sembra ingenuo. Uno che nelle cose ci capita per caso, senza cattiveria, è un bimbo e non è giusto che io gli faccia notare le piccole bugie. Non fa nulla di male.
“lo sai, sono vanesio…”
Mi sono innamorata.
Di “piccole bugie” ce ne sono state tante, infinite, e sono solo quelle scoperte.
Una folla di donne, passate, presenti, in lavorazione, al mare, al bar, nei negozi abituali, sul lavoro. Seduzione sparsa con me presente, al punto di attirare su di me la rabbia di qualcuna. Perl’ultima poi è stata una sorta di follia. Una descrizione minuziosa degli atteggiamenti, della gratificazione, di quanto fosse bella, di che bel corpo, sorriso, delle parole, dei gesti. Ed io all’improvviso mi sono trovata a sentirmi dire che avevo il viso stanco, le rughe, le gambe corte, che ero bassa, il sedere piccolo, ma sempre detto per scherzo, per carità.
Sei diventata gelosa. “Io mi sono innamorato di te perchè non eri gelosa”.
E’ vero. Sono diventata gelosa. Ho cominciato a non capire più dove fosse la verità e la finzione.
Le bugie. L’affermare amore folle a parole, ma non nei gesti.
“Se tu avessi qualcun’altro, sarei sollevato”..
Quando gli dicevo ti amo, mi rispondeva “dove sopratutto?”
Ho smesso di dirlo.
Ha portato la moglie nei luoghi miei, e sono arrivata a dover andare via ogni volta.
A subire i commenti delle persone che nei miei luoghi frequentavano come coppia. E non mi ha mai difesa.
Ogni volta però che qualcuno poteva essere interessato a me, tragedia !
“Si vede che lo incoraggi”,”te l’ha chiesta?” “gliel’hai data?” nemmeno fossi un’estranea e non sapesse perfettamente del mio essere leale.
Poi i controlli, le manomissioni nelle mie cose, il non nasconderlo nemmeno..
Non posso avere problemi miei, dopo un minuto cambia discorso. I suoi sono gli unici, improrogabili , impellenti, che devo aiutare a risolvere. E sono diventati sempre di più, costanti, dichiarati anche se nella realtà non esistono.
“domani non posso amore, mi è capitato questo…” “oggi? no amore, come faccio? lo sai che..” “appena posso amore, vedrai..” Ma non si avvera mai nulla. Promesse, promesse, richieste di pazienza, ricatti affettivi.. preghiere di attendere tempi migliori.
Neultimi due anni, quelli che erano gli spazi nostri, sono spariti. Giocati al tavolo della sua vanità, persi dietro il rincorrere un successo che pare essere l’unico senso della sua vita.
Se tempo avanza, non è per me, è solo per se’.Per la sua gloria al lavoro, che se va male vorrebbe cancellare, e si lamenta con me, ma se va bene, si sente un dio ed io non servo. “sono il migliore” “sono il primo d’italia”..
E poi, mano a mano, l’azzerare sms, chiamate, giorni, ore..Ovviamente a causa del lavoro, dei problemi in casa.
Sempre proclamando amore folle. Sempre chiamando per i suoi problemi, irrevocabili, drammatici, costanti, ma sempre scomparsi nel nulla.
Dopo otto anni, lo vedo per 2 minuti qualche mattina al caffè, ed un’ora destinata al sesso quando gli avanza tempo dal “lavoro”.
Ma se protesto, sono io che non capisco, sono io che non vedo che non può fare di meglio. E’ colpa mia. Sono diventata gelosa, rompiscatole, pedante, non mi fido, lo faccio sentire a disagio perchè non vuole davvero farmi soffrire. Devo redimermi. Ecco.Il tutto condito da silenzi settimanali. Ma poi sono sempre la sua “fidanzata” di cui è innamorato. Ed a me sembra che parli a se stesso, non a me.
Stamattina mi ha detto che è meglio chiudere la storia. Poi , sentedomi star male, ha detto “no, no, cancella tutto… sei tu che mi fai dire cose che non voglio” e stasera ha affermato di aver deciso che lui è il mio fidanzato e basta, ma che devo capire la sua impossibilità a darmi tempo. E nonstante sappia che è un errore, un gioco di potere, mi sono sentita meglio…
Sono pazza io, vero ?
I sentimenti, le relazioni, la sessualità, sono aspetti umani che sfidano il nostro equilibrio psicologico e a volte ci portano a situazioni assurde e di grande sofferenza…. evidentemente ciò vuol dire che dobbiamo riflettere su noi stessi e per riflettere c’è bisogno di uno specchio… questa funzione di specchio viene data in modo professionale e solidale dallo psicoterapeuta… naturalmente anche da persone amiche… ma lo psicoterapeuta ha esperienze e conoscenze e metodologie che sono specifiche per il ripristino dell’equilibrio psicologico che è una base fondamentale della vita e della salute. La cultura della salute in Italia è a mio avviso molto indietro per quanto concerne il benessere psicologico, bisogna capire che così come quando si ha mal di denti si va dal dentista, cioè da uno specialista, altrettanto bisogna andare da uno specialista quando si ha un problema psicologico che si acuisce con dubbi e sofferenze (non dal dentista, ma dallo psicoterapeuta) – e bisogna andarci con serenità e possibilmente prim che le cose si esasperino.
Un caro saluto.
RISPONDO ANCHE A LEI CON UNA REPLICA GI° POSTATA: Chi dopo aver avuto relazioni che hanno comportato grande sofferenza ed ha dubbi nelle successive dovrebbe approfondire la situazione con consulti diretti con esperti (che costano meno del parrucchiere) – se non lo si fa purtroppo il rischio di perptuare sofferenze – senza rete e senza comprensione – di rovinare rapporti buoni e subirne altri negativi, è altissimo. Un caro saluto –
Pier Pietro Brunelli Psicoterapeuta
Grazie della risposta dottore.. So e sento di aver bisogno di un aiuto, ma non è facile conciliare lo stipendio con il pagare un affitto e farvi rientrare altre cose, per quanto necessarie..
Così accade che ci si tenga un “dente” malato, sperando che il nervo si atrofizzi ed il dolore smetta..
O ci si dice che arriverà il giorno in cui ce lo toglieremo da soli, così, con una botta di coraggio che sai già essere troppo lacerante..
Perchè ci ho provato a chiudere la porta, diverse volte, ma l’ho riaperta sempre. Perchè dice di non poter stare senza me, di non poterlo nemmeno immaginare, perchè parla d’amore, perchè sono il solo “amico” che ha, l’unica a cui può parlare, la sola che lo ascolta e con la quale può sfogarsi dei suoi problemi. E le mie difese crollano. Ma ogni volta che ho ripreso la storia mi sono ritrovata ad un gradino più in basso, perchè dopo il miele arriva l’accusa di essere una visionaria, di farmi film su cose innocenti e che comunque so com’è fatto – goliardico, piacione, seduttore – e devo far finta di non vedere.
Perchè le bugie non vanno svelate, che lui ci resta male….
Perchè anche se – com’è successo – ricevo una telefonata partita per errore ed ascolto lui con un’altra, mentre dovrebbe essere in ufficio (e sicuramente lo era ..)devo credere che non era lui, che la chiamata sul suo telefono non c’è, che forse era suo figlio, che non sa darsi una spiegazione, che comunque non devo fargli più domande perchè lo imbarazzano..
E se un comune conoscente mi viene a dire che quando non ci sono, in spiaggia frequenta “allegramente”una giovane straniera, devo credere sia assolutamente falso e che il fatto di averla assunta dopo un paio di settimane sia casuale..
Sono miei film. Come pezzi interi di questi anni che ha completamente dimenticato, rimosso. Discorsi, frasi, episodi, periodi che lui dice di non aver mai pronunciato o vissuto. Se si tratta di parole o cose belle si sorprende “davvero ? sono stato così bravo?…” al contrario rifiuta le cose negative come “impossibili per uno come lui”..
Perchè lui non è geloso… se fa le scenate al limite dell’insulto è solo finzione “perchè so che ti gratifica…”
Continuare a cercare un baricentro è difficile, riadattare l’equilibrio dopo ogni cosa senza senso. Ecco. La mancanza di senso è quello che mi spiazza, come se ogni fatto non fosse collegato ma a se stante, scollegato da una realtà affettiva che – credo – si dovrebbe sentire. frasi buttate là e smentite poco dopo, affermazioni negate dai fatti, fatti contraddetti da affermazioni. Amore che sento vuoto smentito da parole importanti, sesso che raramente ha note intime ma spesso pare una dimostrazione di virilità, di durata, quasi all’assurdo..
E poi crolli improvvisi, pessimismo, affermazioni pietistiche, vittimismo durante i quali divento “indispensabile” e si sprecano parole d’amore e promesse e desideri da avverare con me. Che poi svaniscono nel nulla, insieme ai problemi tanto sofferti, senza un perchè.
Vede.. ora che scrivo e metto nero su bianco questi piccoli tratti, mi è chiaro che devo allontanarmi, che devo chiudere la porta.
Ma poi so che appoggerò la guancia sul cuscino sperando che il mal di denti passi..
Cerchi un po’ in questo blog… ci sono varie indicazioni per incontrare esperienze ed energie di auto-aiuto, da soli e con altri…
..leggo diversi commenti e vi trovo rivendicazione, rabbia, certezze. E mi chiedo perchè io non le provi.. Ho quasi paura a definirlo narcisista e per quanto lo ritrovi in ogni, ogni atteggiamento qui descritto ho la paura che possa essere un gioco sbagliato della mia mente, una semplificazione facile per spiegare qualcosa che non so capire. O che non so affrontare. E se fossi davvero io la sbagliata e lui incolpevole…? C’è qualcuno che – come me – si riconosce anche un po’ nel vampiro, pur ricordando di essere stato diverso? A volte, quando sta male, quando è nella fase”down” io mi sento forte perchè si appoggia a me. Ma poi mi chiedo che senso abbia questa ambivalenza, dove porti. L’amore è così facile, cristo. Sei felice se lui è felice, sei triste con lui nei momenti difficili. E’mai capitato a nessuno di arrivare al fastidio per i suoi successi, ed al desiderio di difficoltà per riaverlo ? A me si. E’ meno grave della sua assoluta autoreferenza? ..non lo so.. a volte mi pare uguale.
A qualcuno è capitata quella sorta di ossessione che confonde il mondo attorno, estranea dal resto, lavoro, amici, vita in nome di un solo pensiero, di un fatto appena accaduto, che ovviamente riguarda lui ?
Come una malattia.
Quindi la malata sono io.
Lui sta tanto bene. Così certo di sè, convinto di ciò che fa, proiettato sempre altrove al punto di non esserci nemmeno se c’è, quando c’è.
Provo la rabbia della frustrazione, dell’assenza ingiustificata, dell’impotenza, ma non sono capace di rivendicazione.. perchè…
Cara Angela credo che lo spietato commentoi che ho scritto a DUBBIOSA contenga qualcosa anche per te e per tutti… naturalmente la spietatezza contiene il sincero desiderio ad esortarvi per mettervi in discussione (anche come fai tu) , e per capire che non è tanto questione di chi è più malato, ma che pur non esistendo l’amore perfetto non si deve permanbere in legami ove vi è una ABNORME DEFORMITA di sentimenti e comportamenti m,alati, dichiarando che lo si fa per amore quando poi si tratta di attaccamento morboso e di paure comprensibili, ma che non giustificano il voler mantenere rapporti ove in nome dell’amore si produce malessere, sofferenza, odio, menzogna, ambiguità e altre porcherie varie. Forse è giusto soffrire, curandosi però, per imparare cosa sia davvero l’amore, quando e perché e verso dove va, così innamorarsi, se capita, assume il suo vero valore, che non è perdizione entro brame infernali di sofferenze senza fine che portano alla distruzione dell’anima propria e degli altri… questo non è amore è il narcisismo del diavolo (che non è il partner, ma le forze negative) che usano il più alto sentimento per generare il male… dobbiamo fare il nostro megli per impedirlo, per noi e per gli altri.
Pier Pietro Brunelli
Non so se la mia storia con un narcisista perverso sia alle prime schermaglie (cioè le prime sceneggiate) o se sia finita..
Non posso pensare come in poco più di un mese, di ossessione e di plagio questa persona abbia avuto il potere malefico di tirarmi fuori una parte isterica, portandomi addirittura a pensare al suicidio come soluzione finale..come vendetta su di lui..come rivalsa nei confronti di una vita che non mi interessava più..
E’ stato solo per un attimo, ma avevo realizzato a che genere di dolore e di apatia mi avevano condotto le sue manipolazioni..percepivo la mancanza di amore nei suoi discorsi, percepivo la vena sadica che lo portava a disintegrare qualsiasi mio gesto dolce e romantico..dandomi stilettate sottili, tante e tante..uno stillicidio che alla fine sarebbe diventato mortale..perchè mi aveva trasformata in un essere senza più interesse verso la vita..un automa, un mucchietto di carne e capelli biondi..
La sua libertà veniva davanti a tutto e tutti, il suo egoismo, il suo trionfo..lui che non avrebbe mai sofferto per me, lui che aveva la rara capacità di archiviare anche il più grande sentimento del mondo in un’ora e di uscirne senza traccia, la mia impossibilità di colmare e di riempire tutte le sfaccettature del suo personaggio, ragione per cui aveva bisogno di altre donne, di incontri sessuali trasversali (trans sadomaso ragazzine) ed io avrei dovuto accettare, e riderci sù..ore ed ore di chiacchiere e lunghissimi monologhi, in cui venivo plagiata, massacrata, le mie parole non venivano ascoltate, parlava con me come se fosse in platea e lui l’attore, io dovevo assentire e basta..guai a contraddirlo, qualsiasi suo aspetto era assolutamente indiscutibile..nessun compromesso..
Ho osato dire di no, ho osato pensare al mio dolore e alla mia dignità, ho osato questo e sono stata tacciata da donna mediocre, stupida, da pecora del gregge, l’ho deluso con i miei limiti mentali, e alla fine è stato lui a dire QUALSIASI RAPPORTO TRA NOI E’ IMPOSSIBILE MI HAI DELUSO E SCHIFATO CON LA TUA GRETTEZZA..penso sia finita qui…ma sto male..male perchè sono in astinenza di lui, male perchè mi rendo conto che se tornasse non saprei resistere se pur consapevole che mi ucciderebbe, male perchè non sento più emozioni, neanche dolore, la mia vita non esiste più..
Hai bisogno di un sostegno psicoterapeutico. Prova in questa direzione… queste storie nella vita capitano anche per costringerci a cambiarla la vita… e possiamo cambiarla in bene… perciò un’alleanza terapeutica OLTRE OLTRE IL MALE – VERSO IL BENE.
Buona Pasqua – PASCHA dall’aramaico vuol dire ‘PASSARE OLTRE’…
Salve a tutti,
volevo innanzitutto ringraziare il Dottor Brunelli per l’articolo che ho trovato di grande aiuto per me e spero per tutti coloro abbiano vissuto una situazione simile.
Ho avuto una relazione con un narcisista (non mi azzardo a fare una diagnosi, ma sicuramente è stata una relazione di tipo narcisistico) otto anni fa, quando ero nel pieno dell’adolescenza. Gli effetti sono stati molteplici e devastanti, soprattutto perchè ero proprio nel fragile periodo in cui ci si costruisce un’identità: ancora adesso non so chi e che cosa sono, non ho idea di cosa fare della mia vita, non vedo le mie risorse. Mi sento bloccata nel passato, aspettando di ritornare la persona che ero, aspettando di mettere una virgola per poter continuare invece di essere bloccata in un “a capo” senza continuità, senza punteggiatura. E tuttavia ho capito, proprio come spiega il dottor Brunelli che non sono una “vittima” e non sono stata “vittima” se non di me stessa. Non riuscivo ad amarmi, non riuscivo a stare bene con me, a sentire il mio valore, per questo mi sono innamorata di una persona che dietro l’apparenza di un amore grandissimo mi sfruttava, perchè attraverso quello che davo pensavo finalmente di contare qualcosa. Ciò che ha reso possibile la violenza è stata l’esistenza di una ferita che già avevo, che ha permesso l’infiltrazione e la manipolazione. Adesso che ho compreso il mio errore, so che l’unica cosa veremente importante per me è riuscire ad amarmi e ad accettarmi per quello che sono anche se è difficile vedere questo “quello che sono” e scinderlo da quello che non è mai stato mio. L’aspetto più doloroso e più nocivo per me della violenza psicologica è proprio questa perdita di confini che mi ha lasciato, la perdita della COSCIENZA, della vocina interiore che prima sentivo così forte e che mi permetteva di distinguere quello che era giusto e quello che era sbagliato. Tuttavia non mollo, so che la guarigione dipende solo da me e dai miei sforzi, ho capito che il compito di amarmi è davvero centrale e imprescindibile, da questo dipende tutta la mia vita e la possibilità di un futuro. Volevo affidarvi un’ultima considerazione. Nel tentativo di comprendere la malattia del mio narcisista, per cercare di dare un significato a quello che mi era successo, ho compreso quanto dolore e quanta sofferenza vi siano celati dietro. Spesso noto su internet reazioni molto violente nei confronti dei narcisisti, piene di rancore e odio, cosa più che comprensibile, ma grazie a quello che sono stata in grado di maturare guardare il narcisista con uno sguardo più vero, cioè come una persona che ha una malattia e nessuna colpa e responsabilità di questa, vittima di se stesso e DA CURARE, mi ha aperto la strada al perdono.
Vi ringrazio tutti per l’attenzione e per l’ascolto e vi faccio un in bocca al lupo,
Clara
Da vittime a martiri, da martili da a feriti, da responsabili a veri… chi ha recato il male nel male occulto precedente, che lo rivela e che perciò poi può essere curato, è il bene che lo porta e il bene che lo vince… la rinascita pasquale è progredire nell’autenticità… la sofferenza comporta trasformazione, l’amore la conduce… ora e verso.
Dottore La ringrazio per la risposta, in cui trovo molta comprensione. E’ vero e me ne rendo conto, la rinascita comporta trasformazione nella scoperta della propria autenticità…niente sarà del tutto uguale a prima, ma a volte è davvero difficile per me sentirmi ORA. Uno degli aspetti più dolorosi portati dal trauma per me è proprio la dissociazione. E la perdita di un mondo che prima sentivo così ricco e pronto a donarsi all’altro. Tuttavia mi sento piena di speranza perchè solo l’aver compreso l’importanza di amare me stessa, che prima era una cosa che trascuravo del tutto, mi rende piena di energia e da qualche parte sta rinascendo la voglia di vivere.
Buona Pasqua e buona guarigione a tutti,
Clara
Buona Pasqua – PASCHA dall’aramaico vuol dire ‘PASSARE OLTRE’… OLTRE OLTRE IL MALE – VERSO IL BENE.
Dottor Brunelli intanto grazie mille del tempo che ci dedica… sopratutto a chi come me ora come ora una terapia proprio non se la puo permettere.. leggo e rileggo i post suoi e degli utenti per capire in che Inferno io sia finita..
da quattro anni sono a contatto con una persona diabolica se sia narcisista io nn lo so per certo non ha una diagnosi ma sicuramente bene non sta.. ha sempre usato la violenza con le donne e ha anche un procedimento in corso..
Non sono mai stata la sua donna ufficialmente.. quindi per questo disse lui a me non mi ha mai toccata..
Attualmente è in relazione da tre mesi con una donna ed è in attesa di un bambino questo mi ha uccisa.. perchè mi sono sentita sbagliata indesiderabile inadatta…
ho pensato a me e a tutte le donne che sono arrivate prima che hanno subito pesanti violenze fisiche (io no in quanto come mi disse lui una volta non ero la sua donna).
Mi domando se il suo comportamento errato era dovuto a me alle donne che sono arrivate prima…
Le risposte sulla psiche, l’anima, non possono mai essere esaurienti giacché l’anima, come disse Eraclito, è insondabile, profondissima, ed anche espansa, mutevolu… cionondimeno, essa è ispirta e condizionata da un Daimon personale, una srta di angelo-diavolo custode… un principio guida della personalità innato, e quindi non solo condizionato dai genitori… se una persona si comporta male, anche una volta sola, se non se ne avvede e non chiede scusa, il suo Daimon apporterà una compensazione, cioè lo punirà… se non si è pentito… oppure lo aiuterà, se ha fatto del bene secondo coscienza… Dunque chi ha fatto male eccessivo, inutile, assurdo, allucinante, irrispettoso, cattivo, ambiguo ad un’altra persona che lo amava e con la quale era in relazione sentimentale/sessuale – questa persona o la capisce e chiede scusa oppure un fattore psicologico interno gliela farà pagare… non per cattiveria, ma perché veramente “così ben gli sta”, così, si spera, ‘IMPARA”… Ecco quindi è importante una bella Pasqua ove ciascuno si pente dei propri peccati senza pensare tanto a quelli degli altri, tanto ne abbiamo tutti, no? E poi una bella Pasqua e Pasquetta con un bel gioioso ‘riso pascalis’ volendo… non è importante avere tanti amici e parenti vicini fisicamente è importante che siano vicini dentro… perciò Pasqua è la rinascita del cuore… simbolicamente approfittiamone nella nostra intimità, come disponibilità di animo/anima e questo al psiche e al suo Daimon piace e vi ricompenserà.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Buona sera a tutti,sono una donna di 44 anni che “forse” da alcune settimane sta provando ad uscire da una storia che dura da quasi 6 anni con un narcisista. Ero convinta che questo rapporto era la cosa più bella che mi fosse capitata nella mia vita affettiva,adesso vivo in un incubo da cui non riesco a staccarmi del tutto,perchè ho una dipendenza affettiva da quest’uomo.Non riesco a capire come faccio ancora dentro di me ad amare un uomo che me ne ha fatte di tutti i colori,che non mi stima,che non mi fa sentire importante,che mi umilia,che mi mortifica in privato e davanti alle persone che frequentiamo,che mi lascia ogni volta che non la penso come lui,che non permette a me tutto quello che fa lui,che è affetto da una gelosia profondamente patologica….potrei continuare all’infinito!Eppure,ho questo bisogno incommensurabile di lui,del suo corpo,di sapere che siamo coppia.Certe volte mi sento matta a pensare a tutto quello che mi ha fatto e detto,professandosi innamoratissimo di me,e poi vedere come sto male quando lui mi lascia. Sono stata pure in psicoterapia,ma da un pò ho deciso di sospenderla,non ho altro da capire,devo solo agire! Leggere le vostre esperienze mi fa capire che abbiamo a che fare con uomini o donne che vivono secondo un copione,ma se così fosse basterebbe leggere queste storie per non caderci più,eppure ci si ricade come se fossero gli unici esemplari dell’amore! Ma che cavolo c’entra tutto questo con l’amore?? Mi chiedo perchè per amare alcuni di noi devono farsi così male?
caro Pierpietro condivido pienamente con Lei la criticità verso “Ho sposato un narciso. Manuale di sopravvivenza per donne innamorate”. Per me è stato fuorviante e deleterio. Lo lessi qualche mese dopo aver lasciato la prima volta il narcisista e quando ancora mi struggevo nei sensi di colpa domandandomi se io fossi il problema, se io fossi stata inadeguata, se io fossi sbagliata.. a quel punto scopro “quel libro” la cui autrice spiattella una lezione non così drastica su questi personaggi, “in quanto di continuo ella sottolinea le grandi qualità del narciso, perché gli uomini che soffrono di questa sindrome sono, di solito, belli, affascinanti, divertenti, capaci sul lavoro, e, in più, al corrente di tutte le tattiche – di fantasia, allegria, tenerezza – necessarie per sedurre una donna. Un uomo cioè (ma anche una donna) che deve essere sì sempre al centro dell’ attenzione e, perciò, di un egoismo che non si misura in gradi ma che è totale e non conosce alternative, ma che bene amministrato – da una persona intelligente ed equilibrata, che tiene le briglia lunghe, che c’ è, ma non lo assilla, che sa di avere a che fare con uno splendido fanciullo, ma non gli fa da mamma – o, ancora meglio, un narciso «corretto» – dalla psicanalisi – può trasformarsi, ella sostiene, se non nel vero principe azzurro, almeno in un piacevolissimo compagno per la vita (ci rendiamo conto cosa ha scritto?). Non resta dunque, che leggere con particolare attenzione le istruzioni per l’ uso da lei fornite, in modo da poter costruire una relazione soddisfacente con un uomo o una donna colpiti dalla tanto diffusa sindrome. Elasticità pare essere la parola chiave, che vorrebbe dire una certa leggerezza e noncuranza: non prendersela, cioè, mai troppo per l’ indifferenza scostante e per gli attacchi impietosi del narciso scontento, avere degli interessi personali per evitare di concentrarsi – come in realtà egli vorrebbe – soltanto su di lui, e possedere, ma ciò dipende dalla sorte, un ottimo carattere. ”
Bene, mi aveva convinto! dovevo solo cambiare atteggiamento, essere più comprensiva e tollerante e avrei risolto tutti i conflitti…sono ritornata indietro, armata di coraggio e illusoria speranza, mi sono prostrata con un miliardo di scuse davanti al narciso, chiedendogli IO un’altra chance per salvare il rapporto e… sorpresa!!??!! …..ho ricominciato il delirio, mi sono ributtata nell’inferno, mi sono massacrata ancor di più se mai non mi era bastato quanto fatto fino a quel momento e, come Lei dice, allungato per ben altri 3 anni l’inferno e finito di annientarmi.
2 anni fa ho letteralmente bruciato quel libro e maledetto il giorno in cui l’ho acquistato!!
un caloroso abbraccio a tutti
P:S: scusi professore, ero un pò preoccupata per il suo così lungo silenzio sul blog…tutto bene?
Complimenti Laura, come sempre lei scrive commenti di grande intensità e chiarezza. Se vuole può proporre anche un articolo per il blog. Mi sto interessando a nuove tematiche pur sempre riferite alla vita amorosa. Un carissimo saluto. Pierpietro
Cari Amici,
da due mesi e mezzo abbiamo tutti seguito il caso “Schepp” delle due gemelline scomparse di cui ancora non si sa nulla…Ieri sono ricominciate le ricerche a seguito di una testimonianza per scandagliare il lago svizzero dove un testimone avrebbe visto un uomo trascinare una valigia e sono stati intervistati opinionisti (criminologi, avvocati, psicologi etc).
Alcuni esperti hanno delineato il profilo psicopatologico del padre suicida, sostenendo che, dalle lettere spedite alla moglie, sarebbe una personalità egodistonica, che con le dovute cure questa tragedia si sarebbe potuta evitare,
A noi profani, non importa granchè che si tratti di una personalità egodistonica o egosintonica perchè per noi si tratta di una persona malvagia, visto che è stato capace di arrivare a tanto…Questa distinzione la lasciamo agli addetti ai lavori.
Quel che è importante per noi è esserci salvati- E se siamo approdati su questo blog vuol dire dobbiamo già reputarci fortunati (per cultura, sensibilità, curiosità), rispetto a chi vivev
queste relazioni disturbate e non si rende conto del calvario che sta passando. Quindi, con l’augurio più sentito di una nuova ALBA , vi dico “BUONA PASQUA”
Ciao a tutti, ho 55 anni, da 12 ho un compagno di 74 anni. leggervi è stato come rivedermi. mi sono rispèecchiata in tante, se non tutte le situazioni. Sono stanca e da questa storia ne voglio uscire. Mi rendo conto solo ora che è sempre stato un rapporto pieno di ricatti, offese, bugie, promesse mai mantentute e nel contempo pretese, pretese e pretese. Mi/vi chiedevo come posso reagire difronte alle continue mortificazioni: mi arrabbio, fingo indifferenza, ironizzo?
Grazie
Carla
Salve a tutti!Per prima cosa ringrazio il Dott.Brunelli per aver allestito questo sito e per il suo instancabile lavoro di sostegno alle persone traumatizzate da una relazione con un vampiro affettivo. Io sto uscendo da una relazione malata dopo quasi 2 anni di terapia e leggendo tutte le testimonianze qui presenti e il profilo tracciato dal Dott.Brunelli ho la certezza di evere a che fare proprio con un vampiro affettivo dal quale avevo una vera e propria dipendenza affettiva. Vorrei raccontare la mia storia e presto lo farò, con calma e tempo per poter essere anch’io anche se di minimo ma pur sempre aiuto con la mia testimonianza alle persone in difficoltà … come è già emerso … solo chi ci passa sa di cosa stiamo parlando.
Chiedo cortesemente al Dott.Brunelli però se potrebbe comunque darmi le informazioni necessarie per poter ricevere al più presto il test di cui in questo nuovo sito non trovo notizia. Ringrazio con tutto il cuore Luce
mi chiedo come sia possibile che dopo 3 mesi ripenso alle mail che lui inviò alla sua ex per farla ritornare con lui(mentre mi aveva fatto credere che amava me)e soffro perché con me non lo ha mai fatto,soffro perché non mi ha mai cercata,soffro pensando che lei è per lui un’ossessione che io non sarò mai(dovrei ringraziare per questo e quando sono razionale e”lucida”ringrazio in effetti).
io non sono mai stata niente per lui è questo mi dilania perché credevo di far parte di un progetto di vita presente e futura ed invece ho scoperto di essere solo parte di una recita,del nulla.
soffro perhè nonostante sembri palese che lei sia un’ossessione per lui io sono convinta che lei sia il suo amore.
poi mi chiedo come può essere amore se uno così non sa amare?ma cosa più importante come posso soffrire perchè non lo sono io?
so che è ancora presto per esserne fuori,per aver preso il giusto distacco,eppure per questi primi 3 mesi sono stata relativamente bene,forte,quasi serena.
so che ho bisogno di “guarire”che ho bisogno di non provare più rabbia la rabbia fa male solo a chi la prova ed è la rabbia che mi tiene legata a lui,che mi fa pensare sempre alle stesse cose a quello che ho subito,sopportato,ingoiato,finto di non vedere.
devo guarire da questa rabbia,comprendere fino in fondo che è inutile essere arrabbiata lui è una persona con una patologia seria,con un problema(non voglio chiamarlo malato non mi va),si può essere arrabbiati vs chi volutamente ci fa del male,per queste persone dobbiamo solo provare compassione e sperare per loro che un giorno possano guarire.
ma quello che più conta per me,eogoisticamente per una volta,è guarire io dal mio dolore e poi dalla mia ferita.
so che ho bisogno di un aiuto specialistico e appena potrò,al momento purtroppo per cause non dovute alla mia volontà non posso, inizierò un percorso.
voglio capire perché sono caduta vittima di un simile”vampiro”,perché ho continuato pur vedendo quello che vedevo,voglio guarire per non cadere mai più vittima di un tale predatore,manipolatore bugiardo,mai più vittima di chi vuole succhiarmi tutto e distruggermi.
l’amore è un’altra cosa.
E’ evidente che lei ha bisogno di sostegno e consulto psicoterapeutico. Provi ad informarsi in tal senso. Un caro saluto.
Eccoci di nuovo qua….come dice la canzone di Vasco Rossi Eh già…..
ho scritto l’i ultima volta su questo blog circa due mesi fa. La mia esperienza con una perversa narcisista è durata per otre 17 mesi, duranti i quali ho subito ogni sorta di soffrenza. una donna che ho amato veramente, che volevo aiutare stupidamente, non volendo credere all’evidenza dei fatti che avevo davanti. mi ha fatto credere di amarmi, di volermi bene, aveva altre relazioni, di cui una in pianta stabile con un ragazzo con il quale convive da anni. ha insinuato in me il dubbio, mi ha dipinto come un essere malvagio e da distruggere solo perchè a differenza degli altri uomini l’avevo smascherata nel suo profondo e non gli riflettevo piu un immagine di se grandiosa. per il suo bene, e in buona la fede mi permettevo di criticarla, di contestare la sua vita, la volevo aiutare in questo. tra noi c’è stata una fortissima passione, almeno per me è stato cosi, e fino all’ultimo giorno ho creduto che in fondo, nonostante tutte le sue problematiche, avesse un vero affetto per me.
sono caduto nella trappola, nella sua di trappola. Mi ha denigrato, mi ha incolpato di tradimenti che io non ho mai pepetrato( quando poi era lei la promiscua), ha tentato di distruggere la mia autostima offendendomi e conducendomi all’esasperazione per farmi diventare come è lei. ha usato il sesso per manipolarmi, e quando alla fine, un angelo mi ha salvato, ho detto basta e sono riuscito ad allontarmi da lei non senza sofferenza, mi ha odiato ancora piu di prima.
dopo 20 giorni le mandai una lettera, mi ero pentito per come l’avevo trattata, ancora una volta la mia umanità e il mio essere buono prevaleva. nella lettera le esternavo il mio rammarico, le auguravo di trovare la sua felicità e ancora una volta le tendevo la mano nel caso un giorno avesse avuto bisogno di una persona che l’aveva capita ma che l’aveva anche amata.
da quel momento ho cercato di andare avanti, di riprendere in mano la mia vita con molta fatica, di dimenticare per quanto sia possibile e di far rimarginare l’enorme ferita che mi portavo dentro. in cuor mio l’avevo perdonata, gli volevo bene ancora, non riuscivo ad odiarla(l’odio non fa parte del mio dna).
ecco che dopo tre mesi, in maniera non diretta ma con mezzi subdoli, in qualche modo rientra nella mia vita. non ammette che una sua preda, che l’ha amata alla follia, che ha fatto di tutto per lei, possa dimenticarla. quindi usando internet ha iniziato a mandare messaggi che solo io potevo capire. messaggi per provocare una mia reazione. per le prime settimane, ho fatto fnta di niente poi non ce l’ho fatta piu. ho lasciato da parte il mio buonismo e mi sono detto: qui ti devi salvare roberto. la violenza psicologica indiretta, sapeva dove colpire. per fortuna la vicinanza di persone che mi vogliono bene e di una ragazza in particolare che frequento, hanno fatto si che io reagissi. non piu li impassibile, impotente di fronte a tanta misera e gratuita cattiveria. ho deciso di denunciare pubblicamente la mia storia, sul mio profilo facebbok e tramite la stesura di un libro che tra pochi mesi sarà compltetato. non ho mai fattto riferimenti alla sua persona, sapendo che non aspetta altro per farmi del male magari con denunce per stalking. stavolta però il vampiro dovrà ritirarsi, non ho paura anzi, la sofferenza mi ha fortificato ed ora sono molto incazzato. non le permetterò piu di farmi del male. cerca ed ha cercato di farmi passare per un pazzo, ossessionato,. addirittura spudoratamente è arrivata a negare la relazione con me per salvaguardare la sua faccia da santerellina.
per fortuna ho conservato prove schiaccianti che la contraddicono, e ci sono una miriade di persone che potranno confermare tutto e tutto quello che ho subito.
morale di tutto ciò? signori queste persone uomini o donne che siano, sono dei veri pazzi, da rinchiudera coattivamente perchè minano in continuazione la salute di chi ha la sfortuna di incontrarli. bisogna denunciarli e citarli per i danni che ci hanno inflitto. bisogna sputtanarli con tutti, bisogna che cambino nazione, che si curino perchpè sono portatrici di morte. la differenza tra loro è un killer? il killer usa armi loro usano la violenza psicologica….quindi chioedete aiuto, non state li fermi/e a subire a darvi colpe. usate tutti i mezzi per salvare la vostra psiche. rimettevi in sesto e poi incazzatevi, non permettete che quello che hanno faato voi cosi spudoratamente possano continuare a afre anche ad altri. vanno smascherati. la sola cosa che temono è la distruzione dell’immagine che si sono creati. loro sono i buoni, i moralisti, i salvatori del mondo…noi i cattivi da distruggere….la mia colpa è di essermi innamorato di una malata di mente, di una persona malefica nello stesso tempo, che gode e che trova giovamento infliggendo sofferenza al prossimo, perchè invidia dell’altro la capacità di amare e di avere valori che lei non ha. a tutti gli amici, uomini e donne, che vivono situazioni simili con narcisisti perversi, io dico ora aprite la finestra e gridatelo, non tenetevelo dentro, loro giocano su questo per continuare ad uccidere.
Questa presa di coscienza è un passo fondamentale per la liberazione dal legame malefico, è indice di aver raggiunto un buon livello di detraumatizzazione attraverso percorsi appropriati di varia natura, certamente psicologici e spirituali… purtroppo queste violenze psicologiche traumatizzanti una volta decongestionate lasciano molto debilitati sul piano psicocorporeo, occorre un periodo di riabilitazione come avviene dopo un incidente stradale o una dura malattia, purtroppo è così, ma se si ha la pazienza e l’impegno di curarsi nel fisico e nella mente si rinasce con nuovi valoro e possibilità, con nuova voglia di vivere e di amare, soprattutto ci si cura anche del ferita che precedentemente aveva consentito lo stabilirsi di una relazione con una persona alquanto negativa, il cui disturbo sio esplica appunto nel recare malessere psicologico attraverso la manipolazione sensimentale e sessuale (in ciò consiste il punto cruciale del disturbo narcisistico di personalità), ma v anche detto che chi viene manipolato ha una ferita narcisistica che lo rinde particolarmente vulnerabile nei confronti di queste persone, le quali, per così dire succhiano sangue (energia) da quella ferita, la dilatano (traumatizzano) e la infettano (psichicamente). La cura consiste quindi nel detraumatizzare, ma poi anche nel disinfettare e ridare energia alla persona che ha subito tale relazione. Certo la rabbia è normalissima , ma dovete considerare sempre che l’altro/a è veramente una persona disturbata (che comunque la pagherà) e che quindi non è assolutamente il caso di scatenare desideri di vendetta. La vera vendetta può essere nel diffondere una cultura e un’educazione sentimentale basata sul racconto anonimo della propria esperienza, ma soprattutto nel recupertare il proprio benessere cosa che più di tutte fa ‘schiattare’ vampiri/e di varie specie. Certo poi si potrà avere anche compassione, ma è Dio che dovrà perdonarli, non voi, a meno che non vi chiederanno un giorno davvero scusa… tuttavia ci sono dispositivi psichici che implicano la loro punizione, per un’espiazione penitenziale senza la quale non possono guarire, o, altrimenti vi sarà un lento, ma inesorabile devastante processo di aggravamento della patologia che diventerà sempre più manifesta, delirante e invalidante. Gesù ha detto “Perdona loro, perché non sanno quello che fanno”, ma non ha detto non fargli sapere quello che fanno, perciò Dio (o se volete l’inconscio) potrà guarirli solo dopo che hanno capèito e avranno chiesto scusa con autentico pentimento, e avranno superato pene purgatoriali (sulla terra , da vivi), altrimenti sprofonderanno sempre più nell’inferno (nella vita). Ma anche chi li ha subiti, per ingenuità o debolezza, ha colluso con loro perciò soffre e deve comprendere che si tratta di un processo purgatoriale che fa uscire dall’inferno se viene sorretto da cure spirituali e di consapevolezza, ove è fondamentale un impegno a liberarsi e a rinascere, per sé e per gli altri, perché bisogna ritornare a stare bene, perché bisogna diventare strumenti del bene, per tutti coloro che hanno bisogno e che meritano il bene.
Riassumo per grandi linee la mia storia. All’età di 23 anni ho conosciuto per caso un uomo più grande di me di 10 anni. Brillante, seduttore, eccentrico, egoista, tirchio, bugiardo , spietato etc…Ai tempi ero troppo giovane ed ingenua per capire, caddi nella rete di quest’uomo e vissi con lui una forte passione. I pomeriggi si susseguivano insieme alle mancanze di lui che giustificavo pensando fossero dovute al suo lavoro. Mi innamorai di lui, il sesso era oltretutto molto appagante specie perché mi sentivo mentalmente “sua”. Lui che, durante il sesso mi chiedeva di dirgli determinate cose che chiaramente appagavano il suo ego smisurato. A distanza di 6 mesi, scopro per caso, che ha già una fidanzata nonché collega di lavoro. Il dolore per il danno subito è atroce, mi sento umiliata e profondamente stupida, la rabbia trasale doppiamente quando lui resta come impassibile dinanzi alle sue stesse menzogne che gli rinfaccio ottenendo solo altra frustrazione. Lo allontano e decido di non dargli più spazio nella mia vita sebbene lui continuò a cercarmi per almeno un altro anno. Passano gli anni, altri capitoli si aggiungono alla mia vita, qualcuno anche importante, pur tuttavia, la mia ferita narcisistica torna a farsi sentire più e più volte negli anni, tanto che decido di affrontare questo fantasma giunta alla soglia dei 31 anni. Una parte di me voleva un risarcimento per il male subito, l’altra parte sperava di trovare un uomo diverso.
Frattanto, sulla base di alterne vicende nella mia vita, indipendenti dal narcisista, decido di affidarmi ad una brava psicoterapeuta la quale mi regala una consapevolezza a tratti dolorosa ma liberatoria. Scopro infatti di avere un padre patologico, privo di intelligenza emotiva che non ha saputo “ascoltarmi emotivamente” sin dall’infanzia, complice la debolezza di mia madre ed il loro rapporto assolutamente malsano come coppia. A tal riguardo scopro anche che, la violenta esplosione di psoriasi avuta intorno all’età di 8 anni circa e durata anni, non è stata un caso bensì la conseguenza di tensioni legate ai miei genitori.
Un anno e mezzo fa, affronto il mostro di anni addietro che oggi ha 41 anni. Prima di ritrovarlo, rifletto per lunghi mesi, documentandomi sul narcisismo e ponendomi molte domande in merito alla mia decisione.
Ritrovo lo stesso uomo di anni prima, bugiardo, infedele, ipocrita, furbo, stratega etc…ma questa volta ho qualche certezza in più.
Lui è sempre legato alla stessa donna, donna gelosissima, consapevole dei suoi tradimenti (non tutti) ma che sembra voler restare con lui a tutti i costi.
L’attrazione ricompare prepotentemente ma questa volta non cedo alle sue avances ed inizia un sorta di gioco al massacro “psicologico” durato un anno e mezzo.
Un anno e mezzo intriso di sms, chiamate, ed incontri rigorosamente pubblici, nonostante lui cercasse in tutti i modi di capire dove abitassi.
Non cedo, non mi lascio confondere, comprendo bene la sua insulsa psicologia e quanto più non riesce a mettermi in ginocchio e tanto più sembra impazzire. Mi desidera, vuole avermi a suo uso e consumo (proprio come anni addietro) ma non riesce a gestirmi tanto più se il mio atteggiamento è quello di una donna che gli dà dolce e l’amaro, parole di dolcezza alternate a momenti di assoluta repulsione in cui perentoriamente gli chiedo di non cercarmi più. Sparisce salvo poi tornare a cercarmi dopo un mese o due. Il ciclo si ripete per un anno e mezzo, ma io resto ferma sulla mia consapevolezza e continuo a tenergli testa lasciando che qualunque sua provocazione cada nel silenzio.
Ed eccoci all’epilogo: Lo scorso novembre, decido ancora una volta di troncare questa pseudo amicizia giacché mi rendo conto che non avrò mai un risarcimento morale. A periodi alterni gli attacchi di ansia mi paralizzano per giorni, per cui, mi rendo conto sia il caso di tagliare ogni contatto.
Lui sparisce ma torna ancora cercarmi nel mese di dicembre. Non rispondo, il cell squilla a vuoto.
A marzo di quest’anno scopro (per caso, non da lui) che stà per diventare padre della sua compagna. Il dolore è forte ma resisto ed attendo di rimettermi in piedi. Mi convinco, subito dopo la notizia, che forse questa bambina lo renderà un uomo migliore e che probabilmente, se ha smesso di cercarmi (dallo scorso dicembre) è perché ha messo un po’ di senno.
Ogni mia speranza crolla quando l’8 marzo ricevo un suo sms. Lui crede che io non sappia della sua futura paternità, il tono del suo sms è sempre quello di uomo che continua il suo tentativo di seduzione.
Decido di dargli “uno schiaffo morale” con le seguenti parole: “credevo che l’arrivo di un figlio fosse abbastanza per cancellare il mio nome ed mio numero. Resto senza parole”.
Cala il silenzio salvo poi ricevere un altro suo sms (dopo 2 ore) dove conferma la sua paternità ma mi prende per bambina e mi saluta con un tono simile ad un addio. Va da sé che non rispondo più e lascio cadere la sottile offesa volta a farmi sentire sbagliata.
Oggi ho 32 anni, una carriera accademica e post accademica brillante, molte esperienze all’estero ed una vita sociale che è tutto sommato migliorata da quando la mia psicoterapeuta (che non vedo + da tempo) è riuscita a farmi cambiare qualche abito mentale decisamente penalizzante.
Resta il fatto che temo, che lo smacco subito dal narcisista sia molto grande e che nonostante la figlia in arrivo, tornerà a cercarmi ancora. So bene che non risponderò ma la mia paura è che in me ci sia una forma di attrazione perversa per quest’uomo sul piano sessuale. Per il resto sto cercando di distruggerlo dentro me poco alla volta.
Oggi hanno intervistato Kernberg in teevisione l’aniano psicoanalista americano, masimo esperto del narcisismo patologico, ha detto chiaramaente che sono soggetti pericolosi malefici per se e per gli altri…. se si teme i avere avuto o di avere una relazione on questi soggetti NON BISOGNA fare diagnosi e verdetti da soli, ma è opportuno (CON POCA SPESA o se in qualche ASL c’è la mutua per problemi di questo tipo, o consultori) almeno informarsi da uno psicoterapeuta o da uno psichiatra di fiducia con il quale si stabilisc una buona sintonia. D’altra parte tutti possono diventare preda della capacità manipolatoria di questi ede altri soggetti, ma quando, pur avendolo capito si persiste a frequentarli allora è evidente che si ha bisogno di chiarimenti e di sostegno in quanto anche il proprio equilibrio psichico è sofferente.
Io faccio i miei migliori auguri alla signora che ha scritto questa toccante testimonianza e la invito a risolvere al più presto la situazione in modo sereno, con calma, servendosi di cure e con l’aiuto di persone buone che la comprendono.
Pier Pietro Brunelli
Psiocoterapeuta
Gentile Dottor Brunelli la ringrazio vivamente per l’augurio rivoltomi. Devo dire che, tutto sommato, ho ripreso in mano la mia vita. Per cominciare ho ripreso a mangiare e dormire e mi capita sempre più di rado di svegliarmi con il magone, pensando ai vari accadimenti di questo ultimo anno e mezzo.
Mi preme solo dire che, se a distanza di anni sono tornata a cercare lo stesso uomo che anni prima mi aveva “psicologicamente violentato” è perchè una parte di me cercava “vendetta”, lo volevo ai miei piedi, avrei voluto un risarcimento per la sofferenza patita annia prima. Per fotuna 31 anni non sono 23 e, la consapevolezza di molte cose unita alla maggiore esperienza, mi hanno aiutato a tenere le distanze quanto meno fisiche. Se avessi ceduto avrei sofferto ancora di più. Il mio vaso di Pandora, oggi come oggi, raccoglie una nuova importante esperienza che mi ha lasciato sofferenza ed amarezza ma sicuramente mi ha anche regalato qualche certezza in più su me stessa. Sto imparando a volermi bene e soprattutto ad ascoltare il mio sesto senso!! Raramente mi sbaglio. Saluti.
cara voluttà ti capisco,sento dentro di me la stessa voglia di vendetta.la voglia di vederlo annientato.
vorrei farlo soffrire,umiliarlo per tutto il male che mi ha fatto,le bugie,gli inganni.
anch’io sono tornata da lui ma dopo un anno e nei sei mesi che siamo stati insieme(per modo di dire)ho capito tante cose,ma di più ho capito e scoperto contattando la sua ex.e la cosa che mi ha fatto più male e scoprire che l’anno prima nei mesi in cui eravamo lontani lui l’aveva cercata per farla tornare usando canzoni che credevo rappresentassero noi,la ns storia.
lì è crollato tutto ho avuto la conferma che ha sempre mentito,che non mi ha mai amata(sanno amare?!?).
se leggi un mio post di qualche giorno fa parlavo del dolore di non essere la sua”ossessione” è questo non è sano come non è sano vivere sperando in un risarcimento e soprattutto in un ravvedimento di questi esseri.
certi gg la rabbia mi logora,mi strazia,pensa che a differenza tua io non ho mai avuto nemmeno la soddisfazione che lui mi cercasse e quindi di poterlo ignorare.
dobbiamo guarire noi stesse dal male di volere qualcosa che mai ci ripagherà del male subito.
so benissimo che non è facile ma bisogna volerlo.
anch’io ho contattato il dott. Brunelli mi ha ispirato subito tanta fiducia(forse perché come ha scritto all’inizio ha vissuto lo stesso trauma)e presto lo ricontatterò vorrei iniziare un percorso con lui.vorrei fosse lui a seguirmi,prima per guarire dal dolore che sento e poi per capire e guarire la mia sicura ferita narcisistica.
brava inizia da te,avevo smesso anch’io di mangiare ho ripreso.dormo solo ancora male,mi sveglio tutte le notti con la stessa domenda:perché????ma la risposta non c’è.
tanti auguri sperando che presto scriveremo di un nuovo grande amore o solo di un nuovo grande inizio.
Mi chiedo, perché darsi il nome di voluttà? Forse si allude a desiderio, passione, rapimento… forse bisogna fare in modo che non siano proprio queste forze a metterci nelle mani dei vampiri… e con ciò non dico che bisogna farsi suore o frati, anzi quando si può la sessualità va vissuta e cercata, ma in fondo… senza voluttà, con paicere, sì, con divertimento e fantasia sì, ma non deve diventare un’energia che si piega alle manipolazioni seduttive da letto e dintorni… il sesso è un piacere quando non dà dispiacere.
Cara Daniela, accolgo il tuo sgofo e ne faccio tesoro proprio come le altre innumerevoli testimonianze presenti in questa pagina. Trovo sia mostrouso che quanto narrato qui dentro abbia tratti cosi simili!! Sembra un copione!!!Loro sembrano un copione proprio come il senso di frustrazione che lasciano in noi. Dicono il tempo sia il miglior dottore. Chissà…frattanto un abbraccio virtuale.
cara voluttà,
ho letto con profonda inquietudine quanto hai raccontato. so per esperienza, come d’altronde chiunque abbia avuto una relazione perversa con un narcisista patologico, quanto sia difficile sganciarsi da certi meccanismi, peraltro irreversibilmente distruttivi, ma trascorrere dieci lunghi anni nel torpore, nell’illusoria aspettativa inconscia di trovare la pace nel rivendicare e compensare e sanare una ferita narcisistica ,che sia stata prodotta (ed è impossibile perchè sicuramente già presente), peggiorata o risvegliata è un’utopia! mi sembra che il tuo percorso terapeutico non abbia dato i concreti frutti auspicati, mi sembra che ancora tu sia coinvolta pericolosamente in questa relazione malsana, ancora purtroppo non hai la necessaria consapevolezza e conseguente accettazione della cruda amara realtà: i vampiri affettivi restano vampiri, senza pietà, senza cambiamento, senza empatia, senza sensibilità, senza intelligenza emotiva. tu stai continuando a vivere nell’illusione che ci sia una trasformazione, che quanto rappresenti possa modificare la sua natura, i suoi bisogni. ma loro non hanno bisogni, non hanno percezione dei loro vuoti interiori, non comprendono di avere un problema… loro sono convinti di aver agito e di agire al meglio. semmai siamo noi donne ad ad essere sbagliate. loro amano donne che li adorano, che li gratificano e si innamorano solo di un certo tipo di donne.. riescono a manipolare solo donne manipolabili, che purtroppo si convincono che per potersi salvare debbono salvarli. non voglio essere giudicante nè invasiva, solo preoccupata per un’anima sensibile che si tormenta senza risultati nè vie d’uscita costruttive per se e per quanto rappresenta. vorrei consigliarti una piccola cosa: contatta il prof. brunelli, approcciati con lui .. in qualche modo riuscirà a consigliarti e a darti un pur piccolo aiuto per capire come liberarti da questa ossessione devastante. per quanto mi attiene, sono in terapia da giugno 2010 e nonostante la fiducia che ripongo nella mia straordinaria terapeuta, a novembre 2010 ho avuto voluto e deciso di incontrare e relazionarmi con il prof. brunelli, che ritenevo un esperto nella trattazione del traumatismo da narcisismo patologico. per me è stato confortante ed esaustivo… e lo ringrazio sopratutto per l’impegno, la passione, la dedizione che dimostra per aiutare chi sfortunatamente si incastra a questi mostri che rovinano e destabilizzano a volte in maniera sconvolgente.
ti auguro ogni bene ed una meravigliosa rinascita. io ci sto riuscendo… e non l’avrei mai creduto possibile, credimi.
affettuosamente
Cara Insight, grazie infinite per la tua testimonianza! Non posso negare a me stessa che lui sia ancora un pensiero nella mia testa ma è pur vero, che stavo peggio quando lo incontravo. Costringevo me stessa a reprimere una valanga di emozioni contraddittorie pur di apparire forte e sicura di me, controllata e disinteressata. L’inevitabile conseguenza erano le crisi di ansia terribili che mi paralizzavano a letto per almeno 3 giorni. Mi stò documentando tantissimo su questa patologia e devo dire che anche le innumerevoli testimonianze mi stanno aiutando parecchio! Ho compreso tantissime cose, ho rivisitato frasi, mezze frasi ed azioni che forse non avevo diagnosticato in modo esatto. Ciò che importa è che adesso lui sia lontano da me e che non torni + a cercarmi. Se dovesse farlo, ma non credo, attuerò il no contact. L’indifferenza è quanto + li irrita. Quanto alla mia ferita narcisistica non so bene se fosse già presente in me al di la di lui…certo che ho anch’io un padre patologico, non Narciso ma pur sempre patologico che ha fatto i suoi danni. Colgo l’occasione per spiegare anche al Dottor Brunelli che in effetti il mio pseudonimo nasce dal motivo portante che ha scatenato la relazione con il Narci. “La passione”Ebbene si…ero giovane, poca esperienza talmente poca che forse non conoscevo bene neanche la mia femminilità. Lui è stato, ad oggi, l’unico uomo che ha tiriato fuori, parti di me, di cui avevo solo un vago sentore. La sessualità con lui era molto cerbrale, ancora prima che fisica, un mix tra le due cose che mi ha reso sua “vittima” senza difficoltà. Adoravo l’initmità con lui e pensavo tra noi ci fosse una chimica speciale. Oggi ho compresso che, i Narcisi “overt” che spesso sono bulimici del sesso, sono sistematici come copioni anche nell’initmità. Oggi ho la netta sensazione che sia prima che dopo di me, tutte le sue consapevoli/incosapevoli amanti, avranno di certo condiviso la stessa identica tipologia di sessualità volta a “sottomettere” la donna, a possederla anche con le parole. Non vado oltre…Mi affido al tempo e frattanto spero anche per me giunga un nuovo amore.
1) La prima difesa è la virtù … se noi fossimo state perfette nel nostro comportamento non saremmo cadute nell’insidia. C’è una colpa infatti se siamo arrivate a questo. Nel mio caso, l’imprudenza, l’ingenuità, l’egoismo (volevo un uomo che mi amasse) la superbia e la presunzione (io mi sentivo migliore delle ex di questo tale di cui lui parlava sempre male facendo finta di essere una vittima e pensavo che sicuramente con me sarebbe stato diverso) la superficialità (sono finita a letto con questo individuo senza nemmeno conoscerlo un po’…ho passato sopra a tutti i miei valori e a tutto quello in cui credevo, e a cui, mi viene il dubbio, probabilmente non credevo fino in fondo… posso dire di essermi ribellata al Bene, ho tradito il Bene e per che cosa? per un’illusione che mi ha quasi uccisa)
2) Quando ormai siamo cadute nell’insidia, se siamo arrivate a capire che la persona che stiamo frequentando è ambigua e malvagia ed esercita un potere su di noi convinciamoci che non ci ama, che se c’è una discrepanza tra quello che dice e quello che fa significa che mente. In ogni caso è pericolosa per noi. Non andiamo a cercare altro. Non ci ama, non ci ama, non ci ama. E questo dovrebbe già bastare per mollarlo e farci resistere alle sue eventuali richieste di incontro, di chiarimento ecc. Ma se non basta convinciamoci che in realtà lui ci odia, ci odia, ci odia… non contiamo nulla per lui, possiamo anche crepare che a lui non importa nulla. Dobbiamo avere l’umiltà di riconoscerlo. Attenzione però quando dite basta deve essere basta, anche un messaggio può essere pericoloso. Giocate anche voi allenandovi all’indifferenza. Se vi scrive, non rispondete, ignoratelo e segnate un punto. Questo è tutto l’impegno che vi si richiede. Non reagite alle provocazioni, educatevi a star ferme. Ma dai, lo sapete che non si muore per amore, che nessuno è insostituibile anche questo cretino e che dopo 3 mesi che non vedete uno e che nel vostro cuore ci avete messo una pietra sopra …basta! Vincere le tentazioni ad incontrarlo ad avere qualsiasi pur minimo contatto con lui è davvero, credetemi, il primo e necessario punto di partenza per venirne fuori, vi assicuro, felici.
Per quanto riguarda me ho avuto la netta sensazione di trovarmi in battaglia con delle forze superiori alle mie forze, e per quanto mi sforzassi (a volte mi scoppiava una rabbia dentro e per gestirla la mia mente cercava di elaborare strategie, e a ragionare sul modo di affrontarlo) mi rendevo conto di essere sempre destinata a perdere e ad essere umiliata in continuazione. Non affrontiamo una battaglia se sappiamo già in partenza di essere perdenti. Mi rendevo conto che questo gioco al massacro che divertiva malignamente lui ma distruggeva e logorava me, a lungo andare mi avrebbe annientata come persona (non sono più io, non esisto più) e sarei diventata una schiava del male (perchè una volta annientata nel pensiero e nelle opere e non più in grado nemmeno di ribellarmi) avrei iniziato, pur di compiacerlo, a prostituirmi eliminando tutte le cose che potevano in qualche modo infastidirlo (perdendo me, le mie qualità, i miei interessi) e pur di averlo avrei iniziato ad essere malvagia come lui per essere poi gettata perchè divenuta vuota e inutile e pertanto non più nemmeno interessante da tormentare. Quindi ad un certo punto mi son detta BASTA, mi sono umiliata (ma questa volta con me stessa) e mi son detta “Non devi avere più contatti con lui”, Devi saperti educare, Devi saperti dire dei no”
Mi sono convinta che le mie forze di persona umana non sono paragonabili a quelle di cui lui si serve, lui è aiutato da forze che non sono di questo mondo, che sono le forze del Male con la m maiuscola. A quel punto ho pregato Dio perchè mi aiutasse con le sue forze infinitamente più forti del male. Diceva San Paolo «la nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti» (Ef 6,12). Perciò mi sono “Rivestita dell’armatura di Dio” come dice ancora San Paolo e ho fatto scudo con l’arma della preghiera. Dio solo ha armi potenti per combattere contro il suo nemico che si sa, è sempre uno sconfitto. E questa deve essere una certezza.
L’importante è capire questo e avere l’umiltà di ritirarsi, di togliersi dalla scena per lasciar fare a Chi è in grado di difenderci veramente e farci vincere. Dio ci fa vincere perchè ci cambia e se noi ci affidiamo a Lui potremo scoprire la potenza del Bene.
3) Quando siamo riuscite ad allontanarci da questa persona, a vincere la tentazione di chiamarlo di incontrarlo di sentirlo non ci rimane che la parte più bella, il lavoro su di noi che effettivamente può essere molto doloroso, perchè dobbiamo capire il perchè ci siamo perse e dobbiamo riempire i vuoti. Per quanto mi riguarda ho seguito un cammino di fede, mi sono confessata (ho confessato i miei peccati e difetti, le mie colpe e non quelli degli altri) e ho iniziato a pregare. Ho riscoperto i Salmi… che preghiere potenti contro il male, davvero ti risuscitano! E’ la strada che mi ha liberato, prima perchè mi ha aiutato a proteggermi, poi perchè mi ha fatto capire che devo uscire dal mio egoismo e devo utilizzare le mie energie per fare del bene agli altri, cominciando in semplicità dalle persone che mi stanno più vicine. Questa è la strada che riempie i miei vuoti. Sembrano delle parole astratte ma in realtà sono molto concrete. Ogni giorno mi ripeto “Dal desiderio di essere amata, liberami o Signore! E questa umile preghiera mi rende felice! Ovviamente è anche un cammino di impegno e di fatica ma che porterà dei frutti, è già sperimentabile :) Se arriverà un uomo che mi ama questo sarà un regalo inaspettato, che non pensavo di poter avere e sarà sicuramente bellissimo… se così non sarà non sarò stata prigioniera dei miei desideri, ma una donna pienamente libera!
Sorrido pensando che trovare questo blog (così importante per la mia presa di coscienza) faceva parte del piano di Dio (e del suo Amore gratuito per me) per la mia rinascita dopo che mi ero messa nelle Sue mani e avevo chiesto il Suo aiuto!
Grazie per questo straordinario intervento che offre un contributo fondamentale per tutti ed anche al di là della tematica trattata. Ciascuno deve assolutamente trovare una sua propria dimensione spirituale, per liberarsi e guarire dal legame maligno con narcisisti patologici ed altre persone ‘malate di male’. La spiritualità non è la stessa cos dell religione, è anche la religione, è un amore profondo per quanto si considera più nobile e più sacro nella nostra esistenza, e può riguardare anche più di una religione, la poesia, la natura, anche gli ideali… in ogni caso i principi fondamentali del cristianesimo, restano di grandissima importanza psicologica ed umana anche in una dimensione laica… bisogna attivare l’archetipo del Sé il Centro che sta tra la dimensione dll’Io e quella dell Totalità, provate a vedere questo concetto nell’articolo FARE ANIMA (in questo blog) e nel meraviglioso libro (veramente) LA CANOA SACRA.RENA MIRECKA edito da BULZONI quest’anno. Cerca l”i-spirazione’: parola che vuol dire letteralmente ‘essere visitati dallo spirito’, questo è ‘fare anima’, attivare il Sé, allora le sorgenti spirituali dell’Amore ti metteranno in salvo dalle tenebre dei legami malefici… va verso la nuova Alba, quando il sole rinasce anche dentro di te, e l’oscurità si disperde… questo è il senso e il significato della parola ALBEDO… così io propongo una pratica (eventualmente dopo una preparazione), insieme a me, di andare a visitare l’Alba, e organizzo quest’azione in collaborazione con un agriturismo molto naturale e francescano che si trova sull’appennino ligure e che è in http://www.lasereta.it . Ma ci sono tante possiobilità di riattivare l’amore spirituale in voi, cercatele, frequentate le forze buone, quando vi orienterete verso il bene, sarete liberi.
professore,
i miei affettuosi auguri di una Santa Pasqua e gli auspici migliori di una serena e sempre più solida RINASCITA a tutti!!!
A presto
Nella ruota di Medicina che ci accompagna lungo questo pellegrino e profondo viaggio lei è stata ad est con l’illuminazione, come reale acquila che per prima vede la luce del sole sorgente… Buona Pasqua.
salve,la mia storia è simile a tante altre…anch’io ho trovato questo sito a coronamento di un mio disperato tentativo di trovare un senso a comportamenti inspiegabili,umilianti, mutevoli e connotati, specie ultimamente,dalla pazzia dell ‘uomo che ho amato e che diceva di amarmi…purtroppo sono stata sua amante e probabilmente complice per 6 anni!La domanda che vorrei porre è questa:può un individuo del genere portare avanti un matrimonio serenamente senza comportameti narcisistici mascherando queta sua personalità?un narcisista tradisce sempre ed in modo recidivo?Grazie dottore questo suo sito mi ha aiutato molto…
Gentile Susanna, come lei ha visto quest’articolo aiuta molto. Si figuri che per ringraziarmi c’è chi mi spedisce qualche bottiglia di vino, un libro, oppure cartoncini augurali… questo mi dà forza per continuare…. soprattutto poi quando pazienti o anche solo lettori affermano di stare davvero meglio… poi però per quanto riguarda la consulenza individuale, seppure lei la pone in maniera generica, io non posso farla se non conoscendo lo specifico caso, questo nel rispetto delle normative dell’Ordine degli psicoterapeuti a cui appartengo che tutela la professione, ma soprattutto la salute psichic dei pazienti che hanno diritto ad una consulenza esperta non superficiale (cioè non come quelle delle letterine ai giornali con rapide risposte). Dall’articolo si possono già trarre delle risposte generali alle sue domande relativamente alla manipolazione e all’opportunismo di certi soggetti, ma lei ha bisogno di un approfondimento per la sua specifica situazione. Io nel rispetto delle normative posso fornirglielo anche telefonicamente, previo accordi, chiarimenti e una giusta parcella che può essere considerata come quella che percepirebbe un isnegnante di inglese o un buon parrucchiere, con tanto di ricevuta fiscale detraibile come trattamento medico. Naturalmente mi farebbe piacere incontrarla a Milano o Genova, o anche prossimamente presso l’agriturismo http://www.lasereta.it dove previo accordi offro consulti ecopsicoterapeutici. Allora grazie e tantissimi auguri.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
ciao a tutti.
finalmente sono riuscita a leggere interamente questo blog che ho scoperto per “caso”, lo metto tra virgolette perchè io al caso proprio non credo…. come ho già avuto occasione di scrivere sono “inciampata” in questo blog nel tentativo di trovare una spiegazione “logica” ad una situazione assurda che sto vivendo. Ed ho finalmente capito che così assurda non è e che siamo in tanti….Ogni parola che leggevo aveva un nome e un cognome…il suo…quello di colui che definire “narcisista patologico” in questo momento mi sembra quasi un complimento. Non ci sono parole per descrivere la sofferenza che certi ANIMALI ti infliggono solo perchè tu hai avuto la disgrazia di innamorartene e la presunzione (o la solita cara vecchia “sindrome da crocerossina”) di pensare di poterlo salvare da se stesso. Ma questa gente non la potremo mai salvare, a meno che non siano loro a volerlo …e sicuramente non è il nostro amore che li può salvare…abbiamo forse visto troppe soap operas. Non lo è soprattutto dopo che loro ci hanno ferite perchè già sanguiniamo e loro, proprio come gli SQUALI, sentono l’odore del sangue e si avventano su di te per darti il colpo di grazia. Quindi oggi ho capito che le mie sono ferite che devo curare IO, con la forza che più volte ho dimostrato di avere e con l’umiltà di chiedere aiuto a chi davvero può aiutarmi, un bravo terapeuta che possa aiutarmi a capire cosa mi ha portato ad offrirmi come preda sacrificale di questo animale affamato di sangue. Dopodichè forse, se Dio vorrà, potrò anche io fare la mia parte e cercare di accettarlo così com’è e magari aiutarlo, ma solo quando lui non avrà più potere su di me…. oppure quando avrò trovato la forza di non rispondere MAI PIU’ al telefono o ai suoi SMS nei quali mi accusa di essere egoista e insensibile. Già….proprio lui che mi ha tradita, che ho perdonato e che come ringraziamento mi ha tradita di nuovo negando l’evidenza (scambi di messaggi inequivocabili tra lui e lei alla mano) e non dando il minimo accenno di vergogna o senso di colpa…..Ma per fortuna oggi ho capito che il problema non è questo, semmai questa è solo la punta dell’iceberg, un iceberg che si chiama DISTURBO DELLA PERSONALITA’. Mi dispiace ma io a questo gioco al massacro ho deciso di non prestarmi più, MAI PIU’, è in gioco la mia vita e per una volta voglio dimostrare io a me stessa un po’ di sano egoismo: tra lui e me io scelgo ME!!! scusatemi se non sono stata del tutto chiara forse ma i pensieri si accavallano. Buon giorno della Repubblica a tutti!!!
mi è capitata la stessa cosa leggere mi sta aiutando..grazie a tutte
Quando si riconosce che è in corso da lungo tempo una relazione disturbante e cionondimeno non si riesce ad interromperla, innanzitutto bisogna capire che se la si accetta ciò è dovuto al fatto che anche dentro se stessi c0′è qualcosa che non funziona e che è meglio cercare di risolvere. Altrimenti se si crede che il problem sia dovuto solo ed esclusivamente all’altro che è un narcisista o quant’altro allora vuol dire che si vede solo l’aspetto negativo del subire (che con tutta probabilità c’è, ed è veramente dovuto all’altro), ma non si riesce a vedere l’aspetto del PERCHE’ LO SI SUBISCE. Quindi cercae di mandare a tutti i costi in terapia l’altro e il volerlo sostenere, senza voler fare qualcosa per capire ed equilibrare il perché si vuole essere in questo ruolo, giustificandolo solo come la nwecessaria conseguenza dell’essere innamorati, è veramente segno che qualcosa non va nella relazione e cjhe anche se l’altro andasse a farsi curare sarebbe tuttalpiù lui che si curerrebbe, ma la relazione resterebbe malata. Perciò intanto che si sopporta che l’amato si vada a curare e lo si salvi, la prima cosa da fare, anche per dare il buon esempio è di rivolgersi personalmente da uno psicotwerapeuta per capire se stessi e, allora forse si potrà essere in grado di aiutare davvero… invece se si è dipendenti e l’altro vede che il suo squilibrio viene sopportato per ”””amore””” (amore tra 20/25 virgolette e più), l’altro peggiorerà ancora e ancora di più perché il suo problema consiste proprio nel far impazzire chi lo sopporta, di portarlo oltre l’umana sopportazione e fino a quando non ci sarà riuscito non lo abbandonerà… questo è quanto io vedo in molti andamenti a sfondo narcisistico patologico, poi ciascuno è diverso, e dovrebbe approfondire considerando che è in gioco la sua salute, e che questo non è il blog del tipo’ il mago dell’amore’ che risolve i problemi del cuore in due righette, ma di uno specialista della pèsicoterapia che con sensibilità e con severità (anche) ha il dovere ad esortare tutti a prendersi cura seriamente della propria salute, in quanto gli affetti sono la base della salute relazionale, cioè della vita, del futuro, ed anche degli equilibri psicosomatici dell’irganismo, in famiglia, con gli altri, e con l’Amore inteso come la più grande forza spirituale dell’essere umano che quando fda male va considerata con estrema devozione, dedizione, responsabilità e vro grande cuore.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Per comprendere concetti di guarigione è molto importante l’articolo CARNE E IL CARNEVALE DELLE DONNE in https://www.albedoimagination.com/03/2011/carnevale-al-femminile-per-liberarci-dai-vampiri-dentro-e-intorno-a-noi/
Stasera vorrei uscire un po’ fuori dal seminato.
OGGI è apparso su tutti i giornali che un noto giornalista, dopo la richiesta di rinvio a giudizio, ha scritto una lettera alla moglie, senatrice del Pdl sposata nel lontano 1964, con la quale – in attesa dell’interrogatorio – le ha scritto una lettera: “….Tu hai cresciuto le nostre figlie…E’ vero, ci sono stati gli anni dei casino’. Passione superata…Ti dovevo di più …Ti ho dato poco”.
E Lei: “Emilio è un grande giornalista e un personaggio pubblico, che fa notizia…. e ce la farà”!
Non vorrei sembrare di parte, ma ponendoci dalla parte di una donna, di una moglie, di una madre…, due persone che comunicano così, vi sembrano marito e moglie, due genitori che condividono il quotidiano e lo stesso tetto, oppure due attori che recitano la loro parte ognuno per conto proprio, per dare una illusione di condivisione e di affettività. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i loro figli!
Buongiorno dottore,
nel tentativo di trovare un senso alla mia vicenda sentimentale sono capitata su questo blog. Improvvisamente tutto mi è più chiaro, tutti gli atteggiamenti, le menzogne e soprattutto la totale assenza di rimorso che il mio compagno ha mostrato di fronte all’evidenza e alla prova delle sue bugie…. Non ho ancora avuto modo di leggere tutti i commenti e l’articolo ma da quel che capisco è proprio la mia situazione. Ora però una amara riflessione e spero che lei possa darmi uno spunto per vedere un po’ di speranza. So che io troverò la forza di superare tutto questo e sono certa che per come stanno ora le cose la mia relazione è finita. Ovviamente in questo blog è tutto concentrato su come liberarsi da questi “narcisisti patologici” e ricostruire la propria vita ed autostima e le assicuro che è la mia priorità. La sensazione forte però che ho dalla lettura di questo blog è che per i narcisisti patologici non ci sia speranza e questo faccio molta fatica ad accettarlo perchè non posso pensare che non si possa “guarire” da una malattia come questa. Non sono arrabbiata con lui, anzi paradossalmente da quando ho intuito che questo è il suo problema, la mia rabbia è diminuita perchè ho capito che la sua non è cattiveria pura ma una patologia da curare. Ovviamente non glie ne ho parlato chiaramente, non voglio che si senta accusato ed etichettato e che si metta sulla difensiva. Ho a cuore la sua serenità ed equilibrio, sia che lo trovi con me che senza di me e mi sono limitata a dirgli che sono convinta che lui abbia bisogno di un aiuto professionale per capire meglio se stesso e il motivo per cui (x sua stessa ammissione) riesce sempre ad allontanare coloro che lo amano. Proprio come diceva lei: il narcisista patologico ti odia perchè lo ami….è esattamente così. Mi può dare un consiglio su come aiutarlo? Ovviamente sono consapevole del fatto di non poter essere io, quello che gli ho detto però è che se lui è disposto ad andare a fondo ai suoi problemi io non lo abbandonerò e lo sosterrò in ogni modo. Ma se lui si ostina a non voler approfondire la cosa me ne andrò di certo perchè diversamente sono sicura che mi trascinerà nel baratro con lui. Grazie per il suo consiglio dottore.
Quando si riconosce che è in corso da lungo tempo una relazione disturbante e cionondimeno non si riesce ad interromperla, innanzitutto bisogna capire che se la si accetta ciò è dovuto al fatto che anche dentro se stessi c0’è qualcosa che non funziona e che è meglio cercare di risolvere. Altrimenti se si crede che il problem sia dovuto solo ed esclusivamente all’altro che è un narcisista o quant’altro allora vuol dire che si vede solo l’aspetto negativo del subire (che con tutta probabilità c’è, ed è veramente dovuto all’altro), ma non si riesce a vedere l’aspetto del PERCHE’ LO SI SUBISCE. Quindi cercae di mandare a tutti i costi in terapia l’altro e il volerlo sostenere, senza voler fare qualcosa per capire ed equilibrare il perché si vuole essere in questo ruolo, giustificandolo solo come la nwecessaria conseguenza dell’essere innamorati, è veramente segno che qualcosa non va nella relazione e cjhe anche se l’altro andasse a farsi curare sarebbe tuttalpiù lui che si curerrebbe, ma la relazione resterebbe malata. Perciò intanto che si sopporta che l’amato si vada a curare e lo si salvi, la prima cosa da fare, anche per dare il buon esempio è di rivolgersi personalmente da uno psicotwerapeuta per capire se stessi e, allora forse si potrà essere in grado di aiutare davvero… invece se si è dipendenti e l’altro vede che il suo squilibrio viene sopportato per ”””amore””” (amore tra 20/25 virgolette e più), l’altro peggiorerà ancora e ancora di più perché il suo problema consiste proprio nel far impazzire chi lo sopporta, di portarlo oltre l’umana sopportazione e fino a quando non ci sarà riuscito non lo abbandonerà… questo è quanto io vedo in molti andamenti a sfondo narcisistico patologico, poi ciascuno è diverso, e dovrebbe approfondire considerando che è in gioco la sua salute, e che questo non è il blog del tipo’ il mago dell’amore’ che risolve i problemi del cuore in due righette, ma di uno specialista della pèsicoterapia che con sensibilità e con severità (anche) ha il dovere ad esortare tutti a prendersi cura seriamente della propria salute, in quanto gli affetti sono la base della salute relazionale, cioè della vita, del futuro, ed anche degli equilibri psicosomatici dell’irganismo, in famiglia, con gli altri, e con l’Amore inteso come la più grande forza spirituale dell’essere umano che quando fda male va considerata con estrema devozione, dedizione, responsabilità e vro grande cuore.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
buongiorno,
grazie per la sua risposta. Innanzitutto mi scuso di non essermi spiegata bene, in realtà questa persona io l’ho lasciato per sempre dopo l’ennesimo tradimento, negazione di fronte all’evidenza e totale assenza di rimorso per avermi ferita …. Come le dicevo non intendo farmi trascinare in fondo con lui ma non voglio nemmeno abbandonarlo al suo destino. Per questo gli ho detto chiaramente che ha bisogno di un aiuto professionale, come probabilmente (e lei ha ragione) ne ho bisogno io.
Grazie
Leggere questo articolo e le vostre esperienze mi ha fatto rivivere la mia storia e l’angoscia che provo tutt’ora a causa di un narciso.
Una storia di sei anni fatta di vari tira e molla dove puntualmente all’inizio si mostrava sempre disponibile, mille attenzioni e quando io cedevo allora lui prendeva in mano la sua bacchetta e il cappello da prestigiatore e giocava fino a farmi impazzire. Mi ha umiliata, mi ha fatto sentire sbagliata, inutile, la mia autostima sempre sotto terra, a volte addirittura mi colpevolizzava di cose che non avevo fatto. Ero arrivata addirittura a credere che avesse ragione, ero io quella che sbagliava. Quante bugie, tradimenti, e tanta sofferenza. Negava sempre, anche davanti all’evidenza. Gli ultimi mesi sono stati un inferno, più lui mi feriva, facendomi credere di essere una pazza visionaria, più io mi ostinavo a dimostrargli amore. Sono arrivata in un punto dove ho capito che se non l’avessi lasciato avrei finito di rimetterci di salute, dopo aver buttato all’aria un’intera sessione di esami. Ho preso coraggio e l’ho lasciato. Ormai sono 20 giorni che non ci sentiamo, e anche se sto malissimo so che passerà, nonostante sia consapevole del lungo percorso da fare, ma almeno mi sono liberata di un male che rischiava di divorarmi dentro e fuori. Mi ha destabilizzata psicologicamente: non ho più autostima in me stessa, non ho fiducia né in me stessa né tanto meno negli altri, mi sento sempre in torto per qualsiasi cosa. Spero di riuscire a riprendere in mano me stessa e coccolare la mia anima che ancora fa fatica a vedere la luce dopo l’inferno in cui è stata cacciata.
Dottor Brunelli la seguo da tanto tempo su questo blog e mi è sorta una domanda.. io dal narciso di turno o presunto tale perchè per essere solo st… o è troppo diabolico sono stata rifiutata come compagna… dopo giochetti di vario tipo mi ha detto scusa ma non mi piaci quindi siamo solo amici per lui amicizia significava che io dovessi essere pronta e disponibile ad ogni richiesta di aiuto io mi sono sempre definita il secchio della sua m… perchè quando aveva qualche litigio diciamo moooolto animato con la donna di turno mi chiamava si sfogava poi come rientrava il tutto io tornavo nel dimenticatoio.
con questa persona sto applicando il no contact… da due mesi assoluto impenetrabile lui non mi ha mai piu cercata e io spero che sia la volta definitiva.
ma la mia domanda è questa secondo lei io dentro di me non accetto il suo rifiuto perchè si è trattato di un rapporto malato??.. Spesso sono stata rifiutata nella mia vita nn essendo molto avvenente ne ho ricevuti tanti di NO.. ma mai ci sono stata tanto male ho pianto qualche giorno certo ma poi sono andata avanti
qui io sono ferma a quel no e non me ne do pace
Grazie. in anticipo per la risposta Cristina
Mi cara nelle relazioni amorose o anche puramente sessuali l’avvenenza conta molto meno di quello che si è soliti pensare, conta molto di più ‘l’intrigo’, la complicità, la possibilità di poter esprimere con l’altro il lato oscuro che tutti abbiamo (a volte anche più o meno perverso/strano) e poi naturalmente conta la tenerezza e l’affettività… la relazione affettiva è complessa , è un misto di bene e di male che la coppia riesce piuù o meno a governare in complicità… Ci sono persone con un bell’aspetto fisico che stanno malissimo nelle relazioni affettive e non gliene va mai bene una. Detto ciò se l’individuo in questione si è approfittato della sua disponibilità senza nessun riguardo per lei è un essere abbastanza spregevole, o quanto meno immaturo, degno al massimo di pena… è una fortuna che lei sia riuscita a liberarsene o ci stia riuscendo… tiri la catena più volte, mi raccomando, vedrà che adesso il water lo troverà da un’altra parte… questa gente senz’anima va capit per quello che è, a me dispiace dirlo, spero che si curino, ma purtroppo finché non ne possono più di fare del male non vanno a curarsi e a volte tirano avanti per molto tempo… ma c’è una cosa della quale possiamo avere la sicurezza totale, se non si curano – e il segno che lo vogliono fare è che sentono l’assoluto bisogno di chiedere scusa a chi hanno ferito – prima o poi la pagano amaramente, ma molto amaramente, perché l’inconscio non fa sconti a nessuno, contiene dei dispositivi che se fai del male poi te lo rendono con gli interessi… Quindi, ESERCIZIO: guardatevio bene l’immaginetta all’inizio dell’articolo e poi pensate alla faccetta del vostro ex-vampiro/a, passate dunque, sempre con l’immaginazione, allo scheletrino con il naso a punta, mischiate con l’immaginazione le due immagini una sopra l’altra come se fossero in trasparenza , ecco cercate di mantenere il mostro così ottenuto… se scappa ricomponete il tutto… ecco alcuni secondi… sì è lui/lei… proprio come è davvero e solo che prima nella cecità amorosa non lo vedevate, ma è così…. ah, fate un bel respiro di sollievo, e poi una serie di respiri profondi liberatori, pensate ad un’immagine lieta, di una bella persona confortevole o di un paesaggio o un sorriso di un bimbo o se siete religiosi una preghiera o il segno della croce… e pensate che è là che dovete andare, verso il bene, verso l’amore, e adesso che gli esseri mostruosi sono stati cacciati vioa, siete liberi/e di camminare nella giusta via… ecco, questo può essere un esercizio, e poi cercate di non provare rancore, tanto ormai l’avete debellato, ma non provate nemmeno compassioni strane o tenerezze giustificative, potrebbe esservi fatale, no, si tratta di una persona che vi ha fatto del male perché è malefica, non dovete perdonare un bel niente fino a quando non ve lo sentite tranquillamente e nemmeno vi dovete vendicare, ma dovete riconoscer la sua negatività e stare certio che quella persona la sconterà al fine di espiare e di guarire (ma allora verrà a chiedervi scusa) oppure perché precipiterà in un inferno che si è cercato e che voleva portare anche voi, ma voi no, voi andate avanti, se a quello/a piace il maleficio sono affari suoi, se ne accorgerà… Ora io non dico che tutti quelli che lasciano sono cattivi, dico che c’è modo e modo, e poi che la cattiveria si è vista già come manipolazione,m falsità, violenza psicologica e a volte fisica, tradimento, umiliazione, svalutazione e cattiveria varia durante tutto il rapporto e fino all’ultimo, perciò non può essere che uno strisciante essere cattivo e voi avete sbaglkiato a non volerlo capire perciò è normale che anche voi qualcosa dovete pagare e star male, però dovete rendervene conto per non rimpiangerlo e subire la vostra sofferenza come una purificazione pregando, dentro voi stessi, se non ci credete, la frase con cui finisce il Padre Nostro “LIBERAMI DAL MALE, AMEN” .
KAVOLI bisogna che mi trovi un/a assistente per correggere le mie risposte!!! Sempre piene di errori, ma non ho il tempo, scusate… intanto vi ricordo che nel blog ci sono altri articoli veramente VAMPIRICIDI quello sul FARE ANIMA con il mio libro su Rena Mirecka, quello sull’IMMAGINAZIONE ATTIVA, (anche lì libro), e poi quest’ultimo su CARNA E IL CARNEVALE DELLE DONNE! Che diamine, fatemi contento, andate a scrivere qualche post anche lì, vi fa bene. Ecco il link https://www.albedoimagination.com/03/2011/carnevale-al-femminile-per-liberarci-dai-vampiri-dentro-e-intorno-a-noi/
Dottore ho visto molti commenti al suo articolo nel quale a tratti ritrovo me e la mia situazione.
Mi chiedevo come fare a capire se si è più vittima o carnefice.
O meglio se una vittima può diventare carnefice del suo carnefice.
Se così fosse, nel dispiacere, nella sofferenza e nel rimorso dell’accaduto, accorgendosi la “vittima/carnefice” che questa non è la propria indole, potrebbe seppur nel reciproco dolore optare per un distacco forzato come soluzione per evitare ulteriori traumi ad entrambi? Non escludendo poi un percorso terapeutico.
La ciclicità ricorsiva di azione/reazione non so se sia consueta, ma spero la mia domanda sia almeno non troppo confusa.
Mia cara, non c’è nessuna storia uguale all’altra, davvero. Ci sono quadri di personalità che sono per lo più ‘cornici’ poi deentro il quadro è sempre diverso per ciascuno, perciò affidarsi a criteri generali senza un’esame specifico soggerttivo particolare è sempre fuorviante… per fare un esempio banale è come comprarsi un’elaborato vesti to da sera a colori, da una foto in bianco e nero su un giornale, senza sapere bene la taglia e di che stoffa è, ed anche ad un prezzo molto caro… lei lo acquisterebbe? Certo, no. Ecco, però potrebbe farsi un’idea di un qualcosa che le piace, questo sì. Ma poi per comprare qualcosa davvero deve andare a provare e a valutare di persona, le pare? Ecco scusi dunque l’esempio banale, ma è così, anzi il caso del vestito è semplice, il suo caso e quello di altri è molto, ma molto più complicato e non si può quindi risolverlo con trame ipotetiche in poche righe. Posso dirle, che una struttura narcisistica di personalità non diventa mai vittima di qualcuno per amore perché non è in grado di amare proprio nessuno, semmai quando riesce a sfruttare per bene, crede di amare, infattio anche il vampirio ti ama se gli fai succhiare tutto il sangue, quando ti ha dissanguato non ti ama più… ma cos’è amaore questo? Nel caso che accenna lei sembra che ci siano dinamiche conflittuali ove entra in gioco anche il narcisismo (il proprio ego egoistico), ma questo sempre è così, ma non in senso necessariamente patologico, strutturato in modo costantemente manipolatorio da una parte verso l’altra. Io poi, se ha notato nell’articolo non parlo di vittima, ma di preda. E’ molto brutto il vittimismo, credersi pura vittim a – la preda non viole essere vittima. E poi parlo del vampiro interiore che si allea con quello esteriore, parlo cioè di collusione tra predatore e preda… parlo poi di tante cose che lei forse dobvrebbe approfondire, tenendo conto che oltre all’articolo ho dato oltre 300 rispostye e che se vuole può chiedermi una consulenza professionale anche al telefono secondo i criteri dell’ordine degli psicoterapeuti a cui appartengo e che avrò modo di chiarirle se mi chiama in orari lavorativi – vedi info e contatti – e ad un costo configurabile come una lezione di inglese, con la differenza che si può scalare dalla denuncia dei redditi in quanto è trattamento medico, quindi piuttosto che tenersi dentro dubbi insolubili in due righe conviene richiedere un consulto da me o da altre colleghe e colleghi.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Ciao
il mio nick é AuroraSogna perché solo nei sogni e nella mia immaginazione posso cercare senza paura “un’esclusiva felicità” come recita la canzone da cui ho tratto il nickname.. Ciò perché in me è rimasto solo questo, un piccolo spiraglio che mi fa svegliare ogni giorno aspettando il nuovo sonno. Ho 30 anni e sono stata talmente idiota da cadere ben due volte in questo circolo vizioso e avrei dovuto, almeno la seconda volta, accorgermene. Invece no. Sto cercando di capire con tutte le mie forze il perché che -so-dipendere da me. Loro sono malati, ma anche chi li “accoglie” (ma parlo per me, nessuno se la prenda) non è da meno. Credo ci sia qualcosa di patologico in me e non trovo la via d’uscita. Oltre al sogno sono carica di odio, non ne vado fiera, ma lo ammetto, per lo meno a me stessa. “Uomini che odiano le donne” è un libro in cui mi sono ritrovata moltissimo x’ pareva descrivere i miei stati d’animo e le mie reazioni verso l’uomo. Inconsciamente devo aver messo in atto qualche meccanismo di autodifesa per cui tendo ad attaccare e , forse, ad essere io la manipolatrice (?)- mi chiedo a volte. A questo punto della mia vita ho incontrato l’uomo che dopo anni, finalmente, mi ha fatto capire che forse potevo ancora amare e -idiota- ho sbagliato, sono caduta e ora non so nemmeno se voglio risalire. Sono nel baratro con il mio odio di prima, non riesco a piangere e mi sento quasi stupida a scrivere… Quel poco di lucidità che mi resta e un briciolo d’amore verso di me mi hanno spinta a scriverLe ieri sera un’e.mail e oggi questo commento. Da cui, so, non si capisce nulla della mia storia, in fondo la trama è simile ad altre e preferirei parlarne a tu x tu; quello che credo un pò attenui il senso di soffocamento che provo ora è riuscire a esternare le mie sensazioni..e leggere le testimonianze degli altri mi aiuta a non considerarmi una pazza. Perché sono arrivata a pensare anche questo. Vivo un incubo e la sera mi addormento con l'(auto)convinzione di sognare qualcosa di migliore della mia quotidianità..
Cosa che farò ora.
°ciao°
*AuroRa*
Rispondo alle ultime testimonianze non tanto come psicoterapeuta, ma come uomo. Sono disgustato nel vedere come moltissime donne si innamorano, e non solo persistono e si disperano in attaccamenti con uomini che non sarebbero neanche degni di questo nome e che ‘vampiro’ è già tanto… in quanto sono dei lerci mascalzoni di quelli che in genere le donne più disprezzano per la loro falsità e la loro porcaggine… evidentemente queste donne trovano questi esseri senz’anima più eccitanti, più adatti a lasciarsi andare in fantasie passionali di perdizione, come se il vero uomo dovesse essere un violentatore dell’anima, una bestia prepotente alla quale sottostare con godimento, pianti e prostrazioni… va bene cascarci all’inizio, poi però quando il lerciume viene fuori non solo non lo si manda via, anzi ci si attacca ancora di più e poi qua si viene a piangere di aver perso l’amore… ma quale amore? quale? certo non tutti i casi sono uguali, a volte ci si ritrova dentro inavvertitamente, ma altre volte ti rendi conto che ci sono donne così, donne alle quali un uomo buono, bravo, gentile, non piace perché lo trova poco eccitante, poco MASCHIO, il vero maschio che prende l’anima deve essere una vera merda, allora sì che piace, e allora che se la tengano… ecco, non ne posso più, sono veramente skifato… spero che anche questo umano sfogo serva a tutte quelle che vogliono liberarsi dell’amore per una lurida persona di sesso maschile (e niente altro) serva perché abbiano uno shock e si ricordino che sotto la pelle dello caro ‘narciso’ (quando lo chiamano così, mi incazzo, intuisco che è un ulteriore carineria verso un bastardo) c’è un essere come quello della foto all’inizio dell’articolo, un mucchio di ossa scheletriche senz’anima, morto anche se vivo, un falso ipocrita che al posto del cuore ha un grumo brulicante di vermi…. E QUESTO CARI COLLEGHI MASCHI VITTIME DI VAMPIRE, VALE ANCHE PER VOI, LIBERATEVI DI QUESTE DONNE BELLE FUORI E ORRENDE DENTRO, E SE VOLETE AMARE E LEGARVI , FATELO CON DONNE CHE MAGARI NON SONO CARINISSIME (Certo che vi devono piacere) ma che sopratutto HANNO UN CUORE, altrimenti se vi capita scopatele e mandatele vie perchè sono esseri schifosi, amate solo quelle donne belle dentro, buone e sensibili… l’AMORE E’ AMORE TRA I BUONI, QUNADO E’ PER UN CATTIVO NON E’ AMORE E’ UNA MALATTIA PSICOLOGICA, ALLORA O VI AIUTATE IN QUESTO BLOG OPPURE ANCHE ANDATE DA UNO SPECIALISTA O DA ME E COLLABORATE PER GUARIRE E PER METTERVI IN GRADO DI INCONTRARE UN AMORE NORMALE, VERO, ONESTO, GIUSTO, SEMPLICE, PROFONDO… ecco! scusate. Vi abbraccio, scusate ancora lo sfogo… vi voglio bene,
Pier Pietro Brunelli
non si scusi dottore il suo sfogo è bellissimo è umano non da dottore!!!
e tra l’altro lei ha perfettamente ragione si cade inavvertitamente ma con forza e volontà e per amore verso se stessi si può uscire.
ieri ho comprato un libro scritto da una giornalista francese s’intitola”ho amato un manipolatore” ed è la sua storia autobiografica.
ho iniziato a leggerlo poi le faccio sapere com’è.
io ce la sto mettendo tutta con il suo aiuto(una speranza alla quale mi sto aggrappando con forza)ma anche con il mio e di quello delle persone che mi vogliono bene ne uscirò ma soprattutto guardo al giorno in cui mi aiuterà a scoprire la mia ferita a guarirla e a non ricaderci mai più.
anch’io come tutti quelli che hanno vissuto questa esperienza spesso ho avuto l’impressione di essere diventata pazza ma lo sarei stata solo se avessi continuato per quella strada.
non molli dottore mai noi abbiamo bisogno di lei.
Salve.
Volevo innanzitutto ringraziarla per la sua disponibilità e professionalità che lei mette a ns servizio.
Sto uscendo da una relazione con un narciso più vecchio di me di 21 anni.
Ora il mio viso è scavato, il mio corpo anche, lo sguardo spento che nascondo dietro un paio di occhialoni neri…sono l’apatia in persona.
Ho sofferto tanto, non ho più voce, sono stanca.
Ho capito che restando insieme a lui sarei morta e dunque ho deciso di lasciarlo dopo 3 anni di assurde montagne russe.
Da questa mia decisione sono passati due mesi. Lui non si è fatto più risentire.
Per me è stata una scelta non scelta. Stando troppo male potevo solo abbandonarlo come ho fatto. Mi sono presa questa responsabilità e ne sto pagando le conseguenze tutt’ora, faccio tanta fatica (anche se l’alternativa era quella di lasciarci le penne).
So che non cambierà mai, che non guarirà mai e questo mi rassicura della mia scelta. Volevo chiederle però, come reagisce il narci quando viene lasciato? Prova qualcosa?
Da una trasmissione di “Jack Folla”, personaggio radiofonico ideato dallo scrittore Diego Cugia, è tratto il testo di “Donne in rinascita” che vi posto come perfetto paradigma di rinascita femminile.
‘Più dei tramonti , più del volo di un uccello,
la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l’esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all’altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l’aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s’infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c’è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: “Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così”.
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell’uomo ci hai buttato dentro l’anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c’è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.
Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d’acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l’aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
“Perché faccio così? Com’è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?”
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle
inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E’ da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E’ un’avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo “sono nuova” con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: “Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi.
Ma soprattutto per noi stesse”.
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l’aspetti…’
_____________________________________________________
P.S.
Su internet è possibile ascoltare il testo “declamato” ed è ancora più emozionante..
forza “vampirizzate/i”, non perdete ancora tempo nell’illusione e nella sofferenza di aver perso ‘l’amore’!! Ha ragione il prof. Brunelli : “ma quale amore!!”
un grande abbraccio di cuore a tutti
A TUTTE LE DONNE (e non solo)
Che bella, strana coincidenza!
Domani, 8 marzo, la festa delle donne coincide proprio con il martedì grasso.
Purtroppo nè l’8 marzo, nè il carnevale sono considerate feste nazionali (cioè degne di meritare un’intera giornata di astensione dal lavoro) per essere festeggiate a pieno. Ma si sa, le leggi economiche vengono prima di tutto e poi il Carnevale è considerata una festa pagana e l’8 marzo la festa delle “sgallettate”, come la definiscono narcisi e similari.
Eppure sabato scorso ho avuto il piacere di partecipare ad una festa mascherata in un locale brasiliano in Italia.
E’ stato divertentissimo. Gli unici a non essere mascherati erano gli uomini italiani sugli “anta”. Vi erano invece tanti giovani ragazzi mascherati ed udite…: molti erano i ragazzi travestiti da donna, come nell’antica tradizione del carnevale, e sembravano pure fieri di mostrare il loro lato femminile.
Le donne erano tutte mascherate, molte da diavolette ma non c’era nessuna maschera, come mi sarei aspettata, da “vampiro/a”, forse “dracula” non è più di moda se non in questo blog!
Gli unici non mascherati erano invece molti uomini adulti oltre gli “anta”, che però erano interessati ai costumi quasi adamitici delle ballerine brasiliane.
Chissà se tra loro si annida il vampiro, mi sono chiesta.
Allora, a tutti i giovani ragazzi ed agli uomini che osano divertirsi senza sovrastrutture ed a tutte le donne
non vampirizzanti dico: AUGURI
Un caro saluto e un auguri a Laura (best albedoimagination friend 2010) e a tutte le donne per l’8 marzo!!
CARNEVALE AL FEMMINILE – PER LIBERARCI DAI VAMPIRI DENTRO E INTORNO A NOI
8 marzo 2011 Giornata Internazionale della Donna è anche Martedì grasso!
E’ USCITO IL LIBRO di cultura psicoterapeutica:
Carna e il Carnevale delle donne – Mens sana in corpore sano et viceversa.
di Pier Pietro Brunelli
Se fossi stato una donna quasi certamente non avrei scritto questo libro nello stesso modo, ma sono certo che lo leggerei…
VI PREGO DI PARTECIPARE CON COMMENTI E TESTIMONIANZE- QUESTA PAGINA E’ APERTA A TRATTARE OGNI QUESTIONE DI SESSO; DI PASSIONE E CONTRADDIZIONE, DI OMBRE, DI VAMPIRI DENTRO E INTORNO A NOI… PER IMPARARE A VIVERE MEGLIO CON NOI STESSI E CON GLI ALTRI, COME INSEGNA L’ANTICA SAGGEZZA DEL CARNEVALE, SORRETTA DA UN’ ARCHETIPICA SAPIENZA FEMMINILE…
Questo libro studia il Carnevale soprattutto come tradizione che vuol farci comprendere la psiche inconscia e di come essa sia connessa con il mondo, la natura e la società. In modo specifico viene proposta una vasta riflessione sulla psicologia femminile, in termini archetipici, mitici e storici. L’autocoscienza, la coppia, il matrimonio, la sessualità, il parto, l’amore, la danza, l’immaginazione, il conflitto interiore e con gli altri, la guarigione… sono esperienze visitate secondo la sapienza selvatica e lunare di Artemide ed Ecate, e dal loro corteo di ninfe magiche, creative e indipendenti , tra le quali Carna (congiunta a Giano attraverso una conturbante storia di provocazioni erotiche, di amore e di ‘quasi stupro’…).
Ecco il link della pagina per saperne di più e per partecipare ad un dibttito che vada oltre il vampiro e per scoprire come il Carnevale sia un otiimo VAMPIRICIDA attraverso simboli e insegnmenti di saggezza.
ttp://www.albedoimagination.com/03/2011/carnevale-al-femminile-per-liberarci-dai-vampiri-dentro-e-intorno-a-noi/
CARNEVALE AL FEMMINILE – PER LIBERARCI DAI VAMPIRI DENTRO E INTORNO A NOI
8 marzo 2011 Giornata Internazionale della Donna è anche Martedì grasso!
E’ USCITO IL LIBRO di cultura psicoterapeutica:
Carna e il Carnevale delle donne – Mens sana in corpore sano et viceversa.
di Pier Pietro Brunelli
Se fossi stato una donna quasi certamente non avrei scritto questo libro nello stesso modo, ma sono certo che lo leggerei…
VI PREGO DI PARTECIPARE CON COMMENTI E TESTIMONIANZE- QUESTA PAGINA E’ APERTA A TRATTARE OGNI QUESTIONE DI SESSO; DI PASSIONE E CONTRADDIZIONE, DI OMBRE, DI VAMPIRI DENTRO E INTORNO A NOI… PER IMPARARE A VIVERE MEGLIO CON NOI STESSI E CON GLI ALTRI, COME INSEGNA L’ANTICA SAGGEZZA DEL CARNEVALE, SORRETTA DA UN’ ARCHETIPICA SAPIENZA FEMMINILE…
Questo libro studia il Carnevale soprattutto come tradizione che vuol farci comprendere la psiche inconscia e di come essa sia connessa con il mondo, la natura e la società. In modo specifico viene proposta una vasta riflessione sulla psicologia femminile, in termini archetipici, mitici e storici. L’autocoscienza, la coppia, il matrimonio, la sessualità, il parto, l’amore, la danza, l’immaginazione, il conflitto interiore e con gli altri, la guarigione… sono esperienze visitate secondo la sapienza selvatica e lunare di Artemide ed Ecate, e dal loro corteo di ninfe magiche, creative e indipendenti , tra le quali Carna (congiunta a Giano attraverso una conturbante storia di provocazioni erotiche, di amore e di ‘quasi stupro’…).
Ecco il link della pagina per saperne di più e per partecipare ad un dibttito che vada oltre il vampiro e per scoprire come il Carnevale sia un otiimo VAMPIRICIDA attraverso simboli e insegnmenti di saggezza.
ttp://www.albedoimagination.com/03/2011/carnevale-al-femminile-per-liberarci-dai-vampiri-dentro-e-intorno-a-noi/
gent.le dr Brunelli,
mi interessa sempre consultare il gli articoli contenuti in questo blog che mi portano sempre una illuminazione interiore e riflessioni nonchè a trovare delle risposte utili al mio percorso di guarigione.
Il suo lavoro e la passione che dimostra nell’affrontare e curare le vittime di questa patologia con gli effetti traumatici che ne derivano sono di indubbia utilità .
Purtroppo si tende a sottovalutare il danno psicologici, morale e materiale che ne deriva e occorrerebbe valutare la possibilità di istituire una normativa a riguardo per il risarcimento dei danni subìti.
La mia storia con il narcisista durata ben 7 anni mi ha lasciata senza anima ed energia…
ne ho parlato spesso in questo blog e ritengo doloroso e vano ripetere il racconto, simile a molti altri….
Le piscoterapie affrontare in seguito alla sofferenza lacerante che mi affliggeva hanno dato risultati temporanei…. l’incontro con questo blog in cui mi sono riconosciuta attraverso i commenti e le storie di altre persone mi hanno spinta a contattare il dr. Brunelli.
Sto seguendo la terapia con colloqui individuali focalizzati prima a risolvere il mio trauma e ora a ritornare alla vita, recuperando autostima, capacità di amare e fiducia.
Inoltre alcuni sintomi psicosomatici legati a problemi ginecologici e anemici si sono attenuati.
Ritengo veramente utili le letture sulla mitologia che mi hanno aiutata a comprendere il vampirismo affettivo di cui sono stata vittima e il male che ha dominato e manipolato la mia anima e mente.
Inoltre sono stati utili i suggerimenti del dr. Brunelli circa una “depurazione” totale per eliminare il “vampiro” introiettato nel mio inconscio e corpo anche con una giusta ed equilibrata alimentazione… in effetti corpo e psiche sono legati e non possiamo scinderli!!!
Certo, ancora il senso di solitudine sentimentale mi affligge e qualche ricordo negativo mi viene a visitare, proiettandomi in quella situazione altalenante e lacerante…
Ma spero di ritrovare la mia anima violata e di poter amare di nuovo un uomo a cui posso dare amore e riceverne senza manipolazione sessuale o bugie o sofferenze continue.
Invito chi è interessato a leggere un libro dal titolo “la prima notte dei vampiri – 18 storie pericolose” che possono aiutare a capire i meccanismi di queste persone presenti nella nostra società e che si avvicinano a chi cerca o ha bisogno di amore, succhiando energia e vitalità per lasciare le vittime svuotate.
Grazie
cara daniela,
abbiamo lo stesso nome e purtroppo sembra lo stesso destino…solo che io sono stata più fortunata a me è durata in tutto 9 mesi su 2 anni,ma la distruzione dell’anima è la stessa,la stessa energia succhiata.
non mi sento distrutta come la prima volta che la storia finì ma sento che il mio corpo inizia a ribellarsi al dolore del cuore,alle bugie ingoiate,agli inganni sopportati e la notte dormo poco vs le 4 mi sveglio ed il mio pensiero corre a lui,a quello che mi ha fatto,alla sensazione di inadeguatezza,di inutilità vissuta,il non sentirmi amata desiderata e il sentirmi dire che erano mie elucubrazioni,la rabbia monta e non mi fa più dormire,la voglia di dirgli tutto quello che penso di lui è tanta ma so anche che a nulla servirebbe,lui avrebbe la faccia tosta di dirmi che la pazza sono io,che sono visionaria,diffidente,insicura.
so che la pace arriverà quando non avrò più rabbia,quando accetterò definitivamente che è una persona malata,disturbata.
grazie a questo blog e al dott. Brunelli spero di uscire presto da tutto questo e di guarire un giorno la mia ferita.
Girovagando su internet, ho trovato un articolo che ritengo una interessante e ulteriormente esaustiva lettura per tutti, inserito da Ale777 Blogville, che cita nel suo blog anche gli articoli sul trauma da narcisismo del Prof. Brunelli:
‘Torno a occuparmi e a parlare di “Narcisismo” per diversi motivi. Intanto perchè il precedente articolo sul Narcisismo risulta essere il più letto e molti lettori sono giunti a questo blog proprio cercando informazioni sull’argomento. In secondo luogo perchè di recente ho letto un articolo sul Corriere della Sera (qui) dove si parla della decisione di alcuni esperti USA di declassare il Narcisismo da malattia a semplice “tratto della personalità”, a causa della sempre maggiore diffusione del problema nella società. Decisione e considerazione a dir poco inquietante.
Spero che questo articolo, che si basa sugli studi della Psichiatra Francese Marie-France Hirigoyen (tradotto da Marylise Veillon), possa in qualche modo essere d’aiuto a tutte le vittime della violenza psicologia di persone affette da questo disturbo.
“Il boia” o “perverso narcisista” seguendo la patologia messa in luce dalla Signora Marie-France Hirigoyen , può essere sia un uomo che una donna; la violenza morale non è appannaggio dei soli uomini, un gran numero di donne sono tiranni domestici; i media danno troppo spesso l’impressione che sono tutti uomini, e dobbiamo sfatare questo giudizio errato; gli uomini vittime hanno semplicemente maggiori difficoltà a parlare delle loro sofferenze.
Quale sia il suo sesso, la sua età, la sua nazionalità, il boia ha sempre il medesimo comportamento, vampirizza la sua vittima, succhiando la sua energia vitale. Possono passare anni prima di rendersi conto del procedimento di distruzione messo in moto. All’inizio possono essere soltanto piccoli rimproveri, frasi anonime ma sprezzanti, colme di sottintesi che feriscono, avviliscono, perfino violenti, è la ripetizione costante di queste azioni che rende l’aggressione evidente. Spesso un incidente di percorso scatena la crisi che spinge l’aggressore a svelare la sua trappola; di regola, è la presa di coscienza della vittima, e i suoi soprassalti di rivolta, che scateneranno il procedimento di messa a morte: in quanto può esserci reale messa a morte psichica, in cui l’aggressore non esiterà ad adoperare tutti i mezzi per pervenire al suo fine: distruggere la sua preda.
Il perverso narcisista è una persona totalmente priva di empatia, la quale non risente nessun rispetto per gli altri, che considera come oggetti utili ai suoi bisogni di potere, d’autorità. Ha bisogno di schiacciare per esistere: e la preda ideale resta la bambina fragile e malleabile, con la sua fiducia illimitata e la sua sete d’amore e di riconoscenza.
Il boia non possiede alcuna personalità propria, è bensì forgiata su delle maschere le quali vengono cambiate a secondo dei bisogni, passando da seduttore parato da tutte le qualità, a quella di vittima debole e innocente, conservando il suo vero viso di demonio soltanto per la sua vittima. E ancora, può giocare con lei al gatto e al topo, facendo zampa di velluto per meglio tenerla, poi tirando fuori gli artigli quando cerca di sfuggirgli.
Sono spesso esseri dotati di un’intelligenza machiavellica, che permette loro di elaborare trappole molto sottili.
Colpevolizzano ad oltranza la loro preda, non sopportano di avere torto, sono incapaci di discussioni aperte e costruttive; ridicolizzano apertamente la loro vittima, non esitando a denigrarla, ad insultarla per quanto possibile senza testimoni, sennò lo fanno con sottigliezza, tramite allusioni, altrettanto distruttive, ma invisibili agli sguardi non esperti.
Diffidiamo dal suo aspetto seducente. Il perverso narcisista è un vampiro, senza affetto, il quale aspira la sostanza vitale della sua vittima fino a distruggerla.
Un Narciso, nel senso del Narciso di Ovidio, è qualcuno che crede trovarsi guardandosi in uno specchio. La sua vita consiste a cercare il suo riflesso nello sguardo degli altri. L’altro non esiste in quanto individuo ma in quanto specchio. Un Narciso è un guscio vuoto il quale non ha esistenza propria; è uno pseudo, il quale cerca di creare un’illusione per mascherare il suo vuoto. Il suo destino è un tentativo di evitare la morte. E’ qualcuno il quale non è mai stato riconosciuto come essere umano ed è stato obbligato a costruirsi un gioco di specchi per darsi l’illusione di esistere. Come un caleidoscopio, questo gioco di specchi si può ripetere all’infinito, ma questo individuo resta costruito sul vuoto.
Il Narciso, non avendo sostanza propria, si attacherà all’altro e, come una sanguisuga, tenterà di aspirare la sua vita. Essendo incapace di una reale relazione, non può farlo che in una forma perversa, di malignità distruttiva. Incontestabilmente, i perversi risentono un godimento estremo, vitale, alla sofferenza dell’altro e ai suoi dubbi, cosi come prendono piacere a controllare l’altro e ad umiliarlo. Tutto incomincia e si spiega a partire dal Narcisoo vuoto, costruzione di riflesso, in sostituzione di sé stesso con niente all’interno, allo stesso modo in cui è costruito un robot per imitare la vita, avere tutte le apparenze o tutte le performance della vita, senza la vita. La sregolatezza sessuale o la cattiveria non sono altro che conseguenze ineluttabili di questa struttura vuota. Come i vampiri, il Narciso vuoto ha bisogno di nutrirsi della sostanza dell’altro. Quando la vita non c’è, bisogna tentare di appropriarsene o, nell’impossibilità di farlo, distruggerla affinché non ci sia vita da nessuna parte.
I perversi narcisisti sono invasi da un’altro del quale non possono fare a meno. Quest’altro non è neanche un doppione, il quale avrebbe un’esistenza, ma solo un riflesso di loro stessi. Da qui la sensazione che hanno le vittime di essere negate nella loro individualità. La vittima non è un’altro individuo, ma un riflesso. Ogni situazione che rimetterebbe in questione questo sistema di specchi, mascherando il vuoto, non può che provocare una reazione a catena di furore distruttivo. I perversi narcisisti non sono altro che macchine a riflessi, i quali cercano in vano la loro immagine nello specchio degli altri.
Sono insensibili, senza affetto. Come una macchina a riflessi potrebbe essere sensibile? Di questo modo, non soffrono. Soffrire presuppone una carne, un’esistenza. Non hanno storia, poiché assenti. Solo esseri presenti al mondo possono avere una storia. Se i perversi narcisisti si rendessero conto della loro sofferenza, qualcosa inizierebbe per loro. Ma sarebbe qualcosa di diverso, la fine del loro precedente funzionamento.
I perversi narcisisti sono individui megalomani che si pongono come referenti, come metro di paragone del bene e del male, della verità. Si attribuisce loro spesso un aria moralistica, superiore, distante. Anche se non dicono nulla, l’altro si sente colto in fallo. Mettono avanti i loro valori morali irreprensibili che danno il cambio e una buona immagine di loro stessi. Denunciano la cattiveria umana. Presentano una totale assenza di interesse ed empatia verso gli altri, ma desiderano che gli altri s’interessano a loro. Tutto è loro dovuto. Criticano tutti quanti, non ammettono nessuna messa in causa e nessun rimprovero. Di fronte a questo mondo di potere, la vittima si ritrova per forza in un mondo di errori. Mostrare quelli degli altri è un modo di non vedere i propri difetti, di difendersi contro un’angoscia di ordine psicotico. I perversi entrano in relazione con gli altri per sedurli. Vengono spesso descritti come persone seducenti e brillanti. Una volta preso il pesce, bisogna soltanto mantenerlo agganciato finché se ne ha bisogno. L’altro non esiste, non è né visto né ascoltato è soltanto usato. Nella logica perversa, non esiste la nozione di rispetto dell’altro.
La seduzione perversa non comporta nessuna affettività, in quanto il principio stesso del funzionamento perverso è di evitare qualsiasi affetto. Lo scopo è di non avere sorprese. I perversi non si interessano alle emozioni complesse degli altri. Sono impermeabili all’altro e alla sua differenza, tranne che abbiano il sentimento che questa differenza possa disturbarli. E’ il diniego totale dell’identità dell’altro: l’attitudine e i pensieri dell’altro devono essere conformi all’immagine che loro si fanno del mondo.
La forza dei perversi è la loro insensibilità. Non conoscono alcun scrupolo d’ordine morale. Non soffrono. Attaccano in piena impunità, in quanto quand’anche di ritorno, i partner utilizzano delle difese perverse, sono stati scelti per non raggiungere mai la virtuosità che li proteggerebbe.
I perversi possono appassionarsi per una persona, un’attività o un’idea, ma queste fiammate restano molto superficiali. Ignorano i veri sentimenti, in particolare quelli di tristezza o di lutto.
Le delusioni scatenano in loro collera o risentimento, con un desiderio di rivincita. Ciò spiega la rabbia distruttrice che li coglie in caso di separazioni. Quando un perverso riceve una ferita narcisista (disfatta, rigetto), risentono un desiderio illimitato di ottenere una rivincita. Non è come in un individuo collerico, una reazione passeggera e confusa, è un rancore inflessibile al quale il perverso dedica tutte le sue capacità di ragionamento.
Il perverso, come tutti i paranoici, mantengono una distanza affettiva sufficiente per non impegnarsi realmente. L’efficacia dei loro attacchi si attiene al fatto che la vittima o l’osservatore esterno non immaginino che si possa essere a questo punto sprovvisti di sollecitudine o compassione, davanti alla sofferenza dell’altro.
Il partner non esiste in quanto persona, ma in quanto supporto di una qualità della quale i perversi tentano di appropriarsi.
I perversi si nutrono dell’energia di coloro i quali subiscono il loro fascino. Tentano di appropriarsi del narcisismo gratificante dell’altro, invadendo il suo territorio psichico. Il problema del perverso narcisista è di colmare il suo vuoto. Per non avere ad affrontare questo vuoto(il che significherebbe la sua guarigione), il Narcisio si progetta nel suo contrario. Diventa perverso nel senso stretto del termine: volta le spalle al suo vuoto(allorché il non perverso affronta questo vuoto). Da qui il suo amore e il suo odio per una personalità materna, la figura la più esplicita della vita interna. Il narcisio ha bisogno della carne e della sostanza dell’altro per riempirsi. Ma è incapace di nutrirsi di questa sostanza carnale, in quanto non dispone neanche di un inizio di sostanza che gli permetterebbe di accogliere, di agganciare e di fare sua la sostanza dell’altro. Questa sostanza diventa il suo pericoloso nemico, in quanto lo rivela vuoto a sé stesso.
I perversi narcisisti risentono un’invidia molto intensa riguardo coloro che sembrano possedere delle cose che non hanno, o che semplicemente traggono piacere dalla loro vita.
L’appropriazione può essere sociale, per esempio sedurre un partner il quale vi introduce in un cerchio sociale che si invidia: alta borghesia, cerchio intellettuale o artistico…Il beneficio di questa operazione è di possedere un partner il quale permette di accedere al potere. Si attaccano poi all’autostima, alla fiducia in sé dell’altro, per aumentare il loro proprio valore. Si appropriano del narcisismo dell’altro.
Per motivi che si attengono alla loro storia nei primi stadi della vita, i perversi non hanno potuto realizzarsi. Osservano con invidia che altri individui hanno ciò che occorre per realizzarsi. Passando accanto a loro stessi, tentano di distruggere la felicità che passa vicino a loro. Prigionieri della rigidità delle loro difese, tentano di distruggere la libertà. Non potendo godere pienamente del loro corpo, provano ad impedire il godimento del corpo degli altri, perfino nei loro propri figli. Essendo incapaci di amare, provano a distruggere a causa del loro cinismo la semplicità di una relazione naturale.
Per accettarsi, i perversi narcisisti devono trionfare e distruggere qualcun’altro sentendosi superiori. Godono della sofferenza degli altri. Per affermarsi, devono distruggere.
C’è in loro un’esasperazione della funzione critica, che fa che passono il loro tempo a criticare tutti. In questo modo, si mantengono nell’onnipotenza : se gli altri sono nulli, sono per forza migliore di loro.
Il motore del nucleo perverso, è l’invidia, lo scopo dell’appropriazione. L’invidia è un sentimento di bramosia, di irritazione odiosa alla vista della felicità, degli altrui vantaggi. Si tratta di una mentalità a priori aggressiva, la quale si fonde sulla percezione di ciò che l’altro possiede e di cui siamo sprovvisti. Questa percezione è soggettiva, può perfino essere delirante. L’invidia comporta due poli : l’egocentrismo da una parte, e la cattiveria, con la voglia di nuocere alla persona invidiata, d’altra parte. Ciò presuppone un sentimento d’inferiorità nei confronti di questa persona, la quale possiede ciò que si brama. L’invidioso rimpiange di vedere l’altro possedere beni materiali o morali, ma è maggiormente desideroso di distruggerli piuttosto che acquisirli. Se li deteneva, non saprebbe neanche cosa farsene. Non dispone di alcuna risorsa per questo. Per colmare la distanza che separa l’invidioso dall’oggetto della sua bramosia, basta umiliare l’altro, avvilirlo.
Ciò che i perversi invidiano, innanzitutto, è la vita nell’altro. Invidiano la riuscita degli altri, che li mette di fronte al loro proprio sentimento di fallimento, in quanto non sono maggiormente contenti degli altri che di loro stessi; niente va mai bene, tutto è complicato, tutto è una prova. Impongono agli altri la loro visione peggiorativa del mondo e la loro insoddisfazione cronica concernente la vita. Spezzano ogni entusiasmo intorno a loro, cercano prima di tutto di dimostrare che il mondo è malvagio, che gli altri sono malvagi, che il partner è malvagio. Tramite il loro pessimismo, trascinano l’altro in uno stato di depressione, per poi di seguito, rinfacciarglielo.
Il desiderio dell’altro, la sua vitalità, mostra loro le loro proprie mancanze. Ritroviamo lì l’invidia comune a tanti esseri umani, del legame privilegiato che unisce la madre e il suo bambino. Ed è perciò che scelgono il più sovente le loro vittime in mezzo a persone piene di energia, avente gusto alla vita, come se cercasserò di accapararsi un pò delle loro forze. Lo stato di controllo, di soggezione della loro vittima all’esigenza del loro desiderio, la dipendenza che creano, fornisce loro testimonianze incontestabili della realtà della loro appropriazione.
L’appropriazione è il seguito logico dell’invidia. I beni ai quali ci riferiamo qui, sono raramente beni materiali. Sono qualità morali, difficili da rubare : gioia di vivere, sensibilità, qualità comunicative, creatività, doni musicali o letterari…Quando il partner emette un’idea, le cose accadono in modo tale che l’idea emessa non rimane sua ma diventa quella del perverso. Se l’invidioso non fosse accecato dall’odio, potrebbe, in una relazione di scambio, imparare come acquisire un po di questi doni. Ciò presuppone una modestia che i perversi non hanno.
I perversi narcisisti si appropriano delle passioni dell’altro, nella misura in cui si appassionano per questa o quest’altra o, più esattamente, s’interessano a quest’altro nella misura in cui è detentore di qualcosa che potrebbe appassionarli. Li vediamo così avere colpi di cuore, poi rigetti brutali e irrimediabili. Chi li sta intorno comprende male come una persona può essere portata in cielo un giorno, per essere demolita il giorno dopo.
I perversi assorbono l’energia positiva di chi hanno intorno, se ne nutrono e si rigenerano, poi scaricano sopra loro tutta la loro energia negativa.
La vittima apporta enormemente, ma non basta mai. Non essendo mai contenti, i perversi narcisisti sono sempre in posizione di vittima, e la madre (oppure l’oggetto sul quale hanno proiettato la loro madre) è sempre tenuta per responsabile. I perversi aggrediscono l’altro per venir fuori da la condizione di vittima che hanno conosciuto nella loro infanzia. In una relazione, quest’attitudine di vittima seduce un partner che vuole consolare, riparare, prima di metterlo in una situazione di colpevole. Nelle separazioni, i perversi si pongono in vittime abbandonnate, il ché da loro il ruolo migliore e permette loro di sedurre un’altro partner consolatore.
I perversi si considerano come irresponsabili in quanto non hanno reale soggettività. Assenti nei confronti di sé stessi, lo sono altrettanto nei confronti degli altri. Se non sono mai dove li si attende, se non sono mai presi, è semplicemente che non ci sono. In fondo, quando accusano gli altri di essere responsabili di quello che succede loro, non accusano, constatano: poiché loro stessi, non potendo essere responsabili, bisogna pure che sia l’altro. Addossare la colpa all’altro, coprirlo di maldicenze facendolo passare per malvagio, permette loro non solo di sfogarsi, ma anche di imbiancarsi. Mai responsabili, mai colpevoli: tutto ciò che va male è sempre colpa degli altri.
Si difendono tramite meccanismi di proiezione: portare al altrui credito tutte le loro difficoltà e tutti i loro fallimenti e non mettersi in causa. Si difendono anche per mezzo della negazione della realtà. Evitano così il dolore psichico, che viene trasformato in negatività.
Questa negazione è costante, anche nelle piccolezze della vita quotidiana, anche se la realtà prova il contrario. La sofferenza è esclusa, il dubbio ugualmente. Devono dunque essere portati dagli altri. Aggredire gli altri è il mezzo di evitare il dolore, la pena, la depressione.
I perversi narcisisti hanno grosse difficoltà a prendere decisioni nella vita di tutti i giorni e hanno bisogno che gli altri assumono le responsabilità al loro posto. Non sono autonomi, non possono fare a meno degli altri, il ché li conduce a un comportamento collante e a una paura della separazione; eppure, pensano che è l’altro a sollecitare la soggezione. Rifiutano di vedere il carattere divorante del loro attaccamento all’altro, dal quale potrebbe scaturire una percezione negativa della loro propria immagine. Ciò spiega la loro violenza di fronte a un partner troppo benevolo o riparatore. Se invece costui è indipendente, è percepito come ostile e ripugnante.
Fonte: http://gl-es.facebook.com/topic.php?uid=78520853833&topic=13232
bisognerebbe veramente fare qualcosa.. una normativa per fermare queste persone, ricnoscere la loro “malattia” e avere un risarcimento dei danni morali e materiali.
ti auguro con tutto il cuore di uscire dall’oblìo… ti capisco nel profondo dell’animo… ho trovato utile il percorso intrapreso con il dr. Brunelli che reputo “specializzato” in questo tipo di trauma che altri terapeuti non sanno riconoscere. Fammi sapere. Un abbraccio forte
proprio alcuni giorni fa ho incontrato per caso il mio “vampiro” dopo alcuni mesi l’ho incrociato ad un semaforo…. io attraversavo e lui fermo… sapete cos’ho provato??? Niente…. l’ho guardato, lui mi ha salutata con un cenno della mano, io mi sono girata dall’altra parte… mi aveva scaricata con un sms dpo avermi detto soltanto la sera prima che mi amava, non mi ha dato la possibilità di un confronto, ha ingannato anche mio figlio che ancora oggi chiede di lui…. un essere insulso…. quello che ho visto non era quello che credevo…. un’altra persona che non conosco per cui non potevo salutare un estraneo…. quello che resta purtroppo è solo il vuoto… la consapevolezza dell’illusione…. la consapevolezza che anche questa volta non sono stata amata. Ed è proprio questo il punto: il mio desiderio di essere amata e dare amore, di condividere, di avere un riferimento affettivo stabile, di avere una famiglia, di programmare una vacanza, di non pensare al natale ed al capodanno con tristezza… di non essere più sola…. questa è la cosa che devo imparare a gestire. Queste persone arrivano e come per magia sembrano leggere tutte le tue speranze i tuoi desideri e ti fanno credere di poterli realizzare, giocano sulla solitudine delle persone. Lui non è nulla ed io solo una stupida che ho voluto vivere un’illusione, perchè i segnali c’erano tutti, ma volevo vivere il mio sogno…. guardiamoci negli occhi: siamo noi a volerci fare ingannare… una persona che dichiara amore dopo pochi giorni non è credibile…. ma a noi piace così perchè è così difficile vivere da soli che abbiamo bisogno di sognare ogni tanto… anche se sappiamo ( e lo sappiamo) che prima o poi il risveglio sarà brusco…. e la realtà tornerà più cruda di prima…. ma forse per un minuto, un giorno, un mese, un anno la mattina qualcuno ti augura il buon giorno e la sera la buonanotte…. domani è san valentino… io prenderò un aereo per un posto al caldo…. insieme a mio figlio…. mi sono e gli ho regalato una piccola vacanza… al diavolo tutti i finti interessati che poi di sentimenti ne hanno pochi che ti usano solo per i propri bisogni, prevalentemente sessuali…. la vita spero riserverà ancora a tutti noi, anime in cerca di comunione, cuori che vogliono ancora aprirsi un po’ di bene e di serenità……….
veramente questa storia e il senso di solitudine provato mi accomuna..
putroppo la situazione riguarda molte donne che sono single da tempo non per scelta e sembra davvero che questi maledetti narcisisti “fiutino” le nostre situazioni per ucciderci lentamente…
Anche io sento molto la tristezza della solitudine e credo che rimarrò così per sempre ma l’importante è non cadere MAI più vittime di questi pervertiti sessuali e manipolatori… sarebbe la FINE
Sono incappata diverse volte nelle grinfie di manipolatori affettivi. Ho sempre sofferto di eccessivi sensi di colpa e questo mi ha resa facile preda di certi soggetti sin dall’adolescenza. Un paio d’anni fa ho troncato con delle “amicizie manipolatrici” che per vendicarsi hanno iniziato a diffamarmi, e solo recentemente la situazione ha iniziato a calmarsi. Queste persone, che mi avevano portata all’esasperazione, nel momento in cui si sono sentite allontanate mi hanno dipinta come la vile che le ha abbandonate nel momento del bisogno e la crudele che dall’oggi al domani, “senza alcuna motivazione”, ha troncato amicizie decennali… ho sofferto anche le pressioni psicologiche di chi ha cercato di farmi rappacificare con questi soggetti.
Al momento soffro ancora di depressione, anche se va un pò meglio. Ci sono stati momenti in cui ho avuto voglia di suicidarmi. Mi sento molto debole e ho paura di tutti… se qualcuno si impone con prepotenza ho subito voglia di piangere. Mi sento una bambina spaventata. Come posso risollavarmi e lavorare su quelle ferite interiori che mi rendono facile preda dei manipolatori? Grazie, aspetto una sua risposta.
RISPOSTA: con una normalissima psicoterapia, tanto per incominciare, come consiglia anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in quanto così come si va dal dentista se fa male al dente o da un altro specialista se si hanno disturbi da un’altra parte , si va dallo psicoterpeuta… lo so che costa, ma ci sono vari modi per contenere la spesa, d’altra parte anche la moda, la cosmesi e il parrucchiere costano, ora poiché si tratta della salute è meglio fre qualche sacrificio e curarsi… non è che se uno va dallo psicoterapeuta è pazzo, anzi è una persona che soffre e ch vuole curarsi, mentre invece rischi di essere un po’ squilibrato e di squilibrare gli altri chi soffre e non lo vuole fare pur potendo… allora per ulteriori informazioni mi si può contattare privatamente via e-mail o al telefono in orario lavorativo. Ho spiegato più volte che a domande del genere chi volesse dare una domanda esaustiva superiore a quella che ho dato io sarebbe un incompetente e farebbe del male, e tutti possono capirlo, così come tutti possono capire che non si può chiedere una diagnosi ed una terapia ad un qualunque terapeuta attravrso due righe su un forum , e ancora di più se questo riguarda la propria serenità psicologica, la vita, i sentimenti, le emozioni che sono realtà non superficiali e impossibili quindi da risolvere superficialmente. Qui si può trivare un forum di auto-aiuto per avvicinarsi ad una propria via, ma poi bisogna mettersi in moto per trovarla e camminare con maturità e seguendo i consigli del terapeuta, ed anche quelli che sono chiaramente provenienti dal proprio grillo parlante interiore ch è quella vocina della tua coscienza che se impari ad ascoltarla, anche se ti scoccia, ti aiuta verso il bene.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Ciao Cristina, secondo me il tuo comportamento non è patologico ma è un residuo della manipolazione. Ti senti in colpa per niente nel senso che non ti devi sentire in colpa hai solo preso una decisione (sana) per te stessa e non devi soffrire se ciò può aver ferito lui, le tue intenzioni non erano queste ( di farlo star male) ed hai tutto il diritto di decidere per te senza farti condizionare dai sentimenti altrui, soprattutto quando l’altro è un manipolatore. Rifletti, se non avessi dovuto spiegargli niente e lui fosse stato un tipo intelligente da capire la TUA situazione, non ti sentiresti così… è il suo comportamento a generarti sensi di colpa…. Anch’io ho vissuto una situazione del genere e mi sono accorta che se penso alle sue reazioni…. mi si stringe il cuore e mi sento in colpa (lui fa la vittima a cui è stato negato affetto e sostegno, ed ha un’altra fidanzata, e a cui manca la mia presenza)… ma se penso a me stessa mi rendo conto che l’allontanamento mi aiuta a superare questo periodo difficile, a recuperare le forze per dedicarmi ad altro ….. in pratica sto meglio. Ogni volta che lui si fa vivo è come se ricadessi sotto un effetto ipnotico e non riuscissi a valutare la realtà…. mi preoccupo per lui, ma lui non ha mai mostrato comprensione o preoccupazione per me… e quì “casca l’asino”….. Egoismo e basta! Questo sono i narcisisti! E allora che si arrangiassero! Nelle relazioni umane ci deve essere rispetto RECIPROCO, comprensione RECIPROCA, aiuto RECIPROCO…… uno scambio sano. Se ciò non avviene, può essere un caso, ma se è la regola non si può lasciarsi succhiare l’anima.
Io, per evitare che lui continui a contattarmi nonostante i miei silenzi, ho dovuto scrivergli una mail dicendogli che se non mi rispetta lo denuncio per stalking….. Sono stata male per questo, perchè io non sono così, di solito cerco di andare incontro all’altro e giungere ad un compromesso condiviso… ma in questo caso, cioè con un narcisista patologico che conosco meglio delle mie tasche, non posso permettermi sentimentalismi…. è pericoloso per me!
Hai fatto bene a chiudere per sempre. Non c’è ragione per coltivare questi sensi di colpa, liberatene perchè ti opprimono e non ti fanno girare pagina.
Concentriamoci su ciò che è BENE per noi….. almeno fino a quando non saremo de-vampirizzati…. Ricordiamo sempre che loro hanno un forte ascendente sui di noi… riescono a farci provare quello che loro vogliono…. e non per il nostro bene…. L’esperienza vissuta non va ridimensionata e nemmeno amplificata…. va guardata con gli occhi della realtà per quello che è e trarne l’insegnamento per crescere e maturare. Un insegnamento che io ho ricevuto è che a volte farsi rispettare costa fatica e che la propria felicità va conquistata, ma soprattutto ho capito che il “cuore” non è infallibile…. anzi a volte seguirlo è da pazzi…. Le nostre esperienze sono la scuola della nostra vita e dopo un’esperienza con un narcisista dobbiamo solo essere contente di aver avuto una lezione FONDAMENTALE per il nostro futuro per proteggerci dal male. Non si possono avere sensi di colpa per essersi auto-tutelati se è stato fatto senza ledere i diritti degli altri… ma quello che voglio dire è che gli altri non hanno diritto di usurpare i nostri sentimenti con l’inganno e tecniche manipolative, con la violenza psicologica e morale… E’ giusto difendersi soprattutto quando la difesa passa per un semplice allontanamento. Non hai abbandonato un figlio minorenne al suo destino…. non facciamo lo sbaglio di crederli dei poveri indifesi.
Queste sono solo delle mie riflessioni, anch’io sono in cammino verso la libertà……
Tutte le volte che si scarica tutta la colpa sull’altro e ci si rifiuta di vedere le proprie e si considera giusto punire e minacciare l’altro per stalking perché chiede spiegazioni NON VA BENE. Brava Cristina a sentirti in colpa se hai sbagliato, sei una persona sana, però devi fare un lavoro su te stessa, scusarti e sei a posto. Questo vale sempre anche se abbiamo subito torti ciò non ci autorizza ad infliggerli ingannando e mentendo. Se un partner chiede spiegazioni dobbiamo fare di tutto per dargliele e non minacciarlo di denunciarlo per stalking per lavarcen le mani ed essere convinti di essere perfetti e l’altro è il vampiro…. quindi va benissimo quando si parla più volte di RECIPROCO capire che anche la negatività può essere stata reciproca… poi è chiaro che c’è chi ne ha molta di più, ma fino a quando non si è capita la propria si vedrà solo nell’altro e non si potrà crescere, non si potrà trasformare il proprio VAMPIRO INTERIORE che esiste sempre… nessuno “ha tutto il diritto di decidere per sé senza farsi condizionare dai sentimenti altrui” anche perché se esistono “sentimenti altrui” vuol dire che quell’altrui non è propriamente un manipolatore , ma uno che ti ha dato dei sentimenti e che ha dei problemi… se poi ce ne si vuol liberare in fretta, questo non è il blog giusto per trovare rapide scappatoie, volte a fare la caccia al vampiro, cioè a dare del vampiro a tutti quelli che non ci stanno bene e con i quali non abbiamo voglia di mettersi in discussione… ora spero che il nostro CARO ANGELO voglia meglio chiarire com tanno davvero le cose, spero che lo faccia, altrimenti vuol dire che le ho già chiarite io. Io raccomando fino alla noia mille volte che non è giusto dare del vampiro agli altri in modo approssimativo e senza approfondimenti, perché si può sbagliare e quindi non è giusto ed anche perché può essere un facile modo per non guardare alla propria negatività e questo, per quanto riguarda questo forum, invito ad evitarlo e se mi sembra che vi sia questa linea, mi spiace, ma con molta severità invito ad evitarlo. Io non intendo rischiare equivoci e collusioni, dico ciò che penso per il bene di tutti e non voglio conquistare la simpatia di tutti dando sempre ragione a tutti. Perciò, cara Angelo io davvero ti auguro tutto il bene, ma ti invito a rivedere il senso della tua mail forse dovuto anche a rabbia, comprensibile, ma che deve essere elaborata in altro modo per quanto ne so. Poi ognuon fa e pensa quel che vuole, ma com coordinatore mi sento responsabile di orientare la riflessione in modo equilbrato anche se talvolta può essere spiacevole. Perciò caro Angelo scusami, ma scrivici qualcos più da Angelo, se puoi. Ciao a tutti
Capisco che se non si conosce la situazione si può pensare che io stia vaneggiando e incolpando una povera vittima, ma penso che quello che ho scritto sia piuttosto chiaro. Non sono una squilibrata che giudica un uomo solo perchè magari si è comportato male e di certo non ho punito o minacciato nessuno e forse mi sono messa in discussione anche troppo. Cmq il mio intervento precedente non era dettato da rabbia, forse mi sono espressa male, ma fermo restando che stiamo parlando di persone con problemi e che anche noi abbiamo i nostri problemi da risolvere non mi sembra di essere stata così tremenda!!!!!! Ma non si possono conoscere le interpretazioni degli altri e quindi ha ragione dottore a chiedermi spiegazioni. Cerco di raccontare e spiegare qualcosa…. Ho dato al mio ex tutte le spiegazioni necessarie per mesi, ho aiutato quest’uomo ( che ha scelto liberamente di lasciarmi ma incolpando me di cose assurde) a valutare le sue scelte (come ad un figlio) cercando di essere obiettiva e concentrandomi sul suo bene cercando di superare la mia sofferenza, chiedendogli perdono per i miei sbagli e perdonando i suoi….nonostante non mi avesse chiesto perdono, nonostante avessi scoperto i suoi tradimenti, nonostante lui negasse l’evidenza. Ho voluto allontanarlo (dopo tre mesi di questo mio calvario) perchè lui pretendeva da me una relazione illecita e non una sana amicizia come ci eravamo accordati per superare il momento….. in pratica dopo averlo aiutato ( si parlava sempre e solo della sua situazione), non avergli chiesto nulla per me mi sono ritrovata a dover difendere i miei spazi vitali solo perchè lui non riusciva a stare senza di me!!!!!!! Mi ha lasciato lui perchè aveva ed ha una storia con una ragazzina appena maggiorenne!!!!!!! I suoi sentimenti erano “l’hai voluto tu e adesso mi hai buttato tra le sue braccia e mi devi aiutare a gestire questa situazione con la famiglia e gli amici”; “mi puoi prestare dei soldi?”; “credi che adesso senza di me sarai veramente felice?(ridendo) Non possiamo staccarci completamente” e tanto altro ancora … Ho perso 12 chili in 2 mesi per aver scoperto di essere stata ingannata per anni e non perchè non riuscivo ad accettare la fine di un rapporto. Ci sarebbe ancora tanto da dire, anche troppo, ma se non vi fidate del fatto che lui è un narcisista e volete pensare che sia io che ho sbagliato valutazione, non posso farci niente… io esprimo solo quello che è la mia esperienza e quello che penso…. Magari mi sbagliassi, sarei io la prima ad esserne felice. Io sto con la coscienza più che a posto, non ho mai ferito i suoi sentimenti semmai ne avesse di autentici, sono stata sempre sincera con lui, non gli ho nascosto nulla nel bene e nel male. Quando abbiamo capito che è una persona malata e che non riesce a dominarsi, il mio avvocato in sintonia con la psicologa mi ha consigliato di avvisarlo che deve smetterla di cercarmi e di non agire prima che lui sia cosciente dei rischi a cui va incontro e quindi gliel’ho comunicato via mail….e con la massima delicatezza e rispetto. Gentile dottore le sembra che sia stata insensibile ai problemi di un uomo di 40 anni che ho scoperto essere BUGIARDO, IPOCRITA E MANIPOLATORE? Io sicuramente devo ancora imparare molto dalla vita, ma questa lezione non voglio ripassarla, ne pago ancora le conseguenze. Se poi non devo difendermi e devo lasciare che lui si arroghi ogni diritto sulla mia vita…. mi dispiace, anche con tutto il bene che gli voglio….. ho detto basta ai suoi soprusi. Mi dispiace se non sono riuscita a descrivere prima la situazione in maniera chiara, volevo solo essere di aiuto e se non lo sono stata neanche adesso….. PAZIENZA. Non sono un impostore.
