MEDIAZIONE E CONSULENZA FAMILIARE E PER LA COPPIA, PER SEPARAZIONI; DIVORZI E RICONCILIAZIONI CON UMANITA’, PSICOLOGIA (E risparmio di stress, tempo e denaro) (Alla fine di questa introduzione a cura del Dr. Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta), si veda come ottenere questi servizi a cura del Dr. Cosimo Aruta (Psicoterapeuta e specialista della Mediazione familiare).
La separazione e il divorzio sono momenti cruciali e di grande sofferenza. Quando ci sono dei figli i problemi psicologici richiedono una fortissima responsabilità psicologica. Eppure le coppie che devono intraprendere il triste cammino della separazione e del divorzio raramente si avvalgono di una consulenza psicologica specialistica. Talvolta sono gli avvocati più bravi e più umani a doversi fare carico di funzioni psicologiche, ma ovviamente non hanno una preparazione specialistica in tal senso. Purtroppo, capita spesso che la disputa legale aggravi ancor di più la sofferenza psicologica, giacché il conflitto si disumanizza, diventa una questione di abilità legale nel combattere, nel cercare di sopraffare, piuttosto che di collaborare affinché l’iter si svolga nel modo più sereno possibile, per entrambi i partner e per i figli.
Si calcola che in Italia un divorzio posso arrivare a costare 23.000 euro – si contano circa 55.000 divorzi all’anno e 85.000 separazioni e il trend e in continua crescita. I danni psicologici di un divorzio sono ingenti e studi specialistici considerano che si tratta di un evento altamente stressante, dal quale possono derivare anche conseguenze sul piano della salute fisica (a causa di fattori psicosomatici). Ansia, depressione, crollo dell’autostima, possono condurre le persone a comportamenti autolesivi, come l’abuso di psicofarmaci, di alcol e droghe, a condotte pericolose e a scelte di vita sbagliate. La tensione può portare a problemi nella sfera lavorativa, nell’ambito delle relazioni famigliari ed amicali. Se vi sono figli, i problemi psicologici dei genitori ricadono su di essi.
Tuttavia le leggi in materia di separazione e divorzio, sebbene siano in costante revisione (per migliorarle) consentono in ogni caso di trovare accordi e di negoziare, soprattutto nell’interesse dei figli, ed anche per una equa relazione tra gli ex-partner. Allora che cos’è che manca? Perché spesso non si riesce a sopportare nel miglior modo possibile il trauma di una separazione o di un divorzio? La risposta è evidente: quando la tensione diventa alta e i problemi psicologici la esasperano ancora di più, occorre necessariamente una assistenza psicologica specialistica, la quale può riguardare sia un solo partner, sia entrambi i partner e sia la dimensione famigliare nel suo insieme in riferimento ai figli e ad altri parenti. Già da tempo negli Stati Uniti lo psicolgo attua l’importantissima funzione di Divorcer Planner, mentre in Italia si è ancora molto indietro a tale riguardo.
Dunque, quasi sempre, le persone sono lasciate sole (senza assistenza “psicologicamente umana”) a districarsi tra le pure argomentazioni e burocrazie legali lo sconforto può diventare insopportabile, così è facile allora che il conflitto si esasperi. A mio modo di pensare la consulenza psicologica, soprattutto quando ci sono dei figli, dovrebbe essere obbligatoria, ma questo non si può imporre (se non in casi estremi). Mi riferisco al CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) nominato dal Giudice che, ad esempio ha bisogno di un parere specialistico a riguardo dell’affidamento dei figli. Vi sono poi anche i CTP (Consulente Tecnico di Parte) nominato da una delle parti al fine di ottenere pareri che in ambito peritale favoriscano le sue richieste. Insomma gli psicologi nell’ambito di una separazione o di un divorzio sono intesi quasiesclusivamente come collaboratori peritali nell’iter giudiziario, e non come specialisti per consentire un’assistenza ‘umana’ rispetto allo stress, ed anche per favorire una visione nell’immediato ed in prospettiva volta ad un rasserenamento e ad un nuovo equilibrio.
e giusto cio che afferma dottor brunelli se la coerenza e da ambedue le parti.
Quando manca la coscienza arrival il vantaggio.
E allora e giusto avere compassione a discapito di atteggiamenti parassitari ,disumani di distanza emotiva ?
Attendo un suo commento in merito.
Mille grazie,
Antonella
Le situazioni sono sempre molto personali e comunque possono evolvere. Bisogna valutare con il supporto di un mediatore specialista quanto margine c’è per recuperare un minimo di fiducia reciproca, e quindi per una negoziazione equa. In ogni caso è sempre conveniente tentare la strada di una mediazione, piuttosto che accettare di cadere in un vortice conflittuale sfibrante, dove l’unica via restano solo i costi, i tempi e lo stress delle vie legali.
Credo che la mediazione familiare in un momento cosi drammatico come separarsi sia un aiuto importantissimo, a cui chi sa proiettarsi nel futuro nonostante i sentimenti negativi del momento ed ha capito la posta in gioco – ricorre senz’ altro. Quando ci si sta per separare la cosa che sicuramente manca o è mancata è la capacità di dialogare e questa incapacità se non ci si fa aiutare metterà a rischio l’ esito dell’ accordo sulle tante cose importanti che sono in ballo: i figli, quando e come vederli, i soldi, le spese extra, la casa e le proprietà in comune. Risolvere questi aspetti magari con rabbia e dispetto, per via legale lascia un profondo segno, nel cuore e nel portafoglio, parlando schiettamente. (chi ci guadagna allora? ) Ci si ritrova tutti piu’ poveri, e di soldi e di fiducia. Senza contare che quell’ uomo e quella donna dai quali ci si vuole allontanare e magari in fretta continueremo a trovarceli di fronte per tutte le questioni legate ai figli e saremo costretti a parlarci e a discutere con una pesantezza paralizzante. Come si puo’ sperare di farlo serenamente o senza troppi problemi se durante la separazione non si sono stabilite modalità piu’ armoniose di dialogo? Separarsi bene è la premessa per avere meno stress e problemi in futuro. Oltre a permetterci di credere ancora nelle possibilità dell’ amore, nonostante quella fitta di dolore inevitabile nel cuore tutte le volte che ci si separa da chi si è comunque, amato.
Sarebbe interessante integrare questo articolo con una specifica nota relativa alla funzione del COUNSELOR in questi casi. Come può operare un counselour per la coppia in crisi? Sono stati svolti sudi in questo ambito? C’è una bibliografia di riferimento? Grazie