Allora cara Angelo, adesso è tutta un’altra cosa. Cerchi di capire è indispensabile dal mio punto di vista avrla richiamta seppure con severità (e me ne scuso) a questo chiarimento perché il suo intervnto agli occi di chi lo legge adesso assume tutto un senso diverso, molto più chiaro, corretto e comprensibile. Capisce che il mio compito qui non è quello di poter dare consigli personalizzati attraverso poche righe, ma di far in modo che le persone comprendano correttamente il più possibile, affinché non si generino pensieri negativi, che potrebbero essere davvero nocivi. Noi qui staimo lavorando insieme per educare all’Amore, per il bene e quindi per rcuperare energia rispetto ad una violenza psicologica subita che ha stuprato l’anima e il nostro seno dell’Amore. Allora dobbiamo capire che l’altro che compie una simile violenza è essenzialmente un malato, è la violenza che lui /lei fa che è maligna, ma lui/lei è una person disturbata (nell’articolo ho scritto le parole di Gandhi: “Odia il peccato non il peccatore”. Lo so che è normale provare un bisogno di vendetta, ma bisogna stare certi che l’altro la pagherà e non per fare piacere a chi si vuole vendicare, ma perché l’altro ha fatto del male all’energia positiva, generativa , di vita e questo provoca conseguenze nel suo equilibrio. Starà sempre più male, anche se può sembrare che per un po’ se la cavi, fino a quando avrà un crollo. A quel punto potrebbe intervenire una potente terapia che per guarirlo dovrà fargli rendere conto del male che ha fatto , allora lui/lei sentirà di avere bisogno del perdono e forse chiederà scusa, oppure ciò non avverrà lasciandolo in uno stato di infelicità sempre più terribile fino alla follia, o in uno stato di morte-vivente fino alla morte finale, e la sua punizione sarà consistita nel fatto di non aver mai potuto recepire veramente una sensazione di energia vitale buona, nell’amore. Vi ricordo che a differenza delle forme prettamente borderline, che sono terribili, ove però si prova un amore morboso ed anche un senso di malessere, le forme narcisiste più maligne sono asintomatiche e priv di capacità di amare, perciò sembrano stare in piedi come se niente fosse, ma dentro c’è un inferno silenzioso. Fino a quando hanno specchi/persone dalle quali risucchiare energia riflessa possono tirare avanti (perciò nell’Inferno non ci sono specchi), ma poi gli specchi si rompono, si sporcano, se ne vanno e restano soli, ma non soli come una persona sola capace di provare amore, soli dentro, soli verso la totalità, verso il mondo, la natura, senza posibilità di poter provare un briciolo di commozione che lenisca il loro gelo, né nella poesia, né nella religione, né in qualche disciplina psicocorporea… sentono di essere un meccanismo biologico senz’anima dalle sembianze umane, com mai veramente nati, costretti a vivere in un mondo che non ha alcun senso per loro in quanto non dà più la possibilità di succhiare energia, perché loro non l’hanno mai avuto ed un giorno non sapranno più dove prenderla… Ora però chi li ha subiti, ha subito anche una rapina di emergia spirituale e quindi si trova ad un livello energetico pericolosamente basso e deve fare delle pratiche ed una psicoterapia per recuperare questa energia. Ciò passa anche attraverso la terapia della luce, cioè della ragione, che è quella che facciamo in questo forum, ma io vi dico che ci sono altri livelli che sono importanti che riguardano il corpo ed altre tecniche immaginative (che sono accennate in questo blog in altri articoli che nessuna mi pare guarda e commenta – male!) e che possono veramente essere rigenrative dell’energia. Ecco, dunque, a questo voglio spingere, a testimoniare per sgravarsi dalla propria sofferenza a condividerala con gli altri, ad aiutarsi, ma anche che l’aiuto dia spoeranza, e sia una esortazione a fare bene… certo capisco il tentativo di decolpevolizzare, ma questo è ovvio se c’è un vampiro che ci ha fatto del male, poi però è anche importantissimo rendersi conto del proprio negativo, del proprio vampiro che NON HA vampirizzato l’altro , ma noi stessi. Bisogna cioè capire qual’è quella componente negativa della propria psiche che ci ha indotti a colludere con il vampiro, e quindi ad amare il male. Questo no va bene, abbiamo sbagliato. Allora il senso di colpo non va risolto con un ‘fregatene’ ‘bn gli sta’, ma va elaborato per capire in che senso correttamente lo dsi deve avere e quindi poi superare. Non parlo di colpa verso l’altro, ma verso se stessi, anche se questa viene percepita verso l’altro, è questa che dobbiamo comprendere e la colpa c’è. Perciò dobbimo stare male, per chi ama il male, è normale che poi sta male, e solo se lo acetta e lo capisce, può star male in modo di purificarsi anche con il sostegno di pratica e con il cambiamento di altri fattori negativi. Ecco allor caro Angelo che spero ci siamo ritrovati nuovamente alleati in questa difficile lotta d’Amore che ci porta a sbagliare, ed in questo caso ripeto, ho sbagliato io ad essere troppo rimproverante, ma ti prego di capirmi, è difficile, devo chiedermvi di aiutarmi nel senso di responsabilità verso il bene, a chiarire bene per non essere fraintesi (cosa che il male vuole), perché questo è il nostro interesse qui… essere nel bene, cioè nell’Amore, per riscoprirlo in una nuova dimensione interiore, senza che il vampiro interiore se ne approfitti… dobbiamo quindi crescere e maturare, pur avendo rispetto della nostra tenerezza, puer, il bambino eros ch c’è in noi, ma proteggendolo (ed anch sgridandolo quando sbaglia) con l’Amore di Afrodite (sua Madre) che è più saggio e più spirituale… Grazie Angelo.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Io penso, che se una persona approda a questo blog di auto-aiuto non è perchè è stata invischiata in una storia con uno/una stronza qualunque, perchè nei confronti di questi soggetti sei libero/a di dire quello che pensi, ossia che sono o che si sono comportati da stronzi/e e finisce lì. Se si cerca un blog di auto-aiuto è perchè questa libertà di dire all’altro ciò che si pensa di lui/lei è stata compromessa.
Se io non posso dire all’altro che è o che si è comportato da stronzo/a e spiegargliene i motivi, è perchè ho paura di dire quello che penso per evitare ritorsioni.
Nei confronti del narcisista patologico, è la libertà che è stata compromessa, ed è tale libertà che va ripristinata.
Con affetto
Gabry
Dottore stavolta le chiedo un parere sulla mia persona.
Io all’ennesima volta che mi ha trattata male che ha cmq trovato un’altra donna con cui a differenza delle altre va tutto alla grande.. ho dovuto con un email spiegare perchè io non sarò piu accanto a lui per aiutarlo.
Quello che per me è importante sapere se il mio comportamento è patologico.
Lui malgrado avances.. di natura tutt’altro che amichevole ha sempre detto che per lui ero niente… una solo da tenere nel contesto lavorativo per aiuto ecc…
io non me la sono davvero piu sentita… e ho deciso di andarmene per sempre chiedendo indietro un oggetto prestatogli tempo fa a edi soldi che mi doveva…
Lui ha fatto una grande fatica a ridarmeli non so per quale ragione ripicca o per far si che il mio pensiero rimanesse legato a lui.. cmq sia
mi sento in colpa per come mi sono comportata ma… era il solo modo di staccare completamente
Allora rispondo a lei ed anche in generale. 1) Io non posso dare pareri personali se prima non analizzo con un consulto personale la situazione. Non è corretto per i regolamenti dell’Ordine a cui appartengo e che devo rispettare. Nessun terapeuta per la salute può dare pareri personali senza una visita , è assurdo. 2) Lo so che le lettere ai giornali con rispostine rapide hanno fatto credere che è possibile avere un consulto in tal modo, ma lì serve per riempire il giornale e venderlo. Questo invece è un forum di auto-aiuto coordinato da uno specialista della salute mentale. Qui si possono portare i propri casi , ma per una discussione generale, che non consiste nel volere da me una rapida informazione stile ‘sfer di cristallo’ (che non ho) o ‘magho dell’amore’ (che non sono) , ma nel favorire dibattito, solidrietà, comprensione. Io posso dire che fino a quando non si capisce questo comportamento vuol dire che si è ancora molto chiuusi egoisticamente nel proprio problema e c’è una bassa autostima. Infatti chi invece ha sensibilità poer glialtri ed anche per me, coglie questo dibattito com un auto-aiuto di gruppo e non come una chance per sbrigare approssivamente le proprie faccende e basta. Lo so che può essere preso dal dolore, ma il dolore non diminuirà fino a quando non si rende conto che oltre al suo dolore esiste anche quello degli altri e che io facco già tantissimo per il gruppo e sono un essere umano con anche i miei problemi e che più volte ho scritto (e quindi bisogna leggere) che chi vuole un consulto personalizzato me lo deve chiedere professionalmente (perché anch’io lavoro per vivere e qui non mi arricchisco affatto anche se qualcuno potrebbe pensarlo, ma faccio un lavoro intensissimo e di enorme responsabilità per vivere molto modestamente e la mia soddisfazione è principalmente quella di aiutare).
Insomma è assurdo pensare con poche righe di poter ricevere risposte precise, se io rispondessi sarei un folle, un impostore, un ciarlatano… e invece sono uno specialista riconosciuto legalmente e profesionalmente per la salute psichica e vengo incontro a tutti i problemi di tutti, anche quelli econiomici perché le mie tariffe sono assolutamente contenute e differenziate a seconda delle possibilità del paziente. Posso , nel rispetto dei criteri dell’Ordine Psicoterapeuti, fornire consulti anche telefonici, ove ho la possibiltà di approfondire e poi allora mi è possibile dare un parere, in modo normale, corretto, serio, professionale ed efficace. Chi ha veramente un problema che vuole affrontare nella sua privata dimensione e che vuole chiedermi un parere diretto può farlo in orario lavorativo telefonandomi al 3391472230 e ci si accorda su tutto. Altrimenti qui può lasciare la sua testimonianza, chiedere pareri a tutti, e aprire riflessioni su tematiche generali. Quali? Io ne ho scritte una bella lista in fondo all’articolo e sono suggerimenti e i partecipanti possono proporne altri. Va benissimo raccontare la propria storia, esperienza o un ftto particolare, ma non per chiedere la soluzione a me solo u quello, ma per far riflettere per AIUTARE ed essere AIUTATI, e tutti possiamo aiutare, come? basta esprimere solidarietà e buoni pensieri verso il prossimo, non costa nulla, è facile, non occorrono specializzazione, e farà bene agli altri e a chi lo fa… ma ad un condizione: BISOGNA ESSERE SINCERI, BISOGNA CHE VENGA DAL CUORE e non da un impulso manipolatorio e narcisistico che sta in ciascuno di noi anche se non si ha il DNP perché egoisti lo diventiamo un po’ tutti, specie quando si è vampirizzati… allora, un abbraccio a Cristina e a tutti voi.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
io sono una bugiarda. Ho mentito,o piuttosto ho nascosto delle cose al mio compagno,e una volta scoperta ho stupidamente continuato a mentire per difendermi. Non ero cosi’,non so cosa mi accade. mi sono comportata male gratuitamente e senza ragione,non ho avuto rispetto e non riesco a dare spiegazioni a me stessa e tanto meno a lui. Sono introversa per indole,ma ora non trovo le parole di cui il mio compagno avrebbe bisogno. Perché mi accade questo? Non sono una sciacalla,e l’inconscio non mi da pace,ma ho mentito dicendomi che non si trattava di cose importanti,quando in realtà sapevo che lui si sarebbe infuriato. che cosa mi aspetta?
Elena, stai tranquilla, tu proprio fai capire perfettamente la differenza tra una persona che trovandosi in una situazione di confusione, magari per difendersi e per non sapere come fare salvare qualcosa di buono, si trov a mentire …. allora grazie Elena, vediamo ora se qualcuno, dico uno o una, ha il coraggio di risponderti e dire che lui o lei non ha mai fatto quello che hai fatto tu… vediamo. Allora per primo ti rispondo io. Quello che hai fatto tu mi è capitato di farlo anch’io , e come te ci sono rimasto male, mi sono pentito, ho cercato poi di chiarire, di farmi perdonare e se non ci sono riuscito ho accettato le conseguenze e poi ho dovuto fare un esame di coscienza dentro di me… ma anche mi sono poi reso conto che la relazione non mi dava piena fiducia e che l’altra persona non era molto chiara su certe questioni, ma questo è secondario, di sicuro, per debolezza, difficoltà e confusione ho sbaglaito io… C’E’ QUALCUNO CHE NON GLI E’ MAI CAPITATO QUALCOSA DEL GENERE? Allora se come te una persona capisce di aver sbagliato, che c’è qualcosa che non va NON E’ UN NARCISISTA PATOLOGICO, infatti non avvertirà alcun senso di colpa ed anzi mentirà dicendo anche se ha mentito che lui/lei non ha mai mentito e non mentirà mai e che se lo ha fatto non se ne è reso conto e che intedeva dire qualcos’altro e comunque che aveva il diritto di farlo in quanto lui/lei se lo può permettere… e manterrà quest’atteggiamento ad oltranza anche in televisione di fronte a milioni di persone (ogni riferimento è puramente casuale). Cara Elena, tu sei già pentita quindi non avrai nessuna punizione, ma solo comprensione e perdono da parte delle forze buone.Però queste forze ti invitano anche a fare un cammno volto a conoscere di più te stessa le tue emozioni e i tuoi sentimenti, perché non vogliono che poi tu sbagli un’altra volta in modo troppo grosso e non vogliono nemmeno che tu ci stia troppo male per il tuo sbaglio perché questo non aiuta a superarlo. Quindi devi onestamente e seriamente impegnarti a non trascurare, con calma, pazienza e amore, la conoscenza del tuo mondo interiore, e devi scoprire tu quale cammino preferisci intraprendere per conoscerlo. Io conosco la psicoterapia, l’arteterapia, il contatto con la natura, l’ascolto e la messa in pratica degli insegnamenti di saggezza, io pratico tutte queste cose insieme e sempre ricerco. Ti auguro di trovare la tua via e grazie per il tuo intervento… tanto conforto dà agli altri chi si addolra e si ravvede di un suo errore, certamente più di chi dichiara di essere perfetto o vittima perfetta.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
ciao a tutti. ho iniziato a scrivere su questo blog circa sei mesi fa.
la mia esperienza è stata devastante e traumatica e non si discosta di molto da tante altre che leggo ancora oggi.
purtroppo anche se è difficile ammetterlo a se stessi tale sofferenza ce la siamo procurata noi. accettando di farci trattare male, di farci raggirare, di farci denigrare e reagendo a queste violenze aggrappandoci ad illusioni, dando ancora più amore, credendo che l’altro sia da aiutare a tutti i costi mettendo cosi la nostra vita nelle sue mani.
ho fatto anche io la stessa cosa per un anno e mezzo. la mia vita era diventata un inferno, non avevo nessun interesse se non quello di farla felice e di stargli accanto. aveva il potere di essere lei quella che decideva delle mie emozioni. mi rendeva infelice facendomi soffrire, e poi mi rendeva momentaneamente felice concedendomi il suo amore. avevo toccato il fondo fino a quando la parte pulita di me, quella che ha cercato sempre di imporsi nella mia vita, si è ribellata. stavo diventando come lei, vivevo nel mondo dell’inferno e della collera. con coraggio mi sono sfidato, ho capito che lei non è altro che la manifestazione esterna dei miei problemi, che la sofferenza che vivevo era l’effetto delle cause negative, che anche se le ignoravo, avevo posto nella mia vita in passato. ho iniziato a comprendere che la vita è nelle mie mani e che quello che ci accade è perchè siamo noi che ce lo siamo cercati. dare la colpa agli altri è uno stratagemma per non vedere, per rimanere ancorati sempre nei nostri problemi. un insegnamento buddista ( buddismo di Nicheren Daischonin) dice: non è il nostro alleato ma il nostro peggior nemico che ci aiuta a progredire.
non possiamo cambiare gli altri, ma possiamo decidere di cambiare noi stessi mettendo cause positive nella nostra vita, sviluppando coraggio, speranza, determinazione e compassione. la legge di causa effetto esiste ed l ‘intera vita si basa su di essa.
sono circa due mesi che ho troncato la mia relazione malata. ogni giorno che passa, anche grazie alla mia fede buddista della vita, sperimento l’accrescimento dei veri valori. lei non è piu il centro della mia vita, ma il centro sono di nuovo io con i miei interessi e le mie emozioni. sto riscoprendo come mai avevo fatto in passato la bellezza della vita cosi com’è, con tutti i suoi problemi ma con la consapevolezza che ogni pericolo per me è un opportunità di creare valore perchè riesco a dominare e vedere le mie tendenze negative che invece vorrebbero allontanarmi dalla felicità.
ho provato rabbia, amarezza anche un pizzico di odio sano verso questa persona che ho amato con tutto me stesso. volevo vincere la mia paura di non essere accettato proprio con chi non ha la fortuna di poter e saper amare. volevo cambiarla dandole tutto i mio amore che poi toglievo invece alla mia famiglia, ai miei cani ai miei amici, a chi di me aveva realmente bisogno. allora la domanda nasce spontanea: chi ha messo cause negative nella propria vita? certamente io l’ho fatto accentando tutto e non rispettando me e chi mi ama per conquistare il suo amore, colpevolizzandola per la sofferenza che mi creva, vedendo solo la mia di sofferenza e non capendo la sua che per me non esisteva. se non capisco ed accetto di trasformare il mio atteggiamento, da ora in avanti, in futuro pagherò gli effetti delle cause che ho messo. come ho già detto lo studio e la pratica della filosofia buddista mi ha aiutato come del resto anche il sostegno nel momento di maggior sofferenza del dott. brunelli. capisco che il mio amore era vero anche se rivolto ad una persona che non sapeva e poteva accettarlo. la mia passione per lei è stata unica. oggi riesco a vederla per come è, grazie alla saggezza e compassione. nella vita di queste persone c’è tantissima infelicità e sofferenza, molto più di quella che abbiamo noi nelle nostre vite. l’unica via che conoscono è quella di infliggere, molte volte senza rendersene effettivamente conto, agli altri il male che hanno subito nel loro passato. non sapendo, a causa del loro pessimo karma, che fare del male porterà loro solo male ed infelicità nel presente e nel futuro. desidererei tanto che anche lei un giorno potesse attingere alla sua buddità innata che ogni essere umano possiede, per combattere il suo karma e trasformarlo, ed iniziando a mettere cause positive per creare finalmente valore per se e per gli altri. le voglio bene perchè l’ho amata e le sono grato perchè solo tramite questa sofferenza sto riuscendo finalmente a sconfiggere le mie paure, i miei limiti e le mie angoscie che mi tenevano imprigionato impedendomi di cercare la vera felicità.se mi permettete un consiglio. non fate che la vostra mente sia la maestra di voi stessi, ma fate in modo che voi siate i maestri della vostra mente. se si comprende che tutto dipende da noi, che siamo noi artefici del nostro destino, che possiamo decidere in un istante di trasformare il veleno in medicina, se la smettiamo di colpevolizzare gli altri per i nostri sbagli ma gli accettiamo e decidiamo di trasformare la nostra sofferenza capendo che non è altro che il risultato delle nostre tendenze karmiche, allora cambieremo anche l’ambiente in cui viviamo. Se non facciamo questo e continuiamo a volere solo passare per vittime in tutti i nostri problemi rimarremo ancorati ed imprigionati vivendo solo di illusioni.
Il cammino non è facile certamente, ma ci vuole speranza, coraggio e perseveranza e sviluppare la fede. Se abbiamo colluso con il male con la nostra parte negativa ( come dice il dott. Brunelli) che poi si è manifestata nell’oggetto del nostro amore, ne dobbiamo fare tesoro e ripartire da qui per desiderare di far emergere sempre la nostra parte migliore e più saggia. L’amore è il motore della vita è il nostro mezzo che ci permette di vivere ma se non lo curiamo rischieremo sempre di rimanere fermi. Prima di tutto bisogna imparare ad amarsi veramente solo cosi potremo amare gli altri ed essere amati.
Se svilupperemo tutto ciò allora comprenderemo che la nostra felicità dipende anche dalla felicità degli altri e di chi ci sta vicino. Se fossimo felici solo noi questa sarebbe una felicità relativa, legata a dei momenti e a delle situazioni esterne. Saremmo felici fino a quando ci ameranno poi torneremmo ad essere infelici. La sofferenza fa parte della vita ma possiamo trasformarla sapendo che è parte di noi. Tutti la sperimentiamo, dal più fortunato al più bello dal più ricco al più povero. Nessuno potrà mai dire di non averla attraversata almeno una volta. Quindi è ora di non piangersi più addosso, di rialzarsi, di aiutarsi e farsi aiutare se non ci riesce da soli, per cambiare in positivo per sempre. Questa è determinazione e coraggio. Niente è immutabile. Una cosa è certa: se decidiamo di trasformare anche il nostro ambiente si trasformerà. Basta provare.
Un abbraccio a tutti voi con l’augurio di non farvi scoraggiare ed abbattere dalle tendenze negative che sono sempre pronte ad uscire allo scoperto per distruggere la parte bella che c’è in ognuno di noi. Vi cito un libro edito da Esperia :il Budda allo specchio. A me è stato di grande aiuto come del resto di aiuto è stato anche il dott. Brunelli che nel suo lavoro mette oltre alla professionalità anche tanta passione.
Caro Roberto, è da circa due mesi che approfondisco il tema del vampirismo affettivo e leggo i commenti di chi come me e come te ha avuto a che fare con una persona che presenta tale disturbo, coinvolgendosi con tutto se stesso e rimanendone profondamente devastato.
Mi ritrovo praticamente in tutte le tue parole,coniugate al femminile, sia per il tipo di esperienza che descrivi sia per tutti commenti e riflessioni che ne dai (ti confesso che leggendo il tuo commento ad un certo punto ho detto “ma questa sono io … ho scritto io!”) .
Tutti i commenti mi sono stati di grande aiuto ma mi è venuto d’istinto rispondere al tuo in quanto anch’io, come te, ho iniziato e sto portando avanti il mio cammino di rivoluzione umana grazie all’incontro con il Buddismo di Nichiren Daishonin, affiancato da una terapia che dura da un po’ di tempo e grazie al Buddismo sono riuscita a vedere chiaro, a vedere oltre, a capire di cosa avevo bisogno, a trovare le mie responsabilità in tutto questo e ad assumerle appieno per tentare di trasformarle, di “trasformare il veleno in medicina” ed ora ho finalmente messo la parola fine al mio rapporto malato durato parecchi anni e mi sento nella strada giusta.
Mi sento di appoggiarti nel tuo consiglio a tutti di leggere “Il Budda nello specchio”, che anche per me è stato un libro guida maestro, capace di aprire mente e cuore e di trovare la forza dentro di me e un senso di missione per la mia vita, che non si spaventa di fronte agli ostacoli, ma li affronta con coraggio!
Grazie dunque Roberto per il tuo messaggio che ha nuovamente incoraggiato anche me e grazie infinite al Dott. Brunelli, per il suo instancabile lavoro.
Un abbraccio di cuore a tutti e una buona giornata si sole nel vostro io interiore
Io Finalmente con questa persona ho avuto la fortuna di avere la foraza di chiudere… Ora nega persino di avere avuto rapporti con me… aggiungendo anche.. “se è capitato mi ha fatto cosi schifo che l’ho dimenticato!”… Incredibile…
Sono devastata mi ha lasciato tanto dolore questo rapporto portato avanti per troppo tempo.
Rivivo lo stesso stato che sentivo con Mia Madre da lei mi sentivo schiacciata come da liu..
Non ce la facevo piu e anche se mi mancherà tanto preferisco morire di nostalgia che didolore
…anche a me è capitata una situazione del genere….Mi chiedo, quindi, che correlazione ci può essere….se la propria madre presenta forti caratteristiche di personalità narcisistica è possibile poi che, inconsciamente, si ricercano partner simili?
come se ne esce?
Buonasera Dottore… sono venuta a contatto con una persona cosi … diciamo disturbata… so che nelle precendeti relazioni .. ha avuto gravi episodi dio volenza causa una gelosia ossessiva.. verso le partener con la presona “giusta” questa cosa puo guarire… ??
Grazie
Mia cara non è possibile darle una risposta seria, capisce? Occore approfondire. In tanto le invio questo http://www.youtube.com/watch?v=L2BWYrbA2iI&feature=player_embedded e i vampiri andranno via, perché la nuova Alba è il nuovo giorno del cuore, e la vita rinasce dentro… io sono qui, dimmi: “Cos’è il sole per te, il sole dentro di te?”
ALLORA INVITO TUTTI A VISITARE ANCHE ALTRI ARTICOLI DEL BLOG… (altrimenti mi esaurisco… e poi sta arrivando Carnevale… sapete che Carnevale è contro i vampiri? NOOO, non lo sapete e allora leggete il mio libro Carnevale e Psiche, oppure quello che sta per uscire CARNA E IL CARNEVALE DELLE DONNE (adattissimo contro i vampiri maschi – ma anche molto utile per scappare dalle vampire femmine…)
cari lettori, anchio io ne ho conosciuto uno di recente. Affabile, di bell’aspetto, educato e socievole. Già dalla prima sera ha mostrato tutti gli “effetti speciali” da vero narcisista: oggetti sadomaso, senso di onnipotenza assoluto sulle donne, fascino irresistibile, presuntuosità del tipo “le donne le ho lasciate tutte io e vanto di 50 relazioni alle spalle e di nessuna mi sono mai innamorato perchè sono nato così”.
Dietro personaggi del genere si cela un grande senso di vuoto, di squallore, di anoressia sentimentale (definita da psicologi) ma non essendo consapevoli o per lo meno, accettandosi così per non affrontare il problema (troppa energia e responsabiltà) restano intrappolati nella loro gabbia inespugnabile. E per noi “normali” resta una battaglia persa. Certi individui non si cambiano e l’eventuale cambiamento deve essere frutto del malato che ne vuole uscire. E chi ne vuole uscire deve possedere un grado culturale abbastanza elevato ed un livello di umiltà che queste persone non sentono. Il loro slogan è: IO SOPRA TUTTO E SOPRA TUTTI. E’ una vera umiliazione per chi sta loro vicino. Io mi sono defilata per evitare che la mia salute psichica venga minata e compromessa. Sono fragile e vulnerabile ed incline alla depressione (la preda perfetta per questi individui che argutamente sanno fiutare subito). Al peggio non c’è limite ma nemmeno al meglio.
Ecco anche questa testimonianza ci f capire che un conto sono le pene d’amore e le rotture dovute a conflitti e incompatibilità tra persone relativamente normali (che pure sono dolorisissime e possono necessitare di sostegno psicoterapeutico) ed un conto è il TdN, una relazione traumatizzante, vampirica, con esseri disturbati che considerano il partner come una preda a cui succhiare il sangue dell’anima. Solidarietà con Saettablu. Grazie
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Sei stata in gamba ad allontanarti da lui. Brava!
Ti auguro tanto bene.
Grazie per i complimenti. Ma non credere che la mia mente sia libera come il vento. La tentazione di rivederlo è sempre alle porte, ma sto cercando ogni forma di svago pur di alienare il pensiero. Se una donna è fragile e vulnerabile deve compiere maggiori sforzi per ripristinare l’equilibrio minacciato. Quest’uomo l’ho visto solo 2 volte ed alla terza volta, pur dichiarando che di me non gliene fregava nulla come di tutte le altre compresa l’ex moglie (non so come abbia fatto a sostenere un matrimonio ventennale!!!) mi ha persino esortato a rimanere a dormire con lui asserendo che da 0 a 100 avrebbe avuto il piacere della mia compagnia pari a 101. Quella volta non abbiamo fatto sesso, mi sono sentita piantare un coltello nella schiena, vista la contraddizione tra parole ed atteggiamenti, andandomene a casa mia con un senso di tristezza da far paura. Pensavo che le sue lusinghe fossero indirizzate all’approfondimento della nostra conoscenza. Non credo che costui sia recuperabile anche se mi ha confessato che è molto affascinato dalle persone intelligenti e che sanno ragionare, visto che frequenta (a suo dire) persone di una stupidità e superficialità inaudita. Mi sono persino presa la briga, dato che non possiede un computer, di spedirgli (senza la mia firma o commenti personali) del materiale stampato da internet sulle patologie inerenti l’anaffettività ed il narcisismo. Non posso sapere la sua reazione e non so nemmeno se comprenderà i contenuti visto che ha un grado culturale bassissimo. Non che io sia chi sa chi, ma almeno qualche volta leggo e sono una persona curiosa. Un consiglio a me stessa e a tutte le lettrici (maggiori vittime):
1) evitare di accettare inviti a casa di uomini appena conosciuti: tra le mura domestiche di proprietà, un uomo forte del suo regno, si sente maggiormente autorizzato alle avances e pensa che la donna sia una che “ci sta” subito, considerandola alla stessa stregua delle prostitute. Non dimentichiamo che, come dichiara Camilla Raznovich nella sua trasmissione “amore criminale”, ogni anno 130 donne muoiono per mano dei loro mariti, compagni (1 ogni 3 giorni). E non si conoscono dati circa violenze sessuali, maltrattamenti ecc. che spesso non vengono nemmeno denunciati.
2) evitare per le stesse ragioni di cui al punto precedente di invitare nelle proprie mura domestiche sconosciuti. L’atteggiamento non cambia, la donna che invita è sempre una “facile” comparabile ad una prostituta.
3) Se si decide di vedere un uomo in territorio neutrale come ad esempio un ristorante, un bar o un pub se gli argomenti, sin dalla prima volta, cadono sul sesso, cercare di cambiare tema. Se l’uomo insiste significa che sta sondando l’interlocutrice per stabilire se è facile preda o ostica.
4) Non concedersi mai nei primi incontri anche se l’uomo pare serio e degno: la trappola è sempre in agguato. Ci sono uomini che hanno arti seduttive ed astuzia tale sanno attendere e cogliere un momento di debolezza della donna.
5) se avete vissuto un periodo stressante e la vostra mente vive un momento di affaticamento ed appesantimento (come la mia in questo ultimo anno) niente di più facile di incappare in elementi sbagliati. La vostra vulnerabilità e smarrimento sprizzano da ogni poro della pelle ed è facile farsi intrappolare da uomini negativi e sprezzanti del vostro disagio personale. Anzi sono le prede preferite.
Concludo che le persone vanno conosciute un attimo e le donne spigliate ed intelligenti sanno riconoscere persone pericolose da quelle affidabili. La carne è debole ammetto, ma abbiamo un cervello, una dignità, una moralità e non è bello andare a letto la sera sentendosi sporche interiormente. Saluti da saettablu
Salve, vi scrivo perchè credo che mia madre abbia sposato quello che qui viene descritto come narcisista patologico, ma che potrebbe avere anche altri tipi di psicosi.
Per i primi 3 anni di matrimonio è andato tutto bene, poi un cambiamento nell’ambito lavorativo lo ha fatto schizzare del tutto. è vero che anche prima aveva sicuramente già delle particolarità: non è mai riuscito a comprendere il valore dei soldi tanto da sperperarli tutti, per esempio. ma negli anni prima del matrimonio, anche con me che non sono sua figlia, è sempre stato premuroso e affettuoso. ma negli ultimi 3 anni potrei affermare che è come se non ci fosse più stato. o si parla di cose che interessano a lui e come vuole lui o altrimenti gli altri hanno sempre torto e lo devono ascoltare. mia madre che,direi, per fortuna, fa la vostra stessa professione, regge bene tenedosi impegnata ma questo non basta. noto dei cambiamenti in lei che sono dati dallo stress di stare dietro ad un uomo così. un uomo che non è più capace di amarla, che se ne frega di tutti tranne che di persone che in realtà non sono sue amiche ma che vuole aiutare dando loro dei soldi, o almeno, anche solo promettendoli.
insomma da uomo comprensivo, simpatico e con qualche mania, ora è tutt’altro. anche la denigrazione sottile di quello che fa mia madre c’è. quando può, parla malissimo degli psicologi e trova sempre il modo di trovare dei difetti in tutte le cose che lei fa, la maggior parte delle quali sono per tenersi il più possibile lontana da lui.
vi scrivo perchè naturalemnte desidererei un vostro parere sulla malattia, se c’è o meno in questo caso. ma anche perchè io ora come figlia desidero che mia madre riesca a separarsi da questa persona, solo che gli ostacoli sono molti. lei si sente in trappola perchè la famiglia di lui è molto protettiva e non le crede a parte qualcuno, ma quel qualcuno è certo che non l’aiuterà, purtroppo. come testimone di tutto ci sono solo io perchè quest’uomo agli altri si mostra sorridente e benvolo, vuole farsi piacere sempre e far finta che vada tutto bene. quindi, come fare a far venire fuori la situazione? perchè lui, essendo veramente malato non vuole farsi aiutare. più volte abbiamo provato a dirgli di farsi curare e lui non vuole. solo in un momento sfuggevole ha avuto forse un po’ di lucidità per dire che forse sta impazzendo, ma la sostanza è che sminuisce tutto, sempre, anche quando combina de guai, come rompere oggetti di valore affettivo per mia madre e non far nulla per rimediare. quindi, come poter far uscire una diagnosi senza la sua collaborazione?
vi ringrazio per l’attenzione
Cordiali saluti
grazie per il sito!adesso che sono informata mi rendo conto di quello che ho dovuto subire.
Ieri sera ho postato un commento, ma forse era un pò troppo pieno di rabbia, mi sento davvero nella fase sopradescritta, come se il vampiro fosse un pò dentro di me..
… se vuoi ripostalo, non è arrivato
Ho avuto modo di leggere diversi degli interventi fatti e nonostante chi si coinvolge con un/una narcisista, o meglio chi continua a stare con loro, abbia di fondo una sua “ferita narcisistica”, mi sembra pacifico il fatto che soggetti con tali connotazioni siano estremamente pericolosi per coloro che “intercettano”. Uso questo termine perchè le persone con cui instaurano una relazione sono obiettivi, dei target su cui scagliarsi con tutta la violenza possibile (anche fisica, la mia ex ha alzato le mani più volte) una volta sedotti, condotti nella loro direzione con affermazioni mendaci relative a tutto ciò di cui discutono.
Non sono capaci di amare per niente, seguono solo un loro copione malato che prima o poi li distrugge. Vivono come latitanti dalla realtà e dalle loro responsabilità morali, quelle verso gli altri, fidanzati o amici che siano. Quando parlano sembra che siano su un set cinematografico, protagonisti di un film di cui loro sono regista, attore e spettatore. Nel momento in cui però non siamo “Spettatori alla loro altezza”, si infuriano o ti denigrano.
Se esprimi il disagio che scaturisce dalle loro azioni o affermazioni si infuriano, come si infuriano quando vengono colti in contraddizione o nelle loro menzogne. Ti tradiscono e quando lo scopri mentono, anche se esistono prove incontrovertibili. Paradossalmente, loro fanno si che tu possa scoprire i loro tradimenti, le loro bugie, un modo sadico di “testare” (secondo loro) quanto il compagno/la compagna li ami.
Diciamo che nel momento in cui finisce un incubo ne comincia un altro, quello della ripresa da uno schock simile, cosa non facile ma possibile.
Vi è stato uno svuotamento di energia psichica e spirituale… è fondamentale una cura purificante e ricostituente su più piani, psicologico, corporeo, ecologico, sociale e spirituale.
ciao a tutti, anch’io vittima di uno di questi..ma insospettabile, timido, chiuso, sembrava una persona vittima del mondo, incompreso e letterato. Poi scopro che gioca scrivendo su motli foum con decine e decine d’identità ogni giorno. E mi dice che non è vero, lo faceva solo su un forum e poi ha smesso perchè mi dava fastidio. io ero già molto fragile e sono caduta in depressione, allora lui ha iniziato a darmi della pazza paranoica, secondo lui nulla di vero, ma solo tante accuse da parte mia. Lui mi avrebbe donato tutto l’amore del mondo e io non capivo e addirittura tentavo a settimane alterne di lasciarlo. Lui si è sentito ancora più forte nella mia depressione e ha iniziato a minacciare miei presunti corteggiatori, mie amiche etc. Io a quel punto non gli ho oiù permesso di entrare in casa mia..allora prediche su prediche per “farmi capire” quanto fosse irrispettoso questo mio atteggiamento e anche il fatto che potesi avere delle amiche che lui non apprezzasse. Sono arrabbiatissima e stanca da morire , dopo 3 mesi che cerco di farla finita, oggi gli ho detto addio. no,certo, l’addio finale è stato il suo con un messaggio, ma io ho pianto e ho capito che era un pianto di liberazione…mai più!!! egocentrico, subdolo, a tal punto che dirante il mio periodo di depressione peggiore-ancora sto scontando la parte finale- io non riuscivo ad evitare di indagare in questi forum, scoprendo cose aberranti e umane quanto una macchina perversa. Credevo fosse crudele e immorale, doppiogiochista, ma è molto peggio. Qui siamo nel disturbo narcisistico di personalità multipla..io non rieso ancora a capire perchè non sono fuggita quando ho visto quel primo disgustoso forum e ho continuato ad assecondarlo, cmq, perchè lui agiva sempre e solo per il mio bene e vantava di essere una persona che ama il rispetto, l’onore, la dignità etc. ma allo stesso tempo è razzista come pochi.
Questo avrebbe potuto allarmarmi fin dall’inizio,ma io lo vedevo “vittima” di un mondo cattivo, che non aveva saputo amarlo etc..davvero è ancora molto fresca e penso che passerò i prossimi giorni a chiedermi, ma come diavolo ho fatto a pensare che fosse un uomo normale?????che mi amava ???
Le esprimo solidarietà. Tuttavia nella sua testimonianza ravviso alcun incongruenze… il narcisista patologico è possesivo, ma non geloso, strano che la continuasse a cercare, del resto il fatto che lei cercasse a ìsettimane alterne’ di lasciarlo poteva essere d lui percepito come un tira e molla… insomma non consiglio di attribuire all’altro etichette, per giunta con l’aggiunta di peggiorativi come “narcisista patologico MULTIPLO” in quanto possono creare confusioni, e proiezioni di tutto il male più malvagio solo ed esclusivamente sull’altro… in una coppia emergono SEMPRE aspetti più o meno evidenti di sofferenza, devolezza, instabilità, spesso si strutturano anche come disturpo psicopatologico, ma se non si è specialisti ogni diagnosi va fatta comprendendo che poi occorre la conferma di uno specilista, altrimenti bisogna ricordarsi che si sta adoperando un etichetta generale, non una sentenza definitiva… consiglio in questi casi di interpretare quest etichetta con l’aggettivo NEGATIVO, e quindi, nel fai da te, di considerare che quando si considera l’altro sotto un’etichetta si sta considerando che E? MOLTO NEGATIVO, ciò è generico, ma è assi più vero e corretto. Di quali negatività si tratti in termini psicopatologici va visto con uno specialista.
salve a tutti ho scoperto per caso questo blog e purtroppo credo di essere incappata negli ultimi anni in diversi di questi narcisisti patologici. Sono arrivata alla conclusione che oggi giorno forse l’unica alternatva a relazioni con uomini che non sanno amare è la solitudine, o forse è meglio dire la singlitudine. Una vola non era così. Intendo dire 15 anni fa. Sono una donna di 47 anni separata da oltre tre anni. Nella mia vita ho avuto la fortuna d’incontrare l’amore in passato. Dopo un anno circa dalla separazione ho pensato che mi sarebbe piaciuto potermi nuovamente innamorare e mi sono iscritta ad un sito (serio) per poter incontrare nuove persone Avendo una figlia ancora piccola (10 anni) non ho molte occasioni per uscire e quello mi è sembrato il sistema più semplice. Ho conosciuto uomini di età diverse, tutti di cultura, con situazioini varie: single, separati, divorziati, ma con un unico comune denominatore: la voglia di “concludere” in fretta, l’incapacità di approfondire, d’instaurare un rapporto basato sulla conoscenza, sulla scoperta reciproca, sull’amicizia che può anche crescere…. una superficialità che mi ha lasciata sconcertata. Una volta non era così… cos’è cambiato? Saranno state le esperienze negative… o è la società che è cambiata? Uomini che sembrano preoccupati solo di compiacere se stessi, che non hanno alcun interesse reale a capire chi sei. Si passa dall’adulatore a quello che vanta velatamente le proprie prestazioni sessuali…. tutti egocentrati…. narcisisti al punto da non riuscire nemmeno a riconoscere il tuo stato d’animo….. vorrei capire se sono io che in qualche modo mi attiro questi personaggi o se davvero viviamo in un mondo di aridi narcisisti ormai alla deriva…..
L’ultima che mi è capitata è la seguente: un uomo gentile apparentemente galante ci frequentiamo per un mese poi mi convince a passare un fine settimana a casa sua, vorrebbe presentarmi ai suoi figli ma io gli dico che mi sembra prematuro. Il secondo giorno, quindi la domenica, dopo aver trascorso due giorni davvero piacevoli, di buona intesa sotto ogni punto di vista, mi tira fuori la foto della sua ultima fidanzata, una gran bella donna devo dire, e al mio commento positivo sull’aspetto di lei (ovviamente era quello che voleva) mi risponde: già e non è escluso che prima o poi ci ritorni insieme! Ma siamo in un mondo di matti? Fino al giorno prima insisteva prematuramente di presentarmi ai figli oltre ad un invito da me declinato a cenare col fratello e consorte!!!! Inoltre verso sera ricevo una telfonata dal padre di mio figlio col quale ho una piccola divergenza, nulla di grave ma poichè ero con lui ne ho parlato cercando anche di avere una sua opinione e questo mi risponde di scusarlo ma lui c’è già passato da questi problemi e non ne vuole più sapere di certe dinamiche, non sono problemi suoi…. il tutto intervallato da affettuosità varie ecc. Il mondo è dei matti mi sono detta. a cosa devo credere? alle carinerie o alla cattiveria? La sera ed anche il giorno dopo messaggini e telefonate carine come se niente fosse!!! Quando ti rivedo??? Ovviamente un paio di giorni dopo gli ho scritto una mail in cui molto diplomaticamente carinamente gli ho spiegato che non me la sentivo di continuare a frequentarlo….. (anche perchè nel frattempo l’ho beccato a frequentare il sito di cui sopra, lui nega ma io lo so con certezza) …..non vorrei perdere ogni speranza ma il mondo è davvero nelle mani di questi pazzi…. ???
Gent.le Dott. Brunelli per avere il parere di un’esperto come Lei circa una recente relazione o pseudo tale che ho avuto. Vorrei capire se sono incappata anch’io alla veeneranda età di 48nanni in un narcisista patologico. Sono una donna di 48 anni separata da quattro con un figlio di 9 anni. Ho conosciuto nel mese di maggio un uomo di 50 anni, che inizia a farmi la corte. Io accetto lusingata e contenta perchè quest’uomo mi piace. Ho provato già dal terzo appuntamento una profonda attrazione sentimentale, ho sentito davvero qualcosa smuoversi che da tempo non mi succedeva. Ho avvertito chiaramente che questa attrazione era reciproca al di la del desiderio sessuale. Poi però, quasi da subito ho avverto qualcosa che non mi tornava, una mancanza di continuità, in diverse occasioni non rispondeva al cellulare…. (ancora non c’era stato nessun rapporto sessuale) insomma per farla breve io gli faccio notare alcuni suoi comportamenti un po’ scorretti e poco chiari nei miei confronti, lui mi chiede di perdonarlo adducendo scuse che ora non ricordo nemmeno ma il giorno dopo anzichè presentarsi all’appuntamento mi manda un sms dicendomi che era molto dispiaciuto ma che non pensava fosse il caso di continuare a frequentarci perchè dice lui siamo troppo diversi caratterialmente (ma quale diversi se non ci conoscevamo nemmeno)… palle gli rispondo io (dopo diversi giorni) comunque con un copia ed incolla gli restituisco tutte le belle lettere che mi ha scritto dicendo che a questo punto non le considero veritiere e che le puo conservare per mandarle alla prossima…. a quel punto mi risponde che tutto ciò che diceva di provare per me era assoluta verità (stima, rispetto, attrazione sentimentale) di dargli la possibilità di spiegarsi. Ci rivediamo e mi confessa che in verità lui non aveva ancora chiuso definitivamente con una persona con la quale aveva una relazione da un anno per questo appariva discontinuo. Dice però che continua a pensare a me e che ha lasciato questa donna nella speranza di poter iniziare una relazione con me. Dice di non avermene parlato subito perchè temeva io rifiutassi di uscire con lui. Io, anche se un pò dubbiosa accetto di dargli la fiducia che mi chiede ed iniziamo a frequentarci con regolarità, conosce i miei amici, mi presenta ai suoi amici. Lui è davvero adorabile, un uomo molto generoso sia sotto il profilo materiale ma soprattutto sotto l’aspetto personale della disponibilità. Anche se lo ha visto solo un paio di volte, mostra un grande interesse anche verso mio figlio. Ha passato ore per cercare di scaricargli da internet le sue canzoni preferite su mp3 e gli ha regalato un gioco elettronico che ale desiderava da tanto. Anche nei miei riguardi mostra premure ed un grande attaccamento, quasi eccessivo per essere una relazione all’inizio. Io sono molto innamorata. Dice di provare un sentimento che non aveva mai conosciuto prima, che gli sono entrata dentro il cuore, che mi adora etc. Anch’io non mi risparmio sentimentalmente e tra noi c’è davvero una grande affinità sentimentale, di cuore. Anche sessualmente ci troviamo bene.
La persona che frequentava, dice lui, aveva il brutto vizio del bere ed era alcol dipendente, anche lui, dice nel periodo di frequentazione con questa donna si era lasciato completamente andare al punto da rischiare la cirrosi epatica. Dice lui, vede anche nel rapporto con me un’ulteriore possibilità di dare il giro di boa che da tempo desiderava. Parla di me anche ai suoi figli (16 e 23 anni) e vorrebbe farmeli conoscere ma io gli dico che è meglio aspettare. Nel mese di luglio mio figlio parte per andare in vacanza col padre e la nostra frequentazione diventa ancora più assidua. Ad un certo punto andiamo a fare un fine settimana in montagna (la prima volta che passiamo due giorni insieme) siamo stati benissimo se non che io noto alcune sue abitudini legate al bere che dal mio punto di vista sono eccessive. Gliene parlo ma lui sembra non sentire. Dice di aver ridimensionato molto rispetto a prima. Tornati in città siamo quasi sempre a casa sua e mi accorgo che la bottiglia della wodka si svuota un pò troppo velocemente e lo tengo monitorato per alcuni giorni. Prima di parlarne con lui mi consulto con una specialista del NOA esplicando le abitudini relativamente al bere di quest’uomo. La consulente mi dice che 90% c’è un problema di dipendenza e/o di alcolismo…. A me è crollato il mondo addosso…. ma poichè sono una tosta non mi do per vinta… la sera decido di affrontare l’argomento con lui…. lui nega tutto, anche la bottiglia della wodka inspiegabilmente vuota. Andiamo a dormire, verso le quattro del mattino non lo vedo nel letto e lo trovo sulla sedia davanti al pc addormentato e sbronzo. Di fronte a questa reazione non dico nulla… il giorno dopo ne parlo con calma ed insieme stabiliamo di fissare un app.to al NOA con questo patto: se usciti da li chi ci riceverà stabilirà che io ho delle preoccupazioni eccessive e che le sue abitudini non sono da considerarsi a rischio non toccherò più l’argomento ma che se viceversa è necessario un percorso lui s’impegnerà a farlo col mio aiuto e sostegno naturalmente. Al colloquio gli è stato fissato da li a pochi giorni un’app.to con la psicologa ed è stata naturalmente confermata la necessità di un percorso. Lui stesso in effetti poi ammette di avere un rapporto di dipendenza con l’alcol anche se in verità, a parte quella notte non l’ho mai visto in uno stato di alterazione. Consideri che quest’uomo è un commercialista affermato e manda avanti uno studio da anni, quindi è fondamentale una certa lucidità. Naturalmente in tutto questo periodo si sprecano le dichiarazioni d’amore, le lunghissime mail in cui mi esprime tutti i suoi sentimenti, i suoi pensieri.
Mi rendo conto anche che i suoi figli e la sua ex moglie lo utilizzano molto come uomo bankomat, il grande non s’impegna nello studio, non lavora, nemmeno presso lo studio del padre e lui non riesce e in verità nemmeno cerca, di assumere un atteggiamento autorevole ne di farsi rispettare…. per il quieto vivere preferisce non discutere… ed accontenta i figli anche nelle richieste più assurde (la figlia per es voleva la borsa di L.V. 500 euro e lui gliel’ha presa poi a fine anno si è fatta bocciare). Insomma quest’uomo sembra proprio essere un debole. La prima delusione arriva quando è il momento di andare all’app.to dalla psicologa. Lui, rimasto solo in città, dimentica di andare all’app.to, quando io gli chiedo di telefonare per scusarsi ed event. fissare per settembre si altera dicendo che è incasinato e che ha altro a cui pensare… e poi dice va beh farò anche questo, ma poi di fatto non chiama..Decido di non toccare più l’argomento fino a settembre Ci raggiunge al mare ed anche qui abbiamo una discussione perchè io scopro una foto della sua ex di alcuni giorni prima, su suo cellulare, scopro anche che lei non gli ha mai restituito le chiavi di casa e che in un paio di occasioni si è presentata col pretesto di prendere alcuni vestiti che erano rimasti da lui senza avvisare. Lui anzichè risentirsi per questa violazione della privacy le scatta una foto??? Gli chiedo come mai lei avesse ancora le chiavi di casa e lui mi dice che non osa per timore di ferirla farsele restituire, o meglio lui gliele ha chieste ma lei chiede di tenerle ancora fintanto che non porterà via tutte le sue cose. Dice lui che per galanteria e sensibilià non ha osato dire di no. Io credo invece che lui non osi dire di no perchè vuole lasciare ancora la porta aperta a questa relazione lui nega ed io gli dico allora, poichè in casa sua avevo anche lasciato alcuni miei effetti personali, di cambiare la serratura molto semplicemente e lui mi promette di farlo non appena rientrerà dalle vacanze con sua figlia. Ci salutiamo con l’accordo di rivederci a fine agosto per partire per la corsica (viaggio prenotato a luglio) io e lui. Durante tutto il periodo in cui siamo in vacanza rispettivamente con i propri figli ci sentiamo regolarmente più volte al giorno, ci messaggiamo, lui mi manda numerose dichiarazioni d’amore, dice che mi pensa in continuazione, che non vede lora di vedermi. Nessuna discussione riguardo al bere, un paio di discussioni in merito al suo atteggiamento ambiguo con questa donna. Finalmente arriva fine mese, mancano due giorni alla partenza lui mi deve raggiungere al mare poi da li si parte per andare a prendere il traghetto, mio figlio resterà con gli zii e il cuginetto per alcuni giorni. Lui, rientrato in città da un paio di giorni, mi telefona di giorno: “sono in un negozio stò prendendo un regalo per tuo figlio pensi che lo preferisca rosso o nero?” “poi faccio un salto in ufficio, ho già sentito per far cambiare la serratura vengono domani….” mi chiama la sera. “Stò guardando le tue foto, sei bellissima davvero, quando sorridi emani una luce speciale… hai qualcosa da dirmi???…. va beh te la dico prima io TI AMO” “domattina ti do io la sveglia o mi chiami tu?” “come capita” rispondo io…. Il giorno dopo verso le 11,00 non avendolo ancora sentito lo chiamo ma non risponde, lo chiamo anche alle 12,00, alle 13,0…… finchè verso le 16.00 arriva un sms che dice più o meno così. NON POSSO ASPETTARE OLTRE A COMUNICARTI QUESTA MIA DECISIONE. SEI UNA DONNA MOLTO DESIDERABILE HAI MOLTE QUALITA’ SEI ANCHE UN’OTTIMA MADRE MA IO ULTIMAMENTE TI PERCEPISCO COME SOFFOCANTE IN CORSICA NON VENGO NON OSO IMMAGINARE COSA SUCCEDEREBBE SE ORDINASSI UN COGNAC INOLTRE NON SOPPORTO PIU’ IL TUO CARATTERE DIFFIDENTE E PERMALOSO SE VUOI TI MANDO I DOCUMENTI E VAI TU CON ……. (mio figlio) IL DS GLIELO DARO’ QUANDO RIENTRERETE IN CITTA’ SE VORRAI.
Ho cercato di chiamarlo ma non mi ha risposto. gli ho mandato un sms dicendo che non era mia intenzione dissuaderlo ma semplicemente desideravo un confronto telefonico e comunque potersi salutare civilmente, gli ho scritto che lo avevo conosciuto come un uomo gentile e garbato di non riservare proprio a me un trattamento così disumano di non sfuggire al confronto per favore e lui mi ha risposto quanto segue più o meno
NON INTENDO SFUGGIRTI MA NON VOGLIO PARLARTI PER ORA PERCHE’ SO CHE SE TI SENTO CAMBIEREI IDEA POICHE’ TU ESERCITI UN GROSSO ASCENDENTE SU DI ME . IL PUNTO E’ CHE IO CREDO CHE TRA DI NOI NON FUNZIONEREBBE (TIMORE CONDIVISO ANCHE DA TE) E QUESTO SAREBBE UN RISCHIO CHE POTREMMO ANCHE CORRERE MA POICHE’ NEL NOSTRO RAPPORTO VERREBBE INEVITABILMENTE COINVOLTO ANCHE TUO FIGLIO NON CI SI PUO’ AZZARDARE.
Io gli rispondo che forse ha ragione ma che poteva anche parlarmene che la sua variazione di programma mi stava creando dei problemi organizzativi non indifferenti, che le cose si potevano anche mettere a tavolino e gli chiedo (era sera ormai) se ci potevamo sentire. Lui mi risponde seccato PRIMA NON SAPEVO QUANTO ERI ROMPICOGLIONI NO NON MI PUOI CHIAMARE STO’ BEVENDO UNA WODKA CON GLI AMICI.
Non ci siamo più sentiti ne messaggiati.
Alcuni giorni dopo (a distanza quindi di 15 giorni) vado a curiosare se lo trovo su facebook (mentre frequentava me non so per quale ragione si era cancellato) lo trovo di nuovo e pensi un po’ la foto del profilo ritrae lui abbracciato con la sua ex (o non ex) foto non recente ma di quest’inverno. di fianco al COSA PENSANO DI TE: sei un pirla dice la mia donna.
Cosa devo pensare secondo lei???? E’ stata tutta una presa in girò??? Quanto ho contribuito col mio atteggiamento sicuramente molto incalzante alla sua dipartita? il suo problema con l’alcol secondo lei è stato incisivo?? Cosa ne pensa di questa persona??? Non sono riuscita davvero a capire fino a che punto era condizionato dall’alcol… o se in verità provava ancora sentimenti per questa donna…. o se il mio carattere l’ha spaventato…. dopo avermi scaricata con un sms non ha avuto nemmeno il riguardo di non pubblicare la foto…. la mia diffidenza era fondata quindi??? non so che pensare e sinceramente credo di meritarmi chiarezza, tutto si può fare però perchè non parlarne con lealtà? Gli ho sempre detto che avrei accettato qualsiasi scelta purchè fatta con lealtà e sincerità. Per trattarmi così male devo averlo ferito molto…. o è semplicemente uno stronzo??? Non so come elaborare e concludere dentro di me questa storia. Ho voluto bene a quest’uomo e non credo sia una persona cattiva….. nonostante il suo comportamento vile non riesco ad odiarlo ora a dire il vero a distanza di alcuni mesi mi fa anche un po’ pena o forse mi disgusta la sua superficialità non saprei …. forse è stata tutta una presa in giro…. non saprei che pensare…. mi amava al punto da non riuscire a staccarsi da me e poi è sparito…. daccordo probabilmente è tornato con la “sua donna” ma perchè sbattermelo in faccia così? o dopo 15 giorni non sapeva più nemmeno che esistevo e non ci ha nemmeno pensato…???? Desideravo solo poter aver un confronto con lui perchè si è negato??? Io non l’ho più cercato ne intendo farlo ma non riesco a considerare questa storia che sembrava basarsi su un sentimento tutta una recita… come si può recitare per dei mesi così bene? Semplicemente vorrei capire anche per evitare in futuro di farmi nuovamente abbindolare da elementi simili….
Gent.le Dott Brunelli sono stata prolissa ma sentivo la necessità di spiegarLe ogni passaggio per darLe una visione più ampia possibile affinchè Lei possa aiutarmi a capire come devo risolvere questa situazione (dentro di me)
La ringrazio tantissimo per la Sua cortesia se è riuscito ad arrivare fin qui….
Resto in attesa di un Suo gentil riscontro.
Grazie di cuore ancora
Alessandra
Io posso esprimere solidarietà e posso prendere spunto dalle testimonianze per offrire considerazioni generali nell’interesse di tutti. Non posso rispondere a domande che riguardano casi specifici in quanto non posso conoscerli sulla base di una mail. Sono un terapeuta iscritto all’Ordine degli psicoterapeuti e devo rispettare una prassi che poi tutela la salute dei pazienti. Ciò vuol dire che devo fare una normalissima approfondita analisi di una situazione, il che comporta, in primis almeno due ore di lavoro e quindi un regolare consulto. Nessun dottore potrà dirvi come state e cosa faresulla base di un vostro breve scritto, a meno che non si tratti di un taglietto su un dito (ma leggero). Qui si tratta di gravi ferite psichiche e di relazioni che possono perfino diventare pericolose, di vite spezzate, che talvolta implicano figli, lavoro, disturbi di vria natura, a volte psicofarmaci, alcool, droghe e persino tentati suicidi… Come posso io esprimermi serenamente sulla base di un breve scritto? Io non sono come quelli che danno la rispostina con due righe nelle rubbrica di un giornale, che poi serve a riempirlo e a vendere. Io non sono il mago dell’amore con la sfer di cristallo e neppure telefono amico. Io sono un libero professionista molto qualificato che lavora con serietà e passione (e grande fatica e neppure come mire arrivistiche e di arricchimento), mettendo a disposizione servizi gratuiti per aiutare al massimo i miei pazienti ed anche quelli degli altri e chi non può o non vuole fare psicoterapia. Ciò fa sì che quando mi si chiede un consulto non si parte da zero, ma da un livello molto superiore ottenuto gratuitamente come informazione specialistica e dibattito in termini di auto-aiuto coordinato professionalmente e umanamente.
Il mio consulto ha un costo assolutamente sostenibile. In conformità con le disposizioni dell’Ordin e previo chiarimenti posso fornirlo anche al telefono, con un appuntamento. Naturalmente preferisco un incontro a Milano o a Genova, ma mi capita di ricevere anche in altre città, in occasione di conferenze, seminari, gruppi.
Per ogni chiarimento mi si può contattare alla mia mail privata pietro.brunelli@fastwebnet.it oppure in orario lavorativo 3391472230.
Informo che è anche possibile partecipare ad una sezione di un mio prossimo libro sull’argomento qui trattato con testimonianze.
Questo blog contiene amche altre sezioni utili in termini informativi e psicoterapeutici.
CARA DANIELA, AMICHE , AMICI e TU NEL TUO CUORE..
SE VOLETE COMPRENDERE COME MAI DIVENTIAMO COSI’ FRAGILI E SOFFERENTI IN AMORE, COSA CI MANCA E DI COSA ABBIAMO PROFONDO BISOGNO, A PRESCINDERE DA OGNI INTERPRETAZIONE PSICOPATOLOGICA, VI INVITO A LEGGERE IL MIO RACCONTO “LA VIA DELL’INIZIO” in QUESTO LIBRO DA ME CURATO INSIEME A LUISA TINTI DELL’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA
LA SACRA CANOA…
http://www.bulzoni.it/la-sacra-canoa
Un’approfondimento c’è in questo blog in http://albedoblog.wordpress.com/2010/04/04/fare-anima-oltre-il-teatro/
QUI SI RACCONTA DI UNA DONNA CHE HA DEDICATO LA SUA VITA ALL’AMORE, “L’AMORE CHE MUOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE”, E’ RENA MIRECKA PRIMA ATTRICE DEL PIU’ IMPORTANTE TEATRO MONDIALE DEL ‘SECONDO ‘900 – TETATRO LABORATORIUM DI JERZY GROTOWSKI – LEI E’ STATA LA MIA MAESTRA DELL’AMORE. LEGGETE LA SUA STORIA E IL MIO RACCONTO , VI AIUTERA’ IN TUTTE LE PENE D’AMORE.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Buona partecipazione
un’ultima cosa la cosa peggiore sa qual è?che se lui leggesse questo articolo e questi post si rivedrebbe nel ruolo della vittima.non riuscirebbe mai a vedere che lui è il carnefice…io non metto in dubbio che sia stato anche vittima di carnefici come lui,ma come si fa a non vedere che ci si comporta in un determinato modo?io quando vedo un film o ascolto una storia o una canzone mi capita anche di rivedermi nel personaggio scomodo o cmq in quello che ha dei limiti,dei problemi riguardo ai sentimenti…lui no,lui è sempre il personaggio buono…non riesci a credere che esista davvero gente del genere fino a quando non lo vivi.
oddio, è la mia storia, lui è sempre vittima, anche quando è palese la presa in giro, anche quando tu stai soffrendo e gli chiedi cerca di capire, abbi un pò di pazienza. Mi ha talmente rovinata che non mi riconosco più, mi ha fatto sentire davvero un mostro e io non ho fatto nulla, solo non tolleravo più tutta la sua falsità, la sua arroganza. Mai tornare indietro.
Va bene… vi regalo questo http://www.youtube.com/watch?v=L2BWYrbA2iI&feature=player_embedded e i vampiri andranno via, perché la nuova Alba è il nuovo giorno del cuore, e la vita rinasce dentro… io sono qui, dimmi: “Cos’è il sole per te, il sole dentro di te?”
caro dottore,
le ho appena scritto una mail lunghissima.
ma volevo partecipare anche al blog,questo sito mi ha illuminato ha dato conferma e forza a cose alle quali non sapevo dare un nome.
il mio ex corrisponde in pieno a tutte le descrizioni:affascinante ma diabolico,lui perfetto io inutile,bugiardo ma fa dell’onestà e della sincerità la propria bandiera di vita,subdolo,falso.
ama essere considerato un uomo annichilito dalle esperienze vissute,disperato,afflitto ma un uomo”buono,altruitsa,sensibile,disponibile”…tutto costruito,tutto finto ma io credo che ne abbia bisogno per sopravvivere se scoprisse realmente chi è sarebbe per lui devastante,ha un’opinione così alta di sé i sente un Dio in terra e tu devi solo ringraziare per avere il suo amore…amore?magari ne conoscesse il significato.
ti fa sentire sbagliata,indegna,inadeguata e tu ci credi che lui abbia ragione.
la mia storia è così lunga e tortuosa ma leggere di quanti vivono ed hanno vissuto ciò che nho vissuto io mi da forza.
stare con qualcuno che è convinto di essere l’uomo migliore che tu abbia potuto conoscere,convinto di essere sempre nel giusto,un uomo che non si mette mai in discussione,che accusa te di cose che fa lui,che non è mai dolce e carino ma sarcastico e a volte estremamente cattivo,che non ascolta,che non gli interessa nient’altro che se stesso,che si piange sempre addosso ma ti dice che non è abituato a fare la vittima,che non sta mai bene(mi fa male la testa,la schiena,il dente,non ho dormito,non ho mangiato),che non ride e non sopporta che tu lo faccia,un uomo che chiede solo attenzioni,devozione,adorazione ma non puoi chiedergli altrettanto…è devastante,snervante,distruttivo.
l’amore è fiducia reciproca,rispetto,confronto sano e maturo,è saper chiedere scusa,è saper cambiare idea,è amare l’altro per quello che è,è serenità,gioia,allegria voglia di futuro,voglia di stringersi ed affrontare insieme dolori e problemi.
amore è tutto quello che non ci danno i narcisisti patologici,quelli che ci succhiano l’anima perchè loro non ce l’hanno.
io non volgio che lui soffra o stia male il suo dolore non mi ripagherebbe del mio nessuno mi ridarà indietro le lacrime versate,le notti in bianco,la paura…io voglio solo dimenticarlo.
Credo che sia umano arrivare a disprezzare la persona che volutamente ti fa soffrire, specialmente se avevi investito sentimenti o progetti ma non credo che comunque cambi la vita a colui/ei che ha sofferto in un rapporto con una persona connotata da tale patologia. Il fatto che si rendano conto di quello che fanno e dei danni che provocano conferma anche il loro meccanismo di accettazione delle loro dinamiche, per loro va bene comportarsi così, anzi, guai a chi li affronta, a chi dissente.
Detto questo mi chiedo se esista o meno una giustizia inconscia che li possa mettere davanti all’evidenza dei fatti. Riguardo le domande che scaturiscono in noi dopo un’esperienza simile sono d’accordo ma fino ad un certo punto. Fare del male è fare del male, specialmente se agendo con consapevolezza.
Grazie Andrea per la tua partecipazione e le acute osservazioni che richiederebbero l’esame di trattati filosofici e scientifici date le riflessioni che possono suscitare. Questo è bene perché aiuta tutti a crescere al di là dei torti subiti. Allora rispondo solo brevemente con qualche osservazione.
Siccome in un primo periodo del trauma si oscilla nel voler perdonare in modo giustificatorio al fine di mantenere l’innamoramento, è meglio ascoltare la sana voce del disprezzo, fino a quando ce nìè bisogno, per poi lasciarla defluire.
A chi va bene di comportarsi male, più o meno consapevolmente, già di per sé significa che non sta bene, la persona abbastanza contenta ama essere abbastanza buona, mentre gli invisiosi,tali perché intrinsecamente infelici, cercano di star bene facendo del male (ma cercano, e ci riescono apparentemente provvisoriamente). Anche la psiche come il corpo ha dei dispositivi per cui se la si usa male si ammala. Sarebbe lungo dare tutte le rove scientifiche, filosofiche e spirituali di questa ‘legge naturale’, e sconsiglio a chiunque di metterla alla prova… consiglio invece di vivere facendo del proprio meglio nel bene e se ne avrà bene. Se si è stati feriti dal male è opportuna chiedersi come mai lo si è incontrato, capire anche le proprie responsabilità – perciò nell’articolo e nei commenti parlo spesso del vampiro interiore – bisogna quindi farsi domande per una trasformazione in positivo (cura), altrimenti è ovvio che si rimane feriti e si va giù… certamente si è stati preda del male, ma in queste faccende è evidente che c’è stata anche collusione, perciò io evito la parola vittima, che può indurre al vittimismo e a proiettare tutta la negatività sull’altro, il quale certamente la ha, ma ciò non toglie che per una rielaborazione di se stessi in positivo, bisogna anche riconoscere la proria.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Non dissento dal fatto che in certe situazioni esista un certo tipo di collusione ma resta il fatto che certe dinamiche di sadismo e cattiveria siano penalizabili e non possano trovare rifugio o giustificazione nelle debolezze della controparte.
Condivido pienamente. Se ritiene sviluppi ulteriori riflessioni. Grazie
Nel momento in cui ci coinvolgiamo in un rapporto non sappiamo chi abbiamo davanti e lo scopriamo spesso quando è tardi. Riscontro totali analogie relative alla mia esperienza, della quale ho solo brutti ricordi. E’ inutile demonizzare la persona che ha dimostrato certi atteggiamenti in quanto non ci porta indietro nel tempo ma è bene farsi un quadro chiaro del soggetto e capire che non poteva agire diversamente perchè questo disagio glielo impediva. Arrivi a prenderti le colpe di tutto ciò che è successo, questo perchè sono abili nel mistificare realtà e situazioni a loro vantaggio. Non credo si possa aggiungere altro.
Grazie per il commento. Comunque se avessero un po’ più di educazione e rispoetto umano potrebbero agire diversamente. Diciamo che non è che siano proprio affetti da infermità mentale totale, anzi capiscono molto bene, e quindi si lasciano prendere dal loro tornaconto egoistico, con grande capacità di calcolo manipolatorio, la patologia consiste poi nel fatto che non capiscono che non è questo certo il bello della vita, ma anche amare, dare e ceracre di avere cura degli altri (anche se non si ama) e non solo di spremerli come limoni da buttare. E’ importante poi non cadere nel vittimismo assumersi le proprie responsabilità debolezze vanità perversità egoismi eccetera… però non mi pare proprio il caso di scagionarli considerando solo il loro disagio… certo se si arriva a questo va bene, ma se non si pentono, non chiedono scusa, non vogliono capire, direi che una puntina di disprezzo la meritano e che è augurabile che l’inconscio provveda a dargli una sistemata, e se è necessario facendogli passare anche un brutto quarto d’ora come si meritano… in tal senso è assolutamente importante non vendicarsi in nessun modo affinché la giustizia dell’inconscio possa compiere da solo il suo spietato compito di purificazione… per fortuna c’è una giustizia interna che funziona, che ci si creda o no, chi fa del male, gli ritorna, e gliene ritorna ancor di più e nella maniera giusta, senza che sia necessaria la vendetta personale…
Resta comunque tanto da dire perché le persone che portano morte nell’amore mettono in moto domande profondissime che ci costringono a guardarci dentro e a crescere.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Salve a tutti,
può essere molto utile leggere questo articolo, note comprese, http://www.altalex.com/index.php?idnot=44218 per capire ulteriormente.
Non perdetevi mai d’animo e cercate in tutti i modi di stare lontano da questi perversi che non hanno coscienza. Meritiamo di essere trattati con rispetto. Difendiamo la nostra dignità e il primo passo è proprio staccarsi da loro. Per quanto sia doloroso e destabilizzante, vi assicuro che raccogliendo quel briciolo di forza che ci è rimasta e lasciando che il dolore segua il suo corso, senza pretendere di guarire all’istante, se ne può uscire… e piano piano….. reimparando ad amare noi stessi….. si inizia ad intravedere una luce che si fa sempre più vivida e sempre più ampia….. Sicuramente ci saranno delle ricadute….. ma anche queste saranno molto utili per comprendere dove dobbiamo cambiare…. Ricordate sempre il titolo di questo blog: BUGIARDI, IPOCRITI E MANIPOLATORI….. e come diceva Madre Teresa di Calcutta: Le persone più pericolose sono quelle che mentono.
Riguardo alla mia situazione, sono stata brava per più di un mese, feste natalizie comprese, ad ignorarlo… Lui ancora cerca di contattarmi nonostante gli abbia chiesto gentilmente di evitarlo… un’altra mancanza di rispetto….. Purtroppo mi rendo conto, leggendo le sue e-mail, che ha ancora un potere manipolatorio su di me e impiego almeno 2 giorni a ricompormi dopo averle lette…. Finalmente ho smesso di sognarlo e sto riprendendo ad avere sonni tranquilli, ho ancora ansia e tachicardia, nervosismo e impazienza con gli altri…. ma anche questi sintomi stanno subendo una graduale diminuzione…… Tutto ciò mi infonde la speranza che stia guarendo, lentamente, ma sta succedendo…. Ci vuole molta pazienza, ma se ne ho avuta tanta con un essere diabolico ne posso avere altrettanto, se non infinitamente, con un angelo…. e quell’angelo sono io. Un’angelo con un ala rotta…… che non riesce ancora a volare …. ma che non si arrende e tiene fisso lo sguardo verso il cielo…..
Meritiamo la libertà di essere noi stessi… se abbiamo permesso di tenerci in carcere non significa che la prigionia non si possa interrompere…. lo dobbiamo volere con forza e pretenderlo da noi stessi…. lo dobbiamo anche nei confronti di chi ci ama davvero e di cui dobbiamo prenderci cura….. dobbiamo donare il meglio di noi e lasciare ” i morti seppellire i loro morti”….
Un bacio a tutti e vi auguro di combattere la buona battaglia!!!!
Caro Doc, noto con dispiacere che il mio se pur breve scritto, è stato tagliato in diverse parti…a mio giudizio essenziali perchè gli amici o compagni di sventura possano capire. COME MAI ?????
Gentile Dottore
come definirebbe una persona che sparisce da un momento all’altro, dopo anni di realzione, durante i quali frequentava solo me, ma cercando di evitare le rispettive famiglie, i baci focosi e le litigate passionali…sempre rare…come il suo lasciarsi andare nei miei confronti…sempre composto-educato-perfetto…il tipico bravo ragazzo educato…che però una volta al mese si da al bere in compagnia, con i ragazzacci del paese…che si sballa e si da alla passionalità e al divertimento anche con la sua ragazza…diveritmento che il giorno dopo nega ricomponendo il bravo ragazzo di sempre. Ragazzo che sempre una volta al mese cade in una fase down, non risponde al telefono, finge terribili influenze: se ne sta sul divano tutto il giorno… ignorando le continue telefonate… poi si ricompone e chiede umilmente scusa..per poi un giorno sparire per sempre..con la solita scusa del suo “sentirsi male”… del suo non riconoscersi più…con la maschera di chi dice di non conoscere i propri limiti, discorso fatto dopo 2 settimane di continue ricerche all’uomo scomparso… e di tante lascrime perse…e udite da quel tanto bravo ragazzo che mentre le diceva puzzava di vino!! come si può definire una simile persona??
Allora da una descrizione del genere si può solo dedurre, cosa alla quale tutti possono arrivare, che si tratta di una persona molto problematica, la cui problematicità influisce assai negativamente su un partner… dargli un etichetta psichiatrica è sbagliatissimo, sia perché un comportamento problematico come quello da lei descritto può derivare da diversi quadri patologici e sia perché anche quando individuiamo il quadro patologico psichiatrico, questo non ci dice quale sia l’effettiva condizione interna di quel soggetto. Mi spiego con altri termini. Se per esempio una persona ha la tosse, ho la febbre, sappiamo che questa persona ha un disturbo, ok? Però questi disturbi, mettiamo la tosse, possono derivare da: un colpo di freddo, cola infiammata, troppo fumo, qualcosa andato per traverso, bronchite, polmonite, tosse convulsa, allergia, tumore, pleurite, tubercolosi, catarro e molte ltre cose specifiche o anche diverse di queste cose insieme (e non vi spaventate). Quindi la descrizione dei comportamenti di quel signore non può portatrci a diagnosticare una e una sola patologia o disturbo psichiatrico, è necessaria un’analisi approfondita (perciò si fanno le analisi del sangue o dell’urine o i raggi, ecc – mentre per la psiche occorrono altre indagini, colloqui, esame dei sogni, delle fantasie, di altri comportamenti, pensieri, emozioni, ecc.).
Poi anche se attribuiamo un etichetta psichiatrica, ad esempio borderline, o narcisista patologico o isterico, ecc, abbiamo una cornice, ma non abbiamo il quadro che ci sta dentro che cambia da soggetto a soggetto. Per cui anche se capiamo con sufficiente attendibilità che un soggetto è diagnosticabile con un’etichetta psichiatrica, poi dobbiamo fare un’analisi psicodinamica perché ogni soggetto è diverso, non esistono in tutto il momdo due borderline, o altro, uguali. Dobbiamo allora fare un analisi per capire il suo ‘complesso’, la sua complessità. Ma è possibile fare questo ad un altro che non c’è e attraverso i racconti di un altro? Certamente no. Però possiamo cercare di fare un analisi dell’altro che si è installato in noi stessi e quindi attraverso un’analisi di se stessi che ci fa vedere aspetti profondi dell’altro e quindi anche delle sue negatività e positività. Nella fase dell’auto-aiuto mettiamo a fuoco, scambiamo idee, elaboriamo, ed anch’io aiuto, come si vede, ma se vogliamo andare nello specifico di un caso individuale, non è che io non voglia farlo, è che non lo posso fare perché come qualsiasi terapeuta ho bisogno di fare un’analisi prima di pronunciarmi. Questa è la differenza tra il mio lavoro e quello di un giornalista che risponde con due righe generiche che sembrano dare una risposta personalizzata quando non lo può essere. Tuttavia, insieme possiamo contribuire a capire e ad elaborare, in quanto non vediamo solo la nostra storia, ma anche quella degli altri, così ci apriamo ad aiutare e siamo aiutati.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
trovo il coraggio di raccontare per la prima volta la mia storia perchè dopo tanto tempo, dopo aver conosciuto
questo blog e aver letto molte testimonianze, sento di avere un po’ di fiducia nel futuro. Sono ormai certa di essere la compagna di un uomo
malato di disturbo di personalità narcisistica.
E’ stato come se fossi riuscita finalmente a dare un nome e un’identità a un dolore, un’ossessione, una paura che da quasi quattro anni
mi accompagna, o meglio, mi imprigiona. Se posso nutrire qualche dubbio che alcuni aspetti caratteriali del mio compagno possano rientare o
meno nel “profilo” di narcisista patologico, non appena ho letto del dolore, del senso di morte, di ossessione, del sentirsi “vampirizzata” della compagna di un DPN, ho sentito
che quella persona ero io.
In quattro anni ho ricevuto violenze psicologiche, offese gratuite e richieste continue: di amore, comprensione, pazienza, forza.
In cambio da lui dubbi: dubbi sul suo amore per me, sulla mia capacità di poter stare vicina ed essere d’aiuto ad un uomo speciale, così ama definirisi, come lui.
Dopo un primo periodo, durato circa un anno in cui non faceva che dirmi che ero una gran donna, forte, bella e a mia volta speciale, il primo trauma: durante una discussione
mi confessa di frequentare regolarmente prostitute. Questa cosa mi annienta, mi sento talmente male da sentire il dolore anche a livello fisico, per giorni non appena questo pensiero sale
alla mia mente sento fitte fortissime all’addome. Davanti a questa confessione lo lascio, troppo sconvolta per cercare di capire, e per qualche mese tengo duro.
In tutto questo periodo lui non mi ha dato tregua, tornava con la coda fra le gambe, pieno di promesse e buoni propositi, dicendo che ero la donna della sua vita e che quello che aveva fatto era
perchè era malato, un masochista, che ha bisogno anche dell’umiliazione per raggiungere il piacere. Devo dire che fino a quel momento
avevamo sempre avuto rapporti sessuali “normali ” e soddisfacenti. Già in questo periodo alternava questi momenti di grande pentimento, tenerezza e coscienza dei propri errori ad altri in cui,
in particolare quando io mi mostravo ferma sulla mia scelta e fredda nei suoi confronti, sfoderava una violenza verbale che mi lasciava annichilita.
Letteralmente annichilita. Non ha mai avuto remore a toccare quelli che per me erano nervi scoperti, anzi mi sono resa conto col tempo che utilizzava le mie confidenze intime, i miei racconti
legati al passato, contro di me non appena ne avesse avuto bisogno. Ma io non capivo in quel momento, non intuivo cosa c’era dietro a tutto questo.
Da quando siamo tornati insieme però niente è più stato come prima ed ha inziato progressivamente una battaglia psicologica contro di me, a colpi di ricatti, provocazioni, assenze, violenze, tutte presentate come difese ai miei comportamenti da debole e insicura. Da gelosa patologica (secondo lui).
Non so nemmeno spiegare come mi ha ridotto tutto questo: essere vittima e sentirmi comunque in colpa.
Alzarmi la mattina e non aver la forza di fare le cose banali che quotidianamente si fanno, che chiunque fa.
Nutrivo fiducia in lui, anche in virtù del suo passato di sofferenza. Pensavo che l’avesse reso più forte e maturo.
Ho sempre pensato che quello che ci aveva unito era il sentirsi nel profondo, una comunicazione profonda che avveniva non solo sul feeling positivo ma
anche perchè ognuno di noi due dentro di se aveva un po’ di “male”, mi dicevo che anche il dolore ci univa.
Sono sempre stata ben consapevole di non essere una persona in pace col mondo. di essere una persona che ha sofferto molto, prodotto di un padre violento e una madre che soffriva
di disturbi psichici. una persona che, dall’adolescenza in poi, aveva imparato a sopravvivere relegando le proprie emozioni più profonde in un angolo remoto di se stessa.
Ecco, questo ci tengo a dirlo perchè ho sempre avuto la sensazione che tutto questo male che lui mi ha fatto, in parte mi curasse. So che è una follia pensarlo, ma come dire, ho sempre sentito il dolore che mi infliggeva come catartico. E anche ora, anche se vedo perfettamente quello che lui mi ha fatto, come ha lavorato per distruggere la mia autostima, il suo puntare sulle mie paure più grandi per farmi fare quello che vuole, una parte di me crede che qualcosa di buono me l’abbia lasciato. Cioè, sono io che in parte gli ho permesso di trattarmi così, io che ho creduto che per essere amata di dover dimostrare chissà cosa. Ora non voglio permetterlo più. e forse, in fondo, è un punto positivo da cui partire.
La cosa che più mi fa male è il suo modo di provocare, di rigirare la verità, di fare passare me come un mostro, anche davanti agli altri, di non voler ammettere i suoi errori, le sue mancanze, i suoi problemi. l’unico problema sono io per lui. sei lui è grasso, il problema sono io che non lo tengo a dieta e non cucino cose magre, naturalmente quando l’ho fatto, ha avuto da ridire.
Sono due anni che mi accusa di fargli venire l’ansia, solo con la mia presenza, non so quante lacrime ho pianto per questa cosa. non sapeva il perchè, diceva, ma io gli facevo venire l’ansia, poi nel tempo
ha cominciato a dire che gli faccio venire l’ansia perchè sono debole, o perchè sono troppo veloce nel fare le cose. Insomma sono secondo lui la causa dei suoi problemi.
Ma non va bene nemmeno se lo lascio. Perchè allora inizia tutta una sua strategia per farmi a pezzi, per farmi sentire insicura, dicendomi che la vita è dura, che ho la mamma matta, non ho un lavoro sicuro e che da sola non ce la faccio, e che sono una bambina viziata a voler affrontare i nostri problemi di coppia così, volendo distruggere tutto. Dice tutto e il contrario di tutto, e se gli chiedo una spiegazione da di matto oppure mi dice che sono debole, debole, debole.
Ma io non so perchè, ho sempre avuto bisogno di capire, di ascoltare, di provare a dialogare con lui, ma questa cosa lo rende ancora più ostile.
Grazie per l’aiuto che questo blog offre.
Raffaella
Grazie Raffaella, la tua storia aiuta a capire… io allora vi dico che partecipare a questo dibattito è importante sia testimoniando e sia rispondendo, perché questo è l’AUTO-AIUTO ed in questo trauma specifico è molto importante perché se ne esce anche sviòluppando la propria autostima … e quale metodo più forte e chiaro esiste per sviluppare l’autostima se non sentendo di avere la capacità di aiutare gli altri? E poi se si comprende il problema di altri, allora si può meglio comprendere il proprio, perché sulle questioni ove si è emotivamente coinvolti (addirittura traumatizzati) non si ha la forza e la chiarezza per comprendere… mentre il problema degli altri, che poi è molto simile, risulta molto più chiaro, più evidente… ed ecco allora che poi si sviluppa una maggior capacità di comprensione anche del proprio problema… l’AUTO-AIUTO , è una forma che qui viene proposta in modo anonimo, gratuito, coordinato dal sottoscritto con tutte le sue forze (anche se talvolta non tutti lo capiscono), con la possibilità ‘professionale’ di consulti individuali… si invita anche a partecipare per creare un libro e quindi ad aiutare per contribuire alla prevenzione e all’educazione sentimentale… si invita a tornare a vivere, a rinascere CON UNA NUOVA ALBA anche con altre proposte che sono in questo blog… chi le andrà a vedere ne potrà trarre vantaggio (ad esempio l’articolo su IMMAGINAZIONE ATTIVA) ed è significativo se lo farà perché vuol dire che si sta interessando di altri livelli di esperienza e conoscenza… sta andando davvero verso una NUOVA ALBA, quando i vampiri della notte fuggono via, e nasce un nuovo giorno, una nuova vita…
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
non ho parole…ho scoperto oggi questo sito, per me e’ come leggere la mia vita, come guardarsi allo specchio. non so se avro’ mai la forza, il coraggio, il tempo, per raccontare i miei quasi 13 anni di devastazione. scusate ho le lacrime che vengono giu’. Roberto.
Questo è ALBEDOBLOG, il blog della nuova Alba… non si parla solo di vampiri, ma anche di vita, di immaginazione, di arte, di musica… nella home page info, thttp://albedoblog.wordpress.com/info/ in fondo trovi un link con una poesia video e audio di Verlaine “Poiché l’alba si diffonde è già l’aurora”, vi consiglio di ascoltarla, fa bene.
E poi qui, una poesia sull’Alba di Tagore, una poesia che ci fa capire che dobbiamo essere forti, perché, davveo, domani è un altro giorno e noi dobbiamo andare avanti per rinascere nell’alba. Ciao
OGNI ALBA
Rabindranath Tagore
Ogni Alba porta un nuovo giorno,
lavando con la luce della speranza
le macchie e la polvere dello spirito
vuoto di ogni giorno passato.
Vuoi celare te stesso!
Il cuore non ubbidisce,
diffonde luce dagli occhi.
Nella vita non c’è speranza
di evitare il dolore:
che tu possa trovare nell’animo
la forza per sopportarlo.
Cieco, non sai che l’andare e il venire
camminano sulla stessa strada?
Se sbarri la strada all’andata
perdi la speranza del ritorno…
Leggendo l’articolo mi sono sorti dei dubbi a riguardo e vorrei cercare di capirne un po’ di più, in particolare:
nel caso in cui il soggetto che soffre di tale disturbo sia ancora in
una fase per così dire di “incubazione della patologia”, è possibile
che un’inaspettata e repentina rottura di un rapporto di coppia c.d.
perverso comporti un’accelerazione dell’insorgere del disturbo, se non
proprio la consolidazione del disturbo stesso?
Per rapporto di coppia perverso intendo quel tipo di rapporto
simbiotico dove la vittima non può fare a meno del carnefice,
nonostante quest’ultimo la maltratti psicologicamente, e dove il
carnefice, a sua volta, vive un conflitto interiore, in quanto non può
fare a meno della vittima per affermarsi, ma allo stesso tempo cerca
di allontanarla essendo consapevole (o meno) di questa sua dipendenza.
Inoltre, può questo tipo di rapporto sanarsi e raggiungere un
equilibrio stabile (se non si ha l’aggravamento della patologia) ? o è
comunque un rapporto destinato a portare i due all’autodistruzione?
Esistono dei metodi per aiutare queste persone che sono inconsapevoli
del progressivo insorgere in loro stessi di questo disturbo, senza
doverli mettere necessariamente di fronte alla realtà, in quanto una
simile rivelazione comporterebbe il rischio di ottenere da parte loro
solo un enorme sprofondamento dentro il loro lato oscuro che li divora
sempre più?
in parte anche al suo intervento posso rispondere con quanto ho risposto a Perla vedi:
29/01/2011 alle 20:21 | In reply to perla.
Lei però chiede cose ancora più sottili circa l’evoluzione della problematica , le sue diverse fasi, la terpaia, laddove ha in mente il suo caso specifico che cerca di oggettivare con delle nozioni generali… questo non è possibile, ogni caso specifico ha un suo andamento che va analizzato… i parametri generali sono quelli sinteticamente che ho esposto nell’articolo che introduce questo dibattito, e lei li può verificare… in una relazione affettiva, TUTTO E’ POSSIBILE, e, per quanto io conosca le dinamiche, le inclinazioni di certi comportamenti più o meno patologici, grazie a Dio ciascuno ha il suo film, con le sue sorprese, e si spera che siano belle… però onde evitare che siano brutte, oppure che si incistano situazioni negative e logoranti e poi non si sa dove si va a finire, è sempre meglio ricorrere ad un buon psicoterapeuta che è uno specialista della salute mentale, il quale pur non usando farmaci applica una diagnostica ed una terapia precisa, legalmente riconosciuta in modo equiparabile a quella di uno psichiatra di un cardiologo o di un ortopedico… ciè di un terapeuta specialista che per dirti come stanno le cose deve conoscerti, farti una visita, delle analisi, e non lo può e non lo deve fare attraverso due righe su un blog, chiaro? Anche perché qui non staimo parlando di cosettine da niente, qui parliamo di traumi, di anni di vita, di dolori e infelicità che poi si ripercuotono sulla salute fisica sulle famiglie sulla VITA, NON E’ UNO SCHERZO… e lo sapete benissimo… allora qui nell’auto-aiuto on line ci si informa, ci si auto-aiuta e si partecipa, anche invitando a riflessioni generali, ma senza poi pretendere di auto-applicarsele o di trarre conclusioni totali. Per quanto riguarda l sua ultima domanda quella per cui si dovrebbero o si potrebbero aiutare le persone senza metterle di fronte alla realtà, la risposta è NO, in questo caso, ma anche in generale… ma la sua domanda denota che lei non ha ancora ben chiara la problematica in senso generale e che quindi se la vuole approfondire avrebbe bisogno di rivisitare l’articolo introduttivo e se vuole anche di fare altre letture, ma la cosa più efficace sarebbe almeno un consulto individuale presso uno specialista di fiducia o nche, ovviamente, presso il sottoscritto.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Gent.le Dott. Brunelli,
mille grazie per la sua risposta. Le mie domande erano dettate, ovviamente, dalla situazione particolare in cui mi trovo, e in cui si sono sicuramente ritrovate molte altre delle persone che scrivono ed hanno scritto in questo blog. Come ben saprà, è decisamente frustrante stare vicino ad una persona che soffre terribilmente e sentirsi assolutamente impotenti di fronte al loro dolore. La persona che sto frequentando ha questi momenti di lucidità in cui si rende conto che c’è qualcosa che non va in lui.. A volte mi dice che gli sembra di essere “posseduto da Satana”, che è perennemente in conflitto con se stesso, che per lui tutti gli altri conducono una vita migliore della sua e che quando porta a termine un lavoro non è mai soddisfatto, si dice che avrebbe potuto fare di meglio, ecc ecc. Non si sente mai soddisfatto della sua vita, sostiene di non poter mai fare quello che vuole, perchè la vita gli presenta altre situazioni che non gli permettono di esaudire i suoi desideri. Si colpevolizza costantemente ed è oppresso da una grande rabbia verso se stesso. Tutto questo suo soffrire, poi, fuoriesce attraverso quella che io definisco “la sua parte cattiva”. Quando è questa sua parte che agisce, riversa tutta la sua rabbia e la sua frustrazione su di me.. Mi vengono addossate le colpe delle sue insoddisfazioni, sono il bersaglio primario del suo nervosismo, della sua prepotenza, della sua crudeltà. E tutto ciò rappresenta solo una piccolissima parte delle mie giornate. Prima di arrivare a capire tutto questo il percorso è stato lungo, ed ovviamente sono solo all’inizio. Sono partita dal fatto che dovevo cercare di lenire l’immenso dolore che provavo e che provo, cercando di eliminare questo senso di agonia.. così facendo ho scoperto che questo rapporto non era assolutamente sano, che ciò che io sopportavo in nome dell’amore, era in realtà tutto dettato dalla mia dipendenza e, successivamente, con la scoperta di questo mio problema, ho anche scoperto il suo (tutto questo è riassunto molto sommariamente ed in modo distaccato). Ora diciamo che ho solo acquisito una consapevolezza, ma non è sufficiente per “mettersi l’anima in pace”. Mi ritrovo avvinghiata in questa situazione, e per quanto possa sembrare fredda, completamente lucida ed integra, in realtà nulla di tutto ciò mi appartiene. Confrontarmi con la verità è stata molto dura (e lo è tutt’ora), e mi impartisce ancora più dolore di quanto non ne soffrissi già. Ma perlomeno tutto questo mi servirà come punto di partenza per comprendermi e per guarirmi. Spero di riuscirci in qualche modo..
Il suo sito mi è stato di grande aiuto e leggere le esperienze delle altre persone mi aiuta a non sentirmi diversa dagli altri.. la ringrazio vivamente per la sua disponibilità e per il grande impegno che mette in questo suo progetto.
Cordialmente,
Alessandra
Carissime compagne di sventura sono una delle tante alle quali è capitato non uno ma ben due narcisisti
Il primo narcisista è rimasto nella mia vita ben 18 anni e vi dirò che mi sono liberata di lui grazie all’amore infinito che ho per mio figlio (MI AVEVA CHIESTO DI ALLONTANARE MIO FIGLIO DALLA NOSTRA VITA ) ed io ho scelto di allontanarmi da lui e rimanere con mio figlio
poi nell’estate di due anni fa ho avuto la stupidissima idea di iscrivermi in una chat,nella quale ho incontrato una persona molto nota del centro italia
i primi sei mesi è stato tutto una favola
poi pian piano sono cominciati comportamenti strani ,mi richiamava in pubblico ,mi faceva sentire inferiore in qualsiasi settore , a letto dovevo essere io a suo dire a chiedere per poter avere un rapporto molto sbrigativo tipo prostituta ,quando si usciva in compagnia lui stava con le altre donne ed io sola lo seguivo come un cagnolino
Il 31 di ottobre siamo andati a venezia a vedere la biennale, pioveva ed avevamo preso da casa solo il mio ombrello
lui per tutto il giorno ha girato accanto alla moglie del suo amico e si coprivano dalla pioggia con il mio ombrello e lui ogni tanto si girava indietro e mi guardava ma non diceva mai nulla
ho chiesto spiegazioni ,che devo ancora ricevere
Ho provato a portare pazienza e chiedere con dolcezza ancora i motivi di questo suo cambiamento ,abbiamo passato il natale a casa mia ed il capodanno a casa sua
Il 10 gennaio è andato via da casa mia e non mi ha più chiamato
Ho aspettato due giorni poi gli ho mandato un sms e la risposta è arrivata via email dicendomi testuali parole :
(quello che volevamo dall’inizio e cioè poter uscire dal mondo reale ,purtroppo non è stato.Il nostro carattere ci mette sempre davanti le realtà e queste realtà sopravvenute sono tali che ci impediscono di stare bene.Credo che bisogna aspettare un pò senza pensare a catastrofi o rapporti chiusi. Dobbiamo avere pazienza .Abbi fede !!!)
Immaginate la mia reazione fino a sabato mi sembrava di impazzire, poi tramite una mia amica ho cominciato una terapia da una psicologa la quale mi ha dato dei nomi di siti dove leggere alcune cose rigurdo le dipendenze affettive e navigando mi sono imbattuta in questo bellissimo sito
Sono felicissima dopo 15 giorni di angoscia sono felicissima di aver trovato qusta fonte di luce
Non potete immaginare quante cose e comportamenti ho capito leggendo qui
Ora (grazie a voi ) io ho preso la decisione di mandarlo a quel
paese so che ce la farò perchè ho cominciato il percorso con la psicologa so che ci saranno ancora giorni bui perchè prima o poi si farà vivo
ora vorrei sapere dal dott.pietro se può dirmi come fare e cosa dire per anticipare io la chiusura di questo brutto periodo
senza avere ritorsioni
grazie fin da ora a tutti
vorrei partecipare al libro
aspetto una sua risposta ,per me importante per procedere
un saluto
Io sono molto lieto che questo gruppo di auto-aiuto che io sostengo con grande sacrificio e solidarietà, dia frutti e aiuti le persone a strare meglio, e contribuisca alla ricerca di miei colleghi. Però io non posso entrare nelle situazioni particolari delle persone senza averne conoscenza, senza parlarne almeno una o due ore, trattandosi di questioni intime delicatissime, ove sbagliare può persino essere pericoloso, in qunto certi dettagli sono in realtà fondamentali e contengono moltissime sfumature aventi profondo significato personale e relazionale. . E’ quindi necessario contattarmi in privato per avere ogni chiarimento per un consulto personalizzato, effettuabile con diverse modalità. Così, anche per la partecipazione al libro.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Gent.lo Dott. Brunelli,
solo ieri ho scoperto questo blog ed ho scritto alcune mie considerazioni che devono ancora essere esaminate credo dal suo staf. Ho anche parlato dell’ultima e recente conoscenza. Devo riconoscere che, proprio per i diversi incontri con questa tipologia di persone, riesco ora in tempi brevissimi ad individuare i segnali ed a troncare, senza problemi ne strascichi, anzi direi anche con un pizzico di soddisfazione, le situazioni che si prospettano dannose per me. E’ come se avessi sviluppato un certo sesto senso che mi permette di avvertire con velocità quando c’è un tentativo da parte dell’altro di “succhiare” energia. Generalmente do sempre una seconda possibilità per poter essere in pace con la mia coscienza. Ma la mia domanda ora è un’altra: ma secondo Lei esiste una predisposizione individuale che porta ad attirare una tipologia di persone anzichè un’altra? Fino ai 36 anni la mia vita è stata contornata da persone positive ed ho conosciuto l’amore. Poi il grande trauma: il padre di mia figlia che ancora oggi (non siamo più insieme da quasi quattro anni) riesce con ricatti più o meno espliciti ad avere un certo controllo su di me. Io per il bene di mia figlia cerco sempre di mediare e non posso, come farei per carattere, chiudere ogni rapporto con lui. Durante la nostra relazione ha spesso cercato di sminuirmi anche in presenza di altri, ha sempre ed ha tuttora un atteggiamento di superbia nonostante l’evidenza. Stò crescendo nostra figlia praticamente sola, quasi senza il suo sostegno economico ed ancora ha il coraggio di puntualizzare le mie piccole mancanze (per esempio una macchiolina sulla camicia della bambina o cavolate di questo tipo). Ho conosciuto tramite lui cosa significa convivere con la rabbia ed il rancore e non riesco a liberarmi da questo stato d’animo se non per brevi periodi. La vita è faticosa per me, devo gestire lavoro, casa, figlia da sola o quasi, e lui non perde occasione per ostentare il suo benessere. In fondo ho un carattere abbastanza forte anche se sono una persona molto accomodante e disponibile ed è stata questa disponibilità che lo mandò in confusione (la confuse con la debolezza) al punto che mi disse: “ma dove vuoi andare tu senza di me, con una bambina ancora da crescere?”. Quando lo laciai dovetti ricorrere al tribunale pur non essendo sposati, (lui non ha mai voluto impegnarsi nel matrimonio.). Ora mi chiedo se i tempi sono davvero cambiati o se quest’esperienza mi ha devastata al punto da non riuscire più ad attirarmi persone equilibrate che sappiano anche dare qualcosa…. forse il mio livello di autostima è stato danneggiato?? potrebbe essere una spiegazione? altrimenti non capisco perchè non arrivi un po’ di serenità per me….
spero che tutto questo caos affettivo, questa mancanza di riferimenti possa in ultima analisi aiutare le persone a percorrere l’unica via possibile…. quella dell’amore…. è quello che stò cercando di fare pure io ma mi creda a volte faccio davvero fatica a perdonare…. soprattutto quando leggo negli occhi la cattiveria, la soddisfazione nel vedermi affaticata….. ma ce la farò ne sono certa…. vorrei dare di più all’umanità perchè son certa questa è l’unica strada per non incontrare più certi personaggi…. si spegnerebbero da soli…..
la ringrazio infinitamente per l’attenzione che vorrà dedicarmi e la risposta che vorrà darmi….
Io posso esprimere solidarietà e posso prendere spunto dalle testimonianze per offrire considerazioni generali nell’interesse di tutti. Non posso rispondere a domande che riguardano casi specifici in quanto non posso conoscerli sulla base di una mail. Sono un terapeuta iscritto all’Ordine degli psicoterapeuti e devo rispettare una prassi che poi tutela la salute dei pazienti. Ciò vuol dire che devo fare una normalissima approfondita analisi di una situazione, il che comporta, in primis almeno due ore di lavoro e quindi un regolare consulto. Nessun dottore potrà dirvi come state e cosa faresulla base di un vostro breve scritto, a meno che non si tratti di un taglietto su un dito (ma leggero). Qui si tratta di gravi ferite psichiche e di relazioni che possono perfino diventare pericolose, di vite spezzate, che talvolta implicano figli, lavoro, disturbi di vria natura, a volte psicofarmaci, alcool, droghe e persino tentati suicidi… Come posso io esprimermi serenamente sulla base di un breve scritto? Io non sono come quelli che danno la rispostina con due righe nelle rubbrica di un giornale, che poi serve a riempirlo e a vendere. Io non sono il mago dell’amore con la sfer di cristallo e neppure telefono amico. Io sono un libero professionista molto qualificato che lavora con serietà e passione (e grande fatica e neppure come mire arrivistiche e di arricchimento), mettendo a disposizione servizi gratuiti per aiutare al massimo i miei pazienti ed anche quelli degli altri e chi non può o non vuole fare psicoterapia. Ciò fa sì che quando mi si chiede un consulto non si parte da zero, ma da un livello molto superiore ottenuto gratuitamente come informazione specialistica e dibattito in termini di auto-aiuto coordinato professionalmente e umanamente.
Il mio consulto ha un costo assolutamente sostenibile. In conformità con le disposizioni dell’Ordin e previo chiarimenti posso fornirlo anche al telefono, con un appuntamento. Naturalmente preferisco un incontro a Milano o a Genova, ma mi capita di ricevere anche in altre città, in occasione di conferenze, seminari, gruppi.
Per ogni chiarimento mi si può contattare alla mia mail privata pietro.brunelli@fastwebnet.it oppure in orario lavorativo 3391472230.
Informo che è anche possibile partecipare ad una sezione di un mio prossimo libro sull’argomento qui trattato con testimonianze.
Questo blog contiene amche altre sezioni utili in termini informativi e psicoterapeutici.
CARE AMICHE , CARI AMICI e TU NEL TUO CUORE..
SE VOLETE COMPRENDERE COME MAI DIVENTIAMO COSI’ FRAGILI E SOFFERENTI IN AMORE, COSA CI MANCA E DI COSA ABBIAMO PROFONDO BISOGNO, A PRESCINDERE DA OGNI INTERPRETAZIONE PSICOPATOLOGICA, VI INVITO A LEGGERE IL MIO RACCONTO “LA VIA DELL’INIZIO” in QUESTO LIBRO DA ME CURATO INSIEME A LUISA TINTI DELL’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA
LA SACRA CANOA…
http://www.bulzoni.it/la-sacra-canoa
Un’approfondimento c’è in questo blog in http://albedoblog.wordpress.com/2010/04/04/fare-anima-oltre-il-teatro/
QUI SI RACCONTA DI UNA DONNA CHE HA DEDICATO LA SUA VITA ALL’AMORE, “L’AMORE CHE MUOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE”, E’ RENA MIRECKA PRIMA ATTRICE DEL PIU’ IMPORTANTE TEATRO MONDIALE DEL ‘SECONDO ‘900 – TETATRO LABORATORIUM DI JERZY GROTOWSKI – LEI E’ STATA LA MIA MAESTRA DELL’AMORE. LEGGETE LA SUA STORIA E IL MIO RACCONTO , VI AIUTERA’ IN TUTTE LE PENE D’AMORE.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Buona partecipazione
Gent.lo Dott. Brunelli,
solo ieri ho scoperto questo blog ed ho scritto alcune mie considerazioni che devono ancora essere esaminate credo dal suo staf. Ho anche parlato dell’ultima e recente conoscenza. Devo riconoscere che, proprio per i diversi incontri con questa tipologia di persone, riesco ora in tempi brevissimi ad individuare i segnali ed a troncare, senza problemi ne strascichi, anzi direi anche con un pizzico di soddisfazione, le situazioni che si prospettano dannose per me. E’ come se avessi sviluppato un certo sesto senso che mi permette di avvertire con velocità quando c’è un tentativo da parte dell’altro di “succhiare” energia. Generalmente do sempre una seconda possibilità per poter essere in pace con la mia coscienza.
Il primo grande trauma, oltre 10 anni fa col padre di mia figlia…. ma è storia ormai passata: sono riuscita, pur con grosse difficoltà a lasciarlo anche se non a liberarmene del tutto. Rileggendo lo scritto di ieri mi sono accorta che non sono ancora arrivata alla vera svolta…. ma credo non manchi molto…. credo di essere pronta per il passo successivo…. che io identifico come strada dell’amore…. amore vesro noi stessi…. amore per gli altri…. queste persone devono spegnersi da sole nella loro inutilità, invisibili nel loro buio e vuoto interiore…. la luce di chi risplende e segue la via dell’equilibrio, della spontaneetà, delle leggi che govenrnano l’universe renderà queste persone piccoli esseri innoqui. E’ amando se stessi e sviluppando virtu che si annientano questi piccoli insignificanti esseri….. essi nvivono nel buio…. ma dobbiamo essere in tanti, sempre più consapevoli che questa è l’unica strada affinchè questi ridicoli esseri non ci possano più nemmeno fare il solletico….
Grazie per l’attenzione che vorrà dedicare alla mia riflessione e…. spero in un Suo gentile riscontro.
Gentile Dott. Brunelli,
in generale, al di là delle solite apparenze, che rapporto ha il narcisista con la propria madre?
Mi interesserebbe anche sapere qualcosa di più sull’ambivalenza che queste persone dimostrano nei confronti della partner.
Una delle cose che non capivo erano i suoi repentini cambiamenti di umore e il fatto di vedermi con occhi completamente diversi da un momento all’altro.
Esistono eventualmente anche dei testi di approfondimento? Ai tempi avevo letto un libro di Lowen poi con il tempo ho ritenuto più opportuno concentrarmi soprattutto su di me.
La ringrazio.
Nell’articolo ho fatto cenno al fatto che nasciamo tutti vampiri succhialatte (vedi il Narcisismo primario secondo Freud) e che il narcisista tende a rimanere imbrigliato nella fase orale o meglio in quella che la Klein chiama posizione SCHIZOPARANOIDE, andadndo a vedere questi concetti su Internet o meglio sui libri si può fare un po’ di ricerca. Importantissimo è anche il concetto di sviluppo del SENSO DI COLPA nel neonato secondo fondamentali osservazioni di WINNICOTT per l’intera storia della psicoanalisi. La VON FRANZ junghiana parla dei vampiri, così come sono fondamentali i testi di Jung sull’OMBRA, il negativo ed anche sulla relazione PUER-GRANDE MADRE sull’archetipo della PERSONA (Maschera) e sull’ENANTIODROMIA come folle ambivalenza… ora però non vorrei complicare troppo le cose. Nell’articolo ci sono osservazioni e queste che le ho dato possono essere utili.
Cordialmente
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Ho scoperto questo blog per caso, assolutamente per caso. Ed è stata una fortuna perchè mi ha permesso di comprendere a fondo il pericolo in cui stavo per incappare. Nella mia vita mi sono sempre considerata protetta perchè in una maniera o nell’altra qualcuno o qualcosa mi avvisava in tempo di un pericolo incombente. Anche questa volta. Ho conosciuto il mio narciso e dopo esserci uscita un paio di volte ho capito che si trattava di una persona superba e strana, ne ero adirittura rimasta schifata, forse avevo anche capito che era malata, e di conseguenza ho rifiutato di proseguire la relazione. In seguito la situazione si è come capovolta perchè ha insistito nel volermi rivedere per chiarirsi ecc. e mi sono ritrovata affascinata dalla tenacia e dal coraggio che aveva impiegato per riconquistarmi e in poco tempo sono caduta anima e corpo nella sua ragnatela. In realtà mi rendevo conto che era tutto un po’ falsato ma tutto questo mi piaceva perchè vedevo il suo impegno e il suo sforzo di piacermi che, anche se maldestro, mi faceva tenerezza. Appena lui ha capito che io ero caduta nelle sue grinfie mi ha bollata come una debole e ha cominciato a trattarmi con incomprensibile indifferenza se non vera e propria cattiveria. Risposte vaghe oppure monologhi di mezz’ora in cui cercava di psicoanalizzarmi come se l’affetto che gli dimostravo dovesse essere oggetto di studio, sms distanziati, silenzi, sensazione di essere l’ultimo dei suoi pensieri, racconti di esperienze di sesso gratificanti con sue ex come per svalutarmi, non ho mai potuto verificare che mi mentisse ma l’ho sempre pensato. Tutto sommato avevo sempre così tanta voglia di vederlo che lo perdonavo sempre di questa anafettività e lo giustificavo incolpando me stessa di essere troppo malfidente, di fare troppe domande, di essere troppo appiccicosa ecc.
Durante tutta questa vicenda, una notte ho sognato una pantegana grigia, sovradimensionata, grossa come un cane che mi mordeva, non mi procurava del dolore fisico ma ero preoccupata per le malattie che potevo aver contratto. Riuscivo con astuzia senza neanche tanta fatica a bloccarla con una corda e a chiamare aiuto perchè qualcuno la addormentasse e poi la uccidesse
Un giorno, dopo un secondo sogno, ho deciso così di impulso di lasciarlo, senza che vi fosse stato un problema evidente. Nel sogno un indovino mi diceva: “Non pensare alla neve, pensa a tua sorella”
Ovviamente non avevo gli strumenti per capire nel profondo che cosa voleva dire questo sogno ma l’ho sentito come un avvertimento chiaro di un pericolo incombente e di impulso l’ho lasciato, al telefono senza tante spiegazioni andando contro il mio cuore e senza neanche volerlo vedere nonostante la sua disponibilità a volermi parlare subito. Ho detto no e basta. Pensa che fortuna, se avessi deciso di parlargli lui mi avrebbe sicuramente manipolata e convinta che mi stavo sbagliando, che la sua mancanza di affetto era colpa mia che non mi fidavo abbastanza e una volta ricaduta nella sua rete poi non avrei più avuto la forza di esprimere un dubbio sulla nostra relazione perchè altrimenti lui mi avrebbe punita ancora e magari avrebbe deciso di troncare, di non vedermi più ecc. pensa in che assurdità di ragionamenti ti portano queste persone…. che inferno scampato…
Ma non ero ancora fuori dal tunnel. Nei giorni successivi ho avuto un pentimento, gli ho scritto: “scusami, ti voglio parlare” Lui mi ha dato un appuntamento ma non si è presentato. Io gli scrivevo: “Perchè non sei venuto, se non vuoi vedermi dimmi che non vuoi vedermi” e lui mi dava un nuovo appuntamento al giorno successivo ma poi non mi chiamava o diceva che aveva avuto un imprevisto che mi avrebbe chiamato sicuramente. Così è passato quasi un mese… poi stufa al telefono gli ho chiesto se poteva farmi avere delle cose che avevo lasciato a casa sua, gli ho chiesto se poteva lasciarmele in un posto in modo che andassi a riprendermele. Lui vista la mia durezza, da offeso come se si stesse per mettere a piangere mi ha risposto “va bene, visto che non vuoi proprio vedermi allora te le lascio là…. era un’esca. Io gli ho detto…sei tu che non vuoi vedermi ma va bene allora portamele… è arrivato, c’è stata una piccola discussione: lui mi ha detto che se il rapporto era finito sicuramente era un problema mio, che sono la persona più strana che lui abbia mai conosciuto, che è stato con un’infinità di donne ma tutte sognano di ritornare con lui e sono solo io quella problematica…. ero schifata ma mi stava per confondere … però sono stata zitta e la serata si è conclusa in compagnia di un suo amico ed è stata anche una serata piacevole… poi il suo amico ha iniziato a scrivermi per invitarmi a uscire…. che schifo. L’ho sentita come una forma di disprezzo che arrivava dal narciso come per dire “che me ne frega di te… vai pure con il mio amico troia”
Sono stata così male…. la notte ho fatto un altro sogno, un incubo: ho sognato che io e le mie amiche eravamo intorno ad un tavolo che studiavamo un piano astutissimo contro un nemico, il piano è stato messo in atto e ha funzionato tutto nei minimi dettagli, ma alla fine qualcosa è andato storto…io ho firmato un contratto e dopo aver firmato ho capito che non sapevo che cosa avevo firmato, ero disperata…
Il giorno successivo ho trovato, ringrazio Dio, questo blog e ho capito che ero in mano a un vero pazzo cattivo. Adesso spero tanto di non avere più rapporti con lui, di non incontrarlo più perchè ne ho tanta paura. Ho tanta paura che torni e ho paura di non essere sufficientemente forte e astuta da respingerlo. Ho paura di firmare quel contratto e cadere in una trappola. Vorrei approfondire alcuni aspetti soprattutto il narcisista nel sogno- incubo del traumatizzato e perchè c’è un bisogno estremo di mantenere contatti con l’ex partner con DNP.
Grazie dott Brunelli di quello che sta facendo.
Sì vi confesso che ho bisogno di incoraggiamento perché è molto duro e impegnativo per me questo blog, a livello umano, dei sentimenti, ed anche proprio per la mia sicurezza professionale. Non vi posso dire quanto sia difficile per me – non sono certo Saviano, non ho bisogno della scorta – ma questo blog e la mia persona sono vampirizzati in vari modi, di cui un giorno racconterò. Mi da la forza la gioia che provo nel sapere che molte persone stanno meglio e che riesco ad aiutare il più possibile con i miei consulti. Non dico altro, auguro di stare bene, e ricordo che se sivuole si può collaborare con una testimonianza per un libro che sto progettando di pubblicare prossimamente.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
detto anche VAMPIRETOR: TERRORE DEI VAMPIRI!
Dottore, nel mio piccolo può contare sulla mia collaborazione, sia per il suo libro sia per qualsiasi altra iniziativa atta a correggere la legge 612 bis che, pur essendo una giustissima legge, lo è solo nell’intento.
Come ho scritto da qualche parte: “Per sapere se una legge è veramente giusta occorre guardare anche il rovescio della medaglia, gli effetti collaterali. Le leggi sono per la società come le medicine sono per il corpo umano… per questo occorrerebbe prima accertarsi che non guariscano un male procurandone uno altrettanto grave, a volte peggiore.”
Infine vorrei incoraggiare tutti a collaborare, non solo perchè è occasione di essere ascoltati, che sempre può solo far stare meglio, ma anche perchè questo può aiutare altre persone che, se informate e quindi “illuminate”, possono riconoscere i vampiri prima che sia troppo tardi, evitando loro sofferenze e/o guai giudiziari.
SCUSATE NON HO ANCORA LETTO tutti i commenti in questo meraviglioso forum, ma voglio solo raccontarvi che sono stata 10 anni con un uomo con il disturbo della personalità narcisistico (lo so per certo, detto da una psicoterapeuta) e finalmente, solo grazie all’intervento della mia psicoterapeuta (da cui vado ancora, sono quasi 3 anni ormai) sono riuscita a chiedere il divorzio ed ora sono davvero una donna felice. E’ stato un incubo costellato anche da felicità estreme.
devo parlare con lei. importante. La prego di inviarmi via mail il suo telefono o uno studio al quale possa venire. grazie
Gentile ‘Ada’ i miei riferimenti sono nella pagina info Il blog della nuova alba’ – vede in alto sopra il titolo dell’articolo? Intanto qui le do la mail pietro.brunelli@fastwebnet.it l’aspetto.
Pier Pietro Brunelli
Non c’è nessuna patologia in questi rapporti. Sono le normali relazioni della coppia monogamica patriarcale. Sono così che vanno le cose, è così che funziona. Ci sono più morti ammazzati all’interno della coppia monogamica patriarcale che per uccisioni di mafia, camorra, ‘ndrangheta ogni anno. La verità è che la coppia come si costituisce oggi non è normale per l’istinto umano. Fatevene una ragione. O accettate certe cose o evitate la coppia.
Caro/a Tandream, da sempre c’è un conflitto nella coppia, ma questo serve a confrontarsi e a crescere… un conto sono i conflitti entro una relativa normalità un conto sono quelli abnormi che finiscono con traumi gravissimi e addirittura fatti di sangue come lei evidenzia… mi spiace osservare che lei è rimasto talmente traumatizzato da non voler più accettare che la coppia è anche un’esperienza di crescita molto bella, nonostante comporti normali conflitti e possa per molte ragioni esauririsi, quindi lei non riesce proprio nemmeno ad accettare che vi possano essere squilibri psicologici più o meno gravi in singole persone per cui una coppia che potrebbe avere un normale livello di incomprensione e conflitto diventa un ambito di violenza psicologica di un soggetto verso l’altro… io credo che lei si sta facendo influenzare da qualcuno che le toglie persino la forza di credere nell’amore al punto da rinnegare che si possa stare in coppia senza per questo finire traumatizzati ed ammazzati… mi sembr un po’ eccessivo, non crede? Le auguro invece di trovare un compagno/a per condividere uno sscambio positivo, nel rispetto e nell’amore reciproco, fino a quando durerà, e di fare un pezzo di strada insieme che potrà anche recare qualche delusione e disappunto, ma che vi farà crescere, e non vi recherà traumatizzazione psicologiche e fisiche tali da provocare distruzioni allucinanti dentro e intorno a voi (come quelle che portano le coppie fortemente affette da un partner vampiro, con un disturbo narcisistico maligno, volto a sfruttare tormentare e ad uccidere psicologicamente chi è riuscito manipolare). Un conto è dire che la coppia deve evolversi, questo è vero, un altro conto è non voler capire che i pazzi squilibrati esistono, e che ce ne sono certi difficilissimi da riconoscere con capacità manipolatorie e seduttive estreme che dei mali classici della coppia fanno un inferno per affermare una pulsione di morte regressiva e distruttive e con essa perpetuare la stirpe dei CAINI… questi, infatti vogliono proprio riuscire a far perdere ogni speranza in una possibilità di amore sufficientemente sano… la prego stia attento che non ci riescano proprio con lei (che invece dimostra di avere sensibilità e capacità di amare nonostante un suo comprensibile sentimento di sfiducia, ma che passerà qunato più lei lo curerà sviluppando fiducia i se stesso e quindi anche nelle altre persone capaci di anima e di sentimento, e quindi anche di confronto nelle difficoltà).
Mi è piaciuto molto come ha risposto, anche perché quello che ha scritto è tutto molto vero. Sono arrivato al punto di non credere più che ci possa essere nessuna serenità in qualsiasi rapporto di coppia odierna seguendo anche delle teorie sul patriarcato che, ahimè, comunque sono veritiere (nel generale). Vorrei tornare ad amare ed essere amato e desidererei molto poter vivere serenamente un rapporto, ma ho perso ogni speranza, mi sembra una quasi utopia. Questo è per via anche dei fatti di cronaca che si sentono tutti i giorni. Sono stanco di sentire di mariti che uccidono mogli e viceversa. Sono stanco di tutto il dolore che sembra creare l’amore. Ma mi dimentico che io non sono loro… cosa mi consiglia per tornare ad “amare”? Forse è una domanda con troppe pretese. Il desiderio c’è visto che le pongo la domanda, ma siccome ho l’impressione di essere stato sempre colui che ha amato troppo senza mai ricevere nulla e anzi solo sofferenza, forse vorrei essere solo amato. Ma anche questo mi pare impossibile. Saluti.
PS. Ma lei ha letto per caso il mio blog per “analizzarmi”? Forse sì, forse l’ultima è stata un “Caino”.
No il suo blog, non l’ho,letto ce lo segnali. Io informo che prossimamaente entro l’8 marzo uscirà il mio nuovo libro Carna e il Carnevale delle donne (che è molto contro il patrircato maschilista). Comunque oggi una coppia per funzionare abbastanza bene deve avere 3 requisiti + uno (fondamentale)
1) la tenerezza (coccole)
2) La capacità di confrontarsi e superare i conflitti (la coppia che non ha conflitti è sterile, non fa crescere e implode)
3) una buona sessualità (che non vuol dire sesso a 1000 e nemmeno sotto zero)
Poi la cosa fondamentale deve essere GENERATIVA, non nel senso esclusivo di far figli, ma nel senso che il piacere dello stare in due non deve essere trionfo egoistico e menefreghismo di tutto della serie due cuori e una capanna e vaffanculo tutti gli altri… quando è cosi’, anche se ci sono i 3 requisiti di cui sopra la coppia si autodistrrugge grazie alla natura che provvede appunto ad eliminare le relazioni utili solo a se stesse, mentre aiuta psichicamente le relazioni buone che fanno del bene anche ad altri. Non intendo dire che una buona coppia debba diventare una sorta di madre Teresa di Calcutta a due facce, o una Che Guevara, o chissà cosa di eccezionale e altruistico, ma deve aiutare, come può a far star bene anche altri, parenti, amici anche estranei e la società. Se due hanno avuto il dono di trovarsi e star bene insieme devono contraccambiare espandendo la loro felicità per il bene, nelle piccole cose e per come possono anche per le grandi. Il VERO AMORE è generativo (è in senso freudiano per la “pulsione di vita”, narcisisti vampiri sono invece per la “pulsione di morte”), è quind per l’evoluzione verso il bene, ed in tal senso va coltivato per sè e gli altri con impegno, altrimenti è come un giardino che dopo due tre primavere avvizzisce o si trascina penosamente infestato da parassiti, e non da più frutti con semi fecondi per far nascere altro amore e altro bene.
Chi ha conosciuto persone delinquenziali, malate e maligne portatrici della pulsione di morte in amore, per riprendersi deve ritrovare fiducia nel vero amore – pulsione di vita – e deve coltivarlo dentro di sé accettando che il proprio malessere è dovuto: da una parte al maligno dal quale si è stati infestati, da un’altra parte alla verità di avervi colluso, seppure per ingenuità e debolezza. La legge, come la legge della vita e della natura, non ammette ignoranza e seppure considera tutte le attenuanti implica che CHI HA AMATO UN CATTIVO MERITA UNA PENA DI ESPIAZIONE E DI PURIFICAZIONE se durante questa pena opera per il bene e per riabilitarsi avrà uno sconto e sarà pronto per incontrare non più l’amore malato e mortifero verso i maligni, ma un amore nuovo, più sano e più vero, vitale (generativo), che ama persone abbastanza buone (e comunque davvero che vogliono redimersi verso la vita) e con le intenzioni di fare del proprio meglio, da soli e insieme, per il bene (non egoistico, ma per la vita nel suo mistero energetico e trascendente più umanamente grande, perciò ancge difficile, intriso di gioia e di dolore, che è nell’Amore).
Vi ricordo che se questi argomenti vi amareggiano o addirittura vi sgomentano in modo troppo invasivo potete provare a rilassarvi visitando l’articolo del presente blog sull’Immaginazione attiva, ove troverete link di file e video riarmonizzanti e potete anche partecipare indicando altri link, eventi e testimoniando vostre esperienze.
http://albedoblog.wordpress.com/2011/01/02/immaginazione-attiva-theoryexcercizeworkshop/
In questo articolo anche la presentazione del mio recente libro IL TEATRO INTERIORE
http://www.lulu.com/product/hardcover/il-teatro-interiore-parateatro—antropologia-teatrale—psicodramma—immaginazione-attiva/14446537
USO DELLA DENUNCIA DI STALKING PER PERSEGUITARE E RICATTARE IL PARTNER
… giacché tu mi ami, io ti faccio un bel tira e molla per
molti mesi, tu capisci anche che io ti tradisco, ma poi io mi faccio
perdonare, per meglio ri-tradirti, allora tu stai male e vuoi una
spiegazione… allora io che mi diverto a tradirti e a tenerti sotto il mio potere manipolatorio (ritornando bravo strategicamente quando non ne puoi più) ti dico che o così
come voglio io o niente, allora tu non riesci ad accettarlo e dici che non va bene … allora lui/lei (il vampiro/a) ti lascia per un po’ ti dice che si diverte con l’altra/o e che se lo cerchi ti denuncia per stalking… allora tu forse non lo cerchi, però poi ti cerca lui/lei, allora lo incontri, e quando l’incontri stai male, piangi, gli chiedi una spiegazione… allora lui/lei ti abbandona in mezzo alla strada mentre piangi, allora tu lo rincorri, allora lui/lei entra in un bar e anche tu, ma lui/lei è al telefono… sta
chiamando la polizia… infatti tu (vittima) lo stai perseguitando… ci sono i testimoni al bar che ti hanno vista entrare con il volto pieno di lacrime e agitata… allora, forse tu scappi, arriva la polizia e ti becchi la prima segnalazione… allora poi, dopo un po’ telefoni, lui non risponde e ritelefoni, allora lui mette la segreteria, tu lasci messaggi disperati in segreteria, lui non risponde , registra apposta, allora tu lasci un altro messaggio disperato dicendo che stai male che davvero vorresti morire che hai bisogno di un chiarimento… e lui registra (se dichiari parole tipo “sto male da morire o vorrei morire” è considerabile atti persecutorio verso di lui/lei) il vampiro non risponde, ma forse sente, sghignazzando, ti sente mentre implori e vomiti l’anima al telefono…. allora scrivi sms e e-mail dove dici che sei
disperata, che la relazione è stata terribile, e pure senza la minima ingiuria o minaccia lo accusi di essere un immorale di essere stato cattivo gli dici che lo disprezzi, però poiché ancora lo ami perché ti ha manipolata, speri che l’incubo sparisca che lui/lei come ha sempre fatto ritorni ancora una volta normale e si stabilizzi… come aveva fatto fino a pochi giorni prima rendendosi lui stesso disponibile, magari facendo bene l’amore … speri che
lui/lei capisca e che voglia farsi perdonare… ma invece il vampiro risponde alla mail così: “NON MERITI NESSUNA PIETA’ sei tu che hai rovinato tutto, adesso so qual’è il vero amore” (alludendo che ha un’altra persona). Allora tu vomiti anima e sangue (anche vero sangue, capita…), telefoni ad un’amica e chiedi a lei di chiamarlo con il suo cellulare. Lei ti fa questo favore. Lui risponde e dice che, d’accordo accetta un chiarimento e concede un appuntamento all’uscita del lavoro (il suo).
Tu ci vai, aspetti. Lui scende con molto ritardo. Ti vede che sei
tremante. Ti guarda con disprezzo e ti dice: “Cosa sei venuta a fare? A piangermi addosso? Adesso vattene perché ho da fare”. E rientra sbattendoti la porta in faccia. Allora tu suoni al campanello della ditta. Risponde la segretaria. Ti dice che il Sig tal dei tali è in riunione. Allora tu aspetti, fa freddo, se fumi ne fumi un pacchetto , ti senti di morire dalla vergogna e dal dolore. Un suo collega esce, ti guarda con disprezzo (infatti lui ti ha diffamata da lungo tempo a livelli che mai potresti immaginare con calunnie allucinanti e svelando anche tuoi aspetti privati, ridicolizzando le tue debolezze – ma tutto è mantenuto ad un livello di pettegolezzo legalizzato). Tu suoni di nuovo il campanello. Risponde la segretaria e questa volta te
lo passa. Lui ad alta voce dal citofono urla che chiama un’altra volta la polizia (urla per far sentire ai colleghi, così da avere poi testimoni contro di te), e dice, infatti, che tutti ti hanno vista mentre piantonavi l’ufficio… “anzi”, ti dice “la chiamo subito, così ti toglierai il vizio, e bada che ci sono i testimoni”. Tu questa volta non te ne vuoi andare,ma sei terrorizzata e confusa (era lui che aveva concesso l’appuntamento) stai lì ad aspettare che esca per parlargli, non puoi crederci, in fondo
attraverso la tua amica ti aveva dato l’appuntamento. In 10 minuti arriva la volante della polizia ti chiede i documenti, sei stata già segnalata una volta , ti dice di andar via. Te ne vai, ma poi gli mandi un messaggio, lo chiami disperata e questa volta piangi in delirio, arrivi a dire che davvero vorresti morire. A questo punto sei fregata (hai minacciato il suicidio, ciò è persecutorio) lui ha tutte le prove che lo hai perseguitato anche minacciando il suicidio, che è una ulteriore aggravante, infatti gli hai procutrato disturbi tra telefonate visite e messaggi (per la denuncia di stalking ne bastano 3/4, ma tu fin’ora ne hai procurati di più). Lui allora ti denuncia perché ha anche intenzione di chiederti i danni (ricavarci dei soldi, magari, davvero, se non ne hai pensa di farti pignorare la macchina o farti mettere un’ipooteca sulla casa, così impari a destabilizzarlo!).
Tu però non lo sai che lui ti ha denunciato (facendo un saltino al più vicino commissariato o caserma) perché il GIP (giudice indagini preliminari) non te lo dice perché deve indagarti di nascosto. Nel mese successivo tu cerchi con tutta la tua pazienza un chiarimento, quindi scrivi, gli telefoni, gli fai
telefonare e, bada bene, poiché non sei stupida lo fai in modo soft, cioè non 100 telefonate al giorno, ma tre o quattro la settimana. Non 100 e-mail al giorno, ma magari 10 in una settimana, e tutte gentili, senza offese, ma scrivi che stai male, che hai bisogno di parlare, percià anche se hai rabbia non offendi mai, non minacci mai, minimamente… forse minacci di fare del male a te stessa (Reatissimo) … ma tu vuoi solo che capisca… Il GIP però verifica che SI, sei veramente una Stalker, (anche se non hai MAI minacciato e ingiuriato e neppure hai minacciato di farti del male, anche se le tue lettere e messaggi sono tutti supergentilissimi e ragionevoli)…
ti arriverà dopo 3 mesi la comunicazione della denuncia e di prenderti l’avvocato (da pagarti) , le prove contro di te sono schiaccianti. Dopo un paio d’anni ti arriverà la condanna (va fino a 5 anni di carcere) con lo sconto sono 2 anni, giacché sei incensurata e il giudice capisce che sei comunque una brava
persona, ma è costretto ad applicare la legge (anche per evitare che poi lui, il vero stalker giudiziaro, si ritorca legalmente contro il giudice, cioè il PM, qualora tu scrivessi al vampiro anche solo qualche altra lettera … ).
A questo punto puoi patteggiare, prenderti un anno con la condizionale (e lui potrebbe poi anche costituirsi parte civile; se invece vuoi andare in dibattimento durerà almeno 4 anni, dovrai pagare l’avvocato, se perdi anche il suo avvocato, anche i suopi danni – perché va in civile in automatico – e non potrai patteggiare, dovrai scontare due anni, se hai la condizionale non li fai, ma basta un piccolo problema entro i 5
anni che poi ti fai tutto, in galera). E’ facilissimo che tu perda, anzi è sicuro perché le e-mail e le telefonate le hai fatte e poi lui ha i testimoni che lo hai piantonato e basta che trovi un’amico che confermi, il quale potrebbe farlo anche in buona fede perché effettivamente una volta ti ha vista che lo asperttavi, e poi lui/lei prima ti ha largamente diffamato.
Queste atrocità sono all’ordine del giorno, mi segnalano numerosi casi, mentre giornalisti ignoranti fanno informazione sensazionalistica affinché nessuno capisca i danni di una legge ingiusta e pericolosissima, che viene sempre più spesso impiegata strumentalmente da criminaloidi e che non protegge le
donne che veramente hanno bisogno di aiuto, con la scusa che il
deterrente stesso le proteggerebbe, mentre invece ci vorrebbe
un’assistenza legale e psicologica congiunta perché si tratta di
problemi umani non risolvibili solo penalmente, e che se lasciati solo su questo piano possono addirittura esacerbarsi in modo gravissimo.
Cari amici, vittime del maligno,
leggiamo attentamente e ripetutamente i post n. 179 e n.180 del dott. Brunelli, in tutti i loro passaggi, perchè è vero: la legge sullo stalking oggi rappresenta un’arma a doppio taglio.
Ci vuole impegno, forza e coraggio per uscire dal trauma e grazie a questo lodevole blog abbiamo tutti gli strumenti di aiuto e di sostegno psicologico per farlo.
Ma per non passare da vittime a carnefici ci vuole altrettanta fermezza, impegno ed informazione perchè il passo è breve e la vendetta potrebbe arrivare anche a distanza di tempo perchè i vampiri non dimenticano e tendono a tornare sul luogo del delitto dopo anni (è capitato).
Soprattutto per non dargliela vinta anche sul piano giudiziario (con dispendio di energie, salute, stress ulteriori e costi in termini monetari), occorre adottare delle contromisure nell’immediato e per il futuro.
Ad esempio, mai impietosirsi per il loro finto vittimismo, incontri chiarificatori, buonismo che non c’è e mai potrebbe esserci perchè si tratta di trappole sempre più affinate che ci tendono e sanno che la legge sullo stalking dà loro man forte perchè si sentono furbi, usano la violenza psicologica silenziosa e muta e la legge attuale non si è ancora perfezionata su questo aspetto.
Allora mai accettare inviti seppure per accondiscendenza e mai chiamarli al telefono dalle ore 20,00 in poi o al mattino presto e se non rispondono subìto non reiterare le chiamate perchè lo fanno apposta per precostituirsi la prova di essere – loro – dei poveri perseguitati; mai inviare e mail seppure di risposta alle loro, specie sul luogo di lavoro perchè le loro sono sempre tendenziose e le vostre risposte sono mirate a gettarvi discredito; mai presentarsi sotto a casa loro anche su invito perchè possono non essere soli e soprattutto escludete assolutamente di presentarvi sul loro posto di lavoro o di raggirarvi nei pressi.
Se proprio siete così sfortunati da essere costretti ad averci rapporti nel tempo, come me, perchè magari ci sono figli minori in comune, usate il telefono solo per le comunicazioni che io chiamo “strettamente di servizio” ed evitate i toni confidenziali.
Se infine ci fossero interessi di natura economica in comune, affidatevi ad un legale.
Con la solita empatia, e CORAGGIO!
Complimenti, lei sì che ha interpretato in modo eccellente ciò che temevo potesse essere frainteso. Grazie per le su preziose argomentazioni.
Ricordo che è in corso la preparazione di un libro al quale è possibile partecipare con una testimonianza scrivendo privatamente via e-mail al sottoscritto per ogni ragguaglio. Il libro conterrà anche aspetti di carattere legale per incentivare i legislatori ad interessarsi del ‘mobbing nelle relazioni affettive’. Infatti per la prima volta nel codice penale con la legge sullo Stalking al (615 bis) si introduce il concetto di “relazione affettiva”, nella quale dunque possono essere individuati altri comportamenti criminosi e necessità di tutela.
Oltre ai consigli sopra indicati, che però devono essere riferiti ai casi estremi (non bisogna diventare paranoidi) è opportuno documentare le intese, agari attraverso mail, circa ad esempio: la disponibilità ad una vacanza, un appuntamento, un progetto… ciò potrebbe eventualmente dimostrare il comportamento ingannatorio del partner volto a generare ansie e disagi, il cHè potrebbe poi essere fatto risalire anche alla legge sullo stalking. In ogni caso è una legge nefanda, creata per scopi propagandistici, e per dare un’illusione di aumento della sicurezza, mentre invece genera ancora più pericoli, ansie e conflitti. Si tratta infatti di questioni che non devono mai essere affrontate con la pura criminalizzazione massimalista, ma soprattutto con l’ausilio di sostegno psicoterapeutico, volta a sanare e a superare i problemi in una logica di salute. La sicurezza deve poi essere garantita con una difesa reale, non attraverso una denuncia che poi espone ancora di più all’odio e alla ritorsione, distruggendo spesso anche la serenità di bambini e di famiglie innocenti. In tal senso la legge sullo stalking com’è oggi è generatrice di tragedie e ingiustizie orrende e non difende in alcun modo, anzi peggiora, la situazione di persone in effettivo pericolo.
Signori, è tutto molto chiaro a posteriori… Ma per come l’ho vissuto io, che mi considero (forse farei meglio dire “consideravo”, visto che quanto mi è successo mi ha devastato il corpo e l’anima) una persona normale, non potevo rendermi conto mentre lo vivevo. Questi angeli incantatori o vampiri infatti, hanno il dono di essere così diabolici da elaborare piani/trappole che una persona normale non può immaginare. Nel mio caso almeno, tutto quanto è successo andava oltre la mia immaginazione, oltre la mia malizia e la mia intelligenza, forse perchè offuscato da quel sentimento che queste diaboliche persone fanno in modo non venga mai meno. Magari con calma scriverò qui la mia esperienza, per ora la riassumo brevemente e dico solo quanto penso sia importante per sostenere che questa legge è da correggere.
Sono stato ingannato sin dall’inizio da un vampiro interessato a me solo per il sesso (questa è almeno l’unica spiegazione che riesco a dare oggi). Quando scoprii che era sposata le dissi che l’avrei lasciata. Lei trovò il modo perchè questo non accada. Il rapporto continuò ancora quasi otto mesi, perchè avevo la sua parola che avrebbe fatto gli opportuni passi per la separazione non appena avesse avuto la disponibilità economica. In questi mesi chiesi ovviamente diverse volte a che punto era e si arrivò anche a litigare, senza mai arrivare alle mani o altro tranne la mia “minaccia” di rompere la relazione se l’intenzione della separazione non si concretizzava. Passò abbondantemente il tempo da lei richiesto, decisi di pazientare anche per una piccola operazione chirurgica che doveva affrontare (essendo proprio una sciocchezza che poteva rinviare ancora per molto penso che aspettò il momento giusto per operarsi, una tela della sua ragnatela…) ma fui chiaro: per me il tempo era scaduto e non intendevo continuare a farmi prendere in giro. Proprio in questo periodo di convalescenza, invece di venire lei da me come aveva sempre fatto, andavo io da lei (è successo otto forse dieci volte), in quanto non in grado di guidare l’auto. Naturalmente non salivo in casa dove c’era il marito ma, come d’accordo, l’aspettavo sotto casa. Nell’ultima di queste occasioni non scese e non rispose al telefono: al suo posto arrivò la polizia… Il giorno dopo mi denunciò, subii l’azione della polizia per diversi presunti reati (truffa, percosse, stalking, detenzione illegale di armi, detenzione di farmaci illeciti, minacce ed altre due che nemmeno ricordo in questo momento). Per fortuna non subii l’arresto e tutto cadde tranne lo stalking. Solo in questa occasione seppi che quando la lasciai otto mesi prima mi denunciò per percosse, forte di un certificato medico rilasciato dal pronto soccorso dove è scritto che la persona sostiene di aver male ma non presenta alcun segno evidente, se non vecchie cicatrici alla schiena a seguito di una passata operazione chirurgica. La querela la ritirò dopo alcuni giorni: quando riuscì a convincermi a tornare insieme???!!! Ma la cosa grave è che di questa denuncia io non seppi niente. Al momento del ritiro della querela la polizia giustifica questo silenzio nei miei confronti asserendo che, vista la mia animosità e pericolosità, è meglio che non sappia nulla per non esacerbare e insomma, che io non compia qualcosa di più grave! Ma come! L’unica cosa che avrei fatto sarebbe stata solo quella di lasciarla senza nemmeno un sms per l’indignazione! E come fa la polizia di stato, che dovrebbe sempre e comunque perseguire la verità, agire in questo modo sulle unilaterali dichiarazioni di una persona senza alcuna prova o confronto? Io non l’ho mai minacciata né offesa, mentre ho decine di sms che provano che era lei a fare questo. Inoltre l’atto persecutorio reiterato lo faceva lei a me, mi controllava in ogni istante anche mentre dormivo. Si avete capito bene, oltre a chiamarmi diverse volte al giorno pretendeva di stare al telefono (con tariffa you&me fissa a pochi euro) tutta la notte e sentirmi russare per paura che io la tradissi (ovviamente i tabulati telefonici provano tutto, e questo duro tantissimi mesi e tutte le notti nessuna esclusa).
Non so avrei un libro da scrivere, così tante cose assurde e paradossali, ma la più paradossale è che sono io lo stalker!
Scusate se non sono stato chiaro o se ci sono errori, ho scritto di getto tutto e mi fa male solo pensarci, abbastanza male da non voler rileggere per correggere se c’è da correggere. Sono molto deluso di me stesso per quanto sciocco sono stato, ma lo sono ancora di più nei confronti delle istituzioni. Che dire… finisco con un aneddoto. Dopo l’allontanamento da parte della polizia di quella sera da sotto casa sua, per me assolutamente ingiustificato, decisi di andare in questura, per chiarire la mia posizione. Chiesi brevemente cosa significasse e come dovevo comportarmi, visto che decisi senza possibilità di ripensamento di chiudere la relazione, volevo sapere come potevo fare per restituire cose di proprietà della mia ex ed avere le mie (non parlo di regali). Il funzionario mi disse di stare attento parlando quindi dello stalking. Io dissi che se di questo si parlava ero io la vittima, mi rispose con queste parole che ricordo benissimo: “se è una donna a subirlo è una povera e debole vittima da tutelare, se è un uomo a subirlo questo viene considerato un cretino”…
Da gabry (donna) a
Gabri (uomo)
Io comprendo la tua sofferenza e soprattutto la delusione nell’esserti trovato da vittima a carnefice.
Ma ciò non è solo causa della legge sullo stalking che è da rifare.
Purtroppo ci sono delle patologie che solo chi le vive sulla propria pelle può comprendere e non le forze dell’ordine cui viene presentata una denuncia o querela, che devono protocollare ma che non hanno le conoscenze specifiche per capire se sono fondate o se provengono da persone affette da patologie.
Ad esempio, io non sapevo che le persone con DNP, cui si chiedono delle risposte o spiegazioni come tra persone normali (avevi promesso di non tradirmi più e perchè lo hai rifatto?), incapaci di dare una risposta, passano dalla violenza psicologica a quella fisica—E meno male che, pur non avendolo denunciato per le percosse subìte per non esacerbare gli animi, mi sono recata al pronto soccorso ed avevo come prova la cartella clinica perchè quando lo ha saputo (io che per quieto vivere non avevo esporto denuncia nè querela), sono stata sottoposta IO ad un procedimento penale per percosse pur non avendo mai alzato un dito.
E meno male che io avevo la cartella clinica che documentava le percosse subìte lui (non lui da me anche perchè era anche fisicamente impossibile). Diversamente, il procedimento non sarebbe stato archiviato, come è avvenuto, ma sarei stata pure condannata —
Saremmo stati pure dei cretini, ma spero la paghino…
NARCISISTI PATOLOGICI E AFFINI POSSONO ADOPERARE VARIE FORME DI MOBBING E VIOLENZA PSICOLOGICA: DAL GASLITHING ALLA DENUNCIA PER STALKING, approfittandosi che la legge, così come è oggi è facilmente impiegabile, attraverso provocazioni e false prove, come strumento per perseguitare e distruggere il partner .
GASLITHING
http://www.youtube.com/watch?v=hllgfPCooYE&feature=player_embedded
Gaslighting: comportamento gravissimo, molto più diffuso dello stalking, che resta impunito e fa impazzire le persone violentandole psicologicamente. Dietro moltissimi casi di stalking c’è un’intensa attività di gaslighting volta far impazzire l’altro, fino a distruggerlo, manipolarlo, ricattarlo, provocarlo per trarlo…… in trappola e poi poterlo facilmente denunciare per stalking (stalking giudiziario) in modo da potergli poi estorcergli denaro. L’attuale legge sullo stalking è un esempio terroristico di giustizia sommaria che invece di proteggere davvero chi viene perseguitato viene, sempre più spesso, usata da personalità criminoidi e paranoidi per perseguitare persone che cercano una spiegazione dopo averle fatte impazzire attraverso la manipolazione sessuo-affettiva. Per ragioni politiche e di scandalismo giornalistico nessuno ancora dice la verità su questa legge disumana, criminale e criminalizzante, ma avvocati, magistrati, psicologi e forze dell’ordine sanno di come essa presenti allucinanti imperfezioni tanto da poter essere usata impropriamente e persino con intenzioni ritorsive, delinquenziali, infamanti… una vera e propria caccia alle streghe e sbatti il mostro in prima pagina… mentre le persone che davvero avrebbero bisogno di protezione continuano ad essere colpite ed uccise. Intanto il gaslithing imperversa liberamente , nelle maniere più crudelmente raffinate, resta impunito e può servirsi anche della legge stalking per distruggere e ricattare una persona dopo averla provocata all’essperazione, con allucinanti e intenzionali violenze psicologiche.
VIOLENZA PSICOLOGICA IMPUNITA E LEGALIZZATA tenendo il partner sotto ricatto – per fargliela subire in silenzio – con minaccia di denuncia per stalking
http://www.youtube.com/watch?v=YkxxEiqpjmE&feature=player_embedded
Perfavore è importante capire che questi comportamenti si stanno diffondendo in forme sempre più subdole, perverse e pericolose, impigano anche le leggi e arrivano perfino a fingesrsi promotori di una presa di coscienza, pur di nutrire il proprio ego vampirico, producono danni devastanti.
http://www.youtube.com/watch?v=W_Hh-LJsya4&feature=player_embedded
Come distruggere una persona, provocare una sua reazione, solo per chiedere spiegazioni, senza alcuna minaccia o ingiuria, per poi denunciarlo per stalking e ricattarlo? Bastano poche telefonate o il tentativo di un incontro sul lavoro, oppure un falso invito con la disponibilità a chiarire, ma poi si chiamano i carabinieri dicendo di essere stati più volte perseguitati (non occorre alcuna prova, e comunque sono prove facilmente costruibili. Per provocare l’altro si usa anche farsi vedere apposta con altro partner in atteggiamenti amorosi in posti che frequenta, oppure su FB con foto, e con battute indirette che lo ridicolizzano nella sessualità e nell’intimità e nell’aspetto. Quando l’altro/a telefona per una spiegazione o una protesta allora viene azionata la segreteria telefonica in modo da costruire prove, bastano poche telefonate per far partire la denuncia per stalking… è incredibile sta succedendo sempre più frequentemente!
Quando si viene minacciati di denuncia è segno che il partner-vampiro intende avvalersi anche di questa modalità per esercitare mobbing e violenza psicologica e che mira a provocare per cosnsolidare ed attuare l’azione di querela. Il narcisismo nelle fasi acute è incline a comportamenti paranoidi, fino al “delirio di querela”. Questo è dovuto anche al fatto che il vampiro, quando viene scoperto, chiedendo spiegazioni, chiarimenti e si protesta, non lo sopporta, si sente perseguitato e offeso, non ha alcuna voglia e disponibilità a mettersi in discussione – TEME LA LUCE di un chiairimento, che porterebbe svelare la sua anima malata – allora incomincia ad architettare la denuncia per stalking dell’altro, attraverso una strategia nella quale si nega e poi si fa trovare (per provocare) al fine di incastrare l’altro, anche con false prove, per denunciarlo. Ma anche se non arriva a ciò, elabora spesso questa possibilità, e quindi la minaccia molto spesso, o comunque nei momenti in cui sarebbe necessario un chiarimento, al quale si sottrae reinstaurando anche atteggiamenti manipolatori di falsa riparazione, si rende cioè nuovamente disponibile in modo sessuo-affettivo, affinché il partner si ‘ammorbidisca’ e possa essere poi nuovamente ferito… anche tramando di denunciare il partner dopo averlo provocato fino a ridurlo ad uno stato confusionale e di sofferenza devastante che lo costringono a richiedere chiarimenti e rassicurazioni.
Chi si accorge di essere preda di tali meccanismi deve subito scappare o rivolgersi ad un terapeuta o ad ogni possibile fonte di aiuto al più presto possibile.
http://www.youtube.com/watch?v=PwWBHRKFYCA&feature=player_embedded
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Dopo non so dieci di più anni sto lavorando in un paese idilliaco, dove però per via del turismo per un paio di mesi si è sotto corrente, pressione, quando si ha il giorno libero , si scappa via , sfugge in città, si spende etc….di persona veramente non conosco nessuno, ma comunque senza far il giudizi ere è x me un macello come dappertutto, di qua è più scrutabile osservabile l’andazzo dei tempi, come da tutte le parti ci si sposano, si divorziano , si lasciano ma quello che ho potuto vedere qua supera la mia immaginazione, poiché per la gente di qua è norma, è normale, ma per me allucinante, c’è chi viene, lei vecchia, lui giovanissimo sposato divorziato, e lei vecchia vedova xke il marito si era impiccato e vivono e ridono e parlano…poi c’è lei con due figli avuto con il fratello dell’ex marito, impiccatosi pure lui, si ride, si festeggia, si ha due figli con il fratello dell’ex marito impiccato, allora io lavoro qua non poco rispetto agli anni passati e mi chiedo, stiamo in un piccolo paese turistico di montagna , scriviamo tutti al dottore brunelli, ma poi visto che l’umano agli occhi miei ne ha poco di umano, mi chiedo visto che bestia è l’uomo come il dottore brunelli possa prendere sul serio qualsiasi persona che gli scriva ?
Secondo me lei non legge gli interventi delle altre persone e le mie risposte. Per partecipare con beneficio a questo blog bisogna avere altruismo e sensibilità per gli altri. C’è già tanta confusione e sofferenza, testimonianze ed interventi devono anche cercare di aiutare un po’ e non di creare disagi perplessità. Questo non è un ‘cesso’ dove scaricare i propri problemi che ci si rifiuta di curare normalmente con normali e bravi psicoterapeuti, ed io non sono certo quello che dovrebbe ripulire il tutto. Sono segno di mancanza di rispetto gli interventi che in modo più o meno esplicitano mirano a provocare disagio, imbarazzo, confusione e quindi a fare del male, mentre qui staimo cercando di uscirne. Capisco che chi è traumatizzato a volte non si rende conto di diventare egoista, di gettare rabbia e discredito su chi non ha fatto nulla di male, di creare confusione, di non volersi curare, di far finta di essere disponibile coltivando rancore… in fondo sono anche questi gli effetti della vampirizzazione… ma niente paura, abbiamo pazienza (non solo io, ma anche altre lettrici e lettori) in quanto abbiamo capito che l’amore e la comprensione sono grandi forze per far stare bene noi e gli altri… però in nome del bene io respingo e ammonisco con decisione interventi e comportamenti che, anche se involontariamente, diventano malefici… naturalmente, basta scusarsi e ravvedersi con sincerità e subito si viene riaccolti.
Ringrazio Anonima per la sua compartecipazione visto che ha letto il mio blog ed ha espresso un suo pensiero alla mia domanda.
Nel suo secondo intervento, considerata la fase critica che sta attraversando – in cui si è portati a generalizzare ed a demonizzare vedendo mostri dappertutto – mi è sembrato di cogliere da parte sua una sorta di sconcerto o meraviglia di fronte ad una persona ritenuta “speciale”, come il Dott. Brunelli, che si è posto con umanità, umiltà, mettendo al nostro servizio il suo tempo prezioso ed il suo sapere per affrancarci e non già una sorta di disdegno.
Comunque grazie
Mi scusi dott.re scrivo sul blog come chiesto da Lei. Sono passati un paio di mesi, dopo tanti anni mi trovo in esilio e non è la terra per me, ma dopo aver conosciuto, vissuto e sofferto per un n.p. per tanti anni ho avviato i primi passi per non essere mai più reperibile, in poche parole sto cercando di ribaltare la mia vita futura , iniziare daccapo dove non lo so ancora xke solo ora ho gli stimoli e la sprona di far domanda dovunque sia ma mai più in una remota vicinanza dove si trovi lui. Ho fatto il primo passo e scritto agli ex datori di lavoro che non tornerò più, ho il dubbio che non ci credano, e certamente non è facile lasciare, abbandonare quello che ti ha fatto star bene come ambiente di lavoro, ambiente del posto, ambiente di collaboratori buoni per me, ma lo stesso sono abbastanza convinta, caparbia, cocciuta per farcela dovunque. In risposta alla gabry, è veramente qualcosa che nessuno/a potrà osare dire. Io , dopo 8-9 anni di averlo conosciuto bene, le sue manie degli ultimi anni recitazioni, bugie a go-go, tradimenti fine stagione con straniere a go go, le cose spiacevoli per le quali pensavo i primi anni di doverlo salvare e cioè le manie del porno etc. e alla fine dovevo aiutare me stessa per essermi coinvolta sentimentalmente e del tutto in qualcosa al di sopra di me. Allora per farla breve, l’ho visto incontrato ultima volta ad ottobre e quando lui apertamente diceva di sentirsi con l’ultima trovata di fine stagione, ragazza rumena, 15 o più anni in meno di lui, l’ho scoperto adesso tramite face book, io allora gli avevo intimato di andarsene da Lei chichessià o dalla famiglia ma non di rimanere là con me, addirittura le sere uscivo da sola dicendogli di andarsene , di non rimanere una sett. di vacanza, cosi quella sett. era il puro incubo x me…non se ne andava e telefonava tutte le sere, rifiutandosi di parlare, partire ed io a cazzeggiare in giro …all’indomani della partenza mi scriveva le cose brutte, che stava per costruire una relazione seria con quella..ke sarebbe venuta giù a casa sua a trovarlo etc. boh……….avevo l’imbarazzo della scelta, lui da stupido discreto qual’ è , aveva ripreso contatto con una di vecchi tempi e la ragazzina rumena a fine stagione…cioé infine ne vedevo due sul pc suo, una con la quale da anni non si sarebbe più sentito e l’altra conosciuta da poco…cosi a novembre io per il fiuto, l’intuito le mandai un mess.non credendo mica alle palle da lui raccontato, che non era nessuna ragazza dell’albergo con 15 ragazze di tutto il mondo…bastava vedere su facebook e mandare un messaggiodi avvisamento, di avvertimento se fosse lei la sopracitata di stare molto attenta, qualcosa di non specifico, neutro ma chiaro. E stato a novembre, non ho più sentito di lui, io nel frattempo l’ho bombardato con mess. Per il suo carattere meschino, stupido, per le sue cattiverie…
Ora 2 giorni fa, ho avuto la prova, ho ricevuto mess. Da parte sua dove mi minacciava di denunciarmi per calunnia, diffamazione, è venuto a sapere ora dei mess. Xke ricalca sempre lo stesso concetto, si fa nuove vittime a fine stagione, si ritira a casa , le ricontatta e stavolta adirittura le invita, non importa se lei fosse là, fosse stata là o è tuttora là come ragazza brava ufficiale, non importa, è la variante di voler cambiar la sua vita pensando di poter far del male ad altri/altre avendola invitata giù, è la copia, il ricalco di una vita ripetitiva, l’ha fatto sempre, storie al nord con ragazze straniere giovani, ritiro a casa e dopo un paio di mesi bussa alla porta di chi gli piaceva…io mi sento in salvo, forte, non ho paura di nessuno, niente…non sono neanche più sotto choc di come quando ero più giovane, quando ho saputo adesso che lui solo adesso ha saputo dei mess. Di avvertimento a quella perché presumbilmente giù ed insieme, e mi ha minacciato di denunciarmi, di star attenta perché lei è al corrente di tutto………..allora cari amici e care amiche , ho capito che è un gioco, che ho fatto molto molto male di mandare un mess. Anonimo a quella ragazzina che allora non sapevo di certo se era lei o l’altra, non sapevo di aver fatto male due mesi fa a lanciare un messaggio abbastanza neutro ke la ragazza anziche prenderne uno spunto, lo prendeva come sfida nei confronti di uno molto più grande di lei e x cosi dire capo autoritario , mi dispiace dirlo ma stupide le ragazze , donne…io x conto mio non posso più darmi la zampa sul piede, e solo ora che lui avendola giù o no, non importa, mi ha minacciato e finalmente ha detto che lei sa tutto e che sia una vendetta da parte mia, allora si che per tutta l’umiliazione , merda di un’ignorante brutale, dovevo darmi un’ultima soddisfazione e quando due giorni fa ha fatto scattare un paio di mess. con minaccia di denuncia, allora si che mi ci sono messa nello stesso momento an mandarle la verità, che non sapevo che era lei, ma che lui con tanto di teatrale insisteva di stare una sett. di là a scopare con la ex mentre “costruiva” al telefono con la ragazza del futuro e che nostante le mie uscite per lo svenimento di star accanto ad uno che telefona tutte le sere con una futura, insisteva di poter restare là una settimana prima di dover scendere, mentre gli dicevo di poter andare da quella giù o a quel paese…non partiva….alla gabry…x riassunto, noi , ognuno di noi è diverso, nessuno nessuna le può dare dei consigli, deve seguire il suo intuito, cuore, anima, ragione …non esiste nessuna ricetta per nessuno, noi da soli pur con l’aiuto di un esterno, giova veramente, più estraneo, imparziale sia , più di aiuto possa essere per riflettere , contemplare, ma infine, ci si può aiutare solo da soli, se ci si vuole ma sempre meglio con l’aiuto di altri , preferibilmente persone che non hanno nessun interesse in noi , imparziali , ma che diano un’orecchio, interesse sincero…è importantissimo poter parlarne , sfogarsi con persone disinteressate a noi ma interessate al benessere di noi…xciò aiuta sempre consultare qualcuno/a per farsi ragioni, vedere la situazione da più punti di vista, l’importante è trovar persone sincere, operai di luce, amici, persone estranee, terapeuti, che ci diano suggerimenti neutri, che ci facciano riflettere per il bene di noi stessi. Io per conto mio vivo da mesi senza rapporti, nuovi amori o altro, proprio perché grazie al cielo ho potuto vivere una vita spensierata , si di lavoro ma anche di tante esperienze di lavori diversi, e soprattutto una vita trasgressiva e ringrazio il cielo l’universo per tutto quanto nel bene nel male che ho potuto sapere, sperimentare…ho veramente vissuto spensierata e di godimento nella mia vita. Ma poi le vicende, il destino, gente che se ne va e viene ti fa capire ad un certo punto senza diventare religioso(non lo sono) o fanatica di qualche corrente, ti fa capire che la felicità o qualcosa di autentico che si sente come felicità non è qualcosa regalato ma che è qualcosa che si guadagna, secondo me con il passare del tempo e dopo aver vissuto , sofferto e conosciuto i lati bui, parlo di me pur essendo ancora lontana pur sapendo che ciò vissuto nel mio caso non basta ancora per essere contenta , soddisfatta e felice di ciò che sono .
Siamo tutti diversi, ognuno a modo suo, io secondo me ho dovuto toccare il fondo x un paio di volte, sentimentalmente, altrimenti non sarei io , non sarei quella che sono ma è presuntioso immischiarsi o dare consigli a persone che loro a volto loro hanno le loro personalità e le loro storie alle spalle…un abbraccio a tutti ;-)
In quest’intervento anche se l’accento è estremamente sul fatto che l’unica cosa che al mondo conto è essere felici con il proprio vampiro, senza la minima messa in discussione di se stessi e senza la minima sensibilità verso il mondo e gli altri, c’è comunque un tentativo di costruire riflessione e dialogo, al fine di partecipare con solidarietà. Quando questo genere di tentativo migliora e si sensibilizza (questo lo dico per tutti – in generale) allora vuol dire che incomincia a svilupparsi il processoi di de-vampirizzazione che ci toglie dalla sofferenza autocentratat sul nostro egoismo assoluto e ci rende capaci di compassione e quindi di sentire l’amore – quello vero – non quello scambiato come amore mentre invece è incantesimo maligno sotto la schiavitù del vampirismo psicoaffettivo.
Allora impegnamoci verso la compassione che porta verso la Via dell’Amore Vero.
in risposta a gabry…bravissimo dott. Brunelli, nessuno di noi laici potrebbe darle un consiglio neanche Lei da professionista senza aver conosciuta gabry la sua storia e lei stessa.
Vi ricordo che per quest’anno è in preparazione un libro che raccoglie testimonianze tratte anche da questo blog dopo aver avuto l’approvazione e dopo aver elaborato l’intervento per la massima privacy e anonimato. Allora vi invito a scrivermi in privato dando la vostra disponibilità per questo progetto che può aiutare molto. Vi ricordo la mia mail
pietro.brunelli@fastwebnet.it
Siete pregate/i di farlo perché è importante anche dare e testimoniare per uscire da questi traumi, non vi costa nulla e fate del bene. Diverse persone hanno già dato l’ok, ma sono ancora poche, mentyre sono moltissime le persone che partecipano o anche che mi scrivono in privato per ottenere consulenze private che io non posso dare se non conosco la persona direttamente. Ora io offro in ogni modo la disponibilitàò, vengo incontro su tutto, però a questo punto VI CHIEDO ANCHE UN PO’ DI COLLABORAZIONE, per basta che mi mandiate una mail dicendo, “Vorrei partecipare al libro” sarete poi contattati per i dettagli. OK? Grazie. Un caro saluto.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
con questa mia testimonianza vorrei comunicare a tutte/i le vittime dei narcisisti e manipolatori affettivi che similmente ai vampiri non smettono mai di succhiare vitalità e sangue..
Un anno fa interrompevo ogno tipo di rapporto e comunicazione con uno di questi tipi… la mia storia ,come le vostre, è andata avanti per ben 7 anni.. tra speranze e illusioni… io nascosta nell’ombra e usata da lui come “amante” per anni, alla notizia della sua separazione con la moglie, vivo finalmente (ma a torto) di nuovo una relazione con lui..
ma la cattiveria di questi uomini non ha limite… mi illude che finalmente possiamo stare insieme e dopo 3 mesi sparisce con un’altra!!!!
il mio fragile equilibrio psicologico cede anche perchè fortemente provato da tante torture e mi trovo quindi a chiedere aiuto..
come già pubblicato su questo blog trovo valida la terapia del dr. Brunelli che mi porta a stare meglio sia psicologicamente che fisicamente.. a riprendere in mano la mia vita cercando nuove amicizie, affetti ed interessi per non morire lentamente..
detto questo proprio per le feste di natale il pazzo mi cerca!!! insistentemente sul cellulare, tramite facebook e addiruttura a casa.. roba da stalker..
le sue parole sono di perdono e pentimento.. si è lasciato con la sua compagna (dice ma a me non risulta) e quindi tenta un approccio con me..
questo mi fa capire che tornano anche dopo molto tempo dalle precedenti vittime forse perchè rifiutati o respinti altrove…
inutile dire quanto sia pericoloso questo suo avvicinamento che mi porta a riaprire ricordi e ferite dolorosissime..
invito tutti a collaborare per fermare queste persone malate e dannose per le ferite che provocano nell’animo e nella vita sociale delle persone.. danni che secondo me potrebbero essere comprovati e quantificati come quelli asseriti nelle cause civili o penali.
facciamo qualcosa… insieme a terapeuti e legali per creare o ampliare una legge simile a quella sullo stalking e portare queste persone al ricovero COATTO!!!!! in modo che non possano fare del male continuamente!!!
anche perchè si può cadere nella loro trappola facilmente per bisogno di affetto, sesso, amore o mera compagnìa….
ad ogni modo oggi a 42 anni pur essendo in lenta ripresa e rinascita mi trovo ancora single e in seria difficoltà ad intraprendere nuove relazioni.. in parte perchè difficoltoso a questa età trovare degli incontri e un pò per scarsa fiducia…
il terrore della solitudine incalza e chiedo anche ad altre donne se dopo un’esperienza così devastante con i vampiri abbiano poi potuto amare e fidarsi ancora di un uomo….
considero questo risvolto un vero effetto devastante a livello affettivo e relazionale….
grazie
“inutile dire quanto sia pericoloso questo suo avvicinamento che mi porta a riaprire ricordi e ferite dolorosissime..”
Si continua ad idealizzare e sopravvalutare queste persone attribuendo loro capacità introspettive e analitiche che non possiedono.. questi uomini possono far innamorare solo un certo tipo di donna, possono utilizzare la loro arte manipolatoria solo con persone manipolabili (come siamo state).. noi possiamo valutare la loro personalità e farne un’analisi ma loro non percepiscono né percepiranno mai se stessi nella stessa nostra maniera. Loro ritengono di aver fatto e dato il meglio a noi alle ex e alle future… semmai, per loro, siamo noi donne ad essere sbagliate o matte. Loro non si percepiscono perché se lo facessero sentirebbero tutta l’angoscia della insicurezza che li avvolge, è per questo che manipolano e vampirizzano. Avere una relazione con loro non è impossibile e molte di noi lo hanno dimostrato per anni e anni, ma il punto è che è costosissimo in termini di energie, di equilibrio, di autostima, perchè quelle caratteristiche negative non possono essere modificate, perché necessitano di continue conferme, perchè chi vive accanto a loro deve stare sempre più nell’ombra… E’ una scelta anche questa…una scelta assurda ma funzionale a non sentire la voce assordante e angosciante del nostro vuoto affettivo e delle nostre ferite. Ma se siamo qui a parlarne vuol dire che tutte noi abbiamo scelto diversamente e lontano da loro, abbiamo scelto di aiutare noi stesse, di capire, di metabolizzare, di riconoscere e sanare le nostre ferite, di ricostruire, di conquistare una vera solidità e questa la possiamo raggiungere solo se saremo disposte a denudarsi fino in fondo e a metterci in discussione, ad affrontare le nostre insicurezze e le nostre paure. Solo allora riusciremo a sconfiggere la diffidenza che coarta la nostra capacità di pensiero critico…..solo con la fiducia verso noi stesse ed il nostro valore potremo liberare la nostra capacità di giudizio che ci permetterà di scegliere le amicizie e le persone da amare.
io so quanto è difficile tutto questo, riesco a capire come sia facile farsi ammaliare dalle loro parole, dai loro ritorni. Perchè sì, loro ritornano sempre. Loro non tagliano mai, possono stare di nuovo con noi a magari anche con le altre, perchè sanno di avere ascendenza e potere sulle nostre fragilità e fin quando le avremo sarà pericolosissimo e difficilissimo gestire la nostra voglia, il nostro desiderio di essere ancora amate (manipolate) da loro. Tutto questo è inquietante, molto inquietante!! Perchè loro “amano” la donna che li adora, che li idolatra, che li fa sentire speciali ed unici: in questo modo riescono a ricambiare un “amore” fatto anche di possesso e di controllo. E NOI cosa vogliamo? Non c’è credo un concetto standard di giusto o sbagliato, di normale o di anormale. C’è la possibilità però di scegliere in LIBERTA’ ciò che a noi piace e fa stare bene. E questo si può decidere soltanto quando avremo imparato ad amarci per prime e a non permettere più a nessuno di loro di succhiarci l’anima e a trattarci come “carne da macello”.
I manipolatori esistono da sempre e sempre ci saranno. L’unica cosa importante da fare è lavorare su noi stesse per raggiungere la solidità e l’equilibrio e imparare a riconoscerli e ad evitarli d’ora in poi…
” La sua bocca è più dolce del burro, ma nel cuore ha la guerra, le sue parole sono più morbide dell’olio ma sono spade sguainate.” Salmi 55:21
….. e senza aver paura o terrore di poter e dover affrontare anche periodi di “apparente” solitudine…. siamo con noi , siamo in compagnia della persona più importante da tutelare ricostruire e proteggere…la nostra vita.
Questa riflessione alla quale rispondo è eccellente. Aiuta tantissimo.
Fa capire e sognare – nella mia immaginazione – che ci troviamo in un bosco notturno ncora pieno di ombre mostruose, ma ci stiamo allontanando dal castello dell’incantesimo malvagio che ci inchiodava nella tortura del falso amore che succhia il sangue all’anima. Nella notte, sotto una fredda luna piena, con le vesti lacere, scalzi, tra le spine che ci graffiano, i rapaci notturni che ci spaventano, corriamo, cadiamo, ci rialziamo, zoppichiamo, il cuore ci batte, il viso è ancora rigato di lacrime, ma ci allontaniamo, ce la facciamo, perché nel cuore inizia a tornare la luce, è solo una piccola fiammella, come una candela che brucia l’amore per darlo in sacrificio alla vita e alla bellezza e alla verità, tutto diamo per l’universo, per il bene, lo diamo in sacrificio e questo ci dà energia per salvarci, l’ultima poca rimasta, ma importante… ed è così che ormai stravolti, distrutti, feriti ci avviciniamo alle prime luci dell’aurora oltre il bosco verso le rive di un purissimo ruscello, che suona d’argento… ed è così che ritorniamo verso l’alba, e nella nuova alba ci rifugiamo fiduciosi, nel raggio tiepido di padre sole che ci ama e nella certezza di madre terra che ci sostiene e ci nutre… respiriamo liberi, commossi, tra il nostro cuore e il cuore del mondo rinasce l’armonia, la speranza, l’orizzonte ritorna rosa e azzurro… c’è da fare, c’è tanto da fare per noi in questo nuovo giorno, siamo ritornarti nel mondo, in questo grande mondo che ha bisogno di noi e che ha bisogno di amore… dai tutto, dai tutto l’amore che hai per questo e non ti sentirai mai più sola – anima mia – e lungo la nuova via l’Amore Vero darà i suoi fiori e i suoi frutti nel tempo propizio che verrà per chi vuole il bene.
Prova a creare dentro di te un’ immaginazione che vuole liberarti…. leggi il nuovo articolo su l’Immaginazione attiva in questo blog… immagina la purificazione, immagina di ritornare a vivere, immagina la bellezza dell’amore in tutte le persone e le cose belle e buone di questo mondo, che è anche dentro te, nella tua anima che rinasce nella nuova alba.
Pier Pietro
Psicoterapeuta
Buon Anno a Tutti!
Se mi affaccio ancora su questo nobile blog, nonostante abbia superato la fase traumatica, è perchè rimangono delle problematiche irrisolte.
Ad esempio, durante le vacanze di Natale il mio ex (DNP) ha presentato a nostra figlia la sua nuova “vittima” . Egoisticamente parlando, non sono dispiaciuta perchè il giudizio espresso da ns figlia adolescente è stato positivo e mi fido del suo giudizio istintivamente espresso.
Come donna, provo pena per Lei (e per l’impegno che ci sta mettendo), ma come donna e per solidarietà femminile e per le conseguenze che sicuramente pagherà, sarebbe opportuno secondo Voi che una pulce nell’orecchio Le sia messa (anche se credo che in questa fase è come parlare ai sordi) o è preferibile far finta di niente perchè è meglio per la quiete mia e di mia figlia? Voi come vi comportereste di fronte ad una “vittima” che è stimata come una brava persona? Rispondetemi e grazie…
Per primo le rispondo io ed è una risposta che vale in generale… ognuno deve trovare la sua retta via e non ingarburgliarsi nei garbugli degli altri…
Avere come compagno un narcisista che soffre di crisi di panico quindi super ansioso – come ci si deve comportare?
Solo un irresponsabile darebbe una risposta immediata a questa domanda, che egli sia o non sia un esperto o uno psicoterapeuta. Qui si tratta di importanti problemi di salute e di vita, non è pensabile porli con una battuta e risponedere con frettolosa superficialità. Cara signora se vuole può contattarmi per approfondimenti o ampliare la sua partecipazione in termibni generali, rivolti non al suo caso particolare, ma ad aspetti specifici di una problematica che può riguardare tante person e quindi può partecipare per aiutare a capire, per lei e per altri.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Salve a tutti e buon anno nuovo. Io sono una narcisista e credo di essere la prima a farsi viva in questo blog. Ho letto molti dei commenti, non tutti, e ho capito che sicuramente quello di una narcisista forse non sarà così ben accolto. io sono una narcisista è vero, ma non della peggiore specie, di cui parlate tutti voi, e mi dispiace non esserlo. Che io sia una narcisista l’ho capito da sola, dopo mesi e mesi di terapia, non anni ancora, e questo mi ha veramente stupito perchè io ero convinta che i narcisisti ossero solo quelli che vanno in palestra, che vestono abiti firmati, che si fanno le operazioni estetiche ecc…insomma niente a che fare con me. Invece mi sono ritrovata in tante cose, sintomi, così rispecchiata che non può essere altrimenti. Il mio analista non mi ha mai fatto un chiaro quadro di me, non ha espresso finora nessuna diagnosi del mio disturbo, ma credo abbia capito bene con chi ha a che fare. Io voglio essere sempre al centro dell’attenzione, eppure sono timida; tengo molto al giudizio degli altri e sopporto male le critiche; nel mio immaginario sono una persona potente, di successo, splendida.
Ho amato tantissime persone sbagliate, e forse tra di queste anche qualche narcisista della peggiore specie, da cui sono riuscita a liberarmi, anche se con tanto dolore. Soffro di ansia e di attacchi d’angoscia che non riesco ad eliminare. Mi piacerebbe tanto essere una di quelle donne rubacuori che fanno strage sia di uomini che di donne ma non ho tutte le carte in regola per esserlo. Io mi sento speciale ma non sono che una persona normale, frustrata, triste, brutta e che non crede più in tante cose. Col mio analista ho un buon rapporto,anche se essendo lui giovane e carino negli utlimi tempi mi ha creato qualche problema, nel senso che sono finita con l’avere per lui un certo tipo di affetto che sto cercando di controllare, e non erotizzare, per la buona riuscita della terapia. Lui è molto professionale,molto accogliente e comprensivo. Io l’ho definito “morbido” e mi sento sempre ascoltata e seguita da lui, che crede molto nelle mie capacità e lascia che abbia anch’io la mia parte attiva nella terapia. Ho una relazione stabile da sei anni ma non ho amiche nè amici e questa situazione sto cercando di cambiarla dopo essermi iscritta ad una associazione in cui ho incontrato persone simpaticissime, che sono ancora solo delle conoscenze per me ma spero che in futuro trovi delle amiche tra loro. Quando sono in un gruppo tendo a primeggiare, ad espormi per la grande conoscenza che ho e questo crea invidie e distacco nei miei confronti. Io sono anche una artista e ho sublimato molto nell’arte, specie negli anni della mia adolescenza. Il dolore e l’angoscia sono i motori che creano la mia arte, dii cui ho cercato di liberarmi più volte senza riuscirci. Io ho sofferto tantissimo per amore, e i ricordi del passato ancora mi assillano. Vorrei liberarmi da una certa coazione a ripetere che mi porta a cercare persone da cui sono sicura di ottenere un rifiuto sentimentale, che è una cosa che mi distrugge profondamente e dalla quale non riesco a liberarmi. Quindi, come vedete sono una narcisista un pò sui generis, visto che di dolore ne continuo a provare tanto ed è la strada che prediligo sempre.
Non riesco a godere della vita, di quello che ho, dell’amore che mi dà il mio compagno, di mio figlio;….niente mi stimola come un amore non corrisposto, che è l’unica cosa che alimenta il mio essere e riempie il mio vuoto. Anche con l’analista sono riuscita a creare questa situazione di rifiuto e spero che sia l’ultima volta perchè è molto dannoso per me il rifiuto, specie da parte di un uomo. Ho incubi che mi riportano all’infanzia, periodo in cui credo mi sia successo qualcosa di strano, credo un abuso, ma con l’analista non siamo concentrati molto sul passato ma sul “qui e ora”,non essendo lui uno psicanalista.
Insomma adesso conoscete una narcisista e posso assicurarvi che la mia vita è tremenda, che vorrei essere diversa e guarire da tutto e spero di farcela. Lotto continuamente contro il desiderio di morire o sparire e non riesco a sentirmi a mio agio in questo tipo di società basata sull’estetica,sulla bellezza, sui soldi e sull’astuzia. Mi sento un pesce fuor d’acqua e non so perchè sono cresciuta così, diversa. Quando sono me stessa c’è sempre qualcuno che mi fa sentire “sbagliata”, e si tratta sempre di uomini. Non so se il primo rifiuto della mia vitas sia stato quello di mio padre, che voleva un figlio maschio quando sono nata io, non riesco a ricordare, comunque l’essere rifiutata è la cosa peggiore, mi fa sentire di non esistere, di non essere buona e perfetta per nessuno. Solo il mio compagno è riuscito a superare la barriera che io avevo messo tra me e gli altri, ma anche lui mi fa soffrire a volte. Io non sopporto la sua rabbia e la rabbia degli altri, uomini, mi fa sentire in pericolo, mi fa sentire gli altri come una minaccia per la mia vita, e dire che io non ho paura di morire, però gli scatti d’ira non li sopporto. Ho vissuto tra genitori che litigavano ogni giorno, e speravo di non avere la stessa famiglia anch’io invece anche noi litighiamo, non ogni giorno ma qualche volta e a me fa troppo male, aumenta la mia ansia e mi fa male al cuore. E continuo a pensare che gli uomini siano la rovina per una donna e che se non esistessere si starebbe meglio. Almeno non si avrebbero sempre tutti questi occhi in giro pronti a giudicare le tue misure e ci si sentirebbe meglio, invece di sentirsi sempre brutte e imperfette. E’ una mia opinione, l’ho detta anche al mio analista, e questa mia opinione è data dall’esperienza vasta che ho fatto con gli uomini e non da ipotesi soltanto. Nei miei incubi c’è sempre un uomo per il quale io provo terrore e paura e credo che sia lui l’origine di tutti i miei mali. Non so se sto facendo la giusta terapia ma mi sono affidata al mio analista con la voglia di guarire e spero di essere sulla buona strada. Lei che ne pensa dottore?
Tutti abbiamo aspetti narcisistici quando per egoismo debolezza e ignoranza tendiamo a manipolare gli altri e a far prevalere con l’inganno i nostri interessi. Questo purtroppo fa parte della natura umana e nessuno ne è per sempre esente. In tal senso si parla di narcisismo patologico inteso come tratto o comportamento, ma di DNP come disturbo caratteriale dell’intera personalità. Va poi detto che nel prossimo DSM questo disturbo sarà quasi certamente cancellato (provacando un terremoto tra gli esperti americani) e verrà affiancato assieme ad altri come un generico disturbo di differenti tratti di personalità. Qui il sottoscritto predilig la figura archetipica del vampiro per indicare quei comportamenti e quelle personalità – non solo narcisiste – che arrivano veramente a distruggere la vita di altre persone al fine di provare un senso di dominio e di approfittarsi in termini di sfruttamento. Purtroppo questi personaggi esistono, nella storia e nella vita quotidiana, e non si tratta di comportamenti ambivalenti, passeggeri, dovuti ad incapacità, ingenuità, ma proprio ad una struttura di personalità molto rigida, che fa dell’inganno e della manipolazione perpetuata e consapevole un modo di stare al mondo a discapito degli altri. E’ orribile diventare la preda amorosa di queste persone vampiresche, le quali hanno abilissime capacità seduttive in quanto attraverso la sessualità e i sentimenti non si fanno il minimo scrupolo di mentire ad oltranza pur di riuscire a manipolare e ad avre potere su un’altra persona. Certo si tratta di narcisisti patologici, se consideriamo l’etichetta psichiatrica, ma ognuno è diverso, ognuno ha una sua leggenda, ed ecco che l’immagine archetipica del vampiro è più flessibile e suggestiva, infatti se ne parla da almeno 5000 anni e le leggende , i racconti, i film sono innumerevoli in ogni parte del mondo. Sono persone che succhiano l’energia, il sangue dell’anima, e io li vedo come i discendenti di Caino. Però se crediamo che cattivi sono loro e noi siamo i buoni siamo fregati perché inganniamo noi stessi e rischiamo di diventare peggio di loro. Infatti il bene e il male è in ogni essere umano, ciascuno ha il suo vampiro interiore, in certi casi questo si attiva contro altri in altri casi contro se stessi, in ogni caso si attiva per portare ‘pulsioni di morte’, regressione, distruzione, e quindi per uccidere la vita e l’amore in quanto forze per evolvere e progredire.
Lei sbagia ad appioparsi l’etichetta di narcisista, e comunque se lo vuole fare deve parlarne apertamente con il suo psicoterapeuta, in quanto l’etichetta di per sé non vuol dire quasi niente, è una cornice, come una cornice senza il quadro dentro. Da quello che lei racconta sembra, come lei dice, che lei ha effettivamente bisogno di una particolare attenzione, ma questo può dipendere da altre carenze affettive e non dal fatto che lei è narcisista patologica come personalità… sarebbe infatti un caso straordinario, se è vero quel che dice, che lei segue una psicoterapia, ha relazioni affettive stabili, ha sofferto per amore, poi è disposta ad informarsi su di sé e a mettersi in discussione… be, cara signora, speriamo che tutti i narcisisti patologici diventino presto come lei, di certo non saranno dei vampiri, e tutti tireremo un sospiro di sollievo, infatti con lei si può ragionare e parlare di queste cose, ma con i narcisisti patologici (o DNP) allo stadio del vampiro non solo è impossibile, ma può essere persino pericoloso e comunque molto disturbante. Continui il lavoro su se stessa e cerchi di approfondire la fiducia e la collaborazione con il suo psicoterapeuta, e ci faccia sapere dei progressi.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Vi invito a partecipare anche al nuovo articolo sull’Immaginazione Attiva, è un’opportunità per proporre ed apprendere tecniche distensive , detraumatizzanti e ricreative.
Ecco il link:
http://albedoblog.wordpress.com/2011/01/02/immaginazione-attiva-theoryexcercizeworkshop/
POSSIBILI IMPIEGHI CREATIVI E TERAPEUTICI DELL’IMMAGINAZIONE ATTIVA
•La moderna neurofisiologia ha dimostrato che le aree neurologiche coinvolte nell’immaginazione di azioni sono assai simili a quelle coinvolte nelle azioni stesse.
•Tecniche di Immaginazione Attiva guidata e autogestita possono essere progettate ed impiegate in funzione di obiettivi e problemi specifici:
• Ansia da situazioni, come esami, parlare in pubblico, ruoli professionali, ecc.
• Pratiche di autoconsapevolezza corporea ed emotiva
• Preparazione al parto
• Preparazione a performance sportive e artistiche
• Problem solving in campo creativo e progettuale (IMD)
• Pratiche di detraumatizzazione psichica
• Pratiche per superare l’insonnia
• Pratiche per smettere di fumare
• Pratiche di cura delle dipendenze
• Pratiche per la sfera psicosessuale
• Pratiche nell’ambito della Psicoterapia analitica
L’Immaginazione Attiva può essere considerata come il processo essenziale delle Artiterapie, ma ha una sua specificità in quanto fa dell’espertienza immaginativa un veicolo di armonizzazione e di ampliamento delle risorse psichiche per affrontare molte problematiche psicologiche ed esistenziali, che quindi riguardano anche una migliore possibilità di confronto con le difficoltà imposte dalla realtà quotidiana e sociale.
L’Immaginazione attiva è anche la tecnica interna di ogni processo creativo e quindi delle Arti; tuttavia il suo fine non è specificamenrte l’opera d’Arte, ma il suo stesso processo di attivazione delle immagine psichiche volte a stabilire un dialogo tra conscio e inconscio. Le Arti quindi possono aiutare molto a stimolare e sviluppare l’ Immaginazione Attiva, e questa può aiutare a sviuluppare le Arti.
Questo articolo dunque invita a riflettere e a partecipare su tutte le pratiche immaginative che aiutano a stare bene e a sviluppare conoscenza, sensibilità, creatività.
Si tratta di pratiche molto utili anche per la detraumatizzazione di traumi sentimentali e /o da narcisismo.
Gentile Dott. Brunelli,
è bizzarro come certe consapevolezze tendano a sbiadire anziché diventare parte integrante di me.
Di tanto in tanto mi pare di fare un passo indietro, di dimenticare il dolore che ho vissuto e quanto ho appreso su di me e su di lui (il n.). Allora mi ritrovo a dover “ripassare la lezione” rileggendo il blog, i vari passaggi che ho sottolineato nei libri o facendo uno sforzo per ricordare una delle volte in cui mi ha ferita.
E’ come se un equilibrio malsano tendesse a ristabilirsi sbiadendo la realtà dei fatti e le consapevolezze che ne sono derivate, tentando di ripristinare -anche solo un po’-la solita immagine di lui idealizzata. Mi rendo conto, purtroppo, che questa immagine è ancora in parte dentro di me.
“Guarire” è un processo davvero lungo e faticoso.
Il fatto è che vorrei fare un salto di qualità e venirne fuori del tutto. Mi sembra di essere in una fase in cui non vado avanti. Vorrei sganciarmi da questa immagine, dalle cose dolorose legate ad essa, dalla preoccupazione che lui possa dire cose brutte su di me facendomi ancora del male.
Lei ha detto che tutto questo dolore può anche essere un’opportunità: quella di guarire la propria antica ferita aprendoci così ad una vita più serena. Io vorrei questo per me.
Sa, Dott. Brunelli, mi fa ancora male sapere che per lui non sono stata niente come niente è stato il dolore, profondo e devastante, che ho provato. Dentro di me mi sento ancora “sporcata”, usata e umiliata (anche se sento tutto questo in modo meno forte rispetto al passato). C’è ancora una sensazione di vergogna. Forse è questa miscela di sensazioni e di paure che non mi permette di sganciarmi del tutto.
E’ come se quella speranza di essere “risarcita” si fosse incancrenita nonostante a livello razionale io sappia bene che non ci sarà alcun risarcimento.
A me hanno detto di “sanare” il rapporto con i miei genitori, di accettarli come sono, di comprendere che ognuno fa quel che può con gli strumenti che ha. Mi è stato anche detto di lavorare sulla mia autostima.
Mi chiedo: una volta che si hanno delle consapevolezze, che si è capito il meccanismo che ha provocato quanto è accaduto, che si sa su cosa lavorare, perché poi è così difficile fare un salto di qualità?
Grazie ancora per questo blog, Dott. Brunelli. Le auguro un felice 2011.
Mia cara lei fa osservazioni giuste e testimonia proprio un iter classico di questa trauma amoroso… da parte mia io possio dirle solo quello che so e che verifico con la mia professione e cioè che occorre una psicoterapia… purtroppo per alcuni risulta difficile accettare e capire che lo psicoterapeuta (iscritto all’Ordine) ha un titolo di specialista equivalente a quello di un cardiologo, neurologo, ortopedico, ecc cioè si tratta di uno specialista che cura la salute psichica e quindi anche quanto lei accusa di soffrire… purtroppo se non ci si cura (ed io di cura conosco questa) è evidente che, a meno che non avvenga qualche miracolo o colpo di fortuna, come minimo si soffre molto, e perfino, malauguratamente si può peggiorare. Ora io sfido chiunque nel mondo intero a trovare un articolo partecipato su questo specifico argomento (si tratta di oltre 250 pagine) di un impegno quotidiano che io offro con spirito di solidarietà gratuito, e che è offerto gratuitamente anche a tutti gli specialista. Poi è ovvio che se qualcuno vuole avere un consulto specifico da me, ci si accorda e lo si mette in pratica… ed io veramente, quando ciò avviene i risultati li vedo, i miglioramenti i pazienti li vedono… ma come dire, non posso sbilanciarmi posso solo dire che questo si evince anche da diverse testimonianze qui, che poi non sempre accetto perché per me il senso ultimo è quello di fondare un progetto un’idea per una NUOVA EDUCAZIONE SENTIMENTALE che aiuti a prevenire tutto ciò. Perciò ogni tanto dico: si sta preparando un libro, scrivetemi se volete partecipare con una testimonianza è importante… ma poche sono le persone che si impegnano perché quando si è traumatizzati si vede solo il problema di se stesso e quando si sta un po’ meglio si vuole dimenticare al più presto… perciò confesso che per me è un arduo lavoro e non so quanto ancora potrò fare o mi sentirò di fare…
L’invito è quindi quello di curarsi con normalissime cure psicoterapeutiche ed anche di mantenere una sensibilità verso gli altri, partecipando in modo altruistico, vedendo che c’è una problematica che ci ha colpito che non riguarda solo il nostro singolo caso e che se ne esce anche quando si capisce questo in profondità.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Capodanno è una festa profana, ma ha un senso spirituale, serve per scacciare gli spiriti maligni, quindi si collega al Carnevale (particolarmente antivampirico).
I botti simboleggiano schioppetatte contro i vampiri di ogni tipo, è importante deriderli, depotenziarli, vederli nella loro goffa dimensione di macchiette senz’anima, che sguazzano nella loro fanghiglia illudendosi di star bene.
Chi è stato vampirizzato non può stare bene, ma può essere lieto di avere un cuore buono, comunque di averlo un cuore. Questa sera allora deve cercare di seguire il rito, ridere un po’ per riguadagnare buon sangue.
Dunque, sia che si partecipi o no, al capodanno o al carnevale ricordatevi che si tratta di festosità che dal punto di vista psicologico e sociale mirano a purificare dagli spiriti maligni, riuscendo a divertirsi un po’ alla faccialoro, deridendoli e buttandoli via con tutta la roba vecchia e marcia.
Se invece non vi siete sentiti di partecipare o non è andata come speravate cercate di essere sportivi con voi stessi, di non prenderla, di felicitarvi con i vostri spiriti buoni che vi tengono NEL BENE grazie ai quali vi rifarete presto (in fondo il giorno che vi sarete liberati dei vampiri sarà molto di più di un capodanno, sarà un vero e proprio capoVITA ed è questo che bisogna festeggiare in qualsiasi giorno dell’anno).
AUGURI 2011 DI GRANDE AMORE: TERRESTRE E CELESTE
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
buon2011 a tutti! dottore vorrei rispondere alla sua affermazione”ATTENZIONE : gli agenti stressogggeni reteiterati possono generare patologie somatiche, tuttavia proprio per questa ragione i soggetti che vi sono esposti debbono evitarli, per cui non è l’altro a causare lo stress patogeno, ma la relazione vampirica alla quale si sottostà per un incantazione amorosa manipolatoria. Insomma, cerchiamo di interpretare le mie affermazioni in modo corretto…” non credo di aver interpretato male cio’ che lei diceva anzi!certo che, la relazione e formata da 2 individui di cui uno bugiardo,ipocrita e manipolatore 360gg l’anno e a quando sembra a vita,come si fa’ ad evitare? oltre la fuga non ci sono altre alternative! quindi,tornando a cio che dicevo nella mia email precedente e che lei, giustamente, a voluto replicare,non mi stupisco a pensare che la moglie (defunta per cancro ai reni,una donna con 2 figli con poche alternative di fuga che e’stata li ‘ha subire ..il pazzo) si sia ammalata proprio per lo stress indotto e reiterato dalla relazione! io con un solo anno mi sono stressata tanto da avere l’acufene! di nuovo buon anno e che sia migliore!!
RICORDATEVI CHE QUESTO BLOG SERVE ANCHE PER ESPRIMERE SOLIDARIETA’ CONCRETA E INIZIATIVE SANE E CREATIVE. TUTTI POSSONO PROPORRE IDEE, INCONTRI, ATTIVITA’ PER IL BENESSERE. PERCIO’ ECCO COSA VI PROPONGO PER CAPODANNO 2001. AUGURIIIIIIIIIIIII, Pier
Se ci sono persone carine che vogliono venire ad un seminario di biodanza per passare il capodanno in modo salutare e divertente io ci sono e suonerò la chitarra e canterò per stare bene insieme. Ci sono ancora 6/7 posti. Auguri. Pier
http://www.aamterranuova.it/article5189.htm
Egregio dottore,
se fosse possibile, in questo blog di auto-aiuto, vorrei che Lei approfondisse un po’ di più il discorso sulle ferite narcisistiche perchè non ho ben capito. Le ferite, da curare, in base alla Sua esperienza sono le stesse e cioè hanno la stessa natura e le stesse caratteristiche e causali sia nelle donne che negli uomini che hanno subito un trauma da DNP?
Nel ringraziarLa per la risposta, colgo l’occasione per formulare a Lei ed a tutti noi, le vittime indistintamente, i migliori Auguri di Buon Anno: “Non ti auguro un dono qualsiasi…Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono. Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita” (Elli Michler),
Buon 2011
Grazie per gli auguri contraccambio. Allora in più risposte e nel testo c’è spiegato che il narcisismo è l’amore per se stesso, se questo amore è eccessivo in quantità e qualità (supervalutazione) diventa patologico, se invece è diffetto (svalutazione) vuol dire che è ferito (ferita narcisistica). Detto così abbiamo un concetto assai generico, in quanto vi possono essere circa 6 miliardi e mezzo di ferite narcisistiche differenti, voglio dire tante quanti sono gli esseri umani sulla terra… del resto anche se parliamo di ferite fisiche possono essere molto diverse dovute a varie cause, tagli, ustioni, contusioni, sostanze chimiche e radittive, ecc e possono essere in tanti posti del corpo, persino interne, sono cioè lesioni di organi interni… se poi stiamo parlando di ferite psichiche che sono invisibili, ma ci sono, individuarle a fondo richiede un analisi ancora maggiore rispetto a quelle del corpo, questo anche perché sebbene i corpi delle persone sono molto diversi, in termini di forme, funzionamento e di sostanze sono tuttavia simili… invece le psiche degli esseri umani dipendono da innumerevoli varianti perché le singole vite possono essere enormemente diverse… alorra se vogliamo capire la natura , la qualità, la quantità, il tipoi di ferita narcisistica di una persona occorre una normalissima analisi, o comunque una profonda introspezione che da soli solo FREUD riuscì a fare, c’è infatti bisogno di un lavoro a due, di un confronto, altrimenti le parti inconsce della psiche sfuggono come ombre, lo sa perché? PERCHE appunto sono INCONSCE IN-CONSCE, cioè non sono consce, se lo fossero consce, non sarebbero in-consce, giusto? E alora le si vedrebbe, e allora non ci sarebbe bisogno di approfondire, ma allora vorrebbe dire che una persona non ha l’inconscio il che è impossibile. Da soli non si riesce a vedere il proprio inconscio allo stesso modo che non ci si può guardare la schiena o la nuca mentre si cammina, non ci si può tagliare i capelli da soli, senza combinare disastri, non si possono vedere parti di noi, se non c’è uno esterno a noi che con strumenti specialistici e dedizione estrema si dedica a noi per farcele vedere… e allora si incomincerà a vedere la propria ferita narcisistica, e allora si diventerà abbastanza consci di essa per poterla curare… altrimenmti è facile che questa resti più o meno aperta e diventi un ghiotto richiamo per vampiri, iene e squali che fingendosi guaritori , fiutano il sangue e vengono per cibarsene meglio… ecco, spero che in modo esemplificativo le ho risposto, ma in molte mie risposte e nell’articolo troverà approfondimenti.
Un caro saluto e adesso non ci pensi si faccia un bel capodanno e se c’è qualcuno che non sa cosa fare venga a biodanza in Maremma al posto che ho indicato in un mio intervento di poco fa, così ci divertiamo in modo salutare alla faccia dei vampiri (anche questo aiuta a sanare le ferite narcisistiche).
Un buongiorno a Lei Dott. Brunelli e a tutti!
replico al suo invito per capodanno in maremma, un’idea bellissima, mi dispiace nn poterci essere, in quanto, come le accennavo l’altro giorno, sono gia’ fuori città x un’invito.
Mi piacerebbe tanto se si potesse riproporre, magari a gennaio, un’incontro di questo tipo.
Penso che confrontarsi insieme per parlare e per cercare di star bene sia una bella e utile esperienza….e anzichè una caccia alle streghe la facciamo ai vampiri…..e poi chi si vuole perdere il Dott Brunelli con la chitarra??? :-)
buona sera a tutti! ho letto quasi tutto il blog in una notte e mi sono ritrovata in tutte le testimonianze! io vorrei aggiungere il malessere “fisico”io x lo stress ho acufene e dolori allo stomaco..difficolta a digerire. Il dott Brunelli ne ha parlato dicendo che questi “vampiri” cio che provocano si riflette anche sulla salute fino a far ammalare l’altro anche con tumori!il mio”vampiro” era vedovo la moglie e morta di tumore il giorno dopo il compleanno di lui..secondo me e stato lui a farla ammalare!! certo sto dicendo una “stronzata” ma tra virgolette!! io nn ci vivevo insieme e una volta mentre litigavamo (cioe’ io litigavo lui stava zitto)perche lui era stato un coglione io gli dissi ” ma come si puo vivere insieme se tu reagisci sempre cosi’ ” lui fra i denti disse”dopo sara’ peggio” e al solito poi nego d’averlo detto!In effetti poi ti chiedi ma se mi odi cosi’ tanto xche nn mi ha lascito? avrei tante storie..x 2 anni che ci sono stata insieme..ed e’ iniziato una sera prima di capodanno, mi telefono’ un amico e mi disse scherzando se mi ero innamorata xche nn mi vedeva piu in giro..io gli risposi di si’ e siccome stavo a casa del vampiro gli riferii la conversazione lui mi chiese conferma e da li..piano piano sono scesa nell’inferno!Sono 7 mesi che lo lasciato.. lui nn se fatto piu vivo..anche xche lo escluso buttando il num di cell mi mando un’email dove diceva di “farmi sentire xche era preoccupato x me” come se io avrei potuto fare delle sciocchezze!Anche io come molte di voi volevo delle risposte ai miei xche..e dopo un po’ di mesi lo richiamato..ma con il risultato tragico di essere rientrata nel “tunnel” ora vi posto alcune risposte che ha dato alle mie email
1)magari tutto quello ke mi hai dettosarà vero al primo all’ultimo ma quello
ke
sono e cio ke ho fatto nn è stato mai studiato x ottenere cose materiali o
altro diversamente da te ke sei stata in grado calcolare facendomi credere
altro x ottenere quello ke volevi
2)tutto quello ke ho fatto io lo fatto col
cuore e nn con interessi a differenza di altri ………….
3)te lho spiegato subito ke avevi
fatto cosa ke io nn ho mai pensato di fare….volevi fare la carina solo x
convenienza tua.
dice e non dice lascia tutto alla tua”interpretazione”
e una “melma” che attacca sulle insicurezze altrui ,ma quando viene attaccato mette la coda in mezzo alle gambe e sta zitto(cosi viene trattato dai suoi amici!)ed e’ cosi’ che lo trattato io pochi giorni fa’!glo detto di avergli chiesto di volere un figlio solo x farlo fuggire ,sapendo la sua inneguatezza ad essere gia padre dei suoi2 figli, e che ho avuto raggione! lui dopo 7 mesi ha fatto il “passo” se fatto 100km x portarmi l’anello che gl’avevo regalato! ahahaha..me la messo nella cassetta della posta..e secondo me e tornato anche a controllare se l’avevo preso!Stavolta sono io co “scavusciato” nella sua ferita..potrei chiedermi il”significato” di quel gesto..ma sinceramente nn vorrei sforzarmi tanto..e una povera bestia un cane senza padrone!…ragazzi auguri a tutti sperando che il 2011 sia un’anno sereno x tutti!
ATTENZIONE : gli agenti stressogggeni reteiterati possono generare patologie somatiche, tuttavia proprio per questa ragione i soggetti che vi sono esposti debbono evitarli, per cui non è l’altro a causare lo stress patogeno, ma la relazione vampirica alla quale si sottostà per un incantazione amorosa manipolatoria. Insomma, cerchiamo di interpretare le mie affermazioni in modo corretto… poi approfondiremo. Intanto buon anno
gent.mo dott. non si scusi la mia era una semplice battuta.. capisco perfettamente che questi traumi sono molto difficili da sopportare per chi li subisce ma molte volte poco chiari per estranei come in questo caso me.. quello che forse non riesco a capire sicuramente per ignoranza in questo campo è perche’??? mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse perche esistono persone del genere che portano cosi tanto male, ma quello che forse mi manda piu fuori di testa e non riesco a farmene una ragione di come mai una persona venga traviata fino a questo punto e non ascolti realmente le persone che intorno a lui cercano di aiutarlo anzi in molti casi gli da proprio contro.. questo dottore non riesco a capirlo. Questa persona sta facendo in modo di far terra bluciata intorno a lui per lasciarlo solo credo per poi poterlo distruggere completamente vuole allontanarlo dalla sua famiglia lo mette in cattiva luce con amici e parenti e raccontando cose anche non vere? come si puo combattere contro personaggi del genere.. e difficile veramente .. e se posso essere sincera alcune volte sono stata presa dalla rabbia l’ho aggredito per cercare di smuoverlo… ma senza ottenere alcun risultato.. se non quello che io stavo male xche lo avevo trattato male.e difficile dottore essere sempre calmi e tranquilli.. e non posso dire che in alcuni casi non sia stata presa dallo sconforto ..tanto da mollare… pensando anche in modo non corretto “lo vuoi tu” cavoli tuoi …ma poi tengo troppo a lui.. sicuramente ho commesso degli errori..
Gentile Elisa, qui lei può trovare molte informazioni e testimonianze, come le ho detto per un consulto individuale sono disponibile, ma è possibile solo su richiesta privata ed , appunto, in sede individuale.
gent.mo dott. avrei bisogno di parlarle se e possibile perche ci sono stati degli avvenimenti puo aiutarmi??.
distinti saluti.
Negli orari lavorativi mi si può chiamare ai recapoiti che ho indicato. Eventualmte si lascia un messaggio per essere richiamati. Per questo genere di richieste personali per favore non usate il blog, che è pensato come dibattito per tutii, per le questioni individuali c’è la mia mail.
Buongiorno Prof. Brunelli,
da qualche mese ho scoperto il suo blog, vorrei che lei sapesse che le sue parole mi aiutano a far chiarezza su ciò che mi è capitato ben tre anni fa e che ancora mi impedisce di vivere serenamente. I suoi interventi per la verità mi aiutano non solo a far chiarezza ma a nutrire speranza in una forza interiore positiva che sento che sta rinascendo dentro di me. Da subito mi sono sentita invidiata, considerata quasi un essere alieno, per provare dei sentimenti che lui probabilmente non ha mai provato o che non provava più da un pezzo.
Riprendere fiducia è un percorso arduo ma piano piano sto recuperando le mie energie perché mi aiuta la consapevolezza che lei descrive molto bene nel suo post di auguri su albedo del 26 dicembre.
“siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perche amano tanto il male le odia, perciò le attacca a morte.”
Grazie, in questi mesi con il suo blog, anche se non sono mai intervenuta mi sono sentita meno sola e più fiduciosa nel futuro.
I miei migliori auguri per un 2011 strepitoso!
Grazie. Ricordo che chi volesse collaborare con testimonianze e osservazioni è in corso la creazione di un libro. A tale riguardo può scrivermi privatamente affinché io possa meglio spiegare le tempistiche e le modalità.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Buon giorno a tutti scusatemi se mi permetto di intervenire anche se io non ho vissuto direttamente unesperienza con un narcisista ma ho veramente bisogno di aiuto un mio carissimo amico purtroppo ha avuto la sfortuna io la chiamo cosi di incontrare una parcisista patologica, ha molta paura e per quante cose le possa fare lui tonra sempre da lei e io non so come poterlo aiutare, lo fa snetire in colpa minacciando di farsi del male e lui si sente in colpa che possa succederle qualcosa sono 5 anni che vive una vita d’inferno e lui e quasi arrivato alla fine dicendomi piu volte che vuole morire come posso aiutarlo ha gia iniziato la cura con la psicoterapeuta, ma siamo nei giorni festivi e lei spinge sul fatto di riportarlo a casa per poi finirlo del tutto è mai possibile che esistano persone del genere autostima siamo ridotti a zero qualsiasi cosa io possa dire lui non crede piu in niente lo ha distrutto e io non so piu dove sbattere la testa per poterlo aiutare… se non è troppo disturbo qualcuno mi potrebbe dire cosa devo fare?????
Innanzitutto digli di leggere e possibilmente partecipare il più possibile a questo gruppo. La psicoterapia lo aiuterà molto. Anche tu puoi aiutarlo molto, devi avere la massima comprensione, empatia, trasmettergli che hai fiducia in lui che ce la farà, devi essergli solidale contro le energie negative, come un alleata che dà soccorso ad un compagno in difficoltà, non devi farlo sentire menomato o colpevolizzarlo e mai e poi mai dargli del debole o dirgli che ha mancanza di volontà, devi fargli capire che tu comprendi che lui è vittima di una sorta di incantesimo negativo e che tu lo sosterrai con i tuoi pensieri e sentimenti per riportarlo al più presto nella via del bene. Tu però non devi sentirti con un carico superiore alle tue forze, devi solo aumentare le tue energie positive con nutrimenti buoni e salutari PER TE, così poi naturalmente puoitrasmetterli a lui, senza forzare, senza ansia, come una corrente benefica di un ruscello fresco. Importante è la proposta di distrazioni, cinema, nuove compagnie, trattorie, ecc. , queste anche se vengono a volte rifiutate sono molto apprezzate da chi è in questo trauma.
Prova a fargli vedere questo video e a chiedergli cosa ne pensa (lo consiglio a tutte/i e anche di commentarlo, con proprie riflessioni ed interpretazioni).
http://www.youtube.com/watch?v=HXZoPH06d3c
gent.mo dott. grazie per la risposta, il problema e che è vermamente difficile in molti casi tutto il lavoro che faccio di positivo viene distrutto da lei nel iro di un secondo, lo umilia lo fa sentire in colpa accusandolo di aver distrutto la classica e mi scusi se uso questo euferismo “famiglia del mulino bianco” che non è mai esistita lui in cucina seduto su una sedia x 5 anni e lei la principassa della casa.. (il figlio e solo di lei) gia separata.
Lui dice che non riesce a starle lontano sa che gli fa del male non riesce, l’attrazione fisica che lei gli fa intendere di avere nei suoi confronti per poi accusarlo di averla violentata sono possibili queste cose???
come posso fare x fargli aprire gli occhi anche perche credo che se lui torni a casa lei lo distruggeraà completamente … secondo lei sono una pazza????
Cara, come ho già scritto più volte approfondimenti individuali seri, per legge e per normale saggezza, possono essere fatti solo attraverso un normale consulto diagnostico e terapeutico, come del resto per qualsiasi problematica di salute, in quanto si tratta di salute mentale, della quale sono specialista regolarmente iscritto all’Ordine degli Psicoterapeuti della Lombardia e nazionale.
dott…. mi sta per caso dando della pazza in maniera gentile… (scusi era una battuta..) la ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
Mi scusi, ma siccome devo rispondere a tante persone a volte faccio qualche errore… volevo dire che sono lieto di sapere che lui è in cura come lei mi ha scritto… non mi permetterei mai di fare allusioni nocive e volutamente poco chiare. Allora, bisogna capire che tanta sofferenza psichica non implica di essere pazzi o malati, i traumi sono come profonde ferite che fanno male, ma non è che siano in se stessi patologie… un esempio che scongiuriamo è quello di un gamba rotta sciando, fa malissimo e va curata, ma non è che si è malati. Allora la psicoterapia, così come ogni medicina, non cura solo le malattie psichiche, ma anche le ferite, e conviene curarle altrimenti possono diventare più nocive e poi degenerare in malattie.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
sempre grande dr. Pietro non solo in italia ma anche in tutto il mondo …sentirti e` un grande piacere. come chi caminare nel bosco al buio il tuo discorso e` una traccia verso il sentiero luminoso ,,,, sei una guida positiva in mondo pieno di contrasti ….difficile per noi reggere questi contrasti tutti quanti abbiamo le nostre storie ma incotrare altre storie e` assai positivo per riorganizare le nostre …. ciao dr> brunelli a presto…… derar
Caro dottor Brunelli
le faccio i miei più cari auguri di buone Feste, lei merita un monumento……. Le sue parole hanno espresso perfettamente quello che anch’io penso. Sono in perfetta sintonia con lei…..
Abbiamo un grande potenziale d’AMORE dentro di noi e queste esperienze devono insegnarci come veicolarlo….. è un grande dono e non possiamo dare “le perle ai porci” .
E’ vero, noi vittime abbiamo sbagliato, siamo state superbe nel pensare di poter trasformare ciò che non dipende da noi e siamo state complici con i “vampiri” nel permettere e assecondare il male. Non dobbiamo avere paura di affrontare i cambiamenti e abbiamo il dovere verso noi stessi di amarci e di preferire sempre il bene al male. Io ho detto basta! Ho allontanato definitivamente il mio manipolatore, ho fatto la mia scelta…. sofferta e triste al momento…. e voglio pagare fino all’ultima goccia l’errore….. per quanto ancora pagherò… non lo so…… ma già sto meglio, molto meglio….. il mi obiettivo primario adesso è disintossicarmi……
Lui non vuole ancora mollare definitivamente la presa, nonostante abbia già a disposizione un’altra vittima, ma io divento sempre più forte e lo IGNORO TOTALMENTE……. mi sto scrollando di dosso ogni minimo granello di polvere avvelenato….. e non gli riservo nessun’altra energia se non il perdono…..
Scelgo il bene, il vero bene……. quello che lei ha descritto perfettamente e guardo avanti con serietà verso me stessa, con un sorriso ritrovato e rinnovato…….
Grazie per le sue parole illuminanti che sono, per me, pillole di coraggio ….
AUGURI DI CUORE A TUTTI
Bravissima, vedrà che la sofferenza finirà quando il germoglio del seme che ora sta affondando lle sue radici nell’oscurità del sottosuolo, fuoriuscirà dalla terra e respirerà l’aria del cielo… protegga co coraggio e pazienza questo processo di rinascita, e poi saranno fiori e frutti per lei ed altri.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Carissime e carissimi
è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco.
Chi è stato traumatizzato nei sentimenti da persone che hanno grossi problemi relazionali, tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici, è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).
Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perche amano tanto il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme e più ci riuscite e più vi sarete vendicati del male (non del vampiretto/a disgraziato di merda) e starete sempre meglio, riprenderete la vostra autostima, tornerete ad amarvi e allora vi ameranno e amerete, e allora capirete quando i sentimenti bisogna darli e a chi, e quando magari ci si fa un’avventura erotica che pure è una bella cosa *potrebbe scapparci anche il vampirello/a, ma usa e getta* … comunque non farete più lo sbaglio di innamorarvi di esseri malefici che hanno lo scopo di uccidere l’amore affinché venga sconfitto il bene attraverso la distruzione di persone capaci di farlo, il bene.
E in questo Natale quindi vi auguro il bene e vi regalo due video.
il primo è recente ed è quello che vi dò e cioè “Tutto l’amore che ho” perché rappresenta la mia battaglia per il bene ed anche la vostra, nella quale abbiamo preso tante botte da morire, ma pure con le ossa rotte, a terra, possiamo sorridere perché sappiamo che siamo buoni.
http://www.youtube.com/watch?v=D3HwnYbU_1A
Il secondo l’ho fatto io ed un mio amico poeta che ora non c’è più. E vorrei fosse tradotto in tutte le lingue e in tutti i dialetti del mondo. Non è riferito a questioni politiche, ma di umanità. E’ scioccante, ma è uno shock che deve servire a farci diventare più buoni e a fare di più nell’Amore, per l’Amore.
Eh sì, perché Natale sempre rinasce, e noi oggi rinasciamo, quindi PARTIAMO DA ZERO… via, via, via i vampiri cattivi, di tutti i tipi, quelli amorosi, ma anche quelli che in forme organizzate, per il loro spietato egoismo, succhiano il sangue alla vita e all’Anima del mondo, con la fame, la guerra, la paura, le ingiustizie… allora riconciliamoci con i nostri cuori, rinasciamo e torniamo ad amare davvero, in modo giusto e buono, per FARE il bene, tutto il bene possibile.
https://albedoblog.wordpress.com/wp-admin/edit-comments.php
Ciao AUGURI DAL CUORE
Grazie Dottore per la risposta immediata e per l’interessante video “Requiem per l’anima mundi”.
Mi ha ricordato che avevo intrapreso una adozione a distanza ma che, invischiata in problemi personali, mi sono limitata a mettermi la coscienza a posto versando solo il contributo dovuto.
Questo video mi ha stimolata ad occuparmene da subito e non solo materialmente…e già mi sento meglio.
Carissima
quello che hai scritto è il più bel regalo che mi fai e che ci fai in questo giorno di Natale, è segno che le forze del bene che si sono animate in questo doloroso e paziente dibattito si stanno evolvendo e iniziano a dare fiori e frutti.
Ti risponderò quindi con più cura nel commento N.164.
Ciao AUGURI DAL CUORE
Pier
Domanda al Dott. Brunelli:
le è mai capitato nella sua esperienza professionale che la persona affetta da DNP abbia sostenuto di essere (lui il vampiro) il soggetto vampirizzato, addossando alla povera vittima il ruolo di cattiva, persecutrice, manipolatrice etc.?
Mia cara, quando si litiga ci si dice di tutto, ogni cattiveria e assurdità. Perciò, onestamente, per risponderle con cura occorebbe il dovuto approfondimento, non si possono esaurire in due righe i sentimenti che sono così profondi importanti e poi anche feriti.
Allora colgo l’occasione per dirle di ampliare lo sguardo dal male personale a quello mondiale, è importante lo dico a lei e a tutte/i partecipanti… perciò vi invito ad allontanarvi un momento dai vostri problemi sentimentali che pure sono straordiarimaente importanti perché investono tutta la vostra vita, per dedicare un momento di attenzione a qualcosa che sapete già, ma che forse vedrete in un nuovo modo e che riguarda la vita di tutta l’umanità su questa terra e le sue immense ingiustizie e sofferenze… perciò ho realizzato un semplice video per voi , che non riguarda ideologie o idealismi, ma solo la tragicità di una situazione reale che ci chiama tutti a partecipare, per aiutare e per essere aiutati… sì, perché seppure è vero il detto ‘aiutati che Dio ti aiuta’ è ancora più vero ‘AIUTA che DIO t’AIUTA – ed anche qui non mi riferisco alla religione in senso stretto ma alla costatazione psicologica che una psiche equilibrata deve ricercare anche un proprio equilibri verso il mondo, nel vivere NEL bene, che viene prima di stare bene, e di non credere che sta bene chi vive nel male, questa è una persona che non vive proprio…
Ecco allora il link
Questo Video shock “Requiem per l’Anima mundi” (con una poesia del mio caro amico poeta Gian Luig Nespoli compagno di ricerche di anni che ora non c’è più e il requiem di Mozart) lo si trova in http://www.youtube.com/watch?v=CzSo11lB2tk … ma non ti rattristare se lo guardi, è importante invece proprio perché dobbiamo mantenere una gioia interiore per aiutare meglio gli altri, ma dobbiamo sapere.
Ma ci sono anche altri ‘piccoli video terapeutici nella mia pagina su Youtube, ci terrei ai vostri commenti e che vi facciano bene.
Un abbraccio
PIER PIETRO BRUNELLI
Psicologo – Psicoterapeuta
Care e cari partecipanti
Ho realizzato questo video povero per trasmettervi un messaggio augurale per Natale 2010. Vorrei che, al di là di ogni fede o credenza, si rifletta sul fatto che certe patologie mentali, certe sofferenze o certi comportamenti malevoli sono originati anche da una scompensata dimesione spirituale dell’anima-psiche. E’ quindi sempre importante lavorare per un riequilibrio ed una vivificazione di tale dimensione.
http://www.youtube.com/watch?v=ZweJEIPVleY&feature=player_embedded
L’immagine archetipa di Maria e il bambino (maternità) è fondamentale nella nostra cultura come simbolo della relazione, nell’amore e nella cura. E’ un’immagine che può esprimersi con infinite variazioni secondo le moltepliciti tonalità aff…ettive del ‘complesso materno’ di ogni essere umano. Un’immersione nell’ archetipo del materno mariano consente di esperire entro una dimensione spirituale intima ed, eventualmente laica, una preghiera terapeutica. Abbiamo assolutamente bisogno , nell’Anima-Psiche, di una Madre e di un Salvatore spirituali, dentro e ovunque, intorno a noi. Auguri
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Cari Amici,
in prossiimità del Santo Natale, credenti e non, mi e vi dedico un manoscritto trovato a Baltimora nella chiesa di San Paolo nel lontano 1692, ma che mi ha colpito per la sua attualità.
Si intitola “DESIDERATA”:
“Procedi con calma tra il frastuono e la fretta e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio. Per quanto puoi, senza cedimenti, mantieni buoni rapporti con tutti.
Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi e incolti, hanno anch’essi una loro storia.
EVITA LE PERSONE VOLGARI E PREPOTENTI: costituiscono un tormento per lo spirito.
Se insisti nel confrontarti con gli altri rischi di diventare borioso e amaro, perchè sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te.
Godi dei tuoi successi e anche dei tuoi progetti. Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile: essa costituisce un vero patrimono nella mutevole fortuna del tempo.
Usa prudenza nei tuoi affari, perchè il mondo è pieno d’inganno. Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.
Sii te stesso.
Soprattutto non fingere negli affetti.
Non ostentare cinismo verso l’amore, perchè, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde.
Accetta docile la saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della gioinezza.
Coltiva la forza d’animo, per difenderti nelle calamità improvvise. Ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine.
Al di là di una sana disciplina, sii tollerante con te stesso.
Tu sei figlio dell’universo non meno degli alberi e delle stelle ed hai pieno diritto d’esistere.
E, convinto o non convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’universo si stia evolvendo a dovere.
Perciò sta’ in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di Lui. E quali che siano i tuoi affanni e aspirazioni, nella chiassosa confusione dell’esistenza, mantieniti in pace col tuo spirito.
NONOSTANTE I TUOI INGANNI, TRAVAGLI E SOGNI INFRANTI, QUESTO E’ PUR SEMPRE UN MONDO MERAVIGLIOSO. Sii Prudente. SFORZATI DI ESSERE FELICE”.
Con tanto affetto, AUGURI
Ecco, stavo aspettando questi messaggi. Grazie, sono arrivati: Interpretiamoli e agiamoli bene. Auguri sinceri di pace a te e al mondo, perché abbiamo bisogno di pace, e indipendentemente da ogni credo religioso, ciò che è fondamentale è coltivare una spiritualità interiore, anche in modo laico. Questo sempre, e ancor di più per quanto riguarda l’argomento di questa discussione di auto-aiuto. Ancora grazie e auguri.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Gentile Dott. Brunelli,
come si fa quando non si può praticare tutti i giorni il no contact?
Certe volte, se mi succede di vederlo, sento ancora malessere e dolore (anche se non con la stessa intensità di un tempo). Provo anche rabbia nei miei confronti per non essere stata capace di proteggermi da uno schifo che osa definirsi “uomo”.
Mi brucia essermi sempre rapportata con lui in modo civile e gentile. Il fatto è che non volevo credere che fosse crudele e invece ho avuto conferma sulla mia pelle.
Ho incassato talmente tanto che il mio cervello di tanto in tanto ha ancora la necessità di sputare fuori rabbia e dolore. La ferita c’è ancora. Si sta rimarginando, lo so, ma manca qualcosa. Nonso bene cosa. Mi dico che mi sarei dovuta togliere la soddisfazione di insultarlo. Forse ora mi sentirei più leggera.
E’ importante impegnarsi a ricercare luoghi frequentati da persone che ricercano salute, spiritualità, benessere, altruismo… avere nuove amicizie, occuparsi di parenti, amici e del prossimo, di migliorarsi nel lavoro e nel sapere, dedicarsi a sestessi ed anche imparare a stare da soli con se stessi, per riposare o per fare quello che veramente c’è da fare… un po’ alla volta si fortificherà il no contact, ma è importante anche fare appello alla volontà… al fine mi è d’obbligo ricordare che la psicoterapia aiuta moltissimo.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Salve a tutti,
ho scoperto da due giorni che l’uomo con cui sono stata per 12 anni, di cui 9 di convivenza, è un narcisista o perlomeno ha molte cose in comune con coloro che vengono definiti narcisisti, così come io ho molte cose in comune con le vittime dei narcisisti. Non sto quì a raccontare la mia storia, che è simile a quella di tante altre donne. Sembra crudele ammetterlo ma sono felice di constatare che questo problema esiste anche perchè mi ha aiutato a capire che non sono pazza!!!! Forse il mio problema è la necessità di colmare una carenza affettiva che so di avere da sempre…. Quello che adesso voglio avvalorare è che c’è molto in comune tra Tdn e Dpts. Il 6 aprile 2009 ero a L’Aquila, dove abitavo da diversi anni (adesso mi sono trasferita) e a causa del sisma vissuto ho avuto tutti i sintomi del Dpts. Ho superato quel terribile periodo solo con le mie forze, con la preghiera e con la pazienza di attendere i mesi necessari per smaltire il trauma. Dopo un anno mi sono ritrovata ad affrontare la fine di un rapporto d’amore per me vitale e primo punto di riferimento nella mia vita……. Così credevo…… E invece, realizzo solo adesso che nei miei ultimi 12 anni sono stata vittima……. ero così abituata a sentirmi in colpa e in dovere verso il mio uomo, a farmi in quattro per far funzionare il rapporto, ad assecondare tutti i suoi desideri e ad accantonare i miei, ad essere sempre forte per affrontare i suoi continui sbalzi di umore e le sue manie di persecuzione, a proteggerlo e difenderlo da coloro che vedvano in lui qualcosa che non andava……. mi sentivo forte….. annientando però la mia vita, il mio essere, ero addirittura pronta a sposarlo e a soffrire tutta la vita per lui e con lui……. Sono masochista? Ho un pò lo spirito della crocerossina, forse è per questo che non riuscivo a staccarmi da lui? E tanto per la cronaca, sapete perchè è finita? Bhè penso che lo sappiate tutti, non c’è un vero motivo di fondo….. ma quello che mi stupisce è che il tutto è successo dopo essere tornata da Medugorje…… Io, ignara di vivere con un narcisista, in 5 mesi ( senza troppa violenza) ho scoperto tutta la realtà dei fatti che ignoravo….. anzi facevo finta di ignorare perchè, troppo debole oramai, per interrompere quella dipendenza affettiva….. e ci ha pensato Maria a salvarmi e a farmi smettere di soffrire, sia per le conseguenze di questa storia sia per la sua fine. Non voglio cantare vittoria perchè sono ancora fragile, ma queste esperienze ci danno la consapevolezza che il male esiste in tante forme e più lo conosciamo e più lo sapremo riconoscere ed affrontare o sfuggirgli. Avere per due anni consecutivi gli stessi sintomi di apatia, scoraggiamento, voglia di farla finita, inutilità, senso di impotenza, ecc ecc, è dura da vivere soprattutto quando non hai più forza per te stessa perchè devi aiutare l’altro, ma dopo l’esperienza Medugorje è tutto diverso per me. Se non avessi avuto la fede adesso sarei ridotta davvero male perchè non sono abitutata a chiedere aiuto (sbagliando) e invece sono quì, piena di consapevolezza e con la pace nel cuore di meritare un futuro diverso…. Finalmente vivrò una vera vita…… e non vedo l’ora! Anzi è già iniziata perchè ho perdonato e mi sono perdonata e quindi sono libera di guardare avanti con fiducia e speranza…… Dio esiste e ci ama…. e si occupa dei nostri problemi! Forse sono uscita fuori tema e me ne scuso, devo comunque ammettere che da ignorante di problematiche di questo genere non sarei mai riuscita a capire la mia situazione senza questo blog e tanti altri che trattano il problema. Grazie dottore per aver donato il suo sapere gratuitamente a chi, come me, ne ha bisogno e ne trae giovamento per vivere meglio.
Grazie per la sua testimonianza. Se può partecipi ogni tanto per aiutare a comprendere e a stare meglio.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
ok. mi dica lei , perché un essere, persona abbastanza intelligente casca o abbia avuto un’amore viscerale illusorio di un individuo pagliaccio, senza voglio me la sento, la malattia insita di tutti tutte quante che scrivano a lei ? essere plagiati ? ferita narcisistica non curata ? con cosa che ho dentro allora , se non ho possibilità di recitare, gruppi, dove Lei consiglia al singolo di cominciare con cosa, sappendo bene che noi come dice lei vittime non siamo di natura cattive…dice tanto di teatro, creatività etc…..ma appello se di quelle risorse non ce ne sono ? ecco il cuore vero? dare il massimo al prossimo ? sono giusta inquello che ha consigliato?
Ti faccio tanti auguri. E grazie per la partecipazione che ti impegna molto anche nell’esercizio dell’italiano. Anche imparare nuove linue, arti, attività, conoscenze è un modo molto intelligente per generare nuove potenzialità e trasformazioni positive di se stessi. Brava anche per il tuo impegno verso gli altri, questo fa molto bene anche a te.
io per i prossimi mesi minimo 4-5 mi sono ritirata, lavorerò comunque (inizio solo sett. pross.), comunque quello che sia, è importante per me far sapere a tutto il mondo che cerco di essere disciplinata per i prossimi mesi e di lavorare fare qualcosa per chi se lo sarebbe meritato da tanto, x loro, e ribelle pecora quale sono prego gli spiriti, o meglio angeli custodi e tutti quanti nell universum di avviarmi su una buona strada per l’anno prossimo, e magari , ma è chiesto troppo , di trovare incontrare anime del gruppo nostro…..pazza certo …buone feste a tutti…io la festeggio lavorando a casa dopo 20 anni di assenza…ho il magone…strano
Non vorrei più intervenire nel blog perché so ke ogni qualvolta che intervengo sono ricaputaltata nel passato…ma poiché mi sento sensibile devo affiorare. Quando per quanto si fosse ingenui, si ha sentito l’essenziale di un altro(magari la sola scopata) è difficile non parlarne. Io per tanti anni, per il mio vampiro interiore, che purtroppo solo adesso grida vendetta, rappresaglia morte a mo di racchette di basket, quel vampiro era assopito, magari per l’illusione o gli spinelli fatti insieme quando uno non ce la fa più di sopportare tutto quanto di superficiale, mentito, giocato, finto….il crollo avviene prima o poi, poi quando vi , mi vedevo allo specchio, no no no, non è la tua anima, cosa ti vedi allo specchio una con le borse, triste, hai bevuto ma cazzo perché bevi sempre per i tuoi stati d’animo, passaci sopra in fondo era un porco, maiale, lurido , ti sei addossata per anni la colpa, servendo, facendo bella figura, facendo di tutto per compiacere e non bastava mai, non eri grassa anzi, non eri brutta anzi, non eri antipatica anzi, avresti fatto tante di amicizie con il tuo sesso , altre femmine, ti eri fermata , non ti sentivi mai all’altezza e quell’altro ti ha fatto sentire un niente, isolata da tutti, pronta sempre e chiunque per la tua dipendenza della scopata iniziale, finale, sapevi sempre era il primo che ti aveva avviato ai giocattoli, vibratori, tutto quanto e tu l’hai stimato apprezzato idolatrato perché nessuno prima di lui ti aveva sfidato e succhiato l’ultimo goccio…bene…ma se sai se sta male qualcuno o un amico o conoscente si trova nei guai, minimo, magari mi sbaglio, di offrirgli il minimo………a parole, a fatti, a formo di informazioni, ma ai vampiri, non gliene frega un cazzo non solo di te ma di nessuno, io vorrei, no neanche, perché so di aver sempre compassione e se fosse come adesso quello che mi ha preso in giro , fatto del male se un domani dovessi essere in una tomba in mezzo alla merda gli sorriderei su a dirgli di buttare giù merda e fango, sicura che lo farebbe e non ci capirebbe un cazzo, questo qua dico perché allucinante , allucinante di come fossero alcune persone ed io come giustamente dice prof. Brunelli dobbiamo cercare un’altra via, perché il male insito in tutti, ma io Le dico sinceramente prof. Brunelli non me la ero mai immaginata cercata o altro, e non ho voglia di far fronte al vampiro mio interiore, perché so che con me tutto è apposto, capita, mi ci sono imbattuta in quell essere ci sarà un perché , ma certe cose non posso accettare non ho mai fatto del male a nessuno, mai voluto del male a nessuno, non parlo male di altri, penso x conto mio………….ma allora qual’ è il vampiro mio ? di essere stata accondiscendente ? di aver avuto pensieri del buddhismu…..fammi del male si fallo, cosa dovrei essere una bestia un vampiro esteriore ? cosa perché attratta in passato da individui del generer? Mi creda, di certo non sono normale , ma sesso dipendente….è una parola che mi fa ridere oggi, perché faccia i conti Lei, per quanto potesse essere assessuale mirato…ad una certà età x quanto bello…inutile dirne altro e posso essere monaca o ninfomane non cambia il concetto…che se l’amore spirituale non c’è e ci facciamo male da soli per tutta la vita si che c’è qualcosa che non va, ma difficile dirlo per Lei e tutto il resto del blog, jung, C.G.jung mi piace tantissimo considerando l’epoca vissuta, Lei quando fa psicoterapeuta è guidato da Jung o quale linea ? io certamente sono confusa e va bene che lo vedano tutti quanti perché no , ci scrivo perché è un blog del genere e allora ha ragione lei, non devo aver remore , ci scrivo a volte per dare una valvola al mio sconforto….va bene.. o no?
Ma il sesso è un’esperienza bellissima. Il problema è che non deve essere impiegato per manipolare sentimentalmente una persona. Siamo nel 2010 in occidente, bisogna avere l’educazione sessuale e sentimentale di parlare chiaro, uomini e donne. Se si è insicuri sentimentalmente bisogna esprimerlo al partner, se si vuole una bella relazione sessuale, con affetto e amicizia, ma senza un coinvolgimento amoroso relazionale, bisogna dirlo al partner, se si ama, bisogna dirlo al partner… insomma, si può anche provare una forte attrazione sessuale per qualcuno/a, ma non per questo bisogna cadere nell’innamoramento se l’altra/o persona non lo merita oppure proprio per diverse ragioni non può corrisponderci. Spero che sia chiaro: sesso bello, ma se non c’è si può stare anche senza, se lo si vuole si può cercarlo, se lo si trova va vissuto, ma bisogna fare attenzione a non caricarlo subito di sentimentalismo, né come proiezione su un altro/a sbagòliato/a, né come possibilità di farsi manipolare da persone che o perché sono malate o perché sono cattive usano il sesso per violentare l’anima degli altri.
Spett.prof brunelli, sono un uomo di 49 anni sposato per 16 anni un figlio 15 enne una mogli dall ‘apparenza normale ma che sei mesi fa mi ha chiesto fortunatamente la separazione. la mia stroria con lei e cominciata quando lei oggi 40 enne aveva solo 17 anni. tutto e filato liscio fino a che due anni dopo la nascita di nosto figlio lei a cominciatoa sentirsi insoddisfatta, ha trovato lavori vari in in ogni uno di essi ha avuto una relazione con qualcuno, ha un carattere deciso dolce ma spesso dava segni di nervosismo, bugiarda patologica non e mai riuscita ad avere un amicizia stabile, tre anni fa va via di casa innamoratasi di un 30 enne ,dopo 5 mesi ritorniamo insieme, 1 anno fa scopro che una semplice amicizia che lei mi ha fatto sempre credere era una relazione che durava da anni mi ha anche detto dopo che ho scoperto tutto che era stata a letto con lui e dio sa cn quanti altri, dopo 1 mese che abbiamo deciso di separarci in attesa della separazione ha una storia con un altra persona ,dio ma chi ho sposato. spesso non mangiava rasentando uno stato di anoressia, siamo stati dallo psicoterapeuta ma anche da lui e stato un buco nell’acqua giuro che ne ero innamoratissimo forse lo sono ancora ma dopo tutto cio nn riesco a capire dove e se ho sbagliato io, premetto che le ho sempre dato tutta la fiducia e la liberta di questo mondo, l’ho sempre riempoita d’affetto e amore anche soffrendo dentro me stesso . ho sentito parlare di borderline ma giuro che nn ci capisco piu nulla credo solo che l’unica cosa buona che abbia fatto e quella di separarmi . vorrei un cortese cenno di rispista da parte sua e cercare di capire dove ho sbagliato e chi e realmente questa donna. distinti saluti. la prego nn faccia come altre persone a cui ho scritto senza ancora ricevere una risposta ad una situazione che mista e mi logora ancora l’ esistenza.
Caro Signore, le sono molto solidale. La sua testimonianza contribuisce a farci capire come possono ferire le relazioni quando non maturano, non si evolvono e non vengono sanate. Tuttavia queste storie così importanti hanno sempre anche degli aspetti buoni, lei ha accennato ad un figlio…
Il fatto che non abbia ricevuto risposte lo posso capire perché la sua giusta esigenza di chiarimento riguarda un percorso di vita molto lungo, e per rispondere occorerebbe rileggerlo con lei in profondità Lei si sforza di riassumere in poche righe e risponderle in modo sbrigativo a riguardo sarebbe una mancanza di rispetto nei suoi confronti. Io quindi la invito ad approfondire con un percorso psicologico e anche a considerarsi come all’inizio di un nuovo libro della sua vita, nel senso che, da come lei scrive, non si tratta di ‘voltare pagina’ , ma proprio di aprire un nuovo libro, che può essere addirittura in una lingua nuova, e che quindi lei deve impegnarsi per capire e per trarne beneficio… quando per tanto tempo abbiamo sofferto e siamo stati feriti, se ci liberiamo e poi volgiamo i nostri sforzi ad una rinascita abbiamo di certo la possibilità di scoprire nuove energie e nuove possibilità in positivo. Questo io le auguro e questo la invito a fare tenendo conto di quanto qui posso solo accennare.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Una domanda: quando per anni si ha avuto a che fare con un vero e proprio narcisista spietato che faceva vedere la vera faccia solo a chi riusciva a conquistare e tenere nel suo potere con una cattiveria unica per l’indifferenza e il menefreghismo vanitoso nei confronti non solo del partner ma di chiunque altro appena non serviva più per un loro qualsiasi fine, può essere che quella cattiveria egoistica che confina con l’infantilismo per la carente considerazione, rispetto altrui abbia origine nell’educazione ? Cioè, per esempio, che abbia peccato la madre nel dargli, nell’insegnarli le cose basilari per maturare sentimenti sani di crescita ? Altrimenti come potrebbe mai spiegare questi qua con la loro indole cosi cattiva se partiamo con il presupposto che cattivi non si nasce ? Grazie
La psicologia dell’età evolutiva, come la filosofia (l’ontologia), e le scienze genetiche dibattono da sempre sui temi dell’innatismo e dell’ambientalismo, cioè se nasciamo in un certo modo o se lo diventiamo. La via di mezzo sembra quella più attendibile cioè che vi sia una certa predisposizione a sviluppare una certa personalità, ma comunque in funzione delle influenze dell’ambiente famigliare, educativo, sociale culturale. Ora però, capire a tutti i costi chi ha tirato la freccia, cioè la fonte negativa di un problema, non aiuta a capire come fare a togliersi la freccia, che è la cosa veramente necessaria. E’ vero però che per guarire bisogna capire le cause. Ma allora le cause veramente originarie dovrebbero individuarsi in un’energia negativa archetpica, primaria, che esiste nell’essere umano, fa parte di tutti noi dasempre e per sempre. Perciò bisogna lavorare con tutti mezzi per la positività, a comnciare a noi stessi, affinché questa si trasmetta ad altri. C’è anch chi, come Agostino, sostiene che il male non esiste, esso sarebbe solo mancanza di bene ( Privatio boni) in quanto, dato che Dio ha creato tutto, non puo aver creato il male, il qale deriverebbe solo dagli esseri umani che non fanno il bene, e ch sono lasciati relativamente liberi di scegliere in nome dellibro arbitrio… ma Jung e molti altri saggi di tante religioni e sapienze invece indicano che il male esiste, è davvero una forza incancellabile, che si contrappone al bene secondo un principio di equlibrio naturale di compensazione. Perciò il fatto che il male esiste, nella natura stessa della vita, non è una responsabilità o una colpa solo umana. Tuttavia la positività è il bene che permette di crescre, vivere, andare avanti per noi come individui e per la specie umana, perciò dobbiamo coltivarla nell’aspro bosco della vita fatto di bene e di male, al fine di creare un ‘giardino naturale’ , come il giardino Zen diciamo, per noi stessi e per altri. Il narcisismo patologico ed altre patologie, o comnque tutti gli atteggiamenti negativi distruttivi, vanno invece verso la regressione, fanno aumentare il male generale, l’odio, la mostruosità. Infatti gli animali, per quanto possano essere feroci e aggressivi sono regolati da un istinto naturale di equilibrio tra il bene e il male, per l’evoluzione. Invece quando la cattiveria umana prevale può arrivare a comportamenti che sono inferiori e peggiori rispetto a quelli delle bestie, e quindi sono mostruosi, uccidono la vita e l anima. Ora Jung dice che questo pericolo è sempre latente dentro ciascuno di noi,ed ë anche attivo, anche se in piccole quantità, sebene non si è proprio patologicamente gravi. Mi riferisco a ciò che ho chiamato “Il VAMPIRO INTERIORE”. Arrivati ad un certo punto, dopo che abbiamo capito di essere stati feriti e attaccati da un Vampiro esteriore, e seppure capiamo perché lo è diventato, dobbiamo necessariamente fare i conti con il nostro Vampiro interiore, perché è quello che ci ha portato ad allearci e ad amare un Vampiro esteriore. Dobbiamo allora imparare a coltivare un nuovo senso dell’Amore e a riequilibrare il bene e il male dentro di noi, facendo in modo che il bene prevalga sempre almeno un po’, così che la ruota dell’energia abbia un movimento in avanti per evolversi e non per ricadere e girare indietro. Quando si capisce che la disgrazia di aver avuto a che fare con il male squilibrato di un vampiro esterno a noi, o piu di uno (la società è piena, e il mondo è ora comandato dalla negatività) allora capiremo / anche perché non abbiamo scelta/ che ciò è accaduto o per portarci all abbandono verso la negatività, oppure per spronarci a scegliere in modo chiaro e definitivo la positività, per il nostro bene e quello degli altri, che sono uniti. Perciò ciascuno, a modo suo, da solo, con la psicoterapia con le tecniche spirituali, le arti, e con tutti i mezzi, purché con buon cuore e buona volontà deve iniziare a lavorare su se se stesso. Qui già lo stiamo facendo, ma questa forma -on line- deve considerarsi solo una chiave per aprirsi ad una trsformazione che implica necssariamente pratiche, esperienze e comportamenti concreti rivolti a coltivare, in tutti modi, con le piccole cose e quelle più impegnative, equilibrio e Amore, facendo del proprio meglio per questo fine che è il vero più importante senso-mssione della vita. Cio non implica un atto di eroismo estremo, anche se e impegnativo, quanto una base umana di umilta, di spiritualita, di speranza, ed anche, persino, di saggio e innocente umorismo.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Amici,
la salute è un bene primario tutelato dalla nostra Costituzione e per salute si intende la integrità della salute psico-fisica che deve essere salvaguardata: sui luoghi di lavoro, nel rapporto di coppia, in ambito familiare ed extrafamiliare, sempre ed ovunque.
Poichè non si uccide solo con la pistola, i danni psicologici causati da abili manipolatori “malati” ma pazzi lucidi oggi possono avere un risarcimento se causati da un coniuge a danno dell’altro nell’ambito matrimoniale. Infatti una sentenza coraggiosa ha riconosciuto alla moglie il risarcimento per il danno da mobbing causatole dal marito. Al di fuori del matrimonio, la legge sullo stolking è un altro passo in avanti e, nonostante le critiche per l’uso ed abuso cui essa si presta per come è congegnata oggi, l’importante è che una legge ci sia perchè, poi, è sempre perfettibile. Rimangono per ora privi di tutela, nell’ambito del nostro ordinamento, i danni psichici causati nelle relazioni affettive fuori dal matrimonio da soggetti che hanno, secondo me, una forte capacità criminale e la risarcibilità dei danni che provocano è una strada difficile ma percorribile ed io metterò al riguardo le mie conoscenze e la mia esperienza giuridica per fare in modo che la salute venga tutelata sempre. Grazie a questo blog ed al Dott. Brunelli che mi hanno consentito di approfondire questa tematica nel bene di tutti.
Ringrazio per l’esperto e confortante intervento. Però guardate che è vero, da come appare in psicoterapia e dai professionisti della giustizia, avvocati e forze dell’ordine, che molto spesso la legge sullo stalking è adoperata come arma di ricatto e di minaccia da abili manipolatori/trici per applicare più agevolmente il tira e molla e sbarazzarsi di chi sta solo cercando di avere una giusta spiegazione dopo aver subito immani violenze psicologiche senza poter avere alcuna tutela legale o assistenza psicologica. Questo è gravissimo, nessuna legge per quanto giusta nel merito può essere concepita in modo da dare un’arma in più ai delinquenti. Addirittura vi sono persone che tendono trappole per incastrare l’altro come stalker, attraverso falsi appuntamenti ed altri inganni, provocazioni deliberate e cattivissime al fine di esasperare il partner che cerca spiegazioni con e-mail o telefonate, delle quali il o la delinquente si compiace e registra con testimoni complici al fine di ricattare e rovinare l’altro/a. Questo è inaudito. Ci devono essere dispositivi volti ad eliminare completamente questi terrificanti abusi manipolatori legalizzati, con la falsa scusa di essere vittima di stalking persecutorio. E’ incredibile, nessuno ne parla, perché fa più notizia, per ora diffamare chiunque, rovinandolo ancor prima del processo, spesso per poche telefonate o per qualche tentativo di incontrare una persona con la quale si è condiviso relazioni lunghe ed apparentemente profonde, e dalla quale si è stati violentati psicologicamente. Poi questa situazione di abuso manipolatorio e diffamante della legge sullo stalking sottrare tempo prezioso e risorse aitutori dell’ordine e alla legge per tutelare maggiormente le persone che subiscono stalking efettivamente persecutorio. In solidarietà con le vitime della legge sullo stalking usata in modo ignobile, nei limiti delle mie possibilità, io offro una consulto psicologico gratuito. Con le vittime di stalking realmente persecutorio (non per qualche mail, telefonata ditroppo o qualche goffo tentativodi incontro per chiarire) sono altrettanto disponibile.
Le relazioni di coppia sonogià fin troppo difficili e infelici, le leggi volte ad intervenre rispetto alla loro negatività non devono essere concepite sotto un piano puramente penale, ma devono contemplareanche l’assistenza psicologico o un TSO (trattamento sanitario obbligatorio) che eventualmente coinvolga ambo le parti. In ognicaso occorre una valutazione deisingoli casi. Oltre alle leggi, per prevenire ed aiutare davvero occorre l’assistenza psicologica e l’educazione, nella scuola e attraverso campagne d’informazione, in senso correttivo ed opposto alla cultura e all’informazione che sbatte i mostri in prima agina senza processo e senza prove e che diffonde comportamenti mercificati ed egoistici dei sentimenti e della sessualità.
IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… allora sarebbe proprio un MALE, in particolare: VAMPIRISMO.
Oggi 11 dicembre 2010, 6 ore fa | Pier Pietro Brunelli
E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica ilDSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnazi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.
Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni.
http://psychcentral.com/blog/archives/2010/11/30/personality-disorders-shakeup-in-dsm-5/
Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali, si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.
La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.
ho vissuto per quasi 7 anni l’esperienza devastante di un amore malato per un narcisista.. inutile raccontare il tipo di relazione che tutti conosciamo dai post e commenti pubblicati in questo blog..
la sofferenza e la sensazione di smarrimento sono indicibili e laceranti..
alla fine della relazione mi sento senza energie, svuotata e depressa e inizio un percorso di analisi e poi di psicoterapia..
inizialmente di aiuto ma poi notavo che il malessere continuava e non riuscivo a trovare delle risposte… soprattutto i sintomi psicosomatici nella sfera ginecologica e una anemia persistente (nonostante una alimentazione corretta e l’assunzione di ferro e folina) mi portavano a non comprendere cosa mi stesse accadendo..
Poi a settembre casualmente entro in questo blog e mi riconosco nel trauma da stress e nella relazione con il “vampiro”.. capisco quello che mi è accaduto e comincio ad informarmi tramite il materiale pubblicato…
Incontro il dr Brunelli per una consulenza terapeutica personalizzata seguita da letture sul disturbo del narcisismo e la sua pericolosità nella sfera sentimentale e affettiva..
ho ritenuto soprattutto molto utili le storie della mitologia e delle leggende che ben si addicono ai “vampiri” e ai “cacciatori di anime”..
Ho effettuato altre sedute terapeutiche con il dr. Brunelli e a distanza di 3 mesi noto un miglioramento nella sfera relazionale e affettiva, nel recupero lento di un’autostima ormai distrutta e nella fiducia nell’altro sesso..
Soprattutto vorrei segnalare il miglioramento del disturbo anemico che mi ha fatto recuperare energie e nell’attenuazione del mioma uterino che provocava forti cicli mestruali simili ad emorragie..
Disturbi ben collegati alla sfera pischica visto che i dottori mi dicevano sempre che dipendeva da uno stress o da un trauma subìto nella sfera sessuale….
grazie
Continuerò il mio lavoro terapeutico con il dottore per recuperare la mia anima violata e la speranza di potermi risvegliare dal torpore lasciato da questa persone veramente pericolosa e malata.. vorrei tanto che si potesse fermare questo uomo che so sta facendo altre vittime.. con le stesse modalità distruttive…
Il mio forte desiderio è di trovare un equilibrio interiore e riuscire a trovare una relazione appagante e amare di nuovo.
……tutto questo è spaventoso , reale , tangibile …
Condividere e sapere che esiste è un enorme passo avanti…
Il pericolo è e rimane sempre la solitudine…
Grazie
Fino a quando non si capisce che questo genere di trauma non si risolve con il passaggio diretto da uno ad un altro, e forse da una padella alla brace, non si capisce quali sono le ragioni profonde del trauma e lo si trascina. Lo stupro dell’Amore terrestre non può esere risantato SUBITO da un altro amore terrestre, prima è necessaria una rielaborazione del senso dell’amore celeste, che sia almeno un pochino spirituale… con questo non intendo di diventare monache o preti o abbracciare chossà quale credo soprannaturale … dico che esiste un concetto d’amore non egoistico che non riguarda l’immediata soddisfazione personale di avere un rapporto di coppia a tutti i costi… questo quando arriverà dovrà trovare un giardino rifiorito attraverso l’amore spirituale… come fare? Anche dalle piccole cose, l’amore di cui parlo è gratis, ce n’è per tutti e in ogni momento, è bella sincerità, in un sorriso, nel silenzio, nel rispetto, nella solidarietà, nella partecipazione, nella giustizia, nella preghiera, nella meditazione, nel fascino dell’arte, della politica, nella danza, nei bambini, negli anziani, nelle persone con buon cuore, nelle amicizie sincere, nei cani e nei gatti, nell’alba e nei tramonti, nel mare e nelle montagne, nei fiori, nel Natale, nelle opere di carità e di volontariato, nella pazienza, nel perdono a chi lo merita, negli insegnamenti di saggezza, anche in questo dibattito, in questo blog e in altri dove si cerca di esprimere cose buone e di aiutare, nella buona musica che armonizza la mente, nelle pratiche di autocura del corpo, anche nella ginnastica, ed anche nell’accettare di lasciarsi curare la propria psiche ferita… l’amore è anche in una torta fatta da voi con amore per altri… è ascoltare chi soffre e consolarlo… è la ricerca di riconciliarsi con parenti amici e con il mondo, è nel lottare in modo giusto per i propri diritti, nell’informarsi in nome della verità… nell’accettare chi è diverso, nella compassione per tutto il mondo che soffre, nell’amore per la natura… nella poesia … tutto questo è l’amore spirituale del quale vi parlo e del quale c’è bisogno (va coltivato) per superare con il TdN… questo è l’amore spirituale per diventare simili a Beatrice e ad Afrodite, o per un Uomo diventare come un Cesare, un Dante, Un UOMO… allora, poi verrà nuovamente il tempo dell’amore terrestre. ma in un giardino terrestre, non in un inferno o intorno a questo.
D’accordo va bene anche incontrare nuovi amanti se capita, ma ricordatevi che con costoro, ciò che più sarà importante è lìamore spirituale che si riesce a coltivare… questa è la vera forza che cura l’amore stuprato da esperienze di coppia traumatizzanti a sfondo narcisistico e borderline.
E ricordatevi ancora una fonte importante dell’Amore spirituale della quale sopra non ho detto… è il vostro cuore, se lo ascoltate davvero, lo sentirete sempre che c’è, ed è quello che bisogna curare, che cura e ci cura.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Gentile Dottore , mi creda sono in grande difficoltà..
è una difficoltà che si esprime in puro dolore , un dolore costante oramai da troppo tempo…lei ha colto subito la problematica del cadere dalla padella alla brace…e questo mi è successo , prima innamorato passionalmente di una donna in procinto di sposarsi…poi di una donna separata con un figlio (con mania sportiva) . tutto ciò nel giro di un anno… tralasciamo il passato precedente .
Sono io che mi sento seriale nella scelta di donne problematiche…agisco con presunzione , credo sempre che l’amore vinca su tutto.
Premetto che le due sudette hanno entrambe professato e dimostrato un amore meraviglioso per me… Come può una donna , che è il contenitore della vita umana , la cosa più sacra … dire di desiderare un figlio , poi dopo solo 10 gg interrompere la relazione che la spingeva a provare certi sentimenti ? Ma ! ? esistono veramente esseri umani che dicono ti AMO e poco dopo ti abbandonano ? a me sta capitando questo… poi risposte vaghe poco chiare (appaiono poco chiare, in realtà lo sono) è difficile o quasi impossibile metabolizzare un ribaltone simile in poco tempo…è come una morte improvvisa che nn siamo pronti ad accettare…poi elabori e cominci a mettere a posto il puzzle PAROLE,ATTEGGIAMENTI,SENSAZIONI .
Così, “credo”di capire che dietro a questo scempio di sentimenti ci sia un disegno preordinato, che sia conscio o semi conscio non lo so , ma si avverte il dolo… nel volto di quando vai a mendicare spiegazioni….. ecco , mi viene una rabbia tremenda …
mi sento offeso , stuprato nei sentimenti un graffio nell’anima … mi sento immaturo per come mi butto nei rapporti per lo slancio che provo verso essi … si ferma il mondo e conta solo l’amore perduto…tutto è invalidato e questo non posso (possiamo) permettercelo .
Si , un prato da far rifiorire caro Dottore , ma l’acqua è inquinata ed è difficile .
Sono seriamente spaventato da tutto questo .
La ringrazio infinitamente per questa opportunità comunicativa …
Lei ha un’anima maschile molto sensibile ed è quindi in grado di rendere felice una donna sensibile. Però l’anima maschile non deve diventare divorante verso l’IO, la coscienza. E’ questa l’immagine di San Giorgio e il Drago che ha una simbologia psicologica che lei potrebbe esplorare. Ora, cosa le posso dire, è evidente che ogni professionista del mio settore pouò solo consigliarle di iniziare con serenità un percorso di elaborazione della sua anima di tipo psicologico e psicoterapeutico. DA quel poco che ha scritto credo che le gioverebbe davvero proprio perché lei ha, come ho detto sensibilità e sentimenti forti, ma che si sono indeboliti per ragioni che possono essere comprese e superate solo attraverso una seria indagine introspettiva.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
a Maria, se ti piace un´altro di già sei assertiva e su una buona strada, hai già ascoltato il tuo tè e sentito che quell’altro era qualcosa che non ti apparteneva ed era deleterio per te, sii contenta ch’è cosi e dii ascolto a ciò che senti, senti giustamente segui il tuo istinto a rischio di magari incontrare ciò che non fa per te può sempre essere lo stesso per lui, ma hai già fatto un capolavoro ti sei svincolata di quello che ti faceva star male….un saluto caro
Potete vedere i VIDEO tratti dal seminario A Reggio Calabria del 29 ottobre 2010 condotto da Pier Pietro Brunelli:
Il narcisismo patologico e distruttivo nelle relazioni affettive. Trasformare il danno psicologico in un’esperienza di crescita
Narcisismo video I parte – seminario di Pier Pietro Brunelli
http://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU&feature=mfu_in_order&list=UL
Narcisismo video II parte – Seminario di Pier Pietro Brunelli
http://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY&feature=mfu_in_order&list=UL
Seminario gratuito condotto da Pier Pietro Brunelli- Psicologo – Psicoterapeuta – Patrocinato dall’Ordine degli Psicologi della Calabria e dall’Assessorato delle politiche sociale del Comune di Reggio Calabria – Con la partecipazione del Centro italiano di psicotraumatologia.
– Crediti formativi ECM per professionisti e operatori nel campo della salute mentale.
Introduce il seminario la Dott.ssa Dominella Quagliata – Psicoterapeuta (esperta in Psicotraumatologia).
30 ottobre 2010 consulti individuali e supervisioni con Pier Pietro Brunelli e Dominella Quagliata.
CONTENUTI
Seminario e consulti individuali: “Il Narcisismo patologico e distruttivo nelle relazioni affettive. Trasformare il danno psicologico in un’esperienza di crescita”
Coloro che subiscono o hanno subito manipolazioni, inganni e violenze psicologiche nell’ambito di relazioni affettive e fiduciarie caratterizzate da narcisismo patologico, hanno bisogno di comprendere e di elaborare tale esperienza negativa, al fine di non incombere in uno stato psichico traumatico e destabilizzante. Il seminario fornirà – ad un piccolo gruppo di partecipanti SU PRENOTAZIONE – strumenti di analisi e un’introduzione a specifiche pratiche di “Immaginazione attiva” (auto-detraumatizzanti) per potersi auto-aiutare e risollevarsi .
Per la realizzazione di seminari, informazione e formazione, gruppi terapeutici, consulti individuali, contattare Pier Pietro Brunelli: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it
BUONA VISIONE E UN CARO SALUTO
P.S.
Vi ricordo che attendo l’ok da parte di coloro che vogliono partecipare ad un libro con una testimonianza personale (anonima) – altri contributi verranno esaminati.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Caro Prof. Brunelli, innanzitutto la ringrazio perchè questo blog potrebbe cambiare la vita di molte donne, illuse di essere amate e invece semplicemente manipolate da uno stratega dei sentimenti. Ecco la mia storia. Sono sempre stata una ragazza insicura, nonostante mi si dica che sono una bella ragazza e anche intelligente, considerata la velocità del mio percorso di studi e la professione che svolgo ora, con passione e devozione, quella di insegnante. Eppure, ho sempre cercato conferme negli uomini, soprattutto dopo la fine di una storia importante avuta all’università. Per un anno e mezzo, per superare il dolore, non facevo altro che buttarmi da una storiella all’altra, dandomi tutta e subito pur di farmi amare. Ovviamente queste storie finivano sempre male e l’altro scappava…poi un giorno è arrivato LUI. Sembrava il mio redentore ed io, donna credente, che aveva sempre richiamato nelle preghiere il desiderio di essere realmente amata da qualcuno, lo identificai come il mio angelo custode. Stavolta, però, non mi concessi subito fisicamente, ma feci una cosa ben più grave: concessi la mia anima, i ricordi delle mie esperienze e sofferenze passate, delle mie insicurezze, a LUI. Era il mio angelo custode, mi disse che non dovevo sentirmi sporca e che gli altri erano stati solo dei pezzi di mer….e così, me ne innamorai, perdutamente. Nel frattempo la mia solarità lo infastidiva, i miei complimenti spontanei ad un amico(non certo per doppi fini) lo intristivano o innervosivano, e così per salvaguardare questo rapporto, di cui lui andava inizialmente fiero , ci isolammo sempre più. A questo punto le confesso, caro Dottore , che anch’io spesso mi sentivo inferiore alle altre ragazze e dunque quell’isolamento stava bene anche a me. Ma la cosa assurda era che nei giorni in cui mi sentivo felice, lui faceva il depresso, e addirittura sul finire della storia mi accusava di avere atteggiamento da puttanella, di essere andata a letto con cani e porci,eccc insomma inibiva anche i miei momenti di gioia. Poi, passare alle mani, è stato facile. Nel frattempo non ne parlavo con nessuno e lui, negli ultimi mesi addirittura mi faceva palesemente ingelosire per poi darmi della paranoica. Che incubo, mi ero assopita, avevo creato in me un meccanismo di autodifesa per cui non lo contraddicevo piu, ed in pubblico mi sentivo una stonata, non lo so…..solo adesso ne sono cosciente. A tre mesi dalla fine di una storia durata tre anni. Devo ringraziare una persona della mia famiglia, che ascoltando una telefonata ha scoperto le violenze che s ubivo e mi ha costretta a non vederlo piu. E a fatto bene. Dopo che per la prima volta in tre anni, dopo aver subito le botte ho rifiutato di vederlo, le ha tentate tutte per riavermik: mi ha sbugiardata(soprattuttocon i miei migliori amici), mi ha dipinto come una pazza depressa, si è giustificato al mondo dicendo che lo istigavo. Caro dottore, le giuro, io non soffro piu per lui, ma per me, e mi sento in colpa perchè gli ho concesso di farmi questo. Vorrei rafforzarmi, perchè mi sento sempre inferiore. Eppure i miei si amano tanto e mia mamma è molto premurosa con me…boh? Ora, sto coltivando di nuovo le mie passioni, eppure vorrei tanto innamorarmi…in verità gia mi piace un altro ragazzo ma ho paura ad avvicinarlo, perchè vorrei prima rafforzarmi, altrimenti se ricevo un rifiuto, poi dopo ci sto malissimo. La prego , mi puo dare una risposta? Grazie mille…davvero!
Cara Maria
Io le sono davvero solidale, lo dimostra l’impegno volontario che metto in questo blog. Ma come più volte ho spiegato , umanamente e professionalmente, non posso autovampirizzarmi per fornire consulti personalizzati on line, inpltre sarebbe sbagliatissimo perché quello che lei scrivi è una sintesi e non può esserci una risposta via mail a cose così vitali importanti (anche sei scrivesse un libro). E’ normale che per qualsiasi terapia (ed io sono un psicoterapeuta al pari di uno psichiatra nei termini della salute mentale) e non è concesso di fare diagnosi e terapie senza almeno una visita, la quale non costa molto, anche perché io applico tariffe differenziate a seconda di un sincero accordo e quindi in funzione delle disponibilità dei pazienti.
Nel rinnovarle la mia solidarietà e disponibilità le invio un caro saluto.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Caro Dott. Brunelli
grazie per il video bellissimo che ha inserito. Sono parole che toccano dentro, a chi dentro ha ancora qualcosa da far vibrare.
E bella la preghiera cherokee di Insight: “Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quello che posso e la saggezza di comprenderne la differenza…”
Giorno dopo giorno vado avanti sentendo piano piano sciogliersi qualcosa dentro, sentendo piano piano una serenità mai provata prima, sono ancora in bilico, ma ora si è dissolta la rabbia, e mi sento a volte cosi’ felice senza nessun motivo, solo per il fatto di essere riuscita ad allontanarlo, e perche’ mi guardo allo specchio e vedo una donna che da SOLA ha ribaltato la sua vita, ha affrontato tante sofferenze, incluse soprattutto quelle generate dal narcsista, ha pianto e urlato fino a farsi male, ma che graffiando i muri sta risalendo, e lo sta facendo da sola e nonostante l’isolamento che si era creato intorno , che lui aveva creato intorno,è riuscita a ritrovare l’amicizia sincera di nuovi e vecchi amici, e questo mi fa sorridere e oggi qualcuno mi ha detto che avevo un’espressione dolcissima e mi chiesto se ero innamorata, ci ho pensato un momento e gli ho risposto che si, mi stavo innamorando di me stessa. Nn solo del mio aspetto ma soprattutto di quello che ho dentro.
Un abbraccio sincero a tutti,
Beatrice
Cara “Beatrice”, sono molto lieto di quello che lei scrive, però è certo che lei da SOLA ce la sta facendo, ma è anche vero che un po’ di lavoro insieme, io e lei, lo abbiamo fatto attraverso le sedute terapeutiche… mi scusi se lo dico, ma è importante, altrimenti si potrebbe intendere che tutti e sempre da soli ce la possono fare, magari è anche possibile, però bisogna capire, come lei sa bene, che è anche importante farsi aiutare. In questa sete ci staimo auto-aiutando a comprendere e a sollevarci, allora è importante cercare di informare il più possibile correttamente rispetto alle nostre difficoltà, così come rispetto ai nostri processi di guarigione.
Grazie Beatrice, questa sua testimonianza mi ha dato tanto.
Carissimo Dott. Brunelli,
si ha ragione, forse per chi legge nn è stato molto chiaro quel mio definirmi “SOLA”,
era inteso a livello familiare, perche’ purtroppo, a parte un fratello che pero’ nn abita vicino, nn ho piu’ nessun familiare. Nessuno della famiglia che mi abbia potuto sostenere e aiutare, gli amici si e soprattutto la terapia. Mi ha aiutato a guardarlo con altri occhi, a nn pensare di essere io a nn capire lui, ma a capire che avevo si un problema ma dovuto a qualche mia fragilità e che attraverso questo la sua cattiveria riusciva a far presa.
Ho capito che devo fidarmi di piu’ di me stessa e delle mie sensazioni, sto imparando a dare amore e attenzioni alle persone che meritano, in generale, di essere amate e apprezzate,
Ho voluto vedere in lui sentimenti puliti e belli che nn ci sono mai stati, che nn ha mai avuto, nn ho voluto credere che davvero fosse un uomo incapace d’amare, nn ho voluto credere nonostante l’evidenza che ci fosse in lui tanta cattiveria, il gusto di ferire e far del male.
E ora che la storia e’ finita, me lo sta dimostrando ancora, facendosi vedere da me insieme ad una ragazza giovane, pensando di ferirmi, di farmi del male, nn sapendo che provo solo pena e schifo per lui e pena per lei, che porta in giro come un’orpello.
Grazie Dott Brunelli, so che dovremo fare ancora tanta strada, ma già percorrerla è una gran cosa.
“Beatrice
Come vede, il fatto che questa persona mira a provocarla facendosi vedere deliberatamente con un’altra dimostra ancora una volta che non è normale. Infatti può ovviamente capitare dopo la conclusione di un rapporto di mettersi con un’altra persona, ma la cosa più normale, soprattutto se si sta bene con un nuovo partner, non può essere mai quella di cercare di ferire il precedente partner mettendo la cosa in evidenza. Quando si sta bene, non si vuole assolutamente che altri soffrano, non si prova senso di rivalsa, bisogno di ferire… se quel signore fa queste cose, mira a provocarla (ed io so che lo fa) vuol dire che è pieno di bile in quanto, seppure si intrattiene con un alttra non riesce a provare né serenità, né soddisfazione quindi è pieno di rabbia e di risentimento verso di lei che ha dimostrato decisione nel volersene liberare, perciò ora vuole ferirla (ma se lei mi ascolta non ci riuscirà più di tanto). Ma a lei pare possibile che agli esordi di una nuova storia, che sono assai delicati e coinvolgenti, un uomo o una donna perdano le loro energie nel cercare di ferire l’ex-partner, con il rischio di generare equivoci e malintesi con il nuovo partner, e con l’accumulo di sesazioni personali contraddittorie e disturbanti? Chi si comporta così è fortemente squilibrato sia rispetto al vissuto relazionale precedente, sia rispetto a quello attuale e sia rispetto alla relazione con se stesso, con i propri sentimenti discordanti, rancorosi, invidiosi, insicuri e infelici.
Tutto ciò può rassicurarla rispetto a se stessa, per la sua autostima, ma ovviamente non è che sia una vera soddisfazione, è comunque un grosso fastidio, che può rallentare la presa di coscienza e generare crisi. Perciò io consiglio, nel suo caso e in casi simili al suo ove vi è un primo superamento del trauma, di proseguire nel sostegno psicoterapeutico con un programma che può essere concordato con lo psicoterapeuta.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Sento il bisogno di ringraziare sul blog il dottor Brunelli per la sua professionalità e sensibilità. Grazie a Lui ho capito che L’amore vero è quello di chi riesce anche nei momenti di grande sofferenza a mettere da parte se stesso e ad aiutare gli altri che hanno bisogno. Io lo sto facendo, aiutando una persona malata a me molto cara. La mia sofferenza per la storia finita è passata in secondo piano. Chi ama veramente vuole il bene dell’altro e non lo farebbe mai soffrire. Chi si rifiuta di farsi aiutare da professionisti non può che infliggere altre sofferenze alla persona che dice di amare. La vita è bella e lo si capisce veramente solo quando capita qualcosa di veramente doloroso alle persone care che ci stanno vicino. Bisogna dare amore a chi è in grado di capire un sentimento così profondo. Il consigliare un medico a queste persone affette da disturbi più o meno seri è un atto di grande amore, non bisogna avere la presunzione di poter aiutare queste persone semplicemente amandole. Si cade in una morsa inutile. Se il loro amore è grande come affermano, si facessero aiutare prima da chi è in grado di farlo, cioè da professionisti.
io per il momento ho deciso di amare, aiutare e curare chi nella vita ha saputo dare amore e ora merita di essere ripagato di vero cuore con lo stesso amore…. anzi di più… 1000 volte di più di quello che ha donato quando stava bene. Questa consapevolezza mi fa rivedere un pò la persona che ero prima che la storia finisse, ossia una persona proiettata verso gli altri, sempre allegra e sorridente…. una persona viva dentro. Non riesco ancora a vedere il sole … ma sento che presto ci riuscirò!
Grazie dottore.
caro dott. i manipolatori affettivi vorrebbero sempre, dopo essersi nutriti dell’anima delle loro vittime, uscire con la testa alta. Paradossalmente non accettano di passare da carnefici, nella loro psiche malata questo è inaccettabile perchè al contrario si sentono e si debbono sentire come gli unici che riescono a dare la luce alle loro vittime, come se solo la loro presenza riuscisse a farci rimanere vivi. Rifiutano l’idea che la persona che gli ha donato cosi tanto amore e che si è distrutta per avere in cambio invano il suo di amore, un bel giorno possa prendere coscienza e allontanarsi. hanno addirittura il timore che la lor vittima esclusiva possa cercare aiuto e conforto in persone care o tramite l’aiuto di professionisti o blog come questo che lei opportunatamente ha creato.
Arrivano a minacciare se uno cerca di parlare, di esternare le proprie sofferenze. Minacciano l’abbandono e non solo se si dovesse continuare. Minacciano rappresaglie mostrando in quel momento tutta la loro malvagità che tirano fuori per proteggere il proprio operato. Non vogliono passare per carnefici anzi….sono loro le vittime. tutto ciò è assurdo vero?
Personalmente ho amato una persona che mai e poi mai avrà la fortuna di riuscire ad amare nella sua vita. Una persona che vive seducendo, nutrendosi dell’amore di altri, quasi sempre persone oneste e per bene che hanno ferite profonde nella loro di anima e sono quindi vulnerabili al finto amore propinato loro.
Ricevere cosi tante attenzioni ed amore aumenta la sua stima e se ciò significa far finta di dare, gli concede il proprio corpo per ricevere in cambio la dose di benzina giornaliera che gli serve per guidare giornalmente.
le persone come quella che ho avuto la sfortuna di incontare, sono dei veri e propri bolidi di formula uno e di benzina ne consumano tantitissima, cosicchè hanno l’estremo bisogno di circondarsi di una nutrita schiera di vittime, che diventate docili e private della loro personalità, sono li pronte a cedere il proprio carburante per far girare il loro di motore.Non si curano di quanta sofferenza lasciano alle loro spalle. Prendono 100 litri di benzina da ognuno e danno in cambio indietro il minimo per poter dire: vedi senza questo litro di benzina che gentilmente io ti offro tu timarresti fermo, quindi è grazie a me e solo a me che ti muovi ora.
Non so se ho reso bene l’idea, ma credo che l’esempio fatto sia perfettamente calzante per comprendere un narcisista maligno e manipolatore.
Dobbiamo capire, e qui mi rivolgo a tutti coloro che stanno subendo in questo momento una simile situazione, che non possiamo farci amare da chi non è in grado di farlo, che non è cosi che superiamo le paure. Vogliamo rivivere situzione passate e ci leghiamo a persone malate per cercare anche da adulti di superarle. Ma non ci riusciremo mai, non le supereremo mai queste prove. Essere bravi, dare sempre più amore nonostante in cambio si riceva solo sofferenza, ingiurie, cattiveria e chi ne ha piu ne metta, non ci porta a farci amare anzi…se non lo si capisce la ferita infantile si allarga sempre di più. Sensi di colpa ancora più forti ci prenderebbero nel non essere riusciti a farci amare ancora una volta. Ai nostri occhi saremmo noi quelli sbagliati, cattivi perchè non riusciamo a farci amare. quindi la prossima volta rivolgeremmo le nostre attenzioni ancora una volta a gente malata, che ci permetta di dare uno smisurato amore, che ci permette con il suo atteggiamento di soffrire e di continuare ad amare sempre di piu. il Dott. Brunelli in questo blog lo ripete spesso. dobbiamo curare le nostre ferite affinchè si capisca che amare vuol dire anche ricevere, che amare chi non lo merita non è una punizione per la sola ragione che da bambini magari non abbiamo ricevuto l’amore che volevano e di cui avevamo bisogno nelle nostre famiglie e che cosi facendo e credendo di riuscirci continuamo imperterriti a subire sorprusi.
Non è facile lo so, ma bisogna avere fede. Non dobbiamo fermarci e farci intimorire, usiamo tutto ciò che abbiamo dentro per scappare da loro, sapendo che la persona che stiamo amando e che abbiamo cosi tanto amato non è altro che una nostra proiezione. non esistte e non è mai esistita se non nella nostra testa. Non provano nulla per noi se no possessività, invidia e sentimenti distruttivi. sono anaffettivi e la loro vita è segnata come del resto sarà segnata la nostra se avessimo ancora la presunzione di rimanergli accanto.
un augurio a tutti voi, perchè sono certo che le vittime di queste persone sono come me e non potrebbe essere altrimenti. persone buone, generose ed oneste con un estremo bisogno di sentirsi amati e quindi fragili e prede perfette per questi vampiri.
il bene vince sempre…di qualunque fede siate questa è una legge universale. grazie
Allora, una volta compreso che il narcisismo patologico veramente esiste e si manifesta in molteplici modalità che consistono nel ferire profondamente la persona dalla quale si riceve amore – bisogna capire che tutti ,nessuno escluso – ha sue proprie forme di negatività che si manifestano in molteplici modalità. Ora quella parte della persona ferita dal narcisista patologico che nutre ancora sentimenti, attaccamenti e desideri verso di lui/lei non è la parte positiva, buona , amorevole (anche se ci si sente così), ma è la parte negativa, oscura, egoista, che pensa solo al proprio piacere e non al vero amore. Ecco allora che per reazione la parte buona si arrabbia , odia, si vuole vendicare, e con ciò diventa anch’essa cattiva. Quindi il trauma da TdN fa diventare negativi giacché esalta le proprie negatività, e tutto ciò distrugge le parti positive con enorme sofferenza. Bisogna allora comprendere qual’è il gioco del vampiro/a… VAMPIRIZZARCI, farci diventare negativo come lui/lei, e ci riesce grazie al fatto che riesce ad attivare le NOSTRE NEGATIVITA’ (che ‘ne vogliono ancora) e a distruggere le NOSTRE POSITIVITA’ (che vorebbero dire basta, ma che poi si trasformano, in rabbia e vendicatività. Quindi la diagnosi di narcisismo o di quant’altro dell’altro/a serve a FARCENE UNA RAGIONE che non è una balla, è corretta, poi però dobboamo a ragionare su noi stessi e chiederci “Ma che cavolo ho dentro che mi ha fatto innamorare e continua a tenermi attaccato ad un essere malato e malevolo? Non sarà certo la mia parte buona? Allora sarà la mia parte cattiva o malata! Ok, ecco, ci, siamo è questa che dobbiamo curare, ma la cura può iniziare solo in seguito alla DE-TRAUMATIZZAZIONE, altrimenti non si è in grado di sostenerla.
Gentile Dott. Brunelli,
eccomi finalmente partecipare a questo blog, che così sensibilmente è riuscito a strutturare.
Mi ci affaccio giornalmente da circa 3 mesi e ho letto con profonda e amara condivisione ed empatia gli sfoghi e le dolorose storie raccontate, ma avevo deciso di non intervenire fino a quando non avessi raggiunto una buona dose di equilibrio e serenità. D’altronde, è pur vero, che poco della mia storia si differenzia dalle altre se non per i personaggi, la trama e forse la durata. Per il resto gli elementi di disperazione, confusione, incredulità, disillusione, ambivalenza, crudeltà, , cattiveria, assenza di empatia, pericolosità, frustrazione, gelosia, possessività, controllo ossessivo compulsivo, ferite narcisistiche, dipendenza affettiva, negazione/distorsione della realtà, bugie, tradimento, esaltazione e denigrazione, altalene emotive dal paradiso all’inferno, vampirizzazione e manipolazione ci sono tutti a significare perversa la relazione che ho mantenuto per lunghi 13 anni con il mio narcisista patologico, ‘malato inconsapevole’.
Perché dico “inconsapevole”? Perché a tutt’oggi, passato quasi un anno e mezzo dall’essermene andata e dopo aver tentato in lungo e in largo di fargli capire il perché della mia scelta, di fargli comprendere il mio dolore, di fargli sentire la mia disperazione e devastazione interiore, lui, candidamente e in forma vittimistica, continua a rivendicare la sua totale estraneità alla conclusione della storia rinfacciandomi una completa inaffidabilità e addebitandomi la totale responsabilità.
Lui si ritiene solo una povera vittima innocente della ‘mia mente folle e contorta’ e un uomo assurdamente e immotivamente abbandonato, nonostante mi avesse, come lui sostiene, regalato il mondo.
La verità è che sono scappata da quella gabbia dorata che aveva costruito intorno a me, che ero diventata ormai il niente, l’ormai deteriorato surrogato alla sua grandiosità, un semplice specchio a lui necessario per riempire la sua vacuità, l’estensione del suo sé egocentrico e falsato, l’oggetto senza identità dove proiettare le sue manchevolezze e le sue perversioni. Ancora oggi se qualcuno gli domandasse il perché la nostra storia è finita, lui, senza alcun senso di personale responsabilità, risponderebbe : ‘perché è pazza, si è lasciata guidare dalla vena di follia che le appartiene cronicamente, è un cavallo senza briglie. Mi ha abbandonato, mi ha lasciato da solo portandosi via le sue cose, dopo tutto quello che avevo fatto per lei che adoravo e veneravo. Avevamo tutto, era tutto perfetto, avevamo un amore unico concesso a pochi e che pochi conoscono, ricchezza, status sociale consolidato, una casa meravigliosa, amici importanti, figli intelligenti (ciascuno il suo). Ma lei, grazie alla sua follia, si è creata un alibi sostenendo che non si sentiva più amata . Può mai essere visto che l’ho straamata come nessuno ha mai fatto né farà mai?
Preciso che l’alibi che mi sarei costruita è aver scoperto e non accettato e superato una ‘piccola’ storia parallela perpetrata per circa un anno (prima negata e poi distorta fino all’inverosimile nonostante avessi prova e certezza sulle modalità tempi e contenuti) e iniziata in un periodo risalente a 3 anni fa quando l’avevo ‘abbandonato’ (dice sempre lui) una prima volta. E quindi per questo giustificato a trovarsi o immergersi in una relazione ex nova senza tanti scrupoli né responsabilità personali, visto che l’attribuzione della colpa dell’avvenuto era anche stavolta una mia responsabilità considerato che l’avevo lasciato solo , anzi me l’ero meritato poiché non avevo saputo custodirlo e tenermelo come una cosa preziosa visto che lui era stato la cosa migliore che mi potesse capitare nella vita! pertanto io sarei dovuta restare in silenzio, muta e all’angolo ad espiare e a purificarmi il cervello.
Ecco, è a questo punto che ho sentito la potenza del fragore di un vetro rotto, solo che il rumore proveniva dalla mia anima.
Fino ad allora lo ritenevo una personalità difficile, complessa, machiavellica che aveva messo a dura prova, in 13 anni di fusione completa reciproca, la mia caratterialità solare, gioiosa, estroversa, generosa ,sensibile e (purtroppo dico oggi) estremamente empatica (non per questo sono priva di difetti , badi bene, ho anch’io le mie innumerevoli complicanze e ferite narcisistiche, ma che ho sempre cercato di modulare o alleggerire mettendomi in discussione costantemente) e il suo lato narcisistico era per me abbastanza sopportabile, anzi per la verità non l’avevo minimamente individuato. Ritenevo infatti che certe sue ambivalenze destabilizzanti fossero la naturale conseguenza di problematiche risalenti a regressi conflitti familiari e pertanto avevo, con tutte le mie forze, cercato di comprendere e di relazionarmi con lui con modalità di tolleranza , pazienza, accondiscendenza fuori da qualsiasi limite umano. Lo amavo visceralmente e incondizionatamente e ritenevo, presuntuosamente, che sarei riuscita a riempire i suoi vuoti interiori. Ma non ho fatto altro che scomparire pian piano, violentare la mia anima e trasformarmi in una sorta di crocerossina che tutto poteva per lui e più niente per me. Come poter raccontare la vergogna e il disprezzo provati per me stessa fino quasi a soffocare, quando avrei voluto urlare la mia rabbia e paradossalmente restavo invece in silenzio, sottomessa , asservita , dominata , schiava di una dipendenza affettiva che non riuscivo a comprendere né a giustificare? Come poter spiegare il senso di paura, di angoscia di inquietudine che sentivo al solo pensiero di non averlo più al mio fianco e di restare sola? Come poter spiegare il logorio della mente, le notti passate sul freddo pavimento di un bagno a singhiozzare quando la catastrofe di quello che ero diventata mi investiva con tutta la sua forza? Io lo amavo e lo detestavo in parti uguali. Lui mi osservava da mesi andare a pezzi e riusciva a definirmi semplicemente “pazza e inaffidabile”, capace di rovinare tutto ciò che lui aveva costruito, per colpa del “mio insano masochismo e istinti di autodistruzione”.
Poi di fronte al suo tradimento, quello che oggi ritengo sia stato la mia fortuna e l’elemento scatenante ai fini della mia salvezza, sono caduta talmente a fondo, destabilizzata totalmente, completamente attonita davanti alla sua insofferenza , alla sua indifferenza rispetto al dolore che provavo e che mi aveva trasformata anche fisicamente, rispetto alle mie richieste di aiuto che restavano non solo inascoltate ma crudelmente disprezzate, perché “andavo cercando quello che non mi ero persa”.
E dove erano finite la sensibilità, la gentilezza, le premure, le attenzioni, la luce che gli brillava negli occhi quando mi guardava, i sorrisi, la tenerezza, l’amore, le emozioni che credevo albergassero nel suo cuore? Chi era quel mostro, quella creatura orribile che invece mi si affacciava davanti, in quei momenti, con così tanta crudeltà? Paradiso e inferno, estasi e tormento, amore e odio, esaltazione e disprezzo. Un’altalena perenne di sentimenti contrastanti e ambivalenti da lui manifestati e che mi hanno prostrata, istupidita, snervata, umiliata, disarmata e dilaniata fino a sentirmi morire.
E un giorno me ne sono andata. Quando ho provato un’infinita pena per me stessa, per ciò che ero diventata. Ho sentito che dovevo salvare la mia anima, ho capito che restavo soltanto io a dover ricominciare ad aver cura di me stessa.
E’ passato un anno e mezzo. E’stato un percorso tutto in salita, pieno di dolore, rovinose cadute, dolenti ricordi, lacrime brucianti, desolazione, amaro rimpianto di un tempo passato quando tutto era meraviglioso ma soprattutto affrontando un sentimento che è più penoso dell’ amore che finisce: il senso di delusione! Credo non esista sensazione più lacerante della fiducia tradita, delle aspettative disilluse e delle idealizzazioni frantumate.
Ho analizzato, scomposto, sviscerato la mia relazione, ripercorrendo la mia vita in tredici lunghi anni con lui, in completa solitudine, ricominciando insieme a me e alle mie ceneri, svuotata di ogni credo ma accarezzandomi l’anima nel sorridermi allo specchio ogni mattina, mi sono lasciata vivere dal dolore, completamente e senza più oppormi, ho cominciato ad accettare la realtà attimo dopo attimo e ho cominciato a leggere, ho ricominciato a leggere soprattutto di questo sconosciuta e terrificante devianza quale è il narcisismo in tutte le sue sconvolgenti manifestazioni. E ho incominciato a capire, a confortarmi, a riconoscermi diversa da come mi aveva condizionata a sentirmi, a liberarmi da quegli assurdi inconcepibili sensi di colpa nel credere di non aver fatto o agito a sufficienza per salvare la situazione e che il narcisista perverso aveva alimentato in maniera esponenziale e crudele, mi sono resa conto di essere stata completamente manipolata anzi “vampirizzata” come più precisamente è riuscito Lei Prof. Brunelli ad esprimere…. E che io per tanti anni, ogni giorno cocciutamente e ostinatamente “mi ero recata in ferramenta per rifornirmi di latte”!
Dopo un anno, esattamente 5 mesi fa, mi sono finalmente decisa a iniziare un percorso di psicoterapia perché nonostante mi sentissi rinata, rigenerata, finalmente sensibile a dei nuovi momenti di pura serenità lontana dal mio carnefice, una voce interiore mi diceva che avevo comunque bisogno di aiuto, che qualcuno con gli strumenti adatti sarebbe riuscito ad accompagnarmi e ad aiutarmi ad affrontare questo lungo viaggio dentro e con me stessa ma soprattutto a spiegarmi i tanti perché rimasti senza risposta. Soprattutto perché ero caduta in quella trappola? Perché ho impiegato così tanto ad andarmene da chi mi faceva tanto male? Perché avevo così paura di rimanere sola? Perché ero diventata così servile e sottomessa ( io così forte, autonoma, indipendente)? Perché mi facevo sopraffare dai sensi di colpa? Perché mi ero fatta calpestare?
Ecco, era arrivato il momento di affrontare le mie ferite, le mie lacerazioni, i miei nascosti turbamenti del passato.
Ho iniziato così una fase di destrutturazione che mi sta dando eccellenti risultati, sto ripulendo i colori bui della mia anima e sto recuperando un equilibrio che mai avrei creduto possibile.
Ma quello che più mi preme dirLe Professore, anche e sopratutto a tutti quelli che avranno avuto la pazienza e la voglia di leggermi fin qua, è che, determinante per capire e collocare il narcisista al posto che si merita e che gli appartiene, è stato leggere le sue relazioni di studio in merito.
Siamo geograficamente lontani per poterci relazionare costantemente ma alla prima occasione utile durante un seminario tenuto nella mia città ho deciso di incontrarLa, come Lei sa, e successivamente ci siamo sentiti in più di un’occasione telefonicamente. Aver ascoltato personalmente le sue considerazioni, le sue parole così incisive, energiche, penetranti, nitide, graffianti in merito alla reale natura e personalità dei veri narcisisti, sulle cause e gli effetti derivanti dai manipolatori affettivi è stato illuminante, chiarificatore. Ma soprattutto la passione, la dedizione, la partecipazione, il trasporto che traspaiono dalla sua voce, dal suo cuore, dalla sua anima e che riesce a trasferire in tutta la loro totalità.
Grazie di cuore di essersi dedicato a questa missione fino ad oggi poco considerata anzi quasi per nulla: la detraumatizzazione delle vittime del narcisismo patologico!
E ai miei compagni di esperienza vorrei dire di non mollare, mai! Si cade, tante volte è vero, ci si sente svuotati, senza più motivazioni, senza più aspettative, ma la speranza, il recupero e la considerazione della propria unicità e preziosità sono elementi che dovete perseverare a raggiungere. Posso solo rassicurarvi nel dire che non sono stata neanch’io così sicura, anch’io lo credevo impossibile…eppure io, nel mio piccolo, sono la prova certa che si può rinascere e sperare convintamente in una futura meravigliosa solidità e arrivare un giorno, all’improvviso, a guardarsi indietro e sorridere, anche se con un pizzico di inevitabile tristezza, su ciò che siamo stati, che siamo stati e al contrario provare pena per ciò che i nostri narcisisti, purtroppo per loro, continueranno ad essere…. dei poveri tristi infelici personaggi senza anima.
…anche il fior di loto proviene da acque sporche e stagnanti ma diventa comunque bellissimo grazie a una caratteristica unica nella natura ovvero la sua capacità autopulente. Più è “fangosa” la nostra origine maggiore è la solidità possibile da raggiungere…
Con tanti auguri!
“insight”
Grazie ad Insight che al fine della sua testimonianza che indica che dalla sofferenza, un po’ alla volta si può uscire, e che alla fine ce lo ha fatto capire con l’immagine del FIORE DI LOTO
“Come la rosa per l’occidente, il loto è per l’oriente il più significativo e importante tra i simboli floreali ed è ricco di significati e allusioni.”
Allora, visto che sta per arrivare Natale voglio farvi un piccolo REGALO… ho fatto una piccola ricerca su Internet ed ho trovato un testo sul Fiore di Loto c’è anche una canzone, ma non è sempre la stessa, dovete avere le casse, parte da sola…basta solo collegarsi con questo link… http://nettunodue.splinder.com/post/16724423
Ma la canzone che vi regalo è magica ed è un classico, stasera la suonerò con la chitarra per per te, per voi, per noi, per me … è in quest’altro link…. buon regalo!
http://www.splinder.com/mediablog/LaDamaDelLago/media/23648029
http://www.splinder.com/mediablog/LaDamaDelLago/media/23648029
hai ragione il fiore di loto è l’unico fiore che nasce dalla melma, l’unico che contemporaneamente fa il fiore ed il frutto…
per me in particolare ha un significato profondo…
ti sono vicino e ti comprendo. bisogna essere in grado di trasformare il veleno in medicina, solo cosi possiamo capire che tutto ciò che ci capita non accade a caso.
per metterla sotto un profilo più filosofico diciamo che tutto può e deve aiutarci a diventare persone migliori, a superare i nostri limiti e le nostre paure. la sofferenza che riceviamo deve essere un arma per credere ancora di più nell’amore.Non bisogna cadere nella trappola di sprofondare in un mondo fatto di negatività. bisogna combattere per rinfonzare ogni giorno il nostro credo, combattere la parte negativa che tutti gli esseri umani hanno e che è dentro di noi con la nostra parte positiva, facendola emergere sempre di più. trasformare il veleno in medicina come ho già detto.
se amiamo ed abbiamo amato un vampiro è forse perchè quel vampiro è il mezzo per noi per affrontare questa sfida. magari siamo fortunati forse proprio perchè tramite questa dura sofferenza abbiamo l’opportunità di crescere e capire di migliorare la nostra esistenza, di liberarci di catene che ci portiamo nell’anima e che non ci permettono di vivere un amore sereno, felice ecome tutti dovrebbero aspirare ad avere nella loro vita. personalmente non conosco l’odio come sentimento, rabbia si ma l’odio proprio no. nessuno riuscirà mai e poi mai a farmelo provare.
anche un essere diabolico ha la sua buddità e bisogna avere fede. non ci si incontra per caso determinate situazioni si rincorrono e ci si ripresentano, magari in modi e tempi diversi, sempre nel corso della nostra vita. solo quando si decide di affrontarle fino in fondo e di non scappare piu possiamo avere la certezza di superarle. se diamo la colpa solo al vampiro facciamo il gioco della pare più negativa di noi. paradossalmente gli dovremmo essere grati perchè è proprio lui che con il suo agire ci da la possibilità di metterci in discussione. se non ci fosse continueremo a pensare di essere bravi e belli, di non avere problematiche e soprattutto significherebbe essere noi dei vampiri forse. invece no. non è cosi e allora affrontiamo la nostra sofferenza sapendo che un giorno se decidiamo di non scappare piu saremmo riconpensati. per far questo bisogna usare tutti i mezzi: la fede, l’amore delle persone care e degli amici veri e l’aiuto di validi e seri professionisti.
faccio un esempio: se una persona soffre di un grave disturbo che mette in pericolo la sua vita cosa fa? se ha fede certamente prega e ha bisogno dell’attenzione delle persone care ma non certo può esimersi di curarsi e rinunciare alle terapie mediche. fede, amore e sostegno. un mix che serve per decidere di vincere una volta per tutte una battaglia con la parte piu distruttiva di noi stessi.
ogni giorno per me è una sfida, una prova. dobbiamo migliorare noi per migliorare gli altri, se cambiamo il nostro atteggiamento allora gli altri cambieranno il loro o usciranno dalle nostre vite per sempre per non farci mai piu ritorno. se amiamo e vogliamo essere amati in modo sano da chi ci procura cosi tanta sofferenza, non dobbiamo avere paura di perderlo. se anche lui/ei avrà la fortuna di capire, tramite l’incontro con persone come noi (anche loro hanno la stessa possibilità di attingere allo loro buddità, ciò non è precluso a nessuno nemmeno al peggior assassino) riusciranno a migliorarsi decidendo di iniziare a a fare del bene invece che a seminare male facendo cosi emergere la loro parte positiva fino ad oggi nascosta sotto una marea di fango. Allora ci sara la possibilità per entrambi di essere felici.
ho amato e amo il mio vampiro ancora. ma ora lo amo in modo diverso, perchè grazie a lui avrò la possibilità di superare le mie barriere e finalmente avere e trovare un giorno, spero che molto vicino, la mia felicità. se otterrò questo dovrò ringranziarlo perhè sarà stato lui a spingermi tramite la sofferenza verso questa meta.
La rabbia è umana, fa parte di noi come l’amarezza e la delusione, ma l’odio deve rimanere sempre nello sprofondo della nostra anima e non dobbiamo dargli mai e poi mai la possibilità di emergere e di poter far capolino. saremmo condannati ad essere infelici e il male avrebbe vinto la sua di sfida.
un abbraccio a tutti
Religioni e leggende dei popoli insegnano che le forze demoniache sono false e strategiche, quindi si presentano come buone (non sono stupide). Questo vale nella vita relzionale, ma anche nella vita interiore. Allora quando si sente di languire d’amore e di compassione per il povero ‘vampiro esteriore’, ciò che fa provare questi sentimenti ‘pseudobuoni’ è il vampiro interiore (travestito da amorevole, perdonante, comprensivo, desiderante e sognante). Quando invece si provano disprezzo, odio, rabbia verso i vampiri, seppure questi sentimenti siano cattivi, sono in realtà la manifestazione arrabiata di forze buone che vogliono salvarci: potremmo dire l’Angelo vendicatore. Questo Angelo però non vuole vendetta per sé, ma vuole che ognuno si comporti per la giustizia, e quindi non vuole che si amino i vampiri, ma vuole che vengano allontanati e che si vada avanti in un cammino di giustizia e di pace e di amore davvero vero e buono, per se stessi e per tutti. La giustizia inizia dentro di noi, quando denunciamo il vampiro interiore che ci tiene legati con sentimenti buoni, ma a favore del male. La giustizia allora può fare il suo corso senza che vi sia nessuna vendetta pratica dal momento che il vampiro esteriore viene allontanato e quindi si troverà a vagare nel suo inferno, dal quale potrà eventualmente redimersi solo dopo aver espiato le giuste pene che gli somministrerà giustamente il suo inconscio, tormentandolo, oppure, lasciandolo sopravvivere miserevolmente, tra falsità e apparenze, nel mondo dei non morti e dei non vivi. La giustizia, come si sa ha tempi lunghi per punire i vampiri, ma la giustizia per mettersi l’anima in pace può avere tempi molto più brevi, anche se è impegnativa. La giustizia personale , che mette al sicuro il vampiro interiore che ci tiene legati a quello esteriore con assurdi sentimenti amorosi, parte quando ci affidiamo alla santa e giusta rabbia ribelle che ci fa compiere una vera e propria RIVOLUZIONE interiore contro le forze maligne che ci hanno assediato con l’inganno e le malattie maligne, il male malato, che ci fa con esso colludere ‘pseudoamorevolmente’. La giustizia interiore parte quando denunciamo la nostra interna collusione ‘travestita da buoni sentimenti feriti’. Allora la rabbia scatenata che proviamo si calma e si trasforma in sete di giustizia e di verità, cioè in quella forza buona che ha fatto evolvere l’umanità, dando il bisogno e il coraggio di lottare contro i reati interiori ed esteriori. Ascoltate la vostra rabbia, odio, disprezzo, non agitela mai, altrimenti ve ne pentirete passando dalla parte del torto, ma non contardditela mai, ditele che ha ragione, che è giusta, che è buona, che è come la rabbia di Dio, di tutti gli dei “DIAS IRAE”, l’ira di Dio…forse che essa non è santa? forse non è bene che quando ci vuole arrivi dentro di noi?. Allora se l’accogliamo come santa rabbia, e denunciamo i nostri sentimenti di ‘amore per il male’ (che quindi sono sentimenti cattivi, malati, dove il bene è venduto al male) allora la giustizia incomincerà naturalmente a fare ‘da subito’ il suo corso benefico dentro di noi, e un po’ alla volta, più lentamente, ma inesorabilmente darà al vampiro esteriore quello che si merita. E chi la fa la giustizia in una società civile? Forse ci si fa giustizia da soli? Certo che sì, ma solo per la propria vita interiore di cui si è responsabili, ed è questo che ci ridarà la LIBERTA’… ma mai, mai, mai ci si farà giustizia da soli contro altri anche se si tratta della stirpe dei CAINI (il Narcisimo patologico ha infatti il suo archetipo maligno nel CAINISMO). Vale quindi sempre l’ordine numero uno: “NESSUNO TOCCHI CAINO”, solo così infatti la giustizia suprema, della vita, dell’inconscio, civile, divina, come insegnano tutti gli insegnamenti del mondo potrà fare il suo corso. Ciò non vuol dire che bisogna spportare i Caini ringraziandoli, vuol dire allontanarli ed anche, se si vuole, entro modalità legali e corrette fargli sapere con la LUCE della ragione (che essi temono si svegli in voi… i vampiri vengono infatti distrutti dalla luce) che sono dei posseduti di forze maligne delle quali si servono per fare del male… e che dentro di loro è segnato un destino che gliela farà pagare – certo è infatti questa la loro buddità, quella che gli farà ritornare addosso con gli interessi tutto il male perverso che hanno commesso.
Posso capire chi essendo molto arrabiato e insieme innamorato (quindi in uno stato di squilibrio) non ci crede. Ma io so che è così e sono pronto a confrontarmi con la logica, la scienza, l’arte, la spiritualità per dimostrarglielo… ma al fine più di me potrà il suo cuore… e se il suo cuore è arrabiato, si incominci a dargli ascolto nel modo che ho detto, così il suo cuore si sentirà amato e smetterà di dare samgue al vampiro interiore che ci si annidato, travestendosi da amore (e pur senza celare, le sue maleodoranti fiamme infernali… vedrete che ha amano a mano che vi sarete disintossicate, quel loro odore che vi piaceva vi sembrerà un fetore, e l’idea di aver avuto contatti con il loro corpo e i loro liquidi vi farà schifo… ma di questo parleremo in altra occasione).
Dopo la giusta rabbia – dicevamo – che va ascoltata e compresa, come tuoni e fulmini di Zeus/Giove, il ‘gioviale’, che però quando si incazza, si incazza! Questa rabbia, che corrisponde al mancato amore per noi stessi al fine di darlo ad u n malato/a maligno, nasce dal centro ferito della la vita… essa urla perché rivuole la fecondità, il nuovo fuoco e la nuova acqua, perciò fa ‘tuoni e fulmini’… anche se il fulmine fa paura e sembra solo distruggere e da esso che è nata la vita, laddove il tuono è il tamburo del cielo che l’annuncia… allora la nebbia greve e miasmatica sarà spazzata via, le nuvole si diraderanno e il cielo tornerà ad azzurrarsi, gli uccelli torneranno a volare, gli animali andranno alla fonte, e Tu potrai ritornare da TE… come sempre, da sempre, è così.
“…se vogliamo essere amati in modo sano da chi ci procura così tanta sofferenza…” questa frase di “testimone” mi ha colpita dolorosamente. mi ha ricordato la mia ostinatezza, la mia persistente e insensata speranza che potessi cambiare il narcisista e non ho fatto altro che cambiare me stessa, diventare sempre più servile, accondiscendente, buona e tollerante perchè così forse avrebbe imparato ad amarmi nel modo sano. questa è l’assurdità!! perseverare nelle tentate soluzioni per cambiare qualcuno che non vuole cambiare perchè è convinto di essere perfetto, di essere giusto così com’è, che non vede la vacuità del suo “non essere” che fa della sua malvagità verso gli altri la fonte di energia per continuare a sopravvivere.. sperare di cambiare un narcisista è l’errore di chi fa delle scelte assurde ma spesso funzionali a non sentire… magari quella voce assordante tanto quanto angosciante che fa tanto paura….
ma forse e mi auguro, testimone non ha a che fare con un narcisista e allora Le auguro sinceramente la tanta sospirata felicità.
Una preghiera cherokee: “Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quello che posso e la saggezza di comprenderne la differenza…”
Brava, Laura, tu sì che sei sulla via dell’Amore e di Beatrice, e della Natura… perciò dedico a te e a tutte le donne e a tutti gli uomini che, pur soffrendo, si voglionio incamminare su questa via il seguente video
http://www.youtube.com/user/titamelodi?feature=mhum
Io e tanti uomini come me cercano Beatrice… il video fa capire questo desiderio naturale, e fa riflettere le donne sul senso profondo e dolce di questa femminilità, lontanissimo dalle veline, dalla pornomoda, dalle vamp e da ogni femmimachismo consumistico… Beatrice, che ama la dolcezza della natura e ricerca i simboli dell…’anima è il Paradiso della femminilità, che tiene lontani gli uomini diabolici e richiama quelli angelici, o più umilmente gli uomini, che con i loro pregi e iloro difetti sono umani, capaci di sentire, di meritare e di dare amore.
Chi ha subito il TdN deve considerarlo un colpo terbilmente violento, ma ricevuto dal destino affinché inizi, senza paure di tempo e di adeguatezza, ad apprendere un più vero modo di amare e di essere, nel femminile come nel maschile.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
un grande grazie a Lei, prof. Brunelli, le sue parole e risposte mi sono di enorme aiuto, continui a darci una mano nel svegliarci fuori…grazie di cuore
Permettete che senza mezzi termini, seppure con i dovuti distinguo, io dica alle donne quanto segue:
Una donna che ama un narcisista patologico è doppiamente manipolata: dal narcisismo e dal machismo-patriarcale, giacché un maschio di questo tipo, oltre ad essere uno ‘stupratore psichico’ è anche un misogino che la considera un essere inferiore da umiliare e da sottomettere al suo dominio.
Per quanto riguarda gli uomini vittime di vampire, vi dico:
Liberatevi dal male delle orrende vampire e date il vostro amore alle donne che hanno un cuore, ce ne sono, le troverete se imparerete ad amarle anche nella bellezza del loro mondo interiore.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Per una possibilità psicoterapeutica espressiva, basata sull’unione di corpo e anima, consiglio per una prima introduzione la lettura di “FARE ANIMA, OLTRE IL TEATRO”, mio articolo in questo blog, che anticipa la prossima uscita del libro “LA CANOA SACRA. RENA MIRECKA” a cura di Pier Pietro Brunelli e Luisa Tinti – Bulzoni editore.
http://albedoblog.wordpress.com/2010/04/04/fare-anima-oltre-il-teatro/
E’ in preparazione un laboratorio esperienziale a Milano in un week end, con possibilità di alloggio. Per prime informazioni scrivere a pietro.brunelli@fastwebnet.it (vedi pagina info).
Gentile Dott. Brunelli,
ha ragione quando scrive che “più si resiste e peggio è”: la ferita non curata fa infezione e provoca anche altri problemi. Personalmente faccio un’enorme fatica a parlare di me. Purtroppo, tendo a tenermi tutto dentro. Talvolta metto per iscritto ciò che mi fa soffrire, ma poi puntualmente strappo il foglio su cui ho scritto. Mi sento come bloccata. Ho parlato con una psicologa, ma mentre parlavo di me e del n. ho provato vergogna e mi sono sentita stupida.
Tutto quel male che quell’uomo mi ha fatto non se n’è ancora andato e la cosa peggiore è che me ne ha provocato altro. Chissà come sarebbe contento se lo sapesse. Lui che invece va avanti con la sua vita infischiandosene allegramente.
Grazie per questo blog, Dott. Brunelli. Ciò che scrive è di enorme aiuto.
Gentile Prof. Brunelli,
ho letto un libro che ha venduto xxxxx milioni di coppie che afferma la validità del concetto che le forze energetiche siano sempre all’opera di creare equilibrio ossia togliere disomogeneità. Esempio, se vogliamo ottenere qualcosa a tutti i costi non lo otteniamo, se siamo troppo concentrati sui soldi non ce li avremo, se siamo troppo orgogliosi veniamo puniti, se ci sentiamo inferiori diamo automaticamente potere a qualcuno che se ne approfitta etc. etc. Insomma che le forze energetiche cerchino sempre non badando se uno buono o cattivo di creare equilibrio. A questo proposito dice che quando non c’è amore corrisposto, facilissimo da intuire sul nascere del sentimento, cioè se siamo tormentati dalla brama e intuiamo che qualcosa non va, bisognerebbe cambiare tattica ….a mio avviso oggi lasciar perdere subito. (Facile da dirsi se si sa di essere malati, nel mio caso, ma non di cosa, altrimenti avrebbe funzionato magari il suo modello). Sennò le forze energetiche si metteranno a lavoro in automatico per il potenziale superfluo che abbiamo causato e se non cambiamo tattica noi saranno guai .(Se fosse cosi semplice……!) Poi dice che le persone che provano sensi di colpa si sottopongono alla volontà di chi non prova, al manipolatore e che il più debole senso di colpa aprirebbe la porte del subconscio a servirsi allora sul piatto dell’aguzzino ? Afferma che le forze equilibratrici non tocchino le persone che non hanno rimorsi di coscienza anche se si vorrebbe che fosse cosi, che la natura purtroppo non conosca la giustizia ma sia mirata esclusivamente a controbilanciare, riassestare l’ equilibrio. Poi afferma però che la richiesta di perdono, la confessione dia via libera a quell’energia negativa raccolta in sé. Allora io mi chiedo perché quelle persone stracolme di energia negativa prima o poi non esplodono, ma secondo quello scrittore ci riescono benissimo perché molto probabilmente non hanno coscienza, sensi di colpa e si tormentano per cui sono in perfetto equilibrio e alle forze energetiche non occorre farci niente. Ciò significa che non solamente ce l’hanno vinta su di noi perché siamo arrivati a sentirci come loro e cioè che alla fin fine siamo noi cui manca tutto, ma il loro essere viene anche publiccizzato per aver’una vita piena di successi, immune da qualsiasi forza energetica che nel loro caso non ha niente da equilibrare o mettere in sesto. il libro incita a non aver rimorsi e sensi di colpa per passarsela liscia in un mondo “aggressivo”. Prof. Brunelli, dica qualcosa Lei sulle energie che tutto quello avrà magari funzionata per lo scrittore, o entro quando sarà pubblicato il suo libro ? Buona giornata a tutti
Mia cara ci dica almeno il titolo e il nome dell’autore, il quale, detto in parole povere ed efficaci, da quanto lei dice, vuol dimostrare che nella vita è meglio essere delle merde sempre e comunque… a questo punto trovo persino superfluo spiegare perché la cosa non solo non mi convince, ma proprio non mi interessa, ed anche se quel signore avesse una qualche ragione, io resto convinto che ci sono 100.000 motivi per cui è meglio non essere una merda, anche se può cosatre fatica e delusioni…. per quanto attiene la vita amorosa, come ho sempre spiegato, questa fa star male quasi sempre quando è dominata da Eros, e non da Afrodite, (perciò gli dei dell’Amore sono due) anche se non ci sono di mezzo narcisismi o altri disturbi realmente patologici. Ma quando ci sono di mezzo personalità narcisistiche patologiche, animate da attorialità a scopo di sfruttare e uccidere psicologicamente una persona, la cui principale colpa è essenzialmente quella di vivere ingenuamente l’Amore solo all’insegna di Eros (e non di Afrodite) allora ciò genera nell’innamorato/a un trauma piuttosto grave… per uscirne bisogna scoprire come passare da Eros ad Afrodite. Per quanto attiene attrici e attori che sono appunto delle vere e proprie merde della vita amorosa, il loro presente, anche se sembra felice è miserevolmente squallido in quanto non provano quasi nulla di sincero, anche se fanno finta , pure con loro stessi, di essere al settimo cielo… poi quando la finta, come tutte le finte sisgonfia, chiaramente passano a manipolare e a sfruttare qualcun altro/a, perché non riuscendo ad amare nessuno (il ché è già una condanna) credono che la felicità consista nell’avere potere su qualcuno che li ama, per ottenere questo potere sono disposti a tutto: perversioni, fare figli, sposarsi, condividere ideali ( a cui non credono) cioè a fingere anche su questioni vitali… vanno avanti per un po’, con chi ci casca, ma poi la finta viene di nuovo fuori… e ricominciano…. ma quanto può durare? Tutta la vita? Oppure fino a quando hanno qualche numero per fingere? E quando invece non appaiono più così figoni e figone e no hanno niente dentro di buono, ma solo il male che hanno fatto, chi li vorrà? E se saranno soli come faranno a non rodersi per tutto ciò che hanno distrutto, per non aver mai provato un amore vero e per non riuscire più ad avere potere su nessuno? E se avranno qualcuno, lei crede che sarà un amore vero o l’ennesimo tormento schizoaffettivo, senza ormai più nessuna speranza, volto a produrre turbe e sofferenze in se stesso e nell’altro che porteranno al ricovero o alla necessità di assumere psicofarmaci pesanti, droghe o comportamenti autolesivi? Il loro destino, se non si curano a fondo e chiedono scusa è segnato, lo garantisce la scienza attuale, le tradizioni e le religioni millenarie, e il buon senso… non conviene essere come loro, davvero.
Ora lei mi dirà che poi restano sole/i e affrante anche le loro vittime, e io le dico ‘non è detto, se scoprono l’Amore di Afrodite’ … ma lei, che ancora non sa cos’è, se no non crederebbe a quell’imbecille che ha vendutooo xxxxx di copie a milioni di imbecilli (è pieno il mondo purtroppo), non mi crede e sospetta che i malvagi in amore ed anche in generale stiano benone… io allora le dico, almeno per quanto mi riguarda: ‘Preferisco vivere tutta la vita cercandodi fare bene ed un amore vero, e poi forse non trovarlo, piuttosto che vivere nel male e in un amore falso, o innamorato di un essere malefico che mi fa soffrire, per poi morire pensando che forse un amore vero poteva esserci e che non l’ho trovato perché sono stato innamorato per sempre di una merda, oppure meglio ancora (come sostiene il suo autore benemerito) ho ho scelto di vivere come una merda approfittandomi di chi sono riuscito a far innamorare facendo ‘l’attore lovekiller’ per invidia, egoismo, malvagità. Questo è quello che penso io, e non mi illudo, come vede, ma resto nella speranza e nella fiducia nel bene, perché io voglio sentirmi bene come stesso e se mi devo legare voglio che sia con una persona sufficientemente decente, oppure preferisco fare a meno ed evitare assolutamente soprattutto se scopro che è davvero un teatrante malefico…. se lei invece pensa che sia migliore un’altra posizione, veda lei, ma non credo che le sarà possibile atturala, altrimenti non sarebbe qui a scrivere, si vede che la sua sensibilità e la sua capacità di amare non sono poi così distrutte, al punto di riuscire a trasformarsi in una vampira, così come vorrebbe l’autore che ha letto e così come vorrebbe provocare il vampiro che invidiandola la ha vampirizzata… ma adesso è ora che lei capisca e incominci a curarsi piuttosto che cedere alle malefiche sciocchezze di chi declama che essere una merda è una scelta di successo garantito.
Forza, apra gli occhi e incominci a trovare la calma per poi affermare la bellezza e l’amore che è nel bene… lo so è molto impegnativo, ma è una sfida che vale la pena cogliere… e chi è stato vampirizzato non ha scelta, altrimenti o diventa un vampiro o muore dentro.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Per tornare a vivere è importante coltivare gli antidoti all’EGOISMO IPOCRITA del narcisismo patologico, e cioè ALTRUISMO E SPONTANEITA’, come? Ognuno deve scoprirlo, a cominciare anche dalle piccole cose, ma per farvi capire nel profondo cosa intendo per altruismo e spontaneità come ‘principio energetico guida’ vi invito a guardare il video del seguente link, che commuove e illumina perché fa sentire l’energia buona e la verità che vive in ogni istante, anche ora, nell’Amore di MADRE TERRA ed è ad essa che bisogna sempre sentirsi connessi, perché E’ COSI’! http://www.youtube.com/watch?v=SMn560d9UzU&feature=player_embedded
Gentile prof. Brunelli, le sono immensamente grata per tutto ciò scritto, i suoi interventi , spiegazioni, sono anni che non avessi mai letto di quanto vero ed illuminante, un grazie grazie grazie che ho avuto la fortuna di inciampare su di lei per casualità ! Mi creda che dovevo leggere e rileggere tutto ciò che ha scritto per crederci che esistesse veramente. Io 8 anni fa mi imbattei in un narcisista patologico , ego sintonica e grazie a tutti i suoi interventi ora so da dove devo iniziare per risolvere il mio problema. Mi creda prof. Brunelli, dovevo leggere e rileggere i suoi post per rendermi conto che esistessero persone cosi che non dipende esclusivamente a me , che non sono cosi disturbata io o sbagliata nel mondo con ciò che provo sento. Mia madre è solita dire da una vita, che ognuno sia artefice della sua vita ….non capisce , neanche io capisco perché sono fatta cosi e perché ci metto cosi tanto a sanare una ferita.
Anni fa per essermi imbattuta in una persona narcisista patologica ego sintonica (-devo sempre rileggere sul sito, poiché nuovo) ero sull’orlo di impazzire nei periodi che senza senso senza niente mi trovavo da sola da un giorno all’altro con rabbia, frustrazione, dolore dentro perché era troppo, non comprensibile non afferabile niente di niente….innamorata ciecamente…ma con mille domande, mille umiliazioni per niente, mille accuse senza senso, mille dolori….va bene andato cosi…dopo un paio di mesi del totale niente, distacco appariva ad un tratto di nuovo nella mia vita. Ero sicura che dopo 2 anni di essere usciti insieme…quella fine, o qualcosa non andava in me o qualcosa non andava in lui. Volevo aiutare, pensavo mi desse confidenza vera su il fatto della incapacità di sentire, mi faceva spezzare il cuore. Parlo di 8 quasi 9 anni fa. Sono una persona sensibile in quanto mi piace la musica, gli animali, la natura, l’astrologia, la lettura esoterica, le energie dell’universo, i nostri pensieri…quest’uomo per il mio lato ombra, mi ha fatto morire 1000 e una volta perché non credevo mai che fosse vero che esistessero umani cosi, senza emozioni autentici e se li fanno vedere, è da copione di tv o uno dei tanti film che si vedono…per capire come gente normale si possa sentire…le ho scritto una lettera in privato, era ciò che mi stava sul cuore, presupponendo che uno psicologo non potrà essere scioccato di niente, vorrei consultarLa perché certe cose per quanto mi sforzi non riesco ad elaborare nonostante che descriva esattamente ciò che ho vissuto mi chiedo dove sono sbagliata io e gli altri come fanno a vivere cosi non può essere…non solo distruggono, hanno distrutto chi diverso da loro…sa, sono stati 8, 9 anni cosa mai siano per uno come me che crede in tante vite, in tante esistenze , perché addolorarsi di cosi poco tempo…perché non ti lascia in pace, ti condiziona, condiziona i pensieri , condiziona il tutto.
Non so se pubblica me e le sue parole che cito nel caso mio, io Le sono grata immensamente ed inifinitamente che grazie alle sue parole mi sono svegliata fuori mi ha aiutata un po’:
“I narcisti patologici (n.p) hanno un disturbo per difetto del senso di colpa “– nel caso mio-non ce l’aveva mai e poi mai.
“Non si preoccupano delle sofferenze dell’altro , ne traggono piacere, non nel senso sadico”,( ma tanto che non gliene frega, non gliene può fregare perché non sentono niente di loro autentico),” ne traggono piacere del potere che hanno sugli altri “– contestualmente nel mio caso – ti ho avviato io, sedotto e richiamato per anni, so cosa ho avuto con te che sei incompatibile del 100% caratterialmente, c’è l’attrazione sessuale, le esperienze con te, fantastiche….che in altri momenti denigrava come , “eri una nulla, grazie a me sai, hai conosciuto tutto e di più”, e quel sorriso sulla faccia per il quale 100 ed una sberla avrebbe meritato invece della mia tristezza che sentivo salire.
I n.p. cito prof. Brunelli, non si suiciderebbero mai o penserebbero di farlo, nel caso dell’abbandono da parte dell’altro o nel caso di un rifiuto, tutt al più si arrabbiano moltissimo. Nei periodi felici, intensi, di frequentazione giornaliera , quando ero felice e tranquilla e chiedevo un impegno oltre ad un paio di mesi o facevo le “pizze”, si arrabbiava, bisognava parlare subito a qualsiasi ora, bisognava esserci e chiarire…ma solamente in quei periodi nei quali tu gli servivi; ma nei momenti duri , tipo la morte del mio parente giovane, o in tutti i mesi che se ne stanno tranquilli per conto loro mentre tu sei sola e lavori da sola in posti nuovi, si deresponsabilizzano del tutto, non ce la fanno neanche ad esserci, e di parole ti spetta niente di niente, non hanno empatia , anzi quasi come se fossero invidiosi che tu hai la scelta di scegliere certi posti per lavoro o di essere libera da parte della famiglia di poter fare………
“il loro modo di recitare è assolutamente normale in quanto recitano con se stessi, si auto-convincono di essere spontanei e perfino sinceri anche quandono mentono sapendo di mentire”(prof.Brunelli) Nella fattispecie, nei periodi che cercavo io di allontanarmi, mi spedirebbe messaggi in cui direbbe cose, che ribadisco come inventate, mentre convinto che sbagli, per il giorno dopo scusarsi e darmi retta….è da impazzire … lo era, ma quella volta dovevo dare sfogo alla mia cieca ira non sapendo perché dovevo andarci di corsa e di giorno in pubblico aggredirlo con pugni…non ce la facevo più , segnando la fine per la pubblica dimostrazione di avergli fatto una figura che non sapeva neanche perché gliela avesse fatta……….fine
“per cui sembrano aver amato davvero essere capaci di provare amore in un certo senso, è vero, poiché quello è il loro modo di amare: un misto tra simulazione e realtà. Un copione da recitare con dedizione , tra manipolazione e seduzione e che a loro sembra amore.”(prof.Brunelli)
“il n.p. adopera molto sulla sua immagine curatissima”(prof.Brunelli) non solo sulla sua…dovevo essere impeccabile…vestiti troppo larghi, no ma quando mai, se impeccabile nessuna parola ma se un vestito troppo largo…non andava bene, cosi come non andava bene come mi atteggiavo davanti ad altri, la mia postura, i miei gesti….quando andavo bene non diceva niente, non andava bene qualcosa recriminazioni e correzioni
“il n.p. non ha sensi di colpa (come potrebbe mai averli ??????), “il suo obiettivo, oltre allo sfruttamento sessuale(o si), carrierismo (o si), il rapporto di comodo (o si per un paio di mesi ogni anno), “è quello di ferire, umiliare, svalutare coloro che sono capaci di AMARE….”si tratta veramente di una follia che soltanto chi n’è stato vittima può comprendere in fondo.”(prof. Brunelli)
Ciò che posso dire io, è che a loro interessano si le ragazze forti, indipendenti perché loro unico obiettivo è quello di spezzare loro, di far loro innamorare. Nella fattispecie, ha bisogno di mettersi in gioco, farsi importante, brillare agli occhi degli altri per i suoi consigli e saggezze del cavolo, ma lui stesso è irresponsabile per qualsiasi altra persona, non vuole nessun impegno, non ha nessun progetto concreto, nessuna idea, non vuole tutto questo. A lui importa la sua incolumnità, il suo benessere materiale, la sua indipendenza di fare in qualsiasi momento ciò che si sente, di giocare, starsene per conto suo al sicuro, tutto ciò che è suo è suo e se un altro non ci dà quel valore al suo di materiale, si incazza e rimane imbronciato. Il mondo, gli incontri, le persone sono per lui come un teatro dove a volte recita sul palcoscenico per scacciare la sua noia, per ricadere dopo periodi dallo stress di dover recitare nel suo vuoto, nella sua miseria di dover vivere una vita che non gli darà mai ciò che vuole, perché quando si rende di nuovo conto che infine non sente niente per nessuno e neanche niente per se stesso , si deprime e bussa alle porte di chi una volta distrutta e tolto tutto di una sana stima per se stessa. Gli fregati siamo saremo sempre noi credendo magari in illusioni del tipo mi avrà voluto un po’ bene, avrà tenuto un po’ a me, chimere chimerei. Ma oltre agli umani di quel genere, cerco di svegliarmi e vedere l’altra medaglia della vita. Il percorso è duro perché dura io.
Cara, non mi pare di aver ricevuto la sua mail privata, può rimandarla? In questo mondo ci sono tante energie belle e buone, ma ci sono anche energie malefiche che vogliono distruggerle. Queste energie negative si impossessano di certe persone e le spingono a fare male ad altri, in tanti modi, ma i narcisisti patologici sono specializzati nell’approfittarsi dei buoni sentimenti degli altri per fre del male traendone vantaggio. Loro riescono a far innamorare perché sono attori/attrici eccezionali nel manipolare, facendo finta di voler riparare dopo aver ferito, per cui chi ama spera e ha fiducia… loro allora lo fanno continuamente, fino a destabilizzare l’altro, il quale cade in un angosciante meccanismo per cui crede che per essere curato ha bisogno dellla stessa persona che lo ha ferito, si tratta quindi di una tortura psicologica, atroce perché la si riceve dalla persona amata. Tutto ciò crea un trauma (TdN) che fa sentire particolarmente dipendenti verso il torturatore/amato, ma in realtà non è amore è piuttosto un implorare pietà. A quel punto il narcisista patologico avrà raggiunto il suo scopo, infatti sente di avere l’altro/a completamente in suo dominio, potrà allora far finta di concedere pietà, ma per poi fare ancora più male, il suo obiettivo infatti è quello di dare il colpo finale, affinché una persona, per amore nei suoi confronti, arrivi a distruggersi in modo irreparabile. Quando il torturato/a perde i sensi, e quindi ‘muore psicologicamente’ al punto che non è possibile più ferirlo e nemmeno ripararlo, allora lo abbandona (ha finito il lavoro). Pertanto più si resiste e peggio è. Questo articolo, questo dibattito serve a far capire questi meccanismi, affinché non si creda che si sta soffrendo a causa del proprio amore malato, ma di un malato che ha generato una relazione di esasperata ambivalenza basata sulla manipolazione, attraverso una recitazione ipocrita e meschina. Più si capisce questo e più l’amore verso questo malato/a si ritrae, anche la rabbia nei suoi confronti si trasforma in una sorta di disprezzo e poi di pena (poi sarà lei/lui a fare pietà, ma senza per questo dover compatire, in quanto non lo merita affatto, perché d’accordo che è malato, ma si deve curare e non far del male agli altri). Allora questo marciume purulento di EGOISMO e IPOCRISIA fa male perché è velenoso, come una droga che sembra far stare bene ma uccide… ma il drogato ad un certo punto capisce che la droga gli fa male e vuole liberarsene, egli cioè capisce che NON AMA la droga, ma ne è schiavo per una assuefazione psicofisica, e per libeararsi può avere bisogno di aiuto e lo chiede. Così ad un certo punto bisogna capire che non è che si sta soffrendo per amore, ma a causa di una manipolazione drogante che uccide l’amore, e questo dibattito vuol fare aprire gli occhi affinché si inizi a disintossicarsi. Per tornare a vivere è importante coltivare gli antidoti all’EGOISMO IPOCRITA del narcisismo patologico, e cioè ALTRUISMO E SPONTANEITA’, come? Ognuno deve scoprirlo, a cominciare anche dalle piccole cose, ma per farvi capire nel profondo cosa intendo per altruismo e spontaneità come ‘principio energetico guida’ vi invito a guardare il video del seguente link, che commuove e illumina perché fa sentire l’energia buona e la verità che vive in ogni istante, anche ora, nell’Amore di MADRE TERRA ed è ad essa che bisogna sempre sentirsi connessi, perché E’ COSI’! http://www.youtube.com/watch?v=SMn560d9UzU&feature=player_embedded
la mia storia dura da 4 anni e sto soffrendo moltissimo. Certi giorni mi sembra di impazzire! Ho paura di me, non di lui. Ho orrore di questo mio tormento che non capisco da dove nasca. Non so nemmeno se è narcisista, so solo che è vuoto e cattivo. La diversità rispetto alle varie storie che ho letto in questo blog è che non l’ho mai visto come persona brillante, affascinante; forse solo al primo impatto, ma vi assicuro che dura pochissimo, emerge subito la sua personalità distorta. Quindi tutti i segnali che qualcosa non andava li ho avuti subito, eppure… è proprio questo che mi ha fatto cadere. Lo vedevo come un uomo solo, senza amici, bisognoso d’affetto. Forse avevo anche intuito che non sa amare e mi sono illusa di poterglielo insegnare, malgrado lui avesse avuto numerose donne prima di me e io invece ero alla mia prima esperienza d’amore (e anche di sesso). Il primo inganno è stato quello di dirmi che vive da solo, invece ha una compagna molto più grande di lui, con una forte personalità e molto benestante, che lo fa vivere nella propria casa ma lo abbandona per molti mesi all’anno concedendosi numerosi viaggi da sola. L’ho accolto nel mio cuore credendo di poterlo salvare e invece sto dannando me stessa. All’inizio mi disse che aveva gravi problemi economici e già questo mi turbò: solitamente gli uomini ai primi appuntamenti ti offrono un caffè, lui mi chiedeva soldi. Ma la sua espressione era così straziante che gli concessi il primo prestito, e poi il secondo, e poi il terzo… mai restituiti ovviamente. Si è disobbligato a distanza di 3 anni facendo dei lavori di pitturazione nella mia nuova casa. Quando gli confidai all’inizio la tragica infanzia che ho avuto (e che qui non voglio raccontare) che nelle persone normali suscita quanto meno qualche parola di conforto, la sua risposta fu: “ti sei sfogata ora che me l’hai raccontata?”. Era allora che dovevo scappare! Non è una risposta da persona normale. In 4 anni mai un regalo, mai un complimento, solo “ti amo” a volontà, ma tanto lo dice anche alle donne con cui chatta. Ma l’inganno supremo, violento, feroce è stato quando dopo pochi mesi che ci conoscevamo ha cominciato ad insistere di volere un figlio da me, che avrebbe lasciato di lì a poco la sua compagna e che avremmo costruito una bella famiglia. Non riuscivo a credere a quelle parole! Erano bellissime, ma stridevano troppo col suo comportamento consueto. E’ stato a quel punto che davvero ho cominciato a non capirci più niente. Gli dicevo che prima dovevamo cominciare a vivere insieme e poi pensare di avere un figlio e lui mi accusava di non credergli e di uscire con lui solo per fare sesso. Mi diceva che se non volevo un figlio da lui significava che non l’amavo, e faceva persino il calcolo dei miei giorni fertili. Quando poi sono rimasta incinta ero convinta di comunicargli una notizia meravigliosa…invece… Mi ha detto che ero troppo anziana per avere un figlio (avevo 39 anni) e sarebbe nato malato…perciò…anche allora ho fatto quello che diceva lui e mi sono dannata per sempre. Non solo. La storia è continuata e quando ho cominciato a scoprire continui tentativi di tradimento ho deciso fermamente di lasciarlo. E’ passato dalle suppliche alle minacce contro di me, fino ad arrivare alle minacce di suicidio. Queste ultime mi hanno fatto ritornare di nuovo sui miei passi. La mia malattia consiste in questo: perchè riesco a tollerare tutto il male che fa a me, e mi riempio di dolore se è lui a soffrire? Perchè voglio insegnargli che l’amore esiste, se poi non ne ho per me stessa? Perchè mi accanisco a pretendere amore da chi non me ne può dare? Vorrei rivolgermi a qualche psicoterapeuta ma mi sento così stupida!
Quando ci si trova in queste situazione è importante rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Purtroppo c’è poca informazione, spesso si pensa che lo psicoterapeuta sia uno che cura i pazzi, invece cura le sofferenze psicologiche e tutti possiamo averne nella vita (anche gli psicoterapeuti). Certo che se ce le trasciniamo per molto tempo, in una società difficile come quella attuale, poi il rischio è di sviluppare altri problemi. M se si considerea la sofferenza psicologica come una disfunzione simile a quelle del corpo e si va dallo specialista della psiche si pò veramente migliorare fino a guarire, e anzi anche a trasformarsi per poi scoprire nuove possibilità di vita e di relazione affettiva. Se si è incappati con un partner negativo è ci si è innamorati, è ovvio che poi si sta malissimo. Ma se ci si cura, poi si arriva a capire il perché diquell’esperienza negativa, e questa serve per crescere, e poi anche per innamorarsi nuovamente, ma ad un altro livello, in modo nuovo che prima non si sarebbe neppure potuto immaginare. E’ ovvio che quando si è in uno stato traumatico, soli, senza sostegno, tutto appare perduto e inesorabile… ma questo fa parte del trauma, e dopo la detraumatizzazione, se si segue con impegno la via che emerge dalla relazione con lo psicoterapeuta, le cose cambiano e di etro le nuvole oscure iniziano a riemergere i raggi del sole.
Un caro saluto e coraggio
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Cara Anna, le cose che descrvi tu le ho provate e le provo anch’io. Dopo aver scoperto che lui mi ha sempre tradita, ho subito un crollo e ho iniziato una psicoterapia. Sto cercandi di uscirne, anche se non è facile. Spero sempre nel miracolo, che lui cambi e torni da me dimostrandomi a more. Ma non è così. Anche se usa belle parole, come : sei l’unica donna per me, voglio bene solo a te, scopro sempre che mi dice bugie. Ti consiglio di ainiziare anche tu una terapia, senza vergogna, perchè non devi sentirti affatto stupida. E’ l’unico modo per salvarci.
In anzitutto grazie a Lei, Prof. Brunelli per tutti i Suoi interventi che mi sono d’aiuto in quanto spero di riuscire ad analizzare certi meccanismi in me, il mio rapporto con l amore , non normale e sano. Per 8 anni sono sempre di nuovo tornata da una persona che non so quante volte mi ha lasciata con parole cattive, freddezza ed indifferenza per altre storie superficiali. Davanti agli abbandoni cattivi metodici d’un giorno all’altro l’unica spiegazione che dava era la sua incapacità di provare sentimenti sapendo che gli sarebbe tornato utile alla fine conoscendomi bene e sapendo che mi sarei martoriata per trovare soluzioni e al riaggancio l’avrei accolto di nuovo. A volte dopo avermi dato tutta la attenzione e considerazione in modo assiduo per un paio di mesi d’un tratto mi diceva sono stufo, stanco, colpa tua per le tue paranoie che ti fai sempre. C’è qualcosa che non va in testa mia e non riesco a capire…. In realtà c’era già la prossima preda o vittima in agguato. Non ci potevo fare nulla che sparire con una ferita e sofferenza inimmaginabile. Passavano a volte 3-4 mesi , riluttante di tornare nell’inferno mi raggirava con l’ attrazione sessuale che nutriva per me e tutte le nostre esperienze che non si potevano dimenticare. Di contro quando era sicuro del suo potere della mia dipendenza mi diceva più di una volta che ero stata una nulla e solo grazie a lui avrei conosciuto i piaceri sensuali , esperienze nuove e il sesso con lui. Mi conosceva bene e sapeva quale pulsore spingere per farmi tornare indietro. Gli ultimi anni poi ero già infettata di lui ed ero diventata io quella che a nome delle nostre esperienze intense tornavo sui passi. Quando voleva chiudere lo faceva a sangue freddo suscitando in me sensi di colpa per il mio carattere geloso, opprimente, paranoico , non aveva nessun rimpianto, nessuna pietà se ne andava con testa alta, da un giorno all’altro totale abbandono, oggi so e se fossi morta investita per strada non gliene sarebbe importato niente perché cambiava da maniaco personalità. Tutti i miei tentativi di non farlo scappare in avventure sessuali invano. Mi diceva, voglio altro, ti conosco, so cosa ho avuto e tra parentesi posso sempre avere quando voglio. Quando lo conobbi, ero giovane, ero fiduciosa credevo pienamente di essere contraccambiata non solo per 2 anni di finta recita e conoscenza ma anche dopo con la stessa sincerità ed apertura che davo io. Avevamo la stessa età, tutt e due liberi, con la voglia di indipendenza e di vivere la vita senza vincoli, costrizioni.
Oltre ad essere stata immensamente innamorata con tutta me stessa mi sono mentalmente occupata di una persona che sin dall’inizio mi affascinava pur percependolo a tratti crudo, perché ragionava sempre solo con la testa e a livello emotivo riusciva ad afferrare altri senza però sentire niente di suo, non so se mi spiego. Nel corso degli anni ne parlavamo spesso di ciò che mi infastidivo cercando di accedere ad una canale di apertura emozionale, semplicemente parlando di tante cose…, A volte mi rattristavano i suoi discorsi ed a tratti avevo pietà per quella carenza di una sincera autenticità. Ero convinta di riuscire un giorno ad aiutarlo di farlo sentire qualcosa per qualcuno, di non usare le persona come oggetti usa-e getta ma di assegnargli a livello emotivo un valore unico. E successo il contrario, ero io quella di cui si poteva prendere gioco perché cosa mai poteva importar glie di tutto quanto se la vita, le persone erano solo un gioco dove manipolarle a proprio vantaggio. A forza di tanti abbandoni improvvisi, della ragazza carina, fiduciosa, aperta ed diretta è diventata una donna amareggiata che non riesce più a vedere le cose belle intorno e anziché accogliere ed interessarsi di tutte le altre persone in modo spontaneo, si ritira, evita. In apparenza lui è in pubblico uno cui piace scherzare flirtare, di buona compagnia senza un cerchio di amici preferisce però la vita discreta, per conto suo. Era il modello a lavoro che esigeva un rispetto che assomigliava a venerazione, controllato, preciso, autoritario con me vivendo una vita di discrezione che non lasciava trapelare niente del suo passatempo prediletto, acchiappare amicizie segrete ed intime con ragazze giovani, solitarie o donne qualsiasi. A tratti per sbarazzarmi mi faceva connivente dei suoi giochi perfidi o mi chiedeva addirittura di essere accondiscendente e partecipante. Era brutto, paralizzante. Era il prezzo per averlo conosciuto a fondo in tanti anni dove sarei dovuta sparire per mai tornare più…. Tante ragazze, donne non avevano mai l’occasione di conoscerlo cosi come era veramente perché o loro scappavano o lui faceva scappare loro, immagino. Io ne uscivo ogni volta scioccata, frastornata anche con una certa paura. Allontanandomi fisicamente cambiando posto cercavo le colpe, le cause degli effetti devastanti. Dopo mesi di nessun approccio mi contattava, scriveva come se niente fosse successo dicendomi che era finito con un’altra che in fondo a noi ci lega l’attrazione sessuale ma a livello relazionale facevo sempre finire nel barattro ciò che si sviluppava bene per le mie defaillance caratteriali. Mi chiedeva se ci si poteva incontrare per parlare per intrecciare un’amicizia……..
Adesso arrivata a capolinea….aveva funzionata di nuovo per 3 mesi di frequentazione tutti i giorni, perché lo voleva lui, verso fine gli serviva di nuovo un’appiglio per finire, troncare, si era impegnato con tanto di promesse per tre mesi in cui gli servivo poi la sferzata, il colpo finale…. si sente con una al telefono con la quale sta cercando di costruire una relazione seria perché stufo della sua vita di merda e mentre stava facendo questo era quella settimana con me e non voleva andarsene da lei per costruire….supperfluo spiegare come mi sentivo mi sento rassegnata davanti a tutto , me e tutto il mondo intero. Mi ha detto di vivermi la mia vita se avessi tanto amore di prendermi un cane o uomo….ma di lasciarlo in pace perché cerca di costruire una relazione via telefono…. Adesso mi occupo di me e del mio futuro sicura che il peggio nella mia vita l’ho già vissuto, compresa la morte del mio parente più vicino, voglio riuscire di vedere di nuovo il lato della vita per la quale vale la pena di viverla….é terribile per me aver voluto perpetuare per cosi tanti anni quel tira-mollo con quella stupida speranza che un giorno sarebbe cambiato tutto in mèglio che un giorno avrebbe potuto sentire a livello emotivo le cose di cui a conoscenza che capiva razionalmente che un giorno avrebbe potuto sentire sulla sua pelle qualsiasi emozione e non solo per me…..
Dott. Brunelli, secondo me un’iniziativa utile sarebbe quella di creare dei gruppi di incontro nelle varie città, tipo gli alcolisti anonimi. E’ una dipendenza e parlare con alter persone che hanno gli stessi problemi oppure li hanno avuti, sarebbe molto proficuo.
Va bene. Mi faccia sapere come si potrebbe collaborare in tal senso. Puo scrivermi anche privatamente.
Un caro saluto
Partecipo molto volentieri a questo blog. vedere che molte persone hanno avuto e hanno a che fare con personalità narcistiche disturbanti mi fa rendere conto che il problema è più radicato di quanto credevo.
quando ci capita una disavventura del genere pensiamo che siamo soli, che nessun altro prova e ha provato la nostra di sofferenza. questo fa si che continuamente cerchiamo di giustificarli, perchè la pazzia di costoro fa si che ad un certo punto siamo noi a sentirci in colpa per quello che loro ci fanno. crediamo di essere sbagliati, che non riusciamo e non siamo capaci nel farci capire. Ma non è così, e leggere tutte queste testimonianze ci riporta per un attimo alla realtà dei fatti che in tutti modi cerchiamo di negare a noi stessi. il tremendo bisogno di essere amati fa si che riusciamo ad amare anche chi palesemente fa finta di amarci, che ci inganna quotidianamente. Ammetterlo a noi stessi eqivale a dire ho fallito, non essere riuscito nel farsi amare da chi si è amati dando tutto se stesso. Ecco, qui è il problema, la nostra autostima si perde, tutte le energie convogliano verso una meta impossibile, si perdono di vista le cose più care e si tenta in qualsiasi modo di avere quell’amore che ci viene negato.
AMICI CARI, PARENTI, ce lo dicono in continuazione, ma noi niente non vogliamo vedere, non vogliamo credere che è tutto un inganno. Parlo del mio caso, ma credo di esternare il pensiero di molti di voi.
Ho bisogno di credere nell’amore, anche se troppe volte mi è stato negato. ho bisogno di dare fiducia a chi amo perchè mai e poi mai penso che chi ami riuscirebbe a farti del male.
Nasce da qui la nostra fragilità interiore, dalla paura di subire un torto, una punizione. quindi quando si incontrano persone del genere, malvagie con noi, si cerca di comprare il loro amore con il nostro amore. E’ come se incontri un assassino sulla tua strada che ti punta una pistola e tu, per non farti ammazzare, gli dicessi : non spararmi io ti voglio bene, ti aiuterò, non sono un tuo nemico.
Se comprendiamo che siamo vulnerabili, che queste persone trovano in noi terreno fertile proprio perchè siamo fragili allora possiamo avere una speranza di uscita. Dobbiamo capire che forse un trauma( abbandono o altro) ci ha colpito nell’infanzia e quel trauma ci sta ancora accompagnando nella nostra vita. Analizzarlo da soli non basta, serve ma non basta.
Se con l’aiuto di chi ci vuole bene e soprattutto di professionisti seri lo affrontiamo, con il tempo le ferite si potranno rimarginare e certamente non attirerremmo più queste persone disturbate o comunque avremmo trovato un vaccino contro di loro.
Se sperate che chi vi ha cosi abilmente ingannato, manipolato, deriso ed insultato possa un giorno avere sensi di colpa vi sbagliate. non cadete nel’errore di pensarlo. se costoro avessero il dono di avere sensi di colpa non saremmo qui a discutere. Sono dei veri e propri demoni che non hanno pietà per nessuno e che si nutrono della nostra bontà e fragilità per sentirsi vivi. Solo quando potranno dire di averci distrutto completamnete, abbandoneranno la presa per rivolgere le loro attenzioni ad una preda da dissanguare.
La donna che mi ha vampirizzato solo, quando le torna utile, torna a darmi un finto amore, Socievole e generosa, in un mondo di scroccone lei è un eccezione, non vuole regali anzi te li fa. qualsiasi uomo che non mente l’amore se ne innmorerebbe, ma solo chi ha subito in infanzia un trauma ne rimarrebbe vittima.
il difficile è accettarlo che si è incontrato un mostro, un pazzo malvagio.
Cosa fare allora?. Parlarne fa bene, analizzare pure. Ma se non si comprende che il problema dal quale poi deriva l’immane sofferenza è dentro di noi, se si continua a colpevolizzarci ed a giustificare, non andiamo da nessuna parte.
Chi ci offende, chi ci deirde, chi calunnia non è che un povero diavolo malato, invidioso della nostra capacità, malata, di dare amore. Finchè non ci avrà spremuto e fatto diventare come lui, non sarà appagato.
un consiglio che do a me stesso e a tutti, quando iniziano a cercare di distruggerci, soprattutto con le parole, pensate che chi ve le sta dicendo è PAZZO. pensate che le persone care mai vi offenderebbero (colleghi, amici, familiari) per il semplice fatto che mai lo hanno pensato di farlo, perchè forse vi stimano e vi vogliano bene. quindi quando questo accade guardatevi attorno e tenetevi strette le persone che vi amano senza chiedervi nulla in cambio.
Un abbraccio a tutti/e e forza che chi è giusto non sarà mai abbandonato un angelo lo proteggerà sempre. FEDE
Oana, ecco il mio consiglio. Prova ad essere deteminata e forte nel dirgli k pretendi una prova del suo amore: k faccia kiarezza dentro se stesso rivolgendosi ad uno psicoterapeuta (da quanto racconti mi pare abbia bisogno di cure psichiatrche…) e che prenderai in considerazione l’idea di ricominciare con lui solo dopo k ti avrà dimostrato di essere “guarito” o quanto meno sulla strada della maturità.
Nel frattempo, giuardati intorno, cerca l’amicizia di persone leali, semplici, affettuose e concrete, k possano restituirti quel minimo di autostima k ti serve per incominciare a puntare su te stessa e sulle tue qualità.
Permettimi un altro consiglio: non cedere mai alle lusinghe di uomini sposati, perchè (oltre la mia personale considerazione morale k non sia giusto essere in parte responsabili della frattura di una famiglia) ciò significa andarsi a cercare i guai col lanternino; inoltre, significa non volersi abbastanza bene visto k si accetta di condividere un uomo con un’altra donna; infine, credo k ogni relazione clandestina dichiara già da sé sul nascere le problematiche che, molto spesso, col passare del tempo, come nel tuo caso, diventano problemi difficilmente superabili.
Pretendilo da te stessa e per te stessa.
Ti auguro di incontrare un uomo diverso che ti faccia sentire donna innamorata e amata, un uomo “sano”, + maturo, equilibrato e responsabile, k sappia portarti rispetto, di cui tu possa essere fiera.
Immagino quante e quali difficoltà tu debba ogni giorno incontrare nel tuo inserimento in un paese straniero e, certamente, lo sfortunato incontro di questo uomo (se così si può kiamare!) avrà reso le cose + complicate del dovuto…
Se ancora non trovi la forza di rompere definitivamente con lui (ti capisco, sai!), io credo tu debba pretendere, almeno, k ti dimostri la “volontà” oltre k l’impeto di questo sentimento, volontà nel senso di lavorare su se stesso con l’aiuto di uno specialista k l’aiuti a “crescere” e successivamente mettere in atto le capacità di costruire relazioni affettive autentiche e mature.
Ti auguro il meglio.
lui e un uomo molto bello ed afascinante,fa corte alle donne a volta anche davanti a me,non sono stupida ache se lui dice che io mi invanto le cose,dove va lui fa sempre amicizie ed sembra per motivi di lavoro…fa in polizioto. Vi raconto un po come lui gioca con me: quando sto lontana x che voglio finire lui mi manda mazzi di fiori,viene sotto casa mia ed piange dicendomi che li manco tanto ed che un altra donna non e come me,mi viene dietro quando vado a casa mia al estero,io lo allontano ma lui non molla dicendo che lui e sicuro che lo amo (e vero) va dalle mie amiche se io non acceto gli fiori,sembra una persona finita depresa,mi dispiace vederlo cosi,qualche anno fa mi a fato telefonare da un suo amico dicendomi che si era sparato ed tante altre stupidate.Io in 10 anni non ho mai conosciuto gli suoi x che non mi vogliono dicono che sono una ….perche sono straniera, nemmeno gli suoi amici solo quando voleva che tornasi con lui mi faceva conoscere qualcuno ma dopo non li vedevo piu. lui mi ama tantissimo da lontano ma quando decido di vivere insieme a lui in 1 mese cambia, le promese trova una scusa e dice di aspettare,e sempre stanco,ha sempre problemi a lavoro per cui non ha voglia di parlare,se cerco di parlare con lui dice di aver mal di testa ed va via,non fa piu l’amore con me ed se lo fa e per chiudere la mia boca ed me lo dice anche, riesce ad umiliarmi ed io ho sempre credoto che la colpa fossi mia ed alla fine trovo sempre un altra donna nel telefono sms. finche io arivo al momento in cui dico basta non rego piu, mollo. ma dopo un mese ancora la stessa musica cosi passando 10 anni, ma insieme a lui non credo di averne passato 2 dal inizio alla fine. Da 2 anni che sono riuscita a stare lontana psihicamente mi sono ripresa ed avevo trovato il mio equilibrio,non mi manca piu ed non mi fa piu tremare quando lo vedo,con una scusa dei suoi problemi e riuscito a entrare ancora in casa mia perche diceva che io sono l’unica a capirlo ed farlo stare meglio ed io ci sono casacata ma lui ha ripreso a venirmi dietro ed dice di voler un figlio con me di sposarmi ed di vivere tutta la vita insieme a me che ha cpito gli suoi erori ed che ha sbagliato piange si dispera ma io ho paura sono convinta che tra 2 mesi lui fa ancora le stese cose con me. certo vorrei tanto una famigli ma ho paura che tutto questo mi puo distrugere,non so se avro ancora la forza di rialzarmi ed riprendere tutto da zero.Sono sola in italia ed non ho nessuno aparte qualche amica. vi prego datemi un consiglio
chiedo scusa x il mio italiano ma sono straniera ed vi chiedo un consiglio. ho conosciuto quest uomo 11 anni fa all epoca avevo 16 anni, mi sono innamorata subito appena lo guardato ma lui era sposato ed io sofrivo,ancora d’allora volevo che storia finisca ma lui non ha mai voluto lasciarmi dicendomi che mi ama e che un giorno vivra con me, per 5 anni la storia e andata bene, lui mi era vicino ed io lo amavo da morire mentre lui era ancora sposato finno quando sua moglie scopre tutto ed si separano, da allora non siamo piu stati bene. lui non mi ha mai portata fuori x che diceva che aspetta la sua separazione ed cosi sono cominciati gli littigi sempre piu frequenti,non so se si vergonava con me x che ero straniera o cosa comunque io cominciavo ad lasciarlo x che mi acorgevo che lui aveva anche altre donne, lui mi e sempre venuto dichiarandomi tanto amore che e dificile spiegarlo con tante promese ed mazzi di rose,andava avanti cosi anche per 5 6 mesi finche io cedevo ed tornavo insieme ma durava solo 1 massimo 2 mesi ed lui ancora mi detterminava lasciarlo, lui non mi lasciava mai pero mi deteminava a me psihicamente finche non riuscivo piu a regere ed allora mollavo,lui accettava pe 2 3 settimane la separazione ma poi mi rincoreva ancora x un paio di mesi anzi praticamente mi era semre dietro ed sempre a chiedere scusa ed a piangere prometendomi famiglia etc. fino a quasi 2 anni fa quando per lenessima volta ci avevo riprovato ed lui aveva un altra donna che conosceva suoi genitori,figli ed facendosi male ci siamo incontratti tutti in ospedale: sua ex mogie suoi genitori ed anche l’altra dona che era appena andata via al mio arrivo, li succese un casino ed tante verita uscirono allo scoperto,io mi ero presa mezzo esaurimento ma poi mi sono ripresa in un paio di mesi, ma lui mi e sempre venuto dietro in questi 2 anni con parole dolci fiori amore ed sembra anche che stia davero male, pianti ed con una scusa di alcuni suoi problemi ora e riuscito ancora ad entrare in casa mia. Perche quando siamo insieme non mi vuole ed quando siamo lontani e capace di darmi anche le stelle? credo fara fattica capirmi ed chiedo scusa…… La verita e che non mi ha mai rispetato, ha sempre tradito me ed anche sua ex moglie ma io non riesco a capire il suo comportamento lui ha 45 anni 2 figli e un lavoro importante……io ora sto bene ed frequento un altra persona,lui sa ma e covinto che io lo amo ed lui mi ama e vuole sposarmi, piange, mi buta brioches dal balcone,cioccolatini io li dico che non lo amo piu ma lui insiste tutti giorni,io non so piu cosa pensare. Non e violete, non e mai stato, ma io non credo piu,sono convinta che dura solo 2 mesi ed dopo ancora lennesima delusione. Se ha capito di cio che ho scrito la prego di aiutarmi so che e un casino in questa lettera ma e solo un resumato. grazie oana
Ho subito per 5 anni un narcisista!!!!
Appena conosciuto ho sentito immediatamente che aveva qualche cosa che non quadrava ma non capivo cosa..mi innervosiva quel suo modo di fare affabulante e nello stesso tempo giudicante..mi aveva appena conosciuta come poteva esprimere considerazioni sulla mia vita,su di me ,sulle mie scelte???Per lui tutto era sbagliato..mi contestava il fatto addirittura di non essere mai stata da uno psicologo!!! Cosi’ lo allontanai ma piu’ lo facevo e piu’ lui si accaniva sfoderando tutte le sue doti seduttive.
Ha avuto la meglio perche’ mi ha “lavorata”dal mio dentro,toccando i punti piu’ sensibili della mia anima,cosi’ mi sono fidata…mi ha sedotta,manipolata e poi distrutta!!!!
Lui e’ uno che ha fatto psicoterapia per 10 anni,ha frequentato un sacco di percorsi di crescita personale,SAT..
proviene da una famiglia anaffettiva, vari suicidi tra la sua parentela ,ultimo il fratello..ha avuto un passato d’alcolista e oggi fuma droga ed e’ pornodipendente..ha costretto anche me a fare foto indecenti(e questa e’ una delle tante cose che mi umiliano e mi fanno star male..perche’ penso che fatte in una relazione equilibrata e stabile come credevo che fosse la nostra, sia anche una pratica divertente che esalta la complicita’ della coppia, ma scoprire che ha voluto farmele per ferirmi,bhe’ questa e’ pazzia!
Pero’ ve lo vorrei far conoscere!!! Mi direste che mi sono inventata tutto tanto e’ bravo a recitare la parte dell’uomo amabile .
Perdonatemi scrivo senza un filo logico e’ la prima volta che esprimo questa esperienza,poi ho dentro un caos e un disagio enorme,ma sono sicura che comprenderete.
Ho vissuto questi 5 anni come su di un’altalena..periodi esaltanti di amore immenso e determinato,con progetti di convivenza,dichiarazioni di assoluta convinzione del passo da farse ma nel momento di passare ai fatti..l’annullamento,il diniego,il tirarsi fuori..lo scomparire..e naturalmente la responsabila’ a dir suo,era la mia!
E questo piu’ volte..e tra una volta e l’altra il danno era sempre piu’ grande perche’ c’era ilcoinvolgimento di altre persone..la mia famiglia di origine e i miei figli..di cui uno ,ha deciso di andarsene a vivere con il padre esausto del caos e del disorientamento che subiva a causa della relazione malata che vivevo.
Ho tanti sensi di colpa, per questo e una grandissima difficolta’ a recuperare il rapporto con mio figlio che amo tantissimo!
La domanda che mi faccio spesso e’ come ho potuto non “vedere”??? sono stata capace di farmi “consumare” da quest’uomo senza rendermene conto..quest’uomo che non odio ma per il quale provo..non so’ che provo..so solo che e’ completamente inconsapevole del disturbo di cui e’ affetto e quindi deve curarsi.
.Le sue relazioni.il suo matrimonio hanno avuto tutte le stesse modalita’..ha usato l’altro per “sentirsi”..e quando non c’era nessuno ricorreva all’alcol e alle droghe…compulsivamente…copione sempre uguale!
Sono 4 mesi che non lo sento piu’, anche se lui si e’ infiltrato in un ambiente che io frequento..sono scappata,non ci vado piu’…ma lo confesso e questo mi spaventa perche’ e’ la conferma che pur consapevole non sto guarendo..avrei voluto incontrarlo!!! Mi sento come sdoppiata..tra la ragione e la dipendenza..
Le ultime notizie che ho casualmente raccolto lo danno “in uno stato di grazia”…mi hanno detto che ora e’ pronto a fare il “terapeuta”..a gestire dei gruppi di crescita personale..e’ pronto a fare il guru cosi’ tutti lo ammireranno..e’ pronto a manipolare piu’ gente possibile per vampirizzarli ,nutrirsi..e sopravvivere!!! …gli auguro ogni bene ma molto,molto lontano da me..
Grazie a voi:)
Ma io mi chiedo. Se in questi casi si sta così male e si è confusi perché non si va da uno psicoterapeuta? Forse perché costa troppo? Ci sono, se si cerca, possibilità di avere diverse forme di sostegno diretto con poca spesa. Perché si è disposti a spendere tanto in parrucchieri, vestiti, creme e profumi (tanto relativamente alle proprie possibilità, è ovvio) invece di fare qualche sacrificio per un sostegno psicoterapeutico? Oggi, dopo la legge Bersani, le tariffe dei professionisti sono concordabili, e si trovano bravi psicoterapeuti, dotati di sensibilità, disponibili a venire incontro alle persone che soffrono. Allora questo blog è anche un’occasione per far capire a tutti, sia agli utenti e sia ai professionisti della salute (ancora restii o dimentichi rispetto alla psicoterapia) che la psicoterapia è una disciplina riconosciuta dalle Istituzioni mondiali della salute, specialistica e fondamentale per curare persone che soffrono, in quanto i dolori e le disfunzioni non riguardano solo il corpo, ma anche la mente, e poi dalla mente possono ripercuotersi sul corpo. E’ ovvio che un blog è un’occasione importante per confrontarsi e prendere coscienza, ed è anche uno sfogo, ma non potrà mai essere un modo per curarsi davvero. Allora io invito a prendersi cura di sé seriamente, per se stessi per le persone vicine, questa è una responsabilità personale da assumersi concretamente. Oggi la vita amorosa è in crisi generale anche perché c’è molta più libertà che in passato, e questo è certamente un bene, ma la libertà ha un prezzo. Quello che noto è che si è portati a giustificare le proprie scelte rispetto all’abbandono e al tradimento di partner precedenti, ma poi se si subiscono dei torti, o se non si è stati amati come desiderato, allora solo l’altro/a è cattivo, senza alcuna autocritica. E’ vero che sempre più spesso ci si imbatte in persone narcisiste cattive, ma non sempre è proprio così, vi possono essere anche altre problematiche, pure dolorosissime, ma che devono essere comprese con correttezza e approfondite, altrimenti la categoria di narcisismo patologico rischia di diventare troppo spesso un modo di colpevolizzare gli altri senza guardarsi dentro (cadendo in un inutile vittimismo), e senza capacità di accettare i propri limiti e responsabilità (che sempre ci sono, anche in caso di narcisismo patologico) e questo guardarsi dentro è fondamentale per crescere, guarire, stare meglio e poter quindi ricreare l’amore in modo più equilibrato. Il rischio quindi è di fermarsi all’attribuzione di narcisismo patologico al partner (che può pure essere giusta per farsene una vera e sicura ragione) per poi non fare più niente rispetto a se stessi, mentre invece comunque tocca a tutti di fare un proprio esame di coscienza, per il proprio bene e per quello degli altri, che sono presenti e che verranno.
Dico queste cose per un senso di responsabilità e sempre in nome della solidarietà che anima questo blog. Perciò porgo sinceri auguri di stare megli a tutte/i con l’invito a non trascurarsi e quindi a tarscinarsi in situazioni di sofferenza, ponendovi rimedi sbagliati, senza il consiglio diretto di uno specialista, che quando ci vuole, CI VUOLE.
VI RICORDO CHE STO PREPARANDO UN LIBRO AL QUALE E’ POSSIBILE PARTECIPARE CON TESTIMONIANZE. E’ IMPORTANTE PER DARE UN SENSO ALLA PROPRIA ESPERIENZA CHE AIUTI AD UNA MIGLIORE EDUCAZIONE SENTIMENTALE. A TALE RIGUARDO VI PREGO DI CONTATTARMI VIA E-MAIL PER ULTERIORI CHIARIMENTI.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
SOLO CHI AMA L’AMORE PUO’ AMARE la persona che lo merita (e allontanarsi da chi non lo merita), non chi ne è schiavo dell’amore (perciò non può amare veramente l’Amore)… SOLO SE SI CAPISCE (IN TERMINI ANCHE SOLO LAICI) IL SENSO D’AMORE DELLA FRASE DI CRISTO: ” A DIO QUEL CHE E’ DI DIO E A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE’ si potrà incontrare Cesare che è l’AMORE TERRESTRE, mentre DIO è L’AMORE CELESTE, non parlo di un concetto necessariamente religioso, parlo dell’AMORE UNIVERSALE che esiste e che è anche l’AMORE PER LA SCINTILLA DIVINA CHE C’E’ NEL CUORE DI CIASCUNO/A SE LA SI CERCA E LA SI TIENE VIVA… QUESTA E’ LA DIFFERENZA TRA AFRODITE (L’Amore VERO) e EROS (il puttino, con la freccia, che è l?AMORE PASSIONALE, MA INGENUO E IMMATURO). PER MATURARE IN AMORE, PER DIVENTARE AFRODITE ED INCONTRARE CESARE, BISOGNA INNAMORARSI DELLA VITA, AMARE l’AMORE, E ALLORA, SOLO ALLORA, L’AMORE AMERA’ NOI STESSI (questa è l’essenza vera e spirituale dell’AUTOSTIMA, è l’amore nel quale crediamo che allora ci ama e che ci permetterà di amare chi lo merita e di riconoscerlo). Quando sarà compiuto questo processo, che ci costringe a compiere il trauma sentimentale sorto a causa del fatto che si era dominati dall’ingenuità di Eros, si potrà incontrare CESARE, e poiché è Cesare lo apprezzerà e contraccambierà, in quanto lui è un essere che ha fatto a sua volta questo processo. SE non si ha anche L’Amore divino, se non si impara ad amare come Afrodite – celeste e terrestre – qualsiasi amore finirà in pezzi, anche se l’altro non è un narcisista patologico (sebbene questo sia il più traumatizzante), ma solo uno/a che a sua volta non conosce l’Amore di Afrodite, o ha altri problemi di immaturità. Certo, anche l’Amore di Afrodite può finire, ma quello terrestre, non quello celeste, perciò Afrodite sa amare e viene amata, e se proprio finisce i danni sono molto contenuti… (ma forse vi parlerò ancora di Afrodite e del suo amante diletto MARTE il guerriero…).
Quindi le figure simboliche mitiche e immaginali che qui vi propongo (che da millenni sono proposte sono psicologicamente vere e importanti per guarire e per amare) e va poi detto che riguardano entrambi i sessi, Cesare infatti è l’amore terrestre e il Divino è l’amore celeste … ma dov’è il Divino? Cercalo, cercalo, cercalo… forse è anche nell’amore per le stelle, per l’alba, per il sole, per le persone che ne hanno bisogno, forse è nel suonare uno strumento o cantare una canzone con cuore sincero, forse è pregare nel proprio intimo ciascuno come sa e può, forse è provare a scrivere una poesia, o anche solo preparare una torta con amore… questo Amore è la forza più concreta dell’Universo senza la quale l’essere umano non sarebbe potuto evolvere sulla terra… questo divino Amore in tutte le cose vissute, fatte e pensate con AMORE… e lo incontrerai e lo troverai quando scoprirai che è anche… dentro di te… e non ti lascerà MAI!
caro Pietro, eccomi di nuovo qui a riscrivere sul suo blog. sono estremamente felice che stia preparando un libro su questa piaga che distrugge la vita di moltissime persone.
mi farebbe piacere contribuire con la mia testimonianza anche perchè anche io sto scrivendo un libro sulla terribile esperienza che ho vissuto e che spero finalmente sia finita.
E’ facile per chi non si imbatte in questi manipolatori affettivi non credere che un individuo possa arrivare a distruggere la sua vita dopo che un vampiro del genere si è appropriato del nostro amore.
Caro pietro, sono stato calunniato, diffamato, deriso, incolpato ed insultato a tal punto di aver creduto veramente di non farcela. sono una persona che non conosce l’odio e sono vulnerabile di fronte a chi mente l’amore. non riesco a credere che una persona riesca a fare questo a chi invece le da amore.
amo la giustizia e combatto i prepotenti e forse per questo che il male ha deciso di attacarmi.si il male perchè credo che oltre ad essere malate i manipolatari affettivi siano anche dei veri e propri demoni.
lo dico a me stesso ma lo dico anche a tutti che su questo blog scrivono: smettiamola di aggrapparci a qualcosa che non esiste e vediamo le cose per come sono. i narcisisti manipolatori sono degli assassini psicologici che si servono della seduzione per potarci all’inferno. dobbiamo capire che da soli non ce la si può fare una volta che si è stati contagiati. dobbiamo uscirne ed avere fede che il bene alla fine vince sempre sul male ed iniziare quel percorso doloroso di allontamento da chi ci sta uccidendo piano piano. un abbraccio
Caro amico le sono vicino. Tengo molto alla sua partecipazione al blog, anche per far sentire di più una voce maschile. Per uscire da questo trauma è infatti importante non cadere nella trappola di credere che tutto il genere dell’altro sesso sia pericoloso e inaffidabile. In tal modo si fa il gioco inconscio dei narcisisti patologici traumatizzanti che vogliono rendere l’altro incapace di amare, cioè renderlo come loro (così come avviene nella vampirizzazione che mira a far diventare vampiri le prede). E poi voglio ricordare che sebbene è impossibile non odiare chi ha voluto uccidere la capacità di amare, anche in ciò bisogna controllarsi molto per non fare il loro gioco. Bisogna assolutamente lasciarli andare per il loro destino senza interferire, poiché vi sono meccanismi inconsci (conferamti da tutte le credenze religiose e da tutte le saggezze del mondo) che in tal modo avranno quello che si meritano. E non si tratta di soddisfazione affinché vengano puniti, ma nella constatazione che se potranno guarire ciò dipenderà da quanto soffriranno, al fine di capire quanto hanno rovinato la vita agli altri e a se stessi. E se questa comprensione penitenziale in loro non dovesse avvenire è certo che svilupperanno ulteriori disturbi psichici che li condanneranno ad una fine solitaria e infelice. Perciò si dice ‘ben gli sta’ quando una persona riceve il male per il suo bene, perciò bisogna lasciare che cuociano fino in fondo nel loro brodo, allora o cuociono (con tutta la sofferenza che ciò comporta) o la vita li butterà nella spazzatura considerandoli pieni di veleno inutile e incurabile. Se cuociono – espiando – e quindi guariscono lo sapremo di sicuro perché il loro senso di colpa riprenderà a funzionare e avranno assolutamente bisogno di chiedere perdono, ma veramente, a chi hanno fatto del male… e allora, solo allora sarà bene perdonarli, anche perché perdonare chi chiede perdono fa stare bene… ma se ciò non dovesse avvenire, tanto peggio per loro.
Pensiamo quindi a noi stessi, al nostro bene e a tutto il bene, che, seppur nella sofferenza siamo finalmente liberi di fare e di vivere quando ci siamo liberati del male, e quindi torniamo alla Via dell’Amore… Quando donne e uomini capaci di amare si ritrovano (a cominciare dall’amicizia e dalla solidarietà) si riconoscono possono iniziare ad uscire dal trauma, ma come ho già detto con diverse metafore bisogna riscoprire il potere dell’Amore non solo nellla sua dimensione terrestre, cioè nella coppia, ma anche nella dimensione celeste, e quindi di un concetto energetico universale dell’Amore. Infatti è questa energia universale che alimenta poi l’amore in una coppia, la quale si esaurisce e vai in crisi quando quest’energia non viene compresa e coltivata, e ciò anche se le dinamiche narcisistiche non sono presenti in modo drammaticamente patologico. Chi ha subito il TdN, il trauma da narcisismo, come io propongo di chiamarlo e come ho modo di verificare seguendo direttamente molti casi, non perde solo la persona malata e malevola che pure erroneamente si amava, ma perde anche l’amore per la vita, e questo è molto pericoloso, ed è questo che invece va ripristinato per recuperare e detraumatizzarsi. Perciò è importante la solidarietà e l’amicizia, anche in questo blog, tra donne e uomini, ed ogni proposta rigenerativa per uscire dall’isolamento e perché no, anche trovarsi, abbracciarsi, festeggiare la vita. Sono certo che prima o poi da questo blog nasceranno anche queste proposte di nuova educazione sentimentale, per una civiltà dell’Amore (che vuol dire anche a livello legale di riconoscere che non si può recare danni psicologici al prossimo attravrso l’inganno e la manipolazione affettiva). Certo, anche quando non c’è narcisismo patologico in amore si può sbagliare e si soffre, ma questa è un’altra cosa e fa parte del gioco, e la i capisce proprio perché chi sbaglia lo ammette e dichiara di dispiacersi, senza gettare colpe su chi soffre, chiedendo scusa e confidando sinceramente nel perdono. Ma questo i narcisisti patologici non possono farlo, almeno fino a quando non guariscono, e se ne stanno aggrappati alla loro malattia che è molto brutta perché implica di far soffrire chi li ha amati e che invidiano per questa loro capacità.
Quindi, davvero proviamo a pensare a qualcosa di creativo per chi crede nell’Amore, feste, libri, spettacoli, mostre, conferenze, beneficenza, umanità… Io provo ad indicare proposte rigenerative attraverso le iniziative della nostra Associazione Albedo e di altre associazioni o gruppi o persone segnalate in altri articoli del blog, ma anche tutte/i partecpanti possono proporre idee di incontro energetico, festoso, creativo, terapeutico per coltivare tutte le Vie dell’Amore, con semplicità, umiltà, onestà.
A presto
Pier Pietro Brunelli
grazie Pietro….è vero.dobbiamo lasciarli al loro destino, alla loro vita piena di malvagità. a volte vorrei aiutare anche le altre persone che hanno a che fare con il mostro che mi ha distrutto, ma ho capito che l’unico modo è scappare e disitossicarmi,poichè nessuno può aiutare un altro se non vuoleessere aiutato. la fede che il bene vince sul male è l’unico modo utile per non sentirsi dei vigliacchi lasciando glia altri in una situazione di sofferenza che solo chi ha passato può capire. a presto
Mi raccomando è importante per uscire dal trauma capire di non chiudersi nel proprio dolore per un tempo troppo lungo o in modo continuativo, anche questa diventa una forma di egoismo e quindi paradossalmente di narcisismo da vampirizzazione… chi può dunque raccolga il mio invito a proporre idee o anche iniziative di sua conoscenza che possono contribuire ad aprirsi e a fare qualcosa per stare bene… io sto proponendo la partecipazione ad un libro, ma anche, insieme ai componenti dell’Associazione Culturale Albedo, tra i quali il musicoterapeuta Pierangelo Pandiscia, seminare e ad incontri rigenerativi come LA DANZA DELLA RINASCITA, vedi articolo nel blog (oppure il sognante Sleeping Concert per una notte onirica armonizzante).
cara 5anni sono sempre piu’ convinta che anche noi che siamo state cosi’ tanto tempo con tali personaggi abbiamo un serio problema. è proprio come una droga. a volte mi capita di sentire che non ce la posso fare. ma penso alle cose brutte che ha fatto , a chi è realmente, non alla persona che credevo o mi illudevo che fosse .
e soprattutto cerco di capire che cosa mi piaceva .., la conclusione? lui non mi piaceva come persona, era cosi’ diverso da me ma mi piaceva come mi faceva sentire in certi momenti (sempre piu’ rari soprattutto alla fine).
ho provato anche disgusto per lui, sentendomi in colpa.
era la mia parte sana che mi mandava segnali. ma io li mettevo a tacere.
quindi il lavoro è su noi stesse. il problema è nostro.
spera solo che se dovesse cercarti tu sia “guarita” in modo da respingerlo. ma mi raccomando non devi nemmeno avere un contatto. anche una sola volta potrebbe poi costarti veramente caro.
non cercare di sapere di lui, pensalo morto.
sforzati di fare le cose che ti piacciono, tieniti impegnata.
pensa che la grazia l’hai ricevuta tu dal momento che è finita.
se pero’ stai male , se vedi che non ce la fai, chiedi sostegno.
io capivo che dovevo allontanarmi ma non ce la facevo.
e ho iniziato ad andare da uno psicologo.
poi durante la terapia lui mi ha lasciato. un pochino ero pronta, mi stavo preparando ma è stato ugualmente un trauma soprattutto per le modalita’.
per fortuna ero gia’ in terapia. questo non mi ha risparmiato la sofferenza per l’abbandono , pero’ il dottore mi ha aiutato a capire perche’ stavo cosi’ male.
era un male psichico ma anche fisico , allo stomaco , al cuore.
difficolta’ a fare tutto.
capire perche’ sta succedendo tutto questo è il primo passo.
Prima di tutto, volevo scusarmi per l italiano quasi incomprensibile, lo giustifico per l ora tarda.
Ringrazio nuovamente il Dott. Brunelli a cui mi piacerebbe poter rispondere, e un GRAZIE a Beatrice.
Mi sono fatta e mi faccio le stesse domande, vivo le stesse lotte.
Giorni in cui lo ringrazio di avermi spaventata così tanto da arrivare a lasciarlo, e giorni in cui invece ho la speranza che possa capire, e miracolosamente cambiare ciò che invece per ANNI non ha mai capito e mai cambiato.
Ma anche in questo ultimo caso, oramai mi chiedo: “Anche se potesse miracolosamente comprendere e tornare, io sono la stessa donna di qualche anno fa? riuscirei a guardarlo con occhi nuovi, senza che il suo viso mi spaventi, mi ricordi il compromesso a cui ero scesa per stargli accanto?” la risposta è NO, ovviamente. Solo il fatto di averlo lasciato significa che qualcosa è cambiato, qualcosa di importante, l amore per me stessa. Ciò invece con cui faccio ancora i conti è accettare. Accettare lui, questi anni, il suo problema, me, e i miei problemi che mi hanno portata a vivere tutto questo.
Questa esperienza, anche se, come ha detto Beatrice e cito le sue parole: “sembra che il tempo non lenisca, ma che sia sempre una bomba innescata pronta ad esplodere nuovamente”, mi ha aperto gli occhi in un certo senso.
Anche il mio ex compagno mi ha sempre dato la sensazione di non essere mai stato “mio”, e già in questo pensiero ho trovato l errore.
Cercavo di possedere lui perchè non possedevo me stessa, vivevo la sua vita e ripercorrevo un dolore che avevo già vissuto da qualche parte, dolore che lui rinnovava ogni giorno con il suo essere sfuggente.
Per rispondere al Dott. Brunelli, oggi so che non è questo il tipo di compagno che vorrei accanto.
Ma fino ad oggi vivendo questo, non credo di aver conosciuto l amore, nel senso in cui lo intendo oggi.
Non è facile godere di un bene che bene è, se fino a quel momento il dolore stesso era il bene. (perdono il gioco di parole!)
Per questo motivo non sono mai riuscita a capire se mi fossi innamorata di quell altro ragazzo che mi ha soltanto teso una mano per il piacere di farlo e l ha lasciata senza dir nulla quando ha capito che non ero pronta a tendere la mia.
L occasione l ho avuta, ma pur riconoscendo che qualcosa mi spingeva verso di lui, non era “quella” cosa, quella cosa divoratrice e distruttrice forse.
Stavo talmente tanto bene che mi sentivo inutile, lui stava così bene con se stesso che non aveva “bisogno” di me, ma solo “voglia” di stare con me, e questo mi ha fatto paura. Era divertente stare insieme, c era spazio per i progetti, assenza di gelosia, complicità, interessi comuni, ci si spingeva a migliorarsi l un l altro indipendentemente dalla relazione, mi sentivo migliore e allo stesso tempo non all ALTEZZA…sentivo che questo, questa scelta del tutto naturale di star accanto l uno all altro, senza controlli, limiti, proibizioni, paletti, fosse la prima vera cosa che POSSEDEVO…ma infine mancava un trasporto, quello che conoscevo io. Ho provato ugualmente ad iniziare questa relazione, spinta dalla voglia d imparare a lasciarmi amare ed imparare ad amare, ma mi sono dovuta fermare, non ci sono riuscita.
Ho capito che forzarmi non era la strada giusta e pensare di poterlo ferire mi dava più motivi per fermarmi.
E’ passato poco più di un anno, siamo sempre rimasti in contatto, viviamo in città diverse (anche questo ha avuto il suo peso forse), il suo sorriso è un mio pensiero felice, stimo molto questo ragazzo. Nel frattempo ho provato e continuo a provare a lavorare su me stessa e continuo ad incontrare il mio ex compagno e a combattere con queste lotte interiori.
Ma preferisco star sola oggi nella speranza di comprendere di più me stessa e migliorare così anche la qualità di una mia prossima relazione.
Mi è capitato ovviamente d incontrare altre persone, ma grazie al cielo ho sviluppato un altro senso, il “fiuto dei problematici”, evidentemente tendo ancora da quella parte, ma quando me ne rendo conto, scappo a gambe levate, ne ho avuto già uno e mi tengo quello piuttosto che una nuova illusione.
In attesa di vostri commenti un saluto di cuore!
Caro dott. Brunelli, innanzitutto complimenti per il nuovo look! Poi veramente i complimenti per la sua ultima risposta, ho pensato, mentre la leggevo la stessa cosa di Beatrice..”Grande dott. Brunelli”! Sdrammatizzare e vedere la realtà senza il colorito troppo orrido o principesco di un amore o “pseudoamore” con un uomo disturbato, permette di rendersi conto quanto a volte è piccola e chiusa la nostra mente, forse troppo incatenata a emozioni del passato, a situazioni irrisolte, che magari si rivivono in qualche modo col partner…anzi sicuramente è stato così per me, ma non per questo il sentimento nn era autentico anzi ho sperimentato un amore molto grande, che è finito, proprio perchè lo scambio non era sincero e profondo, perchè solo uno era realmente capace di dare, l’altro aveva bisogno di prendere, e di costruire un sogno, forse quella favola che ci raccontavano da bambine. Suggerisco di cambiare favole, senza più principi ma con uomini veri, che vivono con onestà e fatica, ma magari con coraggio, uomini che non raccontano bugie, mentre le zucche si trasformano in carrozze e le ragazze infelici e maltrattate si trasformano in meravigliose principesse, grazie a quel principe che dopo uno sguardo, e una scarpetta le considera le loro spose. Chissà se magari siamo così imperniate di questa cultura dei sogni e delle favole, che neanche con un pugno in faccia la realtà si svela. E’ interessante rifletterci, ma è certo che mi è impossibile immaginare che un Cesare maturo e onesto, che sappia amare pur con i difetti che tutte le persone hanno, non trovino donne che non li straamino e non sappiano vivere con loro tanta passione e tanto affetto, in un reciproco e sano scambio. Forse ci son troppe donne nel mondo e pochi uomini tanto amabili. Ma dopo questa esperienza, spero di essere in grado di trovare e amare un Cesare non vampiro, degno di tutto l’amore, e anche una grande stima, che in questo momento offro a lei dottore, come penso altre amiche qui, che finalmente, anche se in modo terapeutico, si possono confrontare con un uomo che ha il dono (foss’anche nato da un percorso di crescita personale e professionale)di saperle ascoltare, comprendere e aiutare, di saper sdrammatizzare, dando il giusto valore alle cose e alle situazioni..e alle persone. Auguro a me e a tutte le amiche del blog di aprirsi all’amore che è altruismo reciproco, non univoco,comprensione reciproca, rispetto, stima e fiducia, oltre che passione e desiderio, e di mettere un muro davanti a tutto ciò che non lo è; e a tutti i Cesari che la pensano allo stesso modo, auguro di incontrare queste donne che davvero sanno amare, ma che scrivono sofferenti, perchè hanno amato, per un’illusione della mente, l’uomo sbagliato. E non sono contro le favole o i sogni, ma a favore di una consapevole e sana realizzazione di questi. Un abbraccio a tutte, e ancor più al nostro caro dott. Brunelli che, per le sue straordinarie capacità come terapeuta,ma anche come Cesare, suscita tanto affetto e simpatia e soprattutto profondo rispetto e gratitudine. Grazie dell’ascolto.
ognuna di noi ha le sue motivazioni per spiegare il perche’ di quella scelta cosi’ sbagliata, qualcuna non lo ha ancora capito, a qualcuna forse non interessa, le interessera’ solo e se questo le procurera’ una vera sofferenza. qualcuna pur avendo capito cosa è successo.. non riesce a fare quel passo in avanti che le consentirebbe di vivere serena. tante testimonianze mi fanno capire che molte chiudono ma continuano a pensarlo e desiderarlo e questo puo’ impedire di vedere altro, forse questi Cesari (ma dove sono? o forse sono io che non li vedo ? o non li considero?).
a volte mi chiedo se dopo un’esperienza del genere potro’ amare un uomo normale. mi vergogno , tanto, di questa mia ultima affermazione ma cosi’ è. se dobbiamo riflettere inutile nascondere queste terribili verita’.
un’altro terribile pensiero che ho in questi giorni, dopo avere letto art. dott.Brunelli:
amavo lui o quello che lui riusciva a suscitare in me? …emozioni..desideri.. passione (mi sembra un bel mix da telenovela a buon mercato!).
si, questi uomini ti fanno sentire importante (se ci si mettono d’impegno sono eccezionali, ). ma non lo fanno perche’ ti amano . è perchè vogliono il controllo. e a noi…piace darglielo…(almeno per un po’ …finche’ non capiamo che ci stanno prendendo tutto anche l’anima).
finche ‘ non capiamo che non è questo l’ amore che vogliamo, che intendiamo, che noi speravamo in una svolta.
ma quando iniziamo a parlargliene…sentiamo che lui non capisce…, non capisce proprio. e a volte riusciamo anche a giustificarlo ( insomma..che pretendi? il principe azzurro non esiste! accontentati!).
penso che ognuna di noi ha avuto un perscorso, una vita familiare , che ha influenzato la sua visione dell’amore.
penso che ognuna di noi debba fare i conti con quel passato per capire perche’ quell’uomo.
si .ha ragione dott Brunelli quando parla di educazione sentimentale. il problema è che bisognerebbe iniziare presto. a volte temo possa essere troppo tardi.
ci sono cose cosi’ radicate, che anche la consapevolezza non è sufficiente.
io da parte mia cerco di educare mia figlia:
niente principi azzurri…solo uomini e donne con virtu e difetti…e poi io glielo dico…che in giro ci sono anche tanti matti che non hanno cuore. soprattutto bisogna insegnare che se un rapporto , una persona non ti fa stare bene….bisogna andare via. fosse anche principe o lord o , per essere piu’ attuali, bello famoso e straricco.
hoooooops! cambio look!
Cara Ester, le altre e gli altri
quando parlo di Cesare, non intendo l’imperatore maschio, ma quella metafora che il Cristo ha adoperato per indicare l’aspetto terreno della vita e quindi l’amore ‘terrestre’, richimandolo a Dio, e quindi l’amore celeste. Perciò i Cesari sono maschi e femmine ed anche in Dio c’è un principio spirituale che è sia maschile sia femminile, sebbene il monoteismo patriarcale maschilista lo abbia rimosso. La Dea che più di tutte può mettere in atto un giusto equilibrio tra amore celeste e amore terrestre è Afrodite, la quale è la madre di Eros, cioè è l’aspetto maturo della vita amorosa che è sia passionale e sia spirituale. Afrodite è un’energia che quando funziona è sia negli uomini che nelle donne ed è la capacità di donarsi all’amore vero, armonioso, di corpo e di anima. Eros invece è l’aspetto regressivo e infantile dell’amore che trafigge nella sua passionalità. Certamente per arrivare ad Afrodite bisogna passare da Eros, come insegna la favola di Eros e Psiche che invito a leggere o a rileggere. Eros quindi è anche facile che prenda scottature e ustioni e che resti ancorato ad un aspetto strettamente terrestre e passionale dell’amore, credendolo anche celeste, quando non lo è. E’ allora che il narcisista patologico, maschio o femmina che sia, riesce a condurre non sul terrestre, ma sotto terra, nel mondo infero, l’inferno, chi è preso dall’ingenuità di Eros, e non dalla coscienza amorosa di Afrodite. Affinché si incontri Cesare, cioè un buon amore terrestre, bisogna coltivare anche quello celeste, così come fa Afrodite che vive la sessualità, ma sta anche nell’Olimpo. Perciò se si è stati precipitati da un narcisista patologico nell’inferno passionale per liberarsene bisogna risalire verso Afrodite, ecco allora che Afrodite potrà incontrare Cesare, l’amore terrestre armonioso, vero, che fa godere con pienezza e libertà. Questa non è una favola che va sempre a lieto fine, è una scelta di vita necessaria per stare bene , che richiede pazienza , introspezione, ricerca intima spirituale, valori, amore per la vita, per il bene e che non pretende la perfezione che non è di questo mondo, giacché siamo mortali e non siamo dei, ma certamente di voler fare del nostro meglio e di non lasciarci distruggere da energie malate e demoniache che si approfittano della nostra infantile e ingenua passionalità amorosa.
Con ciò, spero di avervi dato almeno un’ispirazione verso la libertà e l’amore, ma poi ciascuno deve trovare la sua via personale, dentro di sé.
RICORDO DI CONTATTARMI VIA MAIL QUALORA SI VOGLIA PARTECIPARE AD UN LIBRO CONSENTENDO DI PUBBLICARE IN FORMA ANONIMA E REVISIONATA LA PROPRIA TESTIMONIANZA O RIFLESSIONE. E’ IMPORTANTE GRAZIE.
VI RICORDO CHE PER RICEVERE GRATUITAMENTE GLI AGGIORNAMENTI, COMMENTI E RISPOSTE, E’ NECESSARIO LASCIARE UNA MAIL VALIDA E POI CLICCARE NELLE CASELLINE SOTTO LA FINESTRA COMMENTI.
PARTECIPAZIONE A LIBRO
Buonasera
vi ringrazio per la partecipazione ed anche mi ringrazio perché mi impegna molto.
Sto pensando di pubblicare un libro di approfondimento. Chiedo a tutte/i coloro che hanno partecipato al blog di contattarmi privatamente, al fine di collaborare attraverso la loro testimonianza (ovviamente in totale anonimato). A tal fine vi prego di contattarmi privatamente alla mia e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it E’ IMPORTANTE PARTECIPARE AL FINE DI REALIZZARE QUALCOSA CHE RESTI E CHE POSSA AIUTARE IL PIU’ POSSIBILE AD UNA NUOVA EDUCAZIONE SENTIMENTALE. ANCHE IN QUESTO MODO E’ POSSIBILE DARE UN SENSO CULTURALE ED UMANO ALLA PROPRIA ESPERIENZA. SE AVETE TROVATO UN BENEFICIO DA QUESTO ARTICOLO E DA QUESTA DISCUSSIONE VI CHIEDO VIVAMENTE DI CONTRACCAMBIARE PARTECIPANDO A QUESTO INIZIATIVA CHE MI AIUTA AD AIUTARE. GRAZIE
Grande Dott. Brunelli!!!
questo dubbio disgusta anche me stessa nonostante provo ancora sentimenti forti per un essere sentimentalmente disgustoso!!!
Ed è proprio quando mi rendo conto che ogni tanto ne sento la mancanza che provo disgusto verso me stessa.
Nn lo so il perche’ e sarei ben felice di aprire una discussione su questo argomento.
Anche perche’ prima di lui non sono mai stata attratta da uomini problematici narcisisti sentimentalmente disgustosi e STRONZI.
Credo soprattutto agisca sui miei sensi di colpa, e sul desiderio di afferrare qualcuno di così sfuggente. Sono una bella donna ma ho sempre avuto un po’ di timore degli uomini molto belli (e lui lo è). Quindi credo anche mi suscitasse rabbia proprio il fatto che non riuscivo ad afferrarlo. non era mai veramente mio.
Una cosa bella l’ho scoperta, dopo di lui, ho imparato ad apprezzare molto di piu’ il contenuto di una persona e soprattutto l’intelligenza e l’autoironia.
Spero di leggere cosa ne pensano anche gli altri.
Carissimo Dott. Brunelli
ho appena finito di leggere la lettera di Ginevra, a cui mando un solidale abbraccio perchè senta che ciò che ha provato e prova tuttora è la stessa emozione / paura / rabbia / rancore / incredulità / annullamento che provo io e provano altri.
La domanda che mi viene alle labbra è: “ma arriverà davvero il giorno in cui vedendolo non proverò / proveremo piu’ nulla? In cui quella morsa allo stomaco, quella sensazione di panico, di dolore, che provo nel pensarlo, nell’incontrarlo per caso, non ci sarà più. Lascerà davvero il posto ad una sorta di serenità e consapevolezza che è una persona problematica, perchè per ora solo se lavoro su me stessa, e rifletto rifletto rifletto mi rendo conto che lui non sarà mai felice xkè nemmeno riesce a percepire il dolore che provoca negli altri con questi atteggiamenti e che quindi non è la persona che mi rende felice ma che al contrario mi distrugge psicologicamente………ma se lascio che la testa si rilassi ed emerga il sentimento, la parte meno razionale di me stessa, allora di colpo mi rendo conto che è ancora li quella folle speranza che lui mi abbia amata davvero che mi ami ancora e che questo lo porti a capire, a comprendere ciò che ha fatto e che lotti per me, per riavermi, per superare tutti i suoi problemi.
Ma questo e’ l’irrazionale. Capisco che la realtà è un’altra, solo che a differenza di altre relazioni (più normali e senza questo problema di narcisismo o borderline) sembra che qui il tempo non lenisca, ma che sia sempre una bomba innescata pronta ad esplodere nuovamente.
E, come nel caso di Ginevra, a volte il male continua, anche se lui era lontano, il suo pensiero non le ha permesso di provare o di aprirsi ad una nuova storia, ad un nuovo sentimento.
Come se poi tutto fosse involontariamente messo a confronto con i sentimenti negativi / positivi esaltanti / mortificanti che si provavano in “quella” relazione malata.
In attesa di una risposta, in attesa di una speranza, un abbraccio di nuovo a tutti.
Gesù ha detto ” A dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare” ciò può essere interpretato anche nel senso che esiste un amore terrestre e un amore celeste. Finché per immaturità tutta la capacità di amare viene proiettata su un principe azzurro (che si cosnsidera solo celeste, mentre invece al massimo è Cesare) allora l’anima corre il rischio di rompersi anche se il principe in questione non è affetto da narcisismo patologico. Se poi in verità il principe in questione non è nemmeno Cesare, ma un farabbutto sentimentale che porta la tua anima all’inferno (altro che celeste o azzurro) allora vuol dire proprio che c’è un grosso difetto di base nella concezione dell’amore, si ama solo chi egoisticamente ci sembra dare piacere e quindi si viene puniti. Solo quando si incomincerà a dare a Dio (che può essere anche un concetto laico di amore universale quel che è di Dio) allora si potrà amare un Cesare in modo equilibrato e, soprattutto si acquisirà la capacità di capire se eventualmente non è un Cesare, ma un essere posseduto da forze sentimentalmente sataniche. Io credo che una donna o un uomo debba imparare ad amare anche qualcosa che va al di là del piacere egoistico, e quindi amare in modo più spirituale, e quindi poi dare il giusto amore terrestre, corporeo, sensuale, passionale. Quando l’amore spirituale è carente allora quello passionale diventa infernale. Per quanto mi riguarda, come uomo (anche se come psicoterapeuta non dovrei dirlo) sono disgustato nel constatare di come tante donne restano attaccate a esseri sentimentalmente schifosi che rovinano la mia categoria. Chiedo quindi che si apra un dibattito tra voi donne su questo punto. Io modestamente mi ritengo un Cesare, psicologicamente e fisicamente, e quindi ho dovuto (avendo maturato esperienza personale, e quindi non solo in quanto psicoterapeuta) capire che molto spesso, se non si fa il maschio-vampiro di donne se ne incontrano poche e quelle che poi si incontrano non ti stra-amano al punto di roivinarsi la vita come dicono di fare tante donne partecipanti al blog. Mi spiegate come mai? Io comunque il maschio-vampiro, pur avendo i miei difetti, non l’ho mai saputo fare e non lo voglio fare. Ma allora cosa deve fare un uomo-Cesare per ottenere tanta passionalità femminile? Non è che poi un modesto, ma vero, principe azzurro, alla fine, non risulta poi tanto appetibile? Ecco, apriamo questa riflessione; magari è terapeutica, per le donne ed anche per noi uomini. Ok?
Salve, qualche giorno fa ho affrontato l argomento delle “ferite narcisistiche”.
Essendo questo uno dei problemi per cui ho iniziato un percorso terapeutico (pur essendone completamente inconsapevole), ho preso l iniziativa (anche se sbagliata spesso) di fare una ricerca per approfondire, in attesa del prossimo colloquio, e sono finita qui.
Ringrazio il Dott. Brunelli per aver dato questa possibilità di confronto, credo sia molto importante.
Mille volte ho cercato disperatamente conforto nelle persone a me vicine, nei libri, e in fine su internet nella speranza di sentirmi meno sola, trovando qualcuno che pur non avendo vissuto la mia storia, ma qualcosa di simile, potesse comprendere.
Da molto tempo ho smesso di farlo, provando a concentrarmi solo sulla mia ferita che nonostante passi il tempo a volte sembra ancora aperta.
Non so esattamente quale fosse la patologia del mio ex compagno, ma leggendo queste righe non ho potuto fare a meno di provare una sensazione di solidarietà con queste storie.
A volte mi dico ancora che magari sono solo mie fantasie, esagerate, e che probabilmente ero io ad avere disfunzioni psicologiche gravi.
Ma dirmi questo significherebbe ripetere “la storia”, colpevolizzarmi e sempre colpevolizzarmi, a causa di una ferita narcisistica per cui probabilmente ho avuto poco, pochissimo amore per me stessa.
Sono stata per quasi 7 anni con questo ragazzo. Mi ha lasciata molte volte, è sempre tornato ed io ero sempre li ad attenderlo. Non so quante bugie mi ha raccontato, ma sono traumatizzata da quelle che conosco, negare l evidenza al punto di dirmi “sei pazza”, “sei indegna” “se mai avessi fatto qualcosa di sbagliato è stata una conseguenza a te che sei sbagliata”.
Non ho la certezza che mi abbia tradita, ma il suo atteggiamento è stato peggio di mille tradimenti. A volte ho anche desiderato di scoprire qualcosa per ricominciare a respirare, e invece nessuna certezza. Era sempre in cerca di conferme, era sempre attento al suo aspetto estetico, in modo per me patologico, ma accusava me di essere esagerata, mi nascondeva addirittura che usava degli integratori per la palestra, e se provavo a chiederglielo, si irritava e minacciava di lasciarmi a casa. A poco a poco, più lui diventava più attento a queste cose estetiche, più io sparivo, la ragazza più insignificante, immeritevole, e poco gradevole del mondo.
Lui aveva dei periodi in cui stava male, se la prendeva con il mondo intero, diceva che non era giusto con lui, soffriva tanto, ne soffrivo anch io, non riuscivo a capirlo, volevo aiutarlo, fargli vedere il mondo con i miei occhi.
Poi, a lungo andare il mondo intero sembrava avesse preso il mio nome, ero diventata la rovina della sua vita, ero diventata il “male”.
E’ stata la prima volta in cui da qualche parte al suono di questa parola, mi sarò detta a me stessa che c era qualcosa che non andava, ma non l ho mai voluto veramente vedere.
Infine l ultima volta che mi ha lasciata, mi ha distrutta, gli e l ho permesso.
Mi trattava come l ultimo degli esseri viventi degno di uno sguardo, mi diceva “levati”, “togliti”, “stare vicino a te, mi da brutte sensazioni”, si voltata, e andava da altre ragazze. Dopo due mesi io mi sno trasferita fuori per un anno, anno in cui non ho avuto altre storie, ma ho avuto la possibilità di stare un pò da sola, e pur restando esattamente nel punto in cui mi aveva lasciata, almeno ho respirato qualcosa di nuovo. Prima che partissi, dal “togliti non ti amo più” è passato a dirmi “lasciarti è la scelta più giusta per entrambi, io ti amo ma devo cercare me stesso, quando tornerai sono sicuro che sarai più bella, più grande e io ti verrò a prendere e saremo felici”..detto in breve. Una folle fiaba! A volte credo di essere stata molto peggio di lui, per averci solo creduto, altre volte ho ancora dubbi. Dopo quest anno di separazione in cui lui si faceva sentire come per sondare il territorio, ma quando lo cercavo per caso io, non c era mai, e addirittura s infastidiva, sono tornata a casa. E la vita ha voluto che qualche giorno prima di tornare incontrassi un altra persona, alla quale forse ero pronta ad aprire uno spiraglio, ma prima di farlo avevo bisogno di sentirmi dire da lui che non mi amava più, (perchè nonostante tutto e nonostante il tempo, ci pensavo ancora). L ho fatto. E lui mi ha evitata continuando a stare con altre ragazze, per mesi. Mi ha ignorata, respinta e infine mi ha detto, dopo avermi baciata e buttata gentilmente fuori di casa nuovamente, che aveva paura di me, ma anche di perdermi. A quel punto ho deciso che queste parole mi sarebbero bastate per dirmelo da sola che questo non era amore. Ho fatto un biglietto e sono andata da questo ragazzo qualche giorno dopo. Il secondo giorno che ero li, lui mi ha telefonato in preda ad un pianto disperato, dicendo di amarmi. Era venuto a sapere che io ero andata via veramente per la prima volta. Forse aveva capito che mi ero permessa di trovare interessante qualcun altro al di fuori di lui, e questo non era concepibile. Quando sono tornata nuovamente a casa, me lo sono trovata lì fuori, disperato, giorno e notte, ridotto ai minimi termini e con un sorriso che più che belle promesse, faceva terrore. Ho interrotto la relazione con quel ragazzo ma sempre rimanendo in contatto con lui, e ho provato ad ascoltarlo. Era cambiata qualcosa ma non abbastanza. E’ stato uno strazio! Ringrazio quel ragazzo perchè mi ha dato la forza di avere più fiducia in me stessa, pur non avendo mai avuto la possibilità di capire se mi fossi innamorata di lui o no, mi ha dato la percezione che esisteva qualcosa di diverso, di migliore forse, sicuramente di più sano.
Mi ha dato così la possibilità di guardare LUI con occhi diversi, e solo io so cosa ho visto. La sua fragilità/il suo problema, che era il suo potere su di me fino a quell istante. E’ stato più doloroso vedere questo che sentirmi dire “sono la giustizia e tu devi essere punita, devi camminare a testa bassa quando mi vedi!”. L ho lasciato, non per queste belle consapevolezze che non avevo, ma per sfinimento, la scelta si era ridotta ME o LUI?! queste sue parole mi ferivano come mai niente mi aveva ferita, provavo a fargli vedere che c era qualcosa che non funzionava di certo tra di noi, ma anche in quel suo modo di fare, parlare, aggressivo, umiliante, ma più provavo a dir questo, più mi accusava di averlo ingannato, mi aveva controllato tutto, telefoni, posta privata, mi accusava di averlo tradito. L unico suo problema sembrava essere una competizione con qualcun altro, sentimento che lui definiva amore per me. Sono arrivata a spaventarmi di lui, è stata la sensazione più destabilizzante del mondo, lo trovavo fuori casa, di notte, di giorno, prima aggressivo, poi con il sorriso, poi ad accusarmi, magari non avrebbe fatto nulla di grave, ma era grave per me già solo averne paura per qualche motivo.
Mi sentivo spaesata, ho creduto di essere diventata pazza, queste sono le uniche parole che sono riuscita a pronunciare alla mia terapista quando l ho lasciato. E quando l ho lasciato mi sno sentita morire. Lui ha iniziato a parlare male di me con chiunque, scappava quando mi vedeva, in modo evidente davanti alla gente. La sua famiglia non mi ha più salutata, alcuni suoi amici non mi hanno più salutata, ha litigato con altri che invece mi stavano ancora accanto…
Non so che nome abbia il suo problema, mi piacerebbe averne uno, forse per sentirmi meno in colpa io a volte, di averlo lasciato senza esserlo riuscito veramente ad ascoltare, nonostante tutto, di aver provato a stare con quest altro ragazzo, per tentare di andare avanti anche se non ci sono riuscita. So che anche lui era seguito da un psicoterapeuta, poi da uno psichiatra perchè prendeva dei farmaci, ma al contrario mio, lui s infastidiva ogni volta che cercavo di prendere l argomento. Ho delle briciole che potrebbero dir tutto, come niente. Per questo credo, anche se ancora ci penso, che ho più bisogno di capire il mio di problema, per comprendere questi 7 anni.
salve , oggi sono finito sul suo sito e devo dire che mi ha colpito molto .Meglio ancora sono rimasto scioccato nel riconoscere il comportamento che ho subito in tanti anni di matrimonio da quella vipera manipolatrice ,falsa e perfida della mia ex .In questo momento mi riesce difficile entrare nell’inferno dei ricordi che vorrei seppellire nella mia mente ma so vomitarli sarebbe meglio .Cmq. per dare un’idea del mio vissuto da sposato oltre a tutti i comportamenti malevoli che ho riconosciuto nel suo scritto potrei aggiungere un’ “inspiegabile” avvelenamento da mercurio
durato 10 anni che mi ha portato conseguenze terribili e a un giorno dalla morte . Invece dal giorno in cui mi sono trovato fuori di casa senza alcun preavviso dopo aver scoperto che probabilmente l’ultima dose non era stata sufficente è diventata ancora più subdola e manipolatrice riuscendo a convincermi a darle la metà di tutto ciò che avevo; nella speranza di un futuro pacifico accettai ….dal giorno dopo sono iniziate ben 32 azioni legali e 3 minacce di morte ricevute da suo padre . 8 anni di battaglie legali in difesa che hanno distrutto tutto ciò che avevo costruito in una vita , inclusa un’azienda con 15 dipendenti , il mio lavoro ,la mia salute , il mio benessere e quello della mia nuova famiglia .
Percepisco la distruzione intorno a me e infatti è ciò che mi promise : “ti distruggerò”
E pensare che in tutti gli anni di matrimonio non avevo assolutamente capito con chi avevo a che fare , per assurdo se dovessi chiedermi ma perchè tutta questa guerra verso di me…non avrei ancora un risposta …chissà forse lei…..
Cordiali saluti
Angelo
Caro Angelo, a me dispiace moltissimo per quello che le è accaduto. Io vorrei rispondere a tutti/e ma non posso da qui. Da qui posso solo coordinare ed esprimere solidarietà. Io le consiglio di ricercare il sostegno di uno psicoterapeuta, un caso come il suo presenta elementi gravissimi che non possono essere affrontati con risposte brevi del tipo ‘lettere al direttore’. Va anche detto che in casi come il suo è giusto capire se si possono raccogliere prove e testimonianze per una perizia al fine di dimostrae i danni morali e materiali subiti. A volte oltre alla psicologia occorre un intervento della legge, infatti è importante, attraverso strumenti perfettamente legali, ottenere giustizia. Laddove ciò non sia possibile è importante la propria testimonianza attiva al fine di contribuire ad una presa di coscienza umana e sociale dalla quale poi possano svilupparsi iniziative anche in termini di giustizia a favore della società e del prossimo in generale: E’ importante dare un valore ed un senso umano alla propria sofferenza e ai soprusi subiti, questo è quello che stiamo cercando di fare qui e se lo si comprende con sensibilità e partecipazione non è poco.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
è incredibile come il male che ti fanno ti resti così in profondità e così a lungo.
In un certo senso si viene uccisi, solo quando si rinasce con una nuova personalità trasformata la sofferenza viene superata, può però rimanere il ricordo del male, ma se la trasformazione fa migliorare, allora si deve ammettere che è stato un bene… in un certo senso si è costretti a lavorare su se stessi, a cambiare, ma non bisogna lasciarsi prendere dalla disperazione altrimenti il cambiamento non riesce bene… in un certo senso bisogna scoprire il valore e il senso di una propria fede personale verso il bene.
Cara Gabri, condivido quel che dici.Ma capisco che è vero, come ho già detto precedentemente, che attraversare (le tenebre)il momento della rottura, del successivo distacco, comporta un dolore che a volte pare insopportabile. Come un tossicodipendente che per quanto sappia che la droga lo distrugge, non ne può fare a meno. Ma grazie a Dio, le nostre crisi di astinenza hanno effetti un pò diversi e con coraggio, anche gestibili! Si perchè alla fine quello che obiettivamente ne risulta, non è più un grande amore, quel sogno che ci siam costruite col nostro “principe azzurro” così gentile e disponibile, è una dipendenza che ci prende tutte le nostre risorse in favore del bene di un’altro che mai ne trae un vero benessere, perchè loro non conoscono la serenità e la goia che nasce dal sentirsi amati, semmai un compiacimento di sè e delle proprie qualità, nè sono realmente riconoscenti del bene che vien loro fatto, dato che credono gli sia dovuto. Ecco perchè ti fanno sentire in colpa, quando tu non sei più a loro disposizione. Ora che sono più obiettiva, visto che la mia storia è finita da 4 mesi, mi rendo conto che lui usava un sentimento, che evidentemente era latente in me, a causa di un mio passato doloroso, il senso di copa, che lui ha usato benissimo per tenermi stretta e condizionarmi, mettendo sempre me in discussione…e io, per quanto vedessi la realtà, alla fine mi sentivo inadeguata e colpevole, pronta a prendermi la responsabilità, convinta che così tutto sarebbe cambiato; il mio pensiero semiconsapevole era questo:”se dipende da me, perchè colpevole son io, io ho in mano ll potere di cambiare la situazione e tornare finalmente felici”. Ma tutte le volte ho scoperto in modo dolorosissimo, che l’unico potere che avevo era, o di assoggettarmi a lui e al suo bisogno (ed è certo che la sua illusione di potere a quel punto lo avrebbe portato a disprezzarmi), oppure lottare per difendermi e cercare di allontanarmi, cosa che mi sembrava peggio, pe il folle bisogno che avevo di lui..oncora tremo al ricordo. Comunque sia, tutto era una lotta, se non con lui, con me stessa, in un doloroso conflitto nel quale dovevo scegliere, me, noi, lui. Per non parlare di quanto si disperava quando cercavo di allontanarmi da lui, quando ogni tanto sceglievo me. Una tragedia,minacce di suicidio, quasi si sbatteva la testa al muro a volte, o faceva gesti eclattanti anche in bene, ma duravano poco nella loro profondità e ricerca autentica d’amore. Provo molto dispiacere a raccontare il male oscuro che pervade l’animo umano. Un giorno al limite della sopportazione, ma con lui che, per quello, era ancora più affettuoso e manipolatore, un giorno, decido, nonostante questa folle dipendenza, di scegliere me. So solo ora che era l’unica sana scelta possibile, l’unica capace di restituirmi quell’amore di me stessa che non avevo più nemmeno io. L’unica scelta che ci ricorda che, possiamo stare giorni e giorni a casa, chiusi e soli e disperati, a contatto con noi stessi e le nostre paure, quel vuoto che sembra che ci risucchi, ma c’è un momento che varchermo quella soglia che ci divide dal mondo e da noi stessi, e andremo a cercare aiuto, amore,amicizia, a volte solo gentilezza, quello che per noi per troppo tempo non c’è stato. Perciò Anna , c’è una via d’uscita..la colpa lasciala a lui,la paura e il dolore di star senza di lui, chiamala dipendenza, e chiama amore ciò che devi ricercare ora per te stessa a qualsiasi costo, perchè tu puoi avere un unico potere: “quello di cambiare la TUA VITA”, NON LA SUA, nè LA VOSTRA. Usalo questo potere, usiamolo questo nostro potere amiche/i, per riprendere in mano la vita, perchè non sappiamo ancora quante cose belle ci aspettano quando lasciamo il male fuori dalla porta. Questo è il momento!
Coraggio Coraggio Coraggio!
Scusate se ancora mi sono dilungata, ma mi sento con voi.
Un abbraccio pieno di calore
Cara Ester,
io sono sicura che tu ci riuscirai.
Certo, il cammino è doloroso e richiede impegno da parte tua e, soprattutto fermezza, per non rientrare nella trappola. Magari con un aiuto psicologico si accelerano i tempi (cosa di cui oggi io mi dolgo).
Alla fine, basta conoscere il nemico per difendersi.
Sicuramente non puoi confidare nell’aiuto degli altri, cioè della gente comune che è superficiale e non riesce ad andare al di là delle apparenze. Basti pensare che quando viene smascherato il serial Killer, i condomini o vicini di pianerottolo che vengono intervistati, affermano sempre che era una brava persona: ” salutava sempre”.
Ugualmente non bisogna confidare nel diritto, che è lo specchio di questo sociale.
Pensa solo a te stessa ed alla qualità della vita che ne consegue, alle cose belle anche se semplici, che ci aspettano fuori dal tunnel, “quando lasciamo il male fuori dalla porta”
Con tanta empatia
Grazie Anna, Ana, Laura , Beatrice , Ester e tutte Voi che state contribuendo alla conoscenza di un problema a noi comune, così grave, ma incomprensibile ai più. Pensavo essere capitata solo a me nella vita questa iattura.
A raccontare quanta sofferenza abbiamo sofferto e stiamo patendo in nome di quel sentimento in cui crededevamo, che confondavamo come ” AMORE AUTENTICO, PURO”, passiamo per psicolabili: “Ma come, un uomo così dolce, premuroso, attento, che ogni donna desiderebbe al suo fianco ?”.
Sì, proprio Lui, ma come ho fatto in 14 anni di matrimonio a non capirlo? Epppure gli elementi vi erano, eccome: ad esempio il mio ex marito, da cui ho avuto una figlia meravigliosa, quando l’ho conosciuto ed avevo 20 anni (oggi ne ho 54), non voleva che io guidassi l’automobile, adducendo motivi economici successivamente insussistenti. Ma poichè per me, donna autonoma, poi professionista ed indipendente, il fattore economico non era più un problema rispetto a quando studiavo e non guadagnavo, decisi di acquistare una macchina con i i miei soldi perchè mi necessitava e lo feci.
Di fronte a questa decisione unilaterale, la sua reazione, anzichè di compiacimento, fu talmente di rabbia e spropositata che io iniziai a realizzare un profondo disagio o problema da parte sua.
Tuttavia non ho ancora capito se sia affetto da DBP, come diagnosticatogli (ha sempre usato la minaccia di suicidio a scopo manipolatorio), oppure se la sua violenza è eterodiretta, ossia tendente alla distruzione dell’altro.
So solo che, dopo essersene andato, per fortuna “sua sponte”, non vivo più nell’incubo che per un minimo ritardo o manchevolezza banale possa andare in escandescenze e colpevolizzarmi!
Ci è voluto del tempo, ma credo che anche Voi come me, vittime di questa iattura qualunque sia il suo nome scientifico, riusciate a venirne fuorin perchè ” la vita è bella”.
USCIRE DA QUESTO TRAUMA VUOL DIRE SCEGLIERE LA VIA DELLA LIBERTA’ … e solo nella libertà può esserci il vero amore.
Oggi sto malissimo, dopo l’ennesimo litigio perchè lui, cacciato di casa 15 giorni fa, non si rassegna e dice di non meritare questo trattamento. Di certo non vuole tornare perchè mi ama, ma per avere me che gli risolvo tutti i problemi pratici , per poi umiliarmi, tradendomi con le altre. Eppure, riesce a farmi sentire in colpa, fa la vittima e quasi vorrei che lui tornasse. Non ho voglia di uscire, di vedere nessuno, sono sempre depressa.
Si può uscire da questo vicolo cieco, si può rompere questo legame patologico e rivedere la luce?
ce la si fa, ma se da soli non ce la si fa per troppo tempo è opportuno cercare un sostegno specialistico
Carissimi/e voi che scrivete, sempre leggendovi mi sento iù vicina a voi e alla comprensione della mia e altrui situazione.Ho già scritto nel blog, portando un messaggio di speranza, perchè è vero che dopo le tenebre viene la luce, ma attraversare le tenebre ho scoperto sulla mia pelle e non solo dopo la mia storia con mio ex narcisista e/o borderline, ma purtroppo anche a causa di dolori di infanzia, troppo grandi per una bambina che l’ha tenuto segreto per una vita. Eppure amiche/i carissimi, ve lo assicuro, c’è una via d’uscita che a un certo punto vi porterà a vedere quel folle che ha ancora ha potere sulla vostra anima, e ammetto anche sulla mia, ancora, nonostante tutto, a vederlo come un essere umano, solo come un essere umano che per quanto abbia usato la crudeltà come mezzo per farsi strada, per farsi amare, vive la sua vita solo e non per sempre, nella superficiale felicità, che vi assicuro ho toccato con mano, ben presto diventerà una mascera in cui loro stessi vedranno i segni del vuoto e del dolore. E forse è questo che bisogna augurar loro, di soffrire e sentirsi colpevoli, per avere un aiuto e non far del male a uomini o donne come noi che li abbiamo amati tantissimo, ma che gli abbiam permesso per inconsapevolezza, per ferite nostre mai curate, per troppo amore, di farci del male fino ad annientarci. Eppure noi gli e lo abbiamo permesso, perchè l’illusione in cui ci hanno fatto cadere, mista alla debolezza della nostra ferita, è stata più grande dell’impatto della realtà. E non per questo è colpa nostra, come ho creduto io, riuscendo perfino a odiarmi, per avergli consentito di farmi tanto male, lui che così doppio mi sembrava alternativamente un angelo e un diavolo. Non capivo, perchè il suo amore mi invadeva, e non capivo quando la sua totale indifferenza,mi distruggeva, tanto che riusciva a crearmi tanta ansia che scaturiva alla fine in attacchi di panico..addirittura un giorno, cominciò a correre come un pazzo in macchina perchè vedeva che il mio attacco di panico diveniva sempre più violento..in quei momenti, lui sentiva un potere totale su di me, e si accaniva ancor più. E’ capitato solo una volta che mi schiaffeggiasse, giustificandosi poi che la sensazione di potere che gli aveva procurato poteva alimentare una passione che ci avrebbe permesso un rapporto sessuale più ecitante..ma di eccitante in quel momento non c’era niente, perchè io piangevo e mi sentivo umiliata. Fu allora che capii che il suo problema non era, come avevo pensato prima, un gran stress dovuto alla separazione, così sempre lo giustificavo(per inciso, ho scoperto solo da pochi giorni, che per quanto se ne fosse andato di casa, non si era mai separato, e per mesi e mesi, ha inscenato questa recita in cui mi ringraziava di avergli dato il coraggio di affrontare la separazione legale che gli sembrava impossibile da raggiungere, ma che gli aveva restituito la libertà). So che da quando ho cominciato a sentirmi meno colpevole io, e a essere più consapevoe, gli ho messo dei paletti e ho provato a lasciarlo, e questo lo ha fatto disperare ma anche incattivire, forse perchè il suo bisogno di potere misto alla disperazione di perdermi, certamente reale e ben visibile, ha preso il sopravvento sulle sue insicurezze e paure. Ma il suo accanimento nel raccontarmi bugie, la sua aggressività verbale e la rabbia spesso celata, per lavorare sul mio senso di colpa e la mia autostima subdolamente, hanno fatto sì, che lui si sia perfezionato con le sue tecniche manipolative, e accetto che la disperaziozione e la confusione che mi ha creato, non hanno consentito di mettergli un ulteriore freno, anzi il mio senso di colpa, forti riminiscenze infantili, ha preso il sopravvento..mi sembrava sempre di non aver fatto abbastanza per noi, per lui, di non averlo amato abbastanza, di non essere abbastanza per lui..a 53 anni riusciva a far sentire più vecchia me che ne ho 17 di meno, a farmi sentire brutta quando voleva, a farmi sentire giustamente non amata per ogni mio sguardo che no era di pura ammirazione e adorazione. Eppure mi son sempre sentita una donna forte, tante avversità ho superato, ma con lui, ero una cucciola impaurita, o la sua “superfemmina” per appagarlo in tutto. Lo amavo e una parte di me amerà sempre la sua parte bella, perchè è un essere mano che nonstante il male, ha tante cose buone, ma il suo male è diventato la mia condanna per troppo tempo. Quattro mesi fa è finita, ma non per me, che ogni giorno, per quanto stia notevolmente meglio, mi devo confrontare con le conseguenze di tutto questo, anche se faccio psicoterapia e, credetemi tutto il possibile, pr uscirne.
Sarebbe bello davvero fare gruppi di auto aiuto nelle diverse città, dott. Brunelli. Condividere il proprio dolore, conoscerlo, sapere cosa si deve fare per uscirne, e cosa ognuno ha fatto per star meglio, è fondamentale.
Ora sento un filo che ci lega attraverso questo importantissimo blog, e vedo che siete tutte persone bellissime, piene d’amore, che hanno creduto, come me, più alle cattiverie di questi esseri umani malati e semiconsapvoli, che alla bontà della propria anima, così piena d’amore, ma sofferente.
Vi invito, amiche/i care/i a guardarla con amore questa vostra anima, in tutto ciò che è, ad apprezzarla nella sua bellezza e fragilità, per amarvi solo perchè ESISTETE E LO MERITATE. Per questo siamo venuti al mondo, per trovare gioia e grazia in noi stessi, e per offrire questa bellezza al mondo, alla natura, a tutti coloro, che non la usano per farci del ale, che non recidono quella meravigliosa rosa che siamo, in questo girdino che è il mondo, ma per prenersene cura e vivere con il sorriso, quanto più possiamo. C’è già la vita che spesso è di per se abbastanza dura, non cattiva, ma dura, ma poichè può essere meravigiosa, ascoltiamo la nostra anima e viviamocela, pronte a RISORGERE e ricominciare ad amarci e ad amare. Grazie dell’ascolto.
Grazie Dott. Brunelli del bene che ci sta donando col suo attento ed empatico aiuto. Un caloroso abbraccio e un sorriso di sole a tutti.
Ester
lascio la mia testimonianza perche le vs sono state molto utili insieme ai commenti del prof brunelli.
abbandonata un anno fa da un narcisista maligno sono riuscita a smascherare il doppio gioco che teneva con me e con l’attuale fidanzata ufficiale. parlare con questa ragazza mi ha fatto capire quanto lui sia subdolo, mi descriveva come un mostro mentre mi mandava mail e sms proclamando amore eterno.
in realta arrivava da me quando la fidanzata ufficiale si “ribellava” allo stato di tensione che lui crea.
parlare con la sua attuale fidanzata mi ha fatto capire che non ero io quella sbagliata,che si meritava insulti, indifferenza, botte.
a volte per una parola sbagliata, per uno sguardo di troppo,
per una parola non detta., per non avergli versato da bere.
anche lei ha lo stesso trattamento pur
amandolo ,pur nonrisparmiandosi per lui.io ero convinta di non avere dato abbastanza, di essere io quella cinica, di non essere capace di amarlo per ci0′ che era.
io che mi sentivo in colpa perche’ una volta gli ho dato dell’
ignorante…., si!avevo scoperto che si spacciava come laureato
quando in realta aveva la terza media. neanche a me l’aveva
detto.ma io sapevo…, ora capisco che lui invidiava la mia laurea ,
la mia capacita’ di interessarmi delle cose, di non essere superficiale, di essere essere comprensiva e amorevole verso
gli altri esseri umani.
parlare con la sua fidanzata attuale,scoprire che la dinamica è la stessa mi ha fatto un po’ bene. ovvio la tristezza rimane , e il rimpianto per quei momenti in cui lui sembrava capace di amore ogni tanto riassale…ma poi ripenso alla sua violenza verbale e fisica.
ai tradimenti , alle ripicche, alla paura che provavo quando stavo con lui, la reazione era sempre imprevedibile anche quando il mio comportamento mi sembrava normale.
tre anni fatti di regali di viaggi meravigliosi ma che non riuscivo ad apprezzare perche’ lui poi rinfacciava ogni cosa.
lui che faceva cosi’ tanto per me (in termini economici) , a suo parere avrei dovuto venerarlo…., io non lo facevo …anzi …ero diventata cinica come lui…tanto che ogni volta che mi trattava male pensavo che avrei dovuto ottenere un risarcimento. io
volevo che lui almeno si scusasse …che si dimostrasse dispiaciuto dei suoi attacchi di ira della sua violenza….ma non accadeva mai.
io che non sono mai stata una persona venale…ero diventata cinica…:
non è dispiaciuto, non si scusa…che almeno mi faccia un regalo come risarcimento per questo mio dolore.
a volte arrivava ….ma non era mai abbastanza!!
che prezzo ha essere insultata , picchiata o tradita?
no, non c’e’ risarcimento. forse un pentimento sincero, delle scuse…il vedere e sentire il dolore per quello che ha fatto.
no, nessun bene economico puo’ toglierti quel male all’anima.
e io dovevo rendermene conto e non farmi danneggiare. ma non ero capace. perche’ aspettavo quel momento in cui lui sarebbe tornato ad essere il principe azzurro ( come il primo mese!! poi basta).
io meritavo tutto , lui era nel giusto. io ero la stronza che si meritava quel trattamento.
alla fine pensi veramente di essere la stronza, di non essere capace di amare e diventi un automa, incapace di reazioni per la paura di essere abbandonata o aggredita.
non riuscivo a lasciarlo , lui era entrato nella mia vita in modo cosi’ prepotente che quando spariva avevo attacchi di ansia e panico.
alla fine mi ha abbandonato lui, ha trovato una ragazza penso
simile a me. piu semplice per certi aspetti ma
una ragazza solare, grintosa…., che dice la sua…, almeno per ora.., ….non so che sara’ di lei fra un anno. io ero cambiata perche’ avevo paura di sbagliare tutto. e stavo zitta. e non dicevo piu’ cio che pensavo veramente.
ora stanno insieme da un anno, lei mi ha detto che ha iniziato a fumare,ha tentato il suicido(penso con lo scopo di fargli capire il suo dolore e il male che fa),ha preso tanti calci e addirittura le ha dato un pugno sul viso.a suo confronto mi ritengo fortunata. per me il primo anno è stato abbastanza sereno. il secondo e il terzo capivo che dovevo andare via ma pensavo che potevo farcela…che tutto sommato c’era di peggio.., insomma io non volevo rimanere da sola.e anche quando mi allontanavo..lui mi riprendeva con promesse con gentilezze. una volta tornata con lui, me la faceva pagare…, era peggio di prima, le sue promesse erano servite solo per farmi riavvicinare.
io che sono da sempre autonoma e indipendente ero ridotta cosi’.
ogni volta che torna è uno shock ….,perche’ ogni volta devo fare un lavoro su me stessa . no , non dice la verita’, no, non mi ama. vuole solo essere sicuro che lo penso, che soffro perche’ lui non c’e’ piu’ , che non faccio l’amore con nessun altro.
ora che l’ho smascherato ,che so , che ho le prove cha lei c’e’ ..
penso non tornera’ e questa è la mia salvezza, ma se dovesse gli diro’ che sono impegnata con un istruttore di body building pronto ad aspettarlo sotto casa!!
o gli diro che mi rivolgero’ a un avvocato. perche’ è una violenza
ricevere telefonate sms mail appostamenti …che non hanno senso…, lui vuole potere su di me. lui non l’avra’ piu’.
una diffida da un avvocato, e se si avvicina al mio citofono scatta la denuncia.
perche’ io poi per ripredermi..ci metto un sacco , di tempo di energia. e io non voglio piu’ sprecare nulla.
l’unica via di uscita è pensarli morti , stare lontano, nonsentirli..e recuperare energia che loro ci hanno tolto.
sto recuperando la mia mente che era come annebbiata. ed è una bella sensazione. bisogna avere il controllo della propria mente , delle proprie emozioni.
a volte piango ma piango per me stessa ,perquello che ho soppportato, per non avere avuto fiducia del mio istinto…si lui è matto…, forse era proprio la sua pazzia che mi teneva legata a lui, questi sbalzi pazzeschi …potevi essere una regina o la persona piu’ brutta del mondo..che non meritava nulla.
vendetta? e come? qualcosa alla sua attuale fidanzata ho detto ma so che ognuno ha la sua strada da fare…lei deve prendere ancora tanti calci insulti e toccare il fondo….lei deve proprio
stare male per riuscire a lasciarlo.
io stessa pur stando male non sono riuscita!
e ho sofferto cosi’ tanto quando mi ha abbandonato senza una parola…senza giustificazione.
è partito con lei…per quello che doveva essere la nostra luna di miele. ha cambiato il mio nome con il suo sul biglietto dell’aereo…
senza dirmi nulla…
poi è tornato dal viaggio e ha detto che non ce la faceva senza di me. e io me lo sono ripresa..e poi lui è andato ancora da lei..e poi è tornato e ancora la stessa cosa per 5 ,6 volte.
ora basta…perche’ farsi cosi male?
lui è quello, una cosa marcia…senza cuore…
non ha amici…e quelli che ha gli stanno vicino solo perche’ avendo molta disponibilta economica fa feste e cene a sue spese.
ma lui è generoso a suo modo, se ha un tornaconto…
non si è mai commosso, non ha mai fatto elemosina o un opera buona…, tratta la donna di servizio come una schiava ricattandola di licenziarla ogni due per tre.
ogni tanto fa la vittima…il povero bimbo che è stato maltratto da una mamma crudele. si forse è vero..e io a volte sono arrivata a pensare…poverino …ha avuto un’infanzia difficile.
ma è un errore….niente giustifica il male che fa…
che si curi …che elabori…
io da parte mia gli auguro una malattia che lo faccia soffire tanto nel corpo e nell’anima.
no, io non perdono.
Ciao Roberta!
ti capisco sai, leggendoti riesco a percepire il tuo dolore, la sofferenza e gli attacchi di panico. La rabbia per come ti ha lasciata.
Ho provato anch’io tanto dolore e lo provo ancora, anche se il mio EX lui non è arrivato a farmi cattiverie cosi’ forti, è quasi sicuramente un borderline con tratti narcisistici. Mi ha umiliata, e fatta impazzire con promesse mai mantenute, ricatti, parolacce, cambiamenti d’umore e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Anche stasera ha scritto ad un amico comune una mail affermando con forza che lui mi ha amata, che ho sbagliato anch’io non sapendolo accettare e amare come voleva lui. Parla tutto al passato come se di colpo tutto quell'”Amore” fosse già svanito…Mi ha procurato rabbia soprattutto sapere che chi non lo conosce bene (quasi nessuno perche’ non ha amici) si lascia intortare dalle sue belle parole, perche’ Mio Dio e’ cosi bravo a scrivere, sa dire tante belle parole per creare un fumo negli occhi della gente, in modo che non vedano con chiarezza la persona hanno davanti.
…. ma poi rifletto e penso che povera persona sia, nn so se soffra della sua condizione e della mancanza d’amore che prova. Ma chi se ne frega. Certo c’e’ una parte di me che spera che un giorno tutto gli torni indietro come un grosso boomerang per il male che mi ha fatto, ma continuare a pensare a lui, ai suoi problemi, al mio dolore e a come e’ stata questa relazione mi porta solo a distogliere lo sguardo da me stessa,dai miei figli, che hanno già sofferto per la poca attenzione che gli ho dedicato. E a provare sempre piu’ dolore e rancore.
Ed è come dire “ecco vinci tu ancora, soffro ancora per te, perche’ non mi ami, perchè mi fai del male invece di provare tenerezza e amore per me” e allora NO!! Nn glielo permetto piu’. Io sono molto di piu’ della sofferenza che mi ha causato, io sono diversa da lui, io provo Amore per le persone, provo tenerezza, provo empatia per gli altri. E nonostante la sua forza e la sua cattiveria e tutte le sue ambiguità per tenermi legata a lui, io l’ho visto come realmente è e mi sono allontanata.
Cambia la tua rabbia in qualcosa di positivo. Nn vincolarla solo verso il suo pensiero. Ma su un aspetto che di te non ti piaceva e che ora hai capito e che adesso puo’ essere piu’ forte.
Io cerco di rigirarla la mia rabbia, verso la mia stupidità nel continuare a dar peso a lui, e allora cerco anche di riderci su, cerco di vedermi dal di fuori che piango per un uomo che non vale mezzo centesimo….è li che mi vedo stupida, e mi viene da ridere.
Perdonati per esserti fatta far del male, gliel’ho permesso anch’io, ma ora questo mi servirà per capire di piu’ me stessa, per farmi rispettare di piu’ dagli altri.
Tu sei una persona piena di sentimenti, sei una persona che ha un valore, lui è invece un uomo che nemmeno si percepisce e che non ha nulla di buono da dare.
Un saluto
grazie beatrice per le tue parole. che bello sentirsi capita!è vero bisogna voltare pagina, rinascere, perdonarsi. anche io ho una figlia e ho saputo proteggerla solo in parte da lui. per fortuna penso non abbia fatto danni gravi anche se mi pento di averlo frequentato insiema a lei.
a un certo punto del rapporto ho capito che dovevo proteggere almeno lei e cercavo di tenerla fuori dalla relazione.ma era difficile perche’ lui mi rimproverava perche lo lasciavo solo. io resistevo perche’ volevo essere una buona mamma.anche se stare da sola con mia figlia non era facile. non riuscivo ad essere serena, ero assente, sempre preoccupata a pensare come fare andare bene la relazione, cosa fare non fare per non farlo arrabbiare.a volte mi sono arrabbiata con mia figlia perche non si comportava come lui voleva.
dentro di me ho sempre avuto la consapevolezza, o quasi sempre, che c’era qualcosa che non era sano…ma non mi fidavo di me., anche se a volte era cosi’ evidente la sua follia.
io sono ancora nella fase dell’elaborazione. fino a un mese fa pensavo che mi avesse abbandonato perhce’ non lo amavo abbastanza e come voleva lui.
poi ho letto questo sito e si è aperto un mondo.
per me ora è fondamentale capire la sua psiche malata e come abbia potuto agire sulla mia. perche’ non sono scappata al primo al secondo episodio in cui era evidente che non era sano? perche’ sono rimasta pur soffrendo? un po’ ho capito perche’ ho fatto psicoterapia ma devo ancora chiudere il cerchio.c’e’ ancora qualcosa di oscuro .
pero’ adesso riesco a fare le cose, a stare con mia figlia, a fare progetti. prima tutto era cosi’ faticoso.
ero proprio depressa.
a volte mi assale la paura/ desiderio del suo ritorno, allora devo fermarmi , respirare , andare nel mio profondo e poi riparto.
devo anche confessare una cosa, che forse non ho ancora letto nei commenti: fra noi c’era un’attrazione e un’intesa fisica che mai ho vissuto.anche lui diceva questo riguardo a questo aspetto ma ho scoperto che lo dice anche all’attuale fidanzata!! .invece per me è stato proprio cosi’.questo ha avuto il suo peso nel mio rimanere legata a lui.
io avevo bisogno del suo desiderio che sembrava vero, forte, che mai ho sentito in nessun altro uomo conosciuto. insomma, non poteva mentire in quella situazione. ma forse si??!!
grazie a tutti i partecipanti e a Lei dott.Brunelli.
Io leggo il suo articolo e i suoi commenti una volta al giorno. è la mia medicina. ogni volta capisco un po’ di piu.
Scrivo tanto, ma mi si è aperto un mondo.
Qui mi sento capita, perchè quando si racconta ciò che si vive alle altre persone non so se capiscano fino in fondo.
Sto analizzando un altro aspetto, quello dell’appropriarsi da parte del manipolatore anche della vita concreta altrui, imponendosi di forza.
Intendo dire passioni, idee, passatempi, modi di pensare, frasi.
La persona che ho incontrato io si è intromessa in essi a volte forzatamente (addirittura percorrendo 200km al giorno pur di inserirsi in un mio gruppo, ad esempio venire nella mia palestra proprio il giorno in cui non so ci eravamo lasciati, e continuare a farlo nonostante gli dicessi di stare a casa sua, obbligando me a cambiare giorni e orari e gruppi consolidati da anni e miei), e spesso ha “rubato” una mia proposta o idea o pensiero che era per noi, per realizzarla o venderla come propria con altri mostrandosi ai terzi come uno che ha grandi idee ed estromettendomi completamente.
Ha succhiato anche questo (tipo io propongo: andiamo al concerto di …? lui dice ok che bella idea compra lui i biglietti, solo che il giorno del concerto mi inventa una bugia e va con altri, questo è un esempio ma ne ho purtroppo tanti).
Oppure fa di tutto per rovinare la mia serenità conquistata senza di lui ma grazie alle mie forze.
Se sono tranquilla e non voglio sentirlo lui fa squillare il telefono di notte all’impazzata (a volte mi dimentico di staccare o fisso o cellulare) finchè non rispondo, a quel punto mi dice unicamente qualcosa di fastidioso per rovinarmi la notte. Non contento poi richiama e rincara la dose.
Ricordo che il disturbo narcisistico e quello borderline si intrecciano spesso (si tratta comunque di etichette psichiatriche che non vanno attribuite alla leggere, e che al loro interno vanno sempre analizzate caso per caso). Comunque giusto per sintetizzare con un paio di slogan, possiamo dire che il narcisist patologico ‘odia chi lo ama’, invece il borderline ‘odia perché ti ama’. Queste due forme di follia affettiva possono talvolta susseguirsi o intrecciarsi. Il borderline odia chi ama in quanto lo ritiene colpevole di averlo fatto innamorare e poi non si comporta al 1000% secondo i suoi criteri, e anche su unio si comporta al 10.000% non gli basta mai, perché non capisce che è impossibile che l’altro gli risolva tutti i suoi problemi, che anche uno psichiatra mondiale avrebbe difficoltà a risolvere, quindi odia chi ama, considerandolo colpevole dei suoi problemi, perciò pur odiandolo poiché lo ama (in modo malatissimo) non lo molla, è come un pit-bull che morde chi considera il suo padrone e gli dà la caccia, anche se chiede poi di essere accarezzato. Il vampiro narcisista invece mira a distruggere chi lo ama ritenendo che chi lo ama si approfitta di lui/lei, e non è capace di fargli/le provare le stesse sensazioni d’amore. Si sente quindi fregato dall’altro/a e lo invidia, infatti non capisce che è lui/lei incapace di amare, crede sia colpa dell’altro/a, che è quindi un essere meschino che si sta approfittando di amare alle sue spalle… ma dico? non è pazzia questa? provare per credere…
Francesca,
mi sento come te.
Una considerazione: ma quanti ce ne sono in giro?
Dovremmo fare un sito segnaletico come in USA (che si chiama: don’t date him girl con foto città nome cognome e malefatte), ma qui non si può, è vietato.
Se si vuole guarire da questo trauma sentimentale bisogna sempre ricordarsi che non è provocato solo da uomini o solo da donne, altrimenti si resta nella sfiducia totale verso l’altro sesso e il trauma si prolunga, il danno aumenta, il contagio si diffonde… se in Italia si dovesse fare un sito di denuncia verso certe persone dovrebbe quindi essere verso lui/lei, i mostri al di là del sesso. Ma alfine credo che sarebbe ancora più bello e senz’altro più sano un sito di persone guarite, capaci di dare e ricevere amore, di ex-vampirizzati/e maschi e femmine che hanno ripreso in mano la loro vita, da soli/e o anche con i nuovi partner… forse questo sì che farebbe schiattare di invindia chi se lo merita, ma soprattutto aiuterebbe altri a farecela.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Senza ombra di dubbio, caro Dott. Brunelli.
Focalizzare l’attenzione sempre sul dolore e il trauma che hanno provocato non fa altro che aumentare la loro importanza.
E’ invece piu’ bella e sana l’idea di porre tutta l’attenzione su noi stessi, “vittime”, che abbiamo dato molto, troppo, e che, come al rientro da una guerra, siamo in equilibrio instabile, abbiamo sofferto, abbiamo subito ferite interne, ma siamo importanti perche’ siamo sopravvissuti rimanendo comunque persone piene ancora d’amore.
Un abbraccio
ohhh! finalmente qualcuna che conclude con … “un abbraccio” … questo vuol dire che l’Amore può funzionare ancora… perché questo è parte della cura, l’amore per la vita, per le persone buone, per se stessi, per chi ne ha bisogno, l’amore delle piccole cose, dei segni, delle parole ed anche con opere concrete… “perché ‘più’ forte della morte è l’Amore” (dal Cantico dei Cantici)
Grazie Dott. Brunelli, perchè ci dà una speranza di uscire dal tunnel…
Salve a tutti,
tempo fa ho lasciato un mio intervento in cui mi ripromettevo di non cedere più alle lusinghe del “mio vampiro” qualora fosse tornato a cercarmi…In effetti com’era prevedibile dopo alcune settimane di silenzio è riapparso come dal nulla, con le solite modalità ambigue e mai dichiarando le sue vere intenzioni ma penso che volesse sondare la mia disponibilità.
Questa volta non senza fatica e qualche indecisione, forte anche della maggiore consapevolezza acquisita su questo problema specifico, ho trovato la forza e il coraggio di respingerlo, ma mi chiedo: che cosa spinge queste persone a tornare dopo averti ripetutamente rifiutato e umiliato, perchè invece di sentirmi sollevata e più forte mi sento in colpa e così vulnerabile?
A volte sarei quasi tentata di cercarlo, nonostante il dolore che ho provato e la rabbia e la disistima per me stessa non riesco a non pensarlo e sono ancora terribilmente attratta da lui.
In questi momenti di debolezza mi affido alle voci di questo blog che mi fanno sentire meno sola e mi danno la forza di non cedere, anche se a volte la tentazione è forte.
E’ una dura lotta interiore tra la parte più razionale di me che non vuole dimenticare le menzogne, le falsità, il ricatto psicologico, la totale indifferenza ed i miei benevoli sentimenti che sperano ancora che con lui si possa stabilire una relazione normale, basata sulla reciprocità e non sul dominio distruttivo di uno sull’altro.
E’ un momento difficile e ringrazio tutti per l’aiuto che mi date con le vostre testimonianze.
Francesca, capita anche a me. Io lo cerco ancora, e lui vorrebbe tornare da me. Ma devo resistere, perchè altrimenti dopo un pò ricado nel suo gioco. E’ una lotta difficile e provo le stesse identiche cose che hai descritto tu: scontro tra la parte razionale che vuole ricordarsi le umiliazioni subite e la parte emotiva che spera che lui possa cambiare.
Cara Anna, soltanto noi possiamo spezzare questa spirale di dipendenza e capire che mantenendo qualsiasi contatto con queste persone (anche una semplice e-mail o qualche messaggio ogni tanto) si perpetua questa dipendenza ed il controllo che hanno su di noi.
Evitare qualsiasi rapporto se possibile, penso che sia questo il primo passo verso la nostra guarigione…
cara Francesca,
la lotta è dura, ne ho passate da far tremare le gambe, ogni tipo di umiliazione, sfasciando la mia famiglia per lui.
Sono in terapia, ma ancora non riesco ad uscirne. Il vuoto cresto dagli abbandoni infantili, mi induce a voler riempire ad ogni costo questo vuoto. Non solo ciò è sbagliato apriori, ma inoltre io provo a farlo con la persona meno adatta a questo compito.
Ormai, con il grande aiuto di questo blog, conosciamo la dipendenza che si crea e il disfacimento psicologico che ne consegue.
Spero che il dott.Brunelli diventi promotore di gruppi stabili d’appoggio in molte città, perchè quando la crisi d’astinenza arriva, un contatto immediato con qualcuno può salvarci.
Spero di farcela, la stanchezza è tanta.
Certo sarebbe molto positivo creare iniziative in varie città. Questo darebbe aiuto, ma anche educherebbe ai sentimenti, all’amore, ad una sessualità più leale e sincera. Il seminario che ho tenuto il 29 ottobre a Reggio Calabria con il patrocinio dell’Odrdine degli Psicoterapeuti è stato molto utile e significativo, anche grazie all’aiuto della Dott.ssa Dominella Quagliata (Psicoterapeuta). Sono lieto verso chiunque voglia contattarmi per organizzare iniziative analoghe nella sua città. E’ importante la partecipazione di tutti, ed anche degli specialisti, non solo della salute mentale, ma anche del diritto, in quanto anche sul piano legale sono opportune riflessioni e provvedimenti per porre un deterrente al mobbing di coppia, e all’inganno manipolatorio nelle relazioni affettive che può creare gravi danni a chi lo subisce e perfino far rischiaree la salute e la vita. Un po’ alla volta è importante parlarne seriamente e quindi creare iniziative qualificate, per il bene di tutti. Ciò è importante anche al fine di sviluppare il giusto approccio terapeutico per le persone che sono state danneggiate, e così pure anche nei confronti di chi affetto da narciosismo patologico o quant’altro esercita il danneggiamento in modo più o meno consapevole (tenendo conto che quasi sempre c’è consapevolezza, guadagno della malattia, profitto… anche se in modo malato e vigliacco). Pertanto, ripeto, coloro che sentono di voler contribuire a qualsiasi titolo per creare iniziative specifiche per il superamento di questo grave dramma umano mi contatti via mail, oppure proponga una sua idea sul blog.
Grazie.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Non c’è speranza, quindi. Questo mi rattrista infinitamente.
Non si ravvedono.
Non cambiano.
Non c’è via.
Capire che è così toglie la speranza e rattrista tantissimo.
Se li ami alimenti la loro spinta distruttiva.
E’ un paradosso. Altrettanto triste.
Quindi?
Si resta soli.
Alla fine si è sempre rimasti soli con persone così.
Si continua a restare soli, più acciaccati di prima però.
ANNA, CONDIVIDO OGNI TUA PAROLA.
credo anch’io che resterò sempre sola col mio iinfnito dolore…
tutte le volte che l’ho lasciato sono stata uguamente male, perchè ciò che mi ha fatto è imperdonabile: le immagini, i ricordi di tutto il male da lui ricevuto, si avvicendano nella mia mente, come scene disperate di un film drammatico, fino a sentire uno squarcio non solo dentro il cuore ma anche nel cervello… ( ti kiedo di leggere anche l’altro mio commento di oggi, sotto il nome Adele)
Ti chiedo: capita anche a te, leggendo questi commenti, di pensare, forse egoisticamente, che la tua situazione sia ancora + lacerante delle altre storie lette?
Ciao Adele,
non mi è capitato di pensare che la mia situazione sia peggiore delle altre, anzi, ho letto qui storie ben più drammatiche che coinvolgono figli e famiglie.
Non so perche non riesco a paragonare le storie nè tra loro nè alla mia, ognuna è uno spaccato personalissimo di vissuto e di sofferenza, unico e ciò nonostante simile agli altri.
Mi viene istintivo pensare che tutte le vittime abbiano sofferto in modo analogo e questo crea una sorta di fratellanza che sento girare nell’etere.
Ho soprattutto letto di qualcuno che ne è uscito, e questo mi da fiducia.
E’ molto importante lo scambio.
Ecco, Anna, la mia è una di quelle storie drammatiche che, purtroppo, coinvolge anche i nostri figli…. Sono ormai tanti gli anni, tanti, troppi…. eppure ogni giorno vivo con pensieri doppi, opposti: lo odio e lo amo, lo disprezzo e lo recupero ai miei occhi, sogno di potermi liberare di lui e non riesco ad immaginare la mia vita, la nostra vita, senza di lui… E’ una incoerenza lancinante… Io sono doppia perchè è lui doppio…
Avendo a che fare con i suoi opposti, anch’io sono divisa in due opposti assoluti, opposti che lottano dolorosamente senza tregua in un’altalena di illusioni e disincanti, di riaccese speranze e di amare delusioni, di sentimenti passionali e di disprezzo totale….
Chi tra voi è ancora in tempo, si salvi… Fuggite, occultatevi, rifiutate ogni richiesta di perdono, perchè ogni volta che avrete concesso loro una nuova possibiltà, avrete perso ogni volta un po’ di voi stesse e della vostra volontà di agire per il vostro meglio… Credetemi.
Cara Adele, e care e cari voi tutte e tutti
le vostre parole mi danno forza.
La forza di resistere.
Per ora anche è la rabbia che mi fa essere forte. Perchè quando poi passa la rabbia e inizio a pensare con bontà a lui o con una sorta di nostalgia per alcuni momenti, ecco che lui lo sente pur da distante e si insinua velenoso tra le mie pieghe per sferrare immancabile e sempre peggiore il suo colpo.
Ma questo colpo e questa sequenza ormai fitta di colpi non fa che rafforzare la convinzione che sto tentando di seguire la strada giusta del distacco totale. Della sparizione, come dici tu dell’occultamento.
Per potermi finalmente dedicare alla vita normale, fatta di sane semplicità. Voglio una vita normale, questo ottovolante mi fa venire la nausea e devo scendere assolutamente.
L’ho sempre capito, ma non sono mai riuscita a farlo. Ora grazie anche a voi, alle vostre testimonianze e parole mi sento sostenuta.
Dobbiamo farcela. La nostra luce deve diventare la nostra priorità.
grazie per la vostra luce, ne avete tanta perchè io sono riuscita a vederla davvero senza sforzo.
ieri una mia amica mi raccontava di una sua conoscente che vive la stessa storia nostra, l’amica mi ha chiesto: tu cosa diresti di fare alla mia conoscente? a me è venuto istintivo dire: di fuggire! subito! Mi sono resa conto di quanto dal fuori sia tutto così evidente e facile, e ho pensato che dobbiamo per un attimo estraniarci e vederci dal fuori, per dare a noi stesse l’imperativo: fuggire!
vi mando anch’io un abbraccio
Su consiglio del dottor Brunelli, pubblico la seguente email che gli ho inviato…
Sono Marta ho lasciato due righe sul blog ieri circa una madre manipolatrice… da manuale, le calza come un vestito fatto su misura purtroppo…
Ho 47 anni e ho sempre saputo, quel sapere che non è razionale ma piuttosto somiglia al suono della propria voce, che con lei era difficile rapportarsi, se non impossibile…
Poi a 18 anni sono andata a vivere per conto mio e la lontananza mi ha permesso di vivere e di rimandare la valutazione di questo rapporto anche se lei ha sempre tentato tenacemente di invadere la mia vita con ogni mezzo a sua disposizione, ricatti emotivi, economici, controllo e tutto il repertorio più subdolo possibile, che le viene così bene…
Ho vissuto tra lei, pazza, e papà destabilizzato da lei, continuamente al lavoro (io avrei fatto lo stesso) e i cui rapporti con me non riuscivano ad essere diretti… non ci siamo conosciuti se non per interposte persone, anche mio fratello è un manipolatore…
Negli anni in cui ho vissuto lontana da lei, sono stata serena e soddisfatta della mia vita e delle mie relazioni, normali, appaganti e quando sono finite è stato doloroso, ma senza scenate o altro…. anche le amicizie erano appaganti…. insomma mi sentivo bene, quel che decidevo di intraprendere riuscivo a portarlo a termine ed ero soddisfatta di dare il mio meglio…
Il particolare che mi sfuggiva era che le mie scelte non erano state rispettate e stavo su una strada di ripiego! Io avrei voluto fare il liceo artistico, ma sono stata subdolamente obbligata (mio padre non si azzardava a contraddire mia madre) a fare il liceo scientifico…. 1a deviazione…. poi ho scelto di fare Agraria, bellissima facoltà, ma sempre fuori strada… avevo scelto di farla a Udine (noi abbiamo una casa in montagna poco distante anche se siamo di Roma) e sono stata “obbligata” ad andare a Viterbo, ma questa volta era mamma che dirigeva, ma ha fatto risultare papà lo stronzo che ha deciso di non farmi andare a Udine…
Poi, visto che il lato economico era diventato il ricatto, ho cercato un lavoro nonostante continuassi a studiare anche se andavo molto lentamente all’università…. ho fatto domanda per entrare in Alitalia… mio fratello l’ha fatta appena saputo della mia ed è entrato lui!…. non mi è mai tornata questa storia, anche perchè ci vuole la raccomandazione per forza e io sapevo che mi raccomandava il cognato del fratello di mio padre…. sei anni dopo incontro per caso il cognato di mio zio che con le lacrime agli occhi si leva il peso di dirmi che gli era stato imposto dai miei di fare entrare mio fratello… e ho iniziato ad essere consapevole, a crescere e ad informarmi leggendo tutti i testi di psicanalisi che ho trovato…
Per farla breve, tra un lavoretto saltuario e l’altro, rimanevo a Viterbo pur di stare lontana da loro da cui mi sono sentita tradita su tutti i fronti (mio fratello addirittura mi prendeva in giro per la mia situazione, facendosi grande del suo lavoro… e non potevo dire nulla perchè, ben presto mi sono cominciata a rendere conto che i miei,i parenti e gli amici di famiglia, erano conniventi su questa e molte altre vicende)…
E per me sono cominciati problemi relazionali, affettivi, lavorativi, ma piano piano, gradualmente… più mi rendevo conto di quel che mi era sfuggito e più le cose nella mia vita erano difficili…
Poi una mattina mi sono iscritta all’accademia di belle arti e ho probabilmente ripreso la mia via! E’ stato un periodo bellissimo, impegnativo, gratificante nel quale ho scoperto che fare ciò che mi piace mi ha regalato risorse che non sospettavo neanche di avere, dato che per la lentezza nel fare l’università ho ricevuto ogni tipo di critica possibile e, questo bisogna dirlo, neanche un po’ di appoggio morale, affettivo ed economico (davano a me gli stessi soldi che davano a mio fratello per stare a casa con loro e frequentare l’università… io mi ci dovevo pagare ogni cosa; casa, vestiti, pasti, libri ecc).
Tornando all’accademia, in quel periodo ho anche sperimentato relazioni molto appaganti e decisamente di qualità più profonda e matura rispetto alle precedenti, sia come amicizie sia come amore…
L’arte è stata una terapia formidabile, ma quattro anni di accademia passano presto e, quattro anni di terapia non sono stati sufficienti!
Da allora tutto è tornato difficile e la consapevolezza è aumentata di pari passo….
Naturalmente i miei familiari non hanno mai saputo dialogare, accettare e riconoscere il mio fare l’artista… non sono michelangelo dopotutto per loro quindi non valgo nulla…
Da notare che i miei familiari stanno molto bene economicamente, ma questo vale per aiutare mio fratello, non è mai valso per me…
Nel frattempo mio padre e mia madre si sono separati… mio fratello ha detto a mia madre che papà aveva una relazione… mio fratello si è sposato e ha avuto due splendidi figli…
Qualche anno fa le cose hanno avuto una svolta: mio fratello è stato allontanato da mia cognata perchè manipolatore emotivo e solo allora ho ritrovato mia cognata e i miei nipoti e abbiamo avuto modo di conoscerci…
Io ho avuto una convivenza con un manipolatore e questo mi ha aiutato a capire che lo stesso problema era nella mia famiglia…
Ho fatto un anno di terapia bioenrgetica perchè volevo diventare istruttrice per le classi di esercizi bioenergetici…
Il manipolatore con grande coraggio, forza d’animo, pazienza, lotta l’ho inquadrato e in fine lo ho allontanato dalla mia vita anche se ci è voluto un bel po’…. questo mi ha portato a dover lasciare casa a Viterbo e non avendo lavoro e neanche soldi, sono tornata da mia madre….
Grande errore!
Da tre anni è un incubo, perchè lei ora che ha 72 anni e per tempo è stata sola, è in completo delirio di onnipotenza, potere, controllo…. tutto il repertorio… è arrivata a dirmi che qualsiasi cosa io faccia le devo chiedere il permesso… mi controlla persino quante volte vado al bagno! una follia” sembra di stare a lavorare in un reparto psichiatrico e non avere mai il turno di riposo!
Non riesco a trovare un lavoro che mi permetta di andarmene e familiari e parenti naturalmente non mi aiutano ne capiscono….
Ma sono al limite… comincio ad avere tutti i sintomi fisici tipici dello stress dato da queste situazioni e sono terrorizzata da mia madre…
Grazie per avermi letto.
Accetto consigli e suggerimenti…
Ciao a tutti!
Ho chiuso da poco una relazione che durava da cinque anni, che è stata devastante! fatta di umiliazioni, sarcasmo, cattiverie, picchi assurdi di felicità, promesse mai mantenute, offese, manipolazioni varie, bisogno (suo) di costante controllo, freddezza, aggressività improvvisa quando qualcosa non andava come diceva lui o se rispondevo in un modo che non gli piaceva.
Conoscete bene anche voi quella sensazione terribile di non riuscire a stare senza quella persona, nonostante il male, la sofferenza, quella sensazione di paura, che tutto sia finito, che non vi aspetti piu’ nulla di bello, e quando provo tutto questo cerco di bloccare il mio pensiero e concentrarmi solo su quello che era in realtà questa storia, di quanto brutto fosse lui dentro.
Devo farlo, alrimenti mi sento annegare nel dolore, e nella paura di non provare piu’ nulla per nessuno, di non poter piu’ amare.
E tra tutte queste sensazioni c’e’ anche la voglia terribile di “vendicarmi” di non reggere il pensiero che forse lui già si diverte con altre, non prova né senso di colpa né null’altro, e l’unico modo che riesco a pensare come mia vendetta personale e’ essere felice, cercare di vederlo per quello che realmente è, e cercare di distrarmi, di interessarmi a qualcosa che mi possa rasserenare.
Perché so che lui stava male quando mi vedeva tranquilla e serena senza di lui.
Allora pensavo, faccio un appello in questo blog: “ raccontatemi i vostri metodi per riuscire a superare quei momenti terribili” forse anche questo puo’ essere d’aiuto.
Ho due figli e spesso mi sento in colpa verso di loro, perche’ la mi testa è troppo spesso ancora piena del suo pensiero.
Ti posso dire cosa faccio io ogni tanto.
Vado al golf con un’amica.
Vado a farmi 50 o più km in bicicletta da sola.
Ogni tanto faccio un dolce (la cucina non è il mio forte ma mi sforzo e poi sono contenta).
Leggo un libro.
Mi sono iscritta a un corso di lingua.
Vado al pilates.
Gioco a burraco on line.
Faccio volontariato.
Non è che servano un gran che, ma aiutano a passare il tempo e distogliere la mente per qualche ora da pensieri ossessivi.
Grazie Anna,
cerco anch’io di trovare alternative per distrarmi, frequento dei corsi in palestra, ma purtroppo non riesco a far molto altro, un po’ per problemi con i figli, un po’ per problemi economici.
La cosa che mi manda piu’ in confusione? mi sembra di non avere piu’ un linea da seguire, mi sento un po’ sbandata.
La cosa positiva è che ora riesco a non puntare piu’ l’attenzione solo su di lui, sul suo modo di rapportarsi a me, e di creare rabbia. Mi sembrava di vivere facendo braccio di ferro con lui per ritrovarmi sempre perdente e distrutta. Era una lotta psicologica su problemi nemmeno chiari sembrava di partecipare ad un programma a cui dover intervenire senza sapere di cosa si parlasse, e dove qualsiasi cosa dicessi fossi comunque attaccata e giudicata.
Beatrice
Ho capito che lui manipolandomi con bugie continue mi toglie la liberà di scegliere e decidere, di dialogare, la libertà di ragionare.
Tenta di annientare il mio raziocinio con l’arma subdola della menzogna, parandomi di fronte mille poliedriche bugie
per disorientarmi, confondere e annientare il mio pensare.
Una sorta di controllo del pensiero operata da un carceriere della mente, tutto per arrivare a dirmi: “sei pazza”
perchè è allarmato dal fatto che non beva le bugia e passa a contromosse più forti e roboanti in grado di minare la tua stessa fiducia nel tuo stesso ragionamento.
Per tentare di farmi dubitare della fondatezza del mio dubbio
(rivelatisi, anche l’ultimo, fondato).
Neanche ai tempi dei peggiori regimi sono riusciti a manipolare il pensiero dell’essere umano.
Queste persone sono molto pericolose, molto subdole e meschine, molto vili.
Ma tentare di controllare e manipolare i nostri pensieri dall’interno, disorientandoci di continuo, ha qualcosa di agghiacciante.
Se a un essere umano togli la mente cosa resta?
Lui ho capito che vorrebbe una lobotomizzata. E fa di tutto per farmici arrivare.
Per distruggermi. Pur cercandomi.
Mi sono chiesta il perchè, ma non ho trovato risposta se non un utilitarismo che non si ferma davanti a nulla.
Hai ragione Elena, basta pensare e cercare i perchè, è tempo di tornare a tenere le redini della nostra vita, dei nostri ragionamenti, dei nostri valori, lontane quanto più possibile da questi carcerieri della mente.
Anna
ciao,
la mia esperienza è con una madre manipolatrice, un fratello e il mio ultimo partner…
a causa del mio ultimo partner ho dovuto lasciare casa, sono senza lavoro esono tornata a vivere con mia madre e quindi a dover frequentare più spesso mio fratello…. un vero incubo! il partner sono riuscita ad allontanarlo sia nei fatti che dal mio cuore/mente… con mia madre non trovo via d’uscita…
ho letto avidamente tutto l’articolo e i post e mi domando ancor di più “come ne esco?”…
pian piano troverò il modo di raccontare quanto già detto da voi, ma nello specifico della mia esperienza… ora leggo e rileggo ed è queste parole sono un balsamo, rispetto a quelle di chi mi circonda che, se pur capendo che è una situazione limite, se ne tiene a margine,,, e come biasimali?
A presto.
Salve a tutti,
ringrazio delle vostre testimonianze che sono state molto utili. Io da tempo so di vivere con un narciso, all’inizio non me ne rendevo conto ma sentivo solo un campanello d’allarme dentro di me e molta sofferenza. Poi, leggendo diversi libri, ho riconosciuto il comportamento di lui e la mia sensazione di infelicità, gabbia, frustrazione, soffocamento. Lui è una persona davvero brillante, capace, riesce tutto quello che si prefigge di fare. E’ splendido con tutti, molto generoso e definito da tutte le sue numerose frequentazioni (amici veri nono credo ne abbia) una persona straordinaria. Peccato che a casa invece si trasformi, da tollerante e simpatico, a estremamente esigente su tutto ( sulla spesa, sulle faccende domestiche, sull’amministrazione della casa ecc). Ha bisogno di tenere sotto controllo tutti i dettagli della nostra vita e della mia, non ho quindi spazio per esprimermi (ogni cosa che faccio è una conseguenza di un suo ordine o richiesta) ed essendo, come si definisce lui, un “uomo del fare”, non ho quasi nessuno spazio per me perchè mi consegna sempre delle mansioni che devo svolgere (per poi tornare a casa, controllare se le ho eseguite e elencare cio’ che non è stato perfetto e quello che non ho fatto bene o che potrei migliorare) per poi accusarmi di non essere una buona donna di casa (certo fa tutto lui!). Mi sembra ormai di ragionare con la sua testa e di non avere un pensiero mio proprio. Ho provato a prendere del tempo solo per me stessa ma non ci sono riuscita. Questo mi fa sentire ancora più in trappola ed ancora più incapace di badare a me stessa senza di lui. Non ha atteggiamenti violenti che rifiuta, anzi, se io alzo la voce a seguito di momenti di scherno e umiliazione da parte sua, questo è per lui un valido motivo di indignazione (lui disdegna le parole anche leggermente offensive pur distruggendomi con un linguaggio del tutto normale). La cosa che mi destabilizza è il fatto che è capace di momenti di grande amore e generosità, di attenzione, di regali, di complimenti e di momenti di abbandono nei miei confronti.Ogni mattina mi prepara la colazione! Ma il momento seguente puo’ attaccare senza valido motivo in un modo molto feroce (sempre con le parole, mai si comprometterebbe con le mani, ma fa altrettanto male). A volte mi mette nella situazione di sbagliare perchè non fa capire esattamente quello che vuole e rimane ambiguo nelle sue richieste (dice una cosa per poi negarla poco dopo). Ho notato anche che inventa dei particolari della sua vita per mettersi in luce (pur non avendone bisogno, è già molto in gamba). La sua frase più frequente è che lui è felicissimo e fortunatissimo, ha tutto quello che vuole nella vita e quindi non ammette tristezza, lamentele, stanchezza da parte di chi gli sta vicino che dev’essere sempre presente e contento di quello che grazie a lui possiede. Ho provato ad esprimere il mio disagio ma il risultato è stato da parte sua un’analisi sulla mia personalità: per lui sono una persona incapace di essere felice e autodistruttiva. Potrei parlarne per ore…questi anni sono stati una continua rimessa in discussione da parte mia e continue crisi di disperazione, a volte senza capire veramente il perchè.
Addesso aspettiamo un bimbo, voluto da lui… Non ho avuto la forza di oppormi dopo molti mesi di pressione psicologica, non so nemmeno io in che modo, come se mi trovassi a seguire un’inesorabile sentiero già tracciato senza possibilità di scelta…sto lavorando molto su me stessa per capire cosa fare o se non altro per imparare a non soffrire a causa sua. Ma mi chiedo: come condividere la vita con una persona per cui si prova affetto ed essere indifferenti ai suoi comportamenti? Come fare allora a lasciarlo senza distruggere la propria vita?
Scusate, ho parlato tanto, ma ho davvero bisogno di aiuto, ogni suo attacco mi ditrugge profondamente (credo anche che la mia reazione sia ormai sproporzionata) e mi lega di più ogni suo gesto di affetto successivo, come se finalmente “meritassi” di essere trattata bene. Grazie dell’ascolto.
Vorrei raccontare la mia testimonianza. Anche io ho subito l’esperienza di una relazione con un narcisista perverso. All’inizio non me ne resi conto, semplicemente non capivo e soffrivo tantissimo. Io gli davo solo bene e amore, per quale motivo venivo ripagata con tanta cattiveria? Non era possibile, non era giusto non me lo meritavo … E’ stato devastante, e sopratutto continuavo a domandarmi perchè non riuscivo ad uscire da questa relazione con un taglio netto nonostante tutto quello che subivo, ero forse diventata masochista? Iniziai a fare richerche per tentare di interpretare il suo comportamento ma anche il mio e fortunatamente mi imbattei nel blog e nell’articolo di Pier Pietro Brunelli, dove ebbi modo di leggere e trovare tante spiegazioni. Più leggevo e più mi rendevo conto che era esattamente il suo comportamento, tutto quello che avevo subito era scritto li. Contattai lo psicoterapeuta e lui capì al volo quello che avevo subito. Con poche parole centrate lui riuscì a farmi vedere il tutto sotto una luce diversa, se fino a ieri ero convinta di doverlo aiutare di poterlo sostentere considerandolo una vittima della sua malattia psichica, attraverso le parole di Pier Pietro sono arrivata invece alla conclusione contraria: più questi soggetti vengono commiserati e più si tenta di avvicinarli per ottenere spiegazioni al loro comportamento e più vengono rafforzati nella loro megalomania e più utilizzano l’arma della manipolazione e della distruzione. Questi soggetti vanno letteralmente abbandonati a loro stessi, loro non sono in grado di suportare relazioni profonde, sono in grado solo di coltivare relazioni umane superficiali sfoggiando ovviamente il meglio di loro stessi, la loro maschera da grandi carismatici ma nel momento in cui entrano in una relazione profonda, distruggono l’altro con tutta la loro forza.
Grazie a Pier Pietro oggi posso dire di esserne praticamente uscita. Ho immediatamente abolito ogni forma di comunicazione con lui, ho capito che non sarò mai e poi mai io a potergli offrire l’opportunità di curarsi , ma solo il destino. Oggi io ho scelto la mia serenità, ho ritrovato me stessa, ho tirato fuori tutta la forza che c’è in me e cammino ogni giorno a testa alta consapevole del mio valore umano, quello che lui ha tentato di distruggere, mi sono riappropriata della mia vita e dei mie interessi personali, considero questa come una brutta esperienza di che mi insegnerà sicuramente a valutare meglio le persone con cui entro in relazione.
Io mi sento relativamente “fortunata” perchè la mia è stata una relazione di breve durata, ma mi rendo conto della sofferenza che possono provare persone che da anni subiscono le manipolazioni di questi vampiri. Vorrei consigliare a queste persone di farsi aiutare, di non rimanere un attimo di più a subire, non permettete loro di farvi altro male, di distruggere la vostra vita, di annullarvi completamente.
Continuando a subire non aiuteremo ne noi ne loro stessi, ci vuole coraggio, tanto, ma credo ne valga la pena per ritrovare la libertà di vivere.
Elena
grazie di questo tuo contributo
è molto interessante
sette anni di bugie piccole medie e grandi su tutto, alcune manipolatrici ma altre anche inutili
bugie e bluff maldestri o di estrema arroganza, per essere scoperto e sgridato quindi perdonato
bugie gridate nella loro evidenza.
Scatti violenti. Vittimismo. Dimenticanze tattiche. Omissioni tattiche. Bugie anche a terze persone per apparire più interessante.
In sette anni ho provato di tutto, perdonare, spiegare, smascherarle una ad una, arrabbiarmi.
Su mio suggerimento è andato in terapia in due periodi da due dottori diversi al primo ha mentito, poi ha interrotto. Alla seconda non ha mentito ma ha interrotto.
Mi sono sempre resa conto di dover staccare e di essere in un certo modo complice di una tale devianza solo con la mia presenza. Non ci sono riuscita.
Ora dopo un’ennesima bugia si è rotto qualcosa in me, tengo una distanza di sicurezza, diciamo che sto alla finestra impedendogli troppi accessi a me, questo l’ha indotto a iniziare per la terza volta una terapia.
E io nella distanza sto meglio. Quando si avvicina mente e poi mi accusa di essere pazza, di vedere cose che non esistono.
Mi ha disorientata per anni, non capivo non solo chi fosse lui ma chi ero io, se ero davvero pazza o no. Non lo ero. Non lo sono.
La sua vita è un pasticcio a 360 gradi, ovviamente.
Non è più lui con i suoi problemi egocentrici la mia priorità.
Non è facile, anche ieri mi ha detto che io manipolo (?) solo perchè ho smascherato all’istante un’ennesima bugia roccambolesca. Proietta di continuo su di me le sue manchevolezze. Minaccia. Ha anche alzato le mani una volta.
Vorrei essere più determinata, anche se dopo 7 anni mi sento di aver fatto grandi progressi. Sono stata in analisi 6 anni per questa storia. Effettivamente queste persone distruggono l’amore perchè almeno nel mio caso io non credo più a nulla di ciò che dice, quindi vivo in questo ultimo mese (in cui ho deciso di non vederlo tranne ieri) in una sorta di apatia nei suoi confronti.
Non riesco improvvisamente più a lasciarmi andare. credo sia naturale e un segno di mia guarigione. Penso a me stessa, e mi sento pià serena. Non credo che lui riesca a guarire, perchè se dice sono un bugiardo ed egoista e la devo smettere ed è andato in analisi per la terza volta, ieri è sbottato a dire che sono pazza. So di non esserlo, ma di aver sviluppato una sensibilità acuta per le sue bugie riuscendo a scoprirle a chilometri di distanza o da un tono di voce. Anche ieri davanti a una bugia sua mi tenevo ancorata alla realtà, è uno sforzo grande, con lui che ti colpevolizza, ed è faticoso. Direi che è magistrale il potere che ha di rovinare dei momenti che pensavi belli. In questi anni mi sono vista brutta, impotente, e pensavo improvvisamente di essere divenuta una nullità, ce l’avevo con me stessa per non riuscire ad uscire da questo ottovolante emotivo. Ora sono indulgente con me stessa, mi dò il mio tempo e il mio spazio, nonchè il mio modo per uscirne. Spero di riuscirci, perchè dopo un mese di distanza, appunto, ieri è arrivato e…con una bugia evidente mi ha ripiombata in sensazioni sgradevoli già fin troppo sperimentate sulla mia pelle e sul mio sonno, sulla mia concentrazione al lavoro e sui miei rapporti con gli altri.
Grazie dottore per il suo blog e per approfondire la problematica.
In questi casi vale veramente la pena di consultarsi con uno specialista in campo psicologico. Davvero non si può trascinarsi certi patemi senza provare a vederci più chiaro. Questo blog un po’ aiuto, ma come ho spiegato varie volte, serve ad una riflessione di carattere generale, ma è impossibile che riesca a servire come approfondimento dei singoli casi. Quando ciò diventa necessario solo chi sta vivendo la situazione può decidere cosa fare per ottenere un approfondimento. A chi me lo chiede in forma privata io sono sempre disponibile fornendo tutti i chiarimenti. Inoltre in tutta Italia ci sono validi operatori della salute mentale che sono in grado di dare un sostegno concreto, ovviamente bisogna cercarli, e i mezzi ci sono, da Internet, ai siti regionali degli Ordini di Psicologia e Psicoterapia. Insomma, dinnanzi a certe problematiche che riguardano i sentimenti, che sono il più grande valore della una vita è importante lavorare su se stessi, da soli, ma anche con onestà com l’aiuto di persone sagge ed esperte, che ci sono, quando le si cerca. Lo so che la psicoterapia nonostante sia equiparata alla psichiatria in termini di specialismo non è quasi mai mutualizzabile (speriamo che presto qualcosa cambi in tal senso e vada nella direzione dei Paesi più civilizzati) tuttavia il costa di un consulto non è così insostenibile, per quanto mi riguarda è all’incirca come quello di un buon parrucchiere, e poi ho molti colleghi che, come me vengono incontro alle esigenze dei pazienti meno abbienti con tariffe agevolate. Insomma, qui oltre che dio sentimenti si sta parlando di salute, di salute mentale, e questo non vuol dire che si è pazzi o squilibrati, ma che certe ferite nell’area dei sentimenti vanno curate (specie se non ce la si fa da soli e durano da troppo a lungo) altrimenti sì che si possono ‘infettare’ e procurare ulteriori sofferenze.
Come avete avuto modo di notare le mie risposte in questo blog sono piene di errori di battitura… credete sia per incuria? No è perché davvero non ho tempo anche per correggere perché mi impegno già tantissimo, con spirito di volontariato e di solidarietà. Più di così non posso fare, anche perché poi mi devo dedicare molto alle persone che mi cercano per un sostegno diretto. Naturalmente spero che da questo blog tutti possano trarre benefici ed anche vere e proprie illuminazioni per farcela da soli.
Allora un caro saluto a tutte/i
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
salve a tutti, mi chiamo Annalia, ho 33 anni e sono la sorella di una donna di 39 che in tutto e per tutto trovo sia stata effettivamente vittima di un narcisista patologico. Ora, lei è in terapia e solo recentemente ci ha confidato le violenze psicologiche e i maltrattamenti che ha subito in circa tre anni di relazione, ora conclusa. Conosco bene lei, persona sensibile e intelligente con saldi valori etici e dignità e credevo anche di conoscere bene F. l’uomo con cui stava e invece no… inutile cercare di spiegare la rabbia che sento per F…ora comunque è secondaria, sto vedendo giorno dopo giorno quanto lei stia soffrendo anche perchè parliamo molto, non sembra più la stessa persona, è come se la sua autostima fosse stata polverizzata. La lettura di questo blog è stata molto interessante, stavo cercando anche qui in rete un modo concreto per comprenderla e quindi aiutarla, sono una operatrice sociale e quindi mastico un poco di psicologia grazie anche ai miei colleghi e sto cercando di capire meglio come mai le persone traumatizzate da patner con DNP (come è indicato nella lista di argomenti suggeriti): cerchino affannosamente ‘spiegazioni’ -anche dalla persona con DNP -quasi non riuscissero a dare un senso a quel che è successo loro e facciano ripetutamente l’errore di sentirsi responsabili per quello che che gli è accaduto sebbene dall’esterno sia evidente la meschinità delle azioni e delle modalità del patner. Per fare un esempio sento dire da mia sorella che lei ‘non era abbastanza’ e che questo lo dimostrerebbe -secondo lei- il fatto che lui l’ha tradita e che ora ha una nuova relazione con quest’altra donna…incredibile quanto quest’uomo abbia avuto e continui ad avere potere su di lei…io non so bene che risponderle, a me sembra che questo dimostri solo la sua superficialità ma non so come spiegarmi…purtroppo mi capita di vederlo, lavoriamo quasi nello stesso edificio e devo dire che lui risponde al profilo che anche qui si delinea, uomo vanitoso, seduttivo, competitivo, brillante nella cerchia dei suoi amici-colleghi, un tipo che non immagineresti mai si sfoghasse -sistematicamente- urlando e intimidendo la sua compagna una volta a casa… tocco con mano quanto può lacerare una relazione con questi soggetti e vedo come ha scavato nell’anima-prima piena di energie e fiducia- di mia sorella lentamente e crudelmente…credo che quel ‘non sentirsi abbastanza’ di mia sorella sia qualcosa che lui le ha suggerito nel tempo trattandola male, trascurandola…prima quasi sembrava idealizzarla poi se ripenso a come scherzando la prendeva in giro anche di fronte a noi capisco quanto le dimostrasse così disprezzo e la danneggiasse…mi dispiace moltissimo di non aver capito quel che stava vivendo e vorrei farle capire e dimostrare che è davvero un bene per lei stargli lontano, che è lui che ha dimostrato la sua bassezza…ora lei ha perso il lavoro anche per lo stato ‘depresso’ diciamo in cui è caduta…ed molto vulnerabile…lui continua a mandarle sms senza far capire cosa voglia e lei si tormenta cercando di interpretare ogni parola… per fortuna si tiene lontana e non risponde ma rimane turbata e confusa per giorni…vorrei infonderle forza e fiducia ma non so come. Mantiene le distanze ma mi confida di non possedere la piena convinzione di star facendo la cosa giusta, dice che non può più permettergli di avvicinarsi perchè l’ha umiliata troppo ma che per lei difendersi dai suoi ‘ritorni’ è una tortura e si chiede se ha trascurato di tentare qualcosa per salvare il rapporto. Quest’uomo è ancora troppo potente nella sua mente…ha una influenza incredibile su di lei e io medito di andarci a parlare se non altro per esternargli tutta la mia disapprovazione…stimo molto le donne come mia sorella e quindi anche molte delle partecipanti qui al blog, so che lei non tornerà con lui ma so e vedo anche che le costa e costerà tantissimo andare avanti,ho paura che non riesca e vorrei aiutarla con questa grande ferita…ogni commento sarà gradito e ogni suggerimento su ‘come aiutare’ in generale le vittime di un patner con DNP…grazie a tutti !!! Anna
sono in dubbio, forte dubbio, vengo sempre accusata dalla mia fidanzata, non se a questo punto se ex, di essere uno persona pesante, stressante.
in realtà identifico in me molti difetti: sono geloso, vorrei passare molto tempo con la persona che amo e stimo e quando litighiamo avverto un esigenza forte di fare pace nel più breve tempo possibile, perchè l’ idea che lei sia triste per colpa mia mi rattrista, pur essendo consapevole che non tutti abbiamo gli stessi tempi.
ho letto quello che c’e’ scritto prima, ho paura di rivedermi in alcuni atteggiamenti: sono una persona che tiene molto al rispetto e al comportamento giusto, ma io per primo mi comporto in maniera irreprensibile molto di piu’ di quello che mi aspetterei dalla mia compagna: non scherzo in modo ambiguo con altre donne, non approccio e soprattutto non ho avuto mai il pensiero di tradire.
come posso capire se sono affetto dalla sindrome o se sono una persona delusa da accuse inverosimili e mi colpevolizzo perchè dispiaciuto dall’ eventuale ipotesi che lei possa non amarmi.
sarebbe per me più facile se mi dicesse che non mi ama piuttosto che mi accusi di manipolarla, poichè io la amo con tutte le sue sfacciettature e sfumature senza volerle cambiare nulla.
mi sono infatuato dei suoi pregi, ma innamorato dei suoi difetti, tutto fa parte nel modo più bello che conosco di lei.
d’altra parte sono pronto al distacco se è il modo per renderla felice, io la amo, non voglio un certificato di proprietà.
grazie.
Caro partecipante, come più volte ho scritto il blog non è la sede per proporre quesiti di carattere strettamente personale sul proprio caso, ma semmai di carattere generale per favorire una comprensione di certe problematiche a favore di tutti. Ora però, considerando quello che lei scrive, e quello che più volte viene spiegato nel mio articolo e nei miei commenti, con ripetute avvertenze e chiarimenti, non vedo perché lei debba rintracciare una qualche etichetta psicopatologica da attribuirsi. Tutti abbiamo qualche difficoltà e il bisogno di crescere e di chiarirci, anche il sottoscritto, così come qualunque psicoterapeuta o psichiatra perché siamo tutti esseri umani e la vita è complicata. Allora se ci troviamo in un momento di particolare difficoltà, per via di dubbi e incomprensioni, va bene informarsi in senso generale, ma poi sarebbe bene andare a parlare con uno specialista, così come si va dal dentista se si ha un forte mal di denti… oppure le basterebbe cercare di attutirlo in un blog? Non credo proprio, mi scusi, tuttalpiù si può informare circa i motivi generali per cui può venire un mal di denti e, comunque, la diagnosi non potrebbe farsela da solo se non è dentista, anche perché è difficile riuscire a guardarsi in bocca da soli, così persino se si è dentisti, quando fa un male un dente, bisogna andare da un altro dentista. Allora, non è mia intenzione risultare ironico, semmai vorrei farla sdrammatizzare, ma se proprio non ci riesce è bene che lei chieda un consulto a qualcuno esperto e ci sono tante possibilità e tanti bravi professionisti ai quali si può chiedere, i quali però per poterla assistere devono ovvimente ascoltarla a fondo, esaminare la problematica, darle un supporto umano e competente… Perciò qui posso dire tuttalpiù che la vita amorosa comporta sempre delle difficoltà, proprio perché ci vuol costringere a crescere e a guardarci dentro. Ciò può fare molto soffrire, ma non è detto che in ciò bisogna sempre individuare una qualche patologia più o meno seria. Naturalmente anche senza che vi sia una malattia vera e propria, se c’è una ferita aperta che fa male (nel corpo, come nella mente) è sempre consigliabile curarla in modo sufficienti affinché guarisca presto e non comporti altre conseguenze. La cura non è solo e sempre attraverso la psicoterapia, vi sono attività e situazioni che sono sane, riposanti e nutrienti per la mente e che quindi è opportuno attivare. Così anche le buone amicizie, in particolare con persone che risultano un poì piu’ sagge e solidali può aiutare a capirsi più a fondo e a superare certe difficoltà. Sta dunque in lei trovare una o più vie per stare meglio, l’importante è che non consideri che solo internet possa bastare, a meno che le sue esigenze non siano, appunto, solo di carattere informativo generale.
Un caro e solidale saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Grazie per questo suo intervento di testimonianza e di riflessione aperta a tutti. E’ importante che in questi casi i parenti si informino al fine di dare un corretto sostegno. E’ importante fortificare in ogni modo l’autostima della persona sofferente, confermandole sempre la sua positività e che ce la farà di sicuro, bisogna poi essere vicini alla sua sofferenza, mai sottovalutarla, farle sentire che può contare su persone alleate che sempre la comprendono e la sostengono. Bisogna comprendere la sua rabbia frustrata e indirizzarla nel senso di ogni forma di giustizia … la certezza che l’inconscio punisce le persone che a causa dei loro disturbi hanno effettivamente esagerato nel provocare violenza psicologica, per chi ha una fede è importante fortificare il senso di una giustizia divina in questi casi che viene confermata al di là della fede da esperienze millenarie di tutte le culture del mondo, e poi anche la giustizia legale, che in questi ultimi tempi sta facendo importanti passi nella direzione di considerare la natura del danno psicologico che va quindi risarcito laddove sia possibile e verso il quale bisogna fare prevenzione in termini di deterrenza (ponendo cioè divieti alla violenza psicologica e all’inganno). E’ importante anche che una eventuale psicoterapia sia inizialmente ‘centrata sul cliente’ cioè nella massima empatia – dalla sua parte – e che non implichi l’ammissione di responsabilità o di errori, se non in una fase sufficientemente successiva alla remissione dello sto psicotraumatico. Poco conta parlare con chi si è comportato male se non quando questi possa dimostrarsi realmente pentito e consapevole dei suoi comportamenti negativi e quindi disposto a scusarsi in ogni modo e in termini incontrovertibilmente non manipolatori, e che non implicano quindi di far leva sulle debolezze della persona ferita pur di poter ripristinare una relazione che potrebbe poi ritornare ad essere perniciosa. Qualora la persona che, per errore o per negatività sua , abbia agito in modo traumatizzante, e previo sincero perdono volesse cercare di ripristinare la relazione sarebbe comunque preferibile una terapia di coppia. D’altra parte non si vede perché tale persona debba continuare a inviare messaggi poco chiari e quindi disturbanti ad un/a ex-partner che si trova in una situazione traumatica come quella da lei descritta. Intali casi, qualora i messaggi disturbanti continuino si deve considerare in via cautelare di rivolgersi in primis a servizi di mediazione civile sul territorio e poi eventualmente anche ad un legale e poi alle autorità di pubblica sicurezza, per esaminare la possibilità di effettuare nei confronti della persona effettivamente disturbante un richiamo da parte delle autorità preposte a titolo di diffida, oppure una denuncia per molestie o anche, laddove effettivamente ci siano evidenti elementi probatori, per stalking.
Ma senza arrivare a tutto ciò, quello che è più conta, ripeto è stare vicini ai propri parenti feriti con la massima empatia e solidarietà, rinforzandoli nell’autostima, senza mai sottovalutare la loro pena, e pur nella fiducia nelle loro possibilità di ripresa, secondo una prognosi fausta, in quanto chi ha saputo amare sinceramente ha in sé importanti risorse per ritornare alla serenità, anche se per un certo periodo sarà terribilmente ferito, periodo però che può essere abbreviato attraverso specifici supporti psicoterapeutici e dall’amore e dalla piena comprensione solidale di amici e parenti.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Buongiorno Dottor Brunelli,
buongiorno a tutte le persone che scrivono in cerca di comprensione, condivisione,per dare una utile testimonianza, per cercare di trovare un modo per superare e affrontare un dolore a cui spesso e per tanto tempo non si sa dare una risposta..
…”Perché lui/lei che tanto ho amato, a cui ho dato il mio cuore, è stato capace di ferirmi, trattarmi con indifferenza, offendermi,farmi sognare e amarmi a parole, per togliermi quell’amore promesso ma mai realmente concesso, così all’improvviso, senza che io nemmeno comprenda. Perché una persona che prima ti ha fatto credere che esistevi solo tu, l’angelo della sua vita, l’unico ed eterno amore, perché d’improvviso è stato capace di farmi sentire una nullità, una da offendere, una a cui raccontare un’infinità di bugie, una a cui toglier tutto, anche l’aria?”… Queste e altre mille domande mi sona fatta, su come sono andate le cose e perché, in questi due anni e mezzo della mia relazione con un…chiamiamolo “folle”,anche se ora lo vedo solo come un “piccolo essere”. Lui non ha capito niente della vita, di se stesso, ma soprattutto dell’amore e ha preferito(foss’anche per un disturbo di personalità grave) il crudele dominio, la assurda ricerca di potere all’incertezza di un amore che se vissuto, può offrire un senso pieno alla vita e una grande gioia al posto di una mortificazione interiore di una inconsapevole vittima d’amore e di un folle vuoto interiore, lui, vittima e carnefice di stesso e degli altri!
Scrivo care amiche/i per portarvi un messaggio di speranza e per dire grazie al Dott. Brunelli che con il suo lavoro,con il suo supporto fatto di empatia, di consigli, informazioni, conoscenze fondamentali per uscire dal tunnel, mi ha portato a capire e comprendere un dolore creato da un uomo con tal disturbo e la relazione patologica che si è creata di conseguenza.
Sentirsi sprofondare nell’abisso, non significa sprofondarci per sempre. Ma dobbiamo decidere, al di là di ogni emozione negativa, che noi valiamo, che meritiamo di star bene, che meritiamo d’amare e essere amati, non perché siamo perfetti, ma perché siamo esseri umani che almeno vogliono provarci a contemplare i segreti dell’amore, seppur a volte con paura; è l’amore e il confronto con l’altro che ci fanno crescere, ma non se l’altro è un folle crudele,bugiardo, egocentrico, vendicativo,doppio, un uomo che del suo disturbo ne fa una condanna semiconsapevole alla vita dell’altro, che inconsapevole cerca di continuare ad amare e a comprendere chi agisce senza senso!
NO, NO, dico NO, non è giusto! Va bene la comprensione, va bene accettare le debolezze e le follie umane, ma NON SUBIRLE, come ho fatto io in nome di un Amore che credevo il solo e l’unico, anche quando era lampante che mi torturava l’anima, togliendomi la stima di me, riempendomi di sensi di colpa e svuotandomi di me stessa pian piano; è stato come avere una goccia sulla testa. Io non so se il suo disturbo era prevalentemente narcisistico,aveva tutte le caratteristiche del caso, ma evidenziava anche altrettanti tratti borderline, ma comunque il risultato non è cambiato, forse mi ha solo confuso di più.
Son passati 3 mesi dalla fine della storia, e solo da due settimane io sto riuscendo miracolosamente a uscirne. Volevo morire, volevo distruggere ogni emozione e ogni sentimento, avrei voluto essere come lui e a lui far lo stesso male.
Ho lottato, c’ho provato in tutti i modi a uscire da questa relazione,e quando ce l’ho fatta, e l’ho lasciato, il dolore mi sembrava insopportabile e il pensiero ossessivo di ciò che avevo subìto mi lacerava tanto da non riuscire a respirare. Rabbia, ansia,confusione, paura…quante emozioni, tutte a mio discapito!
Ora sto veramente facendo tutto quello che posso per star meglio.
Ma non ce l’avrei mai fatta, se nel momento di massimo sconforto io non avessi trovato quasi per miracolo questo blog, se non avessi avuto il supporto gentile ma diretto ed empatico del dottor Brunelli, che da grande esperto del settore, sapeva già che cosa in parte stavo vivendo e quali consigli sono utili per una donna che ha vissuto una storia come la mia, come quella di tante persone come me, e come voi che scrivete(e che ancora ringrazio per la condivisione).
Ora cerco di capire perché anziché la mia anima, ho scelto di seguire per un pò di tempo la personalità disturbata di un’altra persona, e pian piano trovo le risposte. Sto cercando di rimettermi a nuovo e ho anche avuto il supporto di una brava psicoterapeuta che gratuitamente mi sta aiutando (sono incredula ancor ma i doni del cielo sono infiniti quando cerchiamo veramente aiuto!)
Ho cominciato con un’email del dottor Brunelli che mi consigliava la lettura(intesa in senso psicologico) della Regola di San Benedetto (XXIII e XXX), interessante e breve lettura per capire di cosa hanno bisogno “certi folli” per guarire, oltre che di compassione. Sembrerà incredibile ma quello è stato il primo piccolissimo e semplice grande passo verso la liberazione e la giustizia, visto che mi sentivo colpevole anche della rabbia GIUSTA e SANTA che provavo!
Ma tanto mi son state di supporto le brevi conversazioni via email col dottor Brunelli, così care a me che cercavo una spiraglio di luce in queste tenebre di confusione e l’interessante seminario proposto sul problema del narcisismo patologico e delle relazioni distruttive e questa nuova apertura al mondo che ho cominciato a vedere grazie a quella mano che si è tesa per prendere la mia, proprio grazie a lei Pietro, che per il suo dolore, vissuto a causa della persona che amava, ha scelto di aiutare tutti coloro che son state vittime come lei…quale cura migliore per chi, come noi che cerchiamo solo qualcuno che ci comprenda, che ci dia risposte e che ci faccia sapere che non siamo soli, quale cura migliore se non fare giustizia aiutando chi l’ingiustizia ha subìto, quale cura migliore del farsi del bene, quando chi ci prometteva il paradiso, si è impegnato per farci a pezzi? Quale onore più grande facciamo alla nostra vita nell’impedire che il male continui, spesso anche a distanza, quando anche abbiamo avuto il coraggio di lasciarlo?
Per ora posso solo dire ancora GRAZIE DOTT. BRUNELLI, Grazie PIETRO. Grazie con tutto il cuore, di ciò che ha fatto per me e che fa con fatica e coraggio, soprattutto perché le persone comprendano che quello non è vivere e che si può uscire dal male, quando ci guardiamo intorno e troviamo una mano…
Sì amici cari, ricordiamoci che non siamo soli, dobbiamo cercare aiuto, dobbiamo fare il più grande sforzo che ci venga richiesto in questo momento, AVER FIDUCIA e CREDERE, credere che possiamo farcela, che c’è ancora qualcuno su cui possiamo contare e di cui fidarci. Guardiamoci intorno, non chiudiamo gli occhi al mondo e a chi ci dà prova di poterci davvero aiutare, a chi ci vuole bene. Lasciamoci “curare”!Se bussiamo, ci verrà aperto, questo ho potuto scoprire quando mai me lo sarei aspettata. Un Miracolo! Se penso di quanto dolore e confusione era sconvolta la mia vita. Affidiamoci al mondo, al bello che c’è in esso se guardiamo oltre il nostro dolore e la nostra paura, perché c’è tanta bellezza e tanto amore e io l’ho scoperto proprio ora. Non voglio più dimenticarmi che sorridere è troppo importante per permettere a qualcuno di portarci via il nostro sorriso.
Sto veramente facendo di tutto per salvarmi da questo che è stato un incubo di confusione mentale e di tormentate emozioni che mi hanno messo un blocco all’esistenza per troppo tempo..Ora mi son iscritta a un fantastico corso Yoga, vado a farmi piacevoli corsette al parco, sto costruendo nuove amicizie e anche se sono in difficoltà economiche perché mi son perfino licenziata dal lavoro per non vederlo più, anziché disperarmi, uso il tempo libero per riscoprire me stessa, scoprire chi sono, passeggiare davanti al mare, scrivere, riprendere gli studi, e ricordarmi di continuo che nel mondo ci son tante cose straordinarie, foss’anche uno splendido tramonto, o una farfalla che si poggia su un fiore. Ed ora è questo che voglio farvi sapere! D’improvviso vedo una luce in fondo a questo tunnel. E’ proprio vero ciò che ci vuol comunicare col seminario, dott. Brunelli, si può davvero :
“ Trasformare il danno psicologico in un’esperienza di crescita
L’esperienza negativa del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico o anche da ogni possibile ‘pena’ e ‘incongruità’ della vita amorosa, non deve diventare una ‘malattia’, ma una ‘benettia’, cioè uno stimolo a crescere verso l’”autorealizzazione” (C. Rogers) e verso il “fare anima” (J. Hillman), per se stessi e per gli altri”.
Ricordatelo sempre amiche/i carissimi/e : “Dopo le Tenebre viene la Luce”, soprattutto se qualcuno ci prende per mano!
Grazie di cuore a tutti voi che avete scritto. Vi sono riconoscente!E a lei gentile Dott. Brunelli le chiedo un grande favore :“Non ci lasci mai soli!”
Ester (Cagliari)
leggo e rileggo le storie di tutti voi e mi ritrovo in quasi tutto tranne nel fatto che lui non mi ha mai cercata sono stata sempre io a farlo,lui no,è troppo perfetto lui non corre dietro chi se ne va dietro chi ha sbagliato e ovviamente chi ha sbagliato sono io che non ho capito che non ho apprezzato,che non ho meritato…
stasera ho tanta voglia di piangere e non ci riesco è poci più di un mese che non lo vedo più.
l’ultima volta che ho avuto sue notize è stato tramite sms per insultarmi perché avevo cercato la sua ex.
so di aver sbagliato ma credetemi era l’unico modo per capire chi è per capire che non ero io quella sbagliata che se non mi amava,nonostante dicesse il contrario,non era colpa mia.
la mia colpa è stata quella di andare a cercarlo dopo quasi un anno dalla fine della nostra storia,la mia colpa è stata il volergli credere a tutti i costi quando il mio essere ed il mio istinto che non sbaglia mai dal primo inconro mi diceva che in lui c’era qualcosa di stonato.
è riuscito a farmi sentire sbagliata,inadeguata,indegna.
io già tanto insicura(sono convinta di avere una ferita narcisistica),con poca autostima,non mi piaccio sono caduta sempre più in basso.
ero convinta che fosse colpa mia come diceva lui,che fossi un’immatura,una ragazzina non in grado di vivere accanto ad un uomo che aveva vissuto nel dolore.
le bugie continue,se glielo facevo notare erano discussioni infinite anzi urla da parte sua,come mi permettevo di mettere in dubbio la sua onestà e sincerità lui che aveva fatto di questi elementi le sue”compagne” di vita,come osavo?lui non permetteva a nessuno di mettere in dubbio questo.
si litigava per sciocchezze e sempre per colpa mia che gli facevo notare le sue stranezze:il cell. spento per gg perché arrabbiato con me per non so cosa,le sue versioni contraddittorie,i suoi malumori.
non gli potevo far notare che certi atteggiamenti mi ferivano che non li capivo,che credevo non mi amasse perché iniziava l’inferno.ero IO che non l’amavo,io che mentivo,io che non capivo la fortuna che avessi avuto nell’incontrarlo.
quanto dolore,quante lacrime,ansia e paura di perderlo.
ma poi mi chiedevo:ma cosa perso?un uomo che a parole parla di amore,di futuro,famiglia,figli ma che nei fatti è aggressivo,violento verbalmente,che non ascolta,che non si mette mai in discussione,che non ammette mai di aver sbagliato.
gli dicevo ogni qualvolta mi apprestavo a parlargli di un mio disagio:ti prego ascoltami senza pregiudizi,non credendo a priori che stia per dire delle sciocchezze,ascoltami sul serio con spirito di autocritica.
beh,non mi ha mai ascoltata.
lui uomo buono,generoso(salvo poi rinfacciarmi regali mai chiesti),altruista,disponibile,leale…io non capivo la fortuna un uomo come lui non lo si incontra facilmente…meno male pensavo io.
mi ha tolto l’anima,il sorriso io ritenuta allegra,solare,pronta alla battuta,viva piena di entusiasmo,ottimista ero diventata l’ombra di me stessa io riservata e forte piangevo in pubblico senza più ritegno.
la sua ex lo aveva distrutto e quando l’ho contattata ho capito che forse è vero ma ho anche scoperto che con lei si comportava allo stesso modo che con me mentre a me aveva lasciato credere che la sua depressione fosse conseguenziale a quella storia.
purtroppo lui è uno di quelli che,credo,non capirà mai di avere un problema serio,è convinto che il mondo sia cattivo e che lui sia vittima di tutti soprattutto delle donne,è convinto di essere un essere superiore e credetemi lo crede davvero,di avere principi morali ben consolidati,di essere corretto ed onesto e vi giuro non lo è ho scoperto le sue bugie che gli ho riportato fedelmente senza illazioni ma fatti,bene mi ha accusata di essere vittima delle mie elucubrazioni mentali…a quel punto ho capito che nulla sarebbe servito a fargli ammettere che è un bugiardo,un’ipocrita,che posso urlare tutto quello che penso di lui tutto quello che so ma non servirebbe a niente,lui si autoassolve,si giustifica sempre è sempre colpa degli altri.
sono stanca e mi sento assurda perché soffro del fatto che non mi cerchi vorrei essere io la sua ossessione invece di ringraziare di non esserlo.
sono gelosa perché credo che la sua ossessione sia la sua ex e non io.
ma so anche che la cosa migliore che mi sia capitata è che è finita.
che domani sarà un altro giorno,che prima o poi il dolore finirà ma ho bisogno di capire e curare il perché io sia arrivata a farmi succhiare l’anima.
grazie a tutti e grazie dott…la contatterò presto e spero che passi da napoli per incontrarla.
CARA DANIELA, AMICHE , AMICI e TU NEL TUO CUORE..
SE VOLETE COMPRENDERE COME MAI DIVENTIAMO COSI’ FRAGILI E SOFFERENTI IN AMORE, COSA CI MANCA E DI COSA ABBIAMO PROFONDO BISOGNO, A PRESCINDERE DA OGNI INTERPRETAZIONE PSICOPATOLOGICA, VI INVITO A LEGGERE IL MIO RACCONTO “LA VIA DELL’INIZIO” in QUESTO LIBRO DA ME CURATO INSIEME A LUISA TINTI DELL’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA
LA SACRA CANOA…
http://www.bulzoni.it/la-sacra-canoa
Un’approfondimento c’è in questo blog in http://albedoblog.wordpress.com/2010/04/04/fare-anima-oltre-il-teatro/
QUI SI RACCONTA DI UNA DONNA CHE HA DEDICATO LA SUA VITA ALL’AMORE, “L’AMORE CHE MUOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE”, E’ RENA MIRECKA PRIMA ATTRICE DEL PIU’ IMPORTANTE TEATRO MONDIALE DEL ‘SECONDO ‘900 – TETATRO LABORATORIUM DI JERZY GROTOWSKI – LEI E’ STATA LA MIA MAESTRA DELL’AMORE. LEGGETE LA SUA STORIA E IL MIO RACCONTO , VI AIUTERA’ IN TUTTE LE PENE D’AMORE.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Venerdì 15 ottobre ore 21,15
INTERVISTA 25 Minuti a Pier Pietro Brunelli – ODEON TV nazionale (anche su web)
Albedoblog, il blog della nuova Alba invita alla visione della trasmissione L’altra televisione di Odeon TV (programma nazionale) Venerdì 15 Ottobre, ore 21,15) conduce Manuela Donghi in studio il Dott. Giovanni Macrì – intervista a Sabina Negri (Drammaturga) e a Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta).
Tematiche: PSICOTERAPIA, PSICOFARMACI, NARCISISMO, CARNEVALE E PSICHE, BELLEZZA, DISOCCUPAZIONE, TEATRO, CREATIVITA’
Il programma è visibile tra i canali televisivi nazionali, oppure anche on line web-tv http://www.odeontw.tw in diretta, oppure successivamente nella sezione archivio digitale di Odeon Tv.
Salve a tutte/i anche a lei dott.Brunelli
Sono una donna di 36 anni, il mio nome è Eva,
È tanto che volevo scrivere al blog anche per ringraziarvi tutti, sinceramente, mi avete dato tanto e vorrei così restituire qualcosa…Premetto che sono una donna, con una coscienza di genere, che ha –intendo- approfondito la lettura dei fenomeni sociali (anche quello della violenza) con studi ,letture e per lavoro…questo per dire che ciò nonostante non ho saputo evitare quanto mi è successo.
Cercavo un’ avventura sessuale tra adulti, leale e rispettosa, e ho incontrato questo ‘uomo’.
Ero molto ‘centrata’ in quel periodo,come posso dire.. ‘splendevo’ come tutte le donne quando hanno le idee chiare perchè sono in contatto e in armonia con se stesse…dopo qualche settimana un suo inaspettato ‘ti amo’ ha cambiato tutto…forse è un vissuto che anche altre hanno avuto… lui era un vortice e mi avvolgeva di attenzioni, dichiarazioni, dimostrazioni, progetti, regali, mi sentivo come ubriaca..era piacevole ma non ero sui miei piedi appunto.Fluttuavo al centro di questo ciclone (lui e il suo ‘amore’) quasi sentendomi in colpa quando volevo stare una giornata da sola…ero bersaglio di un love bombing tecnicamente…mi sembrava incredibile di aver trovato un uomo che mi attraeva, che inoltre ricambiasse e che non avesse paura di fare progetti insieme concreti..quindi dopo pochi mesi siamo andati a convivere nella sua casa, lui figlio di famiglia borghese più che benestante(non ha mai sofferto nessuna carenza materiale)…io ero felice, era un’ ulteriore passaggio di intimità, un’evoluzione per il rapporto….e invece..lì è iniziata la distanza,un’incomprensibile distanza, un muro invisibile che non riuscivo a spiegarmi e che lui negava, era sempre meno disponibile e sempre più critico,mi vestivo male,a volte ero brutta a volte ero bella, mi scherniva di fronte ai suoi genitori per dire poi che scherzava, non sembrava più desiderarmi come prima e chiedendo spiegazioni(io non ero cambiata!) cercavo un confronto fra adulti ma lui era evasivo mai serio…in somma era impossibile parlargli…ed io ero confusa e triste poi iniziai a scoprire che mi diceva delle bugie su cose insignificanti…e io impazzivo a chiedermi ‘perché?’ ..non sono mai stata ‘gelosa’ perché ho sempre saputo avere fiducia negli altri… infatti quelle bugie e la loro leggerezza e inutilità iniziarono a farmi star male…intanto lui invadeva ogni angolo della mia vita, stringeva i rapporti con i miei amici, voleva conquistarli, con i miei genitori, se fosse stato per lui avrei dovuto vendere la mia macchina perché tanto c’era lui e la sua!… Poi ciclicamente arrivarono gli attacchi d’ira ,che giustificava con pretesti assurdi, di cui poi si scusava e c’erano lettere regali e promesse …si sfogava su di me dopo di che sembrava ‘sollevato’e a veder questo io ero sconvolta, la mia sofferenza sembrava essergli quasi indifferente…ma le squalifiche e aggressioni verbali si alternavano a ‘dimostrazioni o esibizioni’ d’ ‘amore’ ed io ero sempre in quel vortice più confusa che mai. Ora mi rendo conto come lui usasse anche il mio coinvolgimento sensuale per controllarmi, allora si stavano verificavano i primi grandi danni in me e nella mia psiche, la scissione tra la donna che lo desiderava e desiderava la relazione e la donna che sapeva che niente stava andando bene e tutto questo aveva un costo enorme che avrei pagato io. Non c’era modo di raggiungerlo, feci tanti tentativi per contattarlo autenticamente, gli domandai anche -con tranquillità e ragionevolezza- se non provava più desiderio per me-verbalizzando questa ipotesi per lui!!!- e sostenendo che questo poteva succedere ma che se era così doveva-DOVEVA comunicarmelo per rispetto se non per amore…ma negava tutto, non ammetteva ci fosse un problema se non la sua ‘instabilità’ per intendere irascibilità e distanza…ma del resto quella lui non sapeva come affrontarla senza di me e la mia comprensione (!!!)…non so descrivermi il mio dolore e la mia confusione, ero come un testimone immobilizzato davanti alla morte di qualcosa che amavo, per giunta lui mi diceva che solo io potevo aiutarlo così da responsabilizzare Me dei suoi errori!!! Non riuscivo a farci niente e mi sentivo sempre più colpevole per questo, misi tutta me stessa in discussione…il mio valore,la mia bellezza(in tutti i sensi),le cose in cui credevo per vedere se c’era un modo, per vedere e immaginare cosa si poteva riparare…mi allontanavo e lui mi ricercava … dottore è in quel momento che si inizia ad introiettare la voce dell’abusante?come succede? Come è possibile?Per me sarebbe importante capirlo e so che lei ha esperienza anche rispetto a questo aspetto, contro il quale combatto tutt’oggi!
La mia autostima si sgretolava. Ero disperata. Poi una notte mi colpì, motivo:non c’era abbastanza ordine in casa, uno schiaffo e mi paralizzai, poi un colpo che mi spostò la testa,capii che dovevo reagire e urlai…si fermò ma continuò a offendermi… in bagno non riconobbi il mio volto mezzo rosso allo specchio e rimossi questa immagine fino a poco tempo fa…qualcosa si era spezzato dentro di me… promise di farsi curare e supplicò perdono,dentro me si era frantumato qualcosa e proprio per questo rimasi con lui ancora altri mesi dove vidi altri tre volte gli episodi ripetersi se non fisicamente sotto forma di minacce…non accettai mai tutto questo ma non riuscivo a lasciarlo,ero distrutta…non ero più me…ero l’ombra di me stessa…i suoi messaggi paradossali (contraddittori) mi succhiavano ogni energia…ciclicamente tornava innamorato e premuroso e risvegliava la parte di me che voleva credere a quello che mi ripeteva sempre poi e cioè che mi amava e che si sarebbe fatto curare…andai via, lo lasciai con uno strappo netto, all’ennesima manifestazione della sua violenza…quando scoprii cioè che si vedeva con una giovane ignara donna…il solco delle ferite nella mia autostima era così arrivato a toccare l’osso. Sono stata manipolata, sedotta, tradita…i ‘suoi’ amici si sono subito stretti intorno a lui,che delusione!il suo ambiente è intatto e lui ora è nella sua solita agiata vita con questa nuova compagna mentre io pur avendo persone che mi amano molto sto passando una fase di grande solitudine e cambiamenti, non mi sento capita sebbene chi mi è vicino sappia tutto, sto cercando di elaborare il trauma,mi faccio aiutare in molti modi…ma mi sento sempre irreparabilmente compromessa, mi sento brutta sebbene sappia di non esserlo, mi sento perfino vecchia nel senso che non riesco a tornare a credere nella possibilità di una nuova relazione ma voglio dire che quello che sento ancora addosso,sulla pelle è come un segno inciso dentro,come fosse una sicurezza per quanto triste e cioè che io non posso essere amata. Come posso togliermi questo segno?Come posso riuscire a segnare lui e liberare me?lui sta bene e immaginare questo mi riempie di rabbia e mi avvilisce e mi fa tornare a credere-nei momenti più bui- di essere io la persona non degna,non meritevole di amore…potete capirmi?…dottore cosa può consigliarmi?
Grazie a tutti/e infinitamente- EVA
Rispondo a lei e ad altri partecipanti che mi chiedono consigli individuali per la loro specifica situazione. Ciò che scrivo nel blog, per quanto possa aiutare a capire, non deve essere mai inteso nel senso di un consulto individuale, cioè come una mia prestazione terapeutica on line, ciò non è possibile e non è corretto. Questa forma di ricerca on line è semmai una forma di auto-aiuto dove tutti con la loro testimonianza e il loro contributo possono aiutare ed essere aiutati a capire. Io come propositore dell’articolo e del blog (a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente) svolgo la funzione di partecipante-coordinatore che mette al servizio degli altri le sue competenze in quanto psicoterapeuta. Detto ciò quando ci sono forti delusioni amorose, dovute a qualsiasi ragione, più o meno patologica, o semplicemente per un ritiro dell’idealizzazione, dovuta ad incompatibilità di caratteri, a crescite differenziate, a immaturità c’è sempre una grandissima sofferenza che ci mette in crisi, ci destabilizza e ci costringe a guardarci dentro. Ora però, un caso come quello di Eva ci porta a riflettere su come certe persone siano instabili nel loro modo di amare e di non amare e quindi si possano individuare in esse i tratti di una psicopatologia della vita affettiva o anche un vero e proprio disturbo di personalità. Le dinamiche narcisiste in tal senso sono sempre presenti nelle patologie della vita amorosa e , spesso si intrecciano con aspetti, borderline, isterico-istrionici e perfino psicopatici (cioè le 4 etichette del cluster B del DSM IV sui disturbi di personalità). In generale possiamo dire che i narcisisti patologici pur manipolando l’altro per farlo innamorare poi lo odiano proprio perché l’altro li amano, cioè odiano chi li ama (nella coppia). Ciò è pazzesco, non vi pare? I borderline invece amano morbosamente l’altro, ma proprio per questo motivo lo odiano anche, cioè ‘odiano chi amano’ (in quanto sentono l’altro come qualcosa che li costringe alla dipendenza) – anche ciò, evidentemente è pazzesco. Ora le etichette psichiatriche servono per avere una cornice di riferimento, ma nella realtà psichica ogni caso h una sua unicità, un suo ‘complesso’ e per essere davvero compreso va esaminato come ‘caso clinico specifico’, nel quale si scopriranno differenti intrecci e sovrapposizioni e tratti più o meno sfumati di diverse problematiche, immaturità ed anche patologie. D’altra parte ‘chi è senza peccato scagli la prima pietra’, cioè tutti possiamo sbagliare in amore, in quanto la relazione d’amore come tutti sanno è qualcosa di molto complicato e fa soffrire, così come raconta nel suo senso psicologico la storia di Eros e Psiche di Apuleio, secondo la quale le sofferenze amorose ci costringono ad impegnarci per un’evoluzione della conoscenza di sé e quindi una trasformazione in senso spirituale della psiche e del modo stesso di amare e di voler essere amati. Quindi esaminare le problematiche dell’altro che ci ha feriti è sì molto importante, al fine di farcene una ragione, affinché non si perda la propri autostima e ci si possa preparare ad incontrare nuovamente l’amore in modo più sano e maturo, ma poi è questo il compito da mettere in pratica: lavorare su se stessi, da soli e con l’aiuto di altri (anche della psicoterapia) per rinascere e tornare a partecipare nel gioco della vita. Io so però che è importante poter analizzare la propria storia relazionale e comprendere il vissuto e le negatività dell’altro, comprendere come e perché l’altro ci ha ftto del male, ltrimenti si arriva addirittura a credere che lo si è meritato, uando invece è l’altro che ha fatto del male per il suo egoismo e la sua incapcità, spesso davvero miserabile. Di certo la pagherà, anche se sulle prime sembra stare bene, e la pagherà tanto più quanto meno prende consapevolezza dei suoi errori e della sua cattiveria, consapevolezza che se verrà sarà data dalla sua capacità di pentimento e nel chiedere sinceramente scusa alla persona che ha ferito. Se non farà questo, è solo questione di tempo, e come dice la sperimentata millenaria tradizione buddista, le sue azioni negative si ritorceranno contro di lui/lei, e quanto più ciò tarderà (facendogli vivere un periodo di supeficiale benessere) tanto più il prezzo da pagare sarà alto. Perciò non state male, pensando che i cattivi in amore la fanno franca e stanno bene, se loro non capiranno e non chiederanno perdono, l’inconscio non li perdonerà, e più passerà il tempo e più la loro punizione sarà dura e inesorabile. Voi intanto, andate avanti, amate in modo non egoistico, ma altruistico, generale, tornate ad amare la vita, date la vostra perdita in sacrificio, riconoscete i vostri errori veri, non quelli che vi ha attribuito chi ha voluto ferirvi per far trionfre il suo egoismo patologico… voi allor andrete un po’ alla volta avanti e avrete una vita migliore, mentre ‘loro’ un po’ alla volta andranno indietro (meritando tuttalpiù la nostra compassione, ma non più amore e neppure vendetta, perché la via dell’Amore libera dall’odio anche verso gli odiosi, i quali se non si redimono e no espiano, saranno puniti come meritano, ma da se stessi).
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Dottor Brunelli quello che mi domando da molti giorni dopo aver chiuso con la persona che ho amato tanto da cui ho avuto solo “cattiveria” è questo… perchè si è arrabbiato tanto quando io ho decso di chiudere un rapporto per me insoddisfacente.. ovvero lui mi chiedeva amicizia ben sapendo che io provo sentimenti e una forte attrazione.. per poco tempo “ricambiata” in qualche modo e poi messa alla gogna..
Lui mi ha sempre denigrata sia come donna che come persona.. ha molte amiche di suo gradimento con cui intrattiene rapporti di vario genere perchè adirarsi tanto al momento che io me ne vado e non gli do piu fastidio.. ?? è un meccaniscmo che non riesc a comprendere
buongiorno dottore, :)
da 5 mesi ho chiuso una relazione con un manipolatore (presumo)
il suo essere perfetto e assolutamente intoccabile non mi aveva mai convinta, alcuni suoi comportamenti erano contrastanti a livello plateale.
usava i social network come piattaforme dei suoi meravigliosi slogan di perfezione sia sociali che politici, facendo abboccare all’amo centinaia di persone che malauguratamente finivano quasi invariabilmente per essere sue vittime in maniere estremamente varie.
quello che lo differenzia da molti manipolatori evidenti credo sia la sua intelligenza e la sua cultura e forse questa è la cosa più triste di lui.
fa il professore, quindi è a contatto con molte persone, vive all’estero da molti anni, in sud america soprattutto, dove le donne già sopportano un carico pesante dagli uomini. però ovviamente non si accontenta mai di quello che ha sotto mano ma cerca sempre sfide maggiori con donne che lo possano sfidare e che lui possa poi manipolare con estrema soddisfazione.
nella vita non ha concluso molto (e questa è una delle prime cose che stona di lui, così colto, così dotato nella scrittura e nella critica letteraria)
altra sua particolarità è che mantiene, come non so, relazioni multiple, personalmente ne ho contate 40 in corso nell’anno e mezzo che ci siamo frequentati, tutte abbastanza assidue, una moglie, in terra straniera, lontana fisicamente da dove lui vive e non ho assolutamente idea di che rapporto abbiano, una ex fidanzata che ancora si crede fidanzata dopo 4 anni dalla sua partenza dallo stato in cui lei vive, e, cosa ancora più inquietante circa 300 relazioni saltuarie e occasionali.
in effetti quello che mi ha sconvolta e stupita è stato il numero di relazioni che ho trovato.
come l’ho scoperto: il caso ha voluto che una delle sue presunte fidanzate mi abbia in modo fortuito trovata e contattata e da lì è scoppiato il bubbone che mi girava nello stomaco fin dal primo giorno. è iniziato così un mese di delirio in cui io urlavo, piangevo e facevo mille domande a cui lui rispondeva sempre in maniera assolutamente diversa e mai chiaramente, cercando di convincermi della pazzia della “fidanzata” e della mia esagerazione nel credere a ciò che mi era stato riferito e che avevo anche visto (per sfortuna sua, internet docet nelle relazioni distanti e quindi c’erano prove scritte delle loro conversazioni )
leggendo e rileggendo i loro scritti, mi persuadevo sempre di più che c’era altro sotto al suo comportamento e sono riuscita ad entrare in alcuni suoi account (senza mezzi strani ma solo sapendo le parole chiave che lui poteva usare, purtroppo io lo conoscevo molto bene, e molto più profondamente delle altre, avendo anche convissuto con lui)
quello che ho trovato è stato un pozzo senza fondo, donne dai 18 ai 60 anni, trattate tutte allo stesso modo, le stesse parole, anche dei copia incolla, una specie di delirio di onnipotenza noioso e ripetitivo volto a cosa, non mi è dato saperlo.
cercava sia sesso che amore, compiacimento e compagnia, potere intellettuale e adorazione. dipendeva dalla donna.
a quel punto sono impazzita o quasi e gli ho detto tutto.
è rimasto come paralizzato e ovviamente non ha spiegato nulla e ha ancora mentito. non l’ho mai ascoltato, ma ho ascoltato loro, le donne più coinvolte. così ho scoperto delle semi violenze carnali, delle impotenze sessuali, delle sottrazioni di denaro fatte ad alcune, dei regali che si faceva fare, dove andava quando diceva che accompagnava la madre in ospedale…
l’elenco è lunghissimo e tristissimo, e uscire dall’incubo è molto difficile e presuppone una forza enorme. non mi sento colpevole dell’accaduto, mi sento vittima, ma almeno l’ho scoperto in tempo, prima di dedicare ancora di più a quell’uomo, se di uomo possiamo parlare e non di vampiro.
quello che non so è se potrò mai guarire dalla ferita che mi ha inferto, non alla mia autostima che non mi pare danneggiata, ma alla sfiducia che posso ora riporre nelle persone che conosco. non a caso ho troncato quasi tutti i miei rapporti di amicizia non consolidatissimi, esattamente per mancanza di fiducia e anche per come sono stata trattata da molti dei miei presunti amici.
l’idea che ho di me ora è che farò una fatica estrema nel credere alle persone e che metterò una barriera invalicabile. e un po’ me ne dispiace. non mi interessa che mi si dica che così ha vinto lui, qui nessuno vince o perde. è che dubito che questa lacerazione guarirà mai, o almeno così mi sento ora :)
mi è stato molto utile leggere il suo blog e le esperienze altrui. grazie :)
Cara Barbara,
Uomini come quello che descrive lei hanno una virilità così infima che nel tentativo di vedersela confermata esercitano il dongiovannismo ad oltranza (cioè la ninfomani maschile). La cosa odiosa, specie per le donne, è che mentre questi uomini possono anche vantarsi (però per gli imbecilli) di ‘farsi tante donne’ (in verità provando scarsissimo piacere o persino disgusto, altrimenti avrebbero bisogno di continua cambiamento) le donne ninfomani, o alle quali soltanto piace farsi qualche avventura in più, sono giudicate semplicemente delle ‘troie’. Gli uomini che vivono la loro vita in funzione del loro pene (erotomani) sono detti a livello popolare ‘cazzoni’ o ‘coglioni’ proprio perché la loro psiche è dominata dal pene, e quindi non hanno una vera virilità, che vuol dire un maschile capace di sessualità e di sentimento, di anima e corpo, di desiderio e di ricerca ‘DELLA DONNA’ piuttosto che ‘delle donne inquantità industriale’. Un ‘vir’, un maschile equilibrato, può anche scegliere nella sua vita o in un certo periodo la poligamia, di non legarsi, ma questo non vuol dire diventare un puttaniere ad oltranza o un seduttore manipolatore seriale. Questi tipi di uomo hanno un maschile assai ridotto, regressivo, quindi sono ‘puer’ non ‘vir’, e si tratta di un puer isterizzato oltre che narcisista in quanto è dipendente dalla smania di contatti sessuali come forma di ubriacatura per cercare di dare un tono ad una ‘psiche cogliona’, o rincoglionita appunto… Quindi, se lei riflette su ciò, io credo che il tipo in questione (narcisista-isterico) dovrebbe farle ripugnanza e risultarle ridicolo, lei non ha perso un uomo, lei ha perso una vera e propria ‘testa di cazzo’ psichicamente impotente e bamboccia. Spero quindi che lei lo capisca presto e se ne rallegri, e consideri – piuttosto che ‘chiudere i battenti’ al futuro e ai maschi in generale – che adesso lei è vaccinata, e il prossimo/i lo sceglierà perché è un ‘vir’ (se proprio vuole legarsi) e non una caricatura da film porno andato a male.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
RETTIFICA: Il programma televisivo registrato oggi andrà in onda la prossima settimana:
Pier Pietro Brunelli Psicoterapeuta interviene alla trasmissione L’altra televisione di Odeon TV (programma nazionale Venerdì 15 Ottobre, ore 21,10) conduce Manuela Donghi in studio il Dott. Giovanni Macrì
Pier Pietro Brunelli Psicoterapeuta è ospite alla trasmissione L’altra televisione di Odeon TV (programma nazionale Venerdì 8 Ottobre, ore 21,15) conduce Manuela Donghi in studio il Dott. Giovanni Macrì
Roma 30 settembre – 4 ottobre – Presentazione libro, seminario e consulti individuali.
Programma
Seminario e consulti individuali: “Il Narcisismo patologico e distruttivo nelle relazioni affettive. Trasformare il danno psicologico in un’esperienza di crescita”
Coloro che subiscono o hanno subito manipolazioni, inganni e violenze psicologiche nell’ambito di relazioni affettive e fiduciarie caratterizzate da narcisismo patologico, hanno bisogno di comprendere e di elaborare tale esperienza negativa, al fine di non incombere in uno stato psichico traumatico e destabilizzante. Il seminario fornirà – ad un piccolo gruppo di partecipanti SU PRENOTAZIONE – strumenti di analisi e un’introduzione a specifiche pratiche di “Immaginazione attiva” (auto-detraumatizzanti) per potersi auto-aiutare e risollevarsi .
ROMA – Sabato 2 ottobre ore 15 – 18,30 – Domenica 3 ore 9, 30 – 13, 00 Presso Borghetto di Roma: http://www.borghettodiroma.it Colloqui individuali : Venerdì 1, Domenica pomeriggio, 3 Lunedì 4 .
P.S. Qualora per esigenze dei partecipanti le richieste di consulto individuale fossero superiori i terminbi del seminario subiranno modificazioni. In ogni caso è importante prenotare al più presto in quanto i posti sono limitati, sia per il seminario e sia per i consulri individuali.
Per partecipare al seminario e per i colloqui individuali è indispensabile un preventivo colloquio telefonico con il Dott. Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta – contatti/info: http://www.albedoblog.wordpress.com/info/ – pietro.brunelli@fastwebnet.it
Giovedì 30 settembre Pier Pietro Brunelli interverrà alla presentazione del libro di Virginia Spada Il cacciatore di Anime, Sideral edizioni – ore 21.00 -23 – Libreria Bibli – Dei fienaroli 28 (Trastevere) ROMA. http://www.facebook.com/#!/event.php?eid=161244077226329&ref=mf
L’ho conosciuto a 12 anni era un ragazzo solare, bello ed educato,sempre circondato da ragazze tutte innamorate. Le mie amiche sono state le sue fidanzatine, ma io l’ho sempre tenuto distante da me. Con il passare degli anni, esattamente ai miei 30 anni lo incontro in un locale, era con un amico in comune, mi saluta, ma non aveva più quel modo di fare arrogante (lui diceva che ero altezzosa…)sembrava disposto ad un dialogo sereno e senza sfide (perchè ho un carattere forte e coerente), così da parte sua scatta la scintilla.
Cominciano i corteggiamenti, per lui esisto solo io, non cedo,lo conosco, è un don giovanni..gli resisto..ma lui comincia a studiarmi (ero appena uscita da una storia con un altro ragazzo con grossi problemi di depressione), scopre i miei punti deboli: avevo bisogno di un UOMO COERENTE E BUONO, lui diventa tale, era una angelo, mi guardava e si perdeva in me, molla tutte le sue ragazze perchè IO la Donna con sani prncipi morali gli dissi:”o me o loro!” Purtroppo scelse me…
Fece di tutto per sposarmi e ci riuscì,pagò tutto lui, i suoi specie la sua mamma erano felici, lei diceva di toccare il cielo con un dito, diceva di amarmi come una figlia, e fu così, il problema è che morì dopo qualche mese e da lì a poco cominciò il mio calvario. Cominciai a vedere..sì una famiglia disperata dalla morte di una madre, ma nello stesso tempo fredda e calcolatrice, riorganizzavano le loro vite subito, quasi come se non fosse successo nulla di così grave. Lui pianse poco, ma reagì subito voleva assolutamente avere un FIGLIO e così fu. La mia gravidanza, grazie a Dio, fu bella e anche il parto, ma già da allora cercava di manipolarmi e non solo lui, ma anche i suoi familiari, dicevano:”che ero troppo magra…e non sarei riuscita a portare avanti la mia bella gravidanza.”
Dopo la nascita del bimbo cominciarono le sue subdole e nascoste violenze psicologiche:”non sei in grado di fare nulla..rovinerai il bimbo con le tue ansie..i miei hanno ragione(sì..i suoi purtroppo sono altri narcisisti nascosti in quanto tutti felicemente separati)..i tuoi sono dei trogloditi..ecc..ecc..”
Per quasi 8 anni gli ho creduto, io per lui e per la sua Super famiglia ero una povera sciocca, il problema fu che glielo volli far credere,anche perchè a suo malgrado non è riuscito mai a distruggermi!
Parte per lavoro, lascia me e il bimbo per sette mesi (con soli tre rientri) ad ogni rientro sempre peggio, comincia ad uscire la sua vera natura, si sfalda quell’immagine di bravo padre e bravo marito, che tutti riconoscevano ed esce fuori un uomo depresso, senza amore, indifferente, sprezzante, ipercritico, comincia a dire
che ho rovinato tutto, che mi odia, che mi deve distruggere, ma io purtroppo non riuscivo a vedere tutto questo, anche perchè era contraddittorio, mi diceva che senza me e il bimbo non riusciva a vivere, che non lo poteva abbandonare e che mi odiava perchè in quei 7 mesi ce l’avevo fatta senza di lui, che ero più forte di lui e che non avrei mai sofferto di depressione, che gli uomini mi guardavano senza che io facessi nulla per provocarli, che io ed il bimbo avevamo un forte legame, ecc ecc.
Grazie a questa depressione dovuta al fatto che in quei mesi ha incontrato un capo più narcisista di lui (che lo ha fatto persino piangere) decide di andare in terapia di coppia, ma la “brava dottoressa” dice ke il matrimonio non è in crisi..è lui che lo è. Comincia la terapia e lui peggiora, ormai non esisto più, aveva sicuramente trovato un’altra “vittima” su cui “specchiarsi”, io continuavo ad essere troppo forte per lui, mi umiliava in tutti i modi, così decido di colpire la sua vanità: una sera a cena mentre mi ignorava e parlava con un’altra, lo rendo ridicolo al punto tale da farlo fuggire, ed è solo così che decide di lasciarmi con tanta cattiveria (in realtà non l’avrebbe mai fatto io ero la sua “bella moglie”).
Ci incontriamo con la sua psicoterapeuta, la quale per tutta risposta mi dice che sono stata una donna priva di dignità, in quanto avrei dovuto lasciarlo prima (ma la Sacra formula non dice :”nella buona e nella cattiva sorte..?”) e che nello stesso tempo avrei ricevuto dalla vita tanti “ceffoni”, in quanto ero anche testarda e presuntuosa, a quel punto lascio la seduta mandandoli a quel paese entrambi..!
La cosa triste di tutto ciò, è che lui purtroppo non guarirà mai, perchè si è imbattuto in una donna che non è stata in grado di capire che il trauma lo vivo io..in quanto “vampirizzata”!
Sono passati solo due mesi dall’accaduto, sò che potrei riavere mio marito cercandolo con insistenza e dicendogli che senza di lui nè io e nè il figlio riusciamo a vivere, ma non è così vi garantisco che stò bene pur essendo una “vittima da vampirismo” e questo dottore lo devo a lei…(stò studiando tale disturbo per capire) e alla mia “fede”, perchè mi sono innamorata e sapete di chi??Del Dolcissimo GESU’.
Gentile Dottore,
mi sono trovata per caso a leggere questo blog attirata dal suo titolo che ho trovato appropriato alla descrizione del mio ex. Inizialmente parlandone con i genitori o tra me e me osservando la persona nel corso di 4 anni di relazione decisamente problematica mi sono trovata e descrivere la persona con gli aggettivi esattamente ugulai a quanto riporta lei e a quanto descrivono le molteplici vittime. La sorpresa è stata incredibile in quanto credevo di essere l’unica ad aver vissuto tali esperienze. Sono ancora in fase di profonda riflessione sul rapporto e sulla mia persona che ancora non riesco ad avere una visione oggettiva ed obbiettiva sul tutto. Mi chiedo comunque essenzialmente una domanda alla quale spero che Lei mi potrà delucidare.
Cercando di riflettere sui vari eventi e sul regredire della relazione mi sono trovata faccia a faccia con i miei problemi con le mie paure con le mie reazioni a seguito di azioni, e mi sono trovata di fronte ad una persona che non riconosco che vedo così non mia e che in taluni punti rispecchia proprio la descrizione del problema da lei citato. In qualche modo credo che si sia formato in conseguenza proprio di atteggiamenti che all’inizio ho creduto fossero da prendere come esempio, poi non accettandoli nel mio profondo li ho ricreati a mò di boomerang verso il mio compagno con l’intenzione di fargli capire quanto fossero sbagliati creando a mia volta il dolore a lui. iniziando così un lungo vortice di ripicche, comportamenti senza rispetto, gelosie, offese anche verso i familiari e così via e da lui dinuovo ripetuti senza sosta e da me nuovamente.
Nel tutto ancora non riesco a capire come sia incominciato o chi abbia incominciato.
La mia domanda è quindi: in considerazione del fatto che negli altri si vedono i propri difetti……… mi chiedo di chi sia veramente il problema…
E quindi mi chiedo se mi fossi comportata diversamente o meglio diplomaticamente….essenzialmente compiacente di tutti i suoi comportamenti , lodevole sotto ogni aspetto della sua persona in privato o in pubblico, gratificante, riconoscente, con amore essenzialmente….il problema forse non sarebbe mai venuto fuori????
ah …mi scusi devo aggiungere che io non mi sono mai fidata….. ho seri problemi a fidarmi delle persone in seguito proprio ad uno shock subito sentimenti(amici)-soldi, e aggiungo che riconosco di essere decisamente pessimista e di vedere sempre tutto nero. la mancanza di fiducia credo sia stato un’aspetto decisivo sullo scatenarsi delle varie situazioni
Impossibile rispondere alla sua domanda da parte mia senza un esame approfondito di come sono andate le cose. Posso dire che tutte le relazioni amorose comportano un paradossale reciproco sentimento di odio e di distruttività. Tuttavia l’esperienza dei fatti rivela che in certi casi vi sia uno/a tra i due che è particolarmente distruttivo, cattivo e finanche delinquenziale. La psicologia e la psichiatria spiegano ciò attraverso la diagnosi di un disturbo di personalità, nella fattispecie di carattere narcisistico e/o anche borderline. Bisogna allora cercare di capire perché ci si è innamorati di una persona del genere e la si è sopportarta più o meno a lungo, senza per questo considerarsi colpevoli, pazzi o malati, ma certamente offuscati da una debolezza, dovuta con tutta probabilità ad un ‘complesso infantile’ irrisolto (che qui viene indicato in modo generico nel suo effetto, cioè come ‘ferita narcisistica’, ma che per ciascuno ha origini, entità, forma , collocazione e specificità sue soggettive che implicano una comprensione specifica, caso per caso, al fine di trovare una cura e una via di guarigione).
Qui cerchiamo di comprendere gli aspetti generali della distruttività patologica all’interno della coppia da parte di individui che si comportano in modo effettivamente spietato, crudele, senza sensi di colpa , senza umanità né rispetto dell’altro/a e delle sue sofferenze e che giungono perfino a volerlo uccidere psicologicamente. Ciò però fa emergere anche altri casi ove la distruttività si sviluppa a causa di una relazione malata alle radici da ambo le parti, laddove io non credo sia sempre vera l’affermazione per cui la colpa è ‘sempre al 50%’, se pure di colpa si può parlare. Inoltre bisogna evitare di cadere nel vittimismo e di proiettare tutte le colpe e le patologie sull’altro/a, ma bisogna anche non colpevolizzarsi in modo errato, autoaccusandosi di incapacità o di responsabilità che l’altro/a attribuisce allo scopo di salvarsi le faccia ed anche di uccidere psicologicanente chi ha ferito, per incuria, interesse ed egoismo.
Ecco allora che, comunque la sofferenza amorosa, costringe a curarsi della propria anima/psiche a guardarsi dentro e a cercare di scoprire nuove possibilità di dare e ricevere amore. In ciò sta il senso psicologico della favola di Eros e Psiche di Apuleio, ove la sofferenza di Anima/Psiche è la fondamentale esperienza, seppure dolorosa, che ci pone di fronte all’aut-aut di diventare ‘esseri viventi con anima spirituale’ oppure di regredire ad ‘esseri morenti senz’anima’. Questa è la sfida in ultimo, e ciascuno che ne viene toccato la deve affrontare, con i suoi propri mezzi, con coraggio e con umiltà, e quindi anche con l’aiuto solidale degli altri, di sostegni psicoterapeutici e degli insegnamenti di saggezza che, per rinascere, deve necessariamente ricercare, ascoltare e praticare. Allora potrà nascere un nuovo modo per amare ed essere amati, sapendo però che in questo campo, non si finisce mai di imparare e che il VERO AMORE non è una forma di morboso attaccamento, ma un’energia vitale che rende spirituale l’Anima-Animale degli umani esseri mortali.
Pier Pietro Brunelli – Psicologo – Psicoterapeuta
Salve dottore,le racconto la mia esperienza e la ringrazio anticipatamente per dedicarmi 5 minuti del suo prezioso lavoro.
un mese fa
conosco una ragazza lei 34 anni ed io 31 lei fa la psicologa giudiziaria nel mese di agosto 2010, per quanto mi riguarda esteticamente è il mio tipo ideale e nel giro di 2 volte che la vedo sento che me ne sto innamorando,lei carinissima subito a chiamarmi amore mio,mano nella mano,dolcissima ed affetuosa,mi invita a casa sua subito (evidenzio che l’invito non è stato per passare una notte a letto con lei) sembrava entusiasta nel valutare l’occassione per conoscerci.Faccio caso che nel sentirci sono sempre io che prendo il telefono e la chiamo,fino a che un giorno lei doveva chiamarmi per organizzare un altro incontro e in quel giorno invece di chiamarmi mi manda un messaggio che mi dice che lei vuol essere libera come l’aria e rimanere amica.
A questa decisone io non riesco a darmi una risposta, ma come sempre carina e dolce e poi questa presa di posizione così brusca? la chiamo e mi spiega che appena ha provato a chiamarmi gli si è strozzato il fiato e mi ha mandato un messaggio e diceva che sarebbe andata dall’analista per vedere la situazione.Nel giro di 2 settimane gli mando 2 messaggi ma dentro di me sento il magone della sua assenza,lunedi 13 settembre la chiamo e mi spiega che lei sono 4 anni che è dall’analista per il fatto che non riesce a a valutare l’opportunità di una storia seria perchè nella sua ultima storia importante il suo ex (credo che la storia sia durato con questo tipo 2 anni e mezzo) la lasciò per una sua amica.
Mi spiega anche che con il suo analista aveva parlato di questo nuovo approccio con me e gli aveva detto di troncare la cosa (sarà vero?),sempre lei mi diceva che lei non voleva tenermi in una situazione di stallo anche perchè non sapeva se mai avrebbe risolto la sua situazione magari sarebbero passati altri 4 anni e avrebbe deciso di rimanere da sola è se magari invece avesse risolto la cosa era probabile che non avesse più rivalutato la mia persona per incominciare nuovamente a conoscerci,per definitiva aggiunge che per lei ora erano importanti le sue amicizie e sarebbe andata avanti con questa situazione.Anche un anno fa ha provato a conoscere un ragazzo ma dopo un mese anche lì la cosa finì.
Dopo questa ultima telefonata di “addio” capisco che la ragazza sente che io soffro per questo distacco quindi continuare a sentirci era una maggiroe sofferenza per me,come ultima chance la sera stessa dopo la telefonata gli scrivo una lettera con il succo che io per lei ci sarò sempre e l’avrei spedita al suo indirizzo tramite posta.
Il mattino seguente sento che il magone lo possiedo ancora e non so capire perchè di questa situazione che è la prima volta che mi capita la richiamo per dirgli se magari avesse un amico analista così da parlare per il mio stato d’essere e cosa provavo,bhe lei non l’ha presa bene perchè in poche parole mi divceva che non si spiegava come mai questo mio atteggimaento fosse così forte in sole 2 volte che ci siamo visti e qualche volta sentiti, mi fa capire che lei certi atteggimenti li ha visti negli ospedali dove lei collabora, praticamente come un pazzo da ricovero ed anche la lettera si credeva che andassi sotto casa sua alasciarla anzichè spedirla,insinuando che se mi beccava che la pedinassi sarebbe andata dritta dai carabinieri.Non so se siano state vere queste parole perchè un po la sentiva agitata gli ho anche detto ma metti caso che tra un mese abbia volgia di mandarti un altra lettera che succede (magari mi ribatteva il fatto ch esarebbe andata dai carabinieri) invece mi ha detto puoi mandarla ma tanto non ti rispondo come non ti risponderò più al telefono.Gli ho evidenziato che la lettera l’ho speidta con il servizio di poste italiane e non mi sarei mai azzardato a pedinarla, seguirla o cose similari, e la mia richiesta per il fatto di un analista era partita perchè essendo nuovo a questa situazione non mi sapevo dare una spiegazione di questo magone che ho dentro di me.dopo questa telefonata oramai è una settimana che non ci sentiamo anche perchè ho capito che se mi sarei continuato a farmi sentire gli avrei procurato altro disagio.
Magari sbaglio ma per qunto mi riguarda io avevo provato forte emozioni con lei insomma dopo neanche consocerci essere chiamato amore mie e tante altre cose belle non è una cosa che ti capita quotidianamente poi il fatto che lei esteticmaente è anche il mio tipo ideale ci sono cascato con tutte le scarpe.
Sicuramente non la sentirò più per la pessima figura fatta nell’elemosinare il suo affetto ma purtroppo io sentivo quell’emozione su di lei e mi faceva male il distacco.
So di avere sbagliato innamorarmi subito e a prendere a cuore certi atteggimenti senza prima valutarli così imprudentemente ho commesso molti errori irreparabili.
Tale accadimenti spero che non gli abbiano causato altri traumi ma purtroppo a logica credo che farmi da parte sia la cosa migliore e magari sperando che un giorno si faccia sentire lei e spiegargli le cose, ma non credo a questi tipi di miracoli.
La storia è questa volevo sapere da lei se la sindrome sindrome di narcisismo può essere la diagnosi della ragazza oppure c’è un altra relatà? o magari è stata una semplice scusa per chiudere il nostro incontro.oppure sono io che ho qualcosa che non và?
Io ci credo alla storia dell’analista anche perchè ad oggi non riesco a spiegarmi il suo punto di rottura dall’oggi al domani,dimenticavo lei mi ha sempre rinfacciato una frase che gli ho detto più di una volta :<> magari qualcuna l’avesse detta perchè la reputo una cosa bella da sentirsela dire ma non per lei.
Mi scuso per il dilungamento del racconto magari se trovo coraggio per natale provo a fargli gli auguri con la speranza che non li prenda a male.
La ringrazio vivamente per la sua risposta dottore,
Saluti
riccardo
Gentile Riccardo, le sono solidale, ma in questa sede non posso rispondere a questioni di carattere strettamente personale, occorre un consulto individuale. Qui si cerca di riflettere su aspetti di carattere generale, ed in tal senso cerco di contribuire nel modo migliore, ed anche il suo contributo e quello di altri partecipanti può essere di aiuto per una comprensione generale e poi per una riflessione autogestita o accompagnat da uno specialista sulla propria specifica situazione.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicologo-Psicoterapeuta
Seminario: “Il Narcisismo patologico e distruttivo nelle relazioni affettive. Trasformare il danno psicologico in un’esperienza di crescita”
Coloro che subiscono o hanno subito manipolazioni, inganni e violenze psicologiche nell’ambito di relazioni affettive e fiduciarie caratterizzate da narcisismo patologico, hanno bisogno di comprendere e di elaborare tale esperienza negativa, al fine di non incombere in uno stato psichico traumatico e destabilizzante. Il seminario fornirà – ad un piccolo gruppo di partecipanti SU PRENOTAZIONE – strumenti di analisi e un’introduzione a specifiche pratiche di “Immaginazione attiva” per potersi auto-aiutare e risollevarsi .
ROMA Sabato 2 ottobre ore 15 – 18,30 – Domenica 3 ore 9, 30 – 13, 00 Presso Agriturismo Borghetto di Roma: http://www.borghettodiroma.it Colloqui individuali : Venerdì 1, Domenica pomeriggio, 3 Lunedì 4 .
Per partecipare al seminario e per i colloqui individuali è indispensabile un preventivo colloquio telefonico con il Dott. Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta – contatti: http://www.albedoblog.wordpress.com/info/
Possibilità di vitto e alloggio presso l’agriturismo
BORGHETTO DI ROMA info cell 328 1823639 Sig. Franco Fortunati
Caro Dott. vorrei dirle mi è venuto nella mente di pensare, dopo aver tanto sofferto, dato, essermi distrutta la vita (ripresa per fortuna e ritornata alla serenità)dopo aver fatto tante cavolate ……………………………. ADESSO mi chiedo se io fossi stata una psicopatica narcisista invece di avere questa MALEDETTA feritona……ma non avrei vissuto meglio? invece di essere buona, gentile remissiva, tollerante, rispettosa,…. accondiscendente, ecc, ecc…… ma soprattutto RISPETTOSA dell’altro…… non sarei campata meglio?….eh.. si caro Dott. a leggere tutte queste lettere di persone bistrattate, offese, maltrattate uno si chiede ma il complesso di colpa introitato era meglio scaricarlo su chi ti ha vi 0lentato psicologicamente forse nell’infanzia….questa incapacitàera meglio non averla e devo dire campano meglio LORO su… diciamolo questi Psicopatici Narcisistici……il mondo è degli psicopatici narcisisti….in fondo Noi rimaniamo lì feriti e loro continuano a “navigare”….. vivendo bene la loro vita di parassiti della società……..CRI
Grazie.
Credo di aver capito che il suo consiglio è orientato al mio benessere e non alla mia curiosità, consigliandomi un aiuto specialistico che mi aiuti a superare il trauma e capire quali strutture interne mi hanno impedito di aprire gli occhi prima.
In effetti rileggendo il mio post mi autodefinerei un coglione :-)
Ma ciò che mi consola è che come me, tutti i miei amici e i miei familiari, non potevano mai sospettare una follia simile in una persona cosi timorsa, e apparentemente fragile.Inoltre non potendola vedere costantemente, era anche piu facile avere dei buchi nelle sue giornate, in cui non potevo sapere cosa faceva.
Anche la sua migliore amica è caduta dalle nuvole……
Io ovviamente ci sono rimasto scottato, molto, ancora ci ripenso con sentimento di rabbia e lo ammetto, atraatti anche un po di vuoto malinconico, ma ho deciso di voltare pagine dal giorno in cui la mandai via e non l’ho piu cercata, e spero, che il tempo, da solo,e le nuove conoscenze, mi aiuteranno a ritrovare la serenità….non credo di aver perso fiducia in me stesso per l’accuduto, quindi sinceramente non opteri per un supporto nell’immediato…..certo se dovessi notare che in me qualcosa non va, chiederei un consiglio esperto senza nessuna remora.
Però sono ancora molto curioso su quello che puo frullare nelle mente di una persona simile…..se farà con lui e con altri quello che ha fatto con me, se alcuni comportamenti sono indice di qualcosa che non potrà modificare da sola, o se era il mio modo di pormi, che lei giudicava “poco coccolone” ,a scatenare queste reazioni…..perkè è vero, non mi fermavo per strada a fare le linguacce o dirle pucci pucci, ma coi dovuti modi ero dolce, a tratti romantico, forse non fabiesco come lei, ma vivevo l’amore in modo un po piu maturo, ma comunque sincero e romantico.(lei nei litigi lo lasciava èpassare come atteggiamento da duro menefreghista)
Ma non me ne faccio una colpa, voglio dire, credo che le sue pretese erano fuori luogo e alcune deliranti, e ho sempre fatto cio ke mi veniva spontaneo e non ceduto a alcune richieste che ritenevo dei sadici ricatti .Quindi questa curiosità non significa senso di colpa del tipo….forse se ero piu cosi o piu coli poteva durare….perkè so che non poteva durare.
E’ proprio curiosità dettata dallo stupore di dover considerare pazza malefica, una persona che inizialmente mi sembrava perfetta che mi spinge a pormi domande del genere….
La ringrazio della risposta e del consiglio, che seguirò nel caso in cui dovessi accorgermi di non riuscire a dimenticarmene da solo.
Grazie.
Salve ho letto l’articolo e ho inziato a realizzare che tutto ciò che ho vissuto forse ha delle spiegazioni…
Più di un anno fa ho conoscito una ragazza in chat che mi lascia il suo indirizzo msn.Ci sentiamo qualche giorno e mi mostra in web cam il suo volto grazioso.Poi all’improvviso sparisce non rispondedomi piu.Noto le sue frasi che parlano di saluti a tutti che non si farà piu sentire.Poi inizia a riconnettersi e qualche volta mi saluta per poi scomparire nuovamente.La cosa va avanti per un mesetto fin quando per 3 o 4 giorni consecutivi prendiamo confidenza e ci scriviamo per ore tutte le sere.Lei mi disse che in realtà non avevo chattato con lei ma con una sua amica che mi aveva dato il suo indirizzo msn perchè lei nn usciva mai e questa sua amica intendeva farle conoscere persone…..sembrava plausibile.
Ci scambiammo i numeri e ci sentivamo fin ke non ci incontrammo e scattò un colpo di fulmine.Era l’amore perfetto, lei dolcissima che sviscerava amore da tutti i pori, disponibile, premurosa, dolce e pronta a ogni dimostrazione anche in pubblico.Ci vedevamo solo nei week end perkè io vivo, per questioni di lavoro, a 300 km dalla mia e sua città.
La calama e l’amore perfetto dura 4 o 5 mesi.
Poi inizia a racocntarmi di telefonate di un tizio che la importunava, che sapeva di me, di dove andavamo la sera, le chiesi di darmi il numero,con una scusa mi disse che al momento nn poteva e dall’indomani stranamente le telefonate divennero anonime….
Le telefonate continuavano e riferiva di una ragazza che la chiamava dicendole che era la mia amante…..cosa impossibile.
Il primo litigio avvenne una sera che insieme passammo davanti casa della mia ex, e io mi girai a guardare il portone….scoppiò a piangere, ma ci riappacificammo il giorno dopo.
Tutto sembrava rientrato, ci vedevamo il week end e ci sentivamo per msn o telefono in settimana.
Inizia a raccontarmi di un suo amico, C., con cui fa volontariato che ci rpova con lei ma lei lo rifiuta dicendogli di me nonostante questo tipo sia molto insistente, io cmq convengo con lei di nn abbandonare il volontariato, ma limitarsi a frequentre il gruppo solo a scopo benefico.Ma questo ragazzo insiste, parlando male di me(si ricordava di me all’università, anche se io nn mi ricordavo affatto della sua esistenza)giocando sulla mia lontanza, dicendole che mi deve lasciare e mettersi con lui.
Chiaramente una persona innamorata dovrebbe allontanarsi da una persona simile, e infatti lei mi diceva che provava ad allontarlo nonostante le sue insistentze.Decisi di scrivergli su facebook per dirgli di lasciarla stare,con un tono un po sarcastisco e incazzato e lui mi rispose che tutto cio ke diceva gli veniva chiesto e tutto cio che si oprendeva glielo davano……cosi pensavo che provava a mettere zizzania,insinuandomi dubbi e non gli risposi piu.Lo stesso giorno, sempre da fb mi scrive un certo G. dicendomi ke vuole passarmi dei file che dimostrano la sua storia segreta con lei, che stava prendendo in gitro entrambi.Io pensavo che era un complotto organizzato da C. che mi aveva scritto poco prima e lo mandai a cagare. Qualche giorno dopo Lei non mi parla piu e vengo a scoprire che la sua freddezza era dovuta a delle foto, che le hanno inviato su msn in cui io ero con un altra.Diventa cattiva come nn potevo immaginare alla fine chiedo di vedere ste foto…….nella foto non ero io!!!!! Quindi ho pensato che lei è pazza!!!!come fai a arrabbiarti con me se nn sono io? lei riuscii a convincermi che presa dalla gelosia andò in tilt e nonostante vide che nn ero, non si fidava piu di me, e tutte quelle voci du di me, le avevano instaurato il dubbio.
Stramente mi lasciai convincere, a causa del sentimetno di amore e senso di protezione verso questa ragazza ingenua, intimorita, vittima di stronzi approfittatori della mia distanza.
Ma da allora un giorno si e e uno no nasce un motvivo per litigare sempre piu assurdo, e nei litigi lei si lamenta che soffre, che io la faccio soffrire, che è angosciata…..mi cancella da fb e aggiunge C!!! All’atto del chiarimento lei dice che voleva farmi soffrie perchè io avevo fatto soffrier lei (e i motivi erano ridicoli, tipo una telefonata in ritardo, un week end non andato a trovarla, una frase detta male…etc etc) ma che mi amava troppo ed era mia e lui era solo per farmi ingelositre, che non gli piaceva.
Ma ciclicamente questa cosa è successa 3 o 4 volte, e lei nel litigio mi offendeva in maniera esagerata e esaltava lui dicendo che lui si che sa amare e sa starle vicino (lui nella stessa sua città….) , poi facevamo pace e mi adorava e diceva che lui era solo un amico buono e premuroso ma lei nn provava nulla.
Una volta mentre credevo di parlare con lei in msn mi iniznao ad arrivare frasi del tipo: Lei te la fotto, hai vinto la battaglia ma si metterà con me, io me la scopo quando tu nn ci sei……..al che le telefonai e lei terrorizzata provava a chiedermi se riuscivo a rintracciare ki era…..che le avevano rubato la password……
Credetti anche a questo perkè con qualche tentavivo, anke io riuscii a entrare col suo account…..ma la cosa strana è che lei successivamente alla conversazione con l’uomo misteriso riucìì ad accedere, mentre dopo il mio tentativo, in cui dovetti per forza cambiare password, l’account rimase inutilizzato per impossibilità di accedere, se nn tramite email secondaria.
Accusò ancghe di questo gesto C. e convenimmo che non potevamo denunciarlo per mancanza di prove.
I litigi assurdi continuarono nonostante le mie prove d’amore tipo feste a sorprese, giorni di ferie per stare con lei cosi decisi di lasciarla definitivamente, per la prima volta scegliendo io di mandarla via.Mi ero convinto che anche se c’erano cose strane di cui lei nn aveva colpa, era insostenibile continuare a ricevere accuse e irriconoscenza, a vivere una storia a distanza altalenante, con una persona estremamente infanitle e capriciossa……
Qualche giorno dopo mi accusò di averla tradita anche con la sua migliore amica e mandò a quel paese anche lei…..
Ma il bello è che solo qualche giorno dopo lei si mette con C!!! che volevamo denunciare!!! che era un ubraicone a sua dettta!!!che solo qualche giorno prima aveva dovuto far minaccire da suo padre per farsi lasciare in pace!!!
Ma poi ho scoperto che io ho la fama di drogato presso tutta la sua famiglia e i suoi amici :-)
Che G. che mi scrisse per darmi le loro conversazioni,lo conosceva e come, e che quindi, molto plausibilmente, le foto di me fasulle,le tirò fuori lei per poter controbbattare qualora io avessi creduto alle prove che lei si vedeva con G.Ho scoperto dall’amica che vistasi insultare e abbandonare, che con C. si vedeva e non solo per volontariato, che aveva mentito sul fatto si fosse laureata, sulla sua precedente storia (mi disse che era stata fidanzata 1 anno, invece 7!!!) e tante altre bugie……comprese che era lei fin dall’inizio a chattare con me
Non capisco perkè mentire su certe cose, perkè non mettersi con C. direttamente, senza tenere un piede in 2 scarpe, e oltreutto accusare me quando la sua coscienza doveva essere tutt’altro che pulita. perchè accusare lui di azioni ignobili quando con molta probabilità è stata lei stessa, accusarlo di gesti ingobili e poi fidanzarcisi…….ma la risposta è semplice forse: la pazzia non ha spiegazioni plausibili a una mente sana.
……era DNP secondo Lei?
Grazie.
Purtroppo così come nel corpo malattie disturbi diversi possono intrecciarsi, ad esempio asma e colite spastica, oppure morbillo e dolori cervicali, ecc. fate voi… così anche nella psiche avviene qualcosa di simile, con la differenza che disturbi e patologie si mescolano assai di più che non nel corpo per cui la diagnosi in termini di etichetta psichiatrica non è facile, richiede più voci che si intrecciano… ma anche in tal caso dalla diagnosi psichiatrica, se proprio la si vuole (e quando ci vuole ci vuole) bisogna poi necssariamente passare ad una comprensione della singola soggettività di una persona, della sua propria condizione che è unica nella sua specificità… Dunque vi sono milioni e milioni di narcisisti patologici con disturbo di personalità, eppure ciascuno è diverso e se si vuole curare comprendere la sua situazione e quella intorno a lui/lei bisogna compre ndere la sua specifica realtà, patologica, multipatologica e anche la sua parte normale… del resto certamente esistono, ad es. i castagni, oppure le galline… bene, se li osserviamo attentamnte ad uno ad uno, castagni e galline, non ne troveremo mai due identici (è un esempio per capirci) perciò anche i DNP sono tutti diversi e , a maggior ragione, perché sono esseri umani. Allora si dirà: “Ma a cosa serve dare loro l’etichetta DNP o quant’alto?” Serve per avere una valida cornice di riferimento (a patto che sia giusta), ora detto ciò, dentro alla cornice sta il vero e proprio quadro ed è quello che da analizzare e a comprendere al fine di non farsi danneggiare dai suoi incantesimi manipolatori negativi… naturalmente se io riesco ad ‘inquadrare’ un problema ho già fatto un grosso passo avanti, ma se poi mi fermo alla cornice e credo che il quadro sia tutto lì, rischio di fare due passi indietro… allora, invece, devo cercare di andare oltre la cornice e devo cercare di comprendere come è fatto il quadro e perché è venuto fuori così, quindi perché quello o quella è diventato un narcisista patologico e magari oltre a ciò ha anche altre cose? e perché io mi sono lasciato affascinare e non ho visto o non ho voluto vedere certi dettagli del quadro che poi, a ben vedere, non è che erano proprio dei dettagli, ma dei veri e propri ‘pugni negli occhi’… caspita! dovevo avere ben più che delle fette di salumi sugli occhi, forse due prosciutti interi ancora da affettare…!! Questi processi di consapevolezza sono importanti per decongestionare il trauma (quello da TdN), qui nel blog ci si aiuta a vicenda, io segnalo alcune precauzioni e ci proviamo… poi per i chiarimenti personalizzati anche ci sono professionalmente e umanamente… e poi bisogna capire che quando si supera il trauma da TdN, che è una sensazione mortale indescrivibile (LO CONOSCO) non solo si supera quello, ma vanno via anche i prosciutti interi di cui sopra, per cui si incomincerà a vedere meglio di prima… bisogna quindi trasformare il trauma d TdN da una malattia in una benettia, cioè in un’esortazione a guarire e a trasformarsi rinnovandosi anche rispetto al passato… infatti non c’è cura per la morte, la sola possibilità è rinascere, ed è questo che bisogna fare… ci vuole tempo, dedizione, impegno, umiltà, lasciarsi aiutare, e poi tanto amore per gli altri, per tutti quelli che lo meritano e ne hanno bisogno, non mi riferisco all’ amore erotico-eros (per il momento può non esserci o può essere molto difficile, poi quando ci si de-traumatizza ci potrà essere, più avanti..), ma all’amore caritatevole-caritas, cioè gentilezze e gesti d’affetto e d’aiuto ogni volta che è possibile, anche verso gli estranei, gli sconosciuti e gli animali… bisogna poi capire che si deve avere cura di sé e quindi si ha bisogno di ogni cosa benefica e sana che possa calmare e rincuorare… e se non basta, così come si andrebbe da un dentista se non ne possiamo più di un forte mal di denti, dobbiamo andare da uno specialista (sempre consigliabile andarci prima che il ‘dente’ sia del tutto marcio) che sappia curare possibilmente senza farmaci ed eventualmene con rimedi naturali, ma se lo specialista vi dirà che è meglio anche il farmaco ci si deve affidare a lui/lei oppure si potrà scegliere di cambiare specialista… bisogna curarsi non solo piangere e soffrire, il trauma c’è ed è una brutta cosa se non la si trasforma in qualcosa di buono… CI SIAMO CAPITI?
Bene
Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Ricevo a Milano e a Genova, ma anche ogni tanto a Roma e a Modena, e quando è possibile anche in altre città – il 30 settembre a Roma una presentazione di un libro, e probabilmente un seminario sabato 1 pomeriggio e domenica mattina 2 ed eventuali consulti personalizzati.
gentile dott. Brunelli,
in varie fasi le ho raccontato la mia storia, e come spesso ribadisce nei suoi commenti, spesso “l’altro” non è un narcisista patologico, ma con altre problematiche nevrotiche.
Credo che differenziare le cose è molto difficile, avolte manca un elemento solo ma tutti gli altri convergono.
Io pian piano li sto svelando tutti, e ciò mi aiuta a tenere duro nella giusta distanza da frapporre fra me e questa persona.
Posso dirle che c’è stato un periodo recente, in cui ha tentato di mantenere un rapporto con altre 2 persone oltre me, e mentre ognuna lamentava la sua mancanza, lui USAVA ognuna a suo comodo, utilizzando luoghi, comportamenti e frasi amorevoli per tutte.
E’ vero, il narcisista ama solo se stesso e usa gli altri come suoi oggetti, incurante e indifferente del male che procura agli altri.
Ha una mancanza etico-morale spaventosa, l’unica necessità è appagare i suoi bisogni e non importa quanta menzogna, dolore inferto o altro siano necessari per ottenerlo.
Il dictat è: IO IO e solo IO
grazie a questa pagina ho capito con chi ho avuto a che fare.
marito, padre, conosciuto su fb.. e poi dal vivo…
bugiardo manipolatore..e come me tante altre…
come faccio ad aiutarlo a curarsi?
non voglio che altre donne soffrano come me
Mi raccomando, non si deve tendere a considerare sempre e comunque il malessere di una relazione affettiva come dovuto all’altro che è colpevole e che è sempre un narcisist patologico. Ci sono tantissime ragioni per cui un rapporto non funziona. Poi il narcisismo patologico non consiste solo nel mentire, questo può derivare anche da confusioni varie e da altri problemi. E poi anche se l’altro è un narcisista patologico, vi sono sempre reciproche responsabilità, che non devono essere ignorate o respinte se si vuole stare meglio. Con questo non voglio dire che bisogna ritenersi responsabili del fallimento,ma solo che in ogni rapporto anche quello più normale c’è il conflitto, ma anche la possibilità di superarlo, così anche nel rapporto patologico c’è una base normale con conflitti che forse non potevan essere superati. Ma la responsabilità più grossa dlla ‘preda’ è verso se stessa, in quanto ha sopportato troppo a lungo ‘per amore’… ma l’amore va dato a chi se lo merita davvero, e quindi bisogna riconoscere di aver sbagliato, in modoassolutamente involontario, ad averl dato ad una persona ‘molto sbagliata’.. Comunque noto una tendenza a proiettare la colpa tutta sull’altro e a volte, quando faccio i consulti m capita di notare che l’altro non è proprio un narcisista patologico, ma ci sono altri problemi.
Non bisogna cadere nel vittimismo, fa male a se stessi, erciò io preferisco adoperare la parola ‘preda’…
Di sicuro se si resta emotivamente coinvolti in questo articolo vuol duire che la psiche reagisce, ha individuato qualcosa per comprendere meglio… ma è sulla strada per capire, e non sul punto di aver già capito tutto.
M raccomando, bisogna riflettere bene e capire che in questa sede possiamo avere un quadro di riferimento,ma che può essere errato fare diagnosi affrettate e presi dall’emotività.
Pier Pietro Brunelli – Psicologo – Psicoterapeuta
GENTILE DOTT. BRUNELLI, VEDE QUANDO ANNI FA SCOPRII L’EPISODIO DELLA PROSTITUTA, IO FECI UN ATTENTO ESAME DI COSCIENZA E MI ADDOSSAI NON IL 50 MA IL 70% DELLE RESPONSABILITA’ E CAPII CHE AVEVO FORSE SPINTO MIO MARITO A CERCARE ALTROVE IL SESSO. ABBIAMO RICOMINCIATO E IO L’HO RIAMATO. MA ORA SO CON CERTEZZA CHE ANCHE ALLORA LUI MI AVEVA MANOVRATO E INFATTI BEN PRESTO E’ TORNATO AD ESSERE L’UOMO SPREGEVOLE DI SEMPRE. IO L’UNICA COLPA CHE MI DO’ E’ DI ESSERE STATA CIECA IN TUTTI QUESTI ANNI E DI NON AVER VISTO LA VERITA’ E CIOE’ CHE PER LUI ERO UN OGGETTO DA POSSEDERE, LA SUA BASE, IL POSTO DOVE POTER ESERCITARE LA SUA CATTIVERIA. ORA LO SO E AVER PERMESSO TUTTO CIO’ MI DESTABILIZZA.
SOPRATTUTTO PER QUELLO CHE GLI HO PERMESSO DI FARE AI MIEI FIGLI. NON E’ MAI STATO VIOLENTO, LA LA COERCIZIONE PSICOLOGICA PORTA AD EFFETTI UGUALMENTE DEVASTANTI. COMUNQUE CREDO CHE DOVRO’ INIZIARE UN PERCORSO CON UN TERAPEUTA PERCHE’ NON E’ SUFFICIENTE SFOGARSI SU UN SITO INTERNET. NON SI POSSONO AVERE TUTTE LE RISPOSTE AI MILLE PERCHE’. GRAZIE COMUNQUE.
Bene , vedrà che se va da un/una collega il lavoro che ha fatto qui le è servito e le servirà. Eventualmente si ricordi che io ricevo e faccio incontri seminariali a Milano a Genova, ma anche un po’ in giro per l’Italia, in articolare per le prossime settimane a Modena e a Roma, quindi se vuole, come ormai ei sa, sono uno ‘specialsta’ anch’io e nel rispetto delle nrmative dell’Ordine degli Psicoterapeutia cui appartengo, oltre a fornire servizi gratuiti come questo (perché in Italia la psicoterapia è messa male e il servizio è socialmente ingiusto) applico tariffe personalizzate, a seconda dei casi (con sincerità), e comunque contenute e abbordabili.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Leggendo la lettera di serena ,non posso fare ameno di aggiungere ancora qualcosa . Serena è riuscita adescrivere tutto quello che io non sono stata capace inpoche righe ,,sono davvero sconvolta , ha scavato una ferita profonda nel mio cuore serena è lo specchio di me stessa ,solo che è in vantaggio nei miei confronti, lei è ametà strada ,io sonoquasi alla fine , lei può rifarsi un altra vita , lei può ancora riamare,Si perchè amare ed essere riamati è la cosa più bella al mondo. Iodovevo staccare tanto tempo fà , soloche non ho avuto la forza ,ero sola econ tre figli da far crescere enon vedevo niente Ora non aggiungo altro perchè le ultime righe diSerena descrivono precisamente il miostato attuale
E’ INCREDIBILE, MA MI SONO RICONOSCIUTA, LEGGENDO, NEL RUOLO DI VITTIMA. SONO DISPERATA PERCHE’ DOPO UNA VITA CONIUGALE, DI 25 ANNI E TRE FIGLI, PESSIMA DOVE MIO MARITO MI DISPREZZAVA, MI UMILIAVA, CRITICAVA E LO STESSO FACEVA CON I MIEI FIGLI. IO ASPETTAVO CHE LUI TORNASSE L’UOMO DI CUI MI ERO INNAMORATA, DOLCE E SENSIBILE. E OGNI TANTO TORNAVA AD ESSERE COSI’. SONO CONFUSA, NON POSSO RACCONTARE TUTTI GLI ESPISODI. DOPO 25 ANNI HO CAPITO CHE NON MI HA MAI VOLUTO, AMATO, FATTO SENTIRE DONNA. SESSUALMENTE FACEVA FINTA DI CERCARMI MA CON IL SUO COMPORTAMENTO INVECE MI ALLONTANAVA. MI TRATTAVA MALE E IO NON VOLEVO AVERE RAPPORTI. 10 ANNI FA HO SCOPERTO CHE ERA ANDATO CON UNA PROSTITUTA. MI HA CHIESTO PERDONO DICENDO CHE ERA STATO UNA SOLA VOLTA E CHE MI AMAVA. GLI HO CREDUTO, PERDONATO E L’HO RIAMATO. ORA INVECE SU UNA CHAT PER SINGLE HA CONOSCIUTO UNA DONNA CON CUI E’ USCITO VARIE VOLTE E SULLA SUA MAIL AVEVA RISPOSTO A MOLTE INSERZIONI DI PROSTITUTE. LUI NON AMMETTE E DICE CHE SONO SOLO MAIL. MA IO HO APERTO GLI OCCHI, PRIMA ERO CIECA E STOLTA. HO VISTO ACCANTO A ME UN MOSTRO PERVERTITO E PENSO CHE LUI SIA SEMPRE ANDATO CON LE PROSTITUTE E ORA HA TROVATO UN’ALTRA DONNA CHE DICE DI AVER LASCIATO E CHE VUOLE SOLO STARE CON ME. IO LO ODIO E VOGLIO LA SEPARAZIONE. MA NEL CONTEMPO HO UNA PAURA FOLLE AD AFFRONTARE TUTTO CIO’! LO VEDO CINICO E FELICE CON L’ALTRA E MI DISTRUGGO! HO CAPITO CHE QUESTI TRISTI 25 ANNI LI HO VOLUTI ANCHE IO PERCHE’ NON MI AMO, NON HO AUTOSTIMA E TROVARLA COME SI FA? E HO UN CHIODO FISSO PERCHE’ LE PROSTITUTE? E COSA FA CON LORO? SOLO SESSO O QUALCOSA DI PEGGIO? SESSUALMENTE AVREI POTUTO DARGLI MOLTO E LUI LO SAPEVA. MA DA ME NON VOLEVA NULLA, ORA LO SO, NE’ AMORE, NE’ SESSO, NE’ DIALOGO, NIENTE, MA IO ASPETTAVO L’UOMO MERAVIGLIOSO CHE INVECE NON ERA, O MEGLIO CHE ERA STATO MOLTI ANNI PRIMA, TROPPI. MI SENTO SVUOTATA, UNA NULLITA’ , VEDO UN FUTURO DI SOLITUDINE, UN FUTURO, COME IL PASSATO, ORA LO SO, SENZA AMORE. E HO PAURA E LO ODIO. RITROVARE ME STESSA, COME SIFA? E POI CHI SONO? COME HO PERMESSO TUTTO CIO’? E DIRE CHE MI CREDEVO FORTE E SICURA DI ME. LA RINGRAZIO PER L’AIUTO CHE MI POTRA’ DARE
Buonasera a tutti! Io sono nuova…vorrei raccontare un pò la mia storia,xchè credo di essere una vittima di queste persone,ma non sò se mi devo prima registrare.Grazie!!Saluti!Patrizia
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Carissimo Dott Brunelli… le volevo fare i miei complimenti per le sue recensioni e soprattutto per questa sulla psicosi narcisistica…… sono uscita da poco da un rapporto con un uomo di questo tipo…..mi sono ritrovata nella sofferenza senza accorgemene e senza ancora sapere cosa fosse una ferita narcisistica…… devo dire che fin da piccola mi sono circondata di uomini sbagliati e che non mi amavano…. adesso dopo tante batoste… ho capito tramite la psicanalisi cosa ho… questa grande ferita che non mi fà amare…….. o non mi ha fatto amare abbastanza per potere vedere subito le persona che non andavano bene per me…..troppo buona…. troppo fessa….troppo clemente…. con persone che non mi meritavano…. sono anni che mi studio, che leggo, che voglio capire PERCHE’….. adesso ho letto i suoi articoli ed ho capito….. lei mi ha aperto un mondo…. mè stessa…. era il tassello che mi mancava……ad un puzzle che non riuscivo a terminare.IL PUZZLE DI ME STESSA……..Tramite questo rapporto si è riaperta la ferita … profonda tanto…..ma questa volta a differenza delle altre ho troncato questo rapporto appena ho iniziato a stare male….. a sentirmi di cavolo….. appena mi sono sentita UMILIATA…. allora ho capito che forse sono guarita….. dal non amore per mè stessa…….l’amore non riapre le ferite del passato …è vero!!!!Caro Dott, la ringrazio perche lei mi ha fatto capire perche questa persona mi faceva del male……adesso aspetto che la ferita si richiuda … sono un po ‘ confusa….ma devo ancora capire…. e poi spero di riuscire a perdonare chi me l ha inferta…cosa piu difficile….!saluti
Su questo tema del perdono, in tali circostanze, parlerò nel corso della presentazione a Roma a Trastevere, il prossimo 30 settembre, di un libro narrativo scritto da una lettrice. Nei prossimi giorni indicherò i riferimenti per chi volesse partecipare all’evento che prevede anche un intervento musicale.
caro dott. adesso come adesso mi accorgo di vivere un momento di transizione… vivo in questo momento come se mi sentissi protetta… la mia casa, il mio lavoro… i miei figli …il mio cane e tutto cio di cui mi circondo con amore….sbircio fuori ogni tanto ma ritorno nel mio guscio…. dove ho la pace,,,,, ma ci sono dei momenti profondi in cui entro ….. e vado nella tristezza , mi sento sola.. da morire ma in fondo voglio essere sola….. dopo tanto dolore ho la pace, la tranquillità, amo altre cose che non sono uomini che mi fanno del male, amo me stessa o almeno tento… sono come un uccellino che fà i primi voli… o un bambino che tenta di camminare per la rpima volta e come un bambino ho paura di cadere ancora e ancora non lo sopporterei di nuovo…..La cosa che mi preoccupa è che provo rancore verso le persone della mia infanzia quelle che mi hanno fatto del male e del bene insieme.. e che per me mi hanno provocato quella FERITA NARCISISTICA di cui lei parla., e sono tanto dispiaciuta ma non posso avere sempre sensi di colpa… sono questi sensi di colpa che mi hanno rovinato,,, e non li voglio avere… penso di aver dato molto….. adesso basta subire,,,,,,voglio rinascere come la FEnice…..saluti Dott. le sono tanto grata, CRI
Ho dimenticato una cosa importante
Ogn approccio a livello sessuale che ha avuto con me era poi giustificato da un
“non provo niente per te ne amore ne passione ma io sono un uomo e tu eri li” niente di piu avvilente frustrante e doloroso per una donna che ha gia grossi problemi di autostima
Vedi che c’erano già grossi problemi d’autostima? Farseli curare da un personaggio che parla in qual modo è certamente la cura sbagliata, giacché è ovvio che peggiora il problema. Allora ecco che quando si cerca una ‘cura sbagliata’ non è solo l’altro che è sbaglia (per diverse respondsabilità più o meno patologiche) facendo del male al partner, ma si cade nello sbaglio (per diverse responsabilità più o meno patologiche) di procurarsi del male a se stessi.
Dottore certo lei ha perfettamente ragione
cmq quello che mi fa presumere che lui abbia qualcosa di patologico e lascio cmq la risposta a lei
le sue storie sembrano film tutte la stessa trama cambia solo la protagonista femminile
violenze fisiche e psicologiche che non scrivo qui ma se mi fornisce un contatto privato le posso raccontare…
IO ho la responsabilità che non riesco a staccarmi da lui e devo sicuramente trovare una via d’uscita
Gentile Cristina, come ho scritto più volte il mio lavoro qui è quello di coordinatore gratuito , fornendo la mia competenza per consentire una riflessione in termini generali. Se non ho un contatto diretto e approfondito con la persona che mi chiede informazioni e consulenze specifiche non posso darle. Non sono un veggente, e nemmeno un giornalista che risponde in modo generico ai mali del cuore per riempire le pagine di una rivista da vendere. Sono uno psicoterapeuta iscritto all’Ordine e devo rispettare la deontologia professionale, per cui in questa sede posso contribuire a riflettere, e lo può fare anche lei e gli altri partecipanti, ciascuno con la sua competenza ed esperienza. Io posso dire che certamente ci sono altri miei colleghi preparati e persone di saggezza che possono darle un consiglio veramente ponderato, ma anche loro, come me avrebbero bisogno di esaminare il suo caso con un’attenzione specifica. In tal senso io resto disponbile a fornire consulti personalizzati, ma nel rispetto delle normative della mia professione di psicoterapeuta, la quale d’altronde è ragionevolmente comprensibile, in quanto in questi casi proprio non si devono dare consigli superficiali, non bene ragionati, altrimenti pur cercando di fare bene si può fare un danno. Intanto dunque le auguro di trarre beneficio dal dibattito generale e le trasmetto la mia sincera solidarietà.
Pier Pietro Brunelli
Psicologo – Psicoterapeuta
Buongiorno da due anni oramai navigo nel dubbio è solo rifiuto e io l’ho presa troppo male o è un narcisista borderline dei piu maligni che eistano sulla faccia della terra??
Lo conosco tramite web per la passione che ci accomuna… ci conosciamo un po via mail via telefono e lui subito comincia a chiedermi favori piccole cose un nr di telefono fino achiedermi di curare il suo sito web (gratis) spinta da mia madre ancora in vita allora lo faccio da li è iniziato il mio dramma mia mamma viene a mancare di li a poco e lui si presneta al suo funerale cominciamo a vederci ogni tanto (abitamo in due città diverse) e lui comincia direi a corteggiarmi frasi dolci ammiccamenti baci abbracci per poi allontanarmi come io mi lasciavo andare tutto questo dura due anni e io mi attacco sempre piu… Due anni fa conosce una donna sul web ci si mette insieme dopo qualche giorno va a vivere con lei dura tre mesi la storia finisce malissimo e cosi altre due convivenze una di tre mesi con risvolti orrendi e l’ultima nove mesi fatta di prendi e lascia continui e lei penserà che ci faccio io in mezzo?? ecco questo è il punto mi chiama com erimane solo è gentile e io spero che lui abbia capito chi sono e mi voglia bene anche se esteticamente non sono il suo tipo lui ama donne magre appariscenti e io non sono ne una ne l’altra.. mi illude con frasi dolci e poi cerca ancora sul web altre storie ma non mi lascia andare o forse io sono in trappola e non riescoa chiudere per sempre con lui mi tiene li appesa e io cosi ho sviluppato una dipendenza affettiva orribile che mi ossessiona è una cosa da cui non riesco ad uscire
a questo punto mi chiedo è malato lui o io non accetto il rifiuto e un eventuale amicizia con quest’uomo??
Non bisogna proiettare sul partner rifiutante una totale negatività o patologicità senza assumersi anche le proprie responsabilità, neppure se è effettivamente un narcisista patologico più o meno maligno. C’è sempre un aspetto che riguarda una qualche incompatibilità tra i partner. Ciò non vuol dire che siccome non risultiamo attraenti per una persona che ci attrae non siamo attraenti per nessuno. D’altra parte se però non avessimo qualcosa di attraente non si capisce perché il partner rifiutante continua a fre i tira e molla, evidentemente qualcosa gli piacerà. Allora il problema non sta nell’essere più o meno attraenti esteticamente in quanto le relazioni amorose superano enormemente le apparenze esteriori, le quali contano solo come prima impressione e in rapporti che non si evolvono. I problemi della relazione sono di natura psicologica e vanno compresi anche se non riguardano veri e propri disturbi di personalità, ma aspetti complessuali che generano ansie, dubbi, paure, distorsioni che poi influenzano negativamente una relazione. Le problematiche derivate dal narcisismo patologico dipendono dall’estremo egoismo di un partner il quale quindi ferisce l’altro fino a destabilizzarlo, il guaio è che il partner destabilizzato poi diventa dipendente in quanto spera che chi lo ha destabilizzato è la sola persona che potrebbe rimetterlo in sesto… Quindi anche chi viene destabilizzato sviluppa un disturbo della relazione, in quanto non riesce a staccarsi da chi gli fa del male perché vuole a tutti i costi ricevere da questi del bene come riparazione e risarcimento, e in cambio riceve tuttalpiù un misto di bene e di male, dove però il male diventa sempre più esasperato, in un gioco di ambivalenza estrema. Ecco perché se da una parte c’è un egoismo narcisita patologico, dall’altra parte c’è una mancanza di egoismo sano, una ‘ferita narcisista’, che paradossalmente pretende di essere curata dalla stessa persona che la ha infettata e dilaniata.
Per cui in ogni caso, narcisistico e di altra natura, ogni relazione che fa soffrire, a prescindere dalle maggiori o minori responsabilità di uno dei partner, in quanto narcisista patologico oppure per qualsiasi altro motivo, presume che chi soffre, seppure è importante comprendere le problematiche e le colpe di chi lo ha fatto soffrire, deve occuparsi di se stesso, altrimenti fa del male a se stesso. Si può avere una patologia che porta a fare del male psicologico a chi ci ama (narcisismo patologico), ma dall’altr parte si sviluppa la patologia di fare del male psicologico a se stessi, quest’ultima la si può avere anche se l’altro non è narcisista patologico, e quindi si può e si deve assolutamente curare.
Pier Pietro Brunelli – Psicologo – Psicoterapeuta
Psicologo – Psicoterapeuta
Ho letto con molto interesse gli interventi del Dr Brunelli in particolare laddove cerca di delineare la differenza tra un narcisista patologico ed un cosidetto “stronzo” il quale a differenza del primo non avrebbe l’obiettivo più o meno consapevole di annientare la vittima ma sarebbe mosso solo da un’interesse “egoistico” al fine di raggiungere un determinato scopo utile per sè. La mia impressione è che gli effetti che questo comportamento produce sulla vittima siano abbastanza simili e le sofferenze causate ugualmente traumatizzanti. Io non so se la persona con la quale ho instaurato una relazione di questo tipo sia da considerarsi un autentico narcisista patologico secondo la definizione “psichiatrica” o sia semplicemente uno “stronzo” nell’accezione comune. Quello che posso dire è che le modalità relazionali ed i comportamenti subdolamente manipolatori e mendaci sono comuni ad entrambi i soggetti; il voler sfruttare a proprio vantaggio fragilità psicologiche e una certa vulnerabilità affettiva in modo consapevole e senza troppi scrupoli fanno dello “stronzo” paradossalmente un individuo peggiore perchè cosciente del male che può fare e tuttavia incline a farlo ugualmente. Salvo poi, quando viene messo di fronte alle sue responsabilità, venire a piangere lacrime di coccodrillo e a cercare improbabili riappacificazioni..che sono nient’altro che ulteriori manipolazioni, il tentativo maldestro e ambiguo di rimediare al male causato che altro non fa che provocare altra sofferenza e dubbi e false illusioni…della serie il rimedio è peggiore del male (o è più probabilmente una scorciatoia per mettersi a posto con la coscienza)… Col risultato che alla fine tu vittima ti senti ugualmente mortificata e offesa nel profondo, ma senza nemmeno la scusante di riconoscerlo malato e mutilato nell’affettività. Insomma narcisista patologico o stronzo il risultato per la vittima non cambia di molto, la malvagità dovuta a malattia mentale o deliberatamente messa in atto provoca gli stessi guasti, la stessa terribile e umiliante solitudine.
Ringrazio Simona per la bella ed efficace risposta che mi ha dato e che mi aiuta ad affrontare questo momento difficile.
Un saluto a tutti
Lo so che la negatività, il male, attraverso l’inganno la manipolazione sono distruttivi per chi li subisce indipendentemente dalla patologia o dalla amoralità di chi li agisce. Tuttavia, mi creda, ci sono persone che, oltre ad essere ‘stronze’, sono veramente cattive, e quindi io, come del resto la psicopatologia, le considero particolarmente malate. In tal senso è quindi condivisibile quello che lei afferma relativamente alla maggior ‘dolosità’ (consapevolezza e premeditazione) e non solo ‘colposità’ (relativa involontarietà) I cosiddetti stronzi/e apparirebbero per certi aspetti più dolosi dei malati, ma i narcisisti patologici non sono del tutto malati, hanno una sorta di ‘semi infermità mentale’ per quanto attiene ai danni che causano nella relazione e causano quindi dolosamente (consapevolmente) danni ancora più gravi di quelli causati da stronzi/e. Infatti i narcisisti patologici mirano a trarre vantaggio dalla loro malattia, colludono con essa, sono quindi posseduti dal ‘diabolico’, ma anche se ne servono consapevolmente per i loro fini egoistici e di invidia malata.
Quindi se lo stronzo/a è anche uno psicokiller, o un narcisista maligno, oltre a volerti fregare ti vuol proprio fare anche del male, allo scopo di sentirsi più potente e distruggere la persona che invidia o che per folli motivi ritiene colpevole di qualcosa. Poi è chiaro che si resta feriti e offesi anche dal manipolatore non proprio patologico, soprattutto se ha ingannato attraverso i sentimenti e la sessualità con lo scopo di avere vantaggi economici e di comodità. Tuttavia delle volte si considera ‘stronza’ una persona che per qualche motivo suo interno non riesce a contraccambiare i sentimenti ricevuti, ma li accoglie, magari perché ha bisogno di chi glieli dà affettivamente (non per sfruttare su altre questioni). Si tratta allora di una persona con problemi e di una situazione che onestamente può capitare un po’ a tutti – siamo nel campo delle pene d’amore, ove certamente agiscono dei ‘complessi’ di tipo nevrotico, ma non dei disturbi di personalità, sebbene possono esservi tratti di narcisismo o di altro. Comunque sia anche in questi casi si può soffrire moltissimo.
Concludo, per ora, dicendo che, un blog, un libro, un articolo sul giornale, un forum possono aiutarci a metterci sulla via della comprensione, possono ispirarci ad una riflessione, ma la psiche e l’amore, non si lasciano inquadrare con schemi ed etichette psichiatriche, per comprendere bisogno approfondire il proprio quadro personale (non solo la cornice) e, per quanto mi riguarda, io conosco la via della psicoterapia (che non è lo strizzacervelli, necessariamente per anni e anni), ma è almeno consultarsi con uno specialista, altrimenti da soli si possono anche prendere cantonate. Certamente ci si può confrontare anche con persone buone e di saggezza, ma queste adopereranno altri criteri e termini, in quanto non conoscono quelli della psicopatologia, tuttavia possono essere comunque efficaci. Voglio dire che ci sono momenti nella vita in cui c’è bisogno di un confronto serio e approfondito con qualcuno che si prenda cura di noi, e questo non lo si può richiedere ad amici e parenti se non come consolazione e distrazione. Se ciò proprio non è possibile bisogna considerare le proprie elaborazioni personali sempre come suscettibili di revisione, di rielaborazione, di crescita, di messa in discussione, evitando di trarre conclusioni rigide. Intanto vi sono anche altre occasioni nutritive cjhe possono rilassare e arricchire la nostra mente, in tal senso credo alla cosiddetta arteterapia, attraverso l’espressione creativa delle proprie problematicità e come ognuno può provare (poesia, danza, musica, teatro, pittura…) pur senza essere un artista. E poi vi sono anche incontri rigenerativi dell’anima e della simbolicità che sono gratuiti o quasi ai quali fa bene partecipare. In particolare per ora vi segnalo quello proposto d Pierangelo Pandiscai, musicoterapeuta di Enten Hitti (vedi l’articolo nel blog) sull’Equinozio il 18 settembre, vedi articolo in questo blog. Uno sleeping concert per sognare insieme nlla notte ove si passa dalla luce al buio (nel ciclo annuale), un buio che non deve far paura e che può diventare tempo e spazio di incubazione per la rigenerazione delle energie vitali. http://albedoblog.wordpress.com/2010/03/15/enten-hitti-concerto-a-milano/
Pier Pietro Brunelli – Psicologo-Psicoterapeuta
un saluto a tutti! Sono Pierangelo di Albedo, musicoterapeuta e musicista, ho seguito con interesse il dibattito sul narcisismo… ora non entro nel merito e non voglio portare esperienze personali di relazioni di questo tipo… sono convinto però che una delle vie per evolvere personalmente e per uscire da momenti anche molto dolorosi sia la via della riconnessione con la natura, i suoi cicli e i suoi suoni. Per questo vi segnalo un evento che faremo per l’equinozio di autunno.Uno sleeping concert cioè nottata passata insieme in cui musicisti e ascolatori si lasciano andare al fluire dei suoni e sperimentano sensazioni. sogni… Di fatto un rito collettivo un momento di passaggio dal bagliore dell’estate alla riflessione intima dell’autunno.
Per chi fosse interessato consiglio di dare un’occhiata al nostro blog: http://albedoblog.wordpress.com/2010/03/15/enten-hitti-concerto-a-milano/
Buon vento a tutti!
Pierangelo
Consiglio vivamente a chi può di partecipare all’incontro creativo e armonizzante proposta dal Dott. Pierangelo Pandiscia,. E’ importante artecipare ad iniziative nutritive per l’anima, e l’arte quando ha un carattere specificamene rivolto all’incontro umano, all’armonzzazione, alla consapevolezza dl mondo interiore ha effettivamente un potere terapeutico.
Lo sleeping concert d’Autunno, come altre iniziative di questo tipo, può aiutarci a recuperare una dimensione simbolica perduta, in particolare ad entrare nel ciclo dell’autunno in armonia con la natura esteriore ed interiore. Spero di riuscire a partecipare. Eventualmente in quella sede vi potrebbe essere anche lo spazio e il tempo per un colloquio personale (nel pomeriggio del giorno successivo).
Un abbraccio
Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
vedi http://albedoblog.wordpress.com/2010/03/15/enten-hitti-concerto-a-milano/
E’ da quasi un anno che ho iniziato un rapporto/relazione sentimentale con un uomo conosciuto in chat che dopo vari tira e molla e comportamenti assurdi ed inspiegabili mi ha lentamente fatto sprofondare nella depressione… Passo le giornate a cercare di capire il perchè dei suoi contraddittori ed ambigui atteggiamenti, delle incongruenze evidenti tra quello che dice e quello che realmente fa ossia: nulla,accompagnato da promesse che non mantiene da risposte che non da scuse che non stanno in piedi… Tutto era iniziato in maniera sorprendente, lui uomo di successo, carriera brillante, personaggio in vista, bell’uomo, affascinante, si dimostra molto interessato a me, mi corteggia insistentemente vuole vedermi a tutti i costi..io cado nella sua rete..ma poi insospettita indago e scopro una quantità impressionante di falsità che mi ha raccontato sul suo conto, praticamente quasi nulla di quello che mi ha detto corrisponde a verità. Cerco di allontanarmi da lui che scopro essere anche un bulimico del sesso, con alle spalle solo relazioni amorose fallimentari, in realtà nonostante ostenti disinvoltura con le donne è un uomo profondamente solo con un deserto affettivo intorno a sè. Ma non sembra affatto consapevole di questo, ostenta sicurezza, spavalderia, si vanta del suo successo personale, dei soldi che guadagna, sembra che per lui il sesso ed il denaro siano le sole uniche cose che contano nella vita… ma è anche diabolicamente subdolo…è gentile, a volte persino premuroso, sembra preoccuparsi di te, quando meno te lo aspetti viene a cercarti con i modi più convincenti: la dolcezza, il desiderio… ma tutto corrisponde ad un suo calcolo personale ed egoistico, perchè ti cerca ma poi ti scarica immediatamente con qualche scusa o sparisce e non lo senti per settimane..se gli chiedi ragione di questo comportamento invece di dirti chiaramente le cose come stanno, ossia che tu non esisti per lui, si giustifica, ti chiede perdono, ti manipola con le scuse più evidenti ed è talmente bravo nel farlo che finisci per credergli e ti sforzi per trovare una spiegazione “razionale” a tutto e cadi nuovamente nella sua rete fatta di menzogne e bugie…e così si ricomincia…e tu scopri ad un certo punto che sei sempre più sola, che buona parte delle tue energie mentali vanno nel cercare di capirlo, di interpretare in modo “sano” la situazione, di sperare in qualcosa che non potrà arrivare perchè tu non conti niente per lui ma sei solo uno strumento nelle sue mani per alimentare il suo…. “NARCISISMO”… Ecco la parola magica, un giorno, nel bel mezzo delle mie solite elucubrazioni mentali su di lui, mi sorge il sospetto (premetto che non sono psicologa e non mi interesso di psicologia), non sarà mica che il soggetto ha qualche rotella fuori posto? è un inguaribile egocentrico o peggio soffre di un disturbo narcisistico della personalità? Indago e mi imbatto in questo forum e scopro di essere vittima anch’io di un personaggio di questo tipo, narcisista patologico, i sintomi ci sono tutti purtroppo e per quanto mi riguarda forse sono ancora in tempo a riprendere in mano la mia vita senza che questo abbia causato troppi danni, almeno spero….
Fino a quando non mi verrà a cercare un’altra volta, perchè è così che fanno…quando cerchi di allontanarli loro ti vengono a riprendere perchè vogliono mantenere il potere ed il controllo su di te…perchè in realtà sono sempre a caccia di conferme. Ma adesso ho capito qual’è la trappola psicologica in cui mi ha tenuto per mesi e questa volta non glielo permetterò….
Cara Francesca,
se gli farai capire che ormai tutto di lui è svelato, che il personaggio costruito non regge più il suo ruolo, non ti verrà più a cercare.
Quando capiscono che abbiano intuito e verificato la loro vera essenza, sanno che saremo mai più loro prede incantate, il nostro occhio è diventato vigile e non potranno più abbindolarci. Sarà allora che andranno a caccia di nuove prede con le quali poter instaurare, con la loro arte manipolatoria, l’incanto che noi non sarà mai più ricostruibile come all’inizio del rapporto.
Personalmente ho avuto la netta senzazione che fosse davvero finita quando, stanato, capiva di non avere più un ascendente forte su di me, e che comunque ormai sapevo chi fosse.
In bocca al lupo.
Grazie dottore per avermi dedicato uno spazio , gliene sono veramente grata , mi ha fatto sentire subito una persona , non ero più abituata ad esserlo . spero tanto di uscirne fuori . I suoi consigli mi sono utili per alleviare la mia sofferenza e per continuare ad andare avanti. GRAZIE DINUOVO.
Buongiorno Prof. Brunelli,
vorrei sorroporle il mio caso dal quale fatico a venirne fuori. Sono una donna di 44 anni con qualche esperienza alle spalle normale, alcune buone altre meno ma comunque nella norma finchè non hho incontrato LUI. In Facebook ho conosciuto questa persona, inizialmente lunghe mail di conoscenza, entrambi amiamo la scrittura erotica quindi scambiavamo anche racconti piccanti, inizialmente da parte mia c’era un interesse solo per la parte nello scrivere delicatamente scene altamente erotiche poi è nato l’interesse per la persona, dopo 2 mesi ho dato il mio numero di cell e dopo 1 mese di messaggi vari ad ogni momento del giorno e notte c’è stato l’incontro, la prima sera non ho avuto un colpo di fulmine anzi, mi era simpatico ma nulla di più, abbiamo continuato a scambairci i nostri racconti e mi intrigava sempre più ho deciso di rincontrarlo, da questo ne è scaturita una vera e propria passione travolgente, nel momento in cui le mie labbra hanno toccato le sue non ho capito più nulla…non scendo in particolari ma ci siamo frequentati poco più di un mese sempre con una foga incredibile. Alle volte postavo sul suo profilo frasi che lui cancellava perchè non voleva evidenze di rapporti sul suo profilo, questo mi infastidiva ma rispettavo il suo pensiero, per combinazione ho scoperto un suo messaggio nella bacheca di un’amica in comune e ho chiesto spiegazioni che non mi hanno convinta, ho contattato la donna e questa mi ha detto che da un mese lui tutte le mattine le inviava il buongiorno e alle volte anche miniracconti erotici con il cell, ovviamente mi sono imbestialita e l’ho lasciato malamente, nel dubbio che non fasse l’unica verità e ossessionata da come mi sentivo ho costruito un profilo falso con un nik di fantasia, ho scritto ad una decina di donne che comparivano spesso sul suo profilo dicendo che ero la sua amante e che mi aveva tradita e cercavo una solidarietà femminile per cappire il comportamento di quest’uomo, 1 di queste donne mi ha risposto disperata quasi a livello del suicidio perchè anche lei lo aveva conosciuto durante quel mese e probabilmente c’era stato un’incontro passionale anche con lei per quel poco che mi ha detto. Lui scopre tutto e litighiamo di brutto e non contatto più nessuna con quel profilo che rimane chiuso…poi c’è un mezzo chiarimento per telefono, ci ripromettiamo di vederci per chiarire personalmente, ricomincia un dialogo anche perchè ho avuto un intervento delicato in quel periodo e poi un’altra accusa, mi dice che dal mio profilo è continuato il disturbo ai suoi contatti e di non farmi sentire più…gli ho spiegato che non avevo più fatto niente ma è sparito ovviamente non l’ho più sentito nè cercato. Lui i momenti vissuti insieme mi sono rimasti dentro, sembrava sincero quando diceva che ero l’unica con la quale si stava riaprendo all’ amore, alla passione ecc ecc…
Sono delusa, amareggiata, la tentazione di cercarlo è forte ma resisto…mi chiedo perchè aveva bisogno di cercare altre quando io gli ho dato tutto nel periodo in cui ci siamo frequentati, mi chiedo se son pazza io ad essermi forse innamorata di questa persona…Ho bisogno delle sue spiegazioni ma penso che potrebbe mentire ancora…Mi aiuti perchè non solo sto male ma sono anche diffidente con tutti gli uomini, già lo ero di mio, questa esperienza molto recente mi ha devastata completamente.
La ringrazio di cuore
F.L.
Gentile Lety, a me spiace molto per la sua situazione, tuttavia io come ho ripetuto più volte sono uno psicoterapeuta iscritto all’Ordine e non posso dare consigli personalizzati on line, se non in senso generico. Ora di questi consigli e riflessioni lei ne troverà moltissimi nell’articolo e nei commenti (anche non solo miei, ma di quei partecipanti che offrono i loro parereri e le loro testimonianze per il bene di tutti. Quindi come vede sto e stiamo facendo già tantissimo. Inoltre io non faccio un servizio sul genere che si trova nelle riviste femminili con l’esperto che risponde due righe e che servono per riempire il giornale. Io se mi occupo di un caso specifico lo faccio con la più elevata attenzione professionale e con l’anima, quindi posso farlo solo per chi me lo chiede in modo privato e diretto, e cerco di venire incontro in tutti i modi. E’ evidente che per esaminare a fondo le storie d’amore e di disamore degli altri (e ciò che c’è dietro) non posso farlo da una breve lettera, occorre del tempo , dell’approfondimento, altrimenti si tratta solo di osservazioni superficiali che possono perfino diventare fuorvianti (se non in certi casi pericolose). In genere per un inquadramento della situazione c’è bisogno almeno di un consulto di due ore, ed io applico tariffe personalizzate e comunque nella fascia minima di quelle stabilite dall’Ordine a cui appartengo. Per ogni chiarimento mi si può scrivere o telefonare, si veda la pagina INFO del presente blog. Quindi, intanto, la invito a informarsi bene attraverso questo blog ed altri e, in caso di sofferenza estrema di rivolgersi ad uno specialista, anche quelli che possono reperirsi nei servizi pubblici, ASL e Consultori.
I miei più sinceri auguri
Pietro Brunelli Psicologo/Psicoterapeuta
un consiglio si lo voglio dare atutte . cambiate vita finchè siete in tempo. io non ne sono stata capace. anche perchè molto legata ai figli allafamiglia che per me era ed è ancora lacosa più importante nellavita e che miaiuta ancora avivere. è stata l unica mia salvezza. son passati 50 anni esono ancora nelle stesse condizioni di sempreo forse peggio perchè con l età lo stato peggiora e di molto è tutto vero comedice il dottore , anzi a questo punto vorrei anch io una parola di co nforto . fa molto bene inquesto momento ,sono di nuovo sola ,lui se neè andato per la quarta volta d iquest anno nella sua sicilia al mare dove abbiamo costruito una casa privandomi di tutto date le poche possibilita economiche maper lui tutto è possibile ,tutto è lecito io non sono nulla perchè dice sempre che è tutto suo
Cara Silvana, lei è sempre in tempo per cambiare. Lei deve elaborare un nuovo modo di pensare all’amore e di amare. Lei è capace di amare, per questo soffre, ma soffre anche perché ha dato tanta di questa capacità di amare ad una persona che non lo meritava, o che per problemi psicologici non è capace di ricevere amore e di darlo. Allora lei ora deve rallegrarsi di avere comunque capacità di amare e deve sforzarsi di amare tutti quelli che lo meritano in ogni occasione. Deve diventare più compassionevole, più gentile, più amorevole con il suo prossimo in generale e poi, in particolare con chi incontrerà sulla sua strada e lo merita. Certo non mi riferisco all’amore di coppia, ma all’AMORE, poi potrà anche ritornare l’amore di coppia, perchè se ci si mette sulla strada dell’AMORE, ci sono moltissime possibilità che torni anche l’amore di coppia e ad ogni età, perché l’AMORE è veramente una forza meravigliosa, l?AMORE è il più grande miracolo che gli esseri umani possono esperire, sempre e ovunque, a patto di essere aperti, di crederci, di rispettare e aiutare il prossimo in ogni occasione. Se lei si impegna a praticare e a comprendere questa VIA DELL’AMORE con semplicità, naturalezza, fiducia, lei ce la farà, di sicuro, e comunque, se lei ci proverà, anche se avesse difficoltà potrà chiedere aiuto ad altri che sono sulla stessa VIA, e sti sicura che lo riceverà. Il narcisismo patologico è un disturbo psichico ‘diabolico’ che vuole corrompere l’amore, vuole distruggere il bene, perciò colpisce soprattutto le persone buone di cuore. Allora le persone colpite devono credere nel proprio cuore e dargli la possibilità di amare, non per una persona sola, ma per ogni possibilità e ogni circostanza, devono fare in modo che il BENE prevalga, anche nei piccoli gesti… non dico che bisogna diventare santi, nessuno lo è, tutti sbagliamo e abbiamo un lato d’ombra, tuttavia ci si deve impegnare a fare del proprio meglio per il BENE, questo soprattutto se si è stati colpiti da persone disturbate da narcisismo patologico… questa è la cura principale: fare del bene agli altri, e di certo se ne riceverà, ma per fare veramente del bene agli altri bisogna rimettersi in sesto, ritornare a credere, a sperare, a gioire per le cose belle che ci sono… così il cuore al quale è stata strappata la capacità di amare tornerà ad amare, guarirà e se Dio vorrà potrà anche incontrare un’altro cuore, ma in nome del VERO AMORE… questo vale per tutti, ad ogni età, in ogni situazione… perché l’AMORE E’ SEMPRE POSSIBILE PER CHI LO HA …. perciò, al fine meglio essere stati feriti, umiliati , traumatizzati ma avere l’AMORE, che essere degli esseri disturbati e disturbanti che godono del male vivendo nell’odio e nel disamore… l’importante quindi è, un po’ alla volta riscoprire il mistero dell’AMORE in tutte le sue forme e a mano a mano che lo si scoprirà ci si sentirà sempre meglio, e la diabolicità del narcisismo patologico sarà sconfitta. E’ così!
Pier Pietro Brunelli Psicologo-Psicoterapeuta
ho appena terminato di leggere l articolo e tutti icommenti. sono sposata da 50 anni e sto ancora lottando e sofrendo e negli ultimi anni ancora peggio dove pensavo lamia vita cambiasse ,invece è peggiorata . la sola soddisfazione che ho è questa accanto al compiuter mentre per lui tutto è lecito, tutto è suo . cercavo sempre un intesa maè stato impossibile.continue liti esofferenze , geloso morboso sui figli che io adoro , ostacolando anche gli affetti , criticandomi su ogni cosa , odiando la famiglia primaria, che altro posso aggiungere, inpoche righe mi è difficile , vorrei dire ancora per dipiù che viviamo separati in casa oquasi non avendo avuto mai la forza di separarmi non potendo permettermelo eora alla mia età peggio ancora. mentre lui fa tutto quello che vuole . privandomi di tutto.
Chiederei se fosse possibile il link per il test. Sono reduce da una relazione con qualcuno che direi rienti pienamente in quanto descritto dall’articolo.
Per ottenere il test (è gratuito) è necessario telefonarmi, previo sms al 3391472230 (risponderò indicando l’orario), in quanto devo fornire alcune raccomandazioni, nel rispetto della deontologia professionale dell’Ordine degli Psicoterapeuti al quale appartengo.
CONSULTI A ROMA DAL 4 al 7 settembre (inclusi Sabato e Domenica)
Care e cari partecipanti, spero che per tutti questa fine estate porti evoluzioni e buoni sentimenti. Prossimamente proporrò nuove elaborazioni e idee affinché tutti coloro che partecipano a questo dibattitto (di auto-aiuto) possano trarne beneficio. Insieme stiamo sviluppando una riflessione importante che non riguarda soltanto la propria problematica e la propria sofferenza personale, ma anche la salute psichica e spirituale della società… l’Amore ritorna sempre quando si riesce a rivolgerlo alla VITA e non solo ad una persona sola (soprattutto quando non lo merita affatto…) – VI COMUNICO CHE NEI PROSSIMI GIORNI (4-7 settembre) SARO’ A ROMA PER FORNIRE UN’ASSISTENZA DIRETTA AD ALCUNI PARTECIPANTI – CHI DESIDERASSE UN CONSULTO A ROMA può mandarmi un SMS (3391472230) o scrivermi una mail pietro.brunelli@fastwebnet.it al più presto per concordare un appuntamento e per richiedere ogni chiarimento in merito.
Un caro saluto e i più sinceri auguri di trasformare la sofferenza che deriva dal tradimento dei propri sentimenti in una BENETTIA (cioè non in una mala-ttia) ma in un’opportunità per incontrare un nuovo senso dell’Amore nella sincerità, nella semplicità e nella pace – non solo per se stessi – ma affinché l’Amore vinca sempre e ovunque, per il BENE.
buon giorno dottore e a tutti i partecipanti del blog.
vi comunico il mio stato di agitazione in quanto lui è tornato, e adesso cosa faccio??? ho una gran paura di ricascarci.
Gentile Laura, mi dispiace per la sua agitazione, comunque le dico sinceramente che ho approvato la pubblicazione di questo suo post solo per segnalare all’attenzione dei lettori che non è questo il modo corretto di partecipare. Un conto è lasciare una testimonianza costruttiva per scambi di riflessioni, un altro conto è catalizzare tutta l’attenzione su se stessi, credendo magare di fare il bollettino o la diretta delle proprie vicende amorose (questo è anche un atteggiamento egoistico, mentre per curarsi dal narcisismo patologico, sia come prede che come attori, è fondamentale moderare tutte le forme di accanito egoismo).
Inoltre anche l’appello ad un mio consiglio personale è scorretto, in quanto più volte ho fatto presente che per questo genere di richiesta c’è la pagina info sulla quale ci sono le indicazioni per rivolgersi a me privatamente, e sia perché dimostra di credere che io sia una specie di fattucchiere con la palla di cristallo o di mago dell’amore per risolvere on line le vicende sentimentali di chiunque me lo chieda (ribadisco che sono uno Psicologo – Psicoteraputa iscritto all’Ordine degli Psicoterapeuti – una professionalità che si forma attraverso almeno 12 anni di studio ed esperienza, anni di percorsi di analisi personale e anni e anni di pratiche, perfezionamenti de assistenza agli altri, negli ospedali, nelle realtà del disagio, talvolta anche come volontario, e negli studi privati – cercando di favorire in ogni modo i pazienti, dato che la psicoterapia in Italia non viene offerta a livello mutualistico, nonostante tutti: scienziati, media, religiosi e gli stessi pazienti ne comprendano la necessità e l’efficacia).
Perciò invito a partecipare in modo costruttivo, non egoistico, per parlare di se stessi, ma anche per dare una testimonianza che possa essere di aiuto agli altri. Certo si potranno anche ricevere consigli, manifestare dubbi, ansie, perplessità, ma l’importante è capire che partecipare vuol dire dare e avere, perché questo è il principio del vero amore reciproco, che è la forza fondamentale per rigenerare la fiducia e liberarsi dall’egoismo malsano, disturbato e disturbante, del narcisismo patologico.
Dott. Brunelli, ho letto con attenzione questo articolo e il blog e la ringrazio perchè anche io come altri lettori ho trovato alcune risposte a quello che mi sta succedendo, per questo ho deciso anche io di scrivere e raccontare la mia esperienza. Non so se si tratta di narcisismo o di qualche altro disturbo ma l’uomo con cui sono stata fino ad ora mi sta facendo stare male. Sono una donna di 40 anni e sono stata due anni con un uomo di 50 anni, bella persona, intelligente, amabile che mi ha dimostrato amore e dedizione da subito. Io inizialmente nn ero convinta di lui perchè separato da 5 anni e con tre figli; conoscendolo me ne sono innamorata ed è stato un bellissimo rapporto per due anni.
Mi diceva che ottenuto il divorzio ci saremmo sposati e che se io me la sentivo saremmo potuti andare a vivere insieme. In questi due anni però lui aveva un umore altalenante dovuto al cattivo rapporto con i figli che gli attribuiscono la colpa della fine del matrimonio e dell’infelicità della madre. Lui dice di essersi separato perchè la moglie lo accusava ingiustamente di tradimento, cosa che lui nega spudoratamente così come le dicerie su di lui in questo senso. Io so solo che stavamo benissimo insieme che ci amavamo e che era lui a temere che io lo lasciassi quando invece a febbraio scopro che si era cominciato a vedere di nascosto con una sua collega. Ha negato dicendomi che ero io la donna che voleva, che amava e che nn avrebbe mai lasciato. Ha mentito con abili bugie, degne da premio oscar, dicendomi che nn potevo accusarlo se nn avessi avuto le prove oggettive, ma ha continuato a negare fino all’evidenza. Gli ho dato del tempo, diceva che era solo un amicizia, ma poi in realtà nn riuscì più a gestire la situazione che gli provocava forte ansia e stress fino a quando messo alle strette soprattutto dall’altra, mi dice di allontanarci per un po’ perchè ha bisogno di capire cosa vuole dalla vita. Da quel momento l’altra donna ha sempre più preso piede, cosa voluta da lui naturalmente, e ha cominciato a farsi vedere tranquillamente in giro con lei che non è neanche del nostro paese ma di un paese a 200 km da noi. Sono rimasta malissimo, perchè nn riesco a spiegarmelo, nn eravamo in crisi , nn avevamo problemi, sono stata male per la sua mancanza di rispetto nei miei confronti e perchè nn riuscivo a crederci. Era come impazzito doveva vedersi con lei e io dovevo lasciarlo in pace, ma nn abbandonarlo perchè mi ama ancora. Ho cercato di fargli capire che questo comportamento nn era giusto soprattutto anche nei confronti dei suoi figli che sono venuti a sapere della cosa. Ma ciò che più mi ha fatto stare male è che lui ha continuato a cercarmi, dicendomi di stare male perchè nn sa quello che vuole che si sente fuori di se, che nn vuole lasciarmi e che devo aiutarlo perchè in realtà è con me che vuole stare. Ha continuato a dirmi che nonostante tutto i suoi sentimenti per me sono forti e che nn vuole rinunciarci. Ha trascurato anche il suo lavoro perchè si sente stressato, stanco mentalmente. Tutto questo aggravato dal fatto che soffre perchè due dei suoi figli nn gli parlano più da mesi.
Ha continuato a vedersi con l’altra donna che veniva ogni 7o 10 giorni, una donna appena separata con un figlio e che sta curando con psicofarmaci una depressione dovuta alla separazione. Con me è stato un abile bugiardo, mi diceva che la lasciava ma che lei continua a venirlo a trovare, e che sta cercando di allontanarla, che ogni volta era l’ultima volta che si vedevano ecc. Ogni volta che veniva lei, lui spariva telefonicamente irreperibile e poi lo vedevo passare con lei in macchina. Stava con lei poi cercava dinuovo me dicendomi di stare male, che la testa gli scoppiava, che tutto questo nn doveva succedere, che nn sa perchè si comporta così, aveva sudorazioni e il volto sconvolto e io nn devo abbandonarlo. Io sono stata e sto male perchè ho continuato ad amarlo ad impietosirmi e a cercare di recuperarlo con il risultato che sono sottopeso, nn sono più serena e nn faccio altro che pensarlo. A un certo punto ho pure telefonato l’altra, mettendola al corrente del fatto che lui cmq continua acercarmi e a stare anche con me, lei è impazzita dicendo che nn era possibile perchè la storia con lei è seria che adesso lei si trasferisce qui con il figlio, andrà a convivere con lui e che tra sei mesi vogliono allargare la famiglia. Inutile dire che a quel punto ho capito che lui ha messo su un castello di bugie con entambe ma soprattutto con se stesso, ho chiesto spiegazioni e mi ha detto la solita storia che nn riesce a rinunciare a me e che nn devo abbandonarlo ma che ha sentimenti anche per l’altra. Mi rendo conto di stare dentro una pazzia, con un uomo che nn riconosco più, che continua a mentire anche davanti l’evidenza, nn capisco cosa gli sia successo se si tratta di disturbo della personalità, di confusione….ma se metto insieme i pezzi della sua vita passata forse in realtà lui è così. Un uomo apparentemente normale ma che ha sempre il vizio di sedurre e compiacere le donne che trova sul suo cammino, come ad avere una conferma del suo potere seduttivo ma che perde la testa se poi viene ricambiato così come è successo adesso. Come può un uomo di 50 anni con il suo vissuto comportarsi così? E come posso io una donna inteliggente, laureata, di bella presenza, single che aveva una vita serena equilibrata, che ama la vita, ritrovarsi in questa follia? Non riuscire a buttare fuori dalla mia vita quest’uomo che neanche io so più chi è. Adesso sono partita per le vacanze, dicendogli che a settembre al mio rientro nn accetterò più nulla, lui mi ha telefonato fino a 5 volte al giorno dice che gli manco e che resterà con me ma adesso è sparito da una settimana è con lei. Spero di riuscire a non farmi piiù cercare, perchè nn riesco ad odiarlo?
Mi dica qualcosa sulla personalità di quest’uomo e mi dica lei consigli su cosa posso fare per uscire da questa pazzia.
ciao a tutti
oggi per la prima volta leggo questo blog e le preziose informazioni inserite dal dott. brunelli.
la mia storia è molto simile alla vostra.ho 40 anni sono da 17 anni sempre con lo stesso uomo lui ne ha 39, 9 di fidanzamento e 8 di matrimonio. da 5 anni abbiamo una bambina e da 3 o 4 anni sono iniziati i mutamenti di carattere di mio marito.
prima ha iniziato con le urla poi con le bugie poi con i tradimenti e alla fine con le violenze fisiche (poche ma cieche)e psicologiche.
dal mese di marzo siamo in cura da una psichiatra, alla quale mi sono rivolta io perchè capivo che in mio marito qualcosa non andava(ha avuto problemi in famiglia genitori che si sono separati dopo che hanno vissuto per quasi 10 anni facendo finta di essere sposati).dopo la prima seduta insieme la dott.ssa ci ha fatto fare dei test di personalità (nei test lui ha mentito svariate volte ho letto il suo test prima di riportarlo alla dott.ssa perchè ormai non ho più nessuna fiducia in lui)dove io sono risultata una persona non sto qui a tessere le lodi di ciò che è risultato ma in una sola parola “adattata” anche se con un blocco che potete immaginare bene a chi è dovuto. lui invece è venuto fuori con una doppia personalità bugiardo cronico fedigrafo depresso e completamente schiacciato a terra la dott.ssa la raffigurato come messo in croce(io penso che lui abbia subito violenze fisiche e psicologiche dal padre e dalla madre). la sua reazione è stata molto violenta non ha creduto ad una sola parola di quello che gli veniva proposto da due medici perchè in quella occasione erano due e anzi ha detto che la persona con problemi ero io e chei medici mi avevano messo una pistola in mano per fargli del male. io ero scioccata perchè non credevo possibile che una persona potesse mettere in dubbio una diagnosi e non capire che i medici gli stavano offrendo il loro aiuto perchè quello che soffriva di più era lui. niente non ci ha creduto. abbiamo fatto altri incontri individuali lui va dalla dott.ssa per dire che io sono una pazza visionaria che mi sono inventata tutto che lui è la vittima e questo lo fa credere a tutti amici colleghi, genitori che dopo gli incontri con la dott.ssa penso di avere capito che abbiano anche loro lo stesso disturbo che sta con me solo per la bambina etc etc.dopo il suo ultimo incontro con la dott.ssa a luglio lei mi ha fatto chiamare e mi ha finalmente detto tutto mi ha detto che lui non è per niente coinvolto nel nostro matrimonio che le cause del suo trauma sono da ricercarsi nell’infanzia nei pessimi rapporti con la sua famiglia e che la diagnosi è dnp. io gli ho raccontato di altri episodi che erano successi nei nostri lititgi che per il troppo dolore rimuovo ogni volta e che mi stanno ritornando a galla un poco alla volta. quando mi sono risvegliata dal torpore dove ormai vivevo ho iniziato a contrastarlo su quello che non andava e in una di queste occasioni lui mi ha detto che la soluzione era che io morissi, dopo pochi mesi in un altro litigio mi ha detto che mi avrebbe fatto impazzire cosi mi sarei buttata dal balcone. sapete che mi aveva fatto perdere completamente fiducia in me e che in alcuni momenti ho davvero creduto di inventarmi le cose che dicevo lui faceva. ora sono rimasta con la dott.ssa che alla prossima seduta lei gli dirà che lo vuole curare con i farmaci e che lui è molto malato. se l’esito dovesse esere negativo, so che lo sarà perchè gia mi ha anticipato che lui non ha fiducia nella dott.ssa e che non ha soldi da spendere che lei si è fatta le vacanze con il nostro denaro ed altre cattiverie come queste, io ho deciso di mettermi in cura e di lasciarlo anche volendogli bene e pensando che sarà davvero doloroso per la bambina per me e forse anche per lui.sono davvero disperata, ma io voglio vivere voglio avere una vita serena per me e per la bambina che è passata dall’avere due genitori che si amavano a due genitori che a stento si parlano se non per litigare.
vi scriverò ancora perchè la confusione in me è ancora tanta a volte non riesco a credere che ci stiamo separando un amore cosi bello e pulito cosi vero perchè io gli ho davvero voluto bene l’ho davvero amato tanto stia per finire e che per lui sia solo stata una recita perchè doveva conquistarmi a tutti i costi.
baci per tutti
buonasera ho letto con grande interesse gli articoli sopra e penso di essere stata vittima di un narcisista. Vorrei gentilmente poter avre il test per la verifica. grazie a presto
Il test è gratuito, ma deve essermi richiesto privatamente, pietro.brunelli@fastwebnet.it specificando nella richiesta che si desidera riceverlo solo a scopo conoscitivo, senza considerarlo in termini diagnostici o terapeutici, e quindi, in tal senso, senza alcuna implicita responsabilità del sottoscritto. Ciò è necessario in base alle normative e alla deontologia professionale, in quanto svolgo la mia attività nell’ambito dell’Ordine degli Psicologi e degli Psicoterapeuti.
D’altra parte il test in oggetto, per fornire un’interpretazione veramente personalizzata rispetto al proprio caso andrebbe svolto nell’ambito di una consultazione, che consente di interpretarlo in modo specifico e specialistico, e di ricavarne indicazioni terapeutiche. Se lo si desidera, per maggiori chiarimenti e raccomandazioni si può telefonare (vedi la pagina Info: orari e numeri di telefono).
Pier Pietro Brunelli Psicologo-Psicoterapeuta
Molte donne qui però bisogna ammettere che fanno le vittime quando invece sono state le stesse carnefici. Spesso non si tratta di patologie ma bensì di coppie che come milioni si sono fatte travolgere dal sistema patriarcale al quale si sono loro stesse ribellate. Consiglierei ad alcune donne che hanno scritto in questi commenti di farsi un esame di coscienza prima di additare l’altro come “il diavolo tentatore e malefico” che le ha rovinato la vita.
Credo che la vita in due ce la si voglia più che altro rovinare insieme. Non c’è sempre un solo colpevole. Saluti.
Gentile Andrea, quello che lei dice in parte è vero, ma solo in parte, Nell’articolo ho specificato più volte la differenza tra le pene d’amore dovute ad incompatibilità e immaturità e la relazione con una persona disturbata e disturbante da narcisismo patologico. In questa discussione, o quando svolgo consulti diretti, cerco proprio di evitare che si proietti sul partner tutta la negatività e che si veda sempre in esso un narcisismo patologico, ma quando questo c’è (e le garantisco che spesso c’è) allora offro la più piena solidarietà a chi ne è stato colpito. Sa perché si usano espressioni come “Mi ha rovinato la vita”, oppure “mi ha portato alla follia”, perché sono esperienze che esistono veramente, in quanto il narcisismo patologico porta alla corruzione dell’anima di chi è riuscito a sedurre manipolatoriamente, genera disturbi sessuali (sulla funzione orgasmica) e spirituali, ed a mio avviso è un male diabolico, che le leggende di un tempo (di molti luoghi del mondo) raffiguravano attraverso le immagini di vampiri (incarnazioni di Satana) capaci di succhiare il sangue dell’anima a persone buone… Ora, non si tratta solo di superstizione, ma di un modo figurativo e mitico di spiegarsi fenomeni psichici che la scienza attuale (la psichiatria e la psicologia della personalità) conoscono abbastanza bene. E’ pur vero, come dice lei, che c’è la tendenza ad attribuire e ad attribuirsi malattie che non ci sono o a fare del vittimismo senza volersi assumere le proprie responsabilità. Tuttavia anche in questi casi lei deve considerare che c’è sofferenza e che il compito della psicologia, ma anche della solidarietà umana, è sempre quello di comprendere e di aiutare chi soffre – a prescindere dal fatto che sia o che faccia la vittima, perché comunque sta soffrendo e chiede aiuto. A volte è giusto essere energici nel dare aiuto, anche bacchettando un po’ coloro che si adagiano in una sofferenza un po’ comoda pur di non assumersi responsabilità. Credo sia questo l’intento provocatorio e ad un tempo buono del suo intervento e perciò lo apprezzo e la ringrazio.
Un caro saluto
Pier Piietro Brunelli – Psicologo – Psicoterapeuta
Ha risposto perfettamente, non bisogna mai fare di tutta un’erba un fascio altrimenti si potrebbe instillare la convinzione principalmente nelle donne che tutti i maschi sono “mostri” o “bestie diaboliche” da evitare. Io sono stato vittima di una donna “vampira” come la definisce lei, dall’apparenza angelica e dolce ma che mi ha manipolato psicologicamente fino a non farmi più sentire praticamente un uomo. Per fortuna, ma non troppo, la storia si è conclusa in breve tempo ma dopo un anno ne porto ancora gli strascichi in quanto di fronte ad una qualsiasi donna se prima sentivo il mio ruolo di “uomo” adesso mi sento ancora come un “inetto”, “impotente”. Ma ammetto anche che ho avuto le mie colpe in quel rapporto, dove forse anch’io in qualche modo ho illuso lei anche se però in buonissima fede, perché almeno io ci “credevo” davvero. La ringrazio per la pronta risposta.
Gentile Andrea, io le consiglio di approfondire in senso terapeutico e spirituale i disturbi che le ha trasmesso e lasciato quella relazione. E’ importante che il male si trasformi in bene, per lei e per tutte le manifestazioni energetiche del bene… così la malattia diventerà una ‘benettia’, cioè uno stimolo (seppur doloroso) a progredire energicamente nel bene, ma a tale riguardo bisogna accettare la sfida e intraprendere un duro, ma amorevole cammino di cura di sé, è una questione di volontà, di responsabilità, di pace… in tal senso la cura di sé è anche cura del bene per gli altri e per la totalità.
Salve a tutti, dopo aver letto gli argomenti spiegati qui sopra, vorrei sapere se c’è qualcuno che, come me, ha un figlio narcisista. Sono un genitore allo stremo delle forze, soprattutto mentali. In famiglia siamo tutti (specialmente la madre) costantemente calpestati da lui e ho paura di fare qualche sciocchezza prima o poi……
Comprendo la sua esasperazione, ma è evidente che l’argomento qui trattatato riguarda le dinamiche narcisistiche (patologiche e non) nelle relazioni affettive tra adulti. Se effettivamente lei e sua moglie sentite di essere giunti ad un punto limite è importante che vi rivolgiate da uno specialista, prima di “fare sciocchezze” come scrive lei e soprattutto per evitare l’esacerbarsi del conflitto. Le preciso che eventuali comportamenti narcisistici nell’adolescenza non sono assolutamente afferibili ad un prematuro disturbo di personalità, ma ad una molteplice serie di ragioni interne ed esterne alla famiglia, nonché alla natura del ragazzo, che vanno il più possibile comprese ed affrontate con la miglior disponibilità e maturità genitoriale. Infatti essere genitori è uno dei ‘mestieri’ più difficili del mondo – ‘da che mondo è mondo’ – e nella complessità della società attuale lo è ancora di più. Perciò è importantissimo, o addirittura necessario consultarsi con esperti, che possono rintracciarsi nelle strutture di consultorio della sua zona o attraverso medici che indicano consulenti per la salute mentale degli adolescenti e della famiglia. Se vuole a tale riguardo mi scriva in privato. Troverà i miei riferimenti nella pagina info di questo blog.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli Psicologo/Psicoterapeuta
gentile dottore, l’epilogo non poteva mancare ed io non posso non farne partecipe il blog. Dopo un allontanamento del vampiro, che mi accusava di non essere più come prima, cioè sottomessa ad ogni nefandezza, stanca di promesse non mantenute, stanca di sopportare lamentele inesistenti, quindi non più vittima sacrificale, scopro che la pausa di riflessione che lui definiva solitaria, si svolgeva in compagnia di una istruttrice della piscina nella quale il vampiro va a tenersi in forma per compiere al meglio i suoi scempi. Naturalmente la cosa l’ho scoperta io, perchè prima lui negava ogni addebito, ma si è difeso dicendo che non aveva il coraggio, che era in crisi per colpa mia, che sono l’unica donna che amerà per sempre, ma continuerà a sentire lei.
Dopo avergli vomitato tutto lo schifo che nutro per lui, capisco che, non essendo ormai più un granchè di vittima, non soggiacendo ai sui egoismi, ha trovato una nuova vittima, che come me, sarà in questo mometo incantata dai sui modi manipolatori.
L’unico guaio è che lo vedrò sul posto di lavoro ogni giorno, e sarà un torcersi lo stomaco ogni volta.
So che ne escono vincitori solo in apparenza, ma dopo tutto quel gli ho permesso di farmi, gli infliggerei una punizione con i fiocchi se la coscienza me lo permettesse.
Purtroppo in questi giorni, complice l’ulterore solitudine data dallo spopolamento estivo, sono caduta in un’angoscia notevole.
L’aver saputo che a distanza di 20 giorni dal momento di pausa che avevamo intrapreso lui abbia subito incominciato a frequentare una ragazza, mi ha indotto uno sconforto profondo.
La mia ferita narcisistica, la mia dipendenza affettiva, ha raggiunto livelli folli.
Lo persegiuto con messagi continui chiedendo spiegazioni che non possono esser date, dice che sono la donna che semprè amerà, ma intanto scrive e messaggia di continuo l’altra.
Una persona sana, al mio posto, lo manderebbe a quel paese e cercherebbe di ritrovare se stessa.
In me, invece, si innesca un processo ossessivo di pensiero concentrato su di lui, non dormo e mangio da giorni, cerco di attirare la sua attenzione senza alcun rispetto per me stessa.
E’ proprio come una droga, ora l’astinenza è fortissima, la dipendenza affettiva mi porta al limite della follia.
Ricomincerò la terapia psicoanalitica a settembre, ma sino ad allora come tirerò avanti?
Ciao… fatti forza… vivo anche io una situazione simile alla tua.. tutti i giorni lo vedo al lavoro.. anche lui bugiardissimo e sempre pronto a corteggiare qualunque donna pur giurando amore eterno a me sola… quante coltellate mi ha inflitto… però… fortunatamente… ho iniziato a guardarlo con occhi diversi… un cinquantenne mai cresciuto… egoista, pieno di sè… e mi sono davvero chiesta come ho potuto pensare che fosse lui l’uomo della mia vita… e così ho deciso di chiudere definitivamente… non gli concedo appigli o scuse… non rispondo ai messaggi… è l’unico modo che ho per uscirne definitivamente e il pensiero che lui non faccia più parte della mia vita non mi turba più… merito indubbiamente di più! Finalmente riesco a voler bene prima a me stessa… W me! Sono forte! Spero che anche tu possa trovare la forza dentro di te per girare pagina… Un abbraccio!
Brava Maddy, mi felicito con lei e le auguro di stare bene. Colgo l’occasione per dire che uscire fuori da una relazione affettiva fortemente malata, in particolare con un narcisista patologico, comporta anche un percorso di crescita spirituale per aprirsi con una nuova sensibilità alla vita e alle forze del bene. Infatti il narcisismo patologico è una forma diabolica di egoismo esasperato, che mira a manipolare, sfruttare e rovinare le persone di buon cuore… in tempi antichi i narcisisti patologici maligni non potevano ovviamente essere compresi in senso psichiatrico, ma come persone possedute da entità diaboliche con le quali colludono, cioè non solo sono servi succubi delle energie negative, ma si servono di queste per il loro interesse. Oggi, dobbiamo superare l’aspetto superstizioso di certe spiegazioni antiche, tuttavia, anche entro una visione psicologica scientifica, dobbiamo capire cosa quelle superstizioni volevano trasmettere ed insegnare nel prondo, e cioè in termini psicologici e spirituali. Una cosa ancora che vorrei aggiungere è di evitare in ogni modo la tendenza a demonizzare il partner con il quale si hanno o si hanno avuto problemi, in quanto non è assolutamentedetto che si tratti sempre di narcisismo patologico, ma molto spesso si tratta di incompatibilità caratteriali ed immaturità, le quali producono anche tanta sofferenza e, seppure sempre contengono dinamiche narcisistiche non implicano necessariamente che uno dei due partner sia effettivamente un narcisista patologico più o meno maligno. In ogni caso tutte le questioni e le sofferenze (come le gioie) dell’amore implicano un aspetto spirituale, che ciascuno dovrebbe cercare di coltivare, secondo i suoi valori, i suoi prinicipi, la sua fede e la sua intima sensibilità… infatti lo spirito è l’acqua misteriosa (ma vera, perciò sacra – dal sanscrito “sacro” vuol dire semplicemente “ciò che è vero”) che fa vivere i fiori dell’amore “VERO”, dai quali vengono, frutti, semi e piante… questo spirito detesta l’egoismo patologico che è il padre di tutti i peccati e di tutta la malvagità del mondo… il narcisismo patologico fa dell’egoismo il suo dio, perciò è diabolico, e la sola via per sottrarsi ad esso non cercare di vendicarsi (sebbene questo è un sentimento comprensibilissimo) o di trasformarlo con l’amore (è impossibile, a meno che non subentrino speciali terapie o ‘forze superiori’) , ma di far trionfare il bene, di far prevalere l’amore VERO, non solo l’amore egoistico verso una persona sola, ma verso l’umanità e l’universo nel quale ciascuno è al Centro (quando tende psicologicamente e spiritualmente a trovare il suo proprio Centro). Il narcisismo patologico provoca un malessere all’anima delle partner che ama, uccidendo in essa l’energia spirituale e corporea dell’amore, facendo ‘pentire di aver amato’, generando paura di amare e disamore verso se stessi. Tuttavia questo malessere dell’anima deve essere considerato come un’esortazione dolorosa per far rinascere l’anima ed è in tal senso che per guarire bisogna orientarsi a ritrovare il proprio Centro… che sta tra l’Universo e il Cuore.
Grazie a Maddy e al dott. Brunelli, grazie per la comprensione affettuosa e umana. Leggervi è tirare un bel sospiro di sollievo e, anche se il sollivo non dovesse durae tanto, è sempre importante sapere che ci siete ed avere la possibilità di rileggere i vostri interventi.
GRAZIE…………..
Pensavo fosse amore…e invece…ancora oggi pura manipolazione affettiva. Entrambe sposate, io con 3 figli, lei 10 anni meno di me, senza figli. Entrambe proiettiamo una sull’altra le nostre vite e idealizziamo l’amore sperimentando quell’adolscenza mai vissuta prima. Incastro perfetto. Scopriamo l’amore omsessuale, ma non ci piacciono le donne, è solo una cosa nostra. Tutto sembra bellissimo, agli occhi degli altri due grandi amiche…le vittime di questo casino, i miei figli. La maggior parte del tempo a litigare, picchiarci, scene teatrali per attirare l’attenzione una dell’altra. Ci separiamo entrambe con la speranza che forse questo potrebbe portarci gioia, ma non è così. un altalena di amore e odio e traumi continui miei di sopportazione di minacce di suicidio, omicidio, verso imiei figli e la paura aumenta e io cerco di tenerla buona. l’ho lasciata 3 volte e sono ricascata nella sua trappola di seduzione e pianti e promesse che poi non vengono mantenute al primo stato d’ansia.
La cosa più drammatica: mia figlia che ancora oggi si porta dietro le ferite psicologiche subite da questo rapporto malsano, è diventata anoressica/bulimica, soffre di continue depressioni, autolesionismo e vuole andare via di casa. Tutto questo esploso nel giro di pochi mesi e venuto a galla a un mese dalla maturità (che non ha sostenuto). io sono distrutta, piena di sensi di colpa e ho una forte depressione con ideazione suicidaria perenne. Ho raccontato tutto a lei (amica), ma naturalmente non capisce il mio dolore e quello dei miei figli e non vuole saperne di chiudere questo rapporto. io temporeggio, l’ascolto per ore al telefono, ho cercato di mettere dei paletti, ma dura poco. Il problema di fondo è la mia paura che ormai è diventata cronica. ho nascosto ai mei figli che la rivedevo e sto nascondendo che la risento (lo faccio per tenerla buona?) non capisco più se il sentimento che provo per lei è ancora amore. Sto molto male e vorrei farmi ricoverare per stare in un ambiente dove possano proteggermi. Perchè è così difficile chiudere questo rapporto? ho paura dei casini che potrebbe rifare, ho paura per la mia incolumità e quella dei miei figli. La multipersonalità di questa donna mi spaventa, tantissimo e non so come uscirne. La sua furbizia e intelligenza sono altissime e i doppi vincoli che usa mi stanno facendo impazzire. Dottore, Ha proprio fatto un quadro preciso di questo rapporto malato. Lo so che sono io la prima che dovrebbe essere forte a tal punto ma solo al pensiero che se dovessi chiudere la storia lei inizierebbe a perseguitarmi o minacciarmi, mi fa desistere e soccombere. Il mio bisogno d’amore mi ha fregato in pieno, uscita dalla padella (mio marito) finita nella brace (offuscata dalla seduzione). perchè non prevale il mio istinto materno? perchè….mi aiuti la prego non ce la faccio più. Grazie
Mi spiace molto per la sua situazione. Deve rivolgersi al più presto da uno specialista psicoterapeuta o psichiatra. Ho ripetuto più volte che questo blog serve per riflettere. Non è possibile ricevere alcun aiuto concreto e professionale senza che uno psicoterapeuta la conosca direttamente. Comunque, nonostante io abbia scritto fino alla noia che le problematiche della relazione affettiva non riguardano soltanto le dinamiche narcisistiche più o meno patologiche, vedo che lei, come altre persone continuano a fraintendere o ad interpretare in modo massimalistico. Da quello che lei scrive mi pare evidente che il caos emotivo e affettivo è dovuto anche ad altri copnsistenti fattori. Quando la confusione e la sofferenza giungono al massimo, se non si sa cosa fare, bisogna al piu’ presto recarsi presso una unità psichiatrica dei servizi pubblici della salute. Si può stare assolutamente certi che si troveranno aiuti immediati efficaci e personale umano e preparato che farà tutto il possibile per dare un aiuto concreto. Poi in un secondo momento si esaminerà se è il caso e dove e quando si potranno avere cure più personalizzate, anche in privato (giacché purtroppo è raro trovare nel sevizio pubblico un’assistenza continuativa in termini di psicoterapia). Comunque sia, non ci si deve perdere d’animo, se il problema è psicologico bisogna curarsi, come se si trattasse di ogni altro malanno. Se ci si cura psicologicamente si fa del bene a se stessi e a chi ci sta vicino, si evita un peggioramento e di commettere atti irresponsabili, si può guarire e si può perfino scoprire nuove energie ed evolvere. Soltanto che, come per ogni malanno, bisogna farlo bene, affidandosi ad uno specialista – certo anche informandosi e partecipando ai blog se si vuole, ma senza pretendere che ciò risolva i nostri problemi specifici, è impossibile, e può essere anche fuorviante. In questo blog si sviluppa un dibattito conoscitivo e di solidarietà, ed io offro la mia assistenza a chi me la richiede secondo le normative vigenti e la deontologia dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti al quale sono iscritto, non posso fare di più. Con questo blog, oltre a proporre una riflessione e un dibattito di solidarietà sul narcisismo patologico nelle relazioni affettive, l’Associazione Culturale Alòbedo propone anche altri argomnenti ed articoli, ma in ogni caso si tratta di informazione, seppure abbastanza approfondita, e non di scorciatoie per evitare un supporto terapeutico adeguato e normale. Per cui, come sempre auguro a tutti di superare ogni problema, ma esorto a cercare di farlo con impegno e serietà. Chi si prende davvero cura di se stesso affidandosi a cure esperte è già a metà dell’opera, è già sulla via di guarigione, chi invece pensa di farlo attraverso Internet si sta sbagliando, e quando si sta già molto male non ci si può permettere di sbagliare, bisogna fare le cose per bene (e qui, come altrove, ho indicato quali sono tanto per incominciare).
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta)
Gentile professore,
intanto la ringrazio per l’attenzione.
Purtroppo, nel mio breve sunto non ho sottolineato tutti quegli aspetti di ordine narcisistico-manipolatorio presenti nell’agito del mio ex partener quali: il costante abbandono, la prepotenza, la ricerca di assoluta attenzione, mettere al primo posto le proprie esigenze, autocommiserazione, assenza di responsabilità, piacere nel vedere il partner distrutto e senza più rispetto per se stesso, agire anche in modo immorale per raggingere i propri scopi.
Ad ogni buon conto, oltre tutto questo, posso dirle che per anni ho seguito una psicoterapia del profondo, e non a caso, sono passata da un marito-padre, ad un compagno-vampiro. Forse è giunto finalmente il momento di non cercare più in un compagno la mia parte mancante, e cioè l’amore, la cura che non nutro per me stessa. Raggiunto questo equilibrio, sarà possibile instaurare un rapporto d’amore sano, non fondato su compensazioni varie.
La mia infanzia è stata molto difficile, ho ricevuto poche cure, ho sofferto di depressione, ma in questo momento, seppur sofferente e stanca, merito la consapevolozza ottenuta con il percorso terapeutico, non sono più caduta nell’abisso della depressione .
Non credo che l’incontro col mio vampiro sia accaduto per caso, anche se doloroso, mi ha insegnato molto, le cicatrici che residueranno saranno il mio bagaglio di forza per futuro.
Non mi cullerò più nelle favole per sedare i vuoti interiori, attiverò la giusta autoprotezione perchè dobbiamo amore e cura verso noi stessi prima di offrirla ad altri.
In realtà mi son fatta, e lasciata fare, tanto di quel male che non saprei neanche da dove cominciare.
Quando l’ho incontrato, 5 anni or sono, ero sposata da quasi 20 anni, un figlio adolescente, e tanta insoddisfazione accumulata per un rapporto coniugale che non aveva più nessuna verve, semmai l’avesse avuta. Un marito buonissimo, ma più padre che compagno di vita.
Dunque, incontro “lui” che mi travolge, un uomo-bambino un pò folle, ma, a quel tempo mi sebrava solo folle d’amore.
Inizia una relazione, io opero fughe da casa invantando scuse, lui richiede il “suo” tempo con me. ed infine anche di lasciare mio marito.
Io, naturalmente, con occhi foderati di tutti i salumi esistenti, lo faccio, senza chiedergli nulla ed alcuna garanzia.
Il calvario ha mille sfaccettature: continui abbandoni per futili motivi, nessun rapporto affettivo verso mio figlio che per lui è solo un ostacolo. Io non desisto, anzi, ogni volta imploro e prego senza alcuna dignità.
Colpo di scena ulteriore, compare la madre padrona che incomincia a perseguitarmi minacciandomi con lettere offensive sul luogo di lavoro, me la ritrovo anche sotto casa dove viene per recuperare il figlio 40enne che non deve avere un rapporto con una donnaccia separata di 7 anni più grande.
In tutto questo, lui non riesce a tener fronte alla madre, vive ancora con i genitore, ma per interrompere le sue aggressioni nei miei confronti, a mia insaputa cosa fa???? Si fidanza con una del suo paese e mantiene una doppia relazione!!!!!!!!! Scoperta la cosa, succede un macello, Lui imlora spiegando che lo faceva per tener buona la madre e sistemare le cose. Cosa faccio io? Continuo a tenere in piedi la relazione! Ormai, però è tutto sfilacciato, io covo un rancore enorme, lui continua a vivere con i genitori e, fra lavoro e distanza di abitazioni, ci vediamo poco e male.
Arriviamo ad oggi, quando, finalmente, viene assunto a tempo determinato come medico dell’Istituto presso il quale io lavoro, dunque……..
Entra in crisi profonda dicendo che il rapporto è ormai stanco e che lui è depresso ecc.ecc.
Situazione finale: Io resto sola con mio figlio che oggi ha 19 anni, in una solitudine allucinante, senza amici e solo un fratello che vedo poco.
Lui continua a stare con i suoi, continuando a fare la vita da scapolo che ha sempre condotto, non avendo alcun rimorso per ciò che mi ha chiesto, ciò che ha stravolto. Lui passa sulla vita delle persone e le distrugge, ma è ancor più vero che io ho consentito tutto ciò.
Mi sento stranita, ho 48 anni compiuti ieri, non ho più fiducia in nessuno e non ho voglia di far nulla della mia vita.Stanca.
mi dispiace tantissimo davvero. ti capisco a me è successo praticamente la stessa cosa e ora sono separata con due bimbe piccole. ma non devi buttarti giu così. devi essere felice che sia finita e che ora anche se duramente puoi ricominciare. non è mai troppo tardi. E come dice il detto meglio soli che mal accompagnati!!!!! al mondo ci sono anche persone tanto tanto buone, come forse tutti quelli di questo blog che come te sono state vittime proprio perchè buone. e guarda quanti siamo!!!! se hai bisogno di chiaccherare per sfogarti un pò scrivimi pure. scrollarsi di dosso certe rabbie fa solo bene. un bacio e un abbraccio immenso.
ciao
cara Laura,
il tuo abbraccio è stata una carezza per l’anima.
Purtroppo non saprei dove scriverti, non posso usare il blog come se fosse la mia posta elettronica. Se hai modo di inviarmi un tuo indirizzo per inviare mail, lo farò molto volentieri. Chissà se non possa nascere un rapporto di amicizia e sostegno.
Ricambio affettuosamente il tuo abbraccio
Cara signora, da quanto scrive non sembrerebbe che la problematica sia legata ad un partner specificamente portatore di DnP. Ci sono evidentemente altri problemi relazionali, seppure nello sfondo di ogni problema di coppia vi sono quasi sempre dinamiche di carattere narcisistico. Una relazione può avere problemi per un’incompatibilità di carattere o per una certa immaturità del partner (che risulta evidente quando, come in questo caso, diventano influenti ed anche disturbanti i genitori).
A lei e a tutti voglio allora ricordare il testo di Apuleio “Amore e Psiche” che ha grande significato in temini psiconalitici (vedi ad esempio l’analisi di Neumann, allievo di Jung). Le storie d’amore che fanno soffrire, di qualsiasi tipo, costringono ad un’elaborazione della psiche. Quindi non bisogna passivamente lasciarsi sopraffare dal dolore o reagire in modo disequilibrato e a volte persino autodistruttivo, ma assolutamente iniziare un qualche percorso di consapevolezza della propria interiorità e di crescita personale. Un percorso specialistico, valido, comprovato è a mio avviso possibile attraverso la psicoterapia, con uno/una psicoterapeuta con il/la quale si riesce a stabilire una relazione empatica, di fiducia, di solidarietà, di autenticità. Insieme a tale percorso si possono esplorare anche altre pratiche di tipo corporeo e spirituale, tuttavia, dopo anni di esperienza professionale (ed anche personale) sono certo che la psicoterapia è un percorso estremamente preciso e valido per la trasformazione delle sofferenze della vita amorosa in un’elaborazione psichica che aiuta ad una trasformazione e al recupero di energie.
A tale riguardo esorto tutte le persone che sono ferite nell’anima/psiche a non lasciarsi andare e a ricercare le possibilità migliori per intraprendere una psicoterapia, a volte può essere importante anche un percorso breve, ma è comunque determinante considerare di prendersi cura del proprio mondo interiore – il mito di ‘Amore e psiche’ fa capire che la ragione delle pene di amore è proprio quella di ‘forzarci’ a prenderci cura della propria anima/psiche in termini analitici, simbolici, espressivi, spirituali – ciò si può fare in parte da soli, ma bisogna avere l’umiltà e la ragionevolezza di capire che in certi casi è indispensabile la relazione e il dialogo con figure professionali esperte, in particolare nell’ambito della psicoterapia.
Purtroppo la concezione della terapia alla quale questa società ci ha abituato si basa sullìidea che vadano curati solo i mali fisici (e talvolta anche con l’uso eccessivo di farmaci, e che non sempre sono necessari). Invece il dolore psichico viene spesso non curato, con conseguenze che talvolta diventano pericolose, anche per la salute fisica. Si crede che la psicoterapia serva ad i pazzi, oppure si va dallo psichiatra a chiedere rimedi psicofarmacologici, oppure ci si tuffa in percorsi pseudoterapeutici poco chiari… ebbene è invece importante considerare che la psicoterapia è la disciplina specialistica affinché il dolore psichico possa essere non solo provvisoriamente attutito (come dovrebbero fare gli psicofarmaci) , ma possa essere elebarato per una trsformazione verso un migliore equilibrio, una conoscenza più profonda di se stessi, e quindi anche dell’amore… è questa la ragione per cui esistono le pene d’amore, per costringerci a metterci seriamente in contatto con la nosta anima/psiche ed averne cura nel profondo.
Vedi in questo blog l’articolo “Con la psicoterapia junghiana il rospo si trasforma in principe anche senza il bacio della principessa” http://albedoblog.wordpress.com/2010/04/20/con-la-psicoterapia-junghiana-il-rospo-si-trasforma-in-principe%e2%80%a6-anche-senza-il-bacio-della-principessa/
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli / Psicologo-Psicoterapeuta
Salve sono una ragazza di 18 anni e da quasi un’anno ho una storia cn un ragazzo di 21 anni.
Durante l’anno ho passato momenti difficili, non riuscivo a comprendere i comportamenti del mio ragazzo,verso la persona che lui dice di amare;infatti leggendo il suo articolo mi ritrovo a cogliere tanti segnali che mi facciano pensare che il mio partern sia affetto dal disturbo narcisistico.
Ho dovuto perdonare suoi comportamenti incomprensibili, tra cui un tradimento, nascosto per 2 mesi, neanke rivelato.
Ho sempre pensato che forse non riesce a dimostrarmi amore, che nn ne fosse in grado..ma mi sto accorgendo che non è così.
Sembra che usi delle tattiche cn me, come per tenermi in trappola, si destreggia abilmente fra il bene e il male, e in seguito a questo non riesco a capire le sue vere intenzioni e di conseguenza non controllo me stessa e la situazione lasciandomi trasportare dalla sua capacità di manipolare.
Dopo tutto, vorrei continuare la relazione, ma più di tutti vorrei aiutarlo a uscirne fuori,almeno in parte.
Le chiedo, gentilmente, di aiutarmi a confrontarmi con un narcisista patologico all’interno di una relazione che si intende continuare e magari mischiare alcuni consigli su come “divertirsi” senza farsi del male.
Grazie della sua disponibilità. buona giornata.
Qui c’è una notevole incongruenza, tu dici: “…i comportamenti del mio ragazzo,verso la persona che lui dice di amare…” prego chiarire.
Ho letto con molto interesse tutto l’articolo sulla manipolazione affettiva e il disturbo narcisista. Come studente di psicologia mi sento ancora più “stupido” da non aver colto determinati segnali dalla mia ormai ex partner, la quale mi ha lasciato per un altro ragazzo. In questi giorni sto cercando di trovare una motivazione psicologica di fondo a certi suoi comportamenti, e piano piano mi sono avvicinato all’idea che soffrisse (almeno in parte) di un disturbo narcisistico. Oltre a ciò, mi sono anche accorto che certi suoi comportamenti erano manipolatori…ma come faccio a esserne sicuro? Vorrei esporvi succintamente alcune situazioni che ho vissuto.
1) Agli inizi della storia a letto era molto provocante, ma tutt’ad un tratto arrivava a dirmi “ok, basta così, buona notte”. Insistendo parecchio riuscivo a ottenere un rapporto completo, e con l’andare della storia questa cosa è venuta meno, ma è stata sostituita da dolori e nausee che almeno il 50% delle volte mi costringeva a interrompere il rapporto a metà.
2) Alcune battute sugli amici, come per esempio “hai visto che L. da quando ha conosciuto i nuovi colleghi ti chiama meno?” oppure “hai visto che i tuoi amici organizzano le cose su facebook senza chiederti niente?”. Io le prendevo come battute, ma se ci fosse qualcosa di più?
3) Se arrivavo da lei troppo felice mi diceva “come mai sei così agitato? agiti anche me”
4) Quando le ho detto che avevo partecipato a un concorso per scrittori di racconti horror mi ha risposto “ahah, ma tu scrivi?”
5) Sminuiva la mia tesi di laurea dicendo che non vede l’utilità. Penso che questa sia una risposta rancorosa al fatto che io avevo detto, forse spiegandomi male, che della sua tesi non capivo la finalità, perché era un lavoro da linguisti, e io in quel campo sono completamente ignorante.
6) Si è fatta voler bene in famiglia, accompagnandomi, su sua iniziativa, a visitare le mie nonne in casa di riposo.
7) Spesso diceva di essere stanca e di voler stare a casa. Si offendeva quando non era al centro della mia attenzione e se non mostravo ringraziamenti sentiti anche per piccole cose.
8) Mi ha lasciato praticamente da un giorno all’altro e ho saputo che frequentava già questo ragazzo. Non mi ha mai chiamato o chiesto di vederci di persona dopo che avevo saputo questa cosa. Nelle mail che mi ha mandato mi ha rimproverato di averla cancellata da facebook, di scriverle delle mail dove avevo sbalzi d’umore che “l’avevano fatta riflettere” e che la colpa della fine della relazione era dovuta a dei miei scatti dei quali aveva paura. Ma precedentemente i motivi che mi aveva detto erano “non c’è più entusiasmo” e “in questo momento non riesco a darti tutto quello che vorrei darti”. Aggiungo solo che era da ottobre che non avevamo un litigio, e lei mi ha lasciato a fine maggio.
9) Sognava sempre di acquistare borse Louis Vuitton e di vivere in un attico. Si atteggiava spesso da principessina e si attorniava di gente con la quale poteva sentirsi superiore. Anche il ragazzo che ha adesso lo prendeva in giro spesso, dicendo che nessuna donna ci stava con lui e che, pur avendo 32 anni si vestiva come un 16enne.
Chiaramente non era sempre così, sapeva anche farsi voler bene, soprattutto sul piano materiale, con regali vari.
Ma più leggo di queste manipolazioni sottili e della personalità narcisistica più rivedo certe cose della mia relazione.
Voglio vedere più di quello che c’è in realtà?
ciao, mi dispiace davvero, e immagino tu non ci stia troppo bene. io non credo lei fosse affetta da questa patologia penso solo che era una grande egoista, viziata e anche parecchio str……
da ciò che scrivi, a meno per quello che posso capirne io avendo vissuto una relazione con una persona davvero affetta da questa patologia, non trovo che ti abbia plagiato. io del mio ragazzo ero dipendente e ancora oggi dopo sette mesi, da due che resisto a non cercare più il suo contatto, sento ancora quella dipendenza. ci sono volte che faccio davvero fatica a trattenermi dal chiamarlo e dal ritornare sui miei passi. leggiti il mio racconto se ti può servire. ciao ciao e in bocca al lupo per tutto.
Ciao Laura,
leggo solo ora la risposta al mio post. Ieri ho avuto la possibilità di parlare di persona con il dott. Brunelli, il quale, dal mio racconto, ha trovato che qualche problema di tipo narcisistico in quella ragazza è presente. Nel mio post precedente sono stato molto succinto, le provocazioni e le manipolazioni erano più a puntura di spillo che eclatanti, anche perché nonostante tutto di carattere ne ho parecchio (e se n’era accorta anche lei quando dopo circa 4 mesi di relazione l’avevo mandata a cagare. Poi è tornata fingendosi una brava psicologa, cambiando superficialmente ma intimamente restando la stessa, aspettando solo l’occasione di vendicarsi quando mi avrebbe fatto più male). Sicuramente tu hai vissuto una storia molto più “pesante”, io, forse anche grazie al fatto di studiare lontano e di vederci solo nei week end (a proposito, chi si faceva più di 700km tra andata e ritorno a week end in auto solo per vederla? ci siamo capiti…) non è riuscita a plagiarmi più di tanto. Immatura lo era eccome, ma aveva anche un certo talento ad “addolcirmi l’io” e a rovinare i momenti in cui ero felice (o mentre stavamo passando una bella serata). Ora sto decisamente meglio, piano piano me ne sto facendo una ragione, e il seppur relativamente breve colloquio con il dott.Brunelli mi ha decisamente aiutato. Spero che anche tu stia meglio, dal tuo racconto ho visto quanto è stata dura per te.
Io ringrazio chi mi ringrazia e sono molto contento quando vedo che i miei pazienti stanno meglio e anche quelli che partecipano solo al blog. Perciò non vi nascondo che i ringraziamenti e le vostre buone notizie mi aiutano molto a lavorare con impegno e con uno spirito di vera solidarietà. Detto ciò però voglio chiedere ai mei pazienti di evitare di portare nel blog commenti e osservazioni relativi ai colloqui personali con me, ciò non fa bene all’analisi che è un luogo e un tempo molto personale e riservato, com un laboratorio che deve essere il più pssibile ‘ermetico’, intimo, privato, sia per se stessi, sia per me e sia per gli altri ch magari non possono o non si sentono di venire a consulto da me e che potrebbero inconsciamente sentirsi in svantaggio… questo non deve avvenire, siamo qui per aiutarci a pari livellodi soldarietà, le testimonianze, anche se scaturiscono in seguito a colloqui sono lecite, ma senza indicarne la fonte (cioè si può dire: “ho compreso o non compreso certe cose da un consulto, dall’analisi, oppure mi sono state util o no, ma senza dire il nome dello psicoterapeuta, né il mio né quello di un altro) e soprattutto i pcommenti al blog possono servire sia come sfogo, elaborazione, modo di esprimere il dolore e sia anche com consiglio, come aiuto per gli altri, come testimoninza nel voler tranquilizzare e dire che ce la si può fare… Allora un abbraccio a tutti.
Pier Pietro Brunelli
Psicologo – Psicoterapeuta
Mi scuso per aver riportato le cose dette durante l’analisi, ma la sensazione di sollievo che ho avuto dopo il colloquio mi ha spinto a postare ciò che ho postato ;) Comunque leggendo altre testimonianze mi accorgo di quanti (sia uomini che donne) si siano trovati di fronte una persona apparentemente fragile, ma che nascondeva un lato più o meno cattivo. Trasformare la malattia in una benettia è anche capire cosa abbiamo vissuto e trarne insegnamento. E soprattutto evitare di diventare vampiri anche noi. Dopo questa storia con una persona così ho avuto l’occasione di poter iniziare una storia con altre ragazze, ma non ho voluto per non passare al “lato oscuro” anch’io e usare una povera ragazza innocente per dimenticare una str…
A freddo mi rendo conto che quei sensi di colpa fortissimi che era riuscita a mettermi addosso sono tutti miei punti deboli che lei aveva “scoperto” e che aveva sfruttato per abbattermi ancora di più. Ora come ora provo una fortissima delusione e un po’ di scoramento. Ma come diceva Beppe Grillo “il cervello è l’organo più coglione che abbiamo”, ma io aggiungo che piano piano ci arriva a capire le cose ;)
Seminario: “Il Narcisismo patologico e distruttivo nelle relazioni affettive. Trasformare il danno psicologico in un’esperienza di crescita”
Coloro che subiscono o hanno subito manipolazioni, inganni e violenze psicologiche nell’ambito di relazioni affettive e fiduciarie caratterizzate da narcisismo patologico, hanno bisogno di comprendere e di elaborare tale esperienza negativa, al fine di non incombere in uno stato psichico traumatico e destabilizzante. Il seminario fornirà – ad un piccolo gruppo di partecipanti SU PRENOTAZIONE – strumenti di analisi e un’introduzione a specifiche pratiche di “Immaginazione attiva” per potersi auto-aiutare e risollevarsi .
ROMA –
Sabato 2 ottobre ore 15 – 18,30 – Domenica 3 ore 9, 30 – 13, 00 Presso Borghetto di Roma: http://www.borghettodiroma.it
Colloqui individuali : Venerdì 1, Domenica pomeriggio, 3 Lunedì 4 .
Per partecipare al seminario e per i colloqui individuali è indispensabile un preventivo colloquio telefonico con il
Dott. Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta – contatti: http://www.albedoblog.wordpress.com/info/
Avvertenza, c’è un problema per la pubblicazione di nuovi commenti, per adesso si può partecipare con le repliche.
INTRODUZIONE
Nella vita la sofferenza c’è sempre e c’è anche per i narcisisti patologici, c’è quella normale come per tutti e poi arriva loro anche quella che hanno ribaltato sugli altri… comunque sia, lei se dovesse rinascere e potesse scegliere preferirebbe essere Anna Frank o Hitler? Ci pensi bene, lo so che è difficile una risposta veramente sincera. Certamente la mia domanda non deve essere presa come una provocazione a riflettere piuttosto che come un paragone esagerato, in quanto le sofferenze di Anna Frank e la crudeltà di Hitler sono ad un livello di senso estremamente differente rispetto alla relazione tra un narcisista patologico e la sua preda. La ‘preda’, già ferita e per questo ulteriormente aggredita (come fanno le iene con gli animali feriti) ha nel nostro caso (del narcisismo) molti vantaggi in più rispetto al suo aggressore. La preda ha avuto e potrà avere (dopo il superamento del trauma) la possibilità di provare l’amore e di raffinare questa sua capacità di amare, comprendendone le cecità eccessive, i diffetti, gli egoismi… nella vita l’Amore è importante, non crede? Lei accetterebbe di essere come un narcisista patologico, cioè come una persona che non può veramente amare nessuno, e si illude tuttalpiù d’amare (per un po’) soltanto chi provvede ai suoi interessi ai suoi egoismi e alle sue manie di grandezza? Lei vivrebbe una vita nel dubbio di non essere mai riuscita veramente a capire cos’è l’Amore, inventandosi maschere, ipocrisie, manipolazioni per stare a galla nel modo migliore tirando sotto gli altri, in particolare chi la ama? Lei sceglierebbe di non soffrire per amore a patto di non provare amore, ma solo desiderio interessato che si approfitta dell’altro? Veda lei… Io preferirei essere stato preda di un narcisista patologico, ma sapere che ho amato e che posso avere, una volta superato il trauma, sviluppare la gioia di tornare ad amare, ma in modo nuovo, più elevato, riconoscendo che mi ero innamorato in modo infantile a causa della mia ferita di una iena/vampiro… io non vorrei mai, pur di non soffrire, essere una iena/vampiro o un piccolo Hitler, preferisco soffrire e vivere questa vita il più possibile nella pienezza delle emozioni e delle sensibilità (perfino come ha vissuto Anna Frank, così come ci racconta nel suo diario), preferirei addirittura aver vissuto con la capacità di amare senza esserne corrisposto che con la capacità accanita (patologica) di sfruttare l’amore degli altri… poi stia sicura che in un modo o nell’altro, a tempo debito, chi deve pagare paga, come ha pagato Hitler… e comunque anche se apparentemente non dovesse pagare in modo eclatante la paga per aver vissuto una vita senza aver provato le emozioni e i sentimenti più autentici e belli, e questa è già veramente una grande punizione. Infine come e quando diavolo i narcisisti patologici la paghino diventa secondario, l’importante è che la preda riesca a risollevarsi, diventerà allora non più una vittima, ma un MARTIRE dell’Amore, la sua sofferenza diventerà un sacrificio in nome dell’Amore, la sua vita dovrà scoprire un nuovo senso dell’Amore e allora farà del bene a sé e a coloro che lo meritano, e allora non sarà più un martire, ma una persona libera, con la ferita guarita, così sarà pronta per incontrare un amore più vero se il destino così vuole, e quindi una persona che a sua volta merita amore e che quindi sarà molto migliore della iena/vampiro traumatizzante… Mi creda, meglio essere feriti, essere amorevoli, coscienti e curarsi, piuttosto che ferire, essere odiosi, incoscienti e incuranti (e questo anche al di là del narcisismo patologico).
Buongiorno
Informo che dal 6 al 9 agosto ricevo a Modena (inclusi Sabato e Domenica).
Per eventuali informazioni e appuntamento è necessario scrivermi o telefonarmi entro Martedì 3 agosto.
Cordialissimi saluti e buone vacanze “NARCISSISM FREE”
Pietro Brunelli
02/8376990 – 339/1472230
e-mail: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it _______________________________________________
Psicologo-Psicoterapeuta – Ordine degli Psicologi Lombardia n.03/6614
Specialista in Comunicazioni Sociali (Università Cattolica di Milano).
Dottore in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo (DAMS Università di Bologna).
http://www.albedo-psicoteatro.com http://www.copysauvage.com http://www.albedoblog.wordpress.com
È possibile avere il test tdN? Sarei molto interessata a capire l’entitá del mio trauma da incontro con una personalitá narcisitica dalla quale sto uscendo o meglio sto sforzandomi a costringermi ad uscire con tutta la forza della mia consapevolezza e con buone letture come il vostro blog!
Grazie
Per richiedere il TdN è necessario telefonarmi (vedi riferimenti pagina info) in quanto sono necessari alcuni chiarimenti che posso dare solo a voce, ciò nel rispetto della deontologia professionale e delle normative inerenti ogni tipo di diagnosi e terapia (essendo il sottoscritto Psicologo/Psicoterapeuta iscritto all’Ordine).
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
buon giorno, oggi sto malissimo, nonostante sia cosciente del fatto che era negativo per me mi manca terribilmente oggi. vorrei chiamarlo, sentirlo, vederlo, e resistere è davvero difficile.
ma perchè non riesco ancora a dimenticarlo? perchè in certi momenti tendo ancora a vedere solo la realta che lui aveva creato e non quella che ho visto e sentito io?
perchè mi dico : magari era tutto vero? magari lui diceva la verità e sono io che ho buttato tutto?
Certe relazioni negative agiscono come una specie di droga, quando si esauriscono si entra in una sorta di crisi di astinenza. In particolare la parola narcisismo è collegata a narcotico, e in effetti la dinamica narcisista è particolarmente narcotizzante. Nelle fasi di astinenza , oltre ad applicare i rimedi della saggezza, è importante chiedere un sostegno, in emergenza a qualsiasi medico, ma se è possibile ad uno psicoterapeuta, al fine di procedere al più presto ad un processo di disintossicazione psichica.
Gentile dottore,Visto che lei tratta il problema dalla parte di chi viene accusato di stalking
forse è lei la persona più adatta a darmi un consiglio per lasciare una persona che non vuole assolutamente e che minaccia di dire tutto al mio compagno.
Devo per dire tutto al mio compagno e lasciare che lui si sfoghi dicendo a tutti della nostra relazione ,ai miei a lui e sul lavoro?.oppure rimanere con questa persona finché si calma?
Ne ho parlato con altre due persone che mi consigliano di denunciare ma secondo me innescherei solo un desiderio di violenza in lui, che mi consiglia ? grazie per l’attenzione e cordiali saluti.
Gentile Signora io tratto il problema da psicologo non da giurista, perciò il mio dovere è aiutare psicologicamente tutti, e inoltre ervitare che la criminalizzazione di certi comportamenti non comporti l’impoissibilità di trattarli in termini psicologici. La legge sullo stalking come è concepita è una mostruosità, in quanto invece di fornire un aiuto e un controllo psicologico criminalizza in modo disumano, aumentando così i rischi di tensioni, esaperazioni e interpretazioni allucinanti come la sua. Spero lei sappia che non si può denunciare una persona di qualsiasi reato se non lo si è compiuto, sebbene si possa fare una ‘soffiata’ se si teme che qualcuno possa compiere un reato o se si richiede protezione allae autorità competenti per un reato possibile. Quindi il fatto che lei voglia adoperare strumentalmente la legge per stalking affinché una persona eventualmente non la sputtani è assurdo, semma se la sputtanasse dovrebbe denunciarlo per diffamazione e calunnie. D’altra parte se lei si fa un’esame di coscienza se quesata persona è giunto a fare tali minaccie e continua ad avere una relazione che lei ha accettato di avere e accetta ci sarà qualcosa che non è anadato correttamente da ambo le parti. Allora visto che vi potete parlare si può ipotizzare giusta una consulenza psicologica che vi aiuti a negoziare prima che esploda un casino. Il deterrrente legale giusto che lei può usare contro questa persona, non è la mostruosità della legge sullo stalking (mostruosità perché si limita creare mostri criminali laddove c’è disperazione amorosa e perché tutte le persone incapaci di abbandonare senza comprendere e aiutare l’abbandonato, tentano di adoperarla, per ferire ancor di più l’abbandonato e, perfino, creandogli trappole per poterlo meglio denunciare – casi che esistono, che restano ancora molto occultati perché ai giornalisti fa piu gioco sbattere i mostri in prima pagina e perché i processi non sono stati fatti (dove si dimostrerà che spesso si tratta di false accuse – insomma una vergogna diusumanam, che non protegge, ma peggiora la sicurezza delle donne perché crea nel persecutore progetti effettivamente criminoidi, laddove si tratterebbe di accettare una mediazione psicologica, mediazione che i perseguitati spesso rifiutano o non richiedono, ritenendo che è meglio denunciare, così puniscono meglio…) Insomma la sua mail indica che siamo giunti alla follia, si ricordi che per denunciare per Stalking bisogna anche dare qualche spiegazioncina circa il presunto stalking, provi ad andare dai Carabinieri e dire quello che ha detto a me vdrà che glielo spiegano. Ma se le vuole adoperare illegalmente la legge, stalkinizzando il suo amante con trappole, malintesi, falsi appuntamenti, per sviluppare prove sul suo stalkinaggio, molti lo fanno, provi a farlo anche lei… tuttavia bisogna stare molto attenti a barare perché i giudici non sono ingenui e potranno certamente scoprire il misfatto di falsa denuncia per stalking con il risultato che lei si beccherà una bella denuncia per diffamazione. Alcune persone tengono sotto scaco l’amante minacciandolo continuamente di denunciarlo per stalking se non si comporta in un certo modo. Oggi al primo disappunto si tira fuori lo stalking. Molte donne si fanno un vanto di aver avuto almeno uno o un paio di stalking, oppure come lei, alla prima osccasione complessa cercano di servirsene come arma indebita. Purtroppo quando si sceglie di avere rapporti promisqui c’è sempre qualche rischio, non crede? Allora per evitare il peggio si cerca di affrontare il problema innanzitutto con supporti psicologici e con una chiara, e soprattutto onesta, informazione sul piano legale. Io se fossi in lei inviterei il suo amante ad un perorso di consulto psicologico al fine di trasformare nel modo più sereno posdsibile la relazione, sarebbe auspicabile diuventaste amici, evitando di disturbare i carabinieri che sono impegnati in ben altri incarichi, incluso quello di difendere le donne che veramente hanno bisogno di essere difese e le persone più deboli, cosa che oggi hanno più difficoltà a fare proprio perché vengono sempre più spesso chiamati a risolvere beghe personali ed esagerate e false accuse di stalking. In generale quindi, io non vedo il problema dalla parte dello stalker, questa è un’assurdita’, io vedo il benessere per tutti senza che si arrivi ad atti nocivi e alla criminalizzazione, e questo anche affinché le forze dell’Ordine abbiamno davvero più tempo da dedicare alle persone che con chiara evidenza meritano una speciale tutela. Ricordo che la denuncia per molestie era già un deterrente, mentre l’abomivele legge stalking italiana e una presa in giro per tutti, peggiora, il problema, non lo risove, criminalizza il masachile in generale anche se dice di essere uguale per tutti, indebolisce le donne riducendole al rango di prede in fuga, viene considerata la mazzata finale delle relazioni e conduce a fantasie di difesa aggressive improprie e dannose.
nb: per carità anche io ho i miei seri momenti di buio, e a volte mi viene il terrore che torni all’attacco, perchè comunque sento ancora come una specie di legame con lui. la sua capacità di stravolgere il mio modo di vedere la realtà è sempre stata assai efficace ed ho paura che possa riaccadere, e che di nuovo riempia la mia testa di tanta tanta nebbia che a poco a poco sto cercando di mandare via con tanti esercizi di realtà, cioè rianalizzando gli eventi in base solo a ciò che ho visto, toccato, sentito togliendo ogni suo discorso fuorviante. e questo blog, tutti i vostri interventi e gli scritti del dottor brunelli mi aiutano davvero moltissimo.
grazi e grazie a tutti.
Ciao non so se la mia storia sia legata al narcisismo , è durata quasi tre anni ,sicuramente però è una storia malata , fatta di magia all’inizio e poi di rifiuti da parte sua , mi voleva solo esclusivamente mentalmente , i rapporti completi lo mettevano in crisi , e quando si è accorto di avere una grande passione nei miei confronti mi puniva psicologicamente con il suo modo di fare consapevolmente per ferirmi , tutte le volte che ci siamo incontrati , pur desiderandomi trovava sempre una scusa per non avere rapporti completi con me , durante la nostra prima intimità lui era impaurito disperato si sentiva in colpa per avermi sporcata ,ed io cercando di tranquillizzarlo gli dicevo che è semplicemente un atto d’amore , oh davvero difficile raccontarsi io poi non so scrivere ,infatti ho scritto riscritto la storia ma ogni volta cancello , non so il perché… insomma ritornando al racconto ho deciso di chiudere questa storia strana, pochi giorni fa, sono disperata mi sento sola , ma so che attraverso questo amore malato non ho fatto altro che farmi del male , vorrei saper scrivere è troppo lunga dovrei raccontare di me del mio passato o del suo , un amore magico che poi è sfociato nelle nostre frustrazioni , lui voleva avere il potere ed io mi ribellavo continuamente , sapete nel tentativo di scrivere la storia mi sto accorgendo che davvero ho fatto bene a lasciarlo , io non so ma ho provato per lui un sentimento molto forte che non avevo mai provato in tutta la mia vita , se non avesse le sue paure sarei stata la donna più felice del mondo , non credo che potrò dimenticare facilmente stavamo bene insieme, tra noi c’è sempre stata una complicità stupenda …ma appena si toccava la sfera intima diventava aggressivo arrogante iniziavano le punizioni fatti di interminabili silenzi che mi ferivano molto , in tre anni non mi ha mai chiamato con il mio nome mi chiamava “senti ascolta” ci sentivamo tutti i giorni trascorrevo la mia giornata con lui al telefono per via della nostra distanza chilometrica , la prima telefonata della mattina io gli chiedevo “come stai” lui rispondeva “bene” senza chiedermi io come stavo se avevo bisogno di qualcosa …. devo avere la forza di dimenticare , non sarà facile anche perchè , mi vengono i mente i primi sei mesi dove lui fu seducente ,romantico ,sensuale….dopo la tragedia….wow è davvero difficile scrivere , detto tra noi ho paura di scoprire che forse sono io quella che ha dei seri problemi …ciao Gianna.
ciao ,
credo proprio tu abbia fatto bene a lasciarlo. La sessualità in un rapporto è importante, e se questo è così tormentato poi diviene frustrante anche la relazione. Non avere fretta, tieniti impegnata il più possibile, buttati nelle cose che ti piacciono, e se non ne hai scoprile……..prima o poi passa, è il corso naturale delle cose. ti auguro ogni bene.
ps: scrivere aiuta perchè liberi i tuoi pensieri, e non importa se scrivi bene o male nessuno qui ti giudica, anzi…
laura
Ciao a tutti,
io non so se ciò che ho incontrato sia vittima di questa patologia piuttosto che un mitomane, o qualcosa d’altro. Non farò una descrizione sintetica perché le cose ancora per me, o meglio nel mio profondo io, non sono ancora così limpide da poterlo fare.
Perciò narrerò i fatti, sintetizzando e riportando solo gli aspetti più clamorosi.
Innanzitutto sono una donna oggi trentenne madre di due bambine avute in età molto giovane dal mio matrimonio fallito. E durante la fine di questo legame ho incontrato questo personaggio più giovane di me di 5 anni ( all’epoca io avevo 26), ad un corso per lavorare come istruttore di nuoto. Ripensando a quel momento ricordo la mia prima impressione: bello, intelligente, parecchio logorroico e molto molto presuntuoso ed arrogante. Lo conosco meglio e si dimostra dolcissimo, ipersensibile ai miei problemi ed inizia a dipingermi come la donna della sua vita , mi fa sentire la migliore al mondo. E in tutto ciò non c’è nulla di male, anzi dovrebbe essere la normalità di ogni rapporto nei suoi inizi. Lui è ancora studente e lavoricchia partime, quindi con pochi soldi, ma soprattutto viviamo a 180 km di distanza quindi ci si frequentava solo nei weekend , senza le mie bambine, e ovviamente, poiché io ero automunita, andavo praticamente sempre da lui. Per un motivo che oggi forse mi spiego con istinto materno, io non gliele volevo far conoscere, lo tenevo lontano e questo divenne motivo di molte liti nelle quali mi diceva: “in più che io mi metto in una situazione cosi complicata nella mia giovane età, dove non ho una pagina bianca, dove sicuramente meriterei di averti senza questi problemi, tu non mi reputi degno di loro???” insomma faceva sentire me uno schifo e che dovevo quasi essere grata che uno come lui dedicasse attenzioni a me……. E alla fine è riuscito a farmelo pensare veramente.
Cosi mi dava della stronza e dell’egoista se magari dicevo che volevo passare un weekend da sola con le mie figlie, perché lui aveva bisogno e se non passava gli esami incolpava me che lo facevo litigare e quindi lo distraevo.
Piu avanti mi presenta ai suoi al quale non dice che io sono separata e ho due filglie ma mi promette che lo farà. Gli credo e successivamente mi dice che loro hanno capito senza doverlo proprio esplicitare. Ci sono andata un’altra volta e mi sono resa conto che non era vero e da quel momento non sono piu voluta andare. A me di reggere le sue palle non mi andava e poi quelle stesse offendevano me le mie figlie.
Passa un anno e nella sua casa mentre lui lavorava, volgo del mio lavoro sul suo pc dove c’è aperto il suo messenger. Arriva una chat da una ragazza, e cosi leggono tutti i post precedenti. Mi sento male nel leggere cosa scrive :”con la mia ragazza è finita ho avuto un ritorno di fiamma con la mia ex, ne ho conosciuta una ad un corso e una sulla metro……ecc ecc” cosi guardo anche tutte le sue altre conversazioni con donne presenti nei suoi contatti. In tutte fa il piacione, invita di qua e di la….mi sento morire vado fuori dal suo posto di lavoro e gli urlo tutto quello che ho letto in faccia. Vi chiederete e lui???
Non sembra possibile nemmeno a me il dire che ho creduto alle sue giustificazioni strampalate. Lui fin dagli inizi diceva di avere fatto il militare nel suo paese di orgine in medio oriente del quale non farò nome, e che li ritornando in italia lo avevano messo a fare una sorta di agente per la sicurezza, quindi gli davano viaggi da fare e comunicazioni, robe e racconti confusi che mi fanno solo male a ripensarci.
Bene lui mi disse che quelle conversazioni erano messaggi in codice, dove in realtà si parlava di armi e quant’altro. E inizio un discorso che durò davvero 5 ore. Fatto di racconti di guerra di sue sofferenze , di cose orribili viste e fatte e della sua volontà di uscire da questo giro.
La relazione prosegue ma ovviamente non come prima, perché provo ad andare a vanti ma la cosa puzza. Lui risponde poche volte al telefono dicendo che studia, oppure che lo dimentica o che si scarica di botto da solo il telefono ( cose che sono probabili ma non cosi frequentemente come a lui).
E POI LUI AVEVA SEMPRE LA SCUSA PRONTA ANCHE SE SPARIVA PER TUTTA LA NOTTE E DICEVA CHE IO ERO TROPPO MALFIDENTE E CHE AVEVO DEI PROBLEMI GRAVI DI INSICUREZZA CHE MI FACEVANO REAGIRE COSI, ALLA FINE LUI SI ERA MAGARI SOLO ADDORMENTATO.
Dopo un anno e mezzo di relazione lui mi lascia accusandomi di essere una grandissima egoista, una malfidente e che non sopporta il fatto che io ho guardato nelle sue cose.
Io mi dispero cado i depressione dimagrisco da non stare piu in piedi e maledizione a me scatta quel meccanismo: lui non andrebbe a fare il piacione o altro altrove se io fossi piu buona e piu dolce con lui. Cosi lo rincorro mi prostro a lui come uno zerbino. Da quel momento sono diventata totalmente la sua vittima.ho annullato totalmente me stessa e sono stata per un anno e mezzo in balia dei suoi desideri, capricci e bisogni.
Vedo che è diventato molto piu freddo e qualche cosa mi dice che c’è sotto qualche cosa. Tramite la mia conoscenza dell’informatica riesco ad entrare nella sua mail dal mio pc, per cercare di capire cosa accade. Era giugno, per precisione il 7 giugno, e io trovo comunicazione tra lui e alcuni suoi amici\che inerenti alla prenotazione per la data 21 agosto di una nave per andare in sardegna tutti loro. IO NON SAPEVO NULLA ANZI LUI ORGANIZZAVA DI VENIRE CON ME. POCO DOPO TROVO UNA SUA LETTERA-MAIL ALLA SUA EX DOVE LE DICE CHE DAL 5 AGOSTO AL 18 RIENTRERA NELLA TERRA NATIA E CHE SPERA DI TROVARLA LAGGIù E CHE SE NON POTRA ALLORA MAGARI POTREBBERO FARSI UN WEEKEND ROMANTICO A PARIGI.
Perché non l’ho lasciato???semplicemente perché pensavo che magari era come diceva lui comunicazioni in codice. E se glielo avessi detto lo avrei perso e che il modo migliore era verificare nel concreto cosa sarebbe avvenuto. Cosi aspettai e mi logorai. Arrivo agosto e lui il 5 parti dicendomi che era stato chiamato a fare il riservista………………..ma io sapevo che non era cosi …………………e che da laggiu mi avrebbe scritto mail e che mi amava. Io andai al mare con le mie bimbe per distrarmi e non gli scrissi come lui aveva chiesto. Dopo quattro giorni mi scrisse dicendomi che ero una stronza che si divertiva al mare mentre lui era giu che gli sparavano addosso. E ogni giorno raccontava di cose che se non avessi saputo la realta delle cose, ovvero che era in vacanza, mi avrebbero spaventato a morte e messo in uno stato di forte apprensione per lui: LUI MI FACEVA CAPIRE DI ESSERE IN PERICOLO DI VITA.
Gli ho trovato il biglietto aereo di ritorno dalla sardegna. Andai a sua insaputa all’areoporto per vedere se realmente era su quell’aereo……………..e c’era bello abbronzato con i suoi amici. Non mi feci vedere stavo troppo male ma gli scattai una foto con il cellulare. Una cosa devo dire in tutto quel tempo speravo solo di non trovarlo all’areoporto, speravo che per quanto assurde le sue parole fossero vere.
Mi racconto che al ritono su un volo dalla terra nativa dove faceva fino al giorno prima il riservista, e diretto a marsiglia il treno fece fermata in corsica per fare benzina, lui scese e prese il traghetto per la sardegna. Dove raggiunse i suoi amici sapendo che li avrebbe trovati li all’aeroporto di alghero la sera prima del rientro a milano. Questa versione ebbe il coraggio di raccontarla a mia madre la quale mi disse che era un pazzo. Lui mi fece il solito lavaggio del cervello ed io ricominciai. Sono andata avanti fino a gennaio, poi una delle mie figlie senza volerlo mi apri gli occhi, dicendomi che non capiva cosa stava succedendo e che soffriva nel vedermi cosi triste. Allora mi dissi no lei non deve soffrire per via delle mielle illusioni, speranze false, e lavaggi di cervello che quello mi fa.. cosi ho raccontato tutto a tutti i miei amici, al mio ex marito, a chiunque per ricordami di non tornare indietro e per una sorta di volontà di ognuno di noi di non perdere la faccia di fronte alle persone che ci vogliono bene. Ed io se fossi tornata o tornassi indietro pederei la stima delle persone a cui voglio bene,e questo è stato ed è il mio piu grande deterrente.
Quando l’ho lasciato ha detto che io sono solo una vittima di me stessa, che ero un letto malato, che sono una malfidente per natura e che io l’ho rovinato……insomma messaggi e lettere lunghissime tutte basate su queste cose delle quali una la riporto nuda e cruda togliendo nomi:
tu con me non sei stata brusca, sei stata una merda sleale e te ne sei vergognata…dicevi al telefono che ti vergogni di quello che hai detto e fatto intorno alle mie vicende..
io nn voglio girarci intorno..
le cose o sono accadute o non sono accadute, o sono stato una merda che si inventava una marea di balle e colossali e quindi sarei veramente uno psicopatico o sono stato una brava e rara persona, quella di cui ti sei innamorata..
non c’e’ via di mezzo..ti rendi conto della gravita’ delle accuse che mi hai fatto? e questo nonostante avermi controllato ciclicamente x 2 anni?? o io sono uno schifo o sono scagionato da quelle accuse…tu avevi e hai una paura folle di quelle debolezze tue, non mie, quello che mi dici “misterioso” non esiste e non è mai esistito, i doppi lati li hai avuti tu ed hai fatto una gran fatica a gestirli, in parte bene ed in parte molto male..io sono sempre stato quello solare sincero ed onesto, e per quanto ho creduto pericoloso parlarti di certe cose ho ritenuto piu corretto farlo,con i dovuti filtri. quelle cose in quanto “non convenzionali” sono una scusa..laura ti devi decidere, o sono il diavolo che mentre faceva il teatro alle tue figlie e ti si scopava e prendeva le tue torte si trombava il resto del mondo e aveva una vita parallela o sono la persona piu speciale che tu abbia mai incontrato..è questione di una debolezza tua non mia..non so cos altro avrei potuto e dovuto fare in buona fede…io non ho scelto di esser vittima di quelle cose, ho scelto in tutti i modi di tirarmene fuori e quando tu indirettamente hai avuto la possibilita’ di vederle mi hai reso ancora piu vittima xke è piu facile pensare a quante altre tentazioni al di fuori di te potevo esser esposto piutosto che stare con te….non esiste un me misterioso, esiste un me buono, che ti ha fatto tanto innamorare, hai incontrato nel momento piu duro della tua vita in cui x molto tempo esistevi solo tu, che ti ha aiutato a rialzare la testa, ad avere fiducia in te stessa, che ti ha ridato tanto sorriso, speranza, che voleva condividere tutto e che aveva un progetto con te….cosa piu avrei dovuto fare dopo ? darla vinta al passato e consolarti x tradimenti mai avvenuti ?o farti vedere che ho le palle di lasciare stare le tue lagne ,conscio che il tuo amore è piu forte, guardare avanti e mettermi a studiare x il NOSTRO futuro? quest ultima è stata la mia scelta, e la mia concetrazione è stata presa come distacco, come fai a dire che non sai chi ero porco zio (x non dire altro)???? mentre io studiavo tu ti facevi prendere da queste follie?? e ora devo sapere che te ne vai in marocco a viaggiare con chissa quanti sconosciuti mentre io staro qui a studiare come un dannato e poi mi dici che ti dispiace non goderci i nostri momenti di costruzione di coppia??? beh con tanta rabbia dal cuore ti dico che stare a torso nudo in una giornata d estate con le finestre aperte ad imbiancare insieme le pareti del nostro nido e farci i gavettoni vale 1000 dei tuoi fottuti viaggi con una guida marocchina..
laura, sei una persona grande con tante preoccupazioni, un lavoro da fare due figlie da crescere, hai bisogno di una scusa a cui aggrapparti dopo tanto amore, qualcosa in cui credere e lo hai fatto, con una cosa che poteva suonare molto vera e hai provato a distruggere le cose scappando ed infamandomi con i tuoi cari..ma tu in fondo al tuo cuore sai chi sono perche’ 2 persone cosi’ non possono convivere in una, questo è provato dai fatti, oltre dai sentimenti che altrimenti non nutriresti piu’.. tu ti sei allonatanata, siamo distanti fisicamente, ti sei strafatta i cazzi tuoi, sei stata una merda con me, io ho fatto solo il tuo gioco sperando in un tuo ritorno e ti ho reso le cose ancor piu facili e se io non fossi stato solo quella persona buona che sai ,ora non saresti di certo innamorata, xke hai i tuoi spazi, il tuo tempo e le occasioni x conoscere persone, x radicare le tue convinzioni su quanto misterioso e pericoloso fossi, eppure mi ami…sei tu che devi risolvere le tue cose interne, non sono “le mie ferite irreparabili”, io a differenza tua non ho permesso alle mie cose di farmi perdere di vista le cose vere, le cose giuste e quelle x cui lottare..tu permetti a queste tue debolezze di attaccarsi a qualsiasi cosa nel momento in cui puoi esser vulnerabile…sembra che ci sia una parte di te che cmq cerchi di ferirmi, e i complimenti che ti fan piacere, e i viaggi e di qua e di su e giu..i viaggi che il tuo cuore si faceva con me non li hai fatti pero’ eh ??sei una stronza..
cosa pensi che passera’? aspettando cosi’, perdendoti le nostre cose? io ho lottato tutta la vita contro il male, il male delle altre persone e il male che situazioni tragiche possono formare in te, contro la debolezza e i meccanismi che mi rivolgi contro, non sono mai stato fermo a farmi divorare come hai fatto tu (c’e’ tanto da divorare se sei ancora li che mi ami? non è il caso di muoversi ?) ..non capisco come da una come te possano uscire parole del tipo “male irrimediabile”, dai noi, dalle mie cose? ma come ti permetti??irrimediabile è la morte, uno stupro, una violenza..io cosa ti ho fatto???????? sai che avresti potuto vivere senza sapere nulla di nulla se fossi stato una macchina come prima? cioe solo se non fossi stato innamorato probabilmente… io ho sempre scelto x il bene, sono sempre stato sincero, non ti ho mai e dico mai contrallato…io ho sempre scelto NOI !! ho fatto tutto quello che potevo fare e di piu, che cazzo stai ancora li ferma o a ferire se mi ami?? non ci sono vie di mezzo, non ti ho tradito a meta’, o sono un pazzo o sono quello della poesia..una cosa implica l altra..
dimmi che sono un pazzo allora, e ti rispondero’ che penso che il problema sia tuo…oppure dimmi che mi ami e ti rispondero che pure io e tanto..
a te la scelta..sei tu che scegli di esser vittima o di non esserlo
2 anni vittima di uno psicopatico che giustifica tradimenti con spy stories o tanti anni vittima ti tanto amore con una persona che ti ama.
io sto malissimi perchè ancora sento il suo potere su di me, sono passati sei mesi, ma fatico tanto a dimenticare.
grazie a chi avrà la pazienza di leggere.
laura
E’ VERAMENTE UNO SQUILIBRATO! SI FA LA DOMANDA E SI DA LA RISPOSTA: E CHI PUO’ DARLA ESATTA, SE NON LUI STESSO? ROBE DA…MATTI!!! BISOGNA PROPRIO ESSERE ANCHE NOI MALATI AFFETTIVAMENTE PER CADERE IN QUESTE MISERE TRAPPOLE DA TOPI,…POLLI!!! HANNO RAGIONE LORO A DIRE CHE CE LA SIAMO CERCATA E…VOLUTA!!!
CIAO E GRAZIE GILIOLA
salve a tutti e grazie a questo forum pero’ io purtroppo ancora non riesco ad uscirne ho bisogno di aiuto penso in continuazione a quello che mi ha ha fatto sputtanamenti cretina pazza povera illusa non ammette che sia stato lui ad illudere con i suoi messaggi a doppio senso dove riesce ad ottenere quello che vuole e cioe’ usarti oggetti della sua vanagloria vi chiedeo serve a qualcosa che io continuo a dirgli quello che mi ha fatto?avergli mandato post sul narcisismo?fargli pagare quello che mi ha fattto perseguitandolo cn msg?non serve a niente vero?grazie
cara claudia,
dire a quel farabutto ancora qualcosa, è un modo per te di mantenere ancora un contatto.
Credo, ho 48 anni, e Dio solo sa quaki brutte esperienze, chiudere completamente, ed immergerti nell’elaborazione di questo distacco che avverrà definitivamente soltanto vivendo appieno il dolore di quanto è successo. ma…LONTANO DA LUI.
Perseguitarlo significa non distaccarsi, invece quello è l’unico modo per salvarsi, fra un pò di tempo ti sentirai soddisfatta di aver superato tutto ciò e ti servirà come esperienza per i futuri rapporti.
In bocca al lupo, spero possa risponderti più esaustivamente il dott. Brunelli
cara claudia non serve a nulla anzi, peggiori la situazione. un consiglio ke posso darti è di fare un enorme sforzo e di non vederlo più come lo hai sempre visto, ma con altri occhi. non dico che devi smetterlo di amarlo, questo per il momento è difficilissimo ma cerca di capire che è malato, che non è colpa sua e che quello che fa a te non è nulla in confronto a quello che sta facendo alla sua vita. se tu riesci a comprendere anche in minima parte che la persona che tanto adori non è altro che un povero pazzo, continuerai a volergli bene magari ma forse un pò di sofferenza sicuramente se ne andrà. lavora su questo. sto facendo lo stesso io in una situazione simile alla tua, dai che ce la farai. inizia a guardarti di nuovo allo specchio senza paure, riprenditi in mano la tua vita sapendo che lui ci sarà si come ci sarebbe una persona cara nella tua vita se un bel giorno uscisse fuori di senno. tu che faresti in quel caso? smetteresti di amarlo perchè non è più la persona che è in grado di darti quello che ti dava prima? non credo ti farebbe compassione e dopo una prima sofferenza metaboliresti che si è ammalato e la sofferenza sarà minore rispetto a quello di sognare di rivederlo come prima….fai questo, credimii e non permetergli più di farti soffrire…non reagire, anzi gioca con lui e fagli credere che sia ancora lui il più forte, non lo istigare perchè in questo momento sei ancora debole…..auguri
Se mi permetti non ti definirei ILLUSO, ma EX-ILLUSO. I tuoi interventi lasciano intendere un percorso già ben avanzato L’unico problema è che conoscere bene in quale situazione ci si trova è un gran bel passo, cioè quello della consapevolizzazione, ma il lavoro più profondo di introiezione e di “scavo” su se stessi è più complicato, anche se è veramente esaltante riappropriasi finalmente di se stessi.
Anche io sono passata da un marito-padre-chioccia ad un uomo vampiro, cioè da un estremo all’altro, e ciò, di certo, non è accaduto a caso. Il prossimo passaggio spero sarà quello di smettere di cercare in un uomo l’amore che non provo verso me stessa.
Leggere il tuo commento è un aiuto ed un incoraggiamento. Grazie a te e atutti gli altri amici di blog.
grazie simona per il tuo commento al mio post. purtroppo, le persone come noi hanno un bisogno tremendo di dare amore, come se dimostrarlo in continuazione anche a chi invece ci regala in cambio solo sofferenza ci colmi un vuoto interiore che ci portiamo dentro. come sostenuto dal dott.brunelli la nostra ferita ancora sanguina e per cicatrizzarla dobbiamo lavorare su noi stessi. se comprendiamo che abbiamo bisogno di certe persone per rivivere traumi dell’infanzia forse saremo sulla strada giusta. ho una separazione alle spalle, un matrimonio durato 4 anni, e dopo un periodo relativamente tranquillo ecco che il problema l’ho incontrato di nuovo, ancora più forte di prima. Ma stavolta sono determinato ad andare fino in fondo, con l’augurio di poter dare e ricevere amore sano in un prossimo futuro. ho 42 anni e la vita è bella per poterla gettare via cosi.
sono passati alcuni mesi dal mio ultimo intervento. nel frattempo ho cercato di combattere il virus che mi ha infettato e che non vuole sapere di lasciarmi perdere. forse ora ce l’ho fatta… sono riuscito a smascherarlo anche con quella parte inconscia che ancora voleva vederlo come un amore e che lo giustificava sempre.
quanta sofferenza e capisco tutti voi che su questo blog scrivete. queste persone sono ciniche, non hanoo umanità, l’unica cosa che conta per loro e la nostra distruzione fisica e psicologica. sono in alcuni casi, come nel mio, dei veri e propri demoni.
per vincere bisogna capire che il male sta cercando di annientarci, se si comprende che c’è del malvagio in loro allora forse con la volonta e con la fede ci si può tirare fuori. ricordiamoci che il bene vince sempre sul male, ma che se crediamo che da soli possiamo farcela stiamo sulla strada sbagliata. amici, parenti servono senz’altro ma l’aiuto anche di professionisti non possiamo negarcelo. un augurio a tutti. non so quanto valga ma c’è un detto: chi semina vento raccoglie tempesta…e certamente prima o poi queste persone malvagie dovranno pagare il conto alla loro vita. auguri a tutti voi e forza che ce la possiamon fare
Bravo Roberto. Tu si che potrai far rinascere il Cesare che c’è in te. Solo chi ha un confronto con il male nell’ambiguità dell’amore, può acquisire consapevolezza di cosa sia il vero amore e cosa è invece quell’incantesimo negativo che si crede amore, ma in realtà è una manipolazione psichica messa a punto da energie demoniache, che colludono con la persona amata, la quale ne trae vantaggio… ma solo per un periodo e in modo illusorio… mi raccomando, non dovete pensare che la miglior vendetta è il perdono, dovete pensare che più non vendicherete in alcun modo e più il principio di ‘causa effetto’, del quale parla Roberto (‘chi semina vento raccoglie tempeste’, alludendo molto proabilmente alla saggezza buddista), inesorabilmente la farà pagare a coloro che siu sono lasciati possedere dalla malvagità al fine di farne uso per corrompere l’anima e la vita di una persona che, erroneamente, essendo stata manipolata, li ha amati… ricordatevi la fine del Padre Nostro, ripetetela in modo semplice e sereno, senza lasciarvi prendere da esaltazioni emotive, con sincerità e fiducia in voi stessi e nell’energia vitale che tutte le saggezze del mondo conoscono da millenni : “LIBERACI DA L MALE. AMEN”
IO RECITO SEMPRE QUESTA PREGHIERA (DAI SALMI BIBLICI), MA NON COME VITTIMA CHE SI AUTOCOMMISERA, PIUTTOSTO DA PERSONA DIGNITOSA E CONSAPEVOLE CHE C’E’ UN SOLO DIO…:
“O DIO, FAMMI GIUSTIZIA E DIFENDI LA MIA CAUSA CONTRO GENTE SENZA PIETA’.
SALVAMI DALL’UOMO (DONNA) ingiusto e malvagio, PERCHE’ TU SEI IL MIO DIO E LA MIA DIFESA”.-
PROVARE PER…CREDERE!
CIAO E FORZA! GILIOLA
Salve a tutti, sono una ragazza di 27 anni, turbata da quello che ho vissuto ma determinata nel voler avere coscienza dei fatti.
ho da pochi giorni concluso una relazione con un ragazzo della mia stessa età presumibilmente affetto da questa sindrome. lui è un bugiardo cronico, mente su tutto a tutti. inventa storie incredibili. ai suoi genitori, ai datori di lavoro, agli amici. asseconda tutti per poi farsi gli affari propri. dice a tutti di si ma in realtà prende tutti in giro. è estremamente furbo, ha una bella presenza ed è molto educato, quindi inizialmente le persone gli credono e la passa liscia. però poi viene puntualmente smasherato. quindi diciamo che le bugie hanno appunto le gambe corte. cerca sempre di trarre guadagno dalle situazioni, non fa mai niente per niente ed è senza scrupoli. quando qualcuno, un amico lo smaschera si innervosisce e o se ne va non volendo ascoltare oppure in qualche modo riesce sempre a girare la frittata. è così palese per me questa sua caratteristica che spesso ci ridiamo sopra. lo amo e anche se cerco di limitarlo so che fa parte di lui questo comportamento. il problema è che riempie di bugie anche me. inizialmente non riuscivo a percepirlo, anche perchè io sono una persona limpida, non riuscirei mai a mentire e se lui occhi negli occhi mi assicurava di non mentire io ero propensa a credergli. ho avuto tanti indizi che mi facevano credere che mi potesse aver tradita. glieli spiattellavo in faccia e lui puntualmente smentiva facendo passare me per la pazza gelosa. ora ho avuto delle prove certe di tutto ciò. da due anni, ma magari anche da più, lui cerca e credo che ottiene, appuntamenti con altre ragazze, per spogliarelli in web cam, incontri a pagamento con prostitute, semplici proposte a ragazze che non fanno le prostitute di professione, e chi più ne ha più ne metta. l’ho scoperto palesemente. lui ha cancellato tutte le prove e nega. nega, nega e continua a negare. non c’è modo di farglielo ammettere. abitavamo insieme e l’ho mandato via da casa. ora mi accusa di averlo buttato fuori di casa senza un centesimo. gli ho detto che se ammette quello che ha fatto possiamo cercare di riprovarci insieme (magari proponendogli un percorso terapeutico secondo me fondamentale). niente dice che io sostengo cose non vere. adesso se ci tiene a me deve solo ammettere la verità. ma non sembra proprio voglia farlo. io ho visto con i miei occhi, le sue foto, i messaggi, aveva messo anche una foto con me e affermato in questo sito di star vivendo una relazione aperta. lo scambio di numeri di telefono. saranno stati forse un centinaio questi messaggi e inoltre è iscritto a più d un sito di incontri. se le bugie con gli amici e con gli altri non mi preoccupavano queste non le posso sopportare. inoltre è sempre insoddisfatto di tutto. prende continuamente multe, c’è sempre qualcuno a cui deve dare soldi, si lamenta continuamente e da la colpa al mondo e alla vita che con lui è stata ingiusta quando invece si mette sempre da solo in questi casini. l’h sempre aiutato e sono un gran supporto per lui, mi chiedeva quasi ogni sera se sarei stato sempre con lui, se lo avrei mai abbandonato ed ora ce l’ha a morte con me perchè “l’ho lasciato in mezzo alla strada”, non risponde al telefono e mi ha detto che adesso farà realmente tutto quello di cui io lo accuso senza ragione.
ciao sembra banale quello che ho scritto ma e’ una storia durata quasi 8 anni a tira e molla e solo chi l’ha vissuto puo’ capire
ciao non racconto la mia storia nei particolari ma so di certo che lui è un narciso perverso se sono arrivata a questo forum é xkè pensavo di avere io dei problemi e mi sono ritrovata a leggere di lui bugiardo che ci crede pure alle bugie che racconta sempre a darmi della pazza di farmi curare mi sputtanava e negava l’evidenza diceva di avere rapporti solo con me e invece ho scoperto usa con tutti la stessa tattica li addesca in chat poi ci si scambia il num di tel e inizia il gioco perverso che non posso dire …tutto msg telefonate x 3 mesi poi comincia ad allontanarsi e poi aspetta la tua mossa poi ti butta su msn ho avuto modo di parlare con altre che ho scoperto e tutto cio’da quasi un’anno e ancora sto lottando dandogli contro descrivendogli la personalita’ narciso perverso accusandolo del male che mi ha fatto derisa sputtanata con tutte l’unico suo’ argomento raccontare delle sue storie poi vabbe’ all’inizio persona brillante simoatica e poi scopri subdolo msg gli dicevo che avevano 2 opzioni e tutto incredibile ma e’ la realta’ uomini che amano poco e donne che amano troppo come me adesso piano sto cercando di capire me stessa grazie dell’aiuto che date
beh, narcisista maligno o meno, stavolta, l’attenzione la porrei su chi, come me, è stata capace di subire di tutto.
Avevo 43 anni, un figlio, e un rapporto di coppia barcollante, ma al quale non avrei rinunciato per una serie di motivi.
Incontro LUI, più giovane di 7 anni e……nasce quel che sarebbe divenuto l’inferno.
Incomincio ad operare fughe da casa per fine settimana d’amore, passione ed idillio, lui mi chiede che non può andare avanti se resto con mio marito.
Lascio il marito con un lutto interiore infinito, incomincia la nostra relazione, ma non convivenza, e a questo punto….. compare la madre strega.
Incominciano le persecuzioni, con lettere minatorie sul lavoro, lui non riesce a gestire la situazione perchè ha paura che la madre possa avere gesti inconsulti verso la mia persona e mio figlio.
Fingiamo di non sentirci più, ci vediamo pochissimo, la gonza, cioè io, resta in attesa che si calmi la situazione. Passano circa 6 mesi, e mi informano che il vampiro si è fidanzato con una del suo paese, lei ha scoperto la mia presenza parallela, e scoppia l’inferno.
Lui giura che era una copertura, m’implora, io, naturalmente cedo.
Nel frattempo, io, più pazza che mai, gli faccio conoscere mio figlio, e in questa frequentazione, il mio Lui capisce che non riuscirà mai a tener su una convivenza. Abbozzo anche a questo, lui sempre in crisi con il lavoro, mai presente, io covo sempre più rancore, poche vacanze e momenti di relax.
Finalmente viene assunto a tempo indeterminato, quindi, invece di raggiungere l’agognata tranquillità, entra in crisi, non sa più quel che prova e che il nostro rapporto non è più come una volta. Ci credo, ha fatto in modo di distruggerlo!
Ora, Lui sarà anche un vampiro manipolatore, con tutte le caratteristiche sovramenzionate, ma non sono più PAZZA io, ad aver sopportato tutto questo?
Ah, nel frattempo sono trascorsi 5 anni, ora ne ho 48, non ho più amicizie e trascorro il mio tempo da sola, talvolta anche sperando che lui ritorni. Per la serie…..FACCIAMOCI DEL MALE.
Saluti a tutti i compagni di blog, ed in particolare al dott.Brunelli, mio conterraneo.
P.S. Come aggravante, devo aggiungere che ho anni di psicoterapia alle spalle.
Ciò che non mi distugge, mi rafforza. Forse….
Buondì… la mia storia… 2 anni fa mi separo… un matrimonio durato 12 anni e con due figli… in questo difficile momento ricevo conforto da un collega che mi ascolta… mi fa sentire importante.. amata… desiderata.. bella (!) io che invece mi sono sempre sentita una schifezzuola… ma… c’è un ma… lui è impegnato con figlio… naturalmente mi dice che il suo rapporto non funziona, che la sua compagna è un’incapace… che sono io la donna della sua vita e io aspetto.. nell’ultimo anno e mezzo è un continuo chiedere di fare chiarezza….mi vede piangere tante volte… lui promette… non mantiene… mai… anzi scopro che le cose non stanno esattamente come dice lui… insomma… tiene il piede in due scarpe… io però non riesco a mollare o meglio.. ci provo.. ma lui non me lo permette… sono troppo affezionata all’idea della vita che lui mi aveva prospettato… la vita che avevo sempre desiderato… Passiamo momenti fantastici e terribili… mi accusa di tradimenti… ovviamente inesistenti… ed io lo supplico di non lasciarmi… e mi scuso per cose che non ho commesso… ma solo pensarmi senza di lui mi fa mancare l’aria…mi chiede scusa per il suo comportamento si chiede e mi chiede come abbia potuto farmi questo… lo perdono… altre scenate ma continuo a credergli… sento che qualcosa non funziona ma cerco di ignorare quella vocina che mi mette in guardia… Nel frattempo la sua compagna viene a sapere tutto (non da lui… ovvio…) e mi affronta.. io mento per non ferirla ulteriormente e non mettere lui ulteriormente nei casini… e chiudo… dopo un mese lui torna.. nel frattempo scopro che si “sente” con un’altra donna…ma dice che se perde me perde tutto… solo io sono importante… e che ormai con la compagna è proprio finita… gli chiedo perchè allora non è via di casa… si arrabbia.. dice che non capisco… io non ce la faccio più e questa volta me ne vado sbattendo la porta… però sto male… inspiegabilmente.. lo so che non ero innamorata di lui, ma dell’idea che avevo di lui…. so anche che mai mi avrebbe dato quello che desideravo… mi ha raccontato un sacco di bugie.. alle volte anche inutili… ma l’ho davvero amato tanto… e questo mi fa rabbia…. ma nello stesso tempo mi manca… e allora mi sento una stupida… e in colpa anche nei confronti della sua compagna… so che il mio comportamento non ha giustificazioni… e mi sono scusata con lei… però sento un vuoto dentro…
Grazie per avermi ascoltata.
caro dott.Brunelli, per la verità in passato proprio perchè capendo di avere problemi di dipendenza affettiva, ho fatto circa due anni di psicoanalisi….questo mi ha aiutato e mi sta aiutando sicuramente, anche se come dice lei imbattersi in queste persone che si avventano come vampiri su ferite ancora aperte è traumatico e molto spesso lo psicoterapeuta lo scambia per altre sintomatologie. vorrei poterle scrivere e magari avere un sostegno, per cercare di sconfiggere questo virus che sento mi haq infettato profondamente.la ringrazio per la sua risposta anticipatamente.
Se vuole mi scriva o mi telefoni, tuttavia per ogni consulto individuale è necessario rispettare le normative dell’Ordine degli Psicologi e quindi è indispensabile un incontro diretto. Cordialmente. Pietro Brunelli
Gentile Dada
Purtroppo non sempre riesco ad essere tempestivo nella pubblicazione di risposte e commenti. Sono solo e questo lavoro volontario di ricerca e sostegmno mi costa grande sacrificio, e non tutti lo capiscono e ne hanno rispetto… ma va bene così. Del resto non posso approfondire le questioni specifiche di ciascuno attraverso poche righe e informazioni di base… sarebbe sbagliato. Ogni sua domanda e riflessione, come quelle di ognuno, meritano una risposta ponderata, discussa insieme… si tratta di questioni dietro le quali ci sono destini, sentimenti, anni e anni di vita, e per certi aspetti vite intere… qui ciascuno può riflettere, offrire testimonianze e idee ed è già tanto, come tante sono le informazioni che cerco di dare e di elaborare… ma per un approfondimento bisogna impegnarsi insieme, e questioni che riguardano anni di emozioni e sofferenze e scelte di vita possono essere comprese ed elaborate almeno con qualche ora di dialogo di scambio umano, di vero impegno reciproco a capire e ad approfondire… io lavoro anche al telefono e con skype (in ottemperanza dei criteri dell’Ordine degli psicoterapeuti) e la mia parcella è alquanto contenuta ed è comunque concordata a seconda delle situazioni… il mio modesto guadagno mi è indispensabile per vivere, ma anche per continuare a fare ricerca e sostenere anche con forme di volontariato persone e situazioni che ne hanno bisogno… di più non posso fare e resto aperto ad ogni forma di collaborazione e partecipazione.
Un caro saluto
P.B.
Un caro saluto, e sappia che anche per me è un affidarsi quando un paziente si affida, è un coinvolgimento reciproco di anime, che porta anche ad una evoluzione per aiutare altri, sia da parte mia e sia da parte del paziente, ma ovviamente è anche una sfida che riochiede impegno, solidarietà e affetto reciproci.
grazie dott. per il sostegno da lei profuso. una cosa è certa è che nessuno sarebbe mai in grado di farci del male se tutti noi ci volessimo bene veramente, non permetteremmo a nessuno di farci soffrire gratuitamente.
la cosa che sto capendo, e questo e grazie ad un grande lavoro introspettivo sulla mia persona. il possibile narcisista che abbiamo incontrato è solo una causa esterna, e che suo malgrado povero ha anche lui/ei gravi problemi esistenziali. tutti noi siamo per lui quello che lui è per noi..è un gioco ad incastro purtroppo.quindi, è inutile prendersela con l’altro, ma bisogna lavorare su noi stessi per riprendersi la nostra autostima e iniziare a dare amore prima a se stessi che agli altri.. non è egoismo, ma sicuramente un lavoro indispensabile per chi come noi ha incontrato, non a caso, un narcisista nell sua vita. rafforzarsi e capire che l’amore non è solo un dare a senso unico….ma è anche ricevere.
ciao, sicuramente bisogna volersi più bene, ma io non provo pena ne nulla di simile per questi esseri che approfittano di persone gia ferite. per me sono piu simili agli sciacalli. l’unico sentimento giusto è l’indifferenza e il loro posto è il dimenticatoio. il mio mi ha rubato anni di vita e gioia, e lui va avanti benissimo e non passerà nemmeno un giorno a ripensarmi o a provare rimorso per quel che mi ha fatto, merito delle sue convinzioni. sono io come tutti voi, a rovellarmi con i miei “se” e con i miei “ma”, e come dice un proverbio: ” con i se e con i ma, la storia non si fa”.
La legge della causa e dell’effetto puo’ avere tempi lunghi… l’inconscio non fa sconti a nessuno … chi ha fatto del male, o si redime, oppure, prima o poi, la vita ‘giustiziera’ lo portera’ a scontare i suoi malevoli comportamenti… l’arco della giustizia si tende e l’arciere prende la mira, con tutto il tempo necessario, quanto piu’ tempo passa tanto piu’ la freccia sara’ micidiale… si puo’ star certi di questo, eppure non e’ questo quello che conta, anzi bisogna augurarsi che coloro che hanno commesso malate cattiverie possano guarire e redimersi in tempo, prima che la freccia li colga nel falso giardino che si sono costruiti, ove essere trafitti e cadere sara’ ancor piu’ fatale… intanto chi ha subito il male malato deve un po’ alla volta ricostruirsi, fino a scoprire il senso dell”amore verace’, che si vive con il cuore, ma anche con la mente, che si fida, ma non e’ del tutto cieco, che si appassiona, ma contiene anche un grano di sale… perche’ il vero amore lo si deve dare solo a chi lo merita davvero e lo si puo’ ottenere solo se, pur dolorosamente, si e’ compresa la differenza tra ‘amore verace’ e ‘amore ingenuo’… il vantaggio di essere stati preda ferita piuttosto che predatori sciacalli e’ enorme, e consiste proprio nella possibilita’ (che gli sciacalli mai potranno avere) di comprendere l’amore verace… (vedi nei miei post e nella fine dell’articolo la citazione tratta da I CHING), naturalmente cio’ comporta un cammino importante, ma se lo si intraprende, il male subito si trasformera’ in un grande dono di vita.
Pier Pietro Brunelli – Psicologo-Psicoterapeuta
non voglio troppo preoccuparmi di quello che gli accadrà, spero per lui come per ogni essere umano ogni bene. non godo di certo nella sofferenza altrui. io credo di essere stata fortunata, prima di tutto per essere riuscita a rendermi conto che non era giusta la mia relazione con lui, e in secondo luogo perchè sicuramente sono cresciuta ancora un poco. le sofferenze e le disavventure ci fanno diventare persone migliori, in quanto sbagliando si impara. io di mio sono sempre stata molto ingenua e piuttosto idealizzante in amore. questa esperienza mi ha fatto ridimensionare molto i miei modi, rendendomi più obbiettiva, grazie alla consapevolezza che al mondo ci sono lupi travestiti da agnelli.
certo a volte mi sento stupida perchè non mi capacito di come ho fatto a credergli, di passare a tutti i semafori con il rosso…..ma quello che è stato è stato, non lo posso più cambiare, posso solo andare avanti cercando di dimenticare e di rinascere dalle mie ceneri piu forte di prima. cerchiamo di non stare li troppo ad avere nostalgia, dubbi o speranze su queste persone, rischiando di non godere di quello che abbiamo, di non emozionarci come dovremmo per qualche cosa di felice che ci accade, perchè così l’hanno ancora vinta loro. la vita è molto più breve di quel che pensiamo e il tempo per goderla davvero(in senso buono senza strafare o con vizi e robe simili) è davvero poco. bisogna guardare avanti mentre camminiamo, non sempre con lo sguardo volto indietro, altrimenti si rischia di cadere o andare a sbattere :) ….. ridiamo anche senza motivo, ma ridiamo forte forte……io lo faccio, penso a qualche cosa di buffo, o guardo la goffaggine del mio cane o le scenette naturali delle mie figlie e mi lascio trasportare da una risata . tante volte le mie bambine mi chiedono perchè ridi mamma, e io molte volte rispondo non ho un motivo voglio ridere perchè mi fa stare bene e alla fine ridono pure loro e ci ritroviamo a ridere per nulla……sembriamo noi delle matte. buona giornata a tutti
sicuramente lei ha ragione , ma mi sento devastata, e ricostruire ancora ancora è tutta la vita che costruisco ma poi c’è sempre qualcuno che distrugge o meglio permetto io la distruzione oggi mi sento a pezzi, vorrei urlare piangere ma con chi me la posso prendere solo con me stessa , che persona sono ..? la classica persona che si emoziona per un sorriso di un bambino ,per un tramonto , per un abbraccio, che parla con la gente per strada ….ecc ma in questo momento ho voglia di non emozionarmi più ho voglia di fuggire dal mio dolore che mi soffoca.
Quando si giunge ad uno stato di forte dolore e° importante cercare di dormire il piu° possibile. Se fa molto caldo, come di questi tempi, fa bene rinfrescarsi il piu’ possibile… possono sembrare banalita´, ma purtroppo nella sofferenza psicologica anche queste piccole cose si dimenticano… tuttavia, cosi’ come quando viene mal di denti si cerca un dentista, quando si soffre psicologicamente in modo acuto sarebbe normalissimo cercare un terapeuta della salute mentale… lo so che in Italia c’e’ un modo di pensare a cio’ molto arretrato e che le istituzioni della salute offrono ben poco a riguardo (e che spesso si preferisce imbottirsi di psicofarmaci, o addirittura di altro…), pero’ ci sono anche tanti psicoterapeuti preparati e coscienziosi, a volte basterebbe fare una telefonata per informarsi… eppure, non la si fa, anche quando (in un contesto favorevole e informato, come in questo blog si offre la massima disponibilita’)… allora posso solo sperare ed augurare a tutti di riuscire a rasserenarsi il piu’ possibile, ricordando che a tal fine e’ importante mettere in pratica ogni consiglio di saggezza al fine di rilassarsi con il corpo e con la mente; inoltre vi ricordo che in casi di emergenza, anche se come ho sopra detto le strutture della salute non sono sempre in grado di offrire una piena assistenza psicologica, vi si puo’ sempre fare ricorso… persino al Pronto Soccorso pubblico, quando si sta veramente male, si puo’ star certi di trovare sostegni e rimedi efficaci… percio’ se non ce la si sente di rivolgersi ad uno specialista psicoterapeuta, non esitate di recarvi anche al piu’ vicino ospedale, ove si trovera´sempre una sicura assistenza per ogni emergenza, incluse quelle relative ad un forte dolore o disagio psicologico. Un caro saluto. Pier Pietro Brunelli
Gianna, come ti capisco, se leggerai la mia storia vedrai quante me ne son fatte infliggere, ma dobbiamo passare attraverso il dolore, anche quello che ora ti soffoca.
Io non riesco neanche a sostenere lo sguardo di un uomo, lui mi ha devastata dentro e ho paura di ogni essere maschile. Penso che ora sia meglio così, devo ricostriurmi dentro ed amarmi come non ho mai fatto.
Mi spiace che si sia lontani, sarebbe bello poter costituire un gruppo d’appoggio.
Un abbraccio
ciao, mi chiamo Roberto e solo oggi ho scoperto questo sito. ho 53 anni e per me e’ come leggere la mia vita, come guardarmi allo specchio, con quello che scrivete. non so’ se avro’ mai il tempo, la forza, il coraggio e la voglia di raccontare i miei quasi 13 anni di disperazione. ma penso nessuno meglio di me puo’ comprendere il vostro stato.
Forza Roberto, le trasmetto la mia solidarietà, partecipi, è una possibilità di auto-aiuto per tutti, la sua esperienza è importante. Sa che sto progettando un libro che raccoglie anche testimonianze, può partecipare anche a quello. La vita ci sceglie per grandi sofferenze anche percHè ha bisogno di persone che si impegnino a fondo per il bene e l’evoluzione. Da oggi se lei vuole, può incominciare a condivire, con umiltà e coraggio, una ricerca per una nuova educazione/rivoluzione sentimentale… solo chi ha sofferto può capire quanto sia importante per tutti, per la vita… e quanto ciò possa contribuire ad una trasformazione personale per guardare al futuro… per rinascere come una nuova alba… Benvenuto.
IO AVEVO UNA VORAGINE NARCISISTICA, QUELLA FATTA DA MIO “PADRE”…NELLA QUALE MIO MARITO SI E’ INSERITO IN PIANTA STABILE PER 30 ANNI, MENTRE IO GLI CORREVO INTORNO AFFAMATA E DISPERATA. MA LUI NON MI ELARGIVA NEMMENO LE BRICIOLE CHE CADEVANO DALLA SUA TAVOLA….COME IL RICCO EPULONE COL POVERO LAZZARO. NESSUN DOLORE E’ PIU’ GRANDE DI QUELLO SOSTENUTO DALL’IGNORANZA, E IO NON SAPEVO CHI ERA LUI…! NE’ MI CONOSCEVO! ORA LO SO E RINGRAZIO DIO. NON SAREI QUELLO CHE SONO, CONSAPEVOLE, SENZA AVER TANTO SOFFERTO E…CAPITO!
GRAZIE A TUTTI, GRAZIE A LEI DR. BRUNELLI!
COME VORREI ESSERE GIA’ LI’ DOVE SEI TU GILIOLA… certo razionalmente “ci sono” ma quanta sofferenza devo ancora vivere, quanto sangue devo ancora lasciar sgorgare da quella ferita ,prima di “arrivarci” anche con il cuore????
COME VORREI ESSERE GIA’ LI’ DOVE SEI TU GILIOLA… certo razionalmente “ci sono” ma quanta sofferenza devo ancora vivere, quanto sangue devo ancora lasciar sgorgare da quella ferita ,prima di “arrivarci” anche con il cuore????
CARISSIMA RITA, CUORE E RAGIONE SI INSEGUONO…E PRESTO CI ARRIVERAI, NON TEMERE…! SCRIVIAMOCI ANCORA SE VUOI SU QUESTO BLOG. MA FATTO AIUTARE! DA SOLI E’ QUASI IMPOSSIBILE FARE IL DISTACCO EMOTIVO DALLE SGRINFIE DI QUESTI…SEMI (SCEMI)-CONSAPEVOLI!
UN ABBRACCIONE GILIOLA
non il tuo sangue deve uscire …ma il veleno di male che ti ha intossicata !
forza ! baci gilio
hai ragione Giliola ,deve uscire da me tutto il veleno che mi ha iniettato dopo avermi svuotata dalle mie energie….Quando se ne è andato, naturalmente con un’altra, si è portato con sè il mio Tutto : l’amore per lui, i miei amici, il lavoro che avevo costruito, la stima in me stessa, le mie forze….Ma le relazioni, quelle vere fatte di Amicizia, di stima, di rapporti trasparenti esistono….ed oggi mi stanno aiutando a riprendermi la mia vita!!!! Questa storia mi ha resa meno ingenua, e questo non so se sia un bene o un male….voglio tornare ad essere me stessa sincera, trasparente, sorridente, fiduciosa…..voglio togliermi di dosso le ragnatele fangose con le quali mi aveva avvolta. un abbraccio Rita
a roberto vorrei dire che le lacrime sono un dono per lui e per tutti noi: indicano un lavoro di profonda comprensione ed elaborazione di tutti quei vissuti dubbiosi confusi devastanti che tutti noi abbiamo vissuto, quindi non si deve rammaricare nè scusare: la solidità vera si raggiunge solo se si è disposti a denudarsi…. e lui deve solo trovare il coraggio di continuare a farlo senza paura….. forza roberto!!! e grazie a pier pietro che ci ha portati fin qui con il suo infinito coraggio
ciao Doc.. ciao a tutti. sono nuovamente Roberto, prima di cominciare a raccontare dei: triller,commedie, comiche, drammi e tanti altri film, ( come si dice di fatti realmente accaduti ) che ho vissuto ( purtroppo ) da attore protagonista. mi farebbe piacere sapere, che tipo di VAMPIRO e’ la BESTIA che io ho conosciuto???? addirittura mi chiamava con altri nomi mentre facevamo l’amore e diceva che non era vero. imparagonabile a qualsiasi bestia feroce. come una banconota da 10 euro di colore verde. mi ha denunciato tantissime volte!! per qualsiasi motivo!! per poi ritirare la denuncia in modo da apparire buona. l’ ultima alla GUARDIA DI FINANZA. quella e’ rimasta. potrei aggiungere tanti altri aggettivi poco piacevoli, ma sono una persona educata. nonostante tutto ciò che posso avergli regalato ( anche per comprarmi il suo affetto quando c’era la paura dell’ abbandono ) AUTO, ARREDI, RISTRUTTURAZIONI, E TUTTO CIO’ CHE PUO’ PIACERE AD UNA DONNA. mi rubava i soldi nelle tasche mentre dormivo. e non spiccioli; perchè io contavo sempre i soldi!!! per mancanza di fiducia. RICORDATE!!! i falsi e bugiardi della specie in questione, quando vengono scoperti; la prima reazione. è IL PIANTO SEGUITO DALLA NEGAZIONE. per il momento mi fermo. ma avrei tante cose da dire o anche….perchè nò…da far capire. a lei dunque caro Doc. mi dica di che razza e questa bestia
Caro Roberto, io credo che la risposta che ho dato a Perla, possa essere valida anche per la sua domanda, con tutti i suoi limiti ovviamente. La risposta è riferita al 29/01/2011 alle 20:21 | In reply to perla.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
CARO DOC, NOTO CON DISPIACERE CHE IL MIO SE PUR BREVE SCRITTO, E’ STATO TAGLIATO IN DIVERSE PARTI…..A MIO GIUDIZIO IMPORTANTI PERCHE I COMPAGNI DI SVENTURA POSSANO COMPRENDERE. COME MAI?????
Non saprei proprio, forse c’è un problema tecnico. Per favore me lo rimandi completo. Provvedo a reinserirlo al più presto. Io li ho ricevuti così, ma adesso provvediamo.
Saluti.
Mi scusi Roberto, questo suo intervento non mi era pervenuto. Se ritiene ci ggiorni. Cari saluti.
caro roberto, ti capisco, io ne ho passati di piu’ in compagnia di questa genia…-
se vuoi parlarne ti do il mio cell, seno’ possiamo scriverci qua.-
sono della prov di vicenza. 3489687833
ciao e auguri giliola
spero tanto che lei abbia ragione. E venga per tutti coloro che offendono, derubano inganno chi non ha mai nuociuto a nessuno il momento di pagare, e con gli interessi. Ci voglio credere, tutti ci vogliamo credere, anche se questo sa un pò di contrappasso, e se non divesse capitare allora ci augureremo davvero che in una successiva esistenza questi malvagi- malvagi consapevoli- rinascano scarafaggi o vermi…
…. secondo Jung – ma tutte le forme di saggezza lo sanno – nella psiche esistono processi autonomi che finiscono con il punire psichicamente chi fa del male e non se ne ravvede e non si pente… il male allora ritorna, anche attraverso tempi lunghi come malattia mentale ed ‘esistenza mancata’… in ogni caso vivere allegramente facendo del male non è vivere perché non consente all’anima di provare sentimenti ed emozioni per i quali vale la pena vivere, quindi pur apparendo vincenti si resta in un mondo senz’anima e quindi senza vera vita, e questa è già una punizione non da poco, la quale evolve quasi sempre in patologie conclamate serie, gravi e gravissime… certo si dirà che anche chi fa del suo meglio può soffrire e si può ammalare psicologicamente, ma su queste persone le possibilità di cura e di crescita personali sono enormemente più grandi, poiché la sofferenza è una spinta per crescere, a patto di toccare persone con un’anima abbastanza viva, chi invece ha un’anima mortifera per gli altri, e non si cura, e non chiede scusa, prima o poi la ha anche verso se stesso…
Sono d’accordissimo ed ho le prove di quello che dice, proprio grazie al manipolatore e narcisista di mia conoscenza, che ha pagato per il male fatto in precedenza, ma purtroppo non ha imparato e sta continuando a farne a me !!!
Eccoci qui, a raccontare la mia storia…trovo, mi ritaglio il tempo e cerco il coraggio di mettermi davanti al pc a raccontare la mia esperienza che, come la vostra ha aiutato me, possa aiutare altre persone a ritrovare nelle parole di un estraneo qualcosa di molto vicino, ad identificare il problema e, spero, a trovare in questa condivisione e reciproco sostegno il coraggio di dire basta!
Io l’ho trovato il coraggio dopo 8 anni di fidanzamento e quasi 8 di matrimonio, una figlia di 5 anni e una vita che dopo il sì è diventata pian piano un inferno, un vero incubo nel quale ho rischiato davvero di ammalarmi.
Da dove comincio? Dal fidanzamento .. ho 19 anni quando lo incontro, vengo da un momento difficile, una sofferenza che ha destabilizzato le mie sicurezze, sono giovane, piena di ideali, con grandi valori di amore e famiglia trasmessimi dai miei genitori… ho un grande bisogno di amare e di essere amata, di sentirmi importante per qualcuno che non siano i miei genitori, ho voglia di amare, di creare una famiglia, di impegnarmi in un progetto di vita e di valore. Lui mi conquista a primo impatto, dice fin da subito proprio tutte le cose che avrei voluto sentirmi dire, si impegna in cento mila attenzioni di ogni genere per conquistarmi, mi fa credere di essere speciale, diversa dalle altre, (“le donne sono acide, soprattutto quelle della mia età –lui ha 10 anni più di me-, perché dalle esperienze con gli uomini si incattiviscono”… queste le sue parole), apparentemente apprezza i miei valori, la mia sincerità, la sensibilità (dico apparentemente perché poi il mio modo di essere, una volta accalappiata nella sua ragnatela, da qualcosa di speciale è diventato qualcosa da criticare e svalutare di continuo come inutile, inconcludente, poco importante … da un “ti scelgo perché sei così” ad un “ti disprezzo perché non vali niente”, a volte in una alternanza da un giorno all’altro se non da mattina a pomeriggio dello stesso giorno, in modo imprevedibile e generato da futili motivi) … capirò dopo dal suo atteggiamento e da quello che esce dalla sua bocca che il piacere di aver trovato una persona sensibile, emotiva, dai grandi valori ed ideali è in qualche modo vero nella misura in cui queste mie caratteristiche, unite alla giovane età mi rendevano preda appetibile e sufficientemente ingenua per essere lavorata ben bene … riporto una sua frase che, a distanza di qualche anno mi è ritornata alla mente ed ho finalmente capito per quello che veramente voleva significare che è “in questi anni ti ho cresciuta bene!”
Gli anni del fidanzamento passano tra alti e bassi … non ci vediamo spessissimo, io studio e lavoro molto, lui anche e, dopo i primi due anni di innamoramento e conquista, si alternano momenti di passione e seduzione a picchi in basso di allontanamenti… vedo le sue aggressività riversate in famiglia, a volte le mani che volano verso un padre oppressivo e sfinente anche per me che sono una persona dall’estrema pazienza e un’irruenza e poco rispetto anche per la figura della madre che una volta abbraccia e il momento dopo insulta…..vedo tutto, sì, sento sulla mia pelle via via che passa il tempo l’instabilità del suo comportamento, della serie oggi ti amo, domani ti odio, oggi ti dico che per me la tua sensibilità è speciale, un momento dopo ti dico “sei sensibile ed ingenua, l’emotività non serve nella vita, ti fa solo fregare dagli altri”, dal mi piaci come sei al non vali un c…., dal vorrei un figlio da te al “i bambini a me fanno schifo” ecc.
Certo che vedo ma mi sento in colpa, credo che se mi ha detto qualcosa di bello, quello è vero e quando lo smentisce è perché io avrò fatto qualcosa che non va e… cerco di cambiare per lui, la mia missione diventa “rendere quest’uomo che ha vissuto una vita così problematica, finalmente felice”. Arrivo ad avere la presunzione che con il mio amore, la mia dedizione, il mio impegno costante lui troverà un ambiente così positivo ed accogliente e così diverso da quello in cui è vissuto che farà emergere la sua parte buona sotto il suo comportamento spesso bruto e saremo… felici e contenti.
Purtroppo l’happy end sembra riservato nel mio caso solo alle fiabe che leggo a mia figlia (ora un po’ meno … vorrei che imparasse a sognare ma non ad illudersi che la sua vita e la sua felicità dipenderanno da un principe azzurro)…
Dal matrimonio in poi… l’incubo ! Ora che “sono sua” può fare di me e della mia disponibilità, della mia tendenza ad assumermi le responsabilità di ciò che accade e di “accudire” quello che gli pare.
L’alternanza di atteggiamenti opposti e contrastanti si accentua, aumentano le umiliazioni, il disprezzo, le prese in giro, alternati ad atteggiamenti adulatori quando desidera qualcosa, dallo sbrigare una mansione noiosa al portarmi a letto (il sesso è un chiodo fisso, per il quale snocciola statistiche sui rapporti settimanali degli italiani così come esprime costantemente il bisogno di esprimere la sua mascolinità indipendentemente da qualsiasi altra cosa compresa l’eventualità che 10 minuti prima ti abbia umiliato, rendendo il tutto da una cosa piacevole e naturale ad un esercizio di proprietà che col sentimento ha ben poco a che fare)
Mi sento sempre peggio ma continuo ad impegnarmi : amore riceverà amore, mi dico, ma .. non è così.
Giovanna arriva inaspettata nella nostra vita, dopo tre anni di matrimonio… io felice ad accogliere questa vita come un dono prezioso, lui … arrabbiato… rifiuta l’idea a tal punto da accusarmi di averlo incastrato, io che già piangevo all’idea che, non cercando un figlio con me ed avendo ormai un’età matura, non l’avrebbe voluto mai …. Mai avrei scelto una cosa così bella ed importante da sola e non vedo come avrei potuto, anche qualora avessi voluto, dato che “gestiva tutto lui” (contraccezione).
In gravidanza sono sola, vado alle ecografie da sola, mai tocca la mia pancia, comincia, quando questa è ormai evidente ad andare a dormire in un altro letto.
Cerco in tutti i modi di lasciarlo tranquillo sperando che la nuova situazione venga pian piano accettata ma mi sento abbandonata, umiliata come donna e come mamma di mia e sua figlia, angosciata dall’idea che questo dono meraviglioso risenta di tutto questo.
Passano quattro anni, Giovanna è ignorata e i rapporti con lei sono generalmente conflittuali, alternati a qualche piccolo sprazzo di calma apparente (gestisco comunque io la bambina notte e giorno in tutto e per tutto) le umiliazioni, l’aggressività, l’insoddisfazione costante e pesante di quest’uomo sfociano anche in un paio di episodi di aggressività fisica e qui, atterrita, spaventata, sfinita ed esasperata guardo mia figlia (tutto è avvenuto sotto i suoi occhi smaliziati e atterriti) e penso che è ora di dire basta.
Non ho la forza fisica di reagire, continuo ad addormentarmi ovunque, faccio fatica a portare avanti le mie mansioni quotidiane ma decido finalmente di chiedere aiuto : aiuto, prima di tutto ad uscire dalla paura (sono arrivata ad avere paura di lui, non solo per le mani, ma per la rabbia dei suoi occhi come per le continue provocazioni alle quali quando sfinita reagivo con un sano “ma Basta” con un tono di voce deciso vedo rispondere con sguardo improvvisamente da furioso a sereno di chi ha raggiunto il proprio scopo “lo vedi sei proprio una bestia” se non, davanti a mia figlia “vedi Giovanna, la mamma che iena che è!!!”)
Aiuto poi a rimettermi in piedi, ad arginare i sensi di colpa, a cominciare a guardarmi dentro, a prendermi cura di me e a volermi bene, a non aver paura di affrontare le difficoltà ma buttarmici dentro, capendo che peggio di così non poteva andare per la mia vita e quella di mia figlia e che le cose sarebbero potute soltanto migliorare, almeno per alcuni aspetti all’inizio e poi si vedrà, un passo alla volta.
Faccio due anni di terapia, studio, leggo, approfondisco nei blog su internet dove trovo il preziosissimo aiuto e la disponibilità a 360° del Dott. Brunelli, che ringrazio con tutto il cuore.
Ora, dopo tradimenti e manipolazione del mio denaro, arrivo alla separazione ….sta continuando a fare di tutto per “tagliarmi le gambe” e rendermi impossibile la vita, compreso usare sua figlia, nel tentativo di manipolarla e metterla contro di me, gioca sulla sua emotività e sul suo bisogno di una figura paterna, così come ha fatto con me … io non mi lascio abbattere e vado avanti per la strada che ho scelto… la mia libertà, la mia vita a cui ora do grande valore, la pace, la quiete, i sorrisi della mia bambina e il tempo assieme ora finalmente vissuti appieno nel loro grande valore non hanno prezzo.
Le difficoltà sono tante ma almeno ora si vive e ciò che vivo è vero, autentico, speciale … la battaglia è dura ma ne vale la pena e questo sostiene … sto combattendo per la mia vita e quella di mia figlia… è una lotta che merita!
E questo mi sento di dire a tutti, compagni di sofferenza e traumatizzati da una persona che ha risucchiato l’anima,a te, proprio a te che stai leggendo : sei arrivata/o a questo blog, significa che stai male e vuoi capire, ma forse hai anche tanta paura … coraggio!!!Come vedi siamo tanti, tanti che stanno come te e, quando farai il primo passo per farti aiutare ad uscirne, gli altri saranno più semplici, tante persone e occasioni ti verranno incontro…..la tua VITA HA UN GRANDE VALORE!!!LOTTA PER TE E TROVERAI CHI TI DARA’ UNA MANO … un abbraccio di cuore e con affetto a tutti voi e al Dott.Brunelli
Un abbraccio cion solidarietà e affetto… la via dell’amore è come un sentiero di rovi che dopo l’inverno diventano rose…
Brava Juliette!!! Non dobbiamo subire certi comportamenti!!!
Un caro saluto,
Any
INVECE, SECONDO ME, IL VERO DISTACCO E’ L’UNICA VIA DI SALVEZZA. RECUPERIAMO L’AUTOSTIMA, QUELLA DIGNITA’ E LIBERTA’ CHE, ALMENO A ME, AVEVANO RUBATO FIN DA BAMBINA.
E DOPO NESSUNO POTRA’ PIU’ FARCI DEL MALE…QUALSIASI COSA FACCIANO! ABBRACCIO E AUGURO OGNI BENE A TUTTI!
E GRAZIE A LEI…..DR. BRUNELLI, DI TUTTO!!!
La mia risposta al Sig. Franz riprende quanto detto nella mia risposta a suo commento precedente.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE
VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI — I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE — CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO — INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) — TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante diagnosticarlo, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostica nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista, ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità — nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Io provo lo stesso. Solo tantissima rabbia per essere stata presa in giro per tanto tempo. E non ho nessun senso di pena per loro. Quello che fa ancora piu’ rabbia e’ vedere che loro vanno avanti bene e continuano a prendere in giro altre donne, a manipolarle, a fare loro credere che e’ tutta colpa loro se le cose non vanno. Eppure loro stanno bene! C’e’ giustizia???
illuso,le tue parole mi hanno fatto un bene che nemmeno ti immagini.
Ne ho bisogno,sto uscendo da una situazione di convivenza col vampiro..e sono ormai esangue.
è difficilissimo,ma me lo devo.
GRAZIE.
grazie anche al Dott.x tutte le info ed i consigli.
giusto illuso, giusto… bisogna volersi bene.è unpò come andare in vbicicletta, se non sei abituato ad andarci cadi.se ci sai andare non smetterai di saperci andare tutta la vita. così è il voelrsi ene, se non ti è stato insegnato, bisogna imparare e poi non smettere mai … io sono ancora innamorata di lui, anche se lo vedo e non lo riconosco più.però ce la farò, ce la devo fare.. e soprattutto togliermi la speranza che un giorno arriverà con un mazzo di rose dicendo di amarmi e di aver capito i suoi errori…
Dottore buongiorno sono Patrizia ho 51 anni e 25 tra matrimonio e 2 figli trascorsi con un narcisista malefico. Le scrivo per ringraziarla di tutto cuore per il gran lavoro profuso ad aprire gli occhi e svegliare donne ignare come me su quali persone veramente malate abbiamo avuto a che fare. Sono capitata per caso sul suo sito dopo che un suo collega al quale mi ero rivolta, dopo aver ascoltato una infinità di episodi riguardanti il mio rapporto con mio marito, mi ha bellamente chiesto: “Ma tu cosa sei venuta a fare da me? Ti porterei via solo dei soldi, tuo marito invece è uno psicopatico narcisista grave, così come era suo padre e così come psicopatica è anche sua madre. Ringrazia che la tua amica te lo ha portato via.” Sì dottore in pratica dopo tanti sacrifici, dopo aver lasciato tutto per lui, la mia città allontandomi 700 km dai miei affetti, il mio lavoro, la mia vita ecc. ha pensato bene la scorsa estate di andare a convivere dopo una settimana con questa mia amica, da me consolata due anni perchè il marito l’aveva lasciata. Buffo no? Ha barattato 25 giorni di conoscenza con questa donna , quindi una perfetta sconosciuta, con i 25 anni trasacorsi con me, con una leggerezza sconcertante, come si fosse pulito il naso con un kleenex. Non ha pensato ai figli anzi la più piccola di 16 anni l ha bellamente ignorata e tutt ora ignora quasi non esistesse. Il bello della cosa però è che mi ha cercato sempre con una scusa o un altra, anche sessualmente parlando fino a gennaio. Un folle. Nel frattempo è diventato violento, sia fisicamente che verbalmente. Le tralascio i vari epipeti che mi ha rivolto in questi mesi, mi ha accusata di tutto, da vigliacco qual è la sua maggiore soddisfazione è umiliarmi soprattutto quando c’è l’altra che ascolta. Naturalmente mi sono rivolta ad un avvocato, ma anche lì sta traccheggiando, un giorno mi invita ad andarci e poi non si fa trovare. Un incubo. Menomale che ho una famiglia splendida alle spalle, due genitori amorevoli che poveretti hanno subito un sacco di angherie, musi, arroganza e quant altro da questa persona, senza motivo naturalmente. E’ come se lui volesse far pagare a me, persona normale glielo assicuro, i suoi problemi esistenziali: una madre arida ed avara, completamente anafettiva, che ha manipolato tutti; un padre padrone forse più buono della madre, ma totalmente ingestibile. Comunque stiamo parlando non di un contesto sociale arretrato, ma di una famiglia, la sua, di imprenditori, il cui unico obiettivo sono sempre stati lavoro, soldi, lavoro soldi ecc. La mia per contro mi ha cresciuto con altri principi, che per fortuna ho cercato di trasmettere ai miei figli. Volevo dirle anche che per problemi di lavoro mio marito è entrato in depressione 3 anni fa, nel frattempo è morto il padre che lui accusava di essere la causa dei suoi problemi, ha dato un calcio a me che naturalmente ero la seconda causa dei suoi problemi….Ho sopportato di tutto :la sua arroganza, megalomania, i suoi musi immotivati, la sua aggressività e qunt altro, in realtà tutto ciò che lei ha descritto in tutti i suoi scritti. Si domanderà perchè ho resistito? Perchè quell’esempio di famiglia da mulino bianco (di merda ha detto lui) che ho avuto mi dava la speranza che un giorno cambiasse. Speranza vana. Questo voglio dire a tutti: Non sperate mai che queste persone cambino possono solo peggiorare. Le dirò di più la prossima vittima sarà la mia amica sono certa che sarà così. Oltretutto ora mio marito prende 4 pastiglie al giorno (prima con me 1) sta andando da una psicoterapeuta la quale sta facendo terapia di coppia ai due amanti, il colmo no? Ho provato a contattarla e le ho spiegato brevemente al telefono che mio marito è un narciso, di vedere oltre….mi ha risposto che non è deontologicamente corretto sentire la moglie. A me sembra una gabbia di matti. Comunque grazie a lei ed a un altro libro scritto da una sua collega di Roma che si intitola : “Ho sposato un narciso” ho le idee molto più chiare e so dove devo andare. Cioè via di qui e riprendere in mano la mia vita, perchè quella è solo nostra. Ah dimenticavo di dire che non sono una depressa ma una a cui è sempre piaciuto ridere ,scherzare, godersi un po la vita, cosa che con questi soggetti è impossibile, tutto ci è concesso dall alto e ci si deve accontentare sempre delle briciole. Il prossimo , se ci sarà, sarà normale? Speriamo!
Un caro saluto e buon lavoro.
Purtroppo sono molto critico verso il libro Ho sposato un narciso, praticamente insegna come fare a sopportarlo con il rischio di prolungare l’inferno…. chi ha avauto relazioni più o meno lunghe con un narcisista patologico ha assolutamente bisogno di sostegni e cure psicoterapeutiche di vario genere, deve inoltre controllare il suo stato di salute fisiche, deve stare fiducioso perché se si prende cura di sé, se fa ogni possibile passo per recuperare l’equilibrio con il consiglio di persone esperte e di fiducia ce la frà. Ma non bisogna trascurarsi e credere che passi per miracolo senza alcun impegno. Non eì così, occorre una detraumatizzazione e poi una riabilitazione.
Salve a tutti……questo blog è eccezionale,grazie al Dott. Brunelli per averlo creato.
Sono incappata qui proprio cercando in rete un po’ di conforto per la mia ultima storia finita male,in preda a quel senso di sconfitta e di svilimento che tanto bene avete descritto e in cui mi sono ritrovata.
E’ stata una storia di pochi mesi,in cui mi rimane il dubbio se sia incappata in un narciso patologico o in uno stonzo ,anche se in base ai racconti letti qui propendo per il primo.
Quello che ritrovo sicuramente è il primo periodo durato quasi 2 mesi in cui mi sembrava davvero di aver incontrato il principe azzurro,gentile,galante,premuroso,perfetto.
Poi il cambio(avvenuto al rientro di una sua vacanza/lavoro come skipper durata 5 giorni in cui ha avuto grosse soddisfazioni per aver svolto bene il suo compito).Non più troppa voglia di sentirmi o di stare insieme(cosa che mi riporta al problema di sentirmi non desiderata),accuse al mio carattere a suo dire troppo possessivo continuando però a dire,a parole,di trovarsi bene con me,di voler rimanere insieme.
Questo comportamento mi ha spiazzato notevolmente,non mi sono più sentita a mio agio e ho provato a parlargliene senza ottenere miglioramenti,ma sempre più convincendomi di essere io quella sbagliata.
Quando ho finalmente con grande sofferenza trovato il coraggio di dirgli che cosi la nostra storia non mi piaceva,che lo trovavo troppo diverso nei miei confronti,la sua prima reazione è stata dire che “gli crollava il mondo addosso”,la seconda dopo nemmeno mezza giornata augurarmi buona fortuna x sms,senza più volermi neanche sentire.
Stronzo o narciso che sia devo dire che ci sono davvero rimasta male……non riesco a capire come si può passare dall’amore(ma ora capisco che amore non è) all’odio cosi repentinamente.
grazie per l’ascolto……
Purtroppole delusioni amorose fanno soffrire tantissimo e non è detto che ce le abbi procurate un narcisista maligno. Ci sono tanti motivi quanti esseri umani per cui una relazione non prosegue, craeando inevitabilmente stati di malessere. Questi stati di malessere però indicano che è necessario prendersi cura di se stessi nel profondo, perciò da Freud in poi esistono la psicoanalisi e poi altre forme di psicoterapia non analitiche. Io mi chiedo spesso, perché le persone che stanno male non provano a cercare un buon psicoterapeuta? Certo la prima risposta è che non si ha soldi. Eppure si trovano centri o anche liberi professionisti con i quali ci si può accordare moltissimo. D’altra parte quando si ha mal di denti si va dal dentista e ci si accorda, allora che male c’è di cercare uno psicoterapeuta?
Un caro saluto
Pietro Brunelli
Ha ragione dottore,e grazie per la risposta.
In realtà io credo molto nel “sostegno” psicologico.E’ per questo che un bel po’ di tempo fa(all’epoca ero sposata)ho fatto anche tre anni di analisi tradizionale.
Poi dallo scorso anno di pari passo con l’avvio della separazione da mio marito ho iniziato un altro lavoro,con una psicologa cognitivo comportamentale.Oggi mi sento molto meglio di un tempo ma continuo ad avere malesseri legati soprattutto alla sfera affettiva.A volte ci rifletto e mi scoraggio proprio perchè mi dico…….”che posso fare di più?”
Possibile che continuo ad incappare sempre in situazioni sbagliate?
grazie…
Gentile Dott. Brunelli
esco distrutta da una storia con un maligno maledetto narcisista che corrisponde a tutte le caratteristiche da Lei descritte. So che il tempo è la mia cura ma che questa devastazione subita innocentemente lascerà comunque cicatrici profonde nella mia anima che tanto sanguina adesso.
Volevo sapere, siccome è da un mese e mezzo che non ho più contatti col MOSTRO come mi devo comportare quando ricevo suoi SMS o telefonate. Desidero farlo schiattare – se è possibile – visto che sono individui impermeabili. Cosa devo fare per farlo soffrire – almeno un pò. So che la vendetta non aiuta la guarigione ma almeno sapere di essere riuscita a SCALFIRE chi coscienza non ha.
Spero ricevere presto una Sua preziosa risposta.
In fede,
Niki
Purtroppo il tema della vendetta è molto delicato, ne ho parlato in un altro post. Va valutato attentamente e non deve mai sfociare in atti che possono dannerggiare l’incolumità fisica dell’altro. Dagli elementi che lei fornisce non posso frornirle una risposta accurata. Il sentimento di vendetta comunque è normale e comprensibile e, recenti studi sperimentali hanno confermato che in certi casi e con le dovute precauzioni, e in termini simbolici, la vendetta può aiutare a a stare meglio.
Questo in termini generali. Comunque devo rispettare le normative dell’Ordine degli Psicoterapeuti a cui appartengo, per cui non posso dare suggerimenti o consigli specifici se prima non conosco in modo diretto chi me li chiede. Se vuole può consultare la pagina INFO e contattarmi in via privata per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto
Pietro Brunelli
pietro.brunelli@fastwebnet.it
ma a questo punto perché c’è bisogno di questa medicina, che poi si rivela una droga? E poi se l’altro non avesse questa funzione di falsa medicina dovuta alla sua patologia mentale, sarebbe davvero così interessante e attraente?
Ci ho riflettuto…..
Quando finalmente si comprende che ciò che ci aveva tenuto legati era una patologia, non c’è veramente più nulla di attraente in queste persone.
Tanta pietà e tanta pena per non averlo capito in tempo.
Quanti indizi……..pensi che ho cominciato a “smascherarlo” 10 anni fa, alla morte di mia madre, lo sa che se accanto a me ci fosse stato un sasso, avrei ricevuto più calore? Non venne neanche al funerale, perchè doveva lavorare…….
Pensi che una settimana dopo ho avuto un crollo psicosomatico, febbre a 40, placche alla gola e lui si prendeva l’aspirina senza darmi nessuna cura e mi diceva di alzarmi dal letto perchè non avevo nulla! Lui si provava il termometro, senza avere 1 linea di febbre e mi diceva che il termometro era rotto!!!……non avevo neanche la forza di chiamare il medico, ho dovuto trovarla io perchè mi avrebbe lasciata morire e quando finalmente è arrivato a casa mi ha fatto iniezioni e dato antibiotici per 15 giorni! Solo 7 anni dopo ho trovato il coraggio di farla finita, di lasciarlo…….
21 anni legata ad un pazzo!, pure con 3 figli…….!!
Ora provo solo pietà per lui e tanta pena per me e per i miei figli. Per fortuna la rabbia sta scomparendo, anche alla luce di ciò che ho imparato quì nel suo blog.
Sono mortificata per aver “abusato” e “vampirizzato” questo servizio in maniera confusa, le prometto che l’ho fatto a fin di “bene” per non dare mai più un briciolo di energia a quello schifo di patologia. La ringrazio con tutto il cuore per avermi illuminato come nessuno prima era stato in grado di fare.
Buon lavoro a tutti!
Brava cara lettrice-partecipante, spero davvero che lei stia sempre meglio, se vuole mi chiami una volta per salutarsi.
Ringrazio tutti voi per la solidarietà e in particolare il Dottor Brunelli per il sostegno e la professionalità.
Anch’io ho avuto la sfortuna di conoscere un manipolatore affettivo subdolo e bugiardo come non avrei mai immaginato!
Con lui ho chiuso (definitivamente) una decina di gioni fa: l’ho smascherato e mandato al quel paese, l’ho rimosso dai contatti su FB, ho cancellato il suo numero di telefono, i suoi sms e ogni traccia della sua miserabile presenza. Provo ancora tanta rabbia e disprezzo perchè questa storia è capitata in un periodo in cui dovevo mantenere la concentrazione e pensare solo ai miei obiettivi e ai miei studi (sto conseguendo la seconda laurea per ottenere l’abilitazione all’insegnamento, speravo di laurearmi ad ottobre e per giugno avevo pianificato quattro esami: non ne ho sostenuto uno!). Ho trascorso notti insonni popolate da incubi. Ero così ansiosa e inquieta che non riuscivo a fare altro che pensare ossessivamente ad una serie di stranezze, ho cercato la verità a tutti i costi…Non sto ancora bene, mi colpevolizzo per quello che è accaduto e temo di non riuscire a recuperare il prezioso tempo perso.
Vi racconto com’è andata anche se non è facile perchè sono molto analitica e se volessi trascrivere tutti i dettagli che mi hanno insospettita monopolizzerei questo spazio e forse vi annoierei!
Tra me e il TIPO è durata pochissimo, poco più di due mesi. Io vivo in provincia di Bari e per una pura casualità l’ho conosciuto a Roma a fine marzo. Ci siamo risentiti e visti dopo 10 giorni, è venuto in Puglia perchè anche lui è della provincia di Bari ma vive nella capitale da diversi anni. Esteticamente è molto carino: alto, magro, lineamenti delicati quasi femminili, occhi dolci, sorriso timido, apparentemente un tipo innocuo, delicato e sensibile.
Ma in realtà, non mi ha mai convinta fino in fondo…
Dietro la maschera della dolcezza e della serenità, lo sentivo controllato e poco autentico ma se lo guardavo con gli occhi della razionalità era un perfetto “ragazzo per bene”. Si mostrava ingenuo e sosteneva di essere incapace di mentire ma il mio istinto non si fidava di lui. All’inizio non ho dato peso alle mie sensazioni perchè volevo vivere una parentesi spensierata, non volevo una storia impegnativa e non mi sono posta molte domande. Mi sono presa un po’ di tempo per conoscerlo…Sono stata a Roma, da lui, per una settimana (dal 4 al 12 maggio): con me è stato affettuoso, premuroso, generoso, romantico, eppure c’era qualcosa, un’espressione del suo viso, qualche frase detta con un tono un po’ incerto che interpretavo con sospetto. Da tanti anni lavoro come docente di comunicazione efficace e sono particolarmente attenta alla comunicazione verbale e non verbale, sono analitica, faccio molte domande e ho un ottima memoria…Ma non volevo scavare troppo in profondità, mi bastavano i sorrisi. Poi, tornata a casa a metà maggio la situazione, giorno dopo giorno, si è esasperata . Si ostinava a mantenere un legame-vincolo con me, mi chiamava ogni giorno, mi controllava a distanza in modo subdolo. Indirettamente mi trasmetteva ansia e inquietudine. Più volte ho cercato di allentare la morsa finchè, dentro di me, una forza irrazionale si è ribellata al suo tentativo di manipolarmi. Non volevo problemi e complicazioni, non avrei immaginato che si sarebbe creata una dinamica del genere…Ma non potevo più tollerare le sue ambiguità e le sue strategie. Mi ossessionavano un paio di domade: perchè recitare la parte del ragazzo perfetto, premuroso e affidabile? Perchè una relazione a tutti i costi? Non era questione di passione o di sentimenti. Io sentivo di essere vincolata a lui senza esserene innamorata…E così ho preso in mano la situazione. Di proposito, ho provato a chiamarlo in momenti inopportuni (per esempio dopo le sue telefonate): ha avuto reazioni inequivocabili di disagio e fastidio. Eppure ha cercato di ribaltare la realtà dicendo che io ero ingiustamente sospettosa, che credevo di non essere gelosa e invece lo ero, che proiettavo sulla nostra storia le mie ansie quotidiane. E aggiungeva di essere sicuro di quello che provava per me (cosa???), che non voleva perdermi e che il suo sogno era vivere con me! Insomma, ho deciso di smascherarlo. Sono riuscita a contattare la sua ex e abbiamo scoperto che faceva il doppio gioco con entrambe. Lei è innamoratissima e disposta a tutto: ad essere umiliata, allontanata all’occorrenza e ripresa quando il suo narciso desidera. L’ho fatta soffrire confermandole ciò che sospettava. Com’è finita? Lui in presenza della ex e con me al telefono ha negato ciò che ha affermato con sicurezza due giorni prima. Ha detto che io mi sono illusa: lui ha avuto solo un momento di confusione, si sentiva solo e gli ho fatto compagnia, rappresentavo il passato (del giorno precedente).
E così gli ho urlato tutto il mio disprezzo e l’ho mandato al diavolo!
Insomma, tante bugie, tante scuse, tanta falsità sulla mia pelle…perchè?! Bastava ammettere di aver mentito e dare una spiegazione sensata per salvare il salvabile. E invece no! Come si fa a negare l’evidenza?
IL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ spiegherebbe tutto…
Gentilissima, approfitto della sua gentile testimonianza per ricordare quanto segue. Non è che un uomo che vuole scopare e che quindi se la tira da bravo, pur non essendolo, sia necessariamente un narcisista patologico, potrebbe esserlo, ma non è detto che lo sia . Il narcisista patologico, oltre a non avere sentimenti, a mentire e a manipolare, è una persona , donna o uomo, che ha intenzioni semiconsce di infliggere sofferenze psicologiche alla persona che riesce a far innamorare. Il narcisista patologico non ha sensi di colpa, il suo obietttivo, oltre ad essere lo sfruttamento sessule, il carrierismo, il rapporto di comodo, è soprattutto quello di ferire, umiliare, svalutare coloro che sono capaci di amare. Si tratta veramente di una forma di follia che soltanto chi ne è stato vittima (e si risveglia) può comprendere fino in fondo. Appaiono come persone dotate di cattiveria e insensibilità pura, quando si smascherano, Invece lo stronzo/a è solo una persona che vuole manipolare per trarre un vantaggio sessuale o economico. In realtà la follia del narcisista patrologico va ben oltre a ciò. si tratta di persone che invidiano e odiano chi li ama, e che quindi follemente mettono in moto atteggiamenti e comportamenti volti non solo a maniplorae, ma proprio ad uccidere moralmente e psicologicamente la persona che deliberatamente sono riusciti a far innamorare. La loro follia è data dal fatto che sono “semi-consci” di ciò, quindi ne sono a tratti consapevoli e a tratti no, un po’ come quelli che credono veramente di essere Napoleone e poi a tratti sanno di non esserlo. Quindi non sono pienamente consapevoli del loro progetto, ma nello stesso tempo sono inclini a metterlo in atto nelle forme più spietate e crudeli. Lo stronzo/a è invece una persona debole e bisognosa che in modo subdolo mira a fare solo i suoi interessi, quindi fa del male anche, ma in realtà non vuole farlo, vuole solo trarre qualcosa per sé. La follia del narcisismo patologico è così folle e assurda che non mira precipuamente a trarre un vantaggio (infatti se li si accusa di essere degli sfruttatori loro si inalberano e respingoino l’accusa), loro, in ultima analisi, miranio essenzialmente a fare del male all’altro. Odiano chi è capace di amare (perché loro non possono provare questa esperienza, se non in modo falsato) e quindi decidono in forma semiconscia di farla pagare soprattutto a cololoro che li amano… non è veramente folle tutto ciò? Purtroppo è così folle che chi ha avuto la disgrazia di innamorarsi di loro stenta a crederci, perché per chi ama questa follia narcisistica patologica appare come una cosa assolutamente impossibile, e quindi si tende a credere, non che loro siano veramente gravemente folli nella sfera affettiva, ma che non si sono innamorati perché non si ha avuto la capacità di farli innmorarare.
Ringrazio dunque per il suo intervento, ma da come lei testimonia, non abbiamo prove sufficienti per dire se si tratti veramente di un narcisista patologico o di un semplice stronzo.
Cordiali saluti
Pier Pietro Brunelli
Consiglio a tutti di visitare questo sito: http://www.maldamore.it/
tratta proprio del male d’amore, della dipendenza affettiva, del narcisismo e di tutte quelle tematiche patologiche che possono nascere nei rapporti. C’è anche un forum dove poter partecipare con le proprie storie e altro.
Grazie a tutti. I vostri racconti mi danno forza. Sono state settimane durissime per me da quando ho scoperto le bugie. Non le immaginavo, non potevo crederci. Grazie Dott. Brunelli di aver trattato l’argomento, mi si è aperto un mondo. Credevo di essere pazza. Se potete ditemi solo come è possibile continuare a lavorare nello stesso posto visto che nel mio caso parliamo di una relazione clandestina durata 3 anni.
Scriverò il mio caso appena starò meglio. Sarà di certo utile a qualcuno.
Grazie ancora.
Forza e coraggio… siamo nella stessa barca… anche io relazione clandestina e colleghi…
Salve a tutti , sono un ragazzo di 20 anni . Leggendo questo blog , mi sono immedesimato immediatamente in tutto quello che e’ presente al suo interno . Sono uscito da una storia per fortuna breve che pero’ ha rivoluzionato tutto il mio essere , le mie credenze e i miei valori . Io mi ritengo diverso e piu’ maturo di tanti miei coetanei perche’ come credo ancora nella sincerita’ , nella fiducia e nel rispetto reciproco e nelle emozioni VERE . (insomma il vero e proprio ingenuo descritto qui sopra)
Mi sono frequentato con una ragazza Narcicistica , credendo che fosse come me : ovvero una bella persona , bisognosa di affetto e indifesa .
….
La incontrai per sbaglio , venne a casa mia a mangiare invitata da un amico in comune . Il diavolo venne a casa mia .
La notai subito perche’ sembrava timida ed innocente e quasi impaurita .
Si fece subito sentire , e facendo la finta “presa emozionalmente” raccontandomi che usciva da una storia seria di anni con il suo ex ragazzo e che grazie alla sua ingenuita’ era stata presa in giro mille volte . Insomma , mi rivedevo in lei totalmente .
All’inizio io facevo il distaccato , non la consideravo molto , anche perche’ avevo paura e consideravo giustamente ANORMALE questo suo partire in quinta , e mi sono distaccato .
Per me al momento era solo una bella conoscenza , che avrebbe portato con MOLTA CALMA a qualcosa di piu’ importante .Insomma ero un po’ distaccato lo ammetto
Una sera , mi invito’ a casa sua per la prima volta , passato un bel po’ di tempo assieme mi disse che era spaventata che per lei
quella era la sua seconda volta , quella scena mi mise una tenerezza addosso , che la abbracciai dicendo che non c’erano problemi e che l’avrei aspettata senza problemi , visto che le volevo bene .
Insomma , avevo io le redini della relazione , le volevo bene , la rispettavo , ma era solo l’inizio , non ero presente come lei voleva .
Una sera , dopo le nostre solite litigate per causa che secondo lei , non la consideravo (voleva essere sempre al centro dell’attenzione) , si presento’ a casa mia con dei lividi in faccia , raccontandomi che il suo storico ex l’aveva picchiata . Da qui inizio ‘ il mio calvario . Mi sentii in colpa , e profondamente frustrato , sia perche’ non le davo le attenzioni che voleva , sia perche’ per colpa mia l’avevano picchiata . E che c’erano in ballo denuncie e cose legali .
La sera stessa che mi racconto’ del misfatto , mi chiusi in me stesso perche’ mi sentii in colpa , e non riuscii a dormire abbracciato a lei come lei stessa voleva , e mi addormentai distante in silenzio e profondamente in colpa e chiuso in me stesso , pensando fossi io stesso un mostro .
Da qui inizio il mio calvario , mi scusai con lei che non le ero stato vicino e da li’ in quel momento i miei sensi di colpa aumentarono
e lei da li’ in avanti si comporto’ apposta a farmi sentire cosi’ .
Una persona la sera prima , scopri’ che quei lividi se li era procurati lei truccandosi ,quindi aveva parlato subito con una sua amica e le aveva confermato che il suo “ex” ragazzo , lo era tutt’ora e aveva una doppia relazione sia con lui , che con me . E che il pericoloso stalker , non era che un bravo ragazzo che la riempiva di attenzioni e regali .
A questo punto , “il diavolo” fece di tutto per allontare l’altra ragazza dal nostro gruppo ( in modo che lei non raccontasse tutto) , raccontando balle su balle ,e per quanto riguarda me , fece pesare sempre di piu’ il fatto dei lividi e del finto pestaggio .
Le cose stavano precipitando ,lei la vedevo meno interessata e sempre piu’ con atteggiamenti inverosimili del tipo diceva che voleva vedermi e stare con me , e quando ci vedevamo mi prendeva in giro, era nervosissima e mi umiliava , in continuazione anche davanti ad altra gente . Io sul momento ho lasciato correre , pensando che fosse solo una cosa momentanea dovuta al suo nervosismo dovuto allo stalking .
. Una sera come tante altre , la vidi , in quel momento volevo solo consolarla e stare con lei , lei di tutta risposta e in modo insensato mi prese in giro per cose idiote , per tutta la sera (su cose MOLTO personali ) ; a quel punto gli chiesi spiegazioni , e lei di tutta risposta mi disse che ero pesante e che dovevo capire la sua situazione grave .
Adesso aveva lei in mano le redini di tutto , e con il suo comportamento inverosimile e con la forza del mio senso di colpa , mi fece sempre di piu’ prendere emozionalmente , come una sorta di tortura psicologica . E comincio’ a prendere scuse inverosimili per tirarmi bidone SEMPRE all’ultimo momento (scuse , che poi scopri che furono delle grandi bugie)
Una sera mi chiamo’ dicendomi che voleva vedermi ; io tutto contento andai da lei , e di tutta risposta comincio’ ad insultarmi incazzata nera , dicendo che non le ero stato vicino quando l’avevano picchiata , al momento mi sentii morire , e in colpa .
In quel momento mi sentii terribilmente umiliato e colpevolizzato.
Da quella litigata , io feci di tutto per far si recuperare un rapporto che ormai era chiuso , lei di tutta risposta non mi chiuse la porta in faccia , anzi faceva discorsi senza senso e a meta’ , incutendomi solo ansie e paure .
Due sere dopo , mi disse che voleva vedermi (io ovviamente al settimo cielo) , si presento’ inaspettatamente a casa , con degli amici in comune , PIU UN RAGAZZO MAI VISTO PRIMA CHE CHIAMERO’ ‘ MISTER X .( piu’ avanti tornera’ utile)
Si presento’ incazzata nera e fredda , io ovviamente cercai di parlare con lei , a momenti lei di tutta risposta era fredda e incazzata , e altri momenti faceva la carina e mi sorrideva . Sinceramente non sapevo cosa fare !!!!!STAVO IMPAZZENDO !
Dopo giorni di silenzio totale , mi presentai da lei avendo bisogno di spiegazioni . Lei come prima reazione mi disse inspiegabilmente : ADESSO CREDERAI AGLI ALTRI , E MI DARAI DELLA PUTTANA PURE TU , VATTENE . io non capii quella reazione ,Lei mi disse che tra noi era finita , e che aveva in mente un altro . Io a quelle parole scoppiai in lacrime , e la implorai quasi in ginocchio (che scena raccapricciante ) , di ripensarci e di non fare stupidate che era tutto rimediabile . Lei di tutta risposta mi disse che quello tra noi, non era un addio , e che ci potevamo risentire perche’ mi voleva bene davvero e che non mi avrebbe mai dimenticato(TORTURA PSICOLOGICA NUMERO 2) . Ricordo bene il suo discorso , mi guardo’ negli occhi , e asciugandomi le lacrime ,in modo affettuoso tiro’ mi disse che mi voleva bene davvero e che ci saremmo mancati a vicenda .
E se ne ando’ . Questo e’ il mio ultimo ricordo di lei , di me che davanti a lei con il cuore aperto , le dissi le piu’ belle cose che un donna si puo’ sentire dire , e di lei che mi guardava negli occhi dicendomi che mi voleva bene .
Poco dopo , la sua amica, (quella che sapeva la verita’) mi chiamo’ dicendo che voleva parlarmi urgentemente . Lei aveva scoperto tutta la verita’ attraverso amicizie comuni . Il diavolo aveva una relazione con il suo presunto ex da anni , che non era per niente uno stalker , ma un ragazzo normalissimo . Scoprii che i lividi se li era procurati lei stessa truccandosi intelligentemente il viso . Venne fuori pure che il diavolo racconto’ al suo ragazzo di me , dicendo che ero uno sfigato , un depravato che ci provava con lei . Scoprii inoltre che la famosa persona di cui aveva perso la testa era il famoso MISTER X , e che anche con lui aveva una relazione . Quel mostro , mi aveva portato a casa il terzo ragazzo con cui usciva (PER UMILIARMI ), e che la stessa sera avevano fatto sesso senza problemi .
Da quella conversazione uscii tutta la verita’ che era sotto tonnellate di bugie e menzogne e di giochini psicologici .
Il diavolo umilio’ anche i miei amici , deridendoli e raccontando un sacco di balle pure su di loro . Io litigai per colpa sua con un paio di miei fidatissimi compagni , questo ovviamente rientrava nei suoi piani subdoli .
In definitiva Lei aveva una relazione stabile nel suo paese , aveva una relazione con me , e nello stesso tempo andava a letto con MISTER X .
Da quel momento passai giorni d’inferno , fatto di attacchi di ansia , e di collera pura , che difficilmente si possono spiegare .
. Tutti i miei amici andarono a parlare con lei , e lei ancora mentii su tutto rigirando a suo favore ogni palla da lei raccontata , con altre bugie . LEI NON CONTENTA SI PRESENTO’ SUCCESSIVAMENTE SOTTO CASA MIA !!!
Per fortuna non la vidi perche’ ero gia’ partito , mi vergogno a dirlo ma se l’avessi rivista , le avrei messo le mani addosso , lo so’ e ‘ sbagliato , ma l’odio in quel momento era troppo grande .
Mi aveva umiliato , fatto innamorare , riempito di ansie e di bugie senza senso , solo per il gusto di farlo . E’ brutto dirlo ma sono contento perche’ lei ora , non ha piu’ nessuno , la odiano tutti . Tutt’ora sta cercando di recuperare i rapporti con i miei amici dicendo che e’ disposta a raccontare perche’ ha detto bugie . Mi dispiace che lei stia soffrendo , so’ che ha una malattia mentale , pero’ ad un certo punto scusate il linguaggio ma : VAFFANCULO ! (ho scoperto pure che non sarebbe stata la sua seconda volta con me , ma si era gia data da fare in precedenza )
.
Adesso da quel giorno non lho piu’ vista ne sentita . Vorrei un parere od un consiglio , su come mi devo comportare .
Queste sono le caratteristiche del mio diavolo
– Sceneggiate inverosimili per creare attenzioni
– Cura maniacale del corpo per sembrare piu’ grande e meno bambina
– Vittimismo cosmico
– Aveva le sembianze di una bella persona , sincera e vera
– Il volere apparire agli occhi di tutti perfetta , disponibile e amica , raccontando fatti esagarati (non veri)
. NESSUN , o poco rimorso
– Pulizia quasi maniacale , dopo aver consumato un rapporto
le scrivo dopo aver letto il suo articolo “Il trauma da narcisismo” sul forum Amore, Narcisismo e Relazioni Patologiche. In molte analisi da lei fatte mi ritrovo perfettamente.
Le scrivo per avere un parere da uno specialista. Credo di avere una “sindrome ossessiva” nei confronti del mio ex narcisista, sono morbosamente alla ricerca di sue notizie allo scopo di poter venir a conoscenza della sua sofferenza e di quanto vada male la relazione che ha iniziato, soprattutto se ripropone le stesse modalità perverse messe in atto con me. In tutta sincerità godo nel saperlo. Per me sono una sorta di rivalsa, di vendetta. Di questa situazione mi sono scocciata. Mi sembra di vivere due vite: una allegra, ligia nel lavoro, apprezzata dagli amici, gratificata; l’altra nascosta e ossessiva.
Le racconto, spero brevemente, i fatti accaduti.
La storia, iniziata circa 10 anni, sembra iniziare normalmente, anche se mi rendo conto che ha certi eccessi di reazioni sia in senso positivo sia negativo. Ma ovviamente ritengo che nel primo caso siano imputabili all’innamoramento del primo periodo, nell’altro al fatto che non ci conoscevamo. Comunque tutto sembra procedere tranquillo, anche se vengo a conoscenza che con altre ragazze, dopo il primo periodo iniziavano a non piacergli più, questo mi fa vivere con una spada di Damocle sulla testa, perchè penso che possa capitare anche a me, ma lui mi rassicura che io sono diversa, i suoi sentimenti sono diversi, anzi pensa addirittura di sposarsi con me, mi dice che sono la cosa più bella che gli sia capitata. Un giorno vuole che consca i suoi genitori. Da questo incontro nascono a suo dire i problemi. Mi riferisce, avendo chiesto un parere ai suoi su di me, che ha letto sui loro volti che non erano soddisfatti del mio aspetto fisico, visto che il figlio è più piacente si aspettavano qualcosa di meglio. Dunque si avvera quello che temevo. Dopo un mese circa lui inizia ad avere dei dubbi. Inzia a stare male perchè a volte gli piaccio altre volte no e quando questo accade si ritira, diventava freddo, scostante e pronto a chiudere la relazione, salvo poi ritornare dicendo che gli mancavo. Ma ritornavo anch’io contattandolo e cercando di aiutarlo. Perchè non faceva altro che dirmi che era una nullità, ed addirittura affermava di volersi togliere la vita.
Dopo vari mesi in questa situazione, mi convinco che c’è un problema. Lo invito ad andare da uno specialista.
Il quale alla fine, per quello che mi ricordo afferma che è ha tratti d personalità narcisistica e tratti ossessivi, problemi di attacamento ed altre cose, compresa la bassa autostima.
Nel frattempo anche la mia autostima era diventata raso terra. Sentirsi dire in contuinazione di non piacere e poi di piacere, di vedermi nella sua mente deformata, lasciarsi, riprendersi, per me è stato uno strazio. Ho impiegato anni per riprendermi, posso dire che solo ora vedo che in realtà non ero e non sono brutta. Che sono una persona “sana”, non manipolativa… la storia prosegue lui va in cura per circa un anno, ma le cose non cambiamo. Dopo circa 4 anni i rapporti si chiudono era come stare sulle montagne russe, oggi andava bene grandi progetti e il giorno dopo distacco, perchè notava un difetto nel mio viso. passano 2 anni e lo ricontatto, si va avanti per un altro anno con contatti quasi esclusivamente telefonici che lui fa in modo di avere, ma che finiscono poi in malo modo, accusandomi di far venire fuori il peggio di lui.
Da imbecille che sono stata, pensando di poter reggere la situazione lo ricontatto dopo altri due anni. Lui sempre disponibile, si avanti per un altro anno. Mi rendo conto che come aveva fatto in precedenza racconta un sacco di bugie oltre a lamentarsi di aver chiuso con le donne perchè non è in grado di stare vicino a nessuna. Ciò dopo avergli detto che io provavo ancora dei sentimenti ed ero disposta a ricominciare. Lui però continua ad eccettare le mie telefonate messaggi ricambiandoli oltre a rivederci. Per altro mi dice che avrebbe delle difficoltà perchè io ho fatto delle cose che lui non si sarebbe mai aspettato da me. E’ vero le ho fatte, ma perchè non capivo e pensavo che mi dicesse delle bugie e mi tradisse.
Si avanti nonostante tutto, scopro però che ha fatto un abbonamento ad un sito d’incontri, e ha conosciuto quello che attualmente è la sua compagna. Una persona totalmente diversa da me ed è il genere di persona che ha sempre criticato. Ho pensato che per lui avere una storia con lei fosse quasi una sfida con se stesso, uno spingere il limite oltre, per avere emozioni forti.
Beh sono stata male anche per questo, poichè ho iniziato a fare paragoni tra me e lei.
Da qui è iniziata la mia spasmodica ricerca di informazioni, mi sento “pazza” e mi è sembrato di esserlo veramente anche quando ho saputo che ha fatto, all’inizio di questa nuova relazione, viaggi nei luoghi dove siamo stati noi,credo per capire se provava gli stessi sentimenti percepiti con me.
poi ho scoperto che il passato di questa persona, un passato pesante, gli procura problemi, avendo le stesse reazioni avute con me. Si è rivolto poi dopo tanto tempo allo psichiatra che lo aveva avuto in cura, perchè spaventato dal fatto di sentirsi non adeguato ai rapporti di coppia, di essere come il lupo che perde il pelo……. Dopo di ciò ovviamente è ritornato con la sua compagna, allegro, pieno di energie.
Lo so che non sono normale. Vorrei uscirne definitivamente. Mi rendo conto di aver avuto a che fare con una persona disturbata, ma perchè ho bisogno di sapere che sta male, che le sue storie vanno male e soprattutto con questa nuova compagna? forse perchè ha scelto una che con me non ha niente a che fare, diversa sotto ogni aspetto, ed in tutta sincerità sono ampiamente superiore io.
Mi sento defraudata, presa in giro, è come se lui si fosse rubato il meglio di me, la mia vitalità di un tempo. Come se mi avesse cambiato per sempre.
Io sono sola e lui no, e per lungo tempo non sono stata in grado di avere un rapporto decente con l’altro sesso, perchè pensavo che tutti mi giudicassero brutta e vedessero i miei difetti estetici ed io stessa mi vedevo e guidicavo come mi vedeva e guidicava il narciso. Psicologicamente sono stata in uno stato di prostrazione.
Cosa posso fare? che strategie mettere in atto, per non avere questa ossessione morbosità di sapere.
Gentilissima
io le consiglio di leggere e partecipare al blog della mia associazione http://www.albedoblog.wordpress.com nell’ articolo sui bugiardi patologici, manipolatori affettivi ecc.
Io purtroppo, anche se vorrei, non posso via e-mail dare informazioni specificamente terapeutiche, non posso per legge, in quanto aderisco all’Ordine degli Psicologi che impone di vedere il paziente, e questo anche giustamente, perché prima di poter entrare nel vivo di un caso specifico, non posso basarmi su una mail, dovrei vederla, ascoltarla, approfondire.
Perciò il blog è una forma di auto-aiuto on line dal quale si possono trarre informazioni generali, se invece ne servono di più specifiche è necessario telefonarmi 3391472230 per un primo chiarimento ed eventualmente per un incontro. Poi successivamente, dopo che abbiamo stabilito un contatto ed io ho potuto davvero approfondire posso dare un relativo sostegno anche a distanza.
Allora intanto un cordiale saluto e auguri
P.S.
Partecipando al blog si aiuta e si può ricevere un aiuto informativo, ma se occorre un vero e proprio consulto terapeutico è meglio richiederlo al più presto. Così come si corre dal dentista se si ha un forte mal di denti bisognerebbe fare lo stesso se il male è nell’anima, il ché può essere ancora più tremendo… purtroppo per diverse ragioni molti non lo capiscono.
Brava, scriva di questa sua esperienza nel blog e dello specifico problema ossessivo (un classico) poi approfondiremo… nelle mie ultime risposte ho toccato questo specifico problema… in genere le posso dire che queste persone sono in grado di mantenere relazioni superficiali che non portano a nulla di veramente creativo… o trovano un’altra persona da sfruttare, manipolare e odiare (la loro malattia paradossale li spinge ad odiare chi li ama) – oppure trovano un loro simile, ma in questo caso non dura molto, o anche in qualche caso trovano qualcuno che li individua subito e se ne approfitta facendogli credere di esserci cascati… insomma sono tutti giochi affettivamente perversi… talvolta possono durare a lungo, comunque se vengono rintracciati fanno sapere malignamente a l’ex-partner di stare finalmente bene e che hanno trovato una persona splendida come meritavano e che prima hanno perso il loro tempo… e così via.
Perciò io sconsiglio di cercare loro notizie, almeno fino a quando non ci si è ricostruiti. Bisogna quindi affidarsi alla SCIENZA e agli esperti, e hai maestri di vita che sanno molto bene che soprattutto in questi casi “la vita è giustiziera”. Si affidi alla scienza per avere questa sicurezza, e collabori con la scienza, la sua esperienza potrà essere d’aiuto agli altri e questo le farà capire che ne è valasa la pena e troverà una nuova soddisfazione in se stessa.
Ancora auguri e un saluto a Napoli che amo tanto giacché sono di origini napoletane
P.B.
Pier Pietro Brunelli
Via G. Alessi 8 – 20123 Milano
tel 339/1472230
e-mail: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it
Psicologo-Psicoterapeuta – Ordine degli Psicologi Lombardia n.03/6614
Specialista in Comunicazioni Sociali (Università Cattolica di Milano).
Dottore in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo (DAMS Università di Bologna).
http://www.albedo-psicoteatro.com http://www.copysauvage.com http://www.albedoblog.wordpress.com
leggo ora la risposta che mi ha dato qui sul blog,
la ringrazio per aver letto la lunga email e la pazienza dimostrata, mi rendo conto che non può dare indicazioni, non sarebbe corretto deontologicamente.
Ho letto l’articolo BUGIARDI, IPOCRITI, MANIPOLATORI AFFETTIVI. SAPERNE DI PIU’ PER POTERSI DIFENDERE. Ho ritrovato una serie di similitudini, a volte capita che si accumulano le tensioni e bisogna metterle fuori.
E’ davvero una sorta di droga, anche se sei sulla via della disintossicazione hai il pensiero sempre lì e una piccola dose magari alleggerisce tutto, in qualsiasi forma viene presa, magari ti dà una nuova linfa. Concordo e mi riconosco che il fantasma, l’immagine di quel sogno promesso ed illusorio è entrato dentro l’anima ed alimenta in un circolo vizioso ed ossessivo.
ANCHE IO SONO STATA RIDOTTA COME TE, PEGGIO DI TE, MA RICORDA CHE LORO CERCANO PERSONE CHE SI SENTANO GIA’ INFERIORI O INADEGUATE, POCO SICURE, CON POCA AUTOSTIMA…PER FARE MENO FATICA A “DOMINARLE”. CHE POI PER LORO NON E’ UN DOMINIO DI POTERE, MA E’ LA “NORMALITA”, DATO CHE SI CREDONO I MIGLIORI…!: CIAO GILIOLA
Salve
Dott.Brunelli,
trovo molto interessante e illuminante la sua ricerca sul DNP.
Ritrovo la mia ex in tutti i criteri del DSM-IV della diagnosi di DNP.
Siccome la mia ex ( da poco! ), fin dall’inizio mi ha colpito perchè sostenitrice assoluta della sincerità, dei valori ecc…sembrava che avesse la VERITA’ in mano, che fosse davvero una persona “speciale”…
sono stato sempre accusato di essere un bugiardo…ecc
le volevo chiederLe, ma la persona affetta da DNP è cosciente di mentire ?
Il fatto che lei sia una mentitrice di natura…mi sconvolge!!!!
Grazie
P.s. per sapere se sono stato vittima TdN,mi inviate il test.
Caro signore, non possiamo dire che i narcisisti patologici mentono continuativamente, lo fanno quando manipolano, e con varie modalità, non solo con le parole ma anche con i gesti e con il corpo (anche le pose sono un modo di mentire). Ci troviamo insomma in un campo attoriale che va da un immedesimazione cosciente in un personaggio manipolatore-bugiardo e poi in una immedesimazione INcosciente, come dire che scappa loro la mano ed invece di recitare vengono recitati (… si dimenticano che stanno recitando, e si sentono persino spontanei…). Comunque, alla fin dei conti loro lo sanno che hanno mentito per manipolare (la loro manipolazione si basa tra ambivalenze negative e pseudopositive riparatrici – né finte né vere). Comunque poi lo sanno che mentono e che mentiranno, lo sanno al punto tale di ragionare molto su come dove e quando devono mentire. C’è un mentire però del quale non sanno di mentire, e cioè non sanno di mentire anche a se stessi… cioè mentre il mentitore professionista incallito, ma non narcisista, sa di mentire e poi non se la conta dicendo a se stesso di essere onesto e sincero, il narcisista patologico è convinto che mentire sia la cosa giusta, perché è giusto manipolare, perché bisogna sempre far in modo che l’amore dell’altro si trasformi in potere per il loro ego… la loro caratteristica psicoanaliticamente più significativa è la mancanza del senso di colpa (vedi Winiccott). Allora loro credono di essere nel giusto, che per vivere bisogna mentire, e che loro sanno vivere , perciò mentono, però è come se non mentissero… il fatto che ciò crei problemi all’altro non rientra nei loro pensieri se non come effetto collaterale necessario per il loro ego… e quindi ancora una volta giusto… e se l’altro protesta, li scopre, chiede spiegazioni, loro gireranno la frittata con una contraddittorietà tale che appare impossibile contrabbattere in quanto in quel momento mentono in modo plateale rabbioso e aggressivo – come dei pazzi(psicotici) che odiano… purtroppo chi è coinvolto sentimentalmente stenta a crederci, crede si tratti di momenti passeggeri, aspetta che passi… e infatti, passa… e poi ricomincia, fino al crash finale … TRAUMA DA NARCISISMO… (lì potrebbero anche arrivare a dirti che ti hanno sempre mentito, che non ti hanno mai amato, perché sei un pazzo, sei brutta/o, non vali niente… e magari che loro ne hanno già un’altra/o che amano davvero e che ora finalmente senza te sono felici… – tranquilli anche qui mentono secondo lo stile di cui sopra, e se hanno qualcunaltro/a idem.
Scusate sono spiegazioni semplici e generiche, andrebbero approfondite da ciascuno rispetto alla sua esperienza… alla prossima occasione.
A proposito se si desidera il test da TdN bisogna contattarmi via e-mail privata per alcune avvertenze o al telefono negli orari indicati – Un caro saluto
pietro.brunelli@fastwebnet.it
Grazie Dott.Brunelli,
Mi sono imbattuto per caso nel suo blog…ed ho trovato risposte che cercavo da tempo.
Continui con la sua ricerca teorica e clinica, da parte mia la verrò a trovare appena possibile.
Marco (Foggia)
Ciao a tutti
Ho bisogno di aiuto, sono una bella donna, ho 41 anni, affermata professionalmente, equilibrata, buona, con la ricchezza di avere amici sinceri che mi amano, con sani principi morali, ma ho sfiorato la morte l’anno scorso.
Mi sono innamorata di un narcisista a 15 anni, ho vissuto l’infanzia e l’adolescenza con un padre alcolista violento ed una madre sottomessa.
Ho amato con tutto me stessa e tutt’ora amo un narcisista che mi ha rubato la vita, la dignità, l’anima.
Ci siamo sposati, abbiamo due figli meravigliosi, ho vissuto tutta la vita cedendo al ricatto dell’abbandono, ed ho assecondato ogni capriccio, finchè 10 anni fa ho detto basta.
Mi sono, o perlomeno ho creduto di amare un altro uomo, l’ho lasciato, ma appena ciò è accaduto si è trasformato nell’uomo più pentito e comprensivo del mondo, mi ha supplicata di riprovarci, di dargli fiducia, di salvare il nostro matrimonio.
Il primo anno di riappacificazione è stato paradisiaco, tant’è che abbiamo avuto il secondo figlio, sembrava avesse capito l’importanza che avevo, il valore del mio amore incondizionato.
Appena ha avuto la certezza di riavermi in pugno è stato peggio di prima, ha cominciato a dire che dovevo bermi tutto di lui, che se col principe azzurro non ho avuto il coraggio di lasciarlo non l’avrei mai lasciato, e quando ho detto: ORA BASTA mi ha distrutta, umiliata, mi ha tradita con una donna bellissima, ricchissima e cento volte meglio di me, a detta sua, mi ha abbandonata un anno e mezzo fa, vomitandomi addosso disprezzo, picchiandomi, ferendomi in tutti i modi.
Mi sono lasciata morire, è stata una forma di suicidio, non mangiavo, non dormivo, vivevo come un automa, in aggiunta non solo non ero in grado di badare a me stessa … dovevo pure badare ai miei due figli che vedeva quasi mai, era sempre con la sua bella!
Ho vissuto sorretta da psicofarmaci, ansiolitici, ed ipnotici, e più (nei rari momenti che si faceva vedere) mi vedeva morire e più si accaniva su me, non ho dormito per circa un anno ed ero sempre più frequentemente soggetta a crisi di panico notturna alle quali spesso mio figlio più grande assistiva svegliato dalle mie grida quando non riuscivo a respirare.
Ha negato fino alla morte con tutti il suo tradimento, mi ha fatto passare come una pazza psicopatica, la sua immagine è rimasta quella di sempre, del simapatico, buono, bello, moralmente ineccepibile che si è stancato di una donna frustrata ed adultera (nel frattempo aveva detto in giro che aveva la sensazione che lo tradissi, che non dormivo più con lui e che visto che era successo già una volta!!!!!)
Settimanalmente, costretta da parenti ed amici, frequento una brava psicoterapeuta un anno e mezzo, mi sono ripresa, mangio, dormo, ed ho acquisito sicurezza, frequento un altro uomo ….. ED ECCO CHE…….
E’ tornato all’attacco, dopo un anno e mezzo che è uscito di casa, che frequenta la superdonna meravigliosa con labbra e seno di gomma, mi corteggia, mi scrive libri e frasi degne della collana Harmony, è sempre da me, dice di averla lasciata, che non amerà mai nessuna come ha amato me (gli ho detto: meno male!), TI PREGO SONO CRESCIUTO, HO CAPITO, DICE! Fallo per la nostra bella famiglia, per i nostri figli, ridiamoci un altra opportunità.
Ho lasciato un uomo che mi ama in modo maturo, ho abbandonato una relazione “sana”, ho ricominciato a stare male.
Perchè? Vi prego aiutatemi! Io a lui credo veramente, Mi ritengo una donna intelligente, ma è come se la mia ragionevolezza fosse agli antipodi coi miei sentimenti, come posso cancellare ciò che mi ha fatto?
E’ come se una parte di me volesse restare schiava di questa prigione, è come se per me sia più facile rimanere in questa condizione già vissuta che mettersi in gioco.
Dieci gorni fa abbiamo fatto l’amore, fa tutto ciò che sa che mi possa fare piacere, mi sto riavvicinando a lui, sono terrorizzata, ho paura.
La mia psicoterapeuta è quasi caduta dalla sedia quando gliel’ho detto … pensare che ho rifiutato la riconcigliazone davanti al giudice, gli ho detto di avere un altra persona, ero arrivata a buon punto.
Vi prego aiutatemi, non voglio tornare a sfiorare la morte.
Gentile lettrice/partecipante, innanzitutto tanta solidarietà per te. Spero proprio che dalla partecipazione a questo blog si possa trarre un neficio, per te e per tutti. Tuttavia colgo l’occasione per far notare che, nonostante le richieste di aiuto e le testimonianze di sofferenza estrema, sono assai poche le persone che capiscono che avrebbero bisogno di qualcosa in più della sola partecipazione al blog… ma si limitano a questo. In generale posso dire che l’attaccamento affettivo ad un soggetto patologico, che sia narcisista o no, funziona un po’ come l’attaccamento ad una droga che sembra essere quasi un medicamento per i propri problemi. Sappiamo bene che ogni medicina è un veleno, che se usato male può avvelenare. Anche le droghe sono veleni con l’aggravante che, non solo non curano, ma anche sviluppano dipendenza. Ecco allora che un soggetto patologico, in particolare il narcisista patologico, è come se contenesse una droga/veleno che ci dà tensione, ci fa star male, però in qualche modo ci sembra capace di dare sollievo ad un nostro problema, e in più ci dà del piacere. Lo stesso meccanismo è con la droga, dà piacere e attutisce i propri problemmi… al momento, ma poi ne genera molti altri e quando manca fa sentire distrutti. Ora però, mentre il drogato sa di prendere una droga ed è più o meno consapevole dei rischi che corre, il narcotizzato da narcisismo patologico non lo sa, non si rende conto di drogarsi. Quando l’effetto narcotico finisce, e il partner narcisista patologico si rivela in tutta la sua velenosa malvagità, ci sisente avvelentati e quindi traumatizzati. Inoltre ci si ritrova senza ‘droga’. Inoltre si incomincia a pensare fino ad impazzire che l’altro è diventato velenoso in quanto si è brutti, cattivi, mezzi pazzi, per cui se si fosse stati un’altra persona si sarebbe ottenuto ad ottenere l’amore. Il narcisista patologico, incapace dui amare chiunque, pur di non ammetterlo umilia e svalorizza il partner, dicendogli anche che: “Adesso ho un’altra/o, e questa/o sì, che veramente merita il suo amore!”. Intanto gode anche della ulteriore sofferenza che è riuscito ad infliggere, non perché è sadico, ma perché si sente potente, e in quel momento crede veramente che lui/lei non ha nessun problema, che è il partner/vittima che glielo ha creato e che quindi merita di essere punito e distrutto. Intanto si dedica per un periodo a fare l’innamorato perfetto con un’altra persona, la quale o è una persona che a sua volta lo sta usando, oppure è un’altra vittima. Ma in ogni caso il narcisista abbandonato riscoprirà che, anche qualora avesse incontrato la persona più bella e buona del mondo, non se ne è riuscito verame3nte ad innamorare… dovrà fare questo avvitamento su se stesso/a un po’ di volte fino a quando il suo disturbo lo porterà in uno stato di disperata solitudine nella quale o continuerà ad annaspare diventando sempre più invidioso, odioso e infelice, oppure svilupperà vere è pr5oprie forme di psicosi (praticamente incurabili).
A questo punto lasciando lo squilibrato narcisista al suo destino, la vittima deve capire anche cfhe non c’è una conseguenza diretta tra i suoi propri problemi e l’attrazione per il ‘folle velenoso’, ma c’è una comorbilità, cioè il veleno dell’altro viene usato inconsciamente, ed anche incoscientemente, come una droga… partecipare al blog serve per scambiarsi idee generali, ma poi se ci si vuole disintossicare si deve arrivare a capire come ha agito l’effetto drogante dello specifico narcisista velenoso sulla propria specifica si tuazione che si è cercato malamente di compensare con una relazione malata. Di questo sì, bisogna prendersi la responsabilità, altrimenti si è irresponsabili, ma irresponsabili non è lo stesso che avere una colpa. Invece bisogna coscientemente togliersi di dosso ogni colpa rispetto al fatto di sentirsi incapaci di aver fatto innamorare l’altro in quanto si teme di non essere abbastanza belli, sani, amorevoli e simpatici per poter fare innamorare. Bisogna allora capire che il proprio amore è stato troppo cieco nel dare (ma questo non è una colpa) e bisogna capire che l’altro è cieco rispetto alla sua incapacità di dare l’amore, ed è cieco anche rispetto all’amore in generale, non sa bene cosa sia, crede si tratti di una questione di ammirazione… quando viene amato crede di essere ammirato, quando sembra innamorarsi è perché ha trovato in un’altra persona qualcosa da ammirare che fa aumentare la sua ammirazione verso se stesso… poi però l’ammirazione se non si trasforma in sensibilità, tolleranza, profondità resta un’esperienza superficiale che si sgretola alle prime discrepanze (non è come l’amore che resiste anche se soffre) ecco allora che il narcisista patologico si trova punto e daccapo, in un loop che danneggia gli altri o dà un’effimera sensazione (magari un po’ di sesso, di cui ci si dimentica in poco tempo), ma infine danneggia soprattutto se stesso… impazzirà? riuscirà a tenersi a galla senza avere consapevolezza di sé? Non possiamo rispondere con certezza, comunque sia la prima e sia la seconda ipotesi significano infelicità e buttare via la possibilità di sentire amore, cioè l’esperinza più bella della vita. Infine ritornando alla lettera della nostra amica, io posso dire, se fossi in lei, che prima di accettare o non accettare un ritorno del partner narcisista, lo trascinerei dallo psicoterapeuta o da un centro sulla cfoppia o da qualche esperto di narcisismo patologico… insomma affronterei la situazione con tutta la ragionevolezza possibile per non cascari ancora emotivamente… questo per dire che, non esistono mali totalmente incurabili, ci sono fenomeni di guarigione non spiegabili scientificamente, però io non mi fiderei di giudicare una guarigione di questo tipo solo perché l’altra persona fa il pentito ad oltranza, preferirei che qualcuno gli desse un’occhiata approfondita… e poi mi consulterei con esperti di questo problema specifico… infatti tutti ci sono chirurghi, così come psicoterapeuti bravissimi, però ci sono quelli più specializzati ad operare su certe questioni che su certe altre. Il calciatore o la ballerina che ha un trauma ad un ginocchio va dal chirurgo specialista del ginocchio… pur avendo come riferimento generale il suo medico-chirurgo generico, o anche specialista, ma di altre questioni.
Insomma, non vi sto assolutamente dicendo venite da me e mollate il vostro psicoterapeuta, mai mi permetterei di consigliare questo, eventualmente solo voi potrete decidere, ma sto dicendo che se qualcuno ha bisogno di informazioni particolarmente personalizzate, io da qui non posso darle, devo mantenermi sul generico – per legge – e quindi, in questa sede blog, sono considerrabile come un partecipante/coordinatore esperto ed informato, sebbene io sia psicologogo-psicoterapeuta (e altro), e quindi se si desidera un consulto più preciso sono disponibilissimo a chiarire i termini e a venire incontro in ogni modo possibile a chi me lo chiede privatamente, con professionalità ed anche tanta solidarietà. Un caro saluto.
Pier Pietro Brunelli http://www.albedoblog.wordpress.com/info/ : Informazioni e consulenza psicologica
CIAO! ORA NON SO COME STAI, MA SEI MALATA, MOLTO MALATA; PENSA A CURARTI E DOPO DECIDERAI COSA FARE CON LUI. UN SANO EGOISMO NON HA NIENTE A CHE VEDERE COL SUO MALATO EGOCENTRISMO!
AUGURI CIAO GILIOLA
Ho avuto una relazione di tre anni e mezzo con una ragazza che probabilmente soffre di disturbo narcisistico della personalità.
Non mi piace etichettare le persone per categorie, ma in effetti moltissimi atteggiamenti descritti in questo blog le appartengono. E anche il mio dolore è molto simile a quello qua raccontato. E’ passato quasi un anno da quando ho “osato” metterla finalmente in discussione e lei è sparita. Non ha più voluto ne vedermi nè sentirmi, in questo facilitata dal fatto che abitiamo in città diverse. Nessun chiarimento, nessun confronto, nessuna spiegazione. Semplicemente il nulla. Solo un messaggio in cui mi ha scritto che è tutta colpa mia, che io ho gettato via il suo splendido amore. E’ stato difficile, doloroso e lungo, ma adesso ho rimesso insieme i pezzi e sono riuscito a capire un pò meglio le dinamiche di questa relazione, anche grazie alla psicoterapia. Guardare in faccia la realtà è difficile e penoso. Come accettare che una persona all’inizio così meravigliosa, che hai amato intensamente, possa in realtà celare un’animo così freddo e arido? E’ vero, sembra di impazzire; eppure l’unico modo per guarire, per salvare la nostra anima dalla stessa tremenda fine, forse è proprio accettare la propria impotenza, lasciare libero il narcisista di essere quello che è; senza rancori, senza rabbia, senza desiderio di vendetta. Del resto credo che andarsene in giro per il mondo senza un anima, senza empatia, senza sentimenti reali verso gli altri, sia per queste persone una maledizione già di per sè enorme; maledizone che li porterà alla fine alla condanna di una solitudine glaciale. E forse il senso che ha l’incontro con questi personaggi, una volta che ci si è resi consapevoli di ciò che è stato, è proprio la riscoperta di quanto possa essere invece meraviglioso donare se stessi al diverso da sè, all’altro, di quanto possa essere meraviglioso riuscire ancora “sentire”, senza perdere la grazia del proprio cuore. Del resto se non conoscessimo il freddo e il buio della notte, non potremmo rimanere incantati di fronte ai caldi e luminosi raggi del sole.
Gentile Libero,
e’ vero che non è bene bollare le persone con una etichetta psichiatrica, però al fine di comprendere in termini generali queste etichette sono importanti e sono il frutto di emormi e ponderate ricerche della psicologia descrittiva (vedi DSM IV). La psichiatria dinamica poi investiga maggiormente nella soggettività di ogni singolo caso e ancor più nello specifico fa la psicoanalisi (si veda il mio articolo in questo blog PER UN CONCETTO JUNGHIANO DI DIAGNOSI http://albedoblog.wordpress.com/2010/04/20/con-la-psicoterapia-junghiana-il-rospo-si-trasforma-in-principe%e2%80%a6-anche-senza-il-bacio-della-principessa/).
Ogni persona, come ogni narcisista più o meno patologico è diverso, quindi ciascuno una volta individuata la tipologia, non si deve fermare a quella e dovrebbe invece riflettere in modo analitico specifico.
Ora però anche la mentalità popolare tenede alle classificazioni. Si pensi nel nostro specifico all’attribuzione della categoria STRONZI/E quando si parla di un partner più o meno negativo nelle relazioni di coppia. A volte si attribuisce questo aggettivo anche solo per rabbia, perché si litiga e non si è capaci di vedere anche le proprie responsabilità. Ma altre volte davvero ci sono gli STRONZI/E e a mio avviso sono quelle persone che per ragioni di comodo si approfittano di una relazione, ad esempio per sesso o per soldi o per trarne altri vantaggi. Vi sembrerà strano ma sebbene questo comportamento di sfruttamento è presente in modo più o meno marcato nei narcisisti patologici, non è questo il punto centrale che li caratterizza. Un uomo o una donna possono infatti essere più o meno stronzi senza per questo provare invidia o odio nei confronti della persona che li ama. Anzi proprio perché sannno di essere più o meno stronzi/e hanno un senso di compassione e di rispetto verso questa persona. Certo la fanno soffrire lo stesso, però a loro dispiace, non vorebbero che soffrisse. Queste persone sono disponibili anche a chiarire, a cercare di spiegare il loro comportamento, sebbene il/la partner non riescano sempre a capire e quindi li considerano comunque degli STONZI. Qui ci troviamo in un’altra dinamica di coppia, che se vogliamo popssiamo considerare anche patologica, ma con il rischio di individuare patologie dappertutto, quando invece purtroppo si tratta di pene d’amore, come qualcosa che fa parte del gioco stesso dell’amore, quindi direi che si tratta di occasioni per capire l’amore nel bene e nel male ed anche più se stessi (se si vuole, non c’è proprio nulla di male, anche con il supporto di uno psicoterapeuta… sebbene in Italia c’è ancora chi crede che andare da uno psicoterapeuta-strizzacervelli significhi essere pazzi o farsi fregare … invece può trattarsi semplicemente di una questione di igiene mentale, così come esiste l’igiene dentale… sarebbe quindi bene anche un po’ di sana igiene mentale, praticata da soli, in gruppi ed anche con il supporto di professionisti della salute mentale… ma questo è un altro discorso).
Ora ritorniamo alla differenza tra gli stronzi/e e i narcisisti patologici. Questi ultimi hanno il problema di non provare senso di colpo, e a differenza degli stronzi, oltre a sfruttare e a manipoalre l’altro, provano invidia e odio verso l’altro. Danno all’altro la colpa di non essere riusciti a farli innamorare. Invidiano l’altro per la sua capacità di amare che considerano come un loro grande potere per il quale l’altro deve solo ringraziare, senza permettersi alcuna critica. Loro quindi credono di dare qualcosa e di non ricevere, mentre invece non capiscono che loro non riescono ad amare e ricevono amore. Insomma sono alquanto più tortuosi degli stronzi, infatti credono anche di non esserlo per nulla. Da ciò sviluppano un’aggressività difensiva e paranoide che mette in atto veri e propri copioni di ‘violenza psicologica’ nei confronti del partner, durante la relazione, alla fine e dopo. Questo come abbiamo detto varia da caso a caso e assume forme specifiche, la nota comune è in una paradossale ambivalenza tra odio e apparente amore, che ricorda il classico schema della tortura, nella quale c’è un aguzzino cattivo, ma anche un altro buono, avente il compito di conquistarsi la fiducia del torturato, per ottenere ciò che non è possibile ottenere con la sola crudeltà (questa doppiezza così marcata, tra rabbia e bontà, è tipica del narcisista patologico, ma non delle stronze/i i quali tuttalpiù hanno sempre ‘la faccia come il C.’)
In particolare nell’abbandono, i narcisisti patologici si distinguono perché lo considerano come un modo per dare il colpo di grazia all’altro, per ucciderlo psicologicamente, senza spiegazioni, senza possibilità di ulteriori contatti a nessun livello, attribuendogli colpe, umiliandolo, svalutando tutto l’intero rapporto… salvo poi ritornare sui loro passi come e quando vogliono perché sentono che forse non hanno ucciso abbastanza e devono provvedere ad una rifinitura… ecco dunque che adoperano la minaccia abbandonica molto spesso (a differenza degli stronzi, che a tale riguardo sono tuttalpiù evasivi… stronze/i che magari non sono nemmeno tali, in quanto cercano una relazione senza un coinvolgimento idealizzante, buttata su una sorta di amicizia/complicità, che quando riesce ha anche il suo valore…). Il narcisista patologico vuole invece una relazione dove lui/lei viene amato/a ciecamente, in quanto ha bisogno di ciò per sentire il potere della sua immagine… in un primo tempo illude se stesso circa la sua capacità di provare amore, perciò risulta particolarmente carino/a, gli sembra effettivamente di essere innamorato, non è che stia proprio mentendo… inoltre anche durante il rapporto, quando diventa ‘buono’ non è che stia proprio mentendo, diciamo che VIENE MENTITO dalla sua particolare follia, che lo spinge a rendersi amabile per riparare al suo odio. Odia l’altro perché gli sembra che l’altro se la goda grazie a lui/lei, ma anche perché l’altro dimnostra di avere la capacità di amare e quindi di godersela a fondo, mentre invece lui/lei non ce l’ha, e non riesce ad ammetterlo, perciò preferisce dare la colpa all’altro e con ciò attua ‘violenza psicologica’… nei termini della Klein il narcisista patologico assume nei confronti di chi lo ama una ‘posizione schizoparanoide’…
Mi scuso per la parlata molto divulgativa, sto lavorando ad una pubblicazione davvero scientifica, ma qui mi considero un partecipante e ho voglia di parlare chiaro e semplice.
Aggiungo ancora che la ‘violenza psicologica’ tipica del narcisista patologico verso chi lo ama, consiste in modo specifico nel voler uccidere la capacità di amare dell’altro, quindi di far diventare l’altro come lui/lei… Perciò la leggenda del vampiro racconta che, non soltanto il vampiro fa cadere in una narcosi la vittima (manipolazione affettiva-narcosi, da narcisismo), non soltanto le succhia il sangue (sfruttamento delle sue energie), ma anche la vampirizza, cioè la trasforma in un vampiro… (perciò il vampiro narcisista è diverso da un semplice stronzo/a o da qualcuno che cerca una relazione erotica, ma senza innamoramento troppo idealizzato).
Ecco dunque il punto sul quale bisogna srtare attenti… quale diagnosi e terapia per i vampirizzati/e? E come tu dici è importante che dal buio ritorni la luce… ma come fare? quale luce?
Ci sto lavorando, nella ricerca teorica e nella pratica clinica, e nei miei interventi in questo blog ne ho fatto cenno, ma ritornerò a parlarne sulla base dei prossimi commenti.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Gentile Dottore, grazie per la risposta.
Quale luce…per la mia esperienza personale la luce che mi ha aiutato a iniziare un percorso di “guarigione” è quella del vero. Perchè se è indubbio che i narcisiti più o meno maligni recitano una parte, è vero che anche le persone che se li scelgono come compagni recitano altrettanto. O almeno per quanto mi riguarda l’ho fatto. Se avessi seguito il mio istinto, i miei sensi, che sono la cosa più reale e vera che abbiamo, la mia storia con l’affascinante narcisa sarebbe durata il tempo di una vacanza al mare; ma io avevo bisogno della storia perfetta, da film, avevo bisogno di idealizzare una persona, e ho fatto finta di non vedere, di non sentire. Perchè i segnali per capire chi si ha davanti sono evidenti. Adesso ho imparato a conoscermi meglio, ad ammettere che c’è del male anche dentro di me, e a conviverci. E ho imparato a non recitare più la parte dell’uomo perfetto. Guardando in faccia te stesso riesci a guardare in faccia anche le persone che hai davanti. Se sei sincero con te stesso, lo sei anche con gli altri. Parlo francamente con le persone dei miei limiti, ma anche dei loro. Chi accetta il confronto è la benvenuta nella mia vita; chi fugge o mette in atto comportamenti evitanti, come platealmente ha fatto la mia narcisa, può andare tranquillamente a farsi un bel bagno in mare.
Complimenti, hai scritto cose sagge. Per motivi di indagine sai ancora qualcosa di lei? Se non ti va di rispondere, scusa.
Ti ringrazio. Purtroppo molto spesso non si tratta solo di svalutazione, ma di vera e propria diffamazione. La tentazione di voler sapere dell’altro/a è una questone da esaminare a fondo. Nei traumi seguiti a guerre con violenze efferate, laddove c’è stata tortura. una pratica terapeuta è consistita nel mettere a confronto (una volta messa la situazione in sicurezza e cambiato il governo) i torturati ed i torturatori. Nel momento in cui il narcisista patologico fosse disponibile ad un confronto e a chiedere scusa sarebbe almeno a metà della sua strada di guarigione. Forse si continua a sperare in una loro guarigione. D’altra parte l’ansia di non sapere più niente di loro è dovuta al timore che in qualche modo sono riusciti a guarire o a stare bene anche senza il confronto. Si teme, ad esempio, che abbiano potuto trovare un’altra persona con la quale stanno bene. Ecco allora che si teme di aver meritato la loro tortura, di essere stati indegni del loro amore, e che paradossalmente la loro malattia era episodica, addirittura causata dalla vittima, della quale nel liberarsi, si liberano anche della malattia. Tutto ciò è agghiacciante. Perciò si vorrebbe sapere qualcosa di loro… e nel contempo si vorrebbe avere una giusta rivalsa. A questo punto io credo che bisogna il più possibile resistere, ed è ancora necessario sviluppare una conoscenza della loro patologia. Infatti finché si ha la tentazione di sapere vuol dire che ancora c’è qualche dubbio sulla loro effettiva malattia. Bisogna ancora capire come mai la loro malattia veniva assunta dal partner come un veleno/droga. Quindi non si è ancora ben capita la propria personale nevrosi di fondo che veniva drogata dalla malattia dell’altra/o.
Inoltre seppure li si crede malati si crede che qualora guarissero potrebbero dare l’amore che non hanno dato. Eppure se anche lo facessero si avverte che non si riuscirebbe a stare bene con loro… infatti anche se guarissero si scoprirebbe che non sono compatibili con il proprio carattere e il proprio ideale amoroso (paradossalmente si era innamorati della loro malattia, tolta quella, non appaiono più molto interessanti, al punto di re-innamorarsene… su questo c’è da meditare molto).
Io credo che la vera perdita traumatizzante non siano loro in carne ed ossa, ma la possibilità di vivere un amore idealizzante… si è stai in qualche modo vampirizzati, si è stati resi come loro, incapaci di amare… ma bisogna mantenersi in vita (la prima cosa per non far diventare vampiri i vampirizzati era mantenerli in vita, seppure in agonia) e poi guarire scoprendo altre possibilità di amare più mature ed anche scoprendo che l’eros non presume sempre e necessariamente un innamoramento, ma la spontaneità, la gratitudine, la complicità, il dionisiaco…
Quando si sarà giunti ad un buon punto di guarigione si potrà esaminare in che modo si potrà eventualmente avere una rivalsa. Questa può consistere anche nel perdono, ma non necessariamente nell’assoluzione.
In una tribù africana quando qualcuno cometteva un crimine grave come l’uccisione di persone, una volta scoperto veniva condotto presso un profondo fiume. Sulle rive si riuniva tutta la famiglia della vittima assassinata, e anche la comunità del villaggio. L’assassino allora veniva legato e buttato nel fiume. A quel punto solo qualcuno dei membri della famiglia della vittima aveva la possibilità di tuffarsi nel fiume e salvare l’assasino. Quasi sempre ciò avveniva. L’assasino però dopo essere stato salvato doveva lasciare per sempre il viallaggio è andare ad espiare le sue pene da altre parti (ove l’avrebbero visto con sospetto). Si preferiva salvarlo e mandarlo via per evitare che il suo fantasma restasse nel villaggio e fosse pericoloso. Quindi l’assasino veniva processato, condannato e poi la pena gli era revocata, ciò vuol dire che non veniva né perdonato, né assolta, ma che giustizia era fatta con una condanna per allontanamento.
Questo piccolo quadro antropologico potrebbe essere elaborato per individuare un corretto atteggiamento psicologico verso il partner narcisista dal quale si vuole chiarimenti e una giusta rivalsa.
Spesso capita che è la vita stessa a creare le occasioni perché ciò avvenga in modo efficace e corretto.
Su un punto sono assolutamente certo, fino a quando i narcisisti patologici non si confronteranno con i partner per chiedere scusa, anche se dopo anni, vuol dire che non sono mai guariti, la loro patologia è rimasta strisciante, quasi ignota a loro stessi, oppure si è conclamata con disturbi ed infelicità a quel punto evidenti e che li costringerà a chiedere aiuto… anche se, purtroppo, a quel punto è facile che sia troppo tardi. Insomma in qualche modo la pagano… tuttavia, ma che importa ciò? L’importante è liberarsi dal loro fantasma, gioire perché se ne andato e scoprire che la vita può dare esperienze molto più piacevoli dell’esperienze drogate e fasulle che si attingevano da loro… ma ci vuole un po’ di tempo, è importante allora avere pazienza e fiducia, ed anche prendersi cura di sé in ogni modo.
Non so più niente; dopo l’ultima litigata, circa un anno fa, non ha mai più risposto al telefono, nè ai miei messaggi. Le ho inviato alcune mail, in cui ho cercato di spiegarle ciò che pensavo, ciò che nella nostra relazione a mio avviso non andava, ho cercato di farle prendere coscienza delle sue difficoltà nel relazionarsi con me, ma non ho mai ricevuto risposta. E’ semplicemente sparita e alla fine ho desistito. Non nego che ci sono dei momenti in cui avrei voglia di andare nella città in cui abita per parlarle guardandola negli occhi, ma credo sia del tutto inutile. Immagino di aver sollevato un velo troppo pericoloso per lei, e la sua reazione, che per altro mi aspettavo, è stata quella di espellermi completamente dalla sua vita e di svalutarmi con le persone che ha vicino (di questo, per vie traverse, ne sono a conoscenza).
Caro Libero! Scusami, ma ho voluto replicare un attimo! Perche la stessa cosa è stata anche per me… solo che lo sono stata dal mio compagno, l’uomo che doveva essermi marito!
ebbene non posso smettere di scrivere…non so a chi raccontare tutto questo
la settimana scorsa il diavolo voleva sapere se io fossi disposta a morire al suo posto per salvare la sua di vita???
e che lui è troppo intelligente e per questo nessuno lo capisce…
che io da lui posso solo imparare
e che io senza di lui non sapro mai vivere ormai sono persa
ma forse si sente lui cosi…
ma come si puo’ credere a queste cose,devo avere un disturbo anche io grave
vi prego rispondetemi ho scritto anche altre cose
Valerie, stai tranquilla, se vuoi chimami un momento. Ciao
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Caro Dottore, trovo il suo blog utilissimo.la mia storia non è diversa da quella di molte altre persone che hanno scritto. La sofferenza è ancora tanta, dopu 15 mesi di convivenza l’ho mandato via per l’ennesima bugia senza senso che mi aveva detto. Mi sembrava di vivere una favola e poi ho scoperto che il divorzio che aveva detto risaliva a 3 anni fa non c’era e che aveva iniziato la separazione (questo è vero!) appena mi aveva conosciuta e che la bugia era semplicemente perchè in caso contrario non lo avrei proprio preso in considerazione.(su questo anche aveva ragione), il tutto me l’ha confessato lui quando ho scoperto di analisi falsificate da lui in una fase in cui pensavamo ad avere un bambino. Lui mi aveva detto di alcuni problemi e si è giustificando accusando il medico di voler creare il lui delle false illusioni. ho consigilato una psicologa comportamentista e la prima volta ci siamo andati anche insieme. Lui da piccolo ha subilto l’abbandono da parte del padre e ha una mamma vipera che l’ha fatto crescere ai limiti della legalità. Io l’ho amato tanto e ancora adesso lo amo. Si è inventato una casa che io non ho mai chiesto di vedere e insieme eravamo andati a scegliere la cucina, la voleva fittare agli studenti. Poi una mattina mi ha portato il caffè ed è sparito scrivendomi un sms dove affermava di essere stato un uomo di merda e che mi aveva detto solo bugie…. ma al ritorno la verità era un’altra bugia. Io ho scoperto che la casa non esisteva e lui mi ha detto ritornando che aveva dovuto spostar ela consegna della cucina perchè gli mancavano i soldi. Quando lo lascial alla prima bugia lui mi accuso di averlo mandato in mezzo ai lupi, cioè la sua famiglia (effettivamente sono così). e in quel mese che siamo stati lontani lui aveva ripreso una storia che poi mi aveva detto finita con una donna che frequentava quando era ancora con la moglie. Lui quando era venuto a vivere con me aveva detto che la moglie si stava per risposare e che la storia con l’altra donna era finita da mesi. E’ inutile dire che il suo cellulare era sempre spento. A suo dire il matrimonio con la moglie era stato un fallimento e che il rapporto con la mamma aveva generato in tutti e tre i fratelli la necessità di scappare di casa. Lui in continuazione mi ripeteva di sentirsi inadeguato e che avrebbe voluto amarmi alla pari. Io so che la sua inadeguatezza deriva dall’infanzia. Di tanto in tanto mi chiedeva cosa avrei fatto se non avesse iniziato il percorso psicologico e così ho capito che in realtà lo aveva iniziato ma non convinto. Non so quante volte vi sia andato. Ho il terrore che lui possa tornare. Lo amo tanto e penso che lui con me abbia provato a cambiare, ma a 43 anni non è semplice. Mi chiedo, dottore, se lui si rendesse conto del suo problema (so che è difficile) e io gli facessi capire che lo amo e che amo di lui anche le fragilità, ognuno ha le proprie!!!! e che se lui si cura io non lo abbandonerei mai…….ma che non lo rivoglio in casa se questo può servire a qualcosa. MI raccontava di cose fatto con lo psicologo, spesso gli ho impedito di mettersi nei guai a causa del modo spregiudicato di vivere della mamma. Lui mi ha sempre detto, quando mi riprendi e mi fai notare queste cose io mi sento come un bambino e riesco a capire in quali casini mi stavo mettendo. Si è sempre chiesto perchè non riusciva a stare solo e viveva poi di sensi di colpa per le storie mal chiuse. Io dottore non so se effettivamente soffre di questa malattia, non sono una psicologa e fare diagnosi è a mio avviso per i non addetti ai lavori veramente pericoloso. l’unica cosa di cui sono certa che lui avverte il suo malessere. ,Dottore mi aiuti se le è possibile.
non dopo un percorso psicologico serio.
Cara Signora, il blog è un momento di dibattito e di riflessione. Se lei è giunta alla conclusione che ha bisogno di un aiuto più specifico deve rivolgersi presso il suo medico curante o presso i consultori o presso specialisti. Sono certo che se cerca troverà una possibilità di consulenza o di terapia con costi sostenibili. Io sono a Milano e a Genova, e talvolta ricevo anche in altre città. Più di quello che faccio attraverso il blog non posso fare, anche perché essendo un terapeuta devo rispettare le giuste normative che prevedono un consulto diretto, e questo è anche un doveroso riguardo per le persone interessate, in quanto è sbagliato e impossibile dare certi pareri che mettono in gioco affetti e decisioni sulla base di poche righe.
Intanto le faccio sinceramente i miei auguri e le raccomando di considerare questo dibattito ed altri che può trovare su Internet o giornali come una possibilità informativa e di partecipazione che può coinsentirle una prima riflessione, ma che per dare adito a decisioni e giudizi occorre poi una ponderata analisi, la quale può richiedere un supporto specialistico.
Un caro saluto
Caro dottore, la ringrazio per avermi risposto e anche io la saluto affettuosamente. Spero che se un domani dovesse ritornare sia con la consapevolezza di aver bisogno di un aiuto. Ora devo trovare io la forza di farmi aiutare a rielaborare questo dolore. Per me è stato un grande amore e la scelta di mandarlo via è stata molto sofferta. Lui poi si è fatto sentire solo con un sms a distanza di mesi, dicendo che gli mancavo tanto e che sperava che io potessi essere felice, visto che fino ad ora aveva fatto solo guai. Al mio tentativo di dire apri il tuo cuore e riconosci di aver bisogno di aiuto è sparito nuovamente.
Care amiche e cari amici di questo blog
Al fine di consentire una più approfondita riflessione, riporto un recente intervento e mia risposta comparsi sul segunte indirizzo del blog http://www.nienteansia.it http://www.nienteansia.it/articoli-di-psicologia/atri-argomenti/la-manipolazione-affettiva-degli-adulteri-del-sadismo-morale-ovvero-il-vampiro-narcisista-%e2%80%9cquando-l%e2%80%99amore-diventa-una-trappola%e2%80%9d/549/comment-page-2/#comment-27228
Vi invito a riflettere e a partecipare pubblicando le vostre impressioni, non solo come tesimonianza della vostra situazione, ma anche come indicazione per una comprensione che possa aiutare tutti, non solo le cosiddette vittime ma anche coloro che sono visti come persecutori e che in realtà non sanno di esserlo o lo interpretano in modo errato, generando forme di difesa aggressiva. Se si vuole stare bene, bisogna cercare di pensre al bene di tutti… perciò in fondo alla mia risposta troverete un invito a riflettere sui terremotati dell’ Abbruzzo, vittime, oltre che del terromoto, di una situazione sociale di omertà mrdiatica e di malfunzionamento delle autorità competenti. Vi sembrerà assurdo riflettere un momento su questa tragedia umanitaria in questa sede, eppure io sono convinto che aiuti ad elaborare in meglio la propria sofferenza personale, sia se si è vittime e sia se si è eventualmente portatori di una patologia psichica.
Non avendo l’autorizzazione non mi permetto di pubblicare qui l’intervento di Alexia che trpverete nel link sopra indicato, la quale si dichiara una narcisista convinta e aggressivamente invita le vittime a ptrendersi le proprie responsabilità Vi consiglio di andare a leggere questo intervento ed anche l mia risposta, che qui, ma anche lì, è riportata.
Dovete cercare il commento di Alexia e la mi risposta tra gli ultimi commenti all’articolo: La manipolazione affettiva (degli Adulteri ?)- Del sadismo morale ovvero il vampiro narcisista: “quando l’amore diventa una trappola”. articolo del Dott. Ierace.
Sopra vi ho dato il link, ma se non funziona cercate il sito http://www.nienteansia.it e poi il titolo dell’articolo che ora vi ho dato.
Pier Pietro Brunelli
Domenica 20 Giugno 2010 11:42
Cara Alexia
seppure il tuo intervento possa fare incazzare le cosiddette vittime è molto importante al fine di capire che, in realtà, che sia i narcisisti patologici e i loro partner sono entrambi vittime di una patologia che appare incurabile… chissà che il tuo intervento non apra la strada per una terapia della coppia a sfondo narcisistico … in fondo il problema non è di darsi colpe reciproche (ciò accade per l’emotività), ma quello di stare un po’ meglio tutti quanti (altrimenti se non si vuole questo non è che si è malati, ma si è un po’ stupidi…). Comunque, io credo che da quello che scrivi, o tu hai una eccezionale capacità di elaborazione rispetto a te stessa (cosa che i narcisisti patologici, non hanno e se la hanno non hanno il coraggio di esprimeral come fai tu) oppure che tendi ad identificarti erroneamente con l’etichetta di narcisismo patologico, in quanto l’informazione divulgativa su questo tema ha purtroppo dato luogo ad interpretazioni personalistiche che non sempre sono corrette.
Comunque, forum e chat possono servire per sfogarsi e per riflettere un pochino, ma certo non sono il luogo attraverso il quale proporre sentenze e trarre conclusioni, quindi anche il mio intervento è puramente di riflessione e, in questa sede, lascia il tempo che trova.
Infine, nonostante tu ti esprima in modo aggressivo, io considero il tuo intervento come un provocatorio atto di sincerità che esprime in fondo un senso di responsabilità ed un bisogno di contribuire affinché tutti, narcisisti patologici e non, vittime e non possano capire e stare meglio (in pratica offri una medicina che è amara, ma che può servire a stare meglio… il mio intervento in questo senso è quello di indicarne la posologia ed evitare che abbia effetti collaterali eventualmente troppo nocivi).
Un caro saluto…
P.S.
Ogni tanto consiglio di mollare questo problema, ad esempio invito ad interessarvi a quanto sta succedendo ai terremotati dell’Abbruzzo, immaginatevi come sarebbe importante tradurre la nostra aggressività e il nostro vittimismo per la giustizia e il benessere sociale, quest sì sarebbe una grande comune terapia, libera e individuale, che non richiede psicoterapeuti o altri gure, ma che parte dal proprio senso di responsabilità civile. Ecco perciò che vi trasmetto questo comunicato che potete trovare su Facebbok nell’iniziativa NO TG1 a cura di Raffaele Di Lorenzo:
Ventimila persone in strada, nell’Aquila terremotata, un’intera città a ricordare che la situazione nel cratere è ancora disperata. Amministratori pubblici di destra centro e sinistra, di ogni ordine e grado che per primi occupano l’autostrada. Una delle manifestazioni più forti e significative degli ultimi anni. Eppure il tg1 e il tg2 hanno ignorato la notizia. Solo Tg3, La7, Tg5 e Sky hanno trattato l’argomento. Per Augusto Minzolini invece la manifestazione aquilana è stata ritenuta meno interessante di un servizio dedicato nientemeno che alla Nutella. Per il tg2 questa volta non c’è stato spazio per i terremotati perchè bisognava parlare assolutamente dei danni derivanti dagli interventi estetici. Un’emergenza nazionale. E in generale la reale situazione del cratere sismico, dove ci sono 16mila disoccupati, milioni di metri cubi di macerie ancora da rimuovere, una città ancora da ricostruire, centiania e centinaia di persone che dormono ancora in garage , baracche e divani di amici e parenti perchè le Case e Map non sono per tutti, per questi dipendenti pubblici dei tg della Rai, pagati dai contribuenti profumatamente, non sono una notizia, a differenza delle sagre di prodotti tipici in Val Brembana e Cisternino, dei reportage sui gatti, sui cardellini, o sulla passione degli italiani per la pastasciutta, delle tette al vento di qualche velina, parperina, letterina al mare. GIORNO 1 LUGLIO METTIAMO TUTTI LA FOTO CHE VEDETE IN QUESTO EVENTO, DICIAMO NO AL TG1 NOI VOGLIAMO UN INFORMAZIONE LIBERA…
VI RICORDO CHE SE VOLETE RICEVERE RISPOSTE ALLA MAIL DA VOI LASCIATA DOVETE SEGNATE IL QUADRATINO SOTTO LA DICITURA POST COMMENT, dove è scritto: Avvisami via e-mail della presenza di nuovi commenti a questo articolo.
Caro Dottor Brunelli, da alcuni giorni ho scoperto il suo blog e leggo con interesse i suoi articoli e i vari interventi. Ho scritto alcune mie considerazioni, nella speranza di fare chiarezza dentro di me e anche di essere di aiuto a chi come me ha subito un trauma narcisistico.
Il paragone con i terremotati è molto pertinente, perchè la devastazione emotiva che provano le vittime dei narcisisti è molto simile a quella di chi perde tutto per cause ignote di forza maggiore. La differenza è che le vittime di un trauma narcisistico non sanno chi ha causato la distruzione e non riescono a quantificare i danni. Bisogna comunque trovare il coraggio di chiedere aiuto, per poter guardare bene ciò che è rimasto di buono, buttare via le macerie e mettersi al lavoro per ricostruire, meglio, magari con l’aiuto di tecnologie antisismiche( psicologi esperti).
Alla amica Alexia, io mi chiamo Alessia, direi che la sua lettera è molto provocatoria, ma dopo essere caduta a lungo nelle provocazioni e nei trabocchetti ( molto meno espliciti dei suoi) di un narcisista, penso che sia importante che ci sia libertà per tutti. Mi perdonerà se esprimo ciò che la sua lettera ha suscitato in me.
L’unica cosa che sento è che la vita è un dono meraviglioso, che la sofferenza dalla faccia della terra non si potrà mai eliminare ma questo non significa che non la si possa curare e trasformare in qualcosa di buono.
La morte e la distruzione non hanno mai l’ultima parola, l’unica cosa veramente in grado di stupire e rendere felici è la vita! Un dono sorprendente proprio perchè non è preconfezionato.
Chi vive la vita senza gioia ne’ dolore, così come dice la nostra amica, non è onnipotente e neanche un essere superiore, semplicemente è uno sfigato, morto e impotente……..è vittima di se stessa e della sua paura di vivere una vita mediocre, è per questo che sceglie di non vivere. Io penso che invece ci voglia umiltà e che pure la vita più mediocre merita di essere vissuta, proprio perchè vivere da spettatori e quindi di “aspettative” è la condanna più atroce. Tanto…….. l’ultima parola ce l’ha sempre la vita!
IMPORTANTE
ECCO IL COMMENTO DI ALEXIA, LA QUALE HA GENTILMENTE ACCONSENTITO ALLA PUBBLICAZIONE, IO LA RINGRAZIO PUBBLICAMENTE, INFATTI NONOSTANTE LE SUE DICHIARAZIONI SIANO PROVOCATORIE, SONO SPONTANEE E CORAGGIOSE, IN QUANTO POSSONO AIUTARE A CAPIRE DI PIU’. QUESTA DISCUSSIONE SERVE INNANZITUTTO PER CAPIRE, POI ANCHE COME SFOGO, MA QUELLO CHE CONTA E’ CAPIRE PER STARE MEGLIO TUTTI. Anche se all’interno di una relazione affettiva vi sono dinamiche per cui è possibile individuare una cosiddetta vittima da narcisismo patologico, al fine siamo tutti vittime, anche i narcisisti patologici, vittime di un modo di sentire e di vivere l’amore che fa soffrire.
Perciò vi prego, approfittate della mail di Alexia poer riflettere ed avendone rispetto, quindi senza scatenare commenti e risposte di pura rabbia, ma invece per comprendere…
Autore: Alexa
Commento:
“Care nostre adorate vittime
NOI NARCISISTI ci comportiamo come ci viene, perché noi SIAMO NOI STESSI siete voi che vi fregate da soli quando fingete di sentire familiarità con noi che vi siamo alieni. Ci idealizzate, ci giustificate, fate finta di non aver sentito gli sfondoni che diciamo… Proprio non vi va di dover affrontare la profonda incompatibilità che c’è fra noi: perché state a pezzi, siete al limite della devastazione, e avete bisogno di credere in una divinità che vi salvI dalla vostra miseria.
Poi un’altra cosa: noi non siamo SADICI. Questa è un’altra romantica balla che vi raccontate voi vittime, sarebbe bello se almeno godessimo delle vostre sofferenze: almeno ci sareste servite a qualcosa di utile. E invece no! Raccontatevela pure quanto volete, noi il vostro dolore non lo sentiamo affatto, non ci interessa.
Noi siamo NARCISISTI, è completamente diverso. Per essere sadici noi dovremmo avere una qualche idea di quello che significa ‘altro’ (l’altro soffre e io godo). A noi non ce ne frega niente che esista un ‘altro’, non è previsto. Per noi narcisisti, voi vittime non siete altro che pezzi di noi, dei cartoni animati, personaggi di finzione secondari che fanno solo da spalla alla grandezza che siamo noi.
Non potete sconfiggerci, siamo davvero onnipotenti, tutto il mondo è narcisista. Noi siamo sempre vincenti, perché il nostro carburante è la sofferenza che abbiamo intorno. Il sofferente come te è la nostra preda migliore, non per goderne, semplicemente perché essendo in uno stato di bisogno estremo, sei estremamente manipolabile: assorbi qualsiasi cosa, ti bevi qualsiasi balla.
Per fermarci dovreste cancellare la sofferenza dalla faccia della terra.
Buona fortuna!”
Neologismi:
“FINTIMO”: la finta dimensione intima che coccola il cliente da carta di credito (Clooney in “Fra le nuvole”, 2009).
N.B: Se vuoi ricevere risposte ai tuoi interventi segna la casella “Avvisami via e-mail della presenza di nuovi commenti
GRAZIE DI QUESTI CHIARIMENTI.
GILIOLA
…tante domande
-il mio ex si allena ogni giorno per tre ore in palestra
-il suo peso è un tema importante
-vuole sentire in continuazione che lui è bello
-vuole sempre sapere cosa dicono di lui le persone
-mi dice frasi come”tutte ti invidiano perche stai con un uomo cosi attraente e bravo
-le sue prestazioni sessuali come lui le chiama…sono devastanti
si definisce il campione
-lui ha sempre a che fare con belle donne
-la sua casa sembra una clinica,nessun giornale, libro,piante o fiori
tutto perfettamente al suo posto
-pieno di energia eccessiva e sempre a parlare solo di lui e le sue cose
-appuntamenti telefonate ect solo quando va a lui
e queste le altre cose
-per colpa tua mi verrà di nuovo in infarto
-per colpa tua dico le cose cattive
-se stai male è perchè te lo sei cercata da sola
-sei malata pazza vipera
-tu mi fai dire e fare quelle cose
-mi controlli,soffochi,sei pesante,gelosa ossessiva
e altre cose
-stati depressivi resta per giorni sul divano mangiando in contnuazione,senza lavarsi etc
-dice “senza di te non posso piu vivere,tu sei l’unico motivo per alzarmi il mattino
-non ti interessa niente della mia vita
-se mi lasci mi taglio le vene,mi butto dal ponte
-alle persone che mi sono molto vicine dice che lui fa tutto per me,che mi ama e giura in continuazione che non mi ha mai tradita e che io sono cosi ingrata e cattiva,che lo tratto male chiede addirittura dei consigli alle mie amiche per dimostrarmi il suo amore
e tante altre cose
-mi abbandona a feste,in vacanza,in mezzo la strada dicendomi
tu sei cattiva non ti sopporto basta adesso …poi una settimana silenzio e ritorna e io ci casco e ricasco
penso che devo essere malata anch’io…sono dipendente da lui come si puo’..amare una persona tale…penso a lui tutto il tempo ogni minuto…credo che abbia ragione quando dice che sono pazza
ciao a tutti
scusate il mio italiano ma io vivo all’estero da tanti anni
sono a pezzi quel bugiardo e tanto cattivo se ne andato…spero che questa volta non torni piu’…io non avro’ la forza di mandarlo via..sono diventata una nullita’, stupida,scema e tante altre cose che ho sentito per mesi..la peggiore donna che lui abbia mai avuto.
perchè??
soffro di attachi di panico e ho sempre paura..anche scrivere qui mi causa paura…sento la sua voce che mi dice quanto sono stupida e ignorante con quello sguardo cosi cattivo…per poi il giorno dopo scusarsi piangendo e sprofonda per una settimana in una specie di depressione dove IO lo devo tirare fuori e poi lui si riprende..penso che lui si vergogni delle sue debolezze .mi tira la mia energia via non per migliorare ma per diventare ancora piu spietato.sono IO la causa se faccio la brava lui sara bravo con me???oh dio ho bisogno d’aiuto mi sento sempre in colpa
io non so come fare per uscire da questa situazione ho 42 anni e due splendidi figli di 18 e 15 anni,un buon lavoro,tante belle amicizie..eppure tutto questo non mi interessa piu’ da mesi i miei pensieri vanno sempre a LUI cosa potrei fare per non farlo arrabbiare piu`…certe volte credo che mi devo annullare accanto a lui diventare invisibile..
“tu sei il mio trofeo” mi ha detto l’altra volta “ma se poi le persone ti conoscono bene tu sei una falsa, leccac…,scema,una che se la fa con tutti, stupida,egoista,bugiarda, ossessiva,gelosa…” e io gli ho risposto “ma stai parlando di te?”e li ho avuto tanta paura che mi alzasse le mani infatti mi ha detto tu meriti solo un bel caz…che ti rovina quel bel viso
l’anno scorso lo lasciato per un paio di mesi…mi ero ripresa poi lo di nuovo incontrato e subito mi ha ricominciato a venire dietro …questa volta non ce la faccio..
Salve a tutti. Salve DOTTORE . Trovo assolutamente di grande aiuto questo FORUM perchè dopo tanta ricerca, tanti libri letti e non saper più dove sbattere la testa, finalmente qui ho trovato persone che hanno questi particolari disturbi molto invalidanti sia che si tratti di DNP o TNP e purtroppo per noi vittime sappiamo che è ben peggiore.
Nonostante i vampiri continuino imperturbati a vivere la loro vita, anche se con tanto stress, x dover fare il doppio gioco, x dover esibirsi continuamente per essere sempre il numero 1, ma che nella loro interiorità sanno benissimo di essere dei sacchi vuoti pieni di immagine, noi vittime infettate dobbiamo anche convivere con la depressione, con l’ossessione dei ricordi , con il dover analizzare qualsiasi fatto, qualsiasi cosa detta, qualsiasi risposta, come se nella vita esistesse solo questa persona, solo questo incubo e null’altro.
Io l’ho lasciato circa tre mesi fa, dopo 4 anni di tira-molla. In questi anni, dopo che ha cominciato a tradirmi ma che comunque mi voleva sempre tenere per sè, non ho fatto altro che studiare la sua personalità psicotica che aveva solo con me (brillantissima con gli amici e le amiche e le prede di turno) . Purtroppo ho capito che sono stata e continuo ad essere la sua vittima senza via di scampo perchè non ho amore e poca dignità verso me stessa, sono disposta a credere a qualsiasi cosa pur di avere l’affetto che mi manca , ho bassa autostima.. Premetto che da bambina mio padre mi rifiutava sempre, mi picchiava e non era mai disponibile affettivamente per me. Ovviamente avevo un grande timore di lui per le botte, fuggivo continuamente, lo evitavo e cosi fino a quando è morto.
Dicevo che sono 3 mesi che l’ho lasciato ( fuga per difendermi da male, per istinto di auto-conservazione, per evitare l’angoscia dei suoi continui tradimenti con le altre ) ma purtroppo dopo mille suppliche da parte sua l’ho accettato anche questa volta.
Sono passati 3 giorni e lui non si fa sentire, tanto-meno ora che è il fine-settimana ed è tempo di feste, amici, mondanità etc. E’ arrivato all’attacco, mi ha avuta ancora una volta, gli bastava capire che per lui ci sono ancora e che alla fine non lo rifiuto. Gli bastava avere solo il pensiero che io ci fossi, ma nella realtà non gli interessa, anzi passa fisicamente il suo tempo con altre persone. Quindi io non gli servo proprio, nonostante lui avesse detto che gli mancavo terribilmente etc. etc. per ri-conquistarmi. (il solito copione che dura da anni).
Questa volta però non mi arrabbio. So benissimo che lui è disturbato, come lo sono pure io da poca autostima, e dismorfobia, nonostante riconosca di essere obiettivamente un bella ragazza ed interessante.
Solo che io ho intenzione di guarire e di non farmi più calpestare, lui invece si arrangerà……
In questi 3 mesi della sua assenza ho assaporato un po’ di tranquillità, guarigione ed innalzamento di autostima , analisi sul mio problema di personalità dipendente. E’ un percorso che non intendo interrompere soprattutto quando arriva lui, ma almeno credo che nel frattempo mi sia fatta più forte, abbia imparato le dinamiche , i tempi di recupero sono diventati meno lunghi.
Certo, non devo scherzare con il fuoco – sono veramente stata traumatizzata. L’ultima volta che lo lasciato ammetto che sognavo di voler morire. Senza di lui immaginavo la mia vita priva di senso, in quanto come da persona dipendente, sono molto solitaria e isolata, non ho tante amiche con cui uscire non ho interesse ed hobby o passioni e tanto-meno mi manca l’entusiasmo per fare qualsiasi cosa. Quando lo avevo messo al corrente di questo pensiero, lui rispose che non dovevo assolutamente fare cazzate, ma che comunque voleva passare un po’ di tempo con i suoi amici perchè io ero diventata depressa….. (grazie a lui).
Ora lui non mi chiama, sarà con un’altra, ma che vada a farsi friggere.. Se mi chiamerà tra due giorni, so già perchè vuole vedermi… solo per sesso (anzi sesso-compulsivo) in quanto lui da molta importanza al suo fallo, sembra che esista solo quello e che le donne siano alla ricerca solo di questa cosa.
Pazienza, devo capire che è una persona malata, che il suo sesso non è sinonimo di amore, e che non posso essere una delle tante che ci sta, e che lui può avere me e le altre allo stesso tempo. Secondo me lui non sa cosa siano i sentimenti.
Quindi non mi arrabbierò più, non lo insulterò più di tradimento, non ho più voglia di sprecare preziose energia con una persona che non vuole parlare, che non sa o non vuole spiegarsi, fa sempre finta di nulla come e se nulla fosse successo . e che assolutamente nega anche l’evidenza. Con lui è come parlare con un muro di gomma…….
Continuerò sempre per la mia strada di guarigione. Forse ho solo bisogno di avere più amiche e guardare con entusiasmo il futuro e capire che i pochi uomini disponibili che sono rimasti non saranno proprio tutti come lui.
Ho bisogno di fare qualche attività , ma aihme non mi piace nulla.
Dottore, forse la contatterò privatamente, perchè per me queste continue analisi e la voglia di risalire sono diventate preziose, ma ho anche bisogno di sapere come fare, un punto di riferimento di tanto in tanto.
Grazie mille a tutti, per l’attenzione.
Carissima, da quello che hai scritto credo di aver capito qualcosa in più, che forse ti sfugge, se vuoi, senza alcun impegno contattami. Sai purtroppo non posso dare risposte pubbliche e senza approfondimento, anche se a volte, grazie ai miei studi decennali, alle mie personali esperienze e alle cure che presto rispetto a questo prblema, mi verrebbe spontaneo di scrivere cosa penso. Qui posso solo mantenermi nel generale: Per ora posso dirti solo che secondo me nel tuo modo di diagnosticarti (o non so per come ti hanno diagnosticata) ci sono delle incongruenze, relativamente alle altre cose che hai scritto. Sempre nel generale, faccio presente che il disturbo di personalità dipendente è spesso attribuito erroneamente nell’ambito di queste relazioni con narcisisti patologici, in quanto il dipendente doc, accetta tutto senza protestare e si lascia guidare, in più non si sognerebbe mai di tagliare come hai fatto tu. Il narcisista patologico non viene attratto da personalità dipendenti, viene attratto da personalità che riesce in un modo particolare (diverso da quello del disturbo dipendente) a rendere dipendenti… ma questa è un’altra cosa. Ad esempio un conto è dire che un tosicodipendente è dipendente da una sostanza e un conto invece è dire che una persona ha un disturbo di personalità dipendente, o ancora che un tossicodipendente ha un disturbo di personalità dipendente… ma come dicevo il narcisista patologico fa sì diventare ‘narco- dipendenti (narcisismo e narcotico hanno una comeune origine etimologica), ma lo fa su persone che non hanno un disturbo di personalità dipendente, se percepisce che lo hanno le evita, in quanto vorrebbe dire che la dipendenza non l’hanno creato con il loro potere, ma l’altro l’aveva già, e quindi per loro non è attraente… ho già detto troppo, scusate, mi raccomando considerate queste informazioni di carattere generale, ogni caso ha le sue proprie particolarità, solo allora sono possibili delle vere e proprie diagnosi per capire, e più si capisce, si riconosce come si è stati infettati/narcotizzati e più gli anticorpi (psichici) possono entrare in azione e la dipendenza rifluisce… Auguri (ricordatevi uomini e donne, io lo so, esistono sia uomini e sia donne capaci di dare e ricevere amore, o anche solo di scambiarsi emozioni sane e sincere, anche senza l’obbligo dell’innamoramento… purtroppo quando si subisce questo trauma si sospetta di tutto e di tutti, e questo isola e ferisce). Ciao a tutte/i
Il narcisista cerca persone forti e vivaci nelle quali rispecchiare la sua anima morta per sentirsi vivo.
Di fatto i narcisisti che ti sviliscono apertamente sono più sani.
Il mio primo ragazzo era un narcisista esplicito, ma non bugiardo. Aveva sentimenti ed era sinceramente innamorato di me, per come ero. Era un ragazzo pieno di sé e cercava di insinuarmi delle insicurezze che però erano un riflesso del fatto che era innamorato di me e si sentiva insicuro e forse fragile, cosa normale quando si è innamorati. Con mio marito è stato molto diverso. Mio marito, mi ha succhiato l’anima e lo ha fatto senza mai una parola di insulto, senza mai svilirmi apertamente, addirittura in pubblico passava per essere la persona più innamorata del mondo, ma poi quando eravamo soli, non mi degnava di uno sguardo. A letto, si trincerava dietro un libro, oppure mi dava le spalle. Non ha mai mostrato di desiderarmi. Devastante!!
Loro vorrebbero essere vivi e umani, ma non ci riescono e provano un invidia feroce che sfogano sperando di non essere visti.
Cercano persone molto vitali, per poter meglio tirare fuori lo schifo che hanno dentro senza che nessuno li noti. Quando la vittima comincia a dare i primi cenni di sfinimento, mentre in una relazione “normale” avremmo un partner amorevole, con un partner narcisista scopriamo una persona fredda e spietata, quasi compiaciuta. E’ nel momento del bisogno e della prova che finalmente mostra il suo volto. Anche perchè a quel punto sarà lui a non volersi più specchiare in te, perchè dovrebbe riconoscersi “umano” e questo proprio non gli è possibile.
Dott. Brunelli,
come le ho già scritto in privato,
ho trovato illuminante questo blog e nelle sue descrizioni ho riscontrato al 100% la figura del mio ex marito da cui mi sono separata 3 anni fa dopo 16 anni di matrimonio e 18 insieme.
Il problema di chi è manipolato sta proprio nella difficoltà di smascherare chi subdolamente approfitta della sua buona fede e del suo amore, anche perché queste persone dicono l’esatto opposto di quello che fanno e alla fine è sempre molto difficile decifrare quale sia la verità. Appaiono buoni, deboli, insicuri e indifesi. Confondono le idee come fanno i truffatori nel gioco delle tre carte.
Io mi sono sposata giovane e ho messo anni per accorgermi che tutte le “stranezze” e gli “imbrogli” di mio marito erano un modo per mascherare una natura perversa e profondamente egoista, mentre di fatto si professava un “santo”.
Questo era per ottenere da me prove inverosimili e conferme del mio amore. Fingendo di essere “buono” anche se in perenne stato di bisogno pretendeva la mia totale dedizione a lui , voleva che io fossi “santa”, “madre” e pure “vergine” visto che quasi non avevamo rapporti. Naturalmente non li avevamo perché io non ero normale a desiderare più di quanto lui mi desse, era assolutamente impensabile che io non mi sentissi amata e desiderata da un uomo che professava di amarmi e di vivere per la famiglia. Secondo lui, era solo un problema di come mi “sentivo” io. Nella realtà andava tutto benissimo.
Io vivevo costantemente nelle sabbie mobili e lui in panciolle. Lui fingeva di essere tranquillo, mentre i problemi li avevo solo io. La realtà è che ho cresciuto tre figli sola, senza aiuti, senza soldi, senza amore, con un marito che boicottava ogni cosa che facevo, lui smontava tutto, mi metteva i figli contro, comprandoseli con le caramelle. Mi ha messo pure la sua famiglia contro e ha provato con la mia ( ho una famiglia numerosa e lui è andato da quelli più distanti nella speranza di farmi passare per esaurita, pazza e ancora una volta per “vendersi” come “santo” premuroso) . Lui poi, non voleva assolutamente che io lavorassi, così aveva la scusa per dover lavorare lui per tutti e così fare la parte dell’uomo che si assume tutte le responsabilità, al solo fine di deluderle e di fatto non esserci. Il punto è che da tutto il lavoro che diceva di svolgere fuori casa, non arrivavano soldi per la famiglia e così faceva debiti a mia insaputa. Più passavano gli anni e più ero in trappola. Era sempre più difficile liberarsi dal peso delle responsabilità che bisognava affrontare mentre lui stava a guardare, facendo solo danni e dicendo che ero strana a sentire tanto pesante una condizione che lui sentiva al contrario “leggera” e “felice”. Naturalmente io me ne facevo carico perchè c’erano 3 figli, da una parte la mia salvezza, dall’altra l’unica arma che aveva da usare contro di me. E’ stato un abile strozzino. Più davo e più gli interessi salivano e più era difficile uscirne. Ma alla fine ce l’ho fatta! Ho preso una sbandata per un narcisista più evidente di lui e questo mi ha aiutato a spalancare gli occhi su chi avevo al mio fianco. Ho sofferto molto ma alla fine l’ho liquidato.
Sono pienamente consapevole che il giorno che avrò curato le mie ferite darò anche ai miei figli gli strumenti per vedere chiaramente la realtà, purtroppo fino a quel momento temo che si possano attuare anche in loro questi meccanismi di manipolazione.
Le faccio un esempio che mi ha colpito di recente. Mio figlio Jacopo, di 13 anni, da poco ha fatto un tema in classe sulla famiglia.
Gli ho chiesto come lo avesse articolato e mi ha detto di aver descritto suo padre come una figura buona e comprensiva, mentre io come la strega cattiva.
Sinceramente ho l’impressione che attui inconsciamente i meccanismi imparati da suo padre. Svilire me per elevare se stesso e la figura in cui si identifica, suo padre.
Avendo Jacopo avuto problemi a scuola, scrive un tema così anche con lo scopo di intenerire i suoi professori, scaricando la colpa sulla mamma strega( tra l’altro può permettersi di dire qualsiasi cosa su di me perché sa ed è sicuro al 100% del mio amore e della mia presenza incondizionata, così come ne era certo suo padre). Ovviamente se dicesse di suo padre una cosa simile non lo vedrebbe più neanche per quel poco che lo vede.
Quello che le chiedo caro dottore è come deve comportarsi una madre quando vede che il comportamento narcisistico si perpetua nei figli?
Non posso certo pretendere di imporre la mia verità, anche perché io non sono una manipolatrice.
Pensa che prendere consapevolezza dei meccanismi sia già di per sè sufficiente per poter fare in modo che lentamente anche i figli possano guarire?
E’ veramente difficile, non continuare a provare una rabbia feroce quando questi personaggi orridi e malefici “manipolano” i figli.
E’ una cosa terribile, sono degli incantatori di serpenti, pronti a camminare pure sopra il cadavere dei loro stessi figli pur di continuare a ferire e ad avere “potere”. Io odio il mio ex marito e purtroppo temo di non potermene mai più liberare di lui!
E’ il padre dei miei figli ed io sarò sempre condannata ad averci a che fare, una vera maledizione! Mi creda, sono forte, ma lui è cattivo, distruttivo e bugiardissimo. E’ di un maschilismo che fa spavento, io non ho mai conosciuto nessuno che odiasse le donne come lui. E lo sa perchè odia le donne? perchè portano la vita e la custodiscono! Credo che questo provochi un’invidia feroce in questi schifosi vermi. A volte mi sembra veramente impossibile uscirne, ma so che devo, devo, devo essere più forte!
Il problema è che il mio ex è molto intelligente, calcola ogni mossa in maniera diabolica e naturalmente non ha un briciolo di cuore. Vorrei tanto diventare assolutamente inattaccabile, ma è difficilissimo.
Cara amica,
il modo più potente per depotenziare la rabbia di cui lei parla è scritto nella fine del mio articolo introduttivo, ed è specificato meglio nel mio commento n.16 – va interpretato bene… qui di seguito le riporto la fine dell’articolo e poi le consiglio di leggere il commento 16… se vuole mi faccia poi sapere le sue considerazioni. Cordialissmi saluti.
…A QUEL PUNTO SI DEVE ARRIVARE A COMPRENDERE CHE IL MALE (LA NEGATIVITA’) E’ IN CIASCUN ESSERE UMANO, ANCHE DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA, COSI’ ESSA CESSERA DI ESSERE E DI SENTIRSI TALE… E CAPIRA’ CHE IL SUO PERSECUTORE, IL PARTNER CON DNP, NON E’ TANTO UN ‘MALVAGIO POTENTE’, MA UN ESSERE DISGRAZIATO ‘POSSEDUTO DA UN CERTO TIPO DI MALVAGITA’’…
In un suo racconto Kahlil Gibran parla di un Dio malvagio e potente (Satana) e dice:
“…la sua perversione lo porta a rallegrarsi quando siamo in disgrazia e ad addolorarsi quando gioiamo, dobbiamo esaminarlo accuratamente, al fine di evitarne le malvagità; dobbiamo studiarne il carattere, così da evitare di mettere il piede sul suo sentiero pieno di insidie”.
Tuttavia, come ha osservato Jung attraverso il riconoscimento e lo studio degli archetipi, cioè di quei fattori psicoidi insiti in tutti gli esseri umani, Satana, in quanto raffigurazione del male, è presente in tutti gli esseri umani; Jung lo individua nell’archetipo dell’Ombra. Gli esseri umani hanno la tendenza a rifiutare l’idea di avere l’Ombra, di essere quindi potenziali portatori del male, nonché suoi agenti a diversi livelli di gravità. e allora, rifiutando questa verità (peraltro espressa in modi diversi dalla saggezza e dalle religioni di ogni luogo e di ogni tempo) tendono a credere che il male (Satana, o i vampiri che da esso discendono) sia presente solo negli altri, perciò lo proiettano negli altri. Con ciò si sviluppano malattie psichiche anche gravi e si mettono in pratica comportamenti maligni che trovano una loro presunta giustificazione nell’errata idea che solo gli altri sono cattivi e che quindi vanno puniti.
Il narcisista patologico crede che gli altri siano cattivi, soprattutto quelli che hanno capacità di amare, che invidia e finisce con l’odiare e il voler distruggere, perché in fondo crede di essere lui/lei la sola persona veramente buona al mondo, mentre gli altri non lo capiscono e li fanno sentire cattivi e incapaci proprio in quanto, ai loro occhi, sembrano di possedere la capacità di amare e di goderne, facendoli cadere in crisi in quanto loro non riescono ad avere e a godere questa capacità.
Così il narcisismo patologico conduce alla terribile e folle assurdità, di odiare la persona dalla quale si viene amati ed esercitare nei confronti di questa una violenza psicologica traumatizzante e distruttiva.
Gentile dottore, grazie.
Certo che siamo fatti di bene e di male, di luce e di buio….di dare e avere…… Ora, il gioco del vampiro interiore non l’ho capito così bene. E’ vero che l’ho più o meno identificato e che sto cercando di ribellarmi, ma il bene e il male dovrebbero essere una questione di scelta! Io ho scelto costi quel che costi di tirare fuori la mia metà “cattiva”, quella parte che tenevo nascosta perchè sentivo “vulnerabile” , “fragile” e “insicura”, perchè ho capito che tenerla in ombra con questi personaggi è molto peggio che tirarla fuori ed è l’unico modo per metterla al servizio del “bene”. Dopotutto i vampiri e gli strozzini, prendono tutto quello che sta in ombra, perchè non sopportano la luce e quando in ombra non lasci più nulla, loro non hanno più nulla da prendere. Spero di aver portato tutto in luce e di non dover più sottostare ai ricatti di nessuno.
I giochi degli “strozzini”, “vampiri” che terrorizzano facendo leva su ciò non si conosce e fa paura, facendo leva sui nostri limiti “umani”, sul nostro bisogno di amare ed essere amati sul nostro bisogno di “affidarci” io non lo reggo più. Sono una persona solare, la notte ho bisogno di dormire e me la voglio dormire, perchè è sano. Voglio continuare ad avere “fiducia” e “amore”.
Non diventerò mai una “vampira”, mai, anche se mi ritrovo a “debito” di energie, fiducia e amore, non cederò più ad alcun ricatto, mi riprenderò tutto, per ridarlo meglio e a chi saprà chiedere e ringraziare, senza ricatti, costi quel che costi!! Spero di riuscirci e di essere nella strada giusta.
Tutti nasciamo un po’ vampiri ‘succhialatte’. Il neonato crede che la mama sia solo un suo prolungamento di cui servirsi a piacimento. Poi scopre che è un’altra e che c’è bisogno di stabilire una relazione. Nel narcisista patologico possiamo dire che questo sviluppo non c’è stato da ‘succhialatte’ sono diventati ‘succhisangue’. Ora però quando io parlo di un vampiro interiore nella ‘vittima’ intendo che questo non succhia il sangue agli altri, ma succhia il sangue dall’interno della vittima, e secondo me perché in qualche modo collude con il vampiro esterno che si è alletao con esso. Se allora la vittima dopo la detraumatizzazione scopre il senso del suo vampiro interiore, che con tutta probabilità è una nevrosi latente compensata , ma non ben curata, ovvero la ferita narcisistica che il vampiro esterno ha devastato ed infetato, allora puù rompere l’alleanza inconscia tra i due vampiri, quell’interno e quell’esterno… Bisogna allora comprendere la propria nevrosi pregressa, all’incontro con il vampiro esterno, nevrosi che metaforicamente è un vampiro interiore nascosto che succhia energia, e che nel rapporto con il vampiro esterno traeva un beneficio drogante, quando la droga viene a mancare il vampiro interno, non scovato, si riattiva con maggior virulenza e fa soffrire terribilmente… allora non si tratta di beccarsi le colpe e le svalutazioni inflitte dal vampiro esterno, queste sono da respingere nel modo più assoluto, e deriuvano dalla sua incapacità di accettare la sua orribile malattia, accusando umiliano e violentando l’anima di chi li ama – ciò deve essere chiarito e va respinto – in altre parole non è vero che il vampiro esterno è tale perché la vittima se lo merita, NON E’VERO. Ma è vero che la vittima ha una sua ferita narcisista nella quale se ne stava un vampiro interiore addormentato, che è stato stimolato dal vampiro esteriore. Finché tra i due si tirava avanti, il vampiro interiore risvegliato faceva provare un certo piacere insieme anche a tensione (questa tollerabile, come si tollera una droga che fa piacere , anche se fa star male) – poi quando il vampiro esteriore si rivela per quello che è il vampiro interiore si scatena, anche perché non viene riconsociuto, in quanto si crede che il problema sia solo il vampiro esteriore. Purtroppo è una fase necessaria che va sorretta. Infatti il vampiro esteriore non è effettivamente il responsabile dell’alleanza con il vampiro interiore, bensì il responsabile è il vampiro esteriore interiorizzato. Cioè come il narcisista patologico è entrato dentro la psiche del partner a prescindere di come è nella realtà. Così dentro la ‘vittima’ ci sono due vampiri, uno è quello interiore risvegliato (e LO ABBIAMO TUTTI, se si vuole è anche il peccato originale), l’altro e il vampiro esteriore interiorizzato, diventato un oggetto interno persecutorio. La guarigione dunque procede attraverso la comprensione del vampiro esteriore interiorizzato e poi del proprio vampiro interiore risvegliato… Mi spiace per le complicazioni, anche se si tratta di metafore e immagini, ma la questione è complessa, e inoltre la si può capire solo quando si passa da un livello conoscitivo generale ad una veramente personale, allora queste figure metaforiche potranno aiutare a comprendere questioni veramente reali per la propria vita. Diciamo che in questi discorsi staimo cercando di mettere a fuoco il problema in un quadro, in una cornice, e questo è già importante, ma poi cosa c’è nel quadro, dentro la cornice, lo si deve esaminare caso per caso. Un caro saluto.
Senz’altro tra i due vampiri si instaura prima una certa vantaggiosa complicità iniziale e poi un forte conflitto. Il vampiro che avevo dentro era “addormentato” e quello esteriore è entrato per “stordirlo” più che per risvegliarlo…..per poter meglio prenderne il posto. Liberarsi di questo estraneo non è facile, perchè, anche se si cominciano ad individuare le cause ( purtroppo il mio caso, non è così lampante come gli altri che leggo nel blog, le bugie sono sempre state “dette e non dette”, la violenza era devastante ma le cause sempre poco evidenti e poco dimostrabili, però si viveva nell’assurdo. Un po’ come quando ti toccano il culo sull’autobus e non capisci se è stato per via di una frenata improvvisa del conducente o se è stato fatto apposta…….
E intanto il mio vampiro interiore dormiva……e diceva……”mah…sarà stato l’autista….”, anche perchè ti giri e hanno tutti la faccia da maniaci e non sai neanche di chi sospettare, e il vampiro esteriore dice….”dormi dormi, resto sveglio io per te….fidati, va tutto bene!” E poi in fondo, è solo una pacca sul culo!
E così per anni, tanti anni, più andavo avanti e più il mio vampiro interiore dormiva e l’altro faceva di me ciò che voleva lui. Quando il mio vampiro interiore ha cominciato a non avere più nulla da dare all’altro ( l’amore, non si esaurisce, la malattia, sì), quello esteriore ha cominciato a protestare e così ha “svegliato” il dormiente di malo modo per chiedere “altra linfa”, l’altro candidamente ha risposto….”io dormivo, mi hanno derubato di tutto, tu mi avevi detto di stare tranquillo, che avrei potuto dormire che saresti restato sveglio tu…….”E così il vampiro esteriore, scopre tutte le sue carte, dice all’altro non gli serve più e se ne va, schifato, scontento, rabbioso, non grato di ciò che ha avuto, ma preoccupato per non sapere più dove attingere, perchè ha disperatamente bisogno di altra “droga” e così cerca un’altra vittima. L’ addormentato si ritrova svegliato di violenza, si sente in colpa per aver “dormito” e si ritrova derubato, stupido, abusato e gettato via. La sua colpa è stata il sonno. Non so quali siano veramente i meccanismi di questa “perversione” ma sicuramente le cose accadono mentre uno dorme e l’altro è sveglio. Io personalmente mi sono sposata molto giovane, la mia famiglia era lontana, sono diventata donna, quando non ero ancora matura……esteriormente facevo la donna, la moglie, la madre, giocavo il ruolo “tosto”, anche perchè il “narciso” gioca l’inverso…….dentro è cinico, vecchio, bavoso e fuori fa il bambino ingenuo e bisognoso. In questo gioco perverso si compensano. Il narciso ha avuto un’infanzia troppo controllata dagli adulti , che lo ha obbligato a diventare vecchio senza essere mai stato bambino e quindi vuole riprendersi la sua infanzia, il gioco, la libertà. La vittima, ha avuto un’infanzia poco “controllata” dagli adulti, quindi ha dovuto crescere e darsi regole da sola, anche se adorerebbe essere controllata e “tenuta”. Quindi all’inizio c’è un indubbio gioco di complicità, che poi finisce in conflitto aperto quando la vittima scopre che il “narciso” bara. All’inizio glielo concede, perchè di fatto bara un pochino pure lei , si finge adulta ma dentro è ancora un po’ bambina, insicura e bisognosa. Questa è l’arma con cui il “narciso” inizia a ricattare la vittima. Non appena entra dentro di lei e scova la piccola bugia. Lui non si fa scrupoli, perchè lui non è mai stato bambino e i suoi bisogni veri sono sempre stati negati.
Quì inizia il peggiore dei conflitti. C’è una “bambina” in ostaggio, che permetterebbe alla vittima di diventare adulta e al narciso di “illudersi” di essere il bambino che non è mai stato. Finalmente può giocare, ma visto che non ha mai conosciuto la libertà lo fa utilizzando il “controllo” che evidentemente altri adulti hanno esercitato su di lui, negandogli una crecita sana e armoniosa. A questo punto usa la “bambina” in ostaggio per ricevere tutte le attenzioni malate che ha sempre avuto dai genitori, ricattatori e ricattati, che non lo hanno saputo amare e si illude di ricevere così quello che non ha mai avuto.
La vittima, guarisce quando capisce che la “bambina” in ostaggio è diventata grande ed è stata “compresa” anzichè “negata” come è successo al suo aguzzino, che quella che il suo ricattatore ha preso in ostaggio era solo il riflesso della sua amara “illusione” con cui difficilmente riuscirà a pareggiare il conto.
RINGRAZIO PER L’AIUTO OFFERTO DA QUESTO BLOG, SPERO DI NON AVER ANNOIATO NESSUNO CON LE MIE RIFLESSIONI SEMPRE MENO ANNEBBIATE
Che brava veramente. Come si vede ciascuno può provare ad impiegare certe immagini, ma può trovare anche altre immagini. Avvero però di non entrarci troppo dentro soprattutto se non si è seguiti. Va bene elaborare, ma senza voler trarre conclusioni avventate, lasciando poi che nel tempo compaiano altre immagini, a volte anche nei sogni. Qui c’è un punto interessante sull’addormentamento. Narcisismo e narcotico hanno la stessa radice etimologica. Lo stato di innamoramento e di cecità è anche un dolce sonno della coscienza (ma è bello finché si è narcotizzati in due) Invece quando questa narcosi ci viene da un narcisista, il suo scopo è manipolatorio, ed è simile al tentativo di drogare/narcotizzare una persona senza però che questa lo sappia (in tal senso è come se la si narcotizzasse nel sonno). Il fatto che questa persona accetti la ‘droga narcotica’ inavveritamente, pur considerandone l’amarezza (gli effetti collaterali disturbanti) e quelli paicevoli, è dovuto al fatto che questa droga sembra essere una medicina amare che cura qualcosa. Cosa cura? Cura una nevrosi abbastanza compensata pregressa alla relazione, funziona un po’ come l’omeopatia… ul narcisista patologico viene sscambiato come un omeopata che ha una buona medicina ma molto velenosa, invece è una DROGA (e lui/lei lo sa… un po’ come quegli spacciatori leggendari che davanti alle scuole pare diano ai bambini le caramelle drogate). Quando finisce la droga, oppure si rivela essere un vero e proprio veleno, l’effetto pseudocurativo scompare bruscamente, la nevrosi pregressa drogata , ma non curata esplode, in più si resta senza droga, e con un vampiro esteriore interiorizzato che si è alletao con il proprio vampiro interiore (che stava dentro la nevrosi pregressa dormiente)… veramente, se ci si pensa bene si era innamorati dell’altro proprio perché aveva questa malattia drogante, se l’altro guarisse, non ci si può credere, lo so, ma non sarebbe più interessante, senza il narcisismo patologico drogante, questo vampiro esteriore non verrebbe introiettato, apprirebbe nel suo semplice squallore… provate, provate a togliergli la loro malattia di dosso, vedrete che non resterà quasi più niente di così interessante, resterà una persona misera con la quale si scoprirà che non si ha quasi nulla da spartire… e incredibile! Il vampiro interiore voleva la droga da quello esteriore, poi quando non ce l’ha più… succhia il sangue dall’interno…
NOTA BENE
Ripeto queste immagini vanno usate con cautela, chi è ancora in una fase traumatica non può comprenderle, o rischia di adoperarle male. Il mio modo di usarle qui è del tutto personale e da intendersi come partecipazione ad un dialogo.
Scusi se insisto, per me è come un rebus che trova la sua chiave di lettura….
In pratica mi sta dicendo che il “narcisista” è come un pusher che spaccia droga e la “vittima” è una povera disgraziata in cerca della dose?
E’ micidiale!!
quindi quando i due litigano, il primo non ha pietà perchè quello che gli interessava era “vendere” lo schifo, e l’altra o inizia a spacciare pure lei o ruba per ricavare il denaro o inizia a drogarsi con “roba di peggior qualità” ma che costa meno, il primo “pusher” le vendeva roba buona all’inizio, giusto? anzi, all’inizio gliela dava gratis………. se invece la vittima ha la forza, inizia un difficile cammino per uscirne, per disintossicarsi e riinserirsi nella società.
Dottore, mi fa impressione!
Mi dispiace lei sta usando queste categorie in modo confuso, parziale e senza tenere conto di tutto il resto che ho accennato, e lo ho accennato non per fare psicvoterapia on line, ma per partecipare al dibattito… per ora più di questo non posso dire, e un po’ mi pento di aver detto già troppo… meglio che lei si inventi le sue metafore per elaborare per conto suo, oppure se vuole personalizzare doivrebbe contattarmi. Il dibattito è fatto per aiutarsi reciprocamente e io vi partecipo generalizzando. Certo che ciascuno vuole approfoindire, ma qui al massimo si può ottenere un inquadramento, con l’aiuto di tutti. Ogni interpretazione più approfondita va svolta caso per caso. Chi lo desidera può richiedere come ottenere chairimenti e approfondimenti telefonandomi (vedi pagina info) nel rispetto delle normative vigenti in materia di psicoterapia.
Ecco, qui c’è una spiegazione più generale interessante e più chiara, io però ho anche detto che non è che ci si vuole drogare come fa chi si droga, si pensa che non sia una droga… e in questo senso ho parlato di omeopatia, di una sorta di medicina amare… ma a questo punto perché c’è bisogno di questa medicina, che poi si rivela una droga? E poi se l’altro non avesse questa funzione di falsa medicina dovuta alla sua patologia mentale, sarebbe davvero così interessante e attraente?
Ha ragione e mi scuso. Mi rendo conto di dover elaborare ancora molto e mi dispiace di averlo fatto quì in maniera tanto confusa. Sono seguita da una psicologa della mia città con la quale cercherò di analizzare quello che mi è successo anche alla luce di ciò che ho scoperto in questo blog, sperando di fare sempre più chiarezza.
Purtroppo vivo lontano da Milano, ma se avrò modo di venirci la contatterò sicuramente per un incontro.
Inoltre, se pensa che quello che ho scritto possa confondere invece che aiutare, la pregherei di cancellare i miei interventi.
La ringrazio tanto per l’aiuto e ringrazio tutti coloro che hanno offerto la loro preziosa testimonianza.
Il narcisista all’inizio si mostra innamorato pazzo, ( droga di buona qualità, gratis) poi, quando la vittima comincia a innamorarsi lui comincia a dare meno e pretendere di più ( a vendere la droga) e poi a chiedere sempre di più ( a vendere a carissimo prezzo, roba sempre peggiore). Di fatto la vittima comincia a pagare sempre più caro qualcosa che fa sempre più schifo ed è convinta che lo schifo che riceve sia perchè non paga abbastanza. Allora arriva a vendere l’anima al diavolo per dimostrare al suo “pusher” di meritare la roba buona dell’inizio e quando non ha più nulla da dare, il pusher la abbandona voltandole le spalle senza pietà.
IN EFFETTI ,,, E’ UN RAPPORTO DIABOLICO E DISTORTO, CHE NON FA CRESCERE, MATURARE E CONDIVIDERE ESPERIENZE, FORZA E SPERANZA, MA TI DEGRADA CON MALIGNITA’, PAURA E DISPERAZIONE. E’ LA FORZA MALEFICA DEL MALE FATTO PERSONA.
CIAO GIL
riflettevo su alcune parole, e posso dire che io il manipolatore l’ho smascherato subito, anche con l’aiuto dell’istinto, ma poichè la mia ferita narcisistica è da dipendenza affettiva, pur di non staccarmi da lui ho sopportato ogni cosa. L’idillio iniziale è durato poco, dva subito segnali di forte cattiveria ed abbandono. Ma io, ancora oggi, ho un pensiero ossessivo per lui.
Buon giorno a lei dottore,
e buon giorno alle sue lettrici e lettori. Sono ancora qui…. sperando che l’esperienza comune e la condivisione ci dia forza e coraggio, perchè quante parole di disperazione leggo in questo blog. Vado avanti raccontando la mia ultima esperieza. Solo un passo indietro: sono una ex-ballerina di danza classica e contemporanea e la mia vita è fatta delle emozioni, delle sensazioni e del duro lavoro di questa arte. Dove ovviamente poteva colpire questo Narciso? sui miei piaceri, sulle mie passioni.
Da anni, crescendo, ho sostituito la danza con il tango argentino e per precedente lavoro e predisposizione personale, senza falsa modestia mi posso dire brava.
Ovvio che quest’uomo sia entrato in crisi e competizione… Risultato? invita altre donne piuttosto che me volutamente lasciandomi in disparte con disprezzo. Avevamo cominciato un percorso professionale insieme che ha subito abbandonato perchè non accetta il confronto ma evidentemente in maniera per nulla pacifica, ma violentemente, in modo insultante e mortificante. Ho una grande fortuna dottore, quella di soffrire intensamente, parossisticamente, ma solo per poco.
Poi riesco a vedere la miseria di tutte queste persone che volutamente o meno (non sta a noi psicanalizzarle, ma a a chi ne ha davvero gli strumenti) tentano la nostra distruzione.
Viviamo in una cultura che ci ha in segnato che la via della fuga è la via dei codardi e dei deboli: personalmente ho imparato che in natura quando si è inseguiti, quando ci si vuol mettere al riparo si scappa… e più forte che si può!!!! Se avesse un senso stoicamente resistere alla sofferenza che questi partner ci infliggono rimarrei, perchè mi innamoro e amo profondamente…. ma l’inutilità del sacrificio e la preziosità delle nostre vite ci impone di darcela a gambe levate.
Felice, felicissima di partecipare a questo blog.
Grazie a lei e a tutti
Alessandra
… purtroppo c’è chi non riesce a scappare in tempo, allora bisogna capire il perché, riabilitarsi per i danni subiti e fortificarsi nei punti deboli affinché non accada più di essere ‘violentati nell’anima’.
Grazie mille dottore,
alla fine conta poco quale sia in realtà il vero disturbo di quell’uomo, conta solo che io non ho capito e non ho saputo valutare realmente la gravità della cosa, ero stanca straziata, morta dentro e piena di paure, ha minacciato quella sera di farla finita come Romeo e Giulietta, e io non sono riuscita a rimanere con lui ma sono scappata di casa, ancora non so come ho fatto…mi informero’ sul disturbo borderline, anche i medici me lo hanno detto ma nessuno si è mai soffermato sulle spiegazioni, forse perchè tanto non cambierebbe la situazione.
grazie mille per avermi ascoltata e tanti auguri a tutti.
Dottore grazie e grazie a tutti quanti voi avete partecipato a questo blog. Mi avete squarciato il velo che avevo davanti agli occhi fatto principalmente di inconsapevolezza e sensi di colpa. Ho un trauma da narcisismo, mi rendo conto, vecchissimo e paradossalmente se mai questo è possibile provocato da mia madre: una donna anaffettiva che per tutta la vita ho cercato di amare, di esserne riamata e di conquistare. E’ sempre stata curata per depressione (forse sbaglio a definirla narcisa) ma quello che più la caratterizza è la sua incapacità ad amare veramente… e poner sempre se stessa con i suoi mali al centro dell’attenzione e avere pretese continue verso chi le è accanto… pretese che non l’accontentano mai, per cui le sue reazioni sono così violente o sotterranee da far nascere sempre e comunque un profondo senso di inadeguatezza, del non essere degni del suo amore, d’essere solo un fallimento.
Questa la genesi
Ho introiettato completamente questo modello e solo ora capisco (dopo milioni di psicoterapie… da bambina a oggi ho 45 anni) il perchè molti uomini che mi sono stati accanto sono dei narcisiti.
Sono abituata a non essere amata, a dover conquistare l’amore e la stima, a fallire (come non fallire con un narcisita), a sentirmi abbandonata e distrutta.
Quest’ultimo uomo (ragazzo dovrei dire per onestà dire) mi aveva persino avvisato della sua incapacità di amare, di entusismarsi per la vita, di avere obiettivi…. si è fatto vedere debole e depresso bisognoso di affetto e stima… inutile: caduta nella trappola. Con tutte le conseguenze e gli stereotipi che lei dottore ha così ben evidenziato.
Secondo il suo test non sono un caso grave perchè soffro da morire ma l’amore per le cose che ho intorno e il fatto d’essere davvero una persona generosa e gradevole, grazie a Dio, mi mette anche vicino bella gente in cui mi riconosco e con cui assaporo l’esistenza.
Spero di avere un’arma di riconoscimento e consapevolezza in più grazie a lei…. per tutti coloro che vorranno scabiare opinioni questo mi farà solo piacere e penso ci farà solo bene a tutti.
Una persona meravigliosa che spero prima o poi faccia parte integrante della mia vita un giorno mi ha detto in argentino:
“il vento raggruppa le foglie simili” noi pieni di difetti, di limiti, di mancanze, ma anche profondamente buoni e onesti prima o poi sapremo ritrovare i nostri simili…. dobbiamo solo stare attenti.
Grazie a tutti
Alessandra
Grazie Alessandra,
il tema che proponi è di grande importanza, anche se non è specifico di questo dibattito riferito alle relazioni di coppia a sfondo narcisistico. Ma anche in campo famigliare l’amore viene ferito da questa patologia. Tuttavia, purtroppo le patologie sono molteplici (non solo narcisistiche) e ciascuna andrebbe poi esaminata caso per caso. Comunque l’influenza genitoriale è da comprendere per spiegarci il perché si diventi narcisisti patologici oppure portatori di una ferita narcisistica che rende particolarmente vulnerabili alla patogenità dei narcisisti patologici. Per considerazioni generali sulle “Influenze genitoriali e gli amori sbagliati” consiglio di leggere il mio articolo nel seguente link di questo blog http://albedoblog.wordpress.com/2010/05/04/influenze-genitoriali-e-amori-malati-un-caso-clinico/e di lasciare, se si vuole, anche in quell’articolo commenti e testimonianze. Un caro saluto
Dottore,
le ho inviato una mail questa mattina solo che non ho scritto il mio nome e indirizzo.
credo che iniziasse con:
“io sono vittima di un narcisista patologico e sono una donna affettivo dipendente.”
non so se puo’ esserle utile, comunque provo a lasciarle una traccia.
La ringrazio immensamente del suo contributo in questo blog.
Paola
Salve, non l’ho ricevuta, per favore me la spedisca di nuovo.
HO INCONTRATO ANCORA IL DIAVOLO
Per la quinta volta in vita mia non ce l’ho fatta. Mi sono innamorata ancora di un narcisista…..e per l’ennesima volta sono entrata in contatto con la sua anima e sono morta ancora.
E’ assurdo come agli inizi si presentino come gli uomini dei sogni….loro sanno darci esattamente ciò che cerchiamo, anche quando cerchiamo uno stronzo.
Sono gli Dei che da un giorno all’altro decidono che non meritiamo più di far parte del loro mondo, perché non contiamo o valiamo abbastanza.
In questo caso “reciteranno” tale parte, ma con la differenza che dietro a quell’atteggiamento non esiste un cuore.
Sembra sciocco a chi non è mai accaduto, ma chi ci è passato veramente conosce il dolore dilaniante e senza freni possa dare. Il desiderio di ucciderti che ti fa nascere dentro.
Buon Dio, ti prego, aiutami ad uscirne viva e che mai più io possa innamorarmi di tali esseri.
cara nataly
capisco come ti senti…
anch’io sono stata abbandonata per la terza volta dal diavolo
ebbene io non merito piü il suo amore e attenzioni
che lui si deve recuperare mentalmente dai danni che gli ho recati….si sente offeso nel suo intimo…oh dio c’è da impazzire…io mi sento cosi in colpa
spero di non ricarscarci piü cosi non posso piu continuare
ti auguro con tutto il cuore che tu ne possa uscire
nessuno merita di venire trattato cosi
un abbraccio
valerie
Quanto ti capisco!!!!
Dott. Brunelli, questo articolo descrive alla perfezione il narcisista e gli effetti devastanti che prova la vittima durante e dopo la storia con lui.
Si dovrebbero approfondire di più gli studi su questo grave disturbo e sugli effetti che provoca nelle persone che si relazionano con un narcisista. Purtroppo, spesso le vittime dei narcisisti non trovano un giusto appoggio e un valido aiuto negli psicoterapeti a cui si rivolgono.
Questo succede non per una mancanza di empatia da parte dei terapeuti ma solo perchè in Italia forse non è mai stato studiato in modo approfondito il trauma che presentano le vittime dei narcisisti, trauma che adesso ha un nome, TdN appunto.
Io ho aperto un forum per le vittime dei narcisisti, dato che anche io ho avuto la disgrazia di amare una persona affetta da questo gravissimo diturbo.
Ne sono uscita con le ossa rotte e non so quando riuscirò a riprendermi completamente. Intanto il forum di auto-aiuto che ho creato e questo suo Blog, mi aiutano a rimanere a galla e continuare a lottare.
Per chi volesse visitare il forum, ecco il link: http://narcisismo.forumup.it/index.php?mforum=narcisismo
Dr Brunelli, con le mie parole non riuscirei a descrivere altrettanto bene ciò che lei ha ampiamente e approfonditamente analizzato riguardo lo stato d’animo del partner che cade in una relazione con un narcisista…Io ho vissuto tutte le fasi che lei spiega così bene, dagli alti e bassi, alla distruzione indotta passo passo dal questa persona malata, alla cattiveria (conscia o meno, non saprei dire..).Una disperazione difficile, appunto, da spiegare. Una sensazione indicibile di morte interiore. Difficile da spiegare e da capire. La maggior parte delle persone cui ci si rivolge per raccontare ciò che si è vissuto, provato, non crede o immagina siano tutte esagerazioni…solo uno specialista può veramente capire il senso di morte, abbandono maligno, umiliazione che si prova alla fine di una storia con un narcisista, dopo che lui arriva alla follia finale e senza fine.
Per favore dottore, vada avanti con questo suo blog e la sua ricerca, approfondisca, informi…ritengo sia una vergogna che ci sia ancora tanta ignoranza in materia, che ancora la gente non sia informata su una malattia mentale che porta così tanta distruzione morale e materiale.
Perchè non fare una conferenza, o un seminario, o quant’altro sul tema, magari poi raccogliendo materiali e testimonianze in un libro o opuscolo? Credo che sarebbe tanto tanto utile per dar voce finalmente alle tante vittime dei narcisisti patologici, finalmente la gente crederebbe, capirebbe…perchè vivendo accanto a un folle che sembra e si finge normale, si rischia davvero di impazzire a propria volta. Ma chi non ha vissuto certe – pessime – esperienze, non lo sa.
La mia ex guarda caso si definiva e si definisce ancora adesso come “una vampira di cuori” e non può farne a meno.
è veramente incredibile ciò che può succederci nella vita
Grazie dott. Brunelli per il suo articolo sul TDN, finalmente qualcuno che capisce e può spiegare e soprattutto confermare quello che hanno provato e provano le persone che hanno vissuto o vivono a fianco di un narcisista…una pazzia continua, un’assurdità senza fine. Non all’inizio della relazione, ovviamente, nè finchè “serviamo” o siamo utili in qualche modo al narcisista…ma poi tutto cambia e la vita diventa un inferno. Si esce dalla situazione totalmente annientati, persi, incapaci di darsi spiegazioni, di capire…in effetti, non c’è proprio nulla da capire logicamente, perchè non esiste logica nella mente del narcisista. Grazie dottore per aver reso con parole efficaci ciò che è – o non è – un narcisista, ciò che provoca, ciò che distrugge e consuma, sciupa, annienta. Grazie per aver finalmente usato quelle parole che forse troppe persone hanno paura di utilizzare e pronunciare: il narcisista è una persona malata di mente…e soprattutto un pazzo!
Non racconto tanti particolari della mia – fortunatamente breve – convivenza col mio ex…dapprima incredulità, poi confusione, poi sensi di colpa, poi autodistruzione indotta…il tutto senza un motivo, ed è questo che spiazza: perchè non c’è un reale motivo che possa spiegare i comportamenti e le reazioni del narcisista…i motivi sono solo nella sua testa, e nemmeno lui stesso li conosce. Ci sono ma non li riconosce. Se non avessi mantenuto la mia capacità di giudizio e la testa ben ferma sulle spalle, non avrei trovato la forza di riconoscere che qualcosa non andava per il verso giusto, e di scappare – letteralmente – da lui. Se fossi rimasta ancora con lui, sarei impazzita, a quest’ora probabilmente ricoverata in qualche reparto psichiatrico e sotto trattamento sanitario obbligatorio! Il mio ex mi stava trascinando con sè nella sua follia, mi stava “tirando giù” nella sua fossa…lui sta affogando piano piano nella sua stessa pazzia. Mi fa pena, ma so anche che non posso far nulla per aiutarlo, perchè non vuol essere aiutato. Mi sono consunta e consumata prima di decidermi a lasciarlo, perchè non capivo cosa gli girasse nella testa…poi mi sono rivolta a degli specialisti che mi hanno aperto gli occhi. Ma lei dottore parla molto chiaro quando descrive il narcisista e i danni arrecati a chi gli sta accanto. Grazie.
Cara Luna….. come ti capisco…. è esattamente quello che ho provato e ancora provo io…. la sensazione di impazzire. …di cadere in un baratro di follia, assurdità e non senso andando dietro alle sue manie, alle menzogne propinate di continuo, ai suoi discorsi senza capo nè coda… al suo rivoltare perennemente la frittata per far sembrare che la pazza sei tu!!
Cambia umore, cuore e testa ogni mezz’ora…. Vive di recite e copioni ma l’assurdo è che NON SE NE ACCORGE!!!
E’ convinto che i pazzi siano gli altri…poverino, lui è sempre la vittima. Sono gli altri quelli cattivi che non lo capiscono e lo accusano ingiustamente oppure lo giudicano perchè sono invidiosi di lui (e di quanto è figo con le donne!!). E’ da ricovero ma non lo ammetterà mai. Spero di riuscire anch’io a volermi bene e tagliare questo pezzo di carne malato prima che vada in necrosi tutto il corpo!!!
tra tutti i commenti che ho letto, questo tuo, Niki, è quello in cui maggiormente posso identificare la mia situazione…!…è tutto esattamente come scrivi tu, tranne x il fatto che con me non si è mai vantato, anzi…, ha sempre recitato la parte del modesto! Però, con tutti i suoi comportamenti narcisistici, con la sua seduttività con le altre, con tutti i tradimenti sessuali messi in atto, per anni e anni, clandestinamente, alle mie povere ed ignare spalle, ha sempre realizzato il suo innato bisogno di ottenere egoistiche conferme su se stesso.
E’ doppio, falso, bugiardo patologico, traditore e , soprattutto, oso ormai dire con convinzione, senza morale, senza scrupoli e rimorsi.
recita come un attore da Nobel, al punto da tentare di farmi passare con i familiari come una paranoica delirante…. ROBA DA FARMI IMPAZZIRE, DA FARMI RODERE IL FEGATO DALLA RABBIA E DAL NERVOSISMO, DA FARMI VIVERE IN UNO STATO D’ANGOSCIA SENZA VIA D’USCITA, DA FARMI DIMENTICARE DI ASSUMERE I MIEI FARMACI SALVA-VITA, DI DESIDERARE SOLO LA MORTE E NULL’ALTRO….
poi, riemerge quel mio bisogno di aiutarlo, di lottare per cambiarlo, di sostenere la sua volontà di migliorare(autentica o no, a questo punto non lo so)… e alla fine, ogni volta, mi arrendo alla mia chiara consapevolezza che non voglia cambiare, PERCHE’, IN EFFETTI, NON FA NULLA PER CAMBIARE, NULLA! è un egoista insensibile e senza rimorsi, ormai lo vedo nudo, senza le sue maschere.
Ho scaricato e letto tonnellate di roba sul narcisista patologico, sul bugiardo patologico, sulle personalità dei traditori, dei manipolatori, e su tutti i disturbi di personalità che, in combinazione, può avere (ho anche tentato una sua diagnosi, approvata dal suo specialista, dove ero riuscita a trascinarlo, purtroppo senza profitto) e da tutto ciò è sempre emerso a chiare note che uno come lui non può cambiare, perchè un narcisista patologico è incapace di provare sentimenti autentici, eppure ho sempre voluto continuare a pensare, a sperare, che il mio amore ed il mio impegno al suo fianco e la nostra bella famiglia, l’avrebbero sostenuto a tal punto da poter contraddire ogni trattato di psichiatria…. ILLUSA, SONO UNA PRESUNTUOSA STUPIDA ILLUSA…
Lo so, è solo colpa mia se sono ridotta così male….
So di non essere una personaltà dipendente e nemmeno una masochista…So qual’è il mio problema: IL MIO DANNATISSIMO SENSO DEL DOVERE di moglie, di madre di famiglia, di cattolica cristiana, che mi ha fatto e mi fa sentire in colpa tutte le volte che sono riuscita a lasciarlo per poi permettergli di ritornare in casa sapendolo abbandonato a se stesso… e il suo gioco perverso di ingrato ed insensibile bugiardo individualista continua…
VORREI GRIDARE DALLA DISPERAZIONE, FINO A NON AVERE PIU’ VOCE…
Gentile Niki,
se lei legge bene osserverà che io ho scritto che il narcisista patologico accetta di curarsi (e quindi può guarire o comunque contenere i suoi sintomi) qualora dovesse cadere in una crisi depressiva dovuta a lutti, disgrazie o alla stessa condizione che egli/ella ha generato e che lo ha portato ad un isolamento afflittivo. Fino a quando la fase depressiva non diventa seria il narcisista patologico non va a curarsi in quanto non è cosciente e non può ammettere di avere problemi psicologici e non può pagare lo psicoterapeuta per dirgli che ha commesso manipolazioni ed ha mentito allo scopo di approfittarsi e di ferire il partner, o amici e parenti (cioè coloro che gli hanno dato fiducia e amore). Naturalmente, non posso escludere che vi siano casi di ‘riconversione’, come si dice in certe malattie infettive (ad esempio l’epatire B) per cui l’antigene si negativizza spontaneamente e per ragioni scientificamente ancora non spiegabili (quando l’antigene si negativizza vuol dire che la persona colpita dal virus non è più portatrice ‘sana’ e non sviluppa la malattia).
Però, al fine di individuare una terapia per le vittime del narcisismo patologico, nonché per chi ne è affetto è importante capire che il ‘virus’ è potenzialmente presente in ciascun essere umano. La metafora del vampiro ci aiuta ad avere una visione che sebbene è immaginaria, consente alla psiche una maggior comprensione, per cui bisogna immaginare che questo ‘virus’ è il vampiro interiore presente in ciascuno di noi. Le persone affette da narcisismo patologico vengono possedute dal vampiro interiore e mirano a vampirizzare chi li ama o si fida di loro. Le persone che vengono vampirizzate (infettate da questo virus), nella leggenda si trasformano a loro volta in vampiri, tuttavia sempre la leggenda ce le presenta come persone che lottano per non diventarlo e che intanto soffrono atrocemente. Contro cosa lottano le persone vampirizzate? E perché soffrono così tanto? Lottano contro il loro vampiro interiore che è stato attivato dalla vampirizzazione infettante, lottano per non identificarsi nel vampiro in quanto lato oscuro e negativo che sta in ciascuno di noi. Questo lato oscuro, il vampiro interiore che viene combattuto, a sua volta, seppure non riesce a trasformare il vampirizzato in un vampiro, gli succhia il sangue dall’interno, lo tormenta torturando e dissanguando la sua anima, agendo con particolare crudeltà su una ferita dell’anima pre-esistente che era nascosta e silente, ma che è stata infettata con il rischio di infettare e distruggere l’intero organismo, di rovinare la vita, di trascinare all’autodistuzione e perfino alla morte. L’infezione della ferita narcisista (uno disequilibrato e carente amore verso se stessi) si svilupp in quanto il vampiro esteriore infetto, cioè il narcisista patologico, seduce il vampiro interiore nella vittima, il quale si attiva, non tanto contro gli altri, giacché la vittima lo combatte (anche se non sa cosa bene contro cosa combatte), ma contro la stessa vittima, soprattutto fino a quando può agire ‘indisturbato’ perché la vittima non lo riconosce e quindi non lo terapizza.
HO GIA’ DETTO PIU’ VOLTE CHE L’IMMAGINE DEL ‘VAMPIRO INTERIORE’ IN OGNI ESSERE UMANO E’ UN PRINCIPIO TERAPEUTICO DI BASE MOLTO POTENTE, MA CHE VA COMPRESO IN MODO PERSONALE E SOLO QUANDO SI E’ PRONTI, ALTRIMENTI PUO’ ESSERE NOCIVO.
Si veda su questo punto i seguenti due video (in inglese) piuttosto scioccanti, ma assai veritieri:
Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società: http://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI&NR=1
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona http://www.youtube.com/watch?v=wop91_Gvwos&feature=related
VI SONO ALTRI PRINCIPI PSICOTERAPEUTICI DI BASE, ALQUANTO SDRAMMATIZZANTI; AD ESEMPIO LA COMICITA’ IRONICA E AUTOIRONICA CHE I ‘VAMPIRI? DI TUTTI I TEMPI E DI TUTTI I TIPI TEMONO MOLTO. Per approfondimenti vedi il mio intervento in risposta ad Umberto Eco, il quale si dichiara ‘contro il Carnevale’, mentre io nel mio libro Carnevale e Psiche (Moretti & VItali, 2008) ne spiego i principi terapeutici e conoscitivi: “UMBERTO ECO, IL CARNEVALE E l’OCCHIO CIECO DELLA SEMIOTICA” vedi:
http://www.massafra.splinder.com e http://www.carnevalemassafrese.splinder.com
TUTTAVIA ANCHE NELL’USO DI QUESTO PRINCIPIO BISOGNA STARE MOLTO ATTENTI, QUANDO IL TRAUMA E’ ANCORA ACUTO C’E’ BEN POCO DA SCHERZARE, LA VITTIMA VA COMPATITA E COMPRESA CON GRANDE SERIETA’ E RESPONSABILITA’… MA SARA’ UNA GRANDE FELICITA’ QUANDO SI RIUSCIRA’ A FARLA RIDERE, QUANDO SARA’ PRONTA, DE-TRAUMATIZZATA.
Dunque, caro lettore e partecipante al blog, io la ringrazio per il suo intervento, che serve proprio a sviluppare il discorso su questa problematica, ancora non bene inquadrata in campo scientifico internazionale, in quanto si presenta in modo assai subdolo, data la cultura dominante della società dei consumi in cui viviamo, che è fortemente narcisistica. Questa cultura sta generando una vera e propria epidemia, dando luogo, secondo me a diverse forme e tipologie di narcisismo patologico – io qui mi oriento maggiormente su quelle di tipo maligno, perché il blog e la discussione è rivolta soprattutto alle vittime del narcisismo patologico e quindi a coloro che hanno subito influenze particolarmente maligne, nonché vera e propria ‘violenza psicologica’ connessa a scopi manipolatori e opportunistici.
Credo che, data la crescente diffusione di questa patologia caratteriale, vi siano appunto anche differenti forme e tipologie, tra le quali anche quelle più benigne (un po’ come avviene nei virus influenzali che assumono varie caratteristiche, talvolta, come sappiamo, anche maligne, oppure come nelle patologie tumorali). Non posso essere a conoscenza del suo caso specifico, ma sono convinto che se lei ha sviluppato sentimenti amorosi tali da essere oggetto di manipolazione di un narcisista patologico, ammesso che anche lei sia narcisista patologico, lo è di tipo benigno, per clcuni tratti di personalità (non posso permettermi in questa sede di darle alcuna indicazione diagnostica più precisa, tuttavia al fine di commentare meglio la sua preziosa testimonianza posso diure che quando ci sono dinamiche come quella da lei esposta, dove c’è una consapevolezza del disturbante, la percezione di un suo proprio malessere e la voglia di liberarsene allora è assai probabile che ci troviamo nell’ambito di un quadro borderline – il borderline è egodistonico, il narcisita patologico è egosintonico; si veda l’artiocolo iniziale nel paragrafo su tale discriminante).
In altri termini, più generali, va chiarito che le patologie da ‘falso sé’ nel gergo di Winnicott, e che lei evidenzia relativamente al suo processo terapeutico, non rigurdano soltanto il narcisismo patologico. Quindi, mi permetto di farle osservare che anche se, per quanto le riguarda può essere giusta una diagnosi da ‘falso sé’ non vuol dire che lei sia un narcisista patologico, e quindi non vuol dire che la sua guarigione significhi una guarigione da DNP (Disturbo narcisistico di personalità).
Io mi auguro che la discussione in questo blog interessi e provochi anche coloro che hanno questo disturbo e che faccia loro rendere conto di averlo (un terribile vampiro interiore che possiede malignamente il loro modo di relazionarsi nell’affettività), così che abbiano una qualche illuminazione che li spinga a curarsi, per il loro bene e per quelli che stanno loro vicino. Paradossalmente, pur essendo il DNP un disturbo serio e fortemente invalidante per gli altri, basterebe che chi lo ha si rivolgesse ad uno psicoterapeuta, il ché vorrebbe dire che per metà è gia guarito nel momento in cui lo fa (anche se l’altra metà è molto lunga e difficile). Infine i ‘disturbi di personalità’, attinenti quindi la struttura caratteriale, purtroppo sono dificilissimi da curare , e questo anche il più grande psicoterapeuta o psichiatra lo sa e lo ammette.
In ogni caso, auguriamoci con compassione che tutti possano guarire, le vittime come i carnefici; tuttavia, se permette io qui mi occupo soprttutto delle vittime, perché sono ancor di più dei carnefici e perché sono state offese e umiliate senza colpa, solo per aver dato ingenuamente il proprio amore e perché erano inconsapevolmente indebolite da una ferita narcisistica precedente alla traumatizzante relazione affettiva con il narcisista patologico.
Forse quello che lei racconta della sua esperienza (la sua osillazione tra essere narcisista patologico o essere ferito nel narcisismo, oppure vampiro e vampirizzato) indica il quadro piuttosto raro di un carnefice che è diventato vittima ad opera di un altro carnefice, quindi questo le ha permesso di capire e , pur nella sofferenza, di illuminarsi e di curarsi, ma, ripeto si tratta di un caso raro che, comunque, lascia pensare che il suo eventuale narcisismo patologico appartenga ad una tipologia benigna ed anche che possa non trattarsi di un vero e proprio disturbo di personalità, ma di alcuni tratti di personalità disturbati, riferibili alle conseguenze del generico quadro da ‘falso sé’.
In ultimo, grazie al suo intervento, approfitto per dire che le diagnosi psichiatriche, classificabili con etichette servono a comprendere quadri generali, mentre in realtà, ogni forma di disturbo mentale, incluso il DNP deve essere indagato nella specifica soggettività di chi ne è portatore, e quindi con una diagnosi psicodinamica, (vedi in questo blog il mio articolo di orientamento junghiano sulla diagnosi in psicoterapia: http://albedoblog.wordpress.com/2010/04/20/con-la-psicoterapia-junghiana-il-rospo-si-trasforma-in-principe%e2%80%a6-anche-senza-il-bacio-della-principessa/ ) capace di prendere in esame e ceracre di comprendere la storia personale del soggetto, le sue immaginazioni, le sue fantasie, i suoi sogni – elementi vitali della psiche, che ovviamente sono unici e irrepetibili, affinché la psiche individuale possa essere veramente compresa e terapizzata. A tal fine può servici anche l’etichetta classificatoria di DNP o di altro tipo, ma a patto di andare oltre di attivare un dialogo con l’anima e le varie componenti della psiche, per una guarigione che è necessariamente connessa alla conoscenza più approfondita possibile di sé (piuttosto che all’appartenza ad una categoria-etichetta classificatorio che, se presa ‘alla lettera’ corre il rischio di bloccare la conoscenza di sé e perfino di ostacolare le possibilità di guarigione).
Allora, se consideriamo la specificità del malato, il valore assoluto della sua personalità, della sua anima e della sua storia, dovremmo poter dire che tutti gli esseri umani hanno diritto ad essere compresi e curati e che possono evolversi ed orientarsi alla guarigione – pur tuttavia, per determinate patologie che sono particolarmente pericolose per il prossimo, e’ necessario che il prossimo sia informato e soccorso affinché i pazienti disturbati – ma anche particolarmente e malignamente disturbanti – vengano, messi nella condizione (attraverso l’informazione, la prevenzione e anche quando è possibile la cura) di nuocere il meno possibile a se stessi e agli altri e, i danni e i traumi provocati alle loro vittime possano essere riparati e superati nel miglior modo possibile.
La ringrazio per la sua risposta.
Mi auguro di essere tra la tipologia di DnP “benigno”. Come lei ha sottolineato il narcisista non accetta di mettersi in discussione e vedersi gravemente disturbato finchè non succede qualcosa di importante che lo costringe a fermarsi. A me è successo nel 2000, ma la terapia è stata un percorso molto lento e doloroso. E ancora oggi devo impegnarmi per non ricadere nei miei cliche.
Il mio narciso invece è totalmente inconsapevole e cieco. Ha accettato di fare terapia nel 2006 per paura di perdermi, ma ha manipolato anche il suo psicologo, raccontandogli un sacco di balle… e quando è stato scoperto ha abbandonato.
Nega l’evidenza, la verità e la realtà, nonostante sia sotto i suoi occhi. Mente, mente come respirasse , anche per cose stupide che non minacciano “il suo mondo”. La menzogna è diventata come una seconda pelle.
Preferisce illudersi e ingannare se stesso piuttosto che ammettere la realtà. Gli unici sentimenti che si concede sono la rabbia, la gelosia, la possessività e la delusione.
Temo di essere gravemente “infettata” dal virus e di aver introiettato il fantasma del mio narciso, pensando di curare me stessa attraverso lui.
Anni fa pensavo di essermi liberata , ma di recente ho avuto una ricaduta terribile quando mi è venuto a cercare e mi ha trovata sola e fragile.
Continuo a sperare che i fatti dolorosi anche gravi che gli succedono (danneggia persino se stesso), le sofferenze che infligge agli altri (tra i quali le ex, donne sposate con famiglia, sua madre ecc) LO SVEGLINO…ma non è mai così…. Finge dolore e pentimento per un po’, frigna, mette in atto tutti i copioni e le manipolazioni possibili, ma resta sempre “fedele al suo schifo”… nel tempo.
I suoi copioni sembrano una sorta di maledizione, fanno soffrire gli altri e lo portano a fare figuracce, a perdere la stima e la fiducia di tutti quelli che lo circondano, ma lui continua a ripeterli senza riuscire ad uscirne. La sua vita sembra l’anticamera dell’Inferno e della follia… è falsa, è vuota, senza amore, empatia, compassione, senza relazioni autentiche (non ha amici perchè è incapace di aprirsi, essere sincero!) eppure lui non se ne accorge e continua ad inseguire illusioni e castelli di sabbia.
La mia unica “arma” è la nevrosi che abbiamo (avuto) in comune. A volte per difendermi ed impedirgli di annientarmi “escludo” i miei sentimenti e lo ripago con la stessa moneta, ma questo gioco al massacro non mi riempie la vita e alla lunga assorbe energie che potrei incanalare in modo piu proficuo.
Un tempo gli assomigliavo molto (tranne per le bugie che ho sempre odiato) ma con il susseguirsi dei fallimenti amorosi e vedendo la mia vita senza senso e senza amore, ho lottato per non essere piu un mostro.
Ora – grazie a Dio – va molto meglio, riesco a “sentire” i sentimenti, mi vedo per come sono e cerco di accettare le mie fragilita ed insicurezze. Per aumentare l’autostima faccio cose che mi fanno stare bene, come aiutare gli altri, condividere le emozioni anche negative e lottare per i valori come l’onestà, l’integrità, la sincerità e la lealtà.
Il narcisista essendo condannato a cercare all’esterno le conferme e le gratifiche (perche il suo Io è praticamente inesistente) non trova mai pace e non si piace mai. E’ terrorizzato all’idea di restare solo con se stesso, senza specchi che lo confermino. Ma la sua vita è un vero deserto di emozioni vere….. Piu teme il giudizio, piu è costretto a nascondersi dietro una maschera di falsità e menzogne…più si nasconde, più ha paura di essere stesso e di non piacere con le sue debolezze ed è costretto a mascherarsi, in un circolo vizioso senza fine.
Il suo mondo interiore è un vero inferno.
A me dispiace tanto vederlo ridotto così, un mostro senza cuore, vampiro affettivo insensibile e a volte crudele, capace di cambiare cuore a distanza di pochi minuti. Soffro a vedere quello di cui è capace… sono anni che lo vedo seminare menzogne e dolore, ma temo di non potere fare altro per lui, senza rovinare anche la mia vita.
Ciao,
leggendo la descrizione di questa persona, mi ha ricordato tantissimo il ragazzo di cui mi ero e forse sono , ancora innamorata!
Forse è la stessa persona o forse queste persone sono tutte uguali me compresa , dal momento che credo anch’io di essere una narcisista.
Da quando sono bambina soffro spesso di invidia ed ho manie di grandezza nate come reazione alla svalutazione che fecero di me alle scuole elementari.
Ho incontrato quest’uomo e lo sentivo molto simile a me, per interessi ed indole.
Anche lui soffriva spesso di depressione…insomma me ne sono innamorata .
Forse in realtà era anche un modo per proiettarmi all’esterno e riuscire così ad amarmi…
Il resto è stato un anno e mezzo terribile , fatto di ansia, di lui che scompariva, di ambiguità…forse bugie che mi sono bevuta…
Mi sento deficiente…e a volte penso che mi sentirei meglio se riuscissi anch’io a fare così.
a volte immagino di trattare qualcun’altro così come lui ha fatto con me.
Anche quest’uomo ha avuto ( o ha ancora ) rapporti con donne sposate e con figli e ultimamente mi ha detto : Che ci posso fare se me lo chiedono loro?
Una delle prime frasi che mi hanno fatto sospettare di lui è stata : Non ho mai capito perchè non dovrei fare agli altri quello che non vorrei fosse fatto a me!
poi , vabbè, una volta mi ha proposto di suicidarci insieme…
Caro dott. Brunelli,
lei continua a ripetere che il narcisista non può guarire e che è inutile sperare, eppure io sono una narcisista allo stesso tempo vittima da TdN e posso dirle che la mia guarigione è iniziata quando ho accettato di vedermi senza lo specchio del falso-me. Forse per questo non riesco ad arrendermi e spero che anche lui, come me, voglia guarire e non essere più un mostro, un vampiro affettivo, manipolatore ecc.
Se è cosi convinto che non ci sia cura o speranza di guarigione, cosa dice ai pazienti narcisisti che si rivolgono a lei per un aiuto specialistico?
Dott Brunelli quando le dice che la vittima del narcisista è come “infetata” da un virus … dice ua cosa giustissima! Al termine della mia relazione io mi sono sentita come “avvelenata” mi sentivo come se in corpo avessi il veleno di un ragno o di un serpente tanto mi sentivo tanto mi sentivo senza alcuna forza fisica nè mentale. Ricordo che anche io avevo paura ad uscire di casa anche se ho sempre continuato a lavorare regolarmente. Per farlo ovviamente ho dovuto compiere uno sforzo sovraumano. Dopo il lavoro avevo solo la forza di tornare a casa. Per mesi ho fatto saune a ripetizione, cercavo di espellere quel veleno attraverso il sudore…
Questi racconti mi spaventano.
Non riesco a credere che possano esistere persone così cattive.
Che si possa arrivare a fare così tanto male ad una persona che ti ama.
Se una persona che già è insicura di sè e che magari soffre di depressione, s’ innamora di uno/una che all’ apparenza potrebbe sembrare l’uomo o la donna della sua vita …ma che con il tempo, si rivela un/una narcisista come nello scritto di Pietro…..una volta riuscita a staccarsi da questo “amore”…a mio parere non riuscirà mai a venirne fuori se non si farà aiutare da un psicoterapeuta bravo che gli/le faccia capire che non è lui/lei la persona che non và bene. Io in passato non credevo nella psicoterapia ma …sbagliavo !!!
DICE IL MIO PARROCO CHE NESSUNO FA IL MALE PER IL MALE, SENZA TROVARE UNA BUONA GIUSTIFICAZIONE! BISOGNA!!!
E’ PROPRIO PERCHE’ SENTONO L’ODORE NELLA FRAGILITA’ DELLA NOSTRA FERITA ANCORA APERTA CHE I NARCISI SI AFFRETTANO A CACCIARCI! SIAMO LA LORO PREDA DA DE-PREDARE!
NON SONO MICA SCEMI DA ANDARE DA CHI HA LA SUA BELLA FORMOSA AUTOSTIMA E UN SANO EGOISMO! SANNO DI ESSERE TROPPO DEBOLI E MALATI PER METTERSI IN COMPETIZIONE COI FORTI!
VANNO DAI DEBOLI E FERITI…….- VENGONO DA NOI…-
CIAO UN ABBRACCIO A TUTTI ! GIL
Io sono diventato un alcolizzato da quando mi ha lasciata…. mi mentiva su tutto…
Devi capire che sei stato con una persona mentalmente disturbata che ti ha contagiato, facendo aggravare ed esplodere le tue problematiche. Devi assolutamente renderti conto di questo, altrimenti continuerai a considerarla come l’oggetto d’amore perduto, per una tua qualche incapacità o disvalore. Questo ti provoca sensi di colpa e di inadeguatezza, crollo dell’autostima, con la necessità di ricorrere ad alcol e ad altro per superare l’angoscia. Se invece accetti che quella persona era veramente malata, allora seppure anche ciò è doloroso, puoi incominciare a curarati come se avessi subito una disgrazia, un incidente in macchina, o come se una persona malata ti avesse contagiato una malattia. Purtroppo è così, ma ora devi capire e ti devi curare. Quella persona non è che non amava te o mentiva a te perché tu non andavi bene, quella persona è , e sarà sempre così con tutti, perché è malata, e potrà forse guarire, ma solo se le succederà qualcosa di grave in modo da costringerla ad andare da uno specialista. Quella persona verrà punita dalla vita, resterà sola e svilupperà disturbi più gravi con l’età. Tu non puoi farci nulla, non è colpa, tua, puoi solo compatirla e sperare che si curi. Tu non potevi accorgerti che lei era una malata di mente perché è una malattia sottile che comporta una eccezionale capacità di finzione, ed anche perché tu ne eri innamorato e quindi eri anche accecato, non potevi vederla davvero. Sono stato preoccupato da un tuo precedente intervento dove metti in dubbio che sia una malattia ed in tal modo arrivi a credere che sia l’amore stesso un qualcosa di malato. In tal modo ferisci i tuoi sentimenti buoni, rinunci, ti rassegni a soffrire… stai attento perché questo modo di pensare fa parte degli effetti del contagio psichico malato che lei ti ha trasmesso (leggi bene il mio post Trauma da Narcisimo TdN). Ora però devi reagire e curarti, e la cura consiste nel poter parlare , raccontare, esprimere ed ho visto nel tuo blog che già lo fai, ma hai bisogno di qualcuno che ti capisce e ti sostiene, in particolare un buon psicoterapeuta. Se non puoi permettertelo in privato cercalo presso le ASL o presso centri di volontariato. Segui questo dibattito in quanto è una iniziativa di autoaiuto che ho creato come psicoterapeuta per venire incontro a chi è vittima di narcisisti e ne è stato traumatizzato, subendo, appunto un TdN. Un cordiale saluto, con solidarietà.
Grazie, non riesco ancora neanche ad immaginare di come quella donna mi abbia “traviato”. Hai scritto delle cose molto importanti in questo tuo ultimo intervento nei miei confronti e ti ringrazio. Avrei voluto continuare a vederla “come una storia d’amore” ma non lo era e non lo è stata. Credo che farei bene a stampare tutto l’articolo e portarlo da una dottoressa dove vado che purtroppo da quando è avvenuto l’accaduto è stata di scarso aiuto. Nel mio blog prima scrivevo in modo molto diverso e ironico… forse non ancora riesco a capacitarmi. E’ come se fosse stato una sorta di lavaggio del cervello. Ti ringrazio, continuerò a leggere con attenzione e se ci riesco metterò dei commenti costruttivi.
Caro Pietro questo tuo articolo sul TdN mi è parso illuminante… ho davvero compreso ancora di più l’amara esperienza vissuta… L’ho riletto più volte… Essendo il mio narcisista piuttosto avanti con gli anni (65) avevo effettivamente pensato ad un problema di tipo senile (pur essendo il soggetto assai più giovane della sua età in tutti i sensi). Pensa che disperata avevo cercato in rete la sintomatlogia dell’Alzhaimer, della demenza senile… ma non mi corrispondevano i sintomi… Puoi chiarirmi meglio questo punto? Con l’avanzare dell’età il Disturbo narcisistico che tipo di evoluzione ha? Io ho notato che il peggioramento è stato esponenziale negli utlimi due anni della relazione sono stata infatti con lui ben otto anni, gli ultimi due un inferno incomprensibile…
-Infatti il narcisista durante tutto il rapporto è stato costantemente ambivalente, faceva il bello e il cattivo tempo, minacciava continui abbandoni, li metteva in atto e poi tornava, a tratti faceva l’affettuoso e a tratti diventava cattivo, questo andamento ambiguo e malsano che si è sopportato nel tempo ha reso la vittima emotivamente instabile ed insicura, poi quando viene abbandonata il narcisista con malignità più o meno sottile, dopo averla indebolita mira a distruggerla. Questo bisogno di distruggere la vittima deriva dal fatto che il narcisista sa di essere stato cattivo e la vittima gli riflette la sua cattiveria in quanto ne è testimone e la ha subìta. –
Posso dire che nella mia ultima fase con lui, dove avevo la lucida chiarezza della mia situazione, lui è diventato qualcosa che mi vergogno da sola a dargli una definizione, come se una maschera di gesso si fosse sgretolata, questa esperienza mi ha cambiato la vita, ora sono lontana da lui, ma non riesco a dimenticare e a volte provo rabbia contro di me a volte no… mi sono aiutata da sola, leggendo e parlandone, ma posso garantire che è stata dura, è ancora dura, ma sono passati appena due mesi…. e di strada ne devo fare ancora molta
Ciao
Quindi esiste il tipo maligno? Sa quello che fà? Ne è consapevole?
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
GENTILI LETTRICI E LETTORI
Vi ringrazio per la partecipazione, è assai preziosa. Voi state consentendo di sviluppare la comprensione di una tipologia traumatica, della quale solo pochi ricercatori e terapeuti hanno una chiara conoscenza (forse anche perché non ne hanno avuto esperienza diretta, come chi scrive). Si tratta di un ‘trauma’ derivante da una sorta di ‘psicopatologia criminale della vita amorosa’ e in genere i ‘crimini del cuore’ vanno poi assolti come fatti che capitano normalmente nei giochi dell’amore e del destino. Certamente due persone si possono ferire e abbandonare, anche per incomprensioni reciproche, per immaturità, perché accade qualcosa di ‘destinale, perché si cresce, si cambia, ci si innamor di un’altra persona, così i rapporti amorosi si ammalano, oppure si esauriscono, finiscono. Ma nel caso del TdN trauma da narcisismo si tratta di una questione assai diversa che come ho detto va ben al di là del trauma abbandonico ed è altamente più distruttiva e pericolosa. Solo chi lo ha tragicamente subito e lo subisce può veramente capire cosa sia il TdN, quale sia l’entità della violenza psicologica che si è subita, l’impossibilità di avere un risarcimento, la colpevolizzazione da parte di molti che non capiscono, la paura, la vergogna, l’autosvalutazione, l’angoscia, la disperazione… (la violenza psicologica è una questione importante nei dibattiti d’avanguardia dei giuristi e dei legislatori, ed è importante che la ‘giustizia’ con l’aiuto della psicologia e della psichiatria si evolva a difesa di chi subisce ‘violenza psicologica’ particolarmente crudele e destabilizzante, vedi: http://www.torreomnia.com/servizi/violenza_psicologica.htm ).
Un abbandono ‘normale’ o le ‘normali’ incompatibilità fanno comunque soffrire, ma purtroppo si tratta effettivamente di sofferenze relativamente ‘normali’ che servono per crescere. In una storia sofferta, ma entro una relativa ‘normalità’ i partner non intendono sfruttarsi, manipolarsi, distruggersi (come avviene invece quando la relazione è disturbata da un partner narcisista patologico), anche se ci si ferisce, non ci capisce, non si entra in sintonia. Così, un partner abbamdonante relativamente ‘normale’ vuole che il partner abbandonato soffra il meno possibile, in cuor suo gli augura davvero ogni bene e si sente persino un po’ in colpa. Perciò nel romanzo “Love Story” nella conclusione della storia d’amore (e del racconto) l’autore scrive che: “amare vuol dire non dover mai dire: ‘mi dispiace'”. Ad un partner abbandonante relativamente ‘normale’ spiace di dover abbandonare una persona, mentre un abbandonante con Disturbo Narcisistico di Personalità gode della sofferenza dell’abbandonato, lo rende trionfale, in quanto nella sua follia crede che ciò gli rende giustizia, quindi quando abbandona e vede il partner soffrire diventa particolarmente spietato e crudele, ne approfitta per torturalo psichicamente. In tal senso la vittima ha subito durante il rapporto uno stillicidio di microtorture psichiche, che diventano sempre più crudeli, fino al punto con l’abbandono di subire una ‘tortura psichica’ simbolicamente a morte. Il partner narcisista fa di tutto per fa capire all’abbandonato che lo trasforma in una nullità, che lo annienta, che non gli importa assolutamente niente del suo dolore, che “non merita nessuna pietà”, e che invece lei/lui sta godendo, sta bene e che ha attenzioni e relazioni amorose ben più importanti e soddisfacenti, in tutti i sensi, anche sessuale, rispetto a quella che lei/lui avrebbe accettato di subire con la vittima (che considera indegna). Un vero e proprio delirio che mortifica la vittima, colpevole solo di aver amato, nella sua sensibilità più intima. Allora ci si chiede: ma perché la vittima ha accettato tutto ciò? perché non si è messa in salvo prima? E’ forse masochista? Rispondiamo subito con le parole di San Paolo: L’amore:
“Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.”
Nel bene e nel male è così e purtroppo l’amore è anche cieco, quindi rendere meno coscienti e più vulnerabili, copre, crede, spera e sopporta. Se poi si ha una “ferita narcisistica” nascosta e non curata l’amore diventa ancora più cieco, quindi anche malato (un amore sano un pochino ci vede… si legga dunque bene la seconda parte dell’articolo iniziale riferita alla FERITA NACISISTICA).
In termini psicodinamici possiamo dire con Freud che l’amore verso l’altro è un investimento affettivo, della nostra libido su un ‘oggetto’, cioè un soggetto ‘oggetto d’amore’. E’ come se il nostro amore fosse un investimento su certe azioni, delle quali speriamo sempre aumenti il valore. Innamorarsi di un narcisista patologico, restando in questa metafora da borsa e finanza’ vuol dire subire lo stress di ‘azioni’ il cui valore va continuamente in rialzo e in ribasso, per cui non si ha il coraggio di venderle, di liberarsene, si spera sempre che si stabilizzino. Inoltre queste ‘azioni’ sullle quali il narcisista patologico propone di investire (con la sua seduttività artificiale, all’inizio di una relazione) sono altamente attrattive, spacciate come perfette, attraverso una simulazione e una manipolazione iniziale che conquista, dato che sembrano davvero poter realizzare un sogno d’amore, un’unione meravigliosa. Così anche le persone più equilibrate e in buona fede possono disgraziatamente essere tentate di investire su ‘azioni’ che poi lentamente, ma inesorabilmente si rivelano come una spietata speculazione alle loro spalle, restando così completamente defraudate, spogliate da ogni possibilità di rivivere una dimensione d’amore con sincerità, fiducia, passione.
Vi invito quindi ad elaborare le vostre idee, aproporre quesiti e a offrire riflessioni e testimonianze in quanto il vostro contributo fa bene a voi e ad altri, e può essere essenziale per lo sviluppo di una metodologia terapeutica efficace.
E’ NECESSARIO AIUTARE LA VITTIMA AD ANALIZZARE IL MALE SUBITO, MA PER SUPERARLO SI DEVE COMPRENDERE CHE IL MALE E’ IN CIASCUN ESSERE UMANO, ANCHE DENTRO LA VITTIMA, COSI’ ESSA CESSERA’ DI ESSERE E DI SENTIRSI TALE
In un suo racconto Kahlil Gibran parla di un Dio malvagio e potente (Satana) e dice: “…la sua perversione lo porta a rallegrarsi quando siamo in disgrazia e ad addolorarsi quando gioiamo, dobbiamo esaminarlo accuratamente, al fine di evitarne le malvagità; dobbiamo studiarne il carattere, così da evitare di mettere il piede sul suo sentiero pieno di insidie”.
Tuttavia, come ha osservato Jung attraverso il riconoscimento e lo studio degli archetipi, cioè di quei fattori psicoidi insiti in tutti gli esseri umani, Satana, in quanto raffigurazione del male, è presente in tutti gli esseri umani; Jung lo individua nell’archetipo dell’Ombra. Gli esseri umani hanno la tendenza a rifiutare l’idea di avere l’Ombra, di essere quindi potenziali portatori del male, nonché suoi agenti a diversi livelli di gravità. e allora, rifiutando questa verità (peraltro espressa in modi diversi dalla saggezza e dalle religioni di ogni luogo e di ogni tempo) tendono a credere che ila male (Satana, o i vampiri che da esso discendono) sia presente solo negli altri, perciò lo proiettano negli altri. Con ciò si sviluppano gravi malattie psichiche e si mettono in pratica comportamenti maligni che trovano una loro presunta giustificazione nella folle idea che solo gli ltri sono cattivi e che quindi vanno puniti.
Il narcisista patologico crede che gli altri siano cattivi, soprattutto quelli che hanno capacità di amare, che invidia e finisce con l’odiare e il voler distruggere, perché in fondo crede di essere lui/lei la sola persona veramente buona al mondo, mentre gli altri non lo capiscono e li fanno sentire cattivi e incapaci proprio in quanto, ai loro occhi, sembrano di possedere la capacità di amare e di goderne, facendoli cadere in crisi in quanto loro non riescono ad avere e a godere questa capacità. Si tratta di vere e proprie contorsioni mentali, ma che si sviluppano per il fatto di non riuscire a riconoscere il proprio vampiro interiore, il quale si impossessa della personalità e agisce contro chi li ama, ma al fine anche contro se stessi. D’altra parte coloro che sono vittima del narcisismo patologico, al fine di guarire e di salvarsi, devono riuscire a riconoscere che il vampiro esteriore (il narcisista patologico) ha messo in moto il loro vampiro interiore che succhia il sangue dal di dentro.
Ecco, allora che la terapia per chi ha subito la diabolicità di un partner narcista patologico passa necessariamente attraverso l’analisi e la comprensione della natura malata e maligna del partner, del male che ha fatto, del perché lo ha fatto, ma poi anche di come ha fatto ad attivare un male che è interno anche alla vittima. Quando allora la vittima avrà capito di essere stata vittima di un essere seriamente disturbato e disturbante, ma anche che ciò è stao possibile grazie all’attivazione di un suo male interno, che ha una sua valenza archetipica, connaturata all’essere umano (Ombra collettiva) e che ha una sua forma soggettiva, (Ombra individuale) allora sarà sulla via di guarigione . Con ciò non potrà mai debellare completamente il vampiro interiore, ma potrà opporvisi attraverso una maggior capacità coscienzale e quindi attraverso la maturazione e la saggezza.(SI TRATTA DI UN PRINCIPIO PSICOTERAPEUTICO DA ADOPERARE CON ESTREMA CAUTELA, DA COMPRENDERE MOLTO BENE, SENZA EQUIVOCI, PERCIO’ E’ MOLTO IMPORTANTE IL SUPPORTO DI UNO PSICOTERAPEUTA E/O DI PERSONE DI SAGGEZZA – E’ IMPORTANTE CONFRONTARSI CON QUESTO PRINCIPIO IN MODO MOLTO PERSONALE, ESPLORANDO SE STESSI CON UMILTA’ E ONESTA’, MA QUESTO NON E’ POSSIBILE SE SI E’ SOTTO L’EFFETTO DI UN TRAUMA, PERCIO’ QUI VE NE FACCIO SOLO CENNO E VI INVITO A CONTATTARMI, ANCHE PRIVATAMENTE, PER CHIARIMENTI, O A FAVORIRNE LA DISCUSSIONE NEL BLOG CON VOSTRI INTERVENTI – DUNQUE NON VI ARROVELLATE A TENTARE DI COMPRENDERE FINO IN FONDO QUESTO PRINCIPIO SE VI SENTITE TRAUMATIZZATI, CORRETE IL RISCHIO DI INTERPRETARLO MALE E DI SENTIRVI COLKPEVOLIZZATI, INVECE SERVE PROPRIO ALL’OPPOSTO).
Una volta che è sulla via di guarigione ora indicata la vittima cesserà di essere e di sentirsi tale, svilupperà un nuovo senso di dipendenza, diminuerà il suo bisogno di vendetta o di avere risarcimenti e chiarimenti, si dileguerà la vana speranza di ritorno roiparatore dell’ex-partner ed anche lo strisciante senso di nostalgia amorosa che ancora fa la sua eco nell’interiotà e tormenta – tutto ciò – si attenuerà, passerà e lascerà un senso di compassione, forse venata inevitabilmente da una sottile ripugnanza… Sarà come al risveglio di un incubo, ma con la voglia di tornare a vivere, con un nuovo amore per se stessi e una nuova capacità di dare e ricevere amore.
Vi ricordo che per eventuali comunicazioni private potete scrivermi a pietro.brunelli@fastwebnet.it Pietro Brunelli Psicoterapeuta – Un abbraccio e coraggio! http://www.albedo-psicoteatro.com/PsicologiaIndividuativa/index.htm
Grazie ho letto con attenzione, e riletto ancora e lo rileggo ancora, molto interessante, soprattutto confermo questa parte
seconda parte dell’articolo principale, seconda parte che si intitola appunto TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) e che consiglio di leggere con attenzione in quanto ho notato che oltre ad informare ha anche un certo effetto preventivo e terapeutico.
È terapeutico, mi son sentita sollevata nel leggerlo, anche se la mia relazione con un narcisista è stata molto breve eppure qualcuno dei segni sopra descritti ahimé li ho constatati, e il fantasma mi ha perseguitata per lungo tempo, solo leggendo qui come questo sia una conseguenza del non capire che si era entrati in un meccanismo malato di una persona con problemi solo allora è come se avessi finalmente visto quanto falso è stato tutto, una recita di quell’essere “buono” dolce fino allo sfinimento, e crudele un attimo dopo, come sia tutto recitato a scopi solo manipolatori, questo solleva non so perché ma l’ho trovata liberatoria la lettura. Come penso ora a lui? Non riesco a provare rabbia, non sento più l’amore, ma non riesco a fargliene una colpa, mi dispiace per lui, ma non mi aspetto guarisca per tornare. Devo guardare altrove, soprattutto a me.anche se temo ancora possa tornare e non so come potrei reagire in quel caso.
Volevo ringraziare il dottore Brunelli anche per un’altra ragione, è la prima volta che leggo a proposito delle dinamiche relazionali con narcisisti del doppio legame, cosa alla quale non avevo fatto caso essendone emotivamente coinvolta, ma da sempre ne son stata affascinata da Watzlawick e la pragmatica della comunicazione, Bateson e la scuola di Palo Alto, ma senza mai riuscire a comprendere a fondo come si attua la manipolazione mentale attraverso il doppio legame. Ora che ne son stata protagonista sono anche un po’ contenta di aver fatto questa esperienza e aver compreso fino in fondo cosa sia e come sia usata nella pratica la comunicazione paradossale.
Ma non l’avrei nemmeno capito pur avendola vissuta se non attraverso la lettura di questo scritto.
rileggendo questo suo vecchio post, ritrovo tutti gli elementi relativi la mia relazione col vampiro. C’è soltanto una differenza, nel momento in mi sottometteva psicologicamente ed io chiedevo scusa implorandolo per cose mai commesse, o per cose futili, lui pian piano si rabboniva e l’accanimento si ammorbidiva in quanto risultava predominante e gioiva dell’avermi messa in ginocchio. Questo atteggiamento apparentemente addolcito, durava poco e sino al prossimo pretesto.
Ciao a tutti, ho vissuto x 5 anni con un uomo uguale a quello che cita dani, ma ancora sonoabbastanza confusa, perchè ti chiedi ma c\’è o ci fa? Fuori è un gentil\’uomo, ma quando stavamo soli, non sempre, a volte cambiava, sembrava lui in version cattiva, ho subitoviolenze psicologiche e fisiche, nessuno ha mai creduto
Posso solo dire che è dura, un passo l\’ho fatto, l\’ho lasciato, ho chiesto aiuto….
Affascinante all’inizio, parlantina sciolta, mille argomenti che sciorina con sicurezza, alternati a momenti di ascolto. Momenti attenti di ascolto che si hanno solo per all’inizio e per poco tempo.
Il narciso non fa mai cose normali.
Ogni giornata ha qualcosa di grandioso. Anche andare a comperare un libro è una impresa straordinaria. Il libro è fantastico, trovato per caso, il film visto è colto, solo lui capisce le trame intrinseche, i messaggi che le persone non normali non captano.
L’adolescenza è costellata di eventi unici: è stato notato da un regista, solo per puro caso non ha fatto l’attore o il regista, solo per accontentare la famiglia fa un lavoro normale, dove, è ovvio, eccelle.
Le sue donne, le compagne, le sceglie quasi istintivamente deboli e sottomesse.
Le amanti possono avere carattere, finchè reggono.
Le relazioni sono spesso multiple.
Ama piacere. Si droga del suo piacere agli altri.
L’affettività è scarsa.
A parole amano tantissimo: con i fatti, no.
Promettono di tutto: non mantengono mai le promesse. Se ne dimenticano, non per cattiveria, è che il centro del loro universo sono essi stessi, hanno la priorità di scelta: se la promessa si può mantenere si mantiene, ma se un pensiero di sutogratificazione ci inciampa dentro… be’ si scorda.
I veri problemi sono i loro, quelli degli altri sono sciocchezze a meno che il problema di un amico o di un parente non diventi strumento per celebrarsi nel momento in cui lo risolvono.
Potrei andare avanti per chilometri.
Inutile accanirsi.
Bisogna semplicemente decidere se il gioco vale la candela.
O prendere o lasciare, loro NON CAMBIANO, perchè, semplicemente non capiscono di avere un problema.
Se si prendono bisogna tenerseli come sono. Ed è difficile e frustrante.
Grazie per l’intervento su Albedo. Rispondero presto con un post. Intanto vi raccomando di fare coraggio e vi ricordo che dovete capire di esssere stare vittima di una persona malata che a sua volta vi ha fatto a malare (questa e’ la disgrazia che tocca a chi inconsapevolmente si innamora di un narcista). Forza! Questo blog puo’ aiutare a capire, a rinasce e a liberarsi, anche se i danni subiti possono esserepiu’ o meno gravi, acuti e cronicizzati… comunque coraggio e solidarieta�. Ora sono ad un convegno a Madrid, vi scrivo sul blog al piu’ presto. Saluti da Pietro Brunelli (Psicologo-psicoterapeuta) – Presidente Associazione Culturale Albedo e AlbedoBlog
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De:
In tutto e per tutto uguale alla mia esperienza!!
La mia domanda e’ : come mai le vittime di queste persone al 99% sono ossessionate dalla loro idea pure capendo benissimo che non e’ il tipo di uomo che cercano. Diventa una specie di ossessione.
SECONDO ME PERCHE’ ANCHE LE VITTIME SONO MALATE, PERCHE’ SE FOSSERO STATE SANE ED EQUILIBRATE IN AUTOSTIMA, MAI E POI MAI SAREBBERO CADUTE NELLA LORO RETE!|. SE NE SAREBBERO ACCORTE SUBITO CON CHI AVEVANO A CHE FARE!!! NON CREDI???
CIAO GILIO
Cerco consigli storia finita con un narcisista e io lo amavo
soffro moltissimo, lui è un narcisista che con me è stato più volte violento e che mi costringeva a risolvere prima le sue esigenze, perché chiedeva tanto, ma dava poco e mai quando mi serviva davvero.
io ora sto malissimo, perchè non si è limitato a chiudere, ma dopo un anno di incertezze, in cui io cercavo di dargli i suoi tempi e cercavo anche di riprendermi la mia vita, lui non faceva niente in questa direzione. ora semplicemente mi ha proposto un rapporto libero, dove non devo chiedergli conto di nulla e lui pu andare anche con altre donne. è chiaro che non ho accettato e la storia è finita. ma come pu avermi trattata così?
si è fissato con il discorso che ha deciso che lo stile di vita da coppia gli fa schifo, e in tutto questo io non sono importante, i miei sentimenti non esistono e i suoi sembrano essersi volatilizzati. mi ha offesa chiamandomi incapace perché non riesco a vederlo come se niente fosse, e come potrei? lui vorrebbe parlare del più e del meno con me, ma in quei discorsi ci infila sfott, accuse, offese di continuo, che me lo rendono impossibile! così non posso vederlo, lui ovviamente ha smesso di telefonarmi.
avevo riposto tutto in questa storia, è durata 6 anni, l’ho amato troppo ma credevo che il nostro amore non potesse finire mai. devo capire che non mi ama e che non mi amerà più.
ma la mattina mi sveglio, la sera vado a dormire e il suo pensiero è sempre li. mi chiedo se guarir mai, quanto tempo ci vorrà e se dovr portarmi dentro questa ferita per tutta la vita. perché sono enormemente ferita. perché i miei sentimenti non sono stati considerati nemmeno quando era facile abbracciarmi e volermi bene e non dirmi semplicemente alcune cose. invece lui si è sfogato era su di giri era felice di comunicarmi il suo egoismo, il suo stile di vita. e li ho capito che non mi amava. li ho anche capito che era cattivo con me in modo gratuito. si faceva bello della mia sofferenza, come un tempo del mio amore. quanto mi ha ferita.
vado già da un psicologo, mentre la sera esco e cerco di divertirmi e non pensare a lui, ma è come se mi avesse lanciato una maledizione. continuo a pensarlo come l’uomo che mi amava invece come lo str0nzo che è, e per questo è più difficile venirne fuori.
cerco consigli da chi vuole darmeli, per favore grazie
blue
Gentile Blu, è importantissimo per la tua salute che tu capisca e venga sostenuta. Io posso fare il possibile per darti una mano come psicoterapeuta. Puoi scrivermi privatamente pietro.brunelli@fastwebnet.it e se vuoi fissiamo un appuntamento telefonico (gratuito). Forza.
Caro professore, come si può (se si può) convincere un narcisista a chiedere l’aiuto di un esperto? Io vado già da uno psicologo per capire perchè non riesco a staccarmi completamente da lui e a volergli bene, nonostante le continue umiliazioni, ma lui dice di non avere problemi, ma che sono io che invento le cose. Mi dia un consiglio per aiutarlo.
Biosogna che lei rilegga il blog o si informi bene altrove. Ammesso che il suo compagno possa avere un qualche disturbo narcisistico non andrà mai in cura finché qualcuno lo aiuta a sentirsi bene e a scaricare le colpe su altri. Solo quando quest persone entrano in una profonda crisi sono disposte a farsi aiutare, di conseguenza il rischio è che aiutandoli (in modo sbagliato, come per scusarli e perdonarli continuamente di tutto per amore) il problema diventa ancora più occulto e può peggiorare.
Guarda e’ esattamente la mia storia. Con la variante che lui diceva di amarmi mentre diceva ad altre che voleva sposarle. Il pensiero fisso e’ tipico di chi viene manipolato e credimi ……c’e’ l’ho anche io …..costante…..in tutto cio’ che faccio. Pero’…..noi donne che siamo quel genere di donne che loro cercano perche’ danno tanto, dobbiamo imparare ad essere forti e affrontare la realta’. Sai cosa mi aiuta? Pensare :” Ma sarei stata felice con una persona che mi trattava cosi’?. Non senti un sentimento di liberazione?
Gente cosi’ e’ meglio perderla anche se so esattamente come ti senti perche’ anche per me e’ cosi’. Amore incondizionato! Ma solo a chi lo merita credimi. Non serve chiudere il proprio cuore, ma e’ NECESSARIO farlo quando si ha a che fare con persone di questo genere!
cara syssi,
se te ne sei liberata va molto bene!
Da qui a dichiarare una vera patologia però non saprei, una cosa è certa, quest’uomo assomiglia a un milione di altri… e molto mi ricorda la mia ex in versione maschile. In effetti però, qualcosa di patologico c’è. Forse l’amore è una patologia essa stessa, di certo, quando non è sana!
Mi dispiace tanto per quello che stai passando.. sto leggendo i post sperando che la tua situazione migliori. Mi sono immedesimata sia come ex -narcisista, sia come vittima di DnP.
Coraggio :-)
Sono una donna matura, sono stata vittima di un narciso per 15 anni, è stata un’esperienza di grande dolore, ora, di fronte all’ennesima prova di tradimenti ho trovato la forza di lasciarlo definitivamente, ho trovato aiuto leggendo nei blog che trattano di questa patologia di cui non ero a conoscenza.
Ecco l’identikit del mio narciso:
Corteggia donne interessanti da vari punti di vista.
Si mostra abile corteggiatore, piacente, simpatico, sensibile.
Si mostra offeso se la donna non cede subito ai suoi corteggiamenti.
Arrivato al suo scopo, rapporto sessuale, perde l’entusiasmo che aveva mostrato inizialmente.
Cerca di dimostrare fin dall’inizio la sua superiorità: fisica, intellettiva, culturale, economica,ecc.
Racconta storie d’amore precedenti in cui lui è sempre vittima.
E’ un bugiardo assoluto, nega l’evidenza.
La vittima avverte subito sospetti di tradimenti.
Quando la vittima dichiara il suo disagio, i suoi dubbi, lui raggira la situazione e fa sentire in colpa lei per mancanza di fiducia, per insicurezza e in modo subdolo la accusa di immoralità, ecc.
Se può mette in ridicolo la vittima, anche per piccole cose.
Dopo breve tempo abbandona la vittima senza motivo, poi è disposto a riprendere.
Decide solo lui quando avere rapporti sessuali e in che modo, si eccita molto guardandosi allo specchio, dopo i rapporti sessuali si lava molto accuratamente.
Quando la vittima lo lascia, per motivi di gelosia, lui la fa sentire in colpa, la ridicolizza, in effetti si sente molto importante.
Da una parte accusa la vittima di gelosia patologica, dall’altra suscita gelosia.
Nel corso degli anni gli abbandoni e le riprese del rapporto possono essere continui.
Nega le prove dei tradimenti, però si lascia scappare frasi ambigue, paradossali : “ Non ti ho mai tradita, ma se anche avessi un’altra non ti lascerei mai “, oppure: “ Come puoi pensare che ti tradisca, non ti rendi conto di quanto sei bella……non posso credere che tuo marito non ti abbia mai tradita”.
Quando si riprende il rapporto, dopo un abbandono, se lei afferma di avere sofferto, lui le risponde che in fondo l’ha voluta lei quella sofferenza.
Nel corso degli anni, nonostante i continui abbandoni, lui è convinto che lei non troverà mai la forza di lasciarlo.
In alcune occasioni in cui i sospetti dei tradimenti sono importanti e la vittima lo abbandona, lui si lascia andare a crisi di pianto tragiche.
In certi periodi si mostra euforico e sicuro di sé, in altri depresso, ad es. quando non emerge nel lavoro o dal punto di vista affettivo.
E’ molto metodico, preciso.
E’ molto tirchio, riceve volentieri regali, li pretende, addirittura li chiede, ma ne fa pochi, a volte chiede indietro quello che ha regalato.
Non ha amici.
Cara Sissy Ti ringrazio molto per la descrizione dettagliata del tuo ex narciso che é identica a quella del mio ex narciso.
Anche io sono una donna matura ed ho avuto una relazione di 4 mesi con un uomo che conoscevo da 20 anni perché eravamo colleghi di lavoro. Io non lo conoscevo bene perché lui, uomo d’affari ,era costantemente in viaggio.
La prima volta che si é “tolto la maschera” ho capito che avevo a che fare con un pazzo, ma non ci volevo credere.
Ho chiesto subito aiuto ad un amico psicologo e non contenta ad una psichiatra; la sentenza é stata unanime: disturbo di personalità narcisistica (maligna come dice il Dr. Brunelli che ringrazio molto per questo blog)
L’ho lasciato solo 8 gg. fà inviandogli semplicemente una e-mail molto fredda e dicendogli anche che era malato di questo disturbo. Lui mi ha risposto dopo 3 giorni dicendomi che non mi meritavo niente!!
Arrivo quindi alla domanda: in questo caso mi devo aspettare: ritorsioni, oppure non si farà più vedere e sentire?
Soffro tantissimo ed ogni istante penso a lui , vorrei tanto chiamarlo ma sino ad ora sono riuscita a trattenermi.
Ti ringrazio ancora della tua testimonianza
Cara Valentina in merito ai tuoi quesiti e al tuo stato di di sofferenza, noinché al tuo stato di ansiosa aspettativa nei confronti della persona della quale parli, ti invito a leggere il post che ho scritto oggi, nella data di questa mia breve risposta a te. Potrebbe esserti da sostegno terapeutico. Leggila e fammi sapere.
Cara Sissy, hai proprio descritto il mio ex compagno, dico ex perchè dopo 2 anni di convivenza e dopo numerosi trdimenti e ripensamenti e violenze fisiche e spicologiche ci siamo lasciati. troppe volte ha detto che si sarebbe ucciso se l’avessi lasciato…..bè io non gli ho piu’ creduto ero troppo stanca, e distrutta. non voglio crearvi ulteriori problemi dicendovi che alla fine si è davvero impiccato nella nostra casa. ora non so davvero come fare..ma mi sto facendo aiutare da un dottore…spero di tornare a vivere e a chiudere gli occhi senza vederlo davanti a me.
Cara Marti, il tuo drammatico intervento fa capire di come questo dibattito possa servire non solo ad inquadrare le dinamiche narcisistiche della coppia, ma anche altre dinamiche patologiche, o ancora a differenziare le dinamiche patologiche in generale dalle ‘pene d’amore’ che purtroppo possono rientrare in ogni relazione relativamente ‘normale’ (normonevrotica).
Il caso del tuo povero ex-compagno non sembra afferire ad un’area patologica eminentemente narcisistica, quanto a quella borderline. Come ho scritto nell’articolo iniziale il narcisisista patologico è egosintonico, mentre il borderline è egodistonico (vedi nella prima parte della ricerca). Anche per questa raggione è altamente improbabile che un narcisista patologico giunga a suicidarsi per amore o pensi di farlo, mentre purtroppo ciò avviene nel disturbo borderline. Il narcisista patologico, nella sua patogenità più maligna, giunge ad istigare al suicidio la persona che lo ama, e seppure avesse idee suicidarie non sarebbero la conseguenza diretta di un fallimento di una singola relazione affettiva, ove sia stato respinto.
L’importante per te, è capire che è il disturbo borderline che ha fatto sì che il tuo sfortunato ex si sia tolto la vita, e quindi con tutta certezza non sei né tu, né la conseguenza alla tua scelta di concludere la relazione. Un caro saluto
cara syssi
è anche l’identikit del mio per il momento ex narciso…
sprofonda in stati depressivi dove non fa altro che stare sul divano e mangia in continuazione…poi dopo che IO con la mia forza e amore lo tiro fuori ricomincia a vivere…lui sempre piü bello e forte e io sempre piü piccola e incapace…
descrizione perfetta…..
incredibile: è l’identikit di una persona con cui ho (purtroppo) avuto a che fare!
Ciao!
Io sono riuscita a capire e buttare fuori dalla mia vita un umo così, soltanto settimana scorsa, dopo un anno e mezzo di bugie, trame, tradimenti, vittimismi, depressione, alcoolismo, colpevolizzazioni…abbandoni e riprese, “dammi un’altra chance” e promesse sopra promesse mai mantenute…le ha proprio tutte…e io sempre li, a raccogliere i cocci, a rassicurarlo, perfino ad aiutarlo professionalmente permettendogli di attribuirsi dei meriti che non erano sui!! Uno schifo di essere, un mostro.
Ora ancora mi tampina di messaggi, prima mi scrive che allora se proprio lo voglio mi lascia andare, anche se sono l’amore della sua vita, poi invece cambia idea “fa troppo male”..e io non rispondo. Allora minacce che va fare sesso con altre…ora su facebook si è inventato (o forse no?) una nuova relazione. E io non rispondo più. Potrà morire in attesa di una mia reazione. E forse sono narcisitica un poco anch’io, perchè godo nel non dargli più soddisfazioni, godo nel imaginare la sua disperazione nel aver perso il suo potere su di me.
E non mi sento piu’ ferita, mi sento schifata e…libera :-)
Un abbraccio forte a tutte Voi.
Amarsi in primis, poi gli altri.
Da alcuni interventi, nonostante lunghe spiegazioni, noto che si fa confusione tra narcisista patologico, borderline e pene da amore da incompatibilità di carattere.
Innanzitutto va ricordatao che il male è una forza che abbiamo tutti dentro, (si pensi ad esempio al peccato originale) il male è una forza negativa specie-specifica nell’essere umano, ma dall’altra parte c’è una forza specie-specifica fondamentale che lo compensa… che cos’è? Lo ha spiegato bene per primo, in termini psicoanalitici, Winnicott: è il SENSO DI COLPA. Il senso di colpa è fondamentale per lo sviluppo dell’individuo e della collettività altrimenti saremmo bestie feroci intelligenti. Il senso di colpa è una vocina o una vociona (anche il SUPER IO) che quando funziona fa in modo che non venga fatto il male o che ne venga fatto il meno possibile. Questo dispositivo quando è sano fa star male se si fa del male perciò si preferisce non farlo o farne poco (altre disfunzioni del senso di colpa consistono nell’essere castrante, punitivo, inibente, insomma l’eccesso opposto…). I narcisisti patologici, come gli psicopatici, hanno un disturbo per difetto del senso di colpa, fino a non averlo proprio. Per cui non si preoccupano minimamenter delle sofferenze dell’altro, anzi ne traggono piacere (anche se non in senso sadico, piacere del potere). Invece i borderline (e anche in questo blog su questo c’è confusione) hanno il senso di colpa, sebbene funzioni a tratti e in modo disequilibrato.
I borderline passano dunque da un forte attaccamento (vero) ad un rifiuto dell’altro. I narcisisti patologici invece fingono l’attaccamento, con una funzione strategica riparatrice, per poi riprendere a tormentare l’altro. I borderline temono moltissimo di essere abbandonati e possono davvero minacciare il suicidio. Ma il suicidio lo può minacciare anche la vittima di un narcisista giunta ad un estremo di sofferenza, pur senza essere borderline. I narcisisti patologici non si suiciderebbero mai (o penserebbero di farlo) per un abbandono o per un rifiuto, tuttalpiù si arrabbiano moltissimo. Se stanno male in seguito ad un abbandono non è perché hanno perso il partner che li ha respinti, ma perché hanno perso i benefici che traevano dal potere sul partner. Invece i borderline stanno male davvero, indipendentemente dai benefici che traevano. I narcisisti patologici, come gli psicopatici sono EGOSINTONICI, cioè sentono di trarre beneficio dal loro problema che non considerano un loro problema, ma un problema provocatogli dagli altri che devono punire per vendicarsi. Gli psicopatici serial killer (persone apparentemente normalissime) puniscono seviziando e uccidendo fisicamente, i narcisisti patologici (considerati normali da chi non ha a che fare con loro affettivamente) puniscono seviziando e uccidendo psicologicamente coloro che sono riusciti a catturrare nella loro sfera psichica con l’innamoramento.
I borderline sono EGODISTONICI, cioè in conflitto con se stessi e spesso chiedono di curarsi, loro sanno che il loro problema non gli dà benefici, e soprattutto sanno di avere un problema, lo ammettono (i narcisisti patologici mai).
Ora quando si ama, una persona disturbata o una persona incompatibile, si fa un enorme fatica a comprendere veramente chi si ama o si è amata, questo perché l’amore è ciechissimo, anche quando si è esaminato il partner ‘scientificamente’ si fa fatica a capire la sua natura. Se poi il partner è un narcisista patologico, la sua follia affettiva è così subdola (a differenza di quella del borderline che è palese) che sembra impossibile riuscire a inquadrarli entro il loro disturbo. Del resto il loro modo di recitare
è assoltamente naturale in quanto recitano con se stessi, si autoconvincono di essere spontanei e perfino sinceri, anche quando mentono sapendo di mentire. Per cui sembrano aver amato davvero, essere capaci di provare amore. E in un certo senso è vero, poiché quello è il loro modo di amare: un misto tra simulazione e realtà, un copione da recitare con dedizione, tra manipolazione e seduzione, e che a loro sembra amore (anche se solo a tratti). Il borderline invece può essere preso da una forte passionalità, ma è come un pit-bull che ama il suo padrone e poi all’improvviso lo morde o gli ringhia per spaventarlo.
Alcuni testi tendono a considerare la diagnosi borderline come termine ombrello di tutti i ‘casi al limite’ tra nevrosi e psicosi. Alcuni considerano il narcisismo patologico come un particolare tipo di borderline. Nel DSM IV , il più importante manuale diagnostico statistico delle malattie mentali vi è il Cluster (gruppo B) dei disturbi di personalità dove troviamo il Disturbo Borderline, poi il DNP Disturbo Narcisistico di Personalità, Il Disturbo Antisociale (Psicopatia) e il Disturbo Istrionico. Possiamo dire che il borderline è il meno recitativo e l’istrionico il più recitativo (ma in modo plateale ed evidente a tutti), invece il DNP e Il Disturbo Antisociale sono i più recitativi in modo quasi perfetto. In particolare il DNP recita un copione di grandezza e di benessere volto a rendersi particolarmente seduttivo (se lo si conosce si nota – ho osservato spesso che sorridono a 36 denti per evidenziare che stanno bene e sono fieri di sé). A scopo manipolatorio (ma anche per piacere a se stesso in modo ‘stucchevole’) il/la narcisista patologico adopera molto la sua immagine curatissima (riuscendo a rendersi un ‘tipo’ anche quando è brutto/a – almeno finché ce la fa). Invece il borderline non si cura molto della sua immagine.
Va poi detto che il narcisismo è in tutte le persone, inteso come amore per se stessi, quindi egoismo più o meno sano, è quindi evidente che nelle incompatibilità caratteriali o nei normali conflitti di coppia il narcisismo lo troviamo sempre quando c’è competizione o imposizione delle proprie scelte e dei propri punti di vista, ma con ciò non è che ci sia narcisismo patologico che, ripetendolo fino alla noia, implica manipolazione, sfruttamento dell’altro invidia dell’altro, svalutazione e umiliazione dell’altro, quindi violenza psicologica verso chi li ama, per il fatto che invidia la loro capacità di amare, ritenuta possibile grazie a lui/lei, e accusa l’altro/a di non riuscire ad amare non per sua incapacità ma per colpa dell’altro/a, attribuendogli ogni sorta di mortificazione maligna e svalutatante (sul piano fisico, dell’età, della sessualità, della vita sociale e professionale). Inoltre ricordiamo che i narcisisti patologici anche quando sono in ‘buona’ diffamano costantemente il partner e i suoi famigliari verso terzi sconosciuti (è importante raccogliere prove su questo per eventuali fini legali). Il Borderline parla ora male del partner, ora bene, la sua rabbia non è mossa da invidia , ma da un congegno disturbato interno che non riesce a comprendere (e nessuno può davvero comprendere) e che lo infastidisce. Il narcista patologico è connivente con questo congegno interno malato e rabbioso e mira a perfezionarlo in modo subdolo e maligno.
Gent.mo dr Brunelli,
averLa incontrata su questo sito ha avuto il potere che ha la luce di rischiarare le tenebre…
la devastazione che mi pervade dopo anni di manipolazione perfezionata da un’oratoria impeccabile (avvocato penalista) e una dialettica che non prevede arrese ( impegno ossessivo in poltica)se non quelle rituali e ipocrite, mi porta ad avere momenti insopportabili, in cui il senso di ingiustizia per ciò è capitato a me e indirettamante alle mie bambine, è spietato….come lui.
Ho atteso tanto a mandarlo via perchè mi aveva fatto credere che, se io l’avessi lasciato lui si sarebbbe fatto ricoverare in una clinica (con strappo di camicia e saltar di bottoni compresi); ho cercato di aiutarlo per molti anni (assume dose massicce di psicofarmaci da circa 30 anni) , ho allevato in totale solitudine psicologica e affettiva…le mie creature….mentre lui salvava il “mondo” cioè se stesso. Ero incinta della mia seconda figlia quando dopo 6 mesi di strenua negazione, di fronte alla prova provata non ha potuto più mentire…La menzogna è la sua compagna di vita, l’affabulazione lo compiace e lo rende potente il signore degli intellettuali….lui si definisce homo sapiens, sapiens, sapiens…io una nullità…la sua attenzione ora è stata catturata da una giovane 24enne (lui ha 50 anni e io 45)
e quindi ora gli va bene di andarsene….nega tutto ovviamente…
dottore sono in cura ma….creda mi sento una casa diroccata
Cara Sig.ra io le sono solidale e la comprendo, sono lieto di sapere che lei è in cura, se le occorre un consulto individuale ulteriore lei sa che sono disponibile. Qui possiamo rimanere su riflessioni di carattere generale per la comprensione delle problematiche di tutti, ma non possiamo entrare in questioni strettamente individuali, non perché non si voglia, ma perché vanno analizzate in profondità e non con poche righe a distanza. I miei consulti durano due ore, durante le quali si riesce ad andare molto a fondo, ad approfondire un primo inquadramento diagnostico ed una prognosi. Il mio consulto invita ad affrontare una terapia breve detraumatizzante, cioè focalizzata su queste problematiche al fine di poterle affrontare con òla maggior lucidità possibile e superare la fase traumatica. Ma per iniziare a fare questo occorre veramente un esame approfondito della propria situazione e quindi almeno un primo consulto diretto, come per ogni intervento terapeutico, il cui costo è modesto, nel rispetto delle parcelle stabilite dall’Ordine professionale a cui appartengo e venendo sempre incontro, in modo personalizzato, alla situazione del paziente.
Un cordiale saluto e auguri
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Per cortesia mi può dare gli estremi per contattraLa direttamente?
Intanto La ringrazio per la solerte, e come sempre, equilibrata risposta.
Nella pagina home del blog ci sono i miei riferimenti, comunque li riporto qui di seguito.
PIER PIETRO BRUNELLI
– Psicologo – Psicoterapeuta
Ordine Psicoterapeuti Lombardia
– Dottore in DAMS
– Specialista Comunicazione Sociale
– Presidente Associazione Culturale
ALBEDO per l’Immaginazione Attiva
Via G. Alessi 8 – 20123 Milano
Riceve su appuntamento a Milano e a Genova,
saltuariamente anche in altre città.
Tel. + 39 02.8376990
Cell. 3391472230
mail: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it
sito: http://www.albedo-psicoteatro.com
blog: http://www.albedoblog.wordpress.com
Anch’io vivo da 17 anni con un uomo così, ma non sapevo che esistesse una vera e propria patologia. Da circa 4 mesi, ho scoperto che mi ha sempre detto bugie, in 4 mesi ho scoperto cose di lui che non avevo mai sospettato, tradimenti, bugie, e, cosa che mi ha portato sull’orlo di un esaurimento nervoso, il negare continuamente ciò che io vedevo (telefonate, video, sms). Da 2 settimane l’ho mandato via, ma lui ora mi tempesta dicendo che mi ha sempre voluto bene, che è innocente, che sta male senza di me. Io sono in cura presso uno psicologo, e spero di resistere, anche se provo sensi di colpa per averlo mandato via e mi intenerisco qualdo lui dice che sta male senza di me (e il bello è che sta veramente male, ma non perchè mi ama, solo perchè gli è venuto a mancare il monco che si era costruito). Il cammino è lungo e doloroso…
non intenerirti anch’io l’ho fatto e non ho ottenuto un bel nulla anzi dopo avermi lasciata mi ha ricattata di denunciarmi quando mi avvicinavo a lui.mi ha sempre sparlato con terzi ma il problema che non posso denunciarlo perche’ i terzi non vogliono essere coinvolti.dopo 8 anni che lo conoscevo e’ cambiato radicalmente.anche se sta con un’altra vorrei aiutarlo ma mi ha ricattata.non possiamo farci nulla.
Molto importanti queste testimonianze che indicano come sempre più spesso l’arma della denuncia sia adoperata per forme di ricatto e di minaccia a scopo di intimidire e ferire ulteriormente chi è stato manipolato, e perfino per poterlo provocare a piacimento mostrandosi con nuove compagnie, deridendolo, diffamandolo e facendo il tira e molla come meglio crede… tutto ciò sotto minaccia di denuncia… su questo tema pubblicherò osservazioni molto forti e importanti, vi invito ad esprimervi. Grazie
Molto importanti queste testimonianze che indicano come sempre più spesso l’arma della denuncia sia adoperata per forme di ricatto e di minaccia a scopo di intimidire e ferire ulteriormente chi è stato manipolato, e perfino per poterlo provocare a piacimento mostrandosi con nuove compagnie, deridendolo, diffamandolo e facendo il tira e molla come meglio crede… tutto ciò sotto minaccia di denuncia… su questo tema pubblicherò osservazioni molto forti e importanti, vi invito ad esprimervi. Grazie
Tutto ciò che hai detto sissy è verissimo. Anch’io sono stata una delle vittime, ma la cosa più inspiegabile è come puo una persona fingere x cosi tanto tempo. Non vogliono essere trattati dai pscicologi, dice che sono tutti uguali che non capiscono niente. Mi ha molato senza un motivo vero, si è creato il suo film e la seguito. Vuole sempre un’altra che li sodisfa i suoi piaceri in quell momento, quando non le servi più ti molla x un’altra che le puo offrire quell che desidera. Mi ha detto che mi sono salvata da una vità di merda con lui, che adesso sono libera, ma nello stesso tempo si contradice e minaccia che mi farà piangere con “lacrime di sangue” sono le sue parole. Ho sofferto molto e sto ancora sofrendo xche lo amo ancora. Sto cercando di superare il momento da sola senza farmaci e di vedere tutte le qualità che ho, la positività che posso dare alla gente quando mi vedono, il mio soriso sincero, la mia affetività, e cerco di dimenticare piano piano questo lato negativo che mi ha fatto ombra nella vità. Semprava essere tutto cosi bello, pensavo di essere nell paradiso cosi ero felice con lui. Adesso non cerco più nessuna spegazione, nessuna risposta da parte sua xche non ho senso a torturami cosi, voglio vivere la mia vità serena e tranquilla, senza lui. Non lo voglio più nella mia vità, anche se tornerà, se farà l’attore e piangerà con lacrime di cocodrile. Donne state atente di chi v’innamorate xche l’amore è cecco ma nello stesso tempo so che non sono tutti uomini cosi, solo che quelli che sono cosi sfrutano le persone sensibile, conoscono la loro deboleza e le usano sino al ultimo momento. Tranquille donne bellissime e affetuose io ho un detto: “Avranò nella vità quello che hanno dato, secondo la loro anima”. Hanno doppia personalità, io lo vista anche nella mano due vite paraleli, strano ma verò. io sono contenta cje tutto è finito adesso dopo quasi 2 anni, xche ho tutta la vità d’avanti e la felicità c’è la faciamo noi con i nostri pensieri positivo, con la nostra stima, con la nostra fiducia in noi stesse, la vita la facciamo noi essere bella. Tutto ciò che ho scritto è vero, io ho fatto la mia vità felice e quando è apparito lui era ancora più felice, come nell paradiso, però quando il paradiso è crolato, e finito tutto, pensavo che non ho più ninte x vivere, sentivo che sto morendo, non volevo più vivere, erò disperata, piangevo giorno e notte, non riusciuvo a smettere di piangere, è crollato il mondo x me in quell periodo. Un miracolo mi ha salvato a non pensare a togliermi la vità in questo periodo. Erò sola, senza aiuto di nessuno, da sola sono riuscita a non scavare nell passato e cercare di vivere nell presente senza tracce di passato. Non sono ancora guarita, lo penso qualche volta involontariamente. Ho incubi di notte, cerco di superarli di ignorarli. Noi abbiamo il controllo di tutto, la nostra mente funziona come un computer, programate il vostro computer, la vostra mente a fare ed a pensare cose belle, positive cosi riuscite ad essere felice ed a trovare il vostro equilibrio, i vostri desideri, le vostre speranze della vità, la vostra tranquillità e la vostra serenità. Non rinunciate mai alla vostra libertà, alla vostra indipendenza sentimentale. Soridi, xche un soriso può servire come aiuto x capire che niente è senza speranza, xche esiste allegria in questo mondo, ma tutto dipende da noi. Il pensiero è il controllo della nostra vità. Chi sta cercando la felicità la puo rovare solo con il controllo dei suoi pensieri. Pensa in modo ottimistà e cerca di essere buono con gli altri xche avrai sempre quello che dai. Vi auguro tanta felicità e tanto amore da parte di tutte le persone che vi circondano.
BRAVA! E GRAZIE
Il bugiardo patologico agisce con un falso sè, sono persone con forte disturbo di identità, anzi non ne hanno proprio una vera, si identificano con il falso sè e sono così bravi a mentire perchè sono i primi a crederci, diventano il personaggio che interpretano e il mondo per loro è costituito solo da un pubblico da manipolare. Impossibilitati ad amare, usano gli altri per aumentare l’onnipotenza che nasconde una grande fragilità che non viene mai riconosciuta, la manipolazione da loro un senso nella vita
Ahimè è proprio così….
Anch’io sono stato con una persona così. Mi sto riprendendo forse solo da poco…
Se vuoi racconta qualcosa di più, può aiutarti ad esternare gli aspetti traumatici che queste persone lasciano dentro, purtroppo per molto tempo. Parlarne, scrivere e quindi oggettivare serve per espellere l’influenza malata del manipolatore/trice che si instaura dentro la’ vittima’ come un introietto malefico (un oggetto interno persecutorio e divorante).
io ho avuto una brutta esperienza con una collega di ufficio che mi tormentava con critiche continue….e in pratica da quell’ ufficio ho dovuto andarmene per colpa sua….lei se ne frega di tutto e continua per la sua strada e sembra non rendersi conto che mi ha messo un una bruttissima situazione (dopo le cose per me sono ulteriormente peggiorate…) ma come faccio a capire se può rientrare in questi parametri? L’ ho studiata attentamente è una che non guarda in faccia a nessuno e io ho avuto la cattiva idea di affezionarmici…. proprio stupida no? eppure qualcosa mi affascinava nella sua personalità nonostante fosse chiaro che si approfittava del mio carattere mite..
io oggi sono felice! Ho scoperto che non mi sbagliavo…quasi 2 anni con una persona che presenta tutte le caratteristiche del narcisista patologico…ho letto i vari articoli e il blog…così ho scoperto che le mie intiuzioni erano esatte…per cui non mi macero più nei sensi di colpa per la fine della nostra relazione, mi spiace solo per le sue attuali vittime… Io sono una persona normalmente razionale, ma come son potuta cadere nella sua trappola? il suo modo garbato, gentile, la sua premura, il suo ricordarsi di tutto quel che mi riguardava, mi sembrava un sogno, invece …prendeva appunti…si …un’agenda che poi rileggeva…e le bugie…quante bugie ho scoperto, il negare l’evidenza accusandomi di essere visionaria, di essere io in difetto, ribaltando le situazioni, ma lui è stato in pscicoterapia, era a conoscenza del suo problema, allora perchè mi ha coinvolta?e perchè fa soffrire l donna che gli sta vicino da 12 anni?
MA PERCHE’ E’ UN NARCISISTA PERVERSO!
ECCO IL PERCHE’! FINCHE’ CI FACCIAMO QUESTE DOMANDE NON ABBIAMO ANCORA CAPITO…NON SIAMO ANCORA CONSAPEVOLI. IO CI STO STUDIANDO SOPRA E VI RINGRAZIO TUTTI…AUGURANDOVI BUONA CONSAPEVOLEZZA…!!!
GILIOLA
Sono Valentina, ho avuto una relazione con una donna che ha queste caratteristiche.
Il fatto strano è che non sono attratta dalle donne e che durante il mio rapporto con lei , ero sposata.
Io non so come possa essere accaduto, ma io mi sono lentamente completamente “innamorata”di lei:
Mi faceva sentire tutto cio’che desideravo, ma nello stesso tempo mi mortificava.
Finchè ha rinnegato lentamente tutto cio’che aveva affermato.
Durante la nostra relazione ha cercato di portarmi via tutto: marito(voleva che mi separassi), amici, sport, hobbies. Io sono una donna piena di interessi e di relzioni.
E quando è riuscita ad isolarmi completamente da tutto e da tutti senza una spiegazione mi ha abbandonato come fossi uno straccio.
Mi ha fatto terra bruciata intorno con tutte le sue conoscenze e ha cercato di farlo anche con le mie, anche se nn c’è riuscita completamente.
Anche il sesso lo usava a suo piacimento per farmi sentire bene e poi malissimo.
Io ho sofferto da morire perchè le volevo un bene dell’anima ed oggi sto cercando di recuperare il rapporto con mio marito che è una persona speciale.
Io se ci rifletto non capisco nemmeno come possa essermi successa una cosa del genere.Mi sembrava un sogno all’epoca e poi è diventato un incubo piano piano.
Ed ora nn c’è giorno che comunque non pensi a lei e che nn soffra per questo senso di sofferenza di dolore di presa in giro, di tristezza ecc ecc che mi ha lasciato nel cuore.
Vi ringrazio perchè non sapevo esistesse una patologia del genere ed ora lei già mi appare sotto un’altra veste.
Probabilmente non è consapevole.
Grazie
Se avete idee o consigli sono bene accetti
valentina
Valentina, tu non soffri per lei, tu essenzialmente soffri per l’idealizzazione che hai proiettato su di lei e che è stata delusa. Quindi non soffri perché hai perso lei, ma perché la tua idealizzazione non ha più un supporto e temi che non potrai più idealizzare. Questo però avviene sempre quando finisce una relazione affettiva. Nel caso il partner abbia avuto specifici comportamenti narcisistici o borderline distruttivi, si soffre anche perché ci si è identificati con le sue proiezioni ambivalenti, inspiegabilmente (se non in termini di follia) ora buone, ora cattive, e poi sempre più cattive Ciò vuol dire che si è introiettato, a livello conscio e inconscio, la follia dell’altro, che è divnuta un oggetto interno persecutorio dl quale ci si vorrebbe liberare, ma sembra impossibile se non ritorna il ‘folle’ che se lo viene a prendere, in quanto in tal modo lo si potrebbe riproiettare fuori e restituirglielo. Si soffre allora per la delusione di un’idealizzazione buona di un oggetto cattivo, idealizzazione perduta, ma si soffre anche perché l’oggetto cattivo esterno è diventato interno e non si sa come liberarsene, se non con l’aiuto di quello esterno che si desidera ritorni affinché abbia comportamenti buoni, volti quindi a toglierci l maleficio che ci ha inserito dentro con la sua ambiguità malata. Ma come è entrato dentro? Lo abbiamo detto, facendosi aprire la porta con comportamenti buoni per poi penetrare e delinquere, proprio come fanno i malviventi che vogliono entrare in casa facendo finta di essere bravi, e purtroppo spesso ci riescono.
Il problema che io sto notando che sono in pochi che capiscono che bisogna curarsi in quanto si è stati infettati e si ha una cosa dentro maligna. La maggior parte cerca dei vampirizzati cerca di vampirizzare qualcosina da questo blog, senza ratitudine, né comprensione. Lei addiriuttura conclude dicendo “SE avete idee o consigli sono ben accetti”, ciò vuol ire che lei non è proprio in grado di capire che qui ci si auto-aiuta, che c’è una reciprocità, un sostegno solidale… lei, bontà sua, considera consigli e iudee ben accetti…
Lo so che è sconvolta e non si rende conto, ma io le dico questo, a lei e atutti coloro che invece di curarsi seriamente pensano di curarsi succhiando qualcosa qua e là senza riconoscenza, rendetevi conto che sebbene non siete vampiri, siete vampirizzati, vuol dire che potreste iventare come loro… la principale cura per tornare normali è tornare ad amare in modo buono, non una persona sola maligna, ma tante persone buone, a cominciare dalle piccole cose, diventatndo gentili e premurosi per gli altri, altrimenti diventate iperegoiste e cioè una sorta di narcisisti complementari dipendenti (vampirizzati) dove esiste solo ed unicamente il vostro dolore mentre gli altri possono nche crepare ed il mondo intero crollare senza che ve ne freghi nulla.
Ora, io lo so che questo i vampirizzati/e non lo vogliono, ma devono collaborare affinché ciò non avvenga e vanno avvisati/e, vi pare?
Ho chiesto pubblicamente di darmi l’OK per pubblicare qualche brano al fine di fare un libro a favore di tutte/i. SAPETE QUANTE RISPOSTE HO AVUTO, su centinaia di pagine di commenti e di lettere inviatemi in privato e richieste di consigli e di attenzione, ne ho avute 4, soltanto 4, forse 5…
Allora, per favore, pensateci, se volete aiuto, aiutate ed aiutiamoci, nel vostro interesse, altrimenti senza che v ne rendiate conto peggiorerete, diventereste vampirizzati cronici, che è peggio di vampiri, in quanto sarete loro subalterni. Ora con questo blog, non solo possiamo tarre informazioni, ma possiamo anche allenarci a diventare più u,mani e più solidali, per poi esserlo anche nella vita di tutti i giorni e quindi metterci sulla più sicura via della de-vampirizzazione, ove sarà poi possibile da soli e con l’aiuto di qualcuno, recuperare e ristabilizzarci.
RINNOVO ALLORA LA RICHIESTA A DARMI l’OK PER LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO (Soprattutto con mail privata, al mio indirizzo nella pagina home) GRAZIE.
Io non volevo in nessun modo banalizzare nè minimizzare l argomento le chiedo scusa se le è sembrato avessi fatto questo.
In questo sito ci sono capitata per caso e non sapevo come funzionasse ed il fatto che mi ha risposto mi ha fatto molto piacere.
La cosa che volevo chiederle è come mai queste persone prendono a bersaglio anche persone del loro stesso sesso. Succede frequentemente o è una cosa rara?
Le esperienze amorose omossessuali patologiche e non , in linea di principio, sebbene con le dovute specificità, non possono considerarsi diverse da quelle eterossessuali, altrimenti si rischia di cadere nella discriminazione e nell’omofobia. Lo stupro dell’anima umana a sfondo narcisistico e borderline riguarda le relazioni omosessuali come quelle eterosessuali… il vampirismo è maschile, femminile, lesbico e gay.
Bisogna capire bene, come sempre cerco di evidenziare che, un conto è la sofferenza amorosa dovuta ad incompatibilità, a cambiamenti, al fatto che una persona di qualunque sesso non ti ama abbnastanza o come vorresti, ed un’altro conto è quando quella persona si vuole approfittare del tuo amore per manipolarti, sfruttarti, farti del male, ferirti e ucciderti psicologicamente al fine di sentirsi bene e trarne vantaggio. Non si tratta assolutamente di sadismo, ma di persone ‘semi-morte’ che per sentirsi vive e falsamente a posto con se stesse, hanno bisogno di far impazzire altri/e fino a distruggere.
In questo blog stiamo dunque affrontando in modo nuovo una problematica importante, ma molto importante, in quanto io so, e voi sapete che riguarda non tanto gli scherzetti della vita amorosa, ma la salute umana, la rovina di un’esistenza, il rischio di perdere l’equilibrio, l’amore, la lucidità, il rischio di perdere le amicizie, gli affetti, il lavoro, il rischio di finire con l’abuso di psicofarmaci, droghe e alcool, il rischio di farla finita e di suicidarsi – perché tutto questo purtroppo avviene e non deve avvenire MAI PIU’, perciò io vi responsabilizzo ad aiutare, non solo ad informarvi, ma a partecipare e a diffondere consapevolezza, per una nuova educazione sentimentale, per una salvaguardia anche legale rispetto alla delinquenzialità della vità amorosa, per un diritto all’assistenza psicologica in questi casi veramente gravi, per tutti, e non solo per chi se lo può permettere. Certo che io lavoro e offro assistenza a prezzi modici, ma invito sempre a rivolgersi anche ad altri e mi impegno giorno e notte gratuitamente come volontario per questa causa che riguarda la salute umana, nella sfera vitale più elevata ed importante qual’è quella dei sentimenti… perché senza i sentimenti, veramente, noi non siamo niente, forse meno delle bestie. Perciò qui impariamo ad AMARE l’AMORE, enon i farabutti/e ed è questo il punto di partenza per guarire e ritornare a vivere nel bene, per se tessi, per gli altri, e per poi avere relazioni di amore più buone e sincere, nella libertà, nel rispetto, nell’umanità.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
OGGI E’ LA GIORNATA MONDIALE DEL VOLONTARIATO, PERCIO’ VI INVITO, DA OGGI IN POI, NON SOLO A TESTIMONIARE E AD ESPRIMERVI SUI VOSTRI DOLOROSI PROBLEMI DOVUTI A CHI VUOLE UCCIDERE L’AMORE, MA ANCHE A SEGNALARE, QUANDO POTETE, LE ATTIVITA’ DI ASSOCIAZIONI, GRUPPI O PERSONALI CHE NELLE FORME PIU’ DIVERSE INVITANO A FAR VIVERE L’AMORE, NON SOLO PER SE’, MA PER TUTTI IN NOME DELL’UMANITA’… VI ASSICURO CHE VI FARA’ BENE E CHE FARETE DEL BENE… UN POTENTE ANTIDOTO CONTRO TUTTI I TRAUMI SENTIMENTALI CONSISTE NEL FARE E NEL PROPORRE GESTI D’AMORE, ANCHE SE PICCOLI, COME SI PUO’, CON SINCERITA’, SOLIDARIETA’, SPERANZA, CORAGGIO, CON ANIMA!
dottore, questo sito mi è stato segnalato da una mia collega. Sono rientrata prima dal lavoro e ho cominciato a leggere. Non ho potuto leggere tutti i commenti, solo alcuni, forse pochi.
Ho trovato interessante le argomentazioni e gli studi su questa “patologia”, ma non riesco a concordare sulla conclusione. Non ci credo che le persone affette da narcisismo patologico alla fine, circa alla terza età, si troveranno dinanzi a questa realtà e finalmente dovrebbero affrontare il loro problema e finalmente non ci saranno più vittime. Non concordo su questo finale per questo motivo: tali soggetti hanno una grande capacità istintiva nel riconoscere le persone alle quali indirizzare le loro attenzioni, sarebbe più esatto dire i loro bisogni, e tali persone, la maggior parte donne, bisognose di amore, saranno comunque sedotte (seduzione arte affinata) e si innamoreranno. Il Narciso sa come farsi amare, sa come penetrare nella parte più intima (o nella ferita). Quando il rapporto, per lui non sarà più soddisfacente, dopo aver massacrato la sua ex “amata”, ha già un’altra vittima. Riprodurrà gli stessi meccanismi, gli stessi comportamenti e volerà di vittima in vittima. Non avrà bisogno di vedere la sua patologia (solo in parte sentita) perchè questa società sta moltiplicando persone bisognose di amore e quindi per questi soggetti affetti da narcisismo è come trovarsi in mezzo a una moltitudine di possibilità di combinazioni che gli permetteranno di vivere e soppravvivere.
Vorrei tanto poter credere che anche questi esseri alla fine pagheranno, ma purtroppo non ci credo, c’è troppo sangue a loro disposizione.
Rimane l’amarezza di sapere di aver vissuto una storia a senso unico, solo una persona ha amato, mentre l’altra ha succhiato, denigrato, diffamato, svuotato. Si soppravvive ma tali esseri continueranno a far del male e purtroppo spesso usano le loro nuove vittime per far male alle precedenti, perchè non sempre vi è una solidarietà o rispetto nei confront della ex.
Nella psiche ci sono dispositivi etici per cui o ci si pente sinceramente e ci si scusa, e quindi ci si cura, per le azioni malate e malvage commesse o si sviluppano patologie ed infelicità. Perciò tutte le saggezze e le religioni del mondo sanno spiegano che essere cattivi non conviene (al di là dell’ipotesi della punizione infernale). Per quanto concerne la vita amorosa, lei non crede sia brutto non aver mai amato veramente e invece succhiare l’amore degli altri per il proprio egoismo manipolatorio? Lei forse ha paura che poi queste persone amino daccero qualcun altro e diventano buone, ma se diventano buone si sentirebbero in colpa per quello che hanno fatto e avrebbero bisogno di chiedere scusa. Quando queste persone si mettono con qualcun altro, dopo un primo periodo di apparente soddisfazione, o ripropongono le stesse dinamiche oppure entrano in complicità con una persona simile a loro, con finalità manipolatorie e persino delinquenziali, per poi divorarsi a vicenda. Solo se queste persone entrano in una depressione tal da dover chiedere aiuto possono cambiare, altrimenti sono già condannate a vita dall’incapacità di amare… forse vorrebbe anche lei essere così, credendosi che così sarebbe vincente? Non credo, ma capisco la sua confusione e la sua rabbia. Stia tranquilla, ne ho viste e sentite tante, con il mio lavoro e con la vita, che le posso garantire che queste persone, se non si curano e chiedono scusa per le loro azioni malate e maligne, la pagano – certo, può volerci un po’ di tempo, ma la pagano, o perché si ammalano in modo conclamato, o perché poi non avendo niente di buono dentro (e ad un certo punto neppure fuori) vengono abbandonate da tutti, anche da amici e parenti, oppure perché qualcuno peggio di loro gliela fa pagare, oppure perché vivacchiano in un triste declino nell’orrore di aver vissuto tutta la vita fino alla morte senza mai aver potuto provare il sentimento di un amore sincero. (se non le basta questa risposta, ne troverà altre che approfondiscono questo tema, certamente il consulto individuale è fondamentale per sviluppare una maggior chiarezza circa la propria esperienza personale).
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Ho 42 anni. Un anno fa tradisco il mio compagno con un bellissimo manipolatore affettivo conosciuto su internet. Io però non sapevo nulla di questo disturbo, e per due incontri mi lascio manipolare. Decide lui quando, dove, cosa, come. Sesso, ovviamente. Trattandosi di trasgressione, per me il gioco è piuttosto eccitante.
Poi provo io a chiedergli di vederlo, e mi pone mille condizioni assurde, cerca di colpevolizzarmi perchè sono impegnata ecc. ecc.
Soffro. Gli scrivo che non voglio più vederlo. Reagisce con stupore. Allora torno sui miei passi. Lui non si presenta all’appuntamento. Soffro ancora, e cerco di capire in chi mi sono imbattuta.
Su internet trovo di tutto: manipolatori, vampiri, narcisi maligni, DNP.
E capisco che non ci si può rendere conto di avere a che fare con un vampiro se non si prende coscienza della propria ferita narcisistica, che lo ha attirato.
Per me è stato così. Nel giro di 8 mesi ho letto libri sull’argomento, ho cercato di capire me stessa e le dinamiche comportamentali presenti nella mia famiglia, ho realizzato di avere una madre manipolatrice e violenta, un padre affascinante ma anaffettivo. Sto curando la mia profonda ferita con l’aiuto di una psichiatra. Comincio solo ora a capire chi sono io e perchè per 42 anni sono stata “un’altra”, sempre attratta dallo stesso tipo di uomo: il vampiro.
Non so che razza di ferita abbia lui, ma credo sia più profonda della mia se a 44 anni ancora succhia sangue a chiunque gli capiti a tiro…
Incredibile…stasera ho avuto una vera e propria rivelazione..non sapevo esistesse questo disturbo ..ma tra me continuavo a pensare di avere a che fare con una persona con disturbi comportamentali..e stasera scopro il DNP …e’ sette anni che frequento a “tratti” una persona che a uesto punto credo sia un DNP….sono scioccata ..ma molto felice di aver compreso gia’ un anno fa di essere psicologicamente traumatizzata da una lunga relazione di questo tipo….ora da un anno non convivo piu’ anche se non me ne sono ancora liberata….ma lentamente sto trovando la strada giusta